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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2007
LATTE: IL PREZZO EUROPEO ORMAI ALLINEATO AL MERCATO MONDIALE, AFFERMA CONFAGRICOLTURA. SOSPESI I SOSTEGNI ALL’EXPORT  
 
In seguito al forte aumento della domanda mondiale di latte e di prodotti lattiero caseari, la Commissione Europea ha deciso di azzerare i sostegni alle esportazioni di latte, burro, formaggi ed altri prodotti derivati dal latte. Anche se i sostegni all’export potranno essere reintrodotti in base all’andamento dei mercati, questo vuol dire, comunica Confagricoltura, che il prezzo europeo del latte è ormai allineato a quello mondiale e che le “montagne di burro” sono solo un ricordo. Anzi, per la prima volta, dopo molti anni, l’Europa è capace di influenzare il prezzo del latte sul mercato mondiale. “È la dimostrazione - sottolinea Confagricoltura - che il sistema di gestione della produzione di latte non ostacola la competitività a livello internazionale e consente di occupare nuovi mercati senza costi per i contribuenti”. La notizia ha anche un impatto sul bilancio dell’Unione Europea dal momento che consente di risparmiare l’intero importo stanziato per il sostegno alle esportazioni dei prodotti lattiero caseari. Una misura che l’Unione Europea si era, peraltro, già impegnata ad eliminare in sede Wto. “La crescita della domanda aggregata - conclude Confagricoltura - conferma che le aziende che producono latte (in Italia oltre 45. 000), vanno sostenute mantenendo in vigore l’attuale regime delle quote. Soprattutto in un momento in cui le voci relative alla modifica del sistema stanno, paradossalmente, mettendo in difficoltà molti produttori che, per acquistare diritti a produrre, hanno investito un ammontare superiore a 600 milioni di Euro negli ultimi tre anni”. .  
   
   
“UNA PROPOSTA PER IL RINNOVAMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE“  
 
 La Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva ha organizzato 14 giugno 2007 a Roma la conferenza Nazionale “Una proposta per il rinnovamento della sanità pubblica veterinaria e della sicurezza alimentare“ che ha visto la partecipazione del Ministro della Salute Livia Turco. In Italia i controlli sanitari sui prodotti alimentari di origine animale sono realizzati da 7000 veterinari, a cui si aggiungono i funzionari delle Asl e quelli degli altri organismi di controllo (Dipartimenti e Servizi specialistici del Ministero, delle Regioni, delle Asl e degli Izs, Arpa, Nas, Noe, Cfs, Capitanerie di Porto…). Nonostante la presenza di tanti soggetti, i cittadini conoscono poco questo modo di operare perché si tratta di un lavoro di prevenzione poco visibile, che assume un ruolo determinante nella gestione delle situazione di crisi, come la Bse, l’Afta epizootica, o l’Influenza aviaria. L’attività di prevenzione è comunque affiancata da un lavoro di autocontrollo all’interno delle aziende (1 miliardo di analisi l’anno), realizzato per assicurare igiene e qualità ai prodotti. Ci sono poi oltre 720 mila visite ispettive presso le aziende alimentari e le attività permanenti di verifica da parte di veterinari, Istituti Zooprofilattici, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Nas, Ispettorato Centrale Repressione Frodi e dogane. Nonostante questo dispiegamento di forze si incontrano difficoltà nella tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni animali e si registrano difficoltà nei confronti delle “zoomafie” che gestiscono doping e commercio clandestino di animali e farmaci (questo tema è molto importante perché i medici e i veterinari dichiarano apertamente la loro impotenza e ritengono necessario lavorare insieme alle forze di polizia per svolgere i controlli sul territorio). Il risultato complessivo è una certa sfiducia da parte dei consumatori che lamentano confusione, poco coordinamento e scarsa capacità nella comunicazione del rischio. Il governo Berlusconi nel 2004 ha costituito il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (Cnsa) con il compito di diventare l’interfaccia dell’Efsa. I risultati sono stati però molto scarsi. Secondo Aldo Grasselli presidente della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, è un’esigenza inderogabile fare funzionare veramente il Cnsa, oppure di costituire in Italia un’Agenzia per la sicurezza alimentare come quelle presenti negli altri paesi dell’Ue (Fsa, Afssa, Fda …). Compito principale della struttura dovrà essere quello di fornire documenti relativi alla valutazione del rischio, basati su evidenze scientifiche, autorevoli e indipendenti. La soluzione ideale per ottimizzare i controlli alimentari italiani e renderli più efficaci, consiste nel creare una sorta di triangolazione dove il Ministero stabilisce quali sono le priorità e le direttrici su cui muoversi. Su questa base le strutture presenti sul territorio (Asl, Izs, Arpa, Nas, Noe…) agiscono in modo coordinato effettuando le verifiche e le ispezioni tenendo conto delle valutazioni dei rischi elaborate dal Cnsa. Il Ministro della Salute Livia Turco – intervenuto al convegno – ha dichiarato l’attuale livello di organizzazione dei controlli alimentari soddisfacente, e di ritenere comunque necessarie nuove iniziative per garantire un migliore funzionamento. Occorre inoltre puntare sulla prevenzione che, secondo una valutazione della Commissione Igiene e Sanità del Senato, in alcune Regioni non raggiunge il 3% della spesa sanitaria. Secondo il Ministro per aumentare la credibilità del sistema bisogna mantenere un livello di sorveglianza costante, appropriato e vicino ai bisogni dei cittadini, garantendo trasparenza e una comunicazione del rischio autorevole ma comprensibile. Per fare ciò è indispensabile mettere a punto un sistema informativo e di comunicazione e spiegare ai cittadini cosa viene fatto ogni giorno per la loro sicurezza. Per quanto riguarda l’Agenzia per la sicurezza alimentare, il Governo e le Regioni hanno individuato nel Cnsa l’organismo da riorganizzare per assolvere la funzione della valutazione del rischio. Un punto importante della politica del Governo riguarda il maggior coinvolgimento delle associazioni di consumatori per creare “gruppi di consenso” su progetti comuni come “Guadagnare salute” nel tentativo di modificare i modelli di consumo e favorire uno sviluppo maggiormente sostenibile. Durante il convegno Silvio Barbero segretario nazionale di Slow Food ha annunciato l’avvio di un accordo tra Slow Food, la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e il Ministero della Salute per realizzare il “Progetto per la difesa delle filiere fragili”. Si tratta di sostenere i prodotti italiani locali tipici che rischiano di scomparire, iniziando dai circa 200 raccolti nei Presidi Slow Food. La stragrande maggioranza di queste produzioni ha problemi legati all’applicazione delle norme igienico-sanitarie ritenute troppo complesse. L’obiettivo è garantire la sicurezza igienica, anche in queste piccole realtà, accompagnando i piccoli imprenditori nell’applicazione degli obblighi della legge europea, nel rispetto delle effettive necessità produttive e trovando soluzioni condivise. .  
   
   
APPROVATO PIANO DA 6 MILIONI DI EURO PER LA PESCA GLI INTERVENTI RIGUARDERANNO IL PERIODO 2007-2010 AL VIA AZIONI PER L’AMMODERNAMENTO DEGLI IMPIANTI, LA DIVERSIFICAZIONE, LA QUALITÀ DEI PRODOTTI  
 
6 milioni di euro in quattro anni. E´ questo il budget previsto dal programma quadriennale per la pesca professionale e l´acquacoltura approvato nell´ultima seduta della giunta regionale toscana. Il programma prevede, tra il 2007 e il 2010, un pacchetto di interventi ad ampio raggio volti a favorire progetti di ristrutturazione o di ammodernamento degli impianti di acquacoltura e delle infrastrutture di servizio alla pesca ed all´acquacoltura, iniziative di diversificazione delle produzione (attraverso forme come la pesca-turismo) e di qualificazione dei prodotti, di formazione professionale e di ricerca finalizzata alla gestione delle risorse ittiche. Obiettivo: da una parte quello di favorire le condizioni di rilancio del settore della pesca marittima (650 oggi le imbarcazioni della flotta toscana, per 1. 200 addetti) che registra da tempo forti segnali di crisi, e dall´altro ampliare gli spazi di crescita dell´acquacoltura (47 gli impianti attualmente operanti), che viceversa nelgi ultimi anni ha saputo conquistarsi fette sempre più consistenti di mercato. ´Innovazione è la parola chiave di questo programma – è il commento dell´assessore regionale a agricoltura, caccia e pesca Susanna Cenni - Innovazione tecnologica per rispondere alle esigenze di ammodernamento degli impianti e dei servizi, innovazione nei processi produttivi, perché anche qui vogliamo creare le condizioni per una completa tracciabilità nel prodotto, innovazione nei rapporti col mercato, prerchè occorre rafforzare il sostegno promozionale alla nostra offerta´. ´Inoltre – aggiunge - il programma mira a far sì che questo comparto possa aprire anche nuove opportunità, per esempio incentivando quelle forme di turismo capaci di valorizzare la cultura della pesca attraverso servizi di ospitalità. Il tutto in un quadro complessivo di attenzione e di rispetto per i delicati equilibri di tutti i nostri ambienti acquatici´. ´Siamo convinti – aggiunge ancora - che queste azioni coordinate possano dare una notevole spinta propulsiva a tutto un comparto che, lo ha stabilito di recente la Corte costituzionale, è di piena competenza della Regione´. Ma vediamo in dettaglio alcune delle azioni previste dal programma che conterà ogni anno su circa 1 milione e mezzo di euro di risorse e che sarà coordinato dalla regione ma gesttito dalle Province. Ammodernamento degli impianti Il programma prevede azioni di sostegno alla realizzazione di nuovi impianti di acquacoltura e al potenziamento di quelli esistenti al fine di far fronte alla concorrenza degli altri mercati Diversificazione delle attività di pesca Per consentire all´imprenitore ittico di integrare il reddito derivante dalle attività di pesca viene incentivato lo sviluppo di pescaturismo (cioè l´imbarco di persone su navi da pesca a scopo turistico) e dell´ittiturismo (lo svolgimento di attività di ospitalità, ricreative, didattiche da parte dell´imprenditore anche attraverso l´uso della propria abitazione e delle strutture adibite alla pesca). Potenziamento dei porti di pesca Un recente studio condotto in Toscana ha evidenziato che le aree portuali pescherecce in molti casi non rispondono perfettamente alle molteplici esigenze della pesca. Il programma incentiva azioni finalizzate all´ammodernamento ed al potenziamento delle infrastrutture presenti in quelle aree. Trasparenza dei prodotti Al fine di dare certezze al consumatore in merito alla tipicità e alla freschezza del prodotto il programma sostiene iniziative per la tracciabilità del prodotto con cui si forniscono informazioni oltre che sulla provenienza anche sui processi che hanno riguardato il trattamento del pesce dal momento del prelievo alla sua commercializzazione. Qualità di tutta la filiera Il programma sostiene iniziative per migliorare la qualità del prodotto sia di pesca che di allevamento, il controllo igenico e sanitario e l´ottimizzazione delle metodiche di conservazione. A questo fine vengono promossi anche corsi di formazione professionale per gli addetti del settore. Promozione Lo sviluppo di attività promozionali è necessario per favorire il riconoscimento e la valorizzazione delle nostre produzioni ittiche sui mercati nazionali ed esteri sempre più competitivi. Per questo saranno destinate risorse per azioni di promozione come la partecipazione a manifestazioni fieristiche e la predisposizione di materiale promozionale. Il distretto Il programma propone anche alcuni aspetti attuativi della recente legge regionale sulla pesca. Elemento qualificante è il distretto di pesca la cui istituzione avrà luogo nel periodo di attuazione del programma. I numeri del settore in Toscana Pesca marittima Sono circa 650 imbarcazioni (il 4,5% del totale nazionale) per un totale di circa 5. 500 tonnellate di stazza, capaci di raggiungere un volume di catture di circa 8. 500 tonnellate annue. Attualmente sono circa 1. 200 le persone occupate in quest´ambito (in pratica due a imbarcazione) e poco più di 43 milioni di euro il ricavo annuo della produzione regionale. Esaminando le singole specie le catture più importanti riguardano il pesce azzurro e precisamente le sarde (quasi il 30% del totale) e le acciughe (12,2%) mentre tra i molluschi in prima fila ci sono polpi e le seppie. Acquacoltura gli allevamenti presenti in Toscana sono 47 per una produzione annua di circa 3. 400 tonnellate (5% della produzione nazionale) e per un valore di circa 21 milioni di euro. .  
   
   
ACCORDO DI TRANSAZIONE TRA PARMALAT E BANCA MONTE PARMA  
 
Parmalat S. P. A. E Banca Monte Parma S. P. A. Comunicano che il 18 giugno è stata definita in via transattiva la controversia in merito alle azioni revocatorie promosse nei confronti di Banca Monte Parma S. P. A. Banca Monte Parma S. P. A. Si è impegnata a versare a favore di Parmalat S. P. A. La somma di € 35 milioni a fronte delle suddette azioni revocatorie e si è altresì impegnata a rinunciare al diritto di insinuarsi al passivo della procedura Parmalat per la somma restituita in via transattiva. Con la transazione in questione Parmalat S. P. A. E Banca Monte Parma S. P. A. Hanno definito ogni vertenza con riferimento alle azioni revocatorie di cui sopra. Parmalat e Banca Monte Parma S. P. A esprimono soddisfazione per l’accordo raggiunto che permette di creare le premesse per lo sviluppo di relazioni su nuove basi. .  
   
   
ACCORDO DI TRANSAZIONE TRA PARMALAT E ING BANK  
 
Parmalat S. P. A. Comunica che 18 giugno è stata definita in via transattiva la controversia in merito all’azione revocatoria promossa da Parmalat nei confronti di Ing Bank. Ing Bank si è impegnata a versare a favore di Parmalat S. P. A. La somma di € 8 milioni a fronte della suddetta azione revocatoria e si è altresì impegnata a rinunciare al diritto di insinuarsi nel passivo della procedura Parmalat per la somma restituita in via transattiva. Con la transazione, Parmalat S. P. A. E Ing Bank hanno definito ogni vertenza con riferimento all’azione revocatoria di cui sopra. Parmalat esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto che permette di creare le premesse per lo sviluppo di relazioni su nuove basi. .  
   
   
CONCLUSO L´INCONTRO A ROMA SULLA RICONVERSIONE DELLO ZUCCHERIFICIO DI FERMO - PETRINI: ´LE MARCHE RAPPRESENTANO LA REGIONE APRIPISTA NELLA PARTITA NAZIONALE DELLE RICONVERSIONI´  
 
Si e` svolto il 14 giugno a Roma presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali un incontro relativo al progetto di riconversione dello stabilimento saccarifero di Fermo. ´Le Marche rappresentano la regione apripista nella partita nazionale che riguarda la riconversione dei 13 siti industriali che, dopo la riforma dell´Ocm zucchero, hanno sospeso la produzione´ commenta soddisfatto l´Assessore regionale all´Agricoltura Paolo Petrini. ´Di fondamentale importanza ´ continua l´Assessore - e` stata sicuramente l´intesa raggiunta lunedi` scorso nella sede della Regione Marche. Si tratta di una tappa strategica per giungere in tempi brevi alla sottoscrizione dell´accordo di riconversione del settore bieticolo-saccarifero marchigiano´. ´Un accordo fondamentale´ secondo Petrini ´che permette, tramite le produzioni agro-energetiche, di dare alternative concrete a tutta la filiera agricola del territorio fermano precedentemente interessato dalla produzione di barbabietola´. All´incontro hanno partecipato oltre a rappresentanti del Ministero, l´assessore Paolo Petrini, esponenti politici della Provincia di Ascoli Piceno, del Comune di Fermo nonche` i rappresentanti dei sindacati dei lavatori, delle organizzazioni di categoria e la Sadam. Piena soddisfazione e` stata espressa dagli agricoltori per i risultati sinora raggiunti. Fiducia e` stata anche espressa per la rapida chiusura della partita ´riconversione´ entro il mese di luglio, per cui sono stati presi precisi impegni da parte di tutti. Chiusura che dovra` avvenire attraverso la sottoscrizione di uno specifico accordo di programma tra enti locali, Sadam e sindacati dei lavoratori. I sindacati hanno ribadito l´impegno assunto dalla proprieta` nei confronti dei lavoratori dello zuccherificio. Spettera` al Comune di Fermo il compito di individuare il sito che dovra` ospitare la nuova centrale di combustione di semi di girasole. La centrale occupera` 22 persone e prevedera`, oltre l´impianto per la produzione di energia, un impianto di estrazione da olio di semi di girasole ed un impianto biogas per il riutilizzo del materiale di scarto prodotto. Il progetto, si ricorda, impegnera` la Sadam per un investimento totale di 50 milioni di euro e permettera` agli agricoltori non solo di fruire degli strumenti messi a punto dalla riforma dell´Ocm zucchero, ma terra` conto anche di un premio sui prezzi riconosciuti dagli agricoltori che rendera` la coltivazione del girasole assolutamente conveniente. .  
   
   
BECCALOSSI A AGRICOLTORI CREMONA: FACCIAMO SISTEMA  
 
"Regione Lombardia è al fianco dei suoi agricoltori per valorizzare le realtà eccellenti del territorio e per uno sviluppo concreto e sostenibile". E´ questo è il messaggio che Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, ha mandato alla Libera Associazione Agricoltori di Cremona riunita il 15 giugno nella sua assemblea ordinaria dei soci. "Pur non potendo intervenire a causa di un inderogabile impegno istituzionale - si legge nella nota - desidero esprimere al Presidente Mario Maestroni un particolare apprezzamento non solo per la sua attività svolta con impegno e sempre propositiva, ma anche per il coraggio e la lungimiranza dimostrati investendo nell´impianto di biogas che si andrà ad inaugurare oggi". "Una testimonianza - aggiunge Viviana Beccalossi - di come l´interazione concreta tra Pubblica Amministrazione e l´imprenditorialità agricola possa offrire al ´Sistema Lombardia´ reali opportunità di crescita attraverso l´ottimizzazione delle risorse e dei processi". "Il grande successo ottenuto nelle scorse settimane con l´accordo sul prezzo del latte - conclude Viviana Beccalossi - ci dimostra quanto sia necessario ´fare sistema´ e credere nella condivisione delle problematiche da affrontare. Un fronte coeso ed aperto al dialogo, quindi. Un vero e proprio ´patto con gli agricoltori´ che coinvolga ogni livello istituzionale consentendo di trasformare criticità come le quote latte, la siccità, ma soprattutto l´irrisolta questione nitrati, in opportunità vantaggiose per l´intero mondo rurale". .  
   
   
REGGIO EMILIA: ANNATA AGRARIA 2006  
 
L’annata agraria reggiana ha prodotto, nel 2006, un valore aggiunto pari a 303,78 milioni di euro, il 2,5% in più, in termini monetari, rispetto ai 296,34 milioni registrati nel 2005. Questo il dato sintetico che emerge dall’analisi sul “Valore aggiunto dell’agricoltura a Reggio Emilia per il territorio provinciale e l’Appennino” presentato in conferenza stampa il 14 giugno dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia. “Dopo due anni contraddistinti dal segno negativo, il positivo risultato ottenuto nel 2006 poneva tutte le premesse, in parte disattese dall’evoluzione di questi primi mesi, per un tendenziale ipotetico miglioramento del quadro economico della nostra agricoltura” ha sottolineato fra l’altro Eugenio Corradini del Crpa che ha illustrato i dati elaborati per conto dell’ente camerale. “I risultati ottenuti dallo studio, ha precisato Aldo Ferrari, presidente della Camera di Commercio, nell’aprire i lavori, mettono in luce la capacità tecnica produttiva delle nostre aziende agricole in grado di mettere sul mercato prodotti di riconosciuta qualità con quotazioni non sempre sufficientemente remunerative. Difficoltà, infatti, continuano a persistere, sul fronte della commercializzazione del Parmigiano-reggiano, del lambrusco e della carni suine”. L’analisi dettagliata dei risultati ottenuti dall’annnata agraria reggiana con uno spaccato sull’area dell’Appennino di cui si allega una breve sintesi è disponibile sul sito della Camera di Commercio www. Re. Camcom. It nella sezione osservatori economici e sul portale dell’informazione economico statistica del sistema camerale www. Starnet. Unioncamere. It , area territoriale Reggio Emilia .  
   
   
IL PRESIDENTE LOIERO ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER LA CALABRIA CON IL MINISTRO DE CASTRO E L´ASSESSORE PIRILLO  
 
Il Presidente della Regione Agazio Loiero è intervenuto a Lamezia Terme durante la presentazione del programma di Sviluppo Rurale per la Calabria per quanto riguarda il Por 2007-2013. Alla manifestazione hanno preso parte il ministro delle Politiche agricole, Paolo De Castro e l´assessore regionale all´agricoltura, Mario Pirillo. "Da sempre - ha ricordato il presidente Loiero - il nostro territorio ha avuto un legame profondissimo con la realtà dell´agricoltura, che nella nostra tradizione ha spesso rappresentato l´unica forma di sostentamento per le famiglie. Ma devo ammettere - ha aggiunto - che ho trovato quasi sempre grande attenzione da parte di tutti i ministri all´Agricoltura che ho conosciuto in tanti anni di storia della Repubblica. Oggi la Calabria punta decisamente molto sullo sviluppo dell´agricoltura e in particolare sul comparto agroalimentare. In questo settore Possiamo davvero segnare un punto di svolta. È importante - ha rimarcato Loiero - aver realizzato nei tempi giusti un programma innovativo e soprattutto condiviso. Voglio ricordare - ha aggiunto - che c´è stata una concertazione vera che ha coinvolto decine e decine di soggetti attraverso numerose riunioni. Una sinergia feconda che è qualcosa di molto prezioso per la nostra Regione e che deve essere presa a modello anche per gli altri settori. È nostra intenzione - ha concluso il presidente della Regione - proseguire su questa scia, puntando sempre più sull´innovazione e soprattutto sulla cooperazione, che reputo fondamentale nel mondo agricolo calabrese, ma anche abbattendo gli sprechi e cercando il più possibile un´effettiva razionalizzazione delle risorse". Loiero ha anche voluto sottolineare il gran lavoro che sta svolgendo il ministro De Castro, il quale "oltre ad essere competente di questo settore in modo specifico e molecolare è anche un uomo del Mezzogiorno, che conosce assai bene la nostra realtà". Per l´assessore Pirillo infine, quello presentato oggi "è un Piano che segnerà un definitivo salto di qualità per la Calabria, grazie ad un´agricoltura competitiva, sostenibile e integrata". "Abbiamo dedicato molto tempo alla fase d´ascolto col territorio e le filiere e questo nuovo documento programmatico è quindi il frutto di un intenso lavoro che ha visto questo Assessorato avviare una proficua serie di riunioni concertative in cui abbiamo scommesso sulla valorizzazione delle nostre risorse, le uniche in grado di premiare la Calabria e le sue nuove leve". .  
   
   
LOTTA ALLE MALATTIE DELLE PIANTE – ZAIA: L’IMPEGNO DELLA REGIONE  
 
E’ sempre serrata in Veneto la lotta ai cosiddetti parassiti di quarantena delle piante, che in questi ultimi anni hanno causato pesanti conseguenze all’economia agricola, Continuerà intensa anche pernel corso del 2007– ha ricordato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia – l’attività di monitoraggio, contenimento e debellamento delle infestazioni, affidata anche quest’anno a Veneto Agricoltura. Le attività, per le quali sono stati investiti 325 mila euro, si svolgeranno a livello territoriale sotto il coordinamento dell’Unità per i Servizi Fitosanitari. Le malattie delle piante interessate all’azione di prevenzione e controllo sono: la Sharka (il vaiolo delle pesche), l’Erwinia amylovora (il colpo di fuoco batterico delle rosacee), la Flavescenza Dorata della vite e la Diabrotica Virgifera (micidiale parassita del mais). Le iniziative previste – ha fatto presente Zaia – rappresentano la prosecuzione dei programmi avviati in questi anni, che hanno riguardato il monitoraggio su frutteti, vivai e seminativi a rischio; il prelievo e l’analisi di campioni; eventuali provvedimenti obbligatori di eradicazione, di limitazione allo spostamento di piante e di applicazione di specifiche modalità di coltivazione; attività di informazione e divulgazione nonché programmi di sperimentazione e ricerca applicata. Relativamente alle malattie da quarantena delle piante – ha detto ancora il vicepresidente della Giunta – la situazione è al momento la seguente. Per quanto riguarda la Sharka, che a partire dalla metà degli anni ’90 ha colpito i pescheti nella provincia di Verona, sono state svolte forti azioni di contrasto della diffusione della virosi con la estirpazione di ingenti superfici coltivate. Negli ultimi anni, l’azione di contenimento si è concentrata sul controllo delle piante in vivaio e sul materiale per la moltiplicazione prelevato nei vivai. Il programma per il 2007 prevede la prosecuzione dei controlli del materiale vivaistico. L’erwinia amylovora ha colpito in Veneto numerosi frutteti coltivati a pero, ma ha colpito anche piante di biancospino (in zone boscate, in giardini privati e in aree pubbliche) e ha interessato qualche vivaio. Il territorio del Veneto ha in parte perduto il riconoscimento di “zona protetta” e sono state istituite due “zone tampone” soggette a particolare controllo fitosanitario. Il programma 2007 continuerà nell’attività di monitoraggio e contrasto della malattia, con particolare attenzione alla difesa delle produzioni vivaistiche. La Flavescenza dorata della vite, presente in tutti gli areali viticoli e trasmessa dallo Scaphoideus titanus, è stata contrastata con il reimpianto di vigneti mediante materiale vivaistico controllato e certificato prodotto in Veneto. Per contenere la diffusione della malattia si proseguirà con azioni di informazioni specifiche. La Diabrotica Virgifera ha fatto la sua comparsa in Veneto nel 1998, in prossimità dell’aeroporto Marco Polo di Tessera. Si è intervenuto immediatamente e in maniera radicale, vista anche l’importanza della coltura del mais in Veneto, dove è coltivata su circa 300 mila ettari. Attualmente si sta operando in alcuni focolai, registrando nel complesso una situazione meno grave di quella presente nelle regioni del nord Italia. Nel 2007 continuerà la verifica della situazione fitosanitaria, con il posizionamento e il periodico controllo di un maggior numero di trappole da distribuire dove è presente la coltura del mais. .  
   
   
CINIPIDE GALLIGENO: IDENTIFICATI DUE FOCOLAI IMMEDIATAMENTE DISTRUTTE LE PIANTE COLPITE. ECCO I CONSIGLI DELL’UFFICIO FITOSANITARIO PROVINCIALE  
 
Per la prima volta in Trentino è stata accertata il 14 giugno la presenza di Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, il cinipide galligeno del castagno, contro il quale esistono misure per la lotta obbligatoria ai sensi del Decreto Ministeriale 23 febbraio 2006, in attuazione di specifiche direttive comunitarie. Nell’ambito di un’attività di monitoraggio effettuata già da tempo in collaborazione tra il Dipartimento valorizzazione delle risorse naturali dell’Istituto di San Michele e la Cooperativa Castanicoltori del Trentino Alto Adige sono state infatti individuate le tipiche galle provocate da questo insetto sui germogli e sulle foglie, su 3 giovani piante di castagno euro-giapponese messe a dimora nel 2005 nel comune di Civezzano. In osservanza delle disposizioni vigenti le piante infette sono state distrutte, onde evitare che le larve presenti nelle galle potessero, una volta diventate adulte, volare su altre piante di castagno presenti in zona per deporvi le uova (da 100 a 300 per femmina). Un altro focolaio, è stato trovato in un’unica pianta di castagno euro-giapponese, nel comune di Madrano, anch’essa immediatamente eliminata. Questo secondo focolaio è strettamente collegato al primo in quanto la pianta colpita dal cinipide appartiene allo stesso lotto messo a dimora nel comune di Civezzano. Sono in corso le verifiche per appurare la provenienza del materiale vivaistico. Data la pericolosità di questa piccola “vespetta” per l’intera produzione castanicola provinciale, si ritiene fondamentale la collaborazione dei proprietari sia nella fase di monitoraggio che in quella successiva di eventuale estirpo. Si raccomanda inoltre di acquistare piante di castagno solo da vivaisti professionali locali, evitando di ricorrere a rivenditori ambulanti le cui piante non siano accompagnate da un “passaporto delle piante” conforme alla normativa vigente, che assicuri la tracciabilità della provenienza. Si ricorda che nel caso si riscontrino i sintomi sospetti sul castagno (galle sui germogli e sulle foglie) è importante darne segnalazione tempestiva ad uno dei seguenti recapiti: - Ufficio Fitosanitario provinciale (tel. 0461 495660; fax 0461-495763); - Dipartimento valorizzazione delle risorse naturali dell’Istituto Agrario di San Michele (dott. G. Maresi e dott. Ssa C. Salvadori: tel. 0461 615365 e tel 0461/615398); - Tecnico del Cat dell’Istituto Agrario di San Michele a/A (p. A. Morelli Paolo: 335 7440192); - Cooperativa castanicoltori Trentino Alto Adige (Viesi Lodovico: 328 7575494). Il cinipide galligeno del castagno, è un insetto originario del nord della Cina, attualmente considerato uno degli insetti più nocivi per il castagno in tutto il mondo. Nel 2002 l’insetto, che non risultava ancora segnalato in Europa, ha fatto la sua comparsa a sud di Cuneo, area nella quale è presente una significativa attività vivaistica castanicola, e da lì si è propagato in Piemonte e nel Lazio, dove ha colpito in particolare la provincia di Viterbo. Recentemente ne è stata segnalata la presenza anche in Lombardia e nel Veneto. Considerato il danno economico già prodotto nelle maggiori aree castanicole, ivi compreso quello al vivaismo, il Ministero per le Politiche agricole e forestali ha emanato nel 2006 il decreto recante “Misure per la lotta obbligatoria contro il cinipide del castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu”. .  
   
   
NASCE IL 22 GIUGNO LA CILIEGIA DI TERRA DI BARI L´I.G.P.  
 
 Per la Ciliegia di Terra di Bari sarà esaminato il prossimo 22 giugno. Ne da notizia l´assessore alle risorse agroalimentari, Enzo Russo Su sollecitazione dell’Assessore Russo il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha fissato per il 22 giugno alle ore 11. 30 a Bari la riunione per il pubblico accertamento della proposta di disciplinare di produzione della I. G. P. “Ciliegia di Terra di Bari”. L’assessore Russo esprime “soddisfazione per la convocazione dell’audizione, ultimo passo per il riconoscimento della I. G. P. Che riguarderà 37 comuni pugliesi territorialmente interessati alla produzione cerasicola. Con il riconoscimento della I. G. P. , giustificata dalla reputazione e notorietà del prodotto conosciuto per le caratteristiche qualitative, ogni fase del processo produttivo verrà monitorata garantendo così la tracciabilità del prodotto. ” .  
   
   
PEPSI-COLA COSTRUIRÀ IL SUO SECONDO STABILIMENTO NEL SUD DELLA RUSSIA  
 
Pepsico e l’Amministrazione della Regione di Rostov hanno firmato l’accordo che le permetterà di costruire il suo secondo stabilimento per la produzione di snacks ad Azov, nel sud della Russia. La costruzione dell’impianto assicurerà l’afflusso di 170 milioni di dollari in investimenti nel prossimo quinquennio. La Pepsico ha deciso di costruire il suo secondo stabilimento cinque anni dopo aver annunciato l’intenzione di investire 160 milioni di dollari nella creazione del suo primo impianto in Russia, a Kashira, vicino a Mosca. Il nuovo stabilimento aiuterà la Regione di Rostov ad ampliare i suoi progetti di esportazione e di supporto all’agricoltura. Paul Kiesler, direttore generale della Frito per la Russia (la Frito-lay è il dipartimento snack della Pepsi-cola in Russia), ha dichiarato che gli affari della compagnia si stanno sviluppano rapidamente e che la nuova struttura assicurerà alla regione le necessarie capacità produttive per far fronte alla crescente domanda di prodotti snacks. .  
   
   
LA GIUNTA PROVINCIALE APPROVA IL PROGETTO DI PROMOZIONE 2007-2008 DELLA PATATA TRENTINA  
 
Il “Progetto promozionale 2007/2008 a favore della patata trentina”, presentato al Servizio Turismo dalla Cooperativa produttori agricoli giudicariesi (Co. P. A. G. ), che ha come obiettivo il rafforzamento del legame tra un prodotto potenzialmente distintivo per il Trentino, la “patata di montagna” e il proprio territorio di origine attraverso una serie di azioni che si svilupperanno nel biennio, appunto, 2007-2008, è stato oggi approvato dalla giunta provinciale, su proposta dell’assessore al turismo, all’agricoltura e al commercio Tiziano Mellarini. Il progetto, inoltre, prevede iniziative di collaborazione tra i due principali produttori di patate trentine, appunto il Co. P. A. G. E il Consorzio Val di Gresta, in modo da avviare il percorso per l’ottenimento del riconoscimento di origine europeo (Dop o Igp) e per iniziare quindi a dare identità distintiva alla patata trentina presso specifici target. Il costo complessivo del progetto, tra spese di studi e ricerche di mercato, politiche di promozione e pubblicità, politiche di web-marketing ammonta a 60mila euro: nella seduta di oggi, la giunta provinciale ha deciso di partecipare alle spese con 30mila euro, pari al 50% della spesa prevista. .  
   
   
L´ASS. WIDMANN DEFINISCE I CUOCHI QUALI AMBASCIATORI DELLE BONTÀ ALTOATESINE  
 
Undici aziende di ristorazione altoatesine sono state insignite con una o due stelle nell´ambito dell´ultima edizione della rinomata Guida Michelin. Un apprezzamento dall´assessore provinciale al turismo,Thomas Widmann. L´assessore provinciale al turismo, Thomas Widmann, martedì 13 giugno, ha ricevuto la visita di Herbert Hintner, che in qualità di veterano, rappresentava i cuochi altoatesini premiati con le stelle Michelin. Come ha sottolineato l´ass. Widmann, la Provincia nelle azioni di marketing propone l´Alto Adige quale terra dai prodotti di elevata qualità che vengono esportati in tutto il mondo; i cuochi altoatesini sono chiamati pertanto a tenere elevato lo standard per convincere i loro ospiti che gli slogan corrispondono al vero. Dall´autunno scorso sono dieci le aziende di ristorazione che possono fregiarsi di una stella Michelin, e il ristorante "St. Hubertus" del supercuoco Norbert Niederkofler di due stelle. Come ha evidenziato Widmann, una tale presenza di aziende di ristorazione di livello internazionale in un paese così esiguo quale l´Alto Adige costituisce un segno ineccepibile del ruolo assegnato al gusto culinario in questa provincia ed all´abilità nella preparazione degli alimenti utilizzando in modo sapiente i prodotti di qualità altoatesini. .  
   
   
APPROVATA LA RIFORMA DELL´OCM ORTOFRUTTA  
 
Il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea ha approvato nei giorni scorsi a Lussemburgo la riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) del settore ortofrutticolo, un passaggio fondamentale per un comparto di grande rilevanza per l’Italia - primo Paese produttore in Europa - e strategico anche per il Piemonte. L’accordo si è chiuso dopo una complessa trattativa tra i Paesi membri, e porterà all’Italia 470 milioni di Euro su uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi, confermando l’entità delle risorse attuali, seppur nel contesto molto più competitivo dell’Unione Europea allargata oggi a 27 Paesi. La percentuale di finanziamenti riservata alle iniziative delle Organizzazioni dei Produttori aumenta dal 4,1% al 4,6% della produzione commercializzata ed è destinato a un aspetto di grande rilievo, ovvero la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato. “Il mondo ortofrutticolo aveva chiesto un’aumento dal 4,1% al 6% - sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Mino Taricco – sapevamo che questo era un obiettivo irraggiungibile, ma penso che il risultato raggiunto sia importante sotto vari profili. Innanzitutto per le risorse che complessivamente arriveranno all’Italia, in secondo luogo per la dotazione aggiuntiva relativa alle crisi di mercato destinata alle organizzazioni dei produttori, dotazione che ribadisce nei fatti la centralità del ruolo delle O. P. Infine, si ribadisce che la questione centrale per il futuro del settore ortofrutticolo rimane il condizionamento, la trasformazione, la commercializzazione e la valorizzazione delle produzioni. Ancora una volta – continua Taricco - possiamo dire che il Ministero dell’Agricoltura, e il Ministro Paolo De Castro in prima persona si sono mossi a tutela della centralità del comparto e hanno garantito la disponibilità finanziaria per il nostro Paese, anche nel contesto di Unione Europea allargata. Sarà importante ora valutare le applicazioni sul nostro territorio e soprattutto creare le condizioni per un aumento della produzione che faccia riferimento alle Organizzazioni di Produttori. ” .  
   
   
REVISIONE ESTIMI CATASTALI SUI TERRENI AGRICOLI  
 
Torino, - Soddisfazione viene espressa dall’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco per l’emendamento approvato dalla Commissione Finanze del Senato, che concede una proroga in merito alla revisione degli estimi catastali dei terreni agricoli, una questione tecnica complessa che sta causando gravi disagi alle aziende e sulla quale l’Assessore aveva già espresso la propria preoccupazione inviando una lettera al ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro. Si tratta in sintesi di una metodologia informatizzata, elaborata da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), che ha come finalità l’allineamento dei codici catastali alle colture effettivamente praticate sui terreni, adempimento previsto dalla legge 286/2006. Il problema sta nelle modalità e nelle fonti utilizzate per il reperimento dei dati: l’aggiornamento dei codici catastali viene infatti effettuato sulla base delle dichiarazioni fornite dalle aziende, sull’uso delle singole particelle catastali, per accedere ai premi Pac (Politica Agricola Comunitaria). La sovrapposizione di metodologie e fonti informative strutturalmente diverse ha provocato numerose incongruenze. Tali anomalie, alcune delle quali risolvibili o sanabili, necessitano di maggiori approfondimenti e richiedono tempistiche adeguate. Inizialmente era stato stabilito, in conformità alla legge 286/2006, che tali aggiornamenti avessero effetto fiscale dal 1° gennaio 2006 e andassero dunque comunicati con la dichiarazione dei redditi 2007, ovvero in queste settimane. Ciò non avrebbe permesso di intervenire per segnalare o risolvere le incongruenze emerse. L’emendamento ora firmato dal Presidente della Commissione Finanze del Senato concede tempi più congrui per gli eventuali ricorsi e rinvia al 30 novembre i termini per effettuare i conguagli senza sanzioni aggiuntive. Inoltre – come confermato da una circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze - il calcolo e il versamento dell’Ici, riferito alle nuove rendite catastali, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2007, anziché 2006. “Sono soddisfatto che la sollecitazione da noi espressa sia stata accolta, e ringrazio il ministro De Castro per il lavoro svolto – ha ribadito l’assessore Taricco - che viene incontro a un problema sentito da molte aziende agricole. Noi concordiamo infatti sul principio che il reddito tassabile del terreno debba corrispondere alla coltura praticata, e l’intento di automatizzare le procedure è senz’altro positivo per semplificare e rendere più trasparente l’imposizione fiscale. Tuttavia i criteri da adottare per raggiungere tale obiettivo devono essere compatibili nei tempi e nei modi con le esigenze reali delle aziende. ” .  
   
   
"PRONTI A COMMERCIALIZZARE I PRODOTTI DELLA SARDEGNA CON IL MARCHIO HARRODS"  
 
Cagliari - Sta suscitando grande interesse l´iniziativa curata dagli assessorati del Turismo e dell´Agricoltura della Regione ai magazzini Harrods di Londra, che ha l´obbiettivo di promuovere l´immagine della Sardegna assieme ai prodotti dell´agro-alimentare e dell´artigianato. Alla presentazione avvenuta mercoledì 13 giugno nelle sale dello storico palazzo di Knightsbridge su Brompton road, sono intervenuti numerosi buyer inglesi, 36 tour operator coinvolti dall´Enit, Ice e dall´ambasciata italiana a Londra, giornalisti delle maggiori testate specializzate (tra cui Condè Nast, Vogue, Ideal Homes, Country wedding, Yacht monthly, Good House keeping) e affezionati clienti dei magazzini, che hanno avuto modo di apprezzare ricchezza e qualità delle produzioni e dei manufatti dell´Isola. Alla cerimonia ha preso parte anche il "padrone di casa" Mohamed Al Fayed, uno dei più importanti business man del mondo, che si è detto interessato a valorizzare commercialmente quanto produce la Sardegna. "Penso che nei miei magazzini - ha detto Al Fayed alla delegazione della Regione guidata dall´assessore regionale del Turismo Luisanna Depau - possano essere venduti i prodotti della vostra Isola con il marchio Harrods. Sono garanzia di qualità ed ecco perché possono trovare spazio e avere risalto internazionale negli scaffali del più grande negozio di alimenti al mondo che è la Food Halls di Harrods. Sono pronto a stabilire accordi commerciali con questa meravigliosa terra che conosco bene e dove ogni anno trascorro le mie vacanze estive». Al Fayed ha poi voluto assaggiare di persona alcuni tra gli alimenti esposti, tra cui prosciutto di pecora, miele, olio, formaggi, dolci, pane carasau e pomodorini, apprezzandone la genuinità e il sapore. Gli stessi dipendenti dei Magazzini, per poter offrire assistenza a visitatori e operatori, sono stati attentamente motivati e preparati all´iniziativa promozionale, rispondendo a un apposito questionario sulla Sardegna che consentiva di partecipare a un concorso, bandito proprio da Harrods, con in palio un soggiorno nell´Isola. Diciannove buyer inglesi delle più prestigiose aziende nel comparto agro-alimentare, tra cui Fortnum and masons (il più vecchio e blasonato magazzino alimentare della Inghilterra, fornitore ufficiale della Regina), Harvey Nichols, Euro alimentari, Maccknade Fine Foods (grande distributore di prodotti europei e italiani per il mercato inglese), Fine Wine of Italy e Corvian limited hanno cominciato a stringere contatti con i produttori presenti e la Regione, in vista di future contrattazioni commerciali. Soddisfazione è stata espressa dagli assessori Francesco Foddis e Luisanna Depau. "Ad Harrods - ha sottolineato Foddis - abbiamo riscontrato un grande interesse per questa iniziativa e questo è la prova che la valorizzazione e la tutela dell´agro-alimentare della Sardegna siano una garanzia anche per i nostri produttori". "Se davvero verranno stipulati accordi commerciali con Al Fayed - ha aggiunto la Depau - questi porteranno sicuramente a un significativo incremento delle esportazioni in un mercato, come quello inglese, di importanza primaria per la nostra regione". Dopo la presentazione, la promozione dell´immagine della Sardegna ad Harrods continuerà attraverso diverse iniziative. Inoltre, collegata con questa attività, seguirà sempre nella capitale inglese, in collaborazione con l´Ice (Istituto per il commercio estero), un workshop dell´agro-alimentare della nostra Isola con i buyers internazionali per la contrattazione e la conclusione degli accordi commerciali con i produttori delle 31 aziende selezionate. .  
   
   
ANTITRUST: INTERVENIRE SU FILIERA ORTOFRUTTA, RINCARI 300%  
 
La denuncia dell’Antitrust relativamente alla filiera dell’ortofrutta che produce ricarichi sui prezzi anche del 300%, conferma in pieno le denunce che il Codacons avanza da anni. “La filiera distributiva dell’ortofrutta rappresenta oramai una sorta di “associazione a delinquere” – afferma il Codacons – di cui fanno le spese i consumatori finali, costretti a pagare prezzi anomali e ricaricati con percentuali elevatissime. L’antitrust, in questo caso, deve fare rapporto alla Guardia di Finanza ed inviare alle Procure di tutta Italia i risultati dell’indagine conoscitiva sull’ortofrutta, affinché la magistratura valuti se sussistano o meno i presupposti di reati come aggiotaggio o associazione a delinquere nei confronti dei soggetti che verranno ritenuti responsabili di speculazioni sui prezzi”. “La soluzione più semplice ed immediata al problema della filiera distributiva, è realizzare in tutti i Comuni mercati settimanali di vendita diretta produttore-consumatore – conclude l’associazione – cosicché le famiglie possano acquistare frutta a verdura a prezzi contenuti, innescando il meccanismo virtuoso della concorrenza”. .  
   
   
CDO AGROALIMENTARE ESTATE 2007  
 
Anche quest´anno Cdo Agroalimentare sarà presente al Meeting per l´Amicizia fra i Popoli, in programma presso la Fiera di Rimini dal 19 al 25 agosto 2007. ´L´onore di fare impresa nell´agroalimentare´ sarà il nome dello stand di Cdo Agroalimentare, realtà che raccoglie oltre 4 mila soci in tutta Italia. Tra gli ospiti di Cdo Agroalimentare 6 aziende giovani, che fanno del capitale umano e dell´innovazione i loro punti di forza. Lo stand vedrà la riproduzione di una cascina, animata ogni giorno da una realtà aziendale diversa. Dal 19 al 25 agosto, la cascina si vestirà di un´azienda leader nel settore lattiero caprino, prima realtà del settore a commercializzare l´intera filiera nel canale farmaceutico; un´azienda specializzata in prodotti biodegradabili e combustibili di derivazione vegetale; un´azienda specializzata nella produzione di patate e derivati; due aziende del settore lattiero del mantovano, per quanto riguarda la produzione di grana; la realtà leader per la produzione di insalata in busta; una grande azienda umbra per la produzione di olio d´oliva. Il visitatore potrà toccare con mano tutti i processi produttivi. Altro appuntamento per avvicinare il pubblico all´agroalimentare italiano sarà il workshop, in programma il 25 agosto alle 19, dal titolo ´Come comprare la qualità´. Sono stati invitati a relazionare Stefano Zamagni Ordinario di Economia dell´Università di Bologna; Oscar Farinetti, Presidente Eataly; Bruno Piraccini, Consigliere Delegato Gruppo Orogel; Fabrizio Marzano, Presidente Unaproa; Vincenzo Tassinari, Presidente Coop Italia; Paolo De Castro, Ministro Politiche Agricole Alimentari e Forestali. .  
   
   
OBESITÀ:ITALIA IN CODA ALLE CLASSIFICHE DEI PAESI OBESI GFK PANEL SERVICES ITALIA PUBBLICA I RISULTATI DI UNA RICERCA SU 8.000 FAMIGLIE ITALIANE  
 
L’italia arriva quintultima nella classifica mondiale dei paesi obesi. Battuta solo dai leggerissimi Giappone, Corea, Svizzera e Norvegia, la popolazione obesa si attesta all’8. 5% sul totale calcolata su individui di età >15 anni (fonte Ocse) e raggiunge il 9. 6% calcolata su tutti gli individui senza distinzioni di età (fonte Gfk Panel Services Italia). Un dato confortante, se confrontato con le percentuali di Stati Uniti e Messico, che raggiungono rispettivamente il 30. 6% e il 24. 2%. Questo è quanto emerge dalla ricerca di Gfk Panel Services Italia, condotta durante tutto il 2006 su un panel di 8. 000 famiglie, con l’obiettivo di tracciare il fenomeno dell’obesità attraverso i comportamenti d’acquisto. Sono 5 milioni il totale di soggetti obesi in Italia, con un aumento del 5% rispetto al 2004. Di questi, il 2. 3% sono adulti gravemente obesi. Il fenomeno dell’obesità si manifesta nelle età più giovani (<9 anni), contraendosi poi rapidamente per ripresentarsi nell’età matura, in particolare nelle donne >55. Differenza significativa, questa, rispetto al resto del mondo, che vede il fenomeno dell’obesità come qualcosa di progressivo e inarrestabile, dalla fase della crescita in avanti. I dati ribadiscono la sostanziale forza della dieta mediterranea, ancora fortemente radicata nelle abitudini della famiglie italiane. Le famiglie più toccate sono generalmente residenti al Sud e appartengono alle fasce socioeconomiche più basse, con nuclei mediamente più numerosi con una spesa media alimentare superiore. La donna obesa italiana ha una spiccata propensione per l’acquisto dei prodotti in promozione o a basso prezzo: nelle famiglie con obesi la quota di acquisti nei Discount supera la media nazionale del 10%. Le categorie con gli indici di spesa familiare più elevati sono le bevande gassate e i sughi pronti, con una evidenza sorprendente rispetto per esempio al classico paniere dolciario. Il paniere infatti, pur presentando incrementi negli indici di spesa di gelati, torte, dessert, creme spalmabili e uova e, fra i prodotti da forno, di merendine e wafer, non rappresenta il dato più significativo: sono le bibite gassate, la carne, e conserve animali e gli estrusi a far lievitare fino al 20% la spesa famigliare delle famiglie con presenza di obesi… e non solo la spesa. ********* Gfk Panel Services Italia Parte del gruppo Gfk e del network Europanel, Panel Services Italia è azienda leader in Italia nelle ricerche sul consumatore via panel. Offre servizi di business information a supporto delle decisioni di marketing di aziende di produzione, distribuzione, servizi e media e ha come core business il monitoraggio continuativo del comportamento d’acquisto relativo ai beni di largo consumo. Con un panel di oltre 8. 000 famiglie e un campione di consumatori permanente e rappresentativo, Panel Services Italia utilizza i più sofisticati sistemi di raccolta dei dati per offrire risposte sempre più mirate alle crescenti esigenze informative delle aziende. .  
   
   
SUCCO E POLPA FIOR DI SPESA: LA GENUINITÀ DELLA FRUTTA DA PRODUZIONE INTEGRATA  
 
Fior di Spesa è il marchio esclusivo delle insegne Standa e Billa dedicato a coprire tutte le esigenze alimentari della famiglia, con un´ampia offerta di referenze (attualmente sono circa 500). I succhi di frutta Fior di Spesa sono ora disponibili in bottiglie da 1 lt in confezione Pet per un facile trasporto, così da tenerne sempre una scorta in frigo per dissetarsi in modo genuino e sano. Succo e polpa di albicocca, pera, pesca costituiscono gli ingredienti davvero speciali di queste bevande poiché provengono da produzione integrata. Ovvero un particolare metodo di coltivazione e produzione, sottoposto a specifici disciplinari e controlli, che utilizza la migliore pratica agronomica. La produzione integrata ha anche la finalità di salvaguardare l´ambiente e la salute grazie alle ottimali pratiche di coltivazione che si basano sulla riduzione dell´impiego di fitofarmaci, fitosanitari, composti chimici di sintesi per favorire invece l´uso di sostanze e pratiche agronomiche naturali, che consentono lo sviluppo e la crescita naturale delle piante, rispettandone i cicli naturali. La "frutta in bottiglia" è una corretta abitudine alimentare per coprire il fabbisogno quotidiano di vitamine, sali minerali e altri elementi di valore per il benessere. L´etichetta della confezione riporta le informazioni nutrizionali. Fior di Spesa propone i succhi di frutta con un attento rapporto fra la qualità, sempre controllata sia dai fornitori sia da Standa e Billa (avvalendosi di qualificati laboratori esterni di analisi) e il prezzo, sensibilmente inferiore all´offerta della marca leader. I succhi di frutta Fior di Spesa sono reperibili in tutti i punti vendita Standa e Billa su tutto il territorio nazionale. Il marchio Fior di Spesa dal 2001 è partner della Fondazione Abio Italia per il Bambino in Ospedale Onlus, di cui sostiene i progetti. .  
   
   
SCOPRIRE I VINI DELLA SICILIA OCCIDENTALE CON KEMPINSKI HOTEL GIARDINO DI COSTANZA  
 
La Sicilia è una terra generosa di colori e profumi, con paesaggi forti illuminati da un sole intenso sotto l’azzurro profondo del cielo. I sapori di quest’isola ne rispecchiano il carattere contemporaneamente aspro e mite e anche i vini siciliani hanno saputo conquistare un posto di rilievo nella cultura enologica italiana ed internazionale con i loro sentori fruttati e forti. Una visita della Sicilia attraverso un itinerario enologico è un’occasione di grande arricchimento e può infondere sensazioni indimenticabili. L’area occidentale dell’isola è patria di vini importanti e Kempinski Hotel Giardino di Costanza, situato nei dintorni di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, proprio in uno dei punti di confine fra ben tre strade del vino, è il miglior indirizzo per un soggiorno di alto livello in Sicilia. Dettagli sulle tre strade del vino (La strada dell’Inzolia o Ansonica, La strada del vino Alcamo Doc e La strada del Marsala) sono più sotto. Scoprire la Sicilia attraverso i suoi vini Ci sono tanti modi per scoprire il carattere di una terra: mescolarsi alla gente, seguire percorsi poco noti, o ancora studiarne la storia attraverso i monumenti più insigni e quelli meno famosi che rivelano le origini del presente. In Sicilia, tutto ciò svela una terra complessa, fatta di chiaroscuri mozzafiato e di fascinazioni ancestrali. C’è però un modo diverso, che alcuni attenti conoscitori attuano: è la via del vino, frutto magnifico dell’addomesticamento di un territorio alle esigenze della cultura e dell’appagamento del gusto. Scoprire una terra attraverso i suoi vini significa cogliere l’essenza stessa della sua vita. Il vino siciliano: qualche dato storico e qualche numero La cultura vinicola siciliana risale al tempo degli insediamenti dei Greci, nell’area orientale, e dei Fenici in quella occidentale. In quell’epoca il vino era oggetto privilegiato degli scambi commerciali e il vino Marsala, uno dei più antichi d’Italia, risale proprio ai tempi della dominazione fenicia. Oggi la Sicilia produce il 12% della produzione vitivinicola italiana. È interessante sapere che i terreni coltivati per produrre il miglior vino siciliano si concentrano per il 65% in collina, per il 30% in pianura e per il restante 5% in montagna, territorio che complessivamente si estende per 150 mila ettari, il 77% dei quali è coltivato ad uva bianca, mentre il restante 23% è riservato all’uva rossa, quest’ultima prevalentemente trattata nell’area orientale. La regione produce quasi 6 milioni di ettolitri di vino per un fatturato superiore a 1 miliardo di euro. Sono dati che fanno capire l’importanza che l’industria enologica riveste nell’economia dell’isola, ma anche il valore del vino nella cultura siciliana. Negli ultimi due decenni la Sicilia è stata protagonista di un vero e proprio rinascimento enologico e produce molti vini di altissima qualità apprezzati sempre di più in tutto il mondo. Le Tre Vie Del Vino In Sicilia Occidentale La strada dell’Inzolia o Ansonica I vini delle terre della Valle del Belice o delle Terre Sicane, compresi press’a poco tra il fiume Belice e il lago Arancio, sono prodotti in un’area che comprende paesi come Montevago, Santa Margherita Belice, Menfi, Selinunte, Sciacca e Sambuca. Sono insediamenti urbani dal tipico timbro agricolo in cui si respira un tono di vita lento e posato e in cui l’architettura non manca di offrire sorprese come la ricchezza barocca di Sciacca o la meraviglia del parco archeologico di Selinunte. I vini di questa zona sono prevalentemente bianchi. Quattro Doc (Contessa Entellina, Menfi, Sambuca e Santa Margherita) che derivano da vitigni di pregio (Inzolia, Grecanico, Grillo, Fiano, Chardonnay e Catarratto per i bianchi, mentre i rossi vedono la prevalenza di Nero d’Avola, Cabernet Savignon, Merlot, Syrah e Nerello Mascalese). Il turista può assaporare vini come il Moscafratta di Agareno, Azimut Cantine Barbera, Pregio Casa Montalbano, Filangeri Doc, Mille e una notte Donnafugata, Chardonnay Planeta, Monteolimpo, Feudo Arancio. La strada del vino Alcamo Doc Il Bianco d’Alcamo è un vino particolarmente fruttato che viene prodotto in un’area estesa da Castellammare del Golfo e Alcamo fino a Calatafimi, cittadina di origine araba, includendo una perla archeologica come Segesta. Sono paesi con uno stile di vita piuttosto vivace, ricchi di edifici prevalentemente del Sei e Settecento, con frequenti castelli di grande impatto monumentale. E’ diffusa anche la presenza di bagli, ville e masserie, nonché le architetture delle tonnare e dei mulini ad acqua. Punti forti del territorio sono anche le risorse ambientali: le riserve naturali di Bosco d´Alcamo su Monte Bonifato e dello Zingaro, il complesso di Monte Inici, la querceta di Angimbè, le acque termali segestane, il lago Poma e i corsi d´acqua. L’alcamo è un vino Doc di moderata gradazione alcolica che ha una rinomanza in tutto il territorio nazionale per la freschezza del suo gusto e il suo sapore intenso ma gentile. Tra i produttori spicca l’azienda Ceuso. A Balestrate, al confine tra le province di Palermo e di Trapani, ha sede in un antico baglio ristrutturato l’azienda Fatascià, nome onomatopeico legato al battito delle ali della capinera di Pantelleria, di Stefania Lena e Giuseppe Natoli, con l’aiuto dell’enologo Riccardo Cotarella. Tra i vini di punta prodotti da questa azienda segnaliamo l’Almanera (nero d’Avola in purezza), l’Enigma blend di uve autoctone (grillo – grecanico – inzolia ), il Rosso del Presidente, unico per il suo uvaggio di Nero d’avola e Cabernet franc, e L’insolente classico e potente taglio di Merlot e Cabernet Sauvignon. La strada del Marsala Tra i vini siciliani il Marsala è diventato un simbolo conosciuto nel mondo intero e autentico orgoglio italiano, anche se la sua valorizzazione nell’Ottocento è dovuta agli inglesi. Coltivate su una terra calcarea, soleggiata, arida ma mitigata dalle brezze marine, dall’epoca romana le uve danno qui un vino caratterizzato da rare qualità d’invecchiamento e da un gusto ineguagliabile per forza ed espressività. Il vino Marsala regala sempre sensazioni intense, avvolgenti e durature. Con le sue solari sfumature, il giallo dorato che vira verso l´ambra intenso, talvolta brillando di riflessi rosso rubino, esibisce un bouquet tanto più complesso ed elegante quanti sono gli anni che ha trascorso riposando nelle accoglienti botti di rovere. L’area ha il suo baricentro nel comprensorio di Marsala, città magnifica di archeologia unita alla splendida arte monumentale barocca e a un lungomare di rara bellezza. I dintorni sono ricchi di vigneti e vignaioli, cantine private e sociali, enoteche e bagli, torri saracene e botteghe artigiane, musei e fattorie. Vale la pena ricordare che il Marsala è il primo Doc italiano per anzianità. Ve ne sono di vari tipi diversificati per invecchiamento: Fine, di 1 anno; Superiore, di 2 anni; Superiore Riserva tra i 2 e i 4 anni; Vergine, 5 anni; Vergine Riserva oltre i 5 anni d’invecchiamento. È prodotto da circa venti aziende nel territorio delle provincia di Trapani e proviene dai vitigni Grillo, Catarratto, Pignatello, Calabrese, Nerello Mascalese, Damaschino, Inzolia e Nero d’Avola. I produttori hanno nomi famosi, come le Cantine Florio, Donnafugata e Rallo, oppure Pellegrino, De Bartoli, Martinez, Pipitone & Spanò, Fratelli Lombardo, Buffa. Kempinski Hotel Giardino di Costanza: base di partenza per la scoperta dei vini siciliani Un viaggio in Sicilia alla ricerca dei sapori e dei luoghi d’origine della cultura di una delle terre più cariche di storia e di tradizioni d’Italia trova nel Kempinski Hotel Giardino di Costanza di Mazara del Vallo l’ospitalità più accogliente, situato com’è proprio in uno dei punti di confine fra le tre strade del vino. Info. Mazara@kempinski. Com www. Kempinski-sicily. Com .  
   
   
L’ARTE DELLA CUCINA RINASCIMENTALE AL GRAND HOTEL VILLA MEDICI DI FIRENZE DEI SINAHOTEL  
 
Il Grand Hotel Villa Medici nel cuore di Firenze con un evento ad hoc, giovedì 7 giugno, ha presentato lo speciale “Menu Leonardo”: un trionfo di ricette e sapori del tempo tratti dal libro “Leonardo da Vinci e la Cucina Rinascimentale” scritto da Sandro Masci, esperto di enogastronomia e docente presso il Gambero Rosso. Ispirandosi alla gastronomia dell’Italia rinascimentale raccontata nel libro edito da Gremese Editore, lo chef del ristorante Lorenzo de’ Medici ricrea i piatti più originali dell’epoca, attualizzati sia negli ingredienti che nelle dosi perché meglio si adattino ai gusti dei nostri giorni: dai gamberoni al finocchio con frittelle di sambuco ai ravioli in tempo di carne; dal cofanetto di vitello alla "Bortolomeo Scappi" al rombo alla mostarda di Cremona e gelatina al balsamico, fino ai dolci biancomangiare di mandorle e torta di ciliegie. Tutte pietanze che ricostruiscono il culto dell´arte della tavola e della cucina elaborata, che ha senz’altro raggiunto il suo culmine in epoca rinascimentale. Il menu Leonardo accompagna, fino a fine dicembre 2007, la tradizionale Grand Carte proposta dal ristorante Lorenzo de’ Medici e dall’elegante Conservatory, che si affaccia sul giardino e sulla piscina in una cornice verde e tra i profumi dei fiori stagionali. Per gli amanti della storia e non solo, il Grand Hotel Villa Medici ha, inoltre, studiato una particolare offerta, valida fino a dicembre 2007, per un soggiorno nella città d’ arte per eccellenza alla scoperta di un Leonardo da Vinci forse inedito, amante di coreografici, monumentali e pantagruelici banchetti. Il pacchetto proposto dal Grand Hotel Villa Medici, al costo di 335 euro, comprende il soggiorno di una notte in camera doppia, colazione a buffet, menu “Leonardo da Vinci” a pranzo o cena, up-grading su disponibilità, uso del centro fitness e della piscina, oltre l’omaggio del libro “Leonardo da Vinci e la Cucina Rinascimentale”. Www. Sinahotels. Com villa. Medici@sinahotels. It .  
   
   
ANTICA PASTERIA: LE PASTE NUOVI FORMATI FRESCHI. I PRONTI PRIMI FRESCHI SOLO DA INFORNARE. LE SPECIALITA’ PASTE FRESCHE CON IL LORO CONDIMENTO IDEALE A PARTE  
 
La competenza gastronomica, l’esperienza e la passione per la pasta fresca di Antica Pasteria danno vita alla migliore selezione di ricette della tradizione italiana realizzate con delicate sfoglie di pasta all’uovo e crespelle: Le Paste, I Pronti e Le Specialità. Le Paste, che comprendono Girasoli ai Funghi, Girasoli Prosciutto Crudo e Parmigiano Reggiano, Tortelli agli Spinaci, Tortelli Rucola e Crescenza, Mezzelune ai Carciofi e Mezzelune Pomodoro e Mozzarella hanno formati grandi e le loro sfoglie delicate e morbide di pasta all’uovo sono ripiene di gustose farciture. Il rispetto della tradizione, la scelta degli ingredienti più qualificati e la sapienza nel saperli dosare, consentono di portare in tavola ogni giorno prodotti l’alta qualità e gusto italiano. I Pronti sono solo da infornare e includono primi già conditi come i Cannelloni Ricotta e Spinaci con Salsa agli Spinaci e Cannelloni alla Bolognese con salsa al Pomodoro, che Crespelle ai Funghi, Crespelle Ricotta e Spinaci, al Salmone e al Prosciutto Cotto alle quali è consigliato aggiungere solo un filo d’olio per assaporarne pienamente le fragranze raffinate. Le Crespelle, uniche nella loro forma leggermente quadrata, racchiudono morbidi ripieni leggeri e gustosi, ideali per servire un primo piatto di sicuro successo. Con i più celebri Cannelloni Ricotta e Spinaci e alla Bolognese compongono una valida scelta, infinitamente delicata, per chi desidera preparare facilmente piatti esclusivi per la soddisfazione di palati più esigenti, sicuri della freschezza e della selezione dei migliori ingredienti italiani. Chi vuole comunque cimentarsi in cucina, nonostante non abbia molta dimestichezza coi fornelli, può provare le Specialità di Antica Pasteria, veri e propri Kitchen Kit da ‘cuochi esperti’ che suggeriscono varietà di primi di pasta fresca da cuocere, ognuno proposta con la salsa che più le esalta e confezionata a parte. Separatamente in bustina, se indicato, viene aggiunto anche il Parmigiano Reggiano. L’olio Extravergine d’Oliva alla Salvia è proposto in giusta dose in una bella e pratica bottiglietta infrangibile. Le Specialità selezionate da Antica Pasteria sono Tagliatelle e Salsa al Pesto Verde, Linguine e Salsa al Pesto Rosso, Mezzelune Ricotta & Spinaci e Olio alla Salvia con Parmigiano Reggiano, Ravioli al Brasato e Olio alla Salvia con Parmigiano Reggiano. Per la realizzazione di questi assortimenti d’alta gamma, Antica Pasteria ha utilizzato solo uova di galline allevate all’aperto, semola di grano duro, scelta tra le migliori selezioni, ricotta appena sformata, erbette e spinaci teneri, Grana Padano e Parmigiano Reggiano di stagionatura e qualità superiore, carni sicure, rosolate lentamente con verdure, prosciutto crudo dolce e delicato cotto, funghi porcini, salmone fresco, olio extravergine d’oliva e tutti i sapori dell’orto, un trionfo di ingredienti freschissimi, abbinati con gusto e lavorati con cura al momento, in modo da garantirne la reale artigianalità. L’impegno di Antica Pasteria, dichiarato anche sulle confezioni, di escludere l’utilizzo di aromi, anche quelli naturali, e realizzare in Italia solo prodotti genuini e di alta qualità con la creatività tipica della cucina italiana, è il suo punto di forza distintivo perché proprio grazie a queste promesse produttive è riuscita a garantire e ottenere paste fresche e ricette dall’inimitabie gusto superiore grazie alle singole fraganze degli ingredienti freschi e appena lavorati. L’intero assortimento di Antica Pasteria è confezionato in un doppio involucro da destinare totalmente alla raccolta differenziata. Si conserva perfettamente con l’aiuto naturale dell’atmosfera protettiva dai 42 ai 52 giorni in frigorifero ed è disponibile nei migliori negozi e supermercati italiani. .  
   
   
FRUTTI TROPICALI: UN NUOVO GUSTO PER IL MINIDRINK PRO-ACTIV  
 
Continuano le novità in casa Pro-activ, con il nuovissimo minidrink ai frutti tropicali. Ananas, mango e frutto della passione: un gusto esotico e fresco che accompagnerà l’estate di chi ha trovato in Pro-activ un valido aiuto per ridurre il colesterolo con l’alimentazione quotidiana, grazie ai suoi 2 grammi di steroli vegetali. Il nuovo gusto si affianca agli ormai conosciuti e apprezzati fragola, bianco e arancia. Il 2007 è un anno ricco di novità per il minidrink Pro-activ, che ha recentemente rinnovato il suo profilo nutrizionale riducendo a 52 le Calorie per ogni bottiglietta diminuendo gli zuccheri del 56%, caratteristiche che ne fanno una soluzione bilanciata, ancora più facile da inserire nella dieta di ogni giorno. Un’ulteriore novità riguarda la confezione dei minidrink Pro-activ: nei gusti bianco e fragola, sarà da oggi disponibile nel banco frigo un nuovo e pratico formato da 8 minidrink, che affianca i tradizionali pack da 4 bottigliette. Una soluzione pensata per avere sempre a disposizione, nel frigorifero, la propria fornitura settimanale di Pro-activ, combinando nel contempo praticità e risparmio. Il minidrink Pro-activ è l’unico sul mercato con ben 2 grammi di steroli vegetali, la stessa quantità contenuta, ad esempio, in circa 1 litro e mezzo di olio extravergine d’oliva, 8 kg di arance, 14 kg di banane o 42 kg di pomodori. Naturalmente presenti, in piccole quantità, in oli vegetali, frutta, verdura, cereali e frutta secca, gli steroli vegetali aiutano a ridurre il colesterolo “cattivo” (Ldl) e totale con risultati a partire già dalla terza settimana, quando consumati in quantità di 2-2,5 grammi al giorno nell’ambito di un’alimentazione varia e bilanciata, ricca di frutta e di verdura. Pro-activ è il frutto degli studi e del lavoro di Unilever Food and Health Research Institute, l’Istituto di Unilever per la ricerca e la salute: da sempre consapevole del ruolo dell’alimentazione nella prevenzione cardiovascolare, Ufhri ha iniziato a studiare gli steroli vegetali già dagli anni ‘80, come numerosi scienziati indipendenti. Da allora, oltre 40 studi sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali più prestigiose. Spiega Gert Meijer, Direttore di Unilever Food and Health Research Institute: “Il nostro obiettivo è stato quello di fornire fondamenti scientifici per creare una nuova categoria di prodotti “Heart health”, funzionali e ad alto valore aggiunto per il consumatore”. Alla ricca bibliografia scientifica a supporto degli steroli vegetali si è aggiunto, nel 2006, uno studio realizzato con l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele di Milano, che ha confermato che tre persone su quattro che hanno consumato regolarmente il minidrink Pro-activ per 28 giorni hanno ridotto il proprio livello di colesterolo Ldl. Allo studio hanno partecipato 363 persone: 242 soggetti di studio e 121 di controllo. Oltre che un valido aiuto per ridurre il colesterolo, i minidrink Pro-activ contengono fermenti lattici (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus Bulgaricus) e sono arricchiti con l’ingrediente probiotico Bifidobacterium lactis Bb12, che aiuta a regolare l´equilibrio della flora intestinale. Grazie ai riconosciuti effetti benefici degli steroli vegetali sul livello di colesterolo e alle evidenze scientifiche che li supportano, i minidrink Pro-activ appartengono alla famiglia dei cosiddetti functional food (alimenti funzionali). Gli alimenti a base latte addizionati di steroli vegetali hanno superato la severa procedura di sicurezza del Novel Foods Scientific Committee dell’Unione Europea (2004/335/Ce).  
   
   
PIA DONATA BERLUCCHI AMBASCIATRICE AL CONVEGNO “DO-MI … DUE NOTE PER UN INCONTRO SUL VINO”  
 
Lunedì 4 Giugno 2006, si è tenuto nell’autorevole sede di Palazzo Isimbardi a Milano, il “Convegno e Cena Sociale” organizzato dalle Donne del Vino. Relatrice di spicco della serata è stata Pia Donata Berlucchi, a cui è stato affidato il prestigioso compito di premiare tre personaggi di rilievo dell’imprenditoria femminile. La serata, alla quale hanno preso parte numerosi ospiti illustri e stampa, è stata l’occasione per riunire le 21 Regioni Italiane delle Donne del Vino in un incontro di cultura, amicizia, musica, gioia e serenità. Il Convegno, coordinato da Cesare Cadeo (noto conduttore televisivo ed Assessore allo Sport del Comune di Milano), è stato un momento di confronto perfettamente riassunto nelle parole di Pia Berlucchi, la Presidente delle Donne del Vino, oltre che amministratore delegato della storica azienda vitivinicola Fratelli Berlucchi. “Il vino è sinonimo di aggregazione, festa, arte e cultura, ma anche di impegno e buona volontà. La terra, l’uva, il vino sono tradizione, storia, impegno e professionalità. Affermare che la vitivinicultura delle Donne del Vino è settore d’avanguardia per l’intero Paese, significa fare apparire una verità consolidata al di fuori dei confini nazionali. Le Donne produttrici aderenti alla nostra Associazione rappresentano il 5% del valore economico nazionale, ed il 30% delle aziende vitivinicole in Italia è guidato da una donna: sono le loro aziende che hanno il più basso numero di fallimenti ed il più alto nelle innovazioni”. “Le donne produttrici - afferma Pia Berlucchi a conclusione del Convegno - hanno invaso un territorio di tradizione maschile, ma con grande intelligenza e molto, molto di più; la donna è per sua natura creatrice di armonie e conciliatrice di dissensi. L’insieme della razionalità e della passionalità. Illuminismo e Romanticismo sono il binomio vincente delle Donne del Vino”. Questo il filo conduttore del Convegno, animato da importanti relatori, quali il giornalista Cino Tortorella (gastronomo e direttore della rivista Sapori d’Italia), la giornalista scrittrice Antonella Boralevi e lo psicologo scrittore Willy Pasini. Nell’ambito della manifestazione, Pia Donata Berlucchi ha poi conferito un riconoscimento a due donne di notevole spessore umano e professionale: Francesca Corso, Assessore alla Tutela dei Consumatori della Provincia di Milano, e Bruna Brembilla, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Milano. L’incontro è poi continuato con una straordinaria cena a buffet, impreziosita dai protagonisti assoluti della serata: i vini prodotti dalle Socie di tutta Italia, serviti dalle sommelier della Fisar. Piacevolissimo infine è stato l’intrattenimento musicale con il Quartetto “4 Music”, composto anch’esso da sole donne. .  
   
   
PUGLIA: NOVE AZIENDE PUGLIESI A BORDEAUX PER VINEXPO NOVE AZIENDE PUGLIESI PARTECIPERANNO  
 
Con il sistema camerale regionale, in partnership con l’assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia a “Vinexpo”. Biennale, aperta esclusivamente ad un pubblico di specialisti del settore, il Vinexpo vanta una qualificata presenza di importatori, buyers dei marchi più famosi della distribuzione moderna, dettaglianti, ristoratori, sommelier e stampa specializzata. Il più importante evento biennale per il settore vinicolo a livello internazionale che si svolgerà presso il Parc des Expositions Bordeaux Lac di Bordeaux dal 17 al 21 giugno 2007. Il Vinexpo è diventata per i produttori pugliesi un valido punto di riferimento per la promozione del vino non solo in Francia e nei paesi francofoni, ma a livello mondiale: 2,400 espositori provenienti da 41 paesi, 45mila visitatori da 140 nazioni, e più di 12000 giornalisti accreditati. “Finalmente la notorietà dei vini pugliesi si va rafforzando, afferma Luigi Farace, presidente Unioncamere Puglia, e, cosa importante, questa notorietà è sempre più affiancata al concetto di qualità. La Puglia enologica può esprimere molto in un mercato che apprezza sempre più vini con un elevato rapporto qualità/ prezzo e produzioni tipiche a base di varietà autoctone. E’ per questo che, di concerto con l’assessorato regionale alle Risorse Agroalimentari, il sistema camerale regionale sta adottando una intensa e sistematica attività di promozione dei prodotti di qualità, ed in particolare del vino e dell’olio”.
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LA TOSCANA ALLA QUATTORDICESIMA EDIZIONE DI VINEXPO A BORDEAUX L’ASSESSORE CENNI INCONTRA IL MINISTRO LAGARDE LA REGIONE HA DEDICATO QUEST’ANNO ALLE DONNE NEL VINO GRAN PARTE DELLE INIZIATIVE  
 
Le donne del vino sono sempre più numerose: a capo di aziende e alla guida di ministeri ed assessorati. E la foto che ritrae l’assessore all’agricoltura Susanna Cenni che oggi al Vinexpo di Bordeaux ha incontrato il ministro francese all’agricoltura e alla pesca Christine Lagarde, ospite dello stand toscano, è la miglior immagine per una rassegna che quest’anno la Regione ha voluto dedicare in buona parte proprio alle donne. “A Bordeaux – spiega l’assessore – oltre al sangiovese che è la comune radice dei nostri grandi vini abbiamo voluto valorizzare un’altra spiccata caratteristica del vino di Toscana: quella di affidarsi sempre di più al talento e al lavoro delle donne”. Ben 200 vini della selezione toscana, in pratica uno su quattro, sono stati infatti prodotti da donne. E a Bourdeax, dove la Toscana parteciperà fino a giovedì alla quattordicesima edizione della rassegna vinicola che si è aperta ieri, si sono incontrate tutte le donne del vino. “Il tocco di creatività, ma anche l´intuizione e la sensibilità femminile stanno dando e daranno sempre di più un contributo importante e originale alla crescita del settore vitivinicolo della nostra regione´ commenta l’assessore Cenni. Quasi un quarto delle aziende vitivinicole toscane sono guidate da una donna. Alla guida degli agriturismi sono ancora più numerose (39,2%), come significativa è la loro presenza nelle aziende di agricoltura biologica (32,4%) e nel florovivaismo (23,6%). .  
   
   
CONCORSO ENOLOGICO SPUMANTI D’ITALIA 2007 ENTRO IL 6 LUGLIO 2007 LA CONSEGNA DEI CAMPIONI A VILLA DEI CEDRI  
 
Il regolamento della 6a edizione del Concorso Enologico Nazionale degli Spumanti, organizzato nell’ambito del Forum Spumanti d’Italia 2007, è stato approvato dal Comitato Nazionale Vini Do e Igt ed è abilitato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali al rilascio di distinzioni speciali, unico concorso annuale riservato ai vini spumanti nazionali. Il coordinamento è affidato alla Associazione Enologi Enotecnici Italiani con la responsabilità della esecuzione e gestione operativa delle selezioni dei campioni e del controllo delle commissioni organolettiche. Il Concorso si svolge nell´Altamarca Trevigiana, fra le sedi di Villa dei Cedri a Valdobbiadene, la scuola enologica G. B. Cerletti e la associazione Dama Castellana di Conegliano, sia come sede delle commissioni di degustazione che come sede delle premiazioni. Il Concorso, riservato solo ai vini spumanti prodotti in Italia, si propone di evidenziare la migliore produzione spumantistica, farla conoscere ai consumatori ed agli operatori, presentare al pubblico le tipologie degli spumanti più caratteristici delle diverse regioni, nonché premiare i vini più eccelsi per sostenere, evidenziare e stimolare lo sforzo delle aziende vinicole al continuo miglioramento qualitativo dei loro prodotti. L’edizione 2007 si caratterizza soprattutto per aver cercato di valorizzare ed esaltare ancora più delle edizioni precedenti le peculiarità e le caratteristiche individuali dei vari territori produttivi nazionali, le eccezionalità delle denominazioni di origine. Il Concorso punta sempre più – con il consenso di tutti e con il supporto tecnico normativo del Comitato Nazionale Vini – a evidenziare le differenze sostanziali fra i vini ottenuti con il metodo classico e quelli ottenuti con il metodo charmat, nella logica di riconoscere e valutare le diverse tipologie di prodotto secondo tutte le caratteristiche sensoriali, organolettiche e analitiche tipiche dei due metodi. Il metodo classico che esalta la corposità e la complessità di sapori, la consistenza glicerica e i profumi secondari e terziari e il metodo charmat che sprigiona la intensità e la gradevolezza di gusti fragranti e fruttati, di freschezza persistente e di aromi varietali primari e inconfondibili. Il regolamento del 6° Concorso Nazionale, infatti, prevede la prioritaria suddivisione dei campioni in due categorie: i vini spumanti ottenuti con fermentazione in bottiglia (metodo classico) e i vini spumanti ottenuti con fermentazione in grandi recipienti (metodo charmat). Ognuna di dette categorie è stata suddivisa a sua volta in due gruppi: 1) vini spumanti prodotti secondo i disciplinari Docg e Doc, 2) altri vini spumanti. I vini spumanti sono stati poi suddivisi in diverse tipologie a seconda del contenuto zuccherino, del colore (anche rossi e rosati) e se millesimati o riserva. I campioni devono essere inviati c/o Associazione Altamarca – Forum Spumanti d’Italia, Villa dei Cedri, 31049 Valdobbiadene dal 27 giugno al 6 luglio 2007 in numero di 6 bottiglie con copia del versamento della quota di € 100 + iva per ogni campione. Ogni commissioni è composta da 4 enologi, da 2 giornalisti e da un sommelier. Nel 2006 sono stati iscritti 277 campioni provenienti da 124 case spumantistiche nazionali in rappresentanza di 16 regioni italiane. Al miglior vino spumante di ogni categoria, gruppo e tipologia ( proprio per la ricchezza nazionale) è conferito il premio unico “Nastro d’Argento”. Inoltre, tutti i vini premiati saranno in degustazione a Cortina d’Ampezzo a Ferragosto per Spumanti&sapori, al Forum Spumanti d’Italia dal 7 al 10 settembre 2007 a Valdobbiadene e al 2° Festival Nazionale Spumanti in programma a Roma alla sede Ais-lazio del Parco dei Principi il 10 novembre 2007,oltre a tutti gli eventi in paesi esteri di rappresentanza del Forum Spumanti d’Italia e delle Istituzioni Nazionali che patrocinano, come Buonitalia spa, Ministeri, Ice e Camere di Commercio. .