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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2006
TUMORE DEL SENO, LA RICETTA VINCENTE? IL TANDEM TERAPEUTICO CHE PROTEGGE LE DONNE PRESENTATI ULTERIORI DATI CHE CONFERMANO L’EFFICACIA DELLA COMBINAZIONE DELL’INNOVATIVO TRASTUZUMAB E DEL DOCETAXEL NEL TRATTAMENTO DEI CARCINOMI LINFONODO-POSITIVI DAL 14 AL 17 DICEMBRE CONGRESSO AMERICANO SUL CANCRO DELLA MAMMELLA  
 
 S. Antonio, 17 dicembre 2006 – Farmaci innovativi a bersaglio molecolare associati a molecole antitumorali classiche: si conferma sempre di più questo schema nella lotta al tumore del seno. Sia nella pratica clinica sia negli studi multicentrici ad ampio respiro. La nuova conferma viene da S. Antonio in Texas, dove è in corso fino al 17 dicembre il 29° Simposio sul Carcinoma mammario, vero e proprio congresso mondiale su questo tipo di tumore. “Un mix di tradizione e innovazione allontana lo spettro di una recidiva che minaccia le donne colpite da tumore del seno senza aggiungere tossicità. L’anticorpo monoclonale trastuzumab – spiega il prof. Angelo Raffaele Bianco, direttore del Dipartimento di Endocrinologia e Oncologia Molecolare e Clinica dell’Università Federico Ii di Napoli – appartenente al gruppo dei farmaci a bersaglio molecolare, con indicazione elettiva per le pazienti con carcinoma mammario positivo per recettore Her2, è sensibilmente più efficace, ma non per questo più tossico, se associato a un farmaco antitumorale classico quale il docetaxel”. Era stato lo studio Bcirg 006, presentato all’edizione del 2005 del congresso di S. Antonio a provare questo vantaggio. Ad un anno di distanza giungono ulteriori dati che sottolineano la bontà dell’utilizzo di trastuzumab e docetaxel. Lo studio Bcirg ha valutato l’efficacia e la tossicità cardiaca del trastuzumab in associazione al docetaxel e al carboplatino nella terapia adiuvante del carcinoma mammario con linfonodi ascellari metastatici e non solo dopo la chirurgia del tumore primitivo. Tale combinazione era stata scelta sulla scorta di dati preclinici che dimostravano un netto sinergismo tra il trastuzumab e il docetaxel-carboplatino. Lo studio è stato condotto su 3. 171 pazienti con tumore mammario positivo per Her2. I dati sottolineano la validità della combinazione in termini di efficacia. Punto chiave: la combinazione contiene una tossicità cardiaca nettamente inferiore – il 50% in meno – rispetto alle pazienti di confronto trattate con l’antraciclina, come la doxorubicina. Risultati significativi quindi su cui è importante riflettere, come sottolinea il prof Pierfranco Conte, direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Università di Modena. “Oggi siamo consapevoli – e questo studio lo conferma – che per combattere al meglio i tumori non sempre il farmaco più innovativo da solo risulta il più efficace. Piuttosto dobbiamo impegnarci per garantire ogni volta alle donne la giusta terapia intesa come trattamento ritagliato sulle caratteristiche della singola paziente. È stato calcolato infatti che ogni anno in Europa verrebbero salvate 5mila vite, 1000 solo in Italia, se venissero somministrati i trattamenti adeguati”. Il tumore della mammella resta il nemico numero uno delle donne: solo in Italia colpisce infatti ogni anno più di 36mila (36. 634) uccidendone oltre 11mila (11. 345). Costituisce la prima causa di morte nella fascia d’età tra i 35 e i 44 anni, e la seconda per le donne oltre i 55 anni. Colpisce di più il Nord rispetto al Sud della Penisola. “I motivi di questa distribuzione geografica – aggiunge il prof. Pierfranco Conte - non sono completamente noti anche se, verosimilmente, sono correlati sia alle abitudini riproduttive (al Nord le donne hanno meno figli) sia all’alimentazione e all’industrializzazione”. Tanti gli strumenti per combattere questo big killer: prevenzione, diagnosi precoce, chirurgia conservativa, chemioterapie combinate e terapie ormonali che permettono di assicurare alla maggioranza delle donne colpite la guarigione. I risultati presentati lo scorso anno e oggi a S. Antonio aggiungono altri tasselli al puzzle, confermando la necessità di tarare la terapia sulle caratteristiche specifiche delle pazienti. “Se per le pazienti con tumore allo stadio iniziale – spiega Conte - la chirurgia può essere risolutiva, spesso è necessario ricorrere a cicli di chemioterapia adiuvante. La terapia cambia ulteriormente se le donne colpite sono positive al recettore Her2, perché le elegge a un trattamento con l’anticorpo monoclonale trastuzumab, un farmaco specifico per questa categoria di pazienti”. Oggi, grazie allo studio Bcirg006, sappiamo che possiamo somministrare questa molecola a tutte le pazienti che ne beneficeranno se lo associamo correttamente con farmaci che non ne aggravano la tossicita’, ma anzi ne esaltano i benefici, docetaxel e carboplatino. “Il docetaxel - spiega il prof Bianco - è uno dei farmaci antineoplastici classici di maggiore rilievo tra quelli apparsi negli ultimi anni. E’ attivo in un gran numero di patologie, alcune notoriamente resistenti come il carcinoma del polmone non a piccole cellule ed il carcinoma prostatico. Il suo pezzo forte è, però, il carcinoma mammario. In uno studio precedente del Bcirg (Breast Cancer International Research Group), lo 001, in combinazione con doxorubicina (antitraciclina) e ciclofosfamide (Tac) aveva un netto aumento della sopravvivenza rispetto al braccio di controllo con chemioterapia standard senza docetaxel (Fac=fluorouracile, antraciclina, ciclofosfamide) in pazienti con linfonodi metastatici. In parallelo, nella malattia metastatica, il docetaxel, in associazione al trastuzumab, aveva prodotto un significativo allungamento della sopravvivenza”. Dalla terapia della malattia metastatica alla terapia adiuvante il passo è stato breve. Continua il Prof. Conte “Il trattamento con trastuzumab è gravato da una significativa incidenza di tossicità cardiaca quando esso è associato all’antraciclina, quest’ultima ritenuta fino ad oggi farmaco cardine della terapia adiuvante del carcinoma mammario. Lo studio Bcirg 006, ha oggi dimostrato che la migliore associazione e la somministrazione precoce di trastuzumab con docetaxel e carboplatino consentono di eliminare l’antraciclina senza detrimento per la sopravvivenza delle pazienti, ma anzi senza sequele cardiache che preoccupano al punto di dover negare trastuzumab a pazienti che ne trarrebbero beneficio”. La giusta combinazione consente di dare il miglior trattamento disponibile al maggior numero di donne possibile senza compromettere il loro stato di salute a lungo termine. .  
   
   
FORMIGONI: PUBBLICO/PRIVATO IN SANITA´ MIX VINCENTE LA CARDIOCHIRURGIA TRAINA L´ATTRAZIONE DI PAZIENTI DALL´ESTERO L´ASSESSORE CE´: ORA RAFFORZIAMO IL RUOLO DI PROGRAMMAZIONE  
 
 Milano, 18 dicembre 2006 - Una presenza della sanità privata assolutamente in linea con la media nazionale (22,6% di posti letto a fronte del 22,0% italiano), ma con un livello di qualità e di integrazione con il settore pubblico nettamente superiore. Sono alcuni dei dati emersi da "Ospedali & Salute 2006", il rapporto annuale presentato oggi dal presidente regionale e vicepresidente nazionale dell´Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop), Gabriele Pellissero, e dedicato in particolare alla situazione in Lombardia a quasi dieci anni dall´approvazione della legge n. 31, presenti il presidente lombardo, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Sanità, Alessandro Cè. La Lombardia si presenta al primo posto in Italia come capacità di attrazione di pazienti extra-regione (58% dei quali si curano negli istituti pubblici e il rimanente 42% in quelli privati) davanti a Emilia-romagna, Toscana e Veneto, mentre in un settore particolarmente delicato come quello della cardiochirurgia si avvertono i primi segnali di attrazione internazionale (169 i pazienti stranieri operati in Lombardia nel 2005, con un incremento del 152% rispetto al 2004). Particolarmente significativi gli indici di qualità basati sulla complessità della casistica trattata (i cosiddetti "case-mix"), che pongono la sanità privata lombarda al primo posto assoluto in Italia (con un indice di 1,41 rispetto alla media nazionale di 1,08) e quella pubblica al sedicesimo posto (1,05 rispetto all´1,01 nazionale), davanti però alle sanità private di numerose altre Regioni. "Il sistema sanitario lombardo si conferma il migliore d´Italia - ha commentato il presidente Formigoni -. Siamo infatti la Regione con il migliore equilibrio tra pubblico e privato, a tutto vantaggio dei cittadini. Non è dunque vero che la Lombardia privilegi il privato in quanto tale, se siamo solo al settimo posto in Italia per percentuale di posti letto privati, ma solo in quanto in grado di fornire un servizio pubblico di eccellenza e di entrare quindi in competizione virtuosa con il pubblico stesso. Pensiamo infatti a un settore come quello dell´emergenza-urgenza che per il 49% viene fornito proprio dagli operatori privati". "A quasi dieci anni di distanza, la nostra scelta di adottare questo modello - ha proseguito Formigoni - si è dimostrata vincente nel costruire un modello di sanità all´avanguardia, che ci ha permesso di risparmiare risorse e di fare di questo settore un importante volano per lo sviluppo anche economico del Paese. La strada sulla quale vogliamo continuare è questa: rafforzare l´alleanza pubblico-privato nell´edilizia sanitaria, nell´innovazione, nella ricerca, nella qualità. Per farlo abbiamo però bisogno del federalismo fiscale e non di una Finanziaria come quella attuale che scarica sulle Regioni virtuose i disavanzi strutturali di chi non ha i conti in regola". Sugli ottimi risultati del modello lombardo si è detto d´accordo anche l´assessore Cè, che ha sottolineato l´assoluta bontà dei principi sui quali si basa la legge 31 (centralità della persona e libertà di scelta, distinzione tra erogatori e acquirenti di servizi, sussidiarietà orizzontale e verticale), nonostante la necessità, a quasi dieci anni di distanza, di apportare qualche piccolo aggiustamento all´equilibrio pubblico-privato. "Quello che vogliamo - ha detto Cè - è rafforzare il ruolo della programmazione regionale, coinvolgendo tutti gli attori del sistema sanitario, in modo da poter correggere eventuali distorsioni del sistema, sia nel pubblico che nel privato". . .  
   
   
PONTE DI SOLIDARIETA´ PER TALASSEMICI A PESCARA PRIMI TRAPIANTI DI MIDOLLO PER GIOVANI PAZIENTI  
 
Pescara, 18 dicembre 2006 - "Anzichè continuare ad operare con interventi episodici abbiamo preferito dotarci di una struttura organica che ci consenta di venire incontro a chi soffre. Si tratta di un´azione di solidarietà nei confronti di cittadini extracomunitari che riusciamo a curare, anche grazie alla straordinaria professionalità dei nostri operatori sanitari e dei centri di eccellenza". Lo ha detto stamattina, a Pescara, l´assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca, intervenendo ad una conferenza stampa che si è tenuta nella sede dell´Asl. Nel corso dell´incontro, al quale ha preso parte anche Angelo Cordone, direttore generale dell´Asl, è stato infatti illustrato l´avvio del "Progetto di trapianto di midollo osseo in pazienti affetti da talassemia major provenienti dall´Albania" in fase di realizzazione presso il Centro Trapianti di midollo dell´Asl pescarese, diretto dal dottor Paolo Di Bartolomeo. L´assessore Mazzocca nel ringraziare per l´enorme sensibilità dimostrata dalle associazioni coinvolte nell´iniziativa, cioè l´Ail, l´Agbe e l´Onlus lucana "Un cuore per. L´albania", ha ricordato il percorso amministrativo che consente di dare risposta alle sollecitazioni provenienti da enti pubblici e da associazioni di volontariato. Inoltre lo stesso assessore ha confermato che anche nei prossimi anni sarà garantita la stessa dotazione finanziaria per questo tipo d´interventi che, di recente, hanno riguardato anche giovanissimi pazienti iracheni e somali. Il Centro Trapianti di Pescara ha già compiuto cinque interventi. .  
   
   
DONAZIONE-TRAPIANTO: ORA TUTTO IL PERCORSO È "ACCREDITATO" NEL 2006 TOCCATO IL LIVELLO DI 41,6 DONATORI PER MILIONE. L´IMPEGNO DELLA RETE OTT  
 
Firenze, 18 dicembre 2006 - Gli addetti al lavoro lo chiamano "percorso": ed effettivamente il più delle volte l´insieme di attività cliniche e assistenziali che collegano la donazione (di organi, di tessuti) al trapianto è un itinerario lungo e complesso, fatto di tante tappe successive e tutte essenziali, in cui sono coinvolti numerosi operatori delle branche specialistiche più diverse, che utilizzano tecnologie sofisticate e no. Il tutto in tempi stretti e definiti, sotto la pressione dell´urgenza e di un clima umano intenso e contraddittorio, in cui devono trovare rispettosa compensazione il dolore della perdita e la speranza di una ritrovata salute. Ecco perchè riveste una importanza davvero "storica" la pubblicazione del "Programma di accreditamento donazione-trapianto", che è stato presentato il 14 dicembre preso la sala giunta della Regione Toscana dall´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi e dal direttore dell´Organizzazione Toscana Trapianti Ott Franco Filipponi. "Gli ultimi dati forniti dall´Ott - dice l´assessore Rossi - testimoniano ancora una volta il grado di eccellenza raggiunto dalla Toscana in questo campo importante e delicato. Infatti abbiamo toccato il livello di 41,6 donatori effettivi per milione di abitanti, contro il 31,7 per milione dell´anno scorso. Questo significa attenzione da parte dei cittadini, maturità culturale, fortissimo senso di solidarietà. Da parte del sistema sanitario dobbiamo ricambiare con prestazioni sempre migliori, riducendo le attese, assicurando organizzazione, qualità e sicurezza in tutte le fasi del percorso. Il Programma di accreditamento che la Toscana ha messo a punto, prima in Italia ma anche nel più vasto panorama internazionale, va in questa direzione". Attualmente, ha ricordato il professor Filipponi, l´opportunità di ricevere un trapianto in Toscana è doppia rispetto alla media nazionale e la qualità dei centri di trapianto di organi, tessuti e cellule è considerata una eccellenza. Nel 2006 (dati al 30 novembre) i trapianti sono stati 299 (300 in tutto il 2005) di cui 14 di cuore, 106 di fegato, 18 di pancreas e rene, 13 di pancreas, 11 di polmone e 137 di rene. Per quanto riguarda le attese, risultano nulle per il trapianto di cornea, mentre per il trapianto di fegato il tempo medio è inferiore ai 4 mesi, il più breve in Italia. Inferiori alla media nazionale anche le attese per i trapianti di cuore (circa 10 mesi), polmone (circa 5 mesi), di rene (1,7 anni) e pancreas (circa due mesi). Siamo dunque lontani anni luce dagli anni´90, quando i toscani erano costretti ad "emigrare" per ottenere un trapianto. L´organizzazione Toscana Trapianti ha iniziato a lavorare al "Programma di accreditamento" nel 2004 avviando una complessa fase di analisi e progettazione, alla luce della normativa europea e nazionale che interessa tutto il settore del "biologico donato" e coinvolgendo tutti i coordinatori locali, i rianimatori ed i responsabili dei centri trapianto. L´analisi ha riguardato tre fasi: la donazione di organi, tessuti e cellule, il percorso assistenziale del paziente candidato al trapianto, il trapianto e il follow-up. Sono state individuate attività e strumenti da utilizzare: procedure, documenti, istruzioni operative, normative, strumenti di comunicazione. E´ stata curata quindi l´attività di formazione e accreditamento degli operatori sanitari. Infine sono stati definiti i criteri di valutazione e avviati momenti di verifica. L´organizzazione Toscana Trapianti è costituita dalle strutture operative distribuite nelle 16 Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione e conta 16 coordinamenti locali donazione, 1 centro di allocazione di organi e tessuti, 36 rianimazioni, 70 centri che effettuano trapianti (organi, tessuti, cellule), 6 Centri di Conservazione (tessuti e cellule), laboratori di istocompatibilità, di analisi chimico-cliniche, di microbiologia, Unità operative di neurologia, radiologia, anatomia patologica e di medicina trasfusionale. .  
   
   
OSTEOPOROSI, SCOPRIAMOLA CON UN ESAME DEL SANGUE LO STUDIO, BASATO SULLE CELLULE STAMINALI, APRE IMPORTANTI PROSPETTIVE PER LA DIAGNOSI DI UNA MALATTIA CHE COLPISCE IN ITALIA PIÙ DI QUATTRO MILIONI DI PERSONE  
 
Roma, 18 dicembre 2006 – È stato assegnato ad uno studio sulle cellule staminali che ci potrà dire, con un semplice esame del sangue, se saremo destinati a soffrire di osteoporosi e in tal caso, in futuro, sarà possibile correggere il difetto genetico prima che si sviluppi la malattia. È il primo “premio di ricerca Stroder-siommms”, nato dalla volontà comune dell’azienda farmaceutica fiorentina Stroder e della Siommms (Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) di promuovere la ricerca scientifica sull’osteoporosi, una malattia in continua espansione che, solo in Italia, colpisce quattro milioni e mezzo di persone e che ogni anno causa 250. 000 fratture (80. 000 delle quali all’anca e 70. 000 al femore). Ad ottenere l’importante riconoscimento è il dott. Luca Dalle Carbonare, ricercatore del dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgiche del Policlinico Universitario “G. B. Rossi” di Verona. Venti i progetti di ricerca provenienti da tutta Italia, posti al vaglio di una commissione indipendente formata dai massimi esperti del settore: Silvano Adami di Verona, Maria Luisa Brandi di Firenze, Gaetano Crepaldi di Padova, Ranuccio Nuti di Siena e Sergio Ortolani di Milano. La consegna del premio (consistente in 20. 000 euro) è avvenuta in occasione del recente Congresso Nazionale della Siommms, svoltosi a Pisa. Tra i criteri fondamentali adottati dalla commissione per la valutazione dei lavori vanno ricordati: i precedenti riconoscimenti ottenuti da ogni candidato, l’originalità e le ricadute scientifiche e cliniche della ricerca presentata, e la concreta realizzabilità del progetto. E lo “Studio delle cellule staminali mesenchimali in pazienti osteoporotici mediante analisi di espressione genica durante il differenziamento osteoblastico” ( è il titolo della ricerca del dott. Dalle Carbonare) aprirà importanti prospettive nella cura di una patologia tanto diffusa. Scopo del progetto è infatti cercare di scoprire, tramite lo studio delle cellule staminali, se nella popolazione osteoporotica vi sia una alterazione genetica che possa essere correlata con un’alterazione dell’osteogenesi (cioè della formazione di osso). Tra le potenziali ricadute di carattere clinico/diagnostico la possibilità di individuare nel corredo genetico di ogni individuo, con un semplice prelievo di sangue, il difetto che causerà l’eventuale sviluppo della malattia osteoporotica e la possibilità di correggere tale difetto prima che compaia la malattia. Il premio Stroder-siommms è un chiaro esempio di collaborazione tra un’azienda farmaceutica ed una società scientifica, istituito per contribuire alla “lotta all’osteoporosi”, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle maggiori sfide sanitarie del terzo millennio. L’azienda farmaceutica fiorentina, che ha deciso di promuovere attivamente la ricerca in questo settore, è da anni in prima linea nel campo delle malattie cardiovascolari, ed è entrata da poco anche nel settore osteoporosi lanciando un farmaco innovativo, il ranelato di stronzio, che ricostruisce le ossa e aumenta l’“osteoprotegerina”, sostanza che protegge lo scheletro dall’erosione e dal rischio di fratture. Per comprendere l’importanza della ricerca in questo campo è sufficiente considerare alcuni dati: in Europa l’osteoporosi causa ogni anno quasi 1 milione di fratture all’anca e 500. 000 al femore, oltre a quelle vertebrali, ad omero e polso. E si calcola che oggi una donna di 50 anni ha dal 30 al 40% di probabilità di subire una frattura per diminuita densità ossea. La malattia è inoltre in continua espansione a causa dell’invecchiamento della popolazione: la prospettiva di vita della donna supera oggi gli 85 anni e subire una frattura da osteoporosi in post-menopausa significa convivere con disabilità importanti per circa 20-25 anni. Sono quindi evidenti l’importanza e le “ricadute” future di una ricerca come quella del dott. Dalle Carbonare. .  
   
   
DAL GENOMA AL TRASCRITTOMA DA LUNEDÌ IN SISSA LA SECONDA EDIZIONE DEL WORKSHOP IN SYSTEM NEUROBIOLOGY AND GENOMICS  
 
Trieste, 18 dicembre 2006 - Dalla genomica alla neurobiologia, dalla biologia molecolare ai modelli matematici. Lunedì 18 e martedì 19 dicembre la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste ospita la seconda edizione del “Workshop in System Neurobiology and Genomics”, organizzato da Claudio Altafini, Stefano Gustincich e Vincent Torre (Sissa, Trieste), Piero Carninci (Riken, Wako, Giappone) e Elia Stupka (Cbm, Trieste). Una due giorni che riunisce ricercatori da tutta Italia, ma anche da Copenhagen, Stoccolma e Cambridge, per esplorare le prospettive della ricerca sul genoma umano e le nuove frontiere aperte dallo studio del trascrittoma (Rna o acido ribonucleico). Il tutto all’insegna dell’interdisciplinarità. Dalla complessità del singolo neurone alle nuove tecniche utili alla ricerca, il workshop alla Sissa è un appuntamento importante per coloro che studiano il ruolo del trascrittoma nel sistema nervoso. «Gli studi recenti dell’Rna, la molecola che deriva direttamente dal Dna e che finora si pensava servisse essenzialmente alla produzione di proteine utili alla cellula, ha aperto nuove strade nella comprensione dei meccanismi di controllo genetico» spiega il biologo molecolare Stefano Gustincich. «In seguito al progetto Fantom 3 – continua Gustincich – che ha coinvolto scienziati di tutto il mondo ed è stato coordinato da Piero Carninci, un triestino emigrato in Giappone, è ormai noto che la varietà degli Rna presenti nelle nostre cellule è enormemente più grande di quanto ci si aspettasse e che le molecole di Rna hanno funzioni importanti e inaspettate». È stata infatti dimostrata l’esistenza di almeno 20000 geni che non codificano per proteine raddoppiando inaspettatamente il numero di geni conosciuti. Oltre all’approfondimento di questa scoperta che ha rivoluzionato la biologia, nel corso dell’incontro si farà il punto anche sugli elementi del genoma che regolano l’espressione di gruppi di geni in zone diverse del cervello. «Nel corso del workshop, inoltre, – conclude Altafini - cercheremo di riflettere anche sull’importanza dell’uso di modelli matematici per descrivere il funzionamento di sistemi biologici e cercheremo di capire come la matematica possa essere applicata allo studio di malattie neurodegenerative». .  
   
   
PATOLOGIE GENETICHE E DISTURBI DEL MOVIMENTO IN ETá EVOLUTIVA: ISTITUITO UN SERVIZIO DI RIABILITAZIONE E TERAPIA A TRENTO  
 
Trento, 15 dicembre 2006 - Su proposta dell’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli è stata approvata il 15 dicembre dalla giunta provinciale l’istituzione di un servizio di riabilitazione e di terapia occupazionale in favore di bambini che, per patologie genetiche di tipo neurovegetativo, soffrono di disturbi minori del movimento. Previste sedute di riabilitazione individuali e collettive. Anche le spese per la terapia occupazionale e la consulenza ai familiari saranno sostenute dal Servizio sanitario provinciale. E’ in conseguenza dell’aumento delle richieste di assistenza per patologie genetiche che danno origine a disturbi del movimento per pazienti in età evolutiva che la giunta provinciale ha deciso oggi di istituire un servizio di riabilitazione e di terapia occupazionale per bambini portatori di patologie in particolare di tipo neurovegetativo. I disturbi di cui soffrono molti bimbi sono spesso di difficile individuazione e la tempestività della diagnosi e l’erogazione delle prestazioni sanitarie per l’efficacia delle cure è, in questi casi, di primaria importanza. Per questo la giunta su proposta dell’assessore Andreolli ha deciso di attivare questo servizio e di appoggiarsi - per l’erogazione delle prestazioni sanitarie - al Centro Franca Martini di Trento, l’Associazione onlus della Sclerosi Multipla. L’atsm ha una esperienza qualificata in grado di garantire prestazioni adeguate sia rivolte ai piccoli che ai loro familiari. Il servizio è sperimentale e le modalità di lavoro fra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e il Centro Atsm-onlus, saranno concordate a breve per garantire l’organizzazione più appropriata. La spesa per l’attuazione del presente servizio sperimentale ammonta ad euro 127. 500,00 per anno. Il finanziamento è stato previsto per il triennio 2007-2009. .  
   
   
SÌ AL CASE MANAGEMENT: ACCORDO SULL´ASSISTENZA INTEGRATA DI PERSONE CON DISTURBI PSICHICI  
 
Bolzano, 18 dicembre 2006 - Firmato l´accordo che punta, attraverso l’introduzione del “Case Management", a migliorare l’assistenza delle persone affette da disturbi psichici: lo hanno sottoscritto il 14 dicembre a Bolzano i responsabili dei servizi sanitari pubblici e convenzionati dell’Azienda Sanitaria di Bolzano, dei servizi sociali Oltradige/bassa Atesina e Salto Sciliar, del Centro addestramento professionale C. I. R. S. E rappresentanti delle associazioni di automutuo-aiuto, alla presenza dell´assessore provinciale alla Sanità e politiche sociali Richard Theiner. Il protocollo d’intesa siglato davanti all´assessore Theiner disciplina la collaborazione dei servizi sociali e sanitari nell’assistenza comune di persone affette da disturbi psichici. Per tali persone e per i familiari un’assistenza integrata e continuativa è particolarmente necessaria, specie per le persone che soffrono di disturbi cronici e sono assistite per periodi di tempo prolungati da diversi operatori dei servizi sociali e sanitari. Di particolare interesse per la riuscita del trattamento, della riabilitazione e dell’integrazione di tali tipologie di pazienti è il fatto che la relazione fra il paziente e l’operatore professionale sia basata su un rapporto di fiducia stabile e continuativo e che le misure dei singoli servizi siano concordate e coordinate. Con l´accordo per l’introduzione del Case management viene rafforzata tale modalità di assistenza integrata. Il principio del Case management prevede per ogni utente con un fabbisogno complesso di cura la disponibilità di una persona di riferimento (il/la case manager) che coordina e gestisce l’intero processo di cura. Nel protocollo d´intesa siglato oggi (14 dicembre) sono descritte le competenze del case manager e definite le regole fondamentali per la collaborazione fra i servizi sanitari e sociali. Maggiore attenzione verrà rivolta anche alla necessità di coinvolgere sempre più e con continuità i clienti e i loro familiari e tutti coloro che gravitano nella loro sfera personale al fine di progettare piani di assistenza adeguati alle singole esigenze. Il protocollo d’intesa è il risultato di un progetto-obiettivo, iniziato già nel dicembre 2004 in collaborazione con l’Ufficio provinciale Distretti sanitari e l’Istituto di scienze sociali (Sim) di Monaco. Al progetto hanno partecipato i collaboratori dei seguenti servizi: Servizio psichiatrico, Servizio psicologico e Servizio per le dipendenze della As Bolzano, Ripartizione Lavoro, Azienda Servizi Sociali di Bolzano, Servizio sociale Oltradige/bassa Atesina, Servizio sociale Salto Sciliar, Centro di Psicoterapia e Psicosomatica, le Associazioni “La Strada – der Weg”, “Lichtung-girasole”, "Il nostro spazio – Ein Platz für uns“ e “Associazione parenti ed amici dei malati psichici”. .  
   
   
MILANO: ACCORDO PER L´ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Un accordo sperimentale con la Provincia di Milano per la gestione delle informazione relative agli immigrati in regola col permesso di soggiorno, e che hanno quindi diritto all´assistenza medica di base, è stato approvato dalla Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell´assessore alla Sanità, Alessandro Cè. Si tratta di un progetto pilota importante (riguarda circa la metà degli immigrati presenti sul territorio regionale), che permetterà all´anagrafe sanitaria lombarda di ricevere dalla Provincia di Milano i dati forniti alla stessa dalla Questura e relativi ai rinnovi dei permessi di soggiorno. I dati saranno incrociati, in tempo reale, con l´iscrizione all´assistenza sanitaria di base. Nel caso in cui il permesso di soggiorno non venga rinnovato, l´immigrato viene automaticamente cancellato dall´anagrafe sanitaria e, attraverso il Siss, l´informazione viene diramata a tutti gli operatori sanitari e alle strutture in rete. "La convenzione approvata ci consentirà di sperimentare una procedura utile sia agli immigrati extracomunitari, in regola con il permesso di soggiorno, sia ai medici di medicina generale, evitando loro spiacevoli disguidi, spesso con forte rilevanza economica, sia alle Asl, che ridurranno inutili impegni amministrativi per la scelta e revoca del medico", ha commentato l´assessore Cé. Soddisfatti anche i medici di base della Fimmg, secondo i quali "l´incrocio tra le anagrafiche dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri e quelle delle Asl" rappresenta una "conquista di civiltà nel rapporto tra gli assistiti stranieri con diritto all´assistenza del Ssn e il sistema di assistenza sanitaria della nostra regione". .  
   
   
INAUGURATA A NOVENTA VICENTINA NUOVA SEDE CHIRURGIA GENERALE E TERAPIA OSSERVAZIONALE POST OPERATORIA: ASSESSORE TOSI  
 
Noventa Vicentina, 18 dicembre 2006 - L’assessore regionale alle politiche sanitarie Flavio Tosi ha inaugurato il 15 dicembre, all’ospedale di Noventa Vicentina, la nuova sede dell’unità operativa di chirurgia generale e terapia osservazionale post operatoria e un nuovo apparecchio radiologico telecomandato: erano presenti, tra gli altri alla cerimonia, anche il consigliere regionale Onorio De Boni, il direttore generale dell’Uls n. 6 di Vicenza, Antonio Alessandri e il sindaco di Noventa Vicentina Carlo Alberto Formaggio. “Abbiamo mantenuto – ha detto Tosi – la promessa fatta per l‘ Ospedale di Noventa. Il trasferimento della Chirurgia Generale presso la struttura completamente rinnovata, con 31 posti letto ordinari e sette day surgery, dotata anche di terapia osservazionale post operatoria, garantisce un elevato livello di qualità nell’assistenza ai pazienti sia per la degenza che per le infrastrutture di servizio. Il nuovo apparecchio radiologico telecomandato, inoltre, è in grado di eseguire tutti gli esami radiologici tradizionali e urgenti ed è predisposto anche per futuri collegamenti in rete con altri ospedali. Un intervento, questo, che rende quello di Noventa Vicentina un ospedale piccolo ma di grande qualità”. Il costo dell’intervento è stato complessivamente di 282 mila euro. .  
   
   
CLUB LA PINETA: UNA SERATA PER BENEFICIENZA  
 
Milano, 18 dicembre 2006 – Cornice dorata e gran parterre di Vip e autorità , per il Gran Galà di Natale del Club Pineta a Milano presso l’Hotel Principe Di Savoia che prevede una cena e un dopocena con lotteria e i cui introiti in parte saranno devoluti alla Fondazione Irccs-istituto Nazionale Tumori per la struttura di Chirurgia Generale 3 – Endoscopia Diagnostica e Chirurgia Endoscopica , diretta dal prof. Pasquale Spinelli. “ Quest’anno,” dice Chicco Cangini, general manager del Club La Pineta, “ abbiamo voluto inviti dorati, proprio per creare un’atmosfera unica , tutta da ricordare, per il nostro Gran Galà di Natale : affianchiamo lo stile e l’allegria , che ci contraddistinguono da sempre, all’impegno sociale”. E’ , si può dire, una serata “a trois”, perché suddivisa in tre momenti: una cena di gala per invitati selezionati , un dopocena aperto ad inviti esterni ed una lotteria, i cui introiti saranno devoluti in beneficienza. Molti saranno i volti noti, i Vip, gli affezionati del Club La Pineta , quali calciatori, veline, personaggi dello spettacolo , esponenti politici e del mondo dell’imprenditoria. A scandire il ritmo Luisa Corna , conduttrice della serata glamour. “Ringraziamo il Club La Pineta”, dice il prof Pasquale Spinelli, della Fondazione Ircss- Istituto Nazionale dei Tumori,” perché come ente pubblico , abbiamo sempre necessità di un aiuto esterno per poter proseguire la nostra opera di assistenza a favore dei cittadini. I fondi raccolti in questa occasione saranno destinati alla mia struttura in particolare per l’acquisto di nuova strumentazione ed apparecchiature. L’endoscopia può anche guarire dal tumore, se il tumore è di piccole dimensioni e in fase iniziale. L’importante è rimanere all’avanguardia anche con le applicazioni tecnico-scientifiche di supporto”. All’istituto Nazionale dei Tumori di Milano l’importanza dell’endoscopia nella diagnosi e nella cura dei tumori è testimoniata dal volume di attività svolta quotidianamente. I trattamenti effettuati nella struttura complessa di Chirurgia-endoscopia diagnostica e chirurgica sono quasi 12. 000 all’anno, con una media giornaliera di oltre 50 procedure. “Nel corso degli anni”, precisa il dott. Giuseppe Calarco, del team del prof Spinelli, “all’Istituto dei Tumori di Milano, la struttura di endoscopia si è affermata a livello internazionale per qualità e anche il numero di interventi è cresciuto di anno in anno e ad oggi ben il 20% della nostra attività è di tipo terapeutico, mentre la restante parte è diagnostica (80%). Che l’endoscopio sia uno strumento utile non solo a ‘vedere’ ma anche a curare lo si è capito molti anni fa utilizzandolo per estrarre corpi estranei dall’esofago o dallo stomaco”. In oncologia, per molto tempo l’unica applicazione terapeutica è stata quella dell’asportazione dei polipi e dei tumori intestinali in fase iniziale, un intervento prezioso, tuttora utilizzato in tutto il mondo. Alla serata di Gala sarà presente anche il dott Marco Pierotti, Direttore scientifico della Fondazione Ircss- Istituto Nazionale dei Tumori. ““La Fondazione Irccs-istituto Nazionale dei Tumori è una Pubblica Istituzione, un patrimonio di tutti i cittadini”, dice il dott Marco Pierotti, Direttore Scientifico della Fondazione Irccs-istituto Nazionale dei Tumori (www. Istitutotumori. Mi. It – via Venezian 1 Milano),” non bisogna mai abbassare la guardia per evitare sprechi e per convogliare le energie di medici , ricercatori e di tutto il personale, verso obiettivi precisi, per puntare a ottenere risultati concreti e continui a favore del miglioramento della qualità della vita dei cittadini che si trovino a dover fronteggiare una patologia così diffusa come il tumore”. .  
   
   
OGGI A PALAZZO FERRAJOLI ASTA DI BENEFICENZA ALL AND MORE  
 
Roma, 18 dicembre 2006 – Oggi alle ore 19. 00 presso Palazzo Ferrajoli, piazza Colonna 355, R oma, si terrà un’asta di beneficenza il cui intento sarà sostenere due associazioni di volontariato e solidarietà, la Fondazione Exodus Onlus di Don Antonio Mazzi e l’Opera Don Guanella. Sarà battuto all’asta il prezioso ed esclusivo “Rosario degli Angeli”, benedetto da Monsignor Iotti in occasione del concerto “La Carezza del Papa”, e realizzato da Rita Mosca per All & More, griffe rinomata e conosciuta a livello internazionale nel settore accessori e gioielli, in particolare negli Stati Uniti e nel Principato di Monaco. Il Rosario degli Angeli è un pezzo unico, di altissimo valore, minuziosamente rifinito con perle grigie, brillanti, rubini, impreziosito da angeli in oro bianco realizzati a mano. L’iniziativa, correlata a “la Carezza del Papa”, concerto ideato dal Conte Arnaldo Blancardi di Sospello e organizzato con la collaborazione di Laura Rossi, si propone di sostenere, attraverso la donazione del “Rosario degli Angeli”, le attività delle due associazioni che da anni operano a favore dei bambini meno fortunati. L’asta sarà preceduta da un cocktail di benvenuto per gli invitati tra i quali sono attesi personaggi noti anche dello spettacolo. La serata sarà anche un’occasione lieta per lo scambio degli auguri di Natale. .  
   
   
ASCOLTO NON-STOP CONTRO LA SOLITUDINE A NATALE IL TELEFONO AMICO-CENTRO DI MILANO RIMARRÀ APERTO IL 24, 25 E 26 DICEMBRE PER AIUTARE CHI HA BISOGNO.  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Nei giorni 24, 25 e 26 dicembre chiunque si trovi in uno stato di crisi o emergenza emozionale può chiamare il Numero di Ascolto Telefonico 199. 284. 284, attivo straordinariamente ventiquattro ore su ventiquattro, a partire dalle 10. 00 della vigilia di Natale. Il servizio dell’Associazione di volontariato Telefono Amico Onlus – Centro di Milano è anonimo e gratuito. L’iniziativa dell’Associazione nasce dalla consapevolezza che proprio a Natale, tra i regali e mille sorrisi, alcune persone si sentono particolarmente tristi, vedono la propria condizione personale e relazionale con maggiore chiarezza e tragicità: può aumentare il senso di solitudine in chi ha perso una persona cara, in chi è costretto a vivere lontano dalla propria famiglia o in chi deve sopportare il peso di una gioia che non lo riguarda. Il bisogno di ascolto, di comunicazione e di solidarietà aumenta sia tra le persone realmente sole sia in coloro che, pur vivendo con i propri cari, non riescono ad aprirsi e a esprimere il proprio disagio. Per questo i volontari di Telefono Amico Italia che ogni anno, dal 1967, rispondono con grande professionalità e dedizione alle 135. 000 richieste di aiuto hanno deciso di fare un regalo speciale a chi ha bisogno di un vero “amico”. .  
   
   
MEET MILANO 2007: L’INDUSTRIA DELLA MUSICA COME SISTEMA INTEGRATO, PROTAGONISTA DEL SALONE MIV  
 
Milano, 18 dicembre 2006 – Meet Milano, la nuova manifestazione fieristica organizzata da Expocts a fieramilano Rho dal 21 al 24 settembre 2007, apre le porte all’industria della musica all’interno di Miv - Music International Village - il Salone della musica, degli strumenti e delle edizioni musicali, della discografia. Miv, organizzato con la collaborazione di Dismamusica - associazione dei produttori e distributori di strumenti ed edizioni musicali e artigianato - si propone come un marketplace dove strumenti classici, acustici ed elettronici, apparecchiature audio e per l’home recording, tecnologie digitali, editoria specializzata e discografia hanno la musica come denominatore comune e la tecnologia come motore aggregante. Music International Village rappresenta, quindi, un palcoscenico espositivo internazionale, unico e completo, che racchiude tutti gli elementi della filiera produttiva e distributiva del settore e costituisce, nel contempo, un momento di conoscenza, formazione, sperimentazione di idee e un luogo deputato allo sviluppo della cultura musicale e dei contatti di business a livello nazionale e internazionale. Gli strumenti e le tecnologie per produrre musica, l’editoria musicale, la discografia, la distribuzione musicale e il music broadcast sono i veri protagonisti di questo Salone. “Per la prima volta in Italia – spiega Carlo Bassi, Amministratore Delegato di Expocts - attraverso Miv, l’industria musicale viene rappresentata all’interno di un evento fieristico della portata di Meet Milano come un sistema integrato dove fare musica, produrla e diffonderla vengono considerate fasi di un unico processo, presentato attraverso tutti gli elementi della filiera economica ad esso collegata. Miv si fa, quindi, portavoce delle nuove esigenze del mondo della musica investito da un profondo cambiamento imposto dall’evoluzione tecnologica e dalle trasformazioni economiche, socio-culturali e di costume”. “Miv vede il ritorno a Milano di un evento espositivo e culturale di grande respiro – sottolinea Antonio Monzino jr. Presidente Dismamusica – che vuole rivendicare la propria leadership nazionale da un palcoscenico prestigioso come quello di Fiera Milano. L’intento è quello di offrire all’esigente pubblico del maggiore evento fieristico europeo un’offerta di grande spessore sia culturale che economico e commerciale, che vada al di là della logica della kermesse, per diventare proposta di scelta culturale di base in un’ottica di valorizzazione della musica anche come fattore positivo della convivenza civile”. Fare e produrre musica - Miv intende offrire una panoramica completa dell’eccellenza della produzione artigianale e industriale del settore, dagli strumenti musicali classici, acustici ed elettronici, alle apparecchiature audio, alle nuove tecnologie digitali per la computer music e l’home recording, alle tecnologie per Dj producer. All’interno di Miv il mondo delle tecnologie digitali per fare e produrre musica si integra pienamente con gli strumenti musicali e le apparecchiature audio. Tra gli obiettivi del Salone figurano anche la promozione della cultura dello strumento musicale e delle nuove tecnologie per fare musica e l’alfabetizzazione del gusto musicale e audio-strumentale, considerati il motore dello sviluppo del mercato degli strumenti musicali e delle tecnologie audio. Distribuire e diffondere musica - Miv insieme all’industria discografica e all’editoria specializzata, componenti importanti della filiera dell’industria musicale che investono in ricerca, produzione e promozione, si propone di dare l’avvio a un percorso di comunicazione e informazione in grado di sviluppare il mercato della musica e diffondere la cultura della legalità, affiancandosi agli enti di gestione dei diritti. Sono presenti all’interno di Miv anche i nuovi Music Content Provider, come Internet e la telefonia mobile, che si affiancano ai canali tradizionali di distribuzione dell’industria discografica, accrescendo le potenzialità del mercato e diventando di fatto una nuova risorsa. Anche il mondo dei music broadcast, considerato un importante canale di delivery della musica, si integra all’interno di Miv: radio e tv musicali non sono solo strumenti di promozione e divulgazione di contenuti musicali, ma sempre di più intercettori di stili di vita, linguaggi, fenomeni di costume, capaci di fidelizzare crescenti target di ascoltatori omogenei in base a stili di vita, interessi e cultura. Miv si fa collettore di una convergenza di interessi tra l’industria degli strumenti musicali e delle tecnologie audio, l’industria discografica e tutto il mondo della distribuzione musicale creando le condizioni per uno scambio di opinioni e un momento di incontro fra gli operatori professionali di tutte le componenti del mercato, anche a livello internazionale. Miv si rivolge contemporaneamente a un pubblico business e consumer: agli appassionati, ai musicisti, ai Dj, agli operatori professionali, ai produttori, ai distributori, ai rivenditori, agli studi di registrazione, alle scuole di musica e a tutti coloro che vogliono scoprire le ultime novità, provare gli strumenti, ascoltare musica dal vivo e dialogare con artisti famosi e strumentisti di rango. .  
   
   
FIERA MILANO CONGRESSI E VILLA ERBA, UNA SINERGIA PER IL TERRITORIO LANCIATA VERSO L’EXPO DEL 2015  
 
 Cernobbio, 18 dicembre 2006 - Il primo gennaio 2006 Fiera Milano Congressi - società congressuale del gruppo Fiera Milano- assumeva la gestione in esclusiva dell’attività convegnistica di Villa Erba per un periodo di sei anni rinnovabili. A un anno di distanza i risultati conseguiti dimostrano quanto sia stata felice quella scelta. Fiera Milano Congressi, forte di una posizione leader nel settore convegnistico in Italia e di primissimo piano a livello europeo, ha inserito la nuova location tra le proposte che sottopone con regolarità agli organizzatori di eventi, promuovendo in particolare Villa Erba presso i maggiori meeting planner internazionali. E Villa Erba, che vanta una meravigliosa posizione geografica ed una capacità di accoglienza di assoluto rilievo, ha ben presto beneficiato dell’aggressivo supporto di marketng di Fiera Milano Congressi. ‘Spazio Villa Erba si è inserita con perfetta sintonia nella strategia commerciale di Fiera Milano Congressi in quanto rappresenta l’ideale alternativa al Mic Milano Convention Centre a fieramilanocity – dichiara Maurizio Lupi, amministratore delegato della società. ‘L’obiettivo del centro congressuale di Milano sono i grandi eventi oltre i 2. 000 partecipanti, mentre la struttura di Cernobbio è perfetta per quelli fino a 1. 000 persone; la grande città si distingue per la facilità di accesso aerea e l’elevato numero di alberghi, mentre il lago si caratterizza come destinazione più di qualità e resort. La nostra mission per il 2007 vede un consolidamento del posizionamento di Villa Erba nei circuiti di vendita internazionale e la destagionalizzazione degli eventi, calendarizzando i mesi da novembre ad aprile, con grande vantaggio del territorio comasco. Possiamo inoltre affermare che la nostra politica gestionale dovrebbe portare dei buoni risultati per Villa Erba, soprattutto in vista dell’Expo 2015. ’ I segmenti a maggior potenziale di Villa Erba sono quello degli eventi aziendali e incentive, che ricercano destinazioni dalla forte attrattività e dei congressi medico-scientifici internazionali che cambiano ogni anno destinazione. In entrambi i casi si tratta di eventi di più giorni i cui partecipanti sono fortemente interessati a conoscere le attrattive turistiche del luogo, con grande vantaggio economico del territorio. Si calcola che la spesa media di un ospite sia di 300 euro al giorno per le convention aziendali e addirittura di 600 euro al giorno per i congressi; un congresso medico di 4 giorni con 800 partecipanti genera quindi un indotto economico di quasi 2 milioni di euro. Di questa cifra solo il 5% è la spesa per la sede congressuale, mentre il 95% viene distribuita sul territorio (con il segmento alberghiero che beneficia circa del 37% del totale). La politica di promozione di Villa Erba ha già portato buoni risultati. Nel 2007 sono in calendario nove grandi eventi: il Congresso Internazionale Sungard, l’evento internazionale User Forum (700 partecipanti), a marzo il simposio internazionale Cozaar (300 partecipanti), a giugno l’International Gaming Conference (800 partecipanti), a ottobre il Congresso Internazionale Evidevce Based Toxicology (400 delegati) e il Congresso Nazionale dell’associazione degli Otorinolaringologi ospedalieri italiani (300 delegati), a novembre il Congresso Nazionale della Società Italiana di Genetica Umana (300 partecipanti) e la convention aziendale Honda (800 partecipanti). E ancora, il calendario del 2008 prevede ad oggi quattro eventi da 400 a 1200 partecipanti, e il 2009 tre eventi da 600 a 1. 100 partecipanti. ‘Dopo un anno di partnership con Fiera Milano Congressi, la nostra soddisfazione è la più ampia possibile – dichiara Marco Ambrosini, presidente e amministratore delegato di Villa Erba Spa. ‘L’attività congressuale sta cominciando a produrre i risultati sperati, segno che i nostri partner stanno investendo seriamente nel business, a tutto vantaggio di un territorio che certamente sta vivendo un momento di particolare successo quale destinazione turistica d’élite. Contemporaneamente i conti di Villa Erba spa sono in attivo e i soci, pubblici e privati, possono dirsi soddisfatti’. .  
   
   
"CAMPIONARIA", AL VIA IN AUTUNNO LA RASSEGNA DELLA SOFT ECONOMY A RHO-PERO  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - "Una bellissima operazione che guarda al futuro nella direzione giusta, la qualità, affondando le radici nel passato: la Fiera Campionaria di Milano consente di superare le paure prodotte dalle Tigri d´Oriente e a credere con forza nelle eccellenze con cui si esprime l´immagine dell´Italia nel mondo: cultura, arte, gusto e sapere". Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, commenta così la rinascita della Fiera Campionaria che si terrà nel nuovo polo fieristico di Rho-pero dal 22 al 25 novembre 2007. E´ il ritorno di un´iniziativa che per anni è stata il luogo simbolo del boom economico ma anche una straordinaria festa popolare delle meraviglie in grado di far conoscere la cultura e i progressi tecnologici e produttivi. L´ultima delle 68 edizioni si tenne nel 1990, quando si chiamava Grande Fiera d´Aprile. La Campionaria delle Qualità Italiane- Fiera della Soft economy è organizzata da Symbola (Fondazione per le Qualità Italiane) tra i cui promotori c´è anche il prof Adriano De Maio, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Alta Formazione, Ricerca e Innovazione, da Fiera Milano e da Expo Cts, società del gruppo Fiera Milano che organizza 23 manifestazioni ogni anno tra cui Bit, Borsa Internazionale del Turismo. La "nuova Campionaria" è stata presentata oggi al Circolo del Commercio di Milano dal presidente Formigoni, dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, e da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola. Erano presenti Claudio Artusi, amministratore delegato di Fiera Milano spa, Adalberto Corsi, presidente Expo- Cts. Secondo Formigoni la Campionaria del novembre 2007 è una delle "strade d´accesso all´Expo Mondiale del 2015" che Milano è candidata ad ospitare. .  
   
   
ASPHALTICA: AMBIENTE E SICUREZZA PER I LAVORATORI DEL COMPARTO LE LINEE GUIDA DELLA MANIFESTAZIONE. L’ITALIA SECONDA IN EUROPA CON 480MILA KM DI RETE STRADALE PER PRODUZIONE DI ASFALTO ( 400MLN DI TONNELLATE).  
 
Padova, 18 dicembre 2006 - Si è chiusa venerdì 15 dicembre 2006 alla Fiera di Padova, la terza edizione di Asphaltica, il Salone internazionale delle Attrezzature e Tecnologie per pavimentazioni e infrastrutture stradali, con oltre 180 espositori. Dalle prime stime sono 7000 i visitatori con una crescita intorno al 5%. La rassegna organizzata in collaborazione con il Siteb ( Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade) ha presentato agli operatori del comparto delle strade e delle viabilità le innovazioni tecnologiche e le nuove applicazioni dell’asfalto: dalle soluzioni a basso impatto ambientale (asfalti mangiapolveri) alle applicazioni per tutelare la salute degli addetti ai lavori (bitumi fonoassorbenti), alle nuove frontiere per l’arredo urbano ( asfalti colorati). Ambiente e sicurezza le linee guida del programma congressuale, con workshop che hanno presentato gli innovativi “asfalti tiepidi” che grazie a un abbassamento della temperatura di stesa, consentono risparmi energetici del 30% e una diminuzione del 25% dell’immissione di Co2 nell’atmosfera. Tra le curiosità in rassegna: la Nave di Magan, una ricostruzione in scala reale di un’imbarcazione in canne e bitume risalente all’età del bronzo che ha solcato i mari della penisola arabica 5000 anni fa. Realizzata da un’equipe di archeologi dell’università di Bologna, dopo il ritrovamento nel 1985 di alcuni frammenti di catrame sulla spiaggia dell’Oman, è la più antica imbarcazione oceanica al mondo. L’italia, con 480milakm di rete stradale è seconda in Europa per produzione di asfalto (40milioni di tonnellate). Il settore con il suo indotto (costruzioni, industria petrolifera, industria meccanica, chimica e servizi) conta circa 500mila addetti ( ¼ dei lavoratori edili) e una produzione che nel 2006 si assesterà a 38milioni di tonnellate, facendo segnare un trend negativo (-10% rispetto al 2005) dopo 10 anni di grande crescita. Il numero delle imprese che partecipano a gare di appalto è pari ad almeno 4000, per la maggior parte costituite da 15 dipendenti. Complessivamente i lavoratori dell’asfalto ( che operano a diretto contatto con il prodotto finito) sono 50. 000 .  
   
   
DA REGIONE LOMBARDIA 8,2 MLN DI EURO PER INTERVENTI CULTURALI  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Ammontano a oltre 8,2 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione Lombardia sul Fondo di Rotazione e riservate a tutti quei soggetti pubblici e privati che operano in campo culturale: serviranno a finanziare progetti per la realizzazione e la promozione di sistemi integrati di beni e servizi culturali, secondo quanto previsto dalla legge regionale 35/95. I contributi potranno venire richiesti, grazie al bando aperto dalla Regione, nel periodo compreso tra il 15 gennaio e il 30 aprile 2007. "Le risorse stanziate rappresentano uno sforzo importante da parte della Regione - ha commentato l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello - e vorrei sottolineare come si stia cercando di limitare al massimo i danni patiti di riflesso dai tagli della finanziaria, in un settore, quello culturale, che riveste un´importanza decisamente fondamentale per la valorizzazione dei beni e dell´identità del nostro Paese". I contributi potranno riguardare: interventi su beni culturali immobili sia pubblici che privati (per adeguamenti tecnologici, restauri, ristrutturazioni); sistemi culturali integrati (allestimenti di musei, biblioteche e archivi, o realizzazioni ex novo di edifici con destinazione culturale); interventi su beni culturali mobili come collezioni, opere d´arte, archivi (per acquisti, manutenzioni e restauri). In quest´ultimo caso, i progetti presentati dovranno avere un costo complessivo non inferiore a 20. 000 euro e non superiore a 100. 000 euro. Negli altri due casi, il costo complessivo del progetto dovrà essere compreso tra 30. 000 e 700. 000 euro. Non verranno finanziate opere già realizzate o in corso d´opera. Le domande, che verranno vagliate da un apposito Comitato Tecnico di Valutazione, dovranno essere indirizzate per raccomandata o per posta celere a "Finlombarda Spa - Finanziaria per lo sviluppo della Lombardia - via Oldofredi 23 - 20124 Milano". .  
   
   
ARTEQ SUMMIT 2006: A MILANO UN IMPERDIBILE INCONTRO TRA BENI CULTURALI E SOLUZIONI TECNOLOGICHE INNOVATIVE  
 
Milano, 18 Dicembre – Ambienti virtuali interattivi, ricostruzioni multimediali di città e di siti archeologici sommersi, realtà virtuale e realtà aumentata, sistemi per la gestione e la documentazione del restauro sono alcuni dei temi che verranno affrontati ad Arteq Summit, il nuovo evento del Forum della Neteconomy, organizzato da Wireless in collaborazione con la Mediateca di Santa Teresa e con il contributo scientifico di Mgm Digital Communication. In calendario per il 13 Dicembre 2006, l’evento è stato rimandato al giorno 19 a causa dello sciopero del trasporto pubblico locale. Arteq Summit è un appuntamento che si propone di offrire un assaggio delle tematiche inerenti la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale attraverso il ricorso alle Information & Commmunication Multimedia Technologies. L’evento, programmato nel pomeriggio, prevede una sessione plenaria, focalizzata sulle esperienze italiane di società quali Cineca, Crei Ven, Ibr Sistemi, Liberologico, Navigandolarte, Seac02 e della Fondazione Ultramundum, seguita da una tavola rotonda che vede confrontarsi rappresentanti del mondo aziendale e della realtà universitaria. Al termine dei lavori, un happy hour natalizio farà da cornice all’annuncio del Xmas Email Awards (2^ edizione – www. Emailpower. It/xmas_presentazione. Shtml) e alla proiezione multimediale di alcuni video tematici a cura delle aziende partecipanti. Tra i relatori presenti alla manifestazione segnaliamo: Fulvio Dominici Carnino, Presidente, Fondazione Ultramundum; Claudio Donato, Ibr Sistemi con la collaborazione di Teoremi; Franco Dossena, General Manager, Navigandolarte; Gianluigi Ferri, Direttore, Wireless; Alessandro Furlan, Director, Altair 4; Giuliano Gaia, Fondatore e Project Manager, Invisiblestudio; Antonella Guidazzoli, Project Manager for Cultural heritage Area, Cineca; Silvano Joly, Managing partner, Seac02; Giorgio Manzoni, Direttore di Geonetlab, Università di Trieste; Massimiliano Margarone, Consulente di Ricerca, Gruppo di Ricerca Elios - Dipartimento di Ingegneria Biofisica ed Elettronica Università degli Studi di Genova; Luciano Marras, Rappresentante Legale, Art-test; Maria Grazia Mattei, Presidente, Mgm Digital Communications; Giorgio Monaci, Direttore Settore Attività Economiche e Innovazione, Provincia di Milano; Andrea Vecchi, Presidente, Liberologico; Franco Viviani, Direttore Commerciale, Techvision: Alessandro Zuccato, Direttore, Crei Ven - Centro Ricerca Elettronica Industriale Veneto. Www. Arteqsummit. Com .  
   
   
L’IMMAGINE PRIMARIA STRUTTURE E OPERE DI GIUSEPPE RIVADOSSI 17 DICEMBRE 2006 – 31 GENNAIO 2007  
 
Nave (Bs), 18 dicembre 2006 - Strutture dell’abitare quotidiano, contenitori e custodie per gli oggetti di tutti i giorni, inedite prove di perizia artigiana e tecnologica ideati e realizzati rigorosamente in legno per un concetto di casa come spazio della memoria e insieme luogo dell’anima. Ma soprattutto immagini archetipe che richiamano la vita di ogni uomo: l’arco del cielo, la linea dell’orizzonte, la verticalità della persona, la maternità. Giuseppe Rivadossi, recentemente definito dal direttore del Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino Enzo Biffi Gentili come “il più grande artista-ebanista italiano vivente”, a un anno di distanza dalla sua ultima antologica a Palazzo Forti di Verona, con la mostra L’immagine primaria” presenta, all’interno del suo atelier a Nave (Brescia), le nuove “strutture praticabili” accanto a venti sculture inedite. Nelle immagini primarie che proponiamo c’è l’antico concetto dell’unità dell’esistente che dobbiamo ritrovare come senso dell’appartenenza, fondamento di un nostro atteggiamento di riconoscenza e di amore con il mistero della vita (Giuseppe Rivadossi). In questa recente evoluzione poetica del lavoro dell’artista di Brescia non vi sono formalismi ma la semplice intenzione di aderire alla vita: la ricerca della perfezione nella realizzazione è basata sulla profonda convinzione che il costruire è servizio alto all’uomo e che la casa è il primo spazio per la vita, nella sua dimensione sociale e interiore. Dietro la creazione di ogni struttura c’è il controllo completo di ogni dettaglio e un accurato studio del disegno, delle dimensioni e dello spazio, perché ogni struttura andrà ad occupare uno spazio abitativo domestico. Una mostra, dunque, che vuole celebrare il legame imprescindibile dell’artista con una materia viva come il legno e la natura, proiettando il visitatore nelle sue opere e nella sua cultura più ancestrale. Mostrare il sacro del lavoro, la pulizia di ogni aspetto, la linearità di opere che seguono un pensiero ben preciso, la continua ricerca dell’immagine primaria dello spazio interno e dell’essenzialità di ogni struttura abitativa. Custodie e credenze che nascono dai ripetitivi semplici gesti del porre e riporre, sedie che seguono le esigenze e le curvature del corpo umano, biblioteche pronte ad accogliere storie pubbliche e private, linee dell’ orizzonte che si intrecciano con verticalità rigorose, per meglio comprendere lo spirito che accompagna il lavoro di Giuseppe Rivadossi, il suo ri-pensare la casa come luogo del senso di appartenenza, dove ogni cosa accolga l’umanità delle persone che la abitano. Tutte opere che si presentano come vere e proprie sculture, ideate e costruite grazie al genio e alla maestria dell’ebanista che plasma le più nobili essenze del legno anche grazie a tecnologie di avanguardia. Accanto alle nuove strutture e ad alcuni masterpieces della storia dell’atelier di Giuseppe Rivadossi, la mostra presenta un importante nucleo di venti sculture, ultima tappa di un percorso poetico cominciato nel 1948 cui Rivadossi si dedicò ancor prima di creare architetture per l’abitare. Venti sculture dedicate alla figura della donna-madre, custode principe della vita di ognuno di noi. Forme femminili prive di movimento, di gestualità alcuna, sedute o in piedi, comunque sempre frontali nell’accogliere la vita che si schiude. Il catalogo della mostra è edito dall’atelier Rivadossi con testo di presentazione di Vittorio Sgarbi. .  
   
   
LA LUNGA MARCIA DELLA CITTADINANZA FEMMINILE 1946-2006: 60° ANNIVERSARIO DEL VOTO ALLE DONNE  
 
 Roma, 18 dicembre 2006 E’ stata inaugurata il 15 dicembre, presso il Palazzo della Sapienza – Archivio di Stato di Roma, la mostra iconografica e documentaria dal titolo “La Lunga Marcia della Cittadinanza Femminile”. L’esposizione, organizzata e realizzata da Effecta E20, celebra il 60° anniversario del diritto al voto per le donne e ripercorre le tappe fondamentali attraverso le quali, dalla fine del Settecento fino al 1946, le donne hanno ottenuto questo riconoscimento. In occasione dell’inaugurazione, si è svolta una tavola rotonda voluta dal direttore dell’Archivio di Stato di Roma Luigi Londei e dalla presidente della Fondazione Basso Elena Paciotti. L’incontro, coordinato da Gabriella Bonacchi della Fondazione Basso, con la partecipazione di Clio Bottoni Napolitano, ha avuto come relatori: il Prof. Alessandro Portelli, l’avvocato Fernanda Contri, la vicepresidente della comunità Donne Somale in Italia Lul Mohamed Osman, la Prof. Ssa Carla Pasquinelli, la storica Anna Rossi Doria e Laura Meschini che ha portato il saluto di Silvia Costa per la Regione Lazio. Al centro della tavola rotonda, l’importanza del suffragio universale e le lotte che le donne hanno compiuto, dalla Rivoluzione Francese ad oggi, per essere parte attiva nella vita politica e sociale dello Stato. Alla fine della tavola rotonda è stato proiettato l’audiovisivo “Donne e voto. Una cittadinanza imperfetta” di Barbara Galanti che ha evidenziato la disinformazione fra le giovani donne di oggi in merito al riconoscimento del diritto al voto confermando l’importanza della memoria storica e al contempo ha mostrato al pubblico importanti testimonianze tra cui quella di Teresa Mattei, una delle prime donne della politica italiana e quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A tema il buffet preparato da Paolo Dalicandro, lo chef di Effecta E20 noto al pubblico grazie alla trasmissione “La prova del cuoco” di Antonella Clerici: il menù sarà composto da 5 piatti ispirati all’evoluzione del costume femminile negli ultimi 300 anni. “Effecta E20 – spiega uno dei quattro soci Daniele Ricciardi – ha deciso di organizzare e realizzare la mostra per supportare il ricordo di questa importante conquista sociale. Il 2 giugno 1946, 12 milioni di donne italiane esercitarono per la prima volta il diritto di voto suggellando l’accesso femminile alla politica e oggi ci teniamo a ricordare l’importanza di quanto avvenne 60 anni sfruttando anche i mezzi tecnologici che i nostri tempi ci permettono”. Per l’occasione Effecta E20 ha realizzato il sito www. 60annisuffragiofemminile. It grazie al quale si possono scaricare immagini, avere informazioni generali, nonché costanti aggiornamenti sul tema. . .  
   
   
A MANTOVA DAL 16 DICEMBRE AL 3 FEBBRAIO 2007 LA PERSONALE DI FULVIO DI PIAZZA CLOROFILLA  
 
Mantova, 18 dicembre 2006 - Uno dei protagonisti più originali del panorama figurativo italiano, Fulvio Di Piazza, è il protagonista del prossimo appuntamento espositivo della Galleria Bonelli Arte di Mantova in programma dal 16 dicembre al 3 febbraio. Il titolo della mostra, clorofilla, offre al pubblico una chiave di lettura per questo suo nuovo ciclo di lavori, frutto di una ricerca biennale sul tema della natura. Venti olii su tela dell’artista siciliano, in gran parte inediti, ci condurranno attraverso un suggestivo percorso fatto di mondi lussureggianti, con alberi che si trasformano in esseri umani o in oggetti. Emblematico in tal senso è il dipinto Vespaliptus dove un grosso tronco assume le sembianze di un famoso ciclomotore. Di Piazza, da alcuni definito un “Bosch contemporaneo”, accompagna lo spettatore in un territorio rigoglioso e pieno di colori, con opere che sono il risultato di una sua nuova ricerca sul tema della natura antropomorfa. È un mondo incantato e spiazzante, carico di particolari che però non vengono immediatamente percepiti, sopraffatti come si è dalla sua grande abilità nel disegnare un universo, in cui l’artista travestito da mago compie i suoi incantesimi, trasformando il pennello in bacchetta magica. Catalogo edito da Publi Paolini con testi di Andrea Bruciati e Maurizio Sciaccaluga. .  
   
   
ANTICA CALATIA, MOSTRA SULLE FORME DELL’ABITARE LUNEDI’ L’INAUGURAZIONE AL MUSEO DI MADDALONI  
 
Caserta, 18 dicembre 2006 - Viene inaugurata oggi la mostra “La casa del vaso magico”, incentrata sulle forme dell’abitare da Calatia a Maddaloni. Il vernissage è in programma alle ore 18 al Museo archeologico di Calatia (via Caudina, 313, Maddaloni) e vedrà la partecipazione del soprintendente per i Beni archeologici di Napoli e Caserta, Maria Luisa Nava, del presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, dell’assessore provinciale al Turismo e sindaco di Maddaloni, Michele Farina, del presidente dell’associazione culturale “Appia Antica” (partner dell’iniziativa), Giuseppe Cortese, con gli interventi di Stefano De Caro, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania, e del sottosegretario Gaetano Pascarella. La mostra, promossa dalla Provincia di Caserta in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici, sarà visitabile per tutto il 2007 e propone un viaggio alla scoperta dell’antico insediamento osco di Calatia, che comprendeva gli attuali Comuni di Maddaloni, San Nicola la Strada e Caserta. Di quell’abitato si conoscono poco gli spazi del vivere quotidiano. Alle tante fasi storiche che il sito ha attraversato si affiancò una lenta evoluzione delle forme dell’abitare, dalle capanne alle case ad atrio di epoca romana. Uno scavo fortunato ha permesso di documentare una casa quasi per intero, databile nel I secolo a. C. Tra i reperti rinvenuti anche frammenti di un cratere rituale, simile al “vaso magico” trovato a Pompei. Il vaso, popolato di animaletti (un serpente, una rana, una lucertola) ha dato il nome alla casa e all’intera mostra, che ripropone ai visitatori una ricostruzione in scala 1 a 1 della dimora. “Questo progetto di grande valore scientifico e culturale – spiega l’assessore Farina – mira a valorizzare, d’intesa con tutte le istituzioni, i cosiddetti siti minori dell’arte, come il museo di Calatia, che non sono meno affascinanti dei grandi attrattori. Occorre orientare i circuiti turistici verso questo tipo di offerta, che valorizza il nostro territorio, ne recupera la memoria storica e si pone l’obiettivo di trattenere i visitatori più a lungo sul territorio, mettendo un freno al turismo mordi e fuggi”. .  
   
   
INGHIOTTITI DA UN’IMMENSA FORNACE DENTRO LA GRANDE GUERRA: EMOZIONI, IMMAGINI E PAROLE MOSTRA STEREOSCOPICA SUL PRIMO CONFLITTO MONDIALE MUSEO DELLA BATTAGLIA, VITTORIO VENETO (TV) - DAL 16 DICEMBRE 2006 AL 20 FEBBRAIO 2007  
 
 Vittorio Veneto (Tv), 18 dicembre 2006 - Tra emozioni e immagini, parole e testimonianze, Inghiottiti da un’immensa fornace è la mostra dedicata alla Grande Guerra che si inaugura sabato 16 dicembre a Vittorio Veneto. Tra gli spazi del Museo della Battaglia, nella città che lega emblematicamente il proprio nome alla conclusione del primo conflitto mondiale, l’esposizione propone oltre cento fotografie stereoscopiche realizzate da Luigi Marzocchi, operatore bolognese impegnato nel Reparto Fotografico del Comando Supremo dell’Esercito. Immagini e musica sono al timone di un itinerario inconsueto e suggestivo che restituisce con immediatezza tutta la forza emotiva degli episodi drammatici che hanno travolto i combattenti al fronte così come la popolazione civile. Dentro le trincee, lungo i camminamenti, accanto ai soldati durante la battaglia, vicino alla gente sopravvissuta, tra le macerie: le stereoscopie, conservate all’interno del Museo, eccezionalmente proiettate su cinque box video di grande formato, catapultano lo spettatore dentro un’affascinante dimensione tridimensionale. Attraverso un innovativo sistema di visualizzazione multimediale curato da Virtualgeo (Sacile), viene riprodotto il senso della profondità con la tecnica della stereoscopia, diffusasi nell’Ottocento e oggi sapientemente re-inventata quale modalità di comunicazione coinvolgente e inusuale che, con l’ausilio di occhialini speciali, offre una visione spettacolare ed emozionante. Ad essere immortalati dagli scatti del Marzocchi sono gli eroi, i combattimenti, le innovazioni tecnologiche sperimentate in campo, ma anche il senso di disorientamento e di abbandono, le rovine del territorio, accompagnate dalle note appositamente realizzate da Marco Gommoni. Il musicista contemporaneo ha creato una suggestiva combinazione di parole e musica, elaborando anche alcuni frammenti di lettere dal fronte, che avvolge lo spettatore durante la mostra. Organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dai Musei civici di Vittorio Veneto, l’evento è il primo passo di un piano di sviluppo della sede museale che l’Amministrazione Comunale ha in programma per prossimo Novantennale della Battaglia di Vittorio Veneto. Sostenuto dalla Provincia di Treviso, l’evento rientra nell’ambito del progetto di valorizzazione e restyling dei siti e dei luoghi della Grande Guerra, su cui l’ente ha già lavorato e che sta sviluppando in vista del 2008. Attraversata e divisa da uno dei fronti più violenti del conflitto, la Marca Trevigiana, scenario di operazioni dell’esercito italiano e territorio di occupazione delle truppe austro-ungariche, riaffiora a Vittorio Veneto attraverso le opere del Marzocchi che, in duplice veste di operatore militare e appassionato di fotografia, ha realizzato un’autentica biografia individuale e collettiva per immagini. Attraverso questo evento, viene resa disponibile parte del patrimonio custodito nell’archivio del Museo della Battaglia, accanto alle preziose testimonianze della collezione permanente che dal 1938 sono in esposizione, dai reperti ai cimeli, dai diari alla cronaca del tempo, fino alle lettere, una delle quali riporta le parole che danno il titolo alla mostra, Inghiottiti da un’immensa fornace. Museobattaglia. It .  
   
   
FRANCO FERLENGA IMPEGNO, COERENZA, UMANITÀ DAL 16 DICEMBRE 2006 AL 4 MARZO 2007 PALAZZO MENGHINI, CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN)  
 
Castiglione delle Stiviere (Mn), 18 dicembre 2006 - La mostra Franco Ferlenga. Impegno, coerenza, umanità, organizzata dall’Istituzione dei Servizi Culturali “Città di Castiglione delle Siviere” – Assessorato alla Cultura, con il patrocinio della Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza del Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Brescia, Cremona e Mantova e dell’Amministrazione Provinciale di Mantova intende offrire all’artista nativo un’antologica per presentare al pubblico l’opera di Ferlenga nella sua complessità. Nei locali di Palazzo Menghini verrà esposta un’ampia selezione della sua produzione, in gran parte ricavata dalla sua collezione privata, che attraversa tutte le fasi dell’esperienza artistica del pittore castiglionese. La ricca rassegna non presenterà soltanto dipinti, ma anche le incursioni dell’artista nel campo della scultura, della critica, della letteratura. Pitture ad olio delle più varie dimensioni saranno affiancate dai grandi cartoni elaborati per opere a mosaico o per affreschi; l’esposizione vanta inoltre tempere approntate per opere grafiche, schizzi di lavoro e bozzetti per vetrate. Le pitture, rappresentate da oltre 150 dipinti, saranno organizzate a partire dalle principali tematiche affrontate dall’artista: il paesaggio, la figura, i temi sociali, le grandi opere, il sacro. Il racconto che Ferlenga fa della realtà oggettiva attraverso una pittura impervia e spigolosa, dai colori terrosi, cupi, distribuiti su un impianto sempre equilibrato e solido, in una salda architettura monumentale, cerca di cogliere le miserie umane, le pene degli afflitti e dei vinti, il corteo sofferente dei deboli e degli emarginati. Alcuni cicli esemplificativi della condizione umana raffigurati da Ferlenga sono la fame in India e nel Biafra, i disastri della diga del Vajont, la tragedia della droga. La scelta dei temi e dello stile rendono la sua pittura come avvolta da un’aura aspra e velata di malinconia, sempre volta a rappresentare la verità, attraverso la meditazione sul reale. Pittura forse scomoda -afferma il curatore- lontana dalle mollezze descrittive, ma risonante di tensione immaginativa… Il dolore della condizione umana viene esplicato nelle opere a soggetto laico come in quelle a soggetto religioso: “…ho dipinto la figura di Cristo, segno e vertice di tutte le ingiustizie e le violenze di cui l’uomo soffre. ”, dichiara Ferlenga. Video e filmati documenteranno le opere di grandi dimensioni elaborate per chiese o edifici pubblici. L’insieme delle opere esposte è raccolto all’interno di un catalogo Electa che comprende la presentazione del curatore della mostra, Tino Gipponi, e uno scritto autobiografico dell’artista. Biografia - Nato il 22 marzo 1916 a Castiglione delle Stiviere Franco Ferlenga ha sviluppato la sua attività artistica in stretto rapporto con una costante attenzione critica rivolta alla filosofia, al cinema, alla letteratura. Diplomatosi nel 1939 presso l’Accademia di Brera a Milano consegue contemporaneamente i tre premi di pittura, scultura e architettura da qui l’interesse per quest’ultima disciplina che lo porterà a frequentare il Politecnico milanese. Sono di quegli anni l’amicizia con Mario Sironi e con molti altri protagonisti della scena artistica milanese la cui frequentazione si interrompe bruscamente con lo scoppio della guerra a cui partecipa prima in qualità di ufficiale e quindi aderendo alla Resistenza da cui trae una lunga e sofferta esperienza. Nel dopoguerra la sua produzione artistica affronta sia le drastiche variazioni di un paesaggio stravolto dalla crescita industriale che le questioni sociali legate ad uno sviluppo troppo rapido. Forte della sua preparazione artistica riscopre l’affresco e il mosaico, vince importanti concorsi nazionali, esegue monumentali cicli di opere. La ricerca nell’ambito del colore è alla base della sua pittura, avvezzo alla visione globale della grande parete, traduce anche nel quadro di cavalletto una composizione monumentale. Negli anni ’60 la sua opera viene esposta a Parigi in una importante personale presso la galleria Bernheim-jeune; da quel momento le mostre personali si susseguono, viene invitato a Pittsburg, Goteborg, New York, Stoccolma, Bruxelles, Osaka Tokyo conseguendo ben presto una notorietà internazionale, testimoniata da importanti servizi dedicatigli dalla rete televisiva giapponese, dalla Ortf francese, dalla Rai italiana. Negli anni ’70 ancora una importante mostra a Parigi, quindi, un po’ dovunque in Italia, si susseguono le mostre antologiche. Nel 1971 il Comune di Milano gli attribuisce l’Ambrogino d’oro e poi, nel ’76, la Tavolozza d’oro, nel 1972 vince il premio Europa, nel 1973 La Regione Lombardia lo decora con la medaglia d’oro del Comune di Milano e poi è la volta della Provincia di Milano con la Targa d’oro. Tra i molti riconoscimenti, nel 1978 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo nomina Cavaliere per meriti culturali. Ancora, negli anni ’80, la sua incessante produzione artistica viene riconosciuta da mostre personali come quella di Monaco, inaugurata dal Presidente della Repubblica Federale Tedesca, o quelle di Milano o Bruxelles. Nel 1989 dipinge la grande pala d’altare “ Da colonna a colonna” per il duomo di Castiglione delle Stiviere e altri cicli di opere dedicati ai temi dell’ambiente o ad altri grandi temi sociali, l’attenzione ai quali, insieme ad una continua produzione critica e letteraria, contraddistingue, anche nel corso degli anni ’90, il suo impegno nei confronti dell’arte praticato costantemente a più livelli. Muore a Castiglione delle Stiviere il 5 febbraio 2004. .  
   
   
UN AMBIZIOSO PROGETTO PER IL FIGURATIVO CONTEMPORANEO ANTOLOGIA DELLA FIGURAZIONE CONTEMPORANEA ITALIA: LE ULTIME GENERAZIONI  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Il progetto, di Gilberto Algranti per Tekne International diretta da Cinzia Chiari, è nato da un intento: con la collaborazione di critici e di artisti, impegnarsi a dar forma a manifestazioni, da promuovere fra Europa, Asia e America, di Maestri figurativi italiani. Si cerca, nel medesimo programma, di estendere relazioni e conoscenze con pittori e scultori della medesima tendenza in tutto il mondo “creando così un interscambio culturale quale premessa per una futura identificazione di un movimento riunito sotto un solo manifesto: La Figurazione contemporanea internazionale”. Questo scrive Gilberto Algranti, che poi argomenta: “…Mi riferisco soprattutto al figurativo “stretto”, a quegli artisti che hanno interpretato, ciascuno con il loro linguaggio, una realtà oggettiva, a volte immaginaria, a volte fantastica, a volte visionaria, ma sempre legata al vero e a modelli espressivi che si documentano anche con l’impegno, la fatica e il lavoro, con obiettivi formali raggiunti dopo anni di tentativi e con continue sperimentazioni di tecniche per conseguire il miglior risultato. Per tracciare e realizzare il programma di promozione del costruendo “movimento figurativo internazionale”, si è predisposto uno strumento con le caratteristiche adatte per coordinare l’intero progetto: Tekne International, un’associazione culturale partecipata anche da una decina di artisti, che si avvarrà dell’esperienza del suo fondatore e delle buone introduzioni che a cascata le potranno venire dalla Tekne-grandi Eventi, organizzatrice di molte importanti mostre a livello internazionale che conta su un valido riconoscimento in molti ambienti istituzionali e museali anche in Asia e in America. La rinnovata sede espositiva milanese di cui si avvale Tekne International – Figurae- fungerà da "convivio" per altri numerosi artisti a venire: artisti che Tekne intende cercare, scoprire e presentare in tutto il mondo. Le tre puntate espositive saranno arricchite dalla pubblicazione di tre cataloghi riuniti in un solo cofanetto. Nel corso della mostra verrà inoltre presentato un volume (anch´esso edito da Skirà) che sarà primo atto di una vera e propria collana che potrebbe diventare nel tempo una Encycolpedia che raccolga le varie espressioni dell´arte figurativa contemporanea mondiale. Le opere, esposte fino al 18 marzo, rappresentano il punto di partenza di questo progetto di ampio respiro. La Mostra In esposizione: le sculture, i dipinti ed i disegni di ventisette artisti italiani di grande rigore, tutti impegnati nella riflessione sul mondo del vero. La filosofia delle scelte delle opere di questa mostra consegue dalla pubblicazione (nella presentazione del nostro catalogo) dello storico e precoce saggio di Vittorio Sgarbi (Vitalità della Figura. Pittura italiana 1948-88): un testo molto illuminante del suo pensiero in relazione alla pittura figurativa. Gilberto Algranti è artefice del progetto con Tekne International, oltre che curatore della mostra insieme ad Alberto Agazzani (critico d´arte che da oltre dieci anni si dedica alla Figurazione). Ed è Algranti a dichiarare: "sono fautore di un realismo senza ombre né divagazioni; questi nostri artisti ne sono validissimi interpreti". "Antologia Della Figurazione Contemporanea - Italia: le ultime generazioni" è una trilogia in ordine generazionale. Gli artisti dunque sono presentati in ordine cronologico di nascita. La prima mostra sarà dedicata ai Maestri storici: artisti che hanno segnato con la loro attività oltre cinquanta anni dell´ultimo secolo. .  
   
   
"AURA SPIRITUALE" DELLE SOLUZIONI DI DUPONT PER VETRO STRATIFICATO  
 
Milano,18 dicembre 2006 - L´uso sempre crescente delle tecnologie di Dupont per vetro stratificato negli edifici di culto e nell´arte sacra e´ palese in tre recenti esempi presenti un po´ ovunque nel mondo. A Sacramento, in California (Usa), il restauro dell´interno della cupola di una cattedrale si e´ avvalso della tecnologia Dupont Sentryglas Expressions per vetro decorativo stratificato dai colori brillanti, invece del piu´ comune vetro colorato; nella chiesa barocca di Santo Stefano aVicenza vengono utilizzate ´lastre per pavimentazione´ in vetro decorativo stratificato con interstrati Dupont Sentryglas Expressions per mettere in luce le tombe romane scoperte sotto la chiesa; infine, sempre la tecnologia per vetro decorativo stratificato con interstrati Dupont Sentryglas Expressions viene usata in uffici a Hong Kong per creare una grande parete fotografica raffigurante Budda giganti. Uno degli elementi chiave dei lavori di ristrutturazione della cattedrale del Santissimo Sacramento a Sacramento, in California (Usa), e´ stata la riapertura di una cupola centrale interna, chiusa dagli anni ´30. La cupola restaurata presenta ora una fonte di luce indiretta dai colori brillanti, dal diametro di 7,3 m, decorata al suo interno dalla tecnologia Dupont Sentryglas Expressions per vetro stratificato al posto del tradizionale vetro colorato. Questo consente alla luce di filtrare dall´alto, pur nel rispetto dei codici vigenti di sicurezza per vetrate sospese. L´architetto Harry C. Hallenbeck, membro Faia (Fellow, American Institute of Architects), di Vanir Construction Management Inc. , nonche´ rappresentante del proprietario e supervisore dei lavori, ha dichiarato: "Dal punto di vista estetico, il risultato dell´uso della tecnologia Dupont Sentryglas Expressions per vetro decorativo stratificato e´ ancora piu´ stupefacente di quanto avessimo sperato. All´inizio pensavamo di utilizzare il vetro al piombo tradizionale, ma i regolamenti edilizi richiedono di incorporare uno strato in vetro stratificato sotto al vetro colorato, per questioni di sicurezza. Abbiamo quindi considerato l´utilizzo di vetro stratificato con pellicole colorate, senza pero´ ottenere la liberta´ di design desiderata. Quando abbiamo scoperto Sentryglas Expressions e mostrato la tecnologia al nostro specialista di strutture a luce indiretta, Jeff Greene, dello studio newyorkese Evergreene Painting Studios, abbiamo subito capito di aver trovato la soluzione ideale ai nostri bisogni, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale". ´Lastre per pavimentazione´ in interstrati Dupont Sentryglas Expressions per vetro decorativo stratificato per la messa in luce delle tombe romane scoperte sotto una chiesa italiana barocca. Durante i lavori di ristrutturazione della chiesa di Santo Stefano a Vicenza, risalente al primo ´700, sono state rinvenute sotto parte della chiesa delle tombe romane, ora in vista grazie alla sostituzione di alcune lastre marmoree con ´lastre per pavimentazione´ trasparenti di vetro decorativo stratificato con interstrati Sentryglas Expressions. La nuova pavimentazione ricalca il colore rosa-rossastro del marmo ´Asiago´ originale. Il progetto e´ stato eseguito dall´architetto Emilio Alberti su suggerimento del fornitore di vetro stratificato Viraver di Vanzo di San Pietro Viminario (Padova). Secondo Roberto Alfonso, dell´azienda Viraver, "l´idea di sostituire le lastre per pavimentazione in marmo con pannelli di 90 x 90 cm in vetro decorativo stratificato con interstrati Sentryglas Expressions e´ stata una scelta felice, grazie al sofisticato accostamento della gradazione di colore al particolare rosa del marmo Asiago, possibile per merito degli interstrati di Dupont per vetro decorativo ". L´architetto Alberti aggiunge: "Dato il grado di trasparenza del design dai toni rosa, simili al marmo, e´ possibile ammirare perfettamente le tombe; la sicurezza dei visitatori e´ inoltre garantita dalla costruzione stratificata spessa 27 mm. Il vetro decorativo stratificato con interstrati Sentryglas Expressions ha rappresentato una soluzione elegante alle nostre necessita´". Il gruppo composto da Swire Properties, il creatore di facciate Permasteelisa, il famoso fotografo d´arte orientale Frank Fischbeck e il fornitore di vetro stratificato Digiglass/accotrade di Hong Kong hanno utilizzato la tecnologia per vetro decorativo stratificato Sentryglas Expressions nella creazione di un´immensa, luminosa parete fotografica in cui sono rappresentati Budda giganti per l´atrio dei lussuosi uffici Three Pacific Place, nel quartiere degli affari in centro a Hong Kong. La parete fotografica, grande 18 x 12 m e situata accanto alla scala mobile principale dell´atrio, e´ un omaggio a un grande esempio della storia dell´architettura: il tempio-fortezza di Mrauk U, lungo la remota costa occidentale di Arakan, nel Myanmar (Burma). Tra i grandi tesori custoditi a Mrauk U si trova il tempio Ka Thaung, i cui corridoi arcuati sono fiancheggiati da Budda di dimensioni gigantesche, in posa contemplativa. E´ proprio questa serie di Budda in contemplazione, sentinelle che accolgono i visitatori al tempio e che al contempo lo proteggono, a essere stata selezionata da Fischbeck per la parete fotografica in interstrati Sentryglas Expressions. .  
   
   
DAL 28 DICEMBRE AL 14 GENNAIO 2006 AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO DI MILANO TEO TEOCOLI IN TEO TEOCOLI SHOW (“SPETTACOLO A RICHIESTA”)  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Al Teatro Ventaglio Smeraldo tutte le gag, i personaggi e le battute più celebri a richiesta del pubblico in sala. Se c’è un teatro che sorprende e che diverte è quello di Teo Teocoli che, dopo quattro stagioni di grande successo, propone un nuovo spettacolo: “Teo Teocoli show (“Spettacolo a richiesta”)”, al Teatro Ventaglio Smeraldo dal 28 dicembre al 14 gennaio. Un vero fuoriclasse della comicità, che, anche questa volta, si “misura” con il pubblico del teatro, il vero “termometro del successo” per un artista del suo calibro: con “Spettacolo a richiesta” Teo lo coinvolgerà fino a renderlo addirittura protagonista nella seconda parte del nuovo show, quando potrà richiedere le gag e i personaggi preferiti dal repertorio dell’artista Dal cabaret del Derby Club ai personaggi di ieri ed oggi ai racconti della sua vita: “E ci saranno anche il marocchino e Peo Pericoli, fino ad altre cose che mi stanno venendo in mente - dice lo stesso Teocoli - in questo momento di grande riflusso. Nella prima parte, invece, ci saranno brani vari, anche dedicati ai vizi e alle virtù delle grandi città italiane”. Ad accompagnarlo una band musicale ed una sezione fiati sempre più rhythm&blues. “Teo Teocoli show (“Spettacolo a richiesta”)” arriva poco dopo il “one man show” da tutto esaurito (´Non ero in palinsesto´) che, nella scorsa stagione, è stato in cartellone in alcuni dei più importanti teatri italiani, e dopo il primo “Sono tornato normale, show”, il fortunato spettacolo che, per tre anni in scena, ha battuto molti dei record di presenze in teatro risultando tra gli spettacoli più visti nel nostro Paese. Ora il terzo, nuovo, grande “one man show” dove l’arte dell’improvvisazione diventa sublime, grazie al talento e all’esperienza in scena che ha reso Teo Teocoli uno dei più acclamati artisti del teatro e della tv, la stessa che, in questo periodo, frequenta poco (è in questi mesi ospite fisso de “La Domenica Sportiva”, dove, con competenza ed ironia, parla di una della sue grandi passioni, lo sport, il calcio in primis!). Le sue apparizioni televisive dell’ultimo anno hanno sempre registrato picchi di ascolto: “Realpolitik” (Adriano Celentano), unico ad essere stato invitato due volte dal “Molleggiato”; “Che Tempo che fa” (Fabio Fazio), ospite per gran parte della scorsa stagione e protagonista con i suoi aneddoti personali e della sua carriera artistica; “Famiglia Salemme Show” (dell’amico Vincenzo Salemme). Questa la programmazione in teatro del “Teo Teocoli Show (Spettacolo a richiesta)”: dal 28 al 31 dicembre e dal 4 al 14 gennaio, al Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano; il 19 e 20 gennaio, a Brescia; il 24 e 25 gennaio, a Palermo; il 26 gennaio, a Caltanissetta; dal 9 all’11 febbraio, a Genova; il 23 febbraio, a Montecatini Terme (Pistoia); dal 19 al 21 marzo, a Napoli; il 30 marzo, a Varese; il 31 marzo, a Bergamo; dal 12 al 14 aprile, a Bologna; il 27 aprile, a Varallo Sesia (Vercelli). .  
   
   
SPAZIO POLIFUNZIONALE “IN ITACA”: PRESENTAZIONE DEI LIBRI DI CARMINE ABATE  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - Lo Spazio Initaca (via Marco Polo, 6, Milano), l’area dell’agenzia Itaca Comunicazione trasformata in spazio polifunzionale, ha ospitato un aperitivo natalizio con la presentazione dei libri dello scrittore calabrese Carmine Abate: Il mosaico del tempo grande, e Il muro dei muri. Nel corso della seconda parte della serata, presentata dal moderatore Raffaele Taddeo, del centro culturale multietnico La Tenda, Giancarlo Monticelli ha letto brani tratti da entrambi i libri e la chitarra e la voce di Francesco Mazza ha allietato il pubblico con canzoni in dialetto arbëresh. “L’idea di dedicare una parte dei nostri spazi a manifestazioni, è nata qualche anno fa” spiega Simona Pisanello, titolare dell’agenzia, “abbiamo inaugurato lo spazio con la mostra di quadri di Eleonora Albanese, e in questi anni sempre più clienti hanno utilizzato quest’area per i loro eventi. ” .  
   
   
OFFICINA DüRER IN MOSTRA A VENEZIA, MUSEO DIOCESANO, CHIOSTRO DI SANT´APOLLONIA FINO AL 30 GIUGNO 2007  
 
Milano, 18 dicembre 2006 - La splendida sede espositiva del Museo Diocesano di Venezia, Chiostro di Sant´apollonia, ospita dal 16 dicembre 2006 al 30 giugno 2007 la mostra “Officina Dürer “, promossa dal Museo Diocesano di Venezia e da Arthemisia, con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Venezia e laguna, Regione Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Venezia, Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, Conferenza Episcopale Italiana Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici. Albrecht Dürer è forse l’esempio più alto dell’arte rinascimentale in Europa, ponte ideale tra la scuola italiana e quella nordica. Considerato grande artista sia come pittore che come disegnatore, deve all’opera incisa la sua fama ed è stato consegnato alla storia dell’arte di tutti i tempi proprio grazie alle sue innovazioni formali e tecniche nella grafica. La mostra a cura di Sebastiano Guerrera e Gianmatteo Caputo è l’occasione per ammirare la produzione grafica di Dürer. Sono esposte oltre 100 opere, tra le maggiori incisioni e xilografie, in gran parte di soggetto religioso, provenienti da collezioni private, che consentono di comprendere la lettura del mondo classico e rinascimentale italiano da parte dell’artista, approfondito in occasione dei suoi viaggi in Italia, laddove la conoscenza dell’opera del Bellini, del Mantenga e di Leonardo lo portarono ad approfondire e sviluppare il suo genio creativo. La mostra presenta tutte le opere grafiche più celebri e conosciute come ad esempio la Grande Passione Xilografica, il cui titolo originario è Passio Domini nostri Jesus, realizzata tra il 1496 e il 1499 e pubblicata nel 1511. In questa serie è evidente l’influsso degli studi sul corpo umano e l’approfondimento delle tecniche della prospettiva; si può quindi assistere alla evoluzione del suo stile e ad un perfezionamento del disegno e del modellato che suscitano un profondo impatto emotivo. Il 1511 è per Dürer un anno particolarmente importante poiché riesce a pubblicare quattro serie xilografiche e accanto alla Grande Passione vedono la luce anche la Piccola Passione xilografica (1509-1511), quella della Vita Della Vergine (1502-1505) e la serie dedicata all’Apocalisse, tutte esposte in mostra. Con questi cicli Dürer diffuse il messaggio evangelico e religioso con una visione più consona ai suoi tempi e con una impronta più umana e popolare che differiva da quella tardo gotica allora in uso. La sua innovazione, mediata dal modello italiano, destò grande stupore e meraviglia in tutto il nord Europa dove rapidamente si diffusero le immagini düreriane. Questo stupore e questa meraviglia continuano immutate e nelle sue incisioni si rinnova la magia del suo messaggio, in grado di arrivare sino ai giorni nostri. L’opera incisa di Dürer, insieme a quella di Rembrandt e Goya, rappresenta l’espressione più alta di questa forma artistica ancora oggi insuperata. Tra i lavori più importanti realizzati da Dürer un posto d’onore è riservato al Grande Carro Trionfale di Massimiliano I. Commissionatogli dall’imperatore austriaco, viene realizzato con l’aiuto dell’umanista Willibald Pirckheimer e consiste in otto fogli che, riuniti, compongono il carro trionfale trainato da sei coppie di cavalli. Massimiliano I muore nel 1519; non vede quindi l’opera finita (realizzata solo nel 1526), ma l’edizione definitiva tiene conto delle modifiche volute da Massimiliano, mentre l’umanista Pirckheimer elabora una complessa simbologia che esalta l’essenza del “vero principe”. Tra le opere più note presenti in mostra, particolare rilievo è posto al foglio Melencolia I, una delle opere che hanno ispirato da sempre schiere di artisti e che, al pari della Gioconda di Leonardo, è da considerarsi unica nell’arte di tutti i tempi. Considerata fondamentale per la nascita della pittura metafisica, è stata da sempre al centro di studi ricerche e pubblicazioni che ne hanno indagato i significati tecnici, matematici, filosofici, esoterici. Ugualmente, il foglio Cavaliere, la Morte e il Diavolo rappresenta appieno lo spirito della caducità della vita umana e con le sue simbologie religiose e laiche ha ispirato artisti di tutti i tempi, persino Ingmar Bergman in alcuni dei suoi film più celebrati. L’opera di Dürer non cessa dunque di essere fonte di ispirazione e rappresenta una straordinaria parte della storia dell’arte, per l’iconografia religiosa dell’epoca, ormai a noi sconosciuta, così come per quella del costume della vita del tempo, ma soprattutto per il significato di una visione artistica unica, ancora attuale. Www. Museodiocesanovenezia. It .  
   
   
SOTTO L’ALBERO IL TOCCO MAGICO DI EVGHENY BRAKHMAN IL VINCITORE DEL 2° CONCORSO PIANISTICO INTERNAZIONALE REPUBBLICA DI SAN MARINO TORNA SUL LUOGO DEL TRIONFO. SAN  
 
 Marino, 18 dicembre 2006 - È uno dei più grandi talenti del pianismo contemporaneo. E lo ha dimostrato poco più di due mesi fa a San Marino, primeggiando nella sezione solisti del secondo Concorso Pianistico Internazionale intitolato alla Repubblica. Manifestazione musicale di prima grandezza per prestigio e qualità: promossa e organizzata dall’Associazione Musicale Allegro Vivo sotto i patrocini delle più alte istituzioni, fra le quali, notizia dell’ultima ora, l’Unesco, grazie all’interessamento della Commissione Nazionale Sammarinese dell’organizzazione mondiale, con sede a Parigi, fondata dalle Nazioni Unite nel 1946. Dieci dita d’oro, abituate ormai a volare sulla tastiera quanto a stringere le mani dei grandi della musica internazionale, ricevendo unanimi consensi. Primi fra tutti Marta Argerich, Charles Rosen e Riccardo Muti che gli riservano piena ammirazione. Una persona in realtà semplice, quasi timida, si direbbe osservando quel volto serafico. In azione però Evgheny Brakham, 25 anni, russo dal talento smisurato, è deciso, dimostrando formidabili doti interpretative e regalando indimenticabili emozioni a chi ha un debole per la prima Musa. Non per niente Evgheny, che ha già inciso per la Emi e suonato con l’Orchestra del Teatro La Scala, la Bournemouth Symphony, la Royal Scottish Simphony, la Vienna Chamber Orchestra, la Franz Liszt Chamber Orchestra e tante altre, ha vinto la competizione sammarinese eseguendo il “temutissimo” Terzo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninoff (altrimenti noto come Rach 3, il "più difficile del mondo" per molti addetti ai lavori) reso famoso dal film Shine, che racconta proprio la storia di un pianista classico alle prese con le difficoltà della vita, e in particolare, con le irte partiture del compositore russo. La notizia è che Brakham torna sul luogo che lo ha visto trionfare per due concerti che certamente offriranno il meglio del suo repertorio. Ma andiamo con ordine. La prima data è quella di martedì prossimo 19 dicembre, in occasione del concerto di Natale, che si tiene nella Sala del Consiglio Grande e Generale. Per Brakham stesso privilegio di Teo Gheorghiu (vincitore due anni fa della prima edizione del Premio) quello di suonare per i Capi di Stato, i Consiglieri e le più alte cariche dello Stato di San Marino, in occasione del consueto appuntamento musicale prenatalizio. Il concerto di quest’anno (che prevede anche l’esibizione di alcuni musicisti di San Marino) davanti agli Eccellentissimi Reggenti Antonio Carattoni e Roberto Giorgetti, sarà trasmesso in diretta dall’emittente di Stato San Marino Rtv, a partire dalle ore 21. Da sottolineare la componente di solidarietà dell’evento, che prevede una raccolta di fondi tra gli invitati al concerto per dare corso a iniziative di carattere umanitario. Solo su invito il secondo appuntamento: il giorno dopo al Teatro degli Atti di Rimini (ore 21) offerto dal Consolato di San Marino a Rimini. Il Console Dott. Maurizio Battistini darà il benvenuto a tutti i sammarinesi residenti in suolo italiano e alle più importanti cariche dello Stato. Fra gli invitati d’onore i Presidenti delle due istituzioni che hanno sponsorizzato il Concorso Pianistico Internazionale: Fondazione San Marino Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ed Ente Cassa di Faetano. .  
   
   
GOLF - SOUTH AFRICAN OPEN: TRIONFA ERNIE ELS EDOARDO MOLINARI 49°, ALESSANDRO TADINI 63°  
 
 Milano, 18 dicembre 2006 - Ernie Els ha trionfato nel South African Airways Open, sesto torneo nel calendario dell´European Tour 2007 disputato sul percorso dell´Humewood Golf Club, a Port Elizabeth. Il sudafricano (264 - 67 66 66 65) con uno splendido giro finale in 65 colpi (otto birdie e un bogey alla buca 18 a titolo acquisito) ha sorpassato il connazionale Trevor Immelman (267 - 67 66 63 71), che aveva iniziato il turno conclusivo con ben tre colpi di margine. Terzo con 268 lo svedese Patrik Sjoland, quarto con 272 Darren Fichardt, quinti con 273 Retief Goosen, Louis Oosthuizen e Andrew Raitt, ottavi con 274 Lee Westwood e Gary Lockerbie. Dopo tre ottimi giri Edoardo Molinari ha incontrato una giornata decisamente sfavorevole e con un 78 e lo score di 283 (70 69 66 78) è scivolato dall´ottavo al 49° posto. Più indietro Alessandro Tadini, 63° con 285 (74 70 71 70). Nello score di Molinari tre birdie, tre bogey, un doppio bogey e un quadruplo bogey (un "7" alla buca 6, par 3); nel 70 di Tadini tre birdie e un bogey. Target World Challenge: Geoff Ogilvy Sorpassa Tiger Woods - Sorpresa nel terzo giro del Target World Challenge, che si conclude allo Sherwood Cc di Thousand Oaks, in California, e dove Geoff Ogilvy (205 - 68 70 67) ha sorpassato Tiger Woods (206 - 68 68 70), ora secondo insieme a Chris Dimarco (70 68 68). Il trio sembra destinato a contendersi il titolo, considerato il distacco degli inseguitori. Paul Casey, infatti, è quarto con 209, quindi con 210 seguono David Toms ed Henrik Stenson. Più attardati Padraig Harrington, ottavo con 212, Colin Montgomerie, nono con 214, e il campione uscente Luke Donald, 15° e penultimo con 222. Tutto si è deciso nelle ultime tre buche. Alla 16 Woods ha segnato un bogey ed è stato raggiunto da Ogilvy, che poi è rimasto solo con un birdie alla 18. Quindi Dimarco ha agganciato Woods concludendo il giro con tre birdie. Al torneo partecipano sedici tra i migliori giocatori del mondo che si contendono un montepremi di 5. 750. 000 dollari. Lexus Cup: L´asia Vince Di Misura (12,5-11,5) - La rappresentativa dell´Asia ha battuto per 12,5-11,5 quella delle proettes "Internazionali" nella seconda edizione della Lexus Cup, disputata al Tanah Merah Country Club´s Garden Course di Singapore, vendicando in tal modo la sconfitta subita lo scorso anno (8-16). Dopo la parità al termine della prima giornata (3-3 nei foursome), le asiatiche hanno preso due punti di vantaggio nei sei doppi con formula fourball della seconda (7-5) che si sono rivelati decisivi. Infatti nei singoli le proettes "Internazionali" non sono riuscite a ribaltare il risultato. Hanno prevalso nel parziale (6,5-5,5), ma in realtà le asiatiche, che sulla carta sembravano poter perdere molti più punti, hanno ben tenuto il confronto. Alle "Internazionali" non è bastata la carica suonata dalla capitana Annika Sorenstam, che ha battuto la capitana avversaria Grace Park (4/3), e neanche il secondo punto portato da Paula Creamer (1 up su Candie Kung). Le orientali hanno ottenuto mezzo punto con Meena Lee (pari con Angela Stanford), poi hanno raccolto i cinque punti decisivi con Jee Young Lee (5/4 su Morgan Pressel), Young Kim (3/2 su Carin Koch), Hee-won Han (3/2 su Nikki Campbell), Sukura Yokomine (4/3 su Laura Davies) e Seon-hwa Lee (2/1 su Julieta Granada). Per le "Internazionali" gli altri quattro punti conquistati da Stacy Prammanasudh (4/3 su Shi Hyun Ahn), Sherri Steinhauer (4/3 su Jennifer Rosales), Natalie Gulbis (5/4 su Joo Mi Kim) e Brittany Lincicome (4/2 su Se Ri Pak). Ponte Vecchio: S´impone Lo Spagnolo Ignacio Garrido. Si Ferma In Semifinale Diana Luna - Lo spagnolo Ignacio Garrido ha vinto la prima edizione del "Conte of Florence Approach Championship – Ponte Vecchio Golf", ovvero il primo Campionato Internazionale d’Approcci disputato da giocatori professionisti rappresentanti di 15 nazioni e nato dall’evoluzione della manifestazione conosciuta come Ponte Vecchio Challenge. L´iberico ha battuto in finale lo svizzero Andrè Bossert, mentre in semifinale ha eliminato Diana Luna, unica proette in gara. L´elvetico, invece, è giunto all´atto conclusivo superando il coreano Eddie Lee. Nella fase eliminatoria sono usciti di scena Bernhard Langer e Robert Karlsson. “Non è stata solo una gara appassionante e divertente per noi giocatori e per il pubblico" ha dichiarato un raggiante Garrido, 34 anni, dopo la consegna del trofeo e del premio di 20mila euro “ma anche una prova di grandissimo livello tecnico: forse non tutti si rendono conto di quanto sia difficile centrare le tre isole, molto più piccole di un vero green”. I concorrenti infatti, negli incontri a eliminazione diretta, dovevano scegliere a quale delle tre isole mirare – poste a circa 50, 70 e 100 metri e valide rispettivamente 2, 4 e 7 punti – con l’obiettivo di raccogliere il punteggio più alto. Una gara basata non solo sulla precisione quindi, ma anche sulla strategia. Diana Luna, 24 anni, non ha nascosto un pizzico di delusione per la sconfitta: “Mi ci sarebbe voluta un poco di fortuna in più. Avevo deciso di mirare all’isola più lontana e dopo aver mancato di poco i primi due tentativi, la terza pallina ha centrato l’isola ma poi purtroppo è rimbalzata in acqua. È stata la svolta dell’incontro perché in quel momento sarei passata in vantaggio, e avrei messo un po’ di pressione addosso a Ignacio e poi chissà, poteva andare diversamente! Ma è stata comunque una bellissima esperienza e mi ha confermato che è forse l’unica formula in cui le donne possono essere competitive contro gli uomini, perché non conta la potenza ma la precisione”. I risultati: Quarti: Ignacio Garrido (Spa) b Andrew Marshall (Ing) 20/11; Diana Luna (Ita) b Stephen Gallacher (Sco) 7/4; Eddie Lee (Corea) b Casey Wittenberg (Usa) 12/0; André Bossert (Svi) b Des Smyth (Irl) 28/7 Semifinali: Ignacio Garrido b Diana Luna 23/7; Andrè Bossert b Eddie Lee 28/15 Finale: Ignacio Garrido batte Andrè Bossert 29/21 .