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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Febbraio 2008
LA COMMISSIONE EUROPEA SI ADOPERA PER COLMARE LE LACUNE ESISTENTI IN MATERIA DI PARITÀ SUL LAVORO  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2008 - In data 31 gennaio la Commissione ha inviato a 11 Stati membri pareri motivati sollecitandoli a dare piena attuazione alle norme Ue che proibiscono la discriminazione sul lavoro basata su religione e convinzioni personali, età, handicap e tendenze sessuali. I paesi interessati – Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia – hanno due mesi per rispondere e, se non lo facessero, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di Giustizia europea. La Commissione ha inoltre inviato una lettera di costituzione in mora alla Germania e due lettere complementari di costituzione in mora alla Lettonia e alla Lituania. La direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro (2000/78/Ce) è stata varata nel 2000 e fissava al dicembre 2003 il termine per il recepimento nel diritto nazionale. "Gli Stati membri hanno già fatto molto per assicurare che i cittadini abbiano il diritto alla parità di trattamento nell´ambito dell´occupazione. Ma in certi casi devono ancora essere varati strumenti legislativi per assicurare l´attuazione di tali diritti. " Ha affermato Vladimír Špidla,Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. "La parità di trattamento nell´occupazione è essenziale per dare equamente a tutti la possibilità di contribuire all´economia e di partecipare alla vita sociale. Ma le direttive Ue non possono realizzare appieno le loro potenzialità se non sono recepite integralmente e correttamente nella normativa nazionale. " Oggi 11 Stai membri che non hanno ancora attuato correttamente la direttiva hanno ricevuto "pareri motivati". Si tratta del secondo passo della procedura d´infrazione. I principali problemi riscontrati sono: - la normativa nazionale è limitativa in relazione alle persone e agli ambiti coperti rispetto a quanto stabilito dalla direttiva (ad esempio: mancanza di tutela per i dipendenti pubblici o in materia di accesso al lavoro autonomo); - definizioni di discriminazione divergenti dalla direttiva (in particolare, per quanto concerne la discriminazione indiretta, le molestie e l´ordine di discriminare); - inadeguato recepimento dell´obbligo, che incombe ai datori di lavoro, di adottare misure adeguate per i lavoratori portatori di handicap; - incoerenza delle disposizioni volte a sovvenire alle vittime di discriminazione (come ad esempio l´inversione dell´onere della prova, il diritto delle associazioni di aiutare i singoli a farsi valere e la protezione delle vittime). La Germania ha ricevuto oggi una lettera di costituzione in mora che rappresenta il primo passo di una procedura d´infrazione. La Germania ha due mesi di tempo per rispondere. Tra i punti sollevati dalla Commissione vi sono: - la legislazione nazionale non copre i licenziamenti - insufficiente protezione dei lavoratori disabili da parte del datore di lavoro - il termine di due mesi per presentare una denuncia è troppo breve. La Commissione ha anche deciso di inviare lettere complementari di costituzione in mora alla Lettonia e alla Lituania in relazione al loro recepimento della direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione, in particolare a seguito di una definizione troppo restrittiva della discriminazione (Lettonia) e di un´esenzione troppo ampia della discriminazione basata sull´età (Lettonia e Lituania). Nel dicembre 2006 sono state inviate prime lettere di costituzione in mora a 17 Stati membri. Nel frattempo la procedura aperta contro la Slovenia e Cipro per il recepimento incorretto della direttiva è stata chiusa nel dicembre 2007 in seguito all´adozione, in questi paesi, di nuovi strumenti legislativi rispondenti ai requisiti della Commissione. La prima fase della procedura d´infrazione è stata anche avviata contro il Belgio e la Slovacchia (che hanno adottato di recente una nuova legislazione), la Danimarca, la Polonia, il Portogallo, la Spagna e il Regno Unito, ma questi casi sono ancora in corso di esame. Analogamente, la Commissione sta ancora analizzando la legislazione che recepisce la direttiva in Austria, Lussemburgo, Bulgaria e Romania. La Commissione sta preparando una relazione sull´attuazione della direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione nell´Unione europea, relazione che dovrebbe essere pubblicata nel primo semestre del 2008. .  
   
   
ITALIA: LA COMMISSIONE EUROPEA INVIA UN ULTIMO RICHIAMO ALL´ITALIA SULL´EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2008 - La Commissione ha inviato all´Italia il 31 gennaio un ultimo richiamo scritto sulla cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della Regione Campania. A partire dalla vigilia di Natale migliaia di tonnellate di rifiuti si sono ammucchiate per le strade della Campania perché le discariche sono piene. A causa della situazione gli abitanti inviperiti hanno dato fuoco ai mucchi di rifiuti accatastati per le strade. I rifiuti non raccolti e i roghi rappresentano una grave minaccia per la salute e per l´ambiente, a causa della propagazione di malattie e dell´inquinamento dell´aria, dell´acqua e del suolo. Anche se l´Italia ha già adottato alcuni provvedimenti per affrontare l´emergenza rifiuti nella regione, l´ultimo richiamo significa che l´Italia sarà deferita alla Corte di giustizia delle Comunità europee se non provvederà rapidamente a conformare i predetti provvedimenti alla normativa Ue in materia. Tenuto conto dell´urgenza e della gravità della situazione, invece dei due mesi abituali, la Commissione ha dato un mese di tempo all´Italia per rispondere. Al riguardo il commissario per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: "La situazione in Campania è intollerabile. Comprendo perfettamente la frustrazione degli abitanti che temono per la loro salute. È essenziale che le autorità italiane adottino provvedimenti non solo per risolvere l´emergenza in corso, come stanno già facendo, ma anche per creare l´infrastruttura di gestione dei rifiuti necessaria per una soluzione duratura ai problemi, che perdurano ormai da più di un decennio. La Commissione proseguirà la sua azione giudiziaria e, se necessario, si varrà dei suoi poteri per imporre ammende, fino a quando in Campania non verranno rispettate le norme Ue in materia di gestione dei rifiuti che l´Italia e tutti gli Stati membri si sono impegnati a rispettare. " Prima lettera di richiamo La Commissione aveva inviato all´Italia una prima lettera di richiamo ("lettera di messa in mora") in merito alla situazione in Campania nel mese di giugno dell´anno scorso (cfr. Ip/07/935). Il provvedimento era stato adottato dopo che nella primavera del 2007 i rifiuti non erano stati raccolti nella regione per un certo periodo di tempo determinando la chiusura delle scuole per motivi di salute e spingendo gli abitanti a dare fuoco ai sacchi di rifiuti accumulatisi per le strade. Il governo italiano ha reagito adottando un decreto legge che prevede misure di emergenza per la regione, tra cui l´apertura di quattro nuove discariche. Tuttavia, la Commissione ha concluso che il decreto legge offre solo una soluzione parziale. In particolare, il decreto non prevede un approccio sistematico e a lungo termine alla soluzione di una crisi imputabile all´incapacità sistematica delle autorità italiane di creare una rete adeguata di impianti di smaltimento dei rifiuti in Campania. Per questo motivo nella prima lettera di richiamo la Commissione ha ritenuto che l´Italia non abbia rispettato i suoi obblighi ai sensi della direttiva quadro Ue sui rifiuti in quanto non ha creato una rete adeguata di impianti di smaltimento in grado di assicurare un elevato livello di protezione dell´ambiente e della salute pubblica nella regione. Lacune nel sistema di gestione dei rifiuti della Campania si riscontrano a livello di raccolta dei rifiuti urbani e nella lotta allo smaltimento illegale, anche nelle aree urbane. La direttiva impone agli Stati membri di prendere tutte le misure necessarie per impedire che i rifiuti vengano abbandonati, riversati o smaltiti in modo incontrollato. Le autorità nazionali devono anche accertarsi che i rifiuti vengano recuperati o smaltiti senza creare pericoli per la salute o danno all´ambiente. Inoltre devono essere prese tutte le misure necessarie per creare una rete adeguata di impianti di smaltimento, capaci di assicurare un elevato livello di protezione dell´ambiente e della salute umana. Ulteriore lettera di richiamo Alla luce della risposta dell´Italia alla prima lettera e delle riunioni con le autorità italiane, tra cui una visita in Campania di funzionari della Direzione generale dell´Ambiente per verificare la situazione in loco, la Commissione ha concluso che le autorità italiane devono adottare misure supplementari. Nell´ottobre scorso la Commissione ha inviato all´Italia un´ulteriore lettera di messa in mora in cui, in aggiunta alle carenze già segnalate, si sottolineava anche la mancanza in Campania del piano di gestione dei rifiuti previsto dalla direttiva. Il piano di gestione dei rifiuti della regione è stato adottato più di dieci anni fa, ma mai correttamente applicato. Ultima lettera di richiamo Visto il persistere e l´apparente acuirsi dell´emergenza rifiuti esplosa in Campania nelle ultime settimane, la Commissione ritiene che le autorità italiane debbano intensificare gli sforzi sia per risolvere la crisi in corso che per trovare una soluzione a lungo termine ai problemi strutturali dovuti all´inadeguatezza dell´infrastruttura regionale di smaltimento dei rifiuti. I nuovi provvedimenti d´urgenza contenuti nell´ordinanza adottata dal governo italiano l´11 gennaio 2008 dovrebbero consentire di migliorare la situazione nel breve termine, ma non offrono una soluzione a lungo termine per assicurare una gestione di rifiuti in Campania conforme alla normativa Ue. Tenuto conto dei gravi problemi che il persistere della crisi potrebbe causare alla salute umana e all´ambiente, pur salutando gli sforzi delle autorità italiane per risolvere la crisi, la Commissione si vede costretta a proseguire il procedimento di infrazione inviando all´Italia l´ultimo richiamo scritto. Iter procedurale L´articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per iniziare un procedimento di infrazione, la Commissione trasmette allo Stato membro in questione una diffida o lettera di "costituzione in mora" (prima fase del procedimento), in cui intima alle autorità del paese interessato di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente fissato a due mesi. Sulla scorta della risposta o in assenza di una risposta dallo Stato membro in questione, la Commissione può decidere di trasmettere allo Stato un "parere motivato" (seconda fase del procedimento) in cui illustra in modo chiaro e univoco i motivi per cui ritiene che sussista una violazione del diritto comunitario e lo sollecita a conformarsi entro un determinato termine (di solito due mesi). Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario. L´articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee. A norma dell´articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE INVITA L´ITALIA A RISPETTARE LE SENTENZE DELLA CORTE SUL RECUPERO DEGLI AIUTI DI STATO INCOMPATIBILI  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2008 - La Commissione europea ha formalmente chiesto all´Italia di eseguire due sentenze della Corte di giustizia europea (Cge) che ordinano il recupero di aiuti di Stato illegittimi e incompatibili. Sebbene le sentenze in questione risalgano al 2004 e al 2006, le autorità italiane non hanno ancora notificato alla Commissione il completamento del processo di recupero. Le richieste della Commissione sono state presentate sotto forma di pareri motivati, ossia la seconda fase della procedura di infrazione per mancata esecuzione di una sentenza della Corte (articolo 228 del trattato Ce). Se l´Italia continua a non conformarsi alle decisioni della Cge, la Commissione può nuovamente adire la Corte di giustizia e chiedere l´imposizione di ammende fino al completo recupero degli aiuti, sotto forma di penalità di mora, somme forfettarie o entrambe (vedi anche Memo/05/482). Il commissario responsabile per la Concorrenza Neelie Kroes ha osservato: "Il recupero degli aiuti illegittimi e incompatibili mira a ripristinare eque condizioni di concorrenza nel mercato unico. La Commissione adotterà tutte le misure necessarie per garantire che gli Stati membri adempiano ai loro obblighi di recupero e i tribunali nazionali hanno il dovere di non ostacolare tale processo". Antefatto Il 1° aprile 2004, nella causa C¬99/02, la Cge dichiarava che l´Italia non aveva rispettato gli obblighi di recupero imposti dalla decisione della Commissione dell´11 maggio 1999 (vedi Ip/99/321). La decisione riguardava misure di aiuto per la promozione dell´occupazione. Una parte degli aiuti era stata ritenuta incompatibile in quanto non adatta a conseguire l´obiettivo della creazione di posti di lavoro e doveva quindi essere recuperata presso i beneficiari. Oltre otto anni dopo la decisione della Commissione e tre anni dopo la sentenza della Cge, l´Italia non ha ancora comunicato alla Commissione se il recupero sia stato completato. In base a recenti informazioni fornite dalle autorità italiane, è stato recuperato solo lo 0,5% degli aiuti illegittimi e incompatibili. La Cge ha adottato una decisione simile relativamente al recupero degli aiuti concessi a imprese di servizi pubblici a prevalente capitale pubblico (la cosiddetta "causa municipalizzate", C-207/05). Sebbene la sentenza della Cge avesse ingiunto il recupero degli aiuti illegittimi nel giugno 2006, l´Italia non ha ancora informato la Commissione circa l´avvenuto completamento del recupero. L´inadempienza dell´Italia è soprattutto dovuta al fatto che alcune ingiunzioni di pagamento emesse dalle autorità italiane erano state sospese dai giudici nazionali. La Commissione ritiene che le decisioni di sospensione e il mancato completamento da parte dell´Italia del recupero violino la legislazione comunitaria: la Corte aveva sancito già in precedenza (causa Scott, C-232/05) che i tribunali nazionali sono tenuti ad evitare qualsiasi provvedimento che possa ostacolare il processo di recupero immediato ed effettivo. Contesto La rigorosa posizione assunta dalla Commissione nei confronti degli Stati membri che non rispettano l´obbligo di recuperare gli aiuti illegittimi è perfettamente in linea con il piano di azione nel settore degli aiuti di Stato presentato nel giugno 2005 (vedi Ip/05/680) e con la comunicazione sull´esecuzione delle decisioni di recupero (vedi Ip/07/1609). Per informazioni più generali sulle infrazioni si veda: http://ec. Europa. Eu/community_law/infringements/infringements_en. Htm .  
   
   
APPALTI PUBBLICI: PROCEDURA D’INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA  
 
 Bruxelles, 4 febbraio 2008 - La Commissione europea ha deciso il 31 gennaio di adire la Corte europea di giustizia contro l’Italia per quanto riguarda l’aggiudicazione dell’appalto di servizi di gestione dei rifiuti da parte del comune di Contigliano La procedura riguarda l’aggiudicazione diretta di servizi di gestione dei rifiuti da parte del comune di Contigliano in Lazio ad una società pubblica a responsabilità limitata, A. M. A. Servizi S. R. L. , di cui il comune di Contigliano possiede lo 0,5% del capitale. L’italia sostiene che l’aggiudicazione di questo contratto di servizi ad A. M. A. Servizi S. R. L. Da parte del Comune di Contigliano non rientra nell’ambito di applicazione della regolamentazione comunitaria in materia di appalti pubblici, in quanto tale società sarebbe una struttura interna (“in-house”) dell’entità aggiudicatrice ai sensi della giurisprudenza della Cge. La Commissione ritiene che nella fattispecie non ricorrano i presupposti per l’applicazione dell’eccezione della struttura interna. In primo luogo i poteri di cui dispone il comune di Contigliano in quanto azionista di minoranza non sono sufficienti a conferirgli un controllo simile a quello esercitato sui propri dipartimenti amministrativi. In secondo luogo l’impresa in questione è attiva sul mercato ed effettua una parte significativa delle sue attività con soggetti diversi da quelli che la controllano. Le informazioni più aggiornate sui procedimenti di infrazione riguardanti tutti gli Stati membri figurano nel sito seguente: http://ec. Europa. Eu/community_law/index_en. Htm .  
   
   
IL GRUPPO DI INTELLETTUALI ISTITUITO A LIVELLO DI CE È GIUNTO ALLA CONCLUSIONE CHE LA PROMOZIONE DI UNA "LINGUA PERSONALE D´ADOZIONE" RAFFORZA IL MULTILINGUISMO E IL DIALOGO INTERCULTURALE  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2008 - Il Gruppo di intellettuali istituito per consigliare la Commissione sul contributo del multilinguismo al Dialogo Interculturale ha presentato il 31 gennaio al Commissario Orban la sua relazione intitolata ´Una sfida gratificante´. Nel contesto del 2008, Anno europeo del dialogo interculturale, il gruppo di esperti presieduto de Amin Maalouf presenta proposte relative alla maniera in cui le lingue possano favorire il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, mettendo in luce una correlazione evidente fra diversità linguistica e integrazione europea. Queste conclusioni dovrebbero animare il dibattito in occasione della prima conferenza sul multilinguismo organizzata a livello ministeriale, prevista per il 15 febbraio. Il Gruppo di intellettuali si interessa in modo particolare di quei cittadini con una ´seconda lingua materna´, definita anche ´lingua personale d´adozione´, con la quale si identificano per motivi personali o professionali. "L´approccio caldeggiato dal Gruppo di intellettuali animerà il dibattito nel corso dall´anno dedicato al dialogo interculturale", ha dichiarato il Commissario Leonard Orban. "Le proposte presentate corrispondono al desiderio, espresso nel 2002 a Barcellona dai capi di governo dell´Ue, di fare in modo che l´istruzione nell´Ue comprenda ´la lingua materna più altre due lingue´. Con una buona conoscenza delle lingue straniere si costruiscono legami e si promuove la comprensione interculturale". La lingua personale d´adozione costituisce già una realtà per un numero sempre crescente di cittadini dell´Ue che si identificano con un´altra lingua a livello personale, culturale or professionale. Dalle proposte è possibile evidenziare due aspetti principali: 1. I rapporti bilaterali fra i paesi dell´Ue dovrebbero essere imperniati sulle lingue dei due paesi interessati, piuttosto che su una terza lingua. In ogni paese vi dovrebbe essere un numero sufficiente di persone con un elevato grado di conoscenza della lingua dell´altro paese. 2. L´ue dovrebbe promuovere il concetto della “lingua personale d´adozione”, da considerare una “seconda lingua materna” e tutti i cittadini europei dovrebbero essere motivati all´apprendimento. Questo apprendimento dovrebbe far parte dell´istruzione scolastica/universitaria e della vita professionale, strettamente legato ad aspetti storici, culturali e letterari. La lingua di adozione in genere non dovrebbe essere quella usata per la comunicazione a livello internazionale. Questi punti sono supportati da un certo numero di considerazioni di natura pratica: 3. L´immigrazione ha un impatto sempre crescente sull´aspetto politico, economico, sociale ed intellettuale della vita in Europa. Per gli immigrati, la lingua personale d´adozione dovrebbe essere la lingua del paese in cui hanno scelto di vivere. 4. Le lingue degli immigrati provenienti da paesi che non fanno parte dell´Ue dovrebbero far parte delle lingue che i cittadini comunitari sarebbero invitati ad imparare. 5. Per quegli europei per i quali la lingua materna ha una posizione dominante nel mondo, acquisire la conoscenza di un´altra lingua di adozione sarebbe particolarmente importante, per evitare di rimanere isolati nel monolinguismo. 6. Per garantire che questa diversità linguistica venga mantenuta, i paesi dovrebbero creare una organizzazione comune cui affidare il compito di promuovere la conoscenza reciproca della lingua e della cultura degli altri. Il testo integrale della relazione del Gruppo di intellettuali per il dialogo interculturale è disponibile in 22 lingue sul sito: http://ec. Europa. Eu/education/policies/lang/languages_en. Html Per ulteriori informazioni sulle lingue nell´Ue, vedasi: http://europa. Eu/languages/ . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UNA STRATEGIA UE PER I ROM E STOP ALLE DISCRIMINAZIONI  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2008 - Viste le discriminazioni subite dai circa dieci milioni di rom nell´Ue, il Parlamento chiede una strategia europea e finanziamenti per promuovere la loro inclusione sociale. Occorre porre fine alla loro segregazione nell´istruzione, sostenerne l´integrazione nel mercato del lavoro e, con microcrediti, aiutarli ad avviare attività imprenditoriali. E´ anche necessario migliorare le loro condizioni nelle baraccopoli e garantire loro l´assistenza sanitaria. Va poi riconosciuto l´Olocausto dei rom. Con 510 voti favorevoli, 36 contrari e 67 astensioni, il Parlamento ha approvato una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde, Verdi/ale e Gue/ngl che sottolinea anzitutto come i circa 10 milioni di rom che vivono nell´Unione europea siano vittime di discriminazioni razziali, nonostante gran parte di essi siano diventati cittadini dell´Ue a seguito degli ampliamenti del 2004 e del 2007, «beneficiando del diritto . Di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri». Osserva inoltre che "l´antizingarismo" o fobia dei rom «è ancora diffuso in Europa», ma anche «promosso e utilizzato dagli estremisti», culminando talvolta «in attacchi razzisti, discorsi improntati all´odio, attacchi fisici, espulsioni illegali e vessazioni da parte della polizia». Nel condannare «senza eccezioni e senza ambiguità possibili» tutte le forme di razzismo e di discriminazione cui sono soggetti i rom e altre comunità considerate "zingari", il Parlamento considera che la situazione dei rom europei sia «diversa» da quella delle altre minoranze e, pertanto, è giustificata «l´adozione di misure specifiche a livello europeo». Sollecita quindi la Commissione a sviluppare una strategia quadro europea per l´inserimento dei rom, che miri a dare coerenza alle politiche dell´Ue a favore della loro inclusione sociale e ad elaborare un piano d´azione comunitario dettagliato che fornisca un sostegno finanziario per la realizzazione di questo obiettivo. A un commissario dovrebbe essere attribuita la competenze di coordinare la politica per i rom. Osservando che la segregazione nell´istruzione «continua ad essere tollerata negli Stati membri dell´Unione europea», condizionando in modo permanente «la capacità dei bambini rom di sviluppare e di sfruttare il loro diritto ad uno sviluppo educativo», il Parlamento sollecita la Commissione a rafforzare, in via prioritaria, la legislazione antidiscriminazione in questo campo. A suo parere, inoltre, occorre intensificare gli sforzi per finanziare e sostenere, negli Stati membri, azioni intese ad integrare i bambini rom, sin dalla più tenera età, nei sistemi di istruzione ordinari. Anche perché, come suggerito da Roberta Angelilli (Uen, It) in nome del suo gruppo, «l´istruzione è uno strumento fondamentale per combattere l´esclusione sociale, lo sfruttamento e la criminalità». Occorre combattere anche lo sfruttamento dei bambini rom, «l´accattonaggio che sono costretti a praticare e il loro assenteismo scolastico». Le comunità rom, per i deputati, «presentano in media livelli inammissibilmente elevati di disoccupazione». La Commissione dovrebbe pertanto sostenere l´integrazione dei rom nel mercato del lavoro mediante un sostegno finanziario alla formazione e alla riconversione professionale, azioni positive, un´applicazione rigorosa delle leggi antidiscriminazione nel settore dell´occupazione e misure atte a promuovere presso i rom il lavoro autonomo e le piccole imprese. A quest´ultimo proposito, invitano la Commissione a considerare la possibilità di un sistema di microcredito per promuovere l´avvio di piccole imprese e «sostituire la prassi dell´usura». Sottolineano poi l´importanza di promuovere la presenza dei rom a tutti i livelli dell´amministrazione pubblica, comprese le istituzioni europee. Il Parlamento sottolinea poi che «condizioni di vita deplorevoli e insalubri e una ghettizzazione evidente» sono fenomeni ampiamente diffusi tra i rom, i quali sono regolarmente «vittime di espulsioni forzate o viene loro impedito di abbandonare tali aree». Sollecita quindi la Commissione a sostenere programmi volti a porre fine al fenomeno delle baraccopoli rom – «che generano gravi rischi sociali, ambientali e sanitari» – e a sostenere altri programmi che offrano modelli positivi e riusciti di alloggio per i rom. Facendo proprio un altro emendamento della deputata italiana, il Parlamento sollecita inoltre gli Stati membri a risolvere il problema dei campi, «dove manca ogni norma igienica e di sicurezza e nei quali un gran numero di bambini rom muoiono in incidenti domestici, in particolare incendi, causati dalla mancanza di norme di sicurezza adeguate». Consiglio, Commissione e Stati membri sono poi invitati a sostenere programmi nazionali volti a migliorare la situazione sanitaria delle comunità rom, in particolare introducendo un adeguato programma di vaccinazioni per i bambini. In proposito, il Parlamento sollecita la fine dell´esclusione sistematica di talune comunità rom dall´assistenza sanitaria, come anche delle «violazioni estreme dei diritti dell´uomo» nell´ambito del sistema sanitario, «comprese la segregazione razziale nelle strutture sanitarie e la sterilizzazione forzata delle donne rom». La maggior parte di queste ultime, osservano peraltro i deputati, subisce una doppia discriminazione, «in quanto rom e in quanto donne». Se i deputati sono d´accordo nell´invitare gli Stati membri a combattere i maltrattamenti delle donne rom, hanno però respinto un altro emendamento proposto sempre dalla deputata italiana dell´Uen, che chiedeva agli stessi rom di rispettare i diritti umani, in particolare per quanto riguarda donne e bambini, «evitando matrimoni forzati». Il Parlamento esorta la Commissione a creare una mappa paneuropea delle crisi, sulla cui base sono individuate e monitorate quelle aree dell´Ue le cui comunità rom «risultano essere le più minacciate dalla povertà e dall´esclusione sociale». D´altro canto, riconosce che le competenze fondamentali e il principale investimento in termini di volontà politica, tempo e risorse «devono essere a carico degli Stati membri». Sottolinea poi l´importanza che riveste il fatto di coinvolgere le autorità locali per garantire un´esplicazione efficace degli sforzi volti a promuovere l´inserimento dei rom e a combattere la discriminazione. Secondo i deputati infine, l´Olocausto dei rom (Porajmos) «merita un pieno riconoscimento commisurato alla gravità dei crimini nazisti volti ad eliminare fisicamente i rom d´Europa, così come gli ebrei e altri gruppi mirati». A tale proposito, invitano la Commissione e le autorità competenti a compiere i passi necessari «per porre termine alle attività di ingrasso dei suini sul sito dell´ex campo di concentramento di Lety (Repubblica Ceca), lasciando spazio ad un monumento commemorativo che onori le vittime delle persecuzioni». .  
   
   
VENETO E BULGARIA COOPERERANNO CON PROGETTO EUROPEO  
 
Venezia, 4 febbraio 2008 - La Regione del Veneto e la Bulgaria, con una o più sue Regioni che verranno presto individuate, realizzeranno un Progetto Europeo “Interreg” di Cooperazione Internazionale a valere sui Fondi Comunitari 2007-2013 attraverso il quale accompagnare e facilitare gli investimenti delle aziende venete nell’ambito della programmazione di sviluppo del Paese neo membro dell’Ue. L’accordo è stato definito l’ 1 febbraio a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, nel corso di un incontro tra l’Assessore alle Politiche Economiche Fabio Gava e una delegazione della Bulgaria guidata dal Viceministro dell’Economia Anna Ianeva e dall’Ambasciatore in Italia Atanas Mladenov. Per parte veneta erano presenti anche, tra gli altri, il segretario Regionale per le Attività Produttive Sergio Trevisanato, il Console Onorario di Bulgaria per la Regione Veneto Giorgio De Faveri e Gianfranco Perali, responsabile del Progetto Sviluppo della Cooperazione tra Veneto e Bulgaria di Informest. Gava, che era stato in missione in Bulgaria nello scorso novembre, ha posto l’accento sugli importanti scenari di cooperazione che si aprono: “Individueremo di comune accordo – ha detto – azioni che saranno utili sia alla penetrazione economica della nostra imprenditoria in quel Paese, sia al cammino iniziato dalla Bulgaria per avvicinarsi alla media di sviluppo dell’Ue”. Oggi pomeriggio la delegazione guidata dal Viceministro Ianeva è stata a Treviso dove, nella sede della Provincia, si è tenuto un Workshop sulle “Opportunità di Investimento in Bulgaria e Programma per l’utilizzo dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea”. .  
   
   
LA LIGURIA NELL´EUROREGIONE ALPI MEDITERRANEO DI BRUXELLES  
 
 Bruxelles, 4 Febbraio 2008 - Le cinque Regioni - Paca, Rhone-alpes, Val d´Aosta, Piemonte , Liguria - che nel luglio scorso hanno dato vita all´Euroregione Alpi Mediterraneo, hanno inaugurato il 31 gennaio sera la sede comune a Bruxelles. Per la Liguria, i cui uffici nella capitale europea resteranno nella storica sede di Rue du Luxembourg, era presente l´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini, delegato dal presidente Claudio Burlando. Cassini ha sottolineato l´impegno della Liguria a cooperare strettamente con le altre Regioni anche attraverso l´ufficio di Bruxelles. In particolare, nell´incontro con la commissaria europea alle politiche regionali Danuta Hübner le Regioni hanno stabilito di continuare il percorso verso la costituzione di un gruppo europeo di cooperazione territoriale previsto da un regolamento Ue. Inoltre, si é stabilito in settori giá individuati (trasporti, istruzione e formazione, turismo e cultura, innovazione e tecnologia ambiente) di utilizzare le risorse finanziarie del programma europeo Alcotra e di costituire un core business "Euroregione Alpi Mediterraneo" per presentare progetti su bandi europei. La presidenza dell´Euroregione è a rotazione. Nel primo semestre 2008 sarà guidata dal presidente di Paca Michel Vauzelle, da giugno dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. L´intensa giornata di riunioni, incontri con commissari europei, programmazione di eventi comuni, dedicati in particolare alla gioventú, al mediterraneo, alla montagna ed alla valorizzazione del territorio, si é conclusa con una degustazione di prodotti tipici rappresentativi delle cinque Regioni. La Liguria ha presentato un filmato della Film Commission Genova Liguria. Gran finale curato dal giornalista enogastronomo Virgilio Pronzati che ha illustrato la preparazione del pesto a tutti i rappresentanti delle istituzioni europee e delle ambasciate presenti all´evento ottenendo un grandissimo successo. .  
   
   
COOPERAZIONE: SVILUPPO ATTIVITA´´ TRA FVG ED IL KOSOVO  
 
Udine, 4 febbraio 2008 - "L´autonomia è di certo un fatto importante; ci auguriamo che sia raggiunta, ma è necessario perseguire un´identità sempre volta al dialogo, al confronto e mai al nazionalismo e alla chiusura. Creare nuove tensioni, significherebbe, d´altronde, vanificare gli sforzi, che sono stati compiuti in questi anni" ha commentato - nel corso della presentazione dei lavori sul "Desk Kosovo in Fvg 2008" - l´attuale situazione politica nella regione balcanica, l´assessore regionale ai Rapporti internazionali, Franco Iacop. All´interno del 4° Tavolo tecnico internazionale - che ha la funzione, in base alle esperienze dei rappresentanti dei Paesi del sud-est Europa e delle aree regionali italiane, di mettere a fuoco le concrete prospettive di cooperazione economica - è stata, infatti, presentata il 31 gennaio l´iniziativa sullo sviluppo delle attività di cooperazione economica tra il sistema regionale del Friuli Venezia Giulia ed il Kosovo. Il progetto - confinanziato dalla Regione e promosso da Informest in partenariato con le Cciaa del Fvg, la Provincia di Gorizia e la Camera di Commercio del Kosovo - ha nel corso del 2007 consentito di creare nuove relazioni fra le istituzioni e le realtà economiche delle due aree, consolidando molteplici opportunità per il tessuto imprenditoriale regionale. L´interscambio con il Kosovo è oggi significativo e presenta per il futuro ampi margini di crescita. Sono, infatti, più di 100 le imprese della provincia di Udine, che hanno intrapreso o consolidato i rapporti commerciali con la regione balcanica. I prodotti maggiormente esportabili riguardano i settori delle costruzioni in metallo, degli autoveicoli e dell´agro-alimentare. Importanti iniziative di collaborazione esistono, invece, nel settore delle energie rinnovabili (risorse idriche) e della lavorazione del legno. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il progetto realizzato (con il sostegno della Finest), non lontano da Pristina, da parte del gruppo Fantinel: costruzione di 250 ha di stabilimenti industriali, commerciali e cantine con il futuro impiego di 10-15 mila persone. Così, anche la Banca di Cividale, da anni ormai presente in Kosovo, ha contribuito allo sviluppo di una banca privata locale. In seguito ai risultati ottenuti saranno ora realizzati altri progetti di cooperazione economica tra le due aree in questione. Hanno partecipato, tra gli altri, alla conferenza stampa: il presidente delle Cciaa del Kosovo (Bequaj), il presidente della Cciaa di Udine (Da Pozzo), il presidente della Banca di Cividale (Pelizzo) ed il direttore di Informest (Poli). .  
   
   
RELAZIONI COMUNITARIE: PRESENTATA A PN PROGRAMMAZIONE 2007-2013  
 
Pordenone, 4 febbraio 2008 - Si è svolto il 31 gennaio nella sede della Provincia di Pordenone il primo di un ciclo di "seminari per attori locali" volti all´informazione e alla formazione sulla "Programmazione comunitaria 2007-2013. Opportunità e strumenti dei nuovi Obiettivi 2 e 3". Nell´ambito della strategia regionale di cooperazione internazionale, i Programmi comunitari prevedono l´utilizzo sia di fondi strutturali dell´Ue sia di risorse regionali verso Paesi extra comunitari. La Provincia di Pordenone, rispetto ai Fondi Comunitari, gode - come già nel passato settennio - di una deroga del 20 per cento sui programmi, ma se l´interesse locale non era mai stato molto alto, ora, invece, è stato notato un aumento e quindi numerosi sono gli amministratori locali e gli operatori interessati all´informazione e alla formazione. La prima giornata di studio ha visto il contributo di idee, tra gli altri, di diversi funzionari regionali ed è servita a fare il punto della situazione in questo inizio 2008, anno che vedrà il lancio dei primi bandi per la presentazione di proposte progettuali a valere sui fondi comunitari indiretti. La seconda giornata è in programma giovedì prossimo, 7 febbraio, nella Biblioteca Comunale di Arba per analizzare in particolare le opportunità di applicazione degli strumenti dell´Obiettivo 2 e del programma Spazio Alpino per la fascia montana e pedemontana pordenonese. .  
   
   
EUROPA: IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE FLAVIO DELBONO INCONTRA IL VICEPREMIER DELLA SLOVACCHIA DUSAN CAPLOVIC. IN PROGRAMMA UN SEMINARIO IN SLOVACCHIA PER DELINEARE PROGETTI TRANSREGIONALI COL SOSTEGNO DEI FONDI EUROPEI.  
 
Bologna, 4 febbraio 2008 – Il vicepresidente della Regione Emilia-romagna Flavio Delbono ha incontrato nel pomeriggio dell’ 1 febbraio il vicepremier della Repubblica slovacca Dušan Caplovic, alla guida di una delegazione composta dal Direttore generale Ivan Istvanffy, il Capo di Gabinetto del vice primo ministro Lubomir Sisak, l’ambasciatore della Repubblica slovacca Stanislav Vallo, il console onorario di Forlì Alvaro Ravaglioli e il console di Padova Antonia Srankova. All’incontro hanno partecipato anche il direttore dell’istituto culturale slovacco Miroslav Musil, la portavoce del vice premier Erika Adamova e la responsabile di protocollo Andrea Cesnekova. L’incontro è stata l’occasione per dare concretezza ai propositi di collaborazione tra Slovacchia ed Emilia-romagna nell’ambito della nuova programmazione dei fondi europei 2007-2013. Su questo fronte il vicepresidente Delbono ha sottolineato la “centralità e l’importanza strategica dell’area danubiana”. Due gli appuntamenti che vedranno Emilia-romagna e regioni slovacche confrontarsi e progettare operativamente iniziative comuni nei prossimi mesi: un seminario in Slovacchia dove funzionari ed esperti emiliano romagnoli nella gestione dei Fondi europei si confronteranno con i colleghi slovacchi nell’ottica di un proficuo scambio di esperienze e del reciproco trasferimento di know-how. “La Regione Emilia-romagna è un importante esempio per l’ottimale sfruttamento dei fondi comunitari, da cui il nostro Paese potrebbe trarre profitto per il proprio sviluppo come è successo in Spagna e Irlanda”, ha sottolineato il presidente Caplovic. Il seminario sarà anche l’importante occasione per delineare insieme alla regione di Bratislava (l’unica area slovacca che rientra nell’obiettivo competitività) progetti comuni di cooperazione transregionale europea da sottoporre al vaglio di Bruxelles. Il secondo appuntamento è l’assemblea annuale della rete delle Regioni di Lisbona in programma a Bologna tra giugno e luglio. In quella sede Flavio Delbono - attuale vicepresidente del network – si è dichiarato disponibile a sostenere la candidatura della regione di Bratislava - accanto a quella di Assia (Germania) e Wielkoposka (Polonia) - ad entrare nella “rete” che costituisce un’occasione per scambiare esperienze e progettare insieme iniziative di rilevanza comunitaria. Le relazioni commerciali tra la Repubblica slovacca e la Regione Emilia-romagna stanno crescendo in modo promettente. Dal 2003 al 2005 il nostro import dalla Slovacchia è passato da 80 a 105 milioni di euro, l’export da 113 a 135. Anche sotto altri aspetti le due realtà territoriali europee si sono avvicinate negli ultimi anni: le presenze turistiche slovacche sono passate da 9400 a 11700, scavalcando mete più tradizionali come la Croazia. Anche i cittadini slovacchi residenti nella nostra regione sono aumentati, passando da 128 nel 1999 a 309 nel 2003. Dal dicembre 2007 la Slovacchia ha aderito al trattato di Schengen. L’euro sarà introdotto in Slovacchia nel 2009. Dušan Caplovic si tratterrà in Emilia-romagna fino a domenica 3 febbraio. Oltre ai numerosi incontri istituzionali, tra cui quello con il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, il programma ha visto la visita alla fabbrica Ferrari di Maranello e comprende il trasferimento a Venezia, dove il Museo archeologico nazionale della Repubblica slovacca espone le sue collezioni a Palazzo Grassi nell’ambito della mostra “Roma e Barbari”. Domani sabato 2 febbraio si terrà la cerimonia di conferimento dello statuto di membro d’onore della Società Alexander Dubcek al Presidente Romano Prodi. In serata Dušan Caplovic presiederà al secondo ballo di rappresentanza degli slovacchi all’estero, nella cornice di Palazzo Re Enzo. .  
   
   
SLOVENIA AL TOP PER POTERE DI ACQUISTO  
 
 Lubiana, 4 febbraio 2008 - Un sondaggio austriaco vede la Slovenia ai primi posti per quanto riguarda il potere d´acquisto. Lo rivela il sito internet del Governo sloveno. La Slovenia è in testa in tutta l´Europa Orientale, secondo un sondaggio di Regio Data (Austria), seguita da Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia, Croazia e Polonia. In media, il potere d´acquisto degli sloveni è all´80 per cento di quello austriaco, quello dell´Ucraina, per esempio è al 18,3 per cento. .  
   
   
TUNISIA: INGRESSO NELLA ZONA DI LIBERO SCAMBIO CON L´EUROPA  
 
Reggio Emilia, 4 febbraio 2008 - A partire dal 1° gennaio 2008, la Tunisia è il primo Paese della sponda del Mediterraneo ad aver pienamente integrato la zona di libero scambio con l´Europa, dopo aver superato un periodo transitorio di 12 anni di smantellamento tariffario. Dalla data della firma dell´Accordo con l´Unione Europea nel 1995, sono state stabilite 4 liste di prodotti per uno smantellamento progressivo. La prima lista, che rappresenta il 12% delle importazioni, ha riguardato le materie prime ed i beni strumentali, e tale progressiva liberalizzazione ha permesso di ridurre i costi produttivi delle imprese locali e di stimolare l´aumento degli investimenti esteri nel Paese. La seconda lista riguardava i prodotti semi-finiti, il cui smantellamento doganale è durato 5 anni. Una terza lista, il cui smantellamento è durato 12 anni, ha riguardato i prodotti fabbricati anche localmente, giudicati competitivi, i quali hanno mantenuto solo una tassa dell´1,72%. La quarta lista, con dazi doganali del 4,75%, ha riguardato prodotti sensibili, il cui smantellamento tariffario si è effettuato nell´arco di 8 anni e si è concluso il 31 dicembre 2007. Si tratta di dazi applicati su semi-lavorati, prodotti anche localmente, come il marmo, i prodotti della pittura, la carta, i ricambi per automobili nonché il pret-a-porter, le calzature, le attrezzature meccaniche ed elettriche, i condizionatori, i refrigeratori e gli articoli casalinghi. Per i prodotti agroalimentari, lo smantellamento tariffario ha riguardato solamente l´elemento industriale, mentre per l´elemento agricolo la tassa del 10,43% è stata mantenuta, per permettere a questo settore di essere internamente più competitivo. Pertanto i prodotti agricoli considerati sensibili sono stati esclusi dal processo di smantellamento. Nel futuro, la Tunisia avvierà negoziati con l´Unione Europea per la liberalizzazione degli scambi nel settore agricolo e dei servizi. .  
   
   
VALUTAZIONE CIVICA DELLE AUTORITÀ NAZIONALI DI REGOLAMENTAZIONE IN 8 PAESI EUROPEI. 10 PROBLEMI COMUNI, LE TELECOMUNICAZIONI AL TOP DELLE LAMENTELE. DA 35MILA SEGNALAZIONI, L’INVITO ALLE AUTORITÀ A CAMBIARE MARCIA  
 
 Roma/Bruxelles, 4 febbraio 2008 - Autorità Nazionali di Regolamentazione spesso incapaci di contrastare comportamenti anticoncorrenziali, ma anche lente nel sanzionare e pigre nel monitorare e valutare la qualità dei servizi. La prima valutazione civica in Europa sull’operato delle Autorità di energia (gas ed energia elettrica), telecomunicazioni, servizi postali e trasporto aereo operanti in otto Paesi europei (Italia, Spagna, Regno Unito, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Cipro, Romania) è stata presentata in data 31 gennaio al Parlamento Europeo a Bruxelles alla presenza di esponenti della Commissione Europea, delle stesse Autorità nazionali, di europarlamentari e Associazioni dei consumatori. A realizzarla, otto Associazioni di tutela dei diritti dei cittadini che insieme hanno raccolto 34. 760 segnalazioni da giugno 2006 a luglio 2007. Le 8 Associazioni sono partner di Active Citizenship Network, il network di organizzazioni di cittadini creato nel 2001 da Cittadinanzattiva. Dall’analisi dei dati il settore delle telecomunicazioni (44%) presenta le maggiori criticità, seguito da quello dell’energia (36%, considerando energia elettrica e gas). Seguono, appaiati ma a debita distanza, i servizi postali ed il trasporto aereo con il 10% ciascuno di segnalazioni. In particolare, le telecomunicazioni primeggiano in negativo in Spagna, Italia, Polonia e Repubblica Ceca; il settore dell’energia emerge in negativo nel Regno Unito, a Cipro e in Romania. I servizi postali sono deficitari principalmente in Slovacchia e il trasporto aereo in Repubblica Ceca. L’analisi è stato coordinata da Fondaca-fondazione per la cittadinanza attiva - e ha coinvolto le seguenti associazioni: Cittadinanzattiva (Italia), Cyprus Consumers Association (Cipro), Cecu-confederacion de Consumidores y Usurious (Spagna), Anpcpps (Romania), Rutland Citizens Advice Bureau (Regno Unito), Association of Slovak Consumers (Repubblica Slovacca), Association of Polish Consumers (Polonia), Consumers Defence Association of the Czech Republic –Sos (Repubblica Ceca). “La valutazione civica delle Autorità” commenta per Cittadinanzattiva il vice segretario generale Giustino Trincia “è un contributo prezioso per le stesse Autorità, nei confronti delle quali le circa 35. 000 segnalazioni rappresentano un deciso invito a cambiare marcia a favore di una effettiva tutela dei diritti dei consumatori. Anche da quanto emerso con il contributo di 8 Associazioni di consumatori, si conferma una situazione a livello comunitario di concorrenza parziale, di un mercato che continua ad essere concentrato in gran parte nelle mani dei vecchi monopolisti, di costi elevati per il consumatore finale e call center rivolti più alla commercializzazione di prodotti e servizi che non all’assistenza del cliente”. Mal comune……. A seguire la hit delle dieci principali problematiche comuni a livello europeo:
Costi elevate Contatori (cattivo funzionamento e rare letture)
Difficoltà nel comparare le tariffe Lettere e pacchi: perdita, danneggiamento e ritardi
Contratti poco trasparenti e non comprensibili Modifiche unilaterali dei contratti Bagagli: perdita, danneggiamento e ritardi
Call center difficilmente contattabili e orientati prevalentemente al marketing Overbooking
Gestione dei reclami Voli: ritardi e cancellazioni
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MEF: A GENNAIO 2008 AVANZO DEL SETTORE STATALE DI 300 MILIONI  
 
 Roma, 4 febbraio 2008 - Nel mese di gennaio 2008 si è realizzato un avanzo del settore statale pari, in via provvisoria, a circa 300 milioni di euro, con una differenza di circa 1. 500 milioni rispetto al dato del mese di gennaio 2007, in cui si è registrato un fabbisogno di 1. 231 milioni. Sul saldo del mese hanno influito l´incremento registrato dal flusso delle entrate fiscali, oltre a una diversa calendarizzazione del pagamento degli interessi. L´effetto di tali partite è stato parzialmente attenuato da alcuni pagamenti, tra cui l´erogazione alle Regioni di una quota delle anticipazioni per l´estinzione dei debiti sanitari stabiliti dalla legge finanziaria 2008 e alcuni pagamenti previsti dal decreto legge di fine anno, slittati dal 2007.
Fabbisogno del settore statale
2005 2006 2007 2008
Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato
Gennaio 1. 292 1. 292 3. 446 3. 446 1. 231 1. 231 -300 -300
Febbraio 7. 392 8. 684 6. 056 9. 502 6. 568 7. 799
Marzo 18. 635 27. 319 15. 766 25. 269 16. 607 24. 406
Aprile 13. 358 40. 677 7. 967 33. 235 9. 418 33. 825
Maggio 14. 420 55. 097 14. 582 47. 816 11. 215 45. 040
Giugno -5. 997 49. 100 -14. 393 33. 423 -18. 482 26. 558
Luglio 95 49. 195 -4. 918 28. 505 -4. 240 22. 319
Agosto 9. 128 58. 323 7. 774 36. 279 2. 567 24. 886
Settembre 10. 684 69. 008 8. 093 44. 371 4. 880 29. 765
Ottobre 6. 947 75. 954 4. 510 48. 882 7. 718 37. 483
Novembre 7. 379 83. 333 7. 237 56. 118 4. 435 41. 919
Dicembre -23. 297 60. 036 -21. 510 34. 608 -15. 000 26. 919
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INTESA SANPAOLO: PRECISAZIONE IN MERITO ALL’OPA OBBLIGATORIA TOTALITARIA SU AZIONI CARIFIRENZE  
 
Torino, Milano, 4 febbraio 2008 – Intesa Sanpaolo, precisa che promuoverà l’Opa Obbligatoria sulla totalità delle azioni di Carifirenze con diritto di voto non detenute, corrispondente al 41,1% del capitale sociale dell’emittente, nei termini già resi noti al mercato nel comunicato stampa emesso il 25 luglio 2007 - e tuttora disponibile sul sito www. Intesasanpaolo. Com - e che quindi, in particolare, l’Opa verrà promossa interamente in contanti ad un corrispettivo per azione pari a 6,73 euro. .  
   
   
UNICREDIT: NOTA SULLA DECISIONE ODIERNA DELLA CORTE REGIONALE DI MONACO  
 
 Milano, 4 febbraio 2008 - La Corte Regionale di Monaco di Baviera ha deciso 31 gennaio in merito all’azione di annullamento, proposta da parte degli azionisti di minoranza di Hvb, delle delibere - assunte dall’Assemblea Straordinaria di Hvb del 2006 - dichiarando la nullità di tali delibere sulla base di presunte carenze formali afferenti lo svolgimento dell’Assemblea stessa. Poiché l’odierna sentenza di primo grado ha come oggetto unicamente la validità delle delibere assembleari che hanno approvato alcune transazioni infra-gruppo, essa non contiene alcuna indicazione sul fatto che la valutazione delle transazioni oggetto dell’Assemblea non fosse congrua. In ogni caso, questa decisione non influisce sulla validità dei trasferimenti di Ba-ca e delle partecipazioni in Europa Centro-orientale, che si sono perfezionati dietro pagamento di corrispettivi congrui - anche sulla base di opinioni e valutazioni esterne e indipendenti - e in modo corretto e trasparente. Come già annunciato oggi da Hypovereinsbank, essa attende di ricevere dalla Corte Regionale il testo completo di questa sentenza di primo grado al fine di esaminarne attentamente le motivazioni e decidere le prossime iniziative sul piano legale che potrebbero comportare la proposizione di appello contro la decisione della Corte Regionale, nonché l’assunzione di delibere cosiddette “confirmatorie” da parte dell’Assemblea Ordianaria degli azionisti di Hvb, per rimediare alle carenze procedurali che la corte regionale ha ritenuto sussistere. Tale conferma da parte dell’Assemblea Ordinaria renderebbe le precedenti carenze procedurali – laddove esse sussistessero – non rilevanti. .  
   
   
BANCO POPOLARE PRECISA IN ORDINE A NOTIZIE DI STAMPA  
 
Verona, 4 febbraio 2008 - In relazione all’agenzia di stampa Ansa del 31 gennaio e al conseguente articolo pubblicato in data 1 febbraio da Il Sole24ore relativo all´informativa della Guardia di Finanza su Banca Italease, il Banco Popolare - verificato il contenuto della relazione della Guardia di Finanza redatta in data 18 giugno 2007 e dalla quale è stata tratta la suddetta agenzia - precisa che i verbalizzanti mai hanno affermato che «…c´era consapevolezza da parte del socio di riferimento Bpvn (ora Banco Popolare) della tipologia di prodotti finanziari trattati dall´istituto di credito…». Al contrario si sono limitati ad indicare che l´eventuale consapevolezza da parte del «socio di riferimento» della tipologia dei prodotti finanziari trattati da Banca Italease avrebbe potuto costituire solo uno degli «aspetti . Oggetto di approfondimento investigativo». Il Banco agirà a tutela dei propri azionisti nei confronti dei responsabili. .  
   
   
PRENDE AVVIO L’AUMENTO DI CAPITALE DELLA CARIGE S.P.A. - IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA FISSA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELL’OFFERTA - LA CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA ALLA PUBBLICAZIONE DEL PROSPETTO INFORMATIVO E DI QUOTAZIONE  
 
Genova, 4 febbraio 2008 Il Consiglio di Amministrazione della Carige S. P. A. , tenutosi in data 31 gennaio sotto la presidenza del Dott. Giovanni Berneschi, in esecuzione della delega conferitagli dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti in data 26/11/2007 ai sensi dell’art. 2443 del Codice Civile, e ad integrazione della precedente delibera assunta in data 4/12/2007, ha stabilito: A) di aumentare, a pagamento in denaro, il capitale sociale di massimi nominali Euro 398. 848. 684,00, mediante emissione di massime numero 398. 848. 684 azioni ordinarie da nominali Euro 1,00 ciascuna, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie già in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione ai titolari di azioni ordinarie e/o di risparmio in ragione di numero 2 nuove azioni ordinarie ogni numero 7 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute, nonché ai portatori di obbligazioni convertibili di cui al prestito obbligazionario "Banca Carige 1,50% 2003-2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie" in ragione di numero 16 nuove azioni ordinarie ogni numero 49 obbligazioni convertibili possedute; B) di determinare in Euro 2,40 il prezzo di emissione di ciascuna delle azioni ordinarie di cui all’aumento di capitale in oggetto offerte in sottoscrizione agli aventi diritto, di cui Euro 1,00 quale valore nominale ed Euro 1,40 quale sovrapprezzo, il tutto per un controvalore complessivo di massimi Euro 957. 236. 841,60, di cui massimi Euro 398. 848. 684,00 quale importo nominale e massimi Euro 558. 388. 157,60 a titolo di sovrapprezzo. I diritti di opzione potranno essere esercitati, ai sensi di legge, dal 4 febbraio 2008 al 22 febbraio 2008 compresi e saranno negoziabili dal 4 febbraio 2008 al 15 febbraio 2008 compresi presso tutti gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli S. P. A. I diritti di opzione non esercitati entro il 22 febbraio 2008 saranno offerti in Borsa dalla Carige, ai sensi di quanto previsto dall’art. 2441, 3° comma, del Codice Civile. Ai portatori di obbligazioni di cui al prestito obbligazionario "Banca Carige 1,50% 2003-2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie" che abbiano presentato la richiesta di conversione in azioni ordinarie nel corso del mese di gennaio 2008 saranno attribuiti i diritti di opzione in ragione delle obbligazioni oggetto della citata richiesta di conversione, fermo restando che le azioni ordinarie di compendio a fronte della suddetta conversione verranno assegnate, ai sensi del Regolamento del prestito, il giorno 14 febbraio 2008. L’operazione, come già reso noto, è correlata all’acquisizione di n. 78 sportelli dal Gruppo Intesa Sanpaolo - acquisizione che si concluderà entro il primo trimestre del 2008 - e consentirà alla Banca di mantenere sui tradizionali livelli di solidità i coefficienti patrimoniali di vigilanza, garantendo nel contempo al Gruppo la possibilità di conseguire un ulteriore sviluppo delle attività intermediate nelle nuove aree di insediamento. La Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia ha deliberato di esercitare – conformemente all’autorizzazione del Ministero dell’Economia rilasciata in data 18 gennaio 2008 – alle condizioni di emissione i diritti ad essa spettanti solo nella misura necessaria per garantire il mantenimento dell’attuale quota percentuale, pari al 44,12% del capitale ordinario con conseguente sottoscrizione di nuove azioni emittende per un controvalore di circa € 420 milioni. Considerando anche gli impegni assunti dagli altri azionisti, in particolare da Cnce, l’ammontare complessivo oggetto di impegno è pari ad almeno il 58,3% delle nuove azioni. L’offerta, per la parte residua rispetto a quella oggetto degli impegni dei principali azionisti di cui sopra, e quindi al massimo per il 41,7%, è assistita da un apposito consorzio di garanzia, coordinato e diretto da Mediobanca Banca di Credito Finanziario S. P. A. , e composto da Mediobanca stessa, Abn Amro, Rothschild e Credit Suisse. In data 30 gennaio 2008 la Consob ha rilasciato il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo e di Quotazione relativo alla descritta offerta in opzione. .  
   
   
FONDIARIA-SAI ACQUISISCE LA PARTECIPAZIONE IN DDOR NOVI SAD  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - Ad esito dell´aggiudicazione dell´asta per la vendita della società Ddor Novi Sad avvenuta in data 26 novembre u. S. E del perfezionamento, in data 30 novembre 2007, del contratto per l´acquisto dell´83,32% del capitale della suddetta società con la Deposit Insurance Agency of Serbia, in qualità sia di azionista in proprio, sia di mandataria di un gruppo di azionisti di minoranza, nonché dell´ottenimento di tutte le autorizzazioni richieste, Fondiaria-sai rende noto di aver acquistato in data 31 gennaio la partecipazione suddetta, a fronte del pagamento del prezzo di acquisto, pari a circa Euro 220 milioni. E´ previsto che Ddor Novi Sad proceda a richiedere prossimamente l´ammissione delle proprie azioni alla quotazione nel mercato Otc di Belgrado e, successivamente, Fondiaria-sai procederà al lancio di un´offerta pubblica per l´acquisto di una ulteriore partecipazione pari a circa il 10%, come previsto nel contratto di acquisizione. .  
   
   
PIRELLI RE SGR, BERENICE FONDO UFFICI IL RISULTATO DELLA GESTIONE SEMESTRALE (SOLO AFFITTI) E’ PARI A 9,4 MILIONI DI EURO E QUELLO ANNUALE PARI A 15,6 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 4 febbraio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli Re Sgr, riunitosi in data 30 gennaio, ha approvato i rendiconti di gestione al 31 dicembre 2007 dei fondi comuni di investimento immobiliari ordinari di tipo chiuso quotati Berenice Fondo Uffici, Tecla Fondo Uffici e Olinda Fondo Shops. Il Consiglio della Sgr ha deliberato la distribuzione di dividendi per il secondo semestre del 2007 per tutti i fondi quotati, che confermano anche per il 2007 rendimenti superiori agli obiettivi indicati al collocamento. Per Berenice Fondo Uffici, collocato a metà luglio del 2005, il risultato della gestione del secondo semestre del 2007 è stato pari a circa 9,4 milioni di euro, al netto delle plusvalenze non realizzate*. Il risultato complessivo dell’anno ammonta a 15,6 milioni di euro e deriva * Le plusvalenze non realizzate rappresentano l’aumento di valore di mercato degli immobili in portafoglio, come da relazione di stima degli esperti indipendenti Cb Richard Ellis e delle altre attività del Fondo (es. Strumenti di copertura del rischio tasso). Interamente dalla gestione degli affitti, non avendo effettuato operazioni di cessione di immobili. Si ricorda che le distribuzioni del primo semestre comprendevano utili realizzati e non distribuiti in esercizi precedenti, per cui il dividendo annuale ammonta a 22,4 milioni di euro. Pirelli Re detiene indirettamente una partecipazione del 5%. Il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un dividendo ordinario di 15,68 euro per quota (pari al 100% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 3,4%. Per l’intero 2007, il dividend yield è pari al 7,8%, superiore al target del 4,75% indicato al collocamento. Si ricorda che le distribuzioni del primo semestre comprendevano utili realizzati e non distribuiti in esercizi precedenti. Il Fondo ha conseguito dal collocamento un dividend yield annuo dell’8%. Il valore di mercato dei 51 immobili in portafoglio del fondo Berenice al 31 dicembre 2007 ammonta a circa 853 milioni di euro (perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis), da cui deriva un valore della quota (Nav) pari a 729,5 euro, comprensivo del dividendo deliberato e non ancora distribuito, con un premio del 20,4% rispetto al prezzo di Borsa a fine dicembre dello scorso anno (606,08 euro per quota in data 28 dicembre). Il Nav del Fondo, al netto delle distribuzioni effettuate e di quella oggi deliberata, ammonta a circa 428,3 milioni di euro, +43% rispetto al capitale inizialmente investito, pari a 300 milioni di euro. Considerando tutte le distribuzioni di proventi,i rimborsi parziali di capitale deliberati ed il Nav attuale, il rendimento totale ad oggi è pari al 70% Le quote di Berenice Fondo Uffici negozieranno ex dividendo a far data dal prossimo 25 febbraio. Il pagamento avverrà il prossimo 28 febbraio. Per Tecla Fondo Uffici, collocato all’inizio di marzo del 2004, il risultato della gestione del secondo semestre del 2007 è stato pari a circa 17,8 milioni di euro, al netto delle plusvalenze non realizzate*. Il risultato complessivo dell’anno ammonta a 21,9 milioni di euro e deriva sia dalla gestione degli affitti che dall’attività di vendita; si ricorda che il Fondo ha venduto immobili per un controvalore complessivo di 78,1 milioni di euro, con una plusvalenza lorda di 19,7 milioni di euro. Si ricorda che le distribuzioni del primo semestre comprendevano utili realizzati e non distribuiti in esercizi precedenti, per cui il dividendo annuale ammonta a 40,9 milioni di euro. Pirelli Re detiene indirettamente una partecipazione del 44%. Il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un dividendo ordinario di 27,46 euro per quota (pari al 100% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 6,7%. Per l’intero 2007, il dividend yield è pari al 14,7%, superiore al target del 5,5% indicato al collocamento. Si ricorda che le distribuzioni del primo semestre comprendevano utili realizzati e non distribuiti in esercizi precedenti. Il Fondo ha conseguito dal collocamento un dividend yield annuo del 10,7%. Il Consiglio ha inoltre deliberato il rimborso parziale di capitale a fronte delle vendite effettuate, per circa 20,5 milioni di euro (31,71 euro per quota). Il valore di mercato dei 52 immobili in portafoglio del fondo Tecla al 31 dicembre 2007 ammonta a circa 793,6 milioni di euro (perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis), da cui deriva un valore della quota (Nav) pari a 702,3 euro, comprensivo del dividendo e del rimborso parziale di capitale deliberati e non ancora distribuiti, con un premio del 19% rispetto al prezzo di Borsa a fine dicembre dello scorso anno (590 euro per quota in data 28 dicembre). Il Nav del Fondo, al netto delle distribuzioni effettuate e di quella oggi deliberata, ammonta a 415,8 milioni di euro, +29% rispetto al capitale inizialmente investito, pari a 323 milioni di euro. Considerando tutte le distribuzioni di proventi, i rimborsi parziali di capitale deliberati ed il Nav attuale, il rendimento totale è pari al 91%. Le quote di Tecla Fondo Uffici negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 25 febbraio. Il pagamento avverrà il prossimo 28 febbraio. Per Olinda Fondo Shops, collocato all’inizio di dicembre del 2004, il risultato della gestione del secondo semestre del 2007 è stato pari a circa 9,1 milioni di euro, al netto delle plusvalenze non realizzate* . Il risultato complessivo dell’anno ammonta a 44,6 milioni di euro e deriva sia dalla gestione degli affitti che dall’attività di vendita; si ricorda che il Fondo ha venduto immobili per un controvalore complessivo di 136,3 milioni di euro, con una plusvalenza lorda di 40,7 milioni di euro. Pirelli Re detiene indirettamente una partecipazione del 12%. Il Consiglio ha deliberato la distribuzione di un dividendo ordinario di 14,4 euro per quota (pari all’82% dei proventi distribuibili), con un rendimento semestrale del 3%. Per l’intero 2007, il dividend yield è pari al 10%, superiore al target del 5,5% indicato al collocamento. Il Fondo ha conseguito dal collocamento un dividend yield annuo del 7,7%. Il valore di mercato dei 44 immobili in portafoglio del fondo Olinda al 31 dicembre 2007 ammonta a circa 668,5 milioni di euro (perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis), da cui deriva un valore della quota (Nav) pari a 693,1 euro, comprensivo del dividendo deliberato e non ancora distribuito, con un premio del 38,2% rispetto al prezzo di Borsa a fine dicembre dello scorso anno (501,5 euro per quota in data 28 dicembre). Il Nav del Fondo, al netto delle distribuzioni effettuate e di quella oggi deliberata, ammonta a circa 354,3 milioni di euro, + 35% rispetto al capitale inizialmente investito, pari a 262 milioni di euro. Considerando tutte le distribuzioni di proventi, i rimborsi parziali di capitale deliberati ed il Nav attuale, il rendimento è totale pari al 64%. Le quote di Olinda Fondo Shops negozieranno ex dividendo a far data dal prossimo 25 febbraio. Il pagamento avverrà il prossimo 28 febbraio. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Pirelli Re Sgr ha approvato la lista di candidati per il Comitato Consultivo di Olinda Fondo Shops e quella per il Comitato Consultivo di Tecla Fondo Uffici, a seguito della scadenza del periodo di nomina triennale. Si tratta di soggetti che godono dei requisiti di indipendenza previsti per gli amministratori indipendenti dal Protocollo * Le plusvalenze non realizzate rappresentano l’aumento di valore di mercato degli immobili in portafoglio, come da relazione di stima degli esperti indipendenti Cb Richard Ellis e delle altre attività del Fondo (es. Strumenti di copertura del rischio tasso). Di Autonomia per le società di gestione del risparmio predisposto da Assogestioni e hanno maturato una significativa esperienza nell’industria immobiliare o del risparmio gestito o sono docenti universitari di materie finanziarie con preferenza per quelle legate al settore immobiliare. Le liste di candidati approvate saranno sottoposte all’Assemblea dei Partecipanti di Olinda Fondo Shops convocata per il prossimo 29 febbraio e a quella di Tecla Fondo Uffici convocata per il prossimo 25 febbraio. .  
   
   
GEMINA: ISTITUITO UN COMITATO ESECUTIVO  
 
Milano, 4 gennaio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Gemina, riunitosi in data 31 gennaio , ha deliberato di istituire, ai sensi dell’art. 19 dello statuto sociale, un Comitato Esecutivo composto dagli Amministratori Guido Angiolini (Presidente), Clemente Rebecchini e Paolo Roverato. Il Consiglio di Amministrazione ha delegato al Comitato Esecutivo talune attribuzioni connesse all’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento su Aeroporti di Roma S. P. A. ; il Comitato Esecutivo assisterà altresì il Consiglio di Amministrazione nel processo di approvazione dei progetti di investimento del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione di Gemina ha inoltre provveduto a modificare la composizione del Comitato per il controllo interno di cui fanno parte i Consiglieri Eugenio Pinto (Presidente), Giuseppe Angiolini (nominato in sostituzione di Paolo Roverato) e Giovanni Fontana. .  
   
   
CIR SPA: MODIFICHE REGOLAMENTO DI EMISSIONE OBBLIGAZIONARIE  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - Si è tenuta 31 gennaio l’Assemblea degli obbligazionisti possessori del prestito obbligazionario da € 300. 000. 000 5,75%, con scadenza 2024, emesso da Cir Spa (obbligazioni 2024). In data 10 dicembre 2007 si erano tenute le Assemblee degli obbligazionisti possessori dei prestiti obbligazionari da originali € 300. 000. 000 6,375%, con scadenza 2011, emesso da Cir International S. A. E garantito da Cir Spa (obbligazioni 2011), e da originali € 500. 000. 000 5,25%, con scadenza 2009, emesso da Cir International S. A. E garantito da Cir Spa (obbligazioni 2009). Le tre assemblee hanno approvato alcune modifiche del regolamento di ciascuna emissione obbligazionaria, limitando l’ambito di applicazione della clausola di cross default all’indebitamento di Cir Spa e delle sue controllate finanziarie ed escludendo l’indebitamento delle controllate operative. Inoltre, la soglia minima che attiva la clausola di cross default è stata fissata a € 20. 000. 000 per ogni prestito obbligazionario. Le clausole di cross default, così modificate, sono in linea con l’attuale strategia di Cir Spa finalizzata a mantenere distinto l’indebitamento della stessa Cir Spa e delle sue controllate finanziarie da quello delle controllate operative senza ricorso a Cir Spa o alle sue controllate finanziarie. Ciascuna emissione obbligazionaria continua ad essere quotata presso la Borsa di Lussemburgo. .  
   
   
ASSEMBLEE OBBLIGAZIONISTI CIR APPROVANO ALCUNE MODIFICHE DEL REGOLAMENTO DI CIASCUNA EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - Si è tenuta il 31 gennaio l’Assemblea degli obbligazionisti possessori del prestito obbligazionario da € 300. 000. 000 5,75%, con scadenza 2024, emesso da Cir Spa (obbligazioni 2024). In data 10 dicembre 2007 si erano tenute le Assemblee degli obbligazionisti possessori dei prestiti obbligazionari da originali € 300. 000. 000 6,375%, con scadenza 2011, emesso da Cir International S. A. E garantito da Cir Spa (obbligazioni 2011), e da originali € 500. 000. 000 5,25%, con scadenza 2009, emesso da Cir International S. A. E garantito da Cir Spa (obbligazioni 2009). Le tre assemblee hanno approvato alcune modifiche del regolamento di ciascuna emissione obbligazionaria, limitando l’ambito di applicazione della clausola di cross default all’indebitamento di Cir Spa e delle sue controllate finanziarie ed escludendo l’indebitamento delle controllate operative. Inoltre, la soglia minima che attiva la clausola di cross default è stata fissata a € 20. 000. 000 per ogni prestito obbligazionario. Le clausole di cross default, così modificate, sono in linea con l’attuale strategia di Cir Spa finalizzata a mantenere distinto l’indebitamento della stessa Cir Spa e delle sue controllate finanziarie da quello delle controllate operative senza ricorso a Cir Spa o alle sue controllate finanziarie. Ciascuna emissione obbligazionaria continua ad essere quotata presso la Borsa di Lussemburgo. .  
   
   
SOSTEGNO A PMI COMMERCIALI LOMBARDE, 20 MLN NEL 2008-2010 APPROVATO IN COMMISSIONE PIANO CON INTERVENTI PER IL TRIENNIO NICOLI CRISTIANI:MISURE SIGNIFICATIVE PER CRESCITA SETTORE  
 
 Milano, 4 febbraio 2008 - La Commissione Attività produttive del Consiglio regionale ha approvato il 31 gennaio il Piano triennale 2008 - 2010 per lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali, proposto dall´assessore al Commercio, Fiere e mercati, Franco Nicoli Cristiani. "Il provvedimento - ha spiegato l´assessore - prevede una serie di misure significative rivolte a un settore che produce il 13,5% del Pil regionale e occupa circa 650. 000 addetti. Dopo un primo biennio di investimenti molto sostenuto, prevediamo di impegnare a partire da quest´anno almeno 20 milioni di euro sulle misure individuate nel programma". Sei gli interventi finanziabili, individuati con priorità nel programma, che riguardano specificamente: - il sostegno al decollo e al consolidamento dei distretti del commercio (intesi come progetti territoriali di medio-lungo periodo promossi dalla comunità locale delle imprese), caratterizzati da una forte capacità di integrazione tra le imprese del comparto, quelle di settori complementari (artigianato, servizi, turismo), attori istituzionali e fattori di sviluppo (ludici, culturali, sociali) capaci di consolidare la competitività dell´area sul piano commerciale; - le azioni per promuovere la competitività d´impresa e la sua valorizzazione nel contesto territoriale locale, a partire dal riconoscimento e dal sostegno ai luoghi storici del commercio (negozi, mercati, complessi urbani), anche in situazioni di difficoltà (come, per esempio, nel caso di esercizi interessati da lavori pubblici sulla sede stradale che riducono per lungo tempo l´accessibilità al punto vendita); - la valorizzazione del capitale umano, attraverso iniziative di "tutoraggio" rivolte ai neo-imprenditori, aggiornamento professionale per settori o profili di particolare complessità o in corso di ridefinizione; azioni formative su tematiche specifiche (sicurezza, e-commerce, gestione finanziaria delle imprese, competitività territoriale); - il sostegno allo sviluppo dell´innovazione organizzativa e di processo delle imprese commerciali, con particolare attenzione al problema del "digital divide"; - il supporto all´adozione di misure di rispetto dell´ambiente nell´azione d´impresa, ad esempio attraverso la promozione di iniziative per il rinnovo del parco veicolare verso modelli a basso impatto ambientale, il sostegno allo sviluppo della rete distributiva del metano per autotrazione, l´adozione nel punto vendita di strumenti e impianti a basso livello di emissione di inquinanti (impianti di refrigerazione e conservazione degli alimenti); - infine, un insieme di azioni per promuovere l´accesso delle micro e piccole imprese del commercio al mercato del credito e delle risorse finanziarie, rafforzando soprattutto il sistema delle garanzie e il consolidamento dei consorzi dedicati alla loro gestione. .  
   
   
TESTO UNICO ATTIVITÀ INTERNAZIONALI TOSCANE  
 
Firenze, 4 febbraio 2008 - Sono cresciuti gli spazi e le attività della Regione a livello internazionale e si sono moltiplicate di conseguenza, in questi anni, le iniziative legislative. E’ arrivato il momento di mettere ordine nella materia e per questo la giunta regionale ha approvato nel novembre scorso una proposta di legge che raccoglie le normative che fanno riferimento alla politiche internazionali. Il Testo unico è stato presentato alle Commissioni consiliari prima, terza e quinta riunite in seduta congiunta. «Sono stati richiesti ulteriori approfondimenti e elementi di conoscenza che sono già stati forniti e tra breve verranno attivate le necessarie consultazioni», afferma il vicepresidente della giunta Federico Gelli a commento di una interrogazione presentata al presidente Martini dal capogruppo di An Maurizio Bianconi. «Il Testo unico – prosegue il vicepresi! dente – ha l’obiettivo di riorganizzare tutte le a! ttivit&a grave; svolte dalle strutture regionali in questo campo, garantire il coinvolgimento del territorio e di tutti gli attori sociali interessati. Quindi le sue finalità sono l’esatto opposto di quelle paventate dal consigliere Bianconi. Si tratta di programmare meglio attività che già esistono e di inquadrarle nell’ottica più generale della programmazione regionale. Un processo di razionalizzazione – conclude il vicepresidente – che fa parte di quella logica di rigore e trasparenza a cui devono ispirarsi sempre di più tutti i settori regionali». .  
   
   
SCUOLA SUPERIORE P.A. ABRUZZO PRESENTATO PROGETTO META RIVOLTO A DIRIGENTI E FUNZIONARI  
 
L´aquila, 4 febbraio 2008 - La Giunta presenterà un progetto di legge per la nascita di una scuola superiore della Pubblica amministrazione regionale. Lo ha annunciato l´assessore agli Enti Locali, Giovanni D´amico, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare un progetto di formazione a distanza che coinvolge gli enti locali abruzzesi. "L´idea di massima - ha spiegato D´amico - è presentare in Consiglio regionale un progetto di legge su iniziativa della Giunta regionale in grado di coprire vuoti formativi dei dirigenti e funzionari che operano negli enti locali e che molto spesso è di freno all´azione della pubblica amministrazione locale. L´idea della scuola regionale vuole proprio istituzionalizzare la formazione continua da parte della Regione nei confronti degli operatori amministrativi". L´annuncio di un progetto di legge per la Scuola superiore di formazione della P. A. Regionale è stato dato in coincidenza della presentazione del progetto di formazione e-learning denominato Meta. Proprio l´avvio di questo corso previsto per il mese di febbraio "rappresenta il miglior viatico per promuove la Scuola superiore della P. A. Abruzzese, nel senso che il Meta, proprio perché si rivolge direttamente agli enti locali regionale, è una sperimentazione diretta per quella che sarà l´attività della Scuola". Promosso dalla Regione e cofinanziato dal Cnipa (Centro nazionale informatica della pubblica amministrazione) per 150 mila euro, il progetto Meta vede il coinvolgimento delle Province, di 50 comuni abruzzesi e di tutte le Comunità montane. L´obiettivo è rilanciare l´e-learning nella P. A. Sul territorio con due corsi specifici rivolti a dirigenti e funzionari: sul project finance e sull´acquisizione di beni e forniture di servizi. "In questo modo - spiegano i promotori del progetto - con il project finance si acquisiranno competenze per progettare l´innovazione utilizzando nel modo migliore i finanziamenti assegnati alla P. A. E nel secondo caso, acquisizione di beni e servizi, la possibilità di realizzare bandi e gare che riguardano progetti di innovazione tecnologica". . .  
   
   
PRESENTATO IL NUOVO PIANO REGIONALE MARCHIGIANO OCCUPAZIONE E QUALITA`` DEL LAVORO 2008- ASCOLI: PIU`` INNOVAZIONE E GRANDE ATTENZIONE AI GIOVANI  
 
Ancona, 4 febbraio 2008 - Lungimirante, corposo e innovativo. Cosi` si caratterizza il nuovo Piano annuale per l´Occupazione e Qualita` del Lavoro 2008 presentato oggi in conferenza stampa dall´assessore regionale, Ugo Ascoli. ´Perche` non si limita - ha detto Ascoli - a programmare per l´anno in corso, ma prevede molti interventi a valenza pluriennale ( ad esempio bandi aperti a scadenza non piu` annuale ma triennale), mettendo in moto complessivamente risorse per quasi 60 milioni di euro di cui 35 milioni per il solo 2008 e perche`, rispetto al passato, ha un´ impostazione piu` rivolta alla domanda che non ad un´´ offerta predeterminata, favorendo quindi la personalizzazione delle azioni che sono a forte impronta professionalizzante. ´ Il Piano 2008 e` gia` stato approvato unanimemente dalla Commissione regionale del Lavoro e andra` all´esame della giunta regionale l´11 febbraio prossimo, poi in Commissione consiliare. Un programma che integra attentamente il sistema Istruzione- Formazione ´Lavoro, prevedendo diversi interventi centrati sulla riduzione dell´abbandono scolastico, sull´accompagnamento al lavoro con un nuovo progetto che si chiama ´Virgilio´, per guidare i ragazzi verso il completamento degli studi e verso una scelta consapevole della futura attivita` lavorativa. Nel nuovo Piano, quindi, c´e` grande attenzione ai giovani, laureati e non, a favore dei quali vengono destinati ben 13 milioni e 650 mila euro. Serviranno a finanziare tra l´altro, interventi di apprendistato, master universitari, borse lavoro e di studio, miglioramento delle competenze, specialmente della lingua inglese. Ugo Ascoli ha anche sottolineato l´esigenza di incentivare presso i giovani la scelta di facolta` universitarie tecnico-scientifiche, ancora in numero troppo esiguo. ´Lo faremo ´ ha spiegato- attraverso voucher- borse di studio (fino a 2000 euro) in favore di ragazzi delle scuole superiori, tenendo conto del reddito ma anche del merito scolastico. ´ Voucher anche per la frequenza di master universitari e master post laurea, frequentabili anche fuori regione. Risorse notevoli (oltre 9 milioni) anche per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro e per la creazione delle nuove figure di operatori socio-sanitari. Anche su fronte dell´occupazione femminile a cui il Piano riserva 2 milioni e 130 mila euro, ci sono novita`. E´ gia` avviato il progetto sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sono stati elaborati in tal senso diversi interventi per le donne, come lo strumento del ´voucher´ . In pratica una donna occupata in lavori atipici o appena rientrata sul mercato del lavoro, potra` godere di un buono spesa, fino a 2000 euro all´anno, per sostenere le spese di educazione e cura di bambini fino a 11 anni. Previsti anche in collaborazione con i Comuni , la possibilita` di creazione di ´asili nido domiciliari´ , sempre nell´ottica di conciliazione dei tempi di lavoro. Altri interventi sono previsti in favore dell´imprenditoria femminile, come diverse tipologie di corsi di management dedicati. Per quanto riguarda le disabilita` (1 milione e 135 mila euro), verra` creata una nuova indispensabile figura: un tutor specializzato che consenta un inserimento lavorativo ottimale e duraturo del disabile. Per il sostegno al reddito a favore delle categorie svantaggiate saranno impegnate risorse per 1 milione e 100 mila euro. A favore degli immigrati il Piano annuale destina 1 milione e mezzo di euro per favorire l´istruzione e la formazione e per l´integrazione scolastica di alunni stranieri. Per l´ imprenditoria e i servizi alle imprese il Piano 2008 prevede una dotazione finanziaria di 2 milioni. Novita` anche in questo settore, oltre alla continuita` di progetti che hanno avuto riscontri ottimali come il Prestito d´onore (quasi 500 nuove imprese create), la responsabilita` sociale di impresa e il ricambio generazionale, la possibilita` per le imprese di piccole e medie dimensioni di avvalersi di una figura di consulente esperto, chiamato intermediario technology, per creare innovazione. Sono naturalmente previste anche misure per affrontare le crisi strutturali, con utilizzo congiunto di risorse regionali e comunitarie. L´assessore a tal proposito ha ricordato che con la precedente programmazione sono stati spesi 34 su 36 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione o la mobilita` di aziende artigiane e delle imprese che non ne avrebbero diritto (perche` sotto i 15 dipendenti) e per creare una rete di assistenza in un territorio, il Piceno, notoriamente con piu` difficolta`. La conferenza stampa e` stata anche l´occasione per ricordare che l´assessorato regionale al lavoro e formazione, nell´anno appena trascorso, ha seguito costantemente 26 vertenze per crisi aziendali, raggiungendo 24 accordi che hanno interessato per lo piu` il settore calzaturiero e interessato piu` di 1300 lavoratori. Con il precedente Piano per l´Occupazione, 517 persone di cui 398 donne hanno beneficiato del sostegno al reddito, 642 lavoratori coinvolti dal Progetto Pari (reinserimento per le persone svantaggiate) e 576 patti di servizio stipulati, 171 ricollocazioni sul mercato del lavoro. Il progetto sul ricambio generazionale di impresa ha interessato 36 imprenditori junior e 50 imprenditori senior. .  
   
   
LAVORI PUBBLICI: APPROVATO IL TESTO UNICO SUGLI APPALTI IN FVG  
 
San Lorenzo Isontino, 4 febbraio 2008 - La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il Testo unico in materia di appalti pubblici. Il "Codice regionale dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture" risponde ad un esigenza di semplificazione e di chiarezza: il corpus unitario delle diverse discipline degli appalti ne consente un agevole coordinamento e l´eliminazione di eventuali incongruenze normative. Il Codice è stato predisposto anzitutto per esplicitare l´autonomia statutaria di cui gode la Regione Friuli Venezia Giulia in materia di lavori pubblici e di quella derivante dalla riforma del titolo V della Costituzione per servizi e forniture, ma anche per dare riscontro alla forte aspettativa delle imprese e degli Enti locali di un intervento regionale nel settore degli appalti. Il testo è stato dunque pensato nell´ottica della creazione di un sistema regionale sostanzialmente diverso da quello nazionale, che valorizzi la specialità della nostra Regione pur nel rispetto dei principi comunitari che disciplinano questi delicati settori. L´obiettivo di accrescere la partecipazione e la competitività delle imprese regionali è stato perseguito attraverso la semplificazione delle procedure pensate per organizzazioni imprenditoriali e amministrazioni pubbliche fortemente strutturate che mal si conciliano con lo standard dimensionale delle imprese e dell´Amministrazione regionale. Il campo di interesse non è stato limitato alla materia dei lavori pubblici in considerazione della trasversalità del settore di disclipina, ma ha abbracciato anche gli appalti di servizi e forniture. .  
   
   
ANSALDOBREDA STRATEGICA PER L’ECONOMIA TOSCANA E NAZIONALE  
 
Firenze, 4 febbraio 2008 «E’ stato un incontro utile e positivo dal quale è emersa una valutazione univoca e concorde: Ansaldobreda di Pistoia è e deve continuare ad essere un’azienda fondamentale nelle strategie di sviluppo di Finmeccanica, grazie alla qualità delle sue produzioni e alle sue competenze progettuali e innovative». Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, commenta così gli esiti della riunione che si è svolta il 30 gennaio a Roma presso la sede del Ministero dello sviluppo economico ed alla quale ha preso parte insieme al ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, al ministro per i rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, al sindaco di Pistoia, Renzo Berti, e al presidente della Provincia, Gianfranco Venturi. «Tutte le istituzioni, sia locali che nazionali, hanno confermato l&rsqu! o;impegno – prosegue Martini – a favorire ogni ini! ziativa che consenta di consolidare ed espandere la presenza dell’azienda sui mercati nazionali e internazionali. Sono convinto – conclude il presidente – che questo orientamento corrisponda, oltretutto, ad un obiettivo prioritario non solo per la Toscana ma per tutto il paese: mantenere e anzi far crescere il ruolo dell’industria manifatturiera di eccellenza nella nostra economia». .  
   
   
TOSCANA: PRECARI DOPO SEI ANNI PIÙ DI METÀ DEI LAVORATORI FLESSIBILI  
 
Firenze, 4 febbraio 2008 - «Mentre l’occupazione cresce e la nostra regione ha raggiunto il minimo storico della disoccupazione con il tasso del 3,6% registrato nell’ultimo trimestre 2007, assistiamo al parallelo incremento di modalità di lavoro atipico e flessibile: in particolare il lavoro a termine è passato dal 4% del totale del 1993, al 12,5% del 2006. E, cosa ancora più significativa, oltre il 70% dei nuovi ingressi nel mercato del lavoro avviene oggi con modalità flessibile. Sono dati che ci spingono a concentrare ancora di più i nostri sforzi per una occupazione non precaria e di qualità, su politiche che consentano a tutti i cittadini di trovare non semplicemente un’occupazione ma anche una buona occupazione. E dobbiamo puntare anch! e su iniziative di welfare e su servizi che tendano ad offrire! pari op portunità e diritti a chi lavora in forme flessibili». Così l’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini commenta i risultati dell’indagine sul campo condotta dall’irpet sul lavoro flessibile in Toscana. Un’indagine che conferma l’emergere di una crescente area di occupazione debole, meno tutelata, a rischio di precarizzazione. Un fenomeno che ha investito soprattutto le donne e le persone meno giovani, che non viene scelto nella maggior parte di casi ma suibìto, che non si traduce quasi mai in un trampolino di lancio per lavori stabili ma si accompagna sempre più spesso a una serie di rilevanti fenomeni sociali. L’indagine si concentra, in particolare, sul tema della stabilizzazione dei lavoratori precari, monitorando 900 lavoratori temporanei dal 2000 al 2006: a distanza di 6 anni da un avviamento al lavoro con tipologia contrattuale instabile, le trasformazioni in! lavori stabili riguardano meno della metà del campione (48%). Le prime vittime della precarietà sono le donne: solo il 42%, a distanza di 6 anni, lavora in modo stabile, contro il 61% degli uomini. A rischio anche i non più giovani: solo il 43% degli ultra 35enni si è stabilizzato, contro il 51% dei più giovani. E le differenze non sono solo di natura anagrafica ma anche geografica. Fra i sistemi locali della Toscana si riscontrano, ad esempio notevoli differenze: a Rosignano e a Follonica si è stabilizzato, rispettivamente, il 29% e il 48% degli intervistati, contro il 58% di Firenze, il 51% di Santa Croce e il 51% del Mugello. Tra i settori di attività, i percorsi di stabilizzazione più elevati si registrano nell’industria, dove risulta stabilizzata circa la metà degli intervistati, contro quote molto inferiori del commercio (meno del 30%), dei servizi alle persone (22%), degli alberghi e ristoran! ti (21%). «I risultati dell’indagine ci conf! ermano c he la strada giusta è quella che abbiamo intrapreso - dice l’assessore Simoncini - attivando un quadro di iniziative per stabilizzare i lavoratori con contratti a termine, attraverso incentivi alle imprese che assumono a tempo indeterminato donne sopra i 35 anni o lavoratori in mobilità. A queste misure, rifinanziate per il 2008, si affiancano a quelle per prevenire la precarietà del lavoro ed estendere tutele e diritti. E’ il caso del fondo costituito in collaborazione con le banche per l’accesso al credito dei lavoratori atipici». Non meno importante il settore dell’istruzione e della formazione. »Dalla ricerca – commenta Simoncini - emerge chiaramente che, se la laurea rappresenta un caso a parte, possedere o meno un titolo di studio può fare la differenza nella possibilità o meno di trovare un lavoro stabile». E’ per questo che la Regione investe in misura crescente! anche sul fronte dell’istruzione e della formazione, considerando la qualificazione del capitale umano un fattore chiave dello sviluppo. «Per garantire la formazione anche a coloro che non hanno un lavoro a tempo indeterminato ci sono iniziative che prevedono voucher da spendere in corsi ad hoc, sportelli per la consulenza e l´orientamento, una carta prepagata, con un plafond di 2500 euro a persona, per la formazione individuale». In particolare la ricerca evidenzia come le più elevate probabilità di stabilizzazione siano sperimentate dai diplomati (il 53% si è stabilizzato contro il 46% di coloro che non sono in possesso di nessun titolo di studio e il 43% dei laureati). Quanto ai laureati, il discorso è meno lineare: vi sono infatti dei casi in cui la permanenza nel lavoro flessibile è una scelta, fatta per accumulare esperienze in attesa del lavoro cui si aspira. Francesca Giovani, coordinatrice! della ricerca, spiega che la stragrande maggioranza degli int! ervistat i ha risposto di avere un contratto atipico perché non ha avuto altra scelta (82%). Nel 2000 dichiarava di non avere avuto altra possibilità il 54% degli intervistati e nel 2004 il 61%. Appare evidente che i lavori atipici non hanno avuto un effetto trampolino verso un’occupazione stabile, o lameno non allo stesso modo per tutti e ovunque. E’ soprattutto la componente femminile a dichiarare di avere subito un percorso lavorativo flessibile (85% contro il 76% dei maschi). Se il presente è all’insegna dell’instabilità, non è molto diversa la percezione del futuro. Solo il 13% degli intervistati ritiene possibile il raggiungimento di un contratto a tempo indeterminato. A questa scarsa fiducia nel futuro lavorativo, si accompagnano le incertezze relative al welfare: solo il 17% degli intervistati si aspetta, infatti, di percepire in futuro una pensione adeguata, mentre il 60% non crede in questa possibilità. Per la sintesi della ricerca con grafici e istogrammi vai su www. Irpet. It .  
   
   
PROVINCIA DEI 100 COMUNI. LUNEDI´ FIRMA DEL PIANO STRUTTURALE INTERCOMUNALE NEL POTENTINO  
 
Potenza, 4 febbraio 2008 - Viene sottoscritto oggi nella sala consiliare Nitti-bovet del Comune di Melfi, un accordo di programma tra la Provincia di Potenza e diversi Comuni dell´area Nord della Basilicata per la redazione in forma associata di due nuovi strumenti di programmazione territoriale: il documento di Pianificazione strategica e il Piano strutturale intercomunale. Strumenti e processi innovativi di governo del territorio per la programmazione di azioni e interventi, con cui la Provincia di Potenza mira a elaborare strategie di sviluppo di medio lungo-periodo, in una dimensione territoriale di area vasta (il Nord-est lucano) e vincolati a procedure di condivisione, mediante il coinvolgimento dei Comuni. Tra gli altri, spicca il ruolo svolto dalla città di Melfi, capofila di questo progetto. ´´Si tratta di un altro esempio di condivisione e codecisione tra enti - afferma il presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello - dopo la già avvenuta firma dell´intesa sul Piano strutturale metropolitano della città di Potenza. Attraverso questi strumenti, con cui la Provincia si fa garante di una funzione di coordinamento e copianificazione e si rende artefice di un nuovo protagonismo del territorio, sarà possibile cogliere in modo concreto le opportunità della programmazione comunitaria 2007-2013 e dei Fas´´. .  
   
   
CON ´ABILMENTE´ OPPORTUNITÀ PER AVVIO DELLE IMPRESE DA PARTE DI DISABILI  
 
Roma, 4 febbraio 2008 - Promuovere un intervento per offrire alle persone con disabilità nuovi strumenti e opportunità per avviare e gestire la propria idea imprenditoriale. E’ questo l’obiettivo di ‘Abilmente’ con il quale Bic Lazio, in collaborazione con la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), l’Agenzia Lazio Lavoro e l’assessorato alle Politiche per le periferie, lo Sviluppo locale e il Lavoro del comune di Roma ‘Autopromozione Sociale’, intende sperimentare un modello innovativo per favorire la creazione e lo sviluppo di impresa da parte di persone con disabilità. “Incrementare il tasso occupazionale - si legge in una nota del Bic Lazio - attraverso la prospettiva della creazione d´impresa e del lavoro autonomo delle persone disabili, oltre a rientrare pienamente nella strategia di Lisbona per l’occupazione, è fondamentale per il sistema produttivo locale, che può migliorare le proprie performance sia economiche (aumento della domanda, maggiore efficienza della produzione di beni e servizi) che sociali (inclusione sociale, garanzia dei diritti)”. La sperimentazione del percorso partirà nel primo semestre del 2008 ed è rivolta a un numero limitato di aspiranti imprenditori, che saranno supportati in tutte le fasi progettuali fino alla realizzazione della propria idea imprenditoriale. “L’obiettivo per la persona disabile - sottolinea Enrico D’agostino, presidente di Bic Lazio - è giungere all’autonomia, intesa come capacità di poter programmare e gestire la propria vita in termini di lavoro e di partecipazione sociale. Proprio per questo motivo, Bic Lazio, insieme con gli altri partner del progetto e alle associazioni federate alla Fish, propone agli aspiranti imprenditori con disabilità un percorso di accompagnamento che tenga conto delle loro specifiche esigenze”. “L’agenzia Lazio Lavoro - aggiunge Roberto Crescenzi, commissario straordinario dell’Agenzia - ha aderito con interesse all´iniziativa promossa da Bic Lazio in quanto costituisce un’importante opportunità per realizzare interventi di politica attiva del lavoro nel territorio. Nello spirito della collaborazione e dell´integrazione fra i servizi, l’Agenzia intende seguire l’evoluzione dell´iniziativa e promuovere e diffondere i risultati nel territorio. L’intervento si pone in linea con gli orientamenti indicati nella legge regionale numero 19 del 2003 sul diritto al lavoro delle persone disabili. Nello spirito della collaborazione e dell’integrazione fra i servizi, l’Agenzia intende seguire l´evoluzione dell’iniziativa e promuovere e diffondere i risultati nel territorio”. “La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità sottoscritta dal governo italiano il 30 marzo 2007 - sostiene Pietro Barbieri, presidente di Fish - chiede agli Stati membri un impegno forte verso il ‘cambio di paradigma’, superando il pregiudizio che ne discrimina l’accesso alla vita della comunità. L’accesso all’occupazione e all’impegno professionale rappresentano sia il fine ultimo che il mezzo. Il progetto ‘Abilmente’ di Bic Lazio si muove su questa linea operando con le istituzioni competenti e con adeguati stakeholder nell´ottica del mainstreaming”. .  
   
   
MARCATURA CE, CONTRIBUTI PER LE IMPRESE  
 
Varese, 4 febbraio 2008 – La Camera di Commercio di Varese ha stanziato 34. 145 euro per le piccole e medie imprese della produzione di “serramenti e pavimenti” che, avviandosi alla certificazione di qualità, decidano di adottare la marcatura Ce. Possono presentare richiesta per le spese sostenute le Pmi varesine e i loro consorzi. Dopo il successo della scorsa edizione del bando, la Giunta dell’ente di piazza Monte Grappa ha deciso di finanziare nuovamente le spese sostenute dalle aziende per dotare i prodotti da costruzione di propria fabbricazione delle certificazione En 14351-1:2006 (relativa a finestre e porte sia di legno che di metallo) nonché della certificazione En 14342:2005 (relativa alla pavimentazione di legno). Sono ammesse al contributo le spese sostenute fino al 31 luglio prossimo relative alle consulenze specialistiche, alle prove e collaudi presso laboratori oltre che all’ottenimento della prima certificazione. Le domande dovranno essere presentate entro venerdì 29 febbraio al Centro Informazione Economica della Camera di Commercio su moduli in distribuzione agli sportelli e scaricabili dal sito www. Va. Camcom. It. Per notizie più dettagliate ci si può rivolgere allo stesso Centro Informazione Economica (tel. 0332/295. 329-389; e-mail: cie@va. Camcom. It) e, ancora, al sito www. Va. Camcom. It nella sezione “contributi”. .  
   
   
OPPORTUNITÀ PER IL MOBILE FVG IN BRASILE  
 
Pordenone, 4 febbraio 2008 – All’interno del “Programma di Collaborazione e Cooperazione per lo Sviluppo Economico e Territoriale: Rio Grande do Sul (Brasile)”, finanziato dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Italiano e realizzato dal Centro Formazione Pordenone, dal Consorzio Universitario di Pordenone, dall’Efasce e dai principali attori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto Orientale, Concentro, Azienda Speciale della Camera di Commercio in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Brasiliana organizza “Il mercato del mobile e dei complementi d’arredo in Brasile, quali opportunità per le imprese”, incontro tecnico che si terrà presso la sede della Camera di Commercio di Pordenone il giorno 5 febbraio 2008, alle ore 16. Tra gli obiettivi dell’iniziativa, oltre quello di contribuire a consolidare un percorso di riavvicinamento culturale e sociale tra il nord Est italiano e il Brasile Meridionale, emerge la volontà di promuovere la costituzione di un ambiente favorevole per la creazione di rapporti tra Sistemi economici, facilitando interconnessioni tra imprese e associazioni rappresentative di categoria, e per favorire opportunità di business. Alla luce di ciò è previsto un incontro tecnico di presentazione delle opportunità di affari per le imprese del settore arredo della regione, interessate al Brasile come mercato di sbocco. All’incontro prenderanno parte il sig. Renato Hansen, Direttore Esecutivo del Centro di Gestione dell’Innovazione del Mobile e Direttore Esecutivo di Movergs - Associazione degli Industriali del Mobile dello Stato del Rio Grande do Sud, il sig. Luciano Feletto Presidente della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Milano ed il sig. Luciano Massoco, Coordinatore del Corso di Laurea in Tecnologia della Produzione del Mobile, Università di Caxias do Sul-sede di Bento Gonçalves. La partecipazione all’iniziativa è aperta a tutte le imprese interessate previo invio della scheda di partecipazione. L’ufficio Internazionalizzazione dell’Azienda Speciale Concentro, rimane a completa disposizione per ulteriori informazioni (internazionalizzazione@pn. Camcom. It, tel. 0434. 381609). .  
   
   
IMPRESE, IL LAZIO CRESCE TRE VOLTE RISPETTO ALLA MEDIA NAZIONALE  
 
Roma, 4 febbraio 2008 – Nel 2007 le imprese del Lazio sono cresciute del 2,2%, valore che è il più alto tra le regioni italiane, un dato quasi triplo rispetto alla media nazionale. A fronte di 44. 959 iscrizioni si sono registrate 32. 526 cessazioni. I valori di iscrizioni e cessazioni rappresentano il dato più alto degli ultimi 10 anni. Il tasso di natalità è del 7,9% contro un dato nazionale del 7,1 e il tasso di mortalità è del 5,7% contro un dato nazionale del 6,4. Il saldo tra le iscrizioni e le cessazioni di impresa è stato pari a 12. 433 unità. La consistenza numerica delle imprese iscritte negli appositi registri delle Camere di Commercio del Lazio ha raggiunto quota 578. 151 unità. Questi i dati che emergono dalla rilevazione sul movimento demografico delle imprese registrate presso le Camere di Commercio del Lazio, condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio Italiane. Roma e provincia giocano un ruolo trainante nell’ottima performance del Lazio: il tasso di crescita è stato del 2,7%, circa 3,5 volte il dato italiano. Le iscrizioni sono state 33. 690, facendo segnare un record dal 1995, le cessazioni 22. 696. Il tasso di natalità è salito all’8,1% (7,1% il dato nazionale) e il tasso di mortalità è al 5,5% (6,4% il dato nazionale). Il saldo tra le iscrizioni e le cessazioni di impresa è stato di 10. 994 unità, pari all’88% dell’intero saldo regionale. Un aspetto interessante che emerge dall’analisi dei dati è il forte aumento delle società di capitale che rappresentano la forma giuridica a più alto tasso di sviluppo a Roma, nel Lazio e in Italia: rispettivamente +5,44%, +5,55% e +4,61%. “Questi ottimi risultati in termini di crescita quantitativa – commenta Andrea Mondello, Presidente di Unioncamere Lazio e della Camera di Commercio di Roma – vanno di pari passo con i buoni risultati economici ottenuti in questi ultimi anni dal Lazio e, in particolare, da Roma. Se le nostre imprese sapranno esprimere una crescente capacità di fare rete, i risultati non potranno che essere positivi anche per il futuro. Infatti, dalle indagini del sistema delle Camere di Commercio emerge con chiarezza che l’elemento premiante per lo sviluppo e per il superamento dei limiti dimensionali in un’ottica di competizione globale, è proprio la capacità di fare rete. Allo stesso tempo è fondamentale – conclude Mondello – continuare a dotare il territorio di un sistema di infrastrutture moderno ed efficiente in grado di supportare le aziende e sviluppare ulteriormente questa crescita”. .  
   
   
ROMA, IMPRESE: +46.000 NEL 2007 MA LE CHIUSURE ACCELERANO IL PASSO  
 
Roma, 4 febbraio 2008 – Più 0,75%: è il tasso di crescita delle imprese italiane nel 2007 che segna un calo di oltre un terzo rispetto al 2006 e rappresenta il valore più basso degli ultimi cinque anni. Nel 2007 si è registrato il record assoluto di iscrizioni alle Camere di Commercio, un dato, però, compensato dall’altro record: quello delle cessazioni. È questo, in sintesi estrema, il ritratto del tessuto imprenditoriale italiano alla luce dei dati Movimprese 2007. Il bilancio demografico dell’azienda Italia lo scorso anno ha chiuso in attivo per quasi 46mila unità, ma il saldo è il più contenuto degli ultimi cinque anni come risultato di due record: 436mila iscrizioni (record assoluto dal 1993, anno in cui le rilevazioni hanno preso il via) e oltre 390mila cessazioni (anche in questo caso record di sempre dell’indagine, ma con un tasso di crescita più elevato rispetto alle iscrizioni). A spiegare gli aspetti positivi del saldo sono principalmente tre fenomeni: la forte crescita delle imprese costituite in forma di Società di capitali (54mila in più in dodici mesi, pari ad un tasso di crescita del 4,6%); le performance di Lazio e Lombardia che insieme hanno determinato il 54,3% di tutto il saldo complessivo; infine, i buoni risultati delle “Costruzioni” e dei “Servizi alle imprese” (insieme, quasi la metà del saldo totale). Sull’altro piatto della bilancia, a determinare la riduzione del saldo rispetto allo scorso anno sono stati: il rallentamento del Nord-est e del Mezzogiorno (la cui crescita si è più che dimezzata rispetto al 2006); la diminuzione delle imprese agricole, manifatturiere e dei trasporti (quasi 29mila imprese in meno complessivamente); i saldi negativi delle Società di persone e delle Ditte individuali (-14mila imprese). “I dati di oggi – ha detto il Presidente di Unioncamere, Andrea Mondello – ci indicano tre cose. Il record delle iscrizioni ci dimostra chiaramente che nel nostro Paese è ancora alta la voglia di fare impresa. Allo stesso tempo il record delle cessazioni mette in evidenza come la crisi economica internazionale e la crisi dei consumi abbiano provocato una durissima selezione nel tessuto imprenditoriale colpendo particolarmente le piccole e piccolissime imprese. Una selezione che al Sud appare ancora più severa, perché non solo sono aumentate le cessazioni, ma anche le iscrizioni risultano in flessione. Una sfiducia nell’intraprendere che si inserisce in un quadro economico allarmante sul quale ho più volte richiamato l’attenzione della politica. Terzo e ultimo punto che va sottolineato è che il saldo positivo è determinato interamente dalle società di capitale, indice di irrobustimento del nostro tessuto imprenditoriale. Per rendere competitivi i territori e far crescere ulteriormente le imprese italiane è urgente, dunque, ridurre il costo della Pubblica amministrazione a carico delle imprese e rilanciare un piano di sviluppo delle infrastrutture per colmare i ritardi con i nostri competitor”. .  
   
   
LE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA NEL 2007  
 
Reggio Emilia, 4 febbraio 2008 - La nati-mortalità delle imprese reggiane continua a registrare, anche per il 2007, il rallentamento osservato già nel 2006. L’incremento rilevato dall’Ufficio Studi della Camera di commercio per l’anno appena trascorso è stato soltanto dello 0,5% a fronte del +1,4% del 2006. Il numero delle imprese è passato da 58. 545 di fine 2006 a 58. 828 del 2007 con un saldo positivo di 283 unità contro le 805 dell’anno precedente. La decelerazione ha segnato anche l’Emilia Romagna il cui incremento si è fermato ad un +0,1%; ancora più significativo della fase di quasi stazionarietà è il –0,04% registrato per l’Italia. Il +1% registrato dall’industria nella nostra provincia è da attribuire prevalentemente all’andamento delle costruzioni che hanno raggiunto, nel 2007, le 13. 802 unità con un aumento dell’1,6%, molto più contenuto, però, rispetto al +5% del 2006. Praticamente stazionario il numero di imprese del manifatturiero che sono passate da 9. 830 a 9. 842 unità pari ad un incremento dello 0,1% (era stato lo 0,7% nel 2006). Relativamente alle attività del terziario, che, raggiungendo le 25. 500 unità, rappresentano il 43,3% del totale imprese registrate in provincia di Reggio Emilia, si osservano andamenti positivi per alberghi e ristoranti (+2,1%), attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, ovvero i servizi alle imprese (+3,8%), commercio (+0,2%) e sanità e altri servizi sociali (+5,7%). In calo, invece, le attività dei trasporti, magazzinaggio e comunicazione (-2,4%), quelle dei servizi alle famiglie (-0,5%) e l’intermediazione monetaria e finanziaria (-0,5%). .  
   
   
PORDENONE: IL MOVIMENTO DELLE IMPRESE NEL 2007  
 
Pordenone, 4 febbraio 2008 – La Camera di Commercio di Pordenone, attraverso l’Ufficio Statistica, informa sui risultati di fine 2007, relativi alla provincia di appartenenza, emersi da Movimprese, analisi statistica sulla nati-mortalità delle imprese condotta da Infocamere sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. I dati relativi all’anno 2007 mostrano un calo del -2,0%; sono cioè 548 imprese attive in meno, rispetto al 2006, in provincia. Per un totale di 26. 410 imprese. Segnali positivi per l’economia provinciale provengono al momento dal settore alberghi e ristoranti (+1,3%) e dalle attività immobiliari (+1,7%). In calo, invece, il trend di agricoltura (-4,8%), attività manifatturiere (-1,8%), settore dell’industria del legno (mobili esclusi) (-4,7%), settore della metalmeccanica (-2,1%), costruzioni (-1,1%), commercio (-1,5) e trasporti (-7,3%). Rimangono sostanzialmente stabili, con una leggera flessione, i servizi pubblici, sociali e personali (-0,6%). Per quanto riguarda la suddivisione per forma giuridica delle 26. 410 aziende risultanti attive a fine 2007, sono in calo rispetto all’anno scorso, seppur mantenendosi al primo posto, le ditte individuali, attive in 16. 793, mentre sono sostanzialmente stabili le società di persone e restano in aumento le società di capitali (+126 imprese). Nella lettura di questi dati c’è però da tenere in considerazione, per una giusta interpretazione del movimento anagrafico, la pratica delle cancellazioni d’ufficio messa in atto dalla Cciaa di Pordenone, a partire dal 2007. Dal 2005, infatti, in applicazione del Dpr 247/2004, le Cciaa possono procedere alla cessazione d’ufficio dal Registro delle imprese di aziende non più operative da almeno tre anni. Il dato negativo dell’analisi, quindi, non deriva dall’andamento propriamente economico della congiuntura demografica, ma piuttosto dalle decisioni di intervenire amministrativamente per regolarizzare la posizione di imprese non più operative. Gli effetti della nuova normativa sul Registro Imprese di Pordenone mostrano per l’anno 2007, un totale di 407 cancellazioni d’ufficio, contro le 42 del 2006. I settori in cui le cancellazioni d’ufficio hanno avuto maggior peso sono stati commercio (106 cancellazioni), costruzioni (81) e manifatturiero (68). Trend in calo, nel 2007, anche per le imprese artigiane, che hanno segnato –2,6%, con 216 imprese in meno rispetto al 2006. In tale ambito le cancellazioni d’ufficio sono state 82. .  
   
   
MOVIMPRESE 2007, DATI RELATIVI ALLA PROVINCIA DI BERGAMO  
 
 Bergamo, 4 febbraio 2008 - Sono 84. 598 le imprese operative in provincia di Bergamo al 31 dicembre 2007, 92. 929 quelle – comprensive di posizione inattive, sospese o in fase di liquidazione – “registrate”. Lo stock delle attive si accresce di 809 unità, con una variazione del +1% su base annua. Il tasso di crescita delle imprese registrate, al netto delle cancellazioni d’ufficio, è del +1,46%, superiore al dato medio nazionale e regionale. Le iscrizioni sono state 7. 255 nell’anno (+1,8% rispetto alle nuove iscrizioni del 2006), le cessazioni sono state complessivamente 6. 710, comprensive però di oltre 800 “cancellazioni d’ufficio” che corrispondono ad un lavoro di “pulizia” degli archivi con l’eliminazione di posizioni da tempo inattive. Al netto delle cancellazioni d’ufficio – effettuate anche, in misura minore, nel 2006 - le cessazioni effettive sono state 5. 903, in aumento del +2,4% su base annua. Il saldo “effettivo” delle imprese registrate è di +1. 352, simile a quello registrato l’anno precedente. Come si nota dalla classificazione per natura giuridica e come succede con regolarità ormai da tempo, il saldo positivo della nati-mortalità d’impresa è attribuibile in misura preponderante alle società e soprattutto alle società di capitale. Lo dimostrano anche i dati delle variazioni delle società di persona che corrispondono in gran parte a trasformazioni di natura giuridica in società di capitale. Per quanto riguarda i settori economici – e limitando l’analisi alla variazione degli stock delle imprese attive dato che gran parte dei flussi di nuove iscrizioni non sono ancora attribuite ad un settore specifico – si contraggono le imprese operative nell’agricoltura (-76 pari al -1,4% in un anno), nelle attività manifatturiere (-66, -0,5%) e nell’autotrasporto (-94, -4,1%). Nella manifattura si riducono le attività industriali del tessile-abbigliamento, del legno, della carta-editoria e della meccanica; aumentano le attività di lavorazione dei metalli, la meccanica di precisione e i mezzi di trasporto. La crescita dello stock è interamente attribuibile all’edilizia (+533, +2,8%), alle attività immobiliari (+274, +4,2%) e alle “altre attività professionali e imprenditoriali” (+124, +3,1%). Sono in aumento anche gli intermediari finanziari (+69, +4%) bar, alberghi e ristoranti (+44, +1,1%), gli altri servizi pubblici, sociali e personali (+53, +1,3%) e le utilities (energia elettrica, gas e acqua). Nel commercio si riduce il settore auto (vendita e riparazioni) e l’insieme del commercio al dettaglio e delle riparazioni; aumenta il comparto degli intermediari e del commercio all’ingrosso. Se si considera la serie degli ultimi anni, è percepibile un rallentamento tendenziale della dinamica di crescita dello stock delle imprese operative che risente di un processo di razionalizzazione e di irrobustimento delle forme di organizzazione, non solo giuridica, delle imprese e allo stesso tempo di una selezione operata dal mercato. Né va dimenticato che la sostanziale tenuta delle imprese individuali è stata determinata fino ad ora dal boom dell’edilizia e dal peso crescente del lavoro autonomo degli stranieri (pari nel 2006 ad oltre l’8% delle ditte individuali) Movimprese artigianato - Nel sottoinsieme dell’artigianato, le imprese attive in provincia di Bergamo a fine anno 2007 sono 33. 754, 445 in più in un anno, con una variazione del +1,3%, risultato (superiore alla media nazionale ma di poco inferiore al dato della Lombardia) di 3. 090 iscrizioni e 2. 651 cessazioni. I flussi, sia in entrata che in uscita, risultano più consistenti rispetto al 2006. Anche nell’artigianato, il saldo positivo è determinato dal settore edile: sono 16. 456 gli artigiani edili operativi a fine 2007 con un aumento annuo di oltre 500 unità. Stabilità nel manifatturiero e buon aumento per l’artigianato di servizio. Si contraggono invece gli autotrasportatori e i riparatori . .  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO NEL IV TRIMESTRE 2007  
 
 Bergamo, 4 febbraio 2008 - L’ indagine sull’artigianato di produzione -realizzata da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia con la collaborazione delle Associazioni dell’Artigianato - ha coinvolto, con interviste effettuate nel mese di gennaio 2008, 1. 286 aziende (con almeno 3 addetti) in Lombardia, di cui 164 in provincia di Bergamo (con una copertura campionaria del 106 per cento ). Il 2007 si è chiuso con un risultato medio annuo positivo (+0,6%) per l’artigianato di produzione bergamasco, poco al di sopra di un dato medio lombardo (+0,5%) caratterizzato da andamenti molto divaricati tra il minimo (-1,8%) di Lodi e il massimo (+2,5%) di Lecco. La crescita della produzione dell’artigianato presenta una variazione dinamica grosso modo dimezzata rispetto all’industria (i cui risultati sono stati presentati e commentati lo scorso 29 gennaio), ma, dopo la caduta dei livelli produttivi fino al 2005, anch’essa, come l’industria, conosce una buona ripresa nel 2006 (+2,5%, il miglior risultato tra le province lombarde) e una tenuta nel corso del 2007 che è il risultato di consistenti incrementi nella prima metà dell’anno e di un rallentamento nella seconda parte, con variazioni tendenziali negative negli ultimi due trimestri del 2007. Nel quarto trimestre l’artigianato manifatturiero bergamasco segna un calo della produzione tendenziale, corretta per i giorni lavorativi, del -0. 5%, un dato peggiore di quello medio lombardo (-0,2%) ma migliore di quello (-1,2%) fatto segnare nel terzo trimestre del 2007. L’indice complessivo della produzione artigiana si mantiene a quota 97,2 (base media anno 2002=100), con una variazione congiunturale, destagionalizzata pressoché nulla (-0,1%). La quota delle aziende artigiane che riporta flessioni produttive più negative del - 5 per cento scende al 23,3% (27,2 per cento il trimestre scorso) del campione, mentre la quota di quelle con incrementi oltre il 5 per cento sale al 24,5 per cento (22,8 per cento la volta scorsa). Nel complesso poco più del 40% delle aziende artigiane è in situazione stazionaria (con variazioni minime intorno allo zero). Il saldo complessivo tra variazioni positive e negative torna di poco positivo (+5. 7%) in risalita rispetto al risultato nullo (0%) della rilevazione precedente. In confronto alla precedente rilevazione diminuiscono i settori (4 rispetto ai 7 del terzo trimestre 2007) con variazioni grezze negative: abbigliamento (-5%), tessile (-4%), pelli-calzature e alimentari. Variazioni positive inferiori al punto percentuale si registrano nella siderurgia, minerali non metalliferi e legno-mobili. Variazioni più positive, oltre il punto percentuale, nella meccanica (+1,3%), gomma-plastica, carta-editoria e attività varie. Il fatturato interno a prezzi costanti cala del -2,2% su base annua, il fatturato estero, che riguarda però solo il 5% delle vendite totali, del -1,7%. L’andamento degli ordinativi è positivo sul mercato interno e negativo per gli ordini dall’estero. La forbice dei prezzi resta ampia: le materie prime rincarano nel trimestre del +2,4% contro una variazione del +0,9% dei prezzi dei prodotti finiti. Gli addetti dell’artigianato di produzione sono in calo: -0,29% nel trimestre a saldo di un tasso d’ingresso del 2,52% e di un tasso di uscita del 2. 81%. Aumenta l’occupazione nella meccanica (+3%) e diminuisce invece nel tessile (-2,5%) Nelle previsioni per il primo trimestre del 2008 prevalgono attese positive per la produzione (saldo % tra attese positive e negative del 5,6) e l’occupazione (saldo del +2,5), negative per domanda interna (saldo % -2,6) e domanda estera (saldo % -11,3). Da notare che il saldo è comunque in peggioramento rispetto alla rilevazione precedente sia per la produzione che per la domanda interna ed estera. Gli investimenti delle imprese artigiane manifatturiere nel 2007 e previsioni per il 2008 Il 42,1% degli artigiani manifatturieri bergamaschi ha realizzato investimenti nel 2007 (contro il 36,4% della media regionale) e il 28,7% (23,9% in regione) prevedono di effettuarne nel 2008, con un incremento previsto del +7,1%, del tutto simile al valore medio regionale. Nel 2007 gli investimenti (il 68% dei quali in macchinari) sono stati pari al 5,1% del fatturato complessivo, contro un dato medio lombardo del 3,8%. .  
   
   
PIANO INTEGRATO DI ANIMAZIONE TERRITORIALE DI ASCOLI PICENO  
 
Ascoli Piceno, 4 febbraio 2008 – Mercoledì 30 gennaio presso la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, si è svolto un importante incontro con le organizzazioni di categoria in materia di agevolazioni alle imprese. La Camera di Commercio e la Provincia di Ascoli Piceno hanno illustrato la proposta del piano integrato di animazione territoriale ovvero di una programmazione organica delle iniziative di sensibilizzazione, dirette alle imprese, sul fronte delle nuove opportunità di finanziamento previste dalla programmazione 2007/2013. L’iniziativa vede come partner principali proprio la Provincia e la Camera di Commercio, come strutture operative di coordinamento l’Azienda Speciale Eurosportello e la società Piceno Sviluppo, come soggetti attuatori le organizzazioni imprenditoriali. Il Presidente dell’Amministrazione Provinciale, Massimo Rossi, ed il Presidente della Camera di Commercio, Enio Gibellieri, hanno evidenziato, all’unisono, la necessità di costruire iniziative di sistema, nelle quali tutti gli attori, pubblici e privati, siano chiamati, nel rispetto del proprio ruolo, a lavorare sinergicamente verso obiettivi comuni e condivisi. In un momento di crisi e di difficoltà economica, come quello che stiamo vivendo, Gibellieri ribadisce il ruolo centrale della Camera di Commercio come luogo di sintesi dell’economia, nel rispetto della funzione rappresentativa delle organizzazioni di categoria. Al riguardo, il Presidente Rossi ha ricordato il Tavolo Provinciale di Coordinamento per la programmazione economica che vede come co-protagonisti tutti gli interlocutori deputati allo sviluppo del territorio. I concetti di “sinergia”, “integrazione” e “rete” per finanziare, con i fondi comunitari, la progettualità del territorio sono stati enfatizzati anche nell’intervento del Presidente dell’Azienda Speciale Eurosportello, Graziano Di Battista, il quale ribadisce la necessità di cogliere le opportunità di finanziamento senza farsi spaventare, come in passato, dagli adempimenti burocratici richiesti per la redazione e l’istruttoria dei progetti. Il momento è particolarmente propizio per costruire iniziative progettuali integrate. Completato il complesso iter di programmazione dei Fondi Strutturali, siamo alla vigilia della fase attuativa, in cui saranno rese disponibili le risorse comunitarie (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale –Fesr, Fondo Sociale Europeo - Fse e Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale - Feasr). Inoltre, la Regione Marche ha appena varato il Piano triennale per le attività produttive che mette a regime le risorse statali e regionali destinate al sistema produttivo marchigiano. Le risorse finanziarie disponibili sono davvero importanti: 288 milioni di euro per il Fesr, 282 milioni di euro per il Fse, a cui si aggiungono 233 milioni di euro del Fas (che finanzia le infrastrutture) e poi le risorse del Piano di Sviluppo Rurale (460 milioni di euro) e del Fondo Europeo per la Pesca. Tante risorse a livello regionale a cui si aggiungeranno quelle provenienti dagli accordi con la Bei. Come utilizzarle a beneficio del nostro territorio? Il piano integrato di animazione territoriale è una concreta risposta alla cruciale domanda, ed incontra il favore della Regione Marche che ha molto apprezzato il coordinamento territoriale congiunto Provincia/camera di Commercio. All´incontro hanno partecipato, Gianni Della Casa, Dirigente della Provincia, e Fabio Travagliati, Dirigente della Regione Marche, che collaboreranno con le organizzazioni degli imprenditori nell´elaborazione dei progetti, a partire dalla prossima riunione operativa, prevista per il corrente mese di febbraio. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA’, CORSO DI FORMAZIONE SU AZIONI POSITIVE  
 
Potenza, 4 febbraio 2008 -  “E’ ancora troppo limitata la diffusione dei Piani triennali di azioni positive, che sono da considerarsi, insieme agli uffici delle Consigliere regionali e provinciali di parità, veri e propri presidi per sostenere e incentivare nel mondo del lavoro le politiche e le programmazioni delle pari opportunità e le azioni di contrasto delle discriminazioni e molestie sessuali di cui le donne ancora troppo spesso sono vittime”. A sostenerlo è la Consigliera regionale effettiva di parità, Maria Anna Fanelli, che aggiunge: “Le azioni positive possono far conoscere alle lavoratrici il senso del proprio lavoro e della propria vita. Azioni necessarie, sancite come tali anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (Nizza 2000) che afferma che la parità dev’essere assicurata in tutti i campi compreso in materia di occupazione, lavoro, retribuzione promuovendo proprio la pratica delle azioni positive che entrano ufficialmente a far parte dei programmi nazionali e locali modificando le relazioni fra i diversi soggetti”. In particolare i Piani di azioni positive sono piani di azioni di durata triennale introdotti dal ddl 196/2000 (oggi codice delle pari opportunità D. Leg. Vo 198/2006) per compensare gli effetti delle discriminazioni esistenti; sono obbligatori per le Pubbliche Amministrazioni, che avrebbero già dovuto presentarli e devono ora predisporli pena l’impossibilità di effettuare assunzioni; i Pap sono soggetti all’approvazione del Comitato Pari Opportunità dell’Ente, della Consigliera di Parità e delle Rsu. Per le Aziende private i Piani di Azione positivi sono facoltativi. Non mancano possibilità di finanziamento per cui singole azioni contenute nei Pap possono essere finanziate presentando domanda al Comitato Nazionale di Parità presso il ministero del Lavoro dal 1 ottobre al 30 novembre di ogni anno, ai sensi della legge 125/!991: a maggio di ogni anno viene presentato il programma obiettivo a cui dovranno conformarsi le singole azioni. Le Aziende private e gli enti pubblici possono inoltre usufruire dei finanziamenti previsti dalla Legge 53/2000, facendone domanda entro il 10 febbraio, 10 giugno e 10 ottobre di ogni anno. Su queste tematiche l’Ufficio della consigliera regionale di Parità Maria Anna Fanelli, d’intesa con la presidenza del Consiglio regionale guidata da Maria Antezza e con l’assessore alla Formazione Antonio Autilio, in collaborazione con gli Uffici delle consigliere provinciali di Parità di Potenza e Matera Liliana Guarino e Antonietta Giacoia e della Crpo regionale presieduta da Antonietta Botta, ritenendo fondamentali il compito delle consigliere di Parità per favorire l’attuazione e lo sviluppo dei Piani di Azione positiva ha organizzato il corso di formazione: piani di azioni positive, che si svolgerà da lunedì 4 febbraio presso la sala Inguscio della Regione Basilicata dalle ore 9,00-13,00 15,00-16,30 per proseguire il 5-11-22 e il 24 febbraio. Il corso è inteso a sostenere il Territorio attraverso giornate tecnico-informative che hanno la finalità di fornire ai partecipanti gli strumenti per la redazione dei Piani triennali di Azioni Positive. L’intento è quello di mostrare quanto la mancata valorizzazione delle differenze all’interno di un’organizzazione, oltre a essere elemento di disuguaglianza, diviene anche causa di inefficienza, in quanto non valorizza e non valorizza e non utilizza al meglio le capacità e le competenze di tutti i soggetti. Grazie a una riflessione condotta con modalità più volta a una effettiva sensibilizzazione e formazione che a una semplice acquisizione di conoscenza, si intende creare un gruppo non solo consapevole delle regole di riferimento per il perseguimento di obiettivi di pari opportunità e per l’attuazione di azioni positive, ma soprattutto in grado di individuare correttamente le implicazioni e gli impatti di carattere strategico e programmatico sul mondo del lavoro, che implicano scelte progettuali a favore dell’uguaglianza di opportunità. Il Corso nel mese di marzo sarà completato da due seminari relativi ai seguenti temi: Esperienza e promozione dei Bilanci di genere; Le statistiche di genere per la progettazione di politiche mirate; Le donne nel mercato del lavoro. Gli interventi formativi saranno condotti da docenti esperti di Azioni Positive, politiche e diritto del lavoro e di politiche e programmazione delle pari opportunità; un ruolo di rilievo avranno le Consigliere di Parità e le Forze Sociali, in quanto soggetti deputati a guidare il mondo del lavoro alla realizzazione di condizioni di parità e al contrasto delle discriminazioni e in quanto portatrici di esperienze e prassi replicabili. A conclusione del Corso per valorizzare il ruolo delle Consigliere di Parità si prevede la costituzione del Forum delle Consigliere di Parità delle Regioni del Sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). .  
   
   
TECLA ROSA È STATA NOMINATA PRESIDENTE NUOVA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ DELLA PROVINCIA DI PESCARA  
 
 Pescara, 4 febbraio 2008 - Tecla Rosa, di Penne, è la nuova Presidente della Commissione Pari Opportunità recentemente istituita in Provincia di Pescara. Tecla Rosa, che ha una lunga esperienza politica e amministrativa, essendo stata consigliera comunale di Penne per trent’anni, oltre che assessore e vicesindaco, coordinatrice della conferenza dei sindaci della comunità montane, è stata nominata all’unanimità dalle 12 consigliere dell’organismo che si occuperà di indicare al Presidente e alla Giunta provinciale tutte le iniziative volte a favorire azioni positive per la parità giuridica e sostanziale delle donne. La neo Presidente sarà affiancata dalle due vicepresidenti espresse per acclamazione dall’assemblea: Paola Di Domizio, 25 anni, di Torre de’ Passeri, laureata in scienze politiche, e Daniela di Francescantonio, di Pescara, psicologa, entrambe esperte in politiche di genere. L’insediamento dell’organismo è avvenuto recentemente in Provincia, alla presenza del presidente Giuseppe De Dominicis, e dell’assessore al Lavoro, Formazione e Pari opportunità Antonio Castricone. La Commissione, composta da undici candidate selezionate a seguito di un bando pubblico, saranno affiancate dalla consigliera di Parità Provinciale Maristella Lippolis, membra di diritto della Commissione e dalla vice-consigliera, Felicetta Di Gregorio. Questi i nomi delle altre componenti: Roberta Pellegrino, responsabile dello “Centro antiviolenza Ananke”, Sandra Pantaleone, avvocato, Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Pescara e referente per l’Ordine di Pescara per le Po presso il consiglio nazionale forense; Raffaella Radoccia, architetto con esperienze professionali e di ricerca in politiche femminili, Snezhanna Toncheva Boyvocheva, di nazionalità bulgara, selezionata come rappresentante delle minoranze etniche, Maria Pia Di Quinzio, indicata da un’organizzazione sindacale dell’area vestina, Mariella Saquella, presidente dell’associazione Mila Donnambiente e della Consulta delle associazioni femminili nel Comune di Pescara; Genni Dosa, presidente dell’associazione “Pina Di Roberto”, che promuove iniziative per la partecipazione delle donne alla politica e per l’inserimento e la loro qualificazione nel mondo del lavoro; Paola Vione, rappresentante dall’Api, Associazione Piccole Imprese. “Si tratta di un bel gruppo di lavoro – ha dichiarato a proposito Maristella Lippolis- in quanto tutte le donne che compongono l’organismo, selezionate a seguito di un avviso pubblico, hanno specifiche professionalità nei diversi campi di attività nei quali, come Commissione, intendiamo intervenire con proposte concrete: da quello politico-amministrativo a quello economico e imprenditoriale, a quello della cultura e dell’associazionismo femminile, a quello sociale. Tutte, inoltre, hanno specifiche competenze nelle politiche di genere, come richiesto dal bando”. “Sono emozionata e felice per questo nuovo incarico – ha dichiarato Tecla Rosa – che va a chiudere il cerchio delle mie personali esperienze politiche e professionale di questi anni, durante i quali mi sono battuta in particolare per l’istituzione e il buon funzionamento dei consultori, per l’attuazione della legge 194 a Penne, per l’attivazione di servizi sociali e per tutti gli aspetti legati alla salute della donna. Ora il mio impegno sarà quello di operare concretamente per iniziative volte al raggiungimento delle pari opportunità e la partecipazione attiva alla vita politica, sociale ed economia della nostra provincia”. .  
   
   
TERNA PRESENTA IL PIANO STRATEGICO 2008 - 2012 INVESTIMENTI COMPLESSIVI NEL PERIODO DI PIANO PER OLTRE 3,1 MILIARDI DI EURO (+400 MILIONI DI EURO RISPETTO AL PIANO PRECEDENTE, + 15%), DI CUI 2,5 MILIARDI DI EURO PER LO SVILUPPO DELLA RETE  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - L’amministratore Delegato Flavio Cattaneo ha illustrato il 31 gennaio alla comunità finanziaria e ai media il Piano Strategico relativo al periodo 2008-2012, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società, presieduta da Luigi Roth, presente all’incontro. Il Piano 2008 – 2012 del Gruppo Terna segue quattro principali linee guida: Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale (Rtn): un piano di investimenti complessivo pari a oltre 3,1 miliardi di Euro nel periodo 2008 – 2012 con un incremento di 400 milioni di euro rispetto al Piano precedente. Gli investimenti di sviluppo rappresentano l’80% degli investimenti complessivi e crescono da 2,2 miliardi di euro a 2,5 miliardi di euro Aumento dei margini e controllo dei costi, in particolare razionalizzando i costi per lo svolgimento dell’attività regolamentata in Italia. Nel periodo di Piano i costi complessivi relativi alla Business Unit Italia, a perimetro costante, verranno ridotti di circa 50 milioni di euro rispetto al 2006. Il margine operativo lordo è previsto in crescita dal 71% al 75% alla fine del periodo di Piano grazie alla graduale crescita dei ricavi Garantire performance di assoluto livello nella sicurezza del sistema elettrico e nell’affidabilità della Rete di Trasmissione Nazionale in linea con le indicazioni dell’Autorità di regolazione e delle best practices internazionali Brasile: creazione di valore attraverso ulteriori efficienze operative, anche legate alle recenti acquisizioni Business Unit Italia 1. Piano Investimenti Terna - Nel quinquennio saranno investiti, in sviluppo ed altri investimenti, oltre 3,1 miliardi di euro ,con una crescita di 400 milioni di euro rispetto a quanto annunciato lo scorso anno (2,7 miliardi di euro). In linea con gli anni scorsi, l’incremento del piano di investimenti è sostanzialmente legato ai progetti di sviluppo, che rappresentano l’80% del totale, e che passano da 2,2 miliardi di euro, annunciati lo scorso anno, a 2,5 miliardi di euro. Il nuovo sistema incentivante fissato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas va nella direzione di premiare con diversi livelli di extraremunerazione gli investimenti di sviluppo maggiormente necessari per risolvere le congestioni del sistema e le criticità presenti nella rete elettrica di trasmissione nonché per rafforzare le interconnessioni. Il 60% circa del totale degli investimenti di sviluppo rientra, infatti, nella tipologia per cui è prevista una remunerazione aggiuntiva del 3%, mentre il restante 40% appartiene alla tipologia incentivata al 2%. Il programma degli investimenti si riflette sulla Regulated Asset Base (Rab) che passa da 6,3 miliardi di euro a 8,2 miliardi nell’arco di Piano, con una crescita complessiva del 30% e un incremento medio annuo del 6%. Inoltre, sale in maniera rilevante rispetto al piano precedente la porzione di Rab legata agli investimenti di sviluppo (dal 9% della Rab complessiva nel 2008, al 30% nel 2012). Con il nuovo Piano, la spesa prevista è, in media, superiore ai 600 milioni di euro all’anno. È una sfida importante per la società, che si è strutturata per rispondere in modo adeguato confermando la capacità di sostenere elevati livelli di investimento. Le principali realizzazioni previste sono: Italia - collegamento in cavo sottomarino tra Sardegna e penisola italiana (Sa. Pe. I. ); linea Santa Barbara – Casellina (Toscana); razionalizzazione rete in Valcamonica e Valtellina (Lombardia); linea Foggia - Benevento (Puglia/campania); collegamento Sorgente – Rizziconi ( Sicilia/calabria); linea Dolo-camin-fusina (Veneto); razionalizzazione rete area Provincia di Lodi (Lombardia); razionalizzazione rete Val d’Ossola Sud; Interconnessioni - avvio linea Udine Ovest – Okroglo (Italia-slovenia); potenziamento interconnessione Italia-francia; avvio collegamento con i Balcani, in cavo sottomarino attraverso l’Adriatico. Gli interventi in programma consentono in particolare di ridurre le congestioni locali eliminando le “strozzature” di Rete, potenziare la rete favorendo l’utilizzo di nuova capacità di generazione da fonte rinnovabile, rafforzare il sistema di trasmissione e l’interconnessione del Nord Italia. La sostenibilità ambientale è per Terna un fattore strategico molto importante. Sviluppare la rete non significa solo costruire nuove linee, in aggiunta a quelle già esistenti. Alla realizzazione di nuovi impianti sono infatti spesso associate numerose opere di razionalizzazione che prevedono la rimozione di tralicci obsoleti con conseguente riduzione dell’impatto ambientale delle infrastrutture elettriche. Su questo versante nel corso del biennio 2006-2007 sono stati portati a termine o avviati importanti progetti: Area di Milano: rimossi 10 km di elettrodotti a 220 kV a seguito della realizzazione della nuova linea a 380 kV “Turbigo-rho”; Cagliari: eliminati 12 km di linee elettriche nel Parco Molentargius-saline smantellando 28 tralicci, di cui 10 dallo stagno, a beneficio della ricca avifauna locale. Tale intervento è collegato al riassetto della rete nell’area di Cagliari. Valcamonica e Valtellina: avviati i lavori per la razionalizzazione della rete elettrica; il progetto prevede l’abbattimento di 160 km di linee e tralicci obsoleti e la trasformazione in cavo interrato di infrastrutture elettriche dell’area per complessivi 110 km di rete elettrica. L’opera è stata resa possibile dall’entrata in servizio dell’elettrodotto di interconnessione tra l’Italia e la Svizzera denominato San Fiorano – Robbia. A ciò si aggiunga l’avvio dei 10 progetti per uno sviluppo sostenibile previsti nel precedente Piano di sviluppo che costituiscono la più imponente opera di bonifica ambientale della rete elettrica effettuata in Italia: 1. 200 km di linee saranno smantellate (4. 800 tralicci) a fronte di 450 km di nuovi elettrodotti ad alta tecnologia installati, con una riduzione di perdite tecniche di rete di circa 300 milioni di kilowattora. Tra gli elementi qualificanti il nuovo Piano di Sviluppo vi è anche la diminuzione delle emissioni di Co2 in atmosfera per 2. 500. 000 tonnellate/anno. All´aumento di efficienza derivante dalla realizzazione degli interventi di sviluppo corrisponde, infatti, una riduzione delle perdite di energia sulla rete e quindi un minor impatto delle emissioni di Co2 relative all´utilizzo dei combustibili per la generazione termoelettrica. 2. Efficienza operativa - Il nuovo target di contenimento dei costi, relativo alla sola Business Unit Italia, prevede una riduzione di circa 50 milioni di euro dal livello 2006 proforma, al 2012. Questo si traduce in una riduzione annua del 4% in termini reali (contro un recupero di efficienza programmato dal Regolatore, il cosiddetto X-factor, pari al 2,3% per i costi relativi all’attività di trasmissione e all’ 1,1% per l’attività del dispacciamento) L’efficienza operativa è perseguita principalmente mediante l’ottimizzazione delle politiche di insourcing e la riduzione del ricorso alle risorse esterne, in seguito alle azioni già avviate nel corso del 2007. L’ampliamento della rete determinerà, inoltre, un miglioramento significativo dei parametri di efficienza; in particolare il costo unitario per Mwh trasportato diminuirà del 21%, passando da 1,18 euro nel 2006 a 0,93 euro nel 2012. Tenendo conto anche del progressivo incremento dei ricavi, il margine operativo lordo è previsto in crescita dal 71% al 75% alla fine del periodo di Piano. In particolare, la crescita della Rab e l’aggiornamento annuale degli ammortamenti modificheranno nel tempo in maniera significativa l’incidenza delle componenti che determinano le tariffe unitarie; Terna stima infatti che, sulla base delle indicazioni preliminari per l’anno 2008, la ripartizione delle componenti sia così suddivisa: costi riconosciuti 33%, ammortamenti 26% e remunerazione del capitale investito 41%. Si prevede che le modifiche introdotte dalla recente revisione tariffaria consentiranno nel tempo una significativa crescita dei ricavi, anche attraverso l’evoluzione delle medesime componenti, che per l’anno 2012, sono così stimate: costi riconosciuti 26%, ammortamenti 29% e remunerazione del capitale investito 45%. 3. Qualità e Sicurezza della Rete - Terna deve garantire la copertura del fabbisogno di energia elettrica e la massima qualità del servizio di trasmissione, in linea con i livelli previsti dal Codice di Rete e con le best practices internazionali. La pianificazione dello sviluppo della Rete, tenendo conto delle richieste di connessione delle nuove centrali e dell’evoluzione della domanda di energia elettrica in Italia, prevede per tutto l’arco di Piano un congruo margine di riserva per la copertura del fabbisogno. In linea con le disposizioni della legge 290/03 sono previsti programmi annuali per l’adeguamento e il miglioramento dei sistemi di difesa per la sicurezza del sistema elettrico. Per il Piano di Difesa verranno spesi complessivamente oltre 150 milioni di euro nel periodo (+50% rispetto al Piano precedente). Il regolatore ha introdotto altresì con le recenti delibere nuovi indicatori che riguardano la qualità dei servizi, sia della trasmissione che del dispacciamento. Per la trasmissione, la qualità resa da Terna verrà misurata su due indicatori annuali: l‘Energia Non Servita a livello nazionale ed il Numero di Interruzioni per Utente per area operativa territoriale. Riguardo al dispacciamento, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ha introdotto degli strumenti di misurazione della qualità della performance previsionale di Terna. In particolare verrà misurato lo scostamento tra previsione e consuntivo del fabbisogno di energia giornaliero nonché la capacità di previsione della produzione da fonte eolica. 4. Attività Non Regolamentate - Terna, oltre all’esercizio e manutenzione di reti elettriche, intende rafforzare l’offerta di servizi di ingegneria e realizzazione sui nuovi allacciamenti nonché sul rinnovo ed adeguamento di impianti. In questo campo, il dato di scenario di maggior rilievo è lo sviluppo di nuova capacità soprattutto da fonte rinnovabile. La necessità di connessione di nuove unità di generazione alla rete di trasmissione ha incrementato la richiesta di servizi specialistici, ampliando il segmento di mercato in cui Terna potrà competere grazie al suo know how tecnico-ingegneristico. 5. Crescita all’Estero - Il Gruppo Terna continuerà a perseguire opportunità di crescita all’estero nel proprio settore di attività con particolare attenzione alle iniziative di tipo strategico, localizzate nelle aree geografiche che rappresentano la naturale estensione delle attuali attività. Rientrano in tale ambito l’area dei Balcani e del Nord Africa. Tutta l’area del Sud Est Europa costituisce una zona di interesse sia nell’ottica di nuovi progetti di interconnessione, sia come investimenti diretti. Le interconnessioni elettriche, oltre ad essere opportunità di investimento redditizie e a rischio contenuto, rivestono un ruolo di primaria importanza nel duplice obiettivo di rafforzare la sicurezza del sistema e di differenziare le fonti di approvvigionamento. Le interconnessioni con i Balcani hanno anche il vantaggio di facilitare investimenti diretti nei Paesi dell’Area, sia per il rinforzo della rete dei Paesi di confine, sia per il completamento di alcuni “corridoi elettrici”, il cui sviluppo è auspicato e supportato anche dalle politiche comunitarie. Terna prosegue una politica di collaborazione con le imprese elettriche dei Paesi presenti nelle aree strategiche e ha raggiunto alcune intese preliminari con Francia, Croazia, Montenegro e Tunisia, per esaminare la fattibilità dei progetti di interconnessione. Business Unit Brasile - Il 2007 è stato un anno molto importante per Terna Participações, la subholding del Gruppo in Brasile, segnato da un rapido percorso di crescita. Con l’utilizzo delle risorse raccolte a seguito della quotazione, Terna Participações ha finalizzato l’acquisizione di 4 società nel giro di pochi mesi: Gtesa, Patesa, Etau ed Eteo, (quest’ultima ancora in attesa dell’autorizzazione regolamentare); inoltre si è aggiudicata, in consorzio con altre due imprese brasiliane, la gara per la costruzione di una nuova linea di 200 km. Le acquisizioni hanno permesso a Terna di consolidare ulteriormente la propria presenza in Brasile e di accrescere in termini strategici le attività di Terna Participações, esprimendo le sue potenzialità di sviluppo nelle infrastrutture energetiche del Paese. In termini di asset gestiti Terna Participações, una volta completate tutte le operazioni, crescerà del 38% come km di linee e del 22% in termini di perimetro di ricavi. Gli esborsi per le acquisizioni porteranno la posizione finanziaria netta delle società brasiliane ad un picco di oltre 1,3 Miliardi di Reais (circa 490 milioni di euro). Il flusso di cassa operativo generato dalle attività consentirà un rapido rientro del debito che, a fine 2012, si stima possa tornare a livelli inferiori agli attuali, circa 600 milioni di Reais (circa 226 milioni di euro). Per il futuro, Terna Participações sarà impegnata nel processo di integrazione delle società acquisite, con l’obiettivo principale di ottenere ulteriori efficienze di costo; inoltre continuerà ad esplorare le opportunità di crescita nel Paese ed in altri paesi selezionati nell’area dell’America Latina, sia attraverso nuove gare sia attraverso opzioni di crescita esterna. Struttura Del Capitale - L’assorbimento di cassa legato a investimenti e dividendi porta gradualmente il gearing delle attività regolate italiane dal 32% al 47%, consentendo così un miglioramento dell’efficienza della struttura di capitale. La posizione finanziaria netta del Gruppo nell’arco del periodo di Piano passa da 2,7 a 4,5 miliardi di euro, con un incremento previsto di 1,8 miliardi di euro. Gli effetti della legge Finanziaria consentono di diminuire il tax rate effettivo dal 40% al 35-36%, a partire dal 2008; inoltre consentono di adeguare il fondo imposte differite al 31. 12. 2007 con un miglioramento pari a circa 60 milioni di euro. Politica Dei Dividendi - Terna conferma la propria politica dei dividendi che determina un rendimento molto attraente per gli investitori e uno dei migliori del settore. Nel confermare questa politica, articolata in acconti e saldo, il management, considerando i risultati raggiunti e le aspettative previste dal Piano industriale, prevede una crescita minima annua del dividendo di almeno il 4% rispetto al precedente 3%, sempre assumendo il 2005 come anno di riferimento. Il saldo del dividendo 2007 sarà comunicato al mercato il prossimo 11 marzo, dopo l’approvazione dei risultati 2007 da parte del Consiglio di Amministrazione. .  
   
   
EDISON SALE AL 50% DI EDIPOWER  
 
Milano, 4 febbraio 2008 – Come già annunciato, sono state trasferite il 31 gennaio a Edison Spa da Unicredit Spa n. 72. 065. 000 azioni Edipower, pari al 5% del capitale sociale, rappresentative dell’ultima tranche di azioni oggetto delle opzioni put e call esercitate lo scorso luglio 2007 e previste dagli accordi sottoscritti nel 2002 e nel 2003 fra Edison e i soci finanziari di Edipower, Unicredit Spa, Interbanca Spa e Albojo (100% The Royal Bank of Scotland). A seguito di questa operazione, Edison sale al 50% del capitale sociale di Edipower. .  
   
   
EDISON: IL PALAZZO DI FORO BUONAPARTE DIVENTA SOSTENIBILE CON LUCI A LED E PANNELLI SOLARI RISPARMIATE OLTRE 230 TONNELLATE DI CO2 ALL’ANNO, RIDOTTI I CONSUMI ENERGETICI DEL 30%, 400 METRI QUADRI DI PANNELLI SOLARI NEL CENTRO DI MILANO  
 
 Milano, 5 febbraio 2008 – Decolla il progetto “Risparmio Illuminato” che porterà alla progressiva trasformazione dell’ottocentesco Palazzo di Foro Buonaparte, sede storica di Edison, in un edificio sostenibile, impegnato nella riduzione dei propri consumi energetici e nella produzione di energia rinnovabile come contributo al contenimento delle emissioni di anidride carbonica (Co2). Il progetto prevede l’adozione di sistemi di illuminazione a led a luce diffusa e di lampade fluorescenti, in sostituzione rispettivamente delle plafoniere al neon e delle lampade alogene oggi utilizzate negli uffici, nei corridoi e nelle lampade esterne. Questo intervento tecnico comporta la riduzione del 30% dei consumi di energia elettrica destinata ad alimentare l’illuminazione con evidenti vantaggi in termini di emissioni di Co2 i cui volumi saranno ridotti di 217 tonnellate all’anno. Il progetto prevede inoltre l’installazione di pannelli fotovoltaici sul terrazzo dell’edificio a parziale copertura dei consumi energetici del Palazzo. Con una superficie occupata di circa 400 metri quadri, l’impianto solare produrrà energia per 30 Mwh all’anno per un ammontare di ulteriori 18 tonnellate di Co2 all’anno risparmiate. Questi interventi strutturali saranno accompagnati da una campagna di comunicazione interna destinata a sensibilizzare i dipendenti diffondendo le buone pratiche da adottare nei comportamenti quotidiani per promuovere la cultura del risparmio energetico. “La sostenibilità è una filosofia di vita che implica un cambiamento profondo della nostra mentalità a partire dalla quotidianità. Gesti apparentemente insignificanti possono creare la differenza quando si tratta di impatto sull’ambiente. Questo vale anche in azienda” ha dichiarato Andrea Prandi, direttore relazioni esterne e comunicazione di Edison. “Le misure adottate nel nostro Palazzo contribuiscono positivamente al bilancio della Co2 e indicano la volontà di Edison di essere un’ azienda socialmente responsabile, attenta alle sorti del pianeta ”. Il progetto “Risparmio Illuminato” è nato per iniziativa di un gruppo di dipendenti di Edison nell’ambito di un Trofeo aziendale che aveva la finalità di promuovere lo sviluppo sostenibile in azienda. Il progetto verrà progressivamente esteso alle sedi periferiche e alle centrali di Edison in tutta Italia. .  
   
   
A2A SALE AL 20% DI EDIPOWER  
 
Milano, 2008 Sono state trasferite 31 gennaio a A2a S. P. A. Da Unicredit S. P. A. N. 28. 826. 000 azioni Edipower, pari al 2% del capitale sociale, rappresentative dell’ultima tranche di azioni oggetto delle opzioni put e call esercitate lo scorso luglio 2007 e previste dagli accordi sottoscritti nel 2002 e nel 2003 fra Aem S. P. A. E i soci finanziari di Edipower, Unicredit S. P. A. , Interbanca S. P. A. E Albojo (100% The Royal Bank of Scotland). A seguito di questa operazione, A2a S. P. A. Sale al 20% del capitale sociale di Edipower. .  
   
   
I LAVORI DEL CONVEGNO SULLA GEOTERMIA IN FVG  
 
Grado, 4 febbraio 2008 - Il convegno è stato aperto il 31 gennaio dal sindaco di Grado, Silvana Olivotto, la quale aveva ringraziato la Regione per avere scelto la località balneare quale sede del progetto: "si tratta di un´iniziativa - ha detto - che offre nuova linfa all´economia turistica locale". Quindi, Roberto Della Torre, direttore centrale dell´Ambiente e Lavori Pubblici, e Francesco Forte, direttore del servizio Politiche Comunitarie della direzione centrale Relazioni Internazionali, Comunitarie e Autonomie Locali, hanno introdotto l´illustrazione del progetto, del quale è in atto la prima fase: quella che prevede la verifica concreta della disponibilità di risorse idriche geotermiche nel sottosuolo lagunare. Il pozzo, come ha spiegato Tiziano Tirelli, direttore del servizio Geologico della direzione Ambiente e Lavori Pubblici, si sta scavando (oggi ha raggiunto 530 metri di profondità) nella zona più occidentale dell´isola di Grado, sulla spiaggia, nei pressi del canale navigabile di accesso alla laguna. Se le ricerche in profondità daranno esito positivo, ovvero si raggiungerà il bacino d´acqua calda alla temperatura di circa cinquantacinque gradi, saranno poi realizzati impianti per il teleriscaldamento di edifici di proprietà del Comune. E´ stato calcolato che sarebbe possibile prelevare dal sottosuolo (senza intaccare l´ecosistema sotterraneo in quanto è prevista la successiva reimmissione dell´acqua nelle falde), ventidue litri d´acqua al secondo alla temperatura di 55 gradi. Ciò permetterebbe una produzione stimata annua di circa due megawatt di energia. Ossia, consentirebbe di risparmiare circa 1700 tonnellate di petrolio l´anno per il riscaldamento: l´equivalente di ottomilaottocento barili di greggio. Quella avviata dal progetto della Regione a Grado rappresenta una metodologia innovativa nel quadro delle ricerche sulla geotermia, tanto che, in un´altra occasione, la Regione Toscana ha indicato il Friuli Venezia Giulia quale capofila delle iniziative in questo settore. Ma il risultato maggiormente significativo emerso dai lavori del convegno, al quale è seguita una visita al cantiere dove si sta scavando il pozzo, come ha evidenziato Tirelli, è rappresentato dalla folta partecipazione di rappresentanti degli operatori, a significare l´elevato interesse del mondo economico locale per l´argomento in questione. Nel corso delle assise hanno relazionato, su argomenti prettamente tecnici, Raffaele Cataldi e Giorgio Buonasorte, dell´Unione Geotermia Italiana, sul Manifesto della geotermia e la valorizzazione delle risorse a bassa temperatura; Rinaldo Nicolich e Bruno Della Vedova, dell´Università di Trieste, sull´esistenza delle acque calde nella pianura friulana e sulle possibilità di sviluppo correlate; e Ladislaus Rybach, presidente dell´International Geothermal Association, sull´energia geotermica in Europa. .  
   
   
IL 15 FEBBRAIO È LA GIORNATA INTERNAZIONALE SUL RISPARMIO ENERGETICO CAMPAGNA 2008 M´ILLUMINO DI MENO: LA PROVINCIA DI ASI ADERISCE  
 
Asti, 4 febbraio 2008 - Anche quest’anno la Provincia di Asti aderisce alla campagna “M’illumino di meno” promossa da Caterpiller, il programma di Radio2, che lancia per il 15 febbraio 2008 una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico. Per la Provincia l’adesione riguarderà lo spegnimento dell´illuminazione notturna della facciata della sede della Provincia di piazza Alfieri. Commenta il Presidente Roberto Marmo: “Condividendo questa iniziativa vogliamo dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale cui attingere per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni del pianeta. L’adesione consiste in un gesto semplice ma non formale, quale spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008, a partire dalle ore 18, per verificare in prima persona che si può vivere bene, anche senza sprechi”. Aggiunge l’Assessore all’Ambiente Giorgio Musso: “L´invito è rivolto a tutti, cittadini, scuole, aziende, musei, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università, ristoranti, negozianti e artigiani: tutti possiamo essere uniti in un gesto che, da simbolico, può diventare concreto per diminuire i consumi in eccesso e dimostrare come un utilizzo dell´energia razionale e non dispersivo sia possibile. ” Nelle precedenti edizioni, M´illumino di meno ha contagiato milioni di persone coinvolgendo simbolicamente le piazze principali di tutt´Italia. “Ricordiamo che la campagna M´illumino di meno, iniziata il 15 gennaio, terminerà 15 febbraio con lo spegnimento delle piazze del mondo – conclude Musso - proprio nel giorno che è la vigilia dell´anniversario dell´entrata in vigore del protocollo di Kyoto. L’iniziativa servirà inoltre per dare voce al racconto delle idee più interessanti e innovative in materia di risparmio energetico, agli accorgimenti tecnici escogitati per tagliare gli sprechi: le idee più interessanti e innovative potranno essere copiate e riprodotte La campagna "M´illumino di meno" è patrocinata dal Ministero dell´Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Sul sito internet del programma www. Caterueb. Rai. It, è possibile segnalare la propria adesione alla campagna, precisando quali iniziative concrete si attueranno .  
   
   
RIGASSIFICATORE TARANTO: AVVIATE LE AUDIZIONI  
 
Bari, 4 febbraio 2008 - Il Comitato Via ha avviato il 31 gennaio le audizioni sul progetto di rigassificazione della Gas Natural previsto nel Porto di Taranto. Si tratta del secondo ciclo di audizioni, reso necessario dalle nutrite osservazioni presentate dalla società spagnola ad integrazione del progetto originario, su richiesta del Ministero dell’Ambiente. Il Comitato Via ha incontrato una delegazione della Gas Natural che ha esplicitato il contenuto del nuovo studio che, secondo i proponenti, esclude ogni effetto domino nell’area anche rispetto ad altri impianti già esistenti ed affronta le procedure di caratterizzazione del sito. La società ritiene, inoltre, che l’insediamento del rigassificatore sia del tutto compatibile (come già accadeva a Barcellona) con l’attività portuale di Taranto. Il Comune di Taranto ha espresso, con la sua delegazione e con l’Assessore all’Ambiente, un giudizio negativo sul progetto di impianto sia per il rischio effetto domino che per le possibili conseguenze negative sull’area portuale e sullo sviluppo della città. Il Comune ha ricordato il documento approvato dal Consiglio Comunale del 15/01/2008 e ne ha esplicitato i contenuti, compreso l’ipotesi di un referendum sull’impianto. Particolare sottolineatura è stata fatta sul peso dell’attuale processo di industrializzazione esistente nella città, peso che si amplierebbe con il nuovo impianto di rigassificazione. L’atto di indirizzo del Comune è stato protocollato agli atti del Comitato Via. La Provincia di Taranto, rappresentata dall’Assessore all’Ambiente, ricorda (e lascia agli atti una nota) i pareri del Comitato Tecnico Provinciale, della Direzione Interregionale dei Vigili del Fuoco, e del successivo Piano Regolatore del Porto. Al momento, la Provincia, in assenza di un quadro complessivo e delle posizioni della Capitaneria di Porto e della Regione, non si considera soddisfatta del progetto. L’autorità Portuale, rappresentata dal suo Presidente, ha ricordato come l’intesa fra l’A. P. Ed il Comune di Taranto sul Piano Regolatore del Porto non preveda l’ipotesi di un rigassificatore nell’area portuale. Inoltre, l’A. P. Ha evidenziato alcuni limiti del progetto della Gas Natural rispetto all’attività del Porto, anche sotto l’aspetto della sicurezza. Tali deficienze rendono ancora valide le osservazioni del Ministero dell’Ambiente sul progetto nella parte che riguarda l’uso del Porto. I Sindacati confederali hanno chiarito le proprie posizioni. La Uil, con il segretario regionale, ha illustrato un documento (depositato agli atti) che si conclude con la netta contrarietà al rigassificatore. La Cgil, con i segretari D’isabella e Forte, considera irrisolte le contraddizioni fra il rigassificatore e l’area a rischio industriale e fra lo stesso e la crescita dell’attività portuale sì da non poter far esprimere un parere positivo sul progetto. Pertanto, per la Cgil non ci sono oggi le condizioni per un rigassificatore a Taranto. La Cisl, con il segretario G. D’elia, ha invece sottolineato il deficit energetico dell’Italia con le sue conseguenze su imprese e cittadini e la necessità di rendere il Paese il più indipendente possibile da chi controlla il gas. Da qui l’utilità dei rigassificatori, compreso quello da allocare in Puglia, ed il parere positivo della Cisl anche su quello di Taranto. Le Associazioni ambientaliste, la Legambiente ed il Comitato contro il rigassificatore hanno confermato la loro completa e motivata contrarietà all’impianto. L’assessore regionale all’Ecologia ha concluso le audizioni ricordando che la Regione Puglia, anche con il Pear, ha dichiarato la propria disponibilità ad ospitare in Puglia un rigassificatiore subordinandola a due condizioni: l’esito favorevole della Via ed il consenso del sistema delle autonomie locali. .  
   
   
BIELLA: LA PROVINCIA INCONTRA ENEL-GAS DISSERVIZI E SEGNALAZIONI, CONVOCATI I VERTICI DELL´AZIENDA  
 
 Biella, 4 febbraio 2008 - “Un incontro positivo che speriamo possa non solo evitare che si verifichino altri problemi nei servizi di fornitura elettrica e gas, ma serva ad intensificare l’attenzione di Enel nei confronti del Biellese. Ho visto della buona volontà che spero si traduca presto in atti concreti”. Così il Presidente della Provincia di Biella Sergio Scaramal commenta l’incontro con i rappresentanti di Enel Energia, che si è svolto stamane nel palazzo provinciale. All’incontro era anche presente Edmondo Grosso, vice presidente della Camera di Commercio che ha proposto ed ottenuto di svolgere degli incontri informativi/formativi rivolti agli installatori in materia di sicurezza degli impianti di gas interni. Per quanto riguarda i problemi sollevati dalla cittadinanza, i rappresentanti di Enel hanno ricordato che il sistema di bollettazione è cambiato e le fatture si sono ridotte da sei a cinque in un anno. Se, per disguidi postali od altro, vi fossero sensibili ritardi nella consegna delle bollette, viene precisato che non vi sarà l’accumulazione degli importi e il punto Enel di Via Salvo d’Acquisto 4, aperto al mattino a Biella, è a disposizione anche per trovare giuste soluzioni commerciali, dalla rateizzazione delle bollette alle offerte a prezzo fisso che il libero mercato consente oggi alle aziende e alle famiglie di poter scegliere. Inoltre sono a disposizione dei clienti di Enel Energia anche il sito web www. Enelenergia. It ed il numero verde 800 900 860 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Dopo aver evidenziato lo sforzo che la provincia sta facendo per attrarre nuove realtà produttive e migliorare la qualità della vita, il presidente Scaramal ha proposto ad Enel di valutare l’opportunità di aderire ai contratti di insediamento di Regione e Provincia con l’impegno a ridurre i tempi di attuazione degli allacciamenti e dell’erogazione dei servizi. Enel ha dichiarato la disponibilità a verificare la fattibilità di tale proposta. “Per il momento desidero – ha detto Paolo Bonifati responsabile commerciale Nord Ovest -sottolineare che con la liberalizzazione del mercato sono nate delle nuove opportunità che la stessa Provincia di Biella ha potuto cogliere insieme ad Enel energia con importanti risparmi. Questi vantaggi sono oggi estesi anche alla cittadinza con l’offerta energia sicura che fissa il prezzo in misura costante per i prossimi 24 mesi”. Tale scelta, secondo i responsabili Enel, permetterebbe a tutti i consumatori di mettersi al riparo dal continuo aumento del costo dell’energia e di conoscere in anticipo quanto andranno a pagare in bolletta per i prossimi due anni. All’incontro erano anche presenti Sonia Sandei, relazioni esterne territoriali della macroarea Nord, per Enel gas Giovanni Ferri area territoriale Nord Ovest, Paolo Coffetti responsabile zona di Biella, Francesco Varlese vettoriamento e commerciale e per Enel energia Roberto Zanatto . .  
   
   
NASCE IL PRIMO SPORTELLO DEDICATO ALLE ENERGIE RINNOVABILI FIORENTINA  
 
Firenze, 4 gennaio 2008 - Oggi, alle ore 10,30 inaugurazione del desk itinerante in piazza della Repubblica a San Casciano. Interverranno l’Assessore provinciale all’Ambiente, Luigi Nigi e i sindaci di sei Comuni del Chianti fiorentino Come installare un pannello fotovoltaico? Quali i possibili finanziamenti e incentivi economici in materia di energie rinnovabili? Cosa fare per allestire un impianto energetico? A queste e molte altre domande sarà in grado di rispondere lo sportello Ri-energia. L’inaugurazione del primo sportello è in programma lunedì 4 febbraio nel Comune di San Casciano in piazza della Repubblica (zona mercato) dove, a partire dalle ore 10,30, sarà allestito un desk presieduto da personale tecnico incaricato di divulgare materiale informativo e orientare i cittadini nelle scelte che favoriscono le “best practises”. All’evento inaugurale saranno presenti l’Assessore provinciale all’Ambiente, Luigi Nigi; Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli; Maurizio Semplici, Sindaco di Barberino Val d’Elsa; Marco Hagge, Sindaco di Greve in Chianti; Ida Beneforti, Sindaco di Impruneta; Ornella Signorini, Sindaco di San Casciano in Val di Pesa; Stefano Fusi, Sindaco di Tavarnelle Val di Pesa. .  
   
   
REAL ESTATE/ PROSPETTIVE DI MERCATO 2008 DOMINATE DALL’INCERTEZZA  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - Il sesto Think Tank di Nomisma si è tenuto alla presenza di venticinque protagonisti del sistema immobiliare nazionale ed internazionale in rappresentanza del mondo degli investitori, dei gestori, dello sviluppo, dell’intermediazione e della finanza immobiliare. Il mood dell’incontro - lo scorso 21 gennaio a Milano - è stato ondeggiante fra le ragioni del pessimismo, sostenute dalle crisi delle borse e del settore finanziario a cui si aggiungeva quella del governo italiano, e quelle della positività, guidate dalla considerazione che le fasi riflessive fanno parte della storia del settore, che un aggiustamento serve a rilanciarne la crescita e che la domanda inevasa per immobili e servizi di qualità non potrà che tornare a esprimersi. Rispetto al Think Tank di un anno fa, quando negli stessi giorni di gennaio la maggior parte degli intervenuti esprimeva l’opinione che il 2007 si poteva già archiviare come un ulteriore anno positivo per le imprese, in questa tornata, invece, il giudizio sull’attività realizzabile nel 2008 non appare altrettanto consolidato essendo dominato fondamentalmente dall’incertezza. L’opinione generale è parsa essere che il turning point della metà del 2007 estenderà i suoi effetti anche al 2008, mentre un assestamento, che potrà preludere a un nuovo sviluppo, potrebbe manifestarsi già nella seconda parte dell’anno. Se dunque si reputa che abbiamo raggiunto il punto di svolta del ciclo immobiliare (indicativamente compreso fra il 1992 ed il 2007), si può fare un rapido bilancio sull´andamento dei prezzi mettendolo a confronto con quello dei redditi. Così i valori immobiliari sono cresciuti, in termini reali, in misura compresa fra il 3,4% per il comparto dei negozi ed il 25,6% per quello delle abitazioni, determinando una flessione nel potere di acquisto per il settore residenziale circa del 18%. .  
   
   
AEDES E RISANAMENTO SIGLANO UN ACCORDO CON IL GRUPPO ARMANI PER L’UTILIZZO TEMPORANEO DELL’IMMOBILE EX GARAGE TRAVERSI.  
 
Milano, 4 febbraio 2008 Mariner, società proprietaria dell’immobile ex Garage Traversi in San Babila, controllata pariteticamente da Aedes e da Risanamento, informa che è stato siglato un accordo con il Gruppo Armani per la concessione di utilizzo temporaneo di alcuni spazi dell’immobile ex Garage Traversi in via Bagutta a Milano. Il piano terreno dell’ex Garage Traversi sarà per circa 1 anno, tale è la durata del contratto, la nuova sede temporanea del negozio Armani Collezioni, che occuperà una porzione di spazio per la propria attività di vendita al dettaglio. L’immobile di via Bagutta è posizionato in una delle vie di pregio della moda del centro cittadino, tra Corso Venezia e piazza San Babila. .  
   
   
INVESTIMENTI IMMOBILIARI TRA ITALIA E UNGHERIA  
 
Roma, 4 febbraio - La Camera di commercio italiana in Ungheria, in collaborazione con l´Associazione ungherese dell´immobiliare (Maisz) e il socio Coexport Hungária Kft, ha presentato nei giorni scorso a media, aziende private del settore immobiliare, investitori, istituti di credito e rappresentanti istituzionali ungheresi, per un totale di 70 partecipanti, le possibilità di investimenti immobiliari in Italia ed in Ungheria. Al tempo stesso, è stato presentato il Salone internazionale dell´Immobiliare Eire che si terrà a Milano dal 10 al 13 giugno 2008. . .  
   
   
BENI STABILI: VENDITA DI UN IMMOBILE DELL’EX FONDO COMIT  
 
Roma, 4 febbraio 2008 – In data 31 gennaio Beni Stabili ha firmato il contratto preliminare per la vendita di un immobile del Portafoglio ex Fondo Comit ubicato a Milano in Via Santa Margherita 6. Il prezzo di vendita complessivo è pari a € 35 milioni, a fronte di un valore di libro di € 34,5 milioni. Il closing è previsto entro luglio 2008. .  
   
   
ATTIVITA’ EDILIZIA IN UMBRIA PREADOTTATO REGOLAMENTO PER UNIFORMARE I CRITERI DI CALCOLO SUL TERRITORIO REGIONALE  
 
Perugia, 4 febbraio 2008 - Uniformare in Umbria i criteri di calcolo delle superfici, volumetrie, altezze e distanze da conteggiare nell’attività e nella progettazione edilizia. Ha questo obiettivo il Regolamento di attuazione, previsto dalla legge regionale sull’attività edilizia (N. 1/2004), preadottato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’urbanistica Carlo Liviantoni. “Il Regolamento – ha spiegato Liviantoni – permetterà l’applicazione omogenea dei requisiti e dei parametri tecnici e tipologici delle opere edilizie a fini abilitativi su tutto il territorio umbro. Diminuiranno le differenze esistenti tra i computi delle attività tecniche ed amministrative legate all’edilizia, a cominciare da quelle per l’elaborazione dei Regolamenti comunali. Nei 26 articoli che compongono il provvedimento - ha aggiunto l’assessore – sono definite le grandezze urbanistiche ed edilizie, gli indici e le distanze delle costruzioni, insieme alle modalità con le quali tali grandezze devono essere calcolate nella edificazione. Sono inoltre identificate le opere pertinenziali, tenendo conto del titolo abilitativo necessario per la loro realizzazione”. “Il Regolamento – ha concluso l’assessore – semplificherà il lavoro degli operatori del settore, dai professionisti alle imprese, e faciliterà il calcolo e l’applicazione dei parametri urbanistici da parte dei Comuni, senza inficiare la loro autonomia”. Tra le questioni disciplinate nell’articolato, gli indici di utilizzazione territoriale, fondiaria, di copertura e di permeabilità da applicare per il calcolo dei parametri edificatori e tipologici, ma anche le modalità per determinare la superficie utile coperta di un edificio in base alle caratteristiche tipologiche e delle destinazioni d’uso. Ciò escludendo dal computo le superfici, i vani, le opere e le apparecchiature riguardanti elementi tecnologici, volumi tecnici o opere pertinenziali strettamente connessi alle esigenze tecnico-funzionali, di sicurezza o di miglioramento ambientale dell’edificio, in particolare per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e termico-solare). Il Regolamento contiene anche disposizioni per calcolare le altezze degli edifici, dei relativi piani e locali, così da rendere coincidenti le misure massime stabilite dalla pianificazione urbanistica con quelle effettive degli interventi edilizi. Sono regolamentate le modalità ed i requisiti per considerare l’edificio esistente ai fini degli interventi edilizi ammessi. Sono infine definite le distanze degli edifici rispetto ai confini, ad altri edifici o dalle strade. L’atto, che verrà inviato all’esame del Consiglio delle autonomie locali e della competente Commissione del Consiglio regionale, tornerà in Giunta per la definitiva approvazione. I Comuni dovranno recepirlo entro sei mesi dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria. .  
   
   
FVG, OSSERVATORIO 2008 DEL MERCATO IMMOBILIARE: ILLY, AI COMUNI LA GESTIONE DEL TERRITORIO  
 
 Trieste, 4 gennaio 2008 - I Comuni del Friuli Venezia Giulia sono destinati a svolgere, con la nuova legge urbanistica regionale, un ruolo centrale nel governo del territorio. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy, intervenendo l’ 1 febbraio alla Stazione marittima di Trieste alla presentazione dell´"Osservatorio 2008 del mercato immobiliare", promosso dalla sezione regionale della Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d´affari) aderente alla Confcommercio. L´"osservatorio", realizzato per la prima volta su base regionale, costituisce uno strumento che pone il Friuli Venezia Giulia all´avanguardia - è stato detto - nell´informazione di mercato. Con l´approvazione della legge urbanistica, di cui stanno per essere completati i regolamenti, alla Regione - ha ricordato il presidente - rimangono compiti legislativi e di alta programmazione, mentre le competenze amministrative vengono trasferite agli Enti locali. Il ruolo dei Comuni verrà ulteriormente rafforzato grazie all´attuazione di alcuni punti del Protocollo d´intesa tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione, siglato nell´ottobre del 2006. Esso prevede, tra l´altro, il trasferimento di caserme dismesse dal ministero della Difesa alla Regione, che a sua volta le trasferirà ai Comuni. Questi beni, ha rilevato Illy, potranno essere destinati dai Comuni a fini pubblici ma anche messi all´asta per promuovere interventi di edilizia residenziale privata. Con l´attuazione del Protocollo, inoltre, si inizierà a sperimentare in tre nuovi Comuni il sistema di tipo tavolare, che una parte del territorio del Friuli Venezia Giulia ha ereditato dalla legislazione austro-ungarica. Secondo i notai, ma anche secondo i professionisti del settore, il Tavolare - secondo Illy - è il miglior sistema di registrazione di beni di immobili, in termini di pubblicizzazione e di certezza per il proprietario. Per il presidente Illy anche il mercato immobiliare sta beneficiando dell´ingresso della Slovenia nell´area Schengen, seguiti all´adesione all´Unione europea e all´euro. "L´ampliamento di uno spazio economico omogeneo dal punto di vista delle norme e della moneta - ha detto Illy - sta provocando un movimento tra Italia e Slovenia, in entrambi i sensi, di imprese e lavoratori, innescando così una notevole dinamica nella compravendita di immobili". Alla presentazione dell´"Osservatorio immobiliare", che contiene una dettagliata indagine sui prezzi degli immobili comune per comune, hanno partecipato fra gli altri il presidente regionale della Confcommercio Alberto Marchiori, il presidente regionale della Fimaa, Bruno Paludet, e Stefano Sanzani dell´Università di Bologna, responsabile scientifico del Listino prezzi nazionale della Fimaa. .  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE, 5.800.000 EURO DA REGIONE A PIACENZA, FIORENZUOLA E ROTTOFRENO. GAZZOLO: RISORSE IMPORTANTI, NE ATTENDIAMO ALTRE  
 
 Piacenza, 4 febbraio 2008 - Nel fascicolo della Gazzetta ufficiale n. 14 del 17 gennaio scorso è stato pubblicato il Decreto 28 dicembre 2007 del Ministro delle Infrastrutture e del Ministro della solidarietà sociale che approva il Programma straordinario di edilizia residenziale pubblica con una dotazione finanziaria di 543. 955. 500,00 di euro. La disponibilità finanziaria a favore della Regione Emilia-romagna è di 32. 296. 813,86, ripartita tra le Province. Gli interventi finanziati che interessano la nostra Provincia riguardano i seguenti Comuni: ·n. 142 alloggi a Piacenza per 4. 794. 826,00 di Euro; ·n. 16 alloggi a Fiorenzuola d´Arda per 607. 230,00; ·n. 4 alloggi a Rottofreno per 396. 800,00; In tutto, la Regione ci assegna 5. 798. 856,00 Euro per 162 alloggi, ed è una “fetta” che ci rende, in regione, la provincia con il finanziamento più consistente. Per l´attuazione del Programma di edilizia residenziale pubblica occorre attendere una direttiva ministeriale che definisca tutti i passaggi operativi riguardanti la presentazione dei progetti, l´autorizzazione della spesa e i controlli sulla realizzazione degli interventi. “E’ un risultato molto positivo per il nostro territorio – sottolinea l’assessore provinciale alle Politiche abitative Paola Gazzolo -, raggiunto attraverso un accordo fra Regione, Province e Comuni, perché con questi fondi verranno riattati tutti gli alloggi pubblici vuoti situati nei Comuni ad alta tensione abitativa e in quelli limitrofi con oltre 10. 000 abitanti. Per la prima volta non si attuano riparti di risorse su semplici indicatori di popolazione, ma si attribuiscono tutti i fondi necessari ad immettere in tempi rapidi nuovi alloggi in risposta al disagio abitativo, laddove è più alta la domanda. Attendo che il Programma regionale di recupero “Nessun alloggio pubblico sfitto” destini ulteriori risorse ai restanti Comuni del territorio, per completare il recupero anche degli ulteriori alloggi, già rilevati a livello provinciale e inseriti nel programma. La Provincia è impegnata inoltre a sostenere altri progetti, fra cui l’Agenzia provinciale per l’affitto, per dare concrete risposte al diritto alla casa, ricercando una forte cooperazione di tutto il sistema imprenditoriale per rispondere ad una domanda crescente di alloggi sociali che viene da anziani, giovani coppie, lavoratori precari e stranieri. Credo che tutti debbano fare la propria parte insieme alle Istituzioni locali”. .  
   
   
PAVIA, SCOTTI CONSEGNA 57 NUOVI ALLOGGI FARE POLITICA PER LA CASA SIGNIFICA METTERE AL CENTRO FAMIGLIA  
 
Pavia, 4 febbraio 2008 - L´assessore alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia, Mario Scotti, ha consegnato l’ 1 febbraio a Pavia 57 nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica realizzati in due complessi sull´area dell´ex macello, in viale Sardegna, che verranno assegnati a canone sociale (42) a persone over 65 autosufficienti e a canone moderato (15) a famiglie con reddito Isee fino a 23. 000 euro. "La consegna di queste case - ha detto l´assessore Scotti - per Regione Lombardia è un momento molto importante, perché ci permette di garantire un minimo di tranquillità a giovani coppie, ad anziani e a quei nuclei famigliari che, pur godendo di uno o due stipendi, non riescono a far quadrare i conti". Una delle priorità della legislatura guidata dal presidente Formigoni, come lui stesso ha avuto in più occasioni modo di ricordare, è del resto proprio quella di garantire un alloggio dignitoso a chi non può permettersi di affrontare i prezzi del mercato immobiliare. E proprio per far fronte a tali esigenze, il governo regionale ha deciso di incentrare la propria politica per la casa su di un lavoro che coinvolgesse anche le Aler e le istituzionali locali. Da questo connubio "nascono" i due complessi inaugurati questa mattina in viale Sardegna. "E oggi, tenuto conto della difficile situazione economica italiana - ha aggiunto l´assessore Scotti - non è una cosa da poco. E´ stato possibile arrivare a questo risultato solo ed esclusivamente perché riteniamo che la persona, e la famiglia quindi, debbano essere al centro della nostra azione di governo". "Fare politica della casa - ha spigato Scotti- dunque deve significare fare politica per la famiglia. Questa è la strada per arrivare a consegnare appartamenti sì di edilizia residenziale pubblica, ma che nulla hanno a che fare con quella che una volta veniva definita ´popolare´". Questo lavoro sinergico ha così portato al recupero dell´area ex macello e alla realizzazione di due fabbricati progettati non solo tenendo conto del contesto ambientale e delle tipologie architettoniche degli edifici esistenti, ma anche e soprattutto delle esigenze di un´utenza particolare, formata da anziani ultrasessantacinquenni autosufficienti. A loro infatti andranno - come si è detto - i 42 alloggi a canone sociale (l´affitto sarà quindi calcolato in base alla nuove legge regionale) composti da un soggiorno, un cucinino abitabile, due camere da letto, un bagno e un ripostiglio per una superficie netta che varia fra 45 e 65 mq, più box e cantina. Da notare anche che non esistono barriere architettoniche e che anche gli ascensori hanno dimensioni idonee per portatori di handicap. Nel complesso è stato anche ricavato un ambulatorio polifunzionale, una palestra e ambienti ludico-ricreativi e per i custodi sociali che sono stati dati in gestione al Comune di Pavia. L´intervento nel complesso è costato 5,3 milioni di euro, 2,8 dei quali finanziati da Regione Lombardia. Nel secondo complesso sono stati realizzati, invece, 15 appartamenti che saranno affittati a canone moderato (circa 350 euro al mese per un alloggio di 80 mq. E possono accedervi, famiglie con un reddito Isee fino a 23. 000 euro). La metratura varia da 73 a 87 mq e comprende soggiorno con angolo cottura, due o tre camere da letto, doppi servizi, ripostiglio, cantina e box. Anche in questo caso non esistono barriere architettoniche e sono state adottate tutte le misure di risparmi energetico. Questo fabbricato ha avuto un costo di circa 2 milioni di euro, finanziato per circa 1/3 da Regione Lombardia. "Questa inaugurazione - ha concluso Scotti - che avviene a pochi giorni dalla firma degli Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale per Pavia e provincia (prevista la realizzazione di altri 183 alloggi grazie ad un finanziamento regionale di circa 12 milioni di euro entro fine 2009) è un altro segno concreto dell´impegno con cui stiamo affrontando ´il problema casa´". .