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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Marzo 2013 |
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Politica |
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PAPA FRANCESCO È INVITATO AL PARLAMENTO EUROPEO |
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Roma, 20 marzo 2013 - Il Papa Francesco è stato invitato a rivolgersi
al Parlamento europeo durante il suo primo giorno alla guida della Chiesa
cattolica. Il presidente del Pe Martin Schulz, che ha partecipato alla messa
d´inaugurazione in Vaticano, martedì mattina, ha sottolineato che il Papa sarà
sempre il benvenuto a Strasburgo. "Spero di poter presto ricevere il Papa
Francesco, per lanciare un messaggio europeo ed universale sui diritti fondamentali
di cui oggi più che mai abbiamo bisogno".
Martin Schulz si è unito ai più alti rappresentanti della politica
internazionale durante la cerimonia in San Pietro, un luogo che riflette il
desiderio del Papa di concentrarsi sulla semplicità. "Papa Francesco è
sempre stato un uomo tra gli uomini, vicino ai poveri e ai bisognosi" ha
dichiarato Martin Schulz, "Questo rappresenta una speranza sia per i
credenti che per i non credenti".
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PARLAMENTO EUROPEO: 10 COSE IMPARATE DURANTE LA PLENARIA DI MARZO |
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Strasburgo, 20 marzo 2013 - I deputati non accetteranno l´attuale
proposta di budget europeo per il periodo 2014-2020 e si preparano a negoziare
con i governi nazionali. Hanno anche definito la loro posizione per i negoziati
relativi alla politica agricola comune, più verde e più giusta, e hanno
approvato nuove leggi relative al risarcimento rapido per le controversie
commerciali on line.
Le fatture del 2012 e il 2013 non pagate non dovrebbero essere
trasferite nel bilancio del prossimo anno, afferma il Parlamento in una
risoluzione adottata mercoledì. I deputati insistono sul fatto che le fatture
dello scorso e di quest´anno devono essere pagate al più presto, in modo che il
2014, primo anno del nuovo quadro pluriennale, possa iniziare senza un deficit
contrario al diritto europeo.
Per garantire un approvvigionamento alimentare stabile e di alta
qualità per i consumatori europei, migliorando anche la protezione
dell´ambiente, la nuova politica agricola comune (Pac) deve rendere le misure
"ecologiche" obbligatorie, ma introdurre anche la flessibilità
necessaria per permettere agli agricoltori di affrontare le sfide dei mercati.
Questo si afferma nel mandato negoziale approvato dal Parlamento mercoledì.
Le nuove norme approvate martedì dal Parlamento sono volte a promuovere
la crescita e aumentano i poteri di sorveglianza e di veto sui bilanci dei
paesi della zona euro della Commissione, rinforzandone allo stesso il controllo
democratico. La normativa introduce anche regole per i paesi che richiedono
assistenza finanziaria all´Ue.
Nel suo discorso di martedì ai deputati, il presidente israeliano
Shimon Peres ha dichiarato che il suo paese resta determinato a trovare una
soluzione con due Stati.
A partire dalle elezioni del 2014, il Parlamento europeo conterà meno
seggi elettorali perdendo 15 deputati e passando da 766 a 751. Come verranno
distribuiti i seggi tra i 28 Stati membri? Il Pe ha adottato mercoledì 13 marzo
una proposta per una ripartizione equa e giusta, che rispetti i limiti imposti.
Le nuove norme comunitarie sui sistemi di risoluzione alternativa delle
controversie (Alternative Dispute Resolution o Adr in inglese) e quelli
specifici per le vendite online (Online Dispute Resolution o Odr), già
informalmente concordate con gli Stati membri, mirano a garantire che organismi
Adr siano presenti in tutti i settori economici.
In una risoluzione non vincolante adottata martedì, i deputati
evidenziano come le donne, più degli uomini, soffrano a causa della crisi che
ha portato a tagli dei bilanci e della spesa sociale, che devono quindi essere
compensati da investimenti nella formazione professionale e nell´imprenditoria
femminile. Due altre risoluzioni riguardano le misure di lotta contro gli
stereotipi di genere nell´Ue e la tutela dei diritti delle donne
nell´Africa del Nord.
Il miglioramento della sicurezza alimentare in Europa era all´ordine
del giorno martedì. A seguito dello scandalo della carne di cavallo, i deputati
hanno incontrato il commissario europeo alla Salute Tonio Borg.
I deputati hanno dicusso mercoledì pomeriggio della situazione in Siria
e della minaccia nucleare che rappresenta la Corea del Nord, con l´Alto
rappresentante dell´Ue Catherine Ashton. Giovedì, i deputati hanno anche
richiesto alla Cina di procedere a delle riforme politiche.
Sulla base della risoluzione votata giovedì, gli Stati membri dell´Ue dovrebbero
intensificare i loro sforzi per combattere la corruzione nello sport,
introducendo sanzioni comuni per le partite truccate. Al voto giovedì.
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DOMANI LA COMMISSIONE EUROPEA A COLLOQUIO CON IL GOVERNO RUSSO |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 - Il presidente José Manuel Barroso e la
Commissione europea si riuniranno con il
governo russo guidato dal primo ministro Dmitry Medvedev a Mosca il 21 marzo
2013. Questi colloqui coprono una vasta gamma di cooperazione Ue-russia, dalle
discussioni sul Nuovo accordo Ue-russia alle questioni commerciali, la
cooperazione energetica, i trasporti e la mobilità. Come parte di questa
visita, il presidente Barroso incontrerà anche con il Presidente Putin.
Gli incontri tra il governo russo e la Commissione si sono svolti dal
1997, più di recente a Bruxelles nel febbraio 2011. La riunione del Collegio
dei Commissari con i loro ministri di contropartita della Federazione Russa
sarà il più grande mai. L´incontro sarà l´occasione per rinvigorire l´relazioni
Ue-russia e di dimostrare un interesse comune per affrontare problemi comuni
attraverso il dialogo aperto. La visita dovrebbe consentire l´avanzamento
ulteriore della cooperazione bilaterale in zone sotto la responsabilità della
Commissione.
Il presidente Barroso ha dichiarato: "Non vedo l´ora di andare a Mosca discutere con il primo ministro Medvedev
e il Presidente Putin. La nostra relazione intensa e multiforme è ben illustrata
nel nostro ordine del giorno: nuovo
accordo Headway, nonché la cooperazione nei settori del commercio, dell´energia
e della mobilità dovrebbero essere tra gli argomenti più importanti. La Russia
è un partner strategico con cui vogliamo costruire la fiducia più strategico.
Accanto agli accordi bilaterali che concludere, spero che questo sia il
principale risultato dei nostri incontri ".
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UN PASSO IMPORTANTE VERSO UN REALE SINDACATO BANCARIO IN EUROPA |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 – L’intervento del Commissario Michel Barnier in seguito
all´accordo trilogo relativo al creazione del meccanismo unico di vigilanza per
la zona euro:”
Abbiamo fatto un passo essenziale oggi e mi congratulo con il
Parlamento europeo e il Consiglio per aver raggiunto un accordo su un
importante pacchetto legislativo che affida alla Banca centrale europea,
responsabile per la supervisione delle banche nel quadro del meccanismo unico
di vigilanza e l´adeguamento delle norme di esercizio della European Banking
Authority (Eba) a questo nuovo quadro. Vorrei in particolare ringraziare i
ruoli svolti dalla Presidenza irlandese e dei relatori Marianne Thyssen e Sven
Giegold.
Questo è un primo passo fondamentale verso una unione bancaria vera e
propria, che deve ristabilire la fiducia nelle banche della zona euro e garantire
la solidità e l´affidabilità del settore bancario. Ciò contribuirà a rafforzare
il mercato unico e per garantire la stabilità finanziaria.
La zona euro è in questo momento esposto a difficoltà. Se l’ unione bancaria
ed il funzionamento fossero già in
vigore oggi, la gestione di questi
problemi sarebbe molto più facile. Questi eventi rafforzano la nostra
determinazione nel riformare la
governance delle banche in modo significativo.
Poche settimane dopo che i ministri dell´Economia e delle Finanze hanno
confermato nel loro ultimo incontro i termini dell´accordo sulle regole che
impongono requisiti patrimoniali più severi per le banche (il pacchetto Crdiv),
abbiamo anche un accordo sulla creazione di un obiettivo e imparziale garante
europeo, che dovrebbe essere operativo a partire da metà 2014.
Ma l´architettura del sistema di sindacato bancario non si ferma qui.
Stiamo anche lavorando alla creazione di un sistema integrato di risoluzione
europea per tutti i paesi che partecipano al sindacato bancario. Questo sistema
sarà costruito sulle fondamenta della direttiva sulla risoluzione bancaria per
gli Stati membri, a causa di imminente adozione.
Con l´accordo di oggi, un pilastro fondamentale del sistema di sindacato
bancario è stato messo in atto. Vorrei
ringraziare il Parlamento europeo il cui atteggiamento costruttivo ha permesso
un ottimo risultato finale da raggiungere in tempi record. Sono fiducioso che
il Parlamento europeo presto confermerà
l’ accordo con un voto in plenaria. L´accordo apre la strada ad un pacchetto
globale ed equilibrato legislativo, che pur riconoscendo la responsabilità
della Banca centrale europea per tutte le banche della zona euro, stabilisce
una chiara divisione dei compiti tra le autorità di vigilanza nazionali e la
Bce.
Inoltre, l´accordo protegge l´integrità del mercato unico, non solo
perché il meccanismo unico di Vigilanza è aperta agli Stati membri al di fuori
della zona euro, aprendo la strada a un sindacato bancario allargata, ma anche
perché conferma il ruolo dell´Autorità bancaria europea rafforzando i suoi
poteri.
Il testo approvato dal Parlamento e dal Consiglio stabilisce anche
regole per la gestione e la responsabilità della Banca centrale europea, che
garantisce una netta separazione tra i compiti di vigilanza e le sue funzioni
di politica monetaria. Prevede inoltre di meccanismi utili a rafforzare la
responsabilità democratica della Bce per le sue attività di vigilanza.
Un forte segnale di impegno e responsabilità è quindi stato dato oggi
da parte dell´Ue per stabilizzare la zona euro, rafforzare il mercato unico e
costituiscono una base per la crescita kickstart.
Sfondo
Il 12 settembre 2012 la Commissione ha adottato due proposte per
l´istituzione di un unico meccanismo di controllo (Ssm) di banche guidato da
Banca centrale europea (Bce). La proposta di regolamento Ssm scopo di affidare
alla Bce compiti specifici di vigilanza su istituti di credito della zona euro.
La proposta di accompagnamento per il regolamento l´Autorità bancaria europea
(Eba) volto ad introdurre limitate modifiche al regolamento che istituisce
l´Eba per garantire un equilibrio nel suo processo decisionale strutture tra
l´area dell´euro e non Stati membri dell´area dell´euro.
Il pacchetto legislativo ha seguito il vertice dell´area dell´euro del
29 giugno 2012, che ha invitato la Commissione a presentare proposte per
l´istituzione di un unico meccanismo di controllo come precondizione per una
eventuale ricapitalizzazione diretta delle banche da parte della Esm (European
Stability Mechanism).
Un accordo è stato raggiunto all´unanimità in seno al Consiglio Ecofin
del 13 dicembre, la proposta della Commissione per un singolo meccanismo di
vigilanza. Il Consiglio europeo del 14 dicembre ha accolto con favore l´accordo
raggiunto e ha invitato i co-legislatori "concordare rapidamente in modo
da consentire la sua attuazione nel più breve tempo possibile".
A seguito di negoziati trilogo intensi mesi di gennaio e febbraio,
co-legislatori hanno raggiunto un accordo sul pacchetto il 19 marzo 2013.
Elementi chiave della Ssm:
L´istituzione del meccanismo unico di vigilanza (Ssm) è un primo passo
verso un´unione bancario e una delle pre-condizioni per la ricapitalizzazione
diretta da parte della Esm. Un sistema integrato di "Union Banking"
comprenderà anche un comune meccanismo di risoluzione nel settore bancario,
sostenuta da un corpus unico di norme.
L´ssm si applica a tutti dell´area dell´euro gli Stati membri ed è
aperto alla partecipazione di altri Stati membri che desiderano intraprendere
un percorso di maggiore integrazione della supervisione.
Non Stati membri dell´area dell´euro possono decidere di aderire al Ssm
stabilendo una stretta cooperazione tra le autorità competenti e la Bce. In tal
caso essi possono, in condizioni di parità con l´euro gli Stati membri
dell´area, partecipa alle attività del Consiglio di Sorveglianza di nuova
costituzione che si occupa di pianificare ed eseguire i compiti di vigilanza
attribuiti alla Bce.
Il regolamento conferisce compiti di vigilanza e poteri alla Bce su
tutti gli istituti di credito insediati all´interno della zona euro. La Bce
svolge i suoi compiti all´interno di un Ssm composto dalla Bce e le autorità
nazionali competenti.
All´interno del Ssm, la Bce sarà responsabile della supervisione di
tutte le banche del 6000 l´area dell´euro. In particolare:
la Bce garantire l´applicazione coerente del singolo libro delle regole
nella zona euro.
La Bce a presidiare le banche con un patrimonio di oltre 30 miliardi di
euro o che costituiscono almeno il 20% del Pil del loro paese d´origine o che
hanno richiesto o ricevuto assistenza diretta finanziarie pubbliche del Efsf
(European Financial Stability Facility) o Esm.
La Bce sorvegliare le autorità nazionali di vigilanza di banche meno
significativi. La Bce può in qualsiasi momento decidere di controllare
direttamente uno o più di questi istituti di credito per garantire l´applicazione
uniforme di elevati standard di vigilanza. Il lavoro delle autorità di
vigilanza nazionale è integrato nel Ssm: per esempio, la Bce invierà le
istruzioni alle autorità di vigilanza nazionali, e autorità di vigilanza
nazionali hanno il dovere di comunicare alla Bce decisioni di vigilanza di
conseguenza concreta.
La struttura di governance della Bce sarà costituito da un Consiglio di
Sorveglianza separata supportato da comitato direttivo, il Consiglio direttivo
della Bce, e un pannello di mediazione per risolvere le controversie che
possono sorgere tra le autorità nazionali competenti e il Consiglio direttivo.
Netta separazione tra compiti di politica monetaria della Bce e dei compiti di
vigilanza è pienamente garantita.
Per le banche attive transfrontaliere sia all´interno che all´esterno
degli Stati membri che partecipano al Ssm, esistenti interni / ospiti procedure
di coordinamento supervisore continuerà ad esistere come fanno oggi. Nella
misura in cui la Bce ha assunto diretti compiti di vigilanza, che svolge le
funzioni dell´autorità di origine e di accoglienza per tutti gli Stati membri
partecipanti.
Le norme relative al funzionamento della Eba sarà adattata e il suo
ruolo rafforzato. L´eba continuerà a sviluppare il corpus unico di norme
applicabile a tutti i 27 Stati membri. Al fine di favorire la coerenza e
l´efficacia delle prassi di vigilanza in tutta l´Unione, si svilupperà un
manuale unico di vigilanza. Essa assicurerà inoltre che una regolare stress
test vengono effettuati per valutare la resilienza delle banche europee. Ci
saranno garanzie per gli Stati della zona euro non-membri mediante prescrizioni
voto a doppia maggioranza per le decisioni dell´Eba sulla mediazione e sulle
norme tecniche. Ciò garantisce che le decisioni sono supportati da entrambi a
maggioranza dei partecipanti e dei non partecipanti degli Stati membri.
L´ssm è previsto essere a posto un anno dopo l´entrata in vigore dei
testi concordati. Per consentire una transizione senza una certa flessibilità
per mezzo di disposizioni transitorie è previsto.
Dopo un accordo sulle proposte in sospeso sulla ristrutturazione
bancaria e risoluzione dei sistemi di garanzia e di deposito, come passo
successivo, la Commissione presenterà una proposta relativa ad un meccanismo
unico risoluzione europea per una gestione efficace risoluzione
transfrontaliera banca ed evitare il denaro dei contribuenti andare in
salvataggio banche .
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IL NUOVO SUPPORTO UE A CONTINUARE A MIGLIORARE LA SICUREZZA IN SOMALIA |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 - Ieri
l´Unione europea ha deciso di fornire un sostegno supplementare di € 33 milioni
di euro per la missione dell´Unione africana in Somalia (Amisom), che svolge un
ruolo essenziale nel garantire il paese nel suo cammino verso la pace duratura,
prosperità e stabilità.
Il rinnovato sostegno Ue permetterà Amisom di continuare ad adempiere
al proprio mandato e di raggiungere la sua forza totale di 17.731 truppe, come
autorizzato dalle Nazioni Unite. Il sostegno dell´Ue copre i costi, come le
indennità, le spese delle truppe della polizia e componente civile della
missione, ei costi operativi del quartier generale della missione a Nairobi, in
Kenya.
Andris Piebalgs, commissario europeo per lo Sviluppo ha dichiarato:
" Amisom continua a svolgere un ruolo fondamentale nella creazione di un
ambiente più sicuro e più sicuro in Somalia a beneficio del popolo somalo e lo
sviluppo del paese nel suo complesso L´ue è impegnata a continuare. Il suo
sostegno alla Somalia per aiutare i somali per superare le sfide rimanenti non
solo nel campo della pace e della sicurezza, ma anche per esempio migliorando
la sicurezza alimentare, il rafforzamento dello stato di diritto e creazione di
migliori scuole per i bambini ".
Alto rappresentante Catherine Ashton ha detto: "Sostenere Amisom è
un elemento chiave della strategia globale dell´Ue in Somalia, garantendo la
necessaria sicurezza per il governo federale della Somalia per fornire
governance, ristabilire lo stato di diritto e di fornire servizi sociali di
base alle persone . Amisom continueranno ad essere importanti, come la Somalia,
con il sostegno della Ue e gli altri partner, sviluppa le sue capacità e si
assume la responsabilità per la propria sicurezza. A seguito della nomina del
nuovo Presidente e del governo lo scorso agosto, l´Unione europea mantiene il
suo impegno a sostenere la Somalia sviluppare ulteriormente la propria nuovo
ordine politico. Ciò include la finalizzazione della Costituzione nel periodo
fino a future elezioni generali. "
Ciò equivale nuovi finanziamenti per € 33 milioni e porta il contributo
complessivo dell´Ue a oltre € 444 milioni dal 2007. Dalla fine del 2011,
notevoli progressi sono stati raggiunti, come Amisom, le forze di sicurezza
nazionali somale e truppe allineate al governo somalo hanno ripreso il
controllo della maggior parte del capitale di Mogadiscio e in altre parti del
paese.
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INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DELL´UNIONE EUROPEA CATHERINE ASHTON DOPO IL SUO INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO PALESTINESE SALAM FAYYAD |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 - "Primo
Ministro, sono lieta di darvi il benvenuto ritorno a Bruxelles oggi. L´ultima
volta che ci siamo incontrati, nel mese di ottobre, i negoziati per il nuovo
piano d´azione per la politica di vicinato si era appena concluso, e sono molto
lieto di annunciare che il Consiglio ha adottato la piano di ieri.
Questo piano d´azione è il risultato di un impegno condiviso per
approfondire le nostre relazioni bilaterali e rafforzare la nostra partnership
privilegiata. Abbiamo discusso oggi il modo migliore per realizzare gli
obiettivi comuni di questo piano d´azione, in particolare l´obiettivo di
lanciare accordo per una vera e propria associazione.
Ma, come si sa Signor Primo Ministro, non è solo su questo - si tratta
anche di un impegno per uno stato palestinese basato sullo stato di diritto e
rispetto dei diritti umani, si tratta di lavorare per uno sviluppo economico
sostenibile, di realizzare il risanamento finanziario e migliorare la coesione
sociale in tutta la Palestina. Si tratta anche di concentrare gli sforzi su
Gerusalemme Est, la Striscia di Gaza e l´Area C.
Sono lieto che il presidente del Consiglio e io ora firmare un
7.000.000 € contratto di finanziamento proprio per questo scopo. L´accordo è
volto a sostenere la presenza palestinese e promuovere lo sviluppo sociale ed
economico in zona C, che tutti sappiamo è di fondamentale importanza per la
vitalità economica della Palestina.
Non vedo l´ora di lavorare in modo costruttivo con tutti i partner
verso un cambiamento significativo in Area C.
E non vedo l´ora soprattutto oggi, per continuare le discussioni con te
Primo Ministro quando ci incontriamo nel quadro del Comitato ad hoc di
collegamento.
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CONSIGLIO NAZIONALE PER L´INTEGRAZIONE EUROPEA |
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Pristina, Kosovo, 20 marzo 2013 Di
seguito l’intervento di ieri di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento
e la politica di vicinato al Consiglio Nazionale per l´integrazione europea: “
Presidente, i membri del Consiglio nazionale,
Signore e Signori,
Quasi un anno fa ad oggi, ho avuto l´onore di parlare a voi in
occasione della riunione inaugurale di questo importante Consiglio. Vorrei
ringraziarvi per avermi dato una seconda opportunità di rivolgermi a voi oggi.
L´ultima volta che ci siamo incontrati, ho avuto il piacere di lanciare
il nostro Studio di fattibilità per un accordo di stabilizzazione e di
associazione. Ho segnato un passo importante nello sviluppo della Unione
Europea / Kosovo relazioni. Le conclusioni del Consiglio del dicembre dello
scorso anno ha confermato questo. Abbiamo pubblicato lo studio nel mese di
ottobre 2012 e ha indicato che ci avrebbe presentato direttive di negoziato per
un accordo quando il Kosovo ha affrontato le priorità chiave dello stato di
diritto, riforma della pubblica amministrazione, tutela delle minoranze e del
commercio.
Sono lieto che un po ´di tempo fa in occasione dell´incontro con il
Vice Primo Ministro e Ministro Kuçi Citaku sono stato in grado di dire che il
Kosovo ha infatti compiuto notevoli progressi su queste priorità. Rispondere a
queste priorità saranno la base per me a proporre la presentazione di direttive
di negoziato al Consiglio.
L´ultima volta che ci siamo incontrati, ho anche chiamato sul Kosovo a
mantenere le riforme. E tu hai fatto buoni progressi. Ma non si deve fermare
qui, si deve continuare a fornire. Importanti riforme richiedono tempo. Lo
studio di fattibilità inclusi suggerimenti aggiuntivi per il Kosovo al
follow-up su. Il Kosovo deve proseguire gli sforzi per affrontare questioni
cruciali come il sistema giudiziario, la riforma elettorale, l´Assemblea, e dei
diritti umani e fondamentali. Kosovo avrà bisogno di mostrare continui
progressi su questi temi per il prossimo futuro. Ma il Kosovo deve anche
consegnare su altre questioni importanti, che sono tutti in discussione al
dialogo strutturato sullo stato di diritto.
Sai cosa mi riferisco. Il Consiglio prende una decisione positiva
dell´accordo di stabilizzazione e di associazione direttive di negoziato se la
valutazione della partecipazione del Kosovo nel suo dialogo con la Serbia è
positivo. Settimo incontro di domani tra il primo ministro Thaçi e il primo
ministro Dacic sarà fondamentale in questo senso.
Entrambi i ministri hanno lavorato molto duramente sul dialogo da
ottobre e li raccomando per questo. Entrambi continuano a mostrare coraggio,
determinazione e visione. Le questioni sul tavolo sono complesse e molto
sensibili, e le decisioni sarà difficile. Tuttavia, è essenziale continuare il
buon lavoro e portarlo alla sua conclusione giusta. I vantaggi di un accordo
sono semplicemente troppo importanti per perdere. Il primo ministro Thaçi non
può farlo da solo.
Nel dialogo con la Serbia, il supporto di tutti i capi responsabili del
Kosovo, a prescindere dal loro posto nella divisione politica o le loro
opinioni e lealtà su altre questioni è necessario. Un accordo con la Serbia
richiede sostegno trasversale ai partiti, se è quello di lavorare. E deve
funzionare se il Kosovo è quello di crescere e prosperare.
E se il Kosovo è quello di crescere e prosperare, le diverse comunità
deve essere in grado di vivere insieme in pace. Il dialogo domani e ulteriori
progressi del Kosovo nel suo rapporto con la Serbia sono di fondamentale
importanza per le relazioni con l´Unione europea. Sono inoltre fondamentali per
il futuro della regione e le persone che vivono qui.
Ho quindi cogliere l´occasione per fare appello agli altri partecipanti
a questo incontro - soprattutto non quelli del governo - per il loro sostegno.
E mi appello anche a coloro che hanno scelto di non essere qui oggi per
partecipare a questo Consiglio e sostenere il suo buon lavoro. Come
l´esperienza con altri paesi ha mostrato ulteriori progressi verso l´Europa
necessita di un ampio consenso nazionale.
Il Kosovo ha fatto progressi, sia nel dialogo con la Serbia e nei
preparativi tecnici per un accordo di stabilizzazione e di associazione. Il
Kosovo non dovrebbe fermarsi qui. Vogliamo che il Kosovo essere pronti a tutto
campo, in modo da poter convincere i nostri Stati membri a sviluppare
ulteriormente il nostro rapporto. Il Kosovo deve continuare con lo stesso dinamismo,
con ulteriori sforzi credibili per lo stato di diritto e dei punti sottolineati
nello studio di fattibilità 2012. La Commissione continuerà a sostenere il
Kosovo in questo.
Per concludere, vorrei ricordare l´ambizioso programma di Unione
europea-Kosovo i rapporti stabiliti dal Consiglio lo scorso dicembre:
Kosovo deve prendere decisioni coraggiose nelle future discussioni con
la Serbia;
Kosovo deve continuare ad attuare tutti gli accordi fino ad oggi e di
essere costruttivo nel raggiungimento di nuovi;
Kosovo deve continuare a lavorare per lo Stato di diritto e le altre
priorità individuate nel nostro studio di fattibilità e da parte degli Stati
membri, nel mese di dicembre;
Kosovo deve prepararsi per essere pronti a iniziare negoziati per un
accordo di stabilizzazione e di associazione.
Le conclusioni anche confermato il nostro rendez-vous nel mese di
giugno. Sono sicuro sia il Kosovo e l´Unione europea ce la farà. Vi auguro il
coraggio e la saggezza.
Ringrazio il Presidente, ancora una volta per avermi invitato a parlare
qui oggi e per fornire l´opportunità di condividere con voi i messaggi
importanti l´Alto rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton e ho avuto
per il Kosovo. Ho fatto il punto che la Commissione europea è pronta a fare il
caso che nessuno deve mettere in discussione la posizione del Kosovo nel
mainstream dell´allargamento.
La ringrazio molto per la vostra attenzione.
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POLITICA EUROPEA DI VICINATO (PEV) - SCHEDA INFORMATIVA |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 - La
politica europea di vicinato (Pev) è stata elaborata nel 2004, con l´obiettivo
di evitare l´emergere di nuove linee di divisione tra l´Ue allargata ei nostri
vicini e invece rafforzare la prosperità, la stabilità e la sicurezza di tutti.
Essa si basa sui valori della democrazia , stato di diritto e rispetto dei
diritti umani.
Questo quadro della Pev è proposto al 16 del dell´Ue vicini più
prossimi - Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia,
Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldavia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia
e Ucraina.
La Pev è principalmente una politica bilaterale tra l´Ue e ciascun
paese partner. Si è ulteriormente arricchita e completata da regionali e
multilaterali iniziative di cooperazione: il partenariato orientale (lanciato a
Praga nel maggio 2009), l´Unione per il Mediterraneo (il partenariato
euromediterraneo, in precedenza noto come il processo di Barcellona,
rilanciato nel Parigi nel luglio 2008), e la Sinergia del Mar Nero (lanciato
a Kiev nel febbraio 2008).
Nell´ambito della Pev l´Ue offre ai nostri vicini una relazione
privilegiata, sulla base di un impegno reciproco verso valori comuni
(democrazia e diritti umani, stato di diritto, del buon governo, principi
dell´economia di mercato e sviluppo sostenibile). La Pev comprende
l´associazione politica e una più profonda integrazione economica, una maggiore
mobilità e più people-to-people contatti. Il livello di ambizione della
relazione dipende dalla misura in cui sono condivisi questi valori.
L´enp deve rimanere separata dal processo di allargamento, anche se non
pregiudica, per i vicini europei, come il loro rapporto con l´Unione europea
può sviluppare in futuro, in conformità delle disposizioni del trattato.
Nel 2010-2011, l´Ue recensione della Pev e mettere un forte accento
sulla promozione della democrazia profonda e sostenibile, accompagnata da uno
sviluppo economico. Democrazia profonda e sostenibile comprende in particolare
elezioni libere ed eque, la libertà di espressione, di riunione e di associazione,
l´indipendenza giudiziaria e di lotta contro la corruzione e il controllo
democratico sulle forze armate. L´ue ha anche sottolineato il ruolo della
società civile, determinando la democrazia profonda e sostenibile. L´ue ha
presentato "more for more" principio, in base al quale l´Ue
svilupperà maggiormente partenariati con i vicini che fanno maggiori progressi
verso una riforma democratica.
Come funziona?
Al centro della politica europea di vicinato sono i piani d´azione
bilaterali tra l´Ue e ciascun partner della Pev (12 di loro sono stati
d´accordo). Questi ha definito un programma di riforme politiche ed economiche
con priorità a breve e medio termine, da 3 a 5 anni. Piani d´azione Pev
riflettere le esigenze di ciascun partner e capacità, così come la loro e gli
interessi dell´Ue. Anche i nomi dei piani d´azione variano a riflettere la
situazione particolare di ciascun partner e alcuni sono chiamati "ordini
del giorno d´associazione. La Pev non è ancora pienamente ´attivo´ per
l´Algeria, Bielorussia, Libia e Siria in quanto tali non hanno ancora
concordato piani d´azione. Un piano d´azione con l´Algeria è attualmente in
fase di negoziazione.
Sotto il piani d´azione Pev l´Ue collabora con i suoi partner per
sviluppare società democratiche, socialmente eque e inclusive, e offre la sua
integrazione economica vicini, migliora la circolazione delle persone
attraverso le frontiere, assistenza finanziaria e la cooperazione tecnica verso
ravvicinamento agli standard dell´Ue. La Commissione europea fornisce un sostegno
finanziario sotto forma di sovvenzione ai partner, la Banca europea per gli
investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo integrare
questo sostegno attraverso prestiti. La società civile svolge un ruolo
importante nel contribuire alla costruzione della democrazia e del buon governo
nei paesi partner. L´ue sostiene le organizzazioni attraverso la strumento per
la società civile.
La Pev si basa su accordi legali in essere tra l´Ue e il partner in
questione: accordi di partenariato e di cooperazione (Apc) o accordi di
associazione (Aa). L´attuazione della politica europea di vicinato è
congiuntamente promosso e monitorato attraverso i comitati e sotto-comitati
istituiti nel quadro di tali accordi. Il Servizio europeo per l´azione esterna
e la Commissione europea pubblica ogni anno le relazioni sui progressi compiuti
Pev. Le valutazioni contenute nelle relazioni sui progressi costituiscono la
base per la politica dell´Ue nei confronti di ciascun partner nell´ambito della
politica europea di vicinato "more for more" principio.
Il 2013 Pev pacchetto -
Il pacchetto 2013 Pev consiste in una comunicazione che tiene conto
delle tendenze generali nei paesi vicini all´Ue, in 12 relazioni sui progressi
(uno per ogni prossimo che ha concluso un piano d´azione Pev) e due relazioni
regionali, uno per il Sud e uno per l´Oriente. Esso include anche un allegato
statistico con indicatori quantitativi sui progressi verso la democrazia
profonda e sostenibile e inclusiva dello sviluppo economico, nonché lo sviluppo
delle relazioni economiche e people-to-people contatti tra l´Ue ei suoi
partner.
Lo sapevate che?
Nel 2011, il commercio totale tra l´Ue ei suoi partner Enp valeva € 230
miliardi.
Nel periodo 2007-2013, l´Ue ha fornito partner con oltre € 12 miliardi
di soldi di concessione per l´attuazione della politica europea di vicinato.
L´ue ha rilasciato 3.200.000 visti Schengen ai partner della Pev nel
2012.
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CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SU COME MIGLIORARE I MEZZI DI RICORSO DEI CONSUMATORI NELLE CONTROVERSIE TRANSFRONTALIERE |
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Bruxelles, 20 marzo 2013 - La
Commissione europea ha avviato il 18 marzo una consultazione pubblica su come
migliorare l´accesso alla giustizia per i consumatori e le piccole imprese
nelle controversie transfrontaliere di modesta entità. Il procedimento europeo
per controversie di modesta entità è uno strumento semplice ed economico di
composizione delle controversie transfrontaliere il cui importo non supera i 2
000 euro e che non necessita di procedure giuridiche complesse. Aiuta il consumatore
a far valere i suoi diritti, ad esempio in caso di mancata consegna di merci
ordinate da un altro paese dell´Ue. Da una relazione dello scorso anno
presentata dalla rete dei centri europei dei consumatori è emerso tuttavia che
questo strumento di facile impiego è ancora poco conosciuto e spesso
sottoutilizzato (Ip/12/985). La Commissione europea ha deciso pertanto di
raccogliere i pareri dei consumatori, delle imprese e dell´opinione pubblica
sull´attuale funzionamento del procedimento e su come potrebbe essere
migliorato, semplificato o modernizzato. L´obiettivo è accrescere la fiducia
negli acquisti transfrontalieri, aiutando in tal modo i consumatori e le
imprese a sfruttare appieno le potenzialità del mercato unico europeo.
La vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia,
ha dichiarato: "Cercando buoni affari oltrefrontiera i consumatori possono
ottenere le migliori condizioni nel mercato unico, ancora più a portata di mano
grazie alla possibilità di comprare online. Talvolta però qualcosa va storto,
ci possono essere problemi con i prodotti o con la consegna. Per evitare
procedure legali lunghe, costose e difficili, l´Ue facilita l´accesso alla
giustizia per i consumatori europei affinché possano esercitare in maniera concreta
i loro diritti."
La consultazione durerà fino al 10 giugno 2013, dopodiché la
Commissione valuterà i contributi pervenuti ed entro la fine del 2013 riferirà
sul funzionamento del procedimento per le controversie di modesta entità a
cinque anni dalla sua introduzione. La relazione sarà accompagnata, se
necessario, da una proposta di revisione del relativo regolamento. La
consultazione mira a raccogliere pareri sull´attuale utilizzo del procedimento
per le controversie di modesta entità e su come migliorarlo, chiedendo, ad
esempio, se si possa applicare anche alle controversie superiori all´attuale
tetto massimo di 2 000 euro, se la relativa documentazione giuridica possa
essere inviata per via elettronica e se si debba anche affrontare la questione
delle spese processuali.
Sui mercati nazionali, negli ultimi 12 mesi, circa il 20% dei
consumatori europei dichiara di aver incontrato problemi con un prodotto, un
servizio, un dettagliante o un fornitore. Il valore medio stimato delle perdite
è di 375 euro per caso. Il 60% dei consumatori intervistati ha trovato una
soluzione soddisfacente direttamente con il commerciante ma il restante 40% non
ha ottenuto soddisfazione e, di questi, il 25% non ha neppure tentato di
reclamare. Il numero di consumatori che agisce in giudizio contro imprese
quando ha un problema è poca cosa (2% di coloro che hanno incontrato un
problema, negli ultimi 12 mesi). Di essi, molti (26%) sostengono di non aver
reclamato per l´esiguità dell´importo in questione; alcuni (13%) ritengono il
procedimento troppo oneroso rispetto alla somma reclamata, altri (12%), lo
ritengono troppo lungo.
Il procedimento per le controversie di modesta entità è stato concepito
proprio per questi casi. Tuttavia, è ancora poco conosciuto e sottoutilizzato.
La Commissione europea sta quindi portando avanti una campagna di
sensibilizzazione insieme agli Stati membri per richiamare l´attenzione
sull´esistenza di questo strumento e garantirne l´applicazione. Ad esempio, sta
collaborando con le autorità giudiziarie e i centri europei dei consumatori per
promuoverlo attivamente tra i consumatori e in ambito giudiziario.
Esempio di un caso risolto con il procedimento per le controversie di
modesta entità
Un consumatore austriaco aveva ordinato abiti da surf a un sito web
tedesco e pagato 228 euro in anticipo tramite bonifico bancario. Il venditore
non aveva consegnato la merce né aveva rimborsato il prezzo d´acquisto. Il
consumatore ha avviato quindi un procedimento europeo per le controversie di
modesta entità e il giudice competente a Linz ha emesso una sentenza a favore
del consumatore, successivamente eseguita dalle autorità tedesche a
Charlottenburg. Il consumatore ha ottenuto la restituzione del prezzo
d´acquisto.
Contesto
Il procedimento europeo per le controversie di modesta entità
(regolamento (Ce) n. 861/2007) è diretto a migliorare l´accesso alla giustizia,
semplificando i ricorsi transfrontalieri per dirimere piccole controversie in
materia civile e commerciale e riducendone i costi. È stato appositamente
concepito per aiutare i consumatori a far valere i loro diritti e garantire
l´accesso alla giustizia nelle cause transfrontaliere. Il meccanismo è entrato
in vigore il 1º gennaio del 2009.
Le controversie cosiddette "di modesta entità" riguardano
importi non superiori a 2 000 euro, esclusi gli interessi, i diritti e le spese
(al momento in cui il modulo di domanda perviene all´autorità giudiziaria
competente). La sentenza è pronunciata nel paese di residenza del consumatore,
salvo che il consumatore non scelga quello della parte avversa. Essa tutela i
diritti processuali del consumatore ed è direttamente applicabile nel
territorio della parte soccombente e in qualsiasi altro paese dell´Ue. Il procedimento
si svolge soprattutto per iscritto, ricorrendo a moduli predefiniti. Non è
necessario essere rappresentati da un avvocato.
A partire dal 2013, i consumatori in 7 paesi pilota (Portogallo,
Estonia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Repubblica ceca e Austria) potranno
compilare i moduli per le controversie di modesta entità e portare a termine
l´intero iter giudiziario per via elettronica, attraverso il portale
"e-Justice". La versione elettronica dei moduli standard è già
disponibile online (in 22 delle lingue ufficiali dell´Ue).
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LOMBARDIA, NASCE LA GIUNTA MARONI: 14 ASSESSORI, METÀ SONO DONNE |
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Milano, 20 marzo 2013 - Il
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha annunciato la composizione
della Giunta regionale della X Legislatura, che è costituita da 14 assessori,
"come promesso con parità di genere" (7 donne e 7 uomini).
Ecco l´elenco.
Mario Mantovani, vice presidente, Salute;
Valentina Aprea Istruzione, Formazione e Lavoro;
Viviana Beccalossi Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo;
Simona Bordonali Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione;
Paola Bulbarelli Casa, Housing sociale e Pari opportunità;
Maria Cristina Cantù Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato;
Cristina Cappellini Culture, Identità e Autonomie;
Alberto Cavalli Commercio, Turismo e Terziario;
Maurizio Del Tenno Infrastrutture e Mobilità;
Gianni Fava Agricoltura;
Massimo Garavaglia Economia, Crescita e Semplificazione;
Mario Melazzini Attività produttive, Ricerca e Innovazione;
Antonio Rossi Sport e Politiche per i giovani;
Claudia Terzi Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile.
Segretario generale, come già anticipato, sarà Andrea Gibelli.
"La scelta - ha spiegato Maroni - è stata fatta sulle competenze
di ciascuno, sul carattere che hanno mostrato e che ho conosciuto
incontrandoli. Questa è una squadra: non ci sono differenze di carattere
politico per me. E´ e deve essere una grande squadra, che lavora sulla base di
un programma, che è stato presentato agli elettori e che gli elettori hanno
confermato e premiato". "Quella della mia Giunta - ha proseguito
Maroni - sarà un´azione concreta e spero efficace, ma assolutamente rispettosa
delle prerogative del Consiglio regionale, che io voglio coinvolgere e
valorizzare e a cui voglio assegnare compiti importanti di riforma".
"Si apre oggi - ha spiegato ieri il presidente - una legislatura
che dovrà affrontare temi rilevanti a cominciare da quello del lavoro e della
crisi economica ma che dovrà essere segnata anche da grandi riforme, a
cominciare da quella del sistema sanitario, che è ottimo ma che si può
migliorare, facendo tutto ciò che serve per rendere la Lombardia e il sistema
lombardo l´eccellenza in Italia e in Europa". "Abbiamo poi - ha
chiarito Maroni - la prospettiva di realizzare un grande accordo di
collaborazione e di cooperazione con le altre Regioni, con il progetto della
Macroregione che è nel programma di governo e che rappresenta una sfida, che
riguarda non solo l´Italia ma anche l´Europa".
Il presidente Maroni ha poi riferito che la prima riunione di Giunta si
terrà domani e che il Consiglio regionale si riunirà invece il 27 marzo.
"Confronto e dialogo - ha concluso Maroni - a cominciare dalla prima
seduta del Consiglio regionale, saranno le caratteristiche della mia
amministrazione. Confronto e dialogo con il Consiglio nel rispetto dei
reciproci ruoli, con le parti sociali e con chiunque ha interesse a fare
proposte e a partecipare alle iniziative che Regione Lombardia elaborerà in
questa legislatura".
I curriculum degli assessori saranno disponibili sul portale di Regione
Lombardia http://www.regione.lombardia.it/
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LA REGIONE SICILIA, ABOLISCE LE PROVINCE : ELEZIONI DI MAGGIO CANCELLATE |
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Palermo, 20 Marzo 2013 – Abolite le Province regionali in Sicilia. Gli
enti saranno commissariati ed entro l´anno dovranno essere sostituiti, con una
nuova legge, da liberi consorzi di comuni.
Per i consorzi dei comuni sono previste elezioni di secondo grado, dunque i componenti saranno indicati
dai sindaci e non ci saranno più
elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri. Il maxi-emendamento a firma
dei capigruppo di Pd, Udc e lista Crocetta, è stato approvato con 53 sì e 28
no, con voto segreto. Il gruppo 5stelle ha votato in linea con la maggioranza.
Seduto nei banchi del governo, ieri sera, il presidente della Regione siciliana, Rosario
Crocetta, ha accolto la votazione con un applauso.
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PROVINCIA DI TORINO: AL VIA LA RIDUZIONE DEL NUMERO DI ASSESSORI |
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Torino, 20 marzo 2013 - “Con le
dimissioni da assessore provinciale all’edilizia scolastica ed istruzione
rassegnate oggi dal neo parlamentare Umberto D’ottavio, comincia il
dimagrimento della Giunta provinciale. Riassegnerò internamente le deleghe di
D’ottavio, che ringrazio per l’impegno di questi lunghi anni a Palazzo Cisterna
in entrambe le mie amministrazioni”: lo ha detto il presidente della Provincia
di Torino Antonio Saitta informando ieri mattina gli assessori durante la
seduta della Giunta provinciale.
“Non sono certo i tempi di nominare nuovi assessori – aggiunge Saitta –
sia per contenere le spese sia per evitare di far crescere una macchina come
quella della Provincia di Torino che a causa dei pesantissimi tagli alle
risorse da parte della Regione Piemonte rischia di trovarsi in questo 2013 con
funzioni delegate da svolgere e senza i soldi per poterlo fare”.
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SARDEGNA, DELIBERA SU TEMPI PROCEDIMENTI, TRASPARENZA E ANTI-CORRUZIONE. CAPPELLACCI: "DIAMO VITA AD UNO SHOCK ANTIBUROCRAZIA" |
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Cagliari, 20 Marzo 2013 - "Una serie di azioni per dare luogo ad
un vero e proprio shock anti-burocrazia". Così il presidente della
regione, Ugo Cappellacci, annuncia l´approvazione durante la riunione di ieri della
Giunta di una delibera destinata a contrastare le lentezze della pubblica
amministrazione. "É intollerabile - osserva Cappellacci - che i tempi
della pubblica amministrazione siano diversi da quelli che tutti noi viviamo
nel quotidiano come cittadini, lavoratori, imprenditori, studenti eccetera. Per
questo - ha aggiunto il presidente - occorre una netta distinzione tra la buona
amministrazione e quella che invece non rispetta i cittadini. Il rispetto dei
tempi di ogni procedimento - evidenzia Cappellacci - sarà ancorato alla valutazione
del responsabile e la mancata o tardiva emanazione del provvedimento sarà
elemento di valutazione della performance individuale nonché di responsabilità
disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario
inadempiente. Abbiamo inoltre istituito - prosegue il presidente - la figura
del sostituto del responsabile del procedimento, che subentra nel caso di
inerzia del responsabile: ciascuna Direzione Generale dovrà nominare tale
figura. L´elenco sarà pubblico e consultabile sul sito Web istituzionale della
Regione. Inoltre - prosegue Cappellacci - abbiamo stabilito che il Piano della
Performance ed il Programma Triennale per la trasparenza e l´integrità, che
saranno approvati entro il 30 maggio, saranno strettamente collegati alle misure
anti-corruzione, per sottolineare la necessità di contrastare le patologie
della pubblica amministrazione con azioni volte a incrementare la trasparenza
della stessa".
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PUGLIA, INSEDIAMENTO NUOVA GIUNTA. VENDOLA: "CHIEDO CONDIZIONI DI BUONA POLITICA" |
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Bari, 20 marzo 2013 - “Penso di
aver fatto, nel modo forse meno felice per come si è sviluppata questa vicenda,
il miglior governo possibile, nelle condizioni date in questa regione, per
rispondere ai problemi di questa terra. Soprattutto spero che questo sia
davvero il miglior governo, nelle cose che sarà in grado di fare”.
Lo ha detto ieri pomeriggio il Presidente della Regione Puglia
Nichi Vendola parlando con i giornalisti al termine dell’insediamento della
nuova giunta regionale.
“La riunione di oggi è stata anche l’occasione per fare il punto sulla
situazione – ha detto Vendola -
e per ragionare su quale debba essere la marcia con cui questa
amministrazione riprende il suo cammino con l’obiettivo di completare la
legislatura fino al 2015. Abbiamo avuto una prima messa a punto di quella che
deve essere una straordinaria esperienza di rilancio e non un governo di
sopravvivenza”.
Molteplici per Vendola gli obiettivi, primo fra tutti “dare un impulso
straordinario all’insieme delle attività che sono in corso e che riguardano
l’opera di modernizzazione della nostra regione, il completamento delle
infrastrutture, l’apertura dei cantieri, la partenza della seconda fase della
riforma del nostro sistema socio sanitario”.
“Ma occorre soprattutto – ha sottolineato Vendola – che questo governo
consolidi quel dato che avete visto ieri sul Sole24ore (L’indice di disagio
socioeconomico che vede la Puglia vicino alla media nazionale insieme con
Lazio, Toscana e Abruzzo e davanti a tante regioni non solo del Sud ndr) frutto
di 8 anni di fatica, di impegno, di sudore per tirare fuori la Puglia dal
precipizio nel quale è finito quasi tutto il mezzogiorno d’Italia. La Puglia fa
la differenza nel sud, tutti gli indicatori macroeconomici confermano questa
realtà ma per noi questo è soltanto un promemoria per capire quanto possiamo
fare. Non è l’agenda dell’autoconsolazione ma avere la consapevolezza che si
può fare molto e che noi dobbiamo fare ancora di più”.
Vendola si è poi soffermato sulle condizioni per restare al timone
della Puglia per i prossimi due anni, “condizioni – ha detto - che sono legate
esattamente al far corrispondere una esperienza di governo all’attesa che c’è
in Puglia, e cioè a fare di questo governo un esecutivo che combatta giorno e
notte contro la povertà e che possa sentire fino in fondo il dolore degli
800mila nuovi poveri pugliesi”.
Per fare questo occorre “avere una squadra di governo coesa, entusiasta
e capace di esprimere questo protagonismo forte. Significa - ha aggiunto
Vendola - avere una maggioranza, speriamo larga che senta sempre di essere al
servizio della comunità pugliese. Senza queste condizioni non ci sarà ne il
governo né il Presidente Vendola. Sono le condizioni della buona politica
quelle che io mi sento di chiedere a tutti. Potersi concentare di più sulla
funzionalità di un esecutivo e quindi sulle funzioni che devono essere
reclutate per mettere in piedi un gabinetto di combattimento è stata l’unica
bussola che io ho avuto”.
Per quanto riguarda i partiti Vendola ha sottolineato la sua volontà
“di rispettarne fino in fondo la sensibilità e il ruolo senza mai però
rinunciare alle mie prerogative”.
“L’esercizio delle mie prerogative - ha aggiunto - è un vantaggio per i
partiti. Se solo si capisse questo punto credo che eviteremmo molte battaglie
in un bicchiere d’acqua. Soprattutto quando è particolarmente complicata la
geografia dei partiti”.
Vendola infine si è soffermato su che cosa significhi fare un rimpasto.
“Fare un rimpasto è una cosa molto complessa da un punto di vista
politico ed è terribile dal punto di vista delle relazioni personali – ha detto
il Presidente – se c’è un potere di cui avrei fatto volentieri a meno è il
potere di interferire nella vita degli altri sia quando tolgo dalla sua quiete
domestica una persona sia quando valuto che si sia concluso un mandato di un
singolo assessore. Io a chiunque abbia potuto ferire in questa vicenda – ha
concluso Vendola - mi sento di chiedere scusa, non volevo ferire nessuno.
Penso, tra gli altri, a Fabiano Amati con il quale ho avuto anche sentimenti di
amicizia. Ma questo appartiene esattamente alla natura di un rimpasto”.
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MALTEMPO IN TOSCANA, ROSSI: “IL GOVERNO ESCLUDA GLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DAL PATTO DI STABILITÀ” |
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Firenze, 20 marzo 2013 – Il presidente Enrico Rossi chiederà lo stato
d’emergenza nazionale perché il Governo si faccia carico dei danni subiti con
l’ultima ondata di maltempo, che da una prima stima ammonterebbero a 30 milioni
di euro.
“Ma soprattutto – ha aggiunto Rossi – chiederemo al nuovo governo, che
mi auguro si insedi al più presto, di escludere gli investimenti per gli
interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica dal Patto di
stabilità. Ancor prima di chiedere nuove risorse chiederemo questo. E’ assurdo
finire sott’acqua per i vincoli di Maastrich. E’ bene che Governo e Parlamento
se lo mettano in testa. Chiederò a tutti i nostri parlamentari di essere al
nostro fianco in questa battaglia che siamo pronti a portare avanti anche con
proteste forti, se sarà necessario”.
All’indomani delle nuove ferite subite dalla Toscana a causa
dell’ultima ondata di maltempo, il presidente Rossi insieme all’assessore
all’ambiente Anna Rita Bramerini fa un primo bilancio.
Sette le provincie interessate dalle esondazioni e dalle frane:
Pistoia, Prato, Massa Carrara, Lucca, Firenze, Arezzo e Livorno. Ad oggi si
calcolano circa 30 milioni di danni, a fronte dei quali sarà firmato in
giornata il decreto presidenziale per la richiesta dello stato d’emergenza. Ma
lunedì sarà portata in giunta la delibera più dettagliata con i danni subiti
Comune per Comune con la stima effettiva e allora la cifra potrebbe salire a 50
milioni di euro.
“Al netto dei cambiamenti climatici di cui ormai è chiara l’incidenza –
ha poi continuato Rossi- è evidente che là dove siamo intervenuti o
interverremo, le cose stanno andando meglio. Mi riferisco per esempio
all’Ombrone, dove la realizzazione della cassa di espansione di Ponte alle
Vanne ha aiutato e vitato il peggio.
La questione degli interventi per l’assetto idraulico – ha proseguito –
la Regione la prende sul serio. Solo a dicembre abbiamo stanziato 100 milioni
per le ultime alluvioni di Grosseto e Massa. Ma senza un impegno forte da parte
del Governo non ce la possiamo fare. E quindi non solo chiediamo che tenga
fuori dal Patto questi 100 milioni, ma anche i 110 milioni stanziati dal
Governo stesso e tutti i residui che abbiamo già impegnato ma che non possiamo
spendere”.
Lunedì in giunta l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini porterà
l’elenco delle esigenze già programmate in Toscana necessarie per la riduzione
del rischio e che la Regione chiede siano escluse dal Patto.
Scheda
Maltempo: Nella giornata di ieri è transitata sulla nostra regione
un’intensa perturbazione atlantica associata a piogge diffuse su tutta la
Toscana particolarmente persistenti ed abbondanti sulle zone settentrionali
dove si sono registrati massimi puntuali fino a 225 mm in 24 ore. Per fare
capire l’importanza del fenomeno, basti pensare che nella giornata di ieri a
Pistoia sono caduti circa 80 mm di pioggia contro una media mensile di 93 mm.
Danni: Colpite 7 province su 10: Pistoia, Prato, Massa- Carrara, Lucca,
Firenze, Arezzo e Livorno.
La situazione più critica: Pistoia il fiume Ombrone e suoi affluenti
così come Prato che ha avuto anche l’emergenza Bisenzio; Livorno con il
torrente Isola a Collesalvetti; Lucca con parte del reticolo minore fra cui il
Fossa Nuova nella zona di Capannori. La provincia di Firenze con la Sieve e il
Bisenzio ma soprattutto l’Ombrone a Poggio a Caiano.
Interventi più urgenti: sul Bisenzio, sono necessari due tipologie di
intervento: a nord id Prato con la realizzazione di una zona di invaso delle
acque mentre a valle di Prato con il consolidamenti puntuale degli argini,
consolidamenti puntuali che si estendono da Prato alla confluenza dell’Arno.,
la prima stima di questi interventi si aggira sui 15 milioni.
Sull’ombrone la situazione è più complicata e difficile, non ci sono
spazi sufficienti per realizzare casse d’espansione, oltre alle due già
previste che sono quelle della Querciola (Quarrata), dove c’è già il progetto
definitivo in fase di ultimazione. I cantieri apriranno ad ottobre-novembre per
un investimento di 4 milioni (di cui 3,8 della Regione disponibili)
Altro intervento, quello di Laghi Primavera (Pistoia), per un
investimento di circa 8 milioni dove le risorse sono già disponibili.
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CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA COMMENTATO IL RAPPORTO DEL CENSIS |
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Catanzaro, 20 marzo 2013 - Il
Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha così commentato il rapporto del
Censis:
“Il rapporto presentato dal Censis fornisce uno spaccato preoccupante
ma deve esserci utile per capire come reagire immediatamente ad una fase
negativa mondiale che coinvolge anche il Sud Italia. Per troppo tempo i governi
che si sono susseguiti hanno cercato di trovare soluzioni idonee alla rinascita
del Mezzogiorno, chi più attivamente e chi meno ha provato a far ripartire una
zona dell’Italia da sempre ritenuta un peso. Il nostro non è un territorio così
disgraziato su cui non scommettere, basterebbero pochi accorgimenti per avviare
la scintilla del rilancio. Lo Stato dovrebbe garantire un grande investimento
nelle infrastrutture per il miglioramento dei collegamenti stradali e
ferroviari già esistenti. Potenziando questi due aspetti il Sud sarebbe già più
attraente agli occhi degli investitori italiani e stranieri. Se a questa
operazione si aggiungesse una reale sburocratizzazione per la costruzione di
nuove installazioni industriali in rispetto di una ecologia e di uno sviluppo
sostenibile e una vera defiscalizzazione per le nuove assunzioni, nel giro di
poco tempo ci troveremo a poter gestire una delle aree più ricche in produzione
e scambi commerciali del Mediterraneo. Solo così si potrebbero trasformare i
rapporti negativi sullo stato dell’economia del Sud Italia in un felice quadro
di sviluppo e armonia. Nessuno potrà più parlare di disoccupazione perché
potremo permettere ai nostri giovani di rimanere nella loro terra a lavorare,
una maggiore crescita demografica, una migliore sanità senza migrazione per le
cure ma fiduciosa nelle eccellenze che si trovano nelle regioni del meridione
italiano. E’ arrivato il momento di far smettere le chiacchiere e di agire. Non
serve un programma fantascientifico ma un programma di buon senso che potremmo
tradurre nelle parole di Seneca: "Non è perché le cose sono difficili che
non osiamo farle, è perché non osiamo farle che diventano difficili”.
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COMMISSIONI PROVINCIALI PER L’ARTIGIANATO: VIA ALLE LINEE GUIDA. CAMPANIA: RAPIDITÀ D´AZIONE E RISPETTO DEI PRINCIPI DI TRASPARENZA |
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Napoli, 20 marzo 2013 - L´assessorato alle Attività produttive e allo
Sviluppo economico della Regione Campania ha diffuso le linee guida necessarie
ad assicurare il regolare svolgimento delle attività delle Commissioni
Provinciali per l’Artigianato, ricostituite a gennaio 2013, impegnate nello smaltimento delle pratiche
arretrate di iscrizione all´albo delle imprese artigiane.
L´assessorato sottolinea la necessità che le domande pervenute in
Commissione, esaminate secondo l’ordine cronologico, vengano istruite esclusivamente
dal personale delle singole Camere di Commercio allo scopo di evitare
confusioni di ruoli tra gli istruttori, responsabili del procedimento, e i
componenti delle Cpa, che sono invece i soggetti decisori.
La nota chiarisce che, qualora non fosse possibile accertare i
presupposti per l’iscrizione all’albo delle imprese artigiane, i sopralluoghi
presso le aziende vanno ridotti al minimo indispensabile e comunque riportati
all’interno di una specifica relazione, in applicazione dei principi di trasparenza.
"Le regole che le Commissioni Provinciali per l´Artigianato -
sottolinea Fulvio Martusciello, consigliere del presidente Caldoro alle
Attività produttive e allo Sviluppo economico - applicheranno nell´esercizio
delle loro funzioni rispondono ai più rigorosi principi di trasparenza,
affinché il lavoro relativo allo sblocco delle pratiche, fondamentale per
rimettere in moto un settore vitale per il nostro tessuto produttivo come
l´artigianato, contemperi rapidità d´azione, efficacia ed evidenza pubblica."
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“PATTO DI STABILITÀ PER I PICCOLI COMUNI DELLA BASILICATA”, IL 21 UN SEMINARIO |
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Potenza, 20 marzo 2013 - “Il
patto di stabilità per i piccoli Comuni” è il tema di un seminario organizzato
dall’Ufficio Autonomie locali e in programma per il 21 marzo nella Sala
Inguscio della Regione. I lavori avranno inizio alle ore 9. Durante il
seminario si procederà all’analisi degli adempimenti e si parlerà di soggetti
passivi e fattispecie escluse, di calcolo degli obiettivi, connessioni con il
bilancio tradizionale e modalità del monitoraggio, di certificazioni, controlli
e rendicontazioni. Saranno analizzati, inoltre, il concetto di saldo di
competenza mista utile ai fini del patto di stabilità interno, le sanzioni e le
modalità applicative, i profili di responsabilità in caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi e in caso di artifici contabili o altre forme
elusive, non tralasciando esempi pratici e consigli operativi.
Introdurrà i lavori il dirigente dell’Ufficio Pasquale Monea,
relazionerà Vincenzo Cuzzola, esperto di problematiche degli Enti locali.
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VENETO: IN AUMENTO RICHIESTE CIG IN DEROGA, MOBILITA’ E CONCORDATI; SITUAZIONE DRAMMATICA |
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Venezia, 29 marzo 2013 - “La crisi sta diventando sempre più
aggressiva, aumenta l’incertezza del futuro da parte delle nostre aziende e dei
nostri lavoratori. Crescono le richieste di cassa integrazione in deroga, le
procedure per i concordati fallimentari e le richieste per la messa in mobilità
dei lavoratori. Già nel dicembre 2012 avevamo detto che si sarebbero esauriti i
fondi per gli ammortizzatori sociali, quando il Governo aveva assegnato al
Veneto risorse insufficienti a farvi fronte. Oggi ripetiamo il grido d’allarme
lanciato allora perché il nostro fabbisogno è di almeno 78 milioni di euro,
nettamente superiore ai 38 milioni di euro assegnati che ci consentirà una
copertura degli ammortizzatori sociali non oltre maggio. Trovo pertanto
scandaloso e indecente, lo dico con un misto di ironia e di rabbia,
l’emendamento “vongole” approvato in Consiglio regionale perché dimostra di non
aver colto la drammaticità della situazione. I lavoratori del settore della pesca
sono in crisi come lo sono tutti gli altri settori. Non si può pensare, come
invece è stato fatto, di distrarre risorse dal capitolo sulle politiche
attive del lavoro in Veneto a cui sono
stati tolti ben 2 milioni di euro”. Lo ha detto stamani l’Assessore regionale
al lavoro Elena Donazzan intervenuta all’incontro con la stampa a conclusione
della seduta della Giunta regionale, nella sede di Palazzo Balbi a
Venezia. L’assessore ha fatto il punto
sulla situazione del lavoro nel territorio regionale, fornendo i dati
aggiornati della banca dati di Veneto Lavoro: le richieste di cassa
integrazione in deroga sono state 6693 nei primi due mesi del 2013, riguardano
40 mila lavoratori, e sono pari a 313 milioni di euro, ma con un ‘tiraggio’
(cioè un fabbisogno effettivo) del 20-25% che è tuttavia in netto aumento
rispetto agli ultimi anni. Donazzan ha fatto presente che domani non sarà a
Roma dove si terrà l’incontro tra le Regioni e il Ministro Fornero, né andrà a
Mel dove pure c’è un incontro importante e delicato per la sorte dell’Acc: “ma
resterò in Consiglio regionale – ha sottolineato – a difendere il bilancio sul
lavoro”. Inoltre l’Assessore veneta si è soffermata sulle domande di aziende
che hanno chiesto la cassa integrazione in deroga negli ultimi mesi del 2012 e
che giacevano da tempo in Regione perché bloccate a livello ministeriale.
“Quelle domande – ha rilevato - hanno
tutte ricevuto risposta dopo un lavoro “straordinario ed encomiabile” portato
avanti dalla task-force creata nell’ambito della direzione regionale lavoro con
l’aiuto delle direzioni regionali istruzione e formazione . “Il Governo – ha
informato Donazzan - aveva previsto che tutti gli accordi sulla cig in deroga
terminassero al 31 dicembre 2012, senza tener conto delle domande presentate
verso la fine dell’anno e che ricadevano nel 2013. La Regione pertanto si
trovava ad avere bloccate le autorizzazioni, con una situazione di caos vero e
proprio, senza copertura né finanziaria né normativa. Alla fine, dopo che le
Regioni hanno praticamente sfidato il Ministero, ci è stata garantita la
copertura per questa tranche di richieste, e grazie al lavoro della direzione
regionale tutte le richieste avanzate dalle aziende venete sono state autorizzate. Ora il
problema rimane quello della copertura finanziaria”.
Altri elementi informativi sulla questione lavoro forniti
dall’esponente del Governo veneto sono stati quelli relativi al numero dei
disoccupati per il 2012: 150 mila lavoratori; quelli in mobilità sono 37 mila
circa. “Numeri drammatici – ha sottolineato Donazzan – che accrescono
l’inquietudine perché non vediamo garantita la copertura degli ammortizzatori
sociali che tanta parte hanno avuto anche nel mantenimento del legame tra
lavoratore e azienda”.
Tuttavia il peggioramento della crisi, secondo l’Assessore, si vede da
due dati principali: l’aumento dei concordati fallimentari e il fatto che le
stesse aziende chiedono per la quasi totalità dei loro lavoratori l’avvio delle
procedure di ammortizzatori sociali che negli anni scorsi venivano assegnati
solo a una parte di lavoratori. “E’ come se non ci fosse più speranza, più
dimensione del futuro” – ha detto. Ma “in tutto questo grigio – ha continuato
Donazzan – invece la speranza c’è ed è riposta nelle azioni efficaci e
innovative che si possono fare anche all’interno di un bilancio in grave
difficoltà”. Cosa che non è stata capita dall’Aula consiliare con
l’”emendamento vongole”, secondo l’Assessore regionale. “Tra le azioni
innovative che riproponiamo - ha
evidenziato - ci sono i lavori di pubblica utilità, proposti da due anni dalla
Regione, riservato a quei lavoratori senza più coperture, lavori da effettuarsi
con accordi tra Regione e Comuni e pagati al 50% da ciascuna dalle due parti,
con una durata di sei mesi. Sui circa 1000 lavoratori impiegati nei lavori di
pubblica utilità il 35% sta ancora lavorando, molti con un lavoro a tempo
indeterminato, un altro 36%, finito il lavoro di pubblica utilità, ha trovato
un altro lavoro, mentre il 29% non ha più lavorato; insomma il 70% ha trovato un’altra
opportunità di lavoro. Non sarebbe stato meglio che il Consiglio regionale si
fosse indirizzato qui invece che verso le vongole?”.
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IMMIGRAZIONE, AUMENTA INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI PRESENTATI I DATI DELLA CONSULTA REGIONALE PER L’INTEGRAZIONE ELABORATI DA AGENZIA LIGURIA LAVORO. CRESCONO GLI STUDENTI E I LAVORATORI OCCUPATI IN MESTIERI A RISCHIO ESTINZIONE. |
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Genova, 20 Marzo 2013. Crescono gli stranieri residenti in Liguria, ma
meno di qualche anno fa. Dai dati del censimento a fine 2011 ammontavano a
11.971, facendo registrare, nel decennio,una crescita di 75.468 unità. E
aumentano, sempre nel 2011, il numero dei permessi di soggiorno (quelli
rilasciati sono 108.714), facendo registrare un +6,7%, rispetto al 2010.
Nonostante l’incremento la crescita degli stranieri è più contenuta che in
passato, negli anni 2008 e 2009 gli incrementi registrati si attestavano
intorno al 14,3% e 13,2%. Sono questi alcuni dati presentati alla Consulta
regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri dall’Osservatorio sul
mercato del lavoro di Agenzia Liguria Lavoro, che li ha elaborati.
Una presenza straniera dunque, quella ligure, che appare strutturata e
stabilizzata, anche se il fenomeno migratorio sta attraversando un momento di
assestamento, con una crescente integrazione degli stranieri nelle realtà
locali. La crescita risulta maggiore nelle province di Imperia, Savona e La
Spezia, dove l’incremento della componente straniera supera la flessione del
complesso della popolazione locale. A Genova, invece, la popolazione straniera
cresce di 38.501 unità, non compensando la flessione della popolazione
complessiva che registra una diminuzione di 60.479. Per la maggior parte sono
donne, il 55,2% delle presenze liguri è femminile. Sul totale degli stranieri,
il 22,6% ha meno di 17 anni, mentre l’11,8% ha tra i 30 e i 34 anni. Per quanto
riguarda i paesi di provenienza prevale l’Ecuador con 22.024 unità (+4,9% sul
2010), seguito dall’Albania con 21.882 unità (+6,5% sul 2010) e dal Marocco con
14.761 unità e un +4,1% sul 2010. Per quanto riguarda la presenza scolastica,
ammontano a 21.988 gli studenti stranieri nelle scuole liguri nell’anno
2011/2012, il 7,3% in più rispetto all’anno precedente, pari all’11% della
popolazione studentesca complessiva (200.475 unità). In crescita anche gli
stranieri occupati in Liguria che ammontano a 83.088 (il 15,7% degli occupati
totali), + 9,7% rispetto al 2010 con alcune novità. Se da un lato, infatti, gli
stranieri continuano a svolgere mansioni di bassa qualifica (operaio non
specializzato, cameriere, aiuto cameriere, tuttofare e badante tra le
qualifiche professionali più richieste), dall’altro rappresentano gli unici
eredi di tradizioni professionali, soprattutto artigiane, che si stanno
perdendo e che rappresentano un settore importante per le economie locali.
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