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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Febbraio 2012
NASCE L´EUROPA DEI CITTADINI: PRIMA ASSEMBLEA DEL G.E.C.T. (GRUPPO EUROPEO DI COOPERAZIONE TERRITORIALE): GORIZIA (I), NOVA GORICA (SLO) E ŠEMPETER-VRTOJBA (SLO). UNA MICRO REGIONE EUROPEA CHE POTREBBE FARE DA ESEMPIO IN TUTTA EUROPA RAPPRESENTA LA PRIMA INIZIATIVA IN AMBITO EUROPEO DI CONSORZIO AMMINISTRATIVO RICONOSCIUTO TRA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DI DIFFERENTI STATI, FRATTINI NOMINATO PRESIDENTE  
 
Gorizia, 6 febbraio 2012 - Nella mattinata del 3 febbraio si è tenuta presso la locale Camera di Commercio la prima Assemblea del G.e.c.t., Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale fra i Comuni di Gorizia (I), Nova Gorica (Slo) e Šempeter-Vrtojba (Slo). Significativo che il primo esempio nasca a Gorizia, dove la collaborazione tra i tre Comuni di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba ricongiunge territori e popolazioni innaturalmente divise e, definitivamente, supera la storia dolorosa del I° e Ii° dopoguerra. All´incontro hanno partecipato, oltre al Gruppo di lavoro, il Prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu, l´Ambasciatore d´Italia in Slovenia, Rossella Franchini Sherifis, l´Ambasciatore di Slovenia in Italia, Iztok Mirošič, il Segretario Generale dell´I.n.c.e. Gherard Pfanzelter, il Presidente della Regione Autonoma F.v.g. Renzo Tondo , il Presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta, il Sindaco del Comune di Gorizia Ettore Romoli, ed i Sindaci dei Comuni limitrofi sloveni di Nova Gorica, Matej Arčon, e di Šempeter-Vrtojba Milan Turk. La novità assoluta del Gect in oggetto è la sua dimensione municipale, tale da soddisfare appieno le esigenze di prossimità alle necessità della popolazione che la norma Ue si prefigge, individuando i Gect come strumenti operativi, a servizio anche delle Macroregioni. Per "consacrare" il G.e.c.t. È intervenuto a Gorizia, in municipio, il Ministro degli Esteri Franco Frattini che si è incontrato con il segretario per gli affari esteri sloveno, Dragoljuba Bencina. Nell´occasione la Presidenza è stata assunta dall´On. Franco Frattini. Dopo la designazione, per acclamazione, Frattini ha presieduto la prima assemblea dell’organismo di cooperazione. ”Il Gect amplia il concetto di cittadinanza europea, avvicinandosi alla popolazioni – ha detto l’ex titolare della Farnesina – e rendendo l’Europa non soltanto un sogno, ma una concreta occasioni per migliorare la vita nei territori”. Il Gect persegue principalmente le finalità di promuovere i rapporti transfrontalieri, transnazionali e interregionali nell´ambito delle infrastrutture, del trasporto, dello sfruttamento e della gestione delle risorse energetiche locali. Il G.e.c.t., strumento operativo al servizi di macro aree, è dotato di personalità giuridica e si potrà relazionare direttamente con le autorità comunitarie. Attualmente la sede provvisoria del G.e.c.t. È a Gorizia presso gli Uffici di Informest, in attesa della disponibilità degli spazi presso l´edificio "Trgovski Dom", destinato ad ospitare attività culturali legate alla comunità italiana e alla minoranza linguistica slovena. Il predetto Gruppo di cooperazione persegue principalmente le finalità di promuovere condivisi rapporti transfrontalieri transnazionali ed interregionali nell´ambito delle infrastrutture, del trasporto, dello sfruttamento e della gestione delle risorse energetiche locali. In particolare le opere che il Gect realizzerà sono dedicate alla mobilità di merci e persone con la metropolitana leggera di superficie Adria A; alla produzione ecosostenibile di energia, con impianti a biomasse e con lo sviluppo della rete di teleriscaldamento, grazie all’utilizzo dei fondi strutturali “Helena” comunitari; e alla rigenerazione urbana del territorio, molto vasto, interessato dalla vecchia linea di confine, con l’utilizzo dei fondi “Jessica”. Va evidenziato che il Gect non dovrà sovrapporsi alle attività degli enti locali, ma il suo compito sarà di impegnarsi nei settori di competenza. Nel corso del suo intervento Frattini ha inoltre fatto riferimento ad un progetto di teleriscaldamento per avviare una collaborazione ospedaliera, creare una grande rete di teleriscaldamento ottimizzare il funzionamento degli ospedali fra i tre comuni quindi si tratta di un progetto molto importante che riguarda proprio la vita dei cittadini. I due governi sosterranno lo sviluppo completo di questo progetto. Frattini ha quindi evidenziato che: “ Per fare questo occorrono fondi Europei quindi un incontro a Bruxelles con i dipartimenti della Commissione europea per far capire che questa è proprio l’Europa che arriva nelle case dei cittadini”- Sugli accordi bilaterali Italia-Slovenia non vi è ancora una data ne un luogo per l’incontro, ma si prevede in autunno. Questa è stata la prima riunione ufficiale ed è la prima istituzione ad essere formata esclusivamente da enti politico amministrativi locali e rappresenta un’esperienza pilota in ambito europeo. Uno strumento nuovo, il Gect, capace di raccordare il territorio interessato direttamente alle autorità comunitarie. Http://www.rai.tv/dl/raitv/programmi/media/contentitem-38a9c4f8-32a4-41db-bb46-d7cf3124571d-tgr.html#p=0  per la notizia trascinare il cursore in basso fino al giro 13.23
http://www.Youtube.com/watch?v=pvefcowpmic&feature=player_embedded#!  
 
   
   
UE: MIGLIORATO IL TRATTATO, MA MANCANO MISURE PER LA CRESCITA  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2012 - Il Patto di bilancio appena firmato non offre, per molti aspetti, una soluzione alla crisi, e deve essere meglio integrato con le disposizioni del "six-pack" e sostenuto da misure volte a risolvere i problemi a breve termine della zona euro, secondo quanto afferma una risoluzione approvata dal Parlamento giovedì. I deputati si sono detti comunque soddisfatti dell´inclusione nel testo definitivo del trattato di molte delle proposte avanzate dai loro rappresentanti nel corso dei negoziati. La risoluzione è stata approvata con 443 voti a favore, 124 contrari e 75 astensioni. Durante il dibattito di mercoledì con il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e quello della Commissione José Manuel Barroso sui risultati del summit informale, molte sono state le richieste di interventi in favore di crescita e occupazione, provenienti da tutto lo spettro politico. Trattato migliorato, ma non sufficiente - Secondo i deputati, il testo finale del patto di bilancio è significativamente migliore delle versioni precedenti e prende in considerazione la richiesta, reiterata più volte dal Parlamento, di concentrarsi maggiormente sulla crescita, insieme al rigore fiscale e di utilizzare, ove possibile, il sistema comunitario. Inoltre, il Parlamento nota che la versione finale del "fiscal compact" riduce i rischi di un´Unione a due velocità e introduce maggior controllo parlamentare rispetto alle precedenti versioni. Tuttavia, i deputati ribadiscono che sarebbe stato possibile raggiungere lo stesso risultato attraverso la normale procedura legislativa Ue. Necessari interventi rapidi - La risoluzione insiste nel chiedere misure ad hoc per promuovere solidarietà, occupazione e crescita. Un primo intervento dovrebbe essere quello di istituire un fondo di ammortamento, basato sulla proposta formulata da un gruppo di economisti per il governo tedesco. Nella risoluzione si chiede anche l´introduzione dei "project bond", degli eurobond e di una tassa sulle transazioni finanziarie. Background - Il Parlamento europeo ha partecipato attivamente alla preparazione del progetto di trattato con quattro rappresentanti, Elmar Brok (Ppe, De), Roberto Gualtieri (S&d, It), Guy Verhofstadt (Alde, Be) e Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, Fr). Il gruppo di lavoro si è riunito a dicembre e gennaio per preparare il progetto di trattato per il Consiglio europeo del 30 gennaio. Il testo dovrà essere ora ratificato secondo le procedure nazionali dei paesi che l´hanno firmato.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO CRITICA DELLA GESTIONE DEGLI AIUTI UMANITARI  
 
 Bruxelles, 6 febbraio 2012 - Una risoluzione critica la gestione degli aiuti umanitari dell´Ue e, in particolare, il modo in cui vengono convogliati i fondi comunitari attraverso le Nazioni Unite, è stata approvata dal Parlamento il Giovedi. "L´aiuto umanitario si rivolge a quelli che hanno più bisogno. Ogni inefficienza costa vite umane", ha spiegato Martin Ehrenhauser (Ni, At) che ha preparato la risoluzione. Chiama per una maggiore efficienza e meno burocrazia - Parlamento auspica che gli aiuti umanitari della Commissione europea e il Dipartimento della Protezione Civile di gestire gli aiuti in modo più efficiente e meno burocratico, mentre, allo stesso tempo, garantendo un elevato livello di responsabilità e trasparenza. Essa vuole inoltre la Commissione a valutare l´affidabilità delle organizzazioni partner potenziali migliori, in modo da garantire che i loro sistemi di gestione sono in ordine. Delle Nazioni Unite la gestione dei fondi Ue deve migliorare - I deputati rilevano inoltre carenze nella trasparenza e la responsabilità della gestione delle Nazioni Unite dei fondi Ue. È difficile valutare l´efficienza e l´efficacia di questo aiuto, i rapporti delle Nazioni Unite contengono informazioni sufficienti sui output del progetto e dei risultati, dice il testo. Stati membri dell´Ue dovrebbero mostrare una maggiore volontà politica per far avanzare la riforma delle Nazioni Unite, così che la responsabilità di migliorare, aggiunge. I deputati chiedono inoltre la politica estera Alto Rappresentante Catherine Ashton dare priorità la questione e svolgere un ruolo di facilitazione. Fondo - L´ue è il principale donatore di aiuti umanitari del mondo, contributo totale dell´Ue nel 2010, compresi i finanziamenti bilaterali degli Stati membri, è stato € 2.957 milioni, il 36% dei quali viene incanalata attraverso gli aiuti umanitari della Commissione europea e il Dipartimento della Protezione Civile. L´aiuto umanitario e civile canali dipartimento della protezione suoi fondi attraverso circa 200 partner: Ong, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni internazionali e le agenzie specializzate degli Stati membri. La Commissione gestisce le proprie attività umanitarie dal suo quartier generale a Bruxelles, attraverso una rete di oltre 40 uffici distaccati in tutto il mondo.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA NUOVE SANZIONI CONTRO L´IRAN  
 
 Bruxelles, 6 febbraio 2012 - Il Parlamento, in una risoluzione approvata giovedì, sostiene le nuove e dure sanzioni che l´Ue ha imposto all´Iran con l´intento di portare il paese di nuovo al tavolo dei negoziati, ma vuole che queste abbiano il minor impatto possibile sulla popolazione civile. L´aula chiede che l´Iran fermi il suo programma atomico clandestino e condanna la minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz. Il Parlamento ritiene che le nuove sanzioni, tra cui un graduale embargo sulle importazioni di petrolio greggio iraniano nell´Unione, potrebbero spingere l´Iran a rispettare le risoluzioni Onu e evitare una possibile escalation. Tuttavia, il testo approvato sottolinea la necessità di garantire che l´obiettivo di tali sanzioni siano le élite politiche e che la popolazione civile, specialmente le fasce più vulnerabili, non debba subire alcun danno. Allo stesso tempo però, il Parlamento esprime preoccupazione per le conseguenze negative che il bando del petrolio iraniano potrebbe avere in diversi Stati Membri e chiede al Consiglio di prendere le decisioni necessarie per compensare questa futura mancanza. Il Parlamento, inoltre, afferma che la chiusura dello Stretto di Hormuz potrebbe provocare un conflitto regionale e scatenare ritorsioni della comunità internazionale e intima perciò alle autorità iraniane di non compiere un simile atto. L´importanza di una soluzione diplomatica - Il Parlamento sostiene sia l´impegno del Consiglio ad adoperarsi per una soluzione diplomatica della questione del nucleare iraniano, sia l´obiettivo dell´Unione di conseguire una soluzione globale a lungo termine. Secondo l´Aula, l´unica soluzione è pacifica, non essendoci spazio per una soluzione armata. La risoluzione, infine, esprime rammarico per il fatto che Cina e Russia continuino a rifiutarsi, all´interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di appoggiare le sanzioni contro l´Iran e chiede alla Russia di interrompere gli aiuti al programma di sviluppo nucleare iraniano fino a quando la nazione guidata da Ahmadinejad non abbia pienamente adempiuto agli obblighi che gli vengono imposti dalle risoluzioni delle Nazioni Unite. Il contesto - I ministri degli esteri dell´Ue hanno concordato ulteriori misure restrittive nei confronti dell´Iran il 23 gennaio scorso, tra queste il divieto graduale delle importazioni di petrolio iraniano verso l´Europa a partire dal prossimo 1° luglio. L´unione attualmente acquista circa il 20% delle esportazioni iraniane di greggio. La Grecia è il paese più dipendente dall´Iran da cui compra circa un terzo del suo petrolio. Italia e Spagna, invece, acquistano ognuna il 10% del proprio fabbisogno.  
   
   
UE-IRAN: NEGOZIARE NONOSTANTE LA DIFFIDENZA RECIPROCA  
 
Bruxelles, 6 febbraio  2012 - "Le sanzioni avranno delle conseguenze sugli iraniani, sul loro lavoro e i loro stipendi" ha sottolineato Tarja Cronberg. In margine al dibattito con Catherine Ashton e il voto per una risoluzione sul programma nucleare in Iran, la deputata dei Verdi Tarja Cronberg spiega i principali problemi dei negoziati in qualità di presidente della delegazione per i rapporti con Teheran. "L´unione europea non si fida degli iraniani, e gli iraniani non hanno fiducia negli europei. È una situazione difficile ma i negoziati sono necessari per evitare la guerra". Qual è il problema dell´Unione europea con l´Iran? Tarja Cronberg - Per quanto riguarda il nucleare, l´Ue ha una lunga storia di negoziati con l´Iran. Gli europei hanno spesso creduto che il governo non fosse serio, che di prendesse gioco di loro e mancasse di trasparenza. Le sanzioni sono un messaggio forte: l´Unione europea vuole aprirsi al dialogo, ma l´Iran deve prendere questa decisione con serietà. L´iran è il nuovo "stato canaglia"? Tc - Il discorso pronunciato da George W. Bush sull´"asse del male" ha originato una tensione politica che ha inasprito i rapporti. Gli iraniani pensano che il diritto di produrre uranio arricchito, un diritto riconosciuto anche da vari trattati internazionali, sia stato preso maltrattato. Inoltre, si reputano vittime di sanzioni più severe rispetto al Giappone o il Brasile, paesi che agiscono in maniera uguale. Credo bisognerà trovare i mezzi per convincere gli iraniani a riprendere i negoziati. Catherine Ashton deve dichiarare che l´Unione europea è aperta al dialogo, senza mettere altre condizioni. Ma l´Unione europea non si fida degli iraniani, e gli iraniani non hanno fiducia degli europei. È una situazione difficile ma i negoziati sono necessari per evitare la guerra". Quale è l´obiettivo delle sanzioni? E che ruolo ha il Parlamento? Tc - Si tratta di sanzioni piuttosto generali che riguardano il petrolio e la banca centrale. Dovrebbero avere un impatto sull´economia iraniana nel suo insieme. Ora aspettiamo di capire se riusciranno a cambiare la posizione del governo o meno… Raramente in passato le sanzioni hanno condotto a un cambiamento politico. La situazione dell´Iran è grave e quando le sanzioni saranno effettive il governo farà fatica a salvare la faccia rispetto ai suoi cittadini. Il Parlamento voterà una risoluzione domani sostenendo le sanzioni, insistendo sul fatto che l´Iran deve essere più trasparente e aperto rispetto al programma nucleare. Le sanzioni avranno delle ripercussioni sulla popolazione? Tc - È impossibile che l´economia del paese ne risenta senza avere un impatto diretto sui cittadini. Sono sicura che il governo dovrà ridurre i posti di lavoro nelle scuole e negli ospedali: in questo caso le sanzioni avranno delle conseguenze sugli iraniani, sul loro lavoro e i loro stipendi. Queste sanzioni influenzeranno anche la nostra economia e quella mondiale. Dovremo pagare di più la benzina se il petrolio iraniano non arriva più in Europa. Il peggio è che questi tagli avranno conseguenze diverse da paese a paese: la Grecia, per esempio, importa la quasi totalità del suo petrolio dall´Iran e anche a un buon prezzo. Gli Stati membri che sono già in difficoltà rischiano di avere problemi ancora più grandi. Possiamo comparare la situazione dell´Iran con l´Iraq? Tc - Esistono alcuni parallelismi. In entrambi i casi gli occidentali hanno sospettati la creazione di programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa. L´iraq non possedeva armi nucleari e non ha mai preso la decisione di svilupparne. Neppure l´Iran ha delle armi nucleari. La differenze è che Saddam Hussein aveva sospeso le ispezioni degli osservatori internazionali dell´Agenzia internazionale per l´energia atomica (Aiea), mentre in Iran le ispezioni sono ancora in corso. E proprio ieri un gruppo di esperti dell´Aiea hanno lasciato il paese.  
   
   
BASTA ACCOGLIERE I BENI DEI DITTATORI NELL´UE  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2012 - All´interno dell´Ue, i leader di regimi autoritari possono spendere liberamente la loro ricchezza, spesso acquisita in maniera discutibile, nonostante vigano misure volte a prevenire ciò, poiché gli Stati membri dell´Ue forniscono rifugi sicuri per le loro fortune personali e permettono loro l´accesso ai servizi educativi e del tempo libero. Questo deve finire, dice il Parlamento in una risoluzione approvata il giovedì. Nella risoluzione approvata per alzata di mano, i deputati rilevano che per numerosi leader autoritari e per le persone a essi collegate l´Unione rappresenta un luogo privilegiato per investimenti, proprietà immobiliare e servizi bancari e per "spendere liberamente la loro ricchezza, spesso acquisita in maniera discutibile". Per il relatore, Graham Watson (Alde, Uk), "L´atteggiamento ipocrita dell´Ue nei confronti dei leader di regimi autoritari deve finire. Abbiamo denunciato pubblicamente le loro violazioni dei diritti umani, ma, al contempo, abbiamo permesso loro di nascondere il proprio denaro nelle nostre banche, di acquistare proprietà all´interno dei nostri confini, di fare affari con le nostre aziende e di passare le vacanze nelle nostre località. Il nostro messaggio deve essere forte e chiaro: l´Unione europea non vi aiuterà a riciclare i vostri guadagni illeciti ". Basta all´applicazione selettiva delle sanzioni - Il documento approvato, che rappresenta il contributo del Pe alla revisione della politica di sanzioni dell´Ue richiesto dal Consiglio dei ministri, evidenzia che l´applicazione incoerente delle misure restrittive nuoce alla credibilità dell´Ue. I deputati invitano gli Stati membri a garantire che non si applichino "due pesi e due misure al momento di decidere riguardo a misure restrittive o sanzioni e che queste siano applicate a prescindere dagli interessi politici, economici e di sicurezza". Invitano inoltre la Commissione e gli Stati membri a coordinare l´embargo sulle armi e garantire che le procedure e le sentenze della Corte penale internazionale relative alla politica dell´Ue in materia di sanzioni siano tenute in debita considerazione. Gli Stati membri dovrebbero dichiarare i nomi delle persone iscritte nell´elenco delle sanzioni che detengono beni o attività finanziarie all´interno dei propri confini e cooperare per individuare e confiscare tali beni. Inoltre, a detti leader e alle persone o alle organizzazioni a essi associati, dovrebbe essere proibito possedere beni e proprietà nell´Ue o trascorrere il loro tempo libero viaggiando attraverso l´Europa. Alle istituzioni accademiche e sportive e alle organizzazioni caritative dovrebbe altresì essere "vietato accettare finanziamenti, sovvenzioni o donazioni da questi leader e dalle entità fisiche e giuridiche a essi chiaramente collegate". Risparmiare gli innocenti - Allo stesso tempo, l´Ue dovrebbe cercare di minimizzare l´impatto delle sanzioni sulle popolazioni vulnerabili e innocenti dei regimi autoritari. Tutte le misure restrittive devono mirare a colpire solo le "élites" responsabili dei regimi repressivi o criminali e dovrebbero essere accompagnate da un sostegno alla società civile, allo scopo di sviluppare o rafforzare il rispetto della democrazia e dei diritti umani. Gli Stati membri dovrebbero adoperarsi per mobilitare i fondi congelati e confiscati, al fine di rimpatriarli al più presto nei rispettivi paesi a beneficio della popolazione. Esempi - In Egitto, l´ex dittatore Hosni Mubarak possiede un patrimonio personale stimato in 70 miliardi di dollari, investito principalmente nell´Ue e negli Stati Uniti. Secondo le stime, la famiglia del defunto dittatore libico Muammar Gheddafi detiene beni per il valore di miliardi in tutta l´Ue, principalmente costituiti da proprietà private nel Regno Unito. Il Presidente del Sudan, Omar al-Bashir, è sospettato di essere detentore d´ingenti depositi presso le banche britanniche. Infine, nella primavera del 2011, il rettore della "London School of Economics" ha rassegnato le dimissioni in seguito alle rivelazioni sul coinvolgimento dell´Istituto in un affare dal valore di 2,2 milioni di sterline per la formazione di funzionari libici.  
   
   
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE FRA I MEMBRI DI EURAXESS RELATIVA A TEMI CONNESSI ALL´UNIONE DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2012 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per la cooperazione transnazionale fra i membri di Euraxess relativa a temi connessi all´Unione dell´innovazione. Euraxess è una rete in 35 paesi europei che supporta i ricercatori nelle questioni relative alle informazioni sulla ricerca in Europa, la politica della ricerca europea, le opportunità di finanziamento della ricerca, collaborazione internazionale e mobilità transnazionale. L´invito contribuirà alla realizzazione degli obiettivi dell´Unione dell´innovazione fornendo risultati concreti e specifici che contribuiranno a rendere più attraenti le carriere di ricerca in Europa, sia per i ricercatori che si trovano in Europa e devono affrontare decisioni in un determinato stadio della loro carriera, sia per coloro che si trovano attualmente al di fuori dell´Europa e pensano di trasferirsi in Europa per sviluppare la loro carriera di ricerca. Questo invito a presentare proposte esaminerà questioni strategiche in tre aree: - formazione di un numero sufficiente di ricercatori per soddisfare gli obiettivi della ricerca e dello sviluppo nazionali e promozione di condizioni di lavoro attraenti in enti pubblici di ricerca; - rimozione degli ostacoli alla mobilità e alla cooperazione transfrontaliera attraverso un approccio comune anche per quanto riguarda i seguenti temi: qualità della formazione di dottorato, condizioni di lavoro attraenti ed equilibrio di genere nelle carriere di ricerca, mobilità tra paesi e settori, reclutamento aperto negli enti pubblici di ricerca, struttura della carriera di ricerca comparabile e la creazione di fondi pensionistici europei complementari; - garantire che gli accademici, i ricercatori e gli innovatori di spicco risiedano e lavorino in Europa e convincere un numero sufficiente di ricercatori altamente qualificati di paesi terzi a stabilirsi in Europa. Per leggere l´annuncio ufficiale dell´invito, consultare: Gu C 15 del 18 gennaio 2012 e il seguente link http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/page/people?callidentifier=fp7-people-2012-euraxess-iu    
   
   
AZIENDE E MOBILITÀ: IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE ALLA COMMISSIONE UN TAVOLO INTRA-UE SULLE REGOLE PER LA MIGRAZIONE  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2012 – Le società per azioni devono essere in grado di migrare ovunque all´interno dell´Unione europea, a condizione che i lavoratori siano consultati, gli azionisti approvano, e la mossa non aggirare le leggi fiscali o sociali, afferma il Parlamento in una richiesta, approvata in una votazione il Giovedi- La normativa richiesta dovrebbe mirare a garantire il diritto società a responsabilità limitata ´a stabilirsi in qualsiasi Stato membro, a condizione che si rivolgono tutte le implicazioni occupazionali e sociali, qualsiasi incertezza giuridica ei costi generati dal movimento. Approvando la risoluzione elaborata da Evelyn Regner (S & D, At), il Parlamento propone che una società la migrazione verso un altro paese dell´Ue deve essere soggetta alle stesse regole di quelli nazionali, ma il trasferimento deve in alcun modo eludere le normative sociali e fiscali. Trasparenza - La società di gestione, prima di decidere su un trasferimento, dovrebbero essere tenuti a consultare in primo luogo i rappresentanti dei lavoratori e poi presentare una relazione per spiegare le conseguenze del passaggio per gli azionisti, i creditori ei dipendenti. Shareholders ´e dei dipendenti´ la partecipazione - Diritti di partecipazione dei lavoratori avrebbe dovuto essere conservata dopo il trasferimento, dicono i deputati. Il testo approvato, che propone una questione di principio, le norme dello Stato membro ospitante dovrebbe applicarsi a meno che non forniscono lo stesso livello di partecipazione, come nel paese d´origine. L´assemblea generale degli azionisti deve approvare la proposta di trasferimento presentata dal management. Inoltre, i deputati propongono di lasciare gli Stati membri introdurre una legislazione nazionale per garantire la tutela degli azionisti di minoranza contrari a un trasferimento, per esempio, dando loro il diritto di circolare fuori della società. Fondo - Nel 2007, la Commissione, dopo aver condotto una valutazione d´impatto su questa materia, ha deciso di non agire. Questa iniziativa legislativa è stata presentata ai sensi dell´articolo 225 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea e aveva bisogno di una maggioranza qualificata per essere approvata.  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA PROGETTI DI COOPERAZIONE IN AFRICA OCCIDENTALE  
 
 Catanzaro, 6 febbraio 2012 - L’assessore della Regione Calabria alle Politiche Euro-mediterranee e Internazionalizzazione Fabrizio Capua ha reso noto di aver presentato alla Commissione Europea, progetti di Cooperazione decentrata e transfrontaliera della durata di 36 mesi in tre Regioni dell’Africa Occidentale (Repubblica del Burkina Faso, Repubblica della Costa d’Avorio e Repubblica del Mali), attraverso la programmazione di iniziative finalizzate a garantire in queste aree attività ed azioni per lo sviluppo sostenibile, nel rispetto della Conferenza di Rio sul clima, la lotta alla povertà, la lotta contro la desertificazione, la sicurezza alimentare, per maggiori aperture democratiche e la politica di pace. “Con questa proposta alla Commissione Europea - ha affermato Capua - l’Assessorato alla Cooperazione non solo punta a sostenere le azioni di partenariato economico e commerciale già intraprese con il Programma “Calabria Internazionale” a Nord della Calabria e dell’Europa, ma mira soprattutto a guardare, al Sud della nostra Regione, con più attenzione rispetto al passato, ad un continente come l’Africa Occidentale che, proprio in questi ultimi anni, grazie anche all’aiuto dell’Unione Europea e dell’Italia, sta cercando di cogliere nuove opportunità di cooperazione in settori decisivi come la sostenibilità, l’ambiente, la ricerca, l’energia, l’acqua, il clima. Per l’attività della Giunta – ha proseguito Fabrizio Capua – il progetto presentato all’Ue rappresenta una continuità di interesse da parte del Presidente Scopelliti che, oggi da Governatore, e ieri da Sindaco della Città di Reggio, ha sempre sostenuto che la Calabria può diventare un crocevia per il rilancio della politica euro-mediterranea e dei paesi dell’Africa Occidentale. L’assessorato alla Cooperazione – ha detto ancora Capua - in collaborazione con le aree di intervento del Burkina Faso, Mali e Costa d´Avorio, intende sostenere, al di là degli esiti di selezione dei finanziamenti della Commissione Ue, questo percorso di cooperazione istituzionale con le tre Repubbliche dell’Africa Occidentale promuovendo reti di buone pratiche per contrastare, tra l’altro, la desertificazione in questi territori e rafforzare la solidarietà tra i popoli. Per la redazione di questa Proposta – ha concluso l’Assessore Capua – vorrei ringraziare in particolare Yosseuf Brahimi, responsabile del programma Cooperazione Sud-sud del Meccanismo Mondiale della Convenzione delle Nazioni Unite di Lotta contro la Desertificazione, che ha consentito, con la sua esperienza e professionalità, e senza alcun onere finanziario da parte della Regione Calabria, alla Struttura ed agli Uffici dell’Assessorato, di presentare nei modi e nei tempi previsti dalla Ue, i primi interventi di Cooperazione della Giunta Scopelliti in Africa Occidentale”.  
   
   
TOSCANA ED ISTRIA PER UN PONTE VERSO I BALCANI  
 
Firenze – Il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha incontrato il 4 febbraio nel suo ufficio il presidente dell’Istria (Croazia), Ivan Jakovcic. Le due Regioni, legate fin dal 1994 da una Dichiarazione di amicizia, negli ultimi 10 anni hanno visto crescere i rapporti reciproci con la realizzazione del progetto di cooperazione Seenet. “Siamo molto interessati – ha detto Enrico Rossi al collega – ad una estensione del progetto fino al 2014 così da intercettare altri finanziamenti nazionali e comunitari. Vorremo creare un corridoio est ovest che contribuisca ad alleggerire la pressione su Gorizia e che per le merci e gli scambi reciproci rappresenti, a partire dal porto di Livorno, un ponte che dalla Spagna, al Tirreno, conduca attraverso l’Adriatico, verso la Croazia, la Serbia e gli altri Paesi balcanici”. “Il progetto – è stata la risposta del presidente Jakovcic, pronunciata in un perfetto italiano – ci piace e cominceremo da subito a lavorare per realizzarlo. Il porto di Fiume, può rappresentare un importante crocevia del nuovo corridoio. Per discuterne e avviarlo mi farò promotore di un incontro in Istria, al quale oltre alla Toscana inviterò anche il nostro ministro dei trasporti”. Il presidente istriano si è detto interessato a conoscere anche caratteristiche e strutture dei quattro nuovi ospedali in corso di costruzione in Toscana. Nei suoi programmi c’è infatti la realizzazione di un nuovo ospedale da 500 posti letto a Pola, la “capitale” istriana. Enrico Rossi ha dato la sua disponibilità ad ospitare una delegazione croata per illustrarle il modello assistenziale e le strutture sanitarie della Toscana. L’incontro si è concluso quindi con l’impegno a mettere in programma un ulteriore scambio di visite alle quali parteciperà il presidente Rossi.  
   
   
IL PRESIDENTE ERRANI RICEVE L´AMBASCIATORE IN ITALIA DELL´URUGUAY  
 
Bologna, 6 febbraio 2012 - Il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani ha ricevuto il 3 febbraio a Bologna l’ambasciatore in Italia dell’Uruguay Gustavo Alvarez Goyoaga. Al centro dell’incontro lo sviluppo delle relazioni istituzionali, culturali ed economiche tra le due realtà. Alvarez era accompagnato dal console generale della Repubblica dell’Uruguay Jorge Serè e dal console onorario per l’Emilia-romagna Giorgio Rinaldi.  
   
   
CLIMA COLLABORATIVO E DI CONFRONTO NELL´INCONTRO TRA VENDOLA E BARCA  
 
Bari, 6 febbraio 2012 - Clima collaborativo e tensioni superate per un incontro fondamentalmente interlocutorio. Le Regioni del Mezzogiorno hanno incontrato il 3 febbraio a Roma il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca per un confronto sull’attuazione degli indirizzi per la realizzazione del Piano Azione Coesione. Unici presidenti di Regione presenti, Nichi Vendola, accompagnato dall’assessore all’attuazione del programma Nicola Fratoianni, per la Puglia e Stefano Caldoro per la Campania. Per le altre regioni invece presenti assessori, tecnici o dirigenti. Un incontro interlocutorio che ha visto la Puglia porre alcune criticità, largamente condivise dalle altre regioni, in merito agli indirizzi del documento del Dipartimento del Ministero, in particolare sui target “nuovi e non concordati” di spesa per ognuno degli anni dell’attuale programmazione dei fondi europei. Il Ministro Barca ha dato la sua disponibilità ad esaminare le considerazioni emerse dalla riunione di oggi e ha individuato una tabella di marcia che prevede prima la convocazione di tavoli tecnici per l’elaborazione di una proposta e poi l’approfondimento e l’approvazione nel tavolo più propriamente politico.  
   
   
STATUTO VENETO, ZAIA: SONO SPIACIUTO PER LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE RUFFATO  
 
Venezia, 6 febbraio 2012 - “Mi dispiace leggere le dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, anche perché il lavoro sullo Statuto ha coinvolto tutti: Consiglio, Giunta, ciascun consigliere e quindi ovviamente anche il presidente Ruffato”. Il presidente Luca Zaia risponde, il 3 febbraio, con queste parole alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale del Veneto. “Come si sa – conclude Zaia – c’è un gioco al quale partecipano molti in Italia ed è quello di tirarsi indietro quando la sfida si fa dura. Se la vittoria ha tanti padri, la sconfitta è quasi sempre orfana; ne prendiamo atto un’altra volta”.  
   
   
STATO-FVG: TONDO, DA MONTI IL VIA A TAVOLO SU RISORSE FINANZIARIE  
 
Trieste, 6 febbraio 2012 - La richiesta di un tavolo per ridefinire i rapporti finanziari tra Stato e Regione Friuli Venezia Giulia è stata accolta dal presidente del Consiglio Mario Monti che ha affidato al sottosegretario Antonio Catricalà il mandato ad avviarne i lavori. Lo ha annunciato con soddisfazione il presidente della Regione Renzo Tondo, al termine dell´incontro con il premier svoltosi il 2 febbraio a Palazzo Chigi. Monti ha preso atto dell´oggettività della richiesta avanzata da Tondo, che ha rilevato come le manovre finanziarie del 2011 hanno modificato la situazione dei rapporti portando nei fatti ad un superamento del patto dell´ottobre 2010. Per quanto riguarda le criticità illustrate dal presidente della Regione, già oggetto di precedenti incontri con esponenti del governo, in merito al costo dei carburanti, all´Imposta Municipale Unica, alla tassa di stazionamento e all´addizionale sull´energia elettrica, Monti ha confermato che il governo sta lavorando per trovare le soluzioni adeguate al superamento dei problemi segnalati. Il presidente del Consiglio ha particolarmente apprezzato l´operazione di abbattimento del debito regionale, che è parte di quello più generale dello Stato, sulla quale Tondo lo ha informato illustrando la situazione generale della regione e le scelte derivanti dall´utilizzo responsabile dell´autonomia speciale che contraddistingue la storia del Friuli Venezia Giulia. Tondo, affermando di voler continuare con convinzione su questa strada, ha ribadito le ragioni della specialità regionale, che ha saputo accollarsi i costi della sanità, la responsabilità di gestione degli Enti Locali, la programmazione e la realizzazione di infrastrutture importanti anche per il Paese. "Ho potuto illustrare a Monti le nostre ragioni - ha detto Tondo - ed ho trovato attenzione per i nostri problemi. Sono fiducioso perché, pur nelle serie difficoltà che vive il Paese, abbiamo avviato un percorso per giungere a soluzioni che tengano conto della specialità e della particolarità del Friuli Venezia Giulia".  
   
   
RICORSO DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA SUL DECRETO “SALVA ITALIA”  
 
Aosta, 6 febbraio 2012 - La Giunta regionale, nella seduta di, venerdì 3 febbraio, ha deliberato di proporre ricorso, dinnanzi alla Corte costituzionale, avverso il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, (pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana n. 300 del 27 dicembre 2011), limitatamente agli articoli 13, commi 11 e 17, 14, comma 13bis, 22, comma 3, 23, comma 22, 28, comma 3, e 48. Il decreto legge 201/2011, conosciuto come Salva Italia, pone ulteriori interventi di finanza pubblica di carattere urgente, prevedendo strumenti correttivi o integrativi rispetto alle precedenti manovre recentemente approvate, - in particolare il decreto-legge 98/2011, il decreto-legge 138/2011 e la legge 183/2011 -, con le quali lo Stato è intervenuto al fine di garantire la stabilità del Paese con riferimento all’eccezionale situazione di crisi internazionale e per rispettare gli impegni assunti in sede di Unione europea. La Giunta regionale, pur riconoscendo la necessità delle misure previste nel decreto-legge 201/2011, con riferimento alla situazione di crisi internazionale e di instabilità dei mercati, in sostanziale accordo con le altre autonomie speciali, ritiene necessario difendere le prerogative regionali proponendo ricorso alla Corte costituzionale. In particolare in riferimento all’articolo 13, comma 11, che prevede la riserva all’Erario di quella parte di quota dell’imposta municipale propria che sostituisce, per la componente immobiliare, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, imposta devoluta interamente alla Regione a seguito dell’approvazione della norma di attuazione (decreto legislativo 12/2011) con la quale è stato recentemente modificato l’ordinamento finanziario della Regione, agli articoli 13, comma 17 e 14, comma 13bis che prevedono l’accantonamento a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali spettanti alla Regione del maggior gettito percepito dai Comuni ricadenti nel proprio territorio relativamente all’aliquota di base dell’imposta municipale propria e, a decorrere dal 1° gennaio 2013, alla tariffa relativa al tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, nonché all’articolo 28, comma 3, nella parte in cui definisce la misura puntuale delle entità finanziarie ripartite tra le singole autonomie speciali, aggiuntive rispetto a quelle derivanti dal concorso agli obiettivi di finanza pubblica stabiliti in applicazione della legge 183/2011, nonché nel prevedere il riparto del concorso alla finanza pubblica da parte dei Comuni ricadenti nei territori delle Regioni Valle d´Aosta e Friuli-venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Tali disposizioni appaiono lesive delle prerogative della Regione in quanto prevedono, unilateralmente, senza previo accordo alcuno e senza alcun criterio di proporzionalità, quote di tributi propri della Regione riservati all’Erario, accantonamenti a valere sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali spettanti alla Regione e un ulteriore concorso alla manovra finanziaria a carico della Regione, in contrasto con le disposizioni statutarie e la normativa di attuazione in materia di rapporti finanziari con lo Stato e il principio consensuale che, come anche recentemente ritenuto dalla stessa Corte costituzionale (sentenza n. 133/2010), deve presiedere la regolamentazione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Valle d’Aosta.  
   
   
VERTENZA SARDEGNA - CAPPELLACCI, AVVIATO PERCORSO DI LEALE COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE  
 
Roma, 2 Febbraio 2012 - Insularità, questione entrare, trasporti, vertenze industriali, fondi fas, problematiche legate al sistema di riscossione: sono questi i temi al centro dell´incontro tra il governatore Ugo Cappellacci e il presidente del Consiglio Mario Monti svoltosi il 2 febbraio a Palazzo Chigi. "E´ stato un incontro positivo - ha dichiarato Cappellacci, al termine del confronto -. Abbiamo ipotizzato un percorso che, attraverso la costituzione di una serie di commissioni miste governative e regionali, deve portare ad affrontare non solo le emergenze, ma anche quei nodi storici che nel tempo hanno limitato lo sviluppo della nostra Isola". Il governo ha preso atto dello spirito della Regione Sardegna, presentatasi con una delegazione che è un esempio di quell´Italia dialogante che intende crescere sulla base di processi virtuosi. "A fronte di questa composizione che rappresenta tutto lo schieramento politico-istituzionale - ha spiegato Cappellacci - c´è un processo che vede l´intera società sarda coesa che prova a trovare una sintesi comune su problemi molto antichi. Problemi che oggi danno luogo a manifestazioni particolarmente forti di malessere con un´escalation preoccupante. Non sono manifestazioni a tutela di interessi di parte, ma il grido di una terra che soffre a causa di problemi antichi. Abbiamo avviato un percorso di leale collaborazione istituzionale - ha concluso Cappellacci - che auspichiamo possa portare quanto prima a risultati significativi sia sul fronte delle emergenze sia su quello della rilancio del nostro sistema economico-sociale". Durante il confronto di questo pomeriggio con Mario Monti, il governatore Ugo Cappellacci ha ricordato la vicenda della cooperante sarda rapita in Algeria, Rossella Urru, consegnando al Presidente del Consiglio l´ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale e rivolgendo un appello affinché il governo dedichi la massima attenzione a questo evento. "La vicenda della cooperante di Samugheo - afferma il presidente Cappellacci - tiene in apprensione non solo la sua comunità, ma un´intera isola. Auspichiamo il massimo impegno da parte del governo per la liberazione della ragazza".  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: SANITÀ AGRICOLTURA  
 
 Torino, 6 febbraio 2012 - Piano socio-sanitario e misure per gli imprenditori agricoli sono i principali argomenti esaminati il 3 febbraio dalla Giunta regionale. La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Piano socio-sanitario. Su iniziativa dell’assessore Paolo Monferino è stata approvata la delibera che modifica il Piano socio-sanitario cosi come già illustrato nelle sedute della Iv Commissione consiliare e che è frutto anche delle osservazioni raccolte nelle varie audizioni svoltesi sul territorio. Approvata anche una modifica della delibera n.51 del 29 dicembre 2010, che proponeva al Consiglio regionale la nuova configurazione delle aziende sanitarie. Proposta inoltre la costituzione dell’Azienda 118 per il servizio di emergenza territoriale. Imprenditori agricoli. I contributi erogati per aiutare gli imprenditori agricoli singoli o associati a pagare gli interessi sui prestiti contratti per la conduzione aziendale vengono fissati, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, fino al 2% per le imprese ubicate in pianura o in collina e nel 3% per quelle ubicate in zona di montagna, aumentato dello 0,3% se almeno metà del prestito è garantito da confidi. A questa misura vengono destinati 590.000 euro. Pesca e acquicoltura. I criteri per l’ammissione al terzo bando di interventi nel settore della pesca e dell’acquacoltura prevedono, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, un finanziamento complessivo di 408.000 euro per gli investimenti produttivi, della trasformazione e della commercializzazione e per lo sviluppo di nuovi mercati e di campagne rivolte ai consumatori. Sono stati inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, l’autorizzazione all’Atc di Novara e Vco all’utilizzo di 1.460.000 euro per la manutenzione straordinaria del fabbricato di via da Vinci 48 ad Omegna; - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, la definizione nel 15 marzo 2012 del termine entro il quale le Province devono trasmettere alla Regione, che le valuterà entro il 31 marzo, le opzioni relative agli istituti tecnici e professionali per l’a.S. 2012-13; - su proposta dell’assessore Paolo Monferino, l’autorizzazione alla prosecuzione del programma di sperimentazione gestionale del Centro ortopedico di quadrante di Omegna; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, l’assegnazione al Consorzio irriguo Valle Gesso di una quota integrativa di 1.160.000 euro per la copertura finanziaria dei lavori imprevisti riguardanti il progetto che vuole rendere disponibile per l’uso irriguo l’acqua invasata nei bacini Enel della zona, nonché l’autorizzazione al prelievo selettivo del capriolo nell’ambito territoriale di caccia Al2 fino al 15 marzo.  
   
   
LA CALABRIA HA INCONTRATO IL MINISTRO FORNERO  
 
 Catanzaro, 6 febbraio 2012 - L’assessore regionale al Lavoro, Formazione professionale e Politiche sociali, Francescantonio Stillitani, ha partecipato a Roma alla commissione nazionale per le politiche sociali. Nell’occasione Stillitani ha incontrato anche il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ed il sottosegretario Cecilia Guerra alle quali ha sottoposto alcune tra le questioni più scottanti che necessitano di un’urgente presa di posizione da parte del Governo centrale. Nello specifico l’assessore Stillitani ha parlato della drammatica situazione delle Politiche sociali in Calabria sottolineando la mancanza di risorse “che possano permettere – ha detto Stillitani - di mettere in campo progetti consistenti per andare incontro alle numerose esigenze che le famiglie calabresi si trovano a dover affrontare quotidianamente”. “I drastici tagli ai fondi nazionali previsti per le politiche sociali – ha evidenziato ancora l’assessore calabrese al Ministro - hanno totalmente azzerato il fondo per la non autosufficienza che fino al 2010 permetteva alla Calabria di disporre di circa 14 milioni di euro. La stessa cosa vale per il fondo all’infanzia anch’esso quest’anno pari a zero, mentre il fondo sociale che nel 2008 poteva contare su una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro, nell’anno in corso potrà avvalersi di soli 3 milioni. Una situazione questa – ha rimarcato Stillitani - che non ci consente di intervenire a favore delle categorie svantaggiate. E con l’attribuzione sul fondo sociale delle quote di una percentuale delle rette delle strutture socio sanitarie, di fatto – ha detto Stillitani alla Fornero - l’assessorato regionale alle politiche sociali non ha alcuna risorsa economica a propria disposizione da poter utilizzare. Le uniche risorse che utilizziamo sono quelle provenienti da specifici progetti governativi oppure quelli provenienti dai fondi comunitari”. Alla luce di tutto questo, Stillitani ha chiesto al Ministro Elsa Fornero “un’attenzione particolare nell’ambito delle politiche sociali governative per la Calabria, anche perché – ha specificato - a differenza delle Regioni del Nord, la Calabria non è nelle condizioni di sostituire i tagli con risorse economiche proprie”. Stillitani ha anche avuto modo di esporre direttamente al Ministro le questioni relative al precariato calabrese, in particolar modo quelle che interessano i quasi cinque mila Lsu/lpu della regione, il cui destino lavorativo sembra del tutto incerto senza un intervento diretto da parte del Governo nazionale. Quindi, Stillitani nel ricordare alla Fornero le richieste formulate e contenute all’interno di un documento congiunto, già inviato al Ministro nel mese di dicembre e firmato, oltre che dall’assessore anche dal governatore Giuseppe Scopelliti e dai rappresentanti di tutte le sigle sindacali del territorio, ha sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico per discutere in maniera ancora più approfondita della problematica. “Il Ministro Elsa Fornero – ha affermato ancora Stillitani - ha dimostrato grande sensibilità nei confronti di questa tematica ed ha assicurato un proprio interessamento nei confronti di queste categorie di lavoratori, riservandosi di aggiornare l’incontro nel più breve tempo possibile. Con questo incontro – ha aggiunto infine l’assessore Stillitani - ho avuto modo di apprezzare la grande sensibilità dimostrata dal Ministro del Lavoro nei confronti delle tante problematiche che affliggono quotidianamente i cittadini Calabresi e sono sicuro che farà quanto possibile per trovare soluzioni concrete”.  
   
   
LE PROVINCE DI TRENTO E BOLZANO A CONFRONTO CON IL PRESIDENTE MONTI  
 
Trento, 6 febbraio 2012 - "Abbiamo avviato oggi con il presidente del Consiglio Mario Monti ed il ministro Piero Giarda un dialogo che porterà nelle prossime settimane alla definizione di un accordo sui rapporti istituzionali e finanziari fra lo Stato e le Province autonome di Trento e Bolzano. Il giudizio sull´incontro di stamani è positivo; abbiamo registrato l´impegno del presidente Monti a rispettare il particolare ordinamento istituzionale delle Province autonome, naturalmente nel quadro di un momento molto delicato per il Paese, testimoniando a nostra volta la volontà di continuare, come già in passato, a concorrere al risanamento delle finanze nazionali ed in generale a dare il nostro concreto apporto all´azione riformatrice avviata dal Governo". Queste le parole del presidente Lorenzo Dellai al termine dell´incontro avvenuto il 2 febbraio a Roma con il capo del Governo Mario Monti, accompagnato dal ministro per i rapporti con il parlamento Dino Piero Giarda, dal viceministro all´economia e finanza Vittorio Grilli e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Cauto ottimismo quindi per la delegazione congiunta delle due Provincie autonome, guidata dai presidenti Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, che incontrava oggi il premier Monti per la prima volta dalla data del suo insediamento. "Anche a noi - sottolinea ancora Dellai, accompagnato in questa trasferta dal direttore generale della Provincia Ivano Dalmonego - - è stato chiesto di osservare un principio di responsabilità, nei confronti di una situazione sia nazionale sia internazionale che rimane molto critica. Dal nostro canto, abbiamo confermato la nostra disponibilità e abbiamo espresso al presidente del Consiglio la nostra fiducia nell´azione riformatrice avviata dal Governo, a cui anche i nostri territori sono naturalmente interessati. Intendiamo quindi dare il nostro apporto costruttivo, il che significa per noi Autonomie speciali in particolare l´assunzione di nuove responsabilità, nel rispetto delle regole fissate dagli Statuti. Monti, dopo avere discusso il contesto generale, ha deciso di avviare con Trentino e Alto Adige, nelle prossime settimane, un Tavolo di confronto. Con oggi è quindi partita una fase di discussione e approfondimento, che giudichiamo utile e positiva. Noi non abbiamo chiesto, com´è nostro costume, né privilegi né sconti né trattamenti particolari. Del resto come noto le nostre Province hanno già garantito un concorso al risanamento delle finanze dello Stato di assoluta rilevanza. Abbiamo chiesto invece il rispetto dei contenuti dell´accordo di Milano, ottendendo su questo ampia rassicurazione. Inoltre abbiamo chiesto che anche relativamente ai nuovi scenari scenari finanziari si rispettino procedure e principi proprio dell´Autonomia, e abbiamo espresso la nostra disponibilità ad assumere a nostro carico gli oneri relativi all´esercizio di tutta una serie di funzioni oggi esercitate nei nostri territori dallo Stato. Confidiamo che il confronto prosegua ora con quello spirito di reciproca comprensione e di solidarietà che ha animato l´incontro di oggi". Scheda: il documento consegnato oggi dai presidenti Dellai e Durnwalder al presidente del Consiglio Monti Le Province autonome di Trento e Bolzano e la Regione Trentino Alto Adige intendono assicurare un concorso responsabile alla manovra finanziaria di risanamento del Paese. Allo stesso tempo chiedono che questo concorso – che peraltro con l’Accordo di Milano ha fatto sì che il Trentino abbia già contribuito al miglioramento annuo del bilancio dello Stato con 568 milioni e con effetti positivi sull’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche pari a 250 milioni – avvenga nel rispetto di alcuni ineludibili principi. Questo quanto dichiarato oggi al presidente del Consiglio, Mario Monti, dai presidenti di Trento e Bolzano, Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, nel consegnare al premier un documento congiunto delle due Province. Nel documento si avanzano in sintesi le seguenti richieste: rendere definitivo il concorso e la responsabilità finanziaria delle Provincie al risanamento finanziario del Paese; equità nella distribuzione dei concorsi tra le diverse autonomie speciali; valutazione del contributo positivo che le Province autonome assicurano, da anni, al Paese; definizione di un nuovo accordo che assicuri la salvaguardia dell’autonomia finanziaria delle Province autonome. Nel contempo la richiesta è anche quella di assicurare una migliore disciplina a taluni istituti dell’Accordo di Milano, non più adeguati rispetto al nuovo quadro di finanza pubblica. Risulta infatti evidente che l’Accordo è stato definito sulla base degli scenari di finanza pubblica antecedenti alla crisi che ha interessato l’economia mondiale e soprattutto alla crisi della finanza pubblica italiana originata dalle problematiche dei debiti sovrani e dalla crisi dell’euro. Nel documento consegnato al primo ministro Monti si sottolineano dunque alcuni passi necessari: - necessità dell’integrazione del nuovo Titolo Vi dello Statuto (Accordo di Milano) per la definizione della competenza provinciale in materia tributaria sia con riferimento ai tributi erariali sia con riferimento ai tributi locali, nonché la regolazione dei rapporti tra la legge statale e la legge provinciale relativamente alla disciplina dei tributi provinciali e locali istituiti nelle materie di competenza provinciale; - definizione in coerenza con la disciplina comunitaria di regole per gli accordi del patto di stabilità interno e per i casi di mancato accordo e di mancato rispetto del patto stesso; - aggiornamento della disciplina dei casi in cui sono ammissibili riserve all’erario da parte dello Stato. Infine, nel documento viene avanzata la richiesta di approvazione della norma di attuazione statutaria in materia finanziaria del nuovo Titolo Vi dello Statuto, a seguito delle nuove integrazioni, e della norma di attuazione relativa alla delega in materia di ammortizzatori sociali, in relazione alla prevista nuova riforma del mercato del lavoro.  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: AZIONE CONGIUNTA CON AGENZIA DELLE ENTRATE PER GESTIONE DELL’IRAP E DELL’ADDIZIONALE IRPEF  
 
Genova, 6 Febbraio 2012 - Cresce il rapporto di collaborazione tra la Regione Liguria e l’ Agenzia delle Entrate con la convenzione per la gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef. L’intesa è stata raggiunta tra il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Alberta De Sensi e l’assessore regionale alle Risorse finanziarie, Sergio Rossetti. I contribuenti liguri potranno ricevere assistenza e informazione in proposito presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Irap e addizionale Irpef saranno gestiti interamente dai funzionari delle Entrate, che cureranno la liquidazione e l’iscrizione a ruolo, l’esame delle richieste di rimborso e la tutela della Regione in sede di contenzioso. Per queste due imposte regionali, Regione ed Agenzia delle Entrate collaboreranno a 360 gradi, dall’assistenza ai contribuenti al controllo ed al contenzioso. “La collaborazione tra i diversi enti presenti sul territorio – sottolinea Alberta De Sensi - produce servizi migliori, aumenta la capacità di controllo e crea benefici per tutti, cittadini ed istituzioni. La stipula della convenzione rappresenta un passo ulteriore nella direzione dell’integrazione dei sistemi telematici per lo scambio di dati e informazioni di interesse comune”. “La decisione di stipulare l’accordo – ha rilevato l’assessore regionale Sergio Rossetti – deriva dalla considerazione del momento congiunturale molto difficile e dalla necessità di promuovere meccanismi di collaborazione tra i due Enti per contenere i costi. La stipula di questa nuova convenzione rappresenta uno dei primi passi concreti di un nuovo modo di operare tra pubbliche amministrazioni anche molto differenti tra loro per raggiungere l’obiettivo della tutela del contribuente, dell’equità e del contrasto all’evasione”.  
   
   
IL MOLISE CON L´ABRUZZO, IORIO: «IDEE ANTISTORICHE DA RIGETTARE CON FORZA»  
 
Campobasso, 6 febbraio 2012 - «Il Molise ha ricevuto dalla sua autonomia benefici immensi; siamo passati da una delle zone più arretrate d´Italia, e dunque territorio di confine e marginale dell´Abruzzo, ad una regione, che pur con varie criticità è cresciuta, ha creato benessere, ha trasformato radicalmente il suo assetto economico-sociale, garantendo ai propri cittadini servizi e qualità della vita. Credo siano quindi da rigettare con forza le idee antistoriche di fusioni o ricongiunzioni con regioni limitrofe. Del resto, se altri territori delle regioni confinanti hanno mostrato interesse per un passaggio al Molise, denunciando poca attenzione e marginalità rispetto alle regioni di appartenenza, evidentemente il valore della nostra autonomia e della possibilità che abbiamo di costruire il nostro futuro senza essere zona marginale di realtà più grandi, è ritenuto importante tanto da volerne condividere i benefici. In quest´ottica possiamo immaginare un percorso che possa vedere impegnati anche i nostri Parlamentari, e quindi lo Stato centrale, per dare la possibilità ai vari Comuni limitrofi di poter disegnare il loro futuro con noi in un´ottica che veda a medio termine la costruzione di più vaste aree omogenee sia per cultura, che per economia, dunque per comunanza di interessi strategici e di prospettive di sviluppo. Come pure siamo molto interessati ad ipotesi di collaborazione e di lavoro comune con la altre regioni per realizzare iniziative e progettualità di interesse reciproco e di ampi orizzonti». Lo ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio nel dibattito sullo Statuto tenuto in Consiglio Regionale dell’ 1 febbraio. «Abbiamo tempi stretti -ha detto ancora - rispetto alla previsione della manovra di quest´estate che impegna le Regioni a fare modifiche sul numero dei componenti del Consiglio e della Giunta . Sono già pendenti da altre Regioni ricorsi alla Consulta per la costituzionalità della norma. Per quanto riguarda la riduzione dei componenti, posso dire di essere d´accordo purché si salvaguardi la rappresentanza politica, il rapporto tra maggioranza e opposizione, nonché la funzionalità del Consiglio regionale e della Giunta. Ad ogni modo, in attesa di diversa statuizione della Corte Costituzionale, ora siamo chiamati ad attuare i dettami dell´attuale legislazione ottemperandovi nei tempi dati. Successivamente, avremo eventualmente la possibilità di fare opportune e dovute modifiche». A proposito poi della richiesta di iscrizione immediata all´ordine del Giorno - resa impossibile dal voto negativo delle minoranze - dell´autorizzazione da parte della Regione Molise all´aumento di capitale delle Zuccherificio, il Presidente Iorio ha evidenziato come la non disponibilità delle opposizioni ad affrontare subito l´argomento e a dare risposte tempestive all´Azienda, ma anche ai tanti bieticoltori che hanno oggi più che mai bisogno di certezze per avviare la semina, sia stata un´occasione persa per far svolgere all´Istituzione regionale con tempestività il ruolo di responsabilità che le è richiesto. «Mi auguro - ha detto ancora il Presidente - che nella prossima Seduta di Consiglio regionale l´atteggiamento delle opposizioni cambi e ci sia ancora una volta la possibilità di dare risposte concrete. Diversamente, ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità rispetto alle famiglie dei lavoratori, agli investimenti fino ad oggi fatti e al futuro economico-sociale del Basso Molise».  
   
   
IMMAGINI DI ROMA INNEVATA VISTA DALL´ALTO  
 
Roma, 6 febbraio 2012 - Neve a Roma, è la capitale si veste di bianco. Di seguito il link delle immagini della città eterna vista dall´altro dell´elicottero della Polizia di Stato http://youtu.Be/yphdvnlp99s    
   
   
IL SENSO CIVICO DEI MILANESI. TOLLERANZA ZERO VERSO L’EVASIONE FISCALE RICERCA IPSOS DIMOSTRA CHE NELLA CITTÀ È CENTRALE IL TEMA DELLE REGOLE  
 
Milano, 6 febbraio 2012 - E´ l’evasione fiscale il comportamento maggiormente criticato dai milanesi (34%), per i quali è sempre meno accettabile sottrarre risorse alla collettività, così come offrire ‘bustarelle’ (29%) in cambio di favori. Sono ritenuti gravi sotto il profilo della convivenza civile anche l’assenza dal lavoro per ‘falsa’ malattia (9%), il prelevare soldi da un portafoglio trovato per strada (8%), l’abbandonare i rifiuti in un luogo pubblico (5%), il viaggiare sui mezzi pubblici senza pagare il biglietto (3%). Sono alcuni dei dati dell’indagine Ipsos “Il senso civico dei milanesi 2012” realizzata su un campione di 700 maggiorenni residenti in città e presentata stamani a Palazzo Marino dall’assessore alla Sicurezza e Volontariato Marco Granelli, dal Presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli, dal direttore generale Comieco Carlo Montalbetti e dal Presidente del Coordinamento Comitati milanesi Salvatore Crapanzano. Erano presenti le associazioni civiche promotrici: Coordinamento Comitati milanesi, Comieco, Amici di Milano, Assoedilizia, Legambiente, City Angels, Associazione Sao, Ciessevi. “Questa ricerca – ha commentato l’assessore Marco Granelli - fa emergere come per i milanesi sia centrale il tema delle regole, che vanno innanzitutto comprese e rispettate, e tutti coloro che non lo fanno vanno perseguiti. Questa Giunta ha come principio cardine del suo amministrare la cosa pubblica proprio la legalità”. L’assessore Granelli, inoltre, ha rivolto un pensiero al ricordo del Vigile Nicolò Savarino, alla cui memoria sarà dedicato uno dei premi alla Virtù civica Panettone d’oro 2012. “Mi fa molto piacere – ha detto Granelli – che questa sera venga onorata la memoria di Nicolò, che ha perso la vita mentre stava compiendo il suo lavoro. Trovo perfetta la motivazione con la quale sarà assegnato il riconoscimento: un Vigile di quartiere che sapeva compiere il suo dovere con professionalità e riservatezza, impegnato anche al di fuori dei suoi compiti istituzionali nel volontariato. Un uomo che era veramente vicino alla gente e alle sue esigenze”. Rispetto agli anni scorsi crescono il senso di responsabilità e il rispetto per la collettività dei milanesi: la volontà di un cambiamento in positivo è evidenziata dalla propensione ad aiutare chi ha bisogno (40%) e dalla maggiore importanza attribuita alla raccolta differenziata (60%) considerata un indicatore di senso civico per l’84% degli intervistati (contro l’81% dello scorso anno). Per il 44% degli intervistati la città si avvia a un futuro migliore, anche grazie alle qualità dei milanesi che si descrivono soprattutto come persone operose, attente all’innovazione, concrete e pragmatiche, ma anche solidali. L’attaccamento al lavoro e il senso del dovere non rappresentano solo un tratto tipico, ma un vero e proprio punto di forza della “milanesità”, un elemento da incentivare per garantire nuove opportunità di sviluppo per la città. I milanesi, infine, si sentono più italiani. A tenerli uniti come comunità civica, infatti, è il senso di appartenenza a una realtà territoriale che, per il 42% degli intervistati, si identifica in prima istanza con l’Italia (+5% rispetto al 2011, anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità), seguita dal Comune (18%) e dalla Regione (al 8%).  
   
   
A PROPOSITO DEI DATI RESI NOTI DALL´AGENZIA DEL LAVORO : I GIOVANI TRENTINI A SCUOLA E ALL´UNIVERSITA´, NON "SCORAGGIATI"  
 
Trento, 6 febbraio 2012 - I dati sui giovani e il mondo del lavoro resi noti il 2 febbraio da alcuni organi di informazione sono corretti, ma non è corretta la loro interpretazione. La Provincia autonoma di Trento e il Servizio Statistica sottolineano in particolare che gli inattivi nella classe di età compresa fra i 15 e i 24 anni non possono essere considerati "giovani che rinunciano a cercare lavoro" e neppure “parcheggiati a casa o a scuola”. Le politiche provinciali sono improntate da tempo ad un innalzamento dei livello di scolarità. Il passaggio alla scuola superiore (compresa la formazione professionale) è, per chi ha concluso le medie inferiori, pressoché totale e il passaggio all’università riguarda circa il 67% dei diplomati. Come spiega anche il presidente dell´Agenzia del Lavoro Michele Colasanto, "i giovani classificati come inattivi non sono giovani disoccupati o che non cercano un lavoro. Nella grande maggioranza dei casi sono giovani che studiano". Gli "inattivi", pertanto, per la maggior parte dei casi, non sono "scoraggiati", ma persone che studiano e quindi non cercano un lavoro. In Trentino nel 2010 la percentuale di "scoraggiati", nella classe 15-24 anni, era pari all’8,9% delle forze lavoro, contro il 30,9% dell’Italia. Nel 2° trimestre 2011 le forze di lavoro (occupati più disoccupati) nella classe 15-24 anni sono circa il 28% del totale dei giovani della classe considerata perché la maggior parte di loro frequenta la scuola superiore o l’università. Sempre nel 2° trimestre 2011 gli inattivi, ovvero le non forze di lavoro, nella classe 15-24 anni, sono pari a circa il 72%. Questi inattivi non possono essere considerati giovani che rinunciano a cercare lavoro e neppure “parcheggiati a casa o a scuola” ma appunto, nella maggioranza dei casi, giovani che ancora stanno concludendo il loro percorso formativo. Gli scoraggiati pertanto non sono gli "inattivi", categoria molto più ampia. Secondo le definizioni internazionali “scoraggiati” sono gli inattivi disponibili a lavorare che, però, non cercano lavoro. In Trentino nel 2010 tale percentuale nella classe 15-24 anni era pari all’8,9% delle forze lavoro contro il 30,9% dell’Italia. "Temo ci sia stato un errore di interpretazione dei dati - spiega il presidente dell´Agenzia del lavoro Colasanto - . Pensare al tasso di inattività come a qualcosa che equivale al non-cercare lavoro non ha senso. Se i giovani fra i 15 e i 24 anni presentano un tasso di inattività del 70% circa, non significa che il 70% dei giovani è disoccupato o non cerca più un lavoro: semplicemente sono per la gran parte ragazzi che studiano. E grazie a Dio in Trentino la maggioranza dei giovani studia, il tasso di partecipazione scolastica è fra i più alti d´Italia mentre quello di dispersione è fra i più bassi. La Giunta provinciale ha peraltro istituito una cabina di regia sulla disoccupazione giovanile, che ha adottato una serie di misure importanti, ad esempio sul fronte del sostegno ai lavori atipici, dell´occupazione femminile, dell´autoimprenditorialità. Ci sono tuttavia aspetti non considerati dall´opinione pubblica, che andrebbero invece tenuti in conto: ad esempio ridurre l´intervallo di tempo fra l´uscita dalla scuola e l´ingresso nel mondo del lavoro. Più ampio è questo intervallo, più è difficile trovare un lavoro. Bisogna quindi utilizzare tutta una serie di strumenti come tirocini, stages e altre esperienze qualificanti, che favoriscano il passaggio dai diversi percorsi formativi al lavoro."  
   
   
LAVORO IN LIGURIA: DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO. CRESCE LA SPESA PER GLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA CON LA PUNTA DELLO SPEZZINO  
 
 Genova, 6 Febbraio 2012 - Diminuisce l’occupazione in Liguria dello 0,4% nel terzo trimestre del 2011 rispetto allo stesso trimestre del 2010 e contemporaneamente aumenta la disoccupazione che sale di 1,4 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, raggiungendo il 6,9% a fronte della punta del 6,5% riscontrata nella media annuale del 2010. Sono alcuni dei dati aggiornati sull’occupazione in Liguria forniti il 2 febbraio dall’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco sulla base dei dati Istat e delle analisi statistiche effettuate dall’agenzia Liguria Lavoro e a seguito della collaborazione con Inps. Dai dati raccolti emerge che nel terzo trimestre 2011 le persone in cerca di lavoro raggiungono la cifra di 47.000, in crescita di 10.000 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, con un aumento di 2.000 unità rispetto alla media consolidata del 2010. Sale anche il numero delle persone “scoraggiate” che rinunciano a cercare un lavoro perché pensano che non sia possibile trovarlo, passando dalle 46.000 del 2010 alle 49.000 del terzo trimestre 2011. Per quanto riguarda i giovani, tra i 15 e i 24 anni, il tasso di disoccupazione del 2010 evidenziava una percentuale del 20,3% e del 10% per quelle tra 25 e 34 anni. Segno positivo invece per il dato delle assunzioni e dei licenziamenti. Nel 2011 ritorna superiore il numero dei lavoratori assunti rispetto a quelli che hanno lasciato il proprio posto di lavoro: 139.501 contro 134.992. Tra le tipologie di contratto, sempre più rari quelli a tempo indeterminato che registrano una costante diminuzione a favore dei contratti a termine. Il lavoro flessibile è cresciuto dal 18% del 2008 al 27,2% del 2011 e il tempo indeterminato è sceso nello stesso periodo dal 29,7% al 22,4%. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni i dati non ancora definitivi forniti dall’Inps per il 2011 evidenziano una battuta d’arresto per quella ordinaria ( - 37,6%) e un’impennata per quella straordinaria (+204,2%). Per quanto riguarda invece gli ammortizzatori in deroga le domande aumentano dalle 382 del 2009 alle 940 del 2010 fino alle 1012 del 2011, così come la spesa che passa dai 34 milioni di euro del 2009 ai 90 milioni del 2011. Tra gli ammortizzatori si registra un minor peso percentuale della cassa integrazione guadagni a scapito della mobilità che raddoppia passando dall’8% del 2009 al 17% del 2011, a dimostrazione che un numero crescente di lavoratori sta ricevendo il sostegno al reddito non più con un rapporto di lavoro, ma come licenziati. Per la cassa in deroga le maggiori richieste, dal 25 ottobre dell’anno scorso ad oggi, arrivano dalle aree alluvionate, in particolare da quelle dello spezzino. Coinvolti 361 lavoratori per Genova e 454 per La Spezia, ma molto maggiore risulta il numero delle imprese spezzine interessate, 109 a fronte di 37 a Genova con una richiesta di ore pro-capite molto più alta per La Spezia, 1267 ore rispetto a Genova 228, contro una media di 980 ore delle aree non alluvionate nello stesso periodo. Anche la suddivisione della spesa autorizzata dalla Regione Liguria per gli ammortizzatori sociali vede una ripartizione di circa il 3% per le aree alluvionate della Provincia di Genova, il 22% per quelle della Spezia e il 75% per quelle non colpite dall’alluvione.  
   
   
LAVORO, IN LIGURIA: ATTIVATO PROGETTO “CONIUGARE IL FUTURO“ PER STABILIZZARE I GIOVANI PRECARI  
 
 Genova, 6 Febbraio 2012 - “Per dare un segnale a favore dei giovani e stabilizzare i precari nelle aziende private la Regione ha attivato il progetto biennale ‘Coniugare il futuro’ con uno stanziamento complessivo di 14,8 milioni di euro”. Lo ha detto il 2 febbraio l’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco, presentando i dati sull’occupazione in Liguria insieme al direttore regionale dell’Inps, Fabrizio Ottavi e a Massimo Terrile, direttore dell’Agenzia Liguria Lavoro. “Hanno presentato domanda di partecipazione al progetto 828 aziende – ha continuato Vesco – che sono state ammesse a finanziamento per la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato per un totale di 1.202 lavoratori”.  
   
   
APPRENDISTATO, LA TOSCANA COMMENTA LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO FORNERO  
 
Roma, 6 febbraio 2012 – “In materia di apprendistato le Regioni non vogliono andare assolutamente in ordine sparso”. Lo ha detto Gianfranco Simoncini, assessore della Regione Toscana, a nome del coordinamento della commissione lavoro per la Conferenza delle Regioni, con riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal ministro Elsa Fornero. “Le Regioni – prosegue Simoncini – riconfermano la validità dell’apprendistato come lo strumento fondamentale per l’accesso al mercato del lavoro. Non a caso le Regioni hanno già firmato un accordo con le parti sociali e il Governo che ha portato al nuovo testo unico sull’apprendistato. “Nell’incontro con il ministro Fornero di 10 giorni fa – ricorda Simoncini – abbiamo peraltro avanzato le nostre proposte per un documento da portare in conferenza unificata sulle linee guida dell’apprendistato di primo livello. Abbiamo una certa preoccupazione in relazione ai tempi ed abbiamo sollecitato l’esecutivo affinché siano superati i problemi relativi all’apprendistato professionalizzante”. “Ora attendiamo – conclude l’assessore della Toscana – che il ministro ci riconvochi presto per parlare non solo dell’apprendistato, ma anche delle questioni relative al mercato del lavoro su cui le Regioni hanno rilevanti competenze e di cui il Coordinamento degli assessori ha cominciato a discutere oggi con le forze sindacali”.  
   
   
CALABRIA: ILLUSTRATO IL BANDO PER I NUOVI GIOVANI IMPRENDITORI  
 
Catanzaro, 6 febbraio 2012 - L’assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha illustrato il 2 febbraio ai rappresentanti regionali e provinciali delle sezioni giovani di Confindustria, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti il lavoro fin qui svolto per presentare adeguatamente il bando per i Nuovi Giovani Imprenditori. “Le attività di sensibilizzazione realizzate con la collaborazione della Fondazione Field – ha dichiarato l’Assessore Caridi - hanno registrato un interesse e una partecipazione dei giovani che va ben al di là delle aspettative confermando la strategicità dell’iniziativa, del tutto sperimentale, che punta alla creazione di una nuova classe imprenditoriale consapevole e non ancorata alle vecchie logiche della corsa al finanziamento pubblico”. Prosegue, quindi, l’azione di concertazione con il partenariato socio-economico avviata dall’Assessore regionale alle Attività Produttive, ai fini di una piena condivisione delle iniziative promosse dalla Giunta Regionale, anche perché, secondo Caridi “I giovani sono le risorse su cui dobbiamo necessariamente investire per favorire la crescita di una regione ricca di opportunità, spesso latenti, in cui non è più possibile sperare nel posto pubblico ma occorre valorizzare le eccellenze, prime fra tutte quelle umane”. L’iniziativa, svoltasi nella sede del Dipartimento è servita all’Assessore Caridi, coadiuvato dal dirigente di settore del Dipartimento Felice Iracà, per presentare ai Presidenti delle sezioni giovanili delle Associazioni di Categoria, la versione aggiornata dell’Avviso Pubblico per la selezione e il finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali promosse da Nuovi Giovani Imprenditori, che ha suscitato notevoli aspettative sul territorio, anche per le azioni di accompagnamento propedeutiche già messe in campo dalla Fondazione Field. All’incontro sono intervenute anche Caterina Nano e Barbara Battelli, rispettivamente Responsabile dell’Area Animazione, Informazione e Sensibilizzazione e Responsabile di Progetto per la Fondazione Field, che hanno illustrato le attività realizzate negli ultimi mesi, sollecitando, contemporaneamente, la collaborazione delle Associazioni presenti per l’implementazione di quelle future. Ad oggi, la Fondazione ha organizzato e realizzato una serie di seminari presso le Università e gli Istituti Scolastici Superiori per la diffusione della cultura di impresa e del lavoro autonomo. Sono stati coinvolti, in tutto, 2 Atenei (Ugm e Unical) e 76 istituti, dislocati in 26 diverse città, per un totale di oltre 3.800 studenti, a cui si aggiungono altri 240 partecipanti appartenenti alle varie categorie di docenti, capi d’istituto o ospiti esterni agli ambienti scolastici. Nel corso dei seminari, che hanno registrato complessivamente un ottimo livello di interesse, è stato presentato il progetto Nuovi Giovani Imprenditori, nella sua globalità, e sono stati esposti i concetti chiave del fare impresa. Al termine di ogni incontro ai partecipanti è stata distribuita la scheda di adesione ed è stato dato ampio spazio ad eventuali domande/quesiti. Le prossime attività saranno volte a trasferire ai giovani le conoscenze basilari per l’avvio e la successiva gestione della stessa, nonché le informazioni relative alle leggi/iniziative di agevolazione finanziaria esistenti in ambito nazionale e regionale. Protagonisti delle giornate formative, già in calendario e consultabili sul sito www.Impresapossibile.it  saranno gli imprenditori calabresi, soprattutto i più giovani, che porteranno in aula la propria testimonianza, necessaria per trasferire il vero senso di fare impresa.  
   
   
LA VALLE D’AOSTA DEL 2011 IN CIFRE: PRESENTATO IL NUOVO ANNUARIO STATISTICO  
 
 Aosta, 6 febbraio 2012 - E’ stato presentato, venerdì 3 febbraio, dal Presidente della Regione Augusto Rollandin l’Annuario Statistico della Valle d’Aosta 2011. La pubblicazione, alla sua quinta edizione, è finalizzata a tracciare un ritratto articolato della regione attraverso un’ampia documentazione statistica, suddivisa per temi, in una sintesi conoscitiva che restituisce un profilo schematico della società valdostana e che si propone come uno strumento a servizio dei cittadini. Il volume si conferma in un’articolazione su tre distinti elaborati: l’Annuario vero e proprio, che si sviluppa su ventitre capitoli che abbracciano i principali temi della società, offrendo anche la possibilità di interessanti confronti; Promenade parmi les chiffres, un utile complemento all’Annuario, una sorta di “escursione guidata” tra le molte informazioni disponibili per rendere familiari, ad un più vasto pubblico, i dati più significativi della Valle d’Aosta, e infine la Nota sulla situazione economica e sociale, il cui scopo è quello di fornire un’analisi sintetica della realtà locale. Rappresentando l’Annuario una fotografia della realtà ad un dato momento, gran parte delle informazioni presenti nel volume sono disponibili, nella loro versione aggiornata, sul sito dell’Amministrazione regionale www.Regione.vda.it, alle pagine dedicate alla statistica. Per contro la relazione socioeconomica si presenta come un primo sintetico bilancio del 2011, in quanto l’analisi si fonda sui dati e sugli indicatori disponibili a fine dicembre 2011. Il quadro che si delinea segnala per la Valle d’Aosta da un lato prospettive ancora delicate per il futuro, in quanto associate al permanere di un clima di incertezza, dall’altro documenta il mancato recupero per intero del terreno perso nella fase più acuta della recessione. Infatti, nonostante nel 2010 i principali indicatori avessero segnalato un modesto miglioramento rispetto al 2009, nel 2011 il permanere di elementi di squilibrio anche nell’economia e nel mercato del lavoro valdostano non ha consentito di recuperare appieno i livelli precedenti la crisi. I principali indicatori registrerebbero, infatti, un relativo peggioramento del quadro di riferimento, soprattutto nella seconda parte dell’anno, testimoniato in alcuni casi da saldi negativi degli stessi, in altri da dinamiche in sensibile rallentamento. Nonostante i trend contrastati e l’importante impatto prodotto dalla crisi internazionale sul sistema locale, in termini comparativi i principali indicatori socio-economici collocano ancora la regione generalmente su posizioni di rilievo nel panorama nazionale. L’aggiornamento previsionale più recente stimerebbe per il 2011 un incremento modesto del Pil, pari al +0,8 per cento, in rallentamento rispetto al 2010. Sono poi attesi segnali contrastanti anche per le singole componenti la domanda. Infatti, alle stime moderatamente positive per esportazioni e per consumi, si contrappongono previsioni negative rispetto al trend degli investimenti e dell’occupazione. I dati consolidati evidenziano poi il permanere di difficoltà settoriali come quelle dell’industria, un’elevata instabilità occupazionale ed un rafforzamento dei fenomeni di criticità occupazionali. Il mercato del lavoro è probabilmente uno degli ambiti dove emerge con maggiore chiarezza l’impatto della crisi ed il riacutizzarsi di una fase critica. Infatti, i valori tendenziali riferiti al terzo trimestre 2011 farebbero registrare una contrazione tendenziale dell’occupazione, a cui si associa una crescita della disoccupazione. D’altro canto, la platea delle imprese extragricole risulta sostanzialmente stazionaria, anche se in un quadro in cui la ‘’nati-mortalità’’ è in progressiva attenuazione, i dati dell’export pur registrando una crescita tendenziale del +7,6 per cento rispetto all’anno precedente, segnano una brusca frenata nel terzo trimestre 2011. Rispetto al quadro economico, si può ancora evidenziare che il trend consolidato dei consumi indica una contrazione e che le dinamiche inflazionistiche risultano in crescita, anche se nell’ultima parte dell’anno le variazioni dei prezzi sembrano attenuarsi.  
   
   
UE: DAPHNE HA BISOGNO DI FINANZIAMENTI ADEGUATI PER PROTEGGERE DONNE E BAMBINI CONTRO LA VIOLENZA  
 
Bruxelles, 6 febbraio 2012 - Il finanziamento per il prossimo programma Daphne per proteggere donne e bambini contro la violenza deve essere mantenuto paragonabile a quella dei precedenti, dice una delibera di giovedì scorso. Il Parlamento europeo ribadisce che il programma Daphne è stato sottofinanziato finora. Daphne è l´unico in tutta l´Ue del programma per combattere la violenza contro le donne, i bambini ei giovani, e ha bisogno di fondi sufficienti è necessario per far fronte alle reali necessità, il mantenimento delle misure attuali e introdurne di nuovi, dice la risoluzione, che è stata adottata con 554 voti favore, 22 contrari e 88 astensioni. On-line le minacce - Ulteriori finanziamenti dovrebbero andare a progetti per avvisare i giovani alle nuove forme di violenza legati al crescente uso di reti sociali online, come ad esempio minacce, pressioni psicologiche, bullismo o pornografia infantile internet, dice il testo. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata ai progetti per sradicare la "delitti d´onore e le mutilazioni genitali femminili, aggiunge. Rafforzare Daphne - I deputati dispiace che la lotta alla violenza contro i bambini, adolescenti e donne non è esplicitamente elencato nella "obiettivi specifici" di cui alla comunicazione della Commissione su una proposta di regolamento che stabilisce i diritti e cittadinanza per il 2014 al 2020, in cui Daphne, deve essere incorporata dalla 2014. Profilo di Daphne all´interno del nuovo programma deve rimanere alta, dice la risoluzione. "La violenza contro i bambini, i giovani e le donne è lamentaby ancora una realtà crudele. È necessario garantire che gli obiettivi del programma Daphne continuerà in ´Diritti e programma Citizenhip´ il futuro", ha affermato il relatore Regina Bastos (Evp, Pt). Ue misure legislative necessarie - Il Parlamento ribadisce la necessità di provvedimenti legislativi a livello Ue per sradicare la violenza basata sul genere, perché diverse politiche nazionali e della legislazione snella che le donne non hanno una eguale tutela contro la violenza maschile in tutta l´Ue. Vari studi sulla violenza di genere indicano che il 20% -25% di tutte le donne in Europa hanno subito violenza fisica almeno una volta durante la loro vita adulta, e più di un decimo ha subito violenza sessuale. Inoltre, il 26% dei bambini e dei giovani hanno subito violenza fisica durante l´infanzia. Secondo un progetto Daphne, la violenza coniugale da solo costa € 16000000000 per anni all´interno dell´Ue.questa cifra comprende i costi sanitari diretti (ad esempio servizi di pronto soccorso, ricovero, cure ambulatoriali e medicinali), le spese giudiziarie e di polizia, i costi sociali (ad esempio, alloggio e vari tipi di assistenza) ei costi economici, come la produzione perduta. Semplificare le procedure - Il Parlamento suggerisce che un progetto Daphne procedure di domanda di sovvenzione dovrebbero essere semplificate, e contratti a progetto concluso prima, in modo da incoraggiare le Ong di piccole dimensioni da applicare. Il primo programma Daphne (2000-2003) è stato rinnovato due volte, nel 2004 e nel 2007. Durante questo periodo il suo budget è stato aumentato da € 20 milioni a quasi € 117 milioni di Daphne Iii.  
   
   
SICILIA: PO FESR. APPROVATI PROGETTI PER CIRCA 4 MILIONI DI EURO PER LA FAMIGLIA  
 
Palermo, 6 febbraio 2012 - L´assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali ha finanziato otto progetti di altrettanti comuni della Sicilia nell´ambito dell´attuazione territoriale dell´asse Vi "Sviluppo urbano sostenibile" del Po Fesr 2007-2013. Sono stati approvati finanziamenti per circa 3 milioni e 900 mila euro a valere sulla linea d´intervento 6.1.4.2. Per i seguenti progetti: "Assegni maternita´ e Nucleo Familiare on line" (euro 90.500) e "Servizi sociali on line" (euro 135.000) a favore del Comune di Catania; "Spazio Digitale" (euro 610.300) a favore del Comune di Augusta; "Integrazione Digitale" (euro 599.300) a favore del Comune di Favara; "Rampa" (euro 615.300) a favore del Comune di Caltanissetta; "Zero Barriere" (euro 581.800) a favore del Comune di Mazara del Vallo; "Aiuto oggi: Comunita´ in rete a favore delle categorie svantaggiate" (euro 625.300) a favore del Comune di Ragusa. Saranno poste a carico dei comuni tutte le spese che dovessero essere non ammesse a rendicontazione nell´ambito del Programma Operativo cofinanziato dall´Unione Europea.  
   
   
DONNE E LAVORO, PUGLIA: COME CONTRASTARE LE DIMISSIONI PER MATERNITÀ  
 
 Bari, 6 febbraio 2012 - L’assessore al Welfare, Elena Gentile, ha presentato il 2 febbraio in conferenza stampa i risultati di uno studio commissionato dalla Consigliera regionale di parità sul fenomeno delle dimissioni per maternità. “Fenomeno che è diverso da quello delle cosiddette dimissioni in bianco – ha spiegato la consigliera di parità Serenella Molendini – ma che è contiguo e va esaminato con precisione”. Ad esempio, il fenomeno sembra in crescita: nel 2009 ci sono stati 662 casi, nel 2010 841 e nel 2011 886 di donne che si sono dimesse dal lavoro nel periodo che va dal primo giorno di gravidanza al primo anno di vita del neonato. L’ufficio della consigliera di parità ha incaricato il prof. Enrico Ciavolino e la professoressa Claudia Sunna dell’Università del Salento di analizzare i motivi delle dimissioni. Le motivazioni sembrano degne di analisi: nel questionario predisposto dalla Direzione regionale del lavoro (presente stamattina la dirigente Ester Tosches) una gran parte indica di non poter conciliare lavoro e figlio, ma una parte rilevante indica di volersi dedicare alla prole in maniera esclusiva. “Motivazioni che vanno indagate proprio per evitare che le donne lascino il lavoro perché costrette – ha detto la Molendini – magari indicando sistemi alternativi alla perdita del lavoro”. Oltre alla Molendini e alla Tosches, è intervenuta anche la dirigente regionale Annamaria Candela. L’assessore Gentile si è dichiarata “stanca di ascoltare continuamente proclami che pretendono di voler mettere a valore il capitale umano rappresentato dalle donne, per poi trovarsi, magari in un confronto con l’attuale governo, una grossolana insensibilità sul problema. La crisi non può giustificare solo i tagli e non premiare le buone prassi: noi non chiediamo risorse, ma strumenti per due temi: il sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne. Che non sono temi separati, ma un ragionevole punto di sintesi. E sull’articolo 18 si deve dire che c’è un chiacchiericcio insopportabile: dai dati emerge che le precarie donne sono in gran parte dipendenti di aziende piccole e piccolissime. Cosa c’entra allora la polemica sulle rigidità? E infine: la Puglia non accetterà compromessi: non accetteremo che al welfare familiare si deleghino tutte le cure: vogliamo politiche attive”.  
   
   
OGGI A TRIESTE UN CONVEGNO SU FONDI A IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Trieste, 6 febbraio 2012 - L´imprenditoria al femminile e le modalità d´accesso ai contributi che la Regione mette a disposizione delle donne per dar vita ad un´azienda, sono al centro del convegno "Abbiamo i Numeri", che avrà inizio alle 17,30 di lunedì 6 febbraio nella sede del Mib di Trieste, in Largo Caduti di Nasirya. L´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, illustrerà le opportunità offerte a sostegno della nascita di imprese al femminile in tutti i settori, con finanziamenti che vanno da 2.500 a 30 mila euro (il 50 per cento della spesa ammessa). Con lei interverranno, portando le loro esperienze d´imprenditrici, le designer Cecilia Donaggio e Daniela Michelli e l´ad di Genebright srl Sara Giadrossi. Il dibattito conclusivo sarà coordinato dalla scrittrice Patrizia Rigoni, ideatrice de "La carica delle 101".  
   
   
FVG: 500 MILA EURO ALLE DONNE PER CREARE NUOVE IMPRESE  
 
Trieste, 6 febbraio 2012 - E´ un modo per fare economia e dare alle persone una possibilità in più di costruire il proprio lavoro il sostegno all´autoimpresa che la Regione sta dando con finanziamenti mirati come quelli per l´imprenditoria femminile. Federica Seganti, assessore regionale alle Attività produttive, l´ha ribadito anche il 3 febbraio, in occasione dell´inaugurazione della sede triestina di Cat Microimprese negli spazi messi a disposizione in viale Xx Settembre 16 dall´Erit Servizi e dall´Associazione macellai. "La cultura del rispetto delle regole sta diventando un mezzo per elevarsi professionalmente - ha detto l´amministratore delegato di Cat Microimprese, Marco Zoratti, presente al taglio del nastro assieme al direttore di Erit Servizi, Alessandro Decleva - e anche a Trieste intendiamo lavorare in sinergia con i commercialisti per offrire alle aziende un servizio completo, aiutandole a risolvere tutti i problemi relativi a temi come l´igiene alimentare e la sicurezza sul lavoro e rendendo più efficace il rapporto tra microimprese e istituzioni". Federica Seganti ha illustrato ai presenti le modalità d´accesso ai fondi destinati alla creazione di aziende al femminile, confermando che la scelta dell´erogazione a sportello è stata certamente fatta per accelerare le procedure, ma anche per arrivare ad una valutazione del reale fabbisogno, in modo da intervenire in sede di assestamento di bilancio. "Per il momento abbiamo messo a disposizione 500 mila euro - ha detto l´assessore - ma, in base alle domande che riceveremo, a luglio valuteremo un incremento della posta per soddisfarne il maggior numero possibile". L´assessore ha spiegato che l´intervento a favore delle donne è stato fatto perché "come i giovani fanno più fatica a trovare capitali e ad ottenere sostegno finanziario da parte del sistema bancario". In questo quadro, ha spiegato l´assessore, "per le donne è più difficile lo start up, tanto che nel rapporto tra uomo e donna solo un terzo dei progetti presentati da quest´ultime riesce ad andare avanti". I contributi sono a fondo perduto, coprono il 50 per cento della spesa ammessa (può andare da un minimo di 5 mila euro a un massimo di 60 mila) e sono destinati a progetti di imprenditoria femminile avviati il giorno successivo la presentazione della domanda. Le domande, ha ricordato l´assessore, potranno venir presentate dal 15 febbraio al 31 maggio in tutti i modi possibili: utilizzando la Pec (posta elettronica certificata), l´invio postale (posta semplice o raccomandata), un corriere privato o consegnando la documentazione a mano.  
   
   
FAMILY DAY, LOMBARDIA: IMPEGNO PER MIGLIOR RIUSCITA  
 
 Milano, 6 febbraio 2012 - Si stanno definendo i dettagli, ma la macchina organizzativa del Family Day 2012 è già in fase molto avanzata. Al punto che si stanno studiando iniziative collaterali alla serie di eventi che culmineranno con la Santa Messa, che sarà celebrata dal Santo Padre Benedetto Xvi domenica 3 giugno al Parco Nord e alla quale parteciperanno circa un milione di fedeli. Incontro Mondiale - L´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli, per fare il punto della situazione, ha incontrato il 2 febbraio al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci il direttore generale del Museo Fiorenzo Galli e don Luca Violoni, segretario generale della Fondazione Milano Famiglie 2012, costituita per preparare il Vii Incontro mondiale della famiglie, che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno. Museo Della Scienza - Sono molte le opportunità che il Museo offre ai visitatori che saranno a Milano in occasione del Family Day: anzitutto la mostra ´Buon appetito - L´alimentazione in tutti i sensi´, realizzata con il determinante contributo dell´Assessorato alla Cultura di Regione Lombardia e che sarà appositamente prorogata fino al 24 giugno 2012. La mostra interattiva per ragazzi dai 9 ai 14 anni può rappresentare un´occasione per consentire alle famiglie di entrare in diretto contatto con una delle tematiche che caratterizzeranno l´Esposizione Universale del 2015 che sarà ospitata a Milano. Opportunità Per Famiglie - ´E´ importante - ha sottolineato l´assessore Boscagli - che si offrano alle famiglie, che probabilmente giungeranno a Milano qualche giorno prima dell´incontro con il Papa, una serie di occasioni per conoscere meglio la città, la sua offerta culturale, le straordinarie bellezze del patrimonio artistico e architettonico. Molto utile, in questo senso, la disponibilità del Museo della Scienza per far avvicinare grandi e bambini a realtà spesso conosciute attraverso storie o fiabe, ma mai dal vero: i treni, le macchine di Leonardo, gli aerei e, soprattutto, il sommergibile Toti´.  
   
   
BOLZANO: ATTIVITÀ FORMATIVA PER FAMIGLIE: RICHIESTE DI CONTRIBUTO ENTRO IL 28 FEBBRAIO  
 
Bolzano, 6 febbraio 2012 - Entro il 28 febbraio 2012 possono essere presentate al Servizio famiglia della Ripartizione politiche sociali le domande per le attività formative per le famiglie svolte da enti pubblici e privati. Lo comunica il Dipartimento dell’assessore Richard Theiner. I collaboratori del Servizio famiglia della Ripartizione provinciale famiglia e politiche sociali nell´ambito di un incontro tenutosi ieri, giovedì 2 febbraio 2012, hanno spiegato i criteri e modalità per la concessione di contributi per attività formative per le famiglie ai rappresentanti degli enti interessati. Erano rappresentate varie organizzazioni che operano nell’ambito della formazione alla famiglia, i punti "Eltern/kind-zentren", i Centri educativi, Comuni e Comunità comprensoriali, che organizzano diverse iniziative e offerte per famiglie quali corsi, workshop, iniziative di consulenza e tavole rotonde. Tre organizzazioni – l’Associazione Amicizia e Solidarietà, il Centro Elki della Val Sarentino e il Comune di Naturno – hanno presentato le loro best practicesper le famiglie. "Importante è che ogni progetto sottnda un concetto pedagogico. Iniziative e offerte formative che riguardono solo il tempo libero, lo sport o il divertimento non vengono sostenuti con i contributi della Provincia”, come afferma Michaela Stockner del Servizio famiglia. La Provincia promuove, infatti, progetti che contribuiscono a migliorare la relazione fra i partner, le competenze educative dei genitori ed educatori, lo sviluppo dei bambini, le relazioni fra genitori e figli e sostengono altresì la famiglia come nucleo plurigenerazionale. Inoltre, tra i programmi che posono essere sotenuti vi sono quelli che hanno quale obiettivo la conciliazione tra famiglia e lavoro e la cooperazione tra i diversi attori che lavorano con e per le famiglie. Gli enti pubblici e privati possono presentare richiesta di contributo per la loro attività ordinaria e per iniziative formative per le famiglie entro il 28 febbraio 2012 presso il Servizio famiglia, in via Canonico Michael Gamper 1 a Bolzano, dove gli interessati possono rivolgersi per ulteriori informazioni, tel. 0471 418207/45, fax 0471 418249, e-mail: serviziofamiglia@provincia.Bz.it  I criteri ed i relativi moduli di presentazione delle richieste di contributo sono scaricabili alla pagina www.Provincia.bz.it/politiche-sociali/minori-famiglie/1277.asp