|
|
|
GIOVEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Giovedì 08 Settembre 2011 |
 |
|
 |
PESCA: UNIONE EUROPEA E STATI UNITI CONCORDANO DI RAFFORZARE LA COOPERAZIONE PER COMBATTERE LA PESCA ILLEGALE |
|
|
 |
|
|
Bruxelles - Una dichiarazione storica la promessa di cooperazione bilaterale per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, conosciuta come la pesca Inn, è stata firmato il 7 settembre a Washington da Maria Damanaki, commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca e il Dr. Jane Lubchenco , National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) amministratore. Questa affermazione è il primo del suo genere nella partnership di lunga data tra l´Ue e gli Stati Uniti sulla gestione della pesca. L´ue e gli Usa al primo posto e al terzo, rispettivamente, come importatori di frutti di mare più importanti del mondo (Giappone secondo), e hanno convenuto che i frutti di mare che d´importazione non essere catturati illegalmente. Globalmente, la pesca Inn priva pescatori legale e delle comunità costiere fino a $ 23 miliardi di pesce e prodotti a base di pesce ogni anno. "Pesca Inn è una attività criminale, e noi abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per fermare questa pratica", ha dichiarato il commissario Damanaki. "L´accordo odierno sarà proprio questo. Unendo le forze, possiamo rendere più difficile per i colpevoli di farla franca con il loro lavoro sporco ". "La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata è una delle più gravi minacce alla pesca sostenibile e alla biodiversità marina negli oceani del mondo", ha detto il dottor Lubchenco, che è anche sottosegretario al Commercio per gli oceani e l´atmosfera. "La cooperazione internazionale attraverso gli oceani ci aiuterà a rafforzare l´applicazione e prevenire le industrie della pesca legale venga messa a repentaglio nel mercato globale da pesca illegale". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA CORTE EUROPEA VIETA LA VENDITA DI MIELE GENETICAMENTE MODIFICATO. ORA IL MIELE DI IMPORTAZIONE DEVE ESSERE CONTROLLATO.
|
|
|
 |
|
|
La Corte europea con la sentenza del 06/09/2011 nel procedimento C-442/09, ha affermato che il miele non possa essere venduto se contiene polline proveniente da piante geneticamente modificate perché il miele, che contiene tali pollini, legalmente sono considerati alimenti geneticamente modificati in quanto sono destinati ad essere ingeriti dall’essere umano. Anche la minima traccia di materiale geneticamente modificato richiede una valutazione di sicurezza e un´autorizzazione. In tal caso la tutela della salute umana richiede che venga prestata la debita attenzione al controllo dei rischi derivanti dall’immissione deliberata nell’ambiente di Ogm.. Secondo la Corte la libera circolazione degli alimenti e dei mangimi sicuri e sani costituisce un aspetto essenziale del mercato interno e contribuisce in modo significativo alla salute e al benessere dei cittadini, nonché alla realizzazione dei loro interessi sociali ed economici. Pertanto conseguentemente, gli alimenti geneticamente modificati dovranno essere sottoposti a una valutazione della sicurezza tramite una procedura comunitaria prima di essere immessi sul mercato. Si legge nella sentenza, “L’art. 36a della legge in materia di ingegneria genetica (Gentechnikgesetz; in prosieguo: la «Gentg»), introdotto dalla legge 21 dicembre 2004 (Bgbl. 2005 I, pag. 186), è formulato come segue: «Il trasferimento di determinate caratteristiche di un organismo che dipendono da lavori di ingegneria genetica costituisce, così come eventuali altre immissioni di [Ogm], un’alterazione sostanziale ai sensi dell’art. 906 del codice civile [Bürgerliches Gesetzbuch; in prosieguo: il “Bgb”], se, contrariamente alle intenzioni dell’avente titolo, a causa di tale trasferimento o altra immissione i prodotti, segnatamente, 1) non possono essere immessi in commercio, o 2) possono essere immessi in commercio, ai sensi della presente legge o di altre disposizioni, solo etichettati in modo da segnalare la modificazione genetica (…)». Nel 1998 la Monsanto Europe, in attuazione della decisione della Commissione 22 aprile 1998, 98/294/Ce, concernente l’immissione in commercio di granturco geneticamente modificato (Zea mays L. Linea Mon 810), a norma della direttiva del Consiglio 90/220/Cee (Gu L 131, pag. 32), ha ottenuto un’autorizzazione all’immissione in commercio del mais geneticamente modificato Mon 810 La coltivazione del mais Mon 810 è stata vietata in Europa che ha disposto la sospensione temporanea dell’autorizzazione all’immissione in commercio. Il mais Mon 810 contiene un gene del batterio del terreno bacillus thuringiensis (Bt), che secerne tossine Bt nella pianta di mais. Tali tossine consentono di combattere le larve della piralide del mais, una farfalla parassita del mais le cui larve, in caso di infestazione, pregiudicano lo sviluppo della pianta. Le tossine Bt distruggono le cellule dell’apparato digerente delle larve causandone la morte. Del polline, raccolto dalle api e riposto in talune parti dell’alveare ai fini dell’alimentazione, può finire con l’essere incorporato nel miele sia accidentalmente, attraverso le api stesse durante la produzione del miele, sia tecnicamente, mediante intervento dell’apicoltore, per effetto della centrifugazione dei favi durante la raccolta del miele, che determina l’estrazione, oltre che del contenuto degli alveoli in cui si trova il miele, anche del contenuto di alveoli vicini destinati allo stoccaggio del polline. Nel 2005, nel polline di mais estratto dal sig. Bablok dagli alveari posti a una distanza di 500 m dai terreni del Freistaat Bayern è stata riscontrata la presenza, da un lato, di Dna di mais Mon 810, nella misura del 4,1% rispetto al Dna complessivo del mais, e, dall’altro, di proteine transgeniche (tossina Bt). Peraltro, è stata rilevata in alcuni campioni di miele del sig. Bablok la presenza di esigui quantitativi di Dna di mais Mon 810, derivante dall’immissione di polline di tale mais. Secondo Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” le autorità italiane sono tenute a fare le indagini e poi, se dovessero trovare tracce di organismi non autorizzati geneticamente modificati dovrebbero ordinare il ritiro immediato dal mercato. È infatti è reato punibile ai sensi delle leggi che regolamentano l’ingegneria genetica commercializzare prodotti geneticamente modificati ove non espressamente autorizzati a seguito di procedure comunitarie. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UE, CATENA ALIMENTARE E LA SALUTE DEGLI ANIMALI: GLI STATI MEMBRI APPOGGIANO LE MISURE SULLA LITUANIA E SUDAFRICA
|
|
|
 |
|
|
Gli Stati membri dell´Ue hanno approvato ieri una proposta della Commissione di abrogare le misure di protezione adottate dopo focolai di peste suina classica (Csf) in giugno e luglio in Lituania. La proposta, adottata dal Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scofcah), prevede che tutte le restrizioni agli scambi di suini vivi, carne di maiale e salumi provenienti dalla Lituania agli Stati membri e paesi terzi sono sollevati. Csf in Lituania è stato diagnosticato nel distretto di Jonava all´interno della Contea di Kaunas il 1 ° giugno in un´azienda di 16.000 maiali. Una serie di epidemie sono state quindi registrate durante la settimana successiva. Questi focolai indotto la Commissione ad adottare misure, inclusi i requisiti per ulteriori test ( decisione della Commissione 2011/508/Ec ). Le autorità lituane hanno ora dimostrato che tutti i controlli necessari sono stati effettuati. Scofcah inoltre approvato un regolamento che riduce le restrizioni sulle importazioni dal Sud Africa ad una piccola parte della Provincia del Capo Occidentale. A seguito di questa decisione, gli Stati membri dell´Ue in grado di importare carne di struzzo dal Sud Africa altre otto province. Focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5n2 (non la "asiatica" H5n1) si sono verificati dal mese di aprile di quest´anno in Sud Africa Provincia del Capo Occidentale. A seguito di queste epidemie, la Commissione ha vietato le importazioni di struzzi vivi, loro uova, carne di struzzo e prodotti di carne da tutto il territorio del Sud Africa ( Regolamento (Ue) n. 536/2011 ). Sud Africa ha quindi messo in atto misure di controllo della malattia e hanno garantito la sorveglianza estesa migliorare la situazione della malattia. Il Sudafrica è ormai sicuro che l´infezione è stata limitata ad una zona definita all´interno del Western Cape. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LINEE GUIDA COMUNI PER AIUTARE LA STADIAZIONE DELLA MATURAZIONE DEI PESCI |
|
|
 |
|
|
Un team internazionale di scienziati guidati dall´Istituto nazionale delle risorse acquatiche presso il Politecnico della Danimarca (Dtu Aqua) ha puntato i riflettori sulla stadiazione della maturazione dei pesci e su cosa possiamo fare per garantire la standardizzazione. La creazione e l´attuazione di linee guida comuni - in particolare per lo spratto e l´aringa - si tradurrebbe in linee guida standardizzate per il grado di maturità in tutto il mondo e renderebbe le valutazioni degli stock ittici significativamente più accurate. I biologi di tutto il mondo, impegnati sia in laboratori che sulle nave da ricerca, valutano lo sviluppo delle ovaie e dei testicoli dei pesci determinando il sesso e la maturità di queste creature marine. Si tratta di quello che gli esperti chiamano stadiazione della maturità, che viene usata per descrivere in che punto i pesci si trovano nel loro ciclo riproduttivo. Questo dà loro le informazioni necessarie per stabilire se i pesci campionati sono sessualmente maturi e pronti a riprodursi. Un rapido sguardo agli organi sessuali nella cavità del corpo permette ai biologi di conoscere sia il sesso che la maturità di un pesce. La stadiazione della maturità è anche usata per calcolare le dimensioni approssimative della frazione di deposizione delle uova di uno stock di pesce e per fornire consulenza sui contingenti di pesca. Il gruppo Dtu Aqua fa notare che gli scienziati riescono a capire più o meno la dimensione dello stock di riproduzione della specie in un´area specifica allorché si prelevano campioni di uno stock di pesce in quella zona. Queste informazioni consentono ai biologi di formulare un´ipotesi circa le dimensioni della prossima generazione di pesci come parte della valutazione degli stock. Secondo i ricercatori, possono essere effettuate valutazioni attendibili dello sviluppo delle risorse ittiche se gli istituti di ricerca, ovunque essi si trovino, eseguono la stadiazione della maturità in modo standardizzato. I ricercatori del Dtu Aqua hanno pertanto invitato 40 biologi di 15 Paesi europei a partecipare a un workshop, "Maturity Staging of Herring and Sprat" (Stadiazione della maturazione dello spratto e dell´aringa), per accordarsi sugli orientamenti comuni per la stadiazione della maturità dei due pesci. I partecipanti hanno campionato e conservato le ovaie e i testicoli dell´aringa e dello spratto; le informazioni ottenute sono state usate per compiere una analisi istologica su ciascuno dei tessuti campionati. I ricercatori hanno utilizzato l´analisi istologica per determinare con precisione lo stadio di maturitazione. Possedendo queste informazioni, i partecipanti del workshop sono riusciti a produrre scale standardizzate della maturità dell´aringa e dello spratto con descrizioni e immagini delle varie fasi di maturazione. "Il Consiglio internazionale per l´esplorazione del mare (Ciem) ha organizzato il workshop con lo scopo di migliorare la coerenza in materia di stadiazione della maturità dell´aringa e dello spratto nei vari Paesi", spiega Jonna Tomkiewicz, una scienziata senior presso il Dtu Aqua. Il workshop ha ricevuto sostegno finanziario attraverso il regolamento dell´Ue che stabilisce un quadro comune per la raccolta di dati. La stadiazione della maturità è un´attività complessa. La dottoressa Tomkiewicz spiega: "Può essere difficile determinare lo stadio di maturità di un pesce... In particolare, se i pesci sono relativamente poco sviluppati. Pertanto, spesso i biologi non sono d´accordo sulla maturità di uno stesso pesce. I biologi di un istituto diranno che il pesce è sessualmente maturo e ha deposto le uova, mentre i biologi di un altro istituto affermeranno che è immaturo." In conclusione, la dottoressa Tomkiewicz dice: "L´accordo tra i biologi di 15 Paesi, che hanno lavorato insieme per stabilire criteri affidabili per le fasi di maturazione, contribuirà a rendere più coerenti in futuro i dati sulla maturità nei vari Paesi. I partecipanti si sono molto impegnati e il workshop è stato un´ottima esperienza. Spero che le linee guida comuni per la stadiazione della maturità dello spratto e dell´aringa contribuiranno a migliorare la qualità dei dati e quindi le valutazioni degli stock." Per maggiori informazioni, visitare: Dtu Aqua: http://www.Aqua.dtu.dk/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UNO STUDIO NON TROVA ALCUN LEGAME TRA LE ALTE TEMPERATURE E I CAMBIAMENTI EVOLUTIVI DELLE LUMACHE |
|
|
 |
|
|
I cambiamenti di temperatura hanno forzato le creature a evolversi negli ultimi 40 anni? Un nuovo studio di ricerca internazionale, coordinato da The Open University del Regno Unito, ha studiato questo tema coinvolgendo 6000 persone in 15 paesi europei per osservare le lumache con una fascia sul guscio in spazi pubblici aperti e nei loro giardini. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One, suggeriscono che altri agenti selettivi, come i predatori, sono responsabili del cambiamento e che queste informazioni costituiscono un punto di riferimento per futuri studi dei cambiamenti evolutivi. L´esperimento di massa pubblico online, chiamato progetto Evolution Megalab e condotto nel 2009, si è occupato in particolare di portare in vita la teoria Darwiniana. I partner del progetto, che segna il 200? anniversario della nascita di Charles Darwin, hanno digitalizzato oltre 8000 campioni storici delle Isole Britanniche e dell´Europa continentale e hanno fatto oltre 7600 nuove osservazioni. I ricercatori hanno confrontato i dati ottenuti principalmente tra il 1950 e il 1990 con i campioni raccolti dalle persone, che hanno ricevuto interpretazioni personalizzate delle loro osservazioni nelle loro rispettive lingue. Un campionamento approfondito è stato fatto negli anni 1960 e 1970. Gli scienziati avevano ipotizzato che per proteggersi dal surriscaldamento sotto il sole, il guscio delle lumache fosse diventato più chiaro, ma i risultati hanno mostrato che solo le lumache raccolte negli habitat delle dune di sabbia avevano gusci più chiari e questo probabilmente perché è più difficile per queste lumache trovare riparo e proteggersi dal sole cocente. Il cambiamento evolutivo osservato altrove è stato però una sorpresa: hanno trovato un crescente numero di lumache con una singola fascia a spirale scura intorno al guscio. Sebbene i ricercatori non riescano a trovare una ragione valida per la presenza di questa fascia, non credono che sia legata ai cambiamenti climatici. Secondo loro, potrebbe essere il risultato di una diminuzione degli attacchi da parte degli uccelli o di un piccolo cambiamento nell´ambiente. Affermano che è necessario fare ulteriori ricerche per capire meglio perché questo avviene. "È stato dimostrato che una conosciuta variazione clinale geografica della frequenza del fenotipo colore con il più intenso albedo (giallo) ha persistito e una differenza della frequenza di colore tra i boschi e gli habitat più aperti è stata confermata, ma non è stato rilevato un aumento generale della frequenza dei gusci gialli," scrivono gli autori. "Questo potrebbe essere successo perché le lumache si sono adattate a un clima sempre più caldo attraverso la termoregolazione comportamentale. In contrasto, abbiamo rilevato un´inaspettata diminuzione della frequenza di gusci senza fascia e un aumento della forma con fascia a metà del guscio. Nessuno di questi cambiamenti evolutivi sembra essere una reazione diretta ai cambiamenti climatici, il che indica che l´influenza di altri agenti selettivi, probabilmente collegati al cambiamento del comportamento dei predatori e al cambiamento dell´habitat con effetti sul micro-clima." Commentando lo studio, l´autore principale, il professor Jonathan Silvertown, che ha sviluppato Evolution Megalab, dice: "È uno dei più ampi studi evolutivi mai intrapreso. Attraverso l´osservazione di massa volevamo dare al pubblico generale, comprese le famiglie e gli alunni delle scuole, l´opportunità di occuparsi realmente di scienza e di provare il divertimento e l´eccitazione di fare delle vere scoperte. Trovare risultati inaspettati è l´essenza stessa della scienza." Il professor Silvertown del Dipartimento di Ecologia presso la Open University dice: "I risultati mostrano il potere di coinvolgere tante persone. Questi dati costituiscono un punto di riferimento per studi futuri sui cambiamenti evolutivi." La Open University sta coordinando diversi progetti scientifici cittadini, uno dei quali è l´Evolution Megalab. L´università ha inaugurato il Creative Climate due anni fa - un diario mondiale che mostra come gli esseri umani reagiscono ai cambiamenti climatici. Il pubblico generale è invitato a pubblicare un diario, il progetto sta già dando i suoi frutti, avendo ricevuto centinaia di diari da tutto il mondo. Hanno contribuito a questo studio scienziati provenienti da Austria, Canada, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Ungheria. Per maggiori informazioni, visitare: Evolution Meglab: http://evolutionmegalab.Org/ The Open University: http://www.Open.ac.uk/ Plos One: http://www.Plosone.org/home.action |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VOLPI VOLANTI USANO SISTEMA DI NAVIGAZIONE INTERNO |
|
|
 |
|
|
Aumenta costantemente la nostra dipendenza dalla tecnologia del sistema di posizionamento satellitare (Gps), che usiamo per navigare e per agevolare i nostri viaggi. Molti animali, tuttavia, hanno bisogno di navigare in un paesaggio per sopravvivere, piuttosto che per divertimento. Ricercatori provenienti da Israele, Italia e Svizzera hanno studiato la navigazione dei pipistrelli per determinare come i mammiferi trovano la loro strada nell´ambiente naturale. I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Gli scienziati hanno collegato piccoli dispositivi Gps ai pipistrelli egiziani della frutta (Rousettus aegyptiacus), detti anche pipistrelli rossetti o volpi volanti, per capire come essi individuavano i singoli alberi su cui passavano la notte. Questi pipistrelli compiono ogni notte molti chilometri volando, per nutrirsi dei frutti di alberi specifici, e poi tornare a casa la notte stessa. Secondo i ricercatori, i pipistrelli posseggono una mappa cognitiva interna del loro raggio abitativo, basata su punti di riferimento visivi, come ad esempio i rilievi e le luci. Essi aggiungono, però, che queste creature hanno in più un meccanismo di navigazione su larga scala. Studi precedenti hanno dimostrato la capacità di navigazione di altri animali quali le tartarughe, le aragoste e gli uccelli. Ma gli studi sulla navigazione dei mammiferi erano eseguiti solo in laboratorio, perché tali test non potevano riprodurre il vasto e complesso paesaggio in cui un animale deve navigare nel mondo naturale. I dispositivi Gps miniaturizzati, sviluppati da ricercatori dell´Università ebraica di Gerusalemme, del Weizmann Institute in Israele, dell´Ornis Italica in Italia e dell´Istituto federale svizzero di tecnologia (Eth) di Zurigo, in Svizzera, contengono ricevitori Gps, batterie e registratori di memoria molto piccoli. Ogni dispositivo pesa circa 10 grammi. Il team ha utilizzato i dispositivi per tenere traccia dei pipistrelli rossetti per un certo numero di notti consecutive. I dati venivano comparati ogni notte quando i pipistrelli prendevano il volo da una grotta in Israele. Con una velocità di 40 km all´ora, i pipistrelli volavano in linea retta, raggiungendo altezze di centinaia di metri, per raggiungere gli alberi che erano a 12-25 km dalla loro grotta. Ogni notte tutti i pipistrelli tornavano agli stessi alberi, evitando alberi identici che si trovavano più vicino a casa. I ricercatori dicono che l´abilità di navigazione dei pipistrelli può essere paragonata a quella dei piccioni migratori. Secondo i ricercatori, l´olfatto non aiuta nella navigazione - infatti, i pipistrelli ignoravano gli alberi identici - e hanno aggiunto che l´analisi dei dati suggerisce che i pipistrelli non usavano semplicemente un qualsiasi indizio visivo o altro spunto individuale come riferimento. Un certo numero di pipistrelli sono stati spostati in una nuova zona desertica, 44 km a sud del loro solito raggio d´azione. Dopo aver rilasciato il primo gruppo, i pipistrelli si sono diretti verso i loro alberi da frutto preferiti e sono tornati alle loro grotta senza intoppi. I pipistrelli che erano stati precedentemente alimentati, sono tornati alla grotta appena rilasciati. Il team sostiene che, sulla base di un´analisi dei modelli spaziali, nonché in seguito a discussioni con piloti, sembra che i pipistrelli usino punti di riferimento visivi come le luci per navigare. Anche quando i ricercatori hanno spostato i pipistrelli oltre la loro normale area, le creature sono comunque tornate alla loro grotta, dopo aver vagato disorientate per qualche tempo. I ricercatori ritengono che i pipistrelli utilizzino le informazioni visive da un punto di vista di "volo d´uccello" per costruire una mappa cognitiva di una vasta area. Secondo loro, probabilmente questi animali calcolano la loro posizione utilizzando una forma di triangolazione basata su vari azimut rispetto a noti punti di riferimento distanti. Questa ricerca getta nuova luce su come i mammiferi come le volpi volanti usano queste mappe per navigare in aree grandi 100 km. Per maggiori informazioni, visitare: Università ebraica di Gerusalemme http://www.Huji.ac.il/huji/eng/ Pnas: http://www.Pnas.org/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PUGLIA: AL VIA LE LISTE DI PRENOTAZIONE IN AGRICOLTURA, CONTRO IL CAPORALATO
|
|
|
 |
|
|
La giunta regionale, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ha deciso di dare rapidamente corso ad alcuni provvedimenti, ampiamente condivisi dai sindacati di categoria e dalle parti datoriali e ritenuti quindi efficaci nella definizione di politiche utili a contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro nero in agricoltura. Sono dunque al via le liste di prenotazione istituite presso i centri territoriali per l’impiego (Cpi), avendo acquisito la più ampia disponibilità di tutti gli assessori provinciali al lavoro ad offrire il massimo della collaborazione istituzionale. “Già dal nove agosto ultimo scorso all´indomani dello sciopero organizzato dai lavoratori immigrati nelle campagne di Nardò abbiamo avviato la sperimentazione di uno strumento, le liste di prenotazione, che hanno immediatamente offerto elementi di valutazione estremamente positivi. Mi auguro - conclude l’assessore al Lavoro Elena Gentile - di poter varare, entro la fine della prossima settimana, il bando, previsto nel piano straordinario per il lavoro, che attraverso l´erogazione di contributi economici alle aziende incentivi le stesse ad utilizzare le liste di prenotazione”. E´ peraltro convocata per il prossimo 19 settembre, per un ulteriore incontro, la commissione regionale prevista dalla legge 28 del 2006 per la definizione della ipotesi di applicazione degli indici di congruità in agricoltura. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MENO POMODORO DA INDUSTRIA NEL NORD ITALIA, MENTRE LA FILIERA SI RICOMPATTA ATTORNO AL DISTRETTO DEL POMODORO |
|
|
 |
|
|
Nel corso dell´Assemblea del Distretto del Pomodoro del Nord Italia, tenutasi nell´ambito della manifestazione Tomato World in campo a Gariga di Podenzano (Pc), sono stati comunicati i dati ufficiali relativi ai quantitativi di pomodoro contrattati ed alle superfici effettivamente coltivate per la campagna 2011. Dall´analisi si riscontra una quantità totale contrattata (al 15 marzo 2011) di 2.741.690 tonnellate, a fronte di una superficie di 38.578 ha, corrispondente ad una resa di 71,1 t/ha. Dalla successiva verifica fatta al 30.06.2011, si è evidenziata una contrazione delle superfici realmente impiantate del 3,5% rispetto a quelle contrattate, e dell’8,3% rispetto alle superfici coltivate nel 2010. Se si considera inoltre la produzione media degli ultimi 5 anni e l’avverso andamento stagionale che ha colpito, nelle prime fasi di coltivazione, soprattutto gli impianti medio-precoci, si può stimare una riduzione complessiva della produzione tra il 12 e il 15% rispetto alla campagna 2010. Per la filiera è sicuramente un dato positivo che dimostra la volontà, l´impegno e la coesione di tutti gli associati nel tentativo di riportare in equilibrio il mercato valorizzando al meglio la qualità e le peculiarità delle produzioni del territorio del Distretto. Ciò anche in considerazione della pesante situazione di mercato venutasi a creare in questi ultimi anni, soprattutto per il concentrato di pomodoro, pesantemente condizionato dalle crescenti importazione dai Paesi terzi ed in particolare dalla Cina. A questo proposito il Distretto del Pomodoro ha espresso ancora una volta l´assoluta necessità di arrivare, nel più breve tempo possibile, all´approvazione di una norma europea che imponga l’etichettatura di origine con l’indicazione del luogo di coltivazione e di trasformazione della materia prima, in modo da poter valorizzare nella massima trasparenza per il consumatore, un prodotto ottenuto seguendo rigidamente i metodi di coltivazione integrata a tutto vantaggio della sicurezza alimentare e della salubrità, nel rispetto dell´ambiente e dei principi etici. L’associazione Distretto del Pomodoro da Industria - Nord Italia è costituita dai soggetti della filiera del pomodoro dell’Area Nord e ad oggi conta 61 Associati che rappresentano la quasi totalità del comparto produttivo. Per la parte agricola, partecipano le Organizzazioni dei Produttori, le Op di auto-trasformazione e le Organizzazioni Professionali. Per la parte industriale, partecipano le industrie Private di Trasformazione, le industrie Cooperative di Trasformazione e le Associazioni di categoria. Il Distretto è costituito anche da soci consultivi, ovvero da Enti pubblici, come le Province, le Camere di Commercio e i Centri di ricerca di riferimento del settore, che forniscono un prezioso contributo secondo le proprie competenze. Le finalità che originariamente il Distretto si è posto sono quelle di promuovere forme di confronto, di collaborazione e coordinamento tra le parti coinvolte nella filiera, in particolare dopo l’avvenuto disaccoppiamento degli aiuti comunitari al settore, con lo scopo di rafforzare la competitività della filiera nel suo complesso, approcciando le nuove sfide del mercato in modo compatto e coordinato. Le posizioni comuni fin ora raggiunte riguardano l’approvazione del nuovo statuto e la definizione delle “regole condivise” che definiscono il comportamento degli operatori dalla campagna 2011. L’assemblea del Distretto del Pomodoro ha inoltre deliberato di richiedere il riconoscimento quale Organizzazione Interprofessionale interregionale ai sensi della legge Regionale dell’Emilia Romagna n. 24/2000 e della regolamentazione comunitaria in materia. Il Presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari, dopo l’approvazione del documento sulle “regole condivise” per la gestione della campagna del pomodoro 2011 ha dichiarato: “Con soddisfazione vediamo il proseguimento della attività del Distretto con l’obiettivo di essere il riferimento territoriale di qualità e competitività. Solo con una logica di coesione è possibile confrontarsi con le attuali logiche di mercato”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGRICOLTURA IN SICILIA: TAVOLO TECNICO SU SICUREZZA NELLE CAMPAGNE |
|
|
 |
|
|
Palermo - Occorre lavorare a piani coordinati di intervento per aiutare la ripresa del mondo dell´agricoltura e per garantire la sicurezza nelle campagne. E´ quanto emerso da un incontro svoltosi nei locali dell´assessorato regionale per le risorse agricole ed alimentari. Interruzioni di energia elettrica dovute ai furti di cavi di rame, danneggiamenti, furti di mezzi agricoli, di medicinali per l´agricoltura, di interi raccolti, di bestiame e perfino estorsioni, sono, infatti, gli eventi lamentati dagli agricoltori siciliani che chiedono maggiore sicurezza nelle campagne dell´isola. Proprio raccogliendo una istanza proveniente dagli operatori del settore, si e´ svolto a Palermo, su iniziativa dell´Assessore Elio D´antrassi, il tavolo tecnico su "La sicurezza nelle campagne", al quale hanno preso parte i rappresentanti delle Prefetture di Palermo, Catania, Messina, Trapani e Caltanissetta, i dirigenti generali dei dipartimenti dell´assessorato, gli assessori provinciali con deleghe al settore, il corpo forestale, i dirigenti dell´Enel, i Presidenti delle piu´ importanti associazioni di categoria (Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Coopagri, Acli Terra, Confagricoltura) e rappresentanti sindacali. L´iniziativa prende le mosse da un primo incontro che l´assessore aveva gia´ avuto con i rappresentanti del mondo dell´agricoltura, i quali, oltre ad accusare i colpi dovuti alla crisi dell´economia in generale che si aggiungono a quelli del settore, lamentano proprio il continuo dilagare nelle campagne siciliane dei furti di cavi di rame che provocano interruzioni alle linee dell´energia elettrica oltre che vari danneggiamenti e furti che molto spesso non vengono, purtroppo, denunciati. Occorre, secondo l´assessore Elio D´antrassi, far si che al fenomeno venga dato il giusto risalto per predisporre azioni correttive e cercare di porre un freno agli atti delinquenziali che affogano, ancora di piu´, l´imprenditoria agricola su cui si basa principalmente l´economia siciliana. A tale scopo, per il prossimo autunno, si sta organizzando un congresso, su base regionale, per valutare la reale entita´ del fenomeno ed individuare linee d´azione concertate da cui estrapolare interventi che possano servire concretamente ad aiutare la ripresa del mondo dell´agricoltura, gia´ duramente provato dagli eventi congiunturali nazionali e regionali. Nell´ambito di questa manifestazione verranno presentate ai produttori ed alle loro associazioni, agli Enti Locali, ai corpi della Regione ed agli organi dello Stato, piani coordinati di intervento. Durante il tavolo l´assessore ha, anche, sottolineato che i Gruppi di azione locale (Gal), ai fini dello sviluppo delle risorse agro - alimentari del territorio siciliano, hanno un ruolo di particolare responsabilita´ nel fare emergere le eccellenze del sistema locale di sviluppo associato a pratiche di democrazia partecipata dal basso, finalizzato a dare alla Regione un diverso e nuovo impulso nel quadro del mercato globale e delle politiche di cooperazione trasfrontaliera. I Gal, dunque, possono dare un contributo fondamentale anche per il futuro processo di programmazione comunitaria successiva al periodo 2007-2013. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AUSTRIA, GARTNER PUNTA SULL´ALLEVAMENTO DEGLI STRUZZI
|
|
|
 |
|
|
La ditta Gärtner, del Land Bassa Austria, è una dei pionieri della commercializzazione degli struzzi in Austria. Oggi, con 400 capi, è la più grande impresa del settore in questo Paese. Per la maggioranza degli allevatori quella degli struzzi è una occupazione secondaria all´attività agricola: il numero di struzzi massimo che possiedono non è in genere superiore a 100. In tutta l´Austria ci sono complessivamente circa 2.000 struzzi, distribuiti su circa 40 aziende agricole. Lo struzzo, peso intorno ai 180 kg, costa circa 1.000 euro. Dell´uccello si possono commercializzare carne, piume e uova. Un chilo di carne di struzzo (pronto alla macellazione dopo neanche un anno) costa 30-40 euro. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRADATE: MOSTRA AGRICOLA SPECCHIO TERRITORIO |
|
|
 |
|
|
Tradate/va - Nata oltre 30 anni fa - 32 per l´esattezza - come conseguenza della protesta del mondo contadino di fronte alle scelte dell´Amministrazione comunale dell´epoca che, alla fine degli anni ´70, indirizzava le scelte urbanistiche verso lo sviluppo industriale, la Mostra agricolo zootecnica di Tradate si conferma anche quest´anno vetrina per la riscoperta dei prodotti locali, delle tradizioni rurali e delle eccellenze enogastronomiche. L´evento, che coinvolgerà oltre 100 aziende commerciali e conterà su un´esposizione di circa 180 capi tra bovini, equini, suini e ovini, è stato presentato oggi in Comune alla presenza del sindaco Stefano Candiani, dell´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani, dell´assessore provinciale all´Agricoltura Bruno Specchiarelli e del consigliere regionale Luciana Ruffinelli. ´In questo periodo - ha ricordato De Capitani - il calendario delle mostre agricole e zootecniche in Lombardia è fitto di date. Decine di appuntamenti con storie diverse, da quelle millenarie come quella di Gonzaga, nel Mantovano, a quelle che hanno trent´anni come questa di Tradate. In calendario poi ci sono altre fiere altrettanto importanti, perché danno la possibilità di rappresentare il valore dell´agricoltura che un po´ si era perso nella parte settentrionale della nostra regione´. ´Il settore - ha aggiunto l´assessore regionale - sta risalendo la china un po´ grazie ai giovani e alle attività più fantasiose anche in agricoltura, come agriturismo e multifunzionalità, che le generazioni passate non tenevano in considerazione´. E questo vale anche per province non strettamente agricole come quella di Varese: ´La fiera - ha detto De Capitani - ne è un esempio: rappresenta l´immagine concreta di un settore che vive se può fare economia, in questa fase grazie anche ai prodotti tipici, e riuscendo allo stesso tempo ad avere un occhio di riguardo per il territorio naturale, risorsa fondamentale per l´agricoltore´. Anche questa fiera, dunque, crea un ´abbinamento - ha aggiunto De Capitani - tra il territorio e i suoi prodotti d´eccellenza: beni non delocalizzabili, da valorizzare non solo con questi eventi ma con tutto il supporto possibile da parte di pubblico e privato´. Regione e Provincia stanno facendo, in tal senso, la loro parte, come sottolineato oggi dallo stesso De Capitani: ´La Provincia di Varese - ha detto -, grazie anche all´impegno e alla passione dell´assessore Specchiarelli, sta valorizzando responsabilmente il proprio territorio, investendo nel rilancio delle attività agricole tradizionali, perché siano volano di uno sviluppo economico sostenibile. E la Mostra agricola zootecnica di Tradate, grazie alla collaborazione tra Amministrazione comunale e operatori locali, è ormai un punto di riferimento irrinunciabile´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANA, LA REGIONE AL SALONE DEL NATURALE UN IMPORTANTE MOTORE DI SVILUPPO DEL COMPARTO. GLI APPUNTAMENTI PRESSO LO SPAZIO ARENA EMILIA-ROMAGNA. |
|
|
 |
|
|
Bologna -Prima regione del nord Italia per numero di aziende biologiche, prima a livello nazionale per mense biologiche e consumo di prodotti bio, forte di un paniere di 33 prodotti Dop e Igp, la Regione Emilia-romagna sarà presente anche quest’anno al Sana, il Salone internazionale del Naturale, in programma a Bologna dall’8 all’11 settembre. “Il Sana può rappresentare un importante motore di sviluppo del comparto biologico in Italia, in particolare per quanto riguarda la crescita dei consumi interni che continuano a presentare un differenziale negativo rispetto ad altri Paesi europei" – ha detto oggi a Bologna durante la conferenza stampa di presentazione l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. Rabboni ha anche commentato positivamente la scelta dell’Europa di prevedere, nell’ambito della discussione sulla nuova Pac, maggiori aiuti per le aziende che fanno la scelta del biologico, in considerazione del valore ambientale di questa agricoltura, “tuttavia - ha sottolineato – è fondamentale, saldare maggiormente questo aspetto a quello della valorizzazione commerciale.”Anche di questo si parlerà domani nel convegno di apertura del Sana “L’agricoltura biologica come strumento di sviluppo sostenibile. Le prospettive nell’ambito della riforma della Pac” (Sala polivalente della Regione Emilia-romagna, dalle ore 11 alle ore 13,30, viale Aldo Moro, 50). Organizzato in collaborazione con la Regione Emilia-romagna l’appuntamento vedrà la partecipazione del presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, del ministro delle politiche agricole Francesco Saverio Romano, del presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli, dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni e dei Presidenti delle principali organizzazioni europee e nazionali dell´agricoltura biologica. Gli appuntamenti presso l’Arena Emilia-romagna La Regione sarà presente al Sana al padiglione 34 con l’Arena Emilia-romagna, un vero e proprio anfiteatro, che ospiterà un ricco programma di incontri e dibattiti. Si parte giovedì 8 settembre (dalle ore 15,00 alle ore 17,00) con l’incontro su “ Il Biologico come strumento di qualificazione dell’offerta agrituristica in Emilia-romagna” con Paolo Carnemolla di Prober, Athos Miozzo del Club di eccellenza Bio-agriturismi, Liviana Zanetti presidente di Apt Emilia-romagna. Venerdì 9 settembre, a partire dalle ore 10,30, appuntamento con “Idee Bio per curare il verde intorno a noi”, dove i tecnici del Servizio fitosanitario della Regione spiegheranno come l’agricoltura biologica può aiutare a mantenere in salute piante e arbusti nelle nostre città. Nel pomeriggio del 9 (ore 15,00 – 17,00) focus sui prodotti bio nelle mense di scuole e ospedali, con la presentazione di un vademecum per la predisposizione dei capitolati d’appalto. All’ incontro “Prodotti biologici e ristorazione collettiva. Presentazione di un manuale operativo per le pubbliche amministrazioni” interverranno Daniele Ara di Prober, Ilia Maino del Comune di San Lazzaro di Savena (Bo) e un rappresentante di Intercent-er Emilia-romagna |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GRANDI NOVITA’ AL TERZO EUROPEAN FRUIT SUMMIT ORGANIZZATO DAL CSO, IL 4 OTTOBRE 2011, IN ANTEPRIMA AL MACFRUT |
|
|
 |
|
|
Ferrara - La terza edizione del Summit, organizzato da Cso in collaborazione con Macfrut e Regione Emilia Romagna non tradisce le aspettative, anzi sorprende, con molte novità che renderanno di estrema attualità questo importante appuntamento per l’ortofrutta europea. La terza edizione del fortunato format sulla frutta d’Europa si apre quest’anno anche agli ortaggi che proprio nella stagione estiva, a causa della grave crisi innescata dal falso problema dell’Escherichia coli, hanno subito un drastico calo dell’export e una forte riduzione dei consumi interni. Il Cso da ottobre lancerà la nuova sezione dedicata a questo importante segmento dell’ortofrutta, con approfondimenti statistici, studi di settore e monitoraggio dei consumi nazionali. Per rendere più coinvolgente la partecipazione al Summit, l’edizione 2011 vedrà in primo piano il pubblico che potrà intervenire sollecitato dal “Focus time di Roberto della Casa, uno dei massimi esperti di marketing ortofrutticolo in Italia. Sarà possibile inoltre seguire il Summit in diretta da tutto il mondo tramite Twitter, il social network più utilizzato nel settore ortofrutta. Le domande e gli interventi su Twitter saranno proiettati nello schermo in sala Europa o si potranno seguire dallo smart phone. Il Summit sarà, quest’anno ,un appuntamento da non perdere per poter fare il punto sulla situazione dell’ortofrutta europea e mondiale, alla luce anche della imminente riforma della Pac, a tal proposito sarà proiettata una intervista esclusiva di Dacian Ciolos Commissario Europeo Responsabile di Agricoltura e Sviluppo Rurale. Tra i prestigiosi ospiti del Summit ci sarà tra gli altri un importante importatore cinese Liu Zhi della Ydu, per la prima volta in Italia e Efimov Dmitry, manager di Souyz una delle imprese di import –export ortofrutticolo leader per il mercato russo . Per iscrizioni,news sul programma e relatori www.Fruitsummit.eu. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGROALIMENTARE: VENERDÌ 9 CONVEGNO A PORDENONE |
|
|
 |
|
|
L´osservatorio sui processi di valorizzazione dei prodotti agroalimentari del Friuli Venezia Giulia ha svolto un´indagine su un campione di 1200 persone per tracciare un quadro del sistema regionale e fare luce su abitudini di consumo finora inedite. I risultati saranno illustrati e commentati in occasione del convegno "Agroalimentare friulano allo specchio. Valorizzare l´eccellenza", organizzato alla Fiera Campionaria di Pordenone, il 9 settembre, alle 18 (Padiglione 5 - Arena). Per discutere di come si dovrà muovere la filiera produttiva nel futuro, nell´incontro, moderato dal giornalista Nicolò Gambarotto, interverranno l´assessore regionale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, il responsabile delle relazioni esterne di Friuladria-crédit Agricole, Giovanni Lessio, il direttore dell´Irtef (Istituto per la ricerca sulle tecniche educative e formative), Sergio Simeoni, Maria Parpinel, ricercatore del Dipartimento di Scienze mediche e biologiche dell´Università di Udine, ed Emanuele Scarello, cuoco e presidente dei Giovani ristoratori d´Europa. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VINO: ECCO LE LINEE GUIDA PER RIDARE SLANCIO E FUTURO AL SETTORE TRENTINO
|
|
|
 |
|
|
"Una bussola per orientare tutte le politiche di programmazione e sostegno al settore vitivinicolo". Così il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai definisce le proposte di attività per la valorizzazione della vitivinicoltura trentina elaborate dal "comitato dei saggi" (Attilio Scienza, Emilio Pedron, Enrico Paternoster, Fabio Piccoli) e contenute in un documento illustrato il 5 agosto alla Giunta provinciale dall´assessore all´agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini e reso noto nei suoi contenuti alla conferenza del venerdì. Il documento, fortemente atteso, affronta i "nodi problematici" del settore: dal riassetto del sistema delle cantine cooperative all´individuazione di vini testimonial dell´identità vitienologica trentina, dalla costruzione di un brand Trentino di produzioni "sostenibili" alla costituzione di un nuovo organismo per la promozione e di un Consiglio interprofessionale e di associazioni di prodotto, dalla proiezione dei vini trentini di qualità sul mercato internazionale all´avvio di nuovi percorsi formativi, dalla presenza dei prodotti locali nella ristorazione e nell´alberghiero alla collaborazione tra ricerca trentina (Fondazione E.mach) e produttori. Queste in sintesi le azioni fondamentali individuate nel documento presentato oggi alla Giunta provinciale. 1) Azioni, progetti operativi tesi ad incrementare l’identità “Trentina” della cooperazione vitivinicola: si propone che Cavit “liberi” cinque o sei delle sue Cantine site nelle aree più vocate della provincia per la produzione di vini altamente qualitativi (con utilizzo in particolare di vitigni autoctoni) riducendo così la “massa industriale” e aumentando invece la “massa critica di vini trentini di alta qualità” (in linea con quanto è avvenuto in questi ultimi vent’anni in Alto Adige, con un posizionamento della cooperazione in sinergia ai vignaioli di prestigio). Si determina così una maggiore distinzione tra la produzione enologica industriale trentina (spesso non legata necessariamente al territorio) e le produzioni di qualità fortemente legate al territorio. E’ auspicabile, inoltre, per rendere operativo il progetto, la costituzione di una società ad hoc per la gestione di questo gruppo di cantine con specifiche azioni di marketing, comunicazione e commercializzazione; 2) Costruzione di un brand Trentino di produzioni enologiche “sostenibili” (sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico), elemento sul quale oggi la vitivinicoltura trentina può rivendicare storicità e peculiarità come poche altre aree agricole al mondo. Marchio sul quale costruire una importazione azioni di comunicazione per dare ulteriore valore aggiunto ai vini di qualità trentini; 3) Individuare prodotti testimonial dell’identità Trentina in grado di accelerare il percorso di conoscenza delle peculiarità dell’enologia trentina (a questo riguardo va ricordato che le imprese vitivinicole trentine hanno una media di quasi venti etichette per azienda con una evidente ripercussione sulla riconoscibilità dell’identità enologica della provincia); 4) Costituzione di un nuovo Ufficio di coordinamento della promozione dei vini trentini (compresa la grappa) che finalmente riunisca in un’unica entità (con personale prestato, competente nella promozione dei vini, da Trentino Marketing, Camera di Commercio e Consorzio di tutela vini Trentini). Dovrà essere dotato di un responsabile unico che risponde direttamente alla Provincia. Dovrà detenere sia il ruolo della definizione delle strategie e linee guida della promozione che la parte operativa della realizzazione delle attività; 5) Aumento delle attività di internazionalizzazione delle imprese vitivinicole trentine attraverso un coordinamento tra Provincia, Camera di Commercio/trentino Sprint e Ufficio coordinamento promozione vini trentini, in grado di agevolare anche l’utilizzo delle risorse comunitarie oggi a disposizione per le iniziative internazionali di promozione e commercializzazione (fondi strutturali per la promozione nei Paesi interni e Ocm vino per la promozione nei Paesi terzi); 6) Avvio del processo di costituzione del Consiglio interprofessionale della filiera vitivinicola trentina. Il Trentino diventerebbe così la prima provincia italiana a dotarsi di uno strumento così prezioso che consentirà la definizione di un Osservatorio prezzi permanente (per il controllo del posizionamento dei vini trentini) e un dialogo continuo tra i diversi operatori della filiera al fine di ridurre i fenomeni di concorrenza sleale e la perdita di immagine della vitivinicoltura trentina; 7) Incentivare la costituzione di associazioni di prodotto, in linea con quanto sta facendo l’Istituto del Trentodoc, in grado di aggregare le imprese dietro i prodotti testimonial più importanti del Trentino, in grado così di trasferire i fabbisogni delle imprese e le peculiarità dei diversi prodotti all’organismo di promozione dell’enologia trentina; 8) Avvio di percorsi formativi (in collaborazione con Isma e Fondazione Mach) sul versante del marketing e commercializzazione delle imprese vitivinicole per costruire una classe dirigente trentina sempre più competente sulle problematiche del wine business sia sui mercati locali che su quelli internazionali (export manager); 9) Attività di promozione e formazione per aumentare le opportunità commerciali sul mercato locale trentino. Animazione con prodotti locali nella ristorazione e nell´alberghiero trentini; formazione degli operatori turistici in comunicazione e vendita dei vini trentini; formazione di giovani animatori in grado di promuovere con nuove modalità i vini nell’horeca trentina; 10) Maggiore collaborazione tra mondo della ricerca trentina e produttori attraverso la definizione di un protocollo di collaborazione tra Isma (Fem) e le imprese, a partire da quelle cooperative, su temi strategici come l’ecocompatibilità, le varietà resistenti, ecc. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
A TRIESTE SALONE MONDIALE DEL PROSECCO
|
|
|
 |
|
|
Sarà la provincia di Trieste a ospitare nel 2012 il primo Salone internazionale del prosecco, un evento di rilievo mondiale abbinato proprio al piccolo territorio che a questo vino di grande successo ha dato il nome, il borgo carsico di Prosecco appunto. A Trieste sorgerà anche una sede operativa del Consorzio del prosecco, che si affiancherà alla sede centrale di Treviso, per favorire le sinergie fra le due aree produttrici: Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ad annunciarlo è stato l´assessore regionale alle Risorse agroalimentari Claudio Violino, in un incontro con la stampa che si è svolto questa mattina a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, per fare il punto sul programma di tutela e valorizzazione del Consorzio Doc (Denominazione di origine controllata) nato due anni fa per iniziativa di Friuli Venezia Giulia e Veneto. Alla riunione hanno partecipato il presidente del Consorzio Doc Prosecco Fulvio Brunetta, reduce da un incontro in Camera di commercio per concordare l´iniziativa del Salone internazionale, il presidente dell´Associazione agricoltori Kmecka Zveza, Franc Fabec, e l´assessore all´Agricoltura della Provincia di Trieste Igor Dolenc. Violino ha ribadito l´importanza della scelta di porre un tetto all´espansione dei vitigni, misura concordata con il Consorzio e con tutti i protagonisti della filiera, per difendere la qualità e sostenere il prezzo del prosecco a un livello remunerativo per i produttori. La decisione è stata ratificata da entrambe le Regioni, in Friuli Venezia Giulia con una delibera di Giunta approvata il 28 luglio scorso. Come ha spiegato Vasco Boatto, docente all´Università di Padova e consulente del Consorzio, dalla istituzione della Doc, quindi in soli due anni, la superficie dei vitigni a prosecco è passata da 9.200 e 17.100 ettari, suggerendo la necessità di "accompagnare" la crescita della produzione in linea con l´espansione della domanda, che proviene per oltre il 50 per cento dall´estero. In Friuli Venezia Giulia il tetto è stato fissato a 3.500 ettari, rispetto ai 1.100 attualmente dedicati a questo vitigno. "L´esclusione dal contingentamento della provincia di Trieste - ha ribadito l´assessore Violino - era non solo necessaria ma doverosa, viste le dimensioni della superficie attualmente coltivata a prosecco e a quella potenziale". Il presidente dell´Associazione agricoltori Fabec ha ricordato come il progetto della valorizzazione del prosecco sul carso abbia compiuto qualche passo avanti, come per esempio il finanziamento del "masterplan". In prospettiva, comunque, uno sviluppo di questo vitigno non potrà che passare - ha rilevato - da una riqualificazione del costone carsico. Il presidente del Consorzio Brunetta ha fatto il punto sulle recenti iniziative per tutelare il prosecco dalle imitazioni e da un uso improprio del nome, e per promuoverlo sui mercati internazionali. Per favorire il riconoscimento del prosecco originale, dal primo gennaio sarà applicata sulle bottiglie Doc una fascetta rilasciata dalla Zecca di Stato. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO: QUESTION TIME SULLA PESCA |
|
|
 |
|
|
Venezia - “L’on. Callegari fa bene a chiedere maggiori spiegazioni al ministro Saverio Romano a proposito dell’attuale fermo pesca fino a tutto il mese di settembre, provvedimento che sta inchiodando l’alto Adriatico e crea scompensi all’intero comparto peschereccio”. Lo ha detto ieri l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato, aggiungendo di attendersi “una risposta congrua del Ministro durante il Question-time previsto nel pomeriggio in Camera dei Deputati”. “Il Veneto, come le vicine regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, ha l’esigenza di poter decidere con maggiore autonomia le sue sorti in materia di pesca – ha aggiunto Manzato – e per questo al Ministro chiediamo di allargare il margine di scelta per gli operatori del Nord Adriatico, che condividono le medesime problematiche del tutto differenti rispetto a quelle dei mari profondi”. Dal Ministero è stato attivato un fermo pesca obbligatorio di 60 giorni consecutivi per ripopolare l’Adriatico, in corso dal 1 agosto. “Seppur necessario al ripascimento dei fondali – ha sottolineato Manzato – esso risulta troppo oneroso in prospettiva per i nostri pescatori, che vedono scivolare a sud i banchi di pesci, rimanendo con le reti bloccate fino all’1 ottobre. Parallelamente la Croazia sta usufruendo ampiamente delle risorse del nostro stesso mare, rivendendo poi il pescato sui banconi dei nostri stessi mercati che altrimenti rimarrebbero vuoti”. “E’ un paradosso: rispettiamo le esigenze del mare, ma anche quelle dei pescatori” ha tuonato Manzato, che auspica in un intervento da parte del ministro per sanare questa diseconomia. Il prossimo 15 settembre ci sarà il primo incontro del tavolo permanente sulla pesca nel Nord Adriatico, convocato dal Ministero accogliendo una specifica richiesta delle tre Regioni interessate. La richiesta nasce dall’esigenza di tutelare il patrimonio ittico e di acquisire maggiore forza contrattuale nei confronti delle vicine nazioni che condividono lo stesso bacino, elementi sui quali il Veneto ha trovato piena condivisione di intenti con le confinanti Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. “Dopo l’incontro del 15, il mio auspicio è che il ministro Romano convenga con noi di anticipare la chiusura del fermo pesca dal 19 settembre fino alla fine del mese, riprendendolo nel corso delle 8 settimane successive – ha concluso Manzato – in modo tale che le risorse ittiche possano riprodursi e nello stesso tempo rimangano a disposizione dell’alto litorale Adriatico, popolato in questo periodo dell’anno”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“L’UVA È DI QUALITÀ E I PRODUTTORI ATTENDONO IL GIUSTO RICONOSCIMENTO DEL LORO LAVORO: I PREZZI DEVONO ESSERE ADEGUATI AL RACCOLTO CHE È DI PREGIO” |
|
|
 |
|
|
Bologna - “Annata eccezionale con uve di qualità che probabilmente consentiranno una vinificazione tale da ottenere vini di pregio: i produttori attendono quindi il giusto riconoscimento del loro lavoro ed i prezzi devono essere adeguati alla qualità del raccolto”. La Cia dell’Emilia Romagna sottolinea le ottime caratteristiche dell’annata vendemmiale per rimarcare che le quotazioni delle uve e dei vini non possono deludere le aspettative “perché tutti i requisiti qualitativi dell’uva sono soddisfatti”. “Il trend di crescita delle quotazioni dei vini all´ingrosso, le indiscusse potenzialità dei prodotti emiliano romagnoli sui mercati internazionali – commenta la Cia dell’Emilia Romagna - fanno ben sperare i viticoltori che si attendono nei prossimi giorni quotazioni del prodotto che tengano conto delle caratteristiche qualitative oggettive delle uve e non di fattori esterni, spesso solo speculativi, che poco hanno a che fare con una equa remunerazione di un bene di qualità come quello di quest’anno”. In tutta la regione la situazione è infatti positiva per la maggioranza dei vitigni, che attualmente sono sani e vigorosi. Inoltre, fatto che non accadeva da tempo, le giacenze di vino nella cantine hanno raggiunto i minimi storici. “Non possono essere oscure speculazioni a distorcere la formazione dei prezzi delle ve – conclude la Cia – perché quest’anno non sussistono minimamente tali condizioni”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TIPICAMENTE FRIULANO CONNATURATO A FRIULI DOC |
|
|
 |
|
|
Udine - Il ´claim´ Tipicamente Friulano è connaturato a Friuli Doc. Lo ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della Xvii edizione della grande kermesse udinese, che si svolgerà dal 15 al 18 settembre, tenutasi in sala Aiace, nella sede civica di Udine. L´agricoltura, anche attraverso l´agroalimentare è infatti naturalmente presente a Udine, città emporiale fin dal primo millennio. Nell´occasione, Violino si è soffermato sulla presenza dell´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, a Friuli Doc. Agenzia, che dallo scorso anno ha assunto a pieno titolo un ruolo fondamentale nella promozione del sistema agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. E che con il marchio Tipicamente Friulano si è presentata recando un´antologia di sapori e di prodotti tipici del territorio e della civiltà contadina, esordendo, nel 2010, proprio tra la vasta platea di Friuli Doc. Una partecipazione efficace, come ha rilevato Violino, che è stata molto apprezzata dai rappresentanti dei Consorzi e dei produttori. Tanto che quest´anno sono stati gli stessi espositori della precedente edizione a chiedere alla Regione di partecipare nel grande stand-padiglione collettivo di piazza Matteotti, o piazza San Giacomo, la storica location del mercato contadino della città di Udine. L´obiettivo che in un periodo non facile per l´economia globale le aziende e i consorzi che operano nell´agroalimentare e nell´enogastronomia si pongono, e richiedono all´Amministrazione, come ha ricordato Violino è infatti quello di presentarsi, di poter proporre le loro carature, non tanto in diverse parti del globo, quanto di fare apprezzare le peculiarità della nostra terra innanzitutto alla comunità regionale. Spesso, infatti, tipicità e prodotti peculiari originati dalla tradizione locale non sono conosciuti agli stessi corregionali. Ecco dunque che per Violino Udine potrà riscoprire il suo antico ruolo di città emporiale solamente se dimostrerà di essere "la testa pensante del più vasto territorio che è il Friuli". Il tema della presenza della Regione tramite l´Ersa al Xvii Friuli Doc, è quello del passaggio generazionale in atto nel mondo rurale; della trasmissione della conoscenza dai nonni, ai padri, ai figli, che deve avvenire attraverso l´attestazione di un processo innovativo. Nel padiglione dell´Ersa saranno così numerosi i momenti dedicati alle famiglie e in particolare ai bimbi che frequenteranno la kermesse udinese. Per trasmettere i valori non soltanto dell´identità e della tradizione, ma anche i principi dell´innovazione. Un processo che, come ha concluso Violino, passa anche attraverso la contaminazione delle conoscenze e delle specificità locali nella cultura del territorio. Alla presentazione di Friuli Doc sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco e il vicesindaco di Udine, Furio Honsell e Vincenzo Martines, per descrivere l´evento e le sue linee guida, e anticipare che il testimonial quest´anno sarà il Ct della nazionale di calcio inglese, il friulano Fabio Capello, l´assessore provinciale al Turismo, Franco Mattiussi, per illustrare il ruolo della Provincia di Udine nell´evento, contrassegnato dal progetto Terra dei Patriarchi, il presidente di Confartigianato Udine, Carlo Faleschini, per spiegare le proposte del mondo artigiano a Friuli Doc, e il presidente del Consorzio universitario udinese, Francesco Marangon, per parlare delle iniziative dell´Ateneo rivolte, nell´occasione, ai giovani. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PARMA, AZIENDE AGRICOLE: 3MILIONI E 750MILA EURO PER L’AMMODERNAMENTO |
|
|
 |
|
|
Parma – Ridurre i costi di produzione, aumentare il valore dei prodotti potenziandone la qualità, favorire la trasformazione diretta e la commercializzazione, migliorare le condizioni di lavoro, gli standard di sicurezza, le condizioni igienico sanitarie delle aziende agricole del territorio. Questi gli obiettivi del bando della misura 121 del Prip (Programma rurale integrato provinciale), approvato nei giorni scorsi dalla Giunta provinciale, che mette a disposizione degli imprenditori agricoli del territorio 3milioni e 750mila euro, suddivisi nelle annualità 2012 e 2013, per incentivare interventi di ammodernamento delle aziende, favorendone in particolare il processo di innovazione tecnologica. “Sono finanziamenti importanti per le aziende agricole del nostro territorio. L’ammodernamento è infatti un aspetto fondamentale per “difendere” il mondo agricolo e permettere alle aziende di crescere, diventando più competitive in un mercato sempre più complesso e difficile – afferma il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari -. Salvaguardare l’agricoltura significa salvaguardare l’alimentazione, e quindi uno dei tratti caratterizzanti del nostro territorio. Ecco perché lo sforzo è grande da parte degli enti preposti in piena sinergia con il mondo agricolo”. Le spese ammissibili al finanziamento riguardano la costruzione e le ristrutturazioni di beni immobili, l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, l’acquisto di software, la creazione di siti internet, gli onorari per professionisti e altro. I contributi concedibili sono in conto capitale e sono compresi fra il 35% e il 50% della spesa ammessa a seconda del tipo di investimento, del beneficiario e del territorio e, nel caso di interventi per energia da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici), sono pari al 20%. Le domande di contributo possono essere presentate fino al 28 febbraio 2013, utilizzando l’apposita modulistica scaricabile dal sito di Agrea www.Agrea.regione.emilia-romagna.it rivolgendosi preferibilmente a un Centro di assistenza agricola autorizzato (Caa). Le domande saranno istruite dalla Provincia o dalla Comunità Montana competente per territorio, per verificare il possesso dei requisiti da parte dei richiedenti nonché l’ammissibilità degli investimenti proposti, la definizione del contributo e l’attribuzione del punteggio di merito. Dopo l’istruttoria le domande saranno poste in graduatoria secondo la seguente tempistica: - entro il 15 febbraio 2012 per le domande presentate entro il 30 settembre 2011; - entro il 31 luglio 2012 per quelle presentate entro il 29 febbraio 2012; - entro il 15 febbraio 2013 per quelle presentate entro il 1° ottobre 2012; - entro il 31 luglio 2013 per quelle presentate entro il 28 febbraio 2013. Per eventuali chiarimenti ci si può rivolgere al Servizio Agricoltura e Risorse Naturali della Provincia (tel. 0521 931892; g.Orsi@provincia.parma.it ) oppure si possono consultare i siti http://www.provincia.parma.it/ e http://www.agriparma.it/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TOUR DEI GRANDI BIANCHI ALSAZIANI A MILANO
|
|
|
 |
|
|
Quattro appuntamenti in collaborazione con Milanodabere.it per degustare i vini d’Alsazia La voglia d’estate, di nuovi sapori e profumi non sono ancora finiti a Milano: grazie alla collaborazione con il portale Milanodabere.it, i Grandi Vini Bianchi d’Alsazia sono i protagonisti di quattro deliziose tappe nei locali della città milanese. Dopo il 6 settembre, si parte il 15 settembre con Anadima in via Pavia 10. Ostriche&vino in via Cirillo 14 ospitano i vini alsaziani il 27 settembre, mentre l’ultimo appuntamento è il 6 ottobre con l’Enoteca Bosco Grosso in via Giacomo Watt 14. Grazie ad un kit composto da materiale informativo messo a disposizione dal Civa – Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace, le quattro enoteche hanno il compito di personalizzare il proprio locale andando a ricreare un ambiente che rimandi al magico territorio alsaziano. I poster della strada dei vini d’Alsazia, le cartine in rilievo e i tipici bicchieri trasparenti, a stelo alto per evitare il riscaldamento dovuto al contatto con la mano e dal calice leggermente ristretto per favorire la concentrazione degli aromi, faranno il loro ingresso in ciascuno dei locali accompagnati da brochure che descrivono la regione e i suoi vini, dalle card plastificate che propongono diversi abbinamenti con le varietà di vini d’Alsazia e molto altro ancora a disposizione dei clienti. Il consumatore potrà così informarsi sull’arte del vino d’Alsazia e le distinzioni tra ciascun vitigno e allo stesso tempo deliziare il palato passando da un Riesling ad un Pinot Gris per finire con un Gewurztraminer, accompagnati da differenti prelibatezze studiate accuratamente da ciascuna enoteca aderente all’iniziativa e che si sposeranno alla perfezione con le varietà di vini alsaziani in assaggio. Questo progetto è organizzato dal Civa – Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace, che riunisce e rappresenta tutti i produttori e le maison della regione, che insieme si prodigano per la diffusione dei vini alsaziani nel mondo. Www.vinialsazia.it www.Youtube.com/winesofalsace blog.Vinsalsace.com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RICE: I SAPORI DEL RISO
SECONDA EDIZIONE
16 - 17 - 18 SETTEMBRE 2011
CASTELLO SFORZESCO, VIGEVANO (PV)
|
|
|
 |
|
|
Si terrà dal 16 al 18 settembre 2011 al Castello Sforzesco di Vigevano, la seconda edizione di Rice. I sapori del Riso. L’edizione 2010 si è chiusa con un grandissimo successo di pubblico: 20.000 persone hanno popolato e apprezzato la grande Festa del Riso, con le sue numerose proposte, laboratori, incontri, conferenze, degustazioni oltre ad un mercato e a numerosi ristoranti. Tornerà dunque a Vigevano, nel cuore del distretto risiero più esteso d’Europa, quest’importante manifestazione promossa da Consorzio Ast - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, con il contributo della Camera di Commercio di Pavia, della Provincia di Pavia, del Comune di Vigevano, e la collaborazione di Slow Food, che offrirà un nutrito calendario di iniziative dedicate al riso come i laboratori della terra, i laboratori del gusto, il mercato, i presìdi, le degustazioni, un modo suggestivo di raccontare la storia di questo cibo e i suoi innumerevoli usi. La grande pianura compresa tra i fiumi Ticino, Po e Sesia, è stata per secoli un’impraticabile palude che le comunità dei monaci nel medioevo, la colonizzazione feudale nel Duecento e le grandi innovazioni agronomiche introdotte dagli Sforza - che sperimentarono e introdussero la coltivazione del riso - hanno gradatamente trasformato in quello che è oggi il centro del distretto risiero più grande d’Europa. Pavia, infatti, grazie ai suoi 85.000 ettari coltivati a risaia e 4 milioni e 263 mila quintali di produzione totale, è la provincia con la maggiore percentuale di coltivazione a riso in Italia e il primo produttore a livello nazionale ed europeo. La Lomellina quindi si può considerare a tutti gli effetti la ‘terra del riso’, luogo ideale per far nascere un grande Salone dedicato al Riso. Questo importante appuntamento si configura come una panoramica di alto valore scientifico sul riso come prodotto identitario del territorio, con l´intento di coniugare innovazione, produzioni tipiche e saperi antichi, tradizione e tecniche di coltivazione e lavorazione. Un grande evento con parole, voci, immagini e sapori dedicato alla cultura del riso nel centro della più grande area di produzione risicola d´Europa. Rice è uno degli appuntamenti del progetto Leonardo e Vigevano, ideato dal Consorzio Ast - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, progetto che vuol far conoscere e promuovere l’ingente patrimonio storico della città di Vigevano attraverso iniziative culturali legate alle caratteristiche artistiche e agricole del territorio grazie a proposte che traggono ispirazione dai quattro punti cari a Leonardo: pensiero, innovazione, natura, nutrimento. La manifestazione coinvolge realtà risiere locali, piccole e grandi, ma anche nazionali, agriturismi, produttori, rivelando la filiera che è alla base di una produzione di qualità, attenta al rispetto dei vincoli ambientali. Uno dei punti di maggior richiamo di Rice è proprio il mercato, allestito nella strada sotterranea del Castello. In questo contesto suggestivo che richiama la forma e i luoghi tipici del mercato alimentare, sarà possibile comprare e conoscere i prodotti delle 20 aziende agricole locali coinvolte. All’interno della Cavallerizza del Castello, ci sarà l’Osteria del Riso, gestita dai cinque migliori ristoratori della zona che proporranno, pranzo e cena, i loro migliori piatti, dove il riso è il protagonista principale. Nel salone della Cavallerizza sarà allestito il Gran Teatro del Riso, un grande palcoscenico che dominerà la piazza. Sul palco si susseguiranno interviste a personaggi, proiezioni, frammenti di spettacolo, chiacchiere culinarie, presentazioni e testimonianze. Il protagonista sarà il riso con tutte le storie che esso è in grado di raccontare. Il pubblico potrà seguire gli eventi da una posizione privilegiata sullo stesso palco o passeggiando nella piazza. I laboratori si avvicenderanno in questi spazi, e i protagonisti saranno grandi chef, cuochi di osteria e di trattoria, ma anche massaie e cuochi di sagre paesane. Grandi interpreti della cucina del riso eseguiranno davanti al pubblico ricette che valorizzano le tradizioni del proprio territorio, svelandone i segreti e il legame con ogni varietà di riso. Durante la manifestazione presso il Gran Teatro del Riso saranno offerti degli aperitivi con prodotti tipici. All´interno della manifestazione sarà organizzata una serie laboratori didattici gratuiti per avvicinare i bambini al consumo dei prodotti di stagione e illustrare loro, attraverso il gioco, la varietà della produzione locale e l’importanza della corretta alimentazione. I bambini avranno così occasione di conoscere meglio i prodotti della loro terra, imparando ad avvicinarsi a sapori nuovi con curiosità e interesse I Laboratori del Gusto sono tra i momenti più attesi della manifestazione e nella passata edizione hanno visto il tutto esaurito. Anche quest’anno ad animare i laboratori, molti i nomi importanti e noti. Tra questi: Davide Palluda (Cuneo 1971) dell’Enoteca di Canale d’Alba, che nel 2000 è stato giudicato “cuoco giovane dell’anno” dalla Guida Espresso e insignito della “stella Michelin” che da allora ha confermato ogni anno. Claudio Sadler del Ristorante Sadler a Milano, già presente la scorsa edizione. Sadler è uno degli chef più conosciuti in Italia, uno dei fondatori dell’associazione “Jeune Restaurateurs d’Europe”, consulente gastronomico per diverse aziende e per riviste del settore, è stato presidente dei ristoratori milanesi e compare tra i ristoranti nella prestigiosa guida de “Le Soste”. Luigi Taglienti del Ristorante Trussardi Milano, il cuoco no global, nominato Chef Giovane dell’Anno 2009 dalla Guida Espresso. Nato a Savona 32 anni fa, Taglienti si avvicina ai fornelli a soli 16 anni motivato da una fortissima passione. E ancora, i due fratelli Christian e Manuel Costardi dell’Hotel Cinzia a Vercelli, una stella Michelin, meta obbligata per gli amanti del risotto. Già presente nella prima edizione di Rice, chef tra i più bravi d’Italia Vittorio Fusari, classe 1953 della Dispensa Pani & Vini di Adro (Bs), cuoco fortemente radicato nella tradizione del territorio della Franciacorta. Infine Ezio Santin dell’Antica Osteria del Ponte, Cassinetta di Lugagnano (Mi), premiata con i più prestigiosi riconoscimenti nazionali ed internazionali fin dagli anni ’80, con le ambitissime ‘stelle’ della guida Michelin. Nel giugno 1994, Ezio Santin riceve la medaglia d’oro del Premio Milano Produttiva per i suoi 34 anni di lodevole attività commerciale. Fin dalla fondazione, Ezio Santin è Presidente dell’Associazione “Le Soste”. Rice. I sapori del riso Vigevano, Castello Sforzesco 16-17-18 settembre 2011 Informazioni Consorzio Ast via Madonna degli Angeli, 29/1 27029 Vigevano (Pv) tel. 0381 692037 fax 0381 691069 e-mail: info@astvigevano.It Sito internet: www.Ricevigevano.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BIRRA CHE PASSIONE! E A SCUOLA DI VINO!
A FIRENZE TORNANO I CORSI FIRMATI UMAMI DEDICATI A VINO E BIRRA
|
|
|
 |
|
|
Vino e birra, le due bevande alcoliche più apprezzate e amata dagli italiani. Ma quanto ne sappiamo veramente? Studio Umami organizza a Firenze ad un prezzo speciale due corsi dedicati a tutti gli amanti di Bacco e Cerere che vogliono conoscere la storia, la produzione e soprattutto acquisire gli strumenti per una corretta degustazione così da riconoscere, valutare e scegliere i prodotti migliori e i più desiderati. Si parte martedì 20 e 27 settembre e martedì 4 e 11 ottobre con quattro lezioni della durata di due ore ciascuna (dalle 21 alle 23) in nome della spumeggiante birra, suddivise in una prima parte teorica e in una successiva di degustazione guidata. Mercoledì 21 e 28 settembre e mercoledì 5 ottobre (ore 21/22.30) si svolgeranno invece le tre lezioni dedicate al vino completate dall´istruttiva visita in cantina ad un´azienda vinicola fiorentina (sabato 8 ottobre). Birra Che Passione! Quattro incontri per meglio conoscere una bevanda, sebbene molto consumata, ancora oggi non adeguatamente apprezzata e valorizzata. Un corso per avvicinarsi maggiormente alla birra, attraverso la degustazione e la sua storia, sfatando alcuni falsi miti e mostrando quanto vasto e variegato sia questo mondo. Saranno raccontati e degustati i principali stili birrari, dalle chiare pils, alle stout irlandesi, dalle belghe d´abbazia e trappiste alle weizen tedesche fino a scoperta delle originali produzioni artigianali italiane e alle tipologie meno conosciute. Quando: martedì 20 e 27 settembre e martedì 4 e 11 ottobre Orario: 21.00-23.00 Dove: Viale Giannotti, 21 Costo: 70 euro Docente: Nicola Utzeri, giornalista esperto di birra ed editore del web-magazine Fermento Birra Info e prenotazioni: 328.7184021 www.Studioumami.com Programma: 1) Storia della birra: la birra nell’antichità e la diffusione in Europa. Differenza fra alta, bassa e fermentazione spontanea. Come si degusta una birra: colore, schiuma, olfatto, gusto e retrogusto. Il servizio. Degustazione di 4 birre 2) Cenni sulla produzione. La birra italiana e il fenomeno birra artigianale. Che cos´è la birra? Gli ingredienti: acqua, malto, lieviti e luppolo. Storia della birra italiana. La birra artigianale italiana. Degustazione di 4 birre 3) Come si produce una birra? L´alta fermentazione: caratteristiche e storia. Gli stili dell´alta fermentazione. Le birre d´abbazia. L´orgoglio del Belgio: le birre trappiste. Degustazione di 4 birre. 4) La bassa fermentazione: caratteristiche e storia. I vari stili della bassa fermentazione. Curiosità e miti da sfatare. Le birre a fermentazione spontanea: il lambic. Degustazione di 4 birre. A Scuola Di Vino! Il vino ti incuriosisce e ti appassiona? Vuoi imparare a degustarlo? Ecco un breve e divertente percorso di avvicinamento dedicato all´amato Nettare di Bacco! Qualche notizia storica e su come nasce il vino, soffermandosi sulle tecniche di degustazione, di servizio, del corretto abbinamento a tavola. Il tutto accompagnato dalle indispensabili prove di assaggio! Chiuderà il corso una visita con degustazione a una cantina del territorio, in programma sabato 8 ottobre. Ogni partecipante riceverà un pratico glossario vinoso e un set da 6 bicchieri da degustazione. Guidano gli incontri Roberta Perna e Marco Ghelfi. Quando: Mercoledì 21 e 28 settembre, mercoledì 5 ottobre (ore 21/22.30) Visita in cantina: sabato 8 ottobre Orario: 21.00-23.00 Dove: Viale Giannotti, 21 Costo: 75 euro a persona (sconto coppia: 140 euro per due persone) Docenti: I giornalisti Marco Ghelfi e Roberta Perna Info e prenotazioni: 055.6587304 / 347.0613646 www.Studioumami.com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
QUANDO GLI CHEF OSANO: L’EXTRAVERGINE DOP UMBRIA ABBINATO COL PESCE IN UNA INEDITA RICETTA FIRMATA DA VIVIANA VARESE
|
|
|
 |
|
|
Solo chi ha il gusto della sfida può procedere per accostamenti inediti, in cucina come nella moda. Ma non è azzardo bensì maestria quella che ha spinto Viviana Varese, ispirata dalla cucina mediterranea come dalla volontà di sperimentare, ad abbinare l’olio Flaminio Dop Umbria con il pesce, in una sua nuova ed inedita ricetta: “Pasta con patate, basilico, pecorino e totanetti”. In questo piatto la chef di Alice Ristorante, confermata nel dream team dell’edizione 2011 di Taste of Milano assieme ai migliori colleghi milanesi, coniuga i totanetti con un extravergine di carattere, capace di conquistare il palato per il gusto piacevolmente piccante, oltre che per le note di profumo fruttato. Caratteristiche che sono valse all’olio monocultivar dell’azienda Il Frantoio di Trevi, posta tra i colli di Assisi e Spoleto, riconoscimenti importanti come le Tre Foglie da Oli d’Italia 2011 del Gambero Rosso o il secondo posto tra i fruttati leggeri Dop all’Ercole Olivario di quest’anno. Complice di Viviana Varese, in questa avventura, sarà l’amica e collaboratrice Irene Guidobaldi, l’amministratrice della Società Agricola Trevi Il Frantoio che cura Flaminio, la linea di olio e specialità alimentari dedicata all’alta ristorazione e alle rivendite selezionate. Www.aliceristorante.it www.Olioflaminio.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL RISTORANTE AL PLAZA DI MILANO GOLOSITÀ A BASE DI PORCINI PER LE SERATE SPECIALI DI FINE SETTEMBRE
|
|
|
 |
|
|
Giovedì 29 e Venerdì 30 Settembre ecco una splendida cena al ristorante Al Plaza di Milano. “Il Porcino” . Per cominciare: Gran Tris di Porcini, Fritti, Trifolati, alla Genovese Per continuare: Risotto o Tagliatelle con funghi Porcini Rosette di Vitello con funghi Porcini Dessert Frittelle di Mele con crema alla Vaniglia con bicchiere di vino da dessert Degustazione di Pinot Nero della cantina Lageder, Lago di Caldaro 1 bottiglia ogni 4 persone Acqua, caffè e coperto inclusi Per tutto il mese lo Chef consiglia - Insalatina di Funghi Porcini, Sedano e Grana Porcini Mushrooms Salad, Celery and Parmesan Cheese € 18,00 - Gran Tris di Porcini, Fritti, Trifolati, alla Genovese Trio of Porcini Mushrooms, Fried, Sautèed, Genovese Style € 25,00 - Sformatino di Funghi con Parmigiano riserva Mushrooms Flan with Parmesan Cheese € 15,00 - Risotto ai Funghi Porcini Risotto with Porcini Mushrooms € 15,00 - Filetto all’Alpina Fillet “Alpina” Style € 30,00 - Rosette di Vitello con Porcini Veal with Porcini Mushrooms € 25,00 Menù Degustazione Porcini € 50,00 Insalatina di Funghi Porcini, Sedano e Grana o Sformatino di Funghi Porcini Mushrooms Salad, Celery and Parmesan Cheese or Mushrooms Flan Risotto o Tagliatelle ai Porcini Risotto or Noodles with Porcini Mushrooms Filetto all’Alpina o Rosette di Vitello con Porcini Fillet “Alpina” Style or Veal with Porcini Mushrooms Dessert del Plaza Plaza’s Dessert Ristorante al Plaza – Via Panfilo Castaldi, 4 - 20124 Milano Tel: 02 9132 2813 / www.Ristorantealplaza.com info@ristorantealplaza.Com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SI CHIAMA CULIBUS IL PROGETTO BENEFICO ITINERANTE IDEATO DA JRE OLANDA. JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE È L’ASSOCIAZIONE CHE RIUNISCE GIOVANI CHEF DI COMPROVATO TALENTO E ABILITÀ CON L’OBIETTIVO
DI STIMOLARE SOLIDARIETÀ E AMICIZIA; PRESENTE IN 12 PAESI È OGGI RICONOSCIUTA DAL MONDO GASTRONOMICO COME UNA DELLE PIÙ PRESTIGIOSE ASSOCIAZIONI CULINARIE.
|
|
|
 |
|
|
In Italia, dove è attiva dal 1992, sono 82 gli Chef Jre che si riconoscono nel motto “Talento e Passione”. Un bus attrezzato con piani cottura, acqua corrente e sistema di raccolta rifiuti che si propone di diffondere tra i più piccoli la cultura del cibo e del mangiare sano. Una vera e propria esperienza interattiva che permette loro di toccare con mano gli ingredienti, prepararli e gustarli insieme secondo il più autentico spirito di condivisione dei Jeunes Restaurateurs d’Europe. Grazie a preziose collaborazioni con associazioni per l’infanzia, tra cui la Fondazione John Cruijff, il Culibus raggiunge anche tutti quei bambini in situazioni socio-economiche difficili ai quali non viene garantita un’alimentazione regolare. Il suo itinerario si è spinto addirittura oltre i confini olandesi quando l’anno scorso è arrivato fino in Sud Africa a Durban, in occasione dei mondiali di calcio e ha ospitato a bordo i bambini maggiormente colpiti dalle carenze alimentari proseguendo poi nelle zone più povere di questa nazione. "150 anni e non li dimostra…" è l’evento benefico che il 26 settembre a Castel di Sangro, in Abruzzo, vedrà impegnati 6 chef Jre in una raccolta fondi per la Onlus S.o.s. – Sostenitori Ospedale Santobono di Napoli, il polo pediatrico più grande del sud Italia. Nella suggestiva cornice di Casadonna, il padrone di casa Niko Romito insieme a Nicola Portinari, Emanuele Scarello, Gennaro Esposito, Ernesto Iaccarino e Alfonso Caputo, prepareranno una cena in onore dei 150 anni dell’Unità d’Italia il cui ricavato servirà per la ristrutturazione degli arredamenti delle camere dell’ospedale. Per le donazioni: Cf: 95047520630 Iban: It18l0101003400100000011633 C/c Postale n°70988233 www.Santobono.it info@sostenitorisantobono.It www.Jre.it |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VINO: PRODUZIONE ITALIANA IN AUMENTO, MA CON
GRANDI DIFFERENZE TRA NORD, CENTRO E SUD.
RECORD (+77% VS 2009) DEL FRIULI, MAGLIA NERA
PER LAZIO E CALABRIA (-18%).
A CREMONA OLTRE 150 TRA I MIGLIORI PRODUTTORI ITALIANI DI VINO PRESENTERANNO LE LORO SPECIALITÀ A MIGLIAIA DI RISTORATORI E BUONGUSTAI IN OCCASIONE DE IL BONTÀ (11-14 NOVEMBRE 2011).
|
|
|
 |
|
|
Il settore del vino italiano sta vivendo un buon momento grazie al superamento dei “cugini” francesi e a esportazioni gratificanti, ma la situazione non è tutta uguale sul territorio nazionale. Gli ultimi dati diffusi da Istat fotografano infatti un comparto che raggiunge risultati molto diversi tra Nord, Centro e Sud del Paese. Mentre la produzione complessiva di vino italiano (46,7 milioni di ettolitri) è cresciuta leggermente rispetto al 2009, ed è risultata sostanzialmente uguale se confrontata con il dato di 5 anni fa, sono stati raggiunti veri e propri record produttivi al Nord, mentre il Centro e il Sud si sono dimostrati in affanno, tranne in alcune regioni che hanno comunque ottenuto ottimi risultati come la Puglia (+21%) e le Marche (+19%). Parlando di numeri, la migliore vendemmia del 2010 è stata senza dubbio quella del Friuli, che ha messo a segno un sorprendente +77% rispetto al 2009, mentre le performance peggiori sono state quelle di Lazio e Calabria, entrambe in flessione del 18%. La tendenza degli ultimi vede il Nord in continuo aumento, mentre la produzione di Centro e Sud Italia in netto peggioramento. Complessivamente, tuttavia, il settore gode di buona salute, e le specialità nazionali sono sempre apprezzatissime sia in patria che all’estero. Merito di una produzione di alta qualità, che si presenterà al meglio a Cremona questo autunno in occasione de Il Bontà, il salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali in programma dall’11 al 14 novembre 2011. Tra gli oltre 300 produttori provenienti da tutta Italia, infatti, circa la metà saranno in rappresentanza dei migliori vini nazionali: un’occasione da non perdere per tutti i ristoratori e i buongustai alla ricerca di vere chicche che normalmente non si trovano sugli scaffali dei supermercati! |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|