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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Febbraio 2010
LETTERA DEL PRESIDENTE BARROSO AI CAPI DI STATO E DI GOVERNO DELL´UE SULL´AZIONE PER IL CLIMA  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Il 18 febbraio 2010 il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha scritto ai capi di Stato e di governo dell’Ue per informarli delle prossime fasi nel lavoro della Commissione sull’azione per il clima. Nella lettera il presidente Barroso sostiene che il processo internazionale deve essere portato avanti con rinnovata fiducia, sulla base di quanto si è potuto decidere alla conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si è svolta a Copenaghen nel dicembre 2009. Barroso afferma che un elemento importante nella strategia per il clima è l’esecuzione dei finanziamenti ad avvio rapido per i Paesi in via di sviluppo concordati a dicembre. Nella lettera il presidente Barroso sottolinea come si debba far sì che tutti i partner si avvicinino alla posizione dell’Ue, secondo cui nella lotta contro i cambiamenti climatici bisogna perseguire obiettivi ambiziosi nell’ambito di un accordo multilaterale. A tal fine, il presidente Barroso ha incaricato Connie Hedegaard, la nuova commissaria europea per l’azione per il clima, di consultare i principali partner internazionali per trovare il modo di rinvigorire il processo. L’esito di queste consultazioni consentirà alla Commissione di fare una prima valutazione, che il presidente Barroso spera di presentare, nelle sue linee essenziali, già al Consiglio europeo di primavera e, in modo più approfondito, nei negoziati a livello ministeriale e nel Consiglio europeo di giugno. Il presidente Barroso discuterà con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy su come preparare al meglio le discussioni nel Consiglio europeo e su come fare in modo che gli Stati membri dell’Ue esprimano con forza una posizione comune su questioni così importanti. .  
   
   
BIRMANIA, IL PARLAMENTO EUROPEO NON DIMENTICA AUNG SAN SUU KYI E CHIEDE IL SUO RILASCIO  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Per la prima volta dopo vent´anni, ovvero dall´insediamento della giunta militare, in Birmania quest´anno dovrebbero tenersi le elezioni legislative. Il Parlamento giovedì 11 febbraio ha discusso e votato una risoluzione per chiedere il rispetto dei diritti umani nel Paese dilaniato dai conflitti interni, e - ancora una volta - la liberazione di Aung San Suu Kyi, leader dell´opposizione in prigione quasi ininterrottamente dal 1990. Birmania, la sofferenza di un popolo. La risoluzione del Parlamento sulla Birmania è stata approvata all´unanimità: tutti i gruppi politici sono d´accordo nella condanna del regime militare e nella ferma insistenza sul rispetto dei diritti umani. "La Birmania è uno dei paesi più fragili del mondo rispetto alla situazione dei diritti umani" - ha affermato la deputata popolare Eija-riitta Korola - "E sembra non esserci nessun miglioramento". "I generali probabilmente ignoreranno il nostro appello, ma questo non lo rende meno valido perché, come democratici, abbiamo il dovere solenne di denunciare questa barbarie ovunque si manifesti nel mondo", ha detto Charles Tannock, conservatore britannico. Libertà per Aung san Suu Kyi - La leader del partito di opposizione, del movimento non-violento in Birmania e vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1991 è stata nuovamente condannata agli arresti domiciliari in luglio dell´anno scorso. Il Parlamento chiede di nuovo il rilascio della militante, e critica il divieto impostole di candidarsi alle elezioni 2010. Nella risoluzione, i deputati esprimono anche una dura critica alle restrizioni alla libertà di riunione e di espressione, alle continue discriminazioni, violenze, lavoro minorile forzato, repressioni e torture. Elezioni, quante chance che siano libere? Le ultime elezioni in Birmania risalgono al 1990, e i deputati scelti allora dal popolo sono stati tutti forzati alle dimissioni e al carcere. Con oltre 2. 000 prigionieri politici ancora agli arresti, è legittimo sospettare che le elezioni del 2010 potrebbero non essere completamente libere: "Se le elezioni si terranno in conformità con la costituzione scritta dall´esercito, avranno per solo effetto la legittimazione di cinque decenni di dittatura militare", mette in guardia la socialista belga Véronique de Keyser. Conflitti interni e rifugiati - Negli scontri di luglio dell´anno scorso, più di 10. 000 persone sono scappate dal Paese per cercare asilo politico. Fra questi, 3. 000 rifugiati dell´etnia Karen, di religione buddista, la più perseguitata dalla Giunta. Il Parlamento ha ringraziato la Tailandia per aver negato alla Birmania il rimpatrio dei Karen nonostante le pressioni. Ma le tensioni fra Karen e governo si manifestano ciclicamente: per questo la risoluzione chiede al governo la protezione dei civili nella lotta contro l´Esercito Democratico Buddista dei Karen. Inoltre l´Aula domanda alla Commissione europea di mantenere gli aiuti umanitari ai rifugiati sul confine birmano-tailandese (circa 140. 000 persone). Birmania, una storia dolorosa: 1948: indipendenza; 1962: Militari al potere; 1989: Aung San Suu Kyi agli arresti domiciliari; 1990: Lega Nazionale per la Democrazia, partito di A. San Suu Kyi, vince le elezioni, annullate; 2006: Organizzazione Internazionale del Lavoro alla Corte Penale Internazionale per 800. 000 persone costrette i lavori forzati; 2007: proteste anti-governo dei monaci buddisti; 2008: Ciclone Nargis, 200. 000 fra morti e dispersi; 2009: conferma arresti domiciliari a A. San Suu Kyn; 2010: previste le elezioni. .  
   
   
UNO STUDIO METTE IN LUCE L´IMPATTO DELLA POLITICA SULLA PRODUZIONE SCIENTIFICA  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Un nuovo rapporto mette in luce l´impatto dei principali eventi politici - come le guerre e le rivoluzioni - sulla produzione scientifica dei paesi. Lo studio si basa su un´analisi del database "Web of Science" delle pubblicazioni scientifiche nel corso degli ultimi 30 anni. È stato scritto da Science-metrix, un´azienda specializzata nella valutazione dei sistemi di sostegno a ricerca e sviluppo (R&s). "Quando abbiamo cominciato a lavorare su questa ricerca, ci aspettavamo di constatare che i paesi asiatici crescono velocemente", ha commentato Eric Archambault, presidente di Science-matrix e autore del rapporto. "Ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi". L´asia si sta mettendo in pari più velocemente di quanto si pensasse in precedenza, l´Europa mantiene la sua posizione e il Medio Oriente è una zona da tenere sott´occhio". Secondo lo studio, l´Europa rappresenta ancora la porzione più grande (circa un terzo) della produzione scientifica mondiale. "Contrariamente all´idea - ampiamente condivisa - secondo la quale stiamo assistendo a un semplice spostamento da Oriente a Occidente, i dati sulla produzione scientifica suggeriscono che l´atteggiamento europeo verso la collaborazione sta dando i suoi frutti e che il vecchio continente sta mantenendo la sua posizione, mentre i paesi dell´America settentrionale stanno perdendo la loro strategica posizione centrale nel sistema scientifico", recita il rapporto. In Europa, l´evento più significativo verificatosi durante il periodo studiato è stata la caduta del muro di Berlino e lo smantellamento dell´Unione Sovietica. Il rapporto rivela che la produzione scientifica di quasi tutte le ex repubbliche sovietiche è diminuita di un quarto nel decennio che ha seguito il collasso dell´Ussr. Le due eccezioni a questa tendenza si sono rivelate l´Estonia e la Lituania, che hanno visto indici di crescita maggiori rispetto alla media mondiale. Per quanto riguarda il resto dell´Europa dell´est, il rapporto fa notare che "altri membri del Patto di Varsavia hanno cominciato a contribuire alla scienza mondiale quasi immediatamente dopo la caduta della Cortina di ferro". In generale, i paesi confinanti con l´Europa occidentale si sono ripresi più velocemente. Gli autori suggeriscono: "L´entrata di questi paesi nell´Unione europea - o il processo di adesione - possono aver avuto un ruolo importante nello sviluppo della capacità scientifica di questi paesi". Aggiungono: "L´accesso a un vasto gruppo di collaboratori come l´Ue non solo contribuisce a sostenere il rendimento economico ma potenzia anche l´impatto scientifico e la velocità della diffusione del sapere in un paese". In un´altro punto, il rapporto traccia i cambiamenti nella produzione scientifica del Medio Oriente. "In generale, la crescita del Medio Oriente è stata rapida (quasi quattro volte più veloce rispetto al livello mondiale), con in testa l´Iran e la Turchia", si legge nel rapporto. Comunque, la scienza irachena sta cominciando solo adesso a mostrare segni di ripresa dai conflitti avvenuti nel paese. La produzione è a una battuta d´arresto anche in Bahrain, Egitto e Kuwait. In Asia, la produzione scientifica sta crescendo rapidamente e questo sta avvenendo non saltando fasi dello sviluppo, ma concentrando i progressi fatti nei paesi occidentali negli ultimi 150 anni. Nel 2009, la produzione dell´Asia ha superato quella del Nord America e ci si aspetta che la produzione della Cina da sola raggiunga i livelli statunitensi entro il 2015. "Questi dati danno molto da pensare", ha detto il dott. Archambault. "La scienza sta diventando più importante, ma non sappiamo molto su come la politica influenzi la scienza e nemmeno su come la scienza influenzi la politica". Per maggiori informazioni e per scaricare il rapporto, visitare: Science-metrix: http://www.Science-metrix.com    
   
   
RIFLETTORI ACCESI SUI PROGETTI UE DEDICATI A FIDUCIA E SICUREZZA  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - La rivista Journal of Computer Security ha pubblicato un numero speciale dedicato ai risultati di sei progetti finanziati dall´Unione europea in riferimento all´area tematica "Tecnologie della società dell´informazione" del Sesto programma quadro (6° Pq). Gli editori della rivista hanno invitato i partner dei progetti a presentare i propri articoli, perché avevano ricevuto eccellenti valutazioni nei bandi dell´Ue dedicati alla fiducia e la sicurezza per le tecnologie della comunicazione e dell´informazione. Questo numero speciale pone in evidenza il ruolo centrale rivestito dalla fiducia e la sicurezza nell´ambito della ricerca, due aspetti che, infatti, si sono rivelati estremamente efficaci per la promozione dei programmi quadro (Pq) relativi alla ricerca e allo sviluppo (R&s) avviati nello scorso decennio. I progetti di ricerca dedicati a fiducia e sicurezza hanno una peculiarità: i principali attori coinvolti - che provengono dagli ambiti più disparati, spaziando da integratori di sistema e fornitori attivi nel campo della tecnologia e dei servizi, fino ad arrivare ai ricercatori specializzati in molti campi interdisciplinari - hanno creato partenariati solidi che hanno continuato e continuano a promuovere la conoscenza sui conflitti e le sinergie che interessano sicurezza, privacy e libero mercato. Questa attività ha inoltre contribuito ad accrescere l´attenzione per gli aspetti psicologici e sociologici legati a fiducia e sicurezza nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie. Infine, l´attività di ricerca riceve l´adeguato sostegno finanziario che garantisce che le conoscenze maturate all´interno dell´Ue in materia di sicurezza, privacy e fiducia possano assicurare un ritorno economico. Il numero pone l´accento sul fatto che l´attività di ricerca scientifica e tecnologica d´avanguardia (S&t) nel campo delle cosiddette Tic si è affermata tra il 1988 e il 2002, nell´ambito del Quinto programma quadro (5° Pq). Durante questo periodo, l´Europa è stata la fautrice di numerosi progressi che hanno riguardato biometria, crittologia e smart card. Grazie ai finanziamenti messi a disposizione dall´Ue, i ricercatori europei hanno svolto un ruolo chiave nel portare alla luce nuovi principi in materia di analisi del rischio, privacy e affidabilità. I ricercatori hanno ulteriormente rafforzato il proprio impegno tra il 2002 e il 2006, nell´ambito del 6° Pq, quando in favore di 37 progetti di R&s l´Ue ha stanziato 140 milioni di euro a favore della ricerca su fiducia e sicurezza associate alle tecnologie della comunicazione e dell´informazione. Gli articoli presentati dalla rivista appartengono ai progetti Antiphish, S3ms, Secoqc, Opentc, Prime e Humabio dedicati alle tecnologie della società dell´informazione avviati in riferimento al Sesto programma quadro. Il progetto Antiphish ("Anticipatory learning for reliable phishing prevention"), che ha ricevuto 1,4 milioni di euro, ha presentato soluzioni innovative per far fronte al fenomeno definito e-mail phishing, una frode piuttosto diffusa attuata con l´intento di acquisire illegalmente informazioni o identità. Secondo i partner del progetto, le misure che consentono di far fronte a questa azione criminale includono l´impiego dell´analisi sequenziale dei testi delle e-mail e dei link esterni contenuti nelle stesse. La soluzione proposta da Antiphish è già stata testata su una serie di e-mail precedentemente classificate come regolari, spam e phishing. È stato dimostrato che il sistema Antipish presenta un tasso d´errore particolarmente ridotto e permette di ottenere risultati migliori rispetto a quelli ottenuti coi sistemi presentati in passato. Il progetto S3ms ("Security of software services of mobile systems") ha ricevuto invece 2,4 milioni di euro. I partner del progetto hanno sviluppato il paradigma "Security-by-contract" che prevede l´uso di norme, monitoraggi e tecniche di Inline Monitoring (ovvero un programma di riscrittura che garantisce che un dato programma rispetti le norme di sicurezza definite) per garantire l´esecuzione di un´applicazione appartenente a terzi la cui attendibilità non è verificata. L´articolo relativo al progetto pone l´accento sulla progettazione e l´implementazione dei controlli di riferimento inline. Il progetto Secoqc ("Development of a global network for secure communication based on quantum cryptography") ha studiato la realizzabilità di un´infrastruttura aperta basata sulla crittografia quantistica (quantum key distribution) e il modo per implementare tale tecnologia. La crittografia quantistica sfrutta la meccanica dei quanti per garantire comunicazioni sicure. I partner del progetto, che hanno ricevuto 1,3 milioni di euro, si sono occupati di tecnologie per la sicurezza ottimizzate impiegando modalità nuove e sicure per ottenere la distribuzione a distanza e veloce delle chiavi segrete. L´articolo relativo a questo progetto presenta un metodo di provata efficacia che sfrutta i protocolli di crittografia quantistica all´interno di una rete protetta da cifratura quantistica. Il progetto Opentc ("Open trusted computing") ha ricevuto finanziamenti per 12 milioni di euro. I ricercatori hanno utilizzato un software a libero accesso per combinare virtualizzazione e trusted computing per ottimizzare la sicurezza delle infrastrutture informatiche. L´articolo di Oentec pone in evidenza l´architettura di sicurezza per i centri dati virtuali basati sulle tecnologie di trusted computing. L´architettura consente l´uso automatico dei meccanismi di sicurezza. Il progetto Prime ("Privacy and identity management for Europe"), a favore del quale sono stati stanziati 10 milioni di euro, ha sviluppato metodi per ottimizzare la privacy e li ha integrati in un prototipo operativo per un sistema di gestione dell´identità atto a migliorare la privacy. L´articolo di Prime consente di comprendere come utilizzare credenziali anonime per la protezione della privacy nella vita reale non sia una soluzione pratica. Gli autori presentano costruzioni crittografiche per credenziali anonime e le estensioni che ne consentono l´applicazione nella vita quotidiana. Il progetto Humabio ("Human monitoring and authentication using biodynamic indicators and behavioural analysis") è dedicato all´associazione di biometria e tecniche di rilevamento avanzate per migliorare la sicurezza in molte applicazioni. Gli autori dell´articolo sottolineano come l´autenticazione biometrica sia un efficiente meccanismo di sicurezza, dimostrando come implementare e migliorare le misure di autenticazione. Grazie alla combinazione di dati ottenuti mediante diversi sensori biometrici - come ad esempio le peculiarità facciali - è possibile creare un quadro d´identificazione che oltre a proteggere la privacy degli utenti rafforza il processo di identificazione. Il progetto Humabio ha ricevuto un finanziamento di 2,5 milioni di euro. Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Computer Security: http://www.Iospress.nl/loadtop/load.php?isbn=0926227xcordisfp6-ist  http://cordis.Europa.eu/fp6/ist.htm    
   
   
REGIONAL FOCUS: IL DECLINO DEMOGRAFICO DETERMINA ANCHE IL DECLINO ECONOMICO NELLE REGIONI RURALI DELL’UE?  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - La direzione generale della Politica regionale della Commissione europea (Dg Regio) ha pubblicato l’ultimo numero di uno dei suoi periodici brevi sulla ricerca e sugli indicatori regionali. Il documento, che ha l’obiettivo di esaminare le correlazioni fra declino demografico e declino economico nelle regioni rurali, conclude che sebbene le regioni più sviluppate attraggano un maggior numero di persone, la diminuzione della popolazione non comporta necessariamente un minore sviluppo. Per il fatto di essere meno sviluppate, le regioni rurali attraggono un minor numero di persone da altre regioni; tuttavia, solo alcune delle regioni caratterizzate da declino demografico subiscono anche il declino economico. Il documento illustra altresì percorsi di sviluppo economico radicalmente differenti in termini di aumento del Pil pro capite fra il 2000 e il 2006. I maggiori aumenti del Pil pro capite nell’Ue-15 si sono registrati nelle regioni rurali, mentre nei paesi dell’Europa centrale e orientale (Peco) i livelli più alti sono stati quelli delle regioni urbane. Nei Peco, recupero economico e declino demografico vanno di pari passo, mentre nell’Ue-15 si hanno situazioni di declino economico a prescindere dai mutamenti demografici. Http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/focus/2010_01_population_decline.pdf    
   
   
UNGHERIA,SURPLUS COMMERCIALE A 375 MILIONI DI EURO  
 
Budapest, 22 febbraio 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica ungherese ha pubblicato un comunicato nel quale sostiene che il surplus della bilancia commerciale del Paese ha complessivamente totalizzato 375 milioni di euro nel mese di dicembre, in ribasso rispetto ai 410 milioni di euro di novembre. La notizia è stata riportata in questi giorni. Per l´intero 2009, il Paese ha ottenuto un surplus commerciale di 4,57 miliardi di euro, contro un deficit di 319 milioni di euro conseguito nell´anno precedente. Nel solo mese di dicembre si registra pertanto un´intensa variazione di tendenza rispetto al deficit di 82 milioni di euro dello stesso periodo del 2008. .  
   
   
EST EUROPA, ANCORA RIPRESA ECONOMICA  
 
Trieste, 22 febbraio 2010 - Un sondaggio condotto da Bloomberg su diversi economisti internazionali, dimostra come in Repubblica Ceca, in Slovacchia, in Ungheria e in Romania la ripresa economica è proseguita anche nel corso del quarto trimestre dell´anno 2009, grazie a un aumento della domanda straniera che ha potuto dar nuova linfa alla produttività della regione. La contrazione economica annua dell´Ungheria è così scesa dal 7,1 per cento del terzo trimestre al 5; in Repubblica Ceca il declino è invece passato dal 4,1 per cento al 2,7. In Romania, invece, l´economia ha subito una contrazione del 6 per cento contro il precedente 7,1; anche in Slovacchia si registra un miglioramento: dal -4,8 al -4,1 per cento. .  
   
   
ROMANIA, DISOCCUPAZIONE AI MASSIMI ULTIMI ANNI  
 
Bucarest, 22 febbraio 2010 - Gli ultimi dati forniti dall´Agenzia Nazionale per l´Occupazione dipingono uno scenario piuttosto negativo per il mondo del lavoro in Romania: la situazione è più accentuata nel settore privato, che ha prodotto un numero di disoccupati 4,5 volte superiore a quello del settore pubblico, informa "Seeurope". Le province dove la situazione è più pesante sono quella di Mehedinti (14,5 per cento), Vaslui (13,5 per cento) e Alba (13,4 per cento); mentre le cose vanno decisamente meglio nella zona della capitale Bucarest (2,4 per cento), di Ilfov (2,6 per cento) e di Timis (4,4 per cento). Il numero totale dei disoccupati supera le 740 mila unità, più della metà sono maschi. Il tasso di disoccupazione supera così l´8,1 per cento, un livello per ritrovare il quale bisogna tornare al 2003, quando la disoccupazione era all´8,6 per cento. Nel mese di gennaio 2010 sono stati registrati 31. 599 disoccupati in più rispetto al dicembre 2009. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, la disoccupazione in Romania può raggiungere circa il 10 per cento, anche se nella seconda metà dell´anno la situazione dovrebbe migliorare, grazie alla ripresa economica. Nel frattempo, le autorità hanno annunciato l´introduzione di agevolazioni fiscali per le imprese che assumeranno disoccupati. .  
   
   
CONFERIMENTO DELL’ETICHETTA REGIONE IMPRENDITORIALE EUROPEA (EER).  
 
Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Il Comitato delle regioni ha premiato 6 regioni imprenditoriali europee che aprono la strada alla strategia Ue 2020. Fra le 36 candidature ricevute, la giuria della quale faceva parte la Dg Regio ha assegnato l’etichetta Eer 2011 alle regioni Brandenburg, Kerry e Murcia. L’etichetta Eer 2012 è stata invece conferita alle regioni Catalogna, Helsinki-uusimaa e Trnava. Lanciata nell’ottobre 2009 durante la settimana degli Open Days, l’etichetta per la regione imprenditoriale europea è un progetto pilota che ricompensa le regioni dell’Ue le quali, a prescindere da dimensioni, ricchezza e competenze, si distinguono in materia di politica delle imprese. Questo premio annuale intende altresì stimolare l’attuazione di piani regionali di sviluppo economico innovativi e creativi in ogni parte d’Europa. .  
   
   
P.A.: ABI, DA BANCHE PIÙ TECNOLOGIA E INNOVAZIONE PER I SERVIZI AGLI ENTI PUBBLICI FAISSOLA: “URGENTE TROVARE MISURE PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DI IMPRESE E BANCHE ALLA REALIZZAZIONE DELLE GRANDI OPERE, RILANCIANDO LO SVILUPPO ANCHE ATTRAVERSO GLI INTERVENTI INFRASTRUTTURALI DI CUI IL PAESE HA BISOGNO”.  
 
 Roma, 22 febbraio 2010 - Meno carta, contante e burocrazia e più internet, fattura elettronica e dematerializzazione di documenti e procedure nel dialogo quotidiano tra settore bancario e Pubblica Amministrazione. Banche ed enti pubblici fanno il punto sulle nuove frontiere aperte da tecnologia e informatica per rendere ancora più semplice, rapida e sicura l’operatività e le comunicazioni reciproche, a tutto vantaggio di cittadini e imprese. L’occasione è il secondo Forum Banche e P. A. Dell’abi, che si svolge oggi e domani a Roma, mettendo a confronto istituti di credito e Pubblica Amministrazione su tutti i settori di comune attività. Non solo finanziamenti, sostegno agli investimenti e supporto nella gestione del debito e per lo sviluppo del territorio, quindi, ma anche una rete di servizi bancari sempre più evoluti ed efficienti. “Strumenti di ultima generazione come la fattura elettronica – ha detto il presidente dell´Abi, Corrado Faissola – sono un contributo di innovazione e semplificazione nel dialogo quotidiano della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese”. In particolare, la fattura elettronica - resa obbligatoria dalla Finanziaria 2008 per aziende e operatori che lavorano con gli enti pubblici – permette alla Pubblica Amministrazione di ottimizzare ed automatizzare le fasi di approvvigionamento, fatturazione e relativo pagamento, con un risparmio complessivo per il Paese di circa 10 miliardi di euro l’anno. Essa può inoltre rappresentare lo strumento tecnico che consente alla Pubblica Amministrazione di ridurre i tempi per il pagamento delle fatture emesse dalle imprese fornitrici. Tema complesso, che risente di fattori estremamente rilevanti come il rispetto del Patto di stabilità e che merita di essere affrontato e risolto anche con il supporto delle banche. Nei due giorni di lavoro su banche e P. A. – ai quali partecipano, tra gli altri, anche il Presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, e l’amministratore delegato di Cdp, Massimo Varazzani – si parlerà dei rapporti tra enti pubblici, cittadini, imprese e banche anche alla luce dei possibili cambiamenti determinati dalla completa attuazione di riforme fondamentali per la gestione della cosa pubblica, come il Federalismo e la riforma della contabilità. Grande attenzione, infine, anche al finanziamento degli investimenti in opere pubbliche con una sessione dedicata al Partenariato Pubblico Privato e in particolare al Project Financing. “In Italia – ha detto Faissola - si ricorre al Partenariato Pubblico Privato soprattutto per realizzare opere di piccole dimensioni, mentre sono quasi assenti le aggiudicazioni di grandi progetti che, coinvolgendo diversi livelli della Pubblica Amministrazione, comportano maggiori complessità per il raggiungimento del consenso, che vuol dire tempi più lunghi e maggiori costi di realizzazione. È necessario e urgente trovare misure risolutive per favorire la partecipazione di imprese e banche rilanciando lo sviluppo anche attraverso le grandi opere infrastrutturali di cui il Paese ha bisogno”. .  
   
   
CDP-ABI: AL VIA LA SECONDA TRANCHE DEL PLAFOND CASSA PER LE PMI  
 
Roma, 22 febbraio 2010 - Il Presidente dell’Abi, Corrado Faissola e l’Amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Massimo Varazzani, hanno firmato il 17 febbraio una nuova Convenzione che definisce i criteri di ripartizione e di impiego della Seconda Tranche da 5 miliardi di euro - aumentata degli eventuali residui al 28 febbraio 2010 della Prima Tranche da 3 miliardi - del Plafond complessivo di 8 miliardi di euro messo a disposizione da Cdp per il sostegno delle imprese di piccola e media dimensione (Pmi). Grazie alla Convenzione, già dal 1° marzo 2010 le banche potranno sottoscrivere nuovi contratti di finanziamento con Cdp ed evitare interruzioni nell’erogazione dei finanziamenti alle aziende con provvista Cassa. Le principali novità riguardano: Ripartizione del Plafond. La Seconda Tranche del Plafond verrà ripartita in tre Quote: la Prima Quota, di importo pari a 3 miliardi di euro, verrà assegnata in funzione della quota di mercato di ciascun istituto di credito nei confronti delle Pmi – aggiornata al 31 dicembre 2009 - come già previsto per la Prima Tranche; viene confermata anche la percentuale del 15% riservata al sistema del credito cooperativo; la seconda quota, pari all’ammontare della Prima Tranche eventualmente rimasta inutilizzata al 28 febbraio 2010, sarà ripartita quale Quota Premiale tra le sole banche che avranno utilizzato, anche parzialmente, la porzione della Prima Tranche loro destinata; infine, la terza quota, pari a 2 miliardi di euro, sarà una Quota a Sportello, a disposizione delle banche che avranno esaurito le quote precedenti dalle stesse opzionate, nel rispetto di alcuni limiti di concentrazione. Le risorse della “Quota a Sportello” si incrementeranno degli eventuali residui non utilizzati sulla Prima Quota e su quella Premiale. Periodo di contrattualizzazione. Le banche avranno a disposizione quattro mesi, dal 1° marzo al 30 giugno 2010, per sottoscrivere i nuovi contratti di finanziamento con Cdp. Per la Prima Quota e alla Quota Premiale il periodo di utilizzo terminerà il 28 febbraio 2011, per la Quota a Sportello il 28 febbraio 2012. Durata della provvista Cdp. Per rendere ancora più flessibile lo strumento sono previste tre diverse scadenze: 3, 5 e 7 anni e una diversa articolazione della struttura di rimborso (preammortamento di 1 o 3 anni sulle scadenze più lunghe, a scelta delle banche). Il costo per le banche varierà in funzione della durata prescelta, della loro struttura economico-finanziariapatrimoniale e sarà aggiornato da Cdp in base all’andamento del mercato. .  
   
   
LOMBARDIA/CORTE CONTI. LA REGIONE INVESTE SULLA LEGALITA´ L´INTERVENTO DI FORMIGONI ALL´APERTURA DELL´ANNO GIUDIZIARIO SEVERO SISTEMA DI CONTROLLI E MASSIMO IMPEGNO PER LO SVILUPPO  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - "In un momento in cui la trasparenza delle istituzioni sembra messa nuovamente in crisi da gravi fatti accaduti di recente, è necessaria una consapevolezza maggiore di cosa vuole dire bene comune da parte di tutti, politici, imprenditori, intellettuali e classe dirigente. Bisogna risvegliare la coscienza di chi ha comunque responsabilità nella società e nel governo della cosa pubblica per fare in modo che la gente abbia stima di chi esercita queste responsabilità". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il 19 febbraio nel suo intervento all´inaugurazione dell´anno giudiziario della Corte dei Conti, da parte dei presidenti Antonio Vetro e Nicola Mastropasqua e del procuratore regionale Eugenio Schlitzer. Nel suo discorso, Formigoni ha documentato l´impegno di Regione Lombardia per la legalità e la trasparenza e riaffermato "la volontà di rafforzare ulteriormente le azioni preventive e di contrasto messe in atto in questi anni". Senza dimenticare che "un Governo regionale non può limitarsi alla sorveglianza, ma deve assumersi fino in fondo la responsabilità di favorire lo sviluppo del territorio", vale a dire "il consolidamento di una società più sviluppata, più giusta e più inclusiva, sostenendo le forze vive della società e coinvolgendo tutti gli attori interessati". Azioni Di Controllo - Formigoni ha rivendicato alla Regione Lombardia "un approccio pragmatico, teso a garantire efficienza e trasparenza nel rispetto dei ruoli degli organi preposti a tutela della legalità". In questa direzione il presidente ha citato il Protocollo di intesa per la tutela della legalità, sottoscritto lo scorso anno con Prefettura di Milano, Ance, Infrastrutture Lombarde spa e Ferrovie Nord Milano, per l´adozione nei bandi e nei contratti di appalto di rigorose clausole di ostacolo alla penetrazione criminale. "Ricordo anche - ha aggiunto - la costituzione di un Comitato per la Legalità e la trasparenza delle procedure regionali, formato da un pool di esperti, per un contributo consultivo al presidio di legalità svolto da Regione Lombardia. Il Comitato individua percorsi e iniziative da intraprendere nel settore degli appalti pubblici e dell´erogazione di contributi a maggior rischio di infiltrazione". Formigoni ha ricordato che il Governo regionale ha voluto "inserire nel processo amministrativo anticorpi adatti a fronteggiare il pericolo della illegalità: un sistema di controlli volto alla prevenzione di illegalità, ma anche teso a promuovere comportamenti virtuosi". Sin dal 1996 la Giunta lombarda si è dotata di un Comitato dei Controlli con la presenza di soggetti esterni, che relaziona ogni anno anche al Consiglio regionale. Ed ha investito molto nella formazione, facendo crescere cultura e professionalità in materia. Anche nella valutazione delle prestazioni dirigenziali, il sistema è improntato su criteri di terzietà, garanzia e trasparenza, assicurati dal Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali. Per quanto riguarda la sorveglianza sul corretto uso dei fondi comunitari, proficua è la collaborazione con l´Olaf (l´Ufficio europeo per la lotta antifrode), dai cui magistrati Regione Lombardia ha ricevuto anche recentemente attestati di apprezzamento per l´efficienza e la correttezza con cui si persegue il contrasto alle frodi comunitarie. L´azione Per Lo Sviluppo - "Nei momenti di grave crisi - ha osservato il presidente - tendono a emergere in maniera più drammatica ed esplosiva le contraddizioni sociali, anche diminuendo la soglia morale di quello che si può fare o non fare e favorendo violazioni e reati. Il Governo regionale si è perciò assunto la responsabilità di sostenere le forze vive della società lombarda, coinvolgendo tutti gli attori interessati, consapevoli che la collaborazione è indispensabile per uscire dalle difficoltà". A questo proposito, Formigoni ha ricordato il pacchetto anticrisi da 1,4 miliardi stanziato nel 2009 per il sostegno del credito alle imprese, l´Accordo pluriennale col sistema camerale da 289 milioni con rilevante effetto leva, l´Accordo con il governo da 1,5 miliardi per gli ammortizzatori sociali ("che ci sta consentendo di operare in modo efficace sul fronte dell´occupazione, della formazione e della riqualificazione del capitale umano"). Ancora, i 50 milioni a fondo perduto per gli investimenti dei piccoli comuni in opere pubbliche. E da ultimo, il "pacchetto fiducia", 200 milioni recentemente stanziati a beneficio di chi "scommette con fiducia e positività sul futuro e decide di investire per far crescere la propria azienda e migliorare la competitività, l´innovazione, l´efficienza energetica e la sostenibilità ambientale". D´altro canto, ha ricordato Formigoni, "oltre ad essere dalla parte delle nostre imprese, abbiamo previsto nel nostro bilancio misure atte a sostenere le necessità di emergenza delle famiglie maggiormente in difficoltà. Lo abbiamo fatto con il Buono famiglia, oltre 23 milioni di euro nel 2009 per famiglie numerose a basso reddito, una misura già rilanciata quest´anno con altri 17 milioni a favore delle famiglie disagiate che pagano la retta per il ricovero di un anziano o di un familiare disabile presso una struttura residenziale sul territorio lombardo". Si tratta di interventi realizzati per favorire l´equità, l´integrazione e la coesione sociale, anche grazie alla scelta di utilizzare il quoziente familiare per decidere chi ne ha realmente più bisogno. .  
   
   
VENETO: RAFFORZARE IL RUOLO DELLA MACROREGIONE PER MEGLIO COMPETERE IN EUROPA  
 
Jesolo, 22 febbraio 2010 - L’assessore alle Politiche Economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, è intervenuto il 18 febbraio a Jesolo alla Tavola rotonda “Il tempo delle idee per l’Europa”, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Comunitarie del Comune jesolano. All’incontro, moderato dal Direttore del Gazzettino, Roberto Papetti, sono inoltre intervenuti il Sindaco Francesco Calzavara, l’Assessore comunale Luca Zanotto, gli eurodeputati Antonio Cancian e Giancarlo Scottà, il Direttore della sede di Bruxelles della Regione Veneto Gianlorenzo Martini e l’Addetto stampa della Commissione europea a Milano Matteo Fornara. La Tavola rotonda è stata l’occasione per una riflessione sull’Europa e sulle opportunità che essa per lo sviluppo. Nel suo intervento l’Assessore Sartor ha sottolineato che l’Italia paga un certo ritardo nei confronti dell’Europa, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione delle direttive e in particolare quella sui servizi e sulle professioni, che la Comunità ha elaborato nella logica dell’interesse dei cittadini. Per quanto riguarda il Veneto, Sartor ha ricordato che è la Regione che più delle altre ha utilizzato gli strumenti finanziari comunitari, tant’è che a fine legislatura sarà impegnato oltre l’80% dei fondi messi a disposizione dalla programmazione 2007/2013. “Spesso – ha poi sottolineato – l’Europa viene vista con scetticismo e diffidenza, ma è un errore che nasce dalla non conoscenza ed è in questo senso che noi come istituzioni dobbiamo intervenire e far conoscere di più e meglio le opportunità offerte”: Sartor ha poi ribadito che il Veneto, nell’attuale scenario europeo, si trova in una posizione privilegiata, di cerniera tra est/ovest, nord/sud, ma solo se saprà guardare a quest’area in una logica di macro regione, questa si rivelerà un’opportunità di sviluppo. Ecco perché – ha concluso – dobbiamo rafforzare il ruolo della macroregione , soprattutto programmi transfrontaliera che favoriscano la cooperazione e la collaborazione. .  
   
   
LOMBARDIA. 500.000 EURO A PROVINCE PER PIANI TERRITORIALI  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Regione Lombardia stanzia per il 2010 500. 000 euro per le attività di aggiornamento dei Piani territoriali di coordinamento provinciale e per le attività di monitoraggio e verifica dei contenuti dei Piani di governo del territorio. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Territorio e urbanistica, Davide Boni. I contributi sono ripartiti per il 50% in parti uguali tra tutte le Province e per il restante 50% sulla base dell´estensione del territorio e della popolazione residente. "Con questo passaggio - spiega Boni - Regione Lombardia rinnova l´intenzione di supportare gli enti locali, quindi Province e Comuni, nell´utilizzare al meglio gli strumenti urbanistici a loro disposizione, adattandoli in maniera sempre più precisa alle esigenze del territorio. Il Piano territoriale di coordinamento provinciale e il Piano di governo del territorio hanno infatti una valenza fondamentale di orientamento e di indirizzo anche da un punto di vista paesaggistico-ambientale". Queste le somme assegnate su base provinciale: Bergamo: 49. 081 euro - Brescia: 65. 389 euro - Como: 34. 781 euro - Cremona: 36. 590 euro - Lecco: 29. 400 euro - Lodi: 28. 291 euro - Mantova: 41. 139 euro - Milano: 56. 253 euro - Monza: 30. 222 euro - Pavia: 46. 726 euro - Sondrio: 45. 789 euro - Varese: 36. 332 euro La richiesta di finanziamento dovrà pervenire entro il 22 febbraio 2010. Altre informazioni sul sito www. Territorio. Regione. Lombardia. It .  
   
   
CONFERENZA REGIONI ´ LE MARCHE CHIEDONO CONCERTAZIONE CON CATEGORIE PRODUTTIVE E SOCIALI PER CORRETTIVI 2010 AGLI STUDI DI SETTORE.  
 
Ancona, 22 Febbraio 2010 - Concertare con le categorie economiche i correttivi 2010 agli studi di settore. E´ questa la richiesta che l´Assessore alle Attivita` produttive della Regione Marche, in qualita` di coordinatore delle Regioni e Province autonome sulla materia, ha inviato il 18 febbraio al Ministro dell´Economia e Finanze. L´anno scorso ´ sottolinea l´Assessore - tenuto conto della difficile congiuntura che ha fatto seguito alla crisi finanziaria, era stato chiesto al Governo di rinviare l´aggiornamento degli studi di settore per avere maggiori elementi e approfondimenti in relazione all´andamento del ciclo economico. Infatti gli studi sono il risultato di analisi economica e di valutazione delle modalita` di funzionamento delle piccolissime, piccole e medie imprese analizzate nel contesto in cui esse operano. Processo che risulta molto sensibile alle mutate condizioni del mercato e alla fase di incertezza che caratterizza i mercati in questi ultimi mesi. La richiesta di rinvio, nonostante fosse sostenuta dalla maggior parte delle associazioni di categoria non e` stata accolta, preferendo intervenire sui correttivi congiunturali nel 2010. L´assessore sottolinea che, nelle attuali circostanze, la normalita` economica fotografata dagli studi di settore costruiti sui dati degli anni precedenti potrebbe rappresentare una realta` economica divergente, in taluni casi anche in maniera significativa, rispetto ai risultati reali che le aziende stanno realizzando. Nelle Marche come in tutto il resto del Paese la crisi ha lasciato segni profondi e le prospettive non appaiono ancora tranquillizzanti sia in relazione al fatturato sia per quanto riguarda l´occupazione. I settori tradizionali del nostro manifatturiero avranno bisogno ´ conclude l´Assessore - di diversi anni per poter recuperare i margini di competitivita` che sono stati compromessi a seguito della caduta dei consumi che si e` registrata a partire dal secondo semestre 2008. Per questo motivo le Regioni chiedono un intervento del Ministro dell´Economia affinche` i correttivi da introdurre con riferimento all´anno 2009 siano concertati con le categorie economiche e siano effettivamente in grado di cogliere i vari aspetti della crisi economica che ha coinvolto il Paese. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA, ERRANI: “CONVINTI DELLA PIENA COSTITUZIONALITÀ DELL’ARTICOLO 48 DELLA FINANZIARIA REGIONALE”  
 
Bologna, 22 febbraio 2010 – “Si tratta con ogni evidenza di una scelta politica”. Così il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani commenta la notizia del ricorso del Governo contro l´articolo 48 della finanziaria regionale rivolto esclusivamente a garantire l’accesso alla generalità dei servizi del sistema regionale e locale a tutti i cittadini, senza discriminazione. “Siamo convinti delle nostre buone ragioni e le sosterremo davanti alla Corte costituzionale. Siamo certi di avere ragione - conclude Errani - e della piena costituzionalità della norma”. .  
   
   
PUGLIA:IMPRESE INNOVATIVE. IN CAMPO CINQUE MILIONI DI EURO RIFINANZIABILI  
 
Bari, 22 febbraio 2010 - Fare impresa dalla ricerca, con un bando da 5milioni di euro. È questa la prossima sfida della manovra anticrisi varata dalla Regione. Un’azione che si inaugura con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Puglia, uscito ieri pomeriggio, del primo dei bandi dedicati al connubio tra impresa e ricerca, dunque non solo progetti e brevetti, ma produzione vera, strutturata in aziende reali con occupati regolarmente assunti che avranno il compito di valorizzare a livello produttivo i risultati delle ricerche condotte nei settori industriali più strategici per lo sviluppo della Puglia. E non solo. Fare della ricerca un’impresa apre una stagione nuova nelle politiche regionali di attrazione degli investimenti perché favorisce l’insediamento in Puglia di aziende, anche provenienti da altre regioni, ad alto contenuto di conoscenza. Per questo primo avviso intitolato “Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione” la Regione mette in campo 5milioni di euro. Ne potranno usufruire le aziende innovative piccole (fino a 49 addetti) e piccolissime (non più di 9 addetti) in procinto di aprire i battenti o quelle che si sono costituite entro i sei mesi precedenti alla presentazione della domanda. Le imprese devono avere sede in Puglia e perseguire l’obiettivo ambizioso di trasformare in un prodotto i risultati delle ricerche condotte nei settori dei materiali avanzati, dell’aerospazio e aeronautica, della meccatronica, dell’Ict (Tecnologia dell’informazione e della comunicazione), dell’ambiente e risparmio energetico, della salute dell’uomo e biotecnologie, dell’agroalimentare, della logistica avanzata, tutti comparti fortemente strategici per la Puglia. Oltre a questo intervento sono già disponibili nella programmazione 2007-2013 altri 10milioni che saranno utilizzati per un nuovo bando dedicato questa volta alle micro e piccole imprese già costituite. L’avviso di oggi, tra l’altro, ha buone possibilità di diventare una misura strutturale e permanente, quindi ciclicamente rifinanziata, nell’ambito degli interventi regionali di sostegno alla ricerca e all’innovazione, che – è bene ricordarlo – nella programmazione 2007-2013 mettono in campo oltre 1miliardo 700milioni di risorse pubbliche. L’avviso - Questo intervento agevola le spese di investimento riguardanti opere edili, impianti e macchinari, l’acquisto di licenze e brevetti e le spese di gestione per il personale dipendente, per le tasse, per l’affitto di immobili e macchinari, per l’energia, l’acqua e il riscaldamento. Il tutto per i primi tre anni di vita dell’impresa e fino ad un massimo di 1milione 200mila euro per ciascuna azienda finanziata. Condizione essenziale per l’erogazione del beneficio economico è l’assunzione regolare dei lavoratori con l’applicazione integrale da parte dell’imprenditore dei contratti collettivi nazionali o territoriali. Un obbligo, questo, che punta a contrastare il fenomeno del lavoro irregolare. Le domande potranno essere presentate a cominciare dal 15 marzo, ma non c’è una data di scadenza perché il bando è a sportello dunque è aperto fino all’esaurimento delle risorse. Come si accede - Per accedere all’Avviso occorre connettersi al portale dell’Assessorato allo Sviluppo economico www. Sistema. Puglia. It, registrarsi e aprire dal link “Bandi attivi” la pagina “Nuove imprese innovative”. A partire dal 15 marzo sarà possibile vedere la sezione “Procedura telematica” dalla quale si accede alla “Presentazione domande”. Il modello va compilato telematicamente perché il sistema generi un’istanza con il codice pratica, stesso discorso per gli allegati che dovranno essere trasmessi via web inserendoli nel sistema. L’ultima operazione sarà stampare il tutto ed inviarlo per raccomandata con ricevuta di ritorno a Puglia Sviluppo S. P. A. (via Amendola 168/5, 70126 Bari). Il punto sulla manovra - Era il novembre 2008, quando la Regione Puglia, varò la sua manovra anticrisi, la più corposa e la più tempestiva in Italia. Da allora sono stati attivati 13 bandi (il dodicesimo è un avviso per il contrasto all’usura e il tredicesimo è quello di oggi) per un totale di 714milioni 720mila euro di risorse pubbliche che movimentano investimenti per oltre 1miliardo 500milioni di euro, pari al 2,6% del Pil regionale 2008, e mobilitano prestiti per un altro miliardo. Le domande pervenute fino ad oggi sono 1922. Per i Contratti di programma e i Programmi integrati di agevolazione (Pia) sono stati già attivati investimenti per più di 702milioni di euro a fronte di oltre 222milioni di risorse pubbliche, con un incremento occupazionale di 1269 unità. Il feedback dell’operazione trasparenza - Tassi più bassi di oltre un punto. È questo il risultato ottenuto dalla pubblicazione sul portale www. Sistema. Puglia. It, dei tassi applicati dalle banche per uno dei bandi anticrisi, gli Aiuti ai programmi di investimento di micro e piccole imprese, detto anche “Titolo Ii”. Dopo aver pubblicato sul portale i nomi delle banche più attive con questo Avviso, la Regione ha voluto rendere pubblici e fruibili per tutti anche i dati relativi ai tassi di interesse applicati dagli stessi istituti di credito. L’annuncio fu dato in conferenza stampa il 26 gennaio di quest’anno, quello stesso giorno i tassi apparivano elencati su una pagina dinamica del portale, alla quale si accede dalla sezione “Bandi attivi” cliccando su “Titolo Ii” e poi su “Iter in corso”. Nei mesi di attivazione del bando il tasso più alto era stato del 7,78%. Da quel 26 gennaio sono trascorsi 24 giorni: oggi il tasso più alto è del 6,71%. Vuol dire che l’operazione trasparenza ha avuto il potere di far calare i tassi dell’1,07% in poco più di venti giorni. .  
   
   
SICILIA: "STOP ALLA REGIONE IMPRENDITRICE"  
 
Bari, 22 febbraio 2010 - "E´ finito il tempo della Regione imprenditrice che si occupa di tutto e male. Occorre privatizzare laddove possibile, stare sul mercato, perche´ ciascuno possa svolgere al meglio quello che sa fare, senza improvvisare". Lo ha detto l´assessore regionale alle Attivita´ produttive, Marco Venturi, intervenendo il 19 febbraio a Bari al convegno "Il Sud aiuta il Sud" organizzato da Confindustria nel centenario della sua fondazione. "La legalita´, il rispetto delle regole, la trasparenza e risposte celeri da parte dell´amministrazione - ha aggiunto Venturi, ripercorrendo la sua esperienza diretta in seno al nuovo corso della Confindustria siciliana assieme a Ivan Lo Bello e Antonello Montante che hanno deciso di dire no al pizzo e agli imprenditori collusi - sono gli strumenti necessari, primari, per riaccendere il motore dello sviluppo e della crescita del tessuto produttivo siciliano. Sburocratizzare ed eliminare quelle sacche di dannosa lentezza amministrativa, in cui sappiamo che la criminalita´ organizzata si annida, e´ il principio da cui dobbiamo partire per rilanciare la Sicilia e per convincere gli imprenditori, italiani e stranieri, che fare impresa in Sicilia non solo e´ possibile ma e´ conveniente". .  
   
   
TRENTO: QUALIFICARE LE SPESE CORRENTI, AL VIA IL TAVOLO DI LAVORO  
 
 Trento, 22 febbraio 2010 - "Risposte condivise, tempestività, concretezza". Queste le indicazioni che Mauro Gilmozzi, assessore provinciale all´urbanistica ed enti locali, ha voluto proporre il 18 febbraio - nella sala riunioni di via Aconcio, a Trento - alla prima riunione del Tavolo del patto per la qualificazione delle spese correnti. Un momento importante, "figlio" di quel protocollo d´intesa dello scorso dicembre riguardo agli impegni condivisi dal Governo provinciale con le parti sociali ed economiche, del lavoro e delle professioni, sugli obiettivi strategici da perseguire nel 2010, nel quadro della progressiva fuoriuscita dagli effetti della crisi economica internazionale. Da una parte dunque il Tavolo generale, presieduto dal presidente Dellai e nel quale siedono i vertici delle organizzazioni firmatarie e poi tre Tavoli specifici, corrispondenti ai tre Patti che rappresentano il "cuore" del Protocollo: quello per la qualità sociale, per la qualificazione delle spese correnti, per la creazione di valore con azioni di sistema. All´assessore Gilmozzi è stata affidata la guida appunto del Tavolo sulla qualificazione delle spese correnti. Oggi la prima riunione, presenti i dirigenti delle strutture provinciali, le forze economiche e sociali, le associazioni di categoria e due esperti quali i professori Gianfranco Cerea e Sandro Trento. Nei gruppi di lavoro tematici di terzo livello siedono infine tecnici e delegati competenti per le singole materie. Articolato, ma a sua volta ispirato a concretezza, l´intervento con il quale l´assessore Gilmozzi ha aperto oggi i lavori del Tavolo. "Quello che intendiamo perseguire - ha detto - è che tanto attorno al tavolo generale quanto a quelli più specifici, si possano trovare risposte partecipate, cercando, assieme, strade e soluzioni il più possibile condivise". Quindi, a partire dall´area della quale dovrà occuparsi il Tavolo, Gilmozi ha indicato in quale direzione ci si muoverà. "Cosa vuol dire qualificare le spese correnti? Per cominciare, semplificare da una parte ed accelerare dall´altra i provvedimenti amministrativi. Lo si fa usando le nuove tecnologie, quel che si suol chiamare information technology. Un modo di operare che va esteso ai Comuni: si tratta di una sfida non da poco, ma decisiva. L´esperienza dei provvedimenti messi in campo nei mesi scorsi per fronteggiare la crisi ci è già molto utile per capire come ridurre i tempi di attesa nelle erogazioni di contributi, come compilare graduatorie in modo più veloce. Abbiamo ancora il vezzo di immaginarci il futuro con gli strumenti di oggi e non con quello che potrà invece esserci". L´assessore Gilmozzi ha poi indicato un altro asse portante: l´efficacia e l´efficienza dell´azione amminstrativa, legata a quel concetto di sobrietà che dovrà informare sempre più gli investimenti pubblici. "Dobbiamo tenere conto di quanto e come gli investimenti possono attivare potenzialità di lavoro e di reddito ulteriore". Altri argomenti sui quali il Tavolo è chiamato a confrontarsi? Li ha ricordati Gilmozzi: i modelli di tariffazione e il monitoraggio sugli investimenti pubblici, con relativa autovalutazione. C´è un altra sfida importante, ha detto ancora l´assessore: "Una sfida forse ancora troppo poco compresa, quella delle Comunità di valle, specie rispetto alla capacità che avranno di migliorare la qualità del servizio riducendo il livello di onerosità. Il progetto chiamato "fare comunità" avviato assieme al Consorzio dei comuni - migliorare il servizio contenendo la spesa grazie alla programmazione - ci sta già facendo capire come la grande partita della riforma istituzionale debba trovare cuore e sostanza proprio nel modo in cui ci rapporteremo con i Comuni e con il territorio". L´assessore ha poi indicato un altro tema sul quale il Tavolo sarà chiamato ad un necessario confronto: i fondi integrativi. "Chi vuol guardare al futuro non può eludere questo passaggio". Qual è dunque l´obiettivo del lavoro solo formalmente oggi al via, dato che riunioni operative e confronti sono già in corso, a diversi livelli. Dice Gilmozzi: "Dobbiamo cogliere come opportunità la sfida posta dalle nuove rospettive dell´autonomia trentina, con risorse certo ancora abbondanti ma sapendo già che che dovremo sapere alimentare i canali di rifornimento delle nostre risorse. Il Trentino è ancora una terra virtuosa, dove il 60 per cento del bilancio è per la spesa corrente, quando molte altre regioni sono ben oltre. Però il tema di come spendiamo le risorse e di come le procuriamo è più che mai centrale. Di questo ci dobbiamo occupare, tutti insieme, con un metodo di lavoro che vogliamo ispirare a concretezza e tempestività. E´ ben chiaro che la stesse manovre finanziarie dei prossimi tre anni nasceranno anche sulla base del lavoro di questi mesi, attorno a questi Tavoli. Un motivo in più per comprenderne l´importanza oltre che la necessità". .  
   
   
FVG: A GENNAIO VENDUTI 29.114 VOUCHER  
 
Trieste, 22 febbraio 2010 - Sono commercio e turismo i settori trainanti per la vendita del voucher del lavoro occasionale. Lo conferma l´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia Alessia Rosolen, rilevando che a gennaio i voucher venduti sono stati in tutto 29. 114, e di questi 21. 437 sono stati usati in questi settori, mentre per l´agricoltura ne sono stati utilizzati 6. 982 e per il lavoro domestico 695. Udine, con 13. 873 voucher venduti, è al primo posto in regione con il 47,6 per cento del totale; al secondo posto c´è Pordenone, con 8. 250 voucher (il 28,3 per cento). Piuttosto staccate, Gorizia e Trieste si attestano rispettivamente al 13,7 per cento, con 4. 002 voucher venduti, ed al 10,2 per cento, con 2. 989 voucher. "Sono dati che attestano la validità di questo strumento utilizzato a tutela del lavoro occasionale" nota l´assessore, ricordando che in tutto il 2009 sono stati venduti 241. 033 voucher mentre nel 2008 ne erano stati utilizzati 53. 272, di cui 38. 268 nel solo mese di settembre. Dal momento dell´avvio della sperimentazione, nell´agosto 2008, i voucher complessivamente venduti sono stati 376. 691, di cui il 61,9 per cento nella provincia di Udine, il 18 per cento in quella di Gorizia, il 13,6 per cento a Pordenone ed il 6,1 per cento a Trieste. I mesi di maggior vendita sono stati settembre ed ottobre 2009. .  
   
   
VIA LIBERA ALLA CAPITALIZZAZIONE DELLA TRENTINO SVILUPPO S.P.A.  
 
 Trento, 22 febbraio 2010 - Approvato il 19 febbraio dalla Giunta provinciale un provvedimento che crea il presupposto per la capitalizzazione di Trentino Sviluppo Spa, attraverso il conferimento di beni immobili al capitale della società. Il progetto - che passa attraverso una modifica dell’articolo 33 della legge provinciale 6/1999 sugli incentivi alle imprese, introdotta con la legge finanziaria 2010 – ha come scopo quello di rafforzare la situazione patrimoniale di Trentino Sviluppo, consentendole il ricorso al mercato finanziario per integrare le risorse disponibili a servizio del piano triennale degli interventi (principalmente, operazioni di leaseback). La Giunta provinciale conferisce beni immobili che sono già intavolati a Trentino Sviluppo, in quanto acquisiti dalla stessa per conto della Provincia. I beni affluiscono al patrimonio della società, per aumentarne il merito di credito, e quindi ottenere finanziamenti a condizioni migliori. Al mercato finanziario si ricorre qualora le somme già stanziate nel bilancio provinciale e quelle generate dalla gestione dei beni non siano sufficienti al fabbisogno derivante dal piano triennale di attività. È il caso del quarto aggiornamento del piano di attività 2008-2010, approvato dalla Giunta provinciale il 24 luglio 2009 e incrementato a 453 milioni di euro come misura anticrisi. La Giunta, per finanziare il piano, ha effettivamente previsto il ricorso al credito per circa 200 milioni di euro, dando mandato alla società di provvedervi in relazione alle effettive necessità. La delibera di oggi individua i cespiti che passano dalla condizione di «beni di terzi» a quella di immobili di proprietà, in cambio di nuove azioni. L’operazione si sostanzia nei seguenti passaggi: vengono riallocati immobili per euro 123. 394. 606,22 (pari al costo lordo degli stessi) e fondi per lavori programmati su immobili per euro 12. 110. 001,92: detti immobili fuoriescono dal «Fondo» gestito per conto della Provincia per transitare alla gestione propria di Trentino Sviluppo, a far data dal 31 dicembre 2009; la suddetta riallocazione genera, in contropartita, un credito della Provincia nei confronti di Trentino Sviluppo di importo pari a euro 135. 504. 608,14, credito che verrà successivamente conferito in sede di aumento del capitale sociale, che quindi sarà incrementato dagli attuali 58,8 milioni a 194,3 milioni di euro, senza esborso di ulteriori risorse pubbliche; dopo l’aumento del capitale sociale, Trentino Sviluppo potrà ottenere un rating che le consentirà di operare con maggiore efficacia sui mercati finanziari, attraverso l’emissione di prestiti obbligazionari o altri strumenti individuati d’intesa con Cassa del Trentino s. P. A. .  
   
   
ENTI LOCALI. A CRESPANO CONVEGNO SU AVVIO GESTIONE ASSOCIATA SERVIZI TERRITORIALI TRA SETTE COMUNI DELLA ZONA  
 
Crespano del Grappa (Tv), 22 febbraio 2010 - Il Servizio Unico Sit (Sistema Informativo Territoriale) tra i Comuni di Crespano del Grappa (capofila), Borso del Grappa, Castelcucco, Fonte, Paderno del Grappa, Possagno, San Zenone degli Ezzelini, è stato l’oggetto del convegno che si è tenuto il 19 febbraio a Crespano, a Palazzo Reale, sulla gestione associata dei servizi territoriali. E’ intervenuto Flavio Silvestrin, assessore regionale agli Enti Locali, che ha illustrato le politiche attuate dalla Regione Veneto, all’interno del sistema regionale delle autonomie locali. Egli ha ricordato l’importanza “di fare rete” e si è congratulato con i responsabili comunali per l’attuazione del progetto di associazionismo, iniziato nel 2004, accelerato negli ultimi anni, al quale la Regione ha assegnato un contributo di 78. 000 euro sui 142. 000 complessivi. “Rafforzare e sostenere le autonomie locali – ha detto – è preciso scopo della Regione per garantire servizi migliori e di qualità ai cittadini e per realizzare un vero federalismo amministrativo. Per questo, ci siamo dati il compito di incentivare le politiche di aggregazione tra enti locali, favorendo le Unioni di Comuni, ma anche lo strumento della convenzione usata in questo caso”. Secondo Silvestrin, gli enti locali possono e devono essere protagonisti dello sviluppo sociale ma questo si scontra con una loro frammentazione, visto che la maggioranza dei Comuni veneti è al di sotto dei 5. 000 abitanti, con province come Rovigo e Belluno che registrano l’80-90% di Comuni sotto i 3. 000 abitanti. “E’ pertanto vitale – ha sottolineato – la questione del ridimensionamento organizzativo rispetto a funzioni da svolgere che, anche nelle amministrazioni più piccole, sono sempre più complesse rispetto ad un tempo”. L’assessore regionale ha annunciato la prossima costituzione di un osservatorio regionale per il monitoraggio delle autonomie locali e ha informato che il governo veneto ha approvato l’attivazione di un portale web a disposizione degli enti locali e dei cittadini. Egli, infine, ha ricordato le iniziative di formazione per i dirigenti degli enti locali (in collaborazione con l’Università di Padova), i seminari sulla finanza locale (in collaborazione con il Cuoa), la realizzazione dello sportello unico per le attività produttive. .  
   
   
FVG: SI´ ALL´UNIONE DEI COMUNI  
 
 Trieste, 22 febbraio 2010 - Fondersi, dando così vita ad un´unica unità amministrativa, o rinnovare l´Unione dei Comuni "Cuore dello Stella" formata da Pocenia, Rivignano e Teor? L´assemblea dell´Unione, con i testa i sindaci di Pocenia, Danilo Bernardis, di Rivignano, Mario Anzil, e di Teor, Fabrizio Mattiussi, ha affrontato il problema il 18 febbraio assieme all´assessore regionale alle Autonomie locali Federica Seganti, nell´intento di pianificare una decisione che si prospetta piuttosto significativa in vista sia della scadenza, nel maggio 2012, dei primi 6 anni di convenzione con la Regione Friuli Venezia Giulia, che della riforma delle autonomie locali. "La riforma è tra le priorità in agenda nel 2010 - ha detto l´assessore Seganti - e le esperienze maturate in questi anni da unioni ed associazioni tra i Comuni sono importanti, perché permettono di limare impostazioni normative che hanno l´obiettivo primario di fornire ai cittadini il miglior servizio possibile". Un altro obiettivo confermato dall´assessore è la riduzione della spesa o, meglio, una migliore distribuzione delle risorse, in modo da garantire al territorio nuove opportunità strutturali e gestionali. "In quest´ottica - ha concluso l´assessore Seganti - l´unione consentirebbe di mettere assieme le forze, permettendo economie di scala e l´erogazione di una più ampia gamma di servizi, senza peraltro incidere sull´identità di ciascun Comune, che conserverebbe le sue prerogative municipali". .  
   
   
TRENTO: CERIMONIA UFFICIALE DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO COMUNE DI LEDRO CHE HA RIUNITO IN SE I COMUNI DI BEZZECCA, CONCEI, MOLINA DI LEDRO, PIEVE DI LEDRO, TIARNO DI SOPRA E TIARNO DI SOTTO.  
 
Trento, 22 febbraio 2010 - “La nascita del Comune di Ledro è una storia che ha un grande valore simbolico, perché mai come oggi abbiamo bisogno di istituzioni locali forti ed efficienti e della politica, della buona politica e della buona democrazia”. Con queste parole l’Assessore regionale agli Enti locali Margherita Cogo ha salutato la nascita del nuovo comune di Ledro, celebrata oggi ufficialmente a Locca di Concei, davanti ai cittadini del nuovo municipio che ha riunito in se i comuni di Bezzecca, Concei, Molina di Ledro, Pieve di Ledro, Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto. Questo momento di festa, ha detto la Cogo, segna la conclusione di una lunga storia fatta di partecipazione e di inclusione e l’avvio di una storia nuova, di nuovi progetti e di nuove sfide. Un risultato raggiunto superando molte difficoltà, ha aggiunto l’Assessore, grazie alla partecipazione popolare e alla vitalità dei cittadini della Valle di Ledro. Tutto è partito dall’iniziativa dei cittadini e dalla disponibilità a discutere insieme e soprattutto a discutere davvero, che vuol dire confrontarsi con tutti e con la disponibilità a cambiare in parte le proprie posizioni iniziali, a modificare in parte le proprie idee, ad allargare la propria visuale per vedere le cose anche dal punto di vista dell’altro, a non chiudersi nei propri interessi personali o di parte, per fare spazio ai bisogni altrui. In poche parole, ha sottolineato la Cogo, questa storia è il successo della buona politica e il suo valore va oltre la realtà della valle di Ledro e mette insieme gli aspetti importanti del miglioramento dei servizi pubblici e dell’efficienza gestionale delle istituzioni pubbliche locali. Partendo da queste premesse, ha concluso Margherita Cogo, la comunità di Ledro potrà affrontare con fiducia anche le difficili sfide che la attendono nel futuro, potendo contare su istituzioni rinnovate, efficienti e fondate su un “patto sociale” forte e generoso, che sta alla base dello Statuto del nuovo Comune di Ledro. Alla cerimonia hanno partecipato anche i sindaci delle città gemellate, arrivati dalla Repubblica Ceca e dalla Germania e l’Ambasciatore della Repubblica Ceca in Italia Vladimir Zavazal. .  
   
   
BASILICATA AUTONOMIE LOCALI, MARTEDI’ UN CONVEGNO SUI PICCOLI COMUNI  
 
Potenza, 22 febbraio 2010 - Domani nella Sala Inguscio della Regione Basilicata (inizio ore 9,00) si terrà un convegno sul tema “Quale futuro per i piccoli Comuni: associati per essere più forti”, organizzato dall’Ufficio Autonomie Locali e dall’Anci. Durante il convegno sarà presentato il progetto “Superga”, un supporto ai piccoli Comuni per la gestione associata di funzioni e servizi. .  
   
   
IMMIGRAZIONE. ULTIMA RIUNIONE PER LA CONSULTA REGIONALE VENETA  
 
Venezia, 22 febbraio 2010 - In uno studio dell’Onu sui temi dell’integrazione, che sarà pubblicato a breve, uno dei casi che è stato approfondito come esempio di rapporto tra istituzioni e immigrati è quello del Veneto e della sua programmazione di settore. L’anticipazione è stata resa nota in occasione dell’ultima riunione della legislatura della Consulta regionale per l’immigrazione, convocata a Palazzo Balbi sotto la presidenza dell’assessore veneto ai flussi migratori Oscar De Bona. L’assessore ha ricordato che in questi cinque anni la consistenza del fenomeno immigratorio si è più che raddoppiata. Oggi nel Veneto è presente una comunità di circa 460 mila extracomunitari regolari. Con il 2009 è venuto a scadenza il programma triennale degli interventi nel settore dell’immigrazione, con il quale sono state proposte e realizzate molte iniziative alcune delle quali del tutto innovative come il patto di accoglienza e il progetto di “housing sociale” per rendere disponibili alloggi a prezzi calmierati. Pur di fronte di una riduzione delle risorse disponibili, grazie al coordinamento sul territorio con i soggetti pubblici e privati impegnati nel campo dell’integrazione, è progressivamente aumentato il numero dei progetti che sono stati attuati. Di recente il quadro generale è comunque mutato ancora a causa della crisi economica che ha avuto pesanti ricadute sul piano occupazionale i cui effetti continuano a farsi sentire. Sono questioni – ha detto De Bona – che anche a livello nazionale devono essere affrontate con una diversa attenzione, per evitare che possano crearsi anche in altre realtà situazioni problematiche e allarmanti come quelle che si sono viste in Calabria e a Milano. Ad ogni modo la positiva esperienza del Veneto di questi anni è stata tradotta dagli uffici regionali in un’ipotesi operativa di piano triennale 2010-2012 da lasciare in eredità alla prossima legislatura regionale in modo che non riparta da zero. L’obiettivo generale è di continuare a favorire l’integrazione degli immigrati regolarmente presenti nel territorio regionale come componente e risorsa da valorizzare nella fase di passaggio dalla crisi a quella del rilancio economico-occupazionale; inoltre, consolidare il sistema di attività e servizi per il governo dei flussi migratori per accompagnare la ripresa produttiva e migliorare la qualità della vita di tutta la comunità veneta, di cui gli immigrati fanno parte integrante. Condivisione di massima è stata espressa sull’ipotesi di piano dai componenti della Consulta che avranno tempo fino a fine mese per far pervenire ulteriori suggerimenti. .  
   
   
OCCUPAZIONE FEMMINILE NEL LAZIO: AL VIA BANDO SULLA "FLEXICURITY DI GENERE"  
 
Roma, 22 febbraio 2010 - Prende il via il bando sulla ´Flexicurity di genere´ per il quale è stata impegnata la somma di 9 milioni e mezzo di euro. Si tratta di azioni che derivano dal Piano per l´occupazione femminile per il biennio 2009- 2010". E´ quanto dichiara l´Assessora regionale al Lavoro, Pari opportunità e Politiche giovanili Alessandra Tibaldi nel presentare l´Avviso Pubblico "Interventi in impresa volti a favorire la conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa in un´ottica di flexicurity" che verrà pubblicato sul Burl del 20 febbraio. "Al centro degli interventi - conclude Tibaldi - l´attuazione di nuovi modelli di flessibilità e organizzazione del lavoro che tengano conto di tempi e orari al femminile con la finalità di favorire il lavoro delle donne e contribuire all´abbattimento della divisione tra compiti maschili e femminili. Come amministrazione uscente lasciamo questo importantissimo contributo nella direzione dell´ammodernamento del nostro sistema di welfare, che possa così riconnettersi alle esperienze più avanzate in campo europeo e dare una forte spinta alla valorizzazione della risorsa femminile nel mondo del lavoro". I progetti da presentarsi dovranno fornire risposte concrete alle esigenze di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso l´adozione da parte dei datori di lavoro di modelli di organizzazione flessibile e l´attivazione di servizi di conciliazione per i lavoratori e le lavoratrici con carichi di cura. Per il bando è stata impegnata una somma pari a 9. 450. 668 euro. Le azioni previste sono finalizzate all´adozione di modelli organizzativi più flessibili, tra i quali il telelavoro, il part-time, lo job sharing (lavoro ripartito tra più lavoratori/trici) e job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratori/trici), il tutoring per i/le lavoratori/trici che rientrano da periodi di prolungata assenza, la gestione e lo sviluppo del diversity management. Saranno inoltre concessi contributi per l´attivazione di servizi di nursing, baby parking, ludoteche, spazi studio e gioco, asili nido, trasporto e accompagnamento, assistenza per malati, disabili e anziani, doposcuola per gli alunni delle scuole primarie. Possono presentare progetti i datori di lavoro privati (imprese, imprenditori individuali, società, comprese le società cooperative, consorzi, onlus, associazioni), in forma singola o associata, anche in partenariato con enti pubblici. Nella fase di valutazione dei progetti presentati saranno considerati titoli di priorità la prevalenza della componente femminile nei destinatari dell´intervento proposto, la presentazione del progetto con un ente pubblico come partner esterno, interventi di conciliazione per beneficiari a totale presenza maschile. I destinatari degli interventi sono: i lavoratori subordinati con qualsiasi tipologia contrattuale, i collaboratori coordinati e continuativi a progetto e occasionali, gli associati in partecipazione con solo apporto di lavoro e quelli con apporto di capitale e lavoro. Ai singoli progetti, che avranno una durata massima di 24 mesi, può essere concesso un finanziamento non superiore ad euro 350. 000. Le domande potranno essere presentate a partire dal 30° giorno dopo la pubblicazione del bando sul Burl fino al 31 maggio (prima scadenza). Queste le successive scadenze: la seconda il 30 settembre 2010; la terza il 31 gennaio 2011. .  
   
   
POLITICHE FAMILIARI, ACCORDO CON IL COMUNE DI FANO SI STENDE LA RETE, PROMOSSA DALLA PROVINCIA DI TRENTO, DEI TERRITORI "AMICI DELLA FAMIGLIA"  
 
 Trento, 22 febbraio 2010 -Le politiche locali a favore della famiglia stanno sempre più attirando attenzione e consensi sul territorio nazionale. Al Trentino, dopo la Provincia di Verona, Lamezia Terme e il Comune di Parma, guarda ora anche il Comune di Fano, con il quale la Provincia autonoma sottoscriverà un accordo per la "promozione di azioni innovative" nell´ambito, appunto, delle politiche familiari. Lo schema di un protocollo d´intesa in tal senso è stato approvato il 19 febbraio dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi. L´accordo, che sarà ufficialmente firmato il 10 marzo a Fano dall´assessore Ugo Rossi, prevede da parte della Provincia autonoma di Trento la messa a disposizione del comune marchigiano dell´esperienza maturata con il marchio "Family in Trentino". Il Comune di Fano, in particolare, punta a connotare il proprio territorio - così come si sta appunto facendo nella nostra provincia - come "amico della famiglia". E lo vuole fare partecipando al progetto, promosso dal Trentino ed evidenziato nello stesso Libro Bianco sulle Politiche familiari e per la natalità approvato nel luglio dello scorso anno dalla Giunta provinciale, di costituire un coordinamento a livello nazionale per tutti quei territori che intendono promuovere un´analoga, nuova cultura amministrativa verso il target famiglia. .  
   
   
LOMBARDIA: I FONDI PER I COMUNI SONO GARANTITI  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - "I fondi per i Comuni sono garantiti". Lo ribadisce l´assessore regionale ala Famiglia e solidarietà sociale, Giulio Biscagli, in replica alle dichiarazioni diffuse da sindacati e opposizioni in questi giorni. "Sul tema dei fondi per le politiche sociali - afferma Boscagli - c´è poco da equivocare: è pacifico e sicuro che i Comuni non perderanno nulla delle risorse per le politiche sociali trasferite da Regione Lombardia. Anzi, ne avranno di più: 90 milioni anziché 82. E tempestivamente: entro la fine di marzo". "Infatti - spiega l´assessore - le risorse utilizzate in questa primissima fase per interventi straordinari, saranno compensate ai Comuni con la prossima erogazione dei fondi nazionali, entro la fine di marzo. Grazie alla gestione oculata di Regione Lombardia il Fondo delle politiche sociali assegnato ai Comuni lombardi per il 2010 arriverà così a 90 milioni di euro, rispetto agli 82 finora stabiliti". "Del resto sarà bene non dimenticare - aggiunge Boscagli - che i fondi necessari ad avviare il Buono Famiglia 2010, vanno direttamente alle persone di famiglie in difficoltà che storicamente si rivolgono agli sportelli dei Comuni". "La scelta della Regione - conclude Boscagli - è dettata dalla necessità di intervenire con urgenza a favore delle famiglie maggiormente colpite dalla crisi economica. Per questo abbiamo avviato il Buono: un aiuto a coloro che si trovano a sostenere le spesa della retta in strutture (Rsa e Rsd) e comunità (Css) di un familiare disabile o anziano". .  
   
   
PUGLIA: WELFARE TO WORK. CON IL TERZO BANDO STANZIATI OLTRE 40 MILIONI DI EURO.  
 
Bari, 22 febbraio 2010 - Con la pubblicazione del terzo bando contenuto nella determina n. 71 del 18 febbraio, la Regione ha concluso Welfare to Work, il pacchetto di politiche a sostegno dei lavoratori e dell’occupazione. Il terzo bando, indicato nella determina, promuove con oltre 40 mln di euro un catalogo di offerta formativa a completamento dell’azione dei Centri dell’Impiego. Saranno gli Enti di formazione accreditati ad organizzare i corsi con moduli di 20 ore, fino a un massimo di 8 edizioni e classi da 8 a 18 alunni, rivolti a percettori di ammortizzatori sociali in deroga che prevedono un’indennità oraria di 15 euro per i frequentanti. I corsi si terranno su 4 aree tematiche: alfabetizzazione linguistica (incluso italiano per stranieri), informatica, sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, autoimprenditorialità; i lavoratori partecipanti riceveranno mensilmente un’indennità di partecipazione di 300 euro e un rimborso spese di 100 euro, sempre mensili. Un ruolo fondamentale lo svolgeranno i centri provinciali per l’impiego cui si rivolgeranno i lavoratori per sottoscrivere un patto di servizio, cioè un percorso personalizzato di riqualificazione, e per varare il piano di azione individuale con il quale si individueranno le fasi del percorso per la reimmissione nel mondo del lavoro. I precedenti due bandi per oltre 15 mln di euro sono stati pubblicati sul Burp n. 28 dell’11 febbraio e n. 32 del 18 febbraio. .  
   
   
"PROGETTO SUL DIRITTO DI VISITA E RELAZIONE - SOGGIORNO ASSISTITO", LECCO, UNA CASA PER RIUNIRE GENITORI E FIGLI UN PROGETTO INNOVATIVO DI AIUTO A FAMIGLIE IN CRISI  
 
Milano, 22 febbraio 2010 - Su proposta dell´assessore alla Famiglia e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, la Giunta regionale ha aderito al "Progetto sul diritto di visita e relazione - soggiorno assistito", stanziando 98. 000 euro. Il progetto, che verrà realizzato dall´Asl di Lecco, risponde alla necessità di favorire il riavvicinamento tra quei genitori e i loro figli che, per decisione dell´autorità giudiziaria, vivono separati e devono incontrarsi in luogo neutro, alla presenza di un operatore sociale. "L´obiettivo di questa iniziativa - spiega l´assessore Boscagli - è di sperimentare una modalità nuova di intervento che aiuti la ricostruzione del rapporto genitori-figli e il graduale ricongiungimento del nucleo familiare nelle situazioni di forte conflittualità, di crisi familiari o di separazioni giudiziali". A Inesio, frazione di Vendrogno, in una struttura ampia e gradevole (messa a disposizione dalla Cooperativa sociale Casa del Giovane di Pavia) verranno realizzati percorsi di accoglienza temporanea per famiglie in difficoltà, le quali verranno seguite e sostenute da personale specialistico in una nuova esperienza di vita domestica. All´azienda Sanitaria di Lecco, che si avvale anche dei servizi di tutela dei minori dei distretti di Lecco, Bellano e Merate, è affidato sia il coordinamento del progetto, sia la verifica dei risultati e della sua efficacia. .  
   
   
ASILI NIDO: REGIONE UMBRIA SU INDAGINE CITTADINANZATTIVA  
 
Perugia, 22 febbraio 2010 - La ricerca di Cittadinanzattiva fornisce alcuni dati di interesse e altri di minore utilità: il numero di asili comunali per regione di per sé non è leggibile se non è rapportato alla popolazione, tanto è che la Lombardia secondo l’indagine batterebbe l’Emilia Romagna, pur avendo percentuali molto più basse, se rapportate alla popolazione in fascia di età. Secondo l’assessorato regionale all’Istruzione, inoltre, la rilevazione dei soli nidi comunali non rende assolutamente conto della reale erogazione del servizio in un sistema come quello umbro in cui spesso i Comuni rispondono alla domanda di posti anche, e in alcuni casi esclusivamente con convenzioni fatte con il privato, per lo più privato sociale, e comunque lo sostengono spesso dato che lo ritengono, una volta autorizzato, parte del sistema. La stessa Regione Umbria ha finanziato i nidi autorizzati e ha ripartito le risorse per i nuovi posti, sia sul pubblico che sul privato. In modo particolare, il dato sulle liste d’attesa sembra poco attendibile, se in Umbria si somma il 36% di bambini fra 0 e tre anni che frequentano una struttura con il 35 per cento che sarebbero, secondo l’indagine, in lista d’attesa si otterrebbe un dato strabiliante di più di 70% di bambini le cui famiglie scelgono il nido. Non si sa come il dato sia stato ricavato, ma ci sono molte famiglie che fanno domanda in più strutture e che risultano in coda anche quando il bambino già frequenta. Limitarsi ai capoluoghi, poi, per l’assessorato regionale non rende conto dell’impegno della Regione per dotare di un nido anche i Comuni più piccoli, i quali hanno avuto un punteggio supplementare nelle graduatorie del piano-nidi. Resta interessante il dato sui costi per le famiglie, che però dovrebbe tenere conto dei diversi scaglioni tariffari legati al reddito, e dei molti rimborsi che la Regione ha distribuito per rendere la cifra al netto più bassa per le famiglie più disagiate. Certamente, è più facile tenere le tariffe basse nelle regioni in cui solo il 5% frequenta il nido, che in quelle in cui i bambini che accedono sono molti di più. L´umbria ha scelto di andare decisamente verso la diffusione del servizio, attraverso una strategia di sinergia pubblico-privata sotto il governo pubblico: limitare l’indagine ai soli nidi comunali tiene fuori, fra l’altro, anche l’interessante sperimentazione sulle sezioni primavera che è insediata in strutture statali e private, oltre che comunali. L’umbria, si ricorda infine, come risulta da un recente rapporto del Governo, è la regione in testa per numero di posti, che fra tutte le tipologie sono più del 35% i bambini tra 0 e 3 anni che frequentano una struttura educativa, e che la pluralità di soggetti erogatori ha permesso una pluralità di tipologie di servizio che va incontro maggiormente ai bisogni delle famiglie. .  
   
   
INDAGINE DI CITTADINANZATTIVA SUGLI ASILI NIDO COMUNALI IN ITALIA, TRA CARO RETTE E LISTE DI ATTESA. DISPONIBILITÀ DI POSTI: IL 25% DEI BIMBI NON RIESCE AD ACCEDERVI, UN ANNO FA ERANO IL 23%. COSTI: AL NORD LE 10 CITTÀ PIÙ CARE, A ORISTANO L’INCREMENTO RECORD (+51% RISPETTO AL 2007/08)  
 
Roma, 23 febbraio 2010 - 297 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a circa 3. 000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all’asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un’altra provincia, e doppi tra province nell’ambito di una stessa regione. Ad esempio, a Lecco la spesa per la retta mensile, di 572€, è più che tripla rispetto a Cosenza (110€) o Roma (146€) e più che doppia rispetto a Milano (232€). E ancora, in Liguria la retta più economica, in vigore a Savona (279€ mese per il tempo pieno) supera la più cara in Umbria (registrata a Perugia e pari a 271€, sempre per il tempo pieno). On line su www. Cittadinanzattiva. It l’indagine completa, dalla quale si evince come dal 2006 ad oggi la situazione degli asili nido in Italia non sia particolarmente cambiata: il dato di fondo resta sempre l’enorme scarto esistente tra le esigenze delle famiglie e la reale possibilità di soddisfare tali esigenze. L’analisi, svolta dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva ha considerato una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44. 200€ e relativo Isee di 19. 000€. I dati sulle rette sono elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2007/08 e 2008/09) delle Amministrazioni comunali interessate all’indagine (tutti i capoluoghi di provincia). Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana. Tariffe in crescita. Preoccupa l’incremento medio delle tariffe: +1,4% rispetto al 2007/08, in linea con l’anno prima (+1,8%), dopo che nel 2006/07 si era registrato un +0,7% rispetto al 2005/06. In particolare, nel 2008/09, ben 34 città hanno ritoccato all’insù le rette di frequenza, e 7 capoluoghi registrano incrementi a due cifre: Oristano (+51%), Ragusa (+29%), Catania (+20%), Viterbo (+18%), Trapani (+17%), Salerno (+14%), Pistoia (+11%). Rispetto ad un anno fa, gli aumenti medi principali si registrano al Sud (+3,2%) e al Centro (+2,7), a conferma di una preoccupante tendenza da parte delle città del Centro-sud ad uniformarsi ai valori delle tariffe del Nord Italia. Liste di attesa. Dall’analisi di dati in possesso al Ministero degli Interni e relativi al 2007, emerge che il numero degli asili nido comunali sia cresciuto solo del 2,4% rispetto al 2006 (nel 2006 l’incremento fu del 3,3% rispetto al 2005): in media il 25% dei richiedenti rimane in lista d’attesa, un anno fa erano il 23%. La percentuale sale al 27% se consideriamo solo i capoluoghi di provincia. Il poco edificante record va alla Campania con il 42% di bimbi in lista di attesa, seguita da Lazio (36%) e Umbria (35%). Il commento. “In tema di asili nido comunali” commenta Antonio Gaudioso, vicesegretario generale e responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, “l’Italia sconta un ritardo strutturale ormai conclamato, espressione di una attenzione alle esigenze delle giovani coppie vera solo sulla carta. In questi anni, infatti, molti amministratori hanno parlato di tutela della famiglia e di asili nido solo in campagna elettorale e pochissimi hanno fatto qualcosa. Ci aspettiamo che con queste amministrative i candidati prendano impegni concreti e misurabili. Federalismo, d’altra parte, vuol dire soprattutto questo: prendersi impegni e mantenerli. E quello degli asili nido è un modo concreto e non retorico di prendersi cura delle famiglie e dei loro bisogni”. Le 10 città più care e quelle meno care. Calabria la regione più economica (120€), Lombardia la più costosa (402€). Nella top ten delle 10 città più care, tra quelle che offrono il servizio a tempo pieno, si confermano, rispetto al 2007/08, Lecco, Belluno, Bergamo, Mantova, Sondrio, Treviso, Cuneo, Pordenone e Vicenza, mentre Udine subentra a Varese. Nella graduatoria delle 10 città meno care, prevalgono le realtà del Centro-sud. In assoluto, la città più economica risulta Cosenza, seguita da Roma, Chieti e Reggio Calabria.
Tempo pieno, le10 città più care nel 2008/09 Tempo pieno, le 10 città più economiche nel 2008/09
Lecco 572 € Cosenza 110 €
Belluno 535 € Roma 146 €
Bergamo 474 € Chieti 162 €
Mantova 470 € Reggio Calabria 167 €
Sondrio 462 € Enna 170 €
Treviso 461 € Salerno 194 €
Cuneo 458 € Caserta 205 €
Pordenone 437 € Ferrara 207 €
Vicenza 429 € Venezia 209 €
Udine 424 € Palermo 216 €
Fonte: Cittadinanzattiva-osservatorio Prezzi &Tariffe, 2010
Regione Spesa Media Mensile Per Nido Comunale 2008/09 Spesa Media Mensile Per Nido Comunale 2007/08 Variazione % 2008/09 su 2007/08
Abruzzo € 255 € 255 0%
Basilicata € 313 € 301 3,8%
Calabria € 120 € 120 0%
Campania € 219 € 213 2,8%
Emilia Romagna € 316 € 311 1,8%
Friuli Venezia G. € 384 € 373 3%
Lazio € 276 € 264 4,6%
Liguria € 337 € 331 2%
Lombardia € 402 € 403 -0,3%
Marche € 291 € 287 1,5%
Molise € 208 € 208 0%
Piemonte € 348 € 346 0,6%
Puglia € 226 € 226 0%
Sardegna € 260 € 237 10%
Sicilia € 198 € 188 5,3%
Toscana € 322 € 313 2,9%
Trentino Alto A. € 340 € 406 -16 %
Umbria € 255 € 255 0%
Valle d´Aosta € 358 € 358 0%
Veneto € 364 € 369 -1,4%
Italia € 297 € 293 +1,4%
Fonte: Cittadinanzattiva — Osservatorio prezzi&tariffe, 2010
Copertura del servizio. La differenza tra il Nord e il Sud del Paese non si limita solo ai costi (le 10 città più care sono tutte del Nord), ma riguarda anche il numero di nidi sul territorio: sempre secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno, aggiornati al 2007, la regione che emerge per il più elevato numero di nidi è la Lombardia con 627 strutture pubbliche e circa 25. 000 posti disponibili, seguita da Emilia Romagna (538 nidi e 23. 300 posti) e Toscana (399 nidi e poco più di 14mila posti), ultima il Molise con soli sei asili per 272 posti disponibili. A livello nazionale, a più di trent’anni dalla legge 1044/1971 che istituì gli asili nido comunali, se ne contano 3. 184, (a fronte dei 3. 800 asili pubblici previsti già per il 1976), un numero insufficiente benché in crescita (+2,4%) rispetto al 2006. Di essi, il 43% è concentrato nei capoluoghi, per complessivi 130mila posti disponibili (il 48% presso città capoluogo). Il servizio di asilo nido pubblico è presente solo nel 17% dei comuni italiani; nel loro insieme il 59% è concentrato nelle regioni settentrionali, il 27% al Centro e solo il restante 14% al Sud. Facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni) in media in Italia la copertura del servizio è del 5,8% (percentuale che sale al 10% se consideriamo solo i capoluoghi di provincia) con un massimo del 14,6% in Emilia Romagna ed un minimo dell’1% in Calabria e Campania. Questo dato conferma non solo quanto l’Italia sia lontana dall’obiettivo comunitario che fissa al 33% la copertura del servizio, ma anche dal resto dei Paesi europei: Danimarca, Svezia e Irlanda si contraddistinguono per il più alto tasso di diffusione dei servizi per la prima infanzia (con una copertura del 40% dei bambini di età inferiore ai tre anni), seguiti da Finlandia, Paesi Bassi e Francia (con una copertura del 30%). Incidenza della spesa per le famiglie. Nel caso specifico della nostra famiglia di riferimento, la spesa media mensile per la retta del nido comunale ammonta al 10% della spesa media mensile totale; con riferimento a 10 mesi di frequenza a tempo pieno, la spesa ha un’incidenza del 6,5% sul reddito lordo disponibile (e di circa l’8,5% su quello netto). Occupazione femminile. Come è del tutto evidente, esiste una forte correlazione tra la presenza di strutture per la prima infanzia e il tasso di occupazione femminile. Al riguardo, tali livelli in Italia restano distanti dagli obiettivi fissati dal Consiglio di Lisbona nel 2000, che prevedevano il raggiungimento, entro il 2010, di un tasso di occupazione totale pari al 70% e per le donne pari al 60%. Anche da questo punto di vista, il nostro Paese è abbondantemente al di sotto della media europea di circa 12 punti percentuali, presentando un tasso di occupazione femminile superiore solo a quello di Malta. .