Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Giugno 2006
DA TAMPERE A TAMPERE: LA COMMISSIONE RISPONDE ALLE RICHIESTE DEI CITTADINI DELL’UE DI COSTRUIRE L’EUROPA COME SPAZIO DI LIBERTÀ, SICUREZZA E GIUSTIZIA  
 
Bruxelles, 29 giugno 2006 - In seguito alla riunione straordinaria del Consiglio europeo svoltasi a Tampere il 15 e 16 ottobre 1999, durante la quale si è stabilito di creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione europea, e in previsione della riunione informale Giustizia e affari interni prevista a Tampere per il 20 e il 22 settembre 2006, la Commissione presenta oggi una prima valutazione politica dei progressi compiuti nell’attuare il programma dell’Aia. I cittadini europei vogliono che l’Ue prenda i provvedimenti necessari affinché l’Europa diventi un luogo sicuro in cui vivere. L’unione e gli Stati membri devono affrontare insieme tale sfida e agire più efficacemente nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo, ma anche nella gestione dei flussi migratori e nel controllo delle frontiere esterne. Attuare il programma pluriennale teso a rafforzare la libertà, la sicurezza e la giustizia nell’Unione europea, il cosiddetto programma dell’Aia, è un obiettivo comune che impone un processo decisionale efficace e trasparente e chiare priorità politiche. Lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia è una delle priorità massime dell’Unione, non solo perché costituisce uno dei suoi obiettivi fondamentali, ma soprattutto perché è al centro degli interessi dei cittadini. Il 17% di tutte le proposte legislative della Commissione riguarda il settore della libertà, della sicurezza e della giustizia, il che ne dimostra l’importanza nel programma di riforma della Commissione. La comunicazione della Commissione al Consiglio europeo “Un’agenda dei cittadini per un’Europa dei risultati”, del 10 maggio 2006, ha decisamente confermato questa priorità. In preparazione della riunione informale Giustizia e affari interni del settembre 2006, nella quale saranno riesaminati i risultati conseguiti in questo settore, è giunto il momento per una prima valutazione politica dei progressi compiuti nell’attuare il programma dell’Aia, e per proporre gli adeguamenti necessari. Il pacchetto globale di quattro comunicazioni adottato oggi dalla Commissione mira per l’appunto 1) a individuare i progressi compiuti e a valutare il livello di attuazione a livello Ue e nazionale; 2) a introdurre un meccanismo per un’analisi approfondita dei risultati; 3) a proporre prospettive per il futuro volte a migliorare il funzionamento delle politiche di libertà, sicurezza e giustizia. Al riguardo il presidente Barroso ha affermato: “Con queste iniziative intendiamo rispondere in modo deciso alle preoccupazioni dei cittadini dell’Ue in un settore in cui c’è bisogno di più Europa. Dobbiamo aumentare l’efficienza e la trasparenza del processo decisionale e la tutela giurisdizionale nei confronti dei nostri cittadini; possiamo ottenere tutto ciò usando meglio i trattati esistenti piuttosto che cercando di ricorrere a parti della Costituzione”. “Il ritmo delle nuove proposte legislative a livello dell’Ue è soddisfacente, ma occorrono metodi migliori per controllare l’effettiva applicazione e valutare la reale incidenza dei nostri strumenti giuridici e i reali benefici per i cittadini”, ha detto il vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini, responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza. A una prima valutazione, l’attuazione delle politiche di giustizia, libertà e sicurezza a livello nazionale sembra per ora nettamente insufficiente. A colpire, però, sono soprattutto le carenze, di tipo sia quantitativo che qualitativo, del livello generale di recepimento nell’ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Inoltre, come dimostra il “Quadro di valutazione +”, nel cosiddetto terzo pilastro (cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale) gran parte dell’acquis rimane virtuale. Ciò è dovuto a due motivi: primo, l’applicazione a livello nazionale non è soddisfacente e gli Stati membri non possono essere denunciati alla Corte in caso di violazioni; secondo, i negoziati in sede di Consiglio sono spesso difficili e lenti e l’obbligo dell’unanimità porta spesso ad accordi annacquati. Prima che scada il programma dell’Aia nel 2009, la Commissione presenta una serie di proposte di azione e attuazione nei seguenti settori: 1. Diritti fondamentali e cittadinanza; 2. Asilo: sviluppo della seconda fase; 3. Gestione dell’immigrazione; 4. Gestione integrata delle frontiere esterne e interoperabilità dei sistemi di informazione; 5. Riconoscimento reciproco (giustizia civile e penale); 6. Accesso alle informazioni necessarie per combattere il terrorismo e la criminalità organizzata; 7. Futuro di eurogol. Ulteriori informazioni su questi settori specifici si possono trovare nel documento Memo Iii, “Attuazione del programma dell’Aia: prospettive per il futuro”. Il meccanismo di valutazione proposto è destinato a rendere più efficace l’azione dell’Unione, affinché i risultati ottenuti nella pratica si ripercuotano nel processo decisionale. Questo sarà particolarmente importante alla scadenza del programma dell’Aia, nel 2009. Sviluppando una valutazione delle politiche di giustizia, libertà e sicurezza si contribuirà anche a conseguire due obiettivi generali dell’Ue, la trasparenza e una migliore regolamentazione. La Commissione intende avviare una discussione, in collaborazione con le altre istituzioni europee e con gli Stati membri, su come portare avanti il programma politico in materia di libertà, giustizia e sicurezza. Tenendo conto dei risultati di questa discussione nel corso dell’imminente presidenza finlandese, la Commissione è pronta a prendere iniziative a norma delle clausole passerella dei trattati (articolo 42 del trattato Ue e articolo 67, paragrafo 2, secondo trattino, del trattato Ce). La Commissione presenta inoltre una proposta specifica diretta a rendere più efficace la tutela giurisdizionale, con un maggior coinvolgimento della Corte di giustizia. .  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI, GOLDEN SHARE: L’ITALIA È DEFERITA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA RIGUARDO AI POTERI SPECIALI NELLE SOCIETÀ PRIVATIZZATE  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2006 - La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia europea in quanto ritiene che alcune disposizioni della normativa italiana riguardanti gli investimenti nelle società privatizzate costituiscono restrizioni ingiustificate alla libera circolazione dei capitali e al diritto di stabilimento, in violazione delle norme del trattato Ce (articoli 56 e 43). La decisione della Commissione riguarda la legge sulla privatizzazione 30 luglio 1994, n. 474, modificata dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350, che sostituisce il regime di previa autorizzazione, il quale secondo la Corte di giustizia europea viola le norme del trattato Ce (causa C-58/99), con il diritto di opposizione, meno restrittivo. Questa legge limita l’uso dei poteri speciali ai casi in cui sarebbero minacciati gli interessi vitali dello Stato e viene attuata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2004, che identifica i criteri per il loro esercizio. I poteri speciali in questione sono già stati introdotti nelle società privatizzate, come Telecom Italia, Eni ed Enel. Il trattato consente eccezioni per ragioni di ordine pubblico, sicurezza pubblica, salute pubblica e difesa; pertanto l’obiettivo di proteggere alcune attività economiche può essere accettabile in casi specifici. La Commissione giudica però eccessivo l’uso dei poteri speciali previsti dalla normativa italiana per raggiungere tali obiettivi. Ritiene che i criteri per l’esercizio di questi poteri sono vaghi e di portata indeterminata e pertanto danno alle autorità ampi poteri discrezionali nel giudicare i rischi per gli interessi vitali dello Stato. Ritiene inoltre che le preoccupazioni d’interesse pubblico (vale a dire garantire la fornitura di alcuni servizi d’interesse generale) avrebbero potuto essere prese in considerazione mediante disposizioni alternative meno restrittive. La risposta delle autorità italiane al parere motivato della Commissione (Ip/05/1270) era stata inviata nel dicembre 2005. La Commissione ritiene che le argomentazioni italiane a difesa della legge sono insoddisfacenti alla luce della pertinente giurisprudenza della Corte di giustizia e che i poteri speciali previsti dalla legge italiana limitano indebitamente le libertà di circolazione dei capitali e di stabilimento garantite rispettivamente dagli articoli 56 e 43 del trattato. Pertanto ha deferito il caso alla Corte. Le ultime notizie sulle procedure d’infrazione riguardanti tutti gli Stati membri sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa. Eu. Int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en. Htm .  
   
   
IMPORTANTE MANIFESTAZIONE PUBBLICA ANNUNCIATA DALLA COMMISSIONE PER IL LANCIO DEL 7PQ  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2006 - La Commissione europea lancerà il Settimo programma quadro nel corso di un´importante manifestazione pubblica che si terrà il 7 marzo 2007 a Bruxelles. L´obiettivo dell´iniziativa sarà sensibilizzare il pubblico sulla ricerca europea ed elevare il livello di impegno politico per la ricerca. La manifestazione avrà inizio con una "Serata sulla ricerca europea" nel corso della quale alcuni rappresentanti di alto livello della Commissione europea e della Presidenza tedesca dell´Ue delineeranno le entusiasmanti opportunità offerte dalla ricerca per il futuro dell´Europa. Durante la serata, saranno consegnati i premi Cartesio per la ricerca collaborativa e la comunicazione scientifica. Il cuore della manifestazione sarà costituito da un´esposizione dal titolo "Oggi è il futuro", che porrà in evidenza il meglio della ricerca europea. In tale contesto, esibizioni e dimostrazioni interattive mostreranno alcuni dei risultati più significativi conseguiti dai progetti finanziati dall´Ue. L´esposizione di tali casi di successo dimostrà come i ricercatori nell´Ue stiano fornendo soluzioni a taluni dei problemi più urgenti a livello mondiale. Tra le questioni affrontate nella mostra figurano le seguenti: cosa faremo senza petrolio; come comunicheremo domani; i trasporti del futuro; cosa vuole la Terra. La mostra includerà anche il tunnel scientifico della Max Planck Society, una mostra multimediale della lunghezza di 170 metri che conduce i visitatori in un viaggio di scoperta dagli elementi più piccoli del nostro mondo alle più vaste strutture dell´universo. Parallelamente all´esposizione si svolgerà una serie di conferenze che offrirà al pubblico l´opportunità di conoscere meglio i progetti specifici e di incontrare i ricercatori che ne sono alla base. Nell´aula dedicata alla ricerca, dimostrazioni pratiche e esperimenti attivi offriranno agli studenti delle scuole un´entusiasmante introduzione al mondo della ricerca. Saranno presenti mezzi di comunicazione da tutta Europa; uno studio allestito appositamente negli ambienti della mostra consentirà di realizzare trasmissioni in loco. La mostra sarà aperta al pubblico dal 7 al 18 marzo e l´ingresso sarà gratuito. Http://ec. Europa. Eu/research/fp7/events/ n .  
   
   
VERSO UNA POLITICA ENERGETICA COMUNE DELL’EUROPA  
 
Bruxelles, 29 giugno 2006 - Il Parlamento chiede una politica energetica europea più ambiziosa e comune, che preveda anche la solidarietà tra gli Stati membri in materia di approvvigionamenti. Allarmati del patriottismo economico nazionale, i deputati chiedono lo sviluppo delle reti transeuropee, delle fonti rinnovabili e della ricerca e il miglioramento dell´efficienza energetica. Sollecitando una più intensa cooperazione internazionale, temono che dall´intesa tra Russia e Algeria emerga un nuovo cartello del gas. Il Parlamento accoglie con favore il nuovo Libro verde della Commissione su una politica energetica sicura, competitiva e sostenibile per l´Europa. Tuttavia, rileva che il Libro verde «non propone nuovi obiettivi e non avanza proposte concrete che rispondano ai recenti appelli in vista di una politica energetica comune». Sollecita quindi la Commissione e il Consiglio ad assicurare un processo politico rapido, al fine di pervenire quanto prima ad una politica energetica europea «più ambiziosa», che comprenda un piano d’azione concreto che veda anche la partecipazione del Parlamento europeo. Per i deputati, d´altra parte, il Libro verde «non tratta di settori fondamentali che dipendono in ampia misura da fonti di energia importate», in particolare i trasporti e l´aviazione e chiede alla Commissione di reagire ai recenti inviti riguardanti una politica energetica comune. Gli Stati membri sono comunque invitati ad elaborare un piano energetico di prospettiva basato su previsioni di medio e lungo termine riguardanti la gestione delle forniture e della domanda. In tale ambito dovrebbero anche dichiarare quali mezzi intendono usare per soddisfare la domanda energetica, in termini sia di produzione nazionale che di importazioni, precisando gli effetti di questo equilibrio per quanto riguarda le emissioni di gas ad effetto serra. Solidarietà nell´Unione Il Parlamento sottolinea che «un elemento essenziale» della politica energetica comune dovrebbe consistere in una «solidarietà rafforzata tra gli Stati membri in caso di difficoltà correlate alla sicurezza fisica delle infrastrutture e alla sicurezza dell’approvvigionamento». Al riguardo chiede inoltre che, nel porre in atto la politica energetica a livello nazionale, si segua un approccio «basato sull´equità e sulla responsabilità condivisa». Occorre pertanto che, al momento dell´adozione delle decisioni strategiche, vengano consultati anche quei partner fra gli Stati membri dell´Ue che potrebbero essere interessati dalle decisioni stesse. I deputati si dicono poi favorevoli ad un rafforzamento della politica europea di vicinato, in particolare per quanto riguarda la cooperazione con i paesi vicini nel settore dell´energia, includendo le infrastrutture di trasporto, cui andrebbe accordata una particolare assistenza finanziaria. La cooperazione in materia di politica energetica dovrebbe anche essere integrata nei piani d´azione elaborati nel quadro della politica europea di vicinato. Un mercato interno ben funzionante Il Parlamento si dice «fermamente convinto» che un ruolo essenziale per mantenere la sicurezza degli approvvigionamenti è sostenuto dalla rapida trasposizione delle attuali disposizioni Ue da parte di tutti gli Stati membri per giungere ad un mercato interno pienamente funzionante nel settore dell´elettricità e del gas «in modo da promuovere la competitività, la trasparenza e l´efficienza energetica». Esprime quindi profonda preoccupazione per la distorsione del mercato interno causata da misure protezionistiche a sostegno di aziende leader a livello nazionale e sollecita la Commissione ad assicurare la piena attuazione delle disposizioni relative al mercato interno, al fine di assicurare una concorrenza equa e non discriminatoria ed evitare la formazione di mercati dell’energia oligopolistici. Facendo proprio un emendamento proposto dai Verdi, il Parlamento invita inoltre la Commissione «a reagire con forza al dominio del mercato e alle imperfezioni del mercato» sottoponendo anche una serie di azioni e strumenti concreti. Oltre a ciò, chiede una cooperazione più stretta tra le autorità europee e nazionali garanti della concorrenza «al fine di fornire una risposta coordinata e veramente europea all’emergere del patriottismo economico nazionale». Per eludere strozzature, aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento e completare il mercato interno, i deputati chiedono al Consiglio di accettare la posizione del Parlamento sulle priorità delle reti transeuropee. Inoltre, sollecitano gli Stati membri a creare un mercato interno dell’energia giungendo ad un equilibrio tra fonti di approvvigionamento interne ed esterne, assicurando l’interoperabilità delle reti energetiche nazionali e creando un ambiente competitivo per l’energia, disaggregando le funzioni di fornitura da quelle di distribuzione e garantendo al contempo la concorrenza tra i distributori. Il Parlamento riconosce poi la crescente importanza del gas, visto l’aumento della sua quota sull´energia totale, e la necessità di ricorrere a strategie differenti per assicurare la sicurezza dell´approvvigionamento di gas, «quali lo sviluppo di terminal e di strutture di immagazzinamento di Gnl oltre che di nuovi oleodotti». D´altra parte considera che l´intesa tra Russia e Algeria «potrebbe essere il primo passo verso la costituzione di una Opec del gas» con importanti conseguenze a medio e lungo termine sia sul prezzo del gas sia sulla sicurezza dell´approvvigionamento. In merito all´energia nucleare, approdata nel dibattito politico europeo sul mix energetico, i deputati ritengono che, se la produzione di energia nucleare continuerà a svolgere un ruolo in taluni Stati membri, «le decisioni a tale proposito potranno essere prese solo a livello degli Stati membri nel quadro della sussidiarietà». Al riguardo, approvando un emendamento proposto dal Ppe/de, il Parlamento riconosce il ruolo che l´energia nucleare svolge attualmente in alcuni Stati membri «per garantire la sicurezza dell´approvvigionamento di elettricità nel quadro del mix energetico e come strumento per evitare le emissioni di Co2». Efficienza energetica Per i deputati, la Commissione dovrebbe proporre «misure concrete» in materia di energia e ad investire «con urgenza e in modo massiccio» in un’economia veramente efficiente dal punto di vista energetico «per diminuire drasticamente la nostra dipendenza dai combustibili fossili e divenire entro il 2020 l´economia più efficiente del mondo dal punto di vista energetico». Sarebbe inoltre opportuno che la Commissione insistesse sempre «sul ruolo chiave svolto dalla conservazione e dall’efficienza energetiche nella riduzione della dipendenza energetica». La prima priorità d’azione, per il Parlamento, dovrebbe essere nel campo delle misure di gestione della domanda al fine di migliorare l’efficienza dell’utilizzo energetico e ridurre il consumo mediante la conservazione. A tale riguardo, però, «deplora profondamente» il ritardo nella presentazione di proposte per il settore dei trasporti. I deputati, rilevano inoltre il potenziale economico rappresentato dal risparmio almeno del 20% dell’energia consumata e segnalano che tale potenziale crescerà con l’aumento dei prezzi dell’energia, i miglioramenti tecnologici e le economie di scala. Osservando poi che il settore edilizio, responsabile di oltre il 40% di tutto il consumo energetico nell’Ue-25, costituisce il singolo maggiore consumatore di energia e l´aumento dei prezzi dell´energia colpisce soprattutto le fasce socialmente svantaggiate, i deputati incoraggiano la Commissione e gli Stati membri ad elaborare un´iniziativa europea coordinata per migliorare il parco immobiliare europeo, «che proponga soluzioni finanziarie innovative in stretta collaborazione con la Banca europea per gli investimenti». Fonti di energia sostenibili Sottolineando «l’importanza eccezionale» delle fonti di energia rinnovabile e dell’efficienza energetica, il Parlamento chiede quindi alla Commissione e al Consiglio di proporre nuovi obiettivi e azioni ambiziosi in tale ambito per il periodo successivo al 2010, al fine di garantire uno sviluppo più rapido in ciascuno Stato membro. Nel ribadire poi il suo fermo sostegno alle Fer, il Parlamento invita gli Stati membri a raddoppiare gli sforzi intesi a portare la quota delle energie rinnovabili nel consumo globale di energia al 12% e nella produzione di elettricità al 22,1% entro il 2010. Accoglie quindi favorevolmente l´adozione della direttiva sull´elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili, le nuove iniziative avviate dalla Commissione nel suo piano d´azione sulla biomassa e la proposta sui biocarburanti. D´altra parte, i deputati ritengono la Commissione dovrebbe presentare «urgentemente» delle proposte volte ad accelerare il ricorso alle pile a idrogeno e a combustibile e rilevano che la biomassa in genere può contribuire a far fronte al fabbisogno energetico dell´Unione mediante la combustione convenzionale. Visti i vantaggi che il reddito aggiuntivo apporta ai settori agricolo e silvicolo, la Commissione è quindi invitata ad attuare un programma accelerato per organizzare, nel più breve tempo possibile, la produzione, la raccolta di residui agricoli e silvicoli, la pirolisi e l´uso del gas prodotto. E´ poi sottolineata la necessità di una direttiva concernente il riscaldamento e il raffreddamento mediante fonti di energia rinnovabile per assicurare una maggiore penetrazione nel mercato delle fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento. Ricerca e sviluppo La risoluzione riconosce l´importanza di aumentare gli investimenti nella R&s, di trarre vantaggio dalle tecnologie esistenti e di promuoverne nuove per mantenere ai primi posti la competitività dell´Europa e di creare nuovi posti di lavoro di lungo termine e sostenibili. Per i deputati vi è un considerevole margine di miglioramento per le fonti di energia rinnovabili e per un mercato mondiale di apparecchiature e sistemi basati su tali fonti, pertanto invitano l´Unione europea a prevedere nel suo settimo programma quadro di ricerca tecnologie di energia rinnovabile dotate di risorse sufficienti, nonché ad assistere le Pmi in questo settore. Chiedono inoltre che nel Settimo programma quadro vengano svolte ricerche sulla biomassa, su tutte le fonti energetiche rinnovabili (inclusa l´energia marina e l´immagazzinamento dell´energia) e sulla tecnologia per la gasificazione del carbone, «per ridurre le emissioni inquinanti e creare un mercato globale in tale settore». Dicendosi poi favorevole a promuovere la ricerca e lo sviluppo per quanto concerne l´efficienza delle centrali elettriche convenzionali che continueranno ad incidere fortemente nella produzione di elettricità, i deputati ritengono che la conoscenza della tecnologia in materia di fusione nucleare e la sua applicazione «abbiano valore strategico e debbano pertanto essere sviluppate ulteriormente nell´Ue». Infine, rilevano che gli accordi volontari sarebbero altresì utili per potenziare gli sforzi di ricerca e sviluppo da parte delle società operanti nel settore del petrolio e del gas, «come parte delle loro responsabilità sociali d’impresa», ai fini della messa a punto di nuove tecnologie in campo energetico. Garantire gli approvvigionamenti Le recenti controversie fra la Russia e i suoi vicini sui prezzi del gas, nonché il recente aumento del prezzo del petrolio greggio, secondo il Parlamento hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle forniture e della distribuzione di energia. In proposito, rileva che la politica energetica in senso stretto va collegata alla politica estera e di sicurezza e invita l´Ue a prendere l´iniziativa di avviare un´ampia cooperazione con tutti i paesi grandi consumatori di petrolio e di gas – come Stati Uniti, Giappone India e Cina – al fine di elaborare una strategia globale completa per organizzare la domanda e «combinare gli sforzi intesi a contrastare l´oligopolio della produzione». Il Parlamento, inoltre, insiste sul fatto che questa strategia dovrebbe anche promuovere le migliori tecnologie in vista del risparmio e dell´efficienza energetici, nonché l´uso di fonti di energia alternative. Per i deputati occorre poi integrare nella nuova diplomazia energetica dell´Ue un dialogo costruttivo con tutti i principali consumatori di energia sull´efficienza energetica e la conservazione dell´energia. Si tratterebbe di fissare norme minime di efficienza, da armonizzare progressivamente, per prodotti di interesse globale quali le automobili, le apparecchiature, l´elettronica di consumo e le attrezzature per ufficio, e di promuovere a livello mondiale l´integrazione delle considerazioni ambientali nelle decisioni in materia di trasporti e di energia. Accogliendo un emendamento del Pse, il Parlamento ribadisce che andrebbero sviluppate nuove strategie, atte a ridurre la possibilità di utilizzo dell’uranio e delle scorie nucleari per la produzione e la proliferazione di armi nucleari. Sollecita pertanto la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a dare il loro pieno appoggio alle proposte dell’Aiea volte a multilateralizzare la fornitura di materiale fissile per la produzione di energia nucleare. Nel riconoscere, poi, l´importanza di mantenere buone relazioni politiche con i paesi partner che sono i principali fornitori di energia dell´Ue, i deputati ritengono che una visione comune su una strategia in materia di sicurezza dell´approvvigionamento dovrebbe rispettare le differenze geografiche, economiche, regionali, climatiche e strutturali degli Stati membri. Ma sottolineano anche che una politica attiva a sostegno di riforme democratiche, lo sviluppo della società civile e il progresso sociale nei paesi produttori di energia e in quelli con strutture di transito «contribuiranno in modo sostanziale alla stabilità politica di lungo termine, necessaria per la sicurezza dell´approvvigionamento e della distribuzione di energia». Commissione e Consiglio sono poi invitati a proporre un sistema di mediazione riconosciuto a livello internazionale per i casi di conflitti e dispute concernenti la fornitura e la distribuzione di energia e a mettere a punto un approccio modello alla gestione internazionale della distribuzione di energia. Background - Alcuni dati essenziali La dipendenza dell´Ue a 25 dalle importazioni di energia era, nel 2002, de 48% (2002) e vi sono previsioni che, entro il 2030, raggiungerà il 71% se non verranno prese misure addizionali. Le importazioni soddisfano il 76,6% della domanda di petrolio europeo, il 53% della domanda di gas, il 35,4% della domanda di carbone e quasi il 100% della domanda di uranio e di prodotti dell´uranio. Nella produzione lorda di energia dell´Ue a 25 intervengono per il 31% il nucleare, per il 25% i combustibili solidi (prevalentemente carbone), per il 18% il gas, per il 14% le Fer e per il 5% il petrolio. Tredici Stati membri producono elettricità nucleare, mentre altri hanno una politica dichiarata di abbandono graduale dell´energia nucleare Nel 2005, il consumo di energia primaria nell´Ue a 25 è stato di 1. 700 milioni di tonnellate equivalenti petrolio, di cui il 38% petrolio, il 23% gas, il 18% carbone/combustibili solidi, il 15% nucleare e il 6% fonti di energia rinnovabile (Fer). L´uso finale di energia nell´Ue a 25, nel 2004, è stato del 28% nel settore industriale, del 31% nel settore dei trasporti e del 41% nel settore dell´edilizia. Più in particolare, il 59% del petrolio consumato in Europa nel 2004 è stato utilizzato dal settore dei trasporti, il 17% in quello dell´edilizia, il 16% per usi non energetici e l´8% nel settore industriale. Secondo le stime della Commissione, la domanda di energia nel settore dei trasporti dovrebbe aumentare come minimo del 30% entro il 2030, con un incremento che può raggiungere il 5% annuo per il trasporto aereo. Nel 2004, il 29% del gas consumato nell´Ue a 25 è stato utilizzato per produrre elettricità, mentre il restante 71% è stato usato in altri settori (industria, edilizia ecc). L´ue si è fissata l´obiettivo di portare, entro il 2010, dal 6% al 12% la quota delle energie rinnovabili nel consumo energetico, al 22,1% la loro quota nella produzione di elettricità e al 5,75% la quota nel settore dei carburanti. Secondo l´ultimo Eurobarometro relativo all´energia, circa la metà dei cittadini dell´Ue (48%) ritiene che il governo nazionale dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo dell´uso dell´energia solare, seguito dalla promozione di una ricerca avanzata per nuove tecnologie energetiche (41%) e dallo sviluppo dell´uso dell´energia eolica (31%), mentre si è meno favorevoli ad una regolamentazione che riduca la dipendenza dal petrolio (23%) e allo sviluppo dell´uso dell´energia nucleare (12%). .  
   
   
L´ILE DE FRANCE PRESENTA LA POLITICA DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 29 giugno 2006 - Le regioni hanno un ruolo fondamentale nel sostenere l´innovazione e aiutare in tal modo l´Europa a conseguire gli obiettivi di Lisbona in materia di crescita e creazione di occupazione. Tale è il messaggio riecheggiato dal secondo forum economico della regione parigina tenutosi il 26 giugno a Bruxelles. Il Segretario generale del Comitato delle regioni Gerhard Stahl, aprendo la conferenza, ha specificato che molte regioni, sebbene siano responsabili per settori fondamentali quali l´occupazione, la formazione e l´innovazione, non sono coinvolte attivamente nel processo di Lisbona. La regione dell´Ile de France conta oltre 400. 000 impiegati in 8. 000 aziende attive nel settore delle tecnologie dell´informazione e delle comunicazioni (Tic), oltre a ospitare i quartieri generali internazionali di molte organizzazioni e aziende multinazionali. Tuttavia, l´alto potenziale della regione in materia di innovazione non viene valorizzato al massimo. Nonostante che le regioni in Francia non siano abitualmente competenti in materia di politica dell´innovazione, l´Ile de France ha deciso di perseguire una politica di finanziamento dell´innovazione allo scopo di promuovere la regione quale centro di eccellenza. Il bilancio regionale destinato alla ricerca e l´innovazione per il 2006 è stato fissato a 107 milioni di euro, una cifra che dovrebbe crescere fino a 150 milioni di euro entro il 2010. Buona parte di tale denaro è indirizzata a sostenere la formazione di cluster di ricerca che riuniscano scienziati di grandi aziende, piccole e medie imprese (Pmi), università e altri centri di ricerca e li assistano nell´elaborazione di un´agenda di ricerca comune. Creando una massa critica di ricercatori nei settori fondamentali la regione è in grado di promuoversi più efficacemente sia a livello nazionale sia a livello internazionale. L´importanza del fatto che i cluster locali entrino in contatto con i partner internazionali è stata sottolineata da una presentazione sul progetto Omni-net (Opto-micro-nano Innovative Network Exploiting Transversality), finanziato dall´iniziativa Innova dell´Ue nell´ambito del Sesto programma quadro (6Pq). Il progetto è coordinato da Opticsvalley, una rete che comprende i ricercatori dell´Ile de France attivi nei settori dell´ottica, dell´elettronica e dell´ingegneria del software. Il progetto Omni-net riunisce 15 partner, tra cui sei cluster locali, allo scopo di condividere le migliori prassi in materia di cluster e di elaborare raccomandazioni politiche sulla formazione di cluster destinate alle autorità regionali, nazionali ed europee. Finora i cluster attivi nei settori dell´ottica, della microelettronica e delle nanotecnologie hanno operato principalmente in condizioni di isolamento. Attraverso la collaborazione, i cluster coinvolti auspicano inoltre di preparare la strada allo sviluppo di metacluster che consentiranno ai ricercatori in tutta l´Ue di coordinare le loro ricerche aiutando l´industria a competere in maniera più efficace a livello globale. Http://www. Paris-region. Com/ .  
   
   
PROGETTI DI TSI ALL´AVANGUARDIA PRESENTATI A UNA FIERA ASIATICA: TESSUTI IN GRADO DI MONITORARE PERSONE MALATE, BIBLIOTECHE DIGITALI, AMMINISTRAZIONI LOCALI ON LINE, INTERNET DI 100MBPS ALLE RETI DOMESTICHE, LA PIATTAFORMA ITVP  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2005 - Dal 20 al 23 giugno a Singapore, in occasione di una manifestazione fieristica che ha attratto circa 47. 000 visitatori, sono stati esposti alcuni dei progetti europei più innovativi e promettenti nel campo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). I progetti comunitari esposti offrivano una testimonianza delle capacità europee in vari campi: e-health, e-government, audiovisivo, e-security e telecomunicazioni. È la prima volta che il padiglione europeo delle Tic fa la sua comparsa a Communicasia, una delle 15 conferenze sulle Tic che si svolgono a Singapore nella stessa settimana. Uno dei progetti che ha richiamato molta attenzione è stato Myheart. Con un bilancio di 35 milioni di euro, Myheart è una delle principali iniziative nell´ambito della sezione "Tecnologie per la società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro dell´Ue (6Pq). Il Notiziario Cordis ha intervistato il coordinatore del progetto Jörg Habetha, della Philips Research Laboratories, che ha spiegato che l´approccio generale di Myheart consiste nel monitorare eventuali segnali vitali attraverso sensori posizionati sul corpo, la maggior parte dei quali verrà integrata nei tessuti. Il gruppo di 33 partner sta anche sviluppando sistemi da integrare nell´abbigliamento che possano inviare informazioni al telefono di un paziente o di un operatore sanitario. Le segnalazioni non si limitano a lanciare allarmi su un´eventuale condizione critica del paziente, bensì trasmettono anche raccomandazioni di prudenza. "Non effettuiamo soltanto misurazioni, vogliamo anche influire sul comportamento dei pazienti", ha dichiarato il dott. Habetha. Il progetto è stato avviato alla fine del 2003, e i partner hanno dedicato molto tempo alla valutazione dei vari approcci disponibili e alla selezione di quattro da portare avanti. "Si tratta di una procedura senza precedenti", ha spiegato Habetha. "Nel bel mezzo del progetto abbiamo scartato elementi non abbastanza interessanti". I quattro concetti selezionati erano: gestione dell´insufficienza cardiaca, riabilitazione successiva al colpo apoplettico, formazione alla salute e formazione all´attività. Gli studi sugli utenti avranno inizio a novembre. Il progetto Bricks sta sviluppando un´infrastruttura immateriale per le biblioteche digitali. L´iniziativa sta inoltre dando vita a una comunità Bricks, che comprende fornitori di contenuti, professionisti e ricercatori delle arti, studenti, turisti e cittadini al fine di creare consenso e condividere conoscenza e servizi correlati ai contenuti digitali. Un partecipante al progetto, Fiore Basile, ha spiegato che la presenza alla fiera Communicasia è stata un´eccellente opportunità per sensibilizzare l´Asia sudorientale sulla comunità Bricks, alla quale tutti possono aderire gratuitamente; un´organizzazione tailandese ne è già membro. L´architettura di Bricks sarà decentrata, basata su un paradigma peer-to-peer e su software open source. Il fine è fornire una panoramica del patrimonio culturale digitale, e l´obiettivo prioritario consiste nel fornire tale visione d´insieme agli operatori più piccoli. "Abbiamo la possibilità di offrire gratuitamente a biblioteche e istituti più piccoli l´accesso a tecnologie all´avanguardia", ha affermato il dott. Basile. L´impiego di metadati consentirà inoltre agli utenti di cercare i contenuti in qualsiasi lingua. Bricks rappresenterà inoltre la prima piattaforma di open source basata sui diritti digitali. Come ha spiegato il dottor Basile, i diritti digitali sono un modo per ottenere introiti dai contenuti digitali, un risultato che altrimenti risulterebbe piuttosto difficile. Il padiglione europeo ha esposto anche il progetto Terregov, composto da 16 partner la cui attività in collaborazione è volta a consentire alle amministrazioni locali di fornire servizi online ai cittadini in maniera diretta. La ricerca è incentrata sull´interoperabilità tecnica, sull´interoperabilità semantica e sull´operabilità organizzativa, mentre i ricercatori socioeconomici stanno valutando come attuare efficacemente i cambiamenti operativi necessari per passare all´e-government. Le amministrazioni locali di quattro paesi (Francia, Italia, Polonia e Regno Unito) stanno partecipando ad attività pilota. Nel Regno Unito il pilota è collegato all´iniziativa Supporting People, un programma pubblico che offre guida e sostegno alle persone vulnerabili. Il progetto Terregov è incentrato sul sostegno ai processi imprenditoriali che sottendono alla gestione e all´erogazione di servizi di assistenza da parte dei governi locali. Coinvolge governi locali, il governo centrale e gli assistenti sociali, migliorando la collaborazione tra le agenzie. Si propone di permettere a più cittadini di fruire dei servizi riducendo i costi amministrativi. Una parte importante del progetto è l´impiego delle tecnologie semantiche, ha dichiarato al Notiziario Cordis una partecipante al progetto, María Pérez Ortega. "L´utilizzo della semantica dà significato ai dati", ha spiegato. Ad esempio, il sistema saprà che non dovrà fare alcuna distinzione tra i termini "client" e "customer" in inglese, che nella maggior parte dei contesti hanno lo stesso significato (ossia, cliente). Il progetto Pof-all è stato esposto a Singapore per "mostrare all´Asia quello che stiamo facendo come alternativa al loro approccio a Internet", sostiene Alessandro Nocivelli della società italiana Luceat. "Pof" sta per plastic optical fibre (fibra plastica), e i partner di Pof-all ritengono che consentirà agli operatori telefonici di fornire un accesso a Internet di 100Mbps alle reti domestiche. Gli operatori devono attualmente sostenere costi elevati e problemi di installazione che stanno limitando l´utilizzo della fibra ottica. Secondo Novicelli, i visitatori dello stand di Pof-all hanno mostrato molto interesse per questa tecnologia. "Non conoscevano [la tecnologia], e possiamo essere orgogliosi del fatto che l´Europa sia in prima linea in questo campo. [. ] Almeno per una volta possiamo insegnare qualcosa all´Asia e all´America", ha aggiunto. Al padiglione europeo era presente anche Pionier, la rete polacca di ricerca e istruzione che collega più di 700 istituti accademici e di ricerca in Polonia. Pionier è connessa a Géant2, la rete europea multigigabit. A Singapore sono stati presentati due dei progetti che utilizzano Pionier: iTvp e Vlab. La piattaforma iTvp consente la trasmissione basata sul protocollo Internet di servizi televisivi interattivi attraverso la rete Pionier. Gli utenti ricevono servizi multimediali di alta qualità, "near video on demand" e servizi a valore aggiunto. La tecnologia consente inoltre lo scarto temporale, ossia l´opportunità per un utente di "tornare indietro nel tempo" se ha perso l´inizio di una trasmissione in diretta. La tecnologia è stata utilizzata per trasmettere le scorse Olimpiadi invernali, e ha servito più di 850. 000 sequenze. Ha inoltre consentito ai polacchi che non si trovavano in Polonia di ascoltare la radio nazionale. Anche il progetto Virtual Laboratory (Vlab) è sostenuto da Pionier. Scopo principale dell´iniziativa è preparare l´infrastruttura che consente la condivisione di strumenti scientifici utilizzando Internet. Ciò permetterà agli scienziati di prepararsi agli esperimenti a distanza, anziché doversi recare dove si trova una determinata apparecchiatura e attendere l´elaborazione dei risultati. Agli scienziati serve solamente una connessione a Internet. "Significa che si possono condividere strumenti molto costosi", ha dichiarato al Notiziario Cordis Dominik Stoklosa del Centro di Poznan per la superinformatica e le reti. Finora il progetto si è concentrato sui telescopi, ma la tecnologia si sta estendendo anche agli spettrometri e a un liofilizzatore atmosferico. Vlab contribuirà inoltre al progetto Ringgrid finanziato dall´Ue. Per gli scienziati europei intervistati dal Notiziario Cordis, la ragione principale per partecipare alla fiera asiatica era scoprire cosa stesse accadendo altrove nel mondo. Gli scienziati speravano inoltre di individuare eventuali partner per la ricerca e di sensibilizzare il pubblico sul lavoro in corso in Europa. Per ulteriori informazioni sui progetti Tsi consultare: http://cordis. Europa. Eu/ist/ .  
   
   
E-GOV: CNIPA ACCELERA LO SVILUPPO LOCALE INTEGRANDOLO CON IL RIUSO  
 
Roma, 29 giugno 2006 – Il Cnipa ha rilanciato la 2. A fase del Piano di e-Government per gli enti locali disponendo una integrazione dello sviluppo dei Centri Servizi Territoriali con la politica di riuso delle soluzioni tecnologiche. Lo ha reso noto Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, annunciando che, proprio per favorire una maggior sinergia e l’ottimizzazione degli investimenti pubblici, il Cnipa oggi ha deliberato di rinviare il termine del bando per il co-finanziamento, con 57 milioni di €, dei progetti di riuso nel campo dell’e-Government locale, previsto in scadenza il 9 luglio. «Questa decisione», ha spiegato Zoffoli, «risponde anche alle richieste avanzate da diverse amministrazioni locali e regionali. Il rinvio (i tempi saranno concordati con i rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali), ci ha già consentito di avviare lo studio delle strategie di cooperazione tra i progetti di riuso ed altri progetti di e-Government che stanno per essere co-finanziati». In tal modo, ha aggiunto il presidente del Cnipa, «sarà possibile innescare una stretta sinergia pure con il prossimo bando per il co-finanziamento del Centri di Servizio Territoriale (Cst), con una dotazione di 13,5 milioni di €, che punta a favorire la diffusione dell’e-Government soprattutto nei Comuni di piccole e medie dimensioni, conseguendo così una più proficua utilizzazione delle risorse pubbliche”. Il riuso è un approccio innovativo che permette al sistema pubblico di utilizzare i progetti e le soluzioni informatiche già acquisite dalla Pubblica amministrazione, consentendo una drastica riduzione di tempi di realizzazione dei progetti, in quanto ormai disponibili; un rilevante risparmio negli investimenti pubblici e, infine, un’accelerazione del processo di diffusione delle nuove tecnologie, soprattutto presso le amministrazioni locali minori. Nell’apposito “catalogo” del riuso [www. Cnipa. Gov. It/catalogoriuso] già disponibili ben 264 soluzioni software provenienti da 84 progetti della prima fase di e-Government. - .  
   
   
MEF: NE´ ORA NE´ IN FUTURO ALCUN PRELIEVO FORZOSO DAI CONTI CORRENTI  
 
Roma, 29 giugno 2006 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica, a seguito di indiscrezioni circolate nella giornata di ieri, che non adotterà - né ora né in futuro - alcun provvedimento che preveda un prelievo forzoso dai conti correnti. La diffusione di tali indiscrezioni rischia di creare infondati e pericolosi allarmi sui mercati e tra i cittadini. Nessun credito deve essere dato a ipotesi di questo genere. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 28 GIUGNO 2006  
 
Cct T. V. Btp 3,75% Btp 3,75%
Scadenza 01. 11. 2012 15. 06. 2009 01. 08. 2016
Cod. /tranche It0003993158/13 It0004085244/1 It0004019581/9
Imp. Offerto 1500 4000 2000
Regolamento 03. 07. 2006 03. 07. 2006 03. 07. 2006
Ced. God. 1,57
Imp. Domandato 3300 6708 3793
Imp. Assegnato 1500 4000 2000
Prezzo aggiudicazione 100,69 100,13 95,68
Prezzo esclusione 98,715 98,163 93,732
Rendimento lordo 3,30 3,73 4,32
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,17 0,3 0,16
Rendimento netto 2,88 3,26 3,83
Riparto 76,734 56,537 38,976
Importo in circolazione (mln) 13998 4000 15250
Riapertura (mln) 150 1000 200
Prezzo nettisti 100,69000000 100,13000000 95,68000000
Elaborazione Assiom .
 
   
   
CREDITO: ABI VENETO, NEL 2005 CRESCITA FINANZIAMENTI PER TUTTI I SETTORI PRODUTTIVI A VENEZIA UN SEMINARIO BANCHE-IMPRESE SUGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E RICERCA. PRESENTATI I DATI SUGLI IMPIEGHI BANCARI ALL’ECONOMIA: INDUSTRIA E COMMERCIO IN TESTA  
 
Venezia, 29 giugno 2006 - Il 2005 si è chiuso con una crescita dei finanziamenti bancari destinati ai settori produttivi del Veneto. Al settore industriale sono andati 30,4 miliardi di euro che significa un aumento del 2% rispetto al 2004. L’agricoltura ha raccolto circa 3,8 miliardi di euro pari ad un incremento dell’8,8%. L’artigianato con 7 miliardi di euro ha registrato una crescita del 2,3%; il settore commerciale si attestato a +3,6% per una cifra attorno ai 15 miliardi di euro; infine l’edilizia con 8,8 miliardi di euro e un aumento del 12,4%. Sono i dati dell’ultimo Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese (costituito da Abi e 13 associazioni imprenditoriali), presentati nel corso del seminario “Fattori dello sviluppo: il credito e la finanza per l’innovazione”, organizzato oggi a Venezia dalla Commissione regionale Abi Veneto, presieduta da Giovanni Battista Ravidà, e dal Consiglio regionale del Veneto con la partecipazione del Presidente del Consiglio regionale, Marino Finozzi. Hanno partecipato, tra gli altri, Massimo Calearo, Presidente di Federmeccanica e dell’Associazione industriali di Vicenza, Federico Marescotti, Amministratore delegato Friulia Holding, e Irene Gemmo, Presidente Veneto Sviluppo. Il Presidente della Commissione regionale Abi Veneto, Giovanni Battista Ravidà, ha sottolineato che “sostenere le imprese che intendono investire in innovazione e ricerca risponde ad una precisa strategia del settore bancario impegnato nel rilancio della competitività sul territorio. Lo sviluppo della tecnologia, come fattore di crescita dimensionale, è al centro dei rapporti tra banche e imprese. Soprattutto in una regione come la nostra, grande bacino industriale, questa alleanza è destinata a rafforzarsi per rispondere con successo a tutte le sfide che abbiamo davanti”. .  
   
   
CONSORTIUM VENDE AZIONI MEDIOBANCA E AZIONI GENERALI AI PROPRI SOCI  
 
Milano, 29 giugno 2006 - In esecuzione di quanto deliberato il 26 maggio scorso dall’Assemblea dei Partecipanti al Patto di Sindacato Mediobanca, ieri Consortium ha venduto le 32 milioni azioni Mediobanca vincolate al Sindacato e le 5,9 milioni azioni Generali possedute ai propri soci in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della società. I prezzi unitari sono stati posti pari alla media dei corsi ufficiali di borsa del mese antecedente il 28 giugno 2006 e cioè € 15,307 per azione Mediobanca ed € 27,833 per azione Generali. A valle della vendita Consortium distribuirà utili e riserve a favore dei soci. Le azioni vincolate da ciascun partecipante al Patto di Mediobanca risultano pertanto invariate rispetto a quanto riportato nel prospetto pubblicato il 10 giugno scorso (colonna “situazione attuale in trasparenza”). .  
   
   
SVILUPPO E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’IMPRESA: BORSA, PRIVATE EQUITY E M&A A SUPPORTO DELLA CRESCITA UN CONVEGNO PROMOSSO DA BPU BANCA, KPMG, CONFINDUSTRIA BERGAMO E BORSA ITALIANA PER RILANCIARE IL TEMA DELLA CRESCITA DELL’IMPRESA ITALIANA PER GARANTIRE SVILUPPO E COMPETITIVITÀ AL SISTEMA PAESE.  
 
Bergamo, 29 giugno 2006 – “Sviluppo e Internazionalizzazione dell’impresa: Borsa, Private Equity e M&a a supporto della Crescita” è il convegno promosso da Bpu Banca e Kpmg, insieme a Confindustria Bergamo e Borsa Italiana per affrontare il tema dello sviluppo delle Pmi italiane e lombarde. Al centro dell’incontro strumenti e opportunità per lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’impresa italiana come fattori critici per il superamento dei vincoli strutturali della nostra imprenditorialità e per lo sviluppo del sistema Paese in un momento in cui segna il passo anche lo stesso tessuto imprenditoriale della Lombardia, elemento trainante dell’intera economia nazionale. Fra gli strumenti di finanza straordinaria presi in esame nel corso del convegno, in particolare, fusioni e acquisizioni (M&a), Private Equity e Quotazione in Borsa, temi proposti alle imprese dai principali attori del panorama economico/finanziario italiano. Emilio Zanetti, Presidente di Bpu Banca, e Alberto Barcella, Presidente di Confindustria Bergamo, hanno aperto i lavori presentando il tema dell’incontro, ovvero la necessità per l’impresa italiana – sia di grandi, ma anche di piccole dimensioni – di mezzi adeguati alla crescita in un contesto internazionale sempre più competitivo. “il Gruppo Bpu Banca – ha ricordato Zanetti - cresciuto insieme a quelle che oggi sono le grandi imprese locali, sente fortemente la responsabilità di continuare ad essere – in quanto banca popolare – sicuro punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale del territorio, contribuendo allo sviluppo di un sistema finanziario locale sempre più capace di rispondere con efficacia ed efficienza alla complessità delle esigenze finanziarie delle imprese”. Giuseppe Latorre, Partner Corporate Finance di Kpmg ha affrontato il tema dei mergers & acquisitions come strumento in grado di accelerare la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese cross borders a patto che vengano rispettate le regole d’oro della creazione del valore, ovvero 1) chiara visione industriale e di mercato, 2) chiara strategia M&a, 3) approccio valutativo rigoroso, 4) analisi delle sinergie, 5) chiara definizione della struttura dell’operazione, 6) immediata definizione del nuovo management, 7) pieno controllo della struttura post deal. Fra gli esempi di aziende italiane che sono ricorse al M&a per sostenere la propria crescita Latorre ha ricordato i business case Italcementi, Campari e Ferretti. “Nel nuovo scenario – caratterizzato dalla globalizzazione – la crescita e l’internazionalizzazione devono diventare un atteggiamento mentale diffuso nelle imprese” ha commentato Latorre; “Nell’attuale fase del ciclo economico esistono delle opportunità di acquisizione per le imprese italiane soprattutto all’estero. Alcune aziende italiane di eccellenza si sono già mosse su questo percorso dimostrando che tramite il M&a cross borders si possono guadagnare posizioni di leadership nei rispettivi mercati”. Francesco Silleni, Amministratore Delegato di Centrobanca Sgr Gruppo Bpu Banca ha affrontato la leva del Private Equity ricordandone i principali numeri e benefici. In Italia il mercato del Private Equity è in crescita (+13% annuo, quarto mercato europeo dopo Gb, Fr, Sp) con investimenti annui per 3,1 mld di Euro concentrati al centro nord (90%). Pochi gli operatori (il 90% del mercato italiano è nelle mani di 20 players). Fra i benefici ricordati, il Private Equity permette di ottenere maggiori risorse per lo sviluppo oppure miglior posizionamento competitivo, miglior management, miglior crescita e migliori risultati economici, favorisce le acquisizioni e la crescita dimensionale, favorisce lo sviluppo dei mercati borsistici e la diversificazione patrimoniale degli imprenditori. Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana ha aperto il suo intervento sottolineando come “la quotazione in Borsa rappresenti una scelta strategica per quelle aziende che, con un progetto industriale di medio-lungo periodo, desiderino imprimere una netta accelerazione alla propria crescita”. “Alle 15 quotazioni di tutto il 2005 – ha ricordato Capuano – dobbiamo aggiungere le 12 di questo primo semestre 2006 che confermano come la segmentazione del mercato azionario di Borsa Italiana, tra i più liquidi in Europa, risponda alle aspettative delle singole aziende. ” Capuano ha poi illustrato i tre principali motivi che rendono ora la quotazione in Borsa uno degli strumenti di elezione per lo sviluppo dell’impresa italiana: 1) le condizioni strutturalmente più forti della Borsa Italiana (forte capacità di attrazione dei capitali anche internazionali), 2) i dati positivi che emergono da tutte le indagini di customer satisfaction sulle Pmi italiane di nuova quotazione (il 77% di esse ritiene che la quotazione sia stata fondamentale per la crescita), 3) la presenza di soluzioni ad hoc per il tessuto imprenditoriale italiano caratterizzato dalle Pmi (il segmento Star e il mercato Expandi). “La quotazione rende l’azienda più forte sul piano delle acquisizioni, rafforza la visibilità sui mercati di interesse e aumenta la capacità di attrarre risorse qualificate” ha concluso Capuano “ma – come testimoniano gli imprenditori – il processo di quotazione richiede da parte del management la disponibilità ad accelerare il percorso di crescita e cambiamento”. L’incontro è poi proseguito con la presentazione di alcune testimonianze concrete sul tema: Emilio Moreschi, Presidente di Rulmeca insieme a Fabio Ghisalberti, Consigliere Delegato, e successivamente Alberto Bombassei, Presidente di Brembo e Vicepresidente per le Relazioni Industriali e gli Affari Sociali di Confindustria Bergamo, hanno illustrato il ruolo che – rispettivamente - il percorso di acquisizioni strategiche all’estero e la quotazione in Borsa hanno avuto nel sostenere lo sviluppo della propria azienda. Lucio Cassia, Presidente del Corso di Studi in Ingegneria Gestionale dell’Università degli Studi di Bergamo e moderatore dell’incontro, ha sottolineato come “gli strumenti di finanza straordinaria consentano di rimuovere i vincoli dimensionali delle imprese italiane non già e non solo per gli aspetti connessi alle fonti di finanziamento, ma anche per quanto concerne alle competenze manageriali indotte, alla visibilità sul mercato, alla possibilità di partecipate ad un network più vasto. In sintesi, finanza straordinaria come strumento per un posizionamento competitivo”. Renato Guerini, Presidente di Kpmg, ha concluso i lavori del convegno sottolineando come “esista una sorta di ‘percorso virtuoso’ per la crescita. L’azienda si apre al capitale di rischio con l’ingresso dei Fondi di Private Equity, inizia un percorso di crescita per linee esterne tramite acquisizioni e poi si quota raccogliendo nuovo capitale per lo sviluppo. La trasparenza e la qualità dell’informazione verso il mercato sono gli ingredienti essenziali per intraprendere questa ‘direzione di marcia’”. .  
   
   
BPI: CONSOB RILASCIA IL NULLA OSTA ALL’AUMENTO DI CAPITALE  
 
Lodi, 29 giugno 2006 - La Banca Popolare Italiana comunica che in data 27 giugno 2006 la Consob ha rilasciato il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’offerta in opzione agli azionisti e ai portatori di obbligazioni convertibili. L’offerta – deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana del 18 maggio 2006, a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 29 aprile 2006 – prevede l’emissione di n. 105. 795. 900 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,00 cadauna, godimento regolare, da offrire in opzione agli azionisti e ai possessori di obbligazioni convertibili del prestito “Banca Popolare di Lodi Prestito Obbligazionario Convertibile Subordinato 2000/2010” nel rapporto di 21 nuove azioni ordinarie ogni 100 azioni e/o obbligazioni convertibili possedute, ad un prezzo pari a Euro 6,80 cadauna, di cui Euro 3,80 a titolo di sovrapprezzo, per un controvalore complessivo pari a Euro 719,4 milioni. I diritti di opzione dovranno essere esercitati dal 3 luglio 2006 al 21 luglio 2006 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 3 luglio 2006 al 14 luglio 2006 compresi. I diritti di opzione non esercitati entro il 21 luglio 2006 compreso saranno offerti in Borsa dalla Società, ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del Codice Civile. L’offerta è assistita da una garanzia promossa da Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. È previsto che il Prospetto Informativo venga pubblicato entro la giornata del 29 giugno 2006. Il Prospetto Informativo sarà disponibile presso la sede di Borsa Italiana S. P. A. E presso la sede dell´Emittente (Lodi, via Polenghi Lombardo 13) nonché sul sito internet dell´Emittente www. Bancapopolareitaliana. It. . .  
   
   
APPROVATO PROGETTO PER LA RAZIONALIZZAZIONE DEL COMPARTO DEL RISPARMIO GESTITO DEL GRUPPO BANCA LOMBARDA  
 
Brescia, 29 giugno 2006 - Il Consiglio d´Amministrazione, nella riunione di ieri, ha approvato un progetto che prevede una razionalizzazione del comparto del risparmio gestito del Gruppo Banca Lombarda e Piemontese. Attualmente fanno parte del Gruppo Banca Lombarda tre Sgr, Capitalgest Sgr S. P. A. E Grifogest Sgr S. P. A, società di gestione del risparmio tradizionali e Capitalgest Alternative Investments S. P. A. , società di gestione del risparmio speculativa. Il progetto prevede l´evoluzione verso modelli di business coerenti con le linee guida del piano strategico triennale e con le prospettive di sviluppo dell´Asset Management in Italia. A tal fine le due Sgr Capitalgest S. P. A. E Grifogest S. P. A. Sono state individuate come gli opportuni veicoli da utilizzare per differenziare i modelli di business attuali, in funzione di un diverso ruolo strategico ad esse attribuito all´interno dell´architettura di Gruppo, con lo scopo di minimizzare i potenziali conflitti di interesse derivanti dallo svolgimento dell´attività di gestione. I nuovi modelli di business individuati prevedono la realizzazione: - di una Sgr "captive", caratterizzata da una forte focalizzazione del processo distributivo sulle reti del Gruppo e da un limitato grado di complessità dei prodotti di investimento da essa gestiti; - di una Sgr "indipendente", caratterizzata da una focalizzazione dell´offerta di fondi comuni su comparti specializzati e da un ampliamento dei canali distributivi anche al di fuori del Gruppo, al fine di incrementare il grado di penetrazione commerciale sul mercato. La società si doterebbe di una struttura di gestione altamente qualificata per sviluppare prodotti di investimento in grado di affermarsi sul mercato con un brand distinto e riconosciuto per la ricerca di performance costanti e superiori nel tempo. Nell´ambito della riorganizzazione programmata, è stato confermato il posizionamento di Capitalgest Alternative Investments, che dovrà rafforzare la presenza del Gruppo nel mondo degli Hedge Funds. .  
   
   
DEXIA CREDIOP E DEUTSCHE BANK: BOND DA 105 MILIONI DI EURO PER LA PROVINCIA DI BRESCIA.  
 
 Brescia, 29 giugno 2006 - Dexia Crediop e Deutsche Bank organizzatori e sottoscrittori del Bond da 105 milioni di Euro della Provincia di Brescia. L´emissione obbligazionaria sarà utilizzata per l´estinzione di mutui già contratti con la Cassa Depositi e Prestiti (90 milioni ca. ) e per il finanziamento di parte degli investimenti (15 milioni ca. ) del 2006. La Provincia di Brescia ha appena ottenuto il rating di lungo termine di A+, con prospettive stabili, dall´agenzia internazionale Fitchratings sulla base dei solidi risultati operativi, della significativa flessibilità finanziaria (pur in presenza di un indebitamento considerevole), della capacità di generare consistenti flussi di cassa nonché del ricco e diversificato tessuto socio-economico locale. L´operazione fa parte di una strategia complessiva di gestione del debito e consente alla Provincia di rifinanziare parte del proprio indebitamento a tassi più vantaggiosi, con un risparmio economico di ca. 2 milioni di euro. Nell´ambito dell´operazione, Dexia Crediop e Deutsche Bank hanno ricoperto il ruolo di organizzatori e di sottoscrittori a fermo dell´emissione. L´emissione di durata trentennale sarà rimborsata in un´unica soluzione alla scadenza (2036) e prevede una remunerazione a tasso variabile pari all´Euribor 12 mesi più 19 punti base. Dexia Crediop, con oltre 37,9 miliardi di Euro di attività a bilancio, è l´interlocutore di riferimento per gli Enti territoriali, le principali amministrazioni e le più importanti aziende di servizi pubblici per una vasta gamma di servizi finanziari e di consulenza: finanziamento di grandi opere e infrastrutture, emissione di obbligazioni di enti territoriali, bonds internazionali, operazioni di ingegneria finanziaria e di finanza strutturata, cartolarizzazioni, project financing, consulenza ed assistenza in processi di privatizzazione e ristrutturazione, operazioni di gestione dinamica del debito, nonché asset e cash management. Trasparenza e fiducia sono i valori fondamentali della cultura di Dexia Crediop: l´attenta politica di prudenza e di gestione del rischio è stata riconosciuta dalla comunità economico-finanziaria internazionale: oggi Dexia Crediop è la Banca italiana che può vantare i più elevati rating: Aa2 (Moody´s), Aa- (Standard & Poor´s) e Aa (Fitch Ratings). .  
   
   
7ª EDIZIONE DELL’OSSERVATORIO CRIF DECISION SOLUTIONS - NOMISMA SEGNALI DI INCERTEZZA E NUOVI SCENARI PER I PICCOLI OPERATORI ECONOMICI ITALIANI CRESCE IL RISCHIO ECONOMICO-FINANZIARIO (+15,45% NEL 2006).  
 
 Bologna, 29 giugno 2006 - I Piccoli Operatori Economici italiani, ovvero le imprese con meno di 10 addetti e/o 2,5 milioni di Euro di fatturato, evidenziano nel 2006 un incremento della rischiosità economico-finanziaria complessiva del 15,45% rispetto all’anno precedente, con un contributo determinante del rischio esogeno (+32,29%), legato al contesto economico in cui operano e a cui è fortemente legata la tenuta competitiva. Il rischio endogeno, invece, si contrae (-2,35%), grazie a un miglioramento nella gestione finanziaria e a un maggior equilibrio fra tempi di incasso e pagamento. Il rischio di credito dei Poe a marzo 2006 non conferma la tendenza al ribasso degli indici che era stata riscontrata alla fine del 2005. Infatti, sono in lieve rialzo tutti gli indici di rischio, con il tasso di sofferenza che si attesta al 4,78% (4,68% a dicembre 2005). Il fenomeno potrebbe comunque non dipendere da un effettivo peggioramento della qualità del credito quanto, piuttosto, dal rallentamento registrato nel volume degli impieghi. In una logica di lungo periodo, gli indicatori di rischio non sono cresciuti in maniera netta e non hanno innescato un processo apprezzabile di deterioramento della qualità del credito, nonostante il perdurare di una congiuntura negativa che sembra ora mostrare segni di iniziale distensione. La dinamicità dei Poe rimane su livelli bassi, anche se con segnali di crescita (+9,39%) e si conferma la bassa propensione all’investimento. La ricerca di nuovi mercati da servire, anche in una fase di sostanziale contrazione degli investimenti dovuta alla bassa fiducia nelle prospettive economiche nazionali, è la forma di investimento realizzato che ha subito la contrazione minore nel 2005 (solo il 5% in meno rispetto al 2004). In un contesto economico caratterizzato dalla persistente cautela nell’attuare politiche di investimento, la crescita nel numero delle imprese il cui titolare proviene da paesi esteri (+10% annuo, oltre 300. 000 imprese) rappresenta un’opportunità in più per il rilancio dell’economia italiana. La crescita della domanda di credito dei Piccoli Operatori Economici immigrati è un segnale incoraggiante (+50% la domanda di credito dal 2001 al 2005) e determinante diviene la capacità di supportare l’integrazione economica e finanziaria di questi nuovi operatori da parte di Associazioni e Istituti di credito. Questi sono gli aspetti principali che emergono dalla settima edizione dell’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici, il rapporto frutto della collaborazione tra Crif Decision Solutions e Nomisma che fornisce con cadenza semestrale informazioni strutturate sulle microimprese italiane. L’evoluzione della dinamicità, del rischio economico-finanziario e del comportamento dei Poe - La situazione economica nazionale è avviata lungo un percorso di crescita, dopo quattro anni di sostanziale stagnazione. In particolare, le stime effettuate per l’andamento del Pil sia dall’Unione europea, sia dal Governo italiano, mostrano una crescita compresa fra l’1,3% e l’1,5%. Si tratta di un dato ancora inferiore alla media europea, tuttavia esprime un’indicazione ottimistica. Un segnale confortante per l’economia nazionale è che gli investimenti fissi lordi sono in crescita nel primo trimestre dell’anno e sono previsti in crescita anche per l’intero 2006, in controtendenza rispetto all’ultimo triennio. In questo clima complessivo, di difficoltà sperimentate e di attese per la crescita, vanno inserite le dinamiche comportamentali dei Piccoli Operatori Economici, la cui capacità di tenuta economica e finanziaria dipende in modo sempre stringente dalle condizioni dell’ambiente economico in cui sono inseriti. A conferma dell’andamento dei dati economici generali, nel 2006 si rileva un incremento della rischiosità economico-finanziaria complessiva dei Poe del 15,45%. A livello territoriale, le regioni del Sud e insulari sono quelle in cui i Piccoli Operatori Economici vanno considerati con maggiore cautela, in quanto risentono maggiormente del clima economico circostante. In questa macroarea, il rischio esogeno dei Poe (ovvero il rischio di fallimento del piccolo operatore economico derivante dall’ambiente economico in cui svolge la sua attività) raggiunge nel 2006 il valore più alto mai toccato dall’inizio del decennio. Allo stesso modo, le regioni in cui il livello del rischio esogeno per i Poe è più basso sono quelle de Nord Est, e alcune regioni più virtuose delle altre macroaree del Paese. In chiave dinamica, tuttavia, si rileva un incremento sostanziale del rischio esogeno, che cresce del +32,29% rispetto all’anno precedente nel dato complessivo nazionale e l’esistenza di un fenomeno di convergenza verso il peggioramento fra le aree migliori (Nord Est +49,66%) e quelle in maggiore difficoltà (Sud e isole +21,06%), testimoniato dalla crescita più accelerata del rischio ambientale nelle aree migliori rispetto alle altre. A fronte di un incremento generalizzato del rischio esogeno, si registra invece una contrazione del rischio endogeno (ovvero il rischio di fallimento connesso all’adeguatezza e coerenza del comportamento del Poe rispetto alle dinamiche di mercato in cui è inserito). In tutte le aree ad eccezione del Nord Ovest, che risulta in maggiore difficoltà nella gestione finanziaria a medio e lungo termine. In particolare si registra per i Poe di tutte le aree un miglioramento nella gestione della liquidità, segno che le condizioni di mercato iniziano ad avere una maggiore stabilità soprattutto per quel che riguarda l’equilibrio fra tempi di incasso e pagamento, mentre permangono alcune restrizioni nell’accesso ai finanziamenti di attività di investimento che costringono le microimprese alla ricerca di canali finanziari non sempre coerenti. I dati relativi alla dinamicità indicano che i Poe di tutte le regioni si posizionano su livelli bassi, con l’eccezione di Trentino Alto Adige e Sardegna. Tuttavia la dinamicità appare in crescita nelle regioni meridionali (+17% il dato di macroarea) con l’eccezione della Calabria, dove cala del 25%. In negativo spiccano anche i Poe del Friuli Venezia Giulia (-33,9%), dell’Umbria (-36%), della Liguria (-3,6%) e del Piemonte (-1,2%). A livello settoriale, sotto il profilo della dinamicità le piccole imprese dei diversi settori hanno ancora evidenziato una sostanziale bassa propensione all’investimento (l’indicatore di dinamicità si colloca su un livello molto basso), tuttavia si colgono segnali positivi di cambiamento (+9,3% rispetto al 2005). Spiccano in positivo i settori della stampa ed editoria e del legno e mobili, che appaiono come i più dinamici e con incrementi della dinamicità di circa il 25%, e i settori del sistema moda e dei servizi privati che pur non avendo indicatori di elevata dinamicità mostrano i maggiori incrementi rispetto al 2005 (+26,38% e +47,33% rispettivamente). Questi segnali di ripresa non si riscontrano invece nei settori dell’alimentare (-8,42%), dei trasporti (-11,55%), del commercio e riparazione degli autoveicoli (-22,82%), dove la dinamicità risulta in diminuzione rispetto al 2005. Complessivamente il rischio economico-finanziario dei Poe permane ancora elevato in tutti i settori, ed è in aumento in ogni ambito di attività ad eccezione del settore della stampa ed editoria (-0,98%). È in crescita moderata nei settori alimentare (+0,63%), gomma e plastica (+8,47%) e commercio e riparazione di autoveicoli (+8,75%). Negli altri settori il rischio è in crescita di circa il 16-17%. Va rilevato comunque che la maggiore incidenza nella crescita del rischio è associata alle condizioni economiche del singolo settore (il rischio esogeno) su cui le imprese non possono incidere. Per quanto attiene alla possibilità di migliorare la propria capacità di affrontare le difficoltà di mercato si rileva invece che in diversi settori di attività i Poe hanno agito in senso migliorativo. In particolare il rischio endogeno risulta in sostanziale contrazione nei settori dei servizi privati (-11,01%), nell’alimentare (-9,31%), nel settore agricolo (-7,50%) e in quello meccanico (-6,85%). Viceversa, in sostanziale crescita è il rischio endogeno solo nel settore dei trasporti (+12,60%). È la gestione finanziaria a breve e medio termine che consente alle imprese di ridurre la propria esposizione alle fluttuazioni di mercato e determina una maggiore stabilità finanziaria che ne riduce la rischiosità. Il miglioramento delle condizioni di incasso e pagamento è il fattore che ha permesso l’avvio di una gestione più virtuosa delle condizioni finanziarie. Questo si è verificato in modo diversificato tra i settori e, quindi, anche le condizioni di rischio non sono omogenee fra le diverse attività economiche. Per quanto riguarda la struttura economico-finanziaria, l’analisi dei principali indici di bilancio evidenzia come, da un punto di vista settoriale, il 2005 mostri segnali di cambiamento, ancora contraddittori e diversificati, ma comunque di sicuro interesse. Fra i settori in miglioramento vanno segnalati quelli delle attività immobiliari, dei mobili, della lavorazione dei minerali non metalliferi, il commercio al dettaglio e l’alimentare, che mostrano un consolidamento dell’equilibrio finanziario corrente anche in condizioni di stabilità delle prospettive reddituali. I settori in fase di lieve peggioramento sono la maggior parte e indicano una situazione di consolidamento della situazione finanziaria a breve anche in condizioni di contrazione prospettica della redditività. In questo ambito va segnalata in positivo la presenza dei settori abbigliamento e calzature, che iniziano a beneficiare della ripresa economica internazionale, e il settore dell’agricoltura, che pur in condizioni di mercato difficili mantengono una sostanziale stabilità finanziaria. In negativo, invece, si segnala la presenza del settore meccanico che risente di una difficoltà crescente a mantenere l’equilibrio finanziario a fronte di una contrazione della redditività. Nella medesima situazione di peggioramento si trovano anche i settori dei bar, della stampa ed editoria, del commercio e riparazione di autoveicoli, e dell’impiantistica edilizia. In grave difficoltà il settore dei servizi alle imprese. Analisi ed evoluzione della rischiosità del mercato del credito ai Poe - L’andamento del credito erogato alle imprese individuali risulta, sia dal confronto trimestrale (settembre - dicembre 2005), sia da quello annuale (dicembre 2004 - dicembre 2005), in lieve flessione. Su base trimestrale, invece, si registrano segnali di ripresa in chiusura del 2005 relativamente alle società non finanziarie. Complessivamente, dall’analisi dei volumi di credito erogati al sistema produttivo delle piccole aziende emerge una diminuzione della domanda di credito, dovuta al perdurare sia della flessione negativa del ciclo degli investimenti sia delle difficoltà strutturali del tessuto produttivo nell’adeguarsi ai nuovi contesti competitivi. Tuttavia, se si analizza la composizione del debito per scadenze e la sua evoluzione fino al marzo 2006 è immediato verificare che le aziende trovano ancora convenienza a orientare la propria domanda di finanziamento verso prodotti a lunga scadenza, approfittando di condizioni ancora favorevoli sul mercato del credito. L’analisi del rischio di credito nel primo trimestre 2006 non conferma la tendenza al ribasso degli indici che era stata rilevata alla fine del 2005. Infatti, sono in lieve rialzo sia il tasso di sofferenza (4,78% di marzo 2006 contro 4,68% di dicembre 2005), sia quello di insolvenza grave (1,60% contro 1,55% di dicembre 2005), sia quello di insolvenza leggera (4,12% contro 4,09% di dicembre 2005). Tale andamento riporta ad un rischio complessivo del 10,5%, superiore di quasi 20 basis points rispetto a fine 2005. Il fenomeno potrebbe comunque non dipendere da un effettivo peggioramento della qualità del credito quanto, piuttosto, dal rallentamento registrato nel volume degli impieghi. Relativamente all’analisi per forma giuridica, le società di capitali (comunque ancora meno rischiose delle ditte individuali) scontano gli effetti di un peggioramento della qualità del credito, sia per le forme di rischio più mature (tasso di sofferenza) sia per le insolvenze gravi. Infatti, nel primo trimestre 2006 il tasso di sofferenza (4,64%) aumenta di 24 basis points rispetto a dicembre 2005, mentre il tasso di insolvenza grave (1,60%) peggiora di 11 basis points. L’analisi territoriale del rischio di credito dei Poe evidenzia in tutte le 4 macroaree geografiche un incremento del tasso di sofferenza nel primo trimestre 2006, con il Nord Est (4,03%) meno rischioso ma in deciso peggioramento rispetto all’inizio del periodo di rilevazione (era al 3,69% a dicembre 2003). Rimane pressoché stabile in termini di rischio consolidato il Nord Ovest (4,26% di marzo 2006 contro il 4,23% di dicembre 2005), mentre sono ormai allineate le misure di rischio del Centro (5,42% contro 5,29% di dicembre 2005) e del Mezzogiorno (5,49% contro 5,34% di dicembre 2005). Per quanto riguarda l’analisi settoriale, a marzo 2006 si rileva un peggioramento generale della qualità del credito per tutti i settori, con particolar evidenza per la manifattura (con il tasso di sofferenza che si attesta al 5,43%) e i servizi e trasporti (5,61%). L’agricoltura risulta in media con l’andamento da dicembre 2003 (2,27%). In crescita anche l’edilizia (4,74%) e la distribuzione, che con il 6,20% si conferma il comparto più rischioso da inizio periodo. Nuovi scenari di competizione per le microimprese italiane: processi di integrazione economica e finanziaria con l´imprenditoria extracomunitaria - Nel corso degli ultimi anni i Poe italiani hanno mostrato una continua propensione alla ricerca di nuovi mercati, da servire anche in una fase di sostanziale contrazione degli investimenti dovuta alla bassa fiducia nelle prospettive economiche nazionali. L’investimento realizzato con l’obiettivo di accedere a nuovi mercati ha subito la contrazione minore nel 2005 (solo il 5% in meno rispetto al 2004). Inoltre, la percentuale di Poe che ha effettuato questo tipo di investimento in tutto il periodo 2000-2005 è del 23,5% mentre quasi un terzo del totale ha in previsione la realizzazione di questo tipo di investimenti nel 2006. Se da un lato i Piccoli Operatori Economici italiani si aprono a nuovi mercati, alla sfida della globalizzazione e della concorrenza internazionale, dall’altro la crescita nel numero delle imprese il cui titolare proviene da paesi esteri rappresenta un’opportunità in più per il rilancio dell’economia italiana. Complessivamente le imprese il cui titolare è extracomunitario sono oggi in Italia circa 300. 000 mentre erano poco meno di 200. 000 nel 2000, con un incremento superiore al 10% medio annuo. Relativamente alla provenienza geografica, la presenza più nutrita è quella degli imprenditori africani (23,13% quelli provenienti dall’Africa settentrionale, quasi il 10% gli altri Paesi africani) concentrati nei settori del commercio e dell’edilizia. La presenza di imprenditori cinesi, concentrati nell’industria in senso stretto (9,39%), è superiore a quella degli altri imprenditori di origine asiatica. Per quanto riguarda l’Europa, albanesi, rumeni e turchi operano principalmente nelle costruzioni (37%) così come gli imprenditori provenienti da altri Paesi europei (23,28%). Per quanto riguarda la loro distribuzione sul territorio - come evidenziato dall’indagine statistica effettuata su oltre 100. 000 ditte individuali presenti in Eurisc (il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif) con almeno un finanziamento attivo nel periodo 2001-2005 - la presenza principale è nelle regioni del Nord Italia: ogni 100 ditte individuali immigrate, 30 sono ubicate nel Nord-est. La domanda di finanziamento espressa da questa tipologia di microimprese deriva in massima parte da piccoli operatori immigrati di origine europea. Quelli di origine africana sostengono vivacemente la richiesta di credito, confermandosi a dicembre 2005 player importanti della domanda di credito per le ditte. La quota di domanda di finanziamenti dei piccoli operatori immigrati asiatici è superiore alla quota delle aziende asiatiche presenti. In termini di crescita della domanda di credito si pongono ampiamente al di sopra del valore medio di riferimento confermandosi gli attori più vivaci dello scenario economico di etnie straniere ( +70% versus 50% del totale delle ditte individuali di immigrati tra il 2001 e il 2005). L’offerta dei finanziamenti alle aziende di immigrati è gestita da banche per il 70%, in media sul periodo di analisi (2001-2005), che sono presenti su questa porzione di mercato, in termini relativi, in maniera più consistente rispetto alla popolazione Poe oggetto dell’Osservatorio. La quota di mercato degli Istituti di credito specializzati si è progressivamente spostata a favore degli operatori bancari che hanno mutato il loro atteggiamento verso gli operatori economici stranieri. Si fa spazio sul mercato il peso rilevante delle società di leasing, con una quota che cresce di 3,5 punti percentuali tra il dicembre 2001 e il dicembre 2005. Tali dati testimoniano una crescente dimensione di cittadinanza economico-finanziaria dell’immigrazione, che passa dall’accettazione da parte del sistema bancario delle richieste di finanziamento avanzate dalle piccole imprese immigrate. Si tratta di un segnale incoraggiante. Tuttavia, affinché si intraprendano efficacemente percorsi di integrazione sono necessari anche altri passaggi e su questo terreno, come emerge dalla monografia di questa edizione dell’Osservatorio, le Associazioni di categoria dimostrano grande attenzione. I loro servizi tecnici, di consulenza e formativi, appaiono come il mezzo più adatto a favorire processi di integrazione e le Associazioni hanno, e possono avere ancor di più, una funzione di alfabetizzazione - e quindi pedagogica - straordinaria, per la piena integrazione delle attività extracomunitarie nel tessuto sociale ed economico italiano. . .  
   
   
PRIMO RAPPORTO SULLA FINANZA LOCALE IN ITALIA DEORSOLA:ALLA COSTRUZIONE DEL SISTEMA DEVONO CONCORRERE ANCHE LE FONDAZIONI BANCARIE  
 
Torino, 29 giugno 2006 - L’associazione delle Fondazioni Casse di Risparmio Piemontesi e l’Ires Piemonte hanno organizzato ieri mattina, presso il Salone d’Onore della Fondazione Crt, in via Xx Settembre 31 a Torino, un seminario di discussione del 1° Rapporto annuale sulla finanza locale in Italia, al quale è intervenuto l’assessore regionale al Federalismo, Decentramento e rapporti con gli enti locali, Sergio Deorsola. Le riflessioni contenute nel rapporto costituiscono la base per un confronto sulle prospettive di sviluppo a breve e medio termine del sistema della finanza locale nel nostro paese e in Piemonte e sul ruolo che possono svolgere le Fondazioni di origine bancaria. Secondo l’assessore Sergio Deorsola: “Oggi, in materia di finanza locale, siamo ancora in presenza di un quadro frammentario e scoordinato, composto da un´infinità di principi e di norme, ciascuna volta a conseguire obiettivi di breve periodo e a disciplinare situazioni circoscritte”. Dal rapporto sulla finanza locale in Italia emerge infatti il graduale restringimento delle risorse disponibili che ha reso necessario per gli enti locali l’elaborazione di strategie finanziarie innovative. Tra queste rientra la richiesta di interventi da parte del sistema delle Fondazioni bancarie in varie forme e modalità. “Pensando che la costruzione del sistema della finanza locale - sottolinea Sergio Deorsola - debba avvenire mettendo attorno ad un tavolo ideale più convitati, a questo tavolo devono sedere, a pieno titolo, anche le Fondazioni di origine bancaria, già presenti da tempo con incentivi e stimoli di varia natura. La loro stessa ragione istituzionale lo giustifica pienamente ed il loro intervento, in una condivisa ripartizione di compiti e di ruoli, può rappresentare il "moltiplicatore" dell´intervento pubblico, laddove questo si deve arrestare per vincoli o impedimenti dell´ordinamento. Tutto ciò soprattutto nel breve periodo, poiché quello che avverrà nel medio termine è ancora tutto da costruire”. .  
   
   
ACE PRESENTE IN 50 PAESI CON L’APERTURA IN SUDAFRICA  
 
Milano, 29 giugno 2006 - Ace, multinazionale assicurativa quotata alla borsa di New York, allarga la sua presenza geografica nel mondo con l’apertura di una nuova sede in Sudafrica. Diventano così 50 le sedi internazionali in cui Ace è presente con una propria struttura operativa, rafforzando così il network internazionale di assicurazione e riassicurazione con cui opera da anni con successo. La sede di Johannesburg offrirà servizi di underwriting e risk management alle imprese. Inizialmente il focus dell’attività sarà centrato sul comparto aziende con specializzazione nei rami: property, casualty , r. C. Professionale, e D&o (Directors & Officers). Tra i piani di sviluppo della nuova sede vi sono anche quelli di estendere l’attività alla linea persona. La nuova apertura è per Ace, una risposta alla rapida crescita economica e permetterà di cogliere le opportunità presenti in una regione molto ampia. Il responsabile della sede sudafricana è Scott Pickering, in precedenza responsabile per la Nuova Zelanda. .  
   
   
ITALIA “INNOVATIVA”? BENE L’EXPORT: +7% IN UN ANNO SFIORA I 27 MILIARDI DI EURO L’EXPORT ITALIANO DI PRODOTTI INNOVATIVI BENE I PRODOTTI FARMACEUTICI, CHIMICI E BOTANICI TRA LE REGIONI, SPICCANO LOMBARDIA, LAZIO ED EMILIA  
 
Milano, 28 giugno 2006 - Un export che sfiora i 27 miliardi di euro, in crescita del 7% in un anno, dal 2004 al 2005 e un import che supera i 40 miliardi, in aumento del 2%. Sono questi i valori del commercio estero italiano di prodotti innovativi, per un interscambio che raggiunge quasi i 67 miliardi di euro. Tra le regioni la Lombardia spicca con il 43% delle esportazioni nazionali, in crescita del 20% nel 2005, seguono il Lazio con il 16% (-12% in un anno) e l’Emilia Romagna con il 6% (+15%). Tra i prodotti innovativi italiani più esportati nel mondo emergono i prodotti farmaceutici, chimici e botanici per usi medicinali con il 42% sul totale delle esportazioni italiane con un valore di oltre 11 miliardi di euro, il 15% in più in un anno. Seguono gli aeromobili e veicoli spaziali con il 13% e più di 3 miliardi. Nell’import sono ancora i prodotti farmaceutici, chimici e botanici per usi medicinali a primeggiare con il 31% delle importazioni nazionali, al secondo posto le macchine per ufficio, elaboratori ed apparecchiature per sistemi informatici con il 20%. Interscambio italiano di prodotti innovativi –Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2005
Regioni 2004 2005 Var % 2004-05 Peso su Italia
import export import export import export import export
Piemonte 1. 451. 222. 458 1. 529. 753. 135 1. 619. 983. 381 1. 583. 881. 530 12% 4% 4% 6%
Valle d´Aosta 12. 019. 329 6. 164. 778 6. 536. 335 2. 719. 572 -46% -56% 0% 0%
Lombardia 23. 550. 292. 146 9. 604. 207. 688 24. 695. 168. 080 11. 571. 039. 702 5% 20% 61% 43%
Liguria 284. 370. 749 260. 702. 028 303. 090. 285 315. 196. 256 7% 21% 1% 1%
Trentino-alto Adige 237. 771. 855 189. 371. 855 303. 586. 456 215. 818. 571 28% 14% 1% 1%
Veneto 2. 360. 504. 652 1. 778. 293. 937 1. 790. 276. 661 1. 436. 244. 088 -24% -19% 4% 5%
Friuli-venezia Giulia 426. 148. 786 525. 959. 924 384. 032. 751 378. 332. 849 -10% -28% 1% 1%
Emilia Romagna 1. 452. 666. 872 1. 362. 396. 918 1. 453. 719. 184 1. 567. 359. 855 0% 15% 4% 6%
Toscana 1. 421. 023. 902 1. 167. 288. 207 1. 384. 499. 031 1. 394. 726. 842 -3% 19% 3% 5%
Umbria 34. 575. 829 90. 187. 452 31. 788. 566 104. 981. 461 -8% 16% 0% 0%
Marche 246. 089. 011 344. 164. 860 231. 133. 295 623. 848. 718 -6% 81% 1% 2%
Lazio 5. 337. 898. 943 4. 862. 833. 740 5. 486. 291. 493 4. 258. 392. 935 3% -12% 14% 16%
Abruzzo 521. 686. 691 938. 651. 666 403. 165. 301 885. 951. 506 -23% -6% 1% 3%
Molise 2. 010. 506 356. 453 2. 587. 665 6. 999. 687 29% 1864% 0% 0%
Campania 1. 195. 941. 473 1. 198. 300. 548 1. 117. 932. 736 1. 239. 460. 808 -7% 3% 3% 5%
Puglia 598. 901. 192 348. 351. 057 667. 200. 250 350. 966. 440 11% 1% 2% 1%
Basilicata 23. 118. 964 13. 689. 348 16. 472. 325 14. 842. 655 -29% 8% 0% 0%
Calabria 14. 008. 837 27. 159. 811 15. 468. 437 18. 283. 555 10% -33% 0% 0%
Sicilia 247. 130. 396 744. 207. 867 274. 455. 858 744. 830. 172 11% 0% 1% 3%
Sardegna 30. 832. 991 3. 291. 935 47. 861. 817 8. 812. 928 55% 168% 0% 0%
altro 761. 961 9. 453. 595 867. 387 20. 816. 748 14% 120% 0% 0%
Tot Italia 39. 448. 977. 543 25. 004. 786. 802 40. 236. 117. 294 26. 743. 506. 878 2% 7% 100% 100%
Interscambio italiano per prodotto – Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2005
Merce 2004 2005 Var % 2004-05 Peso su Italia
import export import export import export import export
Dg242-fitofarmaci ed altri prodotti chimici per l´agricoltura 463. 326. 814 439. 642. 142 467. 306. 439 400. 226. 787 1% -9% 1% 1%
Dg244-prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali 11. 502. 654. 436 9. 660. 172. 500 12. 444. 490. 131 11. 138. 297. 268 8% 15% 31% 42%
Dl300-macchine per ufficio, elaboratori ed apparecchiature per sistemi informatici 7. 763. 665. 136 2. 064. 091. 412 7. 848. 291. 708 2. 034. 335. 134 1% -1% 20% 8%
Dl321-valvole e tubi elettronici ed altri componenti elettronici 3. 408. 849. 887 3. 368. 054. 071 3. 288. 474. 206 2. 994. 918. 738 -4% -11% 8% 11%
Dl322-apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e apparecchi per la telefonia 5. 973. 532. 923 2. 334. 388. 539 5. 708. 834. 517 2. 727. 479. 762 -4% 17% 14% 10%
Dl323-apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione;apparecchi per la registrazione e la riproduzione del suono o dell´immagine e prodotti connessi 4. 453. 238. 193 1. 394. 401. 716 4. 416. 178. 859 1. 439. 189. 946 -1% 3% 11% 5%
Dl332-strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) 3. 053. 036. 708 2. 442. 712. 401 3. 103. 271. 989 2. 647. 099. 557 2% 8% 8% 10%
Dm353-aeromobili e veicoli spaziali 2. 830. 673. 446 3. 301. 324. 021 2. 959. 269. 445 3. 361. 959. 686 5% 2% 7% 13%
Tot Italia 39. 448. 977. 543 25. 004. 786. 802 40. 236. 117. 294 26. 743. 506. 878 2% 7% 100% 100%
.
 
   
   
LOMBARDIA: VARATO IL DPEFR 2007-2009. I CONTI SONO A POSTO OBIETTIVI STRATEGICI: COMPETITIVITÀ, WELFARE E INFRASTRUTTURE. NESSUNA NUOVA IMPOSTA  
 
Milano, 29 giugno 2006 - La Giunta regionale ha approvato la manovra di assestamento di bilancio 2006-2008 (oltre al rendiconto 2005) e il Documento di programmazione economico-finanziaria (Dpefr) 2007-2009. Ne emergono una situazione di fatto e una prospettiva certamente positiva nonostante le note difficoltà sul piano nazionale. La Regione ha rispettato in pieno il Patto di stabilità interno, non ha imposto e non imporrà nuovi tributi, ha trovato risorse aggiuntive per obiettivi strategici come la competitività (101 milioni), l´assistenza agli anziani e ai disabili (32 milioni), l´ammodernamento delle aziende sanitarie (30 milioni), l´acquisto di nuovi treni (300 milioni). "Siamo riusciti a rispettare i vincoli, molto rigidi, del Patto di stabilità interno - sottolinea il presidente Roberto Formigoni - senza penalizzare cittadini e imprese, grazie alle potenzialità e alla buona gestione del nostro bilancio, nonostante la riduzione o i ritardi nei trasferimenti delle risorse che lo Stato ci deve". "Abbiamo affrontato il finanziamento delle politiche di sviluppo del Sistema Lombardia con la stessa forza con la quale abbiamo rispettato i tetti di spesa - aggiunge l´assessore alle Risorse e Finanze, Romano Colozzi -. Sappiamo infatti che il rigore imposto dal Patto di stabilità senza risorse per welfare e competitività avrebbe rischiato di diventare penalizzante per i cittadini se non avessimo adottato con decisione e tempestività le nostre contromisure: la manovra di assestamento di bilancio, infatti, focalizza le risorse proprio su competitività, welfare e trasporti". Su queste premesse il Dpefr 2007-2009, atto di programmazione centrale di questa ottava legislatura, può porsi obiettivi ambiziosi e nel contempo realistici. Il documento riprende il Programma Regionale di Sviluppo e ne aggiorna i contenuti per il triennio che costituisce il momento più rilevante per la realizzazione degli obiettivi di Governo della Regione Lombardia. Il documento è stato preventivamente condiviso con i membri del Patto per lo Sviluppo, della Conferenza delle Autonomie e con le segreterie dei Tavoli territoriali di confronto, cioè con i soggetti istituzionali e sociali del sistema lombardo. Ora passerà al Consiglio regionale, presumibilmente prima della pausa estiva, per la definitiva approvazione. "In primo piano - spiega Formigoni - la crescita della competitività e la riforma del welfare. La competitività è il tema più urgente da rilanciare, perché la locomotiva lombarda non ha smesso di correre, ma sappiamo che occorre aggiungere carburante e incrementarne il ritmo". "Il fattore strategico e trasversale in questa direzione - ha aggiunto Formigoni - è il capitale umano. La ricerca e la formazione (specie quella di eccellenza) sono le attività più produttive, il primo strumento per valorizzare le potenzialità di cui la Lombardia dispone in funzione dello sviluppo". Strettamente collegata alla competitività è l´urgenza di realizzare le grandi opere infrastrutturali che Regione Lombardia ha programmato e che tutto il sistema lombardo è concorde nel chiedere (Brebemi, Pedemontana, Tangenziale Est esterna di Milano, Alta Velocità ferroviaria, ecc. ). "Su queste opere - prosegue Formigoni - la linea è una sola: o si fanno o si fanno, come ho recentissimamente ribadito allo stesso ministro Antonio Di Pietro". Una Lombardia competitiva in Italia e in Europa, ma anche una Lombardia solidale e attenta a tutti i cittadini bisognosi. "Lo sviluppo delle politiche per salute, famiglia, anziani, casa - afferma ancora Formigoni - si inquadra nella riforma del sistema del welfare. Vogliamo continuare nella costruzione di un welfare della sussidiarietà, in cui la persona è al centro nei suoi bisogni, nella sua capacità di risposta, nella sua professionalità. In questo siamo certi di potere dare un contributo di idee e di esperienza alle riforme nazionali e di altri Paesi. Ciò che è accaduto in forma emblematica per la sanità lombarda, cioè una nuova concezione del rapporto pubblico - privato, deve avvenire in tutti i campi del welfare". .  
   
   
PIRELLI RE CON CONWERT IMMOBILIEN E ECO BUSINESS-IMMOBILIEN SI AGGIUDICA UN PORTAFOGLIO DI ALLIANZ IN AUSTRIA PER UN VALORE DI CIRCA € 225 MILIONI  
 
Milano, 29 giugno 2006 – Pirelli Re con Conwert Immobilien Invest e Eco Business-immobilien, tra i principali investitori austriaci che hanno una profonda conoscenza del mercato locale, acquista in Austria dal Gruppo Allianz un portafoglio di 78 immobili per un valore complessivo di circa 225 milioni di euro. In linea con il proprio modello di business, il Gruppo coinvestirà nel portafoglio attraverso P&k Real Estate (90% Pirelli Re e 10% Kronberg) che deterrà una quota di circa il 33%. Il portafoglio è costituito da 31 immobili a prevalente destinazione residenziale, per una superficie complessiva di circa 39. 000 mq, e da 47 immobili ad uso terziario, prevalentemente uffici e commerciale, per oltre 82. 000 mq. Il 49% degli edifici è situato a Vienna e la parte restante è distribuita nel resto del Paese, in particolare nelle città di Innsbruck e Salisburgo. Circa l’82% degli immobili è locato e genera canoni annui per circa 10,5 milioni di euro. Dopo Vienna, Berlino e Varsavia, prosegue la strategia di espansione del Gruppo nei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale, in linea con le indicazioni del piano triennale 2006-2008. Per l’operazione, Pirelli Re è stata assistita in qualità di advisor dalla banca d’affari Lazard. .  
   
   
BENI STABILI FIRMA IL CLOSING PER L´ACQUISTO DI UN COMPLESSO IMMOBILIARE A MILANO  
 
Roma, 29 giugno 2006 — Ieri Sviluppi Immobiliari, società controllata da Beni Stabili, facendo seguito agli accordi siglati lo scorso 9 giugno, per l´acquisto di un complesso immobiliare ubicato a Milano nella Galleria del Corso adiacente a Corso Vittorio Emanuele (cfr. Nostro comunicato del 9 giugno 2006), ha dato parzialmente esecuzione al closing dell´operazione acquistando, per € 41,2 milioni, parte del complesso immobiliare comprensivo di due sale cinematografiche e alcuni negozi. L´acquisto dei restanti negozi verrà perfezionato entro la fine di settembre 2006. Si ricorda che, attualmente, il complesso è costituito da due sale cinematografiche e diversi negozi per un totale di circa mq 6. 000 coperti per un prezzo d´acquisto totale pari a € 49,5 milioni. .  
   
   
GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI: CONDOMINIO A PROVA DI PRIVACY  
 
Roma, 29 giugno 2009 - Regole chiare per un condominio a prova di privacy. Con un provvedimento generale, il Garante per la protezione dei dati personali ha prescritto ai condomìni, anche per i trattamenti effettuati dall´assemblea e dall´amministratore, le misure necessarie per una corretta gestione dei dati personali. Il provvedimento tiene conto anche delle osservazioni di associazioni di categoria e di singoli condomini che hanno partecipato con numerosi contributi alla consultazione pubblica aperta l´8 febbraio scorso. Le regole per il condominio Queste in sintesi i punti principali del provvedimento. Il condominio, in quanto titolare del trattamento, può trattare solo informazioni personali pertinenti e necessarie per la gestione e l´amministrazione delle parti comuni. Le informazioni possono riguardare sia tutto il condominio (dati relativi a consumi collettivi), sia i singoli partecipanti (dati anagrafici, indirizzi, quote millesimali). I numeri di telefono possono essere trattati solo con il consenso degli interessati, a meno che compaiano già in elenchi telefonici pubblici. Per verificare l´esattezza degli importi dovuti, ciascun condòmino può essere informato, in sede di rendiconto annuale o su richiesta, delle somme dovute dagli altri e di eventuali inadempimenti. É invece vietata la diffusione di dati personali mediante l´affissione di avvisi di mora o di sollecitazioni di pagamento in spazi condominiali aperti al pubblico, in cui è consentita solo l´affissione di avvisi generali (quali convocazioni di assemblea o comunicazioni urgenti). I dati sanitari possono essere trattati solo se indispensabili ai fini dell´amministrazione del condominio (come in caso di danni a persone anche diverse dai condomini, o per particolari deliberazioni, come nel caso dell´abbattimento delle cosiddette "barriere architettoniche"). La comunicazione di dati personali è consentita con il consenso o se ricorrono altri presupposti di legge. La partecipazione all´assemblea condominiale di estranei è consentita con l´assenso dei partecipanti e in casi previsti dalla legge, ad esempio può trattarsi di tecnici o consulenti chiamati ad intervenire su problemi all´ordine del giorno. É possibile videoregistrare l´assemblea solo con il consenso informato dei partecipanti. Per prevenire illecite comunicazioni e diffusioni di dati personali l´amministratore deve adottare idonee misure di sicurezza previste dal Codice della privacy. L´amministratore può esercitare il diritto di accesso ai dati riferiti al condominio nel suo complesso (ad esempio alle informazione relative al consumo globale di energia ed acqua); il singolo condomino può sempre accedere ai dati che lo riguardano, rivolgendosi all´amministratore. "Il provvedimento ha lo scopo di garantire privacy e trasparenza nella vita condominiale" - sottolinea Giuseppe Fortunato, componente dell´Autorità e relatore del provvedimento. "La privacy, correttamente intesa, non è mai un limite per la trasparenza della gestione condominale; la trasparenza correttamente intesa non è mai un lasciapassare per offendere la riservatezza della persona. Per aiutare amministratori e condòmini e favorire una lettura pronta, pratica ed esemplificativa del provvedimento verrà redatto anche un apposito "Vademecum del palazzo", uno strumento operativo per qualunque cittadino. " http://www. Garanteprivacy. It/garante/doc. Jsp?id=1297626 .  
   
   
CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI PER L´ESERCIZIO 2006 DI RDM REALTY S.P.A.  
 
Milano, 29 giugno 2006 - Di seguito il calendario degli eventi societari per l´esercizio 2006 Riunione del Consiglio di Amministrazione per 11. 09. 2006 -13. 09. 2006 l´approvazione della semestrale (al 30. 06. 2006). .  
   
   
TARIFFE PER IL TRIMESTRE LUGLIO – SETTEMBRE 2006 SPESA TOTALE PER LE FAMIGLIE + 4,7% GAS + 4,2% ELETTRICITÀ + 5,8%  
 
Milano, 29 giugno 2006 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha provveduto all´aggiornamento periodico delle tariffe per il trimestre luglio - settembre 2006. I provvedimenti, disponibili sul sito www. Autorita. Energia. It, determinano, per le famiglie, aumenti tariffari del 4,2% per il gas e del 5,8 % per l’elettricità. L’aumento su base annua della spesa media complessiva delle famiglie per il gas e l’elettricità, rispetto al precedente aggiornamento tariffario, risulterà pari a 62 euro (+4,7%). Il sensibile aumento dei prezzi del petrolio ha avuto un peso rilevante nell’aggiornamento di questo trimestre. Infatti, le tensioni che ancora caratterizzano i mercati internazionali delle materie prime energetiche si riflettono anche nelle tariffe elettriche e del gas, a causa dell’elevata dipendenza del sistema energetico nazionale dall’importazione di idrocarburi: circa il 62% della generazione elettrica è alimentato da prodotti petroliferi e gas naturale; con riferimento a quest’ultimo le importazioni pesano oggi per circa l’85% dei consumi interni. Mentre nel 1° trimestre il prezzo medio del petrolio è stato di 62 dollari al barile, nel 2° trimestre è stato di 70 dollari/barile. Le elaborazioni dell’Autorità, alla base dell’aggiornamento tariffario, incorporano proiezioni del prezzo del petrolio (Brent dated) e del tasso di cambio dollaro/euro che tengono conto delle valutazioni fornite dai principali istituti di ricerca in campo energetico; esse collocano il livello atteso del prezzo del greggio su valori compresi tra i 65 e 69 dollari al barile in media annua per il 2006 e il tasso di cambio dollaro/euro tra 1,22 e 1,26. Il previsto graduale indebolimento del dollaro rispetto alla valuta europea potrà mitigare solo in parte, nella seconda metà dell’anno, il costo delle nostre importazioni energetiche. Gli elementi strutturali e congiunturali sopra ricordati influiscono sulla determinazione delle componenti tariffarie relative all’approvvigionamento di energia elettrica e di gas. Queste circostanze hanno condizionato la quota parte della tariffa che copre il costo della materia prima, ma anche, indirettamente, i costi coperti dalla componente tariffaria prevista per la promozione delle fonti rinnovabili e assimilate, che nel corso del 2006 si trova a sopportare anche l’onere dovuto al conguaglio per l’anno 2005 (relativamente al costo evitato di combustibile, riconosciuto ai produttori Cip6). Tale componente tariffaria rientra tra quelle relative agli “oneri generali di sistema”, che comprendono anche la componente per la copertura degli “stranded costs”, temporaneamente sospesa un anno fa e ripristinata dal 1° luglio 2006, secondo il Decreto Ministeriale del 22 giugno 2005. Le componenti tariffarie per i servizi a rete (trasmissione, distribuzione, misura), completamente soggette a tariffazione dell’Autorità, restano invariate in quanto aggiornate dalla stessa Autorità con periodicità annuale. Gas Facendo seguito alle osservazioni pervenute in esito al documento per la consultazione “Aggiornamento della componente materia prima delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale, obblighi di rinegoziazione dei contratti di compravendita all’ingrosso per gli esercenti l’attività di vendita e misure volte a garantire la promozione del mercato” del 17 maggio 2006, l’Autorità ha integrato e modificato la modalità di aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura del gas naturale relativamente alla componente “materia prima”. L’integrazione del metodo esistente si è resa necessaria proprio in ragione dei prezzi eccezionalmente elevati registrati sui mercati energetici, al fine di garantire la piena economicità delle imprese, mantenendo incentivi a favore di nuove iniziative d’importazione. Tenendo conto della situazione di difficoltà per la sicurezza degli approvvigionamenti che persisterà almeno per i prossimi due anni, l’Autorità ha previsto innanzitutto una nuova formula della clausola di salvaguardia per valori medi del Brent a partire da 60$/barile, finora mai raggiunti nei meccanismi di indicizzazione adottati dall’Autorità, che considerano medie relative a nove mesi; è stata inoltre ridotta la soglia di invarianza (dal 5% all’attuale 2,5%) oltre la quale scattano gli aumenti, ed è stata prevista l’introduzione, al massimo per tre anni, di una quota fissa. Con il medesimo provvedimento sono state previste misure transitorie per il riconoscimento di eventuali maggiori costi d’importazione relativi ad approvvigionamenti spot nel prossimo periodo invernale, tenuto conto dei timori di recente confermati, in merito a possibili scarsità di offerta anche per il prossimo inverno. Inoltre l’Autorità ha riconosciuto, come nel precedente aggiornamento delle condizioni economiche di fornitura, un parziale conguaglio del rimborso dovuto ai consumatori in base alla delibera 248/04, per le maggiori somme fatturate nel 2005 dai venditori. L’autorità ha previsto, infine, di rivedere l’ambito di applicazione delle condizioni economiche di fornitura che gli esercenti l’attività di vendita sono obbligati ad offrire insieme alle condizioni da loro stessi definite, limitando tale obbligo alla sola clientela domestica, anche in considerazione dell’apertura totale dei mercati del gas e dell’elettricità prevista per il 1° luglio 2007 dalla Direttiva 2003/55/Ce. Dal 1° luglio 2006, rispetto al trimestre in corso, l´aumento complessivo risulta di 2,78 centesimi di euro/mc, pari al 4,2 % per il settore domestico ed in media nazionale, incluse le imposte. Ciò comporta per la famiglia con consumi medi (1. 400 metri cubi all´anno) una maggiore spesa annuale di circa 39 euro. Il prezzo finale per chi utilizza meno di 200 mila metri cubi all´anno, definito dall´Autorità e che deve essere obbligatoriamente offerto dai venditori accanto a loro eventuali diverse proposte, è pari a 69,32 centesimi di euro/mc, ed è composto dalle seguenti voci di costo: · distribuzione sulle reti locali e cittadine 7,53 centesimi di euro/mc (pari al 10,9% del totale) · trasporto nazionale 3,03 centesimi di euro/mc (pari al 4,4% del totale) · stoccaggio 0,98 centesimi di euro/mc (pari al 1,4 % del totale) · commercializzazione all´ingrosso 3,58 centesimi di euro/mc (pari al 5,2% del totale) · commercializzazione al dettaglio 2,39 centesimi di euro/mc (pari al 3,4% del totale) · materia prima 23,30 centesimi di euro/mc (pari al 33,6% del totale) · imposte 28,51 centesimi di euro/mc (pari al 41,1% del totale). Elettricita´ Nel definire la tariffa dei clienti del mercato “vincolato”, l’Autorità deve basarsi: sui costi d’acquisto dell´energia elettrica sostenuti dall’Acquirente Unico, che opera per conto delle famiglie e dei clienti di minori dimensioni; sull’esigenza di recuperare lo scostamento tra le previsioni e il costo reale dell’energia registrati nei mesi in cui sono ormai disponibili i dati a consuntivo; sulle esigenze di copertura degli “oneri generali di sistema” (promozione delle fonti rinnovabili e assimilate, ricerca, stranded costs, ricerca, ecc. ). L’acquirente Unico dispone di quote di energia da importazione nonché di energia agevolata, cosiddetta Cip6, ad esso riservate; inoltre può stipulare contratti bilaterali e acquistare direttamente in borsa con contratti per la gestione del rischio prezzo e quantità. Pur mitigati dalle strategie di copertura, gli incrementi dei prezzi dei combustibili e quindi quelli del mercato elettrico hanno inciso sensibilmente sui costi d’acquisto dell’Acquirente Unico, e quindi sulla componente della tariffa a copertura dei costi di approvvigionamento per il mercato “vincolato”. Nei primi sei mesi del 2006 i prezzi dell’elettricità contrattata sulla borsa elettrica italiana (Ipex) hanno registrato un incremento del 33% rispetto allo stesso periodo del 2005, con un prezzo medio pari a circa 72,97 €/Mwh. L’aumento del 33% registrato in Italia è comunque in linea o inferiore a quello realizzato da altre borse europee (ad esempio, la scandinava Nord Pool e la olandese Apx hanno registrato incrementi superiori al 45%). Gli incrementi dei prezzi della borsa italiana, sono stati causati prevalentemente: dall’andamento dei costi internazionali dei combustibili ed, in parte, dall’emergenza gas del primo trimestre; dal costo dei diritti di emissione Co2; e, non ultimo, dal comportamento dei produttori nei diversi mercati, ivi incluso quello del servizio di dispacciamento. Oltre all’effetto diretto sul costo dell’energia, che si può pesare in termini di tariffa media nazionale per circa il +3%, queste dinamiche hanno generato una esigenza di recupero, sia in termini di costi di acquisto dell’energia sia di costi di dispacciamento; il peso di tali costi in tariffa media è stato limitato (complessivamente per acquisto e dispacciamento) al +2,1% circa, solo per raggiunto limite massimo del recupero consentito dalle attuali procedure di calcolo. L’andamento del prezzo del petrolio è stato anche alla base del Decreto Ministeriale 22 giugno 2005, che ha previsto: che l’Autorità assicuri, con cadenza trimestrale, la disponibilità dei fondi necessari alla copertura dei costi non recuperabili (“stranded costs”) relativi al settore dell’energia elettrica, entro il dicembre 2009; che l’entità di ciascun pagamento sia definito dall’Autorità a partire dal terzo trimestre 2006, riconoscendo, per le somme non ancora rimborsate, gli interessi a decorrere dal 1° gennaio 2006. Ciò ha richiesto di contemperare l’esigenza di diluire nel tempo l’impatto tariffario con quella per il contenimento degli interessi, portando ad un onere ulteriore, in termini di tariffa media, dell’ordine dell’1,8%. Dal 1° luglio 2006, rispetto al trimestre in corso, per il settore domestico (con riferimento ad una tipica famiglia con una potenza impegnata di 3 Kw e consumi di 225 kWh mensili) l’aumento della tariffa elettrica, al lordo delle imposte, è pari a 0,84 centesimi di euro per kWh, equivalente al 5,8%. La tariffa in vigore il prossimo trimestre per la medesima famiglia tipo, sarà pari a 15,35 centesimi di euro per kWh, sempre al lordo delle imposte, e determinerà una maggiore spesa di circa 23 euro all´anno. L´aumento in media nazionale, al netto delle imposte, è pari a 0,85 centesimi di euro per kWh (aumento del 6,9%). In media nazionale la tariffa del mercato vincolato, al netto delle imposte, è pari a 13,18 centesimi di euro per kWh, ed è composta dalle seguenti voci di costo: trasmissione, distribuzione e misura (comprese le componenti a copertura dei relativi costi di perequazione e miglioramento della qualità del servizio) 2,33 centesimi di euro per kWh (pari al 17,7% del totale) produzione, dispacciamento e vendita ai soli clienti del vincolato (compresi i relativi costi di perequazione) 9,33 centesimi di euro per kWh (pari al 70,8% del totale) componenti specifiche (certificati verdi, interrompibilità, e disponibilità impianti) 0,16 centesimi di euro per kWh (pari all’1,2% del totale) oneri di sistema (energia rinnovabile, ricerca, nucleare, stranded costs, rimborsi alle reti isolate, perdite, regimi tariffari speciali) 1,36 centesimi di euro per kWh (pari al 10,3% del totale). .  
   
   
RILASCIATO IL NULLA OSTA CONSOB ALLA PUBBLICAZIONE DEL DOCUMENTO DI OFFERTA PER L’OPA VOLONTARIA PROMOSSA DA ERG S.P.A. SULL’INTERO CAPITALE SOCIALE DI ENERTAD S.P.A.  
 
Genova 29 giugno 2006 - Erg S. P. A. Rende noto che il 27 giugno 2006 la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha consentito la pubblicazione del Documento di Offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da Erg ad un prezzo di Euro 3 per azione sull’intero capitale sociale di Enertad S. P. A comunicata al mercato in data 5 giugno 2006. Il periodo di adesione all’Offerta avrà inizio il 6 luglio 2006 e si concluderà il 9 agosto 2006. Le modalità di adesione sono dettagliatamente descritte nel Documento di Offerta. La data di pagamento del corrispettivo dell’Offerta è il 17 agosto 2006. Il Documento di Offerta e la scheda di adesione saranno pubblicati in data odierna sui siti www. Erg. It, www. Enertad. It nonché sul sito www. Borsaitaliana. It e sarà disponibile in formato cartaceo a partire dal 30 giugno 2006 presso gli intermediari incaricati, la sede di Erg in Milano, Via Nicola Piccinni 2, la sede di Enertad in Milano, Corso di Porta Nuova 13/15, gli uffici di Unicredit Banca Mobiliare S. P. A. In Milano, Corso Italia 3 e presso la sede di Borsa Italiana S. P. A. In Milano Piazza degli Affari 6. Il relativo avviso di pubblicazione è stato pubblicato in data odierna sui quotidiani Il Sole 24 Ore, Milano Finanza e Finanza & Mercati. .  
   
   
COMUNICAZIONE DEL PREZZO DELL´OPA SU AZIONI ENERTAD  
 
Milano, 29 giugno 2006 — Alerion sarà promotrice di un´Offerta Pubblica d´Acquisto sulla totalità delle azioni della Enertad S. P. A. Il prezzo di tale Offerta Pubblica d´Acquisto sarà pari alla media aritmetica fra il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi — calcolato a decorrere dal 27 giugno 2006 — e quello più elevato pagato nello stesso periodo da Alerion per acquisti effettuati, corrispondenti ai 3 Euro per azione riconosciuti a Fintad e Tadfin nell´accordo relativo alla compravendita delle azioni Enertad. Considerato che la media ponderata degli ultimi 12 mesi delle quotazioni Enertad è pari ad Euro 3,090 (periodo 28 giugno 2005 — 27 giugno 2006, estremi inclusi), il prezzo dell´Opa sarà pari ad Euro 3,045 per azione. .  
   
   
ERG: COMPLETATO, IL PIANO OPERATIVO DELLE MODIFICHE PER LA MESSA IN ESERCIZIO DELLE RESTANTI UNITÀ DA RIAVVIARE DEGLI IMPIANTI NORD DELLA RAFFINERIA ISAB  
 
 Genova, 29 giugno 2006 – La Direzione Tecnica ha completato, nei tempi stabiliti, il piano operativo delle modifiche per la messa in esercizio delle restanti unità da riavviare degli Impianti Nord della Raffineria Isab, interessati dall´incidente del 30 aprile scorso. Attualmente siamo in attesa del parere favorevole delle commissioni tecniche preposte, previsto entro il 15 luglio prossimo. Per quanto riguarda l’impianto di produzione di energia elettrica Isab Energy, si comunica che, da oggi, la potenza dell’impianto è di circa 510 Mw rispetto alla potenza massima di riferimento (528 Mw), questo grazie all’impiego temporaneo di un trasformatore sostitutivo installato in seguito al guasto che il 10 aprile scorso ha interessato uno dei trasformatori principali dell’impianto. La potenza di circa 510 Mw rappresenta un miglioramento di 30 Mw rispetto a quanto previsto in precedenza. .  
   
   
FIERA COMMERCIALE INTERNAZIONALE E CONVEGNO SULLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Milano, 29 giugno 2006 - Dal 28 settembre al 1° ottobre migliaia di visitatori si recheranno ad Augusta (Germania) per Renexpo, fiera commerciale internazionale con convegno sulle energie rinnovabili. La manifestazione si rivolge a società innovative impegnate nella produzione, nel commercio e nella vendita al dettaglio di tecnologia per l´energia rinnovabile, nonché a fornitori di servizi. Saranno trattati gli argomenti seguenti: biodiesel; biogas; energia geotermica; cogenerazione; olio vegetale puro; tecnologia fotovoltaica; energia solare termica; energia idrica; pompe idriche; energia eolica. Oltre alla fiera commerciale si svolgeranno circa 20 seminari e conferenze incentrati sul tema delle tecnologie per l´energia rinnovabile. Http://www. Renexpo. De/english/profil_ren. Shtml .  
   
   
PRESENTATO IL PRIMO STATO DELL´AMBIENTE DEL PIEMONTE INTERVENTI DI PECORARO SCANIO, BRESSO, DE RUGGIERO  
 
 Torino, 29 giugno 2006 - Alla presenza del Ministro Alfonso Pecoraro Scanio, e della Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, ieri l’Assessore regionale all’Ambiente, Nicola de Ruggiero, ha presentato la prima Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Piemonte. Numeroso il pubblico al Centro Incontri della Regione a Torino. C’erano gli assessori delle altre Regioni italiane, a Torino anche per una riunione relativa al decreto ambientale elaborato dal precedente governo nazionale, amministratori locali, rappresentanti dei settori interessati dal rapporto. L´iniziativa si colloca nell´ambito di un´espressa previsione normativa (l. R. 60/1995), che prevede la redazione, con cadenza annuale, di un documento di valutazione complessiva sullo stato dell´ambiente in Piemonte, che dia conto delle strategie e delle azioni poste in essere da parte dell´amministrazione pubblica e che colga le dinamiche delle politiche ambientali in sinergia con le altre politiche di settore, il tutto in una logica di sviluppo sostenibile. Il documento, redatto con la collaborazione delle Direzioni regionali coinvolte, si è valso dell´apporto di Arpa Piemonte che ha provveduto a realizzare, per l´occasione, la pubblicazione “Indicatori ambientali: 100 indicatori per valutare lo stato dell´ambiente in Piemonte”. “La presentazione del rapporto del Piemonte - ha esordito nel suo intervento il Ministro – può essere interessante anche per le altre Regioni. Il monitoraggio e la politica per obiettivi mancano nella nostra cultura ambientale. E’ necessario quindi, investire sempre più spesso nella verifica delle nostre azioni”. Qualità dell’aria e decreto ambientale 152 gli argomenti più toccati dal Ministro: “Cominciamo a fare la nostra parte come Governo, i ministeri devono essere ad emissione zero. La verifica del Co2 nelle emissioni delle auto deve essere fatta. In materia di inquinamento bisogna stabilire il principio della corresponsabilità: basta con le Regioni che violano le direttive europee e lo Stato che paga le infrazioni comunitarie”. Infine sul decreto Matteoli: “Il Governo di centrodestra ha varato una serie di decreti illegittimi: hanno avuto il parere contrario delle regioni e delle autonomie locali, il Consiglio di stato non è stato interpellato, la Corte dei Conti non ha apposto alcun visto. Nonostante ciò i decreti sono finiti sulla Gazzetta Ufficiale. Nel prossimo Consiglio dei Ministri un decreto legislativo rimetterà a posto le cose”. La Presidente Bresso, dal canto suo, ha sottolineato “la centralità della questione ambientale rispetto a tutte le nostre attività quotidiane di cittadini e alla nostra azione di governo. Una fotografia reale dello stato dell’ambiente non può prescindere da un presupposto che abbiamo scritto a chiare lettere nel nostro programma di governo: riteniamo importante affermare la difesa dei Beni Comuni, fondamentali per il benessere e la stessa sopravvivenza degli esseri viventi. Ci riferiamo all’acqua, al suolo, all’aria, all’energia, all’integrità degli ecosistemi e alla biodiversità. La loro salvaguardia, come elemento fondamentale per una sostenibilità sociale e ambientale, può avvenire attraverso la garanzia della loro integrità e dell’accessibilità per tutti i cittadini”. L’assessore de Ruggiero, nel presentare la relazione ha spiegato di voler fare anche “il punto della situazione su cosa si è fatto come Giunta regionale e si è proposto al Consiglio per l’approvazione. Tra le cose importanti c’è il Pta, il Piano di tutela delle acque, vero e proprio piano regolatore delle risorse idriche piemontesi, inteso come strumento per la razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua e della sua salvaguardia come risorsa rinnovabile. Sullo stesso livello il Testo Unico delle aree naturali permette al Piemonte di fare un passo avanti dopo 30 anni di grande attenzione alla protezione ambientale”. Ancora: “Il piano stralcio per la qualità dell’aria in materia di riscaldamento civile e di climatizzazione, il disegno di legge per il contenimento energetico in edilizia. Sull‘inquinamento dell’aria, oltre ai provvedimenti sul riscaldamento - ha continuato de Ruggiero - bisogna lavorare sul trasporto pubblico e privato. Per il pubblico ci sono due strade da affrontare. La prima è quella delle agevolazioni tariffarie. La seconda passa attraverso l’ammodernamento del parco circolante. Si acquisteranno nuovi bus a basso impatto ambientale e nuovi filtri antiparticolato per i mezzi acquistati negli scorsi anni. Abbiamo avviato un piano biernnale che copre l’acquisto dei dispositivi, stanziando 9 milioni di euro. Inoltre per la prima volta una deliberazione congiunta degli Assessorati ai Trasporti e all’Ambiente decide che tutti i nuovi mezzi regionali debbano essere acquistati tenendo conto del rispetto delle migliori tecnologie possibili in fatto di emissioni. Ma anche sul fronte privato, in accordo con le Regioni del nord, si stanno avviando interventi che vanno dal blocco totale della circolazione delle auto più vecchie nei giorni feriali e in inverno, all’attivazione di finanziamenti sulla rottamazione delle vecchie auto, sia per l’acquisto di nuove a basso impatto oppure semplicemente per eliminare dalla circolazione i modelli più inquinanti”. De Ruggiero ha parlato anche di decreto ambientale 152/06: “Il fatto che non lo volesse nessuno, eccetto una parte degli imprenditori contenti di un allentamento della morsa burocratica la dice lunga sul suo contenuto. C’è grande attesa per le decisioni che prenderà il nuovo governo. Ma è necessario anche giungere ad un livello di semplificazione burocratica che chieda pochi, ma precisi, requisiti, che preveda controlli rigorosissimi dopo le autorizzazioni”. “Se devo tirare delle somme - ha concluso de Ruggiero - posso dire che il nostro in Piemonte è ormai un sistema maturo, che sa affrontare le partite che ha di fronte e che, oltre alla mission della tutela, oggi deve essere anche motore di sviluppo”. Nel pomeriggio, la giornata è proseguita con la presentazione del Piano regionale di Tutela delle Acque e con una tavola rotonda relativa alle criticità del settore idrico. .  
   
   
“CON LA SOSPENSIONE DEL CODICE AMBIENTALE GRAVI RICADUTE NEL MERCATO DEI SERVIZI AMBIENTALI”  
 
 Roma, 29 giugno 2006 - “Il codice ambientale”, dichiara Pietro Colucci, Presidente di Fise Assoambiente (l’Associazione che in Confindustria rappresenta le aziende che operano raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento rifiuti), “ha finalmente fornito un quadro chiaro e coerente alle disposizioni comunitarie in materia di servizi ambientali prevedendo, oltre ad una industrializzazione, un regime concorrenziale anche per fornire una adeguata risposta alle esigenze di efficienza ed economicità degli stessi”. “Un intervento di sospensiva delle norme in materia di rifiuti, soprattutto se parziale e non armonico” aggiunge Colucci, “porterebbe ad aggravare una situazione già fortemente critica nel comparto che nel codice trova, invece, una concreta risposta alla continua riduzione del regime concorrenziale, come evidenziato dal recente rapporto sulle Forme di gestione di Fise”. .  
   
   
´PARCO DI SAN ROSSORE, UN GRANDE PATRIMONIO CHE LA REGIONE TOSCANA VALORIZZA´ INTERVENTI DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE A FAVORE DELLE ZONE UMIDE, I BOSCHI E I CORSI D´ACQUA  
 
Firenze, 29 giugno 2006 - "Il parco di San Rossore è un grande patrimonio ambientale e culturale che la Regione Toscana sta facendo di tutto per conservare e valorizzare". Così il presidente della giunta regionale Claudio Martini risponde a quanto pubblicato oggi da un quotidiano, nel quale si afferma che la spiaggia di San Rossore sarebbe assalita da rifiuti e in preda al degrado. "La spazzatura di cui si parla nell´articolo – dice da parte sua il Presidente dell´Ente parco Giancarlo Lunardi - non è prodotta dal parco, bensì da una cattiva educazione che porta a abbandonare ovunque i rifiuti che poi le acque piovane fanno finire nei corsi d´acqua e che da qui, vengono regolarmente depositati in mare il quale, con le prime mareggiate, li restituisce". Curato e tutelato da quando il Quirinale lo ha ceduto alla Regione, il parco di San Rossore è oggetto di vari progetti di ripristino e salvaguardia ambientale. A cominciare dal mantenimento degli ambienti naturali di pregio quali le lame, ovvero zone umide di acqua dolce. Grazie allo stanziamento di 1 milione e 200mila euro l´Ente parco ha affidato al Consorzio di bonifica "Fiumi e fossi" uno studio destinato a conoscere la rete idraulica della tenuta che risale al periodo mediceo. Il suo ripristino dovrebbe favorie il mantenimento dell´acqua dolce all´interno delle lame e la permanenza di specie migranti di particolare pregio che qui trovano il loro habitat. Passando agli interventi a difesa della spiaggia, è stato attuato il primo stralcio (per un importo di 2,5 milioni euro) del progetto per combattere l´erosione costiera con la costruzione di nuovi pennelli – dighe perpendicolari alla costa – che hanno dato risultati positivi già evidenti. Adesso la Provincia di Pisa sta predisponendo il progetto definitivo per proseguire l´intervento nel tratto che dal Gombo finisce alla foce dell´Arno. Inoltre, sempre la Provincia di Pisa ha predisposto il progetto definitivo cofinanziato dall´Ente parco per regimare il fiume Arno dalla foce fino alla località Boschetto. Per quanto riguarda il verde, è in atto l´intervento effettuato per la salvaguardia dei 3700 ettari di bosco. Dopo l´approvazione del piano definitivo di gestione forestale, da un anno sono iniziati gli interventi previsti. Tra questi, il rinnovo della pineta e quello della farnia con un progetto finanziato dall´Ente parco e dalla Regione, che prevede l´utilizzo del seme autoctono raccolto nella tenuta. "Ultima precisazione – conclude Lunardi– non è affatto vero che il turimo non decolla. Il parco è meta di un turismo intelligente, fatto da studiosi, scolaresche, appassionati, che godono dei beni ambientali in modo regolamentato. Lo fanno anche grazie a visite guidate in bicicletta, con un trenino a trazione a gas, con la carrozza trainata da cavalli allevati all´interno della tenuta, o con i cavalli da sella". Da quando è gestito dalla Regione il parco ha visto un incremento progressivo di visitatori. Nell´ultimo anno i paganti, senza consideare quelli del week end che entrano gratis e dunque non sono censibili, sono stati circa 25mila. .  
   
   
INTERVENTO ALLA GIORNATA DI STUDIO ORGANIZZATA DALL´ANCI FRAGAI: ´RIDUZIONE DEI RIFIUTI, IMPEGNO PRIORITARIO DELLA REGIONE´ L´ASSESSORE REGIONALE TOSCANO : ´NECESSARIO CAPIRE LE RAGIONI DELLA CRESCITA DEI RIFIUTI PRODOTTI´  
 
Firenze, 29 giugno 2006 - "Occorre capire le ragioni per le quali continua a crescere la produzione dei rifiuti, così come è necessario che politica ed istituzioni si occupino dello smaltimento dei rifiuti urbani e di quelli speciali prodotti dalle imprese". E´ quanto ha detto Agostino Fragai, assessore alle riforme istituzionali incaricato di redigere la nuova legge sui servizi pubblici locali, intervenendo a Firenze alla giornata di studio "A che punto è la questione dei rifiuti in Toscana", organizzata dall´Anci. "La riduzione dei rifiuti prodotti – ha aggiunto Fragai - è un impegno importante. E se per lo smaltimento di una parte di questi è necessario ricorrere ai termovalorizzatori, allo stesso tempo, però, il primo impegno della Regione dovrà essere quello di favorire la riduzione dei rifiuti ed il recupero di una parte dei materiali". Fragai ha inoltre ricordato che la legge sui servizi pubblici locali prevederà l´istituzione di un osservatorio regionale che avrà il compito monitorare la qualità dei servizi, l´equità delle tariffe per famiglie ed imprese, e verificherà l´efficacia complessiva del sistema e ha concluso sottolineando come a questa legge, di cui si prevede la realizzazione nel prossimo autunno, sarà opportuno che si accompagni un patto fra tutti i soggetti interessati ad un settore così delicato della vita economica e sociale della nostra Regione. .  
   
   
INDUSTRIA, UNIVERSITÀ E AUTORITÀ - COLLABORARE PER L´ECCELLENZA  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2006 - Dal 21 al 22 settembre si svolgerà a Tartu (Estonia) lo Scanbalt Forum 2006. Il tema di quest´anno è "Industria, università e autorità - Collaborare per l´eccellenza". La manifestazione sarà costituita da una serie di sessioni e colloqui, presentati da scienziati di spicco e dirigenti aziendali attivi nel settore delle biotecnologie a livello regionale. Il forum offrirà inoltre la possibilità di stabilire contatti. Tra gli argomenti trattati figurano la bioeconomia basata sulla conoscenza, la riunione del gruppo centrale della Baltic Sea Iniziative 2010, il ruolo degli "hub della competenza" e dei "satelliti della competenza", il biopartenariato Asia-europa-asia, la proprietà intellettuale e la genetica, i sistemi di incentivi fiscali per le Pmi biotech, e "i preparativi al Settimo programma quadro per la ricerca". Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Scanbalt. Org/sw6039. Asp .