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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Ottobre 2010 |
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SI PREVEDE UN FUTURO ROSEO PER IL SETTORE DEI CHIP OTTICI EUROPEO |
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Bruxelles, 28 ottobre 2010 - Un nuovo progetto finanziato dall´Ue farà diminuire sensibilmente i costi dei chip ottici, aiutando l´Europa a mantenere la sua posizione di leader in questo mercato potenzialmente redditizio. Il progetto Paradigm ("Photonic advanced research and development for integrated generic manufacturing") dispone di un bilancio di 12,7 Mio Eur, 8,3 Mio Eur dei quail provengono dal tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. I chip ottici funzionano utilizzando segnali luminosi invece di segnali elettronici. Sebbene i dati vengano già trasmessi otticamente lungo cavi di fibra di vetro, aumentare l´uso di chip ottici nei computer e processori presenta delle notevoli potenzialità. La tecnologia dei chip ottici potrebbe essere usata in un´ampia gamma di applicazioni. Per esempio, i sensori in fibra possono essere usati per misurare molte cose, tra cui la tensione in ponti, aeroplani o pale dei mulini a vento e per generare avvisi in modo da evitare che la struttura venga sovraccaricata. I chip ottici potrebbero essere usati anche in strumenti medici e computer. Secondo il team di Paradigm, i chip ottici potrebbero in definitiva acaparrarsi circa il 10% del mercato della microelettronica. L´europa detiene attualmente la leadership nel campo dello sviluppo di chip ottici, grazie in parte agli esistenti progetti europei ideati per standardizzare la tecnologia dell´integrazione ottica. Con l´aiuto di Paradigm, l´Europa conquisterà una posizione ancora più solida sul mercato. Il progetto si concentrerà sulle tecnologie del fosfuro di indio (Inp) che sembrano molto promettenti sia per le applicazioni già esistenti che per quelle future. La difficoltà principale per il consorzio Paradigm consiste nel far scendere il costo dello sviluppo e della produzione di chip ottici. "La microelettronica costa un paio di centesimi per millimetro quadrato di chip, visto che questa tecnologia è matura e altamente standardizzata. Inoltre il suoi costi di sviluppo sono bassi perché abbiamo reso il software più sofisticato per il design veloce e preciso di chip," ha spiegato Meint Smit, professore di Tecnologia dela comunicazione ottica presso il Politecnico di Eindhoven. "Ci piacerebbe ottenere tale capacità anche con dispositivi fotonici." In particolare, Paradigm ha in programma di abbattere significativamente i costi dei circuiti fotonici integrati (Pic), rendendoli 10 volte più economici rispetto a oggi, e lo farà sviluppando una piattaforma generica per Pic per applicazioni specifiche. Il team spera che, concentrandosi sul potenziamento delle capacità a livello della piattaforma, riuscirà a tagliare i costi e il tempo necessario per portare in produzione un nuovo componente dando allo stesso tempo più spazio alla creatività del designer a livello del circuito. Il progetto copre l´intera catena di sviluppo del prodotto dalle fasi concettuali e del design fino alla produzione e all´applicazione. I partner di Paradigm hanno in programma di validare il potenziale del loro metodo creando una serie di Pic in Inp rivolti ad applicazioni varie come le comunicazioni, i sensori, il trattamento dei dati e i sistemi biomedici. Paradigm è coordinato dalla Inter-university Research School on Communication Technologies Basic Research and Applications (Cobra Institute) presso il Politecnico di Eindhoven nei Paesi Bassi. È partito all´inizio di ottobre e continuerà a funzionare per quattro anni. I partner del progetto hanno competenze nella produzione di semiconduttori, nel design e applicazione di Pic, nel Cad (computer-aided design) fotonico, imballaggio e assemblaggio. Appartengono a Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito e comprendono università, istituti di ricerca e aziende di software design. Per maggiori informazioni, visitare: Politecnico di Eindhoven: http://w3.Tue.nl/en/ Ricerca sulle Tic nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/ict/ Per consultare la scheda informativa del progetto su Cordis, fare clic: http://cordis.Europa.eu/fetch?caller=fp7_proj_en&action=d&doc=18&cat=proj&query=012be2559db5:e92f:57b5a989&rcn=95444 |
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"MINACCE NEI SOCIAL NETWORK PER LA CONDIVISIONE DI FILE MULTIMEDIALI" |
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Parigi, 28 ottobre 2010 - Dal 7 al 10 dicembre si terrà a Parigi (Francia) un evento sulle "minacce nei social network per la condivisione di file multimediali". Con l´aumento dell´uso di file multimediali, si presta crescente attenzione al bilanciamento tra disponibilità dei dati e privacy. Questo dibattito ha portato alla definizione di modelli di controllo di accesso ai file multimediali che permettono di guardare e pubblicare questo tipo di contenuti in sicurezza. Per i mezzi di comunicazione popolari, le preoccupazioni riguardanti la privacy hanno portato alla rimozione e anche al filtraggio degli individui (per esempio nascondendo il volto di una persona famosa in uno show televisivo). Tuttavia, la popolarità dei social network in cui singoli utenti pubblicano e condividono dati assieme a oggetti multimediali (principalmente foto e video) hanno posto nuove sfide alla protezione della privacy. Lo scopo di questo evento sarà quello di esaminare le più recenti tecniche di protezione della privacy per i file multimediali in rapporto ai social network. Gli argomenti previsti includeranno: - protezione contenuti privati multimediali, - controllo accesso ai file multimediali, - nascondere i file multimediali, - quantificare la minaccia dei social network, - individuazione delle deduzioni negli ambienti multimediali, - oggetti privati multimediali in presenza di motori di ricerca basati su minacce, - preoccupazioni relative all´estrazione di dati multimediali. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Socpar.org/ |
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SVELATO ELEMENTO CHIAVE DELLA SUPERCONDUTTIVITÀ UN GRUPPO DI RICERCA INTERNAZIONALE CHE VEDE PROTAGONISTI IL CNR E LA SAPIENZA HA SCOPERTO CHE ANCHE I MATERIALI SUPERCONDUTTORI MOSTRANO UNA MICROSTRUTTURA FRATTALE, PROPRIO COME QUELLA PRESENTE IN MOLTE FORME DI MATERIA VIVENTE (ROSE, BROCCOLI, FELCI). |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Nella perfetta e affascinante geometria dei frattali si nasconde un aspetto inedito della superconduttività nei materiali ideali per trasportare elettricità. A rivelarlo uno studio internazionale coordinato da Antonio Bianconi, dell’Università Sapienza di Roma, in collaborazione con Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ic-cnr), London centre for nanotechnology (Lcn), University college London (Ucl) e European synchrotron radiation facility (Esrf). “Grazie a un innovativo microscopio a raggi X sviluppato nei laboratori dell’Esrf, l’impianto europeo di radiazione di sincrotrone di Grenoble”, spiega Gaetano Campi, ricercatore dell’Istituto di cristallografia del Cnr e coautore dello studio, “abbiamo analizzato la struttura atomica di un cristallo di ossido di rame, in cui la superconduttività è ottenuta mediante l’aggiunta di una certa quantità di atomi di ossigeno, detti interstiziali, capaci di muoversi nel materiale”. “Con nostro grande stupore”, prosegue il ricercatore, “abbiamo scoperto che la disposizione di tali atomi cambia da punto a punto, assumendo forme a volte disordinate altre ordinate, e che i disegni ordinati corrispondono a dei frattali, figure geometriche che si ripetono nella struttura di una grande varietà di sistemi fisici, dal genoma umano al fiocco di neve, fino a rose o felci. Si tratta di un dato sperimentale significativo che nessuno si aspettava di trovare nella microstruttura di un materiale superconduttore”. La sorpresa dei ricercatori è aumentata alla constatazione che i frattali presenti nel cristallo di ossido di rame giocano un ruolo fondamentale nel trasporto dell’elettricità. “Abbiamo riscontrato che la superconduttività”, aggiunge Antonio Bianconi, “oltre che dalla quantità, dipende anche dal modo con cui gli atomi di ossigeno interstiziali si organizzano nel materiale: in altre parole, è proprio la geometria disegnata dagli atomi di ossigeno interni alla microstruttura a condizionare la conduzione dell’elettricità. Nelle zone del cristallo dove la struttura è frattale, la superconduttività è favorita. Altro aspetto rilevante è che questa microstruttura può essere manipolata con semplici trattamenti termici per indurre una migliore conduzione elettrica”. Lo studio, secondo i ricercatori, offrirà l’opportunità di realizzare prodotti tecnologici sempre più raffinati. “Questa scoperta”, conclude Bianconi, “è un passo importante verso la costruzione di superconduttori a temperatura ambiente che favoriranno ricadute oggi impensabili per la tecnologia del secondo millennio: computer quantistici e treni superveloci (come il progetto Maglev, da Tokyo a Osaka in 40 minuti), nuove reti di distribuzione elettrica senza perdita di energia (allo stadio di progetto in Cina) o centrali solari estese che dal deserto del Sahara porterebbero energia in Europa. Traguardi che forse raggiungeremo nei prossimi venti anni”. |
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BILANCIO SEMPRE PIU´ ROSSO PER L´IT PRESENTATI A ROMA E MILANO I DATI DELL´ASSINTEL REPORT 2010 -7,6% NEL 2010, SEGNALI DI MIGLIORAMENTO SOLO A FINE ANNO CON +15,4% NEL IV TRIMESTRE |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Il mercato dell´Information Technology italiano nel 2010 riflette la crisi generalizzata dell´economica e subisce un calo del -7,6%, segnando un nuovo ribasso dopo il già preoccupante -4,5% dello scorso anno. Il nostro dato è peggiore rispetto alla media europea (-6,3%). Sono dati non certo rosei, diversi da quelli più edulcorati usciti da altre fonti, perché seguono una loro coerenza, al di là di quanto è opportuno o meno dire. E il nostro polso ci dice che il mercato va male, che l´anno si chiuderà con un pesante segno meno, e che la ripresa che si affaccia all´orizzonte è lieve e incerta. Hardware a picco (-18,6%), deboli i Servizi It (-3,8%), in ripresa il Software (+2,7%): questi i tre dati principali del nostro mercato, così come emerge dalle rilevazioni di Nextvalue. Tutti i principali segmenti di mercato hanno il segno meno fuorché quello Consumer, che sale di un modesto +1,2%. Unico altro segnale positivo è l´inversione di tendenza del segmento Banche, che in qualità di maggior spender It rallenta la riduzione degli investimenti passando dal -6,5% dello scorso anno al -3,7% del 2010. Segno rosso invece per tutti gli altri segmenti: in coda alla classifica l´Industria a (-13,6%) e il Commecio - Distribuzione- Servizi a -12,7%. Cosa chiedono le imprese oggi? I temi all´ordine del giorno sono noti: il credito e la liquidità, il fisco, la flessibilità del mercato del lavoro, la detassazione degli utili reinvestiti, il sostegno all´investimento in innovazione. Ma anche un livello decente di tariffe professionali, una regolamentazione delle gare d´appalto con la Pa, un sistema di incentivo alla formazione interna, un quadro normativo certo e non in costante fluttuazione. |
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DUE MILIONI DI “.IT” RADDOPPIA IN SOLI CINQUE ANNI LA PRESENZA ITALIANA IN RETE: IL DUEMILIONESIMO INDIRIZZO INTERNET A TARGA ITALIANA È LIGHT-STONE.IT. |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Due milioni di .It: raddoppiano in cinque anni le registrazioni dei domini ‘a targa italiana’, attestando il nostro suffisso internet al quinto posto in Europa e al nono nel mondo. Il duemilionesimo indirizzo web a “targa italiana” attivato dal Registro .It - la struttura gestita dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-cnr) e incaricata di assegnare i domini .It – è “light-stone.It”, indirizzo richiesto da una società in nome collettivo di Acqualagna (Pu) e registrato con il sistema sincrono, in tempo reale. Si segna così un’altra tappa fondamentale di una storia che si apre il 23 dicembre 1987 con cnr.It, il primo dominio internet italiano. Nel 2005 il milionesimo dominio ‘.It’ era stato raggiunto da un privato cittadino Luca Vullo di Caltanissetta - studente del Dams di Bologna che aveva richiesto l’omonimo lucavullo.It: “Il trend di questi ultimi anni conferma che il mercato dei nomi internet non conosce crisi e che essere presenti in rete connota una forte identità culturale e nazionale”, commenta il direttore dell’Iit-cnr, Domenico Laforenza. L’introduzione del sistema sincrono, il 28 settembre 2009, ha fortemente influenzato la crescita del mercato dei domini italiani, considerando che la media mensile di registrazioni è salita a 32mila al mese, delle quali oltre 27mila in tempo reale: un andamento che ha permesso di raggiungere già il 30 settembre 2010, con 324mila nuove registrazioni, il totale dell’intero 2009 (339mila). “Le procedure più snelle e la tempistica decisamente più efficiente, garantite dal sistema sincrono”, commenta Laforenza, “hanno indotto la stragrande maggioranza degli utenti a privilegiare fin da subito questo canale di registrazione, riducendo fortemente l’impatto del vecchio sistema asincrono sul totale delle nuove registrazioni. L’attivazione del dominio in poche ore, senza inutili attese, l’eliminazione della carta e del fax, hanno determinato il successo della scelta del Registro di introdurre le registrazioni automatiche”. “Il sistema sincrono è stato sicuramente una tappa fondamentale del processo di innovazione del Registro”, afferma Maurizio Martinelli, responsabile dell’Unità Sistemi e Sviluppo del Registro.it. “A breve saranno introdotte altre novità tecnologiche importanti tra le quali l’Idn (Internationalized domain name), che permetterà di registrare i propri domini mantenendo il nome esattamente uguale alla reale denominazione di persona, società o marchio (ad esempio registrare nomi con lettere accentate)”. La classifica dei paesi europei per numero di domini vede l’Italia al quinto posto e in testa la Germania (.De), seguita da Inghilterra (.Uk), Olanda (.Nl); Unione europea (.Eu). Nel mondo il ‘.It’ è al nono posto, preceduto – oltre che dai domini europei appena citati – dal .Cn cinese, secondo in classifica, dal .Ru russo, dal .Ar argentino e dal .Br brasiliano, rispettivamente sesto, settimo e ottavo. |
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NEWSLETTER, SOCIAL NETWORK ED E-COMMERCE: LA RICERCA DI CONTACTLAB METTE IN LUCE I NUOVI TREND NELL’USO DELLE E-MAIL IN ITALIA, FRANCIA, SPAGNA, GERMANIA E REGNO UNITO LE ABITUDINI DI UTILIZZO DELLA POSTA ELETTRONICA DEI 143 MILIONI DI INTERNAUTI CHE VIVONO NEI CINQUE MAGGIORI PAESI EUROPEI |
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Milano, 28 ottobre 2010 – Un utente sempre più attratto dal mobile, che fa e-commerce, sa gestire con dimestichezza numerose caselle di posta elettronica, accedendovi da diversi device, ed è in grado di riconoscere e neutralizzare la posta indesiderata, ma anche di condividere con amici sui social network le segnalazioni interessanti provenienti dalle numerose newsletter a cui è iscritto. Sono alcuni dei trend che emergono dall’edizione 2010 dell’European E-mail Marketing Consumer Report, ricerca sulle abitudini di utilizzo della posta elettronica nei ‘big five’, i cinque maggiori Paesi europei, realizzata per il terzo anno consecutivo da Contactlab, azienda leader nel direct marketing digitale ed e-mail marketing, oggi presente con propri uffici a Milano, Londra, Berlino, Parigi e Monaco di Baviera. Con questa indagine, arricchita quest’anno da due focus su social network e e-commerce, Contactlab fornisce al mercato una delle più approfondite analisi disponibili a livello internazionale sull’utilizzo della posta elettronica nei più importanti Paesi Europei, effettuata attraverso interviste a un panel di oltre 4.800 individui (825 in Italia) statisticamente rappresentativo dei 143,5 milioni di utenti internet dei 5 Paesi (24,8 milioni in Italia) per età (21% 18-24 anni, 23% 25-34 anni, 24% 35-44 anni, 19% 45-54 anni, 14% over 54) sesso (54% uomini, 46% donne) e frequenza di connessione alla Rete (78% alta frequenza, 22% bassa frequenza). Il ‘Consumer Report’ può essere scaricato gratuitamente dal sito www.Contactlab.com/email-marketing-consumer-report sia nella versione completa (in tutte le lingue dei cinque Paesi in cui è stato effettuato) sia nelle versioni focalizzate su ciascuno dei cinque Paesi, in inglese o nella lingua del Paese. Tedeschi e francesi, caselle anonime a tutela della privacy - La maggior parte degli utenti internet europei (35%) utilizza due caselle di posta elettronica, seguita da un 32% che ne utilizza una sola e da un 20% che ne utilizza tre: la media è di 2,3 caselle a testa, pari a 330 milioni di caselle in totale (62 milioni in Italia). Largamente prevalente (61%) fra le motivazioni per cui si usa più di una casella di posta è la necessità di differenziare i propri indirizzi e-mail a seconda del loro uso, per esempio quello privato da quello di lavoro, ma c’è anche chi (23%) crea caselle che non contengono il proprio nome per motivi di privacy, soprattutto in Germania (34%) e in Francia (29%). Fra i grandi domini e-mail internazionali, nei 5 Paesi interessati dalla ricerca prevale di gran lunga Hotmail/msn: ha almeno una casella di posta elettronica con questo operatore ben il 56% del campione (sono considerati anche coloro che hanno una casella e non la consultano mai), contro il 31% ex aequo di Gmail e di Yahoo! Spaccando il dato per Paese, si scopre che in Spagna addirittura Hotmail è usato dall’83% degli utenti internet, mentre in Germania, dove prevale come già rilevato nel 2009 l’utilizzo di caselle di posta su domini locali (Web.del o Gmx), Hotmail è solo al 26%. In Italia è al 51%. Yahoo! Risulta invece più diffuso nel Regno Unito (il 45% degli utenti di quel Paese lo utilizza), mentre Gmail raggiunge la percentuale maggiore in Spagna (45%). In Italia dietro Hotmail troviamo, come nel 2009, due domini locali come Libero (48%) e Alice/virgilio (41%), seguiti da Gmail che in un anno ha raddoppiato dal 18% al 36%. E-mail aziendale anche per messaggi privati e notifiche di social network - La casella di posta di lavoro, evidentemente per comodità, viene utilizzata anche per ricevere messaggi di tipo privato, da amici, conoscenti e parenti: lo dichiara il 50% del campione, con una maggior incidenza degli inglesi (65%) e dei tedeschi (64%) e una minore degli italiani (27%). Notifiche di social network e newsletter sulla posta aziendale arrivano invece al 44% degli intervistati, anche in questo caso con tedeschi e inglesi che fanno la parte del leone (rispettivamente 67% e 55%) mentre l’abitudine è meno diffusa fra francesi (36%) e spagnoli (38%), con gli italiani in posizione intermedia al 43%. Continua a crescere in tutta Europa la cosiddetta webmail, ovvero l’accesso alla propria e-mail attraverso internet, in contrapposizione all’utilizzo di uno specifico programma di posta elettronica, come ad esempio Outlook: usa esclusivamente la prima modalità ben il 51% del campione (contro il 40% rilevato nel 2009), mentre la percentuale di coloro che per accedere all’e-mail usano software ad hoc è calata in un anno dal 21% al 14% (picco in Germania con il 19%). Mobile e-mail, è boom: in un anno dal 4% al 15% - Il 2010 è l’anno in cui è esploso l’utilizzo della mobile e-mail, come del resto l’internet mobile in generale: è vero infatti che tra i dispositivi utilizzati per consultare la casella di posta, ai primi due posti si confermano il computer fisso (76%, contro il 79% del 2009) e portatile (56%, in crescita rispetto al 52% dell’anno scorso), ma rispetto al 2009 si nota una crescita veramente consistente dell’utilizzo degli smartphone (dal 4% al 15%) e dei netbook (dal 5% all’11%). E conquista un interessantissimo 4% il recentissimo dispositivo Apple iPad. In particolare l’accesso all’e-mail attraverso gli smartphone, cellulari di tipo avanzato progettati specificamente per l’uso multimediale (foto, video) e per la navigazione web, è diffuso nel Regno Unito (21% degli intervistati) e in Italia (18%, pari a 4,4 milioni), mentre le percentuali degli altri tre Paesi oscillano tra l’11 e il 15%. Per quanto riguarda le marche, l’iPhone della Apple risulta più utilizzato dei modelli Blackberry in tutti i Paesi tranne che in Italia, dove entrambi i modelli sono utilizzati dal 26% degli utenti. In Francia in particolare iPhone batte Blackberry con il 52% degli utilizzatori contro il 17%. Gli smartphone hanno ormai superato i limiti di funzionalità che avevano solo pochi anni fa: la maggior parte dei rispondenti (91%) è infatti in grado di visualizzare tramite il proprio dispositivo mobile le immagini contenute nelle e-mail. Non tutti poi utilizzano questa possibilità, anche se il numero di chi visualizza effettivamente le immagini sul display del cellulare è in lieve aumento sul 2009 (dal 61 al 67%). Fra gli elementi negativi lamentati dagli utilizzatori dell’e-mail mobile resta come l’anno scorso il costo della connessione, ritenuto molto elevato dal 33% dei rispondenti nei cinque Paesi. Il problema è avvertito maggiormente in Italia (48%), dove in ogni caso la percentuali di utenti che afferma di non poter più fare a meno del proprio dispositivo mobile arriva a quota 53%. Tornando ai cinque Paesi, fra quanti invece non utilizzano ancora un dispositivo mobile, c’è un atteggiamento di interesse misto a qualche resistenza: il 41% riconosce l’importanza dello strumento per poter accedere in qualsiasi momento alla posta in mobilità, mentre una percentuale pressoché identica (40%) ritiene all’opposto che utilizzare uno smartphone per connettersi all’e-mail sia scomodo. Confrontando le risposte degli utilizzatori con quelle dei non utilizzatori di e-mail mobile, è evidente che questi ultimi siano più propensi a percepire come elementi critici costo e scomodità di accesso alla propria casella di posta. A fronte di tante azioni che gli utenti compiono utilizzando indifferentemente un dispositivo fisso o uno mobile, risulta però che solo il 23% è disposto a fare un’operazione di banca e il 21% farebbe shopping online con il cellulare. Ogni giorno un traffico di 3,6 miliardi di e-mail, in aumento le newsletter - Ammontano all’incredibile cifra di 3,6 miliardi i messaggi e-mail ricevuti ogni giorno dagli utenti dei cinque Paesi oggetto della ricerca, circa 25 a testa in media, senza differenze sensibili fra uomini e donne ma con una progressione regolare in base all’aumentare dell’età: si va infatti dai 15 messaggi al giorno dei 18-24enni, ai 24 dei 25-34enni, ai 28 dei 35-44enni fino ai 31 del 45-54 enni. In Italia la fascia di età che riceve più e-mail (circa 26) è quella fra i 35 e i 44. La media di messaggi ricevuti varia dai 23 al giorno di italiani e spagnoli ai ben 30 dei francesi: moltiplicando per il numero di utenti dei singoli Paesi si ottengono oltre 1 miliardo di e-mail ricevute in Germania, circa 800 milioni a testa in Francia e Regno Unito, 560 milioni in Italia e 400 milioni in Spagna. Di questa mole di e-mail ricevute, una parte considerevole sono newsletter spedite da aziende, associazioni, enti pubblici, fornitori di servizi Internet, siti web: sono quasi sette quelle a cui sono iscritti mediamente gli utenti nei cinque Paesi (7,5 in Italia). Meno del 20% dei rispondenti si dichiara iscritto soltanto a una o due newsletter, mentre il 19% è iscritto a un numero tra 6 e 10 (in aumento rispetto al 16% di un anno fa). Cala invece al 7%, rispetto al 16% del 2009, la percentuale di utenti iscritti a un numero di newsletter compreso tra dieci e venti. Fra gli argomenti delle newsletter primeggiano viaggi e turismo (le riceve il 41% del campione), seguono community online (36%), offerte di lavoro (34%, ma in Italia e Spagna la percentuale si innalza rispettivamente al 42% e 53%), attualità (33%), associazioni (26%), servizi di telefonia (25%), servizi internet (21%). Fra le specificità dei diversi Paesi, le newsletter di informazioni meteo, che in Francia arrivano al 35% degli utenti, a fronte di una media nei 5 Paesi del 17%. Cresce sensibilmente rispetto al 2009 (dal 35% al 47%) la percentuale di rispondenti che quando ricevono una newsletter inizialmente non vedono le immagini in essa contenute e decidono di attivarle in un secondo tempo, e parallelamente calano dal 47% al 38% coloro che ricevono di default le e-mail già complete di immagini. Interessante sottolineare come il 34% dei rispondenti che inizialmente non vedono le immagini decidano di attivarle sempre, indipendentemente dal mittente o dal contenuto. Gli utenti si dimostrano molto informati sui metodi per difendersi dalle newsletter indesiderate: ampie percentuali conoscono ed esercitano la facoltà di cancellarsi dall’iscrizione (unsubscribe, opzione preferita in assoluto col 69%), di dirottare le mail sgradite nella cartella antispam, ma anche semplicemente di cancellare le mail senza nemmeno aprirle. Sempre in maggioranza dichiarano di sapersi difendere dalle minacce di phishing. Acquisti online, ora si condividono sui social network - Il 43% dei rispondenti (40% in Italia) dichiara di aver fatto acquisti online seguendo direttamente un link contenuto in una newsletter; il fattore che maggiormente porta all’acquisto sono i contenuti della newsletter, ovvero le informazioni su offerte e promozioni convenienti (determinante per il 59% dei rispondenti), ma il 39% dichiara di avere un legame di fiducia con la newsletter alla quale è iscritto Tra coloro che invece non hanno mai fatto acquisti partendo da un link di una newsletter, le motivazioni sono varie, e coincidono con quelle tipiche degli scettici dell’e-commerce: predilezione per un venditore in carne e ossa (33%), impossibilità di verificare la qualità della merce (28%); insicurezza delle procedure di acquisto (22%), ecc. Tra gli utenti iscritti ad almeno una newsletter, le tipologie di prodotto maggiormente acquistate online sono libri, cd, dvd, quotidiani (47%), seguiti da abbigliamento (43%) e prodotti tecnologici, elettronici ed elettrodomestici (34%), trasporti (30%) e vacanze (27%). Il 27% dei rispondenti dichiara di aver condiviso i contenuti di una newsletter su un social network. La percentuale è particolarmente elevata in Italia (41%), rispetto a Regno Unito (17%) e Germania (15%). Il 59% lo ha fatto perché ha ritenuto i contenuti interessanti, il 36%, invece, per condividere sconti e promozioni (percentuale che sale al 49% in Germania, in Italia è del 34%), il 20% perché la newsletter era graficamente bella. La stragrande maggioranza (59%) di coloro che invece non hanno mai condiviso una newsletter su un social network motiva questa scelta con la volontà di non diffondere messaggi promozionali, ma c’è un consistente 17% che non è in grado tecnicamente di farlo (20% in Italia). Lo spam, o junk mail: il 54% del campione (le percentuali sono simili nei diversi Paesi, dal 48% dell’Italia al 58% del Regno Unito) dichiara di aver percepito un aumento dello spam negli ultimi anni, contro il 63% che aveva dato questa risposta un anno fa. I sistemi di instant messaging (Msn Messenger, Yahoo Messenger, Gmail chat, Facebook chat, ecc.) sono utilizzati dal 46% degli utenti nei cinque Paesi (48% in Italia). In Francia la percentuale sale al 55%, mentre in Germania si attesta sul 35%. Altrettanto diffuso l’uso dei messaggi di posta interni ai social network (40%, in Italia 43%). Interessante la popolarità del sistema di gestione degli sms da web in Italia: lo usa ben il 32%, mentre negli altri Paesi la percentuale di utilizzo non supera il 16%. |
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ASSTEL: LE TELECOMUNICAZIONI PER LO SVILUPPO DELL’ITALIA
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Roma, 28 ottobre 2010 – “Il settore delle Tlc sta vivendo una fase di forte sofferenza in termini di riduzione di ricavi e margini e di calo occupazionale, ma ha davanti a sé anche la necessità ineludibile di realizzare uno straordinario volume d’investimenti per tenere le proprie reti tecnologiche al passo con il costante aumento dei volumi di traffico e l’evoluzione dei servizi. Ciò significa che anche in Italia, a partire dal rilancio degli investimenti delle imprese di Tlc, si sta creando una grande concreta occasione per realizzare un modello virtuoso di sviluppo tecnologico, offerta di nuovi servizi, espansione della domanda d’innovazione, apertura di nuovi indotti. Un modello che può contribuire ad affrontare molti nodi strutturali della nostra economia: la produttività del sistema economico, l’efficienza dei servizi e delle amministrazioni pubbliche, la trasparenza nelle transazioni economiche. Perciò, oggi più che mai, è fondamentale che si comprenda la rilevanza strategica delle Tlc per lo sviluppo del Paese, così come sta accadendo in Ue e nei principali paesi industrializzati ” così ha esordito Stefano Parisi, presidente di Asstel, l’associazione della filiera delle Tlc aderente a Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, nell’aprire ieri mattina i lavori del convegno “Le Telecomunicazioni per l’Italia”, tenutosi a Roma, al quale sono inoltre intervenuti i ministri Renato Brunetta, Paolo Romani, Maurizio Sacconi, il Presidente dell’Autorità per le Comunicazioni Corrado Calabrò, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, Paolo Gentiloni membro della Ix Commissione Trasporti, Poste e Tlc della Camera dei Deputati, i segretari generali di Slc-cgil Emilio Miceli, di Fistel-cisl Vito Vitale , di Uilcom-uil Bruno Di Cola, l’ad di Ericsson Cesare Avenia, l’ad di Telecom Franco Bernabè, l’ad di Almaviva Marco Tripi. L´incontro è stato anche l´occasione per presentare il primo Rapporto sulla filiera Tlc/ict, realizzato da Analisys Mason e già discusso da vertici sindacali e aziendale nel corso del 1°Forum “Questo convegno è la prima occasione pubblica di discussione sui temi che uniscono le aziende della filiera delle Tlc - ha concluso Parisi - Il settore ha fatto molto per il Paese e continuerà a farlo, attraverso un mercato tra i più dinamici e concorrenziali, che ha contribuito in modo consistente alla riduzione dell’inflazione, ha attratto ingenti investimenti esteri e nazionali, assicurato un forte contributo all’erario, sviluppato un nuovo indotto di servizi in outsourcing. Con il rinnovo del Ccnl, avvenuto a ottobre dell’anno scorso, è stato introdotto un modello innovativo di relazioni industriali negoziali e partecipative esteso all’intera filiera delle Tlc, che ha già permesso di raggiungere importanti risultati. Le imprese di Tlc sono pronte a fare la loro parte con nuovi investimenti sullo sviluppo delle reti e dei nuovi servizi. Al Governo non chiediamo soldi ma l’impegno a realizzare anche in Italia l’Agenda Digitale per la modernizzazione del nostro sistema economico |
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E´ ON LINE IL NUOVO NUMERO DELL´ALMANACCO DELLA SCIENZA DEL CNR: NANOPARTICELLE IN ONCOLOGIA, CAMBIAMENTI CLIMATICI SULLE COSTE |
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Roma, 28 ottobre 2010 - È on line il nuovo numero dell’Almanacco della Scienza. Il Focus è dedicato alle nanotecnologie, un settore in espansione di cui si è parlato molto in questi giorni, anche a seguito dell’assegnazione del Nobel per la Fisica ai due scopritori del grafene. A questo nuovo materiale, oggetto di ricerca dell’Istituto di nanoscienze del Cnr, è dedicato uno degli articoli. Gli altri affrontano temi quali l’uso delle nanoparticelle in oncologia, dei nanotubi di carbonio nella cura delle malattie neurodegenerative, l’aumento in Italia dei centri di ricerca nanotech, la possibilità di realizzare processi industriali a impatto zero grazie alla nano chimica e l’uso del Recam, una nanostruttura cristallina per la purificazione delle acque. Altre notizie sul nostro Ente sono contenute nella sezione Vita Cnr: il premio Columbus assegnato al climatologo Giampiero Maracchi, il progetto Vector per lo studio degli effetti dei cambiamenti climatici sulle coste, la nomina ai vertici dell’European society for immunodeficiencies di Anna Villa ricercatrice dell’Itb. L’editoriale è dedicato alla recente e lusinghiera relazione della Corte dei conti sul Cnr. Nella sezione Altra ricerca, inoltre, si parla di fumo e consumo di alcol da parte dei giovani, della grande quantità di cibo sprecata da noi italiani, di un Concorso dell´Unione europea per i giovani scienziati. Per leggere tutto il magazine dell’Ufficio Stampa del Cnr basta andare all’indirizzo www.Almanacco.cnr.it/ |
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CONFERENZA SUL NETWORKING INTELLIGENTE E I SISTEMI COLLABORATIVI |
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Salonicco, 28 ottobre 2010 - Dal 24 al 26 novembre 2010 si terrà a Salonicco (Grecia) una conferenza sul networking intelligente e i sistemi collaborativi. L´evento si occuperà degli ultimi progressi delle soluzioni intelligenti e adattative per i social network e i sistemi collaborativi. I temi della conferenza riguarderanno tra l´altro: "Applicazioni internet che si spostano verso un paradigma Web emergente", "Web 2.0 e il suo importante ruolo per permettere una nuova generazione di social network e comunità basate sul web", "Analisi dei social network nella sua qualità di campo crescente per studiare le dinamiche e la struttura del networking basato sul web e i sistemi collaborativi", "Campus e organizzazioni virtuali che influenzano fortemente il networking intelligente e i sistemi collaborativi tramite una grande varietà di relazioni elettroniche formali e informali", infrastrutture grid e wireless, cloud computing, "Design e valutazione delle applicazioni collaborative e di networking viste da diverse stimolanti prospettive". L´obiettivo della conferenza è quello di stimolare la ricerca che porterà alla creazione di ambienti reattivi per il networking e lo sviluppo di sistemi intelligenti adattativi, sicuri, mobili e intuitivi per lavorare e imparare in collaborazione. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://incos2010.Web.auth.gr/ |
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FATTURAZIONE ELETTRONICA: ECCO COSA POTREBBE AIUTARE L’ECONOMIA NAZIONALE A RISOLLEVARSI DAL COLLASSO. IN ATTESA CHE IL GOVERNO ITALIANO STABILISCA GLI STANDARD DA ADOTTARE PER SVELTIRE I RAPPORTI COMMERCIALI TRA IMPRESE E P.A., IN UN CONVEGNO A BARI SI FA LUCE SUI BENEFICI DERIVANTI DA QUESTA NUOVA PRASSI GIÀ IN USO IN ALCUNI PAESI DELL’UE. |
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Bari, 28 ottobre 2010 - Sostenere le Pmi nel difficile passaggio della dematerializzazione dei documenti e nell’ottimizzazione dei processi produttivi così come previsto dalla Commissione Europea, prepararle a diventare maggiormente competitive grazie alle nuove tecnologie e a superare la crisi economica globale. Di questo e molto altro si parlerà durante il Convegno “Approvvigionamenti e fatturazione elettronica in Europa” (Public e-Procurement & e-Invoicing in Europe) in programma a Bari il 29 ottobre presso la Fiera del Levante. La conferenza, promossa dall’European e-Business Lab (Ebl) in collaborazione con il Consorzio Cbi (Customer to business interaction), con il fondamentale contributo di Intesa San Paolo ed Exprivia, il patrocinio della Regione Puglia e di Confindustria Bari-bat, vede la partecipazione di rappresentanti del Governo (Mef- Ministero Economia e Finanza), delle istituzioni pugliesi, di esperti del mondo economico e finanziario a livello internazionale. Saranno presenti, tra gli altri, alcuni incaricati del governo danese – Paese Ue a fatturazione elettronica obbligatoria dal 2005 – per presentare i vantaggi derivanti dall’adozione di sistemi tecnologici avanzati in ogni tipo di transazione con la Pubblica Amministrazione (B2g-business to Government). Il dibattito, che segna l’occasione per illustrare le Best Practice europee in materia, rappresenta un momento importante di riflessione in particolare per gli attori economici del territorio pugliese, per una verifica delle loro potenzialità come anche delle eventuali inefficienze. Dalla Regione, che ha messo a disposizione i rinnovati locali della Film Commission, il Cineporto, arriva un incentivo per analizzare il tessuto produttivo locale, valutare i benefici derivanti dall’automazione dei processi di fatturazione e dei pagamenti, stilare infine dei risultati su cui poggiare una politica di rinnovamento, soprattutto a livello informatico. Il Lab, che nei primi mesi di quest’anno ha condotto uno studio su un campione di 50 aziende pugliesi afferenti ai settori rappresentativi dell’economia regionale è ora in grado di presentare una Roadmap per la Regione Puglia che identifica tali vantaggi e considera gli effetti sul capitale circolante e quindi sulla liquidità aziendale. Una reale opportunità se si considera lo stallo in cui versa l’economia globale. Un programma ricco dunque, che si concentra in un’unica giornata divisa in due sessioni: la mattina, dopo il saluto della Presidente Ebl, Carmen Ciciriello, vedrà protagonisti i rappresentanti di quelle aree geopolitiche che costituiscono un valido precedente nell’ambito della fatturazione elettronica e dell’e-Procurement. I temi in questione saranno resi ancora più comprensibili grazie alla presentazione in questa sessione di due importanti progetti, Peppol (Pan-european Public Procurement Online) e e-Prior (electronic Procurement, Invoicing and Ordering). Il primo sviluppa una soluzione pilota secondo la quale qualsiasi operatore economico dell’Ue potrà partecipare a gare d’appalto elettroniche indette dalla P.a. Di uno Stato Membro; il secondo ha trasformato idealmente la Commissione Europea in una P.a. In grado di servire come esempio dell’automazione del ciclo di acquisti, ordini e fatture, in una parola l’ha trasformata in una Best Practice. Tra gli interventi è molto atteso anche quello del portavoce del Mef, cui spetterà illustrare la Roadmap nazionale, soprattutto con riferimento al Decreto Legislativo in corso di approvazione che dovrebbe dettare gli standard tecnici che regoleranno gli scambi tra imprese e P.a. In regime di totale sicurezza. La seconda parte della Conferenza sarà invece interamente dedicata alla Regione Puglia e al Modello di Impact Assessment pensato appositamente dallo staff Ebl per traghettare il territorio verso una maggiore sostenibilità del business. In effetti i risultati dello studio portato a termine dal Lab tra Gennaio e Marzo del 2010 hanno evidenziato che il potenziale risparmio per l’economia pugliese, nel caso in cui automatizzasse il processo di fatturazione, ammonterebbe a 3.516 milioni di Euro, pari al 4.92% del Pil regionale. “I dati forniti sono solo la punta dell´iceberg”, dice Carmen Ciciriello. “Durante il convegno infatti avremo l´opportunità di rendere pubblici molti altre informazioni come ad esempio gli effetti sulla liquidità aziendale derivante dall’ottimizzazione dei relativi processi. E´ fondamentale quindi che tutti gli attori economici presenti in Regione partecipino alla conferenza in quanto saranno sciolti alcuni nodi fondamentali relativi alla fatturazione elettronica, un tema ancora fonte di numerose incertezze. Oggi siamo impegnati in prima linea con tutti i principali attori economici e istituzionali per assicurare una rapida ed efficace azione a sostegno della competitività di tutto il paese”. Nell’attesa che il legislatore fornisca un modello che dimostri il valore di questo ammodernamento nei vari settori, da quello industriale all’economico in generale, il Lab porta a Bari una guida pratica per orientarsi tra la giungla di dati e di evoluzioni normative. Si chiama “Guida Europea per la fatturazione elettronica per le Pmi” ed è stata realizzata dall’European e-Business Lab su indicazione dell’Expert Group on e-invoicing della Commissione Europea. Disponibile in italiano, inglese e tedesco, il Report raccoglie informazioni di carattere commerciale, tecnico, pratico, legale e di compliance in modo che tutte le Pmi interessate possano approfondire le proprie conoscenze individuando la soluzione più adatta al proprio business. |
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E-GOVERNMENT INNOVAZIONE: REGIONE, OGGI CONVEGNO A CAGLIARI SU SEMPLICAZIONE
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Cagliari, 28 Ottobre 2010 – Oggi alle 9, nell´Hotel Mediterraneo, a Cagliari, il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l´Assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma, Mario Floris, apriranno i lavori del convegno nazionale "Semplificazione: Innovazione e Cooperazione in Sardegna", in programma fino a venerdì prossimo. Alla due giorni di lavori, promossa dall’assessorato in collaborazione con il Cisis (Centro interregionale per i sistemi informatici, geografici e statistici), parteciperanno tra gli altri il presidente dell’Associazione nazionale ufficiali di stato civile e d´anagrafe (Anusca) Paride Gullini, il direttore del Centro documentazione del Ministero dell´Interno Austriaco Oswald Kessler, il presidente del Tribunale di Cagliari Leonardo Bonsignore, il procuratore della Repubblica Mauro Mura, il presidente dell’Anci Sardegna Tore Cherchi. Il convegno rappresenta un’importante momento di confronto per lo scambio di esperienze sui servizi agli enti locali e al cittadino attivati in Sardegna e in altre realtà nazionali (Emilia Romagna, Liguria, Marche) ed europee. |
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TECNOLOGIE IN CAMPO A SUPPORTO DEGLI ARBITRI RINNOVATA LA CONVENZIONE TRA CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE E FEDERAZIONE ITALIANA GIOCO CALCIO PER SPERIMENTARE NUOVI STRUMENTI PROGETTATI E REALIZZATI DALL’ISTITUTO DI STUDI SUI SISTEMI INTELLIGENTI PER L’AUTOMAZIONE |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Gol fantasma, fuorigioco e rigori dubbi, espulsione di giocatori estranei all’azione di gioco: sono i casi e le difficoltà più frequenti che gli arbitri si trovano ad affrontare durante una partita. Un contributo alla soluzione delle accese discussioni del ‘dopo partita’ potrebbe arrivare dalla tecnologia a supporto della direzione arbitrale, messa a punto dall’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Bari (Issia-cnr). A fugare ogni dubbio di arbitri, assistenti e tifosi, consentendo di stabilire con esattezza e di segnalare la posizione di pallone e giocatori, un sistema di rilevazione ‘made in Italy’, basato su immagini elaborate in tempo reale, acquisite da particolari telecamere installate lontano dal campo e trasmesse a un computer dotato di apposito software. In questa prospettiva il Cnr e la Federazione italiana gioco calcio (Figc) hanno rinnovato la convenzione per lo sviluppo e la sperimentazione di ulteriori tecnologie, secondo le direttive Fifa, in vista della loro possibile introduzione in campo. “La sperimentazione pilota delle ‘tecnologie innovative a supporto degli arbitri nel gioco del calcio’ attiva nello stadio Friuli di Udine”, spiega Arcangelo Distante, direttore dell’Issia-cnr,“ha confermato l’efficacia dei tre prototipi per la rilevazione di Gol fantasma, Fuorigioco e Monitoraggio eventi nell’area di rigore (Megar), costituiti da ‘macchine intelligenti di visione’: una catena hardware che parte da una telecamera digitale e arriva al server che acquisisce, memorizza, visualizza ed elabora in tempo reale le immagini di un’intera partita di calcio”. La componente ‘intelligente’ è costituita dal software sviluppato dall’Issia-cnr (algoritmi innovativi nel campo della visione artificiale), mentre la console multimediale consente il riscontro oggettivo degli eventi, il server supervisore prende le decisioni finali e trasmette alla terna arbitrale le informazioni. Ma quali sono le caratteristiche tecnologiche essenziali del sistema e i risultati ottenuti dalla sperimentazione? Precisione, non invasività, immediatezza, riservatezza, semplicità e trasparenza sono i principali vantaggi emersi. “I prototipi”, spiega Distante, “sono provvisti di sensori di rilevamento ottico dotati di una risoluzione spaziale da 0.5 a 2 megapixel e di risoluzione temporale da 25 a 200 immagini al secondo, dunque di gran lunga superiore a quella dell’occhio umano. Inoltre, la tecnologia è assolutamente non invasiva per le strutture, per le persone presenti sul campo di gioco e a bordo campo e per gli spettatori. I sensori sono infatti posti in alto sulle tribune, senza interferire con la partita. In tempo reale, senza interruzione di gioco, i sistemi elaborano le sequenze di immagini e gli eventi di interesse vengono segnalati alla direzione arbitrale via radio. Le tecnologie dunque non si sostituiscono, ma sono di supporto alla direzione nel prendere la decisione. Inoltre, ogni evento è disponibile per un riscontro off-line come una sorta di referto elettronico, per esempio per finalità formative o per una valutazione oggettiva del processo decisionale. Infine, i sistemi sono basati su tecnologie aperte e di facile utilizzo”. La nuova Convenzione - spiega ancora Distante - prevede “la messa a punto (upgrade) e l’ottimizzazione hardware e software (upgrade) dei prototipi sperimentali installati a Udine, in particolare del gol fantasma. Abbiamo inoltre previsto l’acquisizione di nuovi dati in differenti modalità meteo-ambientali e la sperimentazione di nuove tecnologie hardware e di particolari sensori che acquisiscono 500 immagini al secondo, cioè 2,5 volte superiori a quelli attualmente utilizzati”. “La tecnologia messa a punto e brevettata dall’Issia-cnr”, dichiara Luciano Maiani, presidente del Cnr, “testimonia le capacità del Consiglio nazionale delle ricerche di produrre scienza e applicazioni tecnologiche per i settori più diversi e in grado di fornire efficaci strumenti in grado di rendere competitivo il Sistema Italia a livello internazionale”. |
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DISPONIBILE QMOBILE PER DISPOSITIVI ANDROID 1.5, 1.6, 2.1 E 2.2 RILASCIATA LA VERSIONE DEFINITIVA DI QMOBILE, L’APPLICATIVO CHE PERMETTE AI POSSESSORI DI TERMINALI ANDROID DI ACCEDERE A FOTO, MUSICA E VIDEO ARCHIVIATI NEI SISTEMI TURBO NAS DI QNAP. |
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Taipei, Taiwan – 28 ottobre 2010 - Qnap Systems Inc. Annuncia la disponibilità della versione definitiva di Qmobile per terminali Android. Dopo mesi di test, Qmobile è giunto finalmente alla sua versione finale e trasforma gli smartphone dotati del sistema operativo di Google in veri e propri media center portatili, permette agli utenti di riprodurre musica, foto e video presenti all’interno dei Turbo Nas Qnap dotati di firmware 3.3.2, copiando i contenuti multimediali nella memoria del terminale senza l’utilizzo del Pc. Il nuovo applicativo Qmobile, abbinato alle nuovo funzionalità presenti nel firmware 3.3.2, permette agli utenti di riprodurre contenuti audio/video su cellulari Android. In questo modo non sarà più necessario salvare i contenuti multimediali all’interno del dispositivo mobile, contenuti che saranno archiviati all’interno del server Turbo Nas e disponibili da qualsiasi luogo dotato di connessione internet Wi-fi o 3G. Ma non è finita qui! Con Qmobile è possibile copiare i contenuti audio/video direttamente all’interno della memoria del terminale Android senza la necessità di utilizzare un Pc. La copia dei contenuti può avvenire utilizzando sia connettività Wi-fi che 3G, all’interno della rete locale e in mobilità. “Qmobile, è l’applicativo multimediale che permette agli utenti Android e iPhone di riprodurre contenuti multimediali archiviati all’interno dei server Turbo Nas in mobilità, utilizzando una connessione Wi-fi oppure connettività 3G. Con Qmobile gli utenti non dovranno più preoccuparsi dello spazio di archiviazione dei propri smartphone: a questo ci pensano i sistemi Nas Qnap” afferma Johnny Chen, Product Manager di Qnap. Disponibilità Il nuovo Qmobile per dispositivi Android è disponibile per il download al seguente indirizzo: http://www.Qnap.com/qmobile/default.aspx?lang=ita Il nuovo firmware V3.3.2 indispensabile per utilizzare Qmobile è disponile per il download sul sito Qnap http://www.Qnap.com Per approfondimenti sul nuovo software di gestione V3.3.2 vi invitiamo a visitare il seguente sito: http://www.Qnap.com/fw_v3/v3_intro.aspx?lang=ita |
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TESORO, MI SI È RISTRETTO IL SINCROTRONE |
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Bruxelles, 28 ottobre 2010 - Se dite "sincrotrone", la maggior parte degli scienziati immagina un immenso impianto molto costoso e piuttosto raro, progettato per produrre fasci di luce molto intensi, come il Diamond Light Source nel Regno Unito, che ha una circonferenza di 500 metri e la cui costruzione è costata 263 Mio Gbp (297 Mio Eur). Tuttavia, tutto ciò potrebbe presto cambiare, poiché scienziati finanziati dall´Ue hanno creato un dispositivo da tavolo capace di produrre raggi X di sincrotrone intensi tanto quanto quelli prodotti da alcuni degli impianti più grandi al mondo. Lo strumento, descritto nella rivista Nature Physics, potrebbe rendere più semplice ed economica l´analisi di materiali in campi molto diversi, dalla medicina all´ingegneria aeronautica. L´ue ha sostenuto il lavoro attraverso il progetto Laserlab-europe ("The integrated initiative of European laser research infrastructures Ii"), che ha ricevuto 10 Mio Eur nell´ambito della linea di bilancio "Infrastrutture di ricerca" del settimo Programma quadro (7° Pq). "Ogni generazione di macchine a raggi X ha aperto nuove frontiere alla scienza, come le prime radiografie e la determinazione della struttura del Dna [acido deossiribonucleico]," fanno notare i ricercatori. Oggi, i sincrotroni forniscono ai ricercatori di tutte le discipline dei raggi X estremamente intensi che permettono sistemi di imaging a risoluzioni straordinariamente elevate. Tuttavia, le loro dimensioni e i loro costi fanno sì che ci siano solo pochi sincrotroni nel mondo, e la domanda di utilizzo di questi impianti supera di molto l´offerta. Il nuovo sincrotrone da tavolo, che è stato sviluppato da scienziati in Francia, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti, funziona in modo simile a un normale sincrotrone, ma su una scala molto ridotta: l´intero dispositivo è contenuto in una camera a vuoto larga circa 1 metro. I ricercatori fanno notare che i raggi X generati dal loro sistema possiedono una lunghezza di impulso estremamente breve e hanno origine da un punto molto piccolo nello spazio, portando a un fascio di raggi X molto stretto. Queste proprietà non sono facili da ottenere da altre sorgenti di raggi X, quindi - suggeriscono i ricercatori - il nuovo sistema potrebbe portare a nuovi sviluppi nell´imaging a raggi X all´avanguardia. Ad esempio, gli impulsi ultrabrevi potrebbero permettere ai ricercatori di studiare le interazioni atomiche e molecolari che avvengono nell´ordine dei femtosecondi (un femtosecondo è un milionesimo di miliardesimo di secondo). Inoltre, un fascio stretto di raggi X rivela i più piccoli dettagli in un campione di materia. "Riteniamo che un sistema come il nostro potrebbe essere usato in vari modi," ha commentato il dott. Zulfikar Najmudin dell´Imperial College di Londra nel Regno Unito, che ha guidato la ricerca. "Ad esempio, potrebbe aumentare in modo significativo la risoluzione dei sistemi di imaging usati in campo medico usando raggi X ad alta energia, nonché permettere di osservare più facilmente crepe microscopiche nei motori degli aerei. Potrebbe anche essere sviluppato per specifiche applicazioni scientifiche in cui gli impulsi ultrabrevi di questi raggi X potrebbero essere usati dai ricercatori per "congelare" il movimento su scale di misura del tempo straordinariamente brevi." Il dott. Najmudin e il suo team hanno ottenuto i loro risultati usando uno dei più potenti laser al mondo. "I laser ad alta potenza sono attualmente abbastanza costosi e difficili da usare, ciò significa che non siamo ancora in una fase in cui possiamo realizzare un nuovo sistema economico a raggi X ampiamente disponibile," ha spiegato. "Tuttavia, la tecnologia laser sta progredendo rapidamente, siamo quindi ottimisti riguardo al fatto che tra pochi anni saranno disponibili sorgenti di raggi X affidabili e facili da usare che sfruttano le nostre scoperte." Il dott. Stefan Kneip, dell´Imperial College di Londra, commentando i risultati dello studio ha detto: "Noi abbiamo compiuto i primi passi per rendere la produzione di raggi X di alta qualità e ad altissima energia più semplice ed economica. Ciò che è straordinario è che le proprietà inerenti del nostro sistema relativamente semplice generano, in pochi millimetri, un fascio di raggi X di alta qualità che uguaglia fasci prodotti da sincrotroni lunghi centinaia di metri. "Anche se la nostra tecnica non si metterà subito in competizione diretta con le poche grandi sorgenti di raggi X nel mondo, per alcune applicazioni essa permetterà importanti misurazioni che finora non erano possibili." Per maggiori informazioni, visitare: Imperial College Londra: http://www.Imperial.ac.uk/ Nature Physics: http://www.Nature.com/naturephysics Progetto Laserlab-europe: http://www.Laserlab-europe.net/ |
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NASCE L’ISTITUTO NANOSCIENZE DEL CNR CHE SARÀ DEDICATO ALLA RICERCA DI FRONTIERA NEL CAMPO DELLE NANOSCIENZE E NANOTECNOLOGIE |
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Roma, 28 ottobre 2010 - L´istituto nanoscienze, la nuova struttura del Consiglio nazionale delle ricerche dedicata alla ricerca di frontiera nel campo delle nanoscienze e nanotecnologie, è stato presentato lunedì 4 e martedì 5 ottobre in occasione del suo primo convegno, a Matraia in provincia di Lucca. L’istituto riunisce tre centri di ricerca tra i più affermati in Europa: Nest (National enterprise for nanoscience and nanotechnology) di Pisa, Nnl (National nanotechnology laboratory) di Lecce e S3 di Modena, con l’obiettivo di affrontare alcune tra le sfide scientifiche più ambiziose, quali: progettare nanosistemi capaci di raccogliere energia dalla luce e dalle vibrazioni; realizzare nanosonde in grado di riconoscere e modificare i tessuti a livello molecolare; studiare strategie nanotecnologiche per lampadine e laser radicalmente innovativi; comprendere le interazioni tra particelle alla nanoscala per capire le funzionalità più complesse della materia. L’istituto manterrà una struttura a tre poli, Lecce, Modena, Pisa, dove sarà la sede istituzionale. L’insieme della strumentazione disponibile raggiunge un valore stimato di oltre 50 milioni di euro, ben due terzi dei finanziamenti provengono da contratti con le imprese o progetti di ricerca. Il personale di ricerca conta oltre 200 ricercatori, più della metà giovani provenienti da discipline diverse e da laboratori internazionali. Grazie alla collaborazione con gli atenei che ospitano i tre poli (Università di Modena e Reggio Emilia, del Salento, e Scuola Normale Superiore), l’Istituto forma ogni anno oltre 20 dottori di ricerca. “La costituzione dell’Istituto nanoscienze ha il suo punto di forza nella convergenza di eccellenze consolidate e di livello internazionale”, afferma la direttrice Lucia Sorba. “Puntiamo ora a promuovere nuove sinergie, potenziare al meglio competenze e risorse, offrire un punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore nano. Il nostro paese ne ha bisogno per poter competere su standard internazionali. Il convegno è un’occasione non solo per presentare il nuovo Istituto: in questi giorni si riuniranno più di 120 ricercatori, tra fisici, chimici, biologi, per presentare i risultati più recenti e attivare nuovi progetti comuni”. All’incontro parteciperanno il presidente del Cnr, Luciano Maiani, e Massimo Inguscio, direttore del Dipartimento Materiali e dispositivi dell’Ente a cui il nuovo istituto fa capo. Le attività di ricerca dell’Istituto nanoscienze coprono uno spettro ampio, che spazia dalla comprensione dei fenomeni fisici alla scala dei nanometri fino alla loro applicazione per tecnologie innovative, come dispositivi per la nanoelettronica, nanobiosensori per la medicina, materiali innovativi per l’energetica e la meccanica. Ne sono un esempio le ricerche sulle Dssc (dye sensitized solar cell) condotte al polo Nnl di Lecce, dove si studiano nuovi materiali per produrre celle solari in cui a catturare la luce è una tintura organica, alternative al silicio, semitrasparenti e flessibili, che potranno integrarsi con pareti e vetrate degli edifici contribuendo alla produzione energetica delle abitazioni. Altro ambito di frontiera è la nanobioelettronica, che studia come fabbricare sistemi elettronici con molecole prese in prestito dal mondo biologico. Tra i temi di punta dell’Istituto, sia al Nest di Pisa che al polo S3 di Modena, ci sono anche gli studi sul grafene, il ‘materiale più sottile del mondo’, grande promessa della scienza dei materiali e candidato a sostituire i semiconduttori. Il programma è disponbile sul sito: http://www.Nano.cnr.it/sites/default/files/programma_0.pdf |
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EVENTO "COMPUTATIONAL FRONTIERS IN SCIENTIFIC DISCOVERY" |
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Londra, 28 ottobre 2010 - Il prossimo 4 novembre si terrà a Londra (Regno Unito) un evento intitolato "Computational frontiers in scientific discovery". Dal 2006 la Royal Society of the United Kingdom e l´Académie des sciences francese hanno istituito un premio annuale pensato per gli scienziati che hanno sviluppato nuovi metodi computazionali che hanno avuto un grande impatto nell´ambito della ricerca scientifica. Questo evento riunirà i vincitori delle edizioni precedenti e scienziati di spicco provenienti da diversi ambiti disciplinari, spaziando dall´astrofisica alle previsioni climatiche, dalla biologia del genoma alla variazione umana. Durante i dibattiti verranno analizzate le analogie e le differenze tra gli approcci computazionali nelle diverse discipline e verranno evidenziate le potenziali sinergie tra i vari ambiti scientifici in grado di accelerare le scoperte scientifiche. Per ulteriori informazioni, visitare: http://royalsociety.Org/computational-frontiers/ |
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A JOSÉ SILVA RODRíGUEZ IL PREMIO ARGENTINO PER LE SCIENZE "LUIS FEDERICO LELOIR" PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE NEL CAMPO DI SCIENZA, TECNOLOGIA E INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 28 ottobre 2010 - José Manuel Silva Rodríguez, ex direttore generale della Ricerca della Commissione europea, è stato insignito del premio scientifico "Luis Federico Leloir", chiamato così in onore del premio Nobel per la chimica del 1970. Questo importante riconoscimento è a testimonianza del contributo prestato da Leloir alla cooperazione internazionale nel campo della scienza, della tecnologia e dell´innovazione. La cooperazione internazionale riveste un ruolo essenziale nella promozione di scienza, tecnologia e innovazione. L´america latina e i paesi dell´area dei Caraibi hanno quasi triplicato il loro impegno nel corso dell´ultimo ventennio come è testimoniato dalle ingenti pubblicazioni nelle più importanti riviste internazionali. Circa il 20% di queste pubblicazioni sono il risultato di collaborazioni internazionali. Nel cosiddetto Cono Sud e nei Caraibi la maggior parte di queste collaborazioni avvengono con gli scienziati dell´Unione europea. La promozione e la condivisione della conoscenza su entrambi i versanti dell´Atlantico consentono in effetti di individuare soluzioni più efficaci per rispondere alle maggiori sfide a cui è chiamata a rispondere la società, e permettono di creare una nuova crescita e occupazione. Gli scambi con l´America latina e con i paesi caraibici hanno un potenziale eccellente: possono, infatti, essere ottimizzati sulla base della cooperazione in ambito scientifico e tecnologico e nel campo dell´innovazione già consolidata. Il dialogo in atto tra Europa, America latina e i Caraibi favorisce la crescita di società più solide mediante la condivisione delle conoscenze. Lo slogan del vertice tra Unione euopea e America latina e Caraibi (Eu-lac Summit) era "Tecnologia e innovazione per lo sviluppo sostenibile e l´inclusione sociale". L´istituzione di più partenariati tra Ue, America latina e Caraibi, basati su interessi e benefici reciproci, contribuirà alla creazione di creatività, sviluppo sostenibile e soluzioni di ricerca e innovative concrete per affrontare le sfide che si profilano a livello globale. L´iniziativa congiunta tra Unione europea e America latina e Caraibi promossa dal Summit mira a dare vita a uno spazio della conoscenza condiviso. Questo significa, nella pratica, che il rafforzamento dei legami tra Unione europea, America latina a Caraibi è ascrivibile allo sviluppo di un dialogo più regolare. Questo dialogo trae le sue basi da accordi per un´attività scientifica, tecnologica solida e sostenibile, nonché per un sistema dell´istruzione che risponda a questi stessi requisiti, e dalla cooperazione scientifica, economica e commerciale. I ministri dell´America latina e dei Caraibi responsabili di scienza e tecnologia e gli enti che li sovvenzionano hanno designato coloro che saranno in contatto con il Settimo programma quadro dell´Ue (7° Pq) per offrire sostegno ai team di ricerca e ai loro partner internazionali per creare cooperazione e avere visibilità a livello internazionale. I progetti di cooperazione internazionale avviati nell´ambito del 7° Pq si concentrano sulla cooperazione bi-regionale e bilaterale e su iniziative di coordinazione consolidate intraprese dagli Stati membri. Numerose attività contribuiscono efficacemente al rafforzamento della dimensione internazionale dello Spazio europeo della ricerca (Ser). Tra le tematiche principali trattate dai progetti di cooperazione del 7° Pq ci sono l´ambiente, il cambiamento climatico, la salute, i prodotti alimentari, l´agricoltura, le biotecnologie e le tecnologie dell´informazione e della comunicazione. L´unione europea stanzia per questi progetti circa 470 milioni di euro. Nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) ben 500 team provenienti dall´America latina e 15 team dei paesi caraibici hanno partecipato a 226 progetti, per cui sono stati stanziati, in cofinanziamento, 470 milioni di euro. Il presidente dalla Repubblica argentina, Cristina Fernández de Kirchner, consegnerà il premio a Silva Rodríguez il prossimo 18 novembre durante una cerimonia ufficiale a Buenos Aires. Il premio Luis Federico Leloir viene assegnato a personalità che si sono distinte per l´impegno profuso a favore della cooperazione scientifica con l´Argentina a livello internazionale. Il premio porta il nome di Luis Federico Leloir (1906-1987), medico e biochimico molto stimato, insignito del Nobel per la chimica nel 1970. La cerimonia di premiazione è stata organizzata in concomitanza con le celebrazioni del 200° anniversario dell´indipendenza del paese sudamericano, proprio per porre l´accento sull´importanza rivestita da scienza, tecnologia e innovazione per l´Argentina. Per maggiori informazioni, visitare: Inco: http://cordis.Europa.eu/inco/ |
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PAESAGGIO TOSCANA: PIANO PAESAGGISTICO, REGIONE E UNIVERSITÀ INSIEME PER PERFEZIONARLO N PERCORSO DI APPROFONDIMENTO CHE COINVOLGE LA COMUNITÀ SCIENTIFICA TOSCANA |
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Firenze, 28 ottobre 2010 - Al via un percorso di approfondimento con la partecipazione della comunità scientifica dei tre atenei toscani e di istituti di ricerca e centri di alta cultura italiani e stranieri presenti in Toscana, per individuare criteri e metodologie per la revisione della disciplina paesaggistica del Piano di indirizzo territoriale regionale. L´iniziativa, promossa congiuntamente dall’assessore al governo del territorio Anna Marson e dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, prende il via domani nell’aula magna della facoltà di architettura di Firenze (via Micheli2, ora 10-18) con il primo dei tre seminari in programma. Coordinato da Paolo Baldeschi, verterà su “Analisi della disciplina paesaggistica del Pit 2005-2010. Proposte per migliorarne l’efficacia”. Gli altri due seminari in scaletta, presso gli atenei di Siena e Pisa, metteranno a fuoco “La dimensione patrimoniale e statutaria del paesaggio. Proposte di definizione delle invarianti strutturali e dei criteri per l’articolazione del territorio regionale in ambiti territoriali e paesaggistici” (coordinato da Alberto Magnaghi, Siena, aula 6 del Dipartimento di Storia, via Romana 56, 5 novembre) e “Qualità, politiche e progetti di paesaggio” a cura di Mariella Zoppi (Pisa, Dipartimento di Storia, via Pasquale Paoli 15, aula 1, 18 novembre). A conclusione di questo percorso un convegno sintetizzerà i risultati del dibattito scientifico e culturale svolto nelle diverse sedi e individuerà le strategie più efficaci per la revisione del Piano paesaggistico. «E’ l’avvio di un percorso di approfondimento della disciplina paesaggistica che ci porterà a perfezionare, con il contributo della comunità scientifica, il piano adottato nel 2009 - afferma l’assessore Marson - Il paesaggio, come stabilisce anche la Convenzione europea di cui è appena stato celebrato il decennale, è una risorsa essenziale per la qualità della vita, un elemento chiave del benessere individuale e sociale. Per la Toscana rappresenta inoltre un valore aggiunto decisivo. E´ pertanto fondamentale disporre di una disciplina paesaggistica adeguata e integrata negli strumenti di governo del territorio». «L’iniziativa congiunta su un tema così importante per la Regione Toscana – ha sottolineato il rettore dell’ateneo fiorentino Alberto Tesi – va nella direzione di una nuova prospettiva di rapporto dell’università con le istituzioni locali: si esce da una collaborazione episodica e si introduce un rapporto costante e organico fra ricerca e azione di governo». I tre appuntamenti sono stati preceduti da una fase “istruttoria”sui contenuti della disciplina paesaggistica del Pit, sulle componenti della struttura normativa del piano, e sulle ricadute e interazioni con gli altri strumenti di governo del territorio, cui ha lavorato oltre al preside della facoltà di architettura Saverio Mecca e ai coordinatori dei tre seminari (Paolo Baldeschi, Alberto Magnaghi e Maria Concetta Zoppi) un gruppo operativo composto da Matilde Carrà, Giuseppe De Luca, David Fanfani, Fabio Lucchesi, Carlo Marzuoli, Gabriele Paolinelli, Camilla Perrone, Daniela Poli e dalle borsiste Emanuela Morelli, Gabriella Granatiero e Antonella Valentini. |
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PARMA: AL MARCONI UN NUOVO LABORATORIO MULTIMEDIALE AL LINGUISTICO DI VIA BENASSI 25 POSTAZIONI CON PC E ALTRE ATTREZZATURE INFORMATICHE. AL VIA ANCHE LA RADIO DIGITALE CREATA DAGLI STUDENTI. |
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Parma, 28 ottobre 2010 – È tutto nuovo il laboratorio multimediale della sezione linguistica del Liceo scientifico Marconi di Parma, in via Benassi. Nuovo e funzionale, approntato grazie alla sinergia tra la Provincia (cui spetta la competenza diretta sugli istituti superiori del territorio) e la scuola stessa. Nel complesso il laboratorio consta di 25 postazioni attrezzate con pc e altre tecnologie, alle quali s’aggiunge una lavagna multimediale collegata a un videoproiettore. La Provincia ha provveduto al finanziamento e alla realizzazione dei lavori di adeguamento dell’impianto elettrico, oltre che all’acquisto delle 25 poltroncine, mentre la scuola si è occupata dell’acquisto dei banchi e dell’attrezzatura informatica. Insieme al nuovo laboratorio oggi è stata presentata la radio digitale dell’istituto, che sarà attiva dall’8 novembre. Il progetto “Radio Marconi in podcast” è scaturito dalla partecipazione del liceo al bando provinciale “Valore cultura e tecnica dentro la scuola”: il primo posto conseguito dal Marconi ha permesso di formare docenti e studenti alla pratica delle nuove tecnologie; in particolare, ci si è concentrati sulla comunicazione via web, sull’utilizzo di software per il montaggio di rubriche radiofoniche e sull’utilizzazione consapevole della comunicazione web nel mondo globale di internet. Ora, nel concreto, è stato predisposto il locale che accoglie la radio, c’è una redazione composta di studenti e docenti, ed è stato messo a punto un palinsesto: tutto è pronto, dunque, per partire davvero, con rubriche, interviste, notizie e molto altro. “C’è bisogno di una didattica nuova e che faccia sempre più riferimento alle nuove tecnologie e ai nuovi modi di insegnare. Qui attraverso un lavoro di rete siamo riusciti a mettere a disposizione del Marconi, una vera istituzione della nostra provincia, un laboratorio tutto nuovo: nuovi impianti, nuove strumentazioni e altro”, ha detto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, che ha sottolineato l‘attenzione del liceo a questi temi. “In più c’è la radio, una realtà avanzata sotto il profilo tecnologico e che certo rappresenta uno splendido progetto”. Il progetto della radio è stato presentato da studenti della redazione anche in occasione di “Una scuola grande come la Regione”, iniziativa organizzata per il primo giorno di scuola, il 14 settembre, dall’Assessorato Scuola della Regione Emilia-romagna per valorizzare scuole e progetti d’eccellenza su tutto il territorio: una diretta-web da 11 scuole dell’Emilia-romagna, tra cui appunto il Marconi. “Quello che inauguriamo oggi è un laboratorio di cui si sentiva l’esigenza, perché la popolazione del linguistico continua a crescere e abbiamo bisogno di spazi come questi”, ha osservato il preside del Marconi Antonio Attanasi, che ha ribadito anche il valore del progetto di Radio Marconi. A proposito del nuovo laboratorio il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Armando Acri ha parlato di “intervento decisivo per il Marconi, che già sta lavorando sulle tecnologie da anni. Un intervento che conferma come si stia passando dalla politica delle tre i a quella delle 3 t: tecnologie, tolleranza, talenti. Credo che anche quella della radio sia un’opportunità bellissima data ai ragazzi e costruita insieme a loro: una forma di socializzazione”. Il progetto di Radio Marconi in podcast è stato illustrato dalla docente di riferimento, Barbara Ugolotti, e dai ragazzi della redazione. |
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NELLE SCUOLE EUROPEE SI RESPIRA UNA CATTIVA ARIA LO STUDIO HESE, AL QUALE HA PARTECIPATO L’IFC-CNR, HA MONITORATO LA QUALITÀ DELL’ARIA IN ALCUNE SCUOLE EUROPEE RILEVANDO UN’ESPOSIZIONE DI PM10 E CO2 SUPERIORE AI LIMITI CONSIGLIATI. |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Valutare la qualità dell’aria nelle aule scolastiche e le possibili implicazioni sulla salute respiratoria degli alunni. Questo l’obiettivo dello studio pilota Hese (Effetti dell’ambiente scolastico sulla salute), coordinato dal prof. Piersante Sestini dell’Università di Siena e condotto su un campione di scuole situate a Siena e Udine, Aarhus (Danimarca), Reims (Francia), Oslo (Norvegia) e Uppsala (Svezia) frequentate da più di 600 alunni con età media di 10 anni. I primi risultati riportati in un articolo dall’European Respiratory Journal, la più importante rivista europea di settore, di cui è primo autore Marzia Simoni, collaboratrice dell’Unità di epidemiologia ambientale polmonare dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc) di Pisa, indicano che, in mancanza di una adeguata ventilazione, vi è una esposizione di Pm10 e Co2 superiore ai limiti consigliati in due terzi delle aule (nelle quali i bambini soffrono di problemi respiratori con frequenza maggiore). “Sono stati misurati all’interno e all’esterno delle scuole fattori ambientali quali temperatura, umidità relativa, polveri respirabili, anidride carbonica, biossido d’azoto, composti organici volatili, ozono, allergeni, muffe, focalizzandosi sulla concentrazione, nelle aule, di un inquinante (Pm10, polveri respirabili con diametro fino a dieci micron) e di un indicatore di scarsa qualità dell’aria da affollamento in ambienti poco ventilati (anidride carbonica)”, spiega Giovanni Viegi, direttore dell’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) del Cnr di Palermo e Past President dell’European Respiratory Society (Ers). “Inoltre sono state raccolte informazioni su sintomi e malattie respiratorie, in particolare la presenza, nell’ultimo anno, di sibili, tosse secca notturna e rinite e la pervietà nasale, cioè il grado di apertura delle narici. Un sottocampione di bambini è stato sottoposto ad alcuni test clinici (tra cui spirometria, test allergologici cutanei, rinometria acustica, raccolta di secrezioni nasali, valutazione dell’irritazione degli occhi”. “Per la concentrazione di Pm10, la soglia suggerita dall’Epa (Environmental Protection Agency) per esposizioni a lungo termine, 50 microgrammi (g) per m3, risulta superata nel 78% delle aule monitorate. La maglia nera spetta alla Danimarca (circa 170 g/m³), seguita dall’Italia (circa 150 g/m³): in questi due Paesi le Pm10 risultano spesso superiori persino allo standard Epa per esposizione a breve termine (150 g/m3)”, prosegue Marzia Simoni. “Per quanto riguarda la Co2, il valore standard suggerito dall’Ashrae (American Society of Heating, Refrigerating and Air-conditioning Engineers) per esposizione a lungo termine (mille ppm, parti per milione) viene superato nel 66% delle aule europee con Italia, Francia e Danimarca prime a quasi 1900 ppm. Le concentrazioni di Pm10 e Co2 risultano correlate, cioè all’aumentare di un inquinante corrisponde un aumento dell’altro”. Il ruolo di un’adeguata ventilazione per mantenere una buona qualità dell’aria nelle aule risulta evidente. “Dove è installato un sistema di ventilazione meccanica (in tutte le aule svedesi e in parte delle norvegesi), la concentrazione di inquinanti risulta sempre sotto i livelli di guardia”, dichiara la ricercatrice. “Secondo l’Ashrae, il ricambio d’aria minimo nelle scuole dovrebbe essere di 8 litri al secondo per persona. In circa il 70% delle aule questo valore non viene raggiunto: nel 100% in Francia, nel 94% in Italia e nell’86% in Danimarca. Il ricambio è insufficiente nel 97% delle aule con ventilazione naturale (apertura delle finestre), rispetto al 13% di quelle con ventilazione meccanica”. “I circa due bambini su tre esposti a livelli elevati, rispetto agli altri, riportano sibili e tosse secca notturna con maggior prevalenza di circa 3,5 volte e rinite in frequenza doppia, anche considerando gli effetti dell’esposizione a fumo passivo a casa, oltre a una pervietà nasale significativamente minore”, conclude Viegi. “Per la prima volta lo studio Hese ha permesso un corretto confronto della situazione ambientale nelle scuole europee, grazie anche alla standardizzazione delle misurazioni eseguita ad Uppsala, e sottolinea la necessità, da parte delle autorità di sanità pubblica, di promuovere la consapevolezza dell’impatto che la qualità dell’aria può avere sulla salute dei bambini: sarebbe auspicabile effettuare future ricerche in un campione più esteso e in altri Paesi dell’Unione Europea. All’interno degli edifici anche basse concentrazioni di inquinanti possono avere effetti dannosi sulla salute se l’esposizione è prolungata e i bambini sono particolarmente vulnerabili poiché respirano una quantità di aria superiore, in proporzione al peso, e i loro meccanismi di difesa sono ancora in fase di crescita”. |
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FORMAZIONE IN SICILIA: CON TUNISIA SEMINARI SU POLITICHE SCOLASTICHE |
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Palermo, 28 ottobre 2010 - L´istituzione di una nuova linea aerea diretta Catania-tunisi, gestita dalla Seven Air a partire da aprile 2011, e´ stata preannunciata alla delegazione della Regione siciliana ospite del governo tunisino, composta dall´ assessore all´Istruzione e Formazione professionale, Mario Centorrino, dal dirigente generale del dipartimento degli Affari extraregionali, Francesco Attaguile e da Silvia Tarantino, responsabile del servizio Affari internazionali. Questo collegamento facilitera´ la realizzazione di varie iniziative concordate tra la delegazione siciliana e i ministri tunisini dell´istruzione, Hatem Ben Palem, della Funzione pubblica, Zouheir m´Dhafrar, e della Formazione professionale, Mohamed Agrebi. Si tratta di tre seminari di confronto sulle politiche scolastiche, sui sistemi di amministrazione pubblica, e sui rapporti tra formazione e mercato del lavoro, che si svolgeranno a partire dalla prossima primavera tra Tunisi e Palermo, con la partecipazione di esperti di entrambi i territori. Questi seminari sono finalizzati a gettare le basi concrete per accordi di cooperazione nei tre settori tra i due governi. E´ stato concordato anche un gemellaggio tra due scuole d´eccellenza tunisine e due siciliane, con scambi di docenti e studenti. Un incontro con l´ambasciatore italiano in Tunisia, Pietro Benassi ha concluso la visita. Nel corso del colloquio sono state illustrate all´ambasciatore le linee generali di un programma culturale da realizzare con la partecipazione di Sicilia e Tunisia, e una valutazione delle attuali potenzialita´ riscontrate nel sistema scolastico e della formazione tunisino, con particolare riferimento a possibili ricadute sull´economia siciliana. L´ambasciatore ha offerto significativi spunti per delineare meglio il progetto complessivo avviato, anche attraverso una tipicizzazione delle tematiche proposte. |
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TRASPORTI SU STRADA: "RISOLTO PROBLEMA STUDENTI NUORO" |
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Cagliari 28 Ottobre 2010 - "Posso annunciare con soddisfazione che gli studenti della provincia di Nuoro potranno frequentare la totalità delle ore di lezione. Un problema vecchio di decenni, che con il decisivo intervento della Regione e la buona volontà di tutte le altre aziende e istituzioni coinvolte siamo riusciti a risolvere". Lo dichiara Angelo Carta, assessore dei Trasporti, al termine dell’incontro che si è tenuto ieri al Genio Civile di Nuoro con i vertici dell’Arst e i Dirigenti Scolastici degli istituti secondari superiori della città e di Gavoi. "Devo ringraziare i sindacati e il dirigente scolastico del Liceo Classico di Nuoro che mi hanno segnalato con grande cortesia e forte preoccupazione la situazione, che rischiava di far perdere per ingressi in ritardo ed uscite anticipate un mese e mezzo di frequenza alle lezioni". "In due giorni - ha continuato Carta - abbiamo organizzato l’incontro e questa mattina siamo riusciti a trovare le soluzioni ai problemi, garantendo agli studenti di esercitare in pieno il diritto allo studio”. L´accordo prevede che L’arst entro 15 giorni (tempo tecnico necessario alla riorganizzazione dei turni) consentirà agli studenti di arrivare a Nuoro entro le ore 8.00 in modo da poter cominciare le lezioni alle 8.15. Le corse di rientro saranno invece spostate alle 14.15, in modo da consentire sia di svolgere in tutti gli istituti l’orario completo sia di non rientrare a pomeriggio inoltrato, una delle prime cause della dispersione scolastica. Per quanto riguarda le scuole interessate da rientri pomeridiani (l’Istituto d’Arte e Magistrale) i Dirigenti Scolastici hanno concordato di effettuare il rientro nella stessa giornata, e le corse partiranno alle 18.00. L’arst ha inoltre garantito l’istituzione di navette che consentano agli studenti di raggiungere più facilmente le fermate degli autobus diretti verso il capoluogo barbaricino. "La Regione è vicina al territorio ed ai problemi della gente - ha concluso Carta - e questa di oggi è un´ulteriore dimostrazione dell´attenzione ai problemi quotidiani". |
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INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA ELEMENTARE DEL COMUNE DI MARZABOTTO (BO), REALIZZATA CON SISTEMA DI ISOLAMENTO SISMICO ENEA |
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Marzabotto, 28 ottobre 2010 - L’11 settembre 2010, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, il Comune di Marzabotto ha inaugurato la nuova scuola elementare del capoluogo, il cui edificio principale di tre piani, contenente le aule, è protetto da un sistema di isolamento sismico. Tale sistema di difesa garantisce l’integrità assoluta dell’edificio, evitando, inoltre, situazioni di panico anche in caso di terremoti molto violenti. La nuova scuola elementare di Marzabotto costituisce la prima, e finora anche l’unica, applicazione dell’isolamento sismico ad edifici scolastici in Emilia-romagna. L’enea ha fornito consulenza per la progettazione antisismica e per le modifiche strutturali resesi necessarie per l’utilizzazione degli isolatori, attraverso un gruppo di esperti con elevate competenze nel campo dell’ingegneria sismica. Inoltre, il collaudo statico in corso d’opera dell’intera scuola è stato effettuato dall’ing. Alessandro Martelli, attuale Direttore del Centro Ricerche di Bologna dell’Enea. Il sistema d’isolamento sismico è stato installato nel piano interrato della scuola. Tale sistema è costituito da dispositivi particolari, denominati isolatori, che non permettono all’energia del terremoto di propagarsi dal terreno all’edificio. Ciò consente di ottenere un grado di sicurezza non raggiungibile con le tradizionali tecniche antisismiche, le quali si affidano principalmente alla resistenza strutturale della costruzione. Proprio per questo, mentre un edificio tradizionale è destinato a danneggiarsi in caso di terremoto violento, un edificio dotato di isolamento sismico alla base può sopportare l’evento rimanendo in campo elastico, quindi senza subire danni. Gli isolatori applicati alla scuola di Marzabotto, prodotti dalla Società Fip Industriale di Selvazzano Dentro (Padova), hanno diametro di 50 cm e spostamento orizzontale massimo di progetto di 25 cm. Di questi isolatori, 28 sono elastomerici ad alto smorzamento (High Damping Rubber Bearing o Hdrb), costituiti da grandi cilindri di gomma con all’interno lamine d’acciaio, e 14 sono a superficie di scorrimento piana in acciaio- teflon (Sliding Device o Sd). Queste tecnologie aumentano nettamente la sicurezza dell’edificio, rendendolo in grado di resistere ad un sisma d’intensità di almeno il 40% superiore a quella massima registrata nella zona di Marzabotto. L’enea è intervenuta sugli isolatori sismici, i giunti strutturali, le loro coperture e protezioni in modo da assicurare il libero movimento fino a spostamenti orizzontali di 25 centimetri dell’edificio isolato. Inoltre, particolare attenzione è stata riservata alle tubazioni del gas ed a quelle del circuito antincendio, realizzate per sopportare integre deformazioni pari allo spostamento massimo di progetto degli isolatori. Pur con queste importanti caratteristiche, il costo aggiuntivo di costruzione della nuova scuola di Marzabotto imputabile all’isolamento sismico è risultato modesto: circa 100.000 euro su un costo totale dell’opera di oltre 5,5 milioni di euro. Il sistema d’isolamento sismico istallato a Marzabotto può trovare efficaci applicazioni anche in Abruzzo, sia per edifici di nuova costruzione che per l’adeguamento sismico di palazzi già esistenti, più o meno danneggiati dal terremoto. Tale sistema è già stato utilizzato con successo in numerose realizzazioni italiane, in particolare per ricostruire la nuova scuola ed altri edifici di San Giuliano di Puglia. Nel caso di Marzabotto le suddette tecniche innovative sono state utilizzate, anche se il territorio del Comune è considerato di moderata pericolosità sismica, sia perché si voluta garantire la massima protezione ad un edificio destinato all’accoglienza di 375 bambini (tenendo anche conto delle incertezze che i dati di pericolosità sismica possono presentare), sia affinché anche le modalità costruttive della scuola costituiscano un elemento per la formazione degli alunni sull’importanza della tecnologia. Alla cerimonia d’inaugurazione sono intervenuti il sindaco del Comune di Marzabotto Romano Franchi, il dirigente dell’Istituto Comprensivo del Comune Giuseppe Fioresta, il vice presidente della Provincia di Bologna Giacomo Venturi, la Vice Presidente della Regione Emilia-romagna Simonetta Saliera, nonché il progettista architettonico e direttore generale dei lavori della scuola arch. Mario Zuccotti e l’ing. Martelli, che hanno illustrato le caratteristiche dell’opera e, rispettivamente, i principi ed i benefici dell’isolamento sismico per la protezione degli edifici scolastici, in particolare per quello di Marzabotto. Erano anche presenti i sindaci di alcuni comuni limitrofi. Infine, si ricorda che la realizzazione della nuova scuola di Marzabotto si deve all’impresa Manutencoop Facility Management. Per quanto riguarda il progetto dell’opera è da citare, oltre all’arch. Zuccotti, anche l’ing. Carlo Porelli, per gli aspetti strutturali. |
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KLEDI, UN BURRASCOSO ROMANZO A LIETO FINE IL CELEBRE BALLERINO DI ORIGINE ALBANESE IERI A TRENTO HA INCONTRATO GLI STUDENTI. |
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Trento, 28 ottobre 2010 - Un percorso migratorio burrascoso, iniziato con il primo arrivo in Italia nel ’91 cui è seguito, poco dopo, il rimpatrio. Poi il ritorno, il successo televisivo, i riconoscimenti artistici e il consolidamento della carriera di ballerino. Ieri Kledi Kadiu (tra l’altro testimonial Unicef) è ormai un artista celebre, presente non solo in teatro ma anche sul grande schermo. Kledi, che stasera porta a Trento lo spettacolo di danza “Non solo Bolero”, stamane al Teatro Cuminetti ha incontrato gli studenti delle scuole superiori. L’iniziativa è stata organizzata dal Cinformi dell’assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza. L’incontro di oggi, ha detto sul palco del Cuminetti l’assessore Lia Giovanazzi Beltrami, rientra nelle iniziative del Piano Convivenza approvato dalla Giunta provinciale. Si inserisce in un percorso di sensibilizzazione della comunità, rivolto naturalmente anche ai più giovani, che intende far conoscere non solo le ragioni delle migrazioni ma anche il vissuto di chi ha lasciato la propria terra carico di speranza. E’ proprio dalla conoscenza reciproca infatti – ha aggiunto l’assessore – e dal confronto fra le persone e le loro diverse identità che nasce una convivenza capace di rendere la comunità culturalmente e umanamente più ricca. Protagonisti dell’incontro sono stati anche e soprattutto gli studenti, con le domande rivolte a Kledi. La carriera artistica, il percorso dall’Albania all’Italia, le seconde generazioni di immigrati: sono questi alcuni dei temi affrontati oggi. “Non rinnegate le vostre origini”. E’ questa la raccomandazione che Kledi ha rivolto in particolare agli studenti di origine straniera, presenti fra il pubblico di ragazzi venuti per dialogare non solo con l’artista ma anche con la persona Kledi. Una persona che ha provato sulla propria pelle il dramma del rimpatrio, prima di tornare in Italia e regolarizzare la propria posizione. Per me il rimpatrio – ha detto Kledi – ha significato la distruzione dei miei sogni. Poi, al ritorno in Italia, le cose sono andate diversamente e mi sono sentito privilegiato. La gente infatti – ha aggiunto – vede gli artisti o i campioni dello sport in modo diverso dagli altri immigrati e questo non è giusto, perché tutte le persone hanno una loro dignità indipendentemente dalla loro attività. Nella percezione degli immigrati un ruolo determinante è certamente quello dei media. Non è giusto – ha affermato l’artista di origine albanese – parlare di immigrazione solo in termini negativi, nella cronaca nera. Ma oggi si è parlato anche di danza, della carriera di Kledi, dell’impegno necessario per diventare un artista professionista. In questo campo serve una grande tenacia – ha detto Kledi – e nulla si improvvisa. Ma è importante studiare non solo la danza o altre discipline artistiche, ma anche le altre materie, per avere una buona cultura generale. L’intervento di Kledi è stato prezioso per due motivi, ha detto l’assessore Giovanazzi Beltrami. In primo luogo perché abbiamo portato agli studenti l’esempio di una persona rimasta semplice nonostante il successo; in secondo luogo perché da Kledi è arrivato l’invito a non rinnegare le proprie radici, passaggio fondamentale nel cammino verso la convivenza. Biografia Nato a Tirana in Albania il 7 aprile 1974, Kledi Kadiu è entrato giovanissimo all´Accademia Nazionale di Danza dove si è diplomato nel 1992. Nello stesso anno è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro dell´Opera di Tirana dove ha ricoperto, fin dall´inizio, come solista in balletti di repertorio quali "Giselle", "Lo Schiaccianoci", "Don Chisciotte", "Dafne e Chloe". Nel 1993 si è trasferito in Italia per lavorare prima a Mantova e successivamente a Rovereto. La prima esperienza televisiva arriva nel 1996 e dall´anno seguente Kledi è primo ballerino in programmi noti al grande pubblico quali "Buona Domenica", "C´è posta per te" ed "Amici". Nel 2004 Kledi ha fondato la "Kledi Dance", ottenendo nello stesso anno il Premio "Gino Tani" come artista dell´anno. Nel 2005 è arrivata anche la prima esperienza cinematografica con "Passo a due" (regia di Andrea Barzini e coreografie di Mauro Mosconi) a cui è seguito il film "La cura del gorilla" con Claudio Bisio (regia di Carlo Sigon). Nel 2006 Kledi è stato il protagonista della fiction di Rai 1 "Ma chi l´avrebbe mai detto" (regia di Giuliana Gamba, con Ornella Muti, Katia Ricciarelli). Nello stesso anno riceve il Premio "La Ginestra d´Oro" come miglior ballerino televisivo. Nella stagione 2007-2009 è protagonista in "Giulietta e Romeo" di Fabrizio Monteverde con il Balletto di Roma. Nel 2009 esce il Libro autobiografia di Kledi Kadiu - "Meglio di una favola". Nel Maggio 2009 il libro è vincitore del Premio Elsa Morante ´Ragazzi´ a Napoli Nel 2009 diventa Testimonial 2009-2010 del progetto "Pigotta" per l´Unicef Giugno 2010 riceve il Premio "Ariston Proballet 2010" per la sua capacità ed ecletticità professionale e le sue doti mediatiche hanno permesso una positiva divulgazione dell´arte coreutica ed hanno proposto un esempio per le generazioni future. Nel 2010 Kledi è Testimonial Ufficiale degli eventi Albania-italia "Due popoli, un mare, un´amicizia". |
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1° PREMIO TERESA SARTI STRADA “ADOTTA UN DISEGNO” |
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Roma, 28 ottobre 2010 - Pace, solidarietà, diritti umani e giustizia sociale questi i temi cui s’ispira il Premio Prosolidar per Emergency, intitolato a Teresa Sarti Strada, la fondatrice e prima Presidente di Emergency. Gli alunni delle scuole elementari e medie, saranno invitati a esprimersi attraverso un disegno su questi quattro temi. Una giuria, presieduta dal vignettista Vauro Senesi premierà i migliori disegni. “La sofferenza non indebolisce la fantasia”, questo il senso dell’iniziativa di Emergency, “adotta un disegno”, realizzata nel 2008, che ha visto i bambini ricoverati negli ospedali di Emergency sparsi nel mondo (Afghanistan, Sierra Leone, Cambogia, Sudan, Iraq, Kurdistan), esprimersi attraverso dei disegni, che richiamavano le loro emozioni, la loro esperienza. A questi disegni si sono ispirati illustri artisti (Accardi, Buren, Castellani, Favaretto, Frisch Peri, Fruer, Fuksas, Geers, Goldin, Hatoum, Hyber, Kelley, Kiefer, Pierre et Gilles, Stingel, Tayou, Tyson, Vautier e Vezzoli), che hanno realizzato delle bellissime opere d’arte, scaturite dalla loro fantasia, donandole ad Emergency. Prosolidar ha acquistato alcune di queste opere per sostenere Emergency. I bambini e i ragazzi vincitori riceveranno un regalo adatto alla loro età e allo spirito del premio e le opere saranno esposte nella loro città, per un anno, fino alla prossima edizione del premio. Al termine delle 5 edizioni previste del Premio, Prosolidar donerà nuovamente ad Emergency le opere, che potranno trovare dei compratori ed il ricavato potrà essere utilizzato per altre iniziative. Ecco quindi che il cerchio della solidarietà si chiude: dai bambini negli ospedali, agli artisti, ai bambini che faranno altri disegni, il Premio Teresa, le opere d’arte cedute di nuovo a Emergency, la loro vendita e altri bambini potranno essere curati. “Pinocchio” ha accolto volentieri l’invito a partecipare a questa iniziativa e accompagnerà con la sua discreta presenza lo svolgimento del Premio, ospitando il giorno del suo compleanno la premiazione a Collodi e ricorderà a tutti i partecipanti i valori cui si ispira il premio. Prosolidar (http://www.Prosolidar.eu/ ) ha iniziato la sua attività nel 2006 ed è gestito da rappresentanti dell’Abi e delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori. Costituisce la prima ed unica esperienza sia in Italia che nel resto del mondo di un Ente voluto dalle parti in un contratto nazionale, esclusivamente dedicato a progetti di solidarietà e finanziato attraverso la condivisione del contributo paritetico tra lavoratori ed imprese: il contributo annuo per ogni lavoratore che aderisce è pari a 6 euro l’anno, meno di 1000 lire al mese e ogni banca verserà il medesimo importo. |
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OGGI A L´AQUILA IL LANCIO DI "ENERGIOCHI 2011"
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Pescara, 28 ottobre 2010 - Oggi alle ore 11.30, a L´aquila, presso la Stanza T1 della Facoltà di Scienze della Formazione, in via Giovanni Di Vincenzo, avrà luogo il lancio ufficiale dell´edizione 2010-2011 del concorso Energiochi, ormai giunto alla sesta edizione. Alla presentazione della nuova edizione del concorso, riservato agli alunni delle scuole, materne, elementari, medie e superiori abruzzesi, saranno presenti rappresentanti del Ministero della Pubblica Istruzione, dell´Ufficio Scolastico Regionale dell´Aquila e dell´Università degli Studi dell´Aquila, Facoltà di Scienze della Formazione, oltre agli studenti universitari interessati ed ai Dirigenti scolastici. L´evento è inserito all´interno del Mutual Learning del progetto More4nrg che coinvolge circa trenta partner europei e che viene curato dal Servizio Politica Energetica in collaborazione con il Servizio Attività Internazionali, entrambi della Regione Abruzzo. |
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L´UE FINANZIA UNA RICERCA PER MIGLIORARE LE PROCEDURE DI EVACUAZIONE E PROTEZIONE |
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Bruxelles, 28 ottobre 2010 - I sopravvissuti dei bombardamenti terroristici che si sono verificati a Londra il 7 luglio 2005 dovrebbero mettersi in contatto con il ricercatore britannico Ed Galea, che desidera usare la loro esperienza per contribuire a migliorare la creazione delle procedure di evacuazione in tutto il mondo. Lo studio di ricerca è finanziato in parte dal progetto Besecu ("Human behaviour in crisis situations: a cross cultural investigation to tailor security-related communication"), che ha ricevuto oltre 2 Mio Eur nell´ambito del tema "Sicurezza" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Il professor Ed Galea, direttore e fondatore del Fire Safety Engineering Group (Fseg) presso l´Università di Greenwich nel Regno Unito, ha studiato in passato il comportamento delle persone coinvolte nei grandi disastri, tra cui i sopravvissuti dell´attacco al World Trade Centre negli Stati Uniti dell´11 settembre 2001, di incidenti aerei e dell´incidente ferroviario avvenuto a Paddington nel Regno Unito. I risultati di questo lavoro sono già usati da architetti, ingegneri e servizi di emergenza in tutto il mondo. Il professor Galea adesso vuole intervistare le persone che sono state evacuate da treni, stazioni ed edifici a Londra il 7 luglio. "È soltanto parlando con i sopravvissuti che possiamo capire veramente come le persone reagiscono in situazioni di crisi e di pericolo nel mondo reale," ha detto il professor Galea. "In questo modo potremo migliorare il design degli edifici e di tutte le forme di trasporto pubblico e le relative procedure di evacuazione, per salvare vite umane." Secondo il professore è importante sottolineare che "i film di Holliwood sono sistematicamente sbagliati" e - spiega - che le imprecisioni viste sul grande schermo "tendono a influenzare il modo in cui molti, persino professionisti del settore, credono che le persone reagiscano in situazioni di emergenza". Durante l´inchiesta è stata sollevata la questione se alcune vittime si sarebbero potute salvare qualora i paramedici e gli altri membri del personale dei servizi di emergenza fossero stati in grado di accedere alla zona di crisi più velocemente. Il professor Galea ha anche sottolineato l´esigenza di "scoprire se persone di paesi diversi e culture diverse reagiscono in modo diverso in queste situazioni di crisi, in modo da poter assicurare che le differenze culturali siano integrate nelle procedure di evacuazione e nei nostri modelli di evacuazione degli edifici". Un´altra parte della ricerca del professor Galea consisterà nell´intervistare uomini e donne che si sono trovati in evacuazioni di emergenza durante grandi incendi in edifici pubblici o privati. Come incidenti degni di interesse ha citato alcuni incendi recenti come quello del Royal Marsden Hospital a Chelsea nel 2008, l´esplosione al Swan & Royal Hotel a Clitheroe nel 2009 o l´incendio nelle Shirley Towers a Southampton ad aprile di quest´anno. È inoltre interessato a parlare con persone che sono state coinvolte, a partire dal gennaio 2000, in innondazioni abbastanza gravi da richiedere l´intervento dei servizi di emergenza e l´evaquazione degli edifici. Per esempio, i ricercatori vogliono ascoltare gli abitanti di varie regioni del Regno Unito come Grampian, Tayside e Cumbria, dove si sono verificate le disastrose innondazioni dell´autunno 2009. Il progetto Besecu sta esaminando le differenze intraculturali ed etniche del comportamento umano in situazioni di crisi, per adattare la comunicazione riguardante la sicurezza, le istruzioni e le procedure con l´intento di migliorare l´evacuazione e la protezione. I partner del progetto credono che la loro ricerca sarà utile alle squadre di primo intervento e a chi si occupa di edilizia e dello sviluppo di procedure operative di emergenza per gli edifici. Al progetto Besecu hanno collaborato ricercatori da Germania, Polonia, Regno Unito, Repubblica ceca, Svezia e Turchia. Per maggiori informazioni, visitare: Besecu: http://www.Besecu.de/ University of Greenwich - Besecu: http://fseg.Gre.ac.uk/fire/besecu.html |
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È ITALIANA LA PIÙ ALTA STAZIONE GLOBALE DELLA RETE GAW RICONOSCIMENTO UFFICIALE PER L’OSSERVATORIO ITALIANO EVEREST-PYRAMID, CHE FORNISCE DA OLTRE 5000 METRI DI QUOTA INFORMAZIONI PREZIOSE E UNICHE SULLA COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA. |
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Roma, 28 ottobre 2010 - A Ginevra, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) ha conferito all’Osservatorio Italiano Everest-pyramid del Comitato Ev-k2-cnr, situato a oltre 5.000 metri di quota ai piedi del Monte Everest presso il Laboratorio Piramide, in Nepal, il ruolo di stazione globale del programma Global Atmosphere Watch (Gaw). Everest-pyramid è divenuto così il 33° punto ‘focale’ di monitoraggio della composizione dell’atmosfera terrestre: il più elevato di questa rete e la prima stazione italiana, seppure al di fuori del territorio nazionale, che ottiene questo importante riconoscimento. “È un prestigioso riconoscimento per la comunità scientifica italiana e per il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che svolge attività sia scientifiche sia tecnologiche all’avanguardia, come dimostra il funzionamento ininterrotto dal marzo 2006 della stazione Everest–pyramid, che fornisce da oltre 5000 metri di quota informazioni preziose e uniche sulla composizione dell’atmosfera”, osserva Giuseppe Cavarretta, Direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr. “Questo osservatorio sulle pendici dell’Everest, nato nell’ambito del progetto Share (Stations at High Altitude for Research on the Environment), la rete di stazioni di monitoraggio climatico e ambientale promossa e gestita da Ev-k2-cnr”, sottolinea il Presidente del Comitato, Agostino da Polenza, “ha ora ufficialmente assunto lo status di osservatorio climatico di rilievo internazionale e assumerà un sempre maggiore valore scientifico considerando anche tra l’altro la sua collocazione al confine tra le due regioni più densamente popolate del pianeta”. “Everest–pyramid o Nepal Climate Observatory–pyramid è attiva nell’ambito di progetti strategici per il monitoraggio della composizione chimico-fisica dell’atmosfera e per lo studio degli effetti dei cambiamenti climatici nell’Asia meridionale”, precisa Paolo Bonasoni dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-cnr), coordinatore di Share e responsabile della stazione Gaw. “Quest’area è infatti particolarmente influenzata dalla presenza delle cosiddette ‘Atmospheric Brown Clouds’ (Abc), le nubi di inquinanti che durante il periodo invernale e pre-monsonico si estendono dall’Oceano Indiano all’Himalaya per effetto delle emissioni di particelle e gas dalle vaste aree urbane e industriali, agricole e forestali, con conseguenze su clima, qualità dell’aria, sistema monsonico e agricoltura, e offre quindi un’unica opportunità nel rilevare i processi legati ai cambiamenti climatici. Queste misure hanno registrato che elevate concentrazioni di particelle carboniose e altri inquinanti possono raggiungere e superare le pendici del Sagaramatha (il ‘dio del cielo’ come i nepalesi chiamano l’Everest), depositandosi sui ghiacciai, modificandone l’albedo ed influenzandone la fusione”. Il Global Atmosphere Watch (Gaw) è un programma istituito dal Wmo (World Meteorological Organization) che coinvolge circa ottanta paesi con lo scopo di fornire dati sulla composizione chimica e sulle caratteristiche fisiche dell´atmosfera, studiandone i cambiamenti naturali e antropici al fine di migliorare la comprensione delle interazioni con oceani e biosfera e della crescente influenza delle attività umane sul clima globale. È anche sui dati forniti da questa rete che si basano i rapporti dell’Ipcc-intergovernmental Panel on Climate Change, che riassumono le conoscenze più aggiornate circa lo stato dell’atmosfera e dei processi climatici planetari. Gaw può contare su oltre 600 stazioni regionali e 33 ‘globali’, la maggior parte di quest’ultime situate in aree remote di primaria importanza per valutare i cambiamenti su medio-lungo periodo dell’atmosfera terrestre. Questo riconoscimento internazionale ricevuto dal Cnr e dal Comitato Ev-k2-cnr è anche frutto della collaborazione con il Cnrs (Centre National de la Recherche Scientifique) francese, del Nast (Nepal Academy of Science and Technology) e dell’Università di Urbino (Istituto di Chimica), a conferma dell’eccellenza italiana svolta nel campo della ricerca applicata alla protezione dell’ambiente. |
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MILANO: CONCORSO PARCO PUBBLICO CITYLIFE. PRESENTATO IL PROGETTO VINCITORE SARÀ UNO DEI PIU’ IMPORTANTI PARCHI URBANI AL MONDO IN CANTIERE NEGLI ULTIMI ANNI |
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Milano, 28 ottobre 2010 - “Oggi è una giornata importante per la nostra città perché presentiamo il vincitore di un concorso ideato per progettare il parco Citylife, il terzo parco del centro di Milano, 170 mila metri quadrati di verde che caratterizzeranno l’identità di un grande nuovo quartiere di Milano, un’area residenziale, di lavoro e di cultura. Il primo lotto, quello verso Piazza Giulio Cesare, sarà pronto entro il 2012”. Così è intervenuta il Sindaco Letizia Moratti, all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele Ii, alla presentazione del vincitore del concorso internazionale per la progettazione del parco pubblico di Citylife, “Un parco fra le montagne e la pianura” presentato dagli studi Gustafson Porter (Regno Unito). Presenti anche l’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli, l’assessore Arredo, Decoro Urbano e Verde Maurizio Cadeo, l’amministratore delegato Citylife Claudio Artusi e il presidente della giuria Francesco Dal Co. “Il nuovo parco sarà un’eccellenza progettuale, dovrà integrarsi con il tessuto urbano, dialogare con la città e sarà connesso ai poli culturali dell’area Citylife, dal Palazzo delle Scintille in Piazza Vi Febbraio, al Museo di Arte Contemporanea al Centro Congressi di Fiera Milano” Il progetto vincitore è “Un parco fra le montagne e la pianura” presentato dagli studi Gustafson Porter (Regno Unito) in gruppo con !Melk, One Works e Ove Arup e sarà uno dei più importanti parchi urbani messi in cantiere negli ultimi anni al mondo. Entro il 31 dicembre 2010 il vincitore dovrà sviluppare il progetto definitivo sottoponendolo poi al Comune di Milano, che terrà conto dei suggerimenti dei milanesi. “Sarà un parco simbolo espressione del meglio di Milano e dell’Europa in termini di competenza progettuale e architettonica. Negli ultimi quattro anni - ha proseguito il Sindaco - la nostra azione, predisposta con il Piano del Verde, è stata il frutto di un lavoro integrato per la realizzazione di un verde accessibile, vivibile e infrastrutturato che passerà da 21 a 50 milioni di metri quadrati”. Il concorso internazionale voluto e realizzato dal Comune di Milano e da City Life ha visto la partecipazione di 8 gruppi europei di progettazione, selezionati tra 70 candidati, che il Sindaco ha ringraziato. “Per il parco Citylife abbiamo scelto il meglio nel campo della progettazione paesaggistica. Mi congratulo col vincitore e con tutti i professionisti per la qualità dei progetti presentati”. Tutti i progetti rimarranno esposti al pubblico all’Urban Center fino al 30 novembre, la città potrà così conoscere e incontrare i suoi progettisti, secondo una modalità di lavoro già inaugurata con il Piano di Governo del Territorio che prevede momenti e occasioni di ascolto dei cittadini, direttamente coinvolti nella progettazione della nuova Milano. Gli altri gruppi di progettazione che hanno partecipato al concorso sono: Agence Ter (Francia); Atelier Girot dalla Svizzera); Erika Skabar (Italia); Latitude nord (Francia); Latz + Partner (Germania); Proap (Portogallo); Rainer Schmidt Landschaftsarchitekten (Germania). |
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PAVIA, SCUROPASSO: INTESA PER STUDIO IDROGEOLOGICO DOPO IL VERSA, UN ALTRO INTERVENTO A DIFESA DEL SUOLO |
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Milano, 28 ottobre 2010 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti, un accordo di collaborazione con i Comuni di Barbianello, Broni, Cigognola e Pietra de´ Giorgi, la Provincia di Pavia e Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per la redazione di uno studio idrogeologico e idraulico, a scala di sottobacino idrografico, del torrente Scuropasso. La Provincia di Pavia ha in gestione alcune strade che attraversano in più punti il torrente Scuropasso, con la luce dei ponti da verificare sotto il profilo idraulico; dal canto suo, l´Aipo ha la competenza sul tratto terminale del torrente, da Barbianello alla confluenza nel fiume Po. "Occorre intervenire per sistemare le aree del fiume - spiega l´assessore Belotti - dove si sono verificati i dissesti maggiori, con una manutenzione straordinaria del corso d´acqua". "Grazie all´accordo di collaborazione approvato ieri - aggiunge l´assessore - che prevede uno studio di aggiornamento della situazione idraulica e idrogeologica, finalizzato a identificare, insieme agli enti locali, le criticità esistenti, sarà possibile individuare le soluzioni tecniche necessarie per limitare il rischio e garantire una corretta manutenzione delle sponde e dell´alveo del torrente e dei suoi affluenti, con particolare riferimento alle possibili zone di esondazione ed erosione, alle aree in sovralluvionamento e alle interferenze con le infrastrutture viarie". Per la predisposizione dello studio l´Assessorato regionale al Territorio e Urbanistica ha stanziato 25.000 euro e ha avanzato una richiesta di fondi per 1.000.000 euro al Ministero dell´Ambiente, nell´ambito del "Piano straordinario di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico". "Con questo studio relativo al torrente Scuropasso, che segue quello del torrente Versa con i Comuni della Val Versa dello scorso luglio - conclude Daniele Belotti - si va ad intensificare l´importante azione di difesa del suolo attesa da anni nel Pavese". |
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NORMA ANTI INQUINAMENTO DA BENZOAPIRENE PER TARANTO |
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Bari, 28 ottobre 2010 - L’assessore all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha presentato ieri il disegno di legge sulle misure urgenti per il contenimento dei livelli di benzo(a)pirene nell’area di Taranto. Il Disegno di Legge è stato approvato ieri dalla Giunta Regionale e ha come obiettivo la tutela della salute e dell’ambiente, considerati valori fondamentali da salvaguardare. “La legge - spiega Nicastro, che oera accompagnato dai dirigenti del servizio ecologia e dell’ufficio inquinamento, Antonello Antonicelli e Caterina Dibitonto - è stata pensata con riferimento alla situazione tarantina poiché nella città jonica le centraline dell’Arpa hanno da tempo evidenziato livelli non accettabili di benzo(a)pirene”. La città di Taranto era compresa nell’elenco degli agglomerati urbani e industriali per i quali il decreto ministeriale del 25 novembre 1994 prevedeva il raggiungimento del valore di 1 nanogrammo per metro cubo dal 1 gennaio 1999. Per questo la legge regionale restringe il campo di applicazione a tale area. “Fino a poco tempo fa –spiega Nicastro - la norma nazionale prevedeva un immediato intervento in casi del genere, ma il Governo, con il recente decreto legislativo 155/2010 ha rimandato al 2012 il raggiungimento del valore obiettivo fissato dall’Ue (1 nanonogrammo/metrocubo). Per questo motivo la Regione ha predisposto la norma “anti-benzo(a)pirene” che prevede un intervento immediato, da attuare nel “più breve tempo possibile”. Dopo i monitoraggi avviati a seguito dei superamenti citati, la Regione intende avviare i necessari piani di risanamento per risolvere tale situazione. Alle aziende che immettono benzo(a)pirene in atmosfera, sarà chiesto di applicare ogni misura necessaria per ridurre in maniera consistente tali immissioni. Il tutto avverrà sotto il coordinamento e lo stretto controllo dei tecnici della Regione e dell’Arpa. “Ancora una volta – conclude l’assessore - la Regione Puglia si pone all’avanguardia in Italia per la propria legislazione volta alla salvaguardia della salute e dell’ambiente. Con riferimento alla situazione nella zona di Brindisi-petrolchimico, ad oggi non risultano evidenze di superamento delle concentrazioni di benzo(a)pirene in aria ambiente, tuttavia, considerato che anche in tale zona vi è una forte concentrazione di attività industriali, nell’ambito delle azioni che la Regione porterà avanti per il potenziamento della rete di monitoraggio della qualità dell’aria sarà posta particolare attenzione anche a tale realtà sempre con la finalità di garantire la maggiore tutela dell’ambiente e della salute della popolazione. Chiederemo tuttavia ai magistrati inquirenti copia della della documentazione in loro possesso”. |
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L’EMERGENZA NAPOLI CI COSTA 1,1 MILIARDI DI EURO |
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Milano, 25 ottobre 2010 – La crisi dei rifiuti di Napoli ci sta costando 1,1 miliardi. Una ventina di euro per italiano, compresi i neonati. È la differenza tra sovraccosti dell’emergenza-spazzatura e una gestione dell’immondizia condotta secondo lo standard medio italiano. Il divario si allarga se Napoli avesse un sistema di gestione simile a quello della Lombardia o del Veneto. I dettagli. Secondo un recentissimo studio della società di consulenza Althesys, nell’ultimo decennio i mancati benefici legati a una gestione inadeguata dei rifiuti urbani raggiungono i 18 miliardi di euro, contro benefici del riciclo che toccano i 6,7 miliardi. Il contributo positivo del riciclo risulta dalla somma del valore dei materiali raccolti, delle mancate spese di smaltimento, oltre che dalla riduzione di emissioni di Co2. “Abbiamo realizzato un’analisi costi-benefici per calcolare quanto si sarebbe potuto risparmiare se la Campania fosse stata gestita come la media italiana – approfondisce Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys e professore alla Bocconi. – Il dato è di 1,1 miliardi di euro. Addirittura, se la gestione fosse stata secondo il modello Lombardia, i benefici netti toccherebbero i 2,2 miliardi”. “Facendo le dovute somme – riassume Marangoni – una politica di gestione ambientale accorta e all’avanguardia avrebbe fruttato al nostro paese 24,7 miliardi: una cifra vicina all’ammontare di una manovra Finanziaria”. Lo studio - La ricerca, “Sostenibilità e prevenzione: packaging, impresa, società”, è stata presentata in un convegno organizzato dal Conai, il Consorzio nazionale che si occupa del riciclo e del recupero degli imballaggi. Althesys ha condotto l’analisi costi-benefici per ciascuna modalità di gestione alternativa alla discarica: riciclo, il compostaggio, il recupero energetico, il trattamento meccanico biologico. L’analisi ha anche evidenziato il ruolo della prevenzione che, nel caso degli imballaggi, ha portato benefici per circa 500 milioni. Molto resta però da fare negli altri settori, per i quali si stima un potenziale di 1,5 miliardi di possibili risparmi. |
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RIFIUTI IN CAMPANIA: VALLE DELLA MASSERIA È STATA ESCLUSA SIA DAL PIANO PROVINCIALE CHE DA QUELLO REGIONALE. A MACCHIA SOPRANA SOLO I RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI SALERNO |
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Napoli, 28 ottobre 2010 - "Valle della Masseria non si farà: è stata esclusa dal Piano provinciale dei rifiuti e non è nel Piano regionale dei rifiuti che sarà approvato entro il 31 dicembre". Lo ha dichiarato ieri l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. "Ho inviato, a firma del governo regionale - ha detto l´assessore Romano - una lettera al sindaco di Serre, Palmiro Cornetta, al presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli e al presidente della società provinciale Ecoambiente, Roberto Celano, in cui si precisa, su loro richiesta, che l´attivazione della discarica di Valle della Masseria è da considerarsi non più realizzabile giacché la stessa non è contemplata nei Piani approvati dalla Provincia di Salerno di cui alla Legge 123/08. "Per quanto riguarda invece la discarica di Macchia Soprana – ha spiegato l´assessore all´Ambiente della Regione Campania – l´Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 dicembre scorso prevedeva il completamento della stessa, con il conferimento complessivo di 100mila metri cubi di rifiuti, necessari ad avviarla a chiusura definitiva. I rifiuti che saranno inviati in discarica – ha assicurato l´assessore Romano – saranno esclusivamente quelli della Provincia di Salerno, nulla avranno a che vedere con quelli destinati ad altre province e non provocheranno alcun disagio ai residenti nella zona interessata. Come per le altre discariche regionali è previsto un Comitato di controllo formato dai Comuni e da rappresentanti di cittadini. "La decisione di sversare i rifiuti di Salerno a Macchia Soprana deriva dalla provincializzazione dei rifiuti, il ché è anche una garanzia: così come i rifiuti di Salerno non potranno andare in altre province e/o al termovalorizzatore di Acerra, così i rifiuti di altre province non potranno giungere alla provincia di Salerno. Il ridotto conferimento dei rifiuti in discarica, rispetto ai quantitativi previsti, garantirà anche una gestione ottimale dell´impianto. "Al Comune di Serre, così come ad altri Comuni in cui sono site discariche, sono state già attribuite risorse economiche ed è previsto un piano per ulteriori compensazioni", conclude Romano. |
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CALABRIA: L’UFFICIO DEL COMMISSARIO EMETTE UN’ORDINANZA PER I RIFIUTI PROVENIENTI DALLA CAMPANIA |
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Reggio Calabria, 28 ottobre 2010 - L’ufficio del “Commissario delegato al superamento dell’emergenza sui rifiuti della Regione Calabria” ha emesso un’apposita Ordinanza “per solidarizzare con la Regione Campania - ha dichiarato il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti nella sua veste di Commissario - relativamente al grave problema che stanno vivendo in queste ore le popolazioni di alcuni centri campani a causa dell’emergenza rifiuti”. “Dopo un’ approfondita interlocuzione – ha aggiunto l’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano – con la Protezione civile nazionale e la stessa Regione Campania e tenendo conto dell’odierno Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia, siamo giunti a questa Ordinanza con la quale viene limitato il conferimento di non oltre trecento tonnellate giornaliere di rifiuti, provenienti dalla vicina Campania, che non pregiudicheranno, in alcun modo, il flusso ed i quantitativi disponibili per i rifiuti calabresi verso una struttura privata nel territorio di Pianopoli”. Allo stesso tempo, occorre dire che l’impegno della Protezione civile nazionale è quello di ridurre al minimo i quantitativi di rifiuti da conferire nella nostra regione. |
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RACCOLTA DIFFERENZIATA:SETTE I COMUNI UMBRI CHE HANNO SUPERATO 50 PER CENTO, CONTINUA IMPEGNO REGIONE |
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Perugia, 28 ottobre 2010 – Nel 2009 sono stati sette, e precisamente, Sigillo, Gubbio, Marsciano, Paciano, Piegaro, Tuoro sul Trasimenoe e Attigliano, i Comuni umbri che hanno superato la soglia del 50 per cento di raccolta differenziata, arrivando, in alcuni, anche al 60 per cento. Inoltre, nei Comuni di Corciano, Deruta, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Fossato di Vico e Sangemini, la percentuale di rifiuti differenziati si attesta fra il 40 e il 50 per cento”. E’ quanto precisa l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, in riferimento ai dati diffusi nei giorni scorsi dalla stampa e che relegano l’Umbria tra le regioni italiane meno virtuose nell’ambito della raccolta differenziata. “Premettendo che si è consapevoli di scontare alcuni ritardi rispetto a quanto previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti - afferma Rometti - rispetto alle cifre e alle percentuali pubblicate appare necessario chiarire alcuni aspetti che possono contribuire ad avere una visione corretta della situazione. La raccolta differenziata in Umbria nell’anno 2009 si è assestata ad un livello pari al 31,34 per cento, con un incremento dell’1,52 per cento rispetto all’anno precedente, mentre i rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale sempre nel 2009, sono stati pari a 539mila252 tonnellate, con un decremento del 2,85 per cento rispetto al 2008 che si traduce in un calo del -3,74 per cento della produzione pro-capite, scesa a 566 kg/abitante. Dal 2008 al 2009 inoltre, l’Umbria ha raddoppiato i propri quantitativi di raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici con una media pro-capite di circa 6 kg. Un risultato che colloca la nostra regione al secondo posto in Italia subito dopo il Trentino Alto Adige”. “Il dato relativo all’incremento della raccolta differenziata – spiega Rometti - è significativo se si considera che è accompagnato da un calo della produzione pro-capite e che è stato calcolato mediante il criterio adottato con il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti che è più ‘restrittivo’ rispetto al passato e analogo a quello utilizzato, a livello nazionale, dall’Istituto Nazionale per la Ricerca Ambientale. Tale riduzione, è imputabile con probabilità al decremento dei consumi dovuto alla crisi economica, ma anche all’impegno di Comuni di medie dimensioni, come Assisi, Bastia e Umbertide, che hanno provveduto a sottrarre quote significative di rifiuti assimilati dal computo dei rifiuti urbani”. “Il Piano regionale – continua Rometti – prevede tra i punti cardine la riduzione della produzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata attraverso l’applicazione del sistema domiciliare. A questo scopo l’amministrazione regionale sta promuovendo una serie di iniziative, tra le quali anche la messa in funzione di distributori automatici di acqua, latte e detersivi che ha riscontrato notevole interesse da parte dei cittadini. E, proprio in virtù di questi risultati incoraggianti, continueremo con maggiore slancio ad investire in questo settore invitando le amministrazioni locali a dare il loro contributo. Nel 2010 – aggiunge Rometti – è stata attivata la raccolta domiciliare su realtà demograficamente importanti come il centro storico di Perugia, Bastia Umbra e Todi, raggiunte dai servizi porta a porta nel corso dell’anno corrente o in via di attivazione nei primi mesi del 2011. Per quest’anno e soprattutto per il 2011, si possono quindi presumere ulteriori e significativi incrementi del livello di raccolta differenziata in quanto, dai dati provenienti dai gestori del servizio, nelle aree in cui già ora si pratica il servizio domiciliare, la raccolta differenziata raggiunge livelli prossimi agli obiettivi previsti dal Piano regionale”. “L’amministrazione regionale, considerando prioritario il tema dei rifiuti, – conclude l’assessore – sta lavorando attivamente per riuscire a superare i ritardi accumulati, dando attuazione a tutte le azioni previste dal Piano regionale approvato nel maggio del 2009, attivando anche misure premianti per le amministrazioni che raggiungono gli obiettivi attraverso la concessione di contributi per migliorare e potenziare i servizi di raccolta, incentivando in particolare il porta a porta. I risultati raggiunti, ovviamente, sono frutto di un lavoro delle istituzioni, ma anche della grande collaborazione dei cittadini i quali, recependo l’importanza di differenziare i rifiuti per contribuire al decremento delle quantità smaltite in discarica e al risparmio di materia prima ed energia, hanno incrementato la raccolta domiciliare conferendo molti più rifiuti nei 66 centri di raccolta presenti sul territorio regionale”. |
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