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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Giugno 2012
UE: PIÙ CRESCITA ATTRAVERSO UNA MIGLIORE GOVERNANCE DEL MERCATO UNICO CHE RILANCI I SERVIZI  
 
Bruxelles, 11 giungo 2012 - Il mercato unico è una forza motrice essenziale della crescita economica. Ma per offrire crescita e posti di lavoro è fondamentale applicare meglio le norme in vigore. L’ 8 giugno la Commissione europea ha pertanto adottato una linea d´azione volta ad assicurare che le norme del mercato unico funzionino meglio in concreto. La Commissione propone inoltre misure intese a migliorare le modalità di funzionamento del settore dei servizi, che è fondamentale in quanto la direttiva "Servizi" rappresenta più del 45% del Pil dell´Ue e deve occupare un ruolo strategico nel promuovere la crescita economica. In base alla valutazione dei progressi realizzati negli Stati membri in merito, da un´analisi economica risulta che l´attuazione della direttiva "Servizi" determinerà un aumento pari allo 0,8% del Pil dell´Ue nei prossimi 5-10 anni; la cifra potrebbe aumentare al 2,6% se gli Stati membri daranno prova di maggiori ambizioni aprendo i rispettivi mercati disciplinati dalla direttiva. Inoltre, il recepimento e l´attuazione migliori della normativa dell´Ue potrebbero promuovere la crescita in quanto ridurrebbero di un terzo gli oneri amministrativi per le imprese, il che equivale ad un risparmio globale di circa 40 miliardi di euro. Michel Barnier, Commissario per il mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "Le piccole e medie imprese mi dicono che permangono ostacoli alle loro attività nel mercato unico europeo. La Commissione e gli Stati membri devono collaborare fianco a fianco per migliorare le modalità di attuazione, applicazione ed esecuzione delle norme del mercato unico. La crescita economica figura in cima alla nostra agenda e dobbiamo cogliere ogni singola occasione di promuoverla." E ha proseguito: "Per quanto riguarda la direttiva"Servizi", la mia priorità è garantire che si applichi in toto ai settori interessati." Comunicazione: "Una governance migliore per il mercato unico" La Commissione propone di concentrare gli sforzi nei settori che presentano il più vasto potenziale di crescita, ossia, nel 2012-2013, i servizi e le industrie di rete. In questi settori la Commissione invita gli Stati membri a sottoscrivere una tolleranza zero per il recepimento tardivo e non corretto delle direttive e, per parte sua, rafforzerà l´assistenza al recepimento in modo da appianare gli eventuali problemi. In caso di infrazione, la procedura non dovrà durare più di 18 mesi in media (attualmente 25,5 mesi) e lo Stato membro dovrà conformarsi alla decisione della Corte entro 12 mesi. Per rendere più efficiente il mercato unico, la Commissione raccomanda inoltre di servirsi meglio degli strumenti informatici per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini e delle imprese. Esorta gli Stati membri a rafforzare gli strumenti di risoluzione dei problemi e a istituire centri per il mercato unico con il compito di sorvegliarne le modalità di funzionamento. Comunicazione sull´attuazione della direttiva "Servizi"- un partenariato per una nuova crescita nei servizi Dalla comunicazione intitolata "un partenariato per la nuova crescita nei servizi 2012-2015" emerge che l´attuazione della direttiva "Servizi" deve essere migliorata per rilanciare la crescita. Per conseguire la crescita prevista la Commissione invita gli Stati membri ad abolire la legislazione discriminatoria tuttora vigente in vari paesi dell´Ue, ad esempio le norme discriminanti in base alla nazionalità o al luogo di residenza, obbligando i fornitori di servizi a svolgere "test sulle esigenze economiche". Sottolinea che avvierà procedure d´infrazione a fronte di palesi violazioni della direttiva "Servizi". La Commissione progetta anche di collaborare con gli Stati membri per sfruttare al massimo i vantaggi economici che la direttiva "Servizi" offre attraverso, per esempio, profonde riforme strutturali nei settori in cui gli Stati membri avevano precedentemente deciso di mantenere lo status quo. Particolare attenzione va dedicata ai settori chiave: servizi alle imprese, edilizia, turismo e vendita al dettaglio (circa il 30% del Pil). La comunicazione è corredata di tre documenti di lavoro: Relazione sull´attuazione della direttiva "Servizi": presenta lo stato dell´attuazione della direttiva e dei problemi sussistenti e la situazione degli "sportelli unici" con una sezione dedicata alla valutazione dei singoli Stati membri. È accompagnata da una valutazione economica che illustra gli effetti e la crescita potenziale della direttiva "Servizi" a livello dell´Ue con dati per ciascuno Stato membro. Risultati della verifica dei test di efficienza: illustrano in che modo le diverse norme dell´Ue sono applicate alle imprese giorno per giorno; da essi emerge una serie di ostacoli: l´eterogeneità della regolamentazione inerente alle qualifiche professionali e le difficoltà che pone il riconoscimento dei diplomi rilasciati da altri Stati membri; requisiti che limitano la scelta delle strutture societarie di talune attività professionali; le difficoltà per ottenere un´assicurazione per i fornitori transfrontalieri e altre ancora derivanti da diversi livelli di regolamentazione della tutela dei consumatori in tutta Europa per le aziende che desiderano espandersi verso altri paesi dell´Ue. La Commissione sta lavorando per porre rimedio a tutti questi problemi. Documento di lavoro volto a dare indicazioni sull´applicazione dell´articolo 20, paragrafo 2, che riguarda il principio di non discriminazione dei destinatari dei servizi a motivo della nazionalità o del paese di residenza. Il documento esamina le ragioni di tali comportamenti nell´imprenditoria e invita le imprese a por fine a pratiche discriminatorie. Contesto La direttiva "Servizi" è stata adottata nel dicembre 2006 e disciplina servizi che rappresentano più del 45% del Pil dell´Ue. Ha segnato una tappa fondamentale nel rimuovere gli ostacoli al commercio dei servizi agevolando lo stabilimento di imprese in altri paesi e l´offerta transfrontaliera. In base alla direttiva gli Stati membri sono tenuti a semplificare le procedure amministrative per le imprese e ad abolire le disposizioni che compromettono la concorrenza leale nel mercato unico. Gli Stati membri sono tenuti altresì a istituire "sportelli unici" che assistano le imprese fornendo informazioni sulle procedure pertinenti in merito all´offerta di servizi all´estero, con la possibilità di completare le suddette procedure in linea. Cfr. Anche Memo/12/427 e Memo/12/429 Per ulteriori informazioni: Una governance migliore per il mercato unico http://ec.Europa.eu/internal_market/top_layer/monitoring/governance_en.htm    
   
   
IL NUOVO PORTALE “TRASPARENZA”: UNA VETRINA UNICA PER IL PROCESSO DECISIONALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 11 Giugno 2012 - E’ stato inaugurato il 7 giugno su Internet un nuovo portale dedicato alla trasparenza, destinato a rendere i processi decisionali della Commissione più chiari e accessibili per i cittadini europei. Il portale rappresenta una vera e propria vetrina dell’ampia gamma di strumenti elaborati negli ultimi anni per rendere più facile il controllo da parte dei cittadini e migliorare le loro capacità di esercitare i propri diritti. Il portale fornisce un accesso rapido e diretto a informazioni su: la legislazione; le valutazioni d´impatto; i gruppi di esperti e i comitati consultivi; le consultazioni; la rappresentazione degli interessi e il lobbismo; l’accesso ai documenti; i beneficiari dei finanziamenti dell’Ue. Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione e responsabile per le Relazioni interistituzionali e l´amministrazione, ha dichiarato: “La Commissione ha assunto un ruolo guida nell’impresa di rendere più chiaro e trasparente il processo decisionale dell’Ue, ma possiamo fare ancora di più. Abbiamo ascoltato il parere di chi si serve dei nostri numerosi strumenti di trasparenza riscontrando che sono in parecchi a lamentarsi del fatto che tali strumenti sono sparpagliati sul sito Europa e talvolta difficili da reperire. Il portale “Trasparenza” riunisce tutti questi strumenti e moltissime altre informazioni dando loro il rilievo che meritano. Nell’intento di rendere il nuovo portale più conviviale possibile sono stati invitati a testarlo cittadini e rappresentanti di diverse categorie sociali, Ong, giornalisti, rappresentanti di gruppi di interesse e membri del Parlamento europeo. Un portavoce del Mediatore europeo, dopo aver testato il nuovo sito, ha dichiarato: “… il nuovo portale è di gran lunga migliore e nettamente più conviviale della vecchia pagina Internet sulla trasparenza. Consultandolo si ha subito un quadro chiaro di tutti gli strumenti fondamentali per la trasparenza.” Contesto Link verso il portale “Trasparenza”: http://ec.Europa.eu/transparency/index_en.htm    
   
   
STAFFAN NILSSON, PRESIDENTE DEL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE: LA CRISI RICHIEDE UNA STABILITÀ DI BILANCIO DELL´UNIONE SUPPORTATO DA EUROBONDS  
 
Bruxelles, 11 giugno 2012 - A margine di una conferenza tenutasi il 7 giugno dal Comitato economico e sociale europeo, Staffan Nilsson, presidente di tale comitato, insiste sul fatto che un´Unione di stabilità fiscale, supportata da Eurobond in Europa è essenziale per essere in grado di superare la crisi e assicurare che gli investimenti per lo sviluppo futuro dell´Unione europea saranno effettuati. L´europa deve rispondere alla domanda se eurobbligazioni costituiscono il punto di partenza o punto finale di ottenere una maggiore integrazione fiscale. Gli sforzi compiuti da molti Stati membri a consolidare i loro bilanci sarà sostenibile solo se comportano una riduzione diretta dei tassi di interesse del debito pubblico. Eurobonds sono quindi il fulcro di una architettura che dovrebbe garantire che gli Stati membri la disciplina di bilancio, mentre li protegge da un eccessivo differenziale sul debito sovrano. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessarie iniziative specifiche che hanno lo scopo di offrire entrambe le forme di responsabilità condivisa tra gli Stati membri in materia di debito pubblico all´interno dell´Unione, per stimolare gli investimenti in Europa. Abbiamo bisogno di un pan-europei di progetti europei per gli investimenti, la crescita, la competitività e l´occupazione. Abbiamo bisogno di un´Europa della solidarietà e genuino rispetto per tutti i cittadini. Abbiamo bisogno di un´Europa globale, non un divario tra Nord e Sud del mondo. Abbiamo bisogno di un´Europa della democrazia, che è sia rappresentativa e partecipativa. Abbiamo bisogno di una maggiore integrazione europea, in cui sono condivise le responsabilità, rischi e risorse condivise per creare un modello di crescita che è credibile, coerente e sostenibile. L´europa è sempre riuscita a progredire in tempi di crisi: cogliere l´occasione per l´Unione esce da questa crisi con nuove attività.  
   
   
AIUTI UMANITARI UE: GRADIMENTO RECORD MALGRADO LA CRISI  
 
Bruxelles, 11 giugno 2012  La politica di aiuti umanitari dell´Unione europea guadagna sostegno nell´opinione pubblica nonostante la crisi economica. È quanto risulta dagli ultimi due sondaggi Eurobarometro sugli aiuti umanitari e sulla protezione civile. Nove cittadini su 10 – pari all´88%, cioè 9 punti in più rispetto all’ultimo sondaggio del 2010 – trovano infatti importante che l´Unione europea continui a dispensare aiuti umanitari e una percentuale simile (84%) ritiene che l´Ue debba continuare a finanziare gli aiuti a prescindere dalla crisi economica e dalle pressioni sulle finanze pubbliche. "Anche in tempi di crisi l´opinione pubblica europea continua a appoggiare il nostro impegno in soccorso delle popolazioni che ovunque nel mondo si ritrovano in gravi difficoltà. E questo appoggio è cresciuto negli ultimi due anni”, ha dichiarato Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la Cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi. "Sono fiera che l´Europa mostri un tale impegno e un tale sostegno a favore degli aiuti umanitari e della protezione civile, nonostante le difficoltà che ci troviamo ad affrontare oggi. Questa generosità non è data per scontata. È nostro dovere fare il possibile perché gli aiuti e la protezione siano gestiti in modo caritatevole, professionale e efficiente" ha aggiunto la Commissaria. Il sondaggio rivela inoltre un deciso appoggio per il ruolo della Commissione come coordinatrice degli aiuti umanitari dell´Ue, sostenuto dal 71% degli interpellati, ovvero 13 punti percentuali in più rispetto al 2010. Una forte maggioranza (88%) si dichiara inoltre a favore di eventuali operazioni umanitarie coordinate da un corpo volontario dell´Ue con il coinvolgimento dei giovani. Per quanto riguarda la protezione civile, l´82% degli interpellati ritiene più efficace, in caso di catastrofi, un intervento coordinato dell´Unione piuttosto che azioni dei singoli paesi. La Commissione europea festeggia quest´anno il 20° anniversario di Echo, la direzione generale responsabile per gli Aiuti umanitari e la protezione civile. Nel suo complesso l´Unione – Commissione europea più Stati membri – è il primo donatore di aiuti umanitari al mondo. La Commissione, che contribuisce a finanziare operazioni umanitarie in tutto mondo, coordina l´assistenza della protezione civile alle popolazioni delle zone sinistrate fuori e dentro l´Unione. Dal sondaggio sulla protezione civile emerge apprensione per possibili catastrofi nell´Unione. A suscitare principale preoccupazione (75%) sono quelle causate dall´uomo, come le maree nere e gli incidenti nucleari, seguite da inondazioni e terremoti (67%). Il 64% degli interpellati ha dichiarato invece di essere principalmente preoccupato per gli attentati terroristici e il 59% per i conflitti armati. Il 68% degli europei è al corrente che l’Ue finanzia gli aiuti umanitari e il 38% (quattro europei su dieci) che l´Ue coordina la protezione civile. Circa un terzo degli interpellati si considera ben informato sulle attività umanitarie dell´Unione - ovvero 12 punti percentuali in più rispetto al precedente sondaggio - e il 19% pensa di essere ben informato sulle attività della protezione civile. Sia nel caso degli aiuti umanitari che della protezione civile, la televisione e internet sono le fonti privilegiate d´informazione, seguite dalla stampa e dalla radio.  
   
   
SNELLIRE LA DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI TRANSFRONTALIERE: DIVENTA LEGGE IL PROGETTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 11 giugno 2012 - Il Consiglio dei ministri della Giustizia dell’Ue ha approvato il 7 giugno in via definitiva la proposta della Commissione di semplificare la disciplina delle successioni internazionali. Le proposte della Commissione europea alleggeriranno gli oneri legali in caso di decesso di un familiare proprietario di beni in un altro Stato membro. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue – che dovrebbe avvenire nel giro di qualche settimana – gli Stati membri avranno 3 anni per conformare la legislazione nazionale in modo che le nuove norme dell’Ue in materia di successione producano i loro effetti. “Circa 12,3 milioni di Europei vivono in un altro Stato membro e ogni anno nell’Ue si aprono circa 450 000 successioni internazionali, per un valore di oltre 120 miliardi di euro. La diversità delle regole che nei 27 Stati membri dell’Ue attualmente disciplinano la competenza giurisdizionale e la legge applicabile creano problemi di natura giuridica per le famiglie in lutto” ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia. “L’odierna approvazione delle nuove norme europee da parte del Consiglio apporterà certezza del diritto per le migliaia di famiglie coinvolte nelle successioni internazionali.” Con la decisione odierna si potrà giungere alla semplificazione della disciplina delle successioni internazionali, che prevede un unico criterio per determinare la competenza giurisdizionale e la legge applicabile a una successione transfrontaliera: la residenza abituale del defunto. Si permetterà inoltre ai cittadini di pianificare la successione in anticipo, in un quadro giuridico totalmente chiaro. L’approvazione apre inoltre la strada all’introduzione del certificato successorio europeo, che permetterà di far valere la qualità di erede o di amministratore testamentario in tutta l’Unione senza bisogno di ulteriori adempimenti. Il certificato migliorerà notevolmente la situazione attuale, in cui può essere molto difficile far valere i propri diritti, accelerando i procedimenti e riducendone i costi.  
   
   
LA COMMISSIONE AL BUDGET APPROVA UN NUOVO MEMBRO DELLA CORTE DEI CONTI  
 
Bruxelles, 11 giugno 2012 - Chi controlla i controllori? Una domanda che si pone fin dai tempi di Socrate, ma che resta sempre valida. Il Parlamento europeo si occupa di questo problema da vicino e verifica le competenze dei membri della Corte dei conti. Lunedì 4 maggio, la deputata bulgara di centro destra Iliana Ivanova è stata interrogata dai parlamentari. La sua nomina alla Corte dei conti sarà votata in plenaria il 13 giugno. Iliana Ivanova dovrebbe sostituire la bulgara Nadejda Sandolova, il cui mandato terminerà il 31 dicembre 2012. La commissione parlamentare al Controllo budgetario aveva inizialmente previsto di votare per la rumena Mircea Vasile Popescu, ma le autorità rumene hanno deciso di ritirare la sua candidatura. Audizione al Parlamento europeo - Come per i candidati ai posti di commissari europei, il Parlamento procede ad un incontro con i candidati alla Corte dei conti prima della loro nomina da parte del Consiglio dell´Ue, che ha l´ultima parola. Per prima cosa i candidati sono interrogati dalla commissione al Controllo budgetario, che in seguito vota a scrutinio segreto. La decisione della commissione è infine votata durante la sessione plenaria. Se il Parlamento rifiuta una candidatura, il Parlamento richiede allora al Consiglio dell´Ue di ritirare la sua proposta e di presentarne una nuova. Nonostante ciò, il Consiglio non è obbligato a seguire la richiesta del Parlamento. Il ruolo della Corte dei conti - La Corte dei conti controlla i conti dell´Unione europea e contribuisce al miglioramento della gestione finanziaria. Si tratta di un organo indipendente, che protegge gli interessi finanziari dei cittadini europei. Presenta un rapporto annuale e dei rapporti speciali al Parlamento europeo e alla commissione al Controllo budgetario. Il suo lavoro serve come base per le decisioni prese in seguito dal Parlamento, che approva o meno (rispetto all´esecuzione del bilancio) il modo in cui è stato gestito il budget ogni anno. La Corte dei conti è composta da 27 membri. La durata del loro mandato è di sei anni rinnovabili. Devono essere degli specialisti altamente qualificati, ex membri di organismi nazionali sulla verifica di bilancio.  
   
   
PRESTITI IPOTECARI: IL PARLAMENTO EUROPEO VUOLE AIUTARE LE FAMIGLIE INDEBITATE  
 
Bruxelles, 11 giugno 2012 - In molti paesi europei la speculazione del mercato immobiliare e il prestito ipotecario a basso prezzo hanno causo la crisi del sistema bancario. Oggi il Parlamento richiede maggiore trasparenza e stabilità sui prestiti. "L´indebitamento è sempre stato al centro del dibattito sulla crisi. La regolarizzazione dei prestiti immobiliari è una tappa importante per combattere questo problema", ha dichiarato Antolín Sanchez Presedo, deputato spagnolo di centro sinistra e responsabili della relazione sui prestiti ipotecari. Giovedì 7 giugno il testo sarà presentato davanti alla commissione agli Affari economici e monetari. Il mercato dei prestiti immobiliari è un settore chiave che nel 2009 ha raggiunto più di 6.000 miliardi di euro (ovvero più della metà del prodotto interno lordo dell´Unione europea). Infatti il 70% dei cittadini europei sono proprietari. Controllo, trasparenza e flessibilità Il ruolo delle autorità di sorveglianza sarà maggiore e sono numerose le voci che insistono sulla trasparenza del mercato immobiliare e delle sue procedure. Nel testo viene anche affrontato il tema delle pratiche di remunerazione dei creditori implicando la riduzione i conflitti d´interesse. Il relatore domande inoltre la verifica sistematica del reddito delle persone che richiedono un prestito. L´obiettivo di questo rapporto si concentra principalmente sulla protezione del consumatore. L´informazione e i consigli dei professionisti hanno un ruolo decisivo nella sua costruzione.  
   
   
TERREMOTI/EMILIA, RAFFORZATE LE ATTIVITÀ DI VERIFICA E MESSA IN SICUREZZA NELLE ZONE COLPITE  
 
Bologna, 11 giugno 2012 - In riferimento al comunicato diramato dal Governo, al fine di predisporre azioni utili ad accelerare ulteriormente la messa in sicurezza delle attività civili, sociali e produttive delle zone colpite dai terremoti delle scorse settimane, ribadendo che i terremoti non possono essere previsti così come afferma la Commissione nazionale Grandi Rischi (tenuto conto del suo contributo scientifico in relazione all’ attività sismica in corso, fondato sulla base dell’analisi dei dati statistici disponibili), si è chiesto ed ottenuto dal Governo - da parte del Commissario per la ricostruzione, d’intesa con Presidenti delle Province, i Sindaci dei Comuni capoluogo di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia e il Dipartimento per la Protezione civile - il potenziamento immediato delle seguenti attività: ulteriore rafforzamento, con l’arrivo di un contingente di 300 unità, dei Vigili del Fuoco, che saranno destinate all’accelerazione delle fasi di verifica sulle diverse tipologie di edifici, anche finalizzate alla rapida conclusione della fase di messa in sicurezza preventiva degli stessi; attivazione, da parte del Dipartimento nazionale della Protezione civile, in collaborazione con le Università, gli Ordini professionali e i Comuni, del maggior numero possibile di tecnici professionisti nelle zone colpite dal sisma per accelerare ulteriormente le verifiche di agibilità delle strutture; attivazione di un contingente militare per aumentare il presidio, ai fini della pubblica sicurezza, in particolare nelle zone rosse dei centri abitati colpiti, come richiesto dagli stessi Sindaci. Saranno valutate, d’intesa tra il Commissario, il Comitato istituzionale e il Dipartimento per la Protezione civile, ulteriori misure organizzative atte a creare più efficaci presidi di accoglienza nell’ambito delle aree interessate.  
   
   
TERREMOTO, LE MACERIE SARANNO RIMOSSE DAI GESTORI PUBBLICI  
 
Bologna, 11 giugno 2012 - In relazione al problema della raccolta e del trasporto delle macerie nelle zone del terremoto, si precisa che il servizio è garantito, su richiesta dell´Amministrazione comunale, dai gestori del servizio pubblico e non è a carico del cittadino e dell´imprenditore. Nel decreto del governo sulla ricostruzione in vigore dall’ 8 giugno, è previsto lo stanziamento di un milione e mezzo destinato a tal fine. In particolare, in Emilia il materiale potrà essere anche recuperato dopo una selezione presso impianti che sono stati già individuati nel decreto stesso.  
   
   
EMILIA: DAL CAMPO ABRUZZO ASSISTENZA PER 700 PERSONE  
 
L´aquila, 11 giugno 2012 - Continua l´attività della Protezione Civile regionale nella tendopoli ´Abruzzo´ di Cavezzo. Il personale regionale della Protezione Civile, con il supporto di 70 volontari di Protezione Civile, ha attivato un servizio mensa e un servizio igienico sanitario per 400 persone, in aggiunta ai 300 già in funzione dalla scorsa settimana. La tendopoli ´Abruzzo´, ormai a regime, è composta da cucina, tendone mensa, tendone attività ludico-ricreativa (dove vengono accolti oltre 40 bambini), 8 moduli bagno e doccia, 40 tende pneumatiche, un ufficio mobile, una sala operativa mobile, un ufficio postale mobile, una tenda telefono azzurro, una tenda con personale del Corpo Forestale dello Stato, una tenda sanitaria, una lavanderia. L´area occupata si sviluppa su una superficie di circa 12 mila mq recintata e completamente servita di impianto elettrico, rete wireless e ponte radio. Nella giornata di domani è prevista l´installazione dei condizionatori per le tende pneumatiche e l´avvio delle operazioni di montaggio dei teli ombreggianti. Dalla giornata di ieri il campo ospita anche i tecnici rilevatori inviati sul posto dalla Regione Abruzzo e dal Comune dell´Aquila per la verifica di stabilità degli edifici.  
   
   
SISMA IN EMILIA: A CARPI I PRIMI 180 OSPITI LA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE BASILICATA OPERA IN SOCCORSO DELLA POPOLAZIONE SFOLLATA IN SEGUITO ALLE CONTINUE SCOSSE DI TERREMOTO .  
 
Potenza, 11 giugno 2012 - Sono già 180 gli ospiti presenti nel Campo di transito delle Piscine di Carpi, in provincia di Modena, gestito dalla Regione Basilicata. La sistemazione temporanea è garantita da 80 tende da 10 posti l’uno con una capienza complessiva di circa 600 persone. In particolare la Regione Basilicata si rapporta con il Centro operativo comunale, coordinando le attività del gruppo lucano a cui è affidata la gestione operativa e amministrativa del campo. Nell’arco della prossima settimana si prevede una presenza complessiva di circa 500 persone.  
   
   
SISMA EMILIA: TERZO SOPRALLUOGO DEL VICEPRESIDENTE FVG CIRIANI  
 
Trieste, 11 giugno 2012 - Lo scorso 7 giugno il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, si trovava a Mirandola, in provincia di Modena, per un nuovo sopralluogo nelle strutture allestite dai volontari e dal personale della Protezione Civile regionale. "Sono voluto tornare - ha spiegato Ciriani - per capire in prima persona quali esigenze ci sono ora e quali previsioni si possono fare per le prossime settimane". Il vicepresidente si era già recato a Mirandola il 23 maggio e il 1° giugno, immediatamente dopo quindi le due principali scosse del sisma: "I campi di accoglienza che abbiamo predisposto operano ormai a pieno regime da diversi giorni, dando riparo a circa 800 sfollati - ha affermato Ciriani". "Si tratta di un piccolo paese concentrato in una superficie di poco superiore a quella di un campo da calcio, c´è la necessità quindi - ha concluso - della massima attenzione e del massimo sforzo per rendere accettabile e, nei limiti del possibile confortevole, la permanenza di queste persone. I nostri volontari, come sempre encomiabili, stanno lavorando senza sosta e confermano in ogni momento di essere un esempio e un orgoglio per tutto il Friuli Venezia Giulia".  
   
   
DA REGIONE LIGURIA UNO STATUS DI VOLONTARI AGLI ANGELI DEL FANGO MA SENZA ISCRIZIONI AD ALBI O ASSOCIAZIONI, BASTA LA RETE  
 
Genova, 11 Giugno 2012 - Arrivano dai quartieri cittadini, ma anche da fuori regione, in qualche caso anche dall´estero e si prodigano a soccorrere e dare una mano a persone in difficoltà, a ripulire strade, negozi, scantinati colpiti da alluvioni e calamità naturali. Sono gli "Angeli del fango", il simbolo della solidarietà del volontariato giovanile anche nelle recenti alluvioni di Genova e dello Spezzino, volti senza nome che ritroviamo nelle foto e nei servizi televisivi che meriterebbero più attenzione concreta da parte delle istituzioni. E degli "Angeli del fango" ha parlato il 7 giugno al Forum regionale dell´Ambiente, ai Magazzini del Cotone di Genova, l´assessore al Welfare Lorena Rambaudi. Affrontando i problemi di come semplificare, in generale, l´accesso del molto del volontariato alla Protezione Civile, la Rambaudi ha annunciato di voler valorizzare e dare uno status anche alle esperienze di volontariato spontaneo, come appunto gli "Angeli del fango", senza costringerli a far parte di un´associazione o a iscriversi a un albo. L´assessore al Welfare della Regione Liguria ha annunciato di voler mettere in campo un sistema flessibile, che permetta anche, "fatte salve le regole di sicurezza, di dare uno status, un riconoscimento a questi ragazzi, che, attraverso i social network, danno vita a una rete che nasce e opera in caso di emergenze", spiega Rambaudi. Emergenze che comunque vanno affrontate coinvolgendo tutti i settori disponibili. La nuova legge del Terzo Settore semplificherà le procedure per allargare l´accesso alla Protezione Civile anche al volontariato locale, alle pubbliche assistenze e altre realtà comunali che oggi hanno problemi burocratici a farne parte. "Meno filtri burocratici, ma molta attenzione alla qualità e alla fomazione, indispensabile per essere un volontario della Protezione Civile", sottolinea l´assessore ligure al Welfare.  
   
   
LOMBARDIA/SISMA. FORMIGONI A NAPOLITANO: ECCO LE URGENZE ALL´INCONTRO A BOLOGNA COI SINDACI DEL MANTOVANO TERREMOTATO  
 
 Bologna, 11 giugno 2012 - ´Il presidente della Repubblica, i presidenti di Regione e di Provincia e i sindaci si sono incontrati il 7 giugno a Bologna per fare il punto della situazione sulle gravi conseguenze del terremoto. Abbiamo detto che ciascuno farà fino in fondo la propria parte. Regione Lombardia ha già stanziato 43 milioni di euro di aiuti immediati alle zone del Mantovano. Continueremo a essere al loro fianco in modo concreto per risolvere tutti i problemi´. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni commenta così l´incontro avuto con i rappresentanti degli enti lombardi, emiliani e veneti colpiti dal sisma. Presso la sede della Regione Emilia Romagna Giorgio Napolitano ha ascoltato le testimonianze dei sindaci di Moglia, Ficarolo, San Felice sul Panaro, del presidente della Provincia di Ferrara e del capo del dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli. Presente in prima fila, assieme a Formigoni, l´assessore lombardo alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa. Danni Ingenti Nel Mantovano - È stato il primo cittadino di Moglia Simona Maretti a raccontare pubblicamente il dramma delle popolazioni mantovane: 4.000 sfollati nei primissimi giorni, danni ingenti alle imprese del distretto dell´Oltrepò mantovano, nel quale vivono 100.000 persone. Il 40 per cento delle forme di Grana e Parmigiano - ha spiegato il sindaco della provincia di Mantova - è stato danneggiato, per un ammontare di 130 milioni di euro di danni. ´Il problema è molto grave - ha commentato Formigoni - perché oggi la competizione internazionale è spietata. Ci sono settori che devono essere messi in grado di ripartire immediatamente, diversamente rischiano di essere messi fuori mercato e rischiamo di perdere migliaia e migliaia di posti di lavoro. Queste sono le zone nelle quali c´è il Made in Italy, con i suoi prodotti alimentari di eccellenza e la filiera tecnologica. Dobbiamo fare squadra fino in fondo: ognuno deve fare la propria parte presto, presto´. Bene Il Decreto Del Governo - ´I nostri cittadini sappiano che tutte le Istituzioni sono al loro fianco - ha spiegato Formigoni -. Lo è il presidente della Repubblica, deve esserlo il Governo con provvedimenti concreti, lo siamo noi Regioni: la Lombardia ha già stanziato 43 milioni di euro per i primi interventi. Vogliamo continuare a lavorare con loro per rimettere in piedi, al più presto, le abitazioni e le fabbriche di queste zone assolutamente produttive che sono il traino dell´intera Italia´. E proprio sul decreto del Governo, arrivato in nottata, Formigoni esprime questo giudizio: ´Bene il decreto, lo esamineremo in profondità per vedere se manca ancora qualcosa´. Prioritario Prevenire I Disastri - Il pensiero di Formigoni è rivolto a tutti i terremotati: ´Ho molto apprezzato la voglia di tornare a lavorare delle nostra gente, che non intende rassegnarsi al sisma. Questo spirito è giusto e sacrosanto, non va demonizzato. Abbiamo bisogno di una reazione forte come quella delle popolazioni del Friuli nel 1976´. ´La nostra gente - ha concluso il presidente - ha voglia di lavorare bene dentro il cuore´. E ripartire significa, inoltre, continuare a ´difendere la certezza della sicurezza dei nostri cittadini´, prestando particolare attenzione alla capacità di ´prevenire i disastri´. ´Condivido le preoccupazioni di Coldiretti Lombardia, che ha lanciato un chiaro appello, affinché la Lombardia non sia dimenticata nei provvedimenti che il Governo sta approvando per fronteggiare l´emergenza terremoto. Se l´attenzione dei media e dell´opinione pubblica è sintonizzata sull´Emilia Romagna, che certamente ha pagato il prezzo altissimo delle vite umane, quella della Regione Lombardia si concentra sulla provincia di Mantova´. Replica così Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, all´appello lanciato da Coldiretti Lombardia, che, attraverso il suo presidente Ettore Prandini, ha lamentato la scarsa attenzione che il Governo nazionale sta dedicando ai territori mantovani colpiti dal sisma, invocando l´intervento della Regione, affinché abbia luogo una ´corretta valutazione dei danni, senza timidezze di sorta´. ´Molti dei Comuni - prosegue De Capitani - sono in linea d´aria a pochi chilometri dall´epicentro del sisma e ho verificato personalmente la gravità del danno inferto al comparto lattiero-caseario e alle sue eccellenze Dop´. ´Assicuro che da parte di Regione Lombardia non c´è stata, né certamente ci sarà, timidezza nell´avanzare in sede nazionale ed europea le nostre legittime richieste di aiuto - è la rassicurazione dell´assessore -. Ci siamo attivati da subito, confrontandoci con le organizzazioni professionali lombarde, per focalizzare sforzi e risorse in provvedimenti utili: accesso al credito, anticipo totale della Pac, apertura di un nuovo bando sulla misura 121 del Psr, deroghe agli adempimenti amministrativi´. ´Non per velleità - conclude De Capitani - ma la forza produttiva agroalimentare, lombarda e mantovana, è una risorsa per tutto il Paese e questa risorsa deve ora essere messa nelle condizioni di tornare ad operare al più presto e a pieno regime´. Entro la fine della settimana saranno completate le verifiche di agibilità sugli edifici dei Comuni del Mantovano colpiti dal sisma. Lo fa sapere l´assessore regionale alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza Romano La Russa, al termine del sopralluogo effettuato a Moglia e San Giacomo delle Segnate, dove ha riscontrato l´effettivo funzionamento dei campi gestiti dalle Colonne mobili regionali e provinciali, incontrando i tecnici e i volontari che, fin dalla prima scossa del 20 maggio, non hanno fatto mai mancare il loro apporto ai cittadini lavorando giorno e notte. L´incontro Con Napolitano - In mattinata, a Bologna, l´assessore aveva partecipato all´incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definendolo ´molto proficuo, perché testimonia la concreta vicinanza dello Stato alle Regioni colpite. Una risposta a chi, come i sindaci dei Comuni interessati, chiede di non essere lasciato solo a gestire l´emergenza. Le Verifiche - L´assessore La Russa ha voluto ringraziare ancora una volta ´tecnici e i Vigili del fuoco che hanno svolto un lavoro preziosissimo´, che ha permesso di completare oltre 400 verifiche, ´consentendo già a diverse famiglie di rientrare nella propria abitazione´. Entro la prossima settimana, dunque, sarà possibile programmare eventuali interventi temporanei e provvedere alla sistemazione autonoma, o in strutture alberghiere, delle famiglie evacuate. Il Rilevamento Dei Danni - Sul territorio sono operative 7 squadre di tecnici per il rilevamento, distribuiti sui territori di Moglia (4 squadre, di cui 1 impegnata per la verifica degli edifici pubblici), Gonzaga (2 squadre) e San Giacomo delle Segnate (1 squadra). Fino ad oggi sono state complessivamente effettuate le seguenti verifiche di agibilità: Moglia: 210 su edifici privati e 10 su edifici pubblici; - Quistello: 51; - San Benedetto Po: 10; - San Giovanni del Dosso: 42; - San Giacomo delle Segnate: 25. Sono state completate le verifiche nei Comuni di: Bagnolo San Vito; - Borgofranco sul Po; - Carbonara; - Felonica; - Magnacavallo; - Motteggiana; - Quingentole; - Revere; - San Benedetto Po; - San Giovanni del Dosso; - Schivenoglia; - Sermide; - Suzzara; - Villa Poma. Restano da ultimare le verifiche nei Comuni di: Gonzaga; - Moglia; - Pegognaga; - Poggio Rusco; - Quistello; - San Giacomo delle Segnate. Diminuiscono Gli Sfollati - Oggi sono 1.583 le persone ospitate nelle strutture di emergenza, a fronte delle 2.018 di ieri e sono così distribuite: Felonica: 18 (3 campi/strutture) - Gonzaga: 202 - Moglia: 294 (2 campi/strutture) - Pegognaga: 209 - Poggio Rusco: 221 (2 campi/strutture) - Quingentole: 26 - Quistello: 100 - San Benedetto Po: 21 - San Giacomo delle Segnate: 295 - San Giovanni del Dosso: 30 - Sermide: 20 - Suzzara: 42 - Villa Poma: 89 - Virgilio: 10 (4 strutture). Delle 21 strutture allestite, quelle di Poggio Rusco sono in fase di chiusura e quella di Sermide sarà spostata. Continuano Le Scosse - Lo sciame sismico nel Mantovano è proseguito anche nelle ultime 24 ore facendo registrare 15 scosse. Alle 3.47 di questa mattina è avvenuta quella più forte, con una magnitudo di 3,2 della scala Richter. ´Per tempestività e finalità quella del Consorzio Virgilio è senz´altro un´ottima opportunità per rilanciare un´attività produttiva, quella della trasformazione del latte nei pregiati formaggi Dop, che rappresenta la principale economia del territorio mantovano´. Lo ha detto oggi, Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, partecipando a Palazzo Pirelli alla conferenza stampa ´Virgilio: il consorzio solidale anche nei fatti. Un aiuto concreto alle aziende consociate colpite dal sisma´, a cui hanno partecipato i vertici del Consorzio e l´assessore all´Agricoltura della Provincia di Mantova Maurizio Castelli. ´In questo momento di emergenza - ha proseguito l´assessore - è apprezzabile ogni iniziativa di promozione volta a sostenere i due formaggi Dop, Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che rappresentano i portabandiera del Made in Italy agroalimentare nel mondo´. Ecco L´iniziativa ´Salva Grana´ - Il Consorzio Virgilio si impegna, entro il 12 di giugno, a ritirare il formaggio dei propri soci (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) danneggiato durante il sisma attraverso un aiuto concreto, dando un valore a un prodotto che, pur se buono e di qualità, non ha ancora raggiunto il necessario grado di stagionatura per ottenere la certificazione Dop. L´intero quantitativo conferito a Virgilio verrà poi grattugiato e messo in vendita in tutti i suoi canali distribuitivi, dalla Grande distribuzione ai piccoli rivenditori, con una confezione appositamente ideata. La confezione verrà ritirata al termine dell´emergenza per non provocare fraintendimenti e speculazioni successive. Consorzio Virgilio Basato Su Cooperazione - Il Consorzio Virgilio racchiude 70 aziende produttrici di formaggio Grana Padano e Parmigiano Reggiano ed è l´unico per motivi geografici ad avere da parte dei soci il conferimento delle due Dop. Da sempre fonda la propria mission aziendale sulla cooperazione. Fondi Del Psr Ad Imprese Colpite. De Capitani ha sottolineato come ´all´attenzione della Regione c´è la possibilità di concentrare i finanziamenti della misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale, circa 12 milioni di euro, sulle aziende colpite dal sisma´. ´La misura 121 - ha specificato l´assessore - è infatti indirizzata all´ammodernamento delle aziende´. Regione Pronta Ad Anticipare Tutta Pac - L´assessore è intervenuto anche sulla possibilità di anticipare tutta la Pac. ´Anche quest´anno Regione Lombardia - ha detto il responsabile dell´agricoltura lombarda - ha confermato l´anticipo del premio Pac, pari al 50 per cento, entro luglio. In aggiunta, abbiamo chiesto all´Unione europea di anticipare, vista l´emergenza, il restante 50 per cento e, se questa nostra richiesta non sarà accolta, stiamo valutando di anticipare, noi come Regione, tutto il contributo europeo alle aziende agricole lombarde colpite dal sisma´. Al Via Anche Gli Aiuti Per Il Credito - Nel corso della conferenza stampa De Capitani ha voluto sottolineare i provvedimenti che ieri sera la Giunta ha deliberato proprio in tema di aiuti alle aziende agricole che hanno subito danni dalle scosse sismiche. ´La Giunta - ha detto De Capitani - ha approvato il fondo regionale per le agevolazioni finanziarie alle imprese agricole per il credito di funzionamento attivo presso Finlombarda. La dotazione residua di 1.9 milioni di euro sarà interamente indirizzata alla ricostruzione nei 36 Comuni mantovani´. ´Il fondo - ha concluso l´assessore - prevede l´abbattimento di due punti percentuali sul costo degli intessi sui prestiti attivati dalle imprese agricole, fino a un massimo di 100.000 di euro. Per effetto leva questo tasso corrisponde a un credito attivale di 38 milioni di euro´.  
   
   
TERREMOTO PREALPI VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA, PRESIDENTE LUCA ZAIA: SITUAZIONE MONITORATA IN CONTINUO, SAPPIAMO DA SEMPRE CHE È ZONA SISMICA  
 
Venezia, 11 giugno 2012 - “Stiamo monitorando minuto per minuto la situazione dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.5 registrata questa mattina, poco dopo le 4, nell’area del Fadalto e dell’Alpago, in Veneto, e nel contermine territorio del Friuli Venezia Giulia. La zona e ciò che avviene nel suo sottosuolo sono controllati in continuo pressoché da sempre – ha sottolineato il 9 giugno, il presidente della Regione Luca Zaia – perché sappiamo benissimo che quest’area è la più soggetta a rischio sismico in tutta la regione. I Comuni e la Protezione Civile sono preparati a queste evenienze e non a caso, in più occasioni, abbiamo organizzato specifiche esercitazioni, proprio per ridurre i pericoli che ogni evento sismico può comportare”. “Quanto successo questa mattina non è insomma un evento straordinario, anche se un sisma fa sempre paura – ha detto ancora Zaia – e noi continueremo come sempre a informare i cittadini proprio perché possano tutelarsi al meglio contro i possibili effetti, sapendo che le regole di autoprotezione sono, in questi casi, le più efficaci e comunque sia le prime da applicare”. “Noi veneti sappiamo benissimo di vivere su un territorio soggetto a sismicità e abbiamo imparato a conviverci da sempre. Sappiamo anche – ha aggiunto il presidente del Veneto – che in un territorio sismico i terremoti si ripeteranno, ma questa non è una ‘previsione’ in senso stretto, bensì una indicazione che non ci dice dove, quando e con che gravità avverrà l’evento, ma anche per questo va sempre tenuta presente e non deve mai farci trovare impreparati.  
   
   
TERREMOTO/FVG: CIRIANI, NESSUN DANNO IN REGIONE MA RESTIAMO ALLERTATI  
 
Trieste, 11 giugno 2012 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha effettuato un sopralluogo nei comuni del Friuli Venezia Giulia più vicini all´epicentro del terremoto di intensità 4.5 della scala Richter che ha colpito l´area pordenonese alle 4.04 del mattino. Assieme ai sindaci di Claut (Gionata Sturam), Barcis (Tommaso Olivieri) ed Erto e Casso (Luciano Pezzin) e al vicesindaco di Cimolais, Franco Panegos, Ciriani si è recato nelle zone che maggiormente hanno sentito il terremoto e ha incontrato gli amministratori nel municipio di Claut. "Dal rapporto dei sindaci e della Protezione Civile - ha affermato Ciriani - confermo che non emerge alcun danno a edifici pubblici e privati. Ho verificato di persona la situazione e mi sono reso conto del timore delle persone, ma non ci sono danni e la situazione è continuamente monitorata dalla Protezione Civile e dalle forze dell´ordine". Il terremoto della notte, percepito in buona parte della regione, ha coinvolto in particolare i comuni della Valcellina più vicini all´epicentro. "Le persone - ha spiegato Ciriani - hanno raccontato di essersi svegliate nel cuore della notte percependo un forte rumore contestualmente alle vibrazioni e hanno temuto le possibili conseguenze di un forte terremoto. L´esperienza è stata senza dubbio forte ma è importante mantenere la calma e sapere che le Istituzioni sono al fianco dei cittadini ed a loro disposizione in ogni momento, ben sapendo che dalla sala operativa della Protezione Civile la situazione è costantemente monitorata".  
   
   
CAMPANIA: IL PRESIDENTE CALDORO INCONTRA AMBASCIATORE ISRAELE  
 
Napoli, 11 giugno 2012 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ricevuto il 7 giugno  a palazzo Santa Lucia l´ambasciatore di Israele Naor Gilon, accompagnato dal ministro consigliere Lironne Bar-sadeh. Nel corso del cordiale colloquio, si è discusso di tematiche di grande attualità e di particolare interesse per la Regione Campania e per Israele, quali le opportunità offerte dalla ricerca nel campo dell´innovazione tecnologica, settore nel quale la Campania è tra le prime in Italia per investimenti, la salvaguardia del territorio e le opportunità offerte dalle energie rinnovabili. Il presidente Caldoro e l´ambasciatore Naor Gilon hanno convenuto sulla necessità di intensificare ulteriormente i rapporti, già consolidati, tra Israele e la Campania, anche attraverso la promozione di specifiche iniziative future.  
   
   
CONSIGLIO DEI MINISTRI, FILIPPO BASSO NUOVO COMMISSARIO PER IL PIANO DI RIENTRO  
 
Campobasso, 11 giugno 2012 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha partecipato il 7 giugno a Roma al Consiglio dei Ministri nel quale è stato nominato Filippo Basso "Commissario ad acta per l´adozione e l´attuazione degli obiettivi prioritari del Piano di rientro e dei successivi Programmi operativi per il Piano di rientro e dei disavanzi regionali". La decisione del Governo era stata comunicata al Presidente Iorio dal Ministro della Salute, Renato Balduzzi. Si tratta della nomina di un Commissario ad acta che avrà specifici compiti e obiettivi delimitati e che interagirà con il Commissario del Governo, che è il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio. Lo stesso Consiglio dei Ministri ha attribuito le funzioni del dimissionario Subcommissario Mario Morlacco, all´altro Subcommissario, Nicola Rosato. «Al di là della positiva valutazione - ha sottolineato il Presidente Iorio - sulla persona individuata, un valido Dirigente del Ministero della Sanità, ho rappresentato al Presidente Monti la mia non condivisione del metodo troppo articolato e farraginoso previsto dall´attuale normativa che, peraltro, è destinata ad essere modificata per la scadenza temporale dell´attuale Patto della Salute. Resto convinto della non validità di queste complesse operazioni burocratiche che, nell´apparire provvedimenti risolutori, mostrano il fianco alla complessità delle soluzioni. Sono,ormai due anni che in Molise sono presenti i Commissari ministeriali, eppure ancora oggi, l´ostinata prevalenza della burocrazia, che si testimonia nella necessità di mettere tutti d´accordo intorno ad un pletorico "tavolo tecnico" che continua a rinviare la valutazione obbiettiva degli atti che abbiamo già prodotto, rappresenta più un aggravio di spese tecniche che un aiuto sostanziale a trovare e mettere in atto soluzioni per le varie problematiche sul tappeto. Ribadisco la bontà delle soluzioni che abbiamo più volte proposto, tese a ristrutturare in maniera organica il nostro Sistema ospedaliero attraverso una riconversione che non danneggi i cittadini. Lo stesso impegno che abbiamo posto nel non eliminare servizi territoriali fondamentali di cui gli utenti hanno sicuramente necessità. Tutto ciò, cercando di far quadrare anche i conti. Continuerò, dunque, nella strada già intrapresa per chiudere al più presto questa vicenda e riportare la giusta serenità nel Sistema Sanitario Regionale. Un Sistema che, è il caso di ricordare, resta di buona qualità e capace di produrre un´offerta di servizi sicuramente superiore alla media nazionale».  
   
   
BOLZANO, FSE OBIETTIVO 2 2007-2013: BILANCIO E PROSPETTIVE  
 
 Bolzano, 11 giugno 2012 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder, quale presidente del Comitato di Sorveglianza Fse, giovedì 7 giugno 2012, prima della seduta del Comitato a Palazzo Widmann a Bolzano ha illustrato i dati salienti di quanto raggiunto dall´avvio del programma operativo 2007-2013. Per la programmazione Fondo sociale europeo 2007–2013, come ha riferito il presidente Durnwalder, la Provincia dispone di una dotazione finanziaria pari a 160,220 milioni di Euro con l´obiettivo di promuovere lo sviluppo dell´Alto Adige attraverso misure che favoriscano la competitività, la piena occupazione e la coesione sociale attraverso politiche finalizzate all´innovazione del sistema economico e dei sistemi dell´istruzione, della formazione e del lavoro. Nel corso del 2011, come ha riferito Thomas Mathà, direttore della Ripartizione Europa, la Provincia nell’ambito del Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo Obiettivo 2 2007–2013 “Competitività regionale e Occupazione” ha proseguito la programmazione su tutti gli assi prioritari di intervento come ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Dal 31 luglio 2007, data di inizio della programmazione Fse, al 31 dicembre 2011 sono stati approvati 763 progetti su 1338 progetti presentati. L’asse I – Adattabilità vede il maggior numero di progetti approvati pari a 310, seguito dall’Asse Iv – Capitale umano con 211. Questo a dimostrare, come ha riferito il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, la grande attenzione delle imprese altoatesine alla formazione e all’aggiornamento delle competenze dei propri lavoratori e l’importanza che viene data dalle strutture formative pubbliche e private al capitale umano. Ciò consente di mantenere competitività anche rispetto all’internazionalizzazione dei mercati. Attraverso le azioni di ricerca su lavoro ed innovazione, inoltre, è possibile sostenere lo sviluppo. Una particolare attenzione vene rivolta a misure atte ad affrontare la crisi economica e finanziaria. Tra il 2007 ed il 2011 l’Autorità di Gestione ha impegnato in totale 117,725 milioni di Euro pari al 73,5% circa del finanziamento complessivo ed erogato pagamenti pari a 60,523 milioni di Euro. I destinatari avviati sono 34.440 di cui il 31,4% (10.828 unità) donne. La Provincia autonoma di Bolzano ha superato l’importo di spesa necessaria per evitare il disimpegno automatico come ha riferito Andrea Mancini, rappresentante della Commissione Europea in seno al Comitato. L´efficacia e la qualità dell´attuazione del Programma operativo del Fondo Sociale Europeo da parte della Provincia, infatti, viene verificata annualmente da un rappresentante della Commissione Europea. Rispetto alla condizione sul mercato del lavoro gli occupati sono il 78,4%, seguiti dagli inattivi con il 16,1% e dai disoccupati con il 5,5%, dei quali il 56,5% è costituito da donne. La fascia di età prevalente è quella degli adulti con il 72% (25-54 anni), seguita dai giovani dai 15 a 24 anni con il 24%. I destinatari over 55 si attestano al 4,5%. In riferimento ai gruppi vulnerabili la categoria maggioritaria è rappresentata dai migranti con il 49,9%, seguita dalle persone disabili con il 26,7% e da “altri soggetti svantaggiati” con il 23,4%. La buona pratica individuata per l’anno 2011 riguarda il progetto formativo partito nel 2008 per la valorizzazione delle abilità individuali “Pfiff” rivolto a persone adulte affette da malattia psichica realizzato dall’Area formazione professionale tedesca della Provincia. Grazie al progetto viene favorito l’inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro. Come ha riferito Judith Notdurfter, direttrice dell´Uffico Fse, al momento sta giungendo al termine la fase di valutazione tecnica dei 44 progetti presentati nell´ambito del primo Avviso riferito alal presentazione di Azioni di sistema da realizzare nel periodo 2012-2013 sull´asse Occupabilità, accessibilità e invecchiamento attivo per lo sviluppo locale nelle aree periferiche soggette a fenomeni di spopolamento. A tal fine è previsto un finanziamento di 3 milioni di Euro. È, invece, in fase di approvazione un avviso per la presentazione di progetti di formazione e orientamento da realizzare sempre nel periodo 2012-2013 sull´asse I Adattabilità, sull´asse Ii Occupabilità, accessibilità e invecchiamento attivo, sull´asse Iii Inclusione sociale e sull´asse Iv Capitale umano. Sono previsti in totale cofinanziamenti per 25 milioni di Euro. L´ufficio Fse, inoltre, sta iniziando la programmazione per il porgramma operativo 2014-2020 in linea con la strategia dell´Europa 2020 per giungere ad una crescita intelligente, sostenibile e solidale. Il Comitato di sorveglianza del Fondo Sociale Europeo ha principalmente il compito di accertare l´efficacia e la qualità dell´attuazione del Programma operativo del Fondo Sociale Europeo della Provincia. Presieduto dal presidente della Provincia Luis Durnwalder, è composto dal rappresentante della Commissione europea Andrea Mancini, dai rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dello Sviluppo economico, del Dipartimento per i diritti e le pari opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ne fanno parte anche l’assessore della Giunta Provinciale Roberto Bizzo, il direttore della ripartizione Europa Thomas Mathà e la direttrice dell’Ufficio Fse Judith Notdurfter, i rappresentanti delle parti economiche e sociali della Provincia e rappresentanti e funzionari di diverse Ripartizioni provinciali.  
   
   
FVG, REGIONE IN CIFRE - RILEVAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION  
 
Trieste, 11 giugno 2012 - L´annuario statistico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia "Regione in cifre" è pubblicato ininterrottamente dal 1970, rappresenta la prima pubblicazione statistica in Italia per continuità della sua edizione, è consultabile sul sito internet della Regione e viene distribuito in circa 3.000 copie a diverse tipologie di enti, aziende e soggetti privati. Gli utenti finali, che possono reperire il volume anche in biblioteche e Urp, oltre che sul sito della Regione, sono potenzialmente in numero superiore ai 3.000 destinatari della spedizione. A essi è indirizzata la rilevazione di "customer satisfaction", organizzata dal Servizio statistica della Regione al fine di conoscere puntualmente le opinioni dei lettori e fornire un servizio ancora migliore negli anni successivi. "L´informazione statistica risulta particolarmente preziosa per l´analisi dettagliata della congiuntura regionale - ricorda l´assessore alle Finanze, Sandra Savino - e ´Regione in cifre´ è un utile strumento per sintetizzare e rendicontare annualmente l´andamento socioeconomico della regione". "Conoscere l´opinione dei lettori - continua l´assessore - risponde ai canoni europei di qualità di un´elaborazione statistica che deve informare, ma anche supportare, l´assunzione delle decisioni". Il questionario è pubblicato on-line sul sito del Servizio statistica della Regione ( www.Regione.fvg.it/statistica ) e l´utente può accedere al questionario con una registrazione "debole", per la quale è richiesto un indirizzo e-mail valido formalmente e un controllo anti spam, senza registrazione di altri dati e garantendo così l´anonimato. All´utente è inoltre richiesto il consenso al trattamento dei dati personali secondo la vigente legislazione sulla privacy. I risultati della rilevazione verranno comunicati in occasione della prossima pubblicazione di Regione in cifre 2012, prevista per il mese di novembre.  
   
   
IL PIEMONTE LEADER NELL’UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI  
 
Torino, 11 giugno 2012 - La Regione Piemonte continua ad essere ampiamente sopra la media nazionale per capacità d’impegno e per efficienza realizzativa delle iniziative attivate con i fondi europei. La conferma è arrivata durante i lavori del comitato di sorveglianza del programma operativo del Fondo sociale europeo 2007-2013, svoltasi il 7 giugno a Torino. Aprendo la riunione, l’assessore regionale al Lavoro, Claudia Porchietto, ha manifestato “l’intenzione di partire proprio da questa best practice per candidare il Piemonte a modello sperimentale in Italia sia in termini di politiche attive rivolte a combattere la disoccupazione, sia per la vocazione delle nostre misure a costruire una ‘Generazione di talenti piemontesi’ che costituiscano la migliore ossatura della comunità di domani”. “In un momento nel quale a livello nazionale si solleva il problema della capacità di spendere i fondi comunitari da parte degli enti pubblici - ha sostenuto Porchietto - il Piemonte si dimostra esempio per il Paese. In particolare, registra una capacità d’impegno pari al 65,23% contro il 55% a livello nazionale, e una efficienza realizzativi del 44,2% contro il 34% di media in Italia. L’ampio ventaglio di azioni promosse e realizzate nel 2011 ha permesso di raggiungere notevoli risultati sotto il profilo dell’avanzamento fisico del programma: al 31 dicembre risultavano avviati oltre 17.000 progetti, coinvolte quasi 238.000 persone e circa 49.000 imprese”. Anche quest’anno i lavori del comitato di sorveglianza hanno rappresentato un’importante occasione per compiere un bilancio sull’attuazione delle politiche e delle azioni regionali di tutela e sviluppo del “capitale umano” realizzate con il prezioso contributo del Fse, per contrastare la grave crisi occupazionale, per trarre le indicazioni necessarie per definire le prossime direttrici di lavoro in un’ottica di rilancio della crescita e sostegno alla ripartenza del nostro tessuto economico e sociale attraverso il rafforzamento del capitale umano. “Il contesto socio-economico - ha dichiarato l’assessore - nel 2011 ha risentito ancora delle conseguenze legate all’onda lunga della crisi finanziaria, innescata dal crollo degli strumenti derivati legati al mercato immobiliare statunitense e – dopo una breve e flebile ripresa – ritornata a farsi sentire pesantemente a causa dei timori di default per i debiti sovrani dei Paesi mediterranei dell’Ue e di alcuni Stati neocomunitari. La situazione occupazionale e del mercato del lavoro ha visto un lieve miglioramento degli indici relativi all’occupazione (23.000 unità, +1,2% su base annua) e alla disoccupazione, rimasta stabile al 7,6%. È necessario però guardare anche al 2012, che presenta dati tornati negativi. In Piemonte le persone in cerca di occupazione salgono dalle 159.000 del primo trimestre 2011 a 184.000 (+15,6%), e il tasso relativo passa dal 7,7% all´8,9%. Un dato che deve far riflettere soprattutto il Governo nazionale, sollecitandolo ad attivare adeguate politiche industriali”. Porchietto ha poi tracciato anche gli obbiettivi da raggiungere: “Costituiranno priorità il censimento sistematico e il riutilizzo di tutte le economie per impiegare al meglio tutte le risorse, la programmazione strategica regionale e la progettazione delle singole linee di intervento in una logica sempre più focalizzata sui target dei destinatari, piuttosto che sugli strumenti di attuazione, l’integrazione dei tradizionali interventi formativi, fortemente caratterizzati in termini di rafforzamento dell’occupabilità e rispondenti a specifiche necessità del contesto regionale e provinciale, con l’erogazione di specifici servizi al lavoro, ed avviare l’accreditamento per i servizi in modo da mettere a fattor comune degli utenti le peculiarità del sistema pubblico e privato. La sfida è sostenere lo sviluppo ed il consolidamento sul territorio di reti e filiere di servizi e soggetti differenti, capaci di operare in maniera sinergica e coordinata nella risposta ai bisogni dei lavoratori e delle imprese piemontesi. Solo in questo modo saremo in grado di mobilitare le capacità progettuali e realizzative necessarie per sfruttare appieno la sfida che la nuova programmazione delle politiche di coesione ci pone, favorendo il protagonismo dei territori ed al contempo un ruolo sempre più efficace di governo ed indirizzo da parte della Regione”.  
   
   
CONTRASTO FRODI UE, DE FILIPPO: "FENOMENO ASSENTE, MERITO DI TUTTI" DAL PRESIDENTE DELLA BASILICATA, PERÒ, GIUNGE L¡¯INVITO A TENERE ALTA LA TENSIONE  
 
Potenza, 11 giugno 2012 - “La capacità di spesa dei fondi europei, l’efficacia delle azioni e al sostanziale assenza di frodi rappresentano un valore della Basilicata intesa non solo come ente, ma come realtà fatta di donne, uomini, imprese, amministrazioni. Nel contrasto alle frodi finanziare è importante, non solo la correttezza delle procedure ma anche l’efficacia degli strumenti adoperati per arginare e combattere le eventuali irregolarità”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata commentando il seminario “Contrasto alle frodi finanziarie all’Ue. Strategie e strumenti di controllo” tenutosi oggi a Potenza. “Possiamo vantare d’essere una regione – ha proseguito il presidente – dove le irregolarità si attestano praticamente a quota zero, ma anche se riteniamo questo il frutto del senso civico esistente in regione, è importante non abbassare mai la guardia. In questo modo si continuerà a garantire salubrità morale e di costume nei vari processi di programmazione, impiego e controllo dei fondi comunitari”. Per De Filippo, “questa è un’altra medaglia che la Basilicata può vantare nei lusinghieri risultati conseguiti sul fronte dell’impiego di fondi europei. La Basilicata, così, si caratterizza, nel complesso scenario europeo, come modello vincente e come una delle regioni più virtuose d’Italia per l’uso sapiente dei fondi strutturali, ma anche per la qualità della spesa ed il controllo della stessa. Questo primato, soprattutto in tempo di crisi e di austerità europee, ci rende particolarmente fieri della nostra struttura tecnico-amministrativa”. L’organizzazione del Sistema di Gestione e Controllo posta in essere dalla Regione Basilicata ha subito una continua evoluzione nel corso delle varie programmazioni succedutesi, al fine di perfezionare le strategie di verifica della corretta applicazione delle norme e di rilevare tempestivamente eventuali irregolarità e frodi nei confronti degli interessi finanziari comunitari. Per quel che concerne la programmazione 2007/2013, ad oggi, si registra in merito a: Sistema di Gestione e Controllo: bassa incidenza delle irregolarità sulla spesa; parere positivo sul livello di affidabilità del Si. Ge.co. Espresso dall’Autorità di Audit. Strumenti operativi e Controlli: procedure e strumenti operativi definiti ex ante e che tengono conto dell’esperienza maturata; presenza di più livelli di controllo (documentali, in loco, ecc.); definizione puntuale degli adempimenti e degli obblighi in carico agli organismi coinvolti nel Po ed ai soggetti beneficiari (manuali, note esplicative, comunicazioni, aggiornamenti, ecc.); attività formative specifiche rivolte al personale regionale, al personale dell’Assistenza Tecnica e ai soggetti beneficiari; gli esiti dei controlli realizzati e l’esiguo numero delle irregolarità non evidenziano particolari criticità e confermano l’efficacia del sistema, come già avvenuto per la Programmazione 2000‐2006. Irregolarità emerse: Numero relativamente esiguo di casi irregolarità, pari a 7 sul ciclo di programmazione comunitaria 2007/2013. Mentre non è stata individuata nessuna frode. L’analisi della casistica di irregolarità riscontrate si rileva che la maggior parte di esse riguardano errori di tipo formale e non fraudolento. La Regione Basilicata ha attivi sul proprio territorio tre Programmi di investimento delle risorse comunitarie per un ammontare totale di 1.954.000.000 (Fesr: 752 meuro; Fse: 322 Meuro; Feasr: 880 meuro). Strumenti di Gestione e Controllo: L’esperienza maturata in materia di gestione dei fondi strutturali con il Por 2000/2006 ha consentito alla Regione Basilicata di organizzare un sistema di amministrazione e controllo più efficace per la programmazione 2007/2013 attualmente in corso. In particolare gli strumenti significativi introdotti grazie a tale esperienza riguardano: la realizzazione di un nuovo sistema informatico Sistema Informativo di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici; l’adozione di una manualistica strutturata e puntuale; l’adozione di procedure standardizzate per la gestione e il controllo dei singoli progetti (piste di controllo); l’adozione di protocolli standard per la rilevazione della conformità dei progetti finanziati (check list e verbali di visite in loco). Metodologia di verifica delle operazioni: Le verifiche che la Regione Basilicata effettua sui progetti riguardano gli aspetti amministrativi, finanziari, tecnici e fisici delle operazioni. In particolare le verifiche riguardano: Controlli «a monte» sugli atti programmatici; Controlli sulle dichiarazioni sostitutive (verifica dei requisiti dichiarati da privati e imprese); Controlli di I livello ex: a) Amministrativi (sul 100% delle operazioni): b) in Loco (a campionamento); Controlli “a valle” sulla stabilità delle operazioni: verifica del rispetto della disciplina sul divieto di alienazione e sul vincolo di destinazione d’uso. La Regione Basilicata provvede, inoltre, per la programmazione 2007-2013 ed in continuità con l’attività di segnalazione ancora in corso riguardante le programmazioni Por Basilicata 2000-2006, Pop 1989/93 e 1994/-99 e Leader Ii, alla comunicazione e all’aggiornamento dei casi d’irregolarità (vale a dire qualsiasi violazione di una disposizione del diritto comunitario derivante da un´azione o un´omissione di un operatore economico che abbia o possa avere come conseguenza un pregiudizio al bilancio generale delle Comunità europea) al Nucleo della Guardia di Finanza per le repressioni delle frodi contro l’Unione europea, presso il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che a sua volta le trasmette alla Commissione Europea-ufficio Lotta Anti Frode (Olaf).  
   
   
REFERENDUM IN SARDEGNA: QUESITO CONSULTIVO PER INDIPENDENZA, DICHIARATO INAMMISSIBILE  
 
Cagliari, 11 Giugno 2012 - L´ufficio regionale del referendum ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum popolare regionale consultivo sull´indipendenza presentato dal movimento Malu Entu. Il quesito ("sei d’accordo, in base al diritto internazionale delle Nazioni Unite, al raggiungimento della libertà del popolo sardo, con l’Indipendenza?") è stato ritenuto illegittimo in quanto la materia su cui verte non può costituire oggetto di referendum consultivo, che pur non essendo vincolante, appare tale da prospettare modifiche normative in termini inammissibili sull´ordine costituzionale e politico del Paese. L´ufficio del referendum, presieduto dal direttore generale della Presidenza, Gabriella Massidda, ha ritenuto che la richiesta violasse manifestamente i limiti previsti dalla legge e, specificamente, contrastasse con l’ordinamento generale e i principi fondanti la Repubblica italiana, di cui la Regione Sardegna è parte integrante, alla luce dell’interesse esclusivo dello Stato, tutelato costituzionalmente, essendo rivolta a discuterne il carattere unitario e indivisibile. Tale principio è sancito nell´art. 5 della Costituzione (“la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali”) nonché nello Statuto speciale per la Sardegna il cui art. 1 afferma che “La Sardegna con le sue isole è costituita in Regione autonoma fornita di personalità giuridica entro l’unità politica della Repubblica italiana, una e indivisibile, sulla base dei principi della Costituzione e secondo il presente Statuto” .  
   
   
BOLZANO, POLITICA-BANCHE: GRUPPO DI LAVORO CERCA SOLUZIONE PER LA CRISI DEL CREDITO  
 
Bolzano, 11 giugno 2012 - Dopo il vertice con la Giunta provinciale di alcune settimane fa, gli assessori Thomas Widmann, Florian Mussner e Roberto Bizzo hanno inaugurato il gruppo di lavoro con i rappresentanti delle banche locali. Obiettivo dell´iniziativa, cercare soluzioni ai problemi di liquidità delle imprese e dei cittadini. La crisi internazionale del credito, che sta colpendo anche l´Alto Adige, ha spinto la Giunta provinciale a creare un gruppo di lavoro con le banche locali. Oggi (7 giugno) primo incontro tra gli assessori Thomas Widmann, Florian Mussner e Roberto Bizzo, e i vertici di Cassa di Risparmio di Bolzano, Banca popolare dell´Alto Adige, Banca di Trento e Bolzano, Cassa Rurale, Federazione cooperative Raiffeisen e Mediocredito Trentino-alto Adige. "L´accesso al credito per le imprese altoatesine che vogliono guardare all´estero e investire in innovazione - hanno spiegato i tre assessori - è sempre più difficile, e ciò rischia di portare nel lungo periodo ad un rallentamento della nostra economia". Il primo tema affrontato, dunque, è stato quello della liquidità. Molti i modelli analizzati e proposti, unità d´intenti fra politica e banche locali per fare in modo che in futuro le cooperative di garanzia abbiano un ruolo sempre più centrale: per questo motivo, al prossimo incontro sono stati invitati proprio i rappresentanti di questo settore. Inoltre, da entrambe le parti, è stata sottolineata l´importanza del fondo di rotazione come mezzo di sostegno all´economia, con l´obiettivo comune sia per gli istituti di credito che per la Provincia, di dare nuovo impulso al processo di internazionalizzazione delle imprese. "Stiamo lavorando ad un pacchetto di misure che abbiano effetto nel breve, nel medio, ma anche nel lungo periodo", hanno commentato gli assessori Widmann, Mussner e Bizzo. Entro metà luglio le singole proposte verranno analizzate in maniera più approfondita all´interno del gruppo di lavoro, quindi tutto il pacchetto passerà al vaglio della Giunta provinciale. "Non si tratta di dare solo un segnale all´economia - è stata la conclusione comune - ma di prevedere aiuti concreti per cittadini e imprese che stanno affrontando la crisi".  
   
   
INCONTRO PROMOSSO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CATANZARO CON I SINDACI DEL CATANZARESE  
 
Catanzaro, 11 giugno 2012 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, a margine dell’incontro di ieri promosso dal Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro con i sindaci del Catanzarese, ha sostenuto che “la crisi economica sta causando gravi tensioni sociali e ci stiamo impegnando a definire una strategia di gestione della stessa ottimizzando risorse e risultati. L´investimento in cultura – ha aggiunto – e´ il più redditizio che si possa realizzare in questi tempi di crisi. La provincia di Catanzaro e´ in prima linea nel cogliere le opportunità, sollecitando i sindaci a impegnarsi nelle politiche culturali". L’incontro è servito anche per presentare tutti gli interventi che la Regione ha messo in campo nei due anni del Governo Scopelliti per la Calabria nei settori dei beni culturali, della scuola, della ricerca, dell´universita´, delle attivita´ culturali e delle minoranze linguistiche. La manifestazione segue quelle gia´ indette nelle settimane scorse dai presidenti delle province di Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria che hanno coinvolto i sindaci dei rispettivi territori. Per la provincia di Catanzaro sono stati indirizzati circa 50 milioni di euro. In particolare, sono stati destinati oltre 5 milioni per la cultura, con progetti tesi alla valorizzazione delle residenze teatrali e dei musei, biblioteche, fondazioni, associazioni e comuni; 4 milioni di euro destinati ai beni culturali per la tutela delle minoranze linguistiche e destinati anche a opere di completamento; oltre 16 milioni di euro per il finanziamento di progetti volti all’edilizia scolastica, all’alternanza scuola-lavoro, allo studio delle lingue straniere, laboratori di approfondimento e bandi di sostegno ai lavoratori precari; oltre 17 milioni di euro per la ricerca e i poli di innovazione. “Investimenti consistenti – ha concluso Caligiuri –, che hanno determinato un forte impegno e un’ inedita attenzione da parte dell’Amministrazione regionale per attuare in Calabria un cambio di paradigma e avviare la trasformazione della nostra regione da terra di problemi a terra di opportunità. Adesso dipenderà da come i destinatari dei contributi li utilizzeranno in modo produttivo e nell´interesse di tutta la regione".  
   
   
ENTI LOCALI: REGIONE SARDEGNA LIQUIDA 16 MILIONI E 500MILA EURO DEL FONDO UNICO DI INVESTIMENTI  
 
Cagliari, 11 Giugno 2012 – L’assessorato regionale degli Enti locali ha liquidato i 16 milioni e 500 mila euro del Fondo unico di investimenti destinati ai Comuni isolani come previsto dall’articolo 1 comma 12, della legge Finanziaria 2011. Con questo provvedimento vengono assegnati in favore degli Enti locali, nuovi fondi utili allo sviluppo territoriale per la creazione di nuove opere pubbliche nei comuni isolani oltre che per attivare nuovi canali di investimento nei settori nevralgici dell’economia locale. "Nonostante questo periodo di grave crisi economica che stiamo vivendo e che perdura oramai da tanto tempo, la Regione con questo provvedimento ha voluto dare un segnale forte agli Enti locali e ai cittadini che si sta lavorando congiuntamente con le istituzioni a tutti i livelli per creare le migliori condizioni affinché si possa uscire al più presto da questa fase di recessione – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali, Nicola Rassu - immettere sul territorio questi fondi permetterà nell’immediato di dare un primo sollievo alle amministrazioni comunali che hanno maggiori difficoltà economiche, soprattutto i piccoli Comuni, ma nel lungo periodo potrà creare nuove vie di investimento". Nello specifico il provvedimento riserva e assegna la quota del 40 per cento delle risorse, in parti uguali, ai comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti e ripartisce, poi, il restante 60 per cento tra tutti i comuni su base demografica (per i comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti in misura proporzionale alla popolazione residente; per gli altri comuni in misura proporzionale alla popolazione eccedente i 5000 abitanti). Il provvedimento interviene, dunque, a tutelare soprattutto i piccoli Comuni secondo uno schema equilibrato di bilanciamento delle risorse in favore proprio di quei centri che, come affermato dall’assessore durante le recenti conferenze Regione-enti locali: "necessitano di un aiuto particolare alla luce del periodo di forte crisi che sta investendo ampi livelli della nostra economia". La proposta dell’assessore, recepita positivamente dai rappresentanti delle Autonomie locali con la forte condivisione degli obiettivi che Regione e Enti locali si sono prefissi di raggiungere, ha permesso di completare l’iter che ha portato alla liquidazione delle somme. "Il passo che abbiamo compiuto rappresenta solo una parte del percorso di rafforzamento del rapporto di collaborazione interistituzionale che abbiamo da tempo attivato e portato avanti con gli Enti locali – ha concluso Rassu – e il nostro obiettivo comune resta quello di puntare fortemente allo sviluppo socio-economico del territorio con azioni mirate e partecipate".  
   
   
MARCHE, POLITICHE GIOVANILI: APPROVATO IL PIANO ANNUALE E RIPARTITO IL FONDO  
 
Ancona, 11 giugno 2012 - E’ stato approvato il piano annuale degli interventi per le Politiche giovanili e i criteri di ripartizione dei finanziamenti regionali. “Viene così ribadito l’obiettivo di promuovere l’attiva partecipazione sociale dei giovani sul territorio”, dichiara l’assessore alle Politiche giovanili, Paolo Eusebi. “Il Piano – aggiunge l’assessore - è finalizzato quindi a promuovere tutte le condizioni che favoriscano il benessere dei giovani sulla base del presupposto che la migliore prevenzione del disagio è la promozione della partecipazione e della creatività autonoma e aggregata. Promuove, allo stesso tempo, forme associative tra giovani, rilancia la comunicazione con la società e opera per l’acquisizione dei concetti base per realizzare la cittadinanza attiva come valore di primaria importanza”. Il provvedimento – adottato in regime transitorio secondo la legge regionale 46/95 - assegna alle Province una quota del fondo regionale per le politiche giovanili e favorisce la realizzazione di iniziative a valenza regionale. Lo stanziamento è stato ripartito destinando l’80% alle Province, proporzionalmente al numero di giovani residenti di età compresa tra 16 e 29 anni; e il 20% per iniziative e progetti regionali, o per il sostegno di attività di rilievo regionale realizzate da altri soggetti pubblici o privati. Alle Province, quindi, per la progettazione da parte degli Enti locali e delle associazioni giovanili, sono state trasferiti 313.856,00 euro, che corrisponde all’ 80% del totale del fondo. Per la restante quota del 20%, la giunta regionale ha approvato i criteri e le modalità per il cofinanziamento di progetti a valenza regionale da parte della struttura regionale competente.  
   
   
LAVORO: ABRUZZO E ITALIA LAVORO CONTRO CRISI AL VIA ACCORDO QUADRO CHE LEGA I DUE ENTI FINO A TUTTO 2014  
 
 Teramo, 11 giugno 2012 - Nella Sala Consiliare del Comune di Teramo, il 7 gfiugno l´assessore al Lavoro, Paolo Gatti e l´Amministratore Delegato di Italia Lavoro Spa, Paolo Reboani, hanno presentato alla stampa l´Accordo Quadro tra la Regione Abruzzo e l´agenzia tecnica del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che lega i due enti fino al 31 dicembre 2014. L´accordo Quadro consente di proseguire nell´impegno reciproco volto a programmare e realizzare politiche del lavoro capaci, come avvenuto in questi ultimi tre anni, di fronteggiare la crisi che ha coinvolto il mercato del lavoro dell´occidente industrializzato. "Rinnoviamo una collaborazione importante - ha dichiarato l´assessore Gatti - che ci permette di usufruire del prezioso contributo della società guidata con impegno e grande competenza da Paolo Reboani. Un rapporto rafforzatosi in questi anni e grazie al quale abbiamo potuto gestire in modo più efficace le ingenti risorse degli ammortizzatori sociali in deroga forniteci dal Ministero del Welfare". "Mi piace inoltre ricordare - ha aggiunto - il lavoro prezioso sul lato delle politiche occupazionali, rivolte ai giovani ed alla valorizzazione del loro capitale umano con il Progetto ´Obiettivo Giovani´, che è in itinere, ed il prezioso contributo di Italia Lavoro nella stesura del Testo Unico del welfare d´Abruzzo. Una collaborazione -ha concluso Gatti - che facciamo diventare sistemica e stabile e che non incide in alcun modo sul bilancio della Regione Abruzzo". Entusiata l´opinione di Reboani : "Con questo accordo ? ha dichiarato ? proseguiamo nella fruttuosa collaborazione, sviluppata anche grazie al lavoro attento dell´assessore, tra Italia Lavoro e Regione Abruzzo in ambiti decisivi per lo sviluppo dell´occupazione e la fuoriuscita dalla crisi, in particolare in un territorio come l´Abruzzo con problematiche molto specifiche". Reboani ha citato i passaggi fondamentali . "Raccordo scuola - università-imprese, per creare nuova occupazione giovanile; valorizzazione dell´apprendistato come strumento fondamentale per l´ingresso al lavoro; utilizzo dei voucher; reinserimento lavorativo per le fasce più disagiate del mercato del lavoro; rafforzamento della rete dei servizi per il lavoro; sistema informativo statistico regionale, per aver informazioni in tempo reale sul mercato del lavoro sfruttando i dati amministrativi a nostra disposizione, dalle comunicazioni obbligatorie alle schede anagrafico - professionali. Già da qualche anno - ha concluso - con la realizzazione in Abruzzo dei programmi Welfare to work, Fixo, Lavoro&sviluppo, e con l´adesione al Piano Integrato ´Giovani Abruzzo´ e al Patto per il Lavoro, svolgiamo un´attività proficua che ha come obiettivo lo sviluppo di un territorio dalle potenzialità enormi" .  
   
   
RIFORMA MERCATO DEL LAVORO, TOSCANA: CONDIVIDE LE PREOCCUPAZIONI DEI LAVORATORI  
 
Firenze, 11 giugno 2012 – “Condivido le preoccupazioni manifestate dai lavoratori che hanno sottolineato nei giorni scorsi, a Livorno come in altre realtà manifatturiere della nostra regione, i rischi legati ad una riduzione delle protezioni sociali a seguito della proposta di riforma del mercato del lavoro presentato dal governo”. Così l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini raccoglie l’appello del sindacato, sottolineando, in particolare, i problemi legati alla futura gestione della cassa integrazione in deroga. “A partire dal 2013 – spiega l’assessore – la norma prevista dal governo affida nuovamente la gestione della cassa integrazione e della mobilità in deroga, oggi autorizzata dalle Regioni, al livello nazionale. Da qui il timore che, alla fine dell’anno, questo si traduca da subito in una riduzione della protezione sociale per molti lavoratori, oltre ad un incertezza rispetto ai tempi di risposta”. L’assessore, anche nella veste di coordinatore degli assessori regionali al lavoro, ricorda che il problema era stato sollevato anche dalle Regioni nell’audizione e nelle proposte di emendamenti presentati al Senato. Nei prossimi giorni gli Assessori al Lavoro si riuniranno per valutare il testo approvato dal Senato e decidere quali ulteriori proposte e considerazioni presentare alla Camera dei Deputati che dovrebbe, a breve, discutere della riforma. “Su mia proposta, inoltre, nella riunione di ieri della conferenza dei Presidenti– aggiunge – abbiamo deciso di chiedere, nel caso le norme non venissero modificate, un incontro al ministro Fornero per capire come il governo intende garantire la copertura sociale dal 2013 e come gestirà la fase di transizione che riguarderà le richieste di cassa e mobilità autorizzate a fine anno”.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL CENTRO RISORSE PER LA GESTIONE STRATEGICA DEI CONFLITTI GE-KO  
 
Bolzano, 11 giugno 2012 - Sono stati presentati l’ 8 giugno dal vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, presso la sede dell’Accademia Europea, in Viale Druso,1 a Bolzano, i risultati del progetto, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, che ha sviluppato un piano strategico per la realizzazione del Ge-ko, acronimo che significa “Gestione Konflikten”, il Centro risorse per la gestione strategica dei conflitti. Si tratta di un’infrastruttura sociale che accumula, sviluppa, mette a disposizione le risorse, materiali e immateriali, necessarie all’analisi, prevenzione, mediazione e trasformazione positiva, in sostanza la “gestione” di situazioni conflittuali emergenti nei diversi ambiti della vita quotidiana Un obiettivo ambizioso quello della Formazione Professionale in Lingua Italiana che in questi mesi, con la collaborazione del Dipartimento all´edilizia abitativa, cultura, scuola e formazione professionale in lingua italiana, della Libera Università di Bolzano, dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, il prezioso contributo di Eurac e della Fondazione Alexander Langer, ha sviluppato alcune azioni sperimentali per valorizzare le risorse e le esperienze del territorio e per promuovere la professionalità e le competenze nella gestione strategica dei conflitti. Nel corso del suo intervento l’assessore Tommasini ha sottolineato l’importanza del Centro risorse per la gestione strategica dei conflitti ed ha aggiunto “Si tratta di un progetto prezioso anche dal punto di vista politico e dell’impostazione strategica del nostro operato. Un progetto fondamentale nel medio e lungo periodo perché uno dei temi più attuali dal punto di vista politico è proprio quello di aumentare la qualità della vita e la sua percezione in un momento caratterizzato da una società che non cresce più o cresce troppo poco. La qualità della vita non va però intesa solo sotto il profilo economico, ma anche come qualità delle relazioni interpersonali e del tessuto civile di una società”. A questo scopo l’assessore Tommasini ritiene fondamentale passare da una sorta di “welfare assistenziale” ad un vero e proprio “welfare di cittadinanza” che presuppone una maggiore e più matura partecipazione dei cittadini alla definizione dei rapporti sociali. Il nuovo Centro risorse per la gestione strategica dei conflitti, con la sua rete di rapporti e di sinergie potrà quindi, secondo l’assessore, svolgere un ruolo determinante come centro di ricerca e di progettualità innovative per realizzare concretamente questo “welfare di cittadinanza”. Negli ultimi mesi queste potenzialità sono già state in qualche utilizzate nella realizzazione di tre progetti portati avanti dal Dipartimento guidato da Tommasini, si tratta nel dettaglio del progetto “Liberamente”, un percorso di educazione civica e di cittadinanza attiva, il “Festival delle resistenze”, organizzato in Piazza Matteotti, e molto apprezzato dalla cittadinanza, ed infine del progetto che ha creato una forte sinergia tra la cultura ed il mondo del commercio nella zona di via Sassari a Bolzano grazie al quale i piccoli negozi di vicinato hanno potuto svolgere un proficuo ruolo di moltiplicatori e promotori degli eventi culturali, favorendo in questo modo anche la qualità della vite nel quartiere. La creazione del Centro è stata promossa e sostenuta dalla Formazione professionale in lingua italiana che da anni, ha sottolineato nel corso del suo intervento Franco Russo, coordinatore dell’area Formazione professionale, propone percorsi formativi ed azioni di ricerca sulle tematiche della gestione positiva dei conflitti, della facilitazione dei processi decisionali e della mediazione interculturale, intende essere uno spazio aperto di proposte progettuali, di presentazione di testi ed autori che hanno contribuito alla riflessione sul tema e di promozione di una comunità di pratica. Hanno preso parte alla presentazione del Centro anche la direttrice della Scuola Professionale per il commercio, turismo e i servizi “Luigi Einaudi”, Nicoletta Rizzoli, i partner e i consulenti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. Una serie di sperimentazioni hanno movimentato la seconda parte della mattinata.  
   
   
APPROVATO IL PIANO OPERATIVO GIOVANI 2012 DELL’ALTA VALLAGARINA  
 
 Trento, 12 giugno 2012 - La Giunta provinciale ha approvato l ’ 8 giugno il Piano operativo giovani per il 2012 relativo al Piano giovani di zona dell’Alta Vallagarina, che prevede la realizzazione di cinque progetti. La spesa complessiva prevista è di 21.385,00 euro, a fronte dei quali la Provincia interverrà con un contributo pari a 8.192,50 euro, che saranno assegnati al Comune di Besenello in qualità di ente capofila del Piano. Le azioni coinvolgeranno i giovani dei comuni di Besenello, Volano e Calliano. Le azioni previste per il 2012 dal Piano operativo del Piano Giovani di Zona dell´Alta Vallagarina sono le seguenti: 1. "Se fossi in te - laboratorio teatrale" (spesa prevista 3.200,00 euro); 2. "Simposio di arte lignea" (6.860,00 euro ); 3. "La montagna e la sua storia" (2.025,00 euro); 4. "Progetto promozione - diamo un logo al Piano Giovani" (1.000,00 euro ); 5. ""Campus musicale - Not(t)e in Vetta" (8.300,00 euro ). La spesa complessiva ammessa ammonta quindi a 21.385,00 euro. Poiché si prevedono entrate da incassi ed entrate esterne al territorio per 5.000 euro, il finanziamento della Provincia sarà pari al 50% del disavanzo, è cioè 8.192,50 euro.  
   
   
IMMIGRAZIONE: RUPERTO A TONDO, A GRADISCA CRITICITÀ CONTENUTA  
 
Udine, 11 giugno 2012 - "A Gradisca di Isonzo ho trovato una situazione migliore di quella che mi attendevo. Tutto sommato la criticità è ancora contenuta in limiti accettabili. Ho notato un grosso sforzo di riordino che noi sosteniamo perché questo è un centro che ha una capacità notevole che non può essere pregiudicata". Lo ha affermato il sottosegretario all´Interno Saverio Ruperto, dando conto al presidente della Regione Renzo Tondo dell´esito della sua visita compiuta il 7 giugno nel pomeriggio al Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) e al Cie (Centro di identificazione ed espulsione) ospitati dalla cittadina in provincia di Gorizia. Ruperto, che è alla sua prima visita ufficiale in una regione a statuto speciale, ha incontrato Tondo nella sede di Udine accompagnato dal commissario di Governo Alessandro Giacchetti, dal prefetto di Udine Ivo Salemme, dal consigliere regionale Luigi Cacitti, dal senatore Vanni Lenna e dal consigliere comunale di Udine Fabrizio Anzolini. Sempre in tema di immigrazione, il sottosegretario del Governo Monti ha reso noto che il ministro Annamaria Cancellieri ha disposto la costituzione di una task force interna al ministero "per seguire sistematicamente la gestione di tutti i centri sul territorio". Tondo da parte sua ha ricordato a Ruperto lo stato di avanzamento dell´Intesa istituzionale per la localizzazione di una nuova struttura penitenziaria nella città di Pordenone, intesa che è stata sottoscritta nella sede del dipartimento dell´Amministrazione penitenziaria a Roma lo scorso anno e per la quale la Regione Friuli Venezia Giulia, assieme alla Provincia al Comune di Pordenone, concorrerà finanziariamente con 20 milioni di euro. Trattando dei temi più cruciali per il Friuli Venezia Giulia, Tondo ha poi ribadito la necessità di garantire le condizioni di una "specialità virtuosa" alla Regione. "Non vedo problemi all´orizzonte", ha risposto Ruperto, che ha aggiunto: "Nel caso ne dovessero sorgere, la Corte costituzionale custodisce i valori a fondamento della specialità contenuti nella Costituzione, che è il faro che ispira tutta la nostra azione di governo". Ruperto si è infine complimentato con il presidente Tondo per la testimonianza di solidarietà rappresentata dal lavoro di 800 volontari della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sul teatro del sisma in Emilia e, affrontando il tema della riforma, ha riconosciuto "la virtuosa esperienza" della Protezione civile regionale.  
   
   
MILANO: BENI CONFISCATI ALLA MAFIA. GIUNTA APPROVA LE NUOVE LINEE DI INDIRIZZO PER L’ASSEGNAZIONE  
 
Milano, 11 giugno 2012 - Nuove linee di indirizzo per l’assegnazione in concessione d’uso a titolo gratuito e per finalità sociali degli immobili confiscati alla mafia e trasferiti al patrimonio del Comune. I criteri sono stati approvati oggi dalla Giunta comunale, alle luce delle nuove disposizioni normative e dell’esperienza maturata nella gestione dei beni immobili già assegnati all’Amministrazione comunale. La Giunta ha riconfermato la necessità di far nascere nelle strutture messe a disposizione del Comune attività sociali al servizio del territorio, che costituiscano un’opportunità di sviluppo e di lavoro per la città, promuovendo la cultura della legalità. Le linee di indirizzo approvate oggi sono le seguenti: l’elenco dei beni confiscati è pubblicato sul sito del Comune e aggiornato periodicamente; l’elenco dovrà contenere i dati di cui all’art. 48 comma 3 lettera c del D.lgs. 15912011; alla procedura di selezione potranno partecipare tutti i soggetti indicati dall’art 48 comma 3 lettera c del D.lgs. 15912011 che operino sul territorio milanese; gli immobili saranno assegnati a titolo gratuito per un periodo da stabilirsi a seconda della destinazione d’uso del bene trasferito al Comune, al fine di garantire: la possibilità di avvicendamento degli enti nel godimento di tali beni; la possibilità di determinare la durata della concessione sulla base di eventuali lavori di ristrutturazione ordinari e/o straordinari, i cui costi sostenuti dal concessionario siano ammortizzabili attraverso un piano di ammortamento, congruamente definito, pari al valore dell’investimento sostenuto; ciascun immobile, data la collocazione e la tipologia, sarà destinato a specifici interventi/servizi con finalità determinate dai bisogni del territorio rilevati dall’Amministrazione comunale; ai fini della scelta dei soggetti, cui concedere i beni confiscati, si dovrà tener conto: dell’esperienza posseduta, nonché della struttura e dimensione organizzativa del partecipante alla selezione; dall’obbligo di dare avvio ai lavori in caso di ristrutturazione e/o avvio del progetto entro tre mesi dalla di stipulazione della convenzione, a pena di decadenza; dei progetti che dovranno essere allegati alla domanda di assegnazione e dovranno rispondere alle finalità sociali, come previsto dalla legge; i progetti saranno valutati da una Commissione appositamente costituita; le attività progettuali dovranno essere attinenti alle esigenze sociali rilevate periodicamente dall’Amministrazione e declinate esplicitamente sul bando di selezione. Le stesse dovranno essere coniugabili con la categoria catastale dell’immobile da assegnare.  
   
   
CARCERI IN LOMBARDIA: AGENTE DI RETE FIGURA CHIAVE  
 
Milano, 12 giugno 2012 - In Lombardia (dati giugno 2011) ci sono circa 9.500 detenuti, il 14 per cento della popolazione carceraria italiana, con una quota di circa 95 detenuti su 100.000 abitanti, inferiore alla media del Paese, che è di circa 112/100.000. 19 Carceri In Lombardia, Il Problema Sovraffollamento - La popolazione lombarda è distribuita in 19 istituti, con picchi di presenze che vanno dai 1.635 di Milano, ai 1.331 di Opera, ai 1.115 di Bollate, fino ai 42 di Sondrio. Gli istituti penitenziari della Lombardia hanno una capienza regolamentare di 5.652 posti; i detenuti presenti nelle carceri sono 9.559, di cui 4.105 sono stranieri (42,9 per cento). Sono quindi presenti nelle carceri lombarde 3.907 detenuti in più di quelli previsti (40,9 per cento). Sono alcuni dei dati richiamati da Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, intervenuto alla seduta di insediamento della Commissione Carceri del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Carugo e costituita dai rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari. Patti Territoriali-agenti Di Rete - "Regione Lombardia ha promosso, attivato e realizzato ´Patti territoriali´, che hanno introdotto nel sistema carcerario lombardo - ha detto Boscagli - un nuovo soggetto, l´Agente di rete, che ha svolto la funzione di raccordare gli interventi all´interno del carcere con quelli esterni al fine di favorire il reinserimento sociale delle persone sottoposte a provvedimenti dell´Autorità giudiziaria grazie alla loro competenza di tipo educativo". Gli Enti locali, i 14 Comuni sede di carcere, sono stati i protagonisti di questo sistema, che ha coinvolto tutti i soggetti presenti sul territorio: Asl, direttori degli istituti penitenziari, Amministrazione penitenziaria (Uffici di Esecuzione Penale Esterna, Uepe, e Centro Giustizia Minorile, Cgm). Questa iniziativa, iniziata nel 2005 con una sperimentazione triennale, ha dato risultati molto positivi considerati utili per il rilanciare questo intervento. Formazione E Lavoro - "Decisamente strategica - ha sottolineato l´assessore Boscagli - la collaborazione con la Direzione generale Occupazione e Politiche del lavoro della Regione, per costruire un sistema integrato di interventi, utilizzando la Dote formazione lavoro, che nel 2011 sono stati finanziati con 2 milioni di euro". Per rendere ancor più puntuali le nostre azioni è stato istituito un Tavolo, coordinato dalla stessa Direzione generale Occupazione e Politiche del lavoro, a cui partecipano la Direzione generale Sanità e i referenti dell´Amministrazione penitenziaria. Collaborazione Con Unioncamere E Progetto ´Responsabilità Di Impresa´ - Regione Lombardia ha promosso il Progetto ´Responsabilità di impresa: lavoro, carcere e imprese, in collaborazione con Unioncamere, il cui obiettivo è stato quello di migliorare il sistema. In particolare, per quanto riguarda la realizzazione di percorsi di accoglienza per persone con problematiche psichiatriche, "Regione Lombardia - ha spiegato Boscagli - si era data l´obiettivo di individuare modalità di accompagnamento per garantire la fuoriuscita dal circuito penitenziario di persone che, per la loro particolare fragilità, spesso non riescono a garantirsi una vita autonoma. Il progetto, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con Unioncamere Lombardia, ha inteso favorire l´inserimento lavorativo dei detenuti in imprese profit e non profit e diffondere la conoscenza delle opportunità che la normativa vigente offre in termini di benefici contributivi e fiscali alle imprese che offrono lavoro ai detenuti". Due Milioni Di Euro Alle Asl - Pochi giorni fa è stato firmato il decreto con cui si trasferiscono alle Asl 2 milioni di euro, che saranno da esse assegnate, tramite bando, ai progetti da realizzare sul territorio, in continuità rispetto alle iniziative degli anni precedenti. Entro la metà di luglio 2012 finanzieranno gli Enti che risultano vincitori.  
   
   
VIOLENZA ALLE DONNE. COMUNE APPROVA PROTOCOLLO D´INTESA CON SETTE REALTÀ STORICHE PRESENTI A MILANO  
 
 Milano, 11 giugno 2012 - Una “rete” contro la violenza sulle donne, un Protocollo d´Intesa tra il Comune di Milano in qualità di coordinatore e sette realtà storiche (associazioni e centri) presenti a Milano. L’obiettivo: definire insieme azioni di sostegno, percorsi di uscita dal trauma dell’aggressione e dalle situazioni di maltrattamento attraverso l’affiancamento, l’informazione, la cura, la protezione, insieme a un costante monitoraggio del fenomeno, oltre all’individuazione di nuove e più efficaci strategie di intervento politico e sociale. È quanto stabilisce il testo del Protocollo d’Intesa, approvato oggi dalla Giunta, che prevede anche la promozione di attività di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi della violenza e percorsi formativi per gli operatori. Il Protocollo sarà sottoscritto dal Comune di Milano e dalle seguenti associazioni: Associazione Casa di accoglienza delle Donne maltrattate Onlus; Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus; Associazione Telefono Donna Onlus; Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus; Fondazione Caritas Ambrosiana; Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus; Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore. “Questo Protocollo d’Intesa – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – è la cornice che abbiamo voluto creare per inquadrare, col giusto rilievo, gli interventi che faremo per star vicino alle vittime di maltrattamenti, ma anche per suonare un campanello d’allarme e togliere dall’ombra la violenza silenziosa. La retorica, spesso usata in occasione degli episodi più brutti, deve essere sostituita da una cultura capace di contrastare e prevenire gli abusi sulle donne”. “Esprimo soddisfazione di fronte a questo atto concreto come donna e come delegata del Sindaco alle Pari opportunità”, ha detto Francesca Zajczyk. “Questo protocollo è un primo segno visibile e rilevante di un modo di lavorare che la nostra Amministrazione sta cercando di mettere in atto, non solo simbolicamente. Ritengo importante che insieme al sostegno alle vittime l´accordo preveda formativi e azioni di sensibilizzazione, fondamentali per la prevenzione”. La partecipazione al Protocollo sarà aperta anche alle altre realtà che si renderanno disponibili. Vi potranno aderire previa comunicazione dell’Amministrazione comunale agli altri soggetti già sottoscrittori dell’accordo. Le sette realtà, prime firmatarie del Protocollo, partecipano dal 2006 alla convenzione “Prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento contro le donne“ realizzata dal Comune. A loro l’Amministrazione comunale ha riconosciuto in sede di redazione del Protocollo competenze altamente specializzate nel rispondere in maniera integrata e diversificata alle necessità delle donne che vivono situazioni drammatiche e complesse, con grandi difficoltà a uscire da relazioni familiari e sentimentali di violenza. Identifica e riconosce in loro l’interlocutore privilegiato per l’intervento, lo studio, la ricerca e il monitoraggio del fenomeno degli abusi contro le donne, oltre che la capacità di dare risposte operative nel percorso di sostegno e uscita dalla violenza, dai primi momenti di accoglienza fino alla totale autonomia. Protocollo Quadro D’intesa Per la definizione dei principi comportamentali per una buona collaborazione tra il Comune di Milano e l’Associazione Casa di accoglienza delle Donne maltrattate Onlus; l’Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus; l’Associazione Telefono Donna Onlus; la Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus; la Fondazione Caritas Ambrosiana, il Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus e il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore. Considerato che: - la violenza contro le donne è un fenomeno culturale complesso, trasversale ad ogni sfera sociale, ancora oggi sottostimato. - è carente la raccolta di dati di genere sul fenomeno: gli unici dati ufficiali sono quelli ricavabili dalle denunce presentate e dal numero delle donne che accedono ai Pronto Soccorso ospedalieri dichiarando esplicitamente la violenza subita. − la violenza contro le donne è ormai riconosciuta come un problema sociale che coinvolge per le sue conseguenze tutta la cittadinanza, le istituzioni pubbliche e private, il mercato del lavoro, la sanità etc…. − la violenza contro le donne non riguarda solo chi la subisce ma anche gli eventuali figli, vittime di violenza assistita cade su tutti, uomini e donne; - le donne vittime di violenza spesso presentano problemi complessi che rimandano alla messa in campo di differenti e molteplici competenze, metodologie e professionalità; in particolare sono noti gli effetti del trauma della violenza la cui risoluzione rende necessari interventi di elaborazione anche attraverso percorsi di psicoterapia mirati e specifici; - il lavoro sinergico e la collaborazione tra Centri Antioviolenza, Associazioni ed Enti che si occupano delle donne vittime di violenza, Servizi territoriali, Forze dell’Ordine e Magistratura si pone come snodo cruciale per far fronte non solo alle attività di prevenzione, cura, sostegno e di protezione delle donne, ma anche per favorire un cambiamento culturale e sociale che preveda attività di sensibilizzazione e d’informazione; - nella città di Milano operano da diverso tempo soggetti/associazioni/enti che nella loro autonomia o in relazione alla collaborazione con il Comune di Milano hanno svolto interventi di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza sulle donne; - il Comune di Milano con il settore Servizi per Adulti in difficoltà, che fa capo attualmente all’Assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute, al fine di promuovere interventi in grado di coniugare sicurezza, prevenzione, sostegno e aiuto alle donne vittime di maltrattamento e violenza, realizza fin dal 2006 la convenzione denominata “Prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento contro le donne” con i soggetti della Rete costituita da: l’Associazione Casa di accoglienza delle Donne Maltrattate Onlus; l’Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus; l’Associazione Telefono Donna Onlus; la Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus; la Fondazione Caritas Ambrosiana, il Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus (convenzionato dal 2009) e il Soccorso Violenza Sessuale della Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore (con cui il Comune di Milano ha aperto nel 2007 il servizio Soccorso Violenza Domestica); - il Comune di Milano con la Rete ha gestito il corso di formazione “Sicurezza ed Aiuto” nel 2009 rivolto alla Polizia Locale e alle Forze dell’Ordine del territorio milanese finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità - il Comune di Milano è capofila del Progetto Prevenire e Contrastare la Violenza contro le donne “In Rete Si Puo’” inviato al Dipartimento per le Pari Opportunità nell’ambito dell’avviso per il finanziamento di interventi finalizzati a “Rafforzare Le Azioni Di Prevenzione E Contrasto Al Fenomeno Della Violenza” di cui sono partner tutti gli attuali componenti della rete. Visti: • La Convenzione internazionale sull´eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, New York, 18.12.1979, Cedaw, ratificata e resa esecutiva dall´Italia con Legge n. 132 del 14.3.1985; • La Dichiarazione sull´eliminazione della violenza contro le donne, approvata in sede Onu il 20.12.1993; • La Convenzione del Consiglio d´Europa del 16.5.2005 per combattere la violenza contro le donne e per la lotta contro la tratta degli esseri umani. • L’art.572 del C.p. “Il reato di maltrattamento familiare o verso i fanciulli” • La legge n. 66 del 15 febbraio 1996 “Norme contro la violenza sessuale” • La legge n.154 del 4 aprile 2001 “Misure contro la violenza nelle relazioni familiari” • La legge n.38 del 23 aprile 2009 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori" Atteso che il Comune di Milano: • riconosce alla Rete e ad ogni realtà che la compone, una competenza altamente specializzata nel rispondere in maniera integrata e diversificata alle necessità delle donne che vivono situazioni drammatiche e complesse con grandi difficoltà ad uscire da relazioni familiari e sentimentali di violenza, con conseguenti problematicità in ambito lavorativo, sanitario, psicologico e personale relazionale, scolastico e in generale di integrazione sociale; • identifica e riconosce la Rete ed ogni realtà che la compone, come interlocutrice privilegiata per l´intervento, lo studio, la ricerca e il monitoraggio del fenomeno di rilevanza culturale e sociale; • identifica nella Rete ed ogni realtà che la compone, la risposta operativa al sostegno della donna nel percorso di uscita dalla violenza che va dai primi momenti di accoglienza fino alla sua totale autonomia. Considerato che il Comune di Milano: - ha messo in atto una collaborazione con i soggetti della Rete che ha rappresentato un’opportunità per la valorizzazione delle reciproche competenze, la conoscenza e approfondimento del fenomeno anche in termini culturali, nonché un reale contributo al sistema socioassistenziale e sanitario sul territorio comunale, regionale e nazionale; - da tempo sostiene il lavoro delle associazioni, delle cooperative e degli enti che operano con le donne che subiscono violenza; - è pienamente consapevole dell’importante ruolo sociale che i soggetti della Rete svolgono rispetto alla cittadinanza sempre più interessata ad un confronto e intervento sui temi della violenza contro le donne; - provvede alla prevenzione del fenomeno della violenza; - considera parte fondamentale della propria strategia di intervento contro la violenza alle donne la condivisione, il confronto e il sostegno del lavoro dei partner della Rete. A tal fine assume il coordinamento della Rete che è volto anche a facilitare un costante dialogo tra i soggetti della Rete e i servizi del Comune nelle aree della Politiche per la Famiglia, Minori, Adulti in Difficoltà, Servizio Immigrazione. Considerato che la Rete “Prevenire e contrastare la violenza e il maltrattamento contro le donne”: - rappresenta attualmente la più efficace politica di sostegno alle donne e mette in atto azioni di intervento con le donne che subiscono violenza; - promuove iniziative volte ad accompagnare le donne nel percorso di uscita dalla violenza al fine di raggiungere il ben-essere e l’autorealizzazione che sono diritto di tutti i cittadini; - è interlocutrice delle Istituzioni e del Comune di Milano nelle decisioni anche a livello politico, nel campo dell’informazione, dell’educazione, della prevenzione, del costante monitoraggio del fenomeno della violenza e dello studio e della ricerca scientifica sul fenomeno. Si conviene e si stipula quanto segue - Il Comune di Milano e la Rete costituita da: Associazione Casa di accoglienza delle Donne Maltrattate Onlus, Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus, Associazione Telefono Donna Onlus, Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus, Fondazione Caritas Ambrosiana, Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus e Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore, sono disponibili a recepire e proporre progetti/azioni che possono essere realizzate congiuntamente e/o da una delle parti in accordo con l’altra, rispetto ai temi della concreta realizzazione dei diritti e del sostegno alle donne che intendono intraprendere il percorso di uscita dalla violenza. - Il Comune di Milano e la Rete identificano che i loro comuni obiettivi sono: • il sostegno alle donne in senso generale, la loro protezione sulla base della valutazione del rischio, e il loro diritto di vivere una vita lontane dalla violenza in piena autonomia e in situazione di ben-essere. Per raggiungere tale obiettivo è necessario offrire alle donne un percorso che, rispettando i loro desideri, consenta di uscire dallo stato di temporaneo disagio in cui si trovano a causa della violenza. • lo sviluppo del percorso condiviso di uscita da situazioni di violenza, realizzato grazie al contributo che i diversi soggetti della Rete offrono in risposta ai molteplici bisogni che presentano le donne, affiancandole nel percorso di uscita dalla violenza e attivando tutte le risorse personali, esterne ed istituzionali; • la disponibilità al sostegno tramite l´affiancamento, l’informazione, la cura, la protezione, e l’elaborazione del trauma, il costante monitoraggio del fenomeno e l’individuazione di nuove e più efficaci strategie d’intervento politico e sociale; • l’attivazione di percorsi formativi rivolti a tutte le categorie di persone che incontrino donne che subiscono violenza; • la promozione di attività di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi della violenza di genere. - Per raggiungere gli obiettivi il Comune di Milano stipula convenzioni non a titolo esclusivo e sulla base di criteri predeterminati ed uniformi con i soggetti della Rete costituita da: l’Associazione Casa di accoglienza delle Donne Maltrattate Onlus; l’Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus; l’Associazione Telefono Donna Onlus; la Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus; la Fondazione Caritas Ambrosiana, il Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus e il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione Irccs Ca’ Granda Policlinico Ospedale Maggiore. - I Soggetti della Rete si impegnano a fornire un aggiornamento almeno trimestrale sul fenomeno e sulle conseguenze riferite alle donne vittime di violenza residenti o domiciliate nella città di Milano. - Le parti si impegnano a fissare incontri periodici, almeno mensili, atti a sviluppare argomenti ed iniziative di comune interesse e valutare l’andamento delle progettualità concordate. • Al fine di dare la maggiore possibilità di offerta di sostegno alle donne vittime di violenza, il Comune di Milano valuterà e informerà i soggetti sottoscrittori del presente protocollo di eventuali nuovi soggetti che si renderanno disponibili a ampliare la Rete Antiviolenza condividendo e sottoscrivendo i contenuti del presente protocollo. Milano lì, Per il Comune di Milano, il Sindaco, Giuliano Pisapia Per l’ Associazione “Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano Onlus Il Legale Rappresentante; Per Associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus Il Legale Rappresentante; Per Associazione Telefono Donna Onlus Il Legale Rappresentante; Per Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua Onlus Il Legale Rappresentante; Per Fondazione Caritas Ambrosiana Il Legale Rappresentante; Per Associazione Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus Il Legale Rappresentante.  
   
   
SICILIA: SCOPERTE ECCEZIONALI ALLA VILLA DEL CASALE  
 
Palermo, 11 giugno 2012 - Un portico colonnato, una vasca absidata, un pavimento mosaicato di oltre 80 metri quadri e numerosi affreschi ben conservati. Sono i nuovi straordinari ritrovamenti della zona della Villa del Casale di Piazza Armerina, dove si sta concludendo il restauro dell´antica struttura imperiale. A poco meno di un mese dall´inaugurazione - la data fissata e´ quella del 4 luglio - sembrerebbe adesso possibile riscrivere l´intera storia del sito. "E´ una scoperta eccezionale - ha detto l´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo - che aumenta il prestigio e il valore artistico di un bene che la Sicilia divide con l´umanita´. Un motivo affascinante in piu´, per coloro che decideranno di visitare la Villa nei prossimi mesi, e che potra´ ammirarla anche di notte. E non dimentichiamo che a poco meno di venti chilometri si puo´ anche visitare il museo di Aidone con la Dea di Morgantina restituita dagli Stati Uniti". Non piu´ una villa isolata nel territorio, ma probabilmente attorniata da edifici di un certo pregio che fanno pensare ad un vasto e ricco insediamento abitativo. A sud della Villa romana del Casale, nella zona gia´ trattata in anni precedenti dalla ricerca del professor Patrizio Pensabene, con gli studenti dell´Universita´ La Sapienza di Roma, sono state scoperte due nuove aree archeologiche. "Durante la sistemazione dei terreni per uno scavo didattico, attorno alla Villa - spiega il direttore dei lavori e direttore del Parco archeologico della Villa del Casale, Guido Meli - abbiamo rinvenuto a circa due metri di profondita´ alcune colonne e una parte di basamento. Gia´ l´anno scorso alcuni scavi superficiali avevano permesso di ritrovare una parte di colonna spezzata, che era sembrata fuori contesto, adagiata su uno strato alluvionale. Ora pensiamo che si tratti di un edificio completo con tanto di portico colonnato". La seconda zona di scavo ha fatto emergere una vasca absidata, rivestita di mosaico, parte di un piu´ ampio complesso termale, ancora non identificato con certezza. Le piogge dei mesi scorsi hanno portato alla luce un´interessante pavimentazione a mosaico, con le pareti con intonaci dipinti. "Si tratta di un vasto ambiente di circa ottanta metri quadri, davanti alla vasca termale - continua Guido Meli - con pavimento a mosaico ancora integro e con disegni geometrici, simili a quelli presenti in alcuni ambienti della Villa e gia´ restaurati". Per l´assessore regionale dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana, Sebastiano Missineo, "il ritrovamento, di grande interesse per la comunita´ scientifica, sara´ oggetto, cosi´ come richiesto dal direttore Meli, di un intervento di somma urgenza, finanziato dall´assessorato, per una piu´ completa indagine e conservazione dei reperti. E´ chiaro che a questo punto, dopo l´apertura definitiva della Villa, che avverra´ tra meno di un mese, sara´ necessario proseguire le campagne di scavo, che certamente potranno far scrivere una nuova pagina della storia di uno dei beni piu´ importanti del patrimonio culturale siciliano, inserito nella World Heritage List dell´Unesco".