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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Aprile 2013
UE: IL PRESIDENTE BARROSO INCONTRA IL CANCELLIERE AUSTRIACO FEDERALE WERNER FAYMANN  
 
Vienna, 8 aprile 2013 – Di seguito l’intervento di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea dopo l´incontro con il signor Werner Faymann, cancelliere austriaco federale: “ Il mio caro amico Werner, Signore e signori, E ´davvero un grande piacere essere di nuovo a Vienna di nuovo. Ho avuto l´occasione di discutere tali questioni con il Cancelliere Faymann. Ho anche avuto l´onore di essere ricevuto dal presidente Fischer. Ho anche avuto una buona conversazione con il vice-cancelliere Spindelegger. Per quanto riguarda il nostro incontro di oggi con il cancelliere Faymann, ci siamo concentrati essenzialmente sui principali sviluppi economici e le decisioni nelle settimane recenti. Credo che possiamo dire che entrambi concordiamo sul fatto che l´Unione europea sta agendo con determinazione su diversi fronti per consentire la fiducia di tornare e di rafforzare la stabilità. Stabilità che è anche importante per la crescita. La nostra preoccupazione più importante è la crescita e l´occupazione e siamo d´accordo che senza la stabilità finanziaria non può essere raggiunto. Gli Stati membri hanno concordato un accordo sul nostro futuro bilancio 2014-2020 e che ora entrano nella fase finale dei negoziati con il Parlamento europeo, che deve dare il suo consenso. La Commissione sta agevolando un accordo definitivo tra i governi e il Parlamento europeo in modo da poter avere un nuovo budget per il 2014. Penso che sia molto importante per i cittadini e le imprese di avere la sicurezza di pianificazione, di avere prevedibilità, in modo che possiamo avere gli investimenti a livello europeo. Il bilancio, insisto, non è per "Bruxelles", è per i cittadini, le aziende, i ricercatori, le università, per le regioni europee e abbiamo bisogno di questo tipo di investimento. Secondo luogo, il Consiglio europeo di marzo ha approvato gli orientamenti economici e di bilancio di cui annuale della crescita della Commissione del 2013, al fine di migliorare la nostra competitività e promuovere la crescita e l´occupazione. Ora stiamo aspettando gli Stati membri a presentare la loro nazionale di riforme e programmi di stabilità in questo senso e noi verremo più tardi con raccomandazioni specifiche per paese. Abbiamo posto la lotta contro la disoccupazione nel cuore della nostra risposta alla crisi globale. Voglio ribadire, perché diverse persone volte discutere la politica europea in termini di risanamento dei conti pubblici e squilibri correzione. Questo è parte della risposta ed è indispensabile, ma non è tutta la risposta. Combattere la disoccupazione, vale a dire, la disoccupazione giovanile, è una priorità assoluta. E sono particolarmente lieto che a livello europeo garanzia per i giovani che è stato proposto dalla Commissione, è stato concordato dai nostri Stati membri e che ora stiamo per avere una nuova iniziativa per l´occupazione giovanile valore di 6 miliardi di euro che si spera entreranno in gioco a partire dal 2014 . Sostegno dell´Austria su questi temi è stato fondamentale, e sono grato per il sostegno di Austria per questa agenda. Sono fiducioso che il modello di successo austriaco continua a ispirare gli altri a far fronte alle conseguenze sociali della crisi. Ancora una volta, desidero congratularmi con il Cancelliere austriaco Faymann per gli ottimi risultati in termini di lotta contro la disoccupazione. La vostra esperienza merita grande attenzione da tutta Europa. In terzo luogo, dopo la risposta alla Analisi annuale della crescita e sulla disoccupazione giovanile, la Commissione ha inoltre precisato le proprie idee su come aumentare la disciplina e gli incentivi ad attuare le riforme nazionali che sono cruciali per il riequilibrio delle nostre economie. Ora abbiamo messo alcune idee sul tavolo di discussione: gli accordi contrattuali cosiddetti con la Commissione e di una nuova competitività e strumento di convergenza che funge da incentivo per le riforme. Penso che questo sia un trampolino di lancio ulteriore importante nella costruzione di una architettura per la nostra Unione economica e monetaria. In quarto luogo, in materia di vigilanza e di regolamentazione finanziaria, non vi era, come sapete, un accordo su un unico meccanismo di vigilanza, che è la spina dorsale della nostra Unione Banking futuro. Stiamo andando avanti con le nostre proposte sulla Union Banking. Regolamento finanziario è stata ulteriormente rafforzata attraverso un accordo sui requisiti patrimoniali e bonus dei banchieri. La Commissione presenterà una proposta di un meccanismo di risoluzione unico entro l´estate. Tutto sommato, stiamo lavorando a pieno regime per evitare che i cittadini ad assumersi le conseguenze di una crisi finanziaria o del debito in futuro. Ora stiamo istituisce un Union Banking e un´architettura dell´Unione economica e monetaria che, si spera, ci impedirà di avere un qualche tipo di crisi come quello che abbiamo sperimentato - come quello di Cipro. E questo è il mio ultimo punto. Sono felice che ora l´accordo è stato trovato, e questo accordo concluso più di un anno di incertezza per quanto riguarda Cipro. Spero che questo accordo aiuterà il paese sulla via del ritorno alla stabilità finanziaria, per la sostenibilità delle finanze pubbliche e ad un modello di business che vale il suo nome. Essa aiuterà anche a ripristinare la stabilità e la fiducia nell´euro nel suo complesso. Per concludere, Cancelliere Faymann e condivido la convinzione che abbiamo bisogno di risposte europee a problemi comuni, che l´Europa non è il problema, ma è la soluzione, che abbiamo bisogno di lavorare insieme a livello europeo, in uno spirito di solidarietà e di responsabilità. Mantenere la rotta è fondamentale ora. I nostri sforzi non devono essere allentati in termini di crescita ai bambini consolidamento fiscale, riforme strutturali per la competitività e gli investimenti mirati per la crescita, avendo in mente la principale preoccupazione dei nostri cittadini, che è la crescita e l´occupazione. Vorrei ringraziare il governo austriaco, le istituzioni di Austria, il Parlamento ei cittadini di Austria per il loro impegno europeo e per aiutare l´Unione europea ad andare avanti, passo dopo passo, nella giusta direzione. Credo che il contributo che l´Austria ha dato al dibattito europeo in così tanti problemi, dalla necessità di avere una politica più attiva in termini di protezione del clima e la protezione del nostro ambiente alla tassa sulle transazioni finanziarie, che spero possa finalmente vedere il giorno - perché ci sono paesi già a sufficienza per andare per una cooperazione rafforzata, che è stato anche, in larga misura, il risultato della leadership austriaca - si tratta di esempi concreti in cui si è visto che l´Austria è, insieme con le istituzioni europee, la promozione di un programma molto europea attiva , e sono molto grato per l´Austria per questo. Ho davvero che questo sia nell´interesse di tutta l´Europa, ma questo è anche nell´interesse di tutti gli Stati membri. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
UE: HRVP CATHERINE ASHTON NOMINA CAPI NUOVE DELEGAZIONI DELL´UE IN MOLDOVA, NEPAL E VENEZUELA  
 
Bruxelles, 8 Aprile 2013 - Catherine Ashton, Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione, ha annunciato il 4 aprile la nomina di tre nuovi capi delle delegazioni dell´Unione europea. Le nuove nomine, parte dell´esercizio 2013 di rotazione all´interno del Servizio europeo per l´azione esterna (Seae), sono i seguenti: Pirkka Tapiola è stato nominato capo della delegazione dell´Unione europea in Moldova. Attualmente è consulente presso il Seae sugli sviluppi in Europa orientale e in Asia centrale e ha lavorato anche come consulente senior presso il Consiglio dell´Unione europea, prima che egli era un diplomatico finlandese con postazioni in Ucraina e Thailandia. Rensje Teerink è stato nominato capo della delegazione dell´Unione europea in Nepal. Lei è uno specialista di Asia con più di 25 anni di esperienza, attualmente al lavoro presso il Seae, in precedenza è stata anche lavorare per la Commissione. Prima di entrare alla Commissione era una docente nella sua nativa Olanda così come ricercatore in Asia. Aude Maio-coliche è stato nominato capo della delegazione dell´Unione europea in Venezuela. Ora lavora presso la sede centrale del Seae, è già stato pubblicato su la delegazione dell´Ue a Caracas e ha maturato una vasta esperienza con vari problemi dell´America Latina, mentre in seno alla Commissione europea. Catherine Ashton ha dichiarato: "Sono lieto di annunciare la nomina di questi ottimi candidati per dirigere tre delegazioni impegnative dell´Ue all´estero Il loro talento e le competenze sono un patrimonio importante per l´azione esterna dell´Unione europea e non vedo l´ora di lavorare con loro nei loro nuovi ruoli." . Nb : Per completare gli appuntamenti, una richiesta di accreditamento per un nuovo capo delegazione viene inviato al paese ospitante. Il candidato selezionato può prendere in servizio solo una volta l´accreditamento del paese ospitante è stato concesso e un certo numero di formalità amministrative sono state completate. Per maggiori informazioni: http://www.Eeas.europa.eu/index_en.htm  
   
   
UE: IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2014-2020: SFIDE PER IL FUTURO  
 
Atene, 8 aprile 2013 – Di seguito l’intervento del 4 aprile di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale alla Conferenza sul nuovo periodo di programmazione: “ Signor Primo Ministro, Cari ministri, Cari colleghi, Signore e signori Uscire da una crisi richiede sacrifici, volontà e determinazione. È inoltre necessario un buon piano per alleviare le sofferenze e ancora più importante, è necessaria una strategia per il futuro. Tempi difficili con un sacco di difficoltà, ma allo stesso tempo si nascondono un´opportunità di cambiamento e di migliorare le cose. Negli ultimi anni la crisi è parte integrante della vita quotidiana della gente in Grecia. Essi hanno sperimentato in prima persona gli effetti negativi e stanno attraversando il doloroso processo di adattamento. La riforma e la trasformazione del suo paese non sarebbe stato facile. Ma il popolo greco hanno dimostrato che essi sono determinati a persistere e riuscire a costruire un futuro migliore. Purtroppo, fino a poco tempo i cosiddetti "austerità" misure, in gran parte i titoli dei giornali. Non è prestata particolare attenzione agli sforzi di ri-pensare, ri-strutturazione e ri-costruzione del paese. Tuttavia, so molto bene che molto lavoro è già stato fatto a riavviare l´economia greca. Negli ultimi anni, la Commissione europea ha lavorato a stretto contatto con il governo greco di istituire misure di sostegno per l´economia greca. Ad esempio, per quanto riguarda la politica regionale che abbiamo messo in atto le misure necessarie per consentire il proseguimento della realizzazione. Di conseguenza, i progetti chiave che contribuiscono alla competitività, generare crescita e creare posti di lavoro sono in esecuzione. Il design del nuovo periodo di programmazione ci offre l´opportunità di continuare questi sforzi in un quadro più strategico. Ora è il tempo di stabilire gli obiettivi per il prossimo decennio e impostare un piano d´azione per raggiungerli. Signor Primo Ministro, Signore e signori, Oggi la politica regionale è molto diverso da quello che ha usato per essere di nuovo nel 1989. E ´molto più di un semplice trasferimento di fondi alle regioni più povere. L´adattamento alle mutevoli esigenze di un ambiente competitivo globale, la politica regionale si è evoluto nel corso degli anni. Oggi è strumento d´investimento principale dell´Unione, avere un ruolo centrale nella lotta contro la crisi e guidare l´Europa e le sue regioni sulla via della crescita sostenibile. Ciò è confermato dal corso dei negoziati tra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Un ampio consenso è emerso per l´approccio riforma delle nostre proposte. Sono molto soddisfatto che tutti riconoscono la politica di coesione come un investimento per le regioni. È stato progettato per fornire in rapporto agli obiettivi della strategia Europa 2020. Nel sostenere la crescita e posti di lavoro che aiuta l´Europa e le sue regioni di rimanere competitiva a livello globale. Inoltre, nel nuovo periodo la politica regionale sarà la quota maggiore di fondi di investimento in una gamma di settori, tra cui l´innovazione e il sostegno alle imprese. Il quadro della nuova politica di coesione fornisce una piattaforma molto buona per una risposta coordinata alla crisi. E vorrei spiegare come. Uno degli elementi nuovi che abbiamo introdotto per il prossimo periodo sono le condizionalità ex ante che devono essere soddisfatti prima che i fondi sono spese. Che garantiscono un´attuazione efficiente e sostenere le riforme strutturali necessarie per la consegna dei progetti. Una condizionalità tale è l´adozione da parte delle regioni di un intelligente strategia di specializzazione della ricerca e dell´innovazione. Grazie a questa strategia, le regioni saranno in grado di individuare e concentrare i loro sforzi su quei settori con il più alto potenziale di crescita. Essi dovranno individuare le loro caratteristiche distintive ed approfittare delle loro proposte uniche per diventare più competitivi. Un´altra novità che abbiamo introdotto è il principio di concentrazione tematica. Ciò consente alle regioni di concentrare le risorse dei Fondi strutturali europei e gli investimenti su un numero di poche priorità individuate con cura che fanno un chiaro contributo alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Questi sono solo due esempi di come la nuova politica di coesione è stata trasformata. E ´ diventato un investimento efficace per le regioni, contribuendo alla loro competitività e la prosperità, promuovere la crescita sostenibile e l´occupazione. Signor Primo Ministro, Signore e signori, Senza dubbio, la nuova politica di coesione può essere uno strumento molto utile per la trasformazione del suo paese. Questo è stato al centro della nostra analisi e raccomandazioni per il futuro, come presentato nel documento della Commissione. Il documento individua le sfide più urgenti e formula una serie di raccomandazioni relative alle priorità di finanziamento per il nuovo periodo. Ad esempio si propone di concentrarsi sulla creazione di un ambiente favorevole alle imprese, che incoraggi gli investimenti. Identifica anche l´accesso ai finanziamenti e servizi avanzati come un elemento chiave. Si propone di rafforzare il legame di ricerca e sviluppo con le imprese al fine di accrescere l´innovazione e l´imprenditorialità. Accanto a queste priorità di finanziamento, che stanno prendendo di mira l´imprenditorialità, il position paper identifica anche investimenti importanti in infrastrutture sostenibili. Questi includono trasporto multimodale e la modernizzazione delle reti energetiche, anche per il gas naturale. I nostri consigli di corso hanno una credenziale verde pure. Dopo tutto, il passaggio a una ad alta efficienza energetica, basse emissioni di carbonio è uno degli obiettivi generali e la promozione delle risorse energetiche rinnovabili al centro di esso. E ´inevitabile che si consiglia di priorità di finanziamento futuri dovrebbero promuovere moderne tecnologie di gestione dei rifiuti, al fine di allontanarsi dalle discariche. L´ultima volta che sono stato in Grecia nel febbraio di quest´anno ho visitato una discarica illegale a Tripoli. Spero che la messa in discarica si ferma e che quelle esistenti possono essere riabilitati. Il documento di posizione è naturalmente idee della Commissione circa le priorità di finanziamento per il futuro. Esso costituisce la base dei nostri negoziati e fornisce un quadro di riferimento per le nostre discussioni. Sono fiducioso che l´ottima collaborazione che abbiamo avuto nel corso degli ultimi anni continuerà in questo contesto. E ´importante che facciamo la maggior parte dei prossimi mesi al fine di concordare l´accordo di partenariato e di adottare i programmi operativi nel più breve tempo possibile. A questo proposito, io la maggior parte con favore il suo impegno a presentare l´accordo di partenariato entro giugno. Nei prossimi mesi si dovrebbe seguire un approccio inclusivo, coinvolgendo tutti i partner e le parti interessate nello sviluppo della politica. Un efficace coordinamento tra i ministeri competenti e le autorità regionali è della massima importanza. Come si sta sviluppando la struttura amministrativa per il nuovo periodo, è importante evitare gli errori del passato. Il nuovo set up deve essere semplice ed efficiente che assicura il coinvolgimento, la responsabilità, la semplicità e la trasparenza. Questo ci permetterà di avviare progetti di attuazione e iniettare denaro nell´economia reale il più presto possibile. Non dimentichiamo che quello di cui stiamo parlando è l´investimento in progetti che contribuiscono alla trasformazione della Grecia. I progetti che fanno fare la differenza per la vita delle persone greche. Progetti che generano la crescita e creare occupazione. Signor Primo Ministro, Signore e signori, Attendo con ansia la discussione oggi e vorrei cogliere l´occasione per contribuire al dibattito grazie ad alcuni suggerimenti. Prima di tutto penso che tutte le regioni devono avere una profonda riflessione, al fine di identificare il proprio vantaggio comparato e venire con una visione per il loro futuro. Poi si dovrebbe costruire intorno ad esso un innovativo, basato sull´evidenza di ricerca e strategia di sviluppo a sostegno di una visione più competitiva della loro economia. Nel mese di febbraio, ho avuto anche l´opportunità di visitare l´Istituto di Scienze Chimiche Ingegneria a Patrasso. Sono rimasto veramente colpito dal lavoro svolto lì. L´istituto gestisce qualche ricerca 35 e di progetti di sviluppo in alcune delle aree all´avanguardia delle tecnologie abilitanti fondamentali. Il lavoro dell ´Istituto offre l´opportunità per la regione di diventare un centro di ricerca e sviluppo per le tecnologie future. Specializzata in questi settori e promuovere la commercializzazione dei risultati potrebbe essere la strada da seguire per la regione. Un altro settore in cui le regioni greche potrebbero concentrarsi su, è il turismo di qualità. La Grecia è una destinazione turistica attraente, con abbondanza di belle risorse naturali, un ricco patrimonio culturale, clima caldo e gente ospitale. Esplorare e sviluppare maggiori sinergie tra cultura e turismo potrebbe anche essere una via da seguire. Investimenti nelle nuove tecnologie, come l´uso delle Tic in musei e siti archeologici potrebbe migliorare sensibilmente il rapporto qualità-prezzo del prodotto turistico. Questi potrebbero posizionare il paese come di alta qualità, destinazione turistica rispettosa dell´ambiente. Questi sono solo alcuni pensieri per stimolare il dibattito. Vorrei concludere ripetendo che la politica di coesione è un investimento per la crescita e l´occupazione nel vostro paese e le regioni. Dopo tutto, il contributo dei Fondi strutturali in Grecia conti per oltre il 60% del programma di investimenti del vostro paese. La Commissione europea si è impegnata a fare in modo che la politica regionale è parte integrante della "Grecia reloaded". Non vedo l´ora alla discussione di oggi con grande interesse.  Shape  \* Mergeformat  
   
   
INCONTRO TRA IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA VIVIANE REDING E IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI ATTORNEY GENERAL ERIC HOLDER  
 
Bruxelles, 8 Aprile 2013 - Vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding e il presidente degli Stati Uniti Attorney General Eric Holder è riunito il 4 aprile a Washington. Avevano cordiali colloqui su una vasta gamma di settori di collaborazione tra il Dipartimento di Giustizia e della Commissione europea. Tra i temi discussi sono stati i diritti delle vittime, i diritti delle persone con disabilità e la necessità di proteggere i bambini dai predatori online. Holder procuratore generale di cui l´esperienza sia del Dipartimento di giustizia Ufficio per le vittime di reato, e la Sezione Diritti dei Disabili del Civil Division del Dipartimento per i Diritti. Vicepresidente Reding e Holder procuratore generale ha accolto con favore la possibilità di una riunione di esperti in materia. Reding Sia il Procuratore Generale e Vice-presidente ha inoltre sottolineato l´importante ruolo che l´Eurojust ha preso a coordinare le indagini multilaterali di grande successo, tra cui dei pedofili online, e entrambi impegnati a garantire il mantenimento di tale collaborazione tramite Eurojust. L´incontro si è concluso con una discussione dei negoziati in corso per un accordo sulla protezione dei dati di copertura e di polizia giudiziaria le informazioni. Essi hanno rilevato l´importanza attribuita da entrambi i lati dell´Atlantico a fornire un elevato livello di protezione dei dati personali e privacy per tutti gli individui. Holder procuratore generale e al Presidente Vice Reding ha espresso apprezzamento per la discussione in corso e positivo da parte di esperti degli Stati Uniti e Ue in materia di protezione e la condivisione dei dati sulla base di un quadro normativo concordato. Ogni nota recenti progressi compiuti, ed entrambe le parti sono ottimisti nel ribadire la loro volontà di concludere i negoziati il ​​più rapidamente possibile.  
   
   
LE DONNE NELLA RICERCA UE: UNA PRESENZA ANCORA MINORITARIA  
 
Bruxelles, 8 aprile 2013 - Nonostante la percentuale di ricercatrici in Europa sia in aumento, la loro presenza nelle discipline e carriere scientifiche rimane ancora insufficiente. Questa è la conclusione dell´ultima edizione dell´indagine She figures pubblicata oggi dalla Commissione europea. Le donne rappresentano soltanto il 33% dei ricercatori europei, il 20% dei professori ordinari e il 15,5% dei direttori delle istituzioni nel settore dell´istruzione superiore. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "Nonostante alcuni progressi negli ultimi anni, le donne nel campo della ricerca rimangono una minoranza, ed è come se una barriera invisibile impedisse loro di raggiungere posizioni di alto livello. Questa situazione costituisce una grave ingiustizia ed uno scandaloso spreco di talenti. La Commissione si concentra sulla promozione della parità fra i generi nei nostri programmi di ricerca e si impegna per cambiare una cultura istituzionale profondamente radicata." Secondo l´indagine pubblicata oggi, le donne rappresentano circa il 40% dei ricercatori nel settore dell´istruzione superiore, il 40% nel settore delle amministrazioni pubbliche e il 19% nelle imprese. Mentre in tutti i settori il loro numero ha conosciuto una crescita più rapida rispetto ai loro colleghi maschi (un aumento del 5,1% all´anno per le donne contro un aumento del 3,3% per gli uomini dal 2002 al 2009), le ricercatrici incontrano ancora difficoltà nel raggiungere incarichi decisionali, con una media di una sola donna ogni due uomini nei comitati scientifici e di gestione in tutta l´Ue. Nel 2010 la percentuale di studentesse universitarie (55%) e laureate (59%) ha superato quella degli uomini, ma questi ultimi sono in numero superiore tra gli studenti di dottorato e i dottori di ricerca (le donne sono, rispettivamente, il 49% e il 46%). Inoltre, nella scala della carriera universitaria, le donne rappresentano il 44% dei ricercatori con un dottorato nei primi gradi della carriera e soltanto il 20% dei ricercatori nei gradi più alti. L´insufficiente rappresentanza delle donne è ancora più evidente in campi quali la scienza e l´ingegneria. La promozione della parità fra i sessi costituisce una delle principali priorità della Commissione per la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La Commissione  
   
   
UE: COME PROTEGGERE LE LINGUE IN PERICOLO?  
 
Bruxelles, 8 aprile 2013 - Quante lingue si parlano in Ue? Quelle ufficiali sono 23 ma ne esistono molte altre... 120 sono in via di estinzione e la commissione alla Cultura del Pe si è confrontata il 20 marzo con gli esperti nel settore. Il deputato dei Verdi François Alfonsi, responsabile di questa relazione d´iniziativa, sottolinea l´urgenza di reagire al declino delle lingue in pericolo. Ogni anni nel mondo muoiono delle lingue. È quello sostenuto dal Prof. Christopher Moseley, esperto in lingue all´Unesco, davanti alla commissione Cultura del Pe: una lingua è in pericolo quando i figli non imparano più la lingua dei genitori, e quando quelli che la sanno parlano smettono di farlo. Quante persone parlano ancora il corso, il bretone o il vallone? Come ricordato dal deputato Alfonsi "la diversità linguistica è l´anima della costruzione europea". Per lui, il Parlamento europeo dovrebbe giocare un ruolo essenziale nella protezione e nella promozione delle lingue minacciate. "L´unione europea conta centinaia di lingue, e ognuno di esse fa parte dell´identità europea". La relazione del Pe mostra esempi di politiche nazionali capaci di tutelare le lingue minacciate. Come in Finlandia, in cui 7 lingue sono in via di estinzione, ma ancora presenti. È necessario offrire un sostegno alle comunità che vogliono agire: "Senza un impegno europeo, nazionale e locale, i prossimi decenni saranno caratterizzati da un declino della diversità linguistica rendendoci più poveri culturalmente, socialmente ed economicamente". La commissione alla Cultura dovrebbe pronunciarsi sul progetto di relazione sulle lingue minacciate in Ue durante il mese di giugno.  
   
   
A BRUXELLES IL TRENTINO DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA L 9 E 10 APRILE CON UNA DELEGAZIONE DI PROVINCIA E CENTRO PER LA FORMAZIONE ALLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE  
 
Trento, 8 aprile 2013 - La Provincia autonoma di Trento e il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale parteciperanno alla Iii Assise sulla cooperazione decentrata organizzata dalla Commissione Europea e dal Comitato delle Regioni a Bruxelles dal 9 al 10 aprile 2013. Il Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale della Provincia e il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, in collaborazione con l’associazione francese Arricod, organizzeranno una tavola rotonda sul tema della valutazione e impatto della cooperazione decentrata. Alla tavola rotonda verranno presentati i risultati della ricerca condotta negli ultimi due anni dal Centro su quattro esperienze decennali di cooperazione decentrata, o “cooperazione tra comunità”, in Kossovo, Bosnia Erzegovina, Mozambico e Serbia. L’assise sulla cooperazione decentrata rappresenta un´opportunità unica per riunire i rappresentanti di enti locali e regionali dell´Unione Europea e dei paesi partner nel Sud del mondo, al fine di facilitare lo scambio di opinioni ed il dialogo politico con le istituzioni europee in materia di cooperazione allo sviluppo. L´obiettivo dell’Assise è quello di contribuire a rafforzare l´efficacia degli aiuti allo sviluppo e la piena integrazione degli enti locali e regionali nelle politiche di cooperazione allo sviluppo e di costruire un vero e proprio partenariato tra i diversi soggetti che operano nel campo della cooperazione. La cooperazione decentrata viene promossa dai governi locali a complemento della cooperazione bilaterale e multilaterale, tradizionalmente di competenza degli Stati. Essa privilegia un approccio territoriale che consente di impostare le azioni di sviluppo sulla base dei bisogni, priorità e risorse presenti nelel comunità interessate. Il Trentino è uno degli enti locali italiani che con grande continuità ed impegno, finanziario e tecnico, investe da anni nella cooperazione decentrata. Le quattro esperienze di cooperazione promosse dal Trentino e studiate dal Centro portano elementi di innovazione non solo nel panorama della solidarietà internazionale trentina ma anche della cooperazione decentrata italiana e internazionale. Rappresentano un patrimonio di pratiche su cui riflettere e da cui apprendere lezioni utili a livello trentino, nazionale e internazionale.  
   
   
TRASPARENZA PA, PUBBLICATO IL DECRETO IL NUOVO ´TESTO UNICO´ DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI IN VIGORE DAL 20 APRILE  
 
Roma, 8 aprile 2013 - E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile 2013 il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita´, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni". L´entrata in vigore del provvedimento è stabilita al 20 aprile 2013. Leggi il decreto in http://www.Gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricadettaglioatto/originario?atto.datapubblicazionegazzetta=2013-04-05&atto.codiceredazionale=13g00076&elenco30giorni=false  
   
   
DEBITI P.A. PISAPIA: "MILANO È IN REGOLA. MA NOTIZIA POSITIVA PER GLI ENTI LOCALI. ORA SERVE REVISIONE PATTO DI STABILITÀ  
 
Milano, 8 aprile 2013 - "Lo sblocco dei 40 miliardi deciso oggi dal Governo per pagare i debiti arretrati della Pubblica Amministrazione alle imprese è senza dubbio una notizia positiva per gli enti locali. Il Comune di Milano da quando sono Sindaco, nonostante le difficoltà di bilancio, non solo ha effettuato i pagamenti rispettando i tempi, ma ha anche erogato gli arretrati della passata amministrazione, ed è quindi già in regola, ma siamo stati sempre a fianco dell´Anci in questa battaglia. Allo stesso tempo, però, è necessario non mollare la presa sulla richiesta di revisione del Patto di Stabilità che sta costringendo gli enti locali ad acrobazie per non soccombere. I minori trasferimenti dallo Stato ai Comuni e il rispetto del Patto mettono sempre più a rischio i servizi degli enti di prossimità più vicini ai cittadini e rendono più difficili gli investimenti necessari per lo sviluppo del territorio e dell´intero Paese". Lo ha dichiarato il 6 aprile il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.  
   
   
DECRETO P.A. ZAIA: “VENISSE GOVERNO A SPIEGARE A IMPRENDITORI VENETI CHE 1,3 MLD EURO SOLDI LORO, E DISPONIBILI, RIMANGONO CHIUSI IN CASSA. IN PIU’ OLTRE AL DANNO LA BEFFA! A UNA DELLE REGIONI MENO VIRTUOSE E’ STATA CONCESSA POSSIBILITA’ TRATTENERE GETTITO SU TERRITORIO”  
 
Venezia, 8 aprile 2013 - “Come volevasi dimostrare, il governo ha lasciato a secco le imprese e i sistemi industriali delle regioni del nord. Cioe´ del 70 per cento del Pil nazionale”. Lo afferma Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, in relazione al decreto per i pagamenti alla Pubblica Amministrazione approvato il 6 aprile dal Consiglio dei Ministri. “Venisse ora il premier di un governo fantasma e delegittimato a spiegare agli imprenditori del Veneto e a 600 mila partite Iva che un miliardo 300 milioni di soldi reali e disponibili (e non debiti derivanti da sprechi), con cui avremmo potuto garantire una boccata d´ossigeno a una economia asfittica, rimarranno fermi in tesoreria. Ripeto: il Veneto non ha bisogno di liquidita´ – sottolinea Zaia - ma vuole semplicemente spendere i soldi che ha gia´ disponibili, superando quell´assurdita´ - non richiesta dalla Ue - che e´ il patto di stabilita´. Al danno ora si aggiunge la beffa. Per mesi hanno ironizzato sulla richiesta, che avevamo avanzato come governatori della Macroregione del Nord, di trattenere sul territorio parte del gettito fiscale. Ora invece questa possibilita´ viene concessa a una regione che certo non puo´ essere annoverata fra le piu´ virtuose. Non puo´ finire qui... Lo prometto ai veneti”.  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: UN PROGRAMMA DI CONCRETEZZA E INNOVAZIONE  
 
Milano, 8 aprile 2013 - Innovazione e concretezza. Sono queste le parole chiave dell´azione di governo che il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha illustrato il 4 aprile durante la seduta del Consiglio regionale dedicata alla presentazione del programma di legislatura. Tre le priorità che il governatore ha voluto sottolineare con particolare evidenza nel corso del suo lungo e articolato intervento di fronte all´Assemblea: combattere la crisi economica, introducendo misure per il sostegno delle imprese e dell´occupazione; contrasto della criminalità, per garantire trasparenza e correttezza nei procedimenti amministrativi e riduzione dei costi della politica, compito che la Giunta ha già fatto proprio attuando fin da subito una drastica serie di tagli, che porterà nel corso dei prossimi cinque anni a un risparmio nei costi di funzionamento del Governo regionale pari a 10 milioni di euro. Macroregione E 75 Per Cento Tasse Sul Territorio - I risultati raggiunti fino a oggi dalla Regione Lombardia, ha detto Maroni, "sono ricchezza e traino per l´intero Paese. Dobbiamo proseguire su questa strada, ma dobbiamo anche innovare, per migliorare le performance della Regione e dare soddisfazione a quella forte richiesta di cambiamento che si è manifestata alla recenti elezioni". "La Lombardia - ha ricordato il presidente - è la Regione più efficiente e meno costosa del Paese. Vogliamo confermare la nostra virtuosità, ma questi buoni risultati non ci bastano. Occorre che sia riconosciuta dallo Stato quella necessaria autonomia, che permetta alla Lombardia, e con essa alle grandi Regioni del Nord, di continuare a essere locomotiva del Paese. Per questo la creazione della Macroregione è un´opportunità irrinunciabile. Chiederemo allo Stato che vengano riconosciute maggiori competenze, alle quali dovranno corrispondere maggiori risorse provenienti da tributi ed entrate regionali e dalla partecipazione diretta della Regione al gettito di tributi erariali riferibili al proprio territorio in misura non inferiore al 75 per cento delle tasse complessive. Entro L´anno Stop A Equitalia - In materia fiscale, nell´ottica di una riduzione della pressione per sostenere economia e occupazione, Maroni ha annunciato che il Governo lombardo "intende sostituire Equitalia con un Ente di riscossione regionale entro la fine dell´anno, per dare un adeguato supporto agli Enti locali e, al tempo stesso, ridurre disagi e costi per i cittadini in difficoltà". Una misura che si affiancherà alla prosecuzione del Patto di stabilità territoriale (in vigore già dal 2009), che ha consentito di allentare i vincoli di finanza pubblica e liberare risorse per gli Enti locali, e che in questa legislatura proseguirà in un´ottica di incentivazione e sviluppo, venendo esteso anche ai Comuni sotto i 5.000 abitanti. 1,1 Miliardi Di Euro Per Le Imprese - Per contrastare la crisi economica e per rilanciare l´occupazione il presidente ha annunciato un pacchetto di "misure choc per favorire le imprese" del valore complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro: 500 milioni per lo smobilizzo dei crediti che le Pmi vantano nei confronti degli Enti locali lombardi; 300 milioni per la cartolarizzazione dei crediti della Regione; altri 300 da una nuova linea Bei per investimenti delle Pmi; 50 milioni per la ricapitalizzazione delle Pmi che investono in innovazione. "Vogliamo poi realizzare - ha detto Maroni - un´Agenzia regionale dell´Economia, che svolga un´opera di controllo e di coordinamento strategico a più livelli per il credito alle imprese e misure per la promozione del ´made in Lombardia´". "Inoltre - ha aggiunto -, poiché in periodi congiunturali caratterizzati dal credit crunch, come l´attuale, lo sviluppo di nuovi strumenti di pagamento può agevolare lo scambio di beni e servizi, procederemo con lo studio di fattibilità di un sistema di moneta complementare (già avviato nella scorsa legislatura dall´ex vice presidente della Regione e oggi segretario generale Andrea Gibelli, ndr), anche tramite il coinvolgimento dei principali stakeholder come banche, associazioni, istituzioni e camere di commercio". Sanità Ancora Migliore, Nonostante I Tagli - "In Lombardia è stato creato un sistema sanitario capace di competere con i più elevati standard internazionali di qualità" ha ricordato Maroni. Tuttavia, ha proseguito, "serve un salto di qualità, che permetta alla Lombardia di essere leader europea nel settore, nonostante la prospettiva di riduzione dei finanziamenti governativi". Maroni ha spiegato che "il programma di legislatura prevede, fra l´altro, di riorganizzare numero e funzioni di Asl e Aziende ospedaliere; di differenziare la rete di offerta socio-sanitaria secondo il criterio dell´intensità di cura; di sviluppare un modello di assistenza a rete delle strutture ospedaliere per la cura di patologie rilevanti; di ridurre ulteriormente le liste d´attesa attraverso la maggiore specializzazione degli ospedali; di identificare costi standard uniformi per l´acquisto e l´erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari; di potenziare i presidi territoriali per garantire la continuità e l´integrazione di tutti i servizi di assistenza". Sicurezza, Modifica Dei Vincoli Per Assumere Agenti - In materia di sicurezza, Maroni ha confermato la prosecuzione degli interventi regionali a favore della popolazione anziana colpita dai reati di truffa e ha dichiarato di ritenere "indispensabile la modifica delle regole del patto di stabilità nazionale, introducendo la possibilità per gli Enti virtuosi di assumere personale qualificato nel settore della Polizia locale, così da mettere gli organici delle Amministrazioni in grado di poter operare con maggiore efficacia il controllo del territorio". Expo, Impegno Senza Nascondere Criticità - Maroni ha ribadito la volontà di consolidare l´importante lavoro svolto sul fronte infrastrutturale grazie al ´Tavolo Lombardia´, garantendo "massima attenzione sulle norme che garantiscono la tutela della legalità e della sicurezza nel compimento delle grandi opere". Ma, di fronte al Consiglio regionale, ha voluto anche esprimere la sua "forte preoccupazione sul rispetto dei tempi per la realizzazione di tutte le opere previste". Per questa ragione, ha annunciato, "nei prossimi giorni incontrerò i commissari per l´Expo (Pisapia e Formigoni), per fare con loro il punto della situazione e valutare le iniziative da intraprendere per consentire la realizzazione di tutte le opere previste nel rispetto dei tempi stabiliti". La Rivoluzione Della Concretezza - "Se potessi mangiare un´idea, avrei fatto la mia rivoluzione". Con questa citazione dell´indimenticato cantautore milanese Giorgio Gaber, Maroni ha concluso il suo discorso, ricordando che, come sosteneva il ´Signor G´, "le buone intenzioni da sole non bastano. La rivoluzione che voglio fare io - ha ribadito - è quella della concretezza: trasformare le idee che ho illustrato in azioni incisive, efficaci e durature, nell´interesse esclusivo dei nostri cittadini". Allo Studio Anticipo Cig In Deroga - Dopo gli interventi dei consiglieri, riprendendo la parola, il presidente ha annunciato che metterà allo studio nei prossimi giorni "la possibilità di anticipare i fondi necessari per garantire il finanziamento della cassa integrazione in deroga fino alla fine dell´anno, in attesa di risposte dal Governo di Roma". "Da un rapido calcolo - ha spiegato Maroni - si tratta di 280 milioni, necessari a coprire il periodo che va da aprile-maggio alla fine dell´anno".  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, GIAN MARIO SPACCA, SUI SUICIDI DI CIVITANOVA MARCHE.  
 
Ancona, 8 aprile 2013 - “Una tragedia che sconvolge. Una tragedia che, da quanto si apprende in questi primi momenti, trova origine in una situazione di forte disagio economico. Di fronte a vicende simili, che purtroppo si ripetono in tutto il Paese, non possiamo non sentirci tutti chiamati alla responsabilità. La crisi economica internazionale e la recessione italiana hanno lasciato, e continuano a farlo, segni profondissimi nelle nostre comunità, nelle condizioni di vita delle famiglie, nell’equilibrio dei singoli. Spesso i cittadini si sentono abbandonati, soli, impotenti. Sentimenti che negli ultimi tempi rischiano di acutizzarsi ulteriormente. Al nostro Paese occorre al più presto stabilità, un quadro di programmazione orientato alla coesione sociale, perché si possa, finalmente, tornare ad occuparsi dei problemi reali delle persone. Perché anche in regioni come la nostra, dove pure resta la solidarietà familiare e di vicinato, una forza di comunità e la vicinanza delle istituzioni locali, non si debba ancora tornare a piangere la morte di chi ha perso la speranza e il futuro. Desidero esprimere le più sentite condoglianze e la vicinanza del governo regionale ai familiari di Romeo Dionisi, Annamaria e Giuseppe Sopranzi”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sulla tragedia di Civitanova Marche.  
   
   
ZAIA: SÌ A MACROREGIONE, MA MILANO NON PENSI DI SFILARE LA PARTITA DELL’AGROALIMENTARE A VERONA CON L’EXPO  
 
Verona, 8 aprile 2013 - “Siamo per la macroregione, però siamo anche per una sana competizione all’interno della macroregione. Milano ha tentato di sfilare a Verona la partita di Vinitaly e quella dei cavalli; non pensi di sfilare la partita dell’agroalimentare con l’expo”. Non ha usato giri di parole il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo il 7 aprile a Verona all’inaugurazione ufficiale di Vinitaly, il grande salone dell’enologia mondiale. “E’un grande investimento che abbiamo fatto, è bene che di quella piattaforma si discuta assolutamente all’interno nella macroregione ma ad armi pari – ha aggiunto – e quindi si riconosca la valenza che ha la Fiera di Verona, che spero anche riesca a rendere concreto il sogno del polo fieristico veneto dove il know how della Fiera di Verona possa diventare elemento di valore e patrimonio per tutte le fiere della regione”.  
   
   
DEBITI PA: CON APPROVAZIONE DECRETO SARDEGNA AUMENTEREBBE CAPACITÀ SPESA DI 300 MLN  
 
Cagliari, 8 Aprile 2013 - "Auspichiamo una rapida approvazione del decreto e apprezziamo le parole del sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio de Vincenti, sulla volontà di sbloccare nel giro di 12 mesi i 40 miliardi per i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. In Sardegna, questo consentirebbe di aumentare la capacità di spesa di circa 300 milioni. La Giunta Cappellacci, peraltro, ha già previsto nella Finanziaria regionale alcune misure per l´abbattimento del debito commerciale: una boccata d´ossigeno per tutto il tessuto economico dell´isola". E´ quanto affermato dall´assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, in merito al decreto che il governo si appresta ad approvare per sbloccare i debiti della pubblica amministrazione. "Se venisse approvato il decreto - spiega l´assessore - come negli anni passati, in Sardegna questa tipologia di spesa non sarebbe assoggettata al Patto di stabilità dal quale verrebbero quindi esclusi circa 300 milioni".  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: I CONTI REGIONALI TORNANO. INVECE DI CALARE IL SIPARIO LA GIUNTA STA CONTINUANDO A LAVORARE  
 
Genova, 8 Aprile 2013. "I conti regionali tornano anche se a causa della riduzione dei trasferimenti si piange tutti per le minori entrate. La costrizione della spesa pubblica ricade sulle attività, sui servizi erogati, sui contributi concessi e sugli investimenti necessari al nostro territorio e alla nostra economia. Il consigliere Morgillo ha preso spunto dal dato di riduzione delle entrate che fa il Mef e non la Regione Liguria, ponendo sul 2012 una minore entrata di 22 milioni". L´assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti risponde punto su punto alle obiezioni del consigliere Morgillo. "Sulla sanità – spiega Rossetti - la Liguria è uscita nel corso della prima giunta Burlando dal commissariamento del Governo ed è l´unica regione che ne è venuta fuori, altre come la Campania sono state invece commissariate. Inoltre abbiamo fatto una politica di riduzione di spesa sanitaria cercando il più possibile di salvaguardare i servizi, a fronte della riduzione del fondo sanitario nazionale". "La Liguria – continua Rossetti - ha svolto un´azione di riduzione dei costi su più fronti che non ha impattato sui servizi. A cominciare dalla farmaceutica: abbiamo risparmiato decine di milioni di euro, ma non ci risulta che i liguri siano rimasti senza medicine. Così come i posti letto che si sono ridotti non per scelta nostra, ma perché un decreto del Governo ha deciso che dovevano ridursi a 3 posti per mille per acuti". "Anche sul fronte della mobilità passiva è in corso un recupero delle fughe in ortopedia che rappresentano, nel medio periodo, anche un risparmio". Secondo Rossetti Morgillo confonde alcune scelte nazionali con iniziative regionali. Per quanto riguarda i fondi Fas "La Regione li ha gestiti bene, utilizzandoli nella piena potenzialità concessa dallo Stato, che, dalla programmazione 2007, ha decurtato i finanziamenti per la Liguria da 342 milioni a 288 e ha messo in atto nel 2013 un´ulteriore riduzione dei Fas per 12 milioni, a cui si sommeranno altri 30 milioni in meno nel 2014 e 30 nel 2015. Nonostante ciò, d´accordo col Governo, li abbiamo rimodulati inserendo interventi per le zone alluvionate e interventi per la sanità, dopo l´azzeramento attuato dall´esecutivo dell´ex art. 2, cioè del fondo per l´edilizia sanitaria". Su Ligurcapital Rossetti ritiene che dovesse essere data ai privati, "oggi comunque è tornata pubblica e non mi risulta che tutto ciò abbia creato ritardi nella concessione di finanziamenti alle imprese". Sempre in materia di economia Rossetti chiarisce a Morgillo che "il Durc, documento unico di regolarità contributiva, non è stato introdotto dalla normativa regionale, ma nazionale che ha nel tempo indotto il parodosso di non prevedere il pagamento di quelle aziende non in regola con il documento, perché hanno crediti con le pubbliche amministrazioni". L´assessore al bilancio coglie inoltre l’occasione per informare Morgillo "che il processo di razionalizzazione delle nostre agenzie e società partecipate va avanti. A breve ci sarà la fusione della Fondazione cultura della Regione con quella del Comune di Genova; procede la fusione di Ire, Arred e Infrastrutture Liguria e Bic Liguria è già stato assorbito in Filse". "La Giunta – va avanti l´assessore – sta inoltre proseguendo sul progetto di legge per la fusione di Arsu, azienda regionale per il diritto allo studio, con Agenzia Liguria Lavoro. Ha già chiuso e liquidato il Crri, il centro regionale ricerca e innovazione, ed è in procinto di concludere la liquidazione delle Comunità Montane". Tante altre sono le cose da fare ammette Rossetti "sappiamo che ad esempio c´è un ricorso sul depuratore di Rapallo, ma abbiamo inaugurato quello di Santa Margherita e risolto il problema ad Imperia". "Ora – conclude Rossetti - il consiglio deve cimentarsi subito con una nuova legge elettorale e allora Morgillo potrà dare un fondamentale contributo per la sua pluriennale esperienza".  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: NESSUN AUMENTO DI IRPEF NEL 2013  
 
Genova, 8 aprile 2013 - "Nel documento all´attenzione del consiglio dei Ministri sul decreto sblocca debiti delle Pa non c´è traccia di un aumento dell´Irpef da parte delle Regioni". Lo dice l´assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti, dopo aver visionato il decreto. "D´altra parte come Liguria – continua Rossetti - ci eravamo già opposti all´idea che si potesse da un lato pagare le imprese e dall´altra caricare i cittadini con una maggiore tassazione come l´Irpef. Stiamo cercando di capire tecnicamente, ed è l´assoluta priorità, come le amministrazioni possano pagare le imprese che hanno prestato servizi. A livello italiano si parla di 100 miliardi di euro che le aziende non riscuotono, dopo aver lavorato con le pubbliche amministrazioni. La Regione valuterà come operare per pagare le imprese, tenendo conto che lo Stato ci deve molti soldi. Alla Liguria spetta il 3% del 2010 e del 2011 della sanità, dovrebbero anticiparci i fondi per il trasporto pubblico locale che paghiamo in anticipo, paghiamo fondi europei in anticipo. Abbiamo centinaia di milioni di euro che lo Stato dovrebbe darci con i quali, senza fare debiti, potremmo pagare le imprese". Per quanto riguarda le spese che hanno di fronte i cittadini per il mese di giugno, l´Imu, la nuova tassa comunale sulla spazzatura che comprende anche le strade e la luce e l´aumento di un punto dell´Iva, Rossetti auspica di "avere al più presto un Governo che con l´Europa valuti come evitare ulteriori salassi e reperire risorse dal bilancio dello Stato". "Riteniamo che lo sviluppo del nostro Paese – conclude l´assessore al bilancio - non possa passare attraverso l´aumento delle tasse e una riduzione cieca e sorda della spesa pubblica. Bisogna premiare chi ha operato bene e evitare ulteriore recessione economica".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ E DELBERE CIPE. VENDOLA RISPONDE A PALESE  
 
Bari, 8 aprile 2013 - “La proposta di Palese di istituire un Tavolo Puglia per i presunti ritardi nell’apertura dei cantieri di opere pubbliche finanziate dai fondi Cipe, suona stonata e ridicola. Sono anni, e questo Palese lo sa bene, che denunciamo gli effetti devastanti dei vincoli del Patto di stabilità sulla cantierizzazione delle opere pubbliche e, conseguentemente, sul lavoro e sull’occupazione. Anzi, in qualche caso, le nostre contestazioni le abbiamo sollevate in modo corale con il centrodestra pugliese, e oggi che fa Palese? Rimesta nella confusione generale sul luogo comune dei ritardi nell’avvio dei cantieri e si chiede come mai la Puglia non riesca a far partire i finanziamenti Cipe. Vorrei ricordare a Palese, che fa finta di non saperlo, che il vincolo del Patto di stabilità colpisce le delibere Cipe per intero. Se la Puglia soffre moltissimo sui programmi comunitari, per i quali la nettizzazione delle spese arriva a poco più del 50 per cento dei fondi erogati, i fondi Cipe invece sono interessati dai vincoli del Patto di stabilità per intero. Dunque i nuovi limiti del 2013 non solo mettono a rischio il raggiungimento dei target di spesa comunitaria, ma hanno l’effetto di bloccare del tutto i cantieri Cipe. Consiglierei dunque a Palese, nella sua nuova posizione da parlamentare, di porre la questione ai tavoli nazionali". Ricordo inoltre a Palese che la legge di stabilità del 2013, votata a dicembre scorso anche dalla sua parte politica, ha equiparato, nei bilanci regionali, i limiti “di competenza” a quelli “di cassa”. L’effetto collaterale di questa operazione sconsiderata è quello di bloccare sine die anche l’avvio degli appalti di tutte le opere Cipe e di introdurre un taglio lineare al bilancio approvato dal Consiglio regionale. Palese dunque, chiedendo un Tavolo Puglia, perde tempo oltre che energie preziose, mentre dovrebbe interrogarsi sulle responsabilità politiche di chi in questi ultimi dieci anni si è occupato di temi ad personam piuttosto che negoziare (come invece dovrebbe fare un grande paese europeo e non ha fatto l’Italia) vincoli di spesa pubblica che non avessero come unico effetto quello di uccidere l’economia nazionale e scaraventare per strada lavoratori e imprese. Se il Consiglio regionale riterrà di farlo, sono disponibile ad affrontare, anche nelle prossime ore, specifici approfondimenti monotematici ai quali potrà contribuire, spero in modo costruttivo, anche Palese. Mi sembra il modo più corretto per compiere un approfondimento serio, senza dannose operazioni di strumentalizzazione politica, su questa autentica tragedia nazionale che si chiama Patto di stabilità. A margine comunico a Palese che la Puglia è tra le prime regioni del Mezzogiorno che sta sottoscrivendo i nuovi accordi di programma Cipe, le cui regole sono state chiuse solamente a settembre del 2012. La settimana scorsa abbiamo sottoscritto il primo accordo di programma con il Ministero per interventi che riguardano l’acqua e in particolare il potenziamento e il risanamento delle reti idriche e fognarie (75 milioni). Lunedì 8 aprile sottoscriveremo il secondo accordo di programma per l’edilizia universitaria (per un valore di 270 milioni) e nelle prossime settimane siamo pronti a sottoscrivere altri accordi ben sapendo, purtroppo, che tutti questi accordi di programma corrono il rischio serissimo di diventare una galleria di buone idee, ma irrealizzabili a causa dal Patto di stabilità”.  
   
   
CAMPANIA: PAGAMENTO DEBITI IMPRESE, CALDORO: SE ANTICIPAZIONI VERE, SUD È PENALIZZATO  
 
Napoli, 8 aprile 2013 - "Attendiamo il testo definitivo, ma se sono vere le anticipazioni il Sud e´ penalizzato.” Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “Positive – sottolinea il presidente - le finalità del provvedimento ma non basta. “Nel momento in cui si chiede a tutti gli enti locali di pagare i debiti verso le imprese bisogna poterlo fare in maniera equa. Il decreto, invece, agendo sulla liquidità degli enti locali crea una disparità nel Paese tra Nord e Sud. Chi non ha liquidità si deve indebitare, con un aumento degli interessi. In questo modo le amministrazioni del Sud che fanno una politica virtuosa vengono ad essere penalizzate!”, conclude Caldoro.  
   
   
ELEZIONE PRESIDENTE REPUBBLICA, CONSIGLIO DELLA BASILICATA SCEGLIE DELEGATI  
 
Potenza, 8 aprile 2013 - Il Consiglio regionale ha designato il 4 aprile i tre delegati regionali per l´elezione del Presidente della Repubblica. Si tratta dei presidenti della Giunta e dell’Assemblea, De Filippo e Santochirico, che hanno ottenuto rispettivamente 16 e 14 voti, e del consigliere Castelluccio (Pdl) che ha ottenuto 8 voti. Nella stessa votazione Restaino (Pd) e Navazio (Ial) hanno riportato 2 voti; registrate infine 2 schede bianche e 1 nulla. Il Consiglio regionale ha inoltre approvato a maggioranza (con 18 voti favorevoli di Pd, Idv, Gruppo Misto, Udc, Sel, Pu e Psi, 6 voti contrari del Pdl e 1 astensione di Ial) il disegno di legge sul bilancio 2013 del Parco di Gallipoli – Cognato.  
   
   
TAGLI ALLE PROVINCE SAITTA “A RISCHIO LA SICUREZZA DI STRADE E SCUOLE” APPELLO AL PARLAMENTO "TAGLI INIQUI, SI INTERVENGA SUBITO"  
 
Firenze, 8 aprile 2013 - "Se verrà confermato il taglio di 1,2 miliardi di euro, saranno a rischio la sicurezza di decine di migliaia di km di strade provinciale e di migliaia di edifici scolastici, dove non potremo più garantire servizi e manutenzione". Lo dichiara il 5 aprile il Presidente dell´Upi, Antonio Saitta, sottolineando come "anche ieri, nell´incontro con il Ministro Grilli, abbiamo ribadito che la situazione per le Province è del tutto insostenibile. Non siamo in grado di reggere un taglio di 1,2 miliardi per quest´anno, abbiamo già sopportato negli ultimi tre anni manovre pesantissime che hanno ridotto i bilanci all´osso. Facciamo un appello al Parlamento nel quale siedono tanti rappresentanti dei territori italiani e conoscono bene il lavoro che le province assicurano su servizi essenziali per i cittadini: tutti chiedono strade e scuole sicure, il Governo ci taglia un miliardo e duecentomilioni che avremmo destinato ad interventi indispensabili su questi settori". Saitta aggiunge: "abbiamo avuto una gestione virtuosa dei bilanci, visto che, come attesta la Corte dei Conti, le nostre spese correnti, quelle che servono a mandare avanti la macchina amministrativa, sono scese del – 6,12%, nonostante i tagli drammatici e nonostante il crollo delle entrate, che è stato di - 14%. Vogliamo che sia chiaro che se non si interviene a modificare questa situazione, sono a rischio tutti i servizi che eroghiamo, e anche gli stipendi per il personale. Il Parlamento – ricorda Saitta - nelle ultime sedute della scorsa legislatura, aveva votato all´unanimità due ordini del giorno nel quale si riconosceva che la situazione dei tagli alle Province era sproporzionata e iniqua e si impegnava il Governo ad intervenire per risolvere questa grave ingiustizia. Chiediamo – conclude il Presidente dell’Upi - che questo impegno sia rispettato e che si prenda atto della necessità di intervenire subito".  
   
   
IL CONSIGLIO HA APPROVATO UN EMENDAMENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA PER LA GESTIONE COMUNALE ASSOCIATA DELLE PROCEDURE DI GARA  
 
Aosta, 8 aprile 2013 - Con un emendamento al disegno di legge di approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione 2013, presentato dal Presidente della Regione, il Consiglio regionale ha approvato la definizione della gestione comunale associata delle procedure di gara. Come anticipato nei giorni scorsi dal Presidente della Regione e come richiesto a livello nazionale dai Presidenti di Anci e Ance al Governo, la Valle d’Aosta ha previsto lo slittamento al 31 dicembre 2013 dell’obbligo, che la normativa statale impone al 31 marzo 2013, per i comuni con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti di affidare ad un’unica centrale di committenza o di gestire in forma associata mediante accordi consortili l’acquisizione di lavori, servizi e forniture. Il provvedimento è stato adottato per consentire ai comuni della regione di individuare misure organizzative idonee. Le legge ha inoltre determinato di escludere da tale obbligo le acquisizioni di lavori servizi e forniture di importo inferiore ai 40 mila euro. Con l’emendamento si è inoltre previsto che, al posto delle unioni di comuni e degli accordi consortili, che sono forme associative non contemplate dall’ordinamento degli enti locali della Valle d’Aosta, i comuni possano avvalersi delle forme collaborative disciplinate dalla legge 54 del 2008 oppure di società a totale partecipazione pubblica, che operino in qualità di centrali di committenza regionali, individuata con ulteriore emendamento in Inva s.P.a..  
   
   
TRENTO: COMPLETATA LA TERZA FASE DELLA RIORGANIZZAZIONE DELLA PROVINCIA  
 
Trento, 8 aprile 2013 - Con l´approvazione – il 4 aprile in Giunta - di tre distinte deliberazioni la riorganizzazione della Provincia autonoma di Trento ha completato la cosiddetta terza fase, quella che ha riguardato le macro strutture. Una revisione che ha già generato una riduzione del 50% per quel che riguarda i Dipartimenti ed ha individuato ulteriori opportunità di razionalizzazione per i Servizi e gli Uffici (meno 9%). Ora, sottolinea Mauro Gilmozzi, assessore all´urbanistica, enti locali, personale, lavori pubblici e viabilità, ci si potrà concentrare sulle micro strutture, "avendo sempre come obiettivo l´efficientamento dell´apparato, la semplificazione delle procedure e la riduzione dei costi, evitando le duplicazioni. Questo, ovviamente con il necessario confronto con le parti sociali, permette di completare anche il processo di trasferimento del personale verso le Comunità, per quel che riguarda le funzioni già trasmesse e per nuove opportunità". Metà giugno il periodo entro il quale verranno definiti gli interventi sulla micro struttura organizzativa e sui sistemi informativi. E´ nel corso del 2011 che la Provincia ha avviato l´ambizioso percorso di trasformazione organizzativa interna. Nella sua prima fase, conclusasi a marzo del 2012, il processo di riorganizzazione aveva già prodotto un risultato positivo, riducendo del 50% le strutture di primo livello (da 23 strutture a 12). A dicembre 2012 la Giunta ha sancito un ulteriore passo in avanti nel percorso di riorganizzazione, deliberando la riduzione di 4 servizi e 2 Agenzie (passando da 60 a 56 Servizi e da 14 a 12 Agenzie). Nella seduta odierna la Giunta ha completato il percorso di revisione della macro struttura organizzativa, deliberando interventi organizzativi sulle strutture di terzo livello (riduzione di 19 uffici, circa - 9% rispetto ad oggi) e prospettando ulteriori obiettivi di riduzione entro il 2014 (-32 uffici rispetto ad oggi). Le deliberazioni odierne riguardano la riorganizzazione delle strutture di terzo livello del Dipartimento territorio, ambiente e foreste, del Dipartimento lavori pubblici e mobilità, del Dipartimento agricoltura, turismo, commercio e promozione, del Dipartimento della conoscenza, del Dipartimento industria e artigianato, del Dipartimento lavoro e del Dipartimento Affari finanziari nonché l´approvazione del nuovo atto organizzativo dell´Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili (Apf). Completata la fase di revisione della macro struttura, la Provincia dovrà ora concentrarsi nella revisione della micro struttura, con l’obiettivo di identificare e generare efficienza, superando alcune delle criticità oggi presenti: · Elevata presenza di flussi cartacei che determina l’allungamento dei tempi di passaggio dei documenti tra le strutture oltre che costi accessori · Attività duplicate a basso valore aggiunto · Banche dati duplicate e scarsa condivisione tra le strutture dei dati di interesse trasversale · Processi parcellizzati tra più strutture · Modelli di coordinamento non efficaci ed ambiti di sovrapposizione di responsabilità · Procedimenti amministrativi parzialmente supportati a livello applicativo e non esposti all’interazione con cittadini ed imprese · Scarsa sinergia nella condivisione delle risorse di staff tra le strutture L’intero percorso di attuazione sarà di responsabilità dei direttori generali dei dipartimenti che opereranno congiuntamente alle proprie figure apicali nell’identificazione delle iniziative di miglioramento interno. Le proposte di miglioramento saranno condivise progressivamente nell’ambito delle Conferenze dei dirigenti generali e le iniziative saranno oggetto di un confronto con le organizzazioni sindacali per poter avviare le successive fasi di attuazione che dovranno rendere operativi i nuovi modelli entro l’autunno del 2013.  
   
   
ANCI E UNCEM: AL VIA LA PROTESTA CIVILE DEI PICCOLI COMUNI TOSCANI  
 
Firenze, 8 aprile 2013 - Anci e Uncem Toscana lanciano una mobilitazione di 10 giorni che culminerà con una maratona web il 19 aprile. Sotto accusa Patto di stabilità, Tares, Imu e Spending review. Sarà una mobilitazione lunga dieci giorni e vedrà protagonisti i piccoli Comuni toscani sotto i 5000 abitanti. A lanciare questa “protesta civile” Anci e Uncem Toscana, che denunciano uno “scenario drammatico” e mettono sotto accusa Patto di stabilità, Tares, Imu e Spending review. Tante le iniziative in ponte: al momento sono già definiti due eventi locali, il 10 aprile a Londa (Firenze) e il 18 a Pitigliano (Grosseto), e altri ne seguiranno nei prossimi giorni. La mobilitazione si concluderà con una maratona web, il prossimo 19 aprile, che si svolgerà nella sede di Uncem Toscana, in via Cavour 5, a Firenze, con una serie di collegamenti in videoconferenza da diverse località regionali. L’evento, che inizierà alle 13 e si snoderà per buona parte del pomeriggio, prevede gli interventi di amministratori locali, esponenti del mondo sindacale e delle associazioni di categoria. L’iniziativa sarà condotta da Oreste Giurlani (presidente di Uncem Toscana) e Pierandrea Vanni (coordinatore consulta piccoli comuni di Anci Toscana) e moderata da alcuni giornalisti.  
   
   
PIANO SULCIS, INSEDIATA LA “CABINA DI REGIA” PER FAVORIRE L’OCCUPAZIONE INCONTRO AL MISE CON DE VINCENTI, MARTONE, REBOANI, ISTITUZIONI E SINDACATI  
 
Roma, 8 aprile 2013 - Altro significativo passo avanti nella concretizzazione del Piano Sulcis: il 4 aprile, al Ministero dello Sviluppo Economico, insediamento della “Cabina di Regia”, lo strumento individuato dal Protocollo d’Intesa per la gestione delle problematiche occupazionali, aggravate dalla crisi economica che in questo territorio ha colpito in maniera particolarmente dura. All’incontro- presieduto dal Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti e dal Viceministro al Lavoro Michel Martone- hanno preso parte, oltre ai componenti della Cabina di Regia, i rappresentanti delle istituzioni locali interessate (tra questi, il Presidente della Provincia del Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi) e i rappresentanti delle Confederazioni sindacali sarde. Il Presidente della “Cabina di Regia”, dottor Paolo Reboani, nel suo intervento ha illustrato il programma generale di lavoro che prevede l’avvio di importanti progetti di politica attiva del lavoro, in stretto collegamento sia con le principali crisi aziendali e settoriali, sia con le nuove prospettive di sviluppo delineate dai piani che decolleranno a breve con l’obiettivo di dare prospettive concrete di crescita al Sulcis. In tale contesto, particolare attenzione sarà posta a programmi di riqualificazione e formazione professionale che Regione Sardegna e Provincia gestiranno, insieme, sulla base di domande strettamente correlate a progetti di rilancio economico.  
   
   
PIANO SULCIS: INSEDIATA LA CABINA DI REGIA  
 
Cagliari, 8 Aprile 2013 - E´ cominciata la fase operativa del Piano Sulcis. Il 4 aprile si è insediata la Cabina di regia che si dovrà occupare della programmazione delle politiche attive del lavoro. Ne fanno parte: Paolo Emilio Reboani (presidente di Italia Lavoro) che la presiede; Carlo Sappino (direttore generale per incentivazione attività imprenditoriali) e Giampietro Castano (coordinatore unità gestione vertenze imprese in crisi) in rappresentanza del Ministero dello Sviluppo economico; Vincenzo Donato (direttore generale politica regionale unitaria nazionale) in rappresentanza del Ministero per la Coesione territoriale; Gabriella Massidda (direttore generale della Presidenza), Sergio Cocciu (direttore generale Assessorato Lavoro), Franca Leuzzi (direttore generale Ambiente), Edoardo Balzarini (direttore generale Lavori pubblici), Massimo Temussi (direttore generale Lavoro) e Stefano Tunis (direttore Agenzia del lavoro) in rappresentanza della Regione; Speranza Schirru (dirigente area Lavoro) in rappresentanza della Provincia Carbonia Iglesias. E´ stato impostato un preciso cronoprogramma che consentirà di rispettare gli impegni e si è deciso di proseguire il lavoro della Cabina anche in sinergia con la programmazione degli interventi sul territorio finanziati all´interno del Piano.  
   
   
FIGLINE VALDARNO, COMUNE UNICO: 6 PUNTI PER IL RILANCIO DEL TERRITORIO GRAZIE A FINANZIAMENTI MENO TASSE E UN ASILO. CON SBLOCCO PATTO STABILITÀ DISPONIBILI 27 MILIONI EURO  
 
Figline Valdarno, 8 aprile 2013 - Abbattimento tasse, sblocco del Patto di stabilità, due opere pubbliche subito, meno distanza nei servizi ai cittadini, più tecnologia e più attenzione alla salute di tutti. Questi i sei punti che il sindaco di Figline, Riccardo Nocentini e il vicesindaco di Incisa, Massimo Bigoni, hanno presentato stamani come proposte concrete per il Comune Unico: nessuna fantasia o propaganda, ma uno studio serio e ragionato che, se ci sarà la fusione, permetterà tanti interventi in diversi ambiti grazie all’arrivo dei 13 milioni di finanziamento da Stato e Regione e per lo sblocco del Patto di stabilità (27 milioni di euro). Vediamo in sintesi i 6 punti. Abbattiamo le tasse. Una parte dei finanziamenti di Stato e Regione potranno essere utilizzati per livellare verso il basso le diverse imposte dei due Comuni: ad esempio, con il 40% di quelle risorse annue (610mila euro) si potranno abbattere Imu (fino allo 0,4% anche a Incisa mentre ora è allo 0,5) e addizionale comunale Irpef (fino allo 0,6%, ora Incisa è allo 0,8 e Figline allo 0,7). Rompiamo i vincoli del Patto di stabilità. Il Comune Unico sarà esente per 3 anni dal Pat­to di Stabilità, che nella condizione attuale impedisce ai Comuni di spendere ben 27 milioni di euro disponibili nelle proprie casse per interventi già programmati. Dopo la fusione queste risorse potranno essere liberate per un Piano di rilancio del territorio e delle sue imprese. Via libera quindi a interventi su viabilità (variante sovracomunale Incisa, rotatoria via Copernico e svincolo via Don Mazzolari a Figline, manutenzioni varie, segnaletica), su scuole (messa in sicurezza e manutenzione edifici), su sport (manutenzione impianti e nuovo campo a Palazzolo Incisa), su difesa territorio (casse espansione). Infine ci saranno 400mila euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, una cifra importante per rendere la città di Figline e Incisa Valdarno accessibile a tutti. 1 nuovo Comune, 2 priorità. Ai giovani e alle famiglie potranno essere destinati i primi investimenti del Comune Unico: un nuovo asilo nido con più posti in località Stecco a Figline e la riqualificazione dell’area del campo sportivo incisano sono gli interventi che le due amministrazioni comunali si sono posti come prioritari e che saranno possibili grazie ai contributi che il Comune Unico riceverà fin dalla sua costituzio­ne da Stato e Regione. 1 Comune Unico con 2 municipi. Con il Comune Unico l’organizzazione e la logi­stica degli spazi sono chiare: i servizi ai cittadini restano aperti in entrambe le sedi comunali e se ne potrà usufruire in modo indif­ferenziato. Anche sindaco e assessori effettueranno il ricevimento in entrambe le sedi almeno una volta a settimana. Il nuovo modello organizzativo deve garantire il progressivo miglioramento quantitativo e qualitativo dei servizi erogati, ampliandone le modalità di fruizione ed accesso. Un Comune smart. Accessibilità, trasparenza e nuove modalità di erogazione dei servizi sono le 3 direttrici di sviluppo dei sistemi informativi del Comune Unico. Alcuni esempi di progetto sono il Wi-fi e le lavagne multimediali in tutte le scuole, nuovi servizi on line per i pagamenti e per la segnalazione di guasti e disservizi, il Voip per abbattere i costi telefonici dei municipi e un nuovo portale per l’accesso agli atti. Città della salute e della conoscenza. L’idea del Comune Unico è quella di una comunità che adotta stili di vita più consapevoli attraverso un accesso e un accrescimento dei livelli di conoscen­za: conoscere per differenziare meglio i rifiuti, conoscere per condurre uno stile di vita più sano. Il nuovo Comune potrà offrire un percorso di continuità assistenziale che parte dalla Casa della Salute (cure primarie) e arriva fino all’Ospedale Serristori (Pronto Soccorso h24 come priorità) passando da Villa Campori (anziani auto-sufficienti), Casa dell’Argia e Asp Martelli (non auto-sufficienti e Alzheimer). “Intorno a questi 6 punti c’è tutto il progetto Comune Unico – hanno spiegato Nocentini e Bigoni -, punti importanti che vanno ad incidere in modo diretto sulle vite dei nostri cittadini, sull’economia del territorio e sul suo sviluppo, creando opportunità di crescita per la nostra città. Ma l’aspetto più positivo è che questi 6 punti sono concreti e realizzabili da subito perché potremo usufruire di finanziamenti e sbloccare altre risorse che abbiamo già a disposizione e che invece ora non possiamo utilizzare”. Per approfondire i 6 punti, scoprire nel dettaglio gli interventi sbloccati dal Patto di Stabilità, le simulazioni di abbattimento delle tasse e vedere i progetto di asilo e nuovo centro Incisa vai su www.Comunicofiglineincisa.it/i6punti  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI. ZAIA SU DICHIARAZIONI ERRANI E SIMONCINI :”PREOCCUPAZIONE ANCHE NEL VENETO. A GIUGNO FINITE LE RISORSE. SARA’ ALLARME SOCIALE. GOVERNO GARANTISCA ADEGUATA COPERTURA”  
 
Venezia, 8 aprile 2013 - “Anche nel Veneto sarà allarme sociale se il Governo non provvederà con urgenza a garantire adeguatamente la copertura degli ammortizzatori sociali che danno sostegno al reddito dei lavoratori, in particolare delle piccole imprese artigiane e non, che sono in mobilità o in cassa integrazione in deroga. Il Governo ancora in carica e il Parlamento appena eletto devono agire subito e bene per impedire il collasso del tessuto sociale e produttivo”. Con queste parole Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, un territorio che negli ultimi anni ha visto aumentare costantemente le richieste di Cig in deroga per le aziende e di mobilità in deroga per i lavoratori, condivide e si affianca alle preoccupate dichiarazioni di Vasco Errani Presidente della Conferenza delle Regioni e di Gianfranco Simoncini responsabile del coordinamento degli assessori regionali che hanno denunciato come finisca con il prossimo giugno la copertura degli ammortizzatori sociali assegnati dal Governo alle Regioni con fondi decisamente inferiori a quanto richiesto dalle regioni stesse. “Vanno rispettati il senso e la lettera – aggiunge Zaia – dell’intesa sottoscritta tra Stato e Regioni per il 2013 sugli ammortizzatori sociali. Anche il recente stanziamento di oltre 25 milioni di euro ottenuto nei giorni scorsi per il Veneto non ci permetterà di andare oltre il prossimo giugno con la copertura, a fronte di richieste che aumentano consistentemente e che evidenziano lo stato crescente di crisi economica e tensione sociale”. Alla fine del 2012, ricorda il Presidente della Regione Veneto, nella regione erano 61.612 i lavoratori coinvolti nelle 10.814 domande di cassa integrazione in deroga mentre erano 13.017 i lavoratori veneti coinvolti nella mobilità in deroga. Nel primo trimestre 2013 le richieste delle aziende alla Regione Veneto di autorizzazione alla Cig in deroga sono state di 347 milioni di euro a fronte dei 90 milioni di euro del periodo corrispondente nel 2012. “Si tratta – sottolinea Zaia – di un indubbio segnale di maggior allarme economico e sociale, anche se possiamo ragionevolmente prevedere sulla scorta degli anni passati che l’utilizzo effettivo della Cig in deroga sarà del 20-22%”. Per quanto riguarda la mobilità in deroga le domande arrivate nel primo trimestre 2013 sono state 2400 (per 19,2 milioni di euro) a fronte delle 2160 del trimestre corrispondente del 2012 (per 12,8 milioni di euro di risorse corrispettive).  
   
   
LAVORO: NUOVE SELEZIONI RETE EURES  
 
Roma, 8 aprile 2013 - Eures (European Employment Services) è una rete di cooperazione, informazione e orientamento sul mercato del lavoro promossa dalla Commissione Europea a cui partecipano oltre ai Servizi Pubblici per l’Impiego di tutti i Paesi Ue anche l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera. In Italia è coordinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Servizio Eures è rivolto a disoccupati, giovani in cerca di prima occupazione e occupati che intendano modificare la propria condizione attraverso una esperienza di lavoro all’estero ed anche alle imprese interessate a selezionare personale oltre il territorio nazionale. Lo scopo è favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, la mobilità territoriale e la libera circolazione dei lavoratori nei paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Il portale europeo della mobilità professionale http://ec.Europa.eu/eures/  
   
   
AMMORTIZZATORI IN DEROGA, GIUNTA BASILICATA RECEPISCE ACCORDO QUADRO  
 
Potenza, 8 aprile 2013 - Su proposta dell’assessore alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti, la Giunta regionale ha recepito l’Accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga 2013 e le Linee operative per la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga 2013. Con la delibera, il governo regionale ha preso atto dei due documenti tra cui l’Accordo sottoscritto da Regione o Organizzazioni rappresentative degli imprenditori e dei lavoratori. L’intesa, che ora trova una legittimazione formale, prevede l’erogazione degli ammortizzatori sociali per l’anno 2013, pur tenendo conto della momentanea minore disponibilità finanziaria rispetto agli anni precedenti. Le risorse finanziarie attribuite, è scritto nell’accordo, sono destinate alla concessione in deroga degli ammortizzatori sociali per tutte quelle situazioni di crisi aziendale e di particolare gravità occupazionale non previste dalla normativa ordinaria e precisamente: Cig in deroga e Mobilità in deroga. “Con l’approvazione in Giunta – ha commentato l’assessore alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti - si è potuto concludere così un lavoro impegnativo, non facile per le ragioni che sia i rappresentanti del movimento sindacale sia i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali conoscono perfettamente, anche perché ‘l’intesa’ della quale la Giunta regionale ha preso atto si tiene ai bordi di una interpretazione delle norme in vigore nell’interesse di un mondo, quale è quello dei percettori di ammortizzatori sociali, che vive soprattutto in Basilicata in una condizione di sofferenza che è pienamente percepita e condivisa dal Governo regionale, talché appaiono quantomeno immeritate le valutazioni che, sotto la spinta dell’ emergenza sociale, sono state registrate nelle ultime ore. Si tratta ora di operare perché il quadro delle risorse disponibili a livello nazionale venga compiutamente ed adeguatamente integrato anche sulla base delle stime che gli Assessori regionali al lavoro, quello lucano fra questi, hanno formulato al fine di consentire che si faccia fronte alla tenuta sociale del sistema Italia fino a tutto il 2013. Stime che il Coordinamento degli Assessori ha trasmesso ufficialmente in data odierna al Governo nazionale. Oggi ho fatto tenere al Senatore Bubbico, componente della Commissione dei Saggi investita dal Presidente della Repubblica, la nota nella quale si riassumono le istanze del mondo del lavoro e le urgenze di un adeguamento sia del monte risorse sia della cornice giuridica intorno a cui potrà essere realizzata una efficace azione a sostegno dei precari e dei percettori lucani degli ammortizzatori sociali”. Per l’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, “il Governo regionale ha dato un forte impulso alla ricerca di una soluzione che tanta parte dei lavoratori attendeva. Ora l’attuazione dell’accordo quadro passa alla fase operativa, sul presupposto dell’assoluta celerità nei pagamenti che la Regione ha inteso così garantire”.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, LA TOSCANA SCRIVE AL MINISTRO: COPERTURA SOLO FINO A GIUGNO  
 
Firenze 8 aprile 2013 – Per la copertura della Cassa integrazione e della mobilità in deroga per il 2013 servono, a livello nazionale, almeno 2750 milioni di euro. A sollecitare il governo ad aumentare lo stanziamento di bilancio è l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che, nella sua veste di coordinatore del settore lavoro per la Conferenza delle Regioni, ha scritto ieri una lettera al ministro del Lavoro Elsa Fornero. “Con le risorse oggetto della decretazione in corso – scrive Simoncini – si può ipotizzare che la copertura attuale consentirebbe di garantire autorizzazioni, nella migliore delle ipotesi, fino a giugno”. Dopo aver ricordato che occorre ancora chiudere definitivamente la “partita” del 2012, per tutti i lavoratori che hanno maturato il diritto alla Cig in deroga, Simoncini spiega che, considerando i forti incrementi registrati nel primo trimestre dell’anno e il persistere della crisi, è praticamente certo un “significativo aumento dell’utilizzo della deroga”. “Nella più prudenziale delle ipotesi – si legge ancora nella lettera – l’aumento non sarà inferiore al 25% in più rispetto all’anno precedente”. Una stima basata sull’andamento della spesa storica che applica “una significativa riduzione rispetto al picco di richieste pervenute negli ultimi tre mesi, che sono state anche del 40-60% in più rispetto al trimestre dell’annualità precedente”. “Siamo in presenza – sottolinea ancora l’assessore – di un aumento costante degli ammortizzatori in deroga passati dai 773 milioni di euro del 2009 ai 1500 milioni di euro del 2010 ai 1600 milioni di euro del 2011. Nel 2012 si presuppone di raggiungere una spesa complessiva superiore ai 2200 milioni di euro”. E proprio considerando “il picco di richieste pervenute negli ultimi tre mesi”, decisamente significativo rispetto al trimestre dell’annualità precedente – conclude Simoncini – si ritiene necessario che il Governo “preveda un significativo aumento degli stanziamenti di bilancio, fino a raggiungere almeno la disponibilità di 2750 milioni di euro”.  
   
   
MARCHE: ACCORDO DI PROGRAMMA PER LE AREE IN CRISI DELL’ENTROTERRA, SPACCA: “SEGNALI POSITIVI, MA NON BASTA”.  
 
Ancona, 8 aprile 2013 - Quasi 120 contatti, 37 proposte di investimento in corso di approfondimento di cui 3 progetti con prefattibilità positiva. Questo lo stato di avanzamento dell’Accordo di programma per le aree in crisi dell’entroterra appenninico, illustrate il 5 aprile dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ai rappresentanti sindacali. “In questa fase di crisi – ha detto Spacca – è un risultato importante, ma non nascondiamo che ci aspettiamo di più. Per questo facciamo appello all’iniziativa imprenditoriale del territorio”. Erano presenti all’incontro, per la Regione, i dirigenti del servizio Industria e artigianato Rolando Amici e del servizio Lavoro Fabio Montanini, la responsabile del Presidio territoriale Ida Prosperi; per i sindacati Marco Manzotti e Vilma Bontempo per la Cgil, Fabrizio Bassotti per la Fiom Cgil, Antonio Bori, Guanito Morici e Angelo Colonna della Cisl, Andrea Cocco della Fim Cisl, Renzo Perticaroli della Uil. Il percorso operativo dell’Accordo di programma, è stato ricordato, prevedeva la creazione di un ambiente favorevole alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali, grazie all’intervento congiunto di risorse statali e regionali. Nello specifico, la Regione Marche ha messo a disposizione per la tutela del lavoro e delle piccole imprese dell’entroterra appenninico, risorse per 37,7 milioni di euro. “La Regione – ha detto Spacca – ha messo in campo molte risorse finanziarie. E’ stato anche realizzato un presidio territoriale per la raccolta delle istanze e dei quesiti di lavoratori e imprenditori. Ad oggi sono giunti a questo presidio 117 contatti, di cui 57 da imprese, 34 da privati e 26 da enti”. Sono 3 i progetti di investimento con prefattibilità positiva presentati, 9 le potenziali proposte di investimento sopra i 2 milioni di euro in corso di approfondimento e 25 quelle sotto i 2 milioni. Per le 9 proposte, l’investimento complessivo ammonta a 73,1 milioni di euro, con la previsione di 307 nuovi posti di lavoro. Per le 25 proposte sotto i 2 milioni di euro l’ammontare dell’investimento nella sua totalità è di circa 10 milioni di euro, per una previsione potenziale di 177 nuovi occupati. “I progetti – ha sottolineato Spacca – riguardano diversi settori produttivi e diverse aree della regione coinvolte nell’Accordo di programma, che interessa 56 Comuni nelle tre province di Ancona, Macerata e Pesaro. I risultati sin qui raggiunti sono un primo segnale, ma c’è da fare ancora molto per il rilancio di un territorio così duramente colpito dalla crisi. A disposizione delle Marche c’è uno degli strumenti più forti a livello nazionale di incentivazione alla creazione di nuove imprese. O meglio, l’unico strumento oggi a disposizione a livello nazionale. Uno strumento fortissimo, che prevede incentivi fino al 75% dell’investimento per la nascita di nuove attività imprenditoriali – da 150mila a 2 milioni di investimento - tra contributi in conto capitale, credito agevolato e partecipazione al capitale di rischio. Eppure la capacità di intrapresa che è stata espressa in questa prima fase di operatività dell’Accordo di programma è inferiore al valore dello strumento. Non nascondiamo una certa preoccupazione, che vogliamo condividere con forze sociali e associazioni di categoria, per la sfiducia che si respira sul territorio. La Regione ha messo in campo tutti i mezzi finanziari a propria disposizione, ha promosso le opportunità a disposizione del territorio, ma ora è necessario un forte impegno, da parte di tutti, per risollevare la voglia di intraprendere, di creare nuove iniziative, per sconfiggere la sfiducia. Dobbiamo impegnarci tutti per creare un ‘blocco sociale’ in cui al centro ci sia il lavoro e in cui lavoratori e imprese siano alleati. Sarà soprattutto richiesto un maggior impegno degli enti locali, ed un rafforzato utilizzo di una strategia di comunicazione affinché ogni opportunità sia utilizzata nel modo migliore”. Scheda Stato Di Attuazione Dell’accordo Di Programma: 37,7 Milioni Di Euro Di Interventi Gia’ Realizzati Dalla Regione Marche. La Regione Marche ha impegnato a difesa del lavoro e della coesione dei territori interessato dall’Accordo di Programma 37,7 milioni di euro. Ammortizzatori Sociali In Deroga: 13,8 milioni di euro utilizzati per la protezione dei lavoratori delle piccole imprese sotto i 15 dipendenti; Aiuti Ai Lavoratori E Formazione: 9,3 milioni di euro gli interventi regionali specifici per lavoratori del distretto per aiuti alle assunzioni, creazione di nuove imprese, progetti e voucher formativi; Garanzie Per L’accesso Al Credito Pmi: 3,6 milioni di euro del fondo regionale per favorire la liquidità delle piccole imprese, che hanno consentito a 1.732 Pmi di attivare 97 milioni di finanziamenti garantiti. Innovazione Pmi: 8,5 milioni di euro hanno agevolato progetti di investimento per trasferimento tecnologico, ricerca ed innovazione delle Pmi; Cooperazione: 2,5 milioni di euro destinati al sostegno di iniziative cooperative promosse anche da lavoratori provenienti da aziende in crisi (interventi per capitale di rischio, abbassamento interessi su prestiti, investimenti innovativi, nuove iniziative cooperative).  
   
   
RISORSE NAZIONALI INSUFFICIENTI PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: LA PREOCCUPAZIONE DI REGIONE MARCHE E SINDACATI – SPACCA: “PRONTI A RESTITUIRE LA DELEGA”  
 
. Ancona, 8 aprile 2013 - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e le rappresentanze regionali di Cgil Cisl e Uil, nell’ambito di un incontro del 5 aprile a palazzo Raffaello, hanno espresso e condiviso estrema preoccupazione perché le risorse stanziate dal governo nazionale per il 2013 sono assolutamente insufficienti a coprire il fabbisogno relativo al sistema alla cassa integrazione in deroga nelle Marche, così come in tutta Italia. “La situazione è inaccettabile – ha sottolineato il presidente Spacca - e rischia di creare un grave pregiudizio nella tutela dei lavoratori in difficoltà e della coesione sociale del territorio. Gli ammortizzatori in deroga in particolare sono essenziali perché estendono i trattamenti di cassa integrazione ai dipendenti delle piccole imprese di tutti i settori che costituiscono gran parte del tessuto produttivo marchigiano e non sono tutelati dagli strumenti ordinari. Se non ci sarà un intervento immediato da parte del governo nazionale, la Regione Marche prenderà in seria considerazione la possibilità di restituire la delega della gestione degli ammortizzatori sociali in deroga”. L’ ipotesi si sta discutendo anche nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma.  
   
   
QUOTE ROSA, VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ AGLI INDIRIZZI ALLE SOCIETÀ PARTECIPATE PER L’APPLICAZIONE DELLA LEGGE IL COMUNE DI FIRENZE ANCORA UNA VOLTA INTERPRETE DELLE ISTANZE DELLE DONNE  
 
Firenze, 8 aprile 2013 - "Ancora una volta il Comune di Firenze si fa interprete con fermezza delle competenze e delle istanze di partecipazione che arrivano dalle donne". Così la presidente della commissione Pari opportunità Maria Federica Giuliani (Pd)commenta il via libera della commissione alla proposta di delibera con gli indirizzi alle società partecipate per l´applicazione delle quote rosa. "Se già in passato- ha detto Giuliani- ci si era posti in modo sollecito e responsabile la questione del rispetto della presenza di entrambi i generi nelle società partecipate dall´amministrazione attraverso un regolamento, oggi alla luce delle nuove norme e del relativo regolamento governativo, la rappresentanza di genere diventa il faro per le prossime nomine dei Cda e dei collegi sindacali per i quali la legge introduce obbligatoriamente una graduale rappresentanza obbligatoria per il genere meno rappresentato che se non rispettato comporterà addirittura la possibilità di far decadere, dopo un richiamo ufficiale e qualora siano inadempienti, gli stessi organi. Con la delibera si invitano le società ad essere virtuose espressione di tale principio di rappresentanza andando ad operare fin dai prossimi rinnovi il riequilibrio fra i generi, anche qualora la norma non sia già stata recepita negli statuti societari. L´auspicio - conclude Giuliani- è che finalmente le tante competenze delle donne siano premiate, cominciando ad affidare loro soprattutto anche le cariche apicali che fino ad ora le hanno viste quasi del tutto, ingiustamente, escluse".  
   
   
SETTE: LEGGE AD HOC IN FVG PER AIUTARE LE PERSONE CONDIZIONATE  
 
Trieste, 8 aprile 2013 - Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione in Italia a normare e finanziare una politica di interventi e di azioni per dare aiuto alle famiglie e alle persone che finiscono nella rete delle sette. Si tratta di persone coinvolte in situazione nelle quali viene annullata la loro personalità e che diventano ostaggio, psicologico e fisico, di individui e gruppi che adottano tecniche di condizionamento mentale per soggiogare altre persone. L´obiettivo della legge è prevenire e contrastare il fenomeno, intervenendo sia nei confronti del pericolo rappresentato dalle organizzazioni settarie segnalate sul territorio, sia per prevenire l´adesione di cittadini del Friuli Venezia Giulia a sette ubicate in altri luoghi. A questo proposito, la legge regionale prevede due linee di intervento: 1) da un lato l´attivazione di progetti specifici, finanziati dalla Regione e attivati da associazioni di volontariato in possesso di comprovata esperienza nell´ambito specifico nella prevenzione e contrasto di questo fenomeno. I progetti in questione potranno prevedere anche l´attivazione di centri di sostegno e aiuto, presso sportelli a ciò preposti, che provvederanno sia a un´attività di consulto e dialogo nei confronti delle vittime e dei loro familiari, sia a un´attività, maggiormente proattiva, di ricerca di modalità e soluzioni di uscita dalla situazione di manipolazione e controllo; 2) In secondo luogo è previsto il sostegno della Regione per i costi della terapia psicologica e dell´assistenza legale al fine di sostenere e assistere, sotto il profilo psicologico e legale, le vittime oggetto di manipolazione che si trovano in condizioni di indisponibilità economica o di particolare incapacità di reagire agli abusi. Il sostegno passerà, anzitutto, per la prevenzione, attraverso progetti di formazione e di informazione capillare che favoriscano l´emersione del fenomeno e il suo riconoscimento. Al fine di dare concreta attuazione alla legge, l´Esecutivo del Friuli Venezia Giulia ha approvato il regolamento che disciplina i criteri e le modalità per la concessione dei contributi previsti che entrerà in vigore a breve con la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.  
   
   
CUNEO - MEDIARE NELLA PICCOLA AZIENDA, ANCHE QUELLA AL FEMMINILE  
 
Cuneo, 8 aprile 2013 - Lunedì 15 aprile alle ore 10 presso il salone d’Onore dell’ente camerale si terrà l’incontro “Mediare le controversie nella piccola azienda. La giusta strada… anche per l’Imprenditoria femminile”. La mediazione è una procedura di risoluzione delle controversie, che si pone come alternativa alla giustizia ordinaria e che permette a due o più parti, attraverso l’intervento di un mediatore terzo e imparziale, di raggiungere un accordo amichevole e soddisfacente per entrambe ponendo fine alla controversia. Durante l’incontro sarà esaminato l’istituto della mediazione a partire dalla domanda fino al raggiungimento dell’accordo, con l’intervento di esperti e con la simulazione di un reale procedimento e delle varie fasi di svolgimento. Interverranno Aurelia Della Torre presidente del Comitato Imprenditoria Femminile presso la Cdc di Cuneo, Ferruccio Dardanello presidente dell’Ente ospitante e di Unioncamere Piemonte, con Paolo Bertolino suo segretario generale; Vittoria Morabito, responsabile Adr Piemonte; Rosanna Chiesa commercialista e formatore e Fabio Rondot, psicologo e formatore. Per l’evento è stato inoltre richiesto il riconoscimento dei crediti formativi all’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili della provincia di Cuneo, all’Ordine degli Avvocati, ai Consulenti del lavoro, al Collegio Geometri di Cuneo e all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cuneo. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro il 12 aprile. Per informazioni e adesioni: Ufficio Regolazione del Mercato – Camera di Commercio di Cuneo, tel. 0171318814-737-809 Fax 0171696581, e-mail: regolazione.Mercato@cn.camcom.it  
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE: PERMANE LIVELLO ELEVATO E TREND STABILE  
 
Bolzano, 8 aprile 2013 - Nel 2012 sono stati 9.730 gli assistiti in Alto Adige (il 3% della popolazione residente) a percepire le prestazioni di assistenza economica sociale erogate dalla Provincia per un importo complessivo di 25,386 milioni di Euro. Rispetto al 2011 si registra un calo del -1,5%. I dati sono stati presentati questa mattina, venerdì 5 aprile 2013, dall´assessore provinciale competente, Richard Theiner, e dal direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche sociali, Luca Critelli. L´assistenza economica sociale, gestita di Distretti sociali su delega della Provincia, include una serie di prestazioni a contrasto delle situazioni di bisogno economico. Come ha ricordato l´assessore Theiner l´assistenza economica sociale, che garantisce sostegni economici limitati nel tempo, costuisce un fattore fondamentale per la lotta alla povertà. Si tratta di un modello unico nel suo genere di cui la Provincia si è dotata da ormai 40 anni; è stato introdotto, infatti, nel 1973. Come ha proseguito Theiner "Siamo orgogliosi di questo modello, ma non tolleriamo abusi, per tale ragione sono stati introdotte misure più severe. Le prestazioni sociali nel loro insieme non saranno messe in discussione ed, in ogni caso, anche un bilancio provinciale più ridotto nel 2013 non comporterà alcun taglio nell´assistenza economica sociale". Nel 2012 sono stati 9.730 gli assistiti in Alto Adige (il 3% della popolazione residente) a percepire le prestazioni di assistenza economica sociale erogate dalla Provincia per un importo complessivo di 25,386 milioni di Euro. Rispetto al 2011 si registra un calo del -1,5%, un leggero calo che viene evidenziato anche nei primi mesi del 2013. Risulta quindi invertito il trend al forte incremento che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Diverse sono ad avviso dell´assessore Theiner le ragioni di questo trend: il miglioramento del sistema di ammortizzatori sociali nei casi di disoccupazione rispetto ai primi temi della crisi economica, il fatto che nella prima fase della crisi economica (2009-2010) risultassero particolarmente colpiti lavoratori deboli e precari e vi siano state chiusure di aziende medio-grandi, il rafforzamento dei meccanismi di verifica da parte dei Distretti rispetto all´attivazione per la ricerca di un lavoro da parte di chi viene sostenuto. Inoltre, dal dicembre 2012 è previsto il maggiore coinvolgimento dei Comuni nei controlli in ambito sociale ed anche la messa a disposizione di particolari progetti per lavori nell´interesse della comunità che le persone che percepiscono prestazioni non possono rifiutare pena riduzioni o tagli delle prestazioni stesse. "L´assistenza economica sociale è lo strumento per intervenire rapidamente e contenere situazioni di emergenza. Ma non deve rappresentare una voce permanente del reddito familiare" ricorda l´assessore Theiner. Proprio in ragione di questo principio il sostegno viene ridotto alle persone che non si attivano nella ricerca di un lavoro. È stato ridotto anche il periodo di attesa: se prima dopo un preavviso trascorrevano altri tre mesi, ora dopo un mese l´assistito deve dimostrare di aver trovato un lavoro. Le due principali prestazioni di assistenza economica sociale, come ha spiegato Luca Critelli, direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche sociali della Provincia, sono il reddito minimo di inserimento, che ha lo scopo di sostenere le famiglie integrando il reddito disponibile ad un minimo prestabilito, e il contributo per le spese di locazione, che sostiene le famiglie con un basso reddito nel pagamento dell´affitto. Per queste due voci nel 2012 è stato impiegato l´83% della spesa complessiva, ovvero 21 milioni di Euro di cui 10 milioni di Euro per il reddito minimo ed 11 milioni di Euro per il contributo di locazione. Nel 2012 hanno beneficiato dell´assistenza economica sotto forma di reddito minimo di inserimento e/o contributo al canone di locazione e spese accessorie 6.596 nuclei familiari (ovvero 16.285 persone tenendo presenti tutti i membri della famiglia). Rispetto al 2011 si registra un calo della spesa per il reddito minimo di - 3,5% e di - 1,4% per canone di locazione e spese accessorie. Se risultano in calo anche i beneficiari dell´assistenza per il reddito minimo con un - 5,5%, aumentano quelli per il contributo per l´affitto con un + 1,4 %. Per quanto riguarda le prestazioni per il reddito minimo i benficiari sono per il 40% famiglie con bambini, per il 32% adulti soli (dispoccupati, pensionati), per l´11% genitori singoli con figli (senza partner, separati, divorziati). Secondo la professione, risultano farne ricorso per il 52% disoccupati, per il 27% occupati (con retribuzioni basse), per l´8% pensionati (con pensioni molto basse). L´assessore Theiner ha poi fatto un primo punto sull´unificazione tra il sussidio casa Ipes e il contributo all´affitto dei Distretti sociali, partita dal 1.1.2013. Le regole approvate dalla Giunta nel 2012 prevedono un passaggio graduale tra le due prestazioni. "Chi è in possesso di un contratto registrato e beneficiava del sussidio casa nel 2012, continuerà a riceverlo dall´Ipes alle medesime condizioni fino alla prima scadenza del contratto e in ogni caso per non più di quattro anni", spiega l´assessore Theiner. Nuovi contratti vengono invece gestiti esclusivamente dai Distretti sociali. "Sul piano della spesa in seguito a questo passaggio graduale prevediamo uno spostamento di spesa di circa 4 milioni di Euro dall´Ipes ai Distretti sociali per tutto il 2013. I dati dei primi due mesi 2013 sembrano confermare queste stime, ma si tratta ovviamente di dati molto provvisori", dice Luca Critelli, Direttore della Ripartizione Famiglia e Politiche Sociali. Anche rispetto al passaggio amministrativo il primo bilancio risulta piuttosto positivo. "E´ ovvio che ogni cambiamento comporta una necessità di adattamento da parte dei cittadini e dell´amministrazione, ma il feedback dei servizi è complessivamente positivo e non si sono finora riscontrate le situazioni critiche che molti temevano e paventavano". Della quota di prestazioni sociali rivolte specificatamente ai cittadini extracomunitari residenti in Alto Adige (che rappresentano complessivamente circa il 6% della popolazione) come ha riferito l´asessore Theiner, ed va il 6,92% della spesa complessiva in ambito sociale. Per quanto attiene la spesa riferita al contributo per reddito minimo la percentuale loro erogata nel 2012 riferita alla pesa complessiva è del 39% con un calo del -0,7% rispetto al 2011; per quanto attiene il contributo per il canone di locazione la percentuale loro erogata nel 2012 riferita alla spesa complessiva è del 52% con un incremrnto del + 2,7% rispetto al 2011. Vi sono notevoli differenze per quanto riguarda i servizi erogati, infatti mentre ai cittadini extracomunitari va circa il 41% della spesa complessiva nel campo dell´assistenza economica, le percentuali sono molto più basse in altri ambiti. Si tratta di differenze facilmente spiegabili, a parere dell´assessore Theiner, dato che i cittadini locali vivono in buona parte in case di proprietà, mentre i cittadini stranieri vivono quasi sempre in affitto, oltre ad avere in media lavori meno retribuiti e più precari.