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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2011
IL PRESIDENTE DELLA PUGLIA VENDOLA AL BUREAU POLITICO: "VERSO UN CONTINENTE EUROMEDITERRANEO" IL VECCHIO MAPPAMONDO NON ESISTE PIÙ. L’EUROPA DOVREBBE RIPENSARE SE STESSA E ACCELERARE IL PROCESSO DI AUTORIFORMA.  
 
Bari, 7 marzo 2011 - “Siamo di fronte ad un cambio d’epoca. Il vecchio mappamondo non esiste più. Sono i ragazzi della generazione di internet che da Tunisi a Marrakesh, da Tripoli a Il Cairo stanno cambiando la storia del mondo. Noi dobbiamo camminare verso un nuovo continente Euromediterraneo”. Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 4 marzo al Bureau politico “Per una strategia mediterranea integrata” organizzato a Bari dalla Commissione Intermediterranea della Crpm alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea e del Governo centrale. “Penso che oggi vada rifondata l’idea di europeismo alla luce del dialogo delle civiltà e delle culture – ha aggiunto Vendola - il vecchio europeismo si è spento nella sua prosopopea monetaria. L’europa dovrebbe ripensare se stessa, dovrebbe accelerare il processo di autoriforma. Forse la si dovrebbe immaginare come sistema di welfare unitario, come sistema fiscale unitario, come modello di difesa unitario, come un’Europa federalista così com’era nel manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli. L’europa dovrebbe smettere di atteggiarsi con venalità nei confronti di quei popoli che legittimamente fanno parte integrante della nostra storia e della nostra cultura. I Balcani occidentali e la Turchia possono essere una chance per restituire vitalità e anima a un continente talvolta spento”. Vendola immagina anche un’Europa più coraggiosa nei confronti di tutti i paesi del Mediterraneo. “Credo che associando all’Unione Europa per esempio Israele e la Palestina si possa dare un contributo alla ripresa del dialogo di pace”. E poi ancora “occorrerebbe essere più caldi nei confronti delle battaglie di libertà che oggi sono concentrate nella martoriata terra della Libia”. Un’europa così disegnata per il presidente Vendola “può tornare al centro della scena del mondo” “Il Mediterraneo - ha concluso il Presidente - sta tornando dal punto di vista economico e commerciale al centro della scena del mondo, così l’Europa può essere il luogo i cui i diritti individuali, i diritti sociali, i diritti umani si coniugano rendendo, per questo, bello e buono questo continente”.  
   
   
EUROBAROMETRO 74: GLI ITALIANI RISENTONO ANCORA DELLA CRISI MA NEL COMPLESSO SONO PIÙ OTTIMISTI RISPETTO AL RESTO DEGLI EUROPEI  
 
Bruxelles, 7 marzo 2011 - Il peggio non è ancora passato, soprattutto per i giovani che stentano a trovare lavoro. Sono loro ad essere più pessimisti per il futuro rispetto ai più anziani. E´ quanto pensa la maggioranza degli italiani, stando all´Eurobarometro 74, il cui rapporto sull´Italia è stato pubblicato il 4 marzo. Secondo le sue conclusioni, gli intervistati sono convinti che il livello più adeguato per prendere le misure necessarie sia l´Ue ed invocano a gran voce riforme strutturali e maggiori investimenti in istruzione e ricerca . Gli italiani si mostrano anche più fiduciosi nei confronti dell´euro e delle istituzioni europee rispetto ai loro concittadini europei. Cala, seppur di poco, l´incertezza sul futuro per gli italiani. Coloro che ritengono che la crisi sia ormai alle spalle sono passati dal 40% al 43% tra la primavera e l’autunno 2010. E tuttavia restano in maggioranza coloro che temono che in materia di occupazione il peggio debba ancora venire: è l´opinione del 44%, leggermente in calo rispetto al precedente 47%. La percezione dell´impatto della crisi sull´economia reale è visibile anche nel dato, secondo cui l’86% degli italiani pensa che la situazione occupazionale nel paese sia negativa. Ciò risulta in netto contrasto con il fatto che la maggioranza assoluta del campione italiano (54%) si dice soddisfatto della propria situazione professionale, in crescita rispetto al 48% registrato nella primavera 2010. In questo contesto, sono soprattutto i giovani ad essere pessimisti. Soltanto il 41% del campione tra i 15 e i 24 anni pensa che gli effetti peggiori sul mercato del lavoro si siano già verificati mentre tra gli adulti di età compresa tra i 40 e i 54 anni gli ottimisti sono invece il 48%. Il dato però si capovolge a livello europeo dove i giovani tornano ad essere maggiormente ottimisti dei loro padri e nonni. Infatti, la media Ue indica un 44% di giovani tra i 15 e i 24 anni che si dice ottimista, mentre il pessimismo aumenta con l’età, registrando il 42% tra gli adulti e soltanto il 38% tra gli anziani di età superiore ai 55 anni. La necessità di cambiamenti ma anche lo spirito di solidarietà emergono con forza dalle risposte fornite dal campione italiano. La stragrande maggioranza di loro infatti invoca riforme urgenti, ed un cospicuo 78% si dice anche pronto a fare sacrifici immediati per garantire un futuro meno incerto alle prossime generazioni. E´ particolarmente significativo che per far riemergere l’economia europea, gli italiani consigliano di migliorare istruzione e formazione professionale (46%). In secondo luogo, propongono di investire in innovazione e ricerca. In questo quadro è importante sottolineare anche il giudizio positivo espresso dalla maggioranza per gli obiettivi della nuova strategia Europa 2020. Non sorprende quindi che l´Unione europea viene ritenuto il livello più adeguato per attuare le riforme dal 29% degli intervistati italiani mentre il Governo ottiene soltanto il 16% dei consensi e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) un altro 15%. Questo dato è in linea anche con la fiducia della maggioranza degli italiani nelle istituzioni europee e nell´euro che è più forte di quella riscontrata in altri Paesi. L’unione europea continua infatti a trasmettere un’immagine positiva al 53% degli intervistati e questo si trasforma in fiducia per il 47% di loro. Gli italiani si mostrano anche molto più entusiasti della moneta unica con il 68% degli intervistati che guardano con favore all’Unione economica e monetaria europea basata sull’euro. La media europea è di rispettivamente il 45 % e il 56%. Sulla crisi finanziaria e le misure da prendere, gli Italiani parlano all´unisono. L’81% degli italiani e l’82% degli europei concordano nel dire che l’Unione europea debba giocare un ruolo più importante nella definizione di nuove regole per i mercati finanziari globali. Tra gli strumenti ritenuti più importanti la lotta contro l´evasione fiscale e i paradisi fiscali (88%) e l´introduzione di una tassa sui profitti delle banche (82%). Spiccano anche coloro che vogliono una stretta sugli hedge funds (82%). La crisi ha avuto anche un altro effetto sugli italiani: ha aumentato il loro bisogno di informazione. I media sono di gran lunga la principale fonte di informazione sull’Unione europea per gli italiani anche se questi ultimi continuano a ritenersi generalmente poco informati sugli affari europei (66%).Ciononostante, la maggioranza degli intervistati (48%) giudica come sufficiente la copertura delle questioni Ue da parte del principale mezzo di comunicazione, e cioè la televisione. Il 41% lamenta invece una copertura insufficiente mentre il 5% crede che essa sia eccessiva. Questo è un dato in controtendenza rispetto al precedente sondaggio quando la netta maggioranza del campione (59%) diceva che la televisione non forniva abbastanza informazioni sull’Ue.  
   
   
LA PRIMA GIORNATA EUROPEA PER LA PARITÀ RETRIBUTIVA TRA DONNE E UOMINI DENUNCIA IL DIVARIO SALARIALE NELL´UE  
 
Bruxelles, 7 marzo 2011 - Una donna nell´Unione europea guadagna in media, nell´arco della sua vita, il 17,5% in meno rispetto ad un uomo. È un dato sconcertante quello che è stato al centro della prima giornata europea per la parità retributiva tra donne e uomini. Fatte le debite proporzioni, dall´inizio dell´anno al 5 marzo 2011, è trascorso esattamente il numero di giorni che una donna deve lavorare in più per raggiungere la remunerazione di un uomo nel 2010. La Commissione europea, in prima linea per eliminare lo scarto retributivo tra i sessi, ha pubblicato nel settembre 2010 una strategia globale per la parità tra donne e uomini (v. Ip/10/1149 e Memo/10/430). A pochi giorni dall´8 marzo, giornata internazionale della donna, la giornata europea per la parità retributiva vuole sensibilizzare il pubblico sullo scarto salariale tra i sessi. "In Europa sono 97 milioni le donne che, pur lavorando dall´inizio dell´anno, cominciano di fatto a guadagnare solo da questa settimana " ha affermato la vicepresidente Viviane Reding, commissaria europea per la Giustizia. "La giornata europea per la parità retributiva tra donne e uomini serve a farci riflettere su quanto lavoro occorra per colmare il divario di genere in questo campo. Insieme con gli Stati membri e le parti sociali ci batteremo per ridurre concretamente lo scarto retributivo tra i sessi nell´Unione europea, perché in futuro non ci sia più bisogno di una giornata per la parità retributiva". "Lo stesso salario per lo stesso lavoro" è uno dei principi fondatori dell’Unione europea, sancito già nel 1957 con il trattato di Roma. Ma la riduzione del divario salariale tra i sessi procede a rilento: stando alle ultime cifre del 2008, lo scarto va dal 5% in Italia al 30% in Estonia, una situazione che rispecchia le complesse disparità tuttora presenti sul mercato del lavoro. Per ridurre il divario salariale la Commissione europea: sosterrà iniziative per la parità salariale sul posto di lavoro, come i marchi, le carte e i premi individuati da un recente studio dell´Unione su iniziative non legislative rivolte alle imprese per promuovere la parità di genere in ambito lavorativo; favorirà lo sviluppo di strumenti che consentano ai datori di lavoro di correggere ingiustificate disparità retributive fra i sessi, come il Logib tool, utilizzato dalle imprese tedesche e lussemburghesi per calcolare il divario salariale tra donne e uomini in ambito aziendale; esaminerà come migliorare la trasparenza retributiva e in che modo le forme di lavoro atipico, come il lavoro part-time e i contratti a durata determinata, incidono sulla parità salariale; si adopererà per indirizzare donne e uomini verso professioni non tradizionali e facilitare l´equilibrio tra lavoro e vita privata per entrambi i sessi.  
   
   
BUREAU POLITICO SUL MEDITERRANEO  
 
Bari, 7 marzo 2011 - “Mi auguro che questa sia una tappa d’avvio, che deve determinare un’onda d’urto in tutti gli organismi dell’Unione europea e nelle politiche dei Paesi che la compongono”. Così l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli introducendo, il 4 marzo, i lavori del Bureau politico “Per una strategia mediterranea integrata” organizzato a Bari dalla Commissione Intermediterranea della Crpm alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea e del Governo centrale e con la partecipazione di stakeholder locali. Quello che maggiormente allarma, secondo l’Assessore Godelli “è la divaricazione che si sta creando tra un’opinione pubblica allarmata in modo del tutto ingiustificato, e il tentativo dietro le quinte di organizzare interessi forti camuffati da una petizione di democrazia; per montare a cavallo di eventuali nuovi organismi di governo nei Paesi in crisi ed essere pronti a siglare nuovi accordi”. “Quello che non si percepisce ancora – ha proseguito la Godelli – a livello di politiche dei Paesi che compongono l’Unione europea, e che sono invece aspetti molto chiari nella consapevolezza delle Regioni, è che si tratta di un processo strutturale non soltanto legato ai Paesi in cui sono in movimento segmenti larghi di popolo, ma legati ancora di più a nuovi rapporti che si vanno a creare in aerea mediterranea”. “Se si pensa di intervenire – ha concluso la Godelli – soltanto con i richiami ai bisogni di tutela dei diritti umani, o con i meri richiami che mettano in discussione, ovviamente, la violenza nelle risposte (soprattutto per quanto riguarda la Libia), vuol dire che i Paesi che intervengono sono ancora di gran lunga al di sotto della consapevolezza di quello che sta succedendo. Questa è la maniera in cui un pezzo di mondo, centrale peraltro nelle visioni politiche, risponde alla crisi della globalizzazione. È una risposta che va misurata in termini di politiche globali e regionali, non in termini di appelli alla democrazia o di raccomandazioni alla misericordia. Questo è ciò che più ci allarma in questa fase: la sottovalutazione di quello che sta accadendo”.  
   
   
COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA: IL PROGETTO SOLIDARCITY  
 
Palermo, 5 marzo 2011 - Si sono conclusi il 3 marzo i lavori del progetto "Solidar City" a cui il dipartimento regionale Lavoro ha partecipato in qualita´ di partner. Tre giorni di attivita´, tenute nella sala Alessi di palazzo d´Orleans, durante i quali i rappresentanti delle regioni europee, coinvolte nel programma comunitario Interreg Iv C per le iniziative legate all´Obiettivo 3 "Cooperazione Territoriale Europea", hanno operato per rendere efficaci le politiche di sviluppo regionale per l´incremento dell´occupazione e delle attivita´ sociali. Il progetto di cooperazione interregionale, interamente finanziato con fondi comunitari del programma Interreg Iv C, a cui il Dipartimento Lavoro ha avuto accesso dopo la selezione dei progetti presentati dai raggruppamenti di partner, coinvolge, oltre alla Sicilia, la Associazione di Municipalita´ del territorio di Atene - Efxini Poli (Grecia), l´Universita´ di Oulu, Lönnrot Institute (Finlandia), L´univerisita´ Politecnica di Timisoara (Romania), il Comune di Razgrad (Bulgaria), il London College of Communication (Regno Unito), l´Associazione per la gestione della Citta´ di Londra (Association of Town Centre Management) (Regno Unito), il Regional Agribusiness Centre-vidin /Rabc/ (Bulgaria), la Societa´ per lo Sviluppo Ibleo So.sv.i.srl (Italia), il Horezu Mayoralty (Ro) e il Comune di Hunedoara (Romania). La metodologia di lavoro del progetto prevede il coinvolgimento e il potenziamento del ruolo delle autorita´ locali e regionali e delle altre organizzazioni della societa´ civile attraverso l´esplorazione dei parametri che consentono di individuare le politiche per la partecipazione attiva al mercato del lavoro locale. "Solidar City" dovra´ individuare strategie in grado di creare nuovi e migliori posti di lavoro, a partire dal livello locale. Particolare importanza riveste la implementazione della Banca del Tempo, quale luogo di scambio a titolo gratuito, di esperienze e di servizi fra gli aderenti. In buona sostanza presso la Banca del Tempo, ciascuno puo´ rendere disponibili un certo numero di ore per i servizi che intende offrire (assistenza, istruzione, servizi manutentivi ecc.) e ottenere in cambio ore di altri servizi offerti da altri aderenti. Gli incontri tra i partner hanno comportato la programmazione delle attivita´ per la condivisione delle esperienze e le visite di studio presso il Centro per l´impiego (Cpi) di Palermo e presso la Banca del Tempo attivata dalla Associazione Anteas.  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE: IL VENETO GUARDA ALL’EUROPA  
 
Venezia, 7 marzo 2011 - “Abbiamo fortemente voluto potenziare la ricerca e l´innovazione, anche attraverso strumenti innovativi di "ingegneria finanziaria", per creare una rete positiva e un giusto mix tra capitale pubblico e privato. Già con il Programma Operativo Regionale 2007-2013, attraverso i fondi di rotazione per finanziamenti agevolati e garanzie e anche per i fondi di capitale di rischio, le nostre imprese hanno potuto cogliere migliori opportunità per essere più competitive e ottimizzare le loro performance, anche in vista delle ripresa economica”. Lo ha detto l’assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola partecipando nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles alla tavola rotonda dal titolo "Ricerca e sviluppo tecnologico per l´Italia nel futuro programma quadro", organizzata dall´europarlamentare Antonio Cancian che ha fatto da moderatore. Tra gli intervenuti, l’ambasciatore Fernando Nelli Feroci, rappresentante permanente d´Italia presso l’Ue, il Direttore Generale per l´internazionalizzazione della ricerca del Miur, Mario Alì, e il capo-unità della Commissione Europea (Dg ricerca) Renzo Tomellini. La tavola rotonda ha proposto un confronto sulle aspettative per il prossimo programma quadro tra attori diversi: Cnr e Enea, Università di Padova, banche, Confindustria e Confcommercio, Regioni Lombardia e Veneto. L´assessore Coppola ha portato l´esperienza del Veneto come esempio di innata propensione all´innovazione. "Stante la prevalenza di dimensioni aziendali medio e piccole, nel Veneto – ha aggiunto - c’è di fatto una situazione di elevata diffusione di ricerca e innovazione, ma spesso non organizzata e quindi di efficienza e efficacia non sempre ottimali. Vedo con favore l´opportunità, su cui si sta lavorando in Commissione Europea, di individuare nuovi indicatori per misurare le performances innovative delle Pmi, proprio perché nel Veneto molta della ricerca e dell´innovazione prodotta presenta caratteri di informalità e può sfuggire a definizioni rigorose e in qualche modo penalizzanti”. L’assessore ha detto che la crisi è e deve essere occasione per guardare a nuovi e più ampi orizzonti di sviluppo. Fare rete e filiera di imprese è sicuramente una ricetta vincente, insieme alla semplificazione amministrativa che è indispensabile. La Regione ha fatto un grande lavoro con le università e i centri di ricerca e con le imprese per creare tra pubblico e privato un circuito virtuoso e di reciproco scambio di esperienze e di trasferimento tecnologico. Il Veneto guarda quindi al prossimo programma quadro sulla ricerca con grande interesse, ma soprattutto chiede di partecipare alla sua stesura, anche in virtù del fatto che all’assessore Coppola è stata affidata la delega all’Innovation Union nel Comitato delle Regioni. “La Regione del Veneto – ha concluso l’assessore – è pronta a dare il proprio fattivo contributo".  
   
   
EMISSIONE DI BTP MARZO 2011  
 
Roma, 7 marzo 2011 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 11 marzo 2011, con regolamento 15 marzo 2011, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º novembre 2010; settima tranche scadenza : 1º novembre 2015; tasso d´interesse annuo lordo : 3% Isin : It0004656275 decorrenza : 1º settembre 2010; sesta tranche scadenza : 1º marzo 2026; tasso d´interesse annuo lordo : 4,50% Isin : It0004644735 Il meccanismo di collocamento utilizzato per tutti i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3% 1º.11.2010/2015, - 0,40% per i Btp 4,50% 1º.9.2010/1º.3.2026, Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp scad. 1º.11.2015 Btp scad. 1º.3.2026
Prenotazione da parte del pubblico entro il 10 marzo 2011 10 marzo 2011
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 11 marzo 2011 11 marzo 2011
Regolamento sottoscrizioni 15 marzo 2011 15 marzo 2011
Dietimi d´interesse da corrispondere 134 14
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per ogni emissione, per un importo non superiore: - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.11.2015, - al 10% dell´ammontare nominale massimo offerto per i Btp 1º.3.2026, Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti.
 
   
   
IMMIGRAZIONE, FORMIGONI: IN LOMBARDIA INTEGRAZIONE CRESCE  
 
 Milano, 7 marzo 2011 - "L´integrazione degli immigrati in Lombardia cresce: diminuisce il numero dei clandestini, cresce il numero della associazioni di immigrati che sono in rapporto con le istituzioni, così come il numero di occupati e il numero di imprese cui gli stessi immigrati danno vita". Lo ha detto il 3 marzo il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, intervenendo al convegno ´L´immigrazione in Lombardia: dinamiche e consolidamento´, durante il quale è stato presentato il decimo rapporto realizzato dall´Osservatorio Regionale per l´Integrazione e la Multietnicità (Orim). Ha partecipato ai lavori anche l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. "Questo significa - ha proseguito Formigoni - che gli stranieri vengono qui, respirano l´aria della Lombardia con il suo spirito imprenditoriale e si integrano lavorando e portando il loro contributo alla crescita della nostra società". "Ci sono ancora delle sacche di emarginazione e di illegalità - ha aggiunto Formigoni - ma questi fenomeni sono in contrazione e continueremo a lavorare su questo con grande vigilanza". Alla fine del primo semestre 2010 in Lombardia si è registrata la presenza di 1.188.000 stranieri, 12 ogni 100 residenti, ovvero il 25 per cento di quelli presenti su tutto il territorio nazionale. Quello che caratterizza questa presenza è un sentimento di fiducia, documentata anche dalla crescente domanda di lavoro immigrato. Il totale delle assunzioni di immigrati registra nell´ultimo anno una crescita del 5,6 per cento, soprattutto per quanto riguarda le professioni non qualificate (servizi, industria, costruzioni e agricoltura). Positivo il calo della percentuale di lavoro irregolare, che passa dal 18,9 al 15,6 per cento, probabilmente dovuto anche al fatto che la Lombardia registra una significativa diminuzione di immigrati irregolari (stimata in un -26 per cento). "L´osservazione comparata di fattori, quali la stabilità residenziale, la situazione abitativa, la posizione giuridico-amministrativa e quella lavorativa - ha aggiunto il presidente - ci mostra un livello medio di integrazione quantificato in un miglioramento del 50 per cento delle condizioni di vita rispetto a 10 anni fa". Va anche sottolineato il fenomeno del continuo aumento di associazioni di migranti: a settembre 2010 se ne sono contate 304, cioè il 26,2 per cento in più rispetto al 2009. "Le celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia rappresentano una occasione unica di integrazione con gli immigrati. Si tratta di una preziosa opportunità per ricordare i valori che ci hanno fatto diventare prima un popolo e una nazione e poi uno stato unitario. Riscoprire per noi e far conoscere ai nostri nuovi compagni di strada le motivazioni di una storia, i sacrifici, le glorie ma anche gli errori compiuti, i grandi uomini e donne, santi e poeti, scienziati e uomini di stato che hanno costruito nei secoli quello che si chiama Italia può essere un buon contributo per fare passi avanti verso una più vera integrazione, verso la costruzione di una ´identità arricchita´". Lo ha detto l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli nel suo intervento al convegno ´L´immigrazione in Lombardia: dinamiche e consolidamento´. In questa occasione sono stati illustrati i contenuti del decimo rapporto realizzato dall´Osservatorio Regionale per l´Integrazione e la Multietnicità (Orim). Commentando i contenuti del rapporto, Boscagli ha affrontato anche il tema del multiculturalismo (sulla scorta della critica portata dal premier britannico David Cameron a questo modello) e del ruolo positivo delle religioni nei processi di integrazione. Multiculturalismo - Sul multiculturalismo, Boscagli ha fatto propria la domanda di Cameron sui giovani di origine straniera: "siamo stati capaci di offrire una visione della società alla quale possano desiderare di appartenere?". "E´ una terra ricca di tradizioni, legami, modi di concepire il lavoro, la famiglia, la convivenza - ha proseguito l´assessore - l´Italia che deve conoscere chi vuole metterci radici: imparando la lingua, rispettando le leggi, condividendo ciò che sta a fondamento". "Per affrontare adeguatamente un processo reale di integrazione e inclusione - ha sottolineato Boscagli - occorre possedere la certezza della propria identità culturale e storica non come spazio chiuso, castello da difendere, ma piuttosto come consapevolezza del percorso che ha portato a costruire, condividere e praticare i valori della nostra cittadinanza: la centralità della famiglia, la solidarietà intergenerazionale, il sacrificio, il valore del lavoro, il rispetto dell´altro e, in particolare, della donna e tra i tanti, ma non l´ultimo, la fede cristiana, che ha plasmato un´identità che può essere rifiutata ma non negata". Religione - "La fede - ha detto ancora l´assessore - è un punto troppo trascurato dalle politiche. Forse distratti o spaventati da una sopravvalutazione della presenza islamica e dalla diffidenza generata da alcuni centri particolarmente turbolenti facciamo fatica a mettere in comune proprio quello che è il desiderio profondo di ogni uomo: il bisogno di felicità, di senso, di bene per sé e per i propri cari". Secondo Boscagli, non va trascurato il fatto che "sono proprio le religioni che in concreto formano le persone e i loro valori di riferimento, ma, soprattutto, sono in grado di dare un senso compiuto all´esistenza di molte persone, le sostengono nella sfida della vita, dell´educazione dei figli della ricerca del lavoro e così via". "Una sfida in più dunque per il nostro tempo - ha aggiunto l´assessore - è proprio quella di non sottovalutare l´importanza delle religioni nell´incontro tra persone di storia e culture diverse". Alcuni Dati - "Il fenomeno migratorio in Lombardia - ha aggiunto l´assessore - ha da tempo assunto caratteri di stabilità, come confermano ancora una volta i dati del 2010". Il reddito mensile medio delle famiglie è di 1500 euro e viene destinato per il 70 per cento all´acquisto di beni e servizi, viene cioè investito sul territorio per sostenere la vita e la crescita della famiglia straniera qui in Lombardia. Infatti, la stragrande maggioranza della popolazione immigrata (siamo nell´ordine dell´80 per cento) dichiara di non avere alcuna intenzione di abbandonare il territorio regionale, né per trasferirsi all´estero né per spostarsi in altre parti d´Italia. Questa percentuale sale addirittura al 92 per cento nel caso di donne immigrate da più di dieci anni. Sempre le donne sono anche la porzione di popolazione che sceglie più frequentemente di prendere dimora stabile, mediante l´acquisizione della residenza: lo fanno l´84 per cento del totale. Accoglienza E Legalita´ - "La politica dell´accoglienza nella legalità che la Lombardia ha sempre portato avanti in questi anni - ha sottolineato ancora Boscagli - e la capacità del tessuto sociale di assorbire le differenze senza annullarle, ma anzi valorizzandole come raccontano i dati sull´associazionismo, rappresentano i capisaldi di una cultura dell´inclusione che occorre rafforzare e sviluppare ulteriormente". Un dato interessante in questo senso è quello dei giovani stranieri, che, prima arrivano in Italia, più tendono a integrarsi pienamente con i coetanei lombardi: il 74,6 per cento dei bambini arrivati in Italia prima dei 6 anni coltiva prevalentemente amicizie con bambini italiani e la percentuale sale all´84 per cento nel caso di bambini stranieri nati sul nostro territorio. Questo dato, insieme agli altri forniti dal rapporto, ci indica che occorre procedere su due percorsi diversi e complementari. Da un lato dobbiamo continuare a mettere a disposizione della popolazione adulta che arriva sul nostro territorio strumenti specifici di integrazione, come i corsi di lingua, i mediatori, l´apprendimento delle norme italiane. Questi strumenti in Lombardia esistono e funzionano, penso ad esempio al progetto per la certificazione dell´italiano, giunto al quarto anno di attività, o a Telefono Mondo, che offre consulenza in lingua per far fronte a procedure e questioni amministrative. Certifica Il Tuo Italiano - Di particolare interesse il progetto ´Certifica il tuo italiano - La lingua per conoscere e farsi conoscere´, sperimentazione promossa da Regione Lombardia in accordo con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e realizzata con continuità dal 2006 per sviluppare sul territorio regionale azioni coordinate di promozione linguistica e culturale a favore delle persone immigrate neo arrivate e di più lunga esperienza migratoria ma non ancora integrate sotto il profilo linguistico. Sono stati attivati corsi in tutte e 12 le province lombarde e fino ad oggi hanno partecipato 8.103 persone (compreso l´anno formativo 2010-2011 ancora in corso). Di queste hanno già ottenuto la certificazione, titolo necessario per il permesso di lungo periodo, 5.106 persone. I docenti coinvolti sono 260 per ogni edizione e i corsi attivati circa 250 per ogni edizione.  
   
   
STIPENDI LEGATI ALL´OBIETTIVO ZERO-BUROCRAZIA DIRIGENTI REGIONALI LOMBARDI CHIAMATI A SEMPLIFICARE 47 ITER TRAGUARDI: RISPOSTE VELOCI AI CITTADINI E CONTROLLI EFFICACI  
 
Milano, 3 marzo 2011 - La semplificazione, intesa come lotta alla burocrazia e miglioramento dei servizi, entra ufficialmente negli obiettivi annuali di ciascun dirigente della Regione Lombardia. In pratica il raggiungimento o meno di questi obiettivi incide sulla retribuzione di risultato. Ad annunciare la disposizione, in vigore già per il 2011, l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia Carlo Maccari. A partire da quest´anno, quindi, per ogni Direzione Generale della Regione sono stati individuati almeno due obiettivi di semplificazione da raggiungere entro il 31 dicembre, dai quali dipenderà il 5% dei premi annuali previsti nel contratto di ciascun dirigente. Il mancato raggiungimento di quanto prefissato può quindi ´costare´ fino a mille euro al titolare dell´obiettivo. "Quando si parla di semplificazione - dichiara Maccari - spesso ci si sofferma su concetti astratti o proposte ad effetto, che poi non hanno riscontri pratici sulla vita del cittadino o dell´impresa. Con questo atto, che costituisce il primo caso in Italia, abbiamo selezionato 47 obiettivi di semplificazione, legandoli all´efficienza dei dirigenti e quindi di tutta la macchina amministrativa regionale". "Tutti gli assessorati - continua Maccari - si impegnano a semplificare le procedure che hanno un impatto diretto con il pubblico: dalle verifiche per le certificazioni attestanti le invalidità a quelle per i contributi d´accesso alla prima casa, dall´assegnazione di fondi post-emergenza alle autorizzazioni per la produzione di energie rinnovabili. Ognuno avrà il suo compito in questa lista taglia-burocrazia per il 2011". Tra le procedure individuate come obiettivi per ciascun assessorato, la riduzione dei tempi di risposta alle lettere dei cittadini, una maggiore facilità per le imprese di iscriversi all´Albo dei fornitori, la semplificazione per l´erogazione di contributi per lo spettacolo, i miglioramenti nel Sistema Doti per la scuola e la formazione. Ancora: il riordino delle disposizioni regionali in materia di rifiuti, la riduzione degli oneri per le aziende partecipanti ai Bandi regionali e un sistema più snello per controllare i requisiti per la richiesta di agevolazioni tariffarie nei trasporti pubblici. "Dalla sanità ai trasporti, dall´industria alla cultura -dichiara Maccari - il lavoro di semplificazione diventa davvero trasversale e multidisciplinare, coinvolgendo tutti i funzionari regionali. Un impegno assunto da tutti che conferma quanto Regione Lombardia creda nella semplificazione, tanto da farne uno dei primi tre obiettivi di legislatura: un modo per risparmiare risorse e migliorare l´efficienza".  
   
   
TOSCANA: ROSSI E SIMONCINI INCONTRANO L’AMBASCIATORE DEL VIETNAM. IN VISTA ACCORDO DI COOPERAZIONE  
 
 Firenze, 7 marzo 2011 – Fra Toscana e Vietnam si profila un accordo di coooperazione sui temi dell’economia e dei trasporti, della sanità e della cultura. Il 4 marzo l’ambasciatore del Vietnam Dang Khanh Thoai si è incontrato a palazzo Strozzi Sacrati con il presidente Enrico Rossi e con l’assessore Gianfranco Simoncini. Era presente anche Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione. E’ stato un incontro nel quale il presidente Rossi e l’ambasciatore Thoai hanno espresso l’interesse della Toscana e quello del Governo vietnamita a rafforzare la cooperazione reciproca. L’ambasciatore ha espressamente invitato il presidente Rossi ad una visita ufficiale da tenersi al più presto in Vietnam ed ha indicato la via del protocollo d’intesa fra i due governi quale cornice di un accordo operativo con impegni concreti che interessino l’economia ed i trasporti, la sanità e la cultura. Il Presidente Rossi, nel dare il benvenuto all’ambasciatore, ha ricordato la lunga storia di amicizia che lega la Toscana al Vietnam ed ha espresso “ammirazione per la crescita economica che sta dimostrando il Vietnam unito”. Rossi ha poi sottolineato l’importante presenza in Vietnam della Piaggio, l’azienda leader nel settore degli scooter, che ha sede a Pontedera, “città della quale sono stato sindaco”. Il presidente della Regione ha inoltre citato, quali esempi dell’industria toscana, la Breda per il settore ferroriario e il Nuovo Pignone leader nella costruzione di turbine. Anche la sanità e la cultura sono state indicate come tematiche del prossimo accordo. L’ambasciatore Thoai ha sottolineato come il suo Paese intenda diventare un paese industrializzato entro il 2020, come si pensi a costruire una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità lunga 1700 chilometri che colleghi il Nord al Sud del Vietnam, come la sanità abbia bisogno di nuovi ospedali, moderni e di livello provinciale (equivalente a quello regionale per l’Italia) e come il Vietnam sia interessato, oltre alla collaborazione economica ed agli investimenti, a rilanciare la cooperazione in materia archeologica, architettonica e culturale con la Toscana. Tempi rapidi – hanno convenuto Rossi e l’ambasciatore Thoai – per concretizzare in un accordo gli argomenti trattati nella visita odierna.  
   
   
GIUNTA REGIONALE DELL´UMBRIA APPROVA MANOVRA DI BILANCIO  
 
Perugia, 7 marzo 2011 - A fronte della manovra di finanza pubblica del governo, e tagli per l´Umbria che, fra riduzione del fondo sanitario regionale, inasprimento del "patto di stabilità interno", minori trasferimenti dal bilancio dello Stato, parlano di circa 237 milioni di euro in meno per il 2011, che arriveranno a 280 dal 2013, la giunta regionale ha varato il 3 marzo la manovra di bilancio 2011-2013, comprensiva dei disegni di legge relativi alla finanziaria regionale 2011, al collegato alla manovra di bilancio 2011 e al bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013. "La coperta si è ristretta - ha commentato l´assessore al bilancio Franco Tomassoni -, e non ci è rimasto che fare, nel miglior modo possibile, quanto si fa nelle famiglie in tempi di crisi economica e di minori entrate: tagliare, razionalizzare, redistribuire, cercando di non compromettere troppo il livello di vita e aspettando tempi migliori. Ritengo che - ha sottolineato Tomassoni, proseguendo nella metafora - la Regione si sia comportata come un buon padre di famiglia, mettendo a punto una manovra di bilancio, attenta all´equilibrio complessivo del sistema (l´Umbria continua ad avere un ottimo ´rating´ da parte di ´Moody´s´ e ´Standard&poor´s´, a dimostrazione della propria solidità finanziaria e patrimoniale) ed al livello dei servizi a favore della comunità. Abbiamo fatto di necessità virtù, limitando al massimo l´impatto dei tagli, che pure c´è, e si fa sentire. L´obiettivo principale - ha spiegato l´assessore - è stato quello di una riqualificazione della spesa, che, utilizzando al meglio le risorse e senza incidere sui contribuenti, con una pressione fiscale inalterata e un basso costo dell´indebitamento, è stata indirizzata sul sociale, a tutela delle fasce deboli della popolazione, al trasporto e alla mobilità regionale, alle famiglie e alle imprese, per attutire gli effetti della crisi economica, al turismo e alla cultura, considerata come risorsa produttiva (in evidente controtendenza rispetto alla manovra governativa dei tagli al settore della cultura) e alle riforme endoregionali, tese a semplificare gli adempimenti amministrativi e burocratici". "Una cosa - ha aggiunto l´assessore Tomassoni - va detta a chiare lettere: proprio perché non c´era ´grasso´ da tagliare, lo sforzo fatto per il 2011 non sarà replicabile negli anni prossimi, e questo significa che, se permane la stretta finanziaria del Governo, i bilanci a partire dal 2012 saranno sicuramente ben più dolorosi". In coerenza con il Documento Annuale di Programmazione, di cui costituisce la "traduzione" in termini finanziari, la manovra di bilancio 2011-2013 della Regione è stata ispirata ad una serie di indirizzi generali, riassumibili nell´invarianza dei tributi regionali, in un´azione sull´"Irap" finalizzata ad alleggerire il carico fiscale a favore di imprese che incrementano i livelli occupazionali, in una più efficiente allocazione delle risorse. E poi: tutela della coesione e qualità sociale, maggiore efficienza nell´accertamento e riscossione delle entrate, ottimizzazione delle entrate patrimoniali e miglior valorizzazione del patrimonio, razionalizzazione delle spese di funzionamento e sanità in equilibrio. Limitatamente all´esercizio 2011 - si sottolinea -, la Regione è riuscita a "tamponare" gli effetti dei tagli del Governo "riorientando" le previsioni di spesa, così da concentrare le risorse verso interventi altamente qualificanti e in grado di sviluppare sinergie. Stanziamenti di bilancio sono stati "riallocati", liberando risorse all´insegna di una maggiore flessibilità. E, nella prosecuzione dell´opera di razionalizzazione e contenimento della spesa, si è cercato di sfruttare al meglio la disponibilità di "risorse straordinarie" (come quelle relative ai programmi comunitari) nel quadro delle risorse "ordinarie" dei vari settori d´intervento. I tagli della manovra di bilancio si fanno sentire sulla riduzione delle indennità dei consiglieri, delle spese per studi e consulenze, per le pubbliche relazioni, convegni, pubblicità e rappresentanza, per missioni, per l´acquisto e la manutenzione delle autovetture. Novità sul fronte delle agevolazioni fiscali e tributarie: oltre alla riduzione dell´Irap per le imprese che assumono, è prevista l´esenzione dal pagamento dei canoni annui di concessione sui passi carrabili. Per quanto riguarda le misure a sostegno dell´occupazione, la manovra prevede la proroga al 31 dicembre 2013 dei benefici a sostegno dei lavoratori che abbiano perduto il posto di lavoro o beneficiari di ammortizzatori sociali (posticipo delle rate di mutui stipulati per l´acquisto e la ristrutturazione dell´abitazione principale); e il sostegno ai lavoratori interessati da crisi aziendali o occupazionali, che non abbiano percepito lo stipendio dal 1 gennaio 2011. Sostegni anche a favore delle imprese: un fondo finalizzato al "microcredito" per i soggetti "non bancabili" (giovani, disoccupati, svantaggiati) e regimi di aiuto nella prospettiva di "fondi rotativi" per le imprese a fini d´innovazione tecnologica, investimento e sviluppo. La manovra di bilancio regionale sottolinea una sostanziale "continuità di risorse", raggiunta grazie agli aggiustamenti, ai tagli e alle "riallocazioni", per le politiche sociali regionali e i servizi educativi all´infanzia, il finanziamento del "fondo sostegno affitti", l´attività promozionale turistica, spettacolo, cultura, sport e tempo libero, il trasporto pubblico e i sistemi di mobilità, gli interventi straordinari per il patrimonio sanitario regionale e la salvaguardia ambientale, il diritto allo studio, l´istruzione e le borse di studio, la riforma del testo unico per l´artigianato, lo sviluppo del programma abitativo per gli studenti universitari, la salvaguardia del territorio, ambiente e rifiuti, gli interventi per la sicurezza stradale e le riforme endoregionali.  
   
   
ZAIA: LA STAGIONE DELLE RIFORME FEDERALISTE CONCLUDERÀ IL RISORGIMENTO  
 
Padova, 7 marzo 2011 - E’ stato un discorso a tutto campo, sul presente e sul futuro del Veneto e dell’Italia, quello pronunciato il 4 marzo al Bo’ dal presidente della Regione Luca Zaia alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università di Padova. Per prima cosa Zaia ha ricordato il dramma della disoccupazione, e in particolare le gravi situazione di Electrolux e Vinyls. “In un momento così grave siamo chiamati a dare solidarietà e risposte concrete alle decine di migliaia di persone che sono alla ricerca di una occupazione o che l’hanno perduta. Abbiamo inoltre il dovere – ha detto – di essere vicini ai giovani, alle prese con un eterno precariato”. Non è mancato un passaggio sulla riforma universitaria proposta dal ministro Gelmini, rispetto alla quale Zaia ha parlato di un “richiamo alla necessaria meritocrazia, che sola saprà impedire la fuga dei cervelli” e ricordato “la necessaria opposizione a quel sistema di parentele che si è impadronito di tante università”. “Anche noi siamo della partita della riforma – ha aggiunto – attraverso una Fondazione che stiamo costituendo per trasformare decine di migliaia di contratti giovanili da tempo determinato a tempo indeterminato”. A proposito del nuovo ospedale padovano, “si farà – ha affermato Zaia – ma stiamo decidendo come e dove; e lo faremo assieme a tutti i soggetti interessati. Da un lato occorre confermare l’eccellenza veneta in questo campo, dall’altro abbiamo il dovere di essere puntigliosi con i bilanci allo scopo di guardare al futuro con ottimismo”. Zaia è intervenuto anche sul tema dei festeggiamenti per l’unità d’Italia: da una parte “abbiamo a che fare con uno schieramento conservatore assai autoreferenziale e fermo su una lettura della storia da manuale scolastico, e dall’altra parte con quel movimento forse iperrevisionista, che ricorda le contraddizioni di un Risorgimento non senza ombre. Io sto con quelli che guardano al futuro, con quelli come Einaudi e don Sturzo – ha concluso Zaia – che predicavano in epoca non sospetta l’autonomia e la ricchezza delle diversità. Concludere il Risorgimento significa riconoscere l’autonomia dei territori e, per essere concreti, ricordarsi che da questa regione se ne vanno, in solidarietà e sussidiarietà, 17 miliardi di euro ogni anno”.  
   
   
BILANCIO 2011 DEL VENETO: PROVINCE AUTORITÀ DI PROTEZIONE CIVILE, RIMBORSI AI VOLONTARI ANTINCENDI E IDENTITÀ VENETA  
 
Venezia, 7 marzo 2011 - “Sulla discussione in Consiglio regionale sul bilancio di sacrifici del Veneto per il 2011 ho un unico grande motivo di delusione personale. Mi riferisco all’accanimento con il quale il centrosinistra della nostra regione ha contrastato la sua stessa storia, tentando in ogni modo di cancellare i capitoli che riguardano l’identità veneta”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Daniele Stival, tracciando un primo bilancio politico delle principali partite che riguardano i suoi referati. “Di fatto – ha aggiunto Stival – una parte del consiglio regionale, sia pure minoritaria, non si riconosce più nel suo Veneto; per fortuna la maggioranza ha tenuto ben stretta questa sua realtà che va valorizzata come sempre, anche in un anno come questo in cui si festeggiano i 150 anni della proclamazione dell’Italia”. “Sono invece soddisfatto per due questioni. La prima e certamente più importante – ha detto Stival – è stato l’inserimento delle Province all’interno della catena di comando del volontariato di protezione civile, tema sul quale c’era peraltro perfetta intesa con le amministrazioni provinciali, con una sorta di federalismo interno. E’ stato un atto doveroso, sul quale c’è stato un voto positivamente unanime, e sono sicuro che sarà utile ai nostri cittadini, anche alla luce triste esperienza dell’alluvione. E’ un tassello che ci mancava”. Questo significa che in caso di eventi di emergenza di carattere sovraccomunale e sottoprovinciale, i Comuni attiveranno in prima battuta la Provincia, mentre in precedenza facevano capo alla Regione che a sua volta attivava l’ambito provinciale. La principale conseguenza non era semplicemente un passaggio in più proprio quando ne servono meno, ma soprattutto le Province non avevano poteri al tavolo tecnico con le Prefetture, mentre ora possono agire e intervenire direttamente. “Un ultimo importante aspetto – ha concluso Stival – si riferisce ai 300 mila euro che abbiamo stanziato per rimborsare le spese sostenute dai volontari che operano nelle operazioni antincendio, che avevano ben ragione di lamentarsi. Nel 2010 non era stato previsto alcun ristoro per i costi sostenuti, che riguardano anche la manutenzione, la messa a punto e il carburante dei mezzi di soccorso. Questa gente, che meriterebbe una medaglia ogni volta che si muove per l’abnegazione con cui lo fa, doveva persino pagarsi la benzina e il meccanico”.  
   
   
FINANZE FVG: IMPUGNAZIONE LEGGE FINANZIARIA 2011  
 
 Trieste, 7 marzo 2011 - In merito all´impugnazione, il 3 marzo, da parte del Consiglio dei ministri della legge finanziaria regionale 2011 sui contributi in forma di credito d´imposta, l´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, ha sottolineato in una sua dichiarazione di continuare a ritenere corretta l´impostazione della norma regionale, "in ciò confortati - ha affermato - anche dallo studio recentemente svolto dal prof.Luca Antonini sul federalismo fiscale". "Una conferma che peraltro è giunta anche nel corso del mio odierno colloquio a Roma con il ministro Giulio Tremonti, poco prima della riunione del Consiglio dei ministri, a seguito della nota trasmessa nella giornata odierna dalla Regione agli uffici dell´Economia e delle Finanze, nella quale l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia manifestava l´impegno ad alcune opportune modifiche per armonizzare il testo di legge regionale sull´Irap con le disposizioni statali", rileva l´assessore Savino. "Per questo motivo - ha dichiarato Savino - chiederemo la rettifica del verbale dell´odierno Consiglio dei ministri con una specifica comunicazione al Governo". "Rilevo inoltre che il punto della legge riguardante la maggiorazione dell´applicazione della riduzione Irap per i lavoratori residenti in regione non è mai stato chiaramente esplicitato dal Governo, né nel corso dei colloqui né tanto meno nelle note a nostra disposizione: su questo motivo d´impugnativa - chiarisce l´assessore Savino - sono ora in atto gli opportuni approfondimenti da parte della Regione".  
   
   
BOLZANO: FINANZIARIA IMPUGNATA, ATTACCO ALL´AUTONOMIA  
 
 Bolzano, 7 marzo 2011 - "Un´operazione dilettantesca, superficiale e addirittura paradossale, che in realtà nasconde un attacco alla nostra autonomia". Non usa giri di parole l´assessore Roberto Bizzo per commentare l´impugnazione, da parte del governo, della legge finanziaria provinciale. Citando passaggi dell´Accordo di Milano, e sentenze della Corte Costituzionale, Bizzo si dichiara "convinto che il procedimento terminerà con una sentenza favorevole alla Provincia". Sono due i passaggi della legge finanziaria provinciale che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare: il primo riguarda l´abbattimento dell´addizionale regionale Irpef per le fasce di reddito più basse, il secondo riguarda invece il contenimento delle spese. Secondo il governo si tratterebbe di un´invasione di campo nelle competenze statali, l´assessore alle finanze Roberto Bizzo ha replicato durante una conferenza stampa bollando come "superficiali e paradossali" le motivazioni di Roma. Partendo dall´azzeramento dell´addizionale Irpef per i redditi più bassi, Bizzo ha spiegato che "la Provincia si è mossa rispettando l´Accordo di Milano sul finanziamento dell´Autonomia sottoscritto dal presidente Durnwalder e dai ministri Calderoli e Tremonti". L´intesa prevede che su alcuni tributi, tra cui l´addizionale regionale Irpef, la Provincia possa prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni, nei limiti delle aliquote massime (1,4%) previste dalla normativa statale. "Con l´accordo di Milano - ha sottolineato l´assessore provinciale alle finanze - abbiamo di fatto rinunciato a circa 800 milioni di entrate per avere in cambio proprio una maggiore autonomia nella gestione delle aliquote di imposte locali". Assieme al direttore della Ripartizione finanze, Eros Magnago, Bizzo ha poi citato una recente sentenza della Corte Costituzionale, lo stesso organo che sarà chiamato a giudicare la legittimità o meno dell´impugnazione governativa. In un pronunciamento simile, riguardante la riduzione dell´Irap per gli agricoltori trentini, la Corte Costituzionale sancisce che "nell´ipotesi in cui il gettito di un tributo erariale sia interamente devoluto alla Provincia (come nel caso dell´addizionale Irpef), questa può in ogni caso modificare aliquote e prevedere agevolazioni, con il solo limite del rispetto delle aliquote superiori". L´altro passaggio impugnato dal Consiglio dei Ministri riguarda il contenimento delle spese, con particolare attenzione a consulenze e incarichi esterni. Un decreto legge statale fissa nel 20% delle spese sostenute nel 2009 il limite da rispettare, ma l´Accordo di Milano si muove su un altro livello. "La Provincia concorda con lo Stato l´ammontare dei risparmi annuali nell´ambito del patto di stabilità - ha spiegato Bizzo - ma poi è la Provincia che decide come e dove ridurre le spese". Anche su questo punto, tra l´altro, esistono diverse sentenze della Corte Costituzionale che si esprimono nella direzione impostata dall´amministrazione altoatesina. "A meno che la Corte Costituzionale non voglia smentire sè stessa - hanno spiegato Bizzo e Magnago - siamo convinti che la sentenza ci darà ragione". Al di là delle spiegazioni tecniche, l´assessore Bizzo offre anche una chiave di lettura più politica della vicenda. "Si tratta di un´operazione dilettantesca e superficiale - ha spiegato - che maschera in realtà un attacco alle autonomie speciali. Basti pensare che, oltre a quella altoatesina, sono state impugnate anche le finanziarie di Trento e del Friuli Venezia Giulia. Il paradosso è che il federalismo fiscale che il governo sta preparando, in buona parte si muove ricalcando proprio l´Accordo di Milano, prevedendo dunque una maggiore autonomia delle regioni a statuto ordinario in materia fiscale. Non è pensabile che lo Stato voglia togliere ad una Provincia autonoma come la nostra quello che sta in realtà proponendo anche alle regioni a statuto ordinario".  
   
   
P.A.: POLVERINI, LAZIO REGIONE PILOTA ´RIFORMA BRUNETTA´  
 
Roma, 7 marzo 2011 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, hanno presentato la legge approvata dal Consiglio regionale del Lazio lo scorso 23 febbraio che recepisce le disposizioni contenute nel decreto legislativo della cosiddetta ´riforma Brunetta´. “Si tratta di una riforma– ha spiegato la presidente Polverini – che assegna premi e incentivi ai dipendenti, secondo quelli che sono i loro meriti e il loro impegno. Tutti avranno la possibilità di incrementare le loro retribuzioni”. Uno dei punti qualificanti della legge è l’estensione della norma a tutti gli enti e alle società regionali, comprese quelle del servizio sanitario. Con questo nuovo strumento legislativo, inoltre, ha aggiunto Polverini "viene assicurato il corretto e continuo svolgimento delle attività di controllo interno, a garanzia della legalità e con l´obiettivo di migliorare l´azione amministrativa, sia centrale che territoriale. Per questo si è già provveduto ad accentrare il sistema dei controlli, grazie alla costituzione degli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv) per ogni ente e società regionale con il coordinamento da parte delle competenti strutture della presidenza. Nella legge, infine - ha continuato la presidente della Regione Lazio -, e´ stato introdotto un articolo ad hoc per salvaguardare le pari opportunita´, la valorizzazione delle differenze di genere e la tutela del valore sociale della maternità e della paternità". Insomma, per Polverini "questa e´ una riforma che assegnerà premialità e incentivi ai dipendenti, per quelli che sono i loro meriti e il loro impegno: una legge che mette giustizia creando uniformità di trattamento tra i lavoratori”. Polverini ha quindi formalmente candidato “il Lazio come Regione pilota, per rendere la legge esigibile anche dal punto di vista retributivo per tutti i dipendenti”. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta ha risposto che “questa legge, frutto di un precedente protocollo sancisce inoltre la collaborazione, leale e fattiva, tra il mio ministero e la Regione Lazio. Una sfida entusiasmante perché implica un lavoro di rigore, di efficienza, di risparmio affinché possa innescarsi un reale circuito virtuoso. Se poi la Regione Lazio vorrà trasformarsi in regione pilota e possa servire di esempio anche per le altre regioni -ha poi aggiunto il ministro rivolgendosi al presidente Polverini- ti offrirò tutto il mio supporto e la mia assistenza". Polverini ha anche ricordato come sin dal suo insediamento, la Giunta abbia lavorato per ridurre i costi dell’amministrazione regionale, con un risparmio complessivo di 10 milioni di euro in seguito alla diminuzione dei dipartimenti, delle direzioni regionali, delle strutture di diretta collaborazione della presidenza nonché delle spese dell’autoparco.  
   
   
FISCO, TOSCANA: UNA DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ NEL CASO DI RECUPERO DELL’EVASIONE  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – Rischia di diventare vano recuperare una quota importante di evasione fiscale se poi quei soldi, che nel caso dei tributi regionali toscani rimangono per metà nelle casse del Comune se il recupero è avvenuto grazie ad una segnalazione, il Comune o la Regione non può spenderli per i lacci (e i paradossi) del patto di stabilità. Perchè allora non prevedere, in questo caso, una deroga? E’ la proposta che l’assessore al bilancio e ai tributi della Toscana, on. Riccardo Nencini, ha fatto nel corso dell’ultima riunione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e che il presidente dei governatori Vasco Errani ha fatto propria, con l’impegno a sottoporla al governo. “Se tutti conveniamo che la lotta all’illegalità e all’evasione fiscale è importante, e lo è – spiega Nencini –, mi sembrerebbe ovvio far sì che le Regioni che hanno lavorato meglio sul fronte della lotta all’evasione fiscale possano utilizzare questi introiti” Nel corso della riunione della Conferenza delle Regioni la Toscana è stata portata ad esempio nel’impegno nella lotta all’evasione fiscale. “Nel 2010 – ricorda Nencini – solo la Regione ha recuperato, sui propri tributi, 160 milioni di tasse non pagate: il 43% in più rispetto all’anno prima, in un anno peraltro di crisi e contrazione della nostra economia. Ma possiamo fare ancora meglio. Finora nella pubblica amministrazione il braccio destro non sapeva quello che faceva il sinistro. Con Elisa, una rete informatica che vogliamo allargare in tre anni a tutti i comuni toscani e per questo abbiamo investito 4 milioni, questo non avverà più. Le diverse banche dati si parleranno. I controlli saranno più veloci. E gli evasori, i grandi evasori e chiunque sfuggendo al fisco ruba il futuro ai giovani, avranno vita più difficile”. “La lotta all’illegalità – conclude Nencini – è una priorità per questa giunta”.  
   
   
FISCO: DATI RECUPERO EVASIONE SICILIA TRASPARENTI E GIA´ DISPONIBILI  
 
 Palermo, 7 marzo 2011 - A proposito di quanto lamentato dai senatori della Lega, cosi´ come riportato dall´agenzia Ansa delle 12.38 del 3 marzo, si precisa che la Serit, trasmette mensilmente alla Ragioneria territoriale dello Stato il "conto mensile delle riscossioni" erariali; bimestralmente, invece, la contabilita´ amministrativa comprensiva delle riscossioni e dei riversamenti erariali e, annualmente, il Conto giudiziale dei ´Ruoli affidati per la riscossione´ (carico, riscossioni, riversamenti, discarichi). Inoltre, produce annualmente, il Conto di Gestione per gli Enti diversi dall´Erario e ogni dieci giorni, agli enti impositori, per il tramite di Equitalia servizi Spa, flussi telematici contenenti lo stato delle riscossioni. La societa´ e´ anche impegnata in riunioni mensili (l´ultima si e´ svolta il 18 febbraio del 2011) con l´assessorato dell´Economia, con la Direzione regionale dell´Agenzia delle entrate e con Riscossione Sicilia Spa, nel corso delle quali vengono consegnati i Riepiloghi dei riversamenti erariali effettuati (Stato/regione), raffrontati con l´analogo periodo dell´anno precedente (cadenza mensile), il riepilogo per anno di consegna dei ruoli erariali cartellati con evidenza del carico non procedibile (falliti, sgravi, sospesi, A.t. Negativa) e del carico riscosso (cadenza quadrimestrale), il prospetto andamento delle maggiori rateazioni (cadenza quadrimestrale), il prospetto dell´attivita´ coattiva/cautelativa espletata (cadenza quadrimestrale) e il prospetto dell´attivita´ di pignoramento presso terzi P.a. Ex Art. 48 Bis (cadenza quadrimestrale). Inoltre, e´ prodotta a Riscossione Sicilia Spa, con cadenza quadrimestrale, (ultimo invio avvenuto il 10 febbraio 2011) una relazione sull´andamento della riscossione comprendente tutte le informazioni dell´attivita´ svolta da Serit Sicilia Spa. Questi i dati delle riscossioni conseguite nel 2010: Erario, 256 milioni di euro, con un incremento del 19,4% rispetto al 2009; Inps, 200 milioni di euro, con un incremento del 17,3% rispetto al 2009; Comuni, 200 milioni di euro, con un incremento del 11,5% rispetto al 2009; Enti vari, 61 milioni di euro, con un incremento del 34,7% rispetto al 2009. Per un totale, nel 2010 di 717 milioni, con un incremento medio complessivo del 20,7% rispetto al 2009. Questi dati sono resi noti per evitare di ingenerare una chiave di lettura distorta e, di conseguenza, falsi convincimenti nell´opinione pubblica su presunti comportamenti omissivi della Societa´ di Riscossione Serit-sicilia S.p.a. Anche il quotidiano "Sole24ore" del 3 marzo 2011, a pagina 31, nell´articolo intitolato "Equitalia piu´ efficace contro i grandi debitori", riporta, nell´ultimo capoverso, la conferma del "rilevante livello di incassi" raggiunto anche in Sicilia dalla Serit, societa´ che fa capo alla Regione siciliana, con i relativi dati, evidenziando il "dato sul recupero dell´evasione" in tutto il Paese, "Sicilia compresa".  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, TOSCANA: PRIMI SEGNI DI INVERSIONE DI TENDENZA  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – Segnali di inversione di tendenza per la Cassa integrazione in Toscana. Dopo il picco registrato a settembre 2010 con quasi 7 milioni di ore e la chiusura dell’anno con un +59%, il ricorso a questo ammortizzatore sociale, nel gennaio 2011, fa registrare, rispetto allo stesso mese del 2010, un aumento del 3,7%.Se il ricorso alla cassa integrazione appare ancora, nel complesso, massiccio, un aumento mensile per la prima volta così contenuto è comunque un fatto da salutare positivamente. “E’ ancora troppo presto per parlare di svolta duratura – avverte Simoncini – ma possiamo pensare, finalmente, di vedere qualche luce nel tunnel. Accanto al dato della cassa integrazione registriamo infatti anche quello dell’aumento degli avviamenti al lavoro: il 2010 si è chiuso con circa 11 mila avviamenti in più rispetto al 2009. Positivo anche l’incremento dell’export nel terzo trimestre 2010, cresciuto rispetto al 2009 del 13,6 %. Sono tutti elementi che ci devono spingere al massimo impegno per far ripartire l’economia toscana e con questa rilanciare occupazione e sviluppo”. La diminuzione delle ore autorizzate di cassa integrazione si concentra soprattutto sotto la voce Cassa integrazione ordinaria (- 60,2%) e in particolare nel settore industriale. Diminuisce, anche se in misura minore, la cassa straordinaria mentre continua a restare elevato il ricorso alla cassa in deroga (+140%).  
   
   
MOLISE: REFERENDUM ABROGATIVO STATUTO REGIONALE, SECCO "NO" DI IORIO  
 
Campobasso, 7 marzo 2011 - In riferimento alla proposta di attivare le procedure per un referendum abrogativo del nuovo Statuto regionale, il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha dichiarato: «Da queste opposizioni non ci si poteva attendere nulla di buono. Se in sostanza i personaggi che hanno aderito alla proposta referendaria, confermeranno e concretizzeranno la loro richiesta di abrogazione del nuovo Statuto regionale, di fatto verrà meno quello spirito "costituente" che era stato posto alla base della rinuncia, da parte dell´Esecutivo e di ciascun Consigliere, a perseguire le proprie convinzioni per favorire una larga adesione al varo di un testo condiviso. Ritengo che la Maggioranza in Consiglio regionale a questo punto debba, come è sempre stata abituata a fare, riflettere con responsabilità per evitare un inutile dispendio di energie economiche. Questo anche per spuntare le armi, in un acceso clima elettorale, a quell´articolata galassia del centrosinistra molisano, da sempre impegnata a produrre solamente demagogia per coprire la sua assoluta incapacità di rappresentare una valida alternativa di governo in questa regione. Un deciso "no", quindi, al referendum abrogativo proposto da questi ambigui personaggi del centrosinistra. Un "si", invece, convinto - previa sospensione delle procedure dello stesso referendum - a cambiare immediatamente lo Statuto o, come mi sembra più opportuno, rinviare ogni modifica alla prossima Legislatura. In questo caso, non rinunceremo a presentare in sostituzione una nostra precisa proposta. Proposta che, con ogni probabilità, vorremo portare alla verifica e alla condivisione degli elettori molisani».  
   
   
VENETO, CERTIFICAZIONI: INCONTRI DI PRESENTAZIONI BANDO REGIONALE  
 
 Venezia, 7 marzo 2011 L’assessore regionale allo sviluppo economico Isi Coppola ha programmato una serie di incontri di presentazione del bando pubblico per la concessione di contributi per servizi di consulenza finalizzati all’ottenimento di certificazioni da parte di piccole e medie imprese. I contributi, a fondo perduto, per un importo complessivo di quasi 6 milioni di euro saranno finalizzati all’ottenimento di certificazioni di qualità, processo, prodotto, ambientali e sociali. L’agevolazione pubblica è pari al 50% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 40 mila euro. Le imprese potranno fare domanda per più di una certificazione. La scadenza per la presentazione delle domande è il 31 marzo prossimo “E’ un’iniziativa – sottolinea l’assessore – che si colloca all’interno di un’azione divulgativa e capillare, svolta dalla Regione in collaborazione con le associazioni di categoria, per sostenere le Pmi venete in questo momento di difficoltà economica, presentando in ogni provincia questo bando per la concessione di contributi. La certificazione volontaria si sta rivelando un ottimo investimento per i settori produttivi del Veneto, che cercano di reagire positivamente fiduciosi in una prossima ripresa del sistema economico produttivo non solo nazionale”. Il programma degli incontri è il seguente: il 7 marzo a Vicenza (ore 11.00) presso Apindustria e a Belluno (ore 16.00) presso Confindustria; il 9 marzo a Padova (ore 11.00) presso la Camera di Commercio e a Treviso (ore 17.00) presso Treviso Tecnologia; il 10 marzo a Verona (ore 11.00) presso la Camera di Commercio e a Venezia (ore 17.00) presso la sede di Marghera della Camera di Commercio. L’ultimo appuntamento è previsto a Rovigo il 14 marzo.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI E L´ASSESSORE MANCINI HANNO PRESENTATO I PISL REGGIO CALABRIA  
 
 Catanzaro, 7 marzo 2011 - Dopo le tappe di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, il 4 marzo nell’Auditorium “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella a Reggio Calabria, il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini hanno presentato i Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) agli amministratori locali della provincia di Reggio Calabria. Presenti anche il Presidente del Consiglio Regionale Francesco Talarico, il Vicepresidente Alessandro Nicolò, il Sottosegretario alle Riforme Alberto Sarra, i Capigruppo del Pdl e della Lista Scopelliti Presidente Luigi Fedele e Giovanni Bilardi e il Segretario della Commissione Affari dell’Unione Europea Candeloro Imbalzano. I Pisl (Progetti integrati di sviluppo locale) sono strumenti finanziari del Por Fesr 2007-2013 per lo sviluppo dei territori, intesi non come singoli ma comuni ma come specifici ambiti territoriali. Si tratta di insiemi di progetti reciprocamente inter-dipendenti, che hanno un obiettivo comune di sviluppo di un territorio. Si tratta di circa 400 milioni di euro per sostenere il sistema economico ripartiti per provincia e per tipologia di Pisl: mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, valorizzazione dei borghi, sviluppo del sistema turistico, supporto ai sistemi produttivi, contrasto allo spopolamento e tutela delle minoranze linguistiche. La ripartizione finanziaria è stata effettuata attribuendo una quota fissa di 17.341 milioni euro per ciascuna provincia e ripartendo la parte restante, quasi 347 milioni di euro pari all´80%, in base alla popolazione residente, al netto di quella residente nelle aree urbane. In base a tali criteri, alla provincia di Reggio Calabria sono stati assegnati più di 106 milioni di euro. “Si tratta di risorse importanti che saranno spese bene, per attuare una strategia complessiva all’insegna dell’unità di intenti da parte di più Comuni – ha affermato il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – secondo una filosofia che permetta lo sviluppo di interi ambiti territoriali. Puntiamo a risollevare quelle piccole realtà penalizzate dall’isolamento integrandole con il resto del territorio attraverso grandi opere, perché la nostra sfida principale è quella di ridisegnare la Calabria e prepararla al meglio per il Federalismo. Ritengo fondamentale – ha aggiunto il Presidente Scopelliti – la coesione tra più Comuni, per una visione globale dei territori che favorisca una crescita unitaria e armoniosa. Servono nuovi servizi per grandi bacini d’utenza, perciò bisogna pensare in grande. Con la cabina di regia della Regione i territori devono fare gioco di squadra e il risultato sarà una forte ricaduta positiva che fornirà nuove risposte ai cittadini. La realizzazione di questi Progetti – ha concluso il Governatore della Calabria Scopelliti - sarà un esempio concreto di quanto è realmente costruttivo il dialogo tra le Istituzioni”. “Oggi abbiamo illustrato i Pisl anche agli amministratori locali della provincia di Reggio – ha detto l’Assessore Giacomo Mancini – secondo la filosofia del Presidente Scopelliti che punta sempre sulle scelta condivise e sull’unità d’intenti tra le Istituzioni. Abbiamo ereditato una situazione difficile che abbiamo provveduto a correggere al fine di scongiurare il rischio di perdere queste risorse. Allo stato attuale – ha proseguito Mancini - la Regione ha snellito i processi e sta elaborando il Quadro Unitario affinché in pochi mesi i progetti siano effettivamente finanziabili, per dare risposte importanti ai cittadini. Noi siamo contrari alla agli interventi ‘a pioggia’, che hanno prodotto solo clientela e mai effetti positivi e riteniamo che sia fondamentale una nuova cultura regionalistica che elimini i campanilismi per favorire una crescita unitaria della Calabria. Per questo – ha concluso l’Assessore al Bilancio e Programmazione Comunitaria Giacomo Mancini – siamo molto attenti alle risorse comunitarie che adesso vengono spese bene, nel solo interesse dei calabresi”.  
   
   
SVILUPPO:LOMBARDO,"SI´ A ZONA FRANCA LEGALITA´ PER CALTANISSETTA"  
 
Palermo, 4 marzo 2011 - ´Il governo della Regione siciliana sosterra´ le iniziative del Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalita´ di Caltanissetta, orientato a creare una zona franca in grado di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio economico della provincia´. Lo dice il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, che cosi´ commenta e accoglie il progetto di "zona franca per legalita´ e sviluppo" promosso dalle parti sociali e dagli enti territoriali di Caltanissetta. Il presidente Lombardo ha anche annunciato che nei prossimi giorni si rechera´ a Caltanissetta per incontrare i promotori del Tavolo unico per lo sviluppo e la legalita´. ´E´ una sfida per il rilancio di un territorio - continua Lombardo - che parte dall´idea di creare un´area economica, destinata a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. La Regione intende avviare un dialogo propositivo per una stagione di rilancio economico e sociale della provincia di Caltanissetta. La zona franca per la legalita´ si inserisce in questo percorso, nel solco di quanto indicato anche dal Procuratore generale di Caltanissetta, Roberto Scarpinato in occasione del suo intervento per l´inaugurazione dell´Anno giudiziario´.  
   
   
UMBRIA: INSEDIATO COMITATO SCIENTIFICO PER POLITICHE DI GENERE  
 
 Perugia, 7 marzo 2011 – Elaborare analisi e valutazioni relative allo stato di attuazione delle azioni regionali, svolgere ricerche, fornire supporti tecnico-scientifici per singole materie nell’ambito delle politiche di genere: sono solo alcuni degli obiettivi di lavoro del Comitato scientifico per le politiche di genere che si è insediato formalmente il 4 marzo a Perugia, nel corso di un incontro che si è svolto nella sede della Giunta regionale di Palazzo Donini, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Come Giunta regionale – ha detto la presidente Marini – ci interessa conoscere e capire se quell’uguaglianza formale sancita dalla Costituzione sia, di fatto, sostanziale. O meglio, come renderla sostanziale attraverso le azioni di governo. Si tratta in pratica – ha aggiunto la presidente – di individuare nel contesto della realtà regionale e della condizione delle donne umbre le priorità di intervento e, contemporaneamente, di impostare un lavoro di elaborazione e di proposta politico-programmatica innovativa, ispirata alle esperienze più avanzate nazionali ed europee”. La presidente ha quindi precisato, che si è deciso di predisporre un Comitato scientifico che dovrà lavorare a supporto dell’intero sistema regionale e, inoltre, di istituire il Tavolo regionale per ridare protagonismo alla dimensione di genere in tutte le politiche e in tutti gli strumenti programmatici della Regione Umbria. “L’obiettivo di lavoro – ha detto la presidente - è anche quello di promuovere un’azione culturale che dovrà guidare anche le scelte più ‘fredde’ nell’ambito della politica e della programmazione, per poi adottare azioni orizzontali anche attraverso una rete diffusa tra istituzioni, università, imprese, e altri soggetti che partecipano alle decisioni”. Per combattere le disparità esistenti in tutti gli ambiti oltre alle politiche di genere orizzontali, sono indispensabili anche misure specifiche che realizzino un’eguale indipendenza economica ”visto che – ha precisato la presidente - l’obiettivo del 60 per cento nel 2010 di occupazione femminile stabiliti dal consiglio di Lisbona è ormai stato disatteso e l’espulsione dal mondo del lavoro e quasi tutta al femminile, malgrado l’alto livello di scolarizzazione”. “Occorre lavorare anche per migliorare la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata delle donne – ha aggiunto – così com’è indispensabile promuovere l’eguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi decisionali”. Tra le altre priorità: cambattere la violenza di genere, eliminare gli stereotipi a partire dall’educazione e dalla cultura. “Oggi parte formalmente il lavoro del Comitato – ha concluso – e in tutto ciò ci aspettiamo un contributo e ‘uno sguardo nuovo’”. Il Comitato scientifico è costituito presso l’Aur ed è formato oltre che dai ricercatori dell’Agenzia, anche da esperti esterni dotati di esperienze specifihe e di rilievo sulle tematiche da affrontare e analizzare. Di tale Comitato l’Aur garantisce anche la segreteria tecnica stabilendone le sedute e l’ordine del giorno; in particolare, l’organismo fornirà proposte all’Agenzia Umbria ricerche per lo svolgimento di ricerche e approfondimenti tematici, proporrà al Tavolo regionale delle politiche di genere, modifiche, integrazioni e soluzioni innovative per lo sviluppo delle politiche regionali in materia e, a tal fine, dovrà individuare le azioni concrete da inserire operativamente nei programmi, nei piani e nei bandi regionali. Infine, propone anche le modalità per l’individuazione e l’implementazione della rete del sistema istituzionale e sociale per le politiche di genere ed elabora la relazione finale sulle attività svolte, corredata da report relativi alle singole tematiche sviluppate. La composizione del Comitato – come si diceva - risulta costituita, oltre che dal presidente e dai ricercatori dell’Aur, da 10 componenti esterni che verranno individuati di volta in volta, in funzione delle materie affrontate e delle esigenze del Comitato stesso. In qualità di esperti esterni sono stati indicati i seguenti professionisti: la sociologa Marina Piazza, in qualità di coordinatore del Comitato, la docente dell’Università di Perugia, Tamar Pitch, la docente di filosofia politica nonché scrittrice e politica, Maria Luisa Boccia, la studiosa e saggista di scienze economiche e sociali, Laura Pennacchi, la docente di diritto del lavoro presso l’Università di Verona, Donata Gottardi, l’intellettuale femminista romana, animatrice del Centro culturale Virginia Woolf, Alessandra Bocchetti, la docente di Pedagogia presso la facoltà di Scienze della formazione di Verona, Anna Maria Piussi, il giurista, espert di politiche del lavoro,Romano Benini, la docente dell’Università di Perugia, Cristina Papa.  
   
   
LAMPEDUSA: CHIESTO A MARONI SOSPENSIONE MUTUI E TRIBUTI  
 
Palermo, 7 marzo 2011 - "Lampedusa e la Sicilia stanno sopportando un peso rilevantissimo in termini sociali ed economici per l´emergenza umanitaria connessa all´immigrazione di migliaia di persone dal nord Africa, e se gli sbarchi in Sicilia dovessero assumere connotati ancor piu´ rilevanti, l´impatto sulla comunita´ siciliana sara´ insostenibile". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, a conclusione dell´incontro tenutosi al Viminale e presieduto dal ministro Roberto Maroni, alla presenza del prefetto Giuseppe Caruso, nella qualita´ di Commissario straordinario per l´emergenza immigrati, nonche´ rappresentanti di Regioni, Province e Comuni d´Italia. "E´ importante - ha aggiunto Armao - che nella riunione guidata dal ministro Maroni si siano poste le basi per affrontare, in termini di solidarieta´ tra le istituzioni locali e regionali, questa emergenza umanitaria di proporzioni imprevedibili. Ancora, pero´, si e´ fatto troppo poco a livello comunitario e nazionale per riparare i danni gia´ sofferti dall´economia turistica siciliana, ed in particolare da Lampedusa. Ho chiesto al ministro Roberto Maroni e al prefetto Caruso che nel decreto legge di imminente emanazione il Governo inserisca specifici benefici per i cittadini e le imprese di Lampedusa, come la sospensione del pagamento dei tributi e dei mutui".  
   
   
LAMPEDUSA: GOVERNO DELLA SICILIA VARA CONTRIBUTO STRAORDINARIO 800MILA EURO  
 
Palermo, 7 marzo 2011 - La giunta regionale di Governo, presieduta dal presidente Raffaele Lombardo, riunita il 3 marzo a Palazzo d´Orleans, ha deliberato la concessione di un contributo straordinario di 800 mila euro a favore del comune di Lampedusa e Linosa per "fronteggiare le emergenze connesse alla pressione migratoria", legata agli sbarchi di questi giorni. Alla riunione della giunta di Governo ha preso parte il sindaco di Lampedusa e Linosa, Bernardino De Rubeis, accompagnato dal vicesindaco e senatrice Angela Maraventano, che hanno anche presentato una serie di interventi strutturali e infrastrutturali per Lampedusa e Linosa. Tocchera´ ora ai vari dipartimenti dell´amministrazione regionale competenti per materia, compresa anche la Protezione Civile, valutare queste proposte e procedere alla loro definizione. "Ringraziamo il presidente Lombardo ed il Governo regionale - sostiene il sindaco De Rubeis - per l´attenzione dimostrata verso la nostra comunita´, ed in particolar modo verso la categoria dei pescatori, che proprio a causa dell´emergenza immigrazione, vede compromessa la loro attivita´, con uno fermo pesca che dura da quasi due mesi". "Il governo siciliano -afferma la senatrice Angela Maraventano- ha agito con grande tempestivita´ ed ora ci aspettiamo che anche il governo nazionale risponda ai nostri appelli". Per Gianmaria Sparma, assessore regionale al Territorio e Ambiente, "il provvedimento varato dalla giunta e´ la dimostrazione di tutta l´attenzione e sensibilita´ di questo governo alla linea di frontiera che oggi e´ Lampedusa, la cui economia, anche sotto il profilo turistico, rischia di soffocare senza interventi tempestivi".  
   
   
INTESA REGIONE TOSCANA -CONSULENTI DEL LAVORO PER POLITICHE OCCUPAZIONALI PIÙ EFFICACI  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – Rapporti più stretti fra Regione e Consulenti del lavoro per politiche occupazionali più efficaci e una migliore sintonia fra sistema pubblico e sistema privato. Questo il senso del protocollo d’intesa firmato il 3 marzo dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e dal presidente della consulta toscana dell’Ordine dei consulenti del lavoro Gloria Cappagli. “Obiettivo del protocollo – spiega l’assessore Simoncini – è quello di dare più efficacia e tempestività alle politiche per migliorare le competenze del capitale umano, mantenere o riportare i lavoratori nel sistema produttivo, fronteggiare meglio la crisi e costruire le condizioni per una solida ripresa” . L’intesa stabilisce forme di collaborazione fra la Regione e i professionisti specializzati nella gestione del mercato del lavoro. La Toscana è una delle regioni in cui è più diffusa la presenza di consulenti del lavoro: in tutto nel 2010 gli iscritti all’albo risultavano 1890. “Una rete capillare che ha rapporti continui con le aziende – osserva Simoncini – e che pertanto costituisce un utile veicolo per far promuovere e conoscere le iniziative messe in campo a favore delle aziende che intendono assumere o riqualificare i lavoratori. Si tratta di una collaborazione ancora più importante in una regione come la Toscana, che registra una delle percentuali più alte a livello nazionale di presenza di micro e piccole imprese, che hanno nei consulenti del lavoro un riferimento “obbligatorio”. La presidente della consulta toscana Gloria Cappagli sottolinea il fatto che “il riconoscimento e la collaborazione istituzionale dei Consulenti del lavoro, afferma e valorizza la terzietà della categoria, che assume così sempre di più un ruolo di carattere giuslavoristico a connotazione economico-sociale, anche al fine di favorire un dialogo tra istituzioni e mondo del lavoro, al di fuori delle vicende immediatamente sindacali”. L’intesa prevede inoltre forme di consultazione nella fase di elaborazione delle politiche che possono tradursi in opportunità preziose per costruire interventi che rispondano meglio alle esigenze delle imprese, dei lavoratori e dei territori interessati. In particolare, si prevede la partecipazione dell’Ordine dei consulenti del lavoro nelle fasi di pianificazione delle linee di intervento delle politiche regionali e il supporto operativo dei consulenti alla definizione degli interventi messi in cantiere a favore dell’occupazione. Per realizzare questi obiettivi la Regione si impegna a coinvolgere di volta in volta l’Ordine dei consulenti nei vari luoghi di coordinamento o concertazione delle politiche. Da parte sua la consulta si impegna a diffondere la conoscenza e a promuovere nei confronti dei consulenti del lavoro e dei datori di lavoro i benefici, gli incentivi, gli strumenti contrattuali, le opportunità formative e le modalità gestionali messe in campo a livello regionale per l’inserimento lavorativo di disoccupati o di giovani.  
   
   
EXPO 2015, NUOVO INGRESSO DELLA RUSSIA. MORATTI: “SODDISFAZIONE PER UNA COLLABORAZIONE CHE DARÀ GRANDI RISULTATI”  
 
Milano, 7 marzo 2011 - “È con estrema soddisfazione che ho accolto la notizia della partecipazione della Russia all’Esposizione Universale che si terrà a Milano nel 2015. Una collaborazione che contribuirà a dare grandi risultati in termini di sicurezza alimentare, in linea con il tema scelto da Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, e che rafforzerà i già consolidati rapporti della cooperazione multilaterale italo-russa come ha sottolineato il presidente Dmitry Medvedev nella lettera che ha inviato al presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi”. Così il Sindaco e Commissario Straordinario delegato dal Governo per Expo Milano 2015 Letizia Moratti ha commentato l’adesione della Russia a Expo. La Russia è l’ottavo Paese che ha annunciato la propria partecipazione all’Esposizione del 2015 dopo Azerbaijan, Egitto, Montenegro, Romania, San Marino, Svizzera e Turchia.  
   
   
EXPO MILANO: SI INSEDIA COMITATO PER PARTECIPAZIONE SICILIA  
 
Palermo, 7 marzo 2011 - "La Sicilia, con il suo significativo patrimonio agro alimentare si candida in occasione dell´Expo 2015 di Milano al ruolo di interlocutore privilegiato con i Paesi del nord Africa". E´ quanto affermato dall´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, in occasione dell´insediamento del Comitato tecnico costituito per favorire una qualificata presenza della Regione all´esposizione del 2015 che avra´ per tema: "Nutrire il Pianeta, Energia per la vita". L´assessore, nell´introdurre i lavori, ha evidenziato la particolare importanza offerta alla Regione da questa partecipazione, proprio in forza della sua centralita´ geografica, soprattutto in questa delicata e difficile fase dei rapporti con i Paesi della sponda nord dell´Africa. Armao ha quindi invitato i partecipanti a dare avvio alla ´fase operativa´, individuando entro un mese figure di esperti e di professionisti che possano avanzare proposte e iniziative con le quali partecipare all´Expo. Dalla riunione e´ emersa la volonta´ di presentare il Comitato alla prima edizione della Bit del Mediterraneo che si terra´ a Palermo dal 19 al 21 maggio prossimi. Nel corso della tre giorni si prevedono numerosi iniziative: una di queste, tra l´altro, sara´ dedicata alla presentazione del credito di imposta. All´incontro erano presenti l´assessore alle Attivita´ Produttive, Marco Venturi e il presidente della Provincia di Palermo, Giuseppe Avanti, Maurizio Carta, in rappresentanza del Sindaco di Palermo, nonche´ rappresentanti degli assessorati che saranno coinvolti nella preparazione dell´iniziativa lombarda. Il presidente Avanti ha proposto di prevedere iniziative che possano indirizzare parte del flusso dei visitatori che andranno all´Expo, (si ipotizza l´arrivo di circa 35 milioni di stranieri), anche verso la Sicilia. "Lavoreremo anche in questa direzione - ha concluso l´assessore Armao - affinche´ l´Expo del 2015 sia occasione per intercettare flussi di investimenti e di turismo, provenienti soprattutto dal Magreb. Sara´ questa una concreta modalita´ per aiutare quelle martoriate popolazioni che oggi vivono momenti molto difficili per raggiungere liberta´ e progresso economico, diritti a loro negati".  
   
   
LEGALITA´ IN SICILIA: GIOVANI E IMPRESE IMPORTANTI PER LIBERARCI DA MAFIA  
 
Palermo, 7 marzo 2011 ( - "In Sicilia, da quel luglio 1992 quando le lenzuola bianche sventolarono dai balconi di Palermo per commemorare e protestare contro l´attentato a Paolo Borsellino e alla sua scorta, i siciliani hanno preso sempre piu´ coscienza di quanto il cancro mafioso corroda l´intera societa´ e impedisca il suo sviluppo. Insieme ai giovani, gli imprenditori hanno svolto un ruolo fondamentale per liberare l´economia e il lavoro da collusioni e condizionamenti. La pratica dell´antimafia si fa con i comportamenti quotidiani, con il convinto sostegno a magistratura e forze dell´ordine, ma importanti sono anche le azioni di testimonianza e di sensibilizzazione delle coscienze". Lo ha dichiarato l´assessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma, annunciando la sua adesione alla manifestazione "Contro la mafia e per il lavoro" che si svolgera´ il 12 marzo a Caltanissetta, organizzata dalle organizzazioni sindacali provinciali insieme al Tavolo unico per la legalita´, alla Camera di Commercio, all´Asi, alla Provincia Regionale di Caltanissetta e ai comuni di Gela e Caltanissetta. "Da parte nostra - ha aggiunto Sparma - vogliamo ancor di piu´ indirizzare l´azione del Corpo forestale della Regione verso attivita´ di prima polizia ambientale nell´isola, per la salvaguardia del territorio e dell´ambiente e per il contrasto alle ecomafie, uno dei settori piu´ rilevanti per le attivita´ illecite della criminalita´ organizzata".  
   
   
PRESENTATO IN SICILIA BANDO ´BENI IN COMUNE´  
 
Palermo, 7 mar 2011 - E´ stato presentato il 4 marzo dall´assessore regionale per l´Istruzione e la Formazione professionale, Mario Centorrino, il bando ´Beni in comune´, per una migliore fruizione dei beni confiscati alla criminalita´ organizzata´. L´avviso promuove la presentazione di progetti finalizzati ad accrescere la professionalita´ del personale della P.a. Siciliana nelle tematiche che hanno per oggetto l´amministrazione e la gestione dei beni confiscati ai sensi della Legge n. 575/65. L´avviso si colloca in un programma piu´ ampio messo in atto dalla Regione siciliana e fa perno sul consistente patrimonio esistente sul territorio per promuovere nuove opportunita´ di sviluppo sociale ed economico in una logica educativa della cittadinanza delle zone interessate. La presentazione del bando e´ avvenuta nell´ambito del convegno ´Un anno col Fondo Sociale Europeo´, promosso dall´assessorato regionale per l´Istruzione e la Formazione professionale. Microcredito e fondo Jeremie sono stati alcuni degli argomenti dei workshop che si sono svolti nell´ambito dei lavori. In particolare, il 24 marzo, si riunira´ il Comitato di investimenti per l´approvazione del bando per la selezione degli intermediari finanziari per la concessione del microcredito, prevista dal fondo Jeremie, promosso dall´Unione europea e finanziato con l´Fse 2007-2013. Andrea Kirschen, dirigente del Fondo europeo per gli investimenti, coattore di Jeremie con la Regione siciliana, ha sottolineato i requisiti per la scelta della banche o degli istituti di microfinanza che saranno partner nella concessione di prestiti "non a fondo perduto", destinati a individui o micro e medie imprese attive nel settore del sociale per un massimo di 50.000 euro da restituire in 8 anni. Tra i principali criteri, l´effettiva presenza delle istituzioni nel territorio con una propria rete di sportelli e filiali nelle nove province, esperienza nel microcredito, costi concorrenziali. Il fondo parte con una dotazione di 15 milioni e dovrebbe sviluppare investimenti per 25-30 milioni di euro. Al convegno, oltre all´assessore Mario Centorrino, sono intervenuti il dirigente della Commissione europea, Michel Laine; il dirigente dell´ufficio Legalita´ della Regione siciliana, Emanuela Giuliano; il direttore dell´Agenzia nazionale per l´amministrazione dei beni sequestrati alla criminalita´ organizzata, Mario Morcone; Don Luigi Ciotti; il presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto; i dirigenti generali della Regione siciliana, Ludovico Albert e Felice Bonanno; il presidente della cabina di regia regionale, Aurelio Bruno.  
   
   
RIFORME E RIASSETTO ISTITUZIONALE, OGGI UN CONVEGNO A FIRENZE  
 
Firenze, 7 marzo 2011 – Da subito superare le comunità montane, che sono rimaste tredici oggi in Toscana, e sostituirle con Unioni di Comuni. Ma anche più Unioni di Comuni in genere, meno sovrapposizioni di competenze, Unioni di Province laddove servono, a partire dall’area metropolitana tra Firenze, Prato e Pistoia, e sostegno ai piccoli Comuni e ai Comuni in difficoltà. Si parla di istituzioni, che devono essere utili ai cittadini, di riforme e di riassetto istituzionale lunedì 7 marzo nell’auditorium di Sant’apollonia a Firenze in via San Gallo, dalle 9.30 fino alle 13.30: un convegno (“Istituzioni per i cittadini. Il nuovo secolo in Toscana”) organizzato dalla Regione, con l’assessore alle riforme e al rapporto con gli enti locali, Riccardo Nencini, che delineerà in apertura la riforma (possibile) per la Toscana, a cui seguiranno per tutto il resto della mattinata confronti, interventi di esperti e tavole rotonde, con un’intervista finale al presidente della Toscana Enrico Rossi, condotta dal direttore della Nazione Giuseppe Mascambruno. Non si possono proporre riforme, se non prima di aver inquadrato la dimensione toscana in quella italiana e europea Dopo l’assessore Nencini, che interverrà dopo i saluti del presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, sono così previste le relazioni di Josep Borrel Fontelles, presidente dell’Istituto universitario europeo di Fiesole e già presidente del Parlamento europeo, di Antonio Calafati dell’Università politecnica della Marche e di Alessandro Petretto dell’Università di Firenze, che parleranno di Europa, Italia e Toscana. Di seguito Paolo Ermini, direttore del quotidiano del “Corriere fiorentino”, intervisterà Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze, e Massimo Biagioni, direttore di Confesercenti Toscana e Rete Imprese Italia – Toscana. Interverranno quindi Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno e presidente dell’associazione dei comuni toscani, il presidente di Uncem Toscana, l’unione delle comunità montane, Oreste Giurlani e Andrea Pieroni, presidente dell’Unione delle province toscana. Sandro Bertuccelli, resposabile della cronaca fiorentina di Repubblica, intervisterà subito dopo Fabrizio Masia, direttore della società di sondaggi e indagini demoscopiche Emg. Dopo il coffee-break spazio al parlamentare Riccardo Migliori e al senatore e vice presidente del Senato Vannino Chiti. Parleranno anche il presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Vittorio Bugli, il presidente del gruppo Pdl Alberto Magnolfi, il presidente della I commissione in consiglio regionale Marco Manneschi, il presidente della provincia di Firenze Andrea Barducci e Peter Straub, presidente del parlamento del Baden Wurttemberg.  
   
   
MARCHE COLPITE DAL MALTEMPO, SPACCA HA CHIESTO LO STATO DI EMERGENZA A BERLUSCONI. STANZIAMENTO DI RISORSE ADEGUATE, UN TAVOLO DI COORDINAMENTO ISTITUZIONALE E UN INCONTRO URGENTE  
 
Ancona, 7 Marzo 2011 - Dichiarazione dello stato di emergenza, stanziamento delle risorse come avvenuto per il Veneto e per le altre Regioni recentemente colpite da fenomeni analoghi, istituzione di un tavolo di coordinamento istituzionale presso la presidenza del Consiglio dei ministri e convocazione urgente di un incontro. Queste le richieste avanzate in una lettera inviata il 3 marzo dal presidente della Regione Gian Mario Spacca al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla luce della grave emergenza vissuta dalle Marche nelle ultime ore che ha provocato tre vittime. ´Rinnoviamo ´ dice Spacca ´ la vicinanza dell´intera comunita` regionale al dolore delle famiglie cosi` duramente colpite. La grave situazione complessiva determinata dall´eccezionale ondata di maltempo ´ scrive Spacca a Berlusconi ´ per la quale non e` possibile ancora definire l´effettiva entita` ed il valore dei danni, non e` sicuramente fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari e pertanto chiedo la dichiarazione dello stato di emergenza contemplato all´articolo 5 della legge n.225 del 1992. Chiedo inoltre che vengano rese disponibili da parte del Governo nazionale le risorse necessarie sia per gli interventi emergenziali, sia per quelli utili alla prosecuzione delle attivita` da parte delle aziende e il rilancio delle funzioni vitali della comunita`, cosi` come avvenuto per il Veneto e le altre Regioni purtroppo recentemente colpite da fenomeni analoghi´. Per meglio definire tutti gli aspetti di questa gravissima emergenza, Spacca chiede di poter incontrare Berlusconi con la massima urgenza. ´Ritengo fin da ora indispensabile ´ aggiunge ´ l´istituzione di un tavolo di coordinamento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri´. Spacca illustra nella lettera le pesantissime conseguenze del maltempo. ´L´intero territorio ´ dice ´ e` stato interessato da una eccezionale ondata di maltempo che, con fenomeni continui e concomitanti, ha colpito praticamente ogni settore del tessuto geomorfologico ed economico della regione. Nonostante la sempre crescente penuria di risorse, nel corso degli ultimi anni i Comuni, le Comunita` montane, le Province, la Regione e lo Stato hanno concorso, ognuno per le proprie competenze, per assicurare per quanto possibile la corretta gestione del territorio, circostanza questa che ha contribuito ad impedire che le conseguenze del maltempo fossero ancora piu` gravi´. L´intero reticolo idrografico e` stato interessato da fenomeni di piena con esondazioni e allagamenti, aggravati dalle condizioni meteo-marine che hanno ostacolato il regolare deflusso a mare; forti mareggiate su tutto il litorale hanno compromesso infrastrutture ferroviarie, stradali e turistiche della costa; eccezionali nevicate hanno interessato la collina e la montagna. E ancora, si sono verificati numerosi fenomeni franosi, il cui numero potra` aumentare nelle prossime settimane in conseguenza dello scioglimento del manto nevoso e la rete delle infrastrutture elettriche, idriche, fognarie e i metanodotti hanno subito danni che hanno determinato anche l´interruzione dell´erogazione dei servizi. Questo il quadro complessivo illustrato dal presidente Spacca e che sara` specificato nel dettaglio con l´invio di tutta la documentazione necessaria non appena la stima dei danni sara` completata. ´Particolarmente grave e` la situazione delle imprese agricole, industriali, commerciali, artigianali e professionali ´ aggiunge Spacca ´ con possibili riflessi occupazionali in un contesto gia` difficile per la crisi economica, per le quali risulta indispensabile procedere anche al differimento dei termini fiscali e previdenziali´. Elevato, poi, il numero degli immobili privati e pubblici danneggiati, con conseguente dichiarazione di non agibilita` e il trasferimento di numerose persone in sistemazioni provvisorie..  
   
   
MALTEMPO: CHIODI VALUTA DANNI CON SINDACI DEL TERAMANO DA REGIONE ABRUZZO SOSTEGNO ALLE IMPRESE MA ALTRE RISORSE DA GOVERNO  
 
Teramo, 7 marzo 2011 - Una riunione tecnico-operativa per acquisire, da parte dei Comuni coinvolti, ogni contributo utile per ottenere dal governo centrale il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni arrecati dalle precipitazioni che nei giorni scorsi si sono abbattute sulla provincia teramana. Con questo intento si è tenuto il 3 marzo, nella sala polifunzionale della biblioteca provinciale di Teramo, un incontro convocato dal presidente dell´amministrazione provinciale, Walter Catarra, ed al quale hanno partecipato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, gli assessori regionali Paolo Gatti, Gianfranco Giuliante e Giandonato Morra, il vice prefetto di Teramo, Paola Aiace, Sindaci del territorio ed amministratori pubblici. Presenti in sala anche i deputati Augusto Di Stanislao e Tommaso Ginoble, i consiglieri regionali Ruffini, Rabuffo, Di Luca e D´alessandro. Prima di dichiarare aperti i lavori, il presidente Catarra ha espresso il cordoglio per la morte del cittadino di Pescara che ha perso la vita all´interno della propria autovettura nel tentativo di attraversare un sottopassaggio allagato. L´assessore Giuliante: "Ci troviamo di fronte ad un evento straordinario che ha provocato gravi danni alla provincia di Teramo, interessando gran parte del suo territorio. Il sistema di Protezione civile regionale è intervenuto tempestivamente, mettendo in campo squadre di volontari e di tecnici della Regione Abruzzo". Giuliante ha annunciato che nei prossimi giorni si terrà in Regione una riunione con tutti gli uffici tecnici dei Comuni interessati "perché si possa costituire il percorso e organizzare tutta la documentazione necessaria per richiedere il ristoro dei danni". Il presidente Chiodi: "La Regione, che versa nella nota situazione debitoria, non dispone di risorse per assicurare un contributo straordinario a integrale ristoro dei danni, ma stanzierà certamente 2 milioni di euro per il sostegno al sistema delle imprese e farà tutto il possibile per accelerare il riconoscimento dello stato di emergenza da parte del governo, dopo aver ottenuto da tutti i Comuni e dalla Provincia di Teramo una dettagliata rendicontazione, che invito a fornire al più presto". Il Presidente ha ricordato che "in casi come questi i Sindaci possono eseguire lavori di somma urgenza per il ripristino di situazioni critiche, disponendo l´impiego di fondi che potranno essere regolarmente rendicontati e che non verranno conteggiati nel cosiddetto ´patto di stabilità´". "Al verificarsi dell´emergenza - ha spiegato meglio Chiodi - come prima autorità di protezione civile, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento delle attività di emergenza e provvede a tutti gli interventi necessari, dandone comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta regionale". "L´esperienza dell´Aquila ci ha insegnato che nelle emergenze è importante essere uniti e informati su quelle che sono le rispettive competenze - ha aggiunto - Il fatto che si ripetano spesso eventi naturali, come quello di questi giorni, è da imputare alla vulnerabilità del territorio che è un problema che richiama la responsabilità delle varie classi politiche che si sono avvicendate". Chiodi, infine, ha dato notizia dello stanziamento di ulteriori 40 milioni di euro per la prevenzione dei rischi di natura idrogeologica.  
   
   
ATTIVITA´ PRODUTTIVE: DOPO ALLUVIONE RIMODULAZIONE FONDI CONTRIBUTO AGLI OPERATORI DEL TERAMANO  
 
 Pescara, 7 marzo 2011 - Raccogliendo il giusto grido di allarme degli operatori economici della Provincia di Teramo che hanno subito danni, a seguito delle persistenti piogge, l´Assessore allo Sviluppo Economico e Vice Presidente Alfredo Castiglione, d´intesa con il Presidente Giovanni Chiodi, è intenzionato a rimodulare alcune risorse del Fondo Unico delle attività produttive a favore di tutte quelle aziende colpite dall´alluvione in provincia di Teramo. Del problema il Vice Presidente Alfredo Castiglione ne ha già parlato con il Presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra e sta organizzando con lui anche un sopralluogo per verificare di persona i danni subiti dai nostri imprenditori; danni il cui valore è in fase di quantificazione, che potranno, anche se solo in minima parte, essere mitigati da una rimodulazione del Fondo Unico delle Attività Produttive, in attesa che anche dal Governo possano arrivare risorse più consistenti una volta ottenuto il giusto riconoscimento di calamità naturale dove anche noi ci attiveremo in merito. "Voglio ricordare - ha dichiarato l´assessore Castiglione - che la Regione Abruzzo non ha risorse endogene in questo momento a disposizione, e segnali, pur se modesti, potranno venire solo da una rimodulazione tecnica del Fondo Unico. In un periodo certamente non facile per la nostra realtà produttiva, catastrofi come queste lasciano presagire ancora una annata difficile per una economia già sofferente di un mercato che non copre forse nemmeno i costi di produzione. Facendo anche seguito alle numerose segnalazioni dei nostri imprenditori, ci attiveremo quindi assieme alle organizzazioni artigiane e imprenditoriali per vedere come gestire le pur minime risorse da destinare ad un comparto, quello delle piccole e medie imprese, già fortemente provato da una congiuntura sfavorevole".  
   
   
IMMIGRATI, OGGI SEMINARIO SU RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO A GENOVA  
 
 Genova, 7 Marzo 2011 - Seminario sul rimpatrio volontario assistito degli immigrati, lunedì 7 marzo, alle 15, nella sede della Regione Liguria, in via Fieschi, 15 ( sala A ,atrio). Parteciperanno gli assessori all’Immigrazione della Regione Liguria e del Comune di Genova Enrico Vesco e Roberta Papi, Carla Oliveri di Aiccre-sezione italiana Consigli dei Comuni d’Europa, responsabile del progetto Nirva, Danilo Parodi Comune di Genova e Emilio Verrengia segeretario generale aggiunto di Aiccre. L’incontro è una delle attività informative previste dal progetto “Nirva - Networking italiano per il rimpatrio volontario assistito", che ha promosso e gestisce una Rete nazionale di ormai oltre 200 organizzazioni pubbliche e private le quali, lavorando con cittadini stranieri, possono informarli su questa opzione e facilitare l’accesso ad essa, nel rispetto del diritto del migrante a ritornare nel Paese di origine con dignità e sicurezza. Il progetto è promosso da Aiccre, Oim-organizazzione Mondiale per le Migrazioni e Cir-consiglio italiano per i rifugiati e cofinanziato dal Fondo europeo Rimpatri ed il Ministero dell’Interno. In Liguria, la Rete è guidata dal Comune di Genova, che svolge il ruolo di "Antenna regionale della Rete Nirva” con il sostegno della Regione Liguria, della Federazione Aiccre Liguria e delle altre realtà aderenti sul territorio, il cui elenco è visionabile sul sito di progetto www.Retenirva.it Questa sessione ha l’obiettivo di informare chi a vario titolo opera con i migranti, aderenti e non alla Rete, sulle opportunità offerte dalla misura e sui progetti che in Italia la attuano o quelli che ne favoriscono la realizzazione, come la Rete Nirva e la campagna informativa nazionale “Ritornare per ricominciare” avviata recentemente con la diffusione di un kit informativo dedicato ai migranti stessi (depliant e locandine, spot radio e video e un sito plurilingue – www.Ritornare.eu/    
   
   
A MILANO IL CIMITERO DEL FUTURO. FINO AL 10 MARZO IN MOSTRA ALL’URBAN CENTER PROGETTO ARCHITETTONICO ‘CIELO-INFINITO’  
 
Milano, 7 marzo 2011 - Un edificio di 34 piani proteso verso il cielo, 4mila “camere dedicate” per ospitare fino a 60mila salme, un’area di circa 25mila metri quadri di cui due terzi destinati a un grande giardino: sono i numeri di Cielo-infinito, il cimitero del futuro a basso impatto ambientale e orientato alla valorizzazione delle aree verdi, in mostra all’Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele, fino al 10 marzo (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 18). Il progetto prevede ambienti luminosi, climatizzati e sicuri, spazi per funzioni sia religiose sia laiche, presenza di tutti i servizi necessari, con la possibilità di destinare una parte rilevante della struttura a iniziative culturali e all’esposizione di opere d’arte. A presentare l’iniziativa, gli assessori Carlo Masseroli (Sviluppo del Territorio) e Stefano Pillitteri (Servizi civici) con il Presidente del Consiglio comunale di Milano Manfredi Palmeri, il Segretario della Congregazione del rito ambrosiano Monsignor Claudio Magnoli, il Presidente di Astra Ricerche Enrico Finzi, il giornalista e docente del Politecnico Gianni Ravelli, il Presidente di Cielo e ideatore del progetto Pier Giulio Lanza, l’architetto progettista Riccardo Manfrin. “Questa inaugurazione è un’occasione importante – ha commentato l’assessore ai Servizi civici e cimiteriali del Comune di Milano Stefano Pillitteri – per riflettere sul futuro dei cimiteri e sui cimiteri del futuro a Milano. La richiesta di spazi dedicati e le problematiche aumentano ogni giorno in una megalopoli dove la multietnicità è sempre più evidente e dove le diverse religioni devono essere rispettate anche nel culto dei defunti. Per questo le nuove proposte meritano attenzione e riflessione”. “Il valore della commemorazione – ha dichiarato il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri – è stato, è e sarà indice, frutto e seme di civiltà. Milano, città di profonda coscienza civica, è capace da sempre di rinnovarsi conservando la memoria del proprio Dna, della propria ‘Storia’ e delle singole ‘storie’ individuali: apriamo un dibattito su come tutelare le nostre radici e le nostre tradizioni, anche in relazione al culto dei morti, introducendo in quel solco elementi di innovazione alla luce delle dinamiche sociali, che impongono di dare risposte ai mutati bisogni”. Per l’occasione è stata presentata anche un’indagine di Astra Ricerche, condotta su un campione di 825 milanesi tra i 18 e i 70 anni, secondo cui il cimitero (dove oltre il 50% degli intervistati non si reca mai o quasi mai) è visto anche come luogo di riflessione e perfino di ispirazione (57%). Il 60% valuta positivamente il progetto del “building cimiteriale”, con voti dall’8 al 10 per il 34,1% e dal 6 al 7 per il 25,7%.  
   
   
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, 7 MARZO MANIFESTAZIONE AL COLOSSEO  
 
Roma, 7 marzo 2011 - "Mai più violate", questo lo slogan della campagna promossa dalla Regione Lazio e da Roma Capitale per la manifestazione contro la violenza sulle donne che si svolgerà lunedì 7 marzo, alle 19, al Colosseo. In quell’occasione sarà presentato un manifesto programmatico, che sarà proiettato sul monumento illuminato, per lanciare misure concrete di supporto alle donne. La redazione del manifesto programmatico è stata affidata ad un gruppo di lavoro composto dall´assessore regionale al Lavoro, Mariella Zezza, dal consigliere regionale Isabella Rauti e dalla delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Lavinia Mennuni. “Si tratta di un manifesto aperto all’adesione di quanti vorranno sostenere questa iniziativa di sensibilizzazione e di interventi volti ad aumentare la prevenzione e il contrasto di qualunque forma di violenza sulle donne" ha detto il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini che ha presentato l’iniziativa insieme al sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno. “Crediamo – ha aggiunto Polverini - che i soggetti istituzionali possano dare un utile contributo. Non intendiamo mettere in campo soltanto una campagna di sensibilizzazione ma azioni concrete”. Il presidente della Regione Lazio ha anche annunciato che in occasione dell’8 marzo si riunirà una Giunta straordinaria in cui tutti gli assessori saranno chiamati a presentare provvedimenti in favore delle donne. Provvedimenti che nel pomeriggio della Festa delle Donne saranno illustrati in ogni provincia del Lazio dagli assessori donne della Giunta regionale.  
   
   
PRESENTATA A BOLOGNA LA "CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI ALL´ARTE E ALLA CULTURA", UN PROGETTO IDEATO DA LA BARACCA-TESTONI RAGAZZI. UN LIBRO, UN SITO, UN CONVEGNO, UNA RACCOLTA DI ADESIONI: TRA LE PRIME QUELLE DI CLAUDIO ABBADO, CARLO LUCARELLI, ROBERTO ROVERSI, STEFANO BENNI, MARCO TRAVAGLIO E NUMEROSE REALTÀ CULTURALI DI TUTTA EUROPA.  
 
Bologna, 7 marzo 2011 - Diciotto principi per affermare il diritto delle bambine e dei bambini all’arte e alla cultura. È il contenuto della Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura, un progetto cui hanno a oggi aderito istituzioni culturali che si occupano di arte per l’infanzia di numerosi Paesi d’Europa. In Italia, tra gli altri, hanno aderito Claudio Abbado, Michele Abbondanza, Stefano Benni, Luigi Cancrini, don Luigi Ciotti, Ivano Dionigi, Marcello Fois, Carlo Lucarelli, Modena City Ramblers, Lidia Ravera, Roberto Roversi, Marco Travaglio, “Vito” Bicocchi. Il progetto comprende: un libro illustrato pubblicato da Edizioni Pendragon con le immagini create appositamente da 22 disegnatori, ognuno dei quali ha rappresentato uno dei punti della Carta, e la traduzione di tale documento dall’italiano in 26 lingue (albanese, arabo, cinese, coreano, croato, danese, finlandese, francese, giapponese, greco, indiano, inglese, israeliano, olandese, polacco, portoghese, rumeno, russo, senegalese, serbo, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco, turco, ungherese); un sito web (cartadeidiritti.Testoniragazzi.it) e pagine specifiche sui social network, dove troveranno spazio i contenuti e in cui sarà data possibilità di aderire al progetto; un convegno dedicato ai diritti dell’infanzia che si svolgerà il 5 marzo al Teatro Testoni di Bologna. I patrocini e i sostegni - Alla Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura, promossa da La Baracca - Testoni Ragazzi, è stata conferita una Medaglia dal Presidente della Repubblica italiana e si tratta di un progetto patrocinato e sostenuto da Commissione Europea, Commissione Bicamerale per l’Infanzia del Parlamento italiano, Università di Bologna, Comune di Bologna. Il progetto e la pubblicazione saranno presentati nel corso di un convegno dedicato ai diritti dell’infanzia, sotto l’egida del Parlamento europeo, dell’Unesco e della Regione Emilia-romagna. Sostengono il progetto, che non è a scopo di lucro, Unipol Gruppo Finanziario, Legacoop Bologna, Coop Adriatica e Concave. Le adesioni testimoniali - Ad oggi hanno aderito al progetto istituzioni culturali che si occupano di arte per l’infanzia di Spagna, Finlandia, Irlanda, Slovenia, Germania, Ungheria, Gran Bretagna, Romania, Belgio, Austria e Francia. In Italia, tra gli altri, hanno dato per primi un’adesione al progetto Claudio Abbado, Michele Abbondanza, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Antonella Bertoni, Janna Carioli, Luigi Cancrini, don Luigi Ciotti, Ginevra Di Marco, Ivano Dionigi, Roberto Farné, Marcello Fois, Franco Frabboni, Angelo Guglielmi, Luigi Guerra, Carlo Lucarelli, Modena City Ramblers, Marco Paolini, Flavia Franzoni Prodi, Lidia Ravera, Roberto Roversi, Chiara Saraceno, Andrea Segré, Riccardo Tesi, Marco Travaglio, Stefano “Vito” Bicocchi. La presentazione La Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura è stata presentata oggi a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, tra gli altri, i promotori e curatori del progetto Lucio D’amelio e Roberto Frabetti de La Baracca-testoni Ragazzi, l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, Milena Bernardi dell’Università di Bologna, Jo Belloli, coordinatrice Uk di Small size, la rete europea per la diffusione delle arti performative (Londra) e Carlos Herans, regista e direttore dell’associazione pedagogica Accion Educativa (Madrid). “E’ un’iniziativa di grande pregio – ha detto l’assessore Mezzetti -, ma ora è fondamentale dare una traduzione pratica a questo tipo di impegno, che si deve concretizzare con la collaborazione delle istituzioni e il coinvolgimento dei privati. Dobbiamo tutti pensare che non ci stiamo riferendo a una fascia di cittadinanza le cui urgenze possano essere rinviate a prossimi bilanci o delegate alle buone intenzioni: parliamo di diritti che rischiano di essere fortemente compromessi, quelli all’arte come quelli all’educazione scolastica, diritti fondamentali che hanno a che fare con la dignità stessa dell’individuo”. I princìpi ispiratori della Carta “I bambini hanno diritto a partecipare all’arte in tutte le sue forme ed espressioni, a poterne fruire, praticare esperienze culturali e condividerle con la famiglia, le strutture educative, la comunità, al di là delle condizioni economiche e sociali di appartenenza”. È, in sintesi, il senso profondo che ha ispirato la Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura, che discende principalmente da due fondamentali presupposti. Nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1989 e nella Carta europea dei diritti del fanciullo varata dal Parlamento Europeo nel 1992, viene citato il diritto del Bambino a partecipare alla vita culturale e artistica. In particolare nell’articolo 31 della Convenzione Onu si afferma che “1- Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale e artistica. 2- Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.” Nell’articolo 8.28 della Carta europea si afferma che “ogni fanciullo (…) deve poter fruire inoltre di attività sociali, culturali e artistiche”. Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura I bambini hanno diritto: 1) ad avvicinarsi all’arte, in tutte le sue forme: teatro, musica, danza, letteratura, poesia, cinema, arti visuali e multimediali; 2) a sperimentare i linguaggi artistici in quanto anch’essi saperi fondamentali; 3) a essere parte di processi artistici che nutrano la loro intelligenza emotiva e li aiutino a sviluppare in modo armonico sensibilità e competenze; 4) a sviluppare, attraverso il rapporto con le arti, l’intelligenza corporea, semantica e iconica; 5) a godere di prodotti artistici di qualità, creati per loro appositamente da professionisti, nel rispetto delle diverse età; 6) ad avere un rapporto con l’arte e la cultura senza essere trattati da consumatori ma da soggetti competenti e sensibili; 7) a frequentare le istituzioni artistiche e culturali della città, sia con la famiglia che con la scuola, per scoprire e vivere ciò che il territorio offre; 8) a partecipare a eventi artistici e culturali con continuità, e non saltuariamente, durante la loro vita scolastica e prescolastica; 9) a condividere con la famiglia il piacere di un’esperienza artistica; 10) ad avere un sistema integrato tra scuola e istituzioni artistiche e culturali, perché solo un’osmosi continua può offrire una cultura viva; 11) a frequentare musei, teatri, biblioteche, cinema e altri luoghi di cultura e spettacolo, insieme ai propri compagni di scuola; 12) a vivere esperienze artistiche e culturali accompagnati dai propri insegnanti, quali mediatori necessari per sostenere e valorizzare le loro percezioni; 13) a una cultura laica, nel rispetto di ogni identità e differenza; 14) all’integrazione, se migranti, attraverso la conoscenza e la condivisione del patrimonio artistico e culturale della comunità in cui vivono; 15) a progetti artistici e culturali pensati nella considerazione delle diverse abilità; 16) a luoghi ideati e strutturati per accoglierli nelle loro diverse età; 17) a frequentare una scuola che sia reale via d’accesso a una cultura diffusa e pubblica; 18) a poter partecipare alle proposte artistiche e culturali della città indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche di appartenenza, perché tutti i bambini hanno diritto all’arte e alla cultura.