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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Ottobre 2010
Politica
UE, INDIPENDENZA DELLA TELEVISIONE PUBBLICA: UN BENE DA PROTEGGERE. "SERVE UN DIBATTITO SULL´ARGOMENTO", SECONDO IL RELATORE BELET LE TELEVISIONI PUBBLICHE DI MOLTI STATI EUROPEI SONO ECCESSIVAMENTE INFLUENZATE DALLA POLITICA  
 
 Bruxelles, 13 ottobre 2010 - Basta chinare la testa davanti alla crescente politicizzazione della televisione pubblica e a una dipendenza rischiosa dai finanziamenti. È l´ora di fare qualcosa. La pensa così l´europarlamentare Ivo Belet, popolare belga, autore di una relazione che incoraggia le istituzioni Ue a prendere posizione su un tema così delicato. I parlamenti, i governi e le autorità di regolamentazione, sostiene Belet, dovrebbero farsi carico del problema, dando inizio a un dibattito pubblico sul futuro delle emittenti pubbliche. Una discussione che non può che avere come punto di partenza la necessità di depoliticizzare le attuali strutture di gestione, trovare mezzi di finanziamento pubblici che garantiscano l´indipendenza delle reti televisive e concentrarsi anche sul pubblico più giovane. Un argomento sensibile in molti paesi dell´Unione europea, Italia in testa, dove le tre reti della Rai, la televisione pubblica, sono fortemente influenzate dalla politica. Ne parliamo con Belet per capire meglio la situazione e quello che potrebbe cambiare con l´intervento delle istituzioni. Quali sono i problemi più grandi che minacciano l´indipendenza delle reti pubbliche? Ib: Per prima cosa la politicizzazione delle strutture di gestione, come avviene per esempio quando sono i politici a nominare il direttore generale o i membri del consiglio di amministrazione o di supervisione. Nel rapporto chiediamo che i membri del Cda vengano scelti in base alla loro competenza e alla conoscenza del settore dei media. In secondo luogo l´indipendenza del servizio pubblico è minacciata quando manca un sistema di finanziamento stabile e a lungo termine. Se i governi decidono anno per anno sul bilancio da assegnare al settore, le televisioni pubbliche diventano vulnerabili verso le interferenze politiche. Come possono le emittenti pubbliche raggiungere il pubblico più giovane? Ib: Il modo tradizionale di usufruire della televisione è in declino specialmente tra le generazioni più giovani. Per attirare la loro attenzione le emittenti pubbliche dovrebbero differenziare l´offerta, dare nuovi servizi, nuovi contenuti o nuove piattaforme. Dovrebbero essere strutturati in modo da offrire un contenuto online di qualità visto che i giovani accedono ai media sempre più attraverso internet. Cosa può essere fatto a livello europeo per garantire l´indipendenza politica e economica delle televisioni pubbliche? Ib: Tutti i paesi dell´Ue hanno firmato raccomandazioni e dichiarazioni del Consiglio d´Europa, accettando il principio di un´indipendenza politica e economica delle proprie emittenti. Abbiamo chiesto all´Osservatorio europeo dell´Audiovisivo di raccogliere dati e portare avanti una ricerca sull´applicazione degli standard. La nostra richiesta è che gli Stati membri vengano considerati perseguibili se non mettono in pratica i loro impegni. Abbiamo anche chiesto che venga implementato il monitor sul pluralismo dei media, uno strumento sviluppato su richiesta della Commissione per verificare lo stato delle televisioni pubbliche.  
   
   
BIRMANIA: NIENTE DA ASPETTARSI DALLE ELEZIONI DEL 7 NOVEMBRE  
 
Bruxelles, 13 ottobre 2010 - Il 7 novembre si terranno in Birmania le prime elezioni dopo quasi vent´anni, ma osservatori e attivisti concordano sul fatto che si tratterà probabilmente di una farsa, con il solo fine di legittimare la Giunta militare al potere. Nelle settimane scorse la sotto-commissione per i diritti umani del Parlamento ne ha discusso con esperti e militanti della causa birmana, che chiedono al Parlamento di non aspettare le elezioni per intervenire contro la dittatura. Situazione politica: "il peggio del peggio" Tutti e tre gli esperti invitati dalla sotto-commissione Diritti umani all´audizione del 30 settembre concordano: la situazione in Birmania si è deteriorata negli ultimi tre anni, e la convocazione delle elezioni non è che l´ultima beffa del regime contro la democrazia e i diritti umani. "Sotto il generale Than Shwe la Birmania è uno dei paesi più poveri, più corrotti e più repressivi sulla faccia della terra. Secondo Freedom House è il peggio del peggio", ha affermato Ben Rogers, giornalista e attivista dei diritti umani per l´associazione Christian Solidarity Worldwide. Rogers ha chiesto all´Ue di non alleggerire le sanzioni contro la Birmania finché i prigionieri politici non verranno rilasciati. La Giunta militare ha annunciato la liberazione di Aung San Suu Kyi, leader del partito di opposizione agli arresti domiciliari da anni, per il 13 novembre, subito dopo le elezioni, ma gli esperti sono scettici e aspettano di vedere i fatti. Non aspettarsi niente dalle elezioni - La rappresentante dell´Ong "Burma Campaign" Zoya Phan ha ricordato che tre anni fa i monaci buddisti hanno occupato le strade protestando contro la dittatura militare e ora sono quasi tutti "in carcere, torturati o in esilio", mentre il regime "va avanti con le sue elezioni-truffa, legittimando una Costituzione che avallerà la legge militare". Phan ha chiesto all´Europa di sostenere un´iniziativa dell´Onu per il dialogo e la creazione di una commissione di inchiesta, piuttosto che di agire per conto proprio. Uno dei problemi sollevati, è la divisione fra paesi europei rispetto alla situazione birmana: mentre alcuni Stati, fra cui il Regno Unito, l´Olanda e la Danimarca hanno appoggiato una pressione crescente sul regime, altri come l´Italia, la Francia, la Spagna e la Germania sono stati più timidi. "Ogni dittatore dovrà prima o poi rendere conto" - Seamus Gillespie, della Direzione Generale Relazioni esterne ha confermato a nome della Commissione europea che l´Ue non ha nessuna intenzione di smantellare le sanzioni, "finché non vedremo sviluppi davvero positivi". "Ogni dittatore sulla faccia della terra dovrebbe sapere che arriverà il giorno in cui dovrà rendere conto del suo operato. Sperare in queste elezioni sarebbe un errore", ha convenuto Heidi Hautala, presidente della sotto-commissione. La situazione in Birmania; 2200 prigionieri politici; 15 esecuzioni senza giudizio da marzo 2010; Oltre 3000 villaggi distrutti; Più di mezzo milione di profughi; Lavori forzati sono la norma; Più bambini-soldati di ogni altro paese al mondo.  
   
   
BORGHEZIO: ONORE A MAURICE ALLAIS, IL PREMIO NOBEL CHE AVEVA PREVISTO LA CRISI FINANZIARIA MONDIALE ED AVEVA DA SEMPRE DIFESO LA SEPARAZIONE FRA BANCHE D´AFFARI, BANCHE DI DEPOSITO E BANCHE DI CREDITO  
 
 Bruxelles, 13 ottobre 2010 - "Neanche la morte di Maurice Allais, primo ed unico premio Nobel francese per l´economia, è riuscita a sfondare la cortina del silenzio che il superpotere economico-finanziario ha creato da molti anni attorno alle sue puntuali critiche scientifiche ai guasti del mondialismo. Allais aveva da sempre difeso la separazione fra banche d´affari, banche di deposito e banche di credito, cioè la sua visione su come applicare a livello globale la legge Glass-steagall. Rivendico con orgoglio il merito di aver combattuto, in sede di commissione straordinaria del Parlamento Europeo sulla crisi finanziaria, una dura battaglia per far sì che il Parlamento Europeo,-attraverso l´intervento come consulente da me proposto a nome del nostro gruppo del suo brillante allievo Philippe Bourcier de Carbon- potesse recepire le idee e gli insegnamenti sicuramente controcorrente, ma sicuramente geniali del vecchio professore. Sono prevalse le ragioni della più becera "politique politicienne"... Sono comunque convinto che, dato anche l´incalzare degli avvenimenti economico-finanziari profeticamente indicati da Maurice Allais, già il prossimo anno, quando se ne celebrerà il centenario della nascita (31 maggio 1911), il vergognoso "cordone sanitario" attorno all´uomo e all´opera, anche grazie all´impegno di chi intende continuarne la coraggiosa battaglia, verrà definitivamente spezzato".  
   
   
SLOVENIA, BANCA CENTRALE ABBASSA PREVISIONI CRESCITA  
 
Lubiana, 13 ottobre 2010 - Il Governatore della Banca Centrale slovena Marko Kranjec ha diramato le nuove stime di crescita sull´economia locale. Stando a quanto sostiene il numero uno dell´istituzione monetaria, il Paese otterrà una crescita della produzione interna lorda pari all´1,1 per cento nel corso del 2010. Si tratta di una nuova stima che porta in ribasso di 0,2 punti percentuali le previsioni di crescita pubblicate nel corso del mese di aprile.  
   
   
TAVOLO TERRITORIALE INTERREGIONALE: GLI ASSESSORI DELLA REGIONE PADANO-ALPINA SIGLANO L´IMPEGNO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE LINEE DI INTERVENTO COORDINATE FRA LE REGIONI  
 
Torino, 13 ottobre 2010 - Scambiare conoscenze ed esperienze sulle politiche territoriali e sviluppare sinergie per dare più visibilità e peso alla regione padano-alpina anche in ambito comunitario. Sono i principali obiettivi emersi dal Tavolo interregionale costituito nel 2007 e riunitosi ieri a Genova, presso la sede della Regione Liguria, per confermare l’impegno comune in questa direzione. In rappresentanza del Piemonte è intervenuto l’assessore all’Urbanistica e Pianificazione territoriale, Ugo Cavallera , che si è confrontato con gli omologhi delle Regioni Lombardia, Emilia-romagna, Veneto, Friuli-venezia Giulia, Liguria, Valle d’Aosta e delle Province autonome di Bolzano e Trento. Scopo dell’incontro, che segue un’importante fase di rinnovo delle amministrazioni regionali coinvolte, era quello di riflettere sul futuro del tavolo interregionale, ribadendo l’unità degli intenti e definendo le strategie e le linee d’azione da condurre in futuro. “ Con l’incontro di oggi, terminato con la firma di un documento congiunto, intendiamo stabilire alcune linee di intervento coordinate fra le Regioni per proseguire sulla strada dello sviluppo sostenibile, nell’ottica del rafforzamento dell’identità dell’area padano-alpina ”, spiega l’assessore Cavallera . “ Si tratta di un territorio con ben 27 milioni di abitanti che contribuisce in modo rilevante alla ricchezza, alla ricerca e all’innovazione in ambito nazionale e non solo. In considerazione anche della sua posizione strategica, quale porta dell’Europa verso il Mediterraneo, intendiamo migliorare la capacità di fare sistema di questa macroregione, per renderla più competitiva in un contesto internazionale, rafforzando anche la sua influenza nell’orientare la politica dell’Unione europea nelle materie di nostra competenza ”. Il tavolo tecnico prevede di proseguire il dialogo fra le regioni e le province autonome coinvolte per favorire lo scambio di saperi e di buone pratiche inerenti la pianificazione territoriale, elaborando visioni condivise sulle politiche del territorio e del paesaggio. Si intende inoltre continuare la promozione di tavoli di confronto sul tema delle risorse idriche, delle reti ecologiche e dei nodi infrastrutturali, attivando nello stesso tempo sinergie per progetti di cooperazione europea che rispondano ai bisogni emersi. “ Poiché la mancanza di coordinamento può far perdere efficacia ai provvedimenti assunti da ogni regione, ci auguriamo infine che, anche attraverso questo tavolo di lavoro, si proceda ad una sempre maggiore condivisione delle politiche territoriali, soprattutto con le regioni confinanti con il Piemonte ”, ha concluso l’assessore Cavallera .  
   
   
PAESAGGIO E TERRITORIO, PATTO FRA LE REGIONI DEL NORD DIVENTA POLITICO IL TAVOLO PADANO ALPINO MARITTIMO VERTICE A GENOVA, SÌ DI LIGURIA, PIEMONTE, VALLE D’AOSTA, LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA E PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO  
 
Genova, 13 Ottobre 2010. Patto fra le Regioni del Nord Italia su paesaggio e territorio, per lo sviluppo territoriale sostenibile della macro Regione Padano-alpina-marittima. Nato tre anni fa come momento di confronto fra soli tecnici, il nuovo Tavolo Padano Alpino Marittimo nato oggi a Genova ha prodotto anche un documento politico a tutto tondo, firmato oggi a Genova da Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e Provincia Autonoma di Bolzano. Non solo: il “Tavolo” si riunirà con cadenza mensile, e possibilmente sempre il giorno 12, in un regione diversa con all’ordine del giorno i temi più urgenti affrontati dai politici e dei tecnici. “Sulla stessa terra”- questo il titolo della Carta sottoscritta dagli assessori all’Urbanistica, in una giornata, il 12 ottobre, che ha inevitabilmente richiamato l’impresa di Cristoforo Colombo- ha come obiettivi principali rappresentare al meglio un territorio di 27 milioni di abitanti che produce una fetta importante della ricchezza del Paese e condividere le politiche del territorio, dalle infrastrutture alla tutela del paesaggio. Una prova di federalismo territoriale che ha già messo sul tavolo diverse questioni che le regioni del Nord affronteranno nei prossimi mesi. Spiega Marylin Fusco,vicepresidente e assessore alla Pianificazione Territoriale della Regione Liguria, principale artefice del vertice: “La nascita di un tavolo interregionale politico nasce dall’esigenza di trovare sinergie comuni e punti di condivisione nelle politiche strategiche da attuare sul territorio insieme con le altre regioni. Credo che in un momento in cui il federalismo è alle porte, non si possa più parlare solo di confini amministrativi ma di macro-regioni come questa, appunto, Padano-alpina-marittima, dove tutte le scelte fatte avranno implicazioni sul territorio per far sì che il federalismo venga attuato davvero”. Fra i primi punti individuati dalla sette regioni la semplificazione normativa e il superamento di molti vincoli nei confronti dei Ministeri e delle Soprintendenze, una disciplina comune, con leggi comuni, per esempio, sulle norme antinquinamento e il risparmio del suolo e la tutela del territorio e del paesaggio, con nuovi insediamenti in aree già edificate in passato  
   
   
LOMBARDIA: UN PREMIO ALL´EFFICIENZA DELLE P.A. RICONOSCIMENTI PER AO GARBAGNATE MILANESE, BRESCIA E MANTOVA ESEMPI VIRTUOSI COMUNE DI CORNAREDO (MI) E PROVINCIA DI LECCO  
 
Milano, 13 ottobre 2010 - Un premio all´efficienza e alla trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni. L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, ha presentato ieri mattina la prima edizione di "Lombardia Efficiente", riconoscimento dedicato agli enti che rispecchiano modelli ed esempi da seguire in materia di contenimento della spesa, trasparenza e modalità innovative nella gestione delle risorse pubbliche attraverso acquisti efficienti. Il premio è frutto della collaborazione tra Regione Lombardia e la Centrale Regionale Acquisti di Lombardia Informatica ed è destinato a tutti gli Enti e Pubbliche Amministrazioni del territorio lombardo, che potranno aderire partecipando al bando di concorso relativo alle loro attività per tutto il 2010. "Questa iniziativa - ha ricordato l´assessore Maccari - rappresenta un riconoscimento concreto per l´impegno profuso dagli enti di tutti i livelli per fare della Lombardia un sistema sempre più efficiente e ´aperto´ nei confronti delle aziende con le quali gli Enti lavorano e soprattutto del cittadino". "L´obiettivo dell´iniziativa - ha dichiarato il Consigliere Delegato di Lombardia Informatica, Giovanni Catanzaro - è in linea con la missione che Lombardia Informatica ha assunto in qualità di soggetto che lavora per e con il sistema regionale, operando come braccio operativo e partner tecnologico di Regione Lombardia per favorire il raggiungimento di livelli di eccellenza nell´azione amministrativa della Pubblica Amministrazione lombarda". "Il premio - ha aggiunto Maccari - prevede il riconoscimento di finanziamenti di 20.000 euro da destinarsi a progetti e interventi mirati allo sviluppo dell´informatizzazione dell´Ente, attraverso lo snellimento dei processi, la dematerializzazione e l´innovazione dei servizi al cittadino, con un occhio di riguardo per le tematiche ambientali cui Regione Lombardia guarda con particolare attenzione". Cuore di questo sistema, la Centrale Regionale Acquisti, che, attraverso la piattaforma Sintel, permette una gestione completamente informatizzata delle procedure di gara, appalto e acquisto beni e servizi da parte degli enti pubblici lombardi, con risultati assolutamente positivi. "La nostra realtà - ha spiegato Andrea Martino, direttore Centrale Regionale Acquisti - contribuisce agli obiettivi di spinta all´innovazione del sistema pubblico lombardo propri del mandato operativo di Lombardia Informatica, supportando il processo di ottimizzazione della spesa pubblica a favore di una sempre maggiore efficienza nella gestione delle risorse. L´azione strategica della Centrale per il territorio è duplice: da un lato opera attraverso iniziative di gara aggregata che premiano non solo i prezzi ma anche la qualità e le caratteristiche green delle forniture, dall´altra supporta il raggiungimento di risparmi di processo per gli Enti lombardi grazie agli strumenti di e-procurement come la piattaforma regionale Sintel". La piattaforma Sintel ha fatto registrare a oggi 1.500 gare bandite, per un valore complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro, con circa 350 Enti registrati e oltre 3.300 imprese presenti sulla piattaforma, di cui oltre il 60% con sede in Lombardia. I bandi gestibili attraverso questo sistema comprendono, tra gli altri, le forniture di beni di consumo, strumenti informatici, materiale sanitario a servizi quali il bike sharing o la segnaletica territoriale. "Tra le iniziative di rilievo condotte sulla piattaforma Sintel - ha detto Maccari - voglio ricordare, come esempi, le gare per la fornitura di farmaci svolte dall´Azienda ospedaliera di Brescia per 6 ospedali dell´Area Est (quasi 1200 lotti a gara, oltre 400 milioni di euro di ammontare a base d´asta, circa 140 fornitori coinvolti) e le due procedure promosse da Lombardia Informatica per l´intero sistema ospedaliero lombardo, per un valore, rispettivamente, di 220 milioni di euro e 1,5 miliardi di euro". "Trattando di efficienza - ha aggiunto Maccari - va rilevato che tramite le gare telematiche gli Enti hanno riportato un risparmio medio del 7,4% riducendo i tempi delle procedure di circa il 25%. Benefici si rilevano anche sul fronte della competitività, con una maggiore presenza di candidature nelle gare di appalto e anche a livello ambientale grazie al risparmio di carta: di questo passo è stato calcolato che da qui al 2014 la riduzione di documenti permetterà di risparmiare l´equivalente in carta di 560 alberi". A completare un´offerta volta all´ottimizzazione degli acquisti per l´intero sistema lombardo, i singoli Enti, attraverso le convenzioni attive, aggiudicate dalla Centrale Regionale Acquisti, possono accedere a forniture che per modalità d´erogazione e prezzi difficilmente sarebbero conseguibili singolarmente. Nel corso della giornata, sono stati premiati per la loro attività nel 2009, le Pubbliche Amministrazioni suddivise nelle categorie enti sanitari, enti regionali, enti locali con più di 10.000 abitanti ed enti locali sotto i 10.000 abitanti e Province. Sono state attribuite inoltre 3 menzioni alle Pubbliche Amministrazioni che si sono distinte in tema di dematerializzazione e trasparenza. Ecco l´elenco dei premiati con il riconoscimento "Lombardia Efficiente" e la motivazione dell´assegnazione: - Categoria Enti Sanitari Azienda ospedaliera "Salvini" di Garbagnate per essersi dimostrata virtuosa nelle procedure d´acquisto sia attraverso l´adesione alle Convenzioni attive che attraverso l´uso della piattaforma di e-procurement Sintel. - Categoria Enti Regionali Ersaf (Ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste) per aver aderito alle iniziative di raccolta dei fabbisogni online promosse da Centrale Acquisti e per le modalità di gara svolte sulla piattaforma di e-procurement Sintel con documentazione di gara condivisa tramite pubblicazione sul portale delle procedure. - Categoria Enti Locali grandi (oltre 10.000 abitanti) Comune di Cornaredo (Mi) per il numero di gare lanciate sulla piattaforma di e-procurement Sintel e per le modalità di gara svolte con documentazione di gara condivisa tramite pubblicazione sul portale delle procedure. - Categoria Enti locali piccoli (meno di 10.000 abitanti) e Province Provincia di Lecco per essersi dimostrata virtuosa per le modalità di gara svolte con documentazione di gara condivisa tramite pubblicazione sul portale delle procedure e per il numero di gare svolte con regole di gara secondo il criterio di gara economicamente più vantaggiosa. - Menzione Dematerializzazione Azienda ospedaliera "Salvini" di Garbagnate per aver efficacemente contribuito all´innovazione del proprio modello organizzativo in tema di acquisti, impegnandosi a convertire in modalità digitale le procedure di gara e abbattendo il proprio impatto ambientale connesso al consumo di carta. - Menzione Trasparenza Azienda ospedaliera di Mantova per l´impegno profuso nell´utilizzare efficacemente le tecnologie disponibili per garantire il massimo accesso e la massima condivisione di informazioni e documentazione prodotta in fase di gara, secondo il principio di leggibilità e chiarezza dell´azione amministrativa. - Menzione Competitività Azienda ospedaliera di Brescia per aver favorito il raggiungimento di elevati standard di qualità dell´offerta nel rispetto delle regole di sana competizione tra le imprese nelle proprie attività di gara e a favore della piena concorrenzialità del mercato.  
   
   
LAZIO, PATTO REGIONALIZZATO: 300 MILIONI PER COMUNI E PROVINCE  
 
Roma, 13 ottobre 2010 - Trecento milioni di euro per il Patto di stabilità regionalizzato. Ad annunciarlo, in conferenza stampa, il presidente della Regione, Renata Polverini, e l´assessore al Bilancio, Stefano Cetica. Sono già 113 i comuni, su 124, oltre alle cinque Province del Lazio, che hanno aderito al Patto regionalizzato. "Il Patto regionalizzato- ha spiegato Polverini- consente di sostenere, dunque, le problematiche dell´economia territoriale attraverso pagamenti che altrimenti non potrebbero essere effettuati, visti gli stringenti vincoli della normativa nazionale. Una novità assoluta in campo nazionale - ha aggiunto – che se fosse stato adottato lo scorso anno, il territorio avrebbe beneficiato di una maggiore capacità di spesa pari a 231 milioni di euro". L´ assessore Cetica ha ricordato come "altre regioni di tutta Italia abbiano chiesto al Lazio informazioni sul patto per poterlo applicare anche sui loro territori´´. Soddisfatto anche l’assessore agli Enti locali, Pino Cangemi, il quale ha rimarcato che "nonostante le difficoltà i comuni hanno capito lo sforzo di questa amministrazione, questa politica porterà grandi risultati e soprattutto una regione più vicina ai piccoli comuni". Ai 300milioni di euro del patto regionalizzato si aggiungono altri 54 milioni di euro per i piccoli comuni, quelli con una popolazione al di sotto dei 5 mila abitanti. Dei 54 milioni destinati invece ai 250 piccoli comuni del Lazio, 34 milioni di euro sono relativi al 50% dei residui passivi per spese di investimento, 2 milioni di euro sono relativi al 100% dei residui passivi per spese correnti, 10 milioni relativi a tutte le fatture al di sotto dei 5 mila euro pari all´elaborazione di 500 mandati al giorno a favore di 4 mila creditori. E ancora, 8 milioni di euro (dei 54 complessivi per i piccoli comuni) sono destinati ai comuni capofila dei distretti socio-sanitari: dei 21 comuni quello di Aprilia riceverà la somma maggiore, pari a oltre 1,2 milioni di euro. A questi fondi si aggiungono inoltre altri 8,5 milioni di euro che la Regione mette a favore dei consorzi di bonifica per le spese del personale, 3,2 milioni di euro relativi ai trasferimenti agli enti che hanno stabilizzato le Lsu e 1,4 milioni di euro a beneficio dell´associazionismo impegnato nella lotta alla droga.  
   
   
CAMPANIA, FEDERALISMO: PARLAMENTARI PDL CON CALDORO PER SUPERARE DIVARIO NORD - SUD  
 
Napoli, 13 ottobre 2010 - "I parlamentari campani, presenti il coordinatore e il vice coordinatore Cosentino e Landolfi, il presidente della Regione Caldoro, i presidenti delle province di Napoli e Salerno Cesaro e Cirielli hanno deciso di sostenere e difendere, con forza, durante l´iter parlamentare che si aprirà sul federalismo, le ragioni della Campania e del Sud". Lo sottolinea Nicola Formichella, delegato del presidente per i rapporti con i parlamentari. "I parlamentari campani, pur condividendo l´impianto della legge delega 42, hanno sottolineato che - in riferimento ai primi due decreti legislativi sul federalismo - non accetteranno soluzioni legislative tendenti a premiare posizioni di rendita e che rischino di aumentare il divario fra il Nord ed il Sud del Paese. "I partecipanti alla riunione hanno espresso piena sintonia con le posizioni del presidente Caldoro, impegnato in una battaglia tesa ad introdurre meccanismi di premialità in favore dei comportamenti virtuosi e delle performance di miglioramento delle regioni. "In questa azione - conclude Formichella - siamo sicuri di trovare il sostegno di tutto il Popolo della Libertà e del presidente Berlusconi che ha sempre dimostrato, con i fatti, una forte sensibilità verso la Campania ed il Mezzogiorno".  
   
   
LA TOSCANA SI RILANCIA INVESTENDO SULLE BUONE IDEE  
 
Firenze, 13 ottobre 2010 - Gli economisti la chiamano ´creatività distruttiva´, ovvero la capacità di buttare ciò che è obsoleto sostituendolo con qualcosa di nuovo e più creativo, il motore di ogni sviluppo economico. Un concetto non troppo diverso dalle “buone idee imprenditoriali” ricordate ieri dal presidente della Toscana Enrico Rossi e su cui, ha ribadito, occorre trovare il modo perché siano finanziate, facendo squadra e concentrando tutte le risorse a disposizione, pubbliche e private: trovando anche la giusta sponda con le banche, che “qualche no – dice Rossi - è salutare a volte che lo dicano, perché non sempre è giusto salvare tutto: fatta salva naturalmente la tutela dei lavoratori”, ma che sulle buone idee, quelle sì, dovrebbero essere meno rigide, sapendo leggere il futuro e il territorio. Si parlava di crisi e di nuovo modello di sviluppo oggi all´Università di Firenze. L´occasione era un incontro organizzato dalla Cgil Toscana e attorno al tavolo c´erano proprio tutti: sindacati, banche, aziende, studiosi. “Quello che dobbiamo temere – premette Rossi – è l´eccessivo localismo, la frammentazione corporativa e il guardarsi troppo indietro, ovvero una Toscana troppo seduta”. Serve invece più dinamismo. E il ruolo del pubblico può essere determinante. Rossi ne è convinto. «Una pubblica amministrazione più snella e produttiva può aiutare lo sviluppo – spiega - . Abbiamo iniziato e continueremo in questa opera e una partita importante riguarda i servizi pubblici, che contano da soli il 4% del Pil. Oggi ci sono più di ottanta società che gestiscono acqua, gas e rifiuti: pensiamo di arrivare a non più di cinque o sei». «Dobbiamo investi re sul manifatturiero e l´industria - sottolinea sempre Rossi -, ma senza dimenticarci i servizi alla persona dove oggi c´è troppo sommerso. Dobbiamo soprattutto valorizzare quelle 500 medie imprese toscane che hanno saputo reagire alla globalizzazione e che nel pieno della crisi non hanno perso il 15 o 30% ma solo il 2 e 3% ed ora stanno tornando a crescere». «Da qui dobbiamo ripartire – tira le fila - facendo delle scelte certo, evitando bandi e finanziamenti a pioggia ma individuando 15-20 progetti da finanziare e che coinvolgano i distretti. Perché la Toscana non è solo artigianato». E naturalmente, aggiunge il presidente, senza dimenticare la modernizzazione delle infrastrutture: aeroporto di Pisa e Firenze, porto di Livorno e alta velocità in testa. Con una premessa: «La crisi è stata causata dal capitalismo finanziario, ma non può essere fatta pagare solo ai cittadini e allo stato sociale. Co me fa il governo, tagliando le risorse che servono ai servizi”. “E pur costretta dal governo a tagliare, - conclude Rossi - la Regione su questo starà attenta: facendo le riforme che è giusto fare, ma senza affossare i servizi. A cominciare dai trasporti pubblici».  
   
   
SARDEGNA: BILANCIO AL VIA IL CREDITO D´IMPOSTA 2010  
 
 Cagliari, 13 Ottobre 2010 - A partire da giovedì 14 ottobre sul sito Sardegnaentrate sarà online la procedura telematica per inviare le richieste di accesso al credito d´imposta 2010. Si tratta dell´agevolazione fiscale disposta dalla Regione per venire incontro alle piccole e medie imprese che operano nei settori maggiormente colpiti dalla crisi (costruzioni, commercio, settore tessile, lavorazione dei metalli e di minerali non metalliferi, settore chimico, meccanico e dei servizi). Per la prima volta in Sardegna la Regione utilizza lo strumento del credito d´imposta, una sorta di bonus che le imprese beneficiarie posso utilizzare per pagare in compensazione tributi e contributi che devono essere versati tramite F24. L´agevolazione permetterà di ottenere un credito d’imposta pari al 20% dei contributi obbligatori versati nel 2009 agli enti di previdenza per il personale dipendente che lavora nelle sedi operative presenti in Sardegna. Una maggiorazione di un importo pari a 1.500 euro è inoltre prevista per ogni nuova assunzione a tempo indeterminato effettuata in Sardegna nel corso del 2010, che incrementi la base occupazionale in forze nelle sedi operative ubicate nell’isola al 31 agosto 2009. La maggiorazione è di 2000 euro se il nuovo assunto ha completato il percorso formativo previsto dal programma Master and back. Il credito verrà concesso secondo l’ordine cronologico di arrivo delle richieste, fino all’esaurimento dei fondi disponibili che ammontano a 50 milioni di euro. Ottenuto il bonus, le imprese potranno utilizzarlo a partire dalla prima scadenza di versamento con F24 utile nel mese di dicembre 2010, in compensazione. Avranno 12 mesi di tempo a partire dal primo dicembre, o dalla data di accoglimento dell’istanza, se successiva. Per facilitare le imprese sarà on line una procedura telematica per inviare le richieste rivolta agli intermediari, ai titolari e ai rappresentanti legali registrati al portale di Sardegna Entrate che si siano dotati di posta elettronica certificata e firma digitale.  
   
   
 PROGRAMMI OPERATIVI. COSÌ IL PRESIDENTE VENDOLA ALLA GIUNTA REGIONALE PUGLIESE  
 
Bari, 13 ottobre 2010 - Il Presidente della Regione, Nichi Vendola, ha reso ieri, alla Giunta, una comunicazione sull’avvio del processo di revisione dei Programmi Operativi della Regione Puglia 2007-2013. “La Regione- ha detto il Presidente- è chiamata ad un vigoroso slancio politico ed amministrativo, a compiti straordinariamente impegnativi volti a rafforzare il conseguimento degli stessi obiettivi indicati nel Programma di Governo illustrato in Consiglio regionale lo scorso mese di giugno”. Nel documento, che in riportiamo integralmente, l’analisi della situazione attuale e le soluzioni individuate per superarla. Di seguito la Comunicazione del Presidente della Regione Puglia sull’avvio del processo di revisione dei Programmi Operativi della Regione Puglia 2007-2013. 1. La situazione attuale La situazione economica attuale della Puglia appare molto diversa da quella del periodo 2006- 2008. Il percorso di sviluppo determinato da tre anni di crescita del Pil superiore alla media nazionale, dall’aumento dell’occupazione più consistente dell’intero Mezzogiorno, dal risveglio dei flussi di esportazione dopo la stasi del periodo precedente, aveva avviato il superamento di alcune tradizionali debolezze dell’economia regionale. La crisi internazionale ha interessato direttamente anche il sistema pugliese, interrompendo le dinamiche favorevoli in corso. Gli effetti della crisi contribuiscono a far emergere con maggiore chiarezza la percezione di una crisi sempre meno di ordine congiunturale, connotata da mutamenti di lungo periodo legati al consolidamento di nuovi modelli di divisione internazionale della produzione e del lavoro. Oggi la Puglia è dinanzi ad un bivio cruciale per le prospettive future: da un lato gli effetti più perversi della crisi internazionale, e dall’altro la possibilità di far leva sulle numerose e vitali risorse dei cittadini e degli imprenditori pugliesi per creare nuove e durature prospettive di sviluppo e di occupazione. 2. I mutamenti ed i vincoli del contesto esterno La situazione attuale richiede quindi la prosecuzione dell’azione del Governo regionale per contrastare le tendenze in atto e costruire più ampie prospettive di inclusione e di sviluppo. Cresce la consapevolezza che bisogna operare in un quadro generale fortemente mutato rispetto alla legislatura precedente, in cui si moltiplicano i vincoli e gli ostacoli di natura esterna. In primo luogo quelli della finanza pubblica e dei limiti imposti dal Patto di stabilità. I tagli a Regioni ed enti locali definiti dalla manovra finanziaria di luglio, ben superiori a quelli conclamati, unitamente all’inasprimento delle sanzioni legate ai vincoli del Patto di stabilità contenuti nella stessa manovra (destinati ad aumentare ulteriormente come previsto nella ipotesi di riforma attualmente in discussione a livello europeo), definiscono un quadro finanziario fortemente ridimensionato nella disponibilità di risorse da destinare alle politiche di sviluppo e coesione. Lo stesso Piano per il Mezzogiorno fa riferimento, per oltre il 30% dell’intera dotazione finanziaria, a risorse già acquisite nel precedente periodo di programmazione e la cui reale disponibilità risulta ancora da accertare in via definitiva. Tale situazione viene ulteriormente aggravata dal modello di relazioni interistituzionali oggi esistente tra i governi centrale e regionali che non favorisce la leale collaborazione volta al superamento, nell’interesse comune, dei problemi esistenti. Dopo la sottoscrizione del Piano di rientro della Sanità, si aprirà a breve una ulteriore fase di negoziazione con il Governo centrale legata alla definizione del Piano di stabilizzazione dei conti pubblici regionali che rischia di determinare ulteriori ripercussioni negative sui margini di manovra delle politiche di sviluppo regionali. Gli obiettivi di risanamento dei bilanci pubblici nazionali che l’Unione Europea pone oggi all’attenzione degli Stati membri con anacronistico rigore e severità, dimenticando la crisi acuta in cui versano decine di milioni di lavoratori e famiglie di tutta Europa, si ripercuoteranno in modo ancora più negativo sulle finanze regionali e locali. La programmazione e l’attuazione delle politiche regionali di sviluppo e coesione sono chiamate ad operare nell’ambito sempre più angusto dei vincoli del Patto di stabilità che finisce così per costituire l’ambito di riferimento con il quale tutte le Regioni devono fare i conti. 3. Un nuovo slancio per rafforzare l’attuazione del Programma di Governo Di fronte all’entità della crisi in atto ed ai mutamenti del contesto economico e finanziario esterno, la Regione è chiamata ad un vigoroso e compatto slancio politico ed amministrativo, a compiti straordinariamente impegnativi volti a rafforzare il conseguimento degli obiettivi indicati nel Programma di Governo illustrato al Consiglio regionale lo scorso mese di giugno. Per procedere in questa direzione occorre affrontare i vincoli che caratterizzano l’attuale periodo e con i quali l’operato del Governo regionale sul versante del rafforzamento delle politiche di sviluppo e di coesione economica e sociale è chiamato a fare i conti. Un primo aspetto riguarda l’entità degli importi che l’intero sistema regionale deve rendicontare a partire dal 2011 e per gli anni successivi al fine di evitare il disimpegno automatico delle risorse (pari a circa 1.200 milioni di euro). Il perseguimento di tali obiettivi deve essere affrontato tenendo conto sia dei vincoli del Patto di Stabilità, sia in particolare della necessità di individuare cospicue risorse finanziarie del bilancio autonomo regionale da destinare alla quota di cofinanziamento che la Regione è chiamata a mettere a disposizione dei diversi soggetti esterni nell’attivazione degli interventi. A tal fine non possono essere trascurate in questa fase le situazioni in cui versano numerose amministrazioni pubbliche pugliesi che comportano un generale rallentamento della capacità di spesa e, conseguentemente, della capacità di conseguire in pieno tutti gli obiettivi di rendicontazione. Un ulteriore punto determinante riguarda le necessità di rafforzare ulteriormente le strategie di integrazione sia nelle politiche, sia negli strumenti operativi di intervento. Le politiche di sviluppo economico ed industriale, le politiche giovanili, le politiche sociali e sociosanitarie – anche al fine di contrastare ovvero ridurre gli impatti potenzialmente negativi sul territorio del Piano di rientro sanitario - le politiche del lavoro, devono trovare nel rafforzamento delle competenze e dei “saper fare” una leva concreta per accrescere l’efficacia e le ricadute sul territorio. Particolarmente determinante si rivela al riguardo il contributo del Fondo Sociale Europeo per rafforzare gli interventi nel campo degli aiuti alle imprese, così come delle politiche del lavoro, di conciliazione vita-lavoro, del sostegno all’accesso dei servizi sociali e per l’infanzia. L’entità della crisi in atto, così come l’aumento delle aree di povertà e di disagio sociale, richiedono inoltre il ricorso a strumenti innovativi di sostegno al reddito ed alle capacità di lavoro autonomo dei giovani, delle donne, dei cassintegrati, dei disoccupati di lunga durata. I programmi e le risorse a disposizione devono essere pertanto utilizzati secondo approcci integrati e convergenti finalizzati sia a rafforzare la manovra anticrisi, sia a sostenere gli interventi per lo sviluppo e l’innovazione, anche al fine di sostenere al meglio la crescita dell’industria della creatività quale ulteriore volano di crescita socio-economica. 4. La revisione dei Programmi Operativi Le politiche regionali di sviluppo e coesione costituiscono l’elemento centrale del Programma di Governo dell’attuale Giunta regionale e trovano prevalente attuazione attraverso i Programmi Operativi regionali cofinanziati dai Fondi strutturali (in assenza ad oggi dei Programmi finanziari dal Fas), oltre che dal Piano di Sviluppo Rurale. I Programmi Operativi oggi in vigore sono stati predisposti nel biennio 2006-2007, in una fase economica, sociale e di finanza pubblica molto diversa da quella attuale. Anche dal punto di vista programmatico, la situazione odierna appare decisamente differente da quella di tre anni fa. Il Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, privato dell’indispensabile supporto alle politiche regionali costituito dalle risorse del Fas, è risultato con il passare del tempo sempre più illusorio e fortemente compromesso. La stessa programmazione regionale ha registrato importanti novità ed evoluzioni nel periodo successivo alla predisposizione dei Programmi Operativi regionali, con particolare riferimento alla definizione del Piano regionale dei trasporti, delle Strategie regionali in tema di ricerca, innovazione e Società dell’Informazione, del Piano di tutela delle acque, del Piano paesaggistico territoriale, del nuovo Piano delle politiche sociali. Dal punto di vista attuativo, il primo periodo di esecuzione dei Programmi Operativi regionali, accanto ai risultati positivi, non ha inoltre mancato di evidenziare alcuni nodi dovuti a vari aspetti quali la capacità di gestione delle priorità fondamentali; il rafforzamento dei processi di apprendimento e di accumulo delle conoscenze; i processi di governance dei territori delle Aree Vaste; la capacità di rafforzare la manovra anticrisi sul versante della formazione. A ciò si aggiungono i mutamenti particolarmente evidenti e significativi del contesto economico e sociale che conducono a fabbisogni e richieste di intervento cui il Governo regionale pugliese ha il dovere morale, prima che politico ed istituzionale, di rispondere in modo tempestivo ed efficace. Tutti gli elementi del mutato contesto nazionale e pugliese sin qui richiamati sottolineano la necessità di rivedere ed aggiornare i Programmi Operativi regionali orientandoli in modo più efficace e coerente alle nuove domande e fabbisogni di sviluppo e coesione dei cittadini pugliesi. Le linee guida di tale processo di riprogrammazione sono costituite dagli obiettivi del Programma di Governo dell’attuale Giunta regionale, nonché dai nuovi orientamenti comunitari già formalmente adottati in tema di politiche di coesione e politiche per l’occupazione che perseguono l’obiettivo di una crescita a tre dimensioni: crescita inclusiva: promuovere un´economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale crescita sostenibile: promuovere un´economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva crescita intelligente: sviluppare un´economia basata sulla conoscenza e sull´innovazione. Anche la Puglia è chiamata a costruire una nuova Agenda di impegni per contrastare le povertà e l’esclusione sociale, per creare nuove competenze e nuovi posti di lavoro, per agevolare l’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, per sostenere lo sviluppo di un sistema imprenditoriale solido ed in grado di competere sui mercati esteri, per favorire lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione e dell’economia digitale, per creare una Puglia efficiente e rispettosa sotto il profilo dell’utilizzo e valorizzazione delle risorse ambientali, coerentemente con le priorità chiave già individuate dall’Unione Europea nel nuovo contesto delle politiche di sviluppo e coesione. Risulta evidente, tuttavia, che per procedere in questa direzione è necessario poter contare su nuove relazioni contrattuali e cooperative con il Governo centrale, incentrate su una fase di concreta e proficua collaborazione interistituzionale che conduca all’assunzione di impegni e risultati reciprocamente assunti e verificabili. Il Governo regionale conferma il perseguimento di tale volontà ed obiettivo prioritario in tutte le sedi di incontro a livello istituzionale e tecnico già aperte e che verranno attivate nei prossimi mesi a livello nazionale, nell’interesse esclusivo della Puglia e dei cittadini pugliesi. 5. Il percorso da seguire Le fasi del processo da seguire per la revisione dei Programmi operativi sono indicate dai Regolamenti comunitari ed in particolare dagli art. N. 33 e n. 48 del Regolamento n.1083/2006, così come modificato quest’ultimo dall’art. N. 1, paragrafo 5, del Regolamento n.539/2010. Il processo di revisione dei Programmi è finalizzato alla ridefinizione ed aggiornamento degli obiettivi e delle strategie di sviluppo, così come delle linee di intervento e del relativo quadro finanziario. Al fine di garantire la necessaria attività di integrazione e di coerenza con gli obiettivi delle politiche di sviluppo e coesione definiti nel Programma di Governo, il processo di revisione sarà coordinato dal Servizio Attuazione del Programma che si avvarrà della collaborazione del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici per le analisi valutative. L’attività verrà svolta con la partecipazione delle Autorità di Gestione dei Programmi, dei Responsabili di Asse, e di tutte le altre strutture regionali coinvolte. Il processo di revisione verrà promosso inoltre con la più ampia partecipazione e coinvolgimento del partenariato istituzionale e socioeconomico, così come previsto dai Regolamenti e dalle intese presenti a livello comunitario, nazionale e regionale. Nichi Vendola  
   
   
RECUPERO EVASIONE FISCALE, 28 MILIONI IN PIÙ IN NOVE MESI L´ANNO SCORSO ERANO ENTRATI NELLE CASSE DELLA REGIONE TOSCANA 50 MILIONI  
 
Firenze, 13 ottobre 2010 - Cresce il recupero dell´evasione fiscale in Toscana. Dall´inizio dell´anno fino a settembre la Regione ha riscosso 78 milioni e 206 mila euro di tributi regionali non regolarmente pagati nei tempi dovuti: bollo auto, addizionale Irpef e Irap in testa. Rispetto agli stessi nove mesi dell´anno precedente è il 54,10 per cento in più. Ed anche se togliamo due partite una tantum da quasi 14 milioni - una riguarda la Lucchini di Piombino, l´altra l´Università di Siena – il recupero strutturale che avrà ricadute sugli anni successivi vede comunque un incremento del 27,10 per cento. «La lotta all´evasione fiscale e più in generale all´illegalità economica è una prioriità per l´attuale giunta. E con gli strumenti che abbiamo messo a punto in questi mesi, in futuro ci attendiamo ancora maggiori risultati – commenta l´assessore alle riforme e al bilancio della Toscana, on. Riccardo Nencini –. E´ una priorità per una questione di equità anzitutto, ma anche perchè il recupero dell´evasione fiscale èanche l´unica vera ´nuova´ fonte di entrata per un sistema pubblico che deve fare conti con tagli pesanti». «Piùrisorse riusciremo a recuperare – spiega Nencini - e maggiori potranno essere i servizi e le politiche di sostegno per imprese e cittadini». «Più crescerà il recupero dell´evasione fiscale – aggiunge - e con piùforza riusciremo a riaffermare un principio di legalitàtroppe volte violato». Come a Prato e nel suo distretto cinese parallelo, dove i numeri elaborati dagli uffici della Regione dicono che c´è un trend di recupero altrettanto in crescita (+46% sul solo coattivo, fino ad agosto) e per cui, il 27 settembre, è stato creato u n gruppo di lavoro ad hoc. 28 milioni in più in nove mesi - Ogni anno la Regione recupera tra gli 80 e i 100 milioni di tributi regionali non riscossi: nel 2009 erano stati addirittura 110. Alcuni non vengono pagati per dimenticanza: sul bollo auto, soprattutto. «Per questo pensiamo in futuro di inviare a casa dei toscani un avviso di scadenza personalizzato: una sorta di ´nodo al fazzoletto´» accenna l´assessore Nencini. In altri casi viene emessa una cartella esattoriale. Da gennaio a settembre nel primo e secondo modo sono stati recuperati 78 milioni. L´anno scorso, nello stesso periodo, erano stati 50 . 54 Comuni hanno firmato l´accordo con la Regione - Prosegue intanto l´adesione dei Comuni all´accordo firmato da Regione ed Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, per cui la metà dei tributi recuperati con la collaborazione delle ammnistrazioni comunali rimarrà n elle casse degli enti locali. Fino ad oggi hanno firmato sei capoluoghi di Provincia (Arezzo, Carrara, Firenze, Livorno, Pistoia, Siena) ed altri 48 Comuni, che insieme contano 1 milione e 361 mila residenti, ovvero il 38,91% della popolazione di tutta la Toscana. Un software per le banche dati - Va avanti anche il progetto per mettere a disposizione di tutte le amministrazioni comunali un nuovo software (il progetto Elisa, di cui è capofila Fabbriche di Vallico ndr) per meglio condividere le banche dati in possesso della pubblica amministrazione.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: VIA LIBERA AL BILANCIO 2011 AMMONTA A 5,240 MILIARDI DI EURO.  
 
Bolzano, 13 ottobre 2010 - Il bilancio di previsione 2011 della Provincia di Bolzano è di 5,240 miliardi di euro, con una flessione di 44 milioni di euro, pari allo 0.84%, nei confronti dell´anno precedente. "Rispetto alla proposta della scorsa settimana - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - sono state apportate delle leggere correzioni. Nonostante il calo, si tratta comunque di un bilancio che ci consentirà di rispettare gli impegni presi e di pianificare i principali progetti futuri". Per la maggior parte dei settori la riduzione dei fondi è stata del 6%, anche se, sulla carta, i tagli sono stati particolarmente incisivi in opere pubbliche, sport, lavoro e urbanistica. Per quanto riguarda le opere pubbliche, la flessione del 20% è da addebitarsi alla mancata presenza, nel bilancio di quest´anno, dei fondi per la costruzione del nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud, la cui ultima tranche di finanziamento (25 milioni) era stata inserita nel bilancio 2010. Un altro settore che fa registrare un eclatante segno meno è quello dello sport e del tempo libero (-41%): in questo caso c´è da sottolineare che il completamento dello stanziamento per la cittadella dello sport di Laives, che dovrebbe ospitare anche il nuovo stadio del F.c. Südtirol/alto Adige, ha fatto mancare a questo capitolo di spesa ben 11 milioni di euro rispetto all´anno precedente. Altro settore in netto calo è quello dell´urbanistica (-62%), che è riuscito a contenere le spese grazie alla digitalizzazione della cartografia e all´eliminazione dei costi per l´osservatorio sul tunnel di base del Brennero, che verrà finanziato con fondi speciali. Il -74% del capitolo lavoro e occupazione, invece, è da addebitarsi ad una diversa procedura amministrativa: rispetto agli anni scorsi, infatti, i fondi europei non verranno più iscritti a bilancio ad inizio anno, ma saranno iscritti man mano che i singoli progetti verranno finanziati. Per quanto riguarda, infine, il capitolo servizi non attribuibili, il -42% è motivato dal blocco del fondo per la contrattazione collettiva dovuto allo stop triennale dei rinnovi imposto dal governo centrale.  
   
   
PROGETTO "EMILIA-ROMAGNA TERRA D´ASILO", IL NUOVO ENTE CAPOFILA È IL COMUNE DI REGGIO EMILIA. CIRCA 4.500 PRESENZE IN REGIONE, TRA CHI HA OTTENUTO UNA PROTEZIONE DALLO STATO E CHI HA FATTO DOMANDA DI ASILO ED È IN ATTESA DI RISPOSTA.  
 
 Bologna, 13 ottobre 2010 – Sono circa 4.500 in Emilia-romagna, tra coloro che hanno ottenuto una protezione dallo Stato italiano e coloro che hanno fatto domanda di asilo e attendono ancora una risposta. Provengono soprattutto da Eritrea, Costa d’Avorio, Nigeria, Afghanistan, Somalia e fuggono da dittature, guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani. E’ quanto emerge dal monitoraggio annuale del progetto “Emilia-romagna terra d’asilo”, che ha un nuovo capofila, il Comune di Reggio Emilia. Di queste persone, della loro protezione e accoglienza, sancita anche a livello europeo e internazionale, in Italia si occupa una rete di enti locali insieme ad associazioni e cooperative sociali: il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Attualmente in Emilia-romagna esistono nove progetti – a Rimini, Forlì, Ferrara, Ravenna, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Fidenza – inseriti nella rete nazionale Sprar, per un totale di 245 posti, finanziati tramite un bando nazionale del ministero dell’Interno. A fine settembre il bando è stato riaperto e per la prima volta i progetti avranno validità triennale (2011/2013). “Il mio auspicio – afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali e di integrazione per l´immigrazione Teresa Marzocchi – è che al nuovo bando si ripresentino e siano nuovamente approvati tutti e nove i progetti già avviati negli scorsi anni, ma non solo: che ai territori già coinvolti nell’accoglienza in Emilia-romagna si aggiunga quest’anno anche quello di Piacenza”. Il diritto di asilo “è un diritto fondamentale – aggiunge l’assessore – e la tutela di chi fugge dalle dittature e dalle guerre è un dovere di ogni società democratica. Senza contare che i rifugiati possono rappresentare una grande risorsa, sociale e culturale, per i Paesi che li accolgono”. “Emilia-romagna terra d’asilo” - La Regione Emilia-romagna è l’unica regione in Italia ad aver adottato, insieme agli enti locali, ai sindacati e a diverse realtà del terzo settore, un protocollo d’intesa per assicurare ai rifugiati accoglienza e possibilità di integrazione “armoniche” a livello regionale. Dal protocollo è nato nel 2005 il progetto “Emilia-romagna terra d’asilo”, che ha l’obiettivo di ampliare e supportare la rete dei partner, realizzare un monitoraggio annuale, organizzare corsi di formazione per operatori degli enti locali, forze dell’ordine e terzo settore. Da quest’anno l’ente capofila del progetto è il Comune di Reggio Emilia. “Il lavoro di rete si è dimostrato negli scorsi anni decisamente efficace per diffondere attività di accoglienza e buone prassi, oltre che per dare informazioni corrette sui diritti umani delle persone, perché questo è il tema di base legato alla popolazione rifugiata, che nulla ha a che fare con quello dell’immigrazione clandestina” spiega l’assessore a Coesione e Sicurezza Sociale del Comune Franco Corradini. “In questo modo, grazie alla rete, si valorizzano e si diffondono le risorse presenti sui territori. Sono orgoglioso del ruolo di primo piano che assume da ora il Comune di Reggio Emilia a livello regionale; continueremo quanto di buono è stato fatto finora, grazie all’impegno di Regione, enti locali e terzo settore”.  
   
   
ISTAT, STRANIERI SONO 4,2 MILIONI, + 8,8% IN UN ANNO; A MILANO LA PRESENZA E’ IL 16%, PIÙ DEL DOPPIO DI QUELLA NAZIONALE E IN UN ANNO LA CRESCITA E’ STATA DEL 10%” AUMENTI ESPONENZIALI PER COSTI SOCIALI E DI SICUREZZA A CARICO DEI COMUNI: IMMIGRAZIONE SOSTENIBILE LA VIA D’USCITA  
 
Milano, 13 ottobre 2010 - “Il dato dell’Istat che certifica una media del 7% dei cittadini stranieri residenti in Italia per Milano va più che raddoppiato. Perché lì invece la media è del 16%. La stessa crescita annua al primo gennaio 2010 è stata in città del 10% a fronte dell’8,8% nazionale. Ci sono quartieri poi dove 1 su tre non è italiano: Loreto 29%, Ortomercato 29%, Parco Monluè-ponte Lambro 32%, Selinunte 28%, Farini 30%, Bovisa 29%, Dergano 29%. E due degli 88 Nil (Nuclei di identità locale) sono già a maggioranza stranieri (Parco Bosco 61% e Triulzo Superiore 62 %). Senza dimenticare poi la presenza stimata a Milano di circa 50 mila clandestini. Ogni analisi sociologica, ogni dibattito sulla sicurezza, sulle problematiche sociali, non può ignorare questa fotografia che dà un quadro unico della metropoli” . Lo afferma il vice Sindaco e a assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato a commento dei dati sulla crescita dell’immigrazione straniera diffusi dall’Istat. “In un quartiere come la Comasina, 26% di stranieri -fa notare De Corato - l’immigrazione in dieci anni è cresciuta del 445%. Sul lungo periodo i dati sono ancora più eclatanti. Perché, secondo il Servizio Statistica, in trent’anni Milano ha perso il 32% degli italiani. Mentre contemporaneamente gli stranieri sono cresciuti dell’835%. Ovvero è stata svuotata di 528 mila milanesi (da 1.663.361 a 1.105.310) gonfiandosi di 185 mila stranieri (da 22.238 a 208.021). Investire nell’integrazione è uno slogan facile. Ma tradotto in pratica significa costi sociali, economici e per la sicurezza a carico dei Comuni in crescita esponenziale. La via d’uscita non è dire sì o no all’ immigrazione, ma l’immigrazione sostenibile”.  
   
   
FVG: SIGNIFICATIVA DIMINUZIONE DELLA CIG IN SETTEMBRE  
 
Trieste, 13 ottobre 2010 - "Dopo i picchi di luglio e agosto, la Cig totale autorizzata in settembre cala in maniera significativa del -43,7 per cento rispetto ad agosto, e ciò grazie al crollo della Cigs in deroga, che aveva toccato ad agosto il record di 1,4 milioni di ore, e della Cigs che diminuisce del 47,7 per cento, compensando così anche la crescita della componente Ordinaria". Lo rileva l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, commentando i dati di settembre. Nel mese di settembre 2010 in Friuli Venezia Giulia sono state erogate 1.733.333 ore di cassa integrazione, delle quali 694.298 di Cig Ordinaria (39 per cento), 806.040 ore di Cig Straordinaria (46 per cento), 272.995 ore di Cig in Deroga (15 per cento). La distribuzione territoriale - fa notare ancora l´asssessore Brandi - vede la riduzione della Cig su base congiunturale in tutta la regione (-43,7 per cento): la flessione più significativa si registra in provincia di Udine (-58,7), soprattutto per il drastico calo della Deroga, e in misura più moderata a Trieste (-34) e Pordenone (-27,7) e infine Gorizia (-7,6 per cento). La lettura per ramo di attività evidenzia, su base congiunturale, la crescita significativa dell´edilizia (197mila ore rispetto alle 81mila di agosto e alle 111mila di settembre 2009). Calano tutte le altre componenti, tra cui l´industria (-47 per cento). Su base tendenziale, l´aumento per l´industria è inferiore a quello complessivo (+14,8 per cento contro +18,8 per cento), mentre superiori sono gli incrementi per commercio (+89,7) ed edilizia (+76,8 per cento). L´artigianato è l´unica componente a flettere su base tendenziale (-60,4 per cento). Nel mese di settembre 2010 le ore concesse alla meccanica sono circa la metà del totale (871mila). Il legno, con 283mila ore incide per il 16 per cento. Il terzo settore per rilevanza è il commercio (7,9 per cento del totale).  
   
   
MILANO PER L’ABRUZZO. DUE MILIONI DI EURO ALLE IMPRESE AQUILANE COLPITE DAL TERREMOTO  
 
Milano, 13 ottobre 2010 - Comune e Camera di Commercio insieme per sostenere l’imprenditorialità aquilana. Con l’iniziativa “Milano per l’Abruzzo”, negli ultimi mesi sono stati raccolti due milioni di euro da destinare alle piccole e medie imprese colpite dal terremoto. Ieri , all’Aquila, la cerimonia di premiazione delle 14 imprese vincitrici del bando, alla presenza dell’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi, in rappresentanza del Sindaco Letizia Moratti, e del membro di Giunta della Camera di Commercio Renato Borghi. “Questo è un giorno importante per Milano che non ha dimenticato la tragedia che ha colpito l’Abruzzo - ha dichiarato il Sindaco Letizia Moratti -. Con la consegna di questo premio, dedicato alle piccole e medie imprese aquilane, vogliamo dare nuovo slancio e sostenere la ripresa dell’economia abruzzese. Un’iniziativa straordinaria per rispondere all’emergenza che ha colpito l’Abruzzo, a conferma dell’impegno della nostra città per ricostruire quanto è stato danneggiato dal sisma. Un impegno che è passato dall’intervento della Protezione Civile, a poche ore dal terremoto, per portare aiuto alla popolazione; dalla formazione universitaria, attraverso l’assegnazione di nove borse di studio rivolte a studentesse abruzzesi nel campo della moda; e, ancora, dalla raccolta fondi destinata al restauro del grande patrimonio artistico dell’Aquila, che ha visto uniti il Comune, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione Cardinale Federico Borromeo di Milano. Un impegno che, oggi, guarda al rilancio delle attività produttive e che ci auguriamo possa servire a sostenere la creatività delle vostre imprese”. “Dal giorno in cui il sisma ha colpito L’aquila - ha aggiunto l’assessore Giovanni Terzi - Milano ha promosso iniziative a sostegno dei terremotati. Un impegno concreto che ha permesso alla nostra città di diventare luogo privilegiato della raccolta fondi come dimostra, ad esempio, il grande successo del concerto organizzato a San Siro da Laura Pausini e altre 50 grandi artiste italiane. Un momento di solidarietà umana che si affianca alle numerose azioni che l’amministrazione milanese mette in campo per sostenere le zone colpite dal sisma. Azioni che non si esauriscono con questa importante premiazione, ma hanno l’obiettivo di continuare nel tempo, per rendere il capoluogo lombardo protagonista della ricostruzione e rinascita”. “Questa iniziativa a favore delle imprese dell’Aquila – ha affermato Renato Borghi della Camera di Commercio di Milano – è importante perché le istituzioni che rappresentano i cittadini, i lavoratori e le imprese si sono trovate insieme, coalizzando i loro sforzi, per portare avanti un progetto di solidarietà di alto profilo morale. Una raccolta di fondi e un intervento straordinario per essere vicini in modo concreto alle popolazioni colpite dal terremoto che non devono essere dimenticate”. Con le varie iniziative organizzate dal Comune di Milano per sostenere le popolazioni terremotate sono stati raccolti anche 30mila euro per il restauro dei beni culturali dell’Abruzzo e dell’Ambrosiana, che ha visto impegnate, a fianco dell’Amministrazione comunale milanese, la Fondazione Cardinale Federico Borromeo e la sua prestigiosa Istituzione in occasione del G8 della scorsa estate e della successiva esposizione, in Sala Alessi, dei fogli del Codice Atlantico di Leonardo. “Il ricavato - ha annunciato Letizia Moratti - sarà destinato a sostegno della Biblioteca Arcivescovile ‘Cardinale Carlo Gonfalonieri’ dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose ‘Fides et ratio’ “.  
   
   
IMPRESE IN SICILIA: 36 MIL PER FINANZIARE O COMPLETARE AREE ARTIGIANALI  
 
Palermo, 13 ottobre 2010 - Poco piu´ di 36 milioni per il completamento o la realizzazione di 8 aree attrezzate artigianali in altrettanti comuni siciliani. "Si tratta dei fondi previsti dalle misure 5.1.2.2 e 5.1.2.3 del P.o.-fesr 2007-2013 - spiega l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi - con i quali sono stati finanziati complessivamente 51 progetti: 29 per il completamento di aree con le opere di urbanizzazione primaria e 23 invece per la realizzazione di nuovi insediamenti". Inizialmente erano stati messi a bando circa 90 milioni, il 70 per cento della dotazione complessiva. Gli uffici avevano stilato ed approvato la graduatoria dei progetti ammissibili. Grazie allo sblocco del rimanente 30 per cento, autorizzato dalla Giunta di governo, e´ stato possibile far scorrere la graduatoria finanziando con i 36 milioni ora disponibili anche i progetti in un primo momento ammissibili ma non finanziabili. Nello specifico verranno erogati ai Comuni: 3 milioni 980 mila euro per il completamento dell´area artigianale di Aragona (Ag); 3 milioni 388.568 per la nuova area artigianale di Melilli (Sr) e 2 milioni 160 mila euro circa per quella di Augusta (Sr); 2 milioni 976 mila euro per la nuova area artigianale di Piazza Armerina (En) e 3 milioni 800 mila euro per quella di Caltagirone. Per realizzare nuove aree artigianali in tre comuni del Messinese, Ucria, Basico´ e Santo Stefano di Camastra, via libera ai finanziamenti rispettivamente per 1 milione 950 mila, 849 mila e 3 milioni 798 mila euro. "Complessivamente abbiamo finanziato progetti per circa 127,5 milioni di euro. Abbiamo utilizzato tutte le risorse disponibili per le due misure - aggiunge Venturi - e questo e´ certamente un buon risultato per una Regione che ha, a detta di molti, difficolta´ a spendere le ingenti risorse messe a disposizione dal P.o.-fesr".  
   
   
TUTELA DEL CONSUMATORE, IL PROGRAMMA DELLA REGIONE MARCHE PRESENTATO AL MINISTERO.  
 
 Ancona, 13 Ottobre 2010 - Difendersi dai comportamenti molesti e ossessivi (stalking), orientarsi nel passaggio al digitale terrestre che verra` introdotto, nelle Marche, il prossimo anno, a seguito dello spegnimento delle frequenze analogiche. Sono due delle tematiche che la Regione pone al centro di un Programma di sensibilizzazione e di informazione del consumatore che verra` sviluppato attraverso undici interventi, realizzati con la collaborazione delle associazioni degli utenti, degli istituti scolastici, di altre Regioni. La Giunta regionale ha presentato al ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di finanziamento, per un importo di 398 mila euro. La somma corrisponde alla quota del Fondo nazionale che lo stesso Ministero ha assegnato alle Marche. Le risorse provengono dalle sanzioni amministrative inflitte dall´Autorita` garante della concorrenza, sul territorio italiano, che vanno destinate a iniziative a favore dei consumatori. Complessivamente alle Regioni sono stati riconosciuti 13 milioni di euro. Il programma presentato dalle Marche ha avuto l´approvazione del Comitato regionale consumatori. ´Gli obiettivi che intendiamo conseguire attraverso questo programma ´ spiega l´assessore ai Consumatori, Antonio Canzian ´ sono quelli di sensibilizzare, informare e assistere i consumatori, promuovendo la figura di un utente sempre piu` qualificato e all´altezza dell´importante ruolo che riveste sul mercato. Le sue scelte, i suoi comportamenti, infatti, orientano i consumi e spingono, in modo determinate, le leve economiche dell´intero sistema economico e sociale. Un consumatore consapevole dei propri diritti, in sintonia con l´evoluzione del mercato, contribuisce a riorientare le politiche commerciali a favore dei cittadini, i quali diventano protagonisti attivi del processo produttivo´. Tre le finalita` che il programma persegue, figura anche la conoscenza delle normative a tutela della salute e della sicurezza. Alcuni interventi interesseranno le giovani generazioni attraverso l´attivita` degli istituti scolastici. Il Piano coinvolge le Associazioni dei consumatori iscritte al registro regionale. Verra` realizzato puntando sulla rete degli sportelli territoriali, su azioni educative nelle scuole, campagne di comunicazione, spazi informativi, opuscoli, pubblicazioni, siti internet..  
   
   
NEL 2009 GLI INVESTIMENTI STRANIERI IN PIEMONTE E QUELLI PIEMONTESI ALL’ESTERO  
 
Torino, 13 ottobre 2010 - Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2009 gli investimenti diretti esteri nel nostro Paese, al netto dei disinvestimenti, sono stati pari a circa 20,7 miliardi di euro, stabili rispetto al 2008. Nel panorama italiano esistono però marcate differenze: se si confrontano le medie quinquennali 2005-2009 (calcolate in modo da smorzare la naturale oscillazione dei flussi nel corso degli anni) emerge, infatti, come Lombardia, Lazio e Piemonte intercettino da soli più della metà degli Ide in entrata sul territorio nazionale, con quote rispettivamente pari al 19%, 16,3% e 15,4%. Nel 2009, dunque, il Piemonte si colloca in seconda posizione tra le regioni per investimenti in entrata (6,9 miliardi di euro). Sebbene nell’ultimo anno gli Ide diretti verso il territorio piemontese si siano ridotti del 2,3%, la flessione del 29,6% che ha colpito i disinvestimenti consente di ottenere un saldo positivo, in forte aumento rispetto al 2008, che porta a quota 3,3 miliardi di euro gli investimenti netti. “Il Piemonte continua a essere attrattivo, nonostante la scia della crisi internazionale che ha colpito anche la nostra regione. L’incremento, dovuto principalmente alla ripresa degli investimenti diretti esteri in entrata, rappresenta il frutto di scelte localizzative aziendali che tendono a premiare un territorio complessivamente competitivo, soprattutto dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione, che riesce ad offrire un contesto positivo sia sotto il profilo ambientale e infrastrutturale che sotto quello burocratico e istituzionale - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Le istituzioni locali sono chiamate, ora più che mai, a concentrare gli sforzi e a unire i mezzi per sostenere la sfida dell´internazionalizzazione: solo compiendo scelte lungimiranti potremmo continuare a rafforzare il ruolo del Piemonte nel mercato globale”. Per quanto riguarda la provenienza degli investimenti, nel 2009 è l’Unione europea a 27 Paesi a detenere la quota maggiore, mentre a livello extraeuropeo i flussi maggiori di Ide provengono da Svizzera e Giappone. Fra i Paesi europei, prevalgono gli investimenti effettuati da Francia e Irlanda. A livello settoriale, il risultato positivo ottenuto nel 2009 è principalmente imputabile ai forti investimenti nei servizi finanziari; ripartono anche gli investimenti nel campo della chimica e nei servizi dei trasporti, mentre rimangono ancora sensibili i disinvestimenti nel settore dei mezzi di trasporto. L’analisi territoriale mostra come, nel 2009, il principale catalizzatore di Ide sia stata la provincia di Torino, seguita da Novara e Alessandria, mentre a Cuneo i disinvestimenti prevalgono sugli investimenti. Gli investimenti italiani e piemontesi all’estero Sul versante degli Ide in uscita, nel 2009 gli investimenti netti verso l’estero dall’Italia sono ammontati complessivamente a 27,7 miliardi di euro, in aumento rispetto all’anno precedente. La bilancia degli Ide a livello nazionale, calcolata come differenza tra gli Ide in entrata e quelli in uscita al netto dei disinvestimenti, nel 2009 chiude così in negativo (-7 miliardi). In Piemonte, gli investimenti netti verso l’estero si sono attestati a quota 2,8 miliardi, in aumento rispetto al 2008, portando cosi la bilancia degli Ide a un valore positivo per circa 512 milioni di euro. Questo dato è il risultato dell’aumento degli investimenti (che si attestano 9,4 miliardi) e al decremento dei disinvestimenti (che invece raggiungono gli 86,6 miliardi), interrompendo così il trend negativo che da alcuni anni caratterizzava il Piemonte. Considerando i Paesi di destinazione degli Ide piemontesi, si può notare come sia l’Unione europea nel suo complesso l’area maggiormente interessata dai flussi di investimento regionale se viene considerato il valore del 2009, mentre primeggiano gli Stati Uniti se si valuta la media quinquennale. Dal punto di vista settoriale, anche nel caso degli Ide diretti verso l’estero i servizi finanziari si aggiudicano la maggior quota, considerando sia il 2009 che la media quinquennale. A livello provinciale, la maggior degli investimenti verso l’estero, pari a circa 2,7 miliardi al netto dei disinvestimenti, parte dal territorio di Torino.  
   
   
MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE, CONVEGNO ARGE ALP A BRESSANONE  
 
 Bolzano, 13 ottobre 2010 - Nell´ambito della comunità delle regioni alpine Arge Alp, la Ripartizione provinciale lavoro organizza dal 14 al 16 ottobre un convegno internazionale sul tema "migrazione e integrazione". I lavori verranno aperti nel primo pomeriggio di giovedì dal presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder. Partecipazione, responsabilità e potere di co-decisione dei cittadini stranieri: saranno questi gli argomenti attorno ai quali ruoteranno gli interventi del convegno "migrazione e integrazione" in programma dal 14 al 16 ottobre al Forum di Bressanone. L´iniziativa è organizzata dalla Ripartizione provinciale lavoro nell´ambito di Arge Alp, e vedrà la partecipazione di esperti provenienti dalle regioni che fanno parte della comunità delle regioni alpine. "La presenza di cittadini extra-Ue nella nostra provincia - spiega l´assessore al lavoro Roberto Bizzo -è un fenomeno presente ormai da molti anni, ed in continua crescita dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Crediamo che sia decisivo sviluppare adeguate politiche di integrazione dei cittadini stranieri nell´interesse comune di uno sviluppo sociale ed economico del nostro territorio: un obiettivo che riteniamo indispensabile raggiungere e che stiamo perseguendo col massimo impegno". Il convegno sarà articolato su tre giorni, e prevede la creazione di gruppi di lavoro che analizzeranno modelli di successo nel campo dell´integrazione ed elaboreranno progetti attuabili nelle regioni che fanno parte di Arge Alp. I lavori saranno aperti dall´intervento del presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder giovedì 14 ottobre 2010 alle ore 14 presso il Forum di via Roma 9, a Bressanone.  
   
   
COOPERAZIONE E PARI OPPORTUNITÀ: UNA TRENTINA DI MANAGER BRASILIANE A CONFRONTO CON L´IMPRENDITORIA AL FEMMINILE IN EMILIA-ROMAGNA. INCONTRO IERI IN REGIONE CON L´ASSESSORE DONATELLA BORTOLAZZI  
 
 Bologna, 13 ottobre 2010 - Una delegazione brasiliana di donne manager, imprenditrici e rappresentanti delle organizzazioni di diverse categorie professionali sono state ricevute ieri mattina in viale Aldo Moro dall’assessore regionale all’Organizzazione, Cooperazione allo sviluppo, Politiche giovanili e Pari opportunità Donatella Bortolazzi. Per le 28 imprenditrici brasiliane il viaggio di studio in Emilia-romagna è una tappa del progetto di formazione “Donne Leader-brasile”: un’occasione per mettere a confronto le reciproche realtà economiche, le culture organizzative, gli stili di leadership al femminile, con un’attenzione specifica alle tematiche di genere. Le visitatrici hanno mostrato interesse per le peculiarità del sistema imprenditoriale regionale: la forte tradizione di partecipazione femminile alle attività economiche, radicata storicamente grazie allo sviluppo delle scuole tecnico-professionali, dei distretti industriali, della rete di servizi alle famiglie, a partire dagli asili nido. “Un modello che fa dell’Emilia-romagna una delle regioni in Italia ed in Europa con il maggiore livello di occupazione femminile e con un indice di presenza di donne imprenditrici altrettanto ragguardevole”, ha ricordato l’assessore Bortolazzi, che non ha però nascosto le “ombre” del sistema: la scarsa presenza femminile ai posti di comando, nei consigli di amministrazione delle aziende, nei luoghi della politica in cui si decide. “Nonostante le difficoltà di bilancio con cui ci confrontiamo, a causa delle manovre economiche nazionali– ha detto l’assessore – l’Emilia-romagna ha sempre perseguito politiche di sostegno alle donne e continuerà a farlo, ad esempio con percorsi di reinserimento nel mercato del lavoro e di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le nostre priorità in tema di cooperazione saranno definite in sede di Giunta e sulla base delle risorse disponibili, ma andranno comunque nella direzione del proseguimento delle relazioni con quei paesi Paesi, come il Brasile, con cui gli scambi economici e culturali, di conoscenza e scambio reciproco, si sono evoluti e consolidati nel tempo”. Le imprenditrici brasiliane hanno a loro volta tracciato un quadro della situazione nel loro Paese, sottolineando alcuni dati positivi: la forte presenza di donne nelle università che ormai superano nei numeri i colleghi uomini, aprendo prospettive interessanti per il grande coinvolgimento femminile sul mercato del lavoro e la crescita di nuove imprese create da donne, che negli ultimi dieci anni ha toccato in Brasile la percentuale di oltre il 50%. Le ospiti brasiliane incontreranno diverse realtà del mondo cooperativo emiliano-romagnolo, con particolare interesse per i settori meno rappresentati nel Paese sudamericano (dove le cooperative sono soprattutto agricole): il commercio, l’industria, la finanza e i servizi sociali. Nomisma, Coopadriatica, Ccc Consorzio cooperative costruttori, Ccfs Consorzio cooperativo finanziario per lo sviluppo, l’impresa U-series di Bologna: queste le principali realtà del mondo cooperativo ed economico che le imprenditrici visiteranno. Ad accoglierle direttori e responsabili donne, esempi di leadership al femminile in Emilia-romagna.  
   
   
GIOVANI CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE DALL’11 AL 16 OTTOBRE DIVERSE INIZIATIVE PER LE SCUOLE. APERTO ANCHE IL BANDO DEL PREMIO COLASANTI LOPEZ.  
 
Parma, 13 ottobre 2010 – L’argomento, purtroppo, è d’attualità. Sempre di più. Di violenza sulle donne si legge ogni giorno, con una frequenza a dir poco preoccupante. E quelli che si trovano sui giornali o si vedono nei Tg non sono che i fatti più eclatanti e più tragici, la punta di un iceberg enorme, ben più esteso di quanto si pensi. È per questo che la Provincia ha scelto in particolare la violenza contro le donne per “declinare” sul nostro territorio la “Settimana contro la violenza”, indetta a livello nazionale dai ministri Carfagna e Gelmini dall’11 al 16 ottobre. Sei giorni per riflettere su una delle piaghe del nostro tempo con i giovani: un pubblico scelto non a caso, la cui sensibilizzazione è una “conditio sine qua non” per una società più giusta e meno discriminante non solo oggi ma anche nell’immediato futuro. Sostanzialmente di due tipi le iniziative in programma nel Parmense nel corso della settimana, con la quale la Provincia continua il suo lavoro contro la violenza sulle donne e contro le discriminazioni di genere: gli incontri nelle scuole (15 e 16 ottobre, protagonista la giornalista Nicoletta Sipos) e l’apertura del bando della sesta edizione del Premio Colasanti-lopez, che invita proprio le scuole a lavorare sul tema della violenza. “Abbiamo scelto di concentrarci sulla violenza contro le donne perché crediamo che ci si trovi in una situazione di emergenza, e che ci sia l’assoluta necessità di ribadire un impegno. E per gli incontri con i ragazzi abbiamo scelto l’autrice di “Il buio oltre la porta. Un matrimonio da favola, una casa meravigliosa, un corpo peno di lividi”: una testimonianza che è un vero e proprio pugno nello stomaco, e che ben delinea lo scenario da cui vogliamo partire; la violenza, infatti, si consuma soprattutto all’interno delle mura domestiche”, ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali e alle Pari opportunità Marcella Saccani, che ha sottolineato l’importanza del lavoro sui e con i giovani: “Se fin da piccoli ragazzi e ragazze non definiscono la loro prospettiva di vita nei rapporti non violenti, e in una crescita armonica in cui maschi e femmine riconoscono di essere pari pur nelle loro diversità, io credo che non ci sarà l’inversione di tendenza che auspichiamo. Siamo in un paese che ha cancellato il delitto d’onore solo nel 1981, e che mentre trepida e urla, giustamente, all’assassinio brutale di una donna pakistana da parte del marito, e al quasi massacro della figlia, vede accadere fatti drammatici, tragici, come quello di Sarah Scazzi, ma anche come quello di una bambina violentata per un mese da un ventiseienne, fidanzato nella zia, nella vicinissima Liguria: se non ripensiamo i modelli educativi e non richiamiamo alla responsabilità famiglia e scuola, non ne usciamo. Noi cerchiamo di lavorare proprio in questa direzione: e lo facciamo anche con il premio Colasanti Lopez, giunto al sesto anno, che crediamo continuerà a essere un laboratorio di confronto e di iniziative capace di smuovere coscienze e culture”. “In tutto questo credo che sia molto importante l’impostazione orientata alla prevenzione. Queste iniziative vogliono avvicinare le nuove generazioni puntando a prevenire atteggiamenti violenti e a formare cittadini che possano vivere serenamente insieme. Parlare con i giovani e confrontarci con loro è fondamentale”, ha aggiunto Marilena Velicogna, responsabile formazione del Centro antiviolenza (rappresentato oggi anche dalla vicepresidente Paola Fornaciari), che ha confermato che la maggior parte degli episodi di violenza si consumano all’interno delle mura domestiche: “Stando ai dati delle persone che si rivolgono a noi, l’80% delle violenze avvengono in famiglia, e sono per lo più ad opera del partner. Solo nel 3 o 4% dei casi la violenza è compiuta da uno sconosciuto”. Gli incontri nelle scuole - Due incontri con la giornalista Nicoletta Sipos, autrice del libro “Il buio oltre la porta” (Sperling & Kupfer, 2009). Gli appuntamenti saranno venerdì 15 ottobre 2010 all’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” (saranno presenti 200 ragazzi e ragazze dell’Itis e del Liceo “Attilio Bertolucci”) e sabato 16 ottobre 2010 all’Istituto tecnico commerciale “Bodoni” (saranno presenti 200 ragazzi e ragazze del Bodoni e del Istituto Tecnico Agrario “Bocchialini”). L’autrice del volume sarà affiancata da una volontaria dell’Associazione Centro Antiviolenza di Parma e dall’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani. Gli incontri vogliono essere un’occasione di confronto e riflessione sul tema della violenza contro le donne e, in generale, su ogni forma di discriminazione: si partirà dalla presentazione del volume e si darà poi avvio al dibattito con i ragazzi. Il volume della Sipos racconta una storia vera: la storia delle violenze e dei soprusi fisici e psicologici che una donna italiana della buona borghesia ha subito per anni dal marito. Un calvario che lei ha affrontato in silenzio finché un giorno qualcosa è scattato: finché la donna non si è ribellata e ha cercato una via d’uscita, per ritrovare una dignità schiacciata dalle violenze del marito. Il Premio Colasanti Lopez - La seconda iniziativa della settimana è l’apertura del bando per la sesta edizione del Premio Colasanti Lopez, dedicato alle vittime del “massacro del Circeo” (Donatella Colasanti e Maria Rosaria Lopez) e promosso dalla Provincia di Parma in collaborazione con il Centro antiviolenza e L.a.m.p.i di musica. L’obiettivo è quello di sensibilizzare gli alunni delle scuole sulla violenza contro le donne, e di coinvolgerli attivamente nella creazione di propri strumenti di valutazione per acquisire una maggiore consapevolezza del problema e per contrastare la violenza di genere: i ragazzi sono chiamati a riflettere e lavorare sul tema presentando progetti ad hoc. Il concorso è rivolto a classi delle scuole medie superiori della provincia, che potranno partecipare in forma singola o accorpata. A loro si chiede di presentare un prodotto che esprima concetti, strumenti e modalità di azione utili a promuovere e sostenere iniziative di sensibilizzazione contro la violenza alle donne. I progetti possono essere presentati in forma di disegno o pittura, reportage fotografico, campagna di comunicazione (slogan, cartellonistica), rappresentazione artistica/teatrale, videoclip, spot (video, audio/video), cd musicale, ipertesto. Per sostenere le classi nel percorso di conoscenza e consapevolezza, il Centro Antiviolenza si rende disponibile a incontri mirati con studenti e docenti. L.a.m.p.i di musica (nuovo partner del progetto) è invece disponibile a realizzare, insieme agli studenti, una “Canzone per lei”, laboratorio per creare musiche e canzoni originali. Per iscriversi occorre far arrivare entro il 22 novembre 2010 l’apposita scheda di adesione compilata al numero di fax 0521931318 o via mail a premiocolasantilopez@provincia.Parma.it  I lavori dovranno pervenire entro il 4 aprile 2011. Il bando completo è scaricabile da www.Pariopportunita.parma.it    
   
   
BOLZANO: "DONNE INFORMATE" - CONFERENZA IL 15 OTTOBRE A SARENTINO SUL CORAGGIO CIVILE  
 
Bolzano, 13 ottobre 2010 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", venerdì 15 ottobre 2010 a Sarentino, presso la Sala seminari presso Casa Rohrer, alle ore 19.30, si terrà un incontro incentrato sul coraggio civile con Brigitte Foppa. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello d generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Venerdì 15 ottobre 2010, alle ore 19.30, presso la Sala seminari presso Casa Rohrer a Sarentino, Brigitte Foppa, esperta di educazione permanente, nella sua conferenza, in lingua tedesca, spiegherà cosa sia il coraggio civile e quando e perché sia necessario farvi ricorso. La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate. L´opuscolo "Donne informate" raccoglie la panoramica delle conferenze e può essere ottenuto gratuitamente presso il Servizio donna della Provincia, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
CITTÀ ESSENZIALE: OK VOUCHER PER GLI ASILI NIDO  
 
Potenza, 13 ottobre 2010 - Esprime soddisfazione Giuseppe Bruno, presidente del Consorzio La Città Essenziale che raggruppa a Matera 6 asili nido privati, in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune, Antonio Giordano sulla questione dei voucher per gli asili nido. “E’ necessaria –afferma Bruno- una verifica della sperimentazione del sistema voucher per gli asili nido privati accreditati. Il meccanismo, peraltro unico in Basilicata, e nel rispetto degli orientamenti della legge regionale 4/2007, permette l’accesso ai bambini che non hanno trovato collocazione negli asili nido comunali attraverso un sostegno economico alla retta. Sostegno economico alla retta parametrato rispetto ad un utilizzo completo del servizio per 8 ore, compresi i pasti. Accade però, che in alcuni casi, la necessità della famiglia si esprime per un numero di ore inferiori trovando vantaggio, paradossalmente, nella tariffa privata senza il voucher”. Infatti la peculiarità del sistema voucher consente un aumento degli inserimenti di altri bambini attraverso un sostegno economico e permette nello stesso tempo di andare incontro alle famiglie nella conciliazione lavoro/famiglia. “Bene fa quindi l’assessore – continua il presidente de La Città Essenziale - a valutare l’istanza delle famiglie e a sottolineare l’importanza dell’asilo nido quale luogo di crescita pedagogica e non parcheggio che richiede comunque una frequenza minima necessaria. Un’istanza che è bene sottolineare non viene solo dalle 187 famiglie che sono il lista di attesa per i voucher, ma anche dal Consorzio e dagli asili nido accreditati nell’ottica di un miglioramento del servizio al fine di renderlo più rispondente alle esigenze della famiglia. Il caso Matera è paraltro sotto osservazione da regioni del nord Italia rispetto al sistema voucher e risparmio della spesa pubblica , ed è importante oggi essere luogo di sperimentazione di modelli che vanno nella direzione dell’erogazione del servizio alle famiglie ma allo stesso tempo di risparmio della spesa pubblica semplicemente incrociando le reali esigenze e ottimizzando le poche risorse pubbliche oggi a disposizione per garantire comunque l’universalità di accesso ai servizi sociali nel rispetto anche delle situazioni di bisogno”.  
   
   
PRIMA INFANZIA IN ABRUZZO, GATTI:1MILIONE DI EURO PER POTENZIARE SERVIZI  
 
L´aquila, 13 ottobre 2010 - Su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali Paolo Gatti, la Giunta regionale ha approvato le modalità ed i criteri di assegnazione della seconda annualità del Fondo "Piano straordinario per lo sviluppo del sistema dei servizi socio educativi per la prima infanzia". Si tratta di 1 milione di euro di contributi destinati ai Comuni e agli Enti d´Ambito Sociale per conseguire un aumento dei posti per i bambini da 0 a 36 mesi presso i nidi pubblici o privati o presso i servizi integrativi per la prima infanzia. "Con queste risorse ? ha commentato l´assessore Gatti ? proseguiamo nel percorso di sostegno ai territori, affinché possano offrire maggiori opportunità di accesso a servizi importanti per i bambini e per le loro famiglie. Mi auguro che gli enti locali sappiano sviluppare in questo senso progetti che possano rafforzare i servizi sia in termini quantitativi che qualitativi".  
   
   
ADOZIONI A DISTANZA, GIOVEDÌ 14 OTTOBRE CONVEGNO NAZIONALE AL TEATRO DELLA GIOVENTÙ DI GENOVA  
 
Genova, 13 ottobre 2010 - Convegno “Il Sostegno a Distanza: una solidarietà trasparente ed efficace”, organizzato dal Forum Permanente per il Sostegno a Distanza-forumsad onlus, giovedì 14 ottobre, con inizio alle 10,30, nella Sala Barabino del Teatro della Gioventù di Genova, in via Macaggi 92. Nella prima parte del convegno saranno approfondite le potenzialità delle linee guida sul Sostegno a Distanza che l’Agenzia per le Onlus ha pubblicato un anno fa. Nel pomeriggio, con le Associazioni italiane in Senegal e con quelle senegalesi in Italia, il confronto si concentrerà sugli interventi di sostegno a distanza nella nazione africana, da cui provengono numerosi immigrati in Liguria, e sull’efficacia delle azioni di solidarietà verso i senegalesi nel loro paese e in Italia. In Senegal, presso il centro sanitario di Niangal,l’organizzazione umanitaria italiana, Nutriaid, ha allestito nel marzo scorso il Centro Nutrizionale “Vay Khibone”, dove le mamme della Comunità Rurale di Yene imparano a preparare pasti completi e adeguati alla crescita dei loro bambini. Di questo e di altri progetti italiani in Senegal si parlerà nel corso del convegno che si concluderà nel pomeriggio. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi degli assessori alle Politiche Sociali e all’Immigrazione della Regione Liguria Lorena Rambaudi e Giovanni Enrico Vesco