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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Giugno 2013
VERSO UN APPROCCIO GLOBALE DELL´UE ALLA CRISI SIRIANA  
 
Bruxelles, 25 giugno 2013 - La Commissione europea e l´Alto Rappresentante ha adottato Lunedi 24 giugno una comunicazione congiunta, tracciando un approccio globale dell´Ue in risposta al conflitto e le sue conseguenze, sia in Siria e nei paesi vicini. La risposta dell´Ue mira a: sostenere un processo politico che porta una soluzione sostenibile alla crisi; prevenire la destabilizzazione regionale dal spill-over del conflitto nei paesi limitrofi; affrontare la drammatica situazione umanitaria e di assistere le popolazioni colpite; affrontare le conseguenze del conflitto sulla e nella Ue. La comunicazione mette in luce anche le azioni e le iniziative già prese dal rappresentante Catherine Ashton e alla Commissione europea. Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: " .. Oggi, stiamo proponendo una risposta globale dell´Ue per il deterioramento della situazione in Siria e nei paesi limitrofi La comunità internazionale non può stare a guardare di fronte la più drammatica situazione umanitaria degli ultimi decenni il nostro prima priorità è quella di promuovere una soluzione politica volta a porre fine alla violenza e le violazioni dei diritti umani. Parallelamente, l´Ue sta mobilitando i propri strumenti finanziari al fine di alleviare le sofferenze umane. La Commissione europea ha deciso di stanziare 400 milioni di euro a favore del umanitarie esigenze, economiche e di sviluppo in Siria e nella regione confinante, portando contributo complessivo dell´Ue a oltre 1,25 miliardi finora. Allo stesso tempo, abbiamo anche invitare gli altri donatori a raddoppiare gli sforzi. Tutti noi abbiamo il dovere di agire. " Alto Rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton, ha dichiarato: " Sulla mia visita nella regione la scorsa settimana, ho visto la prima mano le conseguenze della guerra in Siria a così tante persone, e la situazione in rapido deterioramento L´ue sta facendo tutto il possibile per. Help. La prima priorità è di trovare una soluzione politica, per giungere ad una transizione che porta ad una unita, inclusiva e democratica in Siria. Questa è una cosa che ho impegnato in fin dall´inizio della crisi. Dobbiamo costruire gli Stati Uniti / iniziativa russa per rilanciare i negoziati politici sulla base del giugno 2012 Ginevra comunicato e convocare la conferenza di Ginevra Ii al più presto possibile. L´ue è pronta a fornire tutto l´appoggio necessario. Ma questa comunicazione esamina anche altri elementi altrettanto importanti della risposta dell´Ue alla crisi, per essere sicuri di agire nel modo più completo ed efficiente possibile per aiutare il popolo della Siria ". Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Stefan Füle ha dichiarato: "Siamo molto preoccupati per l´aggravarsi della crisi siriana e il suo impatto negativo sui paesi limitrofi della Siria. Abbiamo interesse a evitare loro ulteriore destabilizzazione. La presente comunicazione, pertanto si concentra anche su come intendiamo assistere i paesi vicini, in particolare le comunità di accoglienza che sono sotto crescente pressione per fornire i servizi di base (ad esempio, l´istruzione, la salute, la raccolta dei rifiuti, ecc) per i siriani in fuga dal conflitto. Intendiamo inoltre sostenere la Giordania e il Libano in modo che la propria popolazione locale, che generosamente ospita i rifugiati, può continuare a beneficiare di servizi di base. Questa è l´espressione della nostra solidarietà di fronte alla grave e lunga crisi ". La situazione in Siria si è deteriorata drasticamente, con più di 93.000 morti e 1,6 milioni di profughi a partire da giugno 2013. E ´la più drammatica situazione umanitaria di fronte al mondo di oggi. Come il più grande donatore umanitario per la crisi, l´Unione europea ha finora mobilitato oltre 850 milioni di euro da strumenti di bilancio umanitari e non umanitari. Tuttavia, la gravità della crisi e la sofferenza umana in Siria e nei paesi limitrofi non possono essere risolti con i soldi in più solo. Questo è il motivo per cui è fondamentale trovare rapidamente una soluzione politica duratura, che garantisca la fine della violenza e porta ad un governo di transizione inclusiva. Questo può essere raggiunto solo attraverso il dialogo. Aiutare a raggiungere questa soluzione politica è al centro dell´azione e sostiene l´approccio globale presentato nella presente comunicazione congiunta dell´Ue. La comunicazione propone in termini concreti: sostegno per una soluzione politica (Ii Conferenza di Ginevra sulla Siria); garantire l´accesso degli aiuti umanitari a tutte le aree colpite dalla guerra; aumentare l´assistenza finanziaria del bilancio dell´Ue di circa 400M € nel 2013; sviluppare deroghe al regime di sanzioni per fornire supporto alla popolazione; sostenere le Nazioni Unite nel trattare con pretese di diritti umani e le violazioni del diritto internazionale umanitario; promuovere la solidarietà con le persone particolarmente vulnerabili che possono essere proposte per il reinsediamento nel territorio dell´Unione europea; prevenire la radicalizzazione dei cittadini dell´Unione europea e trattare con i combattenti stranieri comunitari che hanno viaggiato per la zona di conflitto; preparare per la ricostruzione post-bellica e la fase di riabilitazione.  
   
   
L´ADESIONE DELLA CROAZIA ALL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2013 - L´adesione della Croazia all´Unione europea il 1 ° luglio segnerà un´altra pietra miliare nel completamento della costruzione dell´Ue. Esso fornisce nuove prove del potere di trasformazione della politica di allargamento dell´Ue: lacerato da conflitti solo due decenni fa, il paese è oggi una democrazia stabile, in grado di assumere gli obblighi che comporta l´adesione all´Ue e di aderire agli standard europei. Questo è un segnale forte per tutti i Balcani occidentali e anche una prova della credibilità della politica di allargamento dell´Ue. Questo documento delinea le implicazioni istituzionali dell´adesione della Croazia all´Unione europea in quanto diventa il suo 28 ° Stato membro. Commissione europea: nomina del nuovo Commissario - Mr Neven Mimica stato chiamato dalla Croazia come Commissario designato il 25 aprile 2013. Il presidente Barroso ha indicato la sua intenzione di assegnare al sig Mimica il portafoglio di tutela dei consumatori. Dopo la necessaria consultazione del Parlamento europeo all´inizio di giugno, il Consiglio dovrà ora nominare, di comune accordo con il presidente della Commissione, il nuovo Commissario, in modo da consentire di prendere il suo posto il 1 ° luglio 2013. Mr Neven Mimica è attualmente il Vice Primo Ministro per la casa, degli affari esteri e della Croazia europea. Lui ha un impegno di lunga data per l´integrazione europea con una vasta esperienza come ministro e consigliere diplomatico. Seggi al Parlamento europeo - Croazia terrà 12 seggi al Parlamento europeo. Le prime elezioni dei membri del Parlamento europeo si sono svolte in Croazia il 14 aprile. In conformità con il trattato di Lisbona, il numero dei membri del Parlamento europeo deve essere ridotta da 766 dopo l´adesione della Croazia a 751 - questa sarà applicabile per le elezioni del 2014. Consiglio europeo - Croazia dovrà 7 voti. La soglia della maggioranza qualificata si alza a 260 (su un totale di 352 voti). Rappresentanza della Commissione europea in Croazia - Il 1 ° luglio, l´attuale Delegazione dell´Unione europea chiuderà i battenti, e, invece, una Commissione Rappresentanza aprirà. Il ruolo di quest´ultimo è quello di sostenere i membri della Commissione, per fornire informazione politica e di analisi al quartier generale, a parlare per conto della Commissione da interfaccia con le autorità regionali e locali, nazionali, nonché i mezzi di comunicazione, e di raggiungere i cittadini. Dal momento che la nuova rappresentazione non avrà la stessa funzione diplomatica come la Delegazione precedente, la dimensione della rappresentazione sarà meno di un quarto delle dimensioni della delegazione (18 membri del personale più il capo della rappresentanza). La nomina del primo capo della Rappresentanza della Commissione è stato annunciato oggi, 20 giugno - vedi Ip/13/591. I nuovi locali della rappresentanza sono nel centro della città: Ban Centar, Ulica Augusta Cesarea 4-10, Hr 10 000 Zagabria. Questa "Casa Europa" ospiterà anche l´Ufficio informazioni del Parlamento europeo. Questo garantisce l´efficienza dei costi e ottimizza lo spazio per entrambe le istituzioni dell´Unione europea ad accogliere i cittadini interessati e gruppi di visitatori. L´inaugurazione ufficiale della "Casa d´Europa" a Zagabria sarà il 1 ° luglio. Funzionari croati unendo le istituzioni dell´Ue - Fino ad ora, concorsi rivolti ai cittadini croati per i 375 posti in tutte le istituzioni dell´Ue sono stati lanciati. Più di 9000 applicazioni sono state ricevute. C´è stata una collaborazione efficace tra l´Ufficio europeo di selezione del personale (Epso), il Ministero croato degli Affari Esteri, la delegazione della Commissione europea a Zagabria,, la nostra Unione europea Careers Ambasciatore e supporti appaltatori della Direzione generale della Commissione per la traduzione, al fine di condurre una informazione mirata campagne su ciascuno dei concorsi. Proprio target di reclutamento globale della Commissione europea è 249 assunzioni da 1 luglio 2018 , di cui, per ogni gruppo di funzioni: 149 assunzioni a livello di amministratore, 100 assunzioni a livello di assistente, Fuori del 149 assunzioni a livello di amministratore, gli obiettivi di assunzione di gestione sono: 1 di reclutamento a livello di direttore generale, 3 assunzioni a livello di direttore, 12 assunzioni a livello di middle-management. Eventi di adesione - Presidente Barroso, Vicepresidente Reding e il Commissario Füle parteciperà alle manifestazioni di adesione della Croazia, il 30 giugno e il 1 luglio. Informazioni dettagliate sarà rilasciato nei prossimi giorni. Per maggiori informazioni: http://www.Croatia-in-the-eu.eu/ http://ec.Europa.eu/enlargement/countries/detailed-country-information/croatia/index_en.htm  
   
   
NOMINATO IL PRIMO CAPO DELLA RAPPRESENTANZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN CROAZIA  
 
  Bruxelles, 21 giugno 2013 - La Commissione europea ha nominato Sua Eccellenza l´Ambasciatore Branko Baričević come il primo capo mai della Rappresentanza della Commissione europea nella Repubblica di Croazia. Entrerà in carica il 1 ° luglio 2013. Dal 1 ° luglio 2013, la Repubblica di Croazia diventerà il 28 ° Stato membro dell´Unione europea. Di conseguenza, o n 1 luglio, l´attuale Delegazione dell´Unione europea chiuderà i battenti, e, invece, una Commissione Rappresentanza aprirà. Avrà 18 membri del personale più il capo della rappresentanza, il signor Branko Baričević . Mr Baričević è un diplomatico di carriera e dal 2005 è stato il capo della missione della Croazia all´Unione Europea a Bruxelles. In precedenza ha lavorato in diverse missioni diplomatiche della Croazia (per gli Stati Uniti, Cipro e Portogallo). Prima della sua carriera diplomatica, il signor Baričević era un medico, dopo aver intrapreso gli studi di Zagabria, New York e Monaco di Baviera. Mr Baričević porta al suo nuovo ruolo di un track record di lavorare con le istituzioni europee durante i negoziati per l´adesione della Croazia all´Ue e ha un forte background nella comunicazione connesse all´integrazione europea, le politiche dell´Ue e le istituzioni dell´Ue.  
   
   
LA LETTONIA IL PROSSIMO MEMBRO DELL´EUROZONA  
 
Bruxelles, 25 giugno 2013 - Lettonia dovrebbe unirsi all´euro il 1 ° gennaio 2014, raccomanda la commissione economica e monetaria, in un parere votato il Lunedi. Il parere loda registrazione e gli sforzi per data della Lettonia, ma anche dice che ha bisogno di rafforzare le sue strutture nazionali di governance economica e ridurre la sua economia sommersa. Forte dipendenza dalle importazioni di energia Lettonia pone rischi per la stabilità dei prezzi, aggiunge. Il parere, scritto da Burkhard Balz (Ppe, De), e approvato con 35 voti a favore, uno contrario e due astensioni, fa seguito alla raccomandazione positiva della Commissione europea del 5 giugno. Il parere del Comitato apprezza gli "sforzi credibili e sostenibili da parte del governo lettone e popolo", ma avverte anche che le riforme non devono rallentare. Il governo lettone ha bisogno di fare di più per rimediare a carenze strutturali del mercato del lavoro e di ridurre la povertà e la crescente disuguaglianza di reddito, dicono i deputati Dovrebbe anche fare di più per garantire che le banche lettoni sono sane, in particolare rafforzando la vigilanza delle banche attivo nel non residente attività di deposito, aggiungono. Il parere osserva che la stabilità dei prezzi della Lettonia è "molto carico" sui prezzi delle materie prime, in particolare di energia. Il problema è aggravato dal fatto che la Lettonia importazioni gran parte del suo fabbisogno energetico da un unico fornitore e di uno sforzo dovrebbe essere fatto per porre rimedio a questa, il testo aggiunge. Prossimi passi - Il Parlamento europeo svolge un ruolo consultivo nel controllo della idoneità dei paesi della zona euro potenziali. Parlamento nel suo complesso rischia di approvare la raccomandazione del comitato alla sessione plenaria della prossima settimana e ministri delle finanze dell´Ue sono tenuti a dare il loro via libera il 9 luglio.  
   
   
UE: "NESSUNA CITTÀ È UN´ISOLA"  
 
Bruxelles, 25 giugno 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di José Manuel Barroso Presidente della Commissione europea alla cerimonia per il Patto dei Sindaci: “Vicepresidente Podimata, Presidente Valcárel, Governatore Schwarzenegger, Cari membri del Parlamento europeo, I membri del Comitato delle Regioni, Sindaci, Presidenti delle Regioni, Amici del Patto dei Sindaci, E ´davvero un piacere essere qui con voi oggi. Le città sono una parte essenziale della storia d´Europa. Da Atene e Roma attraverso il 15 ° secolo italiano città-stato e la rete Hanze - copre circa 200 città di Bruges a Tallinn - vivaci città ci hanno reso quello che siamo in termini di commercio, arte e società. Dal 20 ° secolo Parigi e Lisbona a Varsavia e Praga, le città sono sempre stati i conducenti di evoluzioni politiche dell´Europa e rivoluzioni, la storia vivente che modella la nostra visione del mondo e divampa il sentiero del progresso. Se l´ideale europeo è cosmopolitismo pacifico, poi la ´polis´ è dove tutto comincia. Le città sono una parte essenziale del futuro dell´Europa. Circa il 70% della popolazione europea vive in agglomerati urbani con più di 5.000 abitanti, oltre il 50% nelle grandi città di oltre 50.000. Che rende l´Europa uno dei continenti più urbanizzati e, anche se la velocità di questa urbanizzazione ha rallentato, la tendenza si continua. Come in passato, il nostro futuro ricchezza europea, le idee verranno fuori delle nostre città. Se la chiamata della città è più forte che mai, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione politica sui bisogni delle città come bene, sfruttare i loro benefici e trovare soluzioni per le difficoltà che stanno affrontando. E in un mondo più interconnesso che mai, abbiamo bisogno di farlo insieme, condividere esperienze, mettere in comune le risorse e fare investimenti da cui tutti trarranno beneficio. Questo è ciò che questo grande Patto dei Sindaci è tutto: la condivisione di una visione, una visione di sostenibilità intelligente per cui le città e governi della città hanno un ruolo di primo piano, e lavorare insieme per trasformare questa visione in realtà, servendo così il popolo, proteggere il nostro pianeta, e la creazione di crescita e occupazione. Vorrei applaudire voi, i sindaci ei dirigenti regionali che rendono questo possibile. Come governatore Schwarzenegger, credo che il grande movimento per la protezione pianeta può venire solo da questo livello di base. Credo che senza l´attivismo dei leader della città e regioni non raggiungeremo i nostri obiettivi comuni. Nel 2007 l´Unione europea ha adottato la sua energia per un Changing proposte mondiale, impegnandosi a ambizioso ma realistico, clima ed energia, da una riduzione delle emissioni di aumentare la quota delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Le vostre città sono i principali elementi di economia e la società europea, il livello principale che unisce i cittadini, e quindi non meno di una leva principale per trasformare i nostri obiettivi climatici in successi concreti. Noi della Commissione europea, che originariamente lanciato il Patto possiamo solo applaudire questi sforzi, ammirare l´impegno e la creatività di tutti voi che soddisfare e superare i nostri obiettivi. E vi assicuro che vi sosterremo in ogni modo possibile. Signore e signori, La vita della città è sempre stata una benedizione. La Firenze che ci ha dato Boccaccio e Leonardo da Vinci è stato anche un terreno fertile per l´estremismo e la peste. La Londra, dove le idee della gloriosa rivoluzione sviluppato era la stessa città in cui la malattia e la grande diffusione incendio fuori controllo. La Vienna che ha portato avanti Schiele, Wittgenstein e Freud ha anche dato luogo a populismo politico e la polarizzazione sociale ed estreme. Città non conoscono confini, in meglio o in peggio. Oggi, le città europee hanno anche questa ambiguità, molte cose stanno accadendo nelle nostre città. Da un lato, sono i nostri principali fonti di ricchezza, innovazione e creatività. Tre quarti del Pil europeo è originario di zone metropolitane. D´altra parte, essi lottano per soddisfare le esigenze poste dalla cambiamento dei modelli economici, le disparità sociali, migrazioni. In alcuni casi, in situazioni sociali estremamente difficili, ovvero a causa della crescente disoccupazione. E le nostre città sono stati colpiti duramente dalla crisi finanziaria. E allo stesso tempo la sfida ambientale continua come l´inquinamento, la congestione del traffico e l´aumento dei costi delle infrastrutture di fare pressione su risorse scarse. Quindi le richieste nostre città sono enormi. Ma il loro potenziale ancora inutilizzato è ancora maggiore, se otteniamo le nostre politiche di destra. Professor Edward Glaeser, il celebre economista di Harvard urbano, spiega perché: ´materia Cities´, scrive, ´perché ingrandiscono più grande risorsa del genere umano: la nostra capacità di imparare dalle persone intorno a noi.´ Il trionfo della Città il suo libro si chiama, con il sottotitolo accattivante: come nostro più grande invenzione che ci rende più ricco, più intelligente, più verde, più sano e più felice. Come il vostro entusiasmo per il Patto dimostra, questa capacità di connettere le persone, per imparare gli uni dagli altri e diffondere idee è lo strumento ideale per affrontare le sfide che affrontiamo insieme, non solo per superare l´attuale crisi economica, ma anche di accelerare il nostro inevitabile energia e trasformazione ambientale. Vorrei essere chiaro su un punto importante qui, signore e signori: ´verde´ e ´crescita´ non sono termini contraddittori. Sono le due facce della stessa medaglia. Solo in Europa, solo negli ultimi cinque anni, più di 300 000 nuovi, buoni posti di lavoro creati nel settore delle rinnovabili. L´intero mercato mondiale delle tecnologie verdi è stimato in un valore di un sorprendente 1.000 miliardi di euro l´anno, e prevede di raddoppiare entro il 2020. Quindi, le iniziative intelligenti di sostenibilità sono anche strumenti per favorire la crescita economica - per fare in modo che, per scongiurare una crisi ambientale, stiamo anche combattendo la nostra via d´uscita da una crisi economica e cogliere queste opportunità insieme. La domanda allora è: come possiamo usare le nostre citta ´e regioni beni enormi per realizzare questo? Principalmente, facendo le basi di stabilizzazione economica, sostenendo la riforma delle economie nazionali e renderli più competitivi. Se le nostre città sono le centrali elettriche di crescita dell´Europa, essi possono svolgere solo quel ruolo se le prospettive di crescita globali migliorano - Nessuna città è un´isola, intero in se stesso - e non c´è bisogno di dirvi, che sono così vicino a speranze dei cittadini e le difficoltà, che la crisi sociale è tutt´altro che finita. Dall´inizio della crisi, molto lavoro è stato fatto in e dall´Unione Europea. I nostri sforzi stanno iniziando a dare i suoi frutti. Stabilizzazione ma non è un recupero. Possiamo aver calmato agitazione tra i mercati, ma dobbiamo ancora aumentare la speranza tra i cittadini, non da ultimo, contribuendo a rendere la crescita più inclusiva. Signore e signori, Le caratteristiche uniche della città loro alleati preziosi nella lotta contro i cambiamenti climatici fanno. In molti modi - anche se questo potrebbe sembrare in contraddizione con alcune - la vita della città è relativamente più sostenibile di vita suburbana o rurale. In effetti, in Europa, le emissioni di Co2 per persona è molto più bassa nelle aree urbane rispetto alle aree non urbane. La densità della vita urbana permette di forme più efficienti di alloggi, trasporti e servizi. La scarsità di risorse è un potente incentivo a usare in modo responsabile. Misure per affrontare il cambiamento climatico sono più convenienti in città compatte che nello spazio costruito meno densamente. Ecco perché città - che rappresentano il 70% del consumo di energia in Europa - sono il campo di battaglia chiave nella nostra lotta per ridurre ulteriormente le emissioni di Co2. L´entusiasmo da parte dei governi della città per l´Alleanza, sotto forma di innumerevoli iniziative che cambiano il nostro modo di pensare l´ambiente - è quindi riscalda il cuore. 4.700 i governi, che rappresentano circa 170 milioni di europei, stanno già facendo del loro meglio per trasformare obiettivi ambiziosi in progetti giorno per giorno. Per esempio, e ho potuto dare molti esempi, a Binissalem, Spagna, dove una rete di stazioni di ricarica per veicoli elettrici è disposto, o in Loures, in Portogallo, che ha istituito programmi di rinnovamento per rendere la trasformazione di auto elettriche, o Aachen, in Germania, che ingrandisce sulla sicurezza in bicicletta, o Bristol, Regno Unito, che ha raddoppiato il numero di ciclisti negli ultimi anni e si è impegnata a raddoppiare ancora questo numero entro il 2020 - una delle iniziative che hanno permesso a Bristol il titolo europeo Capitale verde 2015. Progetti per migliorare l´efficienza energetica e rendere la trasformazione di alternative verdi sono impressionanti, come nella provincia di Barcellona, ​​che ha istituito un programma di sostegno alle misure di efficienza energetica a basso costo, o Hersonisos, in Grecia, che investe in lampadine a risparmio energetico, in pannelli solari e campagne per risparmiare energia elettrica. O la Provincia italiana di Genova Condomini Intelligenti. O la regione di Bruxelles-capitale che sostiene progetti di costruzione innovativi che punteggio elevato in termini di efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Da Astana, Kazakhstan a Salé, in Marocco, le città stanno usando la loro associazione al Patto europeo per dare impulso in più per i loro sforzi per utilizzare l´energia con saggezza. Vorrei sottolineare questo ultimo punto - l´efficienza energetica. Il più economico dell´energia è, ovviamente, quella che non si usa. Per questo motivo la Commissione ha spinto con successo di direttiva europea sull´efficienza energetica, entrata in vigore lo scorso autunno. E continueremo a perseguire questo tema nelle nostre proposte per un nuovo 2030 clima e contesto della politica energetica. La necessità di efficienza energetica - ma anche il suo potenziale economico - dovrebbe essere ovvio: Lasciatemi fare solo una figura saliente. Ancora oggi, il 40% di tutte le finestre in Europa hanno ancora solo un vetro semplice. Così, anche quando ipotizzando un fatturato di ristrutturazione piuttosto modesta del nostro edificio Archivio per anno (1-2%), possiamo fare qualcosa di intelligente per il clima, l´economia ed i nostri cittadini. Se ci limitiamo a raggiungere il nostro obiettivo di efficienza energetica per il 2020, questo spin-off di circa 4,8 milioni di nuovi posti di lavoro nella sola Europa. Una migliore efficienza energetica è la chiave non solo per l´ambiente e l´economia, ma anche per migliorare le condizioni di vita dei più vulnerabili. 90% di alloggi sociali in Europa è costituito da edifici che necessitano di lavori di ristrutturazione - un investimento importante, ma i rendimenti, credo, sono ancora più alto. Le cifre parlano chiaro: in media, le famiglie europee potrebbero risparmiare fino a 1.000 € al mese per migliorare l´efficienza energetica delle loro case. Signore e signori, Come voi, la Commissione europea ritiene che tali investimenti a terra possono davvero fare la differenza. L´unione europea e la Commissione, in particolare, continueranno a dare un contributo fondamentale a questi sforzi: Un esempio concreto di investimenti europei è la Smart Cities and Communities partenariato per l´innovazione, che, per quest´anno, prevede di destinare la pena di finanziamento 365 milioni di euro in urbano progetti tecnologici. Con questa partnership, la Commissione si propone di favorire lo sviluppo di tecnologie intelligenti nelle città, mettendo in comune le risorse di ricerca di energia, dei trasporti e delle Tic e, concentrandole su progetti di dimostrazione condotti in stretta collaborazione con le autorità locali e regionali. Un esempio è un Alginet progetto, una cittadina nei pressi di Valencia i cui 13.000 abitanti sono i proprietari della cooperativa di distribuzione di energia. Hanno installato 5.700 contatori intelligenti in paese - ognuno ha una - per monitorare i bisogni energetici e di comunicare direttamente ai produttori, che possono quindi ottimizzare la produzione e la distribuzione. Informazioni trasparenti circa l´uso di energia è stato anche reso disponibile attraverso un app on-line, rendendo più facile per i consumatori di fare le scelte giuste e di risparmiare energia. E i risultati? Dopo 6 mesi di risparmio energetico per i cittadini sono stati il ​​12% in media, e per i grandi consumatori è stato fino al 58% di risparmio. Il sistema di illuminazione pubblica di Alginet salvato 34%. Abbiamo in programma di fare di più in futuro. Come sapete, abbiamo assunto l´impegno di spendere il 20% del bilancio europeo per gli anni fino al 2020 per le attività legate al clima, sia all´interno dell´Unione europea e nei paesi partner all´estero - il cosiddetto ´mainstreaming´ verde. Posso dirvi - che non era un dibattito facile nei colloqui sul nostro quadro finanziario pluriennale, che sono ora nella loro fase finale. Ma ci siamo riusciti e ora possiamo utilizzare tutti gli strumenti nella casella degli strumenti dell´Unione europea per raggiungere obiettivi energetici e climatici ancora più efficace. Abbiamo anche spinto per una maggiore concentrazione degli aiuti regionali e fondi di coesione sulle città intelligenti. Il nostro quadro di ricerca Orizzonte 2020 fornirà opportunità di finanziamento aggiuntivi per progetti di innovazione legati alle politiche energetiche e il clima, efficienza delle risorse e materie prime. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la cooperazione tra gli attori a tutti i livelli di governo, con il settore privato e tra paesi. E lì, voglio sottolineare tutti i livelli di governo. Solo allora potremo scatenare un massimo di investimenti privati, con una quantità limitata di fondi pubblici, e di creare buon funzionamento dei mercati in questi settori. E oltre il nostro nuovo bilancio, ci stiamo preparando per la nostra politica europea dopo il 2020 - il prossimo passo fondamentale sulla strada verso un´economia a basse emissioni di carbonio, che è la nostra visione europea. Entro la fine di quest´anno, la Commissione europea presenterà proposte strategiche da tavolo tra cui gli obiettivi per il nostro quadro climatico fino al 2030, sulla base della nostra politica attuale di energia e 2.020. Ci sarà di nuovo il giusto equilibrio tra la sostenibilità, la sicurezza dell´approvvigionamento e di competitività economica, quest´ultimo è ovviamente una considerazione fondamentale. E si parte da uno scenario realistico basato su una maggiore efficienza energetica, una quota ancora più elevata di energie rinnovabili, infrastrutture più intelligente di energia, e di un mercato energetico europeo più integrato. Ora abbiamo più esperienza, la conoscenza e la tecnologia per affrontare la sfida della sostenibilità che abbiamo fatto un paio di anni fa - e la nostra ambizione è intatta. Invito quelli di voi che non hanno ancora contribuito a partecipare alla consultazione pubblica ancora in corso sulla politica 2030, lanciata dal nostro Libro verde dello scorso marzo. Nella stessa ottica, cercheremo di trasformare questa ambizione europea in una nuova, giuridicamente vincolante accordo globale sul cambiamento climatico entro il 2015 un accordo globale che riguardi tutte le nazioni che emettono - perché la stessa Europa, grazie ai suoi sforzi, sta per solo il 11% delle emissioni globali. Quando è stata raggiunta la decisione di avviare i negoziati post-Kyoto, a Durban nel 2011, l´Unione europea è stata la forza trainante dietro di esso. E quando segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon convoca un vertice cambiamento climatico dei leader mondiali nell´autunno del prossimo anno, noi saremo lì da aggiungere alla quantità di moto nel miglior modo possibile, si spera insieme ai nostri amici e partner, come il Governatore Schwarzenegger e la R20 Initiative. E questo R20 iniziativa è davvero un buon esempio di quello che possiamo fare insieme. Perché, come abbiamo discusso oggi, il governatore Schwarzenegger, e voglio condividere con i nostri amici qui in giro, siamo convinti che dobbiamo fare qualcosa di forte a livello sub-nazionale. Naturalmente dobbiamo lavorare con i nostri governi a livello nazionale, ma crediamo che con il vostro sostegno, con il ruolo delle regioni e delle città in Europa possiamo molto meglio attivare i nostri cittadini. Penso che questo è di fondamentale importanza, perché è qui che le decisioni più vicini ai cittadini possono essere trovati e infatti possiamo dare un esempio che può essere comunicata agli altri. Questo è il motivo per cui io personalmente attribuisco la massima importanza a questo Patto dei Sindaci e sono felice di vedere che questa idea è stata di fatto lo sviluppo, in Europa e anche oltre l´Europa. Negli Stati Uniti, anche - in misura importante, a causa della vostra leadership governatore Schwarzenegger, governatore della California e vostri sforzi immutata da allora - le città più colpite, le economie regionali più inventivi e governi più pro-attivo di stato sono a prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico. Quindi non è un sogno, non è un sogno pensare che possiamo collegare queste città, queste regioni in tutto il mondo, sostenendo che cosa può essere fatto e deciso dai governi in conferenze internazionali, ma andando al di là della politica e diplomatica, cercando di per raggiungere, infatti, a livello di base di questo movimento, perché abbiamo bisogno del sostegno anche della pubblica opinione per mantenere questo ordine del giorno il clima al vertice delle priorità del mondo. Questo è ciò che desidero per questo Patto dei Sindaci. Questo è il motivo per cui credo che dovremmo tenere queste ambizioni ancora più alto. L´emozione è tangibile, anche in questa splendida sala oggi, l´emozione che trovo quando vado in tutta Europa, di realizzare qualcosa insieme, qualcosa di concreto, che è buono per i nostri cittadini, un bene per ciascuno di essi, per le famiglie , per la loro salute, un bene per l´economia anche, ma anche un bene per il nostro pianeta e per il nostro ambiente. E voi siete le persone che contribuiscono a trasformare la nostra politica energetica e climatica in azioni concrete, che riunisce i cittadini, il settore privato e le altre parti interessate. E insieme, sono sicuro che faremo questa politica in un successo ancora più grande. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO MICHEL BARNIER A SEGUITO DELLA RIUNIONE DEI MINISTRI DELLE FINANZE SULLA RISOLUZIONE NEL SETTORE BANCARIO  
 
Bruxelles, 25 giugno, 2013 – “Abbiamo trattato un particolare di oggi, il finanziamento di risoluzione nel settore bancario. Questo è un argomento molto complesso. Sotto la guida della Presidenza irlandese, siamo cresciuti - molti - ma non abbastanza per raggiungere un accordo stasera. Mentre il dibattito si è incentrato su come, in caso di gravi difficoltà di una banca, per i creditori di contribuire ad evitare l´uso del denaro pubblico e il contribuente. Abbiamo bisogno di una chiara gerarchia per il bail-in, consentendo la flessibilità per le autorità nazionali di risoluzione. Ma dovrebbe essere inquadrata. In effetti, non siamo un sistema federale, abbiamo più di 8.000 banche e molto diversi in modo è richiesto alcuni modelli nazionali bancari discrezione. Ma la Commissione, è essenziale che questa flessibilità non influisce sulla integrità del mercato interno. L´altro nostro obiettivo principale è quello di evitare una situazione di ´parità´ cosi ´ineguali´ di nuovo al salvataggio per i paesi che possono permetterselo e bail-in per gli altri. Le posizioni dei vari stati sono difficili da conciliare, ma non sono impossibili, è per questo quattro rimango fiducioso che un accordo può essere trovato sul Consiglio nel prossimo futuro. Questo accordo è importante per avviare i negoziati con il Parlamento europeo in vista del dialogo a tre partenze in avanti. Questo accordo è importante perché abbiamo bisogno di migliorare il sindacato bancario - è urgente. Né i cittadini né i nostri mercati sono disposti a ritardi eccessivi. Accordo su un quadro 27 è davvero importante per completare l´architettura di un sistema finanziario integrato. La proposta che vorrei fare in pochi giorni su un meccanismo unico risoluzione sarà di fatto l´effettiva attuazione della presente direttiva in modo più integrato per i paesi che condividono l´euro. Con l´accordo essenziale scorsa notte sul meccanismo di stabilità, questi elementi integrano l´unione bancaria, e aiutare spezzare il legame tra sovrano e bancario.”  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE LA DECISIONE DEL CONSIGLIO SULLA PORTABILITÀ DELLE PENSIONI  
 
Bruxelles, 25 giugno 2013 - Il Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione László Andor accoglie con favore la decisione del Consiglio Ue del 20 giugno sulla proposta della Commissione in materia di portabilità delle pensioni. La Commissione accoglie con favore la decisione del Consiglio sulla portabilità delle pensioni Pensioni trasferibili in tutta l’Ue. Tutti i cittadini dell’Unione Europea potranno percepire la pensione in qualsiasi Stato membro decidano di trasferirsi. Un regime pensionistico complementare consentirà infatti ai cittadini dell´Ue di ottenere diritti a pensione in qualsiasi paese che adotti la legislazione dell´Ue. Il 20 giugno 2013, la tutela dei diritti dei lavoratori europei ha compiuto un decisivo passo in avanti. La Commissione, in accordo col Consiglio, agevola così ulteriormente la mobilità del lavoro nei paesi membri dell’Unione. Infatti i cittadini europei potranno circolare nel mercato unico senza rinunciare ai loro diritti a pensione. Il Commissario per l’Occupazione, gli affari Sociali e l’inclusioneLàszlò Andor sostiene che la trasferibilità dei benefici pensionistici costituisce un prerequisito fondamentale per il rafforzamento del mercato del lavoro in Europa. La direttiva in questione richiede ai singoli stati nazionali di implementare misure minime per l’acquisizione e la protezione dei diritti pensionistici, in modo che tali benefici possano essere garantiti a tutti i cittadini europei che trasferiscono la loro vita lavorativa in un qualsiasi Stato membro. Le norme contenute nella direttiva parlano chiaro: per “diritti a pensione acquisiti”, si intendono tutti quelli ottenuti in applicazione delle condizioni stabilite da un regime pensionistico collettivo (o, eventualmente, ai sensi della legislazione nazionale). E’ evidente che la rimozione degli ostacoli alla libera circolazione delle persone fa parte delle misure contro l’alto tasso di disoccupazione che attualmente affligge l´Europa . La Commissione europea aveva già da tempo riconosciuto gli effetti negativi che una scarsa trasferibilità del lavoro può avere per il funzionamento globale del mercato Ue. In passato le parti sociali europee si erano mostrate più volte restie ad aprire negoziati su una maggiore mobilità dei lavoratori in Europa. Da questo punto di vista la direttiva proposta dalla Commissione nell’ottobre del 2005, relativa al miglioramento della trasferibilità dei diritti a pensione complementare, arriva oggi finalmente a un punto di svolta. Il commissario Andor si augura infatti che il Parlamentoeuropeo si affretti ad adottare la direttiva il prima possibile.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, POLITICA DELL´OCCUPAZIONE: CERCANO DI RAFFORZARE LA TUTELA DEI LAVORATORI DISTACCATI  
 
Strasburgo, 25 giugno 2013 - I lavoratori distaccati all´estero sono un passo più vicino a una migliore protezione, la commissione per l´occupazione del Pe e gli affari sociali ha approvato gli aggiornamenti alla normativa in materia Giovedi scorso. I deputati hanno lo scopo di prevenire l´abuso del diritto chiarendo messaggi genuini come le situazioni in cui i lavoratori sono distaccati all´estero per fornire servizi per un periodo limitato. I deputati hanno inoltre proposto controlli più severi e hanno chiesto ai lavoratori di essere meglio informati sulle loro condizioni di lavoro. Il progetto di legge è stata approvata con 22 voti favorevoli, 18 contrari e 6 astensioni. La commissione ha anche dato il via libera per avviare negoziati informali con il Consiglio. "Il voto di oggi permette di negoziati con il Consiglio, al fine di trovare soluzioni per garantire i diritti dei lavoratori e consentono alle aziende di sfruttare al meglio il mercato unico", ha detto l´eurodeputato Danuta Jazłowiecka (Ppe, Pl). "Il voto stretto oggi riflette gli orientamenti del Consiglio sulle definizioni, la responsabilità comune in catene di subappalto e il ruolo del dialogo sociale, e degli Stati membri nei controlli", ha detto l´occupazione, presidente della commissione Pervenche Berès (S & D, Fr). Chiusura di scappatoie legali - I deputati hanno proposto una lista di controllo per aiutare gli Stati membri valutano se un messaggio è autentico o un tentativo di aggirare le leggi sul lavoro, attraverso le cosiddette imprese "letter-box" stabiliti nei paesi che richiedono un livello più basso di protezione del lavoro e sociali. Gli aspetti da esaminare sono: in cui la società è registrata, dove si paga i contributi fiscali e di previdenza sociale, in cui l´attività si svolge, dove vengono reclutati i lavoratori distaccati, le leggi vigenti per i lavoratori e clienti e il numero di contratti eseguiti. Per valutare se un lavoratore distaccato è su un incarico "temporaneo", il comitato suggerisce gli Stati membri possono prendere in considerazione il periodo di tempo, tale distacco in un altro Stato membro rispetto al solito luogo di lavoro della persona e se il lavoratore dovrebbe tornare a lavorare nella sua / il suo Stato membro di origine. Una minoranza significativa di deputati della commissione ritiene tuttavia che il ruolo degli stati membri ´manca la certezza del diritto. Rafforzare i controlli - Gli Stati membri possono inoltre migliorare le misure di controllo efficaci, come l´obbligo per i fornitori di servizi di segnalare in anticipo l´identità e il numero di lavoratori distaccati e la durata prevista dei servizi. I deputati dicono anche che ha distaccato dovrebbe avere un rappresentante nello Stato membro ospitante. Far rispettare i diritti dei lavoratori in situazioni di subappalto - I deputati sono preoccupati per i casi in cui le aziende subappaltatrici hanno evitato di pagare o comunque nel rispetto dei diritti dei lavoratori distaccati. Per rimediare a questo, il comitato dice che non solo il subappaltatore, ma anche la società dietro di esso può essere ritenuto responsabile per eventuali diritti dovuti o contributi di sicurezza sociale. Meglio informare i lavoratori e le imprese circa i loro diritti e obblighi - Gli Stati membri devono assicurare che le informazioni sui termini e le condizioni di lavoro è messo a disposizione, gratuitamente, in modo chiaro, trasparente e accessibile, sottolineano i deputati. Sfondo - Secondo la Commissione europea, ogni anno, circa un milione di lavoratori sono distaccati dai loro datori di lavoro attraverso le frontiere comunitarie per fornire servizi (0,4% della forza lavoro dell´Ue). I settori maggiormente interessati sono la tecnologia edilizia, l´agricoltura, i trasporti e l´informazione.  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA DEI CAPI DI GOVERNO DELL’ARGE ALP  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - Si svolgerà venerdì 28 giugno, con inizio alle ore 9,15, nella sala convegni dello Sport- und Kulturzentrum di Galtür, in Austria, la 44a Conferenza dei capi di governo dell´Arge Alp alla quale prenderà parte anche il presidente della Provincia, Luis Durnwalder. Al centro della Conferenza vi saranno le tre tematiche della strategia macroregionale per l´Area alpina, il futuro dell´approvvigionamento idrico pubblico e la politica del traffico nell´Area alpina. Nel corso della conferenza la presidenza di questo importante organismo dell´Arge Alp passerà dal Tirolo del Nord alla Provincia di Trento. I risultati della Conferenza dei capi di governo dell´Arge Alp saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala convegni dello Sport- und Kulturzentrum di Galtür alle ore 12,15.  
   
   
PROGETTO EUROPEO MESSE SULL’IMPRENDITORIA SOCIALE: CONFRONTO VENETO-SVEZIA  
 
Venezia, 25 giugno 2013 - Crescono gli scambi e la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e imprese sociali dei 9 Paesi (Bulgaria, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria) coinvolti nel Progetto europeo Messe, in cui la Regione Veneto è impegnata come Leader, con il supporto di Unioncamere Veneto e i servizi di Irecoop Confcooperative. La recente visita di confronto e studio nella regione dell’East Sweden, ha permesso di confrontare lo sviluppo dei sistemi di imprenditorialità sociale e le strategie per l’inserimento lavorativo nei diversi Paesi partner rispetto al caso svedese, che privilegia gli aspetti legati alla disoccupazione a lungo termine ed alla immigrazione. Da parte sua, il Veneto costituisce una realtà importante, in particolare per quanto riguarda la presenza di realtà cooperative che sviluppano attività di carattere prettamente imprenditoriale, pur salvaguardando le finalità di carattere sociale ed inclusivo. Lo scopo del Progetto Messe non è soltanto conoscitivo. Altrettanto rilevante è il peso assegnato nel Progetto alla messa a punto di funzioni e strumenti per accompagnare la crescita dell’impresa sociale, la diffusione di metodologie testate tramite le pratiche più interessanti, lo sviluppo di un sistema per il mentoring a sostegno dell’imprenditoria sociale, il consolidamento di reti transnazionali con il coinvolgimento degli attori pubblici e privati ai vari livelli. E’ possibile ottenere tutte le informazioni sul Progetto visitando il sito http://www.messe-project.eu/ e attraverso la periodica newsletter ufficiale del Progetto, disponibile in versione italiana ed inglese, cartacea e on-line, ottenibile gratuitamente scrivendo all’indirizzo mail messe@regione.Veneto.it  al quale è anche possibile rivolgersi per ogni informazione specifica. La recente visita di confronto e studio nella regione dell’East Sweden è l’ultima delle iniziative, in ordine di tempo, del Progetto europeo Messe, in cui la Regione Veneto è impegnata come capofila “Il Veneto- sottolinea in proposito l’assessore regionale all´economia e sviluppo, ricerca e innovazione Isi Coppola - si è andato sempre più caratterizzando come laboratorio particolarmente propizio alla nascita e alla crescita di imprese sociali, che rispondono creativamente ai bisogni di portatori di vari tipi di disagi e svantaggi, producendo beni e servizi competitivi sul mercato”. “Il percorso avviato con il Progetto Messe – aggiunge - disegna un asse portante delle politiche presenti e future con il superamento della contrapposizione pubblico-privato ed il binomio solidarietà-sussidiarietà come carattere portante della crescita e non come alternativa ad essa. Il preciso impegno della Regione sta catalizzando anche le energie delle amministrazioni locali più attente, delle centrali cooperative, del mondo del credito, delle categorie economiche, dell’università”.  
   
   
CONFERENZA CRPM: PRESIDENTE CAPPELLACCI RICONFERMATO ALLA GUIDA COMMISSIONE ISOLE  
 
Cagliari, 25 giugno 2013 - Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è stato rieletto alla guida della Commissione delle Isole della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm). La riconferma della presidenza dell’organismo al governatore Cappellacci - a quasi un anno dalla sua elezione a Bialystok, in Polonia - segna anche la conclusione dei lavori della 33° Assemblea generale della Commissione, riunita da ieri a Cagliari per trattare il tema "Questioni di Governance e Coesione nelle Isole dell´Ue". Attualmente fanno parte della Crpm 150 Regioni, appartenenti sia ai 28 Stati membri dell’Unione europea che a Paesi terzi, per un totale di circa 200 milioni di abitanti. Dichiarazione Presidente Cappellacci - "E’ per me un grande onore presiedere per un ulteriore mandato la Commissione delle Isole della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime (Crpm)", ha detto subito dopo la riconferma il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, rimarcando l’importante ruolo dell’organismo che, attualmente, rappresenta le istanze di più di 15 milioni di persone che in Europa risiedono in territori insulari (circa il 3% del totale della popolazione europea). "Consentitemi di ricordare - ha aggiunto - che fu proprio in Sardegna (a Nuoro), nel 1980, che la Commissione delle Isole del Crpm, con la sua prima Assemblea generale, diede avvio alla propria attività. Possiamo, quindi, dire che partì proprio dalla Sardegna il lungo cammino in difesa delle Isole e dei popoli che le abitano. E in tema di radici storiche, consentitemi di sottolineare come la Sardegna, con la sua forte tradizione autonomistica di Regione a statuto speciale, abbia sempre creduto e creda fortemente nella rilevanza dei temi dell’insularità, nella consapevolezza che la condizione di insularità in cui vivono i cittadini sia un aspetto centrale, non solo per le politiche di sviluppo economico e sociale, ma anche per il pieno ed effettivo esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui". La Conferenza Delle Regioni Periferiche Marittime D’europa- La Regione Sardegna aderisce alla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa (Crpm) - organizzazione nata nel 1973 - con la finalità di favorire uno sviluppo più equilibrato del territorio europeo sulla base di tre ordini di considerazioni: la necessità di un maggiore coinvolgimento delle Regioni nel processo di integrazione europea; la disparità nei livelli di competitività tra la Regione centrale d’Europa e le sue periferie; l’insufficiente supporto della dimensione marittima europea. La Conferenza opera affinché le esigenze e gli interessi delle Regioni associate siano opportunamente presi in considerazione nella definizione di tutte le politiche a forte impatto territoriale: politica regionale, politica marittima, sviluppo sostenibile, trasporti, pianificazione territoriale, pesca, ambiente, agricoltura e sviluppo rurale, ricerca e innovazione, energia, cambiamenti climatici, immigrazione e turismo.  
   
   
FONDI COMUNITARI, VENETO: LE RISORSE PER LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE SERVONO A TUTTO IL PAESE E NON SOLO A UNA SUA PARTE  
 
Venezia, 24 giugno 2013 - “Manteniamo le nostre perplessità, che già abbiamo avuto modo di esprimere al ministro per la coesione territoriale, Carlo Trigilia, sulla previsione di provvedimenti governativi che incidano solo sulle aree del Mezzogiorno. La promozione dell’occupazione giovanile e la lotta alla povertà non possono essere considerate priorità solo per una parte del nostro Paese”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti, aprendo ieri a Venezia i lavori del tavolo di partenariato per la redazione del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Por Fesr), finalizzato a illustrare il quadro normativo e finanziario relativo alla programmazione comunitaria 2014-2020. L’assessore ha parlato di “incertezza del quadro normativo entro il quale dovranno essere redatti i Programmi Operativi Regionali” in quanto le procedure per definire le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi strutturali sono ancora in corso e i testi normativi non saranno pronti prima del prossimo autunno. “Dalle proposte di regolamento a oggi disponibili – ha precisato Ciambetti – è possibile anticipare che le novità più rilevanti del prossimo periodo di programmazione riguardano la necessità di una forte integrazione tra i diversi fondi strutturali, un legame stretto e dimostrato tra obiettivi, risultati attesi e azioni, pena la loro non ammissibilità e la garanzia di realizzabilità in breve delle azioni proposte”. “A oggi – ha proseguito l’assessore – non è ancora nota l’entità delle risorse che verranno assegnate all’Italia ed è aperta la discussione sui criteri di riparto tra le Regioni dell’attuale obiettivo Convergenza e quelle dell’Obiettivo Competitività. A tal proposito il Ministero dello Sviluppo Economico ha ipotizzato una modifica dei parametri utilizzati nella scorsa Programmazione, per tenere conto delle mutate condizioni economico – sociali che vedono, purtroppo un peggioramento degli indici di riferimento anche per le Regioni del Nord”. Per quanto riguarda il Fesr, nelle regioni più sviluppate come il Veneto, almeno l’80% delle risorse comunitarie dovranno essere assegnate ad almeno due dei seguenti obiettivi: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione; migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime; promuovere la competitività delle Pmi; sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. “La Regione del Veneto – ha concluso Ciambetti – è conscia del fatto che le risorse derivanti dai fondi strutturali rappresentano le principali, se non le uniche, risorse aggiuntive per lo sviluppo del proprio territorio, ed è pertanto impegnata ad adottare tutte le misure necessarie per una loro efficiente attribuzione”.  
   
   
SPESA PUBBLICA: RIDOTTI I COMPENSI DEGLI ORGANI DELLE SOC. PARTECIPATE  
 
Trieste, 25 giugno 2013 - In vista della convocazione, nei prossimi giorni, delle assemblee ordinarie di alcune società regionali, in occasione delle quali si porrà la necessità di provvedere al rinnovo degli organi amministrativi o di quelli di controllo, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, ha affrontato  il 21 giugno il tema dei compensi degli organi che verranno nominati, nella direzione del contenimento della spesa pubblica. Con una delibera di generalità, l´esecutivo, chiamato a stabilire l´importo dei compensi dei componenti dei collegi sindacali di tre società partecipate (Agemont, Fvg Strade e Insiel), "ha previsto - come ha spiegato lo stesso assessore Peroni - una riduzione del 10 per cento rispetto alle remunerazioni percepite dagli attuali revisori dei conti". Relativamente invece ai compensi degli amministratori di Ares Srl e Agemont Spa, è stata determinata nel primo caso una indennità per l´Amministratore unico di 10 mila euro, (in precedenza l´intero organo amministrativo di Ares, tre componenti, percepiva un compenso complessivo di 20 mila euro). Per Agemont un compenso annuale dell´Amministratore unico di mille euro (il costo precedente del Consiglio di Amministrazione di Agemont nel 2012 risultava essere di circa 50 mila euro).  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, ECCO IL RIPARTO DELLA PRIMA QUOTA 2013. QUASI 100 MILIONI DI EURO CHE PERMETTERANNO A COMUNI E PROVINCE DI PAGARE FORNITORI E FARE INVESTIMENTI UTILIZZANDO LE PROPRIE RISORSE BLOCCATE DALLE NORME NAZIONALI.  
 
Bologna, 25 giugno 2013 - La Giunta della Regione Emilia-romagna ha deliberato la ripartizione della prima quota 2013 di potenzialità di spesa che, in virtù degli accordi tra le Regioni e il Governo e le leggi regionali in materia di patto di stabilità, viale Aldo Moro distribuisce al sistema delle autonomie. Si tratta di quasi 100 milioni di euro che permetteranno a Comuni e Province di pagare i fornitori e di fare investimenti utilizzando risorse proprie ma che, stante i vincoli nazionali in materia di patto di stabilità, non potrebbero usare. Nello specifico si tratta di 10,1 milioni in provincia di Piacenza, 11,6 nel parmense, 10,5 nel reggiano, 9,5 nel modenese, 15,2 nel bolognese, 6,2 nel ferrarese, 8,4 nel ravennate, 19,6 in provincia di Forlì-cesena e 8,1 nel riminese. In questo primo riparto, alla luce di norme nazionali e precise richieste delle amministrazioni locali e dei loro rappresentanti, la metà delle risorse è stata riservata ai piccoli Comuni quelli che, per la prima volta, sono soggetti alle norme del patto nazionale. Nei prossimi giorni la Regione provvederà a una nuova ripartizione di risorse: 9 milioni di euro riservate esclusivamente ai Comuni colpiti dal terremoto del 2012, così come, a seguito della conversione in legge dell’apposito decreto governativo, agli enti danneggiati dal terremoto saranno destinati altri 50 milioni di euro di potenzialità di spesa per azzerare completamente i vincoli nazionali in materia di patto di stabilità. “Dal 2010 a oggi la Regione ha “liberato” oltre 400 milioni di euro di potenzialità di spesa permettendo così alle aziende di vedersi pagati lavori già fatti e di avere liquidità, una vera e propria boccata di ossigeno in questo difficile momento”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna, che ricorda come in autunno, come avvenuto negli ultimi anni, ci sarà un ulteriore riparto di potenzialità di spesa per i Comuni e le Province dell’Emilia-romagna. “In questo modo cerchiamo di far da volano alla ripresa economica”, sottolinea Saliera.  
   
   
LAZIO DEFINIRE INSIEME LA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO. PRIMO INCONTRO IL 25 GIUGNO  
 
Roma, 25 giugno 2013 - Un confronto partecipato tra la Regione Lazio e le parti istituzionali, economiche e sociali per definire insieme la programmazione del Fondo Sociale Europeo. È questo lo scopo dell’incontro “Lazio Idee Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – Proposte e progetti per migliorare la vita delle persone” in programma il 25 Giugno all’Auditorium Parco della Musica a partire dalle ore 9.30. All’iniziativa parteciperanno il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino e il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. Prenderanno la parola esponenti di imprese, istituzioni, università, enti di formazione e di ricerca che operano nel territorio del Lazio. L’iniziativa è un importante momento di ascolto delle idee dei cittadini. L’incontro del 25 Giugno sarà il primo di una serie di eventi che si svolgeranno su tutto il territorio regionale per raccogliere proposte e progetti sul tema della programmazione del Fondo Sociale Europeo.  
   
   
REGIONE BASILICATA, COMMISSIONI APPROVANO RENDICONTO FINANZIARIO 2012  
 
Potenza, 25 giugno 2013 - Le cinque Commissioni permanenti del Consiglio regionale (Affari Istituzionali, Bilancio e Programmazione, Attività produttive e Territorio, Politica sociale, Controllo Verifica e Monitoraggio), riunite in seduta congiunta, hanno approvato ieri a maggioranza il disegno di legge della Giunta sul “Rendiconto generale della regione Basilicata per l’esercizio finanziario 2012”. Ogni Commissione ha votato separatamente sul testo, che passa ora all’attenzione dell’Aula per la definitiva approvazione. Favorevoli al provvedimento i consiglieri di Pd, Idv, Psi, Pu, Sel, Udc e Gaudiano e Singetta del gruppo Misto; contrario il Pdl; astenuto Navazio del Gruppo Misto. L’approvazione del provvedimento è stata preceduta dall’audizione del presidente della Regione, Vito De Filippo, e del dirigente generale del Dipartimento Presidenza della Giunta, Angelo Nardozza, che hanno risposto alle domande dei consiglieri su diversi aspetti di carattere tecnico – finanziario e politico. Per la prima volta, a seguito della recente normativa nazionale (decreto legge n. 174/2012 2012 sulle “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”, convertito nella legge n. 213/), l’approvazione del Rendiconto finanziario delle Regioni viene preceduta dal giudizio di parifica della Corte dei Conti, che in Basilicata (seconda Regione dopo la Lombardia) si è espressa il 20 giugno scorso. Sul piano finanziario, nel 2012 la Regione Basilicata ha rispettato i limiti imposti dalla normativa nazionale in materia di Patto di Stabilità, capacità di indebitamento, equilibri di cassa ed equilibri di bilancio per la gestione di competenza. Alla riunione congiunta delle Commissioni hanno partecipato i consiglieri Di Sanza, Petrone, Robortella e Straziuso (Pd), Castelluccio, Giordano, Napoli e Pagliuca (Pdl), Gaudiano, Navazio e Singetta (Gm), Mancusi e Mollica (Udc), Vita (Psi), Romaniello (Sel), Scaglione (Pu) e Autilio (Idv). A margine della riunione congiunta si sono riunite anche la prima Commissione (che ha eletto Pagliuca vicepresidente con 15 voti e 13 schede bianche) e la terza Commissione, che ha esaminato un disegno di legge della Giunta su “Disposizioni urgenti in materia di attività produttive”. In assenza dell’assessore Pittella, sul provvedimento è stato audito Vito Marsico, dirigente del Dipartimento Attività Produttive. Poi, durante la votazione finale sull’intero testo del ddl, il consigliere Navazio (Gm) ha chiesto la verifica del numero legale. Oltre a lui ed al presidente della Commissione Romaniello (Sel) erano presenti in Aula in quel momento i consiglieri Robortella e Straziuso (Pd), Vita (Psi) e Scaglione (Pu), per un totale di 14 voti. La seduta è stata quindi sciolta per la mancanza del numero legale.  
   
   
OTTIMI CONSENSI PER LA REGIONE CALABRIA IN OCCASIONE DELL´ANNUALE COMITATO DI SORVEGLIANZA PON RICERCA & COMPETITIVITÀ  
 
Catanzaro, 25 giugno 2013 - La Regione Calabria ha ricevuto ottimi consensi in occasione dell´annuale Comitato di Sorveglianza Pon Ricerca & Competitività tenutosi a Roma presso il Miur. La Regione era rappresentata dal Dirigente Generale del Dipartimento Cultura Massimiliano Ferrara e dalla Dirigente del Settore Ricerca, Claudia Michela Paese. I dati che sono stati presentati dal Direttore generale del Miur Emanuele Fidora e da Fabrizio Cobis Adg del Pon, alla presenza dei rappresentanti comunitari e delle altre Regioni Convergenza (Puglia, Sicilia e Campania), confermano il trend di crescita delle performance regionali ottenuti nell´ultimo triennio nel settore Ricerca ed innovazione. In particolare, e´ emerso che per quanto riguarda l´Asse I - sostegno ai mutamenti strutturali - la Calabria risulta - come da Rapporto Annuale di Esecuzione (Rae) 2012 - "la Regione più virtuosa in termini di rapporto pagamenti/impegni con una percentuale pari al 55.6% (rispetto ad una media del 44.5%)." Per quanto riguarda poi l´Azione: Distretti di alta tecnologia e relative reti, sempre riportando letteralmente uno stralcio del Rae: "la Calabria si distingue per una maggiore capacità di effettivo utilizzo delle risorse, con un volume di spesa che ammonta a 7,11 milioni di euro, pari al 41,4% del totale degli impegni ad essa riferiti, ponendosi ben al di sopra del valore percentuale riferito al complesso dell´Azione (5,4%)." Per quanto concerne la parte relativa agli investimenti che rientrano nei cosiddetti Piani d´innovazione industriale (Pia) dall´analisi territoriale dei dati, la Regione nella quale si concentra il maggior numero di investimenti e´la Campania, con un valore di impegni pari a 87,32 milioni di euro, seguita dalla Calabria con impegni per un volume complessivo pari a 83,22 milioni di euro. Con riferimento all´effettiva capacità di utilizzo delle risorse e´ quest´ultima, la Regione Calabria, con un ammontare di pagamenti pari a 46,17 milioni di euro e un rapporto tra pagamenti ed impegni dell´55.5%, a realizzare la prestazione migliore, superando tra l´altro la performance dell´intera misura (40,6%). I dati di cui sopra, confermano i risultati recentemente registrati a livello di Programmi operativi regionali Fesr e Fse, specificatamente ai segmenti Ricerca ed Innovazione. Infatti, la Calabria ha registrato negli ultimi due anni significativi miglioramenti dei principali indicatori relativi alla produzione e diffusione di conoscenza. Le politiche di innovazione, poste in essere a partire dal 2010, tese alla creazione di un Sistema regionale dell´innovazione di cui la Calabria non era dotata, cominciano a produrre i primi importanti risultati. La Regione in ambito europeo dopo essere ascritta tra le Regioni “full absorbers” per quanto riguarda i fondi strutturali nel settore dell´innovazione, si accinge a lasciare il gradino più basso nel ranking redatto annualmente dall´Unione Europea nell´ambito del Regional Innovation Scoreboard 2012 cioè Low innovator Region per approdare nel livello successivo di Low Moderate innovator Region. Un altro strutturale cambiamento che lascia ben sperare per l´avvio della prossima programmazione comunitaria 2014-2020.  
   
   
BOLZANO: INDENNITÀ E RIMBORSI PER LE ELEZIONI PROVINCIALI 2013  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - Partita da tempo la macchina organizzativa delle elezioni provinciali 2013, la Giunta ha definito nella seduta del 24 giugno indennità e rimborsi per i Comuni, gli elettori all´estero e i presidenti di seggio. Per la prima volta alle elezioni provinciali - fissate per domenica 27 ottobre 2013 - i 24mila elettori altoatesini residenti all´estero e iscritti nello specifico registro Aire potranno utilizzare il voto per corrispondenza, che comporterà un risparmio di circa 1,5 milioni di euro per le casse provinciali rispetto al 2008. Cinque anni fa infatti, alle ultime consultazioni provinciali, erano stati 5mila i cittadini con diritto di voto rientrati in Alto Adige per recarsi alle urne, ai quali era andato un rimborso di circa 2 milioni di euro. Da quest´anno invece potranno votare per posta, come previsto dalla nuova legge elettorale provinciale. La Giunta ha quindi ridotto l´impegno di spesa a 450mila euro. La Giunta ha inoltre confermato una indennità di 200 euro ai 400 presidenti di seggio (tante sono le sezioni elettorali) e un contributo di 9.500 euro al Consorzio dei Comuni per il lavoro tecnico-amministrativo-organizzativo legato alle elezioni. Ai 116 Comuni andranno invece una quota fissa di 2.424 euro e 2,08 euro per ciascun elettore.  
   
   
PUGLIA: SUL PATTO DI STABILITÀ REGIONALE VERTICALE INCENTIVATO PER L’ANNO 2013.  
 
Bari, 25 giugno 2013 - Svolto il 21 giugno un incontro con Anci Puglia ed Upi Puglia per fare il punto della situazione in ordine all’ attivazione del patto di stabilità regionale verticale incentivato per l’anno 2013. Il patto regionale verticale incentivato è l’istituto che consente alle regioni, a fronte di un contributo statale, di cedere spazi finanziari agli enti locali che questi utilizzano per pagare i propri debiti. Regione, Province e Comuni pugliesi hanno convenuto che i tetti di spesa ai quali è sottoposta la Puglia in base alla vigente legislazione statale non consente, al momento, l’attivazione del prezioso istituto di flessibilizzazione territoriale dei margini di spesa consentiti dal patto di stabilità interno con grave danno per l’economia pugliese. Se tale istituto fosse attivato nell’anno 2013 Province e Comuni potrebbero effettuare maggiori pagamenti per circa 100 milioni di euro e la Regione Puglia eviterebbe la riduzione delle risorse trasferite per circa 80 milioni di euro. “Abbiamo concordato – dice l’assessore Di gioia al termine della riunione-di sollecitare gli Organi di governo centrale e la Conferenza delle Regioni ad assumere ogni utile iniziativa che attenui le difficoltà esistenti, in primo luogo “l’iniquità” del riparto interregionale delle disponibilità di spesa del comparto Regioni, nonchè l’avvenuto adeguamento “al ribasso” del tetto di competenza al livello, penalizzante in modo particolare per la Puglia, di quello di cassa, al fine di consentire alla Regione Puglia l’attivazione del patto regionale verticale incentivato ed alle imprese, ai cittadini ed alle istituzioni pugliesi di avere pari opportunità rispetto a quelli delle altre regioni.”  
   
   
SARDEGNA, ZONA FRANCA: CAPPELLACCI, BATTAGLIA DI TUTTI I SARDI  
 
Cagliari, 25 giugno 2013 - "Questa è la battaglia di tutti i sardi". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci intervenendo all´assemblea convocata insieme ai sindaci e ai movimenti dinanzi a Montecitorio. "Smettiamo di dividerci - ha aggiunto Cappellacci - dinanzi alle questioni cruciali per il futuro della nostra isola. Siamo qui - ha evidenziato - per chiedere l´apertura di un confronto con il governo nazionale sulle rivendicazioni, portate avanti dai movimenti, contenute nei documenti approvati da quasi 350 Comuni della nostra isola e che anche oggi abbiamo sintetizzato nella delibera approvata dalla Giunta. In primo luogo, la revisione dell´art. 10 dello Statuto speciale affinché la Regione possa, senza gravare sul bilancio statale, istituire crediti di imposta, modificare le aliquote dei tributi erariali fino ad azzerarle, e concedere esenzioni, detrazioni, deduzioni, anche oltre i limiti stabiliti dallo Stato. In secondo l´immediata attuazione alle disposizioni del d.Lgs. N.75/1998 che prevedono l’attivazione dei punti franchi. In terzo luogo, rivendichiamo il completamento in sede europea, con il sostegno dello Stato, delle procedure di modifica dell’art. 3 del codice doganale comunitario per collocare tutta la Regione al di fuori del territorio doganale della Comunità Europea e, conseguentemente, attivare in Sardegna la zona franca integrale doganale e fiscale. Rivendichiamo inoltre l’attivazione in Sardegna del regime fiscale al consumo previsto dalla Legge 1 novembre 1973, n. 762. "Chiediamo quindi un riconoscimento che non può essere considerato un privilegio - ha aggiunto il presidente della Regione -, ma un vero e proprio diritto ed una misura compensativa degli svantaggi derivanti dalla oggettiva condizione di insularità. La Sardegna non chiede nuove forme di assistenzialismo, ma strumenti che permettano di rialzarci dalle macerie della crisi e di decenni di scelte sbagliate per creare vero sviluppo".  
   
   
PO FESR, DE FILIPPO: PREMIATI ANCORA UNA VOLTA IMPEGNO E CAPACITÀ “COME BASILICATA ABBIAMO SEMPRE PENSATO IN CHIAVE EUROPEA CONSAPEVOLI CHE I PRINCIPI DELLA UE RAPPRESENTINO UN TRAMPOLINO DI LANCIO PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DEI NOSTRI TERRITORI”  
 
Potenza, 25 giugno 2013 - “Ancora una volta registriamo un primato positivo nella programmazione comunitaria, siamo una delle regioni più virtuose del Mezzogiorno e fra le prime in Italia. Questo dato ci inorgoglisce perché premia l’impegno costante e la capacità progettuale che da sempre hanno caratterizzato la nostra politica comunitaria e nella quale abbiamo investito tante energie”. Così, il presidente della Regione Vito De Filippo commentando i dati emersi dal Comitato di Sorveglianza sul Po Fesr. “Come Basilicata – ha proseguito De Filippo – abbiamo sempre pensato in chiave europea consapevoli che i principi della Ue rappresentino un trampolino di lancio per la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Per noi l’Europa non rappresenta solo una fonte finanziaria, ma è una scelta strategica, e per questo continuiamo a credere che un futuro europeo per la nostra regione sia indispensabile. I risultati positivi fin qui raggiunti - ha concluso il presidente - devono rappresentare non un punto d’arrivo, ma un input per continuare a fare bene”.  
   
   
TOSCANA: CONSULTA, SÌ ALLA LEGGE SULLE AGEVOLAZIONI A CHI FINANZIA LA CULTURA  
 
Firenze, 25 giugno 2013 – E’ legittimo riconoscere agevolazioni fiscali su Irap e Irpef a chi effettua donazioni a favore di iniziative culturali e di progetti di valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale. E’ quanto stabilisce la sentenza della Consulta che ha dichiarato infondata la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Governo nei confronti della legge toscana 45/2012, che prevede la possibilità di ottenere sconti per i privati o le aziende che finanziano la cultura. “Una buona e bella notizia per la Toscana – commentano soddisfatti gli assessori a bilancio e finanze, Vittorio Bugli, e cultura, Cristina Scaletti –, che sarà utile anche alle altre Regioni”. In base alla sentenza questo tipo di agevolazioni fiscali non possono dunque essere precluse alla Regione, per le quali è anzi possibile, come peraltro stabilisce la normativa statale in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, modificare le aliquote con propria legge, disponendo esenzioni, detrazioni, deduzioni che non siano in contrasto con le legge dello Stato e con le normative comunitarie. “Ora – puntualizza Bugli – ciascuna Regione a statuto ordinario, a partire dal 2013, potrà anche, con propria legge, ridurre le aliquote Irap fino ad azzerarle e disporre deduzioni dalla base imponibile. Investire in cultura ora sarà più facile e farà bene a tutti: alla collettività, che potrà avere una chance in più per arricchirsi con nuove iniziative culturali e mantenere meglio il suo meraviglioso patrimonio culturale e paesaggistico, e al privato, che investendo in questo potrà trovare utilità. Certamente questo non risolve il problema di ristabilire la dignità e l’importanza della cultura nel nostro Paese, né tanto meno solleva lo Stato dall’assumersi fino in fondo le sue responsabilità. Ma questo strumento può comunque aiutare e siamo orgogliosi che questo possa avvenire per iniziativa della Toscana”. “Questa sentenza – sottolinea Scaletti – certifica, anche sul piano della legittimità costituzionale, una scelta di grande valore politico e di vera e propria svolta. In un paese tradizionalmente poco amico di chi investe in cultura, abbiamo voluto legare virtuosamente sostegno alle attività culturali e politica fiscale, dimostrando che contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e sostenere la creatività è cosa che fa bene all’economia e alla vita civile e sociale della comunità. E’ la stessa filosofia che ci ha portato, pur in presenza dei pesanti tagli statali, a non togliere un euro alla cultura in Toscana e che il Governo farebbe bene a fare propria”.  
   
   
PROGRAMMAZIONE 2014-2020, LA REGIONE CALABRIA RAFFORZA IL CONFRONTO CON IL PARTENARIATO  
 
Catanzaro, 25 giugno 2013 - Rafforzare la partecipazione attiva del Partenariato Istituzionale ed Economico-sociale alla realizzazione della strategia europea da parte della Regione Calabria, con nuovi strumenti e modalità di informazione, comunicazione, formazione e supporto. Questa la proposta discussa nell’ambito del secondo incontro tra la Regione Calabria e i rappresentanti del Partenariato, che si è svolta nella sede del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria. L’incontro è stato presieduto da Giacomo Mancini, assessore al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, affiancato da Paola Rizzo, direttore generale del Dipartimento e Autorità di gestione del Por Calabria Fesr 2007/2013. “A conclusione dell’ultimo Comitato di sorveglianza abbiamo incassato con soddisfazione l’apprezzamento della Commissione europea e del Governo italiano per il lavoro realizzato dalla Regione sulla nuova programmazione”, ha affermato in apertura l’assessore Mancini. “Questo ci spinge a proseguire nel nostro impegno, aperto al contributo di tutti -ha sottolineato Mancini- per ottenere risultati utili alla crescita della Calabria”. La parola è quindi passata all’Adg Paola Rizzo, che ha descritto le azioni per il coinvolgimento del Partenariato Istituzionale ed Economico-sociale nell’intero ciclo di programmazione 2014-2020. “Per assicurare la massima trasparenza nelle fasi di confronto, l’Amministrazione regionale intende garantire ai partner un sistema informativo efficiente, completo e accessibile, in grado di assicurare adeguati flussi di comunicazione”, ha sottolineato Paola Rizzo. Tra gli strumenti che l’Amministrazione è già pronta a mettere in campo, un’area web interattiva da rendere disponibile on line al Partenariato per condividere commenti e contributi, canali di comunicazione periodici (newsletter, news on line), elaborazione e diffusione di materiale informativo. La riunione è servita anche a fissare la data del confronto sugli Indirizzi per la redazione del Documento di orientamento strategico relativo alla nuova programmazione, presentati dalla Regione al Partenariato lo scorso 7 giugno a Lamezia Terme. La discussione, articolata su quattro Tavoli -lavoro e competitività, ambiente, qualità della vita e inclusione sociale, istruzione e formazione- si svolgerà nelle giornate del 27 e 28 giugno prossimi.  
   
   
EMERSIONE DAL LAVORO NERO, VENDOLA: REPRESSIONE MIRATA E INTELLIGENTE  
 
Bari, 25 giugno 2013 - Battaglia contro il lavoro nero. È stato questo uno dei punti affrontati il 21 giugno dalla Giunta allargata ai capigruppo consiliari. La Giunta con apposita delibera ha delegato l’Assessore regionale al Lavoro Leo Caroli di procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro interforze per l’emersione dal lavoro nero, contattando e convocando le Direzioni Regionali Territoriali del Lavoro, l’Inps, l’Inail, le Forze dell’Ordine, a cui affidare l’incarico di attuare la programmazione della Commissione Regionale per l’emersione del lavoro nero. “Abbiamo ricevuto – ha spiegato il Presidente Vendola – da moltissimi soggetti imprenditoriali, direi dal grosso del sistema d’impresa, una sollecitazione ad aprire una questione con l’opinione pubblica e con il Governo centrale, relativamente a quella forma di concorrenza sleale che rischia di far inciampare tutto ciò che è economia legale. È una di quelle situazioni in cui la moneta cattiva scaccia la moneta buona. Rischiamo di trovarci di fronte al precipizio che inghiotte anche segmenti di grande prestigio di economia che trainano il brand Italia e il brand Puglia in giro per il mondo e alla strutturazione di una sorta di accettata economia illecita e talvolta criminale”. Secondo Vendola “dal tessile, all’edilizia, all’autotrasporto e all’agricoltura il problema della lotta contro il lavoro nero e l’illegalità è un problema di tutela delle regole del mercato e di difesa dei diritti dei lavoratori. Abbiamo costruito, per quanto riguarda l’attuazione della Legge n. 28/2006 un punto molto equilibrato, relativamente all’indicazione degli indici di congruità, differenziando il monitoraggio per piccola, media e grande impresa agricola, con interventi in forma proporzionata alla grandezza delle aziende. In un momento come questo, in cui si stanno riorganizzando i clan, il rischio è che il territorio occupato dall’illegalità diventi un territorio occupato dalla criminalità organizzata”. “Oggi abbiamo la messa in campo di un lavoro comune con le forze dell’ordine – ha concluso Vendola – per consentire, anche sulla base di attività finanziate dalla Regione Puglia, una repressione mirata e intelligente di tutto ciò che è economia illegale. Su questa base io intendo aprire formalmente una questione con il Ministro dell’Interno, dello Sviluppo Economico, del Lavoro per lanciare un’allerta generale in tutta Italia. Questa è una fase in cui si rischia di sottovalutare un fenomeno che viene talvolta giustificato da una sorta di logica della sopravvivenza”.  
   
   
LA REGIONE MARCHE PENSA AL PICENO ED È CONSAPEVOLE DELLA GRAVE CRISI OCCUPAZIONALE E SOCIALE CHE ATTRAVERSA  
 
  Ancona, 25 giugno 2013 - “La Regione Marche pensa al Piceno ed è consapevole della grave crisi occupazionale e sociale che attraversa. Sulla drammatica vicenda dell’Haemonetics si è mossa immediatamente chiedendo alla proprietà una dilazione dei termini della chiusura per permettere di avere più tempo per trovare nuovi acquirenti e, in collaborazione con la Confindustria, prenderemo contatti con il Ministero del lavoro per verificare e studiare possibili strumenti di ammortizzazione sociale se sarà accolta la richiesta di allungare i tempi di chiusura dello stabilimento. Per contribuire a contrastare la crisi del Piceno, nella rimodulazione degli ex fondi Fas voglio ricordare il fondo di circa 2,9 milioni di € per il rilancio e il sostegno delle imprese utilizzabile esclusivamente per il Piceno. Ancora: siamo intervenuti con un intervento in cofinanziamento con la Provincia per l’incubazione di 20 imprese a Villa Tofani (che è stata recuperata sostanzialmente con risorse regionali). Sono andati in porto e sono stati difesi da possibili decurtazioni interventi previsti dal Fas di grande rilievo per lo sviluppo del Piceno quali quelli per l’elettrificazione della ferrovia. Sono andati avanti gli interventi per l’estensione della banda larga a tutto il territorio Piceno. Sono stati investiti milioni di euro per i progetti integrati territoriali, per valorizzare i beni culturali e ambientali, essenziali per qualificare e migliorare l’offerta turistica. E’ finalmente andato in porto l’intervento per la messa in sicurezza della foce del Tronto con la realizzazione del nuovo ponte stradale e l’intervento, in corso, sul ponte ferroviario. Proprio ieri, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, insieme al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi, abbiamo di nuovo sollecitato il Sottosegretario De Vincenti a rimettere in piedi il Protocollo di Intesa Val Vibrata-val Tronto di fondamentale importanza per queste due aree di confine. Per quanto concerne la riqualificazione dell’area ex Sgl Carbon portata avanti con decisione dal 2007 ad oggi dalla Regione e dalla precedente Amministrazione Provinciale, noi stiamo facendo pienamente il nostro dovere, favorendo l’insediamento del Polo tecnologico e di ricerca. Il Comune di Ascoli, al quale era demandata la redazione del Pru, non è invece riuscito ad esercitare alcun ruolo per limitare l’entità delle volumetrie da realizzare. Castelli pertanto non giochi sull’ambiguità: questo era il contenuto della delibera esaminata e solo su questo il Pd si è astenuto. Ricordo infine al Sindaco Castelli che se ha potuto inaugurare in prima fila l’elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli, il Poliambulatorio ex Gil, l’autostazione dei pullman, se può realizzare il Polo Universitario all’ex Mazzoni e se potrà risolvere il problema delle ex Case Minime lo deve interamente alla Regione e non ad altri. Certo, siamo tutti consapevoli che la situazione economico-occupazionale del Piceno non è certo meno drammatica di quella del Fabrianese: ma è anche certo che noi stiamo facendo e faremo la nostra parte con grande determinazione”.  
   
   
BOLZANO: APPROVATO IL PIANO PROVINCIALE PER IL LAVORO  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - Via libera della Giunta provinciale al piano pluriennale per il lavoro, il documento programmatico che contiene le strategie in tema di politiche occupazionali per il periodo 2014-2020. "L´alto Adige resta tra le regioni più virtuose a livello europeo - ha spiegato Durnwalder - ma occorre dare risposte a chi cerca un´occupazione". Tra i punti qualificanti il patto fra generazioni e gli sgravi fiscali. Una tasso di disoccupazione che per la prima volta ha superato il "muro" del 4%, con un picco dell´11% nella fascia dei lavoratori più giovani. Questi dati hanno spinto nei mesi scorsi la Giunta provinciale ad anticipare di un anno i tempi relativi alla stesura del piano provinciale per il lavoro. Il percorso, partito quest´inverno con il blog interattivo http://www.pattolavoro.it/  è proseguito con la discussione e l´approvazione del piano da parte della Commissione impiego: il 24 giugno il via libera definitivo dell´esecutivo di Palazzo Widmann, che ha dato l´ok alle 44 misure del piano, alcune delle quali dovranno essere attuate tramite regolamenti e modifiche legislative. "Il nostro obbligo - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - è quello di dare risposte concrete a chi cerca un´occupazione". Un´emergenza che, seppure in maniera minore rispetto al resto d´Italia e d´Europa, riguarda anche una fetta della popolazione locale. Tutto ciò nonostante l´Alto Adige abbia già superato l´obiettivo stabilito dall´Unione Europea per il 2020, ovvero il raggiungimento del 75% per quanto riguarda l´occupazione nella fascia di età 20-64 anni. "Siamo al 76,9% - ha spiegato Durnwalder - e contiamo di arrivare all´80% entro il 2020. Per fare un raffronto, l´Austria è al 75,6%, il Trentino al 70%, e l´Italia al 61,2%". "Uno dei passaggi chiave del piano riguarda il patto tra generazioni - sottolinea l´assessore al lavoro Roberto Bizzo - che consente a chi si trova a pochi anni dal termine della carriera lavorativa di ridurre volontariamente il proprio orario, con una decurtazione dello stipendio ma senza conseguenza sulla futura pensione, favorendo l´inserimento dei giovani". Progetti straordinari, sempre per i giovani, riguardano la formazione e l´inserimento nel mondo del lavoro, mentre per i lavoratori in età avanzata sono previsti contributi straordinari per chi assume a tempo indeterminato disoccupati di lungo periodo con più di 55 anni. Per il rilancio del settore edile si punta inoltre sull´anticipo ai privati degli sconti fiscali previsti a livello statale per ristrutturazioni e risparmi energetici, e su un programma di risanamento degli edifici pubblici, mentre una novità importante riguarda l´Irap. "Le aziende che offrono contratti a tempo indeterminato - prosegue Bizzo - saranno esentate dal pagamento dell´imposta su ogni nuovo lavoratore assunto per un periodo di tre anni: in questo modo riduciamo il costo del lavoro in maniera sostanziale e senza burocrazia"  
   
   
CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO, LA CDC DI LODI PROMUOVE QUATTRO BANDI  
 
Lodi, 25 giugno 2013 - Diverse misure previste per garantire il massimo sostegno al nucleo familiare, con iniziative di conciliazione famiglia-lavoro. La Camera di Commercio di Lodi promuove quattro bandi di Regione Lombardia, tutti incentrati sulla work-life balance. In campo, nell’ordine, Dote Conciliazione – Servizi alla Persona, dedicato ai genitori che rientrano al lavoro dopo il congedo per la nascita di un figlio, che concede un rimborso sull’acquisto di servizi di cura e di conciliazione. Requisito essenziale è che il genitore rientri da un congedo di almeno un mese per maternità/paternità fino al terzo anno di vita del figlio e che faccia richiesta di dote entro due mesi dal rientro al lavoro. Il valore massimo della dote è di 1.600 euro, in rate mensili da 200. Il termine di scadenza del bando è il 31/12/2013 e le domande devono pervenire online attraverso il portale http://gefo.Servizirl.it/dote/ Segue Dote Lavoro – Voucher di Conciliazione Servizi alla Persona, per favorire il reinserimento al lavoro dopo un periodo di instabilità occupazionale, dovuta a carichi di cura e familiari da conciliare con gli impegni lavorativi. Il voucher fornisce quindi un aiuto economico a coloro che sono rientrati da poco nel mercato del lavoro e che necessitano dell’utilizzo di servizi di cura e conciliazione per figli minori o anziani e disabili a carico. Per richiedere il voucher, del valore di 1.600 euro, è necessario avere un contratto di lavoro subordinato, sottoscritto dal 1 luglio 2012 con durata residua di almeno 3 mesi. È necessario poi essere stati precedentemente disoccupati per almeno 6 mesi, in mobilità o in un percorso di ricollocazione di Regione Lombardia. È poi necessario avere figli a carico tra i 3 mesi e i 14 anni e/o dover assistere persone con handicap grave. Il termine di scadenza del bando è il 30/11/2013 e le domande devono pervenire online attraverso il portale http://gefo.Servizirl.it/dote/ Dal lato azienda c’è poi il bando “Sperimenta la flessibilità, migliora la tua azienda”, che promuove presso le Mpmi lombarde con meno di 250 dipendenti buone pratiche e modelli organizzativi flessibili che possano coniugare le esigenze aziendali e i bisogni di conciliazione dei dipendenti. L’intervento consiste in una consulenza gratuita e personalizzata in azienda con un esperto di organizzazione che potrà definire un Piano di Flessibilità e/o Piani di Congedo di maternità e paternità. È necessario registrarsi sul sito http://www.Finlombarda.it/conciliazionevitalavoro e inviare domanda tramite Pec a conciliazionevitalavoro@pec.Finlombarda.it, entro il 31/07/2013. Infine il bando Sostegno al welfare aziendale e alla conciliazione famiglia-lavoro, che intende promuovere e incentivare iniziative di welfare aziendale e interaziendale, favorendo il mantenimento dell’occupazione, in particolare femminile e sostenendo la famiglia nei suoi compiti di cura. Tra gli interventi ammissibili: la flessibilità aziendale, la cura dei figli, l’accudimento e l’assistenza a familiari con disabilità e/o non autosufficienti, il supporto economico-finanziario e sociale, il benessere dei dipendenti e il time saving, progetti di innovazione sociale, l’incentivazione per promuovere l’utilizzo dei congedi parentali paterni, il sostegno al rientro dei dipendenti dalla maternità, congedi parentali o lunghi periodi di assenza per malattia. I progetti devono avere durata di 12 mesi e il contributo può coprire fino a un massimo dell’80% della spesa ritenuta ammissibile fino a un massimo di 100.000 euro. Il contributo sarà calcolato in base al numero dei destinatari: 10.000 euro fino a 10 dipendenti, 50.000 da 11 a 50, 75.000 da 51 a 250, 100.000 oltre i 250 dipendenti. La domanda deve pervenire tramite Gefo entro il 30/09/2013. Il workshop di presentazione delle misure è in programma per giovedì 27 giugno, dalle 17 alle 19 presso la sede camerale di via Haussmann 15. L’incontro, introdotto da Camera di Commercio, Ster e Direzione Sociale Asl Lodi, vedrà la partecipazione di esperti di Regione Lombardia, Finlombarda Spa e Variazioni Srl. Seguirà aperitivo. Per informazioni: Ufficio Promozione, tel. 03714505222 - 234, e-mail: promozione@lo.Camcom.it  
   
   
UMBRIA: PARITÀ DI GENERE, APPELLO AI SINDACI DA CENTRO REGIONALE PARI OPPORTUNITÀ: SI ATTUI LA NUOVA NORMATIVA PER IL RIEQUILIBRIO DELLE RAPPRESENTANZE IN CONSIGLI E GIUNTE  
 
Perugia, 24 giugno 2013 - In vista della scadenza del 26 giugno, il Centro pari opportunità della Regione Umbria ricorda ai Sindaci dei Comuni umbri gli adempimenti da compiere in attuazione della legge 215/2012, che fissa le "disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli Enti locali e nei Consiglio regionali". La presidente del Centro, Daniela Albanesi, e la coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell´Anci-umbria, Rita Zampolini, hanno inviato una lettera a tutti i Sindaci umbri per richiamare le novità introdotte dalla legge che modifica nella sostanza, in particolare per i Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, alcune disposizioni del Testo Unico degli Enti locali "con l´intento di garantire e non più solo promuovere la parità di genere". Da qui, spiegano, le nuove previsioni sulle quote di lista, in virtù delle quali nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste per le elezioni dei consigli comunali in misura superiore ai due terzi delle candidature, e sulla doppia preferenza di genere con la quale ciascun elettore potrà esprimere due voti di preferenza, purché siano candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l´annullamento della seconda preferenza. Entro il 26 giugno, in base alla nuova normativa, dovranno essere adeguati gli Statuti e i regolamenti comunali con la modifica di tutte le disposizioni circa le modalità di nomina di rappresentanti del Comune "per garantire la presenza di entrambi i sessi" sia nelle Giunte e negli organi collegiali non elettivi dei Comuni sia negli enti, aziende e istituzioni che ne dipendono. Nella composizione della Giunta, si rileva nella lettera alle amministrazioni comunali, viene stabilito che il Sindaco, nel nominare gli assessori, rispetti "il principio di pari opportunità tra uomini e donne garantendo la presenza di entrambi i sessi", norma che può dirsi rispettata "solo se si traduce in una equilibrata presenza di donne e uomini sia sotto il profilo numerico che qualitativo". "La disparità di rappresentanza tra i generi - affermano la presidente del Centro regionale pari opportunità e la coordinatrice della Commissione pari opportunità dell´Anci Umbria - non attiene esclusivamente ai diritti delle donne, ma interroga innanzitutto la democraticità dei sistemi di governo. Facciamo, pertanto, appello alla sensibilità dei Sindaci della nostra regione - concludono - affinché assicurino l´attuazione dei nuovi dettati normativi, ricordando loro che ogni futura nomina, in violazione dei principi in materia di pari opportunità, potrebbe essere a rischio di annullamento".  
   
   
BOLZANO - INDAGINE SU DIFFERENZIALE RETRIBUTIVO TRA UOMINI E DONNE  
 
Bolzano, 25 giugno 2013 - Anche in Alto Adige il differenziale retributivo tra donne e uomini è sempre più frequentemente oggetto di discussione. Invece di condurre un dibattito oggettivo spesso però prevalgono argomentazioni soggettive che portano a un’immagine distorta della situazione reale: “È troppo riduttivo affermare che la retribuzione dipende dal genere del dipendente. Dobbiamo considerare anche altre motivazioni per le quali le donne guadagnano meno degli uomini”: questo il commento di Michl Ebner, presidente della Camera di commercio, ai risultati di un recente recente studio dell’Astat – l’istituto di statistica della Provincia autonomia di Bolzano, in base al quale emerge che in Alto Adige la retribuzione lorda delle donne occupate a tempo pieno è in media del 17 per cento inferiore a quella degli uomini. Un’analisi presentata recentemente dall’Ipl (Istituto promozione lavoratori) sulle aziende con più di 100 dipendenti evidenzia invece un divario retributivo addirittura pari al 28 per cento. A parte la questione su quale numero sia effettivamente rappresentativo per l’Alto Adige, esistono anche altri fattori che incidono su tali differenze. Lo studio dell’Astat confronta le retribuzioni lorde dei lavoratori e delle lavoratrici. Se invece si analizzasse la retribuzione netta, la differenza diminuirebbe a causa della tassazione progressiva dei redditi. Da un’analisi dell’età dei lavoratori e delle lavoratrici emergono maggiori differenze retributive con l’aumentare dell’età. Ciò dipende in parte anche dal fatto che una donna che oggi ha 50 o 60 anni in passato aveva meno possibilità di seguire una formazione o intraprendere degli studi. Le donne di età più avanzata vantano quindi spesso un’istruzione inferiore dei loro colleghi maschi e guadagnano pertanto anche meno. Oggi la situazione è diversa: le studentesse altoatesine superano del 33 per cento gli studenti maschi, eliminando così lo svantaggio dell’istruzione e creando i presupposti perché la situazione si inverta in futuro. Lo studio citato analizza il numero di giorni di lavoro dei dipendenti a tempo pieno senza considerare le ore effettivamente prestate. L’istituto tedesco di ricerca del mercato del lavoro e delle professioni ha dimostrato che gli uomini occupati a tempo pieno lavorano all’anno circa 100 ore (pari al 5,5 per cento) in più delle donne occupate a tempo pieno. Già così si spiega quasi un terzo del differenziale retributivo. Anche la scelta professionale delle donne si differenzia da quella degli uomini. Le donne scelgono il lavoro in base a interessi, esigenze e abilità differenti. Optano ad esempio in misura superiore alla media per un’occupazione nel settore pedagogico che di norma è meno retribuito di un lavoro fisico o tecnico, svolto prevalentemente da uomini. Inoltre le donne ambiscono meno frequentemente a posizioni dirigenziali rispetto agli uomini, quasi sempre per motivi famigliari. Un confronto tra retribuzioni ha solo senso se effettuato sulla base delle stesse mansioni e responsabilità. Anche gli uomini percepiscono retribuzioni differenti a seconda delle mansioni che svolgono in un’impresa. Spesso si afferma che le donne sono più moderate nelle loro richieste salariali e che si attendono un salario più basso. Uno studio del Ministero federale tedesco per famiglie, donne e giovani, conferma che le donne richiedono effettivamente una retribuzione inferiore, dando però più importanza al posto di lavoro sicuro e a tempo indeterminato e alle prestazioni sociali quali orari di lavoro flessibili o conciliazione di famiglia e lavoro. Su questo punto già oggi molte imprese altoatesine cercano di venire incontro a collaboratori e collaboratrici. Per i motivi su esposti non è corretto motivare il differenziale retributivo tra donne e uomini – che sicuramente esiste – solo con l’appartenenza di genere. Va invece analizzato in modo differenziato per non lanciare falsi segnali a lavoratrici e lavoratori, genitori, giovani, imprese e non per ultimo anche alla politica. La Camera di Commercio di Bolzano si impegna per pari condizioni e opportunità nell’economia per donne e uomini. Tra i progetti e le collaborazioni in corso figurano il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, il Girls‘ Day (Commissione per le pari opportunità del Comune di Bressanone) e l’iniziativa Mint(ripartizione Diritto allo studio, università e ricerca scientifica della Provincia Autonoma di Bolzano).  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE IN UMBRIA, RETE “EMMA.NET” SI PROMUOVE DURANTE IL “G8” DI LONDRA  
 
Perugia, 25 giugno 2013 - La rete per la internazionalizzazione delle imprese femminili "Emma.net", coordinata dalla società regionale Sviluppumbria e costituita nell´ambito del progetto transnazionale "Emma" rivolto alle donne che vogliono creare o consolidare un´impresa, con capofila la Regione Umbria, si presenta in occasione del "G8" di Londra. Nell´ambito degli eventi collaterali alla riunione dei rappresentanti dei Paesi del mondo più industrializzati e politicamente influenti, il 26 e il 27 giugno prossimo tre aziende della rete, infatti, parteciperanno all´iniziativa "Supporting open economies and inclusive growth - Women´s role in Arab Countries", dedicata allo sviluppo dell´imprenditoria femminile. In tutto, saranno un centinaio le imprese al femminile presenti nella capitale britannica, con il sostegno del Ministero dello Sviluppo economico, selezionate tra quelle della Rete ´Imprese Italia´ che rappresenta l´imprenditoria femminile italiana. L´umbria sarà rappresentata dalla "Urbani Tartufi Srl" (a Londra sarà presente Olga Urbani); dalla società di servizi "Tree Srl", con la vicepresidente Livia Arcioni; dall´"Archimede Solar Energy", Angelantoni Group, rappresentata da Federica Angelantoni. Le tre imprenditrici delegate, sottolineano da Sviluppumbria, intervengono per rappresentare le opportunità e le problematiche dell´essere impresa donna in Umbria, in una realtà molto piccola ma portatrice di qualità e di eccellenze: dalle gastronomiche a quelle nei settori più innovativi quali risorse rinnovabili. Le imprenditrici presenteranno la rete "Emma.net", i suoi obiettivi e le 50 imprese aderenti. Al loro rientro verrà organizzata una conferenza (nella sede della Urbani Tartufi) per condividere con le imprenditrici della Rete e tutte le imprenditrici umbre interessate le opportunità di conoscenze e di business che si sono presentate a Londra.