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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 25 Giugno 2013 |
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VERSO UN APPROCCIO GLOBALE DELL´UE ALLA CRISI SIRIANA |
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Bruxelles,
25 giugno 2013 - La Commissione europea e l´Alto Rappresentante ha adottato Lunedi 24 giugno una comunicazione congiunta,
tracciando un approccio globale dell´Ue in risposta al conflitto e le sue
conseguenze, sia in Siria e nei paesi vicini. La risposta dell´Ue mira a:
sostenere un processo politico che porta una soluzione sostenibile alla crisi;
prevenire la destabilizzazione regionale dal spill-over del conflitto nei paesi
limitrofi; affrontare la drammatica situazione umanitaria e di assistere le popolazioni
colpite; affrontare le conseguenze del conflitto sulla e nella Ue. La
comunicazione mette in luce anche le azioni e le iniziative già prese dal
rappresentante Catherine Ashton e alla Commissione europea.
Presidente
della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: " .. Oggi,
stiamo proponendo una risposta globale dell´Ue per il deterioramento della
situazione in Siria e nei paesi limitrofi La comunità internazionale non può
stare a guardare di fronte la più drammatica situazione umanitaria degli ultimi
decenni il nostro prima priorità è quella di promuovere una soluzione politica
volta a porre fine alla violenza e le violazioni dei diritti umani.
Parallelamente, l´Ue sta mobilitando i propri strumenti finanziari al fine di
alleviare le sofferenze umane. La Commissione europea ha deciso di stanziare
400 milioni di euro a favore del umanitarie esigenze, economiche e di sviluppo
in Siria e nella regione confinante, portando contributo complessivo dell´Ue a
oltre 1,25 miliardi finora. Allo stesso tempo, abbiamo anche invitare gli altri
donatori a raddoppiare gli sforzi. Tutti noi abbiamo il dovere di agire. "
Alto
Rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton, ha dichiarato: " Sulla
mia visita nella regione la scorsa settimana, ho visto la prima mano le conseguenze della guerra in Siria a
così tante persone, e la situazione in rapido deterioramento L´ue sta facendo
tutto il possibile per. Help. La prima priorità è di trovare una soluzione
politica, per giungere ad una transizione che porta ad una unita, inclusiva e
democratica in Siria. Questa è una cosa che ho impegnato in fin dall´inizio
della crisi. Dobbiamo costruire gli Stati Uniti / iniziativa russa per
rilanciare i negoziati politici sulla base del giugno 2012 Ginevra comunicato e
convocare la conferenza di Ginevra Ii al più presto possibile. L´ue è pronta a
fornire tutto l´appoggio necessario. Ma questa comunicazione esamina anche
altri elementi altrettanto importanti della risposta dell´Ue alla crisi, per
essere sicuri di agire nel modo più completo ed efficiente possibile per
aiutare il popolo della Siria ".
Commissario
per l´allargamento e la politica europea di vicinato Stefan Füle ha dichiarato:
"Siamo molto preoccupati per l´aggravarsi della crisi siriana e il suo
impatto negativo sui paesi limitrofi della Siria. Abbiamo interesse a evitare
loro ulteriore destabilizzazione. La presente comunicazione, pertanto si
concentra anche su come intendiamo assistere i paesi vicini, in particolare le
comunità di accoglienza che sono sotto crescente pressione per fornire i
servizi di base (ad esempio, l´istruzione, la salute, la raccolta dei rifiuti,
ecc) per i siriani in fuga dal conflitto. Intendiamo inoltre sostenere la
Giordania e il Libano in modo che la propria popolazione locale, che
generosamente ospita i rifugiati, può continuare a beneficiare di servizi di
base. Questa è l´espressione della nostra solidarietà di fronte alla grave e
lunga crisi ".
La
situazione in Siria si è deteriorata drasticamente, con più di 93.000 morti e 1,6
milioni di profughi a partire da giugno 2013. E ´la più drammatica situazione
umanitaria di fronte al mondo di oggi. Come il più grande donatore umanitario
per la crisi, l´Unione europea ha finora mobilitato oltre 850 milioni di euro
da strumenti di bilancio umanitari e non umanitari. Tuttavia, la gravità della
crisi e la sofferenza umana in Siria e nei paesi limitrofi non possono essere
risolti con i soldi in più solo. Questo è il motivo per cui è fondamentale
trovare rapidamente una soluzione politica duratura, che garantisca la fine
della violenza e porta ad un governo di transizione inclusiva. Questo può
essere raggiunto solo attraverso il dialogo. Aiutare a raggiungere questa
soluzione politica è al centro dell´azione e sostiene l´approccio globale presentato
nella presente comunicazione congiunta dell´Ue.
La
comunicazione propone in termini concreti:
sostegno
per una soluzione politica (Ii Conferenza di Ginevra sulla Siria);
garantire
l´accesso degli aiuti umanitari a tutte le aree colpite dalla guerra;
aumentare
l´assistenza finanziaria del bilancio dell´Ue di circa 400M € nel 2013;
sviluppare
deroghe al regime di sanzioni per fornire supporto alla popolazione;
sostenere
le Nazioni Unite nel trattare con pretese di diritti umani e le violazioni del
diritto internazionale umanitario;
promuovere
la solidarietà con le persone particolarmente vulnerabili che possono essere
proposte per il reinsediamento nel territorio dell´Unione europea;
prevenire
la radicalizzazione dei cittadini dell´Unione europea e trattare con i
combattenti stranieri comunitari che hanno viaggiato per la zona di conflitto;
preparare
per la ricostruzione post-bellica e la fase di riabilitazione.
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L´ADESIONE DELLA CROAZIA ALL´UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles,
21 giugno 2013 - L´adesione della Croazia all´Unione europea il 1 ° luglio
segnerà un´altra pietra miliare nel completamento della costruzione dell´Ue.
Esso fornisce nuove prove del potere di trasformazione della politica di
allargamento dell´Ue: lacerato da conflitti solo due decenni fa, il paese è
oggi una democrazia stabile, in grado di assumere gli obblighi che comporta
l´adesione all´Ue e di aderire agli standard europei. Questo è un segnale forte
per tutti i Balcani occidentali e anche una prova della credibilità della
politica di allargamento dell´Ue.
Questo
documento delinea le implicazioni istituzionali dell´adesione della Croazia
all´Unione europea in quanto diventa il suo 28 ° Stato membro.
Commissione
europea: nomina del nuovo Commissario -
Mr Neven
Mimica stato chiamato dalla Croazia come Commissario designato il 25 aprile
2013. Il presidente Barroso ha indicato la sua intenzione di assegnare al sig
Mimica il portafoglio di tutela dei consumatori.
Dopo la
necessaria consultazione del Parlamento europeo all´inizio di giugno, il
Consiglio dovrà ora nominare, di comune accordo con il presidente della
Commissione, il nuovo Commissario, in modo da consentire di prendere il suo
posto il 1 ° luglio 2013.
Mr Neven
Mimica è attualmente il Vice Primo Ministro per la casa, degli affari esteri e
della Croazia europea. Lui ha un impegno di lunga data per l´integrazione
europea con una vasta esperienza come ministro e consigliere diplomatico.
Seggi al
Parlamento europeo -
Croazia
terrà 12 seggi al Parlamento europeo. Le prime elezioni dei membri del
Parlamento europeo si sono svolte in Croazia il 14 aprile. In conformità con il
trattato di Lisbona, il numero dei membri del Parlamento europeo deve essere
ridotta da 766 dopo l´adesione della Croazia a 751 - questa sarà applicabile
per le elezioni del 2014.
Consiglio
europeo -
Croazia
dovrà 7 voti. La soglia della maggioranza qualificata si alza a 260 (su un
totale di 352 voti).
Rappresentanza
della Commissione europea in Croazia -
Il 1 °
luglio, l´attuale Delegazione dell´Unione europea chiuderà i battenti, e,
invece, una Commissione Rappresentanza aprirà. Il ruolo di quest´ultimo è
quello di sostenere i membri della Commissione, per fornire informazione
politica e di analisi al quartier generale, a parlare per conto della
Commissione da interfaccia con le autorità regionali e locali, nazionali,
nonché i mezzi di comunicazione, e di raggiungere i cittadini.
Dal
momento che la nuova rappresentazione non avrà la stessa funzione diplomatica
come la Delegazione precedente, la dimensione della rappresentazione sarà meno
di un quarto delle dimensioni della delegazione (18 membri del personale più il
capo della rappresentanza). La nomina del primo capo della Rappresentanza della
Commissione è stato annunciato oggi, 20 giugno - vedi Ip/13/591.
I nuovi
locali della rappresentanza sono nel centro della città: Ban Centar, Ulica
Augusta Cesarea 4-10, Hr 10 000 Zagabria. Questa "Casa Europa"
ospiterà anche l´Ufficio informazioni del Parlamento europeo. Questo garantisce
l´efficienza dei costi e ottimizza lo spazio per entrambe le istituzioni
dell´Unione europea ad accogliere i cittadini interessati e gruppi di
visitatori.
L´inaugurazione
ufficiale della "Casa d´Europa" a Zagabria sarà il 1 ° luglio.
Funzionari
croati unendo le istituzioni dell´Ue -
Fino ad
ora, concorsi rivolti ai cittadini croati per i 375 posti in tutte le
istituzioni dell´Ue sono stati lanciati. Più di 9000 applicazioni sono state
ricevute. C´è stata una collaborazione efficace tra l´Ufficio europeo di selezione
del personale (Epso), il Ministero croato degli Affari Esteri, la delegazione
della Commissione europea a Zagabria,, la nostra Unione europea Careers
Ambasciatore e supporti appaltatori della Direzione generale della Commissione
per la traduzione, al fine di condurre una informazione mirata campagne su
ciascuno dei concorsi.
Proprio
target di reclutamento globale della Commissione europea è 249 assunzioni da 1
luglio 2018 , di cui, per ogni gruppo di funzioni:
149
assunzioni a livello di amministratore,
100
assunzioni a livello di assistente,
Fuori del
149 assunzioni a livello di amministratore, gli obiettivi di assunzione di
gestione sono:
1 di
reclutamento a livello di direttore generale,
3
assunzioni a livello di direttore,
12
assunzioni a livello di middle-management.
Eventi di
adesione -
Presidente
Barroso, Vicepresidente Reding e il Commissario Füle parteciperà alle
manifestazioni di adesione della Croazia, il 30 giugno e il 1 luglio.
Informazioni dettagliate sarà rilasciato nei prossimi giorni.
Per
maggiori informazioni:
http://www.Croatia-in-the-eu.eu/
http://ec.Europa.eu/enlargement/countries/detailed-country-information/croatia/index_en.htm
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NOMINATO IL PRIMO CAPO DELLA RAPPRESENTANZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN CROAZIA |
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Bruxelles,
21 giugno 2013 - La Commissione europea
ha nominato Sua Eccellenza l´Ambasciatore Branko Baričević come il primo capo
mai della Rappresentanza della Commissione europea nella Repubblica di Croazia.
Entrerà in carica il 1 ° luglio 2013.
Dal 1 °
luglio 2013, la Repubblica di Croazia diventerà il 28 ° Stato membro
dell´Unione europea. Di conseguenza, o n 1 luglio, l´attuale Delegazione
dell´Unione europea chiuderà i battenti, e, invece, una Commissione
Rappresentanza aprirà. Avrà 18 membri del personale più il capo della
rappresentanza, il signor Branko Baričević .
Mr
Baričević è un diplomatico di carriera e dal 2005 è stato il capo della
missione della Croazia all´Unione Europea a Bruxelles. In precedenza ha
lavorato in diverse missioni diplomatiche della Croazia (per gli Stati Uniti,
Cipro e Portogallo). Prima della sua carriera diplomatica, il signor Baričević
era un medico, dopo aver intrapreso gli studi di Zagabria, New York e Monaco di
Baviera.
Mr
Baričević porta al suo nuovo ruolo di un track record di lavorare con le
istituzioni europee durante i negoziati per l´adesione della Croazia all´Ue e
ha un forte background nella comunicazione connesse all´integrazione europea,
le politiche dell´Ue e le istituzioni dell´Ue.
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LA LETTONIA IL PROSSIMO MEMBRO DELL´EUROZONA |
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Bruxelles,
25 giugno 2013 - Lettonia dovrebbe unirsi all´euro il 1 ° gennaio 2014,
raccomanda la commissione economica e monetaria, in un parere votato il Lunedi.
Il parere loda registrazione e gli sforzi per data della Lettonia, ma anche
dice che ha bisogno di rafforzare le sue strutture nazionali di governance
economica e ridurre la sua economia sommersa. Forte dipendenza dalle
importazioni di energia Lettonia pone rischi per la stabilità dei prezzi,
aggiunge.
Il parere,
scritto da Burkhard Balz (Ppe, De), e approvato con 35 voti a favore, uno
contrario e due astensioni, fa seguito alla raccomandazione positiva della
Commissione europea del 5 giugno. Il parere del Comitato apprezza gli
"sforzi credibili e sostenibili da parte del governo lettone e
popolo", ma avverte anche che le riforme non devono rallentare.
Il governo
lettone ha bisogno di fare di più per rimediare a carenze strutturali del
mercato del lavoro e di ridurre la povertà e la crescente disuguaglianza di
reddito, dicono i deputati Dovrebbe anche fare di più per garantire che le
banche lettoni sono sane, in particolare rafforzando la vigilanza delle banche
attivo nel non residente attività di deposito, aggiungono.
Il parere
osserva che la stabilità dei prezzi della Lettonia è "molto carico"
sui prezzi delle materie prime, in particolare di energia. Il problema è
aggravato dal fatto che la Lettonia importazioni gran parte del suo fabbisogno
energetico da un unico fornitore e di uno sforzo dovrebbe essere fatto per
porre rimedio a questa, il testo aggiunge.
Prossimi
passi -
Il
Parlamento europeo svolge un ruolo consultivo nel controllo della idoneità dei
paesi della zona euro potenziali. Parlamento nel suo complesso rischia di
approvare la raccomandazione del comitato alla sessione plenaria della prossima
settimana e ministri delle finanze dell´Ue sono tenuti a dare il loro via
libera il 9 luglio.
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UE: "NESSUNA CITTÀ È UN´ISOLA" |
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Bruxelles,
25 giugno 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di José Manuel Barroso Presidente
della Commissione europea alla cerimonia per il Patto dei Sindaci: “Vicepresidente
Podimata,
Presidente
Valcárel,
Governatore
Schwarzenegger,
Cari
membri del Parlamento europeo,
I membri
del Comitato delle Regioni,
Sindaci,
Presidenti
delle Regioni,
Amici del
Patto dei Sindaci,
E ´davvero
un piacere essere qui con voi oggi.
Le città
sono una parte essenziale della storia d´Europa.
Da Atene e
Roma attraverso il 15 ° secolo italiano città-stato e la rete Hanze - copre
circa 200 città di Bruges a Tallinn - vivaci città ci hanno reso quello che
siamo in termini di commercio, arte e società. Dal 20 ° secolo Parigi e Lisbona
a Varsavia e Praga, le città sono sempre stati i conducenti di evoluzioni
politiche dell´Europa e rivoluzioni, la storia vivente che modella la nostra
visione del mondo e divampa il sentiero del progresso. Se l´ideale europeo è
cosmopolitismo pacifico, poi la ´polis´ è dove tutto comincia.
Le città
sono una parte essenziale del futuro dell´Europa.
Circa il
70% della popolazione europea vive in agglomerati urbani con più di 5.000
abitanti, oltre il 50% nelle grandi città di oltre 50.000. Che rende l´Europa
uno dei continenti più urbanizzati e, anche se la velocità di questa
urbanizzazione ha rallentato, la tendenza si continua. Come in passato, il
nostro futuro ricchezza europea, le idee verranno fuori delle nostre città.
Se la
chiamata della città è più forte che mai, dobbiamo focalizzare la nostra
attenzione politica sui bisogni delle città come bene, sfruttare i loro
benefici e trovare soluzioni per le difficoltà che stanno affrontando.
E in un
mondo più interconnesso che mai, abbiamo bisogno di farlo insieme, condividere
esperienze, mettere in comune le risorse e fare investimenti da cui tutti
trarranno beneficio.
Questo è
ciò che questo grande Patto dei Sindaci è tutto: la condivisione di una
visione, una visione di sostenibilità intelligente per cui le città e governi
della città hanno un ruolo di primo piano, e lavorare insieme per trasformare
questa visione in realtà, servendo così il popolo, proteggere il nostro
pianeta, e la creazione di crescita e occupazione. Vorrei applaudire voi, i
sindaci ei dirigenti regionali che rendono questo possibile. Come governatore
Schwarzenegger, credo che il grande movimento per la protezione pianeta può
venire solo da questo livello di base. Credo che senza l´attivismo dei leader
della città e regioni non raggiungeremo i nostri obiettivi comuni.
Nel 2007
l´Unione europea ha adottato la sua energia per un Changing proposte mondiale,
impegnandosi a ambizioso ma realistico, clima ed energia, da una riduzione
delle emissioni di aumentare la quota delle energie rinnovabili e del risparmio
energetico. Le vostre città sono i principali elementi di economia e la società
europea, il livello principale che unisce i cittadini, e quindi non meno di una
leva principale per trasformare i nostri obiettivi climatici in successi
concreti.
Noi della
Commissione europea, che originariamente lanciato il Patto possiamo solo
applaudire questi sforzi, ammirare l´impegno e la creatività di tutti voi che
soddisfare e superare i nostri obiettivi. E vi assicuro che vi sosterremo in
ogni modo possibile.
Signore e
signori,
La vita
della città è sempre stata una benedizione.
La Firenze
che ci ha dato Boccaccio e Leonardo da Vinci è stato anche un terreno fertile
per l´estremismo e la peste. La Londra, dove le idee della gloriosa rivoluzione
sviluppato era la stessa città in cui la malattia e la grande diffusione
incendio fuori controllo. La Vienna che ha portato avanti Schiele, Wittgenstein
e Freud ha anche dato luogo a populismo politico e la polarizzazione sociale ed
estreme.
Città non
conoscono confini, in meglio o in peggio.
Oggi, le
città europee hanno anche questa ambiguità, molte cose stanno accadendo nelle
nostre città.
Da un
lato, sono i nostri principali fonti di ricchezza, innovazione e creatività.
Tre quarti del Pil europeo è originario di zone metropolitane.
D´altra
parte, essi lottano per soddisfare le esigenze poste dalla cambiamento dei
modelli economici, le disparità sociali, migrazioni. In alcuni casi, in
situazioni sociali estremamente difficili, ovvero a causa della crescente
disoccupazione. E le nostre città sono stati colpiti duramente dalla crisi finanziaria.
E allo stesso tempo la sfida ambientale continua come l´inquinamento, la
congestione del traffico e l´aumento dei costi delle infrastrutture di fare
pressione su risorse scarse.
Quindi le
richieste nostre città sono enormi. Ma il loro potenziale ancora inutilizzato è
ancora maggiore, se otteniamo le nostre politiche di destra.
Professor
Edward Glaeser, il celebre economista di Harvard urbano, spiega perché:
´materia Cities´, scrive, ´perché ingrandiscono più grande risorsa del genere
umano: la nostra capacità di imparare dalle persone intorno a noi.´ Il trionfo
della Città il suo libro si chiama, con il sottotitolo accattivante: come
nostro più grande invenzione che ci rende più ricco, più intelligente, più
verde, più sano e più felice.
Come il
vostro entusiasmo per il Patto dimostra, questa capacità di connettere le
persone, per imparare gli uni dagli altri e diffondere idee è lo strumento
ideale per affrontare le sfide che affrontiamo insieme, non solo per superare
l´attuale crisi economica, ma anche di accelerare il nostro inevitabile energia
e trasformazione ambientale.
Vorrei
essere chiaro su un punto importante qui, signore e signori: ´verde´ e
´crescita´ non sono termini contraddittori. Sono le due facce della stessa
medaglia. Solo in Europa, solo negli ultimi cinque anni, più di 300 000 nuovi,
buoni posti di lavoro creati nel settore delle rinnovabili. L´intero mercato
mondiale delle tecnologie verdi è stimato in un valore di un sorprendente 1.000
miliardi di euro l´anno, e prevede di raddoppiare entro il 2020.
Quindi, le
iniziative intelligenti di sostenibilità sono anche strumenti per favorire la
crescita economica - per fare in modo che, per scongiurare una crisi
ambientale, stiamo anche combattendo la nostra via d´uscita da una crisi economica
e cogliere queste opportunità insieme.
La domanda
allora è: come possiamo usare le nostre citta ´e regioni beni enormi per
realizzare questo? Principalmente, facendo le basi di stabilizzazione
economica, sostenendo la riforma delle economie nazionali e renderli più
competitivi.
Se le
nostre città sono le centrali elettriche di crescita dell´Europa, essi possono
svolgere solo quel ruolo se le prospettive di crescita globali migliorano -
Nessuna città è un´isola, intero in se stesso - e non c´è bisogno di dirvi, che
sono così vicino a speranze dei cittadini e le difficoltà, che la crisi sociale
è tutt´altro che finita.
Dall´inizio
della crisi, molto lavoro è stato fatto in e dall´Unione Europea. I nostri
sforzi stanno iniziando a dare i suoi frutti. Stabilizzazione ma non è un
recupero. Possiamo aver calmato agitazione tra i mercati, ma dobbiamo ancora
aumentare la speranza tra i cittadini, non da ultimo, contribuendo a rendere la
crescita più inclusiva.
Signore e
signori,
Le
caratteristiche uniche della città loro alleati preziosi nella lotta contro i
cambiamenti climatici fanno.
In molti
modi - anche se questo potrebbe sembrare in contraddizione con alcune - la vita
della città è relativamente più sostenibile di vita suburbana o rurale. In
effetti, in Europa, le emissioni di Co2 per persona è molto più bassa nelle
aree urbane rispetto alle aree non urbane. La densità della vita urbana
permette di forme più efficienti di alloggi, trasporti e servizi. La scarsità
di risorse è un potente incentivo a usare in modo responsabile. Misure per
affrontare il cambiamento climatico sono più convenienti in città compatte che
nello spazio costruito meno densamente. Ecco perché città - che rappresentano
il 70% del consumo di energia in Europa - sono il campo di battaglia chiave
nella nostra lotta per ridurre ulteriormente le emissioni di Co2.
L´entusiasmo
da parte dei governi della città per l´Alleanza, sotto forma di innumerevoli
iniziative che cambiano il nostro modo di pensare l´ambiente - è quindi
riscalda il cuore. 4.700 i governi, che rappresentano circa 170 milioni di
europei, stanno già facendo del loro meglio per trasformare obiettivi ambiziosi
in progetti giorno per giorno.
Per
esempio, e ho potuto dare molti esempi, a Binissalem, Spagna, dove una rete di
stazioni di ricarica per veicoli elettrici è disposto, o in Loures, in
Portogallo, che ha istituito programmi di rinnovamento per rendere la
trasformazione di auto elettriche, o Aachen, in Germania, che ingrandisce sulla
sicurezza in bicicletta, o Bristol, Regno Unito, che ha raddoppiato il numero
di ciclisti negli ultimi anni e si è impegnata a raddoppiare ancora questo
numero entro il 2020 - una delle iniziative che hanno permesso a Bristol il
titolo europeo Capitale verde 2015.
Progetti
per migliorare l´efficienza energetica e rendere la trasformazione di
alternative verdi sono impressionanti, come nella provincia di Barcellona,
che ha istituito un programma di sostegno alle misure di efficienza
energetica a basso costo, o Hersonisos, in Grecia, che investe in lampadine a
risparmio energetico, in pannelli solari e campagne per risparmiare energia
elettrica. O la Provincia italiana di Genova Condomini Intelligenti. O la
regione di Bruxelles-capitale che sostiene progetti di costruzione innovativi
che punteggio elevato in termini di efficienza energetica e la sostenibilità
ambientale. Da Astana, Kazakhstan a Salé, in Marocco, le città stanno usando la
loro associazione al Patto europeo per dare impulso in più per i loro sforzi per
utilizzare l´energia con saggezza.
Vorrei
sottolineare questo ultimo punto - l´efficienza energetica. Il più economico
dell´energia è, ovviamente, quella che non si usa.
Per questo
motivo la Commissione ha spinto con successo di direttiva europea sull´efficienza
energetica, entrata in vigore lo scorso autunno. E continueremo a perseguire
questo tema nelle nostre proposte per un nuovo 2030 clima e contesto della
politica energetica.
La
necessità di efficienza energetica - ma anche il suo potenziale economico -
dovrebbe essere ovvio: Lasciatemi fare solo una figura saliente. Ancora oggi,
il 40% di tutte le finestre in Europa hanno ancora solo un vetro semplice.
Così, anche quando ipotizzando un fatturato di ristrutturazione piuttosto
modesta del nostro edificio Archivio per anno (1-2%), possiamo fare qualcosa di
intelligente per il clima, l´economia ed i nostri cittadini. Se ci limitiamo a
raggiungere il nostro obiettivo di efficienza energetica per il 2020, questo
spin-off di circa 4,8 milioni di nuovi posti di lavoro nella sola Europa.
Una
migliore efficienza energetica è la chiave non solo per l´ambiente e
l´economia, ma anche per migliorare le condizioni di vita dei più vulnerabili.
90% di alloggi sociali in Europa è costituito da edifici che necessitano di
lavori di ristrutturazione - un investimento importante, ma i rendimenti,
credo, sono ancora più alto.
Le cifre
parlano chiaro: in media, le famiglie europee potrebbero risparmiare fino a
1.000 € al mese per migliorare l´efficienza energetica delle loro case.
Signore e
signori,
Come voi,
la Commissione europea ritiene che tali investimenti a terra possono davvero
fare la differenza.
L´unione
europea e la Commissione, in particolare, continueranno a dare un contributo
fondamentale a questi sforzi: Un esempio concreto di investimenti europei è la
Smart Cities and Communities partenariato per l´innovazione, che, per
quest´anno, prevede di destinare la pena di finanziamento 365 milioni di euro
in urbano progetti tecnologici.
Con questa
partnership, la Commissione si propone di favorire lo sviluppo di tecnologie
intelligenti nelle città, mettendo in comune le risorse di ricerca di energia,
dei trasporti e delle Tic e, concentrandole su progetti di dimostrazione
condotti in stretta collaborazione con le autorità locali e regionali.
Un esempio
è un Alginet progetto, una cittadina nei pressi di Valencia i cui 13.000
abitanti sono i proprietari della cooperativa di distribuzione di energia.
Hanno installato 5.700 contatori intelligenti in paese - ognuno ha una - per
monitorare i bisogni energetici e di comunicare direttamente ai produttori, che
possono quindi ottimizzare la produzione e la distribuzione. Informazioni
trasparenti circa l´uso di energia è stato anche reso disponibile attraverso un
app on-line, rendendo più facile per i consumatori di fare le scelte giuste e
di risparmiare energia.
E i
risultati? Dopo 6 mesi di risparmio energetico per i cittadini sono stati il
12% in media, e per i grandi consumatori è stato fino al 58% di risparmio. Il
sistema di illuminazione pubblica di Alginet salvato 34%.
Abbiamo in
programma di fare di più in futuro. Come sapete, abbiamo assunto l´impegno di
spendere il 20% del bilancio europeo per gli anni fino al 2020 per le attività
legate al clima, sia all´interno dell´Unione europea e nei paesi partner
all´estero - il cosiddetto ´mainstreaming´ verde. Posso dirvi - che non era un
dibattito facile nei colloqui sul nostro quadro finanziario pluriennale, che
sono ora nella loro fase finale. Ma ci siamo riusciti e ora possiamo utilizzare
tutti gli strumenti nella casella degli strumenti dell´Unione europea per
raggiungere obiettivi energetici e climatici ancora più efficace.
Abbiamo
anche spinto per una maggiore concentrazione degli aiuti regionali e fondi di
coesione sulle città intelligenti. Il nostro quadro di ricerca Orizzonte 2020
fornirà opportunità di finanziamento aggiuntivi per progetti di innovazione
legati alle politiche energetiche e il clima, efficienza delle risorse e
materie prime. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la cooperazione tra
gli attori a tutti i livelli di governo, con il settore privato e tra paesi. E
lì, voglio sottolineare tutti i livelli di governo. Solo allora potremo
scatenare un massimo di investimenti privati, con una quantità limitata di
fondi pubblici, e di creare buon funzionamento dei mercati in questi settori.
E oltre il
nostro nuovo bilancio, ci stiamo preparando per la nostra politica europea dopo
il 2020 - il prossimo passo fondamentale sulla strada verso un´economia a basse
emissioni di carbonio, che è la nostra visione europea. Entro la fine di
quest´anno, la Commissione europea presenterà proposte strategiche da tavolo
tra cui gli obiettivi per il nostro quadro climatico fino al 2030, sulla base
della nostra politica attuale di energia e 2.020.
Ci sarà di
nuovo il giusto equilibrio tra la sostenibilità, la sicurezza
dell´approvvigionamento e di competitività economica, quest´ultimo è ovviamente
una considerazione fondamentale. E si parte da uno scenario realistico basato
su una maggiore efficienza energetica, una quota ancora più elevata di energie
rinnovabili, infrastrutture più intelligente di energia, e di un mercato
energetico europeo più integrato.
Ora
abbiamo più esperienza, la conoscenza e la tecnologia per affrontare la sfida
della sostenibilità che abbiamo fatto un paio di anni fa - e la nostra ambizione
è intatta. Invito quelli di voi che non hanno ancora contribuito a partecipare
alla consultazione pubblica ancora in corso sulla politica 2030, lanciata dal
nostro Libro verde dello scorso marzo.
Nella
stessa ottica, cercheremo di trasformare questa ambizione europea in una nuova,
giuridicamente vincolante accordo globale sul cambiamento climatico entro il
2015 un accordo globale che riguardi tutte le nazioni che emettono - perché la
stessa Europa, grazie ai suoi sforzi, sta per solo il 11% delle emissioni
globali. Quando è stata raggiunta la decisione di avviare i negoziati
post-Kyoto, a Durban nel 2011, l´Unione europea è stata la forza trainante
dietro di esso. E quando segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon convoca un
vertice cambiamento climatico dei leader mondiali nell´autunno del prossimo
anno, noi saremo lì da aggiungere alla quantità di moto nel miglior modo
possibile, si spera insieme ai nostri amici e partner, come il Governatore
Schwarzenegger e la R20 Initiative.
E questo
R20 iniziativa è davvero un buon esempio di quello che possiamo fare insieme.
Perché, come abbiamo discusso oggi, il governatore Schwarzenegger, e voglio
condividere con i nostri amici qui in giro, siamo convinti che dobbiamo fare
qualcosa di forte a livello sub-nazionale. Naturalmente dobbiamo lavorare con i
nostri governi a livello nazionale, ma crediamo che con il vostro sostegno, con
il ruolo delle regioni e delle città in Europa possiamo molto meglio attivare i
nostri cittadini. Penso che questo è di fondamentale importanza, perché è qui
che le decisioni più vicini ai cittadini possono essere trovati e infatti
possiamo dare un esempio che può essere comunicata agli altri. Questo è il
motivo per cui io personalmente attribuisco la massima importanza a questo
Patto dei Sindaci e sono felice di vedere che questa idea è stata di fatto lo
sviluppo, in Europa e anche oltre l´Europa.
Negli
Stati Uniti, anche - in misura importante, a causa della vostra leadership
governatore Schwarzenegger, governatore della California e vostri sforzi
immutata da allora - le città più colpite, le economie regionali più inventivi
e governi più pro-attivo di stato sono a prima linea nella lotta contro il
cambiamento climatico. Quindi non è un sogno, non è un sogno pensare che
possiamo collegare queste città, queste regioni in tutto il mondo, sostenendo
che cosa può essere fatto e deciso dai governi in conferenze internazionali, ma
andando al di là della politica e diplomatica, cercando di per raggiungere,
infatti, a livello di base di questo movimento, perché abbiamo bisogno del
sostegno anche della pubblica opinione per mantenere questo ordine del giorno
il clima al vertice delle priorità del mondo. Questo è ciò che desidero per
questo Patto dei Sindaci. Questo è il motivo per cui credo che dovremmo tenere
queste ambizioni ancora più alto.
L´emozione
è tangibile, anche in questa splendida sala oggi, l´emozione che trovo quando
vado in tutta Europa, di realizzare qualcosa insieme, qualcosa di concreto, che
è buono per i nostri cittadini, un bene per ciascuno di essi, per le famiglie ,
per la loro salute, un bene per l´economia anche, ma anche un bene per il
nostro pianeta e per il nostro ambiente.
E voi
siete le persone che contribuiscono a trasformare la nostra politica energetica
e climatica in azioni concrete, che riunisce i cittadini, il settore privato e
le altre parti interessate.
E insieme,
sono sicuro che faremo questa politica in un successo ancora più grande.
Vi
ringrazio per la vostra attenzione.”
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DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO MICHEL BARNIER A SEGUITO DELLA RIUNIONE DEI MINISTRI DELLE FINANZE SULLA RISOLUZIONE NEL SETTORE BANCARIO |
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Bruxelles,
25 giugno, 2013 – “Abbiamo trattato un particolare di oggi, il finanziamento di
risoluzione nel settore bancario.
Questo è
un argomento molto complesso. Sotto la guida della Presidenza irlandese, siamo
cresciuti - molti - ma non abbastanza per raggiungere un accordo stasera.
Mentre il
dibattito si è incentrato su come, in caso di gravi difficoltà di una banca,
per i creditori di contribuire ad evitare l´uso del denaro pubblico e il
contribuente.
Abbiamo
bisogno di una chiara gerarchia per il bail-in, consentendo la flessibilità per
le autorità nazionali di risoluzione. Ma dovrebbe essere inquadrata.
In
effetti, non siamo un sistema federale, abbiamo più di 8.000 banche e molto
diversi in modo è richiesto alcuni modelli nazionali bancari discrezione. Ma la
Commissione, è essenziale che questa flessibilità non influisce sulla integrità
del mercato interno.
L´altro
nostro obiettivo principale è quello di evitare una situazione di ´parità´ cosi
´ineguali´ di nuovo al salvataggio per i paesi che possono permetterselo e
bail-in per gli altri.
Le
posizioni dei vari stati sono difficili da conciliare, ma non sono impossibili,
è per questo quattro rimango fiducioso che un accordo può essere trovato sul
Consiglio nel prossimo futuro.
Questo
accordo è importante per avviare i negoziati con il Parlamento europeo in vista
del dialogo a tre partenze in avanti. Questo accordo è importante perché
abbiamo bisogno di migliorare il sindacato bancario - è urgente. Né i cittadini
né i nostri mercati sono disposti a ritardi eccessivi.
Accordo su
un quadro 27 è davvero importante per completare l´architettura di un sistema
finanziario integrato. La proposta che vorrei fare in pochi giorni su un
meccanismo unico risoluzione sarà di fatto l´effettiva attuazione della
presente direttiva in modo più integrato per i paesi che condividono l´euro.
Con l´accordo essenziale scorsa notte sul meccanismo di stabilità, questi
elementi integrano l´unione bancaria, e aiutare spezzare il legame tra sovrano
e bancario.”
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LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE LA DECISIONE DEL CONSIGLIO SULLA PORTABILITÀ DELLE PENSIONI |
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Bruxelles,
25 giugno 2013 - Il Commissario europeo per l’Occupazione, gli affari sociali e
l´inclusione László Andor accoglie con favore la decisione del Consiglio Ue del
20 giugno sulla proposta della Commissione in materia di portabilità delle
pensioni.
La
Commissione accoglie con favore la decisione del Consiglio sulla portabilità
delle pensioni
Pensioni
trasferibili in tutta l’Ue.
Tutti i
cittadini dell’Unione Europea potranno percepire la pensione in qualsiasi Stato
membro decidano di trasferirsi. Un regime pensionistico complementare
consentirà infatti ai cittadini dell´Ue di ottenere diritti a pensione in
qualsiasi paese che adotti la legislazione dell´Ue.
Il 20
giugno 2013, la tutela dei diritti dei lavoratori europei ha compiuto un
decisivo passo in avanti. La Commissione, in accordo col Consiglio, agevola
così ulteriormente la mobilità del lavoro nei paesi membri dell’Unione. Infatti
i cittadini europei potranno circolare nel mercato unico senza rinunciare ai
loro diritti a pensione.
Il
Commissario per l’Occupazione, gli affari Sociali e l’inclusioneLàszlò Andor
sostiene che la trasferibilità dei benefici pensionistici costituisce un
prerequisito fondamentale per il rafforzamento del mercato del lavoro in
Europa. La direttiva in questione richiede ai singoli stati nazionali di
implementare misure minime per l’acquisizione e la protezione dei diritti
pensionistici, in modo che tali benefici possano essere garantiti a tutti i
cittadini europei che trasferiscono la loro vita lavorativa in un qualsiasi
Stato membro. Le norme contenute nella direttiva parlano chiaro: per “diritti a pensione acquisiti”, si
intendono tutti quelli ottenuti in applicazione delle condizioni stabilite da
un regime pensionistico collettivo (o, eventualmente, ai sensi della
legislazione nazionale). E’ evidente che la rimozione degli ostacoli alla
libera circolazione delle persone fa parte delle misure contro l’alto tasso di
disoccupazione che attualmente affligge l´Europa .
La
Commissione europea aveva già da tempo riconosciuto gli effetti negativi che
una scarsa trasferibilità del lavoro può avere per il funzionamento globale del
mercato Ue. In passato le parti sociali europee si erano mostrate più volte
restie ad aprire negoziati su una maggiore mobilità dei lavoratori in Europa.
Da questo punto di vista la direttiva proposta dalla Commissione nell’ottobre
del 2005, relativa al miglioramento della trasferibilità dei diritti a pensione
complementare, arriva oggi finalmente a un punto di svolta. Il commissario
Andor si augura infatti che il Parlamentoeuropeo si affretti ad adottare la
direttiva il prima possibile.
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PARLAMENTO EUROPEO, POLITICA DELL´OCCUPAZIONE: CERCANO DI RAFFORZARE LA TUTELA DEI LAVORATORI DISTACCATI |
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Strasburgo,
25 giugno 2013 - I lavoratori distaccati
all´estero sono un passo più vicino a una migliore protezione, la commissione
per l´occupazione del Pe e gli affari sociali ha approvato gli aggiornamenti
alla normativa in materia Giovedi scorso.
I deputati hanno lo scopo di prevenire l´abuso del diritto chiarendo messaggi
genuini come le situazioni in cui i lavoratori sono distaccati all´estero per
fornire servizi per un periodo limitato. I deputati hanno inoltre proposto
controlli più severi e hanno chiesto ai lavoratori di essere meglio informati
sulle loro condizioni di lavoro.
Il
progetto di legge è stata approvata con 22 voti favorevoli, 18 contrari e 6
astensioni. La commissione ha anche dato il via libera per avviare negoziati
informali con il Consiglio.
"Il
voto di oggi permette di negoziati con il Consiglio, al fine di trovare
soluzioni per garantire i diritti dei lavoratori e consentono alle aziende di
sfruttare al meglio il mercato unico", ha detto l´eurodeputato Danuta
Jazłowiecka (Ppe, Pl).
"Il
voto stretto oggi riflette gli orientamenti del Consiglio sulle definizioni, la
responsabilità comune in catene di subappalto e il ruolo del dialogo sociale, e
degli Stati membri nei controlli", ha detto l´occupazione, presidente
della commissione Pervenche Berès (S & D, Fr).
Chiusura
di scappatoie legali -
I deputati
hanno proposto una lista di controllo per aiutare gli Stati membri valutano se
un messaggio è autentico o un tentativo di aggirare le leggi sul lavoro,
attraverso le cosiddette imprese "letter-box" stabiliti nei paesi che
richiedono un livello più basso di protezione del lavoro e sociali.
Gli
aspetti da esaminare sono: in cui la società è registrata, dove si paga i
contributi fiscali e di previdenza sociale, in cui l´attività si svolge, dove
vengono reclutati i lavoratori distaccati, le leggi vigenti per i lavoratori e
clienti e il numero di contratti eseguiti.
Per
valutare se un lavoratore distaccato è su un incarico "temporaneo",
il comitato suggerisce gli Stati membri possono prendere in considerazione il
periodo di tempo, tale distacco in un altro Stato membro rispetto al solito
luogo di lavoro della persona e se il lavoratore dovrebbe tornare a lavorare
nella sua / il suo Stato membro di origine. Una minoranza significativa di
deputati della commissione ritiene tuttavia che il ruolo degli stati membri
´manca la certezza del diritto.
Rafforzare
i controlli -
Gli Stati
membri possono inoltre migliorare le misure di controllo efficaci, come
l´obbligo per i fornitori di servizi di segnalare in anticipo l´identità e il
numero di lavoratori distaccati e la durata prevista dei servizi. I deputati
dicono anche che ha distaccato dovrebbe avere un rappresentante nello Stato
membro ospitante.
Far
rispettare i diritti dei lavoratori in situazioni di subappalto -
I deputati
sono preoccupati per i casi in cui le aziende subappaltatrici hanno evitato di
pagare o comunque nel rispetto dei diritti dei lavoratori distaccati. Per
rimediare a questo, il comitato dice che non solo il subappaltatore, ma anche
la società dietro di esso può essere ritenuto responsabile per eventuali
diritti dovuti o contributi di sicurezza sociale.
Meglio
informare i lavoratori e le imprese circa i loro diritti e obblighi -
Gli Stati
membri devono assicurare che le informazioni sui termini e le condizioni di
lavoro è messo a disposizione, gratuitamente, in modo chiaro, trasparente e
accessibile, sottolineano i deputati.
Sfondo -
Secondo la
Commissione europea, ogni anno, circa un milione di lavoratori sono distaccati
dai loro datori di lavoro attraverso le frontiere comunitarie per fornire
servizi (0,4% della forza lavoro dell´Ue). I settori maggiormente interessati
sono la tecnologia edilizia, l´agricoltura, i trasporti e l´informazione.
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BOLZANO: CONFERENZA DEI CAPI DI GOVERNO DELL’ARGE ALP |
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Bolzano,
25 giugno 2013 -
Si
svolgerà venerdì 28 giugno, con inizio alle ore 9,15, nella sala convegni dello
Sport- und Kulturzentrum di Galtür, in Austria, la 44a Conferenza dei capi di
governo dell´Arge Alp alla quale prenderà parte anche il presidente della
Provincia, Luis Durnwalder.
Al centro
della Conferenza vi saranno le tre tematiche della strategia macroregionale per
l´Area alpina, il futuro dell´approvvigionamento idrico pubblico e la politica
del traffico nell´Area alpina.
Nel corso
della conferenza la presidenza di questo importante organismo dell´Arge Alp
passerà dal Tirolo del Nord alla Provincia di Trento.
I
risultati della Conferenza dei capi di governo dell´Arge Alp saranno resi noti
nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà nella sala convegni dello
Sport- und Kulturzentrum di Galtür alle ore 12,15.
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PROGETTO EUROPEO MESSE SULL’IMPRENDITORIA SOCIALE: CONFRONTO VENETO-SVEZIA |
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Venezia,
25 giugno 2013 - Crescono gli scambi e
la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e imprese sociali dei 9 Paesi
(Bulgaria, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia,
Ungheria) coinvolti nel Progetto europeo Messe, in cui la Regione Veneto è
impegnata come Leader, con il supporto di Unioncamere Veneto e i servizi di
Irecoop Confcooperative.
La recente
visita di confronto e studio nella regione dell’East Sweden, ha permesso di
confrontare lo sviluppo dei sistemi di imprenditorialità sociale e le strategie
per l’inserimento lavorativo nei diversi Paesi partner rispetto al caso
svedese, che privilegia gli aspetti legati alla disoccupazione a lungo termine
ed alla immigrazione.
Da parte
sua, il Veneto costituisce una realtà importante, in particolare per quanto
riguarda la presenza di realtà cooperative che sviluppano attività di carattere
prettamente imprenditoriale, pur salvaguardando le finalità di carattere
sociale ed inclusivo.
Lo scopo
del Progetto Messe non è soltanto
conoscitivo. Altrettanto rilevante è il peso assegnato nel Progetto alla messa
a punto di funzioni e strumenti per accompagnare la crescita dell’impresa
sociale, la diffusione di metodologie testate tramite le pratiche più
interessanti, lo sviluppo di un sistema per il mentoring a sostegno
dell’imprenditoria sociale, il consolidamento di reti transnazionali con il
coinvolgimento degli attori pubblici e privati ai vari livelli.
E’
possibile ottenere tutte le informazioni sul Progetto visitando il sito http://www.messe-project.eu/
e attraverso la periodica newsletter ufficiale del Progetto, disponibile in
versione italiana ed inglese, cartacea e on-line, ottenibile gratuitamente
scrivendo all’indirizzo mail messe@regione.Veneto.it al quale è anche
possibile rivolgersi per ogni informazione specifica.
La recente
visita di confronto e studio nella regione dell’East Sweden è l’ultima delle
iniziative, in ordine di tempo, del Progetto europeo Messe, in cui la Regione
Veneto è impegnata come capofila “Il Veneto- sottolinea in proposito
l’assessore regionale all´economia e sviluppo, ricerca e innovazione Isi
Coppola - si è andato sempre più caratterizzando come laboratorio
particolarmente propizio alla nascita e alla crescita di imprese sociali, che
rispondono creativamente ai bisogni di portatori di vari tipi di disagi e
svantaggi, producendo beni e servizi competitivi sul mercato”.
“Il
percorso avviato con il Progetto Messe – aggiunge - disegna un asse portante
delle politiche presenti e future con il superamento della contrapposizione
pubblico-privato ed il binomio solidarietà-sussidiarietà come carattere
portante della crescita e non come alternativa ad essa. Il preciso impegno
della Regione sta catalizzando anche le energie delle amministrazioni locali
più attente, delle centrali cooperative, del mondo del credito, delle categorie
economiche, dell’università”.
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CONFERENZA CRPM: PRESIDENTE CAPPELLACCI RICONFERMATO ALLA GUIDA COMMISSIONE ISOLE |
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Cagliari,
25 giugno 2013 - Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, è stato
rieletto alla guida della Commissione delle Isole della Conferenza delle
Regioni Periferiche Marittime (Crpm). La riconferma della presidenza
dell’organismo al governatore Cappellacci - a quasi un anno dalla sua elezione
a Bialystok, in Polonia - segna anche la conclusione dei lavori della 33°
Assemblea generale della Commissione, riunita da ieri a Cagliari per trattare
il tema "Questioni di Governance e Coesione nelle Isole dell´Ue".
Attualmente fanno parte della Crpm 150 Regioni, appartenenti sia ai 28 Stati
membri dell’Unione europea che a Paesi terzi, per un totale di circa 200
milioni di abitanti.
Dichiarazione
Presidente Cappellacci - "E’ per me un grande onore presiedere per un
ulteriore mandato la Commissione delle Isole della Conferenza delle Regioni
Periferiche e Marittime (Crpm)", ha detto subito dopo la riconferma il
presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, rimarcando l’importante
ruolo dell’organismo che, attualmente, rappresenta le istanze di più di 15
milioni di persone che in Europa risiedono in territori insulari (circa il 3%
del totale della popolazione europea). "Consentitemi di ricordare - ha
aggiunto - che fu proprio in Sardegna (a Nuoro), nel 1980, che la Commissione
delle Isole del Crpm, con la sua prima Assemblea generale, diede avvio alla
propria attività. Possiamo, quindi, dire che partì proprio dalla Sardegna il
lungo cammino in difesa delle Isole e dei popoli che le abitano. E in tema di
radici storiche, consentitemi di sottolineare come la Sardegna, con la sua
forte tradizione autonomistica di Regione a statuto speciale, abbia sempre
creduto e creda fortemente nella rilevanza dei temi dell’insularità, nella
consapevolezza che la condizione di insularità in cui vivono i cittadini sia un
aspetto centrale, non solo per le politiche di sviluppo economico e sociale, ma
anche per il pieno ed effettivo esercizio dei diritti e delle libertà
fondamentali degli individui".
La
Conferenza Delle Regioni Periferiche Marittime D’europa- La Regione Sardegna
aderisce alla Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa (Crpm) -
organizzazione nata nel 1973 - con la finalità di favorire uno sviluppo più
equilibrato del territorio europeo sulla base di tre ordini di considerazioni:
la necessità di un maggiore coinvolgimento delle Regioni nel processo di
integrazione europea; la disparità nei livelli di competitività tra la Regione
centrale d’Europa e le sue periferie; l’insufficiente supporto della dimensione
marittima europea. La Conferenza opera affinché le esigenze e gli interessi
delle Regioni associate siano opportunamente presi in considerazione nella
definizione di tutte le politiche a forte impatto territoriale: politica
regionale, politica marittima, sviluppo sostenibile, trasporti, pianificazione
territoriale, pesca, ambiente, agricoltura e sviluppo rurale, ricerca e
innovazione, energia, cambiamenti climatici, immigrazione e turismo.
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FONDI COMUNITARI, VENETO: LE RISORSE PER LO SVILUPPO E L’OCCUPAZIONE SERVONO A TUTTO IL PAESE E NON SOLO A UNA SUA PARTE |
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Venezia,
24 giugno 2013 -
“Manteniamo
le nostre perplessità, che già abbiamo avuto modo di esprimere al ministro per la coesione territoriale, Carlo
Trigilia, sulla previsione di provvedimenti governativi che incidano solo sulle
aree del Mezzogiorno. La promozione dell’occupazione giovanile e la lotta alla
povertà non possono essere considerate priorità solo per una parte del nostro
Paese”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione, Roberto
Ciambetti, aprendo ieri a Venezia i lavori del tavolo di partenariato
per la redazione del Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo per lo
Sviluppo Regionale (Por Fesr), finalizzato a illustrare il quadro normativo e
finanziario relativo alla programmazione comunitaria 2014-2020.
L’assessore
ha parlato di “incertezza del quadro normativo entro il quale dovranno essere
redatti i Programmi Operativi Regionali” in quanto le procedure per definire le
modalità di utilizzo delle risorse dei fondi strutturali sono ancora in corso e
i testi normativi non saranno pronti prima del prossimo autunno. “Dalle
proposte di regolamento a oggi disponibili – ha precisato Ciambetti – è
possibile anticipare che le novità più rilevanti del prossimo periodo di
programmazione riguardano la necessità di una forte integrazione tra i diversi
fondi strutturali, un legame stretto e dimostrato tra obiettivi, risultati
attesi e azioni, pena la loro non ammissibilità e la garanzia di realizzabilità
in breve delle azioni proposte”.
“A oggi –
ha proseguito l’assessore – non è ancora nota l’entità delle risorse che
verranno assegnate all’Italia ed è aperta la discussione sui criteri di riparto
tra le Regioni dell’attuale obiettivo Convergenza e quelle dell’Obiettivo
Competitività. A tal proposito il Ministero dello Sviluppo Economico ha
ipotizzato una modifica dei parametri utilizzati nella scorsa Programmazione,
per tenere conto delle mutate condizioni economico – sociali che vedono,
purtroppo un peggioramento degli indici di riferimento anche per le Regioni del
Nord”.
Per quanto
riguarda il Fesr, nelle regioni più sviluppate come il Veneto, almeno l’80%
delle risorse comunitarie dovranno essere assegnate ad almeno due dei seguenti
obiettivi: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;
migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione,
nonché l’impiego e la qualità delle medesime; promuovere la competitività delle
Pmi; sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
“La
Regione del Veneto – ha concluso Ciambetti – è conscia del fatto che le risorse
derivanti dai fondi strutturali rappresentano le principali, se non le uniche,
risorse aggiuntive per lo sviluppo del proprio territorio, ed è pertanto
impegnata ad adottare tutte le misure necessarie per una loro efficiente
attribuzione”.
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SPESA PUBBLICA: RIDOTTI I COMPENSI DEGLI ORGANI DELLE SOC. PARTECIPATE |
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Trieste, 25 giugno 2013 - In vista della
convocazione, nei prossimi
giorni,
delle assemblee ordinarie di alcune società regionali, in
occasione
delle quali si porrà la necessità di provvedere al
rinnovo
degli organi amministrativi o di quelli di controllo, la
Giunta
regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze,
Francesco
Peroni, ha affrontato il 21 giugno il tema dei
compensi degli
organi che
verranno nominati, nella direzione del contenimento
della
spesa pubblica.
Con una
delibera di generalità, l´esecutivo, chiamato a stabilire
l´importo
dei compensi dei componenti dei collegi sindacali di
tre
società partecipate (Agemont, Fvg Strade e Insiel), "ha
previsto -
come ha spiegato lo stesso assessore Peroni - una
riduzione
del 10 per cento rispetto alle remunerazioni percepite
dagli
attuali revisori dei conti".
Relativamente
invece ai compensi degli amministratori di Ares Srl
e Agemont
Spa, è stata determinata nel primo caso una indennità
per
l´Amministratore unico di 10 mila euro, (in precedenza
l´intero
organo amministrativo di Ares, tre componenti, percepiva
un
compenso complessivo di 20 mila euro). Per Agemont un compenso
annuale
dell´Amministratore unico di mille euro (il costo
precedente
del Consiglio di Amministrazione di Agemont nel 2012
risultava
essere di circa 50 mila euro).
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PATTO DI STABILITÀ, ECCO IL RIPARTO DELLA PRIMA QUOTA 2013. QUASI 100 MILIONI DI EURO CHE PERMETTERANNO A COMUNI E PROVINCE DI PAGARE FORNITORI E FARE INVESTIMENTI UTILIZZANDO LE PROPRIE RISORSE BLOCCATE DALLE NORME NAZIONALI. |
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Bologna,
25 giugno 2013 - La Giunta della Regione
Emilia-romagna ha deliberato la ripartizione della prima quota 2013 di
potenzialità di spesa che, in virtù degli accordi tra le Regioni e il Governo e
le leggi regionali in materia di patto di stabilità, viale Aldo Moro
distribuisce al sistema delle autonomie. Si tratta di quasi 100 milioni di euro
che permetteranno a Comuni e Province di
pagare i fornitori e di fare investimenti utilizzando risorse proprie ma che, stante i vincoli nazionali in materia
di patto di stabilità, non potrebbero usare.
Nello
specifico si tratta di 10,1 milioni in provincia di Piacenza, 11,6 nel
parmense, 10,5 nel reggiano, 9,5 nel modenese, 15,2 nel bolognese, 6,2 nel
ferrarese, 8,4 nel ravennate, 19,6 in provincia di Forlì-cesena e 8,1 nel
riminese.
In questo
primo riparto, alla luce di norme nazionali e precise richieste delle
amministrazioni locali e dei loro rappresentanti, la metà delle risorse è stata
riservata ai piccoli Comuni quelli che, per la prima volta, sono soggetti alle
norme del patto nazionale.
Nei prossimi
giorni la Regione provvederà a una nuova ripartizione di risorse: 9 milioni di
euro riservate esclusivamente ai Comuni colpiti dal terremoto del 2012, così
come, a seguito della conversione in legge dell’apposito decreto governativo,
agli enti danneggiati dal terremoto saranno destinati altri 50 milioni di euro
di potenzialità di spesa per azzerare completamente i vincoli nazionali in
materia di patto di stabilità.
“Dal 2010
a oggi la Regione ha “liberato” oltre 400 milioni di euro di potenzialità di
spesa permettendo così alle aziende di vedersi pagati lavori già fatti e di
avere liquidità, una vera e propria boccata di ossigeno in questo difficile
momento”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio
della Regione Emilia-romagna, che ricorda come in autunno, come avvenuto negli
ultimi anni, ci sarà un ulteriore riparto di potenzialità di spesa per i Comuni
e le Province dell’Emilia-romagna. “In questo modo cerchiamo di far da volano
alla ripresa economica”, sottolinea Saliera.
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LAZIO DEFINIRE INSIEME LA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO. PRIMO INCONTRO IL 25 GIUGNO |
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Roma, 25
giugno 2013 - Un confronto partecipato tra la Regione Lazio e le parti
istituzionali, economiche e sociali per definire insieme la programmazione del
Fondo Sociale Europeo.
È questo
lo scopo dell’incontro “Lazio Idee Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – Proposte e
progetti per migliorare la vita delle persone” in programma il 25 Giugno
all’Auditorium Parco della Musica a partire dalle ore 9.30.
All’iniziativa
parteciperanno il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco
di Roma, Ignazio Marino e il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano
Smeriglio.
Prenderanno
la parola esponenti di imprese, istituzioni, università, enti di formazione e
di ricerca che operano nel territorio del Lazio. L’iniziativa è un importante
momento di ascolto delle idee dei cittadini.
L’incontro
del 25 Giugno sarà il primo di una serie di eventi che si svolgeranno su tutto
il territorio regionale per raccogliere proposte e progetti sul tema della
programmazione del Fondo Sociale Europeo.
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REGIONE BASILICATA, COMMISSIONI APPROVANO RENDICONTO FINANZIARIO 2012 |
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Potenza, 25
giugno 2013 - Le cinque Commissioni permanenti del Consiglio regionale (Affari
Istituzionali, Bilancio e Programmazione, Attività produttive e Territorio,
Politica sociale, Controllo Verifica e Monitoraggio), riunite in seduta
congiunta, hanno approvato ieri a maggioranza il disegno di legge della Giunta
sul “Rendiconto generale della regione Basilicata per l’esercizio finanziario
2012”. Ogni Commissione ha votato separatamente sul testo, che passa ora
all’attenzione dell’Aula per la definitiva approvazione. Favorevoli al
provvedimento i consiglieri di Pd, Idv, Psi, Pu, Sel, Udc e Gaudiano e Singetta
del gruppo Misto; contrario il Pdl; astenuto Navazio del Gruppo Misto.
L’approvazione
del provvedimento è stata preceduta dall’audizione del presidente della
Regione, Vito De Filippo, e del dirigente generale del Dipartimento Presidenza
della Giunta, Angelo Nardozza, che hanno risposto alle domande dei consiglieri
su diversi aspetti di carattere tecnico – finanziario e politico. Per la prima
volta, a seguito della recente normativa nazionale (decreto legge n. 174/2012
2012 sulle “Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli
enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone
terremotate nel maggio 2012”, convertito nella legge n. 213/), l’approvazione
del Rendiconto finanziario delle Regioni viene preceduta dal giudizio di
parifica della Corte dei Conti, che in Basilicata (seconda Regione dopo la
Lombardia) si è espressa il 20 giugno scorso. Sul piano finanziario, nel 2012
la Regione Basilicata ha rispettato i limiti imposti dalla normativa nazionale
in materia di Patto di Stabilità, capacità di indebitamento, equilibri di cassa
ed equilibri di bilancio per la gestione di competenza.
Alla
riunione congiunta delle Commissioni hanno partecipato i consiglieri Di Sanza,
Petrone, Robortella e Straziuso (Pd), Castelluccio, Giordano, Napoli e Pagliuca
(Pdl), Gaudiano, Navazio e Singetta (Gm), Mancusi e Mollica (Udc), Vita (Psi),
Romaniello (Sel), Scaglione (Pu) e Autilio (Idv).
A margine
della riunione congiunta si sono riunite anche la prima Commissione (che ha
eletto Pagliuca vicepresidente con 15 voti e 13 schede bianche) e la terza
Commissione, che ha esaminato un disegno di legge della Giunta su “Disposizioni
urgenti in materia di attività produttive”. In assenza dell’assessore Pittella,
sul provvedimento è stato audito Vito Marsico, dirigente del Dipartimento
Attività Produttive. Poi, durante la votazione finale sull’intero testo del
ddl, il consigliere Navazio (Gm) ha chiesto la verifica del numero legale.
Oltre a lui ed al presidente della Commissione Romaniello (Sel) erano presenti
in Aula in quel momento i consiglieri Robortella e Straziuso (Pd), Vita (Psi) e
Scaglione (Pu), per un totale di 14 voti. La seduta è stata quindi sciolta per
la mancanza del numero legale.
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OTTIMI CONSENSI PER LA REGIONE CALABRIA IN OCCASIONE DELL´ANNUALE COMITATO DI SORVEGLIANZA PON RICERCA & COMPETITIVITÀ |
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Catanzaro,
25 giugno 2013 - La Regione Calabria ha
ricevuto ottimi consensi in occasione dell´annuale Comitato di Sorveglianza Pon
Ricerca & Competitività tenutosi a Roma presso il Miur.
La Regione
era rappresentata dal Dirigente Generale del Dipartimento Cultura Massimiliano
Ferrara e dalla Dirigente del Settore Ricerca, Claudia Michela Paese. I dati
che sono stati presentati dal Direttore generale del Miur Emanuele Fidora e da
Fabrizio Cobis Adg del Pon, alla presenza dei rappresentanti comunitari e delle
altre Regioni Convergenza (Puglia, Sicilia e Campania), confermano il trend di
crescita delle performance regionali ottenuti nell´ultimo triennio nel settore
Ricerca ed innovazione. In particolare, e´ emerso che per quanto riguarda
l´Asse I - sostegno ai mutamenti strutturali - la Calabria risulta - come da
Rapporto Annuale di Esecuzione (Rae) 2012 - "la Regione più virtuosa in
termini di rapporto pagamenti/impegni con una percentuale pari al 55.6% (rispetto
ad una media del 44.5%)." Per quanto riguarda poi l´Azione: Distretti di
alta tecnologia e relative reti, sempre riportando letteralmente uno stralcio
del Rae: "la Calabria si distingue per una maggiore capacità di effettivo
utilizzo delle risorse, con un volume di spesa che ammonta a 7,11 milioni di
euro, pari al 41,4% del totale degli impegni ad essa riferiti, ponendosi ben al
di sopra del valore percentuale riferito al complesso dell´Azione (5,4%)."
Per quanto concerne la parte relativa agli investimenti che rientrano nei
cosiddetti Piani d´innovazione industriale (Pia) dall´analisi territoriale dei
dati, la Regione nella quale si concentra il maggior numero di investimenti
e´la Campania, con un valore di impegni pari a 87,32 milioni di euro, seguita
dalla Calabria con impegni per un volume complessivo pari a 83,22 milioni di
euro. Con riferimento all´effettiva capacità di utilizzo delle risorse e´
quest´ultima, la Regione Calabria, con un ammontare di pagamenti pari a 46,17
milioni di euro e un rapporto tra pagamenti ed impegni dell´55.5%, a realizzare
la prestazione migliore, superando tra l´altro la performance dell´intera
misura (40,6%). I dati di cui sopra, confermano i risultati recentemente
registrati a livello di Programmi operativi regionali Fesr e Fse,
specificatamente ai segmenti Ricerca ed Innovazione. Infatti, la Calabria ha
registrato negli ultimi due anni significativi miglioramenti dei principali
indicatori relativi alla produzione e diffusione di conoscenza. Le politiche di
innovazione, poste in essere a partire dal 2010, tese alla creazione di un
Sistema regionale dell´innovazione di cui la Calabria non era dotata,
cominciano a produrre i primi importanti risultati. La Regione in ambito
europeo dopo essere ascritta tra le Regioni “full absorbers” per quanto
riguarda i fondi strutturali nel settore dell´innovazione, si accinge a
lasciare il gradino più basso nel ranking redatto annualmente dall´Unione
Europea nell´ambito del Regional Innovation Scoreboard 2012 cioè Low innovator
Region per approdare nel livello successivo di Low Moderate innovator Region.
Un altro strutturale cambiamento che lascia ben sperare per l´avvio della
prossima programmazione comunitaria 2014-2020.
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BOLZANO: INDENNITÀ E RIMBORSI PER LE ELEZIONI PROVINCIALI 2013 |
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Bolzano,
25 giugno 2013 - Partita da tempo la
macchina organizzativa delle elezioni provinciali 2013, la Giunta ha definito
nella seduta del 24 giugno indennità e rimborsi per i Comuni, gli elettori
all´estero e i presidenti di seggio.
Per la
prima volta alle elezioni provinciali - fissate per domenica 27 ottobre 2013 -
i 24mila elettori altoatesini residenti all´estero e iscritti nello specifico
registro Aire potranno utilizzare il voto per corrispondenza, che comporterà un
risparmio di circa 1,5 milioni di euro per le casse provinciali rispetto al
2008.
Cinque
anni fa infatti, alle ultime consultazioni provinciali, erano stati 5mila i
cittadini con diritto di voto rientrati in Alto Adige per recarsi alle urne, ai
quali era andato un rimborso di circa 2 milioni di euro. Da quest´anno invece
potranno votare per posta, come previsto dalla nuova legge elettorale
provinciale. La Giunta ha quindi ridotto l´impegno di spesa a 450mila euro.
La Giunta
ha inoltre confermato una indennità di 200 euro ai 400 presidenti di seggio
(tante sono le sezioni elettorali) e un contributo di 9.500 euro al Consorzio
dei Comuni per il lavoro tecnico-amministrativo-organizzativo legato alle
elezioni. Ai 116 Comuni andranno invece una quota fissa di 2.424 euro e 2,08
euro per ciascun elettore.
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PUGLIA: SUL PATTO DI STABILITÀ REGIONALE VERTICALE INCENTIVATO PER L’ANNO 2013. |
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Bari, 25
giugno 2013 - Svolto il 21 giugno un incontro con Anci Puglia ed Upi Puglia per
fare il punto della situazione in ordine all’ attivazione del patto di
stabilità regionale verticale incentivato per l’anno 2013. Il patto regionale
verticale incentivato è l’istituto che consente alle regioni, a fronte di un
contributo statale, di cedere spazi finanziari agli enti locali che questi
utilizzano per pagare i propri debiti. Regione, Province e Comuni pugliesi
hanno convenuto che i tetti di spesa ai quali è sottoposta la Puglia in base
alla vigente legislazione statale non consente, al momento, l’attivazione del
prezioso istituto di flessibilizzazione territoriale dei margini di spesa
consentiti dal patto di stabilità interno con grave danno per l’economia
pugliese. Se tale istituto fosse attivato nell’anno 2013 Province e Comuni
potrebbero effettuare maggiori pagamenti per circa 100 milioni di euro e la
Regione Puglia eviterebbe la riduzione delle risorse trasferite per circa 80
milioni di euro. “Abbiamo concordato – dice l’assessore Di gioia al termine
della riunione-di sollecitare gli Organi di governo centrale e la Conferenza
delle Regioni ad assumere ogni utile iniziativa che attenui le difficoltà
esistenti, in primo luogo “l’iniquità” del riparto interregionale delle
disponibilità di spesa del comparto Regioni, nonchè l’avvenuto adeguamento “al
ribasso” del tetto di competenza al livello, penalizzante in modo particolare
per la Puglia, di quello di cassa, al fine di consentire alla Regione Puglia
l’attivazione del patto regionale verticale incentivato ed alle imprese, ai
cittadini ed alle istituzioni pugliesi di avere pari opportunità rispetto a
quelli delle altre regioni.”
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SARDEGNA, ZONA FRANCA: CAPPELLACCI, BATTAGLIA DI TUTTI I SARDI |
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Cagliari,
25 giugno 2013 - "Questa è la battaglia di tutti i sardi". Lo ha
dichiarato il presidente Cappellacci intervenendo all´assemblea convocata
insieme ai sindaci e ai movimenti dinanzi a Montecitorio. "Smettiamo di
dividerci - ha aggiunto Cappellacci - dinanzi alle questioni cruciali per il
futuro della nostra isola. Siamo qui - ha evidenziato - per chiedere l´apertura
di un confronto con il governo nazionale sulle rivendicazioni, portate avanti
dai movimenti, contenute nei documenti approvati da quasi 350 Comuni della
nostra isola e che anche oggi abbiamo sintetizzato nella delibera approvata
dalla Giunta. In primo luogo, la revisione dell´art. 10 dello Statuto speciale
affinché la Regione possa, senza gravare sul bilancio statale, istituire
crediti di imposta, modificare le aliquote dei tributi erariali fino ad
azzerarle, e concedere esenzioni, detrazioni, deduzioni, anche oltre i limiti
stabiliti dallo Stato. In secondo l´immediata attuazione alle disposizioni del
d.Lgs. N.75/1998 che prevedono l’attivazione dei punti franchi. In terzo luogo,
rivendichiamo il completamento in sede europea, con il sostegno dello Stato,
delle procedure di modifica dell’art. 3 del codice doganale comunitario per
collocare tutta la Regione al di fuori del territorio doganale della Comunità
Europea e, conseguentemente, attivare in Sardegna la zona franca integrale
doganale e fiscale. Rivendichiamo inoltre l’attivazione in Sardegna del regime
fiscale al consumo previsto dalla Legge 1 novembre 1973, n. 762.
"Chiediamo
quindi un riconoscimento che non può essere considerato un privilegio - ha
aggiunto il presidente della Regione -, ma un vero e proprio diritto ed una
misura compensativa degli svantaggi derivanti dalla oggettiva condizione di
insularità. La Sardegna non chiede nuove forme di assistenzialismo, ma
strumenti che permettano di rialzarci dalle macerie della crisi e di decenni di
scelte sbagliate per creare vero sviluppo".
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PO FESR, DE FILIPPO: PREMIATI ANCORA UNA VOLTA IMPEGNO E CAPACITÀ “COME BASILICATA ABBIAMO SEMPRE PENSATO IN CHIAVE EUROPEA CONSAPEVOLI CHE I PRINCIPI DELLA UE RAPPRESENTINO UN TRAMPOLINO DI LANCIO PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DEI NOSTRI TERRITORI” |
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Potenza, 25
giugno 2013 - “Ancora una volta
registriamo un primato positivo nella programmazione comunitaria, siamo una
delle regioni più virtuose del Mezzogiorno e fra le prime in Italia. Questo
dato ci inorgoglisce perché premia l’impegno costante e la capacità progettuale
che da sempre hanno caratterizzato la nostra politica comunitaria e nella quale
abbiamo investito tante energie”. Così, il presidente della Regione Vito De Filippo
commentando i dati emersi dal Comitato di Sorveglianza sul Po Fesr.
“Come
Basilicata – ha proseguito De Filippo – abbiamo sempre pensato in chiave
europea consapevoli che i principi della Ue rappresentino un trampolino di
lancio per la crescita e lo sviluppo dei nostri territori. Per noi l’Europa non
rappresenta solo una fonte finanziaria, ma è una scelta strategica, e per
questo continuiamo a credere che un futuro europeo per la nostra regione sia
indispensabile. I risultati positivi fin qui raggiunti - ha concluso il
presidente - devono rappresentare non un punto d’arrivo, ma un input per
continuare a fare bene”.
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TOSCANA: CONSULTA, SÌ ALLA LEGGE SULLE AGEVOLAZIONI A CHI FINANZIA LA CULTURA |
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Firenze, 25
giugno 2013 – E’ legittimo riconoscere agevolazioni fiscali su Irap e Irpef a
chi effettua donazioni a favore di iniziative culturali e di progetti di
valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale. E’ quanto stabilisce
la sentenza della Consulta che ha dichiarato infondata la questione di
legittimità costituzionale sollevata dal Governo nei confronti della legge
toscana 45/2012, che prevede la possibilità di ottenere sconti per i privati o
le aziende che finanziano la cultura.
“Una buona
e bella notizia per la Toscana – commentano soddisfatti gli assessori a
bilancio e finanze, Vittorio Bugli, e cultura, Cristina Scaletti –, che sarà
utile anche alle altre Regioni”.
In base
alla sentenza questo tipo di agevolazioni fiscali non possono dunque essere
precluse alla Regione, per le quali è anzi possibile, come peraltro stabilisce
la normativa statale in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione,
modificare le aliquote con propria legge, disponendo esenzioni, detrazioni,
deduzioni che non siano in contrasto con le legge dello Stato e con le
normative comunitarie.
“Ora –
puntualizza Bugli – ciascuna Regione a statuto ordinario, a partire dal 2013,
potrà anche, con propria legge, ridurre le aliquote Irap fino ad azzerarle e
disporre deduzioni dalla base imponibile. Investire in cultura ora sarà più
facile e farà bene a tutti: alla collettività, che potrà avere una chance in
più per arricchirsi con nuove iniziative culturali e mantenere meglio il suo
meraviglioso patrimonio culturale e paesaggistico, e al privato, che investendo
in questo potrà trovare utilità. Certamente questo non risolve il problema di
ristabilire la dignità e l’importanza della cultura nel nostro Paese, né tanto
meno solleva lo Stato dall’assumersi fino in fondo le sue responsabilità. Ma
questo strumento può comunque aiutare e siamo orgogliosi che questo possa
avvenire per iniziativa della Toscana”.
“Questa sentenza – sottolinea Scaletti – certifica, anche sul piano
della legittimità costituzionale, una scelta di grande valore politico e di
vera e propria svolta. In un paese tradizionalmente poco amico di chi investe
in cultura, abbiamo voluto legare virtuosamente
sostegno alle attività culturali e politica fiscale, dimostrando che
contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e sostenere la
creatività è cosa che fa bene all’economia e alla vita civile e sociale della
comunità. E’ la stessa filosofia che ci ha portato, pur in presenza dei pesanti
tagli statali, a non togliere un euro alla cultura in Toscana e che il Governo
farebbe bene a fare propria”. |
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PROGRAMMAZIONE 2014-2020, LA REGIONE CALABRIA RAFFORZA IL CONFRONTO CON IL PARTENARIATO |
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Catanzaro,
25 giugno 2013 - Rafforzare la partecipazione attiva del Partenariato Istituzionale
ed Economico-sociale alla realizzazione della strategia europea da parte della
Regione Calabria, con nuovi strumenti e modalità di informazione,
comunicazione, formazione e supporto. Questa la proposta discussa nell’ambito
del secondo incontro tra la Regione Calabria e i rappresentanti del
Partenariato, che si è svolta nella sede del Dipartimento Programmazione
Nazionale e Comunitaria. L’incontro è stato presieduto da Giacomo Mancini,
assessore al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, affiancato
da Paola Rizzo, direttore generale del Dipartimento e Autorità di gestione del
Por Calabria Fesr 2007/2013. “A conclusione dell’ultimo Comitato di
sorveglianza abbiamo incassato con soddisfazione l’apprezzamento della
Commissione europea e del Governo italiano per il lavoro realizzato dalla
Regione sulla nuova programmazione”, ha affermato in apertura l’assessore
Mancini. “Questo ci spinge a proseguire nel nostro impegno, aperto al
contributo di tutti -ha sottolineato Mancini- per ottenere risultati utili alla
crescita della Calabria”. La parola è quindi passata all’Adg Paola Rizzo, che
ha descritto le azioni per il coinvolgimento del Partenariato Istituzionale ed
Economico-sociale nell’intero ciclo di programmazione 2014-2020. “Per assicurare
la massima trasparenza nelle fasi di confronto, l’Amministrazione regionale
intende garantire ai partner un sistema informativo efficiente, completo e
accessibile, in grado di assicurare adeguati flussi di comunicazione”, ha
sottolineato Paola Rizzo. Tra gli strumenti che l’Amministrazione è già pronta
a mettere in campo, un’area web interattiva da rendere disponibile on line al
Partenariato per condividere commenti e contributi, canali di comunicazione
periodici (newsletter, news on line), elaborazione e diffusione di materiale
informativo. La riunione è servita anche a fissare la data del confronto sugli
Indirizzi per la redazione del Documento di orientamento strategico relativo
alla nuova programmazione, presentati dalla Regione al Partenariato lo scorso 7
giugno a Lamezia Terme. La discussione, articolata su quattro Tavoli -lavoro e
competitività, ambiente, qualità della vita e inclusione sociale, istruzione e
formazione- si svolgerà nelle giornate del 27 e 28 giugno prossimi.
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EMERSIONE DAL LAVORO NERO, VENDOLA: REPRESSIONE MIRATA E INTELLIGENTE |
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Bari, 25
giugno 2013 - Battaglia contro il lavoro nero. È stato questo uno dei punti
affrontati il 21 giugno dalla Giunta allargata ai capigruppo consiliari.
La Giunta
con apposita delibera ha delegato l’Assessore regionale al Lavoro Leo Caroli di
procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro interforze per l’emersione
dal lavoro nero, contattando e convocando le Direzioni Regionali Territoriali
del Lavoro, l’Inps, l’Inail, le Forze dell’Ordine, a cui affidare l’incarico di
attuare la programmazione della Commissione Regionale per l’emersione del
lavoro nero.
“Abbiamo
ricevuto – ha spiegato il Presidente Vendola – da moltissimi soggetti
imprenditoriali, direi dal grosso del sistema d’impresa, una sollecitazione ad
aprire una questione con l’opinione pubblica e con il Governo centrale,
relativamente a quella forma di concorrenza sleale che rischia di far
inciampare tutto ciò che è economia legale. È una di quelle situazioni in cui
la moneta cattiva scaccia la moneta buona. Rischiamo di trovarci di fronte al
precipizio che inghiotte anche segmenti di grande prestigio di economia che
trainano il brand Italia e il brand Puglia in giro per il mondo e alla
strutturazione di una sorta di accettata economia illecita e talvolta
criminale”.
Secondo
Vendola “dal tessile, all’edilizia, all’autotrasporto e all’agricoltura il
problema della lotta contro il lavoro nero e l’illegalità è un problema di
tutela delle regole del mercato e di difesa dei diritti dei lavoratori. Abbiamo
costruito, per quanto riguarda l’attuazione della Legge n. 28/2006 un punto
molto equilibrato, relativamente all’indicazione degli indici di congruità,
differenziando il monitoraggio per piccola, media e grande impresa agricola,
con interventi in forma proporzionata alla grandezza delle aziende. In un
momento come questo, in cui si stanno riorganizzando i clan, il rischio è che
il territorio occupato dall’illegalità diventi un territorio occupato dalla
criminalità organizzata”.
“Oggi
abbiamo la messa in campo di un lavoro comune con le forze dell’ordine – ha
concluso Vendola – per consentire, anche sulla base di attività finanziate
dalla Regione Puglia, una repressione mirata e intelligente di tutto ciò che è
economia illegale. Su questa base io intendo aprire formalmente una questione
con il Ministro dell’Interno, dello Sviluppo Economico, del Lavoro per lanciare
un’allerta generale in tutta Italia. Questa è una fase in cui si rischia di
sottovalutare un fenomeno che viene talvolta giustificato da una sorta di
logica della sopravvivenza”.
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LA REGIONE MARCHE PENSA AL PICENO ED È CONSAPEVOLE DELLA GRAVE CRISI OCCUPAZIONALE E SOCIALE CHE ATTRAVERSA |
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Ancona, 25
giugno 2013 - “La Regione Marche pensa al Piceno ed è consapevole della grave
crisi occupazionale e sociale che attraversa. Sulla drammatica vicenda
dell’Haemonetics si è mossa immediatamente chiedendo alla proprietà una
dilazione dei termini della chiusura per permettere di avere più tempo per
trovare nuovi acquirenti e, in collaborazione con la Confindustria, prenderemo
contatti con il Ministero del lavoro per verificare e studiare possibili
strumenti di ammortizzazione sociale se sarà accolta la richiesta di allungare
i tempi di chiusura dello stabilimento. Per contribuire a contrastare la crisi
del Piceno, nella rimodulazione degli ex fondi Fas voglio ricordare il fondo di
circa 2,9 milioni di € per il rilancio e il sostegno delle imprese utilizzabile
esclusivamente per il Piceno. Ancora: siamo intervenuti con un intervento in
cofinanziamento con la Provincia per l’incubazione di 20 imprese a Villa Tofani
(che è stata recuperata sostanzialmente con risorse regionali). Sono andati in
porto e sono stati difesi da possibili decurtazioni interventi previsti dal Fas
di grande rilievo per lo sviluppo del Piceno quali quelli per l’elettrificazione
della ferrovia. Sono andati avanti gli interventi per l’estensione della banda
larga a tutto il territorio Piceno. Sono stati investiti milioni di euro per i
progetti integrati territoriali, per valorizzare i beni culturali e ambientali,
essenziali per qualificare e migliorare l’offerta turistica. E’ finalmente
andato in porto l’intervento per la messa in sicurezza della foce del Tronto
con la realizzazione del nuovo ponte stradale e l’intervento, in corso, sul
ponte ferroviario. Proprio ieri, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni,
insieme al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi, abbiamo di nuovo
sollecitato il Sottosegretario De Vincenti a rimettere in piedi il Protocollo
di Intesa Val Vibrata-val Tronto di fondamentale importanza per queste due aree
di confine. Per quanto concerne la riqualificazione dell’area ex Sgl Carbon
portata avanti con decisione dal 2007 ad oggi dalla Regione e dalla precedente
Amministrazione Provinciale, noi stiamo facendo pienamente il nostro dovere,
favorendo l’insediamento del Polo tecnologico e di ricerca. Il Comune di
Ascoli, al quale era demandata la redazione del Pru, non è invece riuscito ad
esercitare alcun ruolo per limitare l’entità delle volumetrie da realizzare.
Castelli pertanto non giochi sull’ambiguità: questo era il contenuto della
delibera esaminata e solo su questo il Pd si è astenuto. Ricordo infine al
Sindaco Castelli che se ha potuto inaugurare in prima fila l’elettrificazione
della tratta ferroviaria Ascoli – Porto d’Ascoli, il Poliambulatorio ex Gil,
l’autostazione dei pullman, se può realizzare il Polo Universitario all’ex
Mazzoni e se potrà risolvere il problema delle ex Case Minime lo deve
interamente alla Regione e non ad altri. Certo, siamo tutti consapevoli che la
situazione economico-occupazionale del Piceno non è certo meno drammatica di
quella del Fabrianese: ma è anche certo che noi stiamo facendo e faremo la
nostra parte con grande determinazione”.
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BOLZANO: APPROVATO IL PIANO PROVINCIALE PER IL LAVORO |
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Bolzano,
25 giugno 2013 - Via libera della Giunta
provinciale al piano pluriennale per il lavoro, il documento programmatico che
contiene le strategie in tema di politiche occupazionali per il periodo
2014-2020. "L´alto Adige resta tra le regioni più virtuose a livello
europeo - ha spiegato Durnwalder - ma occorre dare risposte a chi cerca
un´occupazione". Tra i punti qualificanti il patto fra generazioni e gli
sgravi fiscali.
Una tasso
di disoccupazione che per la prima volta ha superato il "muro" del
4%, con un picco dell´11% nella fascia dei lavoratori più giovani. Questi dati
hanno spinto nei mesi scorsi la Giunta provinciale ad anticipare di un anno i
tempi relativi alla stesura del piano provinciale per il lavoro. Il percorso,
partito quest´inverno con il blog interattivo http://www.pattolavoro.it/ è proseguito
con la discussione e l´approvazione del piano da parte della Commissione
impiego: il 24 giugno il via libera definitivo dell´esecutivo di Palazzo
Widmann, che ha dato l´ok alle 44 misure del piano, alcune delle quali dovranno
essere attuate tramite regolamenti e modifiche legislative.
"Il
nostro obbligo - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - è quello di
dare risposte concrete a chi cerca un´occupazione". Un´emergenza che,
seppure in maniera minore rispetto al resto d´Italia e d´Europa, riguarda anche
una fetta della popolazione locale. Tutto ciò nonostante l´Alto Adige abbia già
superato l´obiettivo stabilito dall´Unione Europea per il 2020, ovvero il
raggiungimento del 75% per quanto riguarda l´occupazione nella fascia di età
20-64 anni. "Siamo al 76,9% - ha spiegato Durnwalder - e contiamo di
arrivare all´80% entro il 2020. Per fare un raffronto, l´Austria è al 75,6%, il
Trentino al 70%, e l´Italia al 61,2%".
"Uno
dei passaggi chiave del piano riguarda il patto tra generazioni - sottolinea
l´assessore al lavoro Roberto Bizzo - che consente a chi si trova a pochi anni
dal termine della carriera lavorativa di ridurre volontariamente il proprio
orario, con una decurtazione dello stipendio ma senza conseguenza sulla futura
pensione, favorendo l´inserimento dei giovani". Progetti straordinari,
sempre per i giovani, riguardano la formazione e l´inserimento nel mondo del
lavoro, mentre per i lavoratori in età avanzata sono previsti contributi
straordinari per chi assume a tempo indeterminato disoccupati di lungo periodo
con più di 55 anni.
Per il
rilancio del settore edile si punta inoltre sull´anticipo ai privati degli
sconti fiscali previsti a livello statale per ristrutturazioni e risparmi
energetici, e su un programma di risanamento degli edifici pubblici, mentre una
novità importante riguarda l´Irap. "Le aziende che offrono contratti a
tempo indeterminato - prosegue Bizzo - saranno esentate dal pagamento
dell´imposta su ogni nuovo lavoratore assunto per un periodo di tre anni: in
questo modo riduciamo il costo del lavoro in maniera sostanziale e senza
burocrazia"
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CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO, LA CDC DI LODI PROMUOVE QUATTRO BANDI |
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Lodi, 25
giugno 2013 - Diverse misure previste
per garantire il massimo sostegno al nucleo familiare, con iniziative di
conciliazione famiglia-lavoro. La Camera di Commercio di Lodi promuove quattro
bandi di Regione Lombardia, tutti incentrati sulla work-life balance.
In campo,
nell’ordine, Dote Conciliazione – Servizi alla Persona, dedicato ai genitori
che rientrano al lavoro dopo il congedo per la nascita di un figlio, che
concede un rimborso sull’acquisto di servizi di cura e di conciliazione.
Requisito essenziale è che il genitore rientri da un congedo di almeno un mese
per maternità/paternità fino al terzo anno di vita del figlio e che faccia
richiesta di dote entro due mesi dal rientro al lavoro. Il valore massimo della
dote è di 1.600 euro, in rate mensili da 200. Il termine di scadenza del bando
è il 31/12/2013 e le domande devono pervenire online attraverso il portale
http://gefo.Servizirl.it/dote/
Segue Dote
Lavoro – Voucher di Conciliazione Servizi alla Persona, per favorire il
reinserimento al lavoro dopo un periodo di instabilità occupazionale, dovuta a
carichi di cura e familiari da conciliare con gli impegni lavorativi. Il
voucher fornisce quindi un aiuto economico a coloro che sono rientrati da poco
nel mercato del lavoro e che necessitano dell’utilizzo di servizi di cura e
conciliazione per figli minori o anziani e disabili a carico. Per richiedere il
voucher, del valore di 1.600 euro, è necessario avere un contratto di lavoro
subordinato, sottoscritto dal 1 luglio 2012 con durata residua di almeno 3
mesi. È necessario poi essere stati precedentemente disoccupati per almeno 6
mesi, in mobilità o in un percorso di ricollocazione di Regione Lombardia. È
poi necessario avere figli a carico tra i 3 mesi e i 14 anni e/o dover
assistere persone con handicap grave. Il termine di scadenza del bando è il
30/11/2013 e le domande devono pervenire online attraverso il portale
http://gefo.Servizirl.it/dote/
Dal lato
azienda c’è poi il bando “Sperimenta la flessibilità, migliora la tua azienda”,
che promuove presso le Mpmi lombarde con meno di 250 dipendenti buone pratiche
e modelli organizzativi flessibili che possano coniugare le esigenze aziendali
e i bisogni di conciliazione dei dipendenti. L’intervento consiste in una
consulenza gratuita e personalizzata in azienda con un esperto di
organizzazione che potrà definire un Piano di Flessibilità e/o Piani di Congedo
di maternità e paternità. È necessario registrarsi sul sito
http://www.Finlombarda.it/conciliazionevitalavoro e inviare domanda tramite Pec
a conciliazionevitalavoro@pec.Finlombarda.it, entro il 31/07/2013.
Infine il
bando Sostegno al welfare aziendale e alla conciliazione famiglia-lavoro, che
intende promuovere e incentivare iniziative di welfare aziendale e
interaziendale, favorendo il mantenimento dell’occupazione, in particolare
femminile e sostenendo la famiglia nei suoi compiti di cura. Tra gli interventi
ammissibili: la flessibilità aziendale, la cura dei figli, l’accudimento e
l’assistenza a familiari con disabilità e/o non autosufficienti, il supporto
economico-finanziario e sociale, il benessere dei dipendenti e il time saving,
progetti di innovazione sociale, l’incentivazione per promuovere l’utilizzo dei
congedi parentali paterni, il sostegno al rientro dei dipendenti dalla
maternità, congedi parentali o lunghi
periodi di assenza per malattia. I progetti devono avere durata di 12 mesi e il
contributo può coprire fino a un massimo dell’80% della spesa ritenuta
ammissibile fino a un massimo di 100.000 euro. Il contributo sarà calcolato in
base al numero dei destinatari: 10.000 euro fino a 10 dipendenti, 50.000 da 11
a 50, 75.000 da 51 a 250, 100.000 oltre i 250 dipendenti. La domanda deve
pervenire tramite Gefo entro il 30/09/2013.
Il
workshop di presentazione delle misure è in programma per giovedì 27 giugno,
dalle 17 alle 19 presso la sede camerale di via Haussmann 15. L’incontro,
introdotto da Camera di Commercio, Ster e Direzione Sociale Asl Lodi, vedrà la
partecipazione di esperti di Regione Lombardia, Finlombarda Spa e Variazioni
Srl. Seguirà aperitivo.
Per
informazioni: Ufficio Promozione, tel. 03714505222 - 234, e-mail:
promozione@lo.Camcom.it
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UMBRIA: PARITÀ DI GENERE, APPELLO AI SINDACI DA CENTRO REGIONALE PARI OPPORTUNITÀ: SI ATTUI LA NUOVA NORMATIVA PER IL RIEQUILIBRIO DELLE RAPPRESENTANZE IN CONSIGLI E GIUNTE |
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Perugia, 24 giugno 2013 - In vista della scadenza del
26 giugno, il Centro pari opportunità della Regione Umbria ricorda ai Sindaci
dei Comuni umbri gli adempimenti da compiere in attuazione della legge
215/2012, che fissa le "disposizioni per promuovere il riequilibrio delle
rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli Enti locali e nei
Consiglio regionali". La presidente del Centro, Daniela Albanesi, e la
coordinatrice della Commissione Pari Opportunità dell´Anci-umbria, Rita
Zampolini, hanno inviato una lettera a tutti i Sindaci umbri per richiamare le
novità introdotte dalla legge che modifica nella sostanza, in particolare per i
Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, alcune disposizioni del Testo
Unico degli Enti locali "con l´intento di garantire e non più solo
promuovere la parità di genere". Da qui, spiegano, le nuove previsioni
sulle quote di lista, in virtù delle quali nessuno dei due sessi può essere
rappresentato nelle liste per le elezioni dei consigli comunali in misura
superiore ai due terzi delle candidature, e sulla doppia preferenza di genere
con la quale ciascun elettore potrà esprimere due voti di preferenza, purché
siano candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l´annullamento della
seconda preferenza.
Entro il
26 giugno, in base alla nuova normativa, dovranno essere adeguati gli Statuti e
i regolamenti comunali con la modifica di tutte le disposizioni circa le
modalità di nomina di rappresentanti del Comune "per garantire la presenza
di entrambi i sessi" sia nelle Giunte e negli organi collegiali non
elettivi dei Comuni sia negli enti, aziende e istituzioni che ne
dipendono. Nella composizione della
Giunta, si rileva nella lettera alle amministrazioni comunali, viene stabilito
che il Sindaco, nel nominare gli assessori, rispetti "il principio di pari
opportunità tra uomini e donne garantendo la presenza di entrambi i
sessi", norma che può dirsi rispettata "solo se si traduce in una
equilibrata presenza di donne e uomini sia sotto il profilo numerico che
qualitativo".
"La
disparità di rappresentanza tra i generi - affermano la presidente del Centro
regionale pari opportunità e la coordinatrice della Commissione pari
opportunità dell´Anci Umbria - non attiene esclusivamente ai diritti delle
donne, ma interroga innanzitutto la democraticità dei sistemi di governo.
Facciamo, pertanto, appello alla sensibilità dei Sindaci della nostra regione -
concludono - affinché assicurino l´attuazione dei nuovi dettati normativi, ricordando
loro che ogni futura nomina, in violazione dei principi in materia di pari
opportunità, potrebbe essere a rischio di annullamento".
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BOLZANO - INDAGINE SU DIFFERENZIALE RETRIBUTIVO TRA UOMINI E DONNE |
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Bolzano,
25 giugno 2013 - Anche in Alto Adige il differenziale retributivo tra donne e
uomini è sempre più frequentemente oggetto di discussione. Invece di condurre
un dibattito oggettivo spesso però prevalgono argomentazioni soggettive che
portano a un’immagine distorta della situazione reale: “È troppo riduttivo
affermare che la retribuzione dipende dal genere del dipendente. Dobbiamo
considerare anche altre motivazioni per le quali le donne guadagnano meno degli
uomini”: questo il commento di Michl Ebner, presidente della Camera di commercio,
ai risultati di un recente recente studio dell’Astat – l’istituto di statistica
della Provincia autonomia di Bolzano, in base al quale emerge che in Alto Adige
la retribuzione lorda delle donne occupate a tempo pieno è in media del 17 per
cento inferiore a quella degli uomini. Un’analisi presentata recentemente
dall’Ipl (Istituto promozione lavoratori) sulle aziende con più di 100
dipendenti evidenzia invece un divario retributivo addirittura pari al 28 per
cento. A parte la questione su quale numero sia effettivamente rappresentativo
per l’Alto Adige, esistono anche altri fattori che incidono su tali differenze.
Lo studio
dell’Astat confronta le retribuzioni lorde dei lavoratori e delle lavoratrici.
Se invece si analizzasse la retribuzione netta, la differenza diminuirebbe a
causa della tassazione progressiva dei redditi. Da un’analisi dell’età dei
lavoratori e delle lavoratrici emergono maggiori differenze retributive con
l’aumentare dell’età. Ciò dipende in parte anche dal fatto che una donna che oggi
ha 50 o 60 anni in passato aveva meno possibilità di seguire una formazione o
intraprendere degli studi. Le donne di età più avanzata vantano quindi spesso
un’istruzione inferiore dei loro colleghi maschi e guadagnano pertanto anche
meno. Oggi la situazione è diversa: le studentesse altoatesine superano del 33
per cento gli studenti maschi, eliminando così lo svantaggio dell’istruzione e
creando i presupposti perché la situazione si inverta in futuro. Lo studio
citato analizza il numero di giorni di lavoro dei dipendenti a tempo pieno
senza considerare le ore effettivamente prestate. L’istituto tedesco di ricerca
del mercato del lavoro e delle professioni ha dimostrato che gli uomini
occupati a tempo pieno lavorano all’anno circa 100 ore (pari al 5,5 per cento)
in più delle donne occupate a tempo pieno. Già così si spiega quasi un terzo
del differenziale retributivo.
Anche la
scelta professionale delle donne si differenzia da quella degli uomini. Le
donne scelgono il lavoro in base a interessi, esigenze e abilità differenti.
Optano ad esempio in misura superiore alla media per un’occupazione nel settore
pedagogico che di norma è meno retribuito di un lavoro fisico o tecnico, svolto
prevalentemente da uomini. Inoltre le donne ambiscono meno frequentemente a posizioni
dirigenziali rispetto agli uomini, quasi sempre per motivi famigliari. Un
confronto tra retribuzioni ha solo senso se effettuato sulla base delle stesse
mansioni e responsabilità. Anche gli uomini percepiscono retribuzioni
differenti a seconda delle mansioni che svolgono in un’impresa. Spesso si
afferma che le donne sono più moderate nelle loro richieste salariali e che si
attendono un salario più basso. Uno studio del Ministero federale tedesco per
famiglie, donne e giovani, conferma che le donne richiedono effettivamente una
retribuzione inferiore, dando però più importanza al posto di lavoro sicuro e a
tempo indeterminato e alle prestazioni sociali quali orari di lavoro flessibili
o conciliazione di famiglia e lavoro. Su questo punto già oggi molte imprese
altoatesine cercano di venire incontro a collaboratori e collaboratrici.
Per i
motivi su esposti non è corretto motivare il differenziale retributivo tra
donne e uomini – che sicuramente esiste – solo con l’appartenenza di genere. Va
invece analizzato in modo differenziato per non lanciare falsi segnali a
lavoratrici e lavoratori, genitori, giovani, imprese e non per ultimo anche
alla politica.
La Camera
di Commercio di Bolzano si impegna per pari condizioni e opportunità
nell’economia per donne e uomini. Tra i progetti e le collaborazioni in corso
figurano il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, il Girls‘
Day (Commissione per le pari opportunità del Comune di Bressanone) e
l’iniziativa Mint(ripartizione Diritto allo studio, università e ricerca
scientifica della Provincia Autonoma di Bolzano).
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IMPRENDITORIA FEMMINILE IN UMBRIA, RETE “EMMA.NET” SI PROMUOVE DURANTE IL “G8” DI LONDRA |
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Perugia,
25 giugno 2013 - La rete per la internazionalizzazione delle imprese femminili
"Emma.net", coordinata dalla società regionale Sviluppumbria e
costituita nell´ambito del progetto transnazionale "Emma" rivolto
alle donne che vogliono creare o consolidare un´impresa, con capofila la
Regione Umbria, si presenta in occasione del "G8" di Londra.
Nell´ambito degli eventi collaterali alla riunione dei rappresentanti dei Paesi
del mondo più industrializzati e politicamente
influenti, il 26 e il 27 giugno prossimo tre aziende della rete, infatti,
parteciperanno all´iniziativa "Supporting open economies and inclusive
growth - Women´s role in Arab Countries", dedicata allo sviluppo
dell´imprenditoria femminile. In tutto, saranno un centinaio le imprese al
femminile presenti nella capitale britannica, con il sostegno del Ministero
dello Sviluppo economico, selezionate tra quelle della Rete ´Imprese Italia´
che rappresenta l´imprenditoria femminile italiana.
L´umbria
sarà rappresentata dalla "Urbani Tartufi Srl" (a Londra sarà presente
Olga Urbani); dalla società di servizi "Tree Srl", con la vicepresidente Livia Arcioni;
dall´"Archimede Solar Energy", Angelantoni Group, rappresentata da
Federica Angelantoni. Le tre imprenditrici delegate, sottolineano da
Sviluppumbria, intervengono per rappresentare le opportunità e le problematiche
dell´essere impresa donna in Umbria, in una realtà molto piccola ma portatrice
di qualità e di eccellenze: dalle gastronomiche a quelle nei settori più
innovativi quali risorse rinnovabili. Le
imprenditrici presenteranno la rete "Emma.net", i suoi obiettivi e le
50 imprese aderenti. Al loro rientro verrà organizzata una conferenza (nella
sede della Urbani Tartufi) per condividere con le imprenditrici della Rete e
tutte le imprenditrici umbre interessate le opportunità di conoscenze e di
business che si sono presentate a Londra.
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