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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Marzo 2010
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENDE RIDURRE SIGNIFICATIVAMENTE LA DISPARITÀ RETRIBUTIVA TRA UOMINI E DONNE  
 
Bruxelles, 9 marzo 2010 - La Commissione europea prevede di utilizzare una serie di misure volte a ridurre notevolmente la disparità retributiva tra uomini e donne nei prossimi cinque anni. Il divario salariale medio nell´Ue è attualmente del 18%. Per ridurre questo tasso la Commissione intende sensibilizzare i datori di lavoro, incoraggiare iniziative a favore delle pari opportunità e sostenere lo sviluppo di strumenti per misurare il divario salariale tra uomini e donne. Non è neppure da escludere l´adozione di nuovi provvedimenti legislativi. La Commissione intende consultare le parti sociali europee e analizzare l´impatto di varie soluzioni, quali il rafforzamento delle sanzioni, l´introduzione della trasparenza salariale e di obblighi di comunicazione periodica sull´andamento della disparità retributiva. Dai risultati di un sondaggio di Eurobarometro pubblicati oggi emerge che oltre l´80% degli europei è favorevole a un intervento urgente per colmare il divario. " Sono molto preoccupata per il fatto che il divario salariale fra uomini e donne sia diminuito di poco negli ultimi 15 anni e in alcuni paesi sia addirittura in aumento " ha affermato la vice presidente Viviane Reding, Commissario per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. " In questi tempi di crisi, il divario salariale tra i sessi è un costo che l´Europa non può permettersi e occorre far ricorso a tutti gli strumenti a disposizione per colmarlo. Insieme agli Stati membri, la Commissione cercherà di ridurre significativamente il divario salariale tra uomini e donne nell´Unione europea entro la fine dell´attuale mandato ". Il divario salariale tra uomini e donne – la differenza media nel compenso orario lordo fra uomini e donne nell´intera economia – è attualmente pari al 18% nell´Unione europea, con differenze notevoli fra paesi e settori. Esso riflette le disuguaglianze attualmente esistenti sul mercato del lavoro e che, di fatto, colpiscono soprattutto le donne. Per ridurre il divario occorre intervenire a vari livelli, al fine di affrontarne le molteplici cause. Nella seconda metà del 2010, la Commissione presenterà una nuova strategia dell´Ue in materia di pari opportunità per il periodo 2010-2015. Una delle priorità principali sarà affrontare la disparità retributiva fra uomini e donne e la Commissione farà uso di tutti gli strumenti disponibili, sia legislativi che non, per ridurre tale divario. La Commissione, insieme alle parti sociali europee, analizzerà in dettaglio l´impatto sociale ed economico di alcune soluzioni, come: riferire circa la disparità retributiva fra uomini e donne e assicurare la trasparenza salariale a livello di imprese e di singoli o, collettivamente, mediante l´informazione e la consultazione con i lavoratori; consolidare l´obbligo di garantire classificazioni delle professioni e tabelle salariali neutre da un punto di vista di genere; migliorare le disposizioni relative alle sanzioni in caso di violazione del diritto di parità di retribuzione, per garantire che siano dissuasive e proporzionate (prevedendo, ad esempio, sanzioni più elevate in caso di recidiva). Inoltre la Commissione: sensibilizzerà i dipendenti, i datori di lavoro e l´opinione pubblica sulle cause del divario salariale e le soluzioni potenziali; incoraggerà iniziative a favore delle pari opportunità sul lavoro con marchi, attestati e premi relativi alle pari opportunità. In Francia, per esempio, è stato introdotto nel 2004 il marchio di parità professionale ("Label égalité professionnelle"). Le società possono ottenerlo per un periodo di tre anni se seguono una procedura speciale e dimostrano il loro impegno a favore della parità dei sessi in vari campi fra cui l´organizzazione dell´orario di lavoro, l´evoluzione della carriera e la promozione interna di donne che occupano ruoli chiave; sosterrà lo sviluppo di strumenti volti a coadiuvare i datori di lavoro nell´analisi del divario salariale fra uomini e donne esistente nelle loro imprese. Per esempio la Germania ha sviluppato un software che calcola il divario salariale. Tale strumento può aiutare i datori di lavoro a rendersi conto della situazione e ad adottare misure per affrontare la disparità retributiva fra uomini e donne; migliorare l´offerta e la qualità delle statistiche relative al divario salariale . Affrontare le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro è anche un elemento chiave di Europa 2020, la strategia dell´Unione europea per l´economia e l´occupazione per il prossimo decennio (si veda Ip/10/225 ). Secondo uno studio realizzato durante la presidenza svedese nel 2009, l´eliminazione delle disparità di genere nell´occupazione negli Stati membri potrebbe condurre a un incremento potenziale del Pil compreso fra il 15% e il 45%. Infine, la Commissione sta svolgendo uno studio sulle iniziative a favore delle pari opportunità sul lavoro, i cui risultati saranno presentati il 5 maggio. Dai risultati di un sondaggio di Eurobarometro emerge che gli europei ritengono che, per affrontare le disuguaglianze fra uomini e donne, colmare il divario salariale tra i sessi sia un´assoluta priorità, insieme alla lotta contro la violenza sulle donne. L´82% degli europei crede che sia urgente intervenire per eliminare la disparità retributiva fra uomini e donne. Il 62% degli intervistati ritiene altresì che le disuguaglianze di genere siano diffuse nel proprio paese. Il 66% ha inoltre affermato che la situazione è migliorata nell´ultimo decennio. Grazie alla normativa dell´Unione europea e nazionale sulla parità di retribuzione, i casi di discriminazione diretta – differenze nel compenso fra uomini e donne che svolgono esattamente lo stesso lavoro - sono diminuiti. Ma la disparità retributiva va ben oltre questo: essa riflette le discriminazioni e le disuguaglianze attualmente esistenti sul mercato del lavoro e che, di fatto, colpiscono soprattutto le donne. Per effetto della disparità retributiva fra uomini e donne sul reddito percepito nell´arco della vita attiva, le donne avranno anche pensioni inferiori. Di conseguenza, le donne sono più colpite degli uomini dalla povertà persistente e estrema: il 22% delle donne di oltre 65 anni d’età rischia la povertà, contro il 16% degli uomini. Le attività di sensibilizzazione sono fondamentali per informare i datori di lavoro, i dipendenti e le parti interessate sul perché esiste ancora un divario salariale tra uomini e donne e su come si può ridurre. La Commissione sta pertanto avviando la seconda fase di una campagna d´informazione a livello Ue con azioni decentralizzate in tutti i 27 Stati membri. Un nuovo calcolatore online consentirà ai dipendenti e ai datori di lavoro di visualizzare il divario salariale tra uomini e donne.  
   
   
EVA-BRITT SVENNSON: "VIOLENZA SULLE DONNE SIA CONSIDERATA REATO IN TUTTA EUROPA"  
 
Bruxelles, 9 marzo 2010 - Eva-britt Svensson. Una ricerca Istat del 2008 dice che in Italia una donna su tre fra i 16 e i 70 ha subito violenza o maltrattamenti nella sua vita. Il tema scelto dal Parlamento quest´anno per celebrare la Giornata internazionale della Donna è l´eliminazione della violenza contro il gentil sesso. La presidente della commissione parlamentare per i Diritti delle Donne del Parlamento, Eva-britt Svensson, svedese, gruppo della Sinistra Unita, è stata personalmente vittima di violenza: ecco le sue idee su come l´Ue può agire. E su come le donne devono reagire. Che cosa ha fatto l´Ue e in particolare il Parlamento per fermare la violenza sulle donne? Prima di tutto penso che non abbia fatto abbastanza, perché la violenza di genere è ancora molto forte. Quello che abbiamo fatto, è iniziare a informare e fare campagne. Il programma dell´Ue Daphne per prevenire e dare sostegno alle vittime di violenza va nella giusta direzione. Ma quello che manca è una legislazione europea: molti Stati membri Ue hanno leggi efficaci contro la violenza, è ora che anche l´Ue si muova. Se dovesse scegliere tre misure a livello europeo, quali pensa che siano le più urgenti? Prima di tutto il sostegno alle vittime. Ci deve essere una legge in tutti i Paesi Ue che sancisce che maltrattare una donna è reato, e la donna deve trovare supporto e aiuto nelle autorità pubbliche, nella polizia e nel giudice. In secondo luogo, la presidenza spagnola dell´Ue propone un numero di telefono unico. E´ una buona idea perché se si ha un numero in testa, ed è lo stesso dappertutto, può essere più facile chiamare per chiedere aiuto. Terzo, dobbiamo raccogliere dati e analisi da tutti gli Stati membri, per capire quante vittime ci sono davvero, e perché succede. Una donna su quattro/cinque nell´Ue dice di aver subito violenza,e una su dieci molestie sessuali. Lei stessa ne è stata vittima. Che consigli dà alle altre donne? Voglio dire a tutte le donne che vivono in una relazione violenta: è possibile tagliare questi rapporti negativi, andarsene e costruire la propria vita. Io so com´è: ti dai la colpa, lui controlla tutto e tu hai paura sempre, giorno e notte. Ogni istante della tua vita, hai paura della persona con cui stai, che hai amato e con cui hai dei bambini. Immaginate com´è. Lui è la persona più importante che hai ma è anche la tua minaccia. Devi riconoscere che non puoi più accettarlo, puoi andartene e rifarti una vita. C´è in cantiere per i prossimi mesi qualche legge Ue per aiutare le vittime? Sì, c´è una proposta per estendere la protezione all´estero. Per esempio io sono svedese. Quando ho subito le molestie, sono andata dalla polizia e loro hanno negato alla persona in causa di avvicinarsi a casa mia e al posto dove lavoravo. Avevo addirittura un "bottone anti-panico" che potevo schiacciare nel caso lui mi apparisse di fronte. Con l´estensione della protezione a livello europeo, puoi allontanarti dal tuo Paese, fare un viaggio, ed avere la stessa protezione che a casa, mostrando alla polizia locale che hai diritto ad essere difesa.  
   
   
CHAT CON EVA-BRITT SVENSSON OGGI SU FACEBOOK  
 
Bruxelles, 9 marzo 2010 - La chat in occasione della Festa della Donna con la presidente della commissione parlamentare per i Diritti delle Donne Eva-britt Svensson è stata rimandata ad oggi 9 marzo alle 10.30 a causa di un imprevisto intervento in Aula a cui è stata chiamata l´On. Svensson ieri pomeriggio. Il tema della Giornata internazionale della Donna quest´anno è ´Stop alla violenza sulle donne´. Eva-britt Svensson, svedese della Sinistra Unita, sa bene di che cosa parla, perché lei stessa è stata vittima di violenza. Http://www.facebook.com/europeanparliament    
   
   
BOLZANO: LA NUOVA LEGGE PROVINCIALE È UN GRANDE PASSO AVANTI PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Bolzano, 9 marzo 2010 - "Con la nuova legge sulle pari opportunità, la Provincia compie un importante passo in avanti nella rimozione degli svantaggi esistenti, soprattutto per la compatibilità e la conciliabilità tra famiglia e lavoro". Ne è convinto l´assessore Roberto Bizzo, che l’ 8 marzo, in occasione della festa della donna, ha illustrato assieme ai vertici del Comitato pari opportunità e alla prima firmataria della legge, Martha Stocker, i dettagli del provvedimento. Uno dei passaggi chiave riguarda senza ombra di dubbio i piani di parità. "La Provincia – ha spiegato Bizzo - sulla scorta di rilevazioni statistiche a 360 gradi, si impegna ad elaborare dei piani pluriennali per la promozione della parità tra uomini e donne, nei quali inserire misure concrete per rimuovere sottorappresentazioni e svantaggi". Il mercato del lavoro altoatesino, pur avendo già raggiunto l´obiettivo europeo di un tasso di occupazione femminile superiore al 60%, presenta comunque dei punti di criticità: a partire dai rapporti di genere nei livelli retributivi inferiori, dove le donne sono il triplo degli uomini, e quelli superiori, dove il rapporto si inverte. La crescita dell´occupazione femminile, negli ultimi anni, è stata sostenuta dalla diffusione del part-time, che rimane comunque una prerogativa contrattuale delle donne. "Da questo punto di vista – ha proseguito l´assessore Roberto Bizzo – la nuova legge prevede che, a parità di qualificazione, nelle assunzioni si dia precedenza al sesso sottorappresentato, e che il fatto di aver lavorato a tempo parziale non costituisca alcun tipo di impedimento per quanto riguarda l’avanzamento professionale". Per i cosiddetti posti apicali, la nuova legge impone un rapporto più equilibrato tra i generi negli organi di nomina pubblica e nella società partecipate della Provincia, che dovranno attenersi al criterio del 33% di donne. "Giusto per fare un esempio – ha aggiunto Martha Stocker - su 26 Cda di società a partecipazione provinciale, solo 3 hanno al loro interno donne nominate dall´amministrazione, e su 111 membri di commissioni, le donne sono appena 12. Grazie a questa legge, che fissa la quota del 33%, si compie un grande passo in avanti". "Questo passaggio è il cuore della legge – ha precisato Bizzo – magari non sarà la soluzione ottimale e definitiva, ma nessun percorso inizia dalla fine. La legge getta le basi per poter compiere in futuro un’ulteriore salto di qualità". Altro tema centrale, è quello della conciliabilità tra lavoro e famiglia. "Sono previsti incentivi per i datori di lavoro più sensibili nel settore privato - ha sottolineato Bizzo - i quali otterranno un certificato di compatibilità familiare che darà accesso a contributi e agevolazioni economiche". Da segnalare, infine, la maggiore importanza data all´istituto della Consigliera di parità. "La Provincia di Bolzano avrà la prima Consigliera di parità a tempo pieno di tutta Italia - ha annunciato Martha Stocker - con l´ovvio vantaggio che tutte coloro e tutti coloro che subiranno delle discrimazioni legate al genere avranno un punto di riferimento più efficiente a cui rivolgersi". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Ulrike Oberhammer e Patrizia Trincanato, presidente e vice del Comitato provinciale pari opportunità: "Una legge non potrà mai risolvere tutti i problemi e i pregiudizi - hanno spiegato - ma siamo convinte che questo provvedimento rappresenti un buon punto di partenza che il Comitato si impegna in futuro a migliorare".  
   
   
SLOVENIA, PREZZI AL CONSUMO FEBBRAIO 2010  
 
Lubiana, 9 marzo 2010 - In febbraio l´inflazione mensile in Slovenia è stata dello a0,4 per cento, quella annuale all´1,3 per cento, riporta l´Ufficio Statistico sloveno. In media, i prezzi dei beni sono aumentati dello 0,5 per cento mensile, quelli dei servizi sono saliti dello 0,3 per cento. I beni semi-durevoli hanno registrato un aumento mensile dello 0,8 per cento, quelli non durevoli dello 0,6 per cento e quelli durevoli invece hanno registrato una diminuzione di prezzo dello 0,2 per cento. In febbraio sono aumentati soprattutto i prezzi di casa, acqua, elettricità, gas (1,3 per cento), piante e fiori (2,7), giochi divertimenti e hobby (2,1), pacchetti vacanza (1,8), giornali quotidiani e periodici (1,6). Sono diminuiti i prezzi di audio-video e hi-fi (-2,2 per cento). I prezzi delle calzature sono aumentati del 2,5 per cento, l´abbigliamento dell´1,7, pane e cereali del 2,3 per cento.  
   
   
BOSNIA, FINANZIAMENTI PER LE PMI  
 
Sarajevo, 9 marzo 2010 - Il ministro delle Finanze e del Tesoro della Bosnia Erzegovina, Dragan Vrankic, ed il responsabile locale della Banca Mondiale, Marco Mantovanelli, hanno siglato a Sarajevo un accordo sul credito a favore delle piccole e medie industrie del valore totale di 70 milioni di dollari. Lo rende noto l´Ice.  
   
   
REPUBBLICA CECA, INSOLVENZE IN CRESCITA DEL 57 P.C.  
 
Bratislava, 9 marzo 2010 - La società Creditreform ha dichiarato che il numero di compagnie in stato di insolvenza in Repubblica Ceca è cresciuto del 57 per cento nel corso del 2009, raggiungendo quota 4.570 unità, a causa della crisi economica che si è abbattuta sulla zona. Nell´intera area dell´Europa Centro-orientale, invece, la crescita delle insolvenze è stata pari al 40 per cento, per un valore assoluto di 47 mila unità. La peggior situazione nell´area è riscontrabile in Lettonia ed in Lituania.  
   
   
"MILITARI E TURCHIA. E ORA?"  
 
Milano, 9 marzo 2010 - il 10 marzo prossimo, alle ore 18.00, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Militari e Turchia. E ora?” L ´incontro si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Www.ispionline.it/    
   
   
NATO, BASSOLINO SCRIVE A LETTA PER CHIEDERE INCONTRO SUL TRASFERIMENTO DEL COMANDO DI BAGNOLI  
 
Napoli, 9 marzo 2010 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha inviato il 5 marzo una lettera al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta per chiedere un incontro in cui sottoporre all´attenzione del Governo una serie di problematiche riguardanti il trasferimento della sede del Comando Nato di Napoli, da Bagnoli a Lago Patria. Di seguito, il testo della lettera: "Il trasferimento del Comando Nato dall´attuale base di Bagnoli alla nuova sede di Lago Patria, struttura di rilievo nazionale ed internazionale, necessita del sostegno adeguato di tutte le istituzioni competenti. La costruzione della Base Nato è in fase di ultimazione e secondo la pianificazione attuale la ridislocazione del Comando è prevista entro la seconda metà dell´anno 2012. Ieri l´altro, presso il mio ufficio, ho ricevuto il Comandante Generale della Base Nato di Napoli, Generale Eduardo Zamarripa, che mi ha prospettato una serie di problematiche infrastrutturali ed ambientali connesse al futuro insediamento, che va ad inserirsi in un contesto urbano che ha conosciuto, negli ultimi anni, una forte crescita demografica e urbanistica. Nel corso dell´incontro ho condiviso l´urgenza delle questioni poste alla mia attenzione e ho provveduto a far convocare un incontro urgente presieduto dall´assessore Ennio Cascetta che, oltre alla Regione Campania ha visto la partecipazione del Comando Nato, del Ministero della Difesa, della Provincia di Napoli e del Comune di Giugliano. In tale sede la Regione si è dichiarata disponibile a finanziare con circa 30 milioni di euro la realizzazione degli interventi di prima fase a servizio della nuova base, riguardanti il miglioramento della viabilità, la rete degli acquedotti, la rete fognaria e la bonifica dei canali delle acque reflue. Inoltre, è stato previsto un finanziamento di ulteriori 500mila euro per la progettazione degli interventi di viabilità della prima fase e la redazione del Pum (Piano urbano della Mobilità) del Comune di Giugliano, che individuerà nel dettaglio anche gli interventi della seconda fase, compreso il collegamento della base con la rete della metropolitana regionale. Queste risorse tuttavia, per quanto significative, non sono sufficienti a soddisfare le legittime istanze emerse nel corso della riunione. Sono certo che condividerai la necessità di far convergere ogni sforzo anche del Governo per imporre una decisa accelerazione nella risoluzione delle problematiche rappresentate, per consentire la perfetta integrazione della Base Nato nella realtà campana, Ti chiedo pertanto un incontro politico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per definire, insieme ai Ministeri delle Infrastrutture e della Difesa gli impegni reciproci da coordinare in un Accordo di Programma".  
   
   
INTERNATIONAL DESK: FVG PROTAGONISTA NELL´´AREA BALCANICA  
 
Trieste, 9 marzo 2010 - La Regione Friuli Venezia Giulia intende rafforzare e rendere più efficaci le iniziative di cooperazione con i Paesi dell´area Adriatico-balcanica, in sempre più stretto coordinamento con il ministero degli Affari esteri e con altre istituzioni internazionali (Ince, Iai), per promuovere un disegno strategico di integrazione territoriale al servizio del Paese e dell´Europa. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo che ieri mattina, nel nuovo Conference Centre di Gorizia, ha aperto il Forum dell´International Desk sul tema "Gli scenari dello sviluppo dell´area Adriatico-balcanica", promosso dalla stessa Regione in collaborazione con il ministero degli Affari esteri, il Comune di Gorizia e la Banca Popolare Friuliadria-crédit Agricole. All´apertura dei lavori sono intervenuti, assieme a Tondo, il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, il segretario generale dell´Iniziativa Centro Europea (Ince) Gerhard Pfanzelter, l´ambasciatore dell´Iniziativa Adriatico Ionica (Iai) Alessandro Grafini e alcuni esponenti dei Governi dei Paesi dell´area balcanica: il ministro dell´Industria mineraria e dell´Energia della Repubblica di Serbia Petar Skundric e il vice Ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni del Montenegro Srdjan Vukcevic. L´organizzazione di questa iniziativa a Gorizia, secondo il ministro Frattini, rafforza la naturale vocazione del Friuli Venezia Giulia che, per motivi storici ma anche imprenditoriali, ha sempre considerato l´area Adriatico-balcanica come sua "proiezione naturale". E lo confermano anche i dati sull´interscambio commerciale che, nonostante il periodo di crisi, vedono il Friuli Venezia Giulia ai primi posti tra le regioni italiane. L´italia vuole essere protagonista nel processo di integrazione dell´area, ha confermato il ministro, nella convinzione che "la via dei Balcani sia l´Europa". E il Friuli Venezia Giulia, ha rilevato ancora Frattini, rappresenta "non solo lo snodo geografico ma anche il centro di propulsione politica di questi sforzi, proprio perché la Regione ha sempre creduto nella dimensione orientale". In questo senso, il ministro si è augurato che l´International Desk possa diventare, a Gorizia, uno strumento permanente, per dare visibilità all´azione italiana nell´area Adriatico-balcanica. Come ha ricordato il presidente Tondo, il Forum che si è aperto oggi segue l´International Desk South East Europe promosso dalla Regione nel 2007, con il quale era stato avviato un sistema organizzato di confronto sui rapporti di collaborazione con l´area del Sud Est dell´Europa. Adesso si punta a raggiungere una migliore sintonia con tutti i partner coinvolti, all´insegna del principio "better together", meglio assieme. Tre gli obiettivi generali del Forum, indicati da Tondo: incrementare l´efficienza degli interventi pubblico-privati; individuare e creare nuove opportunità per le attività economiche e imprenditoriali della Regione, in stretta collaborazione con il ministero; infine, rafforzare il ruolo dell´Italia in quest´area complessa. Proprio per attivare azioni concrete di cooperazione e co-sviluppo nell´area Adriatico-baltica, nel corso del Forum - che si chiuderà domani - sono stati organizzati, coinvolgendo delegazioni provenienti da 12 Paesi diversi, tavoli di confronto su temi specifici (energia, trasporti, sistema assicurativo finanziario). In questi settori prioritari, come ha rilevato Tondo, l´obiettivo è costruire le basi per arrivare a nuovi accordi di collaborazione multilaterale. Il ministro della Repubblica di Serbia Skundric ha ricordato, come esempio e come modello di cooperazione, proprio l´accordo sottoscritto con la Regione Friuli Venezia Giulia, in occasione del recente incontro a Roma tra il presidente Boris Tadic e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Un accordo che mira a sviluppare progetti concreti in settori quali Pmi, energia, ambiente, infrastrutture e Università. Nel suo intervento nella sessione introduttiva, anche il sindaco Ettore Romoli ha rilevato come la regione e in particolare Gorizia possa rappresentare, per il suo ruolo storico di crocevia di popoli, un "punto di partenza e di arrivo di un percorso di integrazione". Proprio Gorizia ha indicato la strada, sottoscrivendo con i Comuni limitrofi della Repubblica di Slovenia un accordo per costituire un Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), rinnovando un processo di collaborazione avviato ancora negli anni ´60. Il nuovo Conference Centre, inserito all´interno del Corso di laurea in Scienze Internazionali e diplomatiche dell´Università di Trieste, può diventare - secondo il sindaco di Gorizia - una sede ideale per incontri di rilievo internazionale.  
   
   
INTERNATIONAL DESK: SEGANTI "BETTER TOGHETER" UN MODO DI OPERARE  
 
Trieste, 9 marzo 2010 - E´ "Better together" (insieme è meglio) lo slogan dell´International Desk di Gorizia, evento di riflessione ed avvio per lo sviluppo delle condizioni indispensabili all´evoluzione sociale ed economica dell´area Adriatico-balcanica. "Più che uno slogan vorrei diventasse un modo di operare" ha detto l´assessore regionale alle Relazioni comunitarie ed internazionali Federica Seganti nel suo intervento a conclusione dei lavori della mattinata di ieri . L´assessore Seganti ha quindi sottolineato l´importanza della progettualità e della cooperazione in tempi di crisi economica ed ha evidenziato la necessità di passare dai rapporti bilaterali ad una interazione multilaterale per cogliere le opportunità messe a disposizione dalla programmazione comunitaria 2013 - 2020. Ringraziando Informest e Finest per la collaborazione data alla realizzazione dell´International Desk, Seganti ha sottolineato quindi l´importanza di un impegno iniziato nel 2007 ed evidenziato le radici storiche del ruolo del Friuli Venezia Giulia, ed in particolare dell´Isontino e di Trieste, nei confronti dei Balcani. "Negli anni della cortina di ferro ci vantavamo per la permeabilità dei nostri confini" ha detto, ricordando il contributo dato dalle comunità slovena, croata e serba "all´arricchimento culturale della regione" e notando come "oggi non basti più la posizione geopolitica a sancire un ruolo, ma occorre un´azione da condividere con più partner". L´assessore Seganti ha quindi parlato dell´impegno del governatore della Regione Renzo Tondo in qualità di presidente della Comunità di Alpe Adria, rilevando che le macroregioni possono svilupparsi solo attraverso rapporti multilaterali e multesettoriali. Solo così, ha indicato, è possibile avere l´incisività dell´azione di lobby politica necessaria a cogliere le opportunità che deriveranno dai finanziamenti europei nei settori delle infrastrutture e dell´energia, al centro, con la finanza ed il settore assicurativo, del Forum di Gorizia. Numerosi gli accordi, i protocolli e le intese già stipulati dalla Regione con l´area adriatico-balcanica. L´assessore Seganti, notando come ciò abbia già prodotto diversi progetti di cooperazione territoriale nei settori dell´energia, dei trasporti, dell´accessibilità e dell´innovazione, ha citato tre protocolli sottoscritti con la Serbia, compreso quello con la regione della Vojvodina, uno con la Bulgaria, uno con l´Albania, tre intese con altrettante Contee della Romania e altre tre con altrettante Contee della Croazia, una con il Cantone di Sarajevo della Federazione di Bosnia, una con la Repubblica Srpska di Bosnia, una con la regione di Kaliningrad, una con la regione della Vjsocina della Repubblica Ceca. Inoltre, ha detto l´assessore Seganti, nell´ambito del programma Ipa Adriatico il Friuli Venezia Giulia è capofila di 22 progetti, compresi due progetti strategici di cui uno nel settore dei trasporti marittimi integrati con le piattaforme intermodali e uno sull´energia, mentre nell´ambito dei programmi Central Europe e South Est Europe la Regione è capofila di 8 progetti che per oggetto hanno innovazione, accessibilità ed ambiente. Infine Federica Seganti ha ricordato il Programma Italia/slovenia 2007-13, ed il programma Italia-austria 2007-20013, spiegando che nel primo caso la Regione partecipa a 13 progetti strategici finanziabili (la graduatoria sarà pubblicata a breve), di cui due riguardano i settori infrastrutture e trasporti; nel secondo il Friuli Venezia Giulia ha presentato una proposta, largamente condivisa dai partner di Programma, nel settore del trasporto su rotaia, 3 nel settore dell´energia, 1 sull´ambiente e 2 per l´ innovazione. Dopo aver moderato la prima parte del Forum, il giornalista Lucio Caracciolo ha tratto le fila partendo proprio dall´intervento della Seganti. "Questa è un´iniziativa coraggiosa - ha detto Caracciolo - e, con lo slogan "better togheter", in controtendenza con la regola never togheter della Ue". Caracciolo ha sottolineato "il degrado del processo integrativo" in ambito comunitario e, riallacciandosi alle dichiarazioni dell´assessore, ribadito che "quando non ci sono i soldi c´è bisogno di idee e progetti". Prima dell´assessore avevano preso la parola, descrivendo l´attività portata avanti dalle istituzioni di cui sono ai vertici, i segretari generali dell´Iai, Alessandro Grafini, e dell´Ince, Gerhard Pfanzelter. Quest´ultimo ha ringraziato l´Italia per il forte contributo finanziario dato all´azione dell´Ince nei 18 Paesi che compongono l´Iniziativa centro-europea, confermando che uno degli obiettivi dell´Ince è "lo sviluppo dell´area adriatico.Balcanica come sistema economicamente integrato di macroregioni". A sua volta Grafini aveva indicato nell´omogenietà dell´area al centro del Forum un obiettivo da raggiungere. "L´europa ha riconosciuto la macroregione baltica ed ora - ha detto Grafini - dall´Iniziativa centro europea deve nascere una strategia danubiana che porti alla realizzazione della macroregione adriatico-balcanica".  
   
   
REGIONE SICILIA: LOMBARDO INCONTRA AMBASCIATORE USA IN ITALIA DAVID THORNE  
 
Palermo, 9 marzo 2010 - Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato ieri , a palazzo d´Orleans, l´ambasciatore degli Stati Uniti d´America in Italia, S.e. David Thorne, che era accompagnato dal Console generale J. Patrick Truhn. All´incontro hanno preso parte, tra gli altri, gli assessori regionali per le Autonomie locali, Caterina Chinnici, per la Salute, Massimo Russo, e per i Beni culturali, Gaetano Armao. Lombardo, nel suo indirizzo di saluto ha evidenziato la qualita´ dei rapporti che legano la Sicilia agli Stati Uniti che "sempre piu´ si approfondiscono nei campi maggiormente strategici dell´economia e della cultura, come gli intensi scambi commerciali ed economici testimoniano". L´ambasciatore Thorne ha ringraziato il presidente Lombardo per l´attenzione che la Sicilia ha nei confronti degli Usa e delle ampie tematiche che accomunano la Sicilia con gli Stati Uniti, ove la comunita´ dei siciliani d´America e´ presente in molteplici settori della societa´.  
   
   
INTESA VENETO-TRENTO: INDIVIDUATI INTERVENTI PER IL 2010  
 
Vallarsa (Trento), 9 marzo 2010 – Saranno 14 i progetti finanziati nel 2010 attraverso l’intesa tra la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento, sottoscritta il 4 luglio 2007 a Recoaro Terme (Vicenza) allo scopo di favorire la cooperazione tra i rispettivi territori di confine, L’ammontare complessivo dei finanziamenti sarà di quasi 15 milioni di euro di cui 10 da parte di Trento e il restante da parte della Regione del Veneto. Lo ha deciso la Commissione per la Gestione dell’Intesa composta delle due delegazioni, che si è riunita oggi presso la sede del Municipio di Vallarsa (Trento) sotto la presidenza di turno del presidente della provincia trentina Lorenzo Dellai, come stabilito tra le due amministrazioni per questo terzo anno di attività: La delegazione veneta era guidata dal presidente Giancarlo Galan. Il Piano operativo annuale degli interventi da realizzare per il 2010 è stato predisposto dall’apposito gruppo tecnico misto del quale la Commissione si avvale per le proprie attività. Soddisfazione è stata espressa da Dellai per questa esperienza molto positiva che ha dato risultati concreti. Ha infatti consentito l’avvio di iniziative che puntano alla valorizzazione delle potenzialità di questi territori. Dellai ha auspicato che questo spirito di collaborazione continui anche nella prossima legislatura. Da parte sua Galan ha detto che nei rapporti tra Veneto e Provincia di Trento è stata scritta una pagina molto bella che sicuramente continuerà anche per il futuro. Si è dimostrata la strada giusta - ha detto Galan - soprattutto rispetto alle richieste di passaggio al Trentino di alcuni comuni veneti. Un’intesa – ha concluso – che potrà servire di esempio anche ad altri. Il piano per il 2010 è stato definito in base ad una graduatoria che ordina i progetti, presentati entro i termini da enti pubblici e soggetti privati appartenenti alle aree venete e trentine di confine, che hanno superato il vaglio istruttorio, alla luce dei criteri e delle priorità già definite nel Programma Triennale degli interventi che la Commissione ha adottato nel luglio dello scorso anno, individuando tre macro-settori di intervento: opere e infrastrutture, servizi pubblici e sviluppo economico. In particolare, per l’annualità 2010, è stata ravvisata la necessità di adeguare il programma alla situazione economica, dando maggiore importanza agli interventi a sostegno dello sviluppo. Il piano operativo per il 2010 dovrà ora essere formalmente approvato dalla Giunta regionale veneta e dalla Giunta della Provincia autonoma di Trento. Nel corso dell’incontro è stato esaminato anche lo stato di attuazione delle annualità 2008 e 2009, adottando modifiche a tre progetti già ammessi a finanziamento. Gli interventi per il 2010 sono: 1) Progetto Borghi Aperti – Valorizzazione turistica e commerciale dei Borghi di Zorzoi (Belluno) e Canal S. Bovo (Trento) – contributo intesa € 1.192.178. 2) Progetto Fedaia – Valorizzazione turistica e culturale del Comprensorio Passo Fedaia - € 1.196.417. 3) Revisione generale ventennale seggiovia quadriposto ad ammorsamento “Le Buse – Laresei” Sem 125 (Falcade-moena) - € 500.000. 4) Realizzazione dorsale multifunzionale di collegamento tra gli Altipiani Cimbri Trentino Veneti di Folgaria-lavarone-luserna-asiago-gallio (Ii stralcio) - € 4.731.285. 5) Adeguamento e ampliamento in variante al Prg del rifugio Sass Becè - € 500.000. 6) Realizzazione di un esercizio polifunzionale per l’erogazione di beni e servizi a favore della collettività – (Gosaldo Bl) - € 194.299. 7) Progetto “Fly to Dolomiti”: snow in Winter, wellness in summer (Apt Val di Fassa e Consorzio Dolomiti Stars) - € 1.200.000. 8) Nuova Golf Academy in comune di Asiago - € 500.000. 9) Realizzazione “punto di accoglienza per cicloturisti” con vendita e promozione di prodotti tipici e punto informativo e di ristoro nei comunidi Cesiomaggiore e Castello Tesino - € 572.000. 10) Potenziamento dei servizi di trasporto pubblico a favore degli studenti veneti e trentini (comuni di Transacqua e Sovramonte) - € 250.000. 11) Recupero e riqualificazione del sistema fortificato delle scale di Primolano. I stralcio funzionale: Fuciliera coperta e Tagliata delle Fontanelle - € 463.578. 12) Moon Walking on the Superb Dolomits: dalle Valli ai Ghiacciai attraverso le Pale di San Martino - € 689.150. 13) Sistemazioni viarie in comune di Arsiè sulla strada provinciale n. 38 “Di Col Perer” e sulla strada comunale di Cima Campo - € 1.415.819. Con fondi Fesr è stato ammesso a finanziamento anche il progetto “Realizzazione pista ciclabile di collegamento tra i percorsi esistenti in comune di Dolcè (Vr) e in comune di Avio (Tn)” per la sola parte veneta (contributo intesa € 1.440.000)-  
   
   
REGIONE LAZIO DEPOSITA AL TAR LA DELIBERA CHE DISPONE RICORSO ALLA CONSULTA CONTRO IL DL "SALVA-LISTE"  
 
Roma, 9 marzo 2010 - È stata depositata ieri mattina presso il Tar del Lazio, da un rappresentante dell´Avvocatura Regionale del Lazio, la delibera di intenti della Giunta Regionale, che dispone il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge "salva-liste2, approvato venerdì sera dal Consiglio dei Ministri. La delibera che dispone il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge varato venerdì sera dal consiglio dei ministri in materia elettorale è stata varata domenica sera 7 marzo all´unanimità durante una riunione straordinaria della Giunta Regionale, presieduta dal vicepresidente della Regione Esterino Montino. "Il nostro ricorso alla Corte - ha affermato nell´occasione il vicepresidente Montino - è fatto puramente per difendere le prerogative costituzionali che dovrebbero stare a cuore a tutti e non solo a una parte politica".  
   
   
DL IN MATERIA ELETTORALE: LA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO APPROVA DELIBERA CHE DISPONE RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE  
 
Roma, 9 marzo 2010 - Con una riunione straordinaria tenuta nel tardo pomeriggio di domenica 7 marzo e presieduta dal vicepresidente della Regione Esterino Montino, la Giunta della Regione Lazio ha approvato all´unanimità una delibera che dispone il ricorso alla Corte Costituzionale contro il Decreto Legge varato venerdì sera dal Consiglio dei Ministri in materia elettorale. Nella delibera si invita il vicepresidente della Giunta Esterino Montino "a promuovere, ai sensi dell´art.41 dello Statuto, l´impugnazione del citato decreto legge, previa sospensione cautelare, mediante ricorso avanti la Corte Costituzionale, dandone comunicazione al Consiglio Regionale. "Riteniamo illegittimo il Decreto Legge varato dal governo, perché va oltre le proprie competenze, invadendo le prerogative della Regione - ha spiegato il vicepresidente Montino, che ha poi continuato - questa delibera non è una scelta politica ma istituzionale, che riafferma il principio del rispetto delle prerogative della Regione".  
   
   
TRA I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE PIEMONTESE: BANDA LARGA, ANAGRAFE OPERATORI SANITARI  
 
Torino, 9 Marzo 2010 - Inserimento nel lavoro di soggetti disoccupati o svantaggiati, sviluppo della banda larga nelle aree non ancora raggiunte dal servizio, ulteriori finanziamenti per gli edifici scolastici, sistemazione idrogeologica delle zone montane, avvio del progetto di anagrafe regionale degli operatori sanitari sono i principali argomenti affrontati dalla Giunta regionale durante la riunione di questa mattina. Un “pacchetto” di delibere presentate dall’assessore al Welfare e Lavoro stanzia complessivamente quasi 6 milioni di euro per l’inserimento lavorativo di disoccupati e soggetti deboli. I progetti riguardano: - l’impiego straordinario e temporaneo di lavoratori disoccupati appartenenti a determinate categorie (ultracinquantenni, con famiglie in particolare stato di bisogno, invalidi fisici o sensoriali, portatori di handicap lieve o medio lieve) in cantieri di lavoro promossi da Comuni, Comunità montane ed organismi di diritto pubblico, finanziato con 3.320.000 euro così suddivisi alle varie Province: Alessandria 317.000, Asti 149.700, Biella 133.800, Cuneo 362.900, Novara 278.800, Torino 1.820.000, Vco 119.500, Vercelli 136.500; - l’impiego nei cantieri di lavoro di soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà personale, sulla base di progetti predisposti da Comuni, Comunità montane e organismi di diritto pubblico per la cui realizzazione la Regione interviene con 650.000 euro; - la concessione di incentivi per complessivi 870.000 euro ai datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato soggetti svantaggiati (disoccupati con più di 45 anni, detenuti, tossicodipendenti e alcoldipendenti); - il sostegno ai tirocini estivi 2010 di formazione ed orientamento, finanziati con un milione di euro che saranno trasferiti alle Province (Alessandria 96.500, Asti 45.500, Biella 40.000, Cuneo 109.000, Novara 84.000, Torino 548.500, Vco 36.500, Vercelli 41.000). L’accordo di programma per lo sviluppo della banda larga tra Ministero dello Sviluppo economico e Regione, presentato dalla presidente e dagli assessori all’Innovazione e all’Agricoltura, persegue la riduzione del divario digitale in cui ricadono parte delle famiglie, delle imprese e delle Pubbliche amministrazioni piemontesi con un finanziamento complessivo di 13.290.000 euro, di cui 6 stanziati dal Ministero e 7.290.000 dalla Regione (prelevati dalle disponibilità della misura del Piano di sviluppo rurale dedicata al potenziamento delle infrastrutture di banda larga nell’ambito dei servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale). Entro tre mesi dalla firma, saranno individuati i territori su cui intervenire e le modalità di esecuzione degli interventi, per la cui realizzazione ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2015. Un ulteriore stanziamento di 5.700.000 euro, che si integra con i 7.300.000 già assegnati, consentirà, su proposta dell’assessore all’Istruzione, di arrivare a finanziare oltre il 60% della graduatoria per gli interventi su edifici di proprietà comunale sede di scuole per l’infanzia, elementare e media statali e non statali paritarie. Le linee guida per l’elaborazione di interventi di sistemazione idrogeologica e manutenzione montane, proposte dalla presidente e dell’assessore alla Difesa del suolo, affidano alle Comunità montane l’elaborazione di programmi quinquennali capaci di garantire al territorio di riferimento un livello di protezione adeguato con priorità alle zone a maggior rischio. L’avvio del progetto di anagrafe regionale degli operatori sanitari, proposto dagli assessori alla Sanità e all’Innovazione, consentirà la costituzione di una banca dati contenente le informazioni indispensabili per l’identificazione di tutti gli operatori sanitari piemontesi sulla base del ruolo e dell’incarico svolto nelle varie aziende, nonché l’aggiornamento in tempo reale degli archivi aziendali. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore alla Sanità, la proroga per tutto il 2010 dei contributi destinati a persone con grave disabilità per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati in grado di accrescere l’autonomia e l’inclusione sociale, ed il relativo stanziamento di 950.000 euro, nonché il rinnovo del protocollo d’intesa per la regolazione della mobilità sanitaria tra Piemonte e Liguria; - su proposta degli assessori alla Pianificazione e all’Ambiente, il parere positivo di compatibilità ambientale per la trasformazione delle aree oggetto di piano di insediamento produttivo poste a sud della roggia Molinara nella frazione Larizzate di Vercelli; - su proposta dell’assessore agli Enti locali, il protocollo d’intesa tra Regione e Comune di Borgomanero per lo svolgimento del referendum consultivo comunale in coincidenza con le elezioni regionali del 28 e 29 marzo prossimi; - su proposta degli assessori all’Innovazione e al Lavoro, la costituzione nell’area torinese di un Polo di innovazione sociale e dell’economia civile; - su proposta dell’assessore al Welfare, un finanziamento di 70.000 euro per assicurare la continuità del “Progetto fresco” del Banco alimentare del Piemonte; - su proposta dell’assessore al Commercio, la disciplina dell’istituzione dell’elenco delle associazioni di consumatori ed utenti rappresentative a livello piemontese e le disposizioni per il primo funzionamento della Consulta regionale per la tutela dei consumatori.  
   
   
TRENTINO-VENETO: IERI A VALLARSA NUOVA TAPPA DELL´INTESA PER I PROGETTI DI CONFINE  
 
Trento, 9 marzo 2010 - E´ stato il piano operativo 2010 per la valorizzazione dei comuni posti sulla fascia di confine l´argomento principale della riunione che si è svolta ieri nel municipio di Vallarsa fra il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e il governatore del Veneto Giancarlo Galan accompagnati da alcuni assessori - per il Trentino c´era Mauro Gilmozzi - e funzionari delle rispettive amministrazioni. Si è trattato della quinta riunione della Commissione per la gestione dell´Intesa che le due amministrazioni hanno sottoscritto il 4 luglio 2007 a Recoaro Terme allo scopo di favorire la cooperazione fra i rispettivi comuni di confine. "Siamo soddisfatti - ha commentato Dellai - perché questa esperienza è stata per noi molto positiva, è riuscita a valorizzare potenzialità dei nostri territori che rischiavano di non emergere in un momento in cui è alta la preoccupazione per la tenuta economica e sociale delle nostre zone di montagna. Ma registro anche un un valore aggiuntivo a questo accordo, un valore che si misura sul piano politico istituzionale, e che rinforza lo spirito di collaborazione e di amicizia. I risultati ci dicono che abbiamo scelto la strada giusta, quella del reciproco rispetto, della condivisione, ed il fatto che anche fra singoli comuni siano poi maturate le condizioni per specifici progetti ne è un esempio concreto". Dellai ha poi sottolineato il fatto che la riunione di oggi si sia tenuta proprio a Vallarsa, una realtà che con le sue numerose frazioni è un po´ il simbolo della nostra montagna dove è necessario fare grandi sforzi per superare situazioni logistiche spesso problematiche. "E´ qui che scorpir le ragionid ello stare insieme - ha detto Dellai - ed è qui che capisci che il Comune non è solo un luogo dove vai a ritirare dei ceritifcati, ma un soggetto che sa sviluppare a 360 gradi scenari capaci anche di sfidare la stessa Provincia autonoma su terreni nuovi". Per il governatore Galan quella di oggi è stata un´occasione per parlare di bilanci: "Questa pagina scritta assieme a Dellai - ha commentato - è certamente una delle pagine più belle e più utili e credo proprio che questa collaborazione continuerà. Non ho mai sentito critiche, anche se lo scontro è stato vivace. Del resto ricordo che questa vicenda è nata per cercare di dare una risposta a quei comuni che cercavano nella secessione la risposta ai loro problemi. Si dovevano trovare altre forme e le abbiamo trovate, anticipando una strada, ed è per questo che dico ai trentini "bravi", a proposito dell´accordo con il Governo sul Federalismo fiscale". La proposta di Piano operativo avanzata dal Gruppo Tecnico è composta di una relazione esplicativa e di una graduatoria che elenca le opere e gli interventi che – tra tutti quelli presentati entro i termini da Enti pubblici e soggetti privati appartenenti alle aree venete e trentine di confine – hanno superato il vaglio istruttorio, alla luce dei criteri e delle priorità già definite nel Programma Triennale degli interventi che la Commissione ha adottato nel luglio dello scorso anno. Il Programma Triennale degli interventi contiene, infatti, le linee di indirizzo, le direttive e le priorità da seguire nella realizzazione delle misure di integrazione territoriale, quindi nella realizzazione dei progetti, progetti integrati, programmi di investimento, iniziative ed opere, individuando tre macro-settori di intervento: opere e infrastrutture, servizi pubblici e sviluppo economico. In particolare, per l’annualità 2010, la Regione del Veneto e la Provincia autonoma di Trento hanno ravvisato la necessità di adeguare il Programma alla situazione economica contingente, dando maggiore importanza agli interventi a sostegno dello sviluppo economico. Alcuni criteri utilizzati per la formazione della graduatoria sono stati: l’indicatore sintetico di disagio che permette di considerare con maggiore attenzione le aree di confine più disagiate per spopolamento, invecchiamento della popolazione e abbandono del territorio agricolo; la maggiore efficacia “transfrontaliera” dell’intervento; il suo stadio di progettazione e successiva attuazione, con particolare riguardo alle opere in fase di completamento; la maggiore capacità dell’intervento di creare integrazioni e sinergie tra pubblico e privato e tra i diversi settori di attività economica. Il Piano operativo - annualità 2010, sarà immediatamente trasmesso alla Giunta regionale e alla Giunta della Provincia autonoma di Trento per la formale approvazione. Le proposte pervenute entro i termini sono state 30, di cui 14 presentate alla Provincia Autonoma di Trento e 16 alla Regione Veneto. Delle proposte presentate, 7 sono state dichiarate inammissibili. Risultano quindi ammissibili complessivamente 23 interventi, di cui 10 presentati alla Provincia Autonoma di Trento e 13 alla Regione Veneto. Tenuto conto delle risorse disponibili, i progetti finanziati sono 13, per un totale di risorse stanziate dai due enti sottoscrittori di 13.404.726,40 €. Nel definire la graduatoria non è stato peraltro possibile ripartire, secondo un criterio di proporzionalità rispetto all’incidenza del numero dei comuni a “bassa crescita”, il peso finanziario degli interventi da realizzare tra i territori delle tre province venete. Al fine di riequilibrare il principio di proporzionalità territoriale sopra indicato, è stato ammesso a finanziamento con fondi Fesr, per un importo massimo di euro 1.440.000,00, l’intervento “Realizzazione pista ciclabile di collegamento tra i percorsi ciclabili esistenti in Comune di Dolcè (Verona) e in Comune di Avio (Trento)” per la sola parte dei lavori da realizzarsi su territorio veneto. L’importo complessivo stanziato per i progetti valutati ammissibili è quindi di € 14.844.726,40 (€ 13.404.726,40 + € 1.440.000,00). Le proposte ammissibili ma non finanziate per mancanza di fondi potranno eventualmente trovare attuazione con ulteriori risorse che si renderanno disponibili su fondi comunitari o statali, in quanto compatibili. Alla realizzazione concreta dei progetti si procederà, secondo le specifiche indicazioni del Piano operativo medesimo, tramite la stipula di appositi accordi che ciascuna delle due Amministrazioni concluderà, per territorio di appartenenza, con i soggetti attuatori dei progetti ammessi al finanziamento. All’attuazione del Piano provvederanno le Strutture della Regione e della Provincia competenti nella materia cui afferisce ciascun intervento, che cureranno l’avvio effettivo dei singoli interventi nel termine di un anno dalla data di approvazione del Piano; per gli interventi relativi al macro-settore “Opere e infrastrutture” l’avvio della procedura di affidamento dei lavori deve avvenire entro due anni dalla data del provvedimento di conferma del contributo, mentre per gli interventi nei macro-settori “Servizi pubblici” e “Sviluppo economico” tale termine è fissato in un anno. Gli interventi saranno monitorati a cadenza semestrale. Altro punto all’ordine del giorno è la presentazione della Relazione sullo stato di attuazione dei Piani Operativi per le annualità 2008 e 2009 e la discussione e conseguente adozione di alcune modifiche relative a tre interventi già ammessi a finanziamento, necessarie per renderli maggiormente efficaci. Si tratta dei seguenti interventi: - Valorizzazione dell’altopiano delle Pale di San Martino tra le province di Trento e di Belluno attraverso il potenziamento dell’offerta turistica nelle valli di Gares di san Lucano nel Primiero - Elettrificazione integrata di area omogenea sul Monte Baldo, interessante i comuni di Ferrara di Monte Baldo (Vr), Malcesine (Vr), Avio (Tn) e Brentonico (Tn) - Realizzazione di un collegamento viario-ciclabile con relative strutture di supporto e ippovia interregionale sui territori dei Comuni di Sovramonte e Lamon (Regione Veneto) e il Comprensorio di Primiero (Provincia autonoma di Trento).  
   
   
BOLZANO, SEDUTA DELLA GIUNTA PROVINCIALE DI IERI FRA I TEMI TRATTATI: A FAVORE DELLA DONNA - PROGRAMMA DI EDILIZIA SANITARIA COLLEGAMENTO BOLZANO-OLTRADIGE  
 
Bolzano, 9 marzo 2010 - Di seguito alcune delle decisioni assunte dalla Giunta provinciale nella seduta dell’ 8 marzo e illustrate dal presidente Luis Durnwalder nella successiva conferenza stampa. Membri della Provincia nel Cda della Lub - La Giunta provinciale ha nominato i cinque membri di sua competenza nel Consiglio di amministrazione della Libera università di Bolzano, scaduto lo scorso 19 febbraio e che resta in carica per quattro anni. Lo compongono nove persone, di cui appunto 5 espressione della Provincia: la Giunta ha rinnovato per intero i suoi rappresentanti scegliendo Konrad Bergmeister (indicato anche come futuro Presidente del Cda), Adolf Auckenthaler, Pietro Borgo, Manuela Nocker e Nikolaus Tribus. Bergmeister, docente universitario a Vienna e con docenza in Cina, membro delle Accademie delle scienze di Halle e Berlino, ha un passato come direttore di Autobrennero e attualmente è impegnato anche nella realizzazione del Bbt. Gli altri membri: Adolf Auckenthaler, giurista, già direttore generale della Provincia; Pietro Borgo, general manager di Iveco Defense Vehicle a Bolzano; Manuela Nocker, rappresentante ladina, docente all´università di Essex (Gran Bretagna), psicologa ed esperta in scienze sociali e scienze del lavoro; Nikolaus Tribus, direttore generale della Gnk Driveline di Brunico. Durnwalder ha ringraziato il Cda uscente per l´impegno e il lavoro svolto e ha ricordato che "il nuovo team, molto qualificato, continuerà sulla strada della promozione della ricerca, dell´innovazione e della specificità delle tre lingue, i tratti che dovranno contraddistinguere l´ateneo del futuro." Collegamento Bolzano-oltradige - La Giunta ha esaminato, per ora a grandi linee, il progetto di massima presentato dalla Leitner Spa per la realizzazione del collegamento di trasporto pubblico tra Bolzano e l´Oltradige. Si tratta di un sistema di trasporti urbano a fune che nel suo complesso, ha spiegato Durnwalder, si sviluppa da Caldaro fino alla stazione a valle della funivia di San Genesio, passando per San Paolo, Ponte Adige, piazza Verdi. Il costo complessivo si aggira sui 200 milioni di euro. "È una base di discussione, si tratta ora di analizzare il progetto approfonditamente dal punto di vista tecnico e del modello di finanziamento", ha detto Durnwalder. L´orientamento della Giunta è positivo ma va valutata anche la forma di partecipazione alla realizzazione da parte di altri soggetti, dai Comuni ai privati attraverso una Ppp. In una delle prossime sedute di Giunta l´assessore Widmann illustrerà il progetto nel dettaglio. Sel Holding: proposta ai Comuni - La Giunta ha formulato la sua proposta ai Comuni nell´ambito del cosiddetto tavolo tecnico sull´energia. Ha confermato la volontà di cedere il 20% della Holding Sel ai Comuni e che non vi sarà quindi un aumento di capitale. Attualmente 102 Comuni detengono una quota del 6% della holding, quota che verrebbe quindi portata a 20%. Il 12% spetterà ai 49 Comuni rivieraschi. Il presidente Durnwalder ha ricordato inoltre che nei prossimi trent´anni sono previsti investimenti ambientali nei Comuni interessati (in tutto 29) pari a 330 milioni di euro. Se i Comuni sono impossibilitati a pagare l´intera quota di compartecipazione del 20%, metà potrá essere saldata - secondo la proposta della Giunta - con i dividendi: Sel Holding controlla in tutto 25 società. Le azioni, ha sottolineato Durnwalder, non verranno cedute ai Comuni secondo il valore effettivo attuale, ma in base al capitale sociale della holding, pari a 314 milioni. L´offerta è valida fino al 31 ottobre prossimo, ora verrà aperto il tavolo di confronto. A favore della donna - Nella giornata dell´8 marzo, la Giunta ha preso in esame dati e situazione della presenza della donna nel mondo del lavoro e nella società locale. Il presidente Durnwalder - che ha fatto trovare un mazzo di mimose per tutte le giornaliste presenti alla conferenza stampa - ha ricordato che in Alto Adige il tasso di occupazione femminile è cresciuto sensibilmente: dal 2000 al 2008 è passato dal 55% al 61,7%, superando così con due anni di anticipo l’obiettivo europeo del 60% entro il 2010. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, esso è del 2,7% per le donne e del 1,7% per gli uomini (secondo semestre 2009). La crescita dell’occupazione femminile è avvenuta soprattutto nel settore dei servizi (in particolare del pubblico impiego) e attraverso contratti part-time. La media complessiva di occupazione part-time è del 18,7%: tra le donne il 37,7% lavorano a tempo parziale, tra gli uomini il 5%. Riguardo alla distribuzione settoriale e professionale, l´85% delle donne lavora nel settore dei servizi (57% degli uomini). Il 17% delle donne ha un lavoro a tempo determinato, mentre tra gli uomini questa quota è del 10%. Inoltre tra le donne si concentra una quota maggiore di lavori a progetto e atipici. In tema di istruzione, le donne rappresentano il 56% degli studenti delle scuole superiori, il 57% di coloro che ogni anno raggiungono il diploma di maturità, il 56% degli iscritti all’università e oltre il 60% di coloro che nel 2007 hanno raggiunto una laurea o un diploma universitario. Riguardo alle retribuzioni, da una ricerca Ipl del 2006, basata sui dati Astat, emerge che la differenza reddituale a sfavore delle donne era del 21% (una volta depurato l’effetto part-time). Anche depurando l’effetto di composizione dei settori (ovvero le donne sono più presenti nei settori a bassa retribuzione), il gap di genere rimane del 18%. "La Giunta intende conribuire ad eliminare le differenze di genere in tema di lavoro e di retribuzione - ha sottolineato Durnwalder - e la nuova legge provinciale sulle pari opportunità, anche se non risolve tutti i problemi, più aiutarci a garantire stesse possibilità a tutti. Si tratta ora di lavorare assieme per attuarla." Soluzione per la scuola Aufschnaiter a Bolzano - La Giunta ha preso in esame la soluzione che si delinea nel trasferimento degli studenti della scuola media von Aufschnaiter di via Sernesi a Bolzano, che passa in proprietà dal Comune alla Provincia: tramonta l´ipotesi di trasferire i ragazzi nel nuovo complesso delle scuole Gasteiner di via Weggenstein - dove verranno insediate 6 sezioni di scuola materna - perché il Comune intende costruire una nuova sede scolastica presso l´attuale scuola Goethe in piazza Santa Maria, dove troveranno posto i ragazzi della media Aufschnaiter. Sbloccato il fondo di rotazione - La Giunta ha trovato una soluzione per sbloccare la questione dei fondo di rotazione. Come noto, a fine dicembre aveva sospeso la concessione di contributi per spese di investimento e contemporaneamente avviato lo studio di nuove direttive per gli incentivi, che puntassero prioritariamente sul fondo di rotazione. Erano infatti necessari quasi cinque anni per la liquidazione di un contributo in conto capitale, circa due anni di attesa per il finanziamento dal fondo di rotazione. I contributi restano per ora bloccati, ma la Giunta ha deciso che i 25 milioni del fondo di rotazione 2010 vengano destinati all´evasione delle domande giacenti nel settore turistico, al quale andranno anche 20 dei 32 milioni provenienti invece dagli ammortamenti del fondo. Al turismo andranno quindi circa 45 milioni e altri 8 entro dicembre, mentre solo le rate di ammortamento del fondo di rotazione spetteranno a commercio, artigianato e industria. Danni per incidente a scuola - La Giunta ha deciso di resistere in giudizio per un episodio accaduto in una scuola che potrebbe costituire un precedente: per la richiesta di risarcimento danni presentata da un ragazzo, feritosi a seguito di uno sgambetto di un compagno, il pretore ha considerato responsabile la scuola per mancata vigilanza degli insegnanti e non il ragazzo che ha provocato l´infortunio. "La scuola non può prevedere questo tipo di incidenti - ha detto Durnwalder - e non può passare questo principio." Contributo all´Europeade - La Giunta ha deciso di contribuire ad ospitare a Bolzano Europeade 2010, la grande rassegna internazionale dedicata al ballo popolare e folkloristico. Il contributo provinciale è di 220mila euro (attraverso la cultura, il marchio ombrello e il turismo), il Comune di Bolzano finanzia con 300mila euro e la Regione con 60mila. Programma di edilizia sanitaria - La Giunta ha approvato il programma di interventi nel settore dell´edilizia sanitaria fino al 2014. Prevede un impegno di spesa di 33 milioni di euro, di cui 28 destinati ai lavori all´ospedale regionale di Bolzano. Con altra delibera la Giunta ha approvato anche il programma planivolumetrico per la ristrutturazione del blocco degenze dell´ospedale di Silandro (16 milioni). Infine via libera anche alla palazzina amministrativa dell´ospedale di Brunico, comprensiva di attrezzature, per una spesa di 10 milioni di euro.  
   
   
SARDEGNA: BILANCIO INCONTRI TERRITORIALI PRS FINANZIARIA 2010  
 
Cagliari, 9 Marzo 2010 - Proseguono Venerdì 12 Marzo, a Tempio, alle 18 presso la Sala Conferenze della Stazione Sperimentale del Sughero (via Limbara 9) e Sabato 13 Marzo, a Terralba, alle 10,30 presso il Teatro Comunale (piazza della Libertà), i dibattiti pubblici di approfondimento sul Programma Regionale di Sviluppo 2010 -2014 e sulla Finanziaria 2010 approvati lo scorso dicembre. Il ciclo di incontri è stato voluto dall’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, per dar seguito alle istanze e alle proposte arrivate dai diversi territori in fase di elaborazione dei documenti programmatici e mantenere, così, l’impegno di un costante impegno per condividere le scelte strategiche impostate nella manovra finanziaria. Il primo incontro si era tenuto a Nuoro lo scorso 30 gennaio.  
   
   
MILANO, COMMISSIONI: IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA  
 
 Milano, 9 marzo 2010 - Il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri ha comunicato il programma settimanale delle Commissioni consiliari. Martedì 9 marzo - Dalle ore 13 alle ore 14.30 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Attività produttive, Commercio, Moda, Turismo, Marketing territoriale si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Attività produttive. Mercoledì 10 marzo - Dalle ore 13 alle ore 14.30 la Commissione Educazione, Servizi all’Infanzia discuterà delle problematiche legate a Milano Ristorazione, con l’audizione del Presidente Michele Carruba. - Dalle ore 14.30 alle ore 16 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Sviluppo del Territorio si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Sviluppo del Territorio. - Dalle ore 16 alle ore 18 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Politiche sociali si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Famiglia, Scuola e Politiche sociali. Giovedì 11 marzo - Dalle ore 11.30 alle ore 13.30 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Infrastrutture, Lavori pubblici si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Infrastrutture, Lavori pubblici. - Dalle ore 13.30 alle ore 15 la Commissione Sviluppo del Territorio esaminerà una delibera sulle Zone di recupero urbanistico classificate “B”. Venerdì 12 marzo - Dalle ore 13 alle ore 14.30 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Politiche del Lavoro e dell’Occupazione, Personale, Formazione, Ricerca e Innovazione si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Ricerca, Innovazione, Capitale umano. - Dalle ore 14.30 alle ore 16 la Commissione Arredo urbano, Aree verdi, Parchi e Giardini, Decoro e Pubblicità e la Commissione Attività produttive, Commercio, Moda, Turismo, Marketing territoriale si riuniranno in seduta congiunta per discutere del Piano edicole. - Dalle ore 16 alle ore 17.30 la Commissione Bilancio, Privatizzazioni e Aziende a Partecipazione comunale e la Commissione Salute si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del Bilancio di previsione 2010: Direzione centrale Salute.  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE IMPRESE OPERATIVO CENTRO ESTERO UMBRIA  
 
Perugia, 9 marzo 2010 – Dallo scorso primo marzo è operativo il nuovo Centro per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese umbre – Centro estero Umbria. Presentando ieri i vertici, insediatisi nei giorni scorsi, la presidente della Regione Umbria si è detta certa il nuovo Centro saprà operare al meglio, contribuendo all’incremento della capacità competitiva di tutto il sistema imprenditoriale e produttivo della regione. All’incontro con i giornalisti, svoltosi a Perugia, a Palazzo Donini, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Centro, Gianluigi Angelantoni, Giorgio Mencaroni ed Enrico Cipiccia, in rappresentanza delle Camere di Commercio di Perugia e Terni; presente anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico. La presidente ha affermato che il nuovo centro è la dimostrazione che si può operare in sinergia tra pubblico e privato e che la comune volontà di contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’Umbria sono obiettivi condivisi. È noto a tutti, ha rilevato, quanto valore aggiunto il “brand” Umbria può offrire in un concreto processo di internazionalizzazione del sistema economico umbro. L’iniziativa messa in campo, ha aggiunto, contiene in sé un dato estremamente innovativo: per la prima volta tutti gli attori che hanno ruolo e interesse nel processo di internazionalizzazione, sia istituzionali che privati, sono insieme e fanno sistema. Il presidente Angelantoni, dopo aver ringraziato la presidente della Regione Umbria “per aver voluto, fortemente voluto la nascita di questo Centro”, ha sottolineato quanto nasca “in un momento di grave crisi economica e, proprio per ciò, quanto questa sia una straordinaria opportunità affinché l’Umbria possa investire per elevare il suo livello di competitività, puntando sull’internazionalizzazione, ma al tempo stesso anche sulla ‘soft economy’, vera peculiarità della regione”. La presidente ha poi illustrato gli indirizzi strategici per il Centro che la Giunta regionale ha approvato nel corso della sua ultima seduta. Tra questi, la promozione dell’internazionalizzazione nell’ambito di filiere e network di imprese; operatività di progetti di gruppi di imprese, purché efficaci per la concreta internazionalizzazione; attenzione particolare verso il settore delle piccole e medie imprese e per quelle artigiane; integrazione anche con i settori del turismo e dell’agro-alimentare; integrazione degli strumenti di intervento sia con le attività di supporto finanziario realizzate sia dal sistema bancario che da quello pubblico (Gepafin, Sace, Simest); cooperazione e integrazione con le azioni di internazionalizzazione di Ice e Ministero dello sviluppo economico. La scheda. Il Centro per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese umbre – Centro Estero Umbria è stato costituito per iniziativa della Regione Umbria e delle Camere di Commercio di Perugia e Terni, con una convenzione siglata il 28 dicembre scorso. Il Centro, che per il 2010 ha una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro, ha l’obiettivo di programmare, coordinare e monitorare in modo unitario le politiche pubbliche e gli strumenti di intervento a sostegno dell’export e della internazionalizzazione delle imprese. Il Centro è amministrato da un Consiglio di amministrazione, composto da cinque persone, tre indicate dalla Regione e due dal sistema camerale umbro, e nominate dall’Assemblea dei soci il 15 febbraio scorso. Si tratta di Gianluigi Angelantoni, del Gruppo Angelantoni Industrie, eletto all’unanimità presidente del Centro estero Umbria, Giorgio Mencaroni e Antonio Alunni (vicepresidente del Centro), in rappresentanza delle Camere di Commercio di Perugia e Terni, del dirigente regionale della Regione Umbria Luigi Rossetti e dell’imprenditore Mauro Spigarelli. La struttura operativa, caratterizzata da snellezza e funzionalità, prevede al massimo sei dipendenti, di cui quattro già in servizio nel Centro estero delle due Camere di Commercio. La sede è collocata nei locali della Camera di Commercio di Perugia. Le attività del Centro si realizzano sulla base di un piano strategico triennale e di un programma annuale, predisposti con il contributo di un Comitato Tecnico composto dai segretari delle Camere di Commercio, dal dirigente del Servizio Internazionalizzazione della Regione, dal direttore dell’Ice regionale e da 5 esperti in materia di internazionalizzazione. La nuova configurazione del Centro consente una rilevante innovazione nella strategia e nelle attività operative finalizzate all’internazionalizzazione. Si intende infatti superare un approccio legato alle forme tradizionali quali la partecipazione alle fiere delle singole imprese, a favore di programmi organici che consentano di individuare nuovi mercati; il supporto alla penetrazione commerciale attraverso selezione dei beneficiari e dei settori che presentano le maggiori potenzialità; l’innovazione nelle modalità di formazione, informazione ed animazione rivolte ad imprese e gruppi di imprese anche in relazione a iniziative e strumenti di intervento disponibili a livello nazionale ed europeo. Tra gli obiettivi del Centro anche la stretta connessione operativa con i programmi e le attività dei soggetti operanti sul piano nazionale e quindi Ice, Sace, Simest e Ministero dello Sviluppo Economico, una connessione operativa che sarà favorita dalla configurazione unitaria del soggetto e delle politiche regionali.  
   
   
NUOVO INTERVENTO DELLA REGIONE DEL VENETO A SOSTEGNO DEI LAVORATORI PARASUBORDINATI LICENZIATI NEL 2009 E ATTUALMENTE DISOCCUPATI  
 
Venezia, 9 marzo 2010 - Al via una nuova direttiva a sostegno dei lavoratori veneti parasubordinati che hanno perso il lavoro nel 2009 e che risultano attualmente disoccupati o inoccupati. La Regione Veneto, in applicazione della legge regionale 13 marzo 2009 n. 3, ha bandito un intervento per un ammontare di quattro milioni di euro circa, che interesserà un migliaio di persone. Gli interessati dovranno riempire un apposito formulario da inoltrare alla Direzione Lavoro della Regione Veneto entro il 5 aprile 2010 e riceveranno successivamente seicento euro al mese per quattro mesi oltre ad essere destinatari di interventi di politiche attive del lavoro per gli ulteriori, successivi quattro mesi. Per avere informazione e reperire il formulario visitare il sito www.Regione.veneto.it/  sezione lavoro o telefonare allo 041/2795313.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: REGIONE LOMBARDIA AL VERTICE  
 
Milano, 9 marzo 2010 - "Regione Lombardia è al vertice delle politiche per le pari opportunità nel nostro Paese, con un tasso di occupazione femminile che raggiunge ormai quasi il 60%, realizzando sostanzialmente gli obiettivi fissati dalla Strategia di Lisbona dell´Ue". Lo ha ricordato ieri l´assessore alla Famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli, nel corso della sua visita al Pio Albergo Trivulzio di Milano,per celebrare insieme alle anziane ospiti e alle lavoratrici la giornata internazionale della donna. L´assessore ha poi sottolineato che "in questi anni abbiamo messo in campo alcune iniziative significative per una sempre migliore conciliazione tra la vita familiare e l´ambito lavorativo: dalle azioni di tutela della maternità per le lavoratrici precarie agli interventi per favorire lo sviluppo del part-time femminile, dall´aumento dell´offerta di servizi alla prima infanzia, alla promozione dell´imprenditorialità femminile".  
   
   
PRESENTATI I RISULTATI DI “MAI PIÙ VIOLENZE”  
 
Perugia, 9 marzo 2010 – Si è concluso ieri ufficialmente il progetto “Mai più violenze” della Regione Umbria i cui risultati sono stai illustrati nel corso di un convegno che, per gli organizzatori, rappresenta l’inizio di un percorso di lavoro strutturato contro la violenza di genere. All’iniziativa dal titolo “L’umbria allo specchio. Il nostro territorio rivisto dopo un anno di ricerche, riflessioni, proposte”, sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni e della Regione Umbria. Il progetto – è stato detto durante l’incontro – è stato voluto dall’assessorato alle politiche sociali della Regione Umbria per fermare e prevenire il fenomeno del maltrattamento e degli abusi sessuali e fisici sulle donne e, più in generale, la violenza di genere. Si tratta di un’iniziativa importante che ha potuto contare sull’apporto di 36 partner che hanno affrontato la necessità di aumentare in Umbria la capacità di rispondere ai problemi delle persone vittime di violenza di genere. L’iniziativa – è stato detto - lascia un’eredità che dovrà essere raccolta e portata avanti. Molti gli obiettivi raggiunti che vanno dalla ricerca alla prevenzione, dalla progettazione collettiva alla sensibilizzazione intorno al tema. Sul piano della ricerca in particolare, il progetto ha consentito innanzitutto di avere un quadro più chiaro dei servizi e delle risorse informali presenti sul territorio regionale, ha messo a punto un vocabolario terminologico che consente a tutti gli attori in campo una comunicazione basata su un linguaggio comune e riconosciuto, ha analizzato esperienze e buone pratiche nel campo del contrasto alla violenza di genere che potranno essere sperimentate sul territorio. I progetti di ricerca hanno avvicinato persone, stimolato confronti, gli incontri di studio e approfondimento hanno permesso il confronto tra i diversi soggetti coinvolti. Tra maggio e dicembre 2009 i seminari hanno coinvolto 254 operatori sviluppando 264 ore di approfondimento sui temi della violenza di genere, incluso un laboratorio di riflessione sulla futura legge regionale di contrasto alla violenza di genere. Sperimentata anche l’esperienza dell’Open Space Technology dal titolo “Violenza di genere, cosa rispondiamo?” - L’ost ha contato 133 partecipanti provenienti da tutta la Regione che hanno tracciato le linee guida per una legge regionale in materia. Infine, è stata predisposta una campagna di comunicazione e sensibilizzazione anche attraverso il sito www.Maipiuviolenze.it/  che raccoglie tutti i materiali prodotti.  
   
   
DONNE E LAVORO, NON BASTANO LE BUONE LEGGI  
 
Trento, 9marzo 2010 - Donne e lavoro, è stato il binomio ieri al centro della tavola rotonda promossa dal comune di Arco, assessorato alla cultura e biblioteca civica “Bruno Emmert”, nell´ambito dell´articolato programma di iniziative pensate per la donna nel mese di marzo. Ad aprire i lavori, l’assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, affiancata da Eleonora Stenico, consigliera pari opportunità con il ruolo di moderatore. Con loro, l´assessore comunale Ruggero Morandi, Mariangela Franch pro rettore e docente dell´Università di Trento, Paola Maccani direttore del distretto di Trento dell´Azienda Sanitaria e l´onorevole Laura Froner, vicepresidente della 10° Commissione attività produttive, commercio e turismo. “Stiamo lavorando, come assessorato, su tre tematiche chiave – ha esordito Lia Giovanazzi Beltrami – la violenza di genere, il rapporto della donna con il lavoro, il ruolo della donna come cittadina attiva sia in politica che nell´associazionismo. Vogliamo raggiungere soluzioni precise, in particolare uno dei problemi su cui ci stiamo concentrando è superare una macchina burocratica sempre più complessa, a cui la donna che lavora, e che deve accudire bambini e anziani, deve rapportarsi. Altra criticità da tener presente è che l´abbandono del lavoro da parte della donna spesso è legato non solo alla maternità, ma alla necessità di accudire un anziano o un invalido in famiglia, questo è un dato che ci deve spingere alla riflessione”. Purtroppo chiamata ad altri compiti istituzionali (il funerale di Gianni Tononi, direttore sanitario della Croce Rossa Italiana, con cui l´amministrazione provinciale ha condiviso l´impegno in Abruzzo), l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami ha salutato con calore il poco ma attento pubblico arcense, evidenziando l´attenzione sempre alta del comune di Arco, da otto anni impegnato a programmare iniziative di ampio raggio per le donne. Di estremo interesse l´intervento del pro rettore Mariangela Franch, dedicato simbolicamente a tutte le donne iraniane che stanno lottando per la libertà e per la pace. Partendo dall´assioma che le donne sono comunque sotto-rappresentate nel mondo del lavoro, la professoressa Franch ha però spiegato che, negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. “In passato le donne entravano nel mercato del lavoro in un´età abbastanza giovane, con poche aspirazioni, un livello di istruzione più basso rispetto agli uomini e vedevano il lavoro come un´esperienza transitoria – ha commentato Mariangela Franch – Oggi invece le donne occupate, molte più di un tempo, iniziano ad un´età relativamente più avanzata, con un livello di istruzione più alto e con aspirazioni più elevate, per costruire attraverso il lavoro un percorso di crescita”. Nonostante questo in Italia, e in Trentino, il tasso di occupazione femminile è ancora sotto i livelli fissati nel 2005 dalla conferenza di Lisbona del 60% (58% la media nazionale, 57% quella del Trentino, a fronte di tassi che superano il 70% in Germania e Francia). Questo perché, nonostante ci siano delle politiche di supporto della maternità e del lavoro femminile, non ci sono politiche di conciliazione del tempo lavoro con il tempo famiglia. “La conferenza di Lisbona fissava per il 2010 una copertura pari al 33% di asili nidi, la media nazionale dell´Italia è ferma al 16%, il che vuol dire che dopo i congedi obbligatori le famiglie si trovano davanti un buco”. Un problema che poi si riflette nel campo della natalità, visto che l´Italia è il Paese, al mondo, con il più basso tasso di natalità “Negli ultimi vent´anni – sono state le conclusioni del pro rettore Franch – la componente femminile impegnata nel lavoro autonomo è rimasta invariata, pari a due donne su dieci, questo perché è nel dna delle donne cercare, nel momento in cui mettono al mondo i figli, un sistema di lavoro che permetta la conciliazione, quindi un lavoro subordinato. La maternità continua ad essere il principale motivo di abbandono del lavoro, è il fattore primario che determina lo scivolamento verso l´inattività o il sommerso e continua ad essere la principale fonte di discriminazione dei luoghi di lavoro. Infine, va sottolineato che l´occupazione temporanea è sempre superiore tra le donne in tutte le fasce di età ma, guarda caso, nella fascia di fertilità essa raddoppia”. Altrettanto efficace Paola Maccani, direttore del distretto sanitario di Trento, che ha illustrato la sicurezza e la tutela della salute delle donne nel contesto lavorativo. “La vita media delle donne, pari a 85 anni, è più lunga, esse vivono sei anni in più degli uomini, ma più facilmente affrontano la vecchiaia da sole e disabili. Sono oltre il 60%, infatti, le donne anziane disabili. Le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari, ma c´è poca prevenzione perché essa è affidata soprattutto agli uomini. Per fortuna si sta diffondendo la cosiddetta “medicina di genere” che permette di differenziare le malattie fra uomini e donne. Va, infine, evidenziato che gli infortuni negli ambienti di lavoro sono più bassi per le donne, circa il 26%, ancora minori sono i casi mortali perché gli ambienti più a rischio sono frequentati dagli uomini, anche se la maggior parte degli incidenti mortali sono quelli in itinere, mentre la donna si sta spostando fra casa e famiglia, indice ancora una volta della difficoltà di conciliare i due ambiti”. Desolante il quadro tratteggiato dall´onorevole Laura Froner: “L´italia è al 96esimo posto al mondo per la presenza delle donne nell´economia, e all´87esimo come occupazione, 12 posti indietro rispetto alla media europea. Non ci sono, al momento, misure concretamente efficienti per sostenere l´occupazione femminile, non c´è nemmeno una disponibilità di risorse adeguata, basti pensare che la somma messa a bilancio per il piano destinato all´inclusione femminile nel mondo del lavoro è di soli 4,1 milioni di euro, insufficienti per garantire alle donne il diritto al lavoro e il diritto a diventare madre”. Nel ruolo di moderatrice la consigliera Eleonora Stenico, che ha proposto una riflessione sull´origine della festa della donna (ovvero l´incendio di una fabbrica che nel 1908 causò la morte di 129 donne in sciopero), e ha ripercorso le numerose iniziative dell´amministrazione provinciale per sostenere l´occupazione femminile (attraverso leggi di sostegno per le aziende e moduli flessibili) e per tutelare la salute (l´ultima in ordine di tempo è la legge del 2008, che ha introdotto la necessità di considerare le differenze di genere fra uomini e donne, superando una concezione della salute circoscritta alla gravidanza). La giornata dedicata alle donne è proseguita alle 18, con l´inaugurazione della mostra «Le dee dentro» di Lucia Parma, fino al 14 marzo ad Arco, presso Palazzo Giuliani. Si tratta di un´esposizione di opere che spaziano dalla scultura alla pittura, dall’icona sacra al simbolismo, seguendo il tema della forza dell’archetipo della «Grande Dea». L´analisi di simboli e immagini legati profondamente alla natura, una natura sacra e trascendente, che decifra un pensiero mitologico intimamente coerente. Lucia Parma propone anche un laboratorio di scultura, Sabato 13 e domenica 14 marzo a villa Althamer. Tema: «Creare la propria dea». Infine, alle 20 nel salone delle feste del Casinò municipale, il concerto dell’orchestra del 41° Parallelo, ensemble di 18 elementi composto di sole donne, il cui repertorio è ispirato a culture e Paesi del 41° parallelo: un incontro di culture e di saperi che premia lo scambio ed il racconto, nato nell’ambito di un progetto europeo.  
   
   
BASILICATA "DONNE LEGGONO DONNE", CONVERSAZIONI AL FEMMINILE  
 
Roma, 9 marzo 2010 In occasione dell´ 8 Marzo, l´Associazione Telefono Donna – Casa delle Donne Ester Scardaccione inaugura un ciclo di quattro conversazioni dal titolo “Donne leggono donne”, che si terranno presso la Vineria Sottapera a Potenza, alle ore 18. Questo il programma. 8 marzo, Mariella Giacummo legge "Il matrimonio combinato" di Chitra Banerjee Divakrumi. 17 marzo, Graziella Mistrulli legge "Una stanza tutta per sé" di Virginia Woolf. 24 marzo, Elena Schifino legge "Storia di Isabella di Morra raccontata da Benedetto Croce" di Dacia Maraini. 7 aprile, Mariateresa Cascino legge "Il conto delle minne" di Giuseppina Torregrossa Attraverso la lettura di questi libri, parlando della vita di scrittrici di ieri e di oggi, italiane e non, seguendo le protagoniste delle loro storie, ci si confronterà con la condizione odierna delle donne.