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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Settembre 2010
IMPRIMERE SLANCIO ALLE RELAZIONI ESTERNE DELL´UE  
 
 Bruxelles, 21 settembre 2010 - In futuro i capi di Stato o di governo dell´Ue discuteranno regolarmente la politica esterna dell´Unione allo scopo di migliorarne l´efficacia. Riuniti in sede di Consiglio europeo a Bruxelles il 16 settembre, i leader hanno discusso le strategie dell´Ue in un mondo in rapida evoluzione, in particolare in vista degli importanti vertici previsti con partner di rilievo. Alle discussioni hanno partecipato anche i ministri degli affari esteri. I leader hanno convenuto della necessità che l´Europa promuova i suoi interessi e i suoi valori in maniera più assertiva e che sia un attore efficace sulla scena mondiale. "Siamo all´inizio di un processo. Questo Consiglio europeo è il primo di una serie dedicata alla politica estera",ha dichiarato Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo. L´obiettivo è far sì che il peso reale dell´Europa possa esplicarsi a livello internazionale. I capi di Stato o di governo hanno inoltre approvato messaggi chiave da trasmettere in una serie di importanti riunioni previste nel prossimo futuro, come i vertici con la Cina e la Corea del Sud e la riunione biennale Asia-europa (Asem), in programma per ottobre. I settori prioritari di cooperazione comprenderanno gli scambi bilaterali, le norme del lavoro e l´efficienza energetica. I leader hanno altresì fatto il punto sui lavori della task force sulla governance economica, che ha compiuto importanti progressi, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di un nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica. "Esso permetterà di controllare e correggere gli squilibri, i rischi di bolle speculative e le divergenze in materia di competitività. Vi è inoltre accordo sul rafforzamento dei quadri di bilancio nazionali", ha affermato Herman Van Rompuy. Per aiutare il Pakistan a superare la grave crisi umanitaria causata dalle devastanti inondazioni di quest´estate, l´Ue intende offrire il massimo sostegno a questo paese. "Più aiuto e più scambi commerciali. Vogliamo che il Pakistan si riprenda al più presto e si sviluppi dal punto di vista economico. Aumenteremo in modo significativo l´accesso al mercato", ha dichiarato Herman Van Rompuy.  
   
   
LE CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 16 SETTEMBRE  
 
 2010 Bruxelles, 16 settembre 2010 - Il Consiglio europeo ha discusso su come imprimere nuovo slancio alle relazioni esterne dell´Unione, avvalendosi appieno delle opportunità offerte dal trattato di Lisbona. Ha convenuto della necessità che l´Europa promuova i suoi interessi e i suoi valori in maniera più assertiva e in uno spirito di reciprocità e mutuo vantaggio. In primo luogo, ha stabilito orientamenti generali in vista di alcuni importanti eventi che si svolgeranno nelle settimane e nei mesi a venire. Ha altresì deciso una serie di misure concrete intese ad accrescere più in generale l´efficacia della politica esterna dell´Unione. Il Consiglio europeo ha passato in rassegna i progressi compiuti nell´ambito della task force sulla governance economica. I. Relazioni Con I Partner Strategici - Un mondo che cambia: una sfida per l´Ue 1. L´europa è confrontata a numerose sfide in un mondo in rapida evoluzione, che richiedono tutte una risposta internazionale concertata. La recente crisi economica e finanziaria ha dimostrato in modo drammatico in quale misura il benessere, la sicurezza e la qualità di vita degli europei dipendano da sviluppi esterni. L´emergere di nuovi attori, con la propria visione del mondo e i propri interessi, rappresenta inoltre un importante elemento nuovo nel contesto internazionale. 2. L´unione europea deve essere un attore globale efficace, pronto a condividere la responsabilità della sicurezza globale e ad assumere un ruolo guida nella definizione di risposte congiunte alle sfide comuni. Un´economia forte e la coesione interna rafforzeranno la capacità dell´Unione di proiettare la sua influenza a livello mondiale. L´unione potrà basarsi sulla sua fiducia profondamente radicata nel multilateralismo efficace, in particolare nel ruolo dell´Onu, nei valori universali, in un´economia mondiale aperta nonché sulla sua gamma unica di strumenti. Rimane il principale donatore ai paesi che necessitano di aiuto, è la prima potenza commerciale del mondo e ha sviluppato una politica di sicurezza e di difesa comune sostenuta da strumenti per la gestione delle crisi che andrebbero ulteriormente rafforzati. Svolge altresì un importante ruolo stabilizzatore nei paesi limitrofi. L´unione ha garantito la stabilità nei Balcani occidentali, in particolare attraverso la prospettiva europea offerta a tale regione; il Consiglio europeo ritornerà su tale argomento in una delle prossime riunioni. 3. Conformemente al trattato di Lisbona e conformemente alla strategia europea in materia di sicurezza, l´Unione europea e i suoi Stati membri agiranno in maniera più strategica, di modo che il peso reale dell´Europa possa esplicarsi a livello internazionale. Ciò richiede una chiara individuazione dei suoi interessi ed obiettivi strategici in un determinato momento e una riflessione mirata sugli strumenti per perseguirli in maniera più assertiva. Il Consiglio europeo invita a migliorare le sinergie tra il livello dell´Unione europea e quello nazionale, conformemente alle disposizioni dei trattati, a rafforzare il coordinamento tra gli attori istituzionali, ad integrare meglio tutti gli strumenti e le politiche pertinenti e ad utilizzare più efficacemente le riunioni al vertice con i paesi terzi, come indicato più in dettaglio nell´allegato I. 4. I partenariati strategici dell´Unione europea con i principali attori a livello mondiale offrono un utile strumento per perseguire gli obiettivi e gli interessi europei. L´esito sarà positivo solo se si tratterà di percorsi a due sensi, basati sui reciproci interessi e vantaggi e sul riconoscimento del fatto che tutti gli attori hanno diritti e doveri. La piena partecipazione delle economie emergenti al sistema internazionale dovrebbe consentire la diffusione equilibrata dei relativi benefici e l´equa ripartizione delle relative responsabilità. In tale contesto, rafforzare gli scambi con i partner strategici rappresenta un obiettivo cruciale, che contribuisce alla ripresa economica e alla creazione di posti di lavoro. Dobbiamo intraprendere iniziative concrete per garantire accordi di libero scambio ambiziosi, assicurare un maggiore accesso al mercato per le imprese europee e approfondire la cooperazione normativa con i principali partner commerciali. Orientamenti per i prossimi eventi 5. L´unione europea terrà alcune importanti riunioni internazionali nelle prossime settimane. Oggi il Consiglio europeo definisce orientamenti iniziali in vista di tali riunioni. In futuro discuterà periodicamente di relazioni esterne per stabilire orientamenti strategici in anticipo rispetto ad eventi di particolare rilievo, segnatamente allo scopo di definire messaggi chiave sui nostri obiettivi e sugli strumenti per conseguirli. Ciò richiede chiari orientamenti strategici del Consiglio europeo sulla base di un´efficace preparazione da parte dell´alto rappresentante e del Consiglio. 6. In ottobre si svolgeranno i vertici con la Cina e la Repubblica di Corea e la riunione Asia-europa (Asem), seguita nel prosieguo dell´anno da un vertice con l´India. Tali consessi offriranno una buona opportunità di dialogare con importanti partner di un´area molto dinamica del mondo. Questioni quali i rispettivi ruoli nel conseguimento di una ripresa sostenibile dalla crisi economica e nella ricerca di soluzioni globali alle sfide universali figureranno all´ordine del giorno. Si dovrebbero adottare iniziative concrete nei settori prioritari di cooperazione tra l´Europa e l´Asia quali: la cooperazione sui cambiamenti climatici, e anche sulla promozione di riduzioni effettive e verificabili delle emissioni nonché sulle energie rinnovabili e l´efficienza energetica, le questioni urgenti in materia di sicurezza quali la proliferazione, il terrorismo, la cibersicurezza e la pirateria, la cooperazione su questioni regionali quali l´Iran e la Corea del Nord e questioni globali quali la migrazione, l´energia e l´accesso alle materie prime, la collaborazione sulle politiche di sviluppo, la promozione del buon governo, delle norme del lavoro e dei diritti umani e lo sviluppo delle relazioni interpersonali. In considerazione specialmente del vertice Ue-cina, l´Unione europea dovrebbe attivamente perseguire i propri interessi strategici, anche per quanto riguarda la promozione degli scambi commerciali bilaterali, l´accesso al mercato di beni e servizi e le condizioni di investimento, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e l´apertura dei mercati degli appalti pubblici, una più forte disciplina nel settore delle sovvenzioni alle esportazioni e il dialogo sulle politiche dei tassi di cambio. 7. Nei prossimi mesi il Consiglio europeo dovrà affrontare varie altre questioni di rilievo nel settore delle relazioni esterne. A. Il vertice del G20 a Seoul permetterà di riesaminare la ripresa economica mondiale e gli impegni assunti dai membri del G20. In particolare, consentirà all´Unione di sottolineare l´importanza di proseguire a ritmo sostenuto nel settore della riforma finanziaria; a questo proposito, il recente accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul pacchetto di vigilanza finanziaria e il completamento della riforma del quadro normativo entro la fine del 2011 rafforzano la posizione dell´Unione. Il vertice del G20 dovrebbe servire anche ad inviare un chiaro segnale sulla necessità di concludere i negoziati Omc-dda e di attuare il quadro per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata. Il Consiglio europeo discuterà nei dettagli la preparazione del vertice di Seoul nella riunione di ottobre 2010 e definirà la posizione dell´Unione. Il G8 e il G20 continueranno ad essere sedi importanti per la definizione di risposte globali a molte delle sfide attuali, cui l´Ue deve contribuire attivamente attraverso posizioni coordinate. Il Consiglio europeo accoglie pertanto con favore l´obiettivo ambizioso dell´imminente presidenza francese nel 2011 di avvalersi al massimo del G8 e del G20 a tal fine. B. La relazione transatlantica è basata sui valori comuni e costituisce un elemento centrale del sistema internazionale. La situazione attuale richiede che si imprima un nuovo slancio a questa relazione e alla rinnovata riflessione su come sviluppare un partenariato reale basato sulle nostre rispettive forze e specificità. Il vertice di novembre 2010 con il presidente Obama costituirà un´opportunità concreta al riguardo e richiederà una preparazione accurata. Il Consiglio europeo di ottobre 2010 approverà i messaggi politici fondamentali che i rappresentanti dell´Unione europea porteranno a questo importante vertice. Basandosi su una buona comprensione degli interessi reciproci e dei rispettivi contributi, il partenariato transatlantico dovrebbe mirare a ottimizzare i potenziali vantaggi delle nostre relazioni economiche, a lavorare in più stretta collaborazione sulle principali questioni internazionali e ad affrontare congiuntamente e in modo concertato le sfide mondiali sul fronte economico e della sicurezza. Al riguardo si invita l´alto rappresentante a sviluppare idee su come rafforzare ulteriormente la cooperazione Ue-nato nella gestione delle crisi, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite e alle pertinenti relazioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ciò dovrebbe essere effettuato in uno spirito di reciproco rafforzamento e nel rispetto dell´autonomia decisionale, facendo seguito alle raccomandazioni di misure concrete trasmesse dall´Ue alla Nato nel febbraio 2010. C. Il Consiglio europeo farà il punto sui preparativi della conferenza di Cancún sui cambiamenti climatici nella riunione di ottobre e approverà la posizione dell´Ue. Cancún dovrebbe rappresentare un punto di partenza nei negoziati internazionali sul clima, in occasione del quale concordare obiettivi concreti per tutti i partecipanti al fine di imprimere slancio e proseguire verso il raggiungimento di un ambizioso accordo finale. D. L´imminente riflessione sull´attuazione della politica europea di vicinato offrirà l´opportunità di approfondire le relazioni con gli Stati limitrofi orientali dell´Unione attraverso il partenariato orientale nonché con gli Stati limitrofi meridionali. L´agevole attuazione dei progetti varati nel contesto del partenariato orientale costituisce un elemento di divulgazione dei valori dell´Ue e promuove il ravvicinamento giuridico, economico e sociale dei paesi in questione all´Ue. Il secondo vertice dell´Unione per il Mediterraneo offrirà una tempestiva occasione per rafforzare la cooperazione euromediterranea e sostenere la ripresa dei negoziati diretti tra le parti del processo di pace in Medio Oriente. E. Le relazioni Ue-africa hanno assunto una nuova dinamica negli ultimi anni. Il vertice Ue-sud Africa del 28 settembre 2010 e il vertice Ue-africa del 29-30 novembre 2010 dovrebbero contribuire ad approfondire ulteriormente le relazioni. L´ue, in partenariato con i paesi africani, continuerà a perseguire gli obiettivi dello sviluppo economico, del buon governo, della trasparenza e della responsabilità nel contesto della strategia comune Ue-africa. F. La riunione plenaria ad alto livello delle Nazioni Unite del 20-22 settembre sugli obiettivi di sviluppo del Millennio si terrà a New York. L´unione europea è fermamente impegnata a sostenere il conseguimento di tali obiettivi globalmente entro il 2015, insieme ai partner della comunità internazionale. G. I prossimi vertici, con l´Ucraina in novembre, con la Russia in dicembre, dovrebbero fornire l´occasione di approfondire la cooperazione nei settori di comune interesse, al fine di apportare maggiore stabilità e prevedibilità a queste due importanti relazioni, nonché promuovere i diritti umani. In particolare, il vertice con l´Ucraina dovrebbe far avanzare i negoziati sull´accordo di associazione, incluso l´accordo di libero scambio globale e approfondito, ed evidenziare il ruolo dell´Ue nelle riforme economiche e democratiche di questo importante vicino. Il vertice con la Russia fornirà l´occasione di rafforzare la cooperazione con questo paese e di discutere in particolare l´agenda relativa alla sua modernizzazione. Si dovrebbe intensificare la cooperazione sulle questioni economiche come l´energia, gli investimenti e l´innovazione, le questioni relative alla sicurezza, compresi i conflitti congelati, la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, nonché le questioni ambientali, compresi i cambiamenti climatici. Il Consiglio europeo di ottobre ritornerà sui messaggi chiave formulati dall´Unione europea in occasione di tali vertici in modo da assicurare un esito positivo. H. Sulla base del successo del vertice tenuto quest´anno con i partner dell´America latina e dei Caraibi, l´Ue si impegna a continuare a cooperare strettamente con i paesi della regione in risposta alle sfide globali che ci fronteggiano. 8. Lo sviluppo e la stabilità del Pakistan rivestono un´importanza strategica per l´Unione europea. Alle inondazioni che hanno devastato il paese, l´Unione europea e gli Stati membri hanno risposto con un aumento dell´aiuto umanitario bilaterale e multilaterale. Il Consiglio europeo ha adottato una dichiarazione sul Pakistan (allegato Ii). 9. L´unione europea continuerà ad impegnarsi e ad adoperarsi attivamente, anche attraverso il "quartetto", per favorire e assicurare il successo dei negoziati tra Israele e l´Autorità Palestinese. Il Consiglio europeo ha adottato una dichiarazione sul processo di pace in Medio Oriente (allegato Iii). Ii. Task Force Sulla Governance Economica 10. Sulla scorta della relazione interinale elaborata dal presidente della task force sulla governance economica, il Consiglio europeo si compiace degli importanti progressi compiuti, in particolare per quanto riguarda il semestre europeo, lo sviluppo di un nuovo quadro di sorveglianza macroeconomica destinato a controllare e a correggere tempestivamente le divergenze e gli squilibri insostenibili in materia di competitività, e il rafforzamento dei quadri di bilancio nazionali. 11. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di mantenere lo slancio sulla riforma della governance economica europea e attende con interesse di ricevere per la riunione di ottobre 2010 la relazione finale della task force che contempli tutti gli aspetti del mandato conferito dal Consiglio europeo del marzo 2010 e contenga un pacchetto globale di misure destinate a orientare l´attività legislativa. Accordi Interni Per Migliorare La Politica Esterna Dell´unione Europea a) Considerando le misure concrete per migliorare più in generale il funzionamento della politica esterna dell´Unione europea, il Consiglio europeo invita ad un approccio più integrato che assicuri la piena e coerente mobilitazione di tutti gli strumenti e politiche pertinenti dell´Ue e degli Stati membri, conformemente alle disposizioni dei trattati, a sostegno degli interessi strategici dell´Unione europea. Nel preparare vertici ed eventi internazionali occorre tenere pienamente conto dell´importanza di questioni quali i cambiamenti climatici, la politica energetica, gli scambi commerciali, lo sviluppo o le questioni attinenti al settore della giustizia e degli affari interni, compresa la migrazione e la politica dei visti nei rapporti con i partner e a livello multilaterale. A tale riguardo l´Unione europea dovrebbe rafforzare ulteriormente la coerenza e la complementarietà tra le sue politiche interna ed esterna. La prassi di procedere a dibattiti di orientamento in largo anticipo rispetto ai vertici dovrebbe essere ulteriormente sviluppata dando particolare risalto alla definizione di priorità e incarichi concreti. B) Si devono sviluppare sinergie tra le relazioni esterne dell´Unione europea e le relazioni bilaterali degli Stati membri con paesi terzi cosicché, ove opportuno, ciò che viene fatto a livello di Unione europea integri e rafforzi ciò che viene fatto a livello di Stati membri e viceversa. Occorre una più attiva e regolare condivisione di informazioni e consultazione sugli sviluppi ai rispettivi livelli, sulla base di un calendario corrente dei vertici dell´Unione e degli Stati membri con i principali partner strategici. C) È necessario uno stretto e regolare coordinamento tra tutti i diversi soggetti istituzionali che intervengono nella definizione e attuazione delle relazioni esterne dell´Unione europea per assicurare che i rappresentanti dell´Ue possano difendere posizioni coerenti rispetto all´intera gamma di interessi e obiettivi strategici dell´Unione. D) Sono stati realizzati notevoli progressi nella preparazione, a livello di Unione europea, dei vertici multilaterali, in particolare attraverso le modalità pratiche concordate tra il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione riguardo alla rappresentanza dell´Ue nelle strutture del G8 e del G20. Il Consiglio europeo li invita a proseguire i lavori per migliorare il modo in cui l´Unione europea proietta le proprie opinioni in tali sedi. E) L´unione europea ha bisogno di avere un quadro chiaro delle particolari questioni derivanti dalle relazioni con i singoli Stati partner. Deve sviluppare una pianificazione a medio termine che definisca gli obiettivi da raggiungere nel tempo, incentrando ciascun vertice su due o tre temi principali. Il Consiglio europeo chiede pertanto all´alto rappresentante di valutare, in coordinamento con la Commissione e con il Consiglio "Affari esteri", le prospettive delle relazioni con tutti i partner strategici indicando in particolare i nostri interessi e i possibili mezzi per realizzarli. L´alto rappresentante è invitato a presentare una prima relazione sullo stato di avanzamento dei lavori al Consiglio europeo di dicembre 2010. A questo proposito si dovrebbe riflettere sulla frequenza, il formato e i risultati dei vertici, che occorre orientare maggiormente al raggiungimento degli obiettivi dell´Unione. Il Consiglio europeo invita il presidente, in collaborazione con il presidente della Commissione e l´alto rappresentante, a prendere tutte le iniziative necessarie per migliorare il processo. F) Il servizio europeo per l´azione esterna costituirà uno strumento essenziale a sostegno degli sforzi per potenziare la politica esterna dell´Unione europea. A livello di servizio, sotto l´autorità dell´alto rappresentante, fornirà assistenza al Consiglio europeo, al Consiglio e alla Commissione nel controllo e nel coordinamento strategici necessari per garantire la coerenza dell´azione esterna dell´Unione europea nel suo insieme. Dichiarazione sul Pakistan - 1. Il Consiglio europeo è sconvolto per il devastante impatto delle inondazioni in Pakistan, che continuano a distruggere i mezzi di sussistenza e le comunità in tutto il paese. L´entità del disastro non ha precedenti nella storia del Pakistan. I costi in termini di esigenze umanitarie e per la fragile economia del paese sono immensi. La gravità della crisi esige una risposta immediata e sostanziale, che tenga conto anche dell´importanza strategica che lo sviluppo, la sicurezza e la stabilità del Pakistan hanno nella regione. A seguito del secondo vertice Ue-pakistan tenutosi lo scorso giugno, il Consiglio europeo ribadisce l´intenzione di rafforzare la cooperazione sulle questioni politiche. Un Pakistan stabile, democratico e prospero è fondamentale per affrontare questioni globali quali la lotta al terrorismo, la non proliferazione o la lotta alla droga. Anche il buon governo sarà un elemento fondamentale per garantire la rapida ricostruzione del paese. 2. Il Consiglio europeo rammenta gli sforzi recentemente compiuti dall´Ue (Stati membri e Commissione) in risposta alla crisi, in particolare la fornitura di ingenti aiuti umanitari. Riconosce l´importanza di continuare a sostenere il Pakistan per portargli immediato soccorso e un´assistenza a più lungo termine per la ripresa e la ricostruzione. 3. A tal fine il Consiglio europeo decide di dare ai ministri l´incarico di approvare con urgenza un pacchetto globale di misure a breve, medio e più lungo termine che contribuiranno a sostenere la ripresa e il futuro sviluppo del Pakistan. Dette misure dovrebbero includere un´ulteriore e significativa assistenza umanitaria e allo sviluppo nonché ambiziose misure commerciali che sono fondamentali per la ripresa e la crescita economiche. A tale riguardo il Consiglio europeo sottolinea il suo fermo impegno a concedere esclusivamente al Pakistan un maggiore accesso al mercato dell´Ue attraverso la riduzione immediata e limitata nel tempo dei dazi sulle importazioni principali dal Pakistan in conformità con le norme dell´ Omc, da attuare al più presto, e ad adoperarsi per assicurare l´ammissibilità del Pakistan all´Spg+ per il 2014 a condizione che soddisfi i necessari criteri. Si invita la Commissione ad esplorare possibili opzioni con i partner dell´Omc e a presentare la sua proposta definitiva in ottobre tenendo conto delle sensibilità industriali dell´Ue. Dichiarazione sul processo di pace in Medio Oriente - L´unione europea si compiace vivamente per l´avvio di negoziati diretti tra Israele e l´Autorità Palestinese, annunciato a Washington il 2 settembre 2010, ed elogia gli israeliani, i palestinesi e gli Stati Uniti nonché il "quartetto" e i partner arabi per i loro sforzi. La decisione delle parti di intraprendere discussioni concrete rappresenta un passo importante sulla via verso una pace giusta, duratura e globale nella regione. Rammentando le conclusioni del Consiglio del dicembre 2009 sul processo di pace in Medio Oriente, l´Unione europea sottolinea che tali negoziati su tutte le questioni riguardanti lo status definitivo dovrebbero condurre ad una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, lo Stato di Israele e uno Stato di Palestina indipendente, democratico, contiguo e vitale, i quali vivano fianco a fianco in condizioni di pace e sicurezza. In tale contesto, l´Unione europea ritiene indispensabile che entrambe le parti diano prova di calma e di moderazione e si astengano da azioni che potrebbero avere effetti negativi sul progresso dei negoziati. Invita entrambe le parti a rispettare gli impegni precedentemente assunti e ad adoperarsi per creare un contesto propizio ad un esito positivo. L´unione europea ricorda che gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e chiede una proroga della moratoria decisa da Israele. Continua a chiedere la completa cessazione di ogni atto di violenza, in particolare per quanto riguarda i lanci di razzi e gli attentati terroristici. L´unione europea si prodigherà, insieme ai partner del "quartetto" e ai partner arabi, per sostenere gli sforzi compiuti sotto la guida degli Stati Uniti affinché i negoziati siano coronati da successo e conducano entro un anno ad un accordo quadro, nell´interesse degli israeliani e dei palestinesi, dei popoli della regione e della comunità internazionale. L´unione europea è il principale donatore nei confronti dei palestinesi ed un partner politico ed economico cruciale di entrambe le parti nonché dei paesi limitrofi. Al riguardo, sottolinea che l´Unione europea continuerà ad essere attivamente impegnata e coinvolta, anche attraverso il "quartetto", per favorire ed assicurare il successo dei negoziati, ed invita l´alto rappresentante a continuare ad associare pienamente l´Unione europea agli sforzi attualmente esplicati. L´unione europea sottolinea la necessità che il "quartetto" continui a svolgere un ruolo essenziale nel processo di pace e pone inoltre in rilevo la fondamentale importanza di proseguire il processo di costruzione dello Stato palestinese, che l´Unione europea continuerà a sostenere attivamente, anche per quanto riguarda l´attuazione del piano di Fayyad. Rammentando le conclusioni del Consiglio del giugno 2010 su Gaza, l´Unione europea sottolinea altresì che, perché la pace sia sostenibile, occorre trovare una soluzione duratura per Gaza. Si compiace delle recenti misure annunciate dal governo israeliano, considerandole un importante passo avanti. Chiede la piena attuazione di tali misure e l´adozione di misure complementari al fine di conseguire un cambiamento fondamentale di linea politica che consenta la ricostruzione e la ripresa economica di Gaza. L´ue ha offerto la sua assistenza per il raggiungimento di tale obiettivo. L´unione europea chiede una soluzione che tenga conto delle legittime preoccupazioni di Israele in materia di sicurezza. L´unione europea rammenta che la pace in Medio Oriente dovrebbe avere carattere globale e ribadisce l´importanza dei negoziati sui capitoli Israele-siria e Israele-libano.  
   
   
UE, RIVOLUZIONE VERDE: QUALI PROSPETTIVE PER L´OCCUPAZIONE?  
 
 Bruxelles, 21 settembre 2010 - Di posti di lavoro "verdi" ormai si parla spesso, e come se fossero la panacea di tutti i mali: risolverebbero i problemi di occupazione, contribuendo al tempo stesso alla lotta ai cambiamenti climatici. Anche l´Ue ne ha fatto un cavallo di battaglia, tanto che si tratta di un pilastro della strategia Eu2020 per la crescita e l´occupazione. Ma di che si tratta davvero, e quanti nuovi posti di lavoro potrebbe creare la "rivoluzione verde"? Lo abbiamo chiesto a una deputata che la sa lunga… Settimana scorsa a Strasburgo la plenaria ha approvato la relazione di Elisabeth Schroedter, una "green" tedesca che ritiene che ogni posto di lavoro, abbia in realtà un potenziale verde nascosto. Il potenziale "verde" di ogni lavoro - "Il messaggio principale del rapporto è che ogni lavoro può diventare un "impiego verde": un lavoro che risparmia energia tramite l´uso di energie rinnovabili e che riduce al minimo la produzione di rifiuti e l´inquinamento atmosferico", spiega la Schroedter. Potenziale a parte, nell´occupazione verde ci sono diverse categorie. La prima sono i settori delle nuove tecnologie. Ma anche nei settori tradizionali l´occupazione verde aumenterà. Nel settore metalmeccanico per esempio la produzione di pale eoliche continuerà a crescere. Una terza categoria sono i lavori che cambieranno faccia per adeguarsi alle nuove esigenze di sostenibilità, per esempio la ristrutturazione ecologica nel settore edilizio. Quando si creeranno i nuovi posti di lavoro, e come? - La Schroedter non ha dubbi: "Con volontà politica e decisioni giuste, potremmo realizzare il potenziale dell´occupazione verde immediatamente". Fra gli Stati membri dell´Ue esistono però grandi differenze: alcuni hanno già 10 anni d´esperienza nella trasformazione ecologica, altri devono ancora iniziare. Vari paesi Ue stanno capendo il potenziale dell´eco-costruzione, perché tutti gli edifici prima o poi dovranno essere costruiti secondo nuove regole, e stanno investendo. In Germania, dove siamo già piuttosto avanti, si sono già creati 250.000 nuovi posti, e entro il 2020 potremmo arrivare a 450.000". Che questa trasformazione debba essere una priorità europea lo ha sottolineato anche il presidente della Commissione nel dibattito sullo stato dell´Unione, annunciando la creazione di 3 milioni di "colletti verdi" entro il 2020. Secondo Greenpeace la "rivoluzione verde" può generare 8 milioni di nuovi impieghi nel mondo. Il rapporto propone varie misure per incoraggiare la transizione a un´economia verde: una strategia europea per l´occupazione sostenibile, un quadro regolamentare stabile a lungo termine, l´introduzione di incentivi fiscali per incoraggiare le Pmi a optare per politiche occupazionali verdi e elevati standard ambientali per appalti pubblici. ´ I vantaggi di un "green job" - La Schroedter sottolinea che in alcuni settori la trasformazione ecologica è l´unico modo per evitare la perdita di posti di lavoro e rilanciare la competitività della produzione. E il vantaggio per il lavoratore? "Un impiego verde è un impiego sicuro", spiega. Che percorso serve per lavorare nell´economia verde? - I nuovi posti di lavoro non saranno riservati solo ai professionisti di alto livello, ma anche a impiegati e tecnici più o meno specializzati. La deputata tedesca conclude con un messaggio diretto ai giovani: "integrate le conoscenze ecologiche nei vostri curricoli di studio, o scegliete corsi con un risvolto ecologico forte: così avrete un posto di lavoro assicurato in futuro!"  
   
   
CORSO DI FORMAZIONE PROMOSSO DAL PORE SU EURO PROGETTAZIONE  
 
L´aquila, 21 settembre 2010 - 35 tra funzionari e dirigenti hanno iniziato ieri mattina all´Aquila, il corso di euro-progettazione denominato "Opera" (Opportunità Europee per le Regioni e le Autonomie) promosso dal Pore (Progetto Opportunità delle Regioni in Europa), destinato alle pubbliche amministrazioni locali. "L´obiettivo - ha spiegato l´assessore alle Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Paolo Gatti - è quello di approfondire le conoscenze sugli strumenti di partecipazione ai programmi comunitari e di aumentare la capacità di generare proposte progettuali. Da questo punto di vista l´Abruzzo, come altre regioni del Sud, deve recuperare un divario notevole, per cui questa alta formazione servirà da traino nella nuova fase che si apre nel rapporto con l´Unione europea. La nostra Regione può fare molto di più da un punto di vista del pensare, programmare, progettare e poi intercettare e vincere i bandi europei". Sono 17 le Regioni e le Province Autonome italiane che hanno aderito all´iniziativa per cercare di innalzare il tasso di successo nella partecipazione a bandi comunitari, soprattutto sui fondi europei a gestione diretta.  
   
   
AUSTRIA, REDDITO MEDIO MENSILE PARI A 2.197 EURO  
 
Vienna, 21 settembre 2010 - Da uno studio condotto dalla Camera del Lavoro dell´Alta Austria emerge che nel 2009 il reddito medio mensile dei lavoratori austriaci si è attestato a 2.197 euro, segnando una crescita dell´1,9 per cento rispetto all´anno precedente. La Regione con il reddito medio più elevato è risultata Vienna (2.298 euro), seguita da Vorarlberg (2.292), Alta Austria (2.243), Stiria (2.145), Bassa Austria (2.139), Salisburghese (2.111), Carinzia (2.100) e Tirolo (2.079).  
   
   
PMI: MSE, GLI APPALTI PUBBLICI PER L’INNOVAZIONE UNA SFIDA DA COGLIERE PER L’ITALIA LE PMI ITALIANE ACCEDONO AGLI APPALTI PUBBLICI PIÙ DELLA MEDIA UE  
 
Roma, 21 Settembre 2010 – Gli appalti pubblici per l’innovazione sono una autentica sfida per le imprese italiane, soprattutto le medio-piccole,che nel nostro Paese già accedono agli appalti pubblici (49%) in misura maggiore rispetto al dato medio europeo (39%). È quanto emerge dall’indagine conoscitiva «Appalti pubblici per l’innovazione», commissionata dalla Direzione Generale per la Politica Industriale e la Competitività del Ministero dello Sviluppo Economico e realizzata dall’Ipi. In generale, la domanda pubblica in Italia corrisponde al 14,08% del Pil, minore rispetto al dato medio dell’Europa a 27 (17,23%), il dato però costituisce un significativo miglioramento rispetto all’11% del 2004. La domanda pubblica a scopi di innovazione è prevalentemente utilizzata in Italia per gli appalti verdi e l’e-Procurement. L’indagine, inoltre, ha complessivamente messo in evidenza che nel nostro Paese lo strumento della domanda pubblica a scopi di innovazione soffre ancora di un «deficit di attenzione» da parte delle istituzioni, tradizionalmente più orientate all’utilizzo di politiche a supporto dell’offerta tecnologica. Lo studio ha anche rilevato che ci sono segnali che lasciano intravvedere la possibilità di ricorrere agli appalti pubblici nell’ambito della politica industriale, partendo ad esempio dalla valorizzazione dell’interesse espresso per gli appalti verdi, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, e dalla creazione di specifiche competenze nel settore pubblico. Da qui l’esigenza che l’autorità pubblica riconosca innanzitutto l’importanza degli appalti pubblici nell’ambito di una strategia nazionale di sviluppo del sistema produttivo a medio-lungo termine quale fattore chiave. La Commissione Europea nel 2008 ha lanciato la «Lead Market Initiative» (Lmi) per favorire l’innovazione in sei “mercati guida”: eHealth, tessili protettivi, costruzioni sostenibili, riciclo dei materiali, prodotti biologici ed energie rinnovabili, attraverso diversi strumenti di regole condivise, tra cui proprio gli appalti pubblici. In Italia gli appalti per le amministrazioni pubbliche centrali sono concentrati attraverso la Consip, con un sistema di governance di interesse a livello Ue. A livello territoriale c’è una notevole vivacità e intraprendenza delle amministrazioni nella realizzazione di appalti pubblici che, in particolare, si concentrano nell’integrare esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto, promuovendo attività di formazione degli amministratori pubblici, di assistenza tecnica, di informazione e sensibilizzazione pubblica. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha incluso gli appalti pubblici nella strategia di sviluppo industriale «Industria 2015». Nell’ambito dei Progetti di Innovazione Industriale (Pii) sono infatti presenti riferimenti all’utilizzo degli appalti pubblici per fini di innovazione nell’ambito delle “azioni connesse”, laddove si prevede il coinvolgimento delle autorità pubbliche nei progetti finanziati in qualità di utilizzatori finali delle tecnologie sviluppate. Inoltre lo stesso Dicastero, con il lancio di un apposito bando nell’ambito del Poi «Energie rinnovabili e risparmio energetico», ha chiamato il settore pubblico a giocare un ruolo attivo nel promuovere e sostenere lo sviluppo di tecnologie basate su fonti rinnovabili. Un ulteriore impulso alla promozione di questo strumento, soprattutto attraverso la partecipazione attiva delle Pmi, deriverà dalla concreta applicazione della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, di recente approvazione, «Attuazione della Comunicazione della Commissione Ue del 25 giugno 2008 – Pensare anzitutto piccolo. Uno Small Business Act per l’Europa». –  
   
   
COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: RECUPERO A LUGLIO 2010 DEL SALDO DELLA BILANCIA COMMERCIALE CHE IN UN MESE AUMENTA DI QUASI CINQUE MILIARDI DI EURO.  
 
Roma, 21 settembre 2010 – Prosegue il trend positivo dell’export complessivo italiano, che ha avuto inizio a Febbraio e che per la prima volta in questo periodo fa registrare un saldo positivo della bilancia commerciale (1,7 miliardi di Euro contro un deficit di tre miliardi di Euro del mese di giugno). Si tratta del miglior risultato da Luglio dello scorso anno, in gran parte attribuibile all’attivo verso i Paesi dell’Ue (1,9 miliardi di Euro). “Da Gennaio a Luglio il recupero delle vendite di prodotti italiani all’estero ha comportato un aumento della propensione all’export, ossia del rapporto tra quantità di beni venduti e Pil, passata dal 4,8% del 2009 all’attuale 5,3%, sebbene la performance esportativa risulti inferiore rispetto a quella di Germania e Regno Unito. – commenta Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, dopo la pubblicazione dei dati Istat – Guardando poi al grado di apertura al commercio internazionale, l’Italia guadagna una posizione rispetto ai principali esportatori europei: se nei primi sette mesi del 2009 eravamo terzi dopo Germania e Regno Unito, oggi occupiamo la seconda posizione con l’11,3%, alle spalle della Germania (15,4%)”. Tra le principali destinazioni delle nostre esportazioni, l’incremento dei surplus più consistente riguarda Turchia (+978 milioni di Euro, con una variazione del 48,8%), Stati Uniti (+742 milioni di Euro, 14,0%) e Regno Unito (345 milioni di Euro, 14,2%). Si confermano risultati positivi verso i Paesi più dinamici: Mercosur (53,0%), Cina (26,9%) e India (22,3%). Per il Made in Italy, la meccanica si conferma settore traino delle esportazioni con una quota del 18%, mentre al secondo posto i prodotti in metallo scalzano il tessile-abbigliamento, che scivola in terza posizione (rispettivamente il 12% e l’11%).  
   
   
SARDEGNA: RICERCA FONDAMENTO DI UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO  
 
Cagliari, 21 Settembre 2010 - Ricerca e innovazione come fondamento di un nuovo modello di sviluppo. E’ questo il principio ispiratore della prima "Conferenza Regionale per la Ricerca e l’Innovazione", organizzata dall’assessorato regionale della Programmazione e Bilancio, che si terrà al "Teatro Massimo" di Cagliari il 20 e 21 settembre. Due giorni dedicati ai temi legati all´educazione e alla ricerca scientifica, ritenuti oggi più che mai assolutamente strategici per superare le attuali difficoltà dettate, a livello internazionale, dai nuovi scenari economici e sociali. Tra i relatori, il premio Nobel per la Medicina, Luc Montagnier, il Vice Presidente della Camera dei Deputati, Maurizio Lupi, il Presidente del Fondo Interbancario di tutela dei Depositi, Paolo Savona. Previsto anche un intervento del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini. "La conferenza si inserisce in un progetto ben più ampio - ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - che si pone come obiettivo la crescita economica, sociale e culturale della nostra terra. Dobbiamo fronteggiare gli effetti della crisi internazionale e contemporaneamente ideare un nuovo modello di sviluppo perché quello attuale ha dato chiari segni di profondo ed inesorabile declino. La Sardegna deve uscire al più presto dalla crisi e contemporaneamente costruire le basi del suo prossimo futuro dando gambe ad un nuovo modello di sviluppo. La ricerca e l´innovazione sono gli strumenti per aprire la strada a nuove opportunità per le imprese e nuove fonti di occupazione per le giovani generazioni. In questo modo non solo vogliamo promuovere la ripresa della nostra economia, ma anche far sì che essa si traduca in benessere reale per il nostro popolo". L´assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, ha posto l´accento sulle azioni che la Giunta sta mettendo in campo per la ricerca. "Non si tratta di un convegno celebrativo - ha spiegato - ma di un momento di lavoro che avvia un percorso continuo per arrivare ad un appuntamento annuale. Occorre investire sull´educazione a tutti i livelli e sulla ricerca scientifica ma anche sulla qualità dei progetti e quindi sulla conoscenza scientifica. Per progettare il futuro partendo dal presente e dunque dai giovani la Regione sta incrementando le risorse da destinare alla ricerca, sia quella di base e sia quella applicata, per favorire la crescita dei ricercatori sardi e il raggiungimento di livelli di eccellenza. L’azione intrapresa deve’essere supportata dal potenziamento della rete regionale della ricerca con il suo inserimento in un sistema di relazioni internazionali, tra una più stretta sinergia tra i differenti soggetti che operano in questo ambito e l’applicazione pratica tra i diversi livelli di studio e la realtà quotidianità di imprese e famiglie. L’obiettivo è quello di far sì che le intelligenze rimangano o tornino in Sardegna per aumentare la capacità produttiva della nostra regione e permettere ai giovani sardi di poter competere a livello internazionale pur rimanendo nella propria terra". Programmi concreti, capaci di avere ricadute produttive e occupazionali nei settori della biotecnologia; farmaceutica; energia; aerospaziale; Ict; trasporti e logistica avanzata; storico-archeologico. Le risorse a disposizione attingono dal Po Fesr Competitività: 185 milioni di euro; dal Po Fse Alta Formazione: 93 milioni di euro; dai Fondi Regionali, attraverso la L.r. N.7/2007 "Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna" con 25 milioni di euro messi a disposizione per il 2009 e 35 milioni per il 2010.  
   
   
CONFERENZA METROPOLITANA, NASCE IN TOSCANA L´OSSERVATORIO TECNICO AVRÀ IL COMPITO DI ESAMINARE LO STATO DELL´ARTE SU VARI PUNTI STRATEGICI  
 
Firenze, 21 settembre 2010 - Nasce l´osservatorio tecnico della conferenza metropolitana Toscana centro con lo scopo di effettuare una prima ricognizione di tutti i punti strategici ancora in sospeso riguardanti il territorio dell´area vasta Firenze-prato-pistoia-circondario Empolese Valdelsa. Una prima fase di studio a cui seguirà l´avvio di azioni concrete ed operative, già entro la fine del 2010. É stato questo il punto centrale all´ordine del giorno del primo incontro, dopo la pausa estiva, della Conferenza metropolitana che si è riunita ieri mattina a Firenze. A presiederla l´assessore regionale al rapporto con gli enti locali, on. Riccardo Nencini, i presidenti delle tre Province di Firenze, Prato e Pistoia, i rappresentanti dei tre rispettivi comuni capoluogo e del circondario Empolese Valdelsa. “Occorre dare a questo organismo un taglio operativo – ha spiegato l´on. Nen cini – ed individuare soluzioni concrete a problemi che riguardano un´area che produce la metà del Pil regionale e dove vive metà della popolazione toscana”. Infrastrutture per la mobilità e la logistica, economia, tributi locali, innovazione tecnologica, servizi pubblici locali: sono questi alcuni dei settori strategici sui quali si concentrerà questa prima fase del lavoro. “Lo scopo – ha aggiunto l´on. Nencini - è individuare lo stato dell´arte e avviare quindi le prime azioni da adottare. Insieme ai componenti del tavolo permanente abbiamo deciso di dar vita all´osservatorio tecnico che sarà composto da tecnici delle varie istituzioni il quale, per ciascuna realtà locale, dovrà individuare le questioni ancora aperte. Non possiamo ridurre la conferenza metropolitana ad un mero tavolo di discussione. Su determinati temi, mi viene in mente la lotta all´evasione fiscale, possiamo incidere direttamente attraverso un lavoro coordinato e condiviso”. La conferenza metropolitana tornerà a riunirsi entro la metà di ottobre.  
   
   
RICOSTRUZIONE ABRUZZO: CHIODI INCONTRA AMBASCIATORE CANADES  
 
L´aquila, 21 settembre 2010 - Un incontro di circa mezz´ora per fare il punto sulla ricostruzione e sui progetti del governo canadese per l´Aquila. Su questi temi si è svolto nel pomeriggio di ieri l´incontro tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l´ambasciatore canadese in Italia, James Fox. Proprio il rappresentante del Canada ha annunciato a Chiodi che il prossimo 18 ottobre sarà all´Aquila il ministro degli Esteri del Canada per una visita ufficiale alla città e per dare seguito agli impegni internazionali che il governo canadese ha assunto in sede di G8 con il governo italiano. Su questo fronte, il Canada ha avviato un progetto in fase di chiusura per un Centro funzionale per studenti a Coppito dell´importo di 3 milioni di euro e ha confermato il proprio impegno in favore del fondo ricerche biotecnologie dell´Università dell´Aquila. La conferma degli impegni canadesi per l´Aquila è stata salutata con favore dal presidente Chiodi che, in merito al fondo per le biotecnologie, ha parlato di "impegno serio che in questo modo dà impulso alla ricerca e all´innovazione, settori nei quali L´aquila è destinata a recitare in futuro un ruolo di primo piano in ambito internazionale". Il presidente Chiodi ha poi fatto il punto sullo stato della ricostruzione, parlando dei "12 mila cantieri aperti" e di "un´attività che sta decollando e che porterà L´aquila ad essere il più grande e attivo cantiere in Europa". All´ambasciatore James Fox il presidente della Regione ha ricordato "i legami di profonda amicizia e rispetto che legano l´Abruzzo al Canada", Paese nel quale è forte e consolidata la presenza di abruzzesi. In questo senso parole di elogio sono arrivate anche dall´ambasciatore canadese che al presidente ha voluto ricordare "la grande accoglienza, non paragonabile ad altre visite ufficiali" avuta ad Ortona in occasione della sua recente visita al cimitero canadese. Il presidente della Regione ha poi ribadito all´ambasciatore la volontà al più presto di andare in Canada "per raccogliere i numerosi inviti arrivati dalle comunità abruzzesi".  
   
   
BASILICATA: DE FILIPPO SU DISOCCUPAZIONE: IL PROBLEMA È MISMATCHING  
 
Potenza, 21 settembre 2010 - Mai negato l’esistenza problema, ma evidenziato il peso del disallineamento tra domanda e offerta. Il presidente della Regione Basilicata non ha mai sostenuto che in regione non ci sia disoccupazione né che i giovani non si adattino ai lavori esistenti. Le affermazioni fatte sabato scorso al convegno sul tema "I giovani e l´impresa, protagonisti del proprio futuro" organizzata dall´Api di Matera e da Confindustria Basilicata sono, evidentemente state oggetto di un travisamento. Il riferimento fatto dal presidente della Regione quando ha evidenziato la presenza di circa 40mila posti appannaggio di extracomunitari era teso a far emergere un evidente problema di disallineamento tra la tipologia dell’offerta di lavoro e quella della domanda, che gli esperti chiamano mismatching. Non diversamente potrebbero essere interpretate le parole del presidente, riportate sabato, quando ha affermato che "La nostra regione non produce solo petrolio, ma anche laureati, circa 3.500 ogni anno, di cui 800 solo dall´Università della Basilicata. Se le famiglie sono pronte a investire sulla formazione dei propri figli significa che la nostra regione sta crescendo" aggiungendo poi che, a fronte di quei 40mila posti di lavoro appannaggio di extracomunitari, “il governo regionale sta facendo tentativi importanti come i programmi Dentro l´impresa e Generazioni verso il lavoro con investimenti sulle aziende che assumono laureati a tempo indeterminato" e concludendo con un appello agli imprenditori: “Assumete quanto più possibile laureati, perché dalla crisi si esce attraverso uno sforzo comune".  
   
   
ROMA CAPITALE: POLVERINI, E´ UNA FESTA PER TUTTA ITALIA  
 
Roma, 21 settembre 2010 - ´´Questa giornata non segna solo la nascita del´Assemblea Capitolina, ma vede anche la condivisione di tutti a questa festa. C´ è una grande partecipazione, anche popolare, e scopriamo momenti storici che forse avevamo dimenticato. Le presenze del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, segnano un passaggio importante: per la prima volta questa giornata non è solo dedicata a Roma Capitale ma è anche condivisa da tutti". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini in occasione delle celebrazioni per i 140 anni della breccia di Porta Pia. Con la nascita di Roma Capitale "la Regione Lazio - ha aggiunto Polverini- si candida a guidare il processo delle riforme istituzionali di cui il nostro Paese ha bisogno, per migliorare l´attività amministrativa di tutti gli enti locali e portare alla guida dei nostri organismi un assetto di governance più efficiente".  
   
   
P.A.: AVVIATO IN REGIONE VENETO AMPIO PROCESSO DI SBUROCRATIZZAZIONE. STIVAL INCONTRA I DIRIGENTI: “MENO CARTE E PIU’ SERVIZI. LA SVOLTA IN ARRIVO CON UN DISEGNO DI LEGGE”.  
 
Venezia, 21 settembre 2010 - “L’ufficio complicazione cose semplici non deve avere alcun spazio in Regione Veneto. Sburocratizzazione e semplificazione amministrativa sono un ‘credo’ che presto verrà tradotto in uno specifico disegno di legge, che darà il via ad una vera e propria ‘rivoluzione a costo zero’ rivolta a semplificare la vita a cittadini ed imprese: in altre parole meno carte, meno sportelli e più servizi”. E’ questo il messaggio che l’assessore alla semplificazione amministrativa Daniele Stival ha lanciato alla dirigenza regionale, nel corso di un incontro che lo stesso Stival ha convocato per illustrare le linee strategiche della nuova amministrazione regionale in materia. “La gente – ha detto Stival – si aspetta da noi questo impegno, e noi risponderemo senza tentennamenti”. Se ogni cittadino è molto sensibile al problema, ancora di più lo sono le imprese, specialmente quelle piccole, che in quanto tali non sono dotate degli strumenti economici e strutturali per sopportare i costi della burocrazia. Basti pensare che, secondo un’indagine della Fondazione Nordest, ben il 70% degli imprenditori veneti ritiene che il riordino, la riduzione e la semplificazione delle procedure amministrative debba essere un’azione prioritaria delle Istituzioni. “In questo senso – dice Stival – si muoverà la nostra azione: semplificazione vuol dire ad esempio tagliare passaggi procedurali, controlli, adempimenti inutili, eliminare tutto quello che è superfluo o addirittura dannoso per il buon funzionamento dell’amministrazione. Un cambio di approccio nei confronti del cittadino – aggiunge l’assessore – nell’ambito del quale la collaborazione del nostro personale e dei nostri dirigenti sarà fondamentale”. Tra gli obiettivi strategici indicati da Stival, che faranno da sfondo al nuovo disegno di legge in materia, sono da segnalare la riduzione del numero complessivo delle leggi, l’accorpamento delle leggi necessarie in testi unici, il miglioramento e la semplificazione del linguaggio normativo, il monitoraggio degli effetti prodotti dalle leggi attraverso una valutazione periodica. “E’ assolutamente necessario in questo senso – aggiunge Stival – che vi sia la completa ricognizione e semplificazione dei procedimenti amministrativi e la riduzione di quelli rivolti alle imprese”.  
   
   
REGIONE TOSCANA E PROFESSIONI, IL CAMMINO PROCEDE IN SINTONIA INSEDIATA IERI LA “COMMISSIONE REGIONALE DEI SOGGETTI PROFESSIONALI” PRIVILEGIARE I GIOVANI, BRAVI MA POVERI, RISPETTO AI ROCKFELLER  
 
 Firenze, 21 settembre 2010 - La Toscana e le professioni, un cammino che prosegue in sintonia. L´assessore Riccardo Nencini ha insediato formalmente ieri in palazzo Bastogi a Firenze la “commissione regionale dei soggetti professionali” prevista dalla legge n.73 del 2008 intitolata “Norme in materia di sostegno alla innovazione delle attività professionali intellettuali”. «E´ questo l´ultimo atto formale – ha dichiarato Nencini – necessario a completare il percorso previsto dalla legge. Oggi abbiamo distribuito anche una bozza di regolamento che viene così posto all´analisi e alla dicussione. Con questo adempimento la legge diventa ora come una cornice con tutti i lati conclusi. Adesso – ha proseguito – come in tutte le leggi socialmente complesse, che vedono un rapporto fra un soggetto, la Regione, ed una pluralità di soggetti, come è il caso delle professioni intellettuali, è necessario che il lavoro prosegua con armonia e condivisione affinchè gli obiettivi divengano proposizione e quindi si traducano in provvedimenti. » L´assessore ha invitato alla “completa affidabilità reciproca” affinchè si possano “contemperare e far combaciare” le necessità di tutte le componenti, le “corporazioni”, ed ha ribadito l´impegno già preso a lavorare per favorire l´inserimento e l´affermazione dei giovani nel mondo professionale e nel tessuto produttivo. «Sono convinto – ha detto Nencini – e lo ribadisco, che si debba contemperare il merito e il bisogno, e che un giovane neoprofessionista ottimamente laureato, ma senza grandi mezzi, debba avere una corsia preferenziale rispetto, magari, al nipote di Rockfeller, anche perchè non ci saranno risorse per tutti. Sono convinto – ha concluso – che se riusciremo a favorire un criterio di questo genere, avremo fatto la cosa giusta. » In precedenza erano intervenuti numerosi rappresentanti delle numerose professioni, ordinistiche e non, che partecipano alla commissione. Dai partecipanti è stato ripetutatmente sottolineato come la legge toscana sia la prima in Italia in questo ambito e come la Toscana rappresenti, anche per questo, “una culla di civiltà”. L´assessore Nencini ha concluso la riunione indicando il prossimo appuntamento, che si terrà fra una ventina di giorni, e invitando i rappresentanti delle professioni a formulare osservazioni sul regolamento e a concertare la nomina dei due vicepresidenti previsti per la commissione.  
   
   
ANCHE LA PROVINCIA DI TRENTO IMPUGNA ALCUNE DISPOSIZIONI DELLA MANOVRA FINANZIARIA DELLO STATO  
 
 Trento, 21 settembre 2010 - La Giunta provinciale, nella seduta di venerdì scorso, ha deciso di impugnare avanti alla Corte costituzionale alcune disposizioni della manovra economica del Governo relative in particolare a quelle che definiscono specifiche misure di contenimento della spesa pubblica. Agendo congiuntamente alla Provincia autonoma di Bolzano, il Trentino intende fare valere infatti quanto previsto dall´Accordo siglato a Milano nel 2009 con i ministri Tremonti e Calderoli in materia di federalismo fiscale. Nell´accordo - siglato il 30 novembre 2009 - si specificava com´è noto che la partecipazione del Trentino al contenimento della spesa pubblica sarebbe avvenuto attraverso la definizione del saldo di bilancio e la gestione di nuove competenze, in particolare quelle relative all´Università di Trento e agli ammortizzatori sociali, lasciando alla Provincia la definizione e l´attuazione delle misure concrete per il risparmio della spesa pubblica. Nel mentre il Governo rispetta la strategia fondamentale di tale accordo, evitando qualsiasi taglio di risorse spettanti alla Provincia autonoma di Trento, per quanto riguarda invece il Patto di stabilità non ha rispettato le prerogative del nostro ordinamento cui spetta disciplinare specifiche misure di contenimento che sono rivolte all’intero sistema pubblico nazionale. Di qui la decisione della Provincia di impugnare quelle disposizioni che non risultano coerenti con i principi fissati dall’Accordo di Milano. "Questo Patto – ricorda il presidente Lorenzo Dellai - ha delineato un nuovo equilibrio fra Provincia autonoma e Governo, che comporta per il Trentino qualche rinuncia, in termini di entrate, ma anche qualche nuova attribuzione autonomistica. Questo è l´impegno che ci siamo assunti e intendiamo onorarlo; ci attendiamo che il Governo faccia altrettanto, come concordato in quell´occasione con i ministri all´economia e alla semplificazione."  
   
   
CESSIONE DEL CREDITO PER CONSENTIRE AI COMUNI DI PAGARE I PROPRI FORNITORI. UN AIUTO ALLE IMPRESE, AGLI ENTI LOCALI E ALL’ECONOMIA VENETA  
 
Venezia, 21 settembre 2010 - “Perdere tempo significa perdere denaro e in anni di crisi economica la perdita di tempo è drammatica. La Pubblica Amministrazione liquida i propri creditori con gravi ritardi, a causa soprattutto dei vincoli determinati dal patto di stabilità: il nostro obiettivo è quello di porre rimedio a tale situazione”. L’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, ha rispolverato il noto adagio “il tempo è denaro” in apertura dei lavori dell’incontro svoltosi ieri al Parco Scientifico e Tecnologico Vega di Marghera (Ve) su iniziativa di Veneto Sviluppo e dall’Anci, per illustrare misure e strumenti finalizzati ad agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dai fornitori della Pubblica Amministrazione, fornendo così un sostegno alle piccole e medie imprese venete. Il presidente di Veneto Sviluppo, Francesco Borga, nella sua introduzione ha parlato dell’indispensabilità di attuare forme di collaborazione tra il sistema pubblico e quello privato “in una fase congiunturale delicata ma che fa intravvedere alcuni segnali di ripresa”, mentre il presidente dell’Anci Veneto, Giorgio Dal Negro, ha amaramente constato come i Comuni veneti, pur avendo conti in regola e bilanci certificati, si vedano costretti a ritardare i pagamenti alle aziende fornitrici di opere e servizi per rispettare penalizzanti norme di finanza pubblica nazionale che premiano chi ha speso di più a discapito di chi ha risparmiato. Una situazione stigmatizzata dallo stesso assessore Ciambetti che ha citato alcuni dati del Centro Studi della Confartigianato: nel 2010 in Italia i tempi medi di pagamento della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese arrivano a 186 giorni, contro i 63 della media dell’Unione Europea, una lentezza che comporta un costo per oneri finanziari alle imprese pari a 2 miliardi e 524 milioni di Euro annui. “E in una regione come il Veneto – ha detto Ciambetti – i mancati pagamenti e la dilazione dei tempi determinano anche perdita di competitività rispetto ai nostri concorrenti del centro-nord Europa, Germania in primo luogo”. Il patto di stabilità interno degli enti locali, come detto, è tra le principali cause dei ritardi: uno strumento nato per porre ordine ai conti delle Pubbliche Amministrazioni è diventato anche un freno all’economia. “Consapevole di ciò – ha spiegato l’assessore veneto – la Giunta veneta ha attivato strumenti e mezzi utili per fronteggiare tale situazione e la possibilità di immettere liquidità nel sistema produttivo attraverso lo strumento della certificazione del credito, è parso da subito interessante: gli introiti finanziari che deriveranno alle imprese creditrici della Regione a fronte della cessione pro-soluto dei propri crediti certificati possono costituire, per l’intero sistema economico, un’importante ed interessante fonte di risorse alternativa al tradizionale ricorso all’anticipazione bancaria delle fatture. Tale intervento offre ai fornitori della Regione del Veneto la possibilità di gestire situazioni di scarsa liquidità, smobilizzando i propri crediti attraverso operazioni di cessioni pro soluto a favore di banche, o intermediari finanziari autorizzati”. Insomma, una procedura, quella della certificazione del credito, che la Regione del Veneto ha attivato fra le prime in Italia con evidente profitto, se si pensa che lo scorso anno sono stati certificati crediti per circa 97 milioni di euro con conseguente immissione di liquidità nel sistema produttivo veneto di pari importo, e che rappresenta una concreta soluzione in questo periodo di difficoltà economica generale per ottimizzare i rapporti finanziari di debito/credito tra la Pubblica Amministrazione e i suoi fornitori.  
   
   
SEDI REGIONE ABRUZZO: QUEST´ANNO RISPARMIO DI 4 MLN  
 
L´aquila, 21 settembre 2010 - Ammonta a quattro milioni di euro il risparmio annuo della Giunta regionale nella gestione delle sedi distaccate della Regione Abruzzo. Lo afferma il presidente della Regione, Gianni Chiodi, rispondendo ad un´interrogazione del consigliere Cesare D´alessandro relativa alla sedi di rappresentanza, nazionali e all´estero, della Regione. "L´azione di razionalizzazione del Governo regionale, legata soprattutto all´economie di spesa, ha portato alla chiusura di due sedi all´estero: si tratta della sede in Brasile, il cui costo mensile di gestione ammontava ad oltre 47 mila euro, e della sede in Romania, che aveva un costo mensile di circa 16 mila euro. Entrambe le sedi - ribadisce Chiodi - erano state aperte dalla precedente Giunta regionale guidata da Ottaviano Del Turco". Con il taglio operato nell´ultimo anno, scendono dunque da quattro a due le sedi operative fuori regione: la delegazione di Roma e la sede di Bruxelles. Per la prima, il costo mensile di gestione è di poco superiore a 25 mila euro; per la seconda, invece, l´onere mensile a carico del bilancio regionale è di circa 39 mila euro. Proprio la sede di Roma è stata interessata nell´ultimo anno da un´opera di riorganizzazione che ha portato al trasferimento di altro personale di ruolo all´interno della struttura decentrata al fine di migliorare e implementare i rapporti con il Governo e le altre autorità nazionali. Questo se da un lato ha portato ad un incremento delle spese gestionali, dall´altro ha permesso di incrementare, con lo spostamento di personale in ruolo, i servizi e i contatti con gli organi centrali dell´amministrazione pubblica senza nuove assunzioni. Anche la sede di Bruxelles è stata interessata da una ristrutturazione che in termini finanziari ha portato ad un consistente risparmio. Per volere del presidente della Regione è stata infatti soppressa la figura dirigenziale che aveva un costo complessivo annuale di 200 mila euro, rispettando la naturale scadenza del contratto del dirigente in carica in modo da evitare contenziosi che proprio per la sede di Bruxelles hanno visto la Regione pagare risarcimenti consistenti. "Per la sede di Bruxelles - ha confermato il presidente Chiodi - esiste un progetto dell´amministrazione regionale teso a valorizzarne le potenzialità e il trasferimento della sede dell´Associazione delle Regioni d´Europa (Are) presso gli uffici regionali belgi conferma il suo ruolo strategico nel panorama delle politiche regionali europee".  
   
   
POVERTA´, SICILIA: INTERVENTI PER 14 MILIONI DI EURO  
 
 Palermo, 21 settembre 2010 - Oltre 14 milioni di euro destinati alle persone che vivono in condizioni di grave poverta´. Entro settembre saranno finanziati 95 progetti, per l´acquisto e la fornitura di generi di prima necessita´, presentati dalle Caritas, dalle associazioni e dagli enti di promozione sociale, dalle fondazioni e dalle cooperative sociali di tutta la Sicilia. La graduatoria del bando e´ stata presentata ieri dall´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, e dal dirigente generale del Dipartimento delle Politiche sociali, Letizia Di Liberti. "E´ la prima volta che nella nostra regione - ha spiegato Leanza - viene avviata un´operazione di questo genere che eroga gli aiuti direttamente a chi ne ha bisogno. La Sicilia e´ seconda nelle classifiche sulla poverta´, oggi la soglia si e´ abbassata e le vittime del disagio appartengono a diverse classi sociali: tra loro ci sono anche gli impiegati, i divorziati, le famiglie monoreddito con piu´ figli. La Regione ha il dovere di essere vicina a questa gente e per questo abbiamo studiato un meccanismo per far fronte ai bisogni immediati di chi soffre. Questi 14 milioni di euro serviranno per affrontare le emergenze e, attraverso gli enti che operano nel sociale, forniremo il vitto, l´alloggio, i vestiti e tutto cio´ che serve al fabbisogno immediato". I progetti, il cui contributo puo´ raggiungere il 90% del costo complessivo mentre il restante 10% dovra´ essere finanziato dall´ente richiedente, prevedono solo il 5% di spese di gestione. Potranno essere acquistati e distribuiti generi alimentari di prima necessita´ (pasti, vestiti), materiali e supporti didattici, mobilio e attrezzature per la casa, servizi per l´igiene della persona e di assistenza notturna. I destinatari finali sono persone senza fissa dimora e nuclei familiari in condizione di poverta´, di solitudine e di grave emarginazione. "In questi mesi - ha concluso Leanza - abbiamo messo in rete circa 450 milioni di euro per il contrasto alla poverta´ e per le politiche di sostegno dell´occupazione. Sono gia´ partiti anche i progetti a favore dell´inclusione sociali per 40 milioni di euro, 12 dei quali destinati agli ex detenuti per il reinserimento nel mondo del lavoro. Abbiamo cercato di utilizzare tutti i finanziamenti disponibili perche´ non possiamo restare indifferenti di fronte alle gravi emergenze che la Sicilia sta affrontando nel campo del sociale".  
   
   
BASILICATA: AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA FIRMATO ACCORDO QUADRO 2010 A DISPOSIZIONE 18 MILIONI DI EURO  
 
Potenza, 21 settembre 2010 - E’ stato sottoscritto il 20 settembre, nella sede del dipartimento alla Formazione, lavoro, Cultura e Sport, nel corso di un incontro presieduto dall’assessore regionale, Rosa Mastrosimone, l’accordo quadro 2010 sugli ammortizzatori sociali in deroga. “Questo accordo – afferma Mastrosimone - da una risposta seria e concreta ai tanti lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori sociali. Il lavoro istruttorio è stato molto lungo, ma ha trovato la condivisione di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle associazioni di categoria, dalle organizzazioni datoriali, dai sindacati. Tutti hanno apprezzato il metodo e il merito della proposta. Dal canto nostro continueremo a tenere la concertazione come punto di riferimento del lavoro istituzionale intrapreso”. La Legge finanziaria 2010 prevede che, in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali per l’anno 2010 e nel limite delle risorse il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze può disporre, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi, in deroga alla vigente normativa, la concessione, anche senza soluzione di continuità, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità, di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree regionali. L’accordo prevede di estendere a tutto il 2010 quanto già stabilito nell’Accordo Quadro Regionale 2009 e l’Accordo Quadro Regionale Transitorio del 25.02.2010, con riferimento ai seguenti punti: proroga limitatamente all’anno 2010 della mobilità in deroga concessa fino al 31.12.2010; 1^ concessione della mobilità in deroga ai lavoratori la cui mobilità ordinaria scade nel corso dell’anno fino al 31.12.2010 (ex dipendenti delle aziende individuate con l’Accordo Quadro sulla Mobilità in deroga I° Integrativo 2008 del 26.11.2009); erogazione dell’Ammortizzatore Sociale in deroga agli ultracinquantacinquenni già riconosciuti percettori di tale ammortizzatore per l’anno 2009 limitatamente all’anno 2010; concessione della Cig, Contratti di Solidarietà e Mobilità in deroga ai lavoratori delle aziende ubicate nella Regione Basilicata che sospendono o licenziano nel corso del 2010, che non possono ricorrere agli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa a regime e posseggano i requisiti sanciti dalle norme vigenti in materia; il trattamento di mobilità in deroga, sia per le nuove richieste che per le proroghe è concesso per 12 mesi e comunque non oltre il 31.12.2010; la Cig in deroga e il Contratto di Solidarietà sono concessi, anche per più periodi e non possono superare complessivamente i 12 mesi e comunque entro e non oltre il 31.12.2010; inoltre dovrà essere verificato lo svolgimento positivo dei piani intrapresi e la ulteriore definizione di obiettivi e impegni specificatamente rivolti al riassorbimento di esuberi, alla ricollocazione presso altre aziende al completamento di iniziative per la riqualificazione professionale. I lavoratori beneficiari degli Ammortizzatori Sociali in deroga (Cig, Mobilità, Contratti di Solidarietà, Apprendisti, Somministrati, Lavoratori a domicilio, Soci lavoratori di imprese cooperative) dovranno recarsi, entro 48 ore dalla sottoscrizione del verbale di esame congiunto presso il Centro per l´impiego territorialmente competente per il rilascio di una Dichiarazione di Immediata Disponibilità (Did) a partecipare ad un intervento di politica attiva. Mentre i lavoratori destinatari del trattamento di proroga della Mobilità in deroga dovranno presentare istanza di proroga alla sede Inps competente per territorio e recarsi presso il Centro per l´impiego territorialmente competente per il rilascio di una Dichiarazione di Immediata Disponibilità (Did) a partecipare ad un intervento di politica attiva. Le risorse disponibili ammontano attualmente a 18 milioni di euro.  
   
   
RIAPRE IN PUGLIA L’AVVISO START UP. A DISPOSIZIONE 27MILIONI DI EURO  
 
Bari, 21 settembre 2010 - Torna Start up, il bando che permette di cambiare vita ai giovani, alle donne, ai disoccupati, ai lavoratori in procinto di perdere il posto, ai cassaintegrati, ai ragazzi di “Bollenti Spiriti”, a tutti quegli individui confinati nel limbo dell’instabilità o dell’indecisione, che hanno la volontà di reagire mettendosi in proprio con una piccola impresa. L’avviso, che mette a disposizione 43milioni in tutto (16 per la prima fase, 27 per questa), sarà riaperto il 30 ottobre con alcune differenze rispetto al primo ciclo chiuso a luglio. Chi fa domanda per un’impresa artigiana avrà la possibilità di ricevere l’incentivo anche se succede all’azienda paterna o di un parente entro il secondo grado (padre, nonno, fratello). Una novità, questa, di notevole impatto perché permette di perpetuare la tradizione del passaggio dell’attività dai genitori ai figli, incentivando allo stesso tempo il rinnovo degli ambienti o delle attrezzature, l’incremento del personale, le spese di gestione. Così si agevola il ricambio generazionale nelle imprese artigiane favorendo l’innovazione, ma c’è una condizione: l’azienda deve acquistare l’intera impresa artigiana esistente o un suo ramo organico e funzionale. L’altra novità riguarda i “Principi attivi”. L’avviso Start up solo per questi progetti viene esteso anche alle imprese già costituite il cui piano di attività però sia stato approvato dalla Regione. Un atto di coerenza per permettere a proposte innovative e coraggiose come quelle di “Principi attivi” di essere incentivate per implementare lo sviluppo e trasformarsi in vere attività imprenditoriali. Start up è il più potente incentivo del genere in Italia perché mette a disposizione a fondo perduto fino a 400mila euro per ogni microazienda, di cui 150mila euro possono essere spesi per investimenti, acquisto di locali, suoli, strumenti e attrezzature e 250mila per i costi di gestione, dunque stipendi, affitti, leasing, bollette. Il tutto per tre anni di esercizio. Agevola disoccupati e precari, si lega alle politiche di imprenditorialità femminile e giovanile, permette il sostegno dei cassaintegrati intenzionati ad uscire dall’azienda, valorizza i giovani di Bollenti Spiriti perché mettano in piedi un’attività propria e i ragazzi dei “Principi attivi” perché le proseguano. Inoltre gli aiuti previsti per il commercio sono destinati alle aree eleggibili quali Zone Franche urbane per situazioni di disagio. Il bando, nella prima stesura, uscì sul bollettino ufficiale del 28 maggio del 2009 e rimase aperto fino al 31 luglio riscuotendo un successo senza precedenti: in soli due mesi arrivarono 469 domande. Un numero tale da richiedere una sospensione della misura per effettuare un’approfondita verifica. Oggi siamo in grado di annunciare i risultati di quella verifica. Delle 469 domande sono risultate ammissibili 115, di cui il 49,9% nei servizi, il 44,3% nella produzione e il 5,8% nel commercio. Il dato più rilevante riguarda tuttavia i candidati. Guardando la suddivisione per requisito si scopre che l’incentivo Start up interessa soprattutto alle donne che sono di gran lunga la categoria più rappresentata (il 38,1% ), i giovani di età tra i 18 e i 25 anni rappresentano il 17,9% del contingente, mentre i disoccupati di lungo periodo costituiscono il 12,5%, quasi la stessa percentuale (il 12,1%) di chi è in attesa di prima occupazione. I candidati in procinto di perdere il posto di lavoro rappresentano il 3,7% delle richieste, mentre i giovani con formazione sono il 2,9%. Sotto il profilo economico, i progetti già ritenuti ammissibili valgono circa 16milioni di euro dei 43 totali. Per il nuovo ciclo del bando restano dunque a disposizione 27milioni. “Con la riapertura del bando Start up - ha sottolineato la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - diamo una speranza ai singoli cittadini che possono compiere il grande salto contando sulle proprie idee e sulle nostre politiche di incentivazione. Questo intervento può aiutare davvero a superare la crisi come è avvenuto sempre nella nostra storia economica. In meno di due anni abbiamo attivato 18 bandi, ma è sulle piccole e piccolissime imprese che sono il tessuto vero della nostra economia, che vogliamo scommettere. Il budget su questo incentivo è tra i più alti. Vorremmo che a questa cifra corrispondessero centinaia di proposte innovative e creative perché è il valore aggiunto della fantasia a generare l’idea che conquista il mercato”. Il bando - Si chiama per intero Avviso per il “Sostegno allo Start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati” e sarà attivo dal 30 ottobre. Prevede che le imprese siano costituite per la maggioranza da candidati con queste caratteristiche: giovani tra i 18 e i 25 anni di età; persone tra i 26 e 35 anni che non abbiano ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito; soggetti al massimo trentacinquenni che nell’ultimo biennio dalla data di presentazione della domanda abbiano completato percorsi formativi coerenti con l’attività da intraprendere, finanziati o autorizzati dal sistema pubblico della formazione professionale (categoria nella quale rientrano i “Bollenti Spiriti”); persone di età tra i 45 e i 55 anni prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo; disoccupati di lungo periodo, ossia persone senza lavoro per 12 dei 16 mesi precedenti; donne di età superiore a 18 anni; imprese che abbiano ottenuto dalla Regione Puglia l’approvazione del programma di attività “Principi attivi – Giovani idee per una Puglia migliore”. Le microaziende da avviare devono essere di nuova costituzione e inattive al momento della presentazione della domanda, per questo non saranno ritenute ammissibili iniziative che siano di fatto in continuità operativa e gestionale o che si configurino come rilevamento o ampliamento di imprese preesistenti. I settori che potrebbero ricevere gli aiuti sono moltissimi. Si va dalla produzione industriale di pasti e piatti pronti, alla fabbricazione di tappeti, articoli in paglia, prodotti farmaceutici, e ancora computer, autoveicoli, costruzioni e attività di produzione cinematografica, design, interpretariato, attività di pulizia e organizzazione di convegni, imprese commerciali. La domanda di accesso deve essere presentata per via telematica attraverso il portale www.Sistema.puglia.it e, dopo, con raccomandata A.r., utilizzando l’istanza di accesso e la scheda tecnica generate dal sistema e complete dei relativi allegati. Il tutto dovrà essere indirizzato a Puglia Sviluppo S.p.a., via Amendola 168/5, 70126 Bari. Il bando è a sportello, quindi attivo fino ad esaurimento delle risorse. Il punto sulla manovra - Era il novembre 2008 quando la Regione Puglia attraverso l’Area Politiche per lo Sviluppo il Lavoro e l’Innovazione, varò la sua manovra anticrisi, la più corposa e la più tempestiva in Italia. Da allora sono stati attivati 18 bandi per un totale di 779milioni 720mila euro di risorse pubbliche, che movimentano investimenti per 1miliardo 800milioni di euro, pari al 3% del Pil regionale, e mobilitano prestiti per un altro miliardo. Dei 18 bandi pubblicati oggi sono 8 quelli ancora aperti e quasi tutti a sportello, dunque attivi fino ad esaurimento delle risorse: Contratti di Programma, Programmi Integrati di Agevolazione (Pia), Aiuti per Programmi di Investimento di Micro e Piccole Imprese (detto anche Titolo Ii), Aiuti alle Piccole Imprese Innovative di Nuova Costituzione, Titolo Ii - Turismo (chiamato per intero “Aiuti agli investimenti iniziali alle piccole imprese operanti nel settore turistico”), Pia Turismo (per esteso Aiuti alle medie imprese e ai consorzi di Pmi per Programmi Integrati di Agevolazione), Aiuti alla diffusione delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione nelle reti di Pmi” (detto per brevità Bando Tic) e Aiuti alle piccole imprese innovative operative (aperto dal 4 ottobre al 26 novembre 2010).  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA ASSEGNA I FONDI PER LA TUTELA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE  
 
Reggio Calabria, 21 settembre 2010 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, assistito dal Dirigente generale Francesco Zoccali, per discutere su una serie di provvedimenti amministrativi. Su proposta dell’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini è stata approvata la delibera di indirizzo ai Dipartimenti regionali sul contenimento delle spesa 2010 per il rispetto del Patto di stabilità. Su proposta dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri, la Giunta ha dato via libera ai fondi ministeriali per la tutela delle minoranze linguistiche per l´anno 2008. Sono state ripartite risorse per 526 mila euro. Tra i beneficiari, le province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, l´Unione Arberia e il Distretto Arberesh composto dai comuni del crotonese. Sempre su proposta dell’Assessore Caligiuri, è stata deliberata l’organizzazione della manifestazione nazionale "Piovono libri" che si svolgerà ad Altomonte. E’ organizzata dalla Regione nella qualità di coordinatrice degli Assessorati alla Cultura della Conferenza delle Regioni. Interverranno tutti gli assessori regionali alla cultura d’Italia. Particolarmente soddisfatto dell’iniziativa si è detto il Presidente Scopelliti che ha sottolineato “l’importanza della lettura per la democrazia e lo sviluppo dell’economia, soprattutto in una regione come la nostra, dove ci sentiamo fortemente impegnati nel nuovo progetto di crescita e di valorizzazione del nostro patrimonio culturale”. L’assessore Caligiuri, dal canto suo, si è detto lieto, che dopo l’importante iniziativa di “Libro verde sulla lettura”, la Regione abbia deciso di ospitare una simile manifestazione che “vedrà, nei prossimi giorni, la presenza dei rappresentanti istituzionali di tutte le regioni italiane per parlare di una tema molto interessante e particolarmente attuale” .  
   
   
IMMIGRAZIONE IN LIGURIA RISORSE DAL MINISTERO PER I NUOVI CORSI DI ITALIANO. AL VIA BANDO PER SOGGETTI ATTUATORI  
 
Genova, 20 Settembre 2010 - La Giunta Regionale ha approvato un bando pubblico per la realizzazione di corsi di lingua italiana rivolti a cittadini stranieri regolarmente presenti nel territorio ligure. L´assessore all´immigrazione, Enrico Vesco, promotore dell’iniziativa, puntualizza che la realizzazione dei corsi da parte della Regione sarà possibile grazie a un accordo di programma sottoscritto lo scorso dicembre con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per il quale il Ministero ha stanziato 186.703 euro integrati con risorse del fondo sociale europeo. I corsi potranno essere realizzati da Enti di formazione, Enti pubblici, Università, Scuole e soggetti pubblici e privati del settore. "In pratica si tratta- precisa Vesco - di una seconda edizione dei corsi di italiano dopo gli eccellenti risultati della sperimentazione terminata nel 2009, che ha suscitato approvazione e soddisfazione da parte del Ministero". "Il nostro sforzo - continua l´assessore - è stato ovviamente quello di migliorare ulteriormente l´offerta formativa e in questo senso tengo a puntualizzare che le misure per l´accompagnamento e la rimozione ostacoli alla partecipazione, su cui si sono concentrate le critiche della destra, sono normali azioni di sostegno per persone che possono trovarsi in situazioni di difficoltà, sono previste esplicitamente dall´accordo di programma e sono finanziate con fondi ministeriali. Perché sono in linea con quanto previsto dal regolamento dell´accordo d´integrazione tra lo straniero e lo Stato a cui sta lavorando il Governo". "La Regione - conclude Vesco - vuole dare una risposta adeguata al bisogno formativo puntando alla formazione di circa 500 allievi, cui saranno impartiti insegnamenti di lingua, cultura ed educazione civica italiana e saranno rilasciati certificati di attestazione della lingua secondo le specifiche del quadro comune europeo di riferimento".  
   
   
APPROVATO IN SARDEGNA IL PROGETTO PER I CORSI DI LINGUA ITALIANA PER EXTRACOMUNITARI  
 
Cagliari, 21 Settembre 2010 - La Giunta regionale ha approvato il progetto relativo alla terza edizione dei corsi di lingua italiana per extracomunitari. Le risorse disponibili per l’anno scolastico 2010/2011 ammontano a 160mila euro, di cui 145mila da destinare al finanziamento delle azioni di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, insieme alla copertura dei costi degli esami, mentre 15mila euro serviranno per le azioni di pubblicizzazione, informazione e sensibilizzazione relative alle attività progettuali. L´intervento promosso dall’Assessorato regionale del Lavoro mira all’equiparazione del trattamento dei lavoratori extracomunitari e delle loro famiglie a quello degli altri abitanti della Sardegna, a sostenere azioni positive volte al superamento delle condizioni di svantaggio degli immigrati nell’Isola e alla loro integrazione nel contesto socio-culturale locale. Tutte le iniziative regionali in materia sono attuate attraverso l’attività coordinata dell’Ufficio per gli immigrati istituito presso l’Assessorato del Lavoro, della Consulta regionale per l’immigrazione, degli Enti locali, delle istituzioni pubbliche e della scuola. La promozione dell’insegnamento della lingua italiana al migrante è un’attività essenziale per sostenere lo sviluppo delle potenzialità personali e, parallelamente, per arginare il rischio di emarginazione della popolazione immigrata. Le prime due edizioni dei corsi hanno ottenuto il positivo riscontro non solo delle persone che ne hanno fruito, ma anche dei loro datori di lavoro e della comunità d’inserimento. Queste attività rientrano nelle finalità della Raccomandazione emanata nel 1998 dal Consiglio dei Ministri dell’Unione europea, e sono state ulteriormente rafforzate alla luce del nuovo Accordo di programma siglato il 14 dicembre 2009 con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che prevede l’estensione dell’utenza ai minori d’età. Un ruolo di primo piano nell’azione formativa è svolto dal partner che per eccellenza si occupa di inserimento socioculturale, ovvero la scuola, rappresentata sia dall’Ufficio scolastico regionale che dalle istituzioni scolastiche dislocate nelle Province sarde, le quali si faranno carico dello svolgimento dei corsi.