Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PRODOTTI E NOVITA´ ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 19 Dicembre 2006
RISULTATI DEL VERTICE EUROPEO E BILANCIO DELLA PRESIDENZA FINLANDESE  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2006 - Si è tenuto in Aula un ampio dibattito sugli esiti del Vertice dei Capi di Stato e di governo, l´ultimo sotto Presidenza finlandese, tracciando anche un bilancio delle attività Ue negli ultimi sei mesi. Allargamento, immigrazione, politica energetica, relazioni con la Russia e Trattato Costituzionale, sono stati i principali temi trattati. Molti deputati hanno salutato i successi ottenuti con gli accordi sulla direttiva servizi, sul regolamento Reach e sul settimo programma quadro di ricerca. Dichiarazione del Consiglio - Matti Vanhanen ha anzitutto voluto ringraziare il Presidente Borrell e il Parlamento per l´eccellente collaborazione e il lavoro svolto, sottolineando in particolare i successi ottenuti con Reach, la direttiva servizi e il Settimo programma quadro di ricerca. In proposito ha evidenziato come il Parlamento sia diventato un forum in cui è possibile trovare soluzioni a situazioni complesse, assumendo così un ruolo fondamentale nella politica europea. In merito ai risultati del Vertice, il Primo Ministro ha evidenziato che l´Ue deve rimanere aperta a nuovi membri, restando però vigile sul rispetto dei criteri di adesione e si è detto lieto che i Capi di Stato e di governo non abbiano affrontato il tema dei confini dell´Ue, in quanto questi sono determinati solo dai suoi valori. Si è quindi rammaricato che non è stato possibile trovare una soluzione al problema apertosi con la Turchia, ma ha riaffermato che il futuro di tale Paese è nell´Unione europea. Riguardo al Trattato Costituzionale, il Primo Ministro ha sottolineato che «l´atmosfera è cambiata» e molti iniziano a riconoscerne i meriti. Ha quindi posto in luce il dilemma riguardo al fatto che, da un lato, non è possibile ripresentare lo stesso testo agli Stati membri che l´hanno respinto ma, dall´altro, non è nemmeno possibile ricominciare tutto daccapo dopo che si era trovato un equilibrio condiviso, soprattutto sulle questioni istituzionali. Si è anche detto contrario a «spezzettare» il Trattato, ricordando che 16 Stati membri - che con Bulgaria e Romania diventeranno 18 - l´hanno già ratificato. Il Primo Ministro si è poi rammaricato che non sia stato possibile trovare un accordo per ricorrere alla "clausola passerella" nelle materie che sono ancora sottoposte alla regola dell´unanimità nel campo della Giustizia e degli affari interni. Tale regola, ancora cara a taluni Stati membri e definita «irragionevole» dal Primo Ministro, impedisce i progressi in tale politica, mentre il ricorso alla maggioranza qualificata potrebbe contribuire a migliorare il processo decisionale e rispondere alle aspettative dei cittadini. Sull´immigrazione, il Primo Ministro ha rimarcato che non si tratta solo di un problema legato al controllo delle frontiere, ma va delineata una politica ampia che tenga anche conto della situazione esistente nei paesi d´origine e di transito. D´altra parte, ha sottolineato l´importanza dell´innovazione per sostenere la crescita economica ed ha posto in luce che il Vertice ha indicato il cammino verso una politica energetica comune che sia anche attiva nella lotta al cambiamento climatico. Il Primo Ministro ha poi voluto mettere in luce l´importanza di un´Europa che parla con una sola voce nel mondo e, in proposito, ha ricordato quanto accaduto in merito al Libano e alla Russia. Quest´ultima, d´altra parte, è stata definita un partner strategico dell´Ue con il quale occorre migliorare le relazioni. Ma ha anche sottolineato il messaggio chiaro trasmesso durante il Vertice di Lahti al Presidente Putin in merito alle preoccupazioni europee sul rispetto dei diritti umani in Russia. Ha quindi evidenziato la necessità di raggiungere un forte accordo che ponga le basi per una cooperazione in campo economico e energetico e che scongiuri la negoziazione di singoli accordi bilaterali con i diversi Stati membri dell´Ue. Dichiarazione della Commissione - José Manuel Barroso ha anzitutto evidenziato come il Vertice abbia dimostrato che l´Europa può fare progressi. Le questioni trattate, ha aggiunto, richiedono azioni ambiziose e coerenti di lungo periodo. Sottolineando poi il crescente ruolo del Parlamento, ha rilevato l´importanza del consenso tra le istituzioni Ue per realizzare progressi che producano situazioni vincenti per tutti, come nel caso della direttiva Servizi, Reach, del 7Pq e dell´allargamento. Per poter funzionare con successo, tuttavia, l´Europa bisogno di cambiamenti strutturali. Il Presidente della Commissione ha quindi messo in luce l´esigenza di giungere «a un rinnovato consenso» sull´ampliamento, sulla base di una strategia comune che veda un´Europa "aperta" ma con capacità d´integrazione, tenendo conto del consenso dell´opinione pubblica e delle aspirazioni dei paesi candidati. Ha poi evidenziato la necessità di rendere l´Europa capace di reagire ai problemi che si pongono a livello internazionale e, in proposito, ha criticato il fatto che taluni Stati membri - nell´ambito della Giustizia e degli affari interni - continuano ad opporsi al ricorso alla "clausola passerella" che permetterebbe di affrontare meglio la lotta al terrorismo. Ha poi rilevato l´importanza di una politica che promuova l´innovazione e ha espresso l´auspicio che l´Istituto europeo di Tecnologia possa iniziare al lavorare nel 2008. Sottolineando quindi i successi ottenuti dall´Ue con l´approvazione del 7Pq, del Fondo sulla globalizzazione e della Politica di coesione, ha affermato che resta ancora molto da fare. Ha quindi insistito sulla necessità di un´azione forte a favore dell´energia e dei cambiamenti climatici, nonché di giungere ad una migliore coerenza e determinazione in politica estera. Il Presidente ha quindi concluso, accennando al Trattato costituzionale e alla necessità delle riforme: «l´Europa del futuro non può essere costruita con gli strumenti del passato». Si è quindi detto certo che l´Unione farà notevoli progressi nel 2007 ma «tutti dobbiamo essere all´altezza». Interventi in nome dei gruppi - Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha ringraziato la Presidenza per l´impegno profuso nel corso del semestre e per i successi ottenuti, in particolare con l´adozione della direttiva servizi, Reach e il 7Pq. Ha poi aggiunto che il Parlamento dovrebbe essere orgoglioso poiché ha assunto un ruolo sempre più importante. In merito alla Russia, il leader dei popolari ha affermato che è necessario un partenariato ma che non è possibile barattare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico con i diritti umani. Si è anche detto contrario ad accordi bilaterali. Ha poi giudicato positivo il compromesso cui si è giunti riguardo alla Turchia, precisando che il suo gruppo è favorevole al partenariato ma tale Paese deve rispettare gli impegni. Ha quindi salutato con favore lo strumento per la promozione dei diritti umani che consentirà all´Ue di agire in tutto il mondo, anche finanziariamente, senza il consenso degli Stati in cui si intende intervenire. In merito all´immigrazione, ha sottolineato la necessità di impedire i drammi umani che si consumano alle frontiere dell´Ue e, quindi, di aiutare i paesi di provenienza per dare una prospettiva ai loro cittadini. Sul Trattato costituzionale, invece, ha espresso l´auspicio che il 25 marzo prossimo sia indicata la direzione verso cui andare. Infine, nel ricordare che il 9 gennaio il suo gruppo eleggerà un nuovo Presidente, il deputato ha voluto ringraziare, uno a uno, gli altri leader dei gruppi politici, nonché il Presidente del Parlamento europeo. Ha quindi concluso affermando che è la fiducia a permettere di realizzare il sogno di un´Europa democratica che difende i suoi valori. Martin Schulz (Pse, De) ha subito salutato l´eccellente lavoro della Presidenza finlandese. Il deputato ha poi sottolineato che il Vertice ha riconosciuto la responsabilità dell´Europa sull´ampliamento e l´importanza dello stesso. Tuttavia, si è detto contrario a nuove adesione senza una riforma dell´Ue che ne garantisca l´efficacia, anche perché le aspettative dei cittadini possono essere soddisfatte con il Trattato costituzionale. Dopo aver sottolineato la necessità di regolamentare l´immigrazione, anche legale, ha definito «un´occasione sprecata» il fatto che i Capi di Stato e di governo non si siano accordati per applicare la clausola passerella in materia di Giustizia e affari interni. Il leader socialdemocratico ha poi voluto evidenziare il «più grande successo dalla creazione del mercato interno» ottenuto con l´adozione della direttiva servizi che, partendo come un progetto neoliberista, è diventata una normativa responsabile in materia sociale. Ha anche salutato l´adozione di Reach che è riuscito a conciliare gli interessi dell´industria con quelli dei consumatori. Dopo aver reso omaggio al Presidente del Ppe/de per la sua abilità politica e la sua correttezza, ha infine ringraziato il Presidente Borrell e anche tutti gli interpreti, «eroi senza i quali il lavoro al Parlamento sarebbe impensabile». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha voluto sottolineare i grandi successi ottenuti dalla Presidenza finlandese: l´accordo sulla comitatologia che ha "aperto" il processo legislativo, la sistematica pubblicazione delle decisioni che ha permesso di conoscere le posizioni dei leader europei, l´accordo sulla direttiva servizi e il processo di ampliamento. Ha però deplorato che la Presidenza sia stata sconfitta sulla clausola passerella, affermando che «non possiamo attendere un nuovo trattato». In merito all´immigrazione, il leader liberaldemocratico ha affermato che si insiste troppo sulla sicurezza e troppo poco sugli aspetti umanitari. Ha quindi accolto con favore l´iniziativa della Presidenza volta a creare un legame più forte tra i problemi dell´immigrazione e la politica estera e di sviluppo, nonché a voler trattare dell´immigrazione legale. Non basta proteggere le coste, ha insistito; occorre offrire prospettive di pace, ad esempio in Darfur o in Palestina, per frenare l´immigrazione clandestina. Infine, rilevando il successo dell´ampliamento, ha sottolineato che non è stato ancora capito dai cittadini e che quindi bisogna moltiplicare gli sforzi per spiegarlo meglio. Anche Brian Crowley (Uen, Ie) ha ringraziato la Presidenza per il lavoro svolto ed ha salutato il successo del Vertice, caratterizzato dalle quattro "c": «coerenza, coordinamento, cooperazione e consenso». Ma contrariamente a quanti lo hanno preceduto, il deputato ha ammonito contro il ricorso alla passerella in materia di Giustizia e affari interni, affermando che se non vi è accordo tra gli Stati membri non è possibile agire. Si è anche detto contrario all´armonizzazione fiscale e alla volontà di taluni di legare la riforma del bilancio alla Costituzione. D´altra parte, ha accolto con favore la solidarietà dimostrata nei confronti della Polonia nel problema con la Russia. In materia di immigrazione, ha sottolineato la necessità di esaminare le ragioni per le quali la gente fugge dal proprio paese. Al riguardo, ha citato il caso del genocidio in Darfur che «è stato dimenticato da tutti, Onu compresa». Anche Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha ringraziato la Presidenza «per i suoi sforzi generosi fatti su temi molto importanti: l´immigrazione, la Costituzione, i cambiamenti climatici». Ha però auspicato che, «con un sano realismo nordico», anche in Finlandia si giungesse alla conclusione che «l´energia nucleare non ha proprio niente a che vedere con la risoluzione dei cambiamenti climatici o delle emissioni», come «chiaramente dimostrano», i ritardi nella nuova centrale, i costi proibitivi e le grandi difficoltà di realizzazione e la «serie di incidenti passati totalmente sotto silenzio in vari luoghi europei». Si è quindi detta perplessa in merito all´andamento del dibattito che definisce questo come un Consiglio verso l´Europa dei risultati. Ha infatti spiegato che, sulla questione dell´immigrazione la precedente Presidenza finlandese a Tampere aveva realizzato dei risultati maggiori. Mentre sulla questione dell´ampliamento, ha ricordato che, prima dell´entrata di Finlandia, Svezia e Austria, il Parlamento aveva condotto «una grandissima battaglia» per fare in modo che il tema della Costituzione e il tema del rinnovamento istituzionale «venisse prima e fosse fatto meglio rispetto ad un ampliamento fatto alla "va vite" e sicuramente non positivo per la maggior parte dei nostri cittadini». Sulla questione della Costituzione, inoltre, «siamo arrivati all´ovvietà», ossia che il testo che è stato respinto dai referendum non sarà lo stesso che dovrà essere realizzato, mentre è anche ovvio «che dovremo cercare delle alleanze dentro e fuori le istituzioni europee per arrivare a risolvere il grande problema delle riforme istituzionali». Rammentando poi che li suo gruppo si era detto convinto che prima della sua adesione era necessario risolvere il problema della divisione di Cipro, la deputata ha affermato che «oggi noi ereditiamo questa mancanza di capacità di soluzione dell´Unione europea nel suo complesso». Dicendosi quindi contraria all´idea che la Turchia debba rimanere un partner senza aderire all´Ue e sostenendo che ai Balcani bisogna dare «senza ambiguità» una prospettiva di ampliamento, ha affermato di non poter approvare «questa ipocrisia che viene venduta come una grande novità» secondo la quale parlare oggi di riforma costituzionale significa mettere in qualche modo un ostacolo all´ampliamento, «perché così non è e così non deve essere». In tema dei rapporti con la Russia, la deputata ha sostenuto che occorre essere assolutamente coscienti del fatto che «la migliore politica da presentare rispetto a Puttin è una politica che ci renda il più possibile autonomi» riducendo quindi del 30% i nostri consumi e lanciando con ancora più convinzione le energie rinnovabili. Infine, la deputata ha voluto ringraziare il Presidente del Ppe/de e gli ha fatto i migliori auguri per il suo futuro «che in parte dipende dal mio», (visto che anch´essa è candidata alla Presidenza del Parlamento nel gennaio prossimo, ndr). In proposito, ha espresso l´auspicio che egli sarà «un vero combattente per l´Europa», perché «questo Parlamento ne ha veramente bisogno». Ha infine auspicato che, se il Parlamento lo eleggerà, lasci anche da parte «alcuni accenti un pochino troppo vicini a una religione, che non fanno bene né all´Europa né al Parlamento». Dopo aver ringraziato il Presidente del Parlamento, il Segretariato generale e il Presidente del Ppe/de, Sylvia-yvonne Kaufmann (Gue/ngl, De) ha ringraziato anche la Presidenza, precisando di non averne sempre condiviso le posizioni, in particolare sulla direttiva servizi e su Reach che dimostrano un´impostazione neoliberista. Si è quindi detta d´accordo sulla politica della porta aperta in materia di allargamento, precisando che dev´essere chiaro che essa riguarda tutti i paesi europei che condividono i valori dell´Ue e che rispettano i criteri di adesioni. In proposito ha affermato che il Trattato di Nizza non costituisce una buona base per nuove adesioni e che è necessaria una riforma ampia e profonda per dotare l´Ue della capacità d´integrazione. Esprimendo quindi l´auspicio che la Presidenza tedesca riuscirà a trovare una soluzione, ha affermato che è decisivo offrire una risposta adeguata ai cittadini che collegano le aspettative personali alle prospettive dell´Unione. Pertanto, occorre mettere la giustizia sociale al centro del processo. Nigel Farage (Ind/dem, Uk) ha stigmatizzato il fatto che il Presidente del Consiglio Ue ha promosso la ratificata del Trattato costituzionale nonostante la maggioranza dei suoi cittadini fossero contrari. Ha quindi condannato la «disonestà intellettuale» di molti leader europei che proseguono nell´integrazione europea a prescindere dalla volontà popolare. Dicendosi quindi contrario a ulteriori ampliamenti, alla clausola passerella, alla politica energetica europea e al rafforzamento della Pesc, si è detto lieto che la popolazione britannica «non abbia alcun interesse per quanto avviene nell´Aula del Parlamento». .  
   
   
LA GERMANIA DEFINISCE LE PRIORITÀ DI RICERCA IN VISTA DELLA SUA PRESIDENZA DELL´UE  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2006 - La Germania ha reso nota l´intenzione di sfruttare il suo turno di Presidenza dell´Ue per estendere la cooperazione europea nel campo dell´istruzione e della ricerca. «L´istruzione e la ricerca, oltre ad essere all´origine della prosperità futura, sono importanti fonti di ispirazione per lo sviluppo sociale in Europa», ha dichiarato Annette Schavan, ministro tedesco dell´Istruzione e della ricerca. La Presidenza dell´Unione sarà assicurata dalla Germania nella prima metà del 2007, dopodiché passerà al Portogallo. La Presidenza tedesca dell´Ue coincide con l´avvio del Settimo programma quadro (7Pq) e il ministro Schavan è particolarmente entusiasta del lancio del Consiglio europeo di ricerca (Cer). «È un importante passo avanti verso il rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca», ha commentato. «Senza un´ottima ricerca di frontiera, una vera innovazione è difficilmente possibile. » Benché il 7Pq sia in via di approvazione, restano da decidere ancora molte cose, tra cui il finanziamento europeo dei programmi di ricerca congiunti istituiti da gruppi di Stati membri (le misure previste dall´articolo 169) e le iniziative tecnologiche congiunte (Itc). In collaborazione con la Commissione europea, il governo tedesco spera anche di chiarire, con esempi concreti, le possibili modalità di utilizzo congiunto dei fondi strutturali europei con i fondi del 7Pq. Inoltre, prevede di lanciare un´iniziativa per una carta sulla gestione della proprietà intellettuale presso università e istituti di ricerca pubblici. Nel campo dell´istruzione, la Presidenza tedesca attribuirà un´elevata priorità all´aumento della mobilità dei giovani. Particolare importanza verrà data al quadro europeo delle qualifiche e al sistema europeo di crediti per l´istruzione e la formazione professionale. Http://www. Bmbf. De/ . .  
   
   
COMPETITIVITÀ E INNOVAZIONE (CIP) PUBBLICATO IL PRIMO INVITO  
 
 Bruxelles, 19 dicembre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per «Servizi di sostegno a favore delle imprese e dell´innovazione» nell´ambito del programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip). Obiettivo principale del presente invito è quello di instaurare, in base all´articolo 21 (Cip), una rete unica che fornisca servizi integrati di sostegno alle imprese e all´innovazione. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: rafforzare le sinergie tra i partner della rete tramite la fornitura di servizi integrati; mantenere e migliorare continuamente l´accesso, la prossimità, la qualità e la professionalità dei servizi integrati forniti dalla rete; sensibilizzare, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), in materia di questioni di politica comunitaria e di servizi offerti dalla rete, in special modo sensibilizzare maggiormente sugli aspetti ambientali e di eco-efficienza delle Pmi, nonché sulla politica di coesione e sui fondi strutturali; consultare le imprese e conoscere i loro pareri circa gli orientamenti politici comunitari; far sì che la rete sia complementare ad altri fornitori di servizi connessi; ridurre l´onere amministrativo per tutte le parti interessate. Per raggiungere tali obiettivi, le proposte debbono includere i servizi seguenti: servizi di informazione, feedback, cooperazione delle imprese e di internazionalizzazione; servizi a favore dell´innovazione e del trasferimento di tecnologie e di conoscenze; servizi atti a promuovere la partecipazione delle Pmi al programma quadro comunitario in materia di Rst. Bilancio indicativo per l´invito: 320 Mio Eur per il periodo 2008-2013. Per ulteriori indicazioni sull´invito http://eur-lex. Europa. Eu/lexuriserv/site/it/oj/2006/c_306/c_30620061215it00170023. Pdf .  
   
   
EIROFORUM SOSTIENE LA MAGNA CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2006 - Eiroforum, un gruppo di sette organizzazioni intergovernative di ricerca scientifica, ha firmato una dichiarazione a sostegno della Carta europea dei ricercatori e del Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori. Eiroforum ha offerto il proprio sostegno in favore delle raccomandazioni formulate dalla Commissione europea ai fini della creazione di uno Spazio europeo della ricerca (Ser) competitivo a livello internazionale di ricercatori motivati ed esperti «che operino in un ambiente di ricerca e una cultura di lavoro favorevoli». «I partner di Eiroforum approvano con entusiasmo questa preziosa iniziativa della Commissione europea», ha dichiarato William G. Stirling, presidente di Eiroforum. «È un passo importante verso l´attuazione dello Spazio europeo della ricerca. » La Carta europea dei ricercatori riguarda il ruolo, le responsabilità e i diritti dei ricercatori e dei loro datori di lavoro. Scopo di tale Carta è garantire che il rapporto fra queste parti favorisca esiti positivi per quanto riguarda la produzione, il trasferimento e la condivisione delle conoscenze e sia propizio allo sviluppo professionale dei ricercatori. Obiettivo del Codice di condotta per l´assunzione dei ricercatori è perfezionare i metodi di assunzione, rendere più eque e trasparenti le procedure di selezione, e proporre strumenti diversi per giudicare il merito attraverso un´ampia gamma di criteri di valutazione, quali le attività di insegnamento e supervisione, il lavoro in équipe, il trasferimento delle conoscenze, la gestione e le azioni di sensibilizzazione del pubblico. Nella loro dichiarazione, firmata nel corso della riunione plenaria di Eiroforum il 15 novembre, i sette partner di Eiroforum hanno affermato di volere sostenere i principi contenuti nella Carta e nel Codice nonché attuare le raccomandazioni come pratiche interne nell´ambito delle rispettive organizzazioni. Eiroforum è frutto della collaborazione di sette organizzazioni governative europee di ricerca: l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern), l´Accordo europeo sullo sviluppo della fusione (Efda), il Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl), l´Agenzia spaziale europea (Esa), l´Osservatorio australe europeo (Eso), l´Infrastruttura europea per la radiazione di sincrotrone (Esrf) e l´Istituto Laue-langevin (Ill). Queste organizzazioni rappresentano l´eccellenza nella scienza europea e gestiscono alcune delle maggiori infrastrutture di ricerca del mondo, consentendo agli scienziati europei di impegnarsi in una ricerca realmente all´avanguardia e di essere competitivi a livello mondiale. Per ulteriori informazioni su Eiroforum consultare: http://www. Eiroforum. Org .  
   
   
IRLANDA: NUOVO PACCHETTO DI BILANCIO PER INCREMENTARE R&S TRA LE PICCOLE IMPRESE  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2006 - Il governo irlandese ha lanciato un pacchetto di bilancio di 272 Mio Eur che, secondo quanto auspicato dal ministro delle Imprese, del commercio e dell´occupazione Micheál Martin, incrementerà ricerca e sviluppo (R&s) tra le piccole imprese e contribuirà all´ulteriore sviluppo dell´imprenditoria nel paese. Le riforme previste dal pacchetto sono state in gran parte suggerite dal forum delle piccole imprese istituito dal ministro Martin. L´irlanda conta 250 000 aziende di piccole dimensioni, che complessivamente danno occupazione a 800 000. Tra le misure indicate nel pacchetto figura la proroga sino al 2013 e il radicale potenziamento dei programmi per l´espansione aziendale (Business Expansion Scheme) e il capitale di avviamento (Seed Capital Scheme). «Si tratta di cambiamenti introdotti per ridurre le difficoltà riscontrate dalla piccole imprese nella raccolta di capitale per l´assunzione di rischi imprenditoriali», ha commentato il ministro. «L´incentivazione della crescita di aziende che generano ricchezza è di fondamentale importanza se si intende sostenere il successo economico dell´Irlanda nel lungo termine. » La soglia reddituale per l´apertura di una partita Iva è stata notevolmente elevata, con una conseguente riduzione dei costi di conformità e l´uscita di circa 8 000 aziende dalla rete dell´Iva; contemporaneamente è stata triplicata la soglia per il pagamento delle imposte preliminari sul reddito delle piccole imprese, riducendo gli adempimenti amministrativi e contabili del 97% delle aziende cui sarà applicata. Il pacchetto di bilancio prevede anche miglioramenti al sistema di credito d´imposta per R&s, per un valore stimato di 70 Mio Eur l´anno. «L´estensione da tre a sei anni del periodo in cui sono possibili agevolazioni fiscali per R&s incrementale non solo aumenterà il valore dell´incentivo ma fornirà un´importante certezza sul lungo termine sia per le aziende nazionali sia per le aziende straniere che effettuano Ide [investimenti diretti esteri] e che devono prendere importanti decisioni strategiche riguardo ad investimenti in R&s o alla localizzazione delle proprie attività di R&s in Irlanda», ha spiegato il ministro Martin. «Questo governo sta inviando un chiaro segnale al mondo imprenditoriale, mostrando di sostenere i suoi sforzi nello sviluppo di nuovi prodotti e nella conquista di nuovi mercati», ha aggiunto il ministro. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Entemp. Ie/index. Htm .  
   
   
"YOU MOVE, YOU IMPROBE" A RAGAZZA COMASCA 1° PREMIO ´MOBILITA´ IN EUROPA´  
 
Milano, 19 dicembre 2006 - "You move, you improbe" è lo slogan vincitore del concorso internazionale "European mobility slogan contest", il cui obiettivo era quello di premiare i messaggi più creativi e comunicativi per parlare di mobilità ai cittadini dell´Europa e sensibilizzarli sulle opportunità che offre il mercato del lavoro nei paesi dell´Unione Europea. Lo slogan è stato ideato da una ragazza italiana, Simona Dalla Valle, venticinquenne di Longone al Segrino, in provincia di Como, che vince uno stage di tre mesi in un´azienda del Regno Unito. Al secondo posto si è classificato il portoghese Hugo Pimenta, con lo slogan "Be Mobile, be European". Il terzo posto invece è di Justin Chircop, ragazzo maltese di 22 anni, che ha proposto "Job Mobility, your gateway to new experiences". "Lo slogan vincitore ´Chi si muove è premiato´ sintetizza molto bene quello che è lo spirito di questo concorso" - ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, nel corso della premiazione dei tre primi classificati, tenutasi questa mattina in Regione. "Un concorso - ha proseguito l´assessore - che ha visto una grande partecipazione di giovani; del resto verifico ogni giorno che sono loro quelli che più credono e sperano nell´Europa. La Regione Lombardia diventa ancora una volta una finestra sull´Europa, confermando la sua vocazione. Vocazione che si è concretizzata in tante scelte: dai prestiti fiduciari per i giovani studenti, compresi quelli che vogliono frequentare i master; ai 30 milioni di euro messi a disposizione dal progetto Ingenio per i giovani impegnati nella ricerca; allo spazio appositamente dedicato all´internazionalizzazione del mercato del lavoro, come elemento strategico di sviluppo del nostro sistema economico e sociale, nella nostra recente legge sul mercato del lavoro". Il concorso, finanziato dalla Commissione europea, è stato organizzato dall´Agenzia regionale per il Lavoro della Lombardia in collaborazione con il Job Center Plus Scotland (Regno Unito) e l´Istituto do Emprego e Formaçao Professional (Portogallo) nel quadro delle attività promosse nel 2006, designato Anno europeo della Mobilità dei lavoratori. Più di 300 giovani, dai 18 ai 30 anni, di 13 paesi (Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo e Regno Unito), hanno partecipato al concorso inviando le loro proposte che sono state selezionate da una giuria composta da: Roberto Santaniello della commissione Europea; Tim Steward della Language Network, Scozia (Regno Unito); Ricardo Araujo Pereira, autore e attore, Lisbona (Portogallo); Daniela Martinelli della Regione Lombardia e Gabriele Pillitteri, direttore Marketing Vedior Group, uno degli sponsor dell´iniziativa. Alla premiazione erano presenti anche: Roberto Santaniello e Gabriele Pillitteri. .  
   
   
UE, IN FVG PIU´´ ALTA INTENSITA´´ DI AIUTI AD IMPRESE  
 
 Trieste, 19 dicembre 2006 - E´ un duplice, positivo risultato quello ottenuto dal Friuli Venezia Giulia in sede di negoziato con la Ue ed a livello nazionale in merito alla concessione alle imprese dei cosiddetti aiuti di Stato, cioè di quelle provvidenze finanziarie pubbliche che possono essere attribuite alle aziende in deroga alle regole emanate da Bruxelles a tutela della concorrenza (l´art. 83. 3. C del Trattato Ce). Unica Regione in Italia ad aver aumentato le aree territoriali in cui applicare questa deroga, hanno oggi sottolineato con soddisfazione gli assessori per le Relazioni Comunitarie, Franco Iacop, ed alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, è stata infatti il Friuli Venezia Giulia, che nella prossima programmazione incrementerà da 147. 640 a 226. 116 abitanti la quota di popolazione ammissibile agli aiuti a finalità regionale. Inoltre, l´intensità di aiuto concedibile alle imprese passerà dal 13,5 al 15 per cento per la grande industria, dal 19,5 al 25 per cento per la media impresa e dal 23,5 al 35 per cento per la piccola azienda. Come hanno illustrato gli assessori Iacop e Bertossi, potranno dunque essere allargate le aree in cui applicare tale deroga: nel periodo 2000/2006 della concessione avevano fruito le province di Trieste e Gorizia ed i Comuni di San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa (Bassa Friulana). L´orientamento della Giunta (che già oggi, in sede di Camera di commercio di Trieste, ha incontrato le associazioni delle realtà produttive della regione e che delibererà in merito il prossimo 29 dicembre) è quello di utilizzare tale "aumento di popolazione ammissibile" a favore dei cluster economici operanti in Friuli Venezia Giulia, da quello dell´arredo/legno (purtroppo per le vigenti regole Ue non è possibile estenderlo anche al Pordenonese, ma certamente al Manzanese) alla navalmeccanica, al turismo marino, montano e della fascia vitivinicola. A livello italiano, hanno confermato Iacop e Bertossi, la perdita di popolazione ammissibile è del 60 per cento, per il Friuli Venezia Giulia si tratta di "una conquista" del 50 per cento. Si pensi, ad esempio, che il Piemonte è passato da 1,25 milioni di abitanti a soli 50 mila, la Lombardia da 961 mila a 50 mila, il Veneto anch´esso a 50 mila, rispetto ai 228 mila della programmazione comunitaria 2000/2006. "Un risultato assolutamente impensabile solo qualche settimana fa", ha indicato l´assessore Bertossi, "frutto degli sforzi compiuti in sede Ue ed al tavolo interregionale di confronto", secondo Iacop, nei quali è stata riconosciuta la peculiare situazione della regione, che si trova a dover competere al confine con le economie dei nuovi Paesi Ue. In Slovenia, che sarà integralmente coperta dalla deroga, l´intensità di aiuto varierà dal 30 (grande aziende) al 50 per cento (piccole imprese). Per le zone invece non coperte da alcuna deroga sarà possibile finanziare gli investimenti delle sole Pmi, quindi ad esclusione delle grandi, e per un´intensità di aiuto del 7,5 per cento per le medie imprese e del 15 per cento per le piccole, con la novità recentissima (6 dicembre) del 40 per cento per le piccole e medie attive nella trasformazione- commercializzazione dei prodotti agricoli e l´ancora più recente approvazione del nuovo "de minimis" con un tetto massimo di 200 mila euro (100 mila euro per il trasporto su strada). Le nuove regole per gli aiuti a finalità regionale consentiranno infine una nuova formula di aiuti, intesa a promuovere la costituzione di imprese nelle zone assistite, che si applicherà alle fasi di avvio e di espansione di piccole imprese per i primi cinque anni di attività. Si tratta della possibilità di finanziare, anche per voci di spesa di solo funzionamento e purchè nel rispetto di determinate regole, "piccole imprese di nuova costituzione" fino a un totale di 1 milione di euro ad impresa, se queste svolgono la loro attività economica nelle cosiddette "regioni 87. 3. C". I nuovi orientamenti prevedono anche varie altre modifiche, volte a chiarire e semplificare le norme in vigore: in particolare, per la prima volta sono incluse negli orientamenti per gli aiuti a finalità regionali le norme relative a "progetti di investimento" molto ingenti, superiori a 50 milioni di euro. .  
   
   
IN G.U. IL NUOVO STATUTO DELLA BANCA D´ITALIA  
 
Roma, 19 dicembre 2006 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15 dicembre scorso il decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre 2006 recante "Approvazione del nuovo statuto della Banca d´Italia, a norma dell´articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43". Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2006, adegua la Banca d´Italia ai principi e alle regole contenuti nella nuova legge sulla tutela del risparmio e sulla disciplina dei mercati finanziari (legge n. 262 del 2005) e ne completa altresì il disegno di trasparenza e collegialità. Questi i punti salienti del Dpr: la riaffermazione della natura pubblicistica della Banca, nonché dell´autonomia e dell´indipendenza dell´operato; la disciplina della nomina, del rinnovo del mandato e della revoca del Governatore, in linea con quanto previsto nel sistema delle Banche centrali europee; la nomina del Direttore generale e dei Vice Direttori generali, demandata al Consiglio superiore; la ridefinizione delle competenze del Consiglio superiore con l´attribuzione di nuove funzioni di vigilanza e controllo all´interno della Banca, nonché di approvazione del bilancio annuale di previsione degli impegni di spesa, della fissazione del limite annuo per l´erogazione eventuale di somme a scopo di beneficenza o per contributi di pubblico interesse, di approvazione degli accordi stipulati con le organizzazioni sindacali. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/banca_italia_statuto/index. Html .  
   
   
BNL: RISULTATI DELLA CONVERSIONE FACOLTATIVA E DELL’ESERCIZIO DELL’OPZIONE DI VENDITA  
 
Roma, 19 dicembre 2006 - Bnl comunica che, dal 1° dicembre 2006 al 15 dicembre 2006 inclusi, periodo durante il quale i possessori di azioni di risparmio della Banca avevano facoltà, per tutte o parte delle loro azioni, di aderire alla conversione facoltativa delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, in ragione di un rapporto di conversione di una azione ordinaria di nuova emissione (avente le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione) per ogni azione di risparmio portata in conversione (la “Conversione Facoltativa”) e/o di esercitare l’opzione di vendere le proprie azioni di risparmio alla Banca, a norma dell’art. 144- bis, comma 1, lett. D), del Regolamento Consob n. 11971/99 (l’”Opzione di Vendita”): sono state portate in adesione alla Conversione Facoltativa n. 59. 838 azioni di risparmio, complessivamente pari allo 0,25% del capitale rappresentato da azioni di risparmio; e è stata esercitata l’Opzione di Vendita per complessive n. 1. 197. 043 azioni di risparmio, complessivamente pari al 5,16% del capitale rappresentato da azioni di risparmio. A partire dal 20 dicembre 2006 saranno messe a disposizione degli azionisti le azioni ordinarie che saranno emesse a fronte della Conversione Facoltativa; tali azioni non saranno negoziate sul Mercato Telematico Azionario, né su alcun altro mercato regolamentato. In pari data sarà effettuato il pagamento del corrispettivo delle azioni di risparmio per le quali sia stata esercitata l’Opzione di Vendita, pari a Euro 3,436 per azione. A conclusione di tali operazioni pertanto, il capitale di risparmio di Bnl sarà rappresentato da n. 23. 138. 493 azioni, di cui, peraltro, n. 16. 728. 469, complessivamente pari al 72,29% del predetto capitale, di proprietà di Bnp Paribas, che non ha apportato le azioni alla Coversione Facoltativa e – come anticipato - non ha aderito all’Opzione di Vendita, e n. 1. 197. 043 azioni, complessivamente pari all´1,93% del predetto capitale, di proprietà di Bnl. .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO UNIPOL  
 
Bologna, 19 dicembre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol, riunitosi l’ 11 dicembre sotto la Presidenza di Pierluigi Stefanini, ha esaminato e approvato il progetto di riorganizzazione del Gruppo Unipol. Il progetto di riorganizzazione consentirà al Gruppo Unipol, in coerenza con gli obiettivi del piano industriale 2006 – 2009, di adottare un assetto idoneo a rafforzare la propria posizione sul mercato assicurativo e finanziario. La riorganizzazione si propone di realizzare un modello organizzativo più semplice e trasparente, distinguendo le funzioni centralizzate e di coordinamento comuni alle società del gruppo dalle funzioni operative in capo a ciascuna società, eliminando duplicazioni e chiarendo obiettivi e responsabilità. Completato il progetto, la capogruppo Unipol potrà in particolare: indirizzare e controllare le attività del gruppo, nell’ambito di un quadro strategico comune all’interno del quale le società operative, beneficiando di una struttura gestionale più snella ed efficiente, possano focalizzarsi sulle attività chiave per il successo competitivo nei rispettivi segmenti di business, - gestire tutte le attività ed i servizi che non incidono sulla differenziazione competitiva delle singole società in modo da ottimizzare le economie di scala, di scopo e di know how che potranno emergere grazie alla concentrazione delle attività. Nei suoi termini generali, l’operazione prevede: l’offerta pubblica di acquisto volontaria che sarà promossa da Unipol su tutte le azioni ordinarie di Aurora che non siano dalla stessa già possedute; il cambio di denominazione dell’attuale Unipol in “Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. ” ed il conferimento del ramo d’azienda assicurativo di Unipol in favore di una società di nuova costituzione, che assumerà la denominazione di Unipol Assicurazioni S. P. A. , dalla stessa interamente controllata; il conferimento del ramo d’azienda assicurativo di Aurora in favore di una società di nuova costituzione, che assumerà la denominazione di Aurora Assicurazioni S. P. A. , dalla stessa interamente controllata; e successivamente la fusione per incorporazione di Aurora (senza le attività assicurative) in “Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. ”, con assegnazione agli azionisti di Aurora che parteciperanno alla fusione di azioni ordinarie e privilegiate Unipol secondo un concambio il cui range è fissato in 0,431-0,511 azioni ordinarie Unipol e 0,266-0,315 azioni privilegiate Unipol per ciascuna azione ordinaria di Aurora. Il completamento del progetto, con il perfezionamento di tutte le operazioni, è previsto entro il mese di luglio 2007. Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. Manterrà lo status di società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. L’offerta - L´offerta pubblica di acquisto volontaria promossa da Unipol avrà ad oggetto tutte le azioni ordinarie Aurora che non siano già detenute dalla stessa Unipol. Il corrispettivo dell’Opa sarà pari a Euro 2,45 per ciascuna azione ordinaria Aurora e prevede un esborso massimo, in caso di adesione totalitaria all’offerta, di 751,3 milioni di euro L’opa sarà lanciata non appena espletati gli adempimenti procedurali previsti dalla disciplina in vigore. I conferimenti - Successivamente al completamento dell’Opa, (i) Unipol conferirà l’intero ramo di azienda assicurativo, in favore di una società appositamente costituita e interamente controllata dalla stessa, previo cambiamento del proprio oggetto sociale e (ii) Aurora conferirà l’intero ramo di azienda assicurativo, in favore di una società appositamente costituita e interamente controllata dalla stessa Aurora. I conferimenti saranno sottoposti alla preventiva autorizzazione dell’Isvap alla quale saranno soggetti, tra l’altro, lo svolgimento dell’attività assicurativa da parte delle società conferitarie dei rami di azienda assicurativi rispettivamente di Unipol e di Aurora e la cessione in favore delle stesse delle aziende assicurative rispettivamente di Unipol e di Aurora. Nell’ambito dell’Operazione, è richiesta inoltre l’autorizzazione della Covip all’esercizio dell’attività di gestione di fondi pensione aperti svolte da Unipol e Aurora, in conformità alla normativa applicabile. In relazione al conferimento di Unipol, sarà sottoposta all’Assemblea straordinaria di Unipol la modifica dell’oggetto sociale della stessa. Infatti, per effetto del conferimento, Unipol cesserà di esercitare in via diretta l’attività assicurativa e assumerà le caratteristiche di una società di partecipazioni e di servizi denominata “Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. ”. Come meglio specificato in seguito, agli Azionisti di Unipol che non concorreranno all’assunzione della delibera di modifica dell’oggetto sociale in conseguenza del conferimento di Unipol, spetterà il diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lettera a), del codice civile. E’ previsto che il conferimento di Unipol trovi esecuzione soltanto se il controvalore complessivo dei recessi (e dunque l’esborso complessivo che la Società si potrebbe trovare a sostenere per far fronte al rimborso del valore di liquidazione delle azioni, ordinarie e privilegiate, di Unipol per le quali sia stato esercitato il diritto di recesso) non superi l’importo complessivo di Euro 100 milioni. La Fusione - Sulla base delle valutazioni effettuate dall’advisor finanziario, Unipol ha individuato il seguente intervallo di valori entro il quale – salve comunque le successive determinazioni che saranno assunte nelle prossime riunioni consiliari sul progetto di fusione – è previsto che si attesti il rapporto di cambio definitivo della fusione: 0,431-0,511 azioni ordinarie Unipol e 0,266-0,315 azioni privilegiate Unipol per ciascuna azione ordinaria di Aurora. Detto intervallo è stato determinato attraverso l’impiego di metodologie di valutazione in linea con quelle usualmente utilizzate sul mercato per operazioni similari. Unipol emetterà al servizio del concambio azioni ordinarie e privilegiate attribuendo agli Azionisti di Aurora che parteciperanno alla fusione un numero di azioni ordinarie e privilegiate Unipol determinato in base alla proporzione attualmente esistente fra le due categorie di azioni in Unipol. La fissazione del rapporto di cambio definitivo della fusione sarà effettuata dai Consigli di Amministrazione di Unipol e di Aurora chiamati a redigere il progetto di fusione e sarà sottoposto alla valutazione di congruità dell’esperto indipendente ai sensi della disciplina applicabile. Il diritto di recesso - Nell’ambito dell’operazione spetterà il diritto di recesso (i) agli Azionisti di Unipol che non concorreranno all’assunzione della delibera di approvazione della modifica dell’oggetto sociale in conseguenza del conferimento di Unipol e (ii) agli Azionisti di Aurora che non concorreranno all’assunzione della delibera di approvazione del progetto di fusione. In particolare, agli Azionisti di Unipol che non concorreranno all’assunzione della delibera di modifica dell’oggetto sociale in conseguenza del conferimento di Unipol, spetterà il diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lettera a), codice civile, in quanto Unipol muterà in maniera significativa la propria attività sociale. Al fine di evitare che la Società, all’esito delle procedure di recesso, si trovi a sostenere - ai sensi dell’art. 2437-quater, comma 5, del codice civile - un esborso non coerente con i propri obiettivi strategici e di investimento della liquidità, è previsto che la delibera di modifica dell’oggetto sociale di Unipol funzionale al conferimento di Unipol abbia efficacia solo se il controvalore complessivo dei recessi (e dunque l’esborso complessivo che la Società si potrebbe trovare a sostenere per far fronte al rimborso del valore di liquidazione delle azioni, ordinarie e privilegiate, di Unipol per le quali sia stato esercitato il diritto di recesso) non superi l’importo complessivo di Euro 100 milioni. Pertanto, le dichiarazioni di recesso degli Azionisti di Unipol saranno efficaci solo nel caso in cui il valore complessivo di liquidazione delle azioni oggetto di recesso non sia superiore a Euro 100 milioni. Unipol si riserva la facoltà di dare esecuzione al conferimento e alla modifica del proprio oggetto sociale anche nell’ipotesi in cui il valore di rimborso di tutte le azioni oggetto di recesso ecceda il predetto importo di Euro 100 milioni. In considerazione del fatto che Unipol è una società quotata, il valore di liquidazione delle azioni eventualmente oggetto di recesso è determinato facendo esclusivo riferimento alla media aritmetica dei prezzi di chiusura nei sei mesi che precedono la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’Assemblea chiamata a deliberare sulla modifica del proprio oggetto sociale. A solo titolo informativo, qualora la pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’Assemblea chiamata a deliberare sulla modifica dell’oggetto sociale di Unipol avvenisse in data odierna, il valore di liquidazione per ciascuna azione ordinaria Unipol sarebbe pari ad Euro 2,57 e per ciascuna azione privilegiata ad Euro 2,29. Agli Azionisti di Aurora che non concorreranno all’assunzione della delibera di approvazione del progetto di fusione spetterà il diritto di recesso ai sensi dell’art. 2437, comma 1, lettera g), codice civile ed eventualmente (in dipendenza cioè dell’efficacia del cambiamento dell’oggetto sociale di Unipol) anche ai sensi della lettera a) dell’art. 2437, comma 1, codice civile. Infatti, gli Azionisti di Aurora (i) da un lato, riceveranno per effetto del concambio, azioni ordinarie e privilegiate di Unipol con conseguente modifica dei diritti di voto e di partecipazione per quanto concerne le azioni ordinarie di Aurora in loro possesso destinate ad essere concambiate con azioni privilegiate di Unipol; (ii) dall’altro, potrebbero diventare azionisti di una holding di partecipazioni e servizi che svolge un’attività significativamente diversa da quella di Aurora, nell’ipotesi in cui abbia effetto il cambiamento dell’oggetto sociale di Unipol. Di conseguenza, nella menzionata ipotesi di cambiamento dell’oggetto sociale di Unipol, gli Azionisti di Aurora che non concorreranno all’approvazione del progetto di fusione potranno esercitare il diritto di recesso fino a concorrenza di tutte le azioni possedute. Diversamente, nel caso di mancato cambiamento dell’oggetto sociale di Unipol, agli Azionisti di Aurora che non concorreranno all’approvazione del progetto di fusione spetterà il diritto di recesso fino a concorrenza del numero di azioni Aurora destinate ad essere concambiate con azioni privilegiate di Unipol. Il valore di liquidazione delle azioni di Aurora eventualmente oggetto di recesso sarà approvato, trattandosi di società non quotata, dal Consiglio di Amministrazione di Aurora e sarà oggetto di apposita comunicazione da parte di Aurora almeno quindici giorni prima della data dell’assemblea chiamata ad approvare il progetto di fusione. Tempistica dell’operazione - È previsto che i principali passaggi del progetto di riorganizzazione si articolino nel modo seguente: avvio dell’Opa entro gennaio 2007 con chiusura del periodo di offerta e annuncio dei risultati nel mese di marzo 2007; approvazione da parte dei Consigli di Amministrazione di Unipol e Aurora del progetto di fusione tra la metà di marzo e l’inizio di aprile 2007; approvazione della fusione da parte dell’organo competente di Unipol entro la fine di aprile 2007; approvazione della fusione da parte dell’Assemblea straordinaria di Aurora entro la fine di maggio 2007; perfezionamento dei conferimenti e della fusione entro luglio 2007. Il Consiglio di Amministrazione di Unipol ha deliberato, in data odierna, di convocare l’Assemblea straordinaria per deliberare in ordine alla modifica dell’ oggetto sociale per i giorni 23, 24 e 27 aprile 2007, rispettivamente, in prima, seconda e terza convocazione. Ulteriori elementi e informazioni relativi all’operazione saranno prontamente comunicati al mercato e alle autorità di vigilanza, ai sensi delle applicabili disposizioni normative, una volta approvati dai competenti organi sociali di Unipol e di Aurora. Unipol si è avvalsa del supporto di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario, quale advisor finanziario, di Mc Kinsey & Company quale advisor industriale, di Chiomenti Studio Legale quale consulente legale e di K Studio Associato quale consulente fiscale. .  
   
   
OTTIMIZZAZIONE DELL’ARCHITETTURA INDUSTRIALE DEL GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI CRESCE LA FOCALIZZAZIONE SU AREE DI BUSINESS E CANALI DISTRIBUTIVI  
 
 Verona, 19 dicembre 2006 – Ieri sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione della società Unione Assicurazioni ne Il Duomo Assicurazioni e della società Eurosav in Risparmio & Previdenza. Le fusioni avranno efficacia a far data dal 31 dicembre 2006 (1). Le operazioni della società incorporata, anche ai fini fiscali, saranno imputate al bilancio della società incorporante a decorrere dal 1° gennaio 2006. La fusione di Unione Assicurazioni in Duomo Assicurazioni ha come obiettivo l’incremento del livello di integrazione e la redditività del business danni sviluppato attraverso il canale agenziale ed è prodromica, tra l’altro, alle operazioni che si realizzeranno per l’avvio della joint-venture con Mapfre nel business auto agenziale. La fusione di Eurosav in Risparmio & Previdenza prevede la costituzione di un unico centro di eccellenza di Gruppo per la distribuzione di prodotti vita attraverso network bancari legati al Gruppo da rapporti di partnership basati sull’assunzione di quote di minoranza della compagnia e su accordi commerciali. Ciò si svilupperà parallelamente al modello distributivo delle joint-ventures di bancassicurazione vita e all’operatività diretta della Capogruppo sul canale bancario. .  
   
   
ALLEANZA ASSICURAZIONI: FONDO EURO SAN GIORGIO + 5,02% NEL 2006  
 
Milano, 19 dicembre 2006 – Il Fondo Euro San Giorgio di Alleanza Assicurazioni ha ottenuto nel 2006 un rendimento pari a 5,02%* confermando così una performance che prosegue fin dal momento della sua costituzione – 1° maggio 2002 – e che ha visto raggiungere ogni anno rendimenti lordi superiori al 5% (con una media del 5,27%), con tassi di inflazione sempre inferiori al 3%. L’intero patrimonio gestito da Alleanza Assicurazioni, per conto dei propri clienti assicurati attraverso le gestioni separate, ammonta a circa 21 miliardi di euro. Il Fondo Euro San Giorgio, con oltre 4 miliardi di euro di premi gestiti, investe prevalentemente in titoli e altre obbligazioni quotate a elevato standard creditizio. La prudente gestione del fondo mira a minimizzare i rischi di investimento per gli assicurati ma al tempo stesso a produrre una crescita costante dei risparmi degli assicurati. L’obiettivo di un costante incremento negli anni caratterizza i prodotti di risparmio e di previdenza di Alleanza Assicurazioni ed è la ragione per la quale 2 milioni di famiglie in Italia continuano a scegliere Alleanza da oltre 100 anni. .  
   
   
ANIMA S.G.R.P.A. ACQUISTO DEL RAMO D´AZIENDA DI DWS INVESTMENTS ITALY S.G.R.P.A. COSTITUITO PRINCIPALMENTE DA 34 FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO MOBILIARE GESTITI DALLA MEDESIMA SOCIETÀ CHE SARANNO INCORPORATI NEI 10 FONDI ESISTENTI DI ANIMA  
 
Milano, 19 dicembre 2006 - Anima S. G. R. P. A. Ha sottoscritto ieri un accordo preliminare per l´acquisto del ramo d´azienda di Dws Investments Italy S. G. R. P. A. Costituito dai rapporti relativi ai 34 fondi comuni di investimento, dai rapporti con alcuni dipendenti, dalle convenzioni di distribuzione relative ai fondi, nonché da altri rapporti giuridici attivi e passivi afferenti tale ramo. I 34 fondi rappresentano un patrimonio gestito complessivo attualmente pari a oltre sette miliardi di euro. L´operazione prevede la fusione dei citati fondi Dws nei fondi gestiti da Anima. L´acquisizione è subordinata all´espletamento delle procedure sindacali previste dalla normativa di riferimento e dalla contrattazione collettiva e all´ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte di Banca d´Italia e dell´Autorità Antitrust. Si ritiene che la conclusione dell’operazione possa realizzarsi indicativamente entro la fine del secondo trimestre 2007. L´accordo valorizza il patrimonio gestito alla data di fusione dei fondi all´1,2%. Il prezzo è convenzionalmente determinato sulla base di un criterio parametrato all’andamento delle masse gestite nei trenta mesi successivi al closing. Il prezzo verrà corrisposto in quattro rate di cui la prima al closing e le successive ad intervalli di dieci mesi. Il piano di finanziamento dell’acquisizione non prevede, ad oggi, operazioni di finanza straordinaria. L’operazione garantirà ad Anima un’importante crescita dimensionale, portandola tra le prime dieci Sgr d’Italia e prevede un accordo di lungo periodo che consentirà ad Anima la distribuzione dei suoi fondi da parte di Deutsche Bank attraverso la rete degli oltre 1. 000 promotori Finanza & Futuro Banca e i suoi 240 sportelli bancari. Anima è stata assistita da Lazard & Co (advisor finanziario) e dallo Studio Legale Lombardi Molinari e Associati (advisor legale). .  
   
   
IFIL: RISULTATI DELL’OPS LANCIATA DA SEQUANA CAPITAL  
 
Torino, 19 dicembre 2006 - A seguito dell’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Sequana Capital lo scorso settembre, il capitale sociale della società francese è stato ridotto a 49. 119. 739 azioni dal valore nominale di € 1,50 ciascuna. Per effetto dei risultati dell’Ops la partecipazione detenuta dal Gruppo Ifil in Sequana Capital è passata dal 52,68% al 48,88% del capitale sociale. Inoltre, in base ai risultati della medesima Offerta, a partire dal 18 dicembre 2006 (data del regolamento dell’operazione), il Gruppo Ifil risulterà detenere una partecipazione diretta nella società svizzera Sgs pari a circa il 13,16% del capitale sociale. Quotata alla Borsa di Zurigo, Sgs è il leader globale delle attività di verifica, ispezione, controllo e certificazione: nel 2005 ha fatto registrare ricavi totali pari a 3,3 miliardi di franchi svizzeri ed un utile netto di 371 milioni di franchi svizzeri. Fondata nel 1878, conta oggi oltre 46. 000 dipendenti e una rete di oltre 1. 000 sedi e laboratori in tutto il mondo. .  
   
   
ALERION: AGGIORNATA LA GOVERNANCE  
 
 Milano, 19 dicembre 2006 - Ieri il Consiglio di Amministrazione di Alerion ha adottato il Manuale Organizzativo del Gruppo Alerion e la Procedura Investimenti, la Procedura Tesoreria, la Procedura Redazione Bilanci, la Procedura Acquisti e la Procedura Incarichi Professionali a terzi, nonché, a seguito delle novità introdotte dal nuovo Codice di Autodisciplina approvato dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana S. P. A, ha aggiornato il proprio sistema di Governance, adeguando altresì la Procedura Informazioni Riservate e la Procedura Operazioni con Parti Correlate. Conseguentemente, è stata allineata la composizione dei Comitati, al fine di tener conto dei nuovi requisiti che i membri devono possedere. Il Comitato per le Retribuzioni ed i piani di stock options risulta pertanto composto dal dott. Matteo Tamburini (consigliere non esecutivo ed indipendente), Presidente, dal dott. Ettore Gotti Tedeschi (consigliere non esecutivo ed indipendente) e dal dott. Michelangelo Canova (consigliere non esecutivo) Il Comitato per il Controllo Interno risulta composto dal dott. Alessandro Crosti (consigliere non esecutivo ed indipendente), Presidente, dal dott. Michelangelo Canova (consigliere non esecutivo) e dall’avv. Ignazio Bonomi Deleuse (consigliere non esecutivo ed indipendente) Il Consiglio di Amministrazione di Alerion ha attribuito, altresì, all’Amministratore Delegato, Giulio Antonello, il compito di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno, secondo quanto indicato nel Manuale di Corporate Governance aggiornato nella medesima seduta. .  
   
   
1,5 BILIONI DI DOLLARI DATI DA USA A SADDAM HUSSEIN L’AVVOCATO GIOVANNI DI STEFANO, DIFENSORE DELL’EX RAIS, DENUNCIA: COINVOLTE AZIENDE ITALIANE, INGLESI, TEDESCHE E FRANCESI.  
 
 Amman (Giordania) – Baghdad (Iraq), 19 dicembre 2006 – “Gli Stati Uniti d’America diedero 1,5 bilioni di dollari in forma di garanzia bancaria a Saddam Hussein il giorno 20 dicembre 1983, dell’operazione si occupò personalmente Donald Rumsfeld” dichiara l’avvocato Giovanni Di Stefano difensore dell’ex rais. “Ci sono documenti che lo provano. Con quei soldi degli Stati Uniti, Saddam avrebbe dovuto usarli per acquistare sostanze chimiche e biologiche. Cosa che Saddam non fece. Ecco perché Usa e Gran Bretagna erano certi che Saddam possedesse armi chimiche perché le avevano finanziate loro stessi. Saddam invece si mise d’accordo con alcune aziende di Italia, Gran Bretagna, Germania e Francia per fare apparire come se avesse acquistato le sostanze chimiche, con l’intento di tenersi una parte di 1,5 bilioni di dollari e un’altra parte dei soldi pagata alle aziende che emisero fatture false prestandosi a questo tipo di operazione”. I governi italiani, inglesi, tedeschi e francesi, che ruolo hanno avuto nella vicenda? E’ ora caccia aperta per conoscere i nomi di queste aziende. A Washington Dc ieri lunedì 18 dicembre 2006 si è aperto il processo presieduto dal giudice Emmet G. Sullivan. Fonte: studiolegaleinternazionale. Com .  
   
   
GRUPPO BEGHELLI: ADEGUA LO STATUTO DELLA SOCIETÀ ALLE NUOVE NORME SULLA TUTELA DEL RISPARMIO. CONFERITO L’INCARICO PER LA REVISIONE E CERTIFICAZIONE DEL BILANCIO PER IL TRIENNIO 2007-2009 ALLA SOCIETÀ PRICEWATERTHOUSECOOPERS.  
 
Milano, 19 dicembre 2006 - L’assemblea Straordinaria degli azionisti di Beghelli S. P. A. - che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell’illuminazione di emergenza e dell´illuminazione a risparmio energetico - ha approvato ieri, in sede straordinaria, l’adeguamento dello statuto alle nuove norme previste dalla legge 262 del 28/12/2005 in materia di tutela del risparmio. L’assemblea degli azionisti inoltre, riunita in sede ordinaria, ha approvato il conferimento dell’incarico per la revisione e certificazione del bilancio per il triennio 2007-2009 alla società Pricewaterhousecoopers. .  
   
   
FINANZA ETICA PER IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE ACCORDO TRA EMIL BANCA E LA COOP SOCIALE EX-AEQUO PER LO SVILUPPO DELLE BOTTEGHE DEL MONDO  
 
 Bologna, 19 dicembre 2006 - Un circolo virtuoso tra finanza etica, commercio equo e cooperazione. Grazie alla sua linea di finanza etica chiamata Ethical Banking, Emil Banca ha erogato un prestito di 60 mila euro a tasso inferiore dell’1 per cento alla cooperativa sociale Ex-aequo, la storica cooperativa bolognese che dal 1993 lavora per la promozione del commercio equo e solidale e del consumo responsabile. Nel 2005, Ex-aequo ha discusso e definito un piano di sviluppo del Fair Trade nella provincia di Bologna che coinvolge, oltre alla Bottega del Mondo di via Altabella a Bologna, i punti vendita di San Giovanni in Persiceto (gestito dai volontari di Altreterre), Casalecchio (Percorsi di Pace) e Castel San Pietro (Mandacarù). Nella completa autonomia culturale, politica e amministrativa delle associazioni che gestiscono le Botteghe e che partecipano al patto federativo all’interno di Ex-aequo, sono stati fissati alcuni obiettivi comuni da realizzare tra la fine del 2006 e il 2007. Ex-aequo punta ad aumentare la visibilità delle Botteghe ricercando locali in zone più commerciali (per le botteghe di San Giovanni e Castel San Pietro), mettendo in piedi un piano di restyling dei punti vendita e la realizzazione di campagne promozionali sul territorio. Altro punto importante del piano di sviluppo delle attività commerciali su base provinciale sono: l’apertura, a Casalecchio, di un deposito/punto vendita all’ingrosso; la promozione della linea cosmetica “Natyr” all’esterno della catena delle Botteghe (erboristerie, profumerie e farmacie); lo sviluppo del settore “ristorazione” per promuovere l’inserimento di prodotti Fair Trade nelle mense scolastiche; lo sviluppo del settore “vending” (macchine distributrici di bevande e snack). Nel progetto di Ex-aequo è prevista anche una serie di interventi per sensibilizzare/formare amministratori ed insegnanti sulle tematiche della cooperazione decentrata e del commercio equo. Le risorse per realizzare questo articolato piano di sviluppo arriveranno dalla finanza etica permettendo ad Ex-aequo di reperire capitali ad un costo irrisorio e senza alcuna spesa accessoria. “Questo è un esempio di come la finanza etica e la cooperazione riescano nel concreto a portare nel mercato elementi di equità sociale e sostenibilità – ha dichiarato il direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia – da tempo il nostro istituto è impegnato nello sviluppo del microcredito nel sud del mondo e di pratiche di sostenibilità ambientale e sociale. Pratiche che sono nel nostro Dna di Casse Rurali orami da più di 100 anni. Con l’attivazione di Ethical Banking, entrata nell’operatività ordinaria della banca nel novembre del 2005, abbiamo messo in campo uno strumento che porta al terzo settore le risorse finanziarie che solitamente non riesce ad ottenere erogandole, per di più, ad un tasso etico su cui la banca non ricava alcun utile”. “La nostra cooperativa sviluppa e promuove la finanza etica come uno degli strumenti principali per la trasformazione sociale ed economica della società, nel Sud e nel Nord del Mondo. Tuttavia, anche le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale (nonostante la loro capacità di autofinanziamento) hanno la necessità di attingere a fonti di credito alternativo come quelle messe a disposizione dalla linea Ethical Banking per finanziare nuove aree di sviluppo dell´economia solidale – è il commento di Tullio Maccarrone, presidente della cooperativa Ex-aequo - Questo è il tipico esempio di come la scelta di un gruppo di risparmiatori consapevoli e la proposta di un istituto di credito possano in qualche modo supportare una progettualità imprenditoriale che mette al centro dei propri interessi il benessere delle comunità dei piccoli produttori del Sud del Mondo. Ci auguriamo che iniziative di questo tipo favoriscano sempre più l´uso del credito come uno strumento di pace e di sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile” .  
   
   
FINANZIAMENTI AI PATRONATI: LA GIUNTA REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE APPROVA UN NUOVO PUNTEGGIO DA ASSEGNARE ALLE DOMANDE ED UN AUMENTO DELL’ANTICIPO.  
 
Trento, 19 dicembre 2006 - Dopo l’aumento dei finanziamenti ai patronati concesso dalla Giunta regionale a settembre, che ha portato da 2. 600. 000 euro all’anno a 4. 000. 000 di euro le risorse a disposizione per gli istituti di patronato, la Giunta regionale, nella seduta di venerdì scorso, su proposta dell’Assessora competente Martha Stocker, ha ridefinito i punteggi con i quali questi fondi saranno ripartiti. I patronati si fanno carico, per conto dello Stato, della consulenza e dell’assistenza alla popolazione per quanto riguarda la presentazione di domande e richieste ad istituzioni regionali e statali. Il finanziamento dei patronati in Trentino-alto Adige avviene principalmente attraverso la Regione che ne valuta l’organizzazione e l’attività. L’attività viene misurata in base al numero e al tipo delle domande evase. Ad esse viene assegnato un punteggio che la Giunta regionale ha rideterminato, sulla base di una proposta concordata dall’Assessora Stocker con gli stessi patronati, stabilendo che ad ogni nuova domanda nell’ambito della normativa regionale relativa al pacchetto famiglia vengono assegnati 6 punti. Per ottimizzarne il funzionamento è stato inoltre aumentato in modo considerevole l’anticipo sulla loro attività, così da evitare eventuali problemi finanziari. L’assessora Martha Stocker si è detta soddisfatta del risultato raggiunto perché si è arrivati ad una soluzione che trova d’accordo tutte le parti, in tempi veloci e senza attriti. Un segnale di riconoscimento, secondo la Stocker, dell’importante lavoro svolto dai patronati che garantiscono assistenza anche alla popolazione dei centri più piccoli del Trentino-alto Adige. .  
   
   
WORKSHOP: LE AZIENDE FINANZIARIE INCONTRANO LE NUOVE IMPRESE SPIN OFF  
 
Trieste, 19 dicembre 2006 - L’appuntamento si propone di favorire un più stretto contatto tra il mondo finanziario e le nuove realtà imprenditoriali, che necessitano di capitali iniziali non sempre facili da reperire. A discutere si alterneranno rappresentanti del sistema creditizio e consulenti commercialisti. Questa azione di sensibilizzazione degli istituti di credito nei confronti delle nuove realtà imprenditoriali nascenti sul territorio rientra nell’ambito del progetto Imprenderò. Imprenderò è il programma di cultura e formazione imprenditoriale promosso e finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Programma operativo obiettivo 3 2000-2006, Asse D Misura D3, Asse E Misura E1, che ha avuto come finalità la diffusione della cultura imprenditoriale, intesa come valore da promuovere e da sostenere per accrescere lo sviluppo socio – economico sul territorio. Chiuderà i lavori, moderati dalla giornalista del Sole 24 Ore Katy Mandurino, l’Assessore Roberto Cosolini. 19 dicembre 2006 ore 14. 30 Auditorium Area Science Park, Padriciano – Trieste. Proramma Apertura dei lavori Giuseppe Colpani - Direttore Generale di Area Science Park; Moderatore Katy Mandurino - Sole 24 Ore; Relatori: 14. 45 Alessandra Gruppi - Coordinatrice azione Spin off progetto Imprenderò; 14. 55 Alessandro Mazzi - Responsabile marketing operativo - Area investimenti Friulia; 15. 05 Antonio Sfiligoj - Amministratore delegato Sviluppo Italia S. P. A. ; 15. 15 Stefano Giorgini - Unicredit Banca, Condirettore Regionale del Triveneto Orientale; 15. 25 Tullio Cianciolo - Responsabile area Adriatica Friuladria; 15. 35 Ciro Franco - Responsabile Sportello Apre Fvg Trieste, Area Science Park Improve: uno strumento di autovalutazione per l’innovatività delle imprese; 16. 00 Adriano Nicola - Consulente di Area Science Park e del progetto Imprenderò Basilea 2: istruzioni per l’uso; 16. 15 Alberto Rigotto - Consulente di Area Science Park e del progetto Imprenderò Quale l’approccio vincente per ottenere aiuti dal sistema creditizio? 16. 30 Roberto Cosolini - Assessore regionale al lavoro, formazione, università e ricerca; 16. 45 Dibattito .  
   
   
BENI STABILI: FIRMATO IL CLOSING PER LA VENDITA DI UN IMMOBILE EX FONDO COMIT AL GRUPPO OPERAE  
 
Roma, 19 dicembre 2006 – Ieri Beni Stabili ha firmato il closing con il Gruppo Operae per la vendita di un immobile situato in Via Provinciale Pisana a Pontedera appartenente ad un pacchetto di 29 immobili per i quali era già stato formalizzato il preliminare lo scorso 26 luglio. Il prezzo di vendita complessivo è pari a € 1,9 milioni con una plusvalenza di circa € 0,5 milioni. Si ricorda che questo immobile fa parte della componente “non residenziale” del portafoglio ex Fondo Comit, acquistato lo scorso 13 luglio per un valore complessivo iniziale pari a € 806 milioni. .  
   
   
OSSERVATORIO ASSOBETON: IL 2007 SARÀ L´ANNO DELLA RIPRESA  
 
Milano 19 dicembre 2006 – Uno dei comparti più attivi del settore delle costruzioni è certamente quello dei manufatti cementizi, caratterizzato da una varietà di tipologie di prodotti difficilmente riscontrabile altrove. Assobeton, l’Associazione Nazionale delle Industrie di Manufatti Cementizi, aderente a Confindustria ha censito oltre quaranta famiglie singole di prodotti. Il comparto, secondo i dati dell´Associazione, confermati da un indagine del Cresme ha raggiunto il suo apice nel 2002 quando sono stati sfiorati i 7 miliardi di euro di fatturato complessivo e i quasi 40. 000 addetti in termini di occupazione. Il cuore pulsante del business relativo a questo settore, allora come oggi, è certamente rappresentato dalla produzione destinata agli edifici prefabbricati non residenziali destinati al mercato privato, ivi inclusi, oltre a quelli industriali, quelli destinati alla logistica, al commerciale ed al terziario. In quell´anno, solo questo sbocco commerciale è stato in grado di sviluppare un fatturato di quasi 3. 400 milioni di € pari a quasi la metà del totale. Il grafico fornito dal Cresme (cfr fig. 1, desunta da”Il Mercato delle costruzioni 2007 Xiv rapporto congiunturale Tabella 3. 2. 19 Investimenti nelle costruzioni) dimostra con estrema chiarezza l’andamento parabolico segnato dal mercato, con il picco massimo raggiunto proprio nel 2002 e verosimilmente generato dagli effetti della cosiddetta “Tremonti bis”. L’ufficio studi di Assobeton ha condotto sistematici rilevamenti sulle 1250 imprese attive in Italia nel comparto della prefabbricazione ed ha elaborato un´ analisi dei bilanci delle 170 imprese più significative operanti su tutto il territorio nazionale. L´obbiettivo dichiarato è stato quello di approfondire quello che per il settore si è contraddistinto come uno dei periodi più complessi degli ultimi decenni. I dati raccolti dimostrano che il mercato degli edifici non residenziali destinati al mercato privato è risultato passare dai 3. 400 milioni di euro del 2002 ai 3. 100 milioni del 2003 per attestarsi rispettivamente a 2. 950 e 2. 900 milioni di euro nel 2004 e nel 2005. Da notare che, se si escludesse il picco del 2002 questi valori segnerebbero un trend preciso in stabile, seppur non vertiginosa, crescita a partire già dal 1996. Di fronte alla super-performance di quell´anno, però, questi appaiono invece come ridimensionamenti di un comparto assolutamente sano che si appresta ora a riprendere un cammino di sviluppo duraturo e consolidato. E´ certamente importante sottolineare come il forte incremento della domanda abbia generato dapprima un deciso incremento dei prezzi seguito, ben presto, da un ampliamento della capacità produttiva. In un mercato in cui la domanda si è poi rapidamente ridimensionata si osserva oggi, una concorrenza molto aspra sui prezzi sempre meno remunerativi, ed un processo di concentrazione tra imprese generato, oltre che da questo fenomeno, anche dalle fase di passaggio generazionale in atto nelle aziende del settore. Un passaggio certamente delicato che però, dati alla mano, sembra essere affrontato con la conferma dell´elevata qualità produttiva e una razionalizzazione del numerosi player presenti ed operanti sul mercato. La curva rilevata dal Cresme, inoltre, prevede una ripresa già da questo 2007. Un valore confermato dalle proiezioni Assobeton che, pertanto, guarda con ottimismo ed attenzione ai prossimi mesi di attività delle imprese del comparto. L´indicazione di fondo è quella di un mercato che sembra aver digerito la perturbazione causata dal post Tremonti bis e che si sta avviando verso “acque meno agitate” sia per effetto della ripresa del settore manifatturiero (da sempre uno dei migliori indici di lettura del nostro comparto), che per lo sforzo di diversificazione dei manufatti cementizi già in atto da alcuni anni. .  
   
   
IL PRIMO DOSSIER ANNUALE SULLE POLITICHE FAMILIARI MOSTRA IL TRENTINO AMICO DELLA FAMIGLIA UN VOLUME RACCOGLIE IN MODO ORGANICO COSA SI FA IN TRENTINO PER LA FAMIGLIA  
 
Trento, 19 dicembre 2006 - Cosa si intende quando si parla del Trentino come di un territorio che vuole caratterizzarsi come “distretto della famiglia”? Una rappresentazione compiuta ed organica di cosa la Provincia autonoma di Trento, in stretta sinergia con i servizi territoriali, gli enti e le associazioni non profit e di volontariato e il privato sociale sta facendo, non solo per venire incontro alle esigenze delle famiglie ma, soprattutto, per valorizzarne i loro molteplici ruoli nella società, è contenuta nel primo Dossier sulle Politiche Familiari, una raccolta sistematica di tutte le tipologie d’intervento erogate a favore della famiglia nei diversi ambiti di competenza. “Non solo uno strumento di documentazione – afferma nella prefazione il presidente Dellai - ma anche una fonte di informazione che guarda in avanti”. Il dossier - che avrà cadenza annuale e che è stato redatto dal Servizio per le politiche sociali in collaborazione con lo Sportello Famiglia gestito in convenzione con il Forum trentino delle associazioni per la famiglia – è stato presentato stamane nel corso di una conferenza stampa dall’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso. La presentazione del Dossier è stata anche l’occasione per illustrare una serie di provvedimenti in materia di politiche sociali approvati venerdì scorso dalla Giunta provinciale e per l’assegnazione del marchio “Family in Trentino” ad una originale iniziativa editoriale, una pubblicazione – “Oggi cuochino io” che raccoglie una serie di esperienze educative e ricette culinarie realizzate e realizzabili con i bambini assieme ad adulti di riferimento nei nidi familiari gestiti dal servizio Tagesmutter del Trentino. Dossier Politiche Familiari. Nel dossier non si troverà una definizione di cosa sia, oggi, la “famiglia”, ma cosa si fa per la famiglia. “Oggi sentiamo con consapevolezza più ampia – afferma nella prefazione al volume il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai – la responsabilità di governare in modo diverso le nostre comunità e di pensare alle politiche familiari con uno sguardo lungimirante”. Uno sguardo che considera la felicità degli individui come parametro di riferimento alternativo a quello, classico, del prodotto interno lordo. Il dossier – previsto dal Piano di interventi in materia di politiche familiari approvato dalla Giunta provinciale nel settembre 2004 – raccoglie e presenta tutte le tipologie di interventi erogati nei diversi ambiti di competenza, specificandone la natura, i beneficiari, la struttura amministrativa referente, i criteri di accesso. Nella prima parte, il volume presenta gli interventi economici (assegni di studio, per la retta scolastica, assegno regionale al nucleo familiare, buoni di servizio, buoni libro, contributi per cure ortodontiche, per la copertura previdenziale dei periodi di assistenza ai figli in regime di part-time, per la costituzione della pensione complementare, l’indennità integrativa di conciliazione ed altri ancora); sono altresì presentate le agevolazioni tariffarie (biglietto famiglia trasporto extraurbano e urbano, servizio mensa scolastica, tariffa famiglia musei e trasporto alunni), i servizi di sostegno al nucleo familiare (accoglienza minori, accompagnamento e sostegno alla famiglia adottiva e preadottiva, affidamento familiare dei minori, attività di informazione e preparazione aspiranti adozione), i punti informativi (consultorio per il singolo, la coppia e la famiglia, il Centro risorse pari opportunità virtuale, il numero verde “Famiglia chiama scuola”, lo Sportello Famiglia), le iniziative promozionali (marchi “Family in Trentino” e “Esercizio amico dei bambini”), le iniziative per la famiglia promosse dai Servizi sociali comprensoriali e dei Comuni di Trento e di Rovereto. Completano il Dossier, il capitolo dedicato al Forum trentino delle Associazioni familiari con schede delle associazioni, cooperative ed enti del privato sociale aderenti al Forum e, per saperne di più, altre schede relative a iniziative, guide e siti internet cui i cittadini possono ottenere le informazioni necessarie per fruire di servizi che in maniera più o meno diretta concorrono alla promozione della qualità di vita del singolo e delle famiglie. “Famiglie, associazioni e servizi – ha affermato Silvia Sandri, presidente del Forum – sono oggi invitati a trovare una nuova vicinanza di intenti e di conoscenze, per superare pregiudizi e culture stereotipate, per cooperare e costruire nel dialogo risposte di senso e soluzioni operative che affrontino problemi e tendenze che stanno emergendo. Il dossier, con la presentazione di opportunità e risorse a cui le famiglie e le associazioni possono accedere, va in questa direzione”. I provvedimenti della Giunta provinciale. Nel “pacchetto” di delibere a firma dell’assessore Dalmaso ed approvate venerdì scorso dalla Giunta provinciale spicca, per importanza, quello relativo al prestito sull’onore. I nuovi criteri di erogazione del prestito prevedono un allargamento a fasce sociali non ancora definibili come “povere” ma che si trovano comunque in situazioni di rischio - quel ceto medio “border line” che fatica ad arrivare a fine mese e del quale tanto si parla in questo periodo - la possibilità di accedere a prestiti (fino ad un massimo di 10 mila euro) per spese legate a situazioni particolari di gravi difficoltà finanziarie. Si tratta di prestiti che grazie a convenzioni con istituti bancari potranno essere restituiti senza pagare alcun interesse. L’iniziativa ha carattere sperimentale e rappresenta – ha sottolineato Marta Dalmaso - “una concreta vicinanza dell’amministrazione a chi non avrebbe possibilità di accedere ad altre forme di credito”. La Giunta ha poi approvato le direttive 2007 per le politiche socio-assistenziali agli enti gestori. Tra le novità evidenziate dall’assessore, l’aumento a 700 euro del contributo mensile alle famiglie per il mantenimento dei minori affidati e per l’accoglienza di persone adulte (in particolare anziani). Al sostegno dei minori stranieri non accompagnati guarda invece l’adozione di un innovativo modello di accoglienza, che prevede l’inserimento di questi ragazzi in “residenze assistite” decentrate sul territorio provinciale, dove i minori stranieri non accompagnati possono essere accompagnati in un percorso di progressiva acquisizione di autonomia. Altro provvedimento approvato venerdì dalla Giunta riguarda la gratuità delle cure dentistiche per i minori ospiti di strutture di accoglienza o in affidamento familiare, grazie ad una convenzione stipulata dalla Provincia con la Società italiana di ortodonzia. Completa il pacchetto di delibere l’istituzione del marchio “Fit Family”, che identificherà nelle realtà territoriali extraprovinciali il modello di certificazione del territorio a misura di famiglia promosso dalla Provincia autonoma di Trento con il progetto “Amici della famiglia” e, appunto, con il marchio “Family in Trentino”. La prima provincia che adotterà tale modello è quella di Verona, con la quale la Provincia autonoma di Trento ha stipulato una apposita convenzione per la realizzazione, all’interno dei comuni del territorio veronese, di politiche volte al sostegno e alla valorizzazione della famiglia. Il marchio “Family in Trentino” al libro “Oggi cuochino io”. Si tratta di una pubblicazione che raccoglie una serie di esperienza educative e culinarie realizzate dai bambini assieme ad adulti di riferimento nei nidi familiari gestiti dal servizio Tagesmutter del Trentino. Il testo contiene anche il contributo di una pedagogista e un capitolo realizzato da una dietista, che si pone come valido supporto per i genitori per l’educazione alimentare dei loro figli. “Una pubblicazione – si legge nelle motivazioni di assegnazione del marchio - coerente con quanto previsto dal Piano provinciale in materia di politiche familiari. I nidi familiari all’interno dei quali i bambini hanno vissute le esperienze raccontate nella pubblicazione si pongono come luogo educativo fondamentale all’interno del quale vivere momenti di socializzazione e di scambio, supportando i genitori nel loro ruolo educativo. La famiglia infatti è luogo di crescita in cui si instaurano i legami tra generazioni. Le attività descritte nel testo aiutano a valorizzare i semplici gesti della quotidianità, coinvolgendo i bambini nell’attività domestica legata alla preparazione del pasto. I bambini hanno così la possibilità di sentirsi protagonisti attivi della loro crescita e della loro formazione”. .  
   
   
IL TRENTINO “DISTRETTO DELLA FAMIGLIA” ESPORTA IL MARCHIO “FIT FAMILY” IN ALTRI TERRITORI UN’ESPERIENZA CHE HA PROMOSSO UNA NUOVA CULTURA AMMINISTRATIVA  
 
Trento, 19 dicembre 2006 - L’esperienza maturata con il marchio “Family in Trentino” nella nostra provincia - un territorio che intende sempre più qualificarsi come “distretto della famiglia” - è destinata a diventare punto di riferimento, a livello nazionale, per tutti quei territori che intendano promuovere una analoga, nuova cultura amministrativa verso il target famiglia. Un modello di certificazione di un territorio a misura di famiglia che diventa ora “esportabile” in altre realtà e contrassegnato da un marchio preciso: “Fit Family” (il termine inglese “fit” significa “star bene” ma è anche l’acronimo di Family in Trentino”). Un marchio che, su proposta dell’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, è stato istituito venerdì scorso dalla Giunta provinciale e per il quale sono in corso le procedure di riconoscimento da parte del Ministero della Famiglia. La prima realtà amministrativa ad adottare il modello “Family”, promosso dalla Provincia autonoma di Trento nell’ambito del Piano di interventi in materia di politiche familiari, approvato dalla Giunta nel settembre 2004, è stata la Provincia di Verona, con la quale è stata siglata, nel giugno di quest’anno, un’apposita convenzione per la realizzazione, all’interno dei comuni del territorio veronese, di politiche volte al sostegno e alla valorizzazione della famiglia. Fra le materie oggetto della convenzione c’è anche la costituzione e la gestione di un marchio di qualità per i soggetti pubblici e privati, accreditati dalla Provincia di Verona, per l’attuazione di queste politiche. Il Piano in materia di politiche familiari elaborato, con la consulenza del Servizio Politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, dalla Provincia di Verona e in fase di adozione da parte della Giunta, prevede l’elaborazione di un marchio “Fit Family” in due ambiti, quello turistico e quello comunale. “E’ volontà e interesse della Giunta provinciale – si legge nella delibera approvata dalla Giunta – diffondere a livello extralocale una cultura promozionale della famiglia che superi una logica meramente assistenzialistica della stessa, per intraprendere nuove politiche nelle quali la famiglia diventa soggetto attivo e propositivo”. . . .  
   
   
CRESCE IL RUOLO DELL´IMPRENDITORIA FEMMINILE GIORNATA TUTTA VENEZIANA PER L´ASSOCIAZIONE CHE NEL VENETO-TRENTINO ALTO ADIGE CONTA UN CENTINAIO DI ISCRITTE  
 
Venezia, 19 dicembre 2006 - L´imprenditoria si tinge sempre più di rosa. E raccoglie conferme e consensi. L´assessore Regionale alle Politiche di Bilancio e di Sviluppo e alle Pari Opportunità Marialuisa Coppola ha incontrato a Palazzo Balbi una folta rappresentanza di Aidda, l´Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda del Veneto e Trentino Alto Adige, guidata dalla presidente Mara Borriero. Presenti anche la Segretaria Generale e Commissaria per l´Europa di Fcem e Presidente Onoraria Nazionale Etta Carignani e la Vicepresidente Nazionale Emanuela Palazzani. L´assessore Coppola ha messo l´accento sul ruolo crescente dell´imprenditoria femminile nell´economia regionale e ha ricordato gli interventi della Regione a sostegno del settore. Di recente sono stati avviati anche nuovi strumenti agevolativi a favore delle donne imprenditrici per far fronte ad uno dei problemi più sentiti che è quello dell´accesso al credito. Viene infatti proposto un fondo di rotazione, gestito dalla finanziaria Veneto Sviluppo e già operativo, che coniuga il contributo in conto capitale con il prestito agevolato. L´assessore ha colto l´occasione per illustrare anche la manovra finanziaria della Regione per il 2007 a favore delle imprese. Le rappresentanti di Aidda hanno espresso apprezzamento per l´azione regionale a favore delle donne imprenditrici, sostenendo fra l´altro che per vincere la sfida della competitività sui mercati internazionali l´unica strada è quella dell´innovazione. "Siamo particolarmente orgogliose - commenta la presidente di Aidda Veneto e Trentino Alto Adige, Mara Borriero -- di questo incontro, che è un incoraggiamento a proseguire nella nostra attività quotidiana. Aidda è una realtà importante, che promuove lo spirito imprenditoriale femminile, valorizzando le capacità e i valori etici che le donne portano avanti in una molteplicità di settori ed è la conferma dell´intraprendenza, della professionalità e della creatività delle nostre associate". Al termine dell´incontro istituzionale si è tenuto il tradizionale scambio degli Auguri di Natale tra le socie Aidda all´hotel Metropole di Venezia, dove è stato graditissimo ospite il Sindaco di Venezia, Professor Massimo Cacciari. Il Professor Cacciari ha sottolineato l´importanza di una imprenditoria intelligente ed etica per lo sviluppo dell´economia in una città particolare come Venezia. . .  
   
   
VARESE: SERVIZI GRATUITI PER NUOVE IMPRENDITRICI LOMBARDE  
 
Varese, 19 dicembre 2006 - Orientamento, consulenza e assistenza personalizzata alle nuove attività imprenditoriali e di lavoro autonomo, con possibilità di accedere a contributi fino a 15mila euro per ogni impresa e 10mila euro per ogni lavoratrice autonoma per spese notarili, consulenza gestionale, formazione, registrazione marchi e brevetti, software, comunicazione. Arrivano i servizi gratuiti di orientamento, assistenza e consulenza. Li mette a disposizione delle imprenditrici lombarde la Regione Lombardia attraverso il Programma regionale 2006-2007 per la promozione dell´imprenditoria femminile realizzato in collaborazione con Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio di Varese e con il supporto tecnico di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. E´ prevista inoltre la possibilità di presentare la richiesta per accedere ai contributi a fondo perduto messi a disposizione dal Bando Integrato Azioni 1-2-3 "Azioni congiunte per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e lavoro autonomo Progetto di Sovvenzione Globale Saturno. Il Programma ha l’obiettivo di sostenere l´avvio, lo sviluppo ed il consolidamento delle imprese femminili del territorio attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei principali attori istituzionali e locali sulle tematiche relative all´inserimento delle donne nella vita economica e sociale. Per la domanda di richiesta di servizi gratuiti dovrà essere utilizzata esclusivamente la modulistica disponibile sul sito www. Impresadonna. Regione. Lombardia. It e presso lo sportello Punto Nuova Impresa della Camera di Commercio della propria provincia di residenza o domicilio. Per quanto riguarda la Misura A2 “Orientamento all’imprenditorialità”, il Programma Regionale offre alle donne che desiderano entrare nel mondo del lavoro autonomo e imprenditoriale informazioni e strumenti per costruire il proprio progetto su solide basi e mette a disposizione n. 100 pacchetti di orientamento di gruppo della durata di 30 ore. A conclusione del percorso di orientamento di gruppo, sono previsti: n. 70 pacchetti di assistenza individuale di 2 ore ciascuna per la redazione del proprio progetto imprenditoriale e di lavoro autonomo, n. 30 pacchetti di assistenza individuale di 10 ore ciascuna per la stesura del proprio piano d’impresa o di lavoro autonomo finalizzato alla richiesta di contributi del Bando Integrato Azioni 1-2-3 “Azioni congiunte per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e lavoro autonomo” del Progetto di Sovvenzione Globale Saturno. Destinatarie – Possono presentare la richiedere il pacchetto di assistenza aspiranti imprenditrici e aspiranti lavoratrici autonome: occupate, giovani e adulte inoccupato e/o disoccupate, studentesse (maggiorenni), che siano residenti o domiciliate in Lombardia e che siano intenzionate ad avviare un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo. Per quanto riguarda invece la Misura B1 “Creazione di micro-imprese”, si tratta di un Programma Regionale che offre un supporto specifico alle imprenditrici che da pochi anni hanno avviato la propria impresa e vogliono promuoverne la crescita e lo sviluppo, aiutandole ad individuare le aree di business più redditizie, raggiungere in modo efficace nuovi mercati, controllare l´andamento dei costi e del risultato economico dell´attività, prevedere fabbisogni finanziari e di liquidità e mette a disposizione gratuitamente: - n. 30 pacchetti di assistenza individuale della durata di 8 ore per la definizione e realizzazione del piano di sviluppo dell´impresa e affiancamento alla gestione e al ruolo imprenditoriale - n. 70 pacchetti di assistenza individuale della durata di 12 ore per la redazione del piano sviluppo dell´impresa finalizzata alla richiesta di contributi del Bando Integrato Azioni 1-2-3 “Azioni congiunte per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e lavoro autonomo” del Progetto di Sovvenzione Globale Saturno. Possono richiedere il pacchetto di assistenza le nuove micro imprese femminili con massimo due anni di attività definite come: ditte individuali a titolarità femminile; società di persone con maggioranza qualificata di donne (50%+1); con 0-9 dipendenti. La Misura E “Lavoro autonomo” consiste in un Programma Regionale che sostiene anche le lavoratrici autonome offrendo loro n. 70 pacchetti di assistenza specialistica e affiancamento nella gestione dell’attività e al ruolo della durata di sei ore ciascuno; inoltre, alle lavoratrici autonome con non più di due anni di attività vengono offerti n. 30 pacchetti di assistenza individuale per la redazione del piano di sviluppo della propria attività finalizzata alla richiesta di contributi previsti dal al Bando Integrato Azioni 1-2-3 “Azioni congiunte per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e lavoro autonomo” del Progetto di Sovvenzione Globale Saturno. Infine, sul fronte dei contributi, le aspiranti, nuove imprenditrici e lavoratrici autonome che usufruiranno dei pacchetti di assistenza, avranno la possibilità di richiedere contributi previsti dal Bando Integrato Azioni 1-2-3 “Azioni congiunte per la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e lavoro autonomo” del Progetto di Sovvenzione Globale Saturno. Si tratta di un contributo a fondo perduto pari al 70% dell’investimento ammesso, al netto di Iva, fino ad un massimo di 15mila euro per le nuove imprese e di 10mila euro per le nuove lavoratrici autonome. Per richiedere i pacchetti di assistenza, disponibili fino ad esaurimento, bisogna utilizzare esclusivamente la modulistica disponibile sul sito www. Impresadonna. Regione. Lombardia. It o da ritirare presso lo Sportello Punto Nuova Impresa. Ogni destinataria potrà presentare una sola domanda di assistenza. La domanda, pena l’inaccettabilità, dovrà essere compilata in tutte le sue parti, e dovrà essere consegnata a mano in duplice copia presso lo sportello Punto Nuova Impresa della Camere di Commercio della propria provincia di residenza e/o domicilio. .  
   
   
AL VIA IL PROGETTO “WOMEN ON BOARD OF LOCAL DEVELOPMENT”  
 
Firenze, 19 dicembre 2006 - Ha preso avvio, nell´ambito del bando di gara sulle Pari opportunità lanciato dalla Dg Occupazione e affari sociali della Commissione europea, "Women on Board of local development" - un progetto, presentato da Eurochambres Women network (Ewn), che è stato approvato nel mese di ottobre 2006. Le attività del progetto, ufficialmente iniziate il 1° dicembre scorso, riguarderanno 3 settori fondamentali ed avranno il fine di promuovere una maggiore partecipazione femminile alle attività economiche ed imprenditoriali: Donne ai vertici delle Camere di Commercio (donne nelle posizioni decisionali) Donne e il legame con gli attori locali( conciliare la vita lavorativa e familiare) Accesso ai finanziamenti per la creazione di imprese al femminile Al progetto, cui partecipano Unioni nazionali e regionali delle Camere di Commercio di buona parte dei Paesi europei, ha aderito anche Unioncamere Toscana prendendo parte al gruppo di lavoro relativo alle Attività di Accesso ai finanziamenti per gli start-up al femminile insieme alle Unioni nazionali delle Camere di Commercio di Cipro, della Grecia, della Repubblica Ceca, della Bulgaria e della Lettonia. Obiettivo del gruppo di lavoro sarà quello di identificare una metodologia che permetta di migliorare e facilitare l´accesso ai finanziamenti per le donne che vogliono creare una propria attività, realizzando dei servizi migliori a livello locale. Il progetto avrà una durata di 15 mesi. .  
   
   
DONNE E DISCRIMINAZIONI, ARRIVA LA CONSIGLIERA DI PARITÀ MERCOLEDÌ A GENOVA INAUGURAZIONE BIBLIOTECA DELL´ISTITUZIONE  
 
Genova, 19 dicembre 2006 - Inaugurazione della nuova la Biblioteca dell´ Ufficio della Consigliera di Parità regionale, Valeria Maione, docente dell´università di Genova. Mercoledì 20 dicembre, alle 15, in via Fieschi, 17 (Palazzo Sai, piano U3, a pochi metri dall´ingresso della Regione Liguria, al 15). La biblioteca sarà aperta pubblico dalle ore 10 alle ore 12 dal lunedì al giovedì. La Consigliera di Parità, è una istituzione di garanzia contro la discriminazione di genere. Tra gli altri suoi compiti rientra la promozione e la valorizzazione del lavoro femminile, attraverso un reale sostegno alle politiche attive del lavoro e progetti di azioni positive. Possono rivolgersi alla Consigliera di Parità le donne e gli uomini che ritengono di avere subito una discriminazione in ambito professionale o nel percorso formativo, chi è stato ostacolato nel conciliare tempo di vita e quello di lavoro (per le donne soprattutto in seguito ad una maternità), chi ha subito un trattamento che comporta il venire meno del principio di parità. Quando la Consigliera rileva una discriminazione, diretta o indiretta, individua procedure atte alla rimozione della situazione, fino al ricorso all´Autorità Giudiziaria. La Consigliera svolge pure funzioni di supporto alle imprese che intendono valorizzare la presenza femminile, attraverso azioni mirate alla riorganizzazione aziendale ed alla flessibilità, sulla base della legge 53/2000 art. 9, o ancora che intendano accedere ai finanziamenti previsti dalla legge 125/1991 e dal D. L. 151/2001. La nuova struttura possiede un migliaio, tra volumi e documenti, in prevalenza incentrati sulle tematiche femminili come: donne e diritti, lavoro e politica, bilanci di genere, piani di azioni positive, interventi contro la discriminazione e la violenza, conciliazione e congedi parentali, istituzioni di parità. Inoltre si possono reperire riviste che trattano di economia, diritto, sociologia, filosofia e psicoanalisi, manuali enciclopedici e dizionari. .  
   
   
VENEZIA, PARI OPPORTUNITA’: POSTE LE BASI PER UNA “RETE” REGIONALE  
 
Venezia, 19 dicembre 2006 - E’ giunto il momento di fare sintesi di tutte le iniziative per le pari opportunità avviate sul territorio, creando una rete regionale di coordinamento e di supporto. La proposta è stata discussa e accolta nel corso di un incontro a Palazzo Balbi dell’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola con gli assessori delle Province e dei Comuni capoluogo, oltre a rappresentanti delle Commissioni Pari Opportunità provinciali. E’ stata l’occasione per mettere a confronto le diverse esperienze in questo campo, alcune di lunga data come quella della Provincia di Venezia. E proprio dalla Provincia di Venezia è venuta la disponibilità a fare da punto di riferimento per le altre realtà territoriali, con la regìa della Regione. L’assessore Coppola ha sottolineato che, grazie ad una specifica linea di finanziamenti regionali a favore delle iniziative per la promozione delle pari opportunità, nell’ultimo quadriennio sono aumentati del 50% gli organismi istituiti dagli enti locali del Veneto, compresi servizi permanenti come gli sportelli donna o i centri risorse. Di qui è nata l’esigenza di dare anzitutto un perimetro a quanto è stato fatto finora in materia di pari opportunità – che è trasversale alla stessa società – sia per valorizzarlo, sia per progettare anche percorsi nuovi. Importante sotto questo profilo è il grande coinvolgimento del mondo della scuola che si sta registrando nella realizzazione di progetti di sensibilizzazione su questi temi, finanziati dalla Regione. Con la collaborazione della Provincia di Venezia – ha detto l’assessore – avvieremo all’inizio del prossimo anno questa iniziativa di coordinamento per favorire il dialogo e lo scambio di esperienze e di informazioni fra le diverse realtà territoriali in modo da gettare le basi per un “network” veneto sulle pari opportunità. Nel corso dell’incontro sono state illustrate iniziative su cui potrebbe esserci un interesse comune, come quella della Provincia di Rovigo che sta diffondendo una maglietta con il disegno realizzato dall’Istituto d’arte di Castelmassa contro il turismo sessuale. Il 2007 sarà inoltre l’anno europeo delle pari opportunità a 360 gradi, quindi non limitate solo al rapporto uomo-donna ma aperte a tutte le situazioni di difficoltà e di mancata tutela. Dall’incontro è emersa l’opportunità di dar vita in maniera congiunta ad uno o più eventi a carattere regionale che pongano con maggior forza l’attenzione sulla donna e sul riconoscimento del suo ruolo per la crescita complessiva della società veneta. .  
   
   
"DA BALIE A BADANTI. MIGRAZIONI FEMMINILI: ESPERIENZE A CONFRONTO" PARI OPPORTUNITÀ: CONVEGNO SU MIGRAZIONI FEMMINILI  
 
 Trieste, 19 dicembre 2006 - "Da balie a badanti. Migrazioni femminili: esperienze a confronto" è il tema del convegno che si è sviluppato nella sala Tessitori del Consiglio regionale, organizzato dall´associazione Interethnos in collaborazione con il Consiglio regionale e la Commissione per le pari opportunità e con il contributo dell´Amministrazione regionale. L´iniziativa, ha sottolineato la presidente Renata Brovedani, si inserisce in un fitto percorso di esplorazione e di analisi che la Commissione pari opportunità sta portando sul territorio e l´argomento è particolarmente sentito, ma conosciuto nei suoi aspetti più delicati non da tutti. Questo è soltanto uno dei tanti problemi che coinvolgono quotidianamente le donne e rispetto ai quali sono le donne a doversi impegnare in prima persona con una sensibilità più profonda. Per tutto ciò è indispensabile che le donne - quelle di un certo tipo però - trovino spazio nella politica, nei luoghi decisionali: solo così ci saranno maggiori garanzie che le tematiche di cui stiamo parlando saranno trattate, sviluppate, monitorate. E´ questo il contributo che le donne vogliono dare al buon governo, perché solo da un buon governo derivano quelle ricadute che poi vanno a beneficio di tutti. Elisabetta Kolar e Melita Richter, di Interethnos, hanno quindi messo in evidenza l´impegno dell´associazione per il progetto "Centro interculturale di Trieste", che vuol essere luogo di incontro e di confronto e hanno sintetizzato il senso del convegno: una volta balie, oggi badanti, sono le donne protagoniste del progetto delle strategie di sopravvivenza di intere famiglie. Donne i cui volti e l´operato rimangono occultati, ma che riescono a uscire fuori dall´ombra protettiva della potestà maschile; donne che spesso ripiombano nel lavoro tradizionale femminile nonostante lo abbiano già abbandonato nei loro Paesi d´origine percorrendo la via dell´istruzione; donne alle quali viene affidata sotto la protezione della famiglia autoctona la cura di bambini e anziani. E´ a loro che guarda il convegno, a loro vuol restituire la voce attraverso il racconto delle tante donne che hanno portato il loro contributo frutto di esperienze maturate nei Paesi d´origine da ogni parte del mondo. . .  
   
   
ALLEANZA REGIONE-FEDERCASALINGHE PER IL RISPARMIO ENERGETICO  
 
 Firenze, 19 dicembre 2006 - Al via un´alleanza tra Regione e Federcasalinghe per il risparmio energetico, l´ecoefficienza e la riduzione dei rifiuti. E´ il risultato dell´incontro che l´assessore Artusa ha avuto nei giorni scorsi con Lucia Franchini, consigliere regionale e rappresentante dell´Associazione Federcasalinghe, insieme ai responsabili regionali dei settori rifiuti, energia, risorse idriche e sostenibilità. "La casa, centro di tante attività quotidiane - afferma l´assessore all´ambiente Marino Artusa - è un punto nevralgico per mettere in pratica comportamenti virtuosi e ottenere rilevanti risultati concreti in termini di diminuzione dei consumi di acqua e di energia, di riduzione della produzione di rifiuti, di aumento della raccolta differenziata e di recupero e riutilizzo dei materiali riciclabili. L´alleanza tra ambiente e casalinghe è un percorso innovativo e di assoluto interesse che potrà consentire importanti passi avanti in questa direzione". Scopo della riunione era anche la definizione delle condizioni per un possibile provvedimento legislativo che consenta di predisporre campagne informative e formative finalizzate a coniugare la sicurezza in ambiente domestico e la diffusione degli interventi di ecoefficienza. "Dobbiamo attivare - ha detto l´assessore Artusa - degli strumenti di informazione capillare di facile accesso a tutti, ad esempio uno sportello per la sostenibilità e l´ecoefficienza con un consulente a disposizione dei cittadini, per far crescere una cultura della sicurezza e del risparmio energetico e idrico". .  
   
   
FORLÌ CESENA, OGGI CONSEGNA DEI PREMI IMPRESA DONNA INNOVATIVA  
 
Forlì Cesena, 19 dicembre 2006 - Si svolge oggi alle ore 10, nella sala del Consiglio della Camera di Commercio di Forlì Cesena, la premiazione di cinque fra le imprese che hanno partecipato alla seconda edizione del concorso "Premi impresa donna innovativa", promosso dall´ente camerale e dal Comitato per la promozione dell´imprenditoria femminile che si è costituito da tempo presso la locale Camera di Commercio come punto di riferimento istituzionale al servizio di tutte le donne imprenditrici o aspiranti tali della nostra provincia. Alla cerimonia saranno presenti Sergio Mazzi, presidente dell´ente, Anna Grazia Giannini, presidente del Comitato e rappresentanti delle imprese premiate. E´ pertanto l´occasione per porre in primo piano il ruolo che le donne rivestono nel mondo del lavoro, ruolo particolarmente difficile in quanto devono essere conciliati e mediati gli impegni della professione con quelli della famiglia. Il concorso "Premi Impresa Donna Innovativa" premia con 5. 000,00 euro ciascuno, erogati al netto della ritenuta fiscale di legge, le attività imprenditoriali innovative o svolte con modalità o tecnologie innovative, avviate nella provincia da donne impegnate in diversi settori produttivi. La Commissione di valutazione, che ha esaminato le quaranta domande pervenute, ha ritenuto inoltre di riconoscere una menzione di merito all´impresa "Olos Centro Benessere" di Mazzoli Sonia di Bagno di Romagna (attività di estetista), che pur non rientrando tra le premiate, si è particolarmente distinta per gli aspetti etici del proprio "essere imprenditrice", nello spirito dei criteri previsti dal bando. Dai dati elaborati dall´Ufficio Studi della Camera di Commercio risulta che al 30/6/06 le "imprese femminili" attive (intendendo come tali, per semplificare, le imprese in cui il titolare o amministratore è donna, o la percentuale di partecipazione femminile al capitale sociale o al ruolo di socio è superiore al 50%) in provincia ammontano a 8. 435 su un totale di 40. 724, pari, quindi, al 20,7%. Il valore è superiore alla media regionale (20,1%) ma inferiore a quello nazionale (23,9%). Se si disaggrega il dato sulla base del ruolo della donna all´interno dell´impresa, si ottiene che il 91,9% di queste imprese sono a "presenza esclusiva", mentre se si osserva il fenomeno per settore di attività, si evince che la maggior concentrazione di imprenditrici è rintracciabile nel commercio (2. 411 imprese, pari al 28,6%), seguito dall´agricoltura (1. 834 imprese, pari al 21,7%). .  
   
   
LA TOSCANA TIENE A BATTESIMO LA PRIMA FESTA DELLA LEGALITÀ CON IL MINISTRO MELANDRI, PIER LUIGI VIGNA, RITA BORSELLINO E TANTI ALTRI PERSONAGGI  
 
Firenze, 19 dicembre 2006 - Vi parteciperanno personaggi come Pier Luigi Vigna, Rita Borsellino e il ministro Giovanna Melandri, ma sarà soprattutto la giornata dei tanti giovani che in questi anni si sono impegnati sul terreno della legalità e della lotta alla criminalità organizzata, a partire dagli studenti che la scorsa estate hanno deciso di lavorare come volontari nei terreni confiscati alle mafie. E sarà una giornata di riflessione e confronto, ma anche una giornata di festa, musica - con la Bandabardò, e altri - e possibilità di degustare i prodotti provenienti dai terreni liberati dalla criminalità. Tutto questo è la prima Festa della Legalità organizzata dalla Regione Toscana a Firenze, per oggi 19 dicembre, con un titolo che è anche un auspicio e un invito alla mobilitazione: "Facciamo scoccare l´ora legale" La prima parte della festa, a partire dalle ore 16, sarà ospitata al Palazzo degli Affari di Firenze. Fitto il programma del pomeriggio, con testimonianze, interventi, possibilità di assaggiare i prodotti di Libera. In particolare, si segnala la tavola rotonda che, coordinata dalla giornalista Sandra Bonsanti, coinvolgerà, tra gli altri, il ministro Giovanna Melandri, il magistrato Pier Luigi Vigna, Rita Borsellino, e ancora esponenti delle associazioni e docenti universitari. Grande spazio avranno le esperienze raccontate dai giovani che hanno partecipato ai campi di lavoro - esperienza che sarà raccontata anche attraverso un video della Mediateca - ma pure dei ragazzi di Locri che si sono mobilitati dopo l´omicidio Fortugno. E mentre la Bandabardò presenterà la suoneria della legalità si lancerà anche la proposta dell´ora di di educazione alla legalità dentro le scuole. Di sera, dopo le 21. 30, ci si sposterà alla Fortezza da Basso, con uno spettacolo, a cui, tra gli altri parteciperà la Bandabardò, assieme a numerosi altri ospiti, l´orchestra Bandao, il cast della fiction televisiva "Distretto di polizia", Paola Turci, Katia Beni, i Tamaleschipil. La serata sarà presentata da Daniela Morozzi e Gianfranco Monti. . .  
   
   
ENERGIA: BERSANI FIRMA DECRETO SU IMPORT ENERGIA ELETTRICA E DIRETTIVE AD ACQUIRENTE UNICO SU CONTRATTI PLURIENNALI ASSEGNAZIONE SU FRONTIERE PAESI COMUNITARI CON PROCEDURE CONGIUNTE TRA TERNA E ALTRI GESTORI DI RETE  
 
Roma, 15 dicembre 2006 - il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha firmato, il 15 dicembre, il decreto con cui si definiscono, per l’anno 2007, le modalità e le condizioni relative alle importazioni di energia elettrica e si emanano direttive all’Acquirente unico in materia di contratti pluriennali di importazione. Nel 2007 sulle frontiere dei paesi comunitari l’assegnazione dei diritti di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica avverrà con procedure concorsuali gestite congiuntamente dal gestore italiano di rete, Terna, con i rispettivi gestori di rete comunitari. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Svizzera e Slovenia per le quali Terna continuerà ad allocare autonomamente il 50% della capacità di trasporto disponibile. Questo 50% verrà, comunque, assegnato con lo stesso meccanismo utilizzato per le altre frontiere. Ecco i principali punti del decreto: Le modalità per l’assegnazione della capacità di importazione presentano una necessaria evoluzione del metodo adottato per il 2006, per effetto dell’attuazione del nuovo regolamento comunitario sugli scambi transfrontalieri. La gestione delle congestioni sarà effettuata quindi congiuntamente tra i Paesi comunitari interconnessi, mentre per la Svizzera e la Slovenia si continuerà ad allocare autonomamente il 50% della capacità disponibile. Terna, sulla base di accordi con i gestori esteri, predispone le procedure concorsuali per l’assegnazione dei diritti di utilizzo della capacità di trasporto con Austria, Francia e Grecia, sull’intera capacità disponibile. Sulla frontiera con la Slovenia e la Svizzera, per omogeneità di trattamento degli operatori sulle diverse frontiere, sono state adottate le medesime modalità impiegate sulle altre frontiere. E’ stata mantenuta la riserva sulla frontiera italo-svizzera a favore del titolare italiano dei contratti pluriennali stipulati prima della liberalizzazione del mercato elettrico, alle medesime condizioni del 2006. Viceversa, quest’anno non è stata garantita alcuna riserva sulle frontiere con i Paesi dell’Unione europea, in quanto ritenuta dalla Commissione europea non compatibile con la normativa comunitaria. La capacità liberata (700 Mw lato Italia, 1400 Mw complessivi) è destinata alle assegnazioni al mercato. Al fine di salvaguardare l’economicità degli approvvigionamenti di energia elettrica, i proventi delle aste per l’assegnazione dei diritti di utilizzo della capacità di trasporto, spettanti a Terna, sono ripartiti a favore del clienti del mercato vincolato, per il 30%, e del mercato libero per la quota rimanente, in misura corrispondente ai consumi medi dei consumatori. E’ inoltre previsto il mantenimento del meccanismo di trasferimento dei diritti, di fatto associati ai proventi, nel caso di passaggio dei clienti finali dal mercato vincolato al mercato libero. Gli impegni assunti con accordi internazionali, anche a favore degli Stati esteri compresi nel territorio italiano (Vaticano e San Marino), sono stati ottemperati attraverso il mantenimento delle riserve, laddove consentito, ovvero tramite il riconoscimento dei proventi delle assegnazioni, in modo tale da garantire effetti economici equivalenti all’assegnazione di una riserva sulla capacità. .  
   
   
PRESENTATO PIANO INDUSTRIALE PER LA POSSIBILE INTEGRAZIONE DI AEM E ASM  
 
Brescia, 19 dicembre 2006 – Ieri è stato presentato al Consiglio di Amministrazione di Asm il piano industriale sviluppato dalle due società relativo alla possibile integrazione delle attività di Aem e Asm per la creazione di un operatore nel settore energetico di rilevanza nazionale nell’intera filiera, ben radicato nel territorio in cui le due società già agiscono. Il piano industriale presentato, a prescindere da ulteriori approfondimenti sulla struttura finanziaria e societaria dell’operazione, è condizione necessaria ma certamente non sufficiente per la conclusione dell’eventuale progetto di integrazione tra le due società. L’analisi dei profili industriali e strategici del progetto di integrazione ha confermato significative aree di complementarietà delle attività interessate, sia negli attuali assetti industriali delle aziende, sia nelle rispettive strategie di sviluppo. Tali aree di complementarietà sarebbero in grado di produrre una significativa integrazione verticale e la valorizzazione della disponibilità di gas ed energia elettrica a condizioni competitive. In termini di piano industriale emerge un potenziale di creazione di valore derivante da significative sinergie. .  
   
   
AEM S.P.A.: ESAMINATO IL PIANO INDUSTRIALE RELATIVO AD UN POSSIBILE PROGETTO DI INTEGRAZIONE SOCIETARIA CON ASM S.P.A.  
 
 Milano, 19 dicembre 2006 – Ieri il Consiglio di Amministrazione di Aem S. P. A. Ha esaminato il piano industriale sviluppato congiuntamente ad Asm S. P. A. Relativo alla possibile integrazione dei due Gruppi societari. L’analisi dei profili industriali e strategici ha evidenziato un elevato potenziale di creazione di valore derivante dall’individuazione di un piano di sviluppo condiviso e da potenziali e significative sinergie. Il progetto di integrazione darebbe vita al secondo gruppo nazionale per capacità elettrica installata, al terzo operatore nazionale per disponibilità di volumi di gas e al primo operatore nazionale nel settore dei servizi ambientali. Significativo risulterebbe altresì il posizionamento a livello europeo del nuovo gruppo industriale. La creazione in Italia di un importante operatore del settore energetico, fortemente radicato sul territorio, potrebbe costituire un riferimento per la aggregazione di altre utilities locali. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto del piano industriale e ha manifestato piena soddisfazione per il contenuto del progetto, elaborato nel rispetto dei tempi previsti. Il progetto di integrazione prevede ora l’elaborazione e l’analisi delle fasi successive del progetto. .  
   
   
IDROGENO IN MARE APERTO  
 
Bruxelles, 19 dicembre 2006 - Dal New H Ship, un progetto finanziato dall´Ue ultimato recentemente, è emerso che non vi sono ostacoli insormontabili all´utilizzo dell´idrogeno a bordo delle navi da trasporto. La speranza è che i risultati del progetto convincano l´industria dei trasporti marittimi e i politici a investire maggiormente nella ricerca e sviluppo (R&s) di tale fonte di energia pulita affinché possa essere impiegata in mare aperto. Le navi stanno rapidamente diventando la maggiore fonte di inquinamento atmosferico dell´Ue. Si stima che di qui al 2020 le emissioni di biossido di zolfo e di ossidi di azoto delle navi supereranno le emissioni terrestri in Europa. «Per convertire l´Europa in una società dell´idrogeno, dobbiamo tener conto anche delle navi nello scenario», ha dichiarato Hjalti Pall Ingolfsson di Icelandic New Energy, uno dei partner del progetto New H Ship. Nonostante sia stata riconosciuta l´esigenza di ridurre le emissioni, le attività di R&s per studiare come adattare nuove fonti di energia più pulita all´utilizzo a bordo delle imbarcazioni sono state di entità modesta. «Sono stati svolti numerosi progetti inerenti all´idrogeno a bordo delle navi, ma si sono concentrati sull´ambiente lacustre o portuale, e non sul mare aperto», ha spiegato Hjalti Pall Ingolfsson. Il progetto New H Ship, conclusosi nel 2005, ha condotto uno studio teorico per individuare gli ostacoli tecnici, operativi e sociali correlati ai requisiti dei sistemi a bordo delle navi e all´infrastruttura per i carburanti marittimi. Gran parte delle ricerche è stata basata sugli esiti di altri due progetti finanziati dall´Ue: Fc-ship ha valutato il potenziale della tecnologia con le celle a combustibile sulle navi, mentre Euro-hyport ha esaminato la fattibilità di esportare l´idrogeno dall´Islanda al continente europeo. I partner del progetto hanno inoltre espresso le loro valutazioni sulla base delle problematiche tecniche emerse nei progetti dimostrativi degli autobus alimentati a celle a combustibile a idrogeno quali Cute e Ectos, due iniziative finanziate dall´Unione. «Tali progetti sono stati molto istruttivi e ci hanno aiutato a valutare l´opportunità di utilizzare in mare la tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno», ha spiegato Hjalti Pall Ingolfsson. La terra e il mare sono tuttavia ambienti estremamente diversi, che presentano ostacoli differenti. «Vi sono alcune differenze enormi», ha osservato Hjalti Pall Ingolfsson. Una è la necessità di caricare grandi quantità di idrogeno a bordo delle navi. «Le navi solcano i mari e, come si sa, non vi sono molte stazioni di rifornimento in mare aperto, per cui le imbarcazioni devono essere riempite di idrogeno prima di salpare. » «Vi sono poi imbarcazioni di dimensioni diverse: alcune escono soltanto per un giorno, altre invece rimangono in mare per una settimana o addirittura un mese. Occorre pertanto riuscire a immagazzinare l´idrogeno necessario a bordo. » Poiché l´idrogeno occupa più spazio di qualsiasi altro combustibile, a prescindere dallo stato gassoso o liquido in cui si trova, Ingolfsson ha sottolineato la necessità di comprimerlo. La progettazione di una cella a combustibile per le navi dovrebbe inoltre tener conto della salinità dell´aria di mare. Secondo i calcoli del progetto, «una nave di 100 tonnellate che naviga per non più di una settimana potrebbe essere alimentata direttamente a idrogeno, ma per le navi più grandi che rimangono in mare più a lungo è necessaria maggiore energia per l´azionamento dei motori e il funzionamento delle apparecchiature di bordo. Va pertanto risolto il problema dell´immagazzinamento». Un´alternativa per le navi più grandi consiste nello stoccare l´idrogeno necessario a sostituire l´elettricità utilizzata per alimentare le apparecchiature della nave, i componenti del dispositivo di comando e della pompa, il riscaldamento e l´illuminazione. «Dal punto di vista economico, costa meno prendere prima in considerazione l´auxiliary power unit (Apu, unità di potenza ausiliaria), in quanto consuma 10-15Kw rispetto ai 100Kw necessari per azionare la nave. » Benché non sia ancora stato calcolato se la sostituzione dei combustibili fossili con l´idrogeno possa comportare un´effettiva riduzione dei livelli di emissione, i partner del progetto sono convinti che l´idrogeno inquini meno. «Avere a disposizione una centrale che produce idrogeno ci consentirebbe di gestire le emissioni più efficientemente di quanto sia possibile con i combustibili fossili», ha osservato Hjalti Pall Ingolfsson, aggiungendo che il sequestro avanzato del carbonio contribuirebbe a conseguire tale obiettivo. Un´altra differenza che intercorre tra l´utilizzo dell´idrogeno sulla terra o in mare riguarda le questioni di sicurezza. L´idrogeno è un gas altamente infiammabile, e la fuga e la raccolta di tale sostanza possono provocare esplosioni. Hjalti Pall Ingolfsson ha fatto riferimento al lavoro svolto dai partner del progetto per calcolare l´impatto di una collisione e il pericolo per i membri dell´equipaggio in caso di fuga o esplosione. Gli incendi e le esplosioni sono molto più pericolosi a bordo delle navi rispetto alla terraferma, in quanto le distanze tra le apparecchiature dei macchinari e il «pubblico» sono molto più ridotte. La separazione del sistema a celle a combustibile dalle aree sicure, ad esempio dalle aree destinate ai passeggeri a bordo dei traghetti, è molto più complessa. «A differenza della situazione sulla terraferma, non ci sono vie di scampo quando si naviga sull´Oceano Atlantico», ha dichiarato Hjalti Pall Ingolfsson, che ha sottolineato che occorreranno ulteriori ricerche per mettere a punto linee guida adeguate in materia di sicurezza. Anche il prezzo di produzione dell´idrogeno è motivo di preoccupazione. «L´idrogeno è molto più costoso da produrre rispetto ai combustibili fossili, a causa delle quantità ridotte che stiamo attualmente utilizzando negli autobus» ha rilevato Ingolfsson. «Quasi tutte le celle a combustibile vengono create a mano e la produzione non è sufficiente per installare una linea di lavoro apposita. » Tuttavia, alla luce dell´incremento dei prezzi del petrolio e del gas, Hjalti Pall Ingolfsson spera di riuscire a persuadere i governi e l´industria dei trasporti marittimi a riflettere seriamente riguardo all´utilizzo dell´idrogeno sulle navi. La progettazione pratica delle celle a combustibile per le navi è tuttavia ancora assente e non sono state ancora organizzate dimostrazioni con imbarcazioni alimentate a idrogeno. Secondo Hjalti Pall Ingolfsson, ciò è riconducibile al modo in cui funziona l´industria dei trasporti marittimi, che è molto diversa dal settore automobilistico. «A differenza delle automobili, che hanno un marchio specifico e vengono realizzate da cima a fondo dallo stesso costruttore, le navi non vengono prodotte in serie», ha spiegato. I fornitori di parti di ricambio sono restii a investire nella tecnologia dell´idrogeno, in quanto non hanno le capacità per dare prova dell´efficacia di tale processo. «Di conseguenza, non possiamo fare affidamento sui finanziamenti provenienti dai partner dell´industria come i costruttori di automobili, e ci occorre un sostegno politico più forte per dare una scossa al mercato e agli investimenti», ha dichiarato. Il sostegno dei politici e delle parti interessate serve inoltre a garantire che tutti i regolamenti, i codici e gli standard correlati all´utilizzo dell´idrogeno nei trasporti facciano anche riferimento alle applicazioni marittime del gas. Hjalti Pall Ingolfsson ha ricordato l´appoggio fornito dall´industria, dai governi nazionali e dall´Ue ai progetti dimostrativi degli autobus Cute e Ectos e ha indicato la possibilità di immaginare una struttura simile per i trasporti marittimi. Benché il progetto sia terminato, Ingolfsson ha affermato che i partner sono molto motivati a proseguire il lavoro e stanno attualmente valutando l´opportunità di avviare un progetto per testare il prototipo dell´Apu di una nave alimentata a idrogeno. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Ectos. Is/en/projects/finished_projects/new-h-ship/ http://www. Na-me. Ac. Uk/fcship/ http://www. Ectos. Is/en/projects/finished_projects/euro-hyport/ .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: ESERCIZIO DELL´OPZIONE GREENSHOE  
 
Milano, 19 dicembre 2006 – In riferimento all´Offerta Globale di azioni ordinarie Gas Plus S. P. A. , si rende noto che in data 18 dicembre 2006, Banca Caboto S. P. A. E Merrill Lynch International, in qualità di Joint Global Coordinators, hanno integralmente esercitato l´opzione greenshoe per n. 1. 237. 255 titoli. Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto dell´opzione greenshoe è pari a 8,50 Euro per azione - corrispondente al prezzo per azione stabilito nell´ambito dell´Offerta Globale - per un controvalore complessivo pari a circa Euro 10,5 milioni. Le azioni oggetto dell´opzione greenshoe saranno interamente cedute dall´azionista Compagnia Fiduciaria Nazionale S. P. A. Il regolamento delle suddette azioni avverrà il 21 dicembre 2006. Inclusa l´opzione greenshoe, l´Offerta Globale ha compreso pertanto n. 12. 487. 255 titoli Gas Plus S. P. A. , pari al 27,8% del capitale sociale post aumento di capitale e generato proventi per l´Emittente e l´azionista Compagnia Fiduciaria Nazionale S. P. A. Per un controvalore di Euro 95,6 milioni circa ed Euro 10,5 milioni circa, rispettivamente. .  
   
   
CONVEGNO A PADOVANO SUL TEMA “ENERGIA: PRODUZIONE, CONSUMI E PROSPETTIVE”: TABACCI AI LIBERAL DI PADOVA: "TROPPI NO ALL´ENERGIA"  
 
Padova, 19 dicembre 2006 - Vivace ed elevato scambio di battute fra l’on. Bruno Tabacci, membro del Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche della Camera dei deputati, e il prof. Sergio Carrà, Accademico dei Lincei e ordinario presso il Politecnico di Milano, al Convegno padovano sul tema “Energia: produzione, consumi e prospettive”. Dopo la presentazione dei relatori, il coopresidente del Club Liberal Amici di Via Oberdan Giancarlo Cantelli, organizzatore del convegno di concerto col Forum delle Associazioni di Impegno Civico, ha approfittato della presenza dell’on. Tabacci per sottolineare, fra gli applausi del pubblico, la necessità, per il nostro Paese, di una riappacificazione nazionale che dia una risposta a quel “rigido bipolarismo che è anche il segnale che la divisione del Paese è talmente evidente e pericolosa per la democrazia, che solo l’intervento di una nuova e più partecipata composizione politica può farci uscire dal pantano. ” Gli interventi sono stati preceduti dal presidente del Club Roberto Rovoletto che ha illustrato le finalità del sodalizio, nato un anno fa con lo scopo di informare e dibattere con l’opinione pubblica padovana su argomenti di ampio respiro locale e nazionale. “Sfatiamo qualche luogo comune,” ha esordito il prof. Carrà ”petrolio ce n’è ancora almeno per 40 anni, e il suo costo è basso. Diviene alto per le imposte che gravano su di esso, ma il costo è così basso da impedire alle altre fonti energetiche di decollare. ” Un altro colpo Carrà lo ha inferto al nucleare: “Di uranio al mondo ce n’è poco. Talmente poco che è impossibile pensare di risolvere il problema energetico mondiale con un serio contributo dell’attuale nucleare a fissione. È vero che si sta pensando alle centrali autofertilizzanti, le quali risolverebbero il problema della mancanza di uranio, ma per avere la prima centrale di questo tipo servono almeno altri 15 anni. ” Come affrontare dunque il problema dell’energia? Carrà guarda al gas naturale e alle fonti alternative: “La disponibilità di gas è immediata, e a livello mondiale le riserve sono ancora più ingenti di quelle di petrolio. Inoltre il gas può essere non solo bruciato ma anche trasformato, per esempio in benzina. Riguardo alle energie alternative, come il fotovoltaico, proprio le multinazionali del petrolio stanno studiando l’impiego di pannelli polimerici invece che a base di silicio, allo scopo di abbattere i costi di questa sorgente e renderla concorrenziale con l’oro nero. ” Estremamente diverso, sebbene complementare, il punto di vista dell’on. Tabacci: “Carrà parla a livello mondiale, senza considerare le peculiarità dei singoli Paesi. Nel caso dell’Italia la scelta del gas ha dell’assurdo, in quanto in un momento in cui tutti stanno differenziando le fonti di approvvigionamento, noi stiamo ricorrendo per ben il 60% del nostro fabbisogno al solo gas, e in più importandolo esclusivamente da due Paesi, Algeria e Russia. ” Tabacci ha definito “scellerata” la scelta del no al nucleare, soprattutto per lo spreco che ne è derivato dalla dismissione di tutti gli impianti già realizzati o in fase di realizzazione. “In campo energetico l’Italia è il Paese dei no: no al nucleare, no all’eolico per la quantità di superficie richiesta, no al fotovoltaico per l’impatto ambientale, no anche ai gassificatori. Con tutti questi no si è arrivati all’assurdo di pagare la Germania perché comperi i nostri rifiuti assimilabili, e poi pagarla un’altra volta perché ce li rivenda sottoforma di energia elettrica, visto che in Germania questi rifiuti vengono termovalorizzati. ” Ha concluso il dibattito il dr. Diego Marcuzzi del Cnr di Padova, illustrando le ricerche che si stanno effettuando proprio nella nostra città relativamente alla fusione nucleare, una frontiera che forse sarà in grado di soddisfare sia il tecnico sia il politico, e che per il momento sta facendo brillare Padova come una stella di prima grandezza a livello mondiale in questo campo. . .  
   
   
IL NO DELLA REGIONE ALLA CENTRALE A TURBOGAS DI FOGGIA  
 
Roma, 19 dicembre 2006 - Si è chiusa ieri con il parere negativo della Regione, la conferenza di servizi finalizzata alla costruzione di una centrale a turbogas da 400 Mw a Foggia, nell’area di Borgo Incoronata. La Regione ha motivato il suo no con le scelte di politica energetica che sta compiendo, coerentemente all’impostazione della prima ipotesi di Pear. “A fronte di un forte avanzo nel saldo regionale fra produzione e consumo di energia – ha spiegato l’assessore all’Ecologia Michele Losappio - l’installazione di nuove centrali a turbogas, che anche con le più innovative tecnologie aggravano comunque i livelli di inquinamento, è possibile e praticabile solo con una contemporanea riduzione delle fonti di produzione maggiormente inquinanti sul territorio regionale, a partire dal carbone. In assenza di tale contingenza, a Foggia come a San Severo la Regione non ritiene confacente ai propri indirizzi scelte che approfondirebbero tali squilibri. L’assenza a tutt’oggi di una indiscutibile e manifesta volontà dell’amministrazione comunale conferma la complessità della problematica e la necessità di affrontarla in primo luogo con scelte di programmazione”. .  
   
   
UN APPELLO AGLI AMBIENTALISTI SULL´EOLICO IN ZONE PROTETTE  
 
 Bari, 19 dicembre 2006 - L’assessore all’Ecologia Michele Losappio si rivolge direttamente agli ambientalisti sulla questione energia eolica nelle aree protette. Ecco il testo del suo appello: “Alcune società private e fra queste, la solita famiglia, che operano nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia stanno impugnando al Tar il regolamento regionale che disciplina l’installazione degli impianti eolici per far saltare la norma che ne vieta l’installazione nei parchi e nelle aree protette. A giorni il tribunale amministrativo sarà chiamato a pronunciarsi. A fronte di un’ampia disponibilità manifestata concretamente dalla Regione per favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e fra queste di quella eolica, disponibilità che fa già oggi della Puglia la seconda regione italiana nella produzione da tale fonte, gli interessi egoistici ed affaristici di poche imprese puntano invece a sfregiare la rete natura 2000 e le risorse naturalistiche che la contraddistinguono. Facciamo perciò appello alle Associazioni e all’opinione pubblica ambientalista perché si facciano sentire per salvaguardare le aree protette da interventi speculativi, veri grimaldelli per aggredire il sistema di tutele ambientali”. .  
   
   
ENERGIA SOLIDALE, SPES: UN PROGETTO CHE SCEGLIE LA PROMOZIONE DELLE RINNOVABILI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO COME MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEI PAESI PIÙ POVERI VALORIZZANDO LE LORO RISORSE NATURALI: IL SOLE, L’ACQUA, IL VENTO E LE BIOMASSE.  
 
Milano, 19 dicembre 2006 – Partirà a breve il progetto Spes - Settore Promozione Energia Solidale – un’iniziativa nata dalla volontà di Aper di creare al proprio interno un gruppo di lavoro che fornisca assistenza e consulenza a tutti quei soggetti che intendono costruire impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili nei paesi in via di sviluppo. Spes rappresenta quindi un aiuto concreto per la progettazione e la realizzazione di quegli interventi che Ong, Onlus o enti governativi e finanziari intendono intraprendere, favorendo anche uno scambio di informazioni e valorizzando i risultati delle esperienze già realizzate. Mettendo a disposizione le proprie competenze tecniche, progettuali ed organizzative in materia di rinnovabili, Spes intende contribuire allo sviluppo e all’efficacia di quelle iniziative umanitarie che hanno come obiettivo quello di consentire uno sviluppo economico e sociale sostenibile alle zone del mondo più bisognose. Punto di riferimento per cambiare direzione, Spes vuole rappresentare la propria forza e il proprio obiettivo anche nel simbolo, una Rosa dei Venti con i poli invertiti, un’alternativa utile per orientarsi nel mondo osservando la realtà da una nuova prospettiva . Tra i primi partner di Spes, due importanti organizzazioni italiane - Legambiente e Amref Italia - con le quali il gruppo di lavoro sta già valutando un primo progetto in cui inserirsi con la propria competenza tecnica. .  
   
   
ASSOAMBIENTE: PREOCCUPANTE LA NUOVA REGOLAMENTAZIONE CIP 6  
 
 Roma, 18 dicembre 2006 - Molto preoccupante e sorprendente il ripensamento del Governo in materia di regolamentazione del Cip 6 (incentivi per produzione di energia elettrica), avvenuto in sede di approvazione della Finanziaria 2007: è questa la posizione delle imprese private di gestione dei rifiuti, rappresentate da Fise Assoambiente di Confindustria. Assoambiente, pur condividendo l’esigenza di un riordino della normativa nazionale sugli incentivi alla produzione di energia elettrica, è sconcertata per la cancellazione dei contributi previsti per gli impianti di gestione dei rifiuti già autorizzati o in via di costruzione. Si danneggiano le imprese che hanno investito in impianti innovativi, soprattutto nelle regioni del Sud in emergenza, e si allontana la realizzazione e l’industrializzazione del ciclo integrato dei rifiuti. La proposta del Governo mette in discussione le certezze operative delle imprese, comporta la radicale modifica delle pianificazioni regionali e presumibilmente favorirà la continuazione dello smaltimento finale nelle discariche, soluzione invece indicata dalla Comunità europea come residuale. Fise Assoambiente chiede al Governo e al Parlamento di procedere in modo organico e non a colpi di emendamenti su un tema così delicato e di portare quindi il confronto sugli incentivi alla produzione di energia elettrica nell’ambito degli specifici provvedimenti già in discussione, in coerenza con quanto definito a livello comunitario. .  
   
   
COMPATIBILITÀ AMBIENTALE FAVOREVOLE SISTEMAZIONE IDRAULICA LAGO DEL CORLO  
 
Venezia, 19 dicembre 2006 - La Giunta veneta, su proposta dell’assessore Renato Chisso, ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale, con prescrizioni, all’intervento di sistemazione idraulica del lago di Corlo, mediante asportazione di materiale, con deposito in aree all’interno del bacino stesso, nel comune bellunese di Arsiè, approvando contestualmente il relativo progetto, presentato dalla Provincia di Belluno – Settore Lavori Pubblici, con una previsione di spesa di 250 mila euro. “Nell’approvare il provvedimento – ha fatto presente Chisso – la Giunta ha preso atto, facendolo proprio, del parere unanime espresso sull’argomento dalla Commissione Regionale di Valutazione di Impatto Ambientale. L’iniziativa rientra nel Programma annuale di opere finanziate nell’ anno 2003 nell’ambito del Piano Straordinario Triennale degli interventi idrogeologici e prevede la sistemazione idraulica dell’incile del lago del Corlo, soggetto ad importanti fenomeni di trasporto solido”. Per effetto del rigurgito provocato dalle acque del lago, si formano infatti accumuli di depositi che diminuiscono il franco idraulico in corrispondenza dell’attraversamento della S. S. 50 del Grappa e della strada comunale per Frassené. In fase di redazione del “Piano di Attività e ripristino dell’asta medio – alta del fiume Cismon attraverso il recupero e la manutenzione ordinaria dell’ambiente”, gestito dalla Provincia di Belluno, è stata inoltre evidenziata una situazione di dissesto nella zona situata in sinistra orografica subito a valle del ponte sulla Ss 50. Il progetto prevede la movimentazione di circa 184 mila metri cubi di materiale, presenti parte in area demaniale, parte in area di proprietà dell’Enel. Circa 60 mila metri cubi del materiale asportato verranno riutilizzati per il recupero ambientale di quattro aree situate lungo il perimetro dell’invaso, dove adesso si creano ristagni di acqua con proliferazione di zanzare e di insetti. Tra le prescrizioni poste dalla Commissione Via vi sono il ripristino delle aree a prato delle superfici manomesse dai lavori; la limitazione dei movimenti di terra per garantire il massimo rispetto della stabilità del suolo e della vegetazione forestale; l’utilizzo di particolari essenze arboree per la piantumazione; .  
   
   
IL SEVESO DA "FIUME NERO" A "FIUME AZZURRO" SIGLATO IL "CONTRATTO DI FIUME". PRONTI 32,6 MILIONI PER IL PRIMO PROGRAMMA D´AZIONE  
 
 Milano, 19 Dicembre 2006 - Riduzione dell´inquinamento delle acque e del rischio idraulico, riqualificazione dei sistemi ambientali, paesistici e insediativi e promozione della cultura dell´acqua perché il Seveso diventi "da fiume nero un fiume azzurro". Sono questi alcuni dei punti principali dell´Accordo quadro di sviluppo territoriale "Contratto di fiume Seveso", sottoscritto in Regione dall´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile Massimo Buscemi (presente anche l´assessore al Territorio e Urbanistica Davide Boni), con i 46 Comuni del bacino del Seveso, le Province di Milano e Como, Arpa Lombardia, Autorità di bacino del fiume Po, Aipo (Agenzia interregionale per il Po), Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Ato (Ambiti territoriali ottimali) di Milano e delle Province di Milano e Como, i parchi regionali Groane, Nord Milano, Agricolo Sud Milano e Spina Verde di Como e i parchi sovracomunali Brughiera Briantea e Grugno Torto-villoresi. I Contratti di fiume, già sperimentati da tempo in Europa, sono stati promossi per la prima volta in Italia dalla Regione Lombardia nel 2004 con il Contratto di fiume Olona. "I Contratti di fiume - ha spiegato il presidente della Regione, Roberto Formigoni - sono uno strumento innovativo per affrontare in modo unitario le gravi problematiche idraulico-ambientali dei bacini dei fiumi". "I nostri sforzi per migliorare la qualità delle acque - ha aggiunto Formigoni - hanno già ottenuto dei risultati significativi; questo non vuol dire che i problemi siano stati superati ma i dati a nostra disposizione ci incoraggiano a rinnovare gli sforzi. Vogliamo infatti che il Seveso cambi colore e soprannome: da fiume nero vogliamo che diventi fiume azzurro". "La sottoscrizione del contratto - ha sottolineato l´assessore Buscemi - rappresenta un primo punto d´arrivo delle attività sviluppatesi in questi anni tese a sollecitare l´interesse e la partecipazione di tutti gli enti coinvolti, a definire un programma condiviso e a delineare la linea degli interventi. La fase immediatamente successiva dovrà prevedere un attento monitoraggio a supporto delle azioni previste". Per raggiungere gli obiettivi del Contratto - tra cui appunto la riduzione dell´inquinamento delle acque e la riqualificazione dell´ambiente - saranno svolte azioni integrate, sinergiche e condivise, con il coordinamento operativo della Regione. Il Contratto di fiume individua 4 macro settori di intervento e un primo Programma d´azione in 13 punti per il raggiungimento degli obiettivi strategici. La realizzazione delle azioni contenute nel Contratto richiede un impegno finanziario complessivo di circa 222 milioni di euro; 32,6 milioni sono già disponibili per attuare il primo Programma d´azione. I 46 Comuni Sottoscrittori - - Provincia di Milano (17): Barlassina, Bovisio Masciago, Bresso, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo, Cormano, Cusano Milanino, Lentate sul Seveso, Limbiate, Meda, Melegnano, Milano, Paderno Dugnano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Seveso, Varedo. - Provincia di Como (29): Albavilla, Albese con Cassano, Alzate Brianza, Arosio, Brenna, Cabiate, Cantù, Capiago Intimiano, Carimate, Carugo, Casnate con Besnate, Cavallasca, Cermenate, Como, Cuggiago, Figino Serenza, Fino Mornasco, Grandate, Inverigo, Lipomo, Lusiago, Mariano Comense, Montano Lucino, Montorfano, Novedrate, Orsenigo, Senna Comasco, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia. .  
   
   
ACCORDO ARPALAZIO-GUARDIA COSTIERA PER TUTELA ACQUE  
 
 Roma, 19 dicembre 2006 - E´ stata rinnovata la convenzione tra Arpalazio, l´agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio, l’Assessorato all´Ambiente della Regione Lazio e la Guardia Costiera, per l´attività di controllo della qualità delle acque marine costiere del Lazio. Con l´intento di monitorare il territorio per prevenire qualsiasi tipo di danno all´ecosistema e alla salute dei cittadini, la convenzione fa riferimento a un programma più articolato, di livello nazionale, che il Ministero dell´Ambiente ha esteso a tutte le regioni costiere. Questo è volto alla vigilanza ed agli interventi di disinquinamento marino dei nostri litorali: le attività previste dalla convenzione riguardano, in particolare per il Lazio, le acque marine delle province di Roma, Viterbo e Latina. In sostanza la Guardia Costiera collabora con la Regione Lazio - e più precisamente con Arpalazio - a tutte le attività di monitoraggio marino, mettendo a disposizione di quest´ultima i propri mezzi e i propri uomini per effettuare sopralluoghi e campionamenti lungo tutto il litorale laziale. “L´incremento previsto di mezzi e personale - ha spiegato l’Assessore regionale all’Ambiente, Filiberto Zaratti - impegnato sia dalla Guardia Costiera che dall´Arpalazio garantirà una maggiore attività di controllo e di individuazione delle eventuali fonti di inquinamento. E´ la dimostrazione concreta di come l´Assesorato all´Ambiente consideri la tutela del mare della nostra regione un asse strategico della politica ambientale”. .  
   
   
DIRITTO STUDIO,ROSSONI:PREMIARE EFFICIENZA E MERITO  
 
Milano, 19 dicembre 2006 - Riforma delle borse di studio, con allargamento della platea degli "idonei", soprattutto dei "fuori sede" in considerazione del diverso costo della vita in Lombardia rispetto ad altre regioni; revisione del sistema dei prestiti d´onore, con estensione anche ai master e ai post-laurea; impegno della Regione Lombardia nel sostenere iniziative per cofinanziare progetti destinati a migliorare il servizio abitativo incrementando il numero di posti alloggio e migliorandone l´offerta. Questi i temi affrontati dall´assessore regionale all´Istruzione Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, in occasione dell´insediamento del Comitato Regionale per il Diritto allo Studio convocato ieri a Milano. All´incontro hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Alta Formazione, Ricerca e Innovazione, Adriano De Maio, i rettori degli atenei lombardi, i rappresentanti degli studenti e, per la prima volta, esponenti del settore Afam (Alta Formazione Artistica e Musicale) i cui studenti risultano esclusi dall´usufruire di borse di studio per effetto di un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri risalente al 2001. Rossoni ha sottolineato l´importanza, l´unicità e l´originalità a livello nazionale del Comitato - che si appoggia per gli aspetti di tipo tecnico ad un apposito Osservatorio regionale - auspicando che i successivi incontri (il prossimo sarà a fine gennaio 2007) possano dare risposte concrete in ordine allo sviluppo dell´attrattività del sistema universitario lombardo. Gli obiettivi da raggiungere sono l´incremento delle capacità degli atenei di attivare modelli di efficienza nell´offerta formativa e favorire maggiori sinergie tra le borse di studio e il prestito d´onore. Per raggiungere livelli di eccellenza, il sistema universitario lombardo deve proseguire nella strada intrapresa che pone la nostra regione ai primi posti per le politiche di diritto allo studio: 6. 000 posti alloggio nelle residenze universitarie, 16. 500 borse i studio nell´anno accademico 2005-2006 (mille in più dell´anno precedente), 1. 500. 000 euro per la concessione di prestiti agevolati agli studenti meritevoli. "Una politica - ha detto Rossoni - che vogliamo migliorare nella prospettiva di premiare sempre di più il merito e l´efficienza. Perché ciò sia possibile, è necessario riconsiderare i parametri che regolano le borse di studio e i prestiti". L´assessore Rossoni ha ribadito queste intenzioni programmatiche anche intervenendo al convegno "La valutazione delle politiche di sostegno finanziario agli studenti universitari: esperienze e prospettive", organizzato per discutere di questi problemi e delle iniziative da prendere in questo campo. Promosso da Regione Lombardia in collaborazione con la Regione Piemonte e i rispettivi Osservatori regionali per il diritto allo studio universitario, il convegno è stato anche l´occasione per presentare il volume "L´efficacia delle politiche di sostegno agli studenti universitari. L´esperienza italiana nel panorama internazionale" a cura di Luigi Buggeri e Giuseppe Catalano. .  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE STANDARD FORMATIVI IL PIEMONTE CAPOFILA NEL PERCORSO DI RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE  
 
Torino, 19 Dicembre 2006 - Si sono concluse il 14 dicembre le due giornate del Convegno Nazionale sugli Standard Formativi, organizzato dalla Regione Piemonte e in particolare dall´assessorato all´Istruzione e Formazione Professionale. Per la prima volta la nostra legislazione ha dato impulso all´organizzazione delle competenze secondo un modello comune, evidenziando la necessità di arrivare ad un tavolo unico sull´argomento coinvolgendo Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero del lavoro, Regioni e parti sociali, per unificare i linguaggi e rendere effettivamente possibili i passaggi tra il sistema dell´Istruzione, della Formazione e del Lavoro. L´impegno della Regione Piemonte è volto non solo a costituire un quadro di sistema complessivo di riferimento per i tre diversi ambiti, ma anche rendere reciprocamente leggibili gli standard formativi di loro esclusiva competenza. La Giunta Regionale ha recentemente approvato una delibera, frutto di un progetto interregionale, di cui il Piemonte è capofila, sugli standard formativi, già nell´ottica di questa trasversalità tra i sistemi e di riferimento alla costruzione nazionale degli standard professionali; ha intrapreso inoltre un percorso di elaborazione e implementazione degli strumenti operativi in rete che consentono sia la descrizione che la certificazione con modalità comuni. In piena sintonia con le raccomandazione dell´Unione Europea sulla mobilità dei cittadini e la trasparenza delle certificazioni - ha sottolineato l´assessore all´Istruzione e Formazione Professionale, Giovanna Pentenero - l´intento della Regione Piemonte, è quello di garantire il diritto della persona, in qualunque contesto, il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie competenze, ovunque acquisite. La trasparenza delle certificazioni - continua Pentenero - è inoltre condizione fondamentale per assicurare al cittadino il passaggio attraverso i sistemi di formazione e istruzione, mediante il riconoscimento dei crediti formativi in un´ottica di apprendimento lungo tutto l´arco della vita". Come per il resto d´Italia, in Piemonte, secondo i dati emersi dal convegno e dalla ricerca All "Letteratismo e abilità per la vita" condotta dall´Invalsi, sono sempre i più giovani che partecipano ad attività di formazione-istruzione, e si evidenzia inoltre una forte coerenza tra abilità-competenze esercitate nello svolgimento dell´attività lavorativa e abilità-competenze possedute dai lavoratori. La percentuale di popolazione, tra i 16 e 65 anni, che partecipa o ha partecipato ad attività di formazione è il 19,5%. Di questo 19,5% il 56,3% risulta occupato, il 2,7% disoccupato, il 2,7% pensionato, il 36,1% sono studenti e il 2,1% lavoratrici domestiche non retribuite. La descrizione per competenze dei profili professionali di riferimento per la formazione professionale e la descrizione per competenze degli apprendimenti certificati nella scuola, diventano in quest´ottica una base dati essenziale per consentire il lavoro sull´occupabilità da parte dei servizi al lavoro. L´apprendimento lungo tutto l´arco della vita che comprende l´apprendimento non-formale e l´apprendimento informale, risulta quindi essenziale per dotare gli individui delle competenze e delle capacità richieste da un´economia e una società basate sulla conoscenza. .  
   
   
CONSEGNATI MASTER INTERNAZIONALI IN NANOTECNOLOGIE – DONAZZAN: IL FUTURO DEL VENETO NELLA CONOSCENZA INNOVATIVA  
 
 Venezia, 19 dicembre 2006 - Il Master Internazionale in Nanotecnologie è una delle chiavi per il futuro ed è un sicuro strumento di qualificata collocazione professionale. E’ quanto ha sottolineato oggi l’assessore regionale alle politiche formative Elena Donazzan, in occasione della consegna dei diplomi ai 18 frequentanti il terzo corso di Master su questa materia, voluto e sostenuto dalla Regione del Veneto e gestito da Civen, Coordinameto Interuniversitario partecipato dagli atenei di Padova, Venezia e Verona, che rappresenta il primo e consolidato esempio di eccellenza internazionale raggiunto da un’iniziativa afferente al Distretto Veneto Nanotech. “Lo sviluppo delle conoscenze è la base per dare competitività al Veneto prossimo venturo – ha aggiunto l’assessore Donazzan – e l’esperienza che abbiamo sostenuto in questo particolare segmento tecnologico si sta rivelando assolutamente positivo e uno dei tanti risultati ottenuti in questo investimento sulla conoscenza è anche il dialogo che si è istaurati tra sistemi diversi: accademico, produttivo e istituzionale. Per questo riteniamo di mantenere l’impegno anche per i prossimi anni”. “Abbiamo preparato talenti – ha concluso – che diventano altrettanti ambasciatori del genio italico e contiamo anche che ci possano restituire, con qualcosa di più, ciò che abbiamo contribuito a far loro avere”. Alla cerimonia del 14 dicembre hanno preso parte i rappresentanti delle Università del Veneto coinvolte nell’iniziativa, esponenti del Distretto per le Nanotecnologie, di Confindustria Veneto e di alcune Aziende che hanno avuto come stagisti i partecipanti al corso di Master. Nel corso dell’incontro, sono stati anche presentati i risultati di un monitoraggio sulle esigenze di innovazione del sistema produttivo veneto, che ha coinvolto circa 1. 500 aziende, in gran parte piccole e medie, dal quale è emerso lo straordinario interesse delle imprese per innovazione e ricerca, il 58 per cento delle quali è interessato al Master e l’86 per cento è disponibile ad ospitare stage specifici. .  
   
   
FIRENZE: DUE MILIONI E MEZZO DI EURO CONTRO L´ABBANDONO CENTRALITÀ DELLA SCUOLA FINO A 16 ANNI ANCHE PER LA QUALIFICA PROFESSIONALE  
 
Firenze, 19 dicembre 2006 Due milioni e mezzo di euro per contrastare l´abbandono scolastico negli istituti toscani. E´ questa la cifra destinata dalla Regione Toscana e dal Ministero dell´Istruzione ai percorsi integrati di istruzione e formazione professionale nelle prime classi degli istituti professionali ed artistici. La Regione Toscana, confermando una scelta già compiuta nei precedenti anni, ha infatti previsto che le ragazze ed i ragazzi che intendono dopo la media conseguire una qualificazione professionale devono necessariamente iscriversi ad un Istituto professionale statale di modo che sia possibile differire nel tempo la loro scelta di abbandonare il canale dell´istruzione che la riforma Moratti anticipa pericolosamente a subito dopo la terza media. Per realizzare nel modo migliore queste attività durante l´anno scolastico 2006-2007 è stato firmato un protocollo di intesa tra l´assessore regionale all´istruzione Gianfranco Simoncini e il direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Cesare Angotti. Al centro dell´accordo l´interscambio di conoscenze tra il mondo del lavoro e della scuola; la possibilità per coloro che hanno compiuto 15 anni di alternare periodi scolastici a stages aziendali; il sostegno agli studenti che si trovano in una situazione di indecisione sul loro futuro percorso scolastico con tutor dedicati e programmi di riorientamento. Il finanziamento di due milioni e mezzo di euro sarà trasferito direttamente alle scuole al termine della fase di valutazione dei progetti effettuata dalle Province e dal Circondario Empolese-valdelsa attualmente in corso. Per l´assessore Simoncini: "Il protocollo di intesa punta a mentenere nell´ambito dell´Istruzione scolastica anche le ragazze ed i ragazzi che, stante l´attuale legislazione voluta dal precedente governo, dopo la terza media optano per un percorso di qualificazione professionale. " Anzi, aggiunge l´assessore Simoncini," la Regione Toscana proprio sulla base delle positive esperienze di integrazione maturate in questi anni in cui è sempre stata garantita la centralità della scuola per l´istruzione dei giovani fino ai 16 anni, non intende, allo stato attuale, per tale utenza dar vita in Toscana a percorsi esclusivamente regionali di formazione professionale, i quali, pur essendo previsti anche nella finaziaria in approvazione in questi giorni, possono portare in via di fatto alla progressiva costituzione di un canale parallelo regionale per l´assolvimento dell´obbligo scolastico, confermando invece la centralità della scuola per tale fine. " L´offerta di percorsi integrati tra istruzione e formazione professionale nell´ambito del diritto-dovere all´istruzione e formazione prevede, come indicato nel recente piano di indirizzo in attuazione della L. R. 32/02, la realizzazione di percorsi modellati sul protocollo d´intesa regionale siglato dalla Regione Toscana con i Ministeri dell´Istruzione e del Lavoro il 24 luglio 2003 ed è inserita nella più ampia offerta formativa destinata ai ragazzi e alle ragazze fino a 18 anni. A indirizzare, monitorare e valutare le attività sarà il Gruppo Tecnico Regionale composto da membri designati dall´Ufficio Scolastico Regionale, dall´Anci, Urpt, Uncem e Irre Toscana. .  
   
   
"CONOSCERE L´EUROPA - FARE GLI EUROPEI", AVVIATA TERZA EDIZIONE PROGETTO EUROPA PER LE SCUOLE  
 
Trieste, 19 dicembre 2006 - "Conoscere l´Europa - Fare gli Europei", il progetto dedicato agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di tutta la regione, promosso dall´Associazione consiglieri regionali assieme al Centro studi Dialoghi europei, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale e della Rappresentanza italiana della Commissione europea, è giunto alla sua terza edizione e in questi giorni viene proposto agli istituti scolastici attraverso una serie di incontri. Al liceo scientifico Galilei di Trieste, Matteo Fornara della Rappresentanza Ce e Giorgio Rossetti, già europarlamentare e presidente di Dialoghi europei, hanno illustrato ai giovani i temi attorno ai quali si sviluppa il progetto: il futuro dell´Ue dopo cinquant´anni di pace, democrazia e crescita; i diritti del cittadino europeo; la strategia di Lisbona rapportata al disegno politico, agli obiettivi e alla realtà italiana. Approfondite anche le opportunità che vengono offerte agli studenti in ambito comunitario sia in campo scolastico che occupazionale. Il progetto, reso possibile anche grazie all´impegno della Fondazione Crtrieste, ha avuto lo scorso anno una risposta confortante dal mondo scolastico: vi hanno partecipato 90 classi, con un coinvolgimento di 1. 800 studenti, 180 dei quali si sono poi recati a Bruxelles e a Strasburgo per una visita alle istituzioni europee. Approfondire l´informazione sulle tematiche comunitarie, far conoscere le istituzioni e il loro lavoro, coinvolgere i giovani sono i cardini di un´iniziativa che vede istituzioni pubbliche e private e mondo della scuola lavorare assieme per costruire una nuova sensibilità sullo spirito che sta guidando il grande sogno europeo. .