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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Novembre 2014
UE: AL VIA LA COMMISSIONE JUNCKER  
 
Bruxelles, 1° novembre 2014 - Dall’ 1 novembre inizia ufficialmente il mandato della Commissione Juncker, che rimarrà in carica fino al 31 ottobre 2019. In questa occasione il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker ha dichiarato: “La nuova Commissione si insedia oggi grazie al sostegno democratico dei cittadini europei, del Parlamento europeo e dei capi di Stato e di governo. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e metterci al lavoro, le sfide dell’Europa non possono aspettare. Già da oggi lavoreremo duro con la mia Commissione per offrire all’Europa il nuovo inizio che le abbiamo promesso. Affiancato da una squadra solida ed esperta, guardo con entusiasmo ai miei prossimi cinque anni al servizio dell’Europa.” Contesto “Le sfide dell’Europa non possono aspettare”, è questo il nuovo motto. È la prima volta che una Commissione europea si insedia nei tempi da quando, nel 1994, la Commissione Delors ha introdotto le audizioni dinanzi al Parlamento europeo. L’avvio del mandato della Commissione Juncker conclude il lungo processo che ha portato alla sua costituzione. Il 27 giugno, al termine della prima campagna elettorale paneuropea, il Consiglio europeo ha proposto al Parlamento europeo la candidatura di Jean-claude Juncker a Presidente della Commissione. Il Consiglio europeo ha così tenuto conto del risultato delle elezioni del Parlamento europeo, conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, del trattato sull’Unione europea. Il 15 luglio Jean-claude Juncker è stato eletto dal Parlamento europeo con una forte maggioranza di voti (422 contro i 376 necessari) in base agli orientamenti politici che aveva presentato al Parlamento. In esito alla sua elezione e all’audizione dei candidati alla carica di Commissario, il Presidente eletto ha selezionato gli altri membri della Commissione. Il Presidente eletto e il Consiglio hanno poi concordato l’elenco definitivo dei Commissari designati il 5 settembre e il Presidente eletto Juncker ha presentato la sua squadra e la distribuzione dei portafogli il 10 settembre, dopo di che si sono tenute le singole audizioni dei Commissari designati dinanzi alle commissioni competenti del Parlamento europeo. Su queste basi, e dopo gli adeguamenti operati da Jean-claude Juncker per risolvere le questioni sollevate durante le audizioni (cfr. Ip/14/1163 e Speech/14/705), il Parlamento europeo ha approvato l’intero Collegio con 426 voti a favore (su 699). Il Consiglio europeo ha quindi nominato la Commissione europea durante il vertice del 23 ottobre.  
   
   
DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI DELL’ UCRAINA, IL CONSIGLIO EUROPEO E LA COMMISSIONE EUROPEA IN OCCASIONE DELL´INIZIO DELLA APPLICAZIONE PROVVISORIA DELL´ACCORDO DI ASSOCIAZIONE  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - Accogliamo con favore il lancio dell´applicazione provvisoria di parti importanti dell´accordo di associazione Ue-ucraina a partire dal 1 novembre 2014. Questo segue le aspirazioni del popolo ucraino, che hanno dimostrato il loro sostegno per relazioni più strette con l´Unione europea, da ultimo nel elezioni parlamentari di domenica scorsa. L´accordo di associazione sarà uno strumento fondamentale per lo svolgimento delle riforme tanto necessarie in Ucraina negli anni a venire, sostenuta da sostegno dell´Ue. L´applicazione provvisoria riguarderà settori importanti quali lo stato di diritto, la lotta contro la criminalità e la corruzione, nonché la cooperazione settoriale intensificata. La riunione inaugurale del Consiglio di associazione, che definirà le priorità e avviare il monitoraggio dell´attuazione del presente accordo, si terrà entro la fine dell´anno. Accogliamo con favore anche l´estensione delle preferenze commerciali autonome dell´Ue per l´Ucraina fino alla fine del 2015 e ribadiamo l´importanza di adeguati preparativi per l´applicazione provvisoria delle disposizioni commerciali dell´accordo a partire dal 1 gennaio 2016. Saremo lieti di una rapida conclusione del processo di ratifica dell´accordo di associazione da parte di tutti gli Stati membri dell´Ue in conformità delle rispettive procedure nazionali. L´accordo contribuirà ad accrescere la prosperità e la stabilità nel nostro continente e creare nuove opportunità di cooperazione regionale tra l´Ucraina ei paesi limitrofi. L´ue si è impegnata a sostenere l´Ucraina nel suo cammino verso una moderna democrazia europea. L´accordo di associazione non costituisce l´obiettivo finale di cooperazione Ue-ucraina.  
   
   
UE CHIEDE CONSULTAZIONI OMC CON LA RUSSIA PER I DAZI ALL´IMPORTAZIONE ECCESSIVI  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2014 - L´unione europea ha chiesto le consultazioni del 31 ottobre con la Russia in materia di dazi all´importazione per i prodotti di carta, frigoriferi e olio di palma. L´ue prende questo primo passo della procedura di risoluzione delle controversie in risposta alla violazione da parte della Russia degli obblighi previsti dall´Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Dopo l´adesione all´Omc, la Russia è impegnata a mantenere i propri dazi all´importazione di sotto dei limiti espressi nei documenti di adesione. Tuttavia, ha continuato tassare un certo numero di prodotti in vari settori più pesantemente rispetto a quanto concordato. Questo è ancora il caso oggi per alcuni prodotti di interesse per l´Ue. Russia diverge da quanto è stato deciso al momento della sua adesione all´Omc in due modi: o si applica un dazio più elevato, ad esempio, il 15% invece del 5%, o fissa un importo minimo che deve essere pagato anche se non giustificata da l´aliquota concordata espresso in percentuale del valore del prodotto. Questi dazi più elevati hanno un evidente impatto negativo sulle esportazioni europee di prodotti di carta, frigoriferi e olio di palma che vale la pena di circa € 600 milioni l´anno. Il mancato rispetto degli impegni tariffari solleva anche un problema sistemico in quanto costituisce una violazione di uno dei principi fondamentali dell´Omc. L´unione europea ha sollevato la questione con la Russia, sia in colloqui bilaterali e nei comitati dell´Omc, ma senza alcun risultato. Pertanto, al fine di garantire il rispetto delle norme dell´Omc, l´Ue vuole ora di impegnarsi con il governo russo a consultazioni formali. Se le consultazioni non hanno successo, dopo 60 giorni l´Ue può chiedere l´Omc per stabilire un pannello che governerà sul caso. Sfondo La Russia è il terzo partner commerciale dell´Ue. Le esportazioni dell´Ue verso la Russia ammontano a € 120.000.000.000 all´anno e sono dominati da macchine, mezzi di trasporto, prodotti chimici, medicinali e prodotti agricoli. Tuttavia, le misure unilaterali adottate dalla Russia hanno avuto un impatto negativo sul commercio Ue-russia nel periodo recente. Il caso di cui oggi all´Omc è il quarto da quando la Russia ha aderito all´organizzazione nel 2012.  
   
   
4,6 MILIARDI DI DOLLARI PER IL GAS PER L´UCRAINA E L´UE  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - Dopo sette cicli di negoziati di gas, i colloqui di ieri sera moderati da Günther H. Oettinger, Vice-presidente della Commissione europea, ha prodotto finalmente una svolta: Un pacchetto invernale di 4,6 miliardi dollari, concordato tra Russia e Ucraina, assicura gas per l´Ucraina - e, infine, anche per l´Europa. José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea che ha assistito la firma odierna del pacchetto invernale, ha dichiarato: " Sono lieto di poter annunciare un importante successo alla fine del mio mandato come Presidente della Commissione europea Con il nostro forte sostegno, Ucraina. E la Russia hanno oggi trovato un accordo sulla loro problemi di debito di energia in sospeso, e su una soluzione provvisoria che consente di continuare le forniture di questo inverno. Sono contento che la responsabilità politica, la logica della cooperazione e semplice senso economico ha prevalso ". Günther H. Oettinger, Vice-presidente della Commissione europea, ha dichiarato: " Questo importante passo avanti non solo per fare in modo che l´Ucraina avrà un riscaldamento sufficiente in pieno inverno è anche un contributo alla de-escalation tra Russia e Ucraina. " Il pacchetto invernale consiste di due documenti: Un protocollo vincolante, firmato dalla Commissione europea (Vicepresidente Oettinger), Federazione Russa (ministro dell´Energia Alexander Novak) e l´Ucraina (ministro dell´Energia Yuri Prodan); Un addendum al contratto di fornitura di gas esistenti, firmato da Gazprom della Russia (Ceo Alexey Miller) e Naftogaz Ucraina (Ceo Andriy Kobolyev); Il pacchetto copre il periodo da ora fino alla fine di marzo 2015 e comprende i seguenti punti principali: Debiti: l´Ucraina onorare i propri debiti sulla base di un prezzo preliminare di $ 268,5 / 1000m3 di effettuare i pagamenti in due tranche: 1,45 miliardi di dollari, senza indugio, e 1,65 miliardi di dollari entro la fine dell´anno 2014. Questo aggiunge in totale fino a 3,1 billon dollari del pagamento del debito. Il prezzo finale e quindi la somma finale del debito saranno determinati attraverso l´arbitrato in corso da parte dell´Istituto Arbitrale della Camera di Commercio di Stoccolma tra Gazprom e Naftogaz. Nuovo gas: la Russia fornirà gas seguente avanzati, pagamenti mensili da parte dell´Ucraina. Il prezzo è inferiore a $ 385 / 1000m3 e calcolato secondo una formula nel presente contratto e una riduzione di prezzo tramite uno sconto in dazi all´esportazione da parte della Federazione russa. L´ucraina è libero di ordinare il più gas di cui ha bisogno e non è soggetto a take-or-pay obblighi previsti dal contratto vigente. L´ucraina prevede di acquistare 4 bcm fino alla fine del 2014, il che significa 1,5 miliardi di dollari. Nelle ultime settimane, la Commissione europea ha lavorato intensamente con le istituzioni finanziarie internazionali (Ifi) e l´Ucraina per aiutare l´Ucraina a pagare in anticipo per le forniture di gas nel prossimo inverno. Livelli senza precedenti di aiuti dell´Ue saranno erogati in modo tempestivo, e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha rassicurato l´Ucraina, che si può usare tutti i mezzi finanziari a sua disposizione per pagare per il gas. Ulteriori lavori con le istituzioni finanziarie internazionali in materia di assistenza finanziaria all´Ucraina, anche in relazione alle forniture di gas, si continuano, ma tutti e tre i lati sono rassicurati sul fatto che l´Ucraina avrà i mezzi finanziari necessari.  
   
   
UE: IL COMMISSARIO MALMSTROM ACCOGLIE CON FAVORE IL LANCIO DELL´OPERAZIONE TRITON  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2014 - Sono felice di annunciare che l´operazione Tritone richiesto l´Italia avrà inizio il 1 ° novembre come da programma. Frontex ha ricevuto un´offerta sufficiente di sia le attrezzature e le guardie di frontiera dalla stragrande maggioranza degli Stati membri. L´agenzia è quindi pronta a lanciare l´operazione fatta su misura che soddisfa tutte le richieste formulate dalle autorità italiane. Triton è uno strumento importante per integrare gli sforzi delle autorità italiane e in segno di solidarietà europea. E ´anche una delle tante misure messe in atto dalla Commissione europea per aiutare l´Italia a far fronte alla crescente pressione migratoria e di asilo nel Mediterraneo, che è un mare europeo e una responsabilità europea. Con 21 Stati membri e paesi associati Schengen partecipanti, Triton è una concreta prova di aiuti europei, e vorrei ringraziare tutti i paesi che hanno offerto beni e delle risorse umane. Sono fiducioso che Tritone, la più grande operazione marittima Frontex ha mai coordinato, contribuirà a salvare vite umane in mare e contribuirà agli sforzi umanitari italiani. L´operazione sarà effettuata nel pieno rispetto degli obblighi internazionali e comunitari per quanto riguarda il pieno rispetto dei diritti dei migranti e del principio di non-refoulement, che non consente respingimenti. Con il suo funzionamento Mare Nostrum, l´Italia sta facendo un ottimo lavoro per aiutare migliaia e migliaia di rifugiati che hanno rischiato la loro vita cercando di attraversare il Mediterraneo in vasi traballanti. Il futuro del Mare Nostrum rimane in ogni caso una decisione italiana, ma è già chiaro che l´operazione Tritone non può e non sostituirlo. Triton è uno strumento che stiamo facendo a disposizione delle autorità italiane su loro richiesta e in base alle loro specifiche richieste di attrezzature e risorse umane. Essa non pregiudica le responsabilità italiane nel controllo parte delle frontiere esterne dell´Unione europea e dei suoi obblighi di garantire la sua ricerca e soccorso in mare conformemente agli obblighi internazionali e comunitari, che io sono fiducioso che l´Italia continuerà a svolgere. Per avere successo, questi sforzi in mare devono essere integrati da altre misure. E ´fondamentale che gli stati europei ora dare piena attuazione del sistema europeo comune di asilo, e che sarà fatto un serio sforzo per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati.  
   
   
FRONTEX OPERAZIONE CONGIUNTA ´TRITONE´ - SFORZI CONCERTATI PER LA GESTIONE MIGRATOR SCORRE NEL MEDITERRANEO CENTRALE  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - Che cosa è Triton? Triton è un operazione congiunta Frontex coordinata, su richiesta delle autorità italiane, che inizierà la sua attività dal 1 ° novembre 2014, il Mediterraneo centrale per sostenere l´Italia. Come sono i dettagli dell´operazione state definite? I dettagli di Triton, tra cui la zona operativa e le risorse necessarie, sono stati concordati tra Frontex e l´Italia come Stato ospitante sulla base delle richieste di assistenza da parte delle autorità italiane. L´impostazione finale dell´operazione corrisponde pienamente le richieste avanzate dalle autorità italiane. Triton si baserà sulle risorse umane e tecniche messe a disposizione dagli Stati membri partecipanti. Come molti Stati membri hanno messo a disposizione risorse tecniche e umane e che cosa? Oggi 21 Stati membri hanno indicato la loro disponibilità a partecipare con umani (65 agenti distaccati in totale) e le risorse tecniche (12 attività tecniche) all´inizio dell´operazione congiunta del Tritone; altri potrebbero seguire nei prossimi mesi. Attrezzatura tecnica: 4 Aerei ad ala fissa, 1 elicottero, 4 serbatoi aperti Shore, 1 Patrol Vessel costiera, 2 motovedette costiere. Risorse umane: 65 uomini / mesi in totale. Qual è il bilancio del Tritone? Il suo budget mensile è stimato a 2.900.000 € al mese. Per finanziare il lancio e la prima fase dell´operazione, i fondi sono stati riassegnati dal Fondo Sicurezza interna e con i fondi di Frontex. Un aumento del bilancio Frontex 2015 deve essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, al fine di finanziare l´operazione con la stessa intensità nel 2015 e nel lungo periodo. Quali regole si applicano al funzionamento coordinato Frontex quando si tratta di diritti dei migranti? Per quanto riguarda tutte le operazioni Frontex, Triton opererà nel pieno rispetto del diritto internazionale e comunitario, compreso il rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non-refoulement. Sarà Triton anche la partecipazione ad attività di ricerca e soccorso? Il ruolo di Frontex è la chiave per aiutare gli Stati membri verso il controllo efficace delle frontiere nella regione del Mediterraneo, e al tempo stesso di fornire assistenza alle persone o navi in ​​difficoltà durante queste operazioni. Frontex ha il compito di assistere gli Stati membri in circostanze che richiedono una maggiore assistenza tecnica alle frontiere esterne, tenendo conto del fatto che alcune situazioni possono comportare emergenze umanitarie e il soccorso in mare. Anche se Frontex non è né un ente di ricerca e soccorso, ma trascura le funzioni di un centro di coordinamento del soccorso, assiste gli Stati membri a ottemperare ai loro obblighi in base al diritto marittimo internazionale per prestare assistenza alle persone in pericolo. Sarà Triton sostituire Mare Nostrum? Operazione congiunta Triton ha lo scopo di sostenere gli sforzi italiani su loro richiesta, e non sostituisce o sostituire gli obblighi italiani nel monitoraggio e rilevamento delle frontiere esterne Schengen e nel garantire il pieno rispetto di obblighi internazionali dell´Unione europea e 1 , in particolare quando si tratta di ricerca e salvataggio in mare. Essa implica che l´Italia dovrà continuare a fare continui sforzi notevoli con mezzi nazionali, pienamente coordinati con l´operazione Frontex, al fine di gestire la situazione alle frontiere esterne. Sfondo su Frontex assistenza in Italia Settimane dopo il tragico annegamento di oltre 300 persone in giro per l´isola di Lampedusa nel mese di ottobre 2013, l´Italia ha lanciato una ricerca e salvataggio grande operazione denominata ´Mare Nostrum´ gestito dalla Marina Militare Italiana. L´operazione Mare Nostrum è in corso in prossimità della costa libica con mezzi navali italiani. L´ue ha sostenuto l´operazione finanziariamente 1,8 milioni di € le azioni di emergenza nell´ambito del Fondo per le frontiere esterne. Frontex ha anche fornito assistenza in Italia attraverso le due operazioni congiunte coordinate Hermes and Aeneas. Entrambe queste operazioni saranno sostituiti da Triton. L´operazione congiunta Hermes coordinata da Frontex ha, in un modo o l´altro e con poche interruzioni, andata avanti per diversi anni. L´italia ha agito come unico Stato ospitante. L´operazione congiunta è stata in corso in prossimità della costa italiana per il controllo delle frontiere esterne dell´Ue, in linea con il mandato dell´agenzia Frontex con un budget annuale per il 2014 pari a circa € 5 milioni. In base alla richiesta del paese ospitante, mare attivi tenere l´esercizio in comune provengono da Italia (Guardia Costiera e / o Guardia di Finanza); altri Stati membri hanno contribuito con una sorveglianza degli aeromobili e degli ospiti ufficiali a terra per aiutare con lo screening / debriefing. Frontex ha inoltre coordinato Enea un´operazione congiunta con l´Italia come Stato ospitante. Questa operazione concentrata principalmente sui flussi migratori provenienti da Egitto e Turchia (via Grecia) per l´Italia.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA L´IMPATTO ECONOMICO DEI REQUISITI DI SEGNALAZIONE SPECIFICI PER PAESE NELL´AMBITO DEL CRD  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione ha adottato il 30 Ottobre una relazione sulla valutazione generale dell´impatto economico degli obblighi di segnalazione specifici per paese per le banche e le imprese di investimento ai sensi dell´articolo 89 della direttiva 2013/36 / Ue ha adottato la Direttiva (Crd Iv). Viene valutata nella presente relazione della Commissione, in particolare, se l´obbligo di segnalazione può essere associato ad un significativo impatto economico negativo. Vice Presidente Michel Barnier, responsabile per il mercato interno ei servizi, ha dichiarato: " Grazie ai rapporti specifici per paese le parti interessate in grado di fornire e capire se imposta nel luogo delle operazioni effettive sono pagati una migliore visione delle strutture dei gruppi, le loro attività e siti. La segnalazione specifica del paese obbligatoria è un elemento importante della responsabilità sociale delle istituzioni nei confronti degli stakeholder e la società e contribuirà a ripristinare la fiducia nel settore bancario. La relazione adottata oggi dimostra che i requisiti di comunicazione previsti dalla Crd Iv non indicano alcun significativo impatto negativo sulla competitività economica, sugli investimenti, sulla disponibilità di credito e la stabilità del sistema finanziario. " Secondo il rapporto, sulla base dei risultati di una consultazione pubblica , una tavola rotonda e un studio esterno sostiene che le parti interessate si aspettano un impatto positivo sulla trasparenza e la responsabilità del settore finanziario europeo e sulla fiducia del pubblico in loro. Tuttavia, sono anche del parere che la trasparenza di ulteriori orientamenti per garantire un´attuazione coerente gioverebbe negli Stati membri. Alcune parti interessate sottolineano i seguenti effetti positivi: Gli investitori saranno in grado di prendere decisioni di investimento più informate e meglio in grado di disegnare le banche responsabili. Gli obblighi di segnalazione miglioreranno la gestione del rischio delle istituzioni informativa e così ridurre il rischio di scandali e di rafforzare la stabilità del settore finanziario. I risultati dell´analisi econometrica suggerisce che una qualitativamente migliore comunicazione - uno dei principali obiettivi l´obbligo di segnalazione - avrebbe molti effetti positivi: Si può portare a una riduzione del costo del capitale, che potrebbe essere trasmesso sotto forma di tassi più bassi a imprese e famiglie e, quindi, sarebbe la disponibilità di credito e di investimento vantaggioso. Inoltre, essi possono limitare la capacità delle istituzioni di informativa per mascherare i loro risultati effettivi (contabilità creativa). Inoltre, possono migliorare la qualità della rendicontazione finanziaria, che potrebbe portare ad un aumento della competitività e la stabilità finanziaria. Sfondo All´articolo 89 della direttiva 2013/36 / Ue , a nuovi obblighi di comunicazione specifiche per paese per il pubblico per le banche e le imprese di investimento è previsto (Crd Iv): Queste istituzioni sono obbligati ogni anno - da parte degli Stati membri e dei paesi terzi in cui hanno una succursale - a seguito Le informazioni comunicate: (A) società, tipo di attività e situs- (B) di vendita- (C) il numero di lavoratori dipendenti- (D) utile o perdita prima delle imposte- (E) Imposte sul conto economico- (F) ha ottenuto un aiuto di Stato. La Commissione è inoltre incoraggiato a subire le possibili conseguenze economiche negative di una valutazione generale, che comprende anche l´impatto sulla competitività, sugli investimenti e sulla disponibilità di credito e la stabilità del sistema finanziario. La Commissione, di report significativi effetti negativi della Commissione in materia, in modo tira il ricevimento di una proposta legislativa opportuno modificare gli obblighi di comunicazione in considerazione e può decidere di rinviare questo dovere. Per la preparazione della valutazione, la Commissione ha cercato in tre modi informazioni: Come previsto dalla direttiva, che ha in primo luogo l´ Autorità bancaria europea (Eba), l´ Autorità europea di vigilanza per le assicurazioni e pensioni aziendali o professionali (Eiopa) e degli strumenti finanziari e dei mercati europei (Esma) consultata. Inoltre, i soggetti interessati sono stati consultati direttamente, tra cui alcuni interessati al tema delle organizzazioni della società civile e il 14 approvato nell´Unione europea istituzioni di importanza sistemica a livello globale. E ´stato inoltre assegnato attraverso una gara aperta, uno studio sulle possibili conseguenze positive e negative di requisiti ad un contraente esterno di segnalazione. Lo studio del consulente esterno comprende un sondaggio di parti interessate e di un´analisi econometrica.  
   
   
LA COMMISSIONE CHIEDERE UN PARERE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA SULL’ ACCORDO COMMERCIALE CON SINGAPORE  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione ha deciso di chiedere un parere della Corte di giustizia delle Comunità europee sulla competenza a firmare e ratificare un accordo commerciale con Singapore. Commissario De Gucht ha dichiarato: ´Mi è stato detto per mesi che abbiamo bisogno di chiarire l´interpretazione del trattato di Lisbona come questioni relazioni commerciali. E questo è quello che ho deciso di fare ora. La Corte può risolvere una differenza costante di opinione tra la Commissione e il Consiglio sull´interpretazione del trattato di Lisbona, chiarire che le procedure da seguire e migliorare la prevedibilità dell´Ue nei confronti dei nostri partner commerciali. ´ L´obiettivo della Commissione è quello di fare chiarezza quali disposizioni dell´accordo di libero scambio con Singapore rientrano nella competenza esclusiva o condivisa dell´Unione europea, e che rimangono nella competenza ´degli Stati membri. Come prossimi passi, il servizio giuridico della Commissione preparerà una richiesta formale alla Corte con l´intenzione di presentare nel più breve tempo possibile.  
   
   
UE: LE PRIME DECISIONI DI "EQUIVALENZA" DEI REGIMI  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione europea ha adottato 30 Ottobre le sue prime decisioni "equivalenza" per i regimi per la regolamentazione delle controparti centrali (Ccp) in Australia, Hong Kong, Giappone e Singapore. Le controparti centrali in queste giurisdizioni dei paesi terzi saranno in grado di ottenere il riconoscimento nell´Unione europea, e possono quindi essere utilizzate dagli operatori di mercato di compensazione dei derivati ​​Otc standardizzati come previsto dalla legislazione comunitaria, pur rimanendo soggetta esclusivamente alla regolamentazione e alla vigilanza nella loro giurisdizione. Anche se le regole possono differire in dettaglio, le autorità di regolamentazione internazionali perseguono gli stessi obiettivi di promuovere la stabilità finanziaria, promuovendo il ricorso alle controparti centrali che sono sottoposti a requisiti prudenziali solide. Attraverso l´uso di deferenza, come concordato dal G20, lacune normative, la duplicazione, i conflitti e le contraddizioni che possono comportare forme di arbitraggio normativo e la frammentazione del mercato sono limitate. Vice-presidente Michel Barnier, responsabile per il mercato interno ei servizi, ha dichiarato: "A livello globale riforme dei mercati dei derivati ​​concordato - come tutte le riforme dei servizi finanziari - funziona solo sui mercati internazionali, se le autorità di regolamentazione e di vigilanza si basano su l´un l´altro. Le decisioni di oggi dimostrano che l´Ue è disposta a rinviare ai quadri normativi di paesi terzi, se soddisfano gli stessi obiettivi di norme comunitarie. Abbiamo lavorato in parallelo sulla valutazione dodici giurisdizioni supplementari e finalizzare tali valutazioni è una priorità assoluta. Ciò include gli Stati Uniti: siamo in stretto e continuo dialogo con i nostri colleghi sia la Sec e Cftc mentre sviluppiamo le nostre valutazioni dei rispettivi regimi e discutere i loro approcci per deferenza ". La Commissione europea ha inizio la sua valutazione di idoneità del titolo se un Ccp da un paese terzo chiede il riconoscimento dai europea degli strumenti finanziari e dei mercati Autorità (Esma). Valutazioni di equivalenza sono realizzate con un approccio basato risultato. Ciò richiede che le norme pertinenti che operano nel paese terzo soddisfino gli stessi obiettivi dell´Ue, vale a dire un quadro Ccp solido promuovere la stabilità finanziaria attraverso una riduzione del rischio sistemico. Ciò non significa che le regole identiche sono tenuti ad essere in vigore nel paese terzo. Questa valutazione è effettuata in collaborazione con le autorità di regolamentazione nel paese terzo. Se si effettua una determinazione di equivalenza, vi sarà dato effetto mediante un atto di esecuzione giuridicamente vincolante ai sensi dell´articolo 25 (6), del regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo (Emir) ( regolamento (Ue) n 648/2012). Sfondo Una controparte centrale (Ccp) stabiliti al di fuori dell´Unione europea può fornire servizi di compensazione a partecipanti diretti dell´Ue e sedi di negoziazione dove è stata riconosciuta nel rispetto delle condizioni di cui all´articolo 25 del regolamento Emir. Ccp che sono stati riconosciuti nell´ambito del processo di Emir anche ottenere qualifiche Ccp (Qccp) lo stato in tutta l´Unione europea ai sensi del regolamento (Ue) n 575/2013 (Crr ). Infine, le controparti centrali che sono stati riconosciuti in virtù del processo di Emir possono essere utilizzati dalle controparti dell´Ue, al fine di soddisfare i loro obblighi di compensazione obbligatorie ai sensi del diritto comunitario. Un non-Ue controparti centrali che intendono ottenere il riconoscimento deve valere degli strumenti finanziari e dei mercati europei (Esma) e le condizioni per il riconoscimento che devono essere controllati sono: la Commissione europea ha adottato una decisione di equivalenza positiva per quanto riguarda il quadro normativo applicabile alle controparti centrali del paese terzo. Questa è la condizione primaria per il riconoscimento. La Commissione europea valuterà i requisiti applicabili alle controparti centrali del paese terzo. Se i requisiti di raggiungere gli stessi risultati normativi in ​​termini di riduzione del rischio sistemico, la Commissione europea può stabilire l´equivalenza. La controparte centrale in questione è autorizzato e controllato in conformità con il quadro normativo determinato a essere equivalenti sotto la condizione di cui sopra. Esma controllerà questo è il caso in cui il Pcc si applica per il riconoscimento. La controparte centrale è stabilita o autorizzata in un paese terzo che è considerato come avente sistemi equivalenti per l´anti-riciclaggio di denaro e la lotta contro il finanziamento del terrorismo a quelli dell´Unione in conformità ai criteri stabiliti nella comprensione comune tra gli Stati membri al terzo -paese l´equivalenza ai sensi della direttiva 2005/60 / Ce relativa alla prevenzione dell´uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività illecite e di finanziamento del terrorismo. Accordi di cooperazione sono stati stabiliti tra l´Aesfem e le autorità di vigilanza dei paesi terzi pertinenti che coprono i meccanismi di vigilanza e la condivisione / notifica delle informazioni. Esma avvierà questa parte del processo con le pertinenti autorità di regolamentazione del Pcc che ha fatto richiesta.  
   
   
UE: IL COMMISSARIO USCENTE PER LA POLITICA REGIONALE JOHANNES HAHN SALUTA L´ADOZIONE DI 27 ACCORDI DI PARTENARIATO PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2014 - Parlando come ha le mani in mano le redini della politica regionale dell´Ue e prende la sua posizione nella nuova Commissione del presidente Juncker, commissario alla politica regionale Ue Johannes Hahn ha detto: "Il fatto che siamo stati in grado di adottare 27 accordi di partenariato come finisco il mio mandato è la prova del duro lavoro e l´impegno dei miei servizi e degli Stati membri. Sostenuto dai nostri riforme sono felice di dire che lascio una politica di coesione che è maggiormente in grado di affrontare le sfide che l´Europa di oggi -. Dalla dipendenza energetica alla disoccupazione e la mancanza di competitività è una politica che è anche più adatto a sostenere ciascuno Stato membro e proprio piano di sviluppo di ogni regione, tra cui le riforme strutturali Gli accordi di partenariato 27. , da seguire nelle prossime settimane per Irlanda, riflettono questo. Rendo omaggio ai grandi sforzi di coloro che sono coinvolti. Ora dobbiamo concentrare tutte le nostre energie nel fare in modo che approviamo programmi operativi di alta qualità. Questo è da dove i singoli progetti verrà e che dovrebbero riflettere queste strategie più ampie e precisare chiaramente i risultati che devono essere raggiunti per i benefici dei cittadini europei nelle città e nelle campagne. "  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA ´ACCORDO DI PARTENARIATO´ CON LA SPAGNA SULL´USO STRUTTURALI DELL´UE E FONDI DI INVESTIMENTO PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE 2014-2020  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione europea ha adottato un "accordo di partenariato" con la Spagna posando la strategia per l´uso ottimale di strutturali europei e fondi di investimento in tutto il paese. L´accordo di oggi apre la strada per investire € 28580000000 nel finanziamento totale della politica di coesione nel corso 2014-2020 (prezzi correnti, tra cui il finanziamento della cooperazione territoriale europea e la dotazione per l´iniziativa per l´occupazione giovanile). Spagna riceve 8290000000 € per lo sviluppo rurale e 1160000000 € per la pesca e il settore marittimo. Gli investimenti dell´Ue contribuiscono a risolvere la disoccupazione e rafforzare la competitività e la crescita economica attraverso il sostegno all´innovazione, la formazione e l´istruzione in città, paesi e zone rurali. Essi potranno anche promuovere l´imprenditorialità, combattere l´esclusione sociale e contribuire a sviluppare un basso impatto ambientale e un uso efficiente delle risorse. La strutturali europei e Investment Funds (Esif) sono: • Il Fondo europeo di sviluppo regionale Il Fondo sociale europeo Il Fondo di coesione • Il marittima europea e Fondo per la pesca • Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Commentando l´adozione, Commissario per la politica regionale, Johannes Hahn ha dichiarato: "Oggi abbiamo adottato un piano di investimenti di vitale importanza che imposta la Spagna . Sulla via posti di lavoro e di crescita per i prossimi 10 anni L´accordo di partenariato riflette la Commissione europea e la Spagna ´s volontà comune di rendere l´uso più efficiente dei fondi Ue. I nostri investimenti devono essere strategico, secondo la nuova Policy- di coesione incentrata sull´economia reale, sulla crescita sostenibile e di investire nelle persone. Ma dobbiamo puntare sulla qualità, non la velocità nel prossimo mesi, come abbiamo in programma investimenti dei Fondi strutturali e di investimento europei nel periodo 2014-2020. L´impegno è necessario su tutti i lati per garantire programmi di buona qualità sono messe in atto. " Il commissario Hahn ha aggiunto: ". Questa strategia di investimento si basa sul contributo importante in Spagna sta già facendo per aiutare l´Ue a raggiungere l´obiettivo di uno sviluppo sostenibile a lungo termine in tutte le sue regioni meno sviluppate L´accordo di partenariato, che copre tutti i Fondi strutturali e di investimento, fornisce una solida base per la progettazione di programmi in grado di favorire la competitività, migliorare l´innovazione, e fornire un accesso molto tanto necessario ai finanziamenti per le piccole e medie imprese. I Fondi Esi stanno aiutando Spagna ´s regioni e città per affrontare queste sfide ". Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor ha detto: "Mi congratulo con la Spagna per l´adozione dell´accordo di partenariato e ringrazio le autorità spagnole per la loro buona cooperazione nella preparazione di scelte strategiche che. Di Spagna per l´utilizzo del Fondo sociale europeo (Fse) contribuirà ad affrontare le difficoltà che deve affrontare nei campi di occupazione, l´istruzione e l´inclusione sociale. Sono convinto che la quasi € 7660 euro dal Fondo sociale europeo e il modulo di 943.000.000 € l´iniziativa per l´occupazione giovanile può avere un effetto leva importante e aiuterà la Spagna per avvicinarsi al lavoro Europa 2020 e gli obiettivi di riduzione della povertà. Quasi € 2.300 milioni saranno investiti nei giovani, e sosterrà l´attuazione della garanzia per i giovani. Quasi 2,000 milioni di € sosterranno misure di coesione sociale, quali la lotta contro la discriminazione e l´integrazione della popolazione Rom. Infine, il Fse sosterrà anche misure volte a combattere l´abbandono scolastico e contribuire a una migliore istruzione concentrarsi sul miglioramento dell´occupabilità dei giovani ". Commissario per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Cioloþ ha dichiarato: "Questo accordo di partnership con la Spagna è un passo importante per l´elaborazione e l´attuazione di una politica di sviluppo rurale di successo in Spagna, facilitando il coordinamento e le sinergie con gli altri fondi Ue e, quindi, la realizzazione di investimenti più efficienti. L´agricoltura e le zone rurali della Spagna hanno un grande potenziale e molti punti di forza, ma anche di fronte a sfide considerevoli. I nuovi programmi di sviluppo rurale contribuiranno a migliorare la competitività del settore agro-alimentare attraverso misure quali la ristrutturazione delle aziende agricole, tenendo conto della sostenibilità ambientale e sociale delle zone rurali, attraverso la promozione della creazione di posti di lavoro e investimenti per migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali. " Commissario per gli affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki ha detto: "Attraverso il Fondo marittimi e la pesca europea, la Spagna si concentrerà sulla liberare il potenziale della sua economia e blu sulla piena attuazione della nuova politica comune della pesca. Sono convinto che questo sia l´approccio giusto. Il Feamp sosterrà questi sforzi e la sfida è ora di investire in progetti che possono produrre crescita e occupazione per le comunità locali e le regioni in tutta la Spagna ".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN "ACCORDO DI PARTENARIATO" CON LA CROAZIA SULLA MOBILITAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI E DEGLI INVESTIMENTI DELL´UE A FAVORE DELLA CRESCITA E DELL´OCCUPAZIONE PER IL PERIODO 2014-2020  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione europea ha adottato un "accordo di partenariato" con la Croazia, definire la strategia da attuare per l´utilizzo ottimale dei fondi strutturali e gli investimenti europei nel Paese. Questo accordo apre la strada agli investimenti per la somma di 8,6 miliardi di euro in totale - a prezzi correnti, tra cui il finanziamento della cooperazione territoriale europea e la dotazione per l´iniziativa per l´occupazione giovanile - sotto della politica di coesione per il periodo 2014-2020. La Croazia ricevono anche una sovvenzione di 2 miliardi di € per lo sviluppo rurale e un budget di 252,6 milioni di euro per il settore dei trasporti marittimi e la pesca. Tali investimenti mirano a rafforzare la competitività dell´Ue, a sviluppare un´economia verde e l´ambiente in uso efficace delle risorse per sostenere misure attive per l´occupazione e la lotta contro la l´esclusione sociale. I Fondi strutturali e gli investimenti europei (Fondo Esi) sono costituiti da: • il Fondo europeo di sviluppo regionale il Fondo sociale europeo il Fondo di coesione • il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca • il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Johannes Hahn, Commissario europeo per la Politica regionale, ha commentato l´adozione dell´accordo come segue: "Abbiamo adottato un piano d´investimento essenziale, che mette la Croazia, sulla strada per il occupazione e crescita per il prossimo decennio. Questo accordo di partnership riflette condivisa dalla Commissione europea e la Croazia di utilizzare i fondi europei nel modo più efficiente possibile determinazione. In base alla nuova politica di coesione, gli investimenti devono essere strategici e concentrarsi sull´economia reale, la crescita sostenibile e l´investimento in capitale umano. Tuttavia, l´obiettivo primario per i prossimi mesi non è la velocità, ma la qualità degli investimenti di programmazione dei Fondi strutturali e gli investimenti europei per il periodo 2014-2020. L´impegno di tutti è necessario per garantire la qualità dei programmi che saranno applicate. " Ha poi aggiunto: " In Croazia, il Fesr e il Fondo di coesione saranno investiti in ricerca e innovazione, sostenere l´imprenditorialità, l´economia digitale, la reti transeuropee di trasporto e trasporti urbano e della protezione delle risorse naturali. Questi investimenti sostenere a livello nazionale, le riforme e gli sforzi per sviluppare un´economia di conoscenza e l´innovazione. Conto le autorità croate al fine di garantire che questa strategia di investimento globale dell´Ue avrà un impatto positivo sull´economia e la vita dei cittadini di questo paese. I programmi futuri dovrebbero tradurre in atto il piano strategico e creare le condizioni per la gestione e la ripartizione dei fondi efficaci sul terreno. " László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha detto di lui: "Sono lieto che la Croazia ha deciso di dedicare al Fondo sociale europeo oltre 1,5 miliardi dollari Eur (esattamente 1516033072 €, pari al 25,9% del totale dei fondi strutturali). Il capitale umano è infatti uno dei principali motori della ripresa economica e del Fondo sociale europeo è lo strumento chiave dell´Ue di investire in risorse umane. In Croazia, il sostegno del Fse si concentrerà sulla promozione dell´occupazione e della qualità sostenibile a sostenere l´accesso al lavoro per chi cerca lavoro e inattivi, e la creazione di opportunità l´occupazione giovanile, anche attraverso l´iniziativa per l´occupazione giovanile. La modernizzazione istituzionale del mercato del lavoro è una priorità anche per il Fse in Croazia, oltre a migliorare l´efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario. Inoltre, il Fse aiuterà la Croazia ad investire in istruzione, formazione e formazione professionale per acquisire le competenze e l´apprendimento per tutta la vita. Il Fse svolgerà inoltre un ruolo fondamentale nel migliorare l´inclusione sociale e contribuire alla lotta contro la povertà. Il Fse in ultima analisi, rispondere a molte delle sfide che formano oggetto delle raccomandazioni specifiche per paese e aiutare la Croazia a garantire che le operazioni finanziate dal Fse possono avere un impatto rilevante sulla realizzazione del l´occupazione Ue 2020 e la povertà. Voglio riconoscere l´eccellente cooperazione delle autorità croate ad oggi nello sviluppo dei documenti di programmazione per i prossimi anni, che sarà difficile. " Mr. Cioloþ, commissario europeo per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato da parte sua: "Oggi abbiamo adottato l´accordo di partenariato della Croazia, che mostra come il paese utilizzerà i fondi strutturali e ´investimenti europei nel suo programma di laurea come Stato membro a pieno titolo. Esi Fondo dovrebbe essere una parte importante degli investimenti pubblici in Croazia e la strategia nell´accordo di partenariato indica che la Croazia è determinato ad utilizzare un modo coordinato ed efficiente, cercando di ottenere un uso ottimale di fondi pubblici e per soddisfare le priorità immediate. Dal momento che la Croazia è un paese altamente rurale e del settore agricolo rappresenta il 5,5% del Pil e quasi il 14% della forza lavoro, il finanziamento Ue per lo sviluppo rurale contribuirà a rafforzare la competitività dell´industria alimentare croata, tra cui la ristrutturazione delle aziende agricole e il sostegno per uno sviluppo più equilibrato e rispettoso dell´ambiente. Inoltre, gli investimenti nello sviluppo di piccole infrastrutture e servizi locali di base nelle zone rurali contribuiranno a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali della Croazia e per stimolare la ripresa economica. " M me Maria Damanaki, commissario europeo per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato a questo proposito: "Il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca investire nel settore marittimo e della pesca croata per promuovere la crescita e posti di lavoro sostenibili nell´economia marittima e delle comunità costiere del paese. Si tratta di una vera e propria opportunità e una sfida per la Croazia a rafforzare la propria blu economia basata sulla lunga tradizione del paese nel settore dei trasporti marittimi e la pesca. Il Feamp sosterrà questi sforzi, investendo in innovazione per ridurre l´impatto delle attività di pesca sull´ambiente marino " .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA ´ACCORDO DI PARTENARIATO´ CON LA SLOVENIA SULL´UTILIZZO STRUTTURALI DELL´UE E FONDI DI INVESTIMENTO PER LA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE 2014-2020  
 
Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione europea ha adottato un "accordo di partenariato" con la Slovenia posando la strategia per l´uso ottimale di strutturali europei e fondi di investimento in tutto il paese. L´accordo di oggi apre la strada per investire 3070000000 € nel finanziamento totale della politica di coesione nel corso 2014-2020 (prezzi correnti, tra cui il finanziamento della cooperazione territoriale europea e la dotazione per l´iniziativa per l´occupazione giovanile). Slovenia riceve anche 837.800.000 € per lo sviluppo rurale e € 24.800.000 per la pesca e il settore marittimo. Gli investimenti dell´Ue contribuiscono a risolvere la disoccupazione e rafforzare la competitività e la crescita economica attraverso il sostegno all´innovazione, la formazione e l´istruzione in città, paesi e zone rurali. Essi potranno anche promuovere l´imprenditorialità, combattere l´esclusione sociale e contribuire a sviluppare un basso impatto ambientale e un uso efficiente delle risorse. La strutturali europei e Investment Funds (Esif) sono: • Il Fondo europeo di sviluppo regionale Il Fondo sociale europeo Il Fondo di coesione • Il marittima europea e Fondo per la pesca • Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale Commentando l´adozione, Commissario per la politica regionale, Johannes Hahn ha detto: "Oggi abbiamo adottato un piano di investimenti di vitale importanza che imposta la Slovenia sulla via della crescita e l´occupazione per i prossimi 10 anni. L´accordo di partenariato riflette la Commissione europea e la Slovenia di volontà comune di fare l´uso più efficiente dei fondi Ue. I nostri investimenti devono essere strategico, secondo la nuova Policy- di coesione incentrata sull´economia reale, sulla crescita sostenibile e di investire nelle persone. Ma dobbiamo puntare sulla qualità non accelerare nei prossimi mesi, come abbiamo in programma investimenti dei Fondi strutturali europei e di investimento nel 2014 -2020. È necessario impegno su tutti i lati per garantire programmi di buona qualità sono messe in atto. " Il commissario Hahn ha aggiunto: "Questa strategia di investimento si basa sul contributo importante Slovenia sta già facendo per aiutare l´Ue a raggiungere i suoi obiettivi di creare un´economia efficiente delle risorse, con l´uso di energia sostenibile e la mobilità sostenibile la Slovenia ha ora una solida base in questo accordo di partenariato che copre. Tutti i Fondi strutturali e di investimento e dà la direzione strategica di programmi futuri che miglioreranno l´innovazione, trasformare sloveni piccole e medie imprese in modelli di crescita, e di assicurare la crescente reputazione della Slovenia nel sostenere la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione. I Fondi Esi stanno aiutando le regioni e le città ad affrontare questi della Slovenia sfide. " Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor ha detto: " Il capitale umano è un fattore chiave per la ripresa economica e il Fondo sociale europeo è il principale strumento dell´Unione europea per gli investimenti nelle persone. Sono lieto di vedere che la Slovenia ha deciso di dedicare 717.000.000 € (34% di tutti i fondi strutturali) al Parlamento europeo Fondo sociale europeo. Il sostegno del Fondo si concentrerà su come ottenere la gente al lavoro, la promozione dell´invecchiamento attivo, fornendo supporto alla formazione professionale e la creazione di opportunità per i giovani, anche attraverso l´iniziativa per l´occupazione giovanile. Il Fse aiuterà anche la Slovenia a rafforzare l´inclusione sociale, e contribuire a migliorare ulteriormente l´efficienza e l´efficacia della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario. In questo modo, il Fse affronterà molte delle sfide che sono soggette a raccomandazioni per ciascun paese e aiutare la Slovenia nel suo cammino verso gli obiettivi di occupazione e di povertà della strategia Europa 2020. Sono soddisfatto della buona collaborazione che abbiamo avuto con le autorità slovene finora nella preparazione dei documenti di programmazione per i prossimi sette anni " Commissario per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Ciolo þ ha detto: "Lo sviluppo rurale è un pilastro fondamentale della nostra politica agricola comune, rivolgendosi elementi relativi a questioni economiche, ambientali e sociali nelle zone rurali, ma in un modo che consente agli Stati membri o alle regioni di progettare programmi adatti per le proprie situazioni e priorità specifiche. Il concetto di accordi di partenariato è molto importante per garantire che le autorità nazionali o regionali, in sede di elaborazione dei loro programmi di sviluppo rurale, avere un approccio coerente con i piani che stanno preparando per le altre misure strutturali dell´Unione europea al fine di ottenere un migliore coordinamento e una maggiore efficienza nell´uso del denaro dei contribuenti europei. Per la Slovenia, sono lieto di constatare la priorità data agli investimenti nel migliorare la vitalità delle aziende agricole e l´aumento della competitività, forti misure agro-ambientali, promuovere l´innovazione attraverso il rafforzamento dei legami tra l´agricoltura, la produzione alimentare, forestale, e la ricerca, e più ampie misure a sostegno economico e lo sviluppo sociale a livello locale. " Commissario per gli affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki ha detto: " Vogliamo che gli affari marittimi e la pesca Fondo europeo (Feamp) contribuire allo sviluppo sostenibile della pesca della Slovenia ei settori marittimi, sostenendo gli investimenti e l´innovazione in grado di ridurre l´impatto delle attività di pesca sull´ambiente marino. Il finanziamento sosterrà le piccole e medie imprese -sized nei settori dell´acquacoltura e della trasformazione, così come le economie locali delle aree che dipendono dalla pesca. " Tutti gli Stati membri hanno presentato i loro accordi di partenariato alla Commissione. L´adozione di questi accordi seguirà dopo un processo di consultazione.  
   
   
FISCALITÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA PRESENTA VARIE OPZIONI PER SEMPLIFICARE E RAFFORZARE IL FUTURO SISTEMA DELL´IVA  
 
 Bruxelles, 3 novembre 2014 - La Commissione ha pubblicato il 30 ottobre una dichiarazione indicante idee su come impostare l´Unione, un semplice sistema più efficiente di Iva e a prova di frode documento e che è su misura per il mercato unico. L´obiettivo è quello di creare un "sistema Iva definitivo" per sostituire il regime Iva transitorio, ormai obsoleto, che è a posto nell´Ue per più di 20 anni. Questo futuro sistema dell´Iva dovrebbe meglio rispondere alle esigenze delle imprese nel mercato unico ed essere meno soggetto a frodi rispetto al sistema attuale. Il documento dei servizi della Commissione, a seguito di ampie consultazioni con gli Stati membri e le parti interessate, presenta cinque opzioni per definire i contorni del futuro sistema dell´Iva. Algirdas Šemeta, commissario per la fiscalità, ha detto a questo proposito: "Negli ultimi anni, la Commissione ha incoraggiato molti miglioramenti nel sistema dell´Iva. Abbiamo introdotto misure per rendere più e per proteggere meglio contro le frodi ai business. Ma arriva un momento in cui è necessario sostituire la sua vecchia auto con una nuova, invece di armeggiare con pezzi di ricambio. Dobbiamo ridefinire il regime Iva nell´Ue da zero, e oggi abbiamo presentato le prime tracce per arrivarci ". Durante la creazione del mercato unico nel 1992, aveva lo scopo di creare un sistema Iva per gli scambi intracomunitari, tenendo conto delle norme per la tassazione dei prodotti a livello nazionale e garantire il principio di una vera unione senza confini così. Politicamente e tecnicamente, non è stato però possibile in questo momento per creare un sistema Iva europeo che riflette le pratiche fiscali nazionali (ad esempio, la tassazione nel luogo di origine). Pertanto, un regime transitorio fino a quando è stato introdotto, può essere adottato un assetto definitivo dell´Iva basato sull´imposizione all´origine. Come parte di questo piano, che è ancora al suo posto, dopo più di 20 anni, la fornitura di beni transfrontaliere all´interno dell´Unione sono esenti da Iva, mentre gli acquisti effettuati all´interno dell´Ue sono imponibili in lo Stato membro di acquisto. Tuttavia, si è constatato che questo tipo di sistema è vulnerabile alle frodi e complesso per le imprese transfrontaliere. Pertanto, lo sviluppo di un nuovo sistema Iva definitivo su misura per l´economia moderna e condizioni favorevoli per gli scambi all´interno dell´Unione, è una priorità assoluta per la Commissione. Contesto Dopo molte consultazioni politiche e tecniche, è risultato che un sistema basato sul luogo di origine è impossibile e si è convenuto che qualsiasi piano finale deve essere basato sul principio di destinazione, vale a dire il Iva è dovuta nel luogo di destinazione della merce. Tuttavia, questo sistema può essere progettato e realizzato in vari modi alla fornitura di beni di business to business (B2b). Il documento pubblicato oggi stabilisce cinque possibili opzioni prese in considerazione dalla Commissione, che sono: il fornitore sarà responsabile per la fatturazione e versare l´Iva, e le consegne sarebbero tassati in base al luogo di destinazione delle merci; il fornitore sarà responsabile per la fatturazione e versare l´Iva, e le consegne sarebbero tassati in base al luogo di stabilimento del cliente; il cliente, non il provider sarebbe tenuto a pagare l´Iva e la tassazione sarebbe stato in cui è stabilito il destinatario (reverse charge); il cliente, non il provider sarebbe tenuto a pagare l´Iva e la tassazione sarebbe il luogo in cui le merci sono consegnate; lo status quo sarebbe stato mantenuto, con alcune modifiche. Queste opzioni vengono brevemente illustrate nel documento. La Commissione sta procedendo ad una valutazione approfondita per determinare l´impatto di ciascuna opzione per le imprese e gli Stati membri. Sulla base dei risultati, si presenterà nella primavera 2015 prevista per le tracce future.  
   
   
UE: INTERREG ITA-AUSTRIA, 97 MLN. EURO IN 7 ANNI (BANDI A METÀ 2015)  
 
Udine, 3 novembre 2014 - Quasi 97 milioni di euro, nell´arco della programmazione europea 2014-2020, per una popolazione complessiva di cinque milioni e mezzo di persone e "spalmati" su un territorio di circa 50 mila chilometri quadrati, corrispondenti alle aree di Friuli Venezia Giulia, parte del Veneto (Belluno, Vicenza e Treviso) e Alto Adige, nonché Carinzia, Tirolo e Salisburghese. Sono i questi i "numeri", confermati il 30 ottobre ad Udine al convegno "La cooperazione tra Italia e Austria" aperto dall´assessore regionale Francesco Peroni, del nuovo programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia-austria per i prossimi sette anni di gestione Ue, con la novità dell´inserimento, per la prima volta, anche della provincia di Trieste. L´ulteriore novità è poi rappresentata dall´incremento delle risorse finanziarie a disposizione rispetto al periodo 2007-2014, passate da una sessantina di milioni di euro ai già definiti 96 milioni e 751 mila euro, di cui l´85 per cento provenienti dal Fondo Ue per lo Sviluppo regionale (Fers) ed il restante 15 per cento da risorse nazionali, pubbliche e private. Dunque, a disposizione del territorio circa 15 milioni di euro/anno per sette anni, "una grande opportunità strategica e cruciale", come ha indicato l´assessore alle Finanze e alla Programmazione delle politiche economiche e europee Peroni, "con l´esigenza di progettare sviluppo e ripresa economica a favore di un´area transfrontaliera, già comunque da tempo ´allenata´ a questi rapporti di collaborazione, in modo sempre più unitario e coeso". Sono inoltre cambiate le "regole d´ingaggio" dell´Unione europea, passando dai due assi 2007-2014 (relazioni economiche ed attrattività del territorio) a ben cinque distinte linee d´intervento 2014-2020: Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione, dotato di 15,2 milioni di euro; Competitività delle piccole e medie imprese (12,84 mln. Euro); Patrimonio naturale e culturale (22,9 mln. Euro); Competenza istituzionale, cioè la promozione della cooperazione tra le pubbliche amministrazioni (17,14 mln. Euro); Approccio Clld, in pratica l´avvio di strategie di sviluppo d´ambito prettamente locale (11,12 mln. Euro), che in Friuli Venezia Giulia potranno riguardare solo una ristretta fascia confinaria con la Carinzia. L´obiettivo primario di strumenti quali l´Interreg di "nuova generazione", e nello specifico l´Italia-austria, resta confermato nell´esigenze di fornire al tessuto socio-economico "adeguate risposte ai bisogni di cooperazione, sviluppo integrato e coesione, nonché soluzioni comuni a sfide comuni nell´area transfrontaliera", come è stato indicato oggi nel capoluogo friulano, agendo ovviamente all´interno dello scenario dettato dalla Strategia di Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile, inclusiva (quindi attenta al welfare ed al mercato del lavoro). E facendo attenzione, ha rilevato l´assessore Peroni, alla "crescente rilevanza" nella griglia dei possibili interventi degli aiuti di Stato, a seguito dell´introduzione delle nuove regole Ue soprattutto in materia di piccola e media impresa, dopo la "modernizzazione" della relativa disciplina voluta dal commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia. Sul tappeto resta comunque un´incognita, a causa della Commissione europea, è stato osservato nel corso del convegno: la tempistica. Si è già in ritardo di mesi, e per la pubblicazione dei primi bandi (a parte quello relativo all´Approccio Lccd, forse pronto entro fine anno) si rischia di dover attendere addirittura l´estate 2015, rispetto ad una iniziale previsione che parlava di marzo.  
   
   
MONTAGNA: FVG ALL´INTERNO INTERREG ITA-AUSTRIA E STRATEGIA ALPINA  
 
Udine, 3 novembre 2014 - Di "piani diversi ma complementari" ha parlato Il 30 ottobre ad Udine l´assessore regionale alle Finanze e alla Programmazione delle politiche economiche e comunitarie Francesco Peroni, coniugando le prospettive di investimento sul territorio di Interreg V Italia-austria e della neo Strategia Ue per la Regione Alpina/eusalp. Una Strategia, come oggi è stato indicato nel convegno di illustrazione dello strumento comunitario Italia-austria 2014-2020, che comunque non sarà pronta prima di fine 2015. Il cammino di Eusalp, infatti, prevede l´elaborazione del relativo Piano d´azione entro aprile-maggio del prossimo anno, la sua "adozione" da parte della Commissione europea entro giugno e, quindi, l´approvazione del Consiglio Ue presumibilmente ad autunno. Il Friuli Venezia Giulia è parte integrante di Eusalp assieme ad altre 47 realtà regionali di sette diversi Paesi alpini: oltre all´Italia, Slovenia, Austria, Germania, Svizzera, Francia e Liechtenstein, con una popolazione di 70 milioni di persone. Eusalp è la quarta Strategia macroregionale proposta dalle autorità di Bruxelles. L´italia, e lo stesso Friuli Venezia Giulia, partecipano alla Strategia adriatico-ionica, approvata dal Consiglio europeo negli scorsi giorni, di concerto con Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia-erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia, mentre sono attive anche quelle per la Regione Baltica (8 Nazioni, nata nel 2009) e quella dedicata all´area danubiana - a cui comunque il Friuli Venezia Giulia guarda con estrema attenzione - che coinvolge 13 Paesi e, tra questi, Slovenia, Croazia e Serbia. Tre gli obiettivi prioritari delineati dalla Strategia per la Regione Alpina: "crescita, piena occupazione, competitività e innovazione", "mobilità sostenibile, sviluppo di servizi e infrastrutture", "protezione dell´ambiente e biodiversità (attraverso la gestione sostenibile delle fonti energetiche e delle risorse naturali e culturali)". Azioni ed interventi per dare soluzione, è stato detto oggi ad Udine, ad alcune sfide-chiave affinchè il territorio alpino, grazie anche da un patto di mutua solidarietà tra il cuore delle Alpi ed i suoi territori cosiddetti periferici, cioè urbani e metropolitani, "rimanga una delle zone più attraenti d´Europa, cogliendo le opportunità di sviluppo sostenibile ed innovativo".  
   
   
INSEDIATO IL CONSIGLIO METROPOLITANO DI TORINO. DALLA PROSSIMA SEDUTA IL CONFRONTO SULLO STATUTO DELLA CITTA’ METROPOLITANA  
 
Torino, 3 novembre 2014 - Si è insediato il 30 ottobre pomeriggio il Consiglio Metropolitano di Torino, che si è riunito nella storica aula di piazza Castello, quella che ha ospitato sinora le sedute del Consiglio Provinciale. Il nuovo organismo, previsto dalla Legge Delrio, è composto dai 18 tra Sindaci e Consiglieri comunali eletti lo scorso 12 ottobre ed è presieduto dal Sindaco metropolitano Piero Fassino. La prossima seduta sarà convocata tra due settimane e sarà dedicata alla definizione del nuovo Regolamento dell’assemblea. Il Sindaco Fassino ha inoltre proposto la rapida costituzione di tre Commissioni, dedicate all’elaborazione dello Statuto della Città Metropolitana, al negoziato con la Regione sulle funzioni delegate e alla definizione delle Zone omogenee in cui il territorio sarà suddiviso, per garantire una governance maggiormente partecipata dalle comunità locali. L’intervento Del Sindaco Fassino - In apertura della seduta, il Sindaco Fassino ha sottolineato come l’istituzione delle Città Metropolitane allinei l’Italia ad un processo di riorganizzazione del governo locale che altri Paesi europei hanno completato da tempo e del quale si è discusso nel nostro paese per ben 24 anni fa. “Il disegno di legge Delrio, - ha ricordato il Sindaco metropolitano - rientra in un più complessivo ridisegno dell’architettura istituzionale, che prevede la revisione del Titolo V della Costituzione ed il superamento del bicameralismo perfetto”. Il nuovo assetto degli Enti di area vasta sancisce a livello istituzionale un dato di fatto: i confini delle aree metropolitane vanno ben al di là dei capoluoghi di provincia e molti servizi, dai trasporti alla gestione del ciclo dell’acqua, sono organizzati su scala metropolitana. Il Sindaco Fassino ha poi sottolineato come in un’economia sempre più globalizzata la competizione sia tra territori e non tra singole città o aziende. Sono quindi i territori a dover strutturare la propria governance su una scala che li metta in grado di competere. “La legge Delrio è una grande opportunità, una grande occasione che dobbiamo cogliere” ha affermato il Sindaco metropolitano. Fassino ha inoltre affermato che i principi dell’autodeterminazione e del riconoscimento delle specificità delle comunità locali saranno garantiti in sede di elaborazione dello Statuto della Città Metropolitana, il primo importante adempimento del nuovo Consiglio. Non si potrà non tener conto del fatto che il territorio della Città Metropolitana va ben oltre l’area metropolitana torinese, confinando - caso unico in Italia - con un’altra Regione (la Valle d’Aosta) e con un altro Stato (la Francia). Il Sindaco Fassino pensa quindi ad una governance che tenga conto degli interessi e delle esigenze delle aree esterne a quella metropolitana. Un altro tema importante affrontato nella relazione del Sindaco metropolitano è quello delle competenze e delle funzioni del nuovo Ente, che siano proprie o delegate dalla Regione. Con l’amministrazione regionale si dovrà aprire in tempi brevi un confronto sulle funzioni, sulle risorse e sul personale. Fassino ha poi fatto riferimento al confronto che l’Anci e l’Unione Provincie Italiane hanno avviato con il Governo, per ridurre il taglio di risorse alle Province e alle Città Metropolitane per circa un miliardo delineato dalla Legge di Stabilità per il 2015. Restano inoltre aperte le questioni delle risorse proprie su cui gli Enti di area vasta dovranno poter contare, nonché dei tagli di risorse per circa tre miliardi e mezzo ai Comuni, stimati dall’Anci considerando minori trasferimenti e vincoli alla spesa. Nell’immediato vanno garantite alle Province che diventeranno Città metropolitane le risorse minime per esercitare le funzioni indispensabili. Il Sindaco Fassino ha poi passato in rassegna una serie di questioni da affrontare in sede di elaborazione dello Statuto, come l’opportunità che il Sindaco metropolitano assegni eventuali deleghe ai Consiglieri e le forme di partecipazione dei piccoli Comuni alle politiche di area vasta. Ha inoltre ricordato la necessità che la Città Metropolitana adotti un Piano Strategico Triennale. La parte finale dell’intervento del Sindaco è stata dedicata alle esigenze ed ai timori espressi negli ultimi mesi da alcuni amministratori dei Piccoli Comuni. Fassino ha precisato che le risorse su cui conterà il nuovo Ente dovranno essere proprie - e quindi non sottratte ai Comuni – e che l’apparato amministrativo sarà quello ereditato dalla Provincia. Fassino ritiene importante una politica di incentivazione alla gestione associata dei servizi e alle Unioni di Comuni, anche per garantire un confronto equilibrato tra gli interessi di Torino e quelli delle aree più esterne del territorio. Gli Interventi Dei Gruppi - Dimitri De Vita, Consigliere metropolitano della lista del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato che la legge Delrio avrebbe bisogno di alcuni correttivi, per dare pari dignità a tutti i Comuni ed ha criticato il principio del voto ponderato. La Città Metropolitana, secondo De Vita, può essere una opportunità per i Comuni di attingere a maggiori risorse, ma le incognite sono molte e i tagli del Governo potrebbero ridurne al minimo l’operatività. “Corriamo il rischio gestire una scatola vuota e demandare alla Regione i compiti della Provincia” ha affermato il Consigliere del Movimento 5 Stelle. Cesare Pianasso, eletto nella Lista Civica Alternativa, ha chiesto pari dignità per tutti i Comuni ed ha asupicato che il Consiglio Metropolitano possa lavorare positivamente e con buon senso per l’intero territorio, al di là degli steccati ideologici. Alberto Avetta, Vicepresidente uscente della Provincia ed eletto nella lista “Città di Città”, ha ringraziato la Giunta, i Consiglieri provinciali uscenti ed il personale per il lavoro volto negli ultimi mesi. “In Provincia, - ha sottolineato Avetta - stiamo lavorando per consegnare nelle mani della Città Metropolitana un Ente che funzioni. La nostra struttura è in grado di mettere a disposizione dei Comuni le proprie competenze tecniche ed amministrative”. Secondo Avetta l’Anci e l’Upi devono chiedere al Governo una maggiore selettività della spending review, escludendo dai vincoli del Patto di Stabilità gli interventi per la messa in sicurezza delle strade e dei territori con situazioni di instabilità idrogeologica.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, ASSESSORE LOMBARDIA: TAGLI INSOSTENIBILI PER ENTI LOCALI  
 
Milano, 3 novembre 2014 - "Condivido in pieno l´allarme lanciato oggi dalle Province e dai Comuni. Da diversi mesi Regione Lombardia ribadisce a più riprese la necessità e l´urgenza di affrontare il nodo delle risorse per gli Enti locali. I tagli previsti dalla Legge di Stabilità, se confermati, saranno assolutamente insostenibili". Lo afferma il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione delle Regione Lombardia Daniele Nava, commentando la presa di posizione di Upi e Anci. Legge Delrio Già Morta - "In questo modo - prosegue Nava - anche la Legge Delrio è già morta prima di essere applicata del tutto, perché non ci sarà la possibilità per le Province di esercitare le funzioni fondamentali che la stesse Legge le assegna. Questo naturalmente rende molto più complicato il lavoro dell´Osservatorio regionale, chiamato a pronunciarsi sulla distribuzione delle competenze ma senza la garanzia delle coperture finanziarie. Questa situazione rischia di avere gravi ripercussioni su servizi fondamentali per i cittadini, come la manutenzione delle strade e delle scuole e l´assistenza alle persone con disabilità". Impegno A Limitare Disagi - "Regione Lombardia - conclude Nava - proseguirà nel suo impegno perché le ricadute negative per i cittadini siano ridotte al minimo ma ora il tema delle risorse non è più rinviabile".  
   
   
INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ E COESIONE SOCIALE, PER IL FUTURO DELL’ AUTONOMIA TRENTINA  
 
Trento, 3 novembre 2014 - "Innovazione e competitività, ma anche coesione sociale: sono queste le parole chiave che ci permetteranno di costruire il nostro futuro e di vivere la nostra Autonomia da protagonisti": così il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi è intervenuto alla tavola rotonda su "La persona e il suo diritto", organizzata il 31 ottobre al Grand Hotel Trento, dalla Cida, la Confederazione Italiana dei Dirigenti d’Azienda. Assieme all´europarlamentare Herbert Dorfmann, il presidente Rossi ha affrontato il tema “La ricostruzione della comunità sociale come polis, tesa a creare un processo armonico fra diritti e doveri del cittadino”. "Il pericolo per chi fa il politico - ha detto il presidente Rossi - è di semplificare eccessivamente quando si parla di società". Troppo spesso si usa infatti il termine gente, dimenticando che la società è fatta di persone, di tanti individui, ognuno con i suoi bisogni e le sue aspirazioni. "Nella società trentina - ha aggiunto Rossi - fortunatamente sono presenti gli anticorpi che ci mettono al riparo dalle eccessive semplificazioni e ci permettono invece di essere a contatto diretto con i bisogni e le proposte delle persone. Gli indicatori che descrivono la partecipazione alla vita collettiva sono ancora molto alti da noi, più alti rispetto ad altri territori; questo, per me, è un dato molto importante". Colpisce l´invito da parte di un politico a riconoscere la supremazia della società civile proprio sulla politica. "Se dovessi scegliere uno slogan adatto ai tempi - ha proseguito il presidente Rossi - direi: più società e meno politica. Mi spiego: più protagonismo a chi si assume direttamente la responsabilità di operare per il bene collettivo e disponibilità del pubblico ad accompagnare l´impegno in favore della comunità con gli strumenti che sono a disposizione della politica". Nell´analisi del presidente Rossi sulla società trentina non mancano i fattori di preoccupazione quali l´invecchiamento della popolazione, i bassi indici di natalità, la complessità portata dall´integrazione di un sempre più alto numero di trentini che provengono da altre culture. "Sono fenomeni - ha detto Rossi - che ci vedono molto impegnati". Ma c´è anche molto di cui essere soddisfatti. "Tutti gli indicatori - ha concluso il presidente - ci dicono che in materia di volontariato il Trentino è in vetta a tutte le classifiche. Il volontariato riveste una straordinaria importanza perché è la palestra in cui l´individuo sperimenta diritti e doveri, concetti che costituiscono lo stesso principio di Autonomia; che è senz´altro un diritto del nostro popolo ma, come dimostra anche il recente accordo siglato con lo Stato, comporta anche notevoli doveri. Autonomia significa anche avere la responsabilità di coltivare relazioni proprie. Per questo collaboriamo strettamente con Bolzano e siamo impegnati all´interno del progetto della macro regione alpina e in ambito Euregio". Di "Valore e qualità della vita" ha parlato il vicario generale dell´Arcidiocesi di Trento monsignor Lauro Tisi, che ha messo in guardia dal pericolo dell´autoreferenzialità diventata sistema. Tisi Ha invitato a recuperare il valore del fare assieme, del fare rete, di coltivare la responsabilità. Il momento di riflessione proposto dalla tavola rotonda, ha toccato quattro profili: etico, politico, giuridico ed economico. Per il profilo giuridico il programma proponeva l’intervento di Giovanni Pescarzoli, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Trento, chiamato a intervenire sul tema : “La giustizia a difesa della dignità e del diritto della persona, con procedimenti che garantiscano riservatezza e non spettacolarizzazione”. Per il profilo economico il professor Vittorio Valli, docente di Politica economica presso l’Università di Torino era chiamato a parlare di: “L’economia al servizio dell’uomo e non del profitto, la finanza etica, solidarietà e diritto al lavoro e all’impresa”. Moderava il giornalista Franco de Battaglia.  
   
   
VILLA UMBRA: IL CALENDARIO DI NOVEMBRE SULLE GESTIONI ASSOCIATE DEI COMUNI E NOVITÀ NORMATIVE PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
Perugia, 3 novembre 2014 – A seguito delle recenti novità normative che stanno interessando il pubblico impiego, la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, ha programmato per il mese di novembre 2014 una numerosa serie di attività formative e di approfondimento per supportare il personale dalla Pubblica Amministrazione umbra. Il primo corso si svolgerà venerdì 7 novembre ed approfondirà la "Comunicazione e diffusione dati da parte della Pubblica amministrazione" con il docente Antonio Ciccia, autore di pubblicazioni in materia, formatore enti pubblici, collaboratore Italiaoggi. L´11 novembre sarà la volta del seminario, organizzato in collaborazione con Anci Umbria, sulla situazione ed evoluzione della gestione associata dei Comuni. Alla giornata parteciperanno Fabio Paparelli, assessore regionale al commercio, urbanistica, riforme e sport; Francesco Zito, capo segreteria tecnica del ministro per gli affari regionali e le autonomie; Francesco De Rebotti, presidente Anci Umbria e sindaco di Narni; Matteo Barbero, consulente Anci Piemonte; Emilio Libutti, dirigente regione Basilicata; Walter Laghi, segretario Nuovo Circondario Imolese; Daniele Trabucco, Università di Padova; Luca Castelli, Università degli Studi di Perugia e Giuseppe Chianella, coordinatore dei piccoli Comuni per Anci Umbria. Fulvio de Amicis, professore di "Diritto del Lavoro" e di "Diritto della Previdenza Sociale" all´Università degli Studi di Roma "La Sapienza" sarà invece il relatore del corso, organizzato per il 17 novembre, che approfondirà il rilievo, ai fini degli obblighi datoriali, del nucleo familiare del lavoratore. Il ruolo del responsabile unico del procedimento negli appalti di lavori pubblici sarà il tema analizzato, il 19 novembre da Oberdan Forlenza, segretario generale del Consiglio di Stato. Seguirà, il 26 novembre, Arturo Bianco, esperto in organizzazione e gestione del personale di Regione ed Enti locali, il quale esporrà tutte le novità introdotte sugli incarichi di collaborazione e incarichi professionali. Le attività del mese si concluderanno con una giornata di approfondimento, programmata per il 28 novembre, sul tema degli Espropri ed occupazioni illegittime alla luce del decreto sblocca Italia, curata da Marco Morelli, esperto in materia di espropriazioni, urbanistica, governo del territorio ed edilizia.  
   
   
PERSONALE: AVVIATO CONFRONTO CON OO.SS. DIPENDENTI REGIONE FVG  
 
Trieste, 3 novembre 2014 - "Secondo le direttive impartite dalla Giunta regionale, abbiamo chiesto di affrontare contestualmente, e non in momenti successivi, tutti i diversi temi sul tappeto, quali premialità pregresse e future, indennità di mensa e altri aspetti contrattuali, e di impegnarci reciprocamente a giungere ad un accordo in tempi ragionevolmente brevi, che tenga conto in primo luogo dell´esigenza di offrire ai cittadini servizi pubblici migliori, più efficienti e più efficaci". Lo ha detto l´assessore regionale alla funzione pubblica, Paolo Panontin, al termine del primo confronto che, assieme alla delegazione trattante di parte pubblica guidata dal direttore generale Roberto Finardi, ha avuto 30 ottobre a Trieste con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei dipendenti regionali. Al tavolo, è stata confermata la disponibilità della Giunta a chiudere la partita delle premialità pregresse, relative agli anni dal 2011 al 2013, non ancora corrisposte, e a definire al più presto anche gli importi del 2014. Per il pregresso l´esecutivo, con l´assestamento di bilancio, ha destinato nei tre anni ai circa 2.800 dipendenti la somma complessiva di 4.8 milioni di euro. Parallelamente, è stato portato al tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali il tema della premialità 2015, sollecitando una revisione del sistema di valutazione, connessa sia ai nuovi obiettivi strategici dell´Amministrazione che alla volontà di incentivare le eccellenze all´interno della stessa P.a. Regionale. L´assessore ha quindi affrontato la questione dell´indennità di mensa. Su questo aspetto ha ribadito che essa dovrà ineludibilmente allinearsi agli importi decisi dal Governo nazionale due anni fa per tutti i dipendenti del pubblico impiego, ma non ancora applicati nella nostra regione. Oggetto della trattativa dovranno essere anche, secondo l´assessore alla Funzione pubblica, il tema dell´orario di lavoro, che "dovrà essere caratterizzato da una diversa e più funzionale organizzazione, a beneficio del cittadino-utente", e la revisione dei contratti collettivi integrativi. In risposta alle organizzazioni sindacali, che avrebbero preferito definire l´accordo sulle premialità prima di avviare il confronto sugli altri temi, Panontin ha confermato la volontà della Giunta di "affrontare tutte le tematiche in maniera congiunta e contestuale" e si è impegnato a portare una proposta di intesa complessiva già al tavolo che è stato riconvocato per la prossima settimana.  
   
   
EUROPA E INFORMAZIONE; WORKSHOP A PERUGIA IL 3 NOVEMBRE  
 
Perugia, 3 novembre 2014 - Si tiene oggi (dalle ore 9 alle 13) a San Matteo degli Armeni di Perugia il Workshop formativo per giornalisti "Europa/informazione – politica di coesione 2014-20 Umbria" sui temi del Fondo sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo regionale; comunicazione e fonti di informazione regionali, nazionali ed europee; Piano di comunicazione "Por Fesr"; risultati e scenari futuri. Al Workshop, organizzato dall´Ordine dei Giornalisti dell´Umbria e dal Servizio programmazione comunitaria della Regione Umbria, interverranno Luigi Rossetti Coordinatore regionale imprese, lavoro e istruzione della Regione Umbria su "La politica di coesione - Fondo sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo regionale: gli obiettivi e i programmi dell´Umbria"; Ewelina Jelenkowska-luca, Capo settore stampa e media della rappresentanza Commissione europea su "Comunicazione e fonti di informazione europee"; Alessandra Antognelli, Europe Direct Umbria – Cesar, su "Fonti di informazione a livello nazionale/ progetto open coesione/ rete Europe Direct Umbria"; Valeria Covarelli, responsabile Piano di comunicazione Por Fesr, Regione Umbria su "Il Programma Operativo Regionale (Por) del Fesr: le fonti di comunicazione a livello regionale" e Carlo Cipiciani, dirigente Servizio programmazione strategica generale della Rgione Umbria su "Primi risultati del Por Fesr della Regione Umbria e scenari futuri".  
   
   
IMMIGRAZIONE: DA MARE NOSTRUM A TRITON; ZAIA, “SE E’ UNA SVOLTA PERCHE’ L’EUROPA CONTINUA A NON PRENDERSI I MIGRANTI?”  
 
Venezia, 3 novembre 2014 - “Lo storico passaggio da Mare Nostrum a Triton equivale al passaggio da zuppa a pan bagnato. I veri problemi rimangono drammaticamente irrisolti perché lo squadrone di Paesi europei che vi partecipa, dopo aver raccolto questa povera gente illusa e tradita, altro non farà che scaricarla sulle coste italiane e il Governo italiano continuerà a trattarla come pacchi, scaricandola sui territori”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto boccia senza appello la presentazione dell’operazione europea “Triton” che sostituirà quella esclusivamente italiana “Mare Nostrum”. “L’europa egoista e davvero razzista – aggiunge Zaia – fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi europei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano. Ci sentiamo presi in giro”. “Diamo intanto il benvenuto al Ministro Alfano il quale, nella foga dello storico momento, ha dichiarato che ora bisogna fare la scelta di realizzare campi profughi e zone di accoglienza e richiesta d’asilo in Africa – incalza Zaia. Sia dunque il benvenuto tra chi, come noi, lo dice da sempre –conclude Zaia – ma vada oltre e dica forte e chiaro anche che con i soldi al giorno che costa l’accoglienza si potrebbe mettere in piedi un vero e proprio Piano Marshall per l’Africa, andando lì a portare cooperazione sistemica, sostegno all’impresa, istruzione e quant’altro serve a ogni popolo per vivere con dignità e davvero in libertà”.  
   
   
ABUSIVI, LOMBARDIA: SERVONO ASSISTENTI SOCIALI  
 
Milano, 3 novembre 2014 - "Va bene l´esercito, va bene l´incremento delle Forze dell´ordine che, peraltro svolgono già un lavoro preziosissimo con i pochi mezzi che hanno a disposizione, ma anzitutto serve la presenza degli assistenti sociali". Così l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, che ha visitato le case popolari di via mar Jonio e via degli Etruschi, interviene nel dibattito circa le modalità migliori per allontanare gli abusivi. "Chi occupa - aggiunge Bulbarelli - sa perfettamente che se sono presenti bambini, donne gravide o anziani sarà difficilmente sgomberato a maggior ragione se non ci sono gli assistenti sociali. E guarda caso le occupazioni avvengono tutte in tarda serata o di notte quando gli assistenti hanno finito il turno". Comune Di Milano Faccia La Sua Parte - "Allora forse - conclude Bulbarelli - sarebbe il caso che il Comune di Milano si muovesse in questa direzione facendo in modo che il servizio di assistenza che da loro dipende sia davvero utile. Fare Rete Per Dare Assistenza Immediata - Allo stesso tempo secondo l´assessore è necessario creare una rete con le Associazioni di volontariato, il Terzo settore, le case famiglia per dare una risposta immediata alle donne, agli anziani e bambini affinchè, una volta sgomberati, "non siano di nuovo vittime del racket e della delinquenza che sfrutta la loro disperazione per occupare gli alloggi". "Poi ben venga il ricorso all´esercito - conclude Bulbarelli - ma non si può che partire da qui per arginare il fenomeno".  
   
   
“DALLE DISCRIMINAZIONI AI DIRITTI”, PRESENTATO A TRENTO IL DOSSIER NAZIONALE IMMIGRAZIONE IDOS  
 
Trento, 3 novembre 2014 - Diffondere una conoscenza adeguata delle condizioni in cui versano gli immigrati in Italia, ponendo in evidenza chiusure e discriminazioni ma anche indicando le prospettive per un loro superamento. E´ questo lo scopo del Dossier statistico nazionale immigrazione del Centro studi e ricerche Idos, realizzato per l’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. Il volume, intitolato “Dalle discriminazioni ai diritti”, è stato presentato in contemporanea su tutto il territorio nazionale. In Trentino il rapporto è stato illustrato – su richiesta di Unar e Idos – al Cinformi, Centro informativo per l´immigrazione della Provincia autonoma di Trento. Alla presentazione sono intervenuti Serena Piovesan, sociologa dell´area studi Cinformi, Paolo Boccagni, sociologo dell´Università di Trento, Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile del Cinformi e il Questore di Trento Giorgio Iacobone. Dal Dossier 2014 emerge che in Italia i cittadini stranieri residenti alla fine del 2013 sono risultati 4.922.085 su una popolazione di 60.782.668, con un’incidenza dell’8,1%. Le donne sono il 52,7% e i minori oltre 1 milione, mentre sono 802.785 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2013/2014 (incidenza del 9,0% sulla popolazione scolastica complessiva), tra cui 11.470 rom. Il livello di istruzione è notevole: il 10,3% ha una laurea e il 32,4% un diploma (dati del Censimento del 2011). Nel 2013 i residenti sono aumentati di 164.170 unità al netto delle revisioni censuarie. Secondo la stima del Centro Studi e Ricerche Idos, la presenza complessiva dei cittadini immigrati in posizione regolare è però più alta e ammonta a 5.364.000 persone. Nel 2013 i visti per soggiorni superiori a 90 giorni sono stati 169.055, di cui solo 25.683 per lavoro subordinato e 1.810 per lavoro autonomo. Attualmente hanno maggiore peso sull’aumento della popolazione straniera i visti per ricongiungimento familiare (76.164) e le nuove nascite (77.705 a fronte di 5.870 decessi). Notevole è anche l’incidenza delle famiglie con almeno uno straniero (2.354.000, pari al 7,1% di tutte le famiglie residenti in Italia), che in un quarto dei casi sono miste. Nonostante il policentrismo delle provenienze (196 paesi), si riscontra una notevole prevalenza di alcune aree di origine: oltre la metà (51,1%) proviene da soli cinque paesi (Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina) e circa i due terzi (64%) dai soli primi dieci. Un quarto della popolazione straniera risiede in quattro province (Roma, Milano, Torino e Brescia). I permessi scaduti senza essere rinnovati sono stati 262.688 nel 2011, 166.321 nel 2012 e 145.670 nel 2013. Tuttavia, ufficialmente, le partenze per l’estero hanno coinvolto 44mila cittadini stranieri e 82mila cittadini italiani, tra i quali quelli residenti all’estero sono 4.482.115. Al Censimento del 2011 in media la differenza di età tra stranieri e italiani è stata di 13 anni (31,1 rispetto a 44,2) e questo divario ad oggi fa sì che l’immigrazione influisca positivamente anche sul sistema pensionistico. Nel 2013, secondo la stima di Idos, la quota di immigrati che raggiungeranno l’età pensionabile salirà al 2,6% rispetto al totale dei casi, per poi passare al 4,3% nel 2020 e al 6,0% nel 2025. I cittadini italiani per acquisizione, che erano solo 285.785 nel 2001, sono aumenti a 671.394 al Censimento del 2011, cui se ne sono aggiunti 65.383 che hanno acquisito la cittadinanza nel 2012 e 100.712 nel 2013. Sono in aumento gli sbarchi dei profughi in provenienza dall’Africa e dall’Asia medio-orientale. Al 31 agosto 2014 le persone sbarcate in Italia sono state complessivamente 112.689, mentre diverse migliaia di persone sono morte in mare nonostante l’operazione “Mare Nostrum”, iniziata il 18 ottobre 2013, che, un anno dopo, ha permesso di salvare oltre 130mila persone. Anche nel 2013 le richieste di asilo sono state in Italia di numero contenuto (26.620) rispetto ad altri paesi europei (127mila in Germania, ad esempio). Il 10 luglio 2014 è intervenuto un accordo Stato-regioni-enti Locali per un piano nazionale di accoglienza e i posti messi a disposizione dallo Sprar (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati) sono stati portati a quasi 20mila entro il triennio 2014-2016. Risultano in diminuzione le persone non autorizzate all’ingresso che sono state intercettate alle frontiere italiane (7.713), le persone rimpatriate (8.769) e quelle intimate di espulsione ma non ottemperanti (13.529), per un totale di 30.011 individui, in costante diminuzione dal 2006 (quando furono 124.381). Secondo la convinzione prevalente – afferma l´Idos – la popolazione straniera in posizione irregolare è inferiore al mezzo milione, anche perché 430mila non autorizzati a stare in Italia sono stati interessati dai provvedimenti di emersione varati nel 2009 e nel 2012. L’incidenza degli stranieri sul totale degli occupati era del 3,2% nel 2001 ed è aumentata nel 2011 all’8,2%. I dati dell’Istituto Nazionale di Statistica attestano che nel 2013 si è trattato di 2,4 milioni di lavoratori. Alla fine dello stesso anno sono stati 3 milioni 113mila i disoccupati complessivi nel paese, con un aumento di circa 639mila unità nel corso dell’ultimo biennio. Tra i lavoratori stranieri il tasso di disoccupazione è salito nel 2013 al 17,3% e il numero di disoccupati a 493mila. La crisi ha influito anche sull’invio delle rimesse che, pur rimanendo essenziali per le famiglie e i paesi di origine degli immigrati, sono ulteriormente diminuite nel 2013 a 5,5 miliardi di euro, circa un quinto in meno rispetto all’anno precedente e molto di meno rispetto al picco raggiunto nel 2011 (7,4 miliardi di euro). Non sono mancati i casi di discriminazione segnalati dall’Unar, che nel 2013 sono stati 1.142, dei quali 784 (pari al 68,7%) determinati da fattori di carattere etnico-razziale.  
   
   
MILANO: DAL 6 AL 9 NOVEMBRE IL TERZO FESTIVAL DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE NELLA CITTÀ CHE SI PREPARA AD ACCOGLIERE EXPO 2015 QUARANTA EVENTI PER PARLARE DI LEGALITÀ  
 
 Milano, 3 novembre 2014 – Uno sguardo sulla città che si prepara ad accogliere Expo 2015 mostrando un nuovo volto anche riguardo alla cultura della legalità. È questo il tema conduttore del terzo Festival dei beni confiscati alle mafie che si svolgerà a Milano da giovedì 6 a domenica 9 novembre. In programma quaranta eventi, tra spettacoli, letture teatrali, dibattiti, proiezioni di docufilm e intrattenimento per i bambini che avranno luogo, come è consuetudine, all’interno dei beni confiscati alla mafie ora assegnati dal Comune di Milano ad enti e associazioni per finalità sociali. Il Festival sarà aprirà giovedì 6 novembre alle ore 18 con un concerto per arpa e soprano della Scuola civica di musica “Claudio Abbado” in via Momigliano 3, uno dei beni confiscati, ora gestito dalla Coop Zero Laboratorio di Utopie Metropolitane che si occupa di progetti educativi per famiglie e minori. A questo evento di apertura parteciperà il Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. Il Festival è realizzato con la direzione artistica della giornalista Barbara Sorrentini e con la collaborazione di Libera. Il Festival che negli anni passati ha riscosso un grande successo di pubblico tocca un tema non lontano dalla cronaca anche di questi ultimi giorni. La Lombardia e Milano sono tuttora tra le prime località in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: secondo gli ultimi dati disponibili della Agenzia nazionale sono quasi mille i beni sequestrati e confiscati in Lombardia (quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia), di cui la metà nella sola provincia di Milano. A Milano città tra aziende e immobili sono stati più di 450 i beni sequestrati. In cinque anni il Comune ha ricevuto dallo Stato e messo a bando 161 unità immobiliari. Di queste 138 sono state assegnate tramite bando, 14 sono in fase di assegnazione (bando chiuso a luglio) e per 9 c’è stata formale manifestazione di interesse. “Il Festival dei beni confiscati – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – è per noi un appuntamento ormai fisso per discutere di legalità e diffondere, attraverso numerosi eventi culturali, il messaggio che Milano, città purtroppo non immune alle mafie, non si piega ma rafforza la sua lotta attraverso centinaia di attività oggi presenti in appartamenti, negozi e complessi immobiliari tolti alla criminalità organizzata. Quest’anno il Festival sarà dedicato alla città che si prepara ad accogliere Expo 2015, una manifestazione che coinvolgerà tutto il Paese e che proprio nella difesa e nel ripristino della legalità sta costruendo il suo successo”. Numerose le iniziative proposte dalla quattro giorni di Festival tra cui: l’inaugurazione della Casa della legalità (venerdì 7 novembre alle ore 13 - immobile di via Curtatone 12) con Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, Nando dalla Chiesa e il rettore dell’Università Statale, Gianluca Vago; la Festa della legalità (sabato 8 novembre dalle 15 al tramonto – Casa Chiaravalle in via Sant’arialdo 69) con la presentazione dei progetti degli studenti del Politecnico per la realizzazione del Pensionato sociale e seguire l’incontro con Pif (Pierfrancesco Diliberto) e Walter Veltroni e la proiezione del docufilm “Quando c’era Berlinguer”; infine l’incontro per discutere di gioco d’azzardo patologico (domenica 9 novembre in via Curtatone 12) con la proiezione del documentario Rifiutati dalla sorte e dagli uomini” di Vieri Brini e di Emanuele Policante. Sabato 8 novembre alle 11 i cittadini potranno infine conoscere il Social market di via Leoncavallo 12 negozio solidale gestito da un anno da Associazione Terza Settimana con il sostegno di Fondazione Mike Bongiorno dove le famiglie in difficoltà seguite dai servizi sociali possono fare la spesa a prezzi calmierati. Al Festival parteciperà Libera che come già successo nelle precedenti edizioni accompagnerà i cittadini alla scoperta dei beni e delle loro storie. Quest’anno le visite saranno ai beni di via Momigliano 5, via Curtatone 12, via Jean Jaures 7/9, via Ceriani 14, viale Jenner, via Monti 41. Durante il Festival si parlerà anche di imprese sociali. In programma venerdì 7 novembre dalle ore 10 alle ore 13, presso Unicredit Tower Hall (via Fratelli Castiglioni, angolo via don Luigi Sturzo) la tavola rotonda dal titolo “Fare impresa sociale e buona economia con i beni confi scati alle mafi e: si può! Tra gli immobili confiscati che saranno aperti e visibili: Casa Chiaravalle in via Sant’arialdo 69 ( “Sistema Imprese Sociali – Sis” (capofila), “Arci Milano”, “Chico Mendes scs” e “La Strada scs”. Progetto di pensionato sociale e lavoro con cooperative B che impiegano persone con disabilità); appartamento via Monti 41 (Ats Occhi Aperti, attività con adolescenti e prevenzione cyberbullismo); negozio via Leoncavallo 12 (Social Market - Associazione Terza Settimana, attività con famiglie e povertà); negozio via Momigliano 3 (Coop Zero 5 Laboratorio di Utopie Metropolitane, progetti educativi per famiglie e minori); appartamento via Ceriani 14 (Consorzio Farsi Prossimo, accoglienza di famiglie); appartamento via Curtatone 12 (Associazione Suoni Sonori, attività con adolescenti in difficoltà); -negozio in via Leoncavallo 12 (Associazione Terza Settimana - Negozio solidale per famiglie in difficoltà in collaborazione con Fondazione Mike Bongiorno; appartamento in viale Jenner 31 (Casa Accoglienza Anziani - Comune di Milano).  
   
   
LA CORNICE DEL FESTIVAL DELLA FAMIGLIA: GLI EVENTI PARALLELI E LE SCUOLE IL 5 DICEMBRE A RIVA DEL GARDA. LE ISCRIZIONI ON LINE SONO APERTE.  
 
Trento, 3 novembre 2014 - Non solo Festival. La kermesse rivana proporrà un fitto programma di appuntamenti convegnistici e di dibattito, ma l’offerta non si esaurirà nei workshop e nelle tavole rotonde, bensì sarà arricchita da un panorama diversificato e nutrito di iniziative a latere che si terranno dal 1° al 6 dicembre nel capoluogo trentino e a Riva del Garda. Anche quest’anno si registra la massiccia presenza di numerose classi di scuole superiori che non si limiteranno all’ascolto ma ad un’attiva e concreta partecipazione all’evento. Dieci istituti trentini di scuola superiore ad indirizzo Scienze umane, Socio-psico-pedagogico ed Economico, con un coinvolgimento che abbraccia ad oggi oltre 500 studenti (il trend di adesioni è in continua crescita), visiteranno il Festival non solo come ascoltatori, ma anche come attivi partecipanti e collaboratori della manifestazione. Saranno infatti affidati a loro, in via esclusiva, sia la progettazione e realizzazione deI video di apertura della kermesse, che l’organizzazione degli intermezzi artistico/musicali fra un evento e l’altro, il servizio di accoglienza e, non ultimo, la documentazione dei momenti più salienti. Oltre a partecipare al convegno, gli studenti potranno interagire nei laboratori per l´approfondimento di specifici temi e servizi territoriali in un´ottica professionalizzante. I giovani saranno co-protagonisti della manifestazione: potranno interrogare il Festival, porre quesiti, richiedere approfondimenti e fornire un loro personale contributo nella fase iniziale, in itinere e post evento. Nei prossimi giorni alcuni esperti dell’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili entreranno nelle scuole che hanno aderito per coordinare la preparazione “pre e post Festival” degli studenti, per fornire loro materiali didattici e preparatori al tema della manifestazione “ecosistema vita e lavoro”, come glossari, pubblicazioni di approfondimento e la mappa interattiva sugli strumenti di conciliazione vita-lavoro. Grazie all’interessamento della coordinatrice del Distretto famiglia Val di Non, Carmen Noldin, anche una scolaresca del Liceo Bertrand Russell di Cles parteciperà all’evento alla luce dell’esperienza di gemellaggio vissuta nel 2013 con una scuola olandese sul tema della “conciliazione vita/lavoro”. Gli studenti, anche in collaborazione con l’Eige (European Institute for Gender Equality) – con il quale l’Agenzia per la famiglia ha una partnership in corso – condurranno un laboratorio sulla dimensione europea di questa tematica in cui presenteranno la loro esperienza di formazione e le loro osservazioni. Eventi paralleli dall’1 al 6 dicembre 2014: Workshop: società pubbliche e Family Audit · Workshop nazionale sui sistemi di auditing · Workshop: conciliazione "vita lavoro" e nuove tecnologie · Workshop: i Distretti Famiglia e i contratti a rete · Workshop: benessere e protagonismo familiare, l´esperienza delle Consulte familiari · Presentazione del libro "Figli e lavoro si può" · Presentazione della ricerca sull’impatto del Family Audit · Laboratori per 500 studenti · Stand espositivi · Mostra fotografica · Esposizione di libri tematici · Quadrangolare di calcio · Servizio di animazione per bambini. Sono già aperte le iscrizioni, il modulo online per iscriversi all´edizione 2014 su: www.Festivalfamiglia.it    
   
   
TRENTO: LA FAMIGLIA SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO DELLA SENTIMENT ANALYSIS  
 
Trento, 3 novembre 2014 - Quanto e come è alimentato sui social media il dibattito inerente la “famiglia”? Lo studio di recente pubblicazione sulla “Sentiment analysis” ha inteso monitorare il grado di partecipazione, discussione e affezione da parte degli utenti sui social media - sia in termini quantitativi che qualitativi - sui temi riguardanti il mondo “family”: dal marchio Family Audit al brand Trentino famiglia, dai temi relativi alle tagesmutter, buoni di servizio a quelli sul telelavoro e delle madri lavoratrici. Mentre l’Agenzia per la Famiglia persegue la sua mission di promozione del benessere sociale e familiare, il web esprime la sua approvazione per le misure regionali attuate fino ad ora e si registrano incoraggianti segnali di riconoscimento anche a livello nazionale. Innanzitutto cos’è una Sentiment analysis? Per Sentiment Analysis si intende l´analisi volta a determinare il grado di partecipazione, discussione e affezione prodotto dagli utenti sui social media (Facebook, Twitter, Youtube, blog, ecc.), rispetto ad una tematica o ad un brand. Le principali informazioni che si ottengono tramite una Sentiment analysis riguardano l´atteggiamento, il tono, il giudizio e lo stato emotivo espresso dai fruitori della rete. È inoltre possibile determinare la forza di un certo argomento, oltre che la passione e il grado di influenza medio dei relativi autori. Risultato della ricerca? Il web lo afferma chiaramente: il Trentino è amico della famiglia. Da una recente analisi del “sentiment” dei fruitori della rete, emerge una grande consapevolezza a livello nazionale delle azioni svolte dall’Agenzia provinciale di Trento a sostegno della famiglia. Non soltanto si discute di iniziative quali le Baby little home e i buoni di servizio, ma il marchio trentino Family Audit, ad esempio, sta iniziando ad espandersi oltre i confini locali, spingendo sempre più aziende, come la Nestlè Spa e Enel Energia Spa - verso politiche di conciliazione famiglia/lavoro. Di pari passo va la riconoscibilità del brand “Trentino famiglia” sul territorio nazionale: i dati dell’analisi registrano ottimi risultati che rendono il giusto merito all’importante lavoro di sensibilizzazione e promozione da parte dell’Agenzia per la famiglia in Trentino e fuori regione. Tutti questi temi sono centrali nel lavoro svolto dall´Agenzia per la famiglia: questa disamina vuole costituire il punto di partenza di una strategia che si pone l´obiettivo di promuovere e incentivare le iniziative “a misura di famiglia” e di sensibilizzare la cittadinanza in materia, ponendo in rilievo l´impegno della Provincia autonoma di Trento nell´incentivare un´alleanza tra territorio, imprese e famiglia al servizio della crescita della società e dello sviluppo economico. Le discussioni sui social si sono inoltre focalizzate – come si evince dalla Sentiment analysis in allegato - sulle madri lavoratrici e sulle misure che le agevolano: in quest’ambito le tecnologie, se usate in maniera virtuosa, possono svolgere un ruolo importante. Spicca tra gli altri il tema relativo al telelavoro, una nuova metodologia che, grazie anche all’utilizzo di strumenti informatici e telematici, consente un’indipendenza e una flessibilità molto maggiore, sia in termini di localizzazione geografica che di organizzazione delle tempistiche lavorative. Queste nuove opportunità, così come i nuovi servizi che stanno trovando spazio (ne è un esempio la nascente figura professionale della Tagesmutter, che accoglie nel proprio nido famiglia i figli delle madri lavoratrici), rappresentano formule innovative per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e per il sostegno all´occupazione femminile. Inoltre anche la tecnologia, per quanto possa agevolare il benessere della società, necessita di un’educazione digitale per garantirne un uso consapevole: la scuola viene individuata dal web come attore principale e maggiormente adeguato all’assunzione di tale compito, ossia nella formazione di cittadini digitali informati e coscienti dei rischi e delle potenzialità delle innovazioni tecnologiche. È in quest’ottica che si sta muovendo l’Agenzia per la famiglia, che si impegna a sostenere attivamente la conciliazione casa-lavoro, le iniziative a misura di famiglia e una tecnologia responsabile, posta al servizio della società. Venerdì 5 dicembre l’Agenzia aprirà le porte alla terza edizione del Festival Della Famiglia, un evento dedicato all’ecosistema vita e lavoro, dove si discuterà di occupazione femminile e natalità, benessere e crescita economica. L’intento del Festival è quello di mostrare le iniziative promosse dalla Provincia autonoma di Trento e incentivare un Trentino sempre più vicino alle famiglie, rendendole protagoniste di alleanze territoriali e promotrici di nuove politiche aziendali. A fianco alle famiglie emerge anche il contributo delle scuole trentine, che saranno sia autrici che destinatarie dell’iniziativa, che intende porre le basi per un continuo miglioramento delle relazioni tra istituzioni e cittadini, famiglie e aziende. Il documento della Sentiment Analysis è visionabile alla seguente pagina web: http://www.Trentinofamiglia.it/attualita/archivio-2014/ottobre/l-agenzia-sotto-la-lente-di-ingrandimento-della-sentiment-analysis    
   
   
VIOLENZA DONNE: NEL 2014 UCCISE 20 DONNE IN LOMBARDIA  
 
Milano, 3 novembre 2014 - "Dall´inizio dell´anno sono già 20 le donne uccise in Lombardia. Questo significa che non ci troviamo più di fronte ad un´emergenza, ma ad un problema strutturale della nostra società". E´ partita da questa drammatica constatazione l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, per illustrare quanto la Regione sta facendo per combattere la violenza sulle donne. L´occasione è stata la conferenza stampa di presentazione del ´Manuale antistalking´ redatto da Telefono Donna e presentato a Palazzo Marino. 13.755 Donne Maltrattate Fra 2009 E 2013 - Tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. Si sono verificati 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico. Le donne che hanno subito maltrattamenti sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti. 1 Milione All´anno Contro La Violenza - "Ce la stiamo mettendo tutta per invertire un trend sempre crescente - ha spiegato Bulbarelli -. Dall´inizio della legislatura abbiamo stanziato 1 milione di euro all´anno per incrementare la rete dei nostri centri. Ne abbiamo 25 e dovrebbero essere almeno 100. Stiamo investendo anche tanto sulla formazione. Il mese scorso sono partiti 4 corsi per avvocati e abbiamo già deciso di estenderli a tutte le tipologie di personale che entrano in contatto con queste donne: medici, infermieri, assistenti sociali e anche giornalisti". Un Software Lombardo Per Conoscere A Fondo Il Problema - E´ chiaro però che per conoscere a fondo il fenomeno è necessario avere una foto della reale sua dimensione. "Proprio con questo obiettivo - ha spiegato Bulbarelli - abbiamo dotato i nostri centri di un software sperimentale che sia in grado di fornirci un dato omogeneo e statisticamente rilevante rispetto al fenomeno della violenza domestica sul nostro territorio che, purtroppo, rimane ancora troppo sommerso vuoi per la paura di ripercussioni anche sui figli, vuoi perché le donne pensano sempre di poter dare un´altra possibilità al compagno". Solo Il 7,3% Delle Donne Maltrattate Denuncia - La mancata denuncia è dunque uno dei primi passi su cui Regione Lombardia ha deciso di concentrare i propri sforzi. "Oggi - ha aggiunto Bulbarelli - solo il 7,3 per cento delle donne maltrattate trova il coraggio di uscire allo scoperto". Fenomeno Che Costa 17 Miliardi L´anno - Bulbarelli ha anche provato a fare un conto di quanto costa alla società il fenomeno della violenza sulle donne: "Fra spese sanitarie, cure farmacologiche, assistenza e mancata produttività ci avviciniamo ai 17 miliardi di euro". Secondo l´assessore significa trovarsi in un Paese arretrato. "Deve cambiare l´approccio al tema - ha ammonito - e deve esserci anche un cambio culturale. Bisogna fare un percorso, donne e uomini uniti, a partire dalle scuole". I Tagli Del Governo Non Gravino Su Queste Situazioni - Da ultimo Bulbarelli ha auspicato che il miliardo di euro che il Governo ha ipotizzato di tagliare alla Lombardia con il Dl Stabilità non vada ad impattare con i fondi stanziati per combattere la violenza di genere. "Vanno bene i risparmi - ha concluso Bulbarelli - ma questi non devono essere fatti sulla pelle delle persone maltrattate".  
   
   
BOLZANO: CONVEGNO DI DIRITTO COMPARATO SULLA TUTELA DELLA MATERNITÀ  
 
Bolzano, 3 novembre 2014 - Si svolgerà giovedì 6 novembre, alle ore 10, in via Gamper,1 a Bolzano il convegno di dirizzo comparato del lavoro incnetrtao sulla tutela della maternità e le misure di sostengo dei genitori in Alto Adige, nel Tirolo e nei Grigioni. "Le disposizioni per la tutela della maternità e le misure a sostegno dei genitori in Alto Adige, Tirolo e Grigioni" è questo il tiolo del convegno di diritto comparato del lavoro organizzato dalla Ripartizione lavoro che si svolgerà giovedì, 6 novembre, dalle ore 10.00 alle 12.30, nell´Auditorium del Palazzo Provinciale 12, in via Gamper,1 a Bolzano. Ogni anno in Alto Adige circa 600 donne lasciano il lavoro per dedicarsi alla famiglia ed il loro successivo rientro nel mondo del lavoro è spesso difficile e complesso. Nell´ambito del convegno, organizzato dalla Ripartizione lavoro nell´ambito della collaborazione transfrontaliera di Eures Transtirolia, alcuni esperti altoatesini, austriaci e svizzeri faranno una comparazione delle rispettive legislazioni e della situazione occupazione nelle tre realtà territoriali dell´Alto Adige, del Tirolo e dei Grigioni che fanno parte di Eures Transtirolia. Prenderanno parte al convegno l´assessora provinciale al lavoro, Martha Stocker, ed il direttore della Ripartizione lavorio, Helmuth Sinn che è anche presidente di Eures Transtirolia.  
   
   
LODI - LA CAMERA DI COMMERCIO SOSTIENE L´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
 Lodi, 3 novembre 2014 - La Camera di Commercio di Lodi e il Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Lodi hanno istituito un premio di 1.000 euro per incoraggiare lo sviluppo delle imprese femminili. Possono partecipare le imprese individuali o le società di persone (società in nome collettivo o società in accomandita semplice) femminili iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi e in regola con il pagamento del diritto annuale. In particolare: potrà partecipare il titolare donna di un’impresa individuale oppure, le società di persone potranno partecipare se composte per almeno il 50% da donne. I criteri di valutazione selezioneranno l’impresa che maggiormente si sarà distinta per l’originalità dell’attività svolta, l’adozione di strumenti innovativi di commercializzazione, promozione, comunicazione o assistenza alla clientela, la qualificazione e la valorizzazione del territorio e/o della produzione tipica locale e infine per la più recente costituzione in relazione alle domande pervenute. La valutazione sarà effettuata dal Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile costituito presso la Camera di Commercio di Lodi, integrato dal funzionario camerale che ne segue l’attività. All’impresa vincitrice verrà assegnato un premio di 1.000 euro. La premiazione avverrà il 14 dicembre 2014 presso la Fiera di Lodi nell’ambito della manifestazione “Fedeltà al lavoro e progresso economico” promossa dalla Camera di Commercio. Le precedenti edizioni del premio hanno visto vincitrici Lucia Fulvia Metafuni di Lodi de L´ago Incantato nel 2013 e Ines Ester Brambilla e Paola Re di Casalpusterlengo per l´impresa Yogurnet snc nel 2012. La domanda di partecipazione dovrà essere inviata entro l´8 dicembre 2014 compilando la modulistica scaricabile online sul sito www.Lo.camcom.gov.it e inviandola all’email: cciaa@lo.Cert.legalmail.it “La Camera di Commercio di Lodi intende contribuire alla presenza femminile nel mondo del lavoro, stimolando l´avvio di attività imprenditoriali gestite in prima persona dalle donne. Mettersi in proprio non rappresenta solo una chiave per l´affermazione personale e professionale, ma è un fattore fondamentale di crescita e sviluppo del Paese. Il premio istituito dalla Camera di Commercio vuole quindi riconoscere il valore dell´imprenditoria femminile, anche a livello locale" ha dichiarato Alessandro Zucchetti, Presidente della Camera di Commercio di Lodi.