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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Aprile 2011
MAGGIOR COINVOLGIMENTO DEI PARLAMENTI DELL´UE NECESSARIO UN COORDINAMENTO ECONOMICO  
 
Strasburgo, 18 aprile 2011 - Per evitare di ripetere il fallimento della strategia di Lisbona, i parlamenti - sia nazionale ed europei - devono essere coinvolti fin dall´inizio nelle strategie dell´Unione europea per superare la crisi e la riunione dell´Unione europea 2020. Questo il messaggio chiave merso Mercoledì scorso quando si sono incontrati i deputati membri dei parlamenti nazionali per discutere di coordinamento di bilancio nell´Ue. "Questa volta non possiamo permetterci di fallire. Stiamo uscendo da una crisi e di alcuni paesi sono ancora in essa. Tutti i nostri paesi si trovano in situazioni di bilancio molto difficile. Noi, come parlamentari, dovremmo cercare di trovare il modo di spendere meno ma spendere meglio, in modo da raggiungere i nostri obiettivi ", ha detto Alain Lamassoure (Ppe, Fr), presidente della commissione bilanci del Parlamento europeo. Francesca Balzani (S & D, It), il responsabile del bilancio 2012 deputato al Parlamento europeo, ha sottolineato l´importanza di integrare il 2020 la strategia Ue nei bilanci nazionali e dell´Ue in una fase iniziale: "Abbiamo bisogno di avere non solo il coordinamento formale, ma un coordinamento strategico, in modo da attuare pienamente la strategia del 2020 e in 10 anni sono risultati misurabili. Uno degli obiettivi più importanti per noi è quello di creare nuovi e migliori posti ". I membri dei parlamenti nazionali hanno sostenuto che i membri eletti dei parlamenti potrebbe migliorare il coordinamento tra i bilanci nazionali e comunitarie, a condizione che sono stati coinvolti fin dall´inizio. Alicja Olechowska (Platforma Obywatelska partito), un membro del Sejm polacco, ha criticato la tradizione di discutere del bilancio dell´Unione europea solo in termini di dimensioni, dicendo: "Il dibattito dovrebbe concentrarsi sulla struttura, non solo sulla dimensione del bilancio". "La creazione di occupazione è una priorità assoluta. Ostacoli si frappongono al lavoro di generazione, soprattutto per i giovani", ha detto Jordi Vilajoana (Convergència Democratica de Catalunya) del Senato spagnolo, aggiungendo che l´investimento in infrastruttura è stata un´altra priorità.  
   
   
MONDO ARABO, BIELORUSSIA, KOSOVO ... NUOVA MAPPA DELLE ROTTE PER L´UE LA POLITICA ESTERA E DI DIFESA  
 
 Strasburgo 18 aprile 2011 - Aiutare i cittadini arabi nella loro lotta per la democrazia, premere per la liberazione dei prigionieri politici in Bielorussia e indagare sulle accuse di traffico di organi in Kosovo sono state tra le principali priorità scelte dai deputati alla guida dell´Unione europea estera, di sicurezza e di difesa nei prossimi mesi. Questa politica deve essere rivista per migliorare la cooperazione delle istituzioni dell´Ue e creare sinergie tra le operazioni civili e militari in caso di crisi di paesi terzi, lo ha detto la commissione affari esteri il Mercoledì scorso. Nel tentativo di rivedere tutti i conflitti internazionali in atto e fissare le priorità dell´Ue in tema estero e di sicurezza, la Commissione Affari Esteri ha approvato due risoluzioni che insieme richiedono una revisione della politica estera dell´Unione europea, ponendo i diritti umani in cima all´ordine del giorno nelle relazioni con i paesi terzi paesi e negli accordi internazionali, come quelli in corso di negoziato con la Russia o l´India. Un altro aspetto fondamentale per i deputati è stata la necessità di migliorare il coordinamento tra le istituzioni Ue, compreso il nuovo Servizio di azione esterna, e di garantire la presenza dell´Ue in importanti organizzazioni internazionali come l´Onu, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale). Francia e Regno Unito dovrebbe spingere il Consiglio di sicurezza per consentire l´Alto Rappresentante dell´Ue Ashton a presentare "la posizione dell´Unione" ad essa quando necessario, dicono i deputati. Il conflitto tra Cipro e la Turchia devono essere risolti in quanto impedisce all´Ue di rafforzare i rapporti con la Nato. Mediterraneo rivoluzioni - I deputati lamentano la mancanza di coesione tra gli Stati membri sulla intervento militare in Libia e con favore la decisione del Consiglio di istituire una operazione militare per l´assistenza umanitaria (Eufor operazione Libia). Essi hanno inoltre esortato gli Stati membri dell´Ue a rispettare il codice di condotta dell´Unione europea sulle esportazioni di armi e di evitare la vendita di armi alla Siria, Bahrein e Yemen. Infine, essi riconoscono il fallimento delle politiche dell´Ue nel passato e chiedono una revisione della politica europea di vicinato e dei metodi di lavoro dell´Unione per il Mediterraneo. Kosovo - I Deputati chiedono una completa indagine Eulex sulle accuse di traffico di organi, durante e dopo la guerra in Kosovo. Essi rilevano che la situazione nel Paese rimane stabile ma fragile, in quanto alcuni Stati membri non hanno ancora riconosciuto la sua indipendenza. La Commissione europea è invitata a definire una road-map per la liberalizzazione dei visti con Pristina. Bielorussia Le attuali sanzioni Ue (divieto di visto e congelamento dei beni) contro 157 funzionari bielorussi dovrebbero rimanere fino a quando tutti i prigionieri politici sono liberati, hannp detto che i deputati, che hanno accolto l´impegno dell´Ue di € 17.300.000 per sostenere la società civile e facilitare la mobilità degli studenti e dei giovani. Russia - I deputati vogliono garantire che l´impegno a migliorare i diritti umani e lottare contro la corruzione sarà "parte integrante" del nuovo accordo Ue-russia, ancora in corso di negoziazione. Essi hanno inoltre esortare la Russia a rispettare l´integrità territoriale della Georgia e di dare accesso a missioni di monitoraggio dell´Ue di Abkhazia e Ossezia del sud. Iran - La commissione afferma che le attuali sanzioni delle Nazioni Unite e dell´Unione europea contro il programma nucleare iraniano sono "inevitabili", condanna per il presidente iraniano che minaccia di "cancellare Israele" e le voci di un elevato numero di esecuzioni di stato. L’ Alto Rappresentante dell´Ue Ashton è stato inviato a ricostituire una delegazione dell´Unione europea nel paese. Gli altri paesi citati nella risoluzione (elaborato da Gabriele Albertini (Ppe, It), sono stati l´Afghanistan, Pakistan, India, Cina, Giappone, Costa d´Avorio, Sudan, nella regione del Sahel, del Corno d´Africa, Perù, Colombia, paesi del Mercosur e gli Usa. Il testo è stato approvato con 52 voti a favore, 5 contrari e 11 astensioni.  
   
   
ISTITUTO EUROPEO DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA (EIT): LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UNA CONSULTAZIONE SULLA STRATEGIA FUTURA  
 
 Bruxelles, 18 aprile 2011 – Il 14 aprile la Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica sulla strategia futura dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit) dopo il successo della sua fase iniziale. I risultati della consultazione confluiranno nell´"agenda strategica per l´innovazione" per l´Eit che la Commissione proporrà entro la fine dell´anno. L´agenda definirà le priorità principali dell´Istituto fino al 2020, in modo particolare per quanto riguarda la sua missione, i suoi obiettivi, le modalità di finanziamento e i temi che l´Istituto affronterà in futuro. Androulla Vassiliou, commissaria europea per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, competente per l´Eit, annuncerà l´apertura della consultazione durante una conferenza a Budapest. "Con l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia stiamo sperimentando una nuova forma di collaborazione tra istruzione superiore, ricerca e imprese. La Commissione desidera ascoltare le opinioni dei suoi partner prima di elaborare la sua proposta sulla strategia futura. L´idea è partire dall´esperienza acquisita nella prima fase di funzionamento dell´Istituto per preparare il cammino verso un ampliamento dell´Eit. L´istituto ha il potenziale per diventare un motore potente di innovazione e di imprenditorialità in Europa", ha dichiarato la Commissaria Vassiliou. L´eit ha la propria sede amministrativa a Budapest, ma opera da 16 siti in tutta Europa, da Barcellona a Stoccolma, attraverso partenariati transfrontalieri pubblico-privato denominati "comunità della conoscenza e dell´innovazione" (Kic). Le Kic riuniscono istituti d´istruzione superiore di eccellenza, centri di ricerca e imprese. Fino ad oggi sono state create tre Kic che si occupano di energia sostenibile (Innoenergy Kic), di cambiamenti climatici (Climate Kic) e della società dell´informazione e della comunicazione (Eit Ictlabs). La consultazione integra un ampio dibattito sul futuro dei finanziamenti europei della ricerca e dell´innovazione (cfr. Il Libro verde della Commissione "Trasformare le sfide in opportunità: verso un quadro strategico comune per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione dell´Unione europea" del 9 febbraio 2011). Prossime tappe La consultazione è aperta dal 14 aprile. Il termine per l´invio dei commenti delle parti interessate è il 30 giugno. Sulla base dei risultati di questa procedura, di una valutazione indipendente e di una proposta dell´Eit, la Commissione presenterà entro dicembre 2011 l´agenda strategica per l´innovazione.  
   
   
ALBANIA, SITUAZIONE POLITICA BLOCCA INTEGRAZIONE UE  
 
Tirana, 18 aprile 2011 - Il Commissario Ue all´Allargamento, Stefan Fuele, ha recentemente lanciato un nuovo avvertimento agli esponenti politici albanesi, riguardo gli effetti dannosi che lo stallo in corso nel Paese potrà avere sul processo di integrazione Ue del Paese. Il Commissario Ue ha detto chiaramente che la mancata soluzione della crisi politica che si trascina da ormai quasi due anni sta portando il cammino Ue dell´Albania su un binario morto. Fuele ha spiegato che se non verrà presto trovata una soluzione, la Commissione Europea avrà molte difficoltà ad esprimere un´opinione positiva nel prossimo report sui progressi dell´Albania: il rischio è che il Paese, che in precedenza era stato tra quelli che avevano compiuto i passi più significativi nell´area, si veda rapidamente superare dai propri vicini. Nei giorni scorsi, Fuele ha incontrato il Primo Ministro Sali Berisha, il Presidente Bamir Topi ed Edi Rama, leader del Partito Socialista, principale formazione di opposizione. Fuele ha sottolineato l´importanza delle elezioni locali, ormai prossime (previste per l´8 maggio), come l´ultimo test per valutare le credenziali democratiche dell´Albania. La crisi politica albanese è cominciata all´indomani delle elezioni parlamentari del giugno 2009, il cui risultato è stato duramente contestato dalle opposizioni, che hanno denunciato brogli, mentre i vincitori hanno giudicato le consultazioni come le migliori mai organizzate in Albania sotto il profilo della regolarità; da quel momento, l´opposizione parlamentare, guidata dal Partito Socialista ha organizzato varie iniziative di protesta, boicottando - e in larga misura riuscendo a bloccare - i lavori del Parlamento. La tensione si è poi progressivamente spostata dai ´´palazzi´´ alle piazze, sfociando nelle violente manifestazioni dello scorso gennaio, che hanno provocato tre morti.  
   
   
BOSNIA ERZEGOVINA, BUON ANDAMENTO DEI NEGOZIATI CON EFTA  
 
Sarajevo, 18 aprile 2011 - Il primo round di negoziati tra gli Stati Efta (European Free Trade Agreement) e la Bosnia Erzegovina, per la costituzione di un´area comune di libero scambio si è concluso in modo positivo, partendo dalla cooperazione già esistente tra il Paese balcanico e i quattro Stati dell´Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera), in campo economico e non solo. Le parti hanno concordato di focalizzarsi sulla liberalizzazione e agevolazione del commercio, e sul rafforzamento della protezione dei diritti di proprietà intellettuale; nel corso degli incontri si sono discusse tutte le parti della bozza di accordo e sono stati compiuti progressi significativi. Ulteriori incontri sono previsti entro la metà del 2011.  
   
   
VENEZIA OSPITA INCONTRO PROGRAMMA IPA ADRIATICO. “L’EUROPA NON PUO’ RINUNCIARE AL CONTRIBUTO OPERATIVO DELLA GRANDE AREA ADRIATICA”  
 
Venezia, 18 aprile 2011 - “Il nostro Adriatico non sia un mare che divide ma un golfo che unisce e mette in relazione terre e popoli tra loro diversi che però condividono una stessa memoria: potranno copiare i nostri prodotti, le nostre merci, ma non potranno mai imitare o sottrarci la nostra memoria, che è elemento strategico, che ci caratterizza e distingue negli scenari internazionali”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione transfrontaliera, Roberto Ciambetti, intervenendo il 15 aprile al Centro Culturale Don Orione di Venezia, dove è si è svolto l’incontro della task force del “Programma Ipa -Adriatico”, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle regioni adriatiche di Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania, Montenegro, Grecia e Serbia. Il Programma promuove iniziative di collaborazione tra queste regioni con l’obiettivo di ridurre i principali squilibri socio economici esistenti nell’area, attraverso un processo di condivisione delle risorse e di sviluppo di azioni comuni su temi quali l’ambiente, l’innovazione, le reti tra istituzioni e i trasporti. “Ma è importante – ha sottolineato l’assessore – che oggi emerga un forte segnale di unità di intenti e prospettive di lavoro comune, che vada oltre i limiti temporali di questo Ipa Adriatico, guardando uniti alle opportunità che si aprono nell’ottica che le strategie europee definiscono di ‘coesione’. L’europa non può fare a meno del contributo operativo della grande area Adriatica e noi dobbiamo chiedere un giusto riconoscimento del nostro ruolo, antico e moderno, fatto di memoria ma anche di modernità, cioè di ricerca, studio, innovazione e produzione, di green economy, di piccole e medie imprese, di università e centri di ricerca, di agricoltura e turismo ecocompatibili ed ecosostenibili”. “Il presente – ha concluso Ciambetti – parla di una difficile congiuntura economica, segnata dai postumi di una grave crisi economica, con i problemi che tutti conosciamo: se lavoreremo insieme potremo creare nuove opportunità e contribuire anche attraverso questo programma comunitario a dare segnali di speranza ai nostri cittadini. La Regione del Veneto riafferma la propria volontà a cooperare affinché l’esperienza del corridoio adriatico possa uscire oggi rafforzata e domani riaffermata e potenziata dalle autorità comunitarie”.  
   
   
FORMIGONI E MORATTI, VIA A NEWCO PER L´EXPO UFFICIALIZZATA LA NASCITA DI UNA SOCIETÀ PER L´ACQUISTO AREE IL PRESIDENTE: PUNTUALI COME SEMPRE ALL´APPUNTAMENTO CON BIE  
 
 Milano, 18 aprile 2011 - La decisione finale sui terreni per l´Expo del 2015 è stata presa e sarà presentata al Bie martedì prossimo, 19 aprile: una società veicolo - costituita dal Comune di Milano, Regione Lombardia e Fondazione Fiera Milano - acquisirà la proprietà delle aree del sito per metterle a disposizione della società Expo per l´esecuzione delle opere di preparazione e realizzazione dell´evento. Questa mattina, presso la sede della società Expo a Milano, si è svolta la riunione del comitato per l´aggiornamento dell´Accordo di programma che sarà ratificato nei prossimi giorni: presenti all´incontro assieme al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il sottosegretario regionale per l´attuazione del programma e l´Expo 2015, Paolo Alli, l´assessore comunale allo Sviluppo del Territorio, Carlo Maria Giorgio Masseroli, l´assessore al Territorio della Provincia di Milano, Fabio Altitonante, il commissario straordinario del comune di Rho, Francesco Russo, il funzionario di Poste Italiane, Carlo Alberto Marenghi, e il presidente e l´amministratore delegato di Expo 2015, rispettivamente Diana Bracco e Giuseppe Sala. "La strada dell´acquisizione - ha spiegato Formigoni al termine dell´incontro in via Rovello 2 - garantisce trasparenza, legittimità e valorizzazione". Newco Con 5 Finalità - "Comune di Milano, Regione Lombardia e Fondazione Fiera Milano -ha spiegato Formigoni - hanno deciso di dar vita a una società che acquisirà le aree del sito per l´Expo dai soggetti privati e pubblici che ne sono proprietari. Una volta acquisite, la società metterà a disposizione le aree alla società Expo per la progettazione e la realizzazione degli interventi di trasformazione urbana in vista della manifestazione espositiva attraverso la costituzione di un diritto di superficie". Accanto a queste due finalità, la Newco - ha detto il presidente della Lombardia - "curerà con la società Expo 2015 il monitoraggio del processo di riqualificazione e trasformazione dell´area per assicurare la valorizzazione e la riqualificazione del sito anche dopo l´Esposizione". Quarto obiettivo della società sarà "il coordinamento, anche attraverso le competenze tecniche dei soci, del processo di sviluppo del piano urbanistico dell´area, relativamente alla fase post Expo, tenendo conto della disciplina urbanistica nonché del mix funzionale definito dalla variante urbanistica approvata mediante l´Accordo di programma, attraverso un piano integrato d´intervento". Quinta e ultima finalità della società sarà quello di "garantire la valorizzazione e la riqualificazione del sito espositivo, privilegiando progetti mirati a realizzare una più elevata qualità del contesto sociale, economico e territoriale". Una Società Estremamente Snella - Quanto alle modalità organizzative, la Newco sarà un veicolo societario con una struttura - ha detto Formigoni - "estremamente snella che si avvarrà delle competenze tecniche dei soci per lo sviluppo delle attività operative: Comune di Milano, Regione Lombardia e Fondazione Fiera Milano metteranno a disposizione le loro strutture". La società opererà in stretto raccordo con Expo 2015 Spa e comparteciperà agli oneri finanziari per l´infrastrutturazione del sito dell´Expo. I Quattro Vantaggi Per Il Successo Dell´evento - Prevale, dunque, l´ipotesi della Newco che - ha notato Formigoni - assicurerà il possesso da parte degli Enti pubblici di un asset importante: "Tutto ciò darà la possibilità di reperire ulteriori risorse finanziarie per l´Expo. Ci darà la possibilità di acquisire risorse da organismi come la Cassa depositi e prestiti e la Bei". In secondo luogo, la società assicurerà "un efficace e continuo raccordo fra il processo di infrastrutturazione per l´Expo e lo sviluppo post Expo, ottimizzando le risorse". In terzo luogo, la società veicolo garantirà "la definizione degli scenari post Expo in tempi congrui, consentendo l´adeguamento delle scelte di sviluppo alle effettive necessità e favorendo la definizione di alcune tematiche come i parcheggi della Fiera e il Centro di produzione Rai". Ulteriore vantaggio sarà costituito dall´"ottimizzazione dell´utilizzo degli oneri di urbanizzazione al fine di coprire tutti i costi reali di urbanizzazione dopo l´Expo". I Prossimi Passi - L´accordo raggiunto il 16 aprile vede uniti Regione Lombardia, il Comune di Milano e Fondazione Fiera Milano: nel consiglio generale di ieri quest´ultima ha assunto all´unanimità la decisione. Entro lunedì 18 aprile arriverà, infine, l´acquisizione della disponibilità della proprietà Cabassi a concedere un diritto di opzione d´acquisto di durata non inferiore a 180 giorni: "Non c´è alcun problema - ha specificato Formigoni - perché la proprietà Cabassi ci ha già garantito che ci fornirà questo documento. Dopodiché andremo martedì prossimo all´appuntamento del Bie con tutte le carte in regola". Puntuali Come Sempre - "Ci presenteremo puntuali a Parigi - ha concluso Formigoni -. Non abbiamo mai fallito alcun appuntamento con il Bie, mantenendo sempre aperto il confronto. Su una vicenda così importante come l´Expo abbimao sempre cercato di mettere in campo tutte le ragioni positive per trovare la soluzione migliore a vantaggio dell´Expo, della città di Milano, della Lombardia e del Paese. Anche questa volta, dopo aver lavorato duramente, abbiamo convenuto su questa soluzione che ci è sembrata la migliore e ci presenteremo a Parigi perfettamente in regola". La decisione della costituzione della società veicolo "è in linea, infine, con il percorso fatto finora, confermandolo e rilanciandolo. Ci dà ancora più certezza rispetto ai prossimi passi, garantendo che l´infrastrutturazione per l´Expo sia coerente con lo sviluppo dell´area che, dopo la manifestazione, diventerà ancora più strategica per Milano e per l´intera Lombardia".  
   
   
ALTO MANTOVANO,FORMIGONI:VIA A DISTRETTO ZERO BUROCRAZIA FIRMATA L´INTESA PRESSO L´AZIENDA DI EMMA MARCEGAGLIA IL PRESIDENTE: VIA LACCI E LACCIUOLI PER FAVORIRE RIPRESA  
 
Gazoldo degli Ippoliti/Mn, 18 aprile 2011 - L´unione fa la forza, anche in termini di risparmio delle risorse pubbliche e private. Lo sa bene il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che il 15 aprile - all´auditorium dell´azienda Marcegaglia a Gazoldo degli Ippoliti (Mn) - ha presieduto la sottoscrizione del protocollo d´intesa tra 21 sindaci e la società pubblica Sisam per la creazione del distretto ´Zero burocrazia´ dell´Alto Mantovano. Avviando un sistema di gestione associata dei servizi rivolti ai cittadini, alle imprese e al territorio - ha sottolineato Formigoni nel corso della cerimonia, partecipata dall´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione Carlo Maccari e dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia - il distretto porterà a una drastica riduzione delle spese annue sostenute dai 21 Enti locali firmatari pari a 1,5 milioni di euro. Per non parlare, poi, del risparmio di tempo e, dunque di denaro, da parte della società civile e delle categorie imprenditoriali. Il tutto nella zona della provincia mantovana più densamente popolata, con 110.000 abitanti, e più industrializzata, sede del distretto tessile e della calza. I Primi Passi Del Distretto - Grazie all´intesa odierna sarà costituito un centro per lo sviluppo di servizi digitali e l´interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni. Utilizzando le infrastrutture telematiche e gli strumenti innovativi come la Crs (Carta regionale servizi) messi a disposizione da Regione Lombardia sarà possibile gestire, in forma associata, i servizi rivolti ai cittadini (l´anagrafe, i tributi, il catasto, i contratti d´acqua) e quelli riservati alle imprese (la semplificazione dei procedimenti amministrativi, la formazione e la consulenza in materia di attività produttive e pratiche edilizie, la verifica online sullo stato di avanzamento delle pratiche, le newsletter informative). È prevista anche la gestione comune dei servizi offerti al territorio, dalle banche dati alla cartografia catastale fino agli strumenti urbanistici e alle reti idriche e fognarie. Il primo passo concreto sarà l´attivazione degli sportelli unici telematici per le attività produttive, per i quali i 21 Comuni firmatari sono già attrezzati. Successivamente, sarà realizzata la gestione associata dell´anagrafe tributaria. Player del processo sarà Sisam, la società per azioni a capitale pubblico che raggruppa i Comuni dell´area nord occidentale della provincia di Mantova e che assumerà il ruolo di software house del distretto, gestendo tutti i server centralmente. Iniziativa Pilota In Lombardia - ´L´accordo firmato - ha sottolineato Formigoni nel corso del suo intervento, rivolgendosi al coordinatore dei sindaci dell´Alto Mantovano, Nicola Leoni - costituisce un primo esempio d´intervento territoriale per la semplificazione. È un´iniziativa concreta che propone un´innovativa modalità per la gestione integrata dei servizi e delle funzioni dei Comuni, in particolare di quelli che devono essere esercitati da parte degli Enti locali più piccoli. Questa tipologia d´iniziative è fortemente incentivata nell´Accordo di programma per la Competitività del sistema lombardo che mira a sviluppare e diffondere un approccio integrato ai temi della semplificazione e della digitalizzazione attraverso la condivisione dell´agenda regionale del 2010-2015 che abbiamo chiamato ´Lombardia semplice´´. L´iniziativa mantovana - ha proseguito il presidente - ´è particolarmente significativa perché, oltre a rappresentare un modello sperimentale replicabile in altri contesti territoriali, interviene in un momento in cui le risorse per le autonomie locali sono più esigue rispetto al passato e, quindi, agli amministratori locali è richiesta una maggiore efficienza nel loro impiego e utilizzo´. ´È un impegno solenne della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese - ha commentato l´assessore Maccari -. Per questa ragione abbiamo voluto che l´intesa fosse sottoscritta di fronte al massimo responsabile del mondo imprenditoriale, il presidente Emma Marcegaglia´. ´Alla base della bassa crescita del nostro Paese - commenta Marcegaglia - c´è l´eccesso di burocrazia. Secondo il Censis il peso della burocrazia incide sulle uscite delle aziende per il 24,2 per cento. Per questa ragione l´intesa di oggi va nella direzione giusta: personalmente sono onorata che la firma avvenga nell´azienda Marcegaglia´. I Risultati Attesi - Sono molti, oltre al contenimento della spesa pubblica, i risultati attesi dalla gestione associata dei servizi rivolti ai cittadini, alle imprese e al territorio: tra questi, la riduzione drastica dei tempi d´attesa per le pratiche amministrative, il miglioramento nei livelli di efficienza della qualità dei servizi offerti e la garanzia di adeguati livelli d´innovazione con particolare attenzione alle tecnologie digitali. Meno Lacciuoli, Più Ripresa - ´L´esperienza di questo nuovo distretto - ha concluso Formigoni - testimonia come, in attesa dell´approvazione definitiva del federalismo fiscale, sia possibile iniziare a sperimentare un processo virtuoso di vero federalismo a livello locale. Interventi come questo possono dare un contributo reale e accompagnare, in un momento di difficoltà, la ripresa e la crescita. Questo è il compito di chi è chiamato a governare: sostenere la libertà di chi vuole esprimersi per la costruzione di un bene per sé e per tutti, sciogliendola da lacci e lacciuoli e liberando così le energie più vive e positive presenti nella società´. Nel corso del suo intervento alla cerimonia di firma del protocollo d´intesa per la creazione del distretto ´Zero burocrazia´ dell´Alto Mantovano il presidente Roberto Formigoni ha ripercorso le principali azioni adottate da Regione Lombardia in tema di semplificazione. La Task Force Zero Burocrazia - La creazione del distretto mantovano - ha detto il presidente - ´si inserisce nel solco di un impegno che Regione Lombardia ha intrapreso da tempo con i cittadini e le imprese. Semplificare è creare valore, ottenere maggiore efficacia della spesa, ridurre i costi delle procedure, offrire ai cittadini e alle imprese leggi più comprensibili, servizi più capaci di rispondere ai bisogni. Per queste ragioni ho voluto che la semplificazione fosse uno degli obiettivi prioritari dell´intera azione di governo della Regione Lombardia: con l´inizio della nuova legislatura è stato istituito un assessorato con delega alla semplificazione e digitalizzazione ed è stata costituita la task force Zero burocrazia´. Lo scorso dicembre, inoltre, la Giunta Regionale ha approvato l´Agenda di governo 2011-2015 per la semplificazione e la modernizzazione del sistema Lombardia, un documento strategico e di indirizzo che delinea un percorso di lavoro pluriennale. Tra i fronti d´intervento le azioni per la semplificazione dei servizi a vantaggio dei cittadini e delle imprese e la razionalizzazione dei processi interni. La Semplificazione Per Cittadini E Imprese - Regione Lombardia - ha detto Formigoni - ´ha investito per semplificare e rendere più trasparente il rapporto con la pubblica amministrazione partendo da una generale revisione delle modalità di rapporto con i cittadini e le imprese, dai bandi a tutte le forme di erogazione di finanziamenti (sistema delle doti, voucher, contributi)´. La comunicazione diretta con i cittadini e le imprese ha trovato - a partire dallo scorso dicembre - uno strumento efficace nella casella di ascolto telematico, ´Semplific@ con noi´, finalizzato alla raccolta sistematica di contributi utili alla semplificazione e alla risoluzione di difficoltà e disservizi di ordine burocratico. Sul fronte delle imprese, in collaborazione con Unioncamere e Anci Lombardia, ´lo scorso novembre abbiamo approvato - ha richiamato Formigoni - il protocollo per la semplificazione delle procedure e degli strumenti per l´avvio, il trasferimento, la trasformazione, la gestione e la cessazione dell´attività d´impresa´. Risultato centrato per il sistema imprenditoriale: la riduzione a 60 giorni dei tempi di pagamento alle imprese fornitrici del sistema regionale, a fronte di dati nazionali anche dieci volte superiori. La Semplificazione Della Macchina Regionale - Per quanto riguarda la semplificazione normativa, attraverso un paziente lavoro di abrogazione di leggi obsolete e di razionalizzazione delle normative di settore, sono stati realizzati e approvati in Regione Lombardia 10 Testi Unici e sono state abrogate 1.479 leggi. Sul fronte dell´innovazione digitale Regione Lombardia ha investito nell´informatica e negli strumenti telematici più moderni, ad esempio garantendo la diffusione nell´intero sistema pubblico lombardo della casella di posta elettronica certificata e della firma digitale, due innovazioni in grado di generare enormi risparmi. Dallo scorso gennaio, inoltre, il bollettino ufficiale di Regione Lombardia ha abbandonato il formato cartaceo ed è disponibile solo online: la consultazione è diventata gratuita con un risparmio per gli Enti locali e le imprese di circa un milione di euro all´anno. Sempre in quest´ottica la Regione ha avviato il passaggio sul web di tutte le procedure amministrative, come ad esempio le richieste di finanziamento o autorizzazione prima gestite solo attraverso il cartaceo: ha investito molto anche nei processi di dematerializzazione (circa l´80 per cento delle comunicazioni interne alla Regione sono state informatizzate) e di semplificazione dei procedimenti interni, con la riduzione di circa il 50 per cento dei decreti dirigenziali e delle delibere con un risparmio di 2 milioni di euro all´anno.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI PLAUDE AL DDL DEL MINISTRO MELONI SULL’ABBASSAMENTO DELL’ETÀ MINIMA RICHIESTA PER ESSERE ELETTI IN PARLAMENTO  
 
 Catanzaro, 18 aprile 2011 - "I giovani sempre più protagonisti della società. Il disegno di legge del Ministro della Gioventù´, Giorgia Meloni, e´ un ponte che viene gettato per unire il mondo della politica alle generazioni del futuro". Questo il commento del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti sul disegno di legge costituzionale presentato il 15 aprile in Consiglio dei Ministri da Giorgia Meloni che prevede l´abbassamento dell´età minima richiesta per essere eletti in Parlamento. "Svecchiare la politica - aggiunge Scopelliti - e´ ormai un´esigenza cui il nostro Paese non può prescindere. Bene ha fatto il ministro Meloni. Ora tocca a deputati e senatori approvare al più presto questo provvedimento e a larga maggioranza".  
   
   
CAPPELLACCI: "PRESTO TAVOLO SARDEGNA-GOVERNO PER AFFRONTARE GRANDI QUESTIONI DELLA NOSTRA ISOLA"  
 
 Cagliari, 18 Aprile 2011 - "Ho chiesto al Governo l´istituzione di un tavolo per la Sardegna per trattare non solo i temi dell´industria, ma le prospettive di sviluppo della nostra Isola nel loro complesso". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, durante la riunione per la vertenza Eurallumina al Mise. "Ho chiesto il coinvolgimento non solo del Ministero per lo Sviluppo Economico, ma anche del Ministero del lavoro. Un invito, quello del presidente Cappellacci, accolto dal ministro Romani, che ha manifestato la disponibilità dell´Esecutivo alla costituzione di un tavolo Sardegna-governo, aperto alla partecipazione degli attori del sistema economico sociale dell´Isola. "Il Governatore mi ha chiesto l´apertura del tavolo - ha dichiarato il ministro - e io ho accettato." "La questione sarda - ha aggiunto Cappellacci - può essere affrontata con un ragionamento organico, di prospettiva, che veda un´azione coesa da parte delle Istituzioni locali, delle forze economiche e sociali e del Governo nazionale."  
   
   
FVG: FINANZIATI 15 PROGETTI PER 1,6 MILIONI  
 
 Trieste,  18 aprile 2011- L´assessorato ai Rapporti internazionali - retto dall´assessore regionale Elio De Anna - sosterrà 15 progetti di cooperazione per un valore complessivo di quasi 1 milione 600 mila euro. Con decreto della Direzione centrale, sono state infatti finanziate le richieste di sostegno economico presentate entro il 30 ottobre 2010. Si tratta di iniziative nel campo economico e sociale, che vengono realizzate in aree al di fuori dell´Unione Europea, quali ad esempio America Latina, Africa e Balcani. Complessivamente, sono stati presentati e ammessi 25 progetti, per una richiesta economica contributiva di 2 milioni 761 mila euro. L´istruttoria valutativa compiuta dagli uffici si è conclusa positivamente per 15 richieste alle quali sono stati attribuiti complessivamente 1 milione 568 mila euro, pari al 57 per cento delle risorse richieste in totale. Questo provvedimento si inserisce nell´ambito delle strategie di geopolitica e internazionalizzazione compiute dalla Regione Friuli Venezia Giulia, non solo nell´area balcanica, ritenuta di elezione dal Presidente della Giunta regionale Renzo Tondo e dal Consiglio Regionale, ma anche in Africa e America Latina. Con esso sono state allocate all´interno dei progetti tutte le risorse disponibili della Lr 19/2000. Questo l´elenco dei beneficiari:, Consorzio bonifica isontina con il progetto denominato Odirs: 267 mila euro; Comune di Monfalcone, Nordest-e, 131 mila euro; Acd, Fitoambient, 97 mila 232 euro; Kmecka Zveza, Balkan Development, 97 mila 232 euro; Polo Tecnologico Pordenone, energie rinnovabili e biotecnologie tra Friuli Venezia Giulia e Vojvodina, 128 mila 160 euro; Cciaa Udine-azienda speciale Iter, progetto Inco: 142 mila 400 euro; Confcooperative Fvg, Valorizzazione prodotti tipici e arti tradizionali Montenegro, 46 mila 280 euro; Comune di Sutrio, Gente che ama ospitare: 74 mila 760 euro; Cciaa Ts- azienda speciale Aries, Fvg-minas Gerais food promotion: 69 mila 356 euro; Informest, Adria Tre: 142 mila 400 euro; Ial Fvg Acquis 3: 114 mila 587 euro; Kallipolis, People versus border: 98 mila 313 euro; Cramars Scarl, Aree di montagna-Rozaje: 159 mila 352 euro.  
   
   
MARCHE, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: IL PIANO DELLE ATTIVITA` DI SOLIDARIETA` INTERNAZIONALE 2011.  
 
 Ancona, 18 aprile 2011- Cooperazione a sostegno della parita` tra uomo e donna, con particolare attenzione alla promozione della famiglia nella sua peculiare funzione di tutela della vita nascente, di educazione dell´infanzia e dell´adolescenza. E´ questo uno dei settori su cui saranno orientati gli interventi del Piano delle attivita` di solidarieta` internazionale e cooperazione allo sviluppo nella direzione della promozione umana e della pace. Un piano triennale che per il 2011 prevede un finanziamento complessivo di circa 1.250.000 euro e che intende proseguire e consolidare le attivita` impostate e le esperienze maturate nel precedente triennio. ´Gli obiettivi di sviluppo sostenibile - spiega l´assessore regionale Luca Marconi ´ propri del modello marchigiano, opportunamente declinati nei contesti nei quali si realizzano le iniziative di cooperazione, rappresentano il contributo piu` importante che la Regione puo` offrire ai propri partner nei Paesi in via di sviluppo, in un´ottica di scambio e di reciprocita`´. ´Altrettanto importanti ´ continua Marconi - sono le ricadute che i rapporti di cooperazione possono generare sul territorio regionale e sul tessuto economico e sociale delle Marche in termini di arricchimento culturale, di nuove opportunita` di cooperazione economica, di sperimentazione di nuovi approcci di cooperazione capaci di affrontare le dinamiche dei flussi migratori e le sempre piu` urgenti questioni ambientali´. Avranno priorita` quelle iniziative che diano concreta e visibile attuazione ai principi del partenariato territoriale allargato e della sussidiarieta`, riconosciuti quali cardini della cooperazione decentrata da parte della Regione Marche. Altri settori di intervento riguarderanno in particolare il rafforzamento democratico e istituzionale e la promozione e la tutela dei diritti umani; il sostegno allo sviluppo del settore delle micro imprese; il contributo alla crescita dell´agricoltura, dell´artigianato, del commercio equo e solidale, del turismo; la cooperazione culturale con riguardo al dialogo interculturale; la cooperazione nel settore dei servizi sociali e sanitari e nel settore dell´ambiente, con attenzione ai temi dell´acqua e dei rifiuti; l´educazione formale ed informale e la formazione professionale. La Regione rafforzera` il sistema di monitoraggio e valutazione delle attivita` e cerchera` di raccordarsi con altre Regioni italiane ed estere, con soggetti internazionali, nazionali e comunitari, per incentivare l´elaborazione di progettazioni congiunte secondo metodologie di lavoro comuni e condivise. Gli interventi saranno sviluppati attraverso programmi regionali e territoriali, ossia con esclusivo riferimento alle priorita` geografiche individuati che sono per il 2011: l´Europa sud orientale, il Medio Oriente; l´America latina e centrale; l´Africa.  
   
   
TOSCANA: “DALLA REGIONE RISPOSTE CONCRETE CONTRO L’ILLEGALITÀ ECONOMICA”  
 
 Firenze, 18 aprile 2011 – “Non rispondo all’assessore Milone ma ai cittadini, di Prato e di tutta la Toscana. Con i fatti. E i fatti dicono che grazie alla lotta all’illegalità economica e all’evasione fiscale che abbiamo intensificato, in particolare su Prato, i risultati sono nettamente migliorati: da una previsione di 90 milioni siamo arrivati a 160 milioni, la maggior parte dei quali recuperati proprio a Prato”. Replica così l’assessore al bilancio e alla promozione dei diritti, on. Riccardo Nencini, all’assessore Milone del Comune di Prato che ieri in consiglio comunale, rispondendo nel question time a due interpellanze sui controlli delle Asl nelle ditte c inesi, aveva attaccato l’assessore regionale e la Regione dicendo che “l’illegalità si combatte con i fatti e non con le parole”. “La strategia che abbiamo messo in campo per combattere l’evasione fiscale e l’illegalità economica – prosegue Nencini – si fonda sulla collaborazione e l’interscambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti. Milone magari spieghi ai suoi cittadini perché il Comune di Prato non ha ancora firmato il protocollo di intesa tra Anci e Regione Toscana grazie al quale la metà dei tributi recuperati con la collaborazione delle amministrazioni comunali rimane nelle loro casse. “La settimana scorsa ho portato dei fiori in omaggio ad un ragazzo cinese morto di lavoro, le indagini ci diranno se morto ammazzato – conclude l’assessore – Questi morti sono l’ultimo anello di una catena che sta logorando la città e la comunità cinese che vive rispettando le regole. La mia presenza a Prato ha voluto lanciare un appello proprio alla comunità cinese, perché abbia fiducia nelle istituzioni e ci aiuti a mettere in bianco un’illegalità diffusa, di stampo mafioso. Ricordo che anche Milone si è aggiunto alla nostra testimonianza in via Barsanti. Se ne è forse già pentito?”.  
   
   
LEGALITA´: NORD E SUD UNITI DA CONTRASTO A FENOMENO MAFIA  
 
 Palermo, 18 aprile 2011 - "Il nord non e´ poi cosi´ diverso dal Sud. Ha sempre sognato di esserlo, di essere libero dal ´male´, il cancro mafioso, che assedia il Meridione. Senza rendersi conto, pero´, di esserne stato silente complice per 30 anni. E´ stato un errore pensare che il fenomeno mafioso fosse un tratto caratteristico di una non ben precisata razza di terroni. E´ dagli anni ´80 che buona parte delle citta´ del nord hanno fatto da diga al fiume di soldi che il narcotraffico assicura alle organizzazioni criminali siciliane e calabresi. I soldi ristagnano e si rinnovano, vengono riciclati dalle banche del nord, diventano le basi del potere politico e imprenditoriale, garantendo lavoro e voti, si occupano del pubblico e del privato, sostituendo stato e legalita´". Lo ha detto questo pomeriggio l´assessore regionale alle Attivita´ Produttive, Marco, Venturi, intervendo a Reggio Emilia al convegno "Cna Legalita´: Reggio Emilia chiama Palermo, perche´ la legalita´ non solo si predica ma si pratica". Nel corso del dibattito - organizzato da Cna Reggio Emilia - hanno preso la parola anche il presidente di Cna Reggio Emilia, Tristano Mussini, il prefetto di Reggio Emilia Antonella De Miro, il presidente di Cna Palermo Giovanni Casamento, il presidente di Cna Emilia Romagna, Paolo Govoni, il presidente nazionale Cna Ivan Malavasi e l´assessore alle Attivita´ Produttive dell´Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli. "Far finta di niente perche´ conviene o per non avere fastidi vuol dire - ha aggiunto Venturi - cedere spazio vitale alla criminalita´. Quando i cittadini e gli imprenditori onesti denunciano e mostrano i collegamenti tra mafia e affari e potere politico, la cosi detta gente per bene e´ sempre schierata dalla parte del silenzio, dell´ignoranza. A Milano come in Sicilia". "Quando nel 2005 io e Antonello Montante - ha proseguito - abbiamo detto basta, denunciando per la prima volta collusioni con la mafia, il lavoro nero e sottopagato, il racket e l´usura, facendo nomi e cognomi, ci siamo sentiti isolati. Sono cominciati i primi odiosi avvertimenti. Oggi anche se il lavoro da fare e´ molto i risultati si cominciano a vedere. Lo Stato e´ veramente a nostro fianco e non ci sentiamo piu´ soli". I successi sono tanti ma il percorso e´ ancora lungo. "Sono convinto che occorre un patto contro la mafia tra Stato e imprese, tra ´i produttori di benessere e ricchezza e i produttori di legalita´. Gli imprenditori - ha aggiunto - non si devono sentire soli e per questo lo Stato deve dimostrare piu´ "autorevolezza" e garantire "la certezza della pena". Occorre avere piu´ coraggio e colpire la cosiddetta "mafia dei colletti bianchi". "Tutto cio´ assume - ha concluso Venturi - particolare rilievo oggi, di fronte alle intimidazioni subite dall´onorevole Lumia. Nel rinnovargli la mia vicinanza e solidarieta´ ribadisco anche da Reggio Emilia la necessita´ di non abbassare la guardia, nemmeno adesso che possiamo riscontrare i primi importanti ma non soddisfacenti risultati del contrasto al crimine organizzato".  
   
   
MEDIAZIONE SOCIALE: QUESTURA E REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE FIRMANO UN PROTOCOLLO D’INTESA  
 
 Trento, 18 aprile 2011 - La diffusione sul territorio delle pratiche di mediazione e gestione pacifica dei conflitti è un obiettivo assunto nel tempo dal Centro per la Mediazione della Regione, anche in virtù di precisi documenti d’intesa istituzionale intercorsi con il Ministero della Giustizia. Da queste premesse è nato il progetto “Comunitando”, che vede coinvolto il Centro per la Mediazione e la Questura di Trento al fine di favorire modalità non violente di risoluzione delle controversie, attraverso un’intesa extragiudiziale in cui le parti si accordino con l’aiuto di un mediatore terzo ed imparziale. Il progetto è stato oggi ufficializzato con un protocollo d’intesa firmato dal Vicepresidente della Regione Lorenzo Dellai e dal Questore di Trento Giorgio Iacobone. Il protocollo prevede che i mediatori della Regione, ricevuta la segnalazione dalla Questura o contattati direttamente dalle parti, si adoperino per trovare un accordo, con incontri prima separati e poi congiunti, che possa soddisfare le esigenze delle parti in causa. L’accettazione dell’accordo sarà assolutamente volontaria ed in nessun caso potrà essere imposta. Caratteristiche fondamentali di questo servizio di mediazione, che sarà gratuito, sono la libera adesione al tentativo di risoluzione del conflitto e l’autonomia nella stesura dell’eventuale accordo. La mediazione potrà riguardare conflitti di vicinato, familiari, tra giovani, interculturali o intervenire nei casi in cui si verificano incomprensioni, offese, minacce e lievi violenze. Il progetto è già partito nei mesi scorsi, in via preliminare, con una serie di incontri tra mediatori e agenti della Polizia di Stato con l’obiettivo di identificare gli ambiti di intervento attraverso l’analisi di situazioni specifiche. È seguita poi una seconda fase sperimentale durante la quale mediatori e forze dell’ordine hanno individuato alcuni casi pilota con i quali attivare i primi percorsi di mediazione sociale. Tale sperimentazione ha portato al perfezionamento delle procedure previste nel progetto, ha permesso di definire le modalità di raccordo dei soggetti coinvolti e ha consentito la disseminazione sul territorio delle informazioni sul servizio.  
   
   
20 MILA NUOVI TALENTI PER LE IMPRESE IN EMILIA-ROMAGNA. LA REGIONE INVESTE 15 MILIONI DI EURO NELLA PROGRAMMAZIONE DI SPINNER PER IL TRIENNIO 2011-2013. DAL 2000 AD OGGI SOSTENUTA LA NASCITA DI 110 IMPRESE INNOVATIVE E FINANZIATI 900 PROGETTI DI RICERCA CHE HANNO COINVOLTO OLTRE 600 IMPRESE.  
 
Bologna, 18 aprile 2011 - Ventimila nuovi talenti per le imprese dell’Emilia-romagna nel 2020. È questo l’obiettivo a cui punta la Regione investendo 15 milioni di euro nel prossimo triennio di Spinner 2013, il programma regionale di interventi per la qualificazione delle risorse umane nel settore della ricerca e dell’innovazione. Una meta ambiziosa che potrà essere raggiunta solo se convergeranno in questa direzione gli investimenti e le azioni di tutto il sistema regionale, a partire dalle imprese e fino alle Camere di commercio, alle Associazioni e alle Fondazioni, oltre che da Regione e Università. I risultati conseguiti da Spinner negli scorsi anni e le linee di intervento per il periodo 2011-2013 sono stati presentati il 14 aprile nel corso del convegno che si è svolto a Bologna dal titolo “Crescere con talento – 20.000 nuovi talenti per le imprese nell’Emilia-romagna del 2020”. "La Regione sta continuando ad investire in modo massiccio in educazione, ricerca e formazione - ha detto l´assessore regionale alla Ricerca e al Lavoro Patrizio Bianchi - siamo convinti che questa sia la leva principale per tornare a crescere, e per permettere ai nostri ragazzi ma anche alle nostre imprese di delineare nuovi percorsi di sviluppo in una economia ormai globale. Lo stiamo facendo con Spinner perchè questa è il punto in cui mettiamo insieme la ricerca universitaria, i dottorati e quelle imprese che necessariamente devono essere il traino della nostra economia". "Spinner accompagna in percorsi di creazione di impresa e di trasferimento tecnologico o di innovazione organizzativo le persone, perchè crediamo che proprio le persone siano il motore dell´innovazione - ha spiegato Paolo Bonaretti, presidente di Spinner - anche le persone che sono state espulse dal mercato del lavoro, ma che hanno alte competenze e che vogliono trovare una propria ricollocazione. Li accompagnamo con incentivi, borse di ricerca, consulenze di alta qualificazione, ad esempio sui brevetti o sul marketing internazionale, per dare vita ad un progetto di impresa che non parta dal nulla ma da un anno di lavoro. Abbiamo avuto parecchi successi, le imprese create con Spinner sono imprese solide che dopo tre anni per l´80% sono ancora in vita e aumentano il proprio fatturato". Spinner, dieci anni per l’innovazione - Dal 2000 il programma della Regione ha sostenuto la nascita di 110 imprese innovative, di cui 44 spin-off universitari, mentre altre 40 imprese sono in fase di costituzione. Aziende che funzionano: dopo tre anni dal via l’80% è ancora sul mercato, il 25% ha già depositato brevetti e tra il 2007 e il 2009, complessivamente, hanno visto il fatturato aumentare del 32% in controtendenza rispetto alla crisi. Risultato: il gettito fiscale che hanno generato ha già ripagato interamente i contributi pubblici che ne avevano sostenuto il decollo. Spinner ha inoltre finanziato 900 progetti di ricerca, trasferimento tecnologico e innovazione organizzativa che hanno coinvolto oltre 600 imprese e oltre 100 istituti di ricerca. Un volano importante anche per l’occupazione: secondo un’indagine sui risultati del triennio 2008 -2010 pochi mesi dopo il completamento del progetto l’81,8% dei partecipanti per il trasferimento tecnologico e il 68% di quelli per l’innovazione organizzativa dichiaravano di essere occupati, nella maggior parte dei casi nella stessa impresa in cui avevano realizzato il progetto. La programmazione 2011-2013 - Per il prossimo triennio il programma Spinner 2013, attraverso la valorizzazione delle competenze delle persone, si propone in particolare di aumentare l’interazione con i soggetti del territorio e con le imprese, che saranno maggiormente coinvolte anche nel cofinanziamento dei progetti; partecipare ad un rinnovato impegno nella creazione di imprese; promuovere dottorati di ricerca e percorsi di alta formazione anche attraverso l’Alto apprendistato; promuovere pari opportunità e apertura internazionale; favorire la sinergia e la convergenza tra politiche regionali per l’innovazione. Le azioni previste: 1. Creazione d’impresa; 2. Ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e mobilità dei ricercatori con un’attenzione particolare alle idee progettuali provenienti dal mondo imprenditoriale e la compartecipazione diretta delle imprese ai progetti; 3. Innovazione organizzativa e manageriale dando priorità ad alcuni ambiti (creatività e design, innovazione nel welfare e nell’impresa sociale, innovazione per organizzazione e marketing delle Pmi e delle reti d’impresa); 4. Borse di ricerca intitolate a Paola Manzini per donne impegnate in attività di ricerca e sviluppo in ambiti rilevanti per il tessuto economico e industriale regionale e con riferimento alla collaborazione università-impresa e al rapporto fra università e mondo del lavoro; 5. Dottorati di ricerca, in particolare sostegno alla partecipazione di persone a dottorati organizzati in rete tra gli Atenei regionali su tematiche strategiche e contributo a percorsi di Alto apprendistato e Alta formazione in collaborazione con le imprese; 6. Master interuniversitario di secondo livello: copertura parziale della quota d’iscrizione la formazione di persone in grado di interagire con il sistema produttivo, le istituzioni e i centri di ricerca in un contesto internazionale; 7. Sviluppo di Piani di riprogrammazione professionale: diverrà strutturale una misura sperimentata al termine dello scorso triennio per sostenere il reinserimento e la ricollocazione professionale di persone con alta qualificazione usciti dal mercato del lavoro a causa di situazioni di crisi aziendali o settoriali 20mila nuovi talenti, un obiettivo per il 2020 - L’investimento della Regione su tali azioni costituirà la base per incentivare la comunità regionale ad investire nella ricerca, obiettivo comune fondamentale per il futuro del nostro sistema produttivo e occupazionale. Attualmente, infatti, la percentuale della spesa per la ricerca sul Pil in Emilia-romagna è pari all’1,33%, superiore anche se di poco alla media nazionale (ferma all’1,23%), ma ancora molto distante dagli obiettivi europei (3%). In valore assoluto la spesa per la ricerca (dati Istat, 2008) è pari in regione a 1,831 milioni di euro. L’obiettivo è arrivare entro il 2020 ad oltre 4 milioni di euro di spesa, raggiungendo l’Europa e in particolare la Germania. Questo balzo sarà possibile solo con un aumento di un miliardo di euro nel costo del lavoro di alta qualità, impegnato in ricerca e innovazione, pari appunto alla creazione, nelle nostre imprese, di 20.000 nuovi talenti. /Bm Storie di successo tra ricerca e impresa dei beneficiari Spinner 2013 Emanuela Notari Azione di riprogrammazione professionale Storia formativa e professionale - Nel 1996 si laurea a Pisa in Ingegneria elettronica, con indirizzo telecomunicazioni. Dopo l’Erasmus a Dublino e una seconda laurea in inglese, vince una borsa di studio di 6 mesi al laboratorio di ricerca a Bristol della Hewlett Packard, azienda dalla quale viene poi assunta presso la sede di Stoccarda. Dopo 3 anni come analista di processi aziendali si sposa e segue il marito nella sede di Palo Alto, in California. Al rientro dalla prima maternità diviene responsabile di testing, lavorando a distanza con un gruppo di ingegneri cinesi, ruolo di grande responsabilità e gratificazione. Nel 2005 arriva la promozione a Capo progetto. Nel 2009 il marito riceve un’offerta professionale molto interessante e si trasferiscono a Modena. Emanuela Notari inizialmente telelavora, ma quando in piena crisi economica l’azienda inizia a ridurre il personale e propone incentivi all’esodo entra in mobilità. Il progetto con Spinner 2013 - Alla ricerca di una nuova occupazione realizza un progetto con Bosch Rexroth Italia che deve implementare un’applicazione Sap per la gestione dei processi aziendali. Il suo compito è descrivere come i processi possano essere implementati, segnalando all’azienda in anticipo possibili criticità nella migrazione. In particolare individua un aspetto legato alla gestione degli articoli e un altro alla gestione di fasi produttive con lavorazioni esterne che dovranno essere modificati prima della migrazione. Matteo Sacchi Trasferimento tecnologico Storia formativa e professionale - Laureato con lode in Ingegneria informatica presso l’Università di Parma nel 2007, ha sviluppato durante gli studi e la realizzazione della tesi conoscenze approfondite nel campo della Visione artificiale. Dal gennaio 2008 è nel team di sviluppo del progetto Pavisys finanziato da Rete Ferroviaria Italia per sviluppare un sistema centralizzato e automatico per verificare il funzionamento dei pantografi (dispositivi con cui i locomotori prelevano energia dalla linea elettrica, ndr), utilizzando le immagini scattate al passaggio del treno dalle postazioni di Video Ispezione Pantografi. Il progetto raggiunge i risultati attesi, permettendo di ridurre del 75% le immagini supervisionate dall’operatore. Il progetto con Spinner 2013 - Obiettivo del progetto è realizzare un prodotto software completo in grado di porsi sul mercato della Diagnostica pantografi come uno dei più avanzati e completi per l’analisi automatica. Il progetto viene sviluppato in collaborazione con l’Università di Parma e Henesis Srl, spin off della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa con una forte propensione alla ricerca di punta nei settori del soft computing e della visione artificiale. Lorenzo Lancerotto Innovazione organizzativa, manageriale e finanziaria Storia formativa e professionale - Laureato in Ingegneria gestionale, si è inserito da subito in un progetto d’innovazione portato avanti dall’Università di Modena e Reggio Emilia tramite il Diem di Bologna in un’azienda forlivese per la riorganizzazione interna con l’obiettivo di migliorare i flussi produttivi. Ha partecipato poi a un ulteriore progetto, sempre tramite il Diem, all’interno di un magazzino di distribuzione in provincia di Rimini per individuare potenziali problematicità che potevano ridurne la produttività o l’efficienza. Il progetto con Spinner 2013 - Il progetto si propone di fornire un servizio di analisi logistica avanzata alla cooperativa Target Service di Rimini, per dotarla di un modello organizzativo per la gestione delle attività e degli strumenti tecnologici che consenta all’impresa di diversificare l’offerta e fornire un servizio sempre più di qualità. Nata per rispondere alle esigenze di terziarizzazione logistica della Marr (gruppo Cremonini), oggi Target Service è il più importante operatore logistico dell’area riminese. Luca Pregnolato Azione pilota Mobilità internazionale - Trasferimento tecnologico- Storia formativa e professionale Conosce il settore ittico grazie all’attività familiare, ha sviluppato competenze in ambito pubblicitario e marketing. L’intreccio tra i due ambiti lo ha portato a conseguire una laurea triennale con una tesi che approfondisce realtà e prospettive del distretto ittico di Rovigo. Ha svolto anche un tirocinio presso la Japofish di Valencia (Spagna). Il progetto con Spinner 2013 Obiettivo del progetto è individuare attraverso una partnership internazionale con la Clean Seas di Adelaide (Australia) know how specialistico per l’allevamento di particolari specie d’acquacoltura per portare la ditta Ravaglia Giovanni, che opera al’interno delle Valli di Comacchio, a raggiungere una più alta qualità percepibile del prodotto e costi di gestione inferiori. I margini per crescere, infatti, ci sono: già oggi il 47% del pesce consumato nel mondo proviene da acquacoltura, una percentuale destinata a crescere a causa del sovra sfruttamento delle risorse ittiche marine. Film Voices Azione pilota Donne tecnologia innovazione - Creazione d’impresa - Il progetto con Spinner 2013 I disabili visivi sono in Italia 1,8 milioni, tra non vedenti e ipovedenti. Il progetto si propone di rendere accessibile la fruizione di film nelle sale cinematografiche grazie ad audio descrizioni che utilizzano le pause sonore dei film e prevedono un sistema di produzione e distribuzione inedito e innovativo che utilizza due canali finora non utilizzati quali il web e le sale cinematografiche. Storia formativa e professionale Il progetto è portato avanti da un gruppo composto da 5 donne e un uomo: Alessandra Carta, direttore di produzione con 4 anni di esperienza al Bellaria Film Festival; Ottavia Spaggiari che coordina il team e cura i rapporti con i partner; Giulia Baccolini responsabile dell’analisi di mercato e delle strategie di marketing; Irene Balbo, audio descrittrice non vedente; Giuseppina Avola che cura la messa a punto della nuova metodologia di produzione delle audio descrizioni; Andrea Prantoni che cura l’accessibilità informatica. Mentor d’impresa è Giovanna Bo, amministratore unico di Achtoons, società che ha al proprio attivo animazioni, spot, documentari, filmati istituzionali ed educativi per clienti come Magnolia, Kinder, Regione Emilia-romagna.  
   
   
PROFUGHI. ENTRO VENERDÌ IN ARRIVO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA 184 PERSONE  
 
Bologna, 18 aprile 2011 - Sono 184 i profughi che arriveranno in Emilia-romagna a partire da venerdì. Sulla base di una nota fatta pervenire stamattina dal Prefetto Gabrielli, Capo Dipartimento nazionale della Protezione Civile e Commissario straordinario per l´emergenza umanitaria, il Governo ha rimodulato il piano nazionale di protezione civile prevedendo, a partire da venerdì 15 aprile, l´assegnazione di 2000 migranti in tutto il territorio nazionale. Resta confermato che la quota di 184 migranti per la Regione Emilia-romagna costituisce la prima assegnazione di quanto previsto dal piano nazionale predisposto dal Dipartimento nazionale della Protezione civile che prevede la contemporanea e proporzionale assegnazione a tutte le regioni come si vede nella tabella allegata.  
   
   
EMERGENZA PROFUGHI: MINISTERO INTERNO CHIEDE A FVG 50 POSTI  
 
Udine, 18 aprile 2011 - Il prefetto Gabrielli ha richiesto il 14 aprile ufficialmente la disponibilità di 50 posti in Friuli Venezia Giulia per l´emergenza immigrati. Lo ha reso noto il Vicepresidente Ciriani dopo aver ricevuto la lettera nella quale il Prefetto Gabrielli, a seguito dell´incontro tecnico svoltosi in mattinata con il Ministero degli Interni, rimodula le prime stime dei posti necessari per accogliere i profughi. Allo stato attuale, quindi, il Ministero dell´Interno ha richiesto al Friuli Venezia Giulia la disponibilità per 50 posti, e le strutture interessate verranno individuate dal Vicepresidente Ciriani di concerto con i Prefetti nel corso di una riunione convocata nei prossimi giorni.  
   
   
PROFUGHI; ALEMANNO: «TRASFERIRE ALTROVE I TUNISINI»  
 
Roma, 18 aprile 2011 - «Ribadisco ancora una volta che a Roma non possono essere portati profughi e clandestini provenienti dal Nord Africa. Nella nostra città ci sono già 8000 tra rifugiati e richiedenti asilo, oltre a circa 2000 nomadi e rumeni nei campi abusivi che stiamo già sgomberando. Per questo mi sono messo immediatamente in contatto con la Protezione civile per trasferire altrove i circa 100 tunisini adulti che sono stati portati, senza alcun preavviso, nella zona di Grottarossa. Sono perfettamente d’accordo con il presidente del Xx Municipio, Giacomini». Lo ha dichiarato il 15 aprile il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “204 PROFUGHI IN VENETO, IN MAGGIORANZA DONNE E BAMBINI”  
 
Venezia, 18 aprile 2011 - “Una nota ufficiale della Protezione Civile ci ha indicato che saranno 204 i profughi destinati al Veneto. Mi auguro che ora finisca il balletto di cifre a cui stiamo assistendo”. Lo ha annunciato il 14 aprile il presidente della Regione Luca Zaia, nel corso di un’intervista rilasciata in mattinata a Rai News 24. Zaia precisa che “lo status di profughi, e non di clandestini, di queste persone è stato accertato e verificato. Si tratterà nella stragrande maggioranza di donne e bambini”. “In collaborazione con la Caritas e varie associazioni di volontariato che ringrazio per il loro grande impegno – aggiunge il presidente del Veneto – stiamo approntando un piano, che prevede un’ospitalità diffusa sul territorio in piccole sedi d’accoglienza e che avrà impatto zero sia sulle realtà locali che sulla condizione degli stessi profughi”. “Quando si tratta di persone che soffrono e che fuggono dalla guerra o dalla fame – conclude Zaia – il Veneto, con la sua consolidata storia di solidarietà, non si tira assolutamente indietro”.  
   
   
IN ARRIVO IN TRENTINO I PRIMI PROFUGHI  
 
 Trento, 18 aprile 2011- In arrivo un primo gruppi di profughi che il Trentino accoglierà in base agli accordi stabiliti nelle scorse settimane fra le Regioni e il Governo italiano. Entro questo fine settimana sono attese 11 persone; a questo primo scaglione se ne aggiungeranno nei prossimi giorni alcuni altri fino ad un totale di circa 90 persone nell´arco delle prossime due settimane. La prima accoglienza avverrà nel campo della Protezione civile di Marco, presso Rovereto; già lunedì o martedì, una volta valutata la situazione e i bisogni specifici, si procederà ad alloggiare i migranti negli alloggi già individuati per questo scopo, parte di proprietà della Provincia e parte del "terzo settore". "Sono procedure assolutamente normali e non emergenziali - sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - che riflettono peraltro un´esperienza già da tempo accumulata dalle nostre strutture di accoglienza, come il Cinformi, e anche dalle nostre associazioni. Sul piano operativo, il coordinamento farà capo alla Protezione civile, analogamente a quanto avviene a livello nazionale. I trasferimenti avverranno con gradualità per consentire un´accoglienza ordinata e serena." Nel corso della riunione tenutasi il 15 aprile in Provincia con il presidente Lorenzo Dellai, il Commissario del Governo Francesco Squarcina, l´assessore alla solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami, il capo della Protezione civile Raffaele De Col e i referenti tecnici dell´amministrazione, nonché i rappresentanti delle diverse realtà del mondo associativo che garantiranno il loro prezioso apporto, sono stati esaminati gli ultimi aggiornamenti sull´arrivo dei diversi gruppi di profughi in Trentino. Nella struttura della Protezione civile provinciale di Marco sono stati allestiti gli alloggi che ospiteranno i migranti nella fase della prima accoglienza. Qui verranno valutati eventuali bisogni specifici - la presenza ad esempio di nuclei familiari o di persone bisognose di cure particolari - dopodiché, già all´inizio della prossima settimana, si procederà ad alloggiare i profughi nei luoghi previsti, dislocati omogeneamente sul territorio della provincia. Al momento sono disponibili circa 230 posti letto nelle diverse strutture allogggiative, a cui si aggiungeranno eventualmente, qualora ve ne sarà necessità, altri posti presso comunità alloggio, in grado di accogliere persone con esigenze specifiche. Com´è noto, nell´ipotesi più grave formulata dal Governo italiano, quella cioè che prevede l´arrivo di 50.000 profughi nel nostro Paese, il Trentino dovrebbe accogliere circa 450 persone. "Al momento non si può parlare assolutamente di una situazione di emergenza - sottolinea il presidente Dellai -; l´emergenza si crea se tutti i migranti vengono concentrati in un unico posto, non adatto ad ospitarli. Ma mettendo a punto, come stiamo facendo, le idonee procedure di accoglienza, l´Italia può sicuramente far fronte alla situazione, e così le diverse regioni."  
   
   
CASTIGLIONE(MN),INAUGURATA COMUNITÀ PER DETENUTI FORMIGONI: STRUTTURA INNOVATIVA PER FAVORIRE L´INTEGRAZIONE  
 
 Castiglione delle Stiviere/Mn, 18 aprile 2011 - Ritornare alla vita di tutti giorni - dopo aver commesso un crimine, scontato la pena ed essere stati riabilitati - è possibile. È in quest´ottica di ritorno alla normalità che è nato il centro psichiatrico forense Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, la comunità protetta per pazienti psichiatrici di entrambi i sessi autori di reati voluta da Regione Lombardia e inaugurata questa mattina dal presidente Roberto Formigoni assieme all´assessore regionale alla Semplificazione e Digitalizzazione, Carlo Maccari: in questa struttura, parte integrante dell´azienda ospedaliera ´Carlo Poma´ di Mantova, dal 21 marzo sono ospitate le prime 13 persone, 8 uomini e 5 donne, in libertà vigilata che, a conclusione del percorso riabilitativo, potranno fare ritorno in famiglia. Meno Ospedale E Più Integrazione - Significativo l´impegno finanziario di Regione in questo progetto sperimentale, battezzato ´Meno ospedale psichiatrico giudiziario, più integrazione´: un milione di euro per la ristrutturazione edilizia della palazzina di proprietà della ´Carlo Poma´ adibita a comunità protetta e un tempo occupata dalla Croce Rossa italiana, a cui si aggiungono 800.000 euro per l´assunzione del personale sociosanitario composto da 18 operatori socio-sanitari, 8 infermieri, 2 psichiatri, 2 due educatori professionali, un medico dirigente, un assistente sociale e uno psicologo. Una Comunità Modello - Studiata nei minimi particolari la comunità è composta da due moduli, immersi nel verde della collina della Ghisiola di Castiglione delle Stiviere: 40 posti letti (20 per uomini e 20 per donne come previsto dalla normativa regionale sulla residenzialità psichiatrica), camere dotate di bagno, aria condizionata e presa per la televisione. Recintato come un´abitazione civile, il centro offre percorsi riabilitativi e di risocializzazione nel rispetto della tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro: i locali sono attrezzati per lo svolgimento delle attività scolastiche (licenza elementare e media), educativa (sono presenti un atelier di pittura e una biblioteca) e ricreative (una palestra coperta, un´area per la pratica sportiva e un bar). La particolarità, unica in Italia, è rappresentata dal fatto che all´interno della struttura - così come nell´ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere - non sono presenti agenti di polizia penitenziaria ma solo operatori sociosanitari. Nuovi Percorsi Per I Carcerati - ´Abbiamo voluto creare una struttura innovativa e alternativa rispetto a quella fornita nel resto d´Italia - spiega Formigoni -, intermedia tra il ricovero ospedaliero e il rientro nel territorio di appartenenza. Alla Ghisiola sperimenteremo nuovi percorsi finalizzati al recupero della salute, dei diritti e delle opportunità dei pazienti psichiatrici che si sono macchiati di reati´. Ancora una volta, dunque, la sanità lombarda mette al centro la persona individuando nuove risposte nei percorsi di cura e riabilitazione per i malati di mente dopo la loro permanenza presso un ospedale psichiatrico. Lo Sviluppo Della Rete Territoriale - ´Questa comunità - ha concluso Formigoni prima di visitare l´ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere - s´inserisce in una strategia generale della sanità lombarda, tesa a sviluppare una rete territoriale di opportunità di cura e riabilitazione, in grado di monitorare in sicurezza il percorso di neutralizzazione della pericolosità sociale del malato mentale autore di reati, secondo le linee guida già sperimentate nel resto d´Europa´.  
   
   
FAMIGLIA-LAVORO, CONSEGNATI I PREMI 2011 FORMIGONI: CONCILIAZIONE FATTORE STRATEGICO POLITICHE REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano, 18 aprile 2011- Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli hanno proclamato il 15 aprile i vincitori della Terza Edizione del Premio Famiglia Lavoro. L´iniziativa, promossa da Regione Lombardia e Altis - Alta Scuola Impresa e Società dell´Università Cattolica del Sacro Cuore, ha la finalità di mettere in risalto le realtà lombarde che si sono distinte per aver ideato e attuato progetti di valorizzazione del personale e di conciliazione vita familiare e vita lavorativa. ´L´impegno, la genialità, la creatività e la fantasia presenti nei progetti che abbiamo premiato - ha detto il presidente Formigoni - sono qualcosa di straordinario, così come il numero dei partecipanti, cresciuto in maniera consistente e la qualità delle proposte´. ´Il tema della conciliazione donna, famiglia, lavoro - ha aggiunto il presidente - è stato inserito tra quelli più importanti e strategici di questa legislatura, al punto che abbiamo istituito una speciale task force composta da imprenditori, sindacati, associazioni di categoria ed esperti per individuare le soluzioni più innovative in grado di offrire opportunità alle donne che, pur sviluppando imprenditorialità, continuano ad occuparsi della loro famiglia´. Centoventicinque le realtà partecipanti, imprese piccole, medie, grandi e multinazionali, pubbliche amministrazioni e, novità di questa edizione, organizzazioni non profit che hanno candidato al concorso programmi e iniziative di valorizzazione del personale e di politiche di conciliazione famiglia-lavoro, già attuati o in stato di avanzamento tale da permettere di valutarne l´innovatività, l´efficacia e i ritorni. ´Il tema della conciliazione - ha commentato l´assessore Boscagli - è quello su cui si giocherà la competitività del territorio, della regione e del Paese. In Lombardia il tasso femminile di occupazione è quasi al 60%, di oltre dieci punti superiore a quello italiano, e perfettamente in linea con gli obiettivi fissati dall´Unione Europea: in una regione come la nostra, quindi, il Premio Famiglia Lavoro diventa un modo per diffondere un nuovo modello di welfare, in grado di integrare lo stato sociale che, così come l´abbiamo conosciuto, non può più reggere da solo´. I progetti sono stati selezionati seguendo criteri di coinvolgimento e ruolo attivo di dipendenti e collaboratori nelle varie fasi del progetto e la sua coerenza con le esigenze emerse dal personale. Sono stati inoltre considerati come elementi di eccellenza l´efficacia, il valore e il contenuto innovativo del progetto e il riscontro dei risultati ottenuti. E´ stata ritenuta nota di merito, l´attenzione posta in fase progettuale da imprese, Pubbliche Amministrazioni e organizzazioni non profit ai servizi già offerti dal territorio e alla creazione di convenzioni o integrazioni di questi con il progetto. Ecco in dettaglio i vincitori del Premio Famiglia Lavoro. 1) Area Organizzazioni Non Profit - Servizi Sociali Alto Lago Società Cooperativa Sociale di Como vince nella categoria Miglior Progetto realizzato da una piccola realtà per aver sviluppato, sin dalla propria nascita, un innovativo sistema d´iniziative che sopperisce alle necessità di accudimento dei bambini con genitori lavoratori e per la particolare attenzione alle tematiche inerenti la conciliazione dei tempi di cura e di lavoro. - Fondazione Ifom, Fondazione Istituto Firc (Fondazione Italiana di Ricerca sul Cancro) di Oncologia Molecolare di Milano ha realizzato il Miglior Progetto dedicato ai figli e/o ai familiari anziani dei dipendenti per l´attenzione rivolta a entrambe le sfere familiari del dipendente, ambiti cruciali in tema di conciliazione. Si tratta di un programma che integra una serie d´iniziative rivolte a ricercatori italiani e stranieri e alle loro famiglie. - Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano vince il Premio per la categoria Miglior Sistema Integrato di Conciliazione, per aver realizzato un programma che integra diverse attività e servizi volti al benessere dei dipendenti su diversi fronti: asilo nido e centro di prima infanzia, centro estivo e invernale, flessibilità di orario, banca delle ore, congedi aggiuntivi e rientri agevolati, remunerazione integrativa, servizi per il disbrigo pratiche, sportello medico interno. - Assegnato, inoltre, un Premio Speciale per la Conciliazione in Partnership per gli adolescenti all´Associazione Passo dopo Passo dopo passo…Insieme Onlus di Milano, per aver saputo interpretare in modo costruttivo, articolato, efficace ed efficiente, il bisogno di molte famiglie di trovare un luogo sicuro e protetto dove i propri figli possano studiare, divertirsi e crescere. - Menzione Speciale per l´Adozione di Strumenti Innovativi di Conciliazione, infine, per la Fondazione Poliambulanza di Brescia, per la singolarità e originalità delle iniziative di conciliazione che possono diventare un punto di riferimento per altre organizzazioni non profit. 2) Area Pubbliche Amministrazioni - Comune di San Pellegrino Terme (Bg), quasi 5 mila abitanti, vince la terza edizione del Premio Famiglia Lavoro nella categoria Miglior progetto realizzato da una piccola realtà, grazie ad un programma che ha riguardato l´attivazione di servizi a supporto dei dipendenti e della collettività. - Nella categoria Miglior Progetto dedicato ai figli e/o familiari anziani dei dipendenti vince l´Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Mantova, promotrice, dal 2005, di una serie di attività che dimostrano la particolare attenzione rivolta alle esigenze dei propri dipendenti. - La Comunità Montana Valli del Verbano (Va) si aggiudica invece il premio per la Miglior rete di partnership per la conciliazione, per la capacità con la quale i Comuni aderenti, in sinergia con soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, hanno saputo progettare e realizzare azioni dirette al sostegno della famiglia e della genitorialità, alla promozione del benessere e alla prevenzione del disagio giovanile. - Il Comune di Segrate (Mi) trionfa nella categoria Miglior sistema integrato di conciliazione, grazie a un programma che prevede una serie di azioni diversificate, rivolte a quattro target specifici (cittadini, city users, dipendenti comunali e destinatari di progetti internazionali) e che si sviluppano su quattro ambiti d´intervento (famiglia, opportunità, uso della città, responsabilità). - E´ stato assegnato, inoltre, dalla giuria un Premio Speciale ´Modello Milano´ al Comune di Milano per l´impegno rivolto alla conciliazione, alla famiglia, alla sua promozione e il suo sostegno e per aver messo a punto un modello per la gestione delle politiche sociali e educative. - Menzione speciale per l´adozione di Strumenti innovativi di Conciliazione, infine, per due P.a., l´ Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Lecco e la Provincia di Milano, per la singolarità e originalità delle iniziative di conciliazione che possono diventare un punto di riferimento per altre Pubbliche Amministrazioni. 3) Area Imprese - L´azienda Anna José Parrucchieri di Lodi per miglior progetto realizzato da una piccola realtà: ha attuato una concreta azione di conciliazione partendo dalle reali esigenze delle dipendenti attraverso focus group mirati. - Nella categoria Miglior Programma di coinvolgimento dei dipendenti nel progetto vincono con un ex aequo il gruppo Roche e Roche Diagnostics di Milano, per la partecipazione attiva di ogni collaboratore, e Copan Italia di Brescia, per l´innovazione della formula organizzativa e educativa del progetto presentato. - La società Brembo di Bergamo è stata ritenuta meritevole del Premio per Miglior Programma dedicato ai figli per il concreto aiuto dato ai dipendenti e per l´innovazione del programma educativo offerto. - Si aggiudica il Premio per il Miglior Sistema Integrato di Conciliazione Intesa Sanpaolo di Milano che ha presentato un programma di conciliazione completo e, soprattutto, orientato alle diverse esigenze dei dipendenti di sedi, filiali e agenzie capillarmente distribuite sul territorio nazionale. - Menzione speciale per l´adozione di strumenti innovativi di conciliazione per le aziende Nestlè Italia e Microsoft Italia, con sede a Milano, e Aimée di Mantova, per la singolarità e originalità delle iniziative di conciliazione proposte che possono diventare un punto di riferimento per altre imprese. - Tra le aziende premiate anche la Jt International Italia, società del gruppo Japan Tobacco, che dal 2005 sostiene il progetto Custode socio-sanitario, iniziativa sviluppata in partnership con Regione Lombardia, Comune di Milano, Fondazione don Gnocchi, Aler Milano.  
   
   
SONDRIO SE TI SPOSI, TI PAGO. A CIVO MILLE EURO CON IL BONUS MATRIMONIO  
 
 Sondrio, 18 aprile 2011- Se ti sposi, ti pago. In Bassa Valtellina, più precisamente a Civo - paesino che conta circa mille persone - il Comune ha istituito il Bonuns matrimoni: mille euro ai neo sposi che stabiliscono lì la residenza. Il Bonus - La decisione è stata presa il 14 aprile scorso. L’amministrazione di Civo considera la famiglia come soggetto principale in grado di assumersi la responsabilità primaria dei compiti di cura e di soddisfacimento delle esigenze fondamentali dei propri membri». Per questo motivo, sindaco e consiglieri hanno deciso di approvare il Bonus, a vantaggio di tutte le coppie giovani che si trovano ad affrontare uno dei passi più importanti della vita: l´avvio di una famiglia. Requisiti -Il bonus Matrimonio si aggiunge al Bonus Casa, Bonus Bebè e Bonus Studenti, completando un percorso di sostegno alle famiglie che risiedono nel comune. Per ricevere il Bonus le coppie devono essere in possesso di alcuni requisiti: non avere più di 35 anni, non essere divorziati, avere un Isee non superiore a 35mila euro e, cosa fondamentale, aver stabilito la propria residenza e la fissa dimora nel Comune di Civo. Comune Di Civo Provincia Di Sondrio Regolamento Bonus Matrimonio Premessa L’ Amministrazione Comunale di Civo considera la famiglia come soggetto principale in grado di assumersi la responsabilità primaria dei compiti di cura e di soddisfacimento delle esigenze fondamentali dei propri membri, pertanto istituisce il presente regolamento al fine di donare ai soggetti in possesso dei requisiti sotto elencati un contributo per i fidanzati che si sposano nel 2011 , denominato “bonus matrimonio ” . Possono presentare richiesta di ammissione al contributo i cittadini residenti nel territorio del Comune di Civo, che nel corso del 2011 abbiano contratto matrimonio con rito religioso o civile e abbiano i requisiti elencati nel successivo art. 3 Art. 1 Il “bonus matrimonio ” è istituito con regolamento comunale , i cui criteri per l’erogazione sono stabiliti dall´Amministrazione Comunale, previa approvazione di apposito stanziamento nel bilancio di previsione di ogni esercizio finanziario. Questo istituto si sostanzia in un contributo rivolto al sostegno di giovani coppie sposate nel 2011 le quali devono far fronte a onerosi impegni economici per costituire il proprio nucleo familiare emancipato dalle rispettive famiglie d’origine. Art. 2 Destinatari del contributo sono i giovani che abbiano contratto matrimonio nel corso dell’anno 2011, eleggendo nel Comune di Civo la residenza e la fissa dimora del nuovo nucleo famigliare e che si impegnano a mantenere il doppio requisito della residenza e della fissa dimora sul territorio comunale di Civo per almeno 5 anni . Art. 3 Possono richiedere il contributo i giovani di cui all’art. 2 che, individualmente, risultino soddisfare i seguenti requisiti: a) abbiano stabilito la propria residenza e la fissa dimora nel Comune di Civo ; b) non abbiano superato i 35 anni di età, entrambi o anche singolarmente, alla data del matrimonio; c) abbiano congiuntamente, nell’anno antecedente la data del matrimonio , un indicatore della situazione economica equivalente Isee non superiore a € 35.000,00; d) non abbiano contratto precedenti matrimoni eccetto la condizione di vedovanza; L’importo del bonus concesso e di € 1000,00 (mille). Art. 4 Per le coppie di nuovi sposi che, a seguito di accertamenti disposti dall’Ufficio competente, non risultassero risiedere nel Comune di Civo, potrà essere dichiarata la decadenza dal contributo con determinazione del dirigente competente . L’amministrazione comunale agirà per il recupero delle somme e per ogni altro adempimento conseguente alla non veridicità dei dati dichiarati. Art. 5 Il Comune procede all’istruttoria delle domande ed ai relativi controlli verificandone la completezza e la regolarità. Le domande incomplete o prive della documentazione richiesta non saranno ritenute valide e pertanto escluse. Qualora dai suddetti controlli emerga la non veridicità del contenuto delle dichiarazioni il richiedente verrà escluso dal contributo. Art. 6 La domanda di contributo deve essere inoltrata all’Amministrazione comunale, a pena di decadenza, entro 6 mesi dalla data del matrimonio. Art. 7 Le richieste di bonus devono essere compilate unicamente sui moduli appositamente predisposti dal Comune, distribuiti presso gli uffici comunali e pubblicati nel sito internet al seguente indirizzo www.Comune.civo.so.it Le domande, debitamente sottoscritte e corredate da copia di documento di identità e certificato di matrimonio devono essere presentate esclusivamente agli uffici comunali nei giorni di ricevimento al pubblico, dal lunedì al venerdì: dalle ore 8.30 alle ore 12.30 sabato dalle 9.00 alle 12.00 . Il responsabile del procedimento è la sig.Ra Bondini Alessia 0342 650073 - mail ufficiodemografici@comune.Civo.so.it alla quale ci si può rivolgere per qualsiasi informazione in merito. Art. 8 Ai sensi dell’art. 71 del Dpr n. 445/2000 spetta all’Amministrazione Comunale procedere ad idonei controlli, anche a campione, sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. L’amministrazione si riserva di accertare la veridicità della situazione familiare dichiarata riservandosi di confrontare i dati reddituali e patrimoniali dichiarati dai soggetti ammessi alle prestazioni con i dati in possesso del sistema informativo del Ministero delle Finanze. L’amministrazione comunale agirà per il recupero delle somme e per ogni altro adempimento conseguente alla non veridicità dei dati dichiarati. Ferme restando le sanzioni penali, previste dall’art. 76 del Dpr n. 445/2000, qualora dal controllo emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione sostitutiva, il dichiarante decade dai benefici e, pertanto, verrà escluso.  
   
   
POLITICHE SOCIALI. IL COMUNE DI MILANO RICEVE IL PREMIO "FAMIGLIA LAVORO"  
 
Milano, 18 aprile 2011 - Il Comune di Milano ha ricevuto il 15 aprile il premio "Famiglia Lavoro" per un progetto dell’Assessorato alle Politiche Sociali finalizzato al sostegno della famiglia. Il premio, ideato e promosso dalla Regione Lombardia, in collaborazione con Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), ha l´obiettivo di valorizzare le migliori esperienze e progetti in tema di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare, sia in favore della collettività, sia in favore di dipendenti e collaboratori delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle organizzazioni no profit lombarde o aventi almeno una sede in Lombardia. Il Comune di Milano ha ricevuto il premio speciale “Modello Milano” per l’impegno rivolto alla famiglia, alla sua promozione e al suo sostegno, attraverso attività e servizi innovativi per la gestione delle politiche sociali ed educative. Il programma consiste in tre tipologie di intervento: iniziative a sostegno della genitorialità attraverso bonus specifici; azioni di conciliazione dei tempi attraverso servizi di cura, crescita e socializzazione dei bambini; servizi per favorire la permanenza degli anziani nel proprio contesto di vita sociale, affettiva e relazionale.  
   
   
EQUAL PAY DAY 2011: UN GRANDE SUCCESSO  
 
Bolzano, 18 aprile 2011 - L´equal Pay Day 2011, che si è celebrato il 15 aprile 2011, per le organizzatrici, la Commissione provinciale per le pari opportunità e l´associazione delle donne "Kvw-frauen", ha fatto registrare un grande successo di pubblico. Di seguito un comunicato congiunto stilato dalla presidente dellla Commissione, Ulrike Oberhammer. Nell´ambito dell´Equal Pay Day, con il motto "Stesso lavoro - stesso stipendio!", la Commissione provinciale per le pari opportunità assieme all´associazione della donne "Kvw-frauen" ed i comitati epr le pari opportunità di vari enti locali e Aziende sanitarie oggi, venerdì 15 aprile 2011, hanno sensibilizzato i cittadini, con vari punti informativi presso gli ospedali della provincia ed anche in piazza del Grano a Bolzano, in merito alla disparità di trattamento retributivo e quindi pensionistico fra uomo e donna. Come scrive Ulrike Oberhammer, presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità, a nome della Commissione e dell´associazione "Kvw-frauen": "La collaborazione con le donne Kvw e il sostegno delle tantissime commissioni locali ed associazioni e partiti è stato un grandissimo successo. Abbiamo notato che quest’anno la gente conosceva già di più il significato di questa giornata e tutti, donne e uomini, hanno sottolineaneato l’importanza di quest’azione. L’interesse è stato così grande che non è bastato il materiale informativo. Soprattutto le borse rosse sono state finite entro breve tempo. Anche presso egli ospedali tutto il materiale informativo si è esaurito entro pocchissimo tempo. In più tutti hanno confermato che la disparità di trattamento esiste. Chiediamo, quindi, anche alla politica di intervenire per eliminare questa disparità di trattamento. Ringraziamo tutti quanti per il sostegno e l’aiuto che ci hanno dato per la realizzazione di questa giornata."  
   
   
FVG, LAVORO: SEMINARI A SOSTEGNO DELL´OCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
Udine, 18 aprile 2011 - Valorizzare il potenziale femminile nel mondo del lavoro. Questo l´obiettivo che si è posto il convegno svoltosi a Udine, nell´auditorium dell´Amministrazione, organizzato dalla Regione per fare il punto sulle iniziative atte a favorire l´occupazione femminile e farle conoscere ai soggetti interessati. In particolare, è stata incentrata l´attenzione dell´uditorio sulle caratteristiche e le opportunità del lavoro femminile nel Friuli Venezia Giulia, passando attraverso l´illustrazione del quadro normativo in materia di pari opportunità e di contrasto alle discriminazioni di genere. Si è altresì parlato dello sviluppo della società del futuro, e specificamente dell´equilibrio tra il tempo dedicato dalle persone al lavoro, e quello riservato alla vita privata. Come pure dell´attenzione che la Regione ha prestato alle situazioni di crisi occupazionale, sempre in riferimento alle eventuali differenze di genere, quale percorso atto a valorizzare le risorse umane disponibili. La Regione, fruendo del sostegno del Fondo Sociale Europeo, definito dal Programma Operativo Regionale 2007-2013, attraverso l´Agenzia regionale del lavoro ha avviato in questi giorni una serie di percorsi informativi rivolti ad aziende, lavoratrici e lavoratori. Che consentiranno di divulgare le opportunità esistenti per favorire l´impegno lavorativo al femminile. Seminari, che trattano anche dell´occupabilità, della conciliazione tra il lavoro e la famiglia, della flessibilità del lavoro e delle esigenze formative. Tali seminari vengono organizzati di volta in volta su richiesta di enti e aziende interessate. Le quali possono fare riferimento per questo motivo alla casella di posta elettronica jolab@agelav.Fvg.it  Informazioni su detti seminari si possono ricavare dal sito www.Agenzialavoro.regione.fvg.it/    
   
   
QUELLO STRANO RAPPORTO TRA SALARI MATERNI E FECONDITA´ LE DONNE CHE GUADAGNANO DI PIÙ HANNO MENO PROBABILITÀ DI CONCEPIRE UN FIGLIO PRIMA DEI 30 ANNI, MA NEL DECENNIO SUCCESSIVO PARTORISCONO PIÙ DELLE ALTRE.  
 
 Milano, 18 aprile 2011 - Il binomio famiglia-lavoro è di difficile conciliazione in Italia. Secondo lo studio Women’s Wages and Childbearing Decisions: Evidence from Italy, di Concetta Rondinelli (Banca d’Italia), Arnstein Aassve e Francesco Billari (Centro Dondena), la relazione tra occupazione femminile e fecondità in Italia riflette il maggior numero di ore che le donne italiane dedicano al lavoro domestico, le minori opportunità di lavoro part-time (la quota di occupate part-time ammontava al 28% nel 2008, 48% in Germania) e la scarsa disponibilità di asili nido (in Italia solo il 6% dei bambini tra 0 e 3 anni va all’asilo contro il 40% in Francia). Sul nostro paese gravano ulteriori difficoltà: il reddito disponibile delle famiglie ristagna da oltre un decennio; le politiche pubbliche di sostegno alle famiglie, soprattutto quelle con figli, sono state modeste negli importi, frammentarie e non sistematiche. Sebbene cresciuta negli ultimi anni, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro rimane bassa in Italia (47% nel 2008; 58% nel complesso dei paesi Ue), ancora distante dall’obiettivo dell’agenda di Lisbona, che fissava un tasso di occupazione femminile intorno al 60% nel 2010. Inoltre, soprattutto a partire dagli anni ’90, il tasso di fecondità nel nostro paese ha mostrato un andamento fortemente decrescente, fino a 1,2 figli per donna nel 1995, con una lieve risalita a 1,4 figli nel 2008, un valore che resta comunque il più basso tra le maggiori economie europee. Al riguardo, il declino della fecondità italiana è totalmente ascrivibile alla riduzione del numero di figli successivi al primo. Il lavoro mostra che il ruolo svolto dai fattori economici nella transizione al primo, secondo e terzo figlio è a priori ambiguo. Se da un lato per le famiglie più benestanti è più agevole accedere ai servizi di assistenza ai bambini disponibili sul mercato, dall’altro, confrontando i costi e i benefici di rimandare la nascita di un figlio, le stesse famiglie tendono a scegliere il momento in cui l’allontanamento della madre dal mercato del lavoro è meno oneroso, sia in termini di deprezzamento del capitale umano sia, soprattutto, riguardo alle prospettive di carriera. Tuttavia, il ritardo della maternità non è privo di conseguenze per ordini di nascita superiori al primo: l’orologio biologico potrebbe indurre le donne che hanno posticipato la nascita del primo figlio ad accelerare quella del secondo o, per contro, a non avere più figli. L’effetto dei salari femminili sulla propensione a diventare madri per la prima volta è non lineare: la maggiore disponibilità di risorse economiche riduce tale propensione fino a verso i 30 anni, accrescendola successivamente. L’andamento risulta tuttavia eterogeneo tra donne e dipende dai livelli salariali: le donne meno facoltose tendono ad anticipare la maternità tra 27-28 anni, quelle più abbienti a posporla fino a 33-34 anni. Queste ultime investono di più in istruzione, trascorrendo più tempo nel mercato del lavoro prima di diventare madri; con alti salari diventa più oneroso sottrarre tempo al lavoro per dedicarsi alla cura dei figli. A 40 anni, tuttavia, i due gruppi si stabilizzano su livelli di fecondità molto simili. I ricercatori sottolineano che le risorse economiche hanno un effetto più trascurabile nella transizione al secondo figlio: le maggiori disponibilità incrementerebbero la probabilità di concepire un secondo figlio solo nei 3-4 anni successivi alla nascita del primo. Esse avrebbero invece un ruolo trascurabile sulle decisioni di avere tre figli. La scelta di avere più di un figlio risulta invece fortemente dipendente dal contesto istituzionale e culturale. Vi è infatti un netto divario tra le macro-aree italiane: le donne del Nord sono più prolifere, in considerazione anche della quantità e qualità dei servizi sociali disponibili per conciliare esigenze famigliari e lavorative. Lo studio conclude che le disponibilità economiche, che definiscono il momento della nascita del primo figlio, svolgono invece un ruolo marginale per le nascite successive; per queste una funzione non trascurabile è svolta dall’accessibilità ai servizi di mercato, pubblici e privati.  
   
   
IMPRESE ‘ROSA’ IN AUMENTO NEL 2010: IN TOSCANA DONNE PIÙ DISPOSTE A RISCHIARE  
 
Firenze, 18 aprile 2011- Quasi 100 mila imprese toscane condotte da donne, il 23,8% del totale. É questo il dato relativo al 2010 evidenziato dall’analisi condotta da Unioncamere Toscana nell’ambito dell’Osservatorio sulle Imprese Femminili, in collaborazione con la Regione Toscana. Nel 2010 in Toscana le imprese femminili sono cresciute dell’1,6% (in termini assoluti 1.601 unità), risultato migliore rispetto a quelle non femminili (0,3%, 999 unità). Il dato complessivo regionale si attesta sullo 0,6%. In Italia, per quanto riguarda le imprese ‘rosa’, Toscana seconda dopo il Lazio. Seguono Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e Marche. “I dati – ha commentato l’assessore al welfare e alle pari opportunità Salvaotore Allocca – non fanno altro che ribadire il grande contributo alla nostra economia delle donne che decidono di mettersi in gioco. Analizzando questi numeri viene confermata la loro capacità di rischiare nei momenti di crisi e la loro propensione all’innovazione e alla flessibilità uniti ad un elevato livello di preparazione, competenza e qualificazione”. L’assessore ha poi ricordato le azioni condotte dalla Regione in collaborazione con altri soggetti in questo ambito. “Da tempo l’obiettivo è sviluppare al massimo queste loro doti con progetti che si sono affermati. Qualche settimana fa abbiamo presentato i risultati di ‘Busy Ness Women’, realizzato insieme a Unioncamere per creare un più stretto collegamento tra imprenditrici esperte ed aspiranti. Senza trascurare Progetto Vivaio Imprese, creato con la Provincia di Firenze,oppure il percorso avviato con Fidi Toscana nel 2009 per agevolare l’accesso al credito che ha permesso di sostenere quasi 200 imprese. Infine – ha concluso – vorrei sottolineare il contributo dell’imprenditoria femminile straniera, sempre più in crescita negli ultimi tempi, a conferma della capacità attrattiva della Toscana per coloro che decidono di investire nel nostro territorio”. “La fotografia che esce dall’analisi – ha spiegato Pierfrancesco Pacini, presidente di Unioncamere Toscana – è quella di una realtà femminile dinamica, fatta di imprese che nascono e si strutturano nonostante le difficoltà congiunturali. Un loro maggior coinvolgimento nel mondo del lavoro è dunque indispensabile e può avvenire anche ampliando e incoraggiando le possibilità di fare impresa. Evidenzierei due aspetti. Primo, che la crescita del 2010 dipende anche dalle conseguenze della crisi economica, cosa che spinge una parte del mondo femminile a ricercare opportunità di reddito e ad entrare nel mondo del lavoro attraverso l’avvio di iniziative in proprio. Durante il 2010, infatti, le ditte individuali femminili della Toscana (1,9%, 1.000 unità in più) si sono sviluppate in maniera consistente. Il secondo – ha aggiunto Pacini – riguarda invece il fenomeno dell’imprenditoria straniera, a conferma di come i processi di integrazione si realizzino anche nell’ambito della creazione d’impresa”. Un po’ di dati in sintesi A livello provinciale aumentano del 3,2% le imprese femminili a Prato, dove forte è il contributo dell’imprenditoria cinese nell’abbigliamento. Seguono Arezzo (2,4%), Pisa (2,1%) e Lucca (1,9%). Firenze, Livorno, Massa, Pistoia e Siena si attestano tra l’1 e l’1,4%. A Grosseto, dove l’aumento è stato dello 0,4%, resta il primato del più elevato tasso di imprese femminili. Il tasso di femminilizzazione, peso che le aziende guidate da donne hanno all’interno del sistema imprenditoriale toscano, è cresciuto di 0,24 punti percentuali rispetto alla fine del 2009, registrando la dinamica migliore fra tutte le regioni italiane ed attestandosi così al 23,8%. Per quanto riguarda i settori, il commercio si conferma quello a maggior concentrazione di imprese femminili (28% del totale), registrando un aumento dello 0,8%. Cresce anche il manifatturiero (1%), in controtendenza rispetto alla diminuzione delle aziende non femminili (-1,3%).Positivo anche il bilancio nell’edilizia (4,3%) che tuttavia resta un ambito imprenditoriale tipicamente maschile. L’agricoltura, pur confermandosi uno dei settori della Toscana in cui l’imprenditoria femminile è maggiormente sviluppata (1 azienda su 3 è condotta da donne), sta attraversando invece una fase di involuzione, analogamente a quanto avviene per le aziende maschili. Attività immobiliari e turismo si confermano fra i settori privilegiati per le donne che hanno aperto un’attività nel 2010 (rispettivamente 2,5% e 2,3%), mentre per il resto si fanno avanti le attività finanziarie ed assicurative (2,9%), quelle professionali, scientifiche e tecniche (2,7%), quelle legate all’istruzione (6,8%), alla sanità ed assistenza sociale (3,6%). Rispetto alle “quote rosa”, le donne che in Toscana a fine 2010 ricoprono posizioni di vertice all’interno delle aziende sono il 28%, valore che supera di oltre un punto percentuale la media nazionale. Resta infine da evidenziare la crescita dell’imprenditoria femminile legata alla componente straniera (6,5% le imprenditrici di nazionalità comunitaria, 8% le non comunitarie). Quanto alle nazionalità, spiccano in ambito comunitario rumene (19,9%) e polacche (11,3%), in ambito extra comunitario cinesi (11,9%), albanesi (22,2%) e nigeriane (14,5%).  
   
   
CORSO DI PREPARAZIONE PER COPPIE ASPIRANTI ALL’ADOZIONE  
 
Bolzano, 18 aprile 2011 - Il Servizio sviluppo personale della Ripartizione famiglia e politiche sociali organizza un corso (in lingua italiana) di preparazione per coppie aspiranti all’adozione articolato in due moduli che si svolgerà in maggio/giugno ed in ottobre/novembre presso la “Haus der Familie – Casa della famiglia” di Stella presso Soprabolzano. Adottare significa innanzi tutto dare una famiglia ad un bambino abbandonato e quindi vedere come soggetto principale il bambino. L’acquisizione di informazioni specifiche da parte di esperti, l’ascolto di esperienze di famiglie adottive, la discussione e lo scambio con altre coppie aspiranti possono aiutare a conoscere meglio sia i lati positivi sia le difficoltà connesse con il processo adottivo, consentendo così di giungere ad una decisione consapevole in merito alla scelta da intraprendere. Il corso affronta questioni giuridiche, aspetti psicologici, aspetti sociali anche con l’ausilio di esperti e persone che hanno vissuto e stanno vivendo l’esperienza adottiva. L´iter formativo, organizzato dal Servizio sviluppo personale della Ripartizione famiglia e politiche sociali, è rivolto a che si vogliono informare sull’adozione e coppie aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale (mass. 10 coppie). Il seminario in lingua italiana si terrà in 2 moduli (4 giornate), nel Centro di formazione “Haus der Familie – Casa della famiglia” (Lichtenstern 1/7, Soprabolzano, Tel. 0471 345 172, Fax 0471 345 062, hausderfamilie@hdf.It) sempre dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Corso primavera 2011 (Iscrizione entro: 6 maggio 2011): 1° modulo: 21 – 22 maggio 2011, 2° modulo: 4 – 5 giugno 2011. Corso autunno 2011 (Iscrizione entro: 7 ottobre 2011): 1° modulo: 22 – 23 ottobre 2011, 2° modulo: 5 – 6 novembre 2011 Relatrici saranno la Dott.ssa Carla Desiato, psicologa, psicoterapeuta (Merano) e Maela Bordin, assistente sociale (Bolzano). Verrà data precedenza alle coppie che hanno partecipato al primo colloquio informativo con l’assistente sociale del Servizio Adozioni Alto Adige, via Vittorio Veneto 5, Bolzano, Tel. 0471 469 684 oppure Tel. 0471 401 929, Fax 0471 407 681, adozioni@aziendasociale.Bz.it  www.Aziendasociale.bz.it/