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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
TAVOLA ROTONDA SU IDENTITÀ E CITTADINANZA  
 
Bruxelles, 3 novembre 2009 - Il 12 novembre si terrà a Bruxelles (Belgio) una tavola rotonda intitolata "Identity and citizenship in a supranational polity". L´evento rappresenta l´avvio alla conclusione del progetto General Assembly of the Intune ("Integrated and united? A quest for citizenship in an ever closer Europe"). Il progetto è stato coordinato da un numeroso team di ricerca europeo e ha trattato i temi della cittadinanza, l´identità e lo scopo della governance nell´Unione europea. La ricerca ha incluso due serie di sondaggi di massa e particolari condotti da team di ricerca locali in 17 Stati membri, Turchia e Serbia, nonché l´analisi del discorso mediatico e un sondaggio di esperti politici in cinque aree politiche. Http://www. Intune. It/events/final-general-assembly-in-brussels-12-15-november-2009 . . .  
   
   
SANDRO FUZZI, ISTITUTO DI SCIENZE DELL¡¯ATMOSFERA E DEL CLIMA DEL CNR, COORDINATORE DEL SIMPOSIO "AIR POLLUTION CLIMATE INTERACTIONS"  
 
Bruxelles, 3 novembre 2009 - Il 3-4 Novembre si tiene a Bruxelles, presso il Direttorato Generale per la Ricerca della Commissione Europea il Simposio Air Pollution Climate Interactions, Contribution to European Policy Development. Il Simposio ¨¨ organizzato dal Network di Eccellenza Europeo Accent coordinato dal Cnr ¨Cisac e significativamente ha luogo ad un mese dall¡¯importante appuntamento della Conferenza sui Cambiamenti Climatici di Copenhagen. Il Simposio, infatti, si propone di esaminare attraverso i risultati scientifici ottenuti nell¡¯ambito dei progetti europei del Fp6 nell¡¯ambito dei Cambiamenti Globali, il contributo che la comunit¨¤ scientifica europea nel settore pu¨° fornire ai negoziati per la mitigazione e l¡¯adattamento ai cambiamenti climatici incombenti. La tematica pi¨´ importante che verr¨¤ discussa nell¡¯ambito del Simposio ¨¨, infatti, la connessione fra la qualit¨¤ dell¡¯aria ed il cambiamento climatico. Solo di recente, infatti, si ¨¨ compreso che le due problematiche non sono che due facce della stessa moneta. Infatti, gli inquinanti atmosferici ed i gas ad effetto serra sono emessi dalle stesse sorgenti. Per questo, programmi ben congegnati di riduzione dei gas serra possono portare benefici anche in termini di qualit¨¤ dell¡¯aria. In modo speculare, strategie ottimali di riduzione dell¡¯inquinamento atmosferico possono avere importanti benefici nel contrastare il cambiamento climatico. Con questo tipo di azioni combinate i costi di riduzione delle emissioni possono essere sostanzialmente ridotti, evitando nello stesso tempo impatti irreversibili sulla societ¨¤ e gli ecosistemi. Queste evidenze, che sono solo di recente state evidenziate nell¡¯ambito della ricerca, si scontrano con il fatto che a livello nazionale ed internazionale gli organismi che si occupano delle due tematiche sono diversi e le politiche ambientali sulla qualit¨¤ dell¡¯aria ed i cambiamenti climatici sono tuttora scollegate. Questo sar¨¤ anche uno dei principali argomenti alla Conferenza di Copenhagen. Al Simposio parteciperanno non solo scienziati del settore, ma anche responsabili delle politiche ambientali dell¡¯Unione Europea e dei Paesi Membri. Per l¡¯Italia sar¨¤ presente il Dr. Corrado Clini, Direttore Generale del Ministero dell¡¯Ambiente che porter¨¤ il punto di vista dell¡¯autorit¨¤ nazionale su queste tematiche. .  
   
   
JESSICA: STRUMENTO DI UE E BEI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
L´aquila, 3 novembre 2009 - Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas: è l´estensione dell´acronimo ´Jessica´, il nuovo strumento della Banca europea per gli investimenti (Bei) che si avvale di finanziamenti europei, nato per promuovere la crescita e lo sviluppo sostenibili nelle aree urbane. Finalità e madalità di utilizzo di Jessica, sono stati illustrati il 30 ottobre all´Aquila, nel corso di una riunione promossa dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, tra esponenti della Bei e amministratori dei comuni di Pescara, Teramo, Chieti e L´aquila. In base alle nuove procedure, gli Stati membri o le Regioni dell´Ue hanno la facoltà di utilizzare parte degli stanziamenti dei fondi strutturali, per effettuare investimenti rimborsabili a favore di progetti inseriti in un piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile: si tratta di un sistema di interventi finalizzati a migliorare stabilmente le condizioni economiche, fisiche, sociali e ambientali di una città o di un quartiere. Le risorse erogabili tramite questo strumento finanziario possono essere mirate alle seguenti tipologie di progetti: 1) infrastrutture urbane, tra cui trasporti, risorse idriche, trattamento di acque reflue, energia; 2) elementi del patrimonio storico e culturale per finalità turistiche; 3) riconversione di siti industriali abbandonati; 4) spazi ad uso ufficio per piccole e medie imprese; 5) edifici universitari; 6) miglioramento dell´efficienza energetica. Tra i riflessi più significativi di questa iniziativa finanziaria, è stato sottolineato il cosiddetto ´effetto leva´ che consiste nella capacità di Jessica di coinvolgere il settore privato, determinando positivi riflessi a livello di ulteriori investimenti e di crescita occupazionale. .  
   
   
SLOVACCHIA, PROGETTI INVESTIMENTO 2010-2011  
 
Bratislava, 3 novembre 2009 - - La Slovacchia attrarrà dai 50 ai 70 nuovi progetti di investimento nei prossimi due anni, secondo le previsioni del Ministro dell´economia Lubomir Jahnatek, riprese da "Informest". Il Ministro slovacco ha basato le stime sui dati dell´Agenzia Slovacca per il commercio e lo sviluppo (Sario), che ha negoziato 136 progetti alla fine di agosto per un valore complessivo di 4,4 miliardi di euro. Jahnatek non ha fornito una stima del volume di investimenti previsti ma ha sottolineato che includeranno anche grandi progetti, simili ai precedenti che prevedevano la costruzione di stabilimenti per la produzione automobilistica, per un valore di 300 milioni di euro. Secondo il Ministro, l´importanza degli stimoli tradizionali agli investimenti come il basso costo del lavoro e le tasse poco elevate è diminuita in termini relativi. A questo proposito, un punto prioritario della politica dovrebbe risiedere nella capacità di fornire supporto qualitativo per investitori stranieri come infrastrutture moderne per la ricerca e centri logistici. Jahnatek, tuttavia, ha sottolineato che la manodopera a basso costo è rimasta il vantaggio primario della Slovacchia nell´attrazione di investimenti stranieri, specialmente prendendo in considerazione che le società europee hanno dovuto cercare di ridurre i costi durante la crisi economica. . .  
   
   
BUCAREST, ROMANIA, BUSINESS FORUM  
 
Bucarest, 3 novembre 2009 - Il Segretariato Progetti dell´Iniziativa Centro Europea (Ince) in collaborazione con l´Ice - Istituto per il Commercio Estero - e i Ministeri Romeni dell´Economia e per le Piccole e Medie Imprese, organizza la dodicesima edizione del Summit Economic Forum - Sef (www. Ceinet. Org/sef), che si terrà il 12 novembre prossimo a Bucarest. Lo rende noto "Informest". Nell´ambito del Forum, l´Ice predisporrà un apposito spazio chiamato Desk of Italy finalizzato a promuovere l´internazionalizzazione delle imprese italiane e a favorire contatti e opportunità di investimento in Romania e nella regione dell´ Europa Centro-orientale. Il ricco programma del Desk of Italy prevede l´intervento di Silvia Minotti , Responsabile Programma Balcani di Sace che presenterà gli "Strumenti finanziari Sace a sostegno dell´ internazionalizzazione delle Pmi italiane", e la sessione sui finanziamenti della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers) che vedrà la partecipazione di funzionari della Banca quali Alessandro Vittadini, Olivia Oddi e di Gana Aleksic Petersen. I partecipanti, inoltre, potranno avvalersi di un punto "Business Match-making" per l´organizzazione di incontri d´affari bilaterali e ricerca partner. I rappresentanti delle istituzioni che gestiscono strumenti finanziari pubblici a favore delle imprese italiane (Ministero Sviluppo Economico, Sace, Simest, Finest), con la Camera di Commercio italiana per la Romania, con Unimpresa, Bers e Bei saranno a disposizione di tutte le società che parteciperanno agli incontri. La partecipazione è gratuita per tutte le società che si registreranno on-line all´evento (http://www. Ceinet. Org/sef/registration). .  
   
   
DIFESA: RIFINANZIAMENTO MISSIONI ALL’ESTERO, VIA LIBERA DAL COSIGLIO DEI MINISTRI  
 
Roma, 3 novembre 2009 - Il Consiglio dei ministri n. 67 ha approvato il decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali. La copertura finanziaria delle missioni internazionali era assicurata fino alla fine di ottobre 2009: il decreto varato oggi le rifinanzia per il periodo 1 novembre - 31 dicembre 2009. Nello specifico, il decreto autorizza una spesa complessiva di 224,8 milioni di euro a fronte di una disponibilità residua di 181 milioni. La differenza sarà coperta con un’integrazione a carico dei bilanci dei ministeri degli Esteri e della Difesa. L´importo del rifinanziamento delle missioni internazionali ha spiegato il ministro La Russa in una conferenza stampa a Palazzo Chigi è leggermente maggiore rispetto a quanto previsto qualche mese fa in virtù della permanenza dei 400 militari inviati Afghanistan per le elezioni presidenziali e per le fasi di rientro più lento dei soldati da alcune missioni, come quella dal Kossovo. I numeri in Afghanistan e Libano Il decreto si basa su una presenza di 3. 150 militari italiani in Afghanistan. Un numero maggiore rispetto al numero autorizzato dal Parlamento (2. 795 unità) perché vi sono infatti i rinforzi inviati per le elezioni presidenziali, che resteranno fino al termine del processo elettorale. In Libano, invece, i militari sono 2. 080, con "una riduzione minima di 20 unità", ha spiegato La Russa, aggiungendo che la diminuzione sarà maggiore quando l´Italia cederà il comando della missione Unifil, anche se non è escluso un breve prolungamento. La giornata di ricordo per i caduti, militari e civili, nelle missioni internazionali di pace Il ministro La Russa ha espresso soddisfazione per l´approvazione da parte della Camera, il 27 ottobre, del Disegno dei legge relativo all´istituzione della giornata in ricordo dei militari e dei civili caduti nelle missioni internazionali di pace. La proposta prevede l’istituzione della solennità civile nel giorno 12 novembre, da ricordarsi nelle scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione alle scuole secondarie superiori. È inoltre prevista, da parte di istituzioni ed enti, l’organizzazione di convegni, incontri e dibattiti. L´auspicio del ministro è che il disegno di legge diventi legge prima del 12 novembre, anniversario dell´attentato alla caserma di Nassiriya in cui persero la vita diciassette militari e due civili italiani. La ´´Festa dell´Unità Nazionale´´ e la ´´Giornata delle Forze Armate´´ Il ministro ha ricordato che anche quest´anno una serie di eventi itineranti celebreranno la ricorrenza. Le manifestazioni avranno inizio il 4 novembre con la deposizione, da parte del Presidente della Repubblica, di una corona d´´alloro al Milite Ignoto e termineranno il giorno 8 novembre con una grande manifestazione a Piazza del Popolo, a Roma. .  
   
   
IL DALAI LAMA IN TRENTINO PER UN CONVEGNO SULLE AUTONOMIE IL LEADER AD UN TEMPO SPIRITUALE E POLITICO DEL POPOLO TIBETANO MARTEDÌ 17 NOVEMBRE AL SANTA CHIARA  
 
Trento, 3 novembre 2009 - Torna in Trentino per la terza volta, dopo le precedenti visite del giugno 2001 e dell´agosto 2005, Tenzin Gyatso, il Xiv Dalai Lama, massima autorità ad un tempo spirituale e politica del popolo tibetano, premio Nobel per la Pace 1989 per la sua lotta, condotta con metodi rigorosamente non-violenti, per l´autonomia del Tibet. Questa nuova, graditissima visita, che consolida l´amicizia di due terre di montagna, unite dal comune amore per la libertà, avverrà nell´ambito di una due giorni dedicata al disegno del Governo tibetano in esilio di ottenere dalla Cina un´ampia autonomia per il Tibet, nel rispetto della costituzione e degli interessi di Pechino nell´area. Il 16 e 17 novembre prossimi si terranno a Trento due appuntamenti di alto profilo scientifico, organizzati dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell´Università degli Studi di Trento e con il contributo dell´Accademia Europea di Bolzano. Un convegno il 16 e la mattina del 17, nel Palazzo della Provincia di Trento, in piazza Dante, e una Tavola rotonda pubblica, il pomeriggio di martedì 17, all´auditorium Santa Chiara di Trento. Questo secondo momento vedrà il confronto diretto fra rappresentanti politici di governi autonomi europei che dibatteranno sul tema “Quale contributo dalla politica? Regioni sostengono l’autonomia per il Tibet”. Ad esso parteciperà il Dalai Lama e, fra gli altri, i rappresentanti dei governi della Catalunya e delle Isole Åland. Vediamo il dettaglio dei due eventi, con i quali il Trentino Alto Adige/sudtirol conferma una volta di più la sua vocazione ad essere punto di riferimento per tutti i territori che, nel mondo, aspirano a risolvere pacificamente i problemi dell´autogoverno, dell´autodeterminazione dei popoli, della convivenza fra culture e lingue diverse all´intero di una medesima compagine statuale. Il Convegno scientifico del 16-17 novembre si propone una verifica della comparabilità del disegno tibetano di regionalismo come espresso nel “Memorandum sulla Genuina Autonomia del Popolo Tibetano” (adottato a Dharamsala da un’assemblea dei tibetani in esilio il 16 novembre 2008) con altre significative esperienze di regionalismo (soprattutto europeo e canadese e con riferimenti altresì ad esperienze asiatiche) e della sua conformità con il diritto costituzionale cinese vigente. Il “Memorandum sulla Genuina Autonomia del Popolo Tibetano” definisce e precisa l’obiettivo tibetano dell’autonomia regionale – distinta dalla sovranità di diritto internazionale - nell’ambito del diritto costituzionale cinese vigente. La proposta è stata immediatamente respinta dalla Repubblica Popolare Cinese. La Tavola Rotonda del pomeriggio di martedì 17 novembre vedrà il confronto diretto fra rappresentanti politici di governi autonomi europei che dibatteranno sul tema “Quale contributo dalla politica? Regioni sostengono l’autonomia per il Tibet” alla presenza di Sua Santità il Dalai Lama e, fra gli altri, dei rappresentanti dei governi della Catalunya e delle Isole Åland. I programmi dei due eventi. Convegno scientifico “Autonomia regionale, identità culturale e integrazione multinazionale: esperienze comparate per il Tibet” Palazzo della Provincia autonoma di Trento, piazza Dante 15, Trento 16 e 17 novembre 2009. Tavola Rotonda “Le autonomie per il Tibet” Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67, Trento 17 novembre 2009 – ore 14,30-16. 30. È prevista la traduzione simultanea. La partecipazione ad entrambi gli appuntamenti è libera e gratuita fino ad esaurimento dei posti disponibili nelle sale. Programma Convegno Scientifico “Autonomia regionale, identità culturale e integrazione multinazionale: esperienze comparate per il Tibet” Palazzo Provincia autonoma di Trento, Piazza Dante 15, Sala Depero lunedì 16 Novembre 2009 – Sessione mattutina (9:30 - 13:00) Saluti autorità e apertura lavori: Il potenziale dell’autogoverno regionale: un’introduzione. Presiede: T. B. A. ; La collocazione del tema in chiave comparata, Jens Woelk, Trento; La richiesta tibetana di autonomia: il memorandum per autonomia genuina, Samdhong Rinpoche, Dharamsala; Il memorandum per autonomia genuina: la dimensione giuridica, Michael van Walt, Den Haag; Costituzionalismo cinese: cultura giuridica e riforme giuridiche, John W. Head, Kansas; Politiche cinesi di autogoverno regionali, Michael C. Davis, Hong Kong. Lunedì 16 Novembre 2009 – Sessione pomeridiana (14:30 – 18:00) : Casi di best practice in autonomia? Presiede: Anna Gamper, Innsbruck; Esperienze europee con autonomie speciali e governo territoriale differenziato; Regionalismo asimmetrico in Spagna: Catalogna e Paesi Baschi, Rafael Bustos Gisbert, Salamanca; Devolution nel Regno Unito: Scozia e Irlanda del Nord, John Morison, Belfast; Controversia composta e caso risolto? Trentino Alto Adige, Francesco Palermo, Verona & Bolzano. Oltre l’Europa: esperienze con autonomie speciali e governo territoriale differenziato; Una società distinta: Québec, François Gaudreault-desbiens, Montreal; Un paese – due sistemi: i poteri costituzionalmente garantiti di Hong Kong, Yash Ghai, Hong Kong; Diritti delle minoranze e forme di autonomia in Asia e nell’area del Pacifico, Anthony Regan, Canberra. Martedì, 17 novembre 2009 –Sessione mattutina (9:00 – 12:15): Lezioni dalla prospettiva comparata, Presiede: Roberto Toniatti, Trento; Modelli di power sharing a confronto: lezioni dall?europa sudorientale, Zoran Ilievski, Skopje; L’attuazione dell’autonomia e l’importanza di garanzie interne e internazionali, Michael van Walt, Den Haag; Le best practices di autonomia: la prospettiva tibetana, Lobsang Sangay, Harvard. Dibattito - Programma Della Tavola Rotonda “Le autonomie per il Tibet” Auditorium Santa Chiara, via Santa Croce 67, Trento Martedì, 17 novembre 2009 – pomeriggio (14. 30 - 16. 30) : Introduzioni di Roberto Pinter, Associazione Italia – Tibet; Roberto Toniatti, Università degli studi di Trento. Intervengono: Sua Santità il Xiv Dalai Lama; Roser Clavell, Vice-ministro Affari Esteri e Cooperazione, Generalitat de Catalunya, Barcelona; Lorenzo Dellai, Presidente della Provincia autonoma di Trento; Luis Durnwalder, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano; Elisabeth Nauclér, Deputata al Parlamento finlandese, isole Åland; Modera: Giampaolo Visetti, Corrispondente de “La Repubblica” a Beijng. Comitato Scientifico: Carlo Casonato, Università degli studi di Trento; Anna Gamper, Università di Innsbruck (Austria); Associazione euroregionale di diritto pubblico comparato ed europeo; Joseph Marko, Università di Graz ed Istituto per i diritti delle minoranze, Eurac Bolzano; Francesco Palermo, Università di Verona; Accademia Europea di Bolzano; Roberto Toniatti, Università degli studi di Trento; Jens Woelk, Università degli studi di Trento. Coordinamento scientifico: Roberto Toniatti Dipartimento di Scienze Giuridiche Università degli Studi di Trento; Jens Woelk Dipartimento di Scienze Giuridiche-università degli Studi di Trento. Convegno scientifico – Relatori e Presidenti di sessione: Rafael Bustos Gisbert, Profesor Titular, Universidad de Salamanca (Spain); Michael C. Davis, Professore di scienze giuridiche ; Chinese University of Hong Kong (Cina); Anna Gamper, Professore di diritto costituzionale, Universität Innsbruck (Austria); e Presidente dell’associazione euroregionale di diritto pubblico comparato ed europeo; François Gaudreault-desbiens, Professore di diritto costituzionale, Chaire de recherche du Canada sur les identités juridiques et culturelles nord-américaines et compares; Facoltà di Giurisprudenza, University of Montreal (Canada); Yash Ghai, Professore emerito di diritto costituzionale; Facoltà di Giurisprudenza, University of Hong Kong (Cina); John W. Head, Professore di diritto comparato, commercio e investimento internazionali, diritto internazionale pubblico e diritto dell’economia internazionale; Facoltà di Giurisprudenza, University of Kansas (Usa); Zoran Ilievski, Skopje, Presidenza di Stato della Macedonia; John Morison, Professore di diritto costituzionale, Facoltà di Giurisprudenza; Queen’s University Belfast (United Kingdom); Francesco Palermo, Professore di diritto pubblico comparato, Università di Verona; e Direttore, Istituto per gli studi sul federalismo e regionalismo, Accademia Europea di Bolzano; Anthony Regan, Fellow, Department of Political and Social Change, Anu College of Asia and the Pacific, The Australian National University, Canberra (Australia); Samdhong Rimpoche, Kalon Tripa (Primo Ministro); Governo tibetano in esilio, Dharamsala (India); Lobsang Sangay, Senior Fellow; Harvard Law School, Cambridge Ma (Usa); Roberto Toniatti, Professore di diritto costituzionale e di diritto costituzionale comparato; Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento; Michael van Walt, Professore di diritto internazionale, Golden Gate University School of Law, San Francisco (Usa); e Presidente esecutivo di Kreddha (International Peace Council for States, Peoples and Minorities), Den Haag (Nl); Jens Woelk, Ricercatore confermato di diritto pubblico comparato, Università di Trento; e Senior Researcher, Istituto per gli studi sul federalismo e regionalismo, Accademia Europea di Bolzano. Tavola Rotonda – Partecipanti: Sua Santità, il Xiv Dalai Lama; Roser Clavell, Vice-ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione, Generalitat de Catalunya, Barcelona; Lorenzo Dellai, Presidente, Provincia autonoma di Trento; Luis Durnwalder, Presidente, Provincia autonoma di Bolzano-alto Adige/südtirol; Elisabeth Nauclér, Deputata al Parlamento Finlandese (isole Åland); Helsinki (Finlandia); Roberto Pinter, Associazione Italia-tibet, Trento; Samdhong Rinpoche, Kalon Tripa (Primo Ministro); Governo tibetano in esilio, Dharamsala (India); Roberto Toniatti, Professore di diritto costituzionale e di diritto costituzionale comparato; Facoltà di Giurisprudenza, Università di Trento; Giampaolo Visetti, giornalista; Corrispondente di “La Repubblica“, Pechino. Segreteria Organizzativa: Provincia Autonoma di Trento I. S. Per la realizzazione di grandi eventi tel. +39 0461 494612 e-mail: is. Grandieventi@provincia. Tn. It Dipartimento di Scienze Giuridiche Università degli Studi di Trento Via Verdi 53 - 38122 Trento - Italy tel. + 39 0461 883811 e-mail: matteo. Rossaro@unitn. It .  
   
   
PRESTITI PARTECIPATIVI, SI´ ALLA NUOVA DISCIPLINA MUTUI PER 100 MILIONI DI EURO PER IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DELLE IMPRESE LA GIUNTA TRENTINA APPROVA LA DELIBERA  
 
Trento, 3 novembre 2009 - La Giunta provinciale, su proposta dell’Assessore all’industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi, ha approvato il 30 ottobre in via definitiva la nuova disciplina dei «prestiti partecipativi», una forma d’intervento prevista dalla legge provinciale n. 6 del 1999 (la cosiddetta «legge unica sull’economia») per il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Un’impresa ben capitalizzata dispone infatti di più risorse per la propria attività e soprattutto per gli investimenti, senza essere «strozzata» dagli oneri finanziari: è insomma un’impresa in salute e pronta a crescere. Il provvedimento persegue un obiettivo di ampio respiro e s’inquadra in quella «strategia d’uscita» dalla crisi a cui il governo provinciale non ha mai smesso di lavorare, in accordo con le parti sociali e con l’ausilio del Tavolo tecnico del credito, costituito assieme alle banche del territorio e ai confidi. Questo tipo d’incentivo è stato fino ad oggi pochissimo utilizzato per la rigidità delle procedure amministrative, ma soprattutto perché limitato alle società di capitale. Una buona parte della patologia della sottocapitalizzazione delle imprese si estende invece anche alle imprese minori, nelle quali spesso non c’è una netta separazione fra le risorse dell´impresa e il patrimonio personale dei titolari. Con questa nuova disciplina, che spianerà la strada proprio alle piccole imprese, si conta di superare questo scoglio, consentendo a molte aziende di rafforzare la propria struttura finanziaria. Il prestito partecipativo consiste nel procurare all’azienda risorse finanziarie immediate attraverso l’accensione di un mutuo, le cui rate di ammortamento vengono pagate non attraverso risorse dell´impresa, ma attraverso aumenti di capitale sociale, rateali anch´essi, sottoscritti dai soci. L’aiuto della Provincia abbatte il costo degli interessi passivi del mutuo, fino ad un massimo del 15 per cento dell’ammontare dello stesso: dunque un incentivo di tutto interesse, che le aziende potranno richiedere fino al 28 febbraio 2010. La Giunta provinciale, per questo intervento, ha infatti scelto la forma «a bando», mettendo a disposizione un plafond di mutui pari complessivamente a 100 milioni di euro. Raccolte e finanziate le domande presentate entro quella data, si valuterà l’efficacia dello strumento e la sua eventuale riproposizione con altri bandi o nella forma «a sportello» (incentivo permanente) che caratterizza tutti gli altri aiuti della legge 6. La Provincia – si precisa - deve sostenere entrambi i canali di afflusso di mezzi propri nelle imprese: il canale dell´apporto da parte di terzi (il cosiddetto «private equity»), che potrebbe essere potenziato combinando la disponibilità di investitori privati con l´intervento di Trentino Sviluppo, quale aiuto al sottostante progetto di sviluppo o di consolidamento dell´impresa; e il canale dell´apporto di nuove risorse da parte del proprietario. A quest´ultimo fine, già «presidiato» attraverso vincoli che vengono posti in occasione della concessione di aiuti sugli investimenti o sui progetti di ricerca, si aggiungerà appunto questo specifico aiuto alle aziende che si impegneranno in un prestito partecipativo. L’importo e la durata dei mutui agevolati varierà in funzione della dimensione d’impresa: per le imprese con oltre 3 milioni di fatturato ciascun mutuo potrà arrivare a 1 milione con una durata di cinque anni; per le imprese più piccole, il mutuo potrà arrivare fino a 500 mila euro ma con durata decennale. Il plafond complessivo messo a bando sarà diviso a metà fra le due tipologie: 50 milioni ciascuna. Potranno fruire dell’agevolazione, che come detto coprirà gli interessi fino alla concorrenza del 15 per cento dell’ammontare del mutuo, le società di persone o di capitali, ma anche le ditte individuali con un progetto di trasformazione in società. Per aumentare i mezzi propri dell’impresa in misura corrispondente alle quote capitale di ammortamento del mutuo i soci potranno effettuare versamenti in denaro oppure accantonare gli utili maturati dall’impresa, senza quindi distribuirli. I finanziamenti conferiti potranno essere destinati ad un vero e proprio aumento di capitale sociale ovvero essere accantonati a riserva indivisibile. Come ulteriore sostegno a questo tipo di operazione, i prestiti partecipativi saranno fin dall’inizio considerati come capitale versato ai fini di eventuali vincoli finanziari posti alle aziende beneficiarie di contributi su investimenti o progetti di ricerca. .  
   
   
EXPO. FORMIGONI: PARLIAMO DI INVESTIMENTI NON DI SPESE  
 
Milano, 4 novembre 2009 - "Non si può parlare di spese passive, quanto di investimenti che saranno ripagati nel momento in cui l´Expo entrerà nella fase attuativa". Così, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha sintetizzato l´incontro sul tema Expo che ha avuto nel pomeriggio a Palazzo Pirelli con il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il presidente della provincia, Guido Podestà. Formigoni conversando con i giornalisti ha anche spiegato che sono state affrontate tutte le opere che andranno al pre-Cipe di giovedì e al Cipe di venerdì. "Abbiamo confrontato tutte le carte - ha spiegato - che riguardano le linee 4 e 5 della metropolitana, la Brebemi, la Pedemontana e la Tem. Siamo soddisfatti del lavoro fatto perché i documenti da presentare sono perfettamente in ordine". "Siamo dunque fiduciosi - ha aggiunto che la prossima riunione del Cipe ci consenta di fare quei passi in avanti che ci aspettiamo". Il presidente lombardo ha anche espresso "soddisfazione" perché la Società che deve realizzare l´Expo ha cominciato appieno la sua attività. Riguardo la possibilità che i privati contribuiscano con fondi propri alla realizzazione dell´Expo, Formigoni ha detto che "adesso è in atto la fase di lavoro della società che porta alla riunione del Bie di aprile, solo successivamente la società potrà lavorare per acquisire nuovi finanziamenti anche da parte di privati". "La Regione comunque - ha concluso Formigoni - sta facendo e farà per intero la sua parte". .  
   
   
SEDUTA CONGIUNTA DELLE TRE ASSEMBLEE LEGISLATIVE DI TRENTO, BOLZANO ED INNSBRUCK A MEZZOCORONA, AL DREIERLANDTAG  
 
Mezzocorona, 3 novembre 2009 - "Credo non sfugga a nessuno il fatto che questa assemblea congiunta ha un valore straordinario. Da una parte perché ribadisce la massima collaborazione tra Trento, Bolzano ed Innsbruck, ma dall´altra anche perché cerca di costruire una cornice politica ed istituzionale molto forte. Per questo è un momento importante, del quale essere consapevoli". Con queste parole il presidente Lorenzo Dellai ha aperto il 39 ottobre il suo intervento, a Mezzocorona, al Dreierlandtag, la seduta congiunta delle tre assemblee legislative delle Province autonome di Trento e di Bolzano e del Land del Tirolo e alla quale partecipa anche, in veste di osservatore, il Voralberg. "Mai come ora - ha continuato Dellai - sussistono le condizioni ottimali per costruire fino in fondo la regione europea. Certo, una regione europea serve ai nostri territori, ma sono anche convinto che serve all´Europa. Sì, l´Europa oggi è chiamata ad affrontare un necessario percorso di riconciliazione con l´opinione pubblica e con i territori. E all´interno di questo cammino il rapporto, importante, con i cittadini non può essere affidato solo agli stati nazionali. E´ in questo quadro che vedo delinearsi sempre più chiaramente il ruolo decisivo di quelle regioni situate sui confini, un tempo simbolo di divisione, oggi cerniera di nuova unità e di nuovi progetti". Così ha poi proseguito Dellai: "Siamo qui - tre assemblee legislative diverse, unite a Mezzocorona -, per rivendicare le nostre radici comuni che devono essere riprese in mano per rinforzare quel sentire comune, al di là ed oltre le differenze. Ma il nostro deve essere anche uno sguardo rivolto al futuro, all´Europa, ai giovani, ai nuovi linguaggi attraverso i quali questa storia comune é chiamata ad eprimersi. La regione che vogliamo costruire dovrà essere plurilingue e pluriculturale. E dentro questa regione ad essere protagonisti non saranno solo i territori, ma anche i gruppi linguistici, la comunità italiana di Bolzano ed anche tutti quei cittadini che da ogni parte del mondo sono arrivati fin qui per costruire". Il presiente Dellai ha poi ricordato il recente documento congiunto dei vescovi delle tre diocesi. "Qualche settimana fa - ha detto - ci hanno offerto una bellissima testimonianza ed hanno chiamato tutti a reresponsabilità ed impegno. Noi, presidenti dei tre esecutivi - e sono certo di poter parlare a nome dei colleghi Durnwalder e Platter - siamo consapevoli di questa responsabilità e di questo impegno. E mi sembra significativo che abbiamo deciso di rafforzare questo nostro lavoro comune, portando avanti i preziosi sforzi messi in campo da chi ci ha preceduto. Abbiamo cercato di far crescere la sintonia attorno a questo progetto. Lo scorso 15 ottobre i tre esecutivi riuniti hanno approvato un documento che individua le molte piste (economia, infrastrutture, sanità, ricerca, sviluppo, scuola) di lavoro comune. E abbiamo deciso di rinforzare questo lavoro attivando a Bolzano un ufficio comune presso il quale si potranno trovare riferimenti amministrativi e tecnici per costruire sempre meglio questa sinergia". Quindi la conclusione dell´intervento del presidente Dellai: "Trento, Bolzano ed Innsbruck sono impegnati fortemente e si riconoscono nella risoluzione 1 che parla di Gect, Gruppo europeo di cooperazione territoriale. Penso che un ragionevole obiettivo a medio termine potrebbe essere la costruzione di un profilo giuridico che vada ad inserirsi nel solco della strada tracciata dalla convenzione di Madrid". Infine, una avvertenza, quasi un monito: "Dobbiamo altresì essere ben consapevoli di un fatto. E´ importante la messa in rete delle istituzioni pubbliche, ma ci serve ancora più mettere in rete le comunità, i cittadini, le scuole ed anche le istituzioni politiche dei nostri territori. Le istituzioni pubbliche sono importanti, ma senza il coinvolgimento dei cittadini questo progetto non potrà fare passi avanti". . .  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE TRASMETTE IN CONSIGLIO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2010. CONTI IN ORDINE PER AFFRONTARE LA CRISI ECONOMICA  
 
Ancona, 3 Novembre 2009 - La Giunta regionale ha trasmesso all´Assemblea legislativa il Bilancio di previsione 2010 e quello pluriennale 2010/2012. La proposta di legge dovra` essere approvata dal Consiglio, al quale e` stata inviata anche la Finanziaria 2010 che regolamenta la formazione del bilancio. I contenuti della manovra verranno illustrati domani nel corso di una conferenza stampa convocata presso la Regione. ´La Regione si presenta davanti all´Assemblea legislativa e alla comunita` regionale con i conti in ordine ´ sottolinea l´assessore al Bilancio, Pietro Marcolini ´ La manovra agevola gli interventi che promuovono la coesione sociale, il sostegno alle famiglie, la difesa del lavoro, lo sviluppo economico, la sostenibilita` della spesa sanitaria, la salvaguardia ambientale. Vengono consolidate le linee di rigore gia` intraprese nei precedenti esercizi finanziari, senza penalizzare le azioni di sostegno alla comunita` marchigiana. Questo grazie al fatto che le Marche possono vantare un bilancio sano, il quale ora consente di operare con efficacia sul fronte della difesa del lavoro, prevedendo risorse dedicate, anche in questa delicata fase di crisi economica nazionale e internazionale´. .  
   
   
PROGRAMMAZIONE: DAP 2010 GIUNTA REGIONALE UMBRA APPROVA DOCUMENTO ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE  
 
Perugia, 3 novembre 2009 - La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato il Documento annuale di programmazione 2010. Il Dap aveva riscosso, nei giorni scorsi, la sostanziale condivisione dei soggetti del Tavolo generale del patto per lo sviluppo dell’Umbria, sia rispetto all’analisi socio economica complessiva, che in relazione agli indirizzi di fine legislatura individuati dall’esecutivo e rivolti prevalentemente a contrastare gli effetti delle crisi su famiglie e imprese. Obiettivo della Giunta è ora di arrivare al più presto all’approvazione degli altri strumenti di programmazione e bilancio e di inviarli in Consiglio regionale in tempo utile per l’approvazione rispetto alla chiusura della legislatura. Il Dap 2010 – è stato ricordato nel corso della seduta di Giunta - si caratterizza, come un documento di fine legislatura, calato dentro la crisi economica e finanziaria. Si tratta di un documento che individua obiettivi ravvicinati e che affida, anche per riguardo istituzionale, ai protagonisti della nuova legislatura regionale la definizione degli indirizzi di carattere pluriennale. E’ inoltre un documento calibrato sulla esigenza di fuoriuscire dallo “tsnunami” economico esploso nel 2008 al termine del quale, secondo i programmatori della Regione, l’Umbria pur colpita dalla crisi e in presenza delle note criticità ha la possibilità di presentarsi “irrobustita”, in virtù delle “performance” positive ottenute in precedenza. Il Dap prevede che, prima del termine della legislatura, siano approvati gli interventi per le imprese (il piano annuale della legge per le politiche industriali – che complessivamente vale oltre 140milioni di euro di investimenti - sta per essere licenziato in via definitiva dalla Giunta regionale), mentre nel 2010, nell’ambito del necessario “riposizionamento” del sistema economico, prenderà avvio una fase di riprogrammazione dei fondi comunitari per le politiche attive del lavoro. Circa 60 milioni del Fse (fondo sociale europeo) saranno indirizzate per azioni combinate di politica attiva e di completamento del sostegno al reddito previste dall’accordo Governo-regioni del febbraio scorso. Si tratta di 43,7 milioni di euro che integrano i contributi figurativi e la parte di sostegno al reddito di competenza statale che coprono il 70% della spesa. Altri 16,3 milioni saranno destinati al rafforzamento degli interventi di formazione, politica attiva, riqualificazione ed orientamento per le “fasce deboli” vecchie e nuove del mondo del lavoro, al fine di favorire un innalzamento delle competenze complessive del sistema, nell’ottica del sostegno all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo delle reti d’impresa. Prima del termine della legislatura è prevista l’approvazione del Piano sociale (nonostante pesanti “tagli” delle risorse nazionali) e del Piano paesistico, mentre, facendo perno sulla consolidata tradizione dei “conti a posto”, si svilupperanno le azioni e le scelte del Piano sanitario regionale, per un servizio ancorato al suo carattere “efficiente e universalistico”. La manovra di bilancio descritta nel Dap si fonda sull’invarianza del gettito fiscale e tariffario (quindi nessun aumento di imposte e costi dei servizi a carico dei cittadini), scelta resa possibile da una situazione amministrativa solida e dal previsto ulteriore contenimento o congelamento delle spese correnti, di quelle di funzionamento dell’ente e per il personale dipendente. Saranno inoltre ulteriormente razionalizzati e messi in sinergia i capitoli di spesa e accelerate le procedure per le previste alienazioni patrimoniali. Guardando alle previsioni dei dati di bilancio contenuti nel Dap, si nota un elemento “singolare”: il bilancio 2010 della Regione dell’Umbria (pari a 2. 103,29milioni di euro, col pareggio di entrate e uscite) sarà inferiore di oltre 150milioni a quello del 2009 (2. 265,15milioni), come effetto dei pesanti tagli ai trasferimenti delle risorse statali che incidono soprattutto nei capitoli del “sociale”, a cominciare dalla sanità di cui è mantenuta, da parte dello Stato, una grave sottostima del fabbisogno regionale. Il Dap 2010 contiene i principali “scenari di previsione” per l’economia umbra nel prossimo triennio. Il Pil regionale che nel 2009 è previsto calare del 5,5% (calo maggiore dello 0,2 rispetto a quello nazionale), dovrebbe avere una crescita più sostenuta nei successivi tre anni: +0,5 nel 2010 (naz. +0,1), +1,1 nel 2011 (naz. +1), +1,5 nel 2012 (naz. +1,3). Il tasso di disoccupazione è previsto del 6,4 nel 2010 e nel 2011 (ancora in aumento sul 2009 dove è del 5,1) e del 6,1 nel 2012, inferiore di circa tre punti, per tutto il periodo a quello medio nazionale. Inferiori ai livelli medi nazionali, saranno le cifre di aumento dell’export che, dopo il tonfo del 2009 (-19,3), tornerà a crescere del 2,2per cento nel 2010, del 3 e del 2,9 rispettivamente nel 2011 e nel 2012. Maggiore di quella nazionale sarà la ripresa degli investimenti in Umbria (+3,2 nel 2010, +1,9 nel 2011, +2,5 nel 2012) mentre il reddito disponibile tornerà ad aumentare dal 1,3 del 2010 al 3,1 del 2012, passando per il 2,2 del 2011. Si tratta comunque, dicono all’Ufficio della programmazione strategica, di dati suscettibili di variazioni, a seguito della sostanziale instabilità della situazione economica. .  
   
   
VAL D’AOSTA: ESAMINATE DALLA GIUNTA REGIONALE DUE PROPOSTE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI POLITICHE SOCIALI  
 
Aosta, 3 novembre 2009 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che la Giunta regionale, nella sua ultima seduta, ha esaminato due proposte di deliberazione in materia di politiche sociali e ha concordato di trasmetterle al Consiglio Permanente degli Enti Locali e alla V Commissione consiliare al fine di acquisirne i prescritti pareri previsti dalla normativa. Il primo esame di deliberazione è diretto a predisporre i criteri che promuovono l’omogeneizzazione sul territorio regionale delle tariffe applicate dagli Enti Locali nella compartecipazione degli utenti alle spese di fruizione degli asili nido. Entro un periodo di tempo limitato, tutti gli asili nido pubblici adotteranno un piano tariffario conforme in modo tale da permettere ai cittadini di beneficiare di un servizio omologo su tutto il territorio regionale allo stesso prezzo. In questo modo, si intende intervenire sulla situazione di disparità attualmente in essere, maturata negli anni a seguito di uno sviluppo del sistema di tariffazione gestito in modo del tutto autonomo dai singoli enti locali. Il secondo esame di deliberazione è diretto a stabilire le modalità di calcolo dell’Irse (Indicatore Regionale della Situazione Economica) suddividendole in relazione alle caratteristiche degli utenti ai quali si rivolgono le prestazioni previste dalle politiche sociali a rilevanza regionale. Le modifiche, tutte migliorative per il cittadino, introducono un sistema che omogeneizza il calcolo delle provvidenze incluse nell’Indicatore regionale ai fini della compartecipazione alla spesa sociale per i minori, le persone non autosufficienti e i loro familiari, nonché per l’accesso all’assistenza economica. Per quanto concerne i minori, non sarà più considerato quanto percepiscono i minori disabili nell’accesso ai servizi e alle prestazioni economiche. E’ sostenuta in modo più incisivo la non autosufficienza, tenendo in considerazione le esigenze dei nuclei familiari che includono persone non autosufficienti al di sotto dei 65 anni. Successivi provvedimenti, più organici, interesseranno il settore anziani. «Le due proposte di deliberazione che abbiamo esaminato in seduta di Giunta e che sono state trasmesse al Cpel e alla V Commissione consiliare per i rispettivi pareri – ha dichiarato l’Assessore Albert Lanièce - perseguono obiettivi di equità e di aiuto alle persone deboli, in un’ottica di concretezza e senso di comunità. » .  
   
   
AL VIA PIANO SOCIALE DEGLI ABRUZZESI  
 
 L’ aquila 3 novembre 2009 - Per la prima volta in Abruzzo lo strumento regolatore dei servizi socio-assistenziali, il Piano Sociale Regionale (Psr), sarà redatto anche grazie al contributo diretto degli Ambiti Sociali. Il 2 novembre, infatti, la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, ha varato il provvedimento di costituzione del ´Gruppo tecnico di lavoro per la stesura del Psr 2010/2012´. "La composizione di un Gruppo di pianificazione concertato - dichiara Gatti - rappresenta una delle prime e più assolute novità del processo di riforma del welfare locale che stiamo portando avanti. E´ un segnale attraverso il quale promuovere le nostre migliori competenze, le esperienze consolidate degli Ambiti, nei quali operano eccellenze ed esperti sicuramente in grado di concorrere all´evoluzione del sistema sociale regionale. La partecipazione - prosegue Paolo Gatti - non deve essere considerata un precetto normativo, ma un metodo funzionale alla difesa e alla promozione delle peculiarità e delle esigenze dei cittadini abruzzesi". Dal varo della Legge regionale 22/98, istitutiva del 1° Psr Abruzzo, l´ente regionale, attraverso differenti meccanismi di contracting-out, aveva ritenuto opportuno affidarsi esclusivamente alle competenze e alla conoscenze tecniche di soggetti terzi, spesso avulsi dalla conoscenza analitica dei contesti e degli emergenti livelli di know-how locali. La precedente Giunta regionale aveva affidato la redazione del Psr 2010-2012 al Coordinamento universitario regionale, che a sua volta aveva affidato la redazione del Piano Sociale al Dipartimento di Teorie dei sistemi dell´Università di Teramo. Tale dinamica ha esortato l´assessorato e gli uffici regionali ad una logica riflessione, dalla quale è scaturita la volontà di procedere ad una concreta opera di pianificazione concertata con gli Ats, attraverso il coinvolgimento dei tecnici di otto Ambiti Sociali, selezionati sulla base di criteri che garantissero la rappresentatività dei diversi territori e delle diverse peculiarità geo-territoriali. Il provvedimento di costituzione del Gruppo tecnico di lavoro e´ stato approvato sulla base delle seguenti considerazioni:riflessioni sull´avviato processo programmatorio, che necessita di integrazioni e rimodulazioni sulla base del mutamento di assetti e dinamiche territoriali, quali effetti diretti ed indiretti del sisma aquilano (regressione demografica delle zone colpite dal sisma, delocalizzazione abitativa, crisi congiunturale indotta del blocco delle attività produttive aquilane, processo di riorganizzazione degli ambiti sociali dell´area interessata, ecc. ); Istituzione del Gruppo Pianificazione Sociale Gps, nel quale integrare, oltre che le componenti organiche regionali, n. 8 tecnici in rappresentanza di altrettanti ambiti, individuati sulla base di specifiche modalità. Gli Ats all´uopo selezionati, sulla scorta dei criteri eletti, individueranno 1 tecnico che confluirà nel citato Gps. Non potranno essere a tal fine individuati amministratori e/o consiglieri degli organi elettivi o di rappresentanza. I tecnici individuati dovranno aver maturato significative esperienze nella gestione, nelle sue diverse fasi, di piani di zona dei servizi socio-assistenziali. Non è prevista l´attribuzione di alcun compenso in favore dei componenti nominati nel Gps, per l´assolvimento dell´incarico. .  
   
   
TRENTO: APPROVATO S DALLA GIUNTA IL PSP, DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE GENERALE SEI ASSI STATEGICI PER IL NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO PROVINCIALE  
 
Trento, 3 novembre 2009 - La Giunta provinciale ha approvato il 30 ottobre lo schema del nuovo Programma di sviluppo provinciale (Psp) per la Xiv legislatura. Si tratta del documento di programmazione generale della Provincia autonoma di Trento che, in coerenza con il Programma di Legislatura, individua gli obiettivi strategici da conseguire per lo sviluppo economico, per il riequilibrio sociale e per gli assetti territoriali, delineando gli interventi da attuare in relazione a questi obiettivi. Il Psp costituisce quindi il quadro di riferimento programmatico per l’intera legislatura e, in particolare, per l’impostazione della manovra di bilancio 2010-2012. Sei sono gli assi strategici per lo sviluppo individuati nel documento: Capitale umano, Capitale produttivo, Capitale sociale e welfare, Capitale identitario e culturale, Capitale ambientale e infrastrutturale e Capitale istituzionale e partecipativo. Il nuovo percorso di sviluppo locale delineato dal Programma impegna l’Amministrazione in particolare ad aumentare e consolidare la competitività del sistema produttivo, a favorire l’apertura internazionale, a rafforzare la coesione sociale e ad accrescere l’attrattività territoriale. Il documento programmatico è stato elaborato con il supporto tecnico-scientifico del Comitato per lo sviluppo provinciale e, nel processo di formazione, è stato assicurato il coinvolgimento delle parti economiche e sociali e del Consiglio delle autonomie locali, per una più ampia condivisione delle strategie di sviluppo. Il Psp parte dall’analisi della situazione economica e sociale provinciale, per evidenziarne i punti di forza e di debolezza, sulla base di indicatori riferiti al Trentino e, ove disponibili, all’Italia e all’Europa a 15. Dall’analisi emerge che il Trentino, nonostante non sia ancora completamente uscito da una fase congiunturale difficile, vanta nel complesso una buona situazione sia sociale sia del mercato del lavoro. Si sottolinea l´elevata qualità della vita e il fatto che tante e di valore sono le risorse materiali, immateriali ed umane, i beni pubblici e le competenze private, le reti di cooperazione e i valori di cui il Trentino dispone. Tutte queste risorse costituiscono, utilizzando un concetto adottato dall’Ocse e dall’Unione europea, il nostro “capitale territoriale”. Sul capitale territoriale si fonda il benessere raggiunto dalla comunità trentina e, per accrescere la sue potenzialità non sempre pienamente utilizzate, su di esso occorre quindi investire in questa legislatura. Sei sono gli assi strategici per lo sviluppo individuati nel documento, che costituiscono le diverse componenti del capitale territoriale. 1. Capitale umano; 2. Capitale produttivo; 3. Capitale sociale e welfare; 4. Capitale identitario e culturale; 5. Capitale ambientale e infrastrutturale; 6. Capitale istituzionale e partecipativo. Per ciascuno di questi assi strategici sono definiti obiettivi, linee prioritarie ed azioni prendendo a riferimento le migliori performance europee. In particolare: - Miglioramento del sistema scolastico e formativo, sostegno alla ricerca e alla diffusione delle tecnologie informatiche e della comunicazione sono gli ambiti in cui investire per valorizzare il capitale umano, variabile fondamentale sia per la crescita culturale della collettività sia per lo sviluppo dell’economia. Nello specifico, occorre in primo luogo intervenire per aumentare le opportunità di accesso ai vari rami e livelli dell’istruzione post obbligo, migliorare la qualità degli apprendimenti e la preparazione degli insegnanti, rafforzare il ruolo dei dirigenti scolastici. Si intende, inoltre, puntare alla costruzione di un Sistema trentino della ricerca integrato nella rete europea ed internazionale e focalizzato su selezionate aree conoscitive, migliorando il coordinamento tra Università e Fondazioni e stimolando il riequilibrio tra investimento pubblico e privato. Va, infine, favorita la partecipazione non discriminata dell’intera popolazione alla società dell’informazione. - Per rafforzare il capitale produttivo locale occorre intervenire con politiche del lavoro e utilizzo del capitale umano, volte a razionalizzare e stabilizzare il sistema di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito nonché ad aumentare la partecipazione al mercato del lavoro e l’utilizzo del potenziale lavorativo a più elevata qualificazione e produttività. Occorre, altresì, favorire l’accesso e la formazione di capitale scientifico e tecnologico, quale condizione indispensabile per la crescita di competitività del sistema delle imprese e l’innovazione di processo e di prodotto, nonché sostenere le imprese e favorire la formazione e la valorizzazione del capitale produttivo, attraverso, in particolare, la domanda pubblica e i servizi alle imprese. - Per salvaguardare e incrementare la rilevante dotazione di capitale sociale esistente, quindi per accrescere intensità e qualità nelle relazioni tra persone ed organizzazioni e il livello di fiducia negli altri, occorre promuovere azioni finalizzate a migliorare il sistema del welfare provinciale, in particolare volte a razionalizzare, riqualificare e, se necessario, potenziare l’offerta di servizi sociali e sanitari, garantendo la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo del sistema. È inoltre necessario promuovere una cultura della solidarietà e della fiducia, favorire l’impegno dei cittadini nelle organizzazioni di volontariato e in quelle di gestione collettiva di risorse e attività economiche, migliorare la qualità delle istituzioni favorendo la partecipazione diretta alla vita delle stesse. - Per garantire la conservazione e la crescita del capitale identitario e culturale è necessario rafforzare l’identità collettiva del Trentino, in particolare tutelando e valorizzando le minoranze linguistiche, e favorire l’incremento dei consumi culturali e la produzione culturale pubblica e privata, promuovendo le alleanze e le sinergie fra la cultura e gli altri settori, in primo luogo il turismo. - Efficienza territoriale, a vantaggio della competitività delle attività economiche, e qualità del territorio e dell’ambiente, a vantaggio del benessere della comunità, sono gli obiettivi da perseguire per assicurare la valorizzazione, il completamento e la riproduzione del capitale ambientale e infrastrutturale. In particolare, occorre garantire la tutela dell’ambiente in tutti i suoi elementi costitutivi, la sicurezza del territorio, l’efficiente gestione del patrimonio forestale e un efficace governo del territorio e favorire la creazione di un sistema infrastrutturale costituito da reti logistiche e di mobilità funzionali, nonché da servizi di trasporto e comunicazione efficienti. - Le principali azioni strategiche a tutela e valorizzazione del capitale istituzionale e partecipativo sono le seguenti: tutela e potenziamento dell’autonomia provinciale attraverso la partecipazione al progetto di riforma in senso federalista dello Stato, l’avvio del processo di revisione dello Statuto speciale, il rafforzamento dei rapporti del Trentino con Paesi e Regioni europei, nonché con le istituzioni comunitarie, la costituzione della regione europea del Tirolo storico; completamento della riforma istituzionale, con la costituzione delle Comunità e il trasferimento di funzioni ai Comuni e alle Comunità; promozione di una maggiore partecipazione dei cittadini nella produzione e nella gestione dei beni e servizi di interesse comune, nei processi di programmazione economica, sociale ed urbanistica e nella definizione delle decisioni di maggior impatto sulla qualità della vita; potenziamento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa e della sua capacità di risposta alle esigenze dei cittadini, in particolare attraverso il controllo della crescita della spesa corrente, la semplificazione dei procedimenti amministrativi, un maggior utilizzo delle Ict, un maggiore ricorso agli strumenti di sistema. Completa il quadro programmatico definito nel Psp la parte dedicata all’analisi delle risorse finanziarie, dove sono delineate le attuali criticità del sistema finanziario provinciale, le prospettive per il futuro e le strategie ed azioni da mettere in atto per un più efficiente utilizzo delle risorse pubbliche. Chiudono il documento un’appendice sui principali interventi realizzati in attuazione del Programma di sviluppo provinciale per la Xiii legislatura e l’allegato statistico con la descrizione degli indicatori presenti nel Psp e la fonte dei dati. Nell’ambito di questo quadro programmatico di legislatura sono state individuate, specificandole nella Relazione programmatico-finanziaria di accompagnamento alla manovra di bilancio 2010-2012, quelle azioni innovative di carattere strutturale in grado di favorire la rapida uscita dalla crisi del Trentino, creando le condizioni per agganciare la prossima ripresa economica. Queste azioni, che rivestono carattere prioritario nell’ambito dell’impostazione programmatica di bilancio, costituiscono anche il riferimento per gli accordi strategici in corso di definizione con le forze economiche e sociali per la qualità sociale, per la qualificazione delle spese correnti e per la creazione di valore con azioni di sistema. Lo schema di Psp approvato oggi verrà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-alto Adige/ Südtirol e depositato per la consultazione presso la Provincia, i Comuni, i Comprensori e le Comunità. Nei trenta giorni successivi alla pubblicazione, potranno essere formulate, secondo quanto previsto dalla legge provinciale sulla programmazione, eventuali osservazioni e proposte in vista della successiva approvazione del documento in via definitiva. .  
   
   
IL BILANCIO 2010 NEL SEGNO DEL "PATTO DI SISTEMA" APPROVATO DALLA GIUNTA PROVINCIALE DI TRENTO, IMPOSTA LA MANOVRA PROGRAMMATICA PER L´INTERA LEGISLATURA TRE I PILASTRI: QUALITÀ SOCIALE, QUALIFICAZIONE DELLA SPESA, CREAZIONE DI VALORE  
 
 Trento, 3 novembre 2009 - Approvato il 30 ottobre dalla Giunta provinciale il Bilancio 2010. Il Bilancio imposta la manovra programmatica per l´intera legislatura - cioè fino al 2012 - come delineata dal Piano di sviluppo provinciale. Le risorse a disposizione sono pari a 4. 550,00 euro, con un + 1,8% rispetto all´anno precedente. Sia l´incidenza della spesa corrente che di quella in conto capitale rimangono sostanzialmente invariate rispetto al 2009. Le principali voci di investimento riguardano le seguenti materie: scuola e formazione; istruzione universitaria; cultura e sport; assistenza; sanità; enti locali; comunicazione e trasporti (reti informatiche, viabilità e trasporti); edilizia abitativa; ambiente e territorio; lavoro; imprese; interventi di contesto (ricerca, progetti integrati di sviluppo); energia; razionalizzazione della pubblica amministrazione. Un´attenzione particolare viene rivolta alle fasce di popolazione più deboli, alle misure innovative di welfare, all´edilizia agevolata (con un nuovo piano straordinario, selettivo in quanto ad obiettivi e target di riferimento), ai servizi per le famiglie. Al tempo stesso, la manovra investe sui punti di forza del Trentino - innovazione, ricerca, infrastrutture di qualità, buona amministrazione - al fine di rendere la sua piattaforma produttiva ancora più competitiva. Durante il percorso che ha portato all´approvazione della manovra si è sviluppato un dialogo serrato e proficuo con le forse economiche e sociali, dal quale è scaturito un protocollo d´intesa destinato ad orientare le politiche di sviluppo future. Si è delineato insomma - come sottolineato dal presidente Lorenzo Dellai - un vero e proprio "patto di sistema" che poggia su tre pilastri: qualità sociale (raggiungibile anche attraverso l´adozione di politiche di sistema innovative); qualificazione della spesa (in particolare per contenere e qualificare la spesa corrente, in accordo con i sindacati); creazione di valore (dentro e fuori l´ente pubblico, anche in accordo con il mondo imprenditoriale e produttivo). La "palestra" all´interno della quale si è testata la capacità del Trentino di fare sistema è stata quella del piano anticrisi, contenente misure significative, alcune delle quali (come il reddito minimo di garanzia) destinate ad entrare in maniera permanente dell´insieme degli strumenti a disposizione dell´amministrazione pubblica, dei cittadini e delle imprese. La manovra di Bilancio ha come principali obiettivi proprio quelli di portare a compimento quanto previsto dal "pacchetto anticongiunturale" e di preparare il Trentino a cogliere le opportunità che si presenteranno nella fase della ripresa. Per fare questo una prima grande scommessa è quella fatta sul capitale umano, ovvero sulle politiche riguardanti la scuola e la formazione in genere, l´istruzione universitaria, la cultura, le infrastrutture telematiche. Nel campo socio-sanitario verrà messo a regime fra l´altro l´intervento relativo al "reddito minimo di garanzia" e verranno azzerate le tariffe dei servizi pubblici a carico delle famiglie dal terzo figlio in poi; sostanzialmente fisiologico invece l´aumento del 3,7% della spesa corrente alla voce sanità. Nel campo dell´edilizia abitativa proseguirà il finanziamento del Piano straordinario di Itea spa, e si "spingerà" maggiormente sul fronte dell´edilizia agevolata, con un nuovo piano di edilizia sociale, rivolto in particolare ai giovani e alle fasce "intermedie" (che non hanno i requisiti per rivolgersi all´Itea ma al tempo stesso in difficoltà a muoversi sul libero mercato). Non verrà replicato il piano straordinario delle ristrutturazioni in funzione anticrisi, ma saranno incentivati gli interventi per l´edilizia di qualità. Per quanto riguarda le comunicazioni e i trasporti, continuerà l´impegno sul fronte del "Trentino digitale" e verrò avviato il progetto Metroland. Proseguirà anche l´impegno riguardante il sostegno del lavoro e delle imprese e si potenzieranno i finanziamenti alla ricerca. Spazio anche ad azioni di sistema che andranno concertate con il Governo, in particolar modo sul piano sociale: la Provincia intende infatti avanzare la richiesta di una nuova norma di attuazione dello Statuto per vedersi affidare l´intera materia riguardante gli ammortizzatori sociali. Oggi esiste infatti com´è noto una pluralità di strumenti, dell´Inps (disoccupazione e cassa integrazione), della Provincia in maniera diretta e della Provincia su delega regionale. "E´ giunto in tempo - ha spiegato Dellai - di disporre nelle nostre mani di tutti gli strumenti necessari ad avviare una politica complessiva sul tema del lavoro, che troverà sistemazione in una nuova legge di settore. " Di seguito il quadro di sintesi del Bilancio 2010 - che adesso inizia l´iter consiliare - e della manovra finanziaria. Impostazione programmatica per il 2010 e per l´intera legislatura Gli obiettivi principali sono i seguenti: completare e rafforzare la manovra anticongiunturale; - definire strategie e azioni innovative di natura strutturale per favorire una rapida uscita dalla crisi; - promuovere uno sviluppo locale duraturo e sostenibile. Sulla base di quanto indicato dal Psp-piano di sviluppo provinciale per la Xiv legislatura, viene data priorità ad investimenti e azioni che favoriscano il rafforzamento della competitività del sistema produttivo e il sostegno alle misure di protezione dal rischio di perdita del posto di lavoro, consentendo al Trentino di superare la crisi congiunturale e avviando un nuovo ciclo virtuoso di sviluppo. Tema centrale è il rafforzamento del capitale territoriale (concetto utilizzato da Ocse e Ue), inteso come insieme di risorse materiali, immateriali e umane, di beni pubblici e competenze private, di reti di cooperazione e valori sociali. Prospettive finanziarie di legislatura Le stime per il 2010 sono di un Bilancio pari a 4. 550 milioni di euro (4. 467 nel 2009), con un +1,86% rispetto al 2009. Le prospettive per il prosieguo della legislatura - cioè fino al 2012 - sono condizionate da diversi fattori, fra cui: la consistenza del patto di stabilità, le dinamiche dell´economia, l´attuazione del federalismo fiscale. Sul piano delle entrate i "nodi" principali sono rappresentati dall´Irap in agricoltura (il Governo ha impugnato la legge provinciale che proroga l´agevolazione dell´1% per l´Irap "agricola" attualmente in vigore), il fondo per la non-autosufficienza, le politiche tariffarie. La prospettiva è di attivare azioni significative per l´incremento delle risorse a disposizione del sistema provinciale da destinare a investimenti produttivi o per contenere le dinamiche di spesa del settore socio-sanitario, in particolare attraverso la promozione di: fondi sanitari integrativi; un mercato secondario per i titoli emessi dalle società provinciali; programmi di edilizia a canone moderato; politiche regionali di risparmio previdenziale. Politiche di spesa - In Trentino i livelli di spesa pubblica sono più alti rispetto ai corrispondenti valori nazionali. L´incidenza della spesa pubblica sul Pil è del 46%, contro il 42% del valore nazionale. Fra le voci che incidono maggiormente la spesa sanitaria, il comparto scuola, la spesa dei comuni, gli investimenti del settore pubblico. Opportune azioni di programmazione - tese ad una razionalizzazione e ad un contenimento della spesa corrente - portano a formulare una previsione di spesa corrente pari al 62,1% del totale della spesa pubblica nel 2010 (sostanzialmente invariata rispetto al 2009) e del 63,9% nel 2013. In questo modo si potranno recuperare risorse per investimenti per 85 milioni di euro. Significativa la riduzione delle spese discrezionali, che calano del 16% rispetto al 2008, in particolare, con un calo del 50% delle spese di consulenza. Sono inoltre promosse azioni per orientare la realizzazione di opere pubbliche e private agevolate a criteri di maggiore sobrietà ed essenzialità. Contenimento della spesa corrente Si prevedono in particolare: - azioni finalizzate al contenimento delle spese di gestione di tutti gli enti e i soggetti del settore pubblico provinciale; - azioni specifiche su enti e soggetti collegati alla finanza provinciale (agenzie ed enti funzionali; società controllate, altri enti del settore pubblico). .  
   
   
VAL D’AOSTA, FRA I PRINCIPALI PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE: EUROREGIONE, ENERGIA IN EDILIZIA  
 
Aosta, 3 novembre 2009 - La Giunta ha approvato, il 30 ottobre,  l’affido alla Rai – Radiotelevisione italiana Spa – della realizzazione e della gestione di una rete di trasporto del segnale in tecnica digitale per la ritrasmissione di canali televisivi esteri. E’ stata approvata l’adesione della Regione all’iniziativa Volti e stagioni dell’Euroregione, promossa dal Piemonte, nell’ambito del protocollo d’intesa tra le Regioni Valle d’Aosta, Piemonte Liguria, Provence-alpes-côte d’Azur e Rhônes-alpes per la cooperazione nello spazio alpi-mediterraneo. E’ stato richiesto il parere al Consiglio Permanente degli Enti Locali per la deliberazione concernente la determinazione delle misure compensative a favore dei Comuni per i mancati introiti derivanti dalle esenzioni tariffarie e delle relative modalità di liquidazione. L’esecutivo ha concesso contributi alle Sociétés d’emigrés valdôtains all’estero, per lo svolgimento delle loro attività. L’impegno di spesa è di 20 mila euro. E’ stato approvato il Piano annuale di azione e il Bilancio revisionale di Europe Direct Vallée d’Aoste per l’anno 2010. Attivita’ Produttive - E’ stata definita la partecipazione dell’Assessorato a manifestazioni promozionali in programma per il 2010. Sono state approvate le definizioni integrative dei requisiti minimi di prestazione energetica degli edifici e di prescrizione, previsti ai sensi della legge regionale n. 21 del 2008 Disposizioni in materia di rendimento energetico nell’edilizia. La Giunta ha approvato l’invio al Consiglio regionale del disegno di legge Modificazioni alla legge regionale 3 gennaio 2006, n. 3 Nuove disposizioni in materia di interventi regionali per la promozione dell’uso razionale dell’energia. Bilancio, Finanze E Patrimonio - La Giunta ha approvato l’invio al Consiglio regionale dei seguenti disegni di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d´Aosta (legge finanziaria per gli anni 2010/2012). Modificazioni di leggi regionali e Bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d´Aosta per l´anno finanziario 2010 e per il triennio 2010/2012. Opere Pubbliche, Difesa Del Suolo Ed Edilizia Residenziale Pubblica - E’ stata approvata la concessione di contributi per la costruzione e ricostruzione di tetti in lose, relativamente alle istanze pervenute entro il 26 giugno 2007. L’impegno di spesa è di 58 mila euro. E’ stata approvata l’ammissione ai benefici della legge regionale n. 33 del 1973 di domande di mutuo presentate nel corso del primo e del secondo semestre 2008. L’esecutivo ha approvato il progetto esecutivo relativo ai lavori di manutenzione straordinaria all’Osservatorio di Saint Barthelemy. Sanita´, Salute E Politiche Sociali - La Giunta ha approvato l’autorizzazione alla società cooperativa Noi & gli altri all’esercizio dell’attività socio-assistenziale nella struttura Spazio neutro di Sarre, adibita a servizio per incontri protetti. E’ stato approvato il rinnovo alla società cooperativa sociale Bourgeon de vie di Nus dell’accreditamento della struttura residenziale per soggetti con patologie invalidanti correlate all’uso di sostanze. Territorio E Ambiente - L’esecutivo ha deciso la partecipazione della Regione alle spese di funzionamento del Segretariato generale dell’Espace Mont-blanc, per l’anno 2009. Turismo, Sport, Commercio E Trasporti - Sono state approvate le disposizioni applicative dell’articolo 7bis della legge regionale n. 44 del 1999 in materia di esercizio temporaneo della professione da parte di maestri di sci stranieri. La Giunta ha inoltre preso atto dell’accordo di programma con il Comune di Morgex per la realizzazione di infrastrutture presso l’area ricreativo - sportiva comunale. .  
   
   
CALABRIA: IL CONTRIBUTO DELL’ASSESSORATO REGIONALE ALL’URBANISTICA AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI SPESA DEL POR 2000-2006 E 2007-2013  
 
Reggio Calabria, 3 novembre 2009 - L’assessorato regionale all’Urbanistica, guidato da Michelangelo Tripodi, ha contribuito in maniera sostanziale alla positiva “performance” della Calabria in materia di utilizzo dei Fondi europei, dando un apporto determinante per evitare la perdita dei finanziamenti. “La Giunta Loiero - ha affermato Tripodi - ha invertito una tendenza catastrofica lasciata dal precedente Esecutivo di centrodestra, che aveva utilizzato meno del 20% dei Fondi a disposizione, e ha consentito di raggiungere un prestigioso risultato, e cioè quello dell’integrale utilizzo dei fondi del Por 2000-2006 del quale non è stato perso nemmeno un euro, e che ha ridato credibilità alla Calabria nel cospetto dell’Unione Europea. Risultato importante che il presidente Loiero ha sottolineato più volte”. L’assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio, responsabile dell’Asse Città del Por 2000-2006 ha contribuito in maniera sostanziale a questo importante risultato, tant’è che esso si è distinto per essere uno degli assessorati più virtuosi ed efficienti nell’utilizzazione produttiva delle risorse comunitarie. Infatti, alla scadenza del 30 giugno 2009, data di chiusura del Por, il Dipartimento ha certificato a Bruxelles sull’Asse Città del Fesr, che prevedeva interventi di risanamento urbano con i Psu delle città grandi e medie e dei Pit per i piccoli Comuni, non solo integralmente i 243 milioni di euro assegnati, ma ha addirittura certificato un surplus di rendicontazione di spesa ammissibile, grazie alla collaborazione dei Comuni interessati, di circa 60 milioni di euro, superando una certificazione finale di 30 milioni di euro. “Un dato esaltante - ha aggiunto l’assessore Tripodi - che conferma la coerenza degli obiettivi assunti a inizio programmazione, e che non solo ha consentito ai Comuni che non avevano completato i lavori al 30 giugno 2009 di non perdere i finanziamenti, potendo così continuare e concludere le opere appaltate grazie alla ‘risorse liberate’, ma ha contribuito in modo sostanziale e determinante, grazie all’ ‘overbooking’ di certificazione registrato, al risultato complessivo positivo della Regione Calabria sulla chiusura del Por 2000-2006, aiutando gli altri assessorati che hanno invece registrato difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi, e cooperando così al raggiungimento del risultato complessivo del Por 2000-2006”. Ma l’apporto dell’assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio alla programmazione comunitaria non si è arrestato alla chiusura del vecchio programma 2000-2006, e continua in maniera sostanziale anche sulla nuova programmazione, grazie agli indirizzi precisi e qualificati che hanno caratterizzato l’attività dell’Assessore Michelangelo Tripodi. Infatti, gli interventi previsti dal Por Fesr e dal Par Fas 2007-2013 sui Programmi integrati di sviluppo urbano per le grandi aree urbane calabresi prevedono un investimento significativo di 426 milioni di euro che si coordinano con l’altro grande investimento promosso dall’assessorato all’Urbanistica a favore dei centri storici, e costituiscono, come riconosciuto nei richiamati incontri provinciali promossi dal presidente Loiero, uno dei nodi fondamentali e strategici della nuova programmazione. “Sostanziale - ha concluso Tripodi - è anche l’apporto che il dipartimento Urbanistica sta dando per garantire il raggiungimento degli obiettivi di spesa che al 31 dicembre 2009 attendono la Regione sul Por 2007-2013. In tal senso, non mancherà ancora una volta il contributo dell’assessorato che ha già prodotto certificazione di spesa di oltre 24 milioni di euro grazie al ‘parco progetti’ già in possesso del dipartimento. Un ulteriore fatto importante che conferma la strategicità dell’Urbanistica nei processi di sviluppo sociale ed economico della Calabria e della capacità istituzionale dell’ente regionale”. .  
   
   
INDUSTRIA IN SICILIA: P-O FERS 2007-2013, ECCO LE DIRETTIVE PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Palermo, 3 novembre 2009 – Poco meno di 80 milioni di euro per la realizzazione di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione dell’apparato produttivo siciliano. Lo prevede il decreto, firmato ieri dall’assessore all’Industria Marco Venturi, con il quale vengono approvate le direttive per “l’erogazione mediante bandi pubblici di contributi in favore del sistema della ricerca” in attuazione delle linee di intervento del P. O. -fers 2007-2013 sulla concessione delle agevolazioni in favore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione (misure 4. 1. 1. 1; 41. 1. 2; 4. 1. 1. 3). “Attraverso queste direttive – spiega l’assessore Venturi – si mira a promuovere, consolidare e potenziare l’apparato produttivo siciliano maggiormente competitivo e di qualità, stimolando la collaborazione tra sistema della ricerca e le imprese, favorendo la cooperazione e il trasferimento tecnologico, introducendo innovazioni presso le piccole e medie imprese, i consorzi di imprese e i distretti produttivi per innalzare il livello di competitività attraverso l’innovazione tecnologica”. Il decreto, firmato dall’assessore all’Industria è stato inoltrato dal presidente della Regione alla presidenza dell’Ars che lo invierà alla Iv commissione legislativa dell’Ars. Dopo il parere della Commissione il decreto sarà inviato alla Corte dei Conti e pubblicato. “Spero che la commissione esiti al più presto le direttive – dice Venturi – in modo da potere al più presto pubblicare i bandi ed attivare così strumenti concreti in favore delle imprese siciliane, davvero bisognose di interventi in grado di aumentare il livello di competitività in un periodo di forte crisi economica”. Le risorse comunitarie disponibili sono pari a 79 milioni e 250 mila euro e possono accedere ai finanziamenti: le imprese (misure 4. 1. 1. 1 e 4. 1. 1. 3); le piccole e medie imprese e le microimprese per quanto riguarda la misura 41. 1. 2; gli organismi di ricerca (misure 4. 1. 1. 1 e 4. 1. 1. 3), università e istituti di ricerca, aziende sanitarie; enti pubblici regionali non economici (solo per la linea di intervento 4. 1. 1. 2), i soggetti a capitale pubblico regionale. “In Ogni caso - precisa Venturi - le grandi imprese sono considerate ammissibili esclusivamente se presenteranno progetti in partenariato con piccole e medie imprese, in ottica di distretto/filiera/rete di imprese”. Misura 4. 1. 1. 1. (€ 53. 550. 000). Mira ad agevolare azioni di sostegno all’attività di prevalente sviluppo sperimentale, ivi comprese le attività di ricerca industriale e di base, in connessione con filiere produttive, reti d’imprese, distretti tecnologici e produttivi, in settori di potenziale eccellenza che sperimentino un elevato grado di integrazione tra Pmi, università, centri di ricerca, e grandi imprese. I progetti ammissibili devono riguardare la realizzazione di programmi i cui costi previsti per attività di sviluppo sperimentale siano superiori al totale delle spese inerenti la ricerca - industriale e\o fondamentale, quest’ultima ammissibile nel limite del 30% della spesa ammissibile in ricerca. Non sono ritenuti ammissibili a finanziamento gli interventi per i quali la dimensione minima del progetto sia non inferiore a 500. 000 euro e quella massima non superiore a 6 milioni. Misura 4. 1. 1. 2. (€ 15. 400. 000). Mira ad agevolare solo sperimentali e/o di innovazione di processo e/o organizzativa nei diversi settori di intervento. Per questa Linea di Intervento non sono concesse agevolazione superiore a 500. 000 euro, di cui 100. 000 euro costituisce il limite per le sole azioni di innovazione organizzativa. Misura 4. 1. 1. 3. (€ 10. 290. 000). Si agevolano progetti e metodi individuando quelli di maggior successo che poi possono essere integrati su scala più ampia nel P. O. Fesr. Si tratta di progetti innovativi (cioè nuovi), utili, e possibili. Si potranno sperimentare progetti pilota di piccola dimensione e di breve durata. Per questa Linea di Intervento la dimensione del progetto non può essere superiore a € 750. 000,00 ed inferiore a € 250. 000,00. Secondo le direttive le agevolazioni non potranno superare il 100% dei costi ammissibili per la ricerca di base; il 50% dei costi ammissibili per la ricerca industriale; c) Il 25% dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale ed innovazione. .  
   
   
LAVORI PUBBLICI IN SCILIA: 2010 SARA’ ANNO RIFORMA LEGGE APPALTI  
 
Palermo, 3 novembre 2009 – “La contrazione delle gare d’appalto svolte in Sicilia fra il 2008 ed il 2009 è un fenomeno fisiologico legato alla crisi economica globale, alla fase di passaggio da un sistema di finanziamenti comunitari ad un altro (programmazione 2007/2013) ed al blocco di molti finanziamenti pubblici che solo ora stanno arrivando in Sicilia. Sono già in pubblicazione numerosi bandi della nuova programmazione comunitaria inerenti proprio il settore dei lavori pubblici, con particolare riferimento ai trasporti e nel 2010 il numero di gare tornerà ad impennarsi”. Lo ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Siciliana Nino Beninati commentando i dati sull’andamento delle gare d’appalto in Sicilia. “La Sicilia va verso una nuova ed impegnativa fase proprio nel settore delle opere pubbliche e dunque dell’espletamento della gare d’appalto. Una fase nella quale l’esperienza degli Urega ed il loro impegno saranno importanti per garantire efficienza, celerità e trasparenza. L’impegno di questi uffici sarà in crescita anche per effetto dell’abbassamento della soglia economica oltre la quale la gara andrà espletata dalle stazioni uniche appaltanti”. Gli Urega (Uffici Regionali Espletamento Gare d’Appalto) sono stati istituiti in Sicilia con legge nel 2005. Dopo una prima fase di avvio, che ha visto svolgersi, nello stesso 2005 solo 6 gare, dal 2006 sono entrati nel pieno delle loro funzioni. Svolgono gare d’appalto per importi a base d’asta pari o superiori ad 1 milione e 250 mila euro. Gli Urega sono 9, uno per provincia, più uno centrale. Contano, complessivamente, 9 presidenti e 9 vice presidenti, 24 dirigenti e 191 unità di personale regionale. Le indennità di Presidenti e Vice Presidenti costano 729 mila euro l’anno. Dei 24 dirigenti due sono in sede centrale e 22 negli Urega provinciali con una media di 2,4 dirigenti per ogni ufficio. Con l’entrata in vigore della riforma della Pubblica Amministrazione regionale, gli Urega passeranno dagli attuali 9 a sei o sette attraverso l’accorpamento degli Urega di Enna e Caltanissetta e di Ragusa e Siracusa, mentre è ancora in dubbio l’accorpamento di Agrigento con Trapani. In attesa dell’entrata in vigore della riforma l’assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati ha, comune, designato solo 6 nuovi presidenti assegnando ad interim la guida delle tre Urega che potrebbero essere soppresse. Per parlare anche di questo nei giorni scorsi si è svolto un incontro pubblico fra gli imprenditori dell’Ance Sicilia, l’Assessore Beninati ed i dirigenti generali del Dipartimento Lavori Pubblici Manlio Munafò e del Dipartimento Ispettorato Tecnico Alessandra Russo. Gli imprenditori, indicando gli Urega come effettivi presidi di legalità e trasparenza in base all’esperienza maturata ed alla costante crescita del sistema, hanno avanzato richieste largamente condivisibili. Fra queste l’abbattimento del limite minimo per l’espletamento delle gare d’appalto da parte degli Urega che dovrebbe passare dagli attuali 1 milione e 250 mila euro a 500 mila euro; la semplificazione delle procedure e l’accelerazione delle gare attraverso l’attribuzione, proprio agli Urega, di maggiori competenze che permettano agli Uffici per l’espletamento delle gare di prendere in carico la procedura dal bando fino all’aggiudicazione della gara. Alla luce dell’abbassamento del limite minimo per le gare, la struttura degli Urega potrà essere ulteriormente rivista. “Il confronto dovrà giungere celermente ad una concreta proposta per la stesura di una legge di riforma del sistema degli appalti in Sicilia - dice l’assessore ai Lavori Pubblici Nino Beninati - che sia composta da pochi articoli, di chiara e semplice lettura e che risolva le più specifiche criticità dell’attuale normativa. Nel frattempo gli uffici stanno valutando l’avvio da subito di migliorie attraverso gli strumenti delle circolari e dei decreti assessoriali. Fra gli scopi finali anche una sempre crescente trasparenza, una maggiore uniformità di procedure nell’espletamento delle gare d’appalto, e la velocizzazione delle medesime procedure per far sì che si possa giungere dal bando di gara all’apertura del cantiere in un lasso di tempo ragionevolmente breve”. .  
   
   
SONDRIO,CONCLUSA LA VERIFICA REGIONALE SUL PTCP  
 
 Milano, 3 novembre 2009 - La giunta regionale ha approvato ieri, su proposta dell´assessore al Territorio e urbanistica, Davide Boni, il parere sul Piano territoriale della provincia di Sondrio, come previsto dalla legge 12 per il governo del territorio. Con tale atto si realizza un importante avanzamento nell´attuazione delle politiche regionali e provinciali per la tutela e valorizzazione del territorio montano lombardo. Con la provincia di Sondrio si viene a completare il quadro dei piani provinciali di coordinamento, riferimenti essenziali per la nuova attività urbanistica dei Comuni. Con l´approvazione definitiva del Piano i comuni dovranno inoltrare alla Provincia e non più alla Regione i Pgt (Piano di governo del territorio) per il parere di conformità. "Con specifico riferimento al territorio valtellinese - ha evidenziato l´assessore Davide Boni - , la Regione ha condiviso l´impianto generale di impostazione del Piano Provinciale, essenzialmente preordinato alla salvaguardia dei valori ambientali, urbanistici e culturali del territorio e all´integrazione con le scelte di sviluppo sostenibile in materia infrastrutturale, insediativa e turistica". Una particolare attenzione è stata posta alla tutela del paesaggio, considerato elemento centrale di identità del territorio. Su questa linea sono stati forniti indirizzi di corretto utilizzo delle diverse aree provinciali. Regione e Provincia di Sondrio hanno condiviso la rilevanza attribuita dal Ptcp alla disciplina delle acque, prevedendo importanti misure di tutela destinate a disciplinare i futuri usi delle risorse idriche in forme compatibili con le disponibilità, gli utilizzi pregressi e i caratteri del territorio. In merito al Piano sono stati dunque condivisi da parte di Regione Lombardia e Provincia di Sondrio gli esiti dell´istruttoria. A seguito della deliberazione della Giunta regionale, la Provincia potrà procedere alla approvazione definitiva del Piano. .  
   
   
PRESENTATA A VERONA GEO-OIKOS, PRIMA RASSEGNA REGIONALE DELLA PROGETTUALITA’ TERRITORIALE  
 
 Verona, 3 novembre 2009 - Sono 28 i progetti di enti pubblici e privati che alla fiera di Verona l’11 e il 12 novembre prossimi rappresenteranno Verona e la sua provincia alla prima edizione di Geo-oikos, la rassegna espositiva promossa dalla Regione del Veneto in collaborazione con le 7 province, con l’intento di mettere in vetrina il Veneto e il Nord Est, ovvero le iniziative che ne promuovano l’identità in termini di qualità, innovazione, sostenibilità. La manifestazione punta a divenire un momento di marketing territoriale a cadenza annuale, finalizzata ad incentivare il confronto e la collaborazione tra operatori pubblici e privati che si occupano di pianificazione urbana e territoriale, progettazione, grandi opere infrastrutturali e servizi. Durante l’esposizione verranno presentati progetti di opere realizzate o da realizzare sul territorio regionale, mentre i settori di interesse, saranno l’urbanistica, la pianificazione territoriale, grandi opere, infrastrutture della mobilità, ambiente, natura ed energia. L’iniziativa è stata presentata oggi a Verona presso la sede dell’amministrazione provinciale dall’assessore all’urbanistica e politiche per il territorio della Regione del Veneto Renzo Marangon, dal presidente della provincia di Verona Giovanni Miozzi e dall’assessore all’urbanistica del comune di Verona Vito Giacino. “Abbiamo chiesto alle amministrazioni pubbliche e a vari privati – ha sottolineato l’assessore Marangon – di partecipare a questa mostra presentando quelle progettualità che rappresentano l’eccellenza e che caratterizzeranno il Veneto nei prossimi 20-30 anni. La nostra – ha aggiunto – è una Regione che si sta trasformando, per cui abbiamo ritenuto interessante organizzare un momento di riflessione su come siamo e su come saremo e fornire così lo stimolo per un confronto sulle diverse progettualità territoriali. Il futuro della nostra Regione – ha concluso Marangon – è legato anche alla competitività del suo territorio, competitività rappresentata da un giusto equilibrio tra sviluppo e qualità della vita”. Da parte sua il Presidente Miozzi ha sottolineato che “il progetto coinvolge varie realtà della provincia di Verona, in collaborazione con la Regione del Veneto. La manifestazione, alla prima edizione, intende cambiare il modo di presentare le iniziative pubbliche e private di progettazione del nostro territorio. Valorizziamo così la sinergia e il dialogo. Per quanto riguarda la provincia di Verona verranno esposte varie azioni di intervento fra cui i progetti di sviluppo infrastrutturale dell´Aeroporto Valerio Catullo, centro nevralgico del sistema nazionale del Nord-italia, e i piani di espansione futura del Consorzio Zai e Quadrante Europa. Tra i progetti di mobilità stradale sono da segnalare il traforo del Brennero, importante collegamento tra Italia e Nord-europa, le iniziative proposte dalla Serenissima Sgr S. P. A. E la costruzione della terza corsia, realizzata da Autobrennero sul tratto autostradale Verona-modena. Gli altri piani di intervento riguarderanno il Polo chirurgico all´Ospedale Civile Maggiore, l´Autodromo del Veneto e le iniziative dell´Ater”. Infine l’assessore Vito Giacino ha sottolineato che “nell´ambito della progettazione strategica del Comune di Verona verranno presentati il piano di riqualificazione delle ex-cartiere e le iniziative per il rilancio economico del quartiere di Veronetta, attraverso la costruzione di un campus universitario all´interno delle ex caserme Passalacqua e Santa Marta. Infine, abbiamo in progetto di costruire un´area che ospiterà la “Città della Musica”, uno spazio in cui potranno interagire musicisti, esperti e realtà commerciali del settore”. .  
   
   
LA REGIONE CAMPANIA A EXPO SHANGHAI 2010. BASSOLINO: "PUNTIAMO SU RICERCA, INNOVAZIONE E GRANDE CULTURA"  
 
Napoli, 3 novembre 2009 - E´ stato firmato il 29 ottobre in sala Giunta tra la Regione Campania ed il Governo il protocollo d´intesa per la partecipazione della Regione all´Esposizione Universale di Shanghai, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2010. Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente Antonio Bassolino e dal commissario generale del governo Beniamino Quintieri. L´esposizione Universale 2010 è dedicata al tema della città, e metterà a confronto esperienze diverse sulla qualità della vita e lo sviluppo eco-sostenibile. E´ prevista la partecipazione di oltre 80 milioni di visitatori, e più di 200 Paesi ed Organizzazioni internazionali. La Regione Campania sarà presente al Padiglione Italia dell´Expo dal 1° al 15 ottobre, con uno spazio espositivo di 190 metri quadri ed un percorso interattivo dedicato alla fruizione di contenuti "tecnologici". Nel corso della manifestazione sono in programma, tra gli altri, seminari e workshop tecnici dedicati alla ricerca, alla cultura ed ai progetti regionali fortemente innovativi, ed incontri tra operatori italiani e cinesi. In particolare, la Campania punterà sulle innovazioni introdotte nel trasporto pubblico, sulla conservazione, valorizzazione e promozione dei beni culturali, sulle tecniche d´avanguardia sviluppate in materia di edilizia sostenibile, sull´agricoltura e sulla gestione delle risorse idriche. E´ prevista altresì una settimana enogastronomica interamente dedicata ai prodotti e alla cucina regionale presso il ristorante del Padiglione Italia. "E´ - sottolinea il presidente Bassolino - un evento di straordinaria portata internazionale ed una grande opportunità per il sistema produttivo della nostra regione. La Campania sarà a Shanghai con l´obiettivo di valorizzare ulteriormente le proprie eccellenze produttive, scientifiche, tecnologiche. Vogliamo presentare e diffondere una nuova dimensione della Campania che faccia della ricerca, dell´innovazione e della grande cultura la carta d´identità della regione nel mondo del terzo millennio. Stiamo altresì intensamente lavorando per portare in primo piano all´Expo tre grandi beni culturali di Napoli e della Campania: l´Auditorium di Ravello, il Teatro Festival Italia e il Teatro San Carlo", conclude Bassolino. "L´esposizione Universale di Shanghai - afferma il commissario Quintieri - sarà un evento di portata eccezionale e l´Italia si prepara a svolgere un ruolo da protagonista. Raccontare la Campania ai milioni di visitatori che verranno a Shanghai sarà l´occasione per promuovere la Regione come polo di ricerca tecnologica oltre che per riproporre la ricchezza delle sue tradizioni e della sua cultura che gode in Cina di particolare popolarità". .  
   
   
ABRUZZO: OK AD ATO UNICO DDL ISPIRATO A PRINCIPI DI ECONOMICITA´ ED EFFICIENZA  
 
L´aquila, 3 Novembre 2009 - La giunta regionale, su proposta dell´assessore Angelo Di Paolo, nella seduta di ieri ha approvato il disegno di Legge regionale: “ Norme in materia di Servizio Idrico Integrato nella Regione Abruzzo” che verrà sottoposto a breve all’ approvazione del consiglio regionale. Si tratta di un disegno di legge che definisce un unico Ambito territoriale ottimale coincidente con i confini della Regione, in cui rientrano i 305 Comuni abruzzesi. La normativa nasce dall’ esigenza di consentire che venga portata a termine l? attività del Commissario attualmente in corso. ‘ Il disegno di legge ‘ ha commentato l’ assessore Di Paolo ‘ è composto da un solo articolo e prevede in particolare la delimitazione di un unico Ambito Territoriale Ottimale. Riafferma i principi ed i criteri a cui deve ispirarsi la gestione del servizio idrico ovvero economicità, efficienza ed efficacia Era divenuto ormai urgente e improcrastinabile portare a termine la riforma come previsto dalla L. R. 37/2007. La costituzione dei quattro enti non corrispondeva agli obiettivi di programma dell? attuale governo. I dettagli della legge verranno illustrati giovedì 5 novembre dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi e dall’ assessore Angelo Di Paolo, nel corso di in una conferenza stampa che si terrà a Pescara, alle 12, nella sede di viale Bovio. .  
   
   
ACQUISTI PUBBLICI VERDI IN SICILIA: AVVIO DELLA RETE  
 
 Palermo, 3 novembre 2009- Venerdì 6 novembre 2009 si terrà a Palermo, alle ore 10. 00, presso l´Auditorium dell´Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, in via Ugo La Malfa n. 169, il seminario “Acquisti pubblici verdi in Sicilia: avvio della Rete Regionale”. L´evento è realizzato nell’ambito del progetto Life+ Gppinfonet The Green Public Procurement Information Network (La Rete Informativa sugli Acquisti Pubblici Verdi), promosso dalla Provincia di Cremona in partenariato con la Regione Liguria, la Regione Sardegna, il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane ed Ecosistemi, che prevede un’attività triennale, nazionale ed internazionale, di sensibilizzazione e diffusione degli acquisti verdi. L’assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia, il Coordinamento Agende 21 locali Sicilia e l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Sicilia, in linea con le strategie già in atto per l’attuazione di politiche nell’ottica dello Sviluppo Sostenibile, assumono un ruolo di animatori e sostenitori delle attività previste dal progetto Gppinfonet. Il seminario regionale sarà dunque l’occasione non solo per presentare il progetto e sensibilizzare i partecipanti sulle priorità ambientali regionali e su come il Gpp può contribuire ad affrontarle, ma anche per raccogliere adesioni alla rete regionale per il Gpp. Pertanto si invitano tutti gli enti (pubblici e provati) a partecipare numerosi all’evento e a darne la più ampia diffusione. Per maggiori informazioni sul seminario e sulle modalità di adesione alla rete è possibile collegarsi al link http://a21l. Sicilia. It/index. Php?option=com_content&task=view&id=185 o contattare la segreteria del Coordinamento c/o Orsa, telefono 091 5074168 / fax 091 7480168 / e-mail info@a21l. Sicilia. It. .  
   
   
LAVORO DIPENDENTE, CONGEDI AL PADRE ANCHE SE LA MAMMA È CASALINGA  
 
Roma, 3 novembre 2009 - Il padre lavoratore dipendente può fruire dei riposi giornalieri previsti dalla legge per l’accudimento dei figli anche nel caso in cui la madre sia casalinga, ma si trovi nell’oggettiva impossibilità di accudire il bambino perché impegnata in altre attività. L’inps, con circolare n. 112 del 15 ottobre 2009, fornisce le necessarie indicazioni per usufruire di questa possibilità, scaturita dal disposto della sentenza n. 4293 del Consiglio di Stato, che interpreta in via estensiva quanto prevede il Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità (d. Lgs. 151/2001). L’art. 40 del decreto legislativo 151 del 26 marzo 2001 prevede che al padre lavoratore dipendente siano riconosciuti periodi di riposo: a. Nel caso in cui i figli siano affidati al solo padre; b. In alternativa alla madre lavoratrice dipendente che non se ne avvalga; c. Nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente; d. In caso di morte o di grave infermità della madre. Per “lavoratrice non dipendente” l’Inps, in varie circolari, aveva ritenuto dovesse intendersi la madre lavoratrice autonoma (artigiana, commerciante, coltivatrice diretta o colona, imprenditrice agricola, parasubordinata, libera professionista) avente diritto ad un trattamento economico di maternità a carico dell’Istituto o di altro ente previdenziale, e non anche la madre casalinga. Il Consiglio di Stato, invece, con la sentenza n. 4293 del 9 settembre 2008, afferma che la ratio della norma, volta a dare sostegno alla famiglia ed alla maternità, induce a ritenere ammissibile la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre anche nel caso in cui la madre svolga lavoro casalingo, purchè “impegnata in attività che la distolgano dalla cura del neonato”. Tra queste attività, la circolare dell’Inps cita ad esempio la partecipazione a pubblici concorsi, il doversi sottoporre ad accertamenti sanitari o a cure mediche. In presenza di queste condizioni, opportunamente documentate, il padre dipendente può fruire dei riposi giornalieri, nei limiti di due ore o di un’ora al giorno a seconda dell’orario giornaliero di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Analogamente a quanto avviene in caso di madre lavoratrice autonoma, anche nell’ipotesi di madre casalinga, il padre dipendente può utilizzare i riposi a partire dal giorno successivo ai 3 mesi dopo il parto (ossia a partire dal giorno successivo alla fine del periodo di maternità riconosciuto per legge). .  
   
   
NASCE L’ASSOCIAZIONE DONNE IN LIBERTA’ IN POLITICA, SE VUOI CHE QUALCOSA VENGA DETTO, CHIEDI AD UN UOMO. SE VUOI CHE QUALCOSA VENGA FATTO, CHIEDI AD UNA DONNA. MARGARETH THATCHER  
 
Milano, 3 novembre 2009 - Lo scorso 15 ottobre si è costituita ufficialmente l’Associazione “Donne in Libertà”. L’associazione nasce dalla volontà politica delle donne elette ai vari livelli istituzionali nelle liste del Popolo della Libertà, di mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie esperienze, affinchè da un positivo confronto democratico si possa contribuire alla costruzione di un grande partito. Scopo dell’Associazione è quello di promuovere iniziative culturali, sociali e politiche che favoriscano e facilitino la formazione e la partecipazione delle donne all’attività politica attraverso un’azione che si basi sul riconoscimento ed il rispetto per il principio di pari opportunità. L’attività dell’Associazione mira a rafforzare l’identità delle donne ed a trarre ricchezza dalla diversità tra i sessi affinchè questa diventi una risorsa. Sarà promosso il riconoscimento del merito, verrà garantita a tutti gli associati l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze necessarie per partecipare attivamente alla vita politica e saranno sollecitate le donne affinché intraprendano un percorso politico incentivandone l’accesso alle candidature. Le relazioni tra uomini e donne saranno fondate sul sostegno reciproco e sul rispetto dei principi ispiratori dell’Associazione: libertà, legalità, uguaglianza, solidarietà e meritocrazia. Ciascun associato si attiverà affinché i partiti politici siano incoraggiati e spronati a rimuovere ogni barriera che direttamente o indirettamente discrimini la partecipazione delle donne al processo culturale, politico e decisionale: una partecipazione più equilibrata a tali processi rispecchierà più fedelmente la composizione della società e costituirà un elemento essenziale per il corretto funzionamento della democrazia. Sei le socie fondatrici: Camilla Musciacchio (Consigliere Provinciale e Consigliere Comunale a Trezzano sul Naviglio, ricopre la carica di Presidente dell’Associazione), Paola Ghiringhelli (Consigliere Comunale e Coordinatore a Pioltello, nominata Vice Presidente), Lidia Katia Ruzzon (Assessore al Bilancio del Comune di Paderno Dugnano è Vice Presidente e Tesoriere), Alessandra Mercanti (Consigliere Comunale e Capogruppo a Settala, ha assunto la carica di Segretario Generale), Marina Petruni (Consigliere Comunale e Capogruppo a Settimo Milanese è Responsabile Organizzativo), Maria Grazia Vaticano (collabora alla Segreteria Provinciale ed è Responsabile del Tesseramento). Nove le socie nel Consiglio Direttivo: Franca Rossetti (Sindaco di Senago), Lorella Borghetti (Consigliere Comunale a Rho), Maria Elisabetta Cattaneo (Consigliere e Presidente del Consiglio Comunale a Sedriano), Enza Corbu (Consigliere e Presidente del Consiglio Comunale a Cassina dé Pecchi), Linda Ghidoli (Consigliere ed Assessore a Sedriano) Silvia Stella Fagnani (Consigliere Comunale e Capogruppo a Sedriano), Antonella Mairate (Assessore a Vigevano), Barbara Novo (Assessore a Senago) e Manuela Zandegiacomo (Consigliere Comunale ad Arese). Tanta esperienza politica dunque e di gestione amministrativa alla base di questa Associazione che, già nel mese di novembre, ha intenzione di organizzare a Milano un convegno in occasione del quale si presenterà ufficialmente alla città. L’adesione è aperta a tutte le donne e uomini che si riconoscano nei principi ispiratori e negli obbiettivi dell’Associazione e che abbiano intenzione di lavorare attivamente per perseguirli. Per maggiori informazioni e per aderire all’Associazione info@ donneinlibertà. It .  
   
   
CARMELINA ACCIARDI ELETTA NUOVO PRESIDENTE DEL CIF (CENTRO ITALIANO FEMMINILE) DI SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA)  
 
 San Marco Argentano, 3 novembre 2009 - Il Cif (Centro Italiano Femminile) di San Marco Argentano (Cosenza) ha eletto un nuovo presidente che sostituisce Viviana Manfredi dopo una lunga e felice esperienza alla guida di un’associazione che ha contribuito notevolmente alla crescita sociale e culturale della cittadina normanna. E’ stata chiamata a ricoprire questa prestigiosa carica Carmelina Acciardi che ha la responsabilità di continuare una strada tracciata con autorevolezza e passione dal suo predecessore. Le novità per il Cif sammarchese non finiscono qui. Sono da annoverare, infatti, altre nomine importanti e assai significative sia per il Cif che per la città di San Marco Argentano. Aurelia Rossi Tarantini e Virginia Mariotti, volitive rappresentanti del gentil sesso da anni impegnati nella vita pubblica, elette nel consiglio provinciale porteranno in questo organismo esperienza, capacità e grandi motivazioni. Aurelia Rossi Tarantini, lo ricordiamo, ha ricoperto in questa associazione il ruolo di tesoriere nel consiglio regionale; mentre la Mariotti ha rivestito nella massima assise comunale le funzioni di vicesindaco. .  
   
   
FONDO NUOVI NATI  
 
Roma, 3 novembre 2009 - Un prestito garantito di 5 mila euro a tassi agevolati: lo possono chiedere tutte le famiglie che hanno un bambino nato o adottato nel 2009, nel 2010 e anche nel 2011. L’iniziativa, lanciata con il decreto anticrisi per favorire l´accesso al credito da parte delle famiglie, è diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del relativo regolamento. Il decreto stanzia risorse finanziarie per circa 85 milioni di euro per il triennio e definisce le modalità per richiedere il prestito e attivare il Fondo di garanzia. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo le operazioni di finanziamento a favore dei soggetti esercenti la potestà genitoriale di bambini nati o adottati negli anni 2009, 2010 e 2011. Nel caso di potestà o affido condiviso è ammesso un solo prestito. I finanziamenti ammissibili alla garanzia del Fondo hanno una durata non superiore a cinque anni e sono di ammontare non superiore a cinquemila euro e a tasso fisso. Possono effettuare le operazioni di finanziamento garantite dal Fondo le banche e gli intermediari finanziari. La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per cento del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta. .  
   
   
SEMINARIO SULLO STALKING  
 
Aosta, 3 novembre 2009 - La violenza contro le donne: profili familiari, lavoristici e penali è il tema del seminario formativo per avvocati e forze dell’ordine, che l’Ufficio della Consigliera regionale di parità, la Consulta regionale femminile e l’Ordine degli Avvocati della Valle d’Aosta organizzano venerdì 6 novembre, dalle 15 alle 17, nel salone di Palazzo regionale ad Aosta. Partecipano al seminario la Consigliera di parità regionale Antonella Barillà, la Presidente della Consulta regionale per la condizione femminile Giacinta Prisant e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Paolo Caveri. L’avvocato Giovanni Borney interviene su Lo stalking e le novità del cosiddetto pacchetto antistupro mentre il Procuratore Capo per la Valle d’Aosta Marilinda Mineccia su Lo stalking e le altre forme di violenza contro la donna: il punto di vista del magistrato. .  
   
   
FAMILY IN TRENTINO, NOMINATA LA NUOVA COMMISSIONE L´ORGANISMO CHE RILASCIA IL MARCHIO ALLE ORGANIZZAZIONI "AMICHE DELLA FAMIGLIA"  
 
 Trento, 3 novembre 2009 - La Giunta provinciale ha nominato venerdì scorso, cambiandone la denominazione, la nuova commissione “Trentino, distretto della famiglia”, che rilascerà il marchio "Family in Trentino" agli operatori che ne faranno richiesta. La commissione sarà presieduta da Luciano Malfer, dirigente del Progetto di coordinamento politiche familiari e di sostegno alla natalità, a cui fa capo il marchio “Family in Trentino”, e vi fanno parte rappresentanti di enti pubblici e organizzazioni private, tra le quali il Forum trentino delle associazioni familiari. Il marchio Family in Trentino è sinonimo di qualità a misura di famiglia per tutti gli esercizi e i servizi pubblici e privati che lo espongono. Dai comuni ai negozi, dai ristoranti agli impianti sportivi, ai musei. In questi luoghi la famiglia gode di un trattamento di favore e di confort esclusivi. Coloro che si fregiano del marchio debbono però avere caratteristiche ben precise, definite da un’apposita commissione, e dovranno impegnarsi a rispettare, nella loro attività, i criteri fissati dalla commissione per soddisfare le diverse esigenze delle famiglie, anche con prezzi agevolati. Mentre gli enti pubblici dovranno individuare politiche tariffarie per la famiglia, adeguare il territorio con parchi giochi, piste ciclabili, eliminazione delle barriere architettoniche, realizzare percorsi protetti casa-scuola. E, infine, attivare momenti formativi sui temi riferiti alla genitorialità. .  
   
   
MAI PIU’ VIOLENZE”, SUCCESSO DELL’INIZIATIVA A TERNI. STUFARA: ”NO AI LUOGHI DI CONFRONTO CHIUSI; QUESTA E’ VERA PARTECIPAZIONE”  
 
Perugia, 3 novembre 2009 - Violenza di genere: cosa rispondiamo? Era questa la domanda intorno alla quale 110 iscritti all’“open space technology” che si è svolto il 39 e 30 ottobre a Terni, hanno ragionato per poi formulare una serie di proposte documentate che l’assessore regionale alle Politiche sociali, Damiano Stufara, presto consegnerà alla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, come spunto e riflessione per una legge regionale contro la violenza di genere. I gruppi di lavoro (chiamati a raccolta nell’ambito delle iniziative del progetto “Mai più violenze” di cui è capofila la Regione Umbria e che conta sull’apporto di 37 partner), hanno offerto vari spunti che costituiranno la base da cui partiranno gli strumenti per contrastare e prevenire il fenomeno. “Il grande entusiasmo dei partecipanti e l’apprezzamento per il metodo adottato – ha detto l’assessore regionale Damiano Stufara durante l’incontro – ci pongono di fronte ad un fatto politico chiaro di cui bisogna avere consapevolezza. Non servono i luoghi di confronto chiusi all’interno di percorsi obbligati non in grado di liberare energia, così come non serve la retorica della partecipazione senza attualizzarla. Il lavoro di questi giorni ha dimostrato l’importanza del confronto con la pluralità dei mondi presenti in questa sede”. Stufara ha riferito che “mesi fa abbiamo iniziato un percorso con molte potenzialità, ma anche tanti rischi, primo tra tutti l’elevato numero di soggetti coinvolti che potevano anche trasformarsi in una zavorra. Potevamo poi – ha aggiunto – rischiare di essere ridondanti. Ma in realtà la forza del progetto è stata proprio nel trarre vantaggio di tutto ciò per costruire reti, strutture, rapporti”. Secondo l’assessore “per la lottare contro la violenza di genere è importante continuare a lavorare in questa direzione, anche se dal confronto è venuto fuori qualche intervento pessimistico. C’è stato anche molto entusiasmo – ha detto – e tutti i suggerimenti torneranno utili per dotare l’Umbria di strumenti per fronteggiare il fenomeno della violenza di genere agendo sulla prevenzione e la cultura”. Stufara, annunciando che il materiale prodotto sarà consegnato alla presidente Lorenzetti, ha invitato i partecipanti alle due giornate “a convogliare in maniera produttiva e concreta le loro proposte, facendo in modo che le reti continuino ad essere attive e propositive”. .