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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Maggio 2012
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN AMBIZIOSO PROGETTO DI TASSA SULLE TRANSAZIONI FINANZIARIE  
 
Strasburgo, 24 maggio 2012 - La tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf), così come proposta, dovrebbe essere migliorata per garantire una copertura più ampia e rendere svantaggiosa l´evasione, secondo quanto affermano i deputati in un parere approvato mercoledì. Il testo propone di andare avanti col progetto legislativo anche nel caso in cui solo alcuni Stati membri lo dovessero sostenere. I deputati ritengono adeguate le aliquote fiscali proposte dalla Commissione (0,1% per azioni e obbligazioni e 0,01% per i derivati) e sottolineano che solo i fondi pensione dovrebbero essere esentati. Il Parlamento chiede una tassa sulle transizioni finanziarie (Ttf) da quasi due anni e la Commissione ha presentato una proposta legislativa nel 2011. L´eurobarometro mostra che il 66% degli europei è in favore di una Ttf. La relatrice Anni Podimata (S&d, El) ha dichiarato: "La Ttf rappresenta una parte integrante della strategia per uscire dalla crisi. Porterà una distribuzione più equa del peso della crisi e non causerà una ri-localizzazione al di fuori dell´Ue, poiché il costo di quest´ultima è superiore al pagamento della tassa". Una copertura più ampia - Il Parlamento propone di aggiungere alla proposta della Commissione il "principio di emissione" per obbligare anche le istituzioni finanziarie con sede fuori dalla zona Ttf a pagare la tassa, nel caso commerciassero titoli originariamente emessi all´interno della zona. Ad esempio, azioni della Siemens, emesse originariamente in Germania e commerciate fra un´istituzione di Hong Kong e una di New York sarebbero comunque soggette alla tassa. Secondo la proposta della Commissione invece, tali transazioni avrebbero eluso la tassa, poiché sarebbero state colpite solo le istituzioni finanziarie con sede nella zona Ttf. Il "principio di residenza", già previsto nel testo della Commissione, andrebbe mantenuto in modo da coprire anche i prodotti finanziari emessi fuori dalla zona Ttf, ma commercializzati da almeno un´istituzione con sede all´interno della zona. Combattere l´evasione fiscale - La risoluzione contenuta nel parere chiede inoltre di rendere economicamente sconveniente un tentativo di aggirare ed evadere la Ttf. Prendendo esempio dalla normativa britannica sul bollo, i deputati propongono di collegare la proprietà giuridica di un prodotto finanziario al pagamento della tassa. In tal modo, se la tassa non è stata corrisposta, la proprietà del titolo non sarebbe garantita. Poiché l´aliquota è bassa, l´effetto dovrebbe essere quello invogliare a pagarla. Meglio se a livello Ue, ma... Se non sarà possibile raggiungere un accordo per creare una Ttf in tutta l´Unione, i deputati propongono di proseguire attraverso la procedura di cooperazione rafforzata che permette a un gruppo di paesi membri di adottare legislazioni comuni. Tuttavia, il Parlamento riconosce anche che l´introduzione di tale tassa in un numero molto limitato di paesi potrebbe creare problemi al mercato interno e pertanto questo rischio dovrebbe essere preso in considerazione. "Essendo l´Unione europea il più grande mercato finanziario, spetta a noi fare il primo passo. Non possiamo essere tenuti in ostaggio da una manciata di Stati membri", ha sostenuto la relatrice Podimata. I fondi pensione Varie sono le esenzioni richieste dai deputati, ma quella più sostanziale riguarda i fondi pensione, che non sarebbero colpiti dall´imposta. Altri punti importanti della proposta · Il testo non chiede che le risorse derivate da una Ttf siano collocate direttamente nel bilancio comunitario, ma propone che siano utilizzate per ridurre l´importo dei contributi nazionali al bilancio Ue. · Il parare approvato conferma il calendario proposto della Commissione: 31 dicembre 2013 termine ultimo per gli Stati membri per adottare le leggi di attuazione e 31 dicembre 2014 per l´entrata in vigore di queste leggi. · Il testo sostiene la proposta originaria di esentare le transazioni effettuate sul mercato primario (ossia l´acquisto di titoli da parte dell´istituzione emittente, al momento della loro immissione sul mercato). Ciò dovrebbe garantire che gli investimenti a vantaggio dell´economia reale non siano colpiti dalla Ttf. La risoluzione è stata adottata con 487 voti a favore, 152 contrari e 46 astensioni. Dichiarazione completa della relatrice "Il Parlamento oggi ha mostrato come le sue azioni siano coerenti con le proprie parole. Siamo anche in linea con le richieste dei cittadini europei, la maggioranza dei quali desidera una Ttf. Desiderano, infatti, che il settore finanziario - che ha causato la crisi - paghi la sua giusta parte. Mi auguro che anche il Consiglio sia all´altezza della situazione e non rifugga da decisioni che sono richieste dalla maggioranza. Un sistema di Ttf ambizioso ci permetterà di avere anche uno strumento per ridurre la speculazione e far in modo che il settore finanziario torni a svolgere il suo ruolo originario - al servizio delle Pmi e altre aziende - piuttosto che continuare con il gioco d´azzardo. Non dobbiamo avere paura dell´allarmismo espresso dai più temerari fra gli speculatori, broker ´ad alta frequenza´, che dichiarano di voler abbandonare il continente nel caso di introduzione di una Ttf. È ora di chiamare il loro bluff e se alcuni scegliessero comunque di andarsene invece di modificare il loro modello di business, questo sarà comunque un risultato positivo. La scelta di lasciare che il settore finanziario non partecipi maggiormente al peso della crisi sarebbe una decisione contraria a ogni logica politica. Siamo eletti per servire i 500 milioni di cittadini, e non una manciata di operatori finanziari con i loro lobbisti al seguito".  
   
   
FERMO NO DEI DEPUTATI EUROPEI ALLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI DELLA CINA  
 
Strasburgo, 24 maggio 2012 - In una risoluzione adottata mercoledì, il Parlamento invita l´Unione europea ad agire unita contro la concorrenza sleale della Cina e per ripristinare l´equilibrio negli scambi commerciali. Il primo passo dovrebbe essere quello di ottenere un quadro chiaro della penetrazione cinese nelle economie europee, con la creazione di un organismo preposto al controllo degli investimenti cinesi nelle imprese europee e degli acquisti di debito sovrano europeo. "Desideriamo il riequilibrio delle relazioni commerciali con la Cina, per un nuovo partenariato tra le due regioni", ha dichiarato prima della votazione Marielle de Sarnez (Alde, Fr), autrice della risoluzione. Ha poi aggiunto: "Dobbiamo proteggere le aziende europee da problemi quali le barriere commerciali, la contraffazione e il dumping monetario". Nel testo adottato per alzata di mano, i deputati hanno evidenziato l´enorme surplus commerciale della Cina (168 miliardi di euro nel 2010), ma anche i problemi incontrati dalle imprese europee che vogliono esportare in Cina oppure investire in tale paese, in modo particolare nel settore bancario, assicurativo e delle telecomunicazioni. Un "Review Board" europeo A loro parere, un organismo di controllo dell´Unione europea, simile al "Review Board" degli Stati Uniti, sarebbe in grado di fornire una valutazione ex-ante degli investimenti strategici stranieri. I deputati invitano inoltre la Banca centrale europea a collaborare con gli Stati membri per individuare i detentori di debito sovrano nella zona euro. Il Parlamento evidenzia i vantaggi di cui gode la Cina, membro dell´Omc, grazie alla concorrenza sleale, raggirando le stesse regole dell´Omc per fornire alle sue imprese sovvenzioni statali sleali e crediti all´esportazione. Inoltre, la Cina blocca gli appalti pubblici delle imprese europee, nonostante l´Ue garantisca l´accesso al proprio mercato degli appalti pubblici delle imprese cinesi. I deputati invitano pertanto la Commissione a elaborare, se possibile entro quest´anno, uno strumento europeo volto a garantire reciprocità per quanto riguarda l´apertura dei mercati degli appalti pubblici.  
   
   
MISSIONE CRESCITA: L´EUROPA ALLA GUIDA DELLA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE  
 
Bruxelles, 24 maggio 2012 - Il prossimo 29 maggio a Bruxelles avrà luogo la conferenza di alto livello "Missione crescita: L´europa alla guida della nuova rivoluzione industriale" promossa dal vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, Antonio Tajani. L´europa sta affrontando una situazione economica e sociale senza precedenti dal dopoguerra. Oltre all´urgenza di creare nuova occupazione e rilanciare la competitività, abbiamo davanti altre sfide vitali: crescita demografica mondiale e invecchiamento della popolazione europea, pressione crescente su materie prime ed energia, emergenza clima e salvaguardia dell´ecosistema. Queste sfide costituiscono altrettante opportunità per cambiare, intercettare nuova domanda di beni e servizi, crescere, creare lavoro. Anche a condizione che la politica faccia fino in fondo la sua parte puntando con decisione su una nuova rivoluzione industriale. In questo contesto si inserisce la conferenza di alto livello "Missione crescita: L´europa alla guida della nuova rivoluzione industriale". Tra i partecipanti, il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, Jeremy Rifkin e numerosi ministri e stakholders europei. A rappresentare l´industria italiana, il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e l´Ad dell’Enel Fulvio Conti. Con questa iniziativa la Commissione europea intende lanciare un dibattito, aprendosi a nuove idee e proposte per una strategia per la crescita che parta dal rilancio dell´economia reale e dell´innovazione industriale. Puntando a promuovere la leadership tecnologica europea nella nuova rivoluzione industriale in atto. E dando prospettive concrete, anche in termini occupazionali e di valorizzazione d´idee, alle nuove generazioni. Al termine dei lavori della mattinata il vicepresidente Tajani sarà disponibile per un punto stampa.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA OLLI REHN. UN RISANAMENTO DEI CONTI PUBBLICI "INTELLIGENTE" È LA CHIAVE PER UNA CRESCITA FORTE  
 
 Strasburgo, 24 maggio 2012 - Un giorno prima del vertice europeo dedicato alla crescita e alla creazione di lavoro, i deputati hanno sottolineato il bisogno di combinare austerità e crescita. Senza trascurare l´importanza del risanamento dei conti pubblici. Durante il dibattito in plenaria del 22 maggio, è stata anche evocata la difficile situazione che sta attraversando la Grecia. E le possibili soluzioni. Nicolai Wammen, il ministro degli Affari Europei danese si è espresso sull´equilibrio tra crescita e austerità. "Vorrei metterei le cose in chiaro: questo è falso problema" perché non ci può essere crescita senza stabilità fiscale ed economica. E viceversa la crescita permetterà una maggiore stabilità delle finanze pubbliche. Ciò significa mandare avanti le riforme: l´implementazione del mercato unico, il risanamento "intelligente" dei conti pubblici che lascerà spazio alla crescita. Il vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn ha dichiarato: "Ci troviamo ancora una volta ad un bivio della crisi economica" e ora gli Stati membri sono pronti per prendere una decisione. Ha invitato a costruire un´unione economica più forte per mettere fine alla crisi del debito. Infatti non ci può essere una crescita sostenibile senza un debito sostenibile. "Ogni euro speso per il debito, è un debito in meno per gli investimenti". Ha concluso il suo intervento sottolineando che la Commissione europea vuole la Grecia all´interno dell´Unione europea. La deputata olandese del Partito popolare europeo Corien Wortmann-kool ha messo in guardia rispetto al fatto che la crescita non può essere realizzata ai danni del risanamento dei conti. "La nostra crescita economica dovrebbe basarsi su delle solide fondamenta: è venuto il momento di affrontare il nostro deficit. Abbiamo bisogno di rilanciare la nostra competitività, le nostre esportazioni, l´impiego dei giovani assicurando l´armonizzazione delle legislazioni nazionali". Il capogruppo di centro sinistra Hannes Swoboda ha sostenuto che vorrebbe vedere l´unità e la solidarietà dimostrata dall´Europa verso la tragedia di Brindisi, anche verso la disoccupazione. La Grecia deve decidere per sé stessa se vuole mantenere l´euro. Per il rappresentante dei liberali Guy Verhofstadt la crisi non è semplicemente legata alla Grecia o ad altri paesi, non è nemmeno una crisi economica. Ma si tratta di una crisi politica. I leader europei non sono capaci di prendere le decisioni giuste al momento opportuno. Abbiamo bisogno di un´economia reale e un´unione di stabilità di bilancio, un patto di crescita con i project bonds e un ruolo più importante per la Banca europea per gli investimenti. La deputata dei Verdi Rebecca Harms - La Grecia mostra che un programma di austerità voluto dall´Ue e dal Fmi è un fallimento che spinge il paese in una spirale verso il basso, che minaccia altri paesi e l´Unione europea stessa. La Grecia deve rimanere all´interno dell´Unione. Martin Callanan (Ecr) - "L´unione europea ha bisogno di fare meno e meglio. Dovremmo mettere il mercato unico al centro della nostra economia implementando una struttura che stimoli la competitività in un mercato libero". Nigel Farage (Efd) - "L´euro doveva creare crescita e lavoro, ma al momento sta distruggendoli. Le proposte attuali dell´Unione europea sono un "suicidio economico per l´intero continente". Gabriele Zimmer (Gue/ngl) - L´economia in Grecia soffre delle misure di austerità. Abbiamo bisogno di combattere la povertà e l´esaurimento delle risorse naturali.  
   
   
UE, DIRITTI DELLE DONNE/PARI OPPORTUNITÀ LA DEPUTATA SLOVACCA EDIT BAUER: "È TEMPO DI METTERE IN PRATICA LA LEGGE"  
 
Strasburgo, 24 maggio 2012 - Dopo cinquant´anni di leggi sulla parità retributiva, le donne sono sempre meno pagate rispetto agli uomini. Edit Bauer, deputata slovacca di centro destra, presenta una relazione sulla parità di retribuzione giovedì in plenaria. In un´intervista pubblicata in marzo, spiega quali sono le conseguenze di questa ingiustizia sociale, tra crisi demografica ed evoluzione della visione della maternità. Quali sono le conseguenze di un divario di stipendi nel breve e lungo termine? Eb - Non si tratta semplicemente di un rischio maggiore di povertà per le donne. Le statistiche mostrano che il divario tra generi aumenta con l’età: questo significa che le donne ne subiscono le conseguenze fino alla morte. Ci sono differenze anche per quanto riguarda le pensioni. Le conseguenze a lungo termine? Nei paesi in cui il divario è minore, c’è un tasso di natalità più elevato: la mancanza parità salariale ha delle conseguenze anche sull’andamento demografico. Ed influisce anche sulla concorrenza economica. Come bisogna agire per cambiare le cose? Eb - Anche in settori in cui le donne lavorano maggiormente, gli uomini hanno salari più elevati. In certi settori l’isolamento orizzontale - e verticale - è profondamente radicato. Ma dipende molto dalla cultura e dalla società. Quello che oggi è cambiato è che ci sono sempre più donne laureate, e le statistiche mostrano che le donne che hanno iniziato la propria carriera in Regno Unito sono pagate meglio degli uomini. Di solito il divario non è visibile tra quelli che iniziano a lavorare ma si fa sentire una volta che le donne riprendono il lavoro dopo la maternità. Ho il sentimento che in futuro la crisi demografica e le sue conseguenze saranno tanto pericolose quanto la crisi economica. Bisogna cambiare atteggiamento rispetto alla maternità. La causa che si nasconde dietro la parità salariale è spesso legata al tempo di lavoro. Quali sono le proposte concrete del suo rapporto e cosa può fare l´Ue per risolvere questo problema? Si tratta di un problema molto complesso. Pensare che una direttiva possa cambiare tutto è un´illusione. Credo che ognuno di noi dovrebbe contribuire a risolvere il problema, non semplicemente attraverso la parità salariale, ma anche le sue conseguenze. Come è possibile che dopo aver legiferato per 50 anni sulla parità salariale, ci sia ancora un 16-17% di differenza tra generi? Eb - Bisogna studiare le leggi con attenzione e capire perché hanno funzionato meno rispetto ad altre. La nostra risposta: dobremmo rinforzare la legge e imporre delle sanzioni, delle misure necessarie in un primo periodo per far funzionare le cose. Gli Stati membri hanno situazioni molto diverse per quanto riguarda i sindacati e le contrattazioni collettive. Dobbiamo diffondere più informazione e il sistema dei salari dovrebbe essere più trasparente. C´è una proposta di pubblicare le griglie dei salari una volta all´anno, per esempio in occasione della giornata della parità retributiva. E ci sono pochi casi di discriminazione presentati in tribunale: bisognerebbe pensare a rinforzare le istituzioni che lottano in questa direzione.  
   
   
ACCORDO POLITICO SULL´AVVIO DI UNA "FASE PILOTA" PER I PROJECT BOND EUROPEI  
 
Bruxelles, 24 maggio 2012 - Accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio sull’emissione di prestiti obbligazionari mirati ad attrarre investimenti privati nei settori dei trasporti, dell´energia e delle infrastrutture Tic. Il 22 maggio le tre principali istituzioni Ue - la Commissione, il Parlamento ed il Consiglio - hanno raggiunto un accordo in prima lettura per garantire 230 milioni di euro a supporto dell’emissione dei cosiddetti Project Bond (i prestiti obbligazionari volti ad attrarre gli investimenti privati in settori strategici quali i trasporti, l’energia e le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic)). Questi finanziamenti, riducendo i rischi per il settore privato, potrebbero sbloccare investimenti privati per 4,6 miliardi di euro con ricadute estremamente positive sull’economia e sulla società nel suo complesso. Il risultato delle negoziazioni tra Parlamento, Consiglio e Commissione sarà votato dalla Commissione Bilancio del Parlamento il prossimo 31 maggio e poi dal Parlamento nella sessione plenaria di luglio. “Negli ultimi due anni, la Commissione ha proposto diverse iniziative per utilizzare gli investimenti pubblici in modo tale da mobilitare ulteriormente gli investimenti privati ​​ed orientarli verso progetti che favoriscano la crescita e sostengano in particolare la crescita sostenibile”, ha affermato il vicepresidente e commissario responsabile per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, ricordando che accanto ai Project Bond, altri strumenti possono rivelarsi utili per rilanciare la crescita: tra questi, un miglior utilizzo dei fondi strutturali e la ricapitalizzazione della Bei (la Banca europea per gli investimenti) con un´iniezione di capitale pari a 10 miliardi di euro. “Un ulteriore segnale importante della volontà dell´Europa di investire in posti di lavoro, crescita sostenibile, innovazione e reindustrializzazione potrebbe giungere da un accordo immediato sul piano di bilancio per il 2013 e da un accordo entro la fine dell´anno sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020”, ha concluso Rehn.  
   
   
RELAZIONE SPECIALE: ASSISTENZA DELL’UNIONE EUROPEA ALLA COMUNITÀ TURCO-CIPRIOTA  
 
Lussemburgo, 24 maggio 2012 - La Corte dei conti europea ha valutato se la Commissione gestisca efficacemente il sostegno finanziario dell’Ue alla comunità turco-cipriota (cTc) nella parte settentrionale di Cipro. In particolare, la Corte ha esaminato se la Commissione abbia elaborato un programma di assistenza in linea con gli obiettivi dello strumento, abbia posto in essere adeguati meccanismi per l’attuazione e se i singoli progetti stiano raggiungendo i risultati attesi. L’audit non ha inteso valutare se il programma stia contribuendo all’obiettivo politico della riunificazione. Il controllo di gestione ha riguardato il periodo dal febbraio 2006 al terzo trimestre 2011. Ha incluso l’esame di un campione di 34 contratti, che rappresentano approssimativamente un terzo (97,5 milioni di euro) dell’intera dotazione di bilancio assegnata allo strumento nel periodo 2006-2011. Nonostante il difficile contesto politico e giuridico e il poco tempo a disposizione, la Commissione ha elaborato un programma che rifletteva in linea di massima gli obiettivi del regolamento. Ha costituito rapidamente un ufficio per la gestione dei programmi e introdotto meccanismi di gestione generalmente adeguati. Il personale temporaneo presso l’ufficio locale di sostegno al programma poteva però essere assunto solo per tre anni (a differenza del personale delle delegazioni dell’Ue) e difficilmente poteva così seguire i progetti dall’inizio alla fine. Il programma ha assistito molti beneficiari diversi all’interno della cTc, e ha già raggiunto alcuni risultati importanti. Tuttavia, la costruzione di un impianto di dissalazione dell’acqua marina, il progetto più grande del programma (27,5 milioni di euro) si è conclusa con un fallimento. Più in generale, la sostenibilità dei progetti è spesso incerta. La Corte formula una serie di raccomandazioni alla Commissione che coprono i diversi scenari possibili, in base sia agli sviluppi del processo di riunificazione, che al livello dell’assistenza futura dell’Ue: se non viene trovata una soluzione a breve termine e si decide di fornire ulteriori e significativi finanziamenti alla cTc, la Commissione dovrebbe adottare una serie di misure per potenziare la gestione del programma di assistenza; se viene deciso di non sostenere un programma di assistenza Ue su larga scala, occorre preparare un piano d’azione per ridimensionare o chiudere progressivamente le operazioni della Task Force della Commissione; se si realizzano evidenti progressi nel processo di riunificazione, la Commissione dovrebbe preparare per tempo un programma che consenta all’intero paese di beneficiare dei fondi Ue dopo la riunificazione.  
   
   
"IL TUO PRIMO POSTO DI LAVORO EURES": PROGETTO PILOTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER AIUTARE I GIOVANI A TROVARE LAVORO  
 
 Bruxelles, 24 maggio 2012 - La libertà di circolazione dei lavoratori in Europa è un diritto sancito nel trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articolo 45). Il tuo primo lavoro Eures è un’iniziativa mirata per la mobilità professionale, volta ad assistere i giovani nella ricerca di un lavoro, oltre ad aiutare i datori di lavoro nella ricerca di personale nei ventisette Stati membri dell’Ue. Si tratta di una delle principali azioni tese ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile e a promuovere la mobilità professionale dei giovani nell’ambito dell’iniziativa faro di Europa 2020 Youth on the Move e dell’iniziativa Youth Opportunities. Il progetto mira a ridurre gli squilibri nel mercato del lavoro a livello di Ue promuovendo la mobilità professionale, in particolare tra i paesi dell’Unione europea con un elevato tasso di disoccupazione giovanile e quelli che devono far fronte alla carenza di competenze in settori economici specifici. L’obiettivo per il 2012-2013 è quello di offrire un sostegno finanziario diretto per aiutare circa 5000 giovani a trovare lavoro in un paese dell’Ue diverso da quello di residenza. Il progetto fungerà inoltre da banco di prova per trasformare Eures – la rete dei servizi per l´impiego europei – in un servizio per l´occupazione paneuropeo. László Andor, commissario Ue responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato "Il progetto pilota "Il tuo primo posto di lavoro Eures" segna l´avvio di un servizio di collocamento lavorativo più attento alle esigenze individuali che aiuterà le persone a trovare lavoro in altri paesi europei. Aiutare i cittadini a trovare lavoro in paesi diversi, dove le loro qualifiche sono più richieste, può contribuire in parte a risolvere la crisi occupazionale in Europa." Quest´anno il progetto si avvarrà del sostegno di quattro servizi nazionali per l´impiego selezionati in Germania, Spagna, Danimarca e Italia, che offriranno un sostegno pratico e finanziario per il collocamento di giovani europei tra i 18 e i 30 anni alla ricerca di un posto di lavoro, o che desiderano cambiarlo, presso aziende ubicate in qualsiasi paese dell’Ue. Anche le piccole e medie imprese, vale a dire le imprese con un massimo di 250 lavoratori, potranno chiedere un sostegno finanziario per coprire parte dei costi di formazione dei lavoratori neoassunti e per aiutarli a stabilirsi nel nuovo contesto. L´osservatorio europeo dei posti di lavoro vacanti e il Bollettino europeo per la mobilità professionale, pubblicati entrambi in data odierna, contribuiranno anch´essi a fare incontrare i posti di lavoro offerti e le persone in cerca di lavoro in una dimensione transfrontaliera. La pagina web "Il tuo primo posto di lavoro Eures" è disponibile sul portale Europa all´indirizzo http://ec.Europa.eu/social/yourfirsteuresjob  Essa fornisce gli estremi dei servizi per l´occupazione "Il tuo primo posto di lavoro Eures" e informazioni su come partecipare. Sul sito sono disponibili anche una guida, un opuscolo e un video con informazioni dettagliate su questa nuova iniziativa a livello di Ue.  
   
   
IVA IN ULTERIORE AUMENTO NEL 2012 - ECCO I DATI SULLA FISCALITÀ IN EUROPA  
 
Bruxelles, 24 maggio 2012 - E’ stata pubblicata il 21 maggio l´edizione 2012 della relazione sulle tendenze in materia fiscale nell´Unione europea. Lo studio, elaborato da Eurostat e dalla Direzione generale Fiscalità e unione doganale, permette di comparare i diversi sistemi impositivi fra gli Stati membri, raccogliendo in un unico quadro di riferimento (lo European System Account –Esa 95) i dati relativi agli indicatori fiscali. Il primo dato che emerge dalla relazione è quello relativo all´Iva, che risulta in costante aumento dal 2008. Il tasso Iva nell´Europa a 27 è cresciuto ulteriormente passando dal 20,7% del 2011 al 21% del 2012. Per quanto riguarda i dati nazionali, i Paesi con il tasso Iva inferiore e maggiore sono rispettivamente il Lussemburgo (15%) e l´Ungheria (27%). In Italia, il tasso Iva registrato è del 21%. Confrontando i dati europei con quelli del resto del mondo, gli introiti derivanti da prelievi fiscali nell´Europa a 27 rimangono piuttosto elevati (38,4% del Pil complessivo dell´Unione) anche se la pressione fiscale varia in maniera significativa da una Paese all´altro passando ad esempio dal 27,1% del Pil in Lituania al 47,6% in Svezia. In questo contesto, il dato registrato per l´Italia è del 42,3% del Pil nel 2010. In Europa, la quota più sostanziosa di entrate fiscali proviene dalla tassazione sul lavoro. Sotto questo aspetto, l´Italia con il suo 42,3% del Pil registra la percentuale più alta rispetto a tutti gli altri Stati membri. Complessivamente, nell´Europa a 27 sia le aliquote d’imposta implicite sul reddito da lavoro sia quelle sui consumi sono aumentati rispetto al 2009, mentre le aliquote implicite sul reddito da capitali risultano essere in calo in base ai dati registrati per il 2010. Per la prima volta, la relazione include anche i dati relativi al regime fiscale sulla proprietà: i Paesi europei nei quali il rapporto tra entrate provenienti dalle imposte sulla proprietà e Pil è più elevato sono Regno Unito (4,2%), Francia (3,4%) e Belgio (3,1%). In Italia, il dato relativo è dell´1,3% del Pil.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA GLI STATI MEMBRI AD ATTUARE PROGRAMMI NAZIONALI PER L´INTEGRAZIONE DEI ROM  
 
Bruxelles, 24 maggio 2012 – In una relazione adottata ieri, la Commissione europea invita gli Stati membri dell´Unione ad attuare le loro strategie nazionali per migliorare l´integrazione economica e sociale dei 10-12 milioni di Rom in Europa. I piani degli Stati membri sono stati elaborati in risposta al Quadro dell´Ue per le strategie nazionali di integrazione dei Rom, adottato dalla Commissione il 5 aprile 2011 (Ip/11/400, Memo/11/216) e approvato poco dopo dai leader dell´Ue (Ip/11/789). Secondo il Quadro dell´Ue, sono quattro i settori fondamentali in cui occorre impegnarsi a livello nazionale per migliorare l´integrazione dei Rom: l´accesso all´istruzione, l´occupazione, l´assistenza sanitaria e l´alloggio. Per la prima volta, tutti gli Stati membri si sono impegnati a sviluppare un approccio integrato in questi quattro settori prioritari e hanno elaborato strategie nazionali in proposito. Nella relazione odierna la Commissione conclude che gli Stati membri si sono effettivamente adoperati per affrontare in modo globale l´integrazione dei Rom, ma che occorre fare molto di più per assicurare finanziamenti sufficienti a favore dell´inclusione dei Rom, per stabilire meccanismi di controllo e per combattere la discriminazione e la segregazione. "Apprendo con soddisfazione che gli Stati membri hanno realizzato il loro impegno, presentando strategie di integrazione dei Rom. Si tratta di un primo passo importante", ha commentato Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia e vicepresidente della Commissione. "Adesso, però, gli Stati membri devono cambiare marcia e intensificare la loro azione prendendo misure più concrete, fissando obiettivi espliciti, stanziando finanziamenti appositi e stabilendo validi meccanismi di monitoraggio e valutazione. Ci vuole qualcosa di più delle strategie sulla carta: occorrono risultati tangibili nelle politiche nazionali, che migliorino la vita dei 10-12 milioni di Rom in Europa". László Andor, commissario Ue responsabile per l´Occupazione, gli Affari sociali e l’Integrazione, ha dichiarato: "L´inclusione dei Rom in Europa costituisce un imperativo economico, sociale e morale comune, anche se le difficoltà cui si confrontano le comunità Rom variano da uno Stato all´altro. La relazione sottolinea la necessità, riguardo alla nostra proposta dell´ottobre 2011, che gli Stati membri dispongano di un´adeguata strategia di inclusione dei Rom prima di ricevere gli stanziamenti del Fondo sociale europeo destinati a tale strategia nell´esercizio finanziario 2014-2020". In tutte le strategie nazionali si riconosce l´esigenza di ridurre il divario tra i Rom e il resto della popolazione nei quattro settori chiave indicati dalla Commissione europea. La maggior parte degli Stati membri ha presentato misure specifiche che riguardano il modo in cui intendono raggiungere gli obiettivi stabiliti. Tra gli esempi di buone prassi citiamo: le misure che promuovono l´inclusione dei Rom nel settore dell´istruzione in Slovenia, Spagna e Finlandia; i piani per migliorare l´occupazione dei Rom in Bulgaria e Spagna; il sostegno all´accesso dei Rom all´assistenza sanitaria in Ungheria, Irlanda e Romania e le misure per migliorare la situazione abitativa di queste popolazioni in Francia e in Ungheria (per ulteriori esempi si veda l´allegato). Un altro aspetto positivo consiste nel fatto che tutti gli Stati membri, seguendo l´invito della Commissione, hanno istituito punti di contatto nazionali incaricati di seguire l´attuazione delle strategie nazionali, dimostrando così la loro forte volontà politica di affrontare le sfide dell´integrazione dei Rom. Dalla valutazione odierna risulta però che la maggior parte degli Stati membri non ha assegnato risorse di bilancio sufficienti a favore dell’inclusione dei Rom. Soltanto 12 paesi (Bulgaria, Repubblica ceca, Grecia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Svezia) hanno indicato chiaramente i fondi stanziati, a carico dei bilanci nazionali o dell´Unione, e hanno presentato importi specifici destinati alle misure di inclusione dei Rom previste dai loro documenti strategici. Per ciascuno dei quattro settori chiave dell´integrazione dei Rom, la Commissione presenta raccomandazioni agli Stati membri e commenta specificamente ognuna delle strategie nazionali, sottolineando gli elementi principali e identificando le principali carenze. In seguito a questa relazione, la Commissione valuterà periodicamente le iniziative prese dagli Stati membri e pubblicherà relazioni annuali sui progressi compiuti riguardo alle misure nazionali nel contesto del Quadro dell´Ue. Oltre a mantenere stabilmente la questione dell´integrazione dei Rom all´ordine del giorno nel programma dell´Ue, queste relazioni, creando una sorta di pressione di gruppo, stimoleranno gli Stati membri ad attuare le raccomandazioni della Commissione e le iniziative da essi annunciate nelle rispettive strategie.  
   
   
LA TOSCANA DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE UNITA A BRUXELLES  
 
Firenze, 24 maggio 2012 – La Toscana sale a Bruxelles questo giovedì 24 maggio per un workshop (“Il contributo dai sistemi regionali di ricerca e innovazione alla crescita dell’Europa”) che vede riuniti attorno alla Regione tutti gli attori toscani nella ricerca e nell’innovazione: università (Firenze, Pisa, Siena) e scuole superiori (Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’anna, Università per Stranieri di Siena, Istituto di Alti Studi di Lucca, Istituto di Scienze Umane), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie) e Cnr (Consiglio nazionale della ricerca) con Infr (Istituto nazionale di fisica nucleare), poli d’innovazione e distretti tecnologici. Scopo dell’incontro (inizio ore 9:00 in Rue Belliard 101 sede del Comitato della Regioni) il lancio della nuova strategia di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico 2013-2020. Saranno presenti, con il presidente di Regione Toscana Enrico Rossi e la sua vice con delega alla ricerca Stella Targetti, il presidente di Cnr Luigi Nicolais e il capo Dipartimento nel Miur Raffaele Liberali oltre che rappresentanti di alto livello della Commissione Europea, delle università toscane e del mondo delle imprese. Con circa 711 milioni di euro la Toscana si colloca al trentesimo posto fra le Regioni Ue per spesa pubblica in ricerca e sviluppo posizionandosi, inoltre, fra le prime tre Regioni italiane per progetti europei finanziati nell’ambito del settimo programma quadro di ricerca, dopo Lazio e Lombardia. In Toscana lavorano (nelle tre Università, in quella di Siena per Stranieri, alla Normale, al Sant’anna, a Imt e all’Istituto Scienze Umane) 2.766 ordinari e associati cui si sommano 1.718 ricercatori e ulteriori 1.662 ricercatori a tempo determinato e assegnisti per un totale di 6.146 persone. Si sale a un globale di 7.416 sommando anche i 1.270 ricercatori che lavorano nei quattro enti di ricerca (1.044 in Cnr, 131 in Infn, 63 in Inaf, 32 in Ingv). Gli ambiti disciplinari dove spicca la capacità di partecipazione della ricerca toscana ai programmi di ricerca europei sono Scienza della Vita e Ict, nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione.  
   
   
CITTÀ D´EUROPA, IMPEGNO SOLIDALE E DI VICINANZA  
 
Trento, 24 maggio 2012 - "Insieme possiamo farcela e dobbiamo farcela". Sono suonate anche come risposta al barbaro attentato di Brindisi - arrivato a stendere un velo di tristezza all´Auditorium dell´Arcivescovile a Trento, il 19 maggio - le parole usate da Lia Giovanazzi Beltrami, assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza, nel chiudere la conferenza “Sulle orme di La Pira. Le città d’Europa per la pace in Medio Oriente”, appuntamento di Officina Medio Oriente che ha chiamato al dibattito e al confronto - coordinato da Elisa Marincola, giornalista, Rainews - esponenti di primo piano di quella rete europea delle città - 1.500 gli organismi coinvolti - da anni impegnata in un cammino di solidarietà e promozione della pace. All´invito della Provincia autonoma di Trento hanno risposto Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Nazionale Enti locali per la Pace e i Diritti Umani; Claude Nicolet, presidente della Rete Cooperazione Decentrata con la Palestina (Francia); Felipe Llamas, direttore reti internazionali Famsi (Spagna) e Bruno Cooren, responsabile della cultura e delle relazioni internazionali della città di Dunkerque (Francia). Insieme hanno tracciato le coordinate di un impegno europeo che proprio a Trento - in questi giorni con Officina Medio Oriente ma anche con la fitta rete rete di associazioni e volontari - ha ormai trovato un suo punto di riferimento. Un ruolo riconosciuto oggi da tutti i relatori. "Perché una cosa è certa - ha concluso l´assessore - ed è che una comunità solidale produce una società dove si vive meglio. Il Trentino è uscito dalla povertà con la cooperazione e la solidarietà. Per questo sabato scorso eravamo a Palermo, nell´aula bunker dell´Ucciardone, per un convegno su democrazia e libertà. Oggi, mentre arriva la terribile notizia di Brindisi, ecco dunque che vent´anni dopo un nuovo tempo si apre. Attorno a noi, ed oggi qui riunita, una rete di territori che non si stancano di camminare. Esserci è la prima forma per assumerci responsabilità, a partire da ciascuno, dalle famiglie, dal proprio Comune. Dirlo oggi, sapendo di quel che è successo in Puglia, ha un senso ancora maggiore: no alla violenza, sì all´ascolto, sì alla riconciliazione". "Città ed impegno", dunque, il confronto di oggi per Officina Medio Oriente: e di "vera officina si tratta" ha ricordato l´assessore Giovanazzi Beltrami nell´elencare il confronto continuo, i 1.500 giovani finora coinvolti, l´incontro delle 350 donne rurali e quello, assai inteso, delle otto donne di cinque religioni diverse. Ha poi letto il messaggio del ministro degli esteri, Giulio Terzi: "Il risveglio del mondo arabo è sfida ed opportunità storica per Italia che può svolgere un ruolo di grande importanza". Quindi le quattro relazioni. Flavio Lotti, direttore del Coordinamento Nazionale Enti locali per la Pace e i Diritti Umani ha parlato della politica internazionale delle città, del fare i conti con la responsabilità, proprio grazie a chi ha saputo tessere fili delle responsabilità, del perché dell´impegno non solo locale delle istituzioni locali. Lo ha fatto ricordando una figura storica, quella del sindaco di Firenze, La Pira, alfiere - allora solitario, oggi riconosciuto in tutto il mondo - di un mandato che non si esauriva all´interno dei propri confini. Quel suo "fare dal basso" è oggi riconoscere come la stessa Europa assegni agli enti locali un ruolo importante, "diplomatico", di soggetti che agiscono insieme e per conto della comunità. La pace - ha aggiunto - è l´unica strada per cui impegnarsi e le ragioni per questo impegno oggi sono ancora più forti di quelli di la Pira. "Perché non solo di valori etici e morali si tratta, ma di ragione storica, di risposte concrete". Ha concluso con un significativo "insistere insistere insistere" ed ha annunciato che in autunno, coerenti con la proposta di ripartire costruendo vicinanza alle vittime in un momento drammatico della storia, ci sarà una grande missione di pace in Medio Oriente: "nel groviglio di crisi e per condividere un futuro comune andremo a Gerico, nel punto piú basso della terra, per riflettere su come risalire, su come cambiare la prospettiva". Claude Nicolet, presidente della Rete Cooperazione Decentrata con la Palestina (Francia) ha parlato di prospettive importanti e irreversibili, di necessaria riflessione sul ruolo degli Stati, sul come migliaia di enti locali, coordinati, possono esercitare strategia di influenza. Essenziale resta il dialogo, certamente complicato e con molte diffidenze su cui lavorare. Palestinesi e israeliani - anche quelli che hanno a cuore una soluzione pacifica - sono lucidi nel confronto ma il bilancio, dopo dieci anni di esperienza della Rete, è quello di un ruolo sempre piú importante degli enti locali e delle città in particolare. Felipe Llamas, direttore reti internazionali Famsi (Spagna), ha fatto i complimenti al Trentino per il suo impegno e ha ribadito i capisaldi della cooperazione internazionale, dell´azione umanitaria, della sensibilizzazione ed educazione. L´azione internazionale dei governi locali è oggi molto importante nella crisi e va tenuta alta "la bandiera dell´azione pedagogica per una forte difesa della solidarietà. Io vengo da Cordova e non dimentico che il massimo splendore della mia città è coinciso con l´incontro di tre culture e tre religioni. Il dialogo dei popoli é la cosa piú importante, siamo coscienti del ruolo secondario della nostra diplomazia ma la società civile è il primo interlocutore, dobbiamo lavorare insieme, in una Rete europea, in una visione di speranza". Infine, quasi uno slogan: "Di fronte alla crisi, nessun passo indietro sulla solidarietà". Bruno Cooren, responsabile della cultura e delle relazioni internazionali della città di Dunkerque (Francia), ha espresso ammirazione per una "sensibilità comune che è forse tipica in particolare delle zone di confine. E´ così nella mia città, è così in Trentino. Dobbiamo puntare su formazione ed informazione, in un lavoro di networking diffuso a rete. Noi e poi la città di Lille abbiamo lanciato due progetti, Eurogaza ed Euronablus, azione efficace di solidarietà e vicinanza per far sentire la voce europea sulla pace in Medio Oriente. Perché le radici storiche del problema Medio Oriente stanno in Europa e noi dobbiamo lavorare per una mappatura del ruolo degli enti locali in questo contesto".  
   
   
VENDOLA E GODELLI PRESENTANO A BRUXELLES WATERSHED. QUATTRO PAESI UE COINVOLTI  
 
Bruxelles, 24 maggio 2012 - Artisti in movimento sul tema fluido dell’acqua, in un felice scambio tra giovani emergenti e affermati attori del panorama artistico mondiale, tra arte contemporanea e luoghi del patrimonio. Motore di tutto è il progetto Watershed, presentato ieri pomeriggio in conferenza stampa a Bruxelles. Sfiorando il punteggio massimo, Intramoenia Extra Art / Watershed è risultato primo assoluto nella graduatoria dei progetti di cooperazione che beneficeranno di un cofinanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura per l’anno 2012. “Il giusto riconoscimento da parte della Commissione Europea al progetto Watershed che si è collocato al primo posto nella graduatoria del Programma Cultura per il 2012 – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in conferenza stampa - ci riempie di soddisfazione e ci incoraggia a proseguire nel nostro impegno volto a coniugare virtuosamente le politiche di cooperazione e lo sviluppo culturale e territoriale". "In un mondo globalizzato che spesso integra i mercati, ma disintegra le comunità – ha aggiunto il Presidente - noi, collocati al centro del Mediterraneo, proviamo a esibire il nostro pensiero, che è poi la nostra storia, la nostra possibilità: che questo mare diventi, innanzitutto, il crocevia della domanda di convivenza civile tra i popoli e della cultura del dialogo”. Il progetto è incardinato sul delicato tema dell’acqua, elemento di connessione e piattaforma ideale di inediti scambi e contaminazioni tra il Sud e il Nord dell’Europa. La parola watershed si presta, infatti, ad interpretazioni letterali e metaforiche: bacino d´acqua e d’Europa, canale di scambio tra Sud e Nord, ma anche "svolta" tra ciò che è stato e ciò che è. Tutti i paesi dell´Unione coinvolti – Italia, Belgio, Paesi Bassi, Svezia - hanno l´acqua come costante paesaggistica. Ed è l´acqua, elemento evocativo di per sé, il fil rouge di opere realizzate o da realizzare attraverso un proficuo scambio tra artisti del Nord e “alter-ego” del Sud, che toccherà teatro-danza, architettura, scultura, arti visive, video art, performance art, con residenze d’artiste, spazi riqualificati e installazioni in luoghi di interesse storico-artistico e naturalistico: un’offerta che non mancherà di incuriosire ed appassionare il pubblico. Sarà possibile godere degli eventi previsti nei quattro Paesi in maniera del tutto gratuita, a partire da quest´estate, sino al marzo 2013. È prevista la circolazione di opere d’arte che saranno esposte, ma soprattutto adattate alle location al fine di dar vita a nuove interazioni che formino un insieme di forti identità culturali europee, un grande museo temporaneo ma solido, allargato all’Europa. In conferenza stampa anche l’assessore al Mediterraneo della Regione Puglia Silvia Godelli. “Torna in Puglia, dopo il piccolo intervallo di un anno, il progetto di arte contemporanea Intramoenia Extra Art, che per sei anni ha connotato la forte spinta dei nostri territori verso la contaminazione di luoghi, di linguaggi, di generazioni – ha detto la Godelli - la creatività non ha confini e questa volta, ancorandosi al tema globale dell´acqua, coglie le ampie possibilità che i progetti europei alimentati dal Programma Cultura offrono al dialogo a tutto campo tra Paesi ed esperienze diverse. Un cimento – ha concluso l’assessore - una sfida culturale e artistica tutta nuova, che intriga e che in qualche modo sfugge, come l´acqua, pur materica, che si perde dalle nostre mani, che è già fuggita, che non sappiamo dove andrà”. Prodotto e coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_cultura Dell’arte, il progetto, al cuore della collaudata iniziativa Intramoenia Extra Art, è ideato dalla storica dell’arte e curatrice Giusy Caroppo con il contributo del project manager Aldo Torre e la collaborazione di Troubleyn/jan Fabre e Stichting Highbrow, di cui è membro l´architetto Maurice Nio. Gli artisti coinvolti rappresentano ciascuno un’eccellenza nel proprio campo: il belga Jan Fabre, coreografo, regista, scultore, pittore, performer e testimonial culturale Unesco per l’acqua; l’architetto olandese Maurice Nio la cui opera è connotata dall´accattivante organicismo delle forme, nonché dalla funzionalità agli aspetti sociali degli interventi artisticourbanistici; Luigi Presicce con il suo interesse per le tradizioni nordiche e i riti pagani; Guillermina De Gennaro, artista versatile, si esprime con malinconiche installazioni ambientali e sonore; il duo svedese Bigert & Bergström, da sempre affascinati dalla chimica, qui alla scoperta delle relazioni tra le molecole dell’acqua e il cristallo di sale; la Compagnia Delle Ormic E, che ha sperimentato forme ibride di teatro e danza nel sud Italia; Sara Cirac che produrrà un’opera di video-arte, sintesi del dibattito tra i protagonisti di Watershed, ispirata ai concetti del World Game di Buckminster Fuller. Punto di arrivo della collaudata iniziativa Intramoenia Extra Art, che in sei edizioni ha coinvolto le location più suggestive di tutte le province pugliesi, il progetto è realizzato con il sostegno del Programma Cultura della Commissione Europea ed è promosso dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo, partner fisso anche delle passate edizioni, in collaborazione con la Provincia di Barletta Andria Trani e il Comune di Barletta. E proprio a Barletta è previsto l’Opening di Intramoenia Extra Art/ Waters Ed, mercoledì 20 giugno 2012, alle 19.00, con Dark Matter, progetto speciale di Maurice Nio, con il coordinamento di Giacomo Garziano: un’installazione ambientale nella suggestiva cornice del Castello di Barletta.  
   
   
TERREMOTO, LA SITUAZIONE NELLE ZONE COLPITE  
 
 Bologna, 24 maggio 2012 - Un minuto di silenzio per ricordare le sette vittime del terremoto che ha colpito l´Emilia-romagna domenica 20 maggio. Lo ha osservato l´Assemblea legislativa regionale, in apertura della seduta che ha fatto il punto sui danni del sisma e gli interventi nei territori colpiti partendo dalla comunicazione della Giunta. "La priorità che ci ha guidato nell’affrontare l’emergenza - ha sottolineato l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo - è stata l´assistenza alla popolazione colpita duramente dal sisma per non lasciare nessuno solo. Un’azione perseguita in modo efficace fin dalle prime ore grazie ai sindaci, ai volontari e al coordinamento della Protezione civile territoriale, regionale e nazionale". "Altro obiettivo preminente - ha sottolineato ancora Gazzolo - è stato quello delle verifiche sull’agibilità degli edifici: 35 squadre dei Vigili del Fuoco hanno già compiuto verifiche su 2.159 immobili, certificando l’agibilità nel 98% dei casi. Le strutture che versano in condizione di maggiore criticità saranno sottoposte ad un ulteriore sopralluogo da parte di squadre specialistiche". "Riteniamo necessario - ha concluso l´assessore - che l’attenzione della Regione non venga mai a calare e che ci sia un filo di continuità dall’emergenza fino alla ricostruzione. Su questo ci stiamo impegnando e stiamo impegnando il Governo". "Subito provvedimenti per cittadini e imprese, stanziamenti straordinari e verifiche già in atto in edifici e scuole", ha detto in Aula il presidente della Regione, Vasco Errani."siamo profondamente colpiti ma non in ginocchio, anzi la macchina dell’emergenza ha funzionato da subito con efficienza e la popolazione sta reagendo con grandissima dignità, manifestando la voglia di riprendere subito le proprie attività, la vita di tutti i giorni". "Questa è un’emergenza nazionale" ha riaffermato Errani, ricordando che "occorre un provvedimento in tempi rapidi di sospensione di tutti i pagamenti per le case e le imprese lesionate". "La Regione, facendo uno sforzo straordinario anche in relazione all’assestamento di bilancio - ha concluso il presidente - metterà delle risorse. Chiediamo che il Governo faccia altrettanto, mentre stiamo pensando ad un fondo per cui è stata trovata già una risposta positiva dal sistema bancario. Venerdì pomeriggio avremo un tavolo con le forze imprenditoriali e sociali e proveremo a costituire un provvedimento straordinario che vada in questa direzione". L’ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale ha anche deciso di destinare 2 milioni di euro all’emergenza terremoto; fondi derivati dalla riduzione dei costi di funzionamento, dalla riorganizzazione della spesa e dai tagli alle indennità dei consiglieri. Dopo l´intervento in Aula il presidente Errani e l´assessore Gazzolo si sono recati in alcuni luoghi colpiti dal terremoto nel bolognese e nel ferrarese e hanno incontrato i rappresentanti delle istituzioni. Lo stato di emergenza - Martedì 21 maggio il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori coinvolti, assicurando che l’intero fabbisogno finanziario per far fronte alle spese dell’emergenza verrà coperto utilizzando le risorse del Fondo nazionale per la Protezione civile, incrementato di 50 milioni. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha anche annunciato il proposito di rinviare il pagamento dell´Imu per le abitazioni e gli stabilimenti industriali inagibili. Le prime risorse stanziate serviranno a coprire tutte le spese per i soccorsi, l’assistenza e la messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti. Il tutto senza ricorrere ad un incremento delle accise sulla benzina e, quindi, della pressione fiscale complessiva. La proposte della Regione al Governo - La Regione Emilia-romagna, per rispondere alle priorità individuate, ha proposto fin da subito al Governo: sospensione dell’Imu e degli oneri fiscali e contributivi; sostegno al credito per far ripartire l’economia; riconoscimento degli ammortizzatori sociali ordinari o in deroga a sostegno dei lavoratori delle imprese; flessibilità sul patto di stabilità con gli enti locali; reperimento delle risorse finanziare e tempi certi per la ricostruzione. Oltre cinquemila persone accolte nelle strutture - A fronte degli oltre 7000 posti disponibili, 5.292 sono complessivamente gli sfollati che al momento trovano accoglienza: 3.515 nei 10 campi di accoglienza e nelle altre strutture del modenese; 1.635 nel ferrarese; 116 nel bolognese; 26 nelle strutture di Reggio Emilia. L’assistenza viene garantita grazie a 250 posti letto in tende attrezzate e dotate di cucine e servizi igienici, l’utilizzo di palestre, scuole, centri di aggregazione e alberghi. L´agenzia regionale di Protezione civile ha attivato il Centro operativo regionale e sta coordinando gli interventi in raccordo con Vigili del Fuoco, Prefetture, Comuni, Province, volontariato di protezione civile, Forze di Polizia e gestori dei servizi pubblici. Per il soccorso alla cittadinanza si sono utilizzate le risorse della Colonna mobile regionale – 4 moduli assistenziali dell’Emilia Romagna erano presenti nelle zone colpite dal sisma già nella giornata di domenica – a cui si sono aggiunti i moduli forniti dalle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Toscana, Umbria, Anpas (Associazione nazionale pubblica assistenza) e Ana (Associazione nazionale alpini) nazionali, con il coordinamento del Dipartimento nazionale. Al momento sono coinvolti in operazioni di assistenza 509 volontari di protezione civile: 331 dell´Emilia-romagna e oltre a circa 178 delle altre Regioni (altri 343 sono già reperibili). Per garantire la sicurezza dei cittadini e l’assistenza sanitaria, il sistema di Protezione civile ha segnalato al Ministero dell’interno, che l’ha accolta, la necessità di incrementare la presenza delle Forze dell’ordine sul territorio, mentre dal punto di vista sanitario, da lunedì 21 tutti i servizi sono stati riattivati o assicurati attraverso il potenziamento di strutture o ambulatori vicini.  
   
   
REFERENDUM, SARDEGNA: ENTI PASSANO DA CDA AD AMMINISTRATORE UNICO, PIENO RISPETTO VOTO POPOLARE  
 
Cagliari, 24 Maggio 2012 - "La Giunta ha già adottato le prime decisioni che danno seguito al voto espresso dai Sardi il 6 maggio sui consigli di amministrazione". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. "Abbiamo infatti avviato il passaggio dai consigli di amministrazione ad un amministratore unico. Per quanto riguarda la Carboslulcis - ha aggiunto - la decisione è ad effetto immediato perché consentito dallo statuto senza che siano necessari ulteriori adempimenti. Abbiamo nominato un giovane amministratore locale di 29 anni, laureato in Giurisprudenza, praticante avvocato, mediatore civile, docente e collaboratore del dirigente scolastico presso la scuola secondaria superiore: il dottor Alessandro Lorefice". Si tratta di una decisione - ha evidenziato il presidente, che più volte ha sottolineato la necessità di "superare la gerontocrazia, la politica delle corti e di rendere fisiologico, non più episodico o solo di facciata, il ricambio generazionale" - che contiene una risposta alle aspettative di rinnovamento perché coniuga "la preparazione, la competenza professionale con la necessità di ricambio della classe dirigente. Quella che nasce come una risposta alla richiesta di riduzione dei costi della politica – ha proseguito Cappellacci - diventa anche un’azione diretta ad attuare in concreto quel rinnovamento invocato dalla nostra società". La Giunta intende raggiungere lo stesso risultato per quanto riguarda l´Igea: "Poiché in questo caso le norme statutarie non permettono di seguire lo stesso procedimento in via immediata, si è proceduto alla conferma provvisoria di quasi tutta l’attuale compagine, collegata al mandato di procedere in tempi rapidi alla modifica dello Statuto che consenta anche in questo caso la riduzione a un amministratore unico. Appena ultimato tale adempimento tecnico, la decisione sarà immediatamente operativa. Desidero esprimere – ha concluso il presidente - un sincero e doveroso ringraziamento ai consiglieri uscenti per l’impegno profuso a servizio degli enti, del territorio e della collettività durante lo svolgimento del loro mandato".  
   
   
PROTOCOLLO REGIONE FVG-GDF PER CONTROLLI INCROCIATI  
 
Trieste, 24 maggio 2012 - Regione Friuli Venezia Giulia e Guardia di Finanza lavoreranno fianco a fianco per migliorare i controlli sui soggetti che beneficiano di riduzioni dell´Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) o di contributi regionali in compensazione fiscale. Lo prevede il Protocollo d´intesa sottoscritto ieri a Trieste, nella sede del Consiglio, dal presidente Renzo Tondo e dal comandante regionale delle Fiamme Gialle, il generale di brigata Walter Manzon. Con la firma di oggi si dà continuità a un precedente accordo dell´aprile 2008. "Con questo Protocollo - ha detto Tondo - confermiamo e rafforziamo una collaborazione operativa con la Guardia di Finanza che ha dato buoni frutti, e che nel prossimo futuro intendiamo allargare anche ad altri campi. Le azioni di controllo congiunte mirano a favorire l´individuazione di contributi e agevolazioni regionali irregolarmente percepiti, che finiscono poi per incidere sulla spesa pubblica a danno della collettività". Anche per il generale Manzon, il Protocollo è "espressione del rinnovato impegno congiunto nell´attività di contrasto dell´evasione fiscale in materia Irap", dimostrando così l´attenzione sia della Regione, sia della Guardia di Finanza "oltre che alle entrate di bilancio, alla corretta destinazione della spesa pubblica". "Attraverso l´ottimizzazione delle procedure di interscambio delle informazioni - ha osservato ancora il comandante delle Fiamme Gialle regionali - saremo in grado di eseguire con maggiore efficacia e immediatezza gli incroci e i controlli necessari al fine di individuare gli indebiti beneficiari". L´intendimento comune, come si legge nel testo del Protocollo, è infatti proprio quello di "sviluppare forme di cooperazione e di scambio di informazioni per il più efficace contrasto del fenomeno dell´evasione dei tributi e dell´indebita fruizione dei contributi". In particolare, il servizio Tributi della direzione centrale Finanze dell´Amministrazione regionale fornirà alla Guardia di Finanza i nominativi dei beneficiari delle agevolazioni Irap e dei contributi regionali, nonché documentazione e assistenza utile all´attività di controllo. La Regione metterà anche a disposizione delle Fiamme Gialle beni e servizi di supporto necessari per organizzare i controlli. Sono previste inoltre, a favore del personale coinvolto nella collaborazione, attività di formazione e aggiornamento professionale mirate.  
   
   
"UNA LEGGE PER AFFRONTARE LA CRISI E FAVORIRE LA CRESCITA DEL TRENTINO"  
 
Trento, 24 maggio 2012 - "Una legge per la crescita economica di questo territorio e che affronta, con giusto equilibrio e senza rinunciare ad interventi strutturali, il momento di difficoltà che anche il Trentino sta vivendo". Questo il commento dell´assessore all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi dopo l´approvazione, ieri in Consiglio provinciale, del disegno di legge "Interventi urgenti per favorire la crescita e la competitività del Trentino", proposto dal presidente della Provincia Lorenzo Dellai. "Si tratta di una legge molto importante - aggiunge l´assessore Gilmozzi - la cui approvazione la Giunta provinciale accoglie con grande soddisfazione, anche perché è stata approvata a larga maggioranza, e che ci consente di concentrarci in particolare su due questioni: i lavori pubblici e la revisione della spesa. Con la nuova normativa vogliamo riuscire a sbloccare, infatti, più di 1 miliardo di euro di lavori che, anche grazie al nuovo regolamento sulle opere pubbliche, possono andare a favore delle nostre imprese. Questo vuol dire concretamente sostenere la crescita, le imprese, le famiglie, i lavoratori. Il secondo fronte sul quale interviene la legge è quello della spesa: in questo senso noi abbiamo anche ottemperato ad un obbligo di legge nazionale, mettendo a sistema la cosiddetta spending review, con l´obiettivo quindi di spendere meno e recuperare risorse dalla spesa pubblica per investirle appunto nella crescita. Nel provvedimento sono anche contenute norme a favore dei nostri professionisti, anch´essi coinvolti in questo momento di crisi e, in generale, a favore dei problemi congiunturali di questo territorio. Questo non vuol dire rinunciare alle misure strutturali, che comunque la Provincia ha messo e sta mettendo in atto, ma trovare il giusto equilibrio in un momento di difficoltà".  
   
   
LAVORO IN SICILIA: INCONTRO LOMBARDO PATRONI GRIFFI SU PRECARIATO  
 
Roma, 24 maggio 2012 - Ieri mattina, nella sede del Ministero del Lavoro, il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha incontrato il Ministro Patroni Griffi e gli ha esposto la condizione del precariato negli Enti Locali e nella Regione. Lombardo, dopo aver premesso che il Governo regionale e l´Assemblea hanno disposto il blocco delle assunzioni sin dall´inizio della Legislatura, ha fatto il quadro del precariato delineandone dimensioni, qualifiche e fasce anagrafiche. Ha prospettato al Ministro la inderogabilita´ di un piano condiviso per la stabilizzazione che contempli il livello economico, le qualifiche, gli oneri a carico della Regione e degli enti locali e i tempi della riduzione degli organici. Il Presidente ha fatto riferimento allo schema del ddl contenente la nuova delega sul lavoro pubblico nel quale all´art. 2 - lettera g, si parla di "valorizzazione dell´esperienza professione acquisita con rapporto di lavoro flessibile". Il Presidente si e´ impegnato inoltre a confrontare, entro 15 giorni, con i tecnici del Ministero del Lavoro e dell´Economia, un piano per il superamento del precariato siciliano. Lombardo riferira´ nei prossimi giorni nei dettagli circa i contenuti dell´incontro alle rappresentanze sindacali e ai parlamentari regionali interessati alla materia e che tanto hanno fatto per sensibilizzare le forze politiche e il Governo al fine della soluzione dell´annoso problema.  
   
   
FVG, PATRIMONIO: "VIA" AL PIANO DELLE SEDI REGIONALI A TRIESTE  
 
Trieste, 24 maggio 2012 - Passeranno da 21 a 13 gli edifici occupati a Trieste dagli uffici regionali del Friuli Venezia Giulia, con una progressiva eliminazione degli affitti, la valorizzazione degli immobili in proprietà e l´accorpamento dei settori amministrativi omogenei. Lo prevede il "Piano delle sedi regionali di Trieste", a cui la Giunta regionale ha dato oggi il "via libera" su proposta dell´assessore alle Finanze e Patrimonio Sandra Savino. Il Piano, che è suddiviso in tre fasi e si concluderà secondo le previsioni nel 2017, coinvolgerà oltre 1.500 dipendenti regionali e comporterà interventi di adeguamento di diversi immobili, alcuni già in fase di completamento entro quest´anno, come quelli di via Carducci 6 e di via Milano 19, o già messi in programma come la ristrutturazione del complesso di via Giulia 75/1. Il Piano sarà ora preventivamente illustrato e approfondito con le organizzazioni sindacali. "Il nostro obiettivo - ha spiegato l´assessore Sandra Savino - è arrivare a un migliore utilizzo delle sedi, mantenendo e valorizzando quelle di pregio e di dimensioni maggiori, con una forte razionalizzazione degli spazi e quindi dei costi di gestione. Gli investimenti sugli immobili daranno inoltre un contributo importante alla ripresa economica, in un settore strategico come quello dell´edilizia". La direzione centrale Finanze e Patrimonio aveva elaborato tre ipotesi di riorganizzazione degli uffici regionali a Trieste. Oggi la Giunta ha scelto la soluzione "C", in quanto presenta maggiori punti di forza e minori punti di debolezza. Gli indirizzi principali sono: risoluzione degli affitti, limitazione delle situazioni di condominio e condivisione degli spazi con uffici diversi da quelli regionali, accorpamento di una stessa direzione centrale in un unico edificio o comunque in un limitato ambito territoriale. Sono state perciò individuate tre grandi aree affini: cultura e sociale; tecnica e ambientale; economica e amministrativa. Alla fine del percorso, gli uffici si concentreranno in nove sedi principali di proprietà (piazza Oberdan 5 e 6, piazza Unità d´Italia 1, Corso Cavour 1, via Trento 2, via Carducci 6, via Milano 19, Riva Sauro 8, via Giulia 75/1, via Cantù 10, via Udine 9) a cui si aggiungeranno quattro immobili minori fra magazzini e autorimesse. Locazioni saranno progressivamente disdette, mentre il resto degli edifici in proprietà sarà valorizzato.  
   
   
SERVIZIO CIVILE ANZIANI, VENTO: 1 MILIONE € PER IL 2012; APPROVATO BANDO CHE DEFINISCE CRITERI E MODALITA’ ASSEGNAZIONE CONTRIBUTI; VALORIZZARE OVER 65 CHE SONO RISORSA PER COMUNITA’ E GIOVANI  
 
 Venezia, 24 maggio 2012 - Il servizio civile per gli anziani, previsto dalla legge regionale n. 9 del 2010, è stato finanziato dalla Giunta regionale per il 2012 con un provvedimento che stabilisce un milione di euro di contributi e l’approvazione del bando che ne definisce criteri e modalità. Ne dà notizia l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto, relatore del provvedimento, il quale informa che questa forma di servizio civile è destinato a persone con più di 60 anni, titolari di pensioni, non lavoratori. “Continuiamo così a valorizzare – commenta Sernagiotto - la grande risorsa di esperienza che gli anziani possono mettere in campo a servizio di tutta la comunità, in particolare delle nuove generazioni e a favore di migliori sinergie nella rete dei servizi sociali veneti”. “Ricordo - ha detto ancora l’Assessore - che il servizio civile per gli anziani guarda al mondo degli over 65, che nei prossimi 15 anni passerà dal 19 al 28 per cento della popolazione regionale, e rappresenta una vera, spendibile e ancora attiva risorsa per tutta la società e i servizi sociali; inoltre il rimborso spese del servizio di 200/300 euro può rappresentare un buon aiuto per aiutare le persone anzìane che hanno pensioni basse”. Le attività su cui costruire i progetti dovranno riguardare alcuni punti specifici della legge regionale, vale a dire: trasporto con mezzi pubblici per l’accesso a prestazioni sociali e socio sanitarie; insegnamento nei corsi professionali e tutoraggio nei percorsi formativi di collegamento tra la scuola ed il mondo del lavoro, anche in relazione alle iniziative promosse dalle organizzazioni sindacali e di impresa; iniziative volte a far conoscere e perpetuare le tradizioni di artigianato locale; assistenza, anche domiciliare, a minori, anziani, soggetti portatori di handicap e ad altre categorie a rischio di emarginazione, in ausilio al personale dei servizi sociali; assistenza culturale e sociale negli ospedali e nelle carceri in modo particolare in quelle minorili; attività per la prevenzione del disagio giovanile e della tossicodipendenza; interventi di carattere ecologico, stagionali o straordinari, nel territorio, nei litorali, nelle zone boschive; campagne e progetti di solidarietà sociale. Il minor costo del progetto sarà il criterio in base al quale saranno collocate in graduatoria le domande pervenute. Il contributo massimo per ciascun progetto sarà di 15 mila euro, e in ogni caso l’entità del contributo non potrà superare l’80% del costo totale. I progetti dovranno essere redatti sulla modulistica appositamente predisposta e inviata alla Direzione Servizi Sociali della Regione Veneto P.o. Volontariato, promozione sociale e progettualità trasversali, Dorsoduro 3493 30123 Venezia. Le richiesta dovranno pervenire entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul B.u.r., il bollettino ufficiale della Regione.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, PIANO STRAORDINARIO PER L’OCCUPAZIONE DEI GIOVANI: 20 MILIONI DI INCENTIVI PER ASSUMERE E STABILIZZARE  
 
Bologna, 24 maggio 2012 – La Regione Emilia-romagna dà attuazione alla prima parte del Piano straordinario per l’occupazione dei giovani. Da oggi e fino al 31 gennaio 2013, le aziende possono presentare domanda per ricevere gli incentivi per assumere o stabilizzare giovani tra i 18 e i 34 anni. A disposizione per questa misura ci sono 20 milioni di euro. “Un provvedimento per contrastare la precarietà dei giovani e per creare nuova occupazione – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – un obiettivo condiviso con le parti sociali per sostenere le imprese nel superare la crisi e per tornare a crescere”. Le nuove assunzioni a tempo indeterminato saranno incentivate per un lavoratore uomo con 7 mila euro, per una lavoratrice con 8 mila. La trasformazione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato sarà incentivata con 3 mila euro per i lavoratori e 4 mila per le lavoratrici, mentre la trasformazione di altri tipi di contratto, diversi dall’apprendistato, riceveranno 6 mila euro per gli uomini e 7 mila per le donne. I giovani devono essere disoccupati e inoccupati in possesso della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro rilasciata dal centro per l’impiego, o lavoratori discontinui. Le domande devono essere presentate alla Provincia in cui si trova l’impresa, dopo aver assunto o trasformato una tipologia di contratto diversa dal tempo indeterminato. Le assunzioni e le trasformazioni devono essere instaurate tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2012, e devono prevedere per il giovane assunto una retribuzione lorda minima di almeno 15 mila euro annui. Gli incentivi saranno graduati, da 0 al 150%, attribuendo premi maggiori alle aziende che non hanno licenziato al 31 dicembre 2011. Così se l’azienda ha licenziato da meno di 12 mesi non avrà diritto ad alcun incentivo, se ha licenziato nel periodo compreso tra 12 e 24 mesi riceverà solo il 50% dell’incentivo, il 100% se sono da 24 a 36 mesi che non licenzia e se sono almeno 36 mesi riceverà il 150%. Il contratto di lavoro dovrà essere mantenuto per almeno 3 anni, periodo in cui l’azienda non potrà ricorrere agli ammortizzatori sociali per i lavoratori assunti, pena la revoca dell’incentivo. Il monitoraggio dell’andamento delle assunzioni e del mantenimento in organico dei lavoratori assunti con l’incentivo sarà effettuato dalla Regione ogni 6 mesi attraverso il Sistema Informativo Lavoro dell’Emilia-romagna. Per dare maggiore efficacia a questa misura, la Regione ha avviato in questi giorni una comunicazione mirata alle imprese del territorio. Informazioni più dettagliate sono reperibili sul sito: http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/piano-giovani    
   
   
GIOVANISÌ, DUE PROTOCOLLI CHE RAFFORZANO IL LEGAME CON IL TERRITORIO  
 
Firenze, 24 maggio 2012 – Due protocolli che legano sempre di più Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani, al territorio. Li ha firmati oggi il presidente Enrico Rossi: il primo, con Upi, Anci e Uncem, per l’attivazione dei punti territoriali di Giovanisì; il secondo, con le principali organizzazioni che si occupano di associazionismo culturale e volontariato, per costituire un tavolo che garantisca l’attuazione e il miglioramento del progetto Giovanisì. In particolare, l’obiettivo del primo protocollo (“Giovanisì Infopoint”) è quello di promuovere sul territorio regionale la costituzione di una rete di punti Giovanisì con lo scopo di suscitare interesse nei giovani verso le azioni attivate attraverso il progetto, sia di accogliere le loro proposte per eventualmente riorientare le stesse azioni regionali. I primi Giovanisì infopoint saranno attivi dal 18 giugno previa formazione degli operatori. In totale nel corso dei prossimi mesi saranno attivati sul territorio regionale oltre 50 Giovanisì infopoint. Con il secondo protocollo (“Tavolo delle Istanze Giovanili”, firmato con Arci, Uisp, Avis, Anpas, Cesvot, Crescit, Tic, Libera, Cnca, Csi, Cnv, Agesci, Forum terzo settore) è stata invece attivata una connessione stabile tra la Regione e le associazioni e le reti regionali che si occupano di politiche giovanili attraverso la costituzione di un luogo d’incontro (il “tavolo”, appunto) che contribuisca alla realizzazione di percorsi di collaborazione e scambio di informazioni utili per la diffusione delle opportunità, di sollecitazione di istanze e bisogni derivanti dal mondo giovanile, di discussione e approfondimento delle misure, di rafforzamento delle azioni di sistema nei territori e nei contesti giovanili per il continuo miglioramento del progetto Giovanisì. Il tavolo si riunirà periodicamente presso la sede della presidenza della Regione Toscana. Successivamente alla firma del protocollo, possono fare richiesta di ammissione al tavolo anche soggetti non compresi tra quelli firmatari. Protocolli Giovanisì già firmati - La caratteristica di Giovanisì è quella di creare rete. Numerosi sono i protocolli firmati al fine di promuovere le opportunità del progetto sui territori: con 40 ordini professionali, con le 7 Università e scuole di alta formazione toscane, con le 3 Centrali cooperative, con i Comuni dell’Amiata grossetano (18 soggetti) con il sistema bancario (31 soggetti) con Casa Spa e con il Tavolo Giovani (a cui partecipano 40 giovani rappresentanti delle associazioni di categoria toscane, dei sindacati, del terzo settore e degli enti locali).  
   
   
CAMPANIA, TESTO UNICO APPRENDISTATO: COESIONE TRA GIUNTA, CONSIGLIO E PARTI SOCIALI  
 
Napoli, 24 maggio 2012 - "Vorrei ringraziare il presidente Baldi per la celerità e la sensibilità dimostrata nella fase di discussone e di approvazione del testo. Ringrazio, inoltre, tutti i componenti della commissione perché è lavorando in questo modo sinergico, che si riescono a superare momenti di crisi profonda come questo che la nostra Campania sta attraversando." Così l’assessore al Lavoro Severino Nappi al termine della riunione della Iii Commissione consiliare "Lavoro e attività produttive”, che ha licenziato ieri il testo unico sull’apprendistato presentato dalla Giunta. "Adesso, prima che il testo venga approvato in aula, c´è bisogno ancora del parere delle Commissioni "Bilancio e finanze" e "Istruzione e politiche sociali" e poi potremo essere soddisfatti di aver dotato, per primi in Italia, la nostra regione di una legge in materia di apprendistato, efficace ed innovativa per i nostri giovani e rispondente il più possibile alle esigenze del territorio. "Infine mi preme sottolineare, ancora una volta, l’intesa e la coesione tra Giunta, Consiglio e parti sociali, senza la quale non si sarebbero mai raggiunti questi risultati per le nostre comunità", ha concluso l´assessore.  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO INTESA TRA REGIONE BASILICATA E POSTE ITALIANE DE FILIPPO: “POSTE LE BASI PER RIVEDERE COMPLESSIVAMENTE I RAPPORTI CON POSTE ITALIANE”  
 
Potenza, 24 maggio 2012 - Un protocollo d’intesa è stato firmato ieri a Roma dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e l’amministratore delegato di Poste Italiane spa Massimo Sarmi, al fien di delineare possibili collaborazioni per migliorare i servizi offerti ai cittadini lucani, soprattutto in ambito fiscale, sanitario e di innovazione per le Pmi. “L’accordo – ha commentato il presidente De Filippo – pone le basi per rivedere complessivamente i rapporti con Poste Italiane, da cui – ha aggiunto - ci aspettiamo una rinnovata considerazione per il nostro territorio e per i nostri paesi”.  
   
   
TRENTO: I PERCORSI DI FORMAZIONE ANTI-CRISI  
 
Trento, 24 maggio 2012 - L´agenzia del Lavoro di Trento fornisce alcune precisazioni in merito ai percorsi di formazioni anti-crisi, soprattutto per quanto attiene l´ambito linguistico. Esistono strumenti formativi anti-crisi anche in ambito linguistico, destinati alla prima formazione dei lavoratori disoccupati (e per questo target vi sono percorsi gratuiti), mentre non vengono programmati percorsi di elevato livello perché non vengono richiesti dalle imprese trentine e perché i lavoratori disoccupati che sono in grado di accedervi per preparazione di base pregressa non raggiungono numeri significativi. È comunque già possibile aderire all´offerta formativa per disoccupati. Ci si può rivolgere al centro per l´impiego competente per il proprio territorio e consultare il catalogo dell´offerta formativa. Il disoccupato può chiedere anche un colloquio di orientamento per conoscere l´offerta formativa e le proprie opportunità, al termine del quale si può formulare (attraverso l´orientatore del centro) una propria adesione all´iniziativa prescelta. Quando l´iniziativa raggiunge le 15 adesioni questa viene attuata. Nel dettaglio, attualmente vi sono due interventi di riqualificazione delle competenze per disoccupati che riguardano l´area del tedesco: - "Conoscere l´inglese e il tedesco per lavorare", che prevede un modulo di tedesco professionale per i livelli A1 e A2 con connessi esami di certificazione "Goethe Institut" (200 ore); - "Addetto alle relazioni con la clientela nei servizi turistici", che prevede il tedesco e l´inglese sia di base, sia specifico per il turismo con certificazione al livello possibile (600 ore) . Qualora i lavoratori ricerchino livelli più elevati di formazione, questi possono essere forniti solo in ambito scolastico-universitario. Per ulteriori informazioni: http://www.Agenzialavoro.tn.it/    
   
   
FVG,IMMIGRAZIONE: APPROVAZIONE DEFINITIVA PROGRAMMA 2012  
 
Trieste, 24 maggio 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Università, Ricerca, Famiglia Roberto Molinaro, ha approvato in via definitiva il "Programma Immigrazione 2012". Si tratta dello strumento per l´utilizzo del Fondo per gli interventi in materia di immigrazione, che definisce le modalità di fruizione dei finanziamenti a disposizione - di provenienza regionale, statale e comunitaria - tenendo conto dell´esperienza maturata negli esercizi finanziari precedenti. Quella del 2012 è, infatti, la quarta annualità del Programma, che prevede una serie di interventi, rivolti agli stranieri presenti in Friuli Venezia Giulia, che secondo l´Istat (dato riferito all´1 gennaio 2011) sono 105.286, pari all´8,5 per cento della popolazione a fronte di una media nazionale del 7,5 per cento. Il Programma intende perseguire anche nel 2012 le finalità del Piano nazionale per l´integrazione nella sicurezza, che individua cinque assi: educazione e apprendimento, lavoro, alloggio e governo del territorio, accesso ai servizi essenziali, minori e seconde generazioni. L´obiettivo del Programma del Friuli Venezia Giulia è quello di realizzare 14 azioni: in particolare, nell´ambito istruzione e formazione, sono previsti un bando per l´integrazione scolastica degli allievi stranieri, progetti territoriali, moduli formativi di lingua italiana ed educazione civica, formazione, supporto e servizi; l´ambito casa contempla, in continuità con gli anni precedenti, la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali nell´abitare; gli ambiti socio- sanitario e informazione si occupano invece dell´accesso ai servizi informativi per stranieri, rispettivamente in accordo con gli enti del Servizio sanitario regionale e con l´attuazione dei piani territoriali, predisposti in stretta collaborazione con le Province e in risposta alle specifiche esigenze del territorio. Nella protezione sociale la Regione è capofila in due importanti reti di partenariato: "Programmi in Fvg contro la tratta", e "Richiedenti asilo e rifugiati". Completa le attività della Regione per il 2012, sempre tramite il Programma Immigrazione, l´ambito indagini, ricerche e sperimentazioni. In sede di approvazione definitiva del Programma, la Giunta ha ritenuto di accogliere la richiesta formulata dal Consiglio delle Autonomie locali di prevedere l´estensione dei servizi di mediazione linguistica anche al settore socio assistenziale.  
   
   
CAMPANIA, LEGGE BENI CONFISCATI: SI LAVORA PER RENDERLA SUBITO OPERATIVA  
 
Napoli, 24 maggio 2012 - "Stiamo lavorando intensamente con la Commissione regionale sui beni confiscati per rendere quanto prima operativa la legge approvata in Consiglio il mese scorso." Così l´assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese al termine dell´incontro svoltosi ieri con la Commissione presieduta da Antonio Amato. "Abbiamo affrontato in particolare - aggiunge Sommese - tre aspetti della normativa: l´avviso pubblico per il sostegno ai progetti di valorizzazione a fini sociali e collettivi dei beni; l´istituzione dell´Osservatorio regionale sul patrimonio confiscato; la creazione di un apposito ufficio presso il Settore Enti locali che dovrà occuparsi delle tematiche delle aziende confiscate, anche attraverso il dialogo costante con le parti sociali. C´è grande sinergia con la Commissione su tali tematiche, in continuità con quanto è stato fatto in questi anni nell´azione di contrasto alla camorra e alla criminalità organizzata. Già nei prossimi giorni terremo una serie di iniziative congiunte con le Autonomie locali per divulgare i contenuti della legge. Pur nelle note difficoltà finanziarie esistenti, siamo impegnati ad individuare le soluzioni idonee per sostenere al meglio i programmi di riutilizzo dei beni, anche per contribuire attraverso questa strada alla crescita dell´occupazione e dello sviluppo", conclude Sommese.  
   
   
"DONNE INFORMATE" - CONFERENZA IL 24 MAGGIO A CALDARO  
 
Bolzano, 24 maggio 2012 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", nella serata di giovedì 24 maggio 2012 si terrà un incontro informativo a Caldaro. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello d generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Giovedì 24 maggio 2012, alle ore 20.00, la giornalista Nina Schröder nella sua conferenza, in lingua tedesca, si soffermerà sulla questione delle donne in politica e sui fattori che impediscono loro ancora di superare il cosiddetto "tetto di vetro" e, pertanto, ad essere sottorappresentate. La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate.  
   
   
MAMMACHEBLOG - SOCIAL FAMILY DAY IL 9 GIUGNO AL QUANTA SPORT VILLAGE DI MILANO, UNA GIORNATA PER LE MAMME 2.0  
 
Milano, 24 maggio 2012 - Mammacheblog - Social Family Day è una giornata per le mamme della Rete, una conversazione aperta per facilitare e stimolare l´incontro tra mamme 2.0. Obiettivo lo scambio, l´approfondimento e il confronto per far crescere insieme idee e servizi in Rete. La presenza della "mamme digitali" e il fenomeno delle Mamme 2.0, realtà ormai consolidate e riconosciute, sono in continua evoluzione e coinvolgono sempre più donne anche in Italia. Mamme diverse per mestiere, provenienza e approccio alla maternità, dopo aver trovato una dimensione social, di ascolto e confronto online, credono e si attivano oggi perché la Rete sia anche uno strumento dove reinventarsi professionalmente o nel tempo libero. Un mezzo che, se oculatamente gestito, le aiuti nella crescita dei propri figli. Per andare oltre, e capire le prospettive che la Rete offre in un futuro immediato. Mammacheblog Social Family Day si rivolge a tutte le mamme che nella Rete hanno scoperto un grande alleato: blogger, ma anche mamme che vogliono conoscere le opportunità offerte dalla Rete. La giornata si articolerà in diversi momenti, di discussione (Momtalk), formazione (Momclass) e autopromozione delle mamme (Momshowcase). I Momtalk, ovvero tavole rotonde a tema, spazieranno da un´analisi dell´evoluzione del fenomeno Mommy Blogging ai diversi sbocchi che la Rete offre alle mamme, muovendosi tra autoregolamentazione e collaborazione con il mondo delle aziende. Per andare oltre il Blog e affrontare il futuro nell’era di Facebook, Twitter, Pinterest e gli altri social media. Il dibattito affronterà anche un tema che sta a cuore alla famiglie: genitori e figli nella sfera digitale, Internet come opportunità per crescere insieme. Ciascun Talk sarà introdotto da una mamma esperta nel tema, cui seguirà poi la discussione libera, aperta con e tra le partecipanti. Nel corso della giornata, sono previste anche due Momclass, ovvero sessioni di formazione, realizzate in collaborazione con Retelab (punto di riferimento per chi vuole operare professionalmente su Internet), dedicate alle mamme che vogliono aprire o far crescere il proprio sito. Ad aspettare le partecipanti, un palco e una telecamera aperti per la presentazione dei loro blog e servizi online, da diffondere su tutti i canali di promozione dell´evento La location scelta per Mammacheblog Social Family Day è il Quanta Sport Village. Anche papà e bambini potranno trascorrere una giornata nel verde accedendo alle attività, ai laboratori e alle strutture pensate per loro, mentre la mamma partecipa e segue talk, dibattiti e corsi. Www.fattoremamma.com