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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Aprile 2013 |
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UE: IL PRESIDENTE BARROSO INCONTRA IL CANCELLIERE AUSTRIACO FEDERALE WERNER FAYMANN |
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Vienna, 8 aprile 2013 – Di seguito l’intervento di José Manuel Durão
Barroso Presidente della Commissione europea dopo l´incontro con il signor
Werner Faymann, cancelliere austriaco federale: “
Il mio caro amico Werner,
Signore e signori,
E ´davvero un grande piacere essere di nuovo a Vienna di nuovo. Ho
avuto l´occasione di discutere tali questioni con il Cancelliere Faymann. Ho
anche avuto l´onore di essere ricevuto dal presidente Fischer. Ho anche avuto
una buona conversazione con il vice-cancelliere Spindelegger.
Per quanto riguarda il nostro incontro di oggi con il cancelliere
Faymann, ci siamo concentrati essenzialmente sui principali sviluppi economici
e le decisioni nelle settimane recenti. Credo che possiamo dire che entrambi
concordiamo sul fatto che l´Unione europea sta agendo con determinazione su
diversi fronti per consentire la fiducia di tornare e di rafforzare la
stabilità. Stabilità che è anche importante per la crescita. La nostra
preoccupazione più importante è la crescita e l´occupazione e siamo d´accordo
che senza la stabilità finanziaria non può essere raggiunto.
Gli Stati membri hanno concordato un accordo sul nostro futuro bilancio
2014-2020 e che ora entrano nella fase finale dei negoziati con il Parlamento
europeo, che deve dare il suo consenso. La Commissione sta agevolando un
accordo definitivo tra i governi e il Parlamento europeo in modo da poter avere
un nuovo budget per il 2014. Penso che sia molto importante per i cittadini e
le imprese di avere la sicurezza di pianificazione, di avere prevedibilità, in
modo che possiamo avere gli investimenti a livello europeo. Il bilancio,
insisto, non è per "Bruxelles", è per i cittadini, le aziende, i
ricercatori, le università, per le regioni europee e abbiamo bisogno di questo
tipo di investimento.
Secondo luogo, il Consiglio europeo di marzo ha approvato gli
orientamenti economici e di bilancio di cui annuale della crescita della
Commissione del 2013, al fine di migliorare la nostra competitività e
promuovere la crescita e l´occupazione. Ora stiamo aspettando gli Stati membri
a presentare la loro nazionale di riforme e programmi di stabilità in questo
senso e noi verremo più tardi con raccomandazioni specifiche per paese.
Abbiamo posto la lotta contro la disoccupazione nel cuore della nostra
risposta alla crisi globale. Voglio ribadire, perché diverse persone volte
discutere la politica europea in termini di risanamento dei conti pubblici e
squilibri correzione. Questo è parte della risposta ed è indispensabile, ma non
è tutta la risposta. Combattere la disoccupazione, vale a dire, la
disoccupazione giovanile, è una priorità assoluta. E sono particolarmente lieto
che a livello europeo garanzia per i giovani che è stato proposto dalla
Commissione, è stato concordato dai nostri Stati membri e che ora stiamo per
avere una nuova iniziativa per l´occupazione giovanile valore di 6 miliardi di
euro che si spera entreranno in gioco a partire dal 2014 . Sostegno
dell´Austria su questi temi è stato fondamentale, e sono grato per il sostegno
di Austria per questa agenda. Sono fiducioso che il modello di successo
austriaco continua a ispirare gli altri a far fronte alle conseguenze sociali
della crisi. Ancora una volta, desidero congratularmi con il Cancelliere
austriaco Faymann per gli ottimi risultati in termini di lotta contro la
disoccupazione. La vostra esperienza merita grande attenzione da tutta Europa.
In terzo luogo, dopo la risposta alla Analisi annuale della crescita e
sulla disoccupazione giovanile, la Commissione ha inoltre precisato le proprie
idee su come aumentare la disciplina e gli incentivi ad attuare le riforme
nazionali che sono cruciali per il riequilibrio delle nostre economie. Ora
abbiamo messo alcune idee sul tavolo di discussione: gli accordi contrattuali
cosiddetti con la Commissione e di una nuova competitività e strumento di
convergenza che funge da incentivo per le riforme. Penso che questo sia un
trampolino di lancio ulteriore importante nella costruzione di una architettura
per la nostra Unione economica e monetaria.
In quarto luogo, in materia di vigilanza e di regolamentazione
finanziaria, non vi era, come sapete, un accordo su un unico meccanismo di
vigilanza, che è la spina dorsale della nostra Unione Banking futuro. Stiamo
andando avanti con le nostre proposte sulla Union Banking. Regolamento
finanziario è stata ulteriormente rafforzata attraverso un accordo sui
requisiti patrimoniali e bonus dei banchieri. La Commissione presenterà una
proposta di un meccanismo di risoluzione unico entro l´estate. Tutto sommato,
stiamo lavorando a pieno regime per evitare che i cittadini ad assumersi le
conseguenze di una crisi finanziaria o del debito in futuro. Ora stiamo
istituisce un Union Banking e un´architettura dell´Unione economica e monetaria
che, si spera, ci impedirà di avere un qualche tipo di crisi come quello che
abbiamo sperimentato - come quello di Cipro.
E questo è il mio ultimo punto. Sono felice che ora l´accordo è stato
trovato, e questo accordo concluso più di un anno di incertezza per quanto
riguarda Cipro. Spero che questo accordo aiuterà il paese sulla via del ritorno
alla stabilità finanziaria, per la sostenibilità delle finanze pubbliche e ad
un modello di business che vale il suo nome. Essa aiuterà anche a ripristinare
la stabilità e la fiducia nell´euro nel suo complesso.
Per concludere, Cancelliere Faymann e condivido la convinzione che
abbiamo bisogno di risposte europee a problemi comuni, che l´Europa non è il
problema, ma è la soluzione, che abbiamo bisogno di lavorare insieme a livello
europeo, in uno spirito di solidarietà e di responsabilità. Mantenere la rotta
è fondamentale ora. I nostri sforzi non devono essere allentati in termini di
crescita ai bambini consolidamento fiscale, riforme strutturali per la
competitività e gli investimenti mirati per la crescita, avendo in mente la
principale preoccupazione dei nostri cittadini, che è la crescita e l´occupazione.
Vorrei ringraziare il governo austriaco, le istituzioni di Austria, il
Parlamento ei cittadini di Austria per il loro impegno europeo e per aiutare
l´Unione europea ad andare avanti, passo dopo passo, nella giusta direzione.
Credo che il contributo che l´Austria ha dato al dibattito europeo in così
tanti problemi, dalla necessità di avere una politica più attiva in termini di
protezione del clima e la protezione del nostro ambiente alla tassa sulle
transazioni finanziarie, che spero possa finalmente vedere il giorno - perché
ci sono paesi già a sufficienza per andare per una cooperazione rafforzata, che
è stato anche, in larga misura, il risultato della leadership austriaca - si
tratta di esempi concreti in cui si è visto che l´Austria è, insieme con le istituzioni
europee, la promozione di un programma molto europea attiva , e sono molto
grato per l´Austria per questo. Ho davvero che questo sia nell´interesse di
tutta l´Europa, ma questo è anche nell´interesse di tutti gli Stati membri.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
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UE: HRVP CATHERINE ASHTON NOMINA CAPI NUOVE DELEGAZIONI DELL´UE IN MOLDOVA, NEPAL E VENEZUELA |
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Bruxelles, 8 Aprile 2013 - Catherine
Ashton, Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la
politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione, ha annunciato il 4
aprile la nomina di tre nuovi capi delle delegazioni dell´Unione europea. Le
nuove nomine, parte dell´esercizio 2013 di rotazione all´interno del Servizio
europeo per l´azione esterna (Seae), sono i seguenti:
Pirkka Tapiola è stato nominato capo della delegazione dell´Unione
europea in Moldova. Attualmente è
consulente presso il Seae sugli sviluppi in Europa orientale e in Asia centrale
e ha lavorato anche come consulente senior presso il Consiglio dell´Unione
europea, prima che egli era un diplomatico finlandese con postazioni in Ucraina
e Thailandia.
Rensje Teerink è stato nominato capo della delegazione dell´Unione
europea in Nepal. Lei è uno specialista
di Asia con più di 25 anni di esperienza, attualmente al lavoro presso il Seae,
in precedenza è stata anche lavorare per la Commissione. Prima di entrare alla Commissione
era una docente nella sua nativa Olanda così come ricercatore in Asia.
Aude Maio-coliche è stato nominato capo della delegazione dell´Unione
europea in Venezuela. Ora lavora presso
la sede centrale del Seae, è già stato pubblicato su la delegazione dell´Ue a
Caracas e ha maturato una vasta esperienza con vari problemi dell´America
Latina, mentre in seno alla Commissione europea.
Catherine Ashton ha dichiarato:
"Sono lieto di annunciare la nomina di questi ottimi candidati per
dirigere tre delegazioni impegnative dell´Ue all´estero Il loro talento e le
competenze sono un patrimonio importante per l´azione esterna dell´Unione
europea e non vedo l´ora di lavorare con loro nei loro nuovi ruoli." .
Nb : Per completare gli
appuntamenti, una richiesta di accreditamento per un nuovo capo delegazione
viene inviato al paese ospitante. Il candidato selezionato può prendere in
servizio solo una volta l´accreditamento del paese ospitante è stato concesso e
un certo numero di formalità amministrative sono state completate.
Per maggiori informazioni: http://www.Eeas.europa.eu/index_en.htm
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UE: IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2014-2020: SFIDE PER IL FUTURO |
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Atene, 8 aprile 2013 – Di seguito l’intervento del 4 aprile di Johannes
Hahn Commissario per la politica regionale alla Conferenza sul nuovo periodo di
programmazione: “
Signor Primo Ministro,
Cari ministri,
Cari colleghi,
Signore e signori
Uscire da una crisi richiede sacrifici, volontà e determinazione. È
inoltre necessario un buon piano per alleviare le sofferenze e ancora più
importante, è necessaria una strategia per il futuro. Tempi difficili con un sacco di difficoltà, ma allo stesso tempo
si nascondono un´opportunità di cambiamento e di migliorare le cose.
Negli ultimi anni la crisi è parte integrante della vita quotidiana
della gente in Grecia. Essi hanno sperimentato in prima persona gli effetti
negativi e stanno attraversando il doloroso processo di adattamento. La riforma
e la trasformazione del suo paese non sarebbe stato facile. Ma il popolo greco
hanno dimostrato che essi sono determinati a persistere e riuscire a costruire
un futuro migliore.
Purtroppo, fino a poco tempo i cosiddetti "austerità" misure,
in gran parte i titoli dei giornali. Non è prestata particolare attenzione agli
sforzi di ri-pensare, ri-strutturazione e ri-costruzione del paese.
Tuttavia, so molto bene che molto lavoro è già stato fatto a riavviare
l´economia greca.
Negli ultimi anni, la Commissione europea ha lavorato a stretto
contatto con il governo greco di istituire misure di sostegno per l´economia
greca. Ad esempio, per quanto riguarda la politica regionale che abbiamo messo
in atto le misure necessarie per consentire il proseguimento della
realizzazione. Di conseguenza, i progetti chiave che contribuiscono alla
competitività, generare crescita e creare posti di lavoro sono in esecuzione.
Il design del nuovo periodo di programmazione ci offre l´opportunità di
continuare questi sforzi in un quadro più strategico. Ora è il tempo di
stabilire gli obiettivi per il prossimo decennio e impostare un piano d´azione
per raggiungerli.
Signor Primo Ministro,
Signore e signori,
Oggi la politica regionale è molto diverso da quello che ha usato per
essere di nuovo nel 1989. E ´molto più di un semplice trasferimento di fondi
alle regioni più povere.
L´adattamento alle mutevoli esigenze di un ambiente competitivo
globale, la politica regionale si è evoluto nel corso degli anni. Oggi è
strumento d´investimento principale dell´Unione, avere un ruolo centrale nella
lotta contro la crisi e guidare l´Europa e le sue regioni sulla via della
crescita sostenibile.
Ciò è confermato dal corso dei negoziati tra la Commissione, il
Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Un ampio consenso è emerso per
l´approccio riforma delle nostre proposte. Sono molto soddisfatto che tutti
riconoscono la politica di coesione come un investimento per le regioni. È
stato progettato per fornire in rapporto agli obiettivi della strategia Europa
2020. Nel sostenere la crescita e posti di lavoro che aiuta l´Europa e le sue
regioni di rimanere competitiva a livello globale.
Inoltre, nel nuovo periodo la politica regionale sarà la quota maggiore
di fondi di investimento in una gamma di settori, tra cui l´innovazione e il
sostegno alle imprese.
Il quadro della nuova politica di coesione fornisce una piattaforma
molto buona per una risposta coordinata alla crisi. E vorrei spiegare come.
Uno degli elementi nuovi che abbiamo introdotto per il prossimo periodo
sono le condizionalità ex ante che devono essere soddisfatti prima che i fondi
sono spese. Che garantiscono un´attuazione efficiente e sostenere le riforme
strutturali necessarie per la consegna dei progetti. Una condizionalità tale è
l´adozione da parte delle regioni di un intelligente strategia di
specializzazione della ricerca e dell´innovazione.
Grazie a questa strategia, le regioni saranno in grado di individuare e
concentrare i loro sforzi su quei settori con il più alto potenziale di
crescita. Essi dovranno individuare le loro caratteristiche distintive ed
approfittare delle loro proposte uniche per diventare più competitivi.
Un´altra novità che abbiamo introdotto è il principio di concentrazione
tematica. Ciò consente alle regioni di concentrare le risorse dei Fondi
strutturali europei e gli investimenti su un numero di poche priorità
individuate con cura che fanno un chiaro contributo alla crescita intelligente,
sostenibile e inclusiva.
Questi sono solo due esempi di come la nuova politica di coesione è
stata trasformata. E ´ diventato un investimento efficace per le regioni,
contribuendo alla loro competitività e la prosperità, promuovere la crescita
sostenibile e l´occupazione.
Signor Primo Ministro,
Signore e signori,
Senza dubbio, la nuova politica di coesione può essere uno strumento
molto utile per la trasformazione del suo paese. Questo è stato al centro della
nostra analisi e raccomandazioni per il futuro, come presentato nel documento
della Commissione.
Il documento individua le sfide più urgenti e formula una serie di
raccomandazioni relative alle priorità di finanziamento per il nuovo periodo.
Ad esempio si propone di concentrarsi sulla creazione di un ambiente favorevole
alle imprese, che incoraggi gli investimenti.
Identifica anche l´accesso ai finanziamenti e servizi avanzati come un
elemento chiave.
Si propone di rafforzare il legame di ricerca e sviluppo con le imprese
al fine di accrescere l´innovazione e l´imprenditorialità.
Accanto a queste priorità di finanziamento, che stanno prendendo di
mira l´imprenditorialità, il position paper identifica anche investimenti
importanti in infrastrutture sostenibili. Questi includono trasporto
multimodale e la modernizzazione delle reti energetiche, anche per il gas
naturale.
I nostri consigli di corso hanno una credenziale verde pure. Dopo
tutto, il passaggio a una ad alta efficienza energetica, basse emissioni di
carbonio è uno degli obiettivi generali e la promozione delle risorse
energetiche rinnovabili al centro di esso.
E ´inevitabile che si consiglia di priorità di finanziamento futuri
dovrebbero promuovere moderne tecnologie di gestione dei rifiuti, al fine di
allontanarsi dalle discariche. L´ultima volta che sono stato in Grecia nel
febbraio di quest´anno ho visitato una discarica illegale a Tripoli. Spero che
la messa in discarica si ferma e che quelle esistenti possono essere
riabilitati.
Il documento di posizione è naturalmente idee della Commissione circa
le priorità di finanziamento per il futuro. Esso costituisce la base dei nostri
negoziati e fornisce un quadro di riferimento per le nostre discussioni. Sono
fiducioso che l´ottima collaborazione che abbiamo avuto nel corso degli ultimi
anni continuerà in questo contesto.
E ´importante che facciamo la maggior parte dei prossimi mesi al fine
di concordare l´accordo di partenariato e di adottare i programmi operativi nel
più breve tempo possibile. A questo proposito, io la maggior parte con favore
il suo impegno a presentare l´accordo di partenariato entro giugno.
Nei prossimi mesi si dovrebbe seguire un approccio inclusivo,
coinvolgendo tutti i partner e le parti interessate nello sviluppo della
politica. Un efficace coordinamento tra i ministeri competenti e le autorità
regionali è della massima importanza. Come si sta sviluppando la struttura
amministrativa per il nuovo periodo, è importante evitare gli errori del
passato. Il nuovo set up deve essere semplice ed efficiente che assicura il
coinvolgimento, la responsabilità, la semplicità e la trasparenza.
Questo ci permetterà di avviare progetti di attuazione e iniettare
denaro nell´economia reale il più presto possibile. Non dimentichiamo che
quello di cui stiamo parlando è l´investimento in progetti che contribuiscono
alla trasformazione della Grecia. I progetti che fanno fare la differenza per
la vita delle persone greche. Progetti che generano la crescita e creare
occupazione.
Signor Primo Ministro,
Signore e signori,
Attendo con ansia la discussione oggi e vorrei cogliere l´occasione per
contribuire al dibattito grazie ad alcuni suggerimenti.
Prima di tutto penso che tutte le regioni devono avere una profonda
riflessione, al fine di identificare il proprio vantaggio comparato e venire
con una visione per il loro futuro.
Poi si dovrebbe costruire intorno ad esso un innovativo, basato
sull´evidenza di ricerca e strategia di sviluppo a sostegno di una visione più
competitiva della loro economia.
Nel mese di febbraio, ho avuto anche l´opportunità di visitare
l´Istituto di Scienze Chimiche Ingegneria a Patrasso. Sono rimasto veramente
colpito dal lavoro svolto lì. L´istituto gestisce qualche ricerca 35 e di
progetti di sviluppo in alcune delle aree all´avanguardia delle tecnologie
abilitanti fondamentali. Il lavoro dell ´Istituto offre l´opportunità per la
regione di diventare un centro di ricerca e sviluppo per le tecnologie future.
Specializzata in questi settori e promuovere la commercializzazione dei
risultati potrebbe essere la strada da seguire per la regione.
Un altro settore in cui le regioni greche potrebbero concentrarsi su, è
il turismo di qualità. La Grecia è una destinazione turistica attraente, con
abbondanza di belle risorse naturali, un ricco patrimonio culturale, clima
caldo e gente ospitale. Esplorare e sviluppare maggiori sinergie tra cultura e
turismo potrebbe anche essere una via da seguire. Investimenti nelle nuove
tecnologie, come l´uso delle Tic in musei e siti archeologici potrebbe
migliorare sensibilmente il rapporto qualità-prezzo del prodotto turistico.
Questi potrebbero posizionare il paese come di alta qualità, destinazione
turistica rispettosa dell´ambiente.
Questi sono solo alcuni pensieri per stimolare il dibattito. Vorrei
concludere ripetendo che la politica di coesione è un investimento per la
crescita e l´occupazione nel vostro paese e le regioni. Dopo tutto, il
contributo dei Fondi strutturali in Grecia conti per oltre il 60% del programma
di investimenti del vostro paese. La Commissione europea si è impegnata a fare
in modo che la politica regionale è parte integrante della "Grecia
reloaded". Non vedo l´ora alla discussione di oggi con grande interesse.
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INCONTRO TRA IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA VIVIANE REDING E IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI ATTORNEY GENERAL ERIC HOLDER |
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Bruxelles, 8 Aprile 2013 - Vicepresidente
della Commissione europea Viviane Reding e il presidente degli Stati Uniti
Attorney General Eric Holder è riunito il 4 aprile a Washington. Avevano
cordiali colloqui su una vasta gamma di settori di collaborazione tra il
Dipartimento di Giustizia e della Commissione europea.
Tra i temi discussi sono stati i diritti delle vittime, i diritti delle
persone con disabilità e la necessità di proteggere i bambini dai predatori
online. Holder procuratore generale di cui l´esperienza sia del Dipartimento di
giustizia Ufficio per le vittime di reato, e la Sezione Diritti dei Disabili
del Civil Division del Dipartimento per i Diritti. Vicepresidente Reding e
Holder procuratore generale ha accolto con favore la possibilità di una
riunione di esperti in materia. Reding Sia il Procuratore Generale e
Vice-presidente ha inoltre sottolineato l´importante ruolo che l´Eurojust ha
preso a coordinare le indagini multilaterali di grande successo, tra cui dei
pedofili online, e entrambi impegnati a garantire il mantenimento di tale
collaborazione tramite Eurojust.
L´incontro si è concluso con una discussione dei negoziati in corso per
un accordo sulla protezione dei dati di copertura e di polizia giudiziaria le
informazioni. Essi hanno rilevato l´importanza attribuita da entrambi i lati
dell´Atlantico a fornire un elevato livello di protezione dei dati personali e
privacy per tutti gli individui. Holder procuratore generale e al Presidente
Vice Reding ha espresso apprezzamento per la discussione in corso e positivo da
parte di esperti degli Stati Uniti e Ue in materia di protezione e la
condivisione dei dati sulla base di un quadro normativo concordato. Ogni nota
recenti progressi compiuti, ed entrambe le parti sono ottimisti nel ribadire la
loro volontà di concludere i negoziati il più rapidamente possibile.
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LE DONNE NELLA RICERCA UE: UNA PRESENZA ANCORA MINORITARIA |
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Bruxelles,
8 aprile 2013
- Nonostante
la percentuale di ricercatrici in Europa sia in aumento, la loro presenza nelle
discipline e carriere scientifiche rimane ancora insufficiente. Questa è la
conclusione dell´ultima edizione dell´indagine She figures pubblicata
oggi dalla Commissione europea. Le donne rappresentano soltanto il 33% dei
ricercatori europei, il 20% dei professori ordinari e il 15,5% dei direttori
delle istituzioni nel settore dell´istruzione superiore.
Máire
Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la ricerca, l´innovazione e la scienza,
ha dichiarato: "Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, le donne nel
campo della ricerca rimangono una minoranza, ed è come se una barriera
invisibile impedisse loro di raggiungere posizioni di alto livello. Questa
situazione costituisce una grave ingiustizia ed uno scandaloso spreco di
talenti. La Commissione si concentra sulla promozione della parità fra i generi
nei nostri programmi di ricerca e si impegna per cambiare una cultura
istituzionale profondamente radicata."
Secondo
l´indagine pubblicata oggi, le donne rappresentano circa il 40% dei ricercatori
nel settore dell´istruzione superiore, il 40% nel settore delle amministrazioni
pubbliche e il 19% nelle imprese. Mentre in tutti i settori il loro numero ha
conosciuto una crescita più rapida rispetto ai loro colleghi maschi (un aumento
del 5,1% all´anno per le donne contro un aumento del 3,3% per gli uomini dal
2002 al 2009), le ricercatrici incontrano ancora difficoltà nel raggiungere
incarichi decisionali, con una media di una sola donna ogni due uomini nei
comitati scientifici e di gestione in tutta l´Ue.
Nel
2010 la percentuale di studentesse universitarie (55%) e laureate (59%) ha
superato quella degli uomini, ma questi ultimi sono in numero superiore tra gli
studenti di dottorato e i dottori di ricerca (le donne sono, rispettivamente, il
49% e il 46%). Inoltre, nella scala della carriera universitaria, le donne
rappresentano il 44% dei ricercatori con un dottorato nei primi gradi della
carriera e soltanto il 20% dei ricercatori nei gradi più alti. L´insufficiente
rappresentanza delle donne è ancora più evidente in campi quali la scienza e
l´ingegneria.
La
promozione della parità fra i sessi costituisce una delle principali priorità
della Commissione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser).
La Commissione |
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UE: COME PROTEGGERE LE LINGUE IN PERICOLO? |
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Bruxelles, 8 aprile 2013 - Quante
lingue si parlano in Ue? Quelle ufficiali sono 23 ma ne esistono molte altre...
120 sono in via di estinzione e la commissione alla Cultura del Pe si è
confrontata il 20 marzo con gli esperti nel settore. Il deputato dei Verdi
François Alfonsi, responsabile di questa relazione d´iniziativa, sottolinea
l´urgenza di reagire al declino delle lingue in pericolo.
Ogni anni nel mondo muoiono delle lingue. È quello sostenuto dal Prof.
Christopher Moseley, esperto in lingue all´Unesco, davanti alla commissione
Cultura del Pe: una lingua è in pericolo quando i figli non imparano più la
lingua dei genitori, e quando quelli che la sanno parlano smettono di farlo.
Quante persone parlano ancora il corso, il bretone o il vallone?
Come ricordato dal deputato Alfonsi "la diversità linguistica è
l´anima della costruzione europea". Per lui, il Parlamento europeo
dovrebbe giocare un ruolo essenziale nella protezione e nella promozione delle
lingue minacciate. "L´unione europea conta centinaia di lingue, e ognuno
di esse fa parte dell´identità europea".
La relazione del Pe mostra esempi di politiche nazionali capaci di
tutelare le lingue minacciate. Come in Finlandia, in cui 7 lingue sono in via
di estinzione, ma ancora presenti. È necessario offrire un sostegno alle
comunità che vogliono agire: "Senza un impegno europeo, nazionale e
locale, i prossimi decenni saranno caratterizzati da un declino della diversità
linguistica rendendoci più poveri culturalmente, socialmente ed
economicamente".
La commissione alla Cultura dovrebbe pronunciarsi sul progetto di
relazione sulle lingue minacciate in Ue durante il mese di giugno.
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A BRUXELLES IL TRENTINO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA L 9 E 10 APRILE CON UNA DELEGAZIONE DI PROVINCIA E CENTRO PER LA FORMAZIONE ALLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE |
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Trento, 8 aprile 2013 - La
Provincia autonoma di Trento e il Centro per la Formazione alla Solidarietà
Internazionale parteciperanno alla Iii Assise sulla cooperazione decentrata
organizzata dalla Commissione Europea e dal Comitato delle Regioni a Bruxelles
dal 9 al 10 aprile 2013. Il Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale
della Provincia e il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale,
in collaborazione con l’associazione francese Arricod, organizzeranno una
tavola rotonda sul tema della valutazione e impatto della cooperazione
decentrata. Alla tavola rotonda verranno presentati i risultati della ricerca
condotta negli ultimi due anni dal Centro su quattro esperienze decennali di
cooperazione decentrata, o “cooperazione tra comunità”, in Kossovo, Bosnia
Erzegovina, Mozambico e Serbia.
L’assise sulla cooperazione decentrata rappresenta un´opportunità unica
per riunire i rappresentanti di enti locali e regionali dell´Unione Europea e
dei paesi partner nel Sud del mondo, al fine di facilitare lo scambio di
opinioni ed il dialogo politico con le istituzioni europee in materia di
cooperazione allo sviluppo. L´obiettivo dell’Assise è quello di contribuire a
rafforzare l´efficacia degli aiuti allo sviluppo e la piena integrazione degli
enti locali e regionali nelle politiche di cooperazione allo sviluppo e di
costruire un vero e proprio partenariato tra i diversi soggetti che operano nel
campo della cooperazione.
La cooperazione decentrata viene promossa dai governi locali a
complemento della cooperazione bilaterale e multilaterale, tradizionalmente di
competenza degli Stati. Essa privilegia un approccio territoriale che consente
di impostare le azioni di sviluppo sulla base dei bisogni, priorità e risorse
presenti nelel comunità interessate. Il Trentino è uno degli enti locali
italiani che con grande continuità ed impegno, finanziario e tecnico, investe
da anni nella cooperazione decentrata. Le quattro esperienze di cooperazione
promosse dal Trentino e studiate dal Centro portano elementi di innovazione non
solo nel panorama della solidarietà internazionale trentina ma anche della
cooperazione decentrata italiana e internazionale. Rappresentano un patrimonio
di pratiche su cui riflettere e da cui apprendere lezioni utili a livello
trentino, nazionale e internazionale.
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TRASPARENZA PA, PUBBLICATO IL DECRETO IL NUOVO ´TESTO UNICO´ DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI IN VIGORE DAL 20 APRILE |
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Roma, 8 aprile 2013 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.
80 del 5 aprile 2013 il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33
"Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicita´, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni".
L´entrata in vigore del provvedimento è stabilita al 20 aprile 2013.
Leggi il decreto in
http://www.Gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricadettaglioatto/originario?atto.datapubblicazionegazzetta=2013-04-05&atto.codiceredazionale=13g00076&elenco30giorni=false
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DEBITI P.A. PISAPIA: "MILANO È IN REGOLA. MA NOTIZIA POSITIVA PER GLI ENTI LOCALI. ORA SERVE REVISIONE PATTO DI STABILITÀ |
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Milano, 8 aprile 2013 - "Lo sblocco dei 40 miliardi deciso oggi
dal Governo per pagare i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione alle
imprese è senza dubbio una notizia positiva per gli enti locali. Il Comune di
Milano da quando sono Sindaco, nonostante le difficoltà di bilancio, non solo
ha effettuato i pagamenti rispettando i tempi, ma ha anche erogato gli
arretrati della passata amministrazione, ed è quindi già in regola, ma siamo
stati sempre a fianco dell´Anci in questa battaglia. Allo stesso tempo, però, è
necessario non mollare la presa sulla richiesta di revisione del Patto di
Stabilità che sta costringendo gli enti locali ad acrobazie per non soccombere.
I minori trasferimenti dallo Stato ai Comuni e il rispetto del Patto mettono
sempre più a rischio i servizi degli enti di prossimità più vicini ai cittadini
e rendono più difficili gli investimenti necessari per lo sviluppo del
territorio e dell´intero Paese".
Lo ha dichiarato il 6 aprile il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
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DECRETO P.A. ZAIA: “VENISSE GOVERNO A SPIEGARE A IMPRENDITORI VENETI CHE 1,3 MLD EURO SOLDI LORO, E DISPONIBILI, RIMANGONO CHIUSI IN CASSA. IN PIU’ OLTRE AL DANNO LA BEFFA! A UNA DELLE REGIONI MENO VIRTUOSE E’ STATA CONCESSA POSSIBILITA’ TRATTENERE GETTITO SU TERRITORIO” |
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Venezia, 8 aprile 2013 -
“Come volevasi dimostrare, il governo ha lasciato a secco le imprese e
i sistemi industriali delle regioni del nord. Cioe´ del 70 per cento del Pil
nazionale”. Lo afferma Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, in relazione
al decreto per i pagamenti alla Pubblica Amministrazione approvato il 6 aprile dal Consiglio dei Ministri.
“Venisse ora il premier di un governo fantasma e delegittimato a
spiegare agli imprenditori del Veneto e a 600 mila partite Iva che un miliardo
300 milioni di soldi reali e disponibili (e non debiti derivanti da sprechi),
con cui avremmo potuto garantire una boccata d´ossigeno a una economia
asfittica, rimarranno fermi in tesoreria. Ripeto: il Veneto non ha bisogno di
liquidita´ – sottolinea Zaia - ma vuole semplicemente spendere i soldi che ha
gia´ disponibili, superando quell´assurdita´ - non richiesta dalla Ue - che e´
il patto di stabilita´.
Al danno ora si aggiunge la beffa. Per mesi hanno ironizzato sulla
richiesta, che avevamo avanzato come governatori della Macroregione del Nord,
di trattenere sul territorio parte del gettito fiscale. Ora invece questa
possibilita´ viene concessa a una regione che certo non puo´ essere annoverata
fra le piu´ virtuose.
Non puo´ finire qui... Lo prometto ai veneti”.
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LOMBARDIA, MARONI: UN PROGRAMMA DI CONCRETEZZA E INNOVAZIONE |
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Milano, 8 aprile 2013 - Innovazione e concretezza. Sono queste le
parole chiave dell´azione di governo che il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni ha illustrato il 4 aprile durante la seduta del Consiglio
regionale dedicata alla presentazione del programma di legislatura. Tre le
priorità che il governatore ha voluto sottolineare con particolare evidenza nel
corso del suo lungo e articolato intervento di fronte all´Assemblea: combattere
la crisi economica, introducendo misure per il sostegno delle imprese e
dell´occupazione; contrasto della criminalità, per garantire trasparenza e
correttezza nei procedimenti amministrativi e riduzione dei costi della
politica, compito che la Giunta ha già fatto proprio attuando fin da subito una
drastica serie di tagli, che porterà nel corso dei prossimi cinque anni a un
risparmio nei costi di funzionamento del Governo regionale pari a 10 milioni di
euro.
Macroregione E 75 Per Cento Tasse Sul Territorio - I risultati
raggiunti fino a oggi dalla Regione Lombardia, ha detto Maroni, "sono
ricchezza e traino per l´intero Paese. Dobbiamo proseguire su questa strada, ma
dobbiamo anche innovare, per migliorare le performance della Regione e dare
soddisfazione a quella forte richiesta di cambiamento che si è manifestata alla
recenti elezioni". "La Lombardia - ha ricordato il presidente - è la
Regione più efficiente e meno costosa del Paese. Vogliamo confermare la nostra
virtuosità, ma questi buoni risultati non ci bastano. Occorre che sia
riconosciuta dallo Stato quella necessaria autonomia, che permetta alla
Lombardia, e con essa alle grandi Regioni del Nord, di continuare a essere
locomotiva del Paese. Per questo la creazione della Macroregione è
un´opportunità irrinunciabile. Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute
maggiori competenze, alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse
provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della
Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio in
misura non inferiore al 75 per cento delle tasse complessive.
Entro L´anno Stop A Equitalia - In materia fiscale, nell´ottica di una
riduzione della pressione per sostenere economia e occupazione, Maroni ha
annunciato che il Governo lombardo "intende sostituire Equitalia con un
Ente di riscossione regionale entro la fine dell´anno, per dare un adeguato
supporto agli Enti locali e, al tempo stesso, ridurre disagi e costi per i cittadini
in difficoltà". Una misura che si affiancherà alla prosecuzione del Patto
di stabilità territoriale (in vigore già dal 2009), che ha consentito di
allentare i vincoli di finanza pubblica e liberare risorse per gli Enti locali,
e che in questa legislatura proseguirà in un´ottica di incentivazione e
sviluppo, venendo esteso anche ai Comuni sotto i 5.000 abitanti.
1,1 Miliardi Di Euro Per Le Imprese - Per contrastare la crisi
economica e per rilanciare l´occupazione il presidente ha annunciato un pacchetto
di "misure choc per favorire le imprese" del valore complessivo di
oltre 1,1 miliardi di euro: 500 milioni per lo smobilizzo dei crediti che le
Pmi vantano nei confronti degli Enti locali lombardi; 300 milioni per la
cartolarizzazione dei crediti della Regione; altri 300 da una nuova linea Bei
per investimenti delle Pmi; 50 milioni per la ricapitalizzazione delle Pmi che
investono in innovazione. "Vogliamo poi realizzare - ha detto Maroni -
un´Agenzia regionale dell´Economia, che svolga un´opera di controllo e di
coordinamento strategico a più livelli per il credito alle imprese e misure per
la promozione del ´made in Lombardia´". "Inoltre - ha aggiunto -,
poiché in periodi congiunturali caratterizzati dal credit crunch, come
l´attuale, lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio
di beni e servizi, procederemo con lo studio di fattibilità di un sistema di
moneta complementare (già avviato nella scorsa legislatura dall´ex vice
presidente della Regione e oggi segretario generale Andrea Gibelli, ndr), anche
tramite il coinvolgimento dei principali stakeholder come banche, associazioni,
istituzioni e camere di commercio".
Sanità Ancora Migliore, Nonostante I Tagli - "In Lombardia è stato
creato un sistema sanitario capace di competere con i più elevati standard
internazionali di qualità" ha ricordato Maroni. Tuttavia, ha proseguito,
"serve un salto di qualità, che permetta alla Lombardia di essere leader
europea nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti
governativi". Maroni ha spiegato che "il programma di legislatura
prevede, fra l´altro, di riorganizzare numero e funzioni di Asl e Aziende
ospedaliere; di differenziare la rete di offerta socio-sanitaria secondo il
criterio dell´intensità di cura; di sviluppare un modello di assistenza a rete
delle strutture ospedaliere per la cura di patologie rilevanti; di ridurre
ulteriormente le liste d´attesa attraverso la maggiore specializzazione degli
ospedali; di identificare costi standard uniformi per l´acquisto e l´erogazione
dei servizi sanitari e sociosanitari; di potenziare i presidi territoriali per
garantire la continuità e l´integrazione di tutti i servizi di
assistenza".
Sicurezza, Modifica Dei Vincoli Per Assumere Agenti - In materia di
sicurezza, Maroni ha confermato la prosecuzione degli interventi regionali a
favore della popolazione anziana colpita dai reati di truffa e ha dichiarato di
ritenere "indispensabile la modifica delle regole del patto di stabilità
nazionale, introducendo la possibilità per gli Enti virtuosi di assumere
personale qualificato nel settore della Polizia locale, così da mettere gli
organici delle Amministrazioni in grado di poter operare con maggiore efficacia
il controllo del territorio".
Expo, Impegno Senza Nascondere Criticità - Maroni ha ribadito la
volontà di consolidare l´importante lavoro svolto sul fronte infrastrutturale
grazie al ´Tavolo Lombardia´, garantendo "massima attenzione sulle norme
che garantiscono la tutela della legalità e della sicurezza nel compimento delle
grandi opere". Ma, di fronte al Consiglio regionale, ha voluto anche
esprimere la sua "forte preoccupazione sul rispetto dei tempi per la
realizzazione di tutte le opere previste". Per questa ragione, ha
annunciato, "nei prossimi giorni incontrerò i commissari per l´Expo
(Pisapia e Formigoni), per fare con loro il punto della situazione e valutare
le iniziative da intraprendere per consentire la realizzazione di tutte le
opere previste nel rispetto dei tempi stabiliti".
La Rivoluzione Della Concretezza - "Se potessi mangiare un´idea,
avrei fatto la mia rivoluzione". Con questa citazione dell´indimenticato
cantautore milanese Giorgio Gaber, Maroni ha concluso il suo discorso,
ricordando che, come sosteneva il ´Signor G´, "le buone intenzioni da sole
non bastano. La rivoluzione che voglio fare io - ha ribadito - è quella della
concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci
e durature, nell´interesse esclusivo dei nostri cittadini".
Allo Studio Anticipo Cig In Deroga - Dopo gli interventi dei
consiglieri, riprendendo la parola, il presidente ha annunciato che metterà
allo studio nei prossimi giorni "la possibilità di anticipare i fondi
necessari per garantire il finanziamento della cassa integrazione in deroga fino
alla fine dell´anno, in attesa di risposte dal Governo di Roma". "Da
un rapido calcolo - ha spiegato Maroni - si tratta di 280 milioni, necessari a
coprire il periodo che va da aprile-maggio alla fine dell´anno".
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, GIAN MARIO SPACCA, SUI SUICIDI DI CIVITANOVA MARCHE. |
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Ancona, 8 aprile 2013 - “Una
tragedia che sconvolge. Una tragedia che, da quanto si apprende in questi primi
momenti, trova origine in una situazione di forte disagio economico. Di fronte
a vicende simili, che purtroppo si ripetono in tutto il Paese, non possiamo non
sentirci tutti chiamati alla responsabilità. La crisi economica internazionale
e la recessione italiana hanno lasciato, e continuano a farlo, segni
profondissimi nelle nostre comunità, nelle condizioni di vita delle famiglie,
nell’equilibrio dei singoli. Spesso i cittadini si sentono abbandonati, soli,
impotenti. Sentimenti che negli ultimi tempi rischiano di acutizzarsi
ulteriormente. Al nostro Paese occorre al più presto stabilità, un quadro di
programmazione orientato alla coesione sociale, perché si possa, finalmente,
tornare ad occuparsi dei problemi reali delle persone. Perché anche in regioni
come la nostra, dove pure resta la solidarietà familiare e di vicinato, una
forza di comunità e la vicinanza delle istituzioni locali, non si debba ancora
tornare a piangere la morte di chi ha perso la speranza e il futuro. Desidero
esprimere le più sentite condoglianze e la vicinanza del governo regionale ai
familiari di Romeo Dionisi, Annamaria e Giuseppe Sopranzi”. Così il presidente
della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sulla tragedia di Civitanova Marche.
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ZAIA: SÌ A MACROREGIONE, MA MILANO NON PENSI DI SFILARE LA PARTITA DELL’AGROALIMENTARE A VERONA CON L’EXPO |
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Verona, 8 aprile 2013 - “Siamo per la macroregione, però siamo anche
per una sana competizione all’interno della macroregione. Milano ha tentato di
sfilare a Verona la partita di Vinitaly e quella dei cavalli; non pensi di
sfilare la partita dell’agroalimentare con l’expo”. Non ha usato giri di parole
il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo il 7 aprile a Verona
all’inaugurazione ufficiale di Vinitaly, il grande salone dell’enologia
mondiale.
“E’un grande investimento che
abbiamo fatto, è bene che di quella piattaforma si discuta assolutamente
all’interno nella macroregione ma ad armi pari – ha aggiunto – e quindi si
riconosca la valenza che ha la Fiera di Verona, che spero anche riesca a
rendere concreto il sogno del polo fieristico veneto dove il know how della
Fiera di Verona possa diventare elemento di valore e patrimonio per tutte le
fiere della regione”.
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DEBITI PA: CON APPROVAZIONE DECRETO SARDEGNA AUMENTEREBBE CAPACITÀ SPESA DI 300 MLN |
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Cagliari, 8 Aprile 2013 - "Auspichiamo una rapida approvazione del
decreto e apprezziamo le parole del sottosegretario allo Sviluppo economico,
Claudio de Vincenti, sulla volontà di sbloccare nel giro di 12 mesi i 40
miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione verso le
imprese. In Sardegna, questo consentirebbe di aumentare la capacità di spesa di
circa 300 milioni. La Giunta Cappellacci, peraltro, ha già previsto nella
Finanziaria regionale alcune misure per l´abbattimento del debito commerciale:
una boccata d´ossigeno per tutto il tessuto economico dell´isola".
E´ quanto affermato dall´assessore della Programmazione, Alessandra
Zedda, in merito al decreto che il governo si appresta ad approvare per
sbloccare i debiti della pubblica amministrazione.
"Se venisse approvato il decreto - spiega l´assessore - come negli
anni passati, in Sardegna questa tipologia di spesa non sarebbe assoggettata al
Patto di stabilità dal quale verrebbero quindi esclusi circa 300 milioni".
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BILANCIO, LIGURIA: I CONTI REGIONALI TORNANO. INVECE DI CALARE IL SIPARIO LA GIUNTA STA CONTINUANDO A LAVORARE |
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Genova, 8 Aprile 2013. "I conti regionali tornano anche se a causa
della riduzione dei trasferimenti si piange tutti per le minori entrate. La
costrizione della spesa pubblica ricade sulle attività, sui servizi erogati,
sui contributi concessi e sugli investimenti necessari al nostro territorio e
alla nostra economia. Il consigliere Morgillo ha preso spunto dal dato di
riduzione delle entrate che fa il Mef e non la Regione Liguria, ponendo sul
2012 una minore entrata di 22 milioni". L´assessore al bilancio della
Regione Liguria, Pippo Rossetti risponde punto su punto alle obiezioni del
consigliere Morgillo. "Sulla sanità – spiega Rossetti - la Liguria è
uscita nel corso della prima giunta Burlando dal commissariamento del Governo
ed è l´unica regione che ne è venuta fuori, altre come la Campania sono state
invece commissariate. Inoltre abbiamo fatto una politica di riduzione di spesa
sanitaria cercando il più possibile di salvaguardare i servizi, a fronte della
riduzione del fondo sanitario nazionale". "La Liguria – continua
Rossetti - ha svolto un´azione di riduzione dei costi su più fronti che non ha
impattato sui servizi. A cominciare dalla farmaceutica: abbiamo risparmiato
decine di milioni di euro, ma non ci risulta che i liguri siano rimasti senza
medicine. Così come i posti letto che si sono ridotti non per scelta nostra, ma
perché un decreto del Governo ha deciso che dovevano ridursi a 3 posti per
mille per acuti". "Anche sul fronte della mobilità passiva è in corso
un recupero delle fughe in ortopedia che rappresentano, nel medio periodo,
anche un risparmio". Secondo Rossetti Morgillo confonde alcune scelte
nazionali con iniziative regionali. Per quanto riguarda i fondi Fas "La
Regione li ha gestiti bene, utilizzandoli nella piena potenzialità concessa
dallo Stato, che, dalla programmazione 2007, ha decurtato i finanziamenti per
la Liguria da 342 milioni a 288 e ha messo in atto nel 2013 un´ulteriore
riduzione dei Fas per 12 milioni, a cui si sommeranno altri 30 milioni in meno
nel 2014 e 30 nel 2015. Nonostante ciò, d´accordo col Governo, li abbiamo rimodulati
inserendo interventi per le zone alluvionate e interventi per la sanità, dopo
l´azzeramento attuato dall´esecutivo dell´ex art. 2, cioè del fondo per
l´edilizia sanitaria". Su Ligurcapital Rossetti ritiene che dovesse essere
data ai privati, "oggi comunque è tornata pubblica e non mi risulta che
tutto ciò abbia creato ritardi nella concessione di finanziamenti alle
imprese". Sempre in materia di economia Rossetti chiarisce a Morgillo che
"il Durc, documento unico di regolarità contributiva, non è stato
introdotto dalla normativa regionale, ma nazionale che ha nel tempo indotto il
parodosso di non prevedere il pagamento di quelle aziende non in regola con il
documento, perché hanno crediti con le pubbliche amministrazioni".
L´assessore al bilancio coglie inoltre l’occasione per informare Morgillo
"che il processo di razionalizzazione delle nostre agenzie e società
partecipate va avanti. A breve ci sarà la fusione della Fondazione cultura
della Regione con quella del Comune di Genova; procede la fusione di Ire, Arred
e Infrastrutture Liguria e Bic Liguria è già stato assorbito in Filse".
"La Giunta – va avanti l´assessore – sta inoltre proseguendo sul progetto
di legge per la fusione di Arsu, azienda regionale per il diritto allo studio,
con Agenzia Liguria Lavoro. Ha già chiuso e liquidato il Crri, il centro
regionale ricerca e innovazione, ed è in procinto di concludere la liquidazione
delle Comunità Montane". Tante altre sono le cose da fare ammette Rossetti
"sappiamo che ad esempio c´è un ricorso sul depuratore di Rapallo, ma
abbiamo inaugurato quello di Santa Margherita e risolto il problema ad
Imperia". "Ora – conclude Rossetti - il consiglio deve cimentarsi
subito con una nuova legge elettorale e allora Morgillo potrà dare un fondamentale
contributo per la sua pluriennale esperienza".
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BILANCIO, LIGURIA: NESSUN AUMENTO DI IRPEF NEL 2013 |
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Genova, 8 aprile 2013 - "Nel documento all´attenzione del
consiglio dei Ministri sul decreto sblocca debiti delle Pa non c´è traccia di
un aumento dell´Irpef da parte delle Regioni". Lo dice l´assessore
regionale al bilancio, Pippo Rossetti, dopo aver visionato il decreto.
"D´altra parte come Liguria – continua Rossetti - ci eravamo già opposti
all´idea che si potesse da un lato pagare le imprese e dall´altra caricare i
cittadini con una maggiore tassazione come l´Irpef. Stiamo cercando di capire
tecnicamente, ed è l´assoluta priorità, come le amministrazioni possano pagare
le imprese che hanno prestato servizi. A livello italiano si parla di 100
miliardi di euro che le aziende non riscuotono, dopo aver lavorato con le
pubbliche amministrazioni. La Regione valuterà come operare per pagare le
imprese, tenendo conto che lo Stato ci deve molti soldi. Alla Liguria spetta il
3% del 2010 e del 2011 della sanità, dovrebbero anticiparci i fondi per il
trasporto pubblico locale che paghiamo in anticipo, paghiamo fondi europei in
anticipo. Abbiamo centinaia di milioni di euro che lo Stato dovrebbe darci con
i quali, senza fare debiti, potremmo pagare le imprese".
Per quanto riguarda le spese che hanno di fronte i cittadini per il
mese di giugno, l´Imu, la nuova tassa comunale sulla spazzatura che comprende
anche le strade e la luce e l´aumento di un punto dell´Iva, Rossetti auspica di
"avere al più presto un Governo che con l´Europa valuti come evitare
ulteriori salassi e reperire risorse dal bilancio dello Stato".
"Riteniamo che lo sviluppo del nostro Paese – conclude l´assessore al
bilancio - non possa passare attraverso l´aumento delle tasse e una riduzione
cieca e sorda della spesa pubblica. Bisogna premiare chi ha operato bene e
evitare ulteriore recessione economica".
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PATTO DI STABILITÀ E DELBERE CIPE. VENDOLA RISPONDE A PALESE |
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Bari, 8 aprile 2013 - “La
proposta di Palese di istituire un Tavolo Puglia per i presunti ritardi
nell’apertura dei cantieri di opere pubbliche finanziate dai fondi Cipe, suona
stonata e ridicola. Sono anni, e questo Palese lo sa bene, che denunciamo gli
effetti devastanti dei vincoli del Patto di stabilità sulla cantierizzazione
delle opere pubbliche e, conseguentemente, sul lavoro e sull’occupazione. Anzi,
in qualche caso, le nostre contestazioni le abbiamo sollevate in modo corale
con il centrodestra pugliese, e oggi che fa Palese? Rimesta nella confusione
generale sul luogo comune dei ritardi nell’avvio dei cantieri e si chiede come
mai la Puglia non riesca a far partire i finanziamenti Cipe.
Vorrei ricordare a Palese, che fa finta di non saperlo, che il vincolo
del Patto di stabilità colpisce le delibere Cipe per intero. Se la Puglia
soffre moltissimo sui programmi comunitari, per i quali la nettizzazione delle
spese arriva a poco più del 50 per cento dei fondi erogati, i fondi Cipe invece
sono interessati dai vincoli del Patto di stabilità per intero. Dunque i nuovi limiti
del 2013 non solo mettono a rischio il raggiungimento dei target di spesa
comunitaria, ma hanno l’effetto di bloccare del tutto i cantieri Cipe.
Consiglierei dunque a Palese, nella sua nuova posizione da parlamentare, di
porre la questione ai tavoli nazionali".
Ricordo inoltre a Palese che la
legge di stabilità del 2013, votata a dicembre scorso anche dalla sua parte
politica, ha equiparato, nei bilanci regionali, i limiti “di competenza” a
quelli “di cassa”. L’effetto collaterale di questa operazione sconsiderata è
quello di bloccare sine die anche l’avvio degli appalti di tutte le opere Cipe
e di introdurre un taglio lineare al bilancio approvato dal Consiglio
regionale.
Palese dunque, chiedendo un Tavolo Puglia, perde tempo oltre che
energie preziose, mentre dovrebbe interrogarsi sulle responsabilità politiche
di chi in questi ultimi dieci anni si è occupato di temi ad personam piuttosto
che negoziare (come invece dovrebbe fare un grande paese europeo e non ha fatto
l’Italia) vincoli di spesa pubblica che non avessero come unico effetto quello
di uccidere l’economia nazionale e scaraventare per strada lavoratori e
imprese. Se il Consiglio regionale riterrà di farlo, sono disponibile ad
affrontare, anche nelle prossime ore, specifici approfondimenti monotematici ai
quali potrà contribuire, spero in modo costruttivo, anche Palese. Mi sembra il
modo più corretto per compiere un approfondimento serio, senza dannose
operazioni di strumentalizzazione politica, su questa autentica tragedia
nazionale che si chiama Patto di stabilità.
A margine comunico a Palese che la Puglia è tra le prime regioni del
Mezzogiorno che sta sottoscrivendo i nuovi accordi di programma Cipe, le cui
regole sono state chiuse solamente a settembre del 2012. La settimana scorsa
abbiamo sottoscritto il primo accordo di programma con il Ministero per
interventi che riguardano l’acqua e in particolare il potenziamento e il
risanamento delle reti idriche e fognarie (75 milioni). Lunedì 8 aprile sottoscriveremo il secondo accordo
di programma per l’edilizia universitaria (per un valore di 270 milioni) e
nelle prossime settimane siamo pronti a sottoscrivere altri accordi ben
sapendo, purtroppo, che tutti questi accordi di programma corrono il rischio
serissimo di diventare una galleria di buone idee, ma irrealizzabili a causa
dal Patto di stabilità”.
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CAMPANIA: PAGAMENTO DEBITI IMPRESE, CALDORO: SE ANTICIPAZIONI VERE, SUD È PENALIZZATO |
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Napoli, 8 aprile 2013 - "Attendiamo il testo definitivo, ma se
sono vere le anticipazioni il Sud e´ penalizzato.”
Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
“Positive – sottolinea il presidente -
le finalità del provvedimento ma non basta.
“Nel momento in cui si chiede a tutti gli enti locali di pagare i
debiti verso le imprese bisogna poterlo fare in maniera equa. Il decreto,
invece, agendo sulla liquidità degli enti locali crea una disparità nel Paese
tra Nord e Sud. Chi non ha liquidità si
deve indebitare, con un aumento degli interessi. In questo modo le amministrazioni
del Sud che fanno una politica virtuosa vengono ad essere penalizzate!”,
conclude Caldoro.
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ELEZIONE PRESIDENTE REPUBBLICA, CONSIGLIO DELLA BASILICATA SCEGLIE DELEGATI |
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Potenza, 8 aprile 2013 - Il Consiglio regionale ha designato il 4
aprile i tre delegati regionali per l´elezione del Presidente della Repubblica.
Si tratta dei presidenti della Giunta e dell’Assemblea, De Filippo e Santochirico,
che hanno ottenuto rispettivamente 16 e 14 voti, e del consigliere Castelluccio
(Pdl) che ha ottenuto 8 voti. Nella stessa votazione Restaino (Pd) e Navazio
(Ial) hanno riportato 2 voti; registrate infine 2 schede bianche e 1 nulla.
Il Consiglio regionale ha inoltre approvato a maggioranza (con 18 voti
favorevoli di Pd, Idv, Gruppo Misto, Udc, Sel, Pu e Psi, 6 voti contrari del Pdl
e 1 astensione di Ial) il disegno di legge sul bilancio 2013 del Parco di
Gallipoli – Cognato.
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TAGLI ALLE PROVINCE SAITTA “A RISCHIO LA SICUREZZA DI STRADE E SCUOLE” APPELLO AL PARLAMENTO "TAGLI INIQUI, SI INTERVENGA SUBITO" |
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Firenze, 8 aprile 2013 - "Se verrà confermato il taglio di 1,2
miliardi di euro, saranno a rischio la sicurezza di decine di migliaia di km di
strade provinciale e di migliaia di edifici scolastici, dove non potremo più
garantire servizi e manutenzione".
Lo dichiara il 5 aprile il Presidente dell´Upi, Antonio Saitta,
sottolineando come "anche ieri, nell´incontro con il Ministro Grilli,
abbiamo ribadito che la situazione per le Province è del tutto insostenibile.
Non siamo in grado di reggere un taglio di 1,2 miliardi per quest´anno, abbiamo
già sopportato negli ultimi tre anni manovre pesantissime che hanno ridotto i
bilanci all´osso. Facciamo un appello al Parlamento nel quale siedono tanti
rappresentanti dei territori italiani e conoscono bene il lavoro che le province
assicurano su servizi essenziali per i cittadini: tutti chiedono strade e
scuole sicure, il Governo ci taglia un miliardo e duecentomilioni che avremmo
destinato ad interventi indispensabili su questi settori".
Saitta aggiunge: "abbiamo avuto una gestione virtuosa dei bilanci,
visto che, come attesta la Corte dei Conti, le nostre spese correnti, quelle
che servono a mandare avanti la macchina amministrativa, sono scese del –
6,12%, nonostante i tagli drammatici e nonostante il crollo delle entrate, che
è stato di - 14%. Vogliamo che sia chiaro che se non si interviene a modificare
questa situazione, sono a rischio tutti i servizi che eroghiamo, e anche gli
stipendi per il personale. Il Parlamento – ricorda Saitta - nelle ultime sedute
della scorsa legislatura, aveva votato all´unanimità due ordini del giorno nel
quale si riconosceva che la situazione dei tagli alle Province era
sproporzionata e iniqua e si impegnava il Governo ad intervenire per risolvere
questa grave ingiustizia. Chiediamo – conclude il Presidente dell’Upi - che
questo impegno sia rispettato e che si prenda atto della necessità di
intervenire subito".
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IL CONSIGLIO HA APPROVATO UN EMENDAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA PER LA GESTIONE COMUNALE ASSOCIATA DELLE PROCEDURE DI GARA |
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Aosta, 8 aprile 2013 - Con un
emendamento al disegno di legge di approvazione dell’assestamento del bilancio
di previsione 2013, presentato dal Presidente della Regione, il Consiglio
regionale ha approvato la definizione della gestione comunale associata delle
procedure di gara.
Come anticipato nei giorni scorsi dal Presidente della Regione e come
richiesto a livello nazionale dai Presidenti di Anci e Ance al Governo, la
Valle d’Aosta ha previsto lo slittamento al 31 dicembre 2013 dell’obbligo, che
la normativa statale impone al 31 marzo 2013, per i comuni con popolazione non
superiore ai 5.000 abitanti di affidare ad un’unica centrale di committenza o
di gestire in forma associata mediante accordi consortili l’acquisizione di
lavori, servizi e forniture. Il provvedimento è stato adottato per consentire
ai comuni della regione di individuare misure organizzative idonee. Le legge ha
inoltre determinato di escludere da tale obbligo le acquisizioni di lavori
servizi e forniture di importo inferiore ai 40 mila euro.
Con l’emendamento si è inoltre previsto che, al posto delle unioni di
comuni e degli accordi consortili, che sono forme associative non contemplate
dall’ordinamento degli enti locali della Valle d’Aosta, i comuni possano
avvalersi delle forme collaborative disciplinate dalla legge 54 del 2008 oppure
di società a totale partecipazione pubblica, che operino in qualità di centrali
di committenza regionali, individuata con ulteriore emendamento in Inva s.P.a..
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TRENTO: COMPLETATA LA TERZA FASE DELLA RIORGANIZZAZIONE DELLA PROVINCIA |
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Trento, 8 aprile 2013 - Con
l´approvazione – il 4 aprile in Giunta - di tre distinte deliberazioni la
riorganizzazione della Provincia autonoma di Trento ha completato la cosiddetta
terza fase, quella che ha riguardato le macro strutture. Una revisione che ha
già generato una riduzione del 50% per quel che riguarda i Dipartimenti ed ha
individuato ulteriori opportunità di razionalizzazione per i Servizi e gli
Uffici (meno 9%). Ora, sottolinea Mauro Gilmozzi, assessore all´urbanistica,
enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità, ci si potrà concentrare
sulle micro strutture, "avendo sempre come obiettivo l´efficientamento
dell´apparato, la semplificazione delle procedure e la riduzione dei costi,
evitando le duplicazioni. Questo, ovviamente con il necessario confronto con le
parti sociali, permette di completare anche il processo di trasferimento del
personale verso le Comunità, per quel che riguarda le funzioni già trasmesse e per nuove opportunità".
Metà giugno il periodo entro il quale verranno definiti gli interventi sulla
micro struttura organizzativa e sui sistemi informativi.
E´ nel corso del 2011 che la Provincia ha avviato l´ambizioso percorso
di trasformazione organizzativa interna. Nella sua prima fase, conclusasi a
marzo del 2012, il processo di riorganizzazione aveva già prodotto un risultato
positivo, riducendo del 50% le strutture di primo livello (da 23 strutture a
12). A dicembre 2012 la Giunta ha sancito un ulteriore passo in avanti nel
percorso di riorganizzazione, deliberando la riduzione di 4 servizi e 2 Agenzie
(passando da 60 a 56 Servizi e da 14 a 12 Agenzie).
Nella seduta odierna la Giunta ha completato il percorso di revisione
della macro struttura organizzativa, deliberando interventi organizzativi sulle
strutture di terzo livello (riduzione di 19 uffici, circa - 9% rispetto ad
oggi) e prospettando ulteriori obiettivi di riduzione entro il 2014 (-32 uffici
rispetto ad oggi).
Le deliberazioni odierne riguardano la riorganizzazione delle strutture
di terzo livello del Dipartimento territorio, ambiente e foreste, del
Dipartimento lavori pubblici e mobilità, del Dipartimento agricoltura, turismo,
commercio e promozione, del Dipartimento della conoscenza, del Dipartimento
industria e artigianato, del Dipartimento lavoro e del Dipartimento Affari
finanziari nonché l´approvazione del nuovo atto organizzativo dell´Agenzia
provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili (Apf).
Completata la fase di revisione della macro struttura, la Provincia
dovrà ora concentrarsi nella revisione della micro struttura, con l’obiettivo
di identificare e generare efficienza, superando alcune delle criticità oggi
presenti:
· Elevata presenza di flussi
cartacei che determina l’allungamento dei tempi di passaggio dei documenti tra
le strutture oltre che costi accessori
· Attività duplicate a basso
valore aggiunto
· Banche dati duplicate e
scarsa condivisione tra le strutture dei dati di interesse trasversale
· Processi parcellizzati tra
più strutture
· Modelli di coordinamento non
efficaci ed ambiti di sovrapposizione di responsabilità
· Procedimenti amministrativi
parzialmente supportati a livello applicativo e non esposti all’interazione con
cittadini ed imprese
· Scarsa sinergia nella
condivisione delle risorse di staff tra le strutture
L’intero percorso di attuazione sarà di responsabilità dei direttori
generali dei dipartimenti che opereranno congiuntamente alle proprie figure
apicali nell’identificazione delle iniziative di miglioramento interno. Le
proposte di miglioramento saranno condivise progressivamente nell’ambito delle
Conferenze dei dirigenti generali e le iniziative saranno oggetto di un
confronto con le organizzazioni sindacali per poter avviare le successive fasi
di attuazione che dovranno rendere operativi i nuovi modelli entro l’autunno
del 2013.
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ANCI E UNCEM: AL VIA LA PROTESTA CIVILE DEI PICCOLI COMUNI TOSCANI |
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Firenze, 8 aprile 2013 - Anci e Uncem Toscana lanciano una
mobilitazione di 10 giorni che culminerà con una maratona web il 19 aprile.
Sotto accusa Patto di stabilità, Tares, Imu e Spending review.
Sarà una mobilitazione lunga dieci giorni e vedrà protagonisti i
piccoli Comuni toscani sotto i 5000 abitanti. A lanciare questa “protesta
civile” Anci e Uncem Toscana, che denunciano uno “scenario drammatico” e
mettono sotto accusa Patto di stabilità, Tares, Imu e Spending review.
Tante le iniziative in ponte: al momento sono già definiti due eventi
locali, il 10 aprile a Londa (Firenze) e il 18 a Pitigliano (Grosseto), e altri
ne seguiranno nei prossimi giorni. La mobilitazione si concluderà con una
maratona web, il prossimo 19 aprile, che si svolgerà nella sede di Uncem
Toscana, in via Cavour 5, a Firenze, con una serie di collegamenti in
videoconferenza da diverse località regionali. L’evento, che inizierà alle 13 e
si snoderà per buona parte del pomeriggio, prevede gli interventi di
amministratori locali, esponenti del mondo sindacale e delle associazioni di
categoria. L’iniziativa sarà condotta da Oreste Giurlani (presidente di Uncem
Toscana) e Pierandrea Vanni (coordinatore consulta piccoli comuni di Anci
Toscana) e moderata da alcuni giornalisti.
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PIANO SULCIS, INSEDIATA LA “CABINA DI REGIA” PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONE INCONTRO AL MISE CON DE VINCENTI, MARTONE, REBOANI, ISTITUZIONI E SINDACATI |
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Roma,
8 aprile 2013 - Altro significativo passo avanti nella concretizzazione del
Piano Sulcis: il 4 aprile, al Ministero dello Sviluppo Economico, insediamento della
“Cabina di Regia”, lo strumento individuato dal Protocollo d’Intesa per la
gestione delle problematiche occupazionali, aggravate dalla crisi economica che
in questo territorio ha colpito in maniera particolarmente
dura.
All’incontro-
presieduto dal Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti e dal
Viceministro al Lavoro Michel Martone- hanno preso parte, oltre ai
componenti della Cabina di Regia, i rappresentanti delle istituzioni locali
interessate (tra questi, il Presidente della Provincia del Sulcis Iglesiente
Salvatore Cherchi) e i rappresentanti delle Confederazioni sindacali
sarde.
Il
Presidente della “Cabina di Regia”, dottor Paolo Reboani, nel suo
intervento ha illustrato il programma generale di lavoro che prevede l’avvio di
importanti progetti di politica attiva del lavoro, in stretto collegamento sia
con le principali crisi aziendali e settoriali, sia con le nuove prospettive di
sviluppo delineate dai piani che decolleranno a breve con l’obiettivo di dare
prospettive concrete di crescita al Sulcis.
In
tale contesto, particolare attenzione sarà posta a programmi di riqualificazione
e formazione professionale che Regione Sardegna e Provincia gestiranno,
insieme, sulla base di domande strettamente correlate a progetti di rilancio
economico. |
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PIANO SULCIS: INSEDIATA LA CABINA DI REGIA |
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Cagliari, 8 Aprile 2013 - E´ cominciata la fase operativa del Piano
Sulcis. Il 4 aprile si è insediata la Cabina di regia che si dovrà occupare
della programmazione delle politiche attive del lavoro. Ne fanno parte: Paolo
Emilio Reboani (presidente di Italia Lavoro) che la presiede; Carlo Sappino
(direttore generale per incentivazione attività imprenditoriali) e Giampietro
Castano (coordinatore unità gestione vertenze imprese in crisi) in
rappresentanza del Ministero dello Sviluppo economico; Vincenzo Donato
(direttore generale politica regionale unitaria nazionale) in rappresentanza
del Ministero per la Coesione territoriale; Gabriella Massidda (direttore
generale della Presidenza), Sergio Cocciu (direttore generale Assessorato
Lavoro), Franca Leuzzi (direttore generale Ambiente), Edoardo Balzarini
(direttore generale Lavori pubblici), Massimo Temussi (direttore generale
Lavoro) e Stefano Tunis (direttore Agenzia del lavoro) in rappresentanza della
Regione; Speranza Schirru (dirigente area Lavoro) in rappresentanza della
Provincia Carbonia Iglesias.
E´ stato impostato un preciso cronoprogramma che consentirà di
rispettare gli impegni e si è deciso di proseguire il lavoro della Cabina anche
in sinergia con la programmazione degli interventi sul territorio finanziati
all´interno del Piano.
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FIGLINE VALDARNO, COMUNE UNICO: 6 PUNTI PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO GRAZIE A FINANZIAMENTI MENO TASSE E UN ASILO. CON SBLOCCO PATTO STABILITÀ DISPONIBILI 27 MILIONI EURO |
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Figline Valdarno, 8 aprile 2013 -
Abbattimento tasse, sblocco del Patto di stabilità, due opere pubbliche
subito, meno distanza nei servizi ai cittadini, più tecnologia e più attenzione
alla salute di tutti. Questi i sei punti che il sindaco di Figline, Riccardo
Nocentini e il vicesindaco di Incisa, Massimo Bigoni, hanno presentato stamani
come proposte concrete per il Comune Unico: nessuna fantasia o propaganda, ma uno
studio serio e ragionato che, se ci sarà la fusione, permetterà tanti
interventi in diversi ambiti grazie all’arrivo dei 13 milioni di finanziamento
da Stato e Regione e per lo sblocco del Patto di stabilità (27 milioni di
euro). Vediamo in sintesi i 6 punti.
Abbattiamo le tasse. Una parte dei finanziamenti di Stato e Regione
potranno essere utilizzati per livellare verso il basso le diverse imposte dei
due Comuni: ad esempio, con il 40% di quelle risorse annue (610mila euro) si
potranno abbattere Imu (fino allo 0,4% anche a Incisa mentre ora è allo 0,5) e
addizionale comunale Irpef (fino allo 0,6%, ora Incisa è allo 0,8 e Figline
allo 0,7).
Rompiamo i vincoli del Patto di stabilità. Il Comune Unico sarà esente
per 3 anni dal Patto di Stabilità, che nella condizione attuale impedisce ai
Comuni di spendere ben 27 milioni di euro disponibili nelle proprie casse per
interventi già programmati. Dopo la fusione queste risorse potranno essere
liberate per un Piano di rilancio del territorio e delle sue imprese. Via
libera quindi a interventi su viabilità (variante sovracomunale Incisa,
rotatoria via Copernico e svincolo via Don Mazzolari a Figline, manutenzioni
varie, segnaletica), su scuole (messa in sicurezza e manutenzione edifici), su
sport (manutenzione impianti e nuovo campo a Palazzolo Incisa), su difesa
territorio (casse espansione). Infine ci saranno 400mila euro per
l’abbattimento delle barriere architettoniche, una cifra importante per rendere
la città di Figline e Incisa Valdarno accessibile a tutti.
1 nuovo Comune, 2 priorità. Ai giovani e alle famiglie potranno essere
destinati i primi investimenti del Comune Unico: un nuovo asilo nido con più
posti in località Stecco a Figline e la riqualificazione dell’area del campo
sportivo incisano sono gli interventi che le due amministrazioni comunali si
sono posti come prioritari e che saranno possibili grazie ai contributi che il
Comune Unico riceverà fin dalla sua costituzione da Stato e Regione.
1 Comune Unico con 2 municipi. Con il Comune Unico l’organizzazione e
la logistica degli spazi sono chiare: i servizi ai cittadini restano aperti in
entrambe le sedi comunali e se ne potrà usufruire in modo indifferenziato.
Anche sindaco e assessori effettueranno il ricevimento in entrambe le sedi
almeno una volta a settimana. Il nuovo modello organizzativo deve garantire il
progressivo miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi erogati,
ampliandone le modalità di fruizione ed accesso.
Un Comune smart. Accessibilità, trasparenza e nuove modalità di
erogazione dei servizi sono le 3 direttrici di sviluppo dei sistemi informativi
del Comune Unico. Alcuni esempi di progetto sono il Wi-fi e le lavagne
multimediali in tutte le scuole, nuovi servizi on line per i pagamenti e per la
segnalazione di guasti e disservizi, il Voip per abbattere i costi telefonici
dei municipi e un nuovo portale per l’accesso agli atti.
Città della salute e della conoscenza. L’idea del Comune Unico è quella
di una comunità che adotta stili di vita più consapevoli attraverso un accesso
e un accrescimento dei livelli di conoscenza: conoscere per differenziare
meglio i rifiuti, conoscere per condurre uno stile di vita più sano. Il nuovo
Comune potrà offrire un percorso di continuità assistenziale che parte dalla
Casa della Salute (cure primarie) e arriva fino all’Ospedale Serristori (Pronto
Soccorso h24 come priorità) passando da Villa Campori (anziani
auto-sufficienti), Casa dell’Argia e Asp Martelli (non auto-sufficienti e
Alzheimer).
“Intorno a questi 6 punti c’è tutto il progetto Comune Unico – hanno
spiegato Nocentini e Bigoni -, punti importanti che vanno ad incidere in modo
diretto sulle vite dei nostri cittadini, sull’economia del territorio e sul suo
sviluppo, creando opportunità di crescita per la nostra città. Ma l’aspetto più
positivo è che questi 6 punti sono concreti e realizzabili da subito perché
potremo usufruire di finanziamenti e sbloccare altre risorse che abbiamo già a
disposizione e che invece ora non possiamo utilizzare”.
Per approfondire i 6 punti, scoprire nel dettaglio gli interventi
sbloccati dal Patto di Stabilità, le simulazioni di abbattimento delle tasse e
vedere i progetto di asilo e nuovo centro Incisa vai su www.Comunicofiglineincisa.it/i6punti
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AMMORTIZZATORI SOCIALI. ZAIA SU DICHIARAZIONI ERRANI E SIMONCINI :”PREOCCUPAZIONE ANCHE NEL VENETO. A GIUGNO FINITE LE RISORSE. SARA’ ALLARME SOCIALE. GOVERNO GARANTISCA ADEGUATA COPERTURA” |
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Venezia, 8 aprile 2013 - “Anche nel Veneto sarà allarme sociale se il
Governo non provvederà con urgenza a garantire adeguatamente la copertura degli
ammortizzatori sociali che danno sostegno al reddito dei lavoratori, in
particolare delle piccole imprese artigiane e non, che sono in mobilità o in
cassa integrazione in deroga. Il Governo ancora in carica e il Parlamento
appena eletto devono agire subito e bene per impedire il collasso del tessuto
sociale e produttivo”.
Con queste parole Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, un
territorio che negli ultimi anni ha visto aumentare costantemente le richieste
di Cig in deroga per le aziende e di mobilità in deroga per i lavoratori,
condivide e si affianca alle preoccupate dichiarazioni di Vasco Errani
Presidente della Conferenza delle Regioni e di Gianfranco Simoncini
responsabile del coordinamento degli assessori regionali che hanno denunciato
come finisca con il prossimo giugno la copertura degli ammortizzatori sociali
assegnati dal Governo alle Regioni con fondi decisamente inferiori a quanto
richiesto dalle regioni stesse.
“Vanno rispettati il senso e la lettera – aggiunge Zaia – dell’intesa sottoscritta tra
Stato e Regioni per il 2013 sugli ammortizzatori sociali. Anche il recente
stanziamento di oltre 25 milioni di euro ottenuto nei giorni scorsi per il
Veneto non ci permetterà di andare oltre il prossimo giugno con la copertura, a
fronte di richieste che aumentano consistentemente e che evidenziano lo stato
crescente di crisi economica e tensione sociale”.
Alla fine del 2012, ricorda il Presidente della Regione Veneto, nella
regione erano 61.612 i lavoratori coinvolti nelle 10.814 domande di cassa
integrazione in deroga mentre erano 13.017 i lavoratori veneti coinvolti nella
mobilità in deroga.
Nel primo trimestre 2013 le richieste delle aziende alla Regione Veneto
di autorizzazione alla Cig in deroga sono state di 347 milioni di euro a fronte
dei 90 milioni di euro del periodo corrispondente nel 2012.
“Si tratta – sottolinea Zaia – di un indubbio segnale di maggior
allarme economico e sociale, anche se possiamo ragionevolmente prevedere sulla
scorta degli anni passati che l’utilizzo effettivo della Cig in deroga sarà del
20-22%”. Per quanto riguarda la mobilità in deroga le domande arrivate nel
primo trimestre 2013 sono state 2400 (per 19,2 milioni di euro) a fronte delle
2160 del trimestre corrispondente del 2012 (per 12,8 milioni di euro di risorse
corrispettive).
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LAVORO: NUOVE SELEZIONI RETE EURES |
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Roma, 8 aprile 2013 - Eures
(European Employment Services) è una rete di cooperazione, informazione e
orientamento sul mercato del lavoro promossa dalla Commissione Europea a cui
partecipano oltre ai Servizi Pubblici per l’Impiego di tutti i Paesi Ue anche
l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera. In Italia è coordinata
dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Il Servizio Eures è rivolto a disoccupati, giovani in cerca di prima
occupazione e occupati che intendano modificare la propria condizione
attraverso una esperienza di lavoro all’estero ed anche alle imprese
interessate a selezionare personale oltre il territorio nazionale.
Lo scopo è favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, la mobilità
territoriale e la libera circolazione dei lavoratori nei paesi che fanno parte
dell’Unione Europea.
Il portale europeo della mobilità professionale http://ec.Europa.eu/eures/
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AMMORTIZZATORI IN DEROGA, GIUNTA BASILICATA RECEPISCE ACCORDO QUADRO |
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Potenza, 8 aprile 2013 - Su
proposta dell’assessore alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti, la Giunta
regionale ha recepito l’Accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga
2013 e le Linee operative per la gestione degli ammortizzatori sociali in
deroga 2013. Con la delibera, il governo regionale ha preso atto dei due
documenti tra cui l’Accordo sottoscritto da Regione o Organizzazioni
rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori.
L’intesa, che ora trova una legittimazione formale, prevede
l’erogazione degli ammortizzatori sociali per l’anno 2013, pur tenendo conto
della momentanea minore disponibilità finanziaria rispetto agli anni
precedenti. Le risorse finanziarie attribuite, è scritto nell’accordo, sono destinate
alla concessione in deroga degli ammortizzatori sociali per tutte quelle
situazioni di crisi aziendale e di particolare gravità occupazionale non
previste dalla normativa ordinaria e precisamente: Cig in deroga e Mobilità in
deroga.
“Con l’approvazione in Giunta – ha commentato l’assessore alla
Formazione e Lavoro Vincenzo Viti - si è potuto concludere così un lavoro
impegnativo, non facile per le ragioni che sia i rappresentanti del movimento
sindacale sia i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali conoscono
perfettamente, anche perché ‘l’intesa’ della quale la Giunta regionale ha preso
atto si tiene ai bordi di una interpretazione delle norme in vigore
nell’interesse di un mondo, quale è quello dei percettori di ammortizzatori
sociali, che vive soprattutto in Basilicata in una condizione di sofferenza che
è pienamente percepita e condivisa dal Governo regionale, talché appaiono
quantomeno immeritate le valutazioni che, sotto la spinta dell’ emergenza
sociale, sono state registrate nelle ultime ore. Si tratta ora di operare
perché il quadro delle risorse disponibili a livello nazionale venga
compiutamente ed adeguatamente integrato anche sulla base delle stime che gli
Assessori regionali al lavoro, quello lucano fra questi, hanno formulato al fine
di consentire che si faccia fronte alla tenuta sociale del sistema Italia fino
a tutto il 2013. Stime che il Coordinamento degli Assessori ha trasmesso
ufficialmente in data odierna al Governo nazionale.
Oggi ho fatto tenere al Senatore Bubbico, componente della Commissione
dei Saggi investita dal Presidente della Repubblica, la nota nella quale si
riassumono le istanze del mondo del lavoro e le urgenze di un adeguamento sia
del monte risorse sia della cornice giuridica intorno a cui potrà essere realizzata
una efficace azione a sostegno dei precari e dei percettori lucani degli
ammortizzatori sociali”.
Per l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, “il
Governo regionale ha dato un forte impulso alla ricerca di una soluzione che
tanta parte dei lavoratori attendeva. Ora l’attuazione dell’accordo quadro
passa alla fase operativa, sul presupposto dell’assoluta celerità nei pagamenti
che la Regione ha inteso così garantire”.
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CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, LA TOSCANA SCRIVE AL MINISTRO: COPERTURA SOLO FINO A GIUGNO |
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Firenze 8 aprile 2013 – Per la copertura della Cassa integrazione e
della mobilità in deroga per il 2013 servono, a livello nazionale, almeno 2750
milioni di euro. A sollecitare il governo ad aumentare lo stanziamento di
bilancio è l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco
Simoncini che, nella sua veste di coordinatore del settore lavoro per la
Conferenza delle Regioni, ha scritto ieri una lettera al ministro del Lavoro
Elsa Fornero.
“Con le risorse oggetto della decretazione in corso – scrive Simoncini
– si può ipotizzare che la copertura attuale consentirebbe di garantire
autorizzazioni, nella migliore delle ipotesi, fino a giugno”.
Dopo aver ricordato che occorre ancora chiudere definitivamente la
“partita” del 2012, per tutti i lavoratori che hanno maturato il diritto alla
Cig in deroga, Simoncini spiega che, considerando i forti incrementi registrati
nel primo trimestre dell’anno e il persistere della crisi, è praticamente certo
un “significativo aumento dell’utilizzo della deroga”.
“Nella più prudenziale delle ipotesi – si legge ancora nella lettera –
l’aumento non sarà inferiore al 25% in più rispetto all’anno precedente”. Una
stima basata sull’andamento della spesa storica che applica “una significativa
riduzione rispetto al picco di richieste pervenute negli ultimi tre mesi, che
sono state anche del 40-60% in più rispetto al trimestre dell’annualità
precedente”.
“Siamo in presenza – sottolinea ancora l’assessore – di un aumento
costante degli ammortizzatori in deroga passati dai 773 milioni di euro del
2009 ai 1500 milioni di euro del 2010 ai 1600 milioni di euro del 2011. Nel
2012 si presuppone di raggiungere una spesa complessiva superiore ai 2200
milioni di euro”. E proprio considerando “il picco di richieste pervenute negli
ultimi tre mesi”, decisamente significativo rispetto al trimestre
dell’annualità precedente – conclude Simoncini – si ritiene necessario che il
Governo “preveda un significativo aumento degli stanziamenti di bilancio, fino
a raggiungere almeno la disponibilità di 2750 milioni di euro”.
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MARCHE: ACCORDO DI PROGRAMMA PER LE AREE IN CRISI DELL’ENTROTERRA, SPACCA: “SEGNALI POSITIVI, MA NON BASTA”. |
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Ancona, 8 aprile 2013 - Quasi
120 contatti, 37 proposte di investimento in corso di approfondimento di cui 3
progetti con prefattibilità positiva. Questo lo stato di avanzamento
dell’Accordo di programma per le aree in crisi dell’entroterra appenninico,
illustrate il 5 aprile dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca,
ai rappresentanti sindacali. “In questa fase di crisi – ha detto Spacca – è un
risultato importante, ma non nascondiamo che ci aspettiamo di più. Per questo
facciamo appello all’iniziativa imprenditoriale del territorio”. Erano presenti
all’incontro, per la Regione, i dirigenti del servizio Industria e artigianato
Rolando Amici e del servizio Lavoro Fabio Montanini, la responsabile del
Presidio territoriale Ida Prosperi; per i sindacati Marco Manzotti e Vilma Bontempo
per la Cgil, Fabrizio Bassotti per la Fiom Cgil, Antonio Bori, Guanito Morici e
Angelo Colonna della Cisl, Andrea Cocco della Fim Cisl, Renzo Perticaroli della
Uil. Il percorso operativo dell’Accordo di programma, è stato ricordato,
prevedeva la creazione di un ambiente favorevole alla nascita di nuove
iniziative imprenditoriali, grazie all’intervento congiunto di risorse statali
e regionali. Nello specifico, la Regione Marche ha messo a disposizione per la
tutela del lavoro e delle piccole imprese dell’entroterra appenninico, risorse
per 37,7 milioni di euro. “La Regione – ha detto Spacca – ha messo in campo
molte risorse finanziarie. E’ stato anche realizzato un presidio territoriale
per la raccolta delle istanze e dei quesiti di lavoratori e imprenditori. Ad
oggi sono giunti a questo presidio 117 contatti, di cui 57 da imprese, 34 da
privati e 26 da enti”. Sono 3 i progetti di investimento con prefattibilità
positiva presentati, 9 le potenziali proposte di investimento sopra i 2 milioni
di euro in corso di approfondimento e 25 quelle sotto i 2 milioni. Per le 9
proposte, l’investimento complessivo ammonta a 73,1 milioni di euro, con la
previsione di 307 nuovi posti di lavoro. Per le 25 proposte sotto i 2 milioni
di euro l’ammontare dell’investimento nella sua totalità è di circa 10 milioni
di euro, per una previsione potenziale di 177 nuovi occupati. “I progetti – ha
sottolineato Spacca – riguardano diversi settori produttivi e diverse aree
della regione coinvolte nell’Accordo di programma, che interessa 56 Comuni
nelle tre province di Ancona, Macerata e Pesaro. I risultati sin qui raggiunti
sono un primo segnale, ma c’è da fare ancora molto per il rilancio di un
territorio così duramente colpito dalla crisi. A disposizione delle Marche c’è
uno degli strumenti più forti a livello nazionale di incentivazione alla
creazione di nuove imprese. O meglio, l’unico strumento oggi a disposizione a
livello nazionale. Uno strumento fortissimo, che prevede incentivi fino al 75%
dell’investimento per la nascita di nuove attività imprenditoriali – da 150mila
a 2 milioni di investimento - tra contributi in conto capitale, credito
agevolato e partecipazione al capitale di rischio. Eppure la capacità di
intrapresa che è stata espressa in questa prima fase di operatività dell’Accordo
di programma è inferiore al valore dello strumento. Non nascondiamo una certa
preoccupazione, che vogliamo condividere con forze sociali e associazioni di
categoria, per la sfiducia che si respira sul territorio. La Regione ha messo
in campo tutti i mezzi finanziari a propria disposizione, ha promosso le
opportunità a disposizione del territorio, ma ora è necessario un forte
impegno, da parte di tutti, per risollevare la voglia di intraprendere, di
creare nuove iniziative, per sconfiggere la sfiducia. Dobbiamo impegnarci tutti
per creare un ‘blocco sociale’ in cui al centro ci sia il lavoro e in cui
lavoratori e imprese siano alleati. Sarà soprattutto richiesto un maggior
impegno degli enti locali, ed un rafforzato utilizzo di una strategia di comunicazione
affinché ogni opportunità sia utilizzata nel modo migliore”. Scheda Stato Di
Attuazione Dell’accordo Di Programma: 37,7 Milioni Di Euro Di Interventi Gia’
Realizzati Dalla Regione Marche. La Regione Marche ha impegnato a difesa del
lavoro e della coesione dei territori interessato dall’Accordo di Programma
37,7 milioni di euro. Ammortizzatori Sociali In Deroga: 13,8 milioni di euro
utilizzati per la protezione dei lavoratori delle piccole imprese sotto i 15
dipendenti; Aiuti Ai Lavoratori E Formazione: 9,3 milioni di euro gli
interventi regionali specifici per lavoratori del distretto per aiuti alle
assunzioni, creazione di nuove imprese, progetti e voucher formativi; Garanzie
Per L’accesso Al Credito Pmi: 3,6 milioni di euro del fondo regionale per
favorire la liquidità delle piccole imprese, che hanno consentito a 1.732 Pmi
di attivare 97 milioni di finanziamenti garantiti. Innovazione Pmi: 8,5 milioni
di euro hanno agevolato progetti di investimento per trasferimento tecnologico,
ricerca ed innovazione delle Pmi; Cooperazione: 2,5 milioni di euro destinati
al sostegno di iniziative cooperative promosse anche da lavoratori provenienti
da aziende in crisi (interventi per capitale di rischio, abbassamento interessi
su prestiti, investimenti innovativi, nuove iniziative cooperative).
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RISORSE NAZIONALI INSUFFICIENTI PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: LA PREOCCUPAZIONE DI REGIONE MARCHE E SINDACATI – SPACCA: “PRONTI A RESTITUIRE LA DELEGA” |
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Ancona, 8 aprile 2013 - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e
le rappresentanze regionali di Cgil Cisl e Uil, nell’ambito di un incontro del
5 aprile a palazzo Raffaello, hanno espresso e condiviso estrema preoccupazione
perché le risorse stanziate dal governo nazionale per il 2013 sono
assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno relativo al sistema alla
cassa integrazione in deroga nelle Marche, così come in tutta Italia. “La
situazione è inaccettabile – ha sottolineato il presidente Spacca - e rischia
di creare un grave pregiudizio nella tutela dei lavoratori in difficoltà e
della coesione sociale del territorio. Gli ammortizzatori in deroga in
particolare sono essenziali perché estendono i trattamenti di cassa
integrazione ai dipendenti delle piccole imprese di tutti i settori che
costituiscono gran parte del tessuto produttivo marchigiano e non sono tutelati
dagli strumenti ordinari. Se non ci sarà un intervento immediato da parte del
governo nazionale, la Regione Marche prenderà in seria considerazione la
possibilità di restituire la delega della gestione degli ammortizzatori sociali
in deroga”. L’ ipotesi si sta discutendo anche nella Conferenza dei Presidenti
delle Regioni che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma.
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QUOTE ROSA, VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ AGLI INDIRIZZI ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE IL COMUNE DI FIRENZE ANCORA UNA VOLTA INTERPRETE DELLE ISTANZE DELLE DONNE |
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Firenze, 8 aprile 2013 - "Ancora
una volta il Comune di Firenze si fa interprete con fermezza delle competenze e
delle istanze di partecipazione che arrivano dalle donne". Così la
presidente della commissione Pari opportunità Maria Federica Giuliani
(Pd)commenta il via libera della commissione alla proposta di delibera con gli
indirizzi alle società partecipate per l´applicazione delle quote rosa.
"Se già in passato- ha detto Giuliani- ci si era posti in modo sollecito e
responsabile la questione del rispetto della presenza di entrambi i generi nelle
società partecipate dall´amministrazione attraverso un regolamento, oggi alla
luce delle nuove norme e del relativo regolamento governativo, la
rappresentanza di genere diventa il faro per le prossime nomine dei Cda e dei
collegi sindacali per i quali la legge introduce obbligatoriamente una graduale
rappresentanza obbligatoria per il genere meno rappresentato che se non
rispettato comporterà addirittura la possibilità di far decadere, dopo un
richiamo ufficiale e qualora siano inadempienti, gli stessi organi. Con la
delibera si invitano le società ad essere virtuose espressione di tale
principio di rappresentanza andando ad operare fin dai prossimi rinnovi il
riequilibrio fra i generi, anche qualora la norma non sia già stata recepita
negli statuti societari. L´auspicio - conclude Giuliani- è che finalmente le
tante competenze delle donne siano premiate, cominciando ad affidare loro
soprattutto anche le cariche apicali che fino ad ora le hanno viste quasi del
tutto, ingiustamente, escluse".
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SETTE: LEGGE AD HOC IN FVG PER AIUTARE LE PERSONE CONDIZIONATE |
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Trieste, 8 aprile 2013 - Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione in
Italia a normare e finanziare una politica di interventi e di
azioni per dare aiuto alle famiglie e alle persone che finiscono
nella rete delle sette. Si tratta di persone coinvolte in
situazione nelle quali viene annullata la loro personalità e che
diventano ostaggio, psicologico e fisico, di individui e gruppi
che adottano tecniche di condizionamento mentale per soggiogare
altre persone.
L´obiettivo della legge è prevenire e contrastare il fenomeno,
intervenendo sia nei confronti del pericolo rappresentato dalle
organizzazioni settarie segnalate sul territorio, sia per
prevenire l´adesione di cittadini del Friuli Venezia Giulia a
sette ubicate in altri luoghi.
A questo proposito, la legge regionale prevede due linee di
intervento: 1) da un lato l´attivazione di progetti specifici,
finanziati dalla Regione e attivati da associazioni di
volontariato in possesso di comprovata esperienza nell´ambito
specifico nella prevenzione e contrasto di questo fenomeno. I
progetti in questione potranno prevedere anche l´attivazione di
centri di sostegno e aiuto, presso sportelli a ciò preposti, che
provvederanno sia a un´attività di consulto e dialogo nei
confronti delle vittime e dei loro familiari, sia a un´attività,
maggiormente proattiva, di ricerca di modalità e soluzioni di
uscita dalla situazione di manipolazione e controllo; 2) In
secondo luogo è previsto il sostegno della Regione per i costi
della terapia psicologica e dell´assistenza legale al fine di
sostenere e assistere, sotto il profilo psicologico e legale, le
vittime oggetto di manipolazione che si trovano in condizioni di
indisponibilità economica o di particolare incapacità di reagire
agli abusi.
Il sostegno passerà, anzitutto, per la prevenzione, attraverso
progetti di formazione e di informazione capillare che
favoriscano l´emersione del fenomeno e il suo riconoscimento.
Al fine di dare concreta attuazione alla legge, l´Esecutivo del
Friuli Venezia Giulia ha approvato il regolamento che disciplina
i criteri e le modalità per la concessione dei contributi
previsti che entrerà in vigore a breve con la sua pubblicazione
sul Bollettino Ufficiale della Regione.
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CUNEO - MEDIARE NELLA PICCOLA AZIENDA, ANCHE QUELLA AL FEMMINILE |
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Cuneo, 8 aprile 2013 - Lunedì 15
aprile alle ore 10 presso il salone d’Onore dell’ente camerale si terrà
l’incontro “Mediare le controversie nella piccola azienda. La giusta strada…
anche per l’Imprenditoria femminile”.
La mediazione è una procedura di risoluzione delle controversie, che si
pone come alternativa alla giustizia ordinaria e che permette a due o più
parti, attraverso l’intervento di un mediatore terzo e imparziale, di
raggiungere un accordo amichevole e soddisfacente per entrambe ponendo fine
alla controversia.
Durante l’incontro sarà esaminato l’istituto della mediazione a partire
dalla domanda fino al raggiungimento dell’accordo, con l’intervento di esperti
e con la simulazione di un reale procedimento e delle varie fasi di
svolgimento.
Interverranno Aurelia Della Torre presidente del Comitato Imprenditoria
Femminile presso la Cdc di Cuneo, Ferruccio Dardanello presidente dell’Ente
ospitante e di Unioncamere Piemonte, con Paolo Bertolino suo segretario
generale; Vittoria Morabito, responsabile Adr Piemonte; Rosanna Chiesa
commercialista e formatore e Fabio Rondot, psicologo e formatore.
Per l’evento è stato inoltre richiesto il riconoscimento dei crediti
formativi all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della
provincia di Cuneo, all’Ordine degli Avvocati, ai Consulenti del lavoro, al
Collegio Geometri di Cuneo e all’Ordine degli Ingegneri della provincia di
Cuneo.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro il 12 aprile.
Per informazioni e adesioni: Ufficio Regolazione del Mercato – Camera
di Commercio di Cuneo, tel. 0171318814-737-809
Fax 0171696581, e-mail: regolazione.Mercato@cn.camcom.it
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BOLZANO: ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE: PERMANE LIVELLO ELEVATO E TREND STABILE |
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Bolzano, 8 aprile 2013 - Nel 2012 sono stati 9.730 gli assistiti in
Alto Adige (il 3% della popolazione residente) a percepire le prestazioni di
assistenza economica sociale erogate dalla Provincia per un importo complessivo
di 25,386 milioni di Euro. Rispetto al 2011 si registra un calo del -1,5%. I
dati sono stati presentati questa mattina, venerdì 5 aprile 2013,
dall´assessore provinciale competente, Richard Theiner, e dal direttore della
Ripartizione Famiglia e Politiche sociali, Luca Critelli.
L´assistenza economica sociale, gestita di Distretti sociali su delega
della Provincia, include una serie di
prestazioni a contrasto delle situazioni di bisogno economico. Come ha
ricordato l´assessore Theiner l´assistenza economica sociale, che garantisce
sostegni economici limitati nel tempo, costuisce un fattore fondamentale per la
lotta alla povertà. Si tratta di un modello unico nel suo genere di cui la
Provincia si è dotata da ormai 40 anni; è stato introdotto, infatti, nel 1973.
Come ha proseguito Theiner "Siamo orgogliosi di questo modello, ma non
tolleriamo abusi, per tale ragione sono stati introdotte misure più severe. Le
prestazioni sociali nel loro insieme non saranno messe in discussione ed, in
ogni caso, anche un bilancio provinciale più ridotto nel 2013 non comporterà
alcun taglio nell´assistenza economica sociale".
Nel 2012 sono stati 9.730 gli assistiti in Alto Adige (il 3% della
popolazione residente) a percepire le prestazioni di assistenza economica
sociale erogate dalla Provincia per un importo complessivo di 25,386 milioni di
Euro. Rispetto al 2011 si registra un calo del -1,5%, un leggero calo che viene
evidenziato anche nei primi mesi del 2013. Risulta quindi invertito il trend al
forte incremento che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Diverse sono ad
avviso dell´assessore Theiner le ragioni di questo trend: il miglioramento del
sistema di ammortizzatori sociali nei casi di disoccupazione rispetto ai primi
temi della crisi economica, il fatto che nella prima fase della crisi economica
(2009-2010) risultassero particolarmente colpiti lavoratori deboli e precari e
vi siano state chiusure di aziende medio-grandi, il rafforzamento dei
meccanismi di verifica da parte dei Distretti rispetto all´attivazione per la
ricerca di un lavoro da parte di chi viene sostenuto. Inoltre, dal dicembre
2012 è previsto il maggiore coinvolgimento dei Comuni nei controlli in ambito
sociale ed anche la messa a disposizione di particolari progetti per lavori
nell´interesse della comunità che le persone che percepiscono prestazioni non
possono rifiutare pena riduzioni o tagli delle prestazioni stesse.
"L´assistenza economica sociale è lo strumento per intervenire
rapidamente e contenere situazioni di emergenza. Ma non deve rappresentare una
voce permanente del reddito familiare" ricorda l´assessore Theiner.
Proprio in ragione di questo principio il sostegno viene ridotto alle persone
che non si attivano nella ricerca di un lavoro. È stato ridotto anche il
periodo di attesa: se prima dopo un preavviso trascorrevano altri tre mesi, ora
dopo un mese l´assistito deve dimostrare di aver trovato un lavoro.
Le due principali prestazioni di assistenza economica sociale, come ha
spiegato Luca Critelli, direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche
sociali della Provincia, sono il reddito minimo di inserimento, che ha lo scopo
di sostenere le famiglie integrando il reddito disponibile ad un minimo
prestabilito, e il contributo per le spese di
locazione, che sostiene le famiglie con un basso reddito nel pagamento dell´affitto.
Per queste due voci nel 2012 è stato impiegato l´83% della spesa complessiva,
ovvero 21 milioni di Euro di cui 10 milioni di Euro per il reddito minimo ed 11
milioni di Euro per il contributo di locazione. Nel 2012 hanno beneficiato
dell´assistenza economica sotto forma di reddito minimo di inserimento e/o
contributo al canone di locazione e spese accessorie 6.596 nuclei familiari
(ovvero 16.285 persone tenendo presenti tutti i membri della famiglia).
Rispetto al 2011 si registra un calo della spesa per il reddito minimo di -
3,5% e di - 1,4% per canone di locazione e spese accessorie. Se risultano in
calo anche i beneficiari dell´assistenza per il reddito minimo con un - 5,5%,
aumentano quelli per il contributo per l´affitto con un + 1,4 %.
Per quanto riguarda le prestazioni per il reddito minimo i benficiari
sono per il 40% famiglie con bambini, per il 32% adulti soli (dispoccupati,
pensionati), per l´11% genitori singoli con figli (senza partner, separati,
divorziati).
Secondo la professione, risultano farne ricorso per il 52% disoccupati,
per il 27% occupati (con retribuzioni basse), per l´8% pensionati (con pensioni
molto basse).
L´assessore Theiner ha poi fatto un primo punto sull´unificazione tra
il sussidio casa Ipes e il contributo all´affitto dei Distretti sociali,
partita dal 1.1.2013. Le regole approvate dalla Giunta nel 2012 prevedono un
passaggio graduale tra le due prestazioni. "Chi è in possesso di un
contratto registrato e beneficiava del sussidio casa nel 2012, continuerà a
riceverlo dall´Ipes alle medesime condizioni fino alla prima scadenza del
contratto e in ogni caso per non più di quattro anni", spiega l´assessore Theiner.
Nuovi contratti vengono invece gestiti esclusivamente dai Distretti sociali.
"Sul piano della spesa in seguito a questo passaggio graduale
prevediamo uno spostamento di spesa di circa 4 milioni di Euro dall´Ipes ai
Distretti sociali per tutto il 2013. I dati dei primi due mesi 2013 sembrano
confermare queste stime, ma si tratta ovviamente di dati molto
provvisori", dice Luca Critelli, Direttore della Ripartizione Famiglia e
Politiche Sociali. Anche rispetto al passaggio amministrativo il primo bilancio
risulta piuttosto positivo. "E´ ovvio che ogni cambiamento comporta una
necessità di adattamento da parte dei cittadini e dell´amministrazione, ma il
feedback dei servizi è complessivamente positivo e non si sono finora
riscontrate le situazioni critiche che molti temevano e paventavano".
Della quota di prestazioni sociali rivolte specificatamente ai
cittadini extracomunitari residenti in Alto Adige (che rappresentano
complessivamente circa il 6% della popolazione) come ha riferito l´asessore
Theiner, ed va il 6,92% della spesa complessiva in ambito sociale. Per quanto
attiene la spesa riferita al contributo per reddito minimo la percentuale loro
erogata nel 2012 riferita alla pesa complessiva è del 39% con un calo del -0,7%
rispetto al 2011; per quanto attiene il contributo per il canone di locazione
la percentuale loro erogata nel 2012 riferita alla spesa complessiva è del 52%
con un incremrnto del + 2,7% rispetto al 2011.
Vi sono notevoli differenze per quanto riguarda i servizi erogati,
infatti mentre ai cittadini extracomunitari va circa il 41% della spesa
complessiva nel campo dell´assistenza economica, le percentuali sono molto più
basse in altri ambiti. Si tratta di differenze facilmente spiegabili, a parere
dell´assessore Theiner, dato che i cittadini locali vivono in buona parte in
case di proprietà, mentre i cittadini stranieri vivono quasi sempre in affitto,
oltre ad avere in media lavori meno retribuiti e più precari.
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