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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 22 Febbraio 2010 |
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UE: AZZARDO ONLINE, UN GIOCO PERICOLOSO |
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Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Slot-machine, videopoker, scommesse: non serve più uscire di casa per giocare d´azzardo. E in pochi click si possono perdere centinaia di euro. E´ lo Stato che regola il gioco online. Ma quando si tratta di operatori stranieri, come regolarsi? I deputati del Parlamento europeo chiedono un quadro di regole europee, che fino oggi non esiste. Ricordate la famosa ´Direttiva servizi´, detta anche Bolkestein? Si tratta del quadro europeo per l´apertura del mercato dei servizi all´interno dell´Ue - con qualche eccezione. Fra queste, il gioco d´azzardo online, che resta nelle mani dei singoli Stati. Il fenomeno, però, è sempre più diffuso in Europa, e tende a travalicare le frontiere. Azzardo: non è solo un mercato. I casinò online crescono con la crisi, per un business che vale più di 70 miliardi di euro l´anno: comprensibile che gli operatori vogliano espandersi sui mercati esteri. Ma diversi Stati europei hanno deciso di oscurare i siti d´azzardo stranieri, esercitando il loro potere di monopolio sul gioco. E´ chiaro che quello del gioco d´azzardo è un settore particolare, che non può obbedire soltanto alle regole del mercato. Gli Stati che hanno messo al bando i siti di gioco stranieri avanzano argomenti di varia natura, dal mancato rispetto delle regole nazionali, alla tutela dei giocatori, esposti alla dipendenza oltre che alle frodi, alla lotta al crimine e al riciclaggio, fino alla preoccupazione per le tasche dello Stato, che riscuotono le tasse su giochi e scommesse. Cosa dice l´Europa? A livello europeo il quadro è contraddittorio. Per questo il Parlamento chiede chiarezze e regole comuni. La Commissione europea ha infatti aperto 10 procedure d´infrazione contro gli Stati che hanno chiuso la porta ai casinò online stranieri, in nome della libertà di circolazione dei servizi in Europa. La Corte di Giustizia europea, però, gli ha dato torto: interpellata da una società di giochi di Gibilterra cui il Portogallo aveva negato l´entrata nel suo mercato, ha dato ragione a quest´ultimo, mettendo in guardia sulle conseguenze sociali negative del gioco d´azzardo e sul rischio frodi. Il Parlamento era già intervenuto in marzo 2009 con una risoluzione per chiedere un quadro di regole europee. Giovedì 11 febbraio è tornato all´attacco con un´interrogazione orale alla Commissione, insistendo sulla necessità di "un quadro normativo comune atto a gestire la crescente attività transfrontaliera". "Serve un quadro di regole comuni" - "E´ assolutamente ora che la Commissione proponga una strategia chiara" - ha esordito il presidente della Commissione Mercato interno del Parlamento, il tory Malcom Harbour - "Il gioco d´azzardo online può e deve essere regolamentato, nel pieno rispetto dei cittadini e del loro diritto a giocare su internet: non si può proibire in assoluto l´accesso di società straniere in un Paese Ue". Più dura la socialdemocratica tedesca Evelyne Gebhardt, ex-relatrice della Direttiva servizi: "La Commissione deve smetterla di usare uno strumento improprio come le procedure di infrazione, bisogna avanzare in un altro modo. Gli Stati non possono essere forzati ad aprire le frontiere se nel loro paese ci sono restrizioni forti al gioco online. La Commissione lo deve capire". Alle preoccupazioni dei partecipanti, ha risposto il neo-commissario al Mercato interno Michel Barnier, che ha promesso "un nuovo approccio" da parte della Commissione, accennando alla possibilità di applicare "strumenti diversi dalle procedure d´infrazione. L´ex-ministro francese ha spiegato che "è in corso una consultazione di tutti gli attori coinvolti, che potrebbe portare alla pubblicazione di un Libro Verde sul gioco d´azzardo entro quest´anno". Riconoscendo che il momento è propizio per "un´azione coordinata" a livello europeo, Barnier ha ricordato che i casinò online "non sono servizi come gli altri, e dobbiamo combattere contro il crimine trans-frontaliero, cosa possibile solo a livello europeo". L´iniziativa, quindi, è in mano alla Commissione. Nel frattempo i giocatori potranno continuare a scommettere online. Ma ognuno secondo le regole di casa sua. E voi, che cosa ne pensate? Tocca all´Europa intervenire nel merito, o i Governi devono avere la possibilità di decidere indipendentemente? Dite la vostra su Facebook, seguendo il link in basso. . |
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EUROPEAN E-SKILLS WEEK: LA PRIMA SETTIMANA EUROPEA DELLE COMPETENZE DIGITALI |
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Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Si svolgerà dall’1 al 5 marzo la prima settimana europea delle competenze digitali, una campagna promossa dalla Commissione europea per informare gli studenti, i giovani professionisti e le piccole e medie imprese sulla vasta gamma di opportunità lavorative offerte dalle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni. La settimana europea delle competenze digitali, o European e-Skills week, vuole mettere in evidenza il bisogno crescente di utenti e professionisti che padroneggino le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (Tic) e che possano dunque contribuire in modo decisivo ad un’Europa competitiva e innovativa. La settimana europea delle competenze digitali in programma dall’1 al 5 marzo è soltanto il momento culminante di una più ampia campagna informativa diretta a sensibilizzare i giovani e le imprese (soprattutto le piccole e medie imprese) sulla vasta gamma di opportunità offerte dai lavori connessi alle Tic: da alcuni mesi, infatti, autorità pubbliche, imprese del settore delle Tic, istituti d’istruzione e studenti sono impegnati in centinaia di attività, formazioni e concorsi in oltre 20 Paesi europei. È grazie a questa stimolante collaborazione che la campagna potrà essere veramente utile per un pubblico vasto e diversificato. La campagna informativa è coordinata dalla Direzione generale Industria e Imprenditoria, che fa capo alVicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. L’ue è impegnata ormai da anni nella promozione delle competenze digitali. Nel settembre 2007, ad esempio, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione, intitolata “Competenze informatiche (eSkills) per il Xxi secolo: promozione della competitività, della crescita e dell’occupazione”, nella quale ha proposto un’agenda di lungo periodo per la promozione in Europa delle competenze digitali. Per sostenere la crescita e la competitività europee occorre infatti una strategia a favore delle competenze a più elevato potenziale innovativo. Si prevede che la settimana europea delle competenze digitali 2010 coinvolgerà 300 000 partecipanti in tutta Europa. Sul sito “European e-Skills week” è accessibile l’elenco degli eventi organizzati in tutti i Paesi partecipanti alla campagna, tra cui l’Italia. . |
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CONFERENZA SULLE NANOTECNOLOGIE IBRIDE BASATE SU SILICIO SU SCALA ATOMICA |
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Southampton, 22 febbraio 2010 - Il 1º e 2 marzo si terrà Southampton, nel Regno Unito, una conferenza di due giorni sulle nanotecnologie. La conferenza è dedicata alle emergenti nanotecnologie basate su silicio e il loro impiego nei futuri dispositivi di comunicazione. Le nanotecnologie potrebbero anche contribuire a superare i limiti attualmente esistenti nelle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic). Nel corso di otto sessioni, esperti di spicco del mondo accademico e industriale discuteranno della produzione nanostrutturale a controllo automatico, tecnologia ibrida Nems, dispositivi single-dopant e tecnologia single-spin. Http://www. Alphagalileo. Org/organisations/viewitem. Aspx?organisationid=93&itemid=68327&culturecode=en . |
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"MICROELECTRONICS PRESENTATION DAYS" NOORDWIJK, PAESI |
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Bassi, 22 febbraio 2010 - Il 30 marzo e 1º aprile si terrà a Noordwijk, nei Paesi Bassi, una conferenza di tre giorni intitolata "Microelectronics Presentation Days". Le giornate sono organizzate periodicamente per stimolare lo scambio di informazioni, relative agli sviluppi di microelettronica in corso e recentemente conclusi, tra partner industriali dell´Agenzia spaziale europea (Esa) e la comunità della microelettronica spaziale. Uno dei punti salienti dell´evento sono le presentazioni tecniche dedicate a sviluppi e tecnologie specifiche. Tutte queste attivitià sono legate a progetti Esa specifici, o sono finanziati nell´ambito di contratti di sviluppo tecnologico dell´Esa. Il programma dell´evento è organizzato in gruppi di presentazioni su temi di base simili tra loro. Sarà dedicata particolare attenzione alle sfide tecniche affrontate, i successi raggiunti e le lezioni apprese, in modo che altri progettisti e gruppi di mircroelettronica possano trarne vantaggio. Gli organizzatori della conferenza intendono inoltre promuovere l´uso e ri-uso di nuovi componenti e tecnologie finanziati dall´Esa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Congrex. Nl/10m09/ . |
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INVITO AD ESPRIMERE INTERESSE NELLA RICERCA COLLABORATIVA CON IL PROGETTO HAPTIMAP |
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Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Il progetto Haptimap ("Haptic, audio and visual interfaces for maps and location-based services") ha pubblicato un invito per un nuovo partner commerciale. Il progetto è in parte finanziato dalla Commissione europea attraverso il tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" del programma specifico "Cooperazione" del Settimo programma quadro (7° Pq). Il tema dell´invito riguarda la ricerca di un partner commerciale aggiuntivo, in grado di sviluppare una mappa o un servizio di localizzazione basati su informazioni aptiche, audio e/o video per l´interazione con gli utenti. Tale servizio illustrerà l´uso degli strumenti Haptimat e di importanti idee Haptimat. Una possibile alternativa vedrebbe il nuovo partner impiegare idee e strumenti Haptimat per potenziare il servizio già esistente. Per assicurare una buona comunicazione tra gli sviluppatori degli strumenti e del servizio di localizzazione, il progetto esige dal nuovo partner una minima partecipazione allo sviluppo degli strumenti. Il servizio di localizzazione sviluppato dovrebbe rappresentare un importante canale per la commercializzazione del progetto. Il nuovo partner dovrebbe anche sostenere (o partecipare) le attività di formazione e dimostrazione del servizio sviluppato. Per il testo completo del bando, consultare: http://www. Haptimap. Org/competitive-call. Html . |
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ANNUNCIATO UN INVITO PER UN NUOVO PARTNER PER IL PROGETTO COSMIC |
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Bruxelles, 22 febbraio 2010 - Il progetto Cosmic ("Complementary organic semiconductor and metal integrated circuits") ha annunciato un invito per un partner con competenze esaustive nel campo dei circuiti integrati organici. Il nuovo partner avrà il compito di dimostrare gli sviluppi di progetto in un´applicazione d´avanguardia per i circuiti integrati organici, ad esempio un circuito line driver per display Qvga (240 linee) o un circuito organico flessibile di complessità analoga. Il lavoro include la specificazione, progettazione, produzione e caratterizzazione del circuito integrato - che dovrà essere basato su semiconduttori organici p-type o n-type - che dovrà essere prodotto allo stato finale su substrati di pellicola. Cosmic è finanziato attraverso il Settimo programma quadro (7° Pq) e si concluderà a dicembre 2013. Cosmic ha l´obiettivo di sviluppare applicazioni di immediata rilevanza per i partner del consorzio e di dimostrare la capacità della tecnologia complementare organica di sviluppare valore per l´industria europea. Per tutti i dettagli sull´invito,consultare: http://www. Project-cosmic. Eu/ . |
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FVG, ENTRO 2010 PRONTO BANDO PER BANDA LARGA |
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Udine, 22 febbraio 2010 - Nel quarto trimestre di quest´anno l´Amministrazione regionale conta di definire il bando per affidare ai privati l´utilizzo della parte eccedente della rete in fibra ottica con la quale, grazie al progetto Ermes gestito da Insiel, si stanno gradualmente collegando tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia. In questo modo, già nel 2011 potranno cominciare a essere raggiunti, in alcuni "anelli" di questa nuova rete a banda larga, anche le imprese e i cittadini. Lo ha confermato l´assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, intervenuto il 19 febbraio a Udine, nella sede dell´Associazione degli industriali a Palazzo Torriani, a un incontro promosso dalla Confindustria sullo sviluppo della banda larga. La riunione è stata coordinata dal presidente degli industriali udinesi Adriano Luci, presenti numerosi imprenditori che operano proprio nel settore delle telecomunicazioni. Regione e imprese, come è emerso dal confronto, condividono lo stesso obiettivo: colmare nei tempi più brevi possibili il "divario digitale" di alcune aree della regione, considerando che il collegamento in banda larga costituisce uno dei principali fattori di crescita e di competitività di un territorio. Gli imprenditori hanno posto soprattutto l´accento sui tempi per completare il progetto e sulla possibilità di utilizzo della rete da parte delle imprese. L´assessore Riccardi ha confermato gli obiettivi del progetto Ermes, giunto ormai a metà del suo percorso (sono finora stati investiti circa 60 milioni di euro, su 120 complessivi): entro il 2011 collegare tutti i Comuni, entro il 2013 le zone industriali. Si tratta di scadenze, come ha voluto precisare Riccardi, dettate dalla disponibilità di finanziamenti europei. L´assessore ha ricordato che il progetto Ermes era stato avviato dalla precedente Amministrazione regionale, e che la Giunta guidata da Renzo Tondo lo ha confermato, reperendo anche ulteriori risorse, proprio per evitare interruzioni nel processo di superamento dei divario digitale. La decisione di affidare a Insiel il compito di realizzare la rete, al posto della società Mercurio inizialmente costituita, ha avuto lo scopo di razionalizzare il progetto valorizzando le competenze dell´azienda di informatica regionale. Affinché anche le imprese e i cittadini, accanto alla Pubblica amministrazione, possano utilizzare la nuova rete a banda larga, occorrerà adesso mettere a gara l´utilizzo della capacità eccedente della fibra ottica, coinvolgendo gli operatori privati. È questa una strada obbligata poiché è la stessa Unione europea a vietare alla parte pubblica - ha sottolineato Riccardi - la possibilità di fornire la connessione finale, laddove lo possono fare i privati. Già in marzo la Regione avvierà con l´Unione europea il confronto in modo da concordare le procedure necessarie per superare il divario digitale, definendo una mappa dettagliata della situazione delle diverse zone del Friuli Venezia Giulia. Il confronto avviato questa mattina a Palazzo Torriani con il mondo dell´industria ha permesso di chiarire le modalità del progetto Ermes, con l´obiettivo comune di accelerare il più possibile il percorso, rendere certi i tempi ed evitare alcune strozzature burocratiche. È stata anche sottolineata l´importanza di valorizzare le competenze che in Friuli Venezia Giulia ci sono nel campo delle telecomunicazioni, nel rispetto della trasparenza e delle regole nazionali e comunitarie. . |
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CARTA D´IDENTITÀ ELETTRONICA: ESEGUITE IN VALLE D’AOSTA LE VERIFICHE PER AGGIORNARE LA DATA DI SCADENZA SUL DOCUMENTO |
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Aosta, 22 febbraio 2010 - Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, informa che, a seguito delle numerose richieste e solleciti al Ministero dell’Interno, sono state eseguite, da parte di tecnici dell’università di Tor Vergata (Roma) insieme ai tecnici del Comune di Aosta, le verifiche per stampare sulle Carte d’Identità elettroniche, rilasciate alla quasi totalità della popolazione del Capoluogo valdostano, la nuova scadenza decennale, risolvendo così la problematica emersa a seguito della decisione, da parte del Ministero dell’Interno, di prorogare la scadenza da cinque a dieci anni. Il Comune di Aosta, infatti, attualmente rilascia un foglio attestante la nuova scadenza della Cie, che però non viene riconosciuto da alcuni Stati stranieri per l’espatrio, tra cui la vicina Svizzera, arrecando molti disagi ai cittadini. Ieri, i tecnici, hanno terminato con esito positivo le prove perla stampa della nuova scadenza. L’esito della sperimentazione è stata trasmessa al Ministero competente affinché vengano messe in atto le procedure definitive per introdurre il nuovo sistema. Si precisa che per effettuare il corretto aggiornamento della nuova scadenza, il documento dovrà rispettare dei pre-requisiti fisici. In particolare, la Cie deve essere integra e ben conservata, perfettamente piana e senza ondulazioni. Il Comune di Aosta comunicherà, non appena ricevuta indicazione ufficiale da parte del Ministero, in che modalità e tempi i cittadini potranno recarsi in Municipio per aggiornare la data sul proprio documento. . |
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PROGETTO PODCAST SALERNO |
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Salerno, 22 febbraio 2010 - La Camera di Commercio di Salerno ha realizzato il sito www. Podcastsalerno. Com, attraverso il quale è possibile scaricare gratuitamente le audio guide e le piantine dei principali monumenti della provincia di Salerno. Attualmente sono disponibile le audio guide, in italiano e in inglese, del Duomo e del Giardino della Minerva di Salerno, dei Templi e del Museo Archeologico Nazionale di Paestum e della Certosa di Padula. Collegandosi al sito si potranno sia ascoltare le varie tracce audio, sia scaricare tali tracce sul computer o su un normale lettore mp3 per effettuare una visita guidata dei monumenti. È possibile, inoltre, stampare la mappa dei vari monumenti, ove sono segnalate le zone corrispondenti ai commenti audio. Con la realizzazione di tale sito, che sarà prossimamente implementato con ulteriori locations, la Camera di Commercio ha inteso offrire al turista uno strumento di fruizione del territorio attraverso il quale gli utenti potranno beneficiare della possibilità di selezionare liberamente il percorso desiderato, muovendosi autonomamente senza limiti spazio-temporali. Tale strumento può costituire per le strutture ricettive anche l´occasione per rendere un sevizio aggiuntivo ai propri clienti, aiutandoli nella conoscenza del territorio. A tale scopo questa Camera di Commercio ha intenzione di conferire dei lettori mp3 da mettere a disposizione della clientela eventualmente sprovvista. Inizialmente potranno aderire all´iniziativa le strutture ricettive alberghiere di 3,4 e cinque stelle della provincia di Salerno, regolarmente iscritte al Registro delle Imprese ed in regola con il pagamento del diritto annuale, alle quali sarà consegnato un lettore mp3 ogni ven-ti camere, con un minimo di due lettori per impresa. Le imprese interessate dovranno far pervenire la propria adesione al progetto mediante la trasmissione dell´allegato modello, debitamente datato e sottoscritto, al n. Di fax 0893115020. . . |
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SWISSCOM: ESERCIZIO 2009 RIDUZIONI DEI PREZZI DETERMINATE DALLA CONCORRENZA, PARI A OLTRE 400 MILIONI DI CHF, PROVOCANO UN CALO DEL FATTURATO DELL’ATTIVITÀ IN SVIZZERA – FASTWEB IN CRESCITA – STABILE L’UTILE NETTO DEPURATO DI EFFETTI STRAORDINARI |
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2008 |
2009 |
Variazione |
Fatturato netto (in milioni di Chf) |
12198 |
12001 |
-1,6% |
Ebitda (in milioni di Chf) |
4789 |
4666 |
-2,6% |
Ebit (in milioni di Chf) |
2640 |
2678 |
1,4% |
Utile netto (in milioni di Chf) |
1751 |
1925 |
9,9% |
Operating free cash flow1 (in milioni di Chf) |
2476 |
2669 |
7,8% |
Collegamenti a banda larga Dsl in Svizzera (in migliaia, a fine anno) |
1756 |
1803 |
2,7% |
Clienti di Swisscom Tv in Svizzera (in migliaia, a fine anno) |
118 |
230 |
94,9% |
Utenti di comunicazione mobile in Svizzera (in migliaia, a fine anno) |
5370 |
5610 |
4,5% |
Clienti dei servizi a banda larga in Italia (in migliaia, a fine anno) |
1483 |
1644 |
10,9% |
Investimenti (in milioni di Chf) |
2050 |
1987 |
-3,1% |
Collaboratori del Gruppo (posti a tempo pieno, a fine anno) |
19943 |
19479 |
-2,3% |
Di cui collaboratori in Svizzera (in posti a tempo pieno, a fine anno) |
16104 |
15995 |
-0,7% |
1 Ebitda - spese per investimenti +/- variazioni del capitale circolante netto - distribuzione degli utili agli azionisti di minoranza
Berna, 22 febbraio 2010 - Nel 2009 il fatturato netto di Swisscom è sceso dell’1,6% a 12 miliardi di Chf e il risultato d’esercizio (Ebitda) del 2,6% a 4,67 miliardi di Chf. A parità di corsi di cambio, la contrazione del fatturato netto è stata lieve, ovvero dello 0,5%, e quella dell’Ebitda pari all’1,7%. L’affiliata italiana Fastweb ha incrementato la cifra d’affari nella valuta locale dell’8,5%. La crescita del numero di clienti e le nuove offerte non sono bastate per compensare le persistenti riduzioni dei prezzi sul mercato svizzero dovute alla concorrenza, quantificate in oltre 400 milioni di Chf, che hanno provocato una flessione del fatturato netto senza Fastweb di circa 282 milioni di Chf. Senza effetti straordinari quali l’adeguamento della durata degli ammortamenti e gli oneri dell’anno prima dovuti allo scioglimento di contratti di leasing a lungo termine, l’utile netto si aggira sui livelli dell’esercizio precedente. All’assemblea generale sarà proposto il versamento di un dividendo ordinario di Chf 20 (l’anno precedente: Chf 19). Per l’esercizio 2010 Swisscom prospetta, senza l’apporto di Fastweb, un fatturato netto di circa 9,15 miliardi di Chf, un Ebitda attorno ai 3,75 miliardi di Chf, nonché investimenti per circa 1,3 miliardi di Chf. Per Fastweb si prevede una cifra d’affari di circa 1,95 miliardi di Eur, un Ebitda attorno ai 580 milioni di Eur e investimenti per un ammontare di circa 410 milioni di Eur. L’operating free cash flow del Gruppo, Fastweb inclusa, si aggirerà sui 2,6 miliardi di Chf. Nel 2009 il fatturato netto del Gruppo Swisscom è diminuito di 197 milioni di Chf, ovvero dell’1,6%, rispetto all’anno precedente attestandosi a 12’001 milioni di Chf. Il risultato d’esercizio (Ebitda) è sceso di 123 milioni di Chf (–2,6%) a 4’666 milioni di Chf. A parità di corsi di cambio, la contrazione del fatturato netto è stata lieve, ovvero dello 0,5%, e quella del risultato d’esercizio pari all’1,7%. Nonostante la crescita del numero di clienti e le nuove offerte, non è stato possibile compensare le persistenti riduzioni dei prezzi, pari a oltre 400 milioni di Chf, causate dalla concorrenza e dalla regolamentazione (ad es. Liberalizzazione dell’ultimo miglio) presenti sul mercato svizzero. Complessivamente si è accusato un calo del fatturato netto, senza Fastweb, di 282 milioni di Chf. Swisscom It Services ha registrato un volume di ordini straordinariamente elevato, pari a 540 milioni di Chf (esercizio precedente: 342 milioni), che si rifletterà con ritardo sulla cifra d’affari dei prossimi mesi. L’utile netto del Gruppo è salito di 174 milioni di Chf (+9,9%) raggiungendo i 1’925 milioni di Chf soprattutto in seguito ai minori ammortamenti e oneri straordinari nell’anno precedente dovuti allo scioglimento di accordi di leasing a lungo termine. L’operating free cash flow è cresciuto del 7,8% attestandosi a quota 2’669 milioni di Chf. Gli investimenti sono diminuiti del 3,1% a 1’987 milioni di Chf quale conseguenza della decisione di ridurre tali attività al di fuori del core business svizzero. Di questo importo, 1,32 miliardi di Chf riguardano la Svizzera e 667 milioni di Chf l’estero. Nell’arco di un anno, il numero dei posti a tempo pieno in Svizzera è sceso dello 0,7% a 15’995 unità in particolare a causa degli incrementi dell’efficienza. Quasi raddoppiato il numero dei clienti di Swisscom Tv Grazie a servizi innovativi, un’ottima assistenza alla clientela e un’elevata qualità della rete, nel 2009 Swisscom è riuscita ad acquisire una quota considerevole di nuovi clienti nell’ambito di Swisscom Tv, collegamenti a banda larga Dsl e telefonia mobile. L’effettivo dei clienti Swisscom Tv è stato quasi raddoppiato nel giro di un anno e alla fine del 2009 ammontava a 230’000 unità. Rispetto all’anno precedente il quantitativo dei collegamenti a banda larga Dsl in Svizzera è aumentato di 47’000 unità pari a 1,8 milioni. In un anno il numero dei collegamenti di rete fissa liberalizzati è salito da 31’000 a 153’000. L’effettivo degli utenti di telefonia mobile in Svizzera ha denotato una progressione netta di 240’000 unità (+4,5%) rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 5,61 milioni. Nel 2009 Swisscom ha venduto 258’000 iPhone, 109’000 dei quali solo nel quarto trimestre. Circa il 30% dei telefoni mobili venduti nel quarto trimestre erano iPhone. Dal lancio dell’iPhone l’11 luglio 2008, Swisscom ha venduto in totale 439’000 apparecchi. Il fatturato realizzato dai clienti di Swisscom con i servizi mobili di trasmissione dati (senza Sms) è aumentato del 18,2% a 410 milioni di Chf. In seguito a riduzioni dei prezzi e all’introduzione di nuovi modelli tariffari, il fatturato medio mensile per cliente di telefonia mobile (Arpu) è sceso del 5,7% e cioè a Chf 50. Continua la forte crescita di Fastweb Nel 2009 Fastweb si è distinta per la crescita solida e continua. Il fatturato netto è aumentato di 145 milioni di Eur, pari all’8,5%, raggiungendo quota 1’853 milioni di Eur. Nell’arco di un anno il numero dei clienti di servizi a banda larga è salito del 10,9% a 1,64 milioni. Il risultato del segmento al lordo degli ammortamenti ha registrato un leggero incremento, pari a 3 milioni di Eur rispettivamente allo 0,5%, attestandosi a 551 milioni di Eur. Nelle cifre dell’anno precedente era incluso un effetto straordinario positivo di 30 milioni di Eur. Depurato di questo effetto straordinario, il risultato del segmento al lordo degli ammortamenti è aumentato di 33 milioni di Eur, ovvero del 6,4%. Gli investimenti sono regrediti dello 0,9% a 434 milioni di Eur rispetto all’esercizio precedente. Circa la metà degli investimenti è legata alla crescita del numero di clienti. Previsioni: le riduzioni dei prezzi sul mercato svizzero determinate dalla concorrenza proseguono anche nel 2010 Nell’anno in corso Swisscom si attende ancora un calo sul mercato svizzero dovuto al persistere di una forte pressione della concorrenza, alla liberalizzazione dell’ultimo miglio e a un rallentamento della crescita nel settore della telefonia mobile e della banda larga. Per l’esercizio 2010 Swisscom prospetta, senza l’apporto di Fastweb, un fatturato netto di circa 9,15 miliardi di Chf, un Ebitda attorno ai 3,75 miliardi di Chf, nonché investimenti per circa 1,3 miliardi di Chf. Per Fastweb si prevede una cifra d’affari di circa 1,95 miliardi di Eur, un Ebitda attorno ai 580 milioni di Eur e investimenti per un ammontare di circa 410 milioni di Eur. L’operating free cash flow del Gruppo, Fastweb inclusa, si aggirerà attorno ai 2,6 miliardi di Chf. . . . |
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TRENTO, LARGA BANDA: PROTOCOLLO DI INTESA CON LA COMUNITÀ DEL PRIMIERO |
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Trento, 22 febbraio 2010 - Su proposta del Presidente Lorenzo Dellai, la Giunta provinciale ha approvato un protocollo di intesa con la Comunità del Primiero per la realizzazione di un´infrastruttura telematica in larga banda. Prosegue il programma provinciale di copertura totale del territorio Trentino con infrastrutture tecnologiche di supporto alle reti telematiche, per il passaggio rapido e sicuro di enormi quantità di dati e per lo sviluppo di nuovi servizi da parte della pubblica amministrazione e delle imprese. Sarà costituito un gruppo misto di progettazione che coinvolgerà i principali soggetti interessati, in particolare: la Comunità del Primiero, Il Servizio Reti e Telecomunicazioni della Provincia, Acsm S. P. A. , Trentino Network S. R. L. Questo gruppo dovrà progettare la rete di accesso a larga banda per le utenze di tutto il territorio della Comunità del Primiero, inclusi eventuali passi verso i territori confinanti. La Comunità del Primiero nel proprio programma amministrativo ha previsto di sviluppare l’infrastrutturazione telematica per assicurare ai propri cittadini e alle imprese del territorio un migliore utilizzo delle nuove tecnologie e per migliorare l’efficienza dei servizi prestati dalla pubblica amministrazione. Nel territorio è stato recentemente completata la dorsale in fibra della Provincia da parte della società Trentino Network nell’ambito del progetto Trentino in Rete e sono state allacciate alcune sedi di edifici pubblici locali. Attualmente la Comunità del Primiero non dispone di una propria rete in fibra ottica. I comuni della zona e la Comunità hanno inteso dare maggiore impulso all’attivazione di progetti nell’ambito della larga banda su tecnologie wireless (presenza di Hot-spot e impianti per il collegamento dei privati) miranti alla sperimentazione dell’uso di tali tecnologie ed alla diffusione fra i cittadini delle relative conoscenze e capacità di utilizzo. E´ obiettivo programmatico della Provincia autonoma di Trento realizzare una rete di comunicazione elettronica a servizio delle Amministrazioni provinciali, delle Amministrazioni Pubbliche locali, dell´Azienda sanitaria, dell´Università degli studi, degli istituti di ricerca locali, nonché delle imprese e del cittadino. . |
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INSEGNARE L´EUROPA A SCUOLA SEMINARIO SU COME AVVICINARE L´EUROPA AI PIÙ PICCINI |
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Roma, 22 febbraio 2010 - Il 24 febbraio 2010 si terrà, presso lo Spazio Europa a Roma, un seminario su come insegnare l´Europa nelle scuole primarie. L´invito è rivolto a tutti i dirgenti scolastici della Regione Lazio. L´evento, organizzato su iniziativa dell´Ufficio d´informazione del Parlamento europeo per l´Italia e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, è finalizzato allo scambio di risorse e materiali didattici elaborati dalle istituzioni europee. L´incontro sarà strutturato come segue: presentazione e condivisione dei materiali atti a difondere la dimensione europee e le pratiche di cittadinanza attiva nei bambini dai 6 ai 12 anni; suddivisione dei partecipanti in piccoli gruppi di analisi e la valutazione dei suddetti materiali; condivisione, in plenaria, dei risultati e discussione su ulteriori esigenze didattiche relative all´Europa. I docenti che interverranno all´incontro saranno infatti invitati a fornire i loro suggerimenti, opinioni e sollecitazioni relativamente ai materiali presentati, allo scopo di gettare le basi di una progettualità europea condivisa. Inoltre, il seminario offrirà agli insegnanti la possibilità di visitare lo Spazio Europa, il quale ospita diversi percorsi "edu-creativi" che permettono di avvicinare i giovani alle istituzioni e le politiche dell´Unione europea, come anche di sviluppare un sentimento europeo. . |
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LAVORO: NUOVE OPPORTUNITA’ PER INVENTORI IN ERBA IL CONCORSO EUROPEO “I GIOVANI E LE SCIENZE” 2010 PREMI FINO A 7.000 EURO E POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE ALLA CERIMONIA DI CONSEGNA DEI NOBEL |
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Milano, 22 febbraio 2010 - Entro il 26 febbraio 2010, se avete un’età compresa tra i 14 ed i 20 anni ed un’idea progettuale, una ricerca, un prototipo innovativo, potete partecipare alla selezione nazionale per il concorso europeo “I giovani e le scienze”. E’ il più prestigioso concorso dell´Unione europea per giovani scienziati (European Union Contest for Young Scientists), in quanto è l’unico concorso voluto da tutte le istituzioni europee: Commissione, Consiglio e Parlamento. La Fast-federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, ogni anno organizza per la Commissione europea la selezione italiana. Il concorso premia i neoArchimede e promuove progetti di cooperazione e di interscambio tra gli studenti. L´iniziativa è parte del programma Scienza e società, gestito dalla Direzione generale Ricerca della Commissione europea (sito: www. Europa. Eu. Int. /comm/research/youngscientists). “Si tratta di un’opportunità importante,” spiega il dott. Alberto Pieri, segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche,”La nostra Federazione da sempre propone progetti, concorsi, iniziative di qualità a favore dei giovani e di valenza internazionale. Troppo spesso si banalizza quando si parla sui media dei nostri giovani: non sono tutti bamboccioni. Per la verità, tramite le nostre iniziative abbiamo potuto constatare quanto siano competenti, positivi e validi, anche in termini di preparazione scolastica, gli studenti italiani. Il concorso ‘I giovani e le scienze’ ha una sua storia: è attivo da ventidue anni e rappresenta i veri volti della gioventù italiana che sa non solo studiare, ma anche inventare. Molti dei partecipanti alle edizioni precedenti hanno brevettato le loro idee ed i loro prototipi ed aperto anche attività di produzione ed aziende/società in proprio”. Modalità di adesione al concorso “I giovani e le scienze” 2010: l’iniziativa è riservata agli studenti italiani, singoli o in gruppi di non più di tre, con più di 14 anni il 1° settembre e meno di 21 anni il 30 settembre 2010, che frequentano le scuole superiori o il primo anno di università. È necessaria la conoscenza dell’inglese. I vincitori delle precedenti edizioni non possono partecipare. I candidati devono presentare studi o progetti originali e innovativi in qualsiasi campo scientifico. A titolo di esempio: acqua, scienze della terra, chimica, fisica, matematica, medicina, salute, scienze biologiche, scienze ambientali, energia (con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alle tecnologie dell’idrogeno), tecnologie dell’informazione. Il testo scritto non deve superare le 10 pagine, con al massimo ulteriori 10 pagine di eventuali grafici, foto, illustrazioni. È necessaria la sintesi in inglese di una pagina. Nella fase di ammissione la giuria esamina solo il documento cartaceo. Tra quelli pervenuti, la giuria sceglie 20 progetti che vengono invitati alla 22a edizione de “I giovani e le scienze”, Milano, 18-20 aprile 2010. Oltre alla grande visibilità, tra questi finalisti vengono scelti i destinatari degli altri premi. Il maggiore riconoscimento che verrà conferito ai migliori fra i 20 finalisti del concorso italiano è l’opportunità di partecipare al 22° Eucys (European Union Contest for Young Scientists), concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati con premi fino a € 7. 000 e soggiorni di studio, che si svolgerà a Lisbona (Portogallo) il 24-29 settembre 2010. In questo ambito sarà anche possibile avere l’opportunità di vincere l’invito a partecipare alla cerimonia per il conferimento dei Premi Nobel a Stoccolma. Per i finalisti italiani è prevista la premiazione anche tramite partecipazione ad altri eventi internazionali. In allegato e da scaricare dal sito Fast: http://www. Fast. Mi. It/giovaniescienze. Htm . |
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SCIENZA E INDUSTRIA EUROPEA INSIEME SULLA VIA DEI NEUTRONI |
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Bruxelles, 22 febbraio 2010 - I neutroni sono importanti per approfondire le nostre conoscenze sugli atomi, essi sono però di numero molto limitato. Il progetto Ess ("European Spallation Source") - costato 1,5 miliardi di euro - intende garantire la fornitura di neutroni per gli scienziati europei, adesso e nel futuro. Con la costruzione del suo Ess, l´Europa intende mantere la sua posizione nel campo della ricerca sui neutroni, incalzando il Giappone e gli Stati Uniti. Funzionari di alto livello danesi e svedesi terranno un´importante conferenza industriale dedicata alla ricerca sui neutroni. La conferenza sarà organizzata dal progetto Ess e si terrà il 19 febbraio presso la Biblioteca Reale della capitale danese Copenaghen. Uffe Toudal, segretario permanente del ministero danese della Scienza, tecnologia e innovazione, e Peter Honeth, segretario di stato di Tobias Krantz, ministro svedese per l´Istruzione superiore e la ricerca, incontreranno scienziati e industriali per individuare il modo migliore per rafforzare i legami tra la scienza e l´industria in Europa. L´incontro è sostenuto dal progetto Neutronsourceess ("European spallation neutron source (Ess)"), anche conosciuto come Ess Preparatory Phase project. Lanciato ad aprile 2008 e con la data di conclusione fissata al 31 marzo 2010, Neutronsourceess ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di euro attraverso il programma "Infrastrutture di ricerca" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I partner del progetto Ess dovranno progettare, costruire e far funzionare un impianto di nuova generazione dedicato alla ricerca sui neutroni, a Lund, in Svezia. La struttura non dovrà soltanto promuovere la cooperazione tra scienziati e industriali, ma anche aiutare gli europei a placare l´antagonismo esercitato da Giappone e Stati Uniti. Gli scienziati dicono che per la buona riuscita del progetto è assolutamente necessario trovare i partner industriali giusti, che rivestiranno un ruolo centrale nella progettazione, costruzione e funzionamento dell´impianto. L´ess avrà bisogno di specialisti del settore della tecnologia degli acceleratori, dell´ingegneria meccanica ad alta precisione su vasta scala e dell´ingegneria civile, per nominarne solo alcuni. "Ci fa molto piacere avere il supporto dei rappresentanti del governo danese e svedese per questa Ess Industry Day", ha detto il professor Bob Cywinski della Huddersfield University nel Regno Unito, portavoce di Neutronsourceess. "Presto saranno disponibili oltre un miliardo di euro per appalti a livello europeo. Ciò significa che ci saranno tantissime opportunità tecniche e commerciali, e vogliamo essere certi di rivolgerci alle aziende giuste per raccogliere le competenze di cui abbiamo bisogno. La loro partecipazione allo sviluppo dell´Ess offrirà agli industriali anche l´accesso alla struttura. I partner industriali possono usare l´Ess per sviluppare, perfezionare ed elaborare materiali tecnologicamente importanti. L´ess si dimostrerà importante per una miriade di settori, tra i quali l´energia, l´ambiente e la farmacologia. "Con una tale quantità di opportunità a disposizione, è ora molto importante mostrare ai nostri partner commerciali l´enorme potenzialità dell´Ess, in modo da riuscire a sfruttare questo impianto appena esso entrerà in funzione, a vantaggio delle industrie europee scientifiche e tecnologiche avanzate, e ovviamente anche dell´economia europea", ha concluso il professor Cywinski. Coordinato dall´Istituto Paul Scherrer in Svizzera, il progetto Neutronsourceess riunisce specialisti da Germania, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Ungheria, Svezia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Neutronsourceess: http://www. Ess-neutrons. Eu/ . |
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ISTRUZIONE, NUOVO TAVOLO REGIONE SARDEGNA -ENTI LOCALI PER LA RIFORMA |
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Cagliari, 22 Febbraio 2010- Le problematiche dell’istruzione in Sardegna, anche alla luce della recente Riforma della scuola secondaria di secondo grado, troveranno risposte in un Tavolo interistituzionale tecnico-operativo composto da rappresentanti della Regione Sardegna e degli enti locali. E’ quanto proposto dall’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Maria Lucia Baire, al termine dell’incontro, con gli assessori provinciali di Sassari, Olbia, Oristano, Carbonia-iglesias, Medio Campidano, Nuoro e Cagliari, per concordare strategie comuni sulla riorganizzazione dell’offerta formativa della rete scolastica e dell’intero sistema scolastico regionale. “E’ indispensabile - ha sottolineato l’assessore Baire - arrivare quanto prima allo studio della situazione reale del territorio. Un passaggio metodologico necessario, da attivare in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, le Province e ed i Comuni, per individuare i “casi limite” e le situazione peculiari di ciascun ambito provinciale”. Il Tavolo, programmato per metà marzo, svolgerà in particolare una attenta analisi degli indirizzi esistenti negli istituti superfiori sardi e le loro “naturali confluenze” proposte in automatico dalla Riforma, nel rispetto delle situazioni particolari che emergono dai territori, per dar corpo ad una offerta formativa completa e rispondente alle esigenze di studenti,familiari, docenti e dirigenti scolastici. "La Regione Sardegna - ha ricordato l’assessore Baire - ha attivato e continuerà ad intraprendere, con il Ministero della Pubblica Istruzione, le iniziative per valutare tutte le richieste che provengono dal territorio, con l’obbiettivo prioritario di risolvere non solo le criticità dell’applicazione della Riforma, ma soprattutto per migliorare la qualità complessiva dell’istruzione in Sardegna. ” . |
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ISTRUZIONE: REGIONE FVG ACCOMPAGNERA´ RIFORMA SCUOLA |
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Udine, 22 febbraio 2010 - "La Regione si sente impegnata ad accompagnare la Riforma della scuola Secondaria di 2° grado. Si tratta di un´occasione straordinaria, da non perdere, che ci permette di adeguare le scuole alla realtà in continua trasformazione". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Istruzione Roberto Molinaro a conclusione della Conferenza dei presidi del Friuli Venezia Giulia, che si è tenuta il 19 febbraio all´Istituto Malignani di Udine ed alla quale ha preso parte anche il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame. Come noto, spetta alle Autonomie locali il compito di dimensionamento e di programmazione della rete scolastica: "Il problema di fondo - ha spiegato Molinaro - è rappresentato dal fatto che non esiste ancora un quadro legislativo definitivo: siamo stati chiamati a fare il Piano di dimensionamento in una condizione di forte incertezza, di fatto sulla scorta di norme che risalgono a 10 anni fa". Nel prosieguo, entrando nel vivo del dibattito sul sistema scolastico italiano, l´assessore Molinaro ha sottolineato come "l´incertezza, quindi, non pervade solo chi lavora nelle scuole, ma anche chi sta in altre sedi istituzionali e deve decidere il futuro sviluppo delle scuole medesime". Alla conferenza è intervenuto, tra gli altri, il presidente della Commissione "Riforma degli ordinamenti scolastici", Felice De Toni, il quale ha illustrato nel dettaglio il quadro storico normativo che ha portato all´approvazione dei regolamenti dei licei, degli istituti tecnici e di quelli professionali. De Toni ha richiamato l´attenzione anche sulle misure di accompagnamento alla Riforma (quali, ad esempio, l´orientamento e le dotazioni tecnologiche-logistiche) ed ha puntato il dito sugli aspetti non ancora risolti (percorso delle carriere dei docenti e la questione dell´obbligo scolastico) della stessa. In conclusione, l´assessore Molinaro ha valutato positivamente il lavoro finora svolto in tale ambito dalle Province: "Per quanto riguarda il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche hanno fatto un´importante ricognizione ed un´analisi delle aspettative presenti sul territorio, come anche di ricerca delle esigenze delle scuole superiori". . |
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RIFORMA DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE, L´ASSESSORATO ALLA SCUOLA DELLE MARCHE SCRIVE AL MINISTRO GELMINI. |
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Ancona, 22 Febbraio 2010 - In un clima di grande incertezza, dal 26 febbraio al 26 marzo gli studenti dovranno iscriversi all´anno scolastico 2010-2011. Cosi` l´Assessore all´Istruzione della Regione scrive nella lettera inviata al ministro Gelmini, esprimendo forte preoccupazione per la riforma del secondo ciclo di istruzione ancora in corso di definizione. Ad oggi, non sono stati adottati gli atti, ne` pubblicati quelli gia` approvati in seconda lettura dal Consiglio dei Ministri. Dalle prime elaborazioni ministeriali delle confluenze, sono emersi segnali negativi dal mondo della scuola, in particolare dai licei scientifici che hanno riscontrato l´impossibilita` di attivare l´opzione delle ´scienze applicate´ anche in quegli istituti che da anni avevano consolidato la sperimentazione del Piano Nazionale Informatico. Dalla lettura dei pareri delle Commissioni parlamentari, invece, ´ considera l´assessore ´ sembrava ormai assodato e quindi chiede che, sia gli attuali licei scientifico tecnologici che gli altri che avevano corsi Pni, abbiano la possibilita` di attivare sezioni di liceo scientifico con opzione scienze applicate. E annuncia che domani si riunira` nella sede regionale il tavolo interistituzionale composto da Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Province, nel corso del quale verranno analizzate tutte le ultime elaborazioni applicative della riforma del secondo ciclo. L´assessore e` consapevole che, a causa del ritardo dell´emanazione dei provvedimenti per il riordino, quest´anno sara` un anno di transizione gestito dal Ministero ma pretende che venga assicurato ad ogni percorso precedente un corrispondente nella nuova configurazione degli indirizzi/opzioni. Tutte queste considerazioni valgono tanto piu` nei territori dove l´offerta formativa pubblica verrebbe cancellata come, ad esempio, il liceo delle Scienze Umane a Macerata. Ritiene che la prima applicazione della riforma non debba assolutamente impoverire ulteriormente l´offerta formativa gia` penalizzata dai tagli, dalle incertezze e dai ritardi. L´assessore, infine, esprime anche preoccupazione per i giovani e le loro famiglie, gli insegnanti a cui va garantito il rispetto delle professionalita`, e per le spese e investimenti gia` effettuati da Regione ed enti locali che verrebbero vanificati. . |
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FVG, REL. COMUNITARIE: L´´EUROPA SPIEGATA AI GIOVANI |
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Trieste, 22 febbraio 2010 - Sono l´energia e l´ambiente i temi focalizzati dal Trattato di Lisbona per il periodo 2013 - 2020. Tendenzialmente sinergici in un´epoca in cui la sostenibilità è alla base delle politiche energetiche, sono argomenti che verranno affrontati in termini di ricerca ed innovazione per ridurre il costo della bolletta energetica alle imprese e, più in generale, ai 497 milioni di cittadini che oggi compongono la Comunità europea. "Sono sfide per cui anche noi ci stiamo attrezzando" ha detto l´assessore regionale alle Relazioni internazionali e comunitarie Federica Seganti, ricordando che questi temi attireranno la massima parte dei fondi comunitari e che ad essi saranno dedicati gli obiettivi illustrati il 18 febbraio a Trieste, agli allievi del Liceo scientifico Galileo Galilei, dalla stessa Seganti e dall´ex consigliere regionale Adriano Ritossa. Responsabile del "Progetto Europa 2010" per conto dell´Associazione dei consiglieri regionali assieme al collega Bruno Longo, che ha aperto i lavori al Galilei, Ritossa ha invitato ai giovani all´ "aggressività" propositiva in difesa di sogni ed progetti, ricordando che è la formazione permanente "senza la quale ricerca e innovazione rischiano di diventare parole vuote di contenuti", il passe-partout per muoversi con successo e soddisfazione nel mondo del lavoro. "Sino ad oggi i programmi comunitari sono andati in due direzioni - ha detto l´assessore Seganti, ricordando quel che è stato fatto ad esempio a Trieste con il progetto Urban - che sono la creazione di infrastrutture mirate allo sviluppo economico ed all´incremento dei servizi e l´integrazione sostenuta dal Fondo sociale europeo Tra i perché dei giovani, intervenuti ad arricchire il dibattito, e dei loro professori, la differenza, apparentemente macroscopica, tra una Cina che, continuando a puntare sul carbone come fonte d´energia, fa partire 60 nuove centrali a basso impatto mentre quella di Monfalcone non riesce a modernizzarsi, la bocciatura della Costituzione europea, le prospettive che attendono i giovani in ambito comunitario al termine del loro percorso formativo. Mentre Ritossa ha ripercorso la storia della Centrale di Monfalcone spiegando le ragioni del suo attuale livello di rendimento, l´assessore Seganti, ricordando il basso afflusso alle urne in caso di elezioni europee, ha indicato nell´insoddisfazione dei cittadini per un´Europa lontana dalla gente il motivo del no di Olanda e Francia alla Costituzione europea. Rilevando che comunque tutto quel che di innovativo veniva proposto dalla Costituzione è entrato a far parte del nuovo trattato di Lisbona, in vigore dal 1 dicembre 2009, l´assessore ha indicato in una burocrazia farraginosa e nei meccanismi di rappresentanza nell´ambito del Governo europeo le cause principali di una disaffezione che va superata, avvicinando la politica europea ai cittadini. "Un´ obiettivo a cui possono contribuire anche iniziative come questa - ha detto l´assessore - che servono ad andare avanti per arrivare alla costituzione di un´Europa a dimensione di ciò che vorreste voi". L´assessore Seganti ha quindi ricordato che del nuovo trattato di Lisbona fanno parte anche le nuove politiche comunitarie in tema di difesa del territorio e sicurezza e ha sottolineato l´importanza del prossimo ingresso nell´attuale Ue dei 27 di Serbia e Croazia, Stati che hanno nell´Italia il loro maggior partner economico e nel Friuli Venezia Giulia il braccio operativo del Governo a favore dell´adesione dei due Paesi alla Comunità europea in un´ottica di stabilità politica ed economica. . |
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PARTITA ANCHE A QUARRATA LA MENSA SCOLASTICA “A CHILOMETRI ZERO” PRENDERE DALLA TRADIZIONE PER MANGIARE MEGLIO E PIÙ SANO PER NON RINUNCIARE AL SAPORE AUTENTICO DI PRODOTTI FA TTI COME UNA VOLTA |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - Chilometri zero per gli alimenti diventa una realtà, non solo uno slogan. La Regione Toscana, con il Piano Agricolo Regionale 2009, ha finanziato alcuni progetti pilota di “mensa toscana” - fra cui uno a Quarrata che è stato presentato il 19 febbraio - per avvicinare il mondo delle mense nelle scuole ai nostri prodotti locali. A Quarrata mille bambini mangeranno “tutto locale” una volta la settimana, in altri comuni più piccoli si mangerà locale addirittura tutto l’anno. Attraverso la scuola si intende educare i bambini, cittadini del domani, alla conoscenza dei prodotti del loro territorio, alla loro storia, alle loro origini. E così, al contempo, restituire identità e conoscenza del loro paese attraverso i prodotti della loro terra. Non si tratta solo di educare al consumo di stagione per variare la propria alimentazione , varietà che è la nostra vera ricchezza per la salute, ma anche di tornare a gustare i sapori autentici dei cibi. Questo progetto vuole anche dimostrare che la mensa può essere uno strumento per lo sviluppo dell’economia locale. Infatti attraverso gli accordi fra Comuni e produttori si possono sviluppare nuove e disparate produzioni, creare occupazione e allo stesso tempo migliorare la qualità del mangiare quotidiano a scuola. La maggior spesa sostenuta dalle amministrazioni per acquistare i prodotti locali diventa quindi un investimento per il territorio e non solo un costo. A “mensa toscana” si affianca l´altro progetto “scuola in fattoria”; si portano sul campo i bambini, e non solo, a vedere i prodotti ed i sistemi di produzione, facendoli partecipare al ciclo produttivo, per far capire quanto lavoro e quanta fatica c’è dietro ogni cosa che mangiamo, e quindi quanto sia importante attribuirle il giusto valore. . |
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ADOLESCENTI E INCIDENTI STRADALI. PREMIATE SCUOLE VERONESI PER REALIZZAZIONE PROGETTO “SPLIT THE RISK” SU PERCEZIONE RISCHIO |
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Verona, 22 febbraio 2010 - “Vivete la vita con piacere e divertendovi ma non serve sballare per questo. Siate consapevoli dei vostri limiti. Questo è il raggiungimento dell’identità che da senso a se stessi, in relazione agli altri, e che da gusto alla vita”. Lo ha detto il 18 febbraio a Verona, alla Sala della Gran Guardia, Stefano Valdegamberi assessore regionale alle politiche sociali intervenuto alla manifestazione di presentazione dei risultati finali del progetto pilota “Split the risk” (abbatti il rischio) che riguarda la prevenzione degli incidenti negli adolescenti tra i 15 e i 19 anni. L’iniziativa, collegata ad un progetto europeo finanziato dalla Commissione Europea e co-finanziato dall’Azienda Ulss 20 – è iniziato ad ottobre 2009 e si è svolto negli istituti superiori “San Micheli” e “Marco Polo” e nel Liceo scientifico “Fra Castoro” di Verona. Sono intervenuti tra gli altri, la Prefetta di Verona Perla Stancari, e anche i responsabili dell’Azienda Ulss di Verona, dei Carabinieri e della Polizia Stradale, dell’Amministrazione provinciale. Gli studenti che hanno partecipato al progetto sono stati circa 250, con la presentazione di 12 opere che hanno approfondito la percezione del rischio negli adolescenti e hanno ideato una serie di poster e di slogan per persuadere i loro coetanei alla prudenza nella guida e nell’uso di alcol. “Non si può giocare con la vita – ha affermato l’assessore regionale – anche se oggi si va tutti troppo veloci e i messaggi diffusi dai media puntano al tutto facile e subito. Non è così. La vita non è l’Isola dei famosi o il Grande Fratello. La maturazione individuale significa impegno e senso di responsabilità oltre al piacere e al divertimento, che sono fattori imprescindibili ma che non possono essere usati come scusanti se mettono a rischio la salute e la sicurezza nostra e degli altri”. Secondo Valdegamberi, il progetto “Split the risk” aiuta i giovani a prendere coscienza della realtà e di alcune conseguenze traumatiche di alcuni loro comportamenti. “Potete prendere esempio – ha concluso – da tanti giovani vostri coetanei che si impegnano nel sociale e nel volontariato, con senso del dovere ma anche con il grande piacere delle relazioni positive, e fonte di gioia, che instaurano con gli altri”. . |
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APPROVATO IL PIANO ANNUALE 2010 PER LE POLITICHE GIOVANILI DELLE MARCHE |
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Ancona, 22 Febbraio 2010 - La Giunta regionale ha deliberato il Piano annuale degli interventi di promozione e coordinamento delle politiche in favore dei giovani per il 2010, stanziando complessivamente 500mila euro. Il piano intende promuovere la partecipazione sociale e il benessere individuale dei giovani; sostenere forme associative e aggregazioni formali e informali tra i giovani; operare affinche` si creino presupposti per l``acquisizione di identita`, competenze e autonomia nei giovani. I progetti devono essere orientati a promuovere l´aggregazione giovanile in forme organizzate, autogestite o spontanee, anche inerenti le attivita` artistiche, culturali e multimediali; sviluppare i servizi Informagiovani in modo coordinato e sinergico con i Centri per l´impiego e sostenere la collaborazione con le organizzazioni gia` presenti sul territorio; promuovere l´integrazione tra soggetti provenienti da diverse estrazioni sociali e di diversi Paesi o etnie. Il Piano attribuisce un forte ruolo di coordinamento alle Province, attraverso una struttura tecnica di supporto che valuta i progetti. Nel caso di progetti presentati da singoli Comuni, il Comune deve contribuire con una quota di risorse non inferiori al 40% della spesa complessiva del progetto e la quota puo` essere costituita da risorse dell´amministrazione comunale o di privati e fondazioni. I progetti dovranno essere inoltrati alle Amministrazioni provinciali entro il 31 dicembre di quest´anno. . |
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VOLONTARIATO: INTESA REGIONE UMBRIA ASSOCIAZIONI, BANDI PER 500MILA EURO |
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Perugia, 22 febbraio 2010 - Le associazioni di volontariato potranno concorrere, per il finanziamento dei loro progetti nel biennio 2010/2011, a bandi pubblici, per la somma complessiva di 500mila euro. Lo stabilisce il protocollo di intesa “Linee guida sulla progettualità sociale delle organizzazioni di volontariato” firmato il 18 febbraio a Palazzo Donini dall’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria e dai rappresentanti di Anci (Associazione Comuni) Umbria, “Cesvol” (Centro servizio Volontariato) di Perugia, “Cesvol” di Terni, Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato dell’Umbria, Forum regionale del Terzo Settore. L’intesa odierna attua le indicazioni del nuovo Piano sociale relative alla valorizzazione del ruolo e della funzione del volontariato e, a conclusione del confronto tra Regione Umbria, Comuni, “Cesvol”, Comitato di gestione del Fondo speciale e Forum del Terzo Settore che ha portato a un primo protocollo d’intesa nel 2007, concretizza valutazioni e impegni per lo sviluppo della progettualità sociale in Umbria. Il protocollo stabilisce che ogni singolo progetto potrà essere finanziato nella misura massima di 5mila euro e che saranno favoriti quelli “volti ad intervenire sui bisogni e sugli ambiti individuati dall’analisi di contesto descritta dal nuovo Piano sociale 2010/2012”. Questo criterio si muove “in linea” con l’esperienza dei bandi del periodo 2008/2010, nel corso del quale sono stati finanziati 118 progetti “che – si legge nel protocollo – hanno rappresentato un oggettivo consolidamento delle associazioni di volontariato su tutto il territorio regionale”, con “un indubbio beneficio delle piccole associazioni che, proprio in ragione della loro dimensione e forse marginalità, hanno potuto avere risorse finanziarie che hanno consentito loro di consolidare presenza e esperienza sul territorio”. Ai finanziamenti del nuovo biennio saranno ammesse soltanto le organizzazioni del volontariato o “soggetti” che vedano queste ultime come capofila. Il cofinanziamento non sarà obbligatorio, ma verrà comunque considerato elemento di privilegio. È prevista una “premialità” per progetti esclusi per mancanza di finanziamenti dai bandi del biennio precedente, purché identici e attuali. Saranno attuati “meccanismi” per una equa diffusione territoriale dei finanziamenti e la selezione dovrà avere caratteri di semplicità e trasparenza. I “Cesvol” di Perugia e Terni avranno un ruolo cardine nell’organizzazione e gestione delle fasi concorsuali. Il protocollo firmato oggi stabilisce inoltre i tempi di attuazione secondo le seguenti, cogenti, modalità: entro il 15 marzo 2010 saranno definiti i bandi e la loro pubblicazione avverrà entro il 30 dello stesso mese. I termini per la presentazione dei progetti sarà stabilita al 31 maggio. In questo modo i progetti stessi potranno essere finanziati entro il 30 giugno di quest’anno. Le risorse stanziate per i bandi provengono dagli utili delle Fondazioni di origine bancaria gestiti dal Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato. A sottoscrivere l’intesa, oltre all’assessore regionale, i presidenti del Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato Antonio Lanuti, del “Cesvol” di Perugia Luigi Lanna, del “Cesvol” di Terni Gianfranco Lamperini, il portavoce del Forum del Terzo Settore Giancarlo Billi e il direttore dell’Anci Umbria Silvio Ranieri. I firmatari del protocollo hanno sottolineato il grande ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato per la coesione sociale dell’Umbria e l’importanza dell’intesa con la quale, in una fase caratterizzata dagli effetti della crisi generale e dalle trasformazioni del tessuto sociale umbro, si rafforzano le politiche e le azioni per il sociale in sinergia tra istituzioni e organizzazioni. . |
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LA TOSCANA SARÀ LA PRIMA IN ITALIA CON UN PIANO PAESAGGISTICO IL LAVORO FATTO COSTITUIRÀ UN MODELLO PER LE ALTRE REGIONI” |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - Quello toscano, già adottato dal Consiglio e pronto per essere approvato entro la fine dell´anno, sarà il primo piano paesaggistico in Italia. Non lo dice la Regione ma il professor Andrea Carandini, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e docente all´Università La Sapienza, ma il primato toscano non è solo temporale. «Il piano paesaggistico elaborato dalla Regione – ha detto il 18 febbraio a Firenze, partecipando alla tavola rotonda che ha concluso i lavori della mattinata degli Stati Generali sul paesaggio – può ben indicare una strada per tutta Italia: per come è stato pensato, per come è stato vissuto ed elaborato, per come, fino all´ultimo istante, si dimostra pronto all´apertura e al confronto con cittadini ed esperti. Esemplare, commovente e spettacolare da questo punto di vista». Per Felicia Bottino, docente all´Univesità Iuav di Venezia, la sfida più importante rimane quella della qualità progettuale. «Quella che in troppe parti d´Italia, anche nelle regioni come l´Emilia-romagna e la Toscana che più hanno pianificato negli ultimi venti anni, è purtroppo mancata». Controllo, partecipazione, «ma soprattutto formazione per architetti e geometri» è la ricetta che la professoressa propone. D´accordo con lei anche Saverio Mecca, neo preside della facoltà di architettura dell´università di Firenze. «Il paesaggio – dice – pone sfide che necessitano di un lavoro di squadra e della collaborazione tra più istituzioni per risolvere l´antinomia, solo apparente, tra tutela dell´ambiente e sviluppo». Un contrasto che si stempera quando la contrapposizione e il fare tribunizio, tipico dei lavori di un´assemblea, diventano un dialogo pacato grazie anche ai town meeting elettronici e al le nuove frontiere delle partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni. Un primato toscano rivendicato dall´assessore alle riforme istituzionali, in una Regione che, per prima e finora unica in Italia, nel 2007 si è dotata di una legge che incentivare il coinvolgimento dei cittadini. Una rivoluzione, ha aggiunto, di cui la politica non deve aver paura ma con cui dovrà fare i conti. Un modello, ha ribadito l´ex presidente della commissione ambiente e territorio del Consiglio regionale, di cui andare fieri, in una regione che ha comunque saputo difendere e tutelare i suoi gioielli. . |
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TOSCANA, PIANO PAESAGGISTICO, UN LAVORO CORALE IL RISULTATO DEL LAVORO DI 97 SOGGETTI TRA ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, CITTADINI CONSENTIRÀ DI GUADAGNARE EFFICIENZA E TEMPO: 20MILA ATTI IN MENO OGNI ANNO |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - Un lavoro a più mani e a più voci, che dal 2007 a oggi ha visto collaborare 97 tra enti locali, associazioni, cittadini, per dare alla Toscana il suo ´Piano paesaggistico´. «Un lavoro corale, che ha coinvolto tante persone e tante risorse - ha detto Marco Gamberini, responsabile del settore Indirizzi per il governo del territorio della Regione Toscana, illustrando l´iter del Piano agli Stati generali del Paesaggio - Un lavoro fatto non solo dagli uffici della Regione, ma elaborato assieme a Comuni, Province, Ministero, Soprintendenze». Una ´coralità´ che continua tuttora, perché, praticamente già pronto per essere approvato, il Piano verrà valutato anche dall´Università e da esperti nazionali, che daranno ulteriori apporti al suo miglioramento. Già adottato dal Consiglio regionale nel giugno 2009, il Piano dovrebbe essere definitivamente approvato nell´ot tobre 2010. Il Piano paesaggistico è un nuovo strumento di governo del territorio, che opererà nell´ambito del Piano di indirizzo territoriale (Pit), disciplinando la normativa paesaggistica per tutta la regione. Prende le mosse dall´intesa firmata nel febbraio 2007 tra la Regione e il Ministero dei beni culturali, per garantire una tutela pianificata e attiva del patrimonio paesaggistico e dare coerenza e unità alla disciplina paesaggistica, grazie alla collaborazione dei diversi livelli territoriali di pianificazione. Il Piano individua in Toscana 38 sistemi paesaggistici, che corrispondono ad altrettanti territori. In ciascuno di questi l´identità del paesaggio è data dalla percezione condivisa di valori naturalistici, storico-culturali ed estetici. Per ciascuno di questi ambiti, il Piano indica obiettivi di qualità da raggiungere e azioni di priorità da perseguire. La scelta cruciale che compie la Toscana varando il Piano paesaggistico, è l´adozione del paesaggio come regolatore e misura dei processi di sviluppo. Su questa base il Piano paesaggistico è parte integrante del Pit, e indica alle amministrazioni locali e ai cittadini quali tipi di azioni saranno possiibli all´interno di ogni sistema territoriale. Il Piano consentirà anche un notevole guadagno in termini di efficienza e di tempo, eliminando una quantità enorme di piccoli atti autorizzativi: secondo una stima, lo snellimento procedurale produrrà una diminuzione annua di almeno 20. 000 atti, consentendo di concentrarsi sugli interventi che incidono effettivamente sul paesaggio. I principi cardine su cui si basa il Piano sono quelli della Convenzione europea del paesaggio sottoscritta nel 2000 a Firenze da 26 Paesi europei: secondo quel trattato, il paesaggio non deve essere concepito come un elemento naturale immutabile, ma invece come un bene dinamico, in relazione con l´azione dell´uomo: un bene, quindi, che è frutto della percezione della popolazione e della sua esperienza sociale e culturale. Sarà uno strumento aperto, che dovrà registrare e accompagnare in maniera dinamica una società che cambia, e cambiando modifica anche il suo paesaggio. . |
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CONIUGARE AMBIENTE E SVILUPPO. ECCO LA RICETTA TOSCANA L´ECCESSIVA BUROCRAZIA SCORAGGIA GLI INVESTIMENTI IL PIANO PAESAGGISTICO TUTELERÀ LE COLLINE TOSCANE, MA FARÀ RISPARMIARE ANCHE TEMPO |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - C´è un sentire diffuso per cui in Toscana sarebbe difficile investire sul territorio: troppi vincoli nelle pianificazioni comunali, dice qualcuno. Ma secondo l´assessore al governo del territorio e ai trasporti della Regione la colpa non è tanto della politica di tutela dell´ambiente, che deve esserci e che se ben fatta può essere anzi un elemento di attrazione. La colpa è dell´eccessiva burocrazia, del sovrapporsi di troppe norme e procedure, che a volte ostacola, scoraggia e fa male agli investimenti. Cosa fare dunque? La Regione Toscana ha la sua ricetta, ribadita il 19 febbraio nel corso degli Stati generali del paesaggio che si sono svolti per l´intera giornata nell´Auditorium di Santa Apollonia a Firenze. E la risposta non sta in un commissariamento permanente, pericoloso e dai vantaggi illusori secondo l´assessore, ma in un piano paesaggistico “intelligente” e partecipato con i terri tori, con chi ci vive e li amministra: un piano figlio delle esperienze portate avanti in Toscana da almeno venti anni e figlio della Convenzione europea, siglata a Firenze il 20 ottobre del 2000 da ventisei Stati e già ratificata da dieci (tra cui l´Italia), dove il paesaggio è un qualcosa sempre in movimento e frutto dell´azione dell´uomo; un piano paesaggistico che il Consiglio regionale ha già adottato l´anno scorso a giugno e che ora la Regione intende aprire al contributo di università, cittadini ed esperti per essere approvato definitivamente, si augura l´assessore, magari proprio in occasione del decennale della firma della convenzione europea tra otto mesi. Il piano, che per l´assessore può diventare lo strumento per rendere più sereno il rapporto tra tutela dell´ambiente e sviluppo, sarebbe già pronto per essere approvato. Ma la Regione ha deciso di aprirlo ad ulteriori confronti. Così in questi giorni è stata firmata una convenzione con l´università. Appena qualche settimana 150 cittadini di cinque luoghi presi ad esempio di tutta la Toscana – Prato, Castelnuovo Berardenga, Cortona, Orbetello e Piombino - sono stati invece coinvolti con un electrocnic town meeting. E da loro sono già arrivate 30 proposte operative. Il piano divide la regione in 38 ambiti (ciascuno con i suoi valori e le sue specificità, i suoi canoni e i suoi problemi) e aiuterà a tutelare meglio il paesaggio. Ma semplificherà anche la vita a cittadini e imprese. Si calcolano almeno 20 mila atti in meno l´anno, con un risparmio di tempo fino a quattro mesi. L´adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al piano paesaggistico sostituirà infatti gran parte delle piccole autorizzazioni da richiedere alle Soprintendenze. . |
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BELLO E POSSIBILE: I TOSCANI ‘DISEGNANO’ IL LORO PAESAGGIO MEGLIO IL RECUPERO. UN TERZO DISPOSTO A RINUNCIARE ALL´AUTO. FILIERE CORTE |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - I toscani preferiscono recuperare e riusare, anziché sprecare altro territorio per nuove costruzioni. Almeno così la pensa la maggior parte dei 150 toscani che qualche settimana fa hanno partecipato al primo town meeting sul paesaggio in Toscana, i cui risultati sono stati presentati oggi durante gli Stati generali sul paesaggio che si sono svolti nell´auditorium di Santa Apollonia a Firenze. Gli stessi toscani vorrebbero parchi ed aree verdi, centri culturali (ma pochissime abitazioni) al posto delle fabbriche dismesse. Consigliano di ricostruire il paesaggio agricolo favorendo le piccole coltivazioni e le filiere corte, al posto delle monoculture, e salvaguardando i caratteristici terrazzamenti. Propongono anche di costruire valorizzando le visuali, evitando cattedrali nel deserto e uniformandosi alle architetture prevalenti, magari schermando le aree industriali con barriere di alberi o scegliendo i colori più appropriati al paesaggio. Sulla costa consigliano di evitare edifici troppo alti, ma per il promontorio di Piombino propongono architetture visibili da lontano. Chiedono anche piste ciclabili. E quasi uno su tre è disposto a rinunciare all´uso troppo frequente dell´automobile per salvaguardare il paesaggio, se adeguati sono i trasporti pubblici. Un paesaggio in movimento - Il paesaggio si muove nel tempo, magari lentamente. Cambia e non è mai fermo. E´ fatto di flora e fauna, ma anche di borghi, monumenti e tradizioni, di memoria e realtà industriali. Ci sono fiumi, laghi e boschi, campi e terrazzamenti, ricorda il professore Massimo Morisi, il garante della comunicazione del piano di indirizzo territoriale a cui è spettato oggi illustrare i risultati dell´esperimento di partecipazione con i cittadini, ma ci sono anche acciaie rie e tramvie, porti, autostrade e stazioni del treni. Il paesaggio è il risultato di un conflitto, a volte, tra bisogni diversi. La sua bellezza è l´equilibrio tra ambiente, cultura ed economie tradizionali. Ed è questo che va soprattutto difeso per la maggioranza dei 150 toscani che il 6 febbraio scorso hanno partecipato a Prato, a Castelnuovo Berardenga, a Cortona, a Orbetello e a Piombino al primo electronic town meeting sul paesaggio della Toscana visto dai suoi cittadini. Cinque luoghi, ciascuno con le sue bellezze ma anche con le sue sofferenze, che sono diventati cinque laboratori di possibile trasformazione del paesaggio, con matite colorate e retini consegnati direttamente ai cittadini, diventati per un giorno architetti del loro territorio. Scelte partecipate, ma la responsabilità a tecnici e politici - Se un paesaggio ha perso la sua tipicità, per i toscani del town meeting la prima cosa su cui inte rvenire per risanarlo sono le abitazioni private e le aree urbane degradate, seguite dai borghi antichi collinari e montani. Alle istituzioni chiedono invece di indicare obiettivi chiari e di accompagnare gli interventi dei privati per garantire la qualità degli interventi (63%) più che prevedere vincoli rigidi (33%). Sono favorevoli a puntare per il futuro sull´”economia verde”, che poi vuol dire anche pannelli solari, eolico e geotermia, purché si individuino soluzioni che non danneggino l´ambiente e il paesaggio (48%) e comunque solo dopo aver informato e coinvolto i cittadini (38%). Sono convinti che il rispetto del territorio dipende anche dall´impegno diretto dei cittadini e dall´amore da parte di chi ci abita. Chiedono di partecipare certo, soprattutto sulle grandi scelte e i grandi progetti (48%), ma ribadiscono anche che le responsabilità del costruire bene e del controllo devono rimanere alla politica (43%) e agli architetti (21 %). Con un credito che rimane forte nei confronti del livello di governo più vicino, quello del Comune (23%), e un forte apprezzamento del ruolo che può svolgere la Regione (43%). La storia del town meeting – Scheda - Ma cosa è l´electronic town meeting, di cui sono stati protagonisti questi 150 cittadini toscani. Il town meeting è uno strumento di partecipazione diretta al governo locale da parte dei cittadini, che ha le sue origini nel Settecento nella regione statunitense del New England e che ha avuto un notevole sviluppo negli ultimi quindici anni prima negli Stati Uniti e poi in Europa. L´electronic town meeting ne è la declinazione moderna, che coniuga il vivo delle discussione a piccola scala, in gruppi di non più di dieci persone, con l´elettronica e la telematica che consentono di a tanti piccoli gruppi di lavorare in rete. In Toscana quello del 6 febbraio 2010 (“Bello e possibile” il titolo scelto) è stato il settimo town meeting, in quattro anni, organizzato dalla Regione. E stavolta i lavori non si sono fermati alle discussioni ai tavoli, dove l´esito del confronto viene sintetizzato da un voto che rimane segreto, ma sono proseguiti con ´laboratori progettuali´, dove cittadini e tecnici si sono riuniti attorno a grandi foto aeree dei cinque rispettivi territori per tracciare nuove linee per il futuro di un paesaggio talvolta compromesso e sofferente ma comunque sempre di enorme valore. . |
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TRENTO: SI FARA´ UN´AREA PROTETTA PRESSO LA RISERVA NATURALE PROVINCIALE "LA RUPE" INTERESSATO IL TERRITORIO DEL COMUNE DI MEZZOLOMBARDO |
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Trento, 22 febbraio 2010 - Su proposta dell´assessore all´urbanistica e enti locali, la Giunta provinciale ha adottato un provvedimento con cui si autorizza il Comune di Mezzolombardo per i lavori di formazione di un´area per anfibi presso la riserva naturale provinciale "La Rupe". La Riserva naturale provinciale denominata “La Rupe”, a suo tempo istituita come biotopo, fa parte di Rete Natura 2000, un sistema coordinato di aree destinate alla conservazione della biodiversità presente nel territorio dell´Unione Europea. L’area protetta, estesa su una superficie di circa 45 ettari, rappresenta uno dei lembi residui di ambiente fluviale naturale con ampie anse, meandri, pozze e lame d´acqua ornate da un rigoglioso bosco di salice ed ontano. L’area protetta è sede di sosta, svernamento e rifugio per molte specie di mammiferi, uccelli, anfibi, e rettili e rappresenta una delle poche aree di rifugio, di riproduzione e svernamento per l´avifauna acquatica lungo un´importante rotta migratoria quale la valle dell´Adige. Tra le misure compensative individuate per controbilanciare l’incidenza della nuova vibilità realizzata in zona, è compresa la rivitalizzazione, tramite l’utilizzo delle acque di stillicidio della galleria, del lagunaggio esistente e di una porzione significativa di bosco alluvionale nel settore interessato dall’intervento, creando ambienti umidi ed habitat idonei alla riproduzione di specie di interesse comunitario. In particolare il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale ha ritenuto opportuno prevedere la realizzazione di una zona dedicata al rifugio e alla riproduzione degli anfibi, in un’area resasi disponibile vicino allo stagno appena realizzato con le misure di compensazione della nuova strada. L’intervento ha l’obiettivo di realizzare aree idonee al rifugio temporaneo o come sito riproduttivo per anfibi, a priorità di conservazione o fortemente minacciati in Trentino. In particolare si andranno a realizzare alcuni piccoli invasi a favore principalmente dell´ululone dal ventre giallo (specie d’interesse comunitario) e di altre specie come il rospo smeraldino e la raganella. Con questo intervento s’intende favorire la popolazione animale ancora presente, ricreando un habitat idoneo alla sua riproduzione più stabile, in diretto collegamento con gli interventi compensativi che verranno realizzati nei tratti di letto fluviale meno allagabili dal fiume Noce. . |
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PARCHI REGIONALI DELLA CAMPANIA, LA GIUNTA NOMINA I NUOVI DIRETTORI |
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Napoli, 22 febbraio 2010 - La Giunta regionale della Campania, su proposta degli assessori all´Agricoltura, all´Ambiente e all´Urbanistica, ha nominato i nuovi direttori dei parchi regionali della Campania. I direttori sono stati selezionati all´interno di un albo degli idonei titolari di adeguati curricula. La lista dei direttori dei Parchi regionali: Giuseppe Falco, Parco Regionale Del Matese •Raffaele Aveta, Parco Regionale Roccamonfina E Foce Garigliano •Giovanni Moriello, Parco Regionale Del Taburno Camposauro •Sabino Aquino, Parco Regionale Del Partenio •Diego Giuliani, Parco Regionale Dei Campi Flegrei •Gino Marotta, Parco Dei Monti Lattari •Anna Savarese, Parco Dei Monti Picentini •Alessandro Nardi, Parco Regionale Del Bacino Idrografico Del Fiume Sarno •Amelia Caivano, Riserva Naturale Lago Falciano Foce Volturno Costa Di Licola •Domenico Nicoletti, Riserva Naturale Foce Sele E Tanagro E Monti Eremita-marzano •Agostino Di Lorenzo, Parco Metropolitano Delle Colline Di Napoli. . |
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INCONTRO SUL REIMPIEGO DEI LAVORATORI DISOCCUPATI DEI PARCHI DELLA CALABRIA |
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Reggio Calabria, 22 febbraio 2010 - L’assessore al Lavoro Mario Maiolo ha presieduto, il 22 febbraio, nella sede del Dipartimento a Catanzaro, una riunione operativa, con sindaci e amministratori dei Parchi, per definire le modalità di reimpiego occupazionale dei lavoratori disoccupati di lunga durata dei Parchi della Calabria, e in particolare del Parco della Sila. Al termine dell’incontro si è deciso di definire un percorso amministrativo che prevede la stipula di un accordo istituzionale, con la specifica di ogni ruolo e competenza degli enti sottoscrittori, e di convenzioni operative da stipulare tra Regione Calabria ed enti gestori degli adempimenti amministrativi. Per l’accordo istituzionale è prevista l’adesione della Regione Calabria, della Comunita’ Montana Silana e del Comune di San Giovanni in Fiore. Per quanto riguarda la partecipazione dell’Ente Parco, l’assessore Maiolo, che ha in corso un’interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente, ha riferito che il Direttore Generale Aldo Casentino, su formale richiesta dalla Regione, definirà eventuali possibilità e modalità di coinvolgimento dell’Ente Parco della Sila. Per come assicurato da Cosentino all’assessore Maiolo la formale risposta del Ministero sarà immediata. Il sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Nicoletti, ha offerto la piena disponibilità al Comune a sottoscrivere l’accordo istituzionale e la convenzione per la gestione operativa degli aspetti amministrativi. L’assessore Maiolo ha assicurato che “a breve si procederà alla sottoscrizione dell’accordo nelle modalità possibili, una volta acquisita la posizione del Ministero dell’ambiente e dell’Ente Parco della Sila”. Maiolo ha, infine assicurato che “la Regione Calabria, per come ha garantito il Presidente Loiero sin dal suo insediamento, continuerà a stare al fianco dei lavoratori per una loro valorizzazione personale e di dignità lavorativa”. . |
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FIRENZE, ABOLIZIONE DEGLI ATO, GESTIONE RIFIUTI A RISCHIO PARALISI PENALIZZATE LE REGIONI VIRTUOSE, LESA L´AUTONOMIA DEI COMUNI |
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Firenze, 22 febbraio 2010 - Una decisione che rischia di paralizzare proprio quelle realtà, come la Toscana, che stanno cercando di realizzare riforme importanti: è questo il commento dell´assessore regionale alla tutela dell´ambiente sull´emendamento proposto dalla Lega alla legge di conversione di un decreto in discussione in Commissione Affari costituzionali e Bilancio della Camera, emendamento che prevede l´abolizione degli Ato, gli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti. Secondo la giunta regionale questa decisione mette a repentaglio la riforma introdotta dalla legge regionale 61, che riorganizza la gestione del ciclo dei rifiuti. In Toscana gli Ato, già ridotti da 10 a 3, stanno lavorando per indire le gare per il gestore unico, gare che verrebbero bloccate. Inoltre il provvedimento costituirebbe una vera lesione dell´autonomia dei Comuni. . |
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RIFIUTI, PROGETTO CONAI IN PROVINCIA DI MATERA |
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Matera, 22 febbraio 2010 - Programmazione, procedure e percorsi definiti, nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti, grazie a un progetto del Consorzio nazionale imballaggi (Conai) che coinvolgerà a breve i Comuni della provincia di Matera. Il progetto, realizzato gratuitamente dal Consorzio, è frutto di un protocollo di intesa sottoscritto nell’autunno scorso tra Anci, Conai e Camera di commercio. L’attivazione del programma prevede azioni informative, di assistenza e monitoraggio in grado di favorire i sistemi di raccolta e la loro razionalizzazione. . |
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