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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 17 Gennaio 2012 |
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ROBOT PER LA CHIRURGIA CEREBRALE? PROGETTO DELL´UE MOSTRA COME |
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Bruxelles, 17 gennaio 2012 - Un team di ricercatori finanziato dall´Ue ha sviluppato un robot capace di aiutare i neurochirurghi a eseguire operazioni chirurgiche al cervello in endoscopia. Questo robot è molto preciso e possiede una memoria incredibile, soprattutto poiché può eseguire 13 tipi di movimenti contro i soli 4 della mano dell´uomo, oltre a fornire un feedback "aptico", ovvero segnali fisici che permettono ai medici di valutare il tessuto e avvertire la quantità di forza applicata durante l´intervento. Il progetto Robocast ("Robot and sensors integration as guidance for enhanced computer assisted surgery and therapy") ha ricevuto 3,45 milioni di euro nell´ambito del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Guidati dal Politecnico di Milano in Italia, i partner di Robocast hanno puntato allo sviluppo di metodi e tecniche scientifiche Tic a supporto alle operazioni chirurgiche al cervello in endoscopia. Essi hanno sviluppato un hardware che gli esperti chiamano meccatronica, che costruisce il corpo e il sistema nervoso del robot, oltre a un software che provvede a fornire l´intelligenza. Il software è composto da un robot multiplo, un pianificatore della traiettoria indipendente, un dispositivo di controllo avanzato e una serie di sensori sul campo. Il consorzio Robocast ha sviluppato la fase meccatronica del progetto come un sistema modulare con due robot e una sonda biomimetica attiva. Tutti questi elementi erano integrati in una struttura motoria sensoriale in modo da funzionare come una singola unità. Il primo robot possiede la capacità di trovare il suo robot compagno in miniatura attraverso sei gradi di libertà (Gdl) e si muove da sinistra a destra, su e giù e indietro e in avanti. Esso può inoltre eseguire tre movimenti di rotazione, vale a dire in avanti e indietro, da lato a lato o da sinistra a destra. Tutti questi lavorano assieme per localizzare il compagno del robot ovunque in uno spazio tridimensionale. I ricercatori affermano che il robot è anche in grado di attenuare fino a 10 volte il tremore delle mani del chirurgo. Il robot in miniatura tiene la sonda che viene usata attraverso il foro per l´endoscopia. I partner spiegano che sull´estremità della sonda ed anche sul paziente sono collocati degli indicatori ottici. La forza applicata è gestita dal robot, che controlla anche la posizione grazie all´impiego di una combinazione di sensori. Tutto ciò determina la traiettoria del lavoro chirurgico. La precisione di intervento del robot è stata verificata mediante interventi chirurgici test in endoscopia su manichini. Il team ritiene che questo robot possa essere usato per aiutare i medici nel trattamento di pazienti in casi di epilessia, sindrome di Tourette e morbo di Parkinson. I ricercatori affermano che il percorso che il robot segue all´interno del cervello è determinato in base a un atlante del rischio, oltre che mediante la valutazione di informazioni diagnostiche preoperatorie. Il team Robocast che comprende esperti provenienti da Germania, Israele, Italia e Regno Unito ha presentato un modello del robot all´inizio dell´anno. I futuri piani di ricerca comprendono l´esame della neurochirurgia robotica in pazienti che rimangono vigili durante l´intervento chirurgico. Per maggiori informazioni, visitare: Robocast: http://www.Robocast.eu/ Politecnico di Milano: http://www.Polimi.it/ |
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CHI HA IL NASO MIGLIORE? SECONDO UNO STUDIO È L´UOMO MODERNO |
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Bruxelles, 17 gennaio 2012 - Un team di scienziati finanziati dall´Ue ha scoperto che i lobi temporali umani che hanno un ruolo fondamentale nel senso dell´olfatto, nella memoria, nel linguaggio e nelle funzioni sociali sono relativamente più grandi nell´Homo sapiens rispetto all´uomo di Neanderthal. I risultati, presentati sulla rivista Nature Communications, indicano che l´uomo moderno ha un sistema olfattivo migliore rispetto a quello che aveva l´uomo di Neanderthal. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Evan ("European virtual anthropology network"), che ha ottenuto una borsa delle reti Marie Curie di formazione alla ricerca nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue del valore di 3,3 milioni di euro. L´encefalizzazione, il rapporto tra il cervello e la massa corporea, è strettamente associato all´evoluzione umana, ma due lignaggi evolutivi geneticamente diversi hanno generato specie umane con un cervello similmente grande. Scienziati provenienti da Germania, Spagna e Italia hanno studiato l´evoluzione del cervello nell´uomo moderno esaminando le differenze di forma della base cranica tra esseri umani con il cervello grande. Hanno esaminato la fossa cranica anteriore (Fca) per determinare se l´allargamento frontale negli uomini moderni altamente encefalizzati e negli uomini di Neanderthal differissero per forma e configurazione. Markus Bastir e Antonio Rosas del Dipartimento di paleobiologia e del Museo di scienze naturali (Csis) in Spagna hanno coordinato il team che ha usato sofisticate tecniche di imaging medico per esaminare la struttura interna di crani umani fossili. I metodi tridimensionali (3D) per quantificare la forma del cervello basale come si vede nella morfologia della base cranica scheletrica hanno dato ai ricercatori i risultati che cercavano. "Le strutture che ricevono input olfattivi sono circa il 12% più grandi negli uomini moderni rispetto a quelli di Neanderthal," dicono i ricercatori. Il team crede che i risultati potrebbero avere importanti implicazioni per la capacità olfattiva e il comportamento umano. Le dimensioni dei bulbi olfattivi umani sono legate alla capacità di rilevare e distinguere diversi odori. L´olfatto è uno dei sensi più antichi nei vertebrati, spiegano i ricercatori. "È anche l´unico che stabilisce un legame diretto tra il cervello e il suo ambiente," osserva l´autore principale, il dott. Bastir. Gli altri sensi devono passare attraverso diversi filtri corticali, ma l´olfatto va direttamente dall´ambiente ai più alti centri del cervello, commenta il team. Il dott. Rosas spiega: "L´olfatto non dorme mai perché respiriamo sempre e sentiamo odori." I collegamenti neuronali dell´olfatto coincidono con quelli della memoria e delle emozioni, "il che spiega perché ci ricordiamo tanto intensamente di eventi della nostra vita tramite gli odori". Spiegando le differenze dello sviluppo del cervello tra l´Homo sapiens e l´uomo di Neanderthal durante una fase critica dello sviluppo cognitivo, il co-autore Philipp Gunz del Maz Planck Institute di antropologia evolutiva in Germania dice: "Nel primo anno di vita il cervello dell´uomo di Neanderthal e quello dell´uomo moderno si sviluppano in modo diverso. Gli esseri umani moderni hanno facce più piccole e nasi più piccoli rispetto ai cugini di Nenaderthal. La parte del cervello che elabora gli odori però è più grande negli esseri umani moderni rispetto agli uomini di Neanderthal." Il co-autore Jean-jacques Hublin dell´Istituto Max Planck di antropologia evolutiva aggiunge: "Si stanno accumulando prove secondo le quali gli uomini di Neanderthal e gli uomini moderni svilupparono grandi cervelli indipendentemente e che questi probabilmente funzionavano diversamente. Il nostro nuovo studio ci dà un´idea dell´importanza funzionale di queste differenze evolutive." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di antropologia evolutiva: http://www.Eva.mpg.de/ Nature Communications: http://www.Nature.com/ncomms/index.html Azioni Marie Curie: http://cordis.Europa.eu/fp7/people/home_it.html/ |
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TRENTO: ATTIVITÀ CHIRURGICA AL SANTA CHIARA, SI PARTE CON IL ROBOT COINVOLTA PER ORA LA CHIRURGIA UROLOGICA E GINECOLOGICA, LE DUE CHIRURGIE GENERALI E LA CHIRURGIA OTORINO |
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Trento, 16 gennaio 2012- Un’insolita presentazione alla stampa quella del 12 gennaio a nell’ospedale Santa Chiara di Trento per annunciare pubblicamente l’inizio dell’attività chirurgica del robot, acquistato in dicembre dalla Provincia: «Diamo un segnale concreto di fiducia nella nostra sanità investendo in questa importante innovazione», ha confermato Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento politiche sanitarie dell’Assessorato alla salute e politiche sociali. Calendario già fatto, presenti stamane tutti i chirurghi addestrati e in formazione continua. Già ieri le prime operazioni mentre oggi è stato possibile quasi “dal vivo” seguire la preparazione a quello che non sarà più un fatto eccezionale ma una routine, a tutto vantaggio dei pazienti. Ma quali concretamente i vantaggi per i pazienti e per il sistema chirurgico? «Negli ultimi due decenni si è assistito all´introduzione e progressiva diffusione della chirurgia mini invasiva» afferma Luciano Flor, direttore generale dell’Apss, «in particolare della chirurgia endoscopica e della chirurgia laparoscopica, grazie al progressivo raffinamento delle tecnologie legate soprattutto alla visione endoscopica e al perfezionamento dello strumentario chirurgico. La "rivoluzione del computer" ha ulteriormente modificato la moderna chirurgia con la diffusione della "robotica", proprio con l´obiettivo di raffinare ulteriormente gli interventi chirurgici, ottimizzandone i risultati e riducendone l´invasività. La Chirurgia Robotica, conclude Flor, rappresenta la più innovativa e sofisticata tecnica di chirurgia mini-invasiva attualmente disponibile». Le caratteristiche peculiari includono la visione tridimensionale, la presenza di quattro bracci meccanici che sorreggono senza "tremare" e senza "stancarsi" gli strumenti endoscopici e la telecamera, l´estrema manovrabilità degli strumenti endoscopici stessi dotati di sette gradi di libertà di movimento. La messa in scala dei movimenti e la riduzione del tremore fornisce un ulteriore controllo che minimizza l´impatto del tremore fisiologico delle mani del chirurgo ed eventuali movimenti involontari. Tali caratteristiche permettono al chirurgo di operare con una precisione ed accuratezza superiori a quelle fino ad oggi possibili con la laparoscopia tradizionale. Nello stesso tempo il Sistema chirurgico robotizzato garantisce ai pazienti tutti i vantaggi, oramai ben noti e da tempo convalidati, propri dell’approccio mini-invasivo convenzionale che includono altresì una minor perdita ematica intra-operatoria ed una più breve degenza ospedaliera associate ad una miglior qualità di vita e di risultato cosmetico dovuto alla presenza di piccole cicatrici cutanee. La chirurgia robotica rappresenta oggigiorno la più innovativa e valida alternativa sia alla laparotomia tradizionale che alla laparoscopica convenzionale permettendo di effettuare con estrema accuratezza anche procedure complesse e delicate. Più precisamente il robot accomuna i vantaggi sia dell´approccio laparotomico sia di quello laparoscopico, ma con svantaggi limitati. Attraverso piccole incisione di circa 1-2 cm, il chirurgo utilizzando il robot è in grado di operare con una straordinaria precisione, minimizzando l´entità del dolore ed i rischi associati alle ampie incisioni, garantendo contemporaneamente un più rapida convalescenza ed una miglior qualità di cura. Sinteticamente, i principali benefici per i pazienti attribuibili al Sistema chirurgico robotizzato includono minor dolore post-operatorio, riduzione significativa della perdita ematica intraoperatoria, minor rischio di trasfusione di sangue, piccole cicatrici chirurgiche, breve degenza ospedaliera, rapida convalescenza e ritorno all´attività lavorativa e, in molti casi, migliori risultati di cura. Il robot garantisce al chirurgo una migliore visione dell´anatomia che è di cruciale importanza soprattutto quando si opera in prossimità di strutture delicate, spesso site in profondità, come vasi e nervi e, quindi, permette di superare alcune limitazioni intrinseche ad altri approcci chirurgici mini-invasivi consentendo di utilizzare la chirurgia endoscopica anche per interventi complessi come spesso è richiesto nel trattamento dei tumori. Il costo del robot è di 2 milioni e mezzo di euro. |
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SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA): APPROVATO PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE FINANZIATO DA MINISTERO WELFARE CON 7,8 MILIONI DI EURO PER RICERCA E ASSISTENZA DOMICILIARE |
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Venezia, 17 gennaio 2012 - La Giunta veneta, su proposta dell’Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha approvato il Programma attuativo Sla per il 2012 e lo ha trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ha riconosciuto alla Regione Veneto 7.810.000 euro come quota regionale per la realizzazione di interventi in tema di malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) per la ricerca e l’assistenza domiciliare. “Il provvedimento – afferma Sernagiotto – definisce il percorso socio-assistenziale integrato nei confronti di soggetti affetti da questa malattia neurologica degenerativa, con l’adozione di una cartella clinica informatizzata, percorsi di formazione per familiari e personale di assistenza (caregiver), progettazione di nuovi strumenti multimediali e avvio di ricerca finalizzata all’innovazione nelle prassi e nei modelli d’assistenza”. Nel Veneto sono attualmente residenti e viventi 295 persone con Sla, con circa 80 nuovi casi per anno. La progressione individuale dei sintomi è variabile, così come il decorso della malattia, che ha una media di tre anni, ma in alcuni casi supera anche i 10 anni. Si ricorda che la Regione Veneto dal 2007 ha istituito i Centri Interrregionali di riferimento per le malattie rare (al cui interno è compresa la Sla, con le corrispondenti unità operative specifiche. |
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ESENZIONE TICKET SANITARIO A PARTIRE DAL TERZO FIGLIO |
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Trento, 17 gennaio 2012 - Una misura in favore delle famiglie numerose: con la deliberazione del 13 gennaio, la Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, ha stabilito che a partire dal 1° febbraio 2012 i figli a carico, dal terzo in poi, saranno esentati dalla compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie. Il dispositivo è in linea con quanto previsto dalla legge provinciale 1/2011 "Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità", pensata proprio per favorire lo sviluppo delle famiglie e il loro benessere. Attualmente in provincia di Trento sono esentati dalla compartecipazione alla spesa sanitaria i bambini di età inferiore ai 6 anni e le persone di età superiore ai 65, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo lordo non superiore a 36.151,98 euro. Se si esamina la situazione anagrafica del Trentino, si evidenzia che il totale della popolazione potenzialmente esente dal pagamento del ticket è composta per quasi tre quarti da anziani e soli e per un quarto da bambini a carico delle loro famiglie. "È evidente che la norma in vigore appare poco equa - commenta l´assessore Ugo Rossi - e sicuramente non a misura di famiglia, perché considera il reddito familiare e non pro capite e per di più ignora il dato riferito al numero di componenti del nucleo familiare e ancor meno il numero dei figli a carico della famiglia". Considerazioni espresse anche dal Consiglio provinciale che, nel febbraio, del 2011 ha approvato un ordine del giorno per impegnare la Giunta provinciale ad effettuare uno studio approfondito con l´obiettivo di giungere ad un ticket sanitario agevolato a misura di famiglia. Un ticket che consideri, ai fini dell´esenzione, oltre al reddito e all´età anche il numero dei componenti il nucleo familiare e in particolare il numero dei figli a carico, inserendo il parametro del reddito familiare pro capite e nuove fasce di esenzione in base all´età e al numero di figli. Sulla stessa linea anche gli "Ambiti prioritari di intervento", approvati dall´amministrazione provinciale nel luglio di quest´anno, che prevedono appunto di disciplinare il ticket sanitario familiare. Con il dispositivo odierno, la Giunta ha dato corso a queste indicazioni, stabilendo l´esenzione dal pagamento del ticket sanitario a partire dal terzo figlio, in linea con le politiche di benessere familiare introdotte anche dalla legge provinciale 1/2011. L´intervento è stato coprogettato assieme al Forum trentino delle Associazioni per la Famiglia che, in applicazione del principio di sussidiarietà, ha affiancato la Provincia autonoma di Trento sia nell´iter di costruzione della legge sia nella sua implementazione. |
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SANITA´: DIABETE, NUOVA INIZIATIVA DELLA REGIONE SICILIA PER LA PREVENZIONE |
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Palermo, 17 gennaio 2012 - L´assessorato regionale della Salute, nell´ambito della campagna "Buon Compenso del Diabete", dara´ la possibilita´ ai dipendenti della Regione siciliana di sottoporsi allo screening gratuito per il controllo della glicemia e dell´emoglobina glicata, parametri fondamentali per il controllo della patologia. Nell´ambulatorio allestito all´interno dell´assessorato, ieri e oggi uno staff medico e infermieristico specializzato sara´ a disposizione dalle 8.30 alle 17.00 per tutti i dipendenti della Regione che desiderano sottoporsi ai test gratuiti. E´ una nuova iniziativa voluta dall´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, per sensibilizzare i siciliani sull´importanza del controllo del diabete e dei fattori di rischio correlati, considerato oltretutto che la malattia, in Sicilia, e´ largamente diffusa (il 6% della popolazione tra i 18 ed i 69 anni) e fa registrare circa 2.400 decessi all´anno. La campagna di sensibilizzazione era stata gia´ lanciata lo scorso anno con specifiche iniziative nelle piazze di dieci comuni dell´isola (Mazara del Vallo, Sciacca, Gela, Enna, Bagheria, Cefalu´, Siracusa, Milazzo, Caltagirone e Modica). "Nel piano sanitario - ha spiegato l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - abbiamo incluso il diabete tra le priorita´ di intervento proprio alla luce del particolare impatto epidemiologico sul territorio. La qualita´ dell´assistenza e la gestione integrata della malattia diabetica, e di tutte le malattie croniche in generale, e´ condizione fondamentale per una efficace prevenzione delle complicanze ed il miglioramento della qualita´ di vita dei pazienti. L´obiettivo e´ far si´ che l´assistenza ai malati cronici sia pianificata e organizzata in modo diverso rispetto al passato; dovranno essere le equipe mediche multidisciplinari a venire incontro ai pazienti con una adeguata programmazione dei controlli che garantira´ meno ricoveri e maggiore qualita´ nelle cure. Le aziende sanitarie territoriali, gia´ a partire dal 2010, stanno realizzando un disegno di "gestione integrata" tra medico di famiglia, specialisti e infermieri dei distretti, con sportelli e ambulatori dedicati al diabete mellito, e nel 2012 iniziera´ un programma di raccordo anche con gli specialisti ospedalieri. Conoscenza, controllo e prevenzione della malattia sono il modo migliore per limitare l´impatto del diabete e dobbiamo lavorare per favorire un corretto approccio dei pazienti, soprattutto quelli delle fasce sociali piu´ deboli, nella gestione della malattia". Alla presentazione della campagna "Buon Compenso del Diabete" erano presenti anche Lucia Borsellino, direttore generale del dipartimento Attivita´ Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico; Giuseppe Noto, responsabile dei servizi territoriali dell´assessorato; Arturo Zanni, amministratore delegato di Sanofi in Italia (azienda sponsor incondizionato della campagna Bcd); Sebastiano Squatrito, membro del direttivo nazionale della Sid (Societa´ Italiana di Diabetologia); Domenico Sinagra, presidente Sid Sicilia; Alfonso La Loggia, presidente Siedp Sicilia (Societa´ Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), Gioacchino Allotta, presidente Amd (Associazione Medici Diabetologi) in Sicilia. La campagna Bcd ha il patrocinio del Ministero della Salute ed e´ resa possibile grazie al contributo incondizionato di Sanofi."sanofi in Italia sostiene la Campagna Bcd fin dall´inizio, nella certezza che il buon compenso del diabete possa essere raggiunto esclusivamente grazie all´alleanza di quanti, come la Regione Siciliana, si impegnano nella prevenzione e nell´assistenza delle persone con diabete - ha detto Arturo Zanni, Amministratore Delegato di Sanofi in Italia. Siamo e vogliamo continuare ad essere un´azienda "responsabile" che si impegna non solo ad offrire innovative soluzioni terapeutiche e diagnostiche ai pazienti ma anche a contribuire a migliorare la qualita´ di vita dei pazienti e ridurre i costi per il sistema sanitario nazionale attraverso il sostegno a iniziative di educazione e programmi che incentivino l´adozione di buone abitudini e corretti stili di vita". |
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DIABETE, ECCO I DATI SICILIANI SULLA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA |
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Palermo, 17 gennaio 2012 - La Sicilia e´ una delle regioni italiane a maggior diffusione del diabete (dopo Basilicata, Calabria e Campania) con il 6% della popolazione tra i 18 e i 69 anni - circa 190.000 persone - che sa di avere la malattia. Circa 46.000 siciliani affetti da diabete fanno ricorso ogni anno a ricoveri ospedalieri in regime ordinario con un picco di ospedalizzazione che riguarda le persone tra i 60 e i 70 anni. Il diabete, con i suoi 2.400 decessi all´anno per mancata prevenzione delle complicanze, costituisce la quarta causa in termini di mortalita´ nella popolazione siciliana: una percentuale superiore al resto del Paese, specie nelle donne. Questi i principali dati sull´impatto del diabete in Sicilia forniti dall´Osservatorio Epidemiologico dell´assessorato regionale della Salute. Secondo una recente indagine campionaria nazionale sulla qualita´ dell´assistenza ai diabetici nelle regioni italiane (Quadri), alla quale ha partecipato anche la Sicilia, il 30% dei diabetici siciliani tra i 18 e i 65 anni ha sofferto di almeno una complicanza: le piu´ frequenti sono la retinopatia diabetica (20%) e la cardiopatia ischemica (15%). Meno rappresentate invece, nella nostra popolazione, sono le complicanze renali (4%), ictus (3%), e amputazioni (1%). Tra i fattori di rischio che aumentano le complicanze e la mortalita´ fra i diabetici siciliani sono segnalati: ipertensione arteriosa (52%), colesterolo alto (39%), fumo (36%) obesita´ e sovrappeso (74%). Tuttavia, il 35% del campione in studio non svolge alcuna attivita´ fisica. Solo una minima parte dei diabetici esegue regolarmente tutti i controlli previsti dalle linee guida delle societa´ di diabetologia per il controllo delle complicanze. |
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IL DIABETE IN ITALIA, MALATTIA SEMPRE PIU´ "GIOVANE" |
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Palermo, 17 gennaio 2012 - In Italia si ha conoscenza certa di circa tre milioni di persone con diabete, alle quali bisogna aggiungere almeno un altro milione di persone che non sa di avere la glicemia oltre i limiti. Preoccupa, inoltre, il progressivo calare dell´eta´ di insorgenza del diabete di tipo 2; oggi quasi una persona con diabete su cinque ha meno di 55 anni, segno che la malattia - una volta definita "diabete senile" - e´ sempre piu´ giovane. Sono questi alcuni dei dati riportati dagli annali Amd 2010, il rapporto nazionale sulla qualita´ dell´assistenza dei centri di diabetologia redatto dall´Associazione medici diabetologi. Secondo l´Oms, inoltre, entro il 2030 il diabete sara´ la quarta causa principale di morte in Europa. Il diabete e´ una delle cause principali di malattie cardiovascolari, renali e cecita´ e amputazione: il 10% dei diabetici soffre di cardiopatia ischemica, il 32% di neuropatia, il 34% di retinopatia col risultato che le cure per la patologia primaria incidono solo per il 7%, mentre il 25% e´ legato alle complicanze. Sono questi i principali motivi che hanno spinto la Regione siciliana ad aderire al progetto "diabete e lavoro" per contrastare la patologia e per sensibilizzare innanzitutto i propri dipendenti, oltre che tutti i cittadini che parteciperanno. Con il progetto "diabete e lavoro", la campagna "Buon Compenso del diabete" (Bcd) e´ promossa dal 2009 all´interno delle principali aziende e istituzioni italiane con l´obiettivo di incoraggiare e stimolare tutti gli interlocutori che possono svolgere un ruolo attivo nella lotta al diabete a diventare "campioni di controllo", adottando cioe´ un approccio di eccellenza nella gestione e nella prevenzione del diabete. Finalita´ che risulta essere pienamente coerente con le indicazioni dell´Idf (International Diabetes Federation) che sono state ribadite anche in occasione del summit Onu svoltosi a New York nel settembre del 2011, per far fronte a quella che viene classificata oggi come una vera e propria pandemia. |
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PRIME DISPOSIZIONI PER IL SUPERAMENTO DELL´OBBLIGO VACCINALE
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Trento, 17 gennaio 2012 - La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, ha approvato il "Piano di promozione delle vaccinazioni per la provincia di Trento". Il Piano, elaborato dalla Commissione provinciale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle malattie infettive, stabilisce che a partire dal, 13 gennaio 2012, i genitori e coloro che hanno la patria potestà sui minori se decidono, per un insuperabile convincimento personale, di non sottoporre a vaccinazione i propri figli, non sono più sanzionabili. Il Piano conferma inoltre che, all’atto dell’iscrizione scolastica, non è obbligatorio presentare il certificato di avvenuta vaccinazione. "Sono ormai alcuni anni - commenta l´assessore provinciale Ugo Rossi - che è in corso un dibattito sull´opportunità di intraprendere un graduale processo di superamento dell´obbligo vaccinale, grazie ai progressi e all´evoluzione culturale della società italiana. L´idea di fondo è quella di prevedere il passaggio dagli interventi che impongono le vaccinazioni ad una partecipazione consapevole della comunità, dove la profilassi vaccinale venga intesa come opportunità di partecipazione informata e consapevole delle scelte riguardanti la salute, come appunto previsto dalla legge provinciale che tutela la salute in provincia di Trento". La delibera approvata dalla Giunta, sospende quindi in via sperimentale, dalla data odierna, l´applicazione delle sanzioni pecuniarie nei confronti di coloro che rifiutano di sottoporre a vaccinazione i minori per un insuperabile convincimento personale. Questo rifiuto deve però essere espresso in forma scritta ed inviato all´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, utilizzando un modulo che sarà fornito dalla stessa. In mancanza di tale comunicazione la mancava vaccinazione sarà soggetta a sanzione pecuniaria. Le condizione previste dal Piano per dare corso in via definitiva al superamento dell’obbligo vaccinale sono: il raggiungimento in provincia di percentuali di copertura vaccinali non inferiori a quelle stabilite dal Piano nazionale vaccini (95%); l’assenza di valutazioni epidemiologiche in senso contrario. Attualmente le percentuali di copertura vaccinali in provincia sono: il 96,13% per la difterite; il 96,2% per la poliomielite; il 96,42% per il tetano; il 95,78% per l’epatite B (a ventiquattro mesi di vita). Si tratta quindi di dati in linea con il limite del 95% stabilito dal Piano nazionale vaccini ma, proprio per evitare di abbassare queste percentuali e, contemporaneamente, per favorire la crescita di un contesto idoneo a scelte consapevoli, sono state individuate azioni di sensibilizzazione della popolazione, da concretizzare nel corso del 2012 e preventive all’abolizione dell’obbligo vaccinale. Nel dettaglio: una campagna informativa per la popolazione in materia di prevenzione vaccinale; attività di promozione di educazione sanitaria da parte dei medici pediatri di libera scelta e dei medici di medicina generale in materia di prevenzione vaccinale; attività formative del personale addetto ai servizi vaccinali mirate a sviluppare positive competenze per una corretta informazione circa le vaccinazioni al fine di favorire scelte consapevoli nei cittadini. Il Piano, inoltre, definisce il calendario provinciale delle vaccinazioni dell´infanzia e degli adulti e stabilisce che all´atto dell´iscrizione scolastica non è più obbligatorio presentare il certificato vaccinale, visto che la vaccinazione non è più un requisito per la frequenza scolastica. |
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VIA LIBERA AL CENTRO DI RIABILITAZIONE NEUROLOGICA DI VIPITENO |
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Bolzano, 17 gennaio 2012 - Dovrebbe iniziare la propria attività nel gennaio 2013 il nuovo Centro di riabilitazione neurologica che verrà realizzato all´ospedale di Vipiteno. Lo ha deciso il 16 gennaio la Giunta provinciale. La struttura, che potrà contare su 23 posti letto, diventerà un centro riconosciuto di ricerca e sperimentazione. La riforma clinica prevede che in ognuno dei sette ospedali altoatesini trovi posto almeno un centro di competenza specializzato in un determinato settore. "Per Vipiteno - ha spiegato Luis Durnwalder - la scelta, oltre che su medicina di base, è ricaduta sulla riabilitazione neurologica, una branchia che si occupa di curare i pazienti afflitti da problemi di natura neurologica". In totale, in Provincia di Bolzano, sono circa 3.500 i pazienti che presentano danni neurologici provocati da incidenti e da ictus, "un centinaio dei quali - ha aggiunto Durnwalder - hanno bisogno di cure intensive e protratte nel tempo all´interno di strutture adeguate". Sino ad oggi queste persone venivano in parte curate presso gli ospedali locali, e in parte venivano trasferite in Austria e Germania dove si trovano diversi centri specializzati. "Il nuovo Centro di riabilitazione neurologica di Vipiteno - ha proseguito il presidente della Giunta provinciale - sarà diretto dal professor Leopold Saltuari, ma non comporterà la chiusura di nessuno dei reparti operanti nello stesso ambito negli altri ospedali altoatesini". La struttura, che potrà contare su 23 posti letto, dovrebbe aprire i battenti ad inizio 2013, e i lavori di adeguamento e ampliamento dell´ospedale (costo 2 milioni di euro) si concluderanno a settembre di quest´anno. "L´obiettivo è quello di creare un Centro di ricerca e sperimentazione con tutti gli accreditamenti e i riconoscimenti necessari da parte del Ministero - ha concluso Durnwalder - e in quest´ottica è prevista anche la nascita di un comitato scientifico che dovrà accompagnare nel suo percorso di sviluppo il Centro di riabilitazione neuorologica". |
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"DRUG HYPERSENSITIVITY MEETING" |
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Monaco di Baviera, 17 gennaio 2012 - Un evento intitolato "Drug hypersensitivity meeting" si svolgerà dall´11 al 14 aprile 2012 a Monaco di Baviera, in Germania. L´ipersensibilità ai farmaci risulta dalle interazioni tra un agente farmacologico e il sistema immunitario umano. I sintomi variano da lieve a grave, includendo rash cutanei, anafilassi e malattia da siero. I segni variano a seconda del paziente e del farmaco, ovvero, un singolo farmaco può provocare reazioni differenti in pazienti diversi. L´ipersensibilità dev´essere distinta dagli eventuali effetti tossici e nocivi di un farmaco, e dai problemi causati dalle interazioni farmacologiche. L´incontro prenderà in esame le informazioni sugli aspetti clinici di base, translazionali e clinici dell´ipersensibilità. Fornirà inoltre ai partecipanti la possibilità di conoscere e condividere importanti sviluppi e nuove idee, nonché di discutere i progressi in aspetti traslazionali e clinici di questo campo. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Eaaci-dhm2012.com/index.php |
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KINESITERAPIA E TERAPIA MANUALE QUANDO, CHI, COME AIUTA, PER QUALI PROBLEMI? |
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Gruaro, 17 gennaio 2012 - La kinesiterapia (di cui la fisioterapia è un ramo), è un’arte curativa praticata da molti decenni nel Nord Europa. In Italia, è applicata in maniera istituzionale solo di recente: gli studi specifici rispondono alle norme Cee da poco più di dieci anni. Ciò spiega in parte l’uso poco frequente di questo tipo di terapia e il suo mancato uso in innumerevoli patologie, recuperi o preparazioni specifiche, dalla sindrome di Baré alla preparazione al parto con tecniche di psico-profilassi del dolore. “Per tanto tempo, il massaggio ha rappresentato per la nostra professione l’unica scienza; ciò l’ha svalutata” disse Marcel Bienfait, 40anni fa. Purtroppo, ancora oggi, “terapia” è sinonimo di massaggio, non solo per il grande pubblico ma anche per la medicina tradizionale. Pertanto, vorrei rivalutare l’apporto reale di questa scienza, basata su esami clinici concreti che permettono di curare in primis le cause dei disturbi ben prima dei sintomi. Vorrei che il paziente, più informato sul suo disturbo, fosse reso più libero nella scelta di cura, tutto a beneficio di un risparmio di dolore, tempo, denaro e farmaci, grazie ad una guarigione profonda in perfetta cooperazione con il medico curante. Dunque, la serata sarà dedicata sia alla filosofia della kinesiterapia, spalleggiata dalla terapia manuale, sia alle cure specifiche delle grandi patologie ortopediche che colpiscono la popolazione. Insisteremo sulla loro prevenzione e successivamente sulla cura stessa, applicata dopo l’individuazione delle anomalie bio-meccaniche, origine di sintomi in generale messi a tacere farmacologicamente, spesso solo per un breve periodo. Chiedo cortesemente ai partecipanti a far sì che l’incontro non sia limitato ad un monologo saccente e noioso ma improntato sull’ elemento fondamentale nella ricerca della salute del paziente: il dialogo. Giai Di Gruaro - Villa Ronzani , 3 febbraio 2012 - ore 20.30. Relatore: Claude Andreini: Laureato in kinesiterapia (Iske_liegi) . Specializzato in Terapia Manuale (International College of Osteopathy-bruxelles), drenaggio linfatico(Vub), lettura radiografica, elettroterapia e terapia sportiva- taping(Ulb). Insegnante di Biologia e di Educazione Fisica (Isep Liegi). Titoli A1, a norma Cee. Claudeandreini@claudeandreini.it |
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MARCHE: SERVIZI SOCIALI: LA STRATEGIA PER IL 2012 |
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Ancona, 17 Gennaio 2012 - Sostenibilita`, appropriatezza e innovazione sono le parole-chiave del Piano sociosanitario 2012 -2014 che, per la prima volta, integra le scelte sanitarie con quelle di politica sociale. Si tratta di una strategia ben precisa, adottata dalla Regione sia per far fronte all´azzeramento del Fondo per il sociale da parte del governo nazionale, sia per adeguare i servizi ai bisogni di una societa` dove le aspettative di vita si allungano e le necessita` legate alla terza eta` aumentano. In questo contesto, gli obiettivi principali, proposti dalla giunta e approvati dal consiglio regionale attraverso il Piano sociosanitario, sono il potenziamento delle strutture sociosanitarie, il sostegno alla domiciliarita` e l´appropriatezza delle cure. ´I servizi sociali ´ ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca - sono un aspetto fondamentale e una priorita` per il bilancio regionale 2012. In questo momento di difficolta` puntiamo infatti a difendere e rafforzare la coesione sociale della nostra comunita` attraverso la protezione delle fragilita`. Nonostante si sia registrato quest´anno un taglio drammatico dei fondi da parte dello Stato che fino allo scorso anno partecipava al 50% mentre ora non raggiunge neanche il 10%, la Regione ha riconfermato e in alcuni casi, come per il fondo per la non autosufficienza, aumentato le risorse. Su 113,7 milioni di euro solo 9 sono riconducibili allo Stato, tutto il resto e` frutto degli stanziamenti e dei risparmi effettuati dall´amministrazione regionale. Ovviamente, in linea con l´azione di ´spending review´ in corso per tutto i settori, anche per i servizi sociali gli interventi sono effettuati con rigore e selettivita` e sono soggetti a severa verifica´. ´Il fondo per la non autosufficienza ´ ha evidenziato l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi ´ viene ricostituito e, anzi, aumentato, passando da 8 a 9 milioni di euro. E´ questo un segnale molto importante che testimonia l´impegno e l´attenzione della Regione per il sociale che non viene smantellato, bensi` rafforzato. In particolare ´ ha continuato Marconi - l´aumento di un milione, destinato all´assegno di cura da utilizzare da parte degli Ambiti Territoriali Sociali, va incontro all´obbiettivo di favorire la domiciliarieta` sociale e di sostenere le famiglie che svolgono attivita` di cura in casa´. Marconi ha ricordato i progetti avviati, quali la scuola per genitori e l´inclusione lavorativa e sociale per i detenuti, e quelli per il 2012: la scuola di diritto e cittadinanza per i cittadini immigrati e l´istituzione del servizio civile regionale, fino alla Festa del lavoro disabile in programma a maggio a Loreto. ´Un impegno regionale triennale ´ ha concluso Marconi ´ come previsto dall´apposito Piano, che comportera` al termine del percorso una verifica su quanto e` stato realizzato e che verra` fatta con la collaborazione dei Comuni´. Risorse in aumento Consistente lo stanziamento dei fondi per il Sociale che ammontano a 113,7 milioni di euro. Vengono conservate tutte le risorse del 2011 ed in alcuni casi, disabilita` e non autosufficienza, e` previsto addirittura un aumento di spesa per un totale di circa 113 milioni, ai quali vanno aggiunti altri 180 milioni circa, che i Comuni impegnano in compartecipazione sugli interventi regionali o in proprio, per loro specifiche iniziative. Va poi evidenziato che l´intervento statale che sara` impegnato nel 2012 raggiunge appena i 9 milioni di euro sul totale dei 113 milioni. Il bilancio sociale regionale e` quindi in gran parte frutto di accantonamenti e residui, cioe` prudenziali risparmi operati dalla Regione. Infine, ultimo qualificante punto riguarda il modo attraverso il quale i fondi regionali vengono distribuiti: solo 7 milioni in forma diretta per progetti e contributi da parte dell´ente Regione; 61 milioni trasferiti ai Comuni a beneficio di famiglie, disabili, anziani e strutture erogatrici di servizi; 44 milioni alle residenze protette per non autosufficienti finalizzate all´abbattimento delle rette a carico degli assistiti e delle loro famiglie. Tipologie di intervento I 113,7 milioni per il 2012 sono ripartiti per: non autosufficienza ´ integrazione rette; disabilita`; Fondo unico politiche sociali a favore dei Comuni montani, dei piccoli Comuni, per la premialita` dei progetti sperimentali e per il sostegno del reddito minimo vitale; infanzia; minorenni fuori famiglia, funzionamento e gestione ambiti territoriali sociali; dipendenze, fondo ex Bindi; fondo anticrisi; carcerati; associazioni; oratori; funzionamento commissione per l´accertamento dell´invalidita`; progetti speciali; immigrati; poverta`; cooperazione; volontariato; tratta. Fondo Non autosufficienza: il nuovo bando La Regione Marche nei giorni scorsi ha approvato in via definitiva lo stanziamento e il relativo bando a beneficio dei cittadini marchigiani non autosufficienti. Il fondo sale da 8 a 9 milioni nonostante gia` dal 2011 il bilancio statale abbia cancellato ogni forma di contribuzione. Pertanto, la Regione Marche istituisce un fondo con proprie risorse per proseguire nell´azione di assistenza e di cura degli anziani nei loro domicili. L´aumento di un milione viene destinato all´assegno di cura da utilizzare da parte degli Ambiti Territoriali Sociali, mentre gli 8 milioni storici saranno ripartiti dai Comuni fra assegno di cura e assistenza domiciliare secondo le esigenze prevalenti presenti nei vari territori. Si e` scelto di potenziare la linea d´azione riguardante l´assegno di cura, perche` considerata piu` idonea al raggiungimento dell´obbiettivo di favorire la domiciliarieta` sociale e di sostenere le famiglie che svolgono attivita` di cura direttamente o tramite assistente familiare. La famiglia e la domiciliarita` Particolare attenzione e` rivolta alla famiglia. Questa in quanto soggetto beneficiario centrale del welfare, viene presa in considerazione anche come soggetto attivo e sussidiario nell´assistenza dei minori, degli anziani e dei disabili. Quindi la famiglia insieme al Terzo Settore, attraverso il cosiddetto privato sociale, viene individuata come il fulcro della domiciliarita` dei servizi secondo l´ovvia considerazione che chiunque, finche` puo`, preferisce essere assistito e curato in casa piuttosto che in una struttura. Cio` non significa che la famiglia deve essere lasciata sola in quest´opera ma vuol dire che va continuamente seguita attraverso la presa in carico dei suoi soggetti piu` deboli e una organizzazione fondata sull´integrazione dei servizi socio-sanitari (ospedali, ambulatori, assistenza domiciliare integrata). Le novita` organizzative Il Piano sociosanitario per il sociale prevede una profonda riorganizzazione degli ambiti territoriali e sociali. Questo processo sara` il frutto di una attenta condivisione con gli enti locali volta a verificare la migliore organizzazione per l´erogazione di servizi condivisi e forniti in forma unitaria nei vari territori. L´obiettivo e` semplice: riuscire con le risorse a disposizione, che non potranno piu` crescere, a dare servizi al maggior numero di persone evitando soprattutto duplicazioni e diseguaglianze. Verra` realizzato inoltre, un nuovo Testo Unico dei Servizi Sociali grazie al quale ripensare il welfare per evitare azioni di smantellamento selvaggio e di aggressione purtroppo gia` in atto e per assicurare cosi` la necessaria solidarieta` ai piu` deboli in un contesto civile di garanzia e tutela dei diritti fondamentali. Ulteriore elemento di novita` e` rappresentato dalla volonta` di rivedere l´Isee unitamente a quanto e` stato annunciato dal Governo e d´accordo con le altre Regioni. Prendere in maggiore considerazione il patrimonio e il carico dei figli sara` elemento di equita` e giustizia sociale ma anche la direttiva per perseguire l´obiettivo di un reddito minimo vitale che dovra` essere garantito alla famiglia sia attraverso la leva fiscale (piu` detrazioni) sia attraverso i normali canali di contribuzione e di assistenza (ad esempio assegni familiari o verifica dei benefici gia` erogati). |
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DISABILI NEI CENTRI DIURNI VENETO: 4 MLN EURO A SOSTEGNO SPESE TRASPORTO CIRCA 4000 DISABILI OSPITATI |
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Venezia, 17 gennaio 2012 - La Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto, ha deliberato un contributo di 4 milioni di euro per il 2011 per le spese di trasporto e di vitto sostenute dalle Aziende Ullss per i disabili ospitati nei centri diurni. In specifico, il contributo della Regione per l´anno 2011 sarà destinato dalle Ullss ai 283 Ceod (Centri Educativi Occupazionali Diurni) del territorio regionale che accolgono ogni giorno i 6348 disabili gravi e gravissimi in età post-scolare che li frequentano. Ne dà notizia lo stesso Sernagiotto ricordando che il provvedimento è inteso al ristoro della spesa sociale per i centri diurni, che è ricompresa nei livelli essenziali di assistenza (Lea) con l’attribuzione del 67,5% a carico della spesa sanitaria e del rimanente 32,5% della spesa sociale, per la quale non è prevista compartecipazione alcuna da parte dell’utenza. I Ceod sono strutture semiresidenziali e svolgono un importante sostegno della domiciliarità, rappresentando inoltre un efficace mezzo di contrasto della istituzionalizzazione precoce, di promozione delle potenzialità di autonomia personale dei disabili interessati e di supporto e di sollievo del carico assistenziale sulle spalle delle famiglie, favorendo le relazioni sociali con l´ambiente e il conseguimento di capacità lavorative in rapporto alle potenzialità e attitudini. Il contributo sarà erogato una volta validati dall’Osservatorio regionale politiche sociali dell’Azienda n.7 i dati relativi ai frequentanti i centri diurni. La liquidazione dei contributi sarà vincolato ad una effettiva copertura di cassa. |
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PUGLIA, ARRESTI GALANTE: ASSESSORATO AVEVA GIÀ DISPOSTO INDAGINE INTERNA
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Bari, 17 gennaio 2012 - L’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, ha diffuso la seguente nota: “in merito ai provvedimenti di arresti domiciliari disposti dal Gip di Bari che coinvolgono il Direttore della struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Castellaneta, Vito Nicola Galante, si precisa che l’Assessorato alle Politiche per la Salute, insieme all’Asl di Taranto, già nel 2010 aveva avviato una indagine formale interna per fare luce sulle modalità di acquisizione di materiale sanitario, in particolare di protesi ortopediche. L’indagine interna aveva evidenziato, in effetti, delle modalità di acquisto dei materiali protesici inopportune e anomale, effettuate a scelta esclusiva del medico, sulla base dell’intervento da eseguire, senza una chiara e reale comparazione economica dei listini prezzi depositati dalle aziende e senza una procedura di gara aperta. Pertanto, per mettere ordine e per sanare la situazione nel breve periodo, già nei primi mesi del 2010, era stato disposto agli operatori ortopedici di scegliere il materiale protesico da impiantare attraverso una preventiva valutazione anche economica dei prodotti, sulla base dei prezzi di listino depositati dai fornitori. Nel contempo, tuttavia, l’Area Gestione del Patrimonio della Asl di Taranto aveva predisposto gli atti per una procedura di gara, in unione con le Asl di Brindisi e Lecce, una modalità già sperimentata dalla Asl Bat e l’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Foggia, valutata positivamente dal Nucleo di Valutazione regionale. Al di là del lavoro della magistratura che è fondamentale per l’accertamento di abusi e irregolarità, soprattutto quando avvengono in un campo così delicato come quello della Sanità, sento comunque la necessità di sottolineare che l’impegno profuso dall’Assessorato e dalle Asl per bonificare i sistemi di gestione e di governance della Sanità sta producendo risultati importanti. La ricostruzione proposta dimostra di come l’Amministrazione regionale opera quotidianamente per sanare anomalie e irregolarità e per istituire meccanismi di controllo che sgombrino il servizio pubblico dall’inquinamento di interessi particolari”. |
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L’AZIENDA COME VILLAGGIO “THE VILLAGE” AVVIA DAL 27 GENNAIO I PERCORSI FORMATIVI, ISCRIZIONI ANCORA APERTE |
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Pordenone, 17 gennaio 2012 - L’associazione Apa - Ansia Panico Agorafobia onlus di Pordenone, in collaborazione con il locale Dipartimento di salute mentale di Pordenone e il Centro servizi volontariato Fvg, promuove l’incontro “Benessere organizzativo e cultura del rispetto: l’Azienda come Villaggio”. All’interno della Sala Convegni della Bcc di Pordenone mercoledì 25 Gennaio alle 18.30 interverranno Manolo Battistutta, formatore e consulente aziendale Dof Consulting di Trieste ed Emanuele Ceschin, responsabile Risorse umane della Cooperativa sociale Itaca di Pordenone. Presenterà la serata Laura Prosdocimo, presidente dell’associazione Apa. L’attività lavorativa e la salute di molti lavoratori sono spesso compromesse dalle difficoltà quotidiane in ambito aziendale, a causa di una scarsa diffusione della cultura del rispetto e spesso, perfino, per lo sviluppo di condotte persecutorie, come evidenziato dalle allarmanti rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel corso dell’incontro, i relatori affronteranno questa importante tematica, proponendo il progetto “The Village” che, con un metodo nuovo e coinvolgente, favorisce lo sviluppo delle competenze all’interno delle comunità sociali o organizzazioni, e consente di mettere in luce i passi possibili per crescere insieme. Annunciata inoltre sempre a Pordenone l’apertura del primo spazio “The Village”, la ex sede Itaca di via San Francesco 1/C ospiterà i percorsi formativi, gli eventi culturali e la collezione di Digital Art dedicata agli abitanti del villaggio. Cooperativa Itaca e Dof Consulting annunciano così la prosecuzione del progetto e l’avvio il 27 gennaio nella città sul Noncello dei primi percorsi formativi dedicati al gioco sociale. Sono ancora aperte le iscrizioni per entrare nel mondo di The Village. Si possono seguire strade diverse, ma tutte rappresentano una garanzia ulteriore per accedere al Villaggio dalla porta giusta. La nuova iniziativa lanciata da Itaca e Dof riguarda due percorsi formativi in avvio a Pordenone. Il primo, il percorso introduttivo, permetterà di raggiungere il Villaggio, incontrarne gli abitanti e iniziare a fare con loro qualche chiacchierata. “Benvenuti nel Villaggio” – due le date previste, il 27 gennaio e il 3 febbraio - è un’opportunità per chi desidera avvicinarsi al gioco, conoscere le carte, utilizzare la plancia di gioco e iniziare a sperimentare su di sé la metafora del villaggio come chiave di riflessione sullo sviluppo personale. Il secondo sentiero, il percorso di specializzazione, prevede il “Master The Village” – articolato in sei giornate - per lo sviluppo personale, ed è rivolto a quanti desiderino conoscere e approfondire le potenzialità dello strumento per supportare processi di consapevolezza e crescita delle competenze sociali, in se stessi e in altre persone. Destinatari del Master sono i formatori, coach, coordinatori, responsabili Hr, addetti alla selezione, le persone interessate ad approfondire il tema dello sviluppo delle competenze sociali più in generale. Il percorso è propedeutico al master per la facilitazione dei gruppi previsto tra febbraio ed aprile 2012 sempre nello spazio The Village di Pordenone. Per conoscere i contenuti dei percorsi formativi, le date delle edizioni e la quota di partecipazione consulta il sito http://www.Insidethevillage.org/training o scrivi all’indirizzo info@insidethevillage.Org . Info www.Insidethevillage.org info@insidethevillage.Org www.Facebook.com/cooperativaitaca |
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UN NUOVO RITRATTO RESTITUISCE A HOOKE IL POSTO CHE SI MERITA NEI LIBRI DI STORIA |
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Bruxelles, 17 gennaio 2012 - Mentre i libri di storia sono stati benevoli con Isaac Newton, con giudizi positivi per il suo lavoro sulla teoria della gravità, il suo contemporaneo Robert Hooke è stato per molti anni descritto come uno scienziato invidioso che contestava le teorie di Newton. Questa però è solo una parte della storia e negli ultimi anni la comunità scientifica ha ammesso il fatto che Hooke è stato in effetti uno dei grandi scienziati dell´Illuminismo. Nel tentativo di correggere la visione distorta della storia che ha presentato per anni e di dare a Hooke il merito a lui dovuto, l´Istitute of Physics (Iop) del Regno Unito ha appeso un nuovo dipinto di questo scienziato spesso dimenticato nella sua sede centrale di Londra. Il dipinto è opera dell´artista Rita Greer che ha cominciato il suo "progetto Robert Hooke" nel 2003. Il suo obiettivo era far emergere la verità facendo una cronaca della vita dello scienziato. "Robert Hooke, brillante, ingegnoso scienziato del diciassettesimo secolo è stato oscurato dalla figura di Isaac Newton e dei suoi seguaci. Nel suo Trecentenario non c´è stata neanche una commemorazione. Ho pensato che fosse vergognoso visto che Hooke ha fatto cose meravigliose per la scienza," commenta Rita Greer. "Sto lavorando a un progetto per ridargli il posto che merita nella storia: tra i grandi. Lavoro a questo progetto da otto anni e questo ritratto per l´Iop è il n. 8 della serie, con altri ritratti commemorativi esposti in diversi luoghi importanti sia a Oxford che a Londra." Dipingere Hooke però non è stato un compito facile visto che non si sono conservate testimonianze visive del suo aspetto, si pensa che dopo la morte di Hooke nel 1703, Newton abbia fatto bruciare l´unico suo ritratto per motivi di invidia. Greer ha usato fonti scritte per ricreare le sembianze di Hooke con dettagli che si addicessero alla sua posizione nella storia della scienza. È stata la disputa di Hooke con Isaac Newton sul valore del lavoro di Newton sulla gravità che ha influenzato per oltre duecento anni la storiografia su Hooke. Si pensa che si sia battuto per avere maggiore merito rispetto a quello offertogli da Newton per i principi informatori che sono stati in un secondo momento descritti nell´opera di Newton "Principia". Comunque, a prescindere dal fatto che questi screzi scientifici siano veri o meno, non c´è dubbio che Hooke abbia avuto una profonda influenza sulla storia della fisica. Delineò la legge dell´elasticità, adesso chiamata "legge di Hooke", quando lavorava come assistente di Robert Boyle nel 1660. La legge di Hooke dice che l´estensione di una molla è direttamente proporzionale al peso a essa applicato, è una legge cui obbediscono molti materiali e che ha avuto come esito lo sviluppo di una bilancia a molla. Le bilance a molla hanno in seguito permesso lo sviluppo dei primi orologi. La nuova immagine esposta all´Iop mostra Hooke che tiene una penna e un libro nella mano destra e una molla nella sinistra rappresentante la legge dell´elasticità di Hooke. A Hooke è attribuita anche la costruzione delle pompe pneumatiche usate negli esperimenti della legge del gas di Boyle, la costruzione di alcuni dei primi telescopi gregoriani e l´osservazione delle rotazioni di Marte e Giove nonché la deduzione della teoria ondulatoria della luce, è inoltre stato il primo a suggerire che la materia si espande quando viene riscaldata e che l´aria è fatta di piccole particelle. Con i suoi molti interessi, Hooke era probabilmente meglio conosciuto ai suoi tempi per una pubblicazione chiamata "Micrographia" che contiene i suoi disegni a partire da osservazioni fatte usando un microscopio, il più famoso è un disegno di una pulce. L´ex presidente dell´Iop, Sir Arnold Wolfendale Frs, ha commentato l´importanza del nuovo dipinto: "Robert Hooke era un uomo brillante per molti aspetti, uno dei quali era la fisica. Fu anche straordinario per molti progressi e scoperte per le quali non ricevette il merito adeguato. Con i suoi pregiati ritratti di Hooke, Rita Greer sta facendo si che si ristabilisca l´equilibrio e che la figura di Hooke venga conosciuta da un pubblico più ampio. Penso che Hooke avrebbe apprezzato la sua perseveranza." Per maggiori informazioni, visitare: Institute of Physics (Iop): http://www.Iop.org/ |
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MILANO, PARCO SEMPIONE IL COMUNE METTE A DISPOSIZIONE DEI MILANESI LA PISTA DI FONDO DA OGGI A GIOVEDÌ CIRCUITO GRATUITO PER TUTTI. GRATIS ANCHE IL NOLEGGIO DELL’ATTREZZATURA. LE MATTINE SARANNO RISERVATE ALLE SCUOLE |
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Milano, 17 gennaio 2012 - Dopo il grande successo di Race in the city, la gara di Coppa del Mondo che ha visto la partecipazione di oltre 100 atleti e una presenza di pubblico di oltre 30mila persone in due giorni, la festa al parco Sempione continua. Il Comune, insieme con il Comitato Organizzatore di Race in the City, ha deciso di mettere a disposizione di tutti i milanesi l’anello di 630 metri realizzato nei vialetti del parco. Da martedì 17 a giovedì 19 (ma, se le condizioni meteo lo permetteranno, fino a domenica 22) si potrà sciare gratuitamente dalle 12 alle 19, assistiti da personale Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali). Gratuito anche il noleggio di sci e scarponcini. In più, giovedì 20, dalle 17 alle 19, sarà presente un maestro d’eccezione: Silvio Fauner, direttore tecnico della Nazionale e oro olimpico a Lillehammer 1994. Le mattine saranno invece dedicate alle scuole interessate. “Visto il successo di pubblico dell’iniziativa, che pure a nostro avviso presentava alcuni aspetti critici – ha affermato Chiara Bisconti, assessora allo Sport e Tempo libero - abbiamo deciso di dare a tutte le cittadine e i cittadini di Milano la possibilità di godersi la neve arrivata in città. Spero che tutti possano approfittarne e si godano un parco Sempione diverso dal solito, magari in pausa pranzo, ed avvicinarsi così ad uno sport bellissimo”. “Race in the city è stata un’ottima opportunità per avvicinare Milano ai grandi eventi sportivi che già interessano altre città europee – commenta Elena Buscemi, consigliera comunale e vicepresidente della Commissione Sport – e l’idea di estendere l’utilizzo della pista per i prossimi giorni offre ai cittadini la possibilità di godere ancora di più, e in prima persona, della manifestazione”. Ogni aggiornamento sarà immediatamente disponibile sul sito www.Raceinthecity.it |
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