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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Dicembre 2006 |
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VERSO UNA POLITICA AGRICOLA COMUNE PIÙ SEMPLICE E TRASPARENTE BRUXELLES PROPONE L’UNIFICAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI COMUNI DI MERCATO |
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La Commissione europea ha proposto il 18 dicembre 2006 di sostituire le attuali 21 organizzazioni comuni di mercato (Ocm) con un’organizzazione unica per tutti i prodotti agricoli. Questa iniziativa rappresenta una tappa importante del processo di semplificazione e razionalizzazione della Politica agricola comune a beneficio di agricoltori, amministrazioni e imprese del settore agricolo. La creazione di un’unica organizzazione comune di mercato consentirà di snellire l’attuale normativa, di migliorarne la trasparenza e di rendere la Pac più accessibile. La proposta rappresenta un esempio concreto di miglioramento delle regole e, di conseguenza, è parte integrante della strategia di Lisbona. “La Pac è indubbiamente complessa, ma questo non deve impedirci di fare tutto quello che è in nostro potere per semplificarla”, ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissario responsabile per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. La semplificazione tecnica avviata oggi è la più significativa mai portata a termine, ma essa non dovrebbe essere interpretata come un mezzo per riformare la Politica agricola per vie traverse. Un’eventuale ulteriore revisione di natura politica sarà esaminata nell’ambito della valutazione globale della riforma Pac - il cosiddetto “stato di salute” - prevista per il 2008. “Le riforme che sono state avviate nel 2003 - ha spiegato la Fischer Boel - hanno segnato l’inizio del processo di semplificazione. La proposta odierna prosegue sulla stessa via, rendendo la Pac più trasparente, più comprensibile e meno difficile da applicare. La riduzione degli ostacoli burocratici renderà più facile la vita degli agricoltori e degli amministratori, e dovrebbe ridurre i costi che gravano sull’industria alimentare”. La Pac coinvolge complessi temi di natura politica ed economica e deve garantire che il denaro dei contribuenti venga speso oculatamente. Un certo grado di complessità è inevitabile, ma ci sono ancora molti spazi di semplificazione. Il progetto di unificare le organizzazioni comuni di mercato fa seguito a una Comunicazione sulla semplificazione della Pac diffusa nel 2005 dalla Commissione, che sottolineava la necessità di ridurre gli ostacoli burocratici nel settore attraverso regole più trasparenti. Su questo tema è intervenuto anche il vice-presidente Günter Verheugen, responsabile per le imprese e la politica industriale, il quale ha dichiarato: “Sono molto felice per questo nuovo e importante traguardo. La semplificazione della Politica agricola comune rappresenta un elemento chiave del programma di semplificazione e miglioramento legislativo della Commissione europea. Se avremo successo nel ridurre la burocrazia nel settore agricolo, manderemo ai cittadini delle aree rurali un chiaro segnale della serietà del nostro impegno. La semplificazione della Pac, inoltre, combacia con l’importanza globale accordata dalla Commissione europea al rafforzamento della competitività dell’economia europea nel quadro del rilancio della strategia sulla crescita e l’occupazione”. La nascita di una unica organizzazione comune di mercato consentirà di abrogare più di 40 atti emanati dal Consiglio e di sostituire i circa 600 articoli dell’attuale normativa con soli 198 articoli. La proposta sarà sottoposta all’esame di Consiglio e Parlamento e la Commissione auspica che potrà entrare in vigore nel 2008. In caso di approvazione, saranno sufficienti quattro atti del Consiglio per coprire l´insieme della Pac (gli atti riguardanti l’organizzazione comune di mercato, il regime di aiuti diretti, lo sviluppo rurale e il finanziamento). La nuova organizzazione comune di mercato riunirà in una sola normativa gli atti del Consiglio riguardanti le tradizionali aree di politica del mercato e si concentrerà sulle regole d’intervento, l’immagazzinamento privato, gli standard di marketing e qualitativi, le regole di import-export, le misure di salvaguardia e su altri temi quali concorrenza, aiuti di stato e comunicazione. . |
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NITRATI: CONFAGRICOLTURA, SALVARE LA LA ZOOTECNIA ITALIANA |
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Il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni è tornato il 18 dicembre sulla questione “nitrati” chiedendo al Governo italiano di attivarsi energicamente a Bruxelles per difendere la zootecnica italiana, sostenendo nel modo più appropriato le istanze degli agricoltori, volte a limitare le superfici agricole designate “vulnerabili”. Confagricoltura ricorda che il problema nasce dall’attuazione della direttiva 91/676/Cee, volta alla tutela delle acque dall’inquinamento da nitrati. L’unione Europea, infatti, ha chiesto all’Italia, con specifica comunicazione d’infrazione le “zone vulnerabili”, nonché di adottare programmi d’azione ulteriormente vincolanti per gli agricoltori. “L’adeguamento agli indirizzi della Commissione, che affrontano con le stesse metodologie statistiche e senza alcuna distinzione i problemi di inquinamento dei paesi del Nord Europa, con quelli delle aree mediterranee, caratterizzati da clima e schemi idrografici, completamente diversi - spiega Vecchioni - comporterà per moltissime imprese pesanti oneri con seri rischi di contrazione della attività e consistenza aziendale”. Particolarmente interessata al problema è l’area geografica del bacino del Po, zona a forte vocazione zootecnica per la quale la Commissione europea ha chiesto all’Italia di designare la totalità della superficie agricola (circa 46. 000 km²). I problemi - spiega ancora l’Organizzazione agricola - sono legati soprattutto al fatto che nelle aree vulnerabili il limite massimo di azoto spargibile sul terreno è di 170 kg/ha annui. Ciò comporterà, se non si individueranno soluzione tecniche idonee, un dimezzamento del carico di bestiame per ettaro, nonché difficoltà crescenti nella coltivazione delle principali colture, a partire dal mais. “La questione peraltro - continua Vecchioni - non riguarda solo gli allevatori, ma l’intera filiera agroalimentare, con gravi danni dal punto di vista produttivo e occupazionale sia per i prodotti di eccellenza, come parmigiano, grana, prosciutto, sia per quelli di elevata qualità e largo consumo, come latte e carne”. In relazione alla difficile situazione che si va delineando, Confagricoltura intende agire su due livelli: da una parte contrastando le richieste della Commissione sull’estensione delle aree vulnerabili, nonchè sulle limitazioni eccessivamente restrittive che si profilano in tali zone, dall’altro individuando una serie di azioni finalizzate ad assistere le aziende che dovranno fronteggiare tali difficoltà. . |
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CONFAGRICOLTURA: “LABORATORIO AGRICOLTURA” NEL LAZIO |
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Le politiche agricole comunitaria, nazionale e regionale sono «su piani diversi, da un punto di vista istituzionale, ma interagiscono e devono necessariamente interfacciarsi». E’ questo il segnale lanciato dal presidente confederale Federico Vecchioni, al convegno “Laboratorio Agricoltura” promosso dalla Confagricoltura regionale del Lazio – guidata da Paolo Perinelli –, e confortato dal confronto con gli assessori Daniela Valentini (Agricoltura) e Filiberto Zaratti (Ambiente). Perinelli ha sgombrato subito il campo da possibili equivoci: l’agricoltura sociale è importantissima, ma è tutt’altro cosa dall’agricoltura professionale. L’impresa è chiamata a «più adeguati standard produttivi e più ancora post-produttivi, capaci di consentire di essere in gioco in un mercato “senza frontiere”, a fortissima concorrenza». Agli assessori regionali, il presidente di Confagricoltura Lazio ha dato atto che si è iniziato un percorso importante di concertazione: «stiamo sperimentando il “laboratorio della concertazione”», riconoscendo che «il nuovo piano di sviluppo rurale si basa sulla progettazione. E’ un sostegno al progetto». Gli assessori hanno risposto parlando, entrambi, dell’agricoltura d’impresa. Anche nelle aree protette («facciamo regole condivise, e poi facciamole rispettare», è la ricetta di Zaratti), è l’agricoltura che “dà vita”. «Fare sistema» è la parola d’ordine di Valentini: o «riusciamo noi come istituzioni, voi come imprenditori, e abbiamo tutti voglia di farcela», o è l’agricoltura che si perde. Il convegno è servito anche a fare il punto su altri due importanti provvedimenti regionali: 1) la legge sull’agriturismo, che dà via libera al turismo rurale, per il completamento dell’offerta (c’è attesa per i decreti attuativi); 2) le norme sui distretti rurali. Il primo distretto a partire sarà quello agro-energetico della Valle del Sacco, devastata dalla «incuri a delle istituzioni e dell’industria», ha denunciato l’assessore all’Agricoltura, che sarà “ribattezzata” Valle dei Latini. Valentini ha proposto: «rivediamoci tra un anno, per parlare, invece che di “Laboratorio”, di “Modello Lazio”». Perinelli non ha dubbi: «Noi di Confagricoltura abbiamo le nostre idee, certo; ma conserviamo gelosamente anche un antico costume: quello di misurare gli interlocutori politico-istituzionali per quello che essi fanno per il settore e per gli agricoltori. E se fanno bene lo riconosciamo». E nel “rilancio dei tre piani che interagiscono e interfacciano”, il presidente nazionale Federico Vecchioni ha avuto buon gioco a citare la riforma strisciante della Pac: «prima la frutta, poi il vino, poi si rimetterà mano ad altre Ocm, a Bruxelles è come se sfilassero uno alla volta i petali di un fiore». Serve una visione d’assieme. Tanto più che il commissario Fischer Boel minaccia di rimettere, tra due anni, in discussione tutto. «Una visione d’assieme – ha concluso Vecchioni – anche da parte dell’Italia, che non può permettersi, al riguardo, venti politiche regionali più due delle Province autonome». L’incontro è stato caratterizzato anche da tre interventi monotematici. Hanno parlato una donna imprenditrice, Angela Calvani, un giovane, Aurelio Ferrazza, Presidente di Anga Lazio e, per i seniores, Silvio Ascenzi, già Presidente di Confagricoltura Viterbo e di quella regionale. Ha partecipato anche l’On. Francesco Saponaro, componente della Commissione Agricoltura regionale. Ad inizio lavori il saluto ai partecipanti da parte del Direttore Generale, Vito Bianco. . |
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CONFAGRICOLTURA: COSTITUITO IL FONDO PENSIONI E IL FONDO DI FORMAZIONE .”UN PASSO IMPORTANTE PER IL SETTORE AGRICOLO |
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Le Organizzazioni professionali e sindacali agricole hanno istituito, il 14 dicembre 2006, presso la sede di Confagricoltura il Fondo pensioni per i dipendenti delle imprese del settore ed il Fondo interprofessionale per la Formazione continua. Il presidente della Confagricoltura, Federico Vecchioni, esprime la più viva soddisfazione per l’assunzione di queste importanti iniziative, che rispondono, oltre ad impegni contrattuali, ad importanti esigenze della nostra agricoltura. Il Presidente di Confagricoltura, manifesta il proprio apprezzamento per la fattiva collaborazione instauratasi con Coldiretti, Cia, Flai-cgil, Fai-cisl, Uila-uil e Confederdia per la costituzione dei Fondi, che rappresenta un importante, positivo sviluppo delle relazioni sindacali. ”Sono certo – conclude il presidente Vecchioni – che tale collaborazione si svilupperà ulteriormente in una comune azione di sostegno al queste iniziative”. Confagricoltura conta su un concreto supporto del Ministro del Lavoro, affinché i due Fondi possano quanto prima e quanto più efficacemente svolgere il loro ruolo. . |
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CREDITO AGRARIO: PIU´ RISORSE E PIU´ SERVIZI PER LE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE. FIRMATO IERI UN ACCORDO TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E ISMEA. |
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Regione Emilia-romagna ed Ismea - l´Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Ministero dell´Agricoltura - insieme per favorire l´accesso al credito delle imprese agricole e agro-alimentari emiliano-romagnole, aumentando le risorse a disposizione ed ampliando la gamma dei servizi offerti. E´ questo l´obiettivo dell´accordo-quadro di durata quinquennale firmato il 19 dicembre a Bologna dall´assessore all´ agricoltura Tiberio Rabboni e dal direttore generale dell´Ismea Ezio Castiglione. A disposizione ci sono 10 milioni di euro nell´arco dei 5 anni, stanziati dai due contraenti al 50%, per realizzare diverse forme di intervento a sostegno delle imprese. Sono previste due grandi tipologie di azioni: gli interventi a sostegno del capitale di rischio delle imprese e la copertura degli interventi di garanzia, controgaranzia e cogaranzia. I primi interventi a partire saranno le operazioni di ristrutturazione del debito da breve a medio-lungo termine. Le imprese agricole interessate a rinegoziare le proprie passività con le banche potranno così usufruire di adeguati strumenti di garanzia finanziaria. "Si tratta - ha detto l´assessore Rabboni - di un´iniziativa che nasce dalla constatazione delle difficoltà finanziarie delle imprese a seguito di annate agrarie sfavorevoli, quali quelle 2004 e 2005. I dati a preconsuntivo riferiti al 2006 mettono in evidenza segnali positivi. Tuttavia il 2004 e il 2005 sono stati caratterizzati dal crollo dei prezzi e dei redditi agricoli, con difficoltà soprattutto per le imprese che si erano impegnate nell´ammodernamento e avevano fatto investimenti. Con questo accordo rispondiamo al grido d´allarme lanciato dal mondo agricolo". Il Fondo attiverà interventi finanziari per 200 milioni di euro. Stimando un finanziamento medio per azienda di 100 mila euro, si possono prevedere 2 mila operazioni. Rabboni ha ricordato che sono in fase di partenza anche altre iniziative. A gennaio in particolare è previsto l´avvio di un intervento con gli Istituti bancari di tesoreria per il sostegno agli investimenti agricoli per affrontare la crisi del Parmigiano Reggiano. Ezio Castiglione ha sottolineato in particolare la forte integrazione che avverrà sul territorio tra Ismea e Consorzi Fidi, la condivisione del modello di rating, l´aumentata disponibilità di risorse che il sistema bancario potrà mettere a disposizione del mondo agricolo e la possibilità per questo di ottenere condizioni migliori. Braccio operativo dell´accordo saranno gli otto Consorzi Fidi già attivi in Emilia-romagna in campo agricolo e partecipati dalla Regione e la Sgfa, la società costituita dall´Ismea per la gestione del proprio Fondo di garanzia. A questo scopo, tra i Consorzi Fidi e la Sgfa verranno sottoscritte specifiche convenzioni. L´istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ha il compito di realizzare servizi informativi, assicurativi e finanziari e costituire forme di garanzia creditizia e finanziaria per le imprese agricole e le loro forme associative . I Consorzi Fidi agricoli operanti in Emilia-romagna sono otto e costituiscono una realtà del tutto significativa nel panorama agricolo regionale, avendo una base sociale costituita da oltre 10 mila imprese e mobilitando oltre 100 milioni di euro di finanziamenti garantiti all´anno. Ad essi la Regione, tra l´altro, eroga contributi per la formazione e l´integrazione dei fondi rischi e del patrimonio di garanzia destinato alle imprese associate. "La convenzione odierna - ha ricordato Alberto Rodoghiero coordinatore regionale dei Consorzi fidi agricoli - permette di avviare un´operazione quale la ristrutturazione del debito che prima i Confidi non potevano fare". Il Credito Agrario In Emilia-romagna - A fine settembre 2005 (dati desunti dal Rapporto agro-alimentare 2006) il credito agrario in Emilia-romagna ha toccato i 3. 608 milioni di euro. Di questi 1. 465 milioni di euro fanno riferimento alle operazioni di breve periodo, con durata inferiore ai 18 mesi. I rimanenti 2. 143 rappresentano la consistenza del credito agrario di medio- lungo periodo. La componente di medio-lungo periodo costituisce dunque il 59,4% del credito agrario totale ed è destinata a finanziare - in ordine di importanza - le costruzioni rurali (43,4%), gli investimenti in macchine e attrezzi (38,3%) e l´acquisto di terreni (18,4%). La prevalenza delle operazioni a medio-lungo periodo dimostra la propensione delle imprese agricole e agro-alimentari emiliano-romagnole ad effettuare investimenti. . |
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TXT E-SOLUTIONS :CEREFORM HA AVVIATO UN NUOVO PROGETTO DI SUPPLY CHAIN BASATO SULLE SOLUZIONI TXT PER DEMAND MANAGEMENT E PRODUCTION PLANNING |
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Cereform, fornitore globale di prodotti per l´industria della panificazione, inclusi lieviti, preparati per dolci, glasse e prodotti a base di soia, ha dato il via al nuovo progetto di supply chain che prevede l´utilizzo delle soluzioni di Txt. Parte dell´Associated British Foods, Cereform fattura 55 milioni di sterline e prevede di completare l´implementazione del sistema nei prossimi 9-12 mesi. Grazie a questo progetto Cereform conta di ridurre gli stock a magazzino e nel contempo di migliorare il livello di servizio nelle consegne e la pianificazione della produzione nei suoi tre stabilimenti in Gran Bretagna. L´aumento del numero dei prodotti venduti a livello internazionale e l´inadeguatezza della soluzione attuale nella gestione di una realtà sempre più complessa, sono tra le ragioni che hanno spinto Cereform ad avviare questo progetto. "Intendiamo utilizzare il nuovo sistema per supportare ulteriori opportunità di crescita in Uk e nel resto d´Europa, oltre che per sostenere l´incremento, a livello mondiale, delle vendite di prodotti per la panificazione e per la pasticceria" sostiene Terry Webbley, Project Manager It di Cereform. Webbley aggiunge che il sistema Erp in uso non forniva funzionalità adeguate per gli aspetti di gestione dei materiali e di previsione della domanda e da qui la scelta di adottare uno strumento specifico in grado di sostenere la rapidità di servizio tipica del settore alimentare. "Il team di pianificazione lavorava usando fogli elettronici e spendeva il novanta per cento del proprio tempo a rielaborare manualmente numeri, ottenendo un beneficio del dieci per cento" continua Webbley " Txt ci ha offerto una soluzione best-of-breed, facile da integrare con altri sistemi, che ci consente di elaborare un piano in modo istantaneo e di riesaminare i risultati per eccezione evitandoci l´onere di dover analizzare una massa infinita di dati. Questo ci consente di re-ingegnerizzare i nostri processi di business per renderli più efficienti". Il software di Txt utilizza i dati storici di vendita per le previsioni ed elabora piani di produzione dettagliati, tenendo conto dei vari vincoli di shelf-life, risorse umane e capacità degli impianti. Grazie a una maggiore visibilità sul processo, Cereform prevede di: - incrementare la produzione oraria (tonnellate/ora) riducendo il numero dei cambi di produzione e la necessità di straordinari e di lavoro temporaneo - ridurre i costi di distribuzione grazie a un migliore utilizzo dei mezzi di trasporto - diminuire le perdite di stock per deperimento o scadenza dei prodotti - ottenere miglioramenti nell´acquisto dei materiali grazie a più accurate previsioni di vendita che le permettono di acquistare le materie prime con maggiore anticipo e a prezzi più competitivi. . |
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L’OLIVICOLTURA TOSCANA LEADER IN ITALIA ANCHE PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA MARCHESI MAZZEI ADOTTA UN NUOVO FRANTOIO, UNICO IN ITALIA, TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA, GRAZIE AL QUALE PUNTA A OTTENERE UN EXTRAVERGINE DI ASSOLUTA ECCELLENZA. |
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Castellina in Chianti (Si) - A partire dalla campagna olearia 2006, Marchesi Mazzei, azienda produttrice dell’eccellente Olio Extravergine d’Oliva Fonterutoli (che si fregia della Dop Chianti Classico), ha deciso di investire oltre 120 mila euro nell’acquisizione di un nuovo frantoio sperimentale; l’investimento è stato co-finanziato attraverso un Bando Europeo per l’Innovazione Tecnologica in Agricoltura. Si tratta di un impianto all’avanguardia, esempio unico in Italia che consente di conservare ed esaltare al massimo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’Olio Extravergine d’Oliva, attraverso una lavorazione in assenza totale o parziale di ossigeno, in funzione della varietà e del grado di maturazione delle olive. “Chi, come noi, produce olio d’oliva da secoli”, ha dichiarato Filippo Mazzei, amministratore delegato dell’azienda, “sa che un Extravergine di qualità si ottiene solo prestando la massima attenzione a tutte le fasi della produzione: dalla frangitura, alla gramolazione, alla separazione dell’olio e fino all’analisi spettro-fotometrica. L’introduzione del nuovo frantoio rappresenta per Marchesi Mazzei un traguardo davvero eccezionale: innanzitutto perché abbiamo riportato in casa una delle fasi più delicate, quella appunto della frangitura, e in secondo luogo perché riteniamo che l´eccellenza si può raggiungere anche sperimentando nuove tecnologie". Gli uliveti del Castello di Fonterutoli si estendono su 22 ettari nel territorio dei comuni di Castellina in Chianti e Radda in Chianti, ad altitudini tra 450 e 520 m, per un totale di 3700 piante delle cultivar Frantoio, Leccino, Moraiolo e Pendolino, allevate a vaso e a densità di 125 piante per ettaro. Le straordinarie condizioni pedologiche e microclimatiche, unite all’esperienza nella cura delle piante e, da oggi, alle nuove tecniche di frangitura ed estrazione, conferiscono all’olio di Fonterutoli eleganza e personalità uniche come testimoniato da numerosi premi e riconoscimenti: non è mai sceso sotto i 90 punti per A. I. S. – Bibenda e ha sempre ottenuto il massimo riconoscimento delle Tre Olive e di migliore Extravergine Dop della Toscana (Gambero Rosso – Slow Food) per tutte le annate. L’acquisizione del nuovo frantoio rappresenta un altro importante traguardo per il Gruppo Marchesi Mazzei, al quale fanno capo tre importanti aziende vitivinicole: Castello di Fonterutoli, (Chianti Classico), Tenuta Belguardo (Grosseto), Zisola (Noto, Sicilia Sud-orientale). . |
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URBINO OSPITA LA XII RELAZIONE SULLO STATO DELLA MONTAGNA ITALIANA |
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´La giornata odierna rappresenta un segnale importante per gestire il territorio montano e parte proprio dalle Marche, dalla straordinaria citta` di Urbino e in particolare da questa facolta` di Economia: perche` e` ormai acquisito che la montagna sia una ricchezza, una vera risorsa economica per l´Italia. E` davvero un onore per le Marche ospitare la presentazione dell´annuale relazione sullo stato della montagna´ cosi` l´assessore alla Montagna, Gianluca Carrabs, ha salutato, il 15 dicembre, la presentazione della Xii Relazione sullo stato della montagna in Italia che si tiene presso l´Aula Magna della facolta` di Economia di Urbino. ´E` un documento importante che dimostra quanto la montagna e il riequilibrio del territorio montano, a volte dimenticato, sia al centro della politica del Governo nazionale e di quello regionale. E proprio nella seduta di Giunta di questa mattina - ha annunciato l´Assessore - sono stati destinati 1 milione di euro alla manutenzione dei fiumi, un contributo dato alla montagna e non al mare come segnale della massima attenzione rivolta dal governo regionale alle zone montane su cui puntiamo e vogliamo veder crescere. Continuiamo a lavorare per garantire servizi di qualita`, manutenzione del territorio e anche infrastrutture, che non sono solo quelle stradali, con il progetto di banda larga nelle aree interne´. Con il coordinamento di Angelo Malerba, vice presidenza Ctim della Presidenza del Consiglio dei Ministri-segreteria Cipe, e` stata presentata la Relazione, redatta dalla Segreteria del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e dal Comitato tecnico interministeriale per la montagna (Ctim), su indicazione della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero per l´Ambiente e Tutela del Territorio, e dell´assessorato per le Politiche della Montagna della Regione Marche. Illustrati i contenuti del documento di sintesi degli eventi istituzionali e delle politiche per le aree montane attuate nel 2005 e che, da quest´anno, e` stato presentato ai due rami del Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un´autorevole fonte documentale messa a disposizione di operatori, studiosi e decisori politici. Una documentazione che permette una lettura della politica della montagna programmata e attuata per oltre un decennio, a partire cioe` dalla promulgazione della legge-quadro sulla montagna (legge 97/1994), da parte delle Amministrazioni centrali e locali - in particolare le Comunita` montane e la loro rappresentanza Uncem - e da parte degli altri soggetti istituzionali. ´Mentre la crescita del Paese e` bassa, il Pil aumentato solo del sei per cento, la montagna ha dato significativi segnali di ripresa: nei 4201 Comuni montani e` aumentato dell´11,5, circa il doppio rispetto alla media nazionale´, ha ricordato Pietro Colonnella, sottosegretario di Stato del dipartimento per gli Affari regionali. ´La montagna e` dunque una grande risorsa per il Paese, una potenzialita` su cui e` necessario attivare politiche di sviluppo per il futuro diverso dell´Italia che vuole crescere. Proprio nelle Marche, terra di perfetta sintesi tra mare, collina e montagna, presentiamo la Relazione in presenza di esponenti della presidenza del Consiglio:nel rilancio del Paese il tema della montagna e` una spinta propulsiva´. Nelle linee guida del Governo viene rivolta un´attenzione particolare ai territori montani, lo ha ricordato Fabio Gobbo, sottosegretario di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri: ´Lo stesso Prodi mi ha ricordato che la riforma della comunita` montana rientra nel programma di Governo. La gestione montana e` una questione nazionale trasmessa al Parlamento direttamente dal Presidente del Consiglio. La Relazione e` un documento importante che ci permette di riflettere, fare il punto sulle problematiche da affrontare ed elaborare le politiche organiche da attuare´. Fra le tematiche trattate nella Relazione - ´documento che rappresenta un unicum in Europa e costante nel tempo´ ha ricordato Giovanni Cannata, Rettore dell´Universita` degli studi del Molise e Presidente Ctim - si e` dato spazio al ´Progetto Appennino Parco d´Europa´, ed al ´Progetto foresta appenninica´ - entrambi finanziati dal Cipe - che rappresentano, il primo, una applicazione concreta della filosofia contenuta nella ´Carta di Fonte Avellana´, vero atto costitutivo dello sviluppo sostenibile della montagna italiana, di cui quest´anno ricorre il decennale, e, il secondo, un esempio virtuoso di programma finalizzato al rafforzamento della gestione forestale associata e del sistema dei consorzi forestali nelle aree montane dell´Appennino centrale. ´La presentazione della Relazione ´ spiega l´assessore Carrabs - e` l´occasione per riflettere sulla necessita` di rivisitare, a distanza di dodici anni, la legge-quadro sulla montagna con una nuova norma che, nel confermare la lettura innovativa che individua nella montagna una risorsa e una opportunita` per lo sviluppo, tenga conto dei mutamenti istituzionali sopraggiunti, in termini di competenze tra Stato, Regioni ed Enti locali; costituisce poi spunto per un´interessante analisi socio-economica che mette in luce la sostanziale rilevanza e tenuta del sistema montano italiano´. Il convegno di oggi ´ ha concluso Carrabs ´ ´offre adeguati spunti di riflessione ed e` solo l´inizio di un percorso che ci portera` a ridisegnare un ruolo nuovo dell´economia della montagna nell´economia regionale e nazionale´. Nella corso della mattinata al convegno sono intervenuti anche Franco Corbucci, Sindaco di Urbino, Capponi, assessore provincia di Pesaro e Urbino, Giovanni Bogliolo, Rettore dell´Universita` degli studi di Urbino, Vincenzo Fatica, vicepresidente Federforeste, Enrico Borghi, presidente Uncem. . |
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LUCIANO TRENTINI È IL NUOVO DIRETTORE DI (CSO) CENTRO SERVIZI ORTOFRUTTICOLI NOMINATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ENTRERÀ IN SERVIZIO DA GENNAIO. |
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Ferrara - È stato dirigente dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia Romagna dove si è occupato di ricerca e sperimentazione ortofrutticola e successivamente di Ocm e di valorizzazione. Partecipa alle attività della associazione Arepo (Associazione Europea per la Promozione dei Prodotti Tipici), è Presidente di Arefhl, l’Associazione delle regioni ortofrutticole europee, ed è interlocutore dell’intergruppo ortofrutticoli presso il Parlamento europeo. Ha partecipato a numerosi progetti internazionali in particolare ha operato nell’Africa del Nord, nell’Est Europeo, in Paesi Asiatici e in Sud America. Dinamico e grande conoscitore delle tematiche di settore potrà portare la sua preziosa esperienza all’interno del Cso in un momento di profondi cambiamenti per il comparto ortofrutta a livello di politica agricola comunitaria. . |
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L´AGRICOLTURA TOSCANA IN NUMERI |
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Firenze - L´alone di genuinità che circonda tutto ciò che profuma di Toscana non è quindi giustificato solo dal mito ma da un´azione quotidiana e certosina di un comparto capace di ricercare un costante e dinamico mix tra tradizione e innovazione. Il peso economico Le aziende catalogate come agricole sono 90mila, cui occorre aggiungere le 5. 200 imprese agroalimentari. Nel 2005 hanno prodotto complessivamente un valore aggiunto di 2. 924 milioni di euro, di cui 1. 634 milioni riguardano il settore agricolo e l´agriturismo, 1. 227 l´industria agroalimentare, 63 la pesca. In termini percentuali il peso dell´agricoltura toscana è pari al 6,7% di quella nazionale. Il lavoro Il comparto complessivamente conta oltre 81mila addetti: due terzi (54. 578) si occupano di attività propriamente agricole, il resto è distribuito tra le industrie alimentari (24. 280) e la pesca e la piscicoltura (2. 600). Lenta ma progressiva la crescita nel comparto della componente ´rosa´ (18mila sono le occupate, mentre ammonta al 30% la quota di aziende condotte da donne) e dei giovani: in Toscana sono 23. 600 gli occupati in agricoltura al di sotto dei 39 anni (pari al 40% del totale). Ben 900 nuove aziende condotte da giovani sono nate nel periodo 2000-2005 grazie al premio concesso nell´ambito del Piano di sviluppo rurale. Le colture Le aziende agricole che operano in Toscana coltivano una superficie agricola di oltre 750mila ettari (mediamente le aziende hanno un´estensione di 8,8 ettari). I cereali occupano quasi 200mila ettari, seguiti da olivo (oltre 92mila ettari) e vite (62mila), da coltivazioni di girasole (più di 20mila ettari) e ortaggi (12. 200). Superano i 100mila ettari le colture biologiche e sono circa 3mila gli operatori biologici iscritti nel registro regionale. I numeri della qualità La Toscana è una delle regioni più certificate in Italia: 19 prodotti agroalimentari (erano 10 nel 2000) hanno ottenuto dall´Unione europea la Denominazione di origine protetta o l´indicazione geografica protetta (Igp): tra i più recenti ingressi la castagna dell´Amiata e il fagiolo di Sorana, il miele della Lunigiana e lo zafferano di San Gimignano. Riconoscimento in arrivo anche per altri 23 prodotti: dallo zafferano delle colline fiorentine alla carne di suino cinto toscano, dal marrone di Caprese Michelangelo all´olio extravergine delle colline di Firenze. A tutte queste produzioni di qualità si dedicano oltre 13mila aziende. Vino e olio Sono le nostre due produzioni per eccellenza. Le aziende vinicole producono circa 3milioni di ettolitri all´anno alimentando, tra l´altro, un considerevole export: nel 2005 è stato di 487 milioni di euro, pari al 17% del totale nazionale. E notevole e di qualità è anche la produzione di olio: circa 156mila quintali nel 2005. Il vino vanta il record assoluto delle certificazioni di qualità: dal Chianti al Morellino, dal Brunello di Montalcino al Nobile di Montepulciano si contano ben 41 vini a Denominazione di origine, di cui 5 Docg e 36 Doc. Florovivaismo Sono 3. 600 le aziende florovivaistiche, che utilizzano appena l´1% della superficie agricola, eppure da sole coprono il 20% della produzione del comparto. Attualmente il settore vive una fase di luci e ombre: se da una parte, infatti, assistiamo alla costante crescita del vivaismo, è invece molto delicato il momento delle aziende specializzate nella produzione di fiori. Zootecnia E´ calato vertiginosamente nel corso degli anni il numero degli allevamenti toscani, soprattutto per la chiusura di quelli più piccoli: nel solo triennio 2000-2003 il calo è stato del 60%. Oggi le aziende sono poco più di 18mila. Con il ritorno della bistecca con l´osso prosegue il rilancio degli allevamenti bovini (94mila i capi allevati), mentre vivono una fase delicata le aziende avicole (1milione e 300mila capi) e, per la crisi del prezzo del latte, quelle ovine (474mila le pecore allevate). Tra gli allevamenti toscani sono censiti anche 658 mila conigli e 252 mila maiali. Agriturismo Oltre 3. 500 aziende per circa 43mila posti letto. E´ questa la fotografia dell´agriturismo toscano. Numeri che configurano una leadership indiscussa: in Toscana si trovano il 24 per cento delle imprese italiane, quasi una su quattro. All´interno del comparto cresce gradualmente il numero di aziende che offrono servizi di ristorazione (sono 746, pari al 21,2%) e che sviluppano attività ricreative e culturali (546, il 15,5). Quanto alla distribuzione territoriale è sempre Siena la provincia con un maggior numero di agriturismi (940), seguono Grosseto (772), Firenze (535), ed Arezzo (385). Le presenze agrituristiche sfiorano i 2milioni e mezzo annui, con un tasso di permanenza degli ospiti pari a 5,6 notti, superiore alla media delle altre strutture ricettive. Per quanto riguarda le provenienze dall´estero, gli arrivi dalla Germania si collocano al primo posto (26,5 sul totale degli stranieri), seguiti dagli Usa (12,3), dal Regno Unito (10,9), e dai Paesi Bassi (8,9). . |
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FONDI DEL PSR E PROGRAMMAZIONE AGRICOLA, INTESA TRA REGIONE MARCHE E COLDIRETTI |
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I problemi sollevati dalle imprese agricole rappresentano una ´questione prioritaria´, che verra` affrontata, trovando sia una soluzione concreta alla mancata erogazione dei fondi del Psr, sia dedicando una giornata di studio con il mondo agricolo per esaminare tutte le questioni legate alla programmazione, in particolare a quella del prossimo periodo di programmazione 2007-2013. E´ il risultato dell´incontro tra il presidente Gianmario Spacca, e una delegazione della Coldiretti, guidata dal presidente Giannalberto Luzi e dal direttore Alberto Bertinelli, al termine del sit in di protesta organizzato davanti alla sede dell´Assessorato Agricoltura, mentre si teneva una seduta del Consiglio regionale. ´Ci impegniamo ad esaminare tutte le questioni inerenti il settore agricolo in una giornata che possiamo programmare per meta` gennaio, ha spiegato Spacca. Stessa attenzione mettiamo sul delicato tema della semplificazione, che giustamente sollevate e che e` argomento che stiamo affrontando con la segreteria generale della giunta. Quanto ai pagamenti delle pratiche Psr, troveremo una soluzione´. ´Accogliamo con soddisfazione le parole di Spacca, poiche` preferiamo la concertazione progettuale alla protesta ´ ha sottolineato Luzi - . Il problema dei fondi del Psr e` di vitale importanza per le imprese, che hanno investito sul miglioramento e sull´innovazione trovandosi pero` in difficolta` con gli istituti di credito una volta che i decreti di liquidazione non hanno avuto seguito´. Dei trentatre` milioni di euro ancora da erogare, l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, ha confermato l´impegno ad anticiparne subito quindici e a studiare l´esperienza della Regione Piemonte che ha promosso una serie di accordi tra banche e aziende agricole, facendosi carico degli interessi. L´obiettivo e` quello di ridurre al minimo i disagi per le imprese. Il Consiglio regionale ha oggi approvato all´unanimita` la mozione proposta da Coldiretti Marche sull´etichettatura d´origine dell´olio d´oliva. Il documento impegna il Governo regionale a sostenere la petizione popolare per dare trasparenza ai consumatori e tutela alle imprese. Chiesto, inoltre, di intervenire presso lo Stato per difendere la legge 204/2004 sull´etichettatura obbligatoria dell´origine di tutti gli alimenti. . |
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AREE PRODUTTIVE ECO-EFFICIENTI: UN MILIONE DI EURO. DUE BANDI EMANATI PER IL MIGLIORAMENTO AMBIENTALE DIFFUSO SUL TERRITORIO MARCHIGIANO. DOMANDE ENTRO IL 20 FEBBRAIO |
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Miglioramento ambientale diffuso sul territorio. E´ l´obiettivo di due bandi recentemente emanati dalla Regione Marche per finanziare la progettazione di aree produttive eco-efficienti. Aree cioe`, dotate di requisiti urbanistici, tecnici ed organizzativi innovativi ad elevati standard ambientali, finalizzati cioe` a garantire un sistema di gestione integrato degli aspetti ambientali, la riduzione e prevenzione dell´inquinamento dell´aria, dell´acqua e del suolo, l´utilizzo efficiente delle risorse naturali, la tutela del paesaggio e della salute. ´La finalita` di questi bandi - spiega l´assessore all´Ambiente Marco Amagliani - e` l´adozione di buone pratiche per la progettazione e gestione delle aree produttive nelle Marche in chiave ambientale. Un atto essenziale per coniugare la competitivita` del sistema economico e delle imprese con il governo sostenibile e la valorizzazione del territorio. ´ Complessivamente i due bandi, finanziati con fondi europei Fesr 2000-2006 ( azione 7. 3 del Programma regionale di azioni innovative - Prai. ) hanno una dotazione finanziaria di 1 milione e 10 mila euro. Infatti, il primo, relativo alla gestione integrata degli impatti ambientali, finanziera` progetti per 610 mila Euro. Il secondo mira all´incremento dell´efficienza energetica e ha una dotazione di 400 mila Euro. Tra i beneficiari del bando figurano Enti locali e loro associazioni; consorzi e associazioni di Pmi, consorzi di sviluppo industriale; societa` che gestiscono servizi pubblici e sistemi turistici locali. Le aree interessate dagli interventi sono aree produttive destinate prevalentemente ad attivita` industriali ed artigianali, ad attivita` commerciali e direzionali o ad attivita` turistico-ricettive localizzate in tutto il territorio regionale. I progetti possono riguardare aree gia` esistenti, aree dismesse o nuove aree produttive. Le domande di partecipazione ai bandi devono essere trasmesse alla al Servizio Ambiente della Giunta regionale entro 20 febbraio 2007. ´L´adozione di queste buone pratiche come strumento operativo e l´utilizzo del Prai come strumento finanziario ´ prosegue Amagliani- sono previsti e trovano sistema nella piu` generale Strategia regionale di azione ambientale per lo sviluppo sostenibile - Strass 2005-2010 che abbiamo presentato lo scorso 13 dicembre in un partecipato convegno regionale con la Iv Commissione consiliare presso la quale sono in corso le valutazioni per poi andare all´approvazione finale prevista per la fine dell´anno. ´ In particolare in tema di energia, viene promossa l´adozione di interventi che permettano di conseguire il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni climalteranti e la produzione efficiente dell´energia, con priorita` alla generazione distribuita ed alla cogenerazione, in conformita` agli indirizzi del Piano energetico ambientale regionale - Pear. Per ulteriori informazioni: Ing. Raffaela Fontana 071 8063528 ´ e-mail raffaela. Fontana@regione. Marche. It . |
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PREVISTI FINANZIAMENTI PER 60 MILIONI NEL NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE OLTRE 1.000 IMPRESE IN SETTE ANNI, CRESCE L´AGRICOLTURA DEI GIOVANI
IN ARRIVO PREMI FINO A 55MILA EURO PER GLI UNDER 40 CHE SVILUPPERANNO UN´IMPRESA |
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Firenze - C´è un´impresa dei mille anche per l´agricoltura toscana. Riguarda il numero di giovani che nei prossimi sette anni, grazie agli aiuti del Piano di sviluppo rurale, daranno vita a nuove aziende agricole. I loro progetti e le loro energie si porranno così al servizio di un settore che, più di tutti gli altri, ha bisogno di un ricambio generazionale. La Regione ha deciso di sostenere con forza i loro progetti: la misura per i giovani del Psr 2007-2013 prevede un premio sino a 55mila euro per gli under 40 che presenteranno un business plan per lo sviluppo di un´azienda agricola. Complessivamente la misura sarà finanziata con circa 60 milioni di euro: e questo dovrebbe permettere l´inserimento di almeno 1. 200 giovani imprenditori agricoli come capo-azienda. Non solo: in parallelo saranno promosse misure per creare indirettamente nuove opportunità, per esempio incentivando il prepensionamento di agricoltori che abbiano superato i 55 anni (per loro sono prevsite contribuiti sino a 180mila euro in sei anni). Più spazio ai giovani, dunque, visto anche l´interesse che stanno sempre più mostrando per il mondo agricolo: dai vini di qualità ai prodotti tipici dall´agriturismo al vivaismo, sono sempre più numerosi i settori dell´agricoltura in cui l´età media dei conduttori si va costantemente abbassando. Attualmente in Toscana poco meno del 10% delle aziende (circa 8. 500) sono condotte da under 40, e supera il 40% la percentuale dei giovani tra gli occupati in agricoltura (23. 600 in tutto). Cifre che possono lievitare viste le potenzialità di questa ondata di ritorno del mondo giovanile verso l´agricoltura. I dati del Piano di sviluppo rurale 2000-2006, appena concluso, sono la prova più evidente di questo. Il premio per l´insediamento dei giovani agricoltori ha riguardato 865 imprese, ma complessivamente sono stati 2. 890 i beneficiari di misure del Psr con età inferiore ai 40 anni. Complessivamente, negli ultimi dieci anni sono nate, in virtù anche di un contributo pubblico 2. 140 aziende agricole condotte da giovani e di queste solo una piccola parte (2. 145) ha cessato l´attività, per un tasso di mortalità pari al 7%. Elevata, di contro la disponibilità mostrata dai giovani agricoltori a investire anche ben oltre l´aiuto pubblico: nel caso del Psr 2000-2006, il 99% dei giovani ha utilizzato il premio per investimenti, il 20% dei giovani ha investito per la sua azienda oltre 55mila euro, il 24% oltre 100mila). Fondamentali, anche per capire la spinta dei giovani verso la ruralità, anche le motivazioni: il 43% dei nuovi conduttori agricoli under 40 ha posto alla base della sua scelta ´lo stile di vita´ legato a un lavoro a contatto con la natura, il 20% il mantenimento dell´attività familiare, il 26% ragioni legate al reddito, e solo il 10% l´assenza di alternative occupazionali. Per sostenere questo richiamo verso un nuovo stile di vita, la Regione continuerà a destinare ai giovani non solo iniziative di sostegno economico (come il Psr o la legge 23 del 1998) ma anche progetti volti a sostenere la formazione (sulla base della legge regionale 34 del 2001) e misure per favorire l´accesso alla terra: già dal 2003 esiste una convenzione con Ismea (ente che ha rilevato la vecchia Cassa della Proprietà contadina) per favorire, con un fondo cofinanziato, l´acquisto e l´arrotondamento di aziende e terreni agricoli: tale fondo è riservato almeno per il 60% ai giovani agricoltori toscani. . |
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UN PROGETTO EUROPEO PER LE IMPRESE RURALI |
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Cosenza – “Sguardi incrociati sulla gestione della ristrutturazione dell’impiego nei territori”: questo il titolo di un progetto europeo – a cui hanno partecipato Italia, Francia e Germania – i risultati del quale sono stati illustrati il 6 dicembre scorso durante un seminario presso la sede della Camera di Commercio di Cosenza. Il seminario è stato promosso dall’ente camerale e dall’istituto Artes (Sviluppo Regionale). Il progetto è coordinato infatti da un team europeo composto da Artes Italia, Grep Francia e Tamen Germania. La creazione e lo sviluppo delle piccole e piccolissime imprese nelle aree montane, rurali, periferiche ed in declino industriale ha rappresentato il filo conduttore del progetto europeo. Nei tre Paesi partner del progetto sono state condotte approfondite indagini sul territorio. La lettura dei dati e delle informazioni raccolte fotografa gli aspetti economici e sociali necessari per accompagnare le piccole imprese rurali alle sfide del futuro, all’anticipazione del cambiamento. In Italia l’indagine è stata effettuata in cinque distretti produttivi della Calabria, della Campania, dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia e del Piemonte. Studiosi ed economisti internazionali hanno relazionato sulle ricerche condotte in Francia ed in Germania, mentre per l’Italia sono state illustrate le esperienze del Piemonte (distretto tessile di Biella) e dell’Emilia Romagna (Rete regionale della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico). La Calabria era presente con l’esperienza innovativa del consorzio Atena e con quella di cooperazione tecnologica con la Finlandia in tema di processi bioenzimatici nella filiera tessile e dell’arredamento, a cura di Artes e Arssa. Il seminario ha proposto una selezione di esperienze e modelli di intervento “di rottura” dei tradizionali schemi centralistici e settoriali a favore di un dialogo sociale che coinvolge tutti gli attori, che in un territorio contribuiscono al suo sviluppo: amministratori, Camere di Commercio, associazioni di categoria, imprenditori, mondo della ricerca e della formazione. Nel corso del seminario è stato anche presentato il progetto scolastico finalizzato a promuovere nuove figure di “Architetti dei Territori”, capaci di agire da catalizzatori e facilitatori del dialogo sociale allargato. Dopo l’apertura dei lavori da parte del commissario della Camera di Commercio Pietro Rende, hanno presentato le loro relazioni Lilia Infelice, economista industriale e direttore scientifico di Artes Italia (“Un territorio anticipatore: un essere vivente in apprendimento”), Barbara Ciccone dell’Università di Lugano (“L’altro sguardo”), Denis Maillat, fondatore e coordinatore del progetto di ricerca europeo Gremi (“Dal modello tradizionale centro-periferia all’ambiente innovatore”). Il Forum delle esperienze ha registrato per la Francia gli interventi di Thierry Chevallereau, direttore del Crge (Centro di risorse per raggruppamenti di imprese); Danielle Desguees, vicepresidente del Consiglio economico e sociale della regione dell’Ile-de-france; Selma Erdas Morali del Clame (Comitato locale di anticipazione dei mutamenti economici); Didier Galet della Maison de l’emploi di Senari, direttore ad interim del Centro per la creazione e lo sviluppo di impresa. Per la Germania erano presenti Viviane Van der Wall e Tamen Gmbh, promotori del progetto E-nob (energie rinnovabili). Per l’Italia sono intervenuti Debora Facchini di Aster, che ha parlato della “Rete regionale della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico dell’Emilia Romagna”; Adriana Luciano dell’Università di Torino – Corep; William Sinclair (Artes) e Benito Scazziota (Arssa), intervenuti su “Calabria-finlandia: un modello di acquisizione di tecnologie per la filiera tessile e dell’arredamento”. Infine, per la Svizzera erano presenti Andrea Caprara dell’Università di Lugano, intervenuto su “Il progetto Movinalps in Vallemaggia”. Le relazioni di Lilia Infelice e Denis Maillat hanno concluso i lavori. . |
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SI È RIUNITO IL GRUPPO DEI CONCESSIONARI DI AGROQUALITÀ |
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Si è svolto il 7 dicembre scorso l´incontro con gli attuali concessionari del marchio "Agriqualità", il gruppo di lavoro, costituitosi in rappresentanza degli stessi concessionari, ha in breve esposto il lavoro realizzato e finalizzato all´elaborazione di osservazioni e proposte di modifica sull´attuale normativa di riferimento da presentare alla Regione Toscana. L´incontro è stata anche l´occasione per condividere un altro importante aspetto, quello della promozione e della comunicazione del marchio stesso verso le istituzioni, il mondo della produzione, della trasformazione, della piccola, media e grande distribuzione nonché verso il consumatore finale. La conferenza regionale dell´agricoltura e della sviluppo rurale della Toscana del 14 e 15 dicembre, ed in particolare il momento espositivo che nell´ambito dell´iniziativa permette di esporre i prodotti a marchio "Agriqualità" risulta essere un´opportunità, colta da tutti i presenti, per iniziare un nuovo percorso di promozione e comunicazione che veda impegnati congiuntamente tutti i concessionari. Per il prossimo futuro l´impegno operativo del gruppo di lavoro ed in generale dei concessionari sarà quello di coinvolgere maggiormente il mondo della distribuzione, in particolare quello che insiste sul territorio toscano, definendo accordi di commercializzazione nell´interesse dei soggetti di filiera ma anche dei consumatori finali e partecipare congiuntamente ad azioni di promozione, quali fiere nazionali ed internazionali, coinvolgendo in questa fase anche Toscana Promozione. . |
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MATERA, INAUGURATA DA FIERRO LA MOSTRA SULLA BASILICATA RURALE |
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Un’esposizione interamente dedicata alla cultura contadina e al paesaggio rurale lucano è stata inaugurata il 19 dicembre presso il Palazzo della Regione di Matera dall’assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo rurale ed Economia montana Gaetano Fierro. La mostra dal titolo “ Volti e immagini di una terra intrigante - Un percorso fotografico nella Basilicata rurale” è il risultato di una ricerca documentata sul territorio svolta da Domenicantonio Possidente. Alla cerimonia inaugurale ha preso parte il Commissario straordinario dell’Alsia Franco dell’Acqua. Oltre 80 fotografie che ritraggono la natura e i paesaggi nel corso delle varie stagioni, scorci di paese e sagre, lavori agricoli, famiglie contadine, sono queste le tematiche affrontate negli scatti di Possidente, autore che rende una testimonianza di un mondo, quello lucano, che sulla scia dei grandi fotografi come Franco Pinna, Mario Cresci e Aldo La Capra riprende la memoria storica della terra lucana non nella sua accezione nostalgica ma come valorizzazione di un patrimonio storico, ambientale e culturale. Accanto alle fotografie sono esposti anche oggetti domestici del passato e antichi attrezzi utilizzati per il lavoro nei campi. L’esposizione rimarrà aperta tutti i giorni, negli orari d’ufficio, fino al 31 dicembre. Nel corso dell’ inaugurazione è stata anche presentata una riproduzione del trittico “Le stagioni del grano”, dipinto negli anni trenta dall’eclettico artista lucano Guido Spera (Tito 1886 - Bari 1956). “L’obiettivo di questa nuova esposizione, curata dal Dipartimento Agricoltura - ha affermato l’assessore Fierro - è diffondere la conoscenza della cultura rurale lucana nelle sue molteplici funzioni: da quella più propriamente produttiva ed agricola, ai vari aspetti di patrimonio culturale antropologico e storico-ambientale. Il calendario delle prossime esposizioni che si svolgeranno presso il Palazzo della Regione di Matera prevede una collaborazione con enti pubblici, organizzazioni private e scuole al fine creare una sempre migliore interazione sul territorio. Per il prossimo mese- ha concluso Fierro- è prevista una mostra che avrà come protagonista l’Istituto tecnico agrario “Gaetano Briganti” di Matera. . |
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LA VALLE DEL SACCO DIVENTERÀ VALLE DEI LATINI E PUNTA ALL’ AGROENERGETICA |
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Da Valle del Sacco a “Valle dei Latini”. Grazie alla delibera sul fondo unico di investimento appena approvata dalla giunta regionale la valle tra le province di Roma e Frosinone cambierà nome e sarà al centro di numerose iniziative di sviluppo, come la creazione di un marchio di qualità e un finanziamento di nove milioni di euro in tre anni per le aziende della zona. “La Regione Lazio punta al rilancio della zootecnia, al monitoraggio e al risanamento delle acque e a fornire tutte le informazioni necessarie alla comunità locale per investire nello sviluppo della filiera agroenergetica” ha ricordato l’assessore all’agricoltura Daniela Valentini. “Grazie ai cinque milioni di indennizzi che abbiamo già erogato agli allevatori – ha proseguito la Valentini – 37 delle 54 aziende coinvolte nell´emergenza hanno riavviato la loro attività e, dopo gli abbattimenti, oltre 4 mila capi di allevamento sono stati reintrodotti nelle aziende. Infine, assieme all´Ufficio Commissariale per l´emergenza Valle del Sacco e alle organizzazioni professionali e di categoria, abbiamo istituito un gruppo di lavoro per erogare agli allevatori i restanti 5 milioni degli indennizzi ed elaborare un piano di interventi per il loro utilizzo”. E sempre nella Valle del Sacco è forte l’impegno della Regione anche per lo sviluppo delle energie alternative, con progetti di agricoltura no food e l’istituzione del primo Distretto agroenergetico in Italia. . |
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REGGIO EMILIA – ACCORDO PER L’ESPORTAZIONE DI MELE E PERE IN ISRAELE |
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La Camera di Commercio di Reggio Emilia rende noto che a seguito degli accordi intercorsi tra la Regione Emilia Romagna e le autorità fitosanitarie israeliane, è ora possibile l´esportazione di mele e pere verso Israele, a condizione che lo stabilimento di lavorazione sia preventivamente autorizzato dal Servizio Fitosanitario Regionale. A tal fine, è necessario che gli interessati inoltrino specifica richiesta, affinchè possa essere verificata l´esistenza dei requisiti prescritti. La lista degli stabilimenti di lavorazione approvati sarà inoltrata al Plant and Inspection Services di Israele. Lo stabilimento dovrà essere in grado di garantire la tracciabilità del prodotto, dalla produzione al confezionamento, e di ottemperare alle altre prescrizioni previste; conseguentemente, non sarà possibile accreditare ditte commerciali. Al m omento della spedizione, un campione di pere e di mele rappresentativo di tutti i lotti e corrispondente al 2% del totale dovrà essere ispezionato visivamente per verificare l´assenza di parassiti, ed oltre all´ispezione visiva, lo 0,2% dei frutti dovrà essere tagliato per accertare l´assenza di organismi nocivi al loro interno. I pallet di ogni spedizione, oltre a dover essere conformi alla normativa Fao-ispm 15, dovranno essere marchiati con un´etichetta "Approved for Israel" ed inoltre, ai fini dell´identificazione del prodotto, dovrà essere allegata al certificato fitosanitario la lista dei coltivatori o dei lotti. La frutta dovrà essere sottoposta a trattamento di post-raccolta contro Nectria galligena con specifici prodotti fitosanitari. A seguito dell´ispezione, quando i requisiti fitosanitari di cui sopra siano rispettati, potrà essere emesso il certificato fitosanitario di esportazione, che dovrà: riportare nell´apposito riquadro gli estr emi del trattamento effettuato in post raccolta (prodotto, concentrazione, data del trattamento); riportare in dichiarazione supplementare la dicitura: "The consignment is free from the following pests according to visual inspection. "; avere in allegato la lista dei coltivatori o dei lotti. . |
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MILITARI ITALIANI PANIFICATORI ITALIANI INSEGNANO AD UNA SCUOLA PER DIVERSAMENTE ABILI A TIRO. |
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Tiro - Ha preso il via IL 19 dicembre un importante iniziativa di cooperazione tra i caschi blu italiani ed un istituto per diversamente abili di Tiro, il Mosan Center. Panificatori professionisti del contingente italiano attualmente a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, in forza al gruppo supporto e aderenza con base a Chama si troveranno ogni mercoledì presso l’istituto per insegnare agli studenti le tecniche di panificazione. Il centro, in funzione da cinque anni ospita 120 studenti tra i 4 e 20 anni. La direttrice Ria Bereti ha ringraziato i caschi blu italiani per questa lodevole iniziativa accolta con entusiasmo da tutto il corpo insegnanti e dagli stessi studenti: “Questa attività per noi è molto importante, ringrazio il Generale Paolo Gerometta per la sensibilità che i propri soldati dimostrano”. I prodotti della panificazione verranno messi in vendita ed il ricavato servirà per le spese dell’istituto. L’attività è coordinata dalla cellula j9, la branca che si occupa di cooperazione civile e militare supportata dai militari del 10° reggimento di manovra di Persano (Sa). . |
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IN VENDITA NEI SUPERMERCATI CESTI NATALIZI REGIONALI |
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Vino e olio, lenticchie e salami ma anche nocciole e torrone nero. Sono solo alcuni dei prodotti tipici e biologici della regione protagonisti dell’iniziativa, voluta dall’assessorato all’agricoltura e dall’Arsial, ‘Regala il Lazio’. Durante il periodo delle feste natalizie sarà possibile trovare in circa cento punti vendita della Grande Distribuzione due tipi di pacchi, uno da 15,90 euro e un altro da 33,90 confezionati esclusivamente con prodotti etichettati con il marchio ‘Lazio Qualità Spese Bene’. “Prosegue la nostra politica di commercializzazione sui mercati della qualità e delle eccellenze della produzione agricola regionale - ha dichiarato Daniela Valentini, assessore regionale all’agricoltura – Un’agricoltura - continua l’assessore - che è anche capace di promuovere la solidarietà verso i più deboli”. Nell’ambito dell’iniziativa, infatti, è stato raggiunto un accordo per devolvere una parte del ricavato della vendita alla Comunità di Sant’egidio. L’iniziativa coinvolge le principali catene come Gs, Carrefour, Auchan, Crai e Sidis. . |
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TERRITORIO ITALIANO OSPITE ALLA 15A EDIZIONE DI TIPICITÀ: LA FRANCIACORTA! |
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Sarà la Franciacorta la realtà italiana ospite d’onore della 15a edizione di Tipicità: Festival dei prodotti tipici delle Marche, programmata a Fermo in località Girola, dal 10 al 12 Marzo 2007. La notizia dell’adesione dell’importante distretto vitivinicolo lombardo alla massima manifestazione enogastronomica delle Marche è stata comunicata agli organizzatori da Adriano Baffelli, Direttore del Consorzio per la tutela del Franciacorta, che qualche settimana fa, nel corso di una visita conoscitiva a Fermo, ha incontrato Saturnino Di Ruscio, Sindaco di Fermo, ed Angelo Serri, direttore di Tipicità: Festival dei prodotti tipici delle Marche. Così, dopo il precedente annuncio della presenza dell’arcipelago norvegese delle Isole Lofoten, viene a completarsi la struttura dell’ormai tradizionale evento Nel piatto degli altri, un’iniziativa ricorrente nel palinsesto di Tipicità e molto attesa in quanto, anno dopo anno, propone l’incontro con la cucina di un Paese straniero e di una realtà territoriale italiana. E la 15a edizione si prospetta di eccezionale interesse, poiché le Isole Lofoten si caratterizzano per la produzione del prelibato “stoccafisso”, un prodotto che nella nostra regione sta letteralmente furoreggiando, registrando un sempre crescente stuolo di appassionati gourmet, per non dire veri e propri “proseliti”! La presenza della Franciacorta si preannuncia altrettanto interessante! Con i suoi pregiatissimi vini conosciuti in tutto il mondo, questo affascinante territorio esteso a sud del lago d’Iseo, in provincia di Brescia, è una destinazione dotata di enorme prestigio, situata al centro di un soleggiato anfiteatro morenico ondulato da una distesa di dolci colline tappezzate di vigneti e costellate da piccoli borghi, castelli e torri medievali, abbazie e monasteri, pievi, ville patrizie settecentesche ed ottocentesche, palazzi cinquecenteschi e, naturalmente, cantine. Tuttavia, oltre alle mitiche bollicine dei suoi celebrati vini, la Franciacorta è in grado di offrire ai palati più esigenti anche un’eccellente gastronomia articolata su due fondamentali temi: la cucina contadina e quella lacustre, con piatti a base di pesce del lago d’Iseo. Squisita la polenta di farina di mais ed i casonsei, un particolare tipo di pasta ripiena. Pregiatissimi i prodotti tipici che caratterizzano la zona: olio extravergine d´oliva, carni di manzo, pesce del lago d’Iseo, funghi selvatici, salame di Monte Isola, una ricca selezione di formaggi, acqueviti, . Notevole l’interesse che l’area riveste anche sotto il profilo ambientale e paesaggistico, per la presenza della “Riserva naturale delle Torbiere del Sebino” e del vicino Lago d’Iseo con l’attrazione rappresentata da Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa. Il vasto comprensorio che ha per baricentro la Franciacorta - comprendente importanti città, quali Mantova, Cremona, Brescia, Bergamo e Verona - rappresenta, inoltre, un ricco ed interessante bacino d’utenza turistica, attuale e potenziale, per il nostro territorio. . . |
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I SUBACQUEI DI MAREVIVO E MONDO SOMMERSO INSIEME PER AUGURARE LUNGA VITA AL MARE |
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Roma - Venerdì 15 dicembre nella sede galleggiante di Marevivo sul Tevere si sono dati appuntamento gli amanti del mare per fare un bilancio dei tre anni di campagna “Reti da Ripescare”, per lanciare le future operazioni del 2007 e festeggiare i 500 numeri della rivista Mondo Sommerso. Reti a circuizione, sciabiche, reti da posta, ciancioli, tramagli da togliere dai fondali, questo l’obiettivo della campagna “Reti da ripescare” intrapresa da Marevivo nel 2003, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dal mondo della subacquea e della pesca, sulla presenza sempre più consistente di reti fantasma, soprattutto individuate in aree di particolare pregio ambientale come le Aree Marine Protette. In tre anni di campagna Marevivo ha organizzato una serie di operazioni di recupero, in particolar modo in Sicilia, e precisamente nei fondali di Salina, Milazzo, Lampione e Panarea, con interventi realizzati da squadre di volontari dell’Associazione, coadiuvati dai sommozzatori dei Carabinieri e dalla Guardia Costiera competente per territorio. Fondamentale l’apporto della società armatoriale Augustea che ha messo a disposizione degli operatori di Marevivo alcuni rimorchiatori, prezioso supporto logistico alle operazioni di recupero e dall’Agci Agrital. Principio ispiratore della campagna è la constatazione dei danni ambientali che le reti abbandonate sui fondali producono con il loro abbraccio mortale, sia soffocando ogni forma di vita bentonica, sia continuando a rappresentare un rischio di catture accidentali. I moderni materiali utilizzati per le reti, del resto, sono tali da non poter essere assorbiti dalla natura, rimanendo attivi nel tempo con tutto il loro potenziale di morte e distruzione. A tre anni dall’avvio della campagna, durante l’incontro di venerdi 15 dicembre, dedicato alle attività della Divisione subacquea di Marevivo, l’Associazione intende riflettere sull’esperienza fatta, presentando i risultati con la proiezione di un documentario che raccoglie i momenti più rilevanti degli interventi portati a termine. Le riprese più significative sono quelle effettuate a tre anni di distanza sulla Secca di Capo Salina, “prima e dopo la cura”: le immagini dimostrano infatti i segni di una tangibile e reale ripresa della vita in quelle rocce sommerse desertificate dalla rete fantasma. Marevivo intende proseguire su questa strada, preannunciando per il 2007 ulteriori interventi che vedranno protagonisti i fondali della Toscana, del Lazio ed ancora della Sicilia, e per tali iniziative rivolge con forza un appello a tutto il mondo della subacquea perché sia partner e protagonista nella difficile ma essenziale opera di tutela del nostro mare. Nella stessa occasione Mondo Sommerso, partner di Marevivo nella operazione “Reti da pescare”, stringe ancor più la collaborazione con Marevivo, festeggiando il suo numero 500. Da sempre attenta ai problemi del mare, dell’ambiente marino e del suo habitat, Mondo Sommerso si fa, insieme a Marevivo, strumento prezioso di conoscenza ed educazione ambientale. Quella educazione e quel rispetto che nascono appunto dalla informazione e dalla conoscenza. . |
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TORINO: APPROVATA LA LEGGE SULLA PESCA E SULLA GESTIONE DELLA FAUNA ACQUATICA |
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Dopo oltre vent’anni, la Regione Piemonte vara una nuova legge sulla pesca e sulla gestione della fauna e degli ambienti acquatici nel territorio regionale, che riforma la materia in chiave moderna, regolamentando in un unico quadro di riferimento l’attività di pesca dilettantistica e professionale, nonchè la valorizzazione e la tutela del patrimonio naturale delle acque. La nuova disciplina, che sostituisce la precedente legge regionale, datata 1981, è stata approvata il 19 dicembre 2006 dal Consiglio Regionale e introduce strumenti importanti per la tutela degli ambienti naturali dei corsi d’acqua e del laghi, in sinergia con il piano di tutela delle acque attualmente in discussione in Consiglio Regionale e con il disegno di legge di revisione della disciplina sulle aree protette regionali. Il nuovo impianto normativo, orientato a garantire la compatibilità ambientale delle attività di pesca, eleva il livello di attenzione per la salvaguardia degli ecosistemi acquatici regionali in un momento in cui gli stessi si dimostrano particolarmente fragili e numerose specie ittiche autoctone sono a rischio estinzione. In questo contesto si attivano azioni di coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini quali utenti degli ambienti acquatici, e in particolare delle Guardie Ecologiche Volontarie e delle associazioni piscatorie. I pescatori associati diventano così protagonisti in quanto fruitori responsabili, portatori di interessi per avere acque pulite, ricche di vita, in altre parole fruibili. Particolarmente innovativa è l’attenzione rivolta a promuovere la ricerca, la sperimentazione e l´acquisizione di nuove conoscenze territoriali nei settori dell´ecologia degli ecosistemi acquatici, dell´idrobiologia, della biologia e della gestione della fauna acquatica. E’ prevista un’attività di pianificazione quinquennale da parte della Regione in collaborazione con gli enti locali, con un doppio livello di programmazione, regionale e provinciale. Con l’approvazione del nuovo testo e del successivo regolamento – che stabilirà nei dettaglio le tecniche e gli strumenti di pesca consentiti - sarà più semplice ottenere la licenza per la pesca, sostituita dalla mera esibizione dei bollettini di versamento delle tasse e sovratasse normalmente dovute. Per la pesca professionale la norma prevede per la prima volta la possibilità di concedere, nel rispetto della normativa comunitaria in materia, aiuti ai pescatori professionisti, singoli e associati, nonchè di sviluppare attività di pescaturismo e di ittiturismo. I proventi derivanti dalle licenze di pesca e in generale dalle attività di gestione sono interamente vincolati e finalizzati a interventi di valorizzazione e gestione degli ambienti acquatici e raddoppiano gli attuali fondi destinati alle province. “L’approvazione di questo testo di legge - afferma l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco - riforma sin dalle fondamenta la disciplina ormai datata sulla pesca e diventa un importante punto di riferimento per la corretta fruibilità e la effettiva tutela degli ambienti acquatici sempre più a rischio. Con questa norma si introduce una nuova ottica nell’affrontare la gestione delle risorse idriche con l’introduzione di strumenti di tutela del patrimonio animale acquatico sia in termini quantitativi sia qualitativi, finalizzati alla salvaguardia della biodiversità. Altro elemento cardine della nuova legge è costituito dal pieno coinvolgimento delle diverse formazioni sociali e componenti interessate alla corretta gestione del patrimonio ittico a partire dai pescatori, con le loro forme associative e delle associazioni ambientaliste. La necessità di intervenire con decisione su questa materia e la correttezza delle soluzioni individuate da questa legge è confermata dalla condivisione del testo in Consiglio regionale da parte di tutte le componenti della maggioranza e dell’opposizione. ” . |
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ARRIVANO LE FESTE NATALIZIE: ATTENZIONE ALL’APPARATO DIGERENTE
STOMACO E INTESTINO MESSI A DURA PROVA SOPRATTUTTO IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO CONSIGLI PER PREVENIRE E SUGGERIMENTI DI AUTOMEDICAZIONE
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Le feste natalizie, si sa, sono sinonimo di tradizionali riunioni familiari all’insegna di lauti banchetti. Inutile armarsi di buoni propositi, quello che si avvicina è un periodo indubbiamente piacevole ma in cui rischiamo di rovinarci i giorni di festa con i classici disturbi che sono le sgradite conseguenze di grandi abbuffate ma anche di strascichi influenzali. Dispepsia (cattiva digestione), infezioni intestinali, stipsi, dissenteria in questo periodo dell’anno sono abbastanza comuni. Ad esempio se un’influenza ha complicanze batteriche che richiedono il ricorso ad antibiotici, proprio la loro assunzione può mettere a dura prova il nostro stomaco distruggendone la flora batterica. Lasciarsi andare ad eccessi di cibo e alcol durante il pranzo di Natale o il cenone di Capodanno può causare disturbi quali acidità, indigestioni, difficoltà digestive. E se poi trascorriamo le vacanze in luoghi esotici possiamo rischiare attacchi di dissenteria dovuta a ingestione di cibi o bevande contaminati da batteri, virus o tossine. Non si tratta di vere e proprie patologie, ma di disturbi e malesseri che presentano sintomi facilmente riconoscibili e che sono trattabili autonomamente senza bisogno di rivolgersi al medico. Nella maggior parte dei casi questi disturbi potrebbero essere evitati semplicemente con un comportamento più attento. Tuttavia quando si presentano, è bene ricordare che spesso sono risolvibili in poco tempo; è sufficiente poi avere a portata di mano alcuni medicinali di automedicazione (i cosiddetti farmaci da banco) il cui impiego consente di risolvere con tranquillità ed efficacia la situazione. Le regole d’oro che seguono ci aiutano ad orientarci nel mondo dei disturbi gastrointestinali e offrono delle preziose indicazioni anche nel caso del ricorso all’automedicazione. . |
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LA STRADA DEL VINO DEI COLLI TORTONESI VIVE IN UN BEL VOLUME FOTOGRAFICO: INCANTO E REALTÀ |
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Nelle pagine di questo prezioso volume la Strada del Vino dei Colli Tortonesi ha voluto racchiudere alcune delle immagini più significative ed eclatanti di un territorio capace di sorprendere il visitatore per la sua straordinaria bellezza, che nasce dall’armonia e dal perfetto equilibrio tra l’elemento naturale, preponderante ed incontaminato, e l’elemento umano, ancora radicato ai ritmi e ai valori della tradizione rurale. Un itinerario fotografico fatto di immagini che introducono il lettore agli aspetti più suggestivi e caratterizzanti dei Colli Tortonesi. Una scelta preziosa tra gli oltre 1. 500 “scatti” della ricca fototeca disponibile su Cd, primo nucleo di una documentazione visiva del territorio. Un percorso immaginale al confine tra incanto e realtà alla scoperta di paesaggi pieni di fascino, per lo sguardo nonché per l’animo, dove fitti e verdi boschi si alternano a distese di vigneti e in cui è possibile imbattersi in pievi, splendide nella loro elegante semplicità e castelli che, nella loro imponenza, permangono come simbolo di un passato nobile e glorioso. Nel libro fotografico il Tortonese viene presentato nella sua interezza, non solo la bellezza della sua natura, ma anche i pregiati Vini Doc, che di questa terra feconda sono l’emblema, la celebre enogastronomia, basata su piatti semplici ma di qualità e i Prodotti Tipici famosi ben al di là dei confini locali. Tra i personaggi famosi che di questo territorio fecero la loro terra d’ispirazione, spicca il pittore Pellizza da Volpedo, le cui opere sono divenute capolavori celebri in tutto il mondo. Il paesaggio tortonese rivive attraverso gli occhi e la poesia degli artisti nella sua dimensione più vera e più lirica. Il prezioso volume potrà essere ritirato presso le edicole, gli uffici pubblici e i centri di informazione turistica. . |
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LO CHAMPIGNON NELLA RISTORAZIONE: IL PARERE DELLO CHEF ROBERTO ABBADATI
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“Figlio di semplici operai, lo champignon, rispetto ai suoi simili delle classi più agiate, per esempio il ‘borghese’ porcino o ‘l’aristocratico’ ovulo, conquista la sua fetta di mercato nel mondo della gastronomia fondamentalmente per due motivi, quello economico e quello logistico e di versatilità d’impego – spiega Roberto Abbadati, nuova giovane stella della ristorazione italiana. - Infatti, essendo un fungo coltivato in serra e non raccolto allo stato selvatico, risulta non solo ad un prezzo decisamente accessibile per il pubblico ma anche con una pratica continuità annuale”. Il valore nazionale della produzione di funghi coltivati (detti Prataioli o Champignon), di €160. 000. 000,00, colloca inoltre l’Italia al 4° posto in Europa, con una produzione annua totale di 90. 000,00 tonnellate di Prataioli, o Champignon, come si dice alla francese. Valori che potrebbero decollare decisamente se solo gli italiani sapessero “quant’è buono lo Champignon con…”. E anche da solo! Invece nel nostro Paese il fungo coltivato ha delle medie di consumo nettamente inferiori rispetto agli altri Paesi della Comunità Europea. Se in Francia il consumo medio è di 4,5 Kg per persona, in Germania 3,1 Kg per persona, in Italia si raggiunge appena la quota del 2,4 Kg per persona. Un vero spreco di occasioni per mangiare bene e sano spendendo poco. Infatti, i funghi coltivati, oltre ad essere sicuri e a buon mercato (si trovano tutto l’anno al supermercato), sono sfiziosi, nutrienti e magri. Consigliati quindi anche a chi ha il cruccio di qualche chilo di troppo. Il 70% dei funghi coltivati nel nostro Paese è destinato al mercato del fresco. Il rimanente va alla trasformazione sottolio, in salamoia, prevalentemente per il mercato di ristoranti e pizzerie. I prezzi di vendita all’ingrosso sono circa € 2,00/Kg per il Prataiolo fresco e 0,90 / 1,00€ al Kg. Per il prodotto da trasformazione (sottolio). Veneto e Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna sono le grandi aree che detengono la leadership della produzione fungicola nel nostro Paese, seguiti da Toscana ed Emilia Romagna. Secondo Aif, Associazione Italiana Fungicoltori(www. Fun. Go. It), che riunisce il 90% del mercato di riferimento, la regione guida è il Veneto, soprattutto la provincia di Treviso, con oltre il 50% della produzione nazionale. Già molto severi nell’utilizzo di principi attivi e antiparassitari, i fungicoltori italiani che hanno creato il marchio europeo di qualità Champignon d’Europa, nel 2007 adotteranno anche la certificazione Euregape in osservanza dei regolamenti comunitari e delle richieste della Grande Distribuzione, al fine di garantire sempre più i consumatori in ogni aspetto produttivo. Grazie all’azione di educazione ad un’alimentazione più corretta sostenuta dalle aziende italiane e da Aif ora anche gli italiani cominciano ad apprezzare questi prodotti con valori nutritivi ed economici sicuramente interessanti. “La consistenza soda ma succulenta – continua infatti Abbadati – rende lo Champignon molto appetitoso crudo in insalata. In più, grazie la fatto che è delicato e privo del tipico sapore di ‘bosco’ dei funghi, enfatizza la versatilità del suo impiego, rendendolo abbinabile a quasi tutti i cibi delle più diverse consistenze e gusti”. Qualche ricetta? “Crema di champignon al dragoncello: Champignon trifolati (tagliati semplicemente a metà) al timo accompagnati da polenta mantecata, pasta risotto; Champignon in insalata con mirtilli, menta e pepe rosa, oppure…beh, divertitevi un po’ voi ad inventare menu gustosi: con gli Champignon è davvero facile!”. Roberto Abbadati, profilo Nato a Brescia, a soli 27 anni lo chef insegna in diverse prestigiose strutture tra cui Q. B. , la scuola milanese di Claudio Sadler. Nel 2006, per il secondo anno consecutivo, gli è stato affidato uno spazio di cucina creativa nel Arezzowave Festival. In collaborazione con il critico Andrea Minoni, nel 2005 Abbadati crea Qcinema, una rassegna cinematografica sul rapporto tra cinema e cucina creativa giunta attualmente alla terza edizione. Nel 2004 pubblica Taste - Free Your Fantasy, il suo primo libro di ricette, in cui ogni ricetta proposta trae ispirazione da un’opera d’arte. Attualmente, Abbadati lavora come free-lance per eventi e cene private, scrive per riviste di settore ed è consulente di importanti ristoranti ed aziende come Origami a Milano e Kalha Design, nota impresa tedesca di porcellane. Durante gli anni della formazione ha rappresentato l’Italia al Taste of Canada, competizione mondiale quadriennale per gli istituti alberghieri. Dopo aver frequentato lo S. T. A. L, Università di scienze e tecnologie alimentari di Milano, ha maturato la propria professionalità in realtà italiane ed estere come l’Hotel Villa Fetrinelli, il ristorante Carpaccio e l’Elisées du Vernet a Parigi, Il laboratorio del Galileo, il Sesto Senso e Anzu a Washington D. C. E l’ Armani Cafè di Monaco di Baviera. |
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NASCONO "I COLORI PER VIVERE MEGLIO": UNA NUOVA GAMMA DI PRODOTTI THAT´S AMORE FINDUS
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Avere uno stile di vita moderno significa scoprire ogni giorno un modo per mangiare in maniera sana ed equilibrata, senza mai rinunciare al gusto. Una scelta d´alimentazione che ci fa sentire leggeri, vitali e anche più belli. Insieme alla frutta, è risaputo, la verdura è un alimento indispensabile per una vita sana, ma forse non tutti sanno che fa bene anche perché è colorata! Arancione, rosso, viola, verde, bianco: è provato che i colori delle verdure sono legati a preziosi composti che contribuiscono a proteggere il nostro organismo per un benessere quotidiano. Ad esempio le verdure di colore rosso sono ricche di antiossidanti che aiutano a proteggere la nostra pelle, le gialle sono importanti per la protezione della vista, quelle bianche aiutano le difese dell´organismo prevenendo l´invecchiamento cellulare, quelle viola contribuiscono a proteggere il sistema circolatorio; le verdure verdi, infine, contribuiscono a regolare la trasmissione degli impulsi nervosi. Mangiando ogni giorno verdure di tutti e cinque i colori, si rifornisce il corpo di preziosi alleati del nostro benessere per una protezione più completa. That´s Amore Findus ha studiato una nuova linea di prodotti a base di verdure appositamente selezionate in base ai loro colori: - cinque delicati passati; uno per ognuno dei cinque colori; - un gustoso contorno e un minestrone che uniscono tutti e i cinque colori, per offrirti piatti ricchi di sapore e di colore. Con That´s Amore Findus tutti i benefici dei colori delle verdure arrivano sulla tua tavola, in piatti leggeri, originali e sorprendentemente gustosi. Un piacere che parte dagli occhi, delizia il palato e contribuisce al tuo benessere. La Cremosa Arancio di Zucca e Carote That´s Amore Findus Allegria e benessere nel tuo piatto! L´arancione brillante, solare ed intenso da oggi in un gustoso e soffice passato preparato con carote e zucca, arricchito con delicati cubetti di carote e gradevolmente profumato al rosmarino. Tutta la naturalità e la bontà di un piatto fatto con il 100% di verdure con gusto. Da That´s Amore Findus, un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La cremosa Arancio viene offerta in una confezione da 600 grammi, e prepararla è semplicissimo: basta metterla in pentola per circa 8 minuti ed è pronta! Disponibile nei migliori supermercati, ipermercati e negli alimentari con banco freezer al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Le verdure di colore Arancio sono ricche di antiossidanti che aiutano le cellule a difendersi dai danni dell´invecchiamento e sono importanti per la protezione della vista e della pelle. La Cremosa Bianca di Finocchio, Rapa Bianca e Cavolfiore, con fiori di Broccoli That´s Amore Findus Da oggi il bianco evoca vitalità e piacere! Finocchio, rapa bianca e cavolfiore con fiori di broccoli si uniscono nella nuova cremosa bianca, un soffice passato dal sapore sorprendentemente fresco e leggero. Tutta la bontà e la leggerezza di un passato fatto con il 100% di verdure con gusto. Da That´s Amore Findus, un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La cremosa Bianca viene offerta in una confezione da 600 grammi, e prepararla è semplicissimo: basta metterla in pentola per circa 8 minuti ed è pronta! Disponibile nei migliori supermercati, ipermercati e negli alimentari con banco freezer al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Le verdure di colore Bianco sono ricche di antiossidanti che aiutano le difese dell´organismo e favoriscono la protezione delle cellule dai danni dell´invecchiamento. La Cremosa Verde di Zucchine e Zucca That´s Amore Findus Tutto il piacere delle verdure in una cremosa straordinariamente gustosa! Un soffice passato di zucchine con delicati dadini di zucca, per offrirti una ricetta naturale, leggera e ricca di gusto. Tutta la naturalità e la leggerezza di un piatto fatto con il 100% di verdure con gusto. Da That´s Amore Findus, un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La cremosa verde di zucchine e zucca viene offerta in una confezione da 600 grammi, e prepararla è semplicissimo: basta metterla in pentola per circa 8 minuti ed è pronta! Disponibile nei migliori supermercati, ipermercati e negli alimentari con banco freezer al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Le verdure di colore Verde sono ricche di antiossidanti che aiutano le cellule a difendersi dai danni dell´invecchiamento e contribuiscono a regolare la trasmissione degli impulsi nervosi. La Cremosa Rossa Gaspachita di Pomodoro, Peperoni e Cetrioli That´s Amore Findus That´s Amore Findus reinterpreta il gazpacho secondo la tradizione culinaria italiana. La nuova cremosa rossa, Gaspachita di Pomodori, Peperoni e Cetrioli è una ricetta ricca di bontà e di vitalità, dal sapore sorprendentemente fresco. Da consumare tutto l´anno, sia calda che fredda! Tutta la naturalità, la leggerezza e la bontà di un piatto fatto con il 100% di verdure con gusto. Da That´s Amore Findus, un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La cremosa rossa viene offerta in una confezione da 600 grammi, e prepararla è semplicissimo: basta metterla in pentola per circa 8 minuti ed è pronta! Disponibile al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Le verdure di colore Rosso sono ricche di antiossidanti che aiutano le cellule a difendersi dai danni dell´invecchiamento, a potenziare le difese del nostro organismo e a proteggere la nostra pelle. La Cremosa Viola di Radicchio con Erba Cipollina That´s Amore Findus Una gioia per i sensi e anche per il tuo organismo! Scopri la delicatezza di una nuova cremosa straordinariamente gustosa. Un soffice passato di radicchio arricchito di pezzettini di erba cipollina, per offrirti un sapore sorprendentemente delicato. Tutta la naturalità e il benessere di un piatto fatto con il 100% di verdure con gusto. Da That´s Amore Findus un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La cremosa viola viene offerta in una confezione da 600 grammi, e prepararla è semplicissimo: basta metterla in pentola per circa 8 minuti ed è pronta! Disponibile al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Le verdure di colore Viola sono ricche di antiossidanti che aiutano le cellule a difendersi dai danni dell´invecchiamento e contribuiscono a proteggere il sistema circolatorio. La Grigliata Di Verdure 5 Colori That´s Amore Findus Tutto il gusto delle migliori verdure grigliate: 5 differenti varietà per offrirti il benessere dei 5 colori in un piatto straordinariamente ricco di sapore. Tutta la freschezza dei peperoni gialli e rossi, delle melanzane, delle zucchine e dei finocchi. Un nuovo contorno di verdure, grigliate e tagliate a listarelle, appositamente pensato da That´s Amore Findus per offrirti un piacere che parte dagli occhi, delizia il palato e contribuisce al tuo benessere. Da That´s Amore Findus un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. La Grigliata di Verdure 5 Colori viene offerta in una confezione da 450 grammi e prepararla è semplicissimo: basta porla in forno per circa 20 minuti, e condire con un filo d´olio. Disponibile nei migliori supermercati, ipermercati e negli alimentari con banco freezer al prezzo lancio di €2,99. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Mangiando verdure di tutti e 5 i colori dai al corpo gli antiossidanti che aiutano a combattere l´invecchiamento cellulare, favoriscono il tuo benessere e ti danno una protezione più completa. Il Minestrone 5 Colori Saporito al Basilico That´s Amore Findus I colori mettono di buon umore, soprattutto se li abbini a tavola! Da oggi, That´s Amore Findus ti offre tutto il benessere dei 5 colori uniti in piatto ricco di sapore e di colore. Pomodori, carote, cipolla rossa, fagioli, piselli, sedano, zucchine, spinaci, verza. Tutta la bontà delle migliori verdure con la freschezza del basilico in una ricetta appositamente pensata da That´s Amore Findus per offrirti un piacere che parte dagli occhi, delizia il palato e contribuisce al tuo benessere. Da That´s Amore Findus un´altra soluzione per sentirsi vitali e leggeri. Il Minestrone 5 Colori Saporito al basilico ti viene offerto in una confezione da 600 grammi da preparare in pentola in circa 15 minuti. Disponibile nei migliori supermercati, ipermercati e negli alimentari con banco freezer al prezzo di €3,19. Il bello dei colori è che sono anche buoni. Mangiando verdure di tutti e 5 i colori dai al corpo gli antiossidanti che aiutano a combattere l´invecchiamento cellulare, favoriscono il tuo benessere e ti danno una protezione più completa. . |
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UNA NOVITÀ PER LE FESTE: TORRONFETTE, IL TORRONE GIÀ TAGLIATO E FETTE SOTTILI, FATTO APPOSTA PER ESSERE CONSUMATO IN OGNI MOMENTO.
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Il Torronfette è Torrone friabile artigianale con Nocciole Piemonte ancora scelte a mano e prodotto secondo un’antica ricetta che risale al lontano 1883. Il torrone è privo di gelatina alimentare, prodotto ancora con albume d’uovo. Viene cotto in caldaie a vapore per circa sette ore, modellato e tagliato manualmente in strisce sottilissime in modo da esaltarne la friabilità e da facilitarne la consumazione. Viene poi lasciato raffreddare e riposare su tavoli di marmo fino al giorno successivo. Prodotto da Barbero Davide srl e-mail:info@barberodavide. It www. Barberodavide. It . |
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A OFFIDA SARANNO PRESENTATE LE RICETTE CULINARIE MARCHIGIANE |
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Al Teatro Serpente Aureo di Offida, giovedi` 20 dicembre prossimo, verra` presentato ´Marche le scuole del gusto´, volume con 21 ricette culinarie proposte dai giovani allievi degli Istituti alberghieri marchigiani. Attraverso la descrizione delle ricette, i giovani cuochi sono stati in grado di abbinare gastronomia e cultura. Infatti, nei piatti, hanno voluto fotografare l´identita` marchigiana, valorizzando i sapori della tradizione con nuove e fantasiose fragranze. Un mix saporito delle eccellenze e delle differenze dei territori, ideando pietanze che diventano vere rarita`, dosando con sapienza grassi e spezie, profumi del mare e gemme dell´entroterra, come il tartufo. L´obiettivo della pubblicazione e` quello di far conoscere il nostro patrimonio gastronomico fatto di semplicita`, ma gustosissimo anche per i palati piu` esigenti. Alla presentazione del libro, tra gli altri, sara` presente il vice presidente della giunta regionale, Luciano Agostini . |
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BERGER INCONTRA I VITIVINICOLTORI: AL LAVORO PER UNA COMUNE STRATEGIA DI IMMAGINE |
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Bolzano, - L´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger ha incontrato martedì 19 i vertici delle più rappresentative associazioni di vitivinicoltori altoatesini per discutere delle strategie future del settore. Unità d´intenti in merito alla necessità di elaborare una comune strategia di immagine per tutto l´Alto Adige. Nella primavera dello scorso anno l´assessore Berger aveva dato vita ad un gruppo di lavoro con il preciso compito di di verificare le opportunità di sviluppo del settore vitivinicolo in Provincia di Bolzano. Alla luce di quanto emerso dal rapporto, in merito a punti di forza e di debolezza del settore in Alto Adige, si è deciso di organizzare l´incontro odierno per tastare il polso della situazione ed elaborare nuovi e più efficienti percorsi di sviluppo. "La situazione locale - commenta Berger - non è certamente negativa, tutt´altro, ma riscontriamo la necessità di migliorarci ulteriormente non solo per mantenere la posizione raggiunta all´interno di un mercato sempre più agguerrito, ma anche per migliorarla. Tutti gli studi che abbiamo effettuato giungono ad una conclusione: l´economia vitivinicola altoatesina è caratterizzata da una propensione alla collaborazione troppo bassa. Occorre trovare un modo per presentarsi in maniera maggiormente unitaria verso l´esterno". Da questo punto di vista, i vertici delle associazioni vitivinicole locali hanno dimostrato unità d´intenti nel voler elaborare una strategia comune allo scopo di rafforzare l´immagine dell´Alto Adige come "terra del vino". "Non si tratta di lavorare sulla vendita o sul marketing - precisa Berger - ma semplicemente di comunicare meglio le potenzialità e i punti di forza del nostro settore vitivinicolo. L´interesse verso una proposta del genere è sicuramente superiore rispetto alle divisioni ancora presenti tra le associazioni di riferimento a livello locale. C´è la consapevolezza che solo in questo modo si potranno raggiungere i due obiettivi più importanti: un guadagno di immagine per i vini altoatesini ed un maggiore valore aggiunto". L´organizzazione del progetto sarà a carico della Provincia, mentre la gestione sarà affidata ad un esperto del settore. . |
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