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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA NUOVE DISPOSIZIONI PER PREVENIRE E AFFRONTARE LE CRISI DI APPROVVIGIONAMENTO DEL GAS  
 
Bruxelles, 20 luglio 2009 - Il 16 luglio la Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento per migliorare la sicurezza delle forniture di gas naturale nell´ambito del mercato interno. Se approvata, questa proposta di regolamento rafforzerebbe l´attuale sistema per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di gas nell´Unione europea facendo sì che tutti gli Stati membri e gli operatori del mercato adottino con largo anticipo misure efficaci per prevenire e attenuare le conseguenze di eventuali interruzioni delle forniture di gas. Il nuovo regolamento istituirebbe inoltre meccanismi di collaborazione tra gli Stati membri per affrontare con efficacia i casi di interruzione grave delle forniture. Il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: "Il rafforzamento della sicurezza energetica sarà una delle nostre priorità assolute nei prossimi anni. Dobbiamo impegnarci al meglio ma attrezzarci per essere pronti al peggio: l´Europa deve trarre i dovuti insegnamenti dalle crisi passate affinché i cittadini europei non debbano mai più restare al freddo senza averne colpa. Questa proposta della Commissione obbligherebbe gli Stati membri a prepararsi per collaborare in caso di nuove interruzioni delle forniture di gas". Andris Piebalgs, commissario responsabile per l´Energia, ha invitato il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare rapidamente la proposta. "Già da qualche tempo gli strumenti di cui disponiamo attualmente per affrontare le emergenze legate all´approvvigionamento di gas si sono rivelati insufficienti. La controversia sul gas che nel gennaio 2009 ha opposto la Russia all´Ucraina ha confermato i nostri timori. Tutti gli Stati membri riconoscono la necessità di norme comuni per garantire la sicurezza dell´approvvigionamento di gas nell´intera Unione europea: le norme che proponiamo oggi soddisfano appunto questa esigenza", ha dichiarato il commissario Piebalgs. Il nuovo regolamento organizza la preparazione degli Stati membri per affrontare i casi di interruzione delle forniture attraverso piani di emergenza chiari ed efficaci che comportino la partecipazione di tutte le parti interessate e tengano pienamente conto della dimensione comunitaria delle crisi di una certa rilevanza. I piani si baseranno su adeguate valutazioni dei rischi. Se approvato, il nuovo regolamento sulla sicurezza dell ´approvvigionamento di gas istituirà un indicatore comune per stabilire i casi gravi di interruzione delle forniture. Si tratta dell´ipotesi cosiddetta "N-1", corrispondente alla chiusura di un´importante infrastruttura di approvvigionamento o di una struttura equivalente (ad esempio un gasdotto utilizzato per l´importazione o un impianto di produzione). Per far fronte a tale evenienza, tutti gli Stati membri dovranno nominare un´autorità competente, incaricata di monitorare l´evoluzione delle forniture, valutare i rischi per gli approvvigionamenti e predisporre piani di intervento preventivi e piani di emergenza. Una volta approvato, il regolamento imporrà inoltre agli Stati membri di collaborare strettamente in caso di crisi, anche nell´ambito del gruppo di coordinamento del gas, il cui ruolo sarà potenziato, e mediante l´accesso condiviso a informazioni e dati attendibili sugli approvvigionamenti. La proposta di regolamento permetterebbe a tutti i consumatori comunitari di trarre beneficio dal livello elevato di sicurezza degli approvvigionamenti di gas e migliorerebbe il quadro per gli investimenti in nuove interconnessioni transfrontaliere, nuovi corridoi di importazione, capacità di flusso inverso e strutture di stoccaggio, anche con l´ausilio del piano europeo di ripresa economica. Essa conferma l´aumento dell´interdipendenza delle forniture all´interno di un unico mercato europeo del gas e costituisce una solida base per permettere all´Unione europea di difendere più efficacemente i propri interessi nelle relazioni con i fornitori esterni. La proposta di regolamento, elaborata in stretta collaborazione con gli Stati membri e con gli operatori del settore, senza tralasciare il gruppo di coordinamento del gas, risponde a una richiesta specifica formulata dal Consiglio europeo, dal Parlamento europeo e dal Consiglio "Energia", che il 19 febbraio 2009 ha chiesto al commissario responsabile per l´Energia di preparare con urgenza un nuovo strumento volto a migliorare l´efficacia di reazione dell´Unione europea in caso di emergenza e a sostituire la direttiva del 2004 sulla sicurezza dell´approvvigionamento di gas. L´unione europea è uno dei maggiori consumatori mondiali di gas naturale e la crisi del gennaio 2009 ha messo a nudo i punti deboli degli attuali meccanismi per affrontare le interruzioni dell´approvvigionamento. Il gas rappresenta attualmente oltre un quarto delle forniture energetiche dell´Unione europea; oltre la metà di esso proviene da fonti esterne ed è probabile che nel 2020 più dell´80% del gas comunitario sia importato. Alcuni Stati membri sono già totalmente dipendenti dalle importazioni per le forniture di gas naturale. .  
   
   
UNO STUDIO SUGGERISCE CHE LA FORNITURA DI ENERGIA SAREBBE PIÙ SICURA TRAMITE LA SUPERSMART GRID  
 
Bruxelles, 20 luglio 2009 - Un nuovo studio suggerisce che l´Europa potrebbe ottenere una fornitura di energia più sicura e la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso l´energia rinnovabile. Lo studio spiega inoltre come una "Supersmart Grid" potrebbe sostenere la trasmissione a lunga distanza e la produzione di energia decentralizzata. In definitiva, una rete del genere permetterebbe un sistema completo di energia rinnovabile entro il 2050. Lo studio fa parte del Circe, un progetto finanziato con 10 Mio Eur nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue. Il Circe, che terminerà nel 2011, si occupa dello sviluppo di una valutazione dei cambiamenti climatici nell´area del Mediterraneo. Una delle sfide dell´energia rinnovabile è che la fornitura è intermittente, il che potrebbe essere problematico per il sistema di rete. Inoltre, il sistema di rete esistente in Europa deve essere riorganizzato perché non riesce a far fronte alla crescente richiesta di energia. I ricercatori che lavorano nel Circe propongono lo sviluppo di una rete estesa in modo che l´elettricità generata tramite fonti rinnovabili possa essere trasmessa per lunghe distanze. Questa sarebbe la "Super Grid", dicono. Inoltre, la decentralizzazione della produzione di energia rinnovabile da istallazioni piccole e distribuite sarebbe una possibilità per superare i problemi che esistono attualmente. E questa sarebbe la "Smart Grid". Quindi, consolidando queste due opzioni, si creerebbe una Supersmart Grid (Ssg). La Ssg avrebbe la capacità di trasmettere elettricità in una vasta area e di collegare istallazioni di generazione distribuite e più piccole. Secondo i partner del Circe, una Ssg efficiente sarebbe anche in grado di compensare eventuali fluttuazioni in un´ampia area. Per permettere all´Europa di raggiungere i suoi obiettivi di tagliare le emissioni di gas serra del 60 - 80% (fino al livello pre-industriale entro il 2050), è necessario un sistema di elettricità rinnovabile al 100%, hanno detto i ricercatori. Hanno fatto presente che dovrebbe essere conforme alla politica di ridurre l´aumento della temperatura globale media a meno di 2°C. L´energia rinnovabile importata dall´esterno dell´Ue potrebbe contribuire a garantire l´obiettivo dell´Europa del 20% dell´energia totale proveniente da fonti rinnovabili entro i prossimi 12 anni. Tenendo a mente questo, le istallazioni come gli impianti per l´energia solare termica nei deserti del Nord Africa potrebbero fornire energia rinnovabile all´Europa. Gli esperti dicono che le condizioni in queste zone sono più efficienti in termini di costi per produrre energia solare. I ricercatori hanno anche sottolineato come le tecnologie di corrente diretta ad alto voltaggio (Hvdc) permettono di trasmettere l´energia su grandi distanze con perdite minime, mentre le linee di corrente alternata (Ca) necessitano un maggiore isolamento e sono più pericolose. L´integrazione del mercato dell´energia in Europa renderebbe il sistema più affidabile e i consumatori avrebbero la possibilità di comprare l´elettricità a prezzi più bassi. Secondo i ricercatori, l´elettricità rinnovabile importata dal Nord Africa potrebbe aumentare la sicurezza dell´energia perché le importazioni totali di energia sarebbero più varie. Hanno aggiunto che il commercio di energia sul mercato globale garantisce una fornitura di energia importata più stabile. Altri vantaggi della Ssg sono le ampie economie di scala e i bassi costi operativi che assicurerebbe. Gli investimenti iniziali per le istallazioni per l´energia rinnovabile sarebbero però alti. Per esempio, gli impianti per l´energia solare termica nel Nord Africa costerebbero tre volte gli impianti tradizionali alimentati con carburante fossile in Europa, dicono i ricercatori. Per maggiori informazioni, visitare: Circe: http://www. Circeproject. Eu Supersmart Grid: http://www. Supersmartgrid. Net . .  
   
   
FIRMATO ACCORDO PER NABUCCO MA RESTANO PROBLEMI  
 
Ankara, 20 luglio 2009 - I Primi Ministri di Turchia, Romania, Bulgaria, Ungheria e Austria hanno firmato nei giorni scorsi ad Ankara l´accordo intergovernativo per il progetto Nabucco. Il documento è stato firmato anche dal Presidente della Commissione Europea Barroso. La realizzazione del progetto, del costo di 7,9 miliardi di euro, dovrebbe partire nel 2011 e venire terminata tre anni dopo. La capacità iniziale dovrebbe essere compresa tra gli 8 e i 10 miliardi di metri cubi l´anno, ma entro il 2020 si punta a raggiungere i 31 miliardi di metri cubi. Della realizzazione si occuperà un consorzio guidato dalla austriaca Omv, al quale partecipano Mol (Ungheria), Botas (Turchia) Bulgargaz (Bulgaria), Transgaz (Romania) e la tedesca Rwe. Le forniture proverranno da Medio Oriente e Asia Centrale: a questo proposito, il Premier turco Erdogan ha inserito nell´elenco dei potenziali fornitori (che include Azerbaijan, Turkmenistan, Iraq ed Egitto) anche l´Iran, quando le condizioni lo permetteranno, nonostante l´opposizione degli U. S. A. Sebbene la firma dell´accordo sia stata indubbiamente un passo importante, molte questioni restano sul tavolo, prima tra tutte proprio quella dei Paesi fornitori. Azerbaijan, Egitto e anche Iraq si sono comunque già espressi con favore riguardo il progetto. L´accordo firmato nei giorni scorsi prevede che il 50 per cento della capacità del progetto venga utilizzata dai comproprietari, il restante 50 per cento rivenduto ad acquirenti terzi. .  
   
   
APPROVATI DUE BANDI DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE TRENTINO IL PRIMO PER NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE E TECNOLOGICHE; IL SECONDO PER INVESTIMENTI NELL´EFFICIENZA ENERGETICA ED ENERGIA RINNOVABILE  
 
Trento, 20 luglio 2009 - Su proposta del Presidente Dellai, la giunta provinciale ha approvato, il 17 luglio, due bandi che rientrano nel programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr 2007-2013), avendo come obiettivo la "Competitività Regionale e Occupazione della Provincia autonoma di Trento". Il primo bando (nr. 3/2009) ha per oggetto "Sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante seed money" ed è finanziato complessivamente con un milione di euro. Il secondo bando (nr. 4/2009), ha per oggetto "Contributi ad imprese ed enti pubblici per investimenti nei settori dell´efficienza energetica e dell´energia rinnovabile" ed è finanziato con due milioni e mezzo di euro. Il primo bando oggi approvato ("Sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante seed money") è destinato a quelle persone fisiche e imprese che operano in Trentino e che intendono avviare un nuovo progetto di impresa nell´ambito di settori innovativi o contraddistinti da un elevato contenuto tecnologico, con particolare riferimento a chi vuole creare iniziative imprenditoriali mediante "seed money". In altre parole, si vuole sostenere l´imprenditorialità, la creazione e lo sviluppo di piccole e medie imprese: a tale scopo ai soggetti interessati ad avviare una nuova impresa in Trentino vengono concessi contributi a valere sul Fondo per il sostegno all´innovazione ("seed money") per il pagamento dei costi di avviamento dell´impresa. Le domande dovranno essere presentate a Trentino Sviluppo Spa (Via Zeni 8, Rovereto) entro le ore 12 del prossimo 31 ottobre 2009. Per informazioni: Trentino Sviluppo Spa, 0464 443111 (dott. Mauro Casotto, ing. Luca Capra). Il bando può essere scaricato dal sito "http://www. Trentinosviluppo. It", oppure "http://www. Puntoeuropa. Provincia. Tn. It". Il secondo bando ("Contributi ad imprese ed enti pubblici per investimenti nei settori dell´efficienza energetica e dell´energia rinnovabile") è aperto piccole, medie e grandi imprese che operano in Trentino, oppure agli enti della provincia di Trento che intendano appunto investire nei settori previsti dal bando medesimo (incentivazione all´installazione di impianti basati su fonti di energia rinnovabili; alla messa in opera di isolamenti termici e di tecniche che limitino la dispersione di energia; alla promozione dell´uso delle risorse rinnovabili, in particolare quelle disponibili localmente, mediante impianti di combustione a biomassa e reti di teleriscaldamento). Le domande per questo bando vanno presentate all´Agenzia provinciale per l´Energia (Ape), Provincia autonoma di Trento, Via Gilli 4, Trento, entro le ore 12 del 31 luglio 2009. Per informazioni di carattere tecnico: Agenzia provinciale per l´energia (0461 497300 (contact center), e. Mail "agenzia. Energia@provincia. Tn. It". Per informazioni di carattere generale sul bando: Ufficio Fondi Strutturali, Servizio rapporti comunitari e sviluppo locale, 0461 496734, 0461 495311, e. Mail "uff. Fondistrutturali@provincia. Tn. It". Il bando è reperibile all´indirizzo http://www. Energia. Provincia. Nt. It/provvedimenti agenzia/provvedimentidirettore, agli sportelli periferici della Provincia autonoma di Trento o all´Agenzia provinciale per l´Energia (Ape) della Provincia autonoma di Trento. .  
   
   
QUASI STAZIONARIA LA DOMANDA DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA: - 0,1% SUL 2007 IL GAS SI CONFERMA AL PRIMO POSTO TRA LE FONTI UTILIZZATE, E SALE AL 67,2% DELLA PRODUZIONE TERMOELETTRICA; IN FORTE CALO I PRODOTTI PETROLIFERI (-16,5%), SCENDE ANCHE IL CARBONE (-2%)  
 
 Roma, 20 luglio 2009 – I dati definitivi sulla domanda di energia elettrica in Italia nel 2008 attestano un fabbisogno di 339,5 miliardi di kWh, valore sostanzialmente in linea con il dato del 2007 (339,9 miliardi di kWh). La variazione tra il 2008 e il 2007 è pari a – 0,1%, e rappresenta la prima flessione della domanda annuale di elettricità dal 1981 ad oggi. Nel decennio 1999-2008 la richiesta di energia elettrica in Italia è cresciuta complessivamente del 18,8%, passando dai 285,8 miliardi di kWh del 1999 ai 339,5 miliardi di kWh del 2008. Nel periodo di riferimento, da segnalare il 2000 che ha registrato l’aumento più consistente: +4,4% sul 1999. Produzione: il 2008 ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato per la produzione di energia elettrica. Ammonta infatti a oltre 168 miliardi di kWh, pari al 67,2% del totale, la quantità di produzione netta termoelettrica con il gas, in lieve crescita sul 2007. La produzione da fonti rinnovabili è risultata in crescita di circa il 21% rispetto al 2007. Fatta eccezione per il geotermico, che ha registrato una flessione dello 0,9%, tutte le altre fonti sono risultate in aumento: +26,8% l’idrico, +20,5% l’eolico, +8,2% le biomasse; boom del fotovoltaico, la cui produzione è salita in un anno di circa il 395%, passando da 39 a 193 milioni di kWh lordi. Centrali elettriche: entrati in esercizio oltre 5. 000 Mw di nuova potenza. La capacità installata cresce del 5,4%. Consumi: frena l’Industria (-2,8%), in aumento il Terziario (+3,7%) e il Domestico (+1,7%). In lieve crescita l’Agricoltura (+0,2%). Regioni: 12 su 20 sono in deficit di produzione (erano 11 nel 2007). E’ quanto ha rilevato Terna, la società presieduta da Luigi Roth e guidata da Flavio Cattaneo, che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica nonché delle statistiche sull’elettricità a livello nazionale. Tutti i dati nell’annuario “Dati statistici sull’energia elettrica in Italia – anno 2008”, disponibile sul sito www. Terna. It. • Produzione: primato del gas, che sale al 67,2% del termoelettrico (66% nel 2007) Nel 2008 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per l’88,2% con la produzione nazionale, e per il restante 11,8% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni, in calo del 13,5% sul 2007 In dettaglio, la produzione nazionale netta (circa 307,1 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 1,9% rispetto al 2007. Diverso l’andamento per tipologia di fonte: in crescita la produzione idroelettrica (+22,9%) ed eolica (+20,3%); in calo invece le fonti termoelettrica (-1,5%) e geotermoelettrica (-0,9%). Il 2008 ha registrato un boom della produzione fotovoltaica, che passa dai 39 milioni di kWh del 2007 ai 193 milioni di kWh del 2008: +395,2%. Sul fronte estero il 2008 ha registrato un calo delle importazioni del 11,2% (per un valore pari a 43,4 miliardi di kWh) e un aumento delle esportazioni (+28,3%) con 3,4 miliardi di kWh. (vedi All. 1). Complessivamente nel 2008 il saldo estero è ammontato a poco più di 40 miliardi di kWh (11,8% del fabbisogno nazionale), con una diminuzione del 13,5% rispetto al 2007. Per quanto riguarda, in particolare, la produzione termoelettrica, il 2008 ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato. Ammonta infatti a oltre 168 miliardi di kWh, pari al 67,2% del totale, la quantità di energia elettrica prodotta con il gas, in lieve crescita sul 2007. Seguono il carbone con una quota pari al 15,6% (39,2 miliardi di kWh, - 2%) e i prodotti petroliferi, che si attestano al 6,9% (17,4 miliardi di kWh, - 16,5%). (vedi All. 2). Negli ultimi dieci anni la produzione termoelettrica con gas naturale è più che raddopppiata. Nel 2008 la produzione lorda da fonti rinnovabili, pari a 59,7 miliardi di kWh (16,9% del consumo interno lordo al netto dei pompaggi) è risultata in aumento di circa il 21% sul 2007. Fatta eccezione per il geotermico, che ha registrato una flessione dello 0,9%, tutte le altre fonti sono risultate in crescita: +26,8% l’idrico, +20,5% l’eolico, +8,2% le biomasse, +395,4% il fotovoltaico. • Consumi per settore economico: frena l’Industria (-2,8%), salgono Terziario (+3,7%) e Domestico (+1,7%) Nel 2008 la suddivisione dei consumi di energia elettrica per settore economico conferma l’industria al primo posto con una quota pari al 47,4% del totale; seguono il terziario con il 29,3%, il domestico con il 21,4% e l’agricoltura con l’1,8%. Spetta invece al terziario la migliore performance: +3,7% rispetto al 2007, seguita dal domestico (+1,7%). Frena invece l’industria (-2,8%), in lieve aumento l’Agricoltura (+0,2%) (vedi All. 1). A livello commerciale, il mercato libero ha assorbito 208,3 miliardi di kWh, con un aumento del 17,5% rispetto al 2007. L’energia elettrica prodotta dalle aziende e autoconsumata è stata pari a 20,3 miliardi di kWh (-1,3%). Al mercato tutelato sono andati 90,4 miliardi di kWh, con una diminuzione pari al 25,3% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel mercato elettrico del 2008, i consumi del libero mercato (compresi autoconsumi e "servizio di salvaguardia") hanno coperto il 71,7% del totale. • Regioni: 12 su 20 registrano un deficit di produzione rispetto al fabbisogno (erano 11 nel 2007) Nel 2008 12 regioni su 20 registrano un deficit della produzione rispetto al fabbisogno (vedi All. 3). Il Friuli Venezia Giulia, nel 2007 tra le regioni in surplus, cambia segno e si unisce alle regioni in deficit: -2,7% (+6,7% nel 2007). La Basilicata sale al primo posto con un deficit elettrico del 52,2% (nel 2007 era pari al 51,4%), seguita da Campania (51,6%) e Veneto (51,4%). Tra le 8 regioni in attivo, da segnalare il Molise con un +249,9% (+235,1% nel 2007), la Valle d’Aosta con un +139,7 (+131,3% nel 2007), la Liguria con +88% (+69,2% nel 2007). I 339,5 miliardi di kWh sono stati distribuiti per il 46,1% al Nord, per il 29,4% al Centro e per il 24,5% al Sud. In dettaglio nel 2008 la Calabria ha fatto registrare l’aumento più consistente (+6,3%), seguita dal Veneto (+2,9%) e dalla Campania (+2,3%). In valori assoluti il 2008 conferma la Lombardia la regione con la più alta domanda di energia elettrica: 69,7 miliardi di kWh (20,5% del totale); seguono il Veneto (33,6 miliardi di kWh) e l’Emilia Romagna (29 miliardi di kWh). I consumi elettrici per abitante sono stati pari nel 2008 a 5. 332 kWh (-0,7% sul 2007), di cui 1. 143 kWh negli usi domestici. Il consumo pro-capite risulta più elevato nell’Italia settentrionale (6. 518 kWh/ab) rispetto all’Italia centrale (4. 911 kWh/ab) e al Mezzogiorno (4. 019 kWh/ab). Dal 1998 al 2008 il tasso medio annuo di crescita dei consumi per abitante è del 1,6%. • Impianti di generazione: incremento di oltre 5. 000 Mw, +5,4% Al 31 dicembre 2008, la potenza efficiente netta delle centrali elettriche italiane ha raggiunto i 98. 625,4 Mw, con un incremento di 5. 027 Mw (+5,4%) sul 2007. Da segnalare, in particolare, l’aumento della potenza termoelettrica, che sale di 3. 701 Mw passando dai 69. 693 Mw del 2007 ai 73. 394 Mw del 2008 (+5,3%), di quella eolica (3. 525 Mw nel 2008 contro i 2. 702 Mw del 2007, +30,5%) e del fotovoltaico, che raggiunge quota 431,4 Mw contro gli 86,7 Mw del 2007 facendo registrare una crescita di circa il 400% in un anno. A livello regionale, gli incrementi più consistenti si sono registrati in Piemonte (+1. 139 Mw, +14,8%), Emilia Romagna (+954 Mw, +15%), Calabria (+838 Mw, +20%), Abruzzo (+756 Mw, +46,8%), e Basilicata (+74 Mw, +12,9%). Ammonta invece a 63. 500 Mw (contro i 61. 150 Mw del 2007) la potenza media disponibile alla punta, cioè la potenza effettivamente utilizzabile per coprire i picchi di fabbisogno. Lo scarto tra il valore della potenza netta e quello della potenza disponibile è dovuto a diversi fattori. Per gli impianti eolici, data la discontinuità della fonte primaria, di norma si considera una potenza disponibile pari a circa il 25% di quella installata; per gli impianti idroelettrici, lo scarto è dovuto a fenomeni di carattere idrologico tipici soprattutto del periodo invernale; per gli impianti termoelettrici, infine, bisogna considerare l’indisponibilità per guasti e avarie accidentali, per fuori servizio dovuto a lavori di manutenzione e per il fatto che alcuni impianti non sono più operativi pur risultando ancora negli archivi statistici. In generale, dal 2002 al 2008 la potenza installata in Italia è aumentata di oltre 22. 000 Mw, passando dai 76. 577 Mw del 2002 ai 98. 625 Mw del 2008 (+28,8%). Al 31 dicembre 2008 i km di linee (terne) a 380/220/150 kV facenti parte della Rete di Trasmissione Nazionale sono circa 44. 800, registrando una lieve flessione (-0,7%) sul 2007. A fronte di una crescita di 16 km di linee a 380 kV, il 2008 ha visto infatti la dismissione di oltre 60 km di elettrodotti a 220 kV e di 8,4 km di linee a 150/120 kV. Il numero delle stazioni di trasformazione passa da 373 a 379 (+1,6%). Per ulteriori dettagli e approfondimenti si rimanda al testo integrale dell’annuario “Dati statistici sull’energia elettrica in Italia – 2008”, consultabile sul sito www. Terna. It, alla voce “Sistema Elettrico * 1 * Gwh =
Bilancio dell energia elettrica in Italia - 2008
Gwh * 2008 2007 2008/2007
Produzione netta 307. 064,5 301. 299 +1,9%
- idrica 46. 672,6 37. 962,3 +22,9%
- termica 250. 149,1 254. 022,7 -1,5%
- geotermica 5. 197,6 5. 242,8 -0,9%
- eolica 4. 852,4 4. 032,3 +20,3%
- fotovoltaica 192,9 39,0 +395,2%
di cui destinata ai pompaggi -7. 617,7 -7. 653,6 -0,5%
Produzione destinata al consumo 299. 446,9 293. 645,5 +2%
Energia elettrica importata 43. 432,5 48. 930,8 -11,2%
Energia elettrica esportata 3. 398,4 2. 648,1 +28,3%
Richiesta 339. 480,9 339. 928,2 -0,1%
perdite di rete 20. 443,7 20. 975,7 -2,5%
Consumi 319. 037,2 318. 952,5 +0,03%
Agricoltura 5. 669,5 5. 659,2 +0,2%
Industria 151. 366,6 155. 804,3 - 2,8%
Terziario 93. 612,2 90. 268,5 +3,7%
Domestico 63. 388,9 67. 220,4 +1,7%
Gwh = 1 milione di kWh
principali fonti energetiche per la produzione termoelettrica netta (Gwh *)
2008 2007 2008/2007
Solidi (carbone, lignite) 39. 241,6 40. 055,4 - 2%
Gas naturale (metano) 168. 042,4 167. 902,5 +0,08%
Prodotti petroliferi (olio combustibile, ecc. ) 17. 426 20. 871 - 16,5%
Gas derivati (gas da altoforno, ecc. ) 5. 390,8 5. 477,3 - 1,6%
Altri combustibili (rifiuti solidi urbani, ecc. ) 17. 560,5 17. 268,2 +1,7%
Altri combustibili (biogas, ecc. ) 1. 602,9 1. 460,1 +9,8%
Gwh = 1 milione di kWh
elettricit nelle Regioni – 2008
Fabbisogno (Gwh*) Produzione (Gwh*) Surplus (prod. /fabb. ) Deficit (prod. /fabb. )
Molise 1. 619,8 5. 667 + 249,9%
Valle d Aosta 1. 172,7 2. 810,9 + 139,7%
Liguria 6. 913,5 12. 999,9 + 88%
Puglia 19. 898,7 37. 007,3 +86%
Calabria 6. 678,2 11. 907,4 +78%
Trentino 6. 739,3 9. 834,5 +45,9%
Sicilia 21. 788,6 22. 636,4 +3,9%
Sardegna 12. 477,3 12. 631,2 +1,2%
Basilicata 3. 051,1 1. 459,7 - 52,2%
Campania 19. 092,2 9. 231,6 - 51,6%
Veneto 33. 594,5 16. 594,5 -51,4%
Lazio 25. 530,2 12. 899,3 - 49,5%
Marche 7. 956 4. 048,8 - 49,1%
Umbria 6. 328,1 4. 632,9 - 26,8%
Abruzzi 7. 272,4 5. 438,5 - 25,2%
Lombardia 69. 692,5 52. 463 - 24,7%
Toscana 22. 057,6 17. 912 - 18,8%
Piemonte 27. 851,4 22. 727,9 - 18,4%
Emilia Romagna 29. 016,6 26. 356,5 - 9,2%
Friuli Venezia Giulia 10. 750 10. 456 - 2,7%
1 milione di kWh
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VIGILARE SUL RIGASSIFICATORE A TRIESTE  
 
Trieste, 20 luglio 2009 - "Rimanere coi piedi per terra e vigilare perché non ci si fermi agli annunci e alle promesse nel momento in cui vengono soddisfatti gli appetiti di chi intende investire". E´, in sintesi, la posizione del consigliere regionale del Partito Democratico Igor Gabrovec dopo il sì al progetto del rigassificatore a Trieste. "Dare una risposta al fabbisogno energetico rappresenta oggi un obiettivo primario, commenta. Questa motivazione muove anche i sostenitori del rigassificatore di Zaule, secondo i quali una tale infrastruttura dovrebbe pure garantire la possibilità di chiudere la Ferriera di Servola facendo convergere i lavoratori verso questo nuovo polo industriale. Entrambi i fini sono sicuramente degni di lode, ma bisogna fare attenzione. I cittadini, e ancor più gli amministratori locali, devono guardare alla questione considerando anche i vari aspetti negativi di un´opera che avrebbe sicuramente una ripercussione diretta sul porto e su tutto il traffico del golfo di Trieste. Andrebbe poi verificata la compatibilità di un tale lavoro con le più volte proclamate ambizioni di sviluppo e valorizzazione turistica della città e della sua periferia. E poi: quali e in che modo saranno effettuati i collegamenti rigassificatore-rete distributiva? Saranno richiesti per l´ennesima volta scavi ciclopici ed espropri in un paesaggio fragile e già pieno di profonde ferite? E non va sottovalutato l´aspetto della sicurezza, fa presente l´esponente della Slovenska skupnost in Consiglio regionale. La recente tragedia ferroviaria di Viareggio ha reso palese, una volta di più, quali inaspettate e tragiche conseguenze possano derivare dal non rispetto delle norme di sicurezza e dalla scarsa prudenza. Questi e molti altri interrogativi sono stati evidenziati dai sindaci di Dolina e Muggia assieme al supporto unanime dei rispettivi consigli comunali, e quindi da tutte le forze politiche che li compongono sia di maggioranza che di opposizione. I principali attori del progetto per ora hanno del tutto ignorato questi aspetti. Questo - conclude Gabrovec - non è certamente un buon inizio per un progetto che, nel bene e nel male, avrà importanti risvolti sul paesaggio e sulla gente che vive affacciata al golfo di Trieste. Ma nulla è ancora perduto perché molte saranno le occasioni, per chi vorrà coglierle, per rimediare agli errori ed eliminare le superficialità". .  
   
   
VERONA, BENTEGODI: AVVIATI I LAVORI PER COPERTURA E INSTALLAZIONE PANNELLI FOTOVOLTAICI  
 
Verona, 20 luglio 2009 - Il Sindaco di Verona Flavio Tosi e l’assessore all’Ambiente Federico Sboarina hanno presentato il 17 luglio l’avvio dei lavori per la copertura e l’installazione di pannelli solari fotovoltaici sullo stadio comunale Bentegodi. Presente il presidente Agsm Gian Paolo Sardos Albertini. L’intervento prevede l’installazione totale di 13. 328 pannelli solari tramite i quali Agsm potrà produrre energia pulita per circa 1 Megawatt, quantitativo sufficiente a coprire il fabbisogno annuo di circa 360 famiglie. “La spesa di circa 4 milioni di euro sarà ammortizzata grazie al meccanismo della messa in rete dell’energia in un periodo di vent’anni – ha spiegato il Sindaco - infatti, poiché l’ impianto è totalmente integrato, gode del massimo contributo statale per l’energia prodotta nei prossimi 20 anni; in questo modo il Comune non spenderà nulla e potrà avere una copertura a norma sui 18. 435 mq dello stadio”. “Con questo intervento, che rappresenta un’eccellenza della pubblica amministrazione in termini di velocità dei procedimenti e di innovazione tecnologica – ha aggiunto Sboarina - raggiungeremo a costo zero, tre scopi: produrremo energia pulita, eviteremo l’emissione in atmosfera di 550 mila tonnellate all’anno di Co2 e daremo allo stadio una copertura a norma in tempi brevi, garantendone la manutenzione per i prossimi 20 anni”. “Si tratterà del più grande impianto fotovoltaico in Italia su una struttura sportiva ed uno tra i più importanti in Europa; – ha aggiunto l’assessore – i lavori saranno svolti durante l’estate per creare il minor disagio possibile e saranno terminati entro il 31 dicembre 2009”. Anche i cittadini potranno seguire i risultati dell’intervento attraverso un display che aggiornerà in tempo reale il quantitativo di energia prodotta. .  
   
   
MARCHE, PROMOZIONE DELL``ENERGIA RINNOVABILE: PROROGATO AL 30 SETTEMBRE IL TERMINE PER LE DOMANDE DI FINANZIAMENTI DI IMPIANTI A BIOMASSE.  
 
Ancona, 20 Luglio 2009 - Gli Enti locali e gli enti pubblici che svolgono attivita` di interesse pubblico non economico avranno tempo fino al 30 settembre per partecipare al bando regionale finalizzato alla promozione delle biomasse come fonte di energia rinnovabile. Il termine, infatti, e` stato prorogato perche` la Regione e` in attesa dell´accoglimento da parte della Commissione Europea della richiesta di ammettere anche impianti di potenza maggiore o uguale a 0,5 Mwt . Ora infatti la Regione finanzia l´80% del costo di investimento sostenuto per impianti per la produzione di energia alimentati a biomassa di potenza termica maggiore o uguale a 1,0 Mwt. Per l´ammissione ai finanziamenti la soglia minima dell´investimento e` di 30mila Euro. Il bando fa parte dell´asse Energia del Por il piano operativo regionale per la competitivita` e l´occupazione 2007-2013. L´obiettivo e` incrementare nel territorio regionale l´utilizzo delle fonti rinnovabili e quindi la riduzione delle emissioni climalteranti, il miglioramento dell´efficienza energetica e la promozione del risparmio energetico, in linea con quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto e attuando le strategie energetiche delineate nel Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear). Il bando e` scaricabile dal sito internet www. Ambiente. Regione. Marche. It . .  
   
   
SARDEGNA, LA SPISA: "ESISTE UN PARTITO PIÙ FORTE DEGLI ALTRI E DELLE ISTITUZIONI: IL PARTITO DELL´ENI"  
 
Cagliari, 20 Luglio 2009 - "Quando si va a Roma si sente il peso della leggerezza della Sardegna, ma la leggerezza della nostra posizione dipende solo da noi. Il problema della crisi che oggi coinvolge la Sardegna fa parte della nostra radice culturale. E´ esistito ed esiste un partito più forte di tutti, perfino delle istituzioni. E’ il partito dell’Eni". È quanto ha affermato l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, intervenendo, il 16 luglio in Aula a nome della Giunta. "Siamo noi, i primi a non aver fiducia nella Regione e nel Consiglio regionale - ha ripreso l’assessore - e se pure l’apparato della Regione non riesce a funzionare come dovrebbe, è perché coglie la leggerezza della politica sarda. L’accordo di programma del 2003 metteva a disposizione della Sardegna ben 500 milioni di euro. Di quei fondi sono stati spesi appena 60 milioni. "Non è fabbricando contenitori di paroloni e soldi - ha concluso l’assessore - che risolviamo i problemi della Sardegna. Non mi oppongo a un Piano industriale, ma i dati ci dicono che in questo momento i sardi che a vario titolo si trovano in cassa integrazione sono più di 8 mila". .  
   
   
RISPARMIO ENERGETICO: SIGLATA INTESA TRA AGENZIA CASACLIMA E FEDERAZIONE RAIFFEISEN  
 
Bolzano, 20 luglio 2009 - Risparmiare energia è risparmiare denaro: con questo motto giovedì 16 luglio, l´assessore provinciale all´ambiente ed energia Michl Laimer presso la sede del suo assessorato a Bolzano ha presentato la cooperazione tra Agenzia Casaclima e Federazione Raiffeisen in materia di consulenza nel risanamento di edifici sottoscrivendo l´apposito accordo. Obiettivo della cooperazione tra Agenzia Casaclima e Federazione cooperative Raiffeisen è quello di garantire un´adeguata consulenza in materia di efficienza energetica ai cittadini alle prese con il risanamento di edifici ed un conseguente supporto competente per pianificare i necessari finanziamenti anche avvalendosi degli incentivi pubblici. Uno degli obiettivi della politica energetica locale per il futuro è quello di ridurre la dipendenza energetica (l´Italia importa circa il 90 per cento dell´energia impiegata) garantendo energia sicura, pulita e a prezzi moderati; a tal fine come ha sottolineato l´assessore provinciale all´ambiente ed energia Michl Laimer, è importante puntare al risparmio energetico. Una via possibile è quella praticata dal modello Casaclima, che nello standard C è diventato obbligatorio per le nuove costruzioni. In presenza di vecchi edifici tramite la loro ristrutturazione è possibile ottenere una riduzione del fabbisogno energetico tra il 70 e l´80 per cento. Per favorire il risparmio energetico, tema preponderante dei prossimi decenni, è importante favorire una consulenza mirata ai cittadini resa possibile tramite l´accordo siglato oggi. Un potenziale notevole, come ha detto Norbert Lantschner, direttore dell´Agenzia Casaclima, a fronte di circa 150. 000 unità abitative costruite senza criteri di efficienza energetica (con consumi di 21 litri di petrolio a metro quadro all´anno) nel corso degli anni ´70 e che, se risanate in categoria C potrebbero portare ad un risparmio di circa 200 milioni di Euro. Come ha ricordato Paul Gasser, direttore generale della Federazione Raiffeisen Alto Adige, l´energia è un tema che riguarda tutti e riveste un interesse economico. Parlando di consumi energetici in Alto Adige il 48 per cento si riferisce ai nuclei familiari ed il 27 per cento a quello dei servizi; del consumo energetico registrato tra il 50 ed il 60 per cento è dovuto al riscaldamento ed al condizionamento. L´accordo Raiffeisen-agenzia Casaclima fà proprie le norme quadro poste in essere dalla politica ofrendo una consulenza mirata ad una riduzione efficace dei costi energetici di nuclei familiari ed imprese. L´iniziativa, supportando l´edilizia sostenibile sia per nuove costruzioni che per i risanamenti, si pne anche quale misura di incentivazione dell´economia locale in tempi di crisi. .  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLA SARDEGNA HA VARATO IL PIANO CASA  
 
 Cagliari, 20 Luglio 2009 - La Giunta regionale ha inviato al Consiglio regionale in data 16 luglio 2009 la delibera denominata “Processo partecipativo per la definizione di una strategia condivisa per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna – Sintesi delle risultanze”. Che prende atto degli esiti del processo di ascolto del territorio avviata dall’8 maggio 2009. Nel programma di legislatura, presentato al Consiglio regionale, è stato affermato che il metodo di governo dell´esecutivo fonda la sua azione sul metodo partecipativo. Secondo quanto affermato dal presidente Cappellacci il territorio, nella sua duplice accezione di patrimonio ambientale da tutelare e difendere e di luogo da restituire al protagonismo delle autonomie locali e funzionali, è da considerare come uno dei tre assi strategici del modello di sviluppo per la regione. Il processo di ascolto ha coinvolto i rappresentanti della quasi totalità degli enti locali della Sardegna, insieme alle associazioni sociali ed economiche, alle associazioni rappresentative delle professioni e alle associazioni ambientaliste. Il percorso è iniziato con un ciclo di nove conferenze territoriali, precedute da altrettanti tavoli tecnici preliminari, rivolti esplicitamente ai territori per agevolarli nella individuazione dei temi di maggior interesse, delle problematiche ricorrenti e per la definizione di proposte da illustrare nel corso delle successive conferenze. Fin dall’inizio, il processo è stato supportato dalla attivazione di uno speciale sul sito istituzionale della Regione, all’interno del quale è possibile rivedere, in versione integrale, tutti gli interventi svolti nelle conferenze, al fine di alimentare un dibattito sempre più vasto e proficuo sulla materia. I diversi territori hanno potuto esprimere le proprie esigenze e peculiarità e i contenuti emersi dalle conferenze sono stati ulteriormente approfonditi nei tre tavoli tematici tenutisi a Cagliari il 25 giugno. La Conferenza regionale del 30 giugno, che si è avvalsa della collaborazione di tutte le associazioni che rappresentano gli enti e le autonomie locali, ha permesso di condividere i temi in precedenza dibattuti. Un percorso fondamentale per la definizione di piani e strumenti normativi maggiormente condivisi, che contribuirà a migliorare l’efficacia del sistema regionale di governo del territorio. Il capo dell´esecutivo, nella convinzione dell’importanza primaria del contributo di riflessione che il territorio, rappresentato nella sua interezza, ha offerto nella identificazione di un’idea condivisa di riconoscimento e valorizzazione del paesaggio regionale, ha proposto che la Giunta regionale prendesse atto degli esiti del processo partecipativo di ascolto del territorio, così come illustrati nel documento allegato alla deliberazione denominato “Processo partecipativo per la definizione di una strategia condivisa per la valorizzazione del paesaggio della Sardegna – Sintesi delle risultanze”. Una presa d’atto che intende costituire specificazione tematica del programma di legislatura e, pertanto, ne ha proposto di concerto con l’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica l’invio al Consiglio Regionale con delibera della Giunta. L´obiettivo è quello di dare concreta attuazione all’intesa tra Stato e Regioni sottoscritta il 31 marzo 2009, finalizzata a favorire il rilancio dell’economia, a soddisfare i bisogni abitativi delle famiglie e ad introdurre incisive misure di semplificazione procedurale dell’attività edilizia, e dare riscontro alle pressanti richieste di soluzione delle problematiche inerenti la pianificazione paesaggistica, manifestate dagli amministratori locali in occasione delle nove conferenze territoriali, culminate nella conferenza regionale dello scorso 30 giugno. La consultazione dei Comuni sui temi della pianificazione territoriale e paesaggistica ha consentito di acquisire consapevolezza delle difficoltà insuperabili incontrate dalle stesse amministrazioni nell’attuazione del Piano Paesaggistico, che ha reso oggettivamente impossibile la conclusione del processo di pianificazione a livello locale con conseguenti significative ripercussioni nell’esercizio delle funzioni di governo del territorio e con un rallentamento del sistema socio-economico nel suo complesso e in particolare del settore edilizio. Dagli incontri con gli enti locali è emerso, in particolare, che l’introduzione di nuove categorie di tutela, come quelle dei beni identitari e dei centri matrice, effettuata senza un adeguato riscontro della situazione reale del territorio, ha determinato una condizione di crescente difficoltà ed incertezza, oltre che per le amministrazioni chiamate ad applicare la normativa, anche per i soggetti operanti nei vari settori produttivi, da quello strettamente edilizio a quelli agricolo e turistico-ricettivo per il fatto che ogni iniziativa è stata imbrigliata in una serie di discipline diversificate che ne hanno complicato se non impedito l’attuazione. Pertanto la Giunta regionale è impegnata ad adottare con la massima urgenza tutti gli atti al fine di favorire la ripresa dell’economia e soprattutto quelli necessari alla semplificazione dei processi di sviluppo. Il disegno di legge proposto mira pertanto ad introdurre forme di semplificazione procedurali nell’attività edilizia ed a migliorare lo stato e l’efficienza degli edifici esistenti, regolamentando una serie di azioni, comportanti anche processi sostitutivi del patrimonio immobiliare di modesta qualità architettonica e tecnologica o incrementi volumetrici, idonei a riqualificare e rinnovare il patrimonio edilizio con particolare riguardo alla qualità architettonica ed energetica, mantenendo e rafforzando in termini di effettività le misure di tutela del territorio finalizzate ad uno sviluppo sostenibile. Si propone dunque di coniugare la tutela dei fondamentali valori ambientali, paesaggistici e culturali con gli obiettivi di sviluppo sociale ed economico, superando le situazioni di crisi ed arretratezza ed orientando le azioni verso una tutela condivisa del territorio. Il contenuto del disegno di legge si articola in tre titoli. Il primo è relativo alle disposizioni straordinarie per la riqualificazione ed il rinnovo del patrimonio edilizio esistente e disciplina l’applicazione ponderata e graduale degli incrementi volumetrici in relazione alle valenze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali che il territorio sardo esprime, privilegiando gli interventi di sostituzione del patrimonio edilizio di modesta qualità architettonica e tecnologica. Il secondo è relativo alle disposizioni in materia di pianificazione paesaggistica, il quale risponde sostanzialmente alle pressanti richieste di modifica del Ppr, sollecitate dagli Enti Locali durante le conferenze territoriali e disciplina le norme considerate indifferibili al fine di consentire la gestione effettiva dello strumento regionale di pianificazione paesaggistica, nelle more di una sua organica revisione. Il terzo riguarda le relative norme finali, finanziarie e di entrata in vigore della legge. .  
   
   
MARRAZZO: "CON NOSTRO PIANO CASA GARANTITO DIRITTO ALL´ABITARE"  
 
Roma, 20 luglio 2009 - "Il provvedimento sul ´Piano Casa´ è stato fortemente concertato. E´ una misura anticrisi che disegna il futuro territoriale, unendo il diritto all´abitare allo sviluppo economico". Così il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha commentato la proposta di legge sul ´Piano casa´ approvata dalla Giunta regionale, che recepisce il contenuto dell´accordo quadro siglato nei mesi scorsi tra il governo e la Conferenza delle Regioni. "Quest´unione di diritti e sviluppo - ha aggiunto Marrazzo - è alla base della nostra idea politica. Un provvedimento che senza ipocrisia ideologica vara importanti iniziative in termini di bioedilizia, difesa dei centri storici e housing sociale. La nostra maggioranza - ha concluso il Presidente della Regione Lazio - rivendica la linea politica di questa legge. Adesso si va al Consiglio regionale". Sono 23 punti i punti in cui è articolato il Piano Casa. Un provvedimento che ratifica l´accordo tra Stato e Regioni nell´ottica della ripresa economica, che si pone l´obiettivo della semplificazione amministrativa e che cerca una soluzione all´emergenza abitativa con le disposizioni in materia di Housing Sociale. "La Regione - spiega l´Assessore alle Politiche della Casa, Mario Di Carlo - si è impegnata nella costruzione di 30mila nuovi alloggi, che saranno edificati sia da operatori pubblici che privati. Le famiglie che vi accederanno pagheranno una quota di 500-550 euro al mese per una casa dal valore di 150mila euro. Quando avranno terminato di pagare potranno decidere se restare semplici inquilini, lasciando che l´Ater acquisti la casa, o se diventare loro stessi i proprietari riscattandola. Questo sarà possibile - ha spiegato di Carlo - grazie a un voucher di 15mila euro che la Regione metterà all´inizio del contratto. Inoltre, abbiamo già raggiunto un accordo con le principali banche italiane per i finanziamenti. Dobbiamo abbattere - ha proseguito l´Assessore alla Casa - le lungaggini amministrative che portano i tempi per la costruzione di nuovi alloggi fino a 14 anni: insieme alla mancanza di aree destinate è questo che ha impedito fino ad oggi di costruire edilizia sociale. I soldi ci sono, abbiamo 500 milioni di euro a disposizione più 270 di progetti già approvati e che vanno realizzati". I requisiti per accedere all´Housing Sociale saranno regolamentati entro 90 giorni dall´approvazione della legge. Inoltre sarà istituito un albo regionale dei gestori di alloggi sociali e un fondo di garanzia, per consentire l´accesso al mutuo alle famiglie con reddito inferiore ai 25 mila euro e senza immobili di proprietà nel Lazio. I privati parteciperanno alla costruzione degli alloggi sociali, ma la Regione si impegnerà a costruirne una parte esclusivamente con fondi pubblici. Inoltre all´Ater sarà concesso di frazionare gli appartamenti fino a 38 mq. "Nel Piano Casa - spiega l´Assessore Mario Di Carlo - viene affrontato anche il problema degli sfratti, con la possibile costituzione di commissioni che favoriscano il passaggio da casa a casa. Verranno creati inoltre degli ´alberghi sociali´, che andranno a sostituire la logica dei residence. Il Lazio vanta il maggior numero di sfratti d´Italia, ben 7600, la maggior parte dei quali legati alla morosità. Per questo, sarà irrobustito il sistema di protezione sociale, con l´istituzione di un fondo per la morosità che si andrà ad aggiungere a quello già presente di 20 milioni sugli affitti. Questa crisi nata proprio all´interno del tema casa - ha concluso Di Carlo - ha causato la necessità di un nuovo intervento pubblico. La Regione Lazio ha declinato territorialmente al meglio l´accordo fatto col Governo nazionale, unendo la volontà di dare uno shock all´economia e l´attenzione ai temi sociali". .  
   
   
COOP EDILIZIE IN SICILIA, APPROVATA IN COMMISSIONE ALL´ARS DDL DI DI MAURO PER AGEVOLAZIONI  
 
 Palermo, 20 luglio 2009 – La commissione Attività produttive dell´Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge del governo Lombardo, predisposto dall´ex assessore alla Cooperazione, Roberto Di Mauro, oggi assessore al Bilancio, per l´utilizzo delle agevolazioni creditizie in favore delle cooperative edilizie. “Questo disegno di legge – dice l´assessore Di Mauro – elimina una serie di passaggi burocratici che hanno ostacolato l´assegnazione delle aree e l´avvio dei programmi costruttivi, in modo da agevolare le attività delle cooperative per la realizzazione di programmi di edilizia sociale e, dare una risposta alle esigenze abitative di tanti siciliani, salvaguardando il territorio urbano. Le nuove norme avranno importanti ricadute sulla riqualificazione delle nostre città, attraverso il recupero degli immobili dei centri storici. E´ prevista l´erogazione di contributi o l´abbattimento dei tassi dei mutui richiesti dalle cooperative, alle quali sarà consentito anche di aumentare fino al 50% la superficie degli alloggi ristrutturati nei centri storici”. “Con questo disegno di legge – aggiunge Di Mauro – puntiamo a evitare le continue aggressioni al territorio delle nostre città, impedendo le varianti o le deroghe ai piani regolatori per la mera ratifica del fatto compiuto, di costruzioni, cioè, in aree precedentemente non previste come edificabili. I comuni con più di 50 mila abitanti dovranno prevedere, nei piani regolatori, delle aree per l´edilizia sociale, non soltanto nei centri storici (Zona A), ma anche nelle zone di espansione: nelle cosiddette Zona C, almeno il 30% delle aree dovrà essere riservato all´edilizia sociale. In questo caso, il disegno di legge punta a favorire l´integrazione sociale e a scongiurare il rischio di nuovi quartieri–ghetto, come è successo nelle grandi città: gli immobili di edilizia sociale dovranno essere inframmezzati con quelli di edilizia ordinaria. Vengono snellite, comunque, le procedure per l´approvazione dei programmi costruttivi da parte dei comuni e per l´acquisizione dei pareri dell´assessorato regionale al Territorio e delle sovrintendenze alle antichità per i comuni destinatari di finanziamenti per l´edilizia economico–popolare agevolata, in modo da velocizzare i tempi per l´assegnazione delle aree alle coop, eliminando il principale ostacolo all´avvio dei lavori”. Dopo il passaggio della commissione Bilancio dell´Ars, il disegno di legge andrà in Aula, per l´approvazione definitiva. .  
   
   
I NUOVI CRITERI ICEF PER L’EDILIZIA ABITATIVA PUBBLICA UNA SCELTA EQUILIBRATA CHE NON PENALIZZA IL RISPARMIO DEI TRENTINI  
 
Trento, 20 luglio 2009 - Con una delibera approvata il 17 luglio la Giunta provinciale ha completato il quadro di applicazione del sistema Icef per l´accesso alle agevolazioni in materia di edilizia abitativa pubblica. La delibera, che porta la firma dell´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi, detta i nuovi parametri Icef ai quali fare riferimento per la richiesta di un alloggio Itea o per ottenere il contributo sul canone. Con la delibera di oggi sono stabiliti i nuovi criteri per il calcolo dell’Icef, l’Indicatore della Condizione Economico Familiare sul quale si valuta il diritto di accesso alle agevolazioni pubbliche, in questo caso quelle che riguardano l’edilizia abitativa. "Una questione non semplice - spiega l´assessore Rossi -, con due elementi da bilanciare: la volontà di non penalizzare il risparmio dei cittadini, una virtù; a fianco della necessità di non stravolgere il senso degli strumenti in materia di edilizia pubblica, come avverrebbe offrendo sostegno a chi non ne ha bisogno. Un equilibrio che è stato raggiunto con la nuova formula di calcolo. Lo spirito del provvedimento si sintetizza in questi punti cardine: attenzione a chi ha saputo risparmiare (con agevolazioni ulteriori ai disabili), flessibilità di intervento a favore di chi subisce improvvise riduzioni del reddito, ma anche il giusto peso ai patrimoni elevati". A Chi Serve Ai nuclei familiari che chiedono un alloggio Itea; Ai nuclei familiari che chiedono il contributo per pagare l’affitto di un alloggio sul libero mercato Ai nuclei familiari che hanno già un alloggio Itea per verificare il diritto a mantenerlo e per il calcolo del canone dovuto; Ai nuclei familiari che percepiscono il contributo per pagare l’affitto di un alloggio sul libero mercato Ai nuclei familiari in difficoltà per un’improvvisa riduzione del reddito che chiedono la riduzione del canone di affitto pagato a Itea ; Ai nuclei familiari in difficoltà per un’improvvisa riduzione del reddito che chiedono la revisione del contributo per il pagamento dell’affitto. Come Si Calcola Per i nuclei familiari che chiedono un alloggio Itea o il contributo sull’affitto Si applica una franchigia di 35. 000 Euro (in precedenza la franchigia era di 20. 000 Euro) sul patrimonio mobiliare (denaro, azioni, titoli, fondi, libretti di risparmio ecc. ). In pratica, fino a quella somma i risparmi non rientrano nel calcolo. Si applica invece una franchigia di 70. 000 Euro sul patrimonio mobiliare per gli invalidi, che quindi ricevono un’ulteriore agevolazione. Il risparmio che invece supera la franchigia verrà sommato al patrimonio immobiliare (proprietà di terreni e immobili) in una percentuale del 40% fino a 40. 000 Euro e del 60% oltre i 40. 000 Euro. Per i nuclei familiari che hanno già un alloggio Itea o che percepiscono il contributo sull’affitto Si applica una franchigia di 40. 000 Euro (in precedenza la franchigia era di 20. 000 Euro) sul patrimonio mobiliare (denaro, azioni, titoli, fondi, libretti di risparmio ecc. ). In pratica, fino a quella somma i risparmi non rientrano nel calcolo. Si applica invece una franchigia di 80. 000 Euro sul patrimonio immobiliare per gli invalidi, , che quindi ricevono un’ulteriore agevolazione. Il risparmio che invece supera la franchigia verrà sommato al patrimonio immobiliare (proprietà di terreni e immobili) in una percentuale del 5% fino a 30. 000 Euro, del 20% da 30. 001 a 90. 000 Euro e del 60% oltre i 90. 000 .
Beneficiari Franchigia Calcolo Del Risparmio Che Supera La Franchigia
Richiedenti alloggio Itea o il contributo sull’affitto 35. 000 Euro 40% fino a 40. 000 Euro 60% oltre i 40. 000 Euro.
Invalidi richiedenti alloggio Itea o il contributo sull’affitto 70. 000 Euro 40% fino a 40. 000 Euro 60% oltre i 40. 000 Euro.
Chi ha già un alloggio Itea o percepisce il contributo sull’affitto 40. 000 Euro 5% fino a 30. 000 Euro, 20% da 30. 001 a 90. 000 Euro 60% oltre i 90. 000 Euro
Invalidi che hanno già un alloggio Itea o percepiscono il contributo sull’affitto 80. 000 Euro 5% fino a 30. 000 Euro 20% da 30. 001 a 90. 000 Euro 60% oltre i 90. 000 Euro
Per i nuclei familiari con temporanea difficoltà dovuta alla perdita di reddito Quando la famiglia subisce un’improvvisa riduzione di reddito è possibile costruire un Icef provvisorio sulla base della ricchezza mobiliare posseduta al momento di presentazione della domanda e con riferimento ai redditi presunti nell’anno solare in corso. L’icef provvisorio consente di chiedere una revisione del canone di affitto pagato a Itea o un ricalcolo del contributo integrativo percepito. .
 
   
   
PASSA ALLA REGIONE LIGURIA L´EDIFICIO EX CO.PRO.MA. DI VOLTRI VIA LIBERA AL PROGETTO PER I NUOVI SERVIZI SOCIOSANITARI  
 
Genova, 20 Luglio 2009 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha annunciato i l17 luglio che è stata firmato ieri con l´ammiraglio Lolli il documento che sancisce il passaggio alla Regione dell´edificio demaniale ex Co. Pro. Ma, sull´area a mare di Voltri, per il quale è previsto un progetto per realizzare un centro di servizi socio sanitari rivolto al territorio. L´accordo è il frutto di una trattativa svolta tra la Regione, la Capitaneria di Porto di Genova e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. "Questa destinazione d´uso - ha affermato Burlando - è oggetto di discussione da tempo da parte del Municipio,del Comune di Genova e dalla Asl. Adesso, a partire dalla prossime settimane, potrà essere definito il progetto e avviata la realizzazione del nuovo centro di servizi, un intervento per il quale già esiste il nostro finanziamento, per più di un milione di euro. Quando presentammo l´ipotesi di realizzare un nuovo grande ospedale per il Ponente genovese - ha ancora ricordato Burlando - indicammo l´esigenza di rafforzare in modo significativo i presidi sociosanitari sul territorio, attualmente servito da quattro ospedali di dimensioni minori. E´ quello che è stato fatto, tra l´altro, a Villa De Mari e presso il Martinez: ora può partire anche la realizzazione nell´area ex Co. Pro. Ma. Questa struttura del demanio potrà rimanere nella disponibilità della Regione per tutto il tempo in cui funzionerà il servizio, cioè ne sarà rispettata la destinazione d´uso concordata. Ovviamente non possiamo alienarla". .  
   
   
APPELLO AI COMUNI DEL VENETO PER UNA RAPIDA APPLICAZIONE DELLA LEGGE A SOSTEGNO DEL SETTORE EDILIZIO  
 
Venezia, 20 luglio 2009 - Un forte appello ai comuni del Veneto affinchè non aspettino la data del 30 ottobre per adottare nei rispettivi Consigli il provvedimento regionale per il sostegno al settore edilizio è stato espresso dall’assessore all’urbanistica e politiche del territorio, Renzo Marangon, intervenuto all’assemblea annuale dell’Ance Padova, tenutasi a Sarmeola di Rubano. “Mi auguro – ha ribadito Marangon – che sull’esempio del comune bellunese di Castellavazzo, che per primo e a soli tre giorni dalla pubblicazione della nuova legge regionale, anche altre amministrazioni diano attuazione alla norma, venendo così incontro non solo alle attese di molti cittadini, ma soprattutto a quelle di moltissime aziende del settore che avranno un’occasione di lavoro e quindi di ripresa economica. Ricordo – ha precisato – che la legge è stata fatta proprio e solo con finalità di sostegno economico al settore edilizio, per una crisi che è oggi e per la quale, quindi, bisogna intervenire oggi e non domani”. Marangon ha poi informato che moltissime sono le richieste di informazioni pervenute ai comuni da parte delle famiglie venete, il che conferma quanto auspicato, ovvero moltissimi interventi di ristrutturazione finalizzati a valorizzare il patrimonio immobiliare abitativo. E riferendosi alle molte richieste, Marangon ha annunciato la costituzione di un call center regionale, con lo scopo di dare informazioni immediate ai cittadini che chiederanno come applicare la legge. “Mi rendo conto – ha precisato Marangon – che per un cittadino possa apparire di difficile comprensione come e dove è possibile intervenire per poter ampliare o migliorare la propria abitazione. Ed è proprio per agevolare al massimo le famiglie nella realizzazione di quello che per molte di loro era un sogno, che intendo aprire un call center informativo. D’altra parte la legge resterà in vigore per soli due anni per cui anche per questo è necessario intervenire con tempestività. .  
   
   
CANTIERI ONNA; CHIODI:NULLA LASCIATO AL CASO.LAVORI RAPIDI  
 
L´aquila 20 luglio 2009 - "I lavori qui ad Onna, come negli altri cantieri sono andati avanti molto rapidamente, nulla è stato lasciato al caso sia per quanto attiene alla sicurezza sismica delle costruzioni, sia per quanto riguarda l´aspetto idrogeologico del terreno su cui sono costruite". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Gianni Chiodi in visita, insieme al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel borgo aquilano simbolo della furia del sisma scatenatasi il 6 aprile scorso. "Sono orgoglioso - ha proseguito Chiodi - perché tra le ditte italiane che stanno lavorando giorno e notte in questi cantieri vi è un´azienda che si è distinta per la velocità e la professionalità ed ha sede a L´aquila". Verificare l´andamento dei lavori all´interno dei cantieri e vigilare affinché le case siano terminate nei modi e nei tempi prestabiliti è stato l´obiettivo del lungo giro nei cantieri. Il Presidente Chiodi ed il Premier erano accompagnati dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e dal Prefetto di L´aquila, Franco Gabrielli. Berlusconi invece, scambiando alcune battute con i giornalisti mentre si affacciava alla finestra di una casa quasi completata ad Onna ha affermato: "Prima del previsto saranno consegnate queste abitazioni, dotate di tutte le comodità, coibentate, circondate dal verde. ". .  
   
   
SISMA; IMMOBILI PUBBLICI,CENSIMENTO:CHIODI FIRMA DECRETO N.2 ENTRO 15 GIORNI DA PUBBLICAZIONE SU BURA COMUNICARE DATI  
 
L´aquila, 20 luglio 2009 . - Il Presidente Chiodi, nella sua qualità di Commissario Delegato per la ricostruzione e la funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici, ha firmato il decreto n. 2 per il censimento e la stima dei danni agli immobili pubblici. Il decreto prevede che gli Enti Pubblici, entro 15 giorni dalla pubblicazione del decreto su Bollettino della Regione Abruzzo, comunichino al Presidente Chiodi, Ufficio del ´Commissario per la ricostruzione´, i dati di tutti gli immobili di loro proprietà danneggiati dal sisma e, contestualmente, procedano ad una prima stima degli stessi. Tale attività, indirizzata a tutti gli uffici pubblici, così come individuati dal ´decreto Abruzzo´, consentirà di programmare le successive attività di ricostruzione: ciascun Ente interessato dovrà farsi carico di eseguire le relative rilevazioni e trasmetterne celermente gli esiti al Commissario Delegato, il quale, con successivi provvedimenti, stabilirà le modalità di erogazione delle somme per i ripristini e le riparazioni degli immobili. Considerata la brevità dei termini assegnati e in relazione al fatto che l´opera di ricostruzione deve essere avviata in tempi celeri, si richiama l´attenzione di tutti i soggetti interessati a procedere con la massima sollecitudine possibile. .  
   
   
EDILIZIA, CONSEGNATI OGGI 14 ALLOGGI A CANONE MODERATO NEL CENTRO STORICO DI GENOVA DAL 2005 AD OGGI CONSEGNATE 1.455 ABITAZIONI  
 
Genova, 20 Luglio 2009 - Sono stati consegnati il 16 luglio dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando 14 alloggi nel centro storico in locazione permanente a canone moderato. Erano presenti l´amministratore unico di Arte (agenzia regionale territoriale per l´edilizia) Vladimiro Augusti, e l´assessore alle Politiche della casa e housing sociale del Comune di Genova Bruno Pastorino. Gli alloggi consegnati oggi sono stati recuperati e assegnati da Arte attraverso un bando pubblico rivolto a coloro che non rientrano nei canoni sociali dell´edilizia residenziale pubblica (Erp) ma rispettano i limiti di reddito Isee. I contratti di locazione avranno durata di 8 anni con diritto di prelazione per i rinnovi. Gli appartamenti sono 14, di cui 6 in piazza Valoria, 6 in piazza Sauli e 2 in via dei Giustiniani. La superficie utile varia tra i 70 e i 120 metri quadrati (tra due e quattro vani utili), gli affitti partono da un minimo di 272 euro mensili. Dal maggio 2005 ad oggi sono stati consegnati 1. 455 alloggi; entro il 2009 e il primo trimestre del 2010 è prevista la consegna di altri 303 appartamenti per un totale di 1. 758. E´ stato avviato un programma già finanziato per il recupero di ulteriori 160 abitazioni. Il totale degli alloggi realizzati o programmati ammonta dunque a 1. 918, per un investimento di circa 80 milioni di euro. La Regione si era proposta il recupero di tutti gli alloggi sfitti grazie al finanziamento di 550 milioni di euro deciso dal Governo Prodi, di cui 18 erano assegnati alla Liguria. La revoca di questo provvedimento da parte del Governo in carica ha bloccato questo progetto che ora potrà - almeno in parte - essere riavviato con la disponibilità a livello nazionale di 200 milioni di euro. .  
   
   
GIRO DI VITE AL CEMENTO SULLA COSTA: COME CAMBIANO LE NORME PER 82 COMUNI APPROVATA LA VARIANTE AL PIANO PAESISTICO DELLA LIGURIA  
 
Genova, 20 Luglio 2009 - Approvata dalla giunta della Regione Liguria la variante al Piano territoriale di coordinamento paesistico, il primo d´Italia, varato 19 anni fa, ma ancora un riferimento fondamentale per la sua struttura e i contenuti, come è stato messo in luce anche dal "Meeting sul Paesaggio" dello scorso novembre. Negli ultimi anni è però aumentato il rischio - cemento anche lungo la fascia costiera, da qui necessità di rendere più incisiva la tutela esercitata dal Piano, soprattutto sulle coste del Ponente ligure. "La variante approvata è una scelta netta. Vogliamo salvaguardare la costa , i luoghi più belli della Liguria al centro di appetiti immobiliari che fanno a pugni con la tutela del paesaggio. Complessivamente questi interventi salvaguardano un territorio di 93 km quadrati, pari all´8% delle aree dei comuni costieri, più ampio di quello che è stato interessato da tutte le varianti di salvaguardia al Piano negli ultimi19 anni. Il provvedimento odierno, senza stravolgere il Piano, punta a un´azione mirata, a rafforzare il regime di tutela per i principali capi e promontori costieri, fra i quali Capo Cervo, Capo Berta, Capo Mele, Capo S. Croce, Capo S. Spirito, Punta S. Anna, Punta Baffe, Punta Rospo e altri, i crinali e i versanti a mare di maggiore rilevanza paesistica e le aree sature", spiega l´assessore all´Urbanistica e territorio Carlo Ruggeri. La variante, che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale, dopo il confronto con i comuni, interessa anche tracciati storici della via Aurelia e il Parco Costiero del Ponente, fra i quali Capo Cervo, Capo Berta, Capo Mele, Capo S. Croce, Capo S. Spirito, Punta S. Anna, Punta Baffe, Punta Rospo e altri. Il documentio è stato "adottato" dalla giunta regionale e verrà trasmesso agli 82 Comuni interessati che lo pubblicheranno, raccoglieranno le osservazioni dei cittadini e si pronunceranno sul merito delle proposte. La delibera di adozione e tutti gli allegati che costituiscono la variante sono consultabili e scaricabili da subito sul sito ufficiale della Regione (www. Regione. Liguria. It percorso: Ambiente e Territorio/piani e Progetti/ptcp-piano Territoriale di Coordinamento Paesistico - Variante di salvaguardia della fascia costiera). La variante è il primo passo di un più vasto programma di adeguamento del Piano Paesistico che il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio impone alle Regioni di attivare. .  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA CONCESSA A 24 IMPRESE DEL TRENTINO I LAVORATORI INTERESSATI SONO 248  
 
Trento, 20 luglio 2009 - Sono 24 a le imprese trentine che stanno utilizzando, per far fronte alla crisi, lo strumento della cassa integrazione in deroga, a fronte di 43 domande pervenute dai primi di giugno ad Agenzia del Lavoro. Complessivamente, sono 248 i lavoratori interessati per un totale di 144. 137 ore, pari ad un ammontare di 1. 333. 063 euro. Tra le imprese che hanno chiesto di poter utilizzare lo strumento, 10 appartengono al settore terziario, 13 sono ditte artigiane e una del settore industria. La cassa integrazione in deroga è lo strumento che consente alle imprese in crisi di non licenziare i propri dipendenti o di poter prorogare il periodo di cassa integrazione ordinaria utilizzando il periodo di sospensione (al massimo 6 mesi) previsto dall´accordo stipulato dalla Provincia con le parti sociali e dalla convenzione con l´Inps del 25 giugno scorso. .  
   
   
EXPO, IMPRENDITORI NORD MILANO: OFFRIREMO UN CONTRIBUTO CONCRETO E FATTIVO PROPOSTE E PROGETTI DA UN TERRITORIO CARRATERIZZATO DALLA PRESENZA DI MIGLIAIA DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
 Milano, 20 luglio 2009 - “Gli Stati Generali hanno costituito un momento importante di confronto e discussione per individuare linee strategiche di intervento e progetti da condividere. Da parte nostra ci attiveremo sin da subito per studiare e definire proposte che contribuiscano concretamente alla crescita dell’Expo e alla buona riuscita dell’evento”. E’ questo il parere di Massimo Milos, presidente di Associazione Imprenditori Nord Milano (Ainm), realtà comprendente oltre 250 aziende nei Comuni di Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Paderno Dugnano, Colgono Monzese, Cormano, Cusano Milano, Bresso, commentando gli Stati Generali dell’Expo. “La due giorni milanese ha evidenziato quanto da tempo Ainm sostiene - spiega “Quella del Nord Milano è una realtà produttiva che può dare un ottimo contributo per la manifestazione – continua Massimo Milos –. Expo 2015 è un’importante opportunità di rilancio e sviluppo non solo per Milano ma per tutta la provincia, e quindi anche per il territorio del Nord Milano”. “La due giorni milanese ha evidenziato quanto da tempo Ainm sostiene – conclude Milos – vale a dire che l’Expo non dovrà essere unicamente un evento espositivo fine a se stesso, ma l’occasione per la nascita di nuove imprese opportunità lavorative e professionali, trampolino di lancio per uno sviluppo duraturo negli anni, che vada ben oltre il 2015”. Specialmente in un territorio, il Nord Milano, caratterizzato dalla presenza di migliaia di piccole e medie imprese: basti pensare che a Sesto San Giovanni sono attive oltre 5. 400 aziende, mentre a Cinisello Balsamo ve ne sono più di 4. 700. .  
   
   
PUGLIA: BANDO MICROIMPRESA: POSSIBILE ORA ANCHE SERVIZI PER CATEGORIE DEBOLI LA MANOVRA. AL VIA GLI INCENTIVI PER NIDI E SERVIZI AD ANZIANI E DISABILI. DAL BANDO PER LE MICRO E PICCOLE IMPRESE LA SVOLTA SOCIALE DELLE MISURE ANTICRISI.  
 
Bari, 20 luglio 2009 - In arrivo incentivi per asili nido e per i servizi ad anziani e disabili. La manovra anticrisi varata dall’Assessorato allo Sviluppo economico non coinvolge più soltanto industria commercio e artigianato ma si addentra nelle problematiche sociali. Lo fa attraverso il bando “Aiuti ai programmi di investimento di Micro e Piccole Imprese”. L’avviso, che è a sportello dunque è aperto a partire dal 23 aprile di quest’anno fino all’esaurimento delle risorse, è stato esteso per la prima volta (con la determina dirigenziale n. 460 del 13 luglio) alle imprese che realizzano investimenti per servizi asili nido e alle aziende che investono per servizi non residenziali rivolti ad anziani e disabili. Anche a queste due categorie andrà una fetta dei 100milioni di euro messi a disposizione dal bando e fino ad oggi destinati solo ai settori artigianato, commercio e industria. Ad esserne interessate sono, in Puglia, 465 imprese, di cui 198 della categoria asili nido e 267 impegnate per servizi ad anziani e disabili (di queste 184 riguardano la provincia di Bari, 80 Lecce, 71 Taranto, infine 65 Foggia e altrettante Brindisi). Forti le motivazioni alla base del provvedimento. “Il superamento della crisi passa anche per i servizi alle donne lavoratrici e alle famiglie che si occupano di anziani e disabili”, ad affermarlo è la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha fortemente sostenuto il provvedimento e che spiega: “alla vigilia del completamento della nostra manovra anticrisi, che è la più completa in Italia con oltre 508 milioni di risorse pubbliche, ci è sembrato un dovere morale oltre che amministrativo estendere gli aiuti alle imprese che operano in questi settori così vicini alle necessità delle famiglie. Fino ad oggi le domande per i dieci bandi anticrisi superano le 1. 200 unità. È un importante segnale di fiducia del nostro sistema imprenditoriale. Siamo convinti che le imprese che operano nel sociale mostreranno altrettanto interesse e potranno grazie a questi incentivi crescere e servire meglio le famiglie pugliesi”. “Oggi le donne – continua la Vice Presidente – sempre più spesso sono costrette a restare fuori dal mercato del lavoro per potersi dedicare ai figli. Non è un caso che il tasso di occupazione femminile in Puglia sia meno della metà di quello maschile, cioè il 30,2% rispetto al 63,3%. Con questo provvedimento stiamo contribuendo ad invertire una rotta che non fa bene né all’economia né alle famiglie”. Ma c’è anche un altro risvolto più legato ai servizi sociali. A sottolinearlo è l’assessore alla Solidarietà Elena Gentile: “Noi ci siamo posti un obiettivo strategico difficile da raggiungere: volevamo offrire la più ampia risposta alle esigenze di ampliamento e potenziamento dell’offerta territoriale per la prima infanzia. Per questo, per il triennio 2007-2010, abbiamo messo in campo più di 86milioni di risorse pubbliche finalizzate ad un piano straordinario per gli asili nido: di questi quasi 65milioni sono gli investimenti destinati a potenziare l’offerta pubblica. Questo provvedimento è il primo intervento per il privato. Le nostre politiche hanno portato fino ad oggi ad un potenziamento delle strutture della prima infanzia del 185 per cento. Un vero e proprio salto che fa parte di una precisa politica regionale: la volontà di incidere sulla crescita delle imprese, ma anche sul miglioramento della qualità della vita, sull’occupazione come sull’educazione, cioè su un modello di sviluppo visto nella sua interezza. L’ampliamento dell’avviso alle imprese che operano nel sociale va nell’ottica di questa strategia”. Il bando - L’ “Avviso per l’erogazione di Aiuti ai programmi di investimento promossi da micro e piccole imprese” mette in campo 100milioni di risorse pubbliche movimentando circa 400milioni di investimenti in macchinari o in immobili. Si tratta di un contributo in conto interessi, cioè la Regione eroga una somma che corrisponde agli interessi che l’azienda deve pagare alla banca per ottenere un mutuo. Con la differenza che il contributo arriva alle imprese in un’unica soluzione anticipata. Così non solo vengono abbattuti gli interessi su un mutuo, ma l’aiuto in un’unica soluzione funziona di fatto come un contributo a fondo perduto in conto capitale. Per potervi accedere le imprese interessate presentano la domanda direttamente alla banca che istruisce la pratica e la inoltra alla Regione. Se l’Istituto di credito concede il mutuo, la Regione eroga all’impresa gli interessi. Le domande di agevolazione devono riguardare progetti di investimento iniziale di importo minimo pari a 30mila euro destinati alla creazione di una nuova unità produttiva, all’ampliamento o ammodernamento di un’unità produttiva esistente, alla diversificazione della produzione, ad un cambiamento fondamentale del processo produttivo. Ad oggi le pratiche istruite dalle banche sono 137 per 30 milioni di euro di investimenti. Il bando, che vale 100milioni di euro, è a sportello, quindi è aperto (dal 23 aprile) sino ad esaurimento delle risorse. Il “miracolo sociale” delle politiche regionali - L’estensione del bando ai nidi e alle imprese che si occupano di servizi ad anziani e disabili, coniuga all’attenzione per lo sviluppo, le politiche sociali. Un campo, questo, che dal 2005 al 2008, ha registrato un vero e proprio boom. Nell’arco di tre anni, infatti, le strutture per la prima infanzia sono cresciute del 185%. Dalle 80 del 2005 che contavano 2. 420 posti nido si è passati alle 228 strutture del 2008 per un totale di 6. 930 posti nido. Se quattro anni fa solo il 4% dei bambini frequentava il nido, l’anno scorso la percentuale è salita al 6%. Nel 2005, inoltre, il 24% dei comuni disponeva di asili nido mentre nel 2008 erano il 30%. Lo spessore delle politiche regionali si legge proprio nell’importo della spesa sociale che dal 5,7 euro pro capite del 2005 è passata ai 20,5 euro di tre anni dopo, con risultati tangibili. .  
   
   
CONTRO CRISI ANCHE LAVORI SOCIALMENTE UTILI  
 
Martignacco (Ud), 20 luglio 2009 - Si è svolto il 16 luglio a Martignacco un incontro sulla crisi occupazionale della Safilo, al quale hanno partecipato l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, i sindaci dei Comuni di residenza dei lavoratori, le rappresentanze sindacali e molti amministratori locali del Friuli Venezia Giulia. Nel corso della riunione si è parlato delle conseguenze che la crisi in questione può avere sul tessuto sociale e delle azioni da intraprendere per mitigarla e superarla. L´assessore Rosolen si è soffermata sulle azioni che la Regione ha già messo in atto a favore dei lavoratori dell´azienda con stabilimenti a Martignacco e Precenicco. L´amministrazione regionale è già intervenuta a livello generale rispetto all´accesso al credito, ai mutui per l´acquisto della prima casa, ai servizi del centro per l´impiego ed alla riqualificazione formativa. L´assessore Rosolen ha poi proposto un´azione di accompagnamento - in collaborazione con la Provincia di Udine e dell´Agenzia regionale del Lavoro - di tutte le persone dell´azienda coinvolte nella cassa integrazione, che partendo dalla valutazione singola dell´occupabilità di tutti i lavoratori arrivi alla loro formazione ed alla successiva ricollocazione. Nel corso dell´incontro si è parlato anche dello strumento del lavoro socialmente utile, al quale hanno già aderito (per la zona Safilo) i Comuni di Martignacco, Pozzuolo del Friuli, Latisana, Pavia di Udine, Codroipo e S. Giorgio di Nogaro. "In tutta la regione - ha aggiunto l´assessore Rosolen - sono però più di 25 le Amministrazioni comunali, che hanno chiesto di aderire al progetto del lavoro socialmente utile, per il quale nel ddl anticrisi la Giunta regionale ha stanziato 2,7 milioni di euro". .  
   
   
INCONTRO IN REGIONE UMBRIA; DA AZIENDA IMPEGNO PER USCITA DALLA CRISI  
 
Perugia, 20 luglio 2009 - Nella sede della Giunta Regionale dell’Umbria si è tenuto, il 16 luglio, un incontro per un esame della situazione della Acas Service Srl, l’azienda di 216 dipendenti al centro di una vicenda di evasione fiscale. Presenti gli assessori regionali allo sviluppo economico, Mario Giovannetti, e al Bilancio, Vincenzo Riommi, la proprietà, l’associazione degli industriali di Terni, le rappresentanze sindacali confederali e di categoria. Nel corso della riunione state evidenziate le criticità che hanno determinato la situazione di difficoltà nella quale oggi versa l’azienda. Forti preoccupazioni sono state espresse da Istituzioni e Organizzazioni Sindacali sulla possibilità che vengano mantenuti gli attuali assetti aziendali e sui livelli occupazionali. L’azienda ha dato la propria disponibilità per la definizione di un percorso di uscita dalla crisi impegnandosi a presentare un’ipotesi di rilancio che verrà esaminata nel corso del prossimo incontro fissato per il 23 luglio. .  
   
   
LAVORO: INDIVIDUATI NEL LAZIO 23.337 IRREGOLARI TRA 2007 E PRIMI TRE MESI 2009  
 
Roma, 20 luglio 2009 - Tra il 2007 e i primi tre mesi del 2009, nel Lazio, sono stati individuati 23. 337 lavoratori irregolari, di cui 5. 378 totalmente in nero (2. 609 nella provincia di Roma, 960 a Frosinone, 908 a Latina, 602 a Viterbo e 299 a Rieti). E´ quanto emerge dal rapporto Eures ´Le caratteristiche del lavoro nero nelle aziende del Lazio´, presentato a Roma presso la sede della Regione Lazio. Sono invece 10. 421 i lavoratori irregolari ´scoperti´ dalla Guardia di Finanza nel triennio 2006-2008, dei quali 5. 190 totalmente in nero (3. 039 nella provincia di Roma, 694 a Frosinone, 676 a Viterbo, 641 a Latina e 140 a Rieti). Confrontando l´incidenza del lavoro nero su quello irregolare, si rileva un tasso più elevato nell´attività ispettiva realizzata dai Comandi provinciali della Guardia di Finanza rispetto a quello delle direzioni provinciali del Lavoro. Nel primo caso, infatti, quasi un lavoratore irregolare su due (49,8%) risulta totalmente in nero, a fronte di uno su quattro individuato dalle direzioni provinciali del Lavoro (23%). Rapportando il dato dei lavoratori in nero individuati al totale dei lavoratori presenti nelle aziende ispezionate, si rileva una maggiore incidenza di lavoratori totalmente in nero tra le aziende pontine (4,4%) e del viterbese (4,3%); superiore alla media regionale (2,5%) anche il dato della provincia di Roma (2,8%), mentre le restanti realtà presentano un´incidenza inferiore (Rieti con l´1,3% e Frosinone con l´1,5%). L´incidenza complessiva del lavoro irregolare risulta invece decisamente più alta a Rieti (12,2 irregolari ogni 100 presenti), con scarti di circa 3 punti percentuali sulle altre realtà provinciali. Tra i lavoratori in nero individuati nel Lazio, la quota di stranieri extracomunitari regolarmente soggiornanti costituisce il 16%, mentre il 5,6% si trova nella condizione di clandestino. E´ la provincia di Rieti a presentare l´incidenza più elevata di stranieri (il 43,4% dei lavoratori in nero), seguita da Viterbo (31,8%) e Roma (18,2%), mentre a Frosinone e Latina l´incidenza dei non italiani scende, rispettivamente al 7% e al 2,6%. Sempre nella provincia reatina si registra l´incidenza più elevata di clandestini (17%), al di sopra della media regionale si inseriscono in questo caso anche Latina (8,7%) e Roma (6% rispetto all´1,9% di Frosinone e all´1,3% di Viterbo). Più ridotta la quota di minori tra i lavoratori in nero emersi nel Lazio, con 25 casi complessivi negli ultimi nove mesi. Nel corso del 2008, nel Lazio, sono state individuate 10. 479 aziende irregolari (che cioè presentano irregolarità nell´ambito della normativa fiscale, contributiva e assicurativa), pari al 54,3% delle circa 19 mila ispezionate. A tale riguardo la più consistente attività di controllo è quella realizzata dalle direzioni provinciali del Lavoro, con 12. 079 aziende ispezionate (pari al 63% del totale), di cui 5. 740 risultate irregolari (47,5%). Più mirata risulta tuttavia l´attività degli altri organi ispettivi (Agenzia delle Entrate, Inail, Inps, Inpgi ed Enasarco), che su 7. 212 ispezioni complessivamente censite nel 2008 hanno rilevato 4. 739 aziende irregolari, pari al 65,7%. A livello provinciale, secondo il rapporto Eures, il territorio che presenta il più elevato tasso di irregolarità, limitatamente ai rilievi delle direzioni provinciali del Lavoro, è quello di Frosinone, dove circa i due terzi delle aziende ispezionate nel 2008 sono risultate irregolari (62,2%). A seguire Latina e Viterbo, entrambe con il 47,9% di aziende irregolari, mentre inferiore al valore medio regionale (47,5%) è il tasso di irregolarità delle imprese di Rieti (46,9%) e di Roma (39,7%). Il più alto tasso di irregolarità emerge dall´edilizia (76,2%) e dai pubblici esercizi (55,9%), dove oltre la metà delle imprese ha registrato nel 2008 violazioni relative all´impiego della forza lavoro. Seguono, con valori inferiori a quelli medi regionali, l´artigianato (40,5%), il commercio (39,6%), l´industria (38,7%), l´agricoltura (con il 32,6% delle aziende irregolari) e i servizi (25,4%). .  
   
   
FVG - PARTNERSHIP CON LA VAL DE MARNE  
 
Udine, 20 luglio 2009 - "Il Friuli Venezia Giulia e il territorio francese della Val de Marne sono due regioni accomunate dalla vocazione all´innovazione e dalla sinergia tra imprese e università: su queste basi, possiamo intensificare i rapporti commerciali e gli scambi di conoscenze". Lo ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, accogliendo una delegazione di funzionari francesi dell´Agenzia di Sviluppo della Val de Marne, struttura specializzata nell´affiancamento delle imprese nel processo di sviluppo economico, nonché degli investitori stranieri durante la fase d´ingresso nel Paese transalpino. "Mettere in collegamento le nostre realtà imprenditoriali e della ricerca con quelle della vostra regione - ha aggiunto il presidente Da Pozzo - è un punto di partenza per dar vita a proficue collaborazioni e a progetti comuni". Un invito accolto positivamente dal direttore generale dell´Agenzia francese, Joel Gayssot, intervenuto all´incontro insieme al direttore del ramo Promozione, Pierre Paumelle, dell´Innovazione, Dominique Parganin e a buona parte dello staff dell´ente, che in quattro anni ha seguito 98 progetti d´investimento e 368 imprese. "Fiore all´occhiello della Val de Marne - ha specificato il direttore generale, sottolineando la volontà di potenziare i rapporti con l´Italia e il Fvg in particolare - è appunto la concentrazione di competenze nel campo della ricerca e dello sviluppo: nell´ "Ile de France" sono attivi 80 mila ricercatori e 17 atenei, mentre un terzo delle imprese è improntato all´innovazione. Inoltre, grazie alla sua posizione strategica a sudest di Parigi, alla sviluppata rete infrastrutturale con l´aeroporto di Orly in testa e alle 5 filiere d´eccellenza (farmaceutico-sanitaria, agroalimentare, ambientale, finanziaria e d´immagine) è un mercato al quale gli investitori stranieri possono puntare per uscire dalla crisi". Grosse opportunità in Val de Marne sono offerte anche dal comparto immobiliare, che vanta in questo territorio prezzi altamente concorrenziali rispetto alle altre regioni francesi. I rapporti tra Francia e Friuli Venezia Giulia, d´altra parte, sono già buoni: il valore delle cessioni 2008 dalla nostra regione verso il mercato francese ha raggiunto quota 987 milioni 431 mila euro (l´import, lo scorso anno, si è attestato invece sui 356 milioni 643 mila euro), portando la Francia al secondo posto nella graduatoria dei partner commerciali del Fvg. Tra le merci il posto d´onore spetta ai mobili (21% del totale), seguiti dai prodotti della siderurgia e dai macchinari. Dalla Francia acquistiamo principalmente prodotti chimici e fertilizzanti (13%), motori e apparecchiature meccaniche. .  
   
   
ABRUZZO: ULTIMAZIONE DI MISURE PER SOSTEGNO IMPRESE  
 
Pescara, 20 luglio 2009 - L´assessorato allo Sviluppo Economico informa che sono in fase di perfezionamento e ultimazione le misure riguardanti la moratoria sul rimborso delle rate di mutuo e la rimodulazione della durata dello stesso per i beneficiari della legge regionale 16/2002 "Interventi a sostegno dell´economia". "Si tratta di un utile ed importante provvedimento - ha dichiarato il vice presidente e assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione - per consentire alle imprese interessate di avere un opportuno respiro finanziario in un momento di difficile congiuntura economica". .