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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Maggio 2013
9 MAGGIO FESTA DELL´EUROPA - GIORNATA PORTE APERTE DELL´UE  
 
 Bruxelles, 9 maggio 2013 - Le istituzioni dell´Ue aprono le porte al pubblico. Partecipa ai festeggiamenti e vai alla scoperta dell´Unione europea grazie alle attività e agli eventi organizzati per adulti, ragazzi e bambini. Http://europa.eu/about-eu/basic-information/symbols/europe-day/index_it.htm    
   
   
LETTERA DEL PRESIDENTE BARROSO AI MEMBRI DEL CONSIGLIO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 9 Maggio 2013 - Cari colleghi, il 22 maggio ci incontreremo a Bruxelles per discutere due importanti temi di attualità: energia e frode e evasione fiscali. Poiché il tempo disponibile per la discussione sarà limitato, ho ritenuto opportuno trasmetterVi, in anticipo sulla riunione, un inquadramento informativo sui due temi. Come risulta dai documenti acclusi, sebbene il mix energetico utilizzato vari sensibilmente da uno Stato membro all’altro, su tutti incombono sfide analoghe, alle quali siamo in grado di rispondere meglio agendo insieme. Il mercato dell’energia dell’Ue è caratterizzato da differenze considerevoli di prezzo a causa della sua frammentazione: il fatto di non sfruttare i benefici dell’efficienza energetica costringe le imprese e i consumatori a pagare più del dovuto per le forniture energetiche. La soluzione al problema dei prezzi elevati dell’energia dipende in parte da noi, e passa per il completamento del mercato interno dell’energia e per l’attuazione della normativa già esistente. La nostra discussione dovrebbe muovere dalle conclusioni del febbraio 2011 e da lì far progredire la nostra politica. Proporrò in sede di riunione alcuni orientamenti programmatici. In questa prospettiva è essenziale il completamento di quel mercato interno dell’energia pienamente funzionante, interconnesso ed integrato che è fondamentale per la competitività dell’Europa e che deve superare le frammentazioni. È ormai urgente completare il recepimento e l’attuazione del terzo pacchetto energetico, così come è necessario, sulla stessa linea, agire urgentemente per agevolare investimenti privati e pubblici sostenibili - anche a livello di Ue - nell’infrastruttura energetica, spina dorsale del mercato interno dell’energia attraverso le frontiere. Dobbiamo inoltre continuare ad ampliare la diversificazione interna ed esterna dell’approvvigionamento, anche attingendo a fonti internazionali nuove ed esprimendoci all’unisono, con una voce europea, sulle tematiche energetiche mondiali. Occorre altresì che gli Stati membri coordinino maggiormente l’approccio al positivo aumento delle energie rinnovabili e che sia seguita a dimensione Ue un’impostazione equilibrata riguardo allo sfruttamento delle potenzialità degli idrocarburi non convenzionali. Si tratta di interventi indispensabili per migliorare la competitività delle imprese europee, promuovere la crescita sostenibile, rispondere alle variazioni del paesaggio energetico mondiale e tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi dell’energia. Dobbiamo agire con urgenza, in linea con le precedenti conclusioni del Consiglio europeo, imprimendo un impulso politico al massimo livello. Un secondo problema, la frode e l’evasione fiscali, sta acquisendo rapidamente rilevanza nel dibattito pubblico, a giusto titolo. In questo periodo di risanamento di bilancio gli Stati membri non stanno massimizzando il gettito fiscale di cui potrebbero disporre e l’equità si pone inequivocabilmente come tema sul tavolo. L’acclusa nota informativa illustra la necessità che gli Stati membri decidano sulle proposte fondamentali che si trovano attualmente all’esame del Consiglio, quali la direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio, e che usino più intensivamente gli strumenti politici già a disposizione, anche dando un’attuazione ambiziosa al piano d’azione della Commissione per rafforzare la lotta alla frode fiscale e all’evasione fiscale e alle due raccomandazioni su paradisi fiscali e pianificazione fiscale aggressiva. Da anni l’Ue impernia il suo approccio sul principio dello scambio automatico d’informazioni, che è importante estendere a tutte le tipologie di reddito. Mi pregio quindi di annunciarVi che la Commissione europea presenterà una proposta legislativa volta ad ampliare l’ambito di applicazione dello scambio automatico ai sensi della direttiva sulla cooperazione amministrativa, assicurando così la copertura totale e coerente di tutte le pertinenti tipologie di reddito nell’insieme degli Stati membri. Muovendo dai meccanismi in vigore nell’Ue, dovremmo concordare collettivamente una posizione forte e coordinata dell’Ue da sostenere in sede di G8, G20 e Ocse, affinché lo scambio automatico d’informazioni assurga a nuova norma di valenza mondiale. Attendo con interesse di discutere con Voi questi temi importanti nel corso della riunione. José Manuel Barroso.  
   
   
CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI UNA REALTÀ PER I CITTADINI UE  
 
Bruxelles, 9 maggio 2013- Tre anni dopo è diventata giuridicamente vincolante, l´impatto della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea è sempre più chiaro. Sta diventando un punto di riferimento non solo per le istituzioni Ue in sede di elaborazione della legislazione, ma anche per le corti europee e nazionali, che i diritti fondamentali una realtà per i cittadini europei. Questi sono i risultati del terzo rapporto annuale di oggi sull´applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell´Ue, che coprono 2012, che illustra, con una vasta gamma di diritti relativi casi fondamentali che l´Unione europea sta continuando a costruire un sistema più coerente per la protezione dei diritti fondamentali delle persone . La relazione odierna è accompagnata da una nuova relazione sulla parità tra donne e uomini nel corso del 2012 e coincide con una serie di nuove azioni per rafforzare i diritti dei cittadini che la Commissione ha indicato nella sua relazione sulla cittadinanza Ue 2013 (cfr. Ip/13/410 e Memo/13/409 ). " I diritti fondamentali sono il fondamento su cui è costruita l´Unione europea: devono essere costantemente tutelati e rafforzati. Questo è ciò che i cittadini si aspettano da noi ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. " La Commissione è determinata a dare il buon esempio, ed è per questo siamo intervenuti per mettere i diritti fondamentali in vigore ovunque l´Ue ha il potere di farlo, da salvaguardare la protezione dei dati personali, per promuovere la parità di genere, per garantire i diritti del giusto processo. La Carta europea dei diritti fondamentali non è solo un documento - sta diventando realtà per 500 milioni di cittadini europei. Questo grazie anche ai giudici nazionali che sono sempre più portando la Carta per la vita. " La relazione di oggi dà una panoramica completa di come i diritti fondamentali sono stati attuati nell´Ue nel corso dell´ultimo anno. Si evidenzia, ad esempio, come i diritti sanciti nella Carta sono presi in attenta considerazione da parte delle istituzioni dell´Unione europea, quando si tratta di adottare la legislazione dell´Ue, mentre gli Stati membri sono vincolati dalla Carta soltanto nei casi in cui si attuano le politiche e il diritto dell´Ue. La relazione si articola in sei capitoli che riflettono i sei titoli della Carta europea dei diritti fondamentali: dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, diritti dei cittadini e la giustizia (cfr. Ip/13/411 Memo per maggiori dettagli). Il rapporto rivela che le questioni connesse ai diritti fondamentali più frequentemente sollevate dai cittadini nella loro corrispondenza con la Commissione erano libera circolazione e di soggiorno (18% di tutte le lettere sui diritti fondamentali alla Commissione), il funzionamento dei sistemi giudiziari nazionali (15%), l´accesso alla giustizia (12,5%), la libertà di scegliere una professione e il diritto di impegnarsi nel lavoro (7,5%), l´integrazione delle persone con disabilità (4,5%), e la protezione dei dati personali (4%) (cfr. L´allegato per il pieno ripartizione). Due modi di fare della Carta una realtà 1. L´azione della Commissione per la promozione della Carta. In cui l´Ue ha competenza per agire, la Commissione può proporre una legislazione Ue che dia attuazione concreta ai diritti e ai principi della Carta. Esempi di proposte della Commissione nel corso del 2012 sono: la proposta di grande riforma della normativa dell´Ue in materia di protezione dei dati personali ( Ip/13/46 ); l´approccio pro-attivo per accelerare i progressi verso un migliore equilibrio di genere negli organi sociali delle società europee quotate in Borse ( Ip/12/1205 ); Le misure adottate per tutelare i diritti procedurali e dei diritti delle vittime ( Ip/12/575 , Ip/12/1200 ). In quanto custode dei trattati, la Commissione si è impegnata a intervenire, se necessario, per assicurarsi che gli Stati membri applichino il diritto dell´Unione in modo efficace, nel rispetto della Carta. Esempi di procedure di infrazione nel 2012 sono: l´azione della Commissione contesta il prepensionamento di circa 274 giudici e pubblici ministeri in Ungheria causato da una improvvisa riduzione dell´età pensionabile obbligatoria per questa professione 70-62. La Corte di giustizia dell´Unione europea ha confermato la valutazione della Commissione ( Memo/12/832 ) che questo pensionamento obbligatorio è incompatibile con il diritto comunitario di parità di trattamento (la direttiva che vieta la discriminazione sulla base dell´età e l´articolo 21 della Carta); ricorso per inadempimento per far rispettare il diritto dei coniugi dello stesso sesso o partner registrati per partecipare i cittadini dell´Unione europea e di soggiornare con loro a Malta (ai sensi della direttiva sulla libera circolazione della Ue, Ip/11/981 ). 2. Corti basandosi sulla Carta - Dopo soli tre anni in vigore come diritto primario, l´adozione della Carta da parte dei giudici nazionali se il diritto europeo è coinvolto può essere visto come un segnale positivo. Ad esempio, la Corte costituzionale austriaca ha emesso una sentenza storica per quanto riguarda l´applicazione della Carta in giurisdizionale nazionale di costituzionalità. Il giudice austriaco ha stabilito che i singoli possono far valere i diritti e ai principi della Carta dell´Ue quando contestare la legittimità della legislazione interna. La Corte di giustizia dell´Unione europea ha sempre più indicato anche per la Carta nelle sue decisioni: il numero di decisioni citando la Carta nel suo ragionamento è quasi raddoppiato, da 43 nel 2011 a 87 per il 2012. I giudici nazionali quando si affrontano questioni alla Corte di giustizia (pregiudiziale) hanno sempre indicato anche nella Carta: nel 2012, tali riferimenti sono aumentati di oltre il 50% rispetto al 2011, 27-41. La crescente riferimento alla Carta è un passo importante sulla strada di un sistema più coerente per la tutela dei diritti fondamentali, che garantisce parità di livelli di diritti e la protezione in tutti gli Stati membri, ogni volta che è in fase di attuazione del diritto comunitario. Tutela dei diritti fondamentali sarà ulteriormente rafforzato con l´ adesione dell´Ue alla Convenzione europea dei diritti dell´uomo . I negoziati per l´accordo di adesione sono stati finalizzati. Consapevolezza Carta migliorata - Nel corso del 2012, la Commissione ha ricevuto più di 4000 lettere, petizioni e interrogazioni da parte di cittadini e parlamentari europei, che riguardano questioni relative ai diritti fondamentali. La maggior parte delle lettere (58%) hanno riguardato situazioni in cui si può applicare la Carta. Questo dimostra che gli sforzi della Commissione per aumentare la consapevolezza di come e dove la Carta si applica stanno dando risultati: nel 2010, il 69% delle lettere erano in casi che esulano dalle competenze dell´Ue. Relazione sui progressi in materia di parità di genere nel 2012 - Per valutare i progressi verso il diritto fondamentale alla parità, una relazione separata sui progressi compiuti nell´attuazione della strategia europea per l´uguaglianza di genere è stata anche pubblicata oggi. Essa constata che le donne rappresentano una quota crescente della forza lavoro dell´Ue e sono sempre più i principali capifamiglia per le loro famiglie. La quota di donne che lavorano è passata dal 55% del 1997 al 62,4% ora. E ´, tuttavia, ancora molto inferiore alla quota di operai (74,6%). Prima le donne in crisi sono stati lentamente recuperando terreno con gli uomini sul mercato del lavoro di tutti i paesi europei. Tuttavia, la crisi ha fermato queste tendenze positive. Occupazione maschile è sceso più velocemente e in modo più significativo di quello di occupazione femminile - che è il vero motivo per ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro. Le donne incontrano ancora forti ostacoli avanzando in più alti livelli decisionali . La proposta della Commissione per la parità di genere nei consigli di società quotate in borsa è una pietra miliare per la parità di genere. Pubblico dibattito intenso e misure di regolamentazione hanno contribuito a migliorare l´equilibrio di genere nel processo decisionale e le cifre 2012 sulle donne nei consigli di amministrazione mostra la più alta variazione anno su anno ancora registrati ( Ip/13/51 ). Mentre la relazione dimostra che sono stati compiuti alcuni progressi, sfide significative rimangono nella maggior parte dei campi. Per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020 e della strategia per la parità tra donne e uomini, gli Stati membri devono compiere ulteriori sforzi. Sfondo - Con l´entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1 ° dicembre 2009, la Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea è diventata giuridicamente vincolante. La Carta stabilisce i diritti fondamentali - come la libertà di espressione e la protezione dei dati personali - che riflettono i valori comuni dell´Europa e il suo patrimonio costituzionale. Nell´ottobre 2010, la Commissione ha adottato una strategia per garantire che la Carta sia effettivamente attuato . Si è sviluppato un "Diritti fondamentali Lista di controllo" per rafforzare la valutazione di impatto sui diritti fondamentali delle sue proposte legislative. La Commissione inoltre impegnata a fornire informazioni ai cittadini su quando si può intervenire in questioni relative ai diritti fondamentali e alla pubblicazione di una relazione annuale sull´applicazione della Carta per monitorare i progressi compiuti, a seguito di una richiesta del Parlamento europeo. Informazioni pratiche per far rispettare i propri diritti è disponibile tramite il portale europeo della giustizia elettronica . Per ulteriori informazioni Memo/13/411  
   
   
CITTADINANZA UE: 12 NUOVE AZIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER I CITTADINI  
 
Bruxelles, 9 maggio 2013 - Ancora oggi i cittadini europei incontrano quotidianamente ostacoli al pieno esercizio dei loro diritti e la Commissione europea propone un nuovo pacchetto di misure. La relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione, pubblicata ieri, individua infatti 12 azioni concrete per aiutare gli europei a fare un uso migliore dei loro diritti, dalla ricerca di lavoro in un altro Stato membro alla partecipazione alla vita democratica. Si tratta soprattutto di facilitare il lavoro e la formazione in un altro paese Ue, ridurre pratiche burocratiche eccessive per chi vive e viaggia nell’Unione e eliminare gli ostacoli al commercio transfrontaliero. Con la relazione sulla cittadinanza dell’Unione, pubblicata in concomitanza con l’Anno europeo dei cittadini, la Commissione ha voluto rispondere alle tante segnalazioni di cittadini Ue frustrati dagli ostacoli con cui si scontrano quando viaggiano, soggiornano o fanno acquisti in un altro paese dell’Unione. “La cittadinanza dell’Unione è il fiore all’occhiello dell’integrazione europea e rappresenta, per l’Unione politica, quello che l’euro rappresenta per l’Unione economica e monetaria. La relazione sulla cittadinanza che pubblichiamo oggi dà centralità ai cittadini dell’Unione”, ha commentato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Dal suo ingresso nei trattati nel 1993, la cittadinanza dell’Unione è molto cresciuta ma non ha ancora raggiunto la piena maturità: ancora oggi i cittadini europei trovano difficoltà nell’esercitare i loro diritti nel quotidiano. Ogni anno riceviamo più di un milione di segnalazioni di cittadini a questo proposito. Perciò abbiamo deciso di proporre una serie di azioni per potenziare i diritti dei cittadini nella vita di ogni giorno, ad esempio quando cercano lavoro, fanno acquisti online o partecipano al processo decisionale europeo.” Vent’anni fa il trattato di Maastricht stabiliva diritti legati alla cittadinanza dell’Unione, che però ancora oggi non trovano sempre riscontro nel quotidiano. È quanto emerge da una vasta consultazione pubblica sulla cittadinanza dell’Ue (Ip/12/461) che ha raccolto numerosi esempi di ostacoli burocratici all’esercizio del diritto alla libera circolazione segnalati dai 12 000 cittadini Ue che vi hanno partecipato. L’unione deve fare di più, come confermano due sondaggi Eurobarometro, uno sulla cittadinanza (Ip/13/119) e uno sui diritti elettorali (Ip/13/215), una serie di dialoghi diretti con i politici in presenza di politici nazionali e europei e le numerosissime domande sui diritti Ue rivolte dai cittadini al servizio d’informazione Europe Direct. È proprio a questi problemi che la Commissione intende dare risposta. Sullo scenario della crisi finanziaria e del debito sovrano, l’Unione deve poter rimuovere qualsiasi ostacolo che impedisca ai cittadini Ue di cercare lavoro qualificato altrove nell’Unione o di acquistare beni sul mercato interno. Una necessità tanto più pressante in quanto l’Ue si muove verso un’Unione economica e monetaria vera e propria e vede già spuntare un’Unione politica al proprio orizzonte. Per rafforzare i diritti dei cittadini, la relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione propone 12 nuove azioni in sei ambiti diversi (vedi l’elenco completo in allegato): 1. Rimuovere gli ostacoli per lavoratori, studenti e tirocinanti Ue: per i disoccupati che cercano lavoro in un altro Stato membro Ue, si tratta di verificare la possibilità di estendere il sussidio di disoccupazione percepito nel paese d’origine oltre gli attuali 3 mesi obbligatori, in modo da aumentare la mobilità dei lavoratori; definire un quadro di qualità per i tirocini, che precisi diritti e doveri delle parti e eviti un uso improprio del tirocinio come “lavoro non retribuito”; 2. Ridurre la burocrazia negli Stati membri: facilitare il riconoscimento dei documenti di identità e di soggiorno per permettere ai cittadini di viaggiare e identificarsi in un altro paese Ue, se necessario anche con documenti europei unici facoltativi validi in tutti gli Stati membri; rendere più facile all’interno dell’Ue il riconoscimento dei certificati di controllo tecnico delle auto; 3. Tutelare i più vulnerabili all’interno dell’Unione: mettere a punto una tessera europea di disabilità riconosciuta da tutti gli Stati membri, che permetta a 80 milioni di disabili di beneficiare dei vantaggi delle tessere nazionali (accesso a trasporti, turismo, cultura e tempo libero) quando esercitano il diritto alla libera circolazione; proporre un pacchetto di misure di legge che rafforzi i diritti procedurali dei cittadini sospettati o accusati di reati, in particolare dei minori e delle persone vulnerabili; 4. Eliminare gli ostacoli agli acquisti nell’Unione: migliorare le norme sulla risoluzione delle controversie transfrontaliere per gli acquisti di piccolo importo online o in un altro paese dell’Ue; per recuperare rapidamente gli importi esiste già il procedimento europeo per controversie di modesta entità; mettere a punto uno strumento online che renda più trasparenti gli acquisti di prodotti digitali e permetta di raffrontare le offerte nei vari paesi Ue; 5. Promuovere la diffusione di informazioni accessibili e mirate sull’Unione: mettere a disposizione delle amministrazioni locali strumenti di e-training e spiegare in modo chiaro e accessibile a tutti a chi rivolgersi in caso di problemi; 6. Potenziare la partecipazione dei cittadini al processo democratico: fare in modo che i cittadini Ue possano esercitare il diritto di voto alle elezioni nazionali nel paese di origine una volta trasferitisi in un altro paese Ue: in alcuni Stati membri i cittadini che risiedono altrove nell´Ue si trovano infatti nell’impossibilità di votare, il che equivale di fatto a punire chi esercita il diritto alla libera circolazione. La relazione sulla cittadinanza dell’Unione, elemento di punta dell’Anno europeo dei cittadini 2013, fa un bilancio dei progressi compiuti dalla prima relazione del 2010 (vedi Ip/10/1390 e Memo/10/525) e rende conto delle azioni intraprese dalla Commissione per realizzare le 25 azioni annunciate a ottobre 2010. Oltre alla relazione sulla cittadinanza, la Commissione ha inoltre pubblicato l’ultima relazione sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (vedi Ip/13/411 e Memo/13/411), che riguarda diritti dei cittadini come quello alla protezione dei dati personali, e una relazione sui progressi realizzati verso una cittadinanza Ue più effettiva, che traccia il bilancio dell’attuazione dei diritti dei cittadini Ue, come la libera circolazione, i diritti politici o la protezione consolare, e della lotta contro la discriminazione basata sulla nazionalità. Contesto Ancora oggi l’esercizio del diritto alla libera circolazione incontra ostacoli nella vita di tutti i giorni. La Commissione, che è all’ascolto dei cittadini Ue, passa all’azione per rafforzarne i diritti. La relazione 2013 sulla cittadinanza dell’Unione interviene al momento giusto nel corso del dibattito sul futuro dell’Unione europea, perché non è più possibile potenziare l’integrazione senza accresce la legittimità democratica. Con la relazione sulla cittadinanza 2013 la Commissione traccia anche il bilancio degli ultimi risultati ottenuti e individua i rimanenti ostacoli al pieno esercizio dei diritti dei cittadini Ue. La prima relazione sulla cittadinanza europea, adottata dalla Commissione europea nel 2010, individuava 25 interventi per risolvere gli ostacoli all’esercizio della cittadinanza Ue, e la Commissione ha lavorato sistematicamente per realizzarli: migliorando i diritti di circa 75 milioni di vittime di reati in tutta l´Unione (Ip/11/585); semplificando l´immatricolazione dei veicoli in un altro Stato membro a vantaggio di 3,5 milioni di persone e con un abbattimento dei costi di 1,5 miliardi di euro (Ip/12/349); eliminando le maggiorazioni per l´uso della carta di credito e i riquadri già contrassegnati per gli acquisti online (Memo/11/675); garantendo a tutti i cittadini Ue il diritto a un processo equo, con ripercussioni su circa 8 milioni di procedimenti l´anno (Ip/12/430, Ip/10/1305); chiarendo i diritti di proprietà di 16 milioni di coppie internazionali in Europa (Ip/11/320).  
   
   
50 ANNI DI EFFETTO DIRETTO DEL DIRITTO DELL’UNIONE A VANTAGGIO DEI CITTADINI E DELLE IMPRESE DALLA SENTENZA VAN GEND & LOOS DAL 1963 IN POI, I CITTADINI POSSONO INVOCARE DIRETTAMENTE L’APPLICAZIONE DEL DIRITTO DELL’UNIONE DINANZI ALLE AUTORITÀ E AI GIUDICI NAZIONALI  
 
Lussemburgo, 9 maggio 2013 - Il 5 febbraio 1963, la Corte di giustizia pronunciava la sentenza Van Gend & Loos , in risposta ad una questione pregiudiziale sottoposta da un giudice olandese, la Tariefcommissie. Detto giudice era chiamato a risolvere una controversia tra l’impresa di trasporti olandese Van Gend & Loos e l’amministrazione finanziaria olandese in merito a dazi doganali che detta impresa doveva versare per poter procedere all’importazione di merci dalla Germania nei Paesi Bassi. L’impresa di trasporti riteneva che il tasso applicato fosse contrario alla norma del Trattato Cee facente divieto agli Stati membri di aumentare i dazi doganali nell’ambito delle reciproche relazioni commerciali. L’amministrazione finanziaria sosteneva, per contro, che l’impresa non potesse far valere tale norma in quanto essa istituirebbe obblighi solamente nei confronti degli Stati membri. Con tale sentenza la Corte ha stabilito uno dei principi fondatori del diritto dell’Unione europea: l’effetto diretto. Secondo tale principio, il diritto dell’Unione non crea solamente obblighi reciproci tra Stati membri, bensì produce, a vantaggio dei cittadini e delle imprese, effetti immediati, attribuendo loro diritti individuali che le autorità e i giudici nazionali devono tutelare. Per commemorare la pronuncia di tale sentenza, una conferenza avrà luogo il 13 maggio 2013 alla Corte. Nell’ambito di tale conferenza, aperta ai rappresentanti di tutte le professioni giuridiche e del mondo accademico tramite una procedura di registrazione on-line, si discuterà del contenuto della sentenza, dei suoi riflessi e delle prospettive di tale giurisprudenza . Nello stesso spirito di apertura verso il mondo giuridico esterno - manifestatasi recentemente nell’opera pubblicata dalla Corte in occasione del suo sessantesimo anniversario nel dicembre del 2012 - i dibattiti della conferenza saranno introdotti da vari interventi di personalità esterne alla Corte. Per la prima volta nella storia dell’istituzione, inoltre, il grande pubblico potrà seguire i dibattiti in diretta sul sito della Corte ( www.Curia.europa.eu ), il che testimonia il carattere unico di tale avvenimento e l’importanza che il principio dell’effetto diretto riveste per ogni cittadino e impresa dell’Unione.  
   
   
CONTI BANCARI: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE PER RENDERLI PIÙ ECONOMICI, TRASPARENTI E ACCESSIBILI A TUTTI  
 
Bruxelles, 9 maggio 2013 - Oggigiorno i cittadini europei non possono partecipare pienamente alla società senza disporre di un conto bancario, almeno di base, che consente di effettuare e ricevere pagamenti, fare acquisti online e pagare le bollette (telefono, gas, energia elettrica) e pertanto è diventato una componente essenziale della vita quotidiana. Mentre la normativa relativa al mercato unico garantisce che le banche possano operare in tutta l’Unione europea e offrire i loro servizi a livello transfrontaliero, una mobilità analoga non è prevista per i cittadini, i quali spesso non sono in grado di aprire un conto in un altro Stato membro o di passare agevolmente da una banca all’altra. Inoltre, sovente i consumatori pagano costi eccessivi per i servizi che ricevono dalla loro banca e faticano a formarsi un quadro chiaro sulle varie spese loro applicate. È in questo contesto che la Commissione europea adotta ieri una proposta di direttiva riguardante tre ambiti: l’accesso a un conto di pagamento di base, il trasferimento del conto e la trasparenza e la comparabilità delle spese applicate ai conti. Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: “Nel mondo di oggi non avere accesso a un conto bancario di base rende la vita quotidiana difficile e più costosa. La proposta odierna consentirà finalmente a tutti i cittadini europei l’accesso a un conto bancario di base e permetterà loro di partecipare pienamente alla società in cui vivono e di sfruttare i vantaggi del mercato unico. Rendendo più semplice confrontare le spese e trasferire il conto bancario, speriamo anche di indurre le banche a migliorare le offerte e ad abbassare le spese. La proposta sarà peraltro vantaggiosa anche per gli operatori del settore finanziario in quanto fornisce ulteriori incentivi ad offrire prodotti transfrontalieri e accedere a nuovi mercati.” Tonio Borg, Commissario per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: “La presente proposta consente ai consumatori di tutta l’Ue di accedere ai servizi di conto bancario, di raffrontarli e, se non sono soddisfatti, di passare a un altro prestatore. Il nostro obiettivo è che i consumatori siano informati meglio sulle spese sia prima che dopo l’apertura di un conto, e che, se lo desiderano, possano cambiare prestatore rapidamente e facilmente. Questa proposta favorirà inoltre la concorrenza nel settore dei servizi finanziari al dettaglio e premierà le imprese che offrono ai consumatori maggiore scelta e prezzi migliori.” La proposta della Commissione ha per oggetto tre settori: comparabilità delle spese dei conti di pagamento: rende più facile per i consumatori confrontare le spese applicate ai conti di pagamento dalle banche e da altri prestatori di servizi di pagamento nell’Ue; trasferimento del conto di pagamento: istituisce una procedura semplice e rapida per i consumatori che desiderano trasferire il proprio conto di pagamento da una banca a un’altra banca o a un altro prestatore di servizi di pagamento; accesso ai conti di pagamento: consente ai consumatori dell’Ue di aprire un conto di pagamento senza avere la residenza nel paese in cui è situato il prestatore di servizi di pagamento. Inoltre, tali disposizioni consentiranno a tutti i consumatori dell’Ue, a prescindere dalla situazione finanziaria, di aprire un conto di pagamento che consenta loro di svolgere operazioni essenziali, ad esempio ricevere la retribuzione, la pensione e le indennità o pagare le bollette, ecc. Il miglioramento della trasparenza e della comparabilità delle spese e l’agevolazione del trasferimento del conto dovrebbero consentire ai consumatori di beneficiare di offerte migliori e spese inferiori per i conti bancari. Al tempo stesso, il settore dei servizi finanziari trarrà vantaggio da una maggiore mobilità dei clienti e dalla riduzione degli ostacoli all’ingresso, anche a livello transfrontaliero. Contesto I conti bancari sono diventati fondamentali per partecipare pienamente alla vita economica e sociale di una società moderna, nella quale l’uso del denaro contante è in rapido calo. Tuttavia, stando a studi recenti, nell’Ue circa 58 milioni di consumatori di età superiore ai 15 anni non dispongono di un conto di pagamento. La ricerca dimostra inoltre che i consumatori incontrano tuttora difficoltà a confrontare le offerte e i costi dei conti di pagamento dei diversi prestatori di servizi di pagamento e, anche quando il confronto è possibile, la procedura per trasferire il conto di pagamento è complessa e inaffidabile. Vi sono anche casi in cui, a tutt’oggi, ai consumatori Ue non è consentito aprire un conto di pagamento in uno Stato membro in cui non sono residenti. In passato si sono compiuti sforzi per affrontare tali questioni; in particolare il settore è stato incoraggiato ad autoregolamentarsi e nel luglio 2011 la Commissione ha adottato una raccomandazione sull’accesso a un conto di pagamento di base (cfr. Ip/11/897). Tuttavia, i miglioramenti sono stati limitati ed è per questo motivo che, per far sì che il mercato unico funzioni in modo efficace e a vantaggio di tutti i cittadini, sono necessarie misure più ampie e giuridicamente vincolanti sui conti di pagamento (cfr. Ip/12/164). Le misure sono contenute in una proposta di direttiva e quindi non sono eccessivamente prescrittive, il che permette di tenere conto delle diverse specificità degli Stati membri. Le misure contenute nella proposta di direttiva riguardano tre settori 1. La trasparenza delle spese dei conti di pagamento La proposta di direttiva stabilisce che tutti i prestatori di servizi di pagamento devono fornire ai consumatori la seguente serie di documenti: un documento informativo che elenca i principali servizi prestati e le spese applicate per ciascuno di essi; un riepilogo delle spese applicate dal prestatore di servizi di pagamento durante gli ultimi dodici mesi per i servizi forniti sul conto di pagamento; su richiesta, un glossario dei termini utilizzati in relazione ai conti di pagamento. Per facilitare il raffronto fra le offerte dei diversi prestatori di servizi di pagamento, occorre redigere questi documenti utilizzando una terminologia standardizzata e formati standard. Infine, la proposta prevede che vi sia in ciascuno Stato membro almeno un sito internet di confronto indipendente, che raccolga informazioni sulle spese applicate dai prestatori di servizi di pagamento. Ciò consentirà ai consumatori di confrontare agevolmente i costi e le condizioni dei conti di pagamento offerti sul mercato. 2. Il trasferimento del conto di pagamento - La direttiva proposta agevolerà inoltre la procedura di trasferimento dei conti bancari. Quando il consumatore chiede di trasferire totalmente o parzialmente ad un altro conto gli ordini di pagamento ricorrenti (quali bonifici o addebiti diretti) presenti sul suo conto, i prestatori di servizi di pagamento devono occuparsi di tutte le fasi del trasferimento. I clienti possono anche chiedere il trasferimento del saldo restante sul vecchio conto e la sua chiusura. I prestatori di servizi di pagamento devono completare questa procedura entro 15 giorni (30 se il trasferimento avviene tra prestatori situati in paesi diversi dell’Ue) e il servizio deve essere gratuito. Infine, i prestatori di servizi di pagamento saranno tenuti a fornire ai consumatori informazioni adeguate sul loro diritto di trasferire il conto bancario e sulla relativa procedura. 3. L’accesso ai conti di pagamento - La direttiva proposta consentirà ai consumatori in Europa di aprire un conto di pagamento presso un prestatore di servizi di pagamento dell’Ue anche se non sono residenti nel paese in cui il prestatore è situato. Inoltre, i consumatori avranno il diritto di accedere a un conto di pagamento con caratteristiche di base quale che sia il loro luogo di residenza nell’Ue o la loro situazione finanziaria. Gli Stati membri devono assicurare che almeno un prestatore di servizi di pagamento offra conti di pagamento con caratteristiche di base sul loro territorio e dovrebbero informare il pubblico circa la disponibilità di tali conti. Il prestatore di servizi di pagamento non può addurre la situazione finanziaria della persona quale motivo per rifiutare un conto. La direttiva elenca i servizi minimi da fornire con tale conto, tra cui rientrano i prelievi, i bonifici bancari e una carta di debito. Gli scoperti o le linee di credito non saranno autorizzati sui conti di base. Memo/13/413 Per ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/internal_market/finservices-retail/inclusion/index_en.htm  http://ec.Europa.eu/dgs/health_consumer/pressroom/bank-accounts_en.htm    
   
   
ERASMUS PER GIOVANI IMPRENDITORI: UNA RISORSA PER 3.200 PICCOLE IMPRESE  
 
Bruxelles, 9 maggio 2013 - Nell´ambito del programma "Erasmus per giovani imprenditori" sono stati finora organizzati oltre 1.600 scambi e sono state create o ulteriormente sviluppate circa 3 200 imprese (tra cui numerose imprese in partecipazione e nuove relazioni transfrontaliere, cfr. Memo/13/412). Dal 2009 il programma Erasmus per giovani imprenditori finanziato dalla Commissione europea consente ai nuovi imprenditori - imprenditori "potenziali" con un piano aziendale coerente o imprenditori a capo di un´impresa avviata nei tre anni precedenti - di acquisire competenze ed esperienza preziose presso un´impresa di un altro paese partecipante al Programma per la competitività e l´innovazione (Cip) . Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, si congratulerà domani a Milano con i nuovi imprenditori che hanno recentemente fondato la propria impresa. Essi hanno avviato diversi tipi di imprese tra cui una che produceva software per giochi educativi e promuoveva il turismo usando tecnologie mobili, una società di consulenza strategica per le imprese tecnologiche nonché una rete tecnologica nel settore della gioielleria. Il Commissario Tajani ha dichiarato: "In questo periodo difficile per l´economia lavorare in proprio è un´alternativa non ancora sufficientemente valorizzata. Data l´elevata disoccupazione giovanile, desideriamo stimolare un maggior numero di giovani neoimprenditori a fare il passo decisivo e avviare un´impresa. Partecipare a "Erasmus per giovani imprenditori" offre loro un´opportunità unica per apprendere da colleghi più esperti e tradurre idee imprenditoriali in realtà. Il programma aiuta le start-up e contribuisce all´internazionalizzazione delle piccole imprese, che sono la chiave della crescita e dell´occupazione giovanile". Ulteriori informazioni sul programma, comprese le modalità di partecipazione, sono consultabili alla pagina http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/  Intervista ai partecipanti: Erasmus per giovani imprenditori fa crescere le piccole imprese  - http://ec.europa.eu/enterprise/magazine/articles/smes-entrepreneurship/article_11044_it.htm  Nell´ambito del programma "Erasmus per giovani imprenditori" un imprenditore che intende avviare o ha appena avviato un´impresa può ricevere una formazione pratica e diretta da un imprenditore esperto di un altro paese lavorando al suo fianco per un periodo da uno a sei mesi. I nuovi imprenditori ricevono un finanziamento dell´Unione europea per il loro soggiorno all´estero. Grazie a questa esperienza possono acquisire le competenze necessarie per avviare e gestire con successo una piccola impresa, e iniettare nella loro impresa nuove idee. Anche per gli imprenditori ospitanti lo scambio presenta notevoli vantaggi. Essi possono avvalersi delle conoscenze specifiche del giovane imprenditore, della sua energia e del suo talento e, non da ultimo, hanno l´opportunità di esplorare nuovi mercati esteri. Il 94% dei nuovi imprenditori partecipanti e l´85% degli imprenditori ospitanti dichiara che il programma è stato utile per creare o sviluppare le loro attività. L´84% degli imprenditori ospitanti accoglierebbe volentieri un altro giovane imprenditore. Alcuni ne hanno già ospitato fino a quattro! Molti scambi portano a una cooperazione a lungo termine fra i due imprenditori e all´internazionalizzazione delle loro imprese. Inoltre il programma non solo offre un notevole contributo alla creazione di nuove imprese ma le rende anche più forti, competitive e sostenibili. Nuove idee, imprese nuove e più forti: ciò significa meno disoccupazione.  
   
   
UE ACCOGLIE NOMINA DI ROBERTO CARVALHO DE AZEVEDO COME PROSSIMO DIRETTORE GENERALE DELL´OMC  
 
Bruxelles, 8 maggio 2013 – Il Commissario Ue al commercio Karel De Gucht ieri ha accolto favorevolmente la nomina del Sig. Roberto Carvalho de Azevedo, come il prossimo direttore generale dell´Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Commissario europeo per il Commercio Karel De Gucht ha detto, ´A nome dell´Unione europea, vorrei estendere le mie più sincere congratulazioni al signor Carvalho de Azevedo. Un forte Omc richiede un forte direttore generale. Il Wto è al bivio e, mentre lo è per tutti i membri dell´Omc di istituire il corso, siamo convinti che il signor Carvalho de Azevedo aiuterà tutti i membri dell´Omc messo all´ordine del giorno torna multilaterale in pista con l´obiettivo finale di una conclusione positiva del sviluppo di Doha (Dda). A questo proposito, un primo passo importante sarà la prossima conferenza ministeriale dell´Omc a Bali, che mira a ottenere risultati sulla facilitazione del commercio, l´agricoltura e una serie di questioni relative allo sviluppo. Un risultato positivo a Bali invierà un segnale importante per il mondo del ruolo cruciale della Omc, nonché l´importanza del sistema commerciale multilaterale che rappresenta. Il nuovo Direttore generale dell´Omc può contare sul mio pieno appoggio per rendere questo incontro ministeriale un successo. Vorrei anche riconoscere i successi e gli sforzi di Pascal Lamy durante i suoi due mandati consecutivi come direttore generale. Sotto la sua guida, l´Omc ha rafforzato il suo controllo e la revisione delle politiche commerciali, l´esecuzione di un meccanismo di risoluzione delle controversie performanti e visto una rinnovata attenzione aiuti al commercio. In tempi di difficoltà economica e sullo sfondo della crescente protezionismo, Lamy ha anche dimostrato un impegno costante per ottenere un accordo nei negoziati di Doha. Spero che la nomina del nuovo direttore generale porterà vento fresco per le vele della barca negoziale del Doha per lo sviluppo e portarla con successo a destinazione . "  
   
   
SFIDE GLOBALI NEI PPP: SOLUZIONI INTERSETTORIALI E INTERDISCIPLINARI?  
 
Anversa, 9 maggio 2013 - Il 6 e il 7 novembre 2013 si terrà ad Anversa, in Belgio, una conferenza intitolata "Sfide globali nei Ppp: soluzioni intersettoriali e interdisciplinari?" (Global challenges in Ppp: cross-sectoral and cross-disciplinary solutions?). In tutto il mondo i bilanci ridotti spingono i governi a rivolgersi sempre di più verso partenariati pubblico-privati per investimenti, fornitura di servizi pubblici e innovazione. I Ppp sono usati per far fronte a sfide sociali come i cambiamenti climatici, l´energia pulita, i trasporti verdi e intelligenti e le società sicure. Assicurare impegno e finanziamenti e massimizzare la collaborazione, l´innovazione e il rapporto costi-benefici attraverso i Ppp comporta però enormi difficoltà. La conferenza presenterà oratori di alto profilo, la ricerca in corso e conclusa, le possibilità di creare contatti per i partecipanti e un confronto della ricerca tramite Ppp e le esigenze dei professionisti e dei fautori delle politiche. Sarà intersettoriale e interdisciplinare, con argomenti che andranno dalle infrastrutture di trasporto all´energia, la sanità, l´istruzione, le strutture sportive, il rinnovamento urbano, lo sviluppo ambientale, ecc. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Ua.ac.be/main.aspx?c=*tpr&n=112187    
   
   
IL RUOLO DELLA RICERCA, DELL´INNOVAZIONE DELL´UE E POLITICHE SCIENTIFICHE A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO DELL´ECONOMIA IRLANDESE  
 
Dublino, 9 Maggio 2013 - Di seguito il discorso di apertura di Seanad Éireann di Máire Geoghegan-quinn Commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza: “ Un Chathaoirligh, un Sheanadóirí, Sono lieto di avere l´opportunità di rivolgermi a voi oggi. Domani, sarà di due anni dal giorno in cui ho avuto l´immenso onore di rivolgermi dall´Oireachtas nel corso di una speciale Festa dell´Europa seduta. In quella occasione ho parlato di cui l´Europa potrebbe essere nel 2020. Mi sono concentrato sul ruolo dell´Irlanda in Europa, sui molti vantaggi dell´adesione dell´Irlanda dell´Unione europea, e sulle opportunità per l´Irlanda nel mio campo proprio, Ricerca, Innovazione e Scienza. Ora, due anni dopo, il calendario ha cospirato per offrirci due tappe molto chiare sul cammino che l´Irlanda e l´Unione europea stanno prendendo insieme. Irlanda detiene attualmente la presidenza del Consiglio dei ministri dell´Ue per la settima volta. Si tratta di una Presidenza di grande successo, come è avvenuto in precedenti occasioni. E il 2013 segna il quarantesimo anniversario dell´adesione del paese alla Comunità economica europea. Mi viene in mente nessun caso migliore per la nostra discussione di oggi. La Commissione europea attribuisce grande importanza al mantenimento di rapporti di forza e stretta con i parlamenti nazionali in Europa. Incontro regolarmente con i comitati di diversi parlamenti nazionali, anche dal Parlamento irlandese, per discutere di questioni politiche di importanza reciproca. Oggi presenta un´altra opportunità di avere uno scambio di vedute aperto e franco sulle questioni europee di importanza per l´Irlanda. Oggi parlerò del ruolo che le politiche di ricerca europea, l´innovazione e la scienza svolgere per contribuire a sostenere lo sviluppo dell´economia irlandese. Ricerca, innovazione e scienza sono i migliori strumenti e le risorse a nostra disposizione per creare la crescita e l´occupazione, che sono la priorità della Presidenza irlandese e di tutti i responsabili delle decisioni dell´Unione europea. Quarant´anni di adesione all´Ue hanno trasformato l´economia irlandese. Nel 1973, abbiamo esportato principalmente prodotti agricoli, ora esportiamo elettronica, prodotti farmaceutici e servizi. Quando l´Irlanda è unito il suo Pil pro capite era di due terzi della media Ue. E ´ormai un quarto di sopra della media. Programmi europei hanno fatto la loro parte in questa trasformazione. L´irlanda è un beneficiario netto strutturale, regionale, la coesione e il finanziamento della Pac. Dal 1993 il Fondo sociale europeo ha investito quasi 4 miliardi di euro in formazione e l´occupazione. Ma questa è solo una parte della storia. Dal solo 2007, irlandesi università, organizzazioni di ricerca, le aziende e le Pmi hanno ricevuto 484 milioni di euro dal 7 ° programma quadro di ricerca - o 7 ° Pq - e sono in corso per disegnare giù un totale di oltre 600 milioni di Euro per il momento termina il programma alla fine di questo anno. Non ho dubbi che i senatori della National University of Ireland e il Trinity College di Dublino possono testimoniare i benefici della partecipazione a programmi quadro di ricerca, ma vorrei darvi un paio di esempi specifici. Vornia Limited è una società start-up dispositivo medico che è stato filato fuori da un laboratorio Nui Galway, che ha condotto una ricerca sui biomateriali. L´azienda partecipa a un progetto di 1,2 milioni di euro per sviluppare nuovi stent cardiovascolari per le persone che vivono con malattie cardiache. Con il supporto di finanziamenti Ue, Ucd è alla ricerca di come le nuove tecniche robotiche in grado di risolvere i problemi nella nostra vita quotidiana. I ricercatori del Trinity College sono al lavoro per rivoluzionare l´accesso ad internet ad alta velocità. Dcu è un leader nel campo della ricerca sul diabete. Una borsa di studio Marie Sklodowska-curie del 7 ° Pq sta aiutando la ricerca di fondi presso Crann, il Centro per la ricerca sulle Nanostrutture Adaptive e nano-dispositivi del Trinity College, sulla creazione di atomo-sottili fogli nano. Questi hanno molte potenziali applicazioni, tra cui stoccaggio di energia per le auto elettriche o la generazione di energia elettrica dal calore di scarto nelle centrali elettriche. Trinity College è anche uno dei più grandi partner del progetto N4c finanziato dal 7 ° Pq. E ´stato stabilito di implementare e testare le tecnologie nuove e alternative di networking per le aree europee che hanno collegamenti Ict poveri. Infatti, l´Irlanda è al centro del settore delle tecnologie della comunicazione digitale e le informazioni in Europa e. Secondo l´associazione di settore denominato Ict Irlanda, 9 delle prime 10 aziende mondiali mantenere una presenza in Irlanda. Questa è la testimonianza di quanto bene l´Irlanda ha bloccato gli investimenti diretti esteri, in Ict e altri settori. Ma c´è anche un settore solido e di successo home-grown Ict, costruito sulla base di ricerca delle università irlandesi, aziende e istituti di ricerca. R & S e l´innovazione sono essenziali per mantenere questa forza nel settore delle Tic e far crescere ancora di più. Ma per questo piccolo paese, non è facile raggiungere la massa critica necessaria per la ricerca. Collaborare nella ricerca finanziata dall´Ue e l´innovazione può aiutare a spina di eventuali lacune nella conoscenza, risorse o infrastrutture. L´afflusso di investimenti europea ha certamente aiutato l´Irlanda. L´irlanda ha dimostrato una notevole capacità di trarre il massimo vantaggio di detti investimenti e di cooperazione a livello europeo. Secondo il quadro di valutazione annuale Innovazione della Commissione europea, l´Irlanda conduce i 27 Stati membri a trarre profitto dagli effetti economici di innovazione, grazie a: le sue prestazioni in materia di occupazione in attività ad alta intensità di conoscenza, il contributo delle esportazioni di media e alta tecnologia di prodotto per la bilancia commerciale, alta intensità di conoscenza dei servizi e delle esportazioni fatturato da licenze e brevetti dall´estero. Sì, l´Irlanda dimostra un notevole talento per l´innovazione. Ma c´è ancora molto altro che possiamo fare a livello europeo, per rimuovere le barriere per promuovere l´innovazione. Questo è l´obiettivo dell´Unione Flagship Innovazione, che ho lanciato alla fine del 2010. L´unione mira a migliorare le condizioni di base che vi permetterà aziende crescono e prosperano imprenditori. Un ambiente in cui le imprese grandi e piccole possono prosperare è essenziale per raggiungere la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva che l´Europa ha disperatamente bisogno. Quindi ci stiamo concentrando sulla creazione delle condizioni che spianare la strada dal laboratorio al mercato, e portare a nuovi prodotti e servizi che la gente di tutto il mondo vogliono acquistare. Stiamo facendo eccellenti progressi sui 34 diversi impegni contenuti nella Unione dell´innovazione. I nostri innovatori e le imprese avevano bisogno di un sistema di brevetti più accessibile e meno ingombrante, meno costoso, per cui abbiamo istituito il brevetto unitario. Pmi e start-up necessari un migliore accesso ai finanziamenti, per questo abbiamo creato il fondo di venture capital del passaporto europeo per facilitare la disponibilità di opportunità di finanziamento in tutta Europa. Per dare alle imprese innovative una possibilità e ottenere un prezzo migliore da bilanci pubblici, abbiamo modernizzato le norme sugli appalti pubblici per incoraggiare l´adozione di prodotti e servizi innovativi. Uno dei più grandi impegni Innovazione dell´Unione è quello di realizzare lo Spazio europeo della ricerca, o Era. Pensate Era come un mercato unico europeo per la ricerca, la conoscenza e le idee. Ha lo scopo di diffondere l´eccellenza, incoraggiando la collaborazione transfrontaliera e l´innovazione aperta. L´iniziativa Era stabilisce una serie di misure per consentire ai ricercatori, istituti di ricerca e imprese per meglio muoversi, competere e collaborare attraverso le frontiere. In pratica questo significa rimuovere carriera e gli ostacoli pratici alla libera circolazione dei ricercatori attraverso le frontiere nazionali. Significa ridurre la frammentazione e la duplicazione nei nostri sistemi di ricerca nazionali. Significa, inoltre, una serie di riforme in materia di istruzione di terzo livello. La Commissione europea ha invitato il mondo accademico e le imprese a migliorare i collegamenti e sviluppare partenariati più strategici, di definire agende di ricerca in collaborazione e ottimizzare l´uso dei risultati della ricerca. Tutto questo porterà ad una migliore scienza e la migliore valorizzazione della conoscenza. Abbiamo sostenuto gli obiettivi politici dell´Unione dell´innovazione e Ser attraverso il 7 ° Programma quadro di ricerca, ma l´anno prossimo 7 ° Pq e di tutte le altre misure a livello europeo in materia di ricerca e innovazione saranno sostituiti da un unico nuovo programma: Orizzonte 2020. Ero deciso a priori che Orizzonte 2020 dovrebbero riformare radicalmente il modo in cui finanziare la ricerca e l´innovazione a livello europeo, ed ero determinato che dovrebbe sostenere la crescita e l´occupazione. Mentre Orizzonte 2020 aumenta il supporto per la ricerca di eccellenza in Europa - anche attraverso il Consiglio europeo della ricerca molto successo, vi è una maggiore attenzione per l´innovazione e l´impatto economico. In linea con gli obiettivi di innovazione dell´Unione, Orizzonte 2020 fornirà un insieme coerente di strumenti di finanziamento e di sostegno pratico, lungo l´intera catena dell´innovazione, dalla ricerca di base alle azioni di close-to-market. Il programma è stato progettato per rendere il nostro sostegno alla ricerca e all´innovazione più semplice, più efficiente e più efficace a fornire i maggiori impatti di cui abbiamo bisogno per rilanciare la crescita e l´occupazione e per affrontare le sfide della società quali il cambiamento climatico, la salute o la sicurezza energetica. Rispetto ai programmi precedenti, Orizzonte 2020 tagliare la burocrazia per liberare ricercatori e innovatori a fare il loro lavoro. Per rendere la vita più semplice per le piccole e medie imprese ci sarà un unico strumento, completo delle loro esigenze. I negoziati tra le istituzioni europee sul bilancio dell´Unione europea (o il quadro pluriennale di finanziamento in Euro-dire) per il periodo 2014-2020, tra cui Orizzonte 2020, stanno andando bene e durante le ultime discussioni trilogo progresso concreto è stato fatto su un certo numero di disposizioni. Ci sono questioni che richiedono ulteriori discussioni, ma io sono sicuro del risultato, e mi restano pienamente impegnati a continuare il nostro lavoro insieme con il Parlamento europeo e gli Stati membri per ottenere una rapida adozione del pacchetto di Horizon 2020. Abbiamo bisogno di Orizzonte 2020 come una dichiarazione di volontà dell´Europa di continuare a investire nell´economia della conoscenza. Mentre 5 milioni di posti di lavoro persi in Europa tra il 2008 e il 2010, il numero di posti di lavoro nell´economia della conoscenza è aumentato di 800.000. Gli Stati membri dell´Unione europea con un alto intensità di ricerca e innovazione, quelli che hanno speso più del 2,5% del loro Pil per la ricerca e l´innovazione nel 2011, hanno avuto un tasso medio di disoccupazione del 6,6% nel mese di ottobre 2012. E i paesi all´altra estremità della scala, che hanno investito meno del 1,5% del Pil in ricerca e innovazione nel 2011 - il loro tasso di disoccupazione è più del doppio di quello dei paesi innovazione-intensi, al 13,8%. Fino al 2011, la maggior parte dei 27 Stati membri dell´Unione europea è riuscita a mantenere o aumentare i loro investimenti R & S pubblica, nonostante le pressioni sui bilanci. Ma, preoccupante, nel 2011, un minor numero di paesi sono riusciti a farlo, e la spesa complessiva pubblica per la R & S è diminuito per la prima volta dall´inizio della crisi. Abbiamo bisogno di mantenere gli investimenti in R & S in Europa, ma abbiamo anche bisogno di ottenere un miglior rapporto qualità-prezzo. Sappiamo che il settore della ricerca è poco efficiente in alcuni Stati membri e che alcuni producono più la scienza e l´eccellenza della tecnologia e dell´innovazione di altri con lo stesso investimento. A mio avviso, la riforma dello Spazio europeo della ricerca è una delle riforme strutturali critici per la crescita. Come dimostra l´Irlanda, una base di ricerca di alta classe è uno dei più grandi disegna per gli investimenti esteri. Infatti, gli investimenti diretti esteri in R & S è in mano. Gli Stati Uniti, che rappresenta i due terzi degli investimenti mobili a livello internazionale R & S, è in possesso di società: le imprese americane investono dieci volte di più in R & S in Europa ogni anno come fanno in Cina e in India combinati. Quindi, ci sono ragioni convincenti per continuare a investire nei motori di crescita e posti di lavoro - istruzione, ricerca e innovazione - e Orizzonte 2020 sarà un fattore importante per l´equazione. Cathaoirleach, Signore e Signori, Domani, 9 maggio è la Festa dell´Europa. Forse, se ci guardiamo indietro e vedere quanto lontano l´Irlanda è venuta in 40 anni ci darà ragione per festeggiare. E ci darà la fiducia che faremo ancora una volta come molti progressi nei prossimi decenni. L´adesione all´Unione europea ha trasformato il modo in cui viviamo e lavoriamo. E ha alimentato nuove industrie e rinnovati quelli vecchi. Ha stimolato lo sviluppo infrastrutturale nelle nostre città e le nostre campagne. E si è assicurata i diritti e le libertà fondamentali e ha contribuito a proteggere il nostro ambiente. Ha reso la vita un po ´più equo per le donne. In qualità di membro della Ue, l´Irlanda fa parte del mercato unico, che comprende 500 milioni di persone e dove vi è libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali in 27 diversi stati membri. Che fornisce un enorme mercato per l´esportazione di beni irlandesi e servizi che sono fondamentali per la ripresa economica. Stiamo attraversando momenti difficili, ma l´Europa e l´Irlanda possiamo e uscirà più forte. L´unione europea deve garantire la ripresa economica, se è per dimostrare l´attualità di tutti in Europa. Questo è sia un politico e una sfida di comunicazione. Come ho detto nel mio recente discorso qui a Dublino in occasione del 40 ° anniversario di adesione all´Unione europea, non possiamo avere un ´Europa degli abbienti e non abbienti. Sappiamo quali sono le nostre sfide sono a livello nazionale ed a livello europeo e dobbiamo affrontare i pressanti problemi politici che abbiamo di fronte in uno spirito di determinazione, la cooperazione e la solidarietà. Grazie.”  
   
   
UE: DIALOGO ECONOMICO IN MATERIA DI ASSISTENZA FINANZIARIA A CIPRO  
 
 Bruxelles, 9 Maggio 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli Affari economici e monetari e l´euro, al Parlamento europeo, commissione Econ: “ Signora Presidente, onorevoli deputati, Grazie per l´opportunità di discutere il programma di sostegno economico a favore di Cipro con voi. Il programma è stato concordato a marzo e la prima erogazione è prevista entro la metà di maggio. Esso consentirà di Cipro per evitare un default disordinato che avrebbe avuto conseguenze drammatiche per il popolo cipriota. Le domande chiave sono: Perché Cipro trovarsi in una situazione economica e finanziaria grave, che ha dovuto chiedere un programma di sostegno? Perché ci sono voluti nove mesi dalla richiesta di un accordo sul programma per Cipro? E quali sono gli elementi chiave del programma a sostegno di Cipro? I problemi di Cipro costruito nel corso di molti anni. Alla loro origine è un settore bancario di grandi dimensioni che ha prosperato sulla capacità di attrarre depositi esteri a condizioni molto favorevoli. I problemi del settore bancario sono stati aggravati da cattive pratiche di gestione del rischio. In mancanza di un controllo adeguato, le maggiori banche cipriote costruite esposizioni di rischio eccessive. La Commissione ha avvertito Cipro circa i suoi problemi si accumulano nella fase iniziale. Avvertenze e orientamenti politici per affrontare i problemi del settore bancario e dei conseguenti squilibri fiscali e macroeconomici sono stati inclusi nei rapporti e raccomandazioni specifiche per paese nell´ambito del primo semestre europeo nel giugno 2011. Poi, nel novembre 2011, abbiamo comunicato alle autorità cipriote che un programma di assistenza finanziaria sarebbe inevitabile, a meno che non sono stati affrontati subito i problemi economici persistenti. Alla fine, Cipro ha chiesto per l´assistenza finanziaria, ma solo nel giugno 2012. E ´un peccato che ci sono voluti Cipro oltre la metà di un anno per accettare la gravità della situazione e l´insostenibilità del suo modello di business. Ed è allo stesso modo un peccato che ci sono voluti Cipro altri nove mesi per raggiungere un accordo con l´Eurogruppo. Permettetemi di ricordarvi che il ruolo della Commissione nei programmi del Mes, che si basa su un trattato intergovernativo, è di agire per conto degli Stati membri dell´area dell´euro, tra cui al momento di negoziare un protocollo di intesa, come un membro della troika. L´obiettivo della Commissione nel corso del processo di concordare un programma di sostegno per Cipro è stata triplice: per aiutare Cipro al percorso di crescita sostenibile, preservare la stabilità finanziaria a Cipro e in Europa, e per proteggere l´integrità dell´euro e il singolo mercato. La Commissione ha lavorato duro per un più graduale adeguamento del sistema bancario cipriota e l´economia reale, mentre l´obiettivo di garantire la sostenibilità del debito e finanziamenti adeguati. Tuttavia, indecisioni, ritardi e un vincolo finanziario molto ferma fortemente limitate le opzioni disponibili. Gli Stati membri della zona euro sono pronti a impegnarsi supportare fino a 10 miliardi di euro. Cipro è stata quindi prevista per mobilitare risorse interne consistenti per coprire il resto del suo fabbisogno di finanziamento attraverso una serie di misure fiscali e condividendo l´onere con i creditori del suo settore bancario. A marzo, la situazione economica si è deteriorata a tal punto che lo scenario di aggiustamento economico più graduale non era sulle carte più. Soprattutto, lo stato delle banche peggiorata rapidamente. Ben presto divenne chiaro che la seconda banca più grande, Laiki, doveva essere risolta immediatamente. Il rischio di un crollo completo di tutto il sistema bancario - e, quindi, una travolgente perdita di depositi e di risparmio e un default disordinato del sovrano - stava per materializzarsi. Che sarebbe stato un disastro per Cipro e per il popolo cipriota. Nei dieci giorni fino al contratto in dell´Eurogruppo il 25 marzo, quando sono stati concordati gli elementi chiave del programma, le banche sono rimaste chiuse. Quando hanno riaperto, le autorità cipriote hanno imposto controlli sui capitali per evitare la fuga dei depositi. La Commissione segue da vicino l´impatto dei controlli di capitale di Cipro. Le restrizioni temporanee possono essere considerate giustificate nelle date circostanze, ma la Commissione farà in modo che tali misure durare oltre il tempo strettamente necessario. Un passo fondamentale assunto in quel momento era la delimitazione delle operazioni greci delle banche cipriote, che il partner Troika incoraggiata. La corretta esecuzione di questa operazione è essenziale per garantire la fiducia e la stabilità finanziaria in Europa. Signora Presidente, onorevoli deputati, Vorrei ora passare agli obiettivi principali del programma di assistenza finanziaria. Il programma sosterrà Cipro nel correggere gli squilibri economici eccessivi da cui è affetto. I suoi obiettivi principali sono a ripristinare la redditività del settore bancario attraverso la profonda ristrutturazione, per garantire la salute delle finanze pubbliche, e di creare le condizioni per la ripresa della crescita e della creazione di posti di lavoro. Il programma mira a garantire un settore bancario più piccolo ma resistente e trasparente. Riforma del quadro giuridico per l´anti-riciclaggio di denaro e garantire la sua effettiva attuazione è un elemento chiave in questo senso, e una condizione necessaria per il finanziamento Esm. In termini di politica fiscale, il programma permette di Cipro per eliminare il disavanzo eccessivo per un periodo di quattro anni. Il programma delinea anche un vasto programma di riforme strutturali, al fine di creare le condizioni per il rinnovo dell´economia cipriota, basandosi sui suoi punti di forza, come la sua forza lavoro ben istruita e qualificata e la tradizione di imprenditorialità. La Commissione mantiene il popolo cipriota per aiutarli attraverso questi tempi difficili e per ricostruire la loro economia. Forniremo assistenza tecnica a Cipro attraverso un gruppo di sostegno. Confido che potremo contare sul vostro sostegno nel mobilitare le risorse disponibili per Cipro, il più rapidamente e nel modo più efficace possibile. Signora Presidente, onorevoli deputati, In conclusione, vorrei suggerire che ci sono quattro lezioni da imparare. In primo luogo, ci deve essere chiarezza assoluta su depositi garantiti. A questo proposito, l´Eurogruppo e Cipro hanno una rapida azione correttiva e sottolineato che i depositi garantiti in effetti sono garantiti in Europa. In secondo luogo, abbiamo bisogno di un sindacato bancario per prevenire lo sviluppo di settori bancari insostenibili, come a Cipro. In terzo luogo, quando diventa inevitabile che un paese ha bisogno di assistenza finanziaria, è essenziale che l´azione viene presa non appena questo viene riconosciuto. I ritardi sono molto costosi per l´economia e la società. In quarto luogo, dobbiamo riconoscere i problemi strutturali del nostro processo decisionale nel settore degli affari economici e finanziari. Ciò richiede il completamento dell´Unione economica e monetaria, che dovrebbe portare gli attuali accordi intergovernativi nel quadro comunitario e di rafforzare la rappresentanza esterna della zona euro. Signora Presidente, Permettetemi di concludere con un´osservazione semi-personale. Ho lavorato duro per cinque anni in qualità di Commissario per l´allargamento ad agevolare la riunificazione di Cipro. Mi dispiace che non vi è stato alcun progresso decisivo. Oggi, è opportuno ricordare che la riunificazione dell´isola darebbe un notevole impulso allo sviluppo economico e sociale di Cipro. Adesso è davvero giunto il momento di rilanciare il processo verso la riunificazione. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE LA FIRMA DEL TRATTATO SUL COMMERCIO DELLE ARMI  
 
Bruxelles, 9 maggio 2013 - La Commissione europea ha proposto ieri una decisione del Consiglio che autorizza gli Stati membri a firmare il trattato sul commercio internazionale di armi convenzionali, il cosiddetto commercio delle armi (Att). L´att mira a rendere il commercio legale di armi convenzionali più responsabile, attraverso alti standard internazionali comuni alle importazioni, esportazioni e trasferimenti. Esso prevede la valutazione dei trasferimenti di armi e misure per prevenire la diversione di armi convenzionali dagli Stati importazione ed esportazione. Inoltre, migliora la trasparenza nel commercio di armi, richiedendo di registrazione e di notifica al Segretariato e gli altri Stati parti. Le disposizioni del Att coprono armi convenzionali delle seguenti categorie: carri armati, veicoli corazzati da combattimento, sistemi di artiglieria di grosso calibro, aerei da combattimento, elicotteri d´attacco, navi da guerra, missili e lanciamissili, armi portatili e di armi leggere. Il trattato comprende anche il relativo munizioni / munizioni e parti e componenti. Come l´Att riguarda materie di competenza esclusiva dell´Ue, come ad esempio per i controlli di importazione ed esportazione, gli Stati membri possono decidere solo sulla adesione alla Att dopo l´autorizzazione da parte del Consiglio su proposta della Commissione. Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, commissario per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: " Lo scopo del trattato sul commercio delle armi è di contribuire alla pace internazionale e regionale, la sicurezza e la stabilità regolando il commercio internazionale di armi convenzionali e di eliminare il commercio illecito di armi. E ´fondamentale per colmare il gap del commercio non regolamentato di armi convenzionali a livello internazionale e per contribuire allo sviluppo delle attività di costruzione della pace e umanitaria ". Catherine Ashton, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: "L´unione europea ei suoi Stati membri sostengono rapida firma e la ratifica del trattato sul commercio delle armi, non da ultimo in modo da poter sfruttare lo slancio creato da la recente Assemblea Generale votare e garantire una rapida esecuzione. Stabilendo comuni norme giuridicamente vincolanti per l´importazione, l´esportazione e il trasferimento di armi convenzionali, l´Att farà i commercio di armi sia più responsabile e più trasparente. Ha il potenziale per rafforzare la pace internazionale e la sicurezza. " Per maggiori informazioni: http://ec.Europa.eu/enterprise/sectors/defence/att/index_en.htm    
   
   
FONDI UE, UNA DUE GIORNI PER IMPARARE A USARLI  
 
Firenze, 9 maggio 2013 – “La governance del sistema dei controlli per promuovere la lotta contro le frodi ai fondi strutturali dell’Unione Europea”: questo il tema della due giorni formativa organizzata dalla Regione Toscana in collaborazione con il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Nucleo della Gdf per la repressione delle frodi nei confronti della Ue). Il convegno si svolge oggi, giovedì 9 e venerdì 10 maggio, all’Auditorium di Sant’apollonia, via San Gallo, Firenze, a partire dalle 9.45. Sarà l’occasione per fare il punto anche sul sistema dei controlli per la gestione dei programmi toscani: Fesr (Por Creo 2007-13), Fse (Por 2007-13),Po Marittimo Italia-francia. Il convegno, aperto al pubblico e a quanti sono interessati alla gestione dei fondi europei, si articolerà in tre sessioni: la prima sarà dedicata al “Ruolo delle Istituzioni nazionali e internazionali coinvolte nella lotta alle frodi lesive degli interessi finanziari dell’Ue”. Seguirà la presentazione di “Buone pratiche e strumenti innovativi nell’ambito dei controlli dei fondi Ue e della rilevazione delle frodi finanziarie”. Infine, si mira a consolidare il rapporto di cooperazione con paesi non ancora comunitari. Il secondo giorno di lavori, infatti, sarà dedicato alle “Esperienze dei paesi in via di adesione in materia di controlli e prospettive di collaborazione internazionale”. L’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini aprirà i lavori, domani alle ore 10.  
   
   
GUIDA ALLA FORMAZIONE PERMANENTE FONDO SOCIALE EUROPEO 2013 DISPONIBILE IN VERSIONE DIGITALE  
 
Trento, 9 maggio 2013 - l Servizio Europa della Provincia autonoma di Trento – Ufficio Fondo Sociale Europeo - ha pubblicato la nuova Guida Alla Formazione Permanente Fse 2013 che è disponibile, in versione digitale, sul sito www.Fse.provincia.tn.it  e, a breve in forma cartacea, presso gli sportelli della Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam e gli altri punti informativi provinciali. Gli interventi, di durata massima di 160 ore, hanno l’obiettivo fondamentale di favorire la formazione permanente delle persone in modo da mantenere o accrescere le competenze professionali richieste dal mondo del lavoro. Tali percorsi sono selezionati nell´ambito del Programma operativo - Fondo sociale europeo 2007-2013 e ricevono il sostegno finanziario da parte del Fondo sociale europeo, dello Stato italiano e della Provincia autonoma di Trento. Requisiti Di Accesso - L’ammissione agli interventi formativi è consentita esclusivamente a persone in età lavorativa residenti o domiciliati in provincia di Trento (con precedenza assoluta per i residenti). Priorità dovrà essere concessa a: - titolari, soci o dipendenti di Soggetti assegnatari di progetti Seed Money, gestiti dalla Società Trentino Sviluppo della Provincia autonoma di Trento con finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; - disoccupati, intesi come coloro che percepiscono o hanno percepito ammortizzatori sociali nei sei mesi precedenti l’adesione al corso. Agevolazioni - Previo accertamento della frequenza di almeno il 70% della durata del percorso formativo, nonché del conseguimento di un giudizio finale di profitto positivo, ai partecipanti disoccupati, inoccupati o privi di occupazione e con età fino a 35 anni (al momento dell’iscrizione) sarà corrisposta un’indennità di frequenza pari a euro 1,50 per ogni ora corsuale effettivamente frequentata. Come Partecipare - Per partecipare è necessario compilare e sottoscrivere l’apposita scheda di adesione, reperibile presso le diverse sedi della Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam e sul sito www.Fse.provincia.tn.it – opportunità Fse per i cittadini – percorsi formativi. Tale scheda, deve essere inoltrata agli sportelli della Struttura Multifunzionale Territoriale, secondo le modalità previste, entro il termine stabilito per ogni percorso. È possibile aderire anche a più di un’iniziativa formativa, indicando nella scheda di adesione i diversi percorsi di interesse. La selezione sarà svolta a cura del Soggetto attuatore e prevederà colloqui individuali orientati alla verifica delle motivazioni del candidato. Titoli Dei Percorsi Processi, Risorse, Prodotti, Servizi: Innovazione, Competitivita’, Sostenibilita’ - • Percorsi di formazione per il Responsabile della Qualità aziendale. • Consulente per la sicurezza dei trasporti su strada e per ferrovia di merci e rifiuti pericolosi. • Project manager dell’innovazione. •Il manager della conoscenza: gestire i processi produttivi nella società sistemica della conoscenza e dell’apprendimento. Energia E Ambiente - • Certificazione delle competenze professionali per Frigorista (P.e.f.). • Edilizia sostenibile: lo standard Leed. • Sistemi di gestione dell’energia - secondo le norme Iso. Reti E Relazioni Produttive E Commerciali - • Internazionalizzazione delle Pmi operanti nel settore agroalimentare. • Strumenti informatici avanzati per un marketing innovativo. • Sviluppo di competenze di marketing territoriale per gli operatori commerciali delle Famiglie Cooperative. Creativita’ E Imprenditoria - • Mettersi in proprio nei servizi avanzati alle Pmi. • L’imprenditore virtuale: nuovi modelli di business attraverso l’online market. • Le frontiere del settore agroalimentare: nuovi imprenditori per nuove strategie. • Nuovo modello di business: il contratto di rete. Informazioni E Contatti - Per maggiori informazioni, in merito alle regole di partecipazione ed ai contenuti dei percorsi attivati, si invita a consultare la Guida alla Formazione Permanente Fse 2013 sul sito www.Fse.provincia.tn.it - opportunità Fse per i cittadini - percorsi formativi, oppure recarsi presso la Struttura Multifunzionale Territoriale Ad Personam (sedi e orari consultabili su www.Fse.provincia.tn.it  - contatti), o chiamare il numero verde 800 163 870.  
   
   
“L’EUROPA DEI CITTADINI”: QUAL E’ IL NOSTRO MODELLO DI UNIONE? UN DIBATTITO ORGANIZZATO DALLA PROVINCIA DI TORINO IL 9 MAGGIO PER LA FESTA DELL’EUROPA  
 
Torino, 9 maggio 2013 - A vent’anni esatti dalla firma del Trattato di Maastricht, e nel bel mezzo dell’Anno europeo dei cittadini, l’annuale Festa dell’Europa – che si terrà in tutto il continente il 9 maggio – riveste in questo 2013 un particolare significato. “Anche in Italia il dibattito sul rapporto con l’Unione Europea è molto vivo e spesso polarizzato sulla contrapposizione Europa sì, Europa no” commenta l’assessore alle Relazioni internazionali della Provincia di Torino Marco D’acri. “Secondo l’ultimo rapporto di Eurobarometro, poco più della metà dei cittadini italiani, appena il 51%, afferma di sentirsi anche cittadino europeo. Dobbiamo parlare di più di Europa dei diritti, non solo di Europa dei mercati, dell’economia, della crisi”. Proprio per parlare del modello di Europa che vogliamo, nella giornata di festa del 9 maggio lo sportello di informazione Europe Direct della Provincia di Torino organizza, in collaborazione con l´Università degli Studi di Torino e l´Istituto Universitario di Studi Europei Iuse, il dibattito aperto "L´europa dei Cittadini", che avrà luogo dalle 9 alle 12 nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi, in Lungodora Siena 100 a Torino. Intervengono Chiara Adamo e Massimo Gaudina, funzionari della Commissione Europea, Giuseppina De Santis, direttore del Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi, Francesco Costamagna, docente di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Torino e Marco Bardazzi, giornalista de La Stampa. Per tutta la giornata del 9 maggio, le Antenne Europa dei Comuni che collaborano con Europe Direct Torino nella promozione delle attività di comunicazione e informazione sulle tematiche europee saranno aperte per fornire materiale di approfondimento e pubblicazioni (nei Comuni di Alpignano, Casalborgone, Chivasso, Collegno, Frossasco, Giaveno, Ivrea, Luserna San Giovanni, Nichelino, San Giusto, Settimo Torinese e Venaria Reale, oltre a Torino Circoscrizione Iv e Torino Informagiovani).  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA MARINI RICEVE AMBASCIATORE BRITANNICO PRENTICE  
 
Perugia, 9 maggio 2013 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricevuto ieri mattina a Perugia, a palazzo Donini, l´Ambasciatore britannico presso la Repubblica italiana, Christopher Prentice. Nel corso dell´incontro, che si è svolto in una cornice di cordialità, la presidente Marini e l´ambasciatore Prentice hanno sottolineato gli antichi e positivi rapporti di amicizia tra la Gran Bretagna e l´Umbria, e le notevoli relazioni sia di carattere economico e commerciale che culturale. L´ambasciatore si è detto particolarmente interessato allo sviluppo degli scambi tra il Regno Unito e l´Umbria, con particolare riferimento al turismo ed alle grandi manifestazioni culturali. Presente alla visita, tra gli altri, anche Bruno Bracalente, presidente della Fondazione Perugia-assisi Capitale della cultura 2019, che ha illustrato al diplomatico il progetto di candidatura delle città umbre. Progetto che è stato molto apprezzato dall´ambasciatore Prentice. La presidente Marini e l´Ambasciatore britannico, inoltre, hanno discusso delle iniziative che saranno svolte il prossimo anno, in occasione del 70esimo anniversario della liberazione dal nazifascismo, che vide in Umbria l´intervento delle truppe alleate della Gran Bretagna svolgere un ruolo di primo piano. Per ricordare quella importante pagina della storia regionale, a cura dell´Istituto della storia dell´Umbria contemporanea, saranno realizzati vari eventi rievocativi di carattere storico e culturale.  
   
   
DELIBERE ONLINE, LA REGIONE MOLISE DIVENTA LA CASA DI VETRO DEI MOLISANI  
 
Campobasso, 9 maggio 2013 - La Regione Molise si avvicina ai cittadini e getta le più importanti fondamenta per la costruzione della casa di vetro aperta a tutti i molisani nel segno della trasparenza. Saranno online, consultabili dal sito istituzionale della Regione, www.Regione.molise.it, tutte le deliberazioni adottate dall´Esecutivo. I testi saranno pubblicati integralmente e corredati degli eventuali atti allegati. Lo ha deciso all´unanimità la Giunta regionale. La Regione si avvia così a una rivoluzione culturale e amministrativa e lo fa grazie a un piccolo gesto mai però compiuto prima in Molise. I documenti online consentiranno un accesso diretto, immediato e privo di intermediazione. Presto, i cittadini, tutti, troveranno sulla homepage del sito internet della Regione un apposito link che darà accesso all´elenco delle delibere con la possibilità di scaricarle. È una scelta, questa del Governo regionale, che pone in maniera adeguata il Molise al passo con i tempi e con la normativa nazionale. «Per noi - commenta il presidente Paolo di Laura Frattura -, questo era un atto fondamentale. Con la trasparenza della macchina amministrativa ci incamminiamo sul percorso della partecipazione democratica diretta. Tutto quello che decideremo per il bene di cittadini e imprese sarà a disposizione e al giudizio di cittadini e imprese. È un diritto di tutti sapere in quale direzione vanno i provvedimenti degli amministratori. È un diritto saperlo in presa diretta. La nostra scelta - sottolinea ancora il governatore -, rende la Regione più efficiente e più aperta. Più veloce. Con la pubblicazione dei nostri atti sul web compiamo il passo giusto sulla via della trasparenza che porta il Molise verso nuove e più moderne forme di condivisione della vita politica e amministrativa del territorio».  
   
   
PIEMONTE, BILANCIO: E´ POSITIVA LA VERIFICA SUI CONTI DELLA REGIONE. NESSUN OBBLIGO DA ROMA SU ULTERIORI MISURE  
 
Torino, 9 maggio 2013 - Sono positivi i riscontri che il vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin, sta raccogliendo in queste ore a Roma in occasione degli incontri programmati con i tecnici del Ministero dell´Economia e delle Finanze. Le verifiche sulla legge finanziaria e il bilancio di previsione 2013, approvati venerdì mattina dal Consiglio regionale del Piemonte, stanno dando ampie garanzie di copertura sia per quanto riguarda l´esercizio che il debito pregresso. «Da Roma, ad oggi, non ci viene imposto alcun obbligo di misure integrative, come ad esempio l’esigenza di anticipare sin da subito l´aumento dell´addizionale Irpef - precisa l´assessore Pichetto – Questo è un segnale importante perché riconosce gli sforzi e il buon lavoro svolto fino a questo momento nel dare le garanzie che ci venivano richieste. La verifica positiva lascia quindi segnali di ottimismo, tali da poter pensare di evitare, a differenza di quanto invece veniva paventato o dato quasi per certo dagli organi di stampa in queste settimane, eventuali incrementi dell´addizionale Irpef prima dei tempi indicati dalla legge finanziaria approvata dall´Aula». Il confronto continuerà sulla parte finanziaria anche nelle giornate di ieri e oggi Entro venerdì è attesa infatti la presentazione del piano di rientro sulla sanità.  
   
   
SERRACCHIANI, GOVERNO LETTA ATTENTO A FVG  
 
Trieste, 9 maggio 2013 - La presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha incontrato ieri a Roma il presidente del Consiglio, Enrico Letta. Nel corso dell´incontro, definito "molto cordiale", sono stati affrontati i temi delle emergenze nazionali, con particolare riguardo a quelli del Friuli Venezia Giulia, identificati prioritariamente nella Terza corsia dell´autostrada A4, nel patto Tremonti-tondo e nei problemi connessi al rispetto del Patto di stabilità. Riguardo quest´ultimo punto, Letta ha annunciato che il ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Graziano Delrio, avrà un incarico specifico per i rapporti con le Regioni a Statuto speciale. L´intento del Governo è quello di garantire attenzione ai territori anche attraverso il rilievo dato alla figura del ministro per gli Affari regionali. "Un atto molto importante nei confronti delle Regioni speciali, che rassicura sul ruolo che il Governo intende riconoscere loro", ha commentato Serracchiani. Nel corso del successivo incontro con il sottosegretario Filippo Patroni Griffi, Serracchiani ha analizzato la situazione connessa al commissariamento della Terza corsia. L´impegno è stato quello di una nuova rapida presa di contatto per determinare il quadro giuridico e l´iter procedurale, che - è stato precisato - va nella direzione di una discontinuità tra la gestione commissariale precedente e quella che potrebbe delinearsi in futuro.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, APPROVATE MODALITÀ E TERMINI PRESENTAZIONE RICHIESTA SPAZI FINANZIARI  
 
Napoli, 9 maggio 2013 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta in videoconferenza da Roma da Stefano Caldoro. Su proposta dell´assessore al Bilancio Gaetano Giancane, la Giunta ha approvato le modalità e i termini di presentazione delle istanze di richiesta di spazi finanziari, validi ai fini del patto di stabilità interno, da parte delle Province e dei Comuni della Campania. E´ stato deciso di cedere per l´anno 2013 spazi finanziari pari ad oltre 84 milioni e mezzo di euro, di cui più di 21 alle Province e circa 63 milioni e mezzo ai Comuni. Il provvedimento consentirà agli enti locali di mettere in circuito risorse per far ripartire sviluppo ed investimenti. Le istanze di richiesta di spazi finanziari da parte delle Province e dei Comuni interessati dovranno pervenire entro 15 giorni dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale. Gli enti locali dovranno attestare la capacità di far fronte nel 2013 agli ulteriori pagamenti in conto residui di parte capitale corrispondenti agli spazi finanziari richiesti.  
   
   
PAGAMENTI ALLE IMPRESE, IL LAZIO HA CHIESTO AL GOVERNO 3,955 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 9 maggio 2013 - Il 29 aprile la Regione Lazio ha trasmesso al Ministero dell´Economia e delle Finanze le richieste di anticipazione delle somme ´per assicurare la liquidità delle Regioni e delle Province autonome per i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari previsti dal decreto 35 del 2013. "Abbiamo inoltrato una richiesta, debitamente certificata e sottoscritta dal presidente Zingaretti, di 3 miliardi, 955 milioni, 99mila e 195,81 euro - ha spiegato Alessandra Sartore, assessore al Bilancio, Demanio e Patrimonio - Proprio oggi ci sarà una riunione tecnica in conferenza Stato Regioni per decidere come saranno ripartiti i fondi tra gli enti locali che ne hanno fatto richiesta. E domani la questione dovrà essere formalizzata sia in commissione che nell´assemblea dei presidenti della conferenza Stato-regioni". "Nel frattempo - ha concluso l´assessore - proprio oggi il decreto 35 riprenderà il suo iter in commissione Bilancio alla Camera. E´ possibile che arrivi in aula a Montecitorio già la prossima settimana, e questo sarebbe un segnale importante per il Paese".  
   
   
SBLOCCA CREDITI, BASILICATA ISCRITTA A PIATTAFORMA MINISTERIALE  
 
Potenza, 9 maggio 2013 - La Regione Basilicata ha rispettato la scadenza di legge per l’iscrizione alla piattaforma del Ministero dell’Economia prevista dal decreto per lo sblocco dei debiti della Pa, operazione indicata come necessaria per avviare l’iter procedurale per il pagamento dei fornitori. Per la precisione, come facile vedere dall’attestazione di registrazione, la Basilicata si è iscritta alla piattaforma, mentre non risultano ancora pervenute, dal Ministero allo Stesso Ufficio, tutte le credenziali (che sarebbero dovute essere inviate con più messaggi) necessarie per operare sul portale che, proprio a seguito della registrazione, devono essere inviate. Contrariamente a quanto emerge da una recente ricerca, dunque, l’Ufficio Ragioneria Generale e Fiscalità Regionale ha eseguito l’operazione di competenza regionale già il 25 marzo 2013. Va tuttavia precisato che tale operazione era finalizzata come primo passaggio alla possibile richiesta di anticipazioni, da parte delle Regioni, all’amministrazione centrale dello Stato, di fondi per procedere alla liquidazione di quanto atteso dai creditori, situazione, questa, che non interessa la Regione Basilicata che, avendo disponibilità proprie di cassa, è bloccata dai pagamenti solo dalle previsioni del patto di stabilità. In ogni caso, gli uffici regionali hanno avviato ora le necessarie verifiche per appurare se la mancata ricezioni delle credenziali sia da imputare alla citata assenza di necessità di anticipazioni, a disguidi tecnici o ad altri problemi. Ma la procedura è, comunque, correttamente incardinata.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INVIATO UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LETTA ED AL VICEPRESIDENTE E MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO: “ISTITUIRE CON URGENZA UN TAVOLO TECNICO SULLE SOCIETÀ MISTE”  
 
Catanzaro, 9 maggio 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inviato ieri una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta ed al Vicepresidente e Ministro dell’Interno Angelino Alfano, in merito alla delicata situazione delle società miste del Comune di Reggio Calabria. “Mi permetto di sottoporre alla Vostra attenzione una problematica attinente al lavoro che sta creando notevoli tensioni sociali nella città di Reggio Calabria – si legge nella missiva - attualmente retta da una triade commissariale in seguito allo scioglimento del consiglio comunale”. Nella succitata lettera, il Presidente Scopelliti ha chiesto al Premier Letta ed al Ministro Alfano “di intervenire sulla delicata situazione sociale creatasi in una città dove il mantenimento dei livelli occupazionali delle società miste che assicurano l´erogazione dei servizi pubblici, è messo a serio pericolo”. “E’ necessario istituire con la massima urgenza un tavolo tecnico ministeriale – ha affermato il Governatore della Calabria – in cui la Regione sarà presente e formulerà proposte concrete, affinché venga individuato il percorso necessario per mantenere i livelli occupazionali e garantire i servizi. Nella giornata di ieri ho chiesto al Prefetto Panico di sospendere le procedure avviate, in attesa di un confronto su più livelli, e ritengo indispensabile una pausa di riflessione affinché, ai tavoli romani, ci sia una seria valutazione dell’indirizzo e dell’andamento assunti dalla Commissione Straordinaria. Le problematiche riguardanti il fenomeno mafioso, che hanno interessato alcune società miste, non possono pregiudicare il tessuto socio-economico della città, né il destino di centinaia di lavoratori o il ruolo e le funzioni che essi esercitano nei confronti dei cittadini – ha concluso il Presidente Scopelliti - a cui spetta il diritto di usufruire dei servizi”.  
   
   
GRANDI PROGETTI IN CAMPANIA, FIRMATI ALTRI 4 DECRETI DI AMMISSIONE A FINANZIAMENTO: POTRANNO PARTIRE LE GARE  
 
Napoli, 9 maggio 2013 - "Sono stati firmati i decreti dirigenziali di ammissione a finanziamento per altri 4 Grandi progetti regionali. Si tratta di quelli relativi al Risanamento ambientale dei Corpi idrici in provincia di Salerno, al recupero e alla valorizzazione dei Regi Lagni, al Polo fieristico regionale (Mostra d´Oltremare) e alla riqualificazione urbana dell´area portuale di Napoli Est." Così l´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, delegato dal presidente Stefano Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti. "Questi 4 Grandi progetti - ha ricordato Cosenza - prevedono investimenti per circa 610 milioni di euro e rappresentano interventi decisivi per il miglioramento della risorsa mare, lo sviluppo del territorio e la ripresa dell´economia: aldilà dell´importo delle opere previste va considerato il ritorno che la loro attuazione garantirà al territorio, favorendo anche ulteriori interventi dei privati. "Con la firma di questi decreti, i soggetti attuatori degli stessi (Provincia di Salerno, Regione Campania e Comune di Napoli) potranno far partire subito le gare per l´attuazione delle opere previste. "Sono già sedici su diciannove- ha detto Cosenza - allo stato attuale i Grandi progetti ammessi a finanziamento. Mancano solo i due decreti che riguardano il Porto di Napoli e il Porto di Salerno (per i quali si sta preparando la notifica per gli Aiuti di Stato per l’Unione europea) e quello relativo alla Tangenziale delle Aree interne. "Su tutti i Grandi progetti già ammessi a finanziamento - ha aggiunto l´assessore - stiamo andando avanti. Le opere relative al completamento del sistema della Metropolitana regionale e per il Parco urbano di Bagnoli sono già in corso. Stanno per partire quelle relative ai Grandi Progetti Sarno, Ripascimento del litorale del Golfo di Salerno (che stanno già effettuando la spesa per la redazione dei progetti definitivi) e Strada Statale 268, il cui appalto è già stato assegnato. Il programma degli appalti del Grande progetto Bandiera Blu è già stato validato e trasferito alla Prefettura di Caserta che agirà come stazione appaltante e la gara partirà nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la Banda larga e lo sviluppo digitale in Campania è stato appena firmato un accordo con il Ministero dello Sviluppo economico, che seguirà i progetti." I 4 Grandi progetti ammessi a finanziamento: Risanamento ambientale Corpi idrici superficiali provincia Salerno Provincia Salerno - 89.858.475 euro •Risanamento ambientale e valorizzazione Regi Lagni Regione Campania - 230.000.000 euro •Polo fieristico regionale Comune di Napoli (Mostra d´Oltremare) - 83.000.000 euro •Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est Comune di Napoli - 206.900.000 euro.  
   
   
TASSE IN ABRUZZO: CHIODI E CARPINETA IL 10 A ORTONA PER DIBATTITO  
 
Pescara, 9 maggio 2013 "Giù le tasse, giù il debito: l´Abruzzo dà l´esempio". Questo tema di stretta attualità vedrà il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al centro di un incontro-dibattito organizzato per, venerdì 10, a partire dalle ore 18.00, presso la Sala Eden di Ortona. Alla manifestazione, promossa dal "Tea Party" e dall´associazione culturale "Siamol´abruzzo", parteciperà l´assessore alle Pari opportunità, Federica Carpineta. Dopo i saluti degli organizzatori, l´introduzione dell´assessore Carpineta e l´intervento del presidente Chiodi, larga parte dell´incontro sarà dedicata al fuoco di fila di domande e risposte, moderato da Silvano Barone, capo Redattore della sede Rai dell´Abruzzo. Il dibattito verrà aperto dalle "amichevoli" provocazioni dei rappresentanti del mondo dell´impresa, del commercio, del lavoro e dei consumatori.  
   
   
GIUNTA FVG: SERRACCHIANI, IL LAVORO SARÀ COLLEGIALE  
 
Trieste, 9 maggio 2013 - "Il riordino delle deleghe e degli incarichi assessorili è un lavoro non semplice ma assolutamente necessario per rendere efficiente il funzionamento della Giunta e di tutta l´amministrazione regionale". Lo afferma la presidente della Regione Debora Serracchiani. "In particolare - prosegue Serracchiani - la decisione di occuparmi in prima persona delle infrastrutture strategiche e delle relazioni internazionali va incontro a quelli che ho individuato come punti di emergenza strettamente interconnessi tra di loro. La delicatezza e complessità dei problemi della montagna, in cui si intrecciano rapporti transfrontalieri, viabilità, ambiente, scuola e tanto altro, mi hanno convinto a darle uno speciale e concreto segno di attenzione, mantenendo una responsabilità diretta. Ho sempre sostenuto che la nostra montagna è una ricchezza ancora troppo trascurata e che su di essa bisogna fare un investimento speciale. In coerenza con il metodo di lavoro di tutta la Giunta, è un impegno che intendo assolvere mantenendo la più fattiva collaborazione con le espressioni istituzionali e politiche del territorio, tra le quali - sottolinea - il consigliere Enzo Marsilio rappresenta un riferimento di esperienza". "L´assegnazione delle competenze sull´università a un assessore distinto da quelli che seguono l´istruzione e la ricerca - aggiunge Serracchiani - significa dare un sovrappiù di attenzione al sistema universitario regionale, che deve essere adeguatamente sostenuto sul percorso della collaborazione e della sinergia. L´indirizzo collegiale che ho inteso dare all´azione di tutti gli assessori - conclude - garantisce che non lavoreremo mai a compartimenti stagni".  
   
   
LAVORO. PROGETTI PUBBLICA UTILITA’ 2009-2011 PER LAVORATORI DISOCCUPATI; 8,8 MLN EURO IMPEGNATI, 915 OCCUPATI; IL 33% HA POI TROVATO LAVORO A TEMPO INDETERMINATO. ZAIA: ”BILANCIO POSITIVO CHE INCORAGGIA PER IL FUTURO  
 
Venezia, 9 maggio 2013 - Positivi i risultati conseguiti dai progetti regionali di pubblica utilità del Veneto nel triennio 2009-2011 che danno lavoro ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali i cui committenti sono nella massima parte le amministrazioni pubbliche (Comuni) e le cooperative. Infatti, nel triennio 2009-2011 la Giunta regionale ha finanziato 288 progetti per complessivi 3.443.759 euro (923.279 nel 2009, 1.520.480 nel 2010, 906.240 nel 2011) con il coinvolgimento di 915 lavoratori. Nel 2012 la Regione ha messo a disposizione dell’iniziativa ancora 1.000.000 euro. Tenuto conto che il progetto regionale di pubblica utilità finanziato il 50% del costo del lavoro dei soggetti coinvolti, l’azione ha nel complesso movimentato nel quadriennio 2009-2012 risorse per il contrasto alla crisi per circa 8.850.000 euro. I lavoratori ancora al lavoro, dopo la conclusione dei progetti di pubblica utilità, hanno una tipologia di contratto a tempo indeterminato nel 33%, a tempo determinato nel 46% e con altre tipologie (tirocini, interinale, somministrazione, a progetto) nel 21%. “E’ un bilancio positivo – sottolinea il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – che ci conforta della bontà dell’azione a suo tempo intrapresa, primi in Italia, nel 2009, quando non ancora nel pieno della crisi, avviammo la sperimentazione di questi progetti di utilità sociale e occupazionale. Che rendono un doppio servizio: ai lavoratori disoccupati che sono reinseriti al lavoro ma anche alle amministrazioni pubbliche che li impiegano in occupazioni quotidiane e di base che hanno una ricaduta immediata nella vita di tutti i cittadini. Lo ripeto: pur nella violenza della crisi la Regione Veneto non lascia soli i propri lavoratori e anzi li pone al centro dell’azione di governo, come dimostra il fatto che la finanziaria regionale 2013 ha destinato 5 milioni di euro per questi progetti che in un’ ottima percentuale di casi, oltre il 30%, riescono a trasformare il lavoro temporaneo in lavoro a tempo indeterminato”. I dati sono contenuti in un Report, curato da Veneto Lavoro che monitora gli esiti occupazionali dei progetti regionali di pubblica utilità, sono stati resi noti oggi dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che ha partecipato, a Mestre, nella sede dell´ente regionale, a un incontro con i rappresentanti delle parti sociali (sindacati e imprenditori delle cooperative) per condividere i positivi risultati finora ottenuti e illustrare le nuove linee d’intervento regionali. “Tra le varie iniziative per il contrasto della crisi – ha spiegato l’assessore Donazzan – questa è una di quelle che ci rende orgogliosi e convinti nel riproporla ed è stata presa a modello anche da altre Regioni. Il lavoro è la nostra prima priorità. Il buon esito del monitoraggio di questi primi tre anni ci incita ad andare avanti in questa direzione, infatti il passaggio successivo che ci aspetta sarà la deliberazione con cui la Giunta regionale stabilirà i criteri di riparto per utilizzare, in modo semplificato e rapido rispetto all’attuale, le risorse previste dalla finanziaria regionale 2013 ”. Le tipologie di lavoro più diffuse nel triennio 2009-2011 sono state le azioni di manutenzioni ambientali, gestione del territorio, attività di giardinaggio di aree pubbliche; il 77% dei soggetti coinvolti ha nazionalità italiana, il 23% straniera; l’84% sono maschi, il 16% donne; i lavoratori impiegati nei progetti di pubblica utilità provenivano dal settore terziario (27%), dall’edilizia (16%), dal metalmeccanico (15%), dal tessile (11%).  
   
   
PREVIDENZA. A MILANO LA GIORNATA NAZIONALE: UNA TRE GIORNI SUI NUOVI MODELLI DEL WELFARE UN’OCCASIONE PER MOLTI GIOVANI DI CONOSCERE IL SISTEMA PENSIONISTICO ALLA LUCE DELLE RECENTI RIFORME"  
 
Milano, 9 maggio 2013 - Sarà Milano ad ospitare per la terza volta consecutiva la Giornata Nazionale della Previdenza, che si svolgerà presso la Borsa Italiana di Piazza Affari dal 16 al 18 maggio. A presentare il programma della tre giorni di confronto sul tema del welfare e delle pensioni, oltre a mostre, workshop e dibattiti, l’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani con Alberto Brambilla, coordinatore del comitato tecnico scientifico della Gnp, Giovanni Negri, Presidente Associazione lombarda Giornalisti, Mauro Nori, direttore generale Inps, Andrea Camporese, presidente Adepp (associazione enti previdenziali liberi professionisti) e Inpgi. “I cambiamenti demografici e i nuovi rischi sociali derivanti dalle trasformazioni del mercato del lavoro – ha spiegato l’assessore Cristina Tajani - mettono alla prova il welfare tradizionale, soprattutto nei suoi aspetti previdenziali, oggetto peraltro di importanti e recenti interventi legislativi. La consapevolezza dei cittadini e dei lavoratori, soprattutto tra le giovani generazioni, rispetto a questi cambiamenti è ancora troppo bassa. Questa tre giorni è utile anche per sensibilizzare i cittadini nella costruzione di itinerari previdenziali adeguati”. “L’innovazione anche nel welfare – ha aggiunto Tajani – così come la capacità di comprendere i nuovi trend sociali sono indispensabili per dare risposte e costruire percorsi previdenziali capaci di sostenere il futuro sia dei giovani lavoratori che di quelli maturi”. In occasione di questa terza edizione diversi appuntamenti sottolineano l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso le problematiche giovanili, l’innovazione sociale e i servizi al cittadino oltre al nuovo welfare. Si comincia giovedì 16 maggio con “Per un nuovo welfare: servizi al cittadino e innovazione sociale”. Un seminario volto a fornire un quadro ampio di quanto l’assessorato sta progettando e sperimentando in materia di un nuovo welfare, tenendo al centro l’idea di lavoro e di impresa. Venerdì 17 protagonista sarà invece la Fondazione Welfare, che proporrà un confronto dal titolo “Welfare sussidiario per una mutualità locale”: un progetto sperimentale per la costituzione di un fondo mutualistico “dedicato” di carattere sanitario, rivolto ai lavoratori milanesi e al loro nucleo familiare, aperto, interprofessionale e a carattere territoriale, con una quota di mutualità a carattere etico. L’impegno del Comune prosegue anche nella collaborazione per la realizzazione della mostra “I quattro passi di una buona occupazione”, che ha lo scopo di rappresentare il percorso che i giovani devono affrontare per entrare nel mondo del lavoro, come quello di chi è alla ricerca di un’occupazione persa a seguito della crisi e di quelli che vorrebbero consolidare la loro posizione precaria. Nei pannelli curati dall’assessorato al Lavoro e allo Sviluppo economico si definisce il quadro di quanto l’Amministrazione di Milano sta sperimentando in materia di innovazione sociale e, in particolare, di supporto alla creazione di impresa sociale. Inoltre, nell’ambito della mostra, l’assessorato presenta le forme e le modalità di alcuni progetti pilota sui temi della conciliazione e del sostegno alla persona disoccupata o inoccupata, intesa nel complesso delle sue esigenze sociali e relazionali: accanto ai tradizionali supporti attivi al lavoro, si affiancano ad esempio azioni volte a rimuovere gli ostacoli, anche di carattere psicologico, che minando la base identitaria di una persona, influiscono sulla capacità di azione e reazione in un contesto di crisi. Tutti i giorni della manifestazione l’assessorato alle Politiche per il Lavoro sarà presente con un proprio spazio informativo per distribuire materiale di approfondimento e di orientamento sulle tematiche del lavoro e sui servizi civici di accompagnamento e sostegno all’occupazione attivati oltre alle modalità di accesso alla rete di supporto psicologico per disoccupati, inoccupati e cassaintegrati. Anche l’assessorato al Turismo del Comune sarà presente alla Gnp con un proprio stand, dove tutti partecipanti potranno ritirare depliant, opuscoli e guide per scoprire l’offerta culturale e artistica della città durante i tre giorni di manifestazione.  
   
   
LOMBARDIA. PARI OPPORTUNITÀ,ASSESSORE PLAUDE A NUOVA LEGGE  
 
Milano, 9 maggio 2013 - ´Un importante risultato, del quale mi compiaccio, ma che è solo il primo tassello di un puzzle tutto ancora da costruire´. Così l´assessore regionale a Casa, Housing sociale e Pari opportunità commenta il via libera alla legge 215/2012 ´Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli Enti locali e nei consigli regionali´. In pratica, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, gli Enti locali dovranno adeguare i propri statuti e regolamenti alle disposizioni. Lombardia Apripista E Centri Anti-violenza - ´In Lombardia - prosegue l´assessore - abbiamo deciso di riservare al tema delle pari opportunità tutta l´attenzione che merita. Ed è per questo che il presidente ha istituito un Assessorato ad hoc, affidandomi l´incarico di guidarlo. Fatti drammatici come quelli successi nelle ultime settimane a danno delle donne sono inaccettabili e vanno combattuti con tutte le forze. Una delle mie priorità sarà istituire un bando per l´apertura di centri anti-violenza´. ´È anche la prima volta, che all´interno della Giunta c´è un perfetto equilibrio di genere - prosegue l´assessore, ringraziando tutte coloro, che, in questi anni, si sono impegnate per incrementare la presenza delle donne -. Così facendo, pensiamo di poter dettare la linea e di poter essere da esempio a tutti i Comuni e le Amministrazioni, che dovranno adeguarsi alla nuova norma´. ´In questo percorso - conclude l´assessore - è evidente che saremo al loro fianco, mettendo a disposizione da subito tutta l´esperienza maturata´.