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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Settembre 2007 |
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JOSÉ MANUEL BARROSO IN OCCASIONE DEL CENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI ALTIERO SPINELLI (31 AGOSTO 1907 – 31 AGOSTO 2007) |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - In occasione del centesimo anniversario della nascita di Altiero Spinelli, desidero onorare la memoria di questo grande e straordinario europeo per il contributo che egli ha dato alla costruzione dell´Unione Europea. Insieme agli altri Padri fondatori come Alcide De Gasperi, egli ha personificato la volontà italiana per un´Europa politicamente forte al servizio dei cittadini. L´opera di Altiero Spinelli, durante molti decenni, è servita come fonte di ispirazione per le generazioni future dei leader europei ed è stata determinante per aiutare l´Europa ad uscire dalle divisioni e muoversi verso la sua unità. Il progetto di Trattato che istituisce l´Unione europea, adottato il 14 febbraio 1984 dal Parlamento Europeo su impulso e proposta di Altiero Spinelli, è un testo essenziale nella storia dell´integrazione europea e ci ha guidato verso altre iniziative politiche che hanno permesso di costruire una solida Unione Europea. E´ giusto che noi ricordiamo oggi i meriti di Altiero Spinelli e che preserviamo la memoria delle sue idee, che hanno tanto contribuito all´unificazione dell´Europa. . |
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IMPOSIZIONE DEI DIVIDENDI IN USCITA: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA MISURE NEI CONFRONTI DI AUSTRIA, GERMANIA, ITALIA E FINLANDIA |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - La Commissione europea ha chiestoformalmente , lo scorso 23 luglio, all´Austria ed alla Germania di modificare la loro legislazione fiscale per quanto riguarda i pagamenti di dividendi in uscita ad imprese. Entrambi gli Stati membri tassano in modo più gravoso i dividendi versati ad imprese estere che non quelli versati ad imprese stabilite sul loro territorio. Le richieste sono presentate in forma di parere motivato, la seconda fase della procedura d´infrazione prevista dall´articolo 226 del trattato Ce. Se le legislazioni nazionali rilevanti non vengono modificate per conformarsi al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. La Commissione ha altresì inviato ad Italia e a Finlandia richieste di informazioni in forma di lettere di costituzione in mora (prima fase della procedura d´infrazione prevista dall´articolo 226 del trattato Ce) riguardanti le norme in vigore in questi due paesi, in base alle quali i dividendi versati a fondi pensione esteri possono essere sottoposti ad un´imposizione più elevata rispetto ai dividendi versati a fondi pensione nazionali. Italia e Finlandia sono invitate a rispondervi entro due mesi. "Gli Stati membri non possono tassare maggiormente i dividendi versati agli azionisti di altri Stati membri dell´Ue rispetto ai dividendi versati agli azionisti che risiedono sul loro territorio" è quanto dichiarato dal commissario competente per la fiscalità e l´unione doganale, László Kovács. "Tale discriminazione è contraria al trattato Ce, come confermato dalla Corte di giustizia nella sentenza Denkavit del 14 dicembre 2006". Dividendi in uscita versati ad imprese - Le norme fiscali applicate da Germania e Austria possono determinare un´imposizione più onerosa dei dividendi in uscita rispetto ai dividendi nazionali; i dividendi in uscita sono dividendi versati da un´impresa dello Stato membro ad un azionista estero e i dividendi nazionali sono dividendi versati da un´impresa dello Stato membro ad un azionista dello stesso Stato. Mentre esiste in pratica un´esenzione fiscale dei dividendi nazionali, i dividendi in uscita sono oggetto di una ritenuta alla fonte compresa tra il 5% e il 25%. La Commissione ritiene che l´imposizione più elevata dei dividendi in uscita sia contraria al trattato Ce ed all´accordo See, in quanto la considera una restrizione sia alla libera circolazione dei capitali che alla libertà di stabilimento. La discriminazione riguarda i dividendi in uscita versati agli Stati membri ed ai paesi del See/efta che forniscono un´assistenza adeguata (ad esempio lo scambio di informazioni). In ordine allo stesso problema, il 22 gennaio 2007 la Commissione ha già deciso di deferire Belgio, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Portogallo alla Corte di giustizia delle Comunità europee (Ip/07/66). Nella sentenza Denkavit del 14 dicembre 2006 (causa C-170/05), la Corte ha confermato il principio secondo il quale i dividendi in uscita non possono essere oggetto di un´imposizione più elevata nello Stato di origine (ovvero lo Stato a partire dal quale i dividendi sono versati) rispetto ai dividendi nazionali. Tuttavia, conformemente a questa sentenza, può essere rilevante considerare se lo Stato di residenza dell´azionista conceda a quest´ultimo un credito d´imposta per la ritenuta alla fonte prelevata dallo Stato di origine. Finora la Commissione ha seguito lo stesso approccio della Corte Efta nella causa Fokus Bank (causa E-1/04), nella quale la Corte ha esplicitamente stabilito che l´eventuale concessione di un credito d´imposta nello Stato di residenza non era rilevante. Dividendi in uscita versati a fondi pensione - Tutti gli Stati membri applicano ai fondi pensione norme fiscali diverse da quelle applicate alle imprese. La situazione dei fondi pensione e quella delle imprese sono pertanto valutate distintamente. Per l´Italia e la Finlandia, il problema riguarda i dividendi in uscita versati a fondi pensione esteri. In questi due Stati membri, i fondi pensione nazionali sono soggetti ad imposizione dei loro dividendi, ma le ritenute alla fonte applicate ai dividendi in uscita appaiono più elevate delle imposte prelevate sui dividendi nazionali. Il fatto che uno Stato membro tassi maggiormente i dividendi versati ai fondi pensione esteri può dissuadere i suddetti fondi dall´investire sul suo territorio. Analogamente, per le imprese stabilite in tale Stato membro potrebbe essere più difficile attirare i capitali dei fondi pensione esteri. L´imposizione più elevata dei fondi pensione esteri può pertanto comportare una restrizione della libera circolazione dei capitali garantita dall´articolo 56 del trattato Ce e dall´articolo 40 dell´accordo See. La Commissione non è al corrente di alcun elemento che possa giustificare tale restrizione. Per quanto riguarda la tassazione più elevata dei fondi pensione esteri, il 7 maggio 2007 la Commissione ha già inviato lettere di costituzione in mora alla Repubblica ceca, alla Danimarca, alla Spagna, alla Lituania, ai Paesi Bassi, alla Polonia, al Portogallo, alla Slovenia ed alla Svezia (Ip/07/616). In seguito a denunce, la Commissione sta esaminando la situazione in altri Stati membri. Potrebbero essere pertanto avviate nuove procedure d´infrazione. . |
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LA COMMISSIONE EUROPEA SI SFORZA DI COLMARE IL DIVARIO TRA LE RETRIBUZIONI DEGLI UOMINI E QUELLE DELLE DONNE |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Secondo la Commissione europea, nell’intera economia dell’Ue, le donne continuano a guadagnare mediamente il 15% in meno degli uomini. Una relazione pubblicata oggi indica i modi in cui l’Ue può colmare questo scarto che, negli ultimi 10 anni, è praticamente rimasto immutato. La disparità retributiva tra i sessi è la differenza tra la retribuzione media oraria delle donne e quella degli uomini, prima delle imposte, nell’insieme dell’economia. Essa riflette le discriminazioni e le disuguaglianze attualmente esistenti sul mercato del lavoro e che, in pratica, colpiscono soprattutto le donne. “Le ragazze sono più brave dei ragazzi a scuola e il numero delle donne che accede al mercato del lavoro con un titolo universitario è superiore a quello degli uomini, ma lo scarto retributivo del 15% continua ad esistere. Questa è una situazione assurda e deve cambiare”, sostiene Vladimir Špidla, Commissario Ue per l’Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. “La disparità retributiva è una questione complessa che ha molteplici cause. Talvolta si tratta di pura e semplice discriminazione. Spesso però le cause restano nascoste: molte donne svolgono attività non retribuite (si pensi ai lavori casalinghi e all’assistenza di persone a carico); molte lavorano a tempo parziale e, spesso, i settori ad alta femminilizzazione sono anche quelli peggio retribuiti. È veramente ora di cambiare. Il solo modo per uscirne è coinvolgere uomini e donne, Ong, parti sociali e governi e affrontare il problema a tutti i livelli. ” La disparità retributiva tra i sessi va ben oltre la questione di una parità salariale a parità di lavoro. Una della cause principali è il modo in cui vengono valutate le competenze delle donne rispetto a quelle degli uomini. Mansioni che richiedono qualifiche simili tendono a essere remunerate meno se svolte in prevalenza da donne piuttosto che da uomini. In alcuni paesi, ad esempio, le bambinaie guadagnano meno dei meccanici, le cassiere dei supermercati meno dei magazzinieri, le infermiere meno dei poliziotti. Il divario tra le retribuzioni riflette inoltre disuguaglianze sul mercato del lavoro che colpiscono soprattutto le donne – come la difficoltà di conciliare attività lavorativa e vita privata. Le donne ricorrono maggiormente a lavori a tempo parziale e interrompono più spesso la carriera, con impatti negativi sullo sviluppo professionale. Sono sfavorite quando si tratta di ottenere posti direttivi; incontrano più ostacoli e maggiori resistenze nello sviluppo della carriera. Questa perciò avrà più interruzioni, sarà più lenta e più corta e, quindi, meno remunerata di quella degli uomini. Dalle statistiche emerge che lo scarto tra le remunerazioni aumenta con l’età, il livello d’istruzione e gli anni di servizio: le differenze salariali superano il 30% tra i 50 e i 59 anni, pur essendo del 7% nella fascia d’età fino a 30 anni; Superano il 30% per chi è in possesso di un diploma universitario ma sono del 13% per chi possiede un diploma di scuola media inferiore; per chi abbi lavorato più di 30 anni al servizio della stessa impresa raggiungono il 32%, ma sono del 10% inferiori (22%) per chi abbia lavorato in una impresa per 1-5 anni. Per affrontare la questione, la comunicazione odierna individua 4 campi d’intervento: applicare meglio l’attuale legislazione (analizzando in che modo adeguare la legislazione vigente e attraverso iniziative di sensibilizzazione); lotta al divario tra le retribuzioni come parte integrante delle politiche a favore dell’occupazione degli Stati membri (sfruttando pienamente le potenzialità dei finanziamenti comunitari – come il Fondo Sociale Europeo); promuovere la parità salariale fra i datori di lavoro, soprattutto grazie a iniziative che stimolino la responsabilità sociale; sostenere lo scambio di pratiche esemplari nell’intera Ue e interessare le parti sociali. Eliminare la disparità retributiva tra i sessi è una preoccupazione essenziale messa in evidenza anche dalla “Tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010”. Da un sondaggio di Eurobarometro del gennaio 2007, emerge che una grande maggioranza dei cittadini europei pensa siano necessarie più donne in posizioni direttive (77%) e come parlamentari (72%). Il 68%dei cittadini europei pensano che le responsabilità familiari ostacolino l’accesso delle donne a posizioni direttive e il 47% ritiene probabile che le donne beneficino di meno promozioni degli uomini, a parità di qualifiche. La comunicazione odierna intende analizzare le cause del divario tra le retribuzioni e individuare modalità d’intervento a livello europeo. Tale divario può essere affrontato solo agendo a tutti i livelli, coinvolgendo tutte le parti interessate e concentrandosi su tutti i fattori ne sono all’origine. . |
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CORDIS VARA UN NUOVO SERVIZIO PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RICERCA DEL 7°PQ |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Cordis, il servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo, ha varato un nuovo servizio nell´ambito del coordinamento delle estese attività di ricerca in Europa. L´iniziativa fa seguito a una consultazione delle parti interessate effettuata dalla Commissione, dalla quale è emerso un forte sostegno per un maggiore coordinamento dei programmi di ricerca nazionali da parte di tutte le categorie interessate. Il Settimo programma quadro (7°Pq) promuoverà inequivocabilmente il rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca (Ser) con Era-net (per il coordinamento di programmi di ricerca nazionali) e fornendo ulteriore sostegno finanziario per il potenziamento del Ser. Nella home «Coordination», e in «About coordination», si forniscono i dettagli completi degli strumenti disponibili per l´attuazione del piano che comprendono: - Era-net. Nei casi con un elevato valore aggiunto europeo, l´iniziativa Era-net Plus fornisce un sostegno finanziario aggiuntivo; - Articolo 169 - fornisce una base giuridica per la Comunità europea a sostegno dell´integrazione dei programmi nazionali di ricerca; - Itc - persone giuridiche quali partenariati pubblici-privati in settori pertinenti nell´attività di ricerca e sviluppo industriale; - Sovvenzioni. La pagina «Get support» contiene link ai Punti di contatto nazionali (Pcn) in 27 Stati membri dell´Ue, più gli stati aderenti al Programma quadro. Questo prezioso servizio offre un sostegno personalizzato in loco nella lingua del proponente. Inoltre, è disponibile un servizio di verifica pre-proposta (Pre-proposal check-Ppc) per chi desidera presentare un´azione Era-net o Era-net Plus. Lo scopo è di valutare l´idoneità della proposta e dei relativi consorzi. La sezione «Frequently asked questions» (Faq) contiene domande frequenti sul coordinamento delle attività di ricerca attraverso Era-net, l´Articolo 169 e Itc. Fornendo risposte personalizzate a domande aggiuntive e sostituendo il tradizionale Help Desk via e-mail, un servizio informazioni del 7°Pq garantirà la consulenza immediata di un esperto. La «Library» contiene i link a una serie di pubblicazioni pertinenti per il servizio di coordinamento. Una pagina separata «Useful links» consente a tutti gli interessati di accedere a Erawatch e a piattaforme tecnologiche. È presente anche uno speciale link «Consiglio nordico» nelle cinque lingue nordiche e in inglese, contenente dettagli sulla cooperazione ufficiale nella regione nordica. Per accedere al nuovo servizio, consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/coordination/ . |
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ESPERTI SOSTENGONO CHE LE NANOTECNOLOGIE SONO LA CHIAVE PER IL SUCCESSO ECONOMICO DELLA POLONIA |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Stando alla nuova strategia della Polonia per la ricerca e lo sviluppo nel campo dell´estremamente piccolo, le nanoscienze e le nanotecnologie possono svolgere un ruolo cruciale nel determinare la posizione del paese all´interno della competitiva economia mondiale. «Le nanoscienze e le nanotecnologie saranno il fattore più importante nello sviluppo dell´economia nei prossimi 20 anni», scrive il Comitato interdisciplinare per la nanoscienza e la nanotecnologia, aggiungendo che, per realizzare gli obiettivi della strategia, sarà necessario «un approccio multidisciplinare, oltre alla collaborazione di governo, istituzioni scientifiche e industria. » Secondo i 14 esperti che compongono il Comitato, in Polonia esistono solide basi per lo sviluppo delle nanoscienze e delle nanotecnologie, in particolare nei settori dei «nanomateriali e nanocompositi» e dei «fenomeni e processi su scala nanometrica». Il Comitato chiede che venga garantita la continuità del sostegno per questi settori nonché per la ricerca sulle nanostrutture, i nanodispositivi, la nanoanalisi, la nanometrologia e i dispositivi e i processi produttivi per la nanotecnologia. Il Comitato afferma che queste priorità sono compatibili con quelle europee. Gli autori sottolineano che il raggiungimento di livelli internazionali di eccellenza in questi campi di ricerca è un prerequisito per l´effettivo sviluppo delle nanoscienze e delle nanotecnologie in Polonia in generale e per accrescere i livelli di innovazione nell´economia polacca nel suo complesso. Per conseguire l´eccellenza in questi campi è tuttavia necessario disporre delle persone migliori, e gli esperti descrivono le risorse umane come «il fondamento riconosciuto della strategia». Tra le iniziative da intraprendere per consentire alla Polonia di attirare i più importanti esperti di nanotecnologia figurano borse di studio per gli studenti migliori e borse postdottorato, sostegno sociale e corsi di lezione in inglese. Gli esperti propongono inoltre di istituire uno specifico sistema di sovvenzioni per scienziati all´inizio della carriera e raccomandano di includere le nanoscienze in un maggior numero di corsi universitari. Nella relazione si raccomanda anche di creare una rete virtuale di istituti che si occupano di nanotecnologie e di investire di più nelle infrastrutture e si sottolinea l´importanza di rafforzare la collaborazione tra il settore della ricerca e l´industria. A questo proposito, si propone la creazione di una banca dati, che fornisca informazioni costantemente aggiornate sulle esigenze dell´industria, e si suggerisce di procedere a un ?radicale? miglioramento del sistema dei brevetti. L´aspetto sociale delle nanoscienze non viene ignorato dagli esperti, i quali affermano che «devono essere presenti rappresentanti polacchi nei comitati scientifici europei nei campi della sicurezza dei consumatori, della sanità pubblica, della protezione dell´ambiente e dell´etica». Dovrebbe inoltre essere avviata una campagna d´informazione sulle opportunità e le minacce dello sviluppo della nanotecnologia. Guardando al futuro, il Comitato raccomanda che la strategia venga regolarmente aggiornata per tener conto delle nuove sfide economiche e dei cambiamenti delle condizioni sociali. Gli esperti concludono affermando che «la sua attuazione deve contribuire alla creazione di una società avanzata basata sulla conoscenza e garantire che la Polonia conquisti una posizione di rilievo tra i paesi che investono nelle nanoscienze a livello mondiale e che ottengono considerevoli profitti economici dalle applicazioni di soluzioni nanotecnologiche». . |
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FINANZIAMENTI UE: DURNWALDER A BRUXELLES DISCUTE CON IL COMMISSARIO DANUTA HüBNER |
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Bolzano 3 settembre 2007 - I progetti nel nuovo periodo operativo 2007-2013 dei fondi strutturali sono stati discussi giovedì 30 agosto dal presidente della Provincia Luis Durnwalder a Bruxelles con il commissario Ue alla Politica regionale, signora Danuta Hübner. Nei prossimi sette anni l´Alto Adige potrà beneficiare complessivamente di 500 milioni di Euro. Al commissario Ue alla Politica regionale, la polacca Danuta Hübner, il presidente Durnwalder ha illustrato i programmi e i punti qualificanti che la Provincia intende promuovere nel nuovo periodo 2007-2013 dei fondi strutturali, "dopo che Bruxelles ha approvato di recente anche il nostro Piano di sviluppo rurale e il Programma operativo per la competitività regionale", ha sottolineato Durnwalder. "Lungo questo periodo di sette anni l´Alto Adige potrà beneficiare di circa 500 milioni € di finanziamenti da investire tra l´altro nella sostenibilità ambientale, nel miglioramento delle condizioni di vita, nello sviluppo delle fonti energetiche e delle telecomunicazioni. " Durnwalder ha invitato il commissario Danuta Hübner in Alto Adige "per rendersi conto da vicino di come i finanziamenti europei vengano ben impiegati e dell´ottimo livello raggiunto dalla partnership tra Ue, Stato, Provincia autonoma e altre Regioni. Mi ha detto che ad inizio 2008, compatibilmente con i suoi impegni, inserirà in agenda una visita in Alto Adige. " Il presidente Durnwalder ha sottolineato anche il successo del programma operativo Italia/austria, a cui aderiscono il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano, assieme ai Länder austriaci di Tirolo, Carinzia e Salisburgo, e che negli ultimi sei anni ha finanziato numerose iniziative per promuovere lo sviluppo delle Regioni di confine e di favorire la collaborazione transfrontaliera. Sempre a Bruxelles Durnwalder ha approfondito con la direzione generale Ue alcuni aspetti tecnici riguardanti la conclusione dei vecchi programmi Ue del periodo 2000-2006 e avviato la discussione su temi fondamentali del nuovo periodo di programma, quali i mutamenti climatici e gli obiettivi della Strategia di Lisbona. . |
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FINANZE: ILLY SU PUBBLICAZIONE DECRETO SU FINANZA REGIONALE LE TASSE PAGATE IN FRIULI VENEZIA GIULIA RIMARRANNO IN FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 3 settembre 2007 - "Un provvedimento con il quale, a 40 anni di distanza dall´istituzione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, si realizza un´autentica autonomia finanziaria". Così il presidente della Regione Riccardo Illy ha commentato la pubblicazione sulla "Gazzetta Ufficiale" n. 200 del 29 agosto, del decreto legislativo 31 luglio 2007 n. 137 con il quale vengono emanate "Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia in materia di finanza regionale". "La prima grande novità - ha spiegato il presidente - è che con il decreto appena pubblicato sulla ´Gazzetta Ufficiale´, e che entrerà in vigore all´inizio del 2008, le tasse pagate in Friuli Venezia Giulia rimarranno in Friuli Venezia Giulia, per la quota di spettanza della Regione, a cui saranno trasferite direttamente dall´Agenzia delle entrate". "La seconda importante novità - ha aggiunto - è che avremo una compartecipazione anche sulle tasse pagate dai pensionati residenti in Friuli Venezia Giulia, sulle quali non avevamo finora ingiustamente alcuna compartecipazione". Il presidente Illy ha sottolineato anche l´importanza dei cambiamenti per quanto riguarda le spese per la salute. "Con il decreto ci sarà consentito - ha osservato - di adeguare le nostre entrate riguardanti la sanità al mutato quadro di riferimento nazionale. Avremo anche delle entrate in più, che ci spettavano da anni e che finalmente ci vengono riconosciute". . |
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MUTUI: MEF, NESSUN ASSENSO NE´ IMPEGNO SU FONDO SOLIDARIETA´ |
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Roma, 3 settembre 2007 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze sottolinea di non avere fornito alcun assenso, né di avere assunto alcun impegno, riguardo a eventuali fondi di solidarietà sui mutui menzionati il 31 agosto in una dichiarazione della presidente del Consiglio nazionale Popolari-udeur, Federica Rossi Gasparrini. . |
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AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE |
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Roma, 3 settembre 2007 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che sono stati offerti nell´asta del 30 agosto: - Certificati di Credito del Tesoro settennali 1º marzo 2007/2014 nona tranche: 2. 000 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1º agosto 2007/2010 terza tranche: 2. 500 milioni di euro decennali 1º agosto 2007/1º febbraio 2018 prima tranche: 4. 000 milioni di euro. . |
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BANCHE: AL VIA LE NUOVE REGOLE PER RENDERE PIÙ TRASPARENTE E SEMPLICE IL RAPPORTO CON I CLIENTI IL COMITATO ESECUTIVO VARA A MILANO IL PROGETTO DI “AUTOREGOLAMENTAZIONE CONCERTATA” . |
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Milano, 3 settembre 2007 - Il Comitato esecutivo dell’Abi ha varato il 18 luglio a Milano il nuovo piano di autoregolamentazione che nell’arco dei prossimi diciotto mesi porterà nuove regole di trasparenza nel rapporto tra banche e consumatori. Alcune di queste iniziative, fra quelle decise oggi e le altre che arriveranno nei prossimi mesi, sono già state adottate da una parte importante del sistema. Ma adesso le regole dovranno essere applicate da tutta l’industria bancaria nazionale, con l’obiettivo di giungere ad un loro uso vincolante, generalizzato e standardizzato. Prezzi più chiari, contratti e condizioni più semplici, estratto conto facile da leggere, consulenza pre e post vendita sui prodotti finanziari, trasferimento automatico delle bollette per chi vuole cambiare banca ed eliminazione di ogni altro eventuale ostacolo alla mobilità dei clienti. Sono questi gli obiettivi che Abi persegue per rendere i prodotti più trasparenti, l’offerta più comprensibile, e rispondere così alle richieste dei consumatori. “Si tratta di un programma di autoregolamentazione concertata – ha detto il Presidente dell’Abi Corrado Faissola – nell’ambito del quale il dialogo e la collaborazione con i consumatori, le istituzioni e le autorità di vigilanza servirà a rendere i servizi bancari sempre più chiari, funzionali, competitivi e concorrenziali. Recepiremo cioè le richieste e le esigenze dei clienti e le tradurremo in pratica, mediante iniziative di autoregolamentazione da sottoporre al vaglio delle autorità”. Il Piano d’Azione delle banche sarà articolato in fasi successive che si completeranno nell’arco dei prossimi diciotto mesi e riguarderanno cinque aree di intervento: trasparenza e semplicità nei rapporti tra banche e clienti, con riferimento alle comunicazioni, alla durata delle condizioni e ai contratti; modalità di rappresentazione dei prezzi; consulenza e assistenza pre e post vendita per i prodotti finanziari distribuiti dalle banche, assumendo come linea guida l’interesse del cliente; eliminazione delle eventuali residue barriere e dei vincoli alla mobilità dei clienti; aspetti legati alla sicurezza informatica. Le prime tre iniziative sono state approvate oggi dal Comitato Esecutivo dell’Abi e vanno dalla creazione di un indicatore sintetico di costo dei conti correnti, al trasferimento automatico delle domiciliazioni bancarie in caso di chiusura di un conto corrente, all’informativa al cliente direttamente allo sportello automatico nel caso di commissioni sui prelievi bancomat sugli sportelli di un’altra banca. Arriva l’indice sintetico di costo del conto corrente e l’estratto conto facile Per venire incontro alla principale esigenza manifestata dai consumatori, cioè la chiarezza del prezzo e delle caratteristiche dei conti correnti, il Piano d’Azione dell’Abi prevede una serie di iniziative che rivoluzioneranno il modo di scegliere un conto corrente e di leggere l’estratto conto periodico. Ogni banca, infatti, invierà tutte le informazioni relative ai propri conti correnti ad un apposito motore di ricerca che metterà a disposizione del cliente un “Foglio informativo sintetico”, attraverso il quale sarà possibile mettere a confronto tutti i conti correnti e scegliere quello più conveniente in relazione alle proprie esigenze. Il “Foglio informativo sintetico”, che sarà disponibile anche in versione cartacea per raggiungere quei clienti che non utilizzano internet, fornirà al cliente un “Indicatore sintetico di costo”, basato sulle 10 principali voci che rappresentano il 90% dei costi annuali del cliente. Quanto all’estratto conto – di cui spesso i consumatori hanno sottolineato la complessità e la non immediatezza di lettura e di comprensione – d’ora in poi diventerà decisamente più “facile”. Quello che i clienti si vedranno recapitare a partire dai prossimi mesi, infatti, sarà accompagnato da uno schema standard nel quale sarà riportata la tipologia e il numero di operazioni effettuate dal cliente nel corso dell’anno e i relativi costi. Sarà inoltre riportato un dato di sintesi, e cioè il costo annuale effettivamente sostenuto per le operazioni fatte, messo a confronto con quello dell’anno precedente. In questo modo, con un solo colpo d’occhio, il cliente potrà vedere quante e quali operazioni ha fatto, quanto gli è costato complessivamente il conto e se ha speso di più o di meno dell’anno precedente. Pagina 2 di 2 Entro l’anno trasferimento automatico delle bollette Anche cambiare conto corrente o banca d’ora in poi sarà ancor più facile, oltre che gratuito. Con la nuova iniziativa delle banche, infatti, viene meno anche il problema della trafila “burocratica” alla quale erano spesso costretti i clienti per chiudere un conto e per trasferire su un altro le bollette e gli altri pagamenti ricorrenti. D’ora in poi ci penseranno le banche stesse, che entro la fine dell’anno adotteranno le procedure necessarie a rendere automatico questo trasferimento (domiciliazioni Rid). Inoltre sarà avviato un monitoraggio dei tempi necessari per chiudere un conto corrente, in modo tale che al momento di aprirne uno il cliente saprà già in anticipo il numero di giorni che occorreranno se in futuro dovesse decidere di chiuderlo. Su questi temi, infine, negli oltre trentamila sportelli delle banche italiane sarà distribuita un’apposita guida informativa. Prezzi chiari per i prelievi bancomat Nel caso di prelievo di denaro contante con il Bancomat allo sportello automatico di un’altra banca, al momento dell’operazione comparirà sul video l’ammontare dell’eventuale commissione che il cliente è tenuto a pagare in base al contratto della sua carta. In questo modo il cliente saprà sempre quanto gli costa l’operazione e potrà decidere se effettuarla ugualmente o recarsi al più vicino sportello della sua banca. Tempi di realizzazione Nelle prossime settimane l’Abi e le banche metteranno a punto i dettagli tecnici per far funzionare queste iniziative, ricorrendo anche alle procedure già realizzate nell’ambito del progetto Pattichiari. Le prime tre iniziative di autoregolamentazione saranno operative entro la fine dell’anno. . |
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ABI, OTTOCENTO MILIONI DI EURO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE IN SUD AFRICA GIÀ UTILIZZATO IL 28% DEL PLAFOND. OLTRE 600 MILIONI, PARI AL 72%, ANCORA DISPONIBILI PER FINANZIARE NUOVE E ULTERIORI ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI. |
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Johannesburg, 3 settembre 2007 - Circa 800 milioni di euro già messi a disposizione dal settore bancario per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Sud Africa. A tanto ammonta, secondo la stima dell’Abi sui dati di diciotto tra i gruppi bancari più attivi sui mercati esteri, il plafond già stanziato dalle banche italiane per finanziare l’import-export e sostenere gli imprenditori che vogliono investire o avviare nuove attività in questo importante mercato. Il dato è stato presentato lo scorso 9 luglio durante il Forum economico che si è tenuto a Johannesburg, in occasione della missione organizzata da Abi, Confindustria ed Ice, al seguito dei Ministri degli Esteri e del Commercio Internazionale, alla quale ha partecipato il Vice Presidente dell’Abi Giovanni De Censi. «Il Sud Africa – ha detto De Censi – è un mercato sempre più competitivo e attraente per il commercio e l’economia dei paesi europei e in particolare dell’Italia. Un centinaio tra le principali grandi, medie e piccole imprese italiane hanno già scelto di investire in questo Paese – ha aggiunto il vicepresidente dell’Abi - che diventa sempre più interessante anche per le nostre banche. Grazie anche alla sostenuta crescita che da dieci anni a questa parte caratterizza l’economia sudafricana e agli importanti interventi avviati dal Governo con le liberalizzazioni e circa 40 miliardi di euro di investimenti pubblici in settori cruciali come quello delle infrastrutture, dei trasporti e dell’energia, anche in vista dei prossimi Mondiali di Calcio nel 2010». Il plafond per le imprese Secondo i dati dell’Associazione bancaria, il 28% del plafond, pari a circa 191 milioni di euro, è già stato utilizzato per finanziare progetti ed iniziative di business nel mercato sudafricano, mentre il 72% pari ad oltre 600 milioni di euro è ancora disponibile per sostenere nuove attività imprenditoriali in quest’area. In particolare, il 58% del plafond è destinato ad operazioni a breve, mentre il rimanente 42% è allocato sul medio-lungo termine e risponde alla domanda di finanziamento, da parte delle imprese che operano con il Sud Africa, sbilanciata sull’esportazione a breve di beni strumentali, parti meccaniche e prodotti agroalimentari. Le banche italiane in Sud Africa Quanto alle banche italiane, Unicredit è già presente in Sud Africa con un ufficio di rappresentanza, mentre Bnl, Antonveneta, Cariparma e Friuladria, grazie alla recente acquisizione da parte di gruppi stranieri che dispongono di filiali e uffici di rappresentanza, potranno assistere le imprese italiane che vogliono investire nel mercato locale. La Banca Popolare di Sondrio, infine, ha stipulato un accordo di collaborazione con i più importanti intermediari locali per supportare i propri clienti. «Grazie alla progressiva apertura del mercato finanziario sudafricano agli operatori stranieri, avviata dal Ministero delle Finanze nel 2005 – ha concluso De Censi - la nostra presenza in questo Paese è certamente destinata a crescere e i nostri imprenditori potranno contare sempre di più su un intermediario che “parla la loro lingua” ma che, allo stesso tempo, è fortemente radicato nel contesto locale». La delegazione bancaria La missione economica in Sud Africa – alla quale partecipano otto gruppi (Banca Antonveneta-abn Amro, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Vicenza, Banca Sella, Banca Mps, Banco Popolare di Verona e Novara, Intesasanpaolo e Unicredit), otto dei quali sono presenti al Forum con desk per assistere direttamente le imprese negli incontri bilaterali – è una ulteriore testimonianza del crescente interesse dell’industria bancaria per il mercato sudafricano e, più in generale, della costante attenzione delle banche italiane per le strategie di internazionalizzazione dell’economia del Paese. A livello di settore, questa attenzione trova riscontro nelle numerose missioni realizzate in questi mesi, insieme a istituzioni, Confindustria ed Ice, alla volta di mercati vicini di casa come Bulgaria, Turchia, Marocco, Tunisia ed Algeria, senza dimenticare quelli più lontani ma con grandi potenzialità di crescita come Cina, India, Brasile, Emirati Arabi e Sud Africa. . |
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INTESA SANPAOLO: FIRMATO L’ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DEL 19,99% DI QINGDAO CITY COMMERCIAL BANK IN CINA |
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Torino, Milano, 3 settembre 2007 – Intesa Sanpaolo ha reso noto il 12 luglio di aver firmato un accordo relativo alla sottoscrizione di un aumento di capitale per raggiungere una partecipazione del 19,99% in Qingdao City Commercial Bank (Qccb) per un corrispettivo complessivo di circa 135 milioni di dollari, ovvero circa 0,34 dollari per azione di nuova emissione, pari a 2,2 volte il book value di Qccb (pari al patrimonio netto a fine 2006 più un aumento di capitale di circa 15 milioni di dollari da parte di azionisti locali). Fondata nel 1996, Qccb si trova nello Shandong, una Provincia che sta svolgendo un ruolo importante nella crescita dell’economia cinese ed è seconda nel Paese in termini di Pil. Qingdao è la capitale economica di questa Provincia e Qccb è la seconda banca della città per numero di filiali con una quota di mercato di circa il 6% per depositi e impieghi. Il 90% del capitale della banca è detenuto dalla società Haier - il più grande produttore cinese di elettrodomestici - e dalla Municipalità. La legge bancaria cinese pone un limite massimo del 25% agli investimenti esteri in una banca del Paese, con un limite del 20% per singolo investitore. Alla fine del 2006 Qccb aveva un totale attivo di 3 miliardi di dollari, impieghi con clientela per 1,8 miliardi di dollari, depositi per 2,3 miliardi di dollari e un patrimonio netto di 157 milioni di dollari. L’utile netto del 2006 è stato di 3,8 milioni di dollari. La banca ha 39 filiali. Nell’operazione, Intesa Sanpaolo è stata assistita dalla banca d’affari Rothschild, dai revisori di Price Waterhouse Coopers e da Boston Consulting Group. Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana ad effettuare un investimento diretto in un istituto bancario cinese. La sua presenza in Cina risale ai primi anni Ottanta quando, con l’apertura di un ufficio di rappresentanza a Pechino (1981), la Banca si propone come il primo istituto di credito italiano per favorire la promozione e lo sviluppo delle aziende italiane e cinesi sui reciproci mercati. Nel corso degli anni Ottanta, la Banca continua a mettere in atto la propria strategia di sostegno operativo e di consulenza per le aziende attive nell’area, con l’apertura della filiale di Hong Kong nel 1984 seguita nel 1987 dalla costituzione di un ufficio di rappresentanza a Shanghai che, dieci anni più tardi, viene trasformato in filiale. Più recentemente, Intesa Sanpaolo rafforza le relazioni con la Cina tramite la costituzione di una joint venture, la Shanghai Sino-italy Business Advisory Company (Sibac), con Simest, Società italiana di promozione degli investimenti italiani all’estero, e Bank of China. Attiva dal 2005, Sibac offre consulenza e assistenza alle imprese italiane, principalmente medie e piccole, che intendono sviluppare in Cina attività industriali e commerciali, anche in partnership con operatori cinesi. Nel febbraio 2007, Eurizon Financial Group, società del Gruppo Intesa Sanpaolo attiva nel settore assicurativo e nel risparmio gestito, entra nelle assicurazioni vita in Cina con l’acquisto del 19,9% del capitale di Union Life, tra le prime dieci compagnie del mercato (20% è la partecipazione massima consentita dalla legge cinese agli investitori esteri nel settore). Poche settimane dopo questa operazione, Eurizon Financial Group firma un nuovo accordo in Cina che prevede l’acquisizione del 49% di Penghua Fund Management, una delle principali società di asset management nel mercato cinese (partecipazione massima consentita dalla legge locale agli investitori esteri nel settore). Inoltre, dal 2006 Intesa Sanpaolo è partner assieme a China Investment Bank ed Export-import Bank of China in “Mandarin Fund”, un fondo di private equity creato per sostenere gli investimenti delle imprese italiane in Cina e di quelle cinesi in Italia. Intesa Sanpaolo è impegnata in Cina in molteplici ruoli che spaziano dall’attività economico/finanziaria alla cultura, un ambito, questo, in cui la Banca è tradizionalmente in prima fila con la partecipazione in numerosi organismi finalizzati alla promozione degli scambi tra i due paesi per quanto riguarda la cultura, il commercio, la tecnologia e la scienza. La Banca ha un ruolo attivo nella Camera di Commercio Italo-cinese ed è membro fondatore del Centro di Alti Studi sulla Cina Contemporanea e della Fondazione Italia Cina. . . |
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BANCA POPOLARE DI INTRA HA FIRMATO CON BIPIEMME GESTIONI SGR UN ACCORDO DI PARTNERSHIP COMMERCIALE PER LA DISTRIBUZIONE ATTRAVERSO LA PROPRIA RETE FILIALI DEI FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO DELLA PRESTIGIOSA SGR MILANESE. |
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Verbania, 3 settembre 2007 - Banca Popolare di Intra ha sottoscritto con Bipiemme Gestioni un accordo di partnership commerciale che prevede la distribuzione da parte della propria rete filiali dei fondi comuni di investimento mobiliare dell’importante Sgr milanese. Banca Popolare di Intra rafforza così la propria politica finanziaria multifondo e amplia ulteriormente la propria offerta di strumenti finanziari, proponendo alla clientela la gamma di prodotti di risparmio gestito Bipemme. La gamma Bipiemme è complessivamente costituita da 26 fondi, articolati in 4 famiglie: Sistema Gestioni Attive, Sistema Gestioni Dinamiche, Fondo di fondi, Fondi per le imprese. Bipiemme Gestioni, attiva dal 1984, è la società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme – Banca Popolare di Milano. Gestisce, per conto di oltre 260. 000 clienti privati e istituzionali, un patrimonio di circa 20 miliardi di euro attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi che comprende fondi comuni d’investimento, fondi di fondi, gestioni patrimoniali e un fondo pensione aperto. Nel corso del 2007 Bipiemme Gestioni Sgr ha vinto 4 prestigiosi premi per la gestione dei fondi comuni tra cui, per il quarto anno consecutivo, il premio alto rendimento del Sole 24 Ore come miglior gestore “big” di fondi comuni italiani. Inoltre, 8 fondi Bipiemme sono presenti con valutazioni a 4 e 5 stelle nell’annuario Morningstar che seleziona i 500 migliori fondi, scelti all´interno di tutte le categorie che costituiscono l´offerta italiana. “L’accordo costituisce un ulteriore passo nel consolidamento e nell’ampliamento della nostra offerta alla clientela nell’ambito di un progetto di collaborazione con partner di grande valore in ciascuno dei nostri settori operativi”, afferma Mosé Fagiani, Direttore Generale di Banca Popolare di Intra. “Da questo punto di vista, Bipiemme Gestioni Sgr costituisce una scelta ideale. E questo tanto per gli ottimi rapporti istituzionali che intrattiene con il Gruppo Veneto Banca, quanto per la qualità, la flessibilità, la professionalità e l’indubbio valore aggiunto delle sue gestioni”. . |
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LE COMPAGNIE ASSICURATIVE PRESE CON LE MANI NEL SACCO? I PROFITTI CRESCONO E NON SCENDONO I PREMI A CARICO DEGLI ASSICURATI. APPRODA ANCHE IN PARLAMENTO L’ECLATANTE QUESTIONE DELL’IPOTESI DI ALTERAZIONE DEI DATI ALL’INTERNO DEGLI ISPETTORATI SINISTRI DEI PRINCIPALI GRUPPI ASSICURATIVI, CHE PORTEREBBERO CONSEGUENTI RICADUTE NEGATIVE SULLE TARIFFE RCA E QUINDI PER I CONSUMATORI. |
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Lecce, 3 settembre 2007 - Prende spunto da un´inchiesta apparsa sul settimanale a diffusione nazionale «Diario» del 2 febbraio 2007 (scaricabile su Internet anche dal sito www. Stefanomannacio. It), con la quale venivano segnalate una serie di possibili alterazioni dei dati relativi ai sinistri all´interno dei centri di liquidazione danni delle maggiori compagnie assicurative italiane, l’importante interrogazione parlamentare presentata dall’on Felice Belisario di Italia Dei Valori, tesa a fare chiarezza su alcune poco trasparenti prassi all’interno degli ispettorati sinistri delle maggiori società consorziate che, ove applicate generalmente, potrebbero comportare un aumento delle tariffe Rca, a danno, quindi, dei consumatori-assicurati. E la richiesta dell’on Felice Belisario, giunge proprio nel momento in cui il Presidente dell’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Catricalà, nella sua relazione annuale, sottolinea ciò che è tristemente noto anche ai non addetti ai lavori, ossia come nel Mercato Assicurativo di per sé poco propenso alla competitività e “protetto dall’obbligatorietà dei contratti”, “i profitti delle compagnie crescono e non scendono i premi a carico degli assicurati. Nessun vantaggio si registra a favore di questi ultimi costretti ad attendere tempi ancora eccessivi per i risarcimenti e a subire clausole negoziali onerose…”. Era auspicabile, come più volte denunciato, un controllo effettivo e più incisivo sulla gestione interna e tecnica dei servizi di liquidazione danni dei principali gruppi assicurativi che come è evidente, hanno deciso di gestire in comune i servizi di liquidazione (fra questi Fondiaria - Sai - Milano, Generali – Assitalia - Fata, Ras – Allianz - Bernese, Unipol –Aurora - Navale, ecc. , Reale Mutua – Italiana – La Piemontese, ecc. ), ma hanno mantenuto sostanzialmente scorporate le singole imprese per la raccolta dei premi e la fornitura dei prodotti e servizi assicurativi. Tale scelta di mercato, se apparentemente dimostrava la scelta di diminuire i costi di gestione, in realtà, avrebbe potuto mascherare peraltro lo scambio interno e continuo di dati, anche sensibili, all’interno dei principali gruppi assicurativi con conseguente possibilità d’incisone sulla modulazione delle tariffe e conseguentemente dei premi R. C. Auto. Inoltre, tale amministrazione in comune, comportando una gestione più complessa, avrebbe potuto consentire, almeno in astratto, la possibilità di prassi tese a “gonfiare” il numero reale dei sinistri. Peraltro, la questione posta al Ministro dello Sviluppo Economico, perviene in un momento di profondi cambiamenti del settore assicurativo ed in particolare nel settore della liquidazione dei sinistri, con l’introduzione della procedura d’indennizzo diretto, già aspramente criticata da gran parte degli addetti del settore, la quale, secondo taluni esperti, costituirebbe il terreno fertile per la duplicazione del numero sinistri all’interno degli ispettorati sinistri. Di seguito interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4/04166 presentata da Felice Belisario martedì 26 giugno 2007 nella seduta n. 177 Belisario. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: nel numero del 2 febbraio 2007 del settimanale a diffusione nazionale «Diario» è apparsa un´inchiesta a firma del giornalista, Mario Portanova con la quale venivano segnalate una serie di possibili alterazioni dei dati relativi ai sinistri all´interno dei centri di liquidazione danni delle maggiori compagnie assicurative italiane che, come è noto, negli ultimi anni si sono consorziate per la gestione in comune dei servizi di liquidazione (fra questi Fondiaria - Sai - Milano, Generali - Assitalia-fata, Ras-allianz-bernese, Unipolaurora-navale, eccetera), mantenendo sostanzialmente scorporate le singole imprese per la raccolta dei premi e la fornitura dei prodotti e servizi assicurativi; in particolare, un´intervista ad un ex ispettore sinistri, che aveva già denunciato tali prassi alla Procura di Lecce, evidenziava come attraverso «semplici trucchetti» venivano alterati alcuni dati «grazie ai quali i premi delle polizze continuano ad aumentare, i bilanci delle compagnie vengono alterati. »: fra questi l´apertura fittizia di sinistri allo scopo di aumentarne la frequenza; esige il dato più inquietante che emergeva è che se «queste stesse manipolazioni fossero state eseguite a livello di tutti gli ispettorati dei maggiori gruppi assicurativi. Il risultato sarebbe stato un aumento vertiginoso dei sinistri. Vale a dire un danno agli assicurati, poiché il solo scopo del trucco era il mantenimento di elevati livelli tariffari. Tanto nessuno può controllare queste procedure, se non le stesse compagnie. »; queste circostanze sarebbero confermate anche da altri addetti agli ispettorati sinistri di altre compagnie del territorio nazionale; in virtù dei sistemi informatici utilizzati all´interno degli ispettorati di gruppo avverrebbe uno scambio dei dati sensibili di assicurati e danneggiati delle compagnie consorziate, senza alcun riguardo per il diritto alla privacy; tale scambio di dati relativi al numero dei sinistri, e ai pagamenti, se gli stessi fossero conosciuti da tutte le compagnie all´interno dello stesso gruppo, potrebbe comportare una violazione della normativa antitrust o un aggiramento della normativa stessa; l´eventuale alterazione dei dati statistici all´interno degli ispettorati sinistri e le eventuali anomalie indicate nella citata inchiesta possono comportare un´alterazione del leale svolgimento dei mercati assicurativi e quindi possono essere in grado di aumentare le tariffe relative ai premi di assicurazione; allo stato, ai sensi del decreto legislativo n. 209 del 2005 (Codice delle Assicurazioni), il nostro ordinamento affiderebbe il controllo e la vigilanza sulle compagnie e sui gruppi di assicurazioni, all´organismo di vigilanza Isvap -: se non intenda chiarire, anche attraverso eventuali iniziative legislative, se la normativa sui poteri di vigilanza dell´Isvap, permetta il controllo diretto e la vigilanza sui dati relativi alla gestione interna e tecnica dei servizi di liquidazione sinistri delle Compagnie assicurative e di quelli di gruppo, e quindi l´esercizio dei poteri prescrittivi e repressivi conseguenti, o relega l´Isvap ad un ruolo di mero organo accertatore dei dati e delle statistiche fornite dalle compagnie e dai gruppi assicurativi, specie in tema di numero di sinistri, pagamenti e costi; quali siano i dati di cui il ministero dispone, anche ai sensi dell´articolo 136 del citato codice delle assicurazioni, in merito alle vicende esposte. (4-04166) . . |
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REP. CECA, FUSIONE TRA BANCHE GRUPPO UNICREDIT |
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Praga, 3 settembre 2007 - Hypovereinsbank Bank e Zivnostenska banka (entrambe del gruppo Unicredit) si uniranno definitivamente il 5 novembre. Entrambi gli istituti di credito hanno cominciato a darne notizia per lettera alla clientela. Lo rileva l´Ice. La nuova banca, che sorgerà dalla fusione, si chiamerà Unicredit Bank Czech Republic. Si tratterà del quarto istituto di credito del Paese, con 180. 000 clienti, 66 filiali e un patrimonio di 214 miliardi di corone (pari a circa 7,5 miliardi di euro). Primo degli obiettivi sarà diventare la numero uno sul mercato dei crediti alle aziende. Del gruppo faranno parte anche Hypo Stavební Sporitelna, C&c Leasing, la società di investimenti Cib e i fondi Pioneer. . |
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VITTORIA ASSICURAZIONI: CESSIONE DEL GRUPPO COGEDIM - VIA LIBERA ANTITRUST |
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Milano, 3 settembre 2007 - Vittoria Assicurazioni comunica che la cessione del Gruppo Cogedim ad Altarea si è conclusa in data 17 luglio a seguito del parere favorevole delle autorità antitrust francesi, parere che costituiva l’unica condizione sospensiva prevista dal contratto di vendita. . |
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NASCE PRIMA SOCIETA´ MACEDONE GESTIONE FONDI |
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Skpje, 3 settembre 2007 - La Msec (Securities and Exchange Commission of the Republic of Macedonia) ha approvato la nascita di una società per la gestione di fondi, la Ilirica Fund Management Ad. Lo scrive Seeurope, riprendendo un comunicato della stessa Msec. Nonostante una Legge sui Fondi di Investimento lo abbia reso possibile fin dal 2000, questa è la prima società del genere in Macedonia. Fondatore della società è la Ilirica Dzu Doo di Lubiana. La nascita della Ilirica Fund Management Ad apre la strada all´avvio di due fondi di investimento che, pionieri in quest´area, raccoglieranno le disponibilità monetarie degli investitori. . |
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PAOLO VAGNONE LASCIA IL CDA DI UNICREDIT |
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Milano, 3 settembre 2007 - Paolo Vagnone - che ha annunciato lo scorso giugno le sue dimissioni dagli incarichi ricoperti all’interno del Gruppo Allianz in Italia – si è dimesso lo scorso 20 luglio dalla carica di Consigliere di Amministrazione di Unicredit. . . |
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RAPPORTO PERIODICO PRIMO SEMESTRE 2007 SUI DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI ASSOCIATI ASSOSIM SUI MERCATI GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A. |
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Milano, 3 settembre 2007 - Nel primo semestre del 2007, l’operatività del Mercato azionario ha registrato una crescita dei volumi (+37,55%) superiore rispetto al medesimo periodo del 2006 (+26,14%); il trend, proiettato su base annua confermerebbe un incremento per il 2007 superiore rispetto ai volumi del 2006. Il 73% dei volumi totali scambiati nei primi sei mesi dell’anno (pari a 1. 624 miliardi di euro) è stato negoziato nelle sale operative degli intermediari associati ad Assosim che hanno autorizzato l’Associazione alla pubblicazione dei loro dati di negoziazione. Sulle classifiche riferite ai volumi intermediati in conto terzi dagli Associati nei diversi segmenti di mercato si evidenzia quanto segue: Finecobank si è affermato nel primo semestre 2007 quale primo intermediario sull’Mta con il 12,94% ed ha confermato la prima posizione sull’Mtax, con il 9,59%, e sul Trading After Hours, con il 25,04%. Si evidenzia inoltre la leadership, nei rispettivi comparti di attività in conto terzi, dei seguenti intermediari: Banka Akros sul Domesticmot con il 17,03%; Banca Imi sull’Euromot con il 20,74%; Nuovi Investimenti Sim sul Sedex con il 20,51%; Banca Caboto sull’S&p/mib Futures con il 12,97%; Lehman Brothers International sulle Opzioni Isoalfa con il 13,46%; Sella Holding Banca sul Minifib con 25,91% e sulle Opzioni S&p/mib con 18,19%; Banca Aletti sullo Stock futures con il 27,22%. Ove si considerino invece i volumi totali intermediati nel primo semestre 2007 (conto proprio più conto terzi), emerge invece la prima posizione di Nuovi Investimenti Sim sul Domesticmot con il 17,75%; Bayerische Hypo (subentrata dal 2 aprile 2007 nell’operatività svolta da Unicredit Banca Mobiliare sui mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S. P. A. ) sul Sedex con il 10,79% e di Abaxbank sulle Opzioni Isoalfa con il 7,15%. Da un confronto della classifica per operatività in conto terzi delle prime dieci posizioni con l’analoga classifica del 2006, si evidenzia l’ingresso di: Twice Sim e Banca Imi sull’Mta; Nuovi Investimenti Sim sull’Mtax e sul Trading After Hours; Finecobank sul Domesticmot; Meliorbanca sull’Euromot; Intermonte Sim sul Sedex e sullo Stock Futures; Banca Aletti sul Sedex; Banca Akros sul Trading After Hours, sul Minifib, sulle Opzioni S&p/mib e sullo Stock Futures; Lehman Brothers International sull’S&p/mib Futures e sulle Opzioni S&p/mib; Merrill Lynch sull’S&p/mib Futures; Deutsche Bank Ag Lnd sulle Opzioni Isoalfa; Centrosim sul Minifib e sulle Opzioni S&p/mib; Banca Imi sulle Opzioni S&p/mib; Bayerische Hypo sullo Stock Futures. L’analisi dei dati denota come il mercato degli strumenti finanziari derivati (salvo alcune eccezioni) sia frammentato: la quota delle prime dieci associate Assosim supera il 50% solo sul Minifib e sullo Stock Futures; situazione diversa per il mercato azionario: le prime dieci Associate Assosim detengono quasi il 50% dei volumi scambiati sull’Mta; tale percentuale risulta abbondantemente superata in altri segmenti. Dati Di Negoziazione Assosim Primo Semestre 2007 Operativita´ In Conto Terzi Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni"
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Società |
Primo Sem 07 |
Primo Sem 06 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Finecobank |
12,94% |
5,09% |
7,85% |
2 |
2 |
Intermonte Sim |
7,13% |
4,93% |
2,20% |
3 |
3 |
Banca Akros |
6,81% |
5,17% |
1,64% |
1 |
4 |
Euromobiliare Sim |
6,19% |
4,83% |
1,36% |
4 |
5 |
Banca Caboto |
5,44% |
4,24% |
1,20% |
6 |
6 |
Ubs Limited |
4,23% |
3,87% |
0,36% |
7 |
7 |
Twice Sim |
3,82% |
1,80% |
2,02% |
13 |
8 |
Nuovi Investimenti Sim |
2,66% |
1,89% |
0,77% |
10 |
9 |
Ca Chevreux Italia Sim |
2,66% |
1,91% |
0,75% |
9 |
10 |
Banca Imi |
2,24% |
1,43% |
0,81% |
16 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel comparto "S&p/mib Futures"
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Società |
Primo Sem 07 |
Primo Sem 06 |
Variazione assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Banca Caboto |
12,97% |
3,32% |
9,65% |
6 |
2 |
Finecobank |
8,52% |
6,79% |
1,73% |
1 |
3 |
Sella Holding Banca |
8,40% |
5,15% |
3,25% |
2 |
4 |
Banca Mb |
5,43% |
2,76% |
2,67% |
7 |
5 |
Banca Imi |
4,12% |
4,61% |
-0,49% |
3 |
6 |
Banca Akros |
3,08% |
4,56% |
-1,48% |
4 |
7 |
Centrosim |
2,30% |
1,16% |
1,14% |
10 |
8 |
Lehman Brothers International |
2,23% |
1,10% |
1,13% |
12 |
9 |
Merrill Lynch |
1,85% |
0,62% |
1,23% |
16 |
10 |
Euromobiliare Sim |
1,85% |
1,26% |
0,59% |
9 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Operativita´ In Conto Proprio Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni"
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Società |
Primo Sem 07 |
Primo Sem 06 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Morgan Stanley |
11,00% |
2,92% |
8,08% |
1 |
2 |
Lehman Brothers International |
9,96% |
2,57% |
7,39% |
2 |
3 |
Societe Generale |
8,61% |
/ |
8,61% |
/ |
4 |
Merrill Lynch |
7,04% |
1,67% |
5,37% |
3 |
5 |
Deutsche Bank Ag Lnd |
5,08% |
0,09% |
4,99% |
27 |
6 |
Citigroup Global Ml |
4,30% |
1,32% |
2,98% |
4 |
7 |
Sella Holding Banca |
3,38% |
0,67% |
2,71% |
7 |
8 |
Banca Caboto |
3,16% |
1,10% |
2,06% |
5 |
9 |
Bnl |
3,05% |
0,40% |
2,65% |
13 |
10 |
Meliorbanca |
2,78% |
0,58% |
2,20% |
9 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte Per il segmento azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "S&p/mib Futures"
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Società |
Primo Sem 07 |
Primo Sem 06 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Ubs Limited |
7,37% |
2,54% |
4,83% |
1 |
2 |
Sella Holding Banca |
3,68% |
0,71% |
2,97% |
6 |
3 |
Centrosim |
3,07% |
2,35% |
0,72% |
2 |
4 |
Morgan Stanley |
2,76% |
0,83% |
1,93% |
4 |
5 |
Bayerische Hypo |
1,74% |
0,81% |
0,93% |
5 |
6 |
Banca Caboto |
1,69% |
0,34% |
1,35% |
11 |
7 |
Nuovi Investimenti Sim |
1,45% |
0,87% |
0,58% |
3 |
8 |
Banca Intesa |
1,19% |
0,67% |
0,52% |
7 |
9 |
Merrill Lynch |
1,11% |
0,31% |
0,80% |
13 |
10 |
Abaxbank |
0,92% |
0,25% |
0,67% |
15 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Operativita´ Totale Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni" e "S&p/mib Futures
Società |
Azioni |
|
Società |
S&p/mib Futures |
Finecobank |
9,18% |
|
Banca Caboto |
8,36% |
Banca Akros |
5,48% |
|
Sella Holding Banca |
6,47% |
Intermonte Sim |
5,36% |
|
Finecobank |
5,04% |
Banca Caboto |
4,77% |
|
Ubs Limited |
3,39% |
Euromobiliare Sim |
4,73% |
|
Banca Mb |
3,21% |
Morgan Stanley |
3,96% |
|
Banca Imi |
2,78% |
Lehman Brothers International |
3,83% |
|
Centrosim |
2,61% |
Ubs Limited |
3,02% |
|
Banca Akros |
2,18% |
Twice Sim |
2,71% |
|
Morgan Stanley |
1,66% |
Societe Generale |
2,67% |
|
Merrill Lynch |
1,55% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Quote Di Mercato Per N° Di Transazioni Stipulate Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti "Azioni" e "S&p/mib Futures"
Società |
Azioni |
|
Società |
S&p/mib Futures |
Finecobank |
8,48% |
1 |
Banca Caboto |
9,13% |
Morgan Stanley |
5,83% |
2 |
Sella Holding Banca |
8,73% |
Lehman Brothers International |
4,97% |
3 |
Finecobank |
5,66% |
Banca Caboto |
4,93% |
4 |
Ubs Limited |
4,07% |
Intermonte Sim |
4,81% |
5 |
Centrosim |
2,25% |
Banca Imi |
3,63% |
6 |
Banca Imi |
1,80% |
Bayerische Hypo |
3,15% |
7 |
Banca Akros |
1,62% |
Sella Holding Banca |
2,93% |
8 |
Nuovi Investimenti Sim |
1,20% |
Deutsche Bank Ag Lnd |
2,87% |
9 |
Morgan Stanley |
1,02% |
Centrosim |
2,83% |
10 |
Banca Intermobiliare |
0,92% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. La quota di mercato per entrambi i comparti è calcolata in riferimento al numero delle operazioni stipulate Classifica dei primi dieci “Gruppi” di intermediari Assosim nei comparti “Azioni” e “S&p/mib Futures”
Societa’ |
Azioni |
|
Societa’ |
S&p/mib Futures |
Gruppo Capitalia Capitalia Finecobank |
9,30% 0,12% 9,18% |
1 |
Gruppo Intesa San Paolo Banca Intesa Banca Caboto Banca Imi |
11,63% 0,49% 8,36% 2,78% |
Gruppo Intesa San Paolo Banca Intesa Banca Caboto Banca Imi |
6,57% N. O. 4,77% 1,80% |
2 |
Sella Holding Banca |
6,47% |
Gruppo Banca Popolare Milano Banca Akros Banca Popolare Milano |
5,48% 5,48% 0,00% |
3 |
Gruppo Capitalia Capitalia Finecobank |
5,06% 0,02% 5,04% |
Intermonte Sim |
5,36% |
4 |
Ubs Limited |
3,39% |
Gruppo Credem Abaxbank Euromobiliare Sim |
5,08% 0,34% 4,73% |
5 |
Banca Mb |
3,21% |
Morgan Stanley |
3,96% |
6 |
Centrosim |
2,61% |
Lehman Brothers International |
3,83% |
7 |
Gruppo Banca Popolare Milano Banca Akros Banca Popolare Milano |
2,23% 2,18% 0,05% |
Ubs Limited |
3,02% |
8 |
Morgan Stanley |
1,66% |
Twice Sim |
2,71% |
9 |
Merrill Lynch |
1,55% |
Societe Generale |
2,67% |
10 |
Gruppo Credem Abaxbank Euromobiliare Sim |
1,54% 0,37% 1,16% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Dalla elaborazione dei dati acquisiti da Borsa Italiana S. P. A. Sui volumi di negoziazione delle proprie associate, il Rapporto Assosim per il primo semestre 2007 si compone delle seguenti classifiche:
A1) Mercato Cash e Idem Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi A2) Mercato Cash e Idem Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio B1) Mercato Cash: Classifica Intermediari per volumi totali di negoziazione B2) Mercato Idem: Classifica Intermediari per n° contratti totali eseguiti C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni D1) Mercato Cash: Classifica Gruppi per volumi totali di negoziazione D2) Mercato Idem: Classifica Gruppi per numero di contratti totali eseguiti | A1) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi - Nel segmento Azioni Finecobank si conferma prima con il 12,94%; Intermonte Sim, con una quota del 7,13%, guadagna una posizione, passando dalla terza alla seconda; Banca Akros è terza con il 6,81%. Il comparto fa registrare un +33,48% nei volumi intermediati ed un +21,11% nel numero di operazioni. Il taglio medio delle operazioni passa da 19. 666 euro del 2006 a 21. 674 euro del 2007. Mtax (ex Nuovo Mercato): Finecobank è prima con il 9,59%; Banca Caboto sale in seconda posizione con il 5,50%; Intermonte Sim si classifica terza con il 4,80%. Il comparto fa registrare un +38,37% nei volumi intermediati ed un +14,22% del numero di operazioni. Il taglio medio delle operazioni passa da 5. 282 euro del 2006 a 6. 398 euro del 2007. Domestic Mot: conserva la prima posizione Banca Akros con il 17,03%; sale in seconda posizione Banca Caboto con il 10,21% mentre Centrosim si classifica terza con l’8,23%. Aumentano i volumi intermediati (+10,88%) a fronte di una lieve diminuzione del numero di operazioni (-1,04%). Il taglio medio delle operazioni passa da 36. 882 euro del 2006 a 41. 324 euro del 2007. Euromot: Banca Imi raggiunge il vertice della classifica con il 20,74% seguita da Banca Akros con il 16,13%; terza è Centrosim con il 10,60%. L’operatività del mercato mostra un aumento sia nei volumi (+12,92%) che del numero di operazioni (+7,34%). Il taglio medio delle operazioni passa da 26. 205 euro del 2006 a 27. 567 euro del 2007. Mercato Sedex: stabile la prima posizione di Nuovi Investimenti Sim con il 20,51%; Twice Sim sale in seconda posizione con l’8,98% mentre Finecobank con il 2,49% sale dalla quarta alla terza posizione. Il mercato fa registrare un aumento sia dei volumi intermediati che del numero delle operazioni rispettivamente del 2,20% e dell’1,15%. Il taglio medio delle operazioni passa da 12. 636 euro del 2006 a 12. 767 euro del 2007. Trading After Hours: stabili le prime tre posizioni: Finecobank prima con il 25,04%; Banca Caboto seconda con il 12,50% mentre Sella Holding Banca è terza con il 6,66%. Il comparto fa registrare un +27,85% nei volumi intermediati ed un +0,31% del numero di operazioni eseguite. Il taglio medio delle operazioni passa da 7. 911 euro del 2006 a 10. 082 euro del 2007. S&p/mib Futures: Banca Caboto conquista la prima posizione con il 12,97% del mercato (era sesta); Finecobank è seconda con l’8,52%; Sella Holding Banca con l’8,40% si classifica terza. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +11,54%. Opzioni sui titoli azionari: Lehman Brothers International raggiunge la prima posizione con il 13,46% (era ottava), Banca Intermobiliare con il 7,60% si classifica seconda mentre Bayerische Hypo con il 5,59% si classifica terza. L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 33,87%. Minifib: stabile la prima posizione di Sella Holding Banca con il 25,91%; Finecobank è seconda con il 15,02% mentre terza è Banca Caboto con il 14,26%. La variazione dei contratti scambiati è del +1,82%. Opzioni sul S&p/mib: si conferma prima Sella Holding Banca con una quota del 18,19%; guadagna la seconda posizione Intermonte Sim con il 6,16% del mercato mentre Banca Aletti è in terza posizione con il 5,02%. La variazione del numero dei contratti scambiati è del +3,45%. Stock Futures: cambiano le prime tre posizioni della classifica: guadagna la prima posizione Banca Aletti con il 27,22% del mercato, Lehman Brothers International è seconda con il 24,04%; Euromobiliare Sim con il 7,47% si piazza terza. Il comparto fa registrare un -18,62% del numero di contratti eseguiti. A2) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio Nel segmento Azioni Morgan Stanley si conferma prima con l’11,00%; Lehman Brothers International con una quota del 9,96% è in seconda posizione; Societe Generale è terza con l’8,61%. Il comparto fa registrare un +48,59% dei volumi intermediati ed un +49,66% nel numero di operazioni. Mtax (ex Nuovo Mercato): prima Morgan Stanley con il 19,65%; seconda Lehman Brothers International con il 12,08%; mentre Deutsche Bank Ag Lnd si classifica terza con il 10,18%. Il comparto fa registrare un +103,24% dei volumi ed un +48,19% del numero di operazioni. Domestic Mot: Nuovi Investimenti Sim è prima con il 33,05%; seconda è Sella Holding Banca con il 19,61%; terza Sai Mercati Mobiliari Sim con il 5,80%. Aumentano i volumi intermediati (+26,26%) a fronte di una diminuzione del numero di operazioni dello 0,11%. Euromot: prima Bayerische Hypo con il 24,06%; seconda Meliorbanca con il 22,24%; Gruppo Banca Leonardo è terza con il 17,08%. L’operatività del mercato mostra un aumento sia nei volumi (+27,05%) che nel numero di operazioni (+34,75%). Mercato Sedex: prima Bayerische Hypo con il 16,12%; seconda Banca Alettti con il 9,26%; terza Banca Imi con il 9,19%. Il mercato fa registrare un notevole aumento dei volumi intermediati +137,35% con un +62,49% del numero delle operazioni. Trading After Hours: prima Societe Generale il 19,66%; seconda Bayerische Hypo con il 7,57%; Sai Mercati Mobiliari Sim è terza con il 5,81%. Il comparto fa registrare un +45,53% nei volumi intermediati ed un +0,77% del numero di operazioni eseguite. S&p/mib Futures: Ubs Limited è prima posizione con il 7,37%; Sella Holding Banca si classifica seconda con il 3,68%; Centrosim è terza con il 3,07%. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +16,56%. Opzioni sui titoli azionari: prima Abaxbank con il 14,06%; seconda Banca Caboto con l’8,57%; terza Deutsche Bank Ag Lnd con l’8,32%. L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 30,73%. Minifib: Sella Holding Banca prima con il 26,04%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 17,40%; terza Ubs Limited con il 6,27%. La variazione dei contratti scambiati è del +5,19%. Opzioni sul S&p/mib: prima Sella Holding Banca con una quota del 9,16%; seconda Abaxbank con il 7,83% del mercato; Meliorbanca è terza con il 5,66%. La variazione del numero dei contratti scambiati è del +53,05%. Stock Futures: Banca Aletti prima con il 28,80%; seconda la Banca Nazionale Del Lavoro con il 18,87%; terza Banca Caboto con l’8,50%. Il comparto fa registrare un -8,64% del numero dei contratti scambiati. B1) Mercato Cash - Classifica Intermediari per volumi totali di negoziazione - Segmento Azioni: Finecobank prima con il 9,18%; Banca Akros seconda con il 5,48%; terza Intermonte Sim con il 5,36%. L’operatività del mercato azionario fa registrare un incremento sia dei volumi intermediati (+37,55%) che del numero di operazioni (+27,11%). Mtax (ex Nuovo Mercato): Finecobank prima con il 7,79%; Banca Caboto seconda con il 5,62%; Morgan Stanley è terza con il 4,40%. Il comparto fa registrare un +47,21% nei volumi intermediati ed un +17,55% nel numero di operazioni. Domestic Mot: prima Nuovi Investimenti Sim con il 17,75%; seconda Sella Holding Banca con il 12,08%; terza Banca Akros con l’8,32%. I volumi intermediati fanno registrare un +18,55% a fronte di una diminuzione del numero di operazioni dello 0,67%. Euromot: Banca Imi prima con il 12,45%; seconda Bayerische Hypo con il 12,28%; terza Meliorbanca con l’11,56%. L’operatività del mercato mostra una crescita sia nei volumi (+19,29%) che del numero di operazioni (+17,14%). Mercato Sedex: Bayerische Hypo prima con il 10,79%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 7,41%; terza Banca Imi con il 6,41%. Il mercato fa registrare un +61,39% dei volumi intermediati ed un +23,55% del numero delle operazioni. Trading After Hours: Finecobank prima con il 22,89%; seconda Banca Caboto con l’11,49%; terza Sella Holding Banca con il 6,04%. Il comparto fa registrare un +29,29% nei volumi intermediati ed un +0,36% del numero di operazioni eseguite. B2) Mercato Idem - Classifica Intermediari per n° di contratti totali eseguiti - S&p/mib Futures: Banca Caboto conquista la prima posizione con l’8,36% del mercato; Sella Holding Banca è seconda con il 6,47%; Finecobank è terza con il 5,04%. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +13,54%. Opzioni sui titoli azionari: Abaxbank prima con il 7,15% (era nona), Lehman Brothers International scala la classifica e si posiziona seconda con il 6,62% (era 13esima); Banca Caboto è terza con il 5,83%. L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 32,26%. Minifib: Sella Holding Banca prima con il 25,98%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 9,99%; terza Finecobank con il 6,64%. La variazione dei contratti scambiati è del +3,67%. Opzioni sul S&p/mib: prima Sella Holding Banca con una quota del 13,23%; scala la classifica Abaxbank che si posizione seconda con il 4,30% del mercato (era 28esima); terza Banca Aletti con il 3,26%. La variazione del numero totale dei contratti scambiati è del +25,41%. Stock Futures: prima Banca Aletti con il 28,36% del mercato; seconda la Banca Nazionale Del Lavoro con il 13,63%; terza Lehman Brothers International con il 7,06%. Il comparto fa registrare una diminuzione del numero di contratti scambiati dell’11,65%. C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni - Nel segmento Azioni Finecobank è prima con l’8,48%; seguita da Morgan Stanley con il 5,83% e da Lehman Brothers International con il 4,97%. Nell’s&p/mib Futures la prima posizione è di Banca Caboto con il 9,13% seguita da: Sella Holding Banca con una quota dell’8,73% e da Finecobank con il 5,66%. D1) Mercato Cash - Classifica Gruppi per volumi totali di negoziazione - Segmento Azioni primo il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank) con il 9,30% seguito dal Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 6,57% e dal Gruppo Banca Popolare Milano (Banca Akros, Banca Popolare Milano) con il 5,48%. Mtax (ex Nuovo Mercato): primo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con una quota di mercato del 9,63%; secondo il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank) con una quota del 7,80% terza Morgan Stanley con una quota del 4,40%. Domesticmot: prima Nuovi Investimenti Sim con il 17,75%; seconda Sella Holding Banca con una quota del 12,08%; terzo Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 10,69% del mercato. Euromot: primo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 17,99%; seconda Bayerische Hypo con il 12,28% mentre Meliorbanca è terza con l’11,56%. Mercato Sedex: prima Bayerische Hypo con una quota del 10,79%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con l’8,77% del mercato mentre Nuovi Investimenti Sim è terza con il 7,41%. Trading After Hours: il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank,) è primo con il 22,91%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con una quota del 14,70%; terza Sella Holding Banca con una quota del 6,04%. D2) Mercato Idem - Classifica Gruppi per n° di contratti totali eseguiti - S&p/mib Futures: primo è il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con una quota dell’11,63%; seconda Sella Holding Banca con il 6,47% terzo il Gruppo Capitalia (Capitalia, Finecobank,) con il 5,06%. Opzioni Isoalfa: primo il Gruppo Credem (Euromobiliare Sim, Abaxbank) con una quota del 9,43%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 9,15%; terza Lehman Brothers International con il 6,62% del mercato. Minifib: la prima posizione è di Sella Holding Banca con il 25,98%; Nuovi Investimenti Sim è seconda con il 9,99% seguita dal Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 6,64%. Opzioni sull’S&p/mib: prima è Sella Holding Banca con il 13,23%; secondo è il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) con il 4,91% del mercato; terzo il Gruppo Credem (Euromobiliare Sim, Abaxbank) con il 4,79%. Stock Futures, Banca Aletti è prima con una quota del 28,36%; la Banca Nazionale Del Lavoro è seconda con il 13,63% del mercato; Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Caboto, Banca Imi) è terzo con il 7,14%. . |
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RESOLUTE CAPITAL GROWTH FUND QUOTATO SULLA BORSA IRLANDESE |
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Londra, 3 settembre 2007 - Resolute Capital Growth Fund comunica che le azioni della società sono state ammesse il 29 agosto alla quotazione sulla Borsa Irlandese Ncb Stockbrokers, una delle principali banche d´affari irlandesi, è lo sponsor dell´operazione. Resolute Capital Growth Fund è specializzato in strategie "market neutral" a bassa volatilità, e investe principalmente su valute. Massima trasparenza "La quotazione rappresenta per noi una naturale evoluzione, e il riconoscimento dei nostri elevati standard operativi", dichiara Carlo Scevola, presidente del fondo. "E´ il punto di partenza per una fase di ulteriore crescita; da sempre ci impegniamo nel fornire agli investitori il massimo livello di trasparenza, e a comunicare con essi in modo puntuale ed efficace. E´ nel nostro stesso interesse assicurare la protezione degli investitori e l´integrità del mercato; per questo abbiamo scelto di essere quotati su una fra le più antiche (fondata nel 1793) e prestigiose Borse del mondo". Resolute Capital Growth Fund si distingue per essere un´isola serena nelle turbolente e spesso torbide acque dei fondi di investimento: ritorni annui medi del 30% uniti a un rischio massimo del 2% sono risultati eccezionali, che pongono questo fondo nel gotha della finanza internazionale. "Non puntiamo a improbabili risultati a 3 cifre, ma a mantenere il rapporto rischio/beneficio a livelli attraenti sia per l´investitore di breve termine sia per quello di lungo termine. Il nostro approccio disciplinato e rigoroso alla gestione ci consente di tenere sempre sotto controllo il livello di rischio; abbiamo sviluppato una strategia "market neutral", ossia non correlata all´andamento dei mercati, caratterizzata da una bassissima volatilità. Anche nei periodi di crisi delle borse, come in questo agosto, otteniamo con grande tranquillità una performance mensile compresa tra l´1% e il 3%. ". Un fondo un po´ "italiano" Resolute Capital Growth Fund è un fondo di investimento professionale ideato e creato da Carlo Scevola, italiano residente all´estero, già presidente della società di consulenza finanziaria Carlo Scevola & Partners, con sede a Wall Street. L´importo della sottoscrizione minima iniziale è di 100,000 dollari statunitensi. . |
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GRUPPO UNIPOL: UTILE DEL PRIMO SEMESTRE 2007 PREVISTO IN SENSIBILE CRESCITA |
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Bologna, 3 settembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni, riunitosi in data odierna, ha esaminato i primi dati preconsuntivi consolidati relativi al primo semestre 2007. Nel comparto assicurativo la raccolta diretta aggregata Danni risulta in consistente crescita, grazie in particolare all’ottimo andamento della produzione dei rami non auto e di quello, positivo, dei rami auto. La raccolta diretta aggregata Vita, in contenimento al 1° trimestre anche a livello di mercato, ha risentito della mancata ripetizione della raccolta di polizze di capitalizzazione corporate, coerentemente con le strategie annunciate nel Piano Industriale 2006-2009. Per quanto concerne la sinistralità, i primi indicatori evidenziano miglioramenti rispetto al primo semestre 2006, pur in presenza delle necessarie cautele legate agli effetti derivanti dall’introduzione dell’indennizzo diretto Rcauto. Nel comparto Bancario si segnala la crescita, rispetto al 31/12/2006, della raccolta da clientela terza (escludendo la componente infragruppo) e degli impieghi. E’ proseguita l’attività di apertura delle nuove filiali, che hanno raggiunto a fine giugno le 273 unità (265 a fine 2006) di cui 157 integrate con agenzie assicurative. Sono invece circa 1. 900 le agenzie assicurative del Gruppo Unipol sul territorio nazionale oggi abilitate alla vendita di prodotti bancari standardizzati. L’utile netto di Unipol Banca al 30 giugno 2007 è stimato essere in ulteriore miglioramento, anche grazie al positivo andamento del margine d’interesse. L’utile consolidato del primo semestre 2007, alla luce delle prime risultanze disponibili, è stimabile in sensibile crescita rispetto al primo semestre 2006. I dati definitivi relativi al primo semestre 2007, essendo al momento in corso le operazioni di rendicontazione, saranno esaminati nella riunione del Consiglio di Amministrazione prevista per il 13 settembre 2007. . |
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UNIPOL ACQUISTA DA BNL UNA QUOTA DELL’1% DEL CAPITALE SOCIALE DI BNL VITA |
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Bologna/Boma, 2007 - Unipol Assicurazioni, ottenute le necessarie autorizzazioni di legge, ha perfezionato in data 31 Luglio l’acquisizione da Banca Nazionale del Lavoro di una quota dell’1% del capitale sociale di Bnl Vita, portando la partecipazione complessivamente detenuta in detta società al 51%. L’acquisizione rientra all’interno del protocollo d’intesa concluso nel febbraio 2006, tra il Gruppo Unipol e il Gruppo Bnp Paribas, in occasione della cessione delle azioni Bnl a suo tempo detenute dal Gruppo Unipol. L’operazione fa, inoltre, seguito agli accordi successivamente sottoscritti tra Bnl e Unipol, che hanno portato alla definizione di un nuovo accordo di distribuzione in esclusiva di prodotti Bnl Vita fino al 31 dicembre 2011 e di una nuova governance della compagnia di bancassicurazione, con l’obbiettivo di accelerare ulteriormente il suo sviluppo commerciale, a beneficio degli azionisti, Unipol e Bnl. Il prezzo della transazione è pari a 5,886 milioni di euro ed è stato determinato dalla società Fox–pitt, Kelton Ltd. , appositamente incaricata dai due contraenti in qualità di esperto per la valutazione di Bnl Vita. Bnl Vita commercializza i propri prodotti attraverso gli oltre 700 sportelli di Bnl ed ha chiuso l’esercizio 2006 con un utile netto di 54,9 milioni di euro e premi lordi contabilizzati pari a 3. 148 milioni di euro. Con questa operazione, il Gruppo Unipol consolida la propria posizione nel business della bancassicurazione e procede nel perseguimento delle linee strategiche e degli obiettivi contenuti nel piano industriale 2006-2009 presentato al mercato in data 14 settembre 2006. . |
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UNIPOL: ACQUISIZIONE DI UNA PARTECIPAZIONE IN ING INSURANCE S.A. |
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Bologna, 3 settembre 2007 - Lo scorso 29 giugno P&v Assurance S. C. R. L. , primario gruppo assicurativo belga avente consolidate relazioni con il Gruppo Unipol, ha sottoscritto un accordo per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Ing Insurance. Detta società, facente parte del Gruppo Ing ed operante nei rami danni e vita (prevalentemente attraverso broker), si colloca al settimo posto nel mercato assicurativo belga, con un ammontare di premi emessi a fine 2006 di Euro 699 milioni, un risultato netto positivo per 62 milioni di Euro ed un Roe stimabile attorno al 13%. Il perfezionamento dell’acquisizione è previsto per la fine del prossimo mese di settembre, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge. Sulla base degli accordi nel frattempo raggiunti, Unipol Assicurazioni acquisirà da P&v Assurance, contestualmente al completamento della suddetta operazione, una partecipazione non superiore al 19% del capitale sociale di Ing Insurance, con un investimento di massimi Euro 150 milioni. Ulteriori quote di minoranza saranno acquisite da Macif Société d’Assurance Mutuelle e Maif Société d’Assurance Mutuelle, partner operanti nel mercato francese. A Unipol Assicurazioni verranno riconosciuti alcuni diritti in tema di corporate governance - tra cui la presenza di propri rappresentanti all’interno del Consiglio di Amministrazione di Ing Insurance - nonché, quale protezione dell’investimento effettuato, la facoltà di dismettere a P&v Assurance la partecipazione assunta, trascorsi 5 anni dalla data di acquisizione (rinnovabili per altri cinque), al valore pro quota del capitale economico della società al momento della dismissione, con un valore minimo garantito pari al prezzo d’acquisto maggiorato degli interessi tempo per tempo vigenti. L’assunzione della summenzionata partecipazione consentirà al Gruppo Unipol di consolidare il network di relazioni internazionali con i summenzionati partner, con i quali già è presente, con quote di minoranza, in compagnie assicurative operanti in Spagna, Portogallo e Grecia. . |
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EXPORT ITALIANO IN RUSSIA +32% IN UN ANNO LOMBARDIA LA MAGGIORE ESPORTATRICE, SEGUONO EMILIA ROMAGNA E VENETO |
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Milano, 3 settembre 2007 - Aumenta del 32,2% in un anno l’export italiano verso la Russia, raggiungendo quasi i 2 miliardi di euro nei primi tre mesi del 2007. La regione che esporta di più è la Lombardia (28%) per un valore pari a 555 milioni di euro, in ascesa del 35,8% rispetto al primo trimestre 2006. Buone anche le esportazioni del Veneto (16,6%) che con 328 milioni di euro registra un +30,8% e tallona da vicino l’Emilia Romagna (18%) che con 356 milioni di euro segna +18,6% in un anno. Forti crescite si registrano per regioni piccole esportatrici quali Friuli Venezia Giulia (+103%), Basilicata (+203%) e Liguria (+264%). La Lombardia detiene il primato assoluto anche in termini di interscambio (42,4% del totale nazionale di quasi 6 miliardi di euro) seguita da Sicilia (17,4% del totale nazionale), Veneto ed Emilia Romagna con rispettivamente il 7,8% e il 7,4% dell’interscambio nazionale. Macchinari e materiali da trasporto e prodotti finiti i beni italiani più richiesti in Russia con rispettivamente il 37,9% e 36,1% delle esportazioni italiane mentre combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi pesano per oltre il 79% sulle importazioni italiane. Il settore emergente è quello della cosmesi e della profumeria: con un export pari a quasi 30 milioni di euro, l’Italia cresce del 43,3% nell’ultimo anno, aprendo nuove possibilità di sviluppo sul mercato russo. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2007. Progetto per promuovere il settore della cosmetica italiana e lombarda in Russia e nei nuovi Stati indipendenti. Per promuovere i prodotti delle imprese italiane e lombarde nel settore della cosmetica Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, grazie al sostegno operativo della Regione Lombardia, Ice, Unioncamere Lombardia ed in collaborazione con le associazioni imprenditoriali, organizza diverse iniziative e partecipazioni fieristiche nella Federazione Russa e nei nuovi Stati indipendenti. Tra i principali eventi in cui si articola questo progetto in Russia: dal 25 al 28 ottobre la partecipazione a Mosca ad “Intercharm 2007”, la più importante manifestazione fieristica del settore cosmetico nell’Est Europa, nel mese di dicembre incoming di operatori dalla Siberia con incontri programmati e presentazione del settore cosmetico lombardo in collaborazione con associazioni di categoria e nel corso del 2008 la realizzazione di corner promozionali presso le principali catene distributive del settore in Russia e in Siberia. Per maggiori informazioni: contattare Promos/camera di commercio di Milano, tel. 02. 8515. 5311, e-mail: lambertini@mi. Camcom. It. La Camera di commercio di Milano in Russia. A supporto delle imprese lombarde che operano sul territorio russo, da tempo è attivo un ufficio estero della Camera di commercio di Milano: a Mosca (Novyi Arbat, 7 - 5 floor, 121019 Moscow - Russia Federation, tel. +7. 495. 73764. 75/78 – 7309456, Fax +7. 495. 7376477. E-mail: promos@promos-milano. Ru). “La Russia rappresenta per l’Italia e la Lombardia un importante orizzonte di sviluppo - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali –. E le crescenti relazioni commerciali confermano l’interesse del mercato russo verso l’offerta delle nostre imprese. La Camera di commercio di Milano da anni porta avanti iniziative per approfondire la reciproca conoscenza e la collaborazione, presupposti necessari per sviluppare la competitività, anche attraverso l’attività del proprio ufficio estero a Mosca. Ecco perché partecipiamo a questo progetto che rappresenta un’importante occasione per far conoscere la qualità dei nostri prodotti”. Interscambio Italia - Russia
Territorio |
2006 I trim. |
2007 I trim. |
Var. 06-07 |
Var. 06-07 |
Peso % |
2006 I trim. |
2007 I trim. |
var, % |
peso% |
import |
export |
import |
export |
import |
export |
import |
export |
interscambio |
interscambio |
06-07 |
interscambio |
Lombardia |
1. 779. 672. 151 |
409. 141. 227 |
1. 885. 696. 925 |
555. 422. 767 |
6,0% |
35,8% |
49,9% |
28,0% |
2. 188. 813. 378 |
2. 441. 119. 692 |
12,0% |
42,4% |
Emilia Romagna |
170. 179. 256 |
300. 502. 281 |
69. 919. 250 |
356. 530. 768 |
-58,9% |
18,6% |
1,9% |
18,0% |
470. 681. 537 |
426. 450. 018 |
-9,4% |
7,4% |
Veneto |
159. 151. 030 |
251. 118. 734 |
123. 695. 459 |
328. 383. 696 |
-22,3% |
30,8% |
3,3% |
16,6% |
410. 269. 764 |
452. 079. 155 |
10,2% |
7,8% |
Piemonte |
19. 675. 440 |
92. 952. 208 |
15. 031. 999 |
167. 650. 317 |
-23,6% |
80,4% |
0,4% |
8,5% |
112. 627. 648 |
182. 682. 316 |
62,2% |
3,2% |
Toscana |
65. 419. 409 |
82. 193. 665 |
61. 309. 044 |
101. 893. 622 |
-6,3% |
24,0% |
1,6% |
5,1% |
147. 613. 074 |
163. 202. 666 |
10,6% |
2,8% |
Friuli-venezia Giulia |
53. 183. 875 |
60. 246. 067 |
40. 061. 587 |
122. 348. 663 |
-24,7% |
103,1% |
1,1% |
6,2% |
113. 429. 942 |
162. 410. 250 |
43,2% |
2,8% |
Marche |
13. 068. 173 |
137. 406. 028 |
6. 309. 608 |
166. 967. 820 |
-51,7% |
21,5% |
0,2% |
8,4% |
150. 474. 201 |
173. 277. 428 |
15,2% |
3,0% |
Lazio |
256. 467. 268 |
44. 400. 533 |
183. 669. 368 |
34. 004. 434 |
-28,4% |
-23,4% |
4,9% |
1,7% |
300. 867. 801 |
217. 673. 802 |
-27,7% |
3,8% |
Abruzzo |
6. 856. 010 |
21. 030. 801 |
5. 328. 969 |
23. 427. 111 |
-22,3% |
11,4% |
0,1% |
1,2% |
27. 886. 811 |
28. 756. 080 |
3,1% |
0,5% |
Campania |
14. 344. 204 |
27. 998. 760 |
25. 281. 510 |
39. 132. 347 |
76,2% |
39,8% |
0,7% |
2,0% |
42. 342. 964 |
64. 413. 857 |
52,1% |
1,1% |
Trentino-alto Adige |
811. 945 |
17. 423. 334 |
3. 215. 974 |
16. 900. 565 |
296,1% |
-3,0% |
0,1% |
0,9% |
18. 235. 279 |
20. 116. 539 |
10,3% |
0,3% |
Puglia |
18. 692. 092 |
24. 729. 668 |
105. 782. 750 |
14. 037. 394 |
465,9% |
-43,2% |
2,8% |
0,7% |
43. 421. 760 |
119. 820. 144 |
175,9% |
2,1% |
Liguria |
104. 522. 411 |
6. 087. 166 |
98. 159. 434 |
22. 152. 899 |
-6,1% |
263,9% |
2,6% |
1,1% |
110. 609. 577 |
120. 312. 333 |
8,8% |
2,1% |
Molise |
663. 337 |
8. 682. 110 |
406. 798 |
12. 808. 846 |
-38,7% |
47,5% |
0,0% |
0,6% |
9. 345. 447 |
13. 215. 644 |
41,4% |
0,2% |
Umbria |
25. 092. 123 |
9. 310. 951 |
53. 492. 614 |
14. 325. 446 |
113,2% |
53,9% |
1,4% |
0,7% |
34. 403. 074 |
67. 818. 060 |
97,1% |
1,2% |
Sicilia |
999. 558. 033 |
2. 590. 642 |
1. 002. 518. 782 |
2. 600. 925 |
0,3% |
0,4% |
26,5% |
0,1% |
1. 002. 148. 675 |
1. 005. 119. 707 |
0,3% |
17,4% |
Basilicata |
16. 544 |
271. 165 |
0 |
821. 090 |
-100,0% |
202,8% |
0,0% |
0,0% |
287. 709 |
821. 090 |
185,4% |
0,0% |
Sardegna |
67. 062. 949 |
1. 075. 671 |
77. 971. 032 |
841. 178 |
16,0% |
-21,8% |
2,1% |
0,0% |
68. 138. 620 |
78. 812. 210 |
15,7% |
1,4% |
Calabria |
674. 371 |
1. 392. 122 |
15. 585 |
1. 041. 798 |
-97,7% |
-25,2% |
0,0% |
0,1% |
2. 066. 493 |
1. 057. 383 |
-48,8% |
0,0% |
Valle d´Aosta |
10. 183. 612 |
429. 187 |
21. 029. 189 |
421. 412 |
106,5% |
-1,8% |
0,6% |
0,0% |
10. 612. 799 |
21. 450. 601 |
102,1% |
0,4% |
Tot. Italia |
3. 765. 294. 233 |
1. 498. 982. 320 |
3. 778. 895. 877 |
1. 981. 713. 098 |
0,4% |
32,2% |
100,0% |
100,0% |
5. 264. 276. 533 |
5. 760. 608. 975 |
9,4% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2006/2007 (valori in euro) Import – export Italia - Russia per prodotto
Merce |
I trim. 2007 |
% su tot. |
import |
export |
import |
export |
0-Prodotti alimentari ed animali vivi |
16. 572. 440 |
59. 385. 235 |
0,4% |
3,0% |
1-Bevande e tabacchi |
121. 119 |
33. 317. 202 |
0,0% |
1,7% |
2-Materie prime non commestibili, esclusi i carburanti |
50. 303. 206 |
11. 140. 027 |
1,3% |
0,6% |
3-Combustibili minerali, lubrificanti e prodotti connessi |
2. 989. 403. 058 |
518. 511 |
79,1% |
0,0% |
4-Oli, grassi e cere di origine animale e vegetale |
26. 161. 907 |
3. 412. 542 |
0,7% |
0,2% |
5-Prodotti chimici e prodotti connessi, n. C. A. |
79. 988. 621 |
124. 039. 715 |
2,1% |
6,3% |
6-Prodotti finiti classificati principalmente secondo la materia prima |
528. 608. 485 |
283. 984. 643 |
14,0% |
14,3% |
7-Macchinari e materiale da trasporto |
15. 685. 899 |
750. 700. 823 |
0,4% |
37,9% |
8-Prodotti finiti diversi |
5. 241. 381 |
714. 822. 251 |
0,1% |
36,1% |
9-Articoli e transazioni non classificati altrove nella C. T. C. I. |
66. 809. 761 |
392. 149 |
1,8% |
0,0% |
Tot. Italia |
3. 778. 895. 877 |
1. 981. 713. 098 |
100,0% |
100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2007 (valori in euro) Commercio italiano nel settore cosmetica e profumeria
Oli essenziali, resinoidi e prodotti per profumeria; preparazioni per toletta, prodotti per pulizia e detersivi |
Italia 2006 |
Italia 2007 |
Var. % |
Import |
162. 224 |
195. 374 |
+20,4% |
Export |
20. 719. 492 |
29. 685. 771 |
+43,3% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2007 (valori in euro) . |
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NOVARA: ESPORTAZIONI: I DATI DI DETTAGLIO DEL CONSUNTIVO 2006 |
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Novara, 3 settembre 2007 - Si chiude in positivo, e in significativo miglioramento rispetto all’anno precedente, il bilancio delle esportazioni novaresi per il 2006, confermando l’andamento positivo iniziato nel 2004. Il livello delle esportazioni ha infatti superato i 4 miliardi di euro, segnando una decisa crescita rispetto all’anno precedente (+11,4%), al di sopra delle performance sia nazionale (+9%), sia regionale (+8,4%). In relazione agli altri capoluoghi piemontesi, Novara mantiene il terzo posto nella graduatoria descrescente in valori assoluti, collocandosi al di sotto dei saggi raggiunti da Verbania (+22,5%), Asti (+14,3%) e Alessandria (+12,6%), ma precedendo Torino (+7,4%), Cuneo (+6,2%) e Biella (-1,6%), in linea con il risultato di Vercelli (+11,5%). “La ripresa delle vendite all’estero su buoni livelli – ha commentato Gianfredo Comazzi, presidente della Camera di Commercio di Novara – era un fatto già noto, risultato del lavoro che i nostri imprenditori hanno fatto in questi ultimi anni e stanno facendo tuttora per valorizzare nel modo migliore il fattore distintivo e caratterizzante della propria offerta, ovvero la qualità, l’unico che consenta di acquisire vantaggi competitivi sostenibili. Come Camera di Commercio – ha aggiunto – cerchiamo di sostenere la spinta innovativa delle nostre imprese, soprattutto in termini di trasferimento tecnologico, che sta alla base della qualità e, quindi, del successo sul mercato internazionale”. Sotto il profilo merceologico, i settori caratterizzati da una maggior rilevanza sono quelli relativi a “macchine e apparecchi meccanici” (che rappresentano il 34,4% dell’export provinciale totale), “prodotti chimici” (15,3%) e “coke, raffinerie e petrolio”, con particolare riferimento alla voce “prodotti petroliferi raffinati”, arrivata a costituire il 9,5% delle esportazioni complessive. In dettaglio, il comparto “macchine e apparecchi meccanici” ha conosciuto uno sviluppo pari al +12% rispetto al 2005: tale crescita è stata determinata in misura consistente dalle esportazioni di macchine finalizzate alla “produzione di energia meccanica”, costituite essenzialmente dalle produzioni-chiave della meccanica novarese, vale a dire rubinetti e valvole, che rappresentano il 73,8% dell’intera voce. L’incremento registrato da questo settore rispetto all’anno precedente (+15,6%) conferma il suo ruolo d’eccellenza nella produzione novarese, tanto da costituire il 25,4% delle nostre vendite complessive all’estero. I saggi di sviluppo relativi ai singoli paesi importatori, inoltre, superano tutti le due cifre, fatta eccezione per la Francia (+1,3%), che rimane comunque il principale acquirente, con variazioni particolarmente significative per l’Ungheria (+36,6%), la Grecia (+25,8%), la Polonia (+25,1%), la Repubblica Ceca (+22,7%) e gli Stati Uniti (+26%), che confermano le buone prospettive di sviluppo dei rapporti commerciali con tali Paesi. Decisamente positivo l’aumento registrato nelle vendite all’estero di prodotti della “chimica di base” (+10,9%) e di “altri prodotti chimici” (+21,6%), che trainano la crescita dell’intero comparto (+20,1% su base annua), arrivando a costituire, rispettivamente, il 7,1% e il 5,8% dell’intero export novarese. Più contenuti, ma comunque positivi i tassi di crescita registrati dall’industria tessile e dalla “confezione di articoli di vestiario”, che superano di poco il +3%. Nel primo caso, tuttavia, tale risultato va ricondotto alla forte espansione delle vendite all’estero di tessuti (+20,1%), cui si contrappongono le pesanti perdite che hanno interessato le stoffe a maglia (-55,6%), i filati per cucire (-15,8%) e gli articoli a maglia (-9,6%). Preoccupante è soprattutto l’ulteriore contrazione degli “altri prodotti tessili” (-7,4%), che costituiscono l’1,6% delle esportazioni complessive. In calo anche la “fabbricazione di cuoio e pelli” (-10,6%), legata alla crisi del comparto calzaturiero, cui si sottrae il settore del cuoio, articoli da viaggio e borse, in fase espansiva (+5%). Per quanto concerne le aree geografiche di maggior interesse, l’Unione Europa conferma la propria leadership, assorbendo il 60,6% delle esportazioni novaresi. La vendita oltre confine delle merci locali appare decisamente indirizzata verso l’Ue a 15 (54,9%) e, in misura minore, verso i 10 nuovi Paesi entrati (5,7%). Le vendite verso questi ultimi, tuttavia, hanno conosciuto un notevole incremento (+31,5%), a fronte del +9,4% registrato dall’export rivolto all’Europa a 15. Tale risultato conferma dunque le potenzialità di sbocchi offerte dai mercati dell’Europa Orientale alla produzione locale. Le esportazioni extracomunitarie sono state interessate da una crescita corrispondente al +11,7% che, pur superando di poco quella messa a segno dall’export europeo, non ha modificato la loro importanza relativa in misura rilevante. Svizzera e Stati Uniti hanno registrato gli aumenti di acquisti più significativi, pari rispettivamente a +16% e +16,5%; protagoniste, invece delle migliori performance sono state Argentina (che ha più che raddoppiato i propri rapporti con Novara), Russia (+24,1%), Canada (+23. 4%) e Cina (+18,4%). La Cina, in particolare, rafforza la sua posizione di rilievo tra i partner commerciali extra europei delle aziende novaresi. Nonostante le esportazioni verso il mercato cinese rivestano un peso ancora decisamente modesto (3,7% dell’export novarese verso i Paesi extra-Ue a 25 e 1,5% di quello complessivo), i traffici che vedono la Cina come mercato di destinazione stanno infatti conoscendo un ritmo di sviluppo particolarmente sostenuto. . |
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L’INTERSCAMBIO COMMERCIALE DEL PIEMONTE NEL 2006 |
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Torino, 3 settembre 2007 - L’economia e il commercio mondiale hanno registrato, nel 2006, una forte crescita, caratterizzata da un’espansione degli scambi in termini reali che ha superato di gran lunga quella della produzione. A fronte di un aumento del Pil mondiale del 3,7%, il valore in dollari delle esportazioni internazionali di beni è aumentato del 15% (senza tener conto della variazione dei prezzi), mentre il valore in termini reali delle esportazioni di servizi commerciali è salito dell’11%. Entrambi i flussi commerciali dell’Italia, in entrata e in uscita, hanno manifestato durante tutto l’arco del 2006 tendenze espansive. Le esportazioni sono cresciute, a valori correnti, del 9% rispetto all’anno precedente, e le importazioni hanno fatto registrare un +12,6%. La scomposizione della dinamica dei flussi commerciali italiani in termini di quantità scambiate e relativi valori medi unitari indica che l’incremento sia delle importazioni che delle esportazioni nel 2006 è da attribuirsi soprattutto all’aumento dei valori medi unitari. Dal rapporto annuale “Commercio estero in Piemonte”, che sarà pubblicato nei prossimi giorni da Unioncamere Piemonte emerge come gli scambi del Piemonte con l’estero siano stati positivamente influenzati dalla ripresa produttiva avviata a fine 2005: le esportazioni hanno infatti subìto un’accelerazione, con un incremento in valore dell’8,4%, di gran lunga superiore alla crescita registrata l’anno precedente. “Lo sviluppo delle esportazioni di un territorio rappresenta sicuramente un segnale di prosperità per la sua economia, poiché è sintomo del crescente interesse internazionale per i prodotti offerti sul mercato: letto in quest’ottica, il dato registrato per il Piemonte nel corso del 2006 appare quindi nettamente positivo – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte Renato Viale –. Il buon andamento delle vendite piemontesi all’estero, cresciute in valore dell’8,4%, è un risultato ancora più notevole se si considera che questa crescita è calata in un contesto valutario di euro forte. Occorre ora sfruttare al meglio il buon momento congiunturale che siamo vivendo al fine di aumentare sempre più la competitività internazionale dei prodotti piemontesi”. Numerosi fattori hanno concorso alla ripresa del Piemonte, tra cui il significativo rilancio della filiera automotive. Il comparto degli autoveicoli non rappresenta però il solo protagonista della fase ciclica positiva che sta interessando la regione. Se le esportazioni di mezzi di trasporto sono infatti tornate ad aumentare in misura consistente, hanno subìto un’accelerazione anche le vendite all’estero nei comparti della meccanica e delle macchine elettriche. Segnali positivi giungono inoltre dal tessile-abbigliamento, che fa registrare una variazione positiva, seppur contenuta, del valore delle proprie esportazioni. La buona performance dell’export piemontese risulta trainata, almeno in parte, dalle congiunture favorevoli che stanno interessando i mercati esteri. La ripresa dell’economia tedesca, in particolare, ha dato un forte impulso alle vendite dei prodotti regionali in Germania. Sebbene i dati siano incoraggianti, il confronto con la performance esportativa di altre regioni ed economie mondiali evidenzia qualche ombra in questa fase di ripresa. L’accelerazione impressa al commercio estero piemontese, per quanto consistente, non è infatti del tutto in linea con la dinamica degli scambi mondiali e la quota della regione sul mercato internazionale continua a ridursi, passando dallo 0,39% del 2005 allo 0,36% del 2006. Nel contesto nazionale, la variazione dell’export piemontese è risultata in linea con la media delle regioni del nord ovest, ma lievemente inferiore alla media nazionale. Il Piemonte si conferma la quarta regione in Italia per esportazioni, con una quota del 10,6%, alle spalle di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. . |
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BASILICATA: ESITI MISSIONI ESTERE DELLA REGIONE |
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Matera, 3 settembre 2007 - “Vanno bene le missioni all’Estero se portano davvero a risultati concreti, quanto a cooperazione, coinvolgimento delle imprese e sostegno per la crescita dell’economia lucana’’. E’ il commento del presidente della Camera di commercio di Matera, Domenico G. Bronzino, dopo la recente missione compiuta dalla Regione Basilicata, insieme a soggetti pubblici e privati, in Argentina. “ Condividiamo – ha detto Bronzino - l’idea di fondo di aprire la Basilicata ad altre realtà che come l’Argentina oggi o il Canada, per esempio, hanno una forte concentrazione di presenze lucane. Ma è opportuno che i progetti poggino su solide basi, attraverso un lavoro preventivo di coinvolgimento di operatori economici e realtà imprenditoriali locali, valutandone potenzialità, esigenze, bisogni che possano consentire di operare con efficacia e,soprattutto, con continuità nei Paesi stranieri che hanno una presenza significativa di connazionali. Senza una attenta verifica di questi passaggi, di queste condizioni, la nostra immagine rischia di fare una episodica comparsa destando sì interesse ed entusiasmo per i sapori della buona tavola, ma senza poter presentare in maniera efficace e duratura quella che è la vera realtà imprenditoriale della Basilicata. Sarebbe utile capire quali risultati ha portato, in termini economici, la missione in Argentina, quali e quanti sono stati gli operatori economici lucani coinvolti, in base a quali criteri sono stati scelti. Fatturato, dimensioni, prodotti altro? E quali operatori economici di imprese sudamericane hanno incontrato,, quale è stato il “ritorno” per l’economia lucana. Vanno bene gli aspetti culturali e gastronomici, ma ad un imprenditore interessano anche quelli economici, che si valutano attraverso una attenta analisi fra costi e ricavi. Le Camere di commercio hanno il compito istituzionale di coinvolgere gli imprenditori, sentirne i bisogni, le aspettative e prospettarle attraverso la rete internazionale del sistema camerale all’estero. Lo avremmo fatto volentieri per la missione in Argentina se ci fosse stato un coinvolgimento, e per tempo, nella fase preparatoria a cominciare dalla scelta dei Paesi dove attivare le missioni. Quella per il Sudamerica era stata già ampiamente definita e,per questo, non vi abbiamo partecipato. Su questo siamo d’accordo con il ministro Bonino: le scelte sulle missioni all’estero dove promuovere l’economia italiana vanno fatte dagli imprenditori, spetta poi all’apparato amministrativo organizzarle. E’ necessario avviare una mappatura delle relazioni economiche tra il nostro sistema imprenditoriale e le realtà estere verso le quali è accompagnato. Occorre,inoltre, riservare una particolare cura agli aspetti organizzativi per un corretto ed efficace approccio tra i diversi sistemi produttivi e per affrontare, con professionalità e,quindi, con maggiori risultati questo tipo di esperienze’’. Il presidente della Camera di commercio di Matera insiste sulla necessità di attivare una concertazione preventiva che possa lavorare, dalla fase di preparazione a quella di partecipazione e poi del monitoraggio delle missioni economiche all’estero. “La Basilicata - ha detto Bronzino - accanto al programma di promozione e di cooperazione con i Paesi che vantano una forte presenza lucana può svolgere un ruolo importante, di riferimento, grazie alla favorevole per la ubicazione nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo, di realtà di riferimento ubicazione per il Medio Oriente, il Nord e l’Est dell’Europa. E’ una occasione importante che non va sprecata, ma perseguita con organizzazione ed efficacia affinché la promozione dell’economia lucana porti risultati concreti e duraturi al sistema produttivo locale’’. . |
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VARESE: RAPPORTI SEMPRE PIÙ STRETTI CON LA RUSSIA |
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Varese, 3 settembre . 2007 - Ha riscosso attenzione da parte delle imprese anche il quarto appuntamento del programma 2007 del Vim (Varese International Meetings), iniziativa quest’anno tutta dedicata alla Russia. Nelle sale del Centro Congressi “Ville Ponti” una ventina di aziende varesine si sono confrontate con rappresentanti del mercato russo del settore della “Meccanica”, interessati ad avviare rapporti di collaborazione: accompagnati dal vice-segretario generale della Camera di Commercio Italo-russa di Milano Pavel Dorokhin, sono infatti giunti a Varese per esplorare un’offerta diretta sia all’acquisizione di nuova tecnologia, sia al rinnovo del parco macchine delle loro aziende. Dall’incontro sono emersi spunti di rilievo. In particolare, gli ospiti hanno confermato l’attenzione verso i prodotti che le aziende della nostra provincia propongono al mercato, ad alto livello e con il giusto rapporto tra costo e qualità. L’edizione di quest’anno del Vim rientra nell’ambito dell’Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo in essere tra la Regione Lombardia e il Sistema camerale lombardo. Tutta la manifestazione, inoltre, è svolta in collaborazione con l’Osservatorio provinciale sull’internazionalizzazione e le Associazioni di categoria di un Sistema Varese il cui fatturato complessivo ha superato nel 2006i 21 miliardi di euro. Di questi, ben 8 miliardi e 500 milioni sono stati frutto delle esportazioni. Un export che nei confronti della Russia anche nel primo trimestre 2007 s’è confermato piuttosto vivace: i dati dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio parlano di una crescita dai 24 milioni del periodo gennaio-marzo 2006 ai 30 milioni di euro di quest’anno. Proprio la Meccanica ha, poi, registrato un deciso incremento, passando da 9 milioni e 800mila a 16 milioni e 600mila euro. Il Vim 2007 si chiuderà nella seconda parte dell’anno con una missione commerciale in Russia, focalizzata su settori d’interesse per il Sistema Varese emersi durante gli incontri. . |
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PRIMA VISITA UFFICIALE DEL PRESIDENTE VENDOLA IN MACEDONIA |
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Skopje, 3 Settembre 2007 - Ingresso nell’Unione Europea, Corridoio 8 e cooperazione in campo culturale. Questi gli argomenti al centro dei colloqui avuti questa mattina dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e dell’Assessore regionale alle Attività Culturali e al Mediterraneo, Silvia Godelli, a capo della delegazione ufficiale impegnata, lo scorso 12 Luglio, nella prima visita istituzionale della Regione Puglia in Macedonia. Il presidente Vendola ha incontrato il primo ministro macedone Nikola Gruevski, al quale ha anticipato che entro la fine del 2007 sarà organizzato un forum internazionale a Bari proprio sul rilancio del corridoio 8. “Al centro del nostro programma di governo – ha sottolineato il presidente Vendola – c’è l’allargamento dell’Unione Europea ai Balcani come tema della nostra identità nel Mediterraneo”. “Nei miei incontri con le istituzioni europee a Bruxelles – ha aggiunto Vendola – ho sempre detto che la Puglia è a completa disposizione in qualità di avamposto per le politiche europee di scambi culturali ed economici. Penso che i Balcani – ha aggiunto Vendola – abbiano un ruolo fondamentale per il pianeta nei percorsi di pacificazione e di democratizzazione in corso ormai in ogni angolo della regione”. Infine Vendola ha invitato il primo ministro macedone a visitare lo stand della Macedonia nel corso della prossima edizione della Fiera del Levante, ricordando al premier Gruevski che negli stessi giorni Bari ospiterà un forum delle donne imprenditrici dei Balcani, organizzato dal Ministero per il Commercio Estero italiano. Durante l’incontro avuto con il ministro dei Trasporti Mile Janakievski, Vendola ha ribadito che la forza del progetto del corridoio 8 “è soprattutto sul piano politico e culturale”. “Non è solo una prospettiva di aiuto – ha confermato Vendola – ma una politica cruciale di democrazia. Noi daremo tutto il nostro sostegno a livello nazionale e europeo perché il progetto si realizzi, ricordando che all’interno del corridoio 8 l’elemento che può dare fascino all’intero progetto è quello energetico, perché questa zona è strategica per la produzione di energia da biomasse”. Sul fronte della cooperazione in ambito culturale, dopo aver ospitato in Puglia la Settimana della cultura macedone, l’assessore Godelli ha annunciato l’organizzazione in Macedonia, viceversa, di una settimana della cultura pugliese, in programma per l’anno prossimo, insieme ad un altro progetto ambizioso e importante - quest’ultimo invece per il 2009, ovvero una mostra sulle icone pugliesi e macedoni. “Noi ci conosciamo già e tutto questo rende più facile i nostri rapporti – ha detto l’assessore Godelli – un salto di qualità ci sarà in futuro grazie anche alla collaborazione esistente ormai da tempo tra il vostro Paese e la Puglia”. A questo proposito Vendola, nell’incontro con il ministro della Cultura macedone Arifhikmet Xhemaili, ha detto che “la cultura è la miglior ambasciatrice che favorisce conoscenza e amicizia tra i popoli. Noi abbiamo una missione particolare, cioè favorire la cultura come ponte tra Oriente e Occidente e tra Nord e Sud del Mediterraneo”. Infine, nell’ambito dello sviluppo delle relazioni economiche, Vendola ha anche annunciato a breve una missione di imprenditori pugliesi in Macedonia. . |
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ANCORA IN AUMENTO LE IMPRESE REGGIANE |
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Reggio Emilia, 3 settembre 2007 - Sono 58. 709 le imprese registrate alla Camera di Commercio di Reggio Emilia al 30 giugno, 164 in più rispetto alle 58. 545 rilevate alla fine dello scorso anno. Ancora una volta – sottolinea l’uffcio Studi dell’Ente camerale che ha eleborato i dati - un segno positivo per l’evoluzione della struttura economica reggiana che si esprime con un +0,3%, la stessa variazione che si osserva per l’Emilia Romagna e più elevata rispetto al +0,1% che si riscontra per l’Italia. In aumento le imprese delle costruzioni (+0,7%) che raggiungono quota 13. 678, del manifatturiero (+0,2%; 9. 848 in totale) e dei servizi, ad eccezione del commercio e dei trasporti (-0,3% e -1,7% rispettivamente). Fra i servizi, le attività immobiliari, con 6. 324 imprese, segnalano negli ultimi sei mesi un incremento del 3%, mentre gli alberghi e i ristoranti con 2. 154 aziende, indicano un +1,2%. In crescita dello 0,4% le aziende che si occupano di servizi sociali e personali (2. 117 in totale) e dello 0,5% quelle dell’intermediazione monetaria e finanziaria (864 aziende). Sul fronte del manifatturiero, in leggero aumento le imprese dei comparti alimentare, delle confezioni e delle macchine ed apparecchiature elettriche, radiotelevisive e degli strumenti di precisone; in leggera flessione le aziende che si occupano della produzione di metalli e macchine la cui numerosità continua ad aggirarsi intorno alle tremila e cinquecento unità. Prosegue, inoltre, la fisiologica contrazione delle aziende agricole: 8. 191 al 30 giugno, l’1,5% in meno in sei mesi. . |
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VERCELLI: ESITO DEGLI INCONTRI CON LA DELEGAZIONE UCRAINA |
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Vercelli, 3 settembre 2007 - - Una delegazione proveniente dalla Regione di Lugansk è stata Ospitata, dal 7 al 10 luglio 2007, dalla Camera di Commercio di Vercelli per promuovere lo sviluppo delle relazioni d’affari tra le imprese vercellesi e le imprese della porta d’Oriente ucraina (per le intense relazioni d’affari con Vietnam, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Kazakistan, Russia, Bielorussia, Ungheria). Lugansk con il distretto di Donetsk, le maggiori regioni industriali, conferiscono un terzo del Pil dell’Ucraina. Nei giorni di permanenza sul territorio sono stati organizzati incontri con le associazioni di categoria vercellesi del settore Artigianato e Industria. Sono stati presenti Alberto Peterlin, Direttore della Cna, Luigino Crosta, funzionario di Confartigianato Unione Artigiani, Claudio Gherzi e Carlo Mezzano, funzionari di Confindustria Vercelli Valsesia, con cui, dopo l’illustrazione reciproca delle peculiarità economiche, sono state sviluppate collaborazioni per le imprese tessili, del settore trasporti su rotaia, della metalmeccanica, del petrolchimico e sulla tutela dell’ambiente. La Sig. Ra Rybina Larysa, direttice di uno studio ucraino di design per abbigliamento-maglieria, ha incontrato i rappresentanti delle società Child srl di Serravalle Sesia, Arteidea Maglieria srl di Palazzolo Vercellese ed Adverteaser srl di Vercelli con cui sono state create possibili collaborazioni produttive, commerciali e promozionali. L’attività promozionale internazionale dell’Ente, esorta il Presidente Comm. Giovanni Carlo Verri, coinvolge le aziende locali proponendo opportunità di sviluppo e supportando con una specifica assistenza. Prossimo intervento camerale per le imprese sarà la partecipazione collettiva a manifestazioni di settore quali: - The Big Five Show a Dubai nel prossimo novembre 2007, - 36a Mostra Convegno Expocomfort a Milano nel prossimo marzo 2008. . |
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DAL 27 AL 29 SETTEMBRE AL CIOCCO (LU) LA VII CONFERENZA NAZIONALE I PICCOLI COMUNI SI RIUNISCONO PER LA PRIMA VOLTA IN TOSCANA |
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Firenze, 3 settembre 2007 - Rappresentano il settanta per cento dei Comuni italiani, e intendono farsi sentire. Per questo si sono riuniti nella Consulta Piccoli Comuni che li coordina nell’ambito dell’Anci, e organizza periodicamente la loro Conferenza nazionale. La settima edizione della Conferenza dei Piccoli Comuni aderenti all’Anci, “Piccolo è Grande”, sarà ospite per la prima volta della Toscana dal 27 al 29 settembre prossimi presso il Ciocco di Barga, in provincia di Lucca. “La Toscana è con Lombardia e Sardegna l’unica Regione che si è già dotata di una specifica normativa per i piccoli comuni, piccoli spesso solo per abitanti, non certo per estensione del territorio – ha ricordato, lo scorso 12 luglio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Agostino Fragai, assessore alle riforme istituzionali ed al rapporto con gli enti locali -. Si tratta della legge regionale n. 39 del 2004, che rappresenta un intervento organico per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini che vivono in realtà cosiddette minori attraverso un sostegno finanziario ai comuni in situazione di disagio”. Per elaborare un indicatore attendibile dello stato di disagio, sono state utilizzate una serie di elaborazioni fornite dall’Irpet, e quindi formata una graduatoria, aggiornata su base biennale. “Avere il riferimento della graduatoria – ha aggiunto Fragai – consente una ragionevole distribuzione del fondo previsto dalla legge, che attiva 2milioni e 200mila euro all’anno”. Questi soldi premiano la capacità dei piccoli comuni di attivare azioni associate sul territorio, riferite in particolare a progettazione e realizzazione di opere pubbliche, redazione di strumenti urbanistici e di piani in materia ambientale, di interventi a favore dei residenti per lo sviluppo delle vita civile e sociale e per il miglioramento dei servizi della pubblica amministrazione. In questi ultimi casi, sono state previste misure specifiche di sostegno, mirate per i servizi educativi, sociali e di emergenza sanitaria utili a migliorare le condizioni di vita in sede locale. “Si tratta di scelte amministrative – ha concluso l’assessore – che si muovono coerentemente entro le linee del governo regionale che premiano la capacità associativa degli enti locali nella gestione dei servizi, vista come ottimizzazione delle risorse. Questa discussione oggi riguarda anche il complesso dibattito sul progetto di riforma istituzionale per gli enti locali, dove vanno individuati terreni di raccordo tra scelte nazionali e regionali. Ritengo che forme di aggregazione volontaria siano funzionali al miglior funzionamento della macchina amministrativa e aiutino anche a favorire la partecipazione dei cittadini, di tutti i cittadini toscani anche in situazioni di dispersione sul territorio. Ma dobbiamo anche salvaguardare una tradizione solidaristica che premiava nel passato più le piccole comunità che i grandi agglomerati urbani”. . . . |
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PIACENZA: OLTRE 32.000 LE IMPRESE REGISTRATE |
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Piacenza, 4 settembre 2007 -- Le imprese registrate a Piacenza sono arrivate a 32. 098 alla fine di giugno 2007. Lo stock di imprese attive è cresciuto nel primo semestre del 2007 di 104 unità, raggiungendo invece quota 28. 431. Sono invece 183 le imprese che si sono aggiunte allo stock se il punto di partenza viene fissato al 30 giugno 2006, ovvero ad un anno di distanza. Il risultato deriva da alcuni settori in costante fermento, quali le costruzioni e le attività di servizi avanzati, nei quali nel giro di un anno le consistenze hanno visto aumenti del 5,35% e del 4,4% rispettivamente, ai quali si contrappongono comparti in contrazione pressochè continua, si pensi all’agricoltura che perde 141 unità imprenditoriali (-2,18%) e ai trasporti che ne perdono 48 (-3,61%). Il tasso di crescita semestrale si è attestato sullo 0,54%, era stato dello 0,58% nel primo semestre 2006. Tra le forme giuridiche si è alzato il numero delle società di capitale, delle ditte individuali ed anche delle altre forme mentre le società di persone sono calate di 42 unità. Rispetto al 2000 le società di capitale hanno acquistato 4,6 punti percentuali sulla composizione complessiva delle registrate, arrivando a pesare il 16,8% del totale. Le unità locali invece sono più di 38. 000, il 24,4% nel settore commercio, il 17,3% in agricoltura, il 14,8% nelle costruzioni. I titolari di cariche registrati sono 51. 121, il 27% di questo aggregato è composto da donne. Esse raggiungono incidenze maggiori in singoli ambiti di attività quali gli altri servizi (55,4%), i pubblici esercizi (46%) o l’istruzione (41,7%). Anche nelle province confinanti il primo semestre 2007 si è chiuso con un incremento delle imprese attive. La variazione registrata è stata costantemente più ampia di quella riscontrata nel piacentino, ed ha raggiunto il valore più abbondante a Lodi (2,12%) subito seguita da Pavia (+1,93%). La media regionale è invece abbastanza prossima al dato locale (0,65% la variazione tendenziale a Piacenza, 0,72% in Emilia Romagna). . . |
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BASILICATA: SCENARI DI SVILUPPO LOCALE 2007-2010 |
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Potenza, 3 settembre 2007 -- Il Centro Studi Unioncamere, in collaborazione con Prometeia S. P. A. , ha pubblicato l’aggiornamento degli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane. “Lo studio – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte - evidenzia che la ripresa dell’economia italiana, avviata nel 2006, dovrebbe consolidarsi nel periodo 2007-2010. La nota dolente riguarda il Mezzogiorno, che appare caratterizzato da una dinamica di sviluppo meno vivace rispetto al Nord, soprattutto a causa dei trend meno performanti delle esportazioni. Il dato del Pil della Basilicata evidenzia una crescita, sia pure contenuta, che ci lascia ben sperare in merito alla ripresa in atto. Anche l’andamento dell’occupazione tra il 2007 e il 2010 mostra una performance in media migliore di quella meridionale. Non bisogna trascurare, tuttavia, i diversi segnali di una ripresa ancora frenata dell’economia del Mezzogiorno, che ci fa presagire la persistenza di un’Italia a doppia velocità”. Pil - Per ciò che concerne la Basilicata, il Pil nel 2007 si manterrà in linea con quello meridionale (+1,7%), mentre nel 2008 verrà contrassegnato da una dinamica meno vivace (1,2% contro l’1,7% nazionale e meridionale). Nel biennio 2009-2010, l’evoluzione del Pil della Basilicata segna ancora una crescita più contenuta (1,3 nel 2009, 1,4 nel 2010, rispetto a 1,6 e 1,8 per il Mezzogiorno e 1,7 e 1,8 per l’Italia). L’occupazione. - Ne 2007, a livello regionale l’occupazione mostra una dinamica più vivace in Molise (2,3%), Campania (1,7%), Basilicata (1,6%) e Abruzzo (1,5%), con performance superiori alla media del Mezzogiorno e dell’Italia. Nel 2008 il Mezzogiorno si pone in linea con la media nazionale (0,8%), con le performance migliori che coinvolgono anche la Basilicata (1,2%). Nel 2009-2010 il Mezzogiorno e il Nord Est evidenziano una crescita dell’occupazione lievemente migliore della media nazionale, con la Basilicata sostanzialmente in linea con il resto del Sud (+0,9% sia nel 2009 che nel 2010). Tasso di disoccupazione. - I dati Istat indicano una discesa dell’indicatore, nel Mezzogiorno, di oltre 2 punti percentuali, passando dal 14,3% del 2005 al 12,2% dell’anno successivo. È opportuno segnalare, tuttavia, che nel 2006 l’area meridionale del paese, a differenza delle altre, è anche interessata da un incremento degli inattivi. 2007: per l’anno in corso si prevede un’ulteriore flessione del tasso di disoccupazione che a livello nazionale si porta attorno al 6,4% e all’11,7% nel Mezzogiorno. La Basilicata fa segnare il 10%. Nel triennio 2008-2010 tutte le regioni sono interessate da una progressiva discesa del tasso di disoccupazione. Le riduzioni di maggiore entità coinvolgono, tra gli altri, la Basilicata (9,6, 9,3, 9,2%, rispetto all’11,3, 11,1 e 10,9% del Mezzogiorno). Da notare tuttavia la persistenza di ampi divari a livello territoriale: nel 2010 le regioni che mostrano il tasso di disoccupazione più basso sono il Trentino Alto Adige (2,1%), la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna (entrambe 2,4%), mentre all’estremo opposto si trovano la Sicilia (12,0%), la Calabria (11,8%) e la Campania (11,7%). Export - Sull’esportazione di beni verso l’estero, il segno della Basilicata è sempre negativo: -9,1% nel 2007, -7,4% nel 2008, -6,2% nel 2009 e –4,9% nel 2010. Un dato preoccupante se parametrato alle performances del Mezzogiorno (sempre crescente, in proiezione, tra il 2,2 e il 3,2%) e dell’Italia (tra il 3,7 e il 4%). . . |
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SOSTEGNO AL REDDITO LA REGIONE PIEMONTE STANZIA 10 MILIONI E 500 MILA EURO PER IL 2007 |
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Torino, 3 settembre 2007 - E’ stato pubblicato lo scorso 12 luglio sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte il nuovo avviso per il sostegno al reddito 2007, destinato a lavoratrici e lavoratori che presentino un indicatore di situazione economica equivalente (Isee) minore o uguale alla soglia di 13. 000 euro. La Regione ha stanziato 10 milioni e 500mila euro per questo importante intervento, incaricando l’Agenzia Piemonte Lavoro dell’erogazione del sussidio alle persone che, a causa delle situazioni di effettiva criticità socio-economica locale, risultino disoccupate o a rischio di disoccupazione. Alle risorse stanziate “ad hoc” per il 2007 va ad aggiungersi anche poco più di 1 milione di euro proveniente dall’importo non speso del precedente avviso, portando così a complessivi 11 milioni 539mila e 500 euro i contributi disponibili. L’iniziativa è stata illustrata questa mattina, presso la Sala Giunta della Regione, dall’Assessore al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, e dal direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro, Lucia Mollica. “Si tratta di un impegno della Regione finanziariamente rilevante – ha puntualizzato l’Assessore Migliasso – a fronte di un bisogno reale e concreto di sostegno al reddito da parte di lavoratrici e lavoratori che sono stati toccati dalla crisi industriale che ha colpito la nostra regione. L’analisi dei dati dell’anno precedente ha indotto l’assessorato a differenziare ulteriormente quest’anno le fasce di reddito, con l’obiettivo di essere più efficaci nei confronti di quanti percepiscono un reddito particolarmente basso”. Per richiedere il contributo è necessario essere residenti o domiciliati in Piemonte e dipendenti di imprese che producono o risiedono nella regione, che, nel periodo dal primo gennaio 2007 al 31 dicembre 2007, rientrano in una di queste categorie: lavoratori in cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, a zero ore per almeno 692 ore maturate in sei mesi dal 15 settembre 2006 al 31 dicembre 2007; lavoratori in mobilità, sia indennizzata che non indennizzata; lavoratori in disoccupazione erogata dall’Inps ordinaria, speciale per l’edilizia o a requisiti ridotti; lavoratori licenziati, con un’anzianità lavorativa presso la stessa impresa di almeno 120 giorni solari; lavoratori sospesi dal lavoro dipendente nel settore artigiano, del commercio o dei servizi, per almeno 120 giorni solari maturati dal 15 settembre 2006 al 31 dicembre 2007; contrattisti a progetto con contratto intercorrente con un unico committente e della durata minima di 12 mesi, sospeso senza erogazione del corrispettivo per almeno 120 giorni solari o risolto prima della scadenza concordata tra le parti per assoggettamento dell’azienda a procedura concorsuale o per cessazione dell’attività; lavoratori a tempo determinato, dipendenti da aziende assoggettate a procedura concorsuale, o che abbiano cessato l’attività con contratto risolto almeno 120 giorni solari prima della scadenza. Il contributo che verrà assegnato è diverso a seconda del valore di Isee relativo al reddito 2006: il sussidio è di 4. 000 euro per i lavoratori che presentano un Isee fino a 4. 000 euro, di 3. 500 euro con valore Isee compreso nella fascia tra 4. 000,01 e 7. 000 euro, di 3. 000 euro con Isee tra 7. 000,01 e 10. 000 euro, e infine di 2. 000 euro con Isee tra 10. 000,01 e 13. 000 euro. In ogni caso il sussidio è erogato dall’Agenzia Piemonte Lavoro in un’unica soluzione e non può essere percepito più di una volta da ciascun richiedente. Da oggi, presso l’Agenzia Piemonte Lavoro, in via Belfiore 23/c a Torino, è in funzione uno Sportello apposito, dove sono reperibili i moduli per la domanda e si possono ricevere informazioni con il seguente orario: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12. Le domande sono reperibili anche sul sito web www. Agenziapiemontelavoro. Net. I moduli sono distribuiti inoltre nei Centri provinciali per l’impiego del Piemonte, nelle sedi dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Regione Piemonte e le sedi non capoluogo dell’Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro. E’ possibile contattare infine, dal 16 luglio, il numero verde 800. 125. 565 dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 16 e il venerdì dalle 9 alle 12. A partire dal prossimo 16 luglio e sino al 30 gennaio 2008 le domande per l’assegnazione del sussidio vanno spedite all’Agenzia Piemonte Lavoro - via Belfiore 23/c - 10125 Torino, a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno (indirizzata all’Agenzia Piemonte Lavoro) oppure consegnate a mano direttamente allo Sportello dell’Agenzia Piemonte Lavoro, dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle 12. . |
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PROGETTO PONTE INNOVAZIONE |
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Ravenna, 3 settembre 2007 - Venerdì 13 luglio 2007 presso la sede della Camera di Commercio di Ravenna è stato presentato in anteprima alle Associazioni di Categoria il progetto Ponte Innovazione. Il nuovo servizio, accolto favorevolmente dai rappresentanti del sistema imprenditoriale, intende agevolare le dinamiche dell’innovazione nelle Pmi migliorando e facilitando il collegamento tra il mondo della ricerca (Università, Centri di ricerca, Laboratori di ricerca, centri di servizi per l´innovazione ed il trasferimento tecnologico) ed il mondo dell´impresa, che spesso non si conoscono o comunque dialogano poco. Che cosa è ? Il servizio ponte Innovazione sarà costituito da un sito Internet consultabile gratuitamente, che intende censire, tutti i centri di conoscenza e competenza presenti a livello regionale per consentire alle Pmi di individuare, attraverso ricerche mirate, il soggetto in grado di fornire una risposta ai bisogni di innovazione. Questo sito rappresenta una evoluzione della Banca Dati dei centri di ricerca della Provincia di Ravenna realizzata nel ´2000 perchè intende estendere i propri confini a livello regionale ed offrire altre utili funzionalità ed informazioni. I partner: Il servizio Ponte innovazione nasce come progetto del sistema camerale regionale che, a livello provinciale, sarà gestito, grazie ad un accordo di collaborazione che sarà firmato prossimamente, dai tradizionali partner della Camera di Commercio: Provincia di Ravenna, Polo Scientifico Didattico di Ravenna – Università di Bologna e Fondazione Flaminia, con cui da tempo la Camera di Commercio di Ravenna realizza iniziative in tema di Innovazione. A titolo informativo, ricordiamo infatti la recente costituzione del fondo provinciale per il sostegno e lo sviluppo dell´innovazione e della ricerca - Bando Brevettazione e Bando Dottorato e Assegni di ricerca pubblicato il 1° luglio ´07. . |
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BANDO PER IL LAVORO E DEL PROGRESSO ECONOMICO |
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Bergamo, 3 settembre 2007 - La Camera di Commercio ha prorogato, dal 30 giugno al 29 settembre 2007, il termine per la presentazione delle domande relative al bando di concorso per il “Riconoscimento del lavoro e del progresso economico” - edizione 2007 - per le sole categorie “Nuovi lavori” (categoria A) e “Lavoratrici e lavoratori dipendenti con particolare curriculum lavorativo” (categoria C). Per queste due nuove categorie, è stata infatti considerata l’opportunità di concedere un più ampio margine di tempo, al fine di consentire agli interessati e alle diverse associazioni di categoria un adeguato esame delle condizioni previste dal bando in oggetto. La categoria dei “Nuovi lavori” riguarda lavoratrici e lavoratori dipendenti o autonomi con profili professionali giudicati particolarmente innovativi e prescinde dall’anzianità di servizio, età anagrafica e settore nel quale prestino la loro attività. Per profili innovativi si possono citare, a titolo di esempio, quelli che si qualifichino sui temi della ricerca, delle nuove tecnologie, del rapporto con internet, del marketing in rete (e-commerce); profili relativi a lavorazioni, a produzioni, a servizi particolarmente nuovi; profili di nuova definizione valutati strategici per la realtà economica di Bergamo; profili costruiti per lavori o per mercati di nicchia; profili dediti al rapporto con altri paesi. La categoria “Lavoratrici e lavoratori dipendenti con particolare curriculum lavorativo” riguarda lavoratori di qualsiasi settore (P. A. Compresa) che, a giudizio della Commissione appositamente nominata, meritino il riconoscimento per la specifica e originale esperienza lavorativa, a prescindere dalla anzianità di servizio. Verranno valutate esperienze di lavoro che, a titolo di esempio, abbiano dato un contributo originale e creativo allo sviluppo del processo produttivo o dei prodotti della loro azienda o impresa, che abbiano gestito la propria esperienza di lavoro in particolari condizioni di svantaggio, che abbiano costruito percorsi di formazione e di carriera non ordinari, che abbiano lavorato in condizioni di particolare disagio (distanza dal luogo di lavoro, per esempio), che da emigranti o immigrati abbiano costruito un rapporto positivo e duraturo con l’azienda, che abbiano nel proprio curriculum episodi particolari, curiosi, originali, legati al lavoro. Le domande per queste due categorie di lavoratori dovranno pervenire alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bergamo entro e non oltre il 29 settembre 2007. Le richieste di partecipazione al concorso devono essere redatte su appositi modelli. Copia del bando di concorso e dei modelli sono disponibili presso l’Ufficio Segreteria della Camera di Commercio, presso le Associazioni di categoria o sul sito internet dell’ente: www. Bg. Camcom. It. . |
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LA PRESIDENTE DELLA LIBERIA IN REGIONE PIEMONTE ELLEN JOHNSON SIRLEAF HA INCONTRATO AUTORITA’ LOCALI E GIORNALISTI AFFRONTATO CON LE AUTORITÀ IL TEMA DELLE PARI OPPORTUNITÀ E DEI DIRITTI CIVILI |
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Torino, 3 settembre 2007 - La Presidente della Repubblica della Liberia Ellen Johnson Sirleaf, prima donna capo di stato africana, accompagnata da una delegazione di 15 persone, a Torino per partecipare ai lavori dell’Onu al Castello del Valentino, il 31 agosto ha incontrato nel Palazzo della Regione le autorità locali e i giornalisti. La Presidente, eletta due anni fa con le prime elezioni democratiche dopo la guerra civile che ha insanguinato il paese per diversi anni, è arrivata a Torino dopo l’incontro ufficiale di Roma con il Presidente Napolitano e il Presidente del Consiglio Prodi. Dopo l’appuntamento mattutino con i vertici Onu, e gli incontri istituzionali con il Comune di Torino e gli atenei torinesi, Ellen Johnson Sirleaf è stata accolta nella Sala Giunta del Palazzo della Regione dall’assessore regionale all’istruzione, Giovanna Pentenero, dall’assessore alla cooperazione e relazioni internazionali della Città di Torino, Michele Dell’utri e dall’assessore alle pari opportunità della Provincia di Torino, Aurora Tesio. La Presidente della Liberia ha affrontato con le autorità il tema delle pari opportunità e dei diritti civili, preceduto da un incontro con la stampa. “A Torino - ha spiegato l’assessore Pentenero - per una sequenza di occasioni particolare, si sono concentrate alcune importanti attività formative di livello internazionale sia delle Nazioni Unite (il Centro Internazionale di Formazione dell’Oil e lo Staff College) sia dell’Unione Europea (l’European Training Foundation). Un’occasione importante che la Città, la Provincia e la Regione hanno saputo valorizzare sia investendo loro risorse sia sostenendo nuove esperienze formative in campo internazionale spesso realizzate in collaborazione con il nostro sistema accademico: in “Management of Development” Corso post-laurea “Cultural Projects for Development”, Scuola internazionale dell’acqua “Hydroaid”, il Master in Peacekeeping, il Master in Sviluppo della salute orale nelle comunità svantaggiate e nei Paesi in via di Sviluppo”, il Master in piani e progetti per le città del terzo mondo. “La particolare situazione piemontese, - ha aggiunto Pentenero - con una presenza così significativa di organismi internazionali dedicati alla formazione, non è solo momento di grande prestigio che connota Torino quale eccellenza in questo campo, ma è anche l’occasione per investire sul capitale umano educando le nuove generazioni, le future classi dirigenti nostre, dei paesi emergenti così come di quelli meno sviluppati, ad una nuova cultura della cooperazione. ” “L’incontro con le istituzioni piemontesi – ha sottolineato la presidente Ellen Johnson Sirleaf - porterà a breve all’avviamento di un intenso programma di cooperazione bilaterale. Un gruppo di tecnici della Regione Piemonte, esperti nel campo del trasporto pubblico, della gestione dei rifiuti solidi e dell’acqua, verranno nei prossimi mesi in Liberia per studiare le possibilità di cooperazione tra il nostro paese e il Piemonte. La giornata di oggi è stata inoltre importante sotto il profilo del contatto umano, uno strumento indispensabile per continuare a dialogare e costruire un forte partenariato tra le nostre regioni” . |
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DONNE DOCENTI IN AUMENTO NELLE UNIVERSITÀ TEDESCHE |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - La percentuale di donne docenti nelle università tedesche tra il 1995 e il 2006 è aumentata considerevolmente passando dall´8% al 15%. Il ministro tedesco per l´Istruzione e la ricerca, Annette Schavan, pur avendo accolto con favore la notizia, ha affermato che è necessario un maggiore impegno per accrescere ulteriormente il numero di donne docenti nelle università. «L´andamento positivo dimostra che abbiamo imboccato la strada giusta verso un significativo aumento del numero di donne docenti in Germania. Tuttavia, dobbiamo impegnarci affinché molte più donne arrivino ad occupare posizioni di responsabilità nel mondo della scienza», ha affermato Annette Schavan «Sostenere l´eccellenza nella scienza non significa lasciarsi alle spalle la metà dei nostri talenti. Le donne con qualifiche elevate devono essere adeguatamente integrate nel sistema scientifico. Non vogliamo rinunciare al loro talento e non possiamo permetterci di farlo», ha aggiunto il ministro. Il ministro tedesco dell´Istruzione e della ricerca è attualmente impegnato in un nuovo programma che offrirà ulteriore sostegno alle università in grado di attirare donne con qualifiche più elevate e di trattenerle presso di loro. Il programma probabilmente comporterà il finanziamento dei posti per personale docente che saranno vacanti nell´arco di tre - cinque anni e saranno occupati da donne. I dettagli finali saranno concordati assieme ai Länder (Stati federali). Alla fine del 2006, nelle università tedesche, insegnavano e svolgevano ricerca circa 37 900 professori. Dalla metà degli anni 90 tale cifra è rimasta costante, mentre la percentuale di donne docenti, nel medesimo periodo, è aumentata regolarmente. . . |
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ANCORA FATICOSA LA SCALATA DELLE DONNE |
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Firenze, 3 settembre 2007 - Sono ancora poche le donne che occupano ruoli dirigenziali nelle strutture pubbliche o private della provincia di Firenze, con un rapporto di una ogni 3 dirigenti uomini. La presenza femminile ai vertici si ferma a quota 25,4%, quando si parla di istituzioni pubbliche (Enti Locali, strutture della pubblica amministrazione, sistema camerale); diventa 27,8% tra gli organismi sindacali, con il 42,9% in Cgil; ed è al di sopra del 30% negli enti previdenziali e in Prefettura. Superano la media in Regione Toscana (26%), mentre l’Amministrazione Provinciale di Firenze si attesta sul 21%. Il ritratto viene disegnato dallo studio del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Firenze che ha quantificato il fenomeno attraverso una lettura dei siti internet, per le categorie enti e associazioni categoriali; ed attraverso due indagini sul campo condotte nel 2007. Una prima su un campione di aziende selezionate secondo parametri dimensionali (con 10 o più addetti o un fatturato oltre 200mila euro) ed un’altra su un campione di imprese femminili. “Questo studio – ha spiegato il presidente del Comitato Cristina Bandinelli – vuole essere un punto di partenza per sollecitare una più ampia partecipazione femminile nei processi di sviluppo della comunità economica e sociale del nostro territorio, attraverso una revisione dei rapporti interpersonali e dei modelli organizzativi”. Tra gli Enti Locali, la presenza femminile è significativa (32,6%) nel ruolo “figure di vertice di rappresentanza politica” (ovvero sindaci e presidenti), ma raggiunge il minimo (23,7%) negli “organi consiliari”. In particolare, nell’analisi dei 44 Comuni della provincia: 34,1% è la quota donne Sindaco; 26,6% a capo di assessorati; 23,7%. In donne consigliere comunali; 24% per donne attive in posizioni organizzative (dirigenti e quadri). Quanto al sistema camerale, il rapporto donne-uomini è di 1 a 3, ma con una significativa presenza nelle figure dirigenti e quadri (43,2%) . La forbice tende ad allargarsi nelle associazioni di categoria dove le donne che rivestono cariche a livello di organi di rappresentanza sono soltanto il 6,5%. Passando al campione di aziende (circa 300 interviste effettuate), la quota femminile sale al 37,3% per la categoria ‘dipendenti’; diventa 44% in riferimento ai ‘contratti a tempo determinato’; e arriva al 72,1% relativamente ai dipendenti part-time. Ma scende a 21,7% quando si parla di “figure dirigenziali” (amministratori, dirigenti e quadri di azienda), con valori più elevati nel caso “amministratori e/o titolari di azienda” (il 24%) e più bassi per “dirigenti” (15,8%). Nella distribuzione delle competenze, le figure dirigenziali femminili – per lo più sotto i 40 anni e solo un quarto laureate - si confermano al primo posto per la voce “ricerca e innovazione” (il 27% sul totale), seguono “”finanza e amministrazione (il 23,6%), “controllo di qualità”, “personale e relazioni industriali” (entrambe con una quota dell’11,5%). Decisamente meno rilevante la funzione “servizi informativi” (il 4,7%). Il focus sulle “imprese femminili attraverso 332 interviste ad imprese con presenza maggioritaria femminile e localizzate nella provincia di Firenze. Crearsi un’opportunità di lavoro e il desiderio di autonomia, sono state le principali motivazioni che hanno spinto le donne intervistate a fare impresa. Un ruolo meno determinante lo hanno avuto fattori come: il desiderio di flessibilità, la conciliazione con esigenze familiari, la presenza di strumenti di agevolazione da parte del settore pubblico. L’idea imprenditoriale – le donne sono attive per lo più nei settori commercio tradizionale, turistico-alberghiero, servizi alle persone – nasce dalle proprie competenze, e non come conseguenza di analisi di mercato o di informazioni strutturate, acquisite presso strutture pubbliche o organismi categoriali. Nella fase di costituzione e di avvio dell’attività, circa 4 donne su 10 hanno ritenuto opportuno farsi assistere da propri familiari, mentre nel 20 % dei casi non è stata richiesta assistenza né alla rete familiare né a strutture professionali esterne. Chi lo ha fatto, ha privilegiato gli studi privati piuttosto che le strutture pubbliche. I problemi riscontrati nella fase di avvio, sono stati soprattutto di natura finanziaria (reperimento capitale) e gestionale (crearsi la rete di clienti), ma vi è stato anche un 21% di imprenditrici che hanno lamentato difficoltà legate alla complessità delle procedure ed ai tempi tecnici richiesti dalla burocrazia. Circa il 56% delle imprenditrici ha fatto ricorso a capitale proprio, mentre il 26% si è dovuto rivolgere alle strutture del credito per avere mutui o fidi bancari. Significativa anche la quota di coloro che hanno avuto prestiti da familiari o da amici. Solo il 2,8% ha avuto agevolazioni pubbliche (per il 50% in virtù della normativa sulla imprenditoria femminile). Nelle imprese femminili intervistate, le responsabilità della gestione sono assunte in netta prevalenza da figure dirigenziali femminili salvo quella relativa all’area “amministrazione e finanza” che vede una distribuzione pressochè paritaria fra i due generi. Riguardo all’ innovazione tecnologica solo il 38% delle imprenditrici la ritiene fattore importante di sviluppo, mentre un 36% non mostra alcun interesse. “In questo contesto – ha concluso Bandinelli – vogliamo offrire l’esperienza del nostro Comitato per avviare una funzione di coordinamento tra associazioni femminili”. “Solo insieme potremo costruire il percorso che porterà a una distribuzione paritaria tra uomini e donne, consentendoci di partecipare nella definizione delle politiche del territorio”. . |
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PROSEGUE L’ESPANSIONE DI PIRELLI RE NEI PAESI DELL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE: FIRMATO UNO SHAREHOLDERS AGREEMENT PER LA COSTITUZIONE DI PIRELLI RE ROMANIA (80% PIRELLI RE - 20% UNICREDIT TIRIAC BANK) |
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Milano, 2007 – Pirelli Re prosegue l’espansione nell’Europa Centro-orientale con l’avvio dell’attività in Romania e Bulgaria in partnership con Unicredit Group, forte anche della crescita di Pirelli Pekao Real Estate (75% Pirelli Re-25% Bank Pekao) nel mercato polacco in poco più di un anno di attività (oltre 80 dipendenti e circa 300. 000 mq di progetti di sviluppo residenziali gestiti). In data 18 luglio è stato sottoscritto l’accordo di joint venture per la nascita di Pirelli Re Romania, partecipata all’80% da Pirelli Re e al 20% da Unicredit Tiriac Bank, uno dei principali istituti di credito del paese con un totale attivo di 3,7 miliardi di euro, oltre 600. 000 clienti ed una rete di 138 sportelli. Nella giornata del 19 luglio è avvenuta la firma di un accordo analogo per la costituzione di Pirelli Re Bulgaria, 75% Pirelli Re - 25% Unicredit Bulbank, la principale istituzione finanziaria bulgara, con un totale attivo di circa 3,8 miliardi di euro, oltre 1 milione di clienti e circa 300 sportelli. Con l’applicazione del proprio modello di business e la presenza di Unicredit Tiriac Bank in Romania e di Unicredit Bulbank in Bulgaria, il Gruppo Pirelli Re punta a raggiungere una posizione di leadership anche nei mercati romeno e bulgaro, con un’offerta di prodotti immobiliari di qualità, con un’elevata componente di design e una particolare attenzione ai criteri di ecosostenibilità. Le due joint venture in particolare mirano da un lato a sviluppare piattaforme locali di asset management e servizi specialistici e dall’altro ad attrarre capitali da primari operatori finanziari internazionali per coinvestire nei diversi segmenti immobiliari con particolare focus su progetti di sviluppo residenziale. La partecipazione sia di Pirelli Re che di Unicredit Tiriac Bank/unicredit Bulbank negli investimenti immobiliari e nell’attività di asset management, garantirà un allineamento di interessi. Pirelli Re Romani a e Pirelli Re Bugaria si occuperanno della gestione e valorizzazione di progetti di sviluppo e di immobili, fornendo servizi specialistici sia per portafogli partecipati che di clienti terzi; Pirelli Re ha una call per salire al 100% delle attività di servizio che confluiranno in una service company locale, quando sarà raggiunta una dimensione di business adeguata. Al contempo la clientela delle Società avrà la possibilità di accedere ai servizi bancari offerti da Unicredit Tiriac Bank e Unicredit Bulbank. Le linee strategiche delle Società saranno definite da Supervisory Board composti da 5 membri: quello di Pirelli Re Romania sarà formato da Carlo A. Puri Negri, Olivier de Poulpiquet ed Enrico Signori di Pirelli Re e Rasvan Radu e Marco Cravario della banca romena e in quello di Pirelli Re Bulgaria siederanno i medesimi rappresentanti di Pirelli Re insieme a Hampartzoumian Levon ed Andrea Casini della banca bulgara. L’implementazione delle strategie sarà delegata ai rispettivi Management Board. Chiomenti Studio Legale ha agito in qualità di advisor legale di Pirelli Re, coadiuvato da Salans per la Romania e da Djingov, Gouginski, Kyutchukov & Velichkov per la Bulgaria. In Romania, il mercato immobiliare presenta interessanti prospettive di crescita, nel 2005 gli investimenti immobiliari ammontavano a circa 250 milioni di euro, nel 2007 si stima raggiungeranno i 500 milioni di euro. Il settore residenziale in particolare presenta un elevato potenziale di crescita, poichè è in atto un ampio processo di riqualificazione urbana e il tasso annuo di incremento della popolazione è dell’1,4%. In particolare, sta aumentando il livello di domanda da parte della classe media a fronte di una scarsità di prodotto; si stima una carenza di 700. 000-1. 000. 000 di unità immobiliari per i prossimi anni. A Bucarest i prezzi di vendita delle case sono aumentati del 20% dal 2006, il prezzo medio di un appartamento è tra 1. 000 e 1. 600 euro al mq, nel caso di case di prestigio il prezzo sale a 2. 000 e 3. 000 euro al mq. Lo scorso anno, nella capitale sono stati annunciati 19 progetti di sviluppo residenziale, che si stima porteranno sul mercato circa 11. 000 unità abitative nei prossimi 2-3 anni. Grande interesse per progetti di sviluppo residenziale si rileva anche in altre città, tra cui Pipera, Trafic Greu, Militari e Pantelimon- Colentina. 3 Anche nel segmento uffici si registra una scarsità di prodotto di qualità ed un’elevata domanda. Attualmente a Bucarest gli spazi ad uso ufficio occupano complessivamente circa 900. 000 mq, di cui circa 250. 000 di classe A. La Romania è il Paese dell’Unione Europea con il minore tasso di sfitto, per le prime location si registra un tasso di 1,5% e per le secondary location di 14%. L’yield medio dei canoni da locazione per gli uffici è di circa il 7,5%. Durante lo scorso anno sono stati aperti numerosi shopping center in alcune città secondarie, mentre nella capitale si è assistito ad una forte domanda di spazi commerciali nelle vie principali, soprattutto da parte di banche. Anche in Bulgaria, il mercato immobiliare presenta interessanti prospettive di crescita, grazie alla migliorata situazione economica del Paese ed all’ingresso nell’Unione Europea. Nel segmento residenziale l’offerta è aumentata rispetto agli scorsi anni, anche se non sufficientemente per soddisfare la domanda. In particolare, gli appartamenti di fascia media continuano ad essere molto richiesti. Il prezzo di vendita medio per una casa a Sofia varia dai 430 euro ai 980 euro al mq, raggiungendo nel caso di nuove costruzioni nel centro della città i 3. 000 euro al mq. Nel terziario, i settori uffici e retail sono quelli con il maggiore potenziale di sviluppo; il primo si caratterizza per una scarsità di prodotto di qualità ed una domanda molto alta, in particolare nella città di Sofia anche da parte di multinazionali che intendono avviare un’attività nel Paese. Nel settore retail si prevede la costruzione di numerosi supermarket e shopping center, che si affiancheranno ai negozi delle principali vie delle città. . |
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PIRELLI RE E RREEF (GRUPPO DEUTSCHE BANK) FIRMANO UN ACCORDO VINCOLANTE CON CERBERUS PER L’ACQUISIZIONE DI BAUBECON, UN IMPORTANTE GRUPPO IMMOBILIARE TEDESCO |
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Amburgo, 3 settembre 2007 – Pirelli Re e i fondi immobiliari di Rreef (Gruppo Deutsche Bank) hanno firmato, lo scorso 17 luglio, un accordo vincolante per acquistare dal fondo americano di private equity Cerberus il 100% di Baubecon, un importante gruppo immobiliare tedesco attivo prevalentemente nel segmento residenziale. Il prezzo di acquisto, soggetto a price adjustment sulla base della situazione patrimoniale al 30 giugno 2007, è stato determinato in circa 350 milioni di euro. L’enterprise Value di Baubecon, comprensivo del patrimonio immobiliare e delle attività di asset management e servizi, ammonta a circa 1. 690 milioni di euro (dato stimato al 31 dicembre 2006), esclusi i closing cost pari a 30 milioni di euro. Il valore complessivo è stato finanziato per circa 350 milioni di euro da equity, di cui 264 milioni di euro al closing e 85 milioni di euro a cinque anni, e per circa 1. 370 milioni di euro da debito, di cui circa 360 milioni di euro da finanziamento bancario non recourse e circa 1. 010 milioni di euro da finanziamenti garantiti dagli immobili. L’accordo siglato prevede l’acquisto da parte di Pirelli Re (40%) e Rreef (60%) del patrimonio immobiliare con un valore di 1. 647 milioni di euro composto da oltre 27. 000 unità immobiliari a prevalente destinazione residenziale (1. 711. 000 mq), in prevalenza situate nelle città di Berlino, Hannover e Magdeburgo, ad un valore medio di 960 euro al mq e con un entry yield medio di circa il 6,1%; i canoni di locazione annui ammontano complessivamente a circa 101 milioni di euro, con un tasso medio di vacancy dell’8%. Il piano industriale prevede nell’arco di 5 anni un incremento dei prezzi di circa il 3% all’anno, compresa l’inflazione, e una riduzione della vacancy a circa il 5%. L’accordo prevede inoltre da parte di Pirelli Re l’acquisto del 100% della piattaforma che ha in gestione circa 52. 000 unità immobiliari (comprese quelle che saranno di proprietà Pirelli Re-rreef) con circa 260 dipendenti; l’Enterprise Value ammonta a circa 43 milioni di euro. La strategia di Pirelli Re con Rreef sul patrimonio acquisito prevede la valorizzazione nel medio-lungo termine anche attraverso l’accumulo di altri portafogli residenziali. La strategia di Pirelli Re prevede inoltre la realizzazione di una società di asset management e più società di servizi sfruttando le efficienze dell’integrazione delle attività di Baubecon con quelle di Dgag , per migliorare ed incrementare la gestione degli asset. Il patrimonio gestito da Pirelli Re nel mercato tedesco sale a oltre 3 miliardi di euro (book value), pari a circa il 25% del totale degli asset immobiliari in gestione, anticipando il target di fine 2008. “L’acquisizione di Baubecon, che ha un portafoglio immobiliare complementare a quello residenziale di Dgag (acquisito pochi mesi fa), rappresenta un ulteriore passo nella direzione di realizzare un’ampia piattaforma residenziale, che riteniamo possa valorizzarsi nel medio-lungo periodo”, ha dichiarato Carlo A. Puri Negri, Ceo di Pirelli Re. “Quest’operazione contribuirà anche ad accelerare lo sviluppo dell’attività di asset management e servizi specialistici da parte di Pirelli Re in Germania”. La joint venture è stata assistita in qualità di financial advisor da Deutsche Bank, in qualità di advisor legali e fiscali da Freshfields Bruckhaus Deringer e Hengeler Muller. Reag ha agito in qualità di valutatore immobiliare. . |
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PIRELLI RE SGR APPROVA L’OFFERTA SULLE QUOTE DEL FONDO BERENICE LANCIATA DA GALANTE |
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Milano, 3 settembre 2007- Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli Re Sgr riunitosi in data 17 luglio ha approvato il Comunicato dell’Emittente ex art. 103 comma 3 del Tuf relativamente all’Offerta sulle quote del Fondo Berenice lanciata da Galante, ritenendo congruo il corrispettivo di offerta e deliberando di fare proprie le proposte di modifica al regolamento del fondo in materia di comitato consultivo indicate dall’offerente come condizione dell’offerta. Il Consiglio ha approvato altresì il Comunicato dell’Emittente relativo al Supplemento al Documento d’Offerta di Zwinger Opco 6 B. V, deliberando di fare proprie le proposte di modifica al regolamento del fondo in materia di comitato consultivo indicate dall’offerente come condizione dell’offerta. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto della relazione di determinazione del valore di mercato del patrimonio immobiliare del Fondo Berenice al 30 giugno 2007, redatta dall’esperto indipendente Cb Richard Ellis . Tale relazione evidenzia un valore di mercato complessivo per i 51 immobili in portafoglio al fondo Berenice pari a circa 845 milioni di euro, con un incremento del 5,3 % rispetto ai dati al 31 dicembre 2006, che si articola in un aumento medio dell’11,3 % per i cinque immobili siti in Roma e oggetto della procedura di vendita comunicata al mercato, e in un aumento medio del 2,9% per il resto del patrimonio. In particolare, le perizie evid enziano un valore di mercato complessivo per i 5 immobili di Roma pari a circa 260,8 milioni di euro, così ripartit i: 65,8 milioni di euro per l’immobile in Via Bissolati 76, 71,6 milioni per quello in Corso d’Italia 43, 34,1 milioni per quello in Via Tevere 50, 45,6 milioni per quello Via Tomacelli 146 e 43,7 milioni per quello in Via Sicilia 162. Le relazioni di stima sono disponibili presso la sede della Pirelli Re Sgr in Via G. Negri 10, Milano. . |
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PIRELLI RE SGR: APPROVATI DAL CDA I RENDICONTI DI GESTIONE AL 30 GIUGNO 2007 DEI FONDI ORDINARI QUOTATI BERENICE, TECLA E OLINDA BERENICE FONDO UFFICI |
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Milano, 3 settembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli Re Sgr, riunitosi il 30 luglio, ha approvato i rendiconti di gestione al 30 giugno 2007 dei fondi comuni di investimento immobiliari ordinari di tipo chiuso quotati Berenice Fondo Uffici, Tecla Fondo Uffici e Olinda Fondo Shops. Tenuto conto delle distribuzioni deliberate, i rendimenti su base annua per tutti i fondi quotati hanno superato ampiamente gli obiettivi indicati al collocamento. Per Berenice Fondo Uffici, collocato a metà luglio del 2005, tenuto conto che (i) non sono stati realizzati investimenti nel semestre ed il piano di gestione non ne prevede di nuovi, (ii) i ricavi netti da locazione sono più che capienti rispetto ai costi di gestione ordinaria ed agli oneri finanziari e (iii) le manutenzioni straordinarie saranno finanziate a debito, il Consiglio ha deliberato la distribuzione di utili complessivi per circa euro 13 milioni (pari ad euro 21,59 per quota) pari alla somma (i) del risultato lordo del semestre pari a circa euro 7,3 milioni, al netto di plusvalenze non realizzate* nel semestre per circa euro 42,7 milioni, e (ii) degli utili lordi degli esercizi precedenti non distribuiti pari a circa euro 6,8 milioni, dedotti circa euro 1,1 milioni di commissioni variabili di gestione. Il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 8,4%, superiore all’obiettivo annuale del 4,75% indicato al collocamento. Il Consiglio ha inoltre deliberato il rimborso parziale di capitale a fronte delle vendite effettuate, per circa euro 21 milioni (euro 34,86 per quota). Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 505 euro, al netto dei rimborsi di capitale deliberati, sarà di euro 467,7. Come già comunicato, il valore di mercato dei 51 immobili in portafoglio del fondo Berenice al 30 giugno 2007 ammonta a circa 845,4 milioni di euro (perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis), da cui deriva un valore della quota (Nav) al netto delle distribuzioni deliberate pari ad euro 705,75, con un premio del 51% rispetto al valore di carico della quota residuo (euro 467,7). Le quote di Berenice Fondo Uffici negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 27 agosto, contestualmente verrà staccato anche il dividendo. Il pagamento avverrà il prossimo 30 agosto. Per Tecla Fondo Uffici, collocato all’inizio di marzo del 2004, tenuto conto che (i) non sono stati realizzati investimenti nel semestre ed il piano di gestione non ne prevede di nuovi, (ii) i ricavi netti da locazione sono più che capienti rispetto ai costi di gestione ordinaria ed agli oneri finanziari e (iii) le manutenzioni straordinarie saranno finanziate a debito, il Consiglio ha deliberato la distribuzione di utili complessivi per circa euro 23,2 milioni (pari ad euro 35,84 per quota) pari alla somma (i) del risultato lordo del semestre per circa euro 10,1 milioni, al netto delle plusvalenze non realizzate* nel semestre per circa euro 20,7 milioni, e (ii) degli utili lordi degli esercizi precedenti non distribuiti per circa euro 19 milioni, dedotti circa euro 5,9 milioni di commissioni variabili di gestione. Il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 10,4%, superiore all’obiettivo annuale del 5,5% indicato al collocamento. Il Consiglio ha inoltre deliberato il rimborso parziale di capitale a fronte delle vendite effettuate, per circa euro 23 milioni (euro 35,55 per quota). * Le plusvalenze non realizzate rappresentano l’aumento di valore di mercato degli immobili in portafoglio, come da relazione di stima degli esperti indipendenti Cb Richard Ellis e delle altre attività del Fondo (es. Strumenti di copertura del rischio tasso). Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 505 euro, al netto dei rimborsi di capitale deliberati, sarà di euro 417,2. Il valore di mercato dei 55 immobili in portafoglio del fondo Tecla al 30 giugno 2007 ammonta a circa 820,3 milioni di euro (perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis), con da cui deriva un valore della quota (Nav) al netto delle distribuzioni deliberate pari ad euro 637,41, con un premio del 53% rispetto al valore di carico della quota residuo (euro 417,2). Le quote di Tecla Fondo Uffici negozieranno ex rimborso a far data dal prossimo 27 agosto, contestualmente verrà staccato anche il dividendo. Il pagamento avverrà il prossimo 30 agosto. Per Olinda Fondo Shops, collocato all’inizio di dicembre del 2004, tenuto conto (i) che sono già stati deliberati nuovi investimenti per circa euro 90 milioni, (ii) che circa il 90% del prezzo di vendita dell’immobile a Roma, P. Zza San Marcello sarà incassato solo al termine del periodo di esercizio della prelazione da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e (iii) dei fabbisogni derivanti dalla gestione corrente, il Consiglio, sulla base della cassa disponibile e dei fabbisogni risultanti dalla pianificazione finanziaria del fondo , ha deliberato la distribuzione di un dividendo ordinario pari a circa euro 17,3 milioni, corrispondenti ad euro 33,21 per quota. Il Fondo ha conseguito dal collocamento, sui soli dividendi distribuiti, un rendimento medio annuo del 8,1%, superiore all’obiettivo annuale del 5,5% indicato al collocamento. Il risultato del semestre è stato pari a circa euro 35,4 milioni, al netto delle plusvalenze non realizzate* nel semestre per circa euro 7,7 milioni, gli utili accantonati degli esercizi precedenti sono pari a circa euro 3,5 milioni e il capitale liberato a fronte delle vendite e destinato ai nuovi investimenti è pari a circa euro 35 milioni. Il valore di carico della quota, che per i sottoscrittori in fase di collocamento era pari a 508 euro, al netto dei rimborsi di capitale in precedenza effettuati, è pari ad euro 482,4. Il valore di mercato dei 40 immobili in portafoglio del fondo Olinda al 30 giugno 2007 ammonta a circa 612,7 milioni di euro (perizia dall’esperto indipendente Cb Richard Ellis), da cui deriva un valore della quota (Nav) al netto delle distribuzioni deliberate pari ad euro 670,89, con un premio del 39% rispetto al valore di carico della quota residuo (482,4). Le quote di Olinda Fondo Shops negozieranno ex dividendo a far data dal prossimo 27 agosto. Il pagamento è avvenuto il 30 agosto. . |
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I PREZZI INIZIANO A RALLENTARE E SE SI COSTRUISSERO LE CASE POPOLARI… COSTI -10%, AFFITTI -20% COMPRAR CASA A MILANO COSTA 4.462 AL MQ, +1,7% IN SEI MESI CENTRO +3,4%, MILANO DELLE GRANDI OPERE E DELLA FIERA +2,5% |
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Milano, 3 settembre 2007 - Il mercato immobiliare non cessa di crescere negli ultimi sei mesi, ma con meno enfasi. I prezzi degli immobili aumentano del 1,7% nel primo semestre del 2007 (+3,8% in un anno, +101,2% in dieci anni), ma a dicembre 2006 la crescita semestrale era del 2,1%. Comprare casa a Milano costa in media 4. 462 euro al mq e affittarla in media 204 euro al metro quadro per anno e gli affitti non crescono in sei mesi. Si stima che se si costruissero le nuove case popolari il prezzo medio scenderebbe del 10%, ma l’area più colpita si troverebbe nella periferia sud ed est (Agrippa Abbiategrasso, Cermenate Ortles, Corvetto, Barona Famagosta, Lambrate, Udine, Salomone Bonfadini, Forlanini Mecenate) che attualmente ha un prezzo medio di 2. 994 euro. Gli affitti scenderebbero di più, fino al 20%. Ed è il centro storico a esser cresciuto di più nel semestre, +3,4% (8. 061 euro al metro quadro) con Nirone S. Ambrogio che corre (+ 5,9%) e che si conferma la zona più costosa. L’ovest guadagna il 2,4% (4. 311 euro al metro quadro in media) spinto da Fiera-monte Rosa che con +6,1% (5. 250 euro al metro quadro) ottiene la crescita più alta di Milano mentre l’est si allinea al trend cittadino (+1,6%, 4. 193 al metro quadro) con Salomone Bonfadini che spicca con +4,0% (2. 600 euro al metro quadro). Sotto la media invece il sud (+0,9%, 3. 727 euro al metro quadro). Fermo tutto il Nord, la zona più conveniente (+0%, 3. 614 al metro quadro). Spiga Montenapoleone la più costosa (11. 350 euro al mq). Ma dove sono le zone più economiche? Salomone - Bonfadini (2. 600 euro al mq) e Forlanini – Mecenate (2. 700 euro), Ronchetto Lodovico il Moro (2. 850 euro al mq), Niguarda, Greco, Musocco Villa Pizzone, Quarto Oggiaro con 2. 900. È soprattutto la Milano delle grandi opere (Fiera – Monterosa, Fiera – Sempione, Agrippa – Abbiategrasso, Montecity Rogoredo, Repubblica - Porta Nuova) e fieristica (Repubblica - Porta Nuova Fiera – Monterosa Fiera – Sempione) a crescere di più con il 2,5% seguite dalla città dello studio +2,1% (Augusto, Nirone - S. Ambrogio, Bligny – Toscana,fulvio Testi – Bicocca, Fulvio Testi - Cà Granda, Barona – Famagosta, Pacini – Ponzio). Rallentano invece la città del verde (Parco Castello, Venezia Monforte, Quartiere Gallaratese – Trenno, Udine, Niguarda, Solari-napoli, Vetra –S. Vito, Forlanini – Mecenate, Caprilli-s. Siro) e la Milano multietnica (Buenos Aires – Vitruvio, Sarpi – Procaccino, Bovisa – Dergano, Istria – Maciachini). Ma la provincia cresce velocemente in media +2,5% escludendo Milano città, Sesto e Cinisello con un prezzo medio complessivo fra vecchio e nuovo di 1. 737 euro al metro quadro. Il Sud Milano l’area che cresce di più +5,4% (2. 123 euro nel complesso), seguono il Sud-est Milano +3,9%(1607 euro nel complesso), Martesana Adda +3,6% (1. 693 euro nel complesso) Legnanese +3% (1. 497 euro). Abbiatense - Binaschino la zona più lenta -0,4%. E Monza tra vecchio e nuovo segna un aumento (+1,9%) arrivando a 2666 euro al metro quadro. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla trentunesima edizione della “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2007 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano e da un’indagine della Camera di commercio (attraverso Osmi-borsa Immobiliare) e Fimaa Milano, Collegio Agenti d’Affari in mediazione della Provincia di Milano, realizzata su un centinaio di mediatori immobiliari "Il mercato immobiliare - ha commentato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – tiene soprattutto grazie alla qualità. Infatti cresce prevalentemente il centro città, con tassi doppi rispetto alla media cittadina. Molte zone hanno già raggiunto una situazione d’equilibrio, ma il mercato pur rallentando non si ferma e premia i comuni limitrofi a Milano, ulteriore segno di come questa città varchi le sue periferie coinvolgendo il territorio circostante”. “I dati che emergono dalle rilevazioni – ha dichiarato Giorgio Viganò, presidente dell’Osservatorio permanente sul mercato immobiliare della Camera di commercio di Milano – risultano in linea con le previsioni a suo tempo fatte dall´Osservatorio: il mercato residenziale dimostra di continuare con una crescita lenta, mostrando di tenere ancora”. “Il sistema immobiliare - ha osservato Lionella Maggi, presidente di F. I. M. A. A. Milano – incontrandosi, ciascuno con il suo ruolo e la sua competenza può dare un contributo alla realizzazione di progetti in grado di dare qualità a prezzi compatibili con l´economia. C´è molta attenzione da parte degli operatori Fimaa ad operare costantemente in trasparenza negli interessi del mercato e quindi dei consumatori”. “Prosegue in Brianza - Mauro Danielli - vice presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano- anche nel primo semestre 2007 la crescita dei prezzi (+1,5% semestrale, +2,8% annuo). In Monza città la crescita è leggermente più sostenuta (+1,9% semestrale, +3,3% annuo) seguendo un trend che negli ultimi cinque anni ha visto crescere i prezzi degli appartamenti del 60,4% contro il 38,6% dell’area brianzola. Privilegiato in città il mercato di qualità, in particolare il nuovo che cresce nel semestre del 2,3%. Mentre nel resto della Brianza la domanda sembra privilegiare l’usato non recente (+2,1% semestrale) dove il prezzo è l’elemento di maggior attrattività”. Tutti i dati della ricerca - Mercato immobiliare in crescita: le case – Continuano a crescere i prezzi delle case: 4. 462 euro il prezzo medio, +1,7% rispetto ai 4. 389 euro del semestre precedente e +3,8% in un anno (ed in cinque anni la crescita è stata del 35,7%). Le zone che crescono di più: Fiera-monterosa +6,1% (5. 250 euro al mq), Nirone -S. Ambrogio (8. 100 euro al mq), Selinunte-rembrandt +5,8% (3. 650 euro al mq), Missori Santa Sofia +4,7%( 6650 euro al mq), Vittorio Emanuele San Babila, +4,6% (9150 euro al mq), Salomone Bonfadini +4% ( 2. 600 euro al mq), Vetra –S. Vito +4% (6550 euro al mq) Augusto + 3,8% ( 6. 850 euro al mq) Cairoli –Cordusio +3,6% (7. 250 euro al mq). 35 le zone ferme a 0%: Spiga – Montenapoleone, Tribunale - 5 Giornate, Venezia – Monforte, Udine, Forlanini – Mecenate, Martini – Cuoco, Repubblica - Porta Nuova, Solferino - Corso Garibaldi Buenos Aires – Vitruvio, Carbonari – Maggiolina, Gen. Govone – Cenisio, Lagosta - Staz. Garibaldi, Sarpi – Procaccini, Pisani Gioia Baiamonti, Bovisa – Dergano, Musocco – Villapizzone, Pellegrino Rossi - Affori – Bruzzano, Quarto Oggiaro, Brianza – Pasteur, Fulvio Testi – Bicocca, Fulvio Testi - Cà Granda, Greco, Istria – Maciachini, Niguarda, Padova – Palmanova, Turro Precotto, Axum - Ospedale S. Carlo, Accursio, Baggio - Quinto Romano, Quartiere Gallaretese – Trenno, Mercalli – Quadronno, Bligny – Toscana, Agrippa – Abbiategrasso, Ronchetto Lodovico il Moro. Chi cresce di più…e chi meno La zona che è cresciuta di più nel primo semestre del 2007 è il Centro + 3,4% (+6,4% in una anno) bene anche la zona Ovest (Castello, Monterosa, Tripoli, Sempione, etc. ) +2,4% (5,5% in un anno), in linea con la media cittadina l’Est +1,6% (+4,3% in un anno) sotto il trend cittadino invece la Zona Sud (Navigli, Porta Genova, viale Bligny, etc. ) +0,9% (+1,7% in un anno) e la della Zona Nord (Quarto Oggiaro, Solferino, Lagosta, Carbonari), con il +0 % (+0,9% in un anno) In sei mesi I più veloci. Nel Centro Storico cresce di più Nirone S. Ambrogio con il +5,9% Nella zona est prima Salomone -Bonfadini con il + 4,0% e a Sud Ripamonti Vigentino (+2,4%). A Ovest primo è Fiera-monterosa + 6,1%. E i più lenti. A Nord tutto fermo. 0% a Est Martini-cuoco, Forlanini-mecenate, Udine, Venezia-monforte, Tribunale 5 giornate. A Sud battuta d’arresto a 0% per 4 zone Bligny - Toscana, Mercalli - Quadronno, Ronchetto - Lodovico il Moro, Agrippa -Abbiategrasso mentre a Ovest segnano 0% Axum- Ospedale S. Carlo, Quartiere Gallaratese-trenno, Baggio-quinto Romano, Accursio. Nel centro Spiga-montenapoleone fanalino di coda con 0%. In un anno I più veloci. Nella zona Nord Fulvio Testi -Biccocca con 4,7%. Nella Zona Est il primato spetta a Libia-cirene con +8,2% mentre nella zona ovest spicca Selinunte Rembrandt con +12,3%. Vince a Sud Gratosoglio - Missaglia + 5,4% e nel Centro Vittorio Emanuele- San Babila con + 10,2%. I più lenti. A Nord Repubblica - Porta Nuova, Solferino - Corso Garibaldi, Carbonari – Maggiolina, Sarpi – Procaccino, Pisani Gioia Baiamonti, Bovisa – Dergano, Musocco – Villapizzone, Quarto Oggiaro, Brianza – Pasteur, Niguarda a 0%, a Est Forlanini Mecenate ferma a 0% mentre a Sud rimangono stabili con 0% Mercalli – Quadronno, Bligny – Toscana, Ronchetto Lodovico il Moro. A Ovest Axum – Ospedale S. Carlo chiude la coda con 0% mentre nel centro storico Spiga- Montenaoleone si ferma al 3,2%. E in cinque anni I velocisti sono stati, a Nord, Bovisa - Dergano + 51,2%, a Est Martini - Cuoco con +69,6%, a Sud Mercalli-quadronno + 56,6%, a Ovest Quartiere Gallaratese Trenno +61,9% ed in Centro Spiga Montenapoleone + 47,4%. Mentre il fanalino di coda, a Nord e nell’intero quinquennio milanese, risulta Sarpi Procaccini con + 9,0%. Cresciute meno anche, a Est, Salomone - Bonfadini con +31,0%, a Sud Bligny - Toscana con +18,5%, a Ovest Leopardi-boccaccio-pagano con + 24,5% e in Centro Diaz – Duomo - Scala con +34,1%. Le case sono più convenienti? Le zone meno care in assoluto sono con Salomone - Bonfadini (2. 600 euro al mq) e Forlanini – Mecenate (2. 700 euro), ad Est, segue Ronchetto Lodovico il Moro (2. 850 euro al mq a Sud. A 2. 900 euro al metro quadro si attestano Niguarda, Quarto-oggiaro, Musocco- Villapizzone, Greco,. La Milano tematica Ma è soprattutto la Milano delle grandi opere (Fiera – Monterosa, Fiera – Sempione, Agrippa – Abbiategrasso, Montecity Rogoredo, Repubblica - Porta Nuova) e della fiera (Repubblica - Porta Nuova Fiera – Monterosa Fiera – Sempione) a crescere di più con il 2,5% con un prezzo medio rispettivamente d 4. 530 e di 6. 077 euro/mq seguite dalla città dello studio +2,1% (Augusto,nirone - S. Ambrogio, Bligny – Toscana, Fulvio Testi – Bicocca, Fulvio Testi - Cà Granda, Barona – Famagosta, Pacini – Ponzio) con un prezzo medio di 4241 euro / mq. In linea con la media cittadina la Milano dei divertimenti (Vetra - S. Vito, Solferino - Corso Garibaldi, Conca del Naviglio - Porta Genova, Brera, Navigli – Cassala, Mercalli – Quadronno) +1,7% con un prezzo medio di 6. 108 euro /mq. Rallentano invece la città del verde (Parco Castello, Venezia Monforte, Quartiere Gallaratese – Trenno, Udine, Niguarda, Solari-napoli, Vetra –S. Vito, Forlanini – Mecenate, Caprilli, S. Siro) con +0,7%, 3483 euro/mq, la Milano multietnica (Buenos Aires – Vitruvio, Sarpi – Procaccino, Bovisa – Dergano, Istria – Maciachini) ferma rispetto al semestre scorso a 3. 512 ero/mq La provincia : Ma la provincia cresce velocemente in media +2,5% escludendo Milano città, Sesto e Cinisello con un prezzo medio complessivo fra vecchio e nuovo di 1. 737 euro al metro quadro. Il Sud Milano l’area che cresce di più +5,4% (2123 euro/mq), seguono il Sud Est Milano +3,9% (1607 euro/mq), Martesana Adda 3,6% (1. 693 euro nel complesso), Legnanese +3% (1497 euro/mq) Castanese +2,3% (1. 281 euro/ Mq), Magentino +2,3% (1. 545 euro al metro quadro). Abbiatense - Binaschino la zona più lenta -0,4% (1. 724euro/mq). E Monza tra vecchio e nuovo segna un aumento (+1,9%) arrivando a 2. 666 euro al metro quadro Appartamenti nel complesso nella provincia con l’esclusione di Milano Sesto e Cinisello di appartamenti (Euro/mq) e le variazioni (%) semestrali (valori %). Affitti Milano primo semestre 2007 (euro al mq all’anno)
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Euro/mq/anno |
var% 6 mesi |
var% 12 mesi |
var% 60 mesi |
media Milano |
204 |
0 |
0 |
1,3 |
Monolocali |
337 |
0 |
0 |
1,2 |
Bilocali |
194 |
0 |
0 |
2,6 |
Trilocali |
141 |
0 |
0 |
-5,4 |
Quattro locali |
142 |
0 |
0 |
6,8 | Fonte: Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2007 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano Prezzi delle case comune di Monza
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1°sem 2007 |
Var% 6 mesi |
Var% 12 mesi |
Var% 60 mesi |
Monza |
euro /mq |
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Appartamenti nel complesso(vecchi e nuovi) |
2666 |
1,9 |
3,3 |
60,4% |
Appartamenti nuove |
3325 |
2,3 |
4,5 |
58,2% |
Appartamenti recenti |
2502 |
1,8 |
2,8 |
60,1 | Fonte: Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2007 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano . . |
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COMPRAR CASA A MILANO: MILANO TEMATICA |
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Milano tematica:
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I sem 07 |
6 mesi |
1 anno |
2 anni |
5 anni |
10 anni |
Zona |
media |
% |
% var 12 |
% var 24 |
% var 60 |
% var 120 |
Milano dei divertimenti |
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Vetra - S. Vito |
6. 550 |
4,0% |
4,0% |
9,2% |
34,4% |
122,5% |
Solferino - Corso Garibaldi |
5. 650 |
0,0% |
0,0% |
0,9% |
14,1% |
108,4% |
Conca del Naviglio - Porta Genova |
4. 950 |
1,0% |
2,1% |
2,1% |
35,6% |
131,0% |
Mercalli - Quadronno |
6. 500 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
56,6% |
128,8% |
Navigli - Cassala |
4. 600 |
1,1% |
1,1% |
1,1% |
29,6% |
144,0% |
Brera |
8. 400 |
3,1% |
6,3% |
12,0% |
41,2% |
137,4% |
Media |
6108 |
1,7% |
2,5% |
4,7% |
35,1% |
128,2% |
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La città dello studio |
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Augusto |
6. 850 |
3,8% |
5,4% |
8,7% |
37,0% |
104,1% |
Nirone - S. Ambrogio |
8. 100 |
5,9% |
7,3% |
10,2% |
40,9% |
137,6% |
Bligny - Toscana |
3. 675 |
0,0% |
0,0% |
2,1% |
18,5% |
84,9% |
Fulvio Testi - Bicocca |
3. 350 |
0,0% |
4,7% |
3,1% |
31,4% |
72,9% |
Fulvio Testi - Cà Granda |
3. 250 |
0,0% |
1,6% |
3,2% |
27,5% |
67,8% |
Barona - Famagosta |
3. 225 |
0,8% |
2,4% |
4,0% |
25,2% |
95,1% |
Pacini - Ponzio |
3. 850 |
1,3% |
5,5% |
13,2% |
51,0% |
91,2% |
Media |
4241 |
2,1% |
4,2% |
6,7% |
33,4% |
96,7% |
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La città del verde |
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Vetra - S. Vito |
6. 550 |
4,0% |
4,0% |
9,2% |
34,4% |
122,5% |
Parco Castello |
6. 150 |
2,5% |
5,1% |
8,8% |
26,8% |
101,8% |
Venezia - Monforte |
8. 250 |
0,0% |
3,1% |
3,1% |
37,5% |
155,6% |
Solari - Napoli |
4. 300 |
1,2% |
2,4% |
3,6% |
24,6% |
108,1% |
Niguarda |
2. 900 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
20,8% |
67,6% |
Caprilli - S. Siro |
4. 200 |
2,4% |
5,0% |
10,5% |
43,6% |
103,3% |
Quartiere Gallaretese - Trenno |
3. 400 |
0,0% |
4,6% |
15,3% |
61,9% |
143,9% |
Udine |
3. 400 |
0,0% |
3,0% |
11,5% |
56,3% |
88,1% |
Forlanini - Mecenate |
2. 700 |
0,0% |
0,0% |
8,0% |
36,0% |
60,9% |
Media |
3483 |
0,7% |
2,7% |
8,0% |
39,0% |
94,6% |
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La città multietnica |
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Buenos Aires - Vitruvio |
4. 050 |
0,0% |
1,3% |
5,2% |
24,6% |
74,3% |
Sarpi - Procaccini |
3. 650 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
9,0% |
91,0% |
Bovisa - Dergano |
3. 100 |
0,0% |
0,0% |
1,6% |
51,2% |
84,7% |
Istria - Maciachini |
3. 250 |
0,0% |
1,6% |
1,6% |
30,0% |
72,4% |
Media |
3512 |
0,0% |
0,7% |
2,2% |
26,0% |
80,2% |
|
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|
Moda |
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|
|
Cairoli - Cordusio |
7. 250 |
3,6% |
7,4% |
13,3% |
42,9% |
116,0% |
Diaz - Duomo - Scala |
8. 250 |
3,1% |
6,5% |
12,2% |
34,1% |
106,1% |
Nirone - S. Ambrogio |
8. 100 |
5,9% |
7,3% |
10,2% |
40,9% |
137,6% |
Spiga - Montenapoleone |
11. 350 |
0,0% |
3,2% |
8,1% |
47,4% |
144,2% |
Vittorio Emanuele - S. Babila |
9. 150 |
4,6% |
10,2% |
10,9% |
44,1% |
121,4% |
Solferino - Corso Garibaldi |
5. 650 |
0,0% |
0,0% |
0,9% |
14,1% |
108,4% |
Conca del Naviglio - Porta Genova |
4. 950 |
1,0% |
2,1% |
2,1% |
35,6% |
131,0% |
Venezia - Monforte |
8. 250 |
0,0% |
3,1% |
3,1% |
37,5% |
155,6% |
Media |
7908 |
1,9% |
4,6% |
6,5% |
37,9% |
134,1% |
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|
Fiera |
|
|
|
|
|
|
Repubblica - Porta Nuova |
6. 550 |
0,0% |
0,0% |
0,8% |
45,6% |
141,6% |
Fiera - Monterosa |
5. 250 |
6,1% |
8,2% |
14,1% |
41,9% |
109,6% |
Fiera - Sempione |
4. 600 |
3,4% |
5,7% |
13,6% |
34,3% |
91,5% |
Media |
6077 |
2,5% |
4,3% |
7,7% |
40,0% |
121,1% |
|
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Grandi Opere |
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Fiera - Monterosa |
5. 250 |
6,1% |
8,2% |
14,1% |
41,9% |
109,6% |
Fiera - Sempione |
4. 600 |
3,4% |
5,7% |
13,6% |
34,3% |
91,5% |
Repubblica - Porta Nuova |
6. 550 |
0,0% |
0,0% |
0,8% |
45,6% |
141,6% |
Agrippa - Abbiategrasso |
3. 050 |
0,0% |
1,7% |
5,2% |
38,6% |
76,3% |
Montecity Rogoredo |
3. 200 |
3,2% |
6,7% |
10,3% |
61,2% |
90,7% |
Media |
4530 |
2,5% |
4,1% |
8,1% |
43,3% |
105,4% | Fonte: Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2007 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Fimaa Milano
Appartamenti Nuovi |
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6 mesi |
1 anno |
2 anni% |
5 anni |
10 anni% |
Centro Storico |
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% |
% var 12 |
% var 24 |
% var 60 |
% var 120 |
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I sem 07 |
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Zona |
media |
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Augusto |
6. 850 |
3,8% |
5,4% |
8,7% |
37,0% |
104,1% |
Brera |
8. 400 |
3,1% |
6,3% |
12,0% |
41,2% |
137,4% |
Cairoli - Cordusio |
7. 250 |
3,6% |
7,4% |
13,3% |
42,9% |
116,0% |
Diaz - Duomo - Scala |
8. 250 |
3,1% |
6,5% |
12,2% |
34,1% |
106,1% |
Missori - S. Sofia |
6. 650 |
4,7% |
8,1% |
10,8% |
38,5% |
114,6% |
Nirone - S. Ambrogio |
8. 100 |
5,9% |
7,3% |
10,2% |
40,9% |
137,6% |
Spiga - Montenapoleone |
11. 350 |
0,0% |
3,2% |
8,1% |
47,4% |
144,2% |
Vetra - S. Vito |
6. 550 |
4,0% |
4,0% |
9,2% |
34,4% |
122,5% |
Vittorio Emanuele - S. Babila |
9. 150 |
4,6% |
10,2% |
10,9% |
44,1% |
121,4% |
Media Centro |
8061 |
3,4% |
6,4% |
10,5% |
40,5% |
123,3% |
Tribunale - 5 Giornate |
6. 250 |
0,0% |
4,2% |
8,7% |
38,9% |
142,1% |
Venezia - Monforte |
8. 250 |
0,0% |
3,1% |
3,1% |
37,5% |
155,6% |
Abruzzi - Romagna |
4. 150 |
2,5% |
2,5% |
6,4% |
41,9% |
93,7% |
Libia - Cirene |
5. 250 |
1,9% |
8,2% |
14,1% |
36,4% |
131,1% |
Piceno - Indipendenza |
5. 250 |
2,9% |
5,0% |
10,5% |
36,4% |
125,9% |
Lambrate |
3. 150 |
3,3% |
5,0% |
10,5% |
46,5% |
79,4% |
Pacini - Ponzio |
3. 850 |
1,3% |
5,5% |
13,2% |
51,0% |
91,2% |
Teodosio - Vallazze |
3. 200 |
3,2% |
3,2% |
6,7% |
43,8% |
69,8% |
Udine |
3. 400 |
0,0% |
3,0% |
11,5% |
56,3% |
88,1% |
Argonne - Corsica |
3. 550 |
2,9% |
4,4% |
4,4% |
44,9% |
83,3% |
Forlanini - Mecenate |
2. 700 |
0,0% |
0,0% |
8,0% |
36,0% |
60,9% |
Martini - Cuoco |
3. 900 |
0,0% |
4,0% |
9,9% |
69,6% |
118,9% |
Montecity Rogoredo |
3. 200 |
3,2% |
6,7% |
10,3% |
61,2% |
90,7% |
Salomone Bonfadini |
2. 600 |
4,0% |
4,0% |
8,3% |
31,0% |
54,9% |
Media Est |
4. 193 |
1,6% |
4,3% |
8,6% |
43,4% |
104,1% |
Repubblica - Porta Nuova |
6. 550 |
0,0% |
0,0% |
0,8% |
45,6% |
141,6% |
Solferino - Corso Garibaldi |
5. 650 |
0,0% |
0,0% |
0,9% |
14,1% |
108,4% |
Buenos Aires - Vitruvio |
4. 050 |
0,0% |
1,3% |
5,2% |
24,6% |
74,3% |
Carbonari - Maggiolina |
4. 000 |
0,0% |
0,0% |
3,9% |
27,0% |
72,1% |
Gen. Govone - Cenisio |
3. 350 |
0,0% |
1,5% |
1,5% |
26,4% |
62,1% |
Lagosta - Staz. Garibaldi |
3. 825 |
0,0% |
2,0% |
3,4% |
44,3% |
94,9% |
Sarpi - Procaccini |
3. 650 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
9,0% |
91,0% |
Pisani Gioia Baiamonti |
4. 400 |
0,0% |
0,0% |
1,1% |
23,1% |
62,3% |
Bovisa - Dergano |
3. 100 |
0,0% |
0,0% |
1,6% |
51,2% |
84,7% |
Musocco - Villapizzone |
2. 900 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
20,8% |
78,2% |
Pellegrino Rossi - Affori - Bruzzano |
3. 000 |
0,0% |
1,7% |
1,7% |
20,0% |
70,8% |
Quarto Oggiaro |
2. 900 |
0,0% |
0,0% |
1,8% |
34,9% |
108,0% |
Brianza - Pasteur |
3. 200 |
0,0% |
0,0% |
1,6% |
20,8% |
54,9% |
Fulvio Testi - Bicocca |
3. 350 |
0,0% |
4,7% |
3,1% |
31,4% |
72,9% |
Fulvio Testi - Cà Granda |
3. 250 |
0,0% |
1,6% |
3,2% |
27,5% |
67,8% |
Greco |
2. 900 |
0,0% |
1,8% |
3,6% |
31,8% |
62,7% |
Istria - Maciachini |
3. 250 |
0,0% |
1,6% |
1,6% |
30,0% |
72,4% |
Niguarda |
2. 900 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
20,8% |
67,6% |
Padova - Palmanova |
2. 950 |
0,0% |
1,7% |
1,7% |
18,0% |
68,0% |
Turro Precotto |
3. 100 |
0,0% |
1,6% |
3,3% |
24,0% |
64,5% |
Media Nord |
3. 614 |
0,0% |
0,9% |
1,9% |
26,7% |
80,0% |
Leopardi - Boccaccio - Pagano |
6. 600 |
2,3% |
5,6% |
10,0% |
24,5% |
122,2% |
Parco Castello |
6. 150 |
2,5% |
5,1% |
8,8% |
26,8% |
101,8% |
S. Vittore |
5. 500 |
1,9% |
5,8% |
12,2% |
37,5% |
97,2% |
Fiera - Monterosa |
5. 250 |
6,1% |
8,2% |
14,1% |
41,9% |
109,6% |
Fiera - Sempione |
4. 600 |
3,4% |
5,7% |
13,6% |
34,3% |
91,5% |
Washington - Po - Vesuvio |
4. 500 |
2,3% |
5,9% |
11,1% |
26,8% |
87,3% |
Axum - Ospedale S. Carlo |
3. 000 |
0,0% |
0,0% |
5,3% |
31,9% |
100,3% |
Bande Nere - Giambellino |
3. 800 |
2,7% |
5,6% |
13,4% |
35,7% |
93,6% |
Inganni - S. Cristoforo |
3. 300 |
1,5% |
4,8% |
8,2% |
33,3% |
87,9% |
Selinunte - Rembrandt |
3. 650 |
5,8% |
12,3% |
17,7% |
46,0% |
101,9% |
Accursio |
3. 250 |
0,0% |
3,2% |
4,8% |
44,4% |
99,8% |
Baggio - Quinto Romano |
3. 150 |
0,0% |
3,3% |
10,5% |
40,0% |
117,8% |
Caprilli - S. Siro |
4. 200 |
2,4% |
5,0% |
10,5% |
43,6% |
103,3% |
Quartiere Gallaretese - Trenno |
3. 400 |
0,0% |
4,6% |
15,3% |
61,9% |
143,9% |
Media Ovest |
4. 311 |
2,4% |
5,5% |
11,1% |
35,9% |
103,4% |
Conca del Naviglio - Porta Genova |
4. 950 |
1,0% |
2,1% |
2,1% |
35,6% |
131,0% |
Mercalli - Quadronno |
6. 500 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
56,6% |
128,8% |
Bligny - Toscana |
3. 675 |
0,0% |
0,0% |
2,1% |
18,5% |
84,9% |
Navigli - Cassala |
4. 600 |
1,1% |
1,1% |
1,1% |
29,6% |
144,0% |
Solari - Napoli |
4. 300 |
1,2% |
2,4% |
3,6% |
24,6% |
108,1% |
Agrippa - Abbiategrasso |
3. 050 |
0,0% |
1,7% |
5,2% |
38,6% |
76,3% |
Cermenate Ortles |
3. 050 |
1,7% |
3,4% |
7,0% |
38,6% |
76,3% |
Corvetto |
3. 075 |
0,8% |
2,5% |
2,5% |
36,7% |
77,7% |
Gratosoglio - Missaglia |
2. 950 |
1,7% |
5,4% |
5,4% |
37,2% |
107,7% |
Ripamonti Vigentino |
3. 175 |
2,4% |
2,4% |
2,4% |
35,1% |
92,1% |
Barona - Famagosta |
3. 225 |
0,8% |
2,4% |
4,0% |
25,2% |
95,1% |
Q. Re S. Ambrogio - Torretta |
3. 050 |
1,7% |
1,7% |
1,7% |
27,1% |
84,5% |
Ronchetto Lodovico il Moro |
2. 850 |
0,0% |
0,0% |
0,0% |
29,5% |
69,8% |
Media Sud |
3. 727 |
0,9% |
1,7% |
2,5% |
33,7% |
100,5% |
Media Milano |
4. 462 |
1,7% |
3,8% |
6,9% |
35,7% |
101,2% | . |
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RISANAMENTO ACQUISTA UNO DEGLI IMMOBILI PIU’ PRESTIGIOSI DI NEW YORK |
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Milano, 3 settembre 2007 - Risanamento Spa annuncia un nuovo e importante investimento nel settore degli immobili di prestigio con un’acquisizione da Broadway 660 Madison Fee Llc relativa ad un palazzo di ventitre piani in 660 Madison Avenue a New York, nell’area del Plaza District, per $375mln (ca. €276,6mln). L’asset, nel quale ha sede il prestigioso department store Barney’s, ha una superficie di circa 24. 000mq del valore di circa €11. 600 al metro quadro. 660 Madison Avenue è il primo immobile commerciale arrivando dall’Upper East Side, la zona residenziale più esclusiva di Manhattan, e può vantare caratteristiche estremamente rare a New York come la vista su Central Park e la dotazione di ampie terrazze. La location e l’elevata qualità lo hanno reso uno degli indirizzi più prestigiosi per le boutique finanziarie a New York. Gli inquilini sono principalmente private equity e hedge fund come Colony Capital, Lexington Partners, Gleacher Partners, Drake Partners, ma anche prestigiose firme della moda come Dolce & Gabbana. Grazie a questi fattori, storicamente 660 Madison Avenue è sempre stato caratterizzato dalla capacità di ottenere i più alti affitti a piede quadro di New York. L’investimento si inserisce coerentemente nella politica di Risanamento, già adottata a Parigi, di investire in immobili di elevata qualità e prestigio in locations esclusive caratterizzate da una forte e stabile domanda e limitata offerta. Queste peculiarità determinano una dinamica dei prezzi di affitto estremamente favorevole. In particolare New York, e particolarmente il Plaza District, è uno dei mercati di qualità il cui tasso di crescita degli affitti è tra i più alti al mondo, superando anche quelli di Parigi. L’immobile è stato acquistato mediante un finanziamento non recourse di $275mln fornito da Deutsche Bank. L’investimento di Risanamento rappresenta il primo impiego della significativa liquidità proveniente dall’emissione del prestito obbligazionario convertibile di maggio, dal rifinanziamento di parte del proprio portafoglio di immobili parigino avvenuto all’inizio di agosto e dai proventi derivanti dalle vendite previste di asset non strategici appartenenti al portafoglio di trading. Pagina 2 di 2 L’immobile verrà gestito dal partner operativo Fisher Brothers, società immobiliare newyorkese dalla lunga tradizione, tra le più importanti di New York e degli Stati Uniti, con cui Risanamento ha sviluppato una relazione consolidata. Risanamento è stata assistita nell’operazione di acquisizione e di finanziamento dall’ufficio di New York di Paul Hastings, uno dei più importanti studi legali al mondo con 18 uffici e più di 1. 200 avvocati. . |
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AEDES: ANGELO CASÒ RASSEGNA LE DIMISSIONI DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE |
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Milano 3 settembre 2007 - Aedes ha comunicato il 18 luglio scorso di aver ricevuto le dimissioni di Angelo Casò in qualità di Consigliere di Amministrazione Indipendente di Aedes S. P. A. Le dimissioni sono da mettere in relazione ai provvedimenti normativi recentemente adottati in materia di cumulo di cariche. . |
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GRUPPO TECNOCASA ED UGC BANCA SIGLANO ACCORDO PER LA GESTIONE DEGLI IMMOBILI IN ASTA |
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Milano, 3 settembre 2007 - Ugc Banca, società del Gruppo Unicredit guidato da Alessandro Profumo, ha ceduto, il 12 luglio al Gruppo Tecnocasa il 49% delle quote della partecipata Trivimm s. R. L. Specializzata nell’acquisizione, gestione e vendita di immobili alle aste giudiziarie. Nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione che a seguito del nuovo assetto societario è presieduto da Daniele Zanni, del Gruppo Tecnocasa, e dai consiglieri Maurizio Fratelli, con la carica di Amministratore Delegato, e Maurizio Balestriero, entrambi parte del top management di Ugc Banca. Trivimm manterrà la propria attività nel settore della valorizzazione degli asset immobiliari posti a garanzia dei crediti gestiti da Ugc Banca. L’accordo con il Gruppo Tecnocasa mira a consolidare pertanto l’operatività di Trivimm in questo settore e ad incrementare l’acquisto di immobili in sede d’asta con la finalità di tutelare il credito garantito dall’asset subastato. L’operazione – precisa Dino Crivellari Amministratore Delegato di Ugc Banca - si inserisce tra le iniziative avviate da tempo tra il Gruppo Tecnocasa ed Ugc Banca. Le sinergie operative tra le due società hanno registrato ottimi risultati in particolare la collaborazione con Tecnocasa Advisory Group (Tag) ha consentito di ottimizzare la performance dei portafogli Npls ceduti da banche italiane ad investitori esteri e gestiti da Ugc. . . |
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FOTOGRAFIA DELL´EDILIZIA SCOLASTICA NEL LAZIO |
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Roma, 3 settembre 2007 - Si è svolto il 13 luglio , presso la sede della Regione Lazio, il convegno Sicurezza nelle Scuole: l’Anagrafe dell’edilizia scolastica per un Piano nazionale di sicurezza. Durante il Convegno, presentato dall’assessore Lavori Pubblici e Politica della Casa della Regione Lazio, Bruno Astorre, sono stati presentati i risultati delle rivelazioni dell´Anagrafe dell´edilizia scolastica del Lazio condotte fino al mese di marzo 2007. L´anagrafe è chiamata ad accertare la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico, rilevando le condizioni degli edifici attraverso sopralluoghi o la consultazione delle certificazioni. Dall´indagine effettuata nel Lazio emerge che più del 73% delle scuole ha messo in atto accorgimenti per il superamento delle barriere architettoniche, circa il 72% utilizza tecnologie per il contenimento dei consumi energetici. "Il Lazio è tra le prime Regioni ad aver raggiunto l´obiettivo della nuova anagrafe - ha affermato l´assessore Bruno Astorre - Questo patrimonio ci consentirà di passare da una modalità di intervento tampone dell´emergenza a una modalità strategica di intervento". Astorre ha infatti sottolineato che lo studio, effettuato dalla società Risorsa, indica quanto sia necessario "intervenire su questioni fondamentali per la sicurezza degli edifici: dal completamento della raccolta dei necessari atti amministrativi alla realizzazione di particolari accorgimenti tecnici volti a migliorare le strutture". Stando ai dati in possesso dell´Anagrafe, il 40% degli edifici scolastici della regione sono stati realizzati dopo il 1975, il 30% tra il 1950 e il 1975, il 20% tra il 1920 e il 1950 e il restante 10% prima del 1920. "Siamo al cospetto di uno scenario variegato – ha proseguito Astorre - anche per questo abbiamo bisogno di qualità. Nei mesi precedenti, per quanto concerne l´edilizia scolastica, sono stati finanziati 170 interventi per oltre 56 milioni di euro. Da quando la giunta Marrazzo si è insediata, all´edilizia scolastica è stata finora devoluta la cifra complessiva di oltre 133 milioni di euro". . |
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SERBATOIO IDRICO DEL MONTE PIZZUTO: NUOVA SCULTURA AMBIENTALE DI MIMMO PALADINO A SOLOPACA (BN) INAUGURAZIONE VENERDÌ 7 SETTEMBRE 2007 |
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Solopaca (Bn), 3 settembre 2007 - A Solopaca, sul Monte Pizzuto, a 580 metri d’altezza, dal 7 settembre risplende una superficie celeste e cristallina, visibile a notevole distanza. E’ la nuova installazione ambientale di Mimmo Paladino, eseguita su di una vasta area di terreno, un segnale a cielo aperto ad indicare che lassù si trova l’acqua e più precisamente un acquedotto. Il nome di Paladino da tempo appariva insolitamente sulla tabella dei lavori in corso per la costruzione del nuovo serbatoio idrico del Monte Pizzuto (massiccio del Camposauro), lavori progettati ed eseguiti dalla società Alto Calore Servizi di Avellino. Allo scultore di Paduli infatti è stato richiesto l’intervento per definire la sistemazione esterna del gigantesco manufatto. Come è tipico della sua concezione artistica, Paladino ha ridefinito totalmente lo spazio a disposizione. La sistemazione esterna ha investito infatti una parete concava alta 25 metri, realizzata in fase di apertura del fronte di scavo della galleria per una superficie di 2. 500 mq. Strutturalmente finita con spritz-beton ed una superficie grigio-cemento, derivante dall’applicazione del materiale, l’area ora si mostra in una colorazione blu, che balza all’occhio fin da lontano, tra il verde dei boschi e l’azzurro del cielo. L´acqua è il tema dominante dell´acquedotto e come tale viene esaltata dall´intervento artistico. In tale ambientazione si erge poi la scultura bronzea di Paladino immersa in una nuvola d’acqua e visibile fin da Solopaca. Alla base della parete Paladino ha collaborato alla creazione di una struttura architettonica, con spazi e piazzali degradanti in due vasche d’acqua. Di notevole suggestione anche l’intervento musicale richiesto dall’artista e commissionato al musicista Michelangelo Lupone. L’opera dal titolo “Sorgenti nascoste” è caratterizzata dalla profonda fusione con la natura ed è stata concepita in modo che la sua forma si autogeneri e si rinnovi nel tempo, ogni giorno, in modo diverso; la musica si muove nello spazio e si trasforma in relazione allo scorrere del tempo (come un organismo vivente). Quattro grandi mutazioni caratterizzano il cambio delle stagioni attraverso la trasformazione del timbro e del ritmo dei suoni. Il carattere espressivo di ogni stagione tiene in considerazione le diverse condizioni climatiche e di luce, e integra la percezione del suono dell’acqua ai suoni dell’area naturalistica circostante. La diffusione della musica avviene attraverso particolari sistemi di riproduzione del suono, celati all’osservatore, appositamente progettati e realizzati per questa installazione permanente dal Crm-centro Ricerche Musicali di Roma. Qui panche ed aree di sosta per i visitatori, consentono il godimento dell’opera e del paesaggio delle montagne del Camposauro, dei Monti del Titerno, fino a quelli del Matese, che bordano la piana telesina. Di notte, un sistema di luci mette in risalto l’opera, senza turbare l’ambiente montano del parco che accoglie nel suo complesso la scultura. In preparazione un film e un libro (edito da Electa) sull’opera di Mimmo Paladino con i contributi della Regione Campania e della Provincia Benevento . Mimmo Paladino con Filippo Cannata per la luce - Solopaca ovvero la trasformazione dell’ingresso di un serbatoio idrico in opera d’arte. Un cuore rivestito di graniglia blu cobalto aperto nella pietra. Un uomo (il poeta) mette rimedio ai tagli che un altro uomo (l’ingegnere) ha funzionalmente inferto; una tintura blu cicatrizza lo scavo e la luce lo fissa. La luce, con i suoi lievi bagliori, e il suono dell’acqua riempiono il vuoto blu. La luce intesa come un leggero rischiarimento di sottofondo, unito ed in sincrono con il movimento lento della luna. Si hanno diversi momenti di illuminazione: uno di contrazione (sistole) ovvero luce di sottofondo, e uno di distensione (diastole) ovvero luce più intensa. La regolazione luminosa è in stretta relazione alle quattro fasi lunari: luna piena – illuminazione minima; assenza di luna – luce massima. E tra loro le due variazioni intermedie. Si crea un forte legame con la periodicità e ritmicità della terra e della luna. Le sorgenti di luce utilizzate sono a Led, in sintonia con la sostenibilità ambientale del progetto, l’intervento luminoso non interferisce con il cielo e la sua visibilità, anzi li attira in una danza primigenia fatta di luce serotina e acqua. Le due fonti primarie di vita sono unite in un unico luogo sorvegliate dalla propria dea. Mimmo Paladino con l’arch. Nicola Fiorillo per l’architettura - L’architettura costruita è scevra di decorazioni, minimalista, industriale, impostata da rapporti spaziali e direttrici impercettibili, in una grande esplosione di riflessi emessi dalla graniglia di vetro, a volte dai blocchi vitrei o dall’acqua stessa. Il cemento è l’unica materia usata per la costruzione della Galleria Deposito, anche per la parte esterna, i piazzali, la vasca d’acqua, i camminamenti realizzati in un’unica visione di colore grigio in armonico rapporto con il blu della grande parete. Il disegno degli elementi di calcestruzzo è fatto in modo da evidenziare grandi blocchi lapidei che si incastrano l’uno con l’altro e segnati negli incastri come elementi architettonici autonomi, dove è superfluo la cura del dettaglio ma importante la grana della materia . Tutto il contesto geometrico porta ad un unico centro, alla figura scultorea “lo sciamano dell’acqua”, forma scura, un’ombra profonda all’interno del blu. Il visitatore non ha barriere ma squarci per vedere o intravedere, zone di sosta, dalle quali visionare il tutto, alcuni istanti per riflettere su un esempio di ripristino delle innumerevoli ferite del paesaggio italiano. . |
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PROLOGIS LANCIA NUOVI FONDI IMMOBILIARI IN EUROPA, MESSICO E COREA DEL SUD |
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Denver, Colo. 3 settembre 2007 – Prologis, proprietario, fornitore e sviluppatore di immobili per la logistica del mondo, ha annunciato lo scorso 20 agosto di aver creato quattro nuovi fondi immobiliari proprietari di centri di distribuzione all’avanguardia in Europa, Stati Uniti, Messico e Corea del Sud. I nuovi fondi hanno insieme una capacità di investimento di $14 miliardi. Saranno il veicolo di investimento esclusivo per le proprietà Prologis nel canale dello sviluppo nelle rispettive regioni, ed avranno la possibilità di effettuare acquisizioni per conto terzi secondo i criteri di ogni fondo. “Insieme alla capacità di investimento dei fondi Prologis esistenti, abbiamo ad oggi raggiunto un totale di $33 miliardi di proprietà gestite nei fondi – più del doppio dei $14,2 miliardi gestiti alla fine del secondo trimestre”, ha dichiarato Jeffrey H. Schwartz, Presidente e Ceo di Prologis. Schwartz ha rilevato che i fondi Europeo e Messicano sono stati sottoscritti al di sopra della loro capacità. “Questi nuovi fondi illustrano la qualità della nostra piattaforma mondiale, così come la natura globale dei rapporti di capitale della società. ” Ha dichiarato Schwartz. “Presa nell’insieme, la nostra recente attività gestionale rappresenta una trasformazione per Prologis” ha detto Schwartz. “Stiamo costruendo un’attività di gestione di investimento senza pari nella storia del nostro settore industriale. Contemporaneamente, stiamo dando la possibilità ai nostri soci del fondo di raggiungere i loro obbiettivi offrendo un flusso di liquidi costante, plusvalenza della proprietà e accesso alla piattaforma industriale leader nel mondo. ” Nuovo fondo europeo - Prologis European Properties Fund Ii funzionerà come un fondo aperto a vita infinita, con una capacità totale di €7,5 miliardi, includendo la equity di €3 miliardi e un leverage stimato dal 50 al 60%. Prologis ha scelto un portafoglio valutato in €600 milioni, comprensivo di proprietà sviluppate recentemente e stabilizzate così come alcune strutture ottenute con l’acquisizione dell’attività immobiliare industriale europea di Parkridge Holdings, da inserire nel fondo nel terzo trimestre del 2007. Il fondo è il secondo per Prologis in Europa, il primo, Prologis European Properties (Pepr), è stato creato nel 1999 e incrementato nel 2003. Pepr ad oggi possiede circa 5,8 milioni di m² di immobili industriali in 11 paesi valutati €4,5 miliardi, a Giugno del 2007. A settembre del 2006, Pepr è entrato a far parte del listino dello scambio Euronext di Amsterdam. Fondo Messico - Prologis Mx Industrial Fund Lp funzionerà come fondo chiuso con una capitalizzazione totale prevista di circa $1,5 miliardi, con $625 milioni di equity e un leverage stimato dal 55 al 60%. Prologis manterrà un interesse azionario del 20% nel fondo. Il nuovo fondo comprenderà nove investitori istituzionali, sei dei quali sono investitori costanti nei fondi Prologis. Un portafoglio iniziale di proprietà messicane stabilizzate sarà immesso nel fondo, comprensivo di circa 353. 000 m² in cinque mercati, per un investimento di più di $200 milioni. Le proprietà sono al momento affittate al 99% a più di 31 clienti di diverso tipo. Fondo Corea - Prologis Korea Fund è stato creato come fondo chiuso con una capitalizzazione totale prevista di circa $500 milioni, con $250 milioni di equity e un leverage stimato del 50%. Prologis manterrà un 20% di interesse azionario. Il fondo sarà il veicolo di investimento esclusivo per le proprietà Prologis di nuovo sviluppo e stabilizzate in Sud Corea ed effettuerà anche acquisizioni per conto terzi. Il fondo ha recentemente completato l’acquisizione del suo primo asset, una struttura per la distribuzione di circa 10. 000 m² completamente affittata lungo la Seoul-busan Expressway fuori Seoul. Prestito di riconversione Mpr - A luglio, Prologis ha acquisito tutte le unità residue del Macquarie Prologis Trust, un fondo pubblico che era quotato al listino della borsa australiana. Creato nel 2002, Mpr era proprietario di 138 immobili industriali negli Stati Uniti e Messico. Come annunciato in precedenza, Citigroup ha fornito il finanziamento per l’acquisizione tramite prestiti di conversione e a termine. M3 Capital Partners Limited e Morgan Stanley sono stati i consulenti finanziari in esclusiva per il Prologis European Properties Fund Ii, e M3 Capital Partners è stato il consulente in esclusiva per il Prologis Mx Industrial Fund Lp. . . |
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EDISON: JOINT VENTURE CON HELLENIC PETROLEUM IN GRECIA |
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Milano, 3 settembre 2007 – Il Consiglio di amministrazione di Edison, riunitosi il 12 luglio a Milano, ha autorizzato la firma di un Memorandum of Agreement tra Edison ed Hellenic Petroleum, il principale operatore del settore idrocarburi in Grecia, per la costituzione di una joint venture paritetica nel settore elettrico in Grecia. Hellenic Petroleum conferirà nella nuova joint venture la propria controllata Tpower, che gestisce una centrale a ciclo combinato alimentata a gas metano da 390 Mw già operativa a Thessaloniki; Edison conferirà la propria partecipazione (65%) nel progetto per una centrale a ciclo combinato da 420 Mw che sta sviluppando a Thisvi, nella Grecia centrale, e il progetto in fase di studio per la realizzazione di una centrale a carbone da 600 Mw nell’area portuale industriale di Astakos, nella regione greca di Etoloakarnania. “Questa operazione è un passo importante per lo sviluppo internazionale di Edison” ha dichiarato Umberto Quadrino, Amministratore delegato di Edison. “L’accordo con Hellenic Petroleum, partner di primaria importanza e affidabilità, ci consente, unendo le forze, di diventare il secondo operatore della Grecia e di poter giocare un ruolo importante nel futuro processo di crescita del mercato elettrico del Paese che sta crescendo a tassi elevati, superiori alla media dell’Unione Europea”. La joint venture ha come obiettivo di realizzare una capacità produttiva di oltre 1. 400 Mw (di cui 390 Mw già in esercizio), raggiungendo una quota di produzione pari a circa il 12% del mercato greco. La società rappresenterà così il secondo operatore elettrico in Grecia. L’accordo prevede inoltre lo sviluppo di nuovi progetti, anche nei settori idroelettrico ed eolico. Le nuove iniziative potranno portare la capacità installata fino 1500- 2000 Mw. In base agli accordi, considerando la differenza di valutazione degli asset conferiti dalle due società, Edison corrisponderà a Hellenic Petroleum 55 milioni di euro, naturalmente dopo la conclusione della procedura di due diligence. Secondo i termini del Memorandum of Agreement, Edison ed Hellenic Petroleum intraprenderanno in esclusiva un processo di due diligence e di studi di ottimizzazione, all’esito positivo dei quali procederanno alla creazione della joint venture, entro il 2007. . |
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SECONDO UNA RELAZIONE DELL´UE, IL CONSUMO DI ELETTRICITÀ NELL´UE AUMENTA NONOSTANTE GLI INTERVENTI A FAVORE DELL´EFFICIENZA ENERGETICA |
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Bruxelles, 3 luglio 2007 - Da uno studio è emerso che, nonostante l´adozione di misure volte a migliorare l´efficienza energetica e a ridurre le emissioni di biossido di carbonio (Co2), gli sforzi sono vanificati da un´economia in crescita caratterizzata da una domanda sempre più pressante di energia elettrica. La relazione, elaborata dal Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea, indica che fra il 1999 e il 2004 il consumo di energia elettrica in Europa è aumentato ad un ritmo paragonabile alla crescita del Pil, annullando di fatto i miglioramenti in termini di efficienza energetica realizzati nello stesso periodo. Sulla base di un´indagine svolta nel 2006 sul consumo di energia elettrica negli edifici e sulla quota di mercato degli elettrodomestici efficienti sotto il profilo energetico, lo studio ha rivelato che il consumo è aumentato in tutti i settori dell´economia, raggiungendo il 15,6% nel terziario (servizi), il 9,5% nell´industria e il 10,8% in quello residenziale. L´incremento del consumo di energia può essere riconducibile all´ampia diffusione degli elettrodomestici tradizionali, quali lavatrici e condizionatori, nonché a «una maggiore presenza di due o tre elettrodomestici, soprattutto televisori e frigoriferi/congelatori nelle case, e con il generale aumento delle abitazioni monofamiliari e delle case e appartamenti di dimensioni più grandi», si legge nella relazione. Un altro fattore individuato nella relazione è il «fenomeno sempre più comune» dell´uso della modalità «stand-by» negli elettrodomestici e nelle apparecchiature elettroniche di consumo. La relazione sottolinea che il consumo in questo settore potrebbe essere facilmente ridotto con il ricorso alle nuove tecnologie, che consentono ai fabbricanti di produrre modelli con consumi molto bassi in modalità stand-by. La relazione del Ccr considera inoltre le lampadine a luce incandescente come un problema facilmente affrontabile. Dato che il 95% dell´energia elettrica che esse utilizzano per produrre luce visibile è consumato come calore, la tecnologia moderna potrebbe contribuire ad un loro uso più efficiente. Proprio mentre numerosi governi in tutto il mondo hanno incoraggiato la graduale eliminazione delle lampade a incandescenza, la relazione del Ccr osserva che questo potrebbe essere un settore importante in cui ottenere risparmi anche in Europa, soprattutto in considerazione delle nuove lampade fluorescenti compatte (Cfl) molto efficienti e delle tecnologie che si avvalgono dei diodi a emissione di luce bianca (Led). Per ulteriori informazioni consultare: http://ies. Jrc. Ec. Europa. Eu/ . |
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ENERGIA: SONEGO, SEDI GIUDIZIARIE UTILI PER CHIARIRE |
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Trieste, 3 settembre 2007 - "Il fatto che Burgo abbia deciso di adire varie sedi giudiziarie contro le delibere con le quali la Giunta regionale ha deciso i criteri con i quali governare il rilascio delle autorizzazioni delle linee elettriche internazionali è di grande utilità perchè sarà di ausilio ad approfondire una materia complessa che in realtà è poco conosciuta anche da persone che si dichiarano esperte". Lo osserva l´Assessore regionale all´ Energia, Lodovico Sonego, affermando anche che "le deliberazioni del governo regionale hanno stabilito con trasparenza ed imparzialità la metodologia con la quale gestire problemi complicati anche in virtù del fatto che bisogna fare i conti con l´oste. In questo caso di osti ce ne sono addirittura più di uno e tra di essi vi è il gestore della rete federale elettrica austriaca". . |
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RICERCATORI PREPARANO IL BIOCARBURANTE DEL FUTURO CON I RESIDUI DELLA PRODUZIONE DI BIRRA DI WHISKY E I RIFIUTI INDUSTRIALI |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Secondo le ricerche condotte da alcuni scienziati scozzesi, le auto del futuro potrebbero funzionare con carburante derivato da sottoprodotti dei processi di fermentazione e di distillazione. I ricercatori dell´Università di Abertay Dundee (Scozia) hanno ottenuto una sovvenzione per studiare il modo di trasformare i residui della produzione di birra e di whisky in biocarburante. Il progetto studierà nuovi metodi per trasformare le trebbie in bioetanolo, un´alternativa più ecologica rispetto ai combustibili fossili. I principali vantaggi del bioetanolo rispetto ai combustibili tradizionali sono la sua neutralità in termini di Co2 e il fatto che esso produce il 65% in meno di emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai combustibili fossili. Secondo gli esperti, negli ultimi 200 anni è stata sfruttata circa la metà delle riserve mondiali di petrolio. La sfida ora consiste nello sviluppare alternative più ecologiche, tra cui i biocarburanti. Il Brasile e gli Stati Uniti hanno avuto entrambi molto successo nella produzione di bioetanolo, rispettivamente dalla canna da zucchero e dall´amido di mais, generando oltre il 70% delle forniture globali. Questi metodi sono tuttavia stati oggetto di critiche, poiché hanno causato una crescente domanda di terreni per la coltivazione di colture destinate alla produzione di energia. Gli scienziati di tutto il mondo hanno cercato di trovare un modo semplice ed economicamente vantaggioso di produrre più biocarburanti dai rifiuti o da prodotti di scarso valore. Questo sarà l´elemento centrale del progetto Dundee, che avrà una durata di un anno e sarà condotto dal professor Graeme Walker. «La nostra ricerca si dedicherà a un processo molto più complesso che prevede la trasformazione dei rifiuti industriali in bioetanolo, quale esempio di biocarburante di seconda generazione», ha spiegato il professore. «Detti prodotti sono attualmente smaltiti o trattati per la produzione di mangimi; la loro trasformazione in carburanti costituirebbe un utilizzo interessante di tale risorsa. Sono molte le sfide tecniche che oggi devono essere affrontate per convertire la biomassa dei rifiuti in carburante. Il nostro obiettivo sarà quello di individuare processi più efficienti ed economicamente vantaggiosi», ha aggiunto. Nella proposta integrata relativa all´energia e al cambiamento climatico, approvata all´inizio dell´anno dai capi di Stato e di governo dell´Ue, la Commissione ha fissato obiettivi ambiziosi volti a incrementare l´impiego di biocarburante nell´Ue fino al 5,75% entro il 2010 e fino al 10% entro il 2020. . |
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CAPANNONI FOTOVOLTAICI ED UN MEGAWATT A COMUNE DA FONTI RINNOVABILI “L’APERTURA DEL MERCATO ELETTRICO DEVE CONTRIBUIRE A ACCORCIARE LE DISTANZE CON L’EUROPA” |
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Firenze 3 settembre 2007 - Incentivazione di coperture fotovoltaiche dei capannoni industriali. Produzione di un megawatt da fotovoltaico per ogni comune della Toscana. Sono due dei progetti innovativi che la Regione sta sviluppando sul versante energetico e su cui chiama ad un confronto serrato la società toscana e le amministrazioni locali. Li ha annunciati il 12 luglio a Prato l’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, concludendo il convegno organizzato da Cispel sul tema dell’apertura del mercato elettrico. “Per sostenere queste attività – ha proseguito l’assessore - stiamo pensando ad un ‘conto energia’ regionale, per il quale è però necessario che si attivi il sistema finanziario della nostra regione, dalle fondazioni alle banche. La Toscana si candida anche a divenire sede di almeno uno dei dieci progetti proposti dal Ministero dell’ambiente per realizzare il piano ‘Archimede’ di energia solare del fisico Carlo Rubbia”. Per andare avanti in questa direzione innovativa sono indispensabili per Artusa due aspetti, la semplificazione delle procedure per installare impianti di energia rinnovabile e l’informazione ai cittadini. “Stiamo lavorando – ha detto – per ora in collaborazione con i sindacati, ma in futuro con altri soggetti come le associazioni ambientaliste, ad un progetto di sportelli ambientali diffusi sul territorio, in cui gli operatori da noi formati forniscano ai cittadini tutte le delucidazioni necessarie per l’installazione di impianti rinnovabili e siano anche in grado di seguirli nella fase di realizzazione”. Quanto al tema all’ordine del giorno dell’incontro pratese, l’assessore auspica che l’apertura del mercato elettrico porti ad una riduzione dei costi del sistema energetico italiano e a ammortizzare la differenza con gli altri paesi europei, che oscilla tra il 20% e il 40%, anche se – ha detto Artusa - dobbiamo essere consapevoli che l’energia fossile costerà sempre di più e che è illusorio pensare che il mercato da solo sia la soluzione dei problemi”. Sono argomenti affrontati anche dal Piano di indirizzo energetico regionale di cui è prevista la discussione in giunta a breve. “L’obiettivo centrale, assunto sia dal Piano regionale di azione ambientale che dal Piano regionale di sviluppo – ha proseguito l’assessore all’ambiente – è di raggiungere entro il 2012 il 50% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. Il ‘Pier’ vuole essere il manifesto della Toscana sostenibile che nell’energia rinnovabile vede un elemento di forte innovazione e la possibilità di sviluppo di nuove aziende e di nuovi lavori qualificati in un settore d’avanguardia. Ma per far questo è necessaria la collaborazione di tutte le componenti della società toscana”. . |
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UNGHERIA, AUTORIZZATA POTENTE CENTRALE ELETTRICA |
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Budapest, 3 settembre 2007 - Il quotidiano ungherese Kommersant ha riportato che la compagnia locale Emfesz Kft ha ricevuto l´autorizzazione alla costruzione del più imponente generatore di elettricità dell´Ungheria. Secondo il Budapest Business Journal, che riprende la notizia, l´impianto avrà una capacità di 2400 Mw. La prima unità del progetto sarà pronta nel 2011 con una capacità di 800 Mw, e sarà in grado di soddisfare - da sola - le necessità del 9,2 p. C. Del mercato elettrico della nazione. Questo consentirà all´Ungheria di interrompere l´importazione di energia elettrica dall´Ucraina e dalla Slovacchia. Per realizzare il progetto occorrono circa 1,5 miliardi di euro, parte dei quali saranno probabilmente forniti dalla Gazprom, che potrebbe acquistare un pacchetto di partecipazioni piuttosto importante in Emfesz. Il nuovo impianto sarà situato nell´area di Szabolcs-szatmár-bereg. . . |
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CONFERENZA INTERNAZIONALE SU MIGRAZIONE E SVILUPPO |
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Ostrava (Repubblica Ceca), 3 settembre 2007 - Il 4 e il 5 settembre si terrà una conferenza internazionale su migrazione e sviluppo. Nel corso della manifestazione saranno affrontate tematiche quali: aspetti teorici della migrazione; tendenze nella migrazione; rapporti tra migrazione e sviluppo: rimesse e «fuga di cervelli»; tendenze nella migrazione ambientale; cause della migrazione ambientale: innalzamento del livello del mare, rischi naturali e altre cause; aspetti teorici dello sviluppo; rapporti tra sviluppo e migrazione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www1. Osu. Cz/igeography/m-d-conference/ . |
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QUANDO LA FISICA ACCELERA: DALLA MEDICINA AI BENI CULTURALI, DALL’AMBIENTE ALLA GEOLOGIA, GLI ACCELERATORI NUCLEARI TROVANO CRESCENTE APPLICAZIONE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI. |
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Firenze, 3 settembre 2007 - Curare i tumori, datare i reperti archeologici, analizzare la chimica dei capolavori della pittura e l’inquinamento delle città. Gli acceleratori di particelle escono dai grandi laboratori della fisica e diventano straordinari strumenti di vita quotidiana al servizio di medicina e beni culturali, ambiente ed elettronica, geologia e nuovi materiali. Decine di queste esperienze saranno presentate e discusse nel corso di Ecaart 2007, la 9° Conferenza internazionale sulle applicazioni degli acceleratori di particelle (European Conference on Accelerators in Applied Research and Technology) che dal 3 al 7 settembre si terrà a Firenze al Centro Congressi della Calza (http://labec. Fi. Infn. It/ecaart9/) con la partecipazione dei maggiori specialisti di oltre 30 paesi. Ecaart è organizzata da una delle strutture più all’avanguardia del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino, punto di riferimento mondiale per la diagnostica delle opere d’arte. Si tratta di Labec, il Laboratorio di Tecniche Nucleari per i Beni Culturali che fa capo all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e che opera nell’ambito di una convenzione con l’Università di Firenze. La Conferenza si svolge in Italia per la prima volta, evento che sottolinea, tra l’altro, il particolare ruolo guida delle strutture fiorentine. Programma e obiettivi sono stati presentati oggi dall’Assessore alla Sanità del Comune di Firenze Graziano Cioni con i professori Pier Andrea Mandò, direttore di Labec, e Ugo Amaldi, presidente della Fondazione Tera (Adroterapia Oncologica), la storica dell’arte Cecilia Frosinini, responsabile del settore Restauro dei dipinti all’Opificio delle Pietre Due, e Antongiulio Barbaro, responsabile del settore Modelli di Previsione dell’Arpat, l’agenzia toscana per la protezione dell’ambiente. Come noto, gli acceleratori sono macchine capaci di creare piccoli fasci di particelle e di lanciarli a velocità anche prossime a quella della luce contro altri fasci di particelle o particolari bersagli fissi. Sull’analisi dei residui di queste collisioni si fonda appunto la ricerca di base in questo particolare ramo delle fisica. I Beni Culturali sono uno dei settori che dagli acceleratori hanno tratto maggiori benefici. Con il loro Tandem (una modernissima macchina da 3 milioni di Volt costata 4 milioni di Euro) i ricercatori di Labec sono in grado di scoprire gli elementi chimici di pigmenti, leghe metalliche, inchiostri antichi, offrendo così non solo indispensabili informazioni al mondo del restauro, ma anche responsi spesso determinanti per accertare l’autenticità di un’opera. Tra le più note studiate al Polo Scientifico fiorentino la Madonna dei Fusi di Leonardo, il Ritratto di ignoto di Antonello da Messina, la Croce di Rosano, i manoscritti di Galileo. Con il metodo del radiocarbonio (C-14) l’acceleratore del Labec consente peraltro di datare con straordinaria precisione reperti storici e archeologici di età fino a 50 mila anni. In Medicina le applicazioni riguardano diagnostica, terapia e nuovi farmaci. Di particolare importanza lo sviluppo dell’Adroterapia, tecnica d’avanguardia che consente di irradiare con estrema precisione i tumori localizzati riducendo al minimo i danni ai tessuti sani circostanti. In proposito, un centro di ricerca dell´Infn (Lns, Laboratori Nazionali del Sud) sta lavorando al progetto Catana per i tumori dell´occhio, già operativo su pazienti da tutta Italia. E a Pavia sta per debuttare il primo Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao). Il suo acceleratore, realizzato grazie alle competenze Infn, produrrà sia protoni che ioni di carbonio. Tra le applicazioni più promettenti in Farmacologia, la Spettrometria di massa con acceleratori (Ams) permette di monitorare il processo di assimilazione dei farmaci da parte dell’organismo marcandoli con isotopi vari. Anche in tema di Ambiente e Inquinamento gli acceleratori trovano numerose applicazioni: per analizzare il particolato atmosferico, le polveri fini disperse nell’aria, la cui penetrazione nell’apparato respiratorio può risultare molto nociva; per tracciare gli inquinanti nei flussi d’acqua; per gli studi di paleoclimatologia attraverso l’esame del particolato intrappolato negli strati di ghiaccio. In proposito il laboratorio Labec/infn vanta un’esperienza ventennale ed è tutt’oggi prezioso punto di riferimento di varie agenzie per l’ambiente, tra cui l’Arpat Toscana. In Geologia, infine, gli acceleratori già ci aiutano a capire la storia della Terra attraverso lo studio dei magmi, la composizione dei microcristalli e la stessa dinamica dei vulcani, ma da qui in avanti avranno un ruolo crescente anche nell’esplorazione del sistema solare. . |
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ILLY IN VISITA A SCUOLA MOSAICISTI DEL FRIULI |
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Spilimbergo, 3 settembre 2007 - "Un´istituzione unica in regione e nel mondo, la cui unicità va riconosciuta e sostenuta per l´apporto che può dare non solo alla preparazione nell´antica arte del mosaico di tanti giovani provenienti da tutto il mondo, ma anche al lavoro di tante aziende del settore e alla promozione dell´immagine del Friuli Venezia Giulia. La Regione cercherà di fare la sua parte". Questo l´apprezzamento che il presidente della Regione, Riccardo Illy, ha rivolto al presidente della Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, Alido Gerussi, dopo aver ammirato la mostra annuale della Scuola e aver appreso dei programmi futuri. Gerussi ha illustrato la storia, la realtà attuale e le prospettive future della Scuola attraverso le numerose opere esposte. Se al pianterreno troviamo gli esiti del lavoro didattico degli allievi dei tre anni di corso, al secondo si trovano le opere che dagli Anni Venti a oggi sono state realizzate dalla Scuola e significative di un percorso sempre meno legato alla "copia" di altre opere e sempre più alla trasposizione in mosaico di opere, disegni, "cartoni" predisposti da grandi artisti contemporanei. Non solo, ma si possono ammirare anche gli esempi di pavimenti ideati e realizzati dagli allievi della Scuola per i nuovi uffici, nonché gli esiti della collaborazione con l´Università di Udine per l´applicazione del mosaico nell´architettura e nell´arredo urbano. Tra le opere di prossima collocazione un grande pavimento circolare, "La rosa", commissionato dal Consolato della Repubblica di Slovenia a Trieste per il monumento a ricordo del campo di concentramento di Gonars. Oggi la Scuola è una realtà sempre meno professionale e sempre più d´arte, che conta su numerosi allievi provenienti da tutto i mondo (il primo corso del prossimo anno scolastico avrà allievi di 18 Paesi diversi) attratti dalla fama della Scuola, e visitata annualmente da almeno 25 mila persone. Accanto ai corsi regolari, quelli estivi per amatori del mosaico, che frequentano i corsi di una settimana con una notevole ricaduta sull´indotto locale. Tra i programmi della Scuola la realizzazione, con un finanziamento dello Stato, del Museo europeo del Mosaico nella Palazzina ex Società Operaia dove ospitare le opere di artisti mosaicisti in contatto di collaborazione con la Scuola di Spilimbergo; l´ormai imminente mostra ad Arles (Francia); la ripresa - già avviata - del corso per vetri artistici. In cerca di finanziamento, invece, la pubblicazione di manuali tecnici che potrebbero interessare in Italia e all´estero e soprattutto l´avvio di una scuola parallela per il restauro dei mosaici. . |
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I SATELLITI ESA OSSERVANO GLI INCENDI IN EUROPA |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Mentre alcuni punti critici dell´Europa sudorientale sono avvolti dalle fiamme, i satelliti dell´Agenzia spaziale europea (Esa) osservano dall´alto gli incendi. Come termometri nel cielo, il radiometro Atsr (radiometro a scansione lungo la traccia) presente sul satellite dell´Esa Ers-2 e il radiometro Aatsr (radiometro avanzato a scansione lungo la traccia) situato sul satellite Envisat dell´Esa, hanno misurato i raggi termici infrarossi per individuare la temperatura delle superfici terrestri. L´aatsr classifica le temperature superiori a 312 °Kelvin (38,85 °C) come incendi. L´esa è riuscita a produrre mappe degli incendi su scala mondiale, disponibili agli utenti on line in tempo quasi reale. Lo strumento ottico dell´Envisat Meris (spettrometro a media risoluzione) è inoltre stato in grado di rilevare il fumo di alcuni incendi che figurano nella mappa. In modalità a piena risoluzione, corrispondente a una risoluzione spaziale di 300 metri, lo spettrometro Meris ha catturato immagini del fumo proveniente dagli incendi che imperversano nel Peloponneso, penisola meridionale della Grecia. Le fiamme hanno già provocato la morte di oltre 60 persone dall´inizio degli incendi, risalente a cinque giorni fa. L´esa ha pubblicato le immagini sul suo sito Web Miravi, che consente di accedere alle immagini più recenti acquisite da Envisat. Miravi (Meris Images Rapid Visualisation) segue Envisat, il satellite di osservazione della Terra più grande del mondo, attorno al globo terrestre, generando immagini dai dati grezzi raccolti da Meris e pubblicandole sul Web nell´arco di due ore. Meris viene inoltre usato in combinazione con altri sensori satellitari per l´iniziativa Risk-eos, che prevede una serie di servizi operativi per la gestione dei rischi di incendi e di inondazioni. Risk-eos fa parte dell´elemento Servizi del «Monitoraggio globale per l´ambiente e la sicurezza» (Gmes), un´iniziativa congiunta sostenuta dall´Esa e dalla Commissione europea. L´obiettivo del programma Gmes è quello di assicurare una capacità europea indipendente per il monitoraggio globale dell´ambiente. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Esa. Int http://miravi. Eo. Esa. Int/en/ http://dup. Esrin. Esa. Int/ionia/wfa/index. Asp http://www. Gmes. Info/ . |
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ASTRONOMI SCOPRONO L´ACQUA SU UN PIANETA EXTRASOLARE |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - Alcuni astronomi hanno individuato la più sicura prova mai riscontrata della presenza di acqua su un pianeta esterno al nostro sistema solare. Il pianeta, noto come Hd 189733b, è un gigante gassoso simile a Giove situato a circa 60 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Vulpecula, la volpe. Utilizzando Spitzer, il telescopio spaziale a infrarossi della Nasa, i ricercatori hanno osservato che il pianeta assorbe in parte lo spettro di luce della stella madre in un modo che può essere giustificato solo dalla presenza di vapori acquei nella sua atmosfera. «L´aver individuato segnali chiari della presenza di acqua su un pianeta distante da noi trilioni di chilometri ha suscitato tra di noi grande entusiasmo», ha affermato la dott. Ssa Giovanna Tinetti, ricercatrice dell´Agenzia spaziale europea presso l´Istituto di astrofisica di Parigi (Francia) che ha condotto lo studio con un´équipe internazionale di ricercatori. «Anche se Hd 189733b è tutt´altro che abitabile e presenta anzi un ambiente piuttosto ostile, la nostra scoperta dimostra che l´acqua potrebbe essere più comune in questi mondi lontani di quanto avessimo immaginato. Inoltre, il nostro metodo può essere utilizzato in futuro per studiare ambienti più favorevoli alla vita», ha aggiunto la dott. Ssa Tinetti. Al contrario di un pianeta roccioso quale la Terra, Dh 189733b è grande, circa 1,15 la massa di Giove, ed è situato a solo 4,5 milioni di chilometri dalla sua stella madre, attorno alla quale compie un´orbita ogni 2,2 giorni. La Terra si trova a 150 milioni di chilometri dal sole mentre Mercurio, il pianeta più interno, ne dista 70 milioni di chilometri. Gli astronomi classificano pianeti simili come «Giovi caldi». La temperatura atmosferica di Hd 189733b è di circa 1 000 Kelvin (poco più di 700 °C) o superiore; la quantità significativa di vapore acqueo nell´atmosfera non può pertanto condensarsi per cadere sotto forma di pioggia né per formare delle nuvole. Per permettere ciò, la temperatura dovrebbe essere inferiore di circa cinque volte. Pur essendo un gigante gassoso, il pianeta è un candidato improbabile nella ricerca di forme di vita. Cionondimeno, i risultati descritti alimentano la speranza di individuare acqua su altri pianeti rocciosi, speranza che gli astronomi si auspicano di concretizzare nel prossimo futuro. . |
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“SEI PAESI PER UN MARE COMUNE” MAREVIVO CONTINUA A “TESSERE” IL FILO BLU TRA GLI STATI DEL MEDITERRANEO |
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Roma 3 settembre 2007 – A bordo della nave scuola della Marina Militare Italiana “Amerigo Vespucci”, nella splendida cornice delle Bocche di Cattaro, l’Associazione ambientalista Marevivo ha incontrato il neo-indipendente Montenegro, sul tema della pesca e sulla gestione della comune risorsa dell’Adriatico. Al meeting hanno partecipato il Ministero dell’ambiente e del turismo e il Ministero della Pesca del Montenegro, i rappresentanti dei principali istituti scientifici del Paese, la Regione Abruzzo con l’Assessorato alla Pesca, l’Istituto montenegrino per la bonifica dei fondali marini dagli ordigni bellici, l’Agenzia Europea per la Ricostruzione e la stampa locale. “Il mar adriatico” – dichiara Gianni Guerrieri esperto di Marevivo per gli affari internazionali – è un mare semi chiuso. E’ perciò indispensabile la collaborazione e la coesione di tutti i Paesi rivieraschi, oltre che una pianificazione progettuale integrata terra-mare”. Su tali intenti, tutti i partecipanti al meeting hanno auspicato programmi comuni e strategie sinergiche tese ad accrescere le conoscenze sulla biodiversità adriatica, rivolgendo una dovuta attenzione a quegli aspetti che maggiormente possano essere utilizzati per la definizione di una corretta politica di tutela e conservazione a livello mediterraneo. “La tappa odierna sul Vespucci – sottolinea Maria Rapini, Segretario generale di Marevivo – rappresenta il primo di una serie di incontri del più ampio progetto “Sei Paesi per un Mare Comune”. Questi incontri porteranno la nostra Associazione in tutti i Paesi del mar Adriatico per consolidare le basi della cooperazione, poiché la biodiversità non ha confini, ed è nostro principale impegno agire in fretta affinché gli obiettivi del target Countdown 2010 vengano rispettati”. . |
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4/9, INCONTRO SU GESTIONE SOSTENIBILE TERRITORIO |
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Trieste, 3 settembre 2007 - "Le opportunità per il settore agro-forestale nell´ambito del protocollo di Kyoto" (secondo il quale i Paesi industrializzati si impegnano a ridurre nel periodo 2008-2012 il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5 per cento rispetto ai livelli del 1990) saranno al centro della tavola rotonda che la Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Informest, ha promosso a Villa Manin di Passariano per martedì p 4 settembre, con inizio alle ore 9. 30. L´incontro è organizzato a pochi mesi dalla conclusione, a fine anno, del progetto Ue (Interreg Iii B Cadses) denominato "Carbon-pro", di cui è capofila la stessa Regione Friuli Venezia Giulia con la direzione centrale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna. Alla tavola rotonda è prevista la partecipazione dell´assessore regionale Enzo Marsilio, del direttore regionale Emilio Gottardo, di Antonio Lumicini, del ministero dell´Ambiente, di Giulio Volpi, del segretariato tecnico del progetto "Carbon-pro", e di Alessandro Peressotti, dell´Università di Udine. L´ateneo friulano, infatti, è tra i partner del progetto comunitario, assieme alla Regione Veneto e ad enti ed istituzioni di Slovenia, Croazia, Bosnia-erzegovina, Austria, Ungheria, Germania e Grecia. . |
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TOSCANA E CATALOGNA COMPAGNE DI VIAGGIO NELLA PIANIFICAZIONE ACCORDO PER ATTUARE LA CONVENZIONE EUROPEA DEL PAESAGGIO |
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Firenze, 3 settembre 2007 - Toscana e Catalogna cammineranno insieme sul percorso della pianificazione del territorio e l’attuazione della convenzione del paesaggio. L’accordo tosco-catalano è stato raggiunto durante l’incontro che l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti ha avuto con il ministro della pianificazione urbanistica della Catalogna (Spagna) Joaquin Nadal i Ferreras, che è anche vicepresidente della Recep, la Rete europea degli enti locali e regionali per l’attuazione della Convenzione del paesaggio. Le due regioni collaboreranno soprattutto per applicare i principi dettati dalla Convenzione europea del Paesaggio. Sotto l’egida della Recep, il lavoro “a due” si concretizzerà tramite lo scambio ed il confronto delle reciproche esperienze di pianificazione Alla riunione, che si è svolta nella Villa medicea di Careggi messa a disposizione dalla Regione Toscana per ospitare la sede della Recep, ha partecipato anche il direttore del consiglio direttivo della Recep, Riccardo Priore. . |
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STUDIO EVIDENZIA IL POTENZIALE IMPATTO DELLA PERDITA DI BIODIVERSITÀ SUI SERVIZI DI BASE |
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Bruxelles, 3 settembre 2007 - La perdita di biodiversità potrebbe avere un impatto più grave di quanto si ritenesse in passato su servizi ecosistemici vitali quali la produzione alimentare e l´approvvigionamento di acqua potabile, avvertono gli scienziati. Lo studio, pubblicato sulla rivista «Nature», si basa sui risultati del progetto Biodepth finanziato dall´Ue. Dipendiamo dagli ecosistemi per tutta una serie di servizi essenziali, fra cui la fornitura di alimenti e materiali, la cattura di biossido di carbonio dall´atmosfera, l´approvvigionamento di acqua potabile, la protezione del terreno dall´erosione, nonché quale fonte di geni selvatici che potrebbero risultare utili in agricoltura o medicina. Numerosi studi hanno rivelato che i servizi ecosistemici, per funzionare efficacemente, dipendono da un certo numero di specie. Ciononostante, tutti questi studi hanno considerato i servizi ecosistemici singolarmente, mentre di fatto la maggior parte degli ecosistemi viene valutata o gestita per diversi servizi o processi, nell´ambito della cosiddetta «multifunzionalità». Il professor Andy Hector dell´Università di Zurigo e il dottor Robert Bagchi dell´Università di Oxford hanno sviluppato un nuovo metodo al fine di valutare diversi processi ecosistemici all´interno della medesima analisi. In quest´ultima ricerca, gli studiosi applicano tale metodo ai dati raccolti nell´ambito del progetto Biodepth, che ha riunito otto esperimenti sulla biodiversità in cui è stata manipolata la biodiversità vegetale delle praterie ed è stata controllata la risposta di una serie di processi ecosistemici. Gli scienziati hanno scoperto che erano necessari livelli più elevati di biodiversità quando sono stati presi in considerazione tutti i sette servizi di ecosistemi valutati rispetto a quando è stato esaminato ciascun servizio di ecosistemi individualmente. «Precedenti analisi si sono concentrate su un ambito troppo ristretto, partendo di fatto dal presupposto che le specie che sono importanti per un servizio di ecosistema possano provvedere anche a tutti gli altri servizi; tuttavia, sembra che non sia così», ha dichiarato il professor Hector. Infatti, l´analisi ha rivelato che diversi servizi di ecosistema sono stati influenzati da vari gruppi di specie. «Poiché diverse specie incidono su diversi servizi di ecosistema, sono necessarie più specie per un ecosistema pienamente funzionante che per un solo ecosistema gestito con un unico obiettivo in mente», ha spiegato il dottor Bagchi. «Studi incentrati su singoli processi isolati sottovaluteranno i livelli di biodiversità necessari a mantenere ecosistemi multifunzionali», avvertono gli scienziati nel loro articolo. I due scienziati stanno ulteriormente sperimentando le loro idee ai tropici. Il professor Hector sta lavorando a un progetto nel Borneo volto a studiare la possibilità che tre operazioni di reimpianto abbiano più successo nel caso in cui ricorrano a specie diverse rispetto alle monoculture solitamente utilizzate. Il dottor Bagchi, dal canto suo, sta studiando la biodiversità della foresta tropicale nel Belize. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Nature. Com/nature . |
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RIFIUTI:PRESENTATO NUOVO PIANO REGIONALE ABRUZZESE |
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Pescara, Priorità assoluta per la riduzione a monte dei rifiuti, del 5 per cento al 2011; e aumento della raccolta differenziata fino al 60 per cento almeno, sempre alla data del 2011. Ogni scelta impiantistica, per il trattamento delle restanti 160 mila tonnellate di materiale non riciclabile, è subordinata al raggiungimento della media regionale del 30 per cento di raccolta differenziata. La tipologia delle strutture per il trattamento sarà indicata da uno specifico piano stralcio, così come pure le aree ospitanti. Di certo è che gli impianti di smaltimento dovranno avere elevati standard tecnologici e offrire non minori garanzie ambientali. Il nuovo piano regionale dei rifiuti, varato dalla Giunta regionale e presentato lo scorso 19 luglio dopo oltre un anno di confronti con le associazioni interessate, e dopo sette anni da quello in vigore, delinea anche la nuova architettura degli enti di gestione. Gli ambiti ottimali, uno per ciascuna provincia, sostituiranno ben 14 consorzi. Saranno dunque dieci, in totale, i consigli di amministrazione azzerati. "La monnezza ha l´oro in bocca", ha auspicato il presidente della Giunta regionale, Ottaviano Del Turco, parafrasando dal film Shining. "Se sapremo trasformare un problema in opportunità - ha aggiunto - potremo ricavare tutti grandi benefici. Anche da qui si passa per fare pedagogia politica e cambiare il volto alla nostra regione". "Il piano rappresenta un punto di svolta per l´Abruzzo - esulta l´assessore all´Ambiente, Franco Caramanico - perché anzitutto non si prescinde dal tentativo di proporre un cambiamento culturale nei comportamenti di amministrazioni e cittadini". "Niente panico" - incalza il dirigente del Servizio rifiuti della Giunta regionale, Franco Gerardini - "lo dico soprattutto alle associazioni ambientaliste. Sul recupero energetico se ne riparlerà a tempo debito e, comunque, in presenza di precise direttive". "Non c´è un problema di termovalorizzatori - ha chiarito l´assessore Caramanico affrontando il tema del recupero energetico dai rifiuti - semplicemente perchè per alimentare un impianto del genere occorrerebbe l´intera massa di scarto prodotto in Abruzzo, ovvero 600mila tonnellate annue". L´esecutivo regionale, che attraverso l´indicazione di piano spinge la raccolta differenziata porta a porta, esclude il ricorso alle discariche, se non in modo del tutto residuale. "L´abruzzo ha 360 discariche abusive - ha precisato - e occorrerebbero qualcosa come 140 milioni di euro per bonificarle. Pensiamo dunque ad un recupero energetico di qualità che potrebbe avvenire, per esempio, mediante digestione anaerobica, tanto cara al ministro Pecoraro Scanio", ha puntualizzato Caramanico. "Comunque - ha chiarito - quel che è certo è che, per evitare fughe in avanti di qualcuno, abbiamo da subito fissato dei paletti". In sostanza, il vincolo per opzionare il recupero energetico è che si raggiunga in Abruzzo, di media, il 30 per cento di raccolta differenziata; solo successivamente si procederà alla scelta dell´impianto di trattamento più adatto e all´area in cui realizzarlo, ma pur sempre in presenza di un apposito piano stralcio. Per finanziare l´impiantistica saranno accantonati 25 milioni di euro su 36 disponibil. "E´ del tutto evidente - ha concluso Caramanico - la nostra intenzione di modernizzare con i fatti tutto il sistema regionale dei rifiuti". In questo senso, Gerardini parla di "svolta tecnologica. In Abruzzo - sottolinea - c´è una vera emergenza rifiuti, determinata anche da forti criticità gestionali. Per stimolare il cambiamento, con il piano è stato anche introdotto un sistema di ecofiscalità, rivoltà a comuni e cittadini, che, a seconda dei casi, è incentivante o disincentivante". In questa direzione si muove anche il meccanismo sanzionatorio "valido pure per coloro che non inoltreranno i dati", ha puntualizzato Gerardini. . |
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