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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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VERTICE SULL´ENERGIA DEL REGNO UNITO 2013 |
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Londra,
18 giugno 2013 - Il 27 giugno si terrà a Londra, nel Regno Unito, il
"Vertice sull´energia del Regno Unito 2013" (The Uk Energy Summit
2013).
Negli ultimi anni l´ambito
delle fonti di energia è andato oltre l´energia solare ed eolica fino a
comprendere una miriade di tecnologie. Anche se questi progressi hanno fornito
un´ampia gamma di fonti di energia sostenibili dal punto di vista ambientale e
competitive nei costi, ci sono ancora grandi difficoltà per il finanziamento dei
progetti energetici e per far fronte alla scarsità di carburante.
Questa conferenza si
concentra sulla costruzione di un futuro sostenibile e accessibile per la
fornitura di energia nel Regno Unito. Si occuperà di come lo stato può aiutare
i consumatori a risparmiare denaro sulle bollette. Gli argomenti in discussione
includeranno la trasformazione del mercato dell´energia, l´accelerazione
dell´innovazione nell´energia e l´equilibrio della fornitura di energia nel
Regno Unito.
L´evento riunirà leader di
tutto il settore energetico, fautori delle politiche, organizzazioni dei
consumatori e commissioni di esperti per dibattere apertamente su come il Regno
Unito possa superare in modo efficace le sfide immediate e future nella
fornitura dell´energia.
Per ulteriori informazioni,
visitare:
http://www.Economistconferences.co.uk/event/uk-energy-summit-2013/7127
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ENERGIA: SPERIMENTAZIONE NUOVI MODELLI, AVVISO SUL BURA CANDIDABILI I COMUNI ABRUZZESI CON MENO DI 10 MILA ABITANTI |
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Pescara, 18 giugno 2013 - E´ stato approvato il 14 giugno l´Avviso
pubblico per la presentazione di manifestazione di interesse da parte dei
Comuni della Regione Abruzzo aventi popolazione complessiva inferiore a 10.000
abitanti ad ospitare sul proprio territorio le attività volte all´applicazione
e sperimentazione di modelli sostenibili di gestione e utilizzo delle risorse
energetiche. L´avviso, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione
Abruzzo n° 21 Ordinario del 5/06/2013, è finalizzato a selezionare n. 4 Comuni,
uno per ogni Provincia della Regione Abruzzo, che abbia le condizioni idonee ad
ospitare sul proprio territorio le attività volte all´applicazione e
sperimentazione di modelli sostenibili di gestione e utilizzo delle risorse
energetiche previste nell´ambito del progetto strategico Cbc Ipa-adriatico
"Alterenergy". L´istanza di candidatura e la relativa documentazione,
dovrà pervenire, entro le ore 12 del trentesimo giorno a partire dalla
pubblicazione sul Bura della Regione Abruzzo, al seguente indirizzo: Regione
Abruzzo - Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e
Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Ambiente, Energia - Servizio
Politica Energetica Qualità dell´Aria e Sina, Via Passolanciano n. 75, 65124
Pescara oppure via pec all? indirizzo au@pec.Regione.abruzzo.it. Il testo
integrale del bando è visionabile sul Bollettino Ufficiale della Regione
Abruzzo n. 21 del 05/06/2013 anche via web all´indirizzo
http://bura.Regione.abruzzo.it/ o sul sito della Regione Abruzzo www.Regione.abruzzo.it.
Co-finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Ipa Adriatico, il
progetto mira a definire una strategia comune territoriale in campo energetico,
che possa affrontare la sfida dei cambiamenti climatici ricercando un equilibrio
tra gli obiettivi della protezione ambientale, della competitività e
dell´approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili nell´area Adriatica. In
Abruzzo il progetto si inserisce perfettamente negli ambiziosi obiettivi del
Patto dei Sindaci, iniziativa di lungo termine per la riduzione delle emissioni
di Co2 del 20 per cento entro il 2020, che è stata sottoscritta da tutti i
Comuni abruzzesi ed è coordinata da Regione, Province ed Anci in un perfetto
sistema di multilevel governance. In questi termini le azioni del progetto
Alterenergy nei Comuni che risulteranno selezionati mediante procedura
pubblica, saranno finalizzate soprattutto al perseguimento degli obiettivi che
i Comuni stessi hanno già individuato nel proprio Piano di Azione (Seap)
fornendo loro assistenza specialistica. Target specifico del progetto sono le
piccole comunità (con meno di 10.000 abitanti) delle Regioni adriatiche.
Alterenergy conta sulla partecipazione di circa 20 partners dell´Area Adriatica
e prevede studi di fattibilità e realizzazione di piani energetico-ambientali,
progetti infrastrutturali pilota ed attività di comunicazione finalizzate a
diffondere la cultura della sostenibilità energetica con l´inserimento di tutte
queste attività nella più vasta programmazione del Patto dei Sindaci. Avviato
nel settembre 2011, il progetto terminerà ad agosto 2015. Sul sito
http://www.Alter-energy.eu è disponibile ogni notizia relativa al progetto.
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ROBIN TAX: IL GOVERNO PUNISCE LE RINNOVABILI INVECE DI INVESTIRE SULLA GREEN ECONOMY |
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Milano, 17 giugno 2013 – Aper e Assosolare ritengono inammissibile l’ipotesi, purtroppo sempre più probabile, che il Governo inasprisca ulteriormente la fiscalità per le attività di produzione di energia da fonti rinnovabili, con un aumento della cosiddetta "robin tax", una tassa iniqua e caratterizzata anche da profili d’incostituzionalità, che certamente Robin Hood combatterebbe.
Grave è anche il carattere retroattivo di questa inaccettabile gabella che già ha, ed avrebbe in maggior misura se innalzata, l’effetto di minare la sostenibilità dei progetti effettuati da chi ha avuto coraggio di investire nel nostro Paese e, se possibile ancora peggio, di far fuggire potenziali nuovi investitori! Ma come si può pensare di aumentare l’occupazione ed il Pil in questo modo?
I molti cambi normativi e di contesto, subiti dagli investitori in impianti a fonti rinnovabili, hanno causato un significativo ridimensionamento di nuovi progetti e dell’occupazione. Una domanda sorge spontanea: li si vuole azzerare? |
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ENERGY EXPLORER: VISITA IN UMBRIA A IMPIANTI DA ENERGIE RINNOVABILI |
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Perugia, 18 giugno 2013 - Dopo i tour organizzati per
i ragazzi delle scuole, il 14 giugno è
toccato ai Consiglieri Regionali e a numerosi amministratori pubblici della
regione visitare gli impianti per la produzione di energia elettrica da fonte
rinnovabile che fanno parte della "rete territoriale" del progetto
"Energy Explorer". Il progetto, promosso dalla Regione Umbria con le
risorse del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e realizzato dal
Centro interuniversitario sull´inquinamento da agenti fisici dell´Università di
Perugia, si propone di informare e di far
conoscere, con esperienze dirette, le installazioni e le buone pratiche di tecnologie sostenibili
realizzate sul territorio regionale. Il gruppo - che era accompagnato
dall´assessore regionale all´Ambiente Silvano Rometti e di cui hanno fatto
parte i consiglieri regionali Maria Rosi, Alfredo De Sio, Oliviero Dottorini e
Manlio Mariotti e i sindaci dei territori interessati - ha
visitato un impianto a biomassa
legnosa (Ditta Genera spa) ad Avigliano
Umbro e due impianti a Biogas, a
Collazzone (Azienda Luchetti - reflui
bovini) e a Marsciano (Azienda Platoni - reflui zootecnici).
"Si è trattato - ha
detto l´assessore Rometti - di una occasione per gli amministratori locali e
per i tecnici, coinvolti direttamente dalle procedure per il rilascio delle
autorizzazioni, per conoscere questi
impianti e le tecnologie sostenibili adottate, verificando in loco che non si
tratta di strutture che producono danni all´ambiente. Al contrario - ha
aggiunto l´assessore - se correttamente funzionanti esse costituiscono una vera
e propria risorsa, contribuendo a superare la ´dipendenza´ dal petrolio per la
produzione di energia elettrica, con ricadute importanti sul territorio dal
punto di vista ambientale ed economico".
"Il bagaglio di
informazioni acquisite e sperimentate durante la visita, che potremmo definire
didattica - ha spiegato Rometti -,
permetterà poi di illustrare alle comunità di riferimento le reali
caratteristiche degli impianti. Ciò aiuterà anche a superare, partendo da dati
certi di carattere tecnico e scientifico, le
opposizioni e rifiuti manifestati da molti Comitati locali che spesso
sono dovuti ad una scarsa informazione.
Gli stessi cittadini e rappresentanti dei comitati che vogliano conoscere da
vicino questi impianti - ha rilevato l´assessore - potranno partecipare alle
prossime visite che verranno organizzate proseguendo nell´attuazione del
progetto".
Nel progetto "Energy
explorer" finora sono stati coinvolti gli alunni delle scuole superiori ad
indirizzo tecnico e scientifico dell´Umbria. Si tratta di 20 scuole umbre, per
oltre 600 studenti, che, grazie alle ditte che hanno aderito all´iniziativa,
hanno potuto conoscere diverse tipologie
di impianti: dagli eolici, fotovoltaici, a quelli idroelettrici,
a biomasse e a biogas. A settembre
riprenderanno i tour per gli alunni, che saranno affiancati da più giornate di
"Impianti aperti" alla cittadinanza per consentire ai cittadini
interessati di visitare queste strutture.
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BOLZANO: DDL SULLE CONCESSIONI PER CENTRALI FINO A 1000 KW |
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Bolzano,
18 giugno 2013 - Estendere alle centrali
idroelettriche con potenza nominale fino a 1000 kw l´attuale regime di
procedura semplificata seguito nelle autorizzazioni per la concessione negli
impianti fino a 220 kw: è quanto propone il disegno di legge approvato ieri dalla Giunta provinciale.
La
procedura semplificata, che fino ad oggi riguarda le domande per il rilascio di
una concessione per derivazione d´acqua a scopo idroelettrico con potenza
nominale fino a 220 kw, nelle intenzioni della Giunta provinciale va estesa
alle domande per impianti con potenza nominale fino a 1000 kw: è quanto prevede
il disegno di legge appovato dalla Giunta e che passa ora all´esame delle forze
politiche e del Consorzio dei Comuni. La procedura semplificata consente
l´assegnazione della concessione senza i tempi e la complessità del bando di
gara europeo.
Nello stesso
ddl viene previsto che l´interessato alla concessione per tali centrali
idroelettriche in Alto Adige deve dimostrare, al momento di richiedere
l´autorizzazione all´esercizio, la disponibilità del fondo e, di conseguenza,
esibire l´assenso del relativo proprietario. Attualmente sono circa 400 le
richieste giacenti in Alto Adige, la metà dele quali non ha l´assenso del
proprietario del terreno. "In tal caso, se passa l´impostazione del
disegno di legge, tali domande saranno respinte", ha concluso il presidente
Luis Durnwalder.
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EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA; FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE UMBRIA, ATER E GUARDIA DI FINANZA: “TUTELARE IL DIRITTO DEI CITTADINI A UN ALLOGGIO” |
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Perugia, 18 giugno 2013 - Regione Umbria e Ater
(Azienda territoriale per l´edilizia residenziale) regionale rafforzano la
cooperazione istituzionale con il Comando regionale Umbria della Guardia di
Finanza per i controlli sulle condizioni reddituali e patrimoniali degli
assegnatari di alloggi di proprietà pubblica. Con questo obiettivo, stamani
nella sede dell´assessorato regionale alle Politiche della casa, l´assessore
Stefano Vinti (delegato dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini), il
generale di brigata Cristiano Zaccagnini, per il Comando regionale Umbria della
Guardia di Finanza e Maria Grazia Ricci, del consiglio di amministrazione
dell´Ater Umbria, hanno sottoscritto un protocollo d´intesa della durata di tre
anni. Con l´intesa, si impegnano a collaborare secondo le rispettive funzioni e
competenze per "l´attivazione di procedure e controlli individuali, tesi
ad accertare la veridicità delle dichiarazioni fornite mediante
autocertificazione dai nuclei familiari assegnatari di alloggi di proprietà
pubblica gestiti dall´Ater regionale".
"Con questo atto - ha
detto l´assessore Vinti, sottolineando l´importanza e l´efficacia dei rapporti
consolidati di collaborazione con il Comando regionale della Guardia di Finanza
- mettiamo in atto ulteriori azioni per garantire il diritto dei cittadini
all´assegnazione di un alloggio di proprietà pubblica. In questi ultimi anni,
anche a causa della crisi economica, la domanda di alloggi si è notevolmente
incrementata e purtroppo - ha aggiunto - a questa domanda è difficile dare una
risposta efficace: la cancellazione delle risorse statali per il settore non
consente più di programmare interventi in maniera adeguata".
"Una situazione
difficile - ha rilevato - che comporta ancora di più la necessità di una
particolare attenzione alla gestione degli alloggi già assegnati, per poter
accertare e monitorare costantemente il permanere del diritto a occupare
l´abitazione da parte degli assegnatari". Con l´intesa firmata oggi, ai
controlli già effettuati dai Comuni che, previa approvazione della graduatoria,
provvedono alla assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale
pubblica ubicati nel loro territorio, e alla verifica annuale cui l´Ater è
obbligata dalla normativa regionale, si aggiungeranno gli accertamenti della
Guardia di Finanza. "I cittadini che fanno domanda per l´assegnazione di
un´abitazione - ha detto l´assessore regionale - devono essere consapevoli che
c´è un ulteriore controllo, affinché tutto avvenga nella massima trasparenza e
legalità, a tutela del diritto di chi ha bisogno di una casa".
"La tutela della
legalità - ha sottolineato il generale di brigata Cristiano Zaccagnini - è
l´elemento centrale di questo protocollo. Il rispetto delle normative è
fondamentale e lo diventa ancora di più, se possibile, quando si fa riferimento
a categorie svantaggiate. Analogamente a quanto la Guardia di Finanza sta
effettuando a livello nazionale, sulla base dei dati e delle segnalazioni
ricevute da Regione Umbria ed Ater verranno eseguiti controlli e verifiche per
accertare il diritto all´agevolazione sociale. È l´altra faccia dell´evasione
fiscale - ha rilevato - Si commette un illecito anche quando si gode di un
beneficio non dovuto e il nostro impegno è quello di combattere gli illeciti -
ha concluso - per affermare il principio della legalità".
"L´ater - ha detto il
consigliere Maria Grazia Ricci - metterà a disposizione i nominativi di coloro
che hanno prodotto l´autocertificazione per dimostrare il diritto a usufruire
di un alloggio di edilizia sociale pubblica e segnalerà eventuali fatti che
possano configurarsi come violazioni economico-finanziarie, affinché sia
garantita la massima trasparenza e certezza del diritto all´alloggio".
L´assessore regionale alle
Politiche della casa, Stefano Vinti, ha fornito alcuni dati a dimostrazione di quanto
sia elevata in Umbria la richiesta di alloggi di edilizia residenziale sociale
pubblica: le domande per il bando 2010 sono state 5032, di queste sono state
ammesse 4592 (91.3 per cento) ed escluse 426 (8,7 per cento). Nel 2011 sono
stati assegnati 271 alloggi, di cui 192 a nuclei familiari italiani ed europei
(70,8 per cento); 79 a nuclei familiari extracomunitari (29,2 per cento); 58 a
categorie speciali (invalidi, anziani, studenti, sfrattati; il 24,4 per cento).
Gli assegnatari pagano un canone di locazione medio mensile di 124 euro, a
fronte di una spesa media mensile per la precedente abitazione privata di 244
euro.
"Gli uffici regionali,
in base alle modifiche alla legge regionale 23/2003, recentemente modificata e
integrata con la legge regionale 15/2012
- ha detto Vinti - stanno predisponendo i nuovi criteri per l´accesso
agli alloggi di proprietà pubblica, che prevedono la certificazione Isee e
quindi il possesso di requisiti non solo reddituali ma anche patrimoniali, che
dovranno essere applicati dai Comuni. Entro l´anno - ha proseguito - verrà
emanato il nuovo bando regionale e stimiamo che siano almeno 10mila le
richieste, a causa dell´aggravarsi della crisi economica e dell´aumento del
numero degli sfratti".
"Nel 2012 - ha
ricordato a questo proposito Vinti - in Umbria ci sono stati circa 1200
sfratti, il 90 per cento dei quali per morosità incolpevole; la maggior parte,
948, a Perugia. Una situazione drammatica, che va ulteriormente peggiorando: si
stima che nei prossimi tre anni, in Umbria ci saranno 4500 sfratti. Anche a
questi nuclei familiari sarà necessario dare una risposta e, con la scarsità
già oggi di alloggi sociali, c´è l´assoluta necessità che a usufruire
dell´abitazione pubblica sia chi ne ha diritto".
Con il protocollo d´intesa,
la Regione Umbria fornirà al Comando la documentazione sulle norme e i
regolamenti che individuano i requisiti
soggettivi dei nuclei familiari assegnatari degli alloggi pubblici e segnalerà i fatti che possano configurarsi
come violazioni economico-finanziarie, rilevati a causa o nell´esercizio delle
proprie funzioni, fornendo l´eventuale documentazione.
L´ater regionale fornirà al
Comando della Guardia di Finanza i nominativi o gli elenchi nominativi di tutti
coloro che abbiano prodotto l´autocertificazione per dimostrare il diritto alla
permanenza negli alloggi di proprietà pubblica e, a sua volta, segnalerà i
fatti che possano configurarsi come violazioni economico-finanziarie.
Il Comando della Guardia di
Finanza si impegna a valutare e
organizzare l´avvio dei controlli sulla posizione reddituale e patrimoniale dei
nuclei familiari dei beneficiari segnalati dall´Ater regionale, ed eventualmente
dalla Regione Umbria, nonché a eseguire le relative verifiche, nel rispetto dei
criteri e delle procedure prescritti dalla normativa di riferimento. Darà
inoltre comunicazione all´Ater regionale, ed eventualmente alla Regione Umbria,
delle violazioni di natura amministrativa e penale (queste ultime previo nulla
osta dell´Autorità Giudiziaria), e fornirà all´Ater la documentazione
necessaria nei casi in cui risulti competente per l´irrogazione delle sanzioni
previste per le violazioni constatate.
Un Comitato esecutivo,
composto da 6 componenti (due nominati dalla Regione, due dall´Ater e due dal
Comando della Guardia di Finanza) provvederà a dare esecuzione al protocollo e
ad assicurare un costante monitoraggio sugli sviluppi dei fenomeni cui è
dedicata l´attenzione istituzionale.
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REGIONE LIGURIA CAMBIA LEGGE SU EDILIZIA PUBBLICA. PIÙ AUTONOMIA AI SINDACI PER ASSEGNAZIONE ALLOGGI |
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Genova, 17 Giugno 2013 - Emergenza
casa, la Regione Liguria interviene e modifica le norme per la gestione del patrimonio dell’edilizia
residenziale pubblica.
A proporre di modificare la
legge 10 di dieci anni fa è stata il 14 giugno la giunta Burlando, su proposta
dell’assessore all’Edilizia e Lavori Pubblici Giovanni Boitano. Il disegno di
legge amplia, in pratica, l’autonomia
dei Comuni nell’assegnazione degli alloggi per particolari situazioni sociali.
Con questa legge i comuni
potranno disporre di propri regolamenti autonomi, in grado di stabilire le
priorità. "Se un comune, ad esempio, ritiene che i genitori separati
possano rappresentare un problema può intervenire, come può farlo nei confronti
dell’emergenza dei senza-tetto e degli sfrattati", spiega Boitano,
convinto che la risposta alla forte domanda di case possa darla in modo
adeguato la collaborazione fra il patrimonio pubblico e quello privato.
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MILANO: OPERE PUBBLICHE. INCARICHI DI PROGETTAZIONE, VIA LIBERA AL NUOVO ALBO DEL COMUNE: SORTEGGIO PUBBLICO TELEMATICO PER SERVIZI FINO A 15 MILA EURO RIDUZIONE DI TEMPI E COSTI. FACILITERÀ L’AFFIDAMENTO DEGLI INCARICHI AI GIOVANI PROFESSIONISTI |
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Milano, 18 giugno 2013
- La Giunta comunale ha approvato la
delibera che definisce la linee di indirizzo per l’istituzione del nuovo Albo
degli Operatori Economici del Comune di Milano per l’affidamento di incarichi
di servizi di ingegneria ed architettura con importo inferiore ai 100 mila
euro. L’elenco sarà costituto da liberi professionisti singoli o associati,
società di professionisti e di ingegneria, consorzi stabili di progettazione.
Una novità rilevante del nuovo Albo è rappresentata dal fatto che i servizi di
ingegneria e architettura inferiori ai 15 mila euro verranno assegnati con sorteggio
pubblico telematico ai soggetti in possesso dei requisiti e iscritti nella
fascia più bassa: in considerazione della crisi che attraversa il mondo delle
professioni, il Comune ha voluto così agevolare la partecipazione di chi è
maggiormente in difficoltà, eliminando le spese legate alle procedure di gara.
Questo sistema, inoltre, garantisce tempi più rapidi nell’assegnazione degli
incarichi economicamente meno importanti e comporta una riduzione dei costi
anche per la stazione appaltante.
“Il nuovo elenco consentirà
al Comune di Milano di affidare le progettazioni a professionisti con
curriculum qualificati. Il sistema di assegnazione con sorteggio per gli
incarichi sotto i 15 euro, che non richiede alcun tipo di spesa per i
professionisti, mira a incentivare l’iscrizione agli elenchi in modo
particolare dei giovani professionisti oggi in difficoltà, in quanto piccoli e
grandi studi hanno ridotto il personale a causa della crisi”. Lo dichiara
l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza.
Oltre alla progettazione,
l’Albo comprende altri incarichi come la direzione dei lavori, il coordinamento
per la sicurezza e il collaudo. L’elenco sarà diviso in 4 fasce in relazione
all’importo posto a base di gara del servizio da affidare: la prima, la più
bassa, arriva fino ai 15mila euro, la seconda a 30 mila, la terza a 60 mila, la
quarta sino a 100 mila. Per l’iscrizione sono richiesti, oltre al curriculum
vitae, i requisiti minimi per lo svolgimento dei servizi di ingegneria e
architettura in relazione alla fascia di cui si chiede l’iscrizione.
Sino all’entrata in vigore
del nuovo Albo, previsto per la fine dell´anno, resterà operativo l’Albo di cui
è attualmente dotato il Comune.
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TRENTO: ARRIVANO I CONTRIBUTI PER LA PRIMA CASA |
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Trento, 18 giugno 2013 - L´assessore
alla salute e politiche sociali Ugo Rossi ha illustrato alla Giunta provinciale per l’approvazione
definitiva le nuove misure attivate dalla Provincia autonoma di Trento per
fronteggiare la crisi, favorire l´acquisto o la costruzione della prima casa e
rilanciare l´economia. Dopo il parere positivo del Consiglio delle Autonomie,
ieri anche il via libera della Iv Commissione permanente a questo secondo
intervento, previsto dalla legge provinciale 9/2013 "Ulteriori interventi
a sostegno del sistema economico e delle famiglie", che fa seguito ai
contributi rivolti alle ristrutturazioni del patrimonio edilizio esistente. Per
l´acquisto o la costruzione della prima casa saranno messi in campo 30 milioni
di risorse, ripartite fra le Comunità e il Territorio della Val d´Adige; le
domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 8 luglio e fino al 9
agosto 2013 presso le Comunità dove si intende effettuare l´intervento.
"Con questi interventi
- ha commentato l´assessore Ugo Rossi - l´amministrazione provinciale dimostra
ancora una volta la sua attenzione e presenza costante in questo momento
difficile, mettendo in campo risorse che siano di incentivo sia per gli
acquisti dei cittadini che come volano per le imprese. L´obiettivo è rimettere
in moto il volano dell´economia, ma per farlo c´è bisogno del contributo di
tutti".
L´intervento approvato oggi
dalla Giunta provinciale mette in campo 30 milioni di euro, ripartiti fra le
Comunità e il Territorio della Val d´Adige.
Le domande, fino ad un
massimo di due, potranno essere presentate a partire dal prossimo 8 luglio e
fino al 9 agosto 2013 da parte dei richiedenti con i requisiti di seguito
elencati:
un indicatore Icef non
superiore a 0,45 (su richiesta dell´interessato l´indicatore può essere
attualizzato al 2013, dichiarando cioè depositi a risparmio, conti correnti e
postali alla data di apertura dei termini di presentazione delle domande);
due anni di residenza in
provincia di Trento;
non risultare proprietari,
alla data del 1 marzo 2013, di altra unità abitativa con rendita catastale
superiore a 350 euro, rendita che le comunità potranno, con proprio
provvedimento, elevare fino a 500 euro.
Il contributo sarà concesso
nella misura pari al 50% dell’importo risultante dal contratto di compravendita
o della spesa di costruzione e sarà erogato in 10 rate annuali costanti. Due le
fasce previste, a seconda del punteggio. Il punteggio, ai fini della
graduatoria, è dato dalla somma di tre elementi: l´Icef, il numero di figli
conviventi e il numero di anni di residenza in Trentino. Il contributo di chi
otterrà un punteggio pari o inferiore a 56 punti non potrà essere superiore a
70.000 euro, mentre il contributo di chi otterrà un punteggio superiore a 56
punti avrà il tetto massimo di 100.000 euro.
Potrà essere aumentato fino
al 60% qualora ci siano miglioramenti energetici superiori a quelli previsti
per legge oppure ci sia la certificazione Arca o l’intervento sia realizzato
all´interno di centri storici.
Elementi caratterizzanti di
questo intervento sono la massima semplificazione amministrativa e la riduzione
dei tempi di concessione del contributo. Al cittadino, al momento della
presentazione della domanda verrà chiesto solo di presentare il modulo
predisposto dalla Provincia autonoma di Trento, specificando il costo
dell’immobile e l’ubicazione dello stesso, qualora già individuato, oppure
copia semplice del contratto di compravendita, unitamente alla dichiarazione
sostitutiva di conformità all’originale, nel caso dell’acquisto, di allegare un
preventivo sommario della spesa, nel caso di nuova costruzione, sottoscritto
dal richiedente e da un tecnico abilitato. Dalla chiusura dei termini di
raccolta delle domande, le Comunità approveranno le graduatorie entro il
termine massimo di 45 giorni. Una corsia preferenziale con graduatoria separata
sarà destinata alle giovani coppie, coniugate o conviventi more uxorio, e
nubendi.
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CASA, IN UMBRIA: SENZA RISORSE DEL GOVERNO A RISCHIO ELIMINAZIONE E SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE IN EDIFICI PRIVATI |
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Perugia,
18 giugno 2013 - "Il Governo deve assolutamente assumere il problema del
superamento delle barriere architettoniche e dotare la Regione Umbria delle
risorse sufficienti per affrontarlo positivamente": è quanto afferma
l´assessore regionale alle Politiche della casa, Stefano Vinti, sottolineando
che "i continui e pesanti tagli delle risorse da parte del Governo ai
bilanci regionali, hanno prodotto nel tempo una situazione assolutamente
insostenibile, tanto da mettere a rischio anche per il 2013, ogni intervento
per l´eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli
edifici privati".
"La Regione Umbria con la legge regionale
n. ´19/2002´ ha stabilito di stanziare un importo, la cui entità è determinata
annualmente con la legge finanziaria, per le finalità previste dalla legge
´13/1989´ che prevede la concessione di contributi a fondo perduto per la
realizzazione delle opere direttamente finalizzate al superamento ed
all´eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti ha
spiegato l´assessore Vinti - I finanziamenti regionali sono stati rilevanti e
dal 2002 al 2012 ammontano
complessivamente a 4 milioni 773 mila 742 euro di cui hanno beneficiato
sinora circa un migliaio di famiglie. Ogni anno - aggiunge l´assessore - pervengono mediamente circa 200 nuove domande
di contributo corrispondenti ad una richiesta economica di circa 900 mila euro a fronte di un contributo
statale concesso saltuariamente, solo per gli anni 2002, 2005 e 2006 per
619mila131,38 euro complessivi, una cifra risultata largamente insufficiente a
coprire la richiesta proveniente dai Comuni dell´Umbria".
"Nonostante
il forte impegno economico ed amministrativo della Regione - ha proseguito
Vinti - ad oggi il numero delle richieste di finanziamento da parte dei privati
da soddisfare sono circa 1.410, corrispondenti ad un fabbisogno economico
complessivo di 6 milioni 609 mila 728,54
euro che, sommati ai finanziamenti regionali considerati come un´anticipazione
dei contributi statali, di 4milioni773
mila742,82 euro, ammontano ad una cifra complessiva di 11 milioni 383 mila
471,36 euro, richiesti al Governo da parte della Giunta regionale".
Relativamente agli interventi nel campo delle
opere pubbliche Vinti ha precisato che l´attenzione è sempre stata costante:
"I bandi per la concessione di contributi ai Comuni ed enti pubblici,
emanati sia in seguito alla legge regionale n. ´19/1986´ e, successivamente,
con la legge n. ´3/2010´, hanno previsto e prevedono espressamente, tra le
tipologie di opere finanziabili, i progetti per l´abbattimento e l´eliminazione
delle barriere architettoniche. Inoltre, l´art. 1 della legge regionale n.
´3/2010´ ha sancito tra i suoi principi e disposizioni generali, di ´promuovere
l´accessibilità e la fruibilità per tutti dell´ambiente costruito e non
costruito, anche attraverso la eliminazione e la non realizzazione delle
barriere architettoniche".
Concludendo Vinti ha fatto riferimento
all´impegno assunto dalla Giunta regionale ad istituire l´Osservatorio
regionale sulle politiche per le persone con disabilità (formalizzato con la
Deliberazione del Consiglio regionale 20.07.2011 n.82) e la revisione delle
Linee di indirizzo regionale per la prescrizione di montascale ai soggetti
aventi diritto (introdotte con la Deliberazione della Giunta regionale
18.07.2011 n. 774). Quest´ultima
deliberazione - ha riferito l´assessore -
prevede due percorsi prescrittivi distinti e cioè uno per i soggetti non deambulanti inseriti
in un progetto riabilitativo ed un altro per i soggetti non deambulanti
inseriti in un progetto assistenziale. Il sopralluogo che precede la
prescrizione e la fornitura dei montascale viene effettuato dalle Asl secondo
le indicazioni della Asl stessa.
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EDILIZIA SOSTENIBILE: GIUNTA DECIDE LO SCIOGLIMENTO DI "ARES" |
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Udine, 18 giugno 2013 - Nell´ambito delle
norme inserite nel disegno di
legge di assestamento di
bilancio è stato previsto l´avvio delle
operazioni
"tecniche" finalizzate allo scioglimento e alla
liquidazione di Ares,
l´Agenzia regionale per l´edilizia
sostenibile.
A darne notizia, al termine
dei lavori, il 15 giugno a Udine,
dell´esecutivo del Friuli
Venezia Giulia, è stato l´assessore
alle Finanze, Francesco
Peroni, che ha spiegato come la decisione
si inquadri "negli
obiettivi di contenimento della spesa pubblica
e di migliore svolgimento
delle funzioni amministrative".
In vista dell´assemblea
straordinaria per la messa in
liquidazione della società,
la Giunta impartirà gli opportuni
indirizzi operativi, che
prevedranno in particolare la nomina di
un solo liquidatore. Le
funzioni dell´Ares saranno trasferite
alla Direzione centrale
della Regione competente in materia di
edilizia sostenibile, in
un´ottica di miglioramento
dell´efficienza della macchina
amministrativa.
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ASSE IRPINIA-SPAGNA: TERMINA LA WORK EXPERIENCE AL CFS SI CONCLUDE L’ERASMUS PER I 3 STUDENTI DI VALENCIA AL CENTRO PER LA FORMAZIONE E LA SICUREZZA IN EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI AVELLINO OGGI CERIMONIA DI CHIUSURA NELLA SEDE DELL’ENTE PARITETICO IRPINO |
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Avellino,
18 giugno 2013 - Si conclude l’Erasmus
internazionale per migliorare la specializzazione professionale dei lavoratori
edili. Oggi (martedì 18 giugno) alle ore 12.30, al Centro
per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia
della provincia di Avellino con sede ad Atripalda, si terrà una
cerimonia che stilerà il bilancio dell’esperienza fatta ed acquisita dai 3
studenti valenciani (Marin Veselinov Marinov, Mario Agustìn Estrella Rodrìguez,
Giorgio Stefano Cuccolini) impegnati in Irpinia in un’intensa work experience
iniziata lo scorso 7 aprile. L’iniziativa, che ha come protagonista il Cfs, ha
visto gli allievi spagnoli attivi in un percorso di studio-lavoro sul tema
energetico. Un vero e proprio stage, post scolastico, finalizzato a consentire
ai ragazzi di vivere un’esperienza positiva sul piano professionale, culturale
e linguistico. Due le aziende irpine che hanno ospitato gli alunni: la
D’agostino Angelo Antonio di Montefalcione e l’Av Project di Manocalzati. Qui
gli studenti hanno lavorato a fianco dei dipendenti aziendali nelle quotidiane
attività produttive. Con particolar riferimento al risparmio energetico dei
fabbricati (fronte che ha interessato due discenti) ed alle energie alternative
per il terzo allievo valenciano. Ad affiancare il training on the job anche una
specifica attività formativa, affidata al Cfs, sul tema del risparmio
energetico. Una fase d’aula di 40 ore che ha integrato, dunque, lo stage in
impresa durato 360 ore.
Il
progetto di respiro internazionale nasce dal Formedil (Ente nazionale per la formazione e
l’addestramento professionale nell’edilizia) contattato, per l’attivazione
della collaborazione, dall’omologa Istituzione spagnola. E si sviluppa secondo
gli obiettivi di Reforme: l’organizzazione che riunisce i principali enti
bilaterali di formazione in edilizia dei nove Paesi europei attualmente
aderenti (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Belgio, Finlandia,
Svezia e Svizzera).
All’incontro
conclusivo di domani dell’Erasmus, oltre ai 3 studenti, saranno presenti le
parti sociali del settore edile, i vertici e l’intera equipe del Cfs
(presidente, vice presidente, dipendenti, tecnici, Rlst) nonchè i
rappresentanti delle due aziende coinvolte nell’esperienza
formativa-lavorativa.
“Con lo
scopo di sviluppare iniziative educative e formative di livello europeo –
spiega Carmine Piemonte, vicepresidente dell’Ente paritetico irpino – dalla
Spagna è giunta la richiesta al Formedil di partner italiani disponibili ad
accogliere esperienze per potenziare la qualifica professionale dei giovani
lavoratori”. “Subito ci siamo mostrati – continua – propensi ad una simile
iniziativa che riteniamo sia rilevante non solo per crescita delle competenze,
ma anche sotto l’aspetto umano e sociale”.
“Il
bilancio dell’esperienza – conclude
Michele Di Giacomo, presidente del Cfs – è stato senza dubbio positivo. I
ragazzi hanno avuto modo di accrescere e migliorare il loro skill professionale
per un efficace ingresso nel mondo del lavoro. Ci auguriamo di poter replicare
questa iniziativa, dando così ad altri studenti europei la possibilità di poter
seguire programmi educativi e professionali, favorendo sempre la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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POLITICA REGIONALE COMMISSARIO HAHN APRE PROGETTO DI RICERCA TOP ELI - PER DARE ALL´EUROPA L’AVVIO SULLA TECNOLOGIA LASER E INVERTIRE LA FUGA DEI CERVELLI |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 -
I lavori sono iniziati il 14 giugno su quello che sarà il più importante progetto
di ricerca pan europea nei nuovi Stati membri dell´Ue.
Commissario Johannes Hahn è
in Magurele, Romania per partecipare alla inaugurazione del progetto, che è
stato co-finanziato con fondi regionali dell´Ue di circa 150 milioni di euro.
La Eli-np ("Extreme
Light Infrastructure - Fisica Nucleare") è uno snodo di un progetto di
ricerca pan-europea che dispone anche di strutture in Repubblica Ceca e
Ungheria. Fa parte di un consorzio di ricerca che riunisce 40 partner
provenienti da 13 Stati membri.
Parlando dal sito Eli in
Magurele, il Commissario Hahn ha dichiarato: "Eli è estremamente
significativo non solo per la Romania, ma per tutta l´Europa Essa ha il
potenziale per attrarre ricercatori e studenti Questo è di trasformare la fuga
di cervelli in circolazione cervello e.. Attrarre le persone verso il basso il
percorso di una carriera scientifica. Si può anche mettere l´Europa sulla mappa
di ricerca di fisica nucleare con tecnologia laser ad alta tecnologia ".
Ha aggiunto: "La
Romania ha già iniziato lo sviluppo di collegamenti chiave tra Eli-np e del
mondo accademico, nonché a promuovere il suo potenziale commerciale a livello
internazionale."
Eli-np si trova accanto al
Horia Hulubei Istituto Nazionale di Fisica e Ingegneria Nucleare - in Magurele,
a sud di Bucarest. Entro il 2018, Eli-np dovrebbe impiegare 262 ricercatori (di
cui 36 personale di supporto).
Il costo totale del progetto
è di oltre € 356.000.000 (regionale Ue e fondi nazionali combinate). L´impianto
è programmato per essere operativo entro il 2015.
Link al sito web Eli:
http://www.Extreme-light-infrastructure.eu/
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LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE CON FAVORE L´EIOPA RAPPORTO SULLA VALUTAZIONE DELLA GARANZIA A LUNGO TERMINE PER IL SETTORE ASSICURATIVO |
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Bruxelles, 18 giugno 2013 - L´autorità europea delle assicurazioni
e pensioni aziendali e professionali (Eiopa) il 14 giugno ha pubblicato una relazione che valuta un
possibile pacchetto di misure per facilitare la fornitura di prodotti
assicurativi con garanzie a lungo termine sotto il nuovo regime di
regolamentazione Solvency Ii assicurazione. Il Consiglio, il Parlamento europeo
e la Commissione ha incaricato l´Eiopa con la produzione di questo studio nel
2012, al fine di fornire una base per un accordo politico sulla direttiva
Omnibus Ii (cfr. Ip/11/49 ). La Commissione europea accoglie con favore la pubblicazione
della presente relazione.
Mercato interno e Servizi
commissario Michel Barnier ha dichiarato: "La Commissione si augura che il
Consiglio e il Parlamento utilizzare questa ottima relazione e le sue
conclusioni come base per un accordo urgente sul Omnibus Ii e mostrare
pragmatismo e volontà di compromesso, il settore assicurativo ha bisogno di
solvibilità. Ii da applicare al più presto possibile, in quanto il regime di
solvibilità attuale mi è obsoleto e fornisce la sicurezza insufficiente, e il pacchetto
di garanzia a lungo termine è l´unico grande ostacolo rimanente. "
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CENTO MILIONI DI EURO PER LE MICRO, PICCOLE E MEDIO IMPRESE CALABRESI. |
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Catanzaro,
18 giugno 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha preso
parte, a Palazzo Alemanni, all’incontro per la sottoscrizione di un accordo tra
Fincalabra e Banca Nuova. Ad illustrare i contenuti della convenzione anche il
Presidente di Fincalabra Umberto De Rose, il Direttore generale di Banca Nuova
Umberto Seretti ed il capo-area Calabria Marco Tuscano.
L’accordo
prevede la formazione di un fondo di 100 milioni di euro da destinare alle
micro, piccole e medie imprese calabresi già attive nel proprio business e che
possano realizzare gli scopi e gli obiettivi dello sviluppo economico e del
sostegno occupazionale locale. Saranno prese in considerazione, si legge nella
convenzione “le richieste pervenute da imprese che occupano fino ad un massimo
di 249 persone il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il
cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro”. Fincalabra, in
qualità di referente unico del progetto, “è responsabile della promozione
presso le imprese, del coordinamento e dell’attuazione dell’accordo, adottando
tutte le misure idonee al perseguimento delle finalità programmate e
accompagnando l’azienda nella fase di analisi e definizione del fabbisogno
finanziario. Si impegna, inoltre, a individuare e a segnalare alla Banca le
aziende che ritiene meritevoli di assistenza finanziaria predisponendo una
lettera di presentazione. La valutazione del merito di credito dei clienti, ai
fini della concessione degli affidamenti, sarà poi di esclusiva pertinenza
della Banca, poiché Fincalabra non ha alcun potere dispositivo o conclusivo”.
“Il nostro
impegno – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - è rivolto a promuovere degli
accordi che non siano spot, e durino soltanto una stagione, piuttosto abbiamo
interesse a creare relazioni di lungo termine che possano produrre ricadute
significative sul territorio. Desidero, per questo, esprimere il mio sincero
apprezzamento per lo sforzo che la banca mette in campo nel nostro territorio
per sostenere le imprese in questa delicatissima sfida sui mercati in un
momento congiunturale così difficile. Il mondo imprenditoriale calabrese ha
necessità di risposte concrete e l’accordo sottoscritto quest’oggi offrirà un
importante strumento di sostegno per quelle che sono realtà produttive e che
costituiscono un punto di riferimento per intere comunità. Il ruolo di
Fincalabra è altrettanto importante poiché, in virtù dell’esperienza già
acquisita in altri progetti, potrà gestire la fase istruttoria in maniere più
celere e rendere ancora più incisivo l’intervento. Mettiamo insieme tutti gli
attori della filiera per massimizzare il risultato nell’intento di sostenere
concretamente l’imprenditoria regionale”.
“Presentiamo
un accordo rivolto alle piccole e medie imprese – ha sostenuto il Presidente di
Fincalabra Umberto De Rose - consapevoli dell’importanza di creare un momento
di mediazione con il mondo del credito. Noi poniamo molta attenzione a quella
che è la storia delle aziende e l’esperienza che abbiamo acquisito nell’ambito
di altri progetti ci consentirà di gestire in modo più celere tutta la fase
istruttoria”.
“La Banca
intende offrire alle Pmi del territorio – ha dichiarato il Direttore generale
di Banca Nuova Umberto Seretti - un servizio integrato per accedere con
maggiore facilità ad affidamenti bancari a breve e a medio lungo termine.
Questo accordo testimonia il nostro impegno sul territorio. Se il territorio
decolla anche la Banca ne trae giovamento ed è per questo che intendiamo creare
tutte quelle sinergie che possono costruire un sostegno reale per le imprese”.
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IL QUADRO DELL´ECONOMIA NELLA TUSCIA VITERBESE |
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Vierbo, 18
giugno 2013 - Credito, occupazione,
internazionalizzazione, semplificazione amministrativa, sviluppo. Sono alcuni
dei punti nevralgici toccati oggi nel corso della presentazione del 13°
Rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese realizzato dall‘Osservatorio
Economico Provinciale e dall’Istituto di ricerca economica G.tagliacarne per la
Cdc di Viterbo, alla presenza di imprenditori e professionisti, esponenti delle
associazioni di categoria e sindacali, rappresentanti istituzionali,
responsabili degli istituti di credito e quanti sono interessati alle questioni
economiche. “Il Rapporto quest’anno – ha dichiarato Ferindo Palombella,
presidente dell’Ente camerale – illustra chiaramente tutte le difficoltà che
l’economia provinciale sta incontrando a causa del perdurare della crisi.
Sappiamo che Viterbo è una provincia aciclica che entra dopo nelle fasi
congiunturali negative ma ne esce anche dopo, e questo purtroppo oggi non è un
bel messaggio. Mai come in questo periodo l’impresa ha bisogno di fare e fare
velocemente, quindi si deve comprendere anche quell’insofferenza degli
imprenditori nell’affrontare quotidianamente i conti, tra l’altro, con un
sistema burocratico che fatica a imboccare la strada della semplificazione. Ci
sono poi i ritardi dei pagamenti da parte degli Enti pubblici, che le imprese
indicano nella nostra indagine essere il primo problema da risolvere. Oggi le
aziende rischiano di chiudere non per i debiti ma per i crediti. Per affrontare
le difficoltà che stiamo attraversando lo sforzo deve essere imponente e a 360
gradi – aggiunge Palombella - ed è anche per questo che con le associazioni di
categoria e sindacali abbiamo voluto mobilitare la politica attraverso il Focus
Impresa e Lavoro prima delle elezioni politiche, regionali e comunali facendo
impegnare tutti i candidati sulle priorità del nostro territorio. Li
richiameremo nelle prossime settimane per farci illustrare il lavoro che si sta
facendo rispetto agli impegni assunti in quel contesto. Mai come in questo
momento abbiamo bisogno di tutte le forze disponibili per remare insieme e
nella stessa direzione, per uscire da questa congiuntura… insieme. Perché
insieme a tutti gli attori dobbiamo rilanciare il futuro partendo dalla
principale risorsa di cui disponiamo: la nostra terra, nel senso più ampio del
termine. La terra di Tuscia, quindi, intesa dal punto di vista agricolo,
turistico, culturale e come humus ideale per fare rete e riuscire a essere più
competitivi sui mercati anche internazionali”. Tra i rappresentanti
istituzionali intervenuti il nuovo sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, gli
onorevoli Alessandro Mazzoli e Alessandra Torresi, il consigliere regionale
Riccardo Valentini, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo
Luigi Ambrosini.
La
ricchezza prodotta
Analizzando
la performance dell’economia provinciale nel 2012, le stime sull’andamento del
valore aggiunto a prezzi correnti mostrano un calo del 2,6% rispetto all’anno
precedente. Sulla base dei dati relativi al 2011 è possibile analizzare la
composizione settoriale del valore aggiunto provinciale. In primo luogo si può
evidenziare come il contributo del valore aggiunto dell’agricoltura, rispetto
al totale della ricchezza prodotta in provincia, sia ampiamente superiore (4%),
rispetto a quello che il settore primario ha sul totale italiano (2 %) e della
regione (1%). I servizi pesano per circa l’81% del totale, con un’incidenza
inferiore rispetto a quella rilevata per il Lazio (84,4%) ma superiore rispetto
a quella media nazionale (73,4%), mentre la quota dell’industria è pari al
15,1%, in corrispondenza di un peso dell’8,6% dell’industria in senso stretto e
del 6,6% del settore edile. Questo risultato si scosta solo leggermente dal
dato regionale, mentre maggiore è la distanza da quella nazionale, dove è
largamente superiore il peso dell’industria in senso stretto (18,5%) ma di
minore entità quello delle costruzioni (6,1%).
Il sistema
imprenditoriale
Le imprese
attive nella provincia di Viterbo nel 2012 risultano pari a 34.090, l’89,3% del
totale delle imprese registrate, ed in calo di 251 unità in corrispondenza del
maggior numero di cessazioni (2.611) rispetto alle nuove iscrizioni (2.360). A
causa delle forza dell’impatto recessivo sulle strutture produttive, saldi
negativi hanno colpito in modo trasversale quasi la totalità dei settori
economici provinciali: i più coinvolti sono stati il settore agricolo (-330),
l’edilizia (-173) e il settore del commercio e riparazione di autoveicoli e
motocicli (-152), che sono anche i settori in cui si concentrano maggiormente
le imprese attive provinciali e nei quali si è ad ogni modo rilevato un più
alto numero di nuove iscrizioni. Nel confronto con i dati del 2011 in termini
di variazioni percentuali, emerge come il calo di oltre il 2% delle imprese
attive nell’agricoltura, nel manifatturiero e nelle costruzioni nella provincia
di Viterbo sia risultato perfettamente in linea con la dinamica rilevata per
l’Italia e per il Lazio, con l’unica eccezione che nella regione è rimasto
stabile il numero delle imprese edili attive. Si evidenziano incrementi
significativi in termini di impatto numerico nell’ambito dei servizi di
alloggio e di ristorazione (+2,2%), per noleggio, agenzie di viaggio, servizi
alle imprese (+2,6%) e per attività professionali, scientifiche e tecniche
(+4,2%). Sono stati soprattutto l’industria tessile (-21%), la fabbricazione di
carta e di prodotti di carta (-18%), la fabbricazione di articoli in gomma e
materie plastiche (-9%), l’industria delle bevande (-8%) e l’industria del
legno (-8%) a sperimentare le riduzioni più incisive nel numero di imprese
attive, e con un’intensità relativamente più elevata rispetto a quanto
riscontrato dai medesimi comparti nella media del Lazio e dell’Italia. In
crescita, invece, e in controtendenza sia con i risultati regionali che nazionali
le imprese attive nella fabbricazione di articoli in pelle (+8%), nella
fabbricazione di mobili (+8%) e nell’elettronica (+7%).
Dinamiche
demografiche e mercato del lavoro
Nel 2012
la popolazione residente nella provincia di Viterbo risulta pari a 312.274
persone ed il 51,4% della popolazione viterbese è di genere femminile. Sul
totale dei residenti, il 12,6% risulta nella fascia di età compresa tra 0 e 14
anni, una percentuale leggermente inferiore sia rispetto alla media regionale
(13,8%) che nazionale (14%). In linea con il processo demografico che da
diverso tempo caratterizza l’evoluzione delle economie più mature, si evidenzia
una presenza relativamente più ampia di popolazione residente oltre i 64 anni
(21,9%), un dato superiore a quello regionale (20,2%) e nazionale (20,8%). Un
ulteriore elemento di interesse nell’ambito dell’analisi demografica è
rappresentato dalla presenza di popolazione straniera residente. Al 2012 in
provincia di Viterbo risultano presenti circa 24 mila stranieri, che costituiscono
il 7,7% dei residenti complessivi, una quota in linea con la media regionale e
seconda solo a quella di Roma tra le varie province laziali. Per quanto
riguarda la provincia di Viterbo la disoccupazione, dopo il calo del 2010 che
aveva interrotto il trend di crescita del biennio 2008-2009, tra il 2011 e il
2012 ha fatto registrare un nuovo
intenso aumento, con un dato della disoccupazione tra il 2008 e il 2012 pari al
+34,1%, In termini di tasso di disoccupazione, le statistiche provinciali segnalano
il passaggio dal 10,6% del 2010 al 13% del 2012, su livelli stabilmente al
sopra di quelli del Lazio (10,8% nel 2012) e dell’Italia (10,7% nel 2012). Il
rapporto tra occupati e popolazione è sceso dal 55,5% del 2008 al 53,1% del
2012. Esaminando il coinvolgimento della popolazione femminile nel mercato del
lavoro, il tasso di occupazione 42,3% ed il tasso di attività femminile 50,1%
sono inferiori al dato regionale e nazionale. Specularmente, il tasso di
disoccupazione femminile nella provincia di Viterbo pari al 15% risulta più
alto della media regionale (12,1% e nazionale (11,9%).
Commercio
estero
Nel 2012,
l’export ha sperimentato una decisa accelerazione pari al +20,5% che è andata a
compensare la peggiore performance del 2011 (-6,5%). L’export del settore
manifatturiero conta per circa l’80% del totale provinciale e tra il 2011 e il
2012 ha osservato un aumento prossimo al 18%. Una quota relativamente
importante dei flussi di beni verso l’estero proviene dal settore agricolo
(18,4%), la cui performance sui mercati internazionali nel 2012 è stata di
assoluta rilevanza (+33,7%). Il comparto alimentare (quota del 16,3%), il
sistema moda (tessile, abbigliamento, pelli e accessori, quota dell’11,5%), il
settore degli articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della
lavorazione di minerali non metalliferi (quota del 31,8%), sono i settori
maggiormente rappresentativi della produzione viterbese sui mercati esteri. Tra
questi, sono stati però solo l’alimentare e il sistema moda a fungere da traino
per la crescita delle esportazioni viterbesi nel 2012, con performance
rispettivamente del +44,5% e del +215,6%. In contrazione, invece, i flussi del
settore articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione
di minerali non metalliferi (-8,2%), attribuibile in modo particolare alla non
favorevole performance dei prodotti in porcellana e ceramiche e degli articoli
in materie plastiche. Per quanto riguarda la composizione delle esportazioni
per destinazione economica, l’Europa è il principale sbocco per i flussi in
uscita dalla provincia di Viterbo, con una quota pari al 69% dell’export
complessivo provinciale. L’export verso l’Europa è cresciuto nel 2012 del
15,1%. La provincia di Viterbo sta diversificando gli sbocchi sui mercati internazionali,
alla ricerca del dinamismo della domanda americana, in modo particolare di
quella statunitense (praticamente raddoppiato l’export rispetto al 2011) e,
soprattutto, di quella brasiliana (export viterbese passato da poco più di
400mila euro a circa 4 milioni di euro). Da segnalare la crescita delle
esportazioni verso la Cina (+76%) e il Giappone (+97,5%).
Credito
Gli
effetti della crisi economica ancora in corso sono d’altra parte rinvenibili
anche nei dati relativi alla rischiosità del credito, poiché gli assetti
finanziari di molte imprese hanno subito ripercussioni dalla recessione, con
conseguenze negative sulla solvibilità. Un aspetto che appare evidente nei dati
sull’andamento delle sofferenze bancarie a livello nazionale, aumentate del 13,8%
tra il 2011 e il 2012, ma anche a livello dei singoli sistemi economici locali:
in particolare, nella provincia di Viterbo le sofferenze sono cresciute del
14,3%. Le difficoltà in termini di solvibilità sono chiaramente confermate
anche dalla lettura delle statistiche sulle sofferenze bancarie in termini di
numero di affidati. A dicembre 2012 nella provincia viterbese risultava un
incremento rispetto al 2011 del 7,8%. Tale crescita risulta ampiamente più
elevata rispetto a quanto riscontrato sia a livello regionale (4,5%) che
nazionale (4,9%). Per quanto riguarda la raccolta di fondi, dai dati di Banca
d’Italia emerge come nella provincia di Viterbo a fine 2012 i depositi
risultassero di poco superiori ai 4 miliardi di euro, con un aumento del 4,3%
rispetto al 2011. Tale tasso di crescita risulta tuttavia inferiore a quanto
rilevato nella media regionale (+8,9%), con il Lazio che ha a sua volta
mostrato un maggiore dinamismo nell’accumulo di depositi bancari rispetto alla
media nazionale (+7%). Da sottolineare come la provincia di Viterbo presenti il
tasso di variazione più basso dei depositi tra tutte le province laziali. La
provincia di Viterbo si distingue in modo netto rispetto alle altre realtà
regionali, ma anche rispetto al quadro nazionale, per una forte preferenza per
i depositi nelle banche di minore dimensione (34,7% contro il 7,1% del Lazio e
il 9,2% dell’Italia), a evidenziare il rapporto più stretto con realtà più
piccole ma probabilmente di maggiore radicamento territoriale e di maggiore vicinanza
alle esigenze della popolazione locale.
Nella
provincia di Viterbo, la flessione degli impieghi nel periodo 2011/12 è
risultata pari all’1,2%. Parallelamente a quanto rilevato sul fronte dei
depositi, nella provincia di Viterbo c’è una più elevata incidenza degli
istituti di minore dimensione (37,5%) rispetto al contesto regionale (4,6%) e
nazionale (9%), superiore anche al peso registrato per il credito delle banche
maggiori (30,8%).
La
dinamica congiunturale
Il quadro
generale che emerge dall’analisi dell’indagine congiunturale pone in luce un
clima di persistente e pervasiva difficoltà per le imprese dei diversi settori
di attività che compongono il sistema economico della provincia di Viterbo. Nel
triennio 2009-2012, infatti, la produzione ed il volume di affari delle imprese
della provincia si sono ridotti complessivamente di circa un terzo. Anche
l’occupazione interna ha risentito in maniera piuttosto severa
dell’intensificazione del rallentamento dell’attività economica; oltre il 10%
degli occupati della provincia, infatti, è stato estromesso dalle imprese nel
corso del periodo considerato. Nel 2012 la produzione delle imprese della
provincia di Viterbo ha fatto registrare un calo del -10% mentre il fatturato è
sceso del -8,5%; anche l’occupazione ha subito una nuova battuta d’arresto
(-3,9%). Come per le scorse annualità,
sono le imprese di più piccole dimensioni ad aver risentito di più della
congiuntura economica negativa nel corso del 2012.
Le attese degli
imprenditori della provincia di Viterbo per il 2013 indicano il perdurare delle
difficoltà, ma con passività di minore intensità rispetto al 2012. Per il 2013,
infatti, si prevede un sostanziale allentamento delle criticità. Viene
ipotizzata una diminuzione della produzione del -4,9% e del giro d’affari del
-4,5%. Anche la riduzione dell’occupazione si prevede più contenuta (-2,3%) ed
un aumento degli investimenti dello 0,3%.
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SARDEGNA: AL VIA LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE PER IL BANDO MICROCREDITO |
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Cagliari,
18 giugno 2013 - L´assessorato del
Lavoro informa che da, martedì 18 giugno, si possono presentare le
domande telematicamente per accedere al bando per il microcredito, utilizzando
il modulo disponibile sui siti della Sfirs, di Sardegna lavoro o presso i
centri regionali di formazione professionale. Il modulo stampato della domanda
dovrà essere inviato entro i 7 giorni successivi all´invio telematico,
esclusivamente tramite raccomandata, posta celere con avviso di ricevimento o
posta certificata all´indirizzo: Fondo Microcredito Fse, c/o Sfirs Spa, via
Santa Margherita 4, 09124 Cagliari. A partire dalla prossima settimana avrà
inizio, negli otto capoluoghi di provincia, un programma di giornate
informative per la presentazione al pubblico del bando microcredito Fse.
I prossimi
incontri si terranno a:
- Olbia,
sede Crfp, mercoledì 19 giugno 2013, alle ore 10.30
- Sassari,
sede Crfp, giovedì 20 giugno 2013, alle ore 10.30
- Nuoro,
sede Camera di Commercio, giovedì 20 giugno 2013, alle ore 17.00
-
Oristano, sede Crfp, lunedì 24 giugno 2013, alle ore 10.30
-
Carbonia, sede Crfp, martedì 25 giugno 2013 alle ore 10.30
-
Cagliari, T-hotel, martedì 25 giugno 2013, alle ore 16.00
- Lanusei,
aula consiliare, martedì 25 giugno 2013 alle ore 15.00
- Guspini,
aula consiglio comunale, giovedì 27 giugno 2013, alle ore 17.00.
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MABRO, ROSSI E SINDACATI: “PRIMA DI TUTTO PAGARE GLI STIPENDI ARRETRATI” |
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Firenze, 18 giugno 2013 – Mattinata di lavoro tutta dedicata alla
Mabro il 15 giugno nella sede della giunta regionale. Il presidente Enrico
Rossi ha incontrato Maurizio Santoro, nuovo amministratore delegato, segnalato
dagli advisor di Cross Border e nominato dal consiglio di amministrazione di
Abbigliamento Grosseto. Il presidente era accompagnato dall’assessore alle attività
produttive Gianfranco Simoncini. Hanno partecipato all’incontro anche gli
assessori al Comune e alla Provincia di Grosseto Emanuel Cerciello e Gianfranco
Chelini.
L’incontro del presidente
Rossi con il nuovo amministratore delegato è stato cordiale. Maurizio Santoro
ha assicurato il proprio impegno per trovare una soluzione che consenta di
uscire dallo stallo attuale e che permetta all’azienda di rispondere agli
ordini produttivi, che ammonterebbero a un valore di oltre 800 mila euro.
L’amministratore delegato ha anche nuovamente confermato a presidente e
amministratori le potenzialità dell’azienda, che per qualità del prodotto e
know out, ha affermato, ha ancora mercato.
Successivamente presidente e
amministratori hanno incontrato le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e
Uil. Al termine i rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati hanno
convenuto sui punti che seguono.
“Si rileva che non si sono
ancora avute dalla proprietà risposte chiare né sulla volontà di procedere al
pagamento dei salari arretrati né sulla volontà di presentare entro il 30
giugno al Tribunale di Grosseto, così come concordato dal precedente
amministratore delegato Barontini con istituzioni e sindacati stessi, la
richiesta per la “Prodi bis”, che prevede la continuità produttiva e la ricerca
di un nuovo imprenditore tramite procedura concorsuale.
Istituzioni e sindacati
ribadiscono la necessità del mantenimento della continuità produttiva. Ciò deve
avvenire attraverso l’immediata corresponsione degli stipendi arretrati alle
lavoratrici della Mabro, la maggior parte delle quali non li riscuote da metà
dello scorso mese di gennaio. Questa è la condizione minima perchè in azienda
si possa creare un clima che consenta di mantenere la necessaria continuità
produttiva.
Istituzioni e sindacati
ribadiscono con forza la necessità che siano rispettati gli impegni presi dal
precedente amministratore delegato (rispondente per altro alla stessa proprietà
dell’azienda) di presentare entro il 30 giugno la richiesta per la “Prodi bis”.
Al momento, infatti, questa soluzione appare la più trasparente e funzionale
alla individuazione di una nuova proprietà, che sia in grado di mettere in
campo capitali, processi organizzativi e tutto quanto è necessario per il
rilancio dell’azienda.
L’azienda affronti subito il
rapporto con le organizzazioni sindacali e, con il supporto della Regione
Toscana, si attivi per la messa in sicurezza delle procedure per la cassa
integrazione. La Regione Toscana si adopererà presso il Ministero competente
per la definitiva autorizzazione.
La vicenda Mabro – hanno
convenuto i rappresentanti istituzionali e sindacali – appare emblematica.
Mentre tutti dichiarano che nella Mabro continuano ad esistere le potenzialità
produttive per proseguire e rilanciare l’attività, dopo ben 7 anni di tentativi
si deve purtroppo registrare la mancanza di un imprenditore che voglia
affrontare il rischio di impresa e mettere a disposizione i capitali che, anche
con eventuali ristrutturazioni, consentirebbero all’azienda di avere un futuro,
di mantenere a Grosseto un presidio produttivo fondamentale e di intraprendere
un rapporto corretto con le maestranze.
Qualora questo imprenditore
si presentasse, la Regione – si è concluso – sarebbe disponibile come sempre è
accaduto a mettere in campo tutti gli strumenti di supporto a disposizione:
incentivi alle assunzioni, a percorsi di formazione, per lo sviluppo
tecnologico e l’innovazione. La Regione infine sollecita l’amministratore
delegato ad incontrare quanto prima le organizzazioni sindacali, cosa che lo
stesso Ad ha assicurato che farà a breve. Istituzioni e sindacati ritengono che
nelle prossime due settimane ci saranno gli elementi per valutare le reali
intenzioni della proprietà e per poter assumere, rispetto all’evoluzione della
vicenda, le necessarie determinazioni. Per questo si sono date appuntamento
prima del 30 giugno, data di scadenza dei termini per la “Prodi bis”.
Il presidente della Regione,
inoltre, si è detto disponibile a tornare a Grosseto per un ulteriore confronto
qualora le organizzazioni sindacali lo ritengano necessario.
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LOMBARDIA. CRISI MERCK, MELAZZINI: È QUESTIONE NAZIONALE L´INCONTRO IN REGIONE, VENERDÌ IL TAVOLO AL MINISTERO |
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Milano, 18
giugno 2013 - ´Nell´incontro di venerdì 21 a Roma,
presso il
Ministero dello Sviluppo economico, andremo ad
affermare
che lo stabilimento Merck deve rimanere a Pavia e che
la
questione non riguarda solo il territorio pavese, ma ha una
valenza
nazionale. Da questo punto di vista anche il Ministero
deve
giocare un ruolo fondamentale e lanciare un messaggio
chiaro´.
Incontro
In Regione - E´ quanto ha affermato l´assessore alle
Attività
produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia
Mario
Melazzini durante l´incontro che ha avuto oggi in Regione
con le
organizzazioni sindacali provinciali, la
Rsu
dell´azienda,
alla presenza anche del presidente della Iv
Commissione
consiliare Angelo Ciocca, dei consiglieri regionali
Iolanda
Nanni e Giuseppe Villani, del presidente della Provincia
di Pavia
Daniele Bosone e del sindaco della città Alessandro
Cattaneo.
Fare
Squadra - ´E´ fondamentale - ha proseguito Melazzini - fare
squadra,
rispondendo in maniera molto forte di fronte
all´ipotesi
di chiusura dello stabilimento: il nostro obiettivo
è
mantenere attivo il sito produttivo. La chiusura dell´azienda
avrebbe un
impatto molto significativo sull´economia del
territorio
e sull´occupazione. Regione Lombardia metterà in
campo
tutti gli strumenti che ha a disposizione, per
salvaguardare
i lavoratori e l´azienda, partendo dal presupposto
che l´azienda non è una realtà in crisi´. |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, BATTUTA D’ARRESTO DELL’EXPORT MA SEGNALI POSITIVI DALL’EUROPA AD APRILE, AL NETTO DELL’ENERGIA, LE ESPORTAZIONI RIMANGONO IN TERRITORIO POSITIVO (+0,2%). BUONE PERFORMANCE PER I BENI DI CONSUMO (+2,2%) |
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Roma, 18
giugno 2013 – Ad aprile le esportazioni italiane segnano, nei dati
destagionalizzati, una sostanziale stazionarietà rispetto al mese precedente,
mentre prosegue l’avanzata dei competitor europei, con un incremento dell’1,9%
per la Germania e del 4,1% per la Francia.
A
contribuire in maniera determinante alla battuta d’arresto delle vendite sui
mercati esteri sono soprattutto le esportazioni di prodotti energetici (con un
calo del 4,2% ad aprile, che nel periodo gennaio-aprile supera addirittura i 16
punti percentuali). Al netto dell’energia, infatti, le esportazioni continuano
a dare segnali positivi (+0,2%).
“È chiaro
che in una fase di rallentamento dell’economia mondiale come quella attuale
importiamo e vendiamo meno energia, ma il mix creato dall’incremento
dell’export di beni di consumo non durevoli, quindi dei prodotti tradizionali
del Made in Italy, e dalla lieve ripresa delle vendite verso i Paesi
dell’Unione mantengono una sostanziale capacità di tenuta delle nostre
performance in ambito internazionale. D’altra parte, le stesse previsioni Istat
per il 2013 e 2014 sono confortanti: nel biennio ci dovrebbe infatti essere una
crescita cumulata del 10%, in tutti i settori, con un 8,3% nei beni intermedi e
un 11,6% per l’agroalimentare”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario
Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero
diffusi oggi.
Per quanto
riguarda i settori, la meccanica, pur conservando una quota del 18% sull’export
complessivo, registra nei primi quattro mesi dell’anno solo un lieve incremento
dell’1,6%, su base annua, inferiore a quello di altri comparti di punta del
Made in Italy come l’agroalimentare (+8,3%) e il
tessile-abbigliamento-calzature (+3,0%).
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ROMA, GIORNATA ECONOMIA: I DATI ECONOMICI PROVINCIALI |
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Roma, 18
giugno 2013 - Un saldo positivo delle
imprese, un discreto dinamismo dell’imprenditoria straniera, ma preoccupa
l’altissimo tasso della disoccupazione giovanile che tocca la quota record del
40% e l’aumento delle ore di cassa integrazione a testimonianza delle forti tensioni
sul mercato del lavoro. La fotografia dell’economia romana – secondo le analisi
dell’Ufficio Studi della Cdc di Roma diffuse in occasione dell’undicesima
giornata dell’Economia – presenta qualche luce e varie zone d’ombra.
Sistema
imprenditoriale
Nel 2012
il sistema imprenditoriale romano, pur confermando una capacità di tenuta
superiore alla media nazionale, sconta gli effetti di una progressiva
contrazione dell’attività economica, legata alle tensioni sui mercati
finanziari e all’indebolimento del ciclo economico internazionale, aggravatosi
nella seconda metà del 2011. Le imprese registrate si attestano a 457.875 unità
(7,5% della base produttiva nazionale). Nel 2012 le iscrizioni sono state
31.337 a fronte di 22.872 cessazioni (escluse le cessazioni d’ufficio). Il
saldo risulta, quindi, positivo[1] e pari a +8.465 imprese con un tasso di
crescita del +1,9%, il più alto tra tutte le province italiane e nettamente
superiore alla media nazionale (+0,3%), ma più basso rispetto al +2,3%
registrato nel 2011. Dai primi dati disponibili sul 2013 (primo trimestre)
emerge che il numero delle imprese romane risulta pressoché inalterata rispetto
alla fine del 2012, attestandosi a 458.165 unità (+290 unità) per una
variazione che, in percentuale, si approssima a quota “zero” (+0,1%) in perdita
di 4 decimi di punto percentuale rispetto al corrispondente trimestre 2012.
Le forme
giuridiche d’impresa
Anche nel
2012 sono le società di capitale della provincia di Roma a sostenere lo
sviluppo della base produttiva con un tasso di variazione della consistenza del
+2,8%. Le società di capitale rappresentano la forma giuridica prevalente con
quasi 200mila aziende pari al 43,5% del totale. Aumentano anche le imprese
individuali (+1,8%), mentre continua il trend negativo delle società di persone
(-2,3%).
I settori
di attività
La
composizione della struttura produttiva provinciale replica ormai da diversi
anni un’articolazione che vede le imprese concentrarsi, principalmente nei
settori del commercio (27,0%), delle costruzioni (14,4%) e delle attività di
alloggio e ristorazione (6,9%). Tra i settori che, invece, registrano le
variazioni più sostenute ci sono: servizi di supporto alle imprese (+6,7%) e
attività professionali scientifiche e tecniche (+4,2%).
L’artigianato
A fine
2012 risultano iscritte all’Albo provinciale delle imprese artigiane di Roma
70.855 imprese, pari al 4,9% dell’artigianato nazionale. Il saldo provinciale
si attesta a +336 unità per un tasso di crescita pari a +0,5%, a fronte di un
dato nazionale di -1,5%. Un dato positivo rispetto a quello nazionale, ma
comunque inferiore rispetto a quello delle imprese in generale, segno di
un’evidente difficoltà del comparto.
L’imprenditoria
femminile
Al 31
dicembre 2012 risultano registrate alla Cciaa di Roma 99.381 imprese femminili
pari al 6,9% della base produttiva “rosa” nazionale, per un tasso di
femminilizzazione, del sistema produttivo provinciale pari al 21,9% (Italia:
23,6%). Le società di capitale “rosa” continuano ad avere una variazione dello
stock più sostenuta tra le varie forme giuridiche (escluse altre forme), con un
incremento del 3,4%, ma l’impresa individuale rappresenta, ancora, la soluzione
organizzativa prevalente tra le imprenditrici romane (45,5% del totale).
Imprenditoria
straniera
Componente
molto dinamica del tessuto imprenditoriale romano si conferma l’imprenditoria
straniera che al 31 dicembre 2012 conta 46.559 imprese registrate con un
incremento del 10,2% rispetto al 2011 (cfr. Italia +5,2%). I primi tre Paesi di
provenienza dei titolari di ditta individuale nati all’estero sono Bangladesh
(7.443), Romania (6.293) e Cina (2.846).
Imprenditoria
giovanile
Le imprese
giovanili a Roma sono 44.289 in aumento dell’1,3% rispetto al 2011, un dato in
controtendenza rispetto alla media nazionale che registra -3,2%. Le imprese
giovanili a Roma e provincia rappresentano quasi il 10% del totale.
Lavoro
Nel 2012
il numero di occupati in provincia di Roma è stato pari a 1,7 milioni. Il tasso
di occupazione è rimasto stabile al 61%. Il numero delle persone in cerca di
occupazione è salito a 190mila, 31mila in più rispetto al 2011. Il tasso di
disoccupazione, nel 2012, è salito al 10% (era 8,5% nel 2010). Preoccupa la
forte crescita della disoccupazione giovanile (15-24 anni) che ha raggiunto nel
2012 il record assoluto: 40% (era 36,1% nel 2010). Continua a crescere il
ricorso alla Cassa integrazione guadagni che, nel 2012, a Roma ha superato le
53 milioni di ore autorizzate. L’incremento, rispetto al 2012, è del 18,4%
(cfr. Italia +12,1%).
Credito
A fine
2012, a Roma e provincia, gli impieghi complessivamente erogati alla clientela
ordinaria dagli istituti di credito sono stati oltre 358 miliardi di euro in
aumento dell’1,6%. Considerando solo il dato dei prestiti alle imprese, si
registra, invece, una forte contrazione del 6,1%. L’analisi della qualità del
credito effettuata con riferimento alle sofferenze bancarie evidenzia una
situazione che rispecchia appieno il peggioramento delle condizioni sia
finanziarie che “reali” del sistema economico. Al 31 dicembre 2012 le
sofferenze bancarie in provincia di Roma, sono 13,2 miliardi di euro - in
aumento del 10,6% rispetto al 2011 (Italia: +16,1%) - pesano per il 3,7% (cfr.
Italia 6,3%) sul totale degli impieghi: un incremento di tre decimi di punto
percentuale dell’indice di rischiosità del credito rispetto all’anno
precedente.
Turismo
Secondo le
rilevazioni della Banca d’Italia, il numero dei viaggiatori stranieri a
destinazione in provincia di Roma è stato pari a oltre 10 milioni di unità in
crescita dello 0,3%, una variazione molto inferiore a quella registrata nel
2011 (+7,3%). Bankitalia calcola, inoltre, una spesa dei turisti stranieri a
Roma, complessivamente pari a 5,2 miliardi di euro (a prezzi correnti), in
diminuzione dell’1,7% su base annua.
Esportazioni
In valore
assoluto le esportazioni dalla provincia di Roma si attestano a oltre 9
miliardi di euro, a prezzi correnti. Rispetto al 2011, la variazione
tendenziale del valore delle esportazioni dalla provincia di Roma è pari al
+1,4% a prezzi correnti, a fronte di un aumento del 3,7% registrato in Italia.
L’economia romana risulta ancora poco “aperta” verso i mercati esteri. La quota
delle esportazioni romane sul totale nazionale, infatti, si attesta solo al
2,35%.
Dati economici
Lazio
Sistema
imprenditoriale e lavoro
Nel 2012
il Lazio si distingue come la regione più attiva del Paese in termini di
imprenditorialità: in continuità con la dinamica osservata durante l’anno
precedente, si rileva una crescita delle imprese registrate (+1,54%, pari a
+9.389 unità), un dato migliore rispetto all’andamento nazionale (+0,3%). Un
considerevole contributo alla crescita delle imprese laziali deriva
dall’imprenditoria straniera, che rappresenta complessivamente il 9% del totale
delle imprese registrate sul territorio, un valore superiore rispetto alla
media nazionale (7,8%). Molto consistente è anche la quota delle imprese
femminili che ammontano a oltre 144mila unità, ben il 23,5% del totale, in
crescita dello 0,8% (+1.099 unità), mentre le imprese giovanili, che
rappresentano il 10,4% delle imprese registrate (64mila unità) sembrano aver
risentito maggiormente degli effetti della crisi, crescendo di un modesto 0,2%
(+146 unità). Nel 2012 le persone in cerca di occupazione aumentano del 23,9%
rispetto all’anno precedente (+52mila unità) e il tasso di disoccupazione
raggiunge il 10,8% (Italia 10,7%), con i peggiori risultati nelle province di
Latina (13,9%) e Viterbo (13%), cui seguono Frosinone (12,7%), Roma (10%) e
Rieti (9,8%).
Esportazioni
Nel 2012 il
Lazio registra un tasso di crescita dell’export pari al +5,1% rispetto all’anno
precedente, attestandosi, in valori assoluti, su valori di poco inferiori ai 17
miliardi di euro e generando il 4,61% delle esportazioni italiane. Seppur in
rallentamento rispetto al 2011 (+13,9%), l’aumento delle esportazioni laziali
confermano la centralità dei processi di internazionalizzazione nello sviluppo
dell’economia locale.
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TRENTO, VIA E AUT: UN NUOVO DISEGNO DI LEGGE CHE RIVOLUZIONA I TEMPI |
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Trento, 18 giugno 2013
- Un intervento che va incontro alle
esigenze delle imprese e che è visto con favore anche dalle associazioni
ambientaliste, che semplifica la burocrazia e ne riduce i tempi, permettendo di
fare in un massimo di 140 giorni ciò che prima occupava molti mesi di lavoro;
con queste parole il presidente della Provincia Alberto Pacher ha presentato il
nuovo disegno di legge in materia di Via-valutazione di impatto
ambientale e Aut-autorizzazione unica territoriale, approvato dalla Giunta. Il
disegno di legge si pone due obiettivi prioritari, strettamente connessi tra di
loro: l´introduzione di forme di semplificazione, razionalizzazione e
coordinamento dei procedimenti
amministrativi e più in generale di tutti i procedimenti in materia di ambiente
e territorio, assicurando nel contempo il recepimento della normativa nazionale
in materia di Valutazione di impatto ambientale.
Fra le altre cose, rispetto
ad un approccio per cui il cittadino doveva interfacciarsi con tutte le
strutture competenti, adesso sarà a disposizione uno sportello unico, fisico e
telematico, al quale consegnare la pratica e dove ritirare l´autorizzazione al
termine dell´iter.
Il nuovo disegno di legge si
inserisce nell´ambito delle misure di sostegno alle imprese, rivoluzionando le
procedure burocratico-amministrative necessarie ai fini di adempiere a quanto
previsto dalle procedure di Via e Aut. Dal deposito del progetto definitivo
alla deliberazione della Giunta provinciale passeranno dunque al massimo 140
giorni: 60 per la pubblicazione del progetto e la raccolta delle osservazioni e
40 per la conferenza dei servizi, a cui si aggiuge la fase di definizione
dell´istruttoria e dell´approvazione della delibera di Giunta. Attualmente la
procedura di Via è svolta sulla base di un progetto preliminare dell´opera, e
dello studio di impatto ambientale. Ciò comporta un minor dettaglio del
progetto e la necessità di successive prescrizioni e integrazioni progettuali;
il tutto in un contesto caratterizzato da un coordinamento da parte degli enti
e delle strutture coinvolte ancora insufficiente, con conseguenti rallentamenti
e duplicazioni dei pronunciamenti.
Il nuovo regime garantirà lo
svolgimento della Via sul progetto definitivo, che sarà esaminato da tutte le
strutture tecniche in un unico procedimento. I diversi apporti tecnici saranno
coordinati nell´ambito di una apposita conferenza dei servizi.
Vediamo nel dettaglio i
contenuti del nuovo disegno di legge, considerando prima la Via e poi la Aut.
Valutazione Impatto
Ambientale
L’iter istruttorio del
procedimento di Via attualmente vigente viene modificato in modo significativo,
in particolare in relazione ai seguenti aspetti:
in coerenza con quanto
previsto dal decreto legislativo 152 del 2006, la valutazione di impatto
ambientale si deve svolgere sulla base di un progetto definitivo. Nella
situazione attuale, di norma, vengono valutati progetti di massima. Ciò
comporta la previsione di un numero rilevante di prescrizioni e raccomandazioni
che determinano, di fatto, significative modifiche progettuali e la conseguente
necessità che il proponente si debba fare carico, dopo la chiusura della Via,
del confronto con tutte le strutture provinciali competenti con lo scopo,
prima, di "chiudere" il progetto definitivo e, poi, di acquisire
tutte le necessarie autorizzazioni e concessioni;
la nuova impostazione,
fondata sull’analisi del progetto definitivo, consente, invece, di utilizzare
la fase istruttoria della Via anche ai fini del rilascio dei provvedimenti
autorizzatori; dalla Via esce quindi il progetto potenzialmente pronto per
passare alla fase esecutiva;
l’istruttoria della
valutazione e l’acquisizione dei provvedimenti permissivi necessari è
assicurata nell’ambito di una specifica conferenza di servizi nella quale i
dirigenti delle strutture competenti si esprimono anche in sostituzione di
organi collegiali previsti dalle norme di settore (Comitato tecnico forestale,
Commissione tutela del paesaggio);
è prevista, in ogni caso,
una fase preliminare che consente al proponente del progetto di confrontarsi
con tutte le strutture interessate per acquisire conoscenza delle eventuali
criticità, delle questioni che meritano particolari approfondimenti ed avere
indicazioni circa la migliore impostazione del progetto. In relazione all’esito
di questo confronto preliminare, che assume una forte valenza di
servizio-accompagnamento, l’interessato dispone di tutti gli elementi che gli
consentono di investire sull’elaborazione del progetto definitivo da
introdurre, quindi, nella procedura formale di Via;
attualmente, la fase
istruttoria, prima dell’approvazione da parte della Giunta provinciale, si
chiude con il pronunciamento del Comitato provinciale per l’ambiente, organo
composto da 9 membri interni e 8 membri esterni di cui 3 esperti in materie
ambientali. L’esperienza maturata negli ultimi anni e le modifiche apportate al
procedimento di Via con l’analisi condotta sul progetto definitivo e la contestuale
acquisizione dei provvedimenti autorizzatori, portano a ritenere opportuna la
soppressione del Comitato provinciale per l’ambiente.
Rispetto alla funzione di
partecipazione dei portatori di interesse, assicurata oggi dal Comitato per
l’ambiente, si ritengono più efficaci strumenti diversi, quali la possibilità,
ad esempio per le associazioni ambientaliste, di richiedere la convocazione di
un’assemblea pubblica sul territorio ovvero di poter partecipare con
rappresentanti alle fasi istruttorie (conferenze di servizio) del procedimento
di Via.
In conclusione, quindi il
nuovo disegno di legge consente forme di coordinamento del processo di Via con
i procedimenti amministrativi volti al rilascio dei principali provvedimenti
autorizzatori in quanto il provvedimento di compatibilità ambientale,
attraverso la conferenza di servizi ed il parziale superamento del ruolo di
commissioni e comitati, assorbe e coordina le autorizzazioni di settore. Esso
consente, inoltre, a tutto vantaggio dell’utente, la radicale razionalizzazione
ed contenimento complessivo dei tempi istruttori.
Autorizzazione Unica
Territoriale
Per semplificare e
razionalizzare le procedure di rilascio dei provvedimenti e ridurre i relativi
oneri amministrativi per i soggetti privati (cittadini ed imprese), la
Provincia è autorizzata ad emanare un regolamento volto a disciplinare, il
rilascio dell´autorizzazione unica territoriale relativa alle opere-attività ed
agli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di autorizzazione
integrata ambientale e di valutazione dell’impatto ambientale. L´autorizzazione
unica territoriale è rilasciata dalla Provincia a seguito di un procedimento
unico svolto nel rispetto dei principi di semplificazione e mediante il ricorso
alla conferenza di servizi. La disciplina dell’autorizzazione unica
territoriale si applica solo se devono essere acquisiti almeno due
provvedimenti previsti dalla legislazione vigente in materia di tutela
dell’ambiente, del paesaggio e del territorio.
La struttura competente, che
svolge quindi le funzioni dello sportello unico (sia fisico che telematico) nei
confronti dell’utente, acquisisce le istanze dei soggetti interessati,
eventualmente corredate dal progetto definitivo o esecutivo dell’opera, procede
alla trasmissione della documentazione allegata all’istanza ai soggetti
competenti al rilascio degli atti di assenso, acquisisce i singoli
provvedimenti permissivi, facendosi carico del coordinamento delle attività di
tutte le strutture interessate, che confluiscono nell’autorizzazione unica
territoriale, provvedimento questo che ricomprende, appunto, i singoli
provvedimenti permissivi.
In conclusione, quindi,
attraverso l’Aut l’utente viene accompagnato nel processo di rilascio delle
autorizzazioni in materia di ambiente e territorio (fuori Via) attraverso
l’azione di uno Sportello unico che si fa carico di assicurare il coordinamento
di tutte le strutture interessate al fine di giungere, entro i termini
previsti, al rilascio di un unico provvedimento permissivo, l’Autorizzazione unica
territoriale, che ricomprende i singoli atti previsti dalle diverse norme di
settore.
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PUBBLICATO RAPPORTO "CUNEO 2013" |
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Cuneo, 18
giugno 2013 - Dieci cifre chiave, per
disegnare lo stato di salute della provincia di Cuneo, in occasione della
“Giornata dell´Economia”, svoltasi lunedì 17 giugno in Cdc e la contestuale
presentazione del “Rapporto Cuneo 2013” studio curato dall’ufficio studi
camerale e Unioncamere Piemonte.
Il primo
significativo indicatore è il Pil (prodotto interno lordo) pro-capite,
valutato, per il 2012, in 30.387 euro, significativamente superiore alla media
regionale, ferma a quota 28.000 circa. Apprezzabile dunque il mantenimento di
una posizione interessante a livello piemontese, nonostante il perdurare della
crisi. Quest´ultima, secondo i dati raccolti dall’ente camerale e da
Unioncamere Piemonte, si è fatta e si fa sentire incidendo sulla consistenza
della base imprenditoriale, con un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni
di aziende e una decrescita dello 0,94%. Le imprese registrate sono, al 31
dicembre 2012, 72.863, un sesto circa di quelle presenti in area subalpina.
Dall´analisi del dato, emerge che le realtà al femminile sono, in Granda,
17.477, pari al 24% del totale provinciale, mentre quelle giovanili sono 7.485,
cioè il 10%.
Sulle
problematiche legate alle generazioni, quelle al di sotto dei 35 anni per il
lavoro autonomo e dei 30 per le attività dipendenti, ha posto l´accento, nel
suo intervento, il presidente camerale Ferruccio Dardanello, impostando il
problema in un´ottica nazionale. “In Italia - ha precisato Dardanello - il
valore aggiunto prodotto dai giovani ammonta a oltre 242 miliardi di euro, pari
al 17,2% del totale. Se si considera che i 19/34enni sono, nel nostro Paese, il
22 per cento della popolazione in età lavorativa, si deduce che il loro apporto
all´economia italiana è sottodimensionato e che, se i quasi due milioni di
disoccupati trovassero un lavoro, il valore aggiunto del prodotto Italia
potrebbe crescere dell´11,8 per cento. C´è dunque un esercito di riserva di
potenziali neo-imprenditori che potrebbero essere inseriti nella vita economica
con strumenti di finanza dedicata, quali venture capital, microcredito e altro,
oltre a percorsi di crescita e formazione nel campo della cultura manageriale,
delle competenze sull´impresa, dell´apprendimento e applicazione delle
tecnologie e dell´internazionalizzazione”.
Nel
Cuneese, dati pesanti arrivano dal mercato del lavoro, segnato da una riduzione
dell´occupazione, valutata in 4mila unità, a prevalenza femminile, legata
soprattutto al calo degli addetti nel comparto industriale. Nell´anno 2012 il
tasso di disoccupazione, che in Granda ha veleggiato a lungo a scavalco tra il
3 e il 4%, e ha raggiunto il 6,10%, coinvolgendo 17mila persone, contro le
10mila dell´anno precedente. In particolare, il 22% degli under 24 è senza
lavoro. Il fenomeno riguarda, in misura discretamente omogenea tutta l´area
provinciale, con una punta nel Monregalese e un minimo nel Saluzzese grazie
alle opportunità offerte dall´agricoltura.
Allineato
ai dati 2011 è il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, approdata a quota
10 milioni di ore, caratterizzata dall´accentuarsi della formula ordinaria a
compensare il calo nella straordinaria.
Note più
serene vengono dai numeri sul commercio con l´estero, chiusosi in positivo, con
un incremento del valore delle esportazioni, per un valore di 6,6 miliardi e
una riduzione dell´import, fermo a 3,8. I punti di forza restano gli
alimentari, le bevande e il comparto della meccanica. Anche le destinazioni si
sono modificate, guardando sempre più spesso ai Paesi extra Ue, caratterizzati
da prospettive di crescita più dinamiche.
Poco
brillanti i dati sul turismo, settore che, di norma, offre boccate di ottimismo
al nostro territorio. La stagione sciistica 2012/13 è stata critica per carenza
di neve e anche il movimento nelle altre fasce stagionali ha perso in
brillantezza a causa della crisi economica generale. Le imprese del settore
hanno perso 45 unità, pari all´1,2% su un totale di 3.864.
La
fotografia della situazione nazionale e del Piemonte è stata delineata dalla
sede di Torino della Banca d’Italia. Sono intervenuti Roberto Rinaldi, capo
servizio normativa e politiche di vigilanza, che ha illustrato i principali
andamenti che hanno caratterizzato l’economia italiana nel corso del 2012, con
alcune indicazioni sulle tendenze in atto, mentre Luciana Aimone Gigio, addetta
alla divisione analisi e ricerca economica territoriale della sede regionale
della Banca d´Italia, si è soffermata sui principali contenuti del Rapporto
annuale della Banca d’Italia sull´economia del Piemonte, focalizzandosi
soprattutto sugli aspetti specifici o di differenziazione della regione
rispetto al contesto nazionale.
Nella sua disamina
della situazione provinciale, il professor Giuseppe Tardivo ordinario di
economia e direzione delle imprese presso l´Università di Torino, ha parlato di
localismo “inceppato”, con una miriade di realtà di piccola dimensione, in
difficoltà nel competere. In pratica, ci sono le potenzialità, ma è necessaria
un´azione sinergica con il sistema Italia, mirata alla creazione di un mercato
del lavoro più dinamico, a un più basso livello impositivo sui lavoratori, a un
sostegno alle attività imprenditoriali, a minor burocrazia e maggior
semplificazione e trasparenza della pubblica amministrazione e, per finire, a
una più elevata protezione sociale.
“Diventa
indispensabile - ha concluso Giuseppe Tardivo - riorganizzare, tagliare i
costi, innovare, puntare sui talenti e internazionalizzare. Il tutto alla luce
di una nota affermazione di Henry Ford: “Trovarsi insieme è un inizio, restare
insieme un progresso... Lavorare insieme un successo”. L´importante è giocare
la sfida da protagonisti e non limitarsi a subirla”.
La
giornata si è conclusa con un dibattito moderato da Ezio Bernardi, direttore de
La Guida, con i rappresentanti dell’associazionismo giovanile in provincia,
espressione del volto nuovo della nostra imprenditoria.
Guidati da
Bernardi gli intervistati hanno portato la loro testimonianza, attraverso la
lettura dell’economia dalla prospettiva dei giovani, per comprendere quali
siano gli ostacoli da rimuovere per dar loro una concreta opportunità di
misurarsi con il mercato, capire come rimettere in circolo questa linfa vitale
della società, costruire le strategie per assicurare un futuro all´economia
provinciale.
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MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE, FORUM ECONOMICO ALLA MOLE DI ANCONA. |
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Ancona, 18 giugno 2013
- “Un ponte tra Paesi e culture
costruito su un evento sportivo, che consente, in un momento di crisi, di
parlare di prospettive, opportunità e strategie”: è la fotografia delle Marche
Endurance Lifestyle, emersa dal Forum economico Italia ed Emirati Arabi Uniti
che si è svolto all’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona. Una folta
presenza di imprenditori e di rappresentanti istituzionali ha gremito la sala,
che ha ospitato il ministro dell’Economia Uae, Sultan bin Saeed Al Mansouri; il
ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato; il vice ministro Affari
Esteri, Lapo Pistelli, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca;
il presidente Ice, Riccardo Monti. Il confronto è stato animato dal vice
direttore di “Milano Finanza”, Antonio Satta. Il presidente Spacca ha ricordato
come gli Emirati Arabi Uniti rappresentino “un grande mercato, un Paese con cui
costruire strategie di lungo periodo, partendo dalla collaborazione delle
eccellenze che contraddistinguono le due economie”. Ha ricordato come
l’edizione 2012 dell’Endurance, costata alla Regione 300 mila euro, abbia
generato un ritorno stimabile in 5 milioni di euro e dato vita a un centinaio
di progetti in corso di sviluppo. “Parlare di Endurance – ha detto il
presidente - significa discutere su una grande occasione di politica
industriale, utile a uscire dalla crisi che attanaglia il nostro Paese da
quattro anni, con una contrazione del Pil di otto punti percentuali. Non è solo
un evento sportivo, ma una straordinaria opportunità per ripartire e puntare
sulla crescita industriale. Nei trenta giorni precedenti la manifestazione, i
rappresentanti dei principali Fondi di investimento emiratini hanno avuto
contatti con imprenditori delle Marche per ricercare occasioni di confronto di
reciproco interesse”. Apprezzamenti per la gara sportiva e per la strategia di
promozione messa in campo dalle Marche sono venuti dal ministro Zanonato:
“Puntano a coniugare cultura, economica e sport con il ricco mercato
rappresentato dagli Emirati Arabi Uniti, il principale sbocco per le
esportazioni italiane nel mondo arabo, cresciute del 16,5% nel 2011”. Il
ministro ha ripercorso i settori di maggiore interesse per il governo italiano
nei rapporti con gli Uae, citando, in particolare, la formazione tecnologica e
universitaria (“Garantiscono uno sbocco positivo per il futuro dei nostri
giovani”), l’innovazione tecnologica. Zanonato ha ribadito l’impegno del
governo italiano “a rafforzare le relazioni bilaterali in maniera ancora più
incisiva”. Nel suo intervento il ministro Al Mansouri ha evidenziato come
l’Italia costituisca “un’ottima opportunità di investimento per gli Emirati. I
prodotti italiani sono rispettati in tutto il mondo. A causa della crisi
economica che investe l’Europa, non possiamo rischiare di perdere questi
prodotti di eccellenza che tutto il mondo conosce. Vanno salvaguardate non solo
le bellezze territoriali, ma anche il patrimonio imprenditoriale del vostro
Paese”. Al Mansouri ha indicato alcuni settori di maggiore interesse su cui
collaborare, iniziando dal turismo e dal trasporto delle merci con il vettore
aereo. Gli Emirati ospitano 10 milioni di turisti all’anno, mentre 80 milioni
di passeggeri transitano per i loro aeroporti: “”Sarebbe utile per l’Italia
sfruttare questo patrimonio allacciando nuove relazioni tra i due Paesi. Le
Marche, ad esempio, esportano molti prodotti agroalimentari. Il vostro
aeroporto può rappresentare un’ottima base per favorire questi scambi facendolo
divenire un hub internazionale del settore cargo. Il nostro Paese ha anche reti
commerciali capillari che possono essere utilizzate per aprire rapporti
economici l’Asia o con l’Africa”. Altro comparto indicato dal ministro è quello
del sostegno alle piccole e medie imprese: “Vanno promosse non solo come
eccellenze locali, ma come straordinaria opportunità per incrementare i livelli
occupazionali”.
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BANCA DELLE MARCHE: INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. |
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Ancona, 18
giugno 2013 - “È indispensabile
difendere l’autonomia e l’unità strategica di Banca delle Marche, a sostegno
delle famiglie e delle piccole e medie imprese che sono il sistema nervoso
dell’economia marchigiana. Su questa strategia le istituzioni, a partire dalla
Regione, saranno sempre disponibili e si rendono pronte ad animare la comunità
regionale perché l’aumento di capitale richiesto dalla Banca d’Italia sia diffuso
e partecipato dal maggior numero possibile di marchigiani”: così il Presidente
della Regione Gian Mario Spacca interviene sulla vicenda Bdm. “L’impegno della
Regione - prosegue Spacca - è quello di favorire la continuazione
dell’autonomia di Banca Marche, con il mantenimento dei centri direzionali
nelle Marche. È quindi necessaria la massima unità di azione strategica delle
tre Fondazioni, condizione indispensabile per i passaggi futuri del rilancio di
Banca delle Marche. In questo senso, è sicuramente necessario favorire un ampio
coinvolgimento del territorio ai progetti di ricapitalizzazione dell’istituto
di credito, quale via essenziale per difendere l’autonomia di Banca delle
Marche: solo così l’utilizzo del risparmio dei cittadini marchigiani potrà
continuare ad essere esercitata nelle Marche. L’istituto di credito, infatti,
ha costruito nel tempo un rapporto di forte fiducia con il territorio, basato
sul radicamento diffuso e sull’azione di sostegno alle imprese e alle famiglie
delle Marche: è quindi doveroso attivare un processo di ampia partecipazione
popolare all’operazione di ricapitalizzazione che si dovrà realizzare in base
alle indicazioni di Banca d’Italia per il rafforzamento patrimoniale”.
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TRENTO: NUOVI INCENTIVI PER I SERVIZI ALLE IMPRESE E LE RETI |
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Trento, 18 giugno 2013
- La Giunta provinciale, su proposta
dell’assessore all’industria, artigianato, commercio e cooperazione Alessandro
Olivi, ha approvato in via preliminare i criteri riguardanti i contributi per i
servizi alle imprese e le reti, un ulteriore tassello nella riforma degli
incentivi. I criteri saranno quindi sottoposti all’attenzione della competente
Commissione del Consiglio provinciale, prima dell’adozione definitiva da parte
dell’esecutivo. “La crisi sta mettendo in evidenza sempre più che a progredire sono
le imprese in grado di mettere in campo innovazione, qualità e capacità di
mettersi in rete – ha commentato l’assessore Olivi -. Gli incentivi discussi
oggi dalla Giunta vanno proprio in questa direzione: sostenere le piccole e
medie imprese che sanno rinnovarsi, che riescono ad unirsi e ad aprirsi a un
mercato più vasto. La Provincia non può che sostenere questi nuclei vitali
della piattaforma produttiva. Il provvedimento contiene anche un intervento per
rivitalizzare la domanda nel settore dell’edilizia da parte delle imprese, che
fa seguito a quelli precedenti in favore delle ristrutturazioni edilizie da
parte dei privati. Per completare la riforma degli incentivi – ha concluso
l’assessore Alessandro Olivi - mancano solo gli interventi relativi alle imprese
innovative e ai brevetti, sui quali stiamo già lavorando e che saranno pronti
per luglio”.
Oggi la Giunta provinciale
ha preliminarmente approvato tre provvedimenti relativi ai criteri di
applicazione della legge provinciale sugli incentivi alle imprese.
Il primo provvedimento
riguarda l’incentivazione dei servizi alle imprese, delle reti e dei consorzi.
Si tratta in primo luogo del sostegno alle consulenze acquisite dalle imprese
sul mercato, riguardanti l’innovazione, la qualità, le certificazioni, la
commercializzazione e il marketing, l’efficienza energetica, nonché iniziative
di miglioramento ambientale e altri servizi di natura strategica.
I contributi saranno
accordati a fondo perduto con percentuali che variano tra il 20% e il 50%, con
misure più elevate per le imprese di piccola dimensione. Le grandi imprese
possono accedere soltanto agli aiuti per le consulenze relative ad iniziative
pilota in campo ambientale. L’intervento maggiore è previsto per consulenze per
l’innovazione, anche organizzativa.
Con lo stesso provvedimento
sono previsti contributi per la costituzione e la crescita dei consorzi, con un
contributo del 50% per gli apporti al fondo consortile.
Infine nella deliberazione è
proposta l’attuazione degli incentivi per la costituzione delle reti di
imprese. In questo caso sono previsti due tipi di contributo: il primo è
relativo alla costituzione della rete e prevede un’agevolazione del 30% per i
costi legali, amministrativi e di consulenza; il secondo prevede un contributo
del 50% per le imprese che si mettono in rete con finalità di formazione,
acquisizione di dotazione informatica e brevetti, iniziative di
commercializzazione e promozione e per la promozione del progetto di rete.
Con il secondo provvedimento
proposto sono previsti contributi in favore dei Centri di assistenza tecnica
alle imprese (Cat) costituiti nell’ambito delle associazioni di categoria o
delle relative società di servizi. Si tratta di organismi che consentono una
riduzione degli oneri amministrativi delle imprese sul fronte dei rapporti con
l’amministrazione pubblica. Tali organismi potranno essere agevolati con un
contributo del 75% dei costi di produzione relativi ai Cat, con un massimo di
100.000 euro.
Infine con il terzo
provvedimento sono stati adeguati gli strumenti esistenti, al fine di rendere
più semplici e rapide le procedure di presentazione delle domande e per
l’erogazione degli aiuti.
Tra tali disposizioni è
inserito anche un intervento che va nella direzione di rivitalizzare la domanda
nel settore dell’edilizia, particolarmente colpito in questa fase delle crisi
economica: si tratta della riduzione da 150.000 a 50.000 euro fino al 30 giugno
2014 del limite minimo di spesa per l’accesso ai contributi, nel caso di
ristrutturazioni edilizie da parte delle imprese.
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TERREMOTO/EMILIA CONVERSIONE IN LEGGE DA PARTE DEL SENATO DEL DECRETO 43/2013: IL COMMENTO DELL´ASSESSORE REGIONALE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE |
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Bologna, 18 giugno 2013 - «Il Senato non ha colto tutti gli emendamenti
al Decreto Legge 43/2013 che abbiamo chiesto per rispondere alle esigenze delle
famiglie e delle imprese nell´area del sisma e pertanto proseguiremo
sollecitare il Governo affinché provveda celermente con altre norme». Così
l’assessore regionale alla attività produttive Gian Carlo Muzzarelli
commentando la conversione in legge al Senato del Dl 43/2013.
«I risultati fin qui
raggiunti - ha aggiunto l’assessore Muzzarelli - sono comunque molto
significativi, soprattutto per i Comuni e le imprese. In particolare sono da
sottolineare gli interventi di natura fiscale che permetteranno alle imprese,
con danni sia alle strutture che ai bilanci, di pagare le imposte e i
contributi con un prestito senza interessi fino al prossimo 15 novembre,
presentando domanda entro il 30 ottobre».
Dall´agenzia delle Entrate
questa prospettiva relativa al pagamento di imposte e tributi è stata anche
evidenziata on line . «Questa segnalazione dell’Agenzia dell’Entrate, lascia
ben sperare che – conclude Muzzarelli - tutta la macchina amministrativa dello
Stato sia orientata ad agevolare le procedure di attuazione delle norme. Ora
contiamo che il Parlamento concluda rapidamente l´iter della legge e che tutti
siano al lavoro per risolvere il problema di liquidità delle imprese e aiutare
la ricostruzione e la ripresa».
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SERVONO IDEE NUOVE PER FAR RIPARTIRE L´ECONOMIA PAVESE |
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Pavia, 18
giugno 2013 - Guardare avanti nonostante
la crisi, che continuerà anche per tutto il 2013, facendo leva sulle eccellenze
del territorio e mettendo in campo idee e nuove progettualità.
Dalla
undicesima edizione della “Giornata dell’economia”, tenutasi questa mattina (14
giugno 2013 n.D.r.) presso la sala consigliare della Camera di Commercio di
Pavia, il messaggio uscito dai relatori ufficiali e dagli intervenuti è stato
concorde: reagire.
I dati
macroeconomici e strutturali dell’economia pavese, presenti nel ricco e
voluminoso “Rapporto 2013” elaborato dal Centro studi camerale, sono stati
anche nel 2012 tutti di segno negativo: meno 0,2% il tasso di crescita delle
imprese che sono scese sotto quota 50 mila (sono 49.793), meno 3,50% il calo
della produzione rispetto al 2011. E il primo semestre dell’anno sembra
accentuare questa tendenza, con un ulteriore e sensibile calo del numero di
imprese e con casi recenti di cronaca come quello della multinazionale Merkel
che ha annunciato la chiusura. Con la conseguente perdita di 170 posti di
lavoro.
A questa
situazione si aggiungono i dati strutturali che contribuiscono a rendere il
sistema economico pavese molto debole: la presenza del 61,3% di ditte
individuali contro la media del 45% della Lombardia, e di conseguenza
l’esistenza di solo il 18,5% di società di capitali contro la media regionale
del 31,5%. Altro dato decisamente preoccupante il calo delle imprese giovanili
che, nel 2012, è stato del 4,5, parzialmente compensato dalla costituzione di
sole 16 srl semplificate, quelle che si possono aprire con 1 euro e che sono
riservate agli under 35.
Occorre
allora ancorarsi ai dati positivi fatti emergere dalla relazione del prof.Piero
Mella della Facoltà di Economia dell’Università di Pavia. Al patrimonio
famigliare dei pavesi la cui media, specie per i valori immobiliari, è
superiore a quella lombarda. Ma soprattutto alle infrastrutture della
conoscenza e dei servizi rappresentati dalla Sanità e dall’Università ed anche
dalle dotazioni energetiche, tutti settori in cui Pavia è ai primi posti in
Lombardia. E anche alle imprese pavesi che stanno puntando con decisione
sull’export e riescono così a penetrare con successo sui mercati esteri.
Occorre
soprattutto lanciare nuove idee, come ha fatto il presidente della Camera di
Commercio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli: “l’incidenza dell’agricoltura sul
Pil della nostra provincia è rilevante e abbiamo prodotti leader come riso e
vino: è venuto il tempo di pensare seriamente a costituire la facoltà di
Agraria presso l’ateneo pavese”.
La
proposta del presidente della Camera di Commercio ha un illustre precedente:
nel 1963 venne aperta la Facoltà di Economia a Pavia, grazie all’impulso non solo
finanziario dell’allora presidente Alberto Ricevuti. Un ruolo fondamentale
messo in evidenza dal Preside della Facoltà di Economia, prof.Antonella
Zucchella, che ha ricordato i 50 anni della nascita. Una facoltà che oggi con
le quattro lauree magistrali, due delle quali in lingua inglese, consente agli
studenti di studiare un anno in Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Australia e
recentemente anche ad Hanoi e, volendo, a conseguire la doppia laurea sia
italiana che estera.
A sferzare i
rappresentanti del mondo imprenditoriale e associativo che hanno gremito la
sala, ci ha pensato Sebastiano Barisoni, caporedattore News di Radio 24,
secondo cui “occorre uno sforzo complessivo di tutto il sistema Paese non
illudendosi di poter tornare alla situazione economica, alle abitudini e agli
stili di vita degli anni prima della crisi” e suggerendo come unica soluzione
agli industriali pavesi “la costituzione di reti di imprese”.
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IN 110MILA A MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE 2013. |
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Ancona, 18
giugno 2013 - Marche Endurance Lifestyle 2013 non ha tradito le attese e nel
segno della continuità ha garantito all’economia regionale ulteriori basi per
il proprio sviluppo e la propria affermazione su base globale. La seconda
edizione dell’evento è riuscita a compiere un tangibile passo in avanti,
confermando lo straordinario appeal che il territorio è in grado di esibire, la
storica vocazione all’accoglienza della Riviera del Conero e la convinzione
delle aziende locali nello sfruttare le opportunità sull’asse Italia-emirati
Arabi Uniti. Valori e contenuti forti, quelli emersi nella seconda edizione di
Marche Endurance Lifestyle, seguita quest’anno da 110mila persone e capace di
“produrre” 8.558 notti in fatto di prenotazioni alberghiere, determinando un
esaltante “sold out” nelle strutture della Riviera e del Parco del Conero. Le
ricadute economiche generate sul territorio dall’iniziativa sono pari a 6
milioni di euro. A far girare una macchina così complessa e strutturata negli
ambiti di riferimento dell’evento, che sono stati sport, business, cultura e
relazioni internazionali, sono state 750 persone fra staff, volontari, addetti
della protezione civile e forze dell’ordine. Il filone legato al business e
agli incontri internazionali è stato quello che nell’edizione 2013 ha compiuto
lo scatto in avanti più poderoso. Forte delle basi gettate lo scorso anno,
l’evento ha contato 430 partecipanti al Business Forum Italy-uae “Investment
and strategic partnership” di venerdì alla Mole Vanvitelliana, 35 visite nei
distretti industriali che hanno coinvolto 12 società emiratine e 27 aziende
italiane impegnate in energie rinnovabili, componentistica, dolciario,
meccanica, packaging e design. Sempre nella giornata di venerdì alla Mole
Vanvitelliana di Ancona si è tenuto il Bilateral workshop Italy–uae “Investment
and strategic partnership”. Al workshop, organizzato in collaborazione con
l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese
italiane-Ice, hanno partecipato, per parte emiratina, i rappresentanti del
Ministero dell’Economia e di importantissime realtà economiche degli Eau, quali
la Zonescorp, il Dubai Airport, il Bin Sougat Group, l’Al Fahim Group, ed il
Khalifa Fund. In occasione del Workshop si è proceduto alla presentazione
generale del sistema e delle eccellenze produttive. In particolare il sistema
regionale ha sottoposto alla valutazione della delegazione emiratina progetti
di investimento - riferiti ai settori dello sviluppo dell’accoglienza
turistica, delle infrastrutture, della logistica, del wellness e della art
economy - per un valore potenziale complessivo di 350 milioni di euro. A
incontrarsi e confrontarsi con la realtà italiana e marchigiana è stata una
delegazione emiratina composta complessivamente da 290 persone, di cui 78 hanno
preso parte ai meeting ufficiali con il ministro dell’Economia degli Emirati
Arabi Uniti, Sultan bin Saeed Al Mansouri, il ministro per lo Sviluppo
economico Flavio Zanonato, il vice ministro agli Affari esteri Lapo Pistelli,
il sottosegretario all’Economia degli Emirati Arabi Uniti Mohammed Ahmed bin
Abdulaziz Al Shehhi e il presidente per l’Agenzia per la promozione all’estero
e l’internazionalizzazione delle imprese italiane-Ice, Riccardo Monti.
Altrettanto consistente la partecipazione al convegno “Voci di donne arabe” di
sabato mattina al teatro Cortesi di Sirolo, al quale hanno preso parte 110
esponenti del mondo femminile italiano ed emiratino. L’anima sportiva di Marche
Endurance Lifestyle si è “rivelata” attraverso il consueto appuntamento della Conero
Endurance Cup, che ha stabilito il record “all time-all categories” in fatto di
partecipazioni a gare organizzate in Italia. Alla prova sui 120 chilometri
hanno preso parte infatti 80 binomi. In totale, considerando anche i 16 in gara
sui 90 chilometri, sono stati 96 i binomi partecipanti, in rappresentanza di 10
nazioni (Emirati Arabi Uniti, Algeria, Spagna, Germania, Polonia, Argentina,
Francia, Gran Bretagna, Repubblica di San Marino e Italia). I cavalli presenti
in totale a Marche Endurance Lifestyle 2013 sono stati 175; a quelli impegnati
nelle gare della Conero Endurance Cup vanno infatti aggiunti i pony del
Battesimo della sella e dei Pony Games, insieme ai quali sono stati
protagonisti circa 1.500 bambini. Un evento di questa complessità è stato
comunicato dai mezzi d’informazione anche quest’anno in maniera massiccia: 115
testate giornalistiche accreditate, 92 giornalisti accreditati, 34 testate
giornalistiche straniere accreditate, 22 giornalisti stranieri accreditati, 6
ore di diretta televisiva. “Grandi numeri per un grande evento – dice il
presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca –. Una manifestazione il cui
punto di forza è la continuità: terminata la tre giorni di economia, sport e
cultura, Marche Endurance Lifestyle continuerà a produrre risultati importanti,
grazie alle decine di contatti avviati tra le imprese marchigiane e quelle
degli Emirati Arabi Uniti. Mel, quindi, non è soltanto una grande festa di
popolo, ma una straordinaria occasione di politica industriale e di promozione
delle Marche”. “Il legame fra Italia ed Emirati Arabi Uniti – gli ha fatto eco
Gianluca Laliscia, Ceo di sistemaeventi.It - ne esce ulteriormente rafforzato,
grazie a un lavoro di squadra che anche in questa occasione la Regione è stata
abile e preparata nel coordinare e nel condividere con gli altri enti e il
tessuto economico marchigiano”. Anche il Ministro Zanonato ha pubblicamente
apprezzato l’opera svolta dalla Regione nella selezione delle proposte,
indicando peraltro la necessità di insediare un tavolo tecnico permanente,
costantemente in contatto con Dubai, capace di garantire un matching economico
ed istituzionale tra le parti. Naturalmente la Regione Marche si pone
immediatamente a disposizione del Ministro, candidandosi sia a presentare al Ministro
le proposte già pervenute, sia a porsi come focal point per raccogliere i
progetti provenienti dal territorio nazionale.
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