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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Settembre 2006
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA È SOLIDALE CON L’ITALIA, MALTA E LA SPAGNA PER L’ACCOGLIENZA DEGLI IMMIGRATI CLANDESTINI  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - La Commissione ha deciso ieri il cofinanziamento, nell’ambito del programma Argo 2005/2006, di sei azioni specifiche relative a situazioni di emergenza, che saranno attuate in Italia, a Malta e in Spagna. Franco Frattini, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile delle questioni di giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "Il finanziamento, deciso oggi dalla Commissione, di sei progetti Argo di emergenza costituisce un gesto immediato e concreto di solidarietà dell’´Unione europea, che s’inquadra in una strategia globale. Da parte mia, ho sostenuto le attività dell’Agenzia Frontex quest’estate incrementando di altri 3,4 milioni di euro il bilancio 2006 dell´Agenzia per l’organizzazione di operazioni marittime congiunte. Auspico che gli Stati membri accrescano la loro partecipazione alla raccolta di mezzi a favore dell’Agenzia. È necessario sviluppare una strategia comune di gestione integrata delle frontiere marittime. La solidarietà dell’´Unione deve inquadrarsi anche in un franco dibattito sulla politica europea in materia d’immigrazione, che la Commissione è impegnata attivamente a definire. " Tale decisione concreta l’impegno della Commissione di attuare in tempi brevi le azioni previste, per prestare un aiuto immediato ed efficace agli Stati membri che devono affrontare il problema dell’immigrazione clandestina per via marittima e per evitare nuove perdite di vite umane. Dei sei progetti, tre sono attuati dalla Spagna, due da Malta e uno dall’Italia per un importo totale, in cofinanziamento, di 3,28 milioni di euro. Queste azioni hanno una durata mirata di quattro mesi. Nel caso di due dei tre progetti spagnoli, si tratta di rafforzare le strutture di prima assistenza e di accoglienza degli immigrati irregolari giunti nelle diverse isole Canarie. Il terzo progetto consiste nel prolungare la vigilanza marittima, per prevenire l’immigrazione illegale proveniente dalla Mauritania. Dei due progetti maltesi, uno riguarda anch’esso il rafforzamento della vigilanza marittima e della “ricerca e salvataggio” nelle acque circostanti le isole maltesi, mentre l’altro è finalizzato a migliorare le condizioni di accoglienza e di vita nei centri per gli immigrati irregolari. Il progetto italiano, attuato nell’isola di Lampedusa, consiste nel rafforzare i mezzi di aiuto immediato per gli immigranti irregolari al momento del loro sbarco sull’isola e le capacità di accoglienza delle autorità italiane. Il programma Argo e l’elenco dei progetti da esso cofinanziati sono pubblicati, in lingua inglese, sul seguente sito web: http://europa. Eu. Int/comm/justice_home/funding/argo/funding_argo_en. Htm .  
   
   
LA BASE DATI BIOMETRICA EURODAC DELL’UNIONE EUROPEA CONTINUA AD ASSICURARE UN’EFFICACE GESTIONE DEL REGIME COMUNE EUROPEO IN MATERIA DI ASILO  
 
 Bruxelles, 20 settembre 2006 - La Commissione ha pubblicato ieri la terza relazione annuale sulle attività dell’Eurodac, nella quale compaiono le informazioni essenziali sulle tendenze in materia di domande di asilo e d’ingressi illegali nell’Ue. Da tale relazione risulta che nel 2005 il 16% di tutte le domande di asilo erano “domande multiple”: la medesima persona aveva già presentato un’altra domanda nel medesimo Stato o in un altro Stato membro. L’eurodac, che fa parte del regime comune dell’Unione europea in materia di asilo, è una base dati centrale d’impronte digitali che serve per comparare le impronte digitali dei richiedenti asilo e degli immigrati illegali, allo scopo di contribuire a determinare quale Stato membro debba esaminare una domanda di asilo. Il vicepresidente Franco Frattini, membro della Commissione responsabile della giustizia, libertà e sicurezza, ha rilevato che “senza questa tecnologia d’informazione di portata comunitaria sarebbe difficile, se non impossibile, individuare gli stranieri che hanno già presentato domanda di asilo in un altro Stato membro. L’eurodac è uno strumento fondamentale per attuare un efficace regime comune europeo in materia di asilo”. Nel 2005 l’Eurodac ha elaborato 187. 223 serie d’impronte digitali di richiedenti asilo, 25. 162 serie d’impronte digitali di persone che aveva varcato irregolarmente le frontiere e 46. 299 serie d’impronte digitali di persone arrestate perché in soggiorno irregolare sul territorio di uno Stato membro. Le cifre mostrano che nel 2005 il numero di domande di asilo è diminuito, mentre è aumentato in misura significativa il numero d’immigrati irregolari registrati. La relazione rivela che nel 16% del numero totale dei casi la medesima persona aveva già presentato almeno una domanda di asilo nel medesimo Stato o in un altro Stato membro (una cosiddetta domanda multipla). In qualche caso, varie domande di asilo erano state presentate dalla medesima persona in vari Stati membri dell’Unione europea. L’unità centrale Eurodac, che gestisce il sistema centrale, è stata attiva per il 99,9% del periodo considerato nella relazione, operando 24 ore su 24 per 7 giorni su 7. La Commissione pubblicherà tra breve una relazione valutativa del sistema di Dublino - del quale l’Eurodac costituisce una parte essenziale - che determina giuridicamente lo Stato membro responsabile dell’esame di una domanda di asilo e prevede le disposizioni per il ritorno del richiedente asilo in tale Stato membro. La terza relazione Eurodac è disponibile, in lingua inglese, sul sito web: http://ec. Europa. Eu/justice_home/fsj/asylum/identification/fsj_asylum_identification_en. Htm .  
   
   
VERSO UN´INDUSTRIA EUROPEA COMPETITIVA  
 
Bruxelles, 20 settembre2006 - La ricerca e l´innovazione sono fondamentali per il successo della politica industriale europea, ma i diritti di proprietà intellettuale (Dpi) devono essere tutelati con impegno ancora maggiore. Questo è uno dei messaggi emersi nel corso di un seminario sulla nuova politica industriale dell´Ue, promosso da Alliance for a Competitive European Industry. Heinz Zourek, direttore generale della Dg Imprese e industria della Commissione europea, ha sottolineato l´importanza dell´innovazione per la competitività dell´industria europea. "L´innovazione è il principale volano delle economie che non possono competere a livello di prezzi ma di valore aggiunto", ha dichiarato, aggiungendo che l´innovazione non è semplice da quantificare e va ben oltre la semplice spesa per la ricerca e sviluppo (R&s). Commentando l´agenda comunitaria di Lisbona per la crescita e l´occupazione, il direttore generale ha rilevato che "non c´è competitività senza innovazione". Nel corso del dibattito, in cui si è discusso delle possibili iniziative per promuovere l´innovazione nel settore industriale, il presidente dell´associazione europea delle industrie ingegneristiche Orgalime, Edward Krubasik, ha invitato a dare maggiore enfasi all´applicazione pratica dei risultati della ricerca, spiegando che l´Europa deve cercare nuove opportunità tecnologiche. Fabrizio d´Adda, dell´associazione europea dei datori di lavoro Unice, ha dichiarato che servono nuove normative chiare, semplici, stabili e favorevoli all´innovazione. L´europarlamentare ungherese Edit Herczog si è detta scettica sul fatto che basti migliorare le normative per rendere l´industria europea più competitiva, ritenendo invece che, accanto alle normative, per creare un buon contesto imprenditoriale sia necessario far nascere tra i cittadini uno spirito di sostegno all´industria. L´on. Herczog ha sollecitato l´industria a dedicare più tempo e impegno a comunicare chiaramente al pubblico i benefici generati dall´industria e dall´innovazione. Un altro dei temi centrali del seminario è stato quello dei diritti di proprietà intellettuale. "Per essere competitive, numerose imprese europee fanno affidamento su innovazione e design", ha spiegato Leif Kjaergaard della società biotecnologica danese Danisco, rilevando che il 60 per cento dei prodotti contraffatti sequestrati alle frontiere dell´Ue è di provenienza cinese. Intervenendo al seminario, il vicepresidente della Commissione europea Günter Verheugen ha dichiarato: "La conoscenza è il nostro petrolio. Dobbiamo tutelarla come i produttori di petrolio difendono le loro risorse". Nella sua recente comunicazione sull´innovazione, la Commissione europea ha promesso di lanciare una nuova strategia sui Dpi in cui troveranno risposta numerose delle perplessità sollevate dai presenti. Nel suo intervento, il commissario Verheugen ha aggiunto che l´Ue "intende rafforzare ulteriormente la [sua] collaborazione difendendo i diritti della proprietà intellettuale in tutto il mondo", soprattutto in Cina e in Russia. "Gli imprenditori europei devono poter contare su una giusta ricompensa per l´innovazione, basata su diritti solidi e riconosciuti, applicabili e applicati nei paesi terzi", ha aggiunto. "Altrimenti, perché le nostre imprese investirebbero di più in R&s a favore dell´innovazione?" http://www. Orgalime. Org/news/latest_events. Asp .  
   
   
PRONTO PER LA CONSULTAZIONE IL SECONDO PROGETTO RELATIVO AGLI AIUTI DI STATO PER R&S  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - La Commissione europea ha reso noto il secondo progetto relativo alla Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (Rsi). La pubblicazione del documento è il risultato di una consultazione condotta nei primi mesi di quest´anno e di una riunione con gli Stati membri dell´Ue. Alla luce dei commenti relativi al primo progetto sono stati apportati vari miglioramenti, soprattutto in riferimento alla specifica situazione di enti pubblici di ricerca, intermediari dell´innovazione, nuove imprese innovatrici, poli di innovazione, uffici per il trasferimento di tecnologia e sviluppo sperimentale. Il termine ultimo per la presentazione di osservazioni relative all´ultima versione del progetto è venerdì 13 ottobre. La Commissione intende adottare la nuova disciplina in materia di aiuti di Stato a favore di Rsi entro la fine del 2006 ed auspica che la riforma delle norme sugli aiuti di Stato per ricerca e sviluppo comporti un incremento della spesa in questo settore in tutta l´Unione europea. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/state_aid/overview/sar. Html .  
   
   
NUOVA VERSIONE DEL DOCUMENTO “L’ATTUAZIONE DELLA POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO – CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI STRUMENTI E DELLE PROCEDURE DI POLITICA MONETARIA DELL’EUROSISTEMA”  
 
Francoforte, 20 settembre 2006 - La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato il 15 settembre una versione riveduta del documento dal titolo L’attuazione della politica monetaria nell’area dell’euro – Caratteristiche generali degli strumenti e delle procedure di politica monetaria dell’Eurosistema (le “Caratteristiche generali”). Il testo costituisce un allegato dell’Indirizzo Bce/2006/12 che modifica l’Indirizzo Bce/2000/7 sugli strumenti e sulle procedure di politica monetaria dell’Eurosistema. Il nuovo indirizzo, adottato dal Consiglio direttivo della Bce, entrerà in vigore il 1° gennaio 2007. Le modifiche concernono principalmente l’inclusione delle attività non negoziabili nel sistema di garanzie idonee dell’Eurosistema e rappresentano l’ultima fase del processo di graduale introduzione di uno schema di garanzie unico, comune a tutte le operazioni di finanziamento dell’Eurosistema (noto anche come “lista unica”). Il precedente sistema di garanzie a due livelli, utilizzato dall’avvio dell’Unione economica e monetaria (Uem), viene così sostituito da una lista unica (cfr. I comunicati stampa del 5 agosto 2004, Revisione del sistema delle garanzie dell’Eurosistema: seconda fase della transizione alla lista unica, e del 22 luglio 2005, Sistema delle garanzie dell’Eurosistema: inclusione delle attività non negoziabili nella lista unica). Il sistema unico di garanzie idonee distingue due categorie di strumenti: le attività negoziabili e le attività non negoziabili. L’eurosistema ha definito i criteri di idoneità e un quadro di riferimento per la valutazione della qualità creditizia specifici alle attività non negoziabili e uniformi per l’intera area dell’euro, al fine di assicurare che questi strumenti soddisfino requisiti di stanziabilità simili a quelli stabiliti per le attività negoziabili. Sono state inoltre sviluppate determinate procedure operative per il trasferimento e la mobilizzazione di tali attività in condizioni di sicurezza. Per quanto concerne i crediti (spesso denominati prestiti bancari), i quali costituiscono una particolare tipologia di attività non negoziabili, è stato previsto un periodo di transizione che si estenderà fino al 31 dicembre 2011. Durante questo periodo un numero limitato di criteri operativi e di idoneità divergeranno fra i paesi dell’area; in particolare, ciascuna banca centrale nazionale potrà definire liberamente la soglia minima per l’ammontare dei crediti stanziabili a garanzia e decidere se una commissione di gestione dovrà essere applicata per il loro uso. Il precedente sistema di garanzie a due livelli era stato adottato dall’Eurosistema per assicurare un ordinato passaggio all’euro. Le attività erano state ripartite in due liste al fine di tenere conto delle diverse strutture finanziarie esistenti negli Stati membri all’avvio dell’Uem. La lista di primo livello comprendeva le attività negoziabili che soddisfacevano criteri di idoneità validi per l’intera area dell’euro, mentre quella di secondo livello era composta da attività di particolare rilevanza in ambito nazionale, per le quali le banche centrali nazionali avevano definito specifici criteri di idoneità. Entro il 31 maggio 2007, le attività di secondo livello non rispondenti ai criteri di idoneità previsti dallo schema unico saranno progressivamente eliminate. L’eurosistema continuerà a verificare l’adeguatezza del sistema delle garanzie, rivolgendo particolare attenzione al funzionamento del nuovo assetto in rapporto alle attività non negoziabili. Dalle ore 15. 00 del 15 settembre (ora dell’Europa centrale) la versione elettronica del documento in inglese sarà consultabile sul sito Internet della Bce; in un secondo tempo saranno rese disponibili le versioni in altre lingue ufficiali dell’Unione europea (Ue). A partire dal 24 ottobre potranno essere richieste copie cartacee, a titolo gratuito, scrivendo alla Divisione Stampa e informazione della Bce o a una delle banche centrali nazionali dei paesi dell’Ue. .  
   
   
ABI ADERISCE A RICHIESTA ANTITRUST  
 
Roma, 20 settembre 2006 - Abi aderisce alla richiesta dell´Autorità antitrust di comunicare alle banche associate di sospendere le indicazioni di cui alla lettera circolare del 7 agosto 2006 in particolare “sul giustificato motivo nello ius variandi, sul diritto di recesso e la determinazione delle voci da includere nella nozione di spese e di penalità, sulla variazione dei tassi di interesse”. Una lettera circolare in tal senso è stata inviata oggi alle associate e ne è stata data comunicazione alla stessa Autorità garante. La circolare, che non è una delibera ma è stata redatta dagli uffici tecnico-legali della struttura operativa dell´Associazione, non aveva l´obiettivo di indurre le associate ad una interpretazione univoca delle norme in questione. Doveva invece essere considerata come un primo tentativo di risposta alle numerose richieste di chiarimenti pervenute dalle banche. L´ambiguità del testo legislativo comportava e comporta notevoli difficoltà applicative: l´Abi aveva, per questo, manifestato al Governo, prima della conversione in legge del decreto, l´assoluta esigenza di disporre di un testo normativo di più chiara intellegibilità. .  
   
   
GRUPPO BPU BANCA E GRUPPO SACE: INSIEME A SUPPORTO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE  
 
Bergamo, 20 settembre 2006 – Bpu Banca, settimo Gruppo Bancario italiano, primo fra le popolari, e Gruppo Sace, la società di assicurazione del business italiano, hanno sottoscritto un accordo per il sostegno all’internazionalizzazione delle Imprese Clienti del Gruppo. Grazie all’accordo, si amplia ulteriormente il ventaglio di soluzioni che il Gruppo Bpu Banca mette a disposizione delle Imprese Clienti con vocazione all’export. In particolare, le aziende potranno beneficiare di strumenti innovativi ed altamente competitivi a supporto della penetrazione commerciale di nuovi mercati, ricchi di opportunità, ma anche di rischi. Tali strumenti offrono un ampliamento delle possibilità operative a disposizione delle aziende per consentire loro di gestire al meglio le esportazioni verso quei Paesi a maggiore rischio politico e commerciale, difficilmente accessibili senza un’adeguata copertura assicurativa. In virtù della struttura dell’accordo, le coperture potranno essere attivate tempestivamente sia sui “crediti documentari” che sulle “silent confirmation” (operatività tipicamente utilizzata sui mercati asiatici). «E’ un accordo importante – ha commentato Giampiero Auletta Armenise, Amministratore Delegato di Bpu Banca – che ci vede tra i primi Gruppi bancari a cogliere appieno le opportunità offerte dalla nuova struttura delle “Convenzioni Quadro Sace” a vantaggio delle nostre Imprese Clienti” Alessandro Castellano, Direttore Generale di Sace, ha sottolineato: «Il Gruppo Sace prosegue nella sua attività di sostegno alle piccole e medie imprese italiane, che si esprime attraverso l’offerta di numerosi servizi innovativi di natura assicurativo-finanziaria con cui l’azienda intende orientarsi sempre più al mercato anticipandone le esigenze. Attraverso la partnership con istituti di credito di primaria importanza e a forte presenza sul territorio, come il Gruppo Bpu Banca, Sace offre alle imprese strumenti concreti per essere maggiormente competitive e sostenere la concorrenza sempre più agguerrita dei competitors anche su mercati complessi. » .  
   
   
UBS OTTIENE L’AUTORIZZAZIONE AD APRIRE UNA FILIALE NEL DUBAI INTERNATIONAL FINANCIAL CENTRE (DIFC)  
 
Zurigo / Londra / Dubai, 19 settembre 2006 - Ubs ha annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione da parte della Dubai Financial Services Authority (Dfsa) ad aprire una filiale presso il Dubai International Financial Centre (Difc). Si tratta di un’ulteriore conferma dell’impegno a lungo termine di Ubs, attiva a Dubai da oltre 40 anni, di aumentare la propria presenza nella regione del Golfo. Ubs ha ottenuto dal Dfsa l’autorizzazione ad aprire una filiale presso il Difc. Ciò consentirà all’istituto di espandere le attività correnti aiutandolo a raggiungere il suo obiettivo: diventare uno dei maggiori provider di servizi finanziari della regione, attualmente in forte crescita, con oltre 200 collaboratori dedicati esclusivamente al mercato mediorientale, di cui 65 attivi nella regione del Golfo. In linea con il suo modello d’affari integrato, l’istituto ha in programma di aprire la nuova filiale nel Difc alla fine dell’anno. Il nuovo ufficio si concentrerà sulle seguenti attività di base di Ubs: Global Wealth Management, Investment Banking e Global Asset Management. La filiale offrirà alla clientela internazionale e locale un servizio completo negli ambiti gestione patrimoniale, banca d’affari, reddito fisso, azioni, cambi e gestione degli investimenti. Ubs intende inoltre utilizzare la nuova filiale Difc per espandere le sue attività di finanza islamica, già solidamente affermate nella regione, e diventare uno degli operatori chiave nella regione del Golfo nel campo dello sviluppo e della strutturazione di prodotti conformi ai precetti della sharia. Peter Wuffli, Ceo di Ubs, ha dichiarato: «Con oltre 40 anni di esperienza e un eccellente track record nei Paesi del Golfo, la nostra decisione di aprire una filiale nel Difc non fa che sottolineare ulteriormente l’impegno a lungo termine di Ubs nella regione. » «Siamo molto lieti che ci sia stata concessa l’autorizzazione ad aprire una filiale nel Difc e attendiamo con impazienza di poter aiutare i nostri clienti a sfruttare le migliori opportunità offerte dagli Eau e, in generale, dai Paesi del Golfo, in una fase caratterizzata da una crescita e da un’espansione senza precedenti» ha aggiunto John Fraser, presidente e Ceo di Ubs Global Asset Management e presidente del Ubs Middle East Co-ordination Committee. Sua Eccellenza Omar Bin Sulaiman, governatore del Difc, ha affermato: «Ubs porta con sé una gamma di servizi specializzati di altissimo livello, a tutto vantaggio della clientela wholesale della regione. Attualmente le principali banche d’affari mondiali stanno utilizzando il Difc come piattaforma per espandere le loro attività nella regione. » .  
   
   
UBS GETTA LE BASI PER IL WEALTH MANAGEMENT CAMPUS A SINGAPORE  
 
 Zurigo / Singapore, 12 settembre 2006 - Ubs annuncia l´apertura dell’Ubs Wealth Management Campus - Asia Pacific a Singapore, la sua nuova struttura per la formazione nella gestione patrimoniale. All’evento ha presenziato Hengswee Keat, Managing Director della Monetary Authority of Singapore e Presidente dell’Institute of Banking & Finance. Nel corso della cerimonia, Ubs è stata accreditata dall’Institute of Banking & Finance come fornitore sia di formazioni finanziarie che di servizi di valutazione nella gestione patrimoniale per il segmento di clientela facoltosa. Istituito per rispondere alla crescente domanda di servizi Ubs nella gestione patrimoniale, l’Ubs Wealth Management Campus - Asia Pacific si occuperà della formazione dei collaboratori che iniziano l’attività nel settore della gestione patrimoniale, nonché dell’aggiornamento e dello sviluppo professionale dei collaboratori Ubs di più lunga data. Il campus aprirà i battenti nel corso del primo trimestre del 2007. Situato nello storico edificio di Command House al n° 17 di Kheam Hock Road, il nuovo campus comprenderà una sala convegni attrezzata per le videoconferenze e provvista di videocamere a comando vocale, cinque aule per i seminari, un laboratorio mediatico con oltre venti computer per la formazione in materia di uso della tecnologia operativa, il networking e le aree amministrative. Una volta pienamente operativo, il campus permetterà a Ubs Wealth Management di aumentare il numero dei consulenti alla clientela di oltre il 20% l’anno nella regione Asia Pacifico. Tra il 2006 e il 2010 offrirà una formazione a probabilmente circa 5000 dei suoi nuovi ed attuali collaboratori nella regione. Entro il 2030, l’area Asia Pacifico comprenderà tre delle maggiori economie mondiali (Cina, Giappone e India) che contribuiranno ad incrementare il livello di ricchezza sul mercato interno. Secondo una stima interna di Ubs, i mezzi liquidi detenuti dai privati in questa regione (escluso il Giappone) dovrebbero registrare un aumento annuo del 9,7% tra il 2005 e il 2010, a fronte di un tasso di crescita su scala mondiale inferiore al 6%. «L’espansione delle nostre attività e l’aumento delle esigenze della clientela richiedono un numero crescente di collaboratori sempre più qualificati. Il campus sarà un centro di competenza unico per la formazione del personale necessario per rispondere a questa domanda, nonché un centro di punta per la ricerca e l’innovazione nel settore della gestione patrimoniale», ha affermato Kathryn Shih, responsabile di Ubs Wealth Management nella regione Asia Pacifico e membro del Group Managing Board di Ubs. «Con il suo vivaio di talenti altamente qualificati, un settore di servizi finanziari solido, un contesto normativo aperto e il sostegno della Monetary Authority of Singapore per simili iniziative di carattere formativo, Singapore è il luogo ideale per ospitare il campus», ha aggiunto. Ubs è stata accreditata dall’Institute of Banking & Finance come fornitore sia di formazioni finanziarie che di servizi di valutazione nella gestione patrimoniale. Il modello di Singapore costituirà la base per tutte le attività di formazione di Ubs Wealth Management nell’Asia Pacifico. Ubs adotterà gli standard Fics (Financial Industry Competency Standard) dell’Institute of Banking & Finance di Singapore per la certificazione dei collaboratori di Wealth Management per tutta la regione. «A Singapore Ubs è il primo istituto finanziario ad aver ottenuto l’accreditamento Fics per due ambiti professionali e in futuro potrebbe essere esteso a tutte e quattro le attività nella categoria High Net-worth Relationship Management. Si tratta di un accreditamento importante, che non solo offre ai collaboratori delle opportunità di formazione nei loro rispettivi ruoli, ma fornisce inoltre agli Assistant Relationship Manager maggiori possibilità di diventare Relationship Manager. È un modo per ribadire l’impegno assunto da Ubs nello sviluppo dei collaboratori a ogni livello», ha osservato Martin Teo, Ceo dell’Institute of Banking & Finance. .  
   
   
SIA LANCIA NUOVA COLLANA DI MONOGRAFIE PER LA COMUNITA’ ECONOMICO-FINANZIARIA  
 
Milano, 20 settembre 2006 - Sia, Società Interbancaria per l’Automazione, lancia Periscope una nuova iniziativa editoriale ideata specificatamente per il mondo dell’economia e della finanza. Si tratta di una collana di monografie che raccoglie il know-how maturato dal Gruppo Sia in quasi trent’anni di attività e risponde, così, all’esigenza di avere informazioni complete e aggiornate in ambiti di mercato nuovi ed in costante evoluzione. I primi titoli di Periscope, disponibili con testi in italiano ed inglese, affrontano tre argomenti di particolare attualità a livello italiano e internazionale: Sepa (Single Euro Payments Area), Mifid (Markets in Financial Instruments Directive) e Computer Ethics, tematiche complesse e ancora poco conosciute che toccano da vicino le istituzioni bancarie, finanziarie e politiche, ma che presto interesseranno anche i clienti finali. “Sepa. Today’s challenge”, redatto con il contributo di Abi, Banca d’Italia ed Eba (European Banking Association), si focalizza sui diversi livelli, tempi di attuazione e implicazioni della direttiva europea sulla Sepa, la Single Euro Payments Area, la cui entrata in vigore nel 2008 porterà alla creazione di una sola area dei pagamenti in euro, contribuendo concretamente al raggiungimento di un reale mercato unico europeo. “Mifid. The way forward to” approfondisce il contenuto della direttiva comunitaria Mifid (Markets in Financial Instruments Directive), volta a rendere i servizi e i mercati finanziari europei più efficienti e più trasparenti. Redatto con i contributi di Michele Calzolari, presidente Assosim, e Giampaolo Gabbi, dottore di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università Bocconi di Milano, la pubblicazione dedica inoltre un capitolo alla partnership tra Sia e Sda Bocconi per lo sviluppo di modelli statistici e di data mining idonei a identificare in maniera “automatica” operazioni anomale o sospette, o comportamenti turbativi del mercato. I modelli così ottenuti saranno poi implementati e integrati con i sistemi tecnologici di Sia e utilizzati per aiutare gli intermediari finanziari ad affrontare con successo i cambiamenti introdotti dalla nuova direttiva. “Computer Ethics”, scritto in collaborazione con Politeia, Centro per la ricerca e la formazione in politica ed etica, è a cura di Norberto Patrignani, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e membro della Computer Professional for Social Responsability (Cpsr) e di Emilio D’orazio, direttore Centro Studi Politeia di Milano. La monografia affronta le implicazioni sociali ed etiche dell’Information Technology, inserendosi in un vero e proprio percorso di studio sulla "Computer Ethics" che Sia ha intrapreso da qualche anno con l’adozione di un proprio codice etico. Nei prossimi mesi Sia prevede di arricchire la collana Periscope con la pubblicazione altre due monografie riguardanti: - il Corporate Banking Interbancario, il servizio bancario telematico italiano che consente ad un’azienda, tramite un´unica connessione remota, di operare in maniera diretta e trasparente con tutte le banche con cui intrattiene rapporti; - la Banca Depositaria, che approfondisce le nuove disposizioni dettate dal Provvedimento della Banca d’Italia del 14 aprile 2005, focalizzato a innovare gli assetti organizzativi dell’industria del risparmio gestito. E’ possibile richiedere gratuitamente le monografie pubblicate da Sia collegandosi al sito www. Sia. It/periscope .  
   
   
SI RINNOVA IL CODICE DI AVVIAMENTO POSTALE MOLTE LE INNOVAZIONI  
 
Roma, 20 settembre 2006 – Oggi entra in vigore la riorganizzazione dei Codici di Avviamento Postale, per ottimizzare la qualità del servizio di recapito in linea con i cambiamenti toponomastici e amministrativi avvenuti negli ultimi anni in Italia. Il nuovo sistema Cap introduce alcune importanti novità. Per 27 città italiane suddivise in zone postali è stato innanzitutto abolito l´utilizzo del Codice postale generico: dal 20 settembre bisognerà sempre indicare il Cap specifico di zona sugli invii indirizzati ad Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, La Spezia, Livorno, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pescara, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Trieste, Venezia, Verbania, Verona. In totale circa il 10% delle strade avrà un Codice di Avviamento Postale diverso rispetto al passato: vengono assegnati i Cap alle vie di nuova istituzione, rivisti o eliminati alcuni Cap cittadini (scompaiono i 19138 e 19139 a La Spezia, il 90132 a Palermo, i 65131 e 65132 a Pescara, il 30131 a Venezia), e per Bari, Perugia, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Trieste, Venezia e Verona se ne aggiungono di nuovi. Ulteriori modifiche interessano poi altri 79 comuni e circa 2. 400 frazioni. Poste Italiane ha distribuito a tutti i residenti nelle zone interessate dai cambiamenti un opuscolo che illustra le novità sui Codici di Avviamento Postale. Anche le amministrazioni locali e centrali, le principali istituzioni e i grandi speditori stanno ricevendo le informazioni necessarie per agevolare il passaggio al nuovo sistema. Il Cap, da scrivere in modo corretto su ogni tipo di invio, è infatti un elemento fondamentale per il trattamento automatico della corrispondenza sia nella fase di smistamento sia al momento della distribuzione finale a opera del portalettere. Gli aggiornamenti previsti dal nuovo sistema sono contenuti nella nuova edizione del libro dei Cap (4,90 €) e nel Cd Rom "Cerca Cap" (6,90 €), disponibili presso gli uffici postali e presso gli uffici e le aree Ptbusiness. In entrambi sono indicati i Cap degli 8. 101 Comuni d´Italia (con il dettaglio delle vie per le 27 città multiCap) e delle 8. 500 principali frazioni. Per ogni informazione sui nuovi Cap ci si può comunque rivolgere all´ufficio postale, chiamare il call center di Poste Italiane al numero gratuito 803. 160 oppure consultare il sito www. Poste. It. Ai grandi speditori e a chi usa il sistema dei Cap come strumento di analisi e segmentazione del territorio, Poste Italiane propone anche il Cd Rom "Cap Professional", uno strumento professionale che contiene l´intera banca dati dei Codici. "Cap Professional" è offerto in due modalità secondo la finalità di utilizzo: per uso interno (con licenza di uno o due anni) e per uso commerciale (con licenza di un anno). .  
   
   
PIONEER INVESTMENTS: VENDITE NETTE GLOBALI PER OLTRE 6 MLD DI EURO NEI PRIMI 8 MESI DELL´ANNO 93 MILIONI DI EURO LA RACCOLTA DI AGOSTO  
 
 Milano, 19 settembre 2006 - Con 93 milioni di euro raccolti in agosto, Pioneer Investments chiude i primi 8 mesi dell´anno superando i 6 miliardi di euro di raccolta netta. Il patrimonio gestito sale a 216 miliardi. La raccolta dall´inizio dell´anno è stata guidata in particolare dagli Usa, che grazie all´acquisizione di Vandebilt hanno registrato vendite nette per 3,7 miliardi (+1187 milioni in agosto) e dalla Germania, che nel periodo ha realizzato vendite nette per 1,8 miliardi (-700 milioni in agosto). Il patrimonio della divisione Usa sale a 45 miliardi di euro (circa 58 miliardi di dollari), pari a quello della Germania. La divisione International (ex Italia e Germania) è positiva nel periodo per 826 milioni di euro (-218 in agosto). Il patrimonio è pari a 12 miliardi di euro. Il dato della raccolta dei primi 8 mesi dell´anno della divisione New Markets è pari a 332 milioni di euro (+29 in agosto). Il patrimonio della divisione è pari a oltre 6 miliardi di euro. Il perimetro Italia chiude il periodo con una raccolta negativa di 618 milioni di euro (-205 in agosto), che si inquadra in una situazione di mercato di decisa contrazione (-6,7 miliardi di euro nei primi 8 mesi dell´anno - perimetro Assogestioni). Il patrimonio gestito in Italia è stabile 107,7 miliardi. La raccolta netta della divisione Alternative Investments (i dati di raccolta, nonché gli Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business), è positiva nel corso del periodo per 182 milioni di euro (+20 in agosto). Il patrimonio complessivo in Hedge Funds è pari a 4,6 miliardi di euro. .  
   
   
GRUPPO RDB: L´ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI HA DELIBERATO IL PROGETTO DI QUOTAZIONE DELLE AZIONI ORDINARIE DEL GRUPPO PER PROCEDERE AD UN´ULTERIORE FASE DI CRESCITA FATTURATO AL 30 GIUGNO 2006 AMMONTA A EURO 95,5 MILIONI IN CRESCITA DEL 7,7%  
 
Pontenure (Pc), 20 settembre 2006 - In data 16 settembre 2006 l´Assemblea degli azionisti ha deliberato all´unanimità la richiesta di ammissione a quotazione delle azioni ordinarie della società, provvedendo a dare il più ampio mandato al Consiglio di Amministrazione per dare attuazione al progetto. "Abbiamo centrato l´obiettivo del passaggio da azienda familiare ad azienda manageriale: siamo ora pronti per diventare una vera public company, nonostante lo siamo già di fatto in quanto l´azionariato è attualmente costituito da 90 soci" riporta il Presidente di Rdb Giampio Bracchi, che è in Consiglio di Amministrazione dell´azienda da 30 anni in veste di rappresentante di una delle tre famiglie fondatrici. "Questa è un´operazione che avrà come principale driver la crescita, sia per via interna che esterna, che permetterà a Rdb di divenire piattaforma di consolidamento del mercato del prefabbricato, che si sta delineando come contenitore per la logistica e la grande distribuzione, anziché per l´industria" spiega Renzo Arletti, Amministratore Delegato dal 2004 di Rdb. L´operazione è finalizzata al sostegno di un piano di sviluppo e di crescita dimensionale del Gruppo per circa Euro 100 milioni finanziato in parte da liquidità esistente, in parte dismettendo attività non profittevoli e in misura residuale tramite indebitamento. La società si presenterà ai mercati finanziari con un fatturato consolidato 2006 superiore a Euro 300 milioni e un indebitamento inferiore a Euro 30 milioni. I termini dell´aumento di capitale e dell´operazione saranno oggetto di una successiva assemblea degli azionisti che si terrà a dicembre, mentre il rilascio del provvedimento di ammissione a quotazione da parte di Borsa Italiana e del nulla osta da parte di Consob sono attesi nel corso del primo semestre 2007. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Rdb ha approvato i risultati della Relazione Semestrale al 30 giugno 2006. Il fatturato consolidato del primo semestre 2006 ha evidenziato un incremento pari ali´ 7,7%, passando a Euro 95,5 milioni da Euro 88,7 milioni dello stesso periodo dell´anno precedente, nonostante la vendita di 2 stabilimenti in provincia di Caserta, mentre la marginalità a Euro 10,7 milioni è risultata essere in linea con il primo semestre del 2005. Rdb, con quartier generale a Pontenure (Pc), è il maggior gruppo industriale italiano nella progettazione, produzione e installazione di sistemi e strutture prefabbricate e nella produzione di componenti per edilizia . .  
   
   
RONCADIN S.P.A. : RIFIUTATO FINANZIAMENTO DA PARTE DI ALCUNI FONDI.  
 
Milano, 20 settembre 2006 - Gli organi della Società hanno declinato l’offerta di finanziamento proposta da alcuni fondi di investimento (cfr. Comunicato stampa del 25 maggio 2005, consultabile sul sito www. Roncadin. It), per i seguenti motivi: a) le condizioni dell’offerta non sono state ritenute dalla Società vantaggiose; b) il sistema bancario, terminate le emergenze del Gruppo (crisi aviaria e scadenza del Bond) ha ripreso ad assistere il Gruppo che, come indicato nel business plan, andrà a regime, anche con la finanza ordinaria, nel mese di novembre. . .  
   
   
FVG/TURCHIA: ILLY INCONTRA MINISTRO INDUSTRIA ALI COSKUN  
 
 Ankara, 20 settembre 2006 - "Friuli Venezia Giulia punto nodale nei rapporti tra Turchia ed Italia". Ne è convinto il ministro turco all´Industria e Commercio Ali Coskun che ieri, ad Ankara, ha incontrato il Presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, accompagnato dall´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop e dall´ambasciatore d´Italia nella capitale turca Carlo Marsili. Illy, nel colloquio di ieri, ha illustrato al ministro Coskun le prerogative economiche del Friuli Venezia Giulia e la volontà della Regione e del suo sistema imprenditoriale di incrementare i rapporti bilaterali (import/export, investimenti in Turchia, flussi turistici) e di stringere "nuove alleanze, di reciproco beneficio", nei settori della logistica e della ricerca e sviluppo. Nella logistica, incrementando il servizio Ro-la, l´autostrada ferroviaria da Trieste a Salisburgo per i camion turchi (36 mila nel 2005) giunti via ferry dagli scali marittimi della Turchia; nel campo della ricerca, invece, avviando reti e cooperazioni con le Università e le aziende turche che applicano l´innovazione. Il ministro Coskun ha confermato al presidente Illy che sia il Governo nazionale che il mondo imprenditoriale turco "è pronto ad avviare nuove collaborazioni con il Friuli Venezia Giulia, da cui ci attendiamo frutti molto positivi". E Coskun ha anche ribadito l´interesse del suo dicastero per la prossima Fiera dell´Innovazione, a febbraio ad Udine, presentata oggi dal presidente Illy, di cui verrà data informazione agli atenei, ai centri di ricerca ed alle rappresentanze imprenditoriali dell´intero Paese. Ieri sera ad Istanbul, nella residenza dell´ambasciatore Marsili, Illy aveva invece incontrato il Ministro ai Lavori Pubblici Faruk Nafiz Ozak. .  
   
   
ITALIA PRIMA IN EUROPA PER SCAMBI COI PAESI ARABI COL 20% DELL’IMPORT-EXPORT EUROPEO, BATTE FRANCIA E GERMANIA MILANO, BOLOGNA, TORINO, ROMA, NAPOLI, LE PIÙ “SPECIALIZZATE” PER CHI INVESTE NEL MEDITERRANEO FINANZIAMENTI COL FONDO EUROMED  
 
Milano, 19 settembre 2006 - Italia sul gradino più alto del podio, prima di Francia e Germania, con il 20% dell’interscambio europeo con i Paesi mediterranei. Milano si conferma anche quest’anno la provincia più mediterranea di Italia in base a una speciale classifica compilata tenendo in considerazione sette indicatori di interscambio con i paesi del Mediterraneo. Al secondo posto rimane Bologna, mentre al terzo sale Modena (+8 posizioni rispetto al 2005). Balzo anche di Ravenna (+24 posizioni) che raggiunge il 4° posto. Al 5° posto Siracusa (+4 posizioni), al 6° Pavia (-3), al 7° Torino (-1), all’8° Brescia (stabile), al 9° Vicenza (-5) e al 10° Roma (stabile). Tra gli altri grandi centri: Napoli é al 18° (+6 posizioni), Firenze al 19° (-4), Genova al 23° (-1), Palermo all’80° (-2). Tra le province che nel corso dell’ultimo anno guadagnano più posizioni: Taranto (+25 posizioni: dall’88° al 63° posto), Rieti (+21), Udine e Potenza (+20). Le province che perdono invece di più: Oristano (-26 posizioni: dal 77° all’ultimo posto), Parma (-25), Lodi (-23), Imperia (-18). I Paesi preferiti per l’export: Turchia (con un terzo dell’export verso questi Paesi) e Tunisia (13%). Per l’import: Libia (37,5%) e Algeria (23,8%). Ai primi posti dell’import energia e dell’export i macchinari. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese aggiornati a giugno 2006, Eurostat anno 2005 e Istat relativi al primo trimestre 2006 (periodo da gennaio a marzo) e 2000, su 13 paesi dell’area mediterranea: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Israele, Territori Palestinesi. 17 e 18 luglio: la quarta conferenza internazionale “Laboratorio Euro-mediterraneo”. Ministri, imprenditori ed intellettuali di 13 Paesi (Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Territori Palestinesi, Tunisia, Turchia,) si sono incontrati in Camera di commercio di Milano (http://www. Euro-mediterraneo. Com). Tra le personalità presenti, il ministro Emma Bonino, il vice ministro Ugo Intini, ministri dei governi turchi, egiziani, algerini, Formigoni, Penati, Moratti e rappresentanti del mondo economico e finanziario come Sawiris, Tronchetti Provera, Profumo. Per le imprese che investono c’è il fondo Euromed. Il Fondo è ideato e promosso dalla Camera di commercio di Milano attraverso Promos la sua azienda speciale per le attività internazionali, sottoscritto dalla Regione Lombardia e da primari istituti bancari nazionali ed è gestito da Finlombarda Sgr. Ha una dimensione obiettivo di 60 milioni di euro, ma è già operativo avendo raggiunto il first closing a 35 milioni di euro. Priorità per Marocco, Tunisia, Egitto, Algeria. “Milano è da sempre una città aperta ed internazionale – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – ed è il nodo tra Europa e Mediterraneo. Anche quest’anno abbiamo organizzato un tavolo ampio ed internazionale, per condividere strumenti di sviluppo diffuso, convinti come siamo che proprio sul Mediterraneo si giocano le grandi contraddizioni, economiche e sociali, del nostro tempo”. “Vorremmo offrire strumenti concreti – ha detto Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione – per contribuire allo sviluppo dell’area mediterranea: per questo stiamo rafforzando il “Pacchetto per il Mediterraneo”. Tra le iniziative avviate il fondo Euromed per facilitare l’ingresso nell’area mediterranea delle aziende italiane”. Le “top ten” di mediterraneità: elaborazione Camera di commercio di Milano
Top ten per mediterraneità Import export: numero imprese attive col “mediterranee” Quote imprese “mediterranee” sul tot. Imprese Valore import 06 Valore export 2006 Interscambio Var. 00/06 import Var. 00/06 export
1 Milano Milano Massa Carrara Trapani Milano Trapani Savona Crotone
2 Bologna Brescia Trapani Cagliari Siracusa Milano Vibo Valentia Potenza
3 Modena Torino Pesaro Urbino Milano Torino Cagliari Siena Nuoro
4 Ravenna Varese Reggio Emilia Siracusa Vicenza Siracusa Viterbo Caltanissetta
5 Siracusa Bergamo Avellino Roma Cagliari Roma Asti Benevento
6 Pavia Bologna Lodi Cremona Brescia Torino Rieti L´aquila
7 Torino Padova Modena Caltanissetta Bergamo Cremona Verbania Matera
8 Brescia Vicenza Biella Savona Roma Caltanissetta Isernia Campobasso
9 Vicenza Bari Bologna Pavia Bologna Pavia Bari Cosenza
10 Roma Treviso Alessandria Venezia Modena Venezia Reggio Calabria Enna
Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese e Istat 2000/ 2006 I dati della ricerca su Italia e la “mediterraneità” (Elaborazione Camera di commercio di Milano su 13 paesi dell’area Mediterranea: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Israele, territori palestinesi) Le province italiane più “mediterranee”. Milano si conferma anche quest’anno la provincia più mediterranea di Italia (la classifica è stata compilata tenendo in considerazione 7 indicatori di interscambio con i paesi del Mediterraneo: import, export, variazione import in cinque anni, variazione export in cinque anni, interscambio con il Mediterraneo, numero imprese che intrattengono rapporti commerciali con il mediterraneo, quota di imprese “mediterranee” sul totale di imprese che commerciano con l’estero). Al secondo posto rimane Bologna, mentre al terzo sale Modena (+8 posizioni rispetto al 2005). Balzo anche di Ravenna (+24 posizioni) che raggiunge il 4° posto. Al 5° posto Siracusa (+4 posizioni), al 6° Pavia (-3), al 7° Torino (-1), all’8° Brescia (stabile), al 9° Vicenza (-5) e al 10° Roma (stabile). Tra gli altri grandi centri: Napoli é al 18° (+6 posizioni), Firenze al 19° (-4), Genova al 23° (-1), Palermo all’80° (-2). Tra le province che nel corso dell’ultimo anno guadagnano più posizioni: Taranto (+25 posizioni: dall’88° al 63° posto), Rieti (+21), Udine e Potenza (+20). Le province che perdono invece di più: Oristano (-26 posizioni: dal 77° all’ultimo posto), Parma (-25), Lodi (-23), Imperia (-18). Export Italia-mediterraneo per provincia (escluse le nuove province) nel 2006 (gennaio – marzo). Milano si conferma al primo posto con un export che supera i 640 milioni di euro, incidendo per il 14,5% sul totale nazionale (pari a 4. 420 milioni di euro). Segue Siracusa con 291 milioni di euro (6,6% sul tot. ), Torino con 270 milioni di euro (6,1% del tot. ). Al quarto posto Vicenza (176 milioni di euro, 4% del tot. ). Seguono Cagliari (173 milioni, 3,9%), Brescia (170 milioni, 4,2%), Bergamo (170 milioni, 3,8%), Roma (129 milioni, 2,9%). Bologna è nona (111 milioni, 2,5%), Napoli al 27° posto (44,7 milioni, 1%), Bari al 53° posto (17,9 milioni, 0,4%), Palermo al 74° posto (7,3 milioni, 0,2%). Import Italia-mediterraneo per provincia (escluse le nuove province) nel 2006 (gennaio – marzo). E’ Trapani a guidare le importazioni dal Mediterraneo in Italia con oltre 1. 584 milioni di euro, pari al 18,1% del tot. (che ammonta a 8. 766 milioni di euro). Segue Cagliari (931 milioni, 10,6%), Milano (777 milioni, 8,9%), Siracusa (684 milioni, 7,8% del tot. ) e Roma (442 milioni, 5%). Tra le prime dieci province importatrici di “Mediterraneo” in Italia anche Cremona (396 milioni, 4,5%), Caltanissetta (345,6 milioni, 3,9%), Savona (320 milioni, 3,7%), Pavia (320 milioni, 3,7%) e Venezia (284 milioni, 3,2%). Napoli è al 12° posto (216 milioni, 2,5%), Torino è al 13° posto (210 milioni, 2,4%), Bari al 16° posto (125 milioni, 1,4%), Palermo al 56° posto (12 milioni, 0,1%). Le variazioni in sei anni: export e import (2000/2006). Se consideriamo l’andamento nel corso dei sei anni del nuovo millennio, la provincia italiana che è diventata più “mediterranea” per export è Crotone, che ha visto crescere le sue esportazioni verso quest’area di ben il 1. 839% (da 46 mila euro a 902 mila euro), segue Potenza (+1. 260,9%), Nuoro (+551,5%), Caltanissetta (+454,1%) e Benevento (+400,4%). Tra le grandi province, Roma é al 27° posto (+91,7%), Torino al 61° (+23%), Milano al 67° (+19,1%), Napoli all’81° (+8,2%), mentre Palermo registra un tasso negativo (-3,9%; all’88° posto tra le province italiane). Complessivamente l’export italiano verso il Mediterraneo è cresciuto del 245,5% (da 1. 280 a 4. 424 milioni di euro). Savona è invece la provincia che è diventata più mediterranea per import nel corso del duemila (+10. 785,2%: da 2,9 a 320 milioni di euro), seguita da Vibo Valentia (+6. 672,8%), da Siena (+1. 675,9%), da Viterbo (+1. 287,2%) e da Asti (+1. 238,7%). Tra i grandi centri, Bari è al 9° posto (+596,1%), Milano al 20° (+211,9%), Torino al 27° (+169%), Napoli al 48° (+101,3%) e Roma al 49° (+87,5%). La crescita media italiana nell’import dall’area mediterranea durante lo stesso periodo è stata del 218,6% (da 2. 754 a 8. 733 milioni di euro). Interscambio con il Mediterraneo nel 2006 (gennaio – marzo). Se consideriamo il valore degli interscambi (import + export) con l’area del Mediterraneo , la prima provincia in Italia è Trapani con un valore di oltre 1. 590 milioni di euro, pari al 12% dell’interscambio nazionale (13. 199 milioni). Milano è seconda con 1. 419 milioni di euro pari al 10,7% dell’interscambio nazionale. Decisamente mediterranee anche la provincia di Cagliari con 1. 106 milioni di euro pari all’8,4% nazionale e Siracusa con 975 milioni (7,4%). Più staccate le altre province: Roma é al 5° posto con 572 milioni (4,3%), Torino al 6° posto (480 milioni, 3,6%). Tra le grandi città troviamo poi Napoli al 13° posto con 261 milioni (2%), Firenze al 20° posto (148 milioni, 1,1%), Bologna al 22° (144 milioni, 1,1%), Bari al 23° con 143 milioni (1,1%), Genova al 28° posto con 102 milioni (0,8%), Palermo al 71° posto con 19,4 milioni (0,1%). Imprese italiane che hanno un’attività di import-export con il Mediterraneo. A Milano si concentra il maggior numero di imprese che dichiarano un’attività di import-export con il Mediterraneo: 2. 910 imprese a giugno 2006 che rappresentano il 14,3% del totale italiano (pari a 20. 407 imprese). Poi Brescia con 1. 324 imprese (pari al 6,5% del tot. ), Torino (933 imprese, 4,6%), Varese (809, 4%) e Bergamo (775, 3,8%). Tra i grandi centri, Bologna è al 6° posto (747 imprese, 3,7%), Bari è al 9° (531, 2,6%), Firenze al 12° (483, 2,4%), Napoli al 13° posto (467 imprese, 2,3%), Roma è al 23° posto (300 imprese, 1,5%). Quota imprese “mediterranee” sul totale imprese che fanno commercio estero. Se passiamo a considerare la quota delle imprese che fanno import-export con il Mediteranno rapportata al totale delle imprese che fanno import-export in generale, la maggior incidenza di mediterraneità si riscontra ancora una volta nella provincia di Massa Carrara (206 imprese su 524 impegnate a commerciare con l’estero fanno affari con i paesi del Mediterraneo: il 39,3%), segue Trapani (117 imprese su 347: 33,7%), Pesaro (32,1%), Reggio Emilia (32,1%), Avellino (31,4%), Lodi (30,9%) e Modena (30,5%). Tra i grandi centri, il primo è Milano al 36° posto con 2. 910 imprese “mediterranee” su 11. 932 (pari al 24,4%), segue Napoli (23,1%, al 43°), Palermo (22,6%, al 46°), Bari (22,5%, al 48°), Torino (19,8%, al 59°) e Roma (15,8%, al 77°). La media italiana è pari a 25,2%, stabile rispetto allo scorso anno. La classifica. Dati Registro delle Imprese e Istat 2006 (Elaborazione Camera di commercio di Milano su 13 paesi dell’area Mediterranea: Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Libano, Libia, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia, Israele, territori palestinesi)
mediterraneità province Valore export 2006 Valore import 2006 Valore interscambio con i paesi del Mediterraneo Var. Export 00/06 Var. Import 00/06 Numero di imprese che esportano nel mediterraneo Percentuale di imprese che esportano verso il mediterraneo rispetto al totale delle ditte esportatrici
1 Milano 641. 154. 322 777. 443. 803 1. 418. 598. 125 19,10% 211,90% 2. 910 24,40%
2 Bologna 110. 747. 583 33. 569. 311 144. 316. 894 70,90% 120,40% 747 29,80%
3 Modena 104. 107. 077 62. 742. 852 166. 849. 929 37,20% 160,20% 445 30,50%
4 Ravenna 53. 035. 419 248. 758. 362 301. 793. 781 80,20% 210,90% 152 25,10%
5 Siracusa 290. 854. 127 683. 959. 305 974. 813. 432 70,10% 107,60% 64 26,40%
6 Pavia 35. 500. 452 320. 086. 649 355. 587. 101 36,90% 183,00% 276 27,70%
7 Torino 269. 672. 186 209. 872. 523 479. 544. 709 23,00% 169,00% 933 19,80%
8 Brescia 170. 380. 470 77. 057. 129 247. 437. 599 65,70% 20,80% 1. 324 26,30%
9 Vicenza 176. 370. 246 57. 619. 893 233. 990. 139 62,90% 53,00% 731 24,60%
10 Roma 129. 362. 531 442. 215. 968 571. 578. 499 91,70% 87,50% 300 15,80%
11 Cagliari 173. 976. 527 931. 954. 003 1. 105. 930. 530 69,40% 213,20% 46 18,10%
12 Trapani 6. 224. 115 1. 584. 006. 899 1. 590. 231. 014 73,40% 113,90% 117 33,70%
13 Treviso 100. 906. 582 86. 917. 359 187. 823. 941 55,90% 109,00% 516 18,50%
14 Padova 79. 728. 075 42. 817. 838 122. 545. 913 18,40% 80,50% 739 26,00%
15 Caltanissetta 17. 475. 328 345. 603. 260 363. 078. 588 454,10% 140,30% 5 27,80%
16 Bergamo 169. 295. 988 63. 337. 208 232. 633. 196 67,00% 6,20% 775 21,90%
17 Pesaro Urbino 26. 455. 956 30. 899. 335 57. 355. 291 52,50% 184,10% 224 32,10%
18 Napoli 44. 718. 948 215. 961. 854 260. 680. 802 8,20% 101,30% 467 23,10%
19 Firenze 88. 120. 088 59. 784. 896 147. 904. 984 33,00% 63,60% 483 20,60%
20 Bari 17. 907. 876 125. 230. 489 143. 138. 365 4,90% 596,10% 531 22,50%
21 Reggio nell´Emilia 78. 010. 324 23. 312. 764 101. 323. 088 21,00% 20,10% 490 32,10%
22 Varese 90. 979. 278 37. 828. 117 128. 807. 395 19,10% 17,00% 809 25,20%
23 Genova 63. 270. 224 38. 418. 697 101. 688. 921 37,50% 44,30% 365 24,80%
24 Savona 7. 068. 068 320. 194. 485 327. 262. 553 134,30% 10785,20% 39 20,00%
25 Udine 56. 841. 563 25. 951. 535 82. 793. 098 54,60% 155,40% 307 18,90%
26 Cremona 26. 887. 709 395. 687. 017 422. 574. 726 24,30% 63,80% 157 22,60%
27 Novara 53. 293. 187 31. 844. 656 85. 137. 843 106,10% -79,70% 194 28,40%
28 Ancona 44. 619. 257 37. 321. 024 81. 940. 281 37,40% 60,50% 189 25,50%
29 Venezia 61. 299. 940 284. 355. 982 345. 655. 922 10,50% 10,70% 362 19,80%
30 Piacenza 34. 653. 122 12. 224. 377 46. 877. 499 128,60% 336,30% 139 18,70%
31 Salerno 27. 754. 326 37. 352. 694 65. 107. 020 150,20% 245,10% 83 16,30%
32 Forlì Cesena 25. 367. 111 14. 124. 605 39. 491. 716 56,00% 139,70% 221 25,60%
33 Lucca 23. 563. 116 48. 848. 771 72. 411. 887 16,30% 127,00% 237 23,40%
34 Pisa 28. 695. 023 11. 470. 688 40. 165. 711 116,40% 69,80% 223 25,30%
35 Avellino 19. 711. 059 21. 526. 365 41. 237. 424 158,10% -16,00% 145 31,40%
36 Cuneo 47. 120. 397 58. 497. 360 105. 617. 757 37,70% 120,30% 156 15,10%
37 Mantova 48. 567. 581 92. 720. 906 141. 288. 487 36,60% -22,20% 258 21,60%
38 Chieti 35. 045. 714 23. 436. 038 58. 481. 752 130,00% 117,20% 90 17,30%
39 Parma 45. 193. 046 12. 604. 028 57. 797. 074 39,90% 49,60% 320 23,00%
40 Arezzo 53. 200. 900 14. 569. 142 67. 770. 042 9,00% 52,00% 236 25,40%
41 Como 40. 675. 360 37. 241. 049 77. 916. 409 -12,80% 86,00% 444 22,30%
42 Lecco 30. 132. 351 7. 410. 995 37. 543. 346 65,60% 71,80% 316 24,50%
43 Verona 64. 055. 660 35. 579. 721 99. 635. 381 17,00% 4,20% 460 18,20%
44 Trieste 9. 452. 126 46. 090. 214 55. 542. 340 165,70% 315,80% 43 13,00%
45 Brindisi 10. 722. 068 135. 419. 963 146. 142. 031 58,40% 102,90% 21 19,30%
46 Biella 19. 841. 937 10. 236. 989 30. 078. 926 57,10% 25,40% 157 30,10%
47 Pistoia 16. 739. 659 17. 360. 123 34. 099. 782 18,10% 134,70% 161 23,20%
48 Ragusa 7. 994. 273 4. 551. 961 12. 546. 234 78,00% 348,50% 92 28,30%
49 Massa Carrara 26. 270. 431 4. 645. 162 30. 915. 593 -32,10% 106,10% 206 39,30%
50 Prato 20. 276. 177 21. 231. 311 41. 507. 488 -14,30% 30,50% 317 24,50%
51 Catania 17. 096. 144 14. 156. 370 31. 252. 514 -8,90% 117,60% 197 24,30%
52 Rimini 13. 548. 226 4. 874. 031 18. 422. 257 55,40% 151,20% 131 24,60%
53 Alessandria 27. 944. 535 12. 011. 802 39. 956. 337 -26,10% -23,50% 287 29,30%
54 Ferrara 27. 126. 402 2. 391. 444 29. 517. 846 111,90% 39,60% 108 22,90%
55 Messina 3. 100. 641 165. 002. 576 168. 103. 217 150,80% -1,50% 30 15,50%
56 La Spezia 13. 426. 321 37. 059. 436 50. 485. 757 68,10% -66,70% 42 24,60%
57 Asti 10. 636. 773 9. 704. 338 20. 341. 111 23,70% 1238,70% 68 19,50%
58 Pordenone 38. 127. 691 2. 538. 925 40. 666. 616 49,90% -34,20% 211 19,80%
59 Viterbo 2. 881. 262 12. 775. 418 15. 656. 680 19,30% 1287,20% 35 25,00%
60 Trento 15. 621. 832 18. 462. 856 34. 084. 688 17,90% 191,80% 96 11,70%
61 Macerata 13. 853. 859 7. 386. 898 21. 240. 757 -2,40% 72,20% 142 28,10%
62 Terni 15. 473. 389 3. 463. 112 18. 936. 501 93,30% 247,90% 47 14,90%
63 Taranto 73. 160. 164 10. 618. 822 83. 778. 986 139,10% -67,10% 13 13,10%
64 Teramo 10. 912. 788 17. 044. 029 27. 956. 817 6,80% 151,60% 101 18,90%
mediterraneità province Valore export 2006 Valore import 2006 Valore interscambio con i paesi del Mediterraneo Var. Export 00/06 Var. Import 00/06 Numero di imprese che esportano nel mediterraneo Percentuale di imprese che esportano verso il mediterraneo rispetto al totale delle ditte esportatrici
65 Perugia 13. 899. 113 14. 038. 698 27. 937. 811 22,90% 84,50% 141 17,20%
66 Caserta 9. 675. 636 12. 842. 568 22. 518. 204 11,80% 62,50% 134 23,30%
67 Vercelli 19. 371. 202 5. 827. 619 25. 198. 821 3,10% 47,50% 88 27,20%
68 L´aquila 13. 504. 211 4. 737. 430 18. 241. 641 343,70% 224,40% 19 10,50%
69 Siena 6. 766. 305 6. 861. 696 13. 628. 001 9,90% 1675,90% 89 20,00%
70 Ascoli Piceno 18. 836. 600 11. 647. 361 30. 483. 961 -0,60% 31,10% 211 19,70%
71 Rovigo 11. 181. 455 8. 685. 109 19. 866. 564 79,50% 55,50% 56 18,70%
72 Frosinone 34. 178. 662 9. 558. 981 43. 737. 643 -43,80% 25,80% 44 24,20%
73 Rieti 3. 966. 552 103. 631 4. 070. 183 167,40% 1185,10% 5 23,80%
74 Belluno 19. 103. 555 1. 968. 693 21. 072. 248 13,40% 76,20% 107 20,10%
75 Lodi 7. 399. 303 1. 634. 917 9. 034. 220 21,20% 52,50% 88 30,90%
76 Potenza 32. 255. 548 3. 060. 830 35. 316. 378 1260,90% -58,70% 34 11,60%
77 Isernia 6. 440. 930 8. 133. 299 14. 574. 229 153,70% 717,90% 3 6,50%
78 Livorno 33. 665. 806 6. 367. 245 40. 033. 051 85,30% -77,10% 39 14,80%
79 Verbania 3. 534. 117 557. 982 4. 092. 099 -20,40% 1042,70% 66 25,50%
80 Palermo 7. 365. 095 12. 024. 416 19. 389. 511 -3,90% 48,00% 60 22,60%
81 Lecce 4. 737. 258 12. 288. 481 17. 025. 739 11,10% 122,30% 51 12,70%
82 Latina 13. 279. 906 20. 340. 248 33. 620. 154 -10,40% 29,30% 36 16,60%
83 Benevento 1. 131. 686 1. 551. 178 2. 682. 864 400,40% 207,10% 8 14,30%
84 Enna 382. 733 172. 180 554. 913 170,40% 444,60% 4 18,20%
85 Bolzano - Bozen 8. 246. 505 1. 851. 665 10. 098. 170 114,90% 52,00% 44 4,50%
86 Grosseto 3. 464. 578 2. 422. 566 5. 887. 144 142,10% 75,80% 15 11,70%
87 Vibo Valentia 226. 862 232. 306 459. 168 -89,60% 6672,80% 17 27,90%
88 Crotone 902. 124 49. 192 951. 316 1838,90% 171,30% 4 12,10%
89 Agrigento 296. 527 1. 142. 283 1. 438. 810 -72,90% 79,90% 98 26,10%
90 Pescara 6. 248. 553 3. 996. 230 10. 244. 783 8,80% 6,30% 49 21,20%
91 Reggio di Calabria 1. 339. 177 2. 600. 368 3. 939. 545 0,70% 479,50% 18 17,60%
92 Sondrio 7. 106. 206 1. 749. 133 8. 855. 339 76,90% -17,30% 28 12,10%
93 Foggia 2. 543. 457 5. 709. 361 8. 252. 818 -5,40% 102,00% 27 15,30%
94 Matera 4. 305. 419 112. 551 4. 417. 970 242,80% -34,30% 9 11,10%
95 Campobasso 2. 465. 226 430. 578 2. 895. 804 230,80% -57,80% 15 9,90%
96 Gorizia 4. 574. 549 8. 119. 802 12. 694. 351 -58,30% -6,90% 51 11,10%
97 Imperia 1. 430. 153 1. 542. 997 2. 973. 150 -9,70% 148,10% 23 7,70%
98 Cosenza 427. 809 364. 636 792. 445 198,80% -71,30% 29 8,70%
99 Nuoro 641. 719 715. 320 1. 357. 039 551,50% -38,80% 2 5,00%
100 Catanzaro 252. 219 777. 423 1. 029. 642 -55,40% 257,50% 6 10,20%
101 Sassari 2. 149. 825 10. 647. 391 12. 797. 216 -73,60% -37,40% 20 11,30%
102 Aosta 1. 530. 765 1. 337. 109 2. 867. 874 68,10% -38,30% 6 5,50%
103 Oristano 5. 031. 096 1. 056. 439 6. 087. 535 8,40% -34,30% 2 16,70%
Italia 4. 420. 063. 352* 8. 766. 645. 644* 13. 198. 754. 874 245,50% 218,60% 20. 407 25,20%
* Escluse nuove province Import, export e interscambio dei Paesi europei verso il Mediterraneo, Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2005
Import Export Tot Interscambio Peso su tot Ue
Italy 25. 964. 848. 592 18. 359. 516. 376 44. 324. 364. 968 20%
Austria 1. 521. 747. 176 1. 586. 102. 849 3. 107. 850. 025 1%
Belgium 7. 135. 462. 120 8. 266. 196. 137 15. 401. 658. 257 7%
Cyprus 473. 001. 676 53. 421. 109 526. 422. 785 0%
Czech Republic 521. 065. 052 936. 549. 912 1. 457. 614. 964 1%
Germany 16. 992. 261. 996 22. 657. 344. 465 39. 649. 606  
   
   
PER LE IMPRESE CHE INVESTONO NEL MEDITERRANEO: C’È IL FONDO EUROMED  
 
 Milano, 19 settembre 2006 - 120 le imprese contattate, 35 gli incontri individuali, tra cui 12 aziende visitate, 18 i business plan ricevuti, il primo investimento in negoziazione e 3 investimenti potenziali in corso di approfondimento. Sono questi i primi numeri dell’attività del Fondo Euromed, ideato dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con Finlombarda Sgr. Per una media di investimento di 3 milioni di euro e progetti indirizzati soprattutto a Marocco, Tunisia, Egitto e nei settori della plastica, dell’alimentare e del meccanico-elettronico. Ma tra le aziende interessate c’è anche una pasticceria, un’impresa che si occupa di vino, una di tessile, una di radiatori, un’altra di telecomandi. E del Fondo Euromed e dell’evoluzione della collaborazione tra sistema bancario mediterraneo e mondo imprenditoriale si è parlato durante la quarta conferenza del Laboratorio Euro-mediterraneo, organizzata dalla Camera di commercio di Milano e che vede per due giorni Milano capitale del Mediterraneo. Tra i partecipanti: Emma Bonino, ministro delle Politiche Comunitarie e del Commercio Internazionale, Ugo Intini, vice ministro Affari Esteri, Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, Bruno Ermolli, presidente Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, Abdelhamid Temmar, ministro delle Partecipazioni e della Promozione degli Investimenti, Algeria, Ali Coskun, ministro dell’Industria e del Commercio della Turchia, Marco Tronchetti Provera, presidente Telecom Italia S. P. A. , Alessandro Profumo, amministratore delegato Unicredit, Enrico Salza, presidente Sanpaolo Imi, Naguib Sawiris, Ceo Orascom, Egitto, Khalid Oudghiri, presidente Attijariwafa Bank, Marocco. Che cos’è il Fondo Euromed. Si tratta di un fondo mobiliare chiuso, che si caratterizza per il fatto di investire prevalentemente in azioni di joint ventures tra società europee, principalmente italiane, e società appartenenti all’area del Mediterraneo. Obiettivo del Fondo è agevolare il consolidamento dei rapporti commerciali tra l’Italia e i Paesi del Mediterraneo, favorendo l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, l’integrazione commerciale e lo scambio di know how. È quindi il primo Fondo italiano dotato di una corporate governance realmente euromediterranea. Il Fondo è ideato e promosso dalla Camera di commercio di Milano attraverso Promos la sua azienda speciale per le attività internazionali, sottoscritto dalla Regione Lombardia e da primari istituti bancari nazionali ed è gestito da Finlombarda Sgr. Ha una dimensione obiettivo di 60 milioni di euro, ma è già operativo avendo raggiunto il first closing a 35 milioni di euro. Si offre la possibilità di un suo utilizzo in modo semplice e immediato in tutti i principali Paesi mediterranei con priorità per Marocco, Tunisia, Egitto, Algeria. Il Fondo investe in società prevalentemente non quotate e di nuova costituzione, formate da soggetti misti, italiani e mediterranei. Non si tratta di una semplice agevolazione finanziaria ma di uno strumento flessibile che si avvale della collaborazione di società specializzate in private equity ubicate nelle aree di interesse, per offrire il migliore servizio di assistenza alle imprese italiane investitrici e garantire la massima redditività. I numeri del Fondo. A giugno 2006, sono 120 le imprese contattate, 35 gli incontri individuali con imprese realizzati (tra cui 12 imprese visitate). I contatti intrapresi hanno quindi portato come risultati per il Fondo Euromed: 18 Business Plan ricevuti. Un investimento in fase di negoziazione e 3 investimenti potenziali in corso di approfondimento. . .  
   
   
163MILA IMMIGRATI AL LAVORO NELLE IMPRESE ITALIANE NEL 2006 PER ADDETTI ALLE PULIZIE, BADANTI, INFERMIERI E MURATORI LE MAGGIORI OPPORTUNITÀ  
 
Roma, 20 settembre 2006 – Un posto di lavoro su quattro nel 2006 sarà destinato a lavoratori immigrati. Le 100mila imprese intervistate nell’ambito dell’Indagine Excelsior, il Sistema informativo realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Welfare, prevedono infatti di assumere quest’anno un massimo di 163mila cittadini stranieri, circa 20mila in meno di quelli preventivati lo scorso anno, tornando così al livello del 2002. Sul totale delle assunzioni, la quota alla quale potranno accedere i lavoratori immigrati già presenti in Italia o nuovi arrivati si assottiglia di 5 punti percentuali rispetto al 2005 (23,3% a fronte del 28,2% dell’anno scorso), confermando il trend di discesa in atto dopo il picco raggiunto nel 2003, quando un terzo delle assunzioni programmate riguardava manodopera immigrata. Questa dinamica potrebbe essere indicativa di una maggior cautela e di un maggior realismo nella valutazione effettuata dalle imprese delle opportunità offerte dal lavoro immigrato. I valori del 2006, comunque, confermano il carattere strutturale della domanda di lavoratori immigrati e indicano una propensione ad assumere lavoratori stranieri ben superiore alla stessa incidenza percentuale della manodopera immigrata sulla popolazione in età lavorativa (pari al 6,1%). Due le novità che emergono dalla lettura delle previsioni del 2006. Intanto la richiesta più accentuata delle imprese, rispetto allo scorso anno, di immigrati ai quali affidare i lavori meno qualificati: rispetto al 2005, l’incidenza delle assunzioni di stranieri è rimasta pressoché invariata solo per quanto riguarda il personale non qualificato (oltre 50mila assunzioni previste contro le 47mila del 2005), mentre si è significativamente ridotta in quasi tutti gli altri gruppi professionali. In secondo luogo, la progressiva “etnicizzazione” di alcune professioni: per oltre il 60% delle assunzioni totali di assistenti socio-sanitari a domicilio (770), di infermieri professionali (2. 700) e di addetti alle pulizie (26mila), le imprese sono a “caccia” di manodopera extracomunitaria, così come lo sono per quote significative di assunzioni programmate per alcune professioni del comparto edile, dell’industria meccanica e della gomma. Assunzioni previste dalle imprese di personale proveniente da paesi extracomunitari
Totale assunzioni extracomunitari*
2001 2002 2003 2004 2005 2006
N. Massimo (v. A. ) di assunzioni di immigrati 149. 470 163. 790 223. 940 195. 010 182. 890 162. 320
% su tot. Assunzioni 20,9 23,9 33,3 28,9 28,2 23,3
2006 2005 2004
Val. Ass. % su tot. Val. Ass. % su tot. Val. Ass. % su tot.
Industria 60. 950 22,3 70. 630 27,2 85. 833 30,6
Servizi 101. 370 24,0 112. 260 28,9 109. 176 27,8
1-9 dipendenti 52. 460 17,4 61. 750 23,5 74. 977 25,1
10-49 dipendenti 30. 610 23,4 34. 260 27,6 39. 020 28,8
50-249 dipendenti 27. 350 28,5 32. 160 32,4 30. 331 35,1
250 dipendenti e oltre 51. 900 30,9 54. 730 33,9 50. 681 33
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Meno opportunità per chi ha studiato Modeste le opportunità per i cittadini stranieri di accedere alle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione: solo 1. 800 contro le oltre 2. 700 dell’anno scorso. Tra queste spiccano i programmatori informatici, che non raggiungono le 500 unità nel 2006 contro le 900 del 2005. Tra le professioni tecniche (complessivamente in decremento di quasi 4mila unità), si mantiene alta la domanda di infermieri professionali (2. 700 anche quest’anno), mentre di riduce sensibilmente quella dei Tecnici dell’amministrazione e della contabilità (560 richieste a fronte delle 1. 800 del 2005). Tra le professioni esecutive dell’amministrazione e gestione, ridottesi di 2mila unità, al primo posto quest’anno si incontrano gli addetti alla reception, alle informazioni e ai call center (1. 140 nel 2006, comunque in contrazione rispetto ai 1. 400 del 2005), seguiti dagli impiegati addetti alla gestione del magazzino (1. 000 contro gli oltre 2mila del 2005). Resta consistente la richiesta di professioni relative alle vendite e ai servizi delle famiglie, sebbene in calo di oltre 4mila unità rispetto allo scorso anno. Tra queste professioni, le maggiori opportunità sono destinate a camerieri e baristi (quasi 16mila), commessi e cassieri (quasi 10mila), assistenti socio-sanitari presso le istituzioni (6. 700). Rispetto al 2005, agli operai specializzati verranno offerti 7mila posti di lavoro in meno (erano oltre 41mila lo scorso anno a fronte dei 34mila del 2006), primi fra tutti i muratori la cui elevata richiesta (di quasi 8mila unità), insieme a quella di altre figure di operai legati al mondo dell’edilizia e delle costruzioni, sembra rientrare tra quei fenomeni di progressiva etnicizzazione delle professioni di cui si è detto. I conduttori di impianti passano invece da 27mila richieste del 2005 alle oltre 24mila del 2006. Le 3mila assunzioni previste in più per il personale non qualificato, infine, sono quasi interamente dovute alla maggior richiesta di addetti alle pulizie: dovrebbero essere oltre 26mila nel 2006, contro i 23mila del 2005. Le professioni più richieste di lavoratori extracomunitari nel 2006 e nel 2005 per grandi gruppi professionali
Totale Totale assunzioni 2006 (v. A. ) % assuzioni su totale Totale assunzioni 2005 (v. A. ) % assuzioni su totale
Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 1. 850 1,1 2. 760 1,5
Professioni tecniche 6. 710 4,1 10. 350 5,7
Professioni esecutive relative all´amministrazione e gestione 4. 940 3,0 7. 220 3,9
Professioni relative alle vendite e ai servizi per le famiglie 39. 110 24,1 43. 530 23,8
Operai specializzati 34. 390 21,2 41. 580 22,7
Conduttori di impianti, operatori di macchinari fissi e mobili, operai di montaggio industriale 24. 650 15,2 27. 240 14,9
Personale non qualificato 50. 620 31,2 47. 270 25,8
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Le professioni più richieste di lavoratori extracomunitari nel 2006
Totale di cui (% sul totale)
assunzioni in imprese senza di difficile
2006 con meno esperienza reperi-
(v. A. )* di 50 dip. specifica mento
Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione 1. 850 61,3 36,6 3,2
di cui:
Programmatori informatici 480 58,9 21,4 0,0
Attori e registi cinematografici, teatrali e affini 250 91,2 76,0 0,0
Professioni tecniche 6. 710 40,5 53,1 6,6
di cui:
Infermieri professionali 2. 700 11,0 85,7 0,8
Agenti di vendita, rappresentanti di commercio e venditori tecnici 670 59,2 24,8 25,9
Tecnici dell´amministrazione, della contabilità e affini 560 79,9 11,9 13,4
Professioni esecutive relative all´amministrazione e gestione 4. 940 55,5 20,6 16,5
di cui:
Addetti alla reception, alle informazioni e al call center 1. 140 41,0 27,7 7,3
Impiegati addetti alla gestione del magazzino 1. 000 48,4 18,3 6,9
Addetti alla segreteria 850 92,4 11,7 11,4
Operatori di sportello 790 1,4 17,8 19,4
Professioni relative alle vendite e ai servizi per le famiglie 39. 110 47,5 32,4 7,8
di cui:
Camerieri, baristi, operatori di mensa e assimilati 15. 880 60,7 28,1 7,8
Addetti alle vendite, commessi e cassieri di negozio 9. 960 32,8 17,6 9,8
Assistenti socio-sanitari presso istituzioni 6. 700 12,1 47,8 1,4
Cuochi e affini 3. 230 80,7 51,9 11,4
Parrucchieri, barbieri, estetiste e affini 1. 980 100,0 60,0 11,2
Operai specializzati (2) 34. 390 78,4 50,3 8,0
di cui:
Addetti all´edilizia: muratori 7. 800 90,2 50,9 11,6
Carpentieri in metallo 2. 480 76,8 40,1 3,5
Installatori di tubazioni e idraulici 2. 200 96,1 57,5 4,5
Saldatori e tagliatori 1. 900 62,0 60,6 7,8
Addetti alla costruzione e riparazione utensili e prodotti metallici 1. 650 66,0 50,9 4,2
Meccanici e riparatori di macchinari agricoli o industriali 1. 650 71,2 52,3 9,3
Falegnami, ebanisti e costruttori mobili e altri articoli in legno 1. 580 91,8 71,9 6,5
Conduttori di impianti, operatori di macchinari fissi e mobili, 24. 650 56,0 33,5 4,3
operai di montaggio industriale
di cui:
Conducenti di autocarri pesanti e camion 5. 980 75,0 27,3 2,3
Addetti alle macchine utensili: metalli 2. 580 24,8 32,1 1,6
Assemblatori di macchinari meccanici 2. 160 23,9 35,6 3,0
Addetti alle linee, macchine e assemblatori (nac) 1. 970 60,3 18,2 5,7
Addetti alle macchine per la lavorazione di prodotti in plastica 1. 410 40,2 32,4 4,7
Conduttori di macchine per movimento terra e affini 1. 390 86,4 67,4 6,6
Personale non qualificato 50. 620 33,8 24,4 6,9
di cui:
Addetti alle pulizie 26. 270 19,2 23,2 3,5
Addetti al carico / scarico delle merci 11. 320 28,1 25,1 6,8
Manovali nel settore delle costruzioni edili 4. 890 85,5 31,3 16,4
Manovali industriali e addetti all´assemblaggio elementare 1. 800 54,2 30,2 9,0
Addetti alle pulizie negli alberghi ed altri esercizi 1. 510 92,3 27,2 24,3
Netturbini 1. 410 3,7 7,9 0,9
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior La mappa del lavoro immigrato Il Nord-est si conferma anche quest’anno l’area in cui si registra la maggiore incidenza, sul totale delle assunzioni, mentre il Nord-ovest è quella con la maggior capacità di assorbimento in valori assoluti. Milano, Roma e Torino le province che guidano la classifica delle assunzioni di immigrati previste in valore assoluto; Trento, Piacenza e Gorizia primeggiano invece per le opportunità offerte ai cittadini stranieri in rapporto al totale delle assunzioni. Assunzioni previste dalle imprese per il 2006 di personale extracomunitario stabile, per ripartizione geografica e regione
N. Massimo extracomunitari da assumere Totale delle assunzioni previste % assunzioni extraUe sul totale assunzioni
Trentino Alto Adige 6. 660 22. 470 29,6
Piemonte 14. 570 50. 470 28,9
Friuli Venezia Giulia 4. 590 16. 380 28,0
Veneto 17. 800 64. 900 27,4
Emilia Romagna 18. 310 68. 080 26,9
Umbria 2. 840 10. 580 26,8
Valle D´aosta 640 2. 420 26,4
Marche 4. 870 18. 560 26,2
Lombardia 30. 500 122. 780 24,8
Liguria 4. 840 19. 750 24,5
Molise 930 3. 870 24,0
Toscana 10. 820 45. 590 23,7
Abruzzo 3. 970 16. 920 23,5
Lazio 15. 010 64. 170 23,4
Basilicata 1. 020 6. 010 17,0
Calabria 2. 810 16. 820 16,7
Campania 8. 700 53. 470 16,3
Puglia 5. 510 36. 890 14,9
Sicilia 5. 240 36. 010 14,6
Sardegna 2. 700 19. 630 13,8
Nord Ovest 50. 550 195. 410 25,9
Nord Est 47. 360 171. 820 27,6
Centro 33. 530 138. 910 24,1
Sud E Isole 30. 870 189. 630 16,3
Totale Italia 162. 320 695. 770 23,3
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior Graduatoria delle assunzioni previste dalle imprese per il 2006 di personale extracomunitario stabile, per provincia
Le prime 10 province per tassi su tot. Assunzioni Numero massimo extracomunitari da assumere % assunzioni extraUe sul totale Le prime 10 province per n. Assunzioni Numero massimo extracomunitari da assumere % assunzioni extraUe sul totale
Trento 3. 900 34,6 Milano 13. 590 23,4
Piacenza 1. 170 33,5 Roma 12. 300 25,1
Gorizia 550 32,7 Torino 8. 000 30,5
Verona 3. 640 32,0 Bologna 4. 970 29,2
Mantova 1. 590 31,7 Napoli 4. 350 16,2
Reggio Emilia 2. 320 31,2 Bergamo 4. 030 30,7
Biella 840 31,0 Trento 3. 900 34,6
Arezzo 1. 010 30,9 Brescia 3. 880 26,4
Bergamo 4. 030 30,7 Firenze 3. 870 24,5
Pesaro-urbino 1. 560 30,6 Venezia 3. 760 27,5
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior . .
 
   
   
PIEMONTE: PROGETTI DI FORMAZIONE PER CITTADINI EXTRACOMUNITARI UN BANDO PUBBLICO NE DEFINIRA´ I TERMINI DI PRESENTAZIONE NEI PAESI D´ORIGINE  
 
Torino, 20 settembre 2006 - La Giunta Regionale, con la deliberazione 51/3792 dello scorso 11 settembre, ha deciso di aderire all’iniziativa del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, ora Ministero della Solidarietà Sociale, di realizzare interventi di formazione e istruzione rivolti a cittadini extracomunitari che aspirano a fare ingresso in Italia per motivi di lavoro. Sono stati infatti approvati i criteri per la definizione di un Bando pubblico per la presentazione di progetti di formazione da realizzare nei rispettivi paesi d’origine dei cittadini interessati. Saranno finanziabili le azioni formative finalizzate all’inserimento lavorativo mirato nei settori produttivi italiani le cui imprese operano sia in ambito nazionale sia nei paesi d’origine dei cittadini extracomunitari cui sono destinati gli interventi, in particolare in Albania, Bosnia-erzegovina, Brasile, Marocco, Romania, Senegal e Tunisia. “I corsi - ha precisato l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale Gianna Pentenero - prevedranno almeno un modulo di formazione obbligatoria (nozioni di lingua, legislazione e cultura italiana), a cui potranno aggiungersi uno o più moduli di formazione tecnica strumentale e un periodo di stage presso imprese o operatori localizzati nel paese d’origine dell’allievo oppure localizzati in Piemonte”. Diversi sono i settori di intervento individuati secondo le esigenze espresse dal mercato del lavoro regionale: assistenza e cura domiciliare, ristorazione, produzione industriale nel settore metalmeccanico, edilizia e costruzioni, agricoltura e zootecnica, trasporti, creazione d’impresa e turismo. “Abbiamo ritenuto importante e necessario aderire all’iniziativa ministeriale - continua l’assessore Pentenero - non solo per intervenire in modo più efficace nella realizzazione di interventi mirati alla migliore gestione dei flussi migratori sul nostro territorio, ma anche per garantire un miglior inserimento socio-lavorativo di manodopera qualificata rispondente al fabbisogno del mercato del lavoro piemontese, nell’ottica della cooperazione internazionale”. .  
   
   
L’ARIA DI MARE FA BENE AI MILANESI MILANO E GENOVA INSIEME PER IMPRESE SUPERANO SVIZZERA, SVEZIA E AUSTRIA  
 
 Milano, 20 settembre 2006 - Milano è vicina alla Liguria, non solo dal punto di vista territoriale ma anche economico, culturale e sociale. La Liguria è la prima regione per acquistare una seconda casa (44,4%). Più della Lombardia (35,2%). In cerca di mare: lo sceglie il 52,8% di chi acquista e il 42,6% di chi affitta. Il mito della seconda casa milanese? Le Cinque Terre (13%) e il golfo di Portofino (7,4%). È quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio su 108 agenzie immobiliari. Ma poi c’è la parte economica che ora unisce Milano a Genova. Lo scambio esiste già: sono 353 le unità produttive genovesi che hanno aperto sede a Milano e danno lavoro a 12 mila persone e 737 quelle milanesi con sede a Genova che creano 13 mila posti. Le reciproche attenzioni proseguono con i genovesi che scelgono di aprire le loro imprese a Milano: sono 511 titolari nativi di Genova che operano a Milano, contro 525 milanesi che aprono imprese a Genova. Per quanto riguarda le cariche societarie, 791 amministratori di impresa milanesi operano nella provincia ligure, insieme a 404 soci e 463 altre cariche. Gli amministratori genovesi che lavorano a Milano sono 2. 953, 447 i soci, 2. 215 le altre cariche. Milano e Genova insieme. Circa 330 mila le imprese attive a Milano, quasi 70 mila a Genova su 5 milioni in Italia. Contano ancora di più per l’occupazione: danno lavoro a oltre un milione e mezzo di addetti Milano, 248 mila Genova. Per numero di imprese nella classifica europea Milano e Genova (con 400 mila imprese) superano Paesi come Svizzera (320 mila), Svezia (270 mila) e Austria (225 mila). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano a partire dai dati del registro delle imprese al 2005 e al 1999 per le delocalizzazioni. Premio Giornalistico Internazionale Santa Margherita Ligure per l’Economia. Prima Edizione: 24 settembre 2006 – ore 17. 30 – Villa Durazzo – Santa Margherita Ligure. Un riconoscimento ai meriti del giornalismo economico suddiviso in tre sezioni: Premio alla Carriera, Premio al miglior Giornalista, Premio al miglior Saggista. “Un premio, quello che presentiamo oggi che si inserisce nel processo di collaborazione già avviato tra l’area milanese e quella genovese: come Camera di commercio di Milano insieme a Torino e Genova abbiamo intrapreso un cammino di collaborazione, nel quale i veri protagonisti sono le istituzioni e le imprese – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano -. Oggi vediamo un’ulteriore conferma della vicinanza e dell’affinità che legano la provincia di Genova a Milano”.
A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca,piscicoltura e servizi connessi C Estrazione di minerali D Attivita´ manifatturiere E Prod. E distrib. Energ. Elettr. ,gas e acqua F Costruzioni G Comm. Ingr. E dett. -rip. Beni pers. E per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. J Intermediaz. Monetaria e finanziaria K Attiv. Immob. ,noleggio,informat. ,ricerca L Pubbl. Amm. E difesa;assic. Sociale obbligatoria M Istruzione N Sanita´ e altri servizi sociali O Altri servizi pubblici,sociali e personali P Serv. Domestici presso famiglie e conv. X Imprese non classificate Totale
Genova 2. 896 134 57 7. 537 42 11. 040 22. 936 4. 467 4. 464 1. 797 8. 856 0 221 353 3. 244 0 428 68. 472
Genova: peso di ogni settore su totale imprese 4,2% 0,2% 0,1% 11,0% 0,1% 16,1% 33,5% 6,5% 6,5% 2,6% 12,9% 0,0% 0,3% 0,5% 4,7% 0,0% 0,6% 100,0%
Milano 5. 655 23 117 49. 566 265 43. 289 88. 253 13. 596 18. 794 9. 120 78. 426 27 1. 311 1. 809 15. 496 1 5. 356 331. 104
Milano: peso di ogni settore su totale imprese 1,7% 0,0% 0,0% 15,0% 0,1% 13,1% 26,7% 4,1% 5,7% 2,8% 23,7% 0,0% 0,4% 0,5% 4,7% 0,0% 1,6% 100,0%
Italia 954. 574 11. 409 4. 270 638. 984 2. 945 698. 568 1. 409. 612 247. 603 193. 995 97. 353 501. 157 98 16. 815 21. 292 220. 854 11 34. 023 5. 053. 563
Italia: peso di ogni settore su totale imprese 18,9% 0,2% 0,1% 12,6% 0,1% 13,8% 27,9% 4,9% 3,8% 1,9% 9,9% 0,0% 0,3% 0,4% 4,4% 0,0% 0,7% 100,0%
Differenza peso settori tra Milano e Genova -2,5% -0,2% 0,0% 4,0% 0,0% -3,0% -6,8% -2,4% -0,8% 0,1% 10,8% 0,0% 0,1% 0,0% -0,1% 0,0% 1,0% 0,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, primo trimestre 2005 .
 
   
   
VENDITE FLASH III BIMESTRE 2006 PRIMAVERA DA RECORD NEGLI IPER E SUPERMERCATI: +3,4% IL GIRO D’AFFARI, GRAZIE ALLE VENDITE DEI NEGOZI NUOVI  
 
 Roma, 20 settembre 2006 – Italiani più disponibili a spendere nel negozio nuovo. Sembrerebbe questo l’atteggiamento adottato dai nostri connazionali alla guida dei carrelli della spesa di iper e supermercati tra maggio e giugno scorsi. Infatti, la crescita del fatturato della Grande distribuzione organizzata nel Iii bimestre 2006 (+3,4%) - la più alta da oltre due anni - è spiegata dall’aumento delle vendite degli esercizi di nuova apertura (i cui volumi crescono tra maggio e giugno del +4,6% rispetto allo scorso anno), capaci di “calamitare” l’attenzione dei consumatori, mentre gli iper e supermercati preesistenti vedono diminuire le vendite del 3,2%. Il tutto in una fase di innalzamento dei prezzi (+2%), a dimostrazione di una ripresa sensibile dei consumi e dell’uscita della Gdo da una fase in cui, per ottenere vendite più consistenti, sembrava indispensabile contenere i prezzi e ricorrere alle promozioni. Questo fenomeno, analizzato in “Vendite flash”, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del giro d’affari dei supermercati ed ipermercati di tutta Italia[1] (la newsletter è disponibile sul sito www. Unioncamere. It), dipende, tuttavia, quasi esclusivamente dalle performance nelle regioni centro-meridionali, che registrano aumenti dei volumi e del fatturato superiori alla media nazionale. Il costo della spesa per reparto Continua il percorso di crescita del costo della spesa nei reparti del Largo Consumo Confezionato della Gdo. Il quadro definito per il I semestre dell’anno vede questo indicatore aumentare in tutti i reparti, ad eccezione del freddo. Tale scenario si ripropone anche per quanto riguarda il Iii bimestre dell’anno. Nel complesso i prodotti alimentari hanno visto l’indice del costo della spesa crescere oltre i due punti percentuali su base tendenziale. Questo dato è la sintesi di due tendenze contrapposte. Gli incrementi più evidenti si riscontrano nei prodotti alimentari confezionati e negli articoli per la cura degli animali (rispettivamente pari al +3. 3% e al +3. 1% rispetto ai dodici mesi precedenti). Aumenti meno sostenuti, ma pur sempre di una certa intensità se confrontati con le dinamiche dell’indice del costo della spesa dello scorso anno, contraddistinguono i prezzi dei prodotti freschi e delle bevande (rispettivamente +2. 0% e +1. 5% anno su anno). Chiude il quadro dei prodotti alimentari il reparto del freddo, i cui prezzi si portano sostanzialmente sui medesimi livelli del Iii bimestre 2005. Il segmento non alimentare del Largo Consumo Confezionato vede, ancora una volta, un differente sviluppo dei due reparti. L’indice del costo della spesa che riguarda i prodotti per la cura della casa continua ad aumentare ad un ritmo tendenziale superiore ai due punti e mezzo percentuali. Al contrario gli articoli per la cura della persona sperimentano una variazione dell’indice del costo della spesa pari allo 0. 5% negli ultimi dodici mesi. Gli andamenti a livello regionale: Umbria, Calabria e Campania prime in classifica Il miglior risultato viene fatto registrare dalla’Umbria, che gode di un incremento complessivo del fatturato superiore al 7%, sintesi di una performance decisamente positiva per l’aggregato del Lcc (+8. 3% anno su anno) e di un tasso di crescita riferito ai reparti tessile e abbigliamento, bazar ed elettrodomestici pari al 3. 4% su base tendenziale. Fra le regioni del Centro, spicca anche il Lazio, che sperimenta un tasso di crescita vicino al 5% in ciascuno degli aggregati merceologici considerati. Segue la Toscana in cui la variazione delle vendite (+3. 4% anno su anno) è trainata in special modo dall’aggregato Lcc, mentre le altre merceologie non alimentari recuperano rispetto alla complessiva contrazione del I semestre. Nelle Marche, la crescita complessiva del fatturato (+2. 4%), sostenuta dal largo consumo, è interessata anche da un recupero nelle vendite dei reparti tessile e abbigliamento, bazar ed elettrodomestici, pari all’1. 2% su base tendenziale. Dopo l’Umbria, le regioni che crescono di più sono Calabria e Campania, con un tasso del 6. 9% anno su anno. In entrambi i casi, il risultato è sostenuto da esiti molto buoni per l’aggregato Lcc e da ampi tassi di sviluppo delle vendite degli altri prodotti non alimentari, probabilmente dovuti al recupero di un precedente ritardo. Completano il quadro dell’area meridionale la Puglia, il cui risultato (+3. 9%) è trainato quasi esclusivamente dal Lcc, la Sicilia, dove entrambi gli aggregati merceologici sperimentano buoni tassi di sviluppo (rispettivamente +3% per il Lcc e 4. 5% per l’altro non alimentare), e la Sardegna, per la quale la crescita, che rappresenta comunque un notevole passo avanti rispetto alle contrazioni realizzate nel I semestre, appare ben più modesta. Le regioni settentrionali sono caratterizzate da toni più moderati. Nel Nord-est spicca l’Emilia-romagna dove il giro d’affari cresce del 4. 4% su base tendenziale, spinto da entrambi gli aggregati merceologici considerati. In Trentino Alto Adige e Veneto, il fatturato è sostenuto dal Lcc, che cresce rispettivamente dell’1. 6% e del 2. 6% anno su anno, mentre le rimanenti merceologie riescono a limitare le flessioni di inizio anno. L’area nord-occidentale realizza miglioramenti in tutte le regioni. Fra queste spicca la Liguria, il cui risultato complessivo (+3. 5%) sintetizza una crescita tendenziale del 3. 7% delle vendite del Lcc e vicina al 3% per quanto riguarda le altre merceologie non alimentari. In Lombardia la crescita del giro d’affari (+1. 7% anno su anno) è in buona misura influenzata dalle vendite dei reparti tessile e abbigliamento, bazar ed elettrodomestici (+2. 4%), che crescono più del Lcc. Al contrario, il Piemonte deve il proprio risultato positivo, pari al 2. 2% su base tendenziale, alla spinta delle vendite dell’aggregato Lcc, in quanto le altre merceologie non alimentari riportano una nuova contrazione. .  
   
   
IN ALTO ADIGE QUASI RAGGIUNTO L´OBIETTIVO EUROPEO PER L´OCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
Bolzano, 20 settembre 2006 - L´obiettivo che l´Unione Europea si era posta a Lisbona, ovvero di raggiungere una quota occupazionale per le donne del 60 per cento entro il 2010, il provincia di Bolzano è già stato quasi raggiunto con una percentuale del 59 per cento di donne occupate registrata nel 2005. Lo si evince dal notiziario dell´Osservatorio del mercato del lavoro "Mercato del lavoro news". La crescita occupazionale complessiva attuale a livello provinciale, come del resto anche a livello nazionale, può essere ricondotta alla sempre maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro. In provincia di Bolzano l´occupazione femminile nel periodo compreso fra il 1998 ed il 2005 è aumentata costantemente passando da una percentuale del 55 per cento nel 1998 a quella del 59 per cento nel 2005. In tal modo la provincia di Bolzano ha già quasi raggiunto la quota del 60 per cento per l´occupazione femminile che l´Unione Europea a Lisbona si era posta quale obiettivo da raggiungere entro il 2010. Come sottolinea soddisfatta l´assessore provinciale al lavoro, Luis Gnecchi, a questo trend hanno contribuito sicuramente gli incentivi pubblici ed aziendali, quali servizi di assistenza ai bambini, orari di lavoro flessibili ed il part time, nei quali si è investito molto negli ultimi anni e che hanno reso possibile l´aumento del numero di donne che, dopo un´interruzione lavorativa per motivi familiari, sono rientrate nel mondo del lavoro, ovvero hanno ridotto la durata di queste interruzioni. Nonostante i dati incoraggianti resta ancora molto da fare. Lo conferma il fatto che ogni anno in media 600 giovani madri si dimettano dal loro posto di lavoro entro il primo anno di vita del loro bambino per difficoltà a conciliare il lavoro con le esigenze familiari. Essendo al giorno d´oggi per molte famiglie una necessità quella di lavorare in due al di fuori dell´ambito familiare, come sottolinea l´ass. Gnecchi, è quindi importante ampliare l´offerta di servizi pubblici per far fronte in modo adeguato alla crescente richiesta di conciliare professione e famiglia. .  
   
   
DISPONIBILE GRATUITAMENTE LO STUDIO SUGLI ASILI AZIENDALI FINANZIATO DAL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Bolzano, 20 settembre 2006 - È stato pubblicato lo studio sugli asili aziendali in provincia di Bolzano effettuato dall’Istituto di ricerche sociali “apollis” di Bolzano con il finanziamento del Fondo Sociale Europeo. Nello studio sono state analizzate le condizioni in cui operano in provincia di Bolzano gli asili gestiti da cooperative e le strutture create a livello aziendale. Grazie all’analisi compiuta dall’Istituto di ricerche sociali “apollis” e dal “Kulturforum”, sostenuti dal finanziamento del Fondo Sociale Europeo, sono stati approfonditi i vari aspetti che caratterizzano il servizio sinora offerto a livello provinciale dalle varie strutture sorte negli ultimi anni come ad esempio le cooperative “Tagesmütter”, “Casa Bimbo” e quelle nate a livello aziendale nel capoluogo ed in vari centri della provincia. L’ente pubblico ha ritenuto importante effettuare questo studio anche allo scopo di meglio definire la propria politica in materia di parità tra uomo e donna ed armonizzazione delle esigenze del mondo del lavoro con quelle della gestione famigliare. Lo studio ha evidenziato alcuni aspetti che potrebbero rendere maggiormente interessanti per le famiglie gli asili gestiti a livello aziendale. I risultati dello studio sono stati raccolti su di un Cd-rom che può essere richiesto direttamente all’Istituto di ricerche sociali “apollis” inviando una E-mail all’indirizzo: elena. Vanzo@apollis. It, Tel. 0471 970115.  
   
   
EPIC 2006: THROUGH THE BARRICADES OLTREPASSARE LE BARRIERE DEL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO "SE NE PARLERÀ ALL´VIII EDIZIONE DI EPIC IL 28 E IL 29 SETTEMBRE A ROMA".  
 
 Milano, 20 settembre 2006 - Stanno per accendersi i riflettori sull’ottava edizione di Epic, la Conferenza Italiana dedicata al settore immobiliare e alle sue relazioni con il sistema della finanza, che il 28 e 29 Settembre radunerà a Roma presso il Westin Excelsior Hotel i massimi esponenti del real estate italiano ed internazionale. Quest’ anno più che mai, Epic sarà laboratorio di idee e luogo di confronto, in cui discutere senza intenzioni campanilistiche i punti di forza e di debolezza del mercato italiano e tracciare le tendenze del futuro, grazie agli interventi dei protagonisti del settore. Dopo i saluti di benvenuto di Claudio Pancheri, Chairman della Conferenza, e Vincenzo Puro, neo-presidente di Risorse - Rpr Spa, sarà Maurizio Beretta, Direttore Generale di Confindustria, ad aprire il 28 i lavori della Conferenza. Nel primo incontro “Stato dell’arte e scenari futuri del mercato immobiliare”, i rappresentanti dei principali istituti di ricerca nazionali ed internazionali analizzeranno la situazione del mercato italiano ed europeo, portando alla luce le motivazioni che spingono i players italiani e stranieri ad investire nel nostro Paese. In anteprima Laurent Ternisien, Amministratore Delegato Ipd, presenterà il Primo indice globale - nato sul modello dell’indice paneuropeo - per misurare le performance del settore Real Estate in un mercato maturo. Al panel parteciperanno Gerardo Solaro Del Borgo, Amministratore Delegato Cordea Savills Sgr, Andrea Ciaramella, Chairman Rics, Federico Gronda, di Itch Ratings London e Joe Valente, Direttore di Dtz. Nel pomeriggio seguiranno due Forum paralleli: “Varcare il confine” analizzerà le case histories di gruppi italiani che hanno avuto successo all’estero, le peculiarità del modello Made in Italy e il ruolo delle agenzie internazionali. “Investire in Italia, è ancora Primavera?” avrà invece come protagonisti proprio quegli investitori che non credono nelle potenzialità del nostro Paese: un’ottima occasione quindi per riflettere sui punti di debolezza del mercato italiano. Di assoluto prestigio i personaggi che animeranno la discussione: tra i relatori del primo panel Massimo Caputi, Amministratore Delegato Fimit, Massimo D’aiuto, Amministratore Delegato Simest, Carlo Oppici, Direttore Generale Valdadige Costruzioni, Valter Mainetti, A. D. Di Sorgente Sgr e Massimo Roj, Managing Partner di Progetto Cmr, moderati da Riccardo Delli Santi, Partner dello Studio Delli Santi e membro di Uli Rome. Andreas Schiller, Publisher di Immobilien Manager, modererà invece la discussione del secondo gruppo di relatori tra i quali Luciano Manfredi, Vicedirettore Generale di Generali Properties, Tommaso Di Tanno dello Studio Legale Tributario Di Tanno e Associati, Alessandro Bronda, Head of European Research Aberdeen Property Investors, Enrico Cantarelli, della Royal Bank Of Scotland, Mauro Mancini, A. D. Di Multi Developmentc Italia si confronteranno sulle reali opportunità di investimento nel nostro Paese e sui prodotti che il mercato locale può offrire. Epic si soffermerà poi anche sulle dinamiche di sviluppo delle città, intese come entità capaci di generare finanza dai loro patrimoni immobiliari e ottenere credibilità nei mercati internazionali. La valorizzazione del territorio attraverso la pianificazione e l’uso strategico ed integrato delle risorse pubbliche e private saranno al centro del dibattito “Attraverso gli occhi della città”, alle 16. 30, presentato e moderato da Risorse – Rpr spa (la società del Comune di Roma che gestisce la valorizzazione immobiliare della città nonché i più importanti progetti di trasformazione urbana), con l’obiettivo di stimolare il confronto e la discussione sulle best practice relative alla gestione ed allo sviluppo di grandi centri urbani. Interessante il confronto tra Greg Clark, Advisor on City and Regional Development, Uk e già consulente del Sindaco di Londra Livingstone e Isabel Carranza, Advisor del Barcelona City Council. Londra e Barcellona: due città a confronto, due diversi modelli di gestione delle dinamiche urbane nel contesto della globalizzazione. La giornata di venerdì 29 si aprirà con la sessione plenaria “Verso l´Oriente attraverso l´Occidente”, un viaggio dagli Usa alla Cina, per seguire il trend degli investimenti verso quei mercati che guideranno l’economia mondiale. Un’occasione per mettere in luce le best practices di istituzioni locali e operatori privati, individuando le opportunità di accesso ai mercati emergenti da parte di operatori italiani ed internazionali. Seguiranno due Forum paralleli: “Verso nuovi orizzonti finanziari”, un confronto sugli strumenti per mantenere alto il rendimento del capitale investito e sul ruolo, nel breve-medio periodo, degli istituti di credito e dei fondi pensione nel mercato locale. Il secondo “Oltre le barriere: infrastrutture come veicolo di efficienza e sviluppo”, affronterà il tema delle infrastrutture come base per la trasformazione del territorio e volano per lo sviluppo armonioso delle centralità extraurbane. Giovanni Padula, Direttore di Cityo, modererà il dibattito tra Didier Gros, Consulente del Gruppo Accor, Carlo Petagna, Vice Direttore Generale Agenzia Del Demanio e Michele Cibrario, Amministratore Delegato Bnl Fondi Immobiliari, che rifletteranno sulla situazione italiana. I maggiori esperti internazionali in campo legale, durante il Forum “Dal punto di vista dei property hedge fund” - realizzato in collaborazione con Top Legal - sposteranno la discussione sul ruolo dei fondi speculativi nel nuovo scenario normativo. Chiuderà l’ottava edizione di Epic “Attraverso lo sviluppo: progetti in corso”. Gualtiero Tamburini, Presidente di Assoimmobiliare, presenterà il rapporto annuale dell’Associazione realizzato in collaborazione con Nomisma e Aici , sullo stato dell’arte dei progetti nei piccoli e medi comuni italiani.  
   
   
CAV. LAV. GIOVANNI GABETTI, DOTT. ELIO GABETTI E DOTT. MAURIZIO MONTEVERDI MAURIZIO MONTEVERDI ACQUISTA DA GIOVANNI GABETTI ED ELIO GABETTI IL 5% DEL CAPITALE SOCIALE DI GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A.  
 
Milano, 20 settembre 2006 – Lo scorso 14 settembre Maurizio Monteverdi ha acquistato ai blocchi da Giovanni Gabetti ed Elio Gabetti il 5% del capitale sociale di Gabetti Property Solutions S. P. A. , holding del Gruppo Gabetti. L’acquisto, avvenuto attraverso la società Mr Capital S. R. L. , di cui Monteverdi è Amministratore Unico e socio di riferimento, ha riguardato un totale di 1,6 milioni di azioni Gabetti Property Solutions S. P. A. (1,5% da Giovanni Gabetti, 3,5% da Elio Gabetti) per un controvalore complessivo di 4 milioni di Euro. “La cessione delle azioni da parte della famiglia Gabetti a Maurizio Monteverdi” ha sottolineato Elio Gabetti “vuole sancire un sodalizio importante con un manager che ha dato, e darà, un contributo fondamentale al successo della sfida che abbiamo intrapreso con il piano strategico industriale triennale 2006-2008, destinato a rilanciare e consolidare la leadership del Gruppo”. “Un impegno di questo tipo” ha proseguito il Presidente Gabetti “presuppone una vera e propria condivisione del destino della società, e quindi della missione e della visione imprenditoriale che, essendo anche familiare, ne ispirano il disegno strategico di sviluppo. Abbiamo verificato con Monteverdi la piena sintonia sui progetti e sugli obiettivi del Gruppo, e siamo pertanto lieti di accoglierlo ‘idealmente’ nella famiglia”. “La fiducia che il Cav. Giovanni Gabetti ed Elio Gabetti mi dimostrano, rendendomi partecipe addirittura della loro missione ‘familiare’” ha commentato per parte sua, l’Amministratore Delegato di Gabetti Property Solutions S. P. A. Maurizio Monteverdi “fuori da ogni retorica, mi onora molto. E d’altra parte rappresenta uno stimolo professionale straordinario, poiché significa partecipare, oltreché da manager, anche con responsabilità imprenditoriali a un progetto di sviluppo, a una sfida competitiva di particolare rilevanza: quella di garantire allo storico marchio, che ha fatto la storia del settore immobiliare del nostro Paese, un futuro ancor più da protagonista, da leader incontrastato del mercato dei servizi immobiliari, sia nel mercato domestico che, in prospettiva, in quello globale”. .  
   
   
SBLOCCATO IL PROGETTO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI OPLONTI PIANO ESECUTIVO INVIATO IN SOPRINTEDENZA, PRONTI 300 MILA EURO  
 
Torre Annunziata, 20 settembre 2006 - Ripartono i lavori per la realizzazione del museo archeologico di Torre Annunziata. Il progetto, bloccato per tre anni a causa di crisi politiche e cavilli burocratici, è stato finalmente recuperato. Il piano esecutivo è stato inviato ieri dal Comune alla Soprintendenza archeologica di Pompei e si attende ora l’approvazione finale, per dare il via ai lavori. A disposizione ci sono trecento mila euro di fondi governativi, stanziati nel 2003 e da investire entro l’anno. “Museo degli Ori di Oplonti”, questo il nome della struttura che nascerà nell’ex stazione ferroviaria di piazza Nicotera, a sud di Torre Annunziata e a pochi metri di distanza dal sito archeologico. La notizia è stata ufficializzata ieri dagli uffici tecnici comunali, sensibilizzati al riguardo dalle società del Polo Nautico torrese (Ferretti, Gagliotta, Air Naval Yacht, Centro Rimessaggio Baia Rovigliano, Fast Form), il partito dei comunisti italiani e da rappresentanti istituzionali locali, provinciali e regionali, organizzando sul tema tre giorni di dibattiti e convegni dal 15 al 17 settembre. Obiettivo? Riportare l’attenzione pubblica sul patrimonio archeologico di Torre Annunziata, riconosciuto patrimonio dell’Unesco. “Siamo riusciti in questa impresa – commenta soddisfatto Salvatore Civaro, organizzatore dei convegni – unendo le forze di politici, manager, imprenditori e tecnici della città. Ci tengo a ringraziare soprattutto gli amministratori della società “Centro Rimessaggio Baia Rovigliano”, che rientra nel gruppo di imprenditori del polo nautico torrese, tutti gli iscritti del pdci, il gruppo giovanile dei Verdi, il regista Enzo Celone che ha collaborato attivamente per la realizzazione del progetto e gli uffici tecnici comunali, a cui ora spetta gestire la parte più difficile dell’iniziativa”. Intanto si è all’opera sul territorio per stringere maggiori contatti con la sede dell’Unesco, con l’intento di promuovere altre manifestazioni sul territorio e continuare il percorso avviato di promozione e sviluppo del sito archeologico torrese e degli Ori di Oplonti. “I nostri investimenti in città nel settore della nautica – spiega Renato Martucci, amministratore delegato di “Gagliotta” e presidente regionale dell’associazione nautica – sono legati allo sviluppo del territorio, che inevitabilmente passa attraverso il turismo marittimo, ma anche archeologico. Saremo dunque sempre pronti ad appoggiare iniziative di questo tipo e speriamo a breve di poter partecipare all’inaugurazione del museo degli Ori di Oplonti e vedere al nostro fianco qualche referente dell’Unesco”. .  
   
   
LA U.S. DEFENSE AGENCY CONCEDE UN FINANZIAMENTO DI 5,7 MILIONI DI DOLLARI (USA) A DUPONT E A MER CORPORATION PER UN NUOVO PROCESSO DI PRODUZIONE DI POLVERI METALLICHE DI TITANIO IL NUOVO PROCESSO PREVEDE RIDOTTI COSTI DI PRODUZIONE E BASSO CONSUMO ENERGETICO  
 
Wilmington, Delaware, Usa, 20 settembre 2006 – La U. S. Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) ha concesso un finanziamento di 5,7 milioni di dollari (Usa) a un consorzio costituito dalle societa´ Dupont e Mer Corporation per lo sviluppo di un nuovo processo di produzione della polvere metallica di titanio, a basso costo e di grande efficienza energetica. In condizioni di calore e pressione, la polvere puo´ essere usata per creare prodotti leggeri ma resistenti come rivestimenti corazzati, componenti per l´industria aerospaziale, dei trasporti e della chimica di processo. Il consorzio e´ formato da Dupont, che fornira´ il biossido di titanio e partecipera´ attivamente alla progettazione e allo sviluppo di un impianto di notevoli dimensioni, e da Mer Corporation, con sede a Tucson, che fornira´ la tecnologia di base per convertire il biossido di titanio in metallo di titanio, condurra´ il lavoro sperimentale e si occupera´ della costruzione e gestione dell´impianto. Il consorzio si avvarra´ di Dupont e della sua clientela per la produzione di componenti per l´industria aerospaziale e altri settori in cui la qualita´ intrinseca del materiale costituisce un fattore determinante. Se il progetto biennale avra´ successo, Dupont integrera´ il processo complessivo, spianando la strada alla commercializzazione su vasta scala. "Dupont e´ il maggiore produttore al mondo di pigmento al biossido di titanio. Esistono eccezionali opportunita´ di sviluppo per nuove tecnologie legate al titanio che contribuiranno all´espansione della societa´ in campi diversi dalle sue attivita´ storiche", afferma Richard C. Olson, vice president e general manager – Dupont Titanium Technologies. "Ma a parte l´importanza del business, e´ gratificante sapere che progetti come questo possono migliorare la sicurezza e l´efficienza energetica del nostro Paese". Si prevede che il processo consumera´ meno della meta´ dell´energia necessaria per convertire il titanio grezzo in metallo di titanio con il processo tradizionale, ormai utilizzato da cinquant´anni. Il nuovo processo consente inoltre di produrre polvere metallica di titanio in grado di assumere direttamente la forma desiderata, cosi da ridurre i tempi di lavorazione e la produzione di sfridi e consentire alle aziende di aumentare la capacita´ produttiva. "Il progetto Darpa per il titanio ha un approccio davvero rivoluzionario volto a garantire la fornitura di cio´ che sta velocemente diventando un materiale strategico per il nostro Paese", afferma Leo Christodoulou, Program Manager di Darpa. "Abbiamo gia´ fatto enormi progressi e speriamo di continuare su questa strada". .  
   
   
NUOVO GLOBAL BUSINESS DIRECTOR PER DUPONT GLASS LAMINATING SOLUTIONS  
 
Ginevra, 20 settembre 2006 - Dall’ 1 settembre 2006, lo svedese Torkel Rhenman (43 anni) e´ il nuovo global business director di Dupont Glass Laminating Solutions. Rhenman si occupera´ di assicurare la continuazione della crescita del business e della leadership nel mercato del vetro stratificato. Rhenman succede a Luigi Robbiati, che assumera´ la carica di growth director di Dupont nella regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). Prima di questo nuovo incarico , Rhenman ricopriva la carica di global technology and strategic planning director per Dupont Performance Elastomers, per la quale ha lavorato con diversi incarichi sin dal 1986, occupando numerose posizioni direttive nel marketing, nella produzione, nella tecnologia e nelle attivita´ commerciali in Europa, Giappone e Stati Uniti. Commentando il nuovo ruolo, Torkel Rhenman riferisce : "Il mio impegno sara´ far sì che Dupont Glass Laminating Solutions continui a essere il fornitore preferito dai produttori di vetro stratificato e che si differenzi sempre piu´ dalla concorrenza sia attraverso lo sviluppo di prodotti innovativi che tramite il valore aggiunto della propria offerta . I prossimi anni saranno molto dinamici per il nostro settore, sia per il maggiore utilizzo del vetro che per le crescenti esigenze dei consumatori in materia di sicurezza. Dupont continuera´ a proporre prodotti e servizi a valore aggiunto, grazie all´affidabilita´ delle forniture e all´ottimizzazione dei servizi, ma anche all´offerta di prodotti nuovi e innovativi". .  
   
   
INDESIT COMPANY: NOMINATO NUOVO DIRETTORE RISORSE UMANE  
 
Fabriano, 20 settembre 2006 – Neriman Ulsever è il nuovo Direttore Risorse Umane di Indesit Company. Nel suo ruolo Neriman assume la responsabilità di Direttore centrale Risorse Umane di Indesit Company che oggi ha oltre 17. 000 dipendenti in tutto il mondo. Neriman Ulsever, è nata 55 anni fa a Bursa in Turchia, a 200 km da Istanbul. Ha una doppia laurea in Accounting & finance e Operation research presso l’Università di Bosphorus di Istanbul. Ulsever ha iniziato a collaborare con Indesit Company nel 1995 in qualità di business consultant per l’implementazione della rete commerciale. Superato con successo questo primo impegno, Neriman diventa Human Resources Manager per la Turchia. Nel 2000 è stata nominata New Europe & Export Hr Manager per assumere poi, nel 2002, la posizione di West Europe Hr Manager. Dal 2004 ha ricoperto il ruolo di Hr Manager dell’intera Area Commerciale. Ha iniziato la sua carriera professionale nel 1973 presso la Turkish Airlines Inc, rivestendo ruoli di crescente responsabilità fino a diventare Organisation & Methods Group Director. A soli 29 anni è stata la più giovane donna dirigente di un’impresa turca. Successivamente, dopo aver maturato una significativa esperienza bancaria presso la Emlakbank, La Sanfa e la Impexbank, ha lavorato per la Incide Ltd e la Ike ltd in qualità di Managing Partner. .  
   
   
PROMUOVERE I CONCETTI ENERGETICI DEL FUTURO  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - Concertoplus è un´iniziativa finanziata dall´Ue avviata allo scopo di offrire uno strumento di comunicazione per una serie di progetti di ricerca sull´energia sostenibile. Questi ultimi, che rientrano nel quadro dell´iniziativa nota come Concerto, sono tesi a dimostrare i vantaggi ambientali, economici e sociali derivanti dallo sviluppo di tecnologie per il risparmio energetico e di sistemi a energia rinnovabile a livello comunitario in tutta Europa. Ai nove progetti partecipano 28 comunità in totale. La coordinatrice di Concertoplus Brigitte Bach ha spiegato i motivi per cui era necessaria un´azione di carattere generale di questo tipo. "Quelli previsti nell´ambito di Concerto sono progetti di portata molto ampia, con dotazioni finanziarie estremamente elevate e gruppi di gestione di considerevoli dimensioni. Spesso le persone coinvolte non hanno mai partecipato in precedenza a un progetto comunitario. Le principali parti interessate non sono in questo caso università o istituti di ricerca ma aziende del settore energetico e operatori immobiliari che abitualmente agiscono soltanto a livello regionale". Svolgere un´attività al di là dei confini regionali non solo comporta la conoscenza delle complesse norme di partecipazione ai progetti dell´Ue, ma richiede anche da parte dei partner dei consorzi la capacità di comunicare tra loro in modo efficace. "Tenuto conto delle dimensioni di Concerto, i consorzi dei progetti hanno difficoltà a sapere cosa fanno altri consorzi: dovrebbero avere molta iniziativa per individuare essi stessi altri membri della famiglia Concerto che si trovano di fronte a problemi analoghi ai loro". A questo punto interviene Concertoplus, fornendo una piattaforma di comunicazione attraverso la quale i partner dei diversi progetti possono entrare in contatto tra loro per condividere le migliori prassi e le esperienze. "Lo scopo è comunicare in modo molto strutturato e documentare tale interazione", afferma Brigitte Bach. Sulla base delle osservazioni espresse dai partecipanti ai progetti riguardo alle loro esperienze, Concertoplus organizza seminari tematici e dibattiti on line in cui sono coinvolti esperti esterni. I servizi di supporto includono anche un helpdesk disponibile 24 ore al giorno. "I partecipanti ai progetti possono chiamare in ogni momento per qualsiasi loro problema ed entro il giorno successivo disponiamo del nome e dei dettagli di contatto di un esperto che può essere d´aiuto per quel particolare progetto", spiega Brigitte Bach. Nei prossimi cinque anni, Concertoplus condurrà analisi delle misure definite dai progetti e ne divulgherà i risultati attraverso il proprio sito web, newsletter e riunioni. "Ci auguriamo che, quando Concertoplus sarà giunto al termine, saremo riusciti a formulare una serie di chiare raccomandazioni per la promozione di politiche fondate sui concetti di risparmio energetico". Http://www. Concertoplus. Eu/ .  
   
   
LE CONCLUSIONI DEL “13° FLORENCE FORUM” PER IL MERCATO UNICO DELL’ENERGIA ELETTRICA LIBRO VERDE: AUDIZIONI PUBBLICHE CON IL CEER E L’AUTORITÀ ITALIANA  
 
Milano, 20 settembre 2006 - Si sono registrati progressi e passi avanti su molti aspetti della “agenda europea dell’energia”, al centro del Xiii Florence Forum per la regolazione dell’energia elettrica; tuttavia restano ancora dei nodi importanti da sciogliere, sui quali si continuerà a lavorare nei prossimi mesi, anche a livello delle Autorità di Regolazione europee, per raggiungere soluzioni condivise. Sono state infatti pubblicate sul sito della Commissione Europea le “conclusioni” dell’ultimo Forum, organizzato a Firenze dalla Commissione Europea in collaborazione con l’Autorità per l´energia elettrica e il gas italiana. Il Forum è un organismo finalizzato ad individuare iniziative che promuovano la sollecita formazione del mercato unico dell’elettricità; dal 1998 le riunioni del Forum si tengono una o due volte all’anno, con la partecipazione della Commissione Europea, di Istituzioni nazionali, dei Regolatori europei, del loro Consiglio europeo (Ceer) e dei rappresentanti dei principali stakeholders (operatori industriali del settore energetico, traders, venditori e consumatori). Integrazione del mercato - Le principali conclusioni del Forum hanno riguardato temi decisivi per l’integrazione del mercato. Di seguito vengono citati alcuni di essi. Le problematiche delle congestioni transfrontaliere, con l’analisi dell’applicazione delle “linee guida” sui metodi per la risoluzione di tali congestioni. Queste “linee guida” dovrebbero essere approvate dalla Commissione Europea prima della fine dell’anno e la loro attuazione monitorata dalle Autorità nazionali. La trasparenza e disponibilità delle informazioni, necessarie anche per incoraggiare gli investimenti, riducendo i livelli di rischio. Il processo di consultazione sulle future “linee guida per la trasparenza e la gestione delle informazioni”, che è stato condotto da Ergeg (l’European Regulators Group for Electricity and Gas, a cui anche l’Autorità italiana partecipa attivamente), ha sottolineato la necessità di una maggiore trasparenza delle informazioni per il funzionamento dei sistemi elettrici. Etso (l’associazione degli European Transmission System Operators) ha annunciato il lancio di una piattaforma internet su cui verranno pubblicate in tempo reale tutte le informazioni non confidenziali sugli scambi nelle interconnessioni elettriche europee. Lo sviluppo delle sette Iniziative regionali (Eri), avviate nell’anno 2006 dai Regolatori nazionali (attraverso il Ceer) con la Commissione; per una di esse (quella per il Centro-sud Europa) l’Autorità italiana ha assunto un ruolo di leadership lo scorso febbraio. Il pieno successo e l’efficacia del nuovo approccio pragmatico, per fasi regionali, verso l’integrazione del “mercato unico” continentale della Ue, dipenderanno anche dalla capacità di superare alcune problematiche ancora in fase di discussione. Tra queste, le modalità di coinvolgimento della Svizzera nel processo, e il raggiungimento del pieno coordinamento dei mercati dell’energia ai fini dell’utilizzazione efficiente della capacità di interconnessione transfrontaliera. La sicurezza delle reti; la Ucte (Union for the Co-ordination of Transmission of Electricity) ha informato il Forum circa i lavori in corso per un rafforzamento degli standard di sicurezza delle reti, e il lancio di uno studio approfondito degli effetti, sulle reti esistenti, derivanti dall’aumento della produzione elettrica da fonte eolica e altri generatori minori distribuiti. Libro Verde della Commissione Europea - Durante lo stesso Florence Forum e nell’ambito del processo di consultazione attivato dalla Commissione Europea, sono state pure presentate dai partecipanti le prime valutazioni sul Libro Verde pubblicato lo scorso marzo. Il Presidente dell’Autorità italiana, Alessandro Ortis, anche nella sua veste di vice-Presidente del Ceer (Council of European Energy Regulators), ha anticipato alcune osservazioni e contributi propositivi che saranno evidenziati anche durante le prossime audizioni della Commissione Europea, previste il prossimo 22 settembre a Bruxelles. Il Libro verde prende le mosse dalle norme comunitarie formalmente esistenti, ma non tutte sono già state recepite o implementate nei vari Paesi membri. Il conseguente quadro normativo Ue, di riferimento reale, non risulta pertanto sufficientemente omogeneo; vanno perciò superate alcune persistenti asimmetrie nazionali, che ancora limitano la promozione degli investimenti e non assicurano un’adeguata fair competition, a livello di mercato unico. Tra i Paesi dell’Ue, sussistono infatti situazioni disomogenee dal lato dell’offerta, che richiederebbero una sollecita armonizzazione (ad esempio di normative fiscali e per energia ed ambiente); ciò anche per offrire, alle imprese, contesti operativi (che influenzano i costi e i prezzi della produzione e dei servizi) armonizzati e pari opportunità competitive, a beneficio dei consumatori. Una politica europea volta a favorire la competitività deve basarsi anche sullo sviluppo di infrastrutture (reti di trasporto dell’elettricità o del gas, stoccaggi per il gas) che garantiscano, a tutti gli operatori concorrenti, servizi resi in modo trasparente e senza discriminazioni. Perciò è necessario un effettivo unbundling dei “monopoli tecnici” infrastrutturali dalle altre attività liberalizzate (ad esempio produzione, trading, vendita); infatti gli altri tipi di unbundling (limitati alla separazione societaria, gestionale o contabile) non offrono adeguate garanzie per la terzietà e neutralità delle infrastrutture essenziali citate. Nel percorso verso la realizzazione del “mercato unico” dell’energia, sembra opportuno valorizzare maggiormente una pragmatica e graduale integrazione dei mercati nazionali per macro-regioni. Si tratta di un approccio per fasi promosso ed attivato dal Ceer con la Commissione, al fine di accelerare il superamento degli ostacoli ancor oggi esistenti verso l’integrazione via via più allargata, e fino al mercato unico continentale. Allo stesso tempo dovrebbe essere valorizzata la capacità di intervento coordinato, da tempo consolidata anche organizzativamente, dai Regolatori nazionali (il cui ruolo è stato chiaramente definito dalle Direttive); in questo senso dovrebbe essere senza dubbio preferibile un potenziamento degli organismi Ceer (Council of European Energy Regulators) ed Ergeg (European Regulators Group for Electricity and Gas) già esistenti, piuttosto che la creazione di un ulteriore organismo, tipo una nuova autorità europea, per le questioni transfrontaliere. .  
   
   
KEY21: NUOVO SERVIZIO ENEL BUSINESS IN PARTNERSHIP CON ENEL  
 
Milano, 20 settembre 2006 – Key21, la più importante Società europea nel campo dei servizi di public utilities, ha siglato un nuovo accordo con Enel per la distribuzione dei nuovi contratti Enel Business al mercato delle imprese. La collaborazione con Enel, che ha avuto inizio nel 2005 in seguito alla liberalizzazione in Italia del mercato del gas, ha portato sino a oggi all’acquisizione di 190. 000 nuovi clienti, permettendo a Enel di consolidare la sua posizione di secondo operatore nel mercato della distribuzione del gas nel nostro Paese. Tale accordo si estende ora al pacchetto Enel Business, una nuova gamma di offerte e di servizi dedicati alle imprese e ai titolari di partita Iva già clienti Enel o nuovi clienti, che presenta una serie di opzioni che offrono ai consumatori, assistiti nella scelta dalla rete di consulenti Key21, la possibilità di scegliere in base alle proprie esigenze circa la fornitura di energia elettrica e di gas. Sia coloro che sono già clienti Enel che coloro che usufruiscono attualmente di un altro fornitore di gas e di elettricità avranno l’opportunità di disdire il vecchio contratto e di stipularne uno nuovo scegliendo fra 3 offerte: Prezzo Amico per ottenere uno sconto immediato del 3% sulle tariffe vigenti dei costi dell’energia; Giorni Leggeri per usufruire di un bonus annuo equivalente a 12 giorni di consumo gratuito di energia Anno sicuro per garantirsi un consumo di energia a costo fisso per un anno. Inoltre, grazie al servizio Dual Fuel, è sempre possibile ottenere da parte di Enelgas un’offerta congiunta di energia elettrica e di gas, con la conseguente comodità per l’abbonato di accedere a tariffe scontate e di ricevere un’unica bolletta. “Con queste nuove offerte di energia elettrica si forniscono a ogni imprenditore opportunità di risparmio importante, soprattutto per quelle aziende che utilizzano l’energia per scopi produttivi” - commenta Fabio Regolo, Presidente del gruppo Key21 che preannuncia anche l’apertura verso il mercato delle utenze private. - “ Ci stiamo infatti preparando per il mercato consumer, che partirà in Italia nel 2007” - conclude Regolo. Il servizio Enel Business è già attivo in tutte le città italiane. .  
   
   
MILANO, VIA LOMELLINA 7 CROLLO DI UNO STABILE  
 
Milano, 120 settembre 2006 - Aem esprime il proprio profondo cordoglio alle famiglie delle vittime ed alla città di Milano per il grave incidente avvenuto ieri in Via Lomellina 7 che ha causato il crollo di uno stabile e la perdita di quattro vite umane. Il Presidente di Aem, Giuliano Zuccoli, ha immediatamente istituito una apposita commissione di indagine interna con lo scopo di cercare di comprendere le cause alla base dello scoppio; nel frattempo sono già state effettuate le puntuali verifiche in merito a notizie apparse ieri mattina su alcuni organi di stampa. Nello specifico, si precisa che né ieri né nelle settimane precedenti, sono pervenute al pronto intervento gas di Aem telefonate che segnalassero la presenza di odore di gas proveniente dallo stabile di Via Lomellina e che nessun tipo di intervento è stato pertanto richiesto od effettuato dai nostri tecnici. Si ricorda a questo proposito che ogni telefonata ricevuta dal centralino del pronto intervento Aem è subito trasmessa alle squadre operative per garantire il più tempestivo intervento ed è inoltre registrata e ne rimane traccia su un apposito registro. Le squadre Aem sono immediatamente intervenute per la messa in sicurezza degli impianti e per fornire supporto ai soccorritori presenti sul luogo del disastro dopo che una telefonata della Polizia di Stato, alle 20. 09, segnalava al pronto intervento di Aem Gas lo scoppio avvenuto pochi minuti prima. Ovviamente Aem si è già messa a completa disposizione della Magistratura per fornire tutte le informazioni utili al fine di porre in condizione le competenti autorità di identificare la vera natura dello scoppio. Comunque, ad un primo esame, i danni evidenti riscontrati ai quattro piani dell’ala dello stabile per buona parte crollati e agli altri caseggiati di entrambi i lati di via Lomellina, indicano una potenza dell’esplosione tale da far presupporre l’accumulo discretamente rapido di un elevato quantitativo di gas all’interno di un appartamento, con successivo innesco di cui non è stato ad ora possibile determinare l’ubicazione precisa e la tipologia della fonte. Aem ribadisce che il proprio impegno per la sicurezza delle reti gas continua ad essere la priorità del proprio servizio la cui responsabilità, si ricorda, arriva per disposizione di legge sino al contatore del gas. Per quanto riguarda l’installazione e la manutenzione degli impianti interni si ricorda ancora una volta la necessità di rivolgersi sempre ad installatori qualificati che devono anche rilasciare specifica documentazione sull’intervento effettuato. .  
   
   
CROLLO PALAZZINA A MILANO I CONSIGLI DI CONFARTIGIANATO PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI A GAS IL 30% DEI CITTADINI NON ESEGUE CORRETTA MANUTENZIONE DELLE CALDAIE  
 
Roma, 20 settembre 2006 - Il tragico incidente verificatosi a Milano dimostra che la sicurezza degli impianti a gas è ancora un grave problema. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, non più del 70% dei cittadini esegue una corretta manutenzione delle caldaie. E, negli ultimi 4 anni - in base alle statistiche del Comitato Italiano Gas - a causa del malfunzionamento di impianti a gas, si sono registrati in media 163 incidenti all’anno. Gli incidenti sono concentrati al Nord (3 incidenti su 4) e sono prevalentemente causati dall’insufficiente ricambio d’aria del locale (4 incidenti su 10), a cui segue la carenza di manutenzione (2 incidenti su 10). Gli impianti maggiormente a rischio sono le caldaie autonome (causa di 1 incidente su 3), seguono scaldabagni e apparecchi di cottura, responsabili di 2 incidenti su 10 ciascuno. Confartigianato ricorda che è importante farsi installare impianti a gas unicamente da imprese del settore installazione impianti, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, in possesso dei requisiti imposti dalla legge n. 46/90, che rilasceranno alla fine dei lavori una dichiarazione di conformità dell’impianto eseguito. Chi utilizza caldaie autonome, sia come inquilino sia come proprietario, è responsabile del corretto funzionamento dell´impianto e della sua manutenzione. Per evitare rischi è sufficiente rispettare alcune semplici regole: No Al ‘Fai Da Te’. Controlli E Manutenzioni Solo Da Operatori Abilitati. Confartigianato ricorda che, per essere in regola, bisogna far eseguire i controlli da parte di una impresa abilitata, secondo quanto stabilito dalle legge 46/90 sulla sicurezza degli impianti. La legge prevede che le opere di installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione degli impianti tecnici (non solo caldaie ma anche ascensori, impianti elettrici, termici, idraulici, di climatizzazione e d´antenna) devono essere eseguite soltanto da operatori abilitati. Per evitare disavventure, e rispettare la legge, bisogna quindi sempre scegliere un tecnico in possesso di un certificato che ne attesti i requisiti tecnico-professionali e che viene rilasciato dalla Camere di commercio o dalle Commissioni provinciali per l´artigianato. Questi operatori abilitati devono verificare la buona tenuta dell´impianto, la corretta espulsione dei fumi e l´eventuale ostruzione della canna fumaria, il corretto funzionamento dell’apparecchio. Al termine dell´intervento, il proprietario riceve un rapporto di controllo tecnico (il cosiddetto modello “G” per gli impianti entro i 34,8 kW di potenza oppure “F” per gli impianti oltre i 35 kW di potenza) in cui sono indicate le condizioni della caldaia, i controlli e le verifiche che sono stati effettuati ed eventuali osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni per il suo buon funzionamento. Nel caso in cui vengano riscontrate anomalie non eliminabili, l´impresa mette “fuori servizio” l´impianto. La ditta abilitata deve anche aggiornare il libretto d’impianto o di centrale, vero e proprio documento di d´identità della caldaia e dell’impianto. Esso contiene i dati del proprietario, dell´installatore e del responsabile della manutenzione. Ma anche la descrizione dei principali componenti della caldaia, gli interventi e le verifiche strumentali effettuate e gli eventuali controlli operati dagli Enti locali. Ricambio D´aria. E´ necessario fare attenzione sempre alla corretta ventilazione dei locali dove sono installati apparecchi a fiamma libera, che siano un piano di cottura, uno scaldabagno o una caldaia che preleva l’aria dall’ambiente in cui si trova. Senza il giusto ricambio d´aria, si rischia di bruciare l´ossigeno e saturare l´ambiente, mai chiudere le prese d’aria di ventilazione. Canna Fumaria Efficiente. Se la canna fumaria non tira bene si può verificare un ritorno di ossido di carbonio. Oltre alle periodiche verifiche della canna fumaria, è consigliabile installare una sonda di controllo che, in caso di pericolo, entra in funzione e blocca il funzionamento dell’apparecchio. Attenzione Al Caminetto. Nel caso in cui siano presenti nella stessa stanza un impianto a gas e un camino alimentato a legna, è indispensabile che l’apparecchio sia di tipo “C” prelevando l’aria dall’esterno. Il camino, infatti, potrebbe nel caso di apparecchi che prelevano l’aria dall’ambiente aspirarli e riportare indietro l´ossido di carbonio. Confartigianato ricorda che in Italia operano oltre 63. 000 imprese artigiane di installazione impianti termoidraulici, con circa 150. 000 addetti. Le Regioni con la maggiore presenza di imprese del settore sono la Lombardia con 12. 873 imprese, pari al 20,4% del totale, il Piemonte (7. 009 imprese, pari all’11,1% del totale), il Veneto (6. 794 imprese pari al 10,8% del totale) e l’Emilia Romagna (6. 220 imprese, pari al 9,9% del totale). . .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA NUOVI CONTRATTI NELLE PERFORAZIONI TERRA PER CIRCA 280 MILIONI DI DOLLARI  
 
San Donato Milanese, 20 settembre 2006 – Saipem si è aggiudicata tredici nuovi contratti per il noleggio di impianti di perforazione a terra per un importo complessivo di 280 milioni di dollari Usa. Gli impianti verranno utilizzati per operazioni di perforazione in Arabia Saudita, Kazakhstan, Algeria, Egitto, Perù e Venezuela, per periodi che varieranno tra i 4 mesi e i 5 anni a seconda del singolo contratto. Saipem impiega attualmente oltre 40 tra impianti di perforazione terra e workover1, dei quali circa la metà in grado di superare i 6 mila metri di profondità di perforazione, dislocati tra Arabia Saudita, Africa del Nord, Area del Caspio, America Latina e Italia. Con i nuovi contratti acquisiti, Saipem consolida ulteriormente la propria presenza nelle aree in cui già opera attraverso le attività di costruzione offshore e onshore, con una significativa valorizzazione delle sinergie e del contenuto locale. Saipem (controllata al 43% da Eni) è leader nella fornitura di servizi di ingegneria, di procurement, di project management e di costruzione per l’industria petrolifera, con distintive capacità di progettazione ed esecuzione di contratti ofshore e onshore, ed un forte orientamento verso attività in acque profonde, aree remote ed ad alto contenuto tecnologico, quale la valorizzazione del gas naturale e degli oli pesanti. .  
   
   
NASCE SIEMENS TRANSFORMERS SPA.  
 
Milano, 20 settembre 2006 - Il nuovo Consiglio di amministrazione di Va Tech Stem Spa ha deliberato il 27 luglio 2006 la trasformazione della ragione sociale della società in Siemens Transformers Spa, conseguentemente i prodotti adotteranno il marchio Siemens. Si è concluso così il processo di integrazione legale di Va Tech Stem Spa nel Gruppo Siemens, iniziato il 13 luglio 2005, quando, con il via libera dell’autorità antitrust, la Commissione Europea aveva approvato l’acquisizione, da parte del gruppo Siemens, della multinazionale austriaca Va Tech, alla quale Stem apparteneva dal 2001. Con Siemens Transformers Spa, una delle principali aziende elettromeccaniche del Trentino, 35 milioni di Euro di fatturato e circa 80 collaboratori, la divisione Power Transmission and Distribution di Siemens Italia completa il portafoglio Alta tensione con i trasformatori di potenza in olio fino a 245 kV per una capacità di oltre 5000 Mva annui. Siemens Transformers disegna, realizza, produce e testa i trasformatori che rappresentano la base delle sottostazioni elettriche di alta tensione. “Far parte del mondo Siemens ci permetterà di raggiungere obiettivi ambiziosi in termini di risultati e di aumentare la presenza nel mercato italiano oltre a rafforzare le quote raggiunte nei mercati esteri. ” Ha dichiarato Alberto Fazzini, Amministratore delegato di Siemens Transformers. “La nascita di Siemens Transformers conferma la nostra strategia di crescita. Con la società trentina possiamo contare su capacità produttiva, e su un portafoglio completo per l’alta tensione. Questo ci consente oggi di essere fornitori chiavi in mano per intere sottostazioni elettriche in alta tensione. ” Ha aggiunto Giovanbattista Nutini, Responsabile della divisione Power Transmission and Distribution di Siemens Italia. .  
   
   
TOSCANA: PIANO DA 4 MILIONI PER SOSTENERE L´ENERGIA DA BIOMASSE ´CON I FONDI SARANNO REALIZZATI IMPIANTI ECOCOMPATIBILI E CAPACI DI CONTRIBUIRE A DIVERSIFICARE L’AGRICOLTURA NELLE AREE RURALI E MONTANE´  
 
 Firenze, 20 settembre 2006 - Un piano da 4 milioni di euro per incentivare la produzione di energia pulita, ottenuta utilizzando gli scarti delle lavorazioni forestali e delle potature. Lo ha approvato la giunta regionale su proposta dell´assessore regionale all´agricoltura Susanna Cenni. Il piano prevede contributi in conto capitale sino a 400mila euro per gli enti pubblici che realizzeranno impianti di teleriscaldamento a biomasse nelle aree rurali e nei piccoli centri urbani, impianti con i quali saranno riscaldati uffici, scuole, ma anche diverse centinaia di abitazioni private. "Si tratta – evidenzia l´assessore - di un intervento finanziario notevole con il quale vogliamo stimolare un più largo utilizzo di questa forma di energia che è compatibile con l´ambiente (riduce di 25 volte le emissioni di anidride carbonica) e estremamente adatta a un territorio come il nostro, che dispone di una quantità notevole di materia prima". "Con i residui delle lavorazioni forestali e delle potature, infatti, - aggiunge Susanna Cenni - la Toscana dispone di una quantità di biomassa legnosa con cui si potrebbe servire fino al 15 per cento della popolazione regionale. Si tratta quindi di un filone promettente per il nostro ambiente e anche alternativo per le economie del mondo rurale e forestale; per questo lo vogliamo valorizzare utilizzando tutti gli strumenti finanziari disponibili: oltre a questo programma anche il piano di sviluppo rurale conterrà misure di incentivo all´utilizzo di biomasse questa volta rivolte ai privati". Gli interventi previsti dal piano finanzieranno impianti di teleriscaldamento per abitazioni, uffici pubblici, scuole, asili, centri sociali, case di riposo, ospedali, palestre, e anche per distretti con attività agricole che abbiano elevate esigenze termiche (come le aree florovivaistiche). Potranno accedere al programma gli enti pubblici locali che realizzeranno interventi di questo tipo in centri abitati di piccole dimensioni (con popolazione inferiore a 15mila abitanti). Secondo le stime il piano potrà sostenere la realizzazione di almeno 20 impianti, con cui riscaldare almeno 1. 300 abitazioni e 25 edifici pubblici; a regime consentirà di utilizzare 6mila quintali annui di biomasse legnose, consentendo di evitare l´immissione nella nostra aria di 13. 500 tonnellate di anidride carbonica. Dopo l´approvazione in giunta, ora il programma dovrà essere esaminato dal consiglio regionale. Entro novembre è prevista l´attivazione dei bandi per l´accesso ai finanziamenti. Tutti gli interventi finanziati dovranno essere poi completati entro il 2009. .  
   
   
"LIFESTYLE-L´AMBIENTE SIAMO NOI" MOTTO DELLO STAND DELL´AGENZIA PROVINCIALE PER L´AMBIENTE ALLA FIERA D´AUTUNNO  
 
Bolzano, 20 settembre 2006 - Tra il 20 ed il 24 settembre l´Agenzia provinciale per l´ambiente sarà presente alla Fiera d´Autunno a Bolzano con uno proprio stand per sensibilizzare i cittadini verso uno stile di vita più attento all´ambiente. Attorno a questo tema sono offerte una serie di iniziative di contorno. I rifiuti sono un elemento che accompagna la nostra vita quotidiana e che di conseguenza raccontano la nostra storia e la storia della società attuale. Questo quanto ha sottolineato oggi, martedì 19 settembre, l´assessore provinciale all´ambiente, Michl Laimer, nel presentare lo stand con il quale l´Agenzia provinciale per l´ambiente è presente alla Fiera d´Autunno a Bolzano con l´obiettivo di portare all´attenzione della popolazione il concetto di stile di vita all´insegna della sostenibilità ambientale quale emblema di cultura. Come ha posto in evidenza Luigi Minach, direttore dell´Agenzia provinciale per l´ambinente, la produzione dei rifiuti è legata allo stile di vita: maggiore è lo stile di vita, maggiore è l´impatto sull´ambiente. La tutela dell´ambiente, quindi, è necessariamente frutto del nostro comportamento. Presso lo stand "Lifestyle", riconoscibile da una grande nuovola trasparente che richiama all´aria pulita ed al benessere conseguente ad un comportamento ecosostenibile, i visitatori potranno testare, attraverso un questionario online, il proprio stile di vita ed ottenere informazioni su progetti di sostenibilità ambientale che possono modificare in senso positivo lo stile di vita. Inoltre potranno ottenere informazioni utili sul mercatino dell´usato online "trend" (www. Provincia. Bz. It/trend), che come ha ricordato Giulio Angelucci, direttore dell´Ufficio gestione rifiuti della Provincia, fa registrare oltre 28. 000 connessioni al mese, oppure sulla possibilità di riparare utensili e macchinari avvalendosi delle ditte di riparazioni facilmente reperibili visitando il nuovo sito www. Provincia. Bz. It/exnovo. A questo indirizzo, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Bolzano, sono state registrate oltre 650 ditte di riparazioni; altre ditte interessate ad essere inserite nel sito possono rivolgersi all´Ufficio gestione rifiuti. Per favorire cambiamenti nell´atteggiamento dei cittadini nei confronti del problema rifiuti è, infatti, necessario dare loro anche strumenti operativi - così Angelucci. Accanto al servizio informativo presso lo stand fieristico, sono in programma alcune iniziative di contorno, quali la Giornata della porte aperte al Forno inceneritore di Bolzano; giovedì prossimo, 21 settembre 2006, sarà possibile visitare l´impianto o tra le 14. 00 e le 16. 00 o tra le 16. 00 e le 18. 00 a seconda della lingua dei visitatori. La visita avverrà in gruppi di 20 persone, tramite collegamento con autobus shuttle in partenza dalla Fiera, e previa prenotazione al numero di tel. 0471 411881. Inoltre, per approfondire alcune tematiche di rilievo sono stati organizzati tre incontri che si svolgeranno presso lo Sheraton conference center a fianco della Fiera venerdì 22 settembre, alle ore 10. 00 sul tema "Il rifiuto racconta. La storia culturale dei rifiuti in Alto Adige", alle ore 14. 30 del medesimo giorno sul tema "Inceneritore e ambiente. Percezione e realtà", e sabato 23 settembre, alle ore 9. 00 è in programma il convegno sul tema "Rifiuti dalla riduzione alla raccolta. Strategie ed esperienze a confronto". Presso lo stand si potrà altresì ammirare la mostra fotografica "Catadores do mundo" sul popolo delle discariche in Brasile, i Lixiao. In occasione della presentazione dello stand fieristico e delle manifestazioni annesse, l´assessore provinciale all´ambiente Michl Laimer ha presentato assieme all´autrice, Jutta Kußtatscher, il libro sulla storia culturale dei rifiuti in provincia di Bolzano edito di recente dalla casa editrice Studienverlag in lingue tedesca "Müll erzählt. Die Kulturgeschichte des Abfalls in Südtirol", che presto sarà tradotto anche in italiano e che costituisce un´analisi del divenire della società altoatesina attraverso l´evoluzione dei rifiuti. .  
   
   
LA NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI PER SCOPRIRE IL VERO MONDO DELLA SCIENZA  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - In numerosi laboratori di tutta Europa i ricercatori si stanno preparando ad accogliere il pubblico il 22 settembre in occasione della seconda "Notte europea dei ricercatori". La manifestazione darà la possibilità di incontrare i ricercatori e diventare uno "scienziato per una notte". A Bruxelles i visitatori avranno l´opportunità di incontrare Asimo, il robot umanoide più avanzato del mondo, o di cimentarsi in una partita a baseball con le stelle al planetario. In Grecia gli oceanografi si daranno appuntamento sulla spiaggia per realizzare una serie di esperimenti sulla qualità della sabbia e dell´acqua e scambiare opinioni sulle carriere scientifiche con i ricercatori. In Slovenia i ricercatori saranno impegnati nella "fisica dell´amore", mentre in Italia si potrà andare a ritroso nel tempo e visitare il mondo di 65 milioni di anni fa. E se la manifestazione avrà l´aria troppo seria entreranno in gioco la musica e gli spettacoli teatrali, spesso proposti dai ricercatori stessi. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/research/researchersineurope/index_en. Htm .  
   
   
LA FINLANDIA LANCIA UN PROGRAMMA PER ATTIRARE I MIGLIORI CERVELLI  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - L´accademia di Finlandia e Tekes, l´agenzia di finanziamento nazionale per la tecnologia e l´innovazione, hanno lanciato un nuovo programma del valore di 17,5 Mio Eur mirato ad attirare nel paese i migliori cervelli a livello internazionale. Il "Finland Distinguished Professor Programme" (Fidipro) prevede l´assunzione di un totale di 24 professori di scienze e tecnologia, affinché essi dall´estero vengano a lavorare presso 12 università o istituti di ricerca per un periodo di 2-5 anni; i primi ricercatori cominceranno la loro attività all´inizio del 2007. Dei 17,5 Mio Eur destinati ai progetti di ricerca, un totale di 10,6 milioni verrà stanziato dall´Accademia di Finlandia, mentre i restanti 6,9 milioni saranno forniti dall´Agenzia Tekes. Scopo del programma, secondo i due enti finanziatori, è l´innalzamento del livello di conoscenze e competenze scientifiche e tecnologiche del paese, e una maggiore internazionalità del sistema di ricerca finlandese. Il programma è anche volto a sostenere un profilo orientato alla ricerca per le università e gli istituti di studio e a creare un nuovo tipo di cooperazione internazionale tra il mondo della ricerca universitaria e quello aziendale. Nel 2006, la Finlandia ha chiesto a università e ricercatori di definire le proprie aree di competenza specificando i nomi di ricercatori stranieri o finlandesi espatriati all´estero che potessero accrescere ulteriormente il livello di eccellenza in tali aree; su 100 ricercatori sono stati infine selezionati 24 candidati. "L´iniziativa Fidipro ha suscitato uno straordinario interesse tra le università e i professori scelti attraverso le selezioni internazionali si sono dimostrati ricercatori di spicco. È anche interessante notare che alcuni di questi, con lunghe esperienze di lavoro all´estero, sono disposti a rimpatriare", sottolinea Raimo Väyrynen, presidente dell´Accademia di Finlandia. Per il 2007 è già prevista l´apertura di un secondo bando di candidatura Fidipro. "Si tratta tuttavia soltanto dell´inizio", precisa Veli-pekka Saarnivaara, direttore generale della Tekes. "Occorre ancora molto lavoro per raggiungere l´obiettivo di accrescere l´internazionalità e l´attrattività del nostro sistema di ricerca. Il programma Fidipro rappresenta una possibile forma di cooperazione cui ricorrere a tal fine". Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Fidipro. Fi/ .  
   
   
NELLE AZIENDE ITALIANE SCARSEGGIANO I CONTABILI UN MANAGER SU TRE RITIENE CHE QUESTO SPINGA LE IMPRESE A PROMUOVERE GIOVANI POCO PREPARATI  
 
Milano, 20 settembre 2006 - Non sono soltanto ingegneri e braccianti a scarseggiare nel mercato del lavoro italiano: adesso iniziano a mancare anche gli impiegati amministrativi. Secondo un’indagine condotta dalla società di head hunting Robert Half Finance & Accounting, il 23% delle imprese italiane ha difficoltà a reperire impiegati per le funzioni di amministrazione e finanza. Di conseguenza, le aziende stentano a conferire incarichi di rilievo a giovani manager finanziari. Solo il 33% dei manager intervistati, infatti, sostiene che la mancanza strutturale di professionisti di contabilità e finanza stia spingendo le aziende a promuovere precocemente i giovani impiegati, che, sempre secondo i colleghi più esperti, manifestano una serie di carenze professionali: poca capacità di gestire le persone (41%); esperienza professionale inadeguata (40%); bassa motivazione (31%); risultati insoddisfacenti (25%); limitata capacità di analisi di problemi complessi (22%); scarse capacità di comunicazione (13%). Claudio Banegas ecc ha commentato: " Spesso le carenze che emergono, non sono di natura strettamente tecnica. Infatti, i ritmi sempre più frenetici, i progetti ed i team di lavoro in continuo cambiamento, rendono difficile per i giovani riuscire a maturare significative esperienze di gestione di risorse umane, rendendo così lacunoso il loro know how manageriale " L’indagine, che ha coinvolto 200 manager italiani all’interno di un panel di 2. 700 direttori finanziari e delle risorse umane europei, ha anche raccolto una serie di suggerimenti per far fronte a questa situazione e accelerare i processi di apprendimento dei giovani impiegati:
Italia
Corsi di management continuativi 56%
Affiancamento a colleghi esperti su progetti complessi 38%
Coaching 34%
Formazione alla comunicazione 19%
Procedere per prove ed errori 15%
Fonte: Robert Half Finance & Accounting, giugno 2006. .
 
   
   
BRNO (REPUBBLICA CECA): CONFERENZA AUTUNNALE DELL´ ASSOCIAZIONE DELLE UNIVERSITÀ EUROPEE (EUA)  
 
Bruxelles, 20 settembre 2006 - L´associazione delle università europee organizzerà la propria conferenza autunnale per il 2006 a Brno (Repubblica ceca), dal 19 al 21 ottobre. Il titolo dell´iniziativa è il seguente: "Le università europee quali catalizzatori per la promozione dell´innovazione regionale". Interverranno rappresentanti delle università, dei governi, del settore privato e delle istituzioni europee, illustrando il ruolo delle università oggi e le modalità tramite cui, dalle loro diverse prospettive, esse possono promuovere l´innovazione regionale. Le presentazioni descriveranno casi di studio, indicando come le università possano elaborare strategie nelle rispettive regioni, ed elencheranno strumenti e azioni che le università possono utilizzare per contribuire allo sviluppo regionale. Saranno illustrati esempi relativi a una grande varietà di regioni europee. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni visitare: http://www. Eua. Be/eua/en/brno_conference. Jspx .  
   
   
MASTER IN DESIGN E TECNOLOGIE DELLA LUCE – 3A EDIZIONE  
 
 Milano, 19 settembre 2006 - La Facoltà del Design del Politecnico di Milano propone la terza edizione del master universitario in Design e Tecnologie della Luce da 60 crediti formativi. L’obiettivo è di formare figure professionali in grado di seguire l´iter progettuale e produttivo dell’illuminazione nell’architettura degli interni, negli esterni urbani, nello spettacolo, nell’allestimento museale e temporaneo, volgendo l’attenzione all´analisi dei processi metodologici di organizzazione e realizzazione del progetto di illuminazione, in relazione con il mondo produttivo e le innovazioni tecnologiche di settore. Il risultato del master è una figura professionale innovativa con competenze che si inseriscono nelle principali attività di progettazione dell´illuminazione. Questa figura professionale può inserirsi sia nelle aziende del settore illuminotecnico sia negli studi professionali e nell´ambito degli uffici tecnici della pubblica amministrazione. Il master è patrocinato da: Aidi, Apil, Assil, Assistal, Sie, Uni. Al master hanno aderito le seguenti aziende: 3M Lighting, Aem, Almeco, Artemide, Civic, Comiluce, Davide Groppi, Disano, Grechi Illuminazione, iGuzzini, Ilti Luce, Luceplan, Martin Professional, Metis Lighting, Oluce, Osram, Oxytech, Philips Lighting, Pollice Illuminazione, Prisma, Quattrobi, Schréder, Simes, Spotlight, Targetti, Thorn, Trilux, Viabizzuno, Zumtobel Staff. Il master si svolgerà presso il Laboratorio di Luce & Colore (Politecnico di Milano, Dipartimento Indaco). Anno accademico 2006-2007 - Master Universitario di 1° livello del Politecnico di Milano – Facoltà del Design Direttore: prof. Alberto Seassaro, Preside della Facoltà del Design, Politecnico di Milano Coordinatore: prof. Maurizio Rossi, Politecnico di Milano .  
   
   
L’ UNIVERSITÀ DI CAMERINO SVELA I SEGRETI DEL FITNESS  
 
Camerino, 20 settembre 2006 - Fitness e wellness sono termini ormai familiari a tutti e lo dimostra il fatto che le palestre e i centri benessere sono in continua crescita e sempre più frequentati. Molto spesso però i professionisti che vi operano hanno una preparazione, che è affidata quasi esclusivamente a strutture private, scarsamente qualificata, non in grado di fornire garanzie di una formazione culturale sufficientemente ampia e multidisciplinare, quale solo una struttura universitaria può assicurare. È per venire incontro a questa esigenza che dopo la positiva esperienza e il successo ottenuto dal Master in “Scienze dello sport e del fitness. Aspetti fisiologici, nutrizionali e farmacologici”, la Facoltà di Farmacia dell’Università di Camerino ha istituito lo scorso anno il corso di laurea in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute. Sempre più crescente è l’interesse per il fitness, cioè per uno stile di vita orientato al miglioramento della vita stessa, attraverso uno “sfruttamento” intelligente di tutte le potenzialità del corpo al fine di trarre il massimo benessere psicofisico, che con le sue metodologie specifiche si differenzia nettamente dalle classiche attività sportive. Ed è pertanto necessario che la formazione professionale degli operatori sia adeguata. “La scelta si è rivelata davvero vincente – sottolinea il prof. Pierluigi Pompei, responsabile del Comitato Tecnico del Corso – dal momento che già nel primo anno di attivazione il corso ha ottenuto un notevole successo”. Gli studenti che seguiranno questo percorso formativo acquisiranno competenze e conoscenze professionali di natura multidisciplinare (non solo anatomia, chimica, farmacologia e tossicologia, ma dovranno avere anche una formazione su aspetti pedagogici, manageriali, giuridici) finalizzate allo sviluppo e mantenimento del benessere psicofisico, da utilizzare nell’ambito di centri fitness, palestre, gruppi e centri sportivi, centri di benessere e/o beauty-farms, centri di riabilitazione cardiovascolare e motoria, navi da crociera. “Stiamo già lavorando – prosegue il prof. Pompei - a livello legislativo affinché questa figura nuova abbia una naturale collocazione professionale specifica nel settore”. I laureati in Scienze e Tecnologie del Fitness e dei Prodotti della Salute avranno come valore aggiunto conoscenze di natura economica, giuridica, informatica e linguistica, utili per una corretta gestione di palestre e centri di benessere, riconosciuta a livello internazionale. .  
   
   
PERCORSO FORMATIVO PER ESPERTI DELLA MANUTENZIONE - "MAINTENANCE EXPERTS" UN CORSO ORGANIZZATO DA CNIM (COMITATO NAZIONALE ITALIANO PER LA MANUTENZIONE) E UNI (ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE)  
 
Roma, 20 settembre 2006 - Cnim e Uni hanno congiuntamente promosso e organizzato il percorso “Maintenance Expert" che rappresenta un’occasione di formazione a 360° sulle problematiche connesse alla manutenzione. L’obiettivo è di creare una figura professionale specializzata, opportunamente qualificata per rivestire ruoli specifici nel campo della progettazione e della gestione della manutenzione. Ad oggi, infatti, benché esistano numerose figure a livello esecutivo variamente individuate negli specifici ambiti, si avverte una notevole carenza a livello gerarchicamente più elevato di figure che svolgano mansioni di tipo manageriale e operativo. Tale figure devono non solo saper progettare un sistema che nel suo ciclo di vita sia sempre in grado di eseguire la funzione richiesta, ma anche gestirlo, migliorarlo ed esigerlo a livello contrattuale. Il percorso, strutturato in 4 moduli, si rivolge a: datori di lavoro, progettisti di manutenzione, tecnici e manager di manutenzione, consulenti, responsabili della qualità, responsabili del servizio di prevenzione e di protezione. Tutti e 4 i moduli del percorso si caratterizzano per l’ampio spazio dedicato ai casi di studio e alle esercitazioni tenute da docenti con vasta e dimostrata esperienza sul campo. I moduli sono fruibili anche singolarmente. Le locandine dei singoli moduli sono disponibili al link: http://www. Cnim. It/corsi_formazione. Asp I modulo – 23 e 24 ottobre 2006 Ingegneria di Manutenzione; Ii modulo – 13 novembre 2006 Qualità nella Manutenzione; Iii modulo – 14 e 15 novembre 2006 Sicurezza nella Manutenzione (D. Lgs 626/94 e s. M. I, decreto 16 gennaio 1997); Iv modulo – 11 e 12 dicembre 2006 Contrattualistica di Manutenzione. .