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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Aprile 2013 |
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BRUXELLES: Q & A: I PROSSIMI PASSI PER LA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) |
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Perché, dopo il voto al Parlamento europeo e l´ultimo Consiglio dei
ministri dell´agricoltura dell´Ue, è la riforma della Pac non è già adottato?
La nuova procedura ordinaria ai sensi del trattato di Lisbona (ex
procedura di "codecisione") è applicato per la prima volta per una
riforma della Pac. Per questo motivo, dopo il voto del Parlamento europeo (13
marzo) e l´accordo tra i ministri dell´agricoltura dell´Unione europea (19
marzo) - mettere a punto dei loro rispettivi mandati negoziali - la fase finale
dei negoziati sulla riforma della Pac inizia oggi (11 aprile), con due triloghi
cui hanno partecipato rappresentanti della Commissione europea, Consiglio e
Parlamento europeo a negoziare la proposta di pagamento diretto e l´Ocm unica.
Che cosa è un dialogo a tre?
Lo scopo delle consultazioni a tre è quello di facilitare l´adozione
della proposta legislativa attraverso queste discussioni politiche ristrette,
durante il quale il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea
negoziare. La Commissione ha un ruolo importante in questi incontri. Sarà
vigile per garantire la coerenza delle proposte, mentre in qualità di
facilitatore per i co-legislatori al fine di raggiungere un accordo equilibrato
e ambizioso.
Quando è previsto un accordo?
In totale circa 30 riunioni a tre dovrebbe svolgersi a Bruxelles oa
Strasburgo sui 4 regolamenti presentati dalla Commissione europea nell´ottobre
2011 (per i pagamenti diretti, sviluppo rurale, l´organizzazione di mercato e
gli aspetti orizzontali), al fine di raggiungere un accordo politico con il
Presidenza irlandese, entro la fine del mese di giugno 2013.
Chi partecipa alle consultazioni a tre?
Durante le consultazioni a tre sulla riforma della Pac, il Consiglio
sarà rappresentato dal Comitato speciale Agricoltura (Csa), presidente della
Presidenza del Consiglio in questione e la sua squadra. Il Pe negoziale team è
composto dal presidente del comitato agricolo (Comagri), il relatore ei suoi
relatori ombra. La Commissione sarà rappresentata dal Direttore Generale o il
relativo Vice Direttore Generale e il suo team.
Che cosa significa in termini giuridici del processo di riforma della
Pac?
Il pacchetto di riforma della Pac legislativo è ancora in prima
lettura, vale a dire il Parlamento europeo e il Consiglio non hanno ancora
adottato formalmente le loro posizioni in merito alla proposta della
Commissione. Questo permette di co-legislatori di trovare un compromesso sulla
riforma della Pac in modo tempestivo nel corso di questi incontri trilogo. Una
volta che questi compromessi si trovano, il Parlamento europeo e il Consiglio,
sarebbe in grado di adottarli. Pertanto i testi legislativi sarebbero state
adottate in prima lettura dei co-legislatori.
Quali sono i temi che saranno discussi nelle prossime settimane?
I concetti principali delle proposte di riforma, come il 30% del
greening dei pagamenti diretti, una distribuzione più equa del sostegno della
Pac tra gli Stati membri, nonché tra regioni, settori e gli agricoltori, i
diversi aspetti legati al miglioramento della politica di sviluppo rurale e
meccanismi di mercato più efficaci sono ampiamente sostenuta dal Consiglio e
dal Parlamento europeo. Tuttavia, un importante lavoro deve ancora essere fatto
sulle questioni in sospeso, quali:
Convergenza interna è il livello di riequilibrio del pagamento diretto
agli agricoltori negli Stati membri. La Commissione europea sostiene con forza
l´idea di un minimo assoluto per la convergenza interna per aumentare il
livello dei pagamenti per gli agricoltori che erano meno sostenuto nel corso
degli ultimi anni. Convergenza dei pagamenti diretti non deve rimanere un
concetto, ma dovrebbe diventare una realtà concreta e ambiziosa entro il 2019.
Si tratta di un elemento chiave per più eque e più mirati pagamenti diretti tra
gli agricoltori che sostengono la sicurezza alimentare e la fornitura di beni
pubblici.
Efficienti greening strumenti. Questo cambiamento della Pac è
necessario sia per la buona gestione delle risorse naturali e per la
competitività a lungo termine degli agricoltori. La Commissione europea
vigilerà per garantire che le misure di greening semplici ed efficienti devono
essere attuate in tutta Europa, su base obbligatoria, il che significa per
esempio un vero e proprio regime di sanzioni in caso di non conformità.
Ulteriori strumenti per orientare meglio il supporto: giovani
agricoltori , misure per i piccoli agricoltori a tale regime e le aree meno
favorite . Ue deve essere ben attrezzata per mantenere e rinnovare il settore
agricolo in tutta Europa e sostenere i giovani che iniziano attività agricole.
Questi strumenti possono contribuire al raggiungimento di questi obiettivi
politici. Ecco perché, per esempio, la Commissione europea continuerà a
difendere la sua proposta di un obbligo del 25% superiore a sostegno del
pagamento diretto ai giovani agricoltori durante i primi 5 anni.
Aumentare la trasparenza .
Incoraggiare le organizzazioni di produttori, le associazioni
interprofessionali e le filiere corte per migliorare la competitività di questi
settori e di fornire un valore aggiunto per gli agricoltori abbandonando certi
meccanismi vecchi, come le quote di zucchero che non sono adatte alle nuove
sfide economiche, e la creazione di più efficaci misure eccezionali anticrisi .
Tappatura ed degressività - limitare il sostegno al reddito di base per
i più grandi, le aziende più competitive. Commissione vuole una forma di
degressività da applicare ai pagamenti di base (ma non il pagamento greening)
superiori a € 150 000, con tappo a € 300 000 (costo del lavoro prendendo in
considerazione) - e questo sia obbligatoria in tutti gli Stati membri. Fondi
generati sarebbero spostati a progetti di sviluppo rurale nella stessa regione
/ Stati membri. Questi due strumenti sono importanti per il targeting spesa
pubblica in modo più efficiente.
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MARCHE: PESCA – CONTRIBUTI PER PORTI E COMMERCIALIZZAZIONE – AVVIO DEL FONDO DI GARANZIA PER L’ACCESSO AL CREDITO. |
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“Riaprono i termini per accedere ai benefici previsti dal Fondo Europeo
per la Pesca (Fep) per l’adeguamento dei porti e dei piccoli approdi, per i
servizi e le infrastrutture portuali, la trasformazione e commercializzazione
del prodotto ittico. Contestualmente è stata attivata una convenzione tra
Giunta regionale e Confidicoop Marche per la gestione di un fondo di garanzia a
favore delle imprese del settore ittico che intendono effettuare investimenti
aziendali. L’accesso al credito continua a rappresentare un problema anche in
questo settore, attraverso la nostra azione sosteniamo quindi le imprese che
intendono investire in un momento difficile come questo”. L’assessore alla
Pesca, Sara Giannini, commenta così la riapertura dei termini per le domande di
contributi dedicati al settore ittico e la nuova iniziativa che mira ad
agevolare le imprese del comparto, rafforzandone le garanzie bancarie per
accedere al credito in vista di programmi d’investimento. Nel primo caso si
tratta di interventi diretti a migliorare i servizi offerti nei porti,
migliorare le condizioni di trattamento del pesce sbarcato, la sicurezza dei
pescatori, anche mediante la costruzione ed ammodernamento di piccoli ripari di
pesca; contributi sono al 100% nel caso di enti pubblici. Attenzione anche alle
imprese private del settore della trasformazione e commercializzazione dei
prodotti ittici; contributi al 40%. Per quanto riguarda invece il fondo di
garanzia per la Pesca, Confidicoop - consorzio di garanzia di secondo grado,
scelto in base a gara d’appalto - garantirà la banca erogante fino all´80 per
cento del finanziamento connesso ad un determinato investimento. L’insieme
delle misure movimenta risorse per un milione e 720mila ero. Per porti, luoghi
di sbarco e ripari di pesca il termine per presentare domanda è il prossimo 15
aprile (misura 3.3. Fep), mentre per commercializzazione e trasformazione
(misura 2.3 Fep) ci sarà tempo fino al tre giugno. L’accesso al fondo rotativo
di garanzia avviene invece senza scadenze predeterminate. Bandi e maggiori
informazioni al sito www.Pesca.marche.it
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EXPO 2015, LA TOSCANA SCALDA I MOTORI |
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Firenze – Expo 2015 a Milano: la Toscana ci sarà e ha già cominciato a
scaldare i motori. Stamani presso la sede di palazzo Strozzi Sacrati
l’assessore Gianni Salvadori, al quale la giunta Toscana ha affidato il
coordinamento delle iniziative in vista dell’Expo 2015, ha insediato la “cabina
di regia” che mette insieme le competenze dei vari settori regionali coinvolti
e quelle delle agenzie dipendenti dalla Regione.
“L’expo 2015 di Milano – ha sottolineato Salvadori – sarà una grande
occasione di marketing territoriale e la Toscana farà la sua parte presentando
tutte le eccellenze di cui dispone, dalla scienza, alla sanità, alla cultura,
dal turismo all’agroalimentare. Vogliamo presentare ai visitatori che
accorreranno all’Expo da tutte le parti del mondo – ha spiegato ancora – un
ventaglio di opportunità e far conoscere le nostre esperienze che sono spesso,
sia in campo scientifico che in campo imprenditoriale, di livello mondiale. Per
questo credo che sia indispensabile cominciare fin da subito e mettere intorno
ad un tavolo tutti i soggetti rappresentativi del mondo istituzionale (Anci,
Upi, Uncem ecc.), quelli del mondo economico-imprenditoriale, accademico e chi
opera nella promozione e valorizzazione del territorio.” In questa ottica è
stata già fissata la data del 29 aprile per un incontro che si terrà in palazzo
Strozzi Sacrati mentre è già partita una lettera indirizzata al sindaco Matteo
Renzi e a tutta l’amministrazione di Palazzo Vecchio per mettere insieme le
forze in vista dell’obiettivo.
“Il lavoro che abbiamo davanti – ha osservato Salvadori – è tale che
occorre stringere i tempi e per questo abbiamo scritto subito al sindaco di
Firenze e all’amministrazione comunale fiorentina per confrontarsi in modo
propositivo su queste tematiche e lavorare insieme ad iniziative comuni.
Partiamo da Firenze – ha concluso Salvadori – ma è naturale che tutta la
Toscana sarà coinvolta e valorizzata in vista dell’Expo.”
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VENETO: STAGES DI AVEPA ALLA SCUOLA “CERLETTI” PER GLI IMPRENDITORI E I TECNICI AGRICOLI DI DOMANI |
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Venezia - Avepa sale in cattedra per dare nuovi strumenti di conoscenza
ai professionisti di domani. L’agenzia per i pagamenti in agricoltura del
Veneto, struttura che gestisce i fondi sia comunitari che nazionali per il
settore primario e tutte le attività di autorizzazione e controllo di
competenza della Regione, ha infatti organizzato una serie di stages non nelle
sue sedi, ma direttamente in una scuola prestigiosa come l’Istituto “Cerletti”
di Conegliano, dove si formano gli imprenditori, ma anche i consulenti, i
liberi professionisti, i collaboratori delle imprese agricole degli anni a venire,
per spiegare come funziona e come si svolge l’attività di Avepa, organismo con il quale verranno quasi certamente in
contatto nella loro attività. “E’ un’iniziativa che considero innovativa – ha
sottolineato il direttore dell’agenzia Fabrizio Stella – ma soprattutto utile,
perché realizzata in maniera operativa, su tematiche gestite da Avepa la cui
conoscenza è necessaria per svolgere al meglio il ruolo di imprenditore o
consulente. L’intenzione è quella di dare agli studenti la possibilità di aprire
una finestra cognitiva sulle principali attività dell’Agenzia: non solo cosa
fa, ma soprattutto quali strumenti sono utilizzati. Alcuni di questi strumenti,
poi, possono essere palestra per l’applicazione di materie e conoscenze
curricolari, consentendo al docente di integrare le proprie lezioni con aspetti
tecnici pratici”.
Le lezioni, che si svolgeranno da metà aprile a metà maggio, sono
rivolte agli studenti delle classi 5ª e 6ª e riguardano “I sistemi Gis e la
gestione del territorio”, “La Condizionalità”, “La gestione amministrativa del
vigneto”, “La gestione amministrativa della produzione vinicola”, “Costruzioni
rurali e valutazione dei miglioramenti fondiari”. Per ciascuna materia è
prevista la predisposizione di un questionario finale per la eventuale
valutazione dell’apprendimento.
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ZOOTECNIA, È LIGURE IL SUPER-TORO CAMPIONE DEL MONDO PER FECONDITÀ |
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Genova. Si chiama Zephir, è ligure, di Rossiglione, in provincia di
Genova, il toro di razza bruna, primo, per fecondità, nella classifica
mondiale Interbull pubblicata in questi
giorni. Lo ha reso noto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria.
Interbullè una organizzazione internazionale che si occupa delle
valutazioni genetiche internazionali nel settore bovino, riunisce 34 Paesi di
tutto il mondo e tra questi l´Italia.
Questo toro è il primo riproduttore, grazie alla fecondazione
artificiale, secondo l’ Ite - Indice totale economico - con almeno 25 figlie
testate a livello mondiale, e si piazza davanti ai tori svizzeri, americani,
austriaci e tedeschi. In realtà Zephir di figlie ne avrebbe, secondo i dati
ufficiali, 104, delle quali 76 nate in Svizzera.
Risultati che confermano e avvalorano
l’importanza, anche economica per l’allevatore, del lavoro di selezione e di miglioramento
genetico svolto con il contributo delle associazioni allevatori.
Il super-toro proviene dall’azienda Lavagè di Andreina Ponte che ha
sede nel centro della Valle Stura. Un’azienda sempre ai vertici produttivi e
morfologici della razza bruna e che recentemente ha inaugurato una moderna
stalla dotata di un impianto robotizzato di mungitura, unico di questo tipo presente in Liguria. Zephir, con questa uscita, conferma le
aspettative che si erano create quando si era piazzato al primo posto nell’
uscita dei dati genomici del dicembre 2011
Il toro Zephir, nato l’8 giugno 2007,
figlio della bovina Athina e del toro Zeus si è posizionato al vertice
della classifica grazie agli ottimi dati produttivi riferiti soprattutto al
grasso (+0,35)e alle proteine(+0,38) con k-caseine di tipo bBb.
Ottimi anche i dati relativi alla morfologia delle figlie, soprattutto
per quanto riguarda l’apparato mammario e gli arti.
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VENETO, ENTRO 15 MAGGIO DOMANDE PER INDENNITÀ AGLI AGRICOLTORI DELLE ZONE MONTANE. A DISPOSIZIONE 14 MILIONI DI EURO |
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Venezia - Scadranno
il prossimo 15 maggio i termini per la presentazione delle domande a per le
“Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane” allo Sportello Unico
Agricolo Avepa della propria provincia. E’ quanto prevede il bando del
Programma di Sviluppo Rurale del Veneto che ha attivato anche per il 2013 le
risorse della specifica Misura 211.
“Si
tratta di 14 milioni di euro – ha fatto presente l’assessore all’agricoltura
Franco Manzato – finalizzati a mantenere nelle zone montane una comunità
agricola vitale ed imprese agricole che utilizzino metodi di coltivazione
compatibili con la salvaguardia ambientale e dello spazio naturale, allo scopo
di mantenere e tutelare un ambiente difficile dove l’assenza dell’uomo potrebbe
avere effetti molto negativi per tutto il territorio”.
I
testi ufficiali dei bandi saranno pubblicati nelle prossime settimane nel
Bollettino Ufficiale della Regione.
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SI TERRÀ IN SILA MERCOLEDÌ PROSSIMO DICIASSETTE APRILE IL TERZO WORKSHOP REGIONALE “ROBINWOOD PLUS” |
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Mercoledì 17 aprile, alle ore 9.15, a Cupone, nella sala convegni
all’interno del Centro visite del Parco Nazionale della Sila, si svolgerà il
terzo workshop regionale “Robinwood Plus”, la “Silvicultura come risorsa chiave
per lo sviluppo, la protezione ambientale ed il miglioramento della qualità
della vita”, organizzato dall’assessorato alla cooperazione,
internazionalizzazione e politiche di sviluppo euromediterranee guidato da
Luigi Fedele.
Dopo il primo appuntamento di Gambarie D’aspromonte del 12 luglio 2012,
ed il secondo tenutosi a Morano Calabro il 31 ottobre 2012, il terzo workshop
regionale, dal titolo ”Gestione forestale sostenibile e sviluppo
socio–economico delle aree rurali”, si propone una diffusione dei risultati del
miniprogramma comunitario di cooperazione interregionale, che ha avuto inizio a
gennaio 2010 e si concluderà alla fine del mese di dicembre 2013.
“Il programma dei lavori – ha dichiarato l’assessore Fedele - prevede
una giornata di dibattito e interventi delle maggiori autorità e personalità
dei settori di riferimento del settore. I risultati ottenuti dal progetto
verranno presentati durante il seminario e creeranno confronti e spunti per nuove
idee progettuali, in base alle quali si potranno, nel prossimo futuro,
costruire progetti e partenariati transnazionali. La Regione Calabria, vista
l’entità dell’evento e le adesioni dei partners territoriali, invita a
partecipare le realtà imprenditoriali locali e regionali al dibattito, per
affiancare gli incontri istituzionali con la promozione di eccellenze
imprenditoriali dei sottosettori del legno, delle biomasse, del turismo,
dell’educazione ambientale. Inoltre – ha spiegato l’esponente della Giunta
regionale -, le aziende che parteciperanno all’appuntamento avranno
l’opportunità di essere inserite in un network regionale utile per le prossime
manifestazioni regionali, nazionali e transnazionali, in collaborazione con
Unioncamere Calabria, Afor, e Arssac. I workshop regionali di ‘Robinwood Plus’
– ha specificato infine Fedele -, per l’elevato contenuto scientifico abbinato
all’apporto delle esperienze di professionisti del settore, sono accreditati
presso la Federazione degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali
della Calabria ai fini della formazione permanente rivolta ai professionisti
iscritti”.
Partecipano come partners le Regioni Liguria, Calabria, Limousin
(Francia), di Kainuu (Finlandia) e la Regione di Harghita (Romania) che lavorano
insieme da circa due anni, attraverso gli strumenti forniti dal mini programma
comunitario, con l’obiettivo di “Sviluppare la multifunzionalità della foresta
per dare dinamicità all’economia ed alla società rurale”.
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VENETO, PIANO FORESTALE DI INDIRIZZO TERRITORIALE DI AREA VASTA: GIOVEDÌ PROSSIMO PRESENTAZIONE A BORCA DI CADORE (BL) |
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Venezia - Il prossimo giovedì 18 aprile si terrà a Borca di Cadore
(Bl), presso la Comunità Montana Valle del Boite, il primo incontro di
presentazione del Piano Forestale di Indirizzo Territoriale di area vasta.
“Tale tipologia di piano – spiega l’assessore regionale all’ambiente,
Maurizio Conte – è già stata positivamente realizzata nelle Comunità Montane
Altopiano dei Sette Comuni e Cadore Longaronese Zoldo e risponde all’esigenza
di offrire una gestione forestale sostenibile e multifunzionale, che garantisca
nel tempo l’adeguamento dei nostri boschi a modifiche imposte dalle nuove
condizioni economiche, sociali e soprattutto ambientali. E’ ormai universalmente
riconosciuto, infatti, che gli effetti dei cambiamenti climatici sempre più
influenzeranno diversi settori economici, da quello agricolo a quello
forestale, da quello turistico a quello dell’energia”.
Il piano è finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale
Europeo Spazio Alpino, nell’ambito del Progetto C3-alps, “La capitalizzazione
delle conoscenze sui cambiamenti climatici per l’adattamento nello Spazio
Alpino”, a cui la Regione del Veneto, con l’Unità di Progetto Foreste e Parchi,
partecipa in qualità di partner.
“Le regioni alpine – continua l’assessore veneto – sono le zone più
sensibili ai cambiamenti climatici: eventi meteorologici estremi stanno agendo
in modo negativo sugli ecosistemi, sulla salute e sul territorio. I cambiamenti
climatici non si possono evitare, ma possono essere contenuti entro limiti
accettabili, e i loro effetti negativi possono essere sensibilmente attenuati
se accompagnati da politiche appropriate di gestione del territorio.
L’individuazione di strategie di adattamento trasversali e multisettoriali,
quindi, rappresenta una delle maggiori sfide da affrontare nei prossimi anni”.
Il partenariato che realizza il progetto comprende le autorità
competenti per la definizione delle politiche in tema di adattamento climatico
sia a livello nazionale che regionale, includendo enti esperti e mondo
scientifico.
Il Piano Forestale di Indirizzo Territoriale, che coinvolge tutte le
proprietà silvo-pastorali ricadenti nell’ambito di una comunità montana, è
realizzato in collaborazione con la Comunità Montana della Valle del Boite,
individuata dal progetto come area pilota di riferimento.
“Questo strumento pianificatorio innovativo – conclude Conte –,
sviluppato con tutti i portatori di interesse locali diversamente coinvolti
nelle attività di pianificazione forestale, rappresenta un ottimo data base di
informazioni utili anche per semplificare e snellire la redazione dei piani
forestali aziendali, riducendo notevolmente i costi della loro revisione”.
Ai partecipanti all’incontro, rappresentativi delle diverse realtà
economiche e sociali dell’area, verrà distribuito un questionario di
valutazione delle diverse funzioni attribuite alle particelle forestali, di cui
si terrà conto nella stesura definitiva del piano, alla quale si approderà
mediante uno strumento di supporto alle decisioni ideato dall’Università
Ca’foscari di Venezia, che tiene conto degli scenari di cambiamento climatico
ipotizzati per l’area, delle possibili strategie di gestione alternative e dei
pesi assegnati dagli stessi portatori di interesse.
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DALL’IRPINIA NASCE L’UNICA FILIERA CIRCOLARE DELLA PASTA ITALIANA |
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Flumeri (Avellino)
– Nasce dall’Irpinia l’unica filiera circolare della pasta italiana: continua infatti a
crescere il progetto “Grano Armando”,
pasta 100% italiana perché prodotta solo con grano duro italiano dall’alto
contenuto proteico. Alla base del progetto un contratto di coltivazione basato su di un rigido disciplinare,
stipulato tra agricoltori italiani e la De Matteis Agroalimentare, promotrice del patto
di filiera ed uno dei pochi pastifici italiani a poter garantire un ciclo
integrato di produzione grazie ad un Molino di proprietà.
Anno dopo anno le
adesioni delle aziende agricole al contratto di coltivazione “Armando” sono aumentate in maniera
esponenziale, a conferma della bontà del progetto che assicura agli agricoltori
un prezzo garantito per un frumento dal contenuto proteico superiore al
14,5% e che dimostra che solo da un
legame forte e strutturato tra mondo agricolo e industriale possa svilupparsi
un settore agroalimentare di qualità.
I risultati della campagna adesioni 2012/2013 al patto di
filiera del grano 100% italiano sono sorprendenti: 740 agricoltori, 7.800 ettari coltivati, 8 regioni (Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Molise, Abruzzo,
Basilicata e Puglia) e 17 province
coinvolte. Tenuto conto che il progetto ha visto la luce tre anni fa e che la
prima campagna adesioni aveva interessato poco più di 100 aziende agricole, l’exploit di quest’anno testimonia la
capacità dell’idea di intercettare un’esigenza del mondo agricolo e non solo.
Sul sito http://www.granoarmando.it/ sono disponibili
tutte le informazioni dedicate agli agricoltori
e alle aziende che, aderendo al
Patto di Filiera “Armando”,
diventano di fatto protagonisti del progetto e partner del pastificio campano.
Agricoltori, produttore ma anche i consumatori sono
parte attiva della filiera della pasta Grano Armando; attraverso il sito www.Granoarmando.it, infatti, il consumatore può partecipare ad un concorso che, oltre a regalare viaggi di cultura e gastronomia nel
cuore della Campania, gli consente di sostenere la coltivazione del grano di
filiera “Armando”, scegliendo direttamente l’agricoltore a cui dare il proprio
sostegno.
Le 25 aziende agricole che avranno ottenuto il maggior
numero di preferenze dai consumatori saranno premiate con prodotti della
Syngenta che, partner nel progetto Grano Armando, assicura il supporto tecnico
agronomico agli agricoltori aderenti.
Attraverso queste modalità di partecipazione consapevole
al progetto, si realizza la filiera
completa grano-pasta che sta rivoluzionando il mondo della Pasta,
dell’agricoltura italiana e del vero “made in Italy”.
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PESCARE INFORMATI IN TOSCANA: UN OPUSCOLO CON TUTTE LE REGOLE PER DIVERTIRSI E APPREZZARE L’AMBIENTE |
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Firenze – Si intitola “Pescare informati in toscana” ed è un opuscolo
realizzato in più lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo,
romeno) per divulgare la principale normativa regionale sulla pesca ricreativa
e sportiva nelle acque interne della Toscana. L’iniziativa realizzata da Arci
Pesca Toscana col contributo dell’Assessorato all’Agricoltura e Pesca della
Regione Toscana è pensata sia per i turisti che per i residenti e vuole favorire
la conoscenza dei principi della L.r. 7/2005 che regola il settore della pesca
non commerciale, esaltando l’impostazione complessiva su cui è fondata la
pratica responsabile della pesca ricreativa e sportiva.
“L’opuscolo – spiega l’assessore regionale all’agricoltura e pesca
Gianni Salvadori - è un benvenuto in Toscana per tutti coloro che visiteranno i
nostri territori ed al tempo stesso un invito a vivere la natura e l’ambiente
con l’intento di soddisfare le principali esigenze conoscitive sulla pesca per
chi si avvicina ai nostri fiumi e alle nostre acque”.
L’opuscolo è diffuso da Arci Pesca, in Toscana ma anche nelle altre
regioni italiane, ed è già disponibile presso la sede del Comitato Regionale di
Arci Pesca Toscana, presso i Comitati Provinciali Arci Pesca, presso gli Uffici
Pesca Regionale e Provinciali, e presso i principali negozi di pesca fino ad
esaurimento. Potranno esserne chieste ulteriori copie direttamente ad Arci
Pesca Toscana (Via Mercadante, 28 – 50144 Firenze Tel. 055 353174 email: arcipesca.Toscana@virgilio.it ).
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PROGETTO ECORISTORAZIONE, ARRIVA LA CENA-SPETTACOLO |
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“Zucchine d’Arabia – Cena-spettacolo per diventare mangiatori
consapevoli” è il titolo dell’originale evento proposto dal progetto
provinciale "Ecoristorazione Trentino" per comunicare il tema della
ristorazione sostenibile. Si tratta di uno spettacolo teatrale divertente e
ironico, prodotto dalla Provincia autonoma di Trento e realizzato da Trento
Spettacoli con la regia di Maura Pettorruso, abbinato ad una eco-cena a base di
prodotti del territorio. “Zucchine d’Arabia” debutterà a Trento giovedì 18 aprile
2013, nella suggestiva location “rurale” di Maso Martis (via dell´Albera 52,
frazione di Martignano), con inizio alle ore 19.30. L’eco-cena verrà servita da
Francesco Antoniolli del Ristorante al Vò, il primo esercizio del centro
cittadino ad aver ottenuto il marchio “Ecoristorazione Trentino”. La
partecipazione è aperta a tutti, residenti e turisti.
La cena-spettacolo "Zucchine d´Arabia" è un evento unico nel
suo genere e fornisce l´occasione per approfondire in modo divertente e ironico
i temi della ristorazione sostenibile, attraverso la felice abbinata tra
linguaggio teatrale e linguaggio gastronomico.
Lo spettacolo proposto dal progetto provinciale “Ecoristorazione
Trentino” ruota intorno a quattro figure. Uno chef e una cameriera di un
ristorante elegante di alta cucina alle prese con due coniugi, persone
semplici, clienti ordinari senza particolari pretese, usciti a cena per
festeggiare il loro anniversario, pensano di aver scelto il locale giusto, e
invece, loro malgrado, saranno vittime dello chef, della cameriera e delle loro
assurde proposte culinarie, fino a voler scappare dal locale senza poterlo
fare.
Le situazioni sono esilaranti, e i clienti veri, che parteciperanno
realmente alla cena-spettacolo, si scopriranno solidali con i due malcapitati
avventori. Gli attori interagiranno con il pubblico e si creeranno situazioni
ironiche. La finalità è di indurre i partecipanti, divertendoli, alla
riflessione sul fatto che, quando ci si siede a tavola, non si deve essere
semplicemente consumatori, ma tornare ad essere “mangiatori consapevoli”: cosa
mangio, da dove viene questo cibo, come è stato prodotto?
I momenti di recitazione avranno luogo tra una portata e l’altra. Il
menù completo che Francesco Antoniolli del Ristorante al Vò proporrà il 18
aprile a Maso Martis è realizzato esclusivamente con prodotti del territorio, a
filiera trentina. Prevede come antipasto un Tagliere di salumi trentini con
casolét bio e formaggio di capra bio, accompagnati da miele e confettura di
pera e zenzero; come primo, Gnocchi di segala su ragù di lucanica trentina
(presidio Slow Food); come secondo, Cartoccio di Salmerino alle verdure; come
dessert, Strudel di mele antiche della Pasticceria Marzari. Prevista anche una
proposta per i vegetariani. I vini saranno quelli dell’azienda agricola Maso
Martis.
Il costo per la partecipazione all´evento (spettacolo + menù completo
vini inclusi) è di 30 euro. La prenotazione è obbligatoria, per un massimo di
60 posti. E´ possibile prenotarsi esclusivamente scrivendo alla e-mail ecoristorazione@provincia.Tn.it
o telefonando al numero 3479113202. Siccome i 60 posti disponibili si stanno
rapidamente esaurendo attraverso il semplice passaparola, si prevede di
replicare la cena-spettacolo per la metà di maggio, sempre a Trento presso Maso
Martis. Ulteriori repliche saranno organizzate nel corso del 2013 in altri
territori della provincia.
La cena-spettacolo “Zucchine d’Arabia” è solo uno dei tanti strumenti
promozionali che verranno utilizzati nel corso del 2013 dal progetto
“Ecoristorazione Trentino”, che è in costante e sensibile espansione. Nato poco
più di un anno fa e partecipato, oltre che dalla Provincia, anche dal Comune di
Trento, dalle principali associazioni del comparto ristorativo provinciale
(Asat, Associazione Agriturismo Trentino, Associazione Ristoratori del
Trentino, Confesercenti del Trentino – Fiepet e Unat), dalla Strada del Vino
del Trentino e dall’Associazione Cuochi Trentini, il progetto “Ecoristorazione
Trentino” conta già 52 eco-ristoratori in possesso del marchio “Ecoristorazione
Trentino”, che garantisce la qualità ambientale del loro servizio. Questo
circuito di eco-ristoratori verrà adeguatamente promosso con un ampio ventaglio
di strumenti.
In ambito web, accanto al sito istituzionale www.Eco.provincia.tn.it,
ha da poco debuttato online il blog www.Ecoristorazionetrentino.it, destinato a
promuovere in modo dinamico e interattivo il tema della ristorazione
sostenibile e i contenuti del progetto, tramite interviste agli
eco-ristoratori, pubblicazione di eco-ricette e approfondimenti di vario
genere. La dotazione 2.0 del progetto Ecoristorazione è completata dai social
network, con l’attivazione di un account su Facebook, Twitter, Youtube e Google
Plus. Infine, il portale turistico www.Visittrentino.it ha attivato una sezione
appositamente dedicata al progetto e agli eco-ristoratori, per rendere noto
anche al turista la possibilità di gustare in modo sostenibile l’enogastronomia
trentina.
Nell’ambito dell’organizzazione di iniziative ed eventi, oltre a
“Zucchine d’Arabia” è previsto lo svolgimento di un corso di eco-cucina tenuto
dallo chef Adriano Irranca. Il corso, aperto al pubblico, si svolgerà presso
gli eco-ristoratori. Partirà il 14 maggio a Isera (Casa del Vino della
Vallagarina) e sarà ripetuto a Pergine (16 maggio al ristorante-pizzeria
Antiche Contrade), Transacqua (20 maggio al ristorante Il Caminetto), Arco (21
maggio all’Hotel Olivo), Trento (23 maggio al Rifugio Maranza), Predazzo (28
maggio al Ristorante Miola), Croviana (13 giugno alla Locanda De Mauris) e Pejo
(2 luglio all’Hotel Cevedale).
Per maggiori informazioni e per rimanere aggiornati sullo svolgimento
delle attività, si rinvia al sito http://www.eco.provincia.tn.it/
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CONFUCIO AGLI EXPO DAYS 2013 TORNA IL CORSO DI CUCINA CINESE DELL’ISTITUTO CONFUCIO CON SERATE DI APPROFONDIMENTO |
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Tirate fuori i grembiuli, affilate i
coltelli ed esercitatevi nell’arte di maneggiare wok e bacchette
(kuaizi). State per entrare nella cucina di casa Zhu, dove odori, colori,
ingredienti, utensili e metodi di cottura appartengono a una delle tradizioni
culinarie più ricche e variegate al mondo: quella cinese.
Dai ravioli bolliti (jiaozi)
ai piatti fondamentali da preparare quando si ricevono ospiti, sarà la
signora Zhu, raffinata padrona di casa proveniente dal nord della Cina, a
svelare ai partecipanti i segreti di alcuni manicaretti classici della
cucina cinese. Due le tappe del secondo corso di cucina cinese
organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano,
che punta svelare le ricette caserecce per realizzare alcuni tra i piatti più
amati e diffusi in Cina, eredi di una tradizione millenaria e consumati
quotidianamente in tutto il Paese.
Il corso si terrà martedì 14 e 21
maggio 2013 dalle 19.30 alle 22.30 alla scuola di cucina teatro7|Lab,
nel cuore del quartiere Isola (via Thaon di Revel 7, Mm3 Zara, http://www.teatro7.com/ ). Le lezioni sono pratiche e ogni
partecipante avrà a disposizione una postazione e tutti gli utensili necessari
per preparare, sotto la guida della signora Zhu, i piatti in programma.
All’inizio della lezione saranno distribuite le ricette delle pietanze in
programma. La serata si concluderà con la degustazione dei piatti
preparati, accompagnati da birra e te’ cinese.
Programma Del Corso -
Ogni
lezionesarà dedicata a un tema particolare o a una determinata pietanza.
Si comincia martedì 14 maggio con “Quando il raviolo parla
cinese”. Si prepareranno due tipi di ravioli bolliti
(jiaozi), uno con maiale e cavolo cinese e uno con zucchine, uova e
gamberi. I partecipanti impareranno a preparare l’impasto e i due tipi di
ripieni e apprenderanno il metodo di cottura.
Il 21 maggio sarà invece la
volta della “Cena a casa Zhu”. Cosa cucina una buona padrona di casa
cinese quando invita gli amici a cena? Per essere completo, un buon menu cinese
deve avere un piatto di carne, uno di pesce e verdure. Oltre naturalmente
all’immancabile ciotola di riso bianco. I partecipanti cucineranno la spigola al
vapore, il brasato di manzo, i germogli di soia con frutti di mare, gli asparagi
saltati e il tradizionale riso bianco.
Serate Di
Approfondimento - Spesso sottovalutata a causa dei
suoi maldestri riadattamenti occidentali, la cucina cinese vanta una varietà di
gusti, ricette e ingredienti unica al mondo ed è erede di un’antica saggezza che
affonda le radici nella medicina e nella filosofia tradizionali. Un piacere che
soddisfa il palato, ma che punta innanzi tutto a mantenere in salute
l’individuo. Per approfondire quanto appreso nelle lezioni pratiche, ma anche
per scoprire la complessità di una sapienza antica, il corso sarà affiancato da
un ciclo di incontri di approfondimento sugli aspetti caratteristici
della cucina cinese, tenuti un docente cinese specializzato nei temi
dell’alimentazione e della gastronomia cinese e da un medico-chirurgo docente di
Medicina Tradizionale Cinese.
Nel primo incontro, mercoledì 8
maggio 2013, la dottoressa Micaela Montalto parlerà invece di
Alimentazione e Medicina Tradizionale Cinese, spiegando perché in un buon
ristorante cinese in Cina non si trova mai lo stesso menù in primavera o in
inverno, presentando lo Yin e lo Yang degli alimenti e l’antica arte cinese di
accostare i cibi più differenti, con l’intento di mantenere lo stato di salute
ottimale durante tutto l’anno e nei differenti periodi della
vita.
Mercoledì 22 maggio
2013 si parlerà
invece della “Alimentazione come strumento terapeutico della medicina
tradizionale cinese”. Micaela Montalto fornirà indicazioni pratiche su come
preparare alcune “minestre medicate” tipiche della Medicina Tradizionale Cinese
e utili in situazioni patologiche di comune riscontro familiare.
Chiuderà il ciclo, giovedì 30
maggio 2013, l’incontro dedicato alla “Armonia tra alimenti.
Un’applicazione pratica dei principi della Medicina Tradizionale Cinese sul
cibo”: Sun Xiaoli introdurrà il pubblico ai concetti base della cucina
cinese, presentando ingredienti, spezie e ricette di piatti genuini appartenenti
alla tradizione popolare cinese, con un occhio di riguardo al mantenimento
dell’equilibrio fondamentale tra i principi dello Yin e dello Yang e alla
composizione del piatto.
Tutti gli incontri si terranno
presso il negozio civico Chiamamilano http://www.Chiamamilano.it/cgi-bin/testo2.pl?pmid=21&pos=5 ,
via Laghetto 9/11, Milano (Mm1 Duomo/mm3 Missori).
Le serate di approfondimento
rientrano nelle attività promosse dall’Istituto Confucio dell’Università degli
Studi di Milano all’interno degli Expo Days 2013.
Info E Iscrizioni
-Gli
interessati al corso di cucina cinese possono iscriversi all’intero ciclo di due
lezioni oppure a una singola serata a scelta (in base ai posti disponibili). Il
costo di ogni lezione (gli ingredienti sono inclusi) è 75 € a persona.
Massimo 18 partecipanti. Per iscrizioni, inviare una mail a ks@teatro7.Com o telefonare allo 02
89073719.
Le serate di approfondimento sono a
ingresso libero.
I
Relatori
Micaela
Montalto è
medico-chirurgo, agopunturista, docente di Medicina Tradizionale Cinese. Da anni
pratica in particolare l´agopuntura preventiva e terapeutica secondo gli
insegnamenti del monaco taoista Jeffrey Yuen.
Sun Xiaoli è esperta di alimentazione e
gastronomia cinese, oltre che docente di lingua cinese presso l’Università degli
Studi di Milano.
La
Scuola
La scuola di
cucina a teatro7 è innanzitutto cultura,
convivialità e creatività, infatti, grazie alla varietà e all´originalità delle
ricette proposte è possibile avvicinarsi con grande piacevolezza non solo alla
preparazione dei piatti, ma anche alla degustazione di tutto ciò che comprende
la ritualità della "Cultura in Tavola", che mette in evidenza la raffinatezza e
la genuinità dei prodotti italiani.
Le lezioni sono a
tema, e si può partecipare anche ad una singola serata, in modo da poter
imparare a cucinare con le proprie mani un intero menù per poi poter cenare con
tutto quello che si e’ appena preparato. Immancabili sono le domande, i commenti
e le perplessità che sorgono al termine della lezione che stupisce i
partecipanti che hanno saputo preparare inaspettatamente deliziosi
piatti.
Ogni ricetta
trasmette un ritorno ai sapori perduti della tradizione, rivisitati in modo
semplice, creativo e originale. Il momento della degustazione, in un clima
euforico e conviviale, riconduce alla ritualità della buona tavola. Dopo tre ore
“sul campo” è come conoscersi da una vita: una portata dopo l’altra, complice
una buona selezione di vini, si chiacchiera amabilmente, si ripassa la lezione
appena conclusa e già si pensa alla prossima.
I temi di ogni
lezione rispettano la stagionalità dei prodotti
utilizzati!
Il numero dei
partecipanti per lezione varia dai 12 ai 18 in cui è possibile imparare a
cucinare 3 o 4 ricette in base alla durata ed alla difficoltà. Ogni gruppo ha a
disposizione tutti gli ingredienti base in modo da poter sviluppare la ricetta
cioè creare dal "nulla" un piatto anche elaborato imparando a far la spesa,
riconoscere i prodotti freschi, conoscerne un po´ di storia e nozioni
tecniche. |
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BALLARINI: LA COLLEZIONE 188 SELEZIONATA PER LA MOSTRA AMBIENTI SENSIBILI E SOSTENIBILI
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“Ambienti Sensibili e Sostenibili”: una Mostra educativa, capace non solo di proporre al pubblico i prodotti ed i progetti delle Aziende più innovative e sensibili ma, al contempo, in grado di “educare” il Visitatore a scelte di contenuto etico orientate alla tutela del prossimo e della natura: in sintesi il rispetto verso Se Stessi. Con queste finalità il board di grandesignEtico ha selezionato la nuova collezione Ballarini 188 perché tra i plus ambientali che la contraddistinguono, rigorosamente documentati da etichetta ambientale, c’è un nuovo fattore che esprime la responsabilità etica della Ballarini. Un’azienda che sceglie di investire sul proprio territorio rinunciando a fonti di approvvigionamento più lontane, anche se più competitive, a favore della sostenibilità ambientale. La serie 188 è prodotta infatti con filiera di fornitura virtuosa a 188 km di distanza massima dalla sede produttiva della Ballarini con conseguente riduzione del 78% di km stradali percorsi rispetto ad un normale utensile prodotto con le medesime caratteristiche |
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FVG, CORPO FORESTALE: REGOLE PER LA RACCOLTA DI PIANTE COMMESTIBILI |
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Trieste - Con la primavera
iniziano le passeggiate
nelle aree rurali e boscate prossime alle città e si riscopre il
profumo delle erbe e dei frutti che la natura ci dona al suo
risveglio dopo il lungo letargo invernale. Le tradizioni
culinarie popolari sono ricche di ricette che utilizzano germogli
di ogni tipo. Ma non tutto può essere raccolto e comunque ci sono
dei limiti di peso, in quanto la natura va rispettata e la
raccolta selvaggia non è permessa.
Per questo motivo la raccolta in Friuli Venezia Giulia di flora
edule (ovvero piante che si possono mangiare) è regolamentata
dalla legge regionale 9/2007, che stabilisce i quantitativi
giornalieri permessi per le varie tipologie di piante per le
quali è consentita la raccolta delle parti commestibili.
Nella provincia di Gorizia sono
19 i generi per cui è permessa
la raccolta di un chilogrammo al giorno a persona. A tal riguardo
ricordiamo i germogli di luppolo (urtissoni o bruscandoli),
l´asparago selvatico (´sparso), l´aglio orsino, il pungitopo, il
tamaro. Per altre specie la raccolta è consentita fino al limite
di tre chilogrammi al giorno a persona. Rientrano in questa
categoria sette generi tra cui gli stringoli (sclopit o
sciopettini), il tarassaco (tale o radisela), l´ortica od il
sambuco.
Come ogni anno la Stazione Forestale di Monfalcone ha
intensificato i controlli preventivi nella giurisdizione anche
per far conoscere modalità e limiti di raccolta delle parti eduli
delle piante, nonché per ricordare i divieti vigenti all´interno
delle numerose aree protette.
Anche i fiori e le infiorescenze sono protetti e normalmente non
possono essere raccolti. Quelli più appariscenti, colorati e
profumati spesso sono i più protetti. È anche vietato asportare
bulbi, rizomi o radici della flora spontanea.
Particolare attenzione deve essere prestata anche al territorio
sul quale viene effettuata la raccolta. Uno dei rischi più comuni
nei boschi è la puntura di zecca. In questo caso il primo
consiglio è la prevenzione: utilizzare abbigliamento chiaro,
cospargere gambe e braccia di prodotti repellenti a base di
Piretrine (repellente naturale) o Piretroidi (repellenti
sintetici), controllare gli indumenti periodicamente già durante
l´escursione ed ispezionare il corpo al rientro a casa.
Per ogni ulteriore informazione si può contattare la Stazione
Forestale di Monfalcone al numero 0481 960709 oppure all´email
sf.Monfalcone@regione.fvg.it
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THERESIANER INDIA PALE ALE : LA NOVITÀ THERESIANER AD AGRIFOOD 2013
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Theresianer ha presentato ad Agrifood 2013 Theresianer India Pale Ale, “chicca” da gustare in anteprima che si è svelata al grande pubblico con il suo inconfondibile carattere. Il suo nome deriva da quello delle rinomate Ale che venivano imbarcate, a partire dal Xvii secolo, sulle navi che facevano rotta verso l’India. Dovendo oltrepassare l’equatore e non essendovi a bordo alcun tipo di refrigerazione, la Ale chiara destinata all’India era prodotta con un grado alcolico più alto e soprattutto con un forte dosaggio di luppolo, in modo da consentirle di sopportare meglio le traversie del lungo viaggio. Nella rivisitazione di questo stile i Mastri Birrai Theresianer hanno voluto ripetere i fasti di una luppolazione tradizionalmente intensa, ottenendo, grazie anche alla lunga maturazione, un duplice risultato: un aroma che sorprende con i suoi sentori di fiori ed agrumi ed un’amarezza decisa che però tende a svanire lasciando una gradevole impressione di equilibrata corposità. Caratterizzata da colore ambrato scuro con riflessi aranciati e da profumo intenso, aromatico, speziato, India Pale Ale rivela un gusto deciso, ricco, complesso. Rombo al forno, storione ed altri pesci e cibi saporiti, salumi piccanti, anatra all’arancia, formaggi a crosta lavata molto stagionati sono l’accompagnamento ideale per questa nuova nata in casa Theresianer che gustata in aperitivo si accompagna in modo eccelso a spuntini salati. Focalizzata su qualità e artigianalità, Theresianer offre da sempre prodotti di chiara connotazione artigianale, supportati da tecnologie produttive industriali atte a garantirne tutti gli standard qualitativi. Ogni birra Theresianer nasce dall’opera di mastri birrai e dalla meticolosa selezione d’ingredienti eccellenti, nonché dal lento e controllato processo di lavorazione, riposo e stagionatura per un perfetto equilibrio nel risultato. In India Pale Ale, ricca di gusto e di squisita artigianalità, si ritrovano sublimate tutta la maestria Theresianer e l’eccellenza delle materie prime selezionate, insieme, morbidamente intrecciate, in una definizione perfetta di gusto www.Theresianer.com |
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TONNO MORO: PRESENTATI I CONSIGLI PER UNA SANA ALIMENTAZIONE CON LA CONSULENZA SCIENTIFICA DI ADI – ASSOCIAZIONE ITALIANA DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA.
IL 100% DEI DIETOLOGI INTERVISTATI CONSIGLIA IL CONSUMO DI PESCE ALMENO 1 O 2 VOLTE ALLA SETTIMANA, MEGLIO SE AL NATURALE, ANCHE IN SCATOLETTA.
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Ormai è consuetudine, dopo le festività pasquali inizia ufficialmente la stagione della “remise en forme” che ci accompagnerà fino alla prima prova costume. Tra gli innumerevoli consigli per un’alimentazione equilibrata e per mantenere uno stile di vita sano, Tonno Moro offre una consulenza preziosa ai propri consumatori, avvalendosi del supporto scientifico di Adi – Associazione Italiana Dietetica e Nutrizione Clinica - con cui collabora da 10 anni. Molte sono le iniziative che l’azienda porta avanti con l’associazione con duplice finalità da una parte quella di illustrare scientificamente le caratteristiche peculiari dei prodotti della linea benessere dall’altra quella di contribuire a diffondere la cultura dell’importanza di introdurre il pesce nella propria alimentazione. In particolare Tonno Moro al Naturale è un nutrimento utile per un regime dietetico sano, equilibrato e a basso contenuto di calorie e grassi saturi. Per la sua particolare lavorazione di singola cottura e per la bontà della materia prima, ha un sapore ed un gusto particolarmente gradevoli ed appetitosi, pur con un valore molto basso in termini calorici. Da una recente indagine effettuata su un campione di oltre 500 medici associati, emergono dati interessanti. Innanzi tutto il 100% degli intervistati afferma che il tonno al naturale è presente nei regimi dietetici da loro consigliati, insieme ad altri prodotti ittici, magari meno conosciuti ma pur sempre importanti (sgombri, sardine ecc.), che inseriscono e consigliano nella varietà della dieta di tutti i giorni. Più in particolare per ciò che riguarda la frequenza nel consumo, il 70% circa dei dietologi consiglia il consumo 1 o 2 volte di pesce al naturale a settimana confermando la validità dell’alimento in una sana dieta bilanciata. Sui vantaggi del tonno al naturale rispetto a quello sott’olio oltre l’80% degli intervistati indica nel minor apporto calorico e quindi nella minor presenza di grassi le principali differenze mentre per il consumo, oltre il 50% indica una lattina da 80 gr. Mentre il 25% si orienta su 2 confezioni. Proseguendo poi il 30% dei dietologi non vede alcuna controindicazione nel consumo di tonno mentre il 27% è più cauto per la presenza di sodio e altre sostanze che potrebbero risultare problematiche per alcuni soggetti, in particolare bambini (11%), donne in gravidanza (15%) e chi manifestasse allergie o intolleranze all’alimento (15%). Infine sul giudizio sul prodotto stesso, i commenti sono lusinghieri per “Moro al naturale” che viene definito dal buon sapore per il 60% dei dietologi, ben equilibrato per il 43% mentre solo un 15% lo trova troppo salato. Ultimo dato significativo quello per cui oltre il 90% dei pazienti chiede ai dietologi indicazioni per cucinare in modo dietetico. Oggi Moro, nato nel 1912 dalla famiglia omonima, oltre al tonno al naturale ha una gamma che comprende anche tonno filetto in olio di oliva e al naturale in vaso vetro, filetti di sgombro e polpa di granchio. E’ distribuito da Icat Food, l’azienda genovese degli “esperti del mare” che da oltre 150 che importa e distribuisce in Italia conserve ittiche di primissima qualità come Consorcio o Angelo Parodi |
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LE IMPRESE DEL SUD SUPERANO LA CRISI CON L’EXPORT DI QUALITÀ
BUYERS DI 3 CONTINENTI ALL’EVENTO SIAFT DI CAMPOBASSO
PER CONOSCERE L’ECCELLENZA DELL’OLIO ITALIANO
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Parte da Campobasso il primo evento 2013 targato Siaft dedicato all’Agri Food che permette alle piccole imprese del Sud Italia di entrare in contatto con i mercati internazionali: Il Siaft – B2b Olio si terrà il 16 e il 17 aprile presso la sede della Fondazione Molise Cultura (Palazzo ex Gil) del capoluogo e sarà dedicato ad un’eccellenza italiana, l’olio extravergine di oliva. Il settore olio è rilevante anche per l’economia molisana per la quale il suo export rappresenta un dato in crescita: rispetto all’anno precedente, nel 2012 si è registrato un incremento del 33% delle esportazioni, soprattutto verso America, Asia e anche Europa. Il Siaft (Southern Italy Agri Food and Tourism), giunto quest’anno alla quarta edizione, è il progetto sull’internazionalizzazione, finalizzato a promuovere le realtà imprenditoriali del Centro Sud Italia, con un ventaglio di azioni mirate tese a consolidare la posizione e l’immagine dei prodotti d’eccellenza. L’iniziativa è promossa da Unioncamere, con il supporto di Mondimpresa, cofinanziato dal Ministero dello Sviluppo economico e organizzato da 18 Camere di commercio del Centro-sud Italia con il supporto della rete camerale estera. All’incontro Siaft – B2b Olio di Campobasso parteciperanno 64 imprese del meridione, anche di piccole dimensioni, che avranno l’opportunità di incontrare 16 buyers provenienti da tre diversi continenti (Francia, Polonia, Germania, Canada e Giappone). La novità di Siaft 2013 è rappresentata dalla presenza di aziende “matricole” le quali finora non avevano mai esportato o lo avevano fatto in modo occasionale, ma che hanno adesso l’opportunità di essere rappresentate sui più importanti mercati internazionali. A introdurre i lavori di Siaft – B2b Olio interverranno Paolo di Laura Frattura, Presidente della Regione Molise, Sandro Pettinato, Vice Segretario Generale Unioncamere Italiana, Amodio De Angelis, Vice Presidente Unioncamere Molise e Presidente Cciaa di Campobasso che ha evidenziato l’importanza di iniziative come il Siaft per favorire il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane. “L’adesione al progetto di un numero elevato di imprese cosiddette “new to market” – ha dichiarato ancora De Angelis - è il segnale chiaro ed inequivocabile dell’interesse del sistema delle piccole e piccolissime imprese verso mercati più ampi che, tuttavia, per essere approcciati necessitano di esperienza e competenza manageriale di cui le stesse imprese dovranno dotarsi. In questa direzione – ha concluso il Vice Presidente di Unioncamere Molise – il sistema camerale è pronto a fornire tutto il supporto necessario, anche investendo ulteriori risorse finanziarie ed umane e riproponendo iniziative come il Siaft che possono rappresentare il vero modello di supporto al processo di crescita delle imprese”. Dati Siaft 2013 Siaft 2013 registra una crescente partecipazione di aziende, contraddistinte dalla qualità delle produzioni. • Oltre 270 le piccole e medie imprese coinvolte, di cui 77 aziende “matricole” che non hanno mai esportato o lo fanno in modo occasionale • Oltre 100 buyers internazionali provenienti da Germania, Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Canada, Francia, Giappone • 5 eventi : - Napoli: Turismo 5 aprile - Campobasso: Oil 16-17 aprile - Gaeta: Turismo nautico 26-27 aprile Gaeta (in occasione del Gaeta Yacht Med Festival) - Chieti – Cosenza: Wine 27-31 maggio - Frosinone: Food&beverage 27-28 giugno |
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CANTINA VALPOLICELLA NEGRARAMARONE: PER AROMA E QUALITÀ IMPORTANTE INTERAZIONE UVA-VITICOLTORE, MA DECISIVA LA FASE DI APPASSIMENTO
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Ascolto, rispetto, attenzione: tra viticoltore e uva necessario un rapporto continuo di reciprocità, ma il "carattere" del vino si "progetta" scientemente in cantina: se ne è parlato al seminario-degustazione sulle tecniche di appassimento organizzato da Cantina Valpolicella Negrar a Vinitaly 2013 L´aroma di un vino? "Tanto più variabile e intenso quanto più il viticoltore ha saputo interagire con l´uva, ascoltando e soddisfacendo in campo le esigenze della vite nonché rispettando l´uva durante il processo di vinificazione". Ad affermarlo è Daniele Accordini, enologo e direttore di Cantina Valpolicella Negrar, conduttore del seminario-degustazione "Dal Valpolicella all´Amarone: fattori produttivi ed aromatici che caratterizzano le uve ed il vino", realizzato dalla Cantina cooperativa in collaborazione con l´Università della Tuscia e proposto in occasione di Vinitaly 2013. Qualità e aroma dell´Amarone, oggi niente è lasciato al caso. "Se questa regola vale in generale per tutti i vini - continua Accordini - l´interazione uva/uomo diventa ancora più complessa nel caso dell´Amarone, dove un ulteriore processo viene aggiunto alla filiera vitivinicola, la disidratazione post-raccolta". Una fase, quella dell´appassimento, di forte stress per l´acino e determinante per la complessità aromatica del vino. L´accurata gestione di questo processo, attraverso la scelta di temperatura, umidità e ventilazione, consente di limitare la sofferenza dell´acino e far sì che l´uva, lentamente, cominci a produrre composti aromatici particolari che caratterizzeranno il prodotto finale. "Aroma e qualità dell´Amarone - afferma quindi Accordini - non sono frutto di improvvisazione, bensì risultato di un progetto preciso e di conoscenze scientifiche". Uve della Valpolicella, bouquet diverso a seconda della disidratazione. La ricerca presentata a Vinitaly 2013 sull´evoluzione dell´aroma delle uve Corvina, Corvinone e Rondinella durante la disidratazione, a diverse percentuali di perdita di acqua e sui vini da esse ottenuti, ha dato dei risultati davvero significativi. "Nel corso della ricerca - afferma Accordini - è stato sorprendente constatare come l´entità della perdita d´acqua influenzi il metabolismo aromatico e modifichi completamente il bouquet delle uve e dei relativi vini". "Ad esempio - spiega Accordini - durante la disidratazione, nelle uve di Corvina si ha un aumento significativo delle note aromatiche che però diminuiscono se la perdita d´acqua diventa troppo elevata. Le uve di Rondinella sprigionano un costante livello di aromi all´inizio della perdita d´acqua e poi li perdono, mentre le uve di Corvinone si comportano in modo intermedio". "La conoscenza di queste evoluzioni aromatiche - conclude Accordini - apre un porta sulla gestione della disidratazione in funzione degli aromi che si vogliono ottenere e anche una diversa prospettiva nella degustazione dell´Amarone, focalizzando l´attenzione per la qualità su specifici indicatori aromatici". Amarone, dal 1936, la ricerca continua. "Con questa studio, Cantina Valpolicella Negrar aggiunge un altro importante tassello nella storia dell´Amarone, nato nel 1936 nelle nostre cantine e, da allora, nostro fiore all´occhiello", sottolinea Carlo Alberto Recchia, presidente della Cantina cooperativa. "La maggior parte dei nostri successi si basano su questo vino in grado di esprimere forti valori territoriali e che rappresenta un elevato fattore di competitività nello scenario futuro del mercato vitivinicolo", conclude Recchia. "I nostri 230 soci, che quest´anno festeggiano l´80° anniversario di nascita della Cantina, sono consapevoli del fatto di essere i più grandi produttori di Amarone gestendone l’intera filiera, dall’appassimento all’affinamento sino alla commercializzazione su 30 diversi mercati e per questo continuano a riservare grande importanza e attenzione alla selezione delle uve per l´Amarone". Relatori. Al seminario sono intervenuti anche Claudio D’onofrio, dell´Università di Pisa che ha parlato della "Classificazione degli aromi delle uve e del vino Amarone e Recioto" e Fabio Mencarelli, dell´Università della Tuscia di Viterbo che ha presentato lo studio "Modificare l’aroma di Amarone e Recioto con la gestione dell’appassimento". Nel corso dell´incontro è stata effettuata anche una degustazione di vini da microvinificazione con diverse percentuali di appassimento, protagonisti due "classici" di Cantina Valpolicella Negrar, il Valpolicella Superiore “Verjago” annata 2008 e l´Amarone della Valpolicella “Vigneti di Jago” annata 2007. A conclusione, è stato presentato in anteprima il volume "Sweet, Reinforced and Fortified Wines: Grape Biochemistry, Technology and Vinification", a firma di Fabio Mencarelli e Pietro Tonutti |
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