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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
IL PARLAMENTO EUROPEO CONDANNA TUTTI I TOTALITARISMI  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - Nel condannare i crimini commessi da tutti regimi totalitari, il Parlamento sottolinea il successo dell´integrazione europea e l´esigenza di evidenziarne le conquiste, anche con una visione comune della Storia. Chiedendo di mantenere vive le memorie del passato, senza però imporre un´interpretazione politica dei fatti, sollecita l´apertura completa degli archivi segreti, specie in Russia. Auspica poi la proclamazione di una "Giornata europea del ricordo" delle vittime del totalitarismo. Adottando con 553 voti favorevoli, 44 contrari e 33 astensioni una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Alde, Uen e Vedi /Ale, il Parlamento esprime anzitutto il proprio «rispetto per tutte le vittime dei regimi totalitari e antidemocratici dell´Europa e rende omaggio a coloro i quali hanno combattuto contro la tirannia e l´oppressione». Inoltre, riconfermando «la sua posizione unanime contro ogni potere totalitario, a prescindere da qualunque ideologia», «condanna fermamente e inequivocabilmente tutti i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani commesse da tutti i regimi totalitari e autoritari». Rilevando «l´unicità dell´Olocausto», osserva infatti che, in Europa, nel corso del Xx secolo, «milioni di persone sono state deportate, incarcerate, torturate e assassinate da regimi totalitari e autoritari». Rileva poi che l´Unione europea «ha una responsabilità particolare nel promuovere e salvaguardare la democrazia e il rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto, sia all´interno che all´esterno del suo territorio». In proposito, il Parlamento osserva che, fin dall’inizio, l’integrazione europea «è stata una risposta alle sofferenze inflitte da due guerre mondiali e dalla tirannia nazista, che ha comportato l’Olocausto, e all’espansione dei regimi comunisti totalitari e non democratici nell’Europa centrale e orientale». D´altra parte, il processo di integrazione europea ha avuto successo e «ha ormai portato a un’Unione europea comprendente paesi dell’Europa centrale e orientale che hanno vissuto sotto regimi comunisti dalla fine della Seconda guerra mondiale ai primi anni ’90», mentre le precedenti adesioni di Grecia, Spagna e Portogallo, hanno contribuito a garantire la democrazia nel Sud dell’Europa. Un emendamento del Pse approvato a larga maggioranza dall´Aula precisa che questi tre paesi sono stati «oppressi per lungo tempo da regimi fascisti». Il Parlamento invita quindi la Commissione e gli Stati membri a impegnarsi ulteriormente per rafforzare l´insegnamento della storia europea ed «evidenziare la conquista storica dell´integrazione europea e il forte contrasto tra il tragico passato e l´ordine sociale pacifico e democratico che caratterizza oggi l´Unione europea». Anche perché «l’Europa non sarà unita fino a quando non sarà in grado di conseguire una visione comune della propria storia, non riconoscerà il nazismo, lo stalinismo e i regimi fascisti e comunisti come retaggio comune e non avvierà un dibattito onesto e approfondito sui i crimini da essi perpetrati nel secolo scorso». In tale contesto, il Parlamento si dice inoltre convinto che «un´opportuna conservazione della memoria storica, una rivalutazione globale della storia europea e il riconoscimento a livello europeo di tutti gli aspetti storici dell´Europa moderna rafforzeranno l´integrazione europea». Sottolinea quindi l´importanza di mantenere vive le memorie del passato, «perché non può esservi riconciliazione senza verità memoria», e di rafforzare la consapevolezza europea dei crimini commessi dai regimi totalitari e non democratici promuovendo una documentazione e resoconti che testimonino del «tragico passato europeo». Osservando che «nessun organo o partito politico detiene il monopolio sull´interpretazione della storia e che tali organi e partiti non possono proclamare di essere oggettivi», il Parlamento nota che «le interpretazioni politiche ufficiali dei fatti storici non dovrebbero essere imposte attraverso decisioni a maggioranza dei parlamenti e che un parlamento non può legiferare sul passato». D´altra parte rileva che «le interpretazioni distorte della storia possono alimentare politiche esclusiviste fomentando quindi l´odio e il razzismo». Al riguardo, il Parlamento deplora che, vent´anni dopo il crollo delle dittature comuniste nell’Europa centrale e orientale, «in alcuni Stati membri sia ancora indebitamente limitato l’accesso a documenti di importanza personale o necessari per la ricerca scientifica». Chiede quindi «un autentico sforzo per l’apertura completa degli archivi», compresi quelli degli ex servizi di sicurezza interni, della polizia segreta e delle agenzie di intelligence, adottando al contempo provvedimenti volti a garantire che tale processo «non sia strumentalizzato a fini politici». Si dice infatti convinto che l’obiettivo finale della divulgazione e della valutazione dei crimini commessi dai regimi comunisti totalitari sia la riconciliazione, «che può essere raggiunta attraverso l´ammissione di responsabilità, la richiesta di perdono e il rafforzamento della rinascita morale». Invita inoltre il Consiglio e la Commissione a sostenere le attività di Ong come “Memorial” nella Federazione russa, attivamente impegnate nella ricerca e raccolta di documenti relativi ai crimini commessi durante il periodo stalinista. Il Parlamento chiede inoltre l’istituzione di «una piattaforma della memoria e della coscienza europee» e di un centro/memoriale paneuropeo di documentazione per le vittime di tutti i regimi totalitari. Rileva anche l´importanza di ricordare coloro che si sono attivamente opposti allo Stato totalitario e che «dovrebbero essere scolpiti nella coscienza degli europei come eroi dell´epoca totalitaria, per la loro dedizione, la fedeltà agli ideali, l´onore e il coraggio». Auspicando il rafforzamento degli attuali strumenti finanziari pertinenti, al fine di sostenere la ricerca storico-scientifica sulle questioni sopra delineate, chiede che il 23 agosto sia proclamata "Giornata europea del ricordo" delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari, «da commemorare con dignità e imparzialità». L´aula ha infine respinto un altro emendamento dell´Uen che invitava la Commissione e il Consiglio ad estendere il campo di applicazione della decisione quadro sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia, ai crimini commessi da tutti i regimi totalitari, «poiché attualmente esso si limita ai reati commessi dal regime nazista», con lo scopo di applicare criteri simili ai crimini commessi da entrambi i principali regimi totalitari e riservare un trattamento analogo all´apologia, alla negazione o alla minimizzazione grossolana di tali crimini. Ha anche bocciato la proposta dello stesso gruppo che invitava il Consiglio e la Commissione a compiere i passi necessari per introdurre l´opportuna denominazione dei campi di concentramento e di sterminio tedeschi e sovietici «al fine di evitare che la colpa del genocidio sia addossata alle vittime anziché ai perpetratori». . . . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO - UE/RUSSIA: LE RACCOMANDAZIONI DEL PE SUL NUOVO ACCORDO  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - I negoziati per un nuovo accordo di cooperazione non legittimano lo status quo in Georgia. E´ quanto sostiene il Parlamento raccomandando a Consiglio e Commissione di insistere con la Russia affinché rispetti gli impegni sulle province secessioniste. Dovrebbero anche sollecitare un accordo vincolante sui diritti umani ed esprimere preoccupazione su libertà d´associazione e d´espressione nel paese. La Russia deve garantire i diritti degli investitori stranieri e aderire alla Carta sull´energia. «Il contrattacco sproporzionato della Russia, provocato dall´entrata di truppe georgiane nell´Ossezia meridionale . E il riconoscimento delle enclavi secessioniste dell´Ossezia meridionale e dell´Abkhazia mette in dubbio la disponibilità della Russia a costruire, con l´Ue, uno spazio comune di sicurezza in Europa». E´ quanto sostiene il Parlamento con la relazione di Janusz Onyszkiewicz (Alde/adle, Pl) adottata con 416 voti favorevoli, 80 contrari e 147 astensioni. Sottolinea inoltre che i negoziati «non legittimano in alcun modo lo status quo vigente in Georgia», mentre il rispetto da parte della Russia degli accordi relativi al conflitto nell´Ossezia meridionale e in Abkhazia «è condizione sine qua non per il completamento dei colloqui», in cui dev´essere inclusa la rinuncia di tutte le parti all´uso della forza contro i paesi vicini. La relazione raccomanda quindi al Consiglio e alla Commissione di insistere sul fatto che la violazione della sovranità e dell’integrità territoriale della Georgia da parte della Russia e il ruolo assunto da quest’ultima nella controversia del gas all’inizio del 2009, «hanno messo seriamente a repentaglio le relazioni con l’Ue e i negoziati per un nuovo accordo» volto a approfondire la cooperazione con tale paese. Dovrebbero inoltre manifestare preoccupazione nei confronti della decisione del governo russo di riconoscere come Stati sovrani «queste due province georgiane», nonché invitare la Russia a «ritornare sulla sua decisione», a garantire il pieno accesso degli osservatori dell´Ue a tutte le zone colpite dal conflitto e a fornire garanzie concrete che «non ricorrerà all’uso della forza contro i nessuno dei suoi vicini». Il Parlamento sollecita inoltre Consiglio e Commissione a introdurre un preciso codice di condotta che disciplini le relazioni tra l’Ue, la Russia e i paesi vicini, che preveda disposizioni relative al rispetto della sovrana indipendenza di tutti gli Stati europei, l’impegno alla risoluzione pacifica delle controversie e la determinazione a risolvere i conflitti congelati. Dovrebbero inoltre esprimere una profonda preoccupazione e sollecitare una soluzione «autenticamente politica» per la situazione in Cecenia, «dove il regime di Kadirov non è riuscito a portare pace e riconciliazione e ha invece imposto il timore e l´oppressione che hanno minato la società civile e soppresso ogni voce aperta e democratica». La Russia garantisca il rispetto dei diritti umani - Il Parlamento nota che le ultime elezioni parlamentari e presidenziali russe si sono svolte «in condizioni nettamente inferiori agli standard europei», quanto all´accesso degli osservatori internazionali, alla capacità dei partiti dell’opposizione di schierare i candidati, all’equità e indipendenza dei media. Osserva poi che la persistente incarcerazione dei prigionieri politici, il trattamento riservato ai difensori dei diritti umani e l´adozione di misure che erodono la libertà di espressione, «sono in contrasto con l´impegno (della Russia) a rafforzare lo Stato di diritto. Inoltre, la mancanza d´indipendenza della magistratura, la negazione del giusto processo a imputati coinvolti in cause politiche controverse, l´impunità nei confronti di chi perpetra azioni criminose, pongono seri dubbi sul sistema di giustizia ai deputati che, al riguardo, ricordano l´impegno assunto pubblicamente dal presidente Medvedev a rafforzare lo Stato di diritto in Russia. A fronte di tale situazione, il Parlamento chiede a Consiglio e Commissione di insistere su un accordo giuridicamente vincolante basato sull’impegno condiviso nei confronti dei diritti umani. Dovrebbero inoltre sollevare di fronte al governo russo le preoccupazioni sullo spazio sempre più limitato della società civile, sollecitandolo a porre fine a intimidazioni e vessazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani e a mantenere la libertà di espressione e di associazione, facendo sì che la legislazione che regola la società civile si allinei agli impegni internazionali. Le istituzioni Ue dovrebbero anche chiedere alla Russia di fermare le continue violenze e persecuzioni nei confronti dei giornalisti, rispettare la libertà dei mezzi di comunicazione e garantire che «i media indipendenti, beneficino di condizione politiche ed economiche che consentano loro di funzionare normalmente». Garantire gli investimenti Ue in Russia e la sicurezza energetica - Il Parlamento ritiene che il Consiglio e la Commissione dovrebbero continuare ad sostenere l’accesso della Russia all’Omc e l’ulteriore apertura della sua economia, insistendo affinché la relazione Ue-russia «si basi sui principi dei mercati aperti e liberalizzati e sulla reciprocità dei diritti di investimento tra i partner». Dovrebbero inoltre esigere che il governo russo, in cambio di legami economici stretti e vantaggiosi, garantisca i diritti di proprietà degli investitori stranieri e riveda la legge relativa ai settori strategici del 2008, che permette allo Stato russo di esercitare una discriminazione nei confronti degli investitori esteri. Nell´ambito degli attuali negoziati di adesione all’Omc, sono sollecitati a invitare le autorità russe a eliminare gli oneri discriminatori, in particolare per il cargo ferroviario, ad abolire i dazi all’esportazione sul legname non trattato, nonché a mantenere il suo impegno all´eliminazione graduale dei pagamenti per il sorvolo della Siberia. Il Consiglio e la Commissione sono invitati a chiedere alla Russia di introdurre nuovi miglioramenti nella legislazione e nell´applicazione in materia di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, industriale e commerciale, e a garantirne la piena attuazione in modo da lottare efficacemente contro la contraffazione e la pirateria. Esprimendo preoccupazione riguardo «all´affidabilità dell´approvvigionamento energetico russo», il Parlamento rileva che una relazione sicura nel campo dell’energia tra l’Ue e la Russia, poggia anche «sulla trasparenza degli scambi nei paesi di transito». Consiglio e Commissione dovrebbero quindi insistere affinché il trattato Tce (Carta europea dell´energia), costituisca la base delle relazioni in campo energetico e affinché i suoi principi e il suo protocollo di transito siano incorporati nel nuovo accordo. Dovrebbero inoltre invitare a «potenziare l’efficienza e la capacità di risposta alle situazioni di crisi del dialogo Ue-russia in materia di energia, aumentare la trasparenza, la reciprocità, la sicurezza degli investimenti e, di conseguenza, dell´approvvigionamento energetico». Infine, sono invitati a sottolineare la necessità di creare un sistema basato su regole trasparenti e un meccanismo di risoluzione delle controversie in campo energetico». . . . .  
   
   
MACEDONIA: CRESCIUTI A GENNAIO I SALARI NETTI REALI  
 
Skopje, 7 aprile 2009 - I salari netti medi sono aumentati del 24% a/a reale, raggiungendo 320 euro (19. 616 Mkd), lo scorso gennaio, superando così il dato rilevato a dicembre pari al +7,3% a/a. Secondo quanto riportato dall’Ufficio statistico macedone, all’inizio del 2009 i salari medi netti sono incrementati del 26,1% a/a in termini nominali, accelerando rispetto ai 14,4 punti percentuali del mese precedente. Allo stesso tempo, il salario lordo medio è aumentato del 14,8% a/a reale, toccando a gennaio 475 euro (29. 586 Mkd), mentre a dicembre era stato registrato un +7% a/a. In termini nominali, i salari lordi erano aumentati a dicembre del 16,7%. La marcata crescita sia dei salari netti, sia di quelli lordi è stata guidata dall’incremento salariale osservato in quasi tutte le industrie. A gennaio, il 2,6% dei dipendenti macedoni non aveva ancora ricevuto alcun pagamento: un dato sensibilmente inferiore al 9,6% dello stesso mese del 2008. .  
   
   
POLONIA: LA BANCA MONDIALE RIVEDE LE PREVISIONI DI CRESCITA DEL 2009  
 
Varsavia, 7 aprile 2009 - Nel suo “Global Economic Prospects 2009” la Banca Mondiale ha abbassato allo 0,5% le previsioni di crescita del prodotto interno lordo polacco per quest’anno. A febbraio, nel “Eu10 Regular Economic Report” l’organizzazione aveva parlato di un 2%, un dato già rivisto rispetto al 4% stimato a novembre 2008. Al momento, la Banca Mondiale ritiene che il Pil polacco segnerà un +2,7% nel 2010, diversamente dal 4,7% previsto lo scorso novembre. Intanto, secondo i dati preliminari il prodotto interno lordo del 2008 è cresciuto del 4,8%. Stando alle stime dell’ Economist Intelligence Unit, l’economia polacca potrebbe crescere dello 0,7% nel 2009, per poi accelerara al 2,2% nel 2010. Allo stesso tempo, il Ministro dell’economia polacco ha pubblicato le sue previsioni, che parlano per quest’anno di un aumento del Pil di circa il 2%. .  
   
   
BULGARIA: PREVISTA DIMINUZIONE DEL 30% NEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI  
 
Sofia, 7 aprile 2009 - Scenderanno a 4,5 miliardi, secondo l’Agenzia bulgara per gli investimenti, gli Ide che affluiranno nel Paese nel corso del 2009. In conseguenza della crisi economica internazionale molte società immobiliari hanno già congelato numerosi progetti relativi alla costruzione di strutture turistiche, centri commerciali ed aree residenziali. Altri investitori hanno invece deciso di posporre l’attuazione dei loro piani di investimento. Lo scorso la flessione degli investimenti diretti esteri è stata del 27,4% a/a ed ha portato ad un totale di 6,3 mld euro, dopo aver toccato quota 8,5 mld euro nel 2007. L’intermediazione finanziaria, le proprietà immobiliari, il commercio e le costruzioni sono stati i settori che hanno osservato i cali più sensibili: sono stati interessati, infatti, da oltre l’80% della contrazione degli Ide. .  
   
   
CREDITI AGEVOLATI A PMI DA UNICREDIT BULBANK  
 
Sofia, 7 aprile 2009 - Unicredit Bulbank finanzierà le piccole, medie e micro imprese con linee di credito della Banca bulgara per lo sviluppo (Bbr), per un valore complessivo di 20 milioni di leva (10 milioni di euro circa). I crediti, secondo quanto riporta l´Ice, potranno essere utilizzati per investimenti a lungo e a breve termine, per la modernizzazione tecnologica, l´introduzione di nuove tecnologie e di know how, l´incremento della competitività e la possibilità di export delle aziende, nonché per progetti sui Fondi strutturali dell´Unione Europea. Ogni credito non potrà superare il valore di 2 milioni di leva (1 milione di euro circa) e sarà erogato per un periodo massimo di 10 anni. L´interesse sui crediti è fissato all´8 per cento, che potrebbe variare solo se la Banca centrale Bulgara modificasse di due punti il tasso ufficiale di sconto. .  
   
   
EMISSIONE DI BTP APRILE 2009  
 
Roma, 7 aprile 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 9 aprile 2009, con regolamento 15 aprile 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 dicembre 2008; settima tranche scadenza : 15 dicembre 2013 tasso d´interesse annuo lordo : 3,75% Isin : It0004448863 decorrenza : 1º febbraio 2008; decima tranche scadenza : 1º agosto 2023 tasso d´interesse annuo lordo : 4,75% Isin : It0004356843 Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 9 aprile 2009, con regolamento 15 aprile 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º febbraio 2003; undicesima tranche scadenza : 1º febbraio 2019 tasso d´interesse annuo lordo : 4,25% Isin : It0003493258 decorrenza : 1º novembre 1998; trentaseiesima tranche scadenza : 1º novembre 2029 tasso d´interesse annuo lordo : 5,25% Isin : It0001278511 Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione riferito complessivamente ai due prestiti menzionati. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3,75% 15. 12. 2008/2013 - 0,40% per i Btp 4,75% 1º. 2. 2008/1º. 8. 2023 - 0,40% per i Btp 4,25% 1º. 2. 2003/2019 - 0,40% per i Btp 5,25% 1º. 11. 1998/2029. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 15. 12. 2013 Btp scad. 1º. 8. 2023 Btp scad. 1º. 2. 2019 Btp scad. 1º. 11. 2029
Prenotazione da parte del pubblico entro il 8 aprile 2009 8 aprile 2009 8 aprile 2009 8 aprile 2009
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 9 aprile 2009 9 aprile 2009 9 aprile 2009 9 aprile 2009
Regolamento sottoscrizioni 15 aprile 2009 15 aprile 2009 15 aprile 2009 15 aprile 2009
Dietimi d´interesse da corrispondere 121 73 73 165
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 15. 12. 2013 e 1º. 8. 2023, - al 10% dell´ammontare nominale collocato per i Btp 1º. 2. 2019 e 1º. 11. 2029. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. . . . .
 
   
   
EMISSIONE BOT APRILE 2009  
 
Roma, 6 aprile 2009 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 aprile 2009, da effettuarsi tramite asta il giorno 8 aprile 2009, di 13. 500 milioni di euro di Bot così ripartiti:
Importo (in mln. Di euro) Scadenza Giorni
Trimestrali 5. 500 15. 07. 2009 91
Annuali 8. 000 15. 04. 2010 365
È da tener presente che il 15 aprile 2009 vengono a scadere Bot per 13. 500 milioni di euro (5. 500 milioni di euro trimestrali e 8. 000 milioni di euro annuali). Come preannunciato con il comunicato stampa del 30 marzo 2009, a partire da questa asta i Bot saranno collocati con offerte degli operatori espresse in termini di rendimento anziché di prezzo. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. Per ciascuna emissione di Bot, il prezzo fiscale di riferimento è il prezzo medio ponderato della prima tranche, calcolato sulla base del corrispondente rendimento medio ponderato. I rendimenti indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione del rendimento. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 8 aprile 2009, con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella con il rendimento più basso, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot annuali, previsto in via automatica per il giorno 9 aprile 2009. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al rendimento medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 9 aprile 2009. La circolazione dei Bot al 31 marzo 2009 era pari a 170. 196 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 106 giorni, 2. 500 milioni di euro a 119 giorni, 3. 500 milioni di euro a 276 giorni, 14. 500 milioni di euro trimestrali, 64. 696 milioni di euro semestrali e 81. 500 milioni di euro annuali. . . . .
 
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE APRILE 2009  
 
Roma, 7 aprile 2009 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 2 aprile 2009, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 9 aprile. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 dicembre 2008/15 dicembre 2013; settima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 750 milioni di euro a un massimo di 3. 500 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2008/1º agosto 2023; decima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2. 000 milioni di euro a un massimo di 3. 000 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º febbraio 2003/2019; undicesima tranche decorrenza - scadenza: 1º novembre 1998/2029; trentaseiesima tranche ammontare complessivo, per le due emissioni: da un minimo di 1. 500 milioni di euro a un massimo di 3. 000 milioni di euro L´asta supplementare si terrà il giorno 14 aprile 2009 alle ore 15,30, dal momento che il 10 aprile p. V. È giorno festivo nel sistema Target .  
   
   
IL TRUST  
 
Milano, 7 aprile 2009 - Il trust è un istituto di diritto anglosassone che, dalla fine degli anni novanta, ha trovato un riscontro sempre maggiore nell’ambito del mondo professionale nazionale. Con la costituzione di un trust un soggetto (Disponente) trasferisce i propri beni patrimoniali ad un altro soggetto (Trustee) che li amministra e li consegna, al verificarsi di determinate condizioni o ad una scadenza predeterminata, ad uno o più soggetti (Beneficiari) originariamente indicati dal Disponente o scelti in modo discrezionale dallo stesso Trustee. Naturalmente le modalità di gestione dei beni conferiti in trust nonché l’individuazione dei soggetti beneficiari devono essere descritte all’interno dell’atto istitutivo del trust. I beni trasferiti sono intestati al Trustee, ma non fanno parte del patrimonio dello stesso. Con il trasferimento dei beni si realizza la c. D. “segregazione” dei beni, cosicché essi non possono essere “aggrediti” né dai creditori personali del Disponente né dai creditori del Trustee. Al fine di garantire il corretto funzionamento del trust, il Disponente può provvedere a nominare il “Guardiano”. Quest’ultima figura, che normalmente coincide con il professionista di fiducia del Disponente, provvede a verificare e controllare l’attività del Trustee nella gestione del patrimonio conferito. Dal punto di vista giuridico, occorre rilevare come il legislatore italiano abbia riconosciuto tale istituto fin dal 1° luglio 1985 sottoscrivendo la Convenzione dell’Aja sulla legge applicabile al trust, ratificata mediante la legge n. 364 del 16 ottobre 1989, entrata in vigore il 1 gennaio 1992. Purtroppo, in assenza di una legge nazionale che disciplini il trust, quest’ultimo verrà regolamentato da una legge straniera opportunamente richiamata nell’atto istitutivo dello stesso trust. Dopo aver effettuato una breve descrizione dell’istituto del trust andiamo a individuare gli adempimenti necessari che un Trustee nazionale deve effettuare. Primo adempimento è, senza dubbio, la richiesta di un codice fiscale. Quest’ultimo è necessario per l’apertura di un conto corrente bancario indispensabile ai fini dell’attività di gestione del Trustee. Il conto corrente bancario deve essere intestato al trust. Successivamente, con riferimento agli obblighi fiscali, occorrerà verificare se l’attività esercitata dal Trustee potrà essere qualificata come commerciale o meno. Solo nel primo caso, il Trustee dovrà dotarsi di una propria partita Iva, dei registri Iva e tenere le scritture contabili. Adempimenti fiscali comuni sono la presentazione della dichiarazione dei redditi, la presentazione del modello 770, i versamenti e altri adempimenti ai fini Ici (in presenza di immobili), la presentazione della dichiarazione Iva per l’attività commerciale (sia in via residuale che principale). Le problematiche di un “Trustee” nazionale Altro adempimento, propedeutico a quello fiscale, è sicuramente quello contabile. In presenza di un’attività commerciale sarà necessario registrare le varie attività del trust in scritture in partita doppia. Naturalmente si consiglia di essere molto scrupolosi nel registrare tutte le operazioni poste dal Trustee, in modo da essere molto esaustivi nell’attività di rendicontazione nei confronti del Guardiano. I beni oggetto del trust dovranno essere indicati nei conti d’ordine. Altro adempimento, infine, è quello relativo all’assolvimento degli obblighi antiriciclaggio. E’ in tale ambito, molto complesso e delicato, che Unione Fiduciaria si propone di assolvere alla funzione di Trustee. Tale candidatura è una conseguenza naturale dell’esercizio altamente professionale dell’attività fiduciaria fin dal lontano 1958 e sulla possibilità di gestire in modo specifico e competente qualunque tipo di bene apportato in trust anche attraverso le sue società controllate nel campo immobiliare e finanziario. Unione Fiduciaria approfondirà le tematiche in materia di trust all’interno della 9° edizione dell’evento professionale “Forum Trust” del 22 aprile 2009 presso la Banca Popolare di Milano, Sala delle Colonne, via San Paolo n. 12, organizzato dalla casa editrice Le Fonti. Www. Assoconsulenza. Com . .  
   
   
IL MERCATO DEL CREDITO AL CONSUMO  
 
Milano, 7 aprile 2007 - Le famiglie continuano ad indebitarsi attraverso i prestiti personali. Gli ultimi dati Assofin relativi al 2008 indicano che la crescita è continua +1,4 % rispetto al 2007, anche se nell’ultimo trimestre si è registrata una lieve diminuzione (-0,3%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. Il valore complessivo erogato è pari a circa 60,7 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 98,9 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Quest’ultima continua a crescere (+39%), seguono i prestiti personali (+ 11,7%) e carta di credito (+7,2%). Diminusce la percentuale dei prestiti finalizzati (-12,7%), trainati dall’andamento negativo del settore motocicli (-18,7%) e auto nuova (-14,4%). Sono aumentate le consistenze che hanno superato i 109 miliardi di euro +12,4% rispetto all’anno precedente. Nel nostro Paese quasi tutte le regioni hanno subito una variazione positiva rispetto al 2007, la miglior performance si registra nel Trentino Alto Adige +12%, la peggiore in Sardegna -5%. La Lombardia si conferma ancora una volta la prima regione per volumi erogati in Italia con i suoi 9,9 miliardi di euro, mentre la regione con minor erogato è la Valle d’Aosta. La Sicilia supera per erogazioni (6 miliardi di euro) regioni come Piemonte e Veneto. Le macroaree con le percentuali più alte peso sono il Nord Ovest (26%) e il Sud (24%). La distribuzione dei volumi erogati è fortemente influenzata dai prestiti personali, escluse le carte revolving (35%) e prestiti finalizzati (39%), fortemente condizionati dal mercato delle auto nuove che rappresentano il 22% dei volumi. Queste percentuali sono nettamente diverse se si considera il numero di operazioni finanziate il 93%, infatti, è attribuibile alle carte di credito, per un totale di 92 milioni di operazioni. L’andamento dei tassi degli ultimi anni ha influenzato la tendenza delle famiglie italiane ad indebitarsi. L’italia infatti, rispetto alla media dell’area euro, ha i tassi più elevati. I dati confermano che l’Italia si sta avvicinando alle situazioni di indebitamento già presenti nei principali Paesi europei, dove vi è un maggiore utilizzo del credito al consumo. La media dei tassi italiani nel 2008 è superiore di circa 1,3 punti percentuali rispetto a quella dell’Area Euro. Nello specifico la Francia nel 2008 ha avuto un tasso medio del 7,1%, la Spagna del 7,8%, l’Italia un tasso medio del 8,4%. L’aumento dei tassi di interesse ha determinato la crescita della durata media del prestito personale, circa il 49% dei flussi hanno una durata superiore ai 60 mesi, il 26% una durata da 48 a 60 mesi. E’ in crescita anche l’importo medio dei prestiti personali pari a 11. 200 euro, aumentato di ben 600 euro rispetto al 2007. Diminuisce invece l’importo medio della cessione del quinto dello stipendio pari a 16. 700 euro, una diminuzione di 500 euro, spiegabile in parte dalla maggior differenziazione del prodotto esteso anche a categorie di clienti prima non considerati cedibili, come le aziende private. La crescita della durata e dell’importo medio sono determinate della situazione dei redditi delle famiglie italiane che crescono sempre di meno rispetto alla crescita dei prezzi dei beni di consumo. Da una analisi dei dati Istat relativa alle variazioni in percentuale delle retribuzioni lorde, si evince una crescita del 3,6% nel 2008 rispetto al 2007. A questo scenario, dobbiamo considerare anche l’andamento del tasso di disoccupazione +0,4% (Iv trimestre 2008 rispetto allo stesso trimestre 2007) e il Pil è diminuito del -1%. Questi sono i principali fattori economici che hanno contribuito alla crescita del livello di indebitamento delle famiglie nel nostro Paese, la diminuzione registrata proprio nell’ultimo trimestre del 2008 non è altro che il sintomo della particolare situazione finanziaria che l’Italia e tutto il mondo sta attraversando. L’evoluzione del mercato del credito al consumo per i prossimi anni appare meno influenzato dalle varie turbolenze generate sui mercati monetari di questi ultimi mesi. Le previsioni attese di crescita, infatti, continueranno ad essere positive anche se in progressivo rallentamento. Una possibile spinta potrebbe arrivare dalle nuove soluzioni finanziarie create dagli operatori specializzati. Gli interventi riguarderanno i prezzi praticati che saranno, per certe tipologie di clienti, più competitivi. L’offerta diventerà più ricca e semplificata nelle soluzioni e maggiormente adatta alla diverse esigenze dei consumatori. Ulteriori spinte all’indebitamento potranno arrivare dal miglioramento dei servizi, e attraverso una consulenza più professionale e trasparente. Fonte: Ufficio Studi Kìron, Gruppo Tecnocasa . .  
   
   
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO: CONDIZIONI BANCARIE SITUAZIONE AL 31.12.2008 LA RIDUZIONE DEI TASSI BCE TRASCINA IL CALO DEL COSTO DEL DENARO PRESSO GLI SPORTELLI BANCARI  
 
Bolzano, 7 aprile 2009 - Nei primi tre trimestri del 2008, per contrastare l’inflazione nell’Eurozona, la Banca Centrale Europea (Bce) aveva proceduto ad un continuo e graduale rincaro del costo del denaro, che a luglio aveva raggiunto il tasso record del 4,25%. L’ultimo trimestre 2008 è stato invece caratterizzato dalla forte diminuzione dei tassi da parte della Bce. A seguito del deterioramento della situazione economica europea, del calo più forte del previsto dell’inflazione e delle drastiche riduzioni dei tassi effettuate dalla banca centrale degli Stati Uniti d’America Federal Reserve (Fed) l’istituto monetario europeo ha operato tra ottobre e dicembre 2008, attraverso tre successivi tagli, una riduzione dei tassi di interesse di ben 175 punti base. Questi ultimi si sono attestati al 2,50%, raggiungendo il livello dei tassi registrati nel 1° trimestre 2006. Nel corso del 2008 in provincia di Bolzano alcuni gruppi bancari hanno proceduto alla loro fusione: Banca di Roma e Bipop Carire sono confluite nel gruppo Unicredit, mentre la Banca di Trento e Bolzano in Intesa San Paolo. Questo ha portato alla diminuzione del numero di banche oggetto di indagine da parte di Astat e al conseguente calo delle informazioni analizzate. Anche in provincia di Bolzano l’indagine sulle condizioni bancarie al 31. 12. 2008, effettuata su un campione di banche che operano a livello locale, ha rilevato un flessione dei tassi: il tasso annuo effettivo globale (Taeg) relativo ad un mutuo ipotecario di 150. 000 euro a 20 anni, con rate semestrali e tasso variabile, ha oscillato tra un minimo del 4,4% ed un massimo dell’8,3%, con un valore medio del 6,4%. Rispetto al 3° trimestre 2008 il valore medio del Taeg (7,3%) ha registrato un calo di quasi un punto percentuale, interrompendo la tendenza al rialzo osservata nei trimestri precedenti. Rispetto invece allo stesso periodo dell’anno precedente si è verificato un aumento lieve: nel 4° trimestre 2007 il valore medio era risultato pari al 6,3%, 0,1 punti percentuali in meno rispetto a quello attuale. Se da un lato il calo dei tassi contribuisce ad un risparmio da parte delle famiglie che hanno contratto un debito, dall’altro, chi accende un nuovo mutuo, ha dovuto confrontarsi con un aumento dello spread, ovvero quella maggiorazione applicata sul parametro di indicizzazione (tasso Euribor) che può variare da banca a banca. Lo spread rilevato nel 4° trimestre 2008 in provincia di Bolzano, si è attestato su un valore medio del 2,1%, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (1,8%), sia rispetto al valore registrato nel 2007 (1,7%). Questa crescita è da imputare probabilmente anche alla situazione congiunturale di incertezza in cui versa il settore finanziario, che risponde in questo modo alla brusca flessione dei tassi. Il Taeg relativo ad un mutuo ipotecario di 150. 000 euro a 20 anni con rate semestrali e tasso fisso, si è attestato su un valore medio del 6,9%, variando tra un minimo del 5,1% ed un massimo del 9,7%. Rispetto al trimestre precedente il tasso minimo ha registrato una diminuzione di 0,9 punti percentuali, mentre il valore massimo è rimasto stabile. Per un prestito di 5. 000 euro con durata pari a tre anni le banche locali hanno praticato un Taeg medio dell’11,4%, valore che è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente ed aumentato in egual misura rispetto allo stesso trimestre del 2007. La rata mensile media da rimborsare per lo stesso tipo di finanziamento è ammontata a 159,33 euro, importo inferiore a quello del trimestre precedente (160,30 euro). Il tasso medio di finanziamento su portafoglio è risultato pari al 7,4%, inferiore sia a quello registrato nel trimestre precedente, sia a quello dello stesso periodo dell’anno precedente (ambedue al 7,6%). Per quanto riguarda gli anticipi su fatture, nel 2008 il tasso medio applicato, pari al 7,9%, è rimasto stabile rispetto al 2007, mentre è diminuito rispetto a quello del trimestre precedente (8,0%). Dall’osservazione dei tassi sui conti correnti creditori rilevati da un campione di banche attive in Alto Adige, emerge che anch’essi hanno seguito il trend in flessione dei tassi ufficiali, anche se per questo tipo di tassi le variazioni non sono mai rilevanti. Il valore del tasso di interesse medio sui conti correnti ordinari ha registrato, nel 4° trimestre 2008, un calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2007, attestandosi su un valore medio dell’1,5%; mentre il tasso annuo d’interesse minimo si è mantenuto stabile sul valore medio dello 0,3%. Il tasso annuo nominale (Tan) medio sui certificati di deposito a 18 mesi ha raggiunto, al 31. 12. 2008, un valore medio del 3,1%, registrando un minimo del 1,6% ed un massimo del 4,4%. Il valore medio è diminuito di 0,2 punti percentuali rispetto a quello rilevato nel periodo corrispondente del 2007, e di ben 0,5 punti percentuali rispetto a quello del trimestre precedente. Per la tenuta di un conto corrente sono state addebitate in media spese forfettarie annue pari a 41,77 euro. Gli importi sono molto variabili da banca a banca: alcune banche non addebitano spese al cliente, altre arrivano ad addebitare fino a 123,96 euro. Le spese per operazione sono rimaste stabili, mantenendo anche per il 2008 il valore medio di 1,22 euro. L’importo più frequentemente applicato dalle banche locali per il rinnovo annuale della carta Bancomat per prelevamenti e Pos (Points of Sales) è stato di 10 euro. Sul prelevamento Bancomat effettuato su sportelli di altre banche la spesa per la commissione è rimasta mediamente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi su un valore medio di 2,21 euro. Per l´amministrazione e la custodia dei titoli di stato le banche intervistate hanno richiesto in media ai clienti una spesa di 9,80 euro a semestre, importo inferiore di 19 centesimi di euro a quello dell’anno precedente. La spesa fissa semestrale prevista per l´amministrazione e la custodia di titoli obbligazionari e diversi è diminuita rispetto al 2007, raggiungendo un valore medio pari a 20,05 euro. . .  
   
   
CONVOCATO IL TAVOLO DELLE CATEGORIE ECONOMICHE PER AIUTARE IL SISTEMA PRODUTTIVO DELL’ABRUZZO  
 
Venezia, 7 aprile 2009 - Sarà convocato nei prossimi giorni, prevedibilmente dopo Pasqua, un tavolo con tutte le categorie economiche per capire come supportare il sistema produttivo della Regione Abruzzo. Lo comunica l’assessore all’Economia della Regione Veneto, Vendemiano Sartor, che ha già sentito informalmente i presidenti delle associazioni di categoria. “Insieme – ha spiegato l’assessore – cercheremo di vedere cosa è possibile fare di utile per una regione così tanto martoriata. Naturalmente si dovrà operare in sinergia con il territorio. Per questo ho domandato alle associazioni di categoria di contattare nelle prossime ore i colleghi dell’Abruzzo per sentire dalla loro viva voce le richieste del sistema produttivo. ” Alla convocazione del tavolo si dovrebbero pertanto già avere le richieste ufficiali degli imprenditori, dei commercianti e degli artigiani dell’Abruzzo. . .  
   
   
FEDERALISMO IN TOSCANA. OGGI A CONVEGNO LA “RETE” MARTINI: «MIGLIORI SERVIZI PER I CITTADINI CON LA RIORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI LOCALI»  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - “Gli enti locali tra stretta finanziaria e politiche per lo sviluppo”: ne hanno discusso, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e gli assessori al bilancio Giuseppe Bertolucci e alle riforme Agostino Fragai, intervenendo ieri pomeriggio presso l´auditorium del consiglio regionale. L´incontro, organizzato dalla Regione in collaborazione con le associazioni degli Enti locali (Anci, Uncem, Upi), è servito per fare il punto della situazione della finanza locale alla luce dell’approvazione dei bilanci preventivi, evidenziando le conseguenze dei tagli ai bilanci compiuti dal governo centrale. «Regione ed enti locali hanno assunto pienamente il compito di raggiungere livelli più efficienti dell’azione pubblica di cui sono responsabili – ha detto il president e Claudio Martini. Allo stesso tempo è però necessario fare sponda tra istituzioni e soggetti economici affinché siano rimossi quei vincoli del Patto di stabilità che frenano gli investimenti sul territorio. Oggi viviamo una situazione paradossale esasperata anche dalla crisi economica. Se da una parte ci viene chiesto di aumentare la spesa pubblica per sostenere l´economia dall´altra dobbiamo rispettare rigorosamente il Patto di stabilità. » Martini si è poi soffermato sulle misure prese dalla Regione per favorire il processo di riorganizzazione degli enti locali: «Abbiamo incentivato con successo l’aggregazione dei Comuni affinché gestiscano insieme i servizi ai cittadini e oggi sono attive ben 700 gestioni associate. Abbiamo inoltre tagliato le Comunità Montane sopprimendone 6, unici in Italia, e riorganizzando le altre 14, riducendo di 171 unità i consiglieri (con un risparmio di ben 440. 00 0 euro di sole indennità), e sostenendo la nascita di 5 unioni di Comuni favorendo inoltre una più stretta cooperazione tra Province e Comuni. Stiamo anche lavorando per sviluppare la “cooperazione di area vasta” tra gli enti locali, per tutte quelle funzioni che richiedono questa dimensione operativa. » «Per aiutare i 90 piccoli comuni toscani sotto i 3. 000 abitanti e con problemi di bilancio, ha concluso Martini, abbiamo infine stanziato 2,3 milioni. Ogni Comune potrà richiedere un´anticipazione di massimo 30mila euro, da restituire in 3 anni senza interessi. Contiamo così di sostenere quelle amministrazioni che hanno più difficoltà nel mantenere i servizi ai cittadini. » Il tema del federalismo è stato ripreso dall´assessore al bilancio Giuseppe Bertolucci che ha presentato l´accordo, sottoscritto in mattinata, tra Regione, Anci, Upi e Uncem per migliorare il coordinamento della finanza e del s istema tributario regionale e locale. «Il raccordo tra questi enti deve essere di alta qualità, per garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese», ha sottolineato l’assessore. «Anche alla luce del federalismo fiscale che verrà, lavoriamo insieme con il presupposto di razionalizzare il sistema, contenendo i costi di gestione e semplificando gli adempimenti per i contribuenti. L´accordo prevede inoltre una sempre più efficace lotta all’evasione fiscale e un miglior utilizzo delle risorse che devono tornare al territorio in termini di investimenti e servizi», ha concluso l´assessore. «La cooperazione tra le istituzioni si svolge ormai a tutto campo nella nostra regione, e non vi è settore che non ne sia interessato», ha dichiarato l´assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai. I Pasl provinciali e di area vasta (quello metropolitano, in particolare) sono uno degli esempi più inter essanti di questo processo. Di grande rilievo, poi, è l’intesa di oggi tra Giunta regionale e Associazioni degli enti locali per il coordinamento della finanza e per l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione», ha terminato l´assessore, ricordando come evidentemente: «C’è ancora molto da fare, e non mancano opzioni diverse quando si ragiona di federalismo fiscale. Ma il terreno è tracciato, e le acquisizioni di questi anni e quelle più recenti possono costituire un nuovo punto di partenza perché dalle attuali difficoltà finanziarie si esca - alla fine - con un sistema pubblico che non sia impoverito quanto a qualità ed efficacia. » .  
   
   
TONDO FVG, VADENECUM ANTICRISI PENSANDO AL RILANCIO  
 
Amaro (Ud), 7 aprile 2009 - Avvicinare il sistema pubblico alla gente, ragionare ed agire con pragmatismo e spirito unitario, scendere in campo per scoprire talenti e valorizzarli, investire sul futuro, sostenere il credito alle imprese ed il reddito delle famiglie per garantirne la capacità di spesa, finanziare le opere pubbliche immediatamente cantierabili. Con questi concetti operativi – illustrati il 4 aprile ad Amaro, nella sede di Agemont, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al presidente di Area Science Park, Giancarlo Michellone, ed al presidente di Eurotech, Roberto Siagri - il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha tracciato una sorta di Vadenecum Anticrisi, inserendo le istruzioni per l´uso su come combatterla "con sensibilità e fiducia" e come uscirne pronti per sfruttare al meglio le opportunità di rilancio. Sistema Pubblico Vicino A Gente - "Ai direttore regionali - ha spiegato Tondo - ho recentemente detto che dobbiamo fare di tutto affinché il sistema pubblico si dimostri sobrio e più vicino alla gente, evitando il rischio di frattura sociale tra chi ha uno stipendio garantito e chi si ritrova a combattere ogni giorno con l´incertezza". Per completare un percorso di "umanizzazione", la politica ha a sua volta l´obbligo di venire incontro alle istituzioni ed allo spirito di servizio che deve contraddistinguerle, dando in questo modo per primi - ha ricordato citando la rinuncia al compenso previsto in qualità di commissario straordinario per la A4 - dimostrazione di "responsabilità e sobrietà". "Sarebbe delinquenziale - ha sottolineato il presidente della Regione - non utilizzare l´attuale momento di difficoltà per trasmettere concretamente questo tipo di messaggio attraverso i comportamenti e le azioni quotidiane". Una Regione Unita Nelle Diversita´ - Condicio sine qua non per uscire dalla crisi con le ossa intere ed in pole position nella fase della ripresa è, ha affermato Tondo, "essere una regione veramente unita e coesa, capace di proporsi al mondo come un unico Sistema Friuli Venezia Giulia. Non è più tempo di malinconie e di campanilismi che devono lasciare spazio ad una collaborazione priva di pregiudizi ideologici o di altro tipo. Il che - ha precisato - non significa omogeneizzare il territorio ma valorizzarlo nel suo complesso attraverso le rispettive diversità e specificità". A questo proposito, il governatore ha ripreso l´esempio di Friuli doc a Udine e della Barcolana a Trieste. "Inutile innescare polemiche e fomentare divisioni - ha commentato - perché entrambe le manifestazioni quest´anno riceveranno meno contributi da una Regione che ha opportunamente preferito di destinare tutte le risorse disponibili ad altre priorità". "Se la crisi finirà prima del previsto - ha comunque ammesso - nulla vieterà di ricalibrare la destinazione dei fondi regionali". Innovazione Motore Del Rilancio - Proprio in funzione del post-crisi, Tondo considera l´Innovazione "fondamentale per costruire il futuro con la giusta mentalità e proiettare il Friuli Venezia Giulia in pole position nel momento dell´attesa ripartenza dell´economia globale". In quest´ottica, però, vanno completamente rivisti i principi ispiratori ed il modus operandi dei modelli di sviluppo. "Il sistema deve mettersi in gioco, uscire dal guscio ed andare a scoprire, finanziare ed assistere i talenti sul territorio, rischiando magari qualche cantonata ma facendo di tutto per contribuire alla loro crescita e valorizzazione ". Friulia, Meno Utile E Piu´ Aziende - "La Regione deve mettere i propri strumenti finanziari al servizio delle aziende". Con questo presupposto, ribadito da Tondo anche ad Amaro, "Friulia è meglio che pensi meno agli utili e più ad aumentare il numero di aziende partecipate, ritornando in questo modo alla sua mission originaria così come potrà fare Agemont ora che l´abbiamo riportata ´in house´ alla Regione". Dal C/c In Rosso Al Mutuo Creativo - Il sistema pubblico, quindi, è chiamato ad immettere più risorse in circolazione ("dal G20 emerge chiaramente che non c´è alternativa, pur consapevoli del probabile effetto inflazione") per fronteggiare gli effetti di una crisi localmente già evidente nei casi negativamente eclatanti di Caffaro, Safilo, Ferriera di Servola e Ideal Standard. "Coperto con una manovra da 120 milioni il conto corrente in rosso ereditato dalla precedente Amministrazione - ha rilevato il governatore, utilizzando questa metafora per descrivere quello che era stato uno dei punti di forza della campagna elettorale - siamo ora stati in grado di aprire un mutuo da 100 milioni per finanziare le opere pubbliche, privilegiando quelle immediatamente cantierabili per non bloccare inutilmente le risorse". Chimica Ha Un Futuro In Fvg - Entrando nel dettaglio delle situazioni di crisi più accentuata, Tondo si è dichiarato convinto che esista ancora un futuro per il comparto chimico in Friuli Venezia Giulia. Quando un sito esiste, infatti, rappresenta per l´intero Paese un valore aggiunto che non può essere abbandonato. "E´ determinante salvare la Caffaro - ha poi precisato - anche perché i 63 milioni di euro di esposizione debitoria sono tutti nei confronti di centinaia di piccoli fornitori che adesso sono a rischio chiusura". Michellone Esempio Bipartisan - All´agemont di Amaro, intanto, l´avvenimento della giornata è stata la consegna da parte del sindaco Silvano Tomaciello delle cittadinanze onorarie a Siagri ("un vulcano") e Michellone, quest´ultimo definito da Tondo "un perfetto esempio di come il talento sia bipartisan: è arrivato con il centrodestra, è rimasto con il centrosinistra ed ora è nuovamente con noi. Ciò significa che quando si è bravi non servono paternità". Da Era Conoscenza A Competenza - Lo stesso presidente di Area Science Park, affrontando nel suo discorso i temi dello sviluppo per la montagna, aveva giudicata finita l´era della conoscenza, sostituita da quella della competenza in cui il capitale intellettuale fa la differenza molto più che in passato. "Non basta più la cultura del sapere ma serve quella del fare", aveva detto, considerando la competenza un´evoluzione della conoscenza completata da idee, capacità imprenditoriali e manageriali, assunzione di rischio e gioco di squadra". "Vietato l´isolamento in questo mondo estremamente complesso", ha invece raccomandato il presidente di Eurotech, Siagri, per il quale innovazione e tecnologia devono necessariamente affermarsi come binomio imprescindibile. . .  
   
   
“CALABRIA E TOSCANA, REGIONI ANTIRACKET”: CRIMINALITÀ, CALABRIA E TOSCANA UNITE CONTRO IL RACKET E PER RETE DI SOLIDARIETÀ A IMPRESE  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - Tagliare le mani della criminalità che si allungano sulle imprese, creando una rete di solidarietà tra Regioni, enti locali, associazioni del volontariato e formazioni sociali e di categoria. Questo è l’obiettivo del progetto “Calabria e Toscana, Regioni antiracket”, che prenderà avvio il 15 aprile con un convegno nazionale a Firenze, nella sala dei Dugento di Palazzo Vecchio. L’iniziativa si basa sui contenuti del “Protocollo di collaborazione” sottoscritto dal vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli e dal presidente della Regione Calabria Agazio Loiero nell’agosto del 2006. Questo progetto prevede una serie di azioni di sensibilizzazione ed incontro, per oltre due settimane, che uniscono la promozione della cultura della legalità con quella dei prodotti di qualità, per sostenere le imprese calabresi, in particolare quelle che hanno subito e denunciato estorsioni ed attentati mafiosi e che si oppongono pubblicamente al racket. Un fenomeno in rapida crescita, in quanto la crisi economica indebolisce le imprese ed ingrassa la criminalità organizzata. Racket ed usura sono ormai presenti in ogni parte d’Italia e secondo una ricerca di Confesercenti il fatturato rende alle varie mafie circa 250 milioni di Euro ogni giorno. Oltre al convegno si terrà a Firenze anche la seconda edizione di “Gusto di Calabria” –L’onestà dei buoni prodotti- (Fortezza da Basso durante la Mostra dell’artigianato e presso gli ipermercati ‘I Gigli’ ed ‘Il Parco’), gli happening aperti a scuole e cittadini con proiezioni, concerti e tavole rotonde (27 aprile Teatro Puccini a Firenze, 28 aprile Santa Maria della Scala a Siena, 29 aprile Teatro Umberto a Lamezia Terme) e quattro incontri conviviali di solidarietà (con prelibatezze agroalimentari calabresi) a Firenze, Siena, Pisa e Carmignano (Po). Questi ultimi sono organizzati, oltre che dagli Enti locali ed Unioncamere Calabria anche dalle Associazioni culturali dei calabresi che vivono in Toscana per raccogliere fondi da mettere a disposizione delle Associazioni antiracket calabresi. Al convegno “Toscana e Calabria unite contro il racket” del prossimo 15 aprile parteciperanno, con interventi e relazioni, il governatore della Calabria Agazio Loiero il vicepresidente della Toscana, Federico Gelli, l’assessore regionale calabrese alle Attività produttive Francesco Sulla, il presidente del Consiglio comunale di Firenze Eros Cruccolini, il vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia Luigi De Sena e il consigliere regionale e presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria Antonino De Gaetano. La relazione introduttiva sarà di Enzo Ciconte (docente di Storia della criminalità all’Università di Roma Tre) accompagnato dagli interventi di esperti come Piero Luigi Vigna, già procuratore nazionale antimafia), Alberto Cisterna, sostituto procuratore nazionale antimafia, Alessandro Butticè, portavoce dell’Ufficio europeo per la Lotta alla frode). Importantissime anche le testimonianze dirette degli imprenditori colpiti da racket ed usura: Rosy Canale (presidente Movimento donne di San Luca e della Locride), Rocco Mangiardi (commerciante di Lamezia Terme), Loredana Ferrara (responsabile regionale Associazione italiana riabilitazione protestati), Armando Caputo (presidente Associazione lametina antiracket). Sarà presente anche il mondo della scuola con Cesare Angotti, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, e Barbara Deimling, direttore della Syracuse University di Firenze. Sindacati e imprese sono rappresentati da Alessio Gramolati, segretario generale Cgil Toscana, Nino Marcianò, presidente di Confesercenti Calabria, e un esponente di Confindustria Toscana. L’illustrazione del progetto della ‘Rete civica di solidarietà antiracket’ sarà presentato da Pierpaolo Romani, coordinatore di ‘Avviso Pubblico’, e sarà al centro anche degli interventi sia di amministratori locali che di esponenti delle Associazioni di volontariato. Il 15 aprile, sempre a Palazzo Vecchio, alle ore 12, si terrà anche la conferenza stampa per la presentazione dell’intero programma di collaborazione 2009 Toscana-calabria. .  
   
   
MILANO: INNOVAZIONE E 20 MLN PER BATTERE LA CRISI  
 
Milano, 7 aprile 2009 - Innovazione per battere la crisi. Ed è in questa direzione che si sta muovendo la Regione Lombardia con le sue 13 misure anticrisi, oggetto di un bando per le imprese da 20 milioni di euro destinati a finanziare progetti di ricerca e sviluppo tecnologico. E´ quanto sostenuto dall´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, nel suo intervento al convegno "Il futuro si fabbrica, innovazione e ricerca per l´industria milanese lombarda", organizzato da Confapi Milano (Confederazione italiana della piccola e media industria privata). "L´innovazione - ha detto Zambetti - rappresenta il vero motore di crescita e lo strumento di competitività fra i Paesi. Bisogna quindi orientare e accompagnare il sistema produttivo nell´individuazione delle filiere di ricerca e sviluppo prioritarie per la competitività, privilegiando l´investimento sulle eccellenze come traino per tutta la rete territoriale. Il nostro impegno è quello di costruire un contesto sempre più dinamico e competitivo in cui sia più facile e produttivo insediare attività ad alto contenuto di innovazione". Tra gli ambiti prioritari nei quali intervenire figurano, secondo l´assessore Zambetti, le biotecnologie, l´Ict (Information & Communication Technology) e i nuovi materiali. Al convegno sono intervenuti anche Paolo Galassi (presidente Confapi Milano), Mariastella Gelmini (ministro all´Istruzione, Università e Ricerca Scientifica), Bartolomeo Giachino (Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti), Ezio Casati (Assessore alle Attività Economiche della Provincia di Milano), Massimiliano Orsatti (assessore al Turismo, Marketing territoriale e Identità del Comune di Milano) e Quirico Semeraro (preside della Facoltà di ingegneria Industriale del politecnico di Milano). Zambetti ha concluso ricordando che "in un momento di crisi come quello attuale, è essenziale fare scelte per promuovere ricerca e trasferimento tecnologico, valorizzando le nostre eccellenze produttive", ribadendo che "proprio in questa direzione sta lavorando la Regione Lombardia". .  
   
   
PORDENONE - PRESENTATI I BANDI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE  
 
 Pordenone, 7 aprile 2009 - L’unione Cooperative in collaborazione con la Camera di Commercio di Pordenone e la sua Azienda Speciale Concentro ha promosso una assemblea delle cooperative associate finalizzata a fornire una puntuale informativa sugli interventi contributivi che l’Ente Camerale ha riservato e stanziato con l’obiettivo di sostenere il sistema economico provinciale. “Le categorie economiche – come dichiarato dal Segretario Generale dell’Unione Riccardo Fioretti – hanno fatto ancora una volta quadrato lavorando unite e con l’intento di fornire un concreto contributo alla rispettive società aderenti in questa delicata fase di criticità e crisi economico – finanziaria e di mercato”. Fioretti ha ringraziato il Segretario Generale della Camera di commercio di Emanuela Fattorel e la responsabile dell’area agevolazioni di Concentro Cinzia Piva nonché tutti i collaboratori per l’impegno profuso in questi mesi che ha permesso l’adozione e l’emanazione dei bandi operativi dal primo aprile. Oltre a manifestare la più ampia disponibilità da parte degli uffici preposti e dell’intera struttura, il Segretario Generale della Camera di Commercio ha fatto rilevare che “il risultato concreto a cui si è giunti è scaturito da una forte e decisa volontà delle associazioni di categoria che hanno dimostrato di saper fare sistema e gioco di squadra nell’interesse ed a tutela delle imprese associate”. .  
   
   
SICUREZZA SUL LAVORO, DEFINITE PRIORITÀ  
 
Trieste, 7 aprile 2009 - Poco meno di 30 mila infortuni sul lavoro nel 2006, di cui 28 a esito mortale, con una leggera tendenza alla diminuzione numerica rispetto ai cinque anni precedenti, cui si accompagna però un incremento dei casi più gravi. E, nello stesso anno, 1169 malattie professionali accertate, con addirittura 98 casi mortali. Sono questi i principali dati pubblicati nell´atlante degli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, curato dalle Agenzie regionali della sanità e del lavoro, e presentato oggi da Silvia Birri in occasione della seduta di insediamento, a Trieste, del "Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro". Il lavoro è reso disponibile sul sito internet dell´Agenzia regionale della Sanità: www. Ars. Sanita. Fvg. It Anche nella nostra regione, dunque, quella della sicurezza sul lavoro è un´emergenza da affrontare attraverso uno sforzo di tutti e un impegno congiunto delle diverse componenti della società civile. Ecco dunque che il Comitato, istituito dalla Giunta regionale a metà febbraio, "è il luogo - come ha detto l´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, che lo presiede - in cui le responsabilità di ciascuno devono emergere, perché ciascuno può e deve dare il proprio contributo su un aspetto drammatico" del vivere quotidiano. Per l´assessore alla Salute, presente oggi assieme alla collega al Lavoro, Alessia Rosolen, compito del Comitato, di cui fanno parte rappresentanti degli enti locali, dei datori di lavoro, delle organizzazioni sindacali, dei servizi di prevenzione e sicurezza delle aziende sanitarie, di Inps, Inail, Ipsema, Ispel, Anmil ma non solo, si tratta infatti di indirizzare e programmare attività di prevenzione e di vigilanza, promuovere a tutto campo iniziative di formazione e informazione per accrescere la cultura della sicurezza e la consapevolezza - anche dei lavoratori - sui rischi, proporre soluzioni operative per ridurre il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. "In questa sede - ha affermato l´assessore - bisogna saper investire sui saperi e sulle conoscenze, condividendo gli stessi dati", e quindi partendo dall´analisi affrontata attraverso l´atlante, che aiuta a individuare le strategie da mettere in campo. E occorre avere fiducia nei risultati che possono essere raggiunti, mettendo da parte condizionamenti e pregiudizi". Sulla base di queste premesse è stato deciso di imprimere un´accelerazione sugli aspetti della formazione, che trasversalmente competono ai diversi soggetti del tavolo di coordinamento, coinvolgendo anche il mondo della scuola. A questo tema sarà presto dedicata una specifica seduta dello stesso comitato. Parallelamente, anche sulla base delle esigenze delle associazioni datoriali, che hanno parlato di periodi troppo lunghi di assenza legati non tanto agli infortuni quanto ai tempi d´attesa per prestazioni diagnostiche o riabilitazioni, è stato deciso di individuare su questi temi modalità operative più funzionali dando incarico alla Direzione Centrale della Salute di incontrare l´Inail regionale. La stessa Direzione si è infine impegnata a promuovere un incontro tra gli organismi che si occupano di vigilanza per coordinarne gli interventi, attraverso una migliore definizione degli ambiti di competenza. Nel corso dell´incontro, durante il quale è stato tra l´altro evidenziato come siano in progressivo aumento i controlli (che riguardano prevalentemente i cantieri edili dove maggiore è il numero di infortuni), l´assessore Kosic ha anche ricordato i contenuti del protocollo d´intesa recentemente sottoscritto con le Procure della Repubblica, che assegna un ruolo primario di indagine ai servizi di prevenzione e di sicurezza delle Aziende sanitarie da svolgersi nell´immediatezza dei fatti onde consentire alla Magistratura di concentrasi sui casi più gravi. .  
   
   
COMO - TAVOLO DI MONITORAGGIO DELL’ECONOMIA  
 
Como, 7 aprile 2009 - Si è riunito ieri presso Villa del Grumello il Tavolo di monitoraggio dell’economia provinciale, che ha raccolto attorno a sé i diversi rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria e sindacali. Un tavolo operativo e propositivo che ha fatto il punto su tutte le iniziative messe in campo in questo periodo, molte delle quali espresse durante le precedenti riunioni del 1 dicembre e del 9 febbraio, e che si è imposto come luogo ideale per la condivisione e il coordinamento delle iniziative avviate dai diversi attori del territorio. Durante la riunione si è ampiamente discusso della difficoltà di imprese e lavoratori di avere accesso alla liquidità e si è cercato di sviluppare il discorso su due grandi temi: lo sviluppo e la riqualificazione degli interventi sul credito (allungamento dei mutui, interessi extrafido,. ) e i processi di formazione e di sostegno al reddito per i lavoratori, in particolar modo per quelli in cassa integrazione. Si è ribadito, inoltre, la necessità per le imprese di pagamenti più celeri da parte delle Pubbliche Amministrazioni, poiché, ad eccezione della Camera di Commercio, che si è impegnata ad evaderli entro 30 giorni, il periodo medio si assesta attorno ai 200 giorni. Al tavolo hanno partecipato anche il senatore Butti, i consiglieri regionali Arosio e Rinaldin e gli assessori provinciali Fermi e Mojoli che hanno aggiornato sulle azioni avviate o in corso di definizione a livello nazionale, regionale e provinciale. La prossima riunione del Tavolo di monitoraggio dell’economia si terrà attorno alla metà di maggio, in coincidenza con la presentazione dei dati congiunturali del primo trimestre 2009. .  
   
   
MILANO - GLI IMPRENDITORI E LA CRISI: LA VIA D’USCITA È L’IMPRESA  
 
Milano, 7 aprile 2009 - Il 97% delle imprese sente la crisi. Solo meno del 2% non si preoccupa, un dato marginale. Più di un imprenditore su quattro circa teme di perdere il lavoro nella sua impresa (70 mila circa). Quattro su dieci si sentono solidi (oltre 110 mila), senza incertezze nonostante la difficile situazione economica. Ma nell’impresa continuano a credere. La speranza di uscire dalle difficoltà si traduce in un nuovo slancio imprenditoriale: quasi uno su tre se dovesse perdere il lavoro infatti sarebbe disposto a creare una nuova impresa. Meno guadagni per 4 miliardi in un anno se la crisi continua e meno spese per un miliardo. Uno su cinque taglia le spese su famiglia e figli, il 67% circa sull’extra, un terzo sui consumi quotidiani, circa uno su sette sulla casa. La crisi incide di più sulla salute per un imprenditore su quattro circa. Uno su cinque è depresso. Sette imprese su dieci pensano che non si faccia abbastanza. Vorrebbero più credito (65%), sostegno all’innovazione e formazione (34%) e pagamenti amministrativi più veloci (29%). Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano su 1. 528 imprese, a prevalenza piccole e medie, a marzo – aprile 2009. I dati sono stati commentati oggi in occasione di un’incontro in Camera di commercio, audizione con l’associazione parlamentari per la piccola e media impresa composta da 120 fra deputati e senatori. “La crisi sta avendo ripercussioni negative sulla economia reale - ha dichiarato Carlo Sangalli presidente Camera di Commercio di Milano - anche se nonostante tutto resta ancora la fiducia nell’impresa. Secondo la nostra indagine circa 70mila imprese di Milano e provincia temono di non superare questa fase se dovesse prolungarsi nel tempo. Tuttavia restano ancora margini di fiducia. Gli imprenditori infatti continuano a credere nella ricerca, nella formazione e sono disposti a ricominciare aprendo nuove imprese. In questa situazione di incertezza resta problematico fare previsioni. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia e affrontare la crisi con provvedimenti concreti. Proprio per questo la Camera di Commercio di Milano, in via straordinaria, ha avviato un Fondo di riassicurazione di 10 milioni a favore dei Confidi a copertura parziale dei rischi che potrà attivare finanziamenti bancari per circa 700 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sostenere le aziende che hanno problemi di liquidità immediata per realizzare attività o investimenti di breve e medio periodo”. .  
   
   
FVG: GORIZIA CITTA´´ DELL´´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Gorizia, 7 aprile 2009 - Gorizia diventerà la città di riferimento per l´internazionalizzazione del sistema-impresa del Friuli Venezia Giulia, confermando in questo modo una delle linee programmatiche della campagna elettorale regionale del 2008 e della successiva fase di governo. International Desk Balcani - Nel corso di un incontro svoltosi oggi al Municipio del capoluogo isontino, il presidente della Regione, Renzo Tondo, ed il sindaco Ettore Romoli hanno definito un percorso che farà di Gorizia la sede dell´International Desk dove, in attuazione delle deleghe ministeriali, verranno discusse le politiche di intervento e cooperazione nei Balcani con i massimi rappresentanti dei Paesi coinvolti. A questo proposito, saranno impegnati nella fase operativa con ruoli di primo piano anche i sistemi universitario e fieristico, considerati "centrali" nell´ambito del processo di sviluppo economico. Sprint Per Le Imprese - A Gorizia, ha annunciato Tondo, verrà inoltre trasferito presso Informest lo Sportello Unico per l´Internazionalizzazione delle Imprese (Sprint) che, attraverso un´opportuna sinergia tra Direzione regionale Relazioni internazionali, Comune isontino e la stessa Informest, dovrà fornire la massima assistenza alle aziende regionali soprattutto nella fase di vendita dei prodotti Made in Fvg all´estero. "In questo momento - ha indicato il governatore, confidando che Sprint contribuirà anche a dare un forte impulso vitale a Gorizia - è fondamentale puntare su qualità ed eccellenza per essere competitivi e concorrenziali con mercati che, altrimenti, risulterebbero privilegiati da costi di lavorazione e commercializzazione nettamente inferiori". Informest Raddoppia - Alla riunione goriziana hanno preso parte anche il consigliere regionale Alessandro Colautti, il direttore delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, e la vicepresidente di Informest, Silvia Acerbi, che ha citato con soddisfazione il raddoppio delle aziende assistite nella commercializzazione verso i Paesi del Sud-est Europa, passate da 60 a 120 nei primi tre mesi del 2009 rispetto ai dati dell´anno precedente. La stessa Acerbi ha anticipato che, sempre nell´ottica di Gorizia città dell´Internazionalizzazione, verrà quanto prima istituito il Tavolo permanente del Sud-est Europa. .  
   
   
BRESCIA, AL VIA TAVOLO DI CONFRONTO PER EXPO 2015 PRIMA RIUNIONE CON GLI ASSESSORI NICOLI CRISTIANI E SCOTTI OBIETTIVO: DEFINIRE INTERVENTI IN VISTA DELL´EVENTO ESPOSITIVO  
 
Brescia, 7 aprile 2009 - Gli assessori regionali al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani e alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti, hanno presieduto ieri a Brescia la prima riunione del Tavolo territoriale di confronto dedicato al Documento di programmazione economico-finanziaria regionale in vista di Expo 2015, insieme al vicepresidente dell´amministrazione provinciale, Aristide Peli. All´incontro hanno partecipato rappresentanti degli enti locali, delle associazioni di categoria e delle imprese. "Un primo incontro molto partecipato - ha detto l´assessore Scotti - nel quale sono stati condivisi gli obiettivi del documento che abbiamo presentato, in attesa di un maggior approfondimento da parte degli attori economici e sociali". Regione Lombardia, nell´ambito del tavolo istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovraregionali per Expo 2015, che presiede, ha promosso a novembre 2008 un Accordo quadro di sviluppo territoriale tematico, dedicato alla stessa manifestazione. Obiettivo, definire gli interventi legati all´evento espositivo e garantire un adeguamento inserimento dei diversi territori provinciali coinvolti nell´appuntamento. "Oggi - ha precisato l´assessore Nicoli Cristiani - abbiamo avviato il confronto su base provinciale per incentivare la presentazione di proposte e progetti legati all´evento espositivo. Anche il sistema bresciano può e deve svolgere un ruolo decisivo per offrire, prima, durante e dopo Expo, un lascito permanente di progetti e iniziative per la propria comunità locale". .  
   
   
TORINO - LA CRISI INTERNAZIONALE HA TOCCATO OGNI PAESE  
 
 Torino, 7 aprile 2009 - Mentre si stanno organizzando strategie di risposta a livello mondiale, europeo e nazionale, le imprese italiane chiedono attenzione non solo sul credito, ma pure su altri concreti aspetti di politica industriale, quali i sostegni al Made in Italy nel mondo e la lotta alla contraffazione dei nostri prodotti in Italia e all’estero. Le istituzioni propongono un’articolata strategia sul tema, ma a fronte della grave recessione rischia di non essere sufficiente. Prendendo spunto dalla presentazione della Guida Convey-italiaoggi 2009, dedicata alla “Tutela della Pi nei Paesi del Nord e Sud America e dell’Africa Mediterranea”, giunta alla sua Ix edizione e realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, rappresentanti delle Istituzioni, uomini di impresa ed esperti di Pi porteranno il loro contributo e si confronteranno sul tema con esperienze operative e proposte di soluzione. L´occasione di incontro e dibattito sarà il seminario "Crisi internazionale e mercati. E´ il momento di utilizzare la Proprietà Intellettuale a 360°". La manifestazione si terrà martedì 21 aprile 2009 presso la Sala Giolitti del Centro Congressi Torino Incontra, in Via Nino Costa, 8 a Torino. La partecipazione è gratuita, fino ad esaurimento dei posti disponibili e previa iscrizione entro il 20 aprile 2009. Per la partecipazione al convegno è stata presentata la richiesta dei crediti formativi a: Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino (già approvato dal Consiglio dell’Ordine) - Ordine degli Avvocati di Torino (all´atto dell´iscrizione i singoli professionisti dovranno segnalare anche il proprio codice fiscale ed il Foro di appartenenza - Fondazione Italiana per il Notariato Tutte le informazioni sono disponibili anche sul sito camerale, alla pagina http://www. To. Camcom. It/page/t10/view_html?idp=11946 . .  
   
   
RESISTO, LA RETE DI SPORTELLI PER IMMIGRATI DIVENTA PIÙ AMPIA CONCLUSA LA CAMPAGNA DI ADESIONE AL PROGETTO DI ANCI TOSCANA E REGIONE I COMUNI PARTECIPANTI SONO PASSATI DA 48 A 126. DALLA REGIONE 220MILA EURO PER IL 2009  
 
 Firenze, 7 aprile 2009 - Cresce e si potenzia Resisto, la Rete di Sportelli Informativi per Stranieri in Toscana. Rispetto a settembre scorso, quando Anci Toscana (che ha lanciato il progetto successivamente abbracciato anche dalla Regione che ha stanziato 220mila euro per il 2009) ha effettuato la prima ricognizione, il numero dei Comuni che hanno deciso di aderire è più che raddoppiato, passando da 48 a 126. «La creazione di questa rete di sportelli – ha commentato l´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori - risponde alla trasformazione in atto in Toscana ed in Italia. Fornire ai cittadini stranieri un punto di riferimento per lo svolgimento di tutte le pratiche che li riguardano è un compito fondamentale delle istituzioni. Come lo è anche metterli al corrente ed informarli su tutte le opportunità a loro disposizione. La risposta dei Comuni toscani che hanno deciso di partecipare è stata ottima». «Esprimo piena soddisfazione per l´esito del progetto Resisto - ha aggiunto Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano e responsabile della consulta immigrazione Anci Toscana - La partecipazione di 126 comuni toscani al progetto dimostra come nella nostra regione vi sia nei comuni la giusta sensibilità verso i temi dell´inclusione dei migranti e come siano ben radicate le buone pratiche, con servizi di accompagnamento per stranieri articolati su tutto il territorio fino a coprire con gli sportelli il 63% della popolazione immigrata residente nella regione. Auspichiamo che nei prossimi mesi Resisto possa ulteriormente estendersi alle altre realtà non ancora coinvolte". La Rete, che è nata grazie al Protocollo d´intesa stipulato da Anci Nazionale e Ministero dell´Interno nel 2006 per la sperimentazione triennale della rete di sportelli per la precompilazione elettronica delle domande di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno (con la partecipazione successiva della Regione grazie al protocollo firmato con Anci Toscana nel 2008) è andata via via allargandosi fino a toccare tutto il territorio regionale. Il 31 gennaio scorso si è conclusa la campagna di adesione promossa da Anci Toscana e Regione. In totale il numero degli enti capofila che hanno deciso di ampliare i propri servizi o di crearne di nuovi sono 29. Dei 126 Comuni solo 18 hanno deciso di aderire singolarmente; i restanti 108 lo hanno fatto in forma associata. L´adesione è pervenuta anche da altre realtà come la Comunità Montana del Casentino, il circondario Empolese-valdelsa, l´Istituzione Centro Nord Sud che fa capo alla Provincia di Pisa ed il consorzio Coeso, in provincia di Grosseto. Tra i capoluoghi di provincia mancano Livorno e Lucca. Gli stranieri che si rivolgono agli sportelli possono ottenere dagli operatori tutte le informazioni sul proprio status giuridico e ricevere assistenza, sostegno e consulenza per tutte le pratiche: dal rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno alla concessione della cittadinanza, dalle autorizzazioni all’ingresso per motivi di lavoro al nulla osta al ricongiungimento familiare. Per dotare gli addetti al front-office di tutte le competenze e conoscenze necessarie sarà avviato a breve un percorso formativo curato dalle Università di Firenze e Pisa che coinvolgerà 147 persone. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ UOMO DONNA BASSA LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE IN POLITICA ANCHE IN TOSCANA LA NUOVA LEGGE SULLA CITTADINANZA DI GENERE È UN IMPORTANTE PASSO AVANTI  
 
Firenze, 7 aprile 2009 - «Una democrazia che non riserva abbastanza spazio all´universo femminile, l´altra metà della della popolazione europea totale non è una vera democrazia. Questo, purtroppo, si può dire anche per la Toscana. Emblematicamente rendere le donne protagoniste dello sviluppo della nostra regione è così centrale da richiedere un’attenzione trasversale, estesa ai piani, ai programmi, ai progetti che possono coinvolgere la componente femminile: da qui la scelta, fortemente innovativa nel panorama delle regioni italiane, di attivare procedure di valutazione integrata che tengano conto della specificità degli effetti sui profili di genere, da estendere all’insieme dell’attività programmatica, progettuale e normativa della Regione Toscana». Così ieri mattina il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, è intervenuto a Livorno,alla giornata di studio sulla “Carta Europea dell´uguaglianza di uomini e donne nella vita locale e regionale”. Federico Gelli, commentando i dati relativi ad un primo documento ricognitivo dei progetti di pari opportunità relativi al Prs 2006-2010 ha osservato come anche in Toscana soltanto il 23% sono le donne elette nel Consiglio regionale, nell´ultima legislatura, ed anche nei consigli provinciali il dato è pressoché confermato (nel 2004 si registra una media del 24%), mentre nei comuni la presenza femminile è più bassa (21,7%). Per le nomine di competenza della Giunta regionale, su un totale di 1594 soggetti nominati le donne rappresentano il 24,6% , mentre in Consiglio, a fronte di un totale di 438 nominati, il 20,7% è costituito da donne. «Considerato che le donne giovani - ha proseguito il vicepresidente - sono più discriminate per l’accesso al lavoro; le donne adulte, che si fanno carico della conduzione della famiglia, hanno posizioni inferiori, e, a parità di qualifica, sono peggio pagate e maggiormente a rischio di uscita dal lavoro; le donne anziane, spesso sole, hanno mediamente livelli pensionistici inferiori, derivanti dalle differenziazioni subite nel corso della vita lavorativa occorre affrontare la questione femminile nel mercato del lavoro innalzandone l’occupabilità e permettendo una nuova conciliazione vita-lavoro. Oggi, soprattutto, che la crescita dell’occupazione femminile si attesa ancora a livelli inferiori rispetto agli obiettivi di Lisbona, che mira a raggiungere il 60% entro il 2010, è necessario un ulteriore sviluppo di misure ed azioni idonee. Quindi – ha proseguito Gelli – è necessario incentivare il lavoro femminile, con operazioni mirate ad arginare la fuori uscita dal mondo del lavoro, ed anche la presenza femminile in settori e ruoli professionali in cui si registra una scarsa presenza e colpire il “divario salariale”, che mediamente in Europa si attesta al 17,4% (dati Eurostat). Noi, anche con la Legge sulla cittadinanza di genere, approvata il 2 aprile, stiamo lavorando per contrastare le criticità di sempre e quelle che si stanno presentando. Inoltre, con il primo Piano regionale di cittadinanza di genere 2009 – 2010, a cui stiamo lavorando, daremo una risposta concreta anche agli impegni cui ci richiama l’Europa, sarà lo strumento principale di programmazione ed indicherà obiettivi e priorità di intervento. Il Piano regionale per la cittadinanza di genere ed i piani locali – ha concluso il vicepresidente - dovranno divenire i “luoghi” strategici per dare concretezza a progetti innovativi e costituire nel territorio la rete di promozione di cittadinanza e di pari opportunità, con l’apporto delle istituzioni e la valorizzazione delle associazioni. » . . .  
   
   
7 APRILE 2009: MOVIMENTO ITALIANO CASALINGHE GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LAVORO INVISIBILE  
 
Pistoia, 7 aprile 2009 - Giornata Internazionale del lavoro invisibile, cioè “ del lavoro familiare, del lavoro svolto in famiglia, nelle case, nella maggioranza dalle donne, casalinghe a tempo pieno o a tempo parziale. Alla fine, una “giornata” in cui riflettere sull´incredibile mole di lavoro svolto dalle donne (. E da qualche uomo) senza retribuzione, ma con un alto valore economico, oltre che gestionale, educativo, assistenziale e quant´altro. L´idea di dedicargli una giornata ( dopo quella della donna, della mamma, del papà etc. ), viene dall´America – e precisamente dal Canada-dall´associazione Afeas, che già la celebra da 8 anni. In Italia è stato il Movimento Italiano Casalinghe (Moica) che l´ha lanciata nel 2008, con un notevole riscontro mediatico. Il Mo. I. Ca di Pistoia, primo fra tutti, aveva subito promosso un convegno formulandone il tema in “ rendere visibile il lavoro invisibile”, che è rimasto uno slogan per tutto il Moica. Il nostro Movimento lo ha poi esportato a livello Internazionale nell´America latina, suggerendolo all´incontro mondiale di Asunciòn, nei giorni 1-2 dicembre 2008, incontro ospitato nel palazzo del Parlamento e aperto dal vice presidente della Repubblica del Paraguay. Lo scorso anno, quotidiani nazionali, riviste a grande e media tiratura ( Famiglia Cristiana ha dedicato all´evento addirittura la copertina oltre che un ampio servizio all´interno, così Madre, tanto per citarne alcune) l´hanno ripresa con interesse rimandando dati e stime tratti da una ricerca che l´economista Eliana Monti della Fondazione Rodolfo Debenedetti di Milano ha condotto: 438 miliardi di € l´anno soltanto nel nostro paese, pari al 32. ,9% del Pil “ come una valanga di pluri-stangate, come migliaia di lotterie di Capodanno, come milioni di sms di solidarietà”. Non a caso l´inserto di Repubblica del 24/11/07 titolava: “L´economia è salvata dalle casalinghe”, e ancora “ Casalinghe Spa” sostenendo che se il valore del lavoro familiare fosse calcolato nella contabilità nazionale, si scoprirebbe che è il vero motore dell´economia italiana, la produzione-ombra che nessuno paga o vuole pagare. Peggio che nessuno vede o vuole vedere, che nessuno considera o vuole considerare: da qui appunto la definizione di: “Il lavoro invisibile”. Ben venga, dunque, una “ Giornata internazionale del lavoro invisibile” e tutte le iniziative promosse a tal fine. Ne citiamo alcune organizzate per i prossimi giorni: a Brescia il Moica nazionale con il Gruppo Moica Brescia/leonessa, inaugura il giorno 2 aprile una mostra sul lavoro invisibile che si concluderà il 7 con un convegno specialistico sul tema. La mostra ( fotografia, pittura, ricamo, creatività femminile) presenta le opere del concorso fotografico nazionale promosso sul tema; con immagini eloquenti si è inteso fissare quel lavoro dedicato alla casa, alle cose, ma soprattutto alle persone, tanto prezioso per la micro-economia familiare e per la macro economia sociale. Il 3 aprile il gruppo Moica di Abano in collaborazione con il Comune, promuove un convegno sul tema “ Il lavoro invisibile delle donne”. A Firenze il gruppo organizza un convegno ospite del Comune di Firenze, a Palazzo Vecchio, con il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Firenze. Ad Ancona, il Moica Marche presenta la giornata con un comunicato stampa che segnala peraltro che il terzo premio del concorso fotografico è stato visto da un´associata marchigiana, Franca Piccinini. A Bologna, il gruppo presenta una tesi di laurea in sociologia della famiglia, che prende le mosse da un assunto di fondo, e, cioè, che sociologia, economia, politica, oggi si interrogano sul lavoro familiare e sulle casalinghe, in particolare. Conseguenza questa dell´impegno quasi trentennale che il Mo. I. Ca sviluppa in merito. Da sottolineare l´interesse e il coinvolgimento crescente delle istituzioni al riguardo, il che costituisce certamente elemento forte e propositivo per l´affermazione sempre più sentita per il futuro della giornata internazionale del lavoro invisibile. Che a quel punto sarà visibile. .  
   
   
VENETO: PROGETTO REGIONALE CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Venezia, 7 aprile 2009 - Accanto agli episodi di violenza sessuale, che vengono ampiamente enfatizzati dagli organi di informazione, esistono forme di violenza contro le donne all’interno delle mura domestiche altrettanto angoscianti per chi le subisce ma che faticano ad emergere. In tutti i casi, l’interrogativo per le vittime è sempre lo stesso: “che fare?”. A questa richiesta di aiuto o di consiglio intende dare risposta un progetto della Regione finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne su cui l’assessore regionale alle pari opportunità e ai diritti umani Isi Coppola si è confrontata oggi a Palazzo Balbi con i rappresentanti delle Prefetture, delle Questure, delle Forze dell’ordine e degli operatori sanitari del Veneto, insieme alla presidente della Commissione per la realizzazione delle pari opportunità del Veneto Simonetta Tregnago e a Marina Bacciconi responsabile dell’Osservatorio nazionale sulla violenza domestica di Verona. Il progetto – ha spiegato l’assessore – è stato specificamente inserito nella legge finanziaria regionale e ha come obiettivi di mettere in rete tutti i soggetti che si occupano di queste problematiche e di realizzare un’iniziativa di sensibilizzazione e informazione delle donne stesse per prevenire e contrastare il fenomeno. A questo scopo sono in fase di realizzazione due strumenti pratici: un prontuario destinato agli operatori sanitari e della sicurezza e un pieghevole che sarà diffuso in maniera più capillare per offrire consigli e indicazioni concrete alle vittime di violenze domestiche. Il progetto sarà completato quanto prima con un monitoraggio di tutte le strutture di accoglienza, dei centri di riferimento e dei servizi disponibili in ogni territorio provinciale. Gli slogan che saranno utilizzati per lanciare un messaggio di serenità alle donne sono: “Ho scelto di essere libera” e “Guarda avanti con sicurezza”. .  
   
   
LE DONNE SI SENTONO SPESSO "IGNORANTI" IN MATERIA DI GRAVIDANZA E PARTO  
 
Bruxelles, 7 aprile 2009 - Nella società l´idea predominante è che le donne, per genere e geni, abbiano la capacità innata di affrontare con calma gravidanza, nascita e cura di un figlio. Un recente studio condotto dall´università di Warwick (Regno Unito) evidenzia, tuttavia, che tale idea potrebbe non coincidere con la realtà e che le donne si sentono impreparate in materia di gravidanza e maternità. Questo studio dimostra che il senso di inadeguatezza di numerose donne relativamente alla gravidanza e alle cure da dedicare a un neonato sono parzialmente riconducibili alla tendenza, sorta negli ultimi decenni, di allontanarsi dalla propria città e dalla propria famiglia per motivi di studio o di lavoro, perdendo di conseguenza il sostegno e i consigli necessari normalmente forniti dai famigliari. Nello studio si suggerisce inoltre che la tendenza ad incoraggiare le donne a partorire in ospedale, invece che in casa, fa sì che le donne non abbiano alcuna esperienza della nascita di un bambino fino al momento in cui sono loro stesse a partorire. La dottoressa Angela Davis, ricercatrice della Leverhulme presso il Centro di storia della medicina dell´Università di Warwick, per questo studio ha intervistato più di 90 donne relativamente a gravidanza, parto e cura dello stesso. La dottoressa afferma "La mobilità geografica si è tradotta nel fatto che le donne spesso vivono molto distanti dalle proprie famiglie, il che significa che è meno probabile che abbiano la possibilità di avere vicini i propri famigliari. Inoltre, la maggior parte dei parti avviene all´interno di una struttura ospedaliera. Per questo sono pochissime le donne che hanno assistito a un parto prima della nascita del loro primo figlio. " La prima parte dello studio è dedicata alla maternità negli anni compresi tra il 1930 e il 1970, periodo in cui la dottoressa Davis ha ottenuto alcuni dati sorprendenti. Sebbene anche negli anni Trenta e Quaranta le donne si sentissero ignoranti rispetto al sesso e al parto, questo era dovuto al fatto che questi argomenti fossero tabù e quindi poco trattati all´interno del nucleo familiare. La dottoressa Davis ritiene che questo senso di ignoranza sia stata predominante nel Xxi secolo perché, nonostante le donne siano meglio informate sul sesso, ricevono ancora poche informazioni sull´andamento di gravidanza, parto e cura del bambino. Molte delle donne intervistate dalla dottoressa Davis hanno affermato di aver provato ad essere più aperte con i propri figli sugli argomenti relativi al sesso, ma la maggior parte di loro non riteneva che una maggiore educazione sessuale fosse necessariamente un fattore positivo. "Le donne intervistate hanno dimostrato una certa ambivalenza su questo argomento e molto di loro non erano sicure che questa aumentata conoscenza fosse del tutto positiva" ha detto la dottoressa Davis. "C´era poi una distinzione tra questo fattore e l´educazione in materia di gravidanza e parto, nei confronti della quale avevano un atteggiamento più positivo. " Lo studio ha evidenziato che numerose donne sentono di avere una preparazione inadeguata per occuparsi di un neonato e che la maternità non sempre è istintiva. La maggior parte delle donne coinvolte dallo studio erano concordi nell´affermare di essersi occupate del proprio bambino in modo istintivo, ma di non essere sempre state certe del modo in cui farlo. "Le testimonianze delle donne intervistate per questa ricerca indica quanto la maggior parte di loro si sentissero ignoranti e impreparate ad affrontare gravidanza, parto e cura di un neonato fin dagli anni Sessanta e come gli stessi sentimenti possano valere ancora per le donne di oggi" ha affermato la dottoressa Davis. Per maggiori informazioni, visitare: University of Warwick Centre for the History of Medicine: http://www2. Warwick. Ac. Uk/fac/arts/history/chm/ .  
   
   
VOUCHER DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER L´ACCESSO AI NIDI.  
 
Bologna, 7 aprile 2009 - – Saranno 992 i bambini e le bambine che potranno beneficiare dei 9 mila voucher messi a disposizione delle famiglie dalla Regione Emilia-romagna per abbattere le rette dei nidi d’infanzia e aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La Regione ha approvato l’elenco delle candidature presentate dalle 21 associazioni di Comuni per il prossimo anno scolastico 2009-2010, sulla base dei posti disponibili nei nidi privati presenti sul loro territorio e in base alla stima del fabbisogno delle famiglie. Il provvedimento è stato presentato questa mattina dagli assessori regionali al Lavoro Giovanni Sedioli e alle Politiche sociali Anna Maria Dapporto. "L´intervento si pone l’obiettivo di aiutare le famiglie nel conciliare il difficile equilibrio tra le esigenze lavorative e la cura dei figli più piccoli, quando entrambi i genitori lavorano, o uno solo nel caso di famiglie monogenitoriali - ha spiegato l´assessore Sedioli - Facilitare l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia, rimuovendo gli ostacoli a cui sono soggette soprattutto le madri che lavorano, è infatti un modo per evitare che le difficoltà nell’organizzazione delle esigenze del lavoro e della famiglia causino la rinuncia o la perdita dell’occupazione". A questo obiettivo primario si aggiunge quello di sostenere il raggiungimento in Emilia-romagna, entro il 2010, del target previsto nell’ambito della Strategia europea per l’occupazione, e cioè che almeno il 33 per cento di bimbi sotto i tre anni frequentino i servizi educativi per la prima infanzia. "Nella nostra Regione tutti i Comuni capoluogo hanno già raggiunto la percentuale del 33%, mentre la media del territorio è del 27%, questa misura integra la qualità dei servizi che già esiste in Emilia-romagna - ha detto l´assessore Dapporto - Dare alle donne dei servizi di qualità, su cui sia possibile contare, è un modo per difendere la vita". Il voucher, del valore massimo di 250 euro al mese, variabile in funzione del costo complessivo della retta, favorirà l’accesso ai servizi nido di strutture private autorizzate in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa, quali nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari ammessi dalla direttiva n. 646/2005. Le strutture dovranno garantire un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Saranno i Comuni ad occuparsi della pubblicizzazione alle famiglie interessate, alla costruzione dei bandi pubblici, al ricevimento delle domande e alla costruzione delle graduatorie, sulla base delle quali la Regione provvederà nei prossimi mesi ad impegnare le risorse finanziarie e a trasferirle alle associazioni di comuni. Per coadiuvare i Comuni nella pubblicizzazione dell’iniziativa e per uniformare la comunicazione su tutto il territorio regionale, la Regione ha predisposto il materiale grafico e lo ha messo a disposizione degli enti locali sul sito: http://www. Emiliaromagnalavoro. It/voucher_comunicazione. Htm I destinatari dei voucher - I destinatari dei voucher sono le famiglie in cui entrambi i genitori (o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali) siano occupati – ovvero siano lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi od associati e mantengano questa condizione per tutto il periodo in cui beneficiano dell’assegno. Ulteriore requisito è rappresentato dall’indicatore della situazione economica equivalente (Isee in corso di validità) che non deve essere superiore a 35. 000 euro. Posti nido - I posti nido ai quali accedere grazie a tali assegni – individuati dal Comuni tramite avvisi pubblici - appartengono a strutture private autorizzate, con caratteristiche e requisiti richiesti dalla normativa vigente, quali nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part-time, nidi aziendali e piccoli gruppi educativi. .