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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Luglio 2012
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA CONTRO GLI OSTACOLI AL MERCATO UNICO DELLA RICERCA E DELL´INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 18 luglio 2012 - Ieri la Commissione europea ha definito le azioni concrete che gli Stati membri dovrebbero portare avanti per realizzare lo Spazio europeo della ricerca (Ser), un mercato unico della ricerca e dell´innovazione in Europa per migliorare la circolazione, la concorrenza e la collaborazione transfrontaliera fra ricercatori, istituti di ricerca e imprese. Con questo passo si intende rafforzare le basi di ricerca degli Stati membri, aumentandone la concorrenzialità e consentendo loro di collaborare in modo più efficace per affrontare le principali sfide per la società, quali i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare ed energetica e la salute pubblica. Per conseguire questo obiettivo ieri la Commissione ha firmato anche una dichiarazione congiunta e protocolli d´intesa con organizzazioni rappresentative di organismi di ricerca di punta ed enti di finanziamento della ricerca. Le proposte rappresentano una risposta al termine ultimo fissato dai leader dell´Ue per realizzare lo Spazio europeo della ricerca entro il 2014. La Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn ha dichiarato: "Non possiamo continuare a tollerare una situazione in cui il finanziamento della ricerca non è sempre assegnato in modo concorrenziale, in cui i posti non sempre sono distribuiti in base al merito, in cui difficilmente i ricercatori possono accedere alle sovvenzioni o ai programmi di ricerca oltre confine e da cui ampie zone d´Europa restano escluse. Chiedete a qualsiasi dirigente d´impresa e vi dirà che la qualità della base di ricerca costituisce un elemento essenziale delle decisioni d´investimento. Nell´economia odierna nessuno Stato membro o regione può permettersi di trascurare la propria base di ricerca.". Da alcune indagini emerge che l´80% della comunità di ricerca ritiene che l´assenza di procedure di assunzioni aperte e trasparenti costituisca un ostacolo alla mobilità internazionale. È quindi necessario che gli Stati membri eliminino gli ostacoli alle carriere transfrontaliere di ricerca in Europa e si impegnino nel conseguimento di obiettivi di ricerca comuni, rafforzando il finanziamento competitivo per le istituzioni e i progetti e investendo in strutture d´avanguardia. Le organizzazioni delle parti interessate nel settore della ricerca sono chiamate a definire e applicare i principi di accessibilità e portabilità delle sovvenzioni nazionali, a pubblicare le offerte di lavoro su un portale internet comune, ad assumere ricercatori seguendo procedure di selezione trasparenti, aperte e basate sul merito e a rafforzare i legami fra industria e accademia. Al fine di integrare le proposte di oggi per lo Spazio europeo della ricerca, la Commissione presenta anche un´iniziativa per promuovere l´accesso e la conservazione delle informazioni scientifiche, per promuovere l´accesso aperto alle pubblicazioni di ricerca derivate dai progetti finanziati dall´Ue e dagli Stati (cfr. Ip/12/790 e Memo/12/565). Contesto I decisori dell´Ue hanno più volte ribadito l´importanza di realizzare lo Spazio europeo della ricerca entro il 2014, come stabilito nelle conclusioni del Consiglio europeo del febbraio 2011 e del marzo 2012. Il ruolo dello Spazio europeo della ricerca per promuovere la competitività è illustrato anche nel patto per la crescita e l´occupazione convenuto in occasione del Consiglio europeo tenutosi il 28 e 29 giugno. Le proposte della Commissione per concretizzare lo Spazio europeo della ricerca sono incentrate su cinque priorità chiave: una maggiore efficacia dei sistemi nazionali di ricerca. Rafforzamento della collaborazione e della concorrenza transnazionali, garantendo anche la creazione e il funzionamento efficiente di infrastrutture di ricerca chiave. Un mercato del lavoro più aperto per i ricercatori. Uguaglianza e integrazione di genere nelle organizzazioni che svolgono e selezionano i progetti di ricerca e circolazione e trasferimento ottimali delle informazioni scientifiche, anche con mezzi digitali nonché un accesso più ampio e rapido alle pubblicazioni e ai dati scientifici. Per ciascuna priorità la comunicazione illustra le azioni concrete che gli Stati membri, le organizzazioni delle parti interessate e la Commissione europea adotteranno, lavorando nell´ambito di un partenariato rafforzato. Lo Spazio europeo della ricerca è parte integrante dell´ambizione di fare dell´Unione europea una vera Unione dell´innovazione. Per sviluppare nuovi prodotti e servizi ad alta intensità di conoscenze in grado di generare crescita e occupazione, è fondamentale incrementare gli investimenti, la qualità e l´importanza scientifica della ricerca. Cfr. Memo/12/564 Unione dell´innovazione: http://ec.Europa.eu/innovation-union  
   
   
IMPRENDITORIALITÀ: UNA CONSULTAZIONE SULLE FUTURE INIZIATIVE A LIVELLO DELLA UE  
 
Bruxelles, 19 luglio 2012 - In questi tempi difficili che registrano una crescente disoccupazione l´Europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori. Mentre attualmente soltanto l´11% dei cittadini europei svolge attività imprenditoriale, il 45% svolgerebbe volentieri un lavoro autonomo se soltanto lo potesse. Per sbloccare questa enorme potenzialità di crescita e occupazione la Commissione europea intende avviare, nell´autunno 2012, un piano d´azione europeo per l´imprenditorialità per incoraggiare l´imprenditorialità a tutti i livelli. A tal fine la Commissione ha avviato una consultazione pubblica con l´obiettivo di raccogliere i punti di vista delle parti interessate e dei cittadini sulla portata dei possibili interventi futuri a livello unionale, nazionale e regionale, al fine di promuovere l´imprenditorialità. Le nuove imprese rappresentano la fonte più importante di nuovi posti di lavoro: esse creano 4,1 milioni di nuovi posti di lavoro all´anno in Europa. Senza i posti di lavoro creati dalle nuove imprese il tasso medio di crescita netta dell´occupazione sarebbe negativo. Occorre inoltre evitare che le imprese spariscano per mancanza di sostegno in tempi difficili: al contrario occorre aiutarle a mantenere e a espandere la loro attività. Questa consultazione, che sarà aperta fino all´01.10.2012, si prefigge di identificare misure che potrebbero avere un impatto significativo per cogliere l’obiettivo del piano d´azione teso a incoraggiare l´imprenditorialità. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´imprenditoria e l´industria, ha affermato: "L´europa è in ritardo rispetto ai suoi competitori per quanto concerne le attitudini imprenditoriali. D’altra parte, sappiamo bene che le Pmi sono la principale fonte di nuovi posti di lavoro e di crescita. Pertanto, è essenziale che l´Europa stimoli il suo appetito di imprenditorialità e dia un sostegno ai suoi potenziali e nuovi imprenditori nella creazione di nuove imprese. Un piano d´azione europeo per l´imprenditorialità è necessario per liberare le potenzialità imprenditoriali. Fateci sapere le vostre idee – ne abbiamo bisogno." La consultazione Promuovere l´imprenditorialità a tutti i livelli - L´europa è in ritardo rispetto agli Stati Uniti in termini di imprenditorialità: in Europa il 45% dei cittadini preferisce esercitare un´attività autonoma, mentre negli Usa la proporzione è del 55%. Questa mancanza di stimolo all´imprenditoria non è dovuta a un disamore europeo verso l´imprenditorialità, bensì a fattori strutturali, amministrativi e culturali concreti che è necessario affrontare. Per superare la situazione attuale la Commissione è particolarmente interessata ad ascoltare proposte e idee sul modo di : liberare le potenzialità imprenditoriali; rimuovere gli ostacoli alle attività imprenditoriali; sostenere gli imprenditori nell´avvio di una propria azienda; aiutare gli imprenditori ad affrontare sfide, in particolare nei primi anni di attività della loro azienda. Tutti i cittadini e le organizzazioni possono partecipare a questa consultazione. Saranno particolarmente benvenuti i contributi delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni del settore privato nonché dei singoli individui che sostengono gli imprenditori nell´avviamento di aziende. Più in particolare, la Commissione è interessata a sentire i punti di vista dei cittadini sui seguenti aspetti: Promuovere lo spirito di imprenditorialità nelle scuole e nelle università - L´educazione all´imprenditorialità può fare la differenza poiché i giovani che partecipano a programmi e attività in tema di imprenditorialità tendono ad avviare un maggior numero di imprese e in un´età più precoce – la percentuale di studenti che diventano imprenditori da tre a cinque anni dopo l´uscita dalla scuola è del 3-5%, mentre per coloro che hanno partecipato a iniziative educative in tema di imprenditorialità tale percentuale sale al 15-20%. Cosa si può fare a livello unionale, nazionale e regionale per promuovere l´educazione all´imprenditorialità? Donne e anziani – bacini di imprenditoria non valorizzati - Le donne imprenditrici rappresentano soltanto il 34,4% dei lavoratori autonomi nell´Ue, ma il 52% della popolazione totale europea. Le donne rappresentano la fonte meno valorizzata di imprenditorialità in Europa. Gli anziani possono spesso recare un know-how e un´esperienza preziosi e potrebbero essere degli eccellenti mentori per i fondatori di imprese meno esperti. Cosa può fare la Commissione per promuovere l´imprenditorialità femminile e meglio valorizzare l´esperienza imprenditoriale degli anziani? Migranti, minoranze o altri gruppi specifici di potenziali imprenditori - È importante che le politiche volte a incoraggiare l´imprenditoria in Europa tengano pienamente conto delle potenzialità imprenditoriali costituite dai migranti e dai membri di minoranze etniche. In che modo è possibile stimolare al meglio l´imprenditorialità tra i migranti e i lavoratori appartenenti a minoranze etniche? Tra le altre tematiche toccate dalla consultazione vi sono le condizioni quadro per le imprese, l´agevolazione dei trasferimenti di imprese, efficaci procedure in caso di fallimento/seconde opportunità in caso di bancarotta non fraudolenta, il sostegno alle nuove imprese e un miglior accesso ai finanziamenti.  
   
   
UE: IL MICROFINANZIAMENTO PROGRESS, UNA RISORSA PER GIOVANI IMPRENDITORI DI MICRO-IMPRESE  
 
 Bruxelles, 18 luglio 2012 - In base alla seconda relazione annuale, pubblicato ieri , l´uso della Progress europea di microfinanza, si è rivelato uno strumento efficace per la creazione di posti di lavoro, soprattutto per aiutare i giovani imprenditori micro-imprese che hanno difficoltà ad ottenere finanziamenti da fonti tradizionali. Con questo strumento, una ventina di istituti di microfinanza in tutta l´Unione europea hanno ricevuto garanzie o fondi (come debito o capitale proprio) del valore di 170 milioni di euro per prossimi due o tre anni, che faciliterà i prestiti ai candidati microimprenditori. Il Commissario europeo per l´Occupazione, affari sociali e di integrazione, László Andor, ha detto che i risultati del rapporto come segue: " La microfinanza Progress è chiaramente uno strumento efficace per per entrambe le istituzioni di microfinanza e nuovi imprenditori. Aumentando l´accesso, in particolare per le persone svantaggiate, la microfinanza per la creazione di posti di lavoro, la microfinanza Progress ha dimostrato di essere uno strumento importante per gli investimenti sociali, e deve essere conservato. " Lo strumento, lanciato congiuntamente con il Gruppo della Banca europea per gli investimenti alla fine del 2010, consente ai fornitori di credito selezionati dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei) per gonfiare il volume di microcrediti. Essa incoraggia inoltre ad aiutare i gruppi di destinatari "a rischio", ad esempio i giovani che non possono sollevare garanzie sufficienti per ottenere un prestito bancario tradizionale. La Commissione europea intende continuare a sostenere il Microfinance durante il prossimo periodo di finanziamento, nell´ambito del programma comunitario per il cambiamento sociale e di innovazione sociale (Hpic - vedi Ip/11/1159 e Memo / 11/663 ). Lo strumento proposto comprende anche il potenziamento delle capacità delle istituzioni di microfinanza. Come il microfinanziamento Progress, Pcsi completerà la politica inclusiva Fondo imprenditorialità sociale europeo, che può, tra le altre cose, fondo di servizi alle imprese di sviluppo che aiutano i giovani germogli sviluppare le competenze necessari per l´esercizio delle loro attività.  
   
   
DATI SCIENTIFICI: L’ACCESSO APERTO AI RISULTATI DELLA RICERCA RAFFORZERÀ LA CAPACITÀ DI INNOVAZIONE DELL’EUROPA  
 
Bruxelles, 18 luglio 2012 - La Commissione europea ha illustrato ieri le misure per migliorare l’accesso all´informazione scientifica prodotta in Europa. Un accesso più ampio e più rapido ai documenti e ai dati scientifici aiuterà i ricercatori e le imprese a sfruttare i risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici. Ciò rafforzerà la capacità di innovazione dell´Europa e garantirà ai cittadini un accesso più rapido ai vantaggi delle scoperte scientifiche. L’europa otterrà in questo modo un miglior rendimento degli 87 miliardi di Eur annui di investimento nella R&s. Queste misure integrano la comunicazione della Commissione sulla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser) adottata anch’essa in data odierna. In una prima fase, la Commissione farà dell’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche un principio generale di Orizzonte 2020, il programma quadro dell’Ue per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione per il periodo 2014-2020. A partire dal 2014, tutti gli articoli prodotti con finanziamenti di Orizzonte 2020 dovranno essere accessibili: immediatamente da parte dell’editore che li pubblicherà online (“via aurea”); i costi di pubblicazione potranno essere rimborsati dalla Commissione europea; o da parte dei ricercatori, al più tardi sei mesi dopo la pubblicazione (12 mesi per gli articoli nel settore delle scienze umane e sociali) (approccio della "via verde”). La Commissione ha inoltre raccomandato agli Stati membri di adottare un approccio simile nei confronti dei risultati della ricerca finanziata con i loro programmi nazionali. L´obiettivo è rendere accessibile, entro il 2016, il 60% degli articoli scientifici su lavori finanziati con fondi pubblici europei secondo la modalità dell´accesso aperto. La Commissione inizierà inoltre a sperimentare l’accesso aperto con i dati raccolti nel corso delle ricerche finanziate con fondi pubblici (ad esempio, i risultati digitali di esperimenti), tenendo conto delle legittime preoccupazioni relative agli interessi commerciali o alla tutela della privacy. 84% degli intervistati nell’ambito di una consultazione pubblica del 2011 ritiene che l´accesso alla letteratura scientifica non sia ottimale. Alcuni studi evidenziano che, in assenza di un rapido accesso alla letteratura scientifica aggiornata, alle piccole e medie imprese occorrono fino a due anni in più per commercializzare prodotti innovativi. Da uno studio finanziato dall´Ue è emerso che attualmente solo il 25% dei ricercatori condivide liberamente i propri dati. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell’Agenda digitale, ha dichiarato: "I contribuenti non devono pagare due volte per la ricerca scientifica e devono beneficiare di un accesso continuo ai dati grezzi. Vogliamo migliorare considerevolmente la diffusione e la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica. I dati sono il nuovo oro nero." Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Dobbiamo garantire ai contribuenti un miglior rapporto costi/benefici. L’accesso aperto ai documenti e ai dati consentirà ai nostri ricercatori e alle nostre imprese di realizzare più rapidamente progressi importanti, a beneficio della conoscenza e della competitività in Europa." Contesto L’accesso aperto consente ai lettori di consultare gratuitamente su Internet i risultati della ricerca. La Commissione ha adottato oggi una comunicazione che definisce gli obiettivi della politica di accesso aperto per la ricerca finanziata dalla Commissione nell’ambito di "Orizzonte 2020". La raccomandazione della Commissione, che accompagna la comunicazione, definisce un quadro politico esaustivo per migliorare l’accesso e la conservazione dei dati scientifici. Queste due iniziative si inseriscono nel più ampio contesto della realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (vedi Ip/12/788e Memo/12/564 pubblicati oggi). Questi lavori si basano sulla comunicazione del 2007 sull´informazione scientifica nell´era digitale (cfr. Ip/07/190) e sulle conclusioni del Consiglio dello stesso anno. La Commissione intende: definire l’accesso aperto alle pubblicazioni oggetto di valutazione “inter pares” come principio generale per Orizzonte 2020, tramite la pubblicazione ad accesso aperto (“via aurea”) o l’autoarchiviazione ("via verde”); promuovere l´accesso aperto ai dati della ricerca (risultati sperimentali, osservazioni e informazioni generate da computer ecc.) e istituire un quadro pilota nell’ambito di Orizzonte 2020, tenendo conto delle legittime preoccupazioni in relazione alla privacy, agli interessi commerciali e alle questioni connesse ai grandi volumi di dati; sviluppare e sostenere infrastrutture elettroniche, interoperabili a livello europeo e mondiale, per ospitare e condividere le informazioni scientifiche (pubblicazioni e dati), aiutare i ricercatori a rispettare gli obblighi in tema di accesso aperto e promuovere una cultura della condivisione. L´ agenda digitale europea definisce una’ambiziosa politica di apertura in tema di dati che riguarda l’intera gamma delle informazioni che gli enti pubblici in tutta l´Unione europea producono, raccolgono o pagano. L’iniziativa faro l’"Unione dell´innovazione" dell´ Ue sostiene anche esplicitamente l’accesso aperto come un elemento essenziale per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La comunicazione e la raccomandazione sull´informazione scientifica integrano la comunicazione relativa ad un partenariato rafforzato nello Spazio europeo della ricerca per l’eccellenza e la crescita, adottata anch’essa oggi, che definisce le priorità chiave per il completamento dello Spazio europeo della ricerca, ivi compresi la circolazione ottimale, l’accesso e il trasferimento delle conoscenze scientifiche. La Commissione europea continuerà a finanziare progetti relativi all’accesso aperto. Per il periodo 2012-2013, la Commissione erogherà 45 milioni di Eur per infrastrutture di dati e ricerca sulla conservazione digitale. Il finanziamento proseguirà nel quadro del programma Orizzonte 2020. Nel corso dello stesso periodo, la Commissione intende sostenere la sperimentazione di nuove forme di trattamento delle informazioni scientifiche (ad esempio, nuovi metodi di valutazione “inter pares” e modalità di misurazione dell’impatto degli articoli). Si veda anche il Memo/12/565. Link Contesto politico: http://ec.Europa.eu/research/science-society/open_access    
   
   
BRUXELLES, WORKSHOP INTERNAZIONALE  
 
Campobasso, 18 luglio 2012 - Si è tenuto il 17 luglio a Bruxelles, presso l´Ufficio di collegamento della Regione Molise, il workshop internazionale "Il processo di allargamento dell´Ue ai Paesi adriatici e ionici e l´elaborazione di una strategia macroregionale", avente come tema le implicazioni economiche e sociali dell´allargamento dell´Unione Europea. Francesco Cocco, Consigliere del Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, per le Relazioni internazionali, ed Angela Aufiero, Dirigente regionale, hanno illustrato il progetto dell´Euroregione Adriatica, che ha come scopo la cooperazione tra i Paesi delle due sponde dell´Adriatico. Hanno partecipato, oltre ad esperti e rappresentanti delle istituzioni europee e dell´Università Telematica "Marconi", quattro partner associati (Croazia, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Albania) che, pur essendo Paesi terzi rispetto all´Ue, hanno al loro interno Regioni, contee e Enti locali membri dell´Euroregione e rappresentano, quindi, l´esempio lampante di come la cooperazione rappresenti il primo nucleo, la prima "prova" delle possibilità di funzionamento dell´allargamento vero e proprio. Il workshop si inserisce infatti nelle attività volte alla realizzazione del progetto sull´allargamento denominato "Eu tune", che vede come lead applicant l´Università Telematica degli studi "Guglielmo Marconi di Roma" e che ha come partners la Regione Molise (per il ruolo che sta svolgendo proprio con il progetto dell´Euroregione) e l´Associação de Professores de Sintra (Portogallo, Mem Martins), organizzazione no-profit creata nel 1992 con lo scopo di sostenere gli insegnanti di tutti i livelli e migliorare il loro sviluppo professionale. Gli obiettivi del progetto, nel suo complesso, sono quelli di mostrare la realtà contemporanea dei Paesi candidati e potenziali candidati e illustrare il loro eventuale ruolo come possibili futuri membri dell´Unione Europea, promuovere la tolleranza e la comprensione attraverso il dialogo interculturale tra i cittadini dell´Ue e quelli dei Paesi candidati e potenziali candidati, favorire un dialogo interistituzionale tra gli accademici e i rappresentanti delle istituzioni regionali, nazionali ed europee connesse con il processo di allargamento. Grazie ad "Eu tune" si mira a creare una comunità di studenti delle scuole secondarie superiori degli Stati membri dell´Ue, dei Paesi candidati e dei potenziali paesi candidati che compongono l´Euroregione Adriatica. I giovani studenti sono stati già chiamati, nel corso di un primo incontro svoltosi a Pola, in Croazia, a raccontare la propria vita quotidiana, il patrimonio culturale e naturale del proprio paese, le speranze e le aspettative derivanti dal prossimo allargamento europeo, i preconcetti e gli stereotipi legati al proprio paese e a ragionare su come poterli affrontare. Lo strumento usato per facilitare tale dialogo è stato il "Digital story telling - film di narrazione digitale", strumento innovativo che aiuta le persone a raccontare le proprie storie di vita in una forma interessante ed emotivamente coinvolgente. Per la Regione Molise sono stati coinvolti il Liceo classico Mario Pagano di Campobasso e il Liceo scientifico Galileo Galilei di Riccia, che hanno infatti partecipato al primo workshop tenutosi a Pola. In particolare, il Liceo classico di Campobasso, grazie all´intraprendenza del Vicepreside, professor Guido Pette, è riuscito - producendo lavori di quantità e qualità notevoli - ad andare oltre le attività progettuali, aggiudicandosi la partecipazione, ad ottobre, agli "Open days" di Bruxelles, che quest´anno hanno ad oggetto proprio le strategie macroregionali. Il progetto "Eu tune" prevede un workshop finale che si terrà a Roma presso l´Università Marconi e tratterà del rapporto tra i giovani e l´Unione Europea. Durante il workshop finale, una sessione speciale sarà dedicata alla premiazione delle migliori storie digitali per ogni categoria. Nell´ambito del progetto, è stato anche realizzato un sito web dove inserire i dossier sui Paesi e le scuole coinvolti, ma aperto anche ai contributi da parte di altri Paesi europei. Il sito ospita un forum di discussione sulle tematiche europee.  
   
   
VENDOLA A BRUXELLES PER APPROVAZIONE FINALE PARERE MIGRAZIONI E MOBILITÀ  
 
 Bari, 18 luglio 2012 – Oggi alle ore 15.00 il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sarà a Bruxelles per partecipare alla sessione Plenaria del Comitato delle Regioni che si svolgerà presso l’Emiciclo del Parlamento europeo. La Plenaria dovrà infatti discutere e approvare il parere su “Migrazioni e mobilità: un approccio globale” la cui redazione è stata affidata al Presidente Vendola, in qualità di componente della Commissione Civex (relazioni esterne) del Comitato delle Regioni. Alle ore 16.30, è previsto l’intervento della Commissaria europea agli affari interni, Cecilia Malmstrom, le cui repliche, a nome del Gruppo Pse, sono a cura del Presidente Vendola (subito dopo l’intervento della Commissaria). La Commissaria analizzerà lo stato attuale delle politiche europee di competenza del suo dicastero, relative a migrazioni, asilo, controllo delle frontiere mentre il Presidente Vendola illustrerà la visione del Gruppo Socialista al Comitato delle Regioni su questi temi. A seguire (tra le 17.00 e le 17.30) si svolgerà un incontro bilaterale tra il Presidente Vendola e la Commissaria Malmstrom nel corso del quale il Presidente Vendola presenterà i punti principali del parere in discussione su “Migrazioni e mobilità: un approccio globale” Alle ore 18.30 infine la Plenaria del Comitato delle Regioni discuterà il parere del Presidente Vendola, con la successiva votazione. Ricordiamo che il testo del parere preparato dal Presidente Vendola è stato già vagliato in prima lettura il 9 febbraio scorso (prima riunione della Commissione Civex) e approvato a maggioranza il 27 aprile (seconda riunione della Commissione Civex). Ora il documento, come emendato in Commissione, passa al vaglio della Plenaria. Alcune note sul Parere “Migrazioni e mobilità: un approccio globale” Il Comitato delle Regioni è stato incaricato di redigere un parere in merito alla comunicazione della Commissione Europea “L’approccio globale per la migrazione e la mobilità” (Com(2011) 743 final. L’approccio globale per la Migrazione e la Mobilità è un strategia di ampio respiro che include settori diversi all’interno quadro politico europeo: politica estera, sviluppo e migrazione. La migrazione è ora tra le principali priorità dell’agenda politica dell’Unione Europea. La primavera araba e gli eventi del sud del mediterraneo del 2011 hanno ulteriormente accentuato il bisogno che l’Unione europea si doti di una politica di migrazione globale e coerente. Al fine di usufruire dei vantaggi derivanti da una migrazione ben gestita, e per rispondere alle sfide legate ai cambiamenti delle tendenze migratorie, l’Unione Europea avrebbe bisogno di adottare un proprio quadro politico. Questa comunicazione propone un nuovo approccio globale in materia di migrazione e di mobilità (Gamm) progettato per conseguire tale obiettivo. Si stima che circa 50 milioni di persone vivano e lavorino all’estero con lo status di irregolari. Avviare un dialogo a livello globale consentirà di affrontare le sfide comuni e trovare risposte ad alcune preoccupazioni. Tuttavia, è a livello regionale, nazionale e ai livelli locali che ciascun individuo e ogni stackeholders misurerà/valuterà le opportunità offerte dalla migrazione e dalla mobilità. Tale approccio comune alla migrazione e mobilità dovrebbe essere elaborato, attuato, valutato e monitorato attraverso l’effettiva partecipazione ed il coordinamento di tutti i livelli di governo nelle diverse fasi del processo politico. Come ha costantemente sottolineato il Comitato nei suoi principali pareri su questo argomento, enti locali e regionali sono in prima linea nella realizzazione di una comune politica migratoria, essendo i primi ad apprezzare l’impatto sociale ed economico che i flussi migratori producono sui loro territori e sui paesi di origine.  
   
   
ZAIA PRESENTA LA NUOVA SQUADRA DI VENETO SVILUPPO: “SONO STATI SCELTI I MIGLIORI”  
 
Venezia, 18 luglio 2012 - “Il Consiglio regionale e gli istituti di credito hanno fatto una grande scelta, anzi, la scelta migliore possibile, dando a Veneto Sviluppo un consiglio di amministrazione composto da tecnici e professionisti di indiscutibile livello e qualità, quanto di meglio la nostra regione disponga per competenza ed esperienza nel campo economico-finanziario”. Il governatore Luca Zaia ha presentato così ieri a Venezia, nella sede della Giunta veneta di Palazzo Balbi, la nuova ‘squadra’ della società finanziaria regionale, chiamata a gestire per i prossimi tre anni una delle partecipate strategicamente più importanti della Regione. Zaia ha prima ringraziato il consigliere Marco Vanoni per la preziosa opera di “traghettatore” da lui svolta in questi mesi alla guida della società in attesa del rinnovo delle cariche e poi salutato per primo il nuovo presidente di Veneto Sviluppo, Giorgio Grosso, trevigiano, che sarà affiancato alla vice presidenza da Claudio Rigo. “La Regione, ma soprattutto i veneti, sono in mani sicure – ha aggiunto il governatore – e sfido chiunque, consultando i 77 curricula a suo tempo pervenuti per le candidature, a mettere in discussione la qualità dei professionisti nominati. Il mio augurio è che il prima possibile la nostra imprenditoria, di ogni settore, possa beneficiare di un’operatività sempre più forte, dinamica ed efficace di questa società, in materia di accesso al credito e di sostegno alle aziende”. Questi i 13 componenti del consiglio di amministrazione: Giorgio Grosso (presidente) - nato a Meolo (Venezia) nel 1949 e residente a Treviso. È dottore commercialista e revisore legale. Si è laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano. È stato dirigente di una primaria società di revisione internazionale, dove ha operato dal 1975 al 1985. Ha ricoperto il ruolo di responsabile del servizio di “internal auditing” e di direttore amministrativo e finanziario in primarie aziende nazionali. E’ socio fondatore dello Studio Associato di Consulenza d’Impresa. Claudio Aldo Rigo (vicepresidente) - responsabile del territorio Nordest dell’Unicredit Group, già vicedirettore generale di Unicredit Banca e capo area del Veneto centrale e del Triveneto orientale. Andrea Antonelli - nato a Roma nel 1966, residente a Breganze, in provincia di Vicenza. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza ed esercita la professione di avvocato nel suo studio legale. Ha maturato, negli anni, una notevole esperienza in materia di diritto societario e bancario. Svolge attività di consulenza per importanti aziende nazionali ed enti pubblici. Bruno Zanolla - nato nel 1964 a Quero, in provincia di Belluno. Laureato in ingegneria edile. Da diversi anni esercita la professione di libero professionista in uno studio associato. Ha maturato negli anni diverse esperienze nei consigli di amministrazione di molte società municipalizzate. È stato sindaco del Comune di Quero ed attualmente ricopre il ruolo di vicesindaco. Paolo Agostinelli - nato nel 1958 a San Bonifacio, in provincia di Verona. Nel 1982 si laurea in Economia e Commercio all´Università di Padova. Dal 1985 è iscritto all´ordine dei commercialisti della sua città. Nel corso degli anni matura una notevole esperienza nel ruolo di revisore contabile, in particolare nella divisione italiana della Vitec, una multinazionale quotata alla Borsa di Londra. Oggi oltre che a svolgere l’attività di commercialista, è consulente per diverse aziende del Veneto. Marco Vanoni - nato nel 1964 a Verona, risiede a Bussolengo. Diplomato, ha maturato diverse esperienze professionali nell’area manager di aziende del Veneto, del Trentino Alto Adige e della Sardegna. È stato membro del Cda di alcune municipalizzate, tra cui il Consorzio di bonifica Destra Piave di Treviso. Dal 2009 è nel Cda di Veneto Sviluppo, dove ha ricoperto l’incarico di Presidente dal 16 settembre 2011 ad oggi. Giovanni Cattelan - nato nel 1975 a Thiene, in provincia di Vicenza. Laureato in ingegneria gestionale presso l’Università di Padova. Ha maturato una notevole esperienza nel controllo di gestione e nell’organizzazione della produzione. È dal 2010 nel Cda di un’azienda che si occupa di materie plastiche. Dal 2008 ricopre il ruolo di direttore amministrazione finanza e controllo della Sacme, azienda leader nella produzione delle plastiche. Nerino Chiereghin - nato ad Adria nel 1951. Laurea in Scienze Politiche, è stato professore di Scienze delle Finanze, Diritto ed Economia, oggi in pensione. Ha grande esperienza nella gestione e nell’organizzazione delle società partecipate. Dal 1997, infatti, è un membro del Cda del Consorzio smaltimento rifiuti di Rovigo. E’ stato assessore comunale ad Adria e consigliere provinciale di Rovigo. Massimo Tussardi - laurea in ingegneria industriale con indirizzo aziendale. Direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto (Gruppo Intesa). Vicepresidente commissione regionale Abi. Già vicedirettore generale vicario di Banca Antonveneta (Mps); già responsabile della direzione privati della Banca Agricola Mantovana e vicepresidente di Abn Amro. Antonio Rigon - Laurea in economia, perfezionamento alla London School of Economics. Amministratore delegato di Sinloc spa. Amministratore dell’Università di Padova e presidente di Portocittà spa. Già responsabile della divisione intermediari finanziari, consigliere di amministrazione e membro del comitato esecutivo di Prometeia spa. Roberto Gatti - Laureato all’Università Bocconi, specializzato all’Imd di Losanna. Dirigente del comparto investimenti diretti di Unicredlt Group. Professore di private equity presso l’Università Cattolica di Milano. Già responsabile della M&a Unicredit Corporate. Cesare Chiavistelli - Vice direttore generale vicario della Banca Antonveneta. Già responsabile della direzione crediti in Banca Agricola Mantovana e in Banca Antonveneta. Già responsabile settore direzione commerciale di Montepaschi di Siena a Milano e Modena. Cristiano Vincenzi - Laurea in Economia Aziendale. Responsabile della funzione credito agevolato a livello di Gruppo di Banco Popolare. Il Collegio Sindacale di Veneto Sviluppo è composto da Giorgio Morelli (presidente), Pietro Codognato Perissinotto e Gianfranco Grigolon; supplenti: Enzo Nalli e Luciano Zerbaro.  
   
   
LA GIUNTA PIEMONTESE APPROVA IL RENDICONTO 2011  
 
 Torino, 18 luglio 2012 -E’ stato approvato dalla Giunta regionale il rendiconto generale per l’anno 2011, cioè il documento finanziario contabile che tiene conte del risultato della gestione dell’anno di riferimento e dei residui degli anni precedenti. “Il dato più evidente - rileva l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia - è il risultato attivo della gestione 2011, pari a circa 130 milioni di euro. Sottraendo questo dato al disavanzo 2010 di 614 milioni, l’esercizio si chiude dunque con un disavanzo di circa 484 milioni”. Il risultato positivo è stato conseguito nonostante la riduzione di trasferimenti statali (ex Bassanini) per 390 milioni e 90 milioni per il trasporto pubblico locale e, tra l’altro, riducendo la contrazione di nuovi mutui per un importo di 600 milioni invece degli 1,2 miliardi iscritti nel bilancio di previsione. Il recupero di disavanzo e la riduzione dei mutui è stata ottenuta attraverso la riduzione di 700 milioni di impegni e da 30 milioni di nuove maggiori entrate. “Dal confronto con il 2010 - aggiunge Quaglia - emerge un altro dato interessante ovvero la riduzione da 537 milioni a soli 29 milioni della differenza tra impegni di spesa autorizzati e gli accertamenti di competenza. Proprio per evitare il forte sbilanciamento, che ha caratterizzato gli esercizi precedenti, tra impegni di spesa autorizzati e gli accertamenti, i primi sono stati ridotti di oltre 800 milioni, pur a fronte di circa 300 milioni di minori entrate. E’ da evidenziare il fatto che questa riduzione di impegni di spesa non ha avuto conseguente negative sulla liquidità a favore dei cittadini, che si è ridotta di soli 100 milioni, nonostante la Regione abbia subìto un taglio di fondi statali di circa 500 milioni”.  
   
   
LAZIO, SPENDING REVIEW: POLVERINI INCONTRA SINDACATI SOCIETA’ IN HOUSE IMPEGNO AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER DIRITTI LAVORATORI  
 
 Roma, 18 luglio 2012 - La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme al Capo dell’Ufficio di Gabinetto e al Segretario generale, ha incontrato presso la sede della Giunta i rappresentanti di categoria delle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Csa, Usb) e i rappresentanti interni dei lavoratori delle società regionali in house in merito alle norme contenute nel decreto legge n. 95/2012 sulla spending review. Nel corso della riunione la presidente Polverini ha illustrato l’esito degli incontri che si sono svolti negli ultimi giorni, ha ribadito la complessità della situazione e confermato l’impegno dell’Amministrazione regionale a sostenere i diritti dei lavoratori delle società in house. La presidente Polverini ha ricordato inoltre l’impatto fortemente penalizzante del decreto anche in tema di organico del personale, con particolare riguardo alla riduzione del numero dei dirigenti, che comprometterebbe l’integrità e la terzietà delle funzioni della pubblica amministrazione. I sindacati hanno preannunciato una mobilitazione per domani mattina in Consiglio regionale che si riunirà in una seduta straordinaria incentrata sul decreto sulla spending review.  
   
   
SVILUPPO E COESIONE, DE FILIPPO: PER RIPARTIRE PUNTARE PIÙ SUL SUD  
 
Potenza, 18 luglio 2012 - “La posizione assunta congiuntamente da Confindustria e Cgil Cisl e Uil in tema di sviluppo e coesione dimostrano due cose. La prima è che c’è una grande attestazione di responsabilità da parte di tutti poiché è chiaro che dalla crisi o si esce tutti insieme o non si esce affatto e la seconda è che si esce dalla crisi solo se il Mezzogiorno supera il ritardo di sviluppo”. Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo a margine del seminario nazionale che si è tenuto ieri a Roma presso la rappresentanza italiana del Parlamento Europeo, per iniziativa delle quattro confederazioni. “Il salto di qualità che ci attendiamo – ha spiegato De Filippo – non è tanto nell’impostazione del lavoro, ma nella capacità di portarlo avanti con una costante attenzione a questa strategia che vede nel Mezzogiorno la possibilità di riscatto nazionale. Anche nella programmazione degli interventi 2007/2013 era stato posto il tema del rilancio del Mezzogiorno e, devo dire, era stato fatto anche muovendosi nella giusta direzione, ossia riunendo in un’unica programmazione i fondi comunitari, dei Fas e dei fondi regionali, ma poi il progetto si è sfaldato anno dopo anno nel momento della gestione, con i Fondi Fas che sono stati utilizzati spesso in modo estemporaneo dal Governo, e con i Fondi comunitari che hanno perso il carattere dell’aggiuntività, per diventare sostitutivi di fondi statali, come, ad esempio, nel caso del finanziamento degli ammortizzatori sociali con il Fondo sociale europeo. E’ chiaro, quindi, come si sia giunti agli effetti negativi che oggi hanno ben fotografato Confindustria a Cgil, Cisl e Uil, mettendo in luce una recente storia politica inequivocabile: lo Stato ha fatto venir meno quel contributo aggiuntivo per recuperare lo storico divario del Mezzogiorno del Paese e, specie negli ultimi anni, ha investito più nel Centro Nord che nel Mezzogiorno, sia in termini assoluti che in termini pro capite. Il frutto di queste politiche è sotto gli occhi di tutti e oggi ci troviamo a dover invertire la marcia mentre affrontiamo la più difficile congiuntura economica del Paese e dell’Occidente. Sia chiaro, però – ha concluso De Filippo – che la possibilità di investire sul Mezzogiorno per uscire dalla crisi va vista non come un problema ma come una strategia. Come Regioni – ha aggiunto De Filippo – noi ci crediamo al punto che stiamo investendo le poche risorse disponibili in questa direzione, e, ad esempio nel caso della Basilicata, nell’ambito di un intesa con le parti sociali abbiamo raddoppiato i fondi per il credito d’imposta sull’occupazione, recuperato fondi per il credito d’imposta per gli investimenti, finanziato interamente gli ammortizzatori sociali, e messo in campo in modo concertato anche gli strumenti dell’apprendistato, ponendo anche le basi per il nuovo ciclo di programmazione 2014/2020 su cui oggi incassiamo l’apprezzamento del ministro Barca. Ma è chiaro che le Regioni sono solo una parte del discorso, e attendiamo che a Roma ci sia un cambio di mentalità rispetto al recente passato. I primi segnali, in tal senso, come riconoscono anche Confindustria e sindacati, sono venuti dal Decreto Sviluppo e dalle azioni per la coesione messe in campo proprio dal ministro Barca, ma ci attendiamo una volontà più marcata nei programmi futuri che il Governo dovrà mettere in campo, ossia quelli tesi a conseguire risultati di bilancio non solo attraverso i tagli ma grazie alla crescita complessiva dell’economia italiana. Cosa che – ha concluso De Filippo – è bene ripetere non può esserci senza il Mezzogiorno”.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI IN CONSIGLIO REGIONALE SULLA PROPOSTA GOVERNATIVA DELL´ABOLIZIONE DI ALCUNE PROVINCE  
 
Catanzaro, 18 luglio 2012 - Il Presidente Scopelliti è intervenuto ieri in Consiglio Regionale in merito alla volontà del Governo di sopprimere alcune province. Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti concludendo il dibattito in Consiglio Regionale in merito alla proposta di soppressione di alcune Province avanzata dal Governo Monti ha affermato: ´´Oggi Consiglio regionale e Giunta hanno dato dimostrazione di straordinaria sensibilità su una questione di estrema importanza per la Calabria. Se l´idea dello scioglimento di tutte le Province poteva avere un senso oggi, quell´indicazione è notevolmente mutata ed è chiaro che ci si trovi dinanzi, anche da parte nostra, ad un mutamento di giudizio. Dal dibattito odierno è emersa la consapevolezza di approfondire bene ogni aspetto, ogni utile documentazione, per capire bene come muoverci. Ribadiremo comunque la nostra posizione contraria rispetto al ´decreto´ anche nella Conferenza Stato-regioni con l´idea di fare ricorso alla Corte costituzionale. Da qui, dunque, una posizione netta e chiara: faremo quanto e´ in nostro potere per salvare le nostre Province´´. “Ma il decreto contiene anche una parte che arricchisce la Calabria- ha concluso Scopelliti – ed è quella che fissa dei limiti temporali per l´implementazione delle Città Metropolitane. Si tratta di un grandissimo traguardo per il quale mi sono battuto quando ero sindaco di Reggio”  
   
   
RIORGANIZZAZIONE DELLE SEDI DELLA REGIONE TOSCANA E SPENDING REVIEW QUATTRO MILIONI DI RISPARMIO L’ANNO  
 
Toscana, 18 luglio 2012 - La Regione punta a risparmiare tre milioni di euro in affitti: i tre milioni spesi oggi ogni anno solo per gli immobili a Firenze, che si aggiungono ad un altro milione e mezzo di sedi affittate nel resto della Toscana e fuori dalla Toscana. Tre milioni spesi in gran parte per tre sedi dove oggi lavora un quarto dei poco più di 2050 dipendenti della giunta che la Regione conta a Firenze. Un altro milione sarà risparmiato sui costi di gestione, con la spesa complessiva che si abbasserà dunque da 11,5 a 7,5 milioni l’anno. “L’idea è quella di utilizzare appieno e meglio gli immobili già di nostra proprietà. Gli uffici stanno verificando tempi e costi per i necessari lavori di adeguamento” spiega l’assessore al bilancio della Toscana Riccardo Nencini, che ieri sull’argomento ha svolto una comunicazione durante la riunione della giunta. Attualmente gli uffici regionali sono dislocati in 21 sedi ed hanno costi di gestione – dalla vigilanza agli gli affitti e le spese condominiali, dove ci sono, dalle pulizie, i canoni e le utenze alla manutenzione ordinaria e la segnaletica – per 11,5 milioni annui. Affitti compresi, appunto. Il progetto è quello di abbandonare gli uffici oggi in via Toscana, via Bardazzi e via Alderotti. Tra le ipotesi c’è il pieno utilizzo di villa Fabbricotti, dove ora trova sede Toscana Promozione, di villa Basilewsky e probabilmente di altri immobili, tra cui la vecchia sede dell’ospedale pediatrico Meyer. “I vantaggi che deriveranno dall’operazione non riguardano solo un risparmio sugli affitti e quindi un ulteriore contributo alla spending review e al dimagrimento della Regione – conclude l’assessore Nencini – La riduzione delle sedi, che potrebbero ridursi di un terzo, porteranno al possibile accorpamento di alcuni servizi, con conseguente maggiore efficienza.Ed anche le spese di gestione si contrarranno”.  
   
   
STATO-REGIONE: OGGI PRESIDENTE FVG TONDO A ROMA SU RIDUZIONE SPESA  
 
Trieste, 18 luglio 2012 - Il presidente della Regione Renzo Tondo è oggi a Roma per una serie di incontri in merito al decreto legge del Governo nazionale sulla revisione della spesa. Dopo gli incontri del 16 lugli ocon i parlamentari eletti in regione, i capigruppo consiliari e con i presidenti della Regione Valle d´Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano, la posizione del Friuli Venezia Giulia sarà illustrata al Presidente della Quinta Commissione permanente del Senato, Antonio Azzollini, ed ai relatori del decreto sulle "disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati", Paolo Giaretta e Gilberto Picchetto Fratin, che il presidente Tondo incontrerà unitamente ai senatori eletti nel Friuli Venezia Giulia. Nel primo pomeriggio il presidente Tondo incontrerà il commissario per la revisione della spesa dello Stato, Enrico Bondi.  
   
   
UNCEM TOSCANA: "IL SINDACO D´ITALIA POTREBBE ESSERE LO SLOGAN PER LA NUOVA RIFORMA ELETTORALE" LEGGE ELETTORALE? IL SISTEMA DEI SINDACI FUNZIONA BENISSIMO: USIAMO QUELLO  
 
Firenze, 18 luglio 2012 - Secondo Giurlani dell’ Uncem Toscana, in questi giorni ferve il dibattito sulla riforma della legge elettorale, tanto più dopo la sacrosanta esortazione del presidente della Repubblica a modificare, il prima possibile, quella in vigore, il cosiddetto "porcellum". I partiti sembrano, almeno per il momento, andare in ordine sparso. Sarà molto difficile che si trovi un accordo e si rischia di arrivare al voto in Parlamento senza un´intesa di massima che conduca ad un buon risultato. Anziché tentare mediazioni impossibili e creare nuove formule, che come insegna l´esperienza del passato non portano a nulla, perché non si prende a modello la legge elettorale per l´elezione dei sindaci e dei consigli comunali? E´ il miglior sistema che si sia sperimentato fino ad oggi: la sera stessa del voto si sa chi è il primo cittadino, la maggioranza è chiara e netta, il sindaco può essere sfiduciato ma non sostituito da un altro senza andare alle elezioni, non si può restare in carica più di due mandati. Il sindaco d´Italia potrebbe essere lo slogan per la nuova riforma elettorale. Che ovviamente andrà adattata alla vastità del territorio nazionale, mantenendo doppio turno ed elezione diretta, e scegliendo fra collegi uninominali o voto con preferenza. In questo modo si ridarebbe potere ai cittadini e si avrebbe un sistema che funziona, stimola l´aggregazione dei partiti, pur dando diritto di rappresentanza alle formazioni minori, e favorisce l´alternanza al governo.  
   
   
PROVINCIA DI ISERNIA, FARE FRONTE COMUNE  
 
Campobasso, 18 luglio 2012 - «La Repubblica Italiana è articolata in vari livelli di governo ed amministrativi, così come sancito nella Costituzione che assegna a ciascuno competenze e responsabilità sulla base di un complesso ragionamento sul territorio e sulle esigenze dei singoli cittadini. Cancellare con un provvedimento legislativo ordinario una parte di questo livello istituzionale, nel caso le Province, e quindi quella di Isernia, rappresenta la messa in discussione in maniera superficiale e non ponderata di un assetto istituzionale teso a garantire diritti, con la finalità di ottenere tagli di spesa pubblica che comunque non si concretizzerebbero. Penso che il Governo stia sbagliando a portare avanti una tesi del genere che, come detto, non solo non realizzerà i risparmi che si prefigge di raggiungere, ma va a scardinare, senza un disegno strategico, la struttura costituzionale di questo Paese. Mi auguro che il Parlamento non si presti a questa iniqua decisione». Lo ha detto il Presidente della Regione, Michele Iorio, intervenendo il 16 luglio ad Isernia all´incontro organizzato dal Presidente della Provincia con i rappresentanti delle Istituzioni parlamentari, regionali e locali, per opporsi al disegno del Governo circa la soppressione di parte delle Province italiane. «La Provincia di Isernia - ha continuato il Presidente - ha un´antica storia ed ha saputo svolgere negli anni un ruolo determinante nella crescita socioeconomica dei territori che abbraccia, garantendo l´identità e la cultura locale e regionale. La sua cancellazione, lo ripeto senza un ragionamento più generale su tutte le istituzioni operanti su quell´area, porterà certamente ad un impoverimento e ad un depauperamento economico e sociale della città di Isernia e di ciascuno dei 52 Comuni che vi gravitano. "L´annientamento" della Provincia creerebbe a cascata la chiusura degli altri uffici dello Stato che hanno competenza provinciale, fino a giungere ad un depotenziamento anche della presenza delle Forze dell´Ordine e, dunque, ad un impoverimento generale intollerabile ed inaccettabile. Ribadisco con forza che i risparmi si possono tranquillamente realizzare contraendo le spese, ma non certo riducendo i diritti dei cittadini che sono eguali, fino a prova contraria, in ogni centimetro quadrato della Repubblica sia esso della Provincia di Isernia o di una di quelle "salvate" (con un criterio molto discutibile e discriminatorio) per dimensione demografica». Nel concludere, il Presidente ha poi chiesto che il mondo politico e tutti i partiti insieme alla società civile facciano sentire la loro voce e svolgano un chiaro ruolo in questa che deve essere una battaglia non di centrodestra o centrosinistra, ma di tutti. «Qui si vede la cifra politica di ciascuno e qui si vedrà quanto e chi davvero ama questa terra avendo il coraggio di contrapporsi a logiche nazionali che ormai hanno poco di politica e molto di ragioneria».  
   
   
SPENDING REVIEW: I TAGLI ALLE PROVINCE INTERVENGONO SUI SERVIZI  
 
Roma, 18 luglio 2012 - “I parametri scelti dal Governo per definire i ‘consumi intermedi’ sono sbagliati: non si taglia la spesa improduttiva, si tagliano i servizi”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione analizzando, in un documento che l’Upi ha inviato al Governo, al Parlamento e ai Partiti politici, gli effetti dei tagli previsti dalla spending review sui bilanci delle Province. Il Decreto legge approvato dal Governo, che da oggi inizia ufficialmente il suo iter di valutazione in Senato, assegna infatti alle Province un taglio ai consumi intermedi di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo per il 2013. Per le Province i consumi intermedi ammontano a circa 3,7 miliardi di euro, ma alcune delle voci significative ricomprese nel consumo intermedio oggetto di ‘review’ sono evidentemente servizi ai cittadini, come 1 miliardo e 134 milioni di euro che sono Contratti di servizio per il trasporto pubblico locale, 367 milioni di euro che sono corsi di formazione, 243 milioni di euro che sono invece spese per la manutenzione ordinaria e la riparazione degli immobili, compresi gli edifici scolastici. “Queste tre voci prese ad esemplificazione, che assommano a circa la metà dei consumi intermedi – spiega Castiglione - rappresentano servizi ai cittadini, non sprechi aggredibili: stiamo infatti parlando di trasporto pubblico locale e di formazione professionale, ovvero di due rilevanti funzioni assegnate da quasi tutte le Regioni alle Province con propria legge; ma stiamo anche parlando di manutenzione degli immobili ovvero degli oltre 5000 edifici scolastici nonché dell’intero patrimonio immobiliare delle Province”. Alcuni esempi concreti: per la Provincia di Genova il totale dei consumi intermedi ritenuti aggredibili dalla spending è pari a 25 milioni e 500 mila. Di questi, il decreto ne taglierà 22 milioni: vuol dire che il taglio di questi consumi corrisponderebbe alla pressocchè totalità degli acquisti di beni e servizi della Provincia che si riferiscono a manutenzione degli istituti scolastici, manutenzione delle strade provinciali, sgombero neve, taglio erba, segnaletica, carburante per i mezzi meccanici, Centri per l’Impiego, manutenzione immobili adibiti ad uffici, utenze di energia elettrica, gas, acqua, telefono, ecc. Per la Provincia di Torino i consumi intermedi finanziati con fondi dell’Ente per formazione professionale, trasporto pubblico locale, mercato del lavoro, tutela dell’ambiente, etc, sono pari a 61.192.901 che, secondo il dl 95/12 dovrebbero essere decurtati per quasi la metà entro la fine dell’anno e completamente azzerati il prossimo anno. “E’ evidente – sottolinea Castiglione – che si tratta di un taglio di risorse, e non di un efficientamento della spesa, come ci si sarebbe aspettato. Parametrare il taglio ai consumi intermedi attesta di fatto la volontà di non voler tenere conto né della razionalizzazione già avviata e realizzata da parte di alcuni enti, né della incapacità di individuare, effettivamente quella ancora da fare . Un taglio così oneroso e assolutamente sproporzionato non solo all’interno dei diversi comparti della Pa, ma anche e soprattutto tra i livelli di governo locale, si traduce nella impossibilità di mantenere gli equilibri di bilancio, mettendo in serio rischio anche il pagamento delle retribuzioni del personale. Resta il dubbio – conclude il Presidente dell’Upi - che l’eccessivo carico della manovra in capo alle Province non sia frutto di una ponderata riflessione tecnica o il risultato di una analisi delle spese delle autonomie locali, quanto piuttosto un modo per operare, attraverso la stretta finanziaria, lo svuotamento delle Province, in linea con l’art. 23 del Decreto Salva Italia. Questo nonostante, sul tavolo delle riforme istituzionali, si stia avviando con il Governo un processo di profondo riordino delle Province. Processo che, stante questi tagli, rischia di essere vanificato”.  
   
   
FIRENZE, DA PROVINCIA A CITTA´ METROPOLITANA: ECCO LA PROPOSTA DI PALAZZO MEDICI RICCARDI  
 
Firenze, 18 luglio 2012 - Città metropolitana, i rapporti con il Comune di Firenze, un nuovo statuto e la definizione di una fase transitoria per garantire i passaggi al nuovo governo dell´area: il Consiglio provinciale di Firenze ha approvato all´unanimità un documento sul tema, frutto del lavoro della Commissione speciale Città metropolitana guidata dal presidente Federico Tondi. Mercoledì 18 luglio 2012, alle ore 11.30, il presidente della Commissione presenterà alla stampa la proposta del Consiglio per il passaggio alla Città metropolitana, nella Sala Stampa Oriana Fallaci della Provincia di Firenze, in via dei Ginori 8. Alla conferenza sono stati invitati il Presidente della Provincia Andrea Barducci, i capigruppo e i commissari della Commissione speciale.  
   
   
NAPOLI: SPENDING REVIEW; CESARO, RIFORMA CITTÀ METROPOLITANE NASCE MALE  
 
 Napoli, 18 luglio 2012 - “Temo che questa riforma sulle città metropolitane nasca male. E’ attuata non per la volontà di rendere uno Stato più moderno ed efficiente, ma nell’ambito di un programma di tagli della spesa pubblica. Non credo che questo sia un buon approccio per chi pensa ad uno Stato che deve modificare le sue istituzioni per poter svilupparsi e crescere”. Lo ha detto il 16 luglio il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro nel corso di un’intervista rilasciata al Gr Parlamento della Rai per la rubrica “Città allo specchio”. “Se la trasformazione delle province in città metropolitane è solo un cambio d’abito su un corpo che non subisce grandi trasformazioni - ha continuato Cesaro - e se le province sono diventate un organismo vuoto e senza risorse significative, questa riforma è decisamente inadeguata”. “E’ impensabile, poi, che una logica fase di transizione venga gestita dal sindaco del comune capoluogo. E’ più logica una fase commissariale gestita dallo stesso presidente uscente -ha concluso Cesaro - in grado senz’altro di gestire meglio le istanze di tutti i comuni coinvolti e non solo quello capofila”.  
   
   
SPENDING REVIEW, TAGLI AI BILANCI, SAITTA (UPI) "UNA MANOVRA TUTTA A CARICO DELLE COMUNITÀ LOCALI"  
 
Torino, 18 luglio 2012 - “Ancora una volta l’onere della manovra ricade per ben oltre la metà sul sistema delle Regioni e degli enti locali, in perfetto allineamento con le manovre precedenti e dunque senza la seria volontà di equilibrare la riqualificazione della spesa in maniera proporzionale tra i settori della Pubblica Amministrazione centrale, le Regioni e gli enti locali”. Lo dichiara il Vice Presidente Vicario dell’Upi, Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino, ricordando, dati alla mano, che “per il solo anno 2012 su una manovra complessiva di 4,5 miliardi di euro, 2,3 miliardi, verranno dalle regioni e dagli enti locali, 0,9 dalla sanità, il 72% del totale. Per il 2013 su un complesso di 10,5 miliardi, ancora una volta 5,2 miliardi sono a carico del territorio e 1,8 a carico della sanità, dunque il 67% “. I dati sono contenuti nel documento che l’Upi ha inviato alla Commissione Bilancio del Senato, alle prese con l’esame della cosiddetta spending review, nel quale si evidenzia come “le norme che si intendono introdurre con il decreto legge “spending” determinano per le Province una riduzione di 1 miliardo dal 2013, cifra che di fatto svuota tutto il fondo sperimentale di riequilibrio”. “Vorremmo ricordare – sottolinea il Vice Presidente Saitta – che questo fondo di riequilibrio, ora pari a 1,039 miliardi, deriva per 813 milioni dalla addizionale provinciale sull’energia elettrica, un importante tributo proprio provinciale che è stata soppressa nel 2011, e solo per la restante quota di 226 milioni origina dai “vecchi” trasferimenti erariali. Di fatto – commenta Saitta - lo Stato sta operando una acquisizione coatta di risorse proprie delle Province, senza, tra l’altro, dare indicazioni rispetto alla rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno per gli anni 2012 e seguenti. Nessuno può infatti ritenere ancora raggiungibili i già ambiziosi obiettivi assegnati alle Province con una tale drastica riduzione delle entrate. O vengono rideterminati gli obiettivi assegnati, oppure si prenda atto del fatto che le Province non riusciranno a rispettare il patto”.  
   
   
MOODY´S, DOWNGRADE MILANO. TABACCI: “ATTO DOVUTO, CONTINUIAMO L’OPERA DI RISANAMENTO STRUTTURALE DEL BILANCIO. ORA SERVE UN’AGENZIA DI RATING EUROPEA”  
 
 Milano, 19 luglio 2012 - "La decisione di Moody´s di abbassare il rating del Comune di Milano segue di poche ore la stessa relativa allo Stato italiano e, quindi, è del tutto scontata”, commenta l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. “La nostra strategia non cambia – prosegue l’assessore – perché avevamo già avviato un´azione di risanamento strutturale del bilancio comunale. Per quanto riguarda le agenzie di rating, poi, mi riporto a una mia dichiarazione rilasciata alle agenzie il 19 aprile 2004, ai tempi del caso Parmalat. Bisogna costituire un´agenzia di rating europea, magari controllata da strutture pubbliche. Le tre grandi agenzie di rating internazionale – conclude Tabacci – hanno la particolarità di essere controllate dai grandi editori americani: mi sembra assurdo che a queste agenzie vengono attribuiti compiti determinanti come quello di valutare la tenuta degli Stati".  
   
   
MOODY’S DECLASSA NUMEROSI ENTI LOCALI. IL RATING DELLE MARCHE NON VIENE TAGLIATO. SPACCA: “SEGNO DELLA SOLIDITÀ FINANZIARIA DELLA REGIONE”.  
 
Ancona, 18 luglio 2012 - Moody’s taglia il rating di 23 enti locali, oltre a quello di una serie di banche e società italiane, dopo il downgrade dell’Italia deciso dall’agenzia la scorsa settimana. Tra gli enti locali “declassati”, tra cui diverse Regioni (Liguria, Veneto, Umbria, Lombardia, Abruzzo, Piemonte, Lazio, Campania, Calabria, Molise, Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia, le Province autonome di Trento e Bolzano), non figurano le Marche. “In uno scenario così difficile per il nostro Paese, che si riflette nel taglio del rating dell’Italia e di numerosi enti locali – dice il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – le Marche confermano la propria solidità finanziaria. La nostra regione non è infatti caduta sotto la ‘scure’ delle agenzie di rating, segno che prosegue il rispetto dei parametri di stabilità fiscale, si conservano il nostro tessuto economico florido, i solidi fondamentali finanziari, le buone pratiche finanziarie e i conti sanitari sono in equilibrio”.  
   
   
BOLZANO, RATING RITOCCATO: SERVE PIENA AUTONOMIA A SOSTEGNO DELL´ECONOMIA  
 
Bolzano, 18 luglio 2012 - Il declassamento dell´Italia deciso dall´agenzia di rating Moody’s si riflette anche sull´Alto Adige, che automaticamente ha visto abbassato il rating provinciale. Per l´assessore Thomas Widmann una ragione in più per chiedere a Roma il passaggio di nuove competenze alla Provincia: "In questa fase critica solo la piena autonomia potrebbe consentire di tutelare l´economia locale dagli effetti della crisi in Italia." A seguito del declassamento dell´Italia, anche il rating della Provincia di Bolzano è stato ritoccato da A1 a A3. Per l´assessore Widmann il nuovo intervento dell´agenzia sull´Italia è la conferma che la situazione economica dell´Alto Adige andrebbe disgiunta da quella nazionale: "Il declassamento dell´Italia coinvolge anche l´Alto Adige quando invece la nostra realtà non è assolutamente paragonabile a quella delle altre Regioni italiane. Una riprova che per la Provincia diventa essenziale poter contare sull´autonomia finanziaria nel quadro di una autonomia piena." A prescindere dal fatto che il declassamento sia giustificato o meno, l´assessore valuta l´attuale spazio economico italiano, in rapporto all´Alto Adige, uno svantaggio in termini di competitività, tanto più che l´assenza di un chiaro sostegno dei grandi partiti italiani alle riforme del Governo aumenta l´insicurezza dei mercati. "Non sappiamo se le riforme di Monti verranno mantenute anche dopo le elezioni del prossimo anno, come invece chiedono i mercati e anche i partner europei", specifica Widmann. In tema di riforma della spesa pubblica, l´assessore provinciale riconosce che "la spending review è un segnale importante lanciato ai mercati, ma anche in questo caso con un´autonomia piena l´Alto Adige potrebbe accelerare questa riforma e riguadagnare una posizione adeguata nel panorama finanziario." Gli interventi riguardano tutte le amministrazioni pubbliche in Alto Adige: "Le riforme strutturali sono assolutamente necessarie in alcuni settori, dove è richiesto di ridurre i grandi capitoli di spesa", osserva Widmann. Ma senza fare l´errore di tagliare indiscriminatamente: "Da un lato va risparmiato dove esiste potenziale di risparmio, dall´altro bisogna investire nei nostri punti di forza." Widmann, competente in Giunta provinciale anche per il personale, annuncia riforme nella pianta organica pubblica: "Non verrà licenziato nessuno dall´oggi al domani, ma si dovrà avviare una valutazione su come poter rendere più efficienti i servizi pubblici in Alto Adige", conclude l´assessore.  
   
   
“ADOTTA UN GIOVANE”, FIRMATA INTESA TRA REGIONE MARCHE, CONFINDUSTRIA E OO.SS.SPACCA: “UN PROGETTO CHE DA’ GRANDE SPERANZA AI GIOVANI.”  
 
 Ancona, 18 luglio 2012 - “E’ un progetto che dà una grande speranza ai giovani ai quali viene offerta l’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Dobbiamo dare atto a Confindustria di aver pensato un progetto di grandissimo valore e alle organizzazioni sindacali di svolgere un ruolo molto importante per attuarlo con la massima incisività. La Regione ha creduto sin da subito in questo progetto: lo abbiamo quindi potenziato ed esteso a un numero maggiore di beneficiari. Il tema della disoccupazione giovanile è drammatico ed è quindi necessario promuovere interventi sempre nuovi e ispirati alla massima concretezza”. Così il presidente della Regione Gian Mario Spacca illustrando le finalità del progetto “Adotta un giovane”, dopo la firma di un’intesa per estendere gli idonei della graduatoria. Spacca ha anche sottolineato che le Marche sono valutate come la regione italiana più Youth friendly, cioè la più attrattiva in assoluto per i giovani (125,8 rispetto alla media nazionale di 100) secondo un indicatore che misura il potenziale di attrattività per gli Under 30 in base a Mercato del lavoro, Imprenditoria, Istruzione, Demografia e aspetti socioeconomici ,Dinamica della crisi 2008-2010. In tal senso anche “Adotta un giovane” si è dimostrata una sperimentazione validissima e con risultati di partecipazione inaspettati , tanto che si è deciso di ampliarla aggiungendo 1 milione e 150 mila euro per dare al possibilità ad altri 100 giovani ( tra laureati e diplomati ) di entrare in aziende e dopo un tirocinio formativo essere assunti attraverso un incentivo di 3000 euro per sostituire le persone che andranno in pensione. “Un progetto articolato, innovativo ed efficace per dare una risposta alla crisi occupazionale che interessa il 30 per cento della popolazione giovanile delle Marche - ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti -e che sicuramente diventerà un modello per altre regioni . Grazie ad una positiva collaborazione tra Regione Sindacati e Confindustria si possono creare condizioni molto favorevoli per invertire una tendenza negativa e disegnare percorsi di crescita. “ Luchetti, comunicando che la graduatoria uscirà fra pochi giorni, ha poi ricordato i diversi interventi mirati ai giovani che l’assessorato al Lavoro- Formazione – Istruzione ha curato e sta seguendo ( dal Prestito d’onore con quasi mille nuove imprese in tre anni , ai 40 dottorati di ricerca in accordo con le Università e le imprese) . ( vedi scheda allegata ) “Adotta un Giovane”, ha registrato una mole di oltre 700 domande, imprevista in queste dimensioni, per 50 borse disponibili di cui 25 per laureati e 25 per diplomati che resteranno in tirocinio 12 mesi. “Un po’ me l’aspettavo questo successo di adesioni , a differenza di altre opinioni - ha detto il presidente di Confindustria Marche, Nando Ottavi – perché si tratta di uno strumento sperimentale sì, ma calibrato sulle necessità delle aziende che stanno vivendo un fase molto difficile anche dal punto di vista del passaggio generazionale. E’ un progetto che riassume la filosofia e la mentalità che le aziende devono assumere: guardare avanti, investire nelle risorse umane e diffondere la cultura d’impresa. Siamo molto soddisfatti che si sia potuta intraprendere la strada giusta della collaborazione con Regione e Sindacati per offrire opportunità ai giovani di mettere in pratica quanto acquisito con gli studi.” Sulla positiva valorizzazione delle competenze dei giovani e la favorevole sintesi di collaborazione espressa nell’intesa,anche i Sindacati (Cgil , Cisl e Uil). “Un’altra misura che dimostra la flessibilità e la lungimiranza dell’Accordo sul contenimento della crisi occupazionale firmato a suo tempo. Un percorso di accompagnamento dei giovani che darà risultati positivi perchè è stato verificato, monitorato e seguito nei dettagli da tutte le parti sociali in un’ottica di cooperazione vitale.” ( Stefano Mastrovincenzo Cisl). “ Una sinergia messa in atto che fa ben sperare per la crescita complessiva del sistema produttivo e dare risposte di stabilità all’emergenza-giovani.” (Daniela Barbaresi Cgil). “ L’aspetto importante di questo progetto è che si investe di nuovo sul capitale umano sostenendo quei giovani che possono ridiventare protagonisti della ricostruzione del tessuto economico marchigiano” ( Graziano Fioretti – Uil).  
   
   
PAVIA: CATALOGO PROVINCIALE DELL´OFFERTA PUBBLICA DEI SERVIZI INTEGRATI PER L´APPRENDISTATO PERIODO FORMATIVO 2012/2013  
 
Pavia, 18 luglio 2012 - Con decorrenza 16 luglio 2012 diventa operativo il “Catalogo Provinciale dell’offerta pubblica dei servizi integrati per l’apprendistato periodo formativo 2012/2013” contenente tutta l’offerta formativa ed i servizi a totale finanziamento pubblico messi a disposizione delle aziende che hanno alle proprie dipendenze lavoratori con contratto di apprendistato. A partire dal 16 luglio p.V., pertanto, sarà possibile procedere alla preiscrizione degli apprendisti alle attività formative mediante il Portale http://www.apprendistatopavia.it/ . Per informazioni rivolgersi al n. Telefonico 0382/597441 oppure all’indirizzo e-mail formazione@provincia.Pv.it    
   
   
PRATO: 25 PROGETTI DI TIROCINIO FORMATIVO IN COMUNE A PRATO PER GIOVANI DA 18 A 30 ANNI  
 
Prato, 18 luglio 2012 - E´ in pubblicazione da lunedì 16 luglio fino a martedì 31 luglio sul sito web di Fil Centro per l´Impiego, la prima parte di proposte di tirocinio formativo per giovani diplomati e Laureati da 18 a 30 anni in diversi settori dell´Amministrazione comunale previste per l´anno in corso. Si tratta di un progetto fortemente voluto dal sindaco Roberto Cenni, insieme all´assessore al Personale Anna Lisa Nocentini, per dare nuove opportunità a coloro che si affacciano ora nel mondo del lavoro e che potranno così fare un´esperienza importante che arricchirà il loro curriculum. Le proposte progettuali, in collaborazione con Fil spa, sono 25 per 27 posti disponibili. "Si tratta di un´iniziativa alla quale teniamo molto - afferma il sindaco Cenni - perché conferma l´attenzione che abbiamo riservato ai giovani e più in generale alle aperture della pubblica amministrazione al mondo del lavoro. In una fase di crisi persistente e di forte disoccupazione giovanile, il piano delle assunzioni 2012 indente rappresentare un segnale che instilli fiducia per quanti non hanno un lavoro. L´attenta gestione del bilancio in questi tre anni ci ha permesso di farlo nonostante le molte difficoltà e i tagli imposti dal governo. E il numero delle domande ai bandi già aperti dimostra quanta necessità ci sia di occasioni come queste. In tutto - conclude il sindaco Cenni - saranno 14 le assunzioni a tempo indeterminato e 48 i tirocini formativi in programma per il 2012". Seguono tutte le attività e i profili richiesti: Un assistente per la progettazione di rilevazioni statistiche per realizzare uno studio sulle previsioni demografiche, analisi dei dati e costruzione di un report (richiesta Laurea di 1° livello o magistrale in Scienze statistiche); un addetto amministrativo per la predisposizione di analisi economiche sui servizi del Comune e di supporto alla Direzione generale per attività di programmazione (Laurea magistrale in Economia o Amministrazione e controllo); un addetto al marketing per indagini di customer satisfaction (Laurea magistrale in scienze Politiche e Sociali); un analista di organizzazione in supporto alla gestione delle relazioni sindacali, la contrattazione e la concertazione (Laurea triennale o magistrale in Scienze dell´economia e della gestione aziendale, Scienza dell´Amministrazione o Scienze economiche); un addetto amministrativo e contabile di supporto alla riforma della contabilità pubblica, gestione dell´indebitamento ed investimenti (Laurea in Economia e Commercio), un amministrativo contabile per la gestione delle entrate e problematiche inerenti alla riscossione (diploma in ragioneria); un ingegnere per il recupero ambientale e la messa in Sicurezza della cava dismessa de La Querce (Laurea in ingegneria o diploma di geometra); un geometra per le simulazioni Cad di manutenzione alle infrastrutture stradali (diploma di geometra); un ingegnere per l´analisi del rischio idraulico nei corsi d´acqua di competenza comunale (Laurea in ingegneria); due architetti o geometri di supporto al gruppo di lavoro sull´edilizia sportiva (Laurea in Architettura o diploma di geometra); due ingegneri o geometri per la verifica sismica degli edifici pubblici (Laurea in Ingegneria o diploma di geometra); un architetto per la programmazione dello sviluppo dell´Edilizia scolastica (Laurea in Architettura), un geometra per il riordino del Piano operativo comunale di Protezione civile (diploma di geometra); un geometra per l´elaborazione di proposte di implementazione delle piste ciclabili e di uno studio sulla mobilità cittadina (diploma tecnico di geometra o titolo equipollente); un geometra-disegnatore di supporto alla progettazione di strutture ed impianti per la mobilità (diploma tecnico di geometra o titolo equipollente); un ingegnere per progettazione di interventi infrastrutturali per il traffico urbano e il miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale (Laurea in ingegneria); un ingegnere per la realizzazione del tempio crematorio e valutazione di impatto ambientale (Laurea in ingegneria possibilmente ambientale); un geometra per esecuzione di rilievi catastali ed esecuzione della procedura Docfa in immobili di proprietà comunale (diploma di geometra); un architetto per la valorizzazione di terreni ed edifici di proprietà comunale (Laurea triennale o magistrale); un tecnico rilevatore e progettista per la classificazione delle strade e la mappatura acustica, verifica sulla sicurezza di impianti a metano e Gpl e di supporto a Publies (ingegnere con formazione minima triennale ambientale o industriale); un addetto ai Progetti Europei di supporto al Servizio Promozione economica nell´attività di fundrising, ricerca di fondi su Bandi europei, per progetti dell´Amministrazione comunale (Laurea in Scienze Politiche o Economia o Diploma di Scuola superiore ed aver conseguito almeno 150 Crediti Formativi Universitari all´Università); un assistente bibliotecario per il progetto Media Library on line (Laurea); un assistente bibliotecario per servizi al pubblico, monitoraggio della customer satisfaction della Biblioteca Lazzerini (Laurea); un addetto all´organizzazione di eventi per la definizione e l´ideazione di cartelloni di eventi ed implementazione del Portale dei Giovani (diploma di maturità); un mediatore linguistico culturale per il progetto Sprar, Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, corsi di lingua e supporto al front office (diploma di Scuola superiore). Per tutte le informazioni e la presentazione delle domande con la documentazione da allegare ci si potrà rivolgere alla Fil - via Galcianese, 20/h - telefono 0574 613211 www.Centroimpiegoprato.it    
   
   
TRIESTE: NASCE UN NETWORK PER I SERVIZI AL LAVORO  
 
 Trieste, 18 luglio 2012 - La Provincia di Trieste ha avviato, prima in Regione, un network integrato per i servizi al lavoro e lo sviluppo delle risorse umane. L’assessore provinciale alle Politiche attive del Lavoro, Adele Pino, il 12 luglio ha siglato in tal senso un Protocollo d’intesa con otto Agenzie per il lavoro che operano sul territorio. “Considerata la particolare situazione di crisi sotto il profilo occupazionale – ha detto Adele Pino – abbiamo pensato di favorire la costruzione di un sistema integrato con le Agenzie per il Lavoro autorizzate ad operare nel territorio di Trieste. L’obiettivo è collaborare per la realizzazione di un intervento di rafforzamento dei diversi servizi connessi all´incontro tra domanda e offerta di lavoro, e per supportare adeguatamente l’utenza nei percorsi d’inserimento lavorativo. Il protocollo siglato oggi contempla percorsi di apprendimento volti a trasferire loro le competenze richieste dal tessuto produttivo locale e prevede anche l’ipotesi di realizzare, tra le varie attività, un network informativo di servizi al lavoro e allo sviluppo delle risorse umane a vantaggio dell’utenza interessata operante sul territorio provinciale”. In un simile contesto le Agenzie per il lavoro svolgono, pur in una logica d’impresa, un ruolo attivo nella dinamica occupazionale del sistema del lavoro provinciale e nell’offerta di servizi formativi, potendo quindi contribuire a fornire utili indicazioni in merito all’evoluzione del mercato del lavoro e delle competenze richieste dalle imprese/organizzazioni. Le Agenzie che oggi hanno aderito al Protocollo sono: Umana spa, Adecco Italia spa, Gigroup spa, Manpower spa, Openjobmetis spa, Start People spa, Randstad Italia Spa e la Men at Work spa. Grazie al documento siglato oggi le Agenzie per il Lavoro si impegnano a: a) promuovere e valorizzare un servizio informativo per rendere maggiormente efficace l’accesso alle agevolazioni previste dalle diverse normative di settore in materia di assunzioni e di mobilità (ammortizzatori sociali) così facilitando il reinserimento lavorativo dei lavoratori in situazione di particolare difficoltà occupazionale; b) collaborare con la Provincia nell’organizzare di eventi informativi su tematiche del lavoro; c) comunicare, mantenendole aggiornate, le offerte di lavoro nell’ apposita sezione del Portale Provinciale dei Servizi per il Lavoro nel rispetto di quanto previsto dall’art. 9 D. Lgs. 276/2003 e s. M.i., secondo le modalità in uso presso il Centro per l’Impiego della Provincia di Trieste; d) comunicare al Centro per l’Impiego la denominazione dell’azienda per la quale viene effettuata la richiesta di personale, nella consapevolezza che nel caso di richiesta del servizio di preselezione già attivo a favore di un’azienda non sarà ammessa la possibilità di effettuare l’estrazione di candidati anche per conto della Apl; e) fornire al Centro per l’Impiego l’esito delle selezioni di cui al precedente punto d); f) segnalare i profili professionali difficilmente reperibili sul mercato del lavoro al fine di promuovere, anche in collaborazione con gli Organismi di Formazione e i Cfp, interventi formativi che supportino le strategie di politica attiva per il lavoro adottate dalla Provincia di Trieste, rendendosi disponibili a impiegare le risorse a valere sui diversi fondi interprofessionali di settore; g) trasmettere trimestralmente i dati inerenti gli esiti occupazionali relativi ai candidati segnalati dai Cpi, al fine di verificare l´efficacia delle azioni concordate. La Provincia di Trieste, attraverso il Centro per l’Impiego, si impegna a pubblicare le vacancies, così come comunicate dalle Apl, sul portale dei servizi per il lavoro, secondo le modalità in uso presso il Centro per l’Impiego della Provincia di Trieste c) collaborare con le Apl nell’organizzare eventi informativi su tematiche del lavoro ; d) recepire dalle Apl il fabbisogno formativo emergente dalle tendenze del mercato del lavoro, per favorire, anche in collaborazione con gli Organismi di Formazione e i Centri di Formazione Professionale, la realizzazione di interventi formativi tesi allo sviluppo socio economico del territorio, valutando la possibilità di impiegare le risorse a valere sui diversi fondi interprofessionali di settore; e) monitorare costantemente gli esiti degli inserimenti realizzati dalle Apl a favore dell´utenza segnalata dai Cpi e redigere, al termine dell´anno, un rapporto di monitoraggio che consenta una lettura completa dei dati raccolti anche ai fini della prosecuzione della collaborazione. Il Protocollo di Intesa ha durata di un anno a partire dalla data della sottoscrizione.  
   
   
POSTE ITALIANE: LA PROVINCIA DI PISTOIA, ANCHE IN RAPPRESENTANZA DEI COMUNI, SCRIVE A UPI, ANCI, REGIONE TOSCANA E ORGANIZZAZIONI SINDACALI DOPO L’INCONTRO DELLO SCORSO 11 LUGLIO, LA PROVINCIA HA INVIATO UNA LETTERA PER CHIEDERE L’INTERESSAMENTO A LIVELLO REGIONALE SULLA VICENDA  
 
Pistoia, 18 luglio 2012 - A seguito dell’incontro che si è svolto lo scorso mercoledì 11 luglio tra la Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, il Direttore di Poste Italiane, Sezione di Pistoia, e i rappresentanti istituzionali dei Comuni del territorio, per fare il punto sulla paventata chiusura di alcuni uffici postali e le criticità che tale situazione potrebbe comportare a livello locale, la Provincia di Pistoia ha inviato una lettera a Upi, Anci e organizzazione sindacali regionali. Nel documento la Provincia, anche in rappresentanza dei Comuni, chiede un interessamento collettivo delle associazioni e delle parti sociali, che impegni i membri parlamentari di ogni colore politico ad intervenire nelle proprie sedi e sui rappresentanti del governo, in particolar modo sul Ministero competente, affinché si addivenga ad una nuova e più condivisa gestione del servizio postale. Pur essendo di fatto un’azienda, ancorché pubblica, infatti, il servizio postale assolve un compito di rilevanza sociale, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione che non possono, in concreto, utilizzare strumenti alternativi per ottenere servizi. Lo stesso appello è stato rivolto anche al Governatore della Toscana, Enrico Rossi, e ai Capigruppo del Consiglio Regionale, per un intervento congiunto da parte della Regione, a rafforzamento delle azioni intraprese. Nel corso della riunione dello scorso 11 luglio, infatti, si sottolinea nel documento, si è avuto conferma che le valutazioni e le indicazioni di chiusura o riduzione del servizio vengono prese a livello centrale, senza il coinvolgimento delle realtà istituzionali regionali e territoriali, che, si trovano, poi, a dover sopperire, con iniziative proprie, a mancanze di servizio per la salvaguardia dei bisogni della comunità locale. “Abbiamo preso atto nei giorni scorsi della precisazione da parte di Poste Italiane sull’elenco degli uffici postali ritenuti diseconomici, che sarebbe solo un semplice monitoraggio e non un piano chiusure effettivo – ha commentato il Presidente, Federica Fratoni - A maggior ragione, non vogliamo trovarci, un domani, ad apprendere le scelte di possibili tagli ai servizi postali locali a cose già fatte, ma chiediamo sin da adesso il pieno coinvolgimento di tutto il territorio e di tutti i livelli di governo. Comprendiamo le ragioni economiche e insieme le indicazioni di legge che stanno alla base di eventuali riorganizzazioni da parte di Poste Italiane, ma, allo stesso tempo, non possiamo accettare in maniera prona decisioni prese dall’alto, che potrebbero avere conseguenze negative sul territorio e sulla collettività. Come amministratori abbiamo già manifestato la nostra disponibilità a sperimentare anche possibili alternative al classico ufficio postale, seguendo alcuni esempi che esistono a livello europeo, come i furgoni allestiti, i servizi a domicilio e gli empori polifunzionali”.  
   
   
SICILIA : REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO; SBLOCCATI FONDI  
 
 Palermo, 18 luglio 2012 - "Siamo riusciti a sboccare le somme, che sono gia´ in fase di erogazione, per assicurare il reddito minimo di inserimento a circa 2.200 famiglie delle provincie di Enna e Caltanissetta". Lo ha annunciato l´assessore regionale per la Famiglia, il Lavoro e le Politiche Sociali, Giuseppe Spampinato, che ha accolto ieri nei locali dell´assessorato, una folta delegazione di sindaci facenti parte del coordinamento dei comuni dell´ennese, che nei giorni scorsi avevano chiesto un incontro. "Si tratta - afferma l´assessore - di un compenso che arriva fino a un massimo di mille euro che da´ un´opportunita´ di lavoro e di reddito a quei nuclei familiari che vivono in situazione di disagio e piu´ a rischio di poverta´ assoluta. Gli uffici dell´assessorato - conclude Spampinato - stanno gia´ provvedendo a emettere i mandati di pagamento". Si tratta di 6 milioni e 600 mila euro che saranno erogati, quale misura di sostegno per i nuclei familiari sotto la soglia di poverta´, a tutti i Comuni delle provincie di Enna e Caltanissetta. Il cosiddetto reddito minimo di inserimento, introdotto dallo Stato fino al 2002 (i progetti nazionali si sono protratti fino al 2004) e successivamente prorogato dalla Regione con la legge 5/2005, e´ destinato a una platea di soggetti che prestano servizio presso i cosiddetti "cantieri di servizi". Destinatari di tale misura di sostegno tutti i Comuni delle Province di Enna e di Caltanissetta, che gia´ fruivano del reddito minimo di inserimento con le risorse dello Stato. Si tratta di una platea chiusa (fino a esaurimento) destinata ai soli soggetti che gia´ ne fruivano senza possibilita´ di nuovi inserimenti. Complessivamente vengono utilizzati nelle attivita´ previste nei programmi di lavoro, analoghe a quelle previste nei lavori socialmente utili. Il compenso e´ commisurato alla composizione e alla condizione socio-economica del nucleo familiare.  
   
   
LA CALABRIA SCRITTO AL MINISTRO FORNERO RELATIVAMENTE AI FINANZIAMENTI PER IL PAGAMENTO DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA  
 
 Catanzaro, 18 luglio 2012 - L’assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani ha formalizzato con una lettera la richiesta, da lui avanzata personalmente al Ministro del lavoro Elsa Fornero nel corso di una riunione svoltasi qualche giorno fa a Roma, di ulteriori 120 milioni di euro necessari al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, fino al 31 dicembre 2012. Nel corso dell’incontro, il Ministro Fornero, dopo aver analizzato assieme all’assessore Stillitani i dati relativi alla richiesta, si era data dieci giorni di tempo per vagliare la richiesta. Nella missiva, sottoscritta anche dal dirigente generale del dipartimento regionale lavoro, Bruno Calvetta, Stillitani, dopo avere premesso che “le risorse finanziarie della Regione determinate nell’intesa dell’8 Aprile 2009, attuativa dell’accordo Stato–regioni del 12 febbraio 2009, sono state completamente utilizzate nel rispetto delle percentuali da destinare per le politiche attive e passive” ha messo in evidenza che “per l’anno in corso i costi per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga sono a totale carico del Ministero del Lavoro, così come stabilito dal punto 16 dell’intesa Stato–regioni 2011–2012 e che in data 5 giugno 2012 è stato sottoscritto un primo accordo con il Ministero del Lavoro con il quale sono stati assegnati alla Calabria 80 milioni di euro. Lo stesso accordo – ha scritto ancora l’assessore - prevede l’obbligo della Regione e dell’Inps di verificare l’andamento della spesa, anche al fine dell’integrazione delle risorse già assegnate. Dall’analisi dei dati Inps risulta una saldo negativo per la Calabria, alla data del 9 luglio scorso, di 43.404.850,00 euro.Le nuove concessioni di mobilità e Cig sinora autorizzate dalla Regione e ancora non erogate comportano un costo complessivo di 25.581.922,00 euro. Pertanto – ha specificato Stillitani - all’assegnazione degli 80 milioni di euro vanno detratti complessivamente 68.986.772,00 euro con un residuo attivo di 11.013.228 ancora da utilizzare. Ad ogni buon fine - ha concluso la lettera l’assessore Stillitani - e per assicurare le richieste ancora inevase di cassa e mobilità, si chiede che il Ministero assicuri il proprio impegno, per come previsto nell’ accordo del 5 giugno 2012, per ulteriori 120 milioni di euro e per il periodo intercorrente alla definizione della negoziazione di che trattasi, autorizzare l’Inps a proseguire nell’erogazione dei sostegni al reddito in deroga”. L’assessore Stillitani, nonostante si dichiara fiducioso per l’esito che avrà la suddetta richiesta, anche a fronte dell’accordo Stato–regioni sottoscritto due anni fa, esprime qualche perplessità per quanto riguarda il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga nel corso del prossimo anno “dato che – ha detto - le affermazioni del Ministro Fornero in merito non sono state affatto rassicuranti” e rivolge un appello “alle forze sindacali e a tutto il partenariato sociale affinché si faccia fronte comune per scongiurare il pericolo che migliaia di lavoratori, sottoposti a trattamenti in deroga, non ricevano più le somme a loro spettanti. Cosa questa che – ha dichiarato infine Stillitani - determinerebbe una vera e propria emergenza sociale”.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL PIANO PER LA PARITÀ DI GENERE ELABORATO DALL´ASTAT  
 
 Bolzano, 18 luglio 2012 - Sono stati presentati per la prima volta il 17 luglio i dati statistici sulla proporzione fra donne e uomini nei rispettivi servizi della Provincia ai sensi della Lp n.5/2010. Bizzo: “Grazie a questi dati raccolti dall’Astat ora disponiamo di un quadro della situazione sulle pari opportunità in merito agli aspetti di genere. In base ai dati acquisti saranno predisposti i Piani per la parità che aiuteranno a rimuovere eventuali sottorappresentanze di genere”. “Grazie alla Lp 5/2010 e all’esatta definizione delle categorie secondo le quali i dati devono essere raccolti, a partire da oggi siamo in grado di controllare annualmente lo sviluppo e la giusta rappresentanza dei generi nella pubblica amministrazione. I Piani per la parità, che in base a questi dati verranno predisposti, ci consentiranno poi di rimuovere sottorappresentazioni, come ad esempio spesso si verificano nel conferimento degli incarichi dirigenziali. Con oggi, pertanto, disponiamo di un banca dati preziosissima"ha osservato la prima firmataria della Lp 5/2010 ed assessora regionale Martha Stocker. “L’ amministrazione provinciale garantisce pari accessibilità e opportunità al lavoro, la retribuzione avviene secondo meccanismi equi ed anche i modelli di lavoro, di orario e le forme di organizzazione sono uguali per entrambi i generi” ha affermato l’assessore provinciale al lavoro, Roberto Bizzo “Nonostante ciò, analizzando bene i dati rilevati ci sono diversità di genere, anche per quanto riguarda il salario”. Dai dati elaborati dall’Astat si evince che la Provincia promuove la forza lavoro femminile e, nella sua qualità di datore di lavoro, favorisce la conciliazione famiglia e lavoro, dando varie possibilità ai propri dipendenti. Le donne sono il 67% della forza lavoro dei dipendenti provinciali, ma solo il 28% dei dirigenti è donna, l’8 % delle quali lavora a tempo parziale, mentre un unico collega maschile ha optato per questo modello lavorativo. La proporzione si riflette in maniera ancora più evidente sui restanti dipendenti: infatti, il 47% delle donne lavoratrici lavora a tempo pieno mentre solo il 12 % degli uomini lavora a tempo parziale. “Questa situazione riflette esattamente il nostro modo di pensare: perché il motivo principale per il quale un dipendente sceglie un modello di lavoro a tempo parziale è quasi sempre la cura di parenti o l’educazione dei bambini e, infatti, il 53% dei dipendenti provinciali sono donne che lavorano a part-time. La conseguenza che si può dedurre è semplice, e cioè che l’educazione e la cura rimangono prevalentemente a carico delle donne, le quali rinunciano ad una assunzione a tempo pieno, accettandone anche tutte le conseguenze. Diversamente, ben l’88% dei dipendenti maschi lavora a tempo pieno. Una situazione che effettivamente è da ripensare” ha sottolineato nel corso della conferenza stampa la consigliera di parità, Simone Wasserer. Stesso discorso vale anche per le assenze dei dipendenti a causa di malattia dei bimbi ovvero per cura. “Di fronte a questo quadro è evidente quanto sia importante che i datori di lavoro, sia privati che pubblici, e, in questo contesto, compresa l’amministrazione Provinciale, metta a disposizione dei dipendenti misure di conciliazione famiglia e lavoro” ha sottolineato l’assessore al lavoro e alle pari opportunità Roberto Bizzo “Proprio l’amministrazione Provinciale, che sulla carta vanta molte di queste misure, tuttavia, nel concreto viene poi spesso superata dai datori di lavoro privati, sia perché di queste misure non viene data sufficiente informazione, sia perché in alcuni ambienti lavorativi il fatto di fruire di misure di conciliazione viene considerato poco “opportuno”, in particolare quando a farne richiesta sono gli uomini. E’ evidente che sul versante dell’accettazione culturale debba essere fatto ancora molto. Dobbiamo impegnarci tutti per fare sì che avvenga questo cambiamento di mentalità. E’ ora che anche gli uomini contribuiscano al lavoro di cura e di educazione, in modo tale che ci possa essere una qualità della vita più equa ed equilibrata per tutti i familiari.” Analizzando le singole condizioni di lavoro si nota che, nonostante più della metà dei dipendenti siano donne, una percentuale maggiore di queste ultime siano precarie: infatti, il 72% ha un contratto a tempo indeterminato contro l’81% degli uomini; il 10% delle donne lavora in base ad un concorso o selezione a tempo determinato contro il 4% degli uomini. Una differenza netta emerge dallo studio condotto dall’Astat anche per quanto riguarda la distribuzione tra i generi delle professioni esercitate; anche qui si notano l classici schemi mentali con una forte presenza di donne nei settori sociali, specialmente nell’ambito della scuola e dell’educazione. Rimangono invece prevalentemente maschili i comparti tecnici, come ispettore tecnico del lavoro, vigile del fuoco, ispettore forestale, etc. Ed infine, anche nella retribuzione sono state evidenziate dallo studio delle divergenze di genere: la differenza sull’ammontare la fanno il ricorso alle ore straordinarie nonché dall’indennità di missione, ambedue più frequentemente fruite dai dipendenti maschi. L’assessore Bizzo ha quindi concluso l’esposizione sottolineando che “Grazie ai dati statistici, che da ora in poi saranno soggetti a verifica annuale, si riuscirà ad incidere sugli svantaggi di genere unilaterali per giungere, negli anni a venire, ad un trattamento giusto ed eguale per tutti i dipendenti, in particolare per quanto concerne la copertura degli incarichi dirigenziali”.  
   
   
CENTRI ANTIVIOLENZA: REGIONE SARDEGNA AVVIA NUOVI PAGAMENTI PER FUNZIONAMENTO E ATTIVITÀ  
 
Cagliari, 18 Luglio 2012 - Via libera dall’assessorato regionale delle Politiche sociali ai finanziamenti a Centri antiviolenza, Case di accoglienza per donne vittime di violenza e ai fondi per i consultori familiari regionali. In questi giorni sono in corso di erogazione 1 milione 61mila euro per le 9 strutture della Sardegna che ospitano temporaneamente le donne e i loro figli vittime di maltrattamenti in famiglia; inoltre, per quanto riguarda i consultori, l’assessorato sta liquidando finanziamenti per 678mila euro a favore dei Comuni associati degli ambiti Plus e, sempre 678.198 euro, alle Asl. "Con queste procedure di pagamento – spiega l’assessore De Francisci – diamo seguito a quanto prevede la legge regionale 8/2007 e al recente protocollo di intesa siglato nel novembre scorso tra tutti i soggetti coinvolti che, assieme ai Centri antiviolenza lavorano senza sosta per assistere e sostenere le nostre donne vittime di violenza e i loro figli". Il via libera ai fondi è stato avviato dopo un monitoraggio, compiuto ad aprile, effettuato per avere un quadro su risorse assegnate a ogni struttura, spese rendicontate e sul personale impiegato per la gestione e per la realizzazione delle attività dei Centri. Contestualmente, è pronta la programmazione per il 2012 da realizzarsi nel 2013 che a breve l’assessore De Francisci proporrà all’approvazione della Giunta regionale. Per quanto riguarda la rete dei consultori familiari, sono in corso i finanziamenti (in totale 1.357.198 euro) che consentono la realizzazione di interventi integrati per sostenere i genitori nell’ascolto e nella consulenza educativo-relazionale familiare mediante il raccordo tra questi organismi, i Comuni associati degli Ambiti Plus e altre agenzie del territorio.  
   
   
LA REGIONE TOSCANA PER L¡¯INFANZIA: CON I SUOI FONDI ATTIVATE OLTRE 100 SEZIONI PEGASO  
 
Firenze, 18 luglio 2012 ¨C ¡°In Italia l¡¯infanzia viene spesso dimenticata, soprattutto al momento di stanziare i fondi a suo favore. Purtroppo questo governo nazionale non fa eccezione, da questo punto di vista. In Toscana invece ce ne ricordiamo: ¨¨ una precisa scelta politica che ieri, in giunta, ci ha portato ad approvare la delibera che stanzia 6,5 milioni di euro per le sezioni Pegaso e oggi a firmare un accordo con Anci e Ufficio scolastico regionale¡±. Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Toscana con delega all¡¯istruzione Stella Targetti al momento della firma dell¡¯ ¡°accordo di collaborazione per l¡¯attivazione di sezioni di scuola dell¡¯infanzia nell¡¯anno scolastico 2012-2013¡å. Per Anci Toscana ha firmato la responsabile del settore scuola e politiche dell¡¯infanzia Rosa Maria Di Giorgi, e per l¡¯Ufficio scolastico regionale la dirigente Angela Palamone. L¡¯obiettivo formulato dall¡¯atto firmato il 17 luglio ¨¨ il potenziamento e la generalizzazione della scuola dell¡¯infanzia di durata triennale, in particolare della scuola pubblica, quale parte integrante del sistema nazionale di istruzione. Con i fondi regionali, pari a 6,5 milioni di euro, saranno innanzi tutto ammesse a contributo le sezioni gi¨¤ finanziate negli ultimi tre anni, in modo da completare il ciclo avviato. Poi verranno create nuove sezioni per far fronte alla lista d¡¯attesa delle scuole d¡¯infanzia statali. Questo consentir¨¤ a circa 3.000 bambini in lista di attesa di poter frequentare la scuola dell¡¯infanzia. Il numero delle sezioni Pegaso che saranno attivate con 6,5 milioni di finanziamenti regionali, per sopperire alla riduzione degli organici operata dal Ministero, sono, in base alle verifiche che stanno effettuando gli uffici regionali, circa 115. Le sezioni finanziate dalla Regione saranno tutte a tempo scuola, cio¨¨ a 8 ore (il che significa 2 insegnanti per sezione) per offrire ai genitori un servizio importante nel difficile compito educativo che hanno di fronte e per permettere loro di conciliare maggiormente i tempi della vita familiare con quelli del lavoro. La distribuzione percentuale provincia per provincia, che dipende prima di tutto dal numero di richieste avanzate, ¨¨ la seguente: Arezzo 7%, Firenze 12%, Grosseto 2%, Livorno 7%, Lucca 12%, Pisa 24%, Prato 14%, Pistoia 14%, Siena 8% (anche in questo caso gli uffici stanno facendo le verifiche del caso). ¡°Il protocollo firmato oggi da Anci Toscana, Regione Toscana e Ufficio Scolastico Regionale rappresenta un grosso investimento per la scuola dell¡¯infanzia nella nostra regione ¨C dichiara Rosa Maria Di Giorgi, responsabile settore scuola e politiche dell¡¯infanzia di Anci Toscana ¨C Le nuove 115 sezioni Pegaso attivate grazie al contributo della Regione danno bene la misura dell¡¯impegno profuso dalla Giunta regionale e dall¡¯assessore Targetti in particolare, che si ¨¨ sempre dimostrata estremamente sensibile all¡¯argomento. Quest¡¯anno poi ¨C continua Di Giorgi ¨C come Anci possiamo dire di aver raggiunto ancora un obiettivo in pi¨´: ¨¨ stata infatti accettata la nostra proposta di accedere alle graduatorie nazionali e provvedere all¡¯assunzione di docenti per la scuola dell¡¯infanzia in maniera autonoma¡±. ¡°La Regione Toscana ¨C dice la dirigente dell¡¯Ufficio scolastico regionale Angela Palamone ¨C gi¨¤ da anni investe sulle sezioni di scuole d¡¯infanzia: un notevole contributo che ci consente di abbattere le liste d¡¯attesa. Quest¡¯anno c¡¯¨¨ un¡¯altra novit¨¤: istituiamo delle sezioni miste, in cui l¡¯orario mattutino delle sezioni viene assicurato dal nostro organico, e l¡¯orario pomeridiano dai fondi regionali. Con questo sistema riusciamo ad assicurare una copertura maggiore del servizio. La particolarit¨¤ dell¡¯accordo di quest¡¯anno ¨¨ infatti la possibilit¨¤ di un accordo anche tra Ufficio Scolastico Regionale e Comuni, oltre che con la Regione¡±.  
   
   
BOLZANO: CONCLUSO CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER DONNE “INFORMATICA E CONTABILITÀ PER L’UFFICIO”  
 
Bolzano, 18 luglio 2012 - Si è conclusa recentemente al nona edizione del corso “Informatica e contabilità per l’ufficio” rivolto a 14 donne e finalizzato al loro reinserimento professionale. Il corso è stato proposto, progettato e realizzato nell’ambito della Formazione professionale in lingua italiana. All’interno del corso “Informatica e contabilità per l’ufficio”, giunto alla sua nona edizione, sono state formate complessivamente 105 donne con lo scopo di reinserirle professionalmente nei settori dell’amministrazione/segreteria. Il corso di riqualificazione professionale si caratterizza per essere molto impegnativo nei contenuti ed intensivo nella sua durata (328 ore distribuite fra informatica, e contabilità di base e su Pc) con un orario giornaliero che ha rispecchiato quello di un part-time lavorativo. Questa particolare struttura organizzativa ha consentito alle partecipanti di verificare l’effettiva possibilità di un rientro/inserimento nel mondo del lavoro, prendendo coscienza dei vincoli familiari e sperimentando ed attivando risorse utili per conciliare gli impegni di cura con il lavoro. Delle 14 iscritte che hanno frequentato la nona edizione del corso, di età compresa fra i 23 ed i 50 anni, 9 hanno portato a termine il corso ottenendo l’attestato di frequenza. Inoltre 6 frequentanti hanno anche conseguito la qualifica di fine apprendistato di “Operatrice di ufficio”, raggiungendo quello che era l’obiettivo del loro progetto professionale. L’esperienza positiva maturata in questi anni induce la Formazione professionale italiana a verificare l’ipotesi di realizzare un analogo corso rivolto ad una utenza adulta maschile, anche questo finalizzato alla riqualificazione ed al reinserimento professionale. Per maggiori informazioni sulle opportunità formative che la Formazione professionale offre in questo specifico ambito è possibile rivolgersi al Servizio di Orientamento alla Formazione ed al Lavoro della Formazione professionale italiana (0471/413800-1).  
   
   
ROMA: A PALAZZO VALENTINI “INCONTRO CON DONNE STRAORDINARIE”  
 
Roma, 18 luglio 2012 - Nel suggestivo scenario del cortile di Palazzo Valentini si terrà, mercoledì 18 luglio alle ore 19, il concerto-evento “Incontro con donne straordinarie. Maria Gaetana Agnesi una scienziata italiana”. L´evento, organizzato dall´Università di Roma “Tor Vergata” con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma, vuole celebrare la vita di Maria Gaetana Agnesi e con Lei il ruolo storico dell´intelligenza femminile, indispensabile ad animare il moto armonico dell´evoluzione in una visione pacifica del mondo globale. Massimo Spada al pianoforte e Manuela Tiberi al flauto accompagneranno Imma Battista nella recitazione del monologo in un atto scritto e interpretato dall´autrice con musiche di Donatella Caramia, tratto dagli studi e dalle pubblicazioni di Elisabetta Strickland. Ad introdurre l´incontro saranno la presidente del Consiglio Provinciale di Roma, Giuseppina Maturani, e il preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università di Roma “Tor Vergata”, il prof. Rino Caputo. Il concerto sarà aperto dalla Banda Musicale della Marina Militare Italiana. L´ingresso è gratuito e per informazioni contattare: barbagallo@scuolalad.It