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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Novembre 2013
Politica
BILANCIO UE 2012 - GLI STATI MEMBRI DEVONO INTENSIFICARE I CONTROLLI SUI FINANZIAMENTO DELL´UNIONE  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 – Gli stati membri dell´Ue devono intensificare il controllo sulla spesa dei fondi Ue delle loro amministrazioni, e saranno sanzionati nel caso in cui gli stessi errori, si ripeteranno anno dopo anno, hanno detto che i deputati al bilancio nel coro della riunione del Comitato di Controllo di Martedì, in cui la Corte dei conti europea (Cce) ha riferito all’ Ue la spesa nel 2012. Il tasso di errore nella spesa è stata superiore nel 2012 rispetto all´anno precedente, un dato di fatto di cui vi è stata una preso d’atto con rammarico da parte del comitato. La maggior parte degli errori sono stati fatti nello sviluppo rurale (7,9%), seguita dalla politica regionale (6,8%). Il tasso di errore in agricoltura è salito al 3,8% dal 2,9% del 2011. Finanziamenti Ue in questi settori è gestito dagli stessi Stati membri, anche se la Commissione resta responsabile generale. "Mi dispiace molto che ritroviamo il tasso di escursioni errore. Mancato rispetto di norme sugli appalti pubblici e la mancanza di rispetto per i criteri di ammissibilità sono state fonti di errori per anni, ma il quasi raddoppio del tasso di errore nella spesa agricola è una sorpresa" ha detto Markus Pieper (Ppe, De), l´eurodeputato incaricato di sovrintendere il bilancio per la quale la Commissione europea è responsabile. Severe ripercussioni negli Stati membri "Oltre la metà degli errori avrebbe potuto essere evitato prima che le autorità nazionali hanno presentato le loro richieste di rimborso", ha osservato il presidente della Corte dei conti Vítor Manuel da Silva Caldeira in occasione della presentazione della relazione annuale. Per porre rimedio a questa anomalia persistente, nelle autorità nazionali futuri che non rispettano i criteri di ammissibilità o regole violazione degli appalti pubblici nel finanziamento alcuni progetti non devono essere concesse le stesse risorse per investire in altri progetti, come è ora il caso. "Se si spezza il codice della strada, la licenza viene portato via - non si limitano a passare ad un´altra auto", ha detto il signor Pieper. Gli errori non sono la frode "Violazione delle norme nazionali rappresentano una parte significativa del tasso di errore", ha dichiarato il commissario Algirdas Šemeta Audit, citando la scarsa affidabilità dei controlli nazionali e dei sistemi troppo complicate come le principali fonti di errori. Tuttavia, "Gli errori non sono frode. Irregolarità significa che il denaro è stato versato senza completamente seguendo le regole", ha osservato il signor Caldeira. Parlamento di aprire procedura "scarico" La procedura di discarico 2012 si concentrerà sui paesi problematici ed aree, esaminando la possibilità di sanzioni per incoraggiare gli stati membri con errori persistenti per fare meglio, e studierà la possibilità di future verifiche performance-oriented (la spesa è attualmente controllato solo per la legalità). Sfondo La presentazione della relazione annuale della Corte dei conti segna l´inizio formale di, e la base per la procedura di "scarico", in base al quale il Parlamento valuta se il denaro viene speso correttamente. La procedura 2012 si concluderà con una votazione in seduta plenaria nel mese di aprile 2014. I deputati incaricati di valutare la spesa da parte delle varie istituzioni sono i seguenti: Signor Markus Pieper (Ppe, De) – Commissione; Sig. Frank Vanhecke (Efd, Be) - Fondo europeo di sviluppo; Sig. Cătălin Sorin Ivan (S & D, Ro) - Parlamento europeo; Sig. Tamás Deutsch (Ppe, Hu) - Corte di giustizia, Corte dei conti, Servizio europeo per l´azione esterna; Boguslaw Sonik (Ppe, Pl) - Consiglio europeo, Consiglio, Comitato economico e sociale, Comitato delle regioni, Mediatore europeo, Garante europeo della protezione dei dati; Sig. Petri Sarvamaa (Ppe, Fi) Agenzie; Mr Paul Rübig (Ppe, At) - Imprese comuni.  
   
   
CORTE DEI CONTI EUROPEA: DISCORSO ALLA COMMISSIONE PER IL CONTROLLO DEI BILANCI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Vítor Caldeira, Presidente della Corte dei conti europea alla Presentazione delle relazioni annuali 2012:” Signor Presidente, onorevoli deputati, Vorrei ringraziarvi per l’opportunità che mi date di presentare le relazioni annuali della Corte sull’esecuzione del bilancio dell’Ue e dei Fondi europei di sviluppo per il 2012. I cittadini europei hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi e se vengono impiegati in modo appropriato. Hanno inoltre il diritto di sapere se i soldi spesi apportano valore, specialmente in un momento in cui vi è tale pressione sulle finanze pubbliche. La Commissione è il primo responsabile della gestione dei fondi dell’Ue. Tramite i conti dell’Ue e le altre relazioni sull’uso di tali fondi, essa deve fornire informazioni sulla regolarità delle operazioni finanziarie e sui risultati ottenuti. Il ruolo della Corte è quello di fornire una valutazione indipendente di questi tre elementi della gestione finanziaria dell’Ue, in conformità al Trattato, ai princìpi professionali di audit e alle buone pratiche. Nella propria relazione annuale, la Corte presenta i risultati dell’esecuzione del bilancio Ue, al fine di assistere il Parlamento europeo nella procedura di discarico. Il capitolo 1 della relazione annuale della Corte contiene la dichiarazione di affidabilità concernente l’affidabilità dei conti e la legittimità e regolarità delle operazioni finanziarie alla base dei conti stessi. I capitoli da 2 a 9 contengono valutazioni specifiche per le entrate e per i principali settori di spesa. Infine, il capitolo 10 tratta di come “Ottenere risultati dal bilancio dell’Ue”. Qual è dunque la valutazione della Corte circa la gestione finanziaria dell’Ue nel 2012? Il quadro complessivo è sostanzialmente simile a quello descritto nella relazione annuale dell’anno scorso. Ma nella relazione annuale di quest’anno vi è una serie di punti specifici sui quali vorrei attirare l’attenzione dei membri di questa Commissione. Questi punti riguardano: la legittimità e regolarità dei pagamenti; le rettifiche finanziarie e i recuperi; la pressione sulle finanze dell’Ue; ed infine l’esigenza di creare una cultura della performance nel corso del periodo del prossimo quadro finanziario. Inizierò dal quadro complessivo. I conti dell’Ue sono affidabili, e lo sono stati dal 2007. Le entrate e gli impegni alla base dei conti Ue sono legittimi e regolari in tutti gli aspetti rilevanti, ma i pagamenti continuano ad essere inficiati da errori in maniera rilevante. Per quanto riguarda l’“ottenere risultati dal bilancio dell’Ue”, la Commissione non è in grado di fornire, in un modo adatto alle finalità della procedura di discarico, elementi probatori sufficienti, pertinenti e attendibili su ciò che è stato conseguito dalle politiche dell’Ue. Il giudizio della Corte sulla legittimità e regolarità dei pagamenti è rimasto sostanzialmente lo stesso, riflesso di una realtà sottostante che non è significativamente mutata. La Corte formula un giudizio negativo sulla base degli elementi probatori ottenuti tramite la valutazione dei sistemi di supervisione e controllo e la verifica di campioni di operazioni. Come per gli esercizi precedenti, i sistemi di supervisione e controllo esaminati dalla Corte sono soltanto parzialmente efficaci nel garantire la legittimità e la regolarità dei pagamenti quando vengono spesi fondi Ue. Sulla base della verifica effettuata su campioni di operazioni, la Corte stima che il tasso di errore più probabile concernente i pagamenti in conto spesa sottostanti i conti Ue sia pari al 4,8 %. La Corte è certa al 95 % che il tasso di errore nei pagamenti si collochi tra il 3 % ed il 6 %. Detti errori non sono limitati ad uno specifico settore di bilancio. Tutti i gruppi di politiche riguardanti spese operative sono inficiati da errori in modo rilevante. La spesa amministrativa è il solo settore in cui non è stato riscontrato un livello rilevante di errore. Le stesse relazioni della Commissione confermano questo quadro complessivo. La Commissione riconosce che sono presenti errori in tutto il bilancio e che il loro livello complessivo è verosimilmente rilevante. Nelle rispettive relazioni annuali di attività, 14 direttori generali della Commissione formulano riserve circa la legittimità e regolarità delle spese, e la relazione di sintesi stima gli importi a rischio di errore tra l’1,9 % ed il 2,6 % dei pagamenti totali - un dato che la stessa Commissione riconosce essere verosimilmente sottostimato. Come può vedersi dal capitolo 1, la stima del tasso di errore più probabile complessivo effettuata dalla Corte è aumentata, passando dal 3,9 % del 2011 al 4,8 % del 2012. I tassi di errore più probabile stimati dalla Corte per Agricoltura, Politica regionale, Sviluppo rurale, Occupazione e affari sociali sono tutti più elevati rispetto al 2011. Il settore di spesa più soggetto a errori resta lo Sviluppo rurale, con un tasso di errore stimato del 7,9 %, seguito da Politica regionale, con un tasso di errore stimato del 6,8 %. Si registrano incrementi anche nel tasso di errore stimato per i gruppi di politiche Ricerca e altre politiche interne e Relazioni esterne, aiuti e allargamento. In questi ultimi casi, parte dell’incremento può essere attribuita a due miglioramenti metodologici che la Corte ha introdotto per l’audit relativo al 2012. I campioni di operazioni estratti dalla Corte per questi settori non includono più gli anticipi effettuati nel corso dell’anno. In altre parole, essi includono pagamenti intermedi, pagamenti finali e anticipi che sono stati liquidati nel corso dell’anno. Questa modifica è conforme ai princìpi della contabilità per competenza, e fornisce pertanto, a giudizio della Corte, un’immagine migliore della realtà alla base della gestione finanziaria dell’Ue. Il secondo miglioramento metodologico si riferisce al trattamento delle gravi inadempienze delle norme in materia di appalti. Dal 2012, le istituzioni e gli organismi dell’Ue sono trattati allo stesso modo delle autorità degli Stati membri e di altre organizzazioni internazionali. Queste modifiche migliorano la raffrontabilità tra gruppi di politiche diversi e miglioreranno la raffrontabilità tra esercizi diversi. Prese insieme, queste due modifiche fanno aumentare il tasso di errore più probabile stimato complessivamente dalla Corte per il 2012 di 0,3 punti percentuali rispetto al 2011. Signor Presidente, onorevoli deputati, La relazione annuale della Corte sull’esercizio 2012 include molti esempi illustranti gli errori riscontrati e una considerevole parte analitica. Insieme, gli esempi e l’analisi fanno luce sul dove e come insorgono gli errori e sul perché essi sono importanti. Ecco alcuni esempi dei risultati dell’analisi effettuata dalla Corte. In primo luogo, oltre due terzi del tasso di errore stimato si riferisce a domande di pagamento non ammissibili e a gravi inadempienze delle norme in materia di appalti. In secondo luogo, i settori che contribuiscono di più al tasso di errore sono quelli nei quali vengono spesi la maggior parte dei fondi, ossia la politica regionale, l’agricoltura, lo sviluppo rurale e l’occupazione e gli affari sociali. In terzo luogo, la verifica delle operazioni condotta dalla Corte mostra che in detti gruppi di politiche la percentuale di operazioni inficiate da errore è elevata, e va dal 35 % fino al 63 %. In quarto luogo, la verifica delle operazioni condotta dalla Corte indica che più della metà degli errori rilevati dalla Corte nell’ambito della gestione concorrente avrebbero potuto essere corretti dalle autorità nazionali prima che le domande di rimborso fossero presentate alla Commissione. Ma quanto riscontrato dalla Corte non suggerisce che gli errori siano presenti solo in specifici Stati membri. Nei fatti, le valutazioni effettuate dalla Corte sui sistemi di supervisione e di controllo esaminati hanno dimostrato l’esistenza di carenze presso un’ampia gamma di autorità nazionali e regionali. Né gli errori sono presenti solo nella spesa gestita congiuntamente agli Stati membri. La Corte calcola che il tasso di errore stimato per la spesa gestita in maniera concorrente sia del 5,3 %, rispetto al 4,3 % di tutte le altre forme di spesa operativa. Gli errori che la Corte rileva sono importanti, perché rappresentano casi in cui i fondi Ue non sono stati usati in conformità alla normativa applicabile, e quindi non sono stati impiegati secondo quanto desiderato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, in qualità di legislatore e di autorità di bilancio. Sono altresì importanti perché gli errori rappresentano fondi che non avrebbero dovuto essere erogati. A volte è possibile recuperare tali fondi. Ciò mi conduce alla questione delle rettifiche finanziarie e dei recuperi. La Corte dedica a questo argomento molti capitoli della relazione annuale sull’esercizio 2012. Si tratta di un argomento complesso che la Corte e la Commissione affrontano da due prospettive diverse ma complementari. La Commissione cerca di proteggere il bilancio dagli effetti delle irregolarità; la Corte è obbligata a riferire in merito alla legittimità e regolarità delle operazioni. Nella relazione annuale sull’esercizio 2012, la Corte esplora gli effetti delle rettifiche finanziarie e dei recuperi sugli Stati membri, sui beneficiari e sulla dichiarazione di affidabilità. L’impatto delle rettifiche finanziarie dipende dalla normativa applicabile. Per l’Agricoltura, la maggior parte delle rettifiche finanziarie non fanno sì che gli Stati membri interessati recuperino i pagamenti dai beneficiari, mentre per la Coesione la maggior parte delle rettifiche sono rettifiche forfettarie, che non producono una rettifica dettagliata a livello di progetto. Dunque, in effetti, la maggior parte delle rettifiche finanziarie ricade sui contribuenti nazionali. La Corte pone enfasi su questo punto perché la relazione annuale è indirizzata anche ai parlamenti nazionali e alle autorità nazionali. Signor Presidente, onorevoli deputati, cercando di migliorare la gestione finanziaria dell’Ue, non possiamo permetterci di ignorare la crescente pressione sulle finanze pubbliche a livello Ue e nazionale. Nella relazione annuale sull’esercizio 2012, la Corte sottolinea i segni della crescente pressione sul bilancio Ue per i pagamenti. Come sapete, già nel 2012 la Commissione trovava difficoltà nel soddisfare tutte le richieste di pagamento. La pressione sui pagamenti si rifletteva anche nell’aumento dell’ammontare degli impegni ancora da liquidare. A fine 2012, questi rappresentavano più di due anni di pagamenti Ue iscritti in totale in bilancio. La Commissione dovrà altresì finanziare pagamenti per onorare le passività iscritte nel bilancio finanziario dell’Ue. Al termine dell’esercizio finanziario 2012, la somma degli impegni non ancora liquidati e delle passività da finanziare ammontava a circa 313 miliardi di euro. A giudizio della Corte, la Commissione dovrebbe pianificare i propri futuri fabbisogni in termini di flussi di cassa preparando e pubblicando una previsione di tesoreria a lungo termine. Signor Presidente, onorevoli deputati, Non sempre sono da biasimare gli attori per la qualità della performance, a volte il problema è nel copione loro assegnato. Gli attuali quadri normativi di spesa non sono sufficienti a promuovere una spesa di migliore qualità. Il periodo del nuovo quadro finanziario fornisce un’opportunità di cambiare ciò. La Corte concorda con la Commissione sul fatto che vi è l’esigenza di creare una cultura della performance. Ciò significherà eliminare le carenze riscontrate dalla Corte nell’attuale sistema di gestione e comunicazione della performance. Ad esempio: i programmi di spesa non usano in maniera sistematica obiettivi Smart e indicatori adeguati; i dati sulla performance non sono buoni abbastanza; e i progetti finanziati con fondi Ue troppo spesso non sono sostenibili. L’unione europea deve risolvere queste questioni se si vuole che la prossima generazione di programmi di spesa apporti, e sia ritenuta apportare, valore aggiunto all’Europa ed ai suoi cittadini. La Corte raccomanda che nel prossimo periodo di programmazione si ponga l’accento sulla performance. Ciò presuppone che vengano definiti obiettivi chiari, indicatori pertinenti e risultati attesi. Signor Presidente, onorevoli deputati, Le istituzioni dell’Ue dovranno lavorare assieme per migliorare la performance e la responsabilità dell’Ue nei prossimi anni. La Corte e le relazioni annuali da essa prodotte apportano - e continueranno ad apportare - un importante contributo al successo di questo sforzo collettivo. La Corte farà con entusiasmo la propria parte, a fianco del Parlamento europeo e delle altre istituzioni dell’Ue. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione.  
   
   
LA CORTE DEI CONTI EUROPEA HA CERTIFICATO I CONTI DELL´UE, PUR SEGNALANDO CHE PERMANGONO ERRORI IN TUTTE LE PRINCIPALI AREE DI SPESA  
 
Lussemburgo, 6 novembre 2013 - Ieri è stata pubblicata la relazione annuale della Corte dei conti europea sull´esecuzione del bilancio dell´Ue per l´esercizio finanziario 2012. In qualità di revisore indipendente, la Corte ha certificato i conti dell´Unione europea per il 2012, come già avvenuto per ogni esercizio dal 2007. Tuttavia, la relazione della Corte indica che nella maggior parte dei settori di spesa del bilancio dell´Ue permangono non conformità alla normativa vigente. La Corte richiede una revisione delle norme che disciplinano la spesa dell´Ue e raccomanda una semplificazione del quadro normativo. Il periodo di programmazione 2014-2020 resterà probabilmente orientato alla spesa, cioè concepito per assegnare e spendere le risorse dell´Ue, piuttosto che concentrarsi sul valore aggiunto che tale spesa deve apportare. “I cittadini dell´Ue hanno il diritto di sapere per che cosa vengono spesi i loro soldi e se sono utilizzati in modo appropriato” ha dichiarato il presidente della Corte Vítor Caldeira, “e hanno anche il diritto di sapere se tali fondi forniscono un valore aggiunto, soprattutto nel momento in cui le finanze pubbliche sono soggette a notevoli pressioni.” Per il bilancio dell´Ue nel suo complesso, la Corte stima il tasso di errore per le spese dell´esercizio finanziario 2012 al 4,8 % (nel 2011 era del 3,9 %). Nel 2012 tutti i settori in cui sono state eseguite spese operative sono risultati inficiati da errori rilevanti. Il tasso di errore stimato dalla Corte non misura la frode o gli sprechi. È una stima delle risorse finanziarie che non si sarebbero dovute erogare perché non utilizzate in conformità della normativa vigente. Errori tipici comprendono pagamenti per beneficiari o progetti non ammissibili, per l´acquisto di beni e servizi o per investimenti effettuati non applicando debitamente le norme in materia di appalti pubblici. Nel 2012, l’Ue ha speso 138,6 miliardi di euro di cui circa l´80 % è eseguito in regime di gestione concorrente dalla Commissione e dagli Stati membri. La Corte ha criticato le autorità degli Stati membri, laddove disponevano di informazioni sufficienti a rilevare e correggere gli errori prima di richiedere il rimborso a carico del bilancio dell´Ue. Le norme per l´attuale periodo di spesa 2007-2013 non incentivano sufficientemente gli Stati membri ad utilizzare i sistemi di gestione finanziaria in modo più efficace. Ad esempio, nella spesa relativa alla coesione, le dichiarazioni di spesa errate possono essere semplicemente ritirate e sostituite senza che ciò comporti alcuna perdita di finanziamenti Ue. Le osservazioni ed i giudizi di audit della Corte prendono in esame come migliorare la gestione finanziaria dell’Ue. La Corte raccomanda pertanto che di essi si tenga pienamente conto nel completare le norme che regolano la gestione e il controllo per il quadro finanziario 2014-2020. Nota agli editori: La Corte dei conti europea è l´istituzione di audit indipendente dell´Unione europea. Le relazioni di audit ed i pareri che produce costituiscono un elemento essenziale della procedura con cui l´Ue assolve all´obbligo di rendere conto del proprio operato e vengono utilizzati, segnatamente nell´ambito della procedura annuale di discarico, per chiamare i responsabili della gestione dei fondi dell´Ue a rispondere dell’utilizzo di tali risorse: in primo luogo la Commissione, ma anche le altre istituzioni ed organismi dell´Ue. Anche gli Stati membri svolgono un ruolo importante nell´ambito della gestione concorrente. La Corte sottopone a verifica campioni di operazioni per ottenere stime, su base statistica, della misura in cui le entrate, le spese nel loro complesso, nonché i differenti settori di spesa (gruppi di politiche), sono inficiati da errori. A giudizio della Corte, i conti consolidati dell’Unione europea presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la posizione finanziaria dell’Unione al 31 dicembre 2012, i risultati delle sue operazioni, i flussi di cassa e le variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data. Le entrate Ue su cui sono basati i conti per l’esercizio 2012 sono, in tutti gli aspetti rilevanti, legittime e regolari. Gli impegni su cui sono basati i conti per l’esercizio 2012 sono, in tutti gli aspetti rilevanti, legittimi e regolari. I sistemi di supervisione e controllo esaminati sono parzialmente efficaci nel garantire la legittimità e la regolarità dei pagamenti alla base dei conti. Tutti i gruppi di politiche riguardanti spese operative sono inficiati da errori in misura rilevante. La Corte stima che il tasso di errore più probabile per i pagamenti in conto spesa sottostanti i conti sia del 4,8%. Per queste ragioni, a giudizio della Corte i pagamenti su cui sono basati i conti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 sono inficiati da errori in misura rilevante. Il tasso di errore stimato per l’insieme della spesa a carico del bilancio Ue è aumentato anche nel 2012, passando dal 3,9% al 4,8%. Questo aumento è dovuto in parte (0,3 punti percentuali) a una modifica del metodo di campionamento della Corte. Il tasso di errore stimato è aumentato ogni anno dal 2009, dopo aver registrato un calo nel triennio precedente. Il settore Sviluppo rurale, ambiente, pesca e salute resta il settore di spesa più soggetto a errori, con un tasso di errore stimato del 7,9 %, seguito da Politica regionale, energia e trasporti con un tasso di errore stimato del 6,8 %. Gli aumenti maggiori del tasso di errore stimato si sono registrati per i settori di spesa Occupazione e affari sociali, Agricoltura: sostegno al mercato e aiuti diretti e Politica regionale, energia e trasporti. Per la maggioranza delle operazioni inficiate da errori nei settori a gestione concorrente (ad esempio Agricoltura e Coesione), le autorità degli Stati membri disponevano di informazioni sufficienti a rilevare e correggere gli errori. Il notevole scarto tra gli stanziamenti per impegni e quelli per pagamenti, assieme a una consistente quota di sottoutilizzazioni all’inizio dell’attuale periodo di programmazione, ha causato un accumulo equivalente a 2 anni e 3 mesi di impegni inutilizzati (217 miliardi di euro alla fine del 2012). Questo determina una pressione sulla dotazione per i pagamenti. Per risolvere siffatta situazione, è fondamentale che la Commissione pianifichi i bisogni a medio e lungo termine per quanto riguarda i pagamenti. Per molti settori del bilancio Ue il quadro normativo è complesso e scarsamente focalizzato sulla performance. Le proposte per l’agricoltura e la coesione per il periodo di programmazione 2014-2020 restano fondamentalmente basate sulle risorse (orientate alle spese) e pertanto concentrate più sulla conformità alle norme che sulla performance.  
   
   
RELAZIONE ANNUALE SULL´ESERCIZIO 2012 – RISPOSTE ALLE DOMANDE PIÙ FREQUENTI  
 
Lussemburgo, 6 novembre 2013 - La Corte dei conti europea (Cce) ha certificato i conti relativi al 2012? Sì. La Cce ha certificato i conti del 2012 come completi ed esatti, così come ha fatto sin dall´esercizio 2007. La Cce conclude che i conti 2012 presentano fedelmente, in tutti gli aspetti rilevanti, la situazione finanziaria dell’Ue e i risultati dell’esercizio. Ma, oltre a certificare che le entrate e le spese sono state presentate con esattezza nei conti, la Cce deve anche formulare un giudizio sul fatto che i pagamenti siano stati effettuati in conformità alla normativa applicabile. Per il 2012, come negli anni precedenti, la Cce non garantisce che questi pagamenti siano stati legittimi e regolari e ha formulato un giudizio negativo sulla regolarità della spesa. Il bilancio dell´Ue è ammontato complessivamente nel 2012 a 138,6 miliardi di euro e il tasso di errore è stato pari al 4,8%. Ciò vuol dire che sono andati sprecati quasi 7 miliardi di euro di fondi dell´Ue? No. In passato, alcuni commentatori hanno moltiplicato il bilancio totale dell´Ue per il tasso di errore e hanno presentato il risultato come il totale del "denaro specato". Tale approccio è semplicistico e può indurre in errore. Per la propria relazione annuale sul bilancio generale dell´Ue, la Cce controlla se il denaro dell´Ue sia stato speso per i fini previsti e sia stato contabilizzato in modo adeguato. Alcuni degli errori identificati riguardano somme spese in maniera errata: ad esempio, sostegno accordato a società per l´assunzione di disoccupati senza che queste rispettassero la condizione di mantenere il loro posto di lavoro per il periodo minimo previsto per ottenere benefici a più lungo termine. Oppure, l´appalto della costruzione di un progetto autostradale direttamente a una società, senza dare la possibilità ad altri offerenti potenziali di presentare un´offerta alle migliori condizioni possibili. Questi sono esempi di inefficienza, ma non necessariamente di spreco. I fondi Ue sono stati utilizzati per le finalità previste e hanno arrecato qualche beneficio, anche se non sono state pienamente rispettate le condizioni relative al loro uso. Peraltro, spese legittime e regolari possono ancora costituire uno spreco, come nel caso di un´autostrada costruita senza tener conto delle necessità del traffico. Che cosa rappresenta pertanto il tasso di errore stimato al 4,8%? Il 4,8% rappresenta una stima dell´entità degli importi monetari che non avrebbero dovuto essere posti a carico del bilancio Ue in quanto non sono stati utilizzati in conformità alle norme applicabili e non hanno pertanto rispettato quanto il Consiglio e il Parlamento intendevano ottenere con la normativa Ue in questione. Gli errori tipici riguardano pagamenti per beneficiari o progetti che non erano ammissibili o gli acquisti di servizi, beni o investimenti senza la corretta applicazione delle norme in materia di appalti pubblici. Cfr. Grafico 5: Contributo al tasso di errore stimato globale per tipo di errore [Link]. Non tutti i pagamenti illegittimi o irregolari si traducono necessariamente in uno spreco, ma è anche vero che non tutte le spese legittime e regolari rappresentano un uso ottimale delle risorse. Pertanto, tale percentuale non deve essere considerata in rapporto al bilancio totale dell´Ue come uno "spreco" o una "perdita di denaro". Come si verificano gli errori? Gi errori si verificano quando i beneficiari non rispettano le norme nel richiedere un finanziamento Ue. Per essere ammissibili a un finanziamento Ue, i beneficiari devono attenersi alla specifica normativa Ue e, in alcuni casi, nazionale. Tali norme esistono per cercare di garantire che le spese siano effettuate per le finalità volute dal Consiglio e dal Parlamento. Gi errori si verificano quando tali norme vengono violate: ad esempio quando gli agricoltori non rispettano gli impegni ambientali assunti, i promotori dei progetti non osservano le norme in materia di appalti pubblici o i centri di ricerca chiedono il rimborso di costi non connessi ai progetti finanziati dall’Ue. La relazione annuale sull’esercizio 2012 riporta esempi specifici di errori riscontrati nel corso delle verifiche di audit. Se il tasso di errore stimato per il 2012 per i pagamenti è pari al 4,8%, ciò significa che il 95,2% del bilancio Ue è stato speso in modo conforme alle norme? No. Il giudizio della Cce sulla spesa Ue si basa su un ampio campione rappresentativo che copre tutti settori di spesa. Le operazioni campionate sono controllate in maniera dettagliata e gli errori riscontrati sono calcolati sotto forma di un tasso di errore stimato. Ma ci sono molti errori che la Cce non quantifica, quali ad esempio le violazioni minori delle norme in materia di appalti, la mancata osservanza delle norme in materia di pubblicità, o il recepimento non corretto delle direttive Ue nella legislazione nazionale. Tali errori non sono inclusi nel tasso di errore stimato dalla Cce. Gli errori sono sinonimo di frode? Non necessariamente. La frode è un atto d’inganno deliberato volto a ottenere un vantaggio. Sebbene le procedure di audit della Cce non siano intese a individuare frodi, ogni anno, nel corso delle proprie verifiche di audit, la Cce scopre un piccolo numero di frodi presunte. Tali casi vengono segnalati all´Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, che indaga e dà seguito a ciascun caso secondo necessità in cooperazione con le autorità dello Stato membro interessato. La gestione finanziaria dell´Ue sta migliorando o peggiorando? È relativamente stabile di anno in anno, anche se la risposta varia da un settore a un altro. Ad esempio, nel settore agricolo si è registrato da diversi anni un aumento del tasso di errore stimato. Per i fondi strutturali, il tasso di errore stimato è cresciuto di anno in anno a partire dal 2009, dopo aver registrato una diminuzione nel triennio precedente. La Cce ha ripetutamente raccomandato di semplificare ulteriormente le norme al fine di migliorare la qualità della spesa e ridurre il livello di errore. Un´analisi svolta sulla semplificazione delle norme per il Fondo sociale europeo suggerisce che essa ha avuto un impatto positivo. Dove si riscontrano i problemi maggiori, presso gli Stati membri o presso la Commissione europea? Presso entrambi. La Cce stima al 5,3% il tasso di errore per la spesa gestita congiuntamente dalla Commissione e dagli Stati membri. Per il resto della spesa operativa, che è gestito direttamente dalla Commissione, esso è pari al 4,3%. Si sono riscontrati molti esempi di debolezze nei sistemi di gestione e di controllo, a livello tanto degli Stati membri che della Commissione. I settori a gestione concorrente, quali l´agricoltura e la politica regionale, rappresentano l´80% della spesa Ue. Per molti degli errori riscontrati nel corso dei controlli, le autorità degli Stati membri erano in possesso di informazioni che avrebbero permesso loro di identificare e correggere il problema prima di richiedere il rimborso alla Commissione. Vi è ancora il potenziale per usare i sistemi di gestione finanziaria in maniera più efficace e ridurre il tasso di errore. Perché la Cce ha cambiato il modo in cui svolge parte del suo lavoro annuale di audit? Ciò non rende più difficile effettuare confronti con il passato? Quest´anno, le modalità di campionamento delle operazioni sono state aggiornate in modo da esaminare, per tutti i settori di spesa, le operazioni sulla stessa base, ossia nel momento in cui la Commissione accetta e registra le spese, confermando così di ritenere che il pagamento a carico del bilancio dell’Ue sia giustificato. Le popolazioni controllate saranno più stabili di anno in anno, in quanto verrà eliminata l’incidenza dei livelli fluttuanti degli anticipi. L´effetto di tale standardizzazione dell´approccio di campionamento della Cce ha inciso solo per 0,3 punti percentuali sul tasso di errore stimato per il bilancio 2012 nel suo complesso. Perché concentrarsi tanto sugli errori, quando la Commissione può chiedere agli Stati membri di rimborsare i fondi se questi sono stati spesi in maniera errata? Nella maggior parte dei casi, la Commissione non si fa materialmente rimborsare dagli Stati membri i fondi Ue che sono stati spesi in maniera errata. Conformemente alla normativa applicabile, nel caso in cui si riscontrino errori nelle dichiarazioni di spesa, gli Stati membri hanno la possibilità di riassegnare questi fondi Ue ad altri progetti e di ottenere fondi aggiuntivi dall´Ue presentando ulteriori fatture. La Cce prende in considerazione le rettifiche finanziarie e i recuperi nella stima del tasso di errore nel caso in cui facciano rientrare i pagamenti erronei effettuati nel corso dello stesso esercizio: in altre parole, se le spese erronee sono state identificate ed escluse dalla dichiarazione trasmessa dallo Stato membro interessato alla Commissione e/o hanno determinato recuperi dai beneficiari nel corso dell´esercizio. Tali condizioni sono però soddisfatte solo a volte. Per l´agricoltura, la maggior parte delle rettifiche finanziarie non determina recuperi dai beneficiari, mentre per la spesa nel settore della coesione la maggior parte delle rettifiche finanziarie è forfettaria e non comporta rettifiche dettagliate a livello di progetto. L´attuale periodo di spesa 2007-2013 incentiva in maniera limitata gli Stati membri a presentare dichiarazioni corrette, dal momento che le dichiarazioni erronee possono semplicemente essere ritirate e sostituite senza perdere i fondi provenienti dal bilancio Ue. La Cce sarebbe stata in grado di certificare meglio la spesa Ue se avesse svolto un maggiore lavoro di audit? No. La Cce ha acquisito elementi probatori sufficienti per avere la certezza che il livello di errore per quello che riguarda la spesa Ue è rilevante. Ulteriori lavori non avrebbero modificato tale conclusione. Gli errori che la Cce ha riscontrato sono stati il risultato di restrizioni al suo accesso ai fascicoli presso gli Stati membri o in loco presso i beneficiari? No. La Cce ha ampi poteri di accesso in base al trattato, e gli Stati membri e i beneficiari finali hanno cooperato al processo di audit.  
   
   
UE, PREVISIONI ECONOMICHE DELL´AUTUNNO 2013: RIPRESA GRADUALE, RISCHI ESTERNI  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - I segnali incoraggianti degli ultimi mesi indicano che in Europa è in atto una ripresa economica. Dopo una contrazione durata fino al primo trimestre del 2013, la crescita dell´economia europea è ripartita nel secondo trimestre e il Pil reale dovrebbe continuare ad aumentare nell´ultima parte dell´anno. Nel secondo semestre del 2013 la crescita nell´Ue dovrebbe essere dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2012. La crescita del Pil reale nel 2013, calcolata su base annuale, è stimata allo 0,0% nell´Ue e a -0,4% nella zona euro. Per il resto del periodo di riferimento si prevede una progressiva accelerazione della crescita economica, che nel 2014 dovrebbe essere pari all´1,4% nell´Ue e all´1,1% nella zona euro per poi arrivare rispettivamente all´1,9% e all´1,7% nel 2015. Prosegue il processo di aggiustamento interno ed esterno in Europa, in molti casi con il sostegno delle importanti riforme strutturali e del risanamento di bilancio attuati negli ultimi anni. Questo ha creato condizioni migliori perché la domanda interna diventi progressivamente il principale motore di crescita in Europa. Visto però l´indebolimento delle prospettive per le economie di mercato emergenti, il ritorno a una crescita solida sarà un processo graduale. Olli Rehn, Vicepresidente e Commissario per gli Affari economici e monetari e l´euro, ha dichiarato: "Segnali sempre più numerosi indicano che l´economia europea è giunta a una svolta. Il risanamento di bilancio e le riforme strutturali attuati in Europa hanno creato i presupposti per la ripresa ma è troppo presto per cantare vittoria, perché la disoccupazione rimane a livelli inaccettabilmente elevati. Dobbiamo quindi impegnarci ulteriormente per modernizzare l´economia europea in modo da garantire una crescita e un´occupazione sostenibili". Una ripresa graduale acquista velocità - Gli squilibri macroeconomici accumulati si stanno riducendo e la crescita dovrebbe acquistare progressivamente velocità, ma l´aggiustamento di bilancio in corso in alcuni paesi incide tuttora sugli investimenti e sul consumo. Il notevole miglioramento della situazione dei mercati finanziari e il calo globale dei tassi d´interesse per i paesi vulnerabili non hanno ancora avuto effetti sull´economia reale, perché i mercati finanziari rimangono frammentati con forti disparità tra Stati membri e tra imprese di diverse dimensioni. Le prospettive attuali sono in linea con le caratteristiche delle precedenti riprese successive a gravi crisi finanziarie. A mano a mano che diminuirà il fabbisogno di deleveraging, la domanda interna dovrebbe rafforzarsi lentamente grazie alla ripresa del consumo privato e degli investimenti fissi lordi, conseguenza del miglioramento delle condizioni di finanziamento generali e del clima economico. Visti i progressi degli ultimi anni, il ritmo del risanamento di bilancio dovrebbe rallentare nel periodo a cui si riferiscono le previsioni. Nel 2014 e nel 2015 la domanda interna dovrebbe essere il principale motore di crescita, a fronte di un peggioramento delle prospettive per le esportazioni dell´Ue nel resto del mondo. Visto che di norma gli sviluppi del mercato del lavoro si manifestano con almeno sei mesi di ritardo rispetto all´evoluzione del Pil, la ripresa dell´attività economica dovrebbe tradursi solo gradualmente nella creazione di posti di lavoro. Quest´anno i tassi di disoccupazione sono rimasti molto elevati in alcuni paesi e l´occupazione ha registrato un ulteriore calo. Negli ultimi mesi, tuttavia, le condizioni del mercato del lavoro hanno iniziato a stabilizzarsi e si prevede un lieve calo della disoccupazione, che dovrebbe arrivare al 10,7% nell´Ue e all´11,8% nella zona euro entro il 2015 anche se le disparità tra i vari paesi rimarranno molto accentuate. Nel periodo di riferimento l´inflazione dei prezzi al consumo dovrebbe rimanere contenuta sia nell´Ue che nella zona euro, con tassi vicini all´1½%. Negli ultimi anni i saldi delle partite correnti degli Stati membri vulnerabili sono migliorati in modo deciso e costante. Quest´anno diversi Stati membri vulnerabili dovrebbero registrare un avanzo delle partite correnti grazie al costante aumento della competitività dei prezzi e al rafforzamento dei loro settori di esportazione. Un´azione risoluta e tempestiva concede più tempo per attuare il risanamento di bilancio La riduzione dei disavanzi pubblici è destinata a proseguire. Nel 2013 i disavanzi nominali dovrebbero scendere al 3½% del Pil nell´Ue e al 3% nella zona euro, mentre il rapporto debito/Pil sarà di poco inferiore al 90% nell´Ue e pari al 96% nella zona euro. Nel 2013 il disavanzo di bilancio strutturale, cioè il disavanzo pubblico corretto per il ciclo e al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee, dovrebbe registrare una netta diminuzione (più di ½% del Pil) in entrambe le zone grazie alle misure di risanamento attuate in diversi Stati membri. Stando ai progetti di bilancio 2014 ricevuti prima della data di redazione definitiva delle previsioni, questo miglioramento dovrebbe continuare nel 2014, anche se a ritmo meno sostenuto. Ciò è dovuto in parte al fatto che alcuni Stati membri hanno già raggiunto gli obiettivi a medio termine relativi al saldo di bilancio strutturale, il che contribuirà a riportare il debito pubblico su un percorso discendente. Rischi più equilibrati - Le previsioni partono dal presupposto che un´attuazione rigorosa delle misure politiche concordate a livello dell´Ue e degli Stati membri sosterrà il necessario processo di aggiustamento in corso contribuendo al tempo stesso a migliorare la fiducia e le condizioni finanziarie. Grazie all´attuazione risoluta delle politiche, i rischi per l´integrità dell´euro percepiti in relazione alla crisi del debito sovrano sono scomparsi. Si sono invece materializzati rischi di correzione al rialzo legati alla possibilità che le riforme attuate negli ultimi anni producano altri effetti positivi più rapidamente del previsto. Pur essendo diminuita, tuttavia, l´incertezza rimane notevole e potrebbe ancora ostacolare la crescita. Rimane il rischio che la deviazione rispetto alle politiche stabilite accentui l´incertezza e riacutizzi le tensioni finanziarie, a fronte di maggiori rischi di correzione al ribasso nel contesto esterno.  
   
   
LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI HA DICHIARATO CHE LA GESTIONE DEL BILANCIO UE È SULLA BUONA STRADA  
 
 Bruxelles, 6 novembre 2013 - Ieri la Commissione europea ha accolto con favore la relazione finale della Corte dei conti sulla gestione del bilancio dell´Ue. La relazione conferma che l´attuale periodo di programmazione mostra un significativo miglioramento rispetto al precedente e che il tasso di errore complessivo è diminuito in modo significativo negli ultimi dieci anni. Dal 2007, i conti dell´Unione hanno sempre ricevuto un certificato di buona salute, e il livello di errore nelle spese dell´Unione è diminuito in maniera significativa rispetto agli anni precedenti in quel momento. Ciò è dovuto ad un profondo cambiamento nelle pratiche contabili, le norme più severe in materia di spesa dell´Ue, attraverso un più stretto monitoraggio e misure rafforzate di controllo. Nel 2012, la Commissione ha effettuato rettifiche o riprese pari a € 4,4 miliardi nel processo di correttivo pluriennale. Le azioni correttive di questo tipo sono fondamentali perché, secondo la Corte, gli Stati membri non sono ancora facendo abbastanza per proteggere l´80% dei fondi Ue che gestiscono. Inoltre, il tipo di individuati negli errori rapporto oggi continuano a diminuire a causa di nuove misure da introdurre nella nuova generazione di programmi comunitari per il periodo 2014-2020. La Commissione insiste sul fatto che la maggiore attenzione alla qualità della spesa e per ogni attore della catena si assume tutte le responsabilità per il controllo dei fondi Ue. Saranno adottate misure correttive severe, un nuovo sistema basato su obiettivi di performance sarà allestito e le norme applicabili ai beneficiari sarà notevolmente semplificata. Tali misure dovrebbero comportare una ulteriore riduzione del tasso di errore, anche un migliore utilizzo del bilancio dell´Ue per il bene dei suoi cittadini. Algirdas Šemeta, commissario della revisione, ha detto questo: "I progressi compiuti nella tutela del bilancio dell´Unione europea negli ultimi anni mostrano che cosa può essere realizzato quando la determinazione e l´impegno sono espresso in una strategia chiara. Nonostante una lieve variazione del tasso di errore è da un anno all´altro, abbiamo registrato un miglioramento complessivo della gestione dei fondi Ue. Un ulteriore passo deve ora essere preso. L´attenzione dovrebbe essere su ciò che è veramente importante per i nostri cittadini a conoscere l´efficacia della spesa e sapiente utilizzo dei fondi. Abbiamo creato il quadro appropriato per realizzare nel corso dei prossimi sette anni - ed è ora per ottenere risultati ". Correzione e protezione - Misure di fare correzioni e recupero di usurpazione di fondi sono una delle principali misure di tutela per proteggere il bilancio dell´Ue, insieme a molte misure di prevenzione. Negli ultimi anni, la Commissione ha notevolmente intensificato l´uso per il rilascio di "bastone" dubbi su come vengono utilizzati i fondi Ue. Per il solo settore agricolo, la Commissione raccoglie annualmente circa € 1 miliardo dagli Stati membri a seguito di non conformità a norme o carenze nei controlli comunitari. Inoltre, nel corso del 2012, la Commissione ha temporaneamente bloccato i fondi strutturali in ogni Stato membro fino a quando le varie riserve siano sciolte. Nel corso del periodo fiscale di sette anni, le misure correttive hanno protetto i contribuenti dell´Ue e obbliga gli Stati membri a migliorare i loro sistemi di controllo nel campo della gestione dei fondi Ue. Per il periodo 2014-2020, le misure correttive saranno ulteriormente rafforzate ed estese. Ad esempio, la possibilità di sospendere i pagamenti in caso di cattiva gestione, sarà esteso per coprire i fondi agricoli. Ruolo degli Stati membri - E ´importante chiedere conto agli Stati membri sul modo in cui gestiscono fondi dell´Unione perché quest´anno, i revisori dei conti sono stati molto critici degli Stati membri, che gestiscono l´80% dei fondi l´Unione. Esso emerge dalla relazione della Corte che il 56% riguarda gli errori della politica di coesione "avrebbe potuto e avrebbe dovuto" essere stabilito dagli Stati membri, anche prima di una richiesta di finanziamento è stata presentata alla Commissione. La Commissione europea ha proposto misure chiave per migliorare ulteriormente la gestione dei fondi Ue. Non possono, tuttavia, dare i suoi frutti solo se gli Stati membri intensifichino i loro sforzi troppo. Di conseguenza, il nuovo regolamento finanziario si concentra sulle misure per incoraggiare le autorità nazionali a migliorare il loro sistema e di controllo di gestione e di assumersi pienamente le loro responsabilità nei confronti del bilancio dell´Ue. A partire dal prossimo anno, in particolare se gli Stati membri non riescono ad affrontare le irregolarità in modo tempestivo, possono essere persi definitivamente fondi comunitari per i programmi. Nel frattempo, la Commissione si è concentrata sulle misure per ridurre gli errori nella spesa dell´Unione facilitando la conformità. Per esempio, la semplificazione è stata anche al centro del programma di ricerca e innovazione "Orizzonte 2020", per le regole semplificate sono più facili da seguire per i beneficiari e più facile da controllare per le autorità. E ´attraverso i suoi audit, la Commissione è stata in grado di determinare alcune delle cause di errori, consentendo agli Stati membri di modificare i loro programmi di conseguenza. Menzione può anche essere ad aggiornamenti di programmi di sviluppo rurale in Portogallo, Spagna, Bulgaria e Italia. Inoltre, il supporto per la consulenza e la formazione a livello locale sarà rafforzata nel corso dell´esercizio successivo al fine di garantire una migliore gestione dei fondi Ue sia dai beneficiari e le autorità nazionali. Un modo per raggiungere questo obiettivo è attraverso il centro di competenza dei fondi strutturali dell´Ue recentemente stabilite all´interno della Direzione generale della Politica regionale e urbano, che fornisce il supporto per la formazione e la consulenza le autorità nazionali e regionali. Sfondo - La nozione di errore non è di fondi da parte dell´Unione sarebbero stati persi o sprecati o sono stati soggetti a frodi. In effetti, la frode riguarda solo lo 0,2% del bilancio totale dell´Unione europea e strumenti affidabili sono in atto per dimostrare la frode e di garantire la restituzione dei fondi. Quando la Corte dei conti evoca un tasso di errore, significa che i fondi non sono stati pagati a causa di ciò che gli errori non intenzionali sono a volte chiamati. Quando si verificano errori, i meccanismi robusti sono in atto per individuare e correggere. Per il 2012, la Cec determina il tasso di errore complessivo al 4,8%, che è superiore al livello dello scorso anno. Tuttavia, la stessa Corte riconosce che ciò è in parte dovuto ad un aggiornamento del suo metodo di campionamento. Il tasso di errore per la politica di coesione e di settori dell´energia e dei trasporti è in linea con le tariffe aumentate dal 2009, a conferma che il sistema funziona meglio nel periodo corrente. Nel settore agricolo, il tasso di errore delle spese dirette è del 3,8%, mentre era del 2,9% nel 2011. Questo aumento è dovuto quasi esclusivamente a problemi specifici in tre Stati membri, la Commissione sta già lavorando per risolvere. Lo sviluppo rurale è una delle aree in cui il tasso di errore rimane il più elevato (7,9%), anche se è stabile rispetto all´anno precedente. In collaborazione con gli Stati membri, la Commissione ha già preso provvedimenti per porre rimedio a questa situazione, ma ci vuole tempo per queste misure abbiano effetto, come ha riconosciuto la stessa Corte dei conti europea. Nel settembre 2013 la Commissione ha pubblicato una comunicazione in dettaglio tutte le misure adottate per proteggere il bilancio Ue, in particolare a seguito dello scarico del bilancio 2011. Questa iniziativa dimostra il ruolo attivo della Commissione e il suo fermo impegno a garantire la tutela dell´impegno di bilancio dell´Ue. Passi successivi - Dopo la pubblicazione della relazione annuale della Corte dei conti, il Consiglio invierà una raccomandazione al Parlamento europeo in merito alla decisione se dare il discarico alla Commissione per l´esecuzione del bilancio dell´Unione europea. Sulla base di questa raccomandazione, il Parlamento europeo voterà Maggio risoluzione 2014 scarico sul bilancio 2012.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: LA COMMISSIONE PER I BILANCI APPROVA BILANCI RETTIFICATIVI  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - La commissione per i bilanci ha approvato tre eccezionali progetti di bilancio rettificativo per il 2013 il Martedì. Essi riguardano € 150 milioni di finanziamenti del Fondo sociale europeo in più per la Francia, l´Italia e la Spagna (Dab 7), 3900000000 € per fermare il bilancio Ue che termina 2013 in disavanzo (Dab 8) e di € 401.000.000 a che fare con i danni delle inondazioni in Germania, l´Austria e la Repubblica Ceca e la siccità in Romania (Dab 9). L´approvazione del Consiglio di Dab 8 è un prerequisito per il Parlamento per approvare il bilancio a lungo termine 2014-2020. Bilanci rettificativi 7 e 8 sono già stati approvati dal Consiglio e ora solo bisogno di conferma da parte del Parlamento nel suo insieme, molto probabilmente in occasione della sessione plenaria di novembre. Sul bilancio rettificativo 9, che riguarda il finanziamento di solidarietà per riparare i danni delle inondazioni e siccità Parlamento e Consiglio, ancora diverso. Il Parlamento sostiene la proposta della Commissione di aggiungere € 401.000.000 in denaro fresco per il finanziamento della solidarietà, che gli Stati membri vogliono che sia finanziato dal bilancio corrente attraverso il "trasferimento globale" ´, un´operazione di pulizia di bilancio che la Commissione svolge presso il fine di ogni esercizio finanziario. Tuttavia, la Commissione ha infatti già fatto la sua pulizia di bilancio e di conseguenza ha proposto il taglio di finanziamenti a € 510.000.000 a 37 diverse linee di bilancio, in modo da rafforzare altre linee di bilancio 51 che hanno urgente bisogno di fondi aggiuntivi. Questi includono ad esempio l´aiuto per i profughi siriani. Se la proposta del Consiglio di utilizzare il denaro globale di trasferimento per l´alluvione e danni della siccità sono state accettate, non ci sarebbe difficilmente essere più soldi per i bisogni urgenti individuate dalla Commissione. Deputato del Parlamento responsabile del bilancio 2013, il signor Giovanni La Via, ha accolto con favore il risultato delle votazioni: "Soprattutto il supplementare € 3900000000 è un grande passo verso la prevenzione del bilancio Ue di andare in deficit, inoltre, è stato un prerequisito per il Parlamento di. Approvazione del bilancio a lungo termine, che ora è sempre vicino ", ha detto D´differenza di opinione per quanto riguarda il finanziamento della solidarietà, onorevole La Via ha osservato" che intendiamo rispettare la nostra posizione come questo è la solidarietà. Sarà parte di il pacchetto da dipanato in sede di conciliazione la prossima settimana ". I 21 giorni di bilancio conciliazione trattative per un accordo sul bilancio del prossimo anno iniziato il 23 ottobre. La riunione di chiusura è prevista per il 11 novembre.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FONDO EUROPEO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - Aiuti dell´Ue ai lavoratori licenziati continueranno nel periodo 2014-2020 a nuove categorie di lavoratori, come ad esempio i lavoratori autonomi e quelli con contratto temporaneo, nel quadro di un accordo provvisorio, approvato il Martedì, dal il comitato dell’ occupazione e gli affari sociali eurodeputati e la Presidenza lituana. Se approvato alla plenaria di novembre, sarà in vigore il 1 ° gennaio 2014. "Sono particolarmente lieto che siamo riusciti a compresi i lavoratori in esubero a causa della crisi attuale -.. Misura il Parlamento ha chiesto ripetutamente Abbiamo garantito una risposta tempestiva e mirata per i lavoratori licenziati e questo nuovo accordo dovrebbe accelerare il processo Volevamo anche vedere un reale valore aggiunto e di garantire che gli Stati membri non utilizzano il fondo di sostituire semplicemente per supporti già in atto ", ha detto il relatore, Marian Harkin (Alde, It). Marian Harkin (Alde, It) "Troppi cittadini europei si trovano ad affrontare difficoltà sul mercato del lavoro. Mentre aiuta i lavoratori a migliorare le loro abilità ed essere pronti per nuove opportunità di lavoro dignitoso, questo strumento fondamentale continuerà ad essere utilizzati per attenuare gli effetti della crisi economica", ha detto l´occupazione e affari sociali, presidente della commissione Pervenche Berès (S & D, Fr). Portata estesa - Grazie al Parlamento, il campo di applicazione del Feg è stato ampliato per rendere l´aiuto disponibile nuovamente per le persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica, oltre all´obiettivo primario di attenuare gli effetti della globalizzazione. La soglia per l´attivazione del sostegno del Fondo è di 500 esuberi. Inoltre, le nuove categorie di lavoratori potrebbero beneficiare di aiuti del Feg, come ad esempio i lavoratori con contratti a tempo determinato, i lavoratori interinali e lavoratori autonomi. L´inclusione di un capitolo disoccupazione giovanile - Sotto l´accordo di compromesso, gli aiuti del Feg potrebbero essere rese disponibili su base temporanea per i giovani identificati dal Parlamento come "Not in Education, di occupazione o di formazione" (Neet) e dalle regioni colpite dai licenziamenti. Tassi di cofinanziamento - Gli aiuti del Feg si aggiunge al contributo di Stati membri che cofinanziare regimi di ottenere i lavoratori licenziati di nuovo nel lavoro. Parlamento garantisce che, sotto l´accordo, la quota Feg dovrebbe soddisfare il 60% del costo di misure come l´assistenza nella ricerca di lavoro, la formazione e il supporto per la creazione di imprese, piuttosto che il tasso di cofinanziamento del 50% inizialmente proposto dalla Commissione europea . Il Parlamento ha voluto tassi di cofinanziamento devono essere differenziati a seconda delle situazioni economiche degli stati membri, ma ha accettato alla fine di un più alto tasso unico come un compromesso. Un tappo per sussidi economici - Il Parlamento ha inoltre garantito che gli aiuti del Feg in forma di sussidi economici non supererà il 35% del totale costi che significa che i lavoratori interessati potranno beneficiare di una maggiore formazione e l´orientamento professionale e gli Stati membri non saranno in grado di utilizzare gli aiuti del Feg come sostituto di indennità di disoccupazione. Prossimi passi - L´accordo deve essere approvato formalmente dal Parlamento pieno e del Consiglio.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: RILANCIARE L´OCCUPAZIONE LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI IN TUTTA L´UE  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - Misure per aiutare i cittadini europei che desiderano lavorare in un altro Stato membro, chiarendo il loro diritto alla libertà di movimento, fornendo adeguati mezzi di ricorso a livello nazionale se soffrono discriminazione, e la creazione di contatti e informazioni punti negli stati membri sono stati adottati dal lavoro I deputati ​Martedì. "Il diritto dei cittadini dell´Ue a lavorare in un altro Stato membro è stabilito nel trattato e la legislazione Ue. Tuttavia la discriminazione basata sulla nazionalità ancora rimane. Questa legislazione mira a chiarire, facilitare e migliorare l´applicazione dei diritti ai sensi della vigente normativa Ue, ma non crea quelli nuovi e non impone nuovi obblighi agli Stati membri. Il mercato unico ben funzionante dovrebbe includere un ostacolo e liscia libera circolazione dei lavoratori, "Edit Bauer (Ppe, Sk) ha detto il relatore, Edit Bauer (Ppe, Sk) . Secondo i dati della Commissione europea, 6,6 milioni di cittadini dell´Ue vive e lavora in uno Stato membro diverso dal proprio nel 2012, pari a oltre il 3% di tutti i lavoratori nell´Ue. Un ulteriore 1,2 milioni di persone vivevano in un paese dell´Ue ma lavorato in un altro. Uno studio del 2011 ha trovato that15% dei cittadini dell´Ue non sarebbe lavorare in un altro Stato membro, perché sentivano che c´erano troppi ostacoli. Risarcimento a livello nazionale per le vittime di discriminazione - La legislazione vigente prevede che i lavoratori dell´Ue che affrontano la discriminazione sulla base della nazionalità devono essere concessi mezzi efficaci di tutela giuridica e ricorso. La commissione ha votato il Martedì a rafforzare il ruolo delle parti sociali (organizzazioni non governative, associazioni, sindacati) nel sostenere le vittime della discriminazione nei procedimenti giudiziari. Una migliore informazione attraverso una rete europea di punti di contatto nazionali - I deputati hanno inoltre proposto che la Commissione e gli Stati membri dovrebbero creare una rete europea di punti di contatto nazionali per migliorare la cooperazione tra gli Stati membri nel far rispettare i diritti dei lavoratori di altri paesi dell´Ue. I governi nazionali dovrebbero anche fare un uso migliore delle informazioni esistenti e di servizi di assistenza, quali La tua Europa, Solvit, Eures, Enterprise Europe Network e sportelli unici, hanno detto. Categorie di lavoratori e di applicazione della direttiva - I deputati hanno modificato la nuova direttiva proposta dalla Commissione per specificare chiaramente quali gruppi di lavoratori hanno il diritto di andare a lavorare in un altro paese dell´Unione europea ai sensi della vigente normativa comunitaria (regolamento 492/2011). Essi sono: permanenti, stagionali, frontalieri e lavoratori autonomi ma non pubblicate i lavoratori. La proposta di direttiva chiarisce inoltre il campo di applicazione delle norme, stabilendo che essi coprono l´accesso al lavoro; condizioni di lavoro, in particolare in materia di retribuzione e di licenziamento, l´accesso ai vantaggi sociali e fiscali, l´adesione a sindacati, e l´accesso alla formazione, abitazioni e istruzione per i bambini. I deputati hanno anche modificato il testo per includere la salute e la sicurezza sul lavoro e di accesso ai servizi pubblici per l´impiego. Prossimi passi - Il testo approvato dalla commissione stabilisce il mandato del Parlamento di avviare negoziati con i governi nazionali, in sede di Consiglio. La risoluzione è stata adottata con 41 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni. Il mandato negoziale è stato adottato con 40 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astensione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AGORÀ DEI CITTADINI ´SULLA DISOCCUPAZIONE: DARE AI GIOVANI UN ESEMPIO  
 
Strasburgo, 6 novembre 2013 - Circa 60 giovani provenienti da 28 Stati membri dell´Ue si riuniranno a Bruxelles dal Mercoledì 6 Novembre a Venerdì 8 novembre per discutere di disoccupazione giovanile e di formulare raccomandazioni al Agora evento del 2013 Citizens ´ospitata dal Parlamento europeo. I giovani sono stati selezionati tra i 28 Stati membri, nella maggior parte dei casi, due per ogni paese - ha un lavoro e uno senza un lavoro - attraverso un questionario pubblicato sui siti web degli uffici di informazione del Parlamento. I partecipanti al Agora condivideranno le loro esperienze personali di ricerca di lavoro - che cosa li ha aiutati e che rendevano difficile - e di educazione. Saranno poi presentare i loro risultati e le raccomandazioni. Martin Schulz e Isabelle Durant, Presidente e Vice-presidente del Parlamento Europeo, si aprirà l´incontro e tenere premuto un punto stampa congiunto alle 13.45 nell´ufficio del presidente (9 ° piano). L´agorà sarà presieduta da Martin Hirsch, ex alto commissario francese alla solidarietà attiva contro la povertà e l´attuale Presidente dell´Agenzia servizio civile francese.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA CONSULTA IL PROGETTO DI ORIENTAMENTI PER IL SOSTEGNO DELLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Bruxelles, 6 novembre 2013 - La Commissione europea invita commenti sulle condizioni in base alle quali gli Stati membri possono concedere i finanziamenti pubblici per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà. La proposta mira a garantire che tale sostegno è destinato ai casi in cui è più necessario e che gli investitori in imprese fallite portano la loro parte dei costi di ristrutturazione, piuttosto che lasciare l´onere per i contribuenti a sopportare. La proposta si applica solo alle imprese non finanziarie in difficoltà, un gruppo separato di regole è in vigore per le banche e altri istituti finanziari (v., da ultimo Ip/13/672 ). I commenti possono essere presentate fino al 31 dicembre 2013. La Commissione prevede di adottare nuove linee guida nella prima metà del 2014. La Commissione intende analizzare attentamente tutte le osservazioni pervenute prima di prendere qualsiasi posizione finale. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha commentato: "Mentre mantenere in vita imprese inefficienti artificialmente in vita è uno spreco di denaro dei contribuenti che danneggia la concorrenza e ostacola la crescita economica, i posti di lavoro e il know-how delle aziende che sono vitali se ristrutturazione può essere mantenuta attraverso un sostegno ben mirato. Nostre linee guida sugli aiuti di Stato alle imprese in difficoltà scopo di preservare questo delicato equilibrio. Proposta odierna persegue gli stessi obiettivi delle linee guida attuali, ma prevede strumenti migliori per raggiungerli ". Gli elementi principali della proposta della Commissione sono: Un nuovo concetto di sostegno temporaneo per la ristrutturazione , progettato per semplificare la concessione di contributi statali per la ristrutturazione, riducendo le distorsioni della concorrenza, rendendo più facile per gli Stati membri di impiegare misure meno distorsive della concorrenza, quali prestiti e garanzie. Tale sostegno temporaneo sarà a disposizione delle Pmi solo. Meglio filtri per garantire che gli aiuti di Stato si rivolge a casi in cui è realmente necessario. Ciò include la necessità di dimostrare che l´aiuto è necessario per evitare che le difficoltà, ad esempio in aree di alta disoccupazione, e che la concessione di aiuti per la ristrutturazione sarà migliorare il risultato. Suggerimenti su come la condivisione degli oneri possono essere implementate per le imprese non finanziarie. Questo concetto richiede che gli investitori di una società fanno un giusto contributo ai costi della sua ristrutturazione. E ´stato un valido strumento per tutelare gli interessi dei contribuenti e dei consumatori nel contesto delle grandi quantità di denaro pubblico messo a disposizione delle banche durante la crisi attuale. La Commissione, inoltre, invita i pareri delle parti interessate sulla definizione di " imprese in difficoltà ". Solo le imprese che si qualificano come imprese in difficoltà può beneficiare di aiuti ai sensi della disciplina di salvataggio e di ristrutturazione. Dal momento che la loro redditività è in dubbio, ma sono anche generalmente non ricevere altri tipi di aiuti. Progetto di orientamenti di oggi di cui alcune idee su come tale definizione potrebbe essere reso più obiettiva e precisa.  
   
   
NEL 2014 IL PIANO D´AZIONE DELLA MACROREGIONE D´EUROPA  
 
Milano, 6 novembre 2013 - "Abbiamo una sfida che ci attende: nel 2014 dovrà essere elaborato il Piano d´azione della Macroregione d´Europa. Regione Lombardia, che ha avuto un ruolo di protagonista in occasione della storica firma dell´accordo di Grenoble del 18 ottobre, che ha coinvolto sette Stati e quaranta Regioni, ha assunto il coordinamento delle Regioni d´Italia e continuerà a svolgere un ruolo di primo piano". Lo ha sottolineato Ugo Parolo, sottosegretario alle Politiche per la Montagna, Rapporti istituzioni regionali, Attuazione del programma e Programmazione negoziata di Regione Lombardia, intervenuto in Consiglio regionale nella discussione della risoluzione relativa alle politiche dell´Unione europea di maggiore interesse per la Lombardia. Grenoble Passaggio Storico - "Da ogni parte politica - ha aggiunto Parolo - si auspica un´Europa più vicina alla sensibilità dei territori, meno tecnocrate e più vicina a cittadini. Quello di Grenoble è stato un primo passo importante: è la prima volta in Europa che le Regioni chiedono da sole agli Stati di portare al Consiglio d´Europa la richiesta, affinché territori che si sentono vicini per sensibilità economiche, cultura, interessi, possano dare vita a una Macroregione". Scala Sovraregionale - La data del 2014 è ancora più strategica, poiché coincide con la programmazione dei fondi europei 2014-2020: "Abbiamo lo strumento - ha proseguito Parolo - per evitare che le tentazioni di centralismo di Roma di avocare a sé gran parte delle risorse siano frenate. Allo stesso tempo, con la Macroregione d´Europa, possiamo realizzare politiche su scala sovraregionale e quindi in grado di attirare investimenti europei superiori a quelli che ogni singola Regione è in grado di attirare".  
   
   
FVG: SERRACCHIANI INCONTRA PREMIER ONTARIO  
 
Trieste, 6 novembre 2013 - Il Friuli Venezia Giulia e la provincia dell´Ontario possono dare ulteriore impulso alle relazioni bilaterali anche grazie all´accordo di libero scambio tra l´Unione europea e il Canada (Ceta), siglato a metà ottobre dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e dal primo ministro canadese Stephen Harper, rafforzando i rapporti economici nel settore delle attività industriali così come nell´enogastronomia, e parallelamente, accentuando ulteriormente la collaborazione tra Università ed istituzioni scientifiche, come il Cro di Aviano. Lo hanno convenuto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e il premier del´Ontario, Kathleen Wynne, che oggi a Toronto, in Canada, hanno avuto un lungo e cordiale colloquio nell´ambito della missione istituzionale ed economica di una delegazione regionale nel Paese nordamericano, composta, tra gli altri, dal presidente di Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo, dal presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, e dal rettore dell´ateneo friulano, Alberto Felice De Toni. La Provincia dell´Ontario, una delle dieci del Canada, la più popolosa del Paese, vede nell´industria la principale fonte di reddito. Nel suo Parlamento, visitato ieri dalla presidente Serracchiani, accolta dal ministro Mario Sergio e dallo speaker Dave Levac, presente il console generale d´Italia a Toronto Tullio Guma, siedono diversi membri di origine italiana. Nasce anche da qui il forte interesse manifestato dal premier Wynne allo sviluppo dei rapporti con il Friuli Venezia Giulia, con le sue realtà produttive, rappresentate da cinque aziende regionali presenti nella delegazione, e tra atenei. In questo contesto è stato ricordato l´accordo di collaborazione scientifica tra il Cro di Aviano e il Princess Margaret Hospital di Toronto, il maggiore centro oncologico del Canada, reso possibile dal contributo della numerosa Comunità Friulano-canadese, fatta di tanti ´Fogolars´, e del fondo friulano canadese per la ricerca sul cancro istituito dalla Fondazione Crup. Una collaborazione che si accentuerà ulteriormente con lo scambio di esperienze e di professionisti e che, ha auspicato Serracchiani, "potrà sfociare nell´organizzazione di un evento scientifico di grande spessore internazionale, promosso congiuntamente dalle due realtà". Per Serracchiani l´Ontario può rappresentare un mercato da ´conquistare´ anche per i prodotti tipici della nostra agricoltura, in virtù del fatto che, come ha spiegato la premier, il mercato enogastronomnico è molto influenzato dal ´made in Italy´, proprio per le origini italiane di una gran fetta della popolazione. In proposito la presidente del Fvg ha ricordato che la nostra regione parteciperà attivamente all´Expo del 2015, il cui tema portante sarò proprio il cibo e la nutrizione. Sempre sul tema ´cibo´ nel corso del colloquio con la premier e in altre occasioni ufficiali, è stato rilevato come via sia un serio problema legato alla commercializzazione del prosciutto di San Daniele in Canada, in quanto un marchio con lo stesso nome è stato registrato in Ontario e sotto di esso si celano produzioni non provenienti dal Friuli Venezia Giulia, e quindi prive di certificazioni di qualità. La visita della delegazione del Fvg in Ontario è stata completata, tra ieri e oggi, da un colloquio con il ministro federale Julian Fantino, da contatti B2b tra imprese e da un incontro con i rappresentanti dell´emigrazione friulgiuliana in Canada, coordinato dal console Primo Di Luca, cui hanno preso parte per i Giuliani Dalmati Konrad Eisenbichler, per i Fogolar Furlan Ivano Carniello (presidente federazione Canada), per la Famee Furlane di Toronto il presidente Matthew Melchior e per l´Efasce il presidente Gino Vatri. Presente anche Sandra Pupatello, friulana, già ministro del governo dell´Ontario. La presidente Serracchiani e l´intera delegazione hanno anche partecipato ieri alla "Father and Son Dinner", cui hanno preso parte anche un´ottantina di giovani imprenditori canadesi. Si tratta di una tradizionale cena nata oltre 40 anni fa per iniziativa di sette friulani trasferitisi negli anni 50 in Canada. Vi partecipano imprenditori friulani con i rispettivi figli (sono arrivati in alcuni casi alla 4^ generazione). L´appuntamento è ora organizzato proprio a supporto delle attività del Cro di Aviano e del Princess Margareth Cancer Center di Toronto. In totale sono stati raccolti e ´girati´ alle due istituzioni oltre 650.000 dollari.  
   
   
BOLZANO, ELEZIONI PROVINCIALI 2013: I RISULTATI UFFICIALI  
 
Bolzano, 6 novembre 2013 - Completato il riesame delle schede elettorali contenenti voti non assegnati e contestati, la Commissione elettorale ha firmato il verbale che ufficializza i dati definitivi delle elezioni provinciali 2013. Definitive anche le preferenze dei 35 consiglieri provinciali, non si registrano variazioni sostanziali rispetto ai dati provvisori. La Commissione elettorale centrale presieduta dal giudice del Tar Peter Michaeler e composta dai giudici Alessandro Pallaoro (Corte dei conti) e Werner Mussner (Tribunale) ha completato ieri (4 novembre) la procedura di riesame dei voti contestati e non assegnati. Gli spostamenti registrati tra i voti di lista non comportano modifiche né in termini di resti e di seggi assegnati né per quanto riguarda i 35 candidati eletti nella nuova legislatura 2013-2018, che sono, in ordine di preferenze ricevute: Arno Kompatscher (Svp 81.117), Pius Leitner (F 36.764), Arnold Schuler (Svp 31.328), Ulli Mair (F 31.175), Richard Theiner (Svp 26.655), Martha Stocker (Svp 21.178), Philipp Achammer (Svp 14.478), Thomas Widmann (Svp 14.205), Florian Mussner (Svp 13.923), Roland Tinkhauser (F 13.550), Eva Klotz (Sf 13.037), Hans Heiss (Vs 12.703), Josef Noggler (Svp 12.695), Sven Knoll (Sf 12.242), Waltraud Deeg (Svp 12.228), Dieter Steger (Svp 11.017), Maria Hochgruber Kuenzer (Svp 10.359), Sigmar Stocker (F 9.398), Brigitte Foppa (Vs 9.270), Helmuth Renzler (Svp 8.933), Magdalena Amhof (Svp 8.919), Riccardo Dello Sbarba (Vs 8.431), Christian Tschurtschenthaler (Svp 8.229), Veronica Stirner Brantsch (Svp 7.043), Albert Wurzer (Svp 6.999), Oswald Schiefer (Svp 6.922), Christian Tommasini (Pd 6.829), Roberto Bizzo (Pd 5.399), Walter Blaas (F 3.594), Alessandro Urzì (Aac 3.492), Andreas Pöder (Bü 3.045), Bernhard Zimmerhofer (Sf 2.680), Tamara Oberhofer (F 2.673), Elena Artioli (Faa 2.054), Paul Köllensperger (M5s 1.334). I voti ufficialmente validi sono stati in totale 287.010 (96,4%) su 297.837 votanti, le schede bianche 3.196 (1,1%), quelle nulle 7.631 (2,6%). Con questo atto la Commissione elettorale centrale ha completato il suo incarico relativo alle elezioni provinciali 2013. Tutti i dati ufficiali definitivi delle elezioni provinciali 2013 sono disponibili online sulla Rete civica dell´Alto Adige all´indirizzo elezioni.Provincia.bz.it  
   
   
“GESTIONE RIGOROSA DELLE RISORSE” E SPESE PER RAPPRESENTANZA “SIDERALMENTE AL DI SOTTO DEL TETTO PREVISTO”. ASSESSORE EMILIA ROMAGNA IN AULA SUI CONTI DELLA GIUNTA  
 
 Bologna, 6 novembre 2013 – “L’operato della Giunta regionale, fin dal suo insediamento, è stato caratterizzato in questi anni da una gestione rigorosa delle risorse e da un contenimento della spesa: lo attestano le argomentate e puntuali relazioni che hanno accompagnato i bilanci”. Così, davanti all’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna, il sottosegretario della Giunta regionale Alfredo Bertelli ha sintetizzato il senso di una sua risposta a un’interrogazione nel merito delle spese sostenute per consulenze, strutture speciali e per la rappresentanza. Una relazione dettagliata, accompagnata da cifre e riferimenti in particolare per ciò che riguarda i conti di rappresentanza della Giunta, al centro dell’attenzione in questo periodo, ma sulle quali “in più di un’occasione sono state fornite risposte chiare e puntuali. Le cifre Il sottosegretario Bertelli ha ribadito il concetto che “i limiti di spesa per i membri della Giunta non sono affatto regolati dai massimali delle carte di credito”, determinati da semplici convenzioni della Tesoreria con gli istituti eroganti, “ma da una puntuale delibera di Giunta che assegna i tetti di spesa/budget annuali a presidente, sottosegretario, assessori e presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo”. Una delibera che inoltre regola anche la natura e tipologia di spesa e assegna al servizio per il cerimoniale una quota di risorse pari a quasi il 40% del totale. Quindi, ha affermato Bertelli, non solo i tetti di spesa assegnati “non sono mai stati superati, ma sono stati sempre sideralmente al di sotto del massimale previsto”. Qualche cifra: nel 2010 “sono stati assegnati complessivamente agli amministratori 56.200 euro”, e sono state rendicontate spese “per l’importo di 6.802 euro”. Per le forniture generalizzate (acqua minerale, spese per celebrazioni, targhe per manifestazioni, bandiere etc) “sono stati spesi 28.700 euro” su 49,332 disponibili. Nel 2011 l’importo iniziale è stato ridotto del 51% rispetto al 2010. Su “56.200 euro assegnati complessivamente agli amministratori sono state rendicontate spese per 12.963 euro”, mentre per le spese per forniture generalizzate “sono stati spesi 32.658 euro su 41.887”. Nel 2012 l’importo assegna è stato ridotto di un ulteriore 18% sull’anno precedente. “Agli amministratori sono stati assegnati 45.836 euro e sono state rendicontate spese per 9.786 euro. Dei 34.164 euro per forniture ne sono stati spesi 25.970”. Infine il 2013, “con un importo ridotto ulteriormente del 20% sul 2012”. Sui “36.663 euro assegnati agli amministratori, al 31 agosto sono state rendicontate spese per l’importo di 6.030”. Dei 27.337 euro relativi agli oneri per forniture generalizzate, nello stesso lasso di tempo “sono stati spesi 8.390 euro”. “Di fronte a questi numeri – ha commentato Bertelli – è fin troppo chiaro che dividendo quelle somme per i 15 soggetti che ne hanno diritto siamo attorno a una media annua che, nella peggiore delle condizioni, ha toccato gli 864 euro per singolo amministratore”. Per quanto riguarda le spese per le consulenze, il sottosegretario ha ribadito “un drastico ridimensionamento (…), passando da una programmazione di 880 mila euro nel 2009 ai 160 mila euro del 2013. Più in generale, la spesa finanziata per incarichi professionali nei diversi settori regionali prevedeva nel 2009 un programmato di circa 2.866.000 euro, diventato 564 mila nel 2013”. Azioni di riduzione che, ha aggiunto Bertelli, “vanno significativamente oltre le misure di contenimento indicate dalla norma nazionale”. Infine le Strutture speciali, in cui “la maggior parte dei collaboratori “è già di ruolo, e comunque i costi aggiuntivi rispetto a tali strutture sono progressivamente passati dai 6.071672 euro del 2009 a un costo effettivo a tutt’oggi pari a 4.760.000 euro”.  
   
   
ERRANI: “C’È UN’INDAGINE IN CORSO, MA NON SI PUÒ METTERE L’ISTITUZIONE IN UN FRULLATORE”  
 
Bologna, 6 dicembre 2013 - “Se qualcuno ha fatto una battaglia sulla riduzione dei costi della politica, quella è la Regione Emilia-romagna”. Queste le parole del presidente Vasco Errani ieri, in un dialogo con i giornalisti a margine della seduta dell’assemblea. “Se le indagini in corso dovessero evidenziare irregolarità – e io sono convinto del contrario – ciascuno di assumerà, come sempre è stato, le proprie responsabilità. Dopodiché, non si può mettere l’istituzione Regione in un frullatore. Sarebbe, prima di tutto, un danno grave per i cittadini. L’emilia-romagna è quello che è, con i suoi dati di qualità nei servizi, con le scelte che ha fatto nel governo, le scelte fatte per il lavoro, l’industria, la salute, la non autosufficienza, il terremoto. Non bisogna confondere, perché quando tutto è confuso non si fa un buon servizio ai cittadini”. “L’amarezza mia corrisponde al disagio più che comprensibile della gente – ha proseguito il presidente – ; ma ai cittadini va detto che le norme attualmente in vigore sulle spese di funzionamento delle Regioni sono sicuramente più stringenti delle precedenti, ossia con costi più bassi e disposizioni omogenee a livello nazionale. Prima c’erano delle regole, e ciò che è stato fatto va verificato sulla base di quelle regole. Dopodiché abbiamo ritenuto doveroso cambiarle, e le abbiamo cambiate. Credo che la Regione Emilia-romagna ed io, come presidente della Conferenza delle Regioni, siamo stati protagonisti di questo percorso, confluito nel decreto legge del Governo approvato nell’ottobre e convertito in legge nel dicembre del 2012”. “Le indiscrezioni non si possono commentare e non le commento – ha proseguito Errani, rispondendo ai giornalisti – : c’è un’indagine in corso, e nessuno più di me – credo di averlo dimostrato – rispetta il lavoro della magistratura e la sua piena autonomia”. Errani aveva esordito esprimendo apprezzamento per la scelta di Marco Monari, “una scelta di attenzione per il Pd, per il gruppo consiliare”, sottolineando come “tutti assieme hanno fatto un lavoro importante e onesto”.  
   
   
APPROVATO IN CONSIGLIO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE: STRALCIATE IPLA, IMA E SVILUPPO PIEMONTE TURISMO  
 
Torino, 6 novembre 2013 - Il Consiglio regionale ha approvato ieri il Piano di razionalizzazione delle partecipazioni regionali presentato dall’assessore regionale ai Rapporti con le società partecipate Agostino Ghiglia. “L´approvazione della delibera sulle partecipate - dichiara Ghiglia - rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana per tre motivi fondamentali: innanzitutto, per la prima volta da quando sono state create le Regioni si va a snellire anziché appesantire, riducendo il numero delle società a partecipazione regionale (spesso create per motivi politici e non funzionali) evitando sovrapposizioni, duplicazioni e stratificazioni. In secondo luogo si approccia il tema partecipate in modo sistemico, ovvero non solo cessioni ma anche accorpamenti settoriali e newco strategiche per le politiche regionali. Infine si è operato e si opera per la salvaguardia dei livelli occupazionali valorizzandone le professionalità e qualificando l´intervento pubblico. Il taglio alla spesa pubblica e le economie di scala che si realizzeranno grazie a questo piano - sottolinea Ghiglia - sortiranno nei prossimi anni effetti importanti, concreti e visibili nel´ interesse del Piemonte e della sua economia”. Su proposta dell’assessore Ghiglia, sono state stralciate dal Piano le società Ipla S.p.a., Ima Piemonte S.c.p.a. E Sviluppo Piemonte Turismo S.r.l, dopo che la sentenza n.229/2013 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 4 della norma sulla spending review nella parte in cui si applicano alle Regioni ad autonomia ordinaria una serie di obblighi (in particolare l’obbligo di scioglimento/alienazione delle società controllate da amministrazioni pubbliche qualora il loro fatturato sia costituito per oltre il 90% da prestazioni di servizi alla P.a.) Le tre partecipate saranno oggetto di deliberazione specifica del Consiglio a seguito dei necessari approfondimenti. Rispetto alle partecipazioni dirette, la Regione manterrà le quote in 7 società (S.c.r., di cui è stata attuata la riforma con trasformazione in società unica appaltante nei settori delle infrastrutture, trasporti, telecomunicazioni e sanità; Finpiemonte S.p.a.; Finpiemonte Partecipazioni S.p.a; Ceipiemonte; Pracatinat, Banca Popolare Etica, C.a.a.t.) e la liquidazione di 5 (Expo 2000, Crab, Tenuta Cannona, Creso, R.s.a., società di scopo in scadenza a dicembre 2015, data entro cui si concluderà la bonifica della miniera di Balangero). Il futuro delle due società 5T e Csp sarà deciso con la definizione delle politiche regionali sull’Ict. Per quanto riguarda le partecipazioni di Finpiemonte S.p.a., il nuovo assetto dei Parchi scientifici e tecnologici sarà definito con Università e Politecnico di Torino, nell’ottica di una integrazione dei compiti tra i Parchi e gli Incubatori tecnologici, in particolare per quanto riguarda il Parco Scientifico e Tecnologico in Valle Scrivia–pst, il Tecnoparco del Lago Maggiore, Bioindustry Park ed Environment Park. Il piano prevede invece la liquidazione del Virtual Reality & Multi Media Park e il mantenimento di Tecnogranda, mentre sulla Fondazione Wireless la decisione è subordinata alla definizione delle politiche sull’Ict. A completamento di questo percorso l’obiettivo è un consiglio di amministrazione unico con comitati scientifici per i diversi settori di attività. Infine Finpiemonte partecipazioni: su 11 società del comparto logistica e trasporti vengono mantenute le quote in 6 società (Sito, Cim, Interporto di Rivalta Scrivia, Sagat, Miac, Geac - quest’ultima in attesa di concessione da parte del ministero Trasporti, privatizzazione totale o parziale). Chiude la Fondazione Slala, per le altre società si procederà alla liquidazione o alla cessione totale o parziale (Consepi - l’impianto verrà riallocato per opere Tav - Rivalta Terminal Europa, Sace, Retroporto di Alessandria) Del comparto finanza viene mantenuta la partecipazione in Eurofidi con pacchetto azionario invariato, per affiancare le aziende nel delicato momento economico, mentre si cede Fingranda. Delle restanti 19 società, 15 sono quelle di cui vengono mantenute le partecipazioni, tra cui Expo Piemonte, Icarus, Agenzia di Pollenzo, Città Studi e Villa Melano, sulla quale la Giunta regionale ha sbloccato il lungo iter amministrativo relativo allo stanziamento dei fondi necessari per riattivare i lavori di completamento del cantiere. Verrà concessa a terzi la gestione di Terme di Acqui, mentre per altre società (Tne, Snos, Saia, Ardea Energia, Strambino Solar) si sta valutando la possibilità di cessione o liquidazione in caso di mancata inversione del trend. “Con questo piano - conclude Ghiglia - intendiamo coniugare ad un’esigenza indifferibile di risparmio e razionalizzazione la salvaguardia dei posti di lavoro e delle professionalità presenti, obiettivo che rappresenta in questo particolare momento storico la prima missione di un’amministrazione pubblica responsabile”.  
   
   
RIFORME: PRESENTATI I QUADERNI DELLA SUSSIDIARIETÀ GUIDA UTILE PER COGLIERE LE NUOVE OPPORTUNITÀ EUROPEE  
 
Pescara, 6 novembre 2013 - Uno strumento utile per quanti in Abruzzo, tra amministratori e rappresentanti del partenariato sociale, siano interessati alla tematica dei finanziamenti europei. Così l´assessore alle Riforme Istituzionali, Carlo Masci, ha definito i Quaderni della scuola di Sussidiarietà Abruzzo, presentati, ieri mattina, a Pescara, nell´ambito del I Expò della Sussidiarietà, insieme al direttore generale della Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, Antonio Dionisio. Evento organizzato dall´assessorato regionale alle Riforme Isituzionali in collaborazione con la Cdo Abruzzo e Molise, in svolgimento al Padiglione espositivo dell´Ex Cofa. "Rispetto all´utilizzo dei fondi strutturali europei 2014-2020 - ha affermato Masci - l´Europa ci chiede una programmazione partenariale che coinvolga direttamente gli attori del territorio. Tuttavia, - ha aggiunto - troppo spesso in Italia manca proprio quella capacità necessaria per individuare le potenzialità dei territori. Inoltre, chi si trova a ricoprire ruoli istituzionali non sempre possiede le competenze e le conoscenze adeguate per riuscire ad ottenere tali risorse. Per questo, - ha spiegato l´assessore - non solo abbiamo pensato di lasciare una traccia dell´attività svolta dalla Scuola di Sussidiarietà in questi anni ma ci siamo anche posti il problema di fornire una guida, il più possibile completa, sulle nuova opportunità che vengono offerte a livello comunitario e sulle logiche che regolano il quadro strategico europeo. Del resto, - ha proseguito Masci - l´Europa ci chiede un territorio sostenibile, inclusivo ed intelligente ed è proprio sulla base di queste linee guida che vengono poi assegnati i fondi ma sempre nella misura in cui il territorio sia nella condizioni di partecipare effettivamente agli obiettivi da raggiungere". "Sussidiarietà: città vivibile e sfide europee" è il tema cardine dei Quaderni della Scuola di Sussidiarietà che è ormai giunta alla decima edizione. "Oggi di parla di macrocondizionalità ex ante ed ex post, requisiti necessari per garantirsi l´accesso ai fondi europei - ha detto Masci - ma se non si conoscono nel dettaglio tali tematiche, si rischia di far rimanere l´Italia la "cenerentola" d´Europa per la capacità di utilizzo delle risorse comunitarie".  
   
   
DA OGGI IN EMILIA-ROMAGNA CI SONO QUATTRO NUOVI COMUNI AL POSTO DI 12  
 
Bologna, 6 novembre 2013 - «Quattro Comuni al posto dei 12 precedenti, risparmi alle spese e migliori servizi ai cittadini: in fatto di efficacia delle politiche pubbliche e di riordino territoriale la Regione Emilia-romagna è un esempio per tutta l’Italia». Così Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna, commenta il voto definitivo e positivo dell’Assemblea legislativa alla nascita – dopo quella nei mesi scorsi del nuovo Comune di Valsamoggia, nel bolognese - dei Comuni nati dalla fusione di Torriana e Poggio Berni in provincia di Rimini (il nuovo Comune si chiama Poggiotorriana), Sissa e Trecasali a Parma (Comune di Sissatrecasali) e Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia a Ferrara (Comune di Fiscaglia). «In un Paese da anni alle prese con riforme che restano solo sulla carta, in Emilia-romagna - senza demagogia, senza roboanti proclami, ma con il confronto tra istituzioni, parti sociali e cittadini - abbiamo fatto passi molto importanti e i tre Comuni nati da fusioni – aggiunge la vicepresidente Saliera – su cui oggi c’è stato il via libera definitivo dell’Assemblea legislativa ne sono la conferma. Il voto dell’Assemblea arriva dopo la vittoria dei ‘Sì’ ai referendum consultivi e, soprattutto, corona l’impegno di questi mesi dei sindaci e della Regione. Ora, per i primi due anni di vita i nuovi Comuni saranno esenti dai vincoli del ‘Patto di stabilità’, mentre per i primi 15 anni avranno contributi regionali e statali straordinari».  
   
   
ATTRAZIONE INVESTIMENTI, VIA ALL´ATTIVITÀ DEL DESK REGIONALE DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 6 novembre 2013 - L’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello ha tenuto un incontro con i vertici dei consorzi Asi della Campania, di Confindustria Campania e delle cinque territoriali provinciali e di Anci Campania per dare l’avvio ufficiale alle attività del Desk regionale per l’attrazione degli investimenti. Successivamente si terranno seguito altri momenti di approfondimento con il sistema camerale, il mondo dell´università e della ricerca, e le province e altre istituzioni. La Regione Campania, in attuazione della normativa nazionale, che ha previsto l´istituzione del Desk Italia, mira a promuovere sul territorio le opportunità di business e favorire la realizzazione di progetti di elevata qualità, offrendo assistenza alle imprese estere che vogliono stabilirsi o espandersi in Campania e servizi di accompagnamento in ogni fase del processo di insediamento o di ampliamento. Lo start-up del desk per l´attrazione degli investimenti è stato affidato a Campania Innovazione. “Oggi diamo il via alle attività del desk per l´attrazione degli investimenti, attraverso il quale avviamo la promozione del territorio campano come sede di nuovi investimenti produttivi e direzionali”, commenta l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello. “Avvieremo una task force sui temi maggiormente rilevanti per concretizzare la localizzazione di investimenti dall´estero: fiscalità, semplificazione amministrativa, infrastrutture, occupazione. Puntiamo quindi a valorizzare le opportunità di investimento in Campania, operando in raccordo con la strategia delineata nel piano governativo “Destinazione Italia”, la cui consultazione pubblica scade il prossimo 9 novembre. “Azioni e strumenti per rimettere in moto gli investimenti nel nostro territorio, che troveranno una prima applicazione con l´avvio dei bandi per le aree di crisi della Campania di concerto con il sistema confindustriale e le parti sociali”, conclude Martusciello.  
   
   
MILANO, MAFIE: DALL’8 AL 10 NOVEMBRE IL FESTIVAL DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE DEDICATO A LEA GAROFALO  
 
 Milano, 6 novembre 2013 - Dedicato a Lea Garofalo. Da venerdì 8 a domenica 10 novembre torna a Milano il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie: in programma più di cinquanta eventi e l’apertura al pubblico e alle scuole di appartamenti, negozi e spazi, un tempo utilizzati da boss e affiliati della criminalità organizzata per i propri affari e oggi assegnati ad enti e associazioni per finalità sociali. Quest’anno la manifestazione si svolgerà nel ricordo di Lea Garofalo, la testimone di giustizia rapita e uccisa a Milano nel 2009 perché aveva denunciato le attività illecite di alcuni suoi familiari e commemorata dalla città, in un funerale pubblico, lo scorso 19 ottobre. La Lombardia e Milano sono tuttora ai primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: secondo i dati della Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), sono quasi mille i beni sequestrati in Lombardia (quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia), di cui la metà nella sola provincia di Milano. A Milano città, tra aziende e immobili sono stati più di 450 i beni sequestrati. L’assessorato alle Politiche sociali ha attualmente in carico 118 unità immobiliari e ha appena chiuso due bandi per altri 13 beni (uno di 18 unità immobiliari) che saranno presto assegnati. Ha infine manifestato interesse per altri otto immobili. Il Festival dei Beni Confiscati è realizzato dal Comune di Milano con la collaborazione di Libera e dell’Anbsc e il sostegno di Fondazione Cariplo. La manifestazione vede la partecipazione di oltre 80 tra attori, scrittori e musicisti, numerose associazioni, operatori e volontari tra cui i “cuochi sociali” che cucineranno gratuitamente in alcuni dei beni aperti al pubblico. Tra loro anche uno chef professionista, Pietro Parisi che, venuto a conoscenza dell´iniziativa, giungerà appositamente da Napoli per offrire il buffet in occasione di uno degli eventi inaugurali. Quest’anno insieme a Milano, in un gemellaggio da nord a sud per la legalità, anche la cittadina di Marsala in Sicilia organizzerà il Festival dei Beni. L’apertura del Festival avrà luogo venerdì 8 novembre alle 10.45, nella villa di via Sant’arialdo 69, nel quartiere Chiaravalle, composta da 18 unità immobiliari circondate da decine di ettari di terreno. Appartenuta a un pluricondannato per traffico di stupefacenti, usura, immissione di denaro falso e furto di autotreni, la villa è l’ultimo immobile confiscato messo a bando dal Comune e destinato a diventare punto di accoglienza per famiglie e adulti che hanno perso la casa. A Chiaravalle, venerdì mattina, saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il Sindaco Giuliano Pisapia e numerosi alunni delle scuole superiori milanesi. L’apertura del Festival proseguirà con l’inaugurazione alle ore 12 del bene di via Santa Marcellina 4, un tempo proprietà di un trafficante di droga della Repubblica domenicana. Sarà presente il Prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. L’immobile è attualmente assegnato all’Associazione Vittime del Dovere per realizzare progetti dedicati alla famiglia. Il Festival sarà anche l’occasione per un momento di solidarietà. Venerdì 8 novembre (dalle 9.30 alle 18) e sabato 9 novembre (dalle 9.30 alle 12), alla Casa di Accoglienza per gli Anziani in viale Jenner 31 si svolgerà una nuova raccolta di coperte, cappotti e indumenti invernali per i senzatetto. Oggi a Palazzo Marino la presentazione del Festival. Sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il presidente della Commissione consiliare antimafia, David Gentili, il direttore dell’Anbsc, prefetto Giuseppe Caruso, la direttrice del Festival, Barbara Sorrentini, il referente per la Lombardia di Libera, Davide Salluzzo. “Anche quest’anno – ha detto l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – rinnoviamo l’impegno per la legalità attraverso più di cinquanta eventi realizzati nei beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiti alla città. In quei luoghi oggi svolgiamo attività sociali, assistiamo persone in difficoltà, offriamo sostegno a chi ha bisogno. Il Festival sarà l’occasione per ricordare che la nostra città è stata territorio di attività illegali, ma che oggi più che mai intendiamo contrastare il rischio di nuove infiltrazioni mafiose, opponendo un´autentica e convinta cultura della legalità”. Tra i cinquanta eventi in programma, numerose le presentazioni di libri, le occasioni di dibattito, gli spettacoli teatrali e musicali, le attività per i bambini e le iniziative di solidarietà. Tra gli appuntamenti speciali la serata di apertura del Festival alla discoteca dell’Ortomercato in via Lombroso 54 con Fabrizio Gatti e Giulio Cavalli (venerdì 8 novembre dalle ore 21); la consegna delle chiavi degli immobili a 9 nuove associazioni presso il bene di viale Majno 3 (sabato 9 novembre alle ore 12); il pranzo sociale presso il Giardino di via Montello intitolato a Lea Garofalo (sabato 9 novembre alle ore 12); la merenda al Social Market di via Leoncavallo 12 (sabato 9 novembre alle ore 16); l’aperitivo nel Bar “No Slot” in viale Jenner 29 (sabato 9 novembre alle ore 19); la presentazione del progetto cinematografico “Mani in terra” con il regista Giulio Manfredonia e il produttore Lionello Cerri alla discoteca dell’Ortomercato in via Lombroso 54 (sabato 9 novembre alle ore 21); le partite di rugby al Centro sportivo Iseo, in via Iseo 12 (domenica 10 novembre dalle 9 alle 16.30). Nelle tre giornate partirà la raccolta di firme organizzata da alcuni consiglieri comunali per la proposta di legge di iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo, presentata a Palazzo Marino il 9 ottobre. Numerose infine le merende organizzate e realizzate dai “cuochi sociali” in tutti e tre i giorni di Festival. I cinquanta eventi saranno realizzati grazie alla partecipazione di oltre ottanta attori, musicisti e scrittori: Giulio Cavalli, Daniele Biacchessi, Christian Di Domenico, Silvio Orlando, Carmelo Rifici, Tindaro Granata e Babygang per il teatro; Fabrizio Gatti, Andrea Ballone, Carlo Gariboldi, Simone Satta, Alessandro Stellino, Enzo D’antonio, Attilio Bolzoni, Michela Marzano, Alessandra Coppola e Ilaria Ramoni, Pina Variale, Anna Vinci e Gaspare Mutolo, Cristina Perilli, Moni Ovadia e Marco Rovelli, Giuseppe Rizzo, Gianni Biondillo, Pierpaolo Romani, Ombretta Ingrascì, Marika Demaria, Jacques de Saint-victor; Vintage Violence, 7 Grani e Raffaele Kohler e diverse band giovanili per la musica; Giulio Manfredonia e Lionello Cerri, Andrea Segre e Ivan Vadori per il cinema. Gli immobili confiscati alle mafie e aperti per il Festival sono: - villa di Chiaravalle in via Sant’arialdo 69 (bando chiuso il 28 ottobre 2013); - appartamento in viale Jenner 31 (Casa Accoglienza Anziani - Comune di Milano); - appartamento in via Santa Marcellina 4 (Associazione Vittime del Dovere, famiglie); - appartamento viale Majno 3; - appartamento via Monti 41 (Ats Occhi Aperti, adolescenti e cyberbullismo); - negozio via Leoncavallo 12 (Social Market - Associazione Terza Settimana, famiglie e povertà); - negozio via Momigliano 3 (Zero 5 Laboratorio di Utopie Metropolitane, progetti educativi famiglie e minori); - negozio via Cenisio 25 (Aldo Perini Onlus, malati di Sla); - appartamento via Ceriani 14 (Consorzio Farsi Prossimo, accoglienza famiglie) - appartamento via Curtatone 12 (Associazione Suoni Sonori, adolescenti in difficoltà); - discoteca dell’Ortomercato, via Lombroso 54 (Sogemi); - centro sportivo di via Iseo 12 (Milanosport); - villetta a schiera via del Mare 185/187 (Comunità San Patrignano – Libera, recupero tossicodipendenti); - appartamento via Mario Bianco 20 (Comunità di Sant’egidio Milano onlus, coabitazione anziani fragili).  
   
   
IMMIGRAZIONE, LOMBARDIA: RIVEDERE IL TRATTATO DI DUBLINO  
 
Milano, 6 novembre 2013 - Serve rivedere il trattato di Dublino per redistribuire i richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri". Così l´assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, ha commentato l´approvazione in Consiglio Regionale, di una risoluzione con cui si chiede all´Unione europea maggiore attenzione in merito ad alcune questioni che riguardano il territorio lombardo. Nel testo, si chiede esplicitamente alle istituzioni continentali di rivedere alcuni punti degli accordi di Dublino2 in materia di immigrazione. Passaggio Fondamentale - "Trovo questo passaggio fondamentale per tentare di risolvere una problematica seria come quella dell´immigrazione di passaggio - ha dichiarato l´assessore- Spesso gli stranieri che arrivano nel nostro Paese sono diretti in altre realtà europee, ma a causa degli accordi di Dublino non possono lasciare il territorio dello Stato di primo arrivo. Si tratta di un´assurdità che va corretta immediatamente e mi auguro che questo documento possa sensibilizzare l´Unione europea sul tema. È necessario stabilire il principio della redistribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri". Le Richieste Di Regione Lombardia- "Con questa risoluzione - ha concluso la titolare regionale all´Immigrazione - la Regione Lombardia chiede inoltre una compartecipazione sia economica che operativa da parte dell´Ue per sostenere le politiche di immigrazione e per il contrasto all´immigrazione clandestina".  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DIRITTI INFANZIA: A PERUGIA SEMINARIO SU CONTRASTO AL MALTRATTAMENTO E ABUSO SUI MINORI  
 
Perugia, 6 novembre 2013 - Per contrastare il fenomeno del maltrattamento e degli abusi sui minori è fondamentale la collaborazione tra le istituzioni e la sensibilizzazione della società civile: su questo presupposto trova fondamento "P.i.u.m.a", il progetto "Integrato Unità Multidisciplinare Abuso, contro l´abuso sui minori", grazie al quale in Umbria, per la prima volta, è stata avviata l´Unità competente multidisciplinare (Ucm), come riferimento unico per la valutazione e lo studio del fenomeno e la presa in carico dei casi segnalati. Il progetto "P.i.u.m.a." è stato al centro di un seminario di approfondimento dal titolo ´Le sinergie interistituzionali per contrastare il maltrattamento e l´abuso sui minori´, che si è svolto stamani a Perugia su iniziativa della Regione Umbria. L´incontro rientra nell´ambito del programma regionale predisposto in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell´infanzia il cui titolo di quest´anno è ´Non permettere a nessuno di farti del male, in nessun modo!´ e si basa in generale sul tema della violenza verso i monori nelle diverse forme in cui essa si esprime. Sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il presidente del Tribunale per i Minorenni di Perugia, Sergio Cutrona, il responsabile del dipartimento dell´Unità operativa complessa Area Ovest del Dipartimento di salute mentale Usl Umbria 1, Marco Grignani, la psicoterapeuta dell´Usl di Bologna, Mariagnese Cheli, il direttore tecnico capo psicologo della Polizia di Stato della Questura di Bologna, Carlo Barbieri, i rappresentanti dell´Associazione Temporanea di Scopo istituita per la realizzazione del progetto. "Anche la Regione Umbria, come consuetudine ormai dal 2006 - ha ricordato la vicepresidente, Carla Casciari - celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dell´Infanzia attraverso un´azione di sensibilizzazione e promozione sui diritti dei bambini e degli adolescenti denominata ´Adotta un diritto´. L´incontro di oggi - ha spiegato vuole richiamare l´attenzione sulle tematiche legate al maltrattamento dei minori ponendo l´accento sugli interventi di tutela che una società civile ha l´obbligo di attuare. In quest´ottica per la prima volta è stata data vita ad un Progetto che trova fondamento nella sinergia interistituzionale. ´P.i.u.m.a´ - ha aggiunto - che è stato finanziato per importo di 120 mila euro dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e selezionato tra i primi 5 in Italia, ottenendo il massimo del finanziamento, ha come obiettivo il contrasto del maltrattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale". La vicepresidente Casciari ha quindi evidenziato che "la forza del progetto sta nel fatto di aver costituito una dimensione lavorativa multidisciplinare e integrata tra enti locali e soggetti del Terzo settore che ha portato alla sperimentazione dell´Unità Competente Multidisciplinare. Tra le attività e le linee di intervento del progetto trovano massimo rilievo la realizzazione di due spazi desinati alla gestione degli incontri protetti tra minori e familiari e agli incontri con l´autorità giudiziaria. Inoltre, sono stati avviati percorsi formativi destinati a potenziare sensibilità, conoscenze e competenze diagnostiche e terapeutiche di tutti i professionisti che fanno parte dell´Unità, quindi dell´area sanitaria, giudiziaria, ed educativa". Concludendo la vicepresidente ha annunciato che "il progetto porterà alla stesura di Linee guida per estendere l´esperienza ad altri territori". Per il presidente del Tribunale per i Minorenni di Perugia, Sergio Cutrona, il problema del maltrattamento degli abusi sui minori non presenta contorni definiti e, in particolare nel caso dell´abuso, non bisogna concepirlo solo in termini sessuali: "Si tratta di situazioni diverse e sfuggenti. Quindi difficili da notare nell´immediato - ha detto - Per far luce su questi casi non basta l´intervento del Tribunale, che rappresenta l´ultima spiaggia, ma occorre l´impegno di tutta la società civile che dovrà, in modo preventivo, evitare che questi fatti accadano". Al seminario sono intervenuti i rappresentanti dell´Associazione Temporanea di Scopo creata per la realizzazione del progetto: Regione Umbria, Comune di Perugia, Azienda U.s.l. N. 2, Coop. Soc. "Borgorete", Coop. Soc. "Nuova Dimensione", e del Tavolo interistituzionale al quale partecipano la Procura Ordinaria di Perugia, Tribunale Ordinario di Perugia, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dell´Umbria, Tribunale per i minorenni dell´Umbria, Questura di Perugia, Azienda Ospedaliera di Perugia, Ufficio Scolastico Regionale, Associazioni di promozione sociale "Mixtim" e "Altre Destinazioni", Comuni di Torgiano e di Corciano.  
   
   
MILANO, QUALITÀ DELLA VITA. UN NUOVO SPAZIO PER LE NEOMAMME APRE IN LIBRERIA DIETRO L’ARENA CIVICA  
 
Milano, 6 novembre 2013 - Le neo mamme milanesi da oggi hanno un nuovo spazio in città dove poter allattare, cambiare, accudire o coccolare il proprio piccolo. La ‘Libreria del Mondo Offeso’ di via Cesariano 7 (Zona 1), dietro l’Arena civica, ha aderito all’iniziativa ‘Happy Popping’ del Comune di Milano, che conta già una ventina di luoghi a Milano. “Questo progetto, suggeritoci da una cittadina e attivato da questa Amministrazione a costo zero - ha dichiarato l’assessora al Benessere, Tempo libero e Qualità della Vita Chiara Bisconti - vede una partecipazione crescente grazie al coinvolgimento diretto delle persone. Risponde a una necessità, a un bisogno, ed è un gesto di civiltà”. “Abbiamo già aperto spazi Happy Popping all’Anagrafe centrale di via Larga, al Museo del Novecento, alla Galleria di Arte Moderna e al cinema Anteo grazie alla collaborazione con Radiomamma - ha proseguito Chiara Bisconti – e stiamo lavorando per estendere l’iniziativa anche alle sedi anagrafiche decentrate. Ora che la stagione si fa meno clemente, poter contare su luoghi della città ´accessibili´ e ´amici´ può fare la differenza nelle piccole scelte quotidiane delle donne: facciamo in modo che nessuna mamma di Milano debba affidarsi alla fortuna quando ha bisogno di trovare in fretta un luogo accogliente“. In particolare, il Museo del Novecento ha attrezzato alcuni spazi di fianco ai bagni con fasciatoi e porta pannolini per il cambio dei bimbi: lungo il percorso, inoltre, sono stati allestiti alcuni angoli Happy Popping, accoglienti e luminosi, per le mamme che vogliono allattare. Negli stessi spazi ci sono casette gioco, pronte ad accogliere i bimbi più grandi mentre le mamme allattano. In aggiunta a questi servizi, il Museo del Novecento offre anche marsupi di cortesia e un’area sosta per passeggini. Alla Gam i bagni del piano terra sono attrezzati di tutto punto con fasciatoi, porta pannolini e seggiolone. Al primo piano, invece, in Sala del Parnaso, c’è un angolo Happy Popping accogliente con vista sul parco dove le mamme possono allattare mentre i bimbi più grandi giocano, leggono un libro o si riposano. Inoltre, la Gam si affaccia sul giardino di Villa Reale, l’unico parco di Milano riservato ai minori di 12 anni: qui gli adulti entrano solo se accompagnati da un minore. Ecco la mappa degli spazi Happy Popping a Milano: Anagrafe centrale di via Larga 12, Museo del Novecento, Galleria d’Arte Moderna, Cinema Anteo, Chiamamilano, via Laghetto 9/11, ‘Spazio Comune’ presso il Centro Sportivo Iseo , La libreria del Mondo Offeso, via Cesariano 7; Le tre chicchere - bar e pasticceria - via Boltraffio 12; Opla´ - oggetti fatti a mano - via Paolo Sarpi 56; Anadima Ristorante bistrot - via Pavia 10; Libreria e osteria Utopia - via Vallazze 34; Chi ti fuma? Vendita di sigarette elettroniche - viale Affori 11; Ristorante Ta Hua - Via Fara 15; Bar Mocaffe - via Cesariano 8; Aromando bistrot ristorante - via Moscati 13; Spin Shot Ristorante - via Cimabue 24; Mamusca, libreria, caffè e laboratorio per bambini - via Davanzati 2; La casa del miele, drogheria - viale Zara 132, angolo via Slataper. Chiunque voglia aderire al progetto deve semplicemente esporre il logo scaricabile direttamente dal sito web del Comune o rivolgendosi agli uffici dell’assessorato al Tempo libero. Per ulteriori informazioni su Happy Popping: http://bit.Ly/happypoppingmilano oppure www.Museodelnovecento.org  – www.Gam-milano.com  https://mapsengine.Google.com/map/edit?hl=it&mid=zeos9zftkd6w.kypoggrb7ugy