Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Giugno 2012
UE, GESTIONE DELLE CRISI: NUOVE MISURE PER EVITARE DI DOVER RICORRERE AL SALVATAGGIO DELLE BANCHE  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - La crisi finanziaria ha messo in luce l’inadeguatezza degli strumenti di cui dispongono le autorità pubbliche per gestire le crisi delle banche che operano sui mercati mondiali. Per mantenere i servizi finanziari essenziali per i cittadini e le imprese, i governi hanno dovuto iniettare denaro pubblico nel sistema bancario ed emettere garanzie in uno sforzo senza precedenti: tra ottobre 2008 e ottobre 2011 la Commissione europea ha approvato aiuti di Stato a favore degli enti finanziari pari a 4 500 miliardi di euro (equivalenti al 37% del Pil dell´Ue)1. Ciò ha evitato fallimenti bancari e perturbazioni economiche su ampia scala, ma ha fatto ricadere sui contribuenti il costo del deterioramento delle finanze pubbliche e non ha risolto il problema di come gestire le difficoltà delle grandi banche internazionali. Le proposte adottate ieri dalla Commissione europea relative a norme a livello Ue per il risanamento delle banche e la risoluzione delle crisi bancarie cambieranno questa situazione. Tali proposte assicurano che in futuro le autorità disporranno di strumenti che consentiranno loro di intervenire con decisione sia prima che i problemi si verifichino, sia quando sono già in atto, ma in fase precoce. Inoltre, se la situazione finanziaria di una banca si deteriora irrimediabilmente, la proposta garantisce il salvataggio delle funzioni essenziali di quest’ultima evitando nel contempo che i costi della ristrutturazione e della risoluzione delle crisi delle banche in dissesto ricadano sui contribuenti, facendoli invece ricadere sui proprietari e sui creditori della banca. Il Presidente Barroso ha dichiarato: "L´ue sta attuando a pieno gli impegni assunti nel quadro del G20. A due settimane dal vertice di Los Cabos, la Commissione presenta una proposta che contribuirà a tutelare i contribuenti e le nostre economie dagli effetti di eventuali dissesti bancari futuri. La proposta odierna segna un passo fondamentale verso l´unione bancaria nell´Ue e responsabilizzerà il settore bancario: contribuirà così ad assicurare in futuro stabilità e fiducia nell´Ue, in un momento in cui operiamo per rafforzare e integrare ulteriormente le nostre economie interdipendenti.". Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “La crisi finanziaria ha avuto un costo elevato per i contribuenti. La proposta di oggi rappresenta la misura conclusiva per rispondere agli impegni assunti nel quadro del G20 a favore di una migliore regolamentazione finanziaria. Dobbiamo dotare le autorità pubbliche degli strumenti necessari per gestire adeguatamente eventuali future crisi bancarie. In caso contrario, toccherà ancora una volta ai cittadini pagare il conto, mentre le banche continueranno ad agire come prima, sapendo che, se necessario, saranno nuovamente salvate." Elementi essenziali della proposta Un quadro di risoluzione delle crisi - Il quadro di risoluzione delle crisi si fonda sulle misure recentemente adottate da diversi Stati membri per migliorare i sistemi di risoluzione delle crisi a livello nazionale, ne rafforza gli aspetti fondamentali e garantisce l’applicabilità degli strumenti di risoluzione delle crisi sul mercato finanziario integrato europeo. Gli strumenti proposti si dividono in strumenti di “prevenzione”, di “intervento precoce” e di “risoluzione delle crisi”, e l’intervento delle autorità diventa più incisivo man mano che la situazione si deteriora. 1. Preparazione e prevenzione In primo luogo, il quadro impone alla banche di redigere piani di risanamento che stabiliscano le misure che scatteranno in caso di deterioramento della loro situazione finanziaria e che ripristineranno la loro sostenibilità economica. In secondo luogo, le autorità investite della responsabilità della risoluzione delle crisi delle banche sono tenute a preparare piani di risoluzione delle crisi che contengano opzioni per gestire le banche in condizioni critiche e ormai economicamente insostenibili (ad esempio dettagli sull’applicazione degli strumenti di risoluzione delle crisi e su come garantire la continuità delle funzioni essenziali). I piani di risanamento e di risoluzione delle crisi devono essere elaborati sia a livello di gruppo che per i singoli enti facenti parte del gruppo. In terzo luogo, se le autorità individuano ostacoli alla possibilità di risoluzione delle crisi nel corso dell’elaborazione dei piani, esse possono imporre alle banche interessate di modificare le proprie strutture giuridiche o operative in modo da assicurare che la risoluzione delle crisi sia possibile con gli strumenti disponibili e con modalità che non compromettano le funzioni essenziali della banca, non mettano a rischio la stabilità finanziaria e non implichino costi a carico del contribuente. Infine, i gruppi finanziari possono sottoscrivere accordi di sostegno finanziario infragruppo per limitare l’evoluzione della crisi e ripristinare rapidamente la stabilità finanziaria dell´intero gruppo. Subordinatamente all’approvazione delle autorità di vigilanza e degli azionisti di ciascuna entità parte dell’accordo, gli enti che operano all’interno di un gruppo saranno così in grado di fornire sostegno finanziario (in forma di prestiti, di garanzie o di conferimenti di attività utilizzabili in qualità di garanzia per operazioni) ad altre entità del gruppo che si trovano in difficoltà finanziarie. 2. Intervento precoce L’intervento di vigilanza precoce assicura che le difficoltà finanziarie vengano affrontate non appena si presentano. I poteri di intervento precoce scattano quando un ente non rispetta i requisiti patrimoniali previsti dalla legge o presumibilmente non sarà più in grado di rispettarli. Le autorità potranno imporre all’ente di attuare le misure previste dal piano di risanamento, elaborare un programma d’azione e stabilire un calendario per la sua attuazione, richiedere la convocazione di un’assemblea degli azionisti per adottare decisioni urgenti e imporre all’ente di elaborare un piano per ristrutturare i debiti con i creditori. Inoltre, le autorità di vigilanza avranno il potere di nominare un amministratore straordinario per una determinata banca per un periodo limitato in caso di deterioramento significativo della situazione finanziaria e qualora gli strumenti di cui sopra non fossero sufficienti a porre rimedio alla situazione. Compito principale dell’amministratore straordinario è risanare la situazione finanziaria della banca e provvedere a una sana e prudente gestione della sua attività. 3. Poteri e strumenti di risoluzione delle crisi La risoluzione delle crisi interviene se le misure preventive e di intervento precoce non sono in grado di evitare che la situazione si deteriori al punto tale da portare al dissesto della banca o da renderlo probabile. Se l’autorità stabilisce che nessun’altra azione aiuterebbe ad evitare il dissesto della banca e se è a rischio l’interesse pubblico (accesso a funzioni bancarie essenziali, stabilità finanziaria, integrità delle finanze pubbliche, ecc.), le autorità preposte dovrebbero assumere il controllo dell’ente e avviare un’azione decisiva di risoluzione delle crisi. Strumenti e poteri di risoluzione delle crisi armonizzati, insieme a piani di risoluzione delle crisi preparati in anticipo sia per le banche operative a livello nazionale che per quelle operative a livello transfrontaliero, garantiranno che le autorità nazionali in tutti gli Stati membri siano dotate di strumenti comuni e di una tabella di marcia comune per gestire i dissesti delle banche. Tali strumenti - che comportano un’interferenza nei diritti degli azionisti e dei creditori, giustificata tuttavia dalla necessità assoluta di proteggere la stabilità finanziaria, i depositanti e i contribuenti - prevedono tutele intese a garantire che essi non vengano usati in maniera impropria. I principali strumenti di risoluzione delle crisi sono i seguenti: lo strumento della vendita dell’attività d’impresa, grazie al quale le autorità vendono la banca in dissesto, nella sua totalità o in parte, ad un’altra banca; lo strumento dell’ente-ponte, che consiste nell’individuare le attività sane o le funzioni essenziali della banca e nel farne una nuova banca (banca-ponte) che sarà venduta ad un’altra entità. La vecchia banca, comprese le attività deteriorate o le funzioni non essenziali, sarà poi liquidata con procedura ordinaria di insolvenza; lo strumento della separazione delle attività, grazie al quale le attività deteriorate della banca vengono trasferite ad un veicolo di gestione. Questo strumento “ripulisce” lo stato patrimoniale della banca in questione. Per evitare che questo strumento venga usato esclusivamente come aiuto di Stato, il quadro di risoluzione delle crisi dispone che esso possa essere usato soltanto congiuntamente ad un altro strumento (banca-ponte, vendita dell´attività d´impresa o riduzione del debito). Ciò assicura che la banca che riceve aiuto venga anche ristrutturata; lo strumento del salvataggio interno, grazie al quale la banca viene ricapitalizzata, gli azionisti vengono smaltiti o diluiti e i creditori vedono i loro crediti ridotti o convertiti in azioni. Un ente per il quale non è stato possibile trovare un acquirente privato, o per il quale lo smembramento sarebbe complesso, potrà quindi continuare a fornire servizi essenziali senza la necessità di essere salvato con fondi pubblici, e le autorità avranno il tempo di riorganizzarlo o di liquidarne parti dell´attività in maniera ordinata. A questo scopo, le banche saranno tenute a detenere una percentuale minima delle loro passività totali in forma di strumenti ammissibili al salvataggio interno. In caso di salvataggio interno, tali strumenti saranno ridotti in un ordine prestabilito di anzianità dei crediti, affinché l´ente possa recuperare la sostenibilità economica. Cooperazione tra le autorità nazionali - Allo scopo di far fronte alle difficoltà di banche o gruppi Ue che operano a livello transfrontaliero, il quadro di risoluzione delle crisi migliora la cooperazione tra le autorità nazionali in tutte le fasi della preparazione, dell´intervento e della risoluzione delle crisi. Sono costituiti collegi di risoluzione delle crisi, sotto la leadership dell´autorità di risoluzione delle crisi a livello di gruppo e con la partecipazione dell’Autorità bancaria europea (Abe). L´abe agevolerà azioni congiunte e, se necessario, svolgerà un ruolo di mediazione vincolante. Ciò getta le basi per una vigilanza delle entità transfrontaliere sempre più integrata a livello Ue, che sarà ulteriormente studiata negli anni futuri nel quadro del riesame dell´architettura di vigilanza europea. Finanziamento delle risoluzioni delle crisi - Per essere efficaci, gli strumenti di risoluzione delle crisi dovranno essere finanziati. Ad esempio, se le autorità creano una banca-ponte, per operare questa avrà bisogno di capitale o di prestiti a breve termine. Se il finanziamento non può provenire dal mercato e per evitare che le azioni di risoluzione delle crisi vengano finanziate dallo Stato, i fondi di risoluzione delle crisi forniranno un finanziamento supplementare che raccoglierà contributi dalle banche proporzionati alle loro passività e profilo di rischio. I fondi dovranno accumulare capacità sufficiente per raggiungere in 10 anni l’1% dei depositi coperti. Essi saranno usati esclusivamente per sostenere una conduzione ordinata della riorganizzazione e risoluzione delle crisi e mai per il salvataggio di una banca. I fondi di risoluzione delle crisi a livello nazionale potranno interagire, soprattutto per fornire finanziamenti destinati alla risoluzione delle crisi di banche transfrontaliere. Per un uso ottimale delle risorse, la direttiva sulla risoluzione delle crisi si avvale anche dei fondi già disponibili nei 27 sistemi di garanzia dei depositi. Tali sistemi forniranno, accanto al fondo di risoluzione delle crisi, finanziamenti per la protezione dei depositanti al dettaglio. Per ottimizzare le sinergie, agli Stati membri sarà anche consentito di fondere i sistemi di garanzia dei depositi e il fondo di risoluzione delle crisi, a condizione che siano disponibili tutte le garanzie in grado di assicurare che il sistema resti in grado di rimborsare i depositanti in caso di dissesto. Contesto - La crisi ha dimostrato chiaramente che i problemi che colpiscono una banca possono diffondersi all’intero sistema finanziario e molto al di là delle frontiere di un paese. Ha inoltre messo in luce l’assenza di sistemi in grado di gestire gli enti finanziari in difficoltà. Esistono pochissime regole per determinare quali azioni debbano essere intraprese dalle autorità in caso di crisi bancarie. È questo il motivo per cui il G20 ha concordato sulla necessità di istituire quadri per la prevenzione e la gestione delle crisi2. La crisi finanziaria ha dimostrato con chiarezza la necessità di modalità più solide per la gestione coordinata delle crisi a livello nazionale, nonché la necessità di istituire meccanismi che siano maggiormente in grado di far fronte ai dissesti bancari transfrontalieri. Nel corso della crisi si sono verificati numerosi dissesti bancari importanti (Fortis, Lehman Brothers, le banche islandesi, Anglo Irish Bank, Dexia) che hanno messo in luce gravi lacune nelle modalità esistenti per la gestione delle crisi. In assenza di meccanismi in grado di assicurare una riduzione ordinata delle attività, gli Stati membri dell’Ue non hanno avuto altra scelta se non quella di salvare il loro settore bancario. La Commissione ha già pubblicato nel 2010 una comunicazione per indicare la strada da seguire (Ip/10/1353). Per ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/internal_market/bank/crisis_management/index_en.htm    
   
   
UE: L´UNION BANKING  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - La Commissione europea ritiene che ci deve essere una chiara prospettiva di lungo termine sul futuro della Ue Unione economica e monetaria per dare un senso di direzione delle riforme e delle decisioni necessari per l´Ue ei suoi Stati membri ad affrontare le sfide attuali. Pertanto, la Commissione sta spingendo per una maggiore integrazione economica come uno dei rimedi alla crisi attuale. Questo nuovo passo nella costruzione europea andrebbe a completare la nostra unione monetaria. In questo contesto, la Commissione sta proponendo il concetto di un sindacato bancario come uno dei "mattoni", che dovrebbe spianare la strada verso questa integrazione. Il concetto di un sindacato bancario è stata avanzata dal presidente Barroso in occasione dell´ultimo Consiglio europeo informale, che ha avuto luogo il 23 maggio. Sarà discussa nelle prossime settimane dai leader europei. Il sindacato bancario europeo non è un nuovo strumento giuridico che saranno elaborati. Si tratta di una visione politica per una maggiore integrazione europea, che si baserà sui recenti passi importanti per rafforzare la regolamentazione del settore bancario. Il Presidente del Consiglio europeo presenterà una relazione in stretta collaborazione con il Presidente della Commissione europea, il presidente dell´Eurogruppo e il presidente della Banca centrale europea al prossimo Consiglio europeo (28-29 giugno). Nel contesto della preparazione della presente relazione, i mattoni principali verso una maggiore integrazione economica e monetaria che comporti la Union Banking verranno ampiamente discusse così come i metodi di lavoro. Una volta che questa visione è convenuto a livello politico, la Commissione proporrà le misure necessarie per attuare questo nuovo obiettivo politico. Molte cose sono state fatte nel corso degli ultimi tre anni per rafforzare il nostro settore bancario. Alcune proposte chiave sono ancora all´esame del Parlamento europeo e del Consiglio, e dovrebbe essere adottata al più presto. Altre proposte potrebbero essere necessari per integrazione di queste e di fare un salto di qualità verso una vera Union Banking. 1. Ue regolamentazione bancaria: che cosa abbiamo fatto? Dall´inizio della crisi, la Commissione europea ha presentato circa 30 proposte per migliorare la normativa del sistema finanziario e di beneficiare l´economia reale. Ciò rappresenta una solida base per un sindacato bancario futuro. La Commissione ha inoltre contribuito a rafforzare la stabilità finanziaria e il settore bancario attraverso la sua politica di controllo degli aiuti di Stato e la stabilità diversa e programmi di aggiustamento . La Commissione ha adottato le seguenti azioni: 1.1 Le misure per consentire una maggiore vigilanza sul sistema bancario integrato: Tre autorità di vigilanza europee sono state istituite il 1o gennaio 2011 per introdurre una architettura di vigilanza: l´ Autorità bancaria europea (Eba), che si occupa della vigilanza bancaria, compreso il controllo della ricapitalizzazione delle banche, l´ europeo dei valori mobiliari e dei mercati (Esma), che si occupa della supervisione dei mercati dei capitali e il europea delle assicurazioni e pensioni aziendali o professionali Authority (Eiopa), che si occupa di vigilanza sulle assicurazioni. Le 27 autorità nazionali di vigilanza sono rappresentati in tutte e tre le autorità di vigilanza. Il loro ruolo è quello di contribuire allo sviluppo di un unico codice di regolamentazione finanziaria in Europa, risolvere i problemi transfrontalieri, prevenire l´accumulo di rischi, e contribuire a ripristinare la fiducia. Essi possono, per esempio, vietare prodotti che minacciano la stabilità del sistema globale finanziario in situazioni di emergenza. Esa individuali hanno ruoli specifici: ad esempio Esma è il supervisore dell´Unione europea delle agenzie di rating del credito, mentre Eba e Eiopa svolgere "stress test" dei rispettivi settori ed Eba ha supervisionato l´esercizio corrente di ricapitalizzazione di banche europee. Inoltre, l´European Systemic Risk Board (Esrb), è stato incaricato con il macro-prudenziale del sistema finanziario in seno all´Unione. Questo nuovo quadro di vigilanza finanziaria è in vigore dal novembre 2010. Per ulteriori informazioni sulla vigilanza finanziaria, si veda Memo/10/434 . 1,2 Rafforzare il sistema bancario, Per garantire una migliore capitalizzazione: Le istituzioni bancarie sono andate in crisi con il capitale che era insufficiente sia in quantità che in qualità, portando a sostegno senza precedenti da parte delle autorità nazionali. Con la sua proposta sulla capitalizzazione delle banche ("Crd Iv") nel luglio dello scorso anno, la Commissione ha avviato il processo di attuazione per l´Unione europea i nuovi standard globali sul capitale della banca convenuta a livello di G20 (più comunemente noto come accordo di Basilea Iii ).L´europa sta svolgendo un ruolo di primo piano in materia, applicando queste regole a più di 8.000 banche, che rappresentano il 53% delle attività globali. La Commissione intende inoltre istituire un nuovo quadro di governance dando autorità di vigilanza nazionali nuovi poteri per controllare le banche più da vicino e intervenire con sanzioni possibile quando i rischi in loco, ad esempio per ridurre credito quando sembra che sta crescendo in una bolla. Autorità di vigilanza europee dovrebbe intervenire, ad esempio in caso di disaccordo tra le autorità nazionali di vigilanza in situazioni transfrontaliere. Per ulteriori informazioni sulle misure comunitarie sulla capitalizzazione delle banche, si veda Ip/11/915 . Per facilitare la ristrutturazione del settore bancario: Ampia condizionalità relativa al settore finanziario è stato inserito tra i requisiti delle politiche rivolte agli Stati membri che hanno ricevuto assistenza finanziaria internazionale. Per quanto riguarda il settore bancario, le misure necessarie consistono, da un lato, di avvolgimento ordinato-down di non vitali istituzioni e, dall´altro, la ristrutturazione delle banche vitali. Requisiti patrimoniali più elevati, ricapitalizzazioni di banche, stress test approfonditi, gli obiettivi di deleveraging come pure il miglioramento dei quadri normativi e di vigilanza sono stati anche parte delle iniziative politiche. Anche se non specifico per i paesi del programma, queste misure di stabilizzazione sono più facilmente implementato nel contesto di un´assistenza finanziaria internazionale. Inoltre, si ricorda che il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) in grado di fornire prestiti a un non-programma gli Stati membri dell´area dell´euro per lo scopo specifico di ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie, con condizioni adeguate, di istituzioni specifiche come pure orizzontale, compresa la riforma strutturale del settore finanziario nazionale. Ristrutturazione del settore bancario specifico nell´ambito del programma va di pari passo con la condizionalità delle norme sugli aiuti di Stato. Offrendo maggiore protezione ai depositi bancari: Grazie alla legislazione comunitaria, i depositi bancari in qualsiasi Stato membro sono già garantiti fino a € 100.000 per conto bancario, se una banca fallisce. Dal punto di vista della stabilità finanziaria, tale garanzia depositanti impedisce di fare prelievi di panico della propria banca, evitando così gravi conseguenze economiche. Nel luglio 2010, la Commissione ha proposto di andare oltre, con una armonizzazione e la semplificazione dei depositi protetti, più veloci pay-out e il finanziamento migliore dei regimi, in particolare attraverso il finanziamento ex-ante dei sistemi di garanzia dei depositi e un impianto obbligatorio prestito reciproco. L´idea alla base di questo è che se un regime nazionale di garanzia dei depositi si trova impoverito, si possono prendere in prestito da un altro fondo nazionale. Questo sarebbe il primo passo verso un pan-Ue sistema di garanzia dei depositi. Questa proposta è ancora in discussione presso il Consiglio e il Parlamento in seconda lettura. Per ulteriori informazioni sulla proposta della Commissione relativa a un sistema europeo di garanzia dei depositi, si veda Ip/10/918 . Calibrando il suo controllo degli aiuti di Stato: Come la Commissione ha controllato gli aiuti di Stato alle banche durante la crisi? Quando i mercati finanziari erano sull´orlo del collasso, l´istinto naturale di alcuni politici è stato quello di mettere le nostre regole comuni da parte e agire in modo unilaterale. Senza una qualche forma di coordinamento a livello europeo, abbiamo potuto vedere una corsa alle sovvenzioni, massicci trasferimenti di capitali da un paese all´altro, e probabilmente la fine del mercato interno, così come lo conosciamo. Siamo stati veloci a mettere in atto un regime di crisi. Nell´autunno del 2008, la Commissione ha immediatamente pubblicato una guida che spiega come gli Stati membri potrebbero aiutare le banche in difficoltà o attività in linea con le norme sugli aiuti di stato. Questa guida si basava sull´articolo 107 (3) (b) del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), che consente aiuti di Stato a porre rimedio a un grave turbamento dell´economia di uno Stato membro. Una prima comunicazione, adottata nell´ottobre 2008, enunciato principi di base ai regimi di sostegno, come mantenere il sostegno limitato nel tempo e nella portata, assicurando che l´ammissibilità di un regime di sostegno non è stata basata sulla nazionalità o per evitare che le banche beneficiarie ingiustamente attrarre nuovo business aggiuntivo esclusivamente come risultato del supporto governativo (vedi Ip/08/1495 ). Un buon esempio è il regime di sostegno per le banche irlandesi, che è stato modificato in modo da garantire non discriminatoria la copertura delle banche con rilevanza sistemica per l´economia irlandese, indipendentemente dalla loro origine (vedi Ip/08/1497 ). Questa è stata seguita da una comunicazione sulla ricapitalizzazione delle banche nel dicembre 2008, affrontando la necessità di ricapitalizzare le banche, i problemi di solvibilità degli indirizzi e l´accesso al credito per l´economia reale (vedi Ip/08/1901 ) e nel febbraio 2009 dalle "attività deteriorate comunicazione "che fornisce un quadro per affrontare i problemi di asset tossici (vedi Ip/09/322 ). Infine, nel luglio 2009, la Commissione ha adottato la "Comunicazione ristrutturazione", che fornisce chiarezza su come la Commissione esaminerà la ristrutturazione delle banche in modo che possano tornare alla redditività a lungo termine, condividere il peso del costo del loro salvataggio, e l´indirizzo eventuali distorsioni della concorrenza derivanti dalle grandi quantità di aiuti ricevuti dalle banche (si veda Ip/09/1180 ). Dal 1 ° gennaio 2011, ogni banca che richiede sostegno di Stato sotto forma di capitale o di misure di attività deteriorate ha dovuto presentare un piano di ristrutturazione (e non solo le banche in difficoltà, come in passato). I casi che illustrano come la ristrutturazione delle banche più importanti è stata guidata da queste norme comprendono Kbc (vedi Ip/09/1730 ) e Lloyds (vediIp/09/1728 ). Qual è stata la prassi della Commissione finora? Quando si controlla gli aiuti di Stato alle banche, la Commissione ha agito in qualità di autorità de facto di gestione delle crisi e la risoluzione a livello di Ue, lavorando per affrontare i problemi strutturali che erano stati interessano molte banche in quanto ben prima della crisi. Tre gli obiettivi principali guidare il nostro lavoro: la salvaguardia della stabilità finanziaria, preservando l´integrità del mercato interno, e garantire che i beneficiari degli aiuti per il ritorno a lungo termine dell´impresa. La ristrutturazione che abbiamo chiesto si basa su tre principi: che la banca ritorna alla redditività a lungo termine senza la necessità di un ulteriore sostegno dello Stato, che la banca ei suoi azionisti e detentori di capitale ibrido contribuire ai costi della sua ristrutturazione, e che le distorsioni della concorrenza causata dagli aiuti sono attenuati. Per esempio, abbiamo chiesto alcune banche ad allontanarsi dai modelli di business sostenibili sulla base di una leva eccessiva e l´eccessiva dipendenza dai finanziamenti a breve termine all´ingrosso. In altri casi, si è richiesto un ridimensionamento e la semplificazione delle strutture bancarie. Infine, quando fu chiaro che la redditività di una banca non potrebbe essere ripristinato, la sua risoluzione ordinata è stato messo in atto. In tutti i casi, chiediamo alle banche di rimborsare gli aiuti ricevuti dai loro governi. Questa condizione è di vitale importanza, perché affronta il problema di moral-hazard e limita il costo per il contribuente. Per dare alcuni esempi : questo ha portato alla profonda ristrutturazione e la risoluzione parziale di banche, come Hypo Real Estate (si veda Ip/11/898 ), Kommunalkredit (vedi Ip/11/389 ) e Northern Rock (cfr. Ip / 09/1600 ). Il modello di business sostenibile adottato da alcuni Landesbanken tedesche ha portato - in casi come Lbbw (vedi Ip/09/1927 ) e Hsh (vedi Ip/11/1047 ) - nella ri-focalizzazione sul proprio core business. Nel caso di Westlb - la vitalità di cui non potrebbe essere ripristinato - il risultato è stato una risoluzione ordinata (cfr. Ip/11/1576 ). In altre occasioni, i governi hanno dovuto assumere l´onere delle decisioni aziendali sbagliate adottate dalle banche di rilevanza sistemica. In questi casi, abbiamo chiesto un ridimensionamento e la notevole semplificazione delle strutture bancarie, come ad esempio con Ing e Commerzbank (vedi Ip/09/711 ). Quanto durerà la crisi del regime degli aiuti di Stato al settore finanziario applicano? Cosa succederà dopo? Controllo degli aiuti di Stato nella crisi sempre avuto due obiettivi: da un lato, abbiamo dovuto spegnere il fuoco, dall´altra, abbiamo preparato il terreno per il post-crisi scenario. Fin dall´inizio, abbiamo imposto condizioni di ristrutturazione che sono stati progettati per portare una maggiore stabilità ai mercati finanziari e per aiutare le banche a tornare a finanziare l´economia reale. Tali condizioni prevedono che le banche remunerare ed eventualmente rimborsare il sostegno pubblico e che gli azionisti e ibridi di capitale di titolari sostengano una parte equa del carico di affrontare la questione moral hazard. Siamo stati sempre pronti a passare dal regime di emergenza a più permanenti, le regole post-crisi alla fine del 2011. Ma le rinnovate tensioni sui mercati ci ha portato ad estendere il regime di crisi nel 2012, prolungando tutte e quattro le comunicazioni bancarie, con alcune modifiche. Questo è principalmente di garantire che lo stato sia adeguatamente remunerato quando, come è sempre più probabile in futuro, gli Stati membri decidano di ricapitalizzare le banche che utilizzano strumenti quali azioni ordinarie, per le quali la remunerazione non è fissato in anticipo. Una nuova metodologia è stata anche concordata in merito alla remunerazione delle garanzie per le esigenze di finanziamento delle banche - il grosso del sostegno fino ad oggi - per garantire che le tasse le banche pagano riflettono la loro rischio intrinseco, piuttosto che il rischio legato allo Stato membro interessato o il mercato nel suo complesso (vedi Ip/11/1488 ). Le regole si applicano fino a quando richiesto dalle condizioni di mercato. Non appena le circostanze del mercato lo consentano, la Commissione adotterà un regime permanente di aiuti di Stato al settore finanziario. 1.3 Altre misure volte a rafforzare il settore finanziario europeo - Oltre a rafforzare la supervisione del settore finanziario, aumentando la protezione per i depositi bancari , rafforzando i requisiti patrimoniali per le imprese finanziarie, e migliorare la gestione delle crisi nel settore bancario, la Commissione sta lavorando anche: per esaminare la riforma della struttura del settore bancario se il lavoro del gruppo ad alto livello di esperti guidato da Erkki Liikanen (vedi Memo/12/129); per regolare bancario ombra (vedi Ip/12/253 ); per rendere rating più affidabile (vedi Ip/11/1355 ); di inasprire le norme sui fondi hedge (si veda Ip/09/669 ), vendita allo scoperto (vedi Ip/10/1126 ) e derivati ​​(vedi Ip/10/1125 ); di rivedere le norme vigenti in materia di scambi di strumenti finanziari (cfr. Ip/11/1219 ), abusi di mercato (vedi Ip/11/1217 ) e fondi di investimento(vedi Ip/10/869 ); per frenare le pratiche bancarie a pagamento che favoriscono imprudenza (si veda Ip/09/1120 ); per riformare i settori di audit (vedi Ip/11/1480 ) e contabili (si veda Ip/11/1238 ). 2. Ulteriori misure già all´ordine del giorno Proposta di risoluzione sugli strumenti per le banche in crisi - La proposta della Commissione sugli strumenti di risoluzione per le banche in crisi, a causa di essere adottata in data odierna, è l´ultimo di una serie di misure proposte per rafforzare il settore bancario europeo ed evitare gli effetti di ricaduta di ogni futura crisi finanziaria, con effetti negativi sui depositanti e contribuenti. Per garantire che il settore privato paga la sua quota equa in tutte le salvataggi futuri, l´Ue proporrà un quadro comune di regole e poteri per aiutare i paesi dell´Ue di intervenire per gestire le banche in difficoltà. Ripetuti salvataggi delle banche hanno alimentato la percezione pubblica di ingiustizia profonda, l´aumento del debito pubblico e ha imposto un onere maggiore per i contribuenti. Un comune a livello Ue quadro di strumenti per il recupero della banca e la risoluzione potrebbe offrire gli strumenti per prevenire le crisi di emergere in primo luogo e affrontarli presto se lo fanno. Ciò fornirà una serie di strumenti che consentono la risoluzione gestito di istituti di rilevanza sistemica se necessario. Quali sono gli strumenti sarà il Meccanismo europeo di stabilità (Esm) offerta per il settore bancario? Il meccanismo europeo di stabilità (Esm) avrà una capacità di prestito di € 500 miliardi di euro. Per l´area dell´euro, gli Stati membri non sono soggetti ad un programma, l´Esm avrà la possibilità di fornire un prestito per lo scopo specifico di istituzioni finanziarie ri-capitalizzazione. La concessione di assistenza finanziaria è subordinata ad una decisione positiva del consiglio dei governatori della Esm, cioè i ministri delle finanze degli Stati membri dell´area dell´euro. La condizionalità allegata al contributo finanziario è dettagliato in un Memorandum of Understanding e comprenderà istituzioni specifiche come pure condizionalità orizzontale. Ricapitalizzazioni può anche essere condotta sotto un prestito accompagnato da un programma a tutti gli effetti di aggiustamento macroeconomico. Il trattato Esm attualmente non prevede finanziamenti diretti dalla Esm ad un istituto finanziario. 3. Altre idee di alimentazione riflessioni per il futuro - Le seguenti proposte dovrebbe essere considerato quando delineare i prossimi passi verso un sindacato bancario: un sistema integrato per la supervisione di banche transfrontaliere - Mentre l´attuale ruolo delle autorità europee di vigilanza è principalmente quello di sorvegliare il funzionamento e la convergenza dei sistemi nazionali di controllo, la Commissione ha lo scopo di valutare come questo sistema sta lavorando al fine di esaminare se sia appropriato per loro t o direttamente vigilanza sugli istituti finanziari con un pan-europeo Reach. Un unico sistema di garanzia dei depositi: Nel contesto della riforma Dgs Commissione ha proposto nel 2010 che avrebbe presentato una relazione sulla necessità di regimi esistenti di garanzia dei depositi per essere sostituito da un regime unico per tutta l´Unione. Una risoluzione Ue del fondo - La nostra proposta odierna sugli strumenti di risoluzione delle banche in crisi può essere considerata come un primo passo in questa direzione. Gli Stati membri sono offerta la possibilità, invece di creare fondi di risoluzione separati, per unire le Dgs e l´accordo di finanziamento risoluzione. Vedimemo/12/416 . Inoltre, la Commissione propone la creazione di fondi a livello nazionale che interagiscono e si prestano l´un l´altro quando necessario, in particolare nel caso dei gruppi cross-border, per costituire un sistema europeo dei fondi di risoluzione. Inoltre, la più stretta integrazione delle disposizioni di vigilanza e di risoluzione per istituti finanziari transfrontalieri verranno esaminate più attentamente nel contesto di questa mappatura esercizio. Per quanto riguarda le prospettive di consentire l´Efsf e / o l´Esm di offrire aiuto direttamente alle banche, anche questa è una questione importante, non nel breve termine, ma piuttosto nel medio-lungo termine, possibilità di evitare o rompere il collegamento tra i sovrani e le banche può essere considerato come alternativa alla ricapitalizzazione delle banche dirette, che non fa parte del trattato Esm per il momento nella sua forma attuale. Si deve nutrire riflessi in futuro al fine di andare alle radici di questa crisi del debito corrente.  
   
   
LA COMMISSIONE AL BUDGET APPROVA UN NUOVO MEMBRO DELLA CORTE DEI CONTI  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - Chi controlla i controllori? Una domanda che si pone fin dai tempi di Socrate, ma che resta sempre valida. Il Parlamento europeo si occupa di questo problema da vicino e verifica le competenze dei membri della Corte dei conti. Lunedì 4 maggio, la deputata bulgara di centro destra Iliana Ivanova è stata interrogata dai parlamentari. La sua nomina alla Corte dei conti sarà votata in plenaria il 13 giugno. Iliana Ivanova dovrebbe sostituire la bulgara Nadejda Sandolova, il cui mandato terminerà il 31 dicembre 2012. La commissione parlamentare al Controllo budgetario aveva inizialmente previsto di votare per la rumena Mircea Vasile Popescu, ma le autorità rumene hanno deciso di ritirare la sua candidatura. Audizione al Parlamento europeo - Come per i candidati ai posti di commissari europei, il Parlamento procede ad un incontro con i candidati alla Corte dei conti prima della loro nomina da parte del Consiglio dell´Ue, che ha l´ultima parola. Per prima cosa i candidati sono interrogati dalla commissione al Controllo budgetario, che in seguito vota a scrutinio segreto. La decisione della commissione è infine votata durante la sessione plenaria. Se il Parlamento rifiuta una candidatura, il Parlamento richiede allora al Consiglio dell´Ue di ritirare la sua proposta e di presentarne una nuova. Nonostante ciò, il Consiglio non è obbligato a seguire la richiesta del Parlamento. Il ruolo della Corte dei conti - La Corte dei conti controlla i conti dell´Unione europea e contribuisce al miglioramento della gestione finanziaria. Si tratta di un organo indipendente, che protegge gli interessi finanziari dei cittadini europei. Presenta un rapporto annuale e dei rapporti speciali al Parlamento europeo e alla commissione al Controllo budgetario. Il suo lavoro serve come base per le decisioni prese in seguito dal Parlamento, che approva o meno (rispetto all´esecuzione del bilancio) il modo in cui è stato gestito il budget ogni anno. La Corte dei conti è composta da 27 membri. La durata del loro mandato è di sei anni rinnovabili. Devono essere degli specialisti altamente qualificati, ex membri di organismi nazionali sulla verifica di bilancio.  
   
   
GIORNATA MONDIALE DELL´AMBIENTE: IL PARLAMENTO EUROPEO VUOLE UN´ECONOMIA GREEN  
 
Bruxelles, 7 giugno 2012 - Il tema di quest´anno della Giornata mondiale dell´ambiente è "la green economy include anche te?". La risposta del Pe è un chiaro "si". Le priorità? Energie rinnovabili, un´economia a basso contenuto di carbonio ed efficienza delle risorse. Secondo Zalba Bidegain, vicepresidente della commissione agli Affari economici, un´economia "green" basata sulle energie rinnovabili stimolerebbe lo sviluppo delle tecnologie. "Inoltre l´economia verde permetterebbe di incrementare il lavoro, il benessere e il rispetto dell´ambiente". Economia verde e lavoro - In una risoluzione sull´efficienza delle risorse in Europa, adottata il 24 maggio, il Parlamento europeo ha sottolineato che l´Ue deve fare un uso migliore delle proprie risorse in modo da favorire la crescita e proteggere l´ambiente. Ha richiesto di rafforzare le tasse per le pratiche dannose all´ambiente proponendo anche di ridurre l´Iva sui prodotti riciclati. La presidentessa della commissione al Lavoro Pervenche Bères ha sostenuto che il settore "green" è capace di generare molti posti di lavoro: "Minimizzando il consumo di energia, diminuendo la produzione di rifiuti o inquinamento, o ancora salvaguardando la biodiversità: un lavoro green può prendere forme molto diverse". Energia verde - "Più riusciamo a fare oggi e più semplice sarà il nostro futuro. O riusciamo a promuovere un´economia a bassa produzione di carbonio, oppure rimarremo indietro. Questa è anche una opportunità per promuovere gli investimenti e stimolare l´innovazione tecnologica, costruendo un´Europa più forte" ha sottolineato il deputato liberale inglese Chris Davies. Una risoluzione sull´energia verde è stata votata in marzo. Essa prevede una riduzione delle emissione di Co2 dell´80-95% entro il 2050.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA ROMAGNA - LA GIUNTA REGIONALE APPROVA PROVVEDIMENTI PER SOSTENERE LE PERSONE E LE ZONE COLPITE: ESENZIONE TICKET, ASSISTENZA PRIMARIA, 150 MILIONI ALLE AZIENDE SANITARIE PER PAGAMENTO IMMEDIATO DI FORNITORI BENI E SERVIZI, POSSIBILITÀ DI AMPLIARE I POSTI IN RESIDENZE, COMUNITÀ E SERVIZI EDUCATIVI PER L´INFANZIA, SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PER LE IMPRESE  
 
Bologna, 7 giugno 2012 – La Giunta regionale, nella seduta di ieri, ha adottato due provvedimenti per sostenere le migliaia di persone che stanno patendo forti disagi in conseguenza del terremoto che ha colpito ripetutamente diversi Comuni dell’Emilia-romagna. Queste, in estrema sintesi, le misure adottate. Da lunedì 11 giugno le persone residenti nei Comuni colpiti dal terremoto, i lavoratori (e i loro familiari a carico) che hanno perso il lavoro in quanto impiegati in imprese che hanno subito danni dal terremoto sono esentati dal pagamento del ticket per visite, esami specialisti e farmaci. Per ottenere l’esenzione basterà esibire un documento di identità che certifichi il Comune di residenza. Sempre a partire da lunedì 11 giugno, a tutte le persone residenti nei Comuni colpiti dal terremoto che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni è assicurata, nelle località di provvisoria dimora, l’assistenza primaria (medicina generale, pediatria, continuità assistenziale) senza alcun onere, con possibilità di scegliere temporaneamente un medico di medicina generale o un pediatra di libera scelta nella zona dove sono sfollate. Anche per questo, le persone interessate dovranno solo esibire un documento di identità che certifichi il Comune di residenza. E’ stato deliberato un anticipo di cassa di 150 milioni di euro alle Aziende sanitarie affinchè possano provvedere, in via immediata, al pagamento dei fornitori di beni e servizi che hanno sede nei Comuni colpiti dal terremoto: a partire dalla prossima settimana le Aziende sanitarie dovranno iniziare i pagamenti, assicurando la copertura di tutto il dovuto. Sono sospesi i termini di pagamento di sanzioni amministrative in materia igienico-sanitaria, di salute e sicurezza del lavoro per i titolari di attività produttive operanti sempre nei Comuni colpiti dal terremoto. Infine, sulla base di necessità evidenziate dai servizi sociali e sanitari, ai Comuni dell´Emilia-romagna è data la possibilità di autorizzare un ampliamento della disponibilità di accoglienza in residenze per anziani, disabili, persone con patologie psichiatriche adulte e minori, in comunità per minorenni e neomaggiorenni, in servizi educativi per infanzia, per accogliere persone provenienti dalle zone terremotate. Tutti questi provvedimenti hanno validità fino al 30 settembre 2012. A quella data sarà fatta una valutazione della situazione e saranno adottati eventuali nuovi provvedimenti. L’elenco dei Comuni dell’Emilia-romagna danneggiati dal terremoto è contenuto in un decreto legge approvato il 1° giugno scorso dal Ministro dell’economia e delle finanze, consultabile sul sito del Ministero http://www.Finanze.it/export/download/fiscalita-locale/decreto_sospensione.pdf  e su Saluter ( www.Saluter.it  ). Informazioni potranno essere richieste – a partire da venerdì 8 giugno – al numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 tutti i giorni feriali dalle ore 8,30 alle ore 17,30 e il sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30 (chiamata gratuita sia da telefono fisso che da cellulare).  
   
   
DALLE REGIONI DEL SUD 50 MILIONI PER IL TERREMOTO IN EMILIA ACCOLTA ALL´UNANIMITÀ LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE LUCANO DE FILIPPO DI DESTINARE ALLE POPOLAZIONI DELL´AREA UNA PARTE DEI FONDI DI PREMIALITÀ DEI COSIDDETTI "OBIETTIVI DI SERVIZIO"  
 
Potenza, 7 giugno 2012 - Le Regioni Meridionali, su proposta del presidente lucano Vito De Filippo, hanno deciso di dirottare 50 milioni di euro del fondi destinati ai cosiddetti "Obiettivi di servizio" alle popolazioni colpite dal terremoto dell´Emilia Romagna. "Nel momento del bisogno le Regioni del Sud hanno mostrato di saper comprendere e tradurre in fatti il concetto di solidarietà nazionale che hanno sempre affermato” - ha spiegato De Filippo, commentando l´iniziativa condivisa da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La decisione comporterà una riduzione delle somme degli "Obiettivi di servizio" che erano state assegnate a ciascuna Regione, con il riparto fatto dal ministro per la Coesione Fabrizio Barca, incidendo in particolare sul meccanismo della premialità. Il fondo, nel suo complesso, rappresenta circa un terzo delle somme inizialmente destinate ai progetti, poichè tali interventi sono stati cancellati dal precedente Governo, mentre l´attuale ha deciso di far ritornare alla destinazione iniziale la parte non ancora spesa. "Le somme che abbiamo destinato - ha spiegato De Filippo - comporteranno un´ulteriore riduzione della disponibilità di ciascuna Regione, aumentando le difficoltà in un periodo già di per sé delicato. Unanimemente tutte le Regioni coinvolte hanno scelto però di non sottrarsi a quello che hanno sentito come un dovere civile".  
   
   
VIA LA TASSA SULLE DISGRAZIE: LA CONFERENZA DELLE REGIONI D’ACCORDO CON LA TOSCANA  
 
Firenze, 7 giugno 2012 – Mettere a carico del Fondo nazionale della Protezione civile i costi della ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni in Lunigiana e nell’isola d’Elba. Questo per consentire alla Toscana di cancellare l’aumento dell’accisa regionale sulla benzina di 5 ccentesimi al litro, in modo da non gravare sui cittadini toscani, e solo su di loro, con un aumento dell’accisa complessiva di 7 c/lt. Mentre su tutto il resto del Paese l’aumento sarebbe solo di 2 c/lt. E’ questa la richiesta che il presidente Rossi ha avanzato nei giorni scorsi e che ha motivato in una lettera inviata ai segretari nazionali dei partiti e ai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera. Inoltre proprio oggi la proposta (che interessa negli stessi termini anche il Piemonte e la Liguria) è stata condivisa da tutte le Regioni nel corso della Conferenza delle Regioni e delle Province, la cui presidenza si è impegnata a sottoporla al governo nella riunione della Conferenza unificata. Ecco il testo della lettera inviata dal presidente Rossi: “Il terremoto che ha colpito nei giorni scorsi l’Emilia Romagna è una tragedia nazionale, che ferisce uno dei centri nevralgici dell’economia, della vita sociale e culturale del nostro Paese. E’, dunque, giusto che l’intera comunità nazionale si faccia carico di partecipare alla fase di emergenza e all’opera di ricostruzione. La Regione Toscana ha avvertito immediatamente questo dovere civico ed etico e, per questo, si è subito attivata allestendo, già poche ore dopo la prima scossa, un campo che oggi ospita oltre 300 cittadini sfollati. Sono questi i momenti in cui è richiesto a tutti di dimostrare l’appartenenza ad un’unica comunità nazionale. E’ giusto che il governo si sia posto il problema di reperire e mettere a disposizione le risorse economiche per fronteggiare l’emergenza terremoto. La solidarietà nazionale nei confronti dell’Emilia Romagna non è quindi minimamente in discussione. Anzi, è doverosa e giusta. Ma la forma e le modalità scelte non sembrano le più adatte per rispondere a questa esigenza. Come già il governo precedente, si è ritenuto di far ricorso ad un aumento dell’accisa sulla benzina. Con la novità, positiva, di applicare tale aumento all’intera comunità nazionale. Diversamente, nel caso della recente alluvione in Toscana, che ha interessato la Lunigiana e l’Isola d’Elba, il governo ci obbligò ad applicare nel solo territorio regionale l’aumento di 5 c/lt dell’accisa sulla benzina. Contro questo provvedimento, la Regione Toscana ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale, ritenendo che i costi dell’evento calamitoso dovessero gravare sulla fiscalità generale. La Corte ha poi riconosciuto la validità delle nostre ragioni. Proprio sulla base di questo pronunciamento, ho chiesto al governo e sollecito Voi, per quanto di competenza, a sostenere il ripristino del Fondo nazionale della Protezione civile, soluzione certamente più coerente con la ratio della sentenza della Corte. Ma, in modo ancor più determinato e sempre in coerenza con la sentenza della Corte, chiedo che anche i costi della ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni in Lunigiana e nell’isola d’Elba, siano a carico del Fondo nazionale della Protezione civile. Questo per consentirci di cancellare l’aumento dell’accisa regionale sulla benzina d 5 c/lt, in modo da non gravare sui cittadini toscani, e solo su di loro, con un aumento dell’accisa complessiva di 7 c/lt. Mentre su tutto il resto del Paese l’aumento sarebbe solo di 2 c/lt. Ciò è indispensabile per evitare una sperequazione incomprensibile fra cittadini di Regioni diverse, in contrasto con il principio di solidarietà nazionale e con una disparità di trattamento immotivata. Vi chiedo pertanto di adoperarVi per correggere questa iniquità. Resto a Vostra completa disposizione per approfondire e supportare con elementi conoscitivi e, se necessario, con proposte normative questa richiesta. Confido che vogliate prendere in seria considerazione questo mio appello e ribadisco in nostro impegno più convinto in favore delle popolazioni così duramente colpite dal terremoto”.  
   
   
SISMA/LOMBARDIA SALE A 43 MILIONI IL VALORE DEL PACCHETTO DEGLI INTERVENTI  
 
Milano, 7 giugno 2012 - Sale a 43 milioni di euro il valore del pacchetto di misure per le zone terremotate del Mantovano, che la Giunta regionale lombarda ha approvato su proposta del presidente Roberto Formigoni. Le misure riguardano la ricostruzione degli edifici produttivi (15,5 milioni), il ripristino e ammodernamento dei fabbricati agricoli (11 milioni), l´accesso al credito delle aziende agroalimentari (9 milioni), il sostegno ai distretti del commercio e al turismo (1 milione), l´edilizia scolastica (7 milioni). Sono state varate anche altre misure quali la sospensione del pagamento dei debiti che le imprese danneggiate hanno nei confronti della Regione Lombardia, l´anticipo a luglio del 100 per cento dei fondi Pac (Politica agricola comune) dell´Unione europea, interventi per la salvaguardia del Grana padano e del Parmigiano reggiano, abbattimento degli interessi per le imprese grazie all´iniziativa ´Creditoadesso´. Infine, in raccordo con le sigle sindacali, sono allo studio misure per facilitare l´accesso agli ammortizzatori sociali "E´ un pacchetto - spiega Formigoni - che nasce dal lavoro serio di tutti gli Assessorati regionali. Ciascuno di essi ha messo in campo tutto quanto immediatamente fattibile per sostenere concretamente cittadini e imprese del Mantovano colpite così duramente dal sisma". Ed ecco i provvedimenti in maggior dettaglio: Ricostruzione Edifici Produttivi - Faciliterà la ricostruzione complessiva degli edifici produttivi (compreso l´acquisto di attrezzature e macchinari) attraverso la concessione di contributi a fondo perduto sull´investimento a favore delle Pmi dei settori manifatturiero, servizi alle imprese, trasformazione agroalimentare delle zone terremotate nella provincia di Mantova. L´intensità di aiuto verrà stabilita in relazione alla reale situazione di bisogno. In totale a disposizione ci sono 15,5 milioni. Rilancio Del Commercio E Del Turismo - Intervento rivolto al rilancio dell´attrattività del territorio e dei Distretti del commercio più colpiti dall´evento sismico (Distretti di Sermide, Bagnolo San Vito, Ostiglia, Suzzara, Mantova). A disposizione 1 milione di euro. Credito Adesso - L´iniziativa volta a sostenere le esigenze di liquidità delle imprese colpite dal sisma attraverso l´aumento dell´abbattimento degli interessi anche grazie al coinvolgimento degli istituti bancari locali che hanno manifestato la propria disponibilità. Anche per questa misura la quota di aiuto verrà definita in funzione della reale situazione di bisogno. Moratoria Regionale - La misura è finalizzata alla sospensione del pagamento dei rimborsi per le imprese, gli Enti e le Associazioni danneggiati, che sono debitrici nei confronti di Regione Lombardia con una tempistica di rientro dilazionata nei prossimi 5 anni. La moratoria verrà concessa anche sui fondi Frisl a favore di imprese, enti e associazioni. Anticipo Fondi Pac - Sarà anticipato a luglio (rispetto al normale periodo di erogazione di dicembre) l´assegnazione del 100 per cento contributo comunitario. Piano Di Sviluppo Rurale - Aprirà un bando per favorire l´ammodernamento delle aziende agricole. Gli interventi previsti sono limitati alla ricostruzione, ristrutturazione o risanamento conservativo dei fabbricati e degli impianti. I beneficiari possono essere imprese individuali agricole, società agricole, società cooperative agricole. A disposizione ci sono 11 milioni di euro. Accesso Al Credito Delle Imprese Agro-industriali - Gli strumenti attivi sono tre Fondi. Due erogano garanzie alle imprese agricole e a quelle agroindustriali. Il terzo interviene a favore delle imprese agricole, riducendo il costo degli interessi pagati sui prestiti bancari. Presso Federfidi sono stati attivati i primi due Fondi: 1) Riservato alle Pmi lombarde e attive nel settore della produzione dei prodotti agricoli, copre, di norma, il 50 per cento dei finanziamenti concessi dalle banche convenzionate. La dotazione è di 2,5 milioni di euro. L´importo dei finanziamenti garantiti è pari a un minimo di 50.000 euro fino ad un massimo di 1,5 milioni, mentre la durata della garanzia è pari alla durata del finanziamento o affidamento, con un massimo di 7 anni. 2) Riservato alle Pmi lombarde attive nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, copre il 70 per cento dei finanziamenti concessi dalle banche convenzionate. Il finanziamento, pari a 4,6 milioni di euro. L´importo dei finanziamenti garantiti è pari a un minimo di 200.000 euro, fino a un massimo di 1,5 milioni. 3) Presso Finlombarda è attivo il Fondo ´Credito di funzionamento´, che consente l´abbattimento degli interessi sui prestiti delle imprese agricole. La dotazione è di 1,9 milioni di euro. Edilizia E Scolastica - In attesa della conclusione del monitoraggio degli edifici scolastici danneggiati dal sisma, Regione Lombardia assicura il proprio impegno a cofinanziare (con risorse fino a 7 milioni) interventi urgenti per la messa in sicurezza degli edifici e a sviluppare interventi della normale attività scolastica. Sono in corso anche contatti con il Miur (Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca), per verificare le ipotesi di eventuali interventi finanziari diretti per il ripristino e la messa in sicurezza degli edifici. Ammortizzatori Sociali - L´obiettivo è quello di velocizzare le procedure per il ricorso a questi strumenti. Altre Misure - Regione Lombardia sta perfezionando altre misure, fra queste: 1) è previsto il sostegno al consumo del Grana padano e del Parmigiano reggiano; 2) è stata avviata la ricognizione sulle 71 chiese inagibili. Per far fronte a questa necessità sono già pronte 4 tensostrutture offerte da Fiera Milano da utilizzare per il culto; 3) è in fase di valutazione un intervento a valere sul Fondo di Rotazione della Cultura per il ripristino di edifici artistici, storici e di culto. Sono inoltre in corso interlocuzioni con Fondazione Cariplo per l´attivazione di possibili misure in tema di cultura; 4) sono in fase di perfezionamento anche convenzioni con gli Ordini professionali per la valutazione della sicurezza degli edifici.  
   
   
FORMIGONI: SCONFITTA LA CAMPAGNA DI DELEGITTIMAZIONE  
 
Milano, 7 giugno 2012 - Con 49 voti contrari e 28 a favore è stata respinta la mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, discussa in Consiglio regionale. "È un successo pieno e largo - commenta il presidente -. La maggioranza che governa Regione Lombardia è compatta e coesa come sempre, in sintonia con l´opinione pubblica. Con dati e numeri alla mano abbiamo dimostrato nel corso della seduta consiliare i tanti provvedimenti positivi che abbiamo preso anche in questi mesi di crisi economica e che sono stati apprezzati dalla società lombarda". Nel corso del suo intervento di ieri in Aula il presidente ha citato alcune delle tantissime personalità, responsabili di categoria, del mondo del lavoro e di quello della scuola, "che plaudono alle iniziative di Regione Lombardia". La Giunta Non È Sotto Inchiesta - Formigoni ha sottolineato che "non c´è alcuna indagine a carico di Regione Lombardia. Questo può irritare i nostri avversari politici e molti organi di stampa, che sono stato costretto a querelare. Sono strenuo difensore della libertà di stampa, ma essa ha il suo limite nella verità: in questi mesi sono state dette molte falsità. Nessun atto di Regione è sottoposto a indagine. Il San Raffaele e la Maugeri sono aziende private: non c´è un solo euro di denaro pubblico che sia stato sprecato". Sconfitta La Delegittimazione - "Contro il Governo lombardo - ha proseguito il presidente - è stata scatenata una ferocissima campagna di delegittimazione, che però non ha vinto. Oggi doveva essere il giorno della vittoria della delegittimazione, mentre hanno vinto in modo netto il centrodestra e il buon governo". Formigoni critica la "violenta campagna di aggressione, che è riuscita a far credere a una parte dell´opinione pubblica che ci fossero state irregolarità da parte di Regione Lombardia". Consenso Alla Maggioranza - "La maggioranza guidata da Formigoni - ha dichiarato il presidente - è legittimamente al governo, perché per quattro volte è stata votata dai cittadini nel pieno rispetto della legge. Nei nostri confronti il consenso è stato sempre crescente, perché gli elettori apprezzano le nostre politiche".  
   
   
BOLZANO: RICEVUTA DAL PRESIDENTE DURNWALDER UNA DELEGAZIONE DEL BANGLADESH  
 
Bolzano, 7 giugno 2012 - Una delegazione di rappresentanti politici del Bangladesh si trova in questi giorni in Alto Adige per raccogliere informazioni in merito all’Autonomia ed ai diritti delle minoranze. La delegazione è stata ricevuta oggi dal presidente Durnwalder. La regione di Chittagong Hill Tracts si trova nel sud-est del Bangladesh e la sua popolazione è composta da una dozzina di gruppi etnici diversi. La delegazione proveniente da questa provincia del Bangladesh, guidata dal ministro Dipankar Talukdar, si trova in questi giorni in Alto Adige allo scopo di raccogliere informazioni ed esperienze riguardo all’Autonomia provinciale ed alle norme che tutelano le minoranze linguistiche. “La delegazione si è interessata soprattutto alle misure adottate in Alto Adige per quanto riguarda le minoranze linguistiche, in merito alla proporzionale ed al bi – e trilinguismo e sulle possibilità di applicarle con successo anche nella loro complessa realtà regionale” ha dichiarato al termine dell’incontro il presidente Durnwalder. Il ministro Dipankar Talukdar ha ringraziato per la cordiale ospitalità e per le preziose informazioni ed ha inoltre espresso l’auspicio che la Provincia tenga in considerazione la regione di Chittagong Hill Tracts in occasione dei prossimi investimenti nel campo della cooperazione allo sviluppo. Attualmente l’Alto Adige sostiene due progetti di cooperazione allo sviluppo in Bangladesh per un importo complessivo di circa 30.000 euro.  
   
   
FVG: UNA STRUTTURA SNELLA PER FONDI STRUTTURALI  
 
Udine, 7 giugno 2012 - "Lavorerò affinché la Regione Friuli Venezia Giulia si doti di una struttura snella, che avrà il compito di accompagnare verso l´attuazione l´iter dei progetti inerenti la programmazione comunitaria 2014/2020". L´ha annunciato ieri l´assessore regionale alle Relazioni Internazionali e Comunitarie, Elio De Anna, intervenendo a Udine, a conclusione della riunione preliminare all´avvio del percorso informativo sulla nuova politica comunitaria, svoltasi nell´Auditorium della Regione. All´incontro hanno partecipato rappresentanti delle autonomie locali e del sistema economico-produttivo della Provincia di Udine. Si trattava del secondo appuntamento su tale argomento, dopo quello svoltosi a Trieste, e che precede analoghe riunioni a Gorizia e a Pordenone, incentrate sugli aspetti del parternariato tra la Regione e il territorio, e la compartecipazione, requisiti indispensabili per l´accesso ai fondi strutturali europei. Per De Anna, infatti, una delle criticità manifestate dall´attuale programmazione comunitaria è rappresentata da procedure farraginose, da strutture di accompagnamento dei progetti e di controllo troppo articolate e burocraticamente complesse. E ha citato l´esempio, a tale proposito, del programma Interreg Italia-slovenia, che prevede l´operato di 148 valutatori. Un numero di tecnici indipendente, che non si può riunire in nessuna occasione. Ciò, per l´assessore evidenzia come sia indispensabile modificare, per quanto di competenza della Regione, le procedure e le strutture operative che dovranno assicurare ancor maggiore attenzione al territorio. E i progetti, che nasceranno dallo stesso, dovranno essere di altissima qualità, per andare a buon fine arrecando beneficio alla comunità regionale. De Anna ha poi ricordato che tra i problemi che si scontano nell´attuale politica comunitaria vi sono le mutate condizioni generali della società, e di conseguenza delle esigenze territoriali, a seguito della congiuntura economica sfavorevole. Che, né da parte della Ue, né in sede locale, sarebbe stato possibile prevedere. A maggior ragione, dunque, per De Anna è indispensabile ottimizzare l´utilizzo dei fondi strutturali comunitari. L´impiego dei quali sarà però soggetto a controlli della Ue ancor più marcati sulla qualità, rispetto al passato. Saranno dunque privilegiati dalla nuova politica comunitaria, sempre per De Anna, progetti innovativi e sostenibili, di rete, con condivisione di percorso e progettuale, che diano respiro a ricerca, specie sulle piccole e medie imprese, e che guardino alle tematiche ambientali, specie nel campo delle energie da fonti rinnovabili. Il tutto in sinergia con l´area danubiana-balcanica e adriatico ionica, ove è prevedibile saranno destinati incentivi allo sviluppo. Da queste considerazioni emerge l´importanza di stimolare, come aveva specificato in apertura dell´incontro il direttore centrale della Cultura, Sport, Relazioni Internazionali e Comunitarie, Augusto Viola, i Comuni e le Comunità montane a partecipare a un´azione di parternariato sul territorio. Invitando i potenziali partner della Regione in iniziative sui fondi strutturali, a prospettare progetti. O a suggerire interventi che possano essere poi tradotti in un programma regionale finalizzato ad attuare la futura politica comunitaria. Della quale, ha specificato, pur non essendo ancora stati ufficializzati i dettagli, sono però già state definite le cornici necessarie per costruire la programmazione regionale. Specificamente in materia di lavoro e di sviluppo sociale sostenibile, attraverso il Fondo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo, che fanno parte dei fondi strutturali. E´ stato infine annunciato che il prossimo 2 luglio si terrà un workshop collettivo, sempre nell´auditorium di Udine, nel corso del quale sarà sviluppata la sintesi degli incontri nelle Province, già svolti e in programma, anche nell´isontino e nella destra Tagliamento.  
   
   
STATUTO REGIONE BASILICATA, SIGLATO ACCORDO CON ISSIRFA CNR LA STRUTTURA CHE SI OCCUPA DI STUDI E RICERCHE SUI SISTEMI REGIONALI FEDERALI E LE AUTONOMIE SUPPORTERÀ LA PRIMA COMMISSIONE E L’ASSEMBLEA PER LA REDAZIONE DELLA NUOVA CARTA REGIONALE  
 
Potenza, 7 giugno 2012 - Cooperare nei processi legislativi e normativi al fine di redigere schemi degli atti legislativi e amministrativi; assicurare supporto tecnico scientifico agli organi dell’Assemblea regionale nella fase costituente dei nuovi processi istituzionali; promuovere cicli seminariali di studio ed approfondimento dei temi istituzionali posti alla base del dibattito sulle materia oggetto del nuovo Statuto regionale, della legge elettorale e del regolamento consiliare; promuovere la formazione specifica del personale coinvolto nell’iter procedimentale; realizzare studi ed approfondimenti per l’individuazione delle soluzioni tecniche più opportune per la implementazione dei processi attivati con le riforme istituzionali regionali: sono questi gli obiettivi dell’accordo di collaborazione sottoscritto ieri a Potenza dal Consiglio regionale della Basilicata con l’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie (Issirfa) “Massimo Severo Giannini” del Cnr. Subito dopo si è riunita la prima Commissione, che con l’apporto del direttore dell’Issirfa, il prof. Stelio Mangiameli, ha fatto il punto sul dibattito aperto in Consiglio regionale e nella società lucana dopo l’approvazione del “documento programmatico” che raccoglie i principi fondamentali per la definizione del nuovo Statuto della Regione. “Abbiamo preso atto dell’ampia consultazione svolta nella società lucana e della ricchezza e qualità dei contributi pervenuti – ha spiegato il presidente della prima Commissione, Vincenzo Santochirico (Pd) al termine della riunione – ed abbiamo discusso, anche con il contributo del prof. Mangiameli, il documento programmatico, sul quale si è confermata l’ampia convergenza fra le forze politiche e si è condivisa l’esigenza di alcuni approfondimenti e integrazioni”. Al presidente è stato delegato il compito di integrare il documento, che sarà esaminato in via definitiva dalla Commissione nella prossima riunione del 15 giugno. Tutta la documentazione prodotta sul nuovo Statuto regionale è stata pubblicata sul sito internet del Consiglio regionale (www.Consiglio.basilicata.it, alla voce “Parliamo del nuovo Statuto”).  
   
   
VALLE DI MADDALONI, DOMENICA E LUNEDÌ IL REFERENDUM CONSULTIVO PER IL CAMBIO DEL NOME  
 
 Napoli, 7 giugno 2012 - Si terrà domenica 10 e lunedì 11 giugno il referendum consultivo sulla proposta di legge per il cambio della denominazione del comune di "Valle di Maddaloni" in "Valle Tifatina". Si voterà dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì. Gli elettori saranno chiamati a pronunciarsi sul seguente quesito: <Volete che il comune di "Valle di Maddaloni" assuma la nuova denominazione di comune di "Valle Tifatina?". Il referendum consultivo è, ai sensi del vigente Statuto della Regione Campania, obbligatorio per le popolazioni interessate da proposte di legge concernenti la istituzione di nuovi comuni e i mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali. Il Consiglio regionale, con propria deliberazione, e successivamente il presidente della Giunta con proprio decreto, ne dichiarano l’ammissibilità. Spetta infine poi alla Giunta convocare i comizi elettorali e definire le misure organizzative per le consultazioni. A partire da quest’anno, a seguito della nuova legge finanziaria, non è più necessario raggiungere il quorum del 50%+1 dei votanti per dichiararne la validità. Se alla votazione prevalgono i "no", la proposta di legge non può essere ripresentata nella stessa legislatura.  
   
   
LAVORO: AMMORTIZZATORI SOCIALI, CAPPELLACCI E LIORI: REGIONI CHIEDONO INTERVENTO STRAORDINARIO DELLO STATO  
 
Roma, 7 Giugno 2012 - Le Regioni chiedono con urgenza l´assegnazione da parte del Governo delle risorse necessarie alla copertura degli ammortizzatori sociali in deroga fino al 31/12/2012. Cosi il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l´assessore al Lavoro, Antonello Liori, hanno annunciato la decisione assunta all´unanimità dalla conferenza delle Regioni. "Le conseguenze della crisi economica internazionale - ha dichiarato il governatore - hanno effetti drammatici sulla vita quotidiana di migliaia di famiglie sarde e italiane e rischiano di compromettere le fondamenta dell´intera compagine sociale. Dinanzi a una situazione straordinaria - ha aggiunto il presidente - occorrono risposte adeguate da parte dell´Esecutivo nazionale per non lasciare soli i lavoratori in difficoltà e garantire ad essi un adeguato sostegno al reddito". "Non dobbiamo lasciare indietro nessuno - ha aggiunto l’assessore Liori. Dobbiamo soccorrere un mondo del lavoro gravemente ferito, accompagnare i lavoratori in questa fase critica della congiuntura economica con lo stesso impegno e la stessa attenzione che dedichiamo a creare le condizioni per la ripresa. La Sardegna - ha concluso l’assessore - intende chiedere un confronto con il ministro affinché sia presa la giusta considerazione l´eccezionalità dell´incremento esplosivo di domande di ammortizzatori sociali dinanzi alle quali occorrono interventi aggiuntivi a quelli previsti".  
   
   
LAVORO: REGIONE SICILIA FIRMA PROTOCOLLO CON PROVINCIA DI MILANO  
 
Palermo, 7 giugno 2012 - La Regione siciliana sceglie Milano per riorganizzare i servizi pubblici per il lavoro. A Palermo, nella Sala Alessi di Palazzo d´Orleans, si e´ svolta la conferenza stampa di presentazione di un protocollo firmato tra la provincia di Milano e la Regione siciliana. Il documento intende sostenere un tracciato di riorganizzazione dei servizi per il lavoro in territorio siciliano. In particolare si persegue la riqualificazione professionale di persone in difficolta´ occupazionale, donne al rientro dopo periodi di inattivita´, la preparazione di giovani al primo ingresso nel mercato del lavoro, ed, inoltre, attiva l´interfaccia con le imprese, attraverso una consulenza mirata al miglior soddisfacimento delle esigenze. La Regione Siciliana ha individuato nella Provincia di Milano e, in particolare, in Afol Milano - azienda speciale della Provincia che gestisce i servizi alla formazione, all´orientamento e al lavoro - due validi alleati, capaci di intervenire attivamente nel processo. "L´intero sistema - afferma il neo assessore a Lavoro e Famiglia, Giuseppe Spampinato - garantira´ al territorio siciliano un efficace rilancio del ruolo dei servizi pubblici in materia di lavoro, assicurando a cittadini e imprese del territorio un sistema di servizi integrato e qualificato. Il modello, gia´ sperimentato da qualche anno in territorio lombardo - sottolinea Spampinato - si avvale inoltre di forti sinergie e collaborazioni con altri Enti, con le agenzie del lavoro e soggetti privati accreditati. Nel team di progetto si aggiunge, infatti, l´esperienza di Infogroup, azienda polifunzionale del lavoro, accreditata in Regione Siciliana e in Regione Lombardia". "Si tratta di una iniziativa - dichiara il dirigente generale del Dipartimento Lavoro Anna Rosa Corsello - da cui deriveranno concreti e immediati benefici a favore del settore lavoro, sia in termini di assistenza sia sotto il profilo, non meno importante, del rilancio del mercato del lavoro e della soluzione delle procedure occupazionali incombenti". Il progetto e´ finanziato dal Ministero del Lavoro e avra´ un costo di 1 milione e 200 mila euro.  
   
   
VDA: RIUNITO IERI IL CONSIGLIO POLITICHE DEL LAVORO  
 
Aosta, 7 giugno 2012 - L’approvazione del profilo professionale di Expert en langues minoritaires franco-provençales et walser, l’individuazione dei corsi biennali di formazione professionale post obbligo di istruzione e alcune determinazioni in merito all’apprendistato sono stati i punti all’ordine del giorno del Consiglio delle Politiche del lavoro, riunitosi nel pomeriggio di, martedì 5 giugno a Palazzo regionale, e presieduto dal Presidente della Regione Augusto Rollandin. “Con l’approvazione del profilo di Expert en langues minoritaires franco-provençales et walser viene riconosciuta, in modo codificato e trasparente, la professionalità chi opererà sul territorio per la diffusione della nostra langue du coeur” ha sottolineato l’Assessore Laurent Viérin, ricordando che tali figure saranno impegnate nella tutela e nella promozione del patrimonio linguistico-culturale della comunità valdostana nei servizi di assistenza tecnica e di supporto linguistico, quali ad esempio i guichet lingustique, nelle attività di animazione linguistica, come in occasione del Concours Cerlogne, o ancora nell’insegnamento rivolto a pubblici diversi, quali gli adulti dell’Ecole populaire de patois o i bambini dei corsi facoltativi proposti nelle scuole fuori dall’orario scolastico. L’approvazione del profilo di Expert en langues minoritaires franco-provençales et walser darà, in particolare per chi opererà nelle scuole, la possibilità di organizzare un percorso formativo mirato con il rilascio della certificazione finale di competenze. Facendo poi il punto, a metà percorso dopo l’avvio lo scorso autunno, sui corsi biennali di formazione professionale post obbligo di istruzione, il Consiglio ha preso atto con favore del buon riscontro ottenuto dall’iniziativa, che ha registrato un’alta partecipazione di giovani, e del positivo coinvolgimento delle associazione di categoria, che l’hanno fattivamente supportata. Sono infatti 92 i ragazzi, di età superiore ai 16 anni, che hanno concluso il primo anno in uno dei 7 corsi avviati (acconciatore, estetista e carrozziere di base, impiantista elettrico, impiantista termoidraulico, commis di cucina e commis di sala e bar) e che ultimeranno la formazione nella primavera del 2013. Il Consiglio ha quindi deciso di riproporre l’avvio degli stessi corsi nell’autunno di quest’anno con l’aggiunta di due nuovi percorsi organizzati in Bassa Valle – uno per impiantista elettrico, l’altro per impiantista termoidraulico. “Il buon riscontro ottenuto da questi percorsi dimostra che il rilancio dei mestieri, come abbiamo indicato nel Piano regionale di politica del lavoro, va nella giusta direzione – ha evidenziato il Presidente Rollandin. – I corsi sono realizzati in stretta sinergia con le associazioni di categoria in quanto vogliamo che rispondano alle reali necessità di formazione professionale manifestate dal mondo del lavoro. Al contempo, non dimentichiamolo, recuperano quei ragazzi che hanno lasciato gli studi offrendo loro una concreta prospettiva di futuro lavorativo”. Infine, per quanto riguarda l’apprendistato, il Consiglio ha approvato ieri il documento che definisce l’offerta formativa pubblica, che prevede, all’atto dell’assunzione dell’apprendista, l’obbligatorietà di partecipazione a corsi di formazione di 40 ore, di cui 32 in materia di pronto soccorso, sicurezza sul lavoro, disciplina del rapporto di lavoro e organizzazione del lavoro. Le restanti 8 ore sono invece differenziate a seconda del settore di appartenenza.  
   
   
CSL - SARDEGNA: SODDISFAZIONE PER LA FIRMA DELL´ACCORDO CON PROVINCE E SINDACATI  
 
Cagliari, 7 Giugno 2012 – "Finalmente, dopo mesi di impegno e di intense discussioni, abbiamo firmato l’accordo regionale dei servizi per il lavoro, tappa fondamentale per il riordino dell’intero sistema". E’ il commento dell´assessore del Lavoro, Antonello Liori, dopo la firma del documento da parte delle otto Province, rappresentate dagli assessori del Lavoro, e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal. "Obiettivo strategico ed organizzativo dell’Accordo - ha sottolineato Liori - è quello di non interrompere il servizio, comunque garantito dal trasferimento delle risorse regionali alle Province. Un passo importante verso la risoluzione definitiva del problema Csl, dopo sette anni di incertezze. Appena sarà pronto il ´master plan´ regionale delle politiche e dei servizi per il lavoro, affidato all´Insar, che definirà i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e ed il fabbisogno delle risorse umane, sarò in grado di predisporre il disegno di legge che proporrò in Giunta e poi in Consiglio, per un iter legislativo che auspico venga concluso entro quest´anno".  
   
   
GIOVANI IN UMBRIA: FINANZIATI PROGETTI PER CREATIVITÀ DELLE GIOVANI GENERAZIONI E AVVICINAMENTO ARTI E MESTIERI TRADIZIONALI  
 
Perugia, 7 giugno 2012 - Favorire la crescita personale dei giovani attraverso attività che stimolino la creatività e favoriscano la conoscenza delle arti e dei mestieri della tradizione locale, anche nell´ottica di fornire opportunità per un futuro percorso lavorativo: hanno tutti questo obiettivo i progetti presentati dalle 12 Zone sociali e finanziati dalla Regione Umbria nell´ambito dell´Intesa con il Ministero per le politiche giovanili e che potrà contare su un ammontare complessivo di risorse di 876 mila735 mila euro. A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria, con delega alle politiche giovanili, Carla Casciari, in seguito al finanziamento dei progetti presentati dalle Zone sociali. "Le iniziative sostenuti sono 24, due per ogni Zona sociale - ha precisato Casciari - e seguono due filoni. Il primo punta ad avvicinare i giovani al settore culturale e artistico, a valorizzare e promuovere la loro creatività e il loro talento, mentre il secondo ha come obiettivo quello di avvicinare le nuove generazioni al patrimonio dei saperi, delle competenze e creatività stimolandoli a considerarli come una risorsa anche per una loro occupazione. Tali stimoli inoltre, incidono positivamente anche sulle potenzialità personali, sullo sviluppo di competenze, sull´autostima, sul senso di comunità, sulla cittadinanza attiva ed aiutano la ricerca di lavoro". Relativamente al primo filone "creatività e cultura - ha ricordato Casciari - sono state individuate dalla nuova Strategia dell´Unione europea per la Gioventù come settore chiave d´azione per il benessere dei giovani. Ciò - ha aggiunto - implica la sperimentazione di nuove tecnologie, la promozione di una formazione specifica nel settore culturale e migliora le competenze sull´interculturalità". Per quanto riguarda l´intervento "Arti&mestieri" la vicepresidente ha precisato che "l´Umbria è una terra ricca di tradizione, che si è conservata a misura d´uomo e ciò ha permesso alle antiche tradizioni di sopravvivere. Nello specifico, la nostra regione è ai primi posti in Italia per livello di qualità della vita caratterizzata da un ambiente sociale con alto grado di civiltà, tolleranza, coinvolgimento nella gestione dei problemi comuni e, in questo contesto, le attività di artigianato artistico rappresentano una peculiarità unica del territorio regionale tramandata nei secoli". "Attraverso questi progetti - aggiunge Casciari - si vuole quindi riavvicinare a questo mondo i giovani grazie alla promozione e alla conoscenza delle arti e dei mestieri della tradizione locale, la creazione di opportunità per acquisire competenze legate a questo settore e, con l´attivazione di esperienze lavorative, anche supportare lo sviluppo di imprese e attività autonome". "Ma per tutto ciò - ha concluso Casciari - la condizione necessaria è che i giovani abbiano accesso alla cultura. Per tale ragione le politiche giovanili necessitano di interventi programmati e di risorse definite che ne garantiscano la continuità. La Regione Umbria ha quindi provveduto alla definizione della nuova Intesa relativa alla programmazione in materia, in modo da assicurare il mantenimento di un sistema regionale di politiche per le giovani generazioni capace di promuoverne concretamente diritti e opportunità. La quota complessiva del Fondo Nazionale attribuita alla Regione Umbria per finanziare tali progetti è cofinanziata per circa 263 mila euro interamente dalla Regione Umbria in modo da non oberare con altri finanziamenti le singole amministrazioni. Uno sforzo economico questo - secondo la vicepresidente - che testimonia la volontà della Regione di dare rilevanza nel complesso delle politiche regionali a quelle riservate ai giovani".  
   
   
SARDEGNA: INTEGRAZIONE AL REDDITO PER GLI LSU  
 
Cagliari, 7 Giugno 2012 – "Un intervento necessario per garantire un adeguato sostegno al reddito per i lavoratori socialmente utili, categoria di lavoratori trascurati per troppo tempo. Era indifferibile stabilire questa integrazione al reddito affinché potessero avere, in tempi difficili per tutti, una vita dignitosa". Lo ha spiegato l’assessore del Lavoro, Antonello Liori, motivando la delibera regionale che porta da 104 a 440 euro l’integrazione per gli 85 lsu dislocati in 33 enti diversi, così da raggiungere 1.000 euro mensili comprensivi del trattamento erogato dall’Inps.  
   
   
CONCILIAZIONE: LE "BUONE PRATICHE" DEL TRENTINO IN UN CONVEGNO A ROMA  
 
Trento, 7 giugno 2012 - Le buone pratiche in materia di conciliazione vita-lavoro che si stanno promuovendo in Trentino sono state al centro, ieri a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un seminario promosso dalla Scuola superiore della Pubblica amministrazione in collaborazione con Rete Armida, Agdp, Manageritalia, Valore D e Associazione Domna. Ad un anno dalla fondazione, la Rete Armida ha presentato i dati sulle donne ai vertici delle carriere pubbliche e le proposte per un’organizzazione del lavoro più efficiente e moderna che tenga conto delle diversità di genere e delle esigenze di flessibilità spazio-temporale dei lavoratori. Avere più donne ai vertici del Paese è necessario non soltanto per motivi di equità ma anche perché le donne possono veicolare un cambiamento culturale che, partendo dai luoghi di lavoro, consenta di rimuovere discriminazioni implicite e stereotipi di genere ancora radicati nella società italiana. Nel corso dell’incontro sono state presentate, con alcuni video, esperienze internazionali e strumenti di conciliazione e flessibilità già sperimentati con successo in alcune realtà italiane, quali appunto il Trentino. Di quanto si sta facendo in Trentino in materia di conciliazione si sono mostrate, in particolare, le esperienze relative al Family audit, il percorso di certificazione per enti e istituzioni pubbliche e realtà imprenditoriali private orientato all´implementazione nei luoghi di lavoro di un´organizzazione orientata a favorire le esigenze di conciliazione dei dipendenti. In Trentino sono ormai 55 le organizzazioni, 22 pubbliche e 33 private, coinvolte in questo percorso: il 66 % dei soggetti che hanno aderito allo standard Family Audit sono di grandi dimensioni, con oltre 100 dipendenti, il 14 % hanno un numero di dipendenti compreso tra 50 e 100, mentre i restanti sono di dimensioni più ridotte. Numeri che dicono come il Trentino sia dunque un modello di "buone pratiche" a cui il governo nazionale - oggi rappresentato al seminario dal ministro Andrea Riccardi - inizia a guardare con interesse. Altre esperienze locali messe in evidenza sono quelle del progetto Gelso coordinato dal Dipartimento di Sociologia dell´Università degli Studi di Trento, l´incentivo previsto per i papà lavoratori, nonchè i progetti per favorire l´occupazione femminile realizzati da Agenzia del Lavoro in collaborazione con le Comunità di valle e la Consigliera di parità.  
   
   
INVENSYS BELLUNO FIRMATO ACCORDO PER PROROGA DUE MESI CIG IN DEROGA  
 
Venezia, 7 giugno 2012 - L’assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan ha presenziato ieri a Belluno, nella sede dell’Amministrazione provinciale, alla firma dell’accordo tra Invensys Controls Italy di Belluno, i sindacati locali e la Confindustria bellunese per prorogare di due mesi – dall’11 giugno al 10 agosto 2012 – la Cig in deroga per 166 lavoratori dell’azienda. Erano presenti anche rappresentanti della direzione regionale lavoro, di Veneto Lavoro e di Italia Lavoro. “Questo accordo – ha fatto presente Donazzan – è subordinato a un chiaro impegno dell’azienda a volersi adoperare da un lato per garantire la permanenza del presidio produttivo e dall’altra per elaborare un piano che miri all’assenza di esuberi sul territorio. L’accordo – ha sostenuto l’Assessore - è frutto di una difficile ma proficua collaborazione e responsabilità della proprietà, dei sindacati e degli attori istituzionali che si sono opposti all’idea di una chiusura di un sito produttivo proponendo come alternativa l’elaborazione di un piano industriale locale da far condividere ed avvallare alla multinazionale di Chicago”.  
   
   
MAMMACHEBLOG - SOCIAL FAMILY DAY IL 9 GIUGNO AL QUANTA SPORT VILLAGE DI MILANO, UNA GIORNATA PER LE MAMME 2.0  
 
Milano, 7 giugno 2012 – Il web ha già decretato il successo di Mammacheblog - Social Family Day la giornata per le mamme della Rete, che si terrà il 9 giugno a Milano. Oltre 200 le iscritte all’appuntamento che vuole essere una conversazione aperta per stimolare lo scambio, l’approfondimento e il confronto e far crescere idee e servizi sul Internet. La presenza della “mamme digitali” e il fenomeno del Mommy Blogging, realtà ormai consolidate e riconosciute, sono in continua evoluzione e coinvolgono sempre più donne anche in Italia. Mamme diverse per mestiere, provenienza e approccio alla maternità, dopo aver trovato una dimensione social, di ascolto e confronto online, credono e si attivano perché la Rete sia anche uno strumento dove reinventarsi professionalmente o nel tempo libero. Un mezzo che, se oculatamente gestito, le aiuti nella crescita dei propri figli. Per andare oltre, e capire le prospettive che la Rete offre in un futuro immediato. La giornata si articolerà in diversi momenti, di discussione (Momtalk), formazione (Momclass) e autopromozione delle mamme (Momshowcase). I Mom Talk, ovvero tavole rotonde a tema, spazieranno da un’analisi dell’evoluzione del fenomeno Mommy Blogging ai diversi sbocchi che la Rete offre alle mamme, muovendosi tra autoregolamentazione e collaborazione con il mondo delle aziende. Per andare oltre il Blog e affrontare il futuro nell’era di Facebook, Twitter, Pinterest e gli altri social media. Il dibattito affronterà anche un tema che sta a cuore alla famiglie: genitori e figli nella sfera digitale, Internet come opportunità per crescere insieme. Ciascun Talk sarà introdotto da una mamma esperta nel tema, cui seguirà poi la discussione libera, aperta con e tra le partecipanti (disponibile qui il programma completo). Nel corso della giornata, sono previste anche due Momclass, ovvero sessioni di formazione, realizzate in collaborazione con Retelab (punto di riferimento per chi vuole operare professionalmente su Internet), dedicate alle mamme che vogliono aprire o far crescere il proprio sito. Ad aspettare le partecipanti, un palco e una telecamera aperti per la presentazione dei loro blog e servizi online, da diffondere su tutti i canali di promozione dell’evento Tutte le informazioni sull’evento sul sito: http://mammacheblog.Com    
   
   
CRISI; DE PALO: «PAESE A NATALITÀ ZERO, VERSO MORTE SENZA POLITICHE PER FAMIGLIA»  
 
Roma, 7 giugno 2012 - «Un Paese con tasso di natalità pari a zero che, in tempo di crisi, non pensa ad adeguate politiche di sostegno alla famiglia è un Paese che sta aspettando la propria morte». Lo ha dichiarato così ieri l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo. «La famiglia - sottolinea l’Assessore capitolino, commentando le dichiarazioni del Premier Mario Monti a ‘Famiglia Cristiana’ sul tema delle politiche familiari - è da sempre una risorsa fondamentale e necessaria per la nostra città e il nostro Paese, il perno attorno al quale ruota il nostro presente e il nostro futuro. È urgente, perciò, che anche a livello nazionale vengano rivisti i criteri con cui sono condotte le politiche fiscali, mettendo al centro il fattore Famiglia. Se a Roma Capitale, nonostante le difficoltà economiche, siamo riusciti a far passare in Giunta il ‘Quoziente Roma’, crediamo sia possibile la sua introduzione in altre città italiane e pensiamo sarebbe importante attuarlo anche a livello nazionale». «Non è possibile continuare a far finta di nulla, non vedendo quanto e come i nuclei familiari sostengano sopra le loro spalle il carico maggiore della grave crisi che sta minacciando le nostre città e l’Italia tutta. È questo il momento opportuno per decidere di ricalibrare il welfare nazionale, rimodulandolo a dimensione familiare. È soltanto una questione di volontà politica. Ce lo chiedono, con forza crescente, tutte le famiglie del Paese. Tra l’altro, attraverso l’attuazione concreta di queste politiche è possibile prevenire numerosi disagi che colpiscono i componenti del nucleo familiare e per i quali le Istituzioni spendono ancor oggi cifre considerevoli. Alle dichiarazioni di intenti, tuttavia, bisogna ora far seguire segni concreti. È un impegno che non va catalogato come una spesa nel bilancio presente, ma semmai come un investimento sul futuro», conclude De Palo.  
   
   
AIUTO ALIMENTARE DIRETTO  
 
Teramo, 7 giugno 2012 - In questo clima di crisi sempre più famiglie scendono sotto il limite di sopravvivenza. Questo è il dramma di molti Italiani che non riescono più a fare la spesa alimentare quotidiana, ma allo stesso tempo si vergognano per la sopraggiunta situazione di grave indigenza. Il nostro portale mette a disposizione la propria redazione per selezionare e pubblicare, anonimamente, lettere di persone che chiedono aiuto alimentare. Come funziona l´aiuto alimentare diretto? La persona che ha bisogno di aiuto invia la sua lettera alla nostra redazione, illustrando la propria situazione e specificando le necessità alimentari. La lettera deve essere corredata di nome, cognome e indirizzo per ricevere i viveri, tali dati saranno forniti esclusivamente alla persona che si offrirà di dare il suo aiuto. L´appello è pubblicato, in forma anonima, all´interno del nostro portale. La persona che dopo aver letto il messaggio, vuole offrire il suo aiuto, invia alla redazione http://www.Guidaacquisti.net/  una lettera dove specifica il codice dell´appello al quale fornire aiuto. Solo a questo punto la nostra redazione fornirà l´indirizzo della persona bisognosa, alla quale inviare i generi alimentari richiesti.  
   
   
MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI, FOCUS A TRENTO SABATO 9 GIUGNO IN PROGRAMMA UN CONVEGNO A VILLA SANT´IGNAZIO  
 
Trento, 7 giugno 2012 - “Essere tutori oggi. Focus sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati”. Questo il titolo del convegno organizzato dal Centro informativo per l’immigrazione - Cinformi - dell’Assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza in collaborazione con l’Associazione volontari tutori minori stranieri. L´appuntamento è in programma sabato 9 giugno, dalle ore 9.00 alle ore 16.00, presso Villa S. Ignazio a Trento. Scopo del convegno è fare il punto sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati in Trentino, partendo dalla loro condizione giuridica e dalle procedure di regolarizzazione del loro soggiorno arrivando al tema della presa in carico da parte dei servizi e dei percorsi di inserimento sul territorio. Verrà affrontato anche il tema dell´accoglienza nelle strutture residenziali e in famiglia, per concludere con l’esperienza dell’Associazione volontari tutori minori stranieri su cosa significa “essere tutori oggi”. In programma anche il racconto dell’esperienza di un minore accolto in struttura. I minori stranieri non accompagnati sono stati a lungo seguiti dai servizi sociali territoriali in collaborazione con il terzo settore. In seguito il coordinamento della materia è stato affidato al Cinformi.