Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 03 Marzo 2015
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: GLI INVESTIMENTI DEL PIANO JUNCKER, LA SITUAZIONE DEI RIFUGIATI E LA FESTA DELLA DONNA  
 
Strasburgo, 3 marzo 2015 - Il piano di 315 miliardi di euro di investimenti, il cosiddetto "piano di Juncker", per stimolare la crescita in Europa, sarà sotto i riflettori. I deputati discuteranno i suoi tre pilastri: un fondo investimenti, un hub di consulenza e una pipeline di progetti con gli esperti. Lunedì, il commissario generale Unrwa Pierre Krähenbühl discuterà la situazione dei rifugiati in Medio Oriente in commissione affari esteri. Nel frattempo, il Pe si sta preparando per la plenaria della prossima settimana. Lunedì pomeriggio, le commissioni Econ e Budg organizzano un´audizione congiunta con gli esperti. All´ordine del giorno ci sarà il piano di investimenti per l´Europa avviata dalla Commissione Juncker. Lunedì, il Commissario generale dell´Agenzia di soccorso e occupazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) Pierre Krähenbühl si confronterà con la commissione agli Affari esteri sulla situazione nella regione e il finanziamento dell´Onu. Giovedì avrà luogo la riunione della commissione Femm, con la partecipazione di parlamentari nazionali, sull´educazione per l´emancipazione delle donne. Mercoledì scorso, il Parlamento terrà un seminario per i giornalisti, in presenza dei parlamentari europei ed esperti, sullo stesso tema. Lunedì in commissione allo Sviluppo si terrà un workshop su come combattere l´evasione fiscale nei paesi in via di sviluppo. Mercoledì, il gruppo del Pe per la Valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche (Stoa) terrà un seminario con esperti sul monitoraggio e il vaccino di Ebola. Martedì e mercoledì il presidente italiano Sergio Mattarella e il presidente slovacco Andrej Kiska visiteranno il Parlamento europeo.  
   
   
POLITICA EUROPEA DI VICINATO: LA VIA DA SEGUIRE  
 
Vienna, 3 marzo 2015 - Caro Ministro, Sig Techau, Signore e Signori Colgo la vostra mente indietro al 2003. L´ue è sull´orlo del suo più grande mai allargamento, il "big bang". La volontà di seguire il nostro modello europeo di democrazia, Stato di diritto, i diritti umani e il libero mercato sta portando cambiamento trasformazionale ai nostri amici dell´Europa centrale e orientale - e possiamo avere fiducia in nostro potere come un polo di attrazione per gli altri. Fu in questo contesto che "Wider Europe" è stato concepito, come un modo di usare quel potere di attrazione, con i paesi che non hanno una "prospettiva europea" diretta. Più di dieci anni dopo, noi, e il nostro quartiere, sembrano piuttosto diverso. Quartiere di oggi è meno stabile di quanto non fosse dieci anni fa. In Oriente, in crescita sfide per i paesi del partenariato orientale, dalla crisi in Georgia nel 2008 per il conflitto in corso in Ucraina, sono stati causati da una politica estera russa sempre più assertivo che nega le scelte sovrane dei nostri partner. Nel Sud, la Siria è stata afflitta da una guerra civile terribile dal 2011, la Libia è un paese in conflitto, il processo di pace in Medio Oriente è in stallo, e l´Egitto ha subito complesso cambiamento politico. L´ue ei suoi partner stanno affrontando crescenti sfide da pressioni economiche, flussi migratori, e minacce alla sicurezza. La visione che una volta era - l´Unione europea, con la sua offerta apparentemente irresistibile, e partner che, in varia misura, vogliono avvicinarsi a noi - è chiaramente non è più apt. I nostri partner hanno aspirazioni divergenti: alcuni hanno, infatti, scelto di muoversi verso una maggiore integrazione con noi. Ma, ci sono altri che sono rimasti ambivalenti, o hanno scelto un altro percorso. La Pev non è stato sempre in grado di offrire risposte adeguate alle mutevoli aspirazioni dei nostri partner. E quindi, interessi dell´Ue non sono stati completamente servita sia. Una vasta portata e necessario recensione Ecco perché il presidente Juncker mi ha chiesto, in stretta collaborazione con l´Alto rappresentante Mogherini, di effettuare una revisione di vasta portata di questa politica. Molti Stati membri - e in effetti i nostri partner - hanno già segnalato che credono anche il cambiamento è necessario. L´obiettivo della politica di vicinato è stato quello di creare una zona di prosperità e stabilità ai nostri confini: nell´interesse dei nostri vicini, ma nel nostro stesso interesse troppo. Questo obiettivo strategico rimane invariato. Ma nella nuova Pev che emergerà dalla revisione, dobbiamo essere più chiari circa i nostri obiettivi e interessi. Vogliamo essere un partner chiave per i paesi alle nostre porte, difendendo il loro diritto di scegliere il proprio futuro. Preferiamo lavorare con democrazie relazioni commerciali aperte, perché crediamo che questo è meglio per tutti. E, vogliamo avere buoni rapporti di lavoro su temi che ci riguardano come la sicurezza energetica, la lotta al terrorismo, o la migrazione. Quattro punti chiave Nella revisione credo che dobbiamo guardare a quattro punti chiave: Primo: che cosa possiamo fare di aumentare le possibilità di differenziazione del modo di lavorare con i nostri partner? Alcuni partner nella parte orientale stiamo imbarcando in ambiziosi accordi di associazione e commerciali profondo - e, anche se il campo di applicazione di queste ha da poco distante stato esaurito, già aspirare a di più, anche per la prospettiva di adesione all´Ue nel lunghissimo termine. Abbiamo partner del sud che sono ugualmente disposti a lavorare nel quadro di accordi molto esigenti con noi, ma so che hanno alcuna prospettiva di adesione. E noi abbiamo una serie di partner sia est e sud, che hanno desideri diversi per interagire con noi. In cima a tutto questo, abbiamo bisogno di capire come lavorare con i vicini dei nostri vicini. Tutto ciò richiede nuovi modi di lavoro che permette a ciascuno dei nostri partner per trovare il loro posto in un rapporto che si adatta alle loro aspirazioni, e la nostra. Dobbiamo fare di più per riconoscere che i nostri partner sono molto diverse. Non appena a est di diverso e sud, ma diversa entro il est e nel sud. 2) Questo mi porta alla proprietà. Non riusciremo mai a ottenere il meglio da questa politica mentre è visto come qualcosa di più o meno imposti dall´Europa, piuttosto che una partnership scelta attivamente dalla parte opposta. La nuova politica europea di vicinato deve riflettere i punti di vista e l´esperienza dei nostri partner. Non deve essere condiscendente, condiscendenti o predicazione. Dobbiamo garantire che sviluppiamo un vero partenariato tra pari. E in cui i partner non sono impegnati con noi, abbiamo bisogno di ricalibrare per garantire che ci stiamo concentrando sulle aree dove sono, e noi, hanno comuni interessi di perseguire, senza compromettere i principi universali di base. Credo che per raggiungere una maggiore titolarità tra i nostri partner abbiamo bisogno di portare risultati più visibili, con vantaggi tangibili per le loro popolazioni. La gente vuole vedere i risultati nel giro di qualche anno, al fine di capire se una politica ha pagato. 3) Il terzo punto è quindi concentro: Voglio andare via dal modello attuale, in cui si cerca di coprire una vasta gamma di settori con ogni partner. Per coloro che vogliono, e che sono in grado, dovremmo perseguire gli accordi di associazione e Dcfta. Ma, per coloro che non possono, o non attualmente vogliono impegnarsi così a fondo, cerchiamo di restringere la messa a fuoco in cui gli interessi reali si trovano e costruire su basi più solide - per rendere i nostri partenariati più efficaci. Commercio e la mobilità sono stati i punti di messa a fuoco tradizionali: Voglio di considerare alcuni che non sono state pienamente utilizzate fino ad ora: l´energia - sia la nostra sicurezza energetica e quella dei nostri partner; e le minacce alla sicurezza dalla criminalità organizzata ai conflitti congelati. 4) Infine, abbiamo bisogno di essere più flessibili: questo significa essere in grado di reagire al mutare delle circostanze, e le crisi quando si presentano. Queste sono solo alcune delle idee che troverete nel documento di consultazione che pubblicheremo più avanti nel corso della settimana. Siamo determinati a consultare nel modo più ampio possibile, in particolare nei paesi partner per garantire che questa volta, ci occuperemo di un criterio che è meglio progettato per aiutarci a crescere queste relazioni. Le vostre opinioni sono i benvenuti, e la consultazione durerà fino alla fine di giugno. Non stiamo rinunciando a nostri valori Prima di concludere, vorrei dire: alcune persone mi chiedono se tutto questo parlare di interessi che perseguono significa che stiamo dando sui nostri valori. La risposta è molto chiaro No. La promozione della democrazia, dei diritti umani e stato di diritto è una caratteristica distintiva della Ue. Ma chiediamoci, se la Pev come attualmente costituito, è stato il successo che speravamo, nel trasmettere questi valori. E ´mia opinione che i valori che sono alla base dell´Unione europea sono anche interessi dei nostri partner. Vi darò un esempio: stato di diritto è la chiave per la stabilità politica a lungo termine, ma anche per attrarre investimenti esterni. Un sistema giudiziario indipendente e di un sistema in cui la giustizia è libera dalla corruzione non è solo un valore in sé, ma è anche un fattore chiave per lo sviluppo economico di un paese, indispensabile per la creazione di un ambiente per la crescita. Ultimi pensieri Facciamo non sbaglia: attuale e futuro benessere dell´Ue è profondamente interconnesso con condizioni appena oltre i nostri confini. Rafforzare i nostri vicini, costruire relazioni più solide con ciascuno di essi, farà nostri paesi più sicuri, i luoghi migliori in cui vivere. È per questo che il rafforzamento della politica europea di vicinato è un progetto centrale della Commissione Juncker. E aiutare i nostri vicini a sviluppare moderne democrazie con economie forti aiuta a renderli meno vulnerabili alle pressioni esterne. Credo che l´Europa deve assumersi le proprie responsabilità nel proprio quartiere ancora più proattivo. Non dobbiamo contare sugli altri, da altri continenti, per risolvere i nostri problemi. Se vogliamo dimostrare che l´Unione europea conta nel mondo, sicuramente è in casa nostra che dobbiamo cominciare.  
   
   
IL RUOLO DEI MERCATI FINANZIARI POSSONO SVOLGERE CRESCITA E OCCUPAZIONE  
 
New York, 3 marzo 2015 - L’intervento di Jonathan Hill Membro della Commissione europea, responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union al “Securities Industry e Financial Markets Association (Sifma)”: “ Buon pomeriggio signore e signori. Grazie per avermi invitato qui. Sono felice di essere qui per il mio primo viaggio negli Stati Uniti come un nuovo commissario europeo. Ho appena avuto due giorni di Washington Dc parlando principalmente politica e normativa. Ma io sono una persona che non pensa che si dovrebbe regolamentare, senza fare del tuo meglio per capire l´impatto di quello che fate sul mercato. Quindi sono altrettanto desiderosi di incontrare persone e alle imprese colpite da quello che facciamo in Europa. La natura globale della finanza significa che molti di loro sono qui a New York. Il mio servizio presso la Commissione europea è chiamata la Direzione generale per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union. Ovviamente nessuno mai lo chiama, a meno che essi hanno davvero o hanno bisogno di giocare per tempo. Così è stato ridotto a Dg Fisma. Vedendo Sifma sulle pareti qui mi fa sentire quasi come a casa. Ma so che condividiamo qualcosa di più di essere un anagramma di un acronimo. Condividiamo l´interesse nei mercati finanziari ben regolamentati, che rendono le ruote del turno dell´economia. I mercati finanziari sono ancora una volta giocando questo ruolo post-crisi, in particolare qui negli Stati Uniti, dove è stato recuperato più velocemente dalla crisi rispetto che abbiamo in Europa, cresce a quasi il doppio del tasso Ue lo scorso anno. Ma la ripresa sta cominciando a prendere piede in Europa. La crescita sta tornando. Non così in fretta come vorremmo, ma con una combinazione di riforme strutturali difficili, il consolidamento fiscale e quantitative easing, credo che possiamo cominciare a guardare al futuro con crescente fiducia. Noi della Commissione europea stiamo facendo il possibile per sostenere la ripresa. Siamo chiaro che la nostra priorità è l´occupazione e la crescita. Per questo il nostro primo atto, solo tre settimane alla vita della nuova Commissione, è stato quello di lanciare un piano di investimenti 350 miliardi di dollari per stimolare gli investimenti in progetti infrastrutturali a lungo termine. E ´il motivo per cui stiamo incoraggiando i paesi dell´Ue a eliminare la burocrazia, strozzature e altri ostacoli agli investimenti. Ed è per questo che abbiamo lanciato una nuova unità per estendere il mercato unico, non solo nel mio settore di mercato dei capitali, ma di energia e servizi digitali troppo. Così come farò a sostenere queste priorità? E come penso il settore finanziario può aiutare la crescita spinta? Prima facendo in modo che abbiamo un sistema bancario forte, stabile che può prestare per l´economia in generale. Abbiamo già fatto una quantità enorme di lavoro per realizzare questo obiettivo. Le nostre banche sono ora molto meglio capitalizzati. E con la Union Banking abbiamo rafforzato il nostro sistema di supervisione. E ´stato bello sentire a Washington che la gente pensa che le nostre recenti stress test sono stati duri e credibile. Io continuerò a lavorare sodo per fare in modo che le cose rimangono sulla strada giusta. Il secondo modo è quello di sviluppare i mercati dei capitali più forti e più profondi. Come sapete, l´Europa è sempre stata molto più dipendente dal sistema bancario che si è negli Stati Uniti. Medie imprese qui ricevono cinque volte tanto il finanziamento dai mercati dei capitali come fanno nella Ue. E il mercato del capitale di rischio degli Stati Uniti è circa cinque volte più grande di quello che è nella Ue. Se i mercati di capitale di rischio europeo erano così sviluppati come sono negli Stati Uniti, le aziende avrebbero potuto attingere a un extra di € 90000000000 dei finanziamenti tra il 2008 e il 2013. Più di 4.000 offerte di venture capital avrebbero potuto essere colpiti. Ma sono felice di dire che c´è ora il supporto in tutta Europa per noi fare una rinnovata spinta per il completamento del mercato unico dei capitali e l´aumento del contributo che i mercati dei capitali possono dare alla nostra economia. Se siamo in grado di farlo bene, le imprese grandi e piccole potranno ottenere finanziamenti più facilmente da tutta l´Ue; salvare la gente per il loro futuro e il pensionamento saranno in grado di beneficiare di una più ampia gamma di opportunità di investimento a prezzi accessibili; il costo di fare business transfrontaliero dovrebbe scendere e gli investitori degli Stati Uniti e in tutto il mondo vorrà investire nella Ue perché sanno i nostri mercati dei capitali offrono maggiori opportunità, pur essendo sicuro e stabile. E, naturalmente, avere più diverse fonti di finanziamento sarà di per sé contribuire a una maggiore stabilità finanziaria. Per questo motivo vogliamo creare un´Unione Capital Markets per tutti i 28 paesi dell´Unione europea. Mettere nella sua forma più semplice, il suo obiettivo è quello di collegare il risparmio con la crescita. Vogliamo eliminare le barriere che si frappongono tra il denaro e opportunità di investimento degli investitori; superare gli ostacoli che impediscono coloro che hanno bisogno di finanziamenti di raggiungere investitori; e rendere il sistema per convogliare detti fondi - catena investimento - più efficiente possibile. Alcuni degli ostacoli, insolvenza e leggi sui titoli, per esempio, o il debito modo e l´equità sono trattati in differenti regimi fiscali, sono questioni siamo stati alle prese con in Europa per decenni. Ma ce ne sono altri in cui penso che possiamo fare qualche progresso presto. Questi includono rendendo più facile per le piccole imprese a raggiungere gli investitori di altri paesi attraverso norme prospetto riviste; iniziare i lavori per migliorare l´accesso alle informazioni sul credito per le Pmi; incoraggiando adozione delle nostre nuove europei a Lungo Termine Investment Funds; e sostenere un´iniziativa guidata dall´industria su standard di collocamento privata pan-europei. Un altro filone importante del nostro lavoro sarà quello di aiutare a costruire un mercato per strumenti di cartolarizzazione molto trasparenti, semplici e standardizzate nell´Ue. Ciò servirebbe a due scopi: sarebbe utile liberare i bilanci delle banche in modo da poter dare a famiglie e imprese, e sarebbe formare un ponte tra banche e mercati dei capitali. Se cartolarizzazioni Pmi potrebbero essere restituiti - sicuro - anche per la metà dei livelli erano nel 2007, questo potrebbe essere pari a circa € 20 miliardi di finanziamenti aggiuntivi. Stiamo già affrontando il trattamento dei prodotti cartolarizzati attraverso le regole di liquidità dettagliate che applichiamo a banche e compagnie di assicurazione. Ma ora stiamo consultando sui modi migliori di individuare una categoria di prodotti altamente trasparenti, semplici e standardizzate, qualcosa che le banche centrali, autorità di regolamentazione e del settore finanziario sono stati a lungo chiedono. Ciò non vuol dire che ci torneremo ai brutti e vecchi giorni di mutui subprime. Per gli strumenti di cartolarizzazione altamente complessi, opachi e rischiosi che erano parte della crisi, la nostra porta rimane saldamente chiuso. Questo sarà un progetto a lungo termine che ci sarà bisogno di costruire passo dopo passo dal basso verso l´alto. Non ci sarà una pallottola d´argento o di una singola leva posso tirare. La strada da percorrere sarà da un accumulo di misure, l´identificazione degli ostacoli uno alla volta e lavorando come superarli. Abbiamo lanciato una consultazione dieci giorni fa per dare quel processo fuori. Sono molto ansioso di ottenere commenti su di esso, non solo all´interno dell´Ue, ma da parte delle imprese qui negli Stati Uniti, se avete idee che si desidera contribuire. Ora, uno dei temi a cui abbiamo tenuto tornare a Washington è stata la questione della cooperazione internazionale. I mercati finanziari sono alla base dell´economia globale, quindi per loro stessa natura, sono mercati transfrontalieri. Allo stesso tempo, come abbiamo visto nella recente crisi, problemi in un territorio possono rapidamente causare problemi in un altro. Così, quando regolamento di attuazione, dobbiamo considerare le esigenze delle aziende attive in più di una giurisdizione, in particolare in Europa e negli Stati Uniti come i nostri mercati sono più interconnesso e interdipendente di ogni altro al mondo. Siamo reciprocamente più importanti partner commerciali. Nel 2012, investito tre volte società americane più nell´Unione europea che hanno fatto in tutta la regione Asia-pacifico. E gli investimenti diretti esteri europei negli Stati Uniti era quattro volte più grande di quella della regione Asia-pacifico. Questi collegamenti commerciali bisogno sostegno finanziario, e come implementare le nostre regole ha un effetto diretto su questo. Dobbiamo fare in modo che le nostre regole interne lavorare insieme e facciamo tutto il possibile per eliminare scappatoie e sovrapposizioni in modo che la concorrenza è leale e che i nostri sistemi finanziari sono stabili. Quando guardiamo materia di collaborazione tra l´Unione europea e gli Stati Uniti, il mio punto di partenza sarà sempre pragmatico, non teologica. Non ho alcun interesse a solo creare lavoro per i regolatori e gli avvocati. Il nostro scopo dovrebbe essere quello di agire in modo tale che le imprese, su entrambi i lati dell´Atlantico, possono crescere e creare occupazione. Quindi voglio lavorare a stretto contatto con i miei colleghi negli Stati Uniti a fare in modo che le nostre regole possono essere applicate in un modo che abbia senso per entrambi, e per le imprese attive in entrambi i mercati. In generale, lavoriamo bene insieme, e quando lo facciamo, noi ottenere risultati, come abbiamo fatto con la nostra posizione unitaria sulle sanzioni contro la Russia. Upstream coordinamento tra noi due opere. Sono lieto di dire che in materia di regolamentazione finanziaria, siamo d´accordo molto più spesso di quanto non siamo d´accordo. Ma abbiamo ancora a volte abbiamo problemi e situazioni in cui siamo costretti ad arrampicarsi per le correzioni dell´ultimo minuto, come è stato il caso nella trattativa con la Cftc over swaps transfrontaliere. Naturalmente non abbiamo bisogno di avere esattamente le stesse regole, ma per me, sarebbe opportuno per noi di lavorare più strettamente insieme e presto, in modo che noi non abbiamo al thrash cose più tardi, quando il tempo stringe. È per questo che in Europa, pensiamo abbiamo bisogno di avere un sistema più solido per la cooperazione normativa. Il che ci porta al Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Consideriamo il principale valore aggiunto del Ttip come giace in cooperazione regolamentare - nel cosiddetto "dietro le questioni di confine", non solo il taglio delle tariffe perché in mercati altamente regolamentati come i servizi finanziari, la regolamentazione può agire come un ostacolo al libero scambio . Vogliamo rafforzare gli accordi che attualmente abbiamo e sviluppare un quadro più strutturato di cooperazione normativa. Una migliore cooperazione ci permetterebbe di radicare il ruolo di primo piano l´Unione europea e gli Stati Uniti svolgono nel fissare standard globali per la regolamentazione finanziaria. E ci darebbe il quadro entro il quale consultarsi tra loro in una fase iniziale del processo di regolamentazione. Con l´implementazione di standard internazionali in modo coerente, e avendo una stretta cooperazione di vigilanza, l´Unione europea e gli Stati Uniti sarebbero in grado di contare su di ogni altre norme purché raggiunti gli stessi risultati. Ciò eliminerebbe gli attriti che rendono la vita difficile per le imprese a livello mondiale, che ha costi su di loro e la creazione di opportunità per le persone di ingannare il sistema tramite l´arbitraggio regolamentare. Sarebbe anche una maggiore garanzia di stabilità finanziaria, come i problemi emergenti o potenziali sarebbero avvistati insieme attraverso la cooperazione di vigilanza e affrontati in modo coordinato. Il ruolo delle controparti centrali, per esempio, è stato rafforzato attraverso la nostra legislazione e sono sempre più importanti. Circa 570 miliardi di dollari di rischio globale è accentrata in una manciata di Ccp globale. Se una di queste dovesse fallire, le conseguenze potrebbero essere devastanti, e si farebbero sentire in tutto il mondo. L´europa e gli Stati Uniti devono cooperare in una fase iniziale e decidere insieme come i rischi di una controparte centrale non aver potuto essere affrontati in modo sicuro. Ora so che che l´entusiasmo per l´ancoraggio cooperazione normativa finanziaria nel Ttip è più forte tra gli europei rispetto ai nostri omologhi americani. Alcuni di questi possono essere, perché, come in altri settori della Ttip, ci sono miti e malintesi. Non stiamo cercando di rendere la legislazione Ue e gli Stati Uniti lo stesso. Non stiamo cercando di mettere in discussione il ruolo di autorità di regolamentazione indipendenti. E noi non vogliamo rischiare la stabilità finanziaria abbiamo lavorato così duramente per ristabilire minando Dodd-frank. Ma noi pensiamo che abbia senso di fare quello che possiamo per rendere compatibili le nostre regole. In modo che le aziende globali possono operare più facilmente. E in modo da avere un mercato più ampio e più efficiente, che dovrebbe consentire alle imprese di finanziare il resto dell´economia più facilmente in tal modo contribuire a creare posti di lavoro e stimolare la crescita. Nel mio ruolo di responsabile della regolamentazione del settore finanziario dell´Ue, farò tutto il possibile per aiutare l´economia europea a tornare a crescere e per rendere possibile per il settore finanziario per essere un motore della crescita globale. Voglio anche servizi finanziari per essere visto come parte del processo economico, non tagliati fuori dalla società in generale. Non ho mai creduto che noi facciamo la nostra economia più forte che i nostri servizi finanziari più deboli. Ma per essere visto come parte della corrente principale, il settore finanziario deve cambiare troppo. Sulla scia della crisi e gli scandali che purtroppo continuiamo a vedere, c´è un grande lavoro da fare per ricostruire la fiducia. So che non vuoi regolamentazione sempre più prescrittiva di pari passo con le squadre di conformità sempre più grandi. E né io, ma poi ci deve essere un cambiamento di valori e di cultura e di una riconnessione con la società, le imprese e la clientela che servite. Se si può fare, si può trovare in me qualcuno che Will Champion il contributo apportato alla crescita e all´occupazione. Signore e signori, io sono ottimista per il futuro. Credo che l´Unione europea e gli Stati Uniti hanno una grande collaborazione. Quello che ci divide impallidisce in confronto a ciò che ci unisce. I nostri due continenti hanno bisogno di lavorare insieme di fronte alle sfide comuni, se questo è nella definizione di norme, risposta agli eventi nel resto del mondo o che fare con nuovi rischi per il settore, la criminalità informatica. Siamo in prima linea di un sempre più globalizzato settore finanziario. Facciamo in modo riteniamo che la leadership e sfruttare la potenza di servizi finanziari per l´economia e per la società nel suo complesso. Grazie.  
   
   
UE: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE: L´EDUCAZIONE PRIMA DI TUTTO!  
 
Strasburgo, 3 marzo 2015 - "L´emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso l´educazione" ¨¨ il tema della Giornata internazionale della donna 2015. L´obiettivo? L´accesso all´educazione nei paesi in via di sviluppo e un minore divario tra il livello di istruzione raggiunto dalle donne nell´Unione europea e le opportunit¨¤ professionali. Il Parlamento europeo organizza numerosi eventi, tra cui l´incontro con i parlamentari nazionali e un seminario per i giornalisti. Segui gli eventi in diretta. La commissione per i Diritti delle donne organizza una riunione congiunta con la commissione per la Cultura e con la presenza di deputati nazionali per discutere l´emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso l´istruzione. Clicca qui per seguire l´evento in diretta gioved¨¬ 5 marzo dalle ore 9 alle ore 12:30. Il deputato greco della Sinistra Unita e Vice Presidente del Pe Dimitrios Papadimoulis aprir¨¤ il dibattito co-presieduto da Iratxe Garc¨ªa-p¨¦rez, presidentessa della commissione per i Diritti delle donne, e da Silvia Costa, presidentessa delle commissione per la Cultura. Interverranno anche il Commissario V¨§ra Jourov¨¢ e Hauwa Ibrahim, vincitore del premio Sakharov 2005. L´incontro si concentrer¨¤ sull´importanza di eliminare le disparit¨¤ di genere nell´istruzione e nella formazione, sull´accesso alla formazione continua e di qualit¨¤, e sull´emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso l´istruzione nell´Ue. Il servizio stampa del Parlamento europeo organizza anche un seminario per i giornalisti sul tema "L´emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso l´educazione". Seguilo in diretta mercoled¨¬ 4 Marzo dalle ore 10 alle 17.30. I giornalisti potranno incontrare gli eurodeputati ed gli esperti. Il seminario si focalizzer¨¤ sull´emancipazione delle donne e delle ragazze attraverso l´educazione, l´istruzione e le opportunit¨¤ di lavoro nell´Ue e la strategia per la parit¨¤ tra donne e uomini nell´Unione europea. Sar¨¤ anche organizzata una conferenza dal tema "La partecipazione politica delle donne nei Balcani occidentali e in Turchia" per discutere la situazione delle donne in politica nei paesi dell´allargamento. Segui in diretta il 4 marzo dalle ore 14.45 alle 18.45. Hai delle domande da inviare a Iratxe Garc¨ªa P¨¦rez (S&d, Spagna), presidente della commissione per i Diritti delle donne? Inviale entro mercoled¨¬ su Facebook. Le domande saranno raccolte e utilizzate durante l´intervista della deputata Iratxe Garc¨ªa P¨¦rez.  
   
   
UE: MINORANZE RELIGIOSE IN MEDIO ORIENTE: "LA MORTE È DIVENTATA QUALCOSA DI BANALE"  
 
Strasburgo, 3 marzo 2015 - Il 26 febbraio la sottocommissione per i Diritti umani ha organizzato un´audizione congiunta con la delegazione del Parlamento sulla libertà di religione in Medio Oriente. La discussione sulla situazione dei cristiani e delle altre minoranze religiose è stata presieduta dal presidente della commissione Elena Valenciano (S&d, Spagna), che ha descritto la libertà di religione, "ciò a cui l´umanità aspira da un tempo immemorabile". Il deputato popolacco del Ppe Andrzej Grzyb ha descritto le conseguenze del conflitto in Medio Oriente come inimmaginabile: "La priorità è documentare ciò che avviene per dimostrare la portata dei crimini Altrimenti non ci saranno responsabili". Il deputato austriaco S&d Josef Weidenholzer ha richiamato l´attenzione sulla detenzione di 200 assiri cristiani nel nord-est della Siria, e ha chiesto "vogliamo davvero vedere questa regione del mondo senza cristiani?". Il deputato inglese Ecr Charles Tannock non ha alcun dubbio. "C´è un programma sistematico degli estremisti islamici e dei gruppi jihadisti per un Medio Oriente e un Nord Africa libera delle minoranze". Padre Nawras Sammour, invitato del Jesuit Refugee Service in Siria, ha sottolineato che nella regione "la morte è diventato qualcosa di banale" e che l´aumento del radicalismo e il fondamentalismo religioso è una "causa di incertezza e di ansia di tutta la comunità cristiana". Daniel Hoffmann dell´associazione Middle East Concern ha ricordato la recente decapitazione di 21 copti egiziani in Libia. Ha inoltre osservato che "la violazione dei diritti umani contro i cristiani e le altre comunità non è iniziata durante questi conflitti violenti, e non cesseranno con la loro conclusione o con una sconfitta di gruppi come Daesh". William Spencer, rappresenta dell´Istituto di diritto internazionale e diritti umani, ha sottolineato che "la situazione delle minoranze in Iraq era già molto, molto precario" prima dell´intervento dell´Isis. Alison Smith del Programma di Giustizia Penale Internazionale / Non c´è Pace Senza Giustizia, ha detto che i crimini nel nord dell´Iraq comprendono la presa di ostaggi, le esecuzioni sommarie, gli attacchi contro edifici religiosi, la riduzione in schiavitù, le conversioni forzate, le torture e gli stupri. Ha descritto i crimini commessi da Isis come "sconvolgenti per la loro portata, la brutalità, la natura sistematica, e soprattutto nella sfacciataggine in cui sono effettuati". Esther Kattenberg (Open Doors International) ha aggiunto che è "estremamente importante che l´Unione europea continui a condannare le violazioni dei diritti umani, come la libertà religiosa". Per gli ultimi aggiornamenti sul Parlamento europeo, guarda la nostra pagina delle Attualità.  
   
   
RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 3 marzo 2015 - La situazione finanziaria della sanità piemontese e il percorso di riduzione dei propri dipendenti sono i principali argomenti trattati ieri mattina dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Sanità. Con l’approvazione dei bilanci consuntivi 2013 dell’azienda ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino e delle Asl Al e To3 si è concluso, su iniziativa dell’assessore Antonio Saitta, il percorso che ha consentito di fare chiarezza sui conti della sanità piemontese. Nel complesso, si rileva un risultato di gestione di -38 milioni di euro, che si ridetermina in +12 milioni tenendo conto dei 50 stanziati dal bilancio regionale. La copertura con fondi regionali in misura superiore al pareggio serve per coprire anche le esigenze del fabbisogno di competenza del 2011. Personale regionale. Una delibera proposta dall’assessore Giovanni Maria Ferraris individua la procedura per dichiarare la situazione di eccedenza del personale delle categorie del ruolo della Giunta regionale, motivata da ragioni funzionali e finanziarie. Si potrà così avviare un percorso che, avvalendosi della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro per raggiunti limiti contributivi e delle procedure di soprannumerarietà e pre-pensionamento, porterà nel biennio 2015-2016 ad una riduzione stimata in 220 unità dei dipendenti attualmente in servizio e quindi ad un abbattimento strutturale del costo del personale in linea con il piano di riequilibrio finanziario della Regione. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta degli assessori Aldo Reschigna, Augusto Ferrari ed Antonella Parigi, l’espressione della manifestazione di interesse per il Castello di Miasino, aderendo così alla richiesta formulata dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, la prosecuzione della collaborazione con la Città di Collegno per la realizzazione di un polo di eccellenza per la danza nella cosiddetta “Lavanderia a vapore”; - su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, l’autorizzazione alla gestione delle domande di mobilità in deroga presentate dall’agosto 2014 ad oggi, riguardanti circa 250 lavoratori; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, la variante generale al piano regolatore di Frossasco (To).  
   
   
ROMA: CITTÀ METROPOLITANA, LE RIFORME PRENDONO VITA.  
 
Roma, 3 marzo 2015 - "Con le linee programmatiche illustrate oggi dal sindaco Marino, approvate dall´Aula e con la nomina ufficiale di Mauro Alessandri a vicesindaco, prende sempre più vita la Città Metropolitana. In una fase storica che ha l´obiettivo di ammodernare il Paese le riforme procedono. Le criticità così ben illustrate dal sindaco oggi ci rendono consapevoli del grande compito che abbiamo davanti, ma anche più determinati a trovare la soluzione ai problemi dell´integrazione, della mobilità, e del territorio. Ora inizia la sfida su risorse e funzioni che ci vedrà protagonisti con il governo nazionale e con la Regione, con la quale condurremo un proficuo lavoro anche grazie all’espressa volontà di aprire una grande stagione di riforme istituzionali. Per questo ritengo ottima la scelta di Alessandri vicesindaco, che ha già dimostrato nel suo comune, Monterotondo, doti di abile e appassionato amministratore. A lui i miei sinceri auguri di buon lavoro." Così in una nota Marta Leonori, assessore alla Roma Produttiva e alla Città Metropolitana.  
   
   
CONSIGLIO METROPOLITANO A FIESOLE IL 4 MARZO  
 
Firenze, 3 marzo 2015 - Il Consiglio Metropolitano di Firenze è stato convocato dal Sindaco Dario Nardella per il giorno mercoledì 4 marzo 2015, alle ore 10, nella Sede del Comune di Fiesole, in piazza Mino. L´assemblea, dopo una comunicazione del Sindaco metropolitano, prenderà in esame il Piano esecutivo di gestione 2015, con l´assegnazione provvisoria delle risorse finanziarie, la ratifica della convenzione tra Città Metropolitana e Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, un accordo di collaborazione tra Metrocittà e Arpa per le emergenze ambientali. All´attenzione del Consiglio anche il protocollo d´intesa per l´istituzione della Conferenza Regione Toscana-città Metropolitana.  
   
   
CORTE CONTI: SERRACCHIANI, IN SINTONIA SU RIFORME E SEMPLIFICAZIONE  
 
Trieste, 3 marzo 2015 - "Sul percorso di riforma della pubblica amministrazione, di semplificazione, di contenimento dei costi della burocrazia e della politica, siamo in piena sintonia con la Corte dei Conti. Nel rispetto dei reciproci ruoli e in un rapporto di leale collaborazione, stiamo tutti agendo per il bene comune, per dare servizi più efficienti ai cittadini". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo a Trieste all´inaugurazione dell´anno giudiziario della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia. "Il tema del contenimento dei costi degli apparati pubblici e degli organi rappresentativi e di governo - ha osservato la presidente - ha rappresentato una componente costante nella politica regionale, in stretta sintonia con i provvedimenti adottati dal Governo e dal Parlamento per perseguire l´obiettivo del risanamento finanziario". Fra le numerose riforme attuate dal Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani ha citato quelle del Servizio sanitario regionale e delle Autonomie locali e il nuovo disegno del sistema della finanza locale che prevede, fra l´altro, l´introduzione del pareggio di bilancio. "La Regione - ha aggiunto Serracchiani - intende proseguire su questa strada virtuosa, privilegiando quelle riforme che si pongono come obiettivo la crescita economica, lo sviluppo e l´occupazione, come conferma la recente approvazione della nuova legge regionale sulle politiche industriali, per rafforzare la competitività e l´attrattività del territorio". La presidente ha anche citato la legge regionale di razionalizzazione e accelerazione dei procedimenti amministrativi di spesa. "Questa legge - ha detto Serracchiani - rappresenta un significativo passo per la sburocratizzazione, la semplificazione e la digitalizzazione, come leve strategiche per la modernizzazione della pubblica amministrazione e come volano per la crescita e per la competitività del sistema regionale".  
   
   
LIGURIA: BURLANDO SU SPESE GIUNTA  
 
Genova, 3 marzo 2015 - La Giunta regionale ligure ha appreso da alcuni quotidiani notizie relative alle proprie spese diffuse dalla consigliera regionale Raffaella Della Bianca. Dalla sua ricostruzione emergono gravi imprecisioni quali, ad esempio, più spese (quattro/cinque) effettuate nella stessa data in ristoranti differenti e addirittura in città diverse. E´ bastato consultare i dati cartacei e informatici per verificare che questa ricostruzione è completamente falsa perché, per esempio, in un caso vengono indicate nello stesso giorno spese in realtà sostenute in giorni diversi lungo un mese intero. Per questo motivo, verificati in modo circostanziato tutti i riscontri, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando ha dato mandato all´avvocatura regionale di intraprendere tutte le iniziative atte a tutelare in tutte le sedi l´immagine dell´Ente e dei rappresentanti della Giunta regionale.  
   
   
REGIONE SARDEGNA-ENTI LOCALI, CON LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE VIA AL CONFRONTO PERMANENTE COME NELLA CONFERENZA STATO-REGIONI  
 
Cagliari, 3 Marzo 2015 - La programmazione territoriale sarà il banco di prova del rapporto fra Enti Locali e Regione sul modello della Conferenza Stato Regioni, per rendere sistematico il confronto sui grandi temi strategici per la Sardegna. Ieri si è tenuto il primo incontro ufficiale con il presidente Francesco Pigliaru, l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, gli assessori degli Enti Locali e degli Affari Generali Cristiano Erriu e Gianmario Demuro e i presidenti dell´Anci Piersandro Scano che ha portato i saluti dell´assente Giuseppe Casti del Cal, dell´Asel Rodolfo Cancedda e dell´Aiccre Tore Sanna. Il presidente Pigliaru, sottolineando l´importanza dell´incontro, ha detto che "in questi incontri dobbiamo metterci tutti la testa perché non esistono formule magiche ma scelte coraggiose attraverso la programmazione integrata per lo sviluppo dei territori. Noi sappiamo che nella Finanziaria abbiamo messo una chiara idea di crescita diffusa di questa regione. Non ci devono essere pezzettini di sviluppo, devono dissolversi gli approcci localistici. In questo la Giunta è molto determinata, e se questo tavolo andrà avanti con questo comune sentire allora siamo apertissimi al confronto. Ma bisogna assolutamente uscire da logiche campaniliste e ideologiche - conclude il presidente Pigliaru - Stiamo parlando di territorio, di una partita enorme che richiede infrastrutture e capitale umano, ma anche un progetto per andare nella direzione giusta, con scelte coraggiose proprio rispetto al territorio". "Abbiamo proposto al governo regionale un deciso e coraggioso salto in avanti nelle relazioni tra Regione ed enti locali sul terreno della programmazione - spiega il presidente dell´Anci Piersandro Scano - . Noi, da parte nostra, vogliamo concorrere a orientare i processi di programmazione. Naturalmente ciascuno ha le sue responsabilità e prerogative, la giunta governa, il consiglio legifera e i Comuni amministrano e rappresentano le proprie comunità. Come modello indichiamo quello dei rapporti tra Stato e Regioni nella conferenza Stato-regioni". Il presidente dell´Anci ha poi nuovamente affrontato il tema dello spopolamento come uno dei problemi più urgenti della Sardegna. "Proponiamo che il filo conduttore delle politiche di programmazione sia la lotta allo spopolamento e la predisposizione di una effettiva politica dotata di risorse per determinare una concreta possibilità di riscatto e crescita", dice Scano. Una battaglia, quella contro lo spopolamento, sposata in pieno dalla Giunta regionale che ne fa uno dei temi centrali del Prs, il Piano regionale di Sviluppo. "Purtroppo è un fenomeno che si è diffuso a livello mondiale, difficile da gestire e risolvere: ma io sono fortemente convinto che l´unica soluzione possibile sia creare opportunità di lavoro in quei luoghi, attrarre imprese e dare motivazioni perché si localizzino lì", dice l´assessore Paci ribadendo l´importanza del rapporto costante e proficuo con gli Enti Locali purché "portato avanti con procedure snelle che consentano di arrivare a risultati concreti e utili in poco tempo, un rapporto che sia rapido nella forma ma assolutamente efficace nella sostanza". Secondo l´assessore Erriu "la Conferenza permanente Regione-enti locali ha dato il via libera alla delibera di indirizzo sulla Programmazione territoriale che servirà a governare le politiche di investimento per i Comuni. Il nuovo assetto istituzionale previsto dalla Riforma degli Enti locali sarà affiancato e potenziato dagli strumenti della programmazione del territorio, e dalle consistenti risorse messe a disposizione dai fondi strutturali e dal Fsc (Fondo Sviluppo e Coesione) e Fondo Infrastrutture. Durante la riunione la Conferenza ha inoltre concordato sulla necessità di riformare i rapporti tra Regione e Autonomie locali per potenziarne il ruolo e coordinare in modo più efficace la finanza pubblica locale, il Patto di stabilità, la perequazione tra territori nel nuovo assetto istituzionale riformato”. Perfettamente d´accordo sull´opportunità di ispirarsi al modello Conferenza Stato-regioni l´assessore Demuro: "Il modello della Conferenza Unificata è certamente da considerarsi un ottimo strumento per arrivare a soluzioni che siano il più possibile condivise nel campo delle decisioni strategiche per gli Enti locali”, dice il titolare degli Affari Generali.  
   
   
CORTE CONTI, PRESIDENTE UMBRIA MARINI: SISTEMA AUTONOMIE LOCALI UMBRE VIRTUOSO, DA CORTE FONDAMENTALE AUSILIO IN CONTROLLO SPESA PUBBLICA  
 
 Perugia, 3 marzo 2015 – "Per noi la Corte dei Conti rappresenta un fondamentale ausilio e supporto nell´azione di controllo della correttezza e trasparenza della spesa pubblica". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta a Perugia alla cerimonia di inaugurazione dell´anno giudiziario della Sezione giurisdizionale umbra della Corte dei Conti. La presidente Marini, riferendosi ai recenti provvedimenti varati dal Governo, in particolare alla Legge di stabilità, ha voluto sottolineare l´importanza della norma che ha esteso il concetto di "eventi eccezionali" per i quali è possibile derogare al Patto di stabilità interna ("che – ha precisato la presidente – nella sua dicitura contiene anche il termine ‘crescita´"), "comprendendo anche i provvedimenti che appunto sono funzionali a favorire la crescita economica". Quanto all´attività specifica della Corte dei Conti, la presidente Marini ha voluto dare atto "a tutto il sistema delle autonomie locali umbre di essere virtuoso, e soprattutto di rispettare i vincoli relativi ai pagamenti della pubblica amministrazione che nella regione sono in linea con le indicazioni dell´Unione Europea". "Abbiamo anche registrato con favore – ha proseguito Marini – le nuove regole di formazione di bilanci degli enti regionali e locali, che grazie alla maggiore armonizzazione contabile ci aiutano a rendere ancor più trasparente la spesa pubblica". Infine, la presidente ha voluto richiamare le osservazioni della stessa Corte dei Conti rispetto al contributo significativo dato da Regioni ed Enti locali che hanno subito consistenti tagli dei trasferimenti di risorse statali che potrebbero determinare un aumento della imposizione fiscale a livello locale, "ipotesi questa – ha concluso Marini - che noi vogliamo assolutamente evitare che si realizzi".  
   
   
PIEMONTE: APPROVATA LA DELIBERA PER AVVIARE IL PERCORSO DI RIDUZIONE DEL PERSONALE REGIONALE  
 
Torino, 3 Marzo 2015 - La Giunta regionale ha approvato ieri, su proposta dell’assessore al Personale Giovanni Maria Ferraris , la delibera che definisce il percorso per intervenire sull´organizzazione e ridurre i costi del personale nella Giunta regionale. “ Con questa delibera – ha dichiarato l´assessore Ferraris - la Giunta intende rafforzare e rendere stabile la riduzione del costo del personale adottando ogni misura gestionale utile a raggiungere un equilibrio strutturale.” Ragioni funzionali e finanziarie, indicate anche dal giudizio della Corte dei Conti e dal Piano di riequilibrio finanziario della Regione Piemonte, sono alla base del percorso, che si avvarrà della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro per raggiunti limiti contributivi e delle procedure di soprannumerarietà e pre-pensionamento. Le azioni intraprese porteranno nel biennio 2015-2016 ad una riduzione stimata in circa 220 unità dei dipendenti attualmente in servizio e quindi ad un abbattimento strutturale del costo del personale in linea con il Piano di riequilibrio finanziario della Regione, valutabile in una percentuale compresa tra l´ 8 e il 10% del totale dei dipendenti in servizio alla data del 1° gennaio 2015 . “Grazie alla fattiva collaborazione con l´Inps – ha concluso Ferraris – verrà stilato un apposito elenco con modalità e priorità, in base a cui si potrà adottare un successivo provvedimento di dichiarazione degli esuberi.” Per questa successiva dichiarazione degli esuberi vengono definite le seguenti modalità prioritarie: 1 – obbligatorietà del collocamento a riposo per i dipendenti che abbiano maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2011; 2 – adesione volontaria all´istituto del pre-pensionamento fino al conseguimento del numero che individua gli obiettivi di riorganizzazione e riequilibrio finanziario; L’istituto della risoluzione unilaterale verrà utilizzato solo nell´eventualità che l´adesione volontaria non sia sufficiente. La delibera è stata approvata dopo informativa alle organizzazioni sindacali, con le quali sono stati esaminati i criteri di individuazione delle posizioni eccedentarie e dei conseguenti esuberi.  
   
   
SOCIETÀ CONTROLLATE: FVG, ABBASSATO TETTO COMPENSI AMMINISTRATORI  
 
Trieste, 3 marzo 2015 - La Giunta ha ridotto il tetto massimo dei compensi degli amministratori delle Società direttamente controllate dalla Regione. E´ l´effetto di una delibera, proposta dall´assessore alle Finanze, Francesco Peroni in attuazione ai principi di contenimento della spesa pubblica, con la quale dopo un biennio sono stati aggiornati i parametri rappresentativi delle grandezze economiche e organizzative delle singole società, tenendo conto della relativa complessità gestionale, che si traduce in una ripartizione in tre fasce omogenee. Nella prima fascia sono comprese Friulia e Insiel. In questi casi il tetto massimo dei compensi passa da 230.400 a 198.000 euro. In seconda fascia vi sono Mediocredito, Fvg Strade ed Aeroporto Fvg, con il tetto che scende da 126.720 a 108.900 euro. Si riduce da 46.080 euro a 39.600 euro il tetto massimo dei compensi per gli amministratori delle spa di terza fascia: Ferrovie Udine-cividale, polo tecnologico di Pordenone, con la novità Informest. Rimangono escluse le partecipate in fase di liquidazione, Agenzia per lo sviluppo economico della montagna (Agemont) e Agenzia Regionale per l´Edilizia Sostenibile (Ares).  
   
   
LEGALITÀ - LA GIUNTA REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA VARA UNA SERIE DI MISURE PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE E LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA.  
 
Bologna, 3 marzo 2015 - “Oggi presentiamo queste iniziative e altre ne seguiranno, sempre nell’ambito delle nostre competenze né giudiziarie né inquirenti, per stringere le maglie contro l’infiltrazione mafiosa soprattutto nel campo dell’economia e in quello degli appalti pubblici. Perché la Regione Emilia-romagna in questo campo non è all’anno zero”. Così l’assessore regionale alle Politiche per la Legalità, Massimo Mezzetti, ha presentato una serie di misure varate dalla Giunta regionale nella seduta di venerdì 27 febbraio, di potenziamento di quanto già in atto per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata, anche attraverso la promozione e diffusione di una cultura della legalità. “Raccogliamo l’appello che da più parti è provenuto affinchè ciascuno faccia la propria parte nel contrasto al crimine organizzato – ha affermato Mezzetti -, avendo già recepito e condiviso da tanti anni con la società regionale le indicazioni allarmanti in questo senso. Voglio ricordare che la Regione denunciava queste infiltrazioni già dalla fine degli anni Novanta e la Direzione investigativa antimafia è stata istituita a Bologna soltanto dal 2012, perché la Regione e le forze parlamentari hanno insistito a tal fine. Oggi spero che anche grazie all’inchiesta Aemilia gli occhi di tutti siano ben aperti e che nessuno possa più dire: io non sapevo. Ciascun attore di questa vicenda faccia la propria parte. Come per esempio nella zona colpita dal sisma del 2012, dove ci trovammo ad agire nella completa assenza di norme anche nazionali, e dove abbiamo ricostruito in quel frangente con il presidente Vasco Errani e col capo della Protezione civile Franco Gabrielli un quadro che ci ha consentito di rafforzare molto il filtro del controllo sugli appalti. Bisogna ricordare sempre, al di là di facili demagogie, che su 1.115 imprese oggetto di attenzione antimafia da parte delle prefetture soltanto 9 hanno ottenuto un’interdittiva: stiamo parlando dello 0, 6 per cento. “Oggi – ha aggiunto l’assessore - vogliamo allargare queste metodologie che hanno dimostrato di funzionare, rafforzandole sulla base delle nostre esperienze, a tutto il territorio regionale. Quindi non più soltanto una griglia di criteri che superano il massimo ribasso, gli elenchi delle aziende benemerite incrociate con quelle delle White List,. Il territorio regionale, inoltre, dovrà subire una semplificazione sul numero delle stazioni appaltanti, oggi 140 solo nel modenese, portandolo a circa 50 in tutta la regione”. “Le grandi mobilitazioni di questo periodo – conclude Mezzetti - dimostrano inoltre che non siamo in una regione dove le menti degli emiliano-romagnoli siano state corrotte dalle mafie, lo testimoniano le centinaia di iniziative di queste settimane che ci porteranno alla manifestazione nazionale di Libera del prossimo 21 marzo a Bologna. Qui abbiamo ancora tutte le potenzialità per poter arginare e sconfiggere i fenomeni di infiltrazione”. Le iniziative varate dalla Giunta Con un Progetto di legge (“Modifiche alla Legge regionale 9 maggio 2011, n. 3) si è deciso di rafforzare il ruolo dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso, al fine di: garantire il costante monitoraggio dei segnali anticipatori della penetrazione della criminalità organizzata all’interno della comunità emiliano-romagnola e delle iniziative promosse dalla regione; integrare le fonti informative esistenti sul tema del crimine organizzato e mafioso e su altri fenomeni ad esso connessi e, contemporaneamente, di predisporre rapporti conoscitivi, anche in raccordo con il Centro di documentazione regionale, da mettere a disposizione della Giunta e di tutta la comunità regionale. A tale proposito all’Osservatorio regionale, in collegamento con gli osservatori locali, viene ora demandata la funzione di analizzare e individuare temi rilevanti ed emergenti collegati al fenomeno del crimine organizzato e mafioso e verso cui esiste una particolare sensibilità sociale da sottoporre all’attenzione della costituenda Consulta regionale, al fine di essere approfonditi sul piano conoscitivo. Il ruolo dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso viene ulteriormente valorizzato rispetto alla diretta promozione di seminari tematici, iniziative editoriali e, più in generale, di carattere culturale, finalizzate alla diffusione di conoscenza in materia, in raccordo con il centro di documentazione tematico collocato presso la Biblioteca dell’Assemblea legislativa, nella convinzione che una comunità consapevole e informata rappresenti un argine importante nella resistenza ai fenomeni di illegalità. Ai fini della promozione e dello sviluppo delle politiche regionali di prevenzione e contrasto del crimine organizzato e mafioso si prevede l’opportunità di convocare la Conferenza regionale sulla legalità già prevista dalla Legge 24/2003, in particolare per meglio coordinare gli interventi di prevenzione primaria e secondaria con le azioni finalizzate al sostegno degli Enti Locali destinatari di beni immobili confiscati. Inoltre, nell’ottica di rafforzare i rapporti di collaborazione e i compiti di coordinamento della Regione con i soggetti istituzionali preposti a compiti di indagine e osservazione dei fenomeni di criminalità organizzata e mafiosa, con gli Enti locali territoriali nonché con le Associazioni e le Organizzazioni sociali, sindacali e di categoria, viene istituita la Consulta regionale per la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e per la promozione della cultura della legalità. In particolare la Consulta regionale per la promozione della cultura della legalità svolgerà attività propositive e consultive nei confronti della Giunta Regionale in materia di cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Va inoltre aggiunto un impegno ulteriore della Regione a rafforzare il coordinamento e l’armonizzazione dei propri interventi a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso. Infatti già dalla passata Legislatura, la Regione Emilia-romagna ha adottato una serie di interventi con l’approvazione di tre Leggi regionali di settore (11/2010 “settore edile e delle costruzioni”, 3/2011 “promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile” e 3/2014 “settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari”).Al fine di favorire l’attuazione coordinata di queste leggi, uno dei nuovi strumenti adottati sul piano interno consiste nella costituzione di una Cabina di regia interdirezionale, presieduta dall’Assessore in materia di legalità, così da garantire maggiore efficacia alle politiche regionali e operare tra le diverse norme di settore un più puntuale raccordo e coordinamento delle attività.  
   
   
RIUNIONE SU PERSONALE PROVINCIA LECCE  
 
Bari, 3 marzo 2015 - Si è conclusa presso l’assessorato al Personale della Regione la riunione convocata dal presidente Vendola sulla situazione del personale della Provincia di Lecce. Alla riunione hanno partecipato l’assessore Loredana Capone e l’assessore Leo Caroli, il presidente Gabellone e i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e Cobas che avevano richiesto la convocazione. La Regione ha assicurato il suo supporto e l’assistenza tecnica, perché il piano di riordino e di riorganizzazione possano essere affrontati con la massima riduzione degli esuberi del personale provinciale e delle società partecipate. Per queste ultime si terrà una riunione apposita sia con gli uffici regionali che con i rappresentanti dei lavoratori. L’obiettivo della Regione è anche assicurare la massima omogeneizzazione delle riorganizzazioni provinciali. “E’ stato ristabilito – dichiarano congiuntamente Capone e Caroli – un percorso che nella Provincia di Lecce aveva subito un vulnus di condivisione, segnalato dai sindacati. Entro mercoledì si terrà quindi una riunione tecnica per le valutazioni dei dati economici in modo da accompagnare la Provincia verso una determinazione della dotazione organica che, pur tra i sacrifici richiesti dalla legge, non faccia sentire nessuno escluso. E’ chiaro inoltre che tutte le attività di riorganizzazione e rideterminazione della pianta organica rimarranno in capo alla Provincia, ma la Regione intende, con i propri uffici e con il suo osservatorio, assicurare la massima collaborazione possibile. Abbiamo anche precisato che il disegno di legge sulle Province calendarizzato in Consiglio, confermerà in capo ad esse tutte le funzioni finora affidate, senza variazione alcuna. Ci auguriamo che pur nella attuale situazione certamente difficile, possa tornare tra il personale la serenità necessaria per affrontare con tutti gli approfondimenti e le cautele, le variazioni previste dalla riforma”.  
   
   
COMMISSIONE LAVORO A PERUGIA, MARINI: INCONTRI IMPORTANTI SU SITUAZIONE E MISURE ANTICRISI  
 
Perugia, 3 marzo 2015 – "Abbiamo rappresentato alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati la situazione generale dell´economia e soprattutto dell´occupazione nella nostra regione, anche in riferimento alle principali azioni che la Regione Umbria ha messo in atto in questi anni per contrastare gli effetti della grave crisi economica". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che insieme ai membri di Giunta ha incontrato il presidente e la vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Cesare Damiano e Renata Polverini, insieme ad altri membri della Commissione. Agli incontri hanno partecipato anche diversi parlamentari umbri, di Senato e Camera, nonché i rappresentanti del Consiglio delle Autonomie Locali ("Cal"), dell´Anci Umbria, delle Camere di Commercio di Perugia e Terni, i segretari dei sindacati confederali e le associazioni di categoria imprenditoriali e datoriali presenti al Tavolo generale dell´Alleanza per lo Sviluppo Umbria 2015. "Gli incontri di oggi – ha aggiunto la presidente – sono stati di particolare importanza, sia per valutare gli effetti della crisi in Umbria, sia dell´efficacia di alcuni strumenti messi in campo dalla Regione Umbria. Inoltre, abbiamo fatto il punto su questioni come la cassa integrazione in deroga che riguarda moltissimi lavoratori che purtroppo non stanno ricevendo le indennità a causa della scarsezza dei fondi statali, il programma ‘Garanzia giovani´, le diverse misure della programmazione dei fondi comunitari, le iniziative per la occupabilità dei lavoratori ultra cinquantenni e sessantenni espulsi dal mercato del lavoro". "Abbiamo anche svolto – ha proseguito Marini - una riflessione riguardo ai nuovi provvedimenti che il Governo ed il Parlamento hanno adottato in materia di lavoro ed occupazione e anche degli effetti - che auspichiamo possano essere positivi - delle risorse che abbiamo investito nella regione derivanti dalla nuova programmazione comunitaria 2014-2020 che abbiamo voluto indirizzare verso le imprese, favorendo i processi di internazionalizzazione, gli investimenti per la ricerca e l´innovazione. Il nostro auspicio è quello di poter presto gestire una fase di ripresa dell´economia in Umbria e nel Paese". Al centro del confronto anche le principali vertenza in atto in Umbria in diverse aziende, a partire dalla Perugina-nestlé, alla Trafomec, all´area ex Merloni, all´attuazione dell´accordo Ast, alle imprese del polo chimico di Terni-narni. "Per noi – ha affermato il presidente della Commissione Damiano – è molto importante il monitoraggio che effettuiamo per conoscere le condizioni dell´economia e dell´occupazione nelle singole regioni. Ciò ci consente di valutare la bontà delle leggi adottate dal Parlamento, soprattutto in relazione agli effetti che esse determinano soprattutto per il lavoro nei diversi territori". "Quella che stiamo vivendo – ha aggiunto il presidente Damiano - è una fase transitoria, e i segnali di ripresa che giungono ci fanno sperare che potremmo passare da una situazione negativa dell´economia, alla crescita ed alla ripresa dello sviluppo. Vi è poi una transitorietà anche degli strumenti legislativi in virtù dei provvedimenti che sono stati adottati di recente e che riguardano il mercato del lavoro e la nuova regolamentazione dello stesso". "Dalle informazioni e dai dati che abbiamo assunto oggi – ha proseguito Damiano - , posso dire che l´Umbria è una Regione virtuosa, che ha messo in atto significative iniziative tese a favorire lavoro ed occupazione, ad utilizzare la quasi totalità delle risorse comunitarie, a cominciare dal programma ‘Garanzia giovani´ che vede proprio l´Umbria tra le regioni con il maggior numero di giovani che beneficiano delle opportunità che derivano da questo innovativo strumento. Certamente anche l´Umbria, come il resto del Paese, ha subito e subisce ancora le pesanti ripercussioni della crisi economica. Ciò impone a tutti - ha concluso - di continuare a lavorare e operare per favorire ogni opportunità di ripresa economica".  
   
   
ENTI LOCALI: FVG, APPROVATO IN VIA PRELIMINARE DDL RIFORMA CAL  
 
Trieste, 3 marzo 2015 - La Giunta regionale ha approvato in via preliminare il disegno di legge di riforma del Consiglio delle autonomie locali. "Nel rinnovato contesto ordinamentale delle autonomie locali è apparso necessario riformare anche l´organo rappresentativo, il Consiglio delle autonomie locali (Cal), affinché sia in grado di assicurare una forma di dialogo e confronto più rispondente al mutato quadro istituzionale, svolgendo una funzione di sintesi delle esigenze e istanze dei territori", ha spiegato l´assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin. La revisione dell´intera disciplina del Cal viene peraltro effettuata in un´ottica di semplificazione e razionalizzazione delle procedure. Viene anzitutto rivista la composizione, che sarà costituita da una rappresentanza istituzionale di Enti locali formata da un Comune per ciascuna Unione territoriale intercomunale. "In questo modo - spiega Panontin - si valorizza l´ente Comune e, allo stesso tempo, disponendo che ciascuna Unione individui un Comune all´interno dell´Unione stessa, si garantisce la rappresentatività dell´intero territorio regionale". Sempre nell´ottica di evitare la moltiplicazione delle sedi di confronto, si prevede la possibilità per le Assemblee di comunità linguistica e l´Osservatorio per la riforma di avvalersi della sede del Cal. All´articolo 3 della norma si prevede la partecipazione ai lavori del Consiglio anche da parte di un rappresentante per ciascuna Assemblea di Comunità linguistica. Alle sedute del Cal possono inoltre partecipare, con diritto di parola, i presidenti dell´Anci e dell´Uncem regionali, al fine dell´opportuno raccordo con le associazioni degli amministratori locali. Per garantire un adeguato confronto sul piano istituzionale e codificando la prassi già in uso, è prevista la presenza ai lavori dei componenti della Giunta e del Consiglio regionali, proponenti degli atti sottoposti all´esame. Sotto il profilo delle funzioni, la scelta è quella di rafforzare il ruolo del Cal per favorire la coesione tra le istituzioni e la sintesi degli interessi: spetterà, infatti, al Consiglio la competenza a carattere generale, di concorrere alla programmazione delle politiche pubbliche di interesse per le autonomie locali, funzione strutturata attraverso innovative forme di collaborazione istituzionale. Si prevede, infatti, che il Cal costituisca la sede della permanente collaborazione istituzionale fra la Regione, gli enti locali e gli altri soggetti portatori di interessi. Si attribuisce al Consiglio delle autonomie locali un ruolo propositivo, che va oltre l´esame dei singoli provvedimenti sottoposti al parere o all´intesa, fermo restando il rispetto delle prerogative del Consiglio regionale e della Giunta regionale. Sotto il profilo procedurale, l´obiettivo è quello di ottenere una semplificazione. Si prevede, inoltre, che l´organismo collabori con gli uffici regionali alla valutazione dell´impatto delle politiche pubbliche sul territorio. Vengono mantenute le forme di consultazione classica, rappresentate dall´espressione dell´intesa e del parere sui provvedimenti, razionalizzandone però l´uso affinché il Consiglio sia chiamato a pronunciarsi sui provvedimenti che rivestono effettiva rilevanza per il sistema delle autonomie locali. Vi sono perciò rilevanti modifiche al processo di acquisizione del parere e di formazione dell´intesa: quest´ultima, in particolare, viene prevista esclusivamente per i disegni di legge che rivestono un´importanza fondamentale per il sistema delle autonomie locali e non per provvedimenti amministrativi. Vengono inoltre semplificati i quorum funzionali per la formazione della volontà del Cal. Un ulteriore passo verso la semplificazione è costituito dal fatto che alle Commissioni interne del Consiglio potranno essere attribuite funzioni deliberanti e redigenti: infatti, la previsione di un pronunciamento della Commissione in sede deliberante consente di ridurre le tempistiche dei procedimenti, mentre la funzione redigente permette di sottoporre al plenum del Consiglio una proposta di pronunciamento, tenendo conto delle discussioni intervenute. Altra novità riguarda l´attribuzione al Cal delle funzioni della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio sanitaria regionale, in relazione alle tematiche sanitarie, sul presupposto che alle Unioni fanno capo anche le funzioni degli attuali ambiti distrettuali. Le competenze attribuite alla Conferenza permanente verranno esercitate dal Consiglio delle autonomie a composizione integrata, comprensiva dei presidenti delle Conferenze dei Sindaci e del rappresentante di Federsanità-anci. "Si realizza così la razionalizzazione delle procedure di consultazione anche in riferimento ai provvedimenti in materia di politiche socio sanitarie, evitando la moltiplicazione delle sedi di discussione, posto che il Cal ha già competenza in materia sociale", conclude Panontin.  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, ASSESSORE LOMBARDIA: STIAMO RIDANDO FIDUCIA AI RAGAZZI  
 
Milano, 3 marzo 2015 - "Sono convinta che Regione Lombardia abbia contribuito in maniera significativa al trend di diminuzione della disoccupazione, anche attraverso ´Garanzia Giovani´: dei 19.461 ragazzi presi in carico a livello nazionale, 9.000 sono lombardi. Stiamo ridando fiducia ai giovani, favorendo diverse forme di occupabilità, dal tirocinio al contratto a tempo determinato o addirittura indeterminato". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia. Lavoro:trovarlo E´ Difficile Ma Noi Non Ci Arrendiamo - "Noi facciamo fatica ad occupare giovani plurilaureati, persone che hanno master, e ci rendiamo conto che per chi è meno giovane trovare lavoro in Lombardia è difficile, ma noi non ci arrendiamo. Trovo strano che nessuna agenzia abbia proposto con Dote Unica Lavoro brevi momenti di formazione e riqualificazione per favorire occupazione". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea in risposta ad un telespettatore che nonostante invio di centinaia di curriculum non riesce a trovare occupazione. Il caso del telespettatore sarà esaminato con attenzione dall´assessore Aprea che ha garantito verificherà quali sono i percorsi possibili per aiutarlo.  
   
   
GARANZIA GIOVANI: REGIONE LAZIO E UNINDUSTRIA INCONTRANO GLI IMPRENDITORI  
 
Roma, 3 marzo 2015 - Una serie di incontri per illustrare le opportunità e i vantaggi del programma Garanzia Giovani. L’iniziativa, promossa dalla Regione e da Unindustria, rientra nell’accordo che prevede azioni per favorire l’occupazione giovanile e facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso iniziative di promozione e comunicazione alle imprese. Tanti appuntamenti in tutto il Lazio. I prossimi appuntamenti sono previsti: il 5 marzo nella sede Unindustria di Frosinone, il 17 marzo nella sede Unindustria di Latina in streaming con Rieti e il 24 marzo nella sede Unindustria Viterbo. “Il programma avviato dall’Amministrazione Zingaretti nel Lazio prevede incentivi e vantaggi per le imprese cumulabili, tra l’altro, con i benefici fiscali introdotti con i recenti provvedimenti legislativi di riforma del mercato del lavoro”- lo affermano in un comunicato congiunto Regione Lazio e Unindustria.  
   
   
MARCHE: POLITICHE GIOVANILI: AL VIA ‘LAB.ACCOGLIENZA’, IL BANDO CHE VALORIZZA E PROMUOVE I LUOGHI DI ACCOGLIENZA E AGGREGAZIONE .  
 
Ancona, 3 marzo 2015 - Al via ‘Lab.accoglienza’, il nuovo bando finalizzato a finanziare progetti destinati ai ragazzi dai 18 ai 35 anni per l’accoglienza e l’aggregazione dei giovani. Rete tra Enti locali, associazionismo e soggetti del tessuto produttivo, sostegno all’occupazione giovanile attraverso borse lavoro e sostegno all’assunzione, valorizzazione culturale e degli spazi sono le parole chiave di un progetto che mette in campo risorse per oltre 600mila euro. Inserito nell’ambito del progetto ‘I giovani C’entrano’, il bando ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere i luoghi di accoglienza e di incontro del territorio come i centri di aggregazione giovanile, sale, centri polifunzionali, ostelli della gioventù anche attraverso la creazione di reti per facilitare la mobilità giovanile. Favorisce la diffusione di iniziative culturali in diversi settori e incentiva la creazione di nuove opportunità civiche ed economiche a favore delle giovani ge-nerazioni. Promuove e attiva modalità e strumenti di sostegno all’occupazione come borse di studio e lavoro, incentivi all’assunzione. “Prosegue il nostro lavoro volto a dare risposte con-crete ai bisogni dei giovani – afferma l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Giorgi – i nostri sono strumenti e risorse per valorizzare le idee, promuovere la produttività giovanile, creare la-voro attraverso l’attivazione di borse lavoro o incentivi all’assunzione”. I progetti dovranno prevedere, all’interno delle strutture aperte al pubblico, destinate all’accoglienza e all’aggregazione dei giovani, (es. Ostelli, centri di aggregazione giovanili, sale o centri polifunzionali, case vacanza o foresteria di proprietà dei soggetti del partenariato) l’attivazione di attività culturali, la realizzazione di eventi e spettacoli, l’erogazione di servizi aggiuntivi come bar, bookshop, stand di prodotti artigianali, biologici ecc, erogazione di servizi per la valorizzazione del territorio quali l’attivazione di percorsi o itinerari a tema, desk infor-mativi, servizi on demand. Per partecipare al bando è obbligatoria la costituzione di un partenariato composto da almeno tre soggetti, di cui uno capofila che sia ente locale, associazione o soggetto del tessuto econo-mico o produttivo (con esclusione delle società di capitali). Per la realizzazione di ‘Lab.accoglienza’ l’importo stanziato è di oltre 615 mila euro nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili per l’attuazione dell’accordo ‘I giovani C’entrano’ siglato tra la Regione Marche e il Dipartimento della Gioventù.  
   
   
FORMAZIONE E LAVORO, PRESIDENTE MARINI VISITA CENTRI FORMAZIONE PROFESSIONALE TERNI E NARNI  
 
Terni, 3 marzo 2015 – Hanno una età compresa tra i 15 e i 18 anni. Tanta voglia di imparare un mestiere. E lavorare. Sono gli oltre 800 allievi che frequentano i corsi di formazione dei Centri di formazione professionali di Terni e Narni. Per la maggior parte sono ragazze (57 per cento del totale degli iscritti). Molti gli stranieri. Al Cfp di Terni per l´anno formativo in corso il 36 per cento degli iscritti sono ragazze e ragazzi stranieri, alcuni dei quali approdati sulle spiagge di Lampedusa, alla ricerca disperata di un futuro lontano da guerre, miseria e fame. A Terni e Narni seguono corsi di informatica, meccanica, elettronica, acconciatura, estetica, commercio e ristorazione. Parecchi hanno aderito al programma "Garanzia giovani Umbria" ed hanno entusiasmo, voglia di apprendere e lavorare. "Sono davvero impressionata dalla vostra determinazione e dalla straordinaria qualità dell´attività di formazione che si svolge qui a Terni e Narni", ha detto al termine della visita ai due Cfp la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, accompagnata dall´assessore regionale Fabio Paparelli. Accolti dai dirigenti delle due strutture di formazione, Massimo Mansueti per quello di Terni, e Luciano Schiavoni per Narni, la presidente Marini e l´assessore Paparelli dopo aver visitato i due Cfp, i laboratori, le aule didattiche, hanno incontrato tutti gli allievi e gli insegnanti per rivolgere loro parole di apprezzamento ed incoraggiamento: "Con la riforma delle Province, che fino ad ora avevano la diretta competenza della formazione professionale – ha detto l´assessore Paparelli – questa delega tornerà alla Regione. Il nostro impegno è quello di garantire tutto il nostro sostegno affinché queste realtà possano continuare ad essere le eccellenze di un sistema formativo che in questi anni ha offerto la possibilità a migliaia di ragazze e ragazzi di poter imparare, acquisire competenze professionali e quindi trovare un lavoro". In questi anni, infatti, l´indice di "occupabilità" degli allievi è stato altissimo, raggiungendo il 90 per cento di occupati, rispetto al numero dei "formati". Percentuale che è purtroppo scesa negli ultimi anni a causa della forte crisi economica. "È stato molto importante per me questa visita – ha affermato ancora la presidente Marini - perché come amministratori regionali siamo impegnati nella definizione delle iniziative che possano aiutare i giovani a formarsi e trovare una adeguata occupazione. E qui ho potuto constatare di persona quanto sia fondamentale investire risorse per la vostra formazione professionale". "Mi fa anche molto piacere – ha detto la presidente Marini - che molti di voi seguano corsi che rientrano nel progetto ‘Garanzia giovani´. Il suo obiettivo, infatti, è quello di offrire a voi oltre ad una adeguata formazione e competenze tecniche, anche delle forti motivazioni, coerenti con ciò che si attende il mondo del lavoro". "Maggiore è la qualità della vostra formazione, maggiore sarà la possibilità che troviate uno sbocco nel mercato del lavoro. La qualità formativa però dipende sia dagli insegnanti che dalle dotazioni tecniche delle strutture. E qui a Terni e Narni – ha concluso la presidente, rivolgendosi agli allievi - avete entrambe le cose e questo è fondamentale". Per la sola Regione Umbria sono 22 milioni 788 mila 681 euro le risorse a disposizione per finanziare il Programma Europeo "Garanzia Giovani", indirizzato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, con l´obiettivo di abbassare il livello di disoccupazione in questa fascia di età.  
   
   
UFFICI POSTALI; PRESIDENTE UMBRIA MARINI E ANCI CHIEDONO ATTIVAZIONE TAVOLO DI CONCERTAZIONE REGIONALE  
 
 Perugia, 3 marzo 2015 – Attivare al più presto un Tavolo di concertazione regionale per trovare soluzioni valide ed evitare di lasciare alcuni comuni umbri, in particolare i centri più marginali, privi di un servizio statale essenziale come quello offerto da Poste Italiane: è quanto chiesto dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e dal presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti, alla Direzione regionale Toscana-umbria delle Poste. "In seguito agli incontri tra l´Associazione dei Comuni dell´Umbria con la direzione regionale di Poste Italiane e tra le Regioni e Anci nazionale con la presidente di Poste italiane, Luisa Todini, e l´amministratore delegato, Francesco Caio, - ha ricordato la presidente Marini - è emersa l´esigenza di attivare un´interlocuzione a livello territoriale tra le Poste, le Regioni e i Comuni per tutelare le esigenze dei territori nell´ambito del percorso che porterà all´attuazione del Piano di ridimensionamento degli uffici postali". "Come Regione – ha aggiunto la presidente - condividiamo, le perplessità e le preoccupazioni dei cittadini, specie quelle espresse degli abitanti di alcune zone rurali e montane, interessate dalle eventuali chiusure degli uffici che determinerebbero notevoli disagi, resi ancora più gravi, vista la presenza nelle aree rurali e montane umbre, di un numero elevato di cittadini anziani". "Le Regioni - ha riferito la presidente - hanno evidenziato la necessità che questo processo di trasformazione dei servizi offerti da Poste Italiane sia condiviso a livello territoriale e, attraverso l´attivazione del Tavolo, possano essere trovate soluzioni che, d´intesa con i Comuni interessati, consentano il mantenimento dei servizi postali sul territorio. A tal fine – ha concluso la presidente Marini - la Regione ha dato la sua disponibilità a mettere a disposizione anche il proprio patrimonio immobiliare".  
   
   
ISTAT, ASSESSORE LOMBARDIA: DATI LAVORO FANNO BEN SPERARE, PREOCCUPA SITUAZIONE GIOVANI  
 
Milano, 3 marzo 2015 - "I dati Istat di oggi sul leggero aumento del tasso di occupazione rispetto al mese di dicembre, fanno ben sperare in una uscita dalla crisi. Tuttavia, il dato della disoccupazione giovanile rimane ancora alto al 41,2%. Sono quindi più che mai necessarie iniziative che si rivolgano allo specifico target di giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, come Garanzia giovani. In Regione Lombardia possiamo contare su un sistema di politiche attive universali rivolto a tutti, ma con il Programma Garanzia Giovani stiamo concentrando gli sforzi verso quei giovani che restano ancora ai margini del mercato del lavoro" ha affermato Valentina Aprea, Assessore all´istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia. In Lombardia Strumenti Di Politiche Attive Efficaci "Con 41.333 Regione Lombardia si conferma una delle regioni più attrattive del programma Garanzia giovani. I ragazzi qui possono contare su una rete di operatori pubblici e privati accreditati diffusi sul territorio che offrono un paniere di servizi personalizzati in base al fabbisogno. Dalla sottoscrizione del patto di servizio, che non è mero adempimento burocratico, i giovani possono usufruire di una serie di misure che vanno dall´orientamento, all´accompagnamento fino all´inserimento lavorativo, unico risultato riconosciuto come valido ai fini della remunerazione degli operatori". Impegno Per Partecipazione Dei Giovani "In forza del principio della libertà di scelta - ha proseguito Aprea - Regione Lombardia ha stabilito che il giovane selezioni l´operatore che lo accompagnerà nel percorso di Garanzia Giovani per completare la procedura di iscrizione. Molti giovani, però, dopo aver effettuato un primo accesso al portale nazionale o regionale, non completando la loro registrazione restano contabilizzati ai fini delle adesioni, ma non possono essere contattati per la sottoscrizione del Patto di attivazione e l´avvio delle misure. Tra coloro che completano la registrazione, poi, molti convocati da fuori regione, rifiutano di presentarsi al colloquio - sottolinea l´assessore - giudicando sconveniente, quasi inutile sostenere delle spese di viaggio. Queste sono questioni che non possono essere taciute e che abbiamo portato all´attenzione del livello nazionale, per trovare una soluzione congiunta nel facilitare i giovani a partecipare al programma". Promotori Di Iniziative - "Come Regione Lombardia - appunta ancora l´assessore - ci stiamo facendo promotori di una serie di iniziative, anche in collaborazione con altre regioni, per superare queste difficoltà e per passare dalla semplice adesione alla effettiva presa in carico. Allo stesso modo, intendiamo coinvolgere il maggior numero di Neet, anche con il coinvolgimento di tutte le forze attive sul territorio. Condividiamo con il Programma l´obiettivo di attivare giovani che non studiano e non lavorano nel mercato ed è quindi massimo l´impegno nel sostenere la partecipazione al Programma". Risultati Occupazionali "Il nuovo report, che settimanalmente pubblichiamo, mostra come il modello lombardo sia in grado di dare risposte in termini di occupabilità e inserimenti lavorativi. Dei 14.314 presi in carico, più della metà - 9.012- sono stati attivati nel mondo del lavoro. Di questi - dice ancora Aprea - 4.199 sono stati assunti: 3.052 con contratti a tempo determinato, 376 con contratti a tempo determinato e 771 in apprendistato. Di queste assunzioni, In 1.309 casi, le assunzioni sono state incentivate con il bonus occupazionale previsto tra le misure di Garanzia Giovani". Politiche Attive Per La Crescita Occupazionale "Non possiamo farci trovare impreparati rispetto alla ripresa; oltre alle misure già previste dal Jobs Act con il contratto a tutele crescenti e il bonus della legge di stabilità, è necessario ora attivare strumenti efficaci di politiche attive che possano sostenere i cittadini nell´inserimento del mercato del lavoro, affinchè sia reso più efficace l´incrocio tra domanda e offerta. Soprattutto - conclude l´assessore - con riferimento ai giovani, le politiche attive dovranno consentire di ridurre il divario tra i tassi di disoccupazione e l´inattività: è necessario agire su quei giovani inattivi per fare in modo che possano essere inseriti nel mercato del lavoro. Non possiamo consentire che l´offerta di lavoro non sia coerente con la domanda, lasciando scoperti i posti di lavoro che si verranno a creare".  
   
   
TRATTE ,VIOLENZE E SCHIAVITÙ. LE INIZIATIVE DELLA LIGURIA AL CIRCOLO ESERCITO  
 
 Genova, 3 Marzo 2015. Sfruttamento sessuale, messa in schiavitù ai fini lavorativi, matrimoni combinati, traffico di organi, reclutamento forzato di bambini per l´impiego nei conflitti armati, economie illegali trasversali. Se n´è parlato lunedì 3 marzo in mattinata al circolo unificato dell´Esercito, a Genova, nel convegno "Trattare la tratta" promosso dall´assessorato alle politiche sociali e pari opportunità della Regione Liguria. Un fenomeno difficile da comprendere e da fronteggiare che presenta ampie zone d´ombra che non rientrano, ancora, nelle statistiche ufficiali. Anche l´Italia si trova ad affrontare queste forme di schiavitù contemporanee, particolarmente vulnerabile, la Liguria in modo specifico, anche e soprattutto perché terra d´approdo dai Paesi del Nord Africa e del vicino Medio Oriente ,Libia, Egitto, Turchia, Siria. "Lo stretto legame tra la tratta e il traffico dei migranti -irregolari, richiedenti asilo, minori non accompagnati- è noto, ciò che non sembra invece avere un limite è la capacità del "mercato degli esseri umani" di cambiare ed evolvere nel tempo", ha detto l´assessore regionale Lorena Rambaudi. Un tempo essenzialmente legato alla prostituzione, lo sfruttamento delle persone sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti in ambito lavorativo: caporalato agricolo, badanti e collaboratrici domestiche "prigioniere", minori avviati all´accattonaggio. Spiega Rambaudi: "In Liguria, "Contro la tratta Liguria in rete" e "Rete Liguria Sunrise", hanno trasformato progetti pioneristici e innovativi in vere e proprie eccellenze frutto di competenza ed esperienza nella tutela di chi subisce violenze, minacce ed è privato di ogni diritto. Sono state realizzate azioni concrete, call center, unità di strada, accoglienza in comunità residenziali, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, ma soprattutto sono state sviluppate modalità di protezione e tutela realmente integrate ed efficaci che hanno permesso a tanti di emanciparsi da quella che è la schiavitù dei nostri tempi". Realtà stabili che hanno prodotto benefici per l´ inclusione socio lavorativa delle vittime e per contrastare e contenere usura, prostituzione anche minorile, accattonaggio, spaccio, gioco d´azzardo.  
   
   
SICUREZZA, MARONI: CHI SI DIFENDE NON DEVE FINIRE IN GALERA  
 
Milano, 3 marzo 2015 - "Abbiamo voluto dare questo segnale perché riteniamo che se qualcuno che difende se stesso, la propria vita, la propria famiglia e i propri beni da una minaccia grave e poi finisce in galera per questo, questa non è giustizia, la vittima si trasforma in carnefice". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, in diretta su Radio 24 intervistato da Alessandro Milan ha parlato dello stanziamento da parte della Giunta regionale della Lombardia di fondi per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa. "E´ la prima e unica Regione ad averlo fatto finora. Fa parte di una legge più generale che riguarda la sicurezza e che comprende anche misure per la gestione dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata, il sostegno alle vittime della criminalità organizzata", ha spiegato Maroni. Riguardo ai fondi stanziati per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa, il governatore ha precisato che "E´ un sostegno, un patrocinio. Adesso vediamo il Consiglio regionale come lo articolerà, però abbiamo voluto affermare un principio: quando uno difende se stesso e i propri cari da un´aggressione violenta non può finire in galera come invece purtroppo sta succedendo".  
   
   
VIOLENZA DONNE, ASSESSORE LOMBARDIA: SÌ CASTRAZIONE CHIMICA  
 
Milano, 3 marzo 2015 - "È giunto il momento di introdurre anche in Italia la castrazione chimica per pedofili e stupratori, pratica per altro già utilizzata in diversi Paesi civili, sia in Europa che nel resto del mondo". Lo ha detto l´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, commentando i dati diffusi dalla Corte d´Appello di Brescia circa il fenomeno della violenza sulle donne. Numeri Drammatici - "Siamo davanti a numeri drammatici - ha detto Bordonali - si parla infatti di 515 denunce per stupro nel 2014 nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova. E anche negli ultimi giorni si sono verificati sul nostro territorio episodi sconcertanti di violenza o di tentativi di violenza sulle donne. Si tratta di un crimine odioso e insopportabile e chi si macchia di questo reato deve essere messo nelle condizioni di non poterlo commettere più". Sdegno Va Mostrato Sempre - Secondo Bordonali in Italia "si parla tanto" e si agisce sempre poco. "Mostrare il proprio sdegno - ha aggiunto - solo in occasione della Festa della donna non serve a nulla". Norme Serie Per Riaffermare Nostri Principi - "Nell´ultimo periodo - ha concluso l´assessore - si sono verificati troppi episodi che lasciano trasparire una pericolosa deriva culturale, riferita a una concezione della donna come essere da sottomettere. Ritengo dunque che introdurre norme serie e concrete in questo ambito sia un modo per riaffermare con forza anche i nostri principi culturali".