Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Settembre 2010
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: ESPULSIONI DEI ROM, DIBATTITO IN PARLAMENTO  
 
Strasburgo, 8 settembre 2010 - Più di 8000 Rom sono stati espulsi dalla Francia verso la Romania e la Bulgaria da gennaio 2010 a oggi. Mentre la questione dei diritti fondamentali e il principio di libera circolazione all´interno delle frontiere dell´Ue continua a riempire le pagine dei giornali, il Parlamento ha analizzato ieri se i provvedimenti francesi sono compatibili con la legislazione europea. Diverse visioni all´interno degli schieramenti politici. Nei mesi scorsi il Parlamento aveva già chiesto alla Commissione misure più efficaci per l´integrazione degli oltre 10 milioni di Rom che abitano in Europa. La legalità dei "rimpatri volontari" di cittadini Rom da parte della Francia è al vaglio della Commissione europea, che sta prendendo in esame la documentazione inviata dal governo francese e verificando la compatibilità con la normativa sulla libera circolazione all´interno dell´Ue (Direttiva 38/2004), e con la Carta dei Diritti Fondamentali, che contiene il principio di non discriminazione e che è stata resa vincolante in tutti i paesi Ue dall´entrata in vigore del Trattato di Lisbona (dicembre scorso). "Stessi diritti per tutti i cittadini Ue" - Il Parlamento, nel frattempo, ha chiesto un dibattito in plenaria sul "tema caldo" dell´estate. Qualche giorno fa il presidente del Parlamento Jerzy Buzek, pur riconoscendo che le questioni di ordine pubblico ricadono sotto la competenza delle autorità nazionali, ha sottolineato che "tutti i cittadini europei hanno gli stessi diritti all´interno dell´Ue. Nessuno può essere espulso da un paese solo perché appartiene alla minoranza Rom. Dovremmo evitare ogni retorica discriminatoria su questo tema". Sulla vicenda francese è intervenuta anche la parlamentare ungherese di origine Rom Lívia Jároka, membro del gruppo Popolare, chiedendo "rispetto dei valori fondamentali dell´Ue" e ricordando che le espulsioni possono essere effettuate "solo caso per caso, sulla base di un´adeguata decisione giudiziaria, e con il libero, informato e pieno consenso degli individui in questione". "Integrazione dei Rom, l´Ue va a rilento" - Al dibattito di martedì seguirà l´approvazione di una risoluzione parlamentare giovedì, ma gli schieramenti politici sono divisi fra quanti approvano "il modello Sarkozy" e quanti chiedono un intervento deciso della Commissione. Ma il Parlamento aveva già suonato il campanello d´allarme qualche mese fa, quando in marzo aveva votato una risoluzione che denunciava "i progressi insoddisfacenti dell´Ue nell´integrazione dei Rom". La Commissione, in risposta ai suggerimenti del Parlamento, aveva prodotto un piano dettagliato per migliorare l´integrazione economica dei Rom. Secondo la Jaroka "la povertà e l´esclusione sociale della maggioranza dei Rom sono una questione europea che ha bisogno di risposte europee". Ci sono strumenti che esistono già: il Fondo Sociale Europeo dedica 10 miliardi di euro all´integrazione dei Rom: secondo la Commissione "è importante che i fondi siano davvero spesi in modo da beneficiare questa comunità". I Rom in Europa - Si calcola che in Europa - i paesi dei Balcani candidati o potenziali candidati all´adesione all´Ue - ci siamo fra i 10 e i 12 milioni di Rom. Secondo la legislazione europea, i cittadini Rom hanno gli stessi doveri e diritti di tutti gli altri cittadini europei. L´ue garantisce a tutti la libertà di circolazione nei paesi Ue, ma ci sono alcune condizioni per trasferirsi stabilmente in un altro paese. Dopo i tre mesi di soggiorno, bisogna infatti dimostrare di essere attivi sul mercato del lavoro, o di avere mezzi propri per il sostentamento. Quando un paese membro dell´Ue decide di espellere un cittadino comunitario, deve provare che la decisione è proporzionale alla minaccia all´ordine pubblico costituita dall´individuo, o all´onere che costituisce sulle finanze pubbliche. Nel caso dei cittadini di nazionalità bulgara e rumena, però, sono ancora in vigore clausole di transizione successive all´adesione dei due paesi all´Ue (2007), che permettono di limitare il diritto di libera circolazione. Alcuni paesi Ue (fra cui la Francia e l´Italia) hanno applicato queste restrizioni, e potrebbero estenderle fino al massimo la fine del 2013.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA DELLA SESSIONE: ANTICIPATO DIBATTITO SU SAKINEH  
 
Strasburgo, 8 settembre 2010 - Il Presidente Jerzy Buzek ha aperto la sessione di Strasburgo di questa settimana menzionando il caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna condannata a morte per lapidazione in Iran. Dopo aver ricordato che la donna è stata anche condannata a 99 frustrate dopo che il suo caso è stato riportato sui media europei, il Presidente ha chiesto alle autorità iraniane di riconsiderare la situazione in modo trasparente ed equo. Buzek ha infine sottolineato l´opposizione di principio del Parlamento europeo alla condanna a morte, a prescindere dalle circostanze. Vista l´urgenza del caso in questione il dibattito è stato anticipato da giovedì a lunedì, con il voto previsto per mercoledì, a mezzogiorno. Infine, alcuni deputati hanno contestato la decisione della Conferenza dei Presidenti (il leader dei gruppi politici), adottata giovedì scorso, di penalizzare i deputati che non saranno presenti al dibattito sullo Stato dell´Unione con il Presidente della Commissione europea José Barroso, previsto per martedì mattina. Il Presidente Buzek ha risposto sottolineando l´importanza del dibattito, soprattutto in seguito ai nuovi poteri e alle responsabilità del Pe dopo l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona e ha invitato i deputati ad assistere numerosi, ricordando inoltre che nessun´altra attività è prevista in parallelo. Il Presidente ha poi spiegato che l´Ufficio di Presidenza (organismo che comprende il Presidente e i Vicepresidenti) considererà nuovamente la questione durante la serata di lunedì e adotterà poi la decisione finale.  
   
   
LE REGIONI EURPEE IN UN MUTEVOLE PANORAMA GLOBALE  
 
Bruxelles, 7 settembre 2010 - In che modo le regioni possono contribuire alla ripresa economica, promuovere l’innovazione e migliorare la qualità di vita per le generazioni future? Una conferenza organizzata dall’Associazione di studi regionali (Regional Studies Association), e che si terrà a Manchester il 2 novembre 2010, prenderà in esame l’impatto che i cambiamenti globali hanno sul ruolo delle regioni. La partecipazione dei giovani ricercatori è particolarmente benvenuta. Il termine ultimo per inviare le relazioni è il 3 ottobre 2010. Http://www.regional-studies-assoc.ac.uk/  
   
   
POLONIA, PIL II TRIMESTRE CRESCE DEL 3,5%  
 
Varsavia, 8 settembre 2010 - Il Pil polacco del secondo trimestre del 2010 è aumentato del 3,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Gli analisti si aspettavano un risultato leggermente inferiore. Si prevede la stessa percentuale di crescita nel terzo trimestre 2010. La domanda interna, che si è incrementata del 3,9 per cento, ha rappresentato il volano della crescita economica. In particolare sono aumentati il consumo privato e la ricostituzione delle scorte. Secondo le previsioni del Ministero polacco dell´Economia, nel terzo trimestre 2010 si manterranno alti, come nel secondo, gli investimenti fissi lordi e le esportazioni. L´elevato tasso di consumo dovrebbe essere avvantaggiato dalla situazione favorevole del mercato del lavoro e dall´ aumento dell´occupazione e dei salari. Secondo il Ministero, la crescita continuerà a stimolare il settore industriale e delle costruzioni. Inoltre, gli analisti prevedono il perdurare del trend di crescita positivo della produzione industriale, che dovrebbe aumentare a ritmi di due cifre nel secondo semestre del 2010.  
   
   
SLOVENIA-CROAZIA, DISPUTA SU LIBRETTI AL PORTATORE  
 
Lubiana, 8 settembre 2010 - I loro soldi, dopo la dissoluzione della ex Jugoslavia, non li avevano più visti. Erano depositati presso la Ljubljanska Banka. A quasi vent´anni di distanza i premier di Slovenia e Croazia tentano, almeno in parte, di mettere un punto alla questione. Dopo che la scorsa estate Jadranka Kosor e Borut Pahor hanno ´´risolto´´ l´annosa questione del confine tra Slovenia e Croazia, quest´anno provano a dipanare un altro nodo dell´intricata matassa dei rapporti sloveno-croati. Alla fine del mese scorso i due premier si sono incontrati testimoniando così la nuova stagione di rapporti tra Lubiana e Zagabria, ma anche per tentare di risolvere quella che resta la questione più scottante sul piatto: i depositi non riscossi dei risparmiatori croati presso la filiale zagabrese della Ljubljanska Banka. I due hanno detto di aver trovato un´intesa, ma non hanno voluto lasciarsi sfuggire alcun particolare. Adesso spetterà ai gruppi di esperti definire i dettagli. Pahor ha subito annunciato che si aspetta che il tutto sia risolto in tre mesi. La previsione è stata subito giudicata sin troppo ottimistica. Rudi Gabrovec, alto rappresentante sloveno per le questioni legate alla successione, ha precisato che per chiudere le trattative ci vorrà almeno un anno. La contrattazione dovrebbe coinvolgere anche gli altri paesi nati dalla ex Federazione. Il problema risale al periodo della dissoluzione dell´ex Jugoslavia. All´epoca nelle repubbliche della Federazione operavano istituti finanziari di tutto il paese. In quel clima d´incertezza Lubiana garantì la copertura per tutti i depositi fatti in Slovenia e i risparmiatori sloveni poterono riscuotere sino all´ultimo centesimo. In Croazia, invece, per riavere i propri risparmi era necessario avviare un´apposita pratica. Così dei complessivi 420 milioni di euro depositati presso la filiale zagabrese della Ljubljanska Banka ne sarebbero stati riscossi 260. Il resto dei soldi sarebbe intestato ancora a oltre 130 mila risparmiatori (anche se spesso per cifre irrisorie).  
   
   
BASILEA3: ABI, UN ECCESSO DI RIGORE NON PENALIZZI SVILUPPO E CRESCITA  
 
 Roma, 7 settembre 2010 - In vista della riunione del Comitato di Basilea, che dovrebbe affrontare, tra gli altri, il tema della fissazione dei nuovi coefficienti minimi di capitale, l’Associazione Bancaria Italiana auspica che sia tenuto nella massima considerazione il differente peso che le banche rivestono per il finanziamento dell’economia nei diversi Paesi. Nell’europa continentale il canale bancario è preponderante rispetto a quello di mercato. Se la decisione del Comitato comportasse, oltre alle misure già annunciate, in ordine alle quali abbiamo da tempo chiesto importanti modifiche, un innalzamento degli attuali coefficienti minimi di patrimonio, ne deriverebbe una penalizzazione dell’economia, attraverso una diretta riduzione di risorse disponibili per il suo finanziamento. Ribadiamo quindi la necessità che le esigenze di stabilità e di risposta tempestiva alla crisi non vadano ad incidere sulla crescita e lo sviluppo rendendo complicati i rapporti tra banche e imprese. Non vi può essere stabilità, infatti, in assenza di una vigorosa ripresa. A tal fine sarà anche determinante che sia previsto un periodo transitorio sufficientemente lungo e fasato rispetto ai tempi del consolidamento della ripresa economica. Inoltre il periodo transitorio sarà necessario per consentire, attraverso clausole specifiche, di tener conto delle caratteristiche dei diversi modelli di business delle banche e dei differenti contesti nazionali, normativi e fiscali. Per le banche italiane è fondamentale che siano previste soluzioni che consentano, ai fini del computo del patrimonio di vigilanza, un equo trattamento degli avviamenti e delle imposte differite attive. Queste ultime in particolare non derivano da perdite di bilancio ma da un penalizzante regime fiscale degli accantonamenti su crediti. Svantaggi competitivi potrebbero infatti emergere da una sottovalutazione di questi aspetti. Infine è condizione indispensabile che la nuova normativa trovi attuazione omogenea non solo in Europa ma a livello globale, cominciando dagli Stati Uniti.  
   
   
VENETO-CINA: ZAIA RICEVE AMBASCIATORE DING WEI  
 
Venezia, 8 settembre 2010 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha ricevuto ieri a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, l’ambasciatore di Cina in Italia Ding Wei. Zaia e Ding Wei erano affiancati rispettivamente dal consigliere diplomatico della Regione Stefano Beltrame e dal console generale della Cina a Milano, signora Liang Hui. Nel corso del lungo e cordiale incontro, Zaia e Ding Wei hanno affrontato numerosi temi d’interesse comune, come lo sviluppo della cooperazione economica e culturale e gli scambi di delegazioni per rafforzare i già ottimi rapporti commerciali; e ricordato che i rapporti tra Veneto e Cina sono ultracentenari, avendo avuto origine sin dai viaggi del veneziano Marco Polo. Zaia non ha manacato di porre all’ambasciatore la questione, molto sentita in Veneto, della contraffazione di alimenti e prodotti, chiedendo di lavorare assieme ad un’intesa su questo fronte. “La contraffazione – ha detto Zaia – non penalizza infatti soltanto l’economia veneta, ma anche l’immagine della comunità cinese nel nostro paese, spesso percepita solo per quest’aspetto. Invece – ha detto il presidente della Regione – noi conosciamo i cinesi come un popolo laboriso, ricco d’inventiva, capace di grandi cose in tema di tecnologia, ricerca scientifica, sviluppo del sapere più avanzato”.  
   
   
SIGLATO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA CALABRIA E SUD AUSTRALIA  
 
Catanzaro, 8 settembre 2010 - La Regione Calabria e lo stato del Sud Australia hanno firmato un accordo per l’avvio di attività di cooperazione. A siglare il protocollo d’intesa, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Alemanni, il Governatore Giuseppe Scopelliti ed il Ministro per gli Affari Multiculturali del Sud Australia, Grace Portolesi, i cui familiari sono originari di Platì (Rc). L’iniziativa ha registrato inoltre il coinvolgimento degli assessorati alle attività produttive ed all’internazionalizzazione retti rispettivamente da Antonio Caridi e Fabrizio Capua. L’obiettivo dell’accordo è quello di rafforzare i rapporti tra le due istituzioni e con la numerosa comunità di calabresi in Australia, alcuni dei quali ricoprono ruoli importanti nelle istituzioni locali e nel tessuto socio economico dello Stato del Sud Australia. Per questo è stato stabilito di aprire un ufficio stabile di rappresentanza della Regione Calabria nella città di Adelaide (locazione gratuita) che certamente rappresenterà una vetrina multisettoriale con potenziali riflessi positivi sulle esportazioni dei prodotti calabresi.  
   
   
BILANCIO ABRUZZO: INDEBITAMENTO REGIONE SCESO A 969 MLN EURO RIDOTTO DI 17 MNL DEBITO VERSO CASSA DEPOSITI E PRESTITI  
 
Pescara, 8 settembre 2010 - Riduzione dell´indebitamento complessivo della Regione, riduzione del debito indiretto assunto nei confronti della Cassa Depositi e Prestiti e di quello derivante dalle cartolarizzazioni dei debiti sanitari, recupero di risorse per contributi e finanziamenti assegnati negli anni passati ma non ancora utilizzati dai beneficiari. Sono gli obiettivi finanziari strategici su cui, fin dal suo insediamento, sta lavorando il Governo Chiodi . "La riduzione dell´indebitamento è diventato un obiettivo necessario ma anche strategico nelle politiche finanziarie regionali - ha sottolineato l´assessore al Bilancio, Carlo Masci, - ed è per questo che abbiamo deciso di non ricorrere all´assunzione di nuovo indebitamento e di esercitare una gestione attiva dell´indebitamento esistente". Non è certo un caso, infatti, che la Regione Abruzzo, al 31 dicembre 2009, abbia fatto registrare una riduzione del 3,08 per cento del debito residuo rispetto alla stessa data dell´anno precedente attestandosi su 969 milioni di euro invece del miliardo di euro alla data del 31 dicembre 2008. Inoltre, grazie ai puntuali pagamenti, effettuati nonostante le difficili condizioni in cui si è trovata ad operare la Regione nello scorso anno, il debito residuo delle cartolarizzazioni dei debiti sanitari pregressi si è ridotto di circa il 10 per cento passando dai 702 milioni di euro di fine 2008 ai 630 milioni di euro al 31 dicembre 2009. Infine, in relazione al debito indiretto assunto con la Cassa Depositi e Prestiti mediante autorizzazione a stipulare mutui con enti regionali, la gestione del debito presenta un debito nominale, al 30 settembre 2009, pari a 352 milioni di euro, di cui poco più di 70 milioni di euro già rimborsati, per un debito residuo pari a circa 275 milioni di euro. "In particolare, - ha messo in evidenza l´assessore Masci - rispetto a quest´ultima tipologia di debiti, da una verifica operata dai servizi finanziari regionali, è emerso che parte dei mutui autorizzati non è stata ancora erogata dalla Cassa Depositi e Prestiti per la mancata richiesta da parte degli enti beneficiari. Circostanza che mi ha indotto a far prevedere, già nella Legge finanziaria dello scorso anno, la revoca dei contributi e dei finanziamenti concessi nel corso dei vari anni e non utilizzati dagli enti beneficiari".L´applicazione di queste norme consentirà di ridurre per circa 17 milioni di euro il debito residuo verso la Cassa Depositi e Prestiti e di recuperare parte degli importi già pagati alla stessa come rimborso dei mutui in parte non utilizzati dagli enti beneficiari. "Si tratta di un risultato di grande rilievo - ha ribadito l´assessore Masci - poiché, a causa del rilevante indebitamento, quote consistenti di risorse annuali del bilancio, sono state obbligatoriamente destinate al pagamento di rate di rimborso di tali debiti e, considerata la scarsità di risorse regionale, non hanno consentito l´adozione di adeguate politiche finanziarie a favore del sistema economico abruzzese".  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2010, RISPARMIATI 3 MILIONI SULLE PREVISIONI, CHIUSO IL RENDICONTO SULLE SPESE SOSTENUTE PER LE ELEZIONI DALLA REGIONE TOSCANA, LA CONSULTAZIONE ELETTORALE È COSTATA ESATTAMENTE QUANTO 5 ANNI FA  
 
 Firenze, 8 settembre 2010 - Elezioni regionali 2010, si tirano le somme per quanto riguarda le spese sostenute. E il saldo è positivo. Rispetto a quanto accantonato, la Regione per le consultazioni di fine marzo ha risparmiato infatti tre milioni. Alla fine ha speso 13 milioni e 295 mila euro: praticamente quanto nel 2005, anzi cinquemila euro in meno. Ed allora le spese postali sostenute dai Comuni furono pagate dallo Stato e non dalle Regioni. “Abbiamo potuto risparmiare grazie alla legge elettorale toscana che semplifica alcune procedure, grazie all´attenzione e tempestività con cui è stata svolta la gara per l´affidamento dell´incarico per la stampa del materiale necessario alle operazioni elettorali e grazie all´impegno e alla professionalità di tutte le strutture della Regione impegnate nella macchiane elettorale. Ma soprattutto – spiega l´assessore alle riforme e ai rapporti con gli enti locali, on. Ricc ardo Nencini - è stato ´virtuoso´ il comportamento dei Comuni toscani, che a fronte di un possibile tetto di spesa complessivo di 11 milioni e 350 mila euro hanno chiesto rimborsi per 8 milioni e 900 mila euro”. Il tetto, diverso da Comune a Comune sulla base del numero degli elettori e delle sezioni, era stata fissato dalla Regione ed era già di un quarto inferiore a quello stabilito dal Ministero degli interni per le ultime elezioni europee. Nel 2005 il rimborso avveniva a piè di lista, spiegano all´ufficio elettorale della Regione, e ciò aveva provocato un´ampia differenziazione dei costi tra i diversi comuni. Stavolta sono stati adottati parametri precisi e questo, a parità di costi per la Regione, ha permesso che si creasse una situazione di maggiore equità. Degli 8 milioni e 889 euro rimborsi ai Comuni, 6 milioni e 249 mila sono serviti per gli straordinari dei dipendenti: 500 mila euro in meno che nel 2005. Altri 2 milioni e 993 mila euro sono serviti per gli onorari di presidenti e scrutatori che componevano i seggi elettorali. Per il materiale cartaceo e di cancelleria e la stampa delle schede sono stati spesi 480 mila euro.  
   
   
SCOPELLITI ALL’ASSEMBLEA DELL’ANM ANNUNCIA CHE IL MINISTRO LA RUSSA INVIERÀ, IN MANIERA DISCRETA, ELEMENTI DELL’ESERCITO A REGGIO CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 8 settembre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, parlando ieri pomeriggio al Cedir di Reggio Calabria, nel corso dell’assemblea promossa dall’Anm sul tema “Legalità, proposte e solidarietà”, ha assicurato l’impegno della Regione in maniera concreta. L’assemblea odierna è stata finalizzata per esprimere solidarietà al procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro ed ai magistrati calabresi che sono stati oggetto di attentati ed intimidazioni. “Presto - ha dichiarato il Governatore - la Regione fornirà al Tribunale di Reggio circa trenta persone che verranno impiegate negli uffici amministrativi reggini, i cui organici sono fortemente carenti”. Scopelliti ha, poi, detto che il Ministro ha dato la sua disponibilità ad utilizzare in Calabria “in maniera attenta ma invesibile, uomini dell’esercito. Inoltre, il Presidente Scopelliti, accogliendo l’invito del presidente dell’Anm Luca Palamara, che ha parlato di “gioco di squadra”, ha garantito la massima collaborazione dell’Ente e della sua parte politica.  
   
   
PERSONALE REGIONE ABRUZZO: CONCERTAZIONE SINDACALE SU CONCORSI  
 
L´aquila, 8 ottobre 2010 - Ieri, su convocazione dell´assessore regionale alle Risorse umane, Federica Carpineta, si sono riuniti i rappresentanti delle confederazioni sindacali regionali di Cgil, Cisl e Uil e il Direttore della Struttura regionale, Claudio Di Giampietro. Dopo un intenso scambio di opinioni sui temi delle situazioni emergenti del personale, dei concorsi e delle selezioni avviate e della generale situazione organizzativa della struttura regionale delle Risorse Umane, i presenti hanno concordato sulla necessità di condividere un percorso finalizzato al rilancio della macchina amministrativa della Regione Abruzzo che passi per una complessiva ed effettiva valorizzazione del personale regionale. "Su precisa e dettagliata richiesta delle sigle sindacali presenti - ha precisato l´assessore - si è deciso di procedere ad una rapida modifica del bando delle cosiddette progressioni verticali nelle parti che presentano errori materiali, incongruenze e tutti gli altri vizi che non hanno rispettato le indicazioni concordate in sede di concertazione. Inoltre, al fine di individuare in tempi altrettanto brevi le migliori soluzioni che diano certezze a quanti aspirano a partecipare alle selezioni, abbiamo concordato la sospensione dei bandi a tempo determinato già pubblicati, per concedere il tempo necessario alla predisposizione di percorsi selettivi più rispondenti ad una più ampia partecipazione e, soprattutto, per verificare tutte le possibilità di percorsi più rispondenti al superamento della situazione del precariato, anche sulla scorta dell´annunciato parere della Funzione Pubblica". L´assessore Carpineta, nel ringraziare tutti i presenti per la sensibilità propositiva e per l´alto senso di responsabilità dimostrate si è impegnata a presentare alla approvazione della Giunta Regionale, entro il corrente mese, un pacchetto di iniziative frutto di quanto concordato oggi, tra le quali anche nuovi e trasparenti criteri per la composizione delle commissioni di concorso unitamente ad una sensibile riduzione dei costi per il loro funzionamento.  
   
   
BASILICATA: PUBBLICATI I BANDI PER LE NOMINE REGIONALI  
 
Potenza, 8 settembre 2010 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 37 del 7 settembre 2010 sono stati pubblicati i bandi relativi alle nomine di competenza del Consiglio e della Giunta regionale. Collegandosi al sito internet del Consiglio regionale ( www.Consiglio.basilicata.it/ , alla voce “Bandi e concorsi”) è possibile consultare i tre avvisi pubblici (due della Giunta e uno del Consiglio) le schede relative a tutte le nomine e designazioni e scaricare la modulistica per la presentazione delle candidature. Le proposte di candidatura per tutti gli avvisi, corredate da una fotocopia del documento di identità del richiedente (che possono essere spedite o recapitate a mano) devono essere acquisite ai relativi protocolli (della Presidenza della Giunta e del Consiglio regionale) entro le ore 13,00 del 7 ottobre 2010. Possono avanzare proposte di candidatura gli ordini professionali, le associazioni, gli enti pubblici o privati operanti nei settori interessati, le organizzazioni sindacali, le fondazioni e i singoli cittadini. Le nomine sono raggruppate in 2 avvisi di competenza della Giunta (presidente Comitato tecnico regionale Artigiancassa, rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi della Basilicata, direttore dell’Apt e presidente del Comitato di Coordinamento Istituzionale Politiche del Lavoro, direttore dell’Ardsu) e 1 avviso di competenza del Consiglio regionale (presidente e componenti del Corecom, rappresentanti regionali nel Comitato misto paritetico sulla regolamentazione delle servitù militari, amministratore unico dell’Ater di Potenza e Matera, rappresentanti regionali nei Comitati Provinciali di Indirizzo per l’Edilizia Residenziale Pubblica di Potenza e Matera, presidente della Commissione Regionale dei Lucani all’Estero, componenti della Commissione Regionale dell’immigrazione, direttore dell’Arbea ed esperti del Comitato di Indirizzo dello stesso ente, esperti delle Commissioni Provinciali Espropri, del Comitato Scientifico regionale per l’Ambiente e della Commissione regionale per la tutela del paesaggio, direttore dell’Arpab, rappresentanti nei Consigli di aiuto sociale presso i capoluoghi di ciascun circondario dei Tribunali regionali, esperti del Comitato consultivo per la programmazione culturale e del Comitato Regionale contro l’inquinamento Atmosferico e Acustico, componenti della Commissione Regionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna, presidente dell’Ente Parco Naturale Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, rappresentanti regionali e presidente dell’Ardsu, rappresentante regionale e rappresentanti delle organizzazioni di volontariato nel Comitato di gestione del Fondo Speciale per il Volontariato, rappresentanti regionali nelle Commissioni miste conciliative dell’Asp e dell’Asm; Revisori dei conti Ater di Potenza e di Matera, Ardsu, Arpab, Arbea, Ente di Gestione del Parco Archeologico storico naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Ente di Gestione del Parco Naturale Gallipoli Cognato–piccole Dolomiti Lucane, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza, Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Matera, Apt, Collegio Sindacale della Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo”).  
   
   
LA SITUAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO NEL VENETO.  
 
Venezia, 8 settembre 2010 - La Giunta regionale ha preso ieri in esame, relatrice l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, la situazione aggiornata del mercato del lavoro valutando i dati provenienti da Veneto Lavoro. Nel punto stampa che ha seguito la riunione del Governo veneto, l’Assessore ha effettuato un commento guidato degli indicatori “per non rischiare – ha detto - di perdersi su numeri sterili. Il tema del mercato del lavoro ci preoccupa giustamente tutti. Ripresa o non ripresa? – si è chiesta, elencando una serie di dati. Innanzitutto la produzione industriale: la comparazione tra 2008-2009 mostra un leggero aumento (+ 1,8% nel 1° e 2° trimestre 2010); nell’export, da sempre nostro settore di forza, nel primo trimestre 2010, si è verificata una timida ripresa a fronte di dati del primo trimestre 2009 rispetto al 2008 in cui c’era stato un crollo di - 22 milioni euro”. Donazzan ha parlato anche del dato occupazionale: il tasso di occupazione 2010 rispetto al 2008 - momento di maggiore occupazione e minore disoccupazione nel territorio regionale – rimane vicina 66,9% nel 2008 65,3% nel 2010 mentre è forte la disoccupazione 5,6% nel 2010 a fronte di 2,9% nel 2008. “La domanda di lavoro – ha aggiunto - rimane praticamente la stessa; il flusso delle assunzioni è rimaste uguale tra 2009 e 2010. Tuttavia, alla ripresa economica non si aggancia immediatamente la ripresa dell’occupazione. Abbiamo perso una taglia in pratica per citare Sergio Rosato di Veneto Lavoro. Ciò significa che il mercato del lavoro deve riorganizzarsi e ristrutturarsi a fronte di una ripresa economica”. “Grande preoccupazione” – ha espresso Donazzan per la situazione della cassa integrazione. E’ un dato oggettivo l’aumento delle Cig straordinarie (che subentrano alla Cig normale nei periodi di calo di occupazione). Alla fine della cassa integrazione straordinaria si arriva alla cassa integrazione in deroga. L’assessore Donazzan ha anticipato che la proposta della Giunta veneta al tavolo regionale delle parti sociali sarà di rivedere gli accordi. “Finora - ha sottolineato - abbiamo utilizzato la cassa integrazione appieno, abbiamo avuto garanzia dal Governo di una copertura per tutto il 2010 e per affrontare il 2011; ma abbiamo bisogno di utilizzare di più e meglio le casse integrazioni. Sarà la prima proposta che avanzeremo per avere maggiore capacità d’intervento e incisività della Regione sulle casse integrazioni”. Infine, sulla presenza della Regione Veneto ai tavoli nazionali, l’Assessore Donazzan riprendendo un passaggio fatto dal Presidente Zaia ha ricordato quelli sistematicamente attivati tra Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero del Welfare. “Lì – ha detto - monitoriamo tutte le situazioni di cassa integrazione più spinose, tutte le situazioni di crisi più difficili e la costante presenza della Regione favorisce anche l’attenzione di nuove imprese nei confronti delle nostre. Cito il caso Indesit, ma anche il caso Grimeca: giovedì ci sarà un incontro importante con la prospettiva di un possibile acquirente”. Sulla flessibilità, l’assessore veneto al lavoro ha detto che è un tema cruciale, di cui si parlerà anche nella discussione sullo Statuto; “troppo spesso la flessibilità è riconosciuta come momento di fragilità del mercato del lavoro; invece i dati dimostrano il contrario: la flessibilità, cioè la possibilità di gestire diversi tipi di contrattazione, ci ha consentito di meglio gestire la crisi; certo nella prima fase si sono persi posti a tempo determinato e flessibili ma vediamo oggi che hanno consentito il mantenimento del tasso di occupabilità, dimostrando che il nostro mercato del lavoro si sa adattare e riesce a riprendere immediatamente”.  
   
   
UN ANNO DI ATTIVITÀ PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE DELLA PROVINCIA DI PADOVA.  
 
Padova, 8 settembre 2010 - Un milione e 500mila euro tra fondi europei, nazionali, regionali e i finanziamenti propri della Provincia per intervenire a sostegno dell’occupazione sul territorio padovano. È la cifra totale utilizzata dalla Provincia di Padova per il lavoro e la formazione in un anno di attività. Il punto della situazione occupazionale e gli sviluppi dell’azione complessiva svolta fin qui dall’Amministrazione provinciale a favore di imprese e lavoratori, sono stati presentati dall’assessore al Lavoro e Formazione Massimiliano Barison e dal dirigente Giorgio Santarello. “Siamo partiti fin da subito per cercare di governare la difficile congiuntura, sia con un apposito accordo per l’anticipo della Cassa integrazione con gli istituti bancari, sia con fondi e progetti di solidarietà – ha spiegato l’assessore Barison – Nel contempo abbiamo seguito oltre 414 vertenze collettive con 7417 lavoratori coinvolti, siamo riusciti a far ripartire quattro aziende tra le più importanti del territorio, abbiamo avviato i progetti per la ricollocazione al lavoro delle persone in esubero e abbiamo chiuso l’accordo per il nuovo contratto dei lavoratori termali”. In quest´anno, le politiche attive del lavoro promosse dalla Provincia di Padova sono state diverse e hanno preso il via da un Piano provinciale del lavoro di valenza triennale che è stato approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale. Il documento ha fatto da regia a tutte le azioni successive progressivamente avviate dal settore: dal protocollo operativo con gli istituti bancari per l´anticipazione sociale ai lavoratori in Cassa integrazione, al Fondo straordinario di solidarietà per la ricollocazione temporanea di disoccupati privi di ammortizzatori sociali, dai progetti di outplacement all’istituzione di un tavolo anticrisi provinciale e di un numero verde attivato insieme alla Camera di Commercio e al Comune di Padova. Successivamente, da settembre 2009 a giugno 2010, sono partite altre tre importanti iniziative che troveranno ulteriori sviluppi futuri. “Dal 15 settembre al 10 di ottobre – ha aggiunto Barison - inaugureremo gli sportelli Informalavoro in 11 Comuni del territorio padovano e sta entrando nel vivo anche il nuovo portale del lavoro che abbiamo completato a luglio. Il nuovo portale raggiungibile da tutti con un semplice collegamento al sito www.Provincialavoro.padova.it è uno strumento innovativo, moderno, tecnologicamente avanzato, dove i cittadini possono ottenere da casa e on line documenti, certificati, inserire i curriculum e candidarsi alle offerte di lavoro, mentre le aziende, con lo stesso strumento, potranno richiedere la ricerca e selezione del personale. Il nuovo portale è entrato in funzione nel mese di agosto e in questo primo mese di vita abbiamo già registrato 9500 accessi con 850 persone che hanno utilizzato i servizi on line in particolare la candidatura alle offerte di lavoro. Infine la terza iniziativa si è focalizzata nella costituzione di un network provinciale che ha riunito 200 soggetti istituzionali, sindacali, datoriali e della formazione per aiutare le persone in cerca di occupazione”. Tra le altre azioni avviate, la Provincia di Padova e Confcooperative Federsolidarietà hanno firmato nel mese di maggio un protocollo d´intesa per l´inserimento lavorativo dei disabili e delle persone con disagio psichico, finanziato dal Fondo regionale per l’inserimento dei disabili di 430 mila euro, progetto già avviato con i primi inserimenti in cooperativa. Nel mese di giugno è stato attivato anche un protocollo d’intesa con l’Inail per il reinserimento lavorativo degli invalidi del lavoro. Sono stati avviati da quest’anno anche incontri di orientamento di gruppo e concluso un progetto finalizzato al reinserimento degli over 45 che ha interessato 79 persone. Da quest’anno è stato aperto anche uno sportello Eures nel centro per l’impiego di Padova per favorire la ricerca di lavoro nei Paesi dell’Unione Europea utilizzabile anche dalle nostre aziende che possono ricercare promotori per il mercato europeo. Interessanti sono anche i risultati dello sportello badanti interessate a trovare persone per l’assistenza ai propri cari. “Il nostro obiettivo per il futuro – ha concluso l´Assessore Barison – è di sburocratizzare i Servizi per l’impiego in modo da dedicare il personale impiegato per l’orientamento sia lavorativo che per la riqualificazione e sviluppo delle competenze mediante adeguata formazione, la presa in carico e l’accompagnamento delle persone in azienda per affiancarle nella ricerca di lavoro, l’attività di marketing dei nostri servizi, in particolare quello di preselezione di personale presso le aziende in modo da aumentare il numero di offerte di lavoro nei centri per l’impiego, aumentando da una parte le opportunità di lavoro per chi lo cerca e dall’altra supportando le aziende nella ricerca di persone con adeguate capacità professionali”.  
   
   
FVG: ALLARMANTI I DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE  
 
Trieste, - Sono allarmanti i dati Inps sullo stato della Cig in Friuli Venezia Giulia. Siamo arrivati al punto che la Cig complessivamente nel mese di agosto, periodo di ferie, ha superato il livello già elevatissimo del precedente mese di luglio. Ha raggiunto il picco massimo di ben 3 milioni 148.402 ore autorizzate (a luglio erano state 2 milioni 729.749), in gran parte concentrate sul ricorso alla cassa integrazione straordinaria, utilizzata per 1 milione 542.255 ore, manifestando in modo esplicito la crisi che colpisce molte aziende medio e piccole e determinando il rischio di chiusure e pesanti riduzione di organici. L´analisi è del consigliere regionale del Pd Paolo Pupulin che aggiunge. Allo stesso tempo riguarda la piccolissima impresa dell´artigianato e del commercio-servizi, che hanno utilizzato la Cig in deroga per ben 1 milione 400.106 ore. Un record che segnala che le difficoltà nei relativi comparti sono molto forti e probabilmente molto lontano dall´essere superate. Il confronto con il mese di agosto 2009, nel pieno della crisi economica e finanziaria, risulta persino sorprendente. Infatti, nell´agosto 2009 si utilizzarono complessivamente 891.426 ore di Cig; quest´anno, come rilevato sopra, il ricorso alla sospensione dal lavoro è aumentato di oltre il 200%. Questi dati dimostrano senza riserve che in Friuli Venezia Giulia le difficoltà e le crisi sono diffuse e meritano una diversa attenzione e azione per ridare fiato al necessario rilancio. Abbiamo chiesto già qualche mese fa alla presidenza della Ii Commissione, competente in materia, una convocazione urgente degli assessori all´Economia e al Lavoro per comprendere con quali nuove misure intendano far fronte a questa condizione di emergenza. Una risposta a questa richiesta del gruppo Pd ora si dimostra ancora più indispensabile. Il profilo attendista e superficiale della Giunta regionale e l´assenza di una seria politica industriale non aiutano per certo a uscire fuori da una situazione difficile che vive l´economia e il lavoro in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
NUOVO REGOLAMENTO SUI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI DI COMPETENZA DELLA PROVINCIA DI VICENZA  
 
Vicenza, 8 settembre 2010 - L´amministrazione Provinciale di Vicenza ha provveduto, dopo un lavoro istruttorio da parte degli Uffici che ha coinvolto l´intero Ente, lavoro sottoposto a molteplici sedute delle Commissioni Consiliari e durato complessivamente sei mesi, ad approvare, attraverso l´organo consiliare e all´unanimità il nuovo Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della Provincia di Vicenza. Il Regolamento è entrato in vigore a far data dal 1° luglio 2010. Sono stati censiti n. 504 procedimenti obbligatori di cui ad istanza di parte e n. Obbligatori d´ufficio, in tal modo da un lato si è rispettato il termine imposto dalla Legge 69/2009, dall´altro si è provveduto ad un´utile, aggiornata e semplificata ricognizione dei procedimenti sia sul piano normativo sia sul piano del concreto formarsi della volontà dell´Ente. Regolamento procedimenti amministrativi  
   
   
ROMA: AVVOCATURA DEL COMUNE, UN SEMINARIO FORMATIVO IN CAMPIDOGLIO  
 
Roma, 8 settembre 2010 - L´avvocatura del Comune di Roma ha organizzato per i giorni 10 e 17 settembre 2010 in Campidoglio, nella Sala del Carroccio, un Seminario Formativo sul "Nuovo processo amministrativo". Il tema, di forte interesse, è destinato ad influire in maniera significativa non solo sull´attività più propriamente forense, ma anche sull´organizzazione del lavoro degli uffici comunali attesa la modificazione dei termini processuali previsti per la difesa in giudizio. Il seminario avrà inizio alle ore 9 con l´apertura dei lavori curata dal capo dell´Avvocatura comunale, Pietro Bonanni, per poi proseguire con la relazione del consigliere del Tar del Lazio, Stefano Toschei. Terminati gli interventi, il seminario proseguirà con una tavola rotonda, fino alle ore 13.30, cui parteciperanno rappresentanti dei vari uffici comunali. Il seminario è accreditato presso il Consiglio dell´Ordine degli Avvocati per i crediti formativi.  
   
   
PRESENTATO IL PROGETTO "BRASILE-MANTOVA-BRASILE": UNO SPORTELLO IN AIUTO DEGLI EMIGRANTI IN PARTENZA PER L´ITALIA  
 
Mantova, 8 settembre 2010 - Con i suoi quasi 2000 individui censiti, quella di Mantova è la seconda provincia lombarda per presenza di immigrati brasiliani, dietro solo a quella di Milano. Di questi, la metà vive nel comune capoluogo e circa un quarto risulta essere irregolare. La portata del fenomeno ha indotto Palazzo di Bagno a dare avvio ad un progetto curato dall´Osservatorio Provinciale sull´Immigrazione e appoggiato da numerosi soggetti del territorio, dalla Cgil all´Acli, dal comune di Mantova, all´associazione Mantovani nel Mondo, finalizzato a monitorare e far emergere le criticità esistenti, con l´obiettivo di dar vita ad uno sportello apposito direttamente a Vitòria, nello Stato di Espirito Santo, luogo da cui proviene il flusso migratorio più consistente, così da ottimizzare gli accessi in base alle specifiche esigenze del territorio mantovano e ad assistere tutti coloro che richiedono il riconoscimento della cittadinanza italiana a fronte di avi emigrati in passato dal nostro paese. Coloro che decidono di lasciare il Brasile per stabilirsi nella nostra provincia incontrano, spesso, difficoltà di vario genere: dalla ricerca di un alloggio, all´accesso al servizio sanitario, dall´espletamento dell´obbligo scolastico, all´assistenza legale, dalla formazione professionale, all´assistenza sociale, fino all´inserimento nel mondo del lavoro e alle problematiche di tipo economico. Da qui la necessità di monitorare la comunità immigrata attraverso la somministrazione di un questionario che permetterà di avere un quadro della situazione quanto più possibile rispondente alla realtà. "Brasile-mantova-brasile", questo il nome del progetto, rappresenta, inoltre, un´ottima occasione di allacciare relazioni commerciali per le industrie virgiliane, soprattutto in considerazione del crescente sviluppo economico di cui il paese sudamericano è protagonista e del suo conseguente bisogno di stringere partnership con sistemi industriali avanzati europei. "Ci auguriamo che questa iniziativa ci permetta di individuare i principali ambiti d´intervento per il sostegno dei brasiliani residenti nel mantovano", ha spiegato l´assessore provinciale Fausto Banzi. "Il progetto -ha proseguito- è, inoltre, finalizzato a creare le migliori condizioni possibili sia per gli imprenditori mantovani che devono assumere che per gli immigrati che cercano lavoro, facendo si che questi ultimi possano accedere legalmente nel nostro paese". "Con questo progetto, Mantova dà avvio ad un esperimento pilota a livello nazionale, dedicato ai discendenti italiani immigrati di ritorno -ha commentato Daniele Marconcini dell´associazione Mantovani nel Mondo- che intende creare appositi strumenti per orientare l´immigrazione direttamente in Brasile, per evitare l´ingresso in Italia di cittadini irregolari". Nell´ambito del progetto è, inoltre, da segnalare il fatto che l´archivio di stato di Mantova, in collaborazione con Mantovani nel Mondo, ha attivato una banca dati per le ricerche anagrafiche ( http://ricerchefamiliari.Lombardinelmondo.org/ ), indicizzando oltre 180.000 nomi tratti dai registri delle liste di leva militare, relativi alla popolazione maschile residente a Mantova tra il 1847 e il 1900, questo al fine di agevolare le richieste degli immigrati che intendono certificare la presenza di un avo di origine italiana e di identificare immediatamente il comune della provincia virgiliana a cui richiedere la certificazione.  
   
   
NIDI, VOUCHER PER AIUTARE LE FAMIGLIE IN LISTA DI ATTESA LA REGIONE TOSCANA HA STANZIATO 3 MILIONI DI EURO. RIMBORSI FINO A TREMILA EURO  
 
Firenze, 8 settembre 2010 - I posti nei nidi in questi anni sono cresciuti. In Toscana gli asili e i centri per l´infanzia sono in grado di accogliere un bambino su tre tra tutti quelli che hanno meno di tre anni: una percentuale altissima, l´anno scorso la migliore tra le regioni italiane, più alta della media europea e quasi tre volte tanto quella italiana. Ma proprio perché le liste di attesa non finiscono mai, la Regione ha deciso, come fa da quattro anni, di intervenire finanziando voucher che i Comuni distribuiscono alle famiglie. Finora a potere beneficiare degli assegni era solo chi aveva fatto domanda per un nido comunale e lì non aveva trovato posto. “Da quest´anno - annuncia la vice presidente della giunta regionale toscana, Stella Targetti - dei fondi potranno usufruire anche i Comuni, e quindi le famiglie, che non hanno nidi comunali sul loro territorio ma solo nidi privati accreditati. Si tratta di un ulteriore aiuto per le coppie e le donne che devono conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia e necessari ad accudire i figli”. La Regione ha stanziato 3 milioni di euro: in parte fondi europei e in parte fondi statali. L´anno scorso con 1 milione e 650 mila euro furono assegnati oltre 1500 voucher ad altrettante famiglie residenti in 74 comuni toscani. A chi rivolgersi - L´assegno dovrà essere richiesto dalle famiglie al Comune, che poi ha tempo fino all´11 ottobre per trasmettere tutta la documentazione alla Regione. Requisiti - Del voucher potrà beneficiare chi ha un bambino o una bambina, nati tra il 1 gennaio 2008 e il 31 gennaio 2010, che frequenta un nido dell´infanzia privato accreditato, un centro gioco educativo privato accreditato, un nido aziendale privato accreditato, un nido domiciliare privato autorizzato oppure anche da chi ricorre alla baby sitter, purché q uesta sia iscritta nell´apposito elenco comunale. Fino a 3.000 euro in un anno - L´assegno copre il 50 per cento delle rette per la frequenza del nido e i pasti consumati, fino ad un massimo di 3.000 euro a famiglia per l´intero anno scolastico. Tutte le spese dovranno naturalmente essere documentate. Non ci sono limiti di redditi per poter usufruire dell´aiuto: gli assegni disponibili saranno comunque erogati seguendo l´ordine della lista di attesa di ogni singolo Comune o, se nel Comune non ci sono servizi comunali per l´infanzia, seguendo l´ordine della graduatoria comunale presentata alla Regione ai fini di questo bando.  
   
   
ASILI NIDO, TRE MILIONI DI CONTRIBUTI DALLA REGIONE TOSCANA I BANDI, PUBBLICATI A LUGLIO, SCADONO TRA IL 17 E IL 20 SETTEMBRE  
 
 Firenze, 8 settembre 2010 - Non solo voucher per le famiglie in lista di attesa per un posto al nido o che non possono frequentare una struttura comunale, perché dove vivono non c´è. La Regione a luglio ha pubblicato altri tre bandi sugli asili nido, stanziando oltre tre milioni per finanziarie l´apertura di nuove strutture e nuove sezioni “primavera”, per sostenere la nascita di asili nido aziendali e per l´inserimento dei bambini disabili nei servizi educativi della prima infanzia comunali o accreditati. “Vantiamo un ottimo rapporto tra numero di bambini e numero di asili nido: percentuali europee, che ci ponevano l´anno scorso ai vertici in Italia – ricorda la vice presidente della giunta regionale della Toscana, Stella Targetti - Ma vogliamo migliorarci e aiutare i Comuni ad offrire alle famiglie ancora maggiori servizi. Per questo continuiamo a presidiare questa frontiera”. Finanziamenti per aprire nuovi nidi - Il bando è alla sua terza edizione e nei due anni precedenti ha permesso di finanziare 89 nuovi servizi e 65 sezioni aggiuntive. Dei contributi – quest´anno la Regione ha stanziato 1 milione e 760 mila euro – potranno beneficiare Comuni, Comunità montane e soggetti pubblici o privati accreditati che gestiscono un asilo nido o un centro gioco educativo. Le risorse potranno essere utilizzati per aprire una struttura che oggi non c´è oppure per potenziarne l´offerta con la realizzazione di nuove sezioni per bambini da 24 a 36 mesi. Il finanziamento della Regione serve per avviare l´attività e sostenere le spese del primo anno, poi l´asilo dovrà però reggersi sulle proprie gambe. Nell´assegnazione saranno privilegiati i Comuni dove ci sono liste di attesa o che non hanno asili nido e i progetti presentati dai Comuni in forma associata. Per presentare domanda c´è tempo fino al 20 settembre. Contributi per i nidi aziendali - Altri finanziamenti sono previsti per i nidi aziendali, dove una quota di posti è riservata ai residenti nel comune e non solo ai dipendenti dell´azienda. La Regione ha stanziato 1 milione di euro. Possono partecipate pubbliche amministrazioni ed imprese ed associazione private. L´obiettivo è aiutare la nascita di nuove strutture. Come per i nuovi nidi pubblici e privati del bando precedente, per ogni bambino iscritto la Regione contribuirà alle spese fino ad un massimo di 700 euro al mese e 140 mila euro nel corso dell´anno per ciascun asilo. Le domande devono essere presentare entro il 17 settembre. Bambini disabili, la Regione paga parte della spesa - Con altri 300 mila euro la Regione ha deciso invece di facilitare l´inserimento negli asili nidi dei bambini disabili. Anche in questo caso si tratta di una compartecipa zione alle maggiori spese, legate alla necessità di più insegnanti. Il contributo ammonta ad un massimo di 2 mila per ogni bambino. A richiederlo devono essere i gestori degli asili, pubblici o privati purché accreditati. Le domande si presentano in Comune. La scadenza, anche in questo caso, è il 17 settembre.  
   
   
IL COMUNE DI FIRENZE PARTECIPERÀ AI BANDI DELLA REGIONE PER GLI ASILI NIDO  
 
Firenze, 8 settembre 2010 - Il Comune di Firenze parteciperà ai bandi della Regione Toscana per finanziarie l´apertura di nuove strutture e nuove sezioni ´primavera´ e per l´inserimento dei bambini disabili nei servizi educativi della prima infanzia comunali o accreditati. Lo ha detto l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi commentando l’annuncio della vicepresidente della giunta regionale della Toscana, Stella Targetti. «Quello della Regione è uno sforzo importante – ha aggiunto l’assessore Di Giorgi – e non possiamo che apprezzare questo lavoro per aiutare i Comuni ad offrire alle famiglie ancora maggiori servizi». «La Regione – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – ha anche deciso, come fa da quattro anni, di intervenire finanziando voucher che i Comuni distribuiscono alle famiglie. Anche questa è un’ottima opportunità per le famiglie è per questo motivo, in questi giorni, abbiamo inviato a tutte le famiglie una nota informativa per aiutarle nella presentazione della richiesta di voucher». La nota si trova anche sulla rete civica del Comune al link: http://www.Comune.firenze.it/asilinido/news/voucher%20bando%2010.htm  «L’amministrazione – ha ricordato l’assessore all’educazione - attribuisce grande valore ai servizi educati per i piccoli dagli 0 ai 3 anni ed il nostro obiettivo è quello di azzerare le lista d’attesa. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di investire per realizzare tre nuove strutture: una all’interno del complesso scolastico di Santa Maria a Coverciano, già in costruzione, l’altra nell’area di San Salvi, la terza, riservata ai bambini dei dipendenti comunali nell’ex Meyer». «Quanto agli asili aziendali – ha concluso - anzitutto quelli della Regione Toscana, che sarà all’angolo tra via di Novoli e via Toscana, nell’attuale sede del centro direzionale, della General Electric per il Nuovo Pignone, per il quale si concluderà tutto l’iter burocratico a settembre, e del Ministero di grazia e giustizia per il nuovo palazzo di giustizia a Novoli. Senza dimenticare quelli della scuola di guerra area alle Cascine e dell’azienda ospedaliera di Careggi».  
   
   
AULLA: 2° CONCORSO NAZIONALE SUI DIRITTI DELL´INFANZIA  
 
Aulla, 8 settembre 2010 - Parlare dei diritti dei bambini non è mai abbastanza, se davvero vogliamo che diventino diritti reali e non soltanto belle enunciazioni di principio. Dopo il successo della prima edizione "Sono un bambino e ho diritto a...", è con grande soddisfazione che inviamo il bando di partecipazione del Concorso Artistico Letterario Nazionale sul tema dei diritti dell´infanzia indetto dall´Associazione Genitori A.ge. "Alice e Flavio" di Aulla. Il 20 novembre ricorre infatti il ventunesimo anniversario della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata all’unanimità dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 1989. Ogni autore partecipante o classe scolastica dovrà far pervenire, entro domenica 31 ottobre 2010, un solo elaborato in prosa, poesia o artistico disegno, in unica copia, sul tema dei diritti dell’infanzia alla Segreteria Concorso Nazionale “Ho diritto a…” c/o Sig.ra Nilla Luciani Via Cisa n. 38 54028 Fornoli di Villafranca in Lunigiana (Ms). La partecipazione al Concorso costituisce espressa autorizzazione al trattamento dei dati di cui sopra. La partecipazione al Concorso è gratuita. La giuria, presieduta dallo scrittore dott. Roberto Sarra, sarà composta da poeti, critici letterari, artisti, insegnanti e rappresentanti delle Istituzioni. La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 20 novembre 2010, Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia, alle ore 15.30 presso il Castello Malaspina in Terrarossa di Licciana Nardi (Ms). I premi per gli elaborati premiati e segnalati consisteranno in coppe, medaglie, artistici diplomi. L´a.ge. "Alice e Flavio" di Aulla è un´Associazione recente ma che già ha maturato un interessante percorso sulla tutela dei diritti dei bambini: dal corso di lingua inglese per bambini diversamente abili "Together" a "Cuore della Lunigiana", pensato per offrire cure mediche ai bambini di Betlemme; dalla Baby corale al corso "Animatori con il sorriso"; dagli incontri con Marco Scarpati e con Gian Carlo Caselli alla riflessione sulla Shoah fatta insieme ai ragazzi di medie e superiori. Www.agetoscana.it/