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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Giugno 2014
"I NUMERI E LE PERSONE": IL RACCONTO DEL SOCIALE NEL GIORNALISMO, TRA STATISTICA E STORIE DI VITA. LUNEDÌ 16 GIUGNO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA UN SEMINARIO DI FORMAZIONE PER GIORNALISTI E COMUNICATORI PUBBLICI  
 
Bologna, 16 giugno 2014 - Ci sono notizie che, tradizionalmente, trovano poco spazio sui media. A volte, addirittura, vengono rubricate come “good news”, e considerate quindi a priori prive d’interesse. Altre volte s’intrecciano con la cronaca nera, ma non sempre vengono affrontate con le competenze, l’attenzione e un linguaggio adeguati. E’ il mare magnum del sociale: un universo – in forte espansione, grazie anche a internet e ai social network – che non può essere raccontato solo con i numeri, o unicamente attraverso le vicende personali, ma con entrambi gli elementi, proprio perché strettamente intrecciati. E’ questo il filo conduttore di “I numeri e le persone. Il racconto del sociale nel giornalismo tra statistica e storie di vita”,seminario di formazione per giornalisti e comunicatori pubblici, organizzato dall’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-romagna in collaborazione con l’assessorato regionale alle Politiche sociali e l’agenzia Redattore sociale. L’appuntamento è lunedì 16 giugno in Regione (viale della Fiera 8, Terza Torre, Sala Conferenze A), dalle 9 alle 14. Dopo i saluti di Olivio Romanini (presidente Ordine dei giornalisti dell’Emilia-romagna), seguiranno gli interventi di Roberto Franchini (direttore Agenzia informazione e comunicazione Regione Emilia-romagna), Teresa Marzocchi (assessore regionale Politiche sociali), Stefano Trasatti (direttore agenzia Redattore Sociale), Mauro Sarti (giornalista, responsabile dell’ufficio di corrispondenza di Redattore Sociale a Bologna e fondatore del service editoriale Agenda), Carla Chiappini (direttrice del giornale del carcere di Piacenza “Sosta Forzata”), Faustin Akafack (segretario regionale rete Mier), Paolo Pezzana (esperto di politiche sociali riguardanti la povertà estrema), Giovanni Nicolini (sacerdote, parroco di Sant’antonio da Padova alla Dozza, è stato direttore della Caritas di Bologna), Gabriele Del Grande (giornalista e scrittore, fondatore del blog Fortresse Europe). Il seminario prende spunto da alcuni strumenti che la Regione mette a disposizione dei comunicatori (come la Guida all’informazione sociale, le inchieste su esperienze di welfare partecipativo e i prodotti di infografica su nidi e violenza sulle donne) per favorire un racconto del settore più attento e completo, per poi avviare una riflessione sul ruolo e sulle potenzialità della comunicazione sociale. Il programma del seminario http://sociale.Regione.emilia-romagna.it/events/2014/i-numeri-e-le-persone    
   
   
NUOVO SITO PER IL GIORNALISTA GIUSEPPE GALLIZZI  
 
Milano, 16 giugno 2014 - Ha appena pubblicato il suo ultimo libro: “Una vita per il giornalismo” - ed oggi Giuseppe Gallizzi inaugura il suo nuovo blog: www.Giuseppegallizzi.it  Giornalista professionista, per 11 anni Presidente del Circolo della Stampa di Milano, già segretario dell´Ordine dei Giornalisti della Lombardia, vicepresidente dell´Associazione Lombarda dei Giornalisti e presidente dell´Ifg (Istituto per la Formazione dei Giornalisti), presto darà alla stampa un libro per raccontare quarant´anni dedicati al Corriere della Sera. La foto in home page lo ritrae Gallizzi con Indro Montanelli in un incontro nel mitico salone Albertini al Corriere della Sera.  
   
   
SARDEGNA: CONTRIBUTI ALLE BIBLIOTECHE DI ENTE LOCALE, RACCOLTA DATI  
 
Cagliari, 16 Giugno 2014 - Anche per quest’anno il Servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali intende procedere alla raccolta dei dati sul funzionamento dei servizi bibliotecari e invita le amministrazioni locali a trasmettere i dati riguardanti la propria biblioteca tramite la compilazione del questionario annuale informativo sullo stato dei servizi, del personale e delle strutture delle biblioteche di ente locale. I dati sono da riferirsi all’anno 2013. Il questionario dovrà essere trasmesso entro il 30 giugno 2014 al Settore beni librari di Sassari (Viale Umberto n. 72, 07100 Sassari) oppure tramite posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo Indirizzo emailpi.Benilibrari@pec.regione.sardegna.it  e avrà valenza di documento utile all’istruttoria per le eventuali richieste di contributo. Con l’occasione si invitano gli enti beneficiari di contributo nelle precedenti annualità a voler completare e trasmettere unitamente al questionario, il rendiconto completo degli estremi dei provvedimenti di impegno e di liquidazione delle somme erogate a titolo di prima quota del contributo 2011, nonché il rendiconto con gli impegni di spesa relativi al contributo liquidato a titolo di saldo dell’annualità 2011 e delle risorse erogate per l’annualità 2012. Per ulteriori informazioni potrà essere contattato il Settore beni librari di Sassari.  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: L´INFERNO DI DANTE INTERPRETATO DAL PITTORE FRANCO VENANTI  
 
Perugia, 16 giugno 2014 – Novello Gustave Dorè, l´artista perugino Franco Venanti interpreta a suo modo l´"Inferno" della Divina Commedia. "Infinite Tenebre" è il volume (per i tipi della Futura Edizioni), in cui le tavole del maestro perugino sono pubblicate, con saggi di Francesca Tuscano e Mimmo Coletti e l´introduzione di Pasquale Tuscano al commento di Attilio Momigliano. Alla sua presentazione ad "Umbrialibri" sono intervenuti i rettori dell´Università Italiana di Perugia Franco Moriconi, il Rettore dell´Università italiana per Stranieri Giovanni Paciullo, il Presidente dell´Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" Mario Rampini, il Direttore del Dipartimento di Lettere e Lingue, letteratura e civiltà antiche e moderne Mario Tosti, Pasquale Tuscano e gli autori. "Sono 46 tavole che ho disegnato nottetempo – spiega l´autore -, caratterizzate da una sorta di instabilità demoniaca, in cui i corpi si contorcono in forma di spire elicoidali e le rocce si animano in forma di mostri raccapriccianti". A proposito di "Aldilà", Marco Bucaioni ha presentato al Centro Servizi Camerale Alessi il libro dello scrittore e giornalista angolano José Eduardo Agualusa "Al posto del morto"(Edizioni dell´Urogallo), un nuovo volumetto di prosa breve, nel quale autori scomparsi (Bruce Chatwin, Jorge Amado, Fernando Pessoa, Jorge Luis Borges, Antoine de Saint-exupéry, Nabokov e Bertrand Russel) si prendono la briga di scrivere, dall´Aldilà, un elzeviro su aspetti e problemi dell´attualità. Un "pastiche" di elzeviri, già apparsi nella rivista di Lisbona "Ler", nell´omonima rubrica "O Lugar do Morto". E al Teatro Pavone, si è parlato degli effetti del bere, nel senso che, sì, bere troppo fa male, ma non bere ancora di più. Enrico Vaime, autore del libro "Cin Cin. Bere troppo fa male. Non bere per niente, a volte, fa peggio", edito da Wingsbert House, neonata sigla editoriale "Food&wine" di Francesco Aliberti, ha dialogato con l´assessore alla Cultura della Regione Umbra Fabrizio Bracco. Una sorta di "fenomenologia del bevitore", che Vaime dedica ad una silloge di ricordi, episodi, riflessioni sul vino, e sul bere in generale, e alle storie di personaggi potenti, alle prese con le decisioni sui destini dei popoli davanti ad un calice di vino o ad un boccale di birra. Comunque il vino, secondo Vaime, non è certo la panacea di tutti i mali, e bisogna prendere le distanze da comportamenti stereotipati e modaioli intorno alle bevute. Contro ogni tendenza, è convinto che si beva soprattutto per ricordare, piuttosto che per dimenticare.  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: L´"ENCOMIO DELLA MACCHINA AEREA" E LA SCOMPARSA DI UN CAMPIONE  
 
Perugia, 16 giugno 2014 – Sognò tutta la vita di poter volare, descrivendo, con un linguaggio tecnico infuso di poeticità, struttura e funzionamento delle "macchine volanti" che aveva progettato e costruito: ed ora il sogno di Don Abdon Menicali, sacerdote di Todi con la passione-ossessione del volo, è rinato ad "Umbrialibri 2014", grazie al regista, attore e poeta Valter Corelli e al Museo del Giocattolo di Perugia, che, quasi facessero parte di codice di Leonardo, si è presa la briga di realizzare i modelli delle "macchine volanti" disegnate dal religioso tuderte, per esporli in una originale installazione al Centro Servizi Camerali "Galeazzo Alessi" e far da pertinente cornice alla presentazione del volume "Encomio della macchina aerea" di Corelli. Un encomio, perché? "Volare – sostiene Corelli – è uno dei sogni più antichi dell´uomo, tradotti in una storia di sfide contro la natura e di conquiste scientifiche. E don Abdon Menicali da Todi è una figura che, per la sua spiccata originalità e bizzarria, offre notevoli spunti per una messa in scena teatrale". Le "divagazioni teatrali" presentate ad "Umbrialibri", ispirate da brani del libro di Corelli a Luca Sargenti, attore, regista e "trampoliere", sono state offerte al pubblico con la partecipazione di Andrea Caprini, Assessore al Turismo di Todi, e di Carlo Trionfi, psicologo dell´età evolutiva. Al Teatro del Pavone è stata di scena la Bibbia, in versione audiolibro, a cura della "Recitar Leggendo Audiolibri", collana dei grandi classici interpretati ad alta voce. L´audiolibro propone un´antologia dei brani più significativi dall´Antico e dal Nuovo Testamento nella classica traduzione di Giovanni Diodati, rivista, corretta ed interpretata ad alta voce da Claudio Carini, attore di prosa, regista, produttore di audiolibri e socio fondatore del Teatro Stabile di innovazione "Fontemaggiore" di Perugia. Federica Lisi Bovolenta, moglie di Vigor Bovolenta, campione di volley morto in campo in una tragica partita del marzo 2012, ha presentato con Elena Teatini alla Sala Fiume di Palazzo Donini il libro "Non ci lasceremo mai", da lei scritto con Anna Cherubini. "Vigor – ha detto Federica Bovolenta in un commovente intervento – se n´è andato: se n´è andato senza lasciarmi, senza lasciarmi istruzioni. Se n´è andato restando dentro la mia vita. Restando la mia vita. Vorrei che da questo libro i miei figli comprendessero meglio chi era il loro papà, le cose che facevamo insieme, quelle in cui credevamo. Vorrei vederli, alla fine di questa storia, semplicemente sorridere".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: LO CHARLOT DI FABIO STASSI  
 
Perugia, 16 giugno 2014 – "Un giorno senza sorriso è un giorno perso", diceva Charlie Chaplin, e lo ha ricordato lo scrittore Fabio Stassi, parlando a Perugia, in occasione di "Umbrialibri 2014", del suo fortunato libro, già tradotto in diciassette lingue, "L´ultimo ballo di Charlot, edito da Sellerio. La formula del libro è quella di una immaginaria lettera del vecchio attore ormai ottantenne al figlio, nella quale racconta la storia della sua vita come non l´ha mai ascoltata nessuno prima d´ora, insieme narrazione biografica e affresco storico, con un tono di confessata verità che sembra attingere, al di là delle ricostruzioni parziali o di comodo che ciascuno di noi si fa del proprio passato, alla verità dell´essere e della vita vissuta. Letteratura e musica si sono fuse in un "melologo", una "performance" per voce recitante (Carlo Carini del Tatro della Fontemaggiore) e trio d´archi, eseguito da "Umbriaensemble", con Angelo Cicillini al violino, Luca Ranieri alla viola e Maria Cecilia Berioli al violoncello.  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: "ASSISI 2060", MARCO RUFINI SCEGLIE IL FUTURIBILE  
 
Perugia, 16 giugno 2014 – Noto soprattutto per i suoi libri di narrativa a sfondo storico e la sua passione per Braccio Fortebraccio da Montone, cui ha dedicato qualche anno fa un romanzo edito da "e/o", lo scrittore perugino Marco Rufini cambia registro, pur continuando a raccontare la sua terra umbra, e sceglie la formula del viaggio nel futuro o futuribile, per parlare di Assisi, del Monte Subasio, di San Francesco, della pace e della guerra nel mondo, immaginando apocalittici scenari di distruzione, che rendono ai tre protagonisti del suo ultimo romanzo necessario il ri-apprendimento delle tecniche e dell´arte della sopravvivenza. "Il messaggio di questo libro è che, azzerate tutte le certezze, bisogna imparare o re-imparare a vivere", ha detto il critico letterario, già condirettore della rivista "Nuovi Argomenti", Arnaldo Colasanti, che stamani, insieme alla giornalista e storica Gabriella Mecucci e all´autore, ha presentato a Palazzo Donini di Perugia "Assisi 2060" (questo il titolo del romanzo), nell´ambito dell´edizione 2014 di "Umbrialibri". Suggerendo un parallelo del libro di Rufini con Fernando Savater, il filosofo autore di "Etica per un figlio", Colasanti ha sottolineato che "Assisi 2060" è un libro che si struttura, pagina dopo pagina, sui modi di "come imparare la vita", aggiungendo che il cuore del romanzo è, in filigrana, sempre San Francesco di Assisi, con la sua aspirazione di pace. Articolato in tre voci narranti, Franz, Lena e Siro, in fuga al Subasio da Milano e da un mondo economicamente e socialmente collassato e dal terrorismo dei "Falchi di Allah", scandito da un ritmo forsennato di episodi continuamente cangianti e ricchi di colpi di scena, "Assisi 2060" rappresenta una inversione di rotta rispetto alla consolidata poetica dell´autore. "Ho voluto cambiare – ha detto Marco Rufini -, per sovvertire un cammino, cominciato con storie, memorie e tradizioni della mia terra". L´autore perugino ha definito "illuminante" il suo recente incontro con l´opera del grande scrittore americano Cormac Mccarthy, che – sottolinea – "mi ha aperto prospettive nuove".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: FUTURO, ISTRUZIONI PER L´USO, UN LIBRO DI TOMASO MONTANARI  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - Come si impara a essere cittadini italiani? Se scuola e famiglia sono ritenuti fondamentali, da millenni c´è qualcos´altro che ci educa a essere quello che siamo, che ci lega al nostro passato e ci fa immaginare il nostro destino: è il «patrimonio culturale», ovvero opere d´arte, libri, palazzi, reperti archeologici e così via. Ma chi non se ne rende conto e definisce i beni culturali «il petrolio d´Italia», considerandoli un repertorio di oggetti da affittare al magnate di turno o da svendere nell´ennesima mostra-evento, è un nostro nemico. È la netta posizione di Tomaso Montanari, autore del volume "Istruzioni per l´uso del futuro: il patrimonio culturale e la democrazia", edito da "Minimum Fax", che, nel quadro del programma di "Umbrialibri 2014", è stato presentato nel pomeriggio alla Sala delle Conferenze di Palazzo de´ Priori, in un dibattito con l´autore, giovane studioso di Barocco Romano e docente di Storia dell´Arte Moderna all´Università "Federico Ii" di Napoli, nel quale si sono confrontati l´assessore alla Cultura della Regione Umbria Fabrizio Bracco, il direttore artistico della Fondazione "Perugia 2019 Capitale Europea della Cultura" Arnaldo Colasanti e il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell´Umbria Francesco Scoppola. Chi riduce la cultura ad una mera visione economicistica – ha sostenuto Tomaso Montanari – "ci sta togliendo un bene primario come l´aria, ci sta privando di un nostro diritto fondamentale come la salute o l´istruzione". "Istruzioni per l´uso del futuro" – è stato sottolineato – è una sorta di "pamphlet", per invitare ad una "vera rivoluzione" non soltanto contro chi saccheggia le biblioteche o deturpa il paesaggio, ma contro chi non educa all´amore per la bellezza. "Istruzioni per l´uso del futuro" è un piccolo "alfabeto civile": ventuno voci che ci mostrano come per trasformare un paese non bastano le nostalgie o le indignazioni, ma servono responsabilità e conoscenza". Per l´assessore regionale Fabrizio Bracco il libro rappresenta "un vero e proprio manifesto politico che può contare su un ampio lavoro di documentazione, che individua nella Costituzione la base della convivenza civile e nel patrimonio storico e culturale il giacimento su cui si fonda il senso di appartenenza alla nazione e lo spirito di convivenza civile. E´ partendo da questa convinzione - espressa dall´autore - che il patrimonio può diventare un efficace strumento per uno sviluppo economico non consumistico, ma finalizzato a cementare la convivenza, accrescere la qualità attrattiva dei luoghi e far conoscere le comunità"  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: ALLA SALA DEI NOTARI LA "CINQUINA" FINALISTA DEL "PREMIO STREGA" E UN MANOSCRITTO INEDITO DI LOUISA MAY ALCOTT  
 
Perugia, 16 giugno 2014 – Giuseppe Catozzella con "Non dirmi che hai paura" (Feltrinelli), Antonio Scurati con "Il padre infedele" (Bompiani), Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti", Antonella Cilento con "Il piacere infinito delle donne" e Francesco Pecoraro con "La vita in tempo di pace" (Ponte alle Grazie): sono i cinque finalisti del premio Strega, che hanno trovato in "Umbrialibri 2014" il loro palcoscenico, a "nomination" appena avvenuta. I cinque finalisti del prestigioso premio letterario italiano (fondato a Roma nel 1947 da Maria e Goffredo Bellonci, il cui vincitore sarà proclamato nel primo giovedì di luglio al "Ninfeo" di Villa Giulia) sono stati presentati in anteprima alla Sala dei Notari da Filippo Della Porta, critico letterario, e dal direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi: Giuseppe Catozzella con la sua storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio che insegue il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra 2012 ma il cui viaggio finisce tragicamente a Lampedusa; Antonio Scurati, con il suo romanzo-confessione di un padre in crisi di identità, che vaga (quasi) incolume fra le macerie della società dei consumi; Francesco Piccolo, con la storia della formazione di una coscienza dalla giovinezza all´età matura; Antonella Cilento con le sue storie di piacere nella Napoli barocca; e Francesco Pecoraro, con il suo protagonista Ivo Brandanti, ingegnere 69enne, antieroe contemporaneo perduto tra la logica della ragione e la follia del desiderio che "muore di luna piena". Di un travolgente recupero della "eredità letteraria" di Louisa May Alcott, la famosa autrice americana di "Piccole donne", e segnatamente di un manoscritto ritrovato della scrittrice, composto all´età di 17 anni, hanno parlato al Centro dei Servizi Camerali "Galeazzo Alessi" Daniela Albanesi, Cesare Catà, Giovanni Dozzini, Valeria Mastroianni, Lorenza Ricci, in una iniziativa sponsorizzata dal Centro Per le Pari Opportunità della Regione Umbria e dalle Edizioni "Jo March Literary Agency". Il manoscritto perduto fu avventurosamente ritrovato nel 1995 da due filologi americani nella "Houghton Library": titolo, appunto, "The Inheritance", "L´eredità", prima prova letteraria conosciuta dell´autrice di "Piccole donne". Scritto nel 1849, Louisa May Alcott racconta le vicende della tenera e bellissima Edith, una giovane italiana rimasta orfana e ospitata presso una famiglia benestante inglese. Il rapporto stretto e fraterno tra Edith e la famiglia Hamilton e, in particolare, con la giovane Amy, ricorda – hanno sottolineato i relatori – linee e protagonisti del romanzo maggiore, pubblicato nel 1869. "Un piccolo gioiello" – è stato definito – che verrà presto pubblicato in edizione italiana.  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: DA "DONNE E LAVORO IN UMBRIA" ALL´"AMARCORD" DEGLI ANNI SETTANTA  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - "Umbrialibri 2014", ed il suo ricco programma d´iniziative. "Per ogni donna che lavora ci vorrebbe una moglie", ha detto Elena Tiracorrendo, consigliera per le Pari Opportunità, presentando insieme a Paola Falteri, antropologa dell´Università di Perugia, il volume "Donne e lavoro in Umbria"/ Le trasformazioni nel racconto di trenta protagoniste" per le Edizioni di "Liberetà", un testo (a cura di Carla Arconte e Roberta Perfetti), che raccoglie i risultati di una ricerca, patrocinata dal Sindacato Generale Anziani e Pensionati della Cgil dell´Umbria e condotta in collaborazione con l´Istituto per la Storia dell´Umbria Contemporanea. Alla presentazione, svoltasi presso il Centro Servizi Camerali "Galeazzo Alessi" di Perugia, hanno partecipato Giuliana Renelli, segretaria regionale della Cgil Umbria e il presidente dell´Isuc Mario Testi. Corredato da una ricca documentazione fotografica, il volume racconta le storie di trenta donne umbre di tre diverse generazioni, il loro rapporto con il lavoro e l´affermazione della propria identità. Molto apprezzato l´"Amarcord" di Aldo Peverini, curatore del volume fotografico "Quando la politica era passione/ Umbria 1970-1979/ Memoria fotografica di un decennio" (Francesco Tozzuolo Editore) a cura di Aldo Peverini e Francesco Tozzuolo per la ricerca iconografica. In una Sala de´ Notari gremita, Marco Boato, Francesco Bottaccioli, Marcello Catanelli, Giuseppe Rippa, Paolo Sollier, Alberto Stramaccioni e Mauro Volpi. Un "Amarcord" degli Anni Settanta, tra riformismo e volontà di rivoluzione, tra antifascismo e rigurgiti "neri", tra crescenti spinte democratiche e la strategia della tensione e delle stragi, con un´attenzione ai diritti civili: primo fra tutti "l´anno epico", il 1974, della vittoria referendaria sul divorzio; il 1975 è l´anno del "diritto di famiglia, che chiude per sempre la stagione ‘patriarcale´". Ed era il 1978, quando con la legge Basaglia si aboliscono per sempre gli ospedali psichiatrici e si istituisce il servizio sanitario nazionale. Anni Settanta, senza le loro conquiste – è la sostanza dei numerosi interventi che si sono succeduti, saremmo culturalmente e politicamente più poveri e meno consapevoli dei nostri diritti".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: "SCULTURE ELLENISTICHE FRA SENSO E SIGNIFICATO" DI ALESSANDRO CELANI  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - Che cosa trasmettono le sculture ellenistiche? Una certa inquietudine naturale, un certo, innato dolore. Se ne fa interprete Alessandro Celani, in un volume ("Una certa inquietudine naturale. Sculture ellenistiche fra senso e significato", Edizioni Aguaplano-officina del libro) che l´autore, con Raffaele Marciano, John Onians e Massimo Osanna, ha presentato, nell´ambito di "Umbrialibri", alla Sala delle Conferenze della Galleria Nazionale di Perugia. L´autore, archeologo e docente di storia dell´arte della University of Alberta School di Cortona, ha cercato nel suo volume di descrivere "quel ‘naturalis quidam dolor´ che infiamma il protagonista Servio Sulpicio Galba, e tutte le donne e gli uomini della sua epoca, come ben sa Cicerone". "Trasfigurato nella finzione dell´arte, è l´inquietudine – ha detto Celani – che ritroviamo negli sguardi intensi dei ritratti, nel ripiegamento carnale dei panneggi, nella nudità sfrontata dei corpi maschili, non importa se siano dei, eroi o uomini. Il dolore – ha aggiunto - fa sempre lo stesso percorso: cade dal cielo come una pioggia, non distingue il servo dal padrone, ma non è senza speranza. La sua via di fuga, il suo riscatto, come per le statue che rivivono in queste pagine, sono la fuga, il nascondimento, l´interruzione e la rinuncia: la violenza, inflitta e subita, l´uccisione e l´amplesso". "Uno specchio per disfarsi, attraverso la ricerca, la contemplazione, lo stupore – così Celani ha definito il senso della propria opera, interpretazione viva di ciò che ancora ci parla attraverso i secoli -, di ciò che esso contiene: il dolore". Su questa nuova ipotesi di lettura delle sculture ellenistiche, si sono confrontati con l´autore John Onians, allievo del grande storico dell´arte Ernst Gombrich, e il sovrintendente di Pompei Massimo Osanna.  
   
   
UMBRIALIBRI: "IL SANGUE DELLE DONNE" DI ALVARO FIORUCCI  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - Accoltellate, strangolate, sparate, bruciate, fatte scomparire. In trent´anni, in Umbria, almeno sessanta donne sono state uccise da uomini, animati dallo stesso movente: affermare il proprio totale possesso sulla vittima. Fino alle estreme conseguenze. Possesso come distorto senso di gelosia, degenerazione psichiatrica, o sfruttamento attraverso prostituzione e droga. È il tema de "Il sangue delle donne", un volume del giornalista Alvaro Fiorucci, edito per i tipi di "Morlacchi Editore", che questo pomeriggio è stato presentato, nel quadro di "Umbrialibri 2014", a Palazzo Donini, con la partecipazione della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il magistrato Manuela Comodi, pm che ha rappresentato la pubblica accusa nel processo Knox-sollecito per il delitto di Meredith Kercher. Dai "cold cases" del passato ai recenti gli omicidi di Mauretta Fondacci e Mara Calisti, fino ai più recenti di Meredith Kercher, Barbara Cicioni, Maria Geusa, Sonia Marra e Barbara Corvi: c´è tutto questo ed altro nel libro di Fiorucci, che, con una distanza analitica non consentita al cronista di nera sul campo (Fiorucci è stato giornalista di "Paese Sera" ed è attualmente caporedattore del Tg3 di Perugia, "riscrive" le tremende vicende, avvalendosi di documenti inediti o parzialmente utilizzati). "Si tratta di storie, unite da un filo conduttore che, in ultima istanza, è la violenza di genere, la violenza maschile sulle donne – ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini -; tutte le storie, indipendentemente dalle differenze che esistono fra loro, sono accomunate dalla violenza di maschi, uomini, che non hanno niente in comune se non il genere, nei confronti delle loro vittime donne: una violenza particolarmente acuta, che certo non è il frutto del raptus di un momento. Il libro di Alvaro Fiorucci – ha aggiunto la presidente – ci permette così la lettura sociale di un fenomeno, che non solo non si riesce a debellare, ma nemmeno a ridurre significativamente, a testimonianza del gran cammino che ancora resta da percorrere sul terreno della differenza di genere. Questo è un libro che, prendendo le mosse dalla cronaca, con una profondità che la semplice cronaca giornalistica degli avvenimenti non riuscirebbe a toccare, ci spinge aldilà di essa, a conoscere e a capire". "Molti casi descritti nel libro di Forucci li conosco personalmente come magistrato – ha detto Manuela Comodi. Il volume scorre via velocemente, con punte anche poetiche e nostalgiche seppure nell´ambito di una narrazione di vicende dolorose e violente. Accanto allo stile proprio del giornalista e della cronaca giudiziaria – ha aggiunto – Fiorucci dà conto di riflessioni, domande, quesiti su motivazioni e contesto di questi delitti che gli stessi magistrati si pongono nell´affrontare casi di questo genere. Sono domande e riflessioni che vanno ben al di là della pura e semplice ricerca del colpevole. Ci si chiede cosa può avere ispirato tanto odio e tanta violenza, cosa intimamente ha spinto una persona ad atti così atroci come quelli descritti nel libro". "Il volume uscito ieri in libreria – ha detto Claudio Brancaleoni introducendo l´incontro - affronta un tema forte come lo stesso titolo enuncia. Si narra di trent´anni di cronaca nera in Umbria di cui vittime sono le donne. Il libro marca anche l´ambito sociologico di questi delitti, legato al costume ed alla tradizione. Non c´è alcun elemento ‘voyeuristico´ nel racconto, ma la letteratura documento di un cronista narratore".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: "TUTTA COLPA DELL´EUROPA?"  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - Che sta accadendo in Europa, nelle sue istituzioni e tra la gente? Quale strada imboccare in futuro perché l´Unione Europea diventi effettivamente l´Europa dei cittadini? Quali impatti ha avuto la moneta unica sulle economie degli Stati membri? Sono alcune delle riflessioni offerte oggi, nell´ambito di Umbrialibri, dagli autori di "Tutta colpa dell´Europa?", Thierry Vissol, "L´euro è di tutti", Roberto Sommella, e "La lunga notte dell´euro", Alessandro Barbera, coautore del volume con Stefano Feltri. Milioni di persone stanno pagando il conto di scelte che non hanno capito, né condiviso. Sono cresciute le disuguaglianze, sono caduti Governi, fallite economie, è cresciuta la disoccupazione e sembra non esserci uscita dalla crisi. Allora di chi è la colpa? Per Vissol l´Europa soffre di tre grandi malattie: la mancanza di memoria, la complessità delle sue istituzioni e dei meccanismi che le regolano e la confusione che ne deriva. Per questo "è necessario conoscere la storia, avere migliore accesso all´informazione, sgomberare il campo dai luoghi comuni e dai preconcetti che regnano nell´opinione pubblica. Non è colpa dell´Europa – sostiene Vissol – se in Italia c´è la mafia o la cattiva abitudine di parcheggiare in seconda fila. L´europa ha i suoi difetti. Ma le scelte che ricadono sui cittadini sono prese dai Capi di Stato e di Governo che finora hanno sempre votato all´unanimità". "La recente tornata elettorale, con la nascita di partiti fortemente antieuropeisti, che si fanno portavoce della rabbia e del disagio di ampie fasce della popolazione, ha dimostrato – per Summella – che un´Europa che non preserva i diritti fondamentali dei cittadini, per tutelare quelli della finanza e delle banche, non ha futuro. Ci sono ritardi indiscutibili nel processo di unificazione. Permangono rigidità che limitano la sovranità degli Stati e i questo quadro anche la moneta unitaria, ma non unica, è fattore di impoverimento per tanta gente". La ricetta potrebbe essere - per l´autore - quella di arrivare ad un sistema federato simile a quello degli Stati Uniti. Qui – ha ricordato - dopo la guerra di indipendenza gli stati federati condivisero i loro debiti". "L´unione Europea ha messo in evidenza le differenze tra i Paesi - sostiene Alessandro Barbera. Ma soprattutto ha evidenziato il vuoto della politica ed ha indicato nella Bce l´unica istituzione che ha funzionato nei momenti difficili. Troppo tasse, troppo rigore e la crescita esponenziale della disoccupazione e del debito pubblico minano dalle fondamenta i sogno europeo voluto dai Padri fondatori". Per Barbera c´è "bisogno di maggiore flessibilità. Una Europa dove tutto accade a Bruxelles è lontana dai cittadini. C´è richiesta di sussidiarietà in una Europa che sia davvero federale e non vincolata ad una sola visione".  
   
   
UMBRIALIBRI: "UNITED EUROPE FOR PERUGIA 2019"; BRACALENTE: "FINESETTIMANA IMPORTANTE PER NOSTRA CANDIDATURA A CAPITALE EUROPEA CULTURA"  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - "E´ un fine settimana importate per la proiezione internazionale della nostra candidatura": lo ha detto il presidente della Fondazione "Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d´Assisi" a Capitale Europea della Cultura, Bruno Bracalente, nel corso dell´iniziativa "United Europe for Perugia 2019", promossa dalla Fondazione nell´ambito di Umbrialibri 2014. Presenti i rappresentanti della Direzione artistica reticolare, di Capitale europee della cultura e di Capitali europee dei giovani e i giovani umbri che, opportunamente formati, assumeranno ora il ruolo di "ambasciatori culturali". "In questo fine settimana sono in corso iniziative e progetti che concorrono a meglio definire il nostro programma culturale in un contesto internazionale, attraverso attività di scambio di idee, esperienze e conoscenze. Una delegazione della Fondazione – ha spiegato Bracalente – si trova in Bulgaria per concordare insieme alle città candidate accordi di cooperazione, mentre qui a Perugia continuano i processi di partecipazione per quanto riguarda la direzione artistico culturale dell´avvenimento. Dopo aver individuato il direttore culturale, cui spetta di delineare e coordinare la predisposizione del programma culturale previsto per il 2019 e dopo aver coinvolto in una prima rete di apporti ideativi e di programmazione gli operatori del territorio, ora siamo passati alla seconda fase, grazie alla costruzione di una rete di ‘antenne europee´ specializzate in diversi ambiti artistici e culturali. Per individuare le ‘antenne´ è stato chiesto ad affermati operatori europei di segnalare giovani promettenti nei diversi campi e settori. Le ‘antenne´ saranno poi impegnate nella validazione del programma culturale definitivo e, in caso di titolo per Perugia, ci aiuteranno a scegliere e definire eventi e attività nel dettaglio. Sono inoltre presenti a Perugia i rappresentanti di sette città Capitali europee della cultura che hanno incontrato e che ospiteranno i nostri giovani ‘ambasciatori culturali´. Si tratta – ha concluso - di 12 giovani formati in Umbria da Forma.azione nell´ambito di un bando promosso dall´Aur e dal Fse. Grazie alle esperienze di mobilità internazionali presso enti che promuovono e sostengono azioni in favore delle candidature, questi giovani osserveranno quanto già realizzato e ne valuteranno le ricadute. Ciò contribuirà inoltre ad accrescere il senso di appartenenza ad una medesima comunità europea".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: "STORIE SOTTOBANCO" IN UN CONCORSO DI SCRITTURA PER RAGAZZI, TEATRO E FUMETTO  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - Una sorta di termometro che misura la capacità del festival, dedicato al libro e alla promozione della lettura, per coinvolgere in forma attiva, cioè scrivendo in proprio, i lettori più giovani. È il concorso "Storie sottobanco", un concorso di scrittura per ragazzi residenti in Umbria che dal 2009 si svolge nell´ambito di "Umbrialibri", e che si conclude con la pubblicazione di un volumetto, contenente i dieci racconti finalisti. Il "quaderno" relativo all´edizione 2013 è stato presentato da Carlo D´amicis, scrittore e voce del programma radiofonico "Fahrenheit" presso il Centro Servizi Camerali, alla presenza dei ragazzi finalisti. Novità del nuovo "quaderno" di "Storie Sottobanco" è l´inserimento di un racconto della vincitrice della precedente edizione del 2012, Giulia Scialpi. Le precedenti quattro edizioni erano state vinte da ragazze. Quest´anno sono i ragazzi a trionfare, Giovanni Ciocca, Saverio Mannocci e Davide Dottori. In Piazza della Repubblica è andato in scena lo spettacolo per ragazzi, "Esco così mi perdo", divertente mix di teatro, musica e poesia, tratto dal libro di Matteo Razzini Edizioni Corsare), Premio Andersen Baia delle Favole 2010, con illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini. L´atto unico di (e con) Matteo Razzini, dell´Associazione Culturale e Musicale Santa Cecilia di Reggio Emilia, ha preso per mano il pubblico di Piazza della Repubblica, per condurlo in un regno fantastico fatto di scarpe, calze e stracci. Le avventure del nobile protagonista della fiaba, regina del fantastico regno di Calcea, sono state accompagnate dalla musica di Stefano Tincani ed hanno offerte divertenti riflessioni sulla ricerca della propria identità. E alla Sala dei Notari di Perugia è stata la volta de "Il Mondo così com´è", opera del premio Strega Tiziano Scarpa e del fumettista Massimo Giacon, edito da Rizzoli Lizard, più che presentazione formale, una "seduta amichevole", fra penne, biro e pennarelli colorati, in cui i due autori, a margine del loro racconto, hanno deciso di affrontare, scrivendo e disegnando, il più complesso e interessante dei casi clinici: ovvero, la tua copia de "Il mondo così com´è".  
   
   
UMBRIALIBRI 2014: PERUGIA VERSO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019, CONVEGNO SULLA "CITTÀ MEDIA"  
 
 Perugia, 16 giugno 2014 - Schiacciata fra la megalopoli e il piccolo centro, per questo a lungo indiziata di marginalità e bollata, nei modelli di città, come una sorta di "tipologia residuale", la città "media", quella in genere compresa fra i centomila e i trecentomila abitanti, meglio se provvista di un passato storico e di una chiara identità culturale, è quella che oggi sembra invece essere diventata la più attrezzata a recitare un ruolo da protagonista nella dimensione europea e a diventare un laboratorio di cultura e d´innovazione, un centro di competitività e d´internazionalizzazione. "Il tema della ‘città media´ coincide con quella della dimensione europea, che caratterizza la nostra candidatura", ha spiegato Bruno Bracalente, presidente di "Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d´Assisi" a Capitale Europea della Cultura, aprendo stamani presso il Centro Congressi della Camera di Commercio di Perugia il "workshop" internazionale, che ha inaugurato l´edizione di "Umbrialibri 2014". "Sguardi incrociati sulla città media europea – questo il tema del seminario -: le sfide dell´intelligenza, dell´inclusione e della sostenibilità", al quale hanno preso parte i professori dell´Università "Iuav" di Venezia Guido Zucconi e Bernardo Secchi, Riccardo Cappellin dell´Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Rudolf Giffinger della "University of Technology" di Vienna, Monica Busti e Luca Ferrucci dell´Università di Perugia e Suvi Innilä della "Turku 2011 Foundation". "La città media – ha detto Bracalente – ha molte più possibilità delle altre tipologie di invertire la tendenza alla crisi e al declino e di reinventarsi come città, coniugando intelligenza, inclusione e sostenibilità, meglio se è una città storica, con un ricco passato culturale, che oggi può tornare ad essere una città ‘smart´, una città della conoscenza con un alto profilo internazionale, forte delle sue istituzioni universitarie e culturale". Un identikit che, per Bracalente, corrisponde esattamente a Perugia: "È quello che cerchiamo di fare e su cui abbiamo impostato il nostro progetto di candidatura". E, proprio per questo ma non solo – hanno annunciato lo stesso Bracalente e il Prorettore dell´Università di Perugia Fabrizio Figorilli – a Perugia verrà costituito un "Laboratorio permanente sulla ‘città media´", un centro di studi e ricerche cui collaboreranno molteplici aree disciplinari dell´Ateneo perugino, aperto ad una rete di rapporti a livello europeo, "di cui il seminario di oggi – ha detto Bracalente – rappresenta il primo atto". In questo quadro, Guido Zucconi dell´Università "Iuav" di Venezia ha tracciato la storia della città media in Europa ("Più che l´industria, furono le linee ferroviarie a trasformare geografia e gerarchia delle città europee"). Del ruolo di una "capitale europea della cultura" ha parlato Bernardo Secchi della stessa università: "Perugia – ha detto -, insieme alle tante città medie europee, ha svolto un ruolo insostituibile poco riconosciuto negli anni recenti e quasi negato nella costruzione in corso dell´agenda europea". "La ‘smart city´ – ha detto Riccardo Cappellin dell´Università degli Studi di Roma Tor Vergata – non è tanto un luogo dove si applicano tecnologie avanzate e costose, ma una città nella quale si genera la nuova conoscenza e che innova velocemente". "Si parla di ‘smart city´ in tanti modi – ha sottolineato Rudolf Giffinger dell´Università di Vienna -, tanto che il termine è diventato confuso: ciò che occorre considerare, secondo parametri precisi, è lo sviluppo urbano in termini sociali, ambientali e tecnico-economici". Monica Busti e Luca Ferrucci dell´Università di Perugia hanno presentato i risultati di una intervista, promossa dalla Fondazione "Perugia 2019", sulle parole-chiave dell´Europa di oggi, intelligenza, inclusione e sostenibilità: "Dall´indagine – hanno riferito – è emerso un chiaro disagio per alcuni aspetti e processi urbani, ma anche una forte consapevolezza del ruolo di associazioni e singoli per migliorare Perugia". "L´esperienza ha finora mostrato – ha affermato Suvi Innilä – che le città ‘medium size´ sono attualmente quelle che più corrispondono al modello ideale di ‘Capitali Europee della Cultura´. Per esse, la ‘nomination´ si è dimostrata una grande opportunità e un grande strumento per lo sviluppo e il cambiamento".  
   
   
STEVE MCCURRY; I DIRITTI DELL´ARTISTA PER IL RESTAURO DEL RAFFAELLO DI SAN SEVERO A PERUGIA  
 
Perugia, 16 giugno 2014 - "Steve Mccurry ha deciso di rinunciare ai suoi diritti, sia sui biglietti venduti, sia sui cataloghi, devolvendo il ricavato al restauro dell´affresco di Raffaello ubicato nella Cappella di San Severo a Perugia": lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini nel corso dell´iniziativa che si è tenuta a Palazzo Donini ed a cui hanno partecipato il fotografo statunitense e l´assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco. "Insieme al Gonfalone di Città di Castello sono le due uniche opere del passaggio del giovane Raffaello in Umbria – ha spiegato Marini. E la decisione di Mccurry è un grande dono che l´artista fa a Perugia, all´Umbria intera e a tutta l´arte italiana. Ne siamo grati ed orgogliosi. Quando, come Giunta regionale abbiamo deciso di cercare uno strumento di promozione integrata dell´Umbria che potesse parlare a tutti i target abbiamo subito pensato alla fotografia, perché rappresenta un mezzo espressivo universale che è andato diffondendosi di pari passo con le nuove tecnologie digitali, con internet, anche e soprattutto tra le giovani generazioni. Ora un grande artista ha concretizzato il nostro progetto, narrando l´Umbria, in tutte le sue declinazioni, dai luoghi storico artistici, ai paesaggi, alle eccellenze della nostra regione. Una vera e propria documentazione fotografica di tutto ciò che l´Umbria, la sua gente, il suo territorio sanno esprimere. A giudicare dai risultati che la mostra di "Sensational Umbria" sta riscuotendo non possiamo che dichiararci soddisfatti. I numeri dei visitatori ci confermano che siamo andati oltre ogni aspettativa. In poco più di due mesi dall´apertura della Mostra sono stati venduti oltre 16.500 biglietti e piu di 1600 cataloghi, con una media altissima tra biglietti e cataloghi, ogni 9 visitatori uno acquista il catalogo. Al successo la Mostra Sensational Umbria vanno aggiunte le anteprime che abbiamo realizzato a Milano per il Fuorisalone presso la Pinacoteca di Brera, a Marsiglia, New York, Eataly sempre a New York, Perugia, Terni, Orvieto, al Parlamento europeo a Bruxelles, a Città di Castello, a Bevagna e all´Isola Maggiore del Lago Trasimeno tra pochi giorni. In altre parole con il lavoro di Steve Mccurry l´Umbria si è posta come una terra capace di parlare il linguaggio della modernità, senza stereotipi, comunicando i suoi valori e la sua autenticità con una visione internazionale di se stessa". Steve Mccurry si è detto entusiasta della sua esperienza in Umbria. "Ho girato la regione in lungo ed in largo – ha detto l´artista – ha conosciuto i luoghi, le persone e le loro storie. Questa terra è stata veramente fonte di ispirazione per il mio lavoro che, nella mostra, ha trovato uno splendido allestimento. Sono quindi felice di dare il mio contributo per la valorizzazione di un´opera di un grande artista del rinascimento, anche come segno di amicizia per una regione che mi ha accolto e affascinato". "Alla mostra di Palazzo della Penna – ha detto l´assessore Bracco – sono stati aggiunti ulteriori otto scatti dell´artista. Cresce così il contributo di Mccurry a Sensational Umbria, così come cresce il progetto iniziale che ha dato il via alla collaborazione tra l´artista e la Regione. E´ infatti partita la seconda fase del progetto che prevede la selezione di ulteriori 45 scatti, in aggiunta ai 100 già selezionati, per raccontare ancora un´altra Umbria".  
   
   
LA RIFORMA DEL SETTORE DELLO SPETTACOLO CON UNA LEGGE ORGANICA È UNO DEGLI ARGOMENTI DELLA RIUNIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
 Catanzaro, 16 giugno 2014 - L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, anche in qualità di coordinatore della Commissione cultura della Conferenza delle Regioni, che si è riunita il 12 giugno a Roma, comunica che "dopo sei mesi di confronto tra Regioni, Ministero dei Beni Culturali e le categorie del settore oggi è stato dato il via libera al testo per la riforma del settore dello spettacolo al quale sono state richieste significative modiche dalle Regioni. Pur dando il nostro assenso a questo decreto abbiamo ribadito al Ministro Franceschini, che ha condiviso l´impostazione, la necessità di una riforma di sistema del settore dello spettacolo che non può essere realizzata solo attraverso decreti d´urgenza. Le Regioni – racconta Caligiuri - hanno espresso un´intesa condizionata al decreto ministeriale che individua le modalità di assegnazione del Fondo Unico per lo Spettacolo. Inoltre, sempre nella riunione di oggi, le Regioni hanno offerto il proprio contributo anche al cosiddetto Decreto legge ‘Cultura’ ed all´assegnazione dei fondi ai siti Unesco italiani”.  
   
   
LOMBARDIA. SPETTACOLO: FONDI RUS RIFORMA PIÙ EQUA FONDAMENTALE IL CONTRIBUTO DELLE REGIONI  
 
Milano, 16 giugno 2014 - "Grazie al prezioso e ostinato contributo delle Regioni sarà finalmente possibile dare vita a una riforma molto importante, che il mondo dello spettacolo attendeva da tempo". Questo il commento di Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia in merito alle decisioni della Conferenza Stato-regioni e della Conferenza Unificata, arrivate , con le quali si è concluso anche l´ultimo passaggio per l´entrata in vigore della riforma sullo spettacolo dal vivo. Un provvedimento che nello specifico si concentra sui criteri di erogazione dei fondi pubblici per i settori della prosa, danza, musica, circhi e spettacolo viaggiante. Testo Piu´ Equo - "Le Regioni -ha proseguito l´assessore – hanno avuto un atteggiamento molto propositivo, insistendo nel far valere le proprie ragioni, pertanto è stato possibile arrivare a un testo più equo rispetto a quello presentato alcuni mesi fa dal Ministero. Un provvedimento che riequilibra in buona misura i rapporti finanziari tra Stato ed enti locali". Maggiore Sostegno Ai Giovani E Imprese Creative - "Tra gli aspetti positivi - ha spiegato l´assessore - riscontriamo un sostegno maggiormente incisivo dei giovani artisti e delle imprese creative legate al mondo culturale, e l´estensione delle attività che potranno essere incentivate grazie al fondo dedicato allo spettacolo. Questi stessi temi sono al centro dell´azione di governo di Regione Lombardia". Fondo Sarà Più Virtuoso E Meritocratico - "Una delle norme fortemente volute dalle Regioni - ha continuato Cristina Cappellini – è stata l´istituzione di un tavolo di monitoraggio Stato-regioni per il riparto del fondo. Uno strumento che riteniamo molto utile e che come assessore lombardo intendo utilizzare per controllare che le risorse vengano gestite in modo virtuoso e meritocratico". Risultato Positivo Dopo Mesi Di Trattative - "Nonostante la riforma fosse partita con il piede sbagliato in termini di concertazione con i territori, diciamo che le Regioni hanno saputo farsi valere - ha concluso il responsabile delle culture lombarde - e che il Ministro Franceschini si è mostrato collaborativo, con la volontà di arrivare a una riforma il più condivisa possibile. Ora speriamo che il nuovo sistema dia buoni frutti per il bene dei nostri teatri e dei nostri artisti che con la loro passione e vitalità alimentano ogni giorno lo spettacolo dal vivo".  
   
   
MILANO: PALAZZO REALE"DECOLLAGES E RETRO D’AFFICHES" DI MIMMO ROTELLA DAL 13 GIUGNO AL 31 AGOSTO UNA PRIMA PUNTUALE RICOGNIZIONE SULLA FORMA ARTISTICA DA LUI IDEATA E REALIZZATA A PARTIRE DAI PRIMI ANNI CINQUANTA  
 
 Milano, 16 giugno 2014 – E’ stata presentata a Palazzo Reale la mostra, in programma dal 13 giugno al 31 agosto 2014, “Mimmo Rotella. Décollages e retro d’affiches”, curata da Germano Celant, promossa e prodotta da Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Mimmo Rotella Institute e Fondazione Mimmo Rotella. L’esposizione costituisce una prima puntuale ricognizione sull’attività iniziale di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milano, 2006), artista poliedrico e noto per l’invenzione del décollage, forma artistica da lui ideata e realizzata a partire dai primi anni Cinquanta. “Mimmo Rotella è stato un importante punto di riferimento culturale per la città di Milano, scelta dall’artista stesso come dimora a partire dagli anni Ottanta, e la mostra di Palazzo Reale intende dare un tributo alla sua attività, che nel tempo ha acquisito caratura internazionale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Il percorso espositivo concepito da Germano Celant è un vero e proprio viaggio nella storia culturale dell’Italia del Dopoguerra, che si espande fino a prendere in analisi anche il contesto europeo e statunitense”. La mostra, che espone circa centocinquanta opere, si focalizza sul periodo che si estende dal 1953, anno delle prime sperimentazioni sul manifesto lacerato, per arrivare al 1964, quando Rotella partecipa alla Xxxii Biennale di Venezia. Un momento specifico di ricerca, approfondimento e confronto che si avvale di importanti prestiti da collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, tra cui il Museo del Novecento di Milano, Macro di Roma, Carré d’Art-musée d’art contemporain di Nîmes e Musée National d’art moderne - Centre Pompidou di Parigi, Tate Modern, Londra, Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria nazionale d´arte moderna e contemporanea, Roma. Per contestualizzare l’opera di Rotella all’interno del panorama artistico internazionale dell’epoca e comprendere il suo contributo e la sua originalità, vengono esposti anche alcuni lavori che si confrontano con quelli di altri grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, europei e americani, quali Filippo Tommaso Marinetti, Enrico Prampolini, Kurt Schwitters, Hannah Höch, Jean Fautrier, Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Jacques Mahé de la Villeglé, Raymond Hains, Andy Warhol e Michelangelo Pistoletto. Il percorso dell’esposizione si sofferma su alcuni momenti fondamentali dell´inizio della carriera dell’artista. A Roma, dove si trasferisce subito dopo il rientro in Italia dalla residenza alla Kansas City University del 1952, Rotella stabilisce un dialogo sia con la generazione precedente sia con i suoi coetanei. È in questo ambito che ricorre a un simbolo del rinato contesto urbano: il manifesto pubblicitario. La sua sperimentazione lo porta a rimodulare il poster in ogni modo possibile: quale unità di partenza per lo studio dell’aspetto materico che assume a contatto con la tela grezza, quale particella elementare per la costruzione di un immaginario astratto e come studio della forma che va a costituirsi sul retro del manifesto, tramite l’azione di colle e ruggini. Seguendo il percorso della carriera di Rotella sono poi individuati e presentati in mostra alcuni lavori realizzati intorno agli anni Cinquanta e Sessanta, momento in cui intesse i primi rapporti con la Francia - tramite il Nouveau Réalisme - e gli Stati Uniti. Qui, già nel 1961, partecipa presso il Museum of Modern Art a New York a “The Art of Assemblage”. Sempre più attivo tra Roma e Parigi, Rotella ha modo di lavorare a stretto contatto con gli artisti della Pop Art e di aprire i suoi orizzonti sul contesto americano, esperienza che culmina nel 1962 con la personale alla Galleria Bonino di Buenos Aires e con la partecipazione a “New Realists”, presso la galleria Sidney Janis a New York.  
   
   
LOMBARDIA. INAUGURATA LA NUOVA GREEN AREA DI VOLANDIA "PARCO E MUSEO DEL VOLO:EMOZIONANTI PAGINE DELLA NOSTRA STORIA"  
 
 Somma Lombardo/va, 16 giugno 2014 - "Certamente è da valorizzare adeguatamente perché venga inserita tra le tappe turistiche di Expo. Questo Parco e Museo del Volo fa rivivere pagine di storia della nostra ingegneria aeronautica e non ultime quelle dell´orgoglio industriale che la produttiva Lombardia ha sempre saputo esportare e far apprezzare in tutto il mondo". Così dicendo il vice presidente di Regione Lombardia Mario Mantovani ha espresso la sua soddisfazione per ´Volandia´ di Somma Lombardo, la grande opera che coniuga storia, cultura e attrazione turistica. La Fondazione Museo dell´Aeronautica, che gestisce il singolare Parco e Museo ´Volandia´, ha invitato e ospitato questa mattina il vice presidente di Regione Lombardia Mario Mantovani per il taglio del nastro inaugurale della nuova ´Green Area del Parco e Museo del volo Volandia´, che sorge a Somma Lombardo (Va) nell´ex sito industriale delle storiche officine Aeronautiche Caproni. Pagine Di Storia - Il vicegovernatore Mario Mantovani, accompagnato dal presidente della Fondazione Marco Reguzzoni e da numerose autorità politiche, ha visitato gran parte dell´area dedicata a museo: "un percorso storico che fa rivivere uomini e mezzi - ha commentato Mantovani - che hanno contribuito a realizzare il sogno del volo raccontando la sfida dell´uomo al cielo", dalle prime ascensioni in mongolfiera ai voli pionieristici di inizio Xx secolo, fino a giungere al futuro dell´aeronautica con l´Alenia Aermacchi M-346 Master ed il prototipo di convertiplano Aw609 di Agustawestland. Il vicegovernatore Mantovani ha potuto quindi apprezzare la nuova area attigua al museo che si sviluppa su 15.000 mq all´interno di un bosco di robinie e castagni. Centomila Visitatori - Un´area attrezzata per pic-nic e con accesso libero anche alle biciclette. Un ´polo attrattore´ a livello turistico che, accostato alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche del Parco del Ticino (che si può fregiare del prestigioso riconoscimento Mab Unesco quale ´Riserva della Biosfera´), "potrà rivelarsi - come ci ha tenuto a sottolineare il vice presidente di Regione Lombardia Mario Mantovani - senz´altro un valore aggiunto anche in prospettiva di Expo 2015". Un museo visitato ogni anno da 100.000 persone, che occupa 150 volontari e 10 dipendenti della Fondazione Museo dell´Aeronautica che gestisce Volandia, producendo 100.000 euro di margine operativo con zero euro di finanziamento statale. Un bell´esempio quindi di operosità e ingegno lombardo che, anche da questo punto di vista, merita di essere conosciuto nel mondo.  
   
   
FESTIVAL GABER: UN MESE DI EVENTI CON IL TRIPLO DI COMUNI ADERENTI  
 
Firenze 16 giugno 2014 - Ritorna per l´undicesima volta in Toscana il Festival Giorgio Gaber edizione 2014, organizzato dalla Fondazione omonima in collaborazione con i Comuni di Arcidosso, Altopascio, Aulla, Calenzano, Camaiore, Capannori, Carrara, Castelnuovo di Garfagnana, Forte dei Marmi, Lucca, Massa, Massarosa, Montecatini Terme, Pisa, Pontremoli, Prato, Vecchiano, Viareggio, con il sostegno della Regione Toscana e delle Provincie di Lucca e Massa Carrara, qui in riferimento particolare al festival Lunatica. Triplicata dunque l´adesione dei Comuni rispetto all´edizione del decennale, con un calendario ricchissimo per oltre un mese di appuntamenti in tutta la Toscana che si concluderanno il 31 di luglio. Ciascun Comune avrà un proprio particolare momento spettacolare di divulgazione e ricordo nel nome del Signor G., realizzato in collaborazione con le realtà locali, sulla base delle affinità che contraddistinguono la propria tradizione. Tra i tanti appuntamenti, dopo il grande successo della scorsa estate, sono confermati la rassegna Comeincamaiore ispirata a "Professione Comico", la manifestazione ideata e diretta dallo stesso Signor G. A Venezia nel 1988, e gli incontri culturali a Pietrasanta nello storico spazio del caffè della Versiliana. "La Toscana è felice di ospitare ancora una volta questa festa in onore di una delle intelligenze più rappresentative della nostra cultura – ha sostenuto l´assessore regionale alla cultura Sara Nocentini che ha presentato stamani il programma insieme a Dalia Gaberscik, figlia dell´artista, al presidente della Fondazione Paolo Dal Bon e al sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto -, capace di raccontarci e al contempo di capirci in quanto di positivo e negativo possediamo dentro di noi e nella società che abbiamo costruito. E per questo in grado, come dimostra anche il successo di questa manifestazione, di rimanere magicamente attuale ancora oggi con le sue analisi ficcanti". "Credevamo di chiudere con il decennale dalla scomparsa di mio padre – ha invece affermato Dalia Gaberscik – questa iniziativa nata quasi per caso subito dopo la sua scomparsa nel 2003 su suggerimento dell´allora presidente della Provincia di Lucca Andrea Tagliasacchi. E invece abbiamo addirittura allargato a dismisura la nostra platea, grazie anche al sostegno della Regione che non è mai mancato e ci stimola ad andare avanti, e a quello del Comune di Camaiore. Portiamo in tanti territori e città la testimonianza di un mondo artistico e anche sociale che si rinnova, ma trova ancora convincente il lavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini e ne sa fare punto di riferimento".  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: WALL OF DOLLS, PORTA UNA BAMBOLA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
 Milano, 16 giugno 2014 – “Il femminicidio è ancora un crimine in agguato: la maggior parte delle donne nel mondo subisce ancora maltrattamenti, mutilazioni, stupri. Uniamoci tutte il 21 giugno alle ore 16 in via De Amicis 2, alla presenza di Associazioni e Artiste che aderiscono all’iniziativa: un’esposizione di bambole realizzate per dire basta a questo crimine contro l’umanità che riguarda sempre più anche le bambine. Portando una bambola come simbolo di libertà e amore, sarà possibile costruire il muro della speranza, il Wall of Dolls”. Lo dichiara Francesca Zajczyk, delegata del Sindaco alle Pari Opportunità. La mostra collettiva ‘Wall of Dolls’ sarà inaugurata sabato 21 giugno in via De Amicis 2, per difendere i diritti delle donne e dire basta al femminicidio.  
   
   
CULTURA FVG: SERRACCHIANI, CLAUDIO MAGRIS PREZIOSO TESTIMONE  
 
Trieste, 14 giugno 2014 - "L´assegnazione del Premio Fondazione Campiello ´alla carriera´ al prof.Claudio Magris non può che inorgoglire tutto il Friuli Venezia Giulia e la sua città natale: un saggista, un letterato, un artista che ha sempre ´condiviso´ e profondamente amato la sua terra e la sua Trieste, della quale ha saputo essere prezioso testimone in Italia e all´estero, essendo al contempo un testimone dell´umanità", ha dichiarato la presidente della Regione Debora Serracchiani appresa la notizia del conferimento del prestigioso riconoscimento a Claudio Magris. "Un intellettuale dotato di finisssime capacità di analisi e di fulminanti visioni universali, di una profonda sensibilità e di una tensione morale e civile che onorano l´intero nostro Paese: un grande che vive tra noi", ha osservato la presidente Serracchiani.