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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Maggio 2013
AGENDA DITIGALE, GOING LOCAL 2013 - ROMA, 3 GIUGNO E MILANO, 4 GIUGNO  
 
  Roma - Milano, 21 maggio 2013 - La Commissione europea organizza il terzo evento "Going Local Italia", che promuove l´avanzamento dell´Agenda Digitale. L´evento avrà luogo il 3 giugno a Roma e il 4 giugno a Milano. Particolare attenzione sarà dedicata ai seguenti temi: sviluppo di Reti a Banda Larga, contrasto al Digital e Knowledge Divide, Alfabetizzazione Digitale (Roma 3/06), interventi per la realizzazione delle Smart Cities & Communities e promozione di e-Government e eHealth (Milano 4/06). Il programma provvisorio può essere consultato qui http://ec.Europa.eu/italia/documents/attualita/informazione/
agenda_digitale_-_going_local_2013_programma.pdf
Confermare la propria presenza entro il 25 maggio, compilando l´apposito modulo online.
 
   
   
IL VICEPRESIDENTE UE TAJANI E IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO PRESENTANO LA MOSTRA EUROPEAN SPACE EXPO  
 
 Roma, 21 maggio 2013 -  Ieri il Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria, l´Imprenditoria e lo Spazio, Antonio Tajani ha presentato, insieme al Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, la mostra European Space Expo che sarà allestita dall´1 all´8 settembre in una delle piazze centrali della capitale. L´iniziativa, finanziata dall´Unione europea, ha l´obiettivo di avvicinare i cittadini al mondo dello spazio e promuovere le attività della Commissione in questo settore, come il progetto Galileo e Copernicus. Si tratta di una mostra interattiva, dove i cittadini, i bambini e le scuole potranno scoprire le diverse applicazioni e i servizi a loro disposizione provenienti dal settore spaziale che sta percorrendo le principali capitali europee. Il Vicepresidente Tajani ha dichiarato: " Lo spazio e l´industria che ne è collegata comporta numerosi vantaggi e opportunità non solo per le imprese ma anche per i cittadini europei. Quella dello spazio è la sfida di domani e parte importante della cosiddetta "terza rivoluzione industriale" l´Ue è già in prima linea. Siamo particolarmente lieti che la città di Roma abbia accettato di ospitare lo Space Expo quest’anno. È inoltre mia intenzione fare in modo che lo European Space Expo possa contribuire anche all’Expo 2015 che si terrà a Milano, visto che molte delle applicazioni di Galileo e Copernicus, in particolate legate all’agricoltura, sono estremamente rilevanti per il tema dell’Expo “Nutrire il pianeta”. Lo European Space Expo è una mostra itinerante che ha già coinvolto 11 città europee (Londra, Bruxelles, Copenhagen, Helsinki, Vienna, ecc.) e ha già attirato circa 140.000 visitatori. L´obiettivo della mostra è quello di far si che i cittadini europei si rendano conto delle enormi opportunità che il mondo dello spazio può offrirci sulla terra, non solo in termini di economici, ma anche dal punto di vista dei servizi al cittadino e del miglioramento della qualità di vita. Per questo, la mostra ospita applicazioni interattive che permettono ai cittadini e agli studenti di scoprire, da un lato, i principali progetti spaziali europei (Egnos, Galileo, Copernicus) e, dall’altro, di familiarizzare con le applicazioni e i servizi disponibili nei diversi settori grazie a questi ultimi. Galileo e l´industria spaziale in generale presentano per l´Europa enormi opportunità, non solo per le imprese che forniscono le infrastrutture spaziali, ma in misura ancor maggiore per l´industria a valle, le persone che sviluppano applicazioni o servizi innovativi. Il programma intende rendere più affidabile la navigazione satellitare in Europa accrescendone l´attrattiva per le imprese che, grazie alle sue applicazioni commerciali, potranno sviluppare prodotti più avanzati. I grandi progetti in questo settore hanno un notevole impatto economico, stimato attorno a 90 miliardi di euro da qui al 2020 per quel che riguarda Galileo e 70 miliardi per Copernicus.  
   
   
AOSTA, MERCATO ELETTRONICO: AL VIA LA PIATTAFORMA REGIONALE  
 
Aosta, 21 maggio 2013 - La Presidenza della Regione informa che, nella seduta del 18 maggio la Giunta ha delineato le linee di indirizzo attinenti le funzioni della Centrale unica di committenza regionale che sarà espletata dalla Società Inva. Inva sarà quindi gestore della piattaforma elettronica Meva – Mercato Elettronico Valle d’Aosta, che erogherà servizi e-procurement in modalità telematica, come richiesto dalla normativa vigente. Sul Meva gli enti pubblici potranno effettuare acquisti di beni e di servizi offerti dagli operatori economici abilitati. La nuova procedura commerciale è stata presentata nella mattinata di oggi dal Presidente della Regione, dal Presidente del Celva, dal Direttore generale di Inva Enrico Zanella, oltreché dai referenti delle principali categorie di commercianti e imprese (Pierantonio Genestrone in qualità di Presidente di Rete Imprese Italia, Eugenio Salmin Presidente di Confcommercio Vda e Roberto Montrosset, Vicepresidente di Cna). Sotto il profilo dell’offerta di servizi e forniture, le modalità di accreditamento al Meva regionale saranno semplificate rispetto a quelle previste per il mercato elettronico nazionale e, questo permetterà un sostegno e una semplificazione per l’imprenditoria locale. Inva curerà anche i rapporti con le varie Associazioni di categoria per facilitare e guidare il percorso di accreditamento. Sotto il profilo della domanda, la nuova procedura permetterà agli enti di effettuare acquisti online, confrontando le condizioni proposte dai diversi fornitori e scegliendo l’offerta più rispondente alle proprie necessità. La piattaforma sarà messa a disposizione dei singoli enti che potranno beneficiare del supporto della Cuc in termini di coordinamento, formazione e consulenza. L’avvio del sistema sarà preceduto da una fase di comunicazione e formazione presso i soggetti a vario titolo interessati.  
   
   
EXPO DAYS 2013. “WIRED NEXT FEST”, UNA TRE GIORNI DEDICATA ALL’INNOVAZIONE DAL 30 MAGGIO AL 1° GIUGNO DAL VINO AL CIBO, MOLTE LE INIZIATIVE ANCHE IN QUESTA TERZA SETTIMANA DI CARTELLONE  
 
Milano, 21 maggio 2013 - È stato presentato ieri a Palazzo Reale il programma della prima edizione del “Wired Next Fest”, festival culturale dedicato all’innovazione, alla tecnologia e alla scienza, in programma da giovedì 30 maggio a sabato 1° giugno, nell’ultimo fine settimana degli Expo Days 2013. Il Festival si svolgerà negli spazi del Museo di Storia Naturale e del Planetario e nei Giardini Pubblici Indro Montanelli di Porta Venezia, trasformati per l’occasione in un villaggio gonfiabile. Il cartellone del “Wired Next Fest” prevede tre giornate ‘non stop’, dalle ore 10 alle 24, con incontri, interviste pubbliche, workshop e dibattiti, tutti a ingresso libero e gratuito; e oltre 100 ospiti, tra cui Carlo Ratti, Lisa Randall, Bruce Sterling, Stefano Rodotà, Giuseppe Cruciani , Niccolò Ammanniti, Renato Soru e molti altri. Alcuni appuntamenti: l’inaugurazione giovedì 30 alle ore 10 con i saluti in video dell’astronauta Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale, mentre nelle notti di giovedì 30 e venerdì 31, dopo una visita notturna nelle sale, sarà possibile trascorrere “Una notte in museo”all’interno del Museo di Storia Naturale, munendosi di pigiama, tappetino e sacco a pelo. Sabato 1° giugno, alle ore 14.45, David Moretti, art director di Wired, intervista Giovanni Anceschi, uno dei fondatori del Gruppo T e del movimento dell’Arte cinetica e programmata. In serata, alle ore 19, Stefano Rodotà parlerà di “Tecnologia e democrazia: identità e diritti digitali”, seguito alle ore 21 dall’intervista di Hans Ulrich Obrist a Dario Argento. Il programma completo sul sito www.Wired.it  “Il successo dell’Esposizione Universale dipende anche da noi, dall’offerta culturale di Milano. Per questo motivo portiamo avanti con convinzione gli Expo Days – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – Siamo ormai a metà del nostro percorso e sono molto felice dell’ampia partecipazione di cittadine e cittadini coinvolti nei molti diversi eventi che abbiamo proposto. Proseguiamo quindi l’esperienza tra arte, musica, scienza e alimentazione. Nei prossimi giorni Milano tornerà ad assaporare l’eccellenza alimentare italiana e locale grazie a eventi come il ‘Brera Expo Wine Tour’ e ‘Tutto Food’, mentre, grazie al Wired Next Fest, Milano torna a confermare la propria vocazione di capitale dell’innovazione della scienza e della tecnologia, instaurando un dialogo forte sui temi di Expo 2015”. Molti gli appuntamenti anche nella prossima e terza settimana di programmazione: Da martedì 21 a giovedì 23 l’Associazione dei Commercianti di Brera darà vita al “Brera Expo Wine Tour”, che porterà a Milano la prima “Via del Vino” della città. Il quartiere sarà allestito come un vero e proprio vigneto urbano, dove i negozi diventeranno le vetrine dei migliori vini italiani, patrimonio storico e culturale della Penisola. Aperto da ieri presso il quartiere fieristico di Rho-pero, proseguirà fino a tutto mercoledì 22 “Tuttofood”, il prestigioso Salone dell’Alimentazione dove gli operatori del settore agroalimentare presentano il meglio della produzione italiana e internazionale. Maggiori informazioni su www.Tuttofood.it  Per ribadire la funzione sociale, educativa e paesaggistica degli orti urbani, da giovedì 23 maggio a lunedì 3 giugno, presso le serre della Villa Reale di Monza, si svolgerà il “Festival degli Orti”, con mostre e installazioni sul tema “Coltiviamo la città”, corsi teorici e pratici per realizzare un orto, laboratori, visite guidate, presentazioni di libri, aperitivi e dj set. Per ulteriori informazioni www.Eggiadimonza.it  Nel fine settimana di sabato 25 e domenica 26, il Parco della Vettabbia di via San Dionigi 90 accoglierà “Agricola”, la prima fiera espositiva di trattori in città, che presenterà al pubblico e agli addetti ai lavori i trattori e le tecnologie più avanzate nel settore agricolo. Informazioni: www.Agricolami.it   Il 25 maggio, dalle ore 10 alle ore 18, nei chiostri della Società Umanitaria di via Santa Barnaba torna il “Mercato Equo e Solidale” organizzato da Radio Popolare e dalla Cooperativa Chico Mendes. Oltre a proporre i prodotti alimentari sostenibili, il Mercato sarà anche l’occasione per promuovere, attraverso incontri e dibattiti, l’educazione alimentare, gli stili di vita più sani, la tutela del territorio e delle produzioni di qualità. Informazioni: www.Radiopopolare.it  Giovedì 23 maggio, alle ore 14.30, presso la Sala conferenze di Palazzo Reale, in piazza Duomo 14, si terrà l’incontro “Milano + Expo = Smart City”, a cura dell’Assessorato Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca. L’incontro sarà l’occasione per presentare i risultati del primo forum rivolto a cittadini, imprese, università che individua le strategie per una Milano più intelligente, sostenibile e in grado di migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Tutto il programma completo della settimana sul sito www.Expo2015.org  In allegato il link per visualizzare i due rendering del Villaggio gonfiabile del “Wired Next Fest”. Https://www.dropbox.com/sh/fspmye0ibbgwdf8/zjs2-qs307    
   
   
A FIRENZE LA PRIMA CASA PER GLI ATTIVISTI DIGITALI INAUGURATA ALLE MURATE LA “RFK INTERNATIONAL HOUSE OF HUMAN RIGHTS”. IL SINDACO RENZI: “QUELLO CHE ERA UN CARCERE DIVENTA UN’OPPORTUNITÀ PER GUARDARE AL FUTURO CON PIÙ ENTUSIASMO E MENO PREOCCUPAZIONE”  
 
Firenze, 21 maggio 2013 - Il primo luogo dove gli attivisti digitali di tutto il mondo possono incontrarsi personalmente, scambiare competenze e confrontare esperienze: è la “Rfk International House of Human Rights”, che è stata inaugurata il 17 maggio all’interno dell’ex carcere delle Murate alla presenza di Kerry Kennedy, presidente del Robert F. Kennedy Center, e del sindaco Matteo Renzi. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, anche l´assessore all´Università e politiche giovanili Cristina Giachi e la presidente della Commissione pace Susanna Agostini. L’ex carcere, recuperato di recente dal Comune e trasformato da luogo di reclusione e sofferenza in spazio di apertura, speranza e cambiamento, ospita gli uffici del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe, l’unica sede fuori dagli Usa del Centro, istituita per onorare la memoria del senatore e presieduta dalla figlia, Kerry Kennedy e per promuovere i diritti umani globali. “Le Murate in origine erano una prigione, adesso sono un luogo di vita, di libertà e di rinascita - ha detto il sindaco Renzi -: ci sono gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, il caffè letterario, uno spazio di arte contemporanea, gli spazi universitari. Con l’inaugurazione di oggi si assiste ad un salto di qualità: è come se Firenze si aprisse al mondo. Quello che era un carcere diventa un’opportunità per guardare al futuro con più entusiasmo e meno preoccupazione”. “Siamo fermamente convinti - ha spiegato Kerry Kennedy - che attraverso il confronto diretto tra i protagonisti sia possibile promuovere in ogni angolo del mondo la cultura della promozione dei diritti umani. È bello pensare che uno degli attori della movimento per i diritti umani del Pakistan e un attivista sudamericano possano scambiarsi consigli, condividere esperienze e diventare ancora più efficaci e sicuri”. La struttura è dotata di dodici camere della “Rfk International House of Human Rights”, due sale per incontri ed esposizioni, oltre alle stanze dello staff. Ed è proprio in questi spazi che verranno accolti e ospitati gruppi di “digital activist”, attivisti che si sono distinti per il loro ruolo nella difesa dei diritti umani soprattutto attraverso l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali, offrendo le più aggiornate conoscenze e i più avanzati strumenti disponibili per migliorarne le capacità operative nonché la sicurezza e protezione. Obiettivo del progetto, che rientra nelle attività del “Rfk Training Institute”, è la realizzazione di un luogo internazionale di incontro, formazione e ricerca sull’utilizzo di social media e It per la promozione dei diritti umani, organizzando non solo workshop e attività di formazione ma anche eventi e meeting tra organizzazioni attive nell’ambito It e dei diritti umani in tutto il mondo. I primi ospiti sono già arrivati. Proprio in questi giorni, infatti, sette digital activist provenienti da Birmania, Cuba, Filippine, Messico, Pakistan, Sri Lanka, e Zimbabwe hanno avuto la possibilità di confrontarsi con alcuni dei più autorevoli esperti di nuove tecnologie applicate alla difesa dei diritti umani al mondo, arrivati a Firenze in rappresentanza di realtà di primo piano come Tactical Technology Collective (Ttc); Global Voices Online (Gvo), Oneworld Digital Security Exchange (Odse); Witness.org; Electronic Freedom Frontier (Eff), e Human Rights Watch (Hrw).  
   
   
FACEBOOK ED I SOCIAL MEDIA, NUOVO CORSO GRATUITO  
 
Piacenza, 21 maggio 2013 - Da qualche anno si parla moltissimo di Facebook, dei social media e di come tali strumenti hanno cambiato il modo in cui la gente apprende, legge e condivide contenuti e anche proposte commerciali. I social media sono diventati molto popolari perché permettono alle persone di utilizzare il web per stabilire relazioni non solo di tipo personale ma anche lavorativo. Ed è proprio in quest’ambito che occorre saper cogliere le opportunità che il Social Web offre, capire le strategie da utilizzare, cogliere le differenze tra i singoli network e, più in generale, la nuova modalità di fare marketing sociale. Si tratta di un fenomeno, quindi, che gli aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi non possono non prendere in considerazione anche in virtù degli investimenti più contenuti (pur richiedendo un coinvolgimento personale ed un impegno di tempo notevole), e di una maggiore efficacia rispetto a taluni strumenti di comunicazione tradizionale. Per aiutare i nuovi imprenditori a prendere contatto diretto con queste tecnologie lo Sportello Genesi della Camera di commercio ha organizzato un corso in due giornate su questo tema. Si svolgerà il 17 (dalle 9 alle 17,30) ed il 18 giugno (dalle 9 alle 13,30) in Camera di commercio. Le iscrizioni sono aperte. Occorre inviare una mail, specificando nome, cognome, indirizzo e numero di telefono (per successivi contatti) all’indirizzo nuoveimprese@pc.Camcom.it  In alternativa si può scaricare la scheda di iscrizione disponibile sul sito camerale http://www.pc.camcom.it/  e trasmetterla con la stessa modalità.  
   
   
FIRENZE: INNOVAZIONE E SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE, AL WORKSHOP DISTRICT +  
 
Firenze, 21 maggio 2013 – Oggi, dalle 9.30 alle 17.30, al Cenacolo di Sant’apollonia, Sala Poccetti, via Xxvii Aprile 1, si terrà la Joint interregional training session del progetto District+ dal titolo “Le buone pratiche di pianificazione strategica e studi di prospettiva applicati ai sistemi locali e regionali dell’innovazione tecnologica” e del workshop sulla “Capitalizzazione e il processo di trasferimento delle buone pratiche”. L’evento, organizzato dalla Regione Toscana, capofila del progetto europeo, vedrà la partecipazione delle altre 5 Regioni partner del progetto (la Regione Vastra Gotalands – Svezia, la Regione Bassa Slesia – Polonia, la Regione Sassiona-anhalt – Germania, la Contea di Brasov – Romania e il West Midlands – Regno Unito)., Due concetti pilastro della “Strategia Europa 2020”, Innovazione e Specializzazione intelligente, faranno da quadro per le presentazioni e discussioni del Jits, con l’intervento di attori rilevanti in materia di pianificazione strategica e di programmazione delle politiche regionali, promotori di studi di prospettiva e rappresentanti dei Poli d’innovazione toscani in particolare del Polo scienze della vita e del Polo per la nautica e le tecnologie del mare. Il pomeriggio sarà caratterizzato da incontri bilaterali per uno scambio di esperienze e creazione di rapporti diretti tra i promotori delle buone pratiche (identificate dai partner progettuali) e i soggetti interessati a recepirle ed adottarle. Questa sessione vedrà anche l’attiva partecipazione degli aderenti a Tecnorete, la Rete regionale del sistema di trasferimento tecnologico alle imprese. L’avvenimento sarà quindi, non solo un momento d‘incontro tra gli attori coinvolti nella realizzazione di buone pratiche in diverse regioni europee, ma anche un’occasione di riflessione sul processo di costruzione della nuova strategia regionale connessa alle politiche di coesione e di Europa 2020. Per maggiori informazioni: www.Districtplus.eu    
   
   
TRENTO: LIBERARE LA SCUOLA DALLA DROGA: PRESENTATI I RISULTATI DEL PROGETTO  
 
Trento, 21 maggio 2013 - Un progetto sulle dipendenze e gli stili di vita "a rischio" rivolto alle scuole superiori del Trentino, che univa gli aspetti sociali, educativi e di prevenzione a quelli sanitari e terapeutici: questo in sintesi "Liberare la scuola", nato da un sodalizio tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l´Assessorato alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma, iniziato nel maggio 2011 con il coordinamento dall’Associazione Educ@re e sviluppatosi per due anni scolastici consecutivi, coinvolgendo le associazioni di volontariato e le altre agenzie educative attive sul territorio. I risultati sono stati presentati questo pomeriggio in un convegno tenutosi presso il Palazzo della Regione a Trento. Unanime il giudizio degli assessori provinciali alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e all´istruzione Marta Dalmaso, che hanno aperto i lavori: "Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti e crediamo che questa esperienza abbia prodotto utili indicazioni per il futuro, al fine di rendere sempre più forte il coinvolgimento di ragazzi e famiglie nella prevenzione dall´uso di droghe e nella costruzione di una cultura della legalità, a partire dalla scuola." Com´è la situazione in Trentino rispetto al problema delle dipendenze? "Il Trentino - ha detto Rossi - è dentro alle dinamiche nazionali e europee e le sue medie non si discostano da quelle generali. Ma non possiamo limitarci ad un approccio numerico, statistico. Quando parliamo di dipendenze parliamo di persone reali, che possiamo conoscere una per una. Non possiamo dunque ridurre tutto ai dati, dobbiamo affrontare con convinzione tanto gli aspetti sociali delle dipendenze quanto quelli di ordine terapeutico, tenendo presente che la formazione dell´individuo e lo sviluppo di relazioni significative con gli altri sono le basi di ogni efficace intervento di prevenzione e anche di ´rinascita´ rispetto alle dipendenze". Un progetto che affrontava il problema degli stili di vita "a rischio" a 360°, dunque, questo "Liberare la scuola"", partendo dalle problematiche di carattere sociale per arrivare agli aspetti sanitari e ai percorsi per la costruzione di una identità equilibrata e responsabile. Tutto questo nella scuola ma anche fuori di essa, nella consapevolezza, come sottolineato dall´assessore Dalmaso, "che la scuola è un mondo a cui oggi si chiede molto, anche a fronte della crisi delle altre realtà a cui i giovani fanno riferimento", ma anche nella convinzione che l´aula scolastica sia uno dei luoghi privilegiati per lo sviluppo psicosociale dell´individuo. Fra gli interventi che si sono susseguiti nella sala Rosa della Regione, quello di Federico Samaden, già responsabile della Comunità di San Patrignano presso Pergine, e da quattro anni dirigente dell´istituto professionale Alberghiero di Rovereto e Levico. "La scuola non ha più solo la missione di trasferire delle conoscenze - ha detto Samaden - ma ha il compito, molto maggiore, di dare ai ragazzi degli strumenti di crescita e di maturazione, attraverso quel rapporto particolare che si crea fra giovane e adulto. Là dove la relazione si inceppa, si vedono anche gli effetti negativi. Oggi i ragazzi crescono in un mondo fatto prevalentemente di immagini. Sono capaci di stare su più mondi ma spesso in maniera superficiale. Noi dobbiamo aiutarli ad andare un po´ più in profondità". Rispetto al passato, insomma, le problematicità sono in parte cambiate. Se in precedenza il problema era Edipo, era, simbolicamente, "uccidere il padre", per crescere ed emanciparsi, ora il problema è piuttosto quello di trovare un adulto che dia fiducia e permetta al giovane di esprimersi . Non è più centrale, insomma, il momento della ribellione generazionale. Al centro vi è semmai un bisogno di riconoscimento, che spesso la famiglia e la società non riescono a soddisfare. Le dipendenze, a loro volta, sono le vie di fuga rispetto a una realtà percepita come troppo frustrante e problematica. In quest´ottica le droghe non sono un fatto sanitario. Lo diventano in seguito, perché l´uso prolungato di droghe debilita il fisico e crea dipendenza. Ma a monte la questione è sociale, riguarda le relazioni che si creano nei diversi ambienti e contesti in cui il giovane si muove. Da qui il monito: attenzione a non medicalizzare un problema che invece attiene alla relazione. Alessandro Gallo, responsabile del progetto, ne ha riassunto obiettivi, sviluppi e risultati. Si è partiti dai dati noti, in particolare da un´indagine condotta nel periodo 2005-2009, centrata sulle sostanze illegali, da cui era emerso che il 31 per cento dei giovani trentini almeno una volta ha consumato una sostanza illegale. "Siamo nella media nazionale - ha chiosato Gallo - ma già questo dato diceva di un problema tutt´altro che trascurabile". Senza contare che l´approccio agli stili di vita è più ampio, e tocca ad esempio anche altre sostanze, considerate legali, come l´alcol. "Gli obiettivi che ci eravamo posti - ha detto ancora Gallo - erano la sensibilizzazione sugli stili di vita a rischio, la promozione della legalità e la promozione della partecipazione. Il risultato di questa esperienza, come scaturisce anche dalla valutazione effettuata ex post, è stato molto positivo. Ne hanno beneficiato tutti: gli studenti, i professori, le famiglie, gli operatori sociali. Prova ne è che i risultati di questo progetto saranno pubblicati a breve sulla più importante rivista scientifica italiana dedicata alle dipendenze". Scheda: il progetto "Libera la scuola: dieci azioni per la promozione di stili di vita sani e responsabili a scuola" Si è tenuta oggi presso la Sala Rosa del Palazzo della Regione in Piazza Dante, il seminario conclusivo del progetto "Libera la scuola: dieci azioni per la promozione di stili di vita sani e responsabili a scuola", apertosi con gli interventi dell’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e dell’assessore all’istruzione Marta Dalmaso. Il progetto, nato da un sodalizio tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l´Assessorato alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, è iniziato nel maggio 2011 con il coordinamento dall’Associazione Educ@re. Le scuole che hanno aderito nel primo anno di esperienza sono: M. Curie di Levico e Pergine, Alberghiero di Rovereto e Pergine, Degasperi di Borgo Valsugana, Don Milani di Rovereto, Tambosi di Trento, Pilati di Cles, per un totale di 45 classi (15 seconde, 26 terze, 2 quarte superiori). Ad esse si sono aggiunte nell´anno scolastico 2012-13: Istituto professionale Pertini di Trento, Università popolare trentina di Trento, liceo Russel di Cles. Le iniziative proposte durante lo svolgersi di questi quasi due anni scolastici - il progetto era stato pensato originariamente per il solo 2011-12, ma si è deciso in seguito di estenderlo anche all´anno scolastico 2012-13, senza modificare lo stanziamento di risorse originario - hanno coinvolto più di un migliaio di giovani delle scuole superiori trentine tra i 14 e i 18 anni con l´obiettivo di promuovere stili di vita sani e responsabili per sé per gli altri. La proposta progettuale si è articolata in tutta una serie di azioni, dal cineforum e dal teatro agli incontri di prevenzione in aula con esperti e di educazione alla legalità, dai corsi di prevenzione anche dalle sostanze non proibite che creano dipendenza, alcol e fumo, fino alla visita alla comunità terapeutica di San Patrignano nei pressi di Pergine. Significativa anche la partecipazione di una parte degli studenti ad un concorso di idee per la creazione di prodotti comunicativi (spot e messaggi promozionali) contro le droghe. Le iniziative hanno visto coinvolte sinergicamente le agenzie educative che, a vario titolo, lavorano con i giovani. La scuola in primo luogo, ma anche le famiglie, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato, i professionisti del settore sanitari e sociali. Tre le aree tematiche affrontate: sensibilizzazione degli studenti e degli insegnanti attorno agli stili di vita salutari; promozione della legalità; promozione della partecipazione giovanile, con l’obiettivo finale di stimolare lo studente, in modo diretto e coinvolgente, verso l’acquisizione di uno stile di vita affrancato dal consumo di sostanze psicotrope e stupefacenti e, nello stesso tempo, responsabile dei propri comportamenti e delle conseguenze su se stesso e sugli altri delle azioni che compie. Si è quindi cercato di coniugare prevenzione e promozione in una prospettiva di rafforzamento dei comportamenti solidali, altruistici e delle azioni partecipate. Fra i risultati rimarcabili, una crescita della conoscenza dei problemi causati dalle diverse sostanze stupefacenti e che creano dipendenza, un significativo cambiamento di atteggiamento tanto negli insegnanti quanto di studenti riguardo al consumo di droghe ma anche alle strutture terapeutiche. Cresciuto anche l´outing degli studenti e delle famiglie e parimenti la collaborazione fra le diverse agenzie educative.  
   
   
LOMBARDIA. DONNE RICERCATRICI, ASS: FAVORISCONO PROGRESSO  
 
Milano, 21 maggio 2013 - L´assessore regionale alle Pari opportunità ha partecipato ieri mattina alla cerimonia di premiazione dell´undicesima edizione di ´L´oreal l´Italia per le donne e la scienza 2013´ durante il quale sono state premiate 5 giovani ricercatrici under 35 residenti in Italia e impegnate in progetti di ricerca nel campo delle Scienze della Vita e della Materia. Grazie alla borsa di studi che si sono aggiudicate, sbaragliando la concorrenza di altre 280 pretendenti, potranno così perfezionare il proprio corso di studi. ´Anzitutto desidero congratularmi con queste giovani donne - ha detto l´assessore - che con il loro lavoro quotidiano permetteranno alla ricerca di fare ulteriori passi avanti. Come assessore alla Pari Opportunità sono particolarmente fiera che una grande multinazionale abbia deciso di istituire un premio così importante e incentivante per giovani donne che desiderano essere utile alla ricerca´. ´Dalla tutela della biodiversità agli studi per decodificare i segreti della genetica - ha aggiunto - dalla ricerca di cure per le malattie allo studio del mondo fisico fino all´esplorazione dell´universo, queste straordinarie donne stanno dedicando la vita al progresso della conoscenza e al miglioramento dell´umanità´. L´assessore ha anche detto ´di sentire su di lei una grande responsabilità´, perché per la prima volta Regione Lombardia ha deciso di istituire un assessorato esplicitamente dedicato alle pari opportunità. Sgravi Fiscali Per Le Aziende ´Come ho già avuto modo di dire presentando le linee guida della mia direzione - ha concluso l´assessore - confermo che riserverò a questo tema tutta l´attenzione che esso merita. Uno dei miei primi provvedimenti sarà proprio quello di favorire la conciliazione dei tempi fra famiglia e lavoro. E´ infatti inconcepibile che, oggi, una donna sia costretta a scegliere se continuare a lavorare o dedicarsi alla famiglia. Per questo stiamo già studiando la modalità concreta con la quale incentivare le aziende, tramite la riduzione o l´azzeramento dell´Irap, che consentano alle lavoratrici di non rinunciare alla propria famiglia´. Il Pemio - Lanciato da L´oréal e Unesco nel 1998, il premio ha dato origine a molteplici progetti destinati a sostenere le donne di scienza e a incoraggiare i progressi della conoscenza. Fino ad oggi sono stati riconosciuti e premiati i risultati di oltre 350 scienziate provenienti da tutto il mondo. Dal 2002, anno di nascita del progetto italiano, trenta giovani donne italiane hanno beneficiato del programma e hanno visto riconosciuti i loro meriti professionali.  
   
   
FVG-SLO-CARINZIA: COOPERARE PER SVILUPPO TRILINGUISMO  
 
Lignano Sabbiadoro (Ud), 21 maggio 2013 - Intensificare e allargare la cooperazione scolastica transfrontaliera per creare le condizioni di sviluppo di una reciproca conoscenza linguistica tra i giovani del Friuli Venezia Giulia, della Carinzia e della Slovenia, che è richiesta in modo crescente dal mercato del lavoro e dalle famiglie. E´ quanto è emerso dai lavori del convegno "Competenze oltre in confini-Kompetenzen ohne Grenzen, Kompetence preko meja," svoltosi il 17 e 18 maggio a Lignano, al quale hanno partecipato numerosi insegnanti e dirigenti scolastici provenienti dai tre Paesi confinanti. L´incontro, nel corso del quale sono stati presentati e valutati come significativi i risultati raggiunti dai numerosi progetti di collaborazione transfrontaliera, rappresenta la conclusione del progetto comunitario Interreg Esco "Educare senza confini," che ha visto il coinvolgimento dell´Istituto Omnicomprensivo Bachmann di Tarvisio, della Direzione Centrale Istruzione e Università della Regione, dell´Educandato Uccellis di Udine e delle scuole di Villaco, Kranjska Gora e Jesenice. Al dibattito, moderato da Mario Mirasola, hanno preso parte anche i docenti delle Università di Udine, Klagenfurt e Maribor. I relatori hanno sottolineato come il confronto, la conoscenza, lo scambio di esperienze e la mobilità rappresentino gli strumenti necessari alle nuove generazioni per abbattere le barriere che ancora esistono tra le diverse realtà nazionali contermini. Il trilinguismo in classe non inizia esclusivamente con l´apprendimento della lingua del vicino, bensì si sviluppa soprattutto con le esperienze interculturali e momenti di socializzazione nel dopo scuola: i ragazzi coinvolti nella cooperazione hanno imparato i termini nella lingua dei loro coetanei attraverso il gioco, il ballo e la pratica delle arti figurative. I progetti realizzati hanno previsto da quest´anno anche lo scambio itinerante dei docenti, che per un determinato periodo trasmettono nel Paese vicino il sapere ai ragazzi, la cui madre lingua è un´altra. Per la continuazione e l´approfondimento della collaborazione transfrontaliera in questo settore è comunque necessario il sostegno dei decisori politici, è stato precisato all´incontro. Servirebbe naturalmente anche potenziare l´autonomia scolastica regionale, ha evidenziato a margine del convegno Patrizia Pavatti dell´Ufficio scolastico regionale.  
   
   
LOMBARDIA.ASSESSORE ISTRUZIONE A CONVEGNO SU PROGETTO FIXO  
 
Milano, 21 maggio 2013 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia parteciperà, martedì 21 maggio, al convegno ´Fixo Scuola e Università - Il sostegno alle attività di placement degli Istituti scolastici lombardi´. ´Fixo´ (Formazione e Innovazione per l´Occupazione) è il nome del progetto, promosso e sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con la collaborazione di Italialavoro, che si propone di favorire lo sviluppo di un efficace modello di integrazione tra università e sistema produttivo. L´obiettivo è mettere in rete università, imprese, sistema della ricerca, politiche di sviluppo regionali e nazionali, al fine di facilitare e sistematizzare la fase di transizione al lavoro, agevolare il trasferimento dell´innovazione tecnologica e l´associazione tra risultati della ricerca, permettere al sistema economico-produttivo italiano di sostenere il confronto con le sfide del mercato. Ne discuteranno Paolo Reboani, amministratore delegato e presidente di Italialavoro, Francesco de Sanctis, direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, e i responsabili dello sviluppo del progetto ´Fixo´. Nella seconda parte dei lavori saranno presentate le migliori esperienze di realizzazione e qualificazione dei servizi di placement in Lombardia, con interventi dei soggetti intermediatori. La conclusione dei lavori è prevista alle 17. - ore 14.30, Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli (piazza Duca d´Aosta, 3 - Milano).  
   
   
BOLZANO: AUMENTATE DEL 5% LE ISCRIZIONI AGLI ISTITUTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE AGRICOLA E DI ECONOMIA DOMESTICA  
 
Bolzano, 21 maggio 2013 - Gli iscritti al prossimo anno scolastico degli istituti di formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica provinciali hanno raggiunto le 977 unità. Gli istituti di formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica provinciali hanno fatto registrare per il prossimo anno scolastico un ulteriore aumento degli iscritti che hanno raggiunto le 977 unità, pari al 5% in più rispetto ai dati dell´anno scolastico che sta per concludersi laddove gli iscritti erano 925. Questi dati vengono valutati molto positivamente da Stefan Walder, direttore della Ripartizione Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica il quale sottolinea che nell´arco di pochi anni il numero degli iscritti a questi istituti provinciali è pressoché raddoppiato passando da circa 500 iscritti agli attuali 977.  
   
   
“STENDHAL CON IL SENEGAL” PER EXPO 2015 INIZIATIVE DEL LICEO FRANCESE A SOSTEGNO DELLA PARTECIPAZIONE DEL PAESE AFRICANO  
 
 Milano, 21 maggio 2013 - Con “Stendhal con il Senegal per Expo 2015”, l’evento organizzato in collaborazione con l’Associazione italo senegalese “Senugal” del Forum Città Mondo e la società Expo 2015 Spa, si inaugurano ieri, alla presenza del Console Generale del Senegal, le iniziative di carattere culturale, informativo e di sensibilizzazione della scuola francese per supportare la partecipazione del Paese africano nel Cluster tematico dedicato a “Agricoltura e nutrizione nelle zone aride" di Expo Milano 2015. “Expo 2015 è un’occasione importante, anche per il mondo della scuola per affrontare i temi internazionali legati alla globalizzazione, la crisi ambientale o i diritti umani. Affrontare queste problematiche è una parte importante dei compiti della scuola, un percorso di vero ´insegnamento´ al pari delle altre materie e di conoscenza che non può che migliorare la percezione dell’essere cittadini del mondo e che contribuiranno sempre più a rendere Milano un luogo di accoglienza, di confronto e di incontro, una casa ´globale´ per milioni di nuovi cittadini che provengono da altri Paesi”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione nel suo intervento. La desertificazione è il degrado del suolo costituiscono un serio problema ambientale per il Senegal, provocato da diversi fattori, tra cui le variazioni climatiche e le attività umane. La lotta contro questo fenomeno è stata, in questi anni, oggetto di numerosi programmi e progetti delle autorità di governo tramite il Ministero per l´Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile. Ma anche il Comune di Milano è da tempo impegnato in progetti di cooperazione e co-sviluppo sul fronte della sicurezza alimentare. Il liceo Stendhal lavorerà, nei prossimi mesi, in collaborazione con l’Associazione Italiana “Senugal” che realizza progetti volti ad incentivare la sicurezza alimentare e preservare l’ambiente nelle zone aride del Paese africano, in linea con le politiche del Senegal in materia ambientale. Il progetto “Stendhal con il Senegal per Expo 2015” prevede un calendario di iniziative con la partecipazione di studenti, genitori, insegnanti e dipendenti, durante le quali, il Paese africano intende mostrare le sue conquiste e le prospettive di sviluppo nei settori agro-alimentare, ambiente, turismo, cultura, scienza e della tecnologia in relazione al tema di Expo Milano 2015.  
   
   
BASILICATA: SCUOLE, APPROVATO PROGRAMMA PER INSERIMENTO LAVORATIVO IL PROGRAMMA “FIXO - S&U” PREVEDE CONTRIBUTI SINO A UN MASSIMO DI 180 MILA EURO PER SEI SCUOLE CHE DOVRANNO ESSERE SELEZIONATE TRAMITE UN AVVISO PUBBLICO  
 
 Potenza, 21 maggio 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Formazione Roberto Falotico, ha approvato uno schema di convenzione proposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’attuazione del Programma denominato "Formazione e Innovazione per l´Occupazione Scuola e Università” (Fixo - S&u). Scopo generale del programma, predisposto da Italia Lavoro, è di supportare l´erogazione di servizi di inserimento nel mercato del lavoro, attraverso interventi di qualificazione dei servizi di orientamento e intermediazione offerti dalle scuola secondaria superiore di secondo grado, statali o paritari, e la promozione di misure e dispositivi di politica del lavoro rivolti a diplomandi e diplomati, con particolare riferimento al tirocinio di formazione e orientamento e al contratto di apprendistato. Il Programma prevede per la Basilicata contributi sino a un massimo di 180 mila euro per sei scuole che dovranno essere selezionate tramite un Avviso Pubblico che sarà pubblicato dalla Regione Basilicata. In particolare saranno 900 i diplomandi e diplomati destinatari dei servizi di inserimento nel mercato del lavoro e orientamento. Tra gli obiettivi specifici del programma: lo sviluppo di reti di raccordo tra le Scuole, il sistema delle imprese e gli operatori pubblici/privati del mercato del lavoro; la promozione di politiche attive del lavoro per diplomandi e diplomati (tirocini di formazione e orientamento e contratti di apprendistato). Per quanto riguarda l´ambito dl intervento relativo alle Università previste: la qualificazione dei servizi di inserimento nel mercato del lavoro; la promozione del contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca; raccordi con gli operatori del settore del mercato del lavoro, con Agenzie per il Lavoro, Consulenti del Lavoro, Centri per l’Impiego e lo sviluppo di sevizi per l’inserimento lavorativo dei laureati e dei dottori di ricerca.  
   
   
SCANDICCI: SCUOLA, IN PRIMA ELEMENTARE TEMPO PIENO PER TUTTI I RICHIEDENTI  
 
Firenze, 21 maggio 2013 - Tempo pieno il prossimo settembre per tutti gli alunni di prima elementare di Scandicci per cui le famiglie hanno fatto richiesta. “E’ il primo anno che otteniamo questo risultato: nessun bambino è fuori dal tempo pieno nonostante le richieste siano aumentate del 4 percento – dice l’assessore alla Pubblica istruzione Sandro Fallani – questo grazie alle due classi in più che avevamo richiesto e che abbiamo ottenuto dal Ministero, e all’aumento di ore alla Xxv aprile. In questo è stato fondamentale l’impegno congiunto tra l’Amministrazione, le scuole e l’Ufficio scolastico provinciale, al quale va il nostro ringraziamento” I bambini iscritti in prima elementare a Scandicci per l’anno scolastico 2013-2014 sono 351; per 258 alunni, pari al 74 percento, le famiglie hanno scelto il tempo pieno, mentre per 93 il tempo modulare. Nel primo Istituto comprensivo, alla Xxv aprile a settembre ci saranno due prime classi a tempo pieno e una a tempo modulare con aumento orario fino a 40 ore (di fatto simile al tempo pieno, previa approvazioner del Consiglio d´Istituto), alla Gabbrielli due prime a tempo modulare, mentre alla Enrico Toti di San Vincenzo a Torri si registra il record di iscrizioni con 22 bambini a tempo modulare (con le attività pomeridiane organizzate dall’associazione genitori). Nel secondo Istituto comprensivo, alla Sandro Pertini di San Giusto due classi a tempo pieno per 44 bambini, alla Dino Campana tre classi di tempo pieno per 75 alunni (una classe in più dal Ministero rispetto a quest’anno scolastico). Nel terzo Istituto comprensivo, alla Marconi ci saranno tre classi di tempo pieno (una in più rispetto ad ora) per 75 iscritti, oltre ad una classe con tempo modulare per 23 alunni; alla Pettini due classi a tempo pieno con 49 iscritti e una modulare con 16 iscritti. “Ormai tre famiglie su quattro in città chiedono il tempo pieno – conclude Fallani – e anche gli educatori si riconoscono sempre più in questo modello pedagogico basato sulla pluralità degli insegnamenti e sulle compresenze, che premette percorsi educativi personalizzati. Ci impegneremo al massimo affinché in questi mesi i temi della scuola e del tempo pieno trovino spazio nell’agenda del Governo”.  
   
   
TALENTS UP FOR AN INTERNATIONAL HOUSE PRESENTATO IL BANDO PER ATTRARRE CERVELLI IN FVG. SETTE LE BORSE IN ENTRATA DISPONIBILI.  
 
Trieste, 21 maggio 2013 - Con circa 11.000 ricercatori stranieri che nel solo 2011 hanno deciso di lavorare o studiare per un periodo più o meno lungo in una delle istituzioni scientifiche del territorio, il Friuli Venezia Giulia si presenta come una delle regioni ad alta vocazione internazionale. Attrattività e internazionalizzazione diventano così le parole chiave intorno a cui costruire, con il sostegno dell’Unione Europea, una rete che possa aumentare la competitività del territorio. Proprio in questa direzione si colloca “Talents Up for an International House”, programma sviluppato da Area Science Park con il contributo della Ue e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, offrendo ai ricercatori esperti borse di mobilità in entrata. L’iniziativa nasce sulla scia del progetto Cofund “Talents” e si inserisce nell’ambito delle attività gestite dal Coordinamento degli Enti di Ricerca regionali (Cer) e dal Welcome Office Friuli Venezia Giulia, che hanno sviluppato negli anni un sistema in grado di convogliare risorse umane qualificate verso il territorio regionale. Sette le borse a disposizione dedicate a ricercatori esperti di Paesi membri dell’Ue, Paesi associati o Paesi Terzi, che vogliano sviluppare un progetto della durata di 12 mesi in una delle istituzioni scientifiche del Friuli Venezia Giulia. I ricercatori hanno l’opportunità di scegliere l’ambito di ricerca e l’istituto in cui svolgerla. Diverse le aree scientifiche: biotecnologia e diagnostica, tecnologia dei materiali, chimica, fisica, ecologia, ambiente ed energia, Ict, economia e scienze sociali. “Il progetto Talents Up è una concreta e importante opportunità per il sistema scientifico regionale – spiega Mia Tomad, referente del progetto per Area – Attraverso la presenza nei centri di ricerca locali di talenti esperti il territorio e le stesse realtà possono arricchire la propria rete e contribuire così alla competitività del Paese. Il tutto è in linea con le strategie della Comunità Europea”. I requisiti principali per partecipare sono: non aver lavorato per più di 12 mesi in Italia negli ultimi tre anni, essere in possesso di un dottorato di ricerca o avere almeno un’esperienza di quattro anni dopo la laurea, buona conoscenza della lingua inglese e/o italiana. A carico dell’ente ospitante non è imputata alcuna spesa, l’intero costo è coperto dal progetto Talents Up. È inoltre previsto per i ricercatori vincitori un fondo destinato alle spese legate all’acquisto di strumentazioni e/o alla partecipazione di seminari o conferenze scientifiche di interesse. La data entro cui presentare la domanda è il 5 agosto 2013 alle ore 17.00 orario locale. Per maggiori informazioni: http://www.Welcomeoffice.fvg.it/talents.aspx    
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA: UNA RETE CON COMUNI, ASL E SCUOLE PER AIUTARE I RAGAZZI DISLESSICI  
 
 Genova, 21 Maggio 2013. Una rete costituita dai Comuni, dalle aziende sanitarie e dalle scuole per dare risposte adeguate ai ragazzi affetti da dislessia, sul fronte della diagnosi precoce e del diritto allo studio. Risponde così l’assessore alla formazione e al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti all’appello giunto ieri in mattinata dall’associazione Educere, attraverso la presidente Alessandra Repetto, che chiede un sostegno concreto per tutte quelle famiglie con figli affetti da dislessia, un disturbo dell’apprendimento sempre piu’ diffuso. Ammontano infatti circa a 70mila gli alunni affetti in tutta Italia da dsa, con un numero di casi non ancora diagnosticati che potrebbero riguardare oltre 200mila studenti. Di fronte ad un fenomeno che gli esperti dicono sia in crescita con circa 1 ragazzo ogni 4 per classe che ha difficoltà di apprendimento nella lettura e nella scrittura che puo’ risultare tra le prime cause dell’abbandono scolastico, l’associazione Educere di Genova si è attivata da qualche anno sul fronte della formazione di tutor da affiancare ai ragazzi affetti da disturbi di apprendimento. Da settembre prenderà il via il quarto corso dedicato alla formazione degli specialisti e verrà attivato un centro di orientamento per guidare gli studenti, sia nel passaggio tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado sia tra le scuole superiori e l’Università. “Non essendo un fenomeno compreso nell’ambito della disabilità – ha detto Rossetti - bisogna trovare altre risposte per sostenere le famiglie che rischiano di rimanere sole di fronte a questo disturbo dell’apprendimento. Serve che i ragazzi arrivino a scuola con una diagnosi precoce che possa riconoscere le loro difficoltà e contemporaneamente che nel corpo insegnanti maturino le competenze e le conoscenze per gestire questa caratteristica neurofisiologica”. Rossetti ha accolto di buon grado la proposta dell’associazione di promuovere una raccolta firme affinché il Ministero dell’Istruzione applichi gli strumenti compensativi per i soggetti affetti da dislessia nei test di accesso all’Università. “A questo proposito – ha continuato l’assessore – mi rivolgerò al rettore affinché affronti formalmente il tema e attraverso l’ufficio deputato dell’Ateneo colga l’appello lanciato dall’associazione per abbattere le difficoltà, attraverso i giusti sostegni”. Gia’ in alcune scuole del centro storico è partita un’attività di doposcuola a scuola con strumenti che agevolano l’apprendimento e operatori preparati. Secondo Rossetti deve passare un principio fondamentale che “è a partire dall’attività ordinaria della scuola, con una didattica attenta e strumenti adeguati, che in prima istanza devono essere affrontate queste difficoltà: dai tempi dei compiti alle modalità in cui vengono svolti, al rapporto tra insegnanti e ragazzi”.  
   
   
FVG, SCUOLA: FORESTALI E RAGAZZI MEDIE CASARSA SUL COL MAJOR  
 
Trieste, 21 maggio 2013 - Accompagnati da alcuni forestali delle Stazioni di Maniago e Pinzano al Tagliamento e dai loro insegnanti, i ragazzi delle terze medie di Casarsa della Delizia hanno recentemente fatto una escursione su un sentiero del Col Major, nei pressi di Navarons (Meduno). Navarons fu il paese di origine di Antonio Andreuzzi, medico personale di Garibaldi, e l´uscita aveva la doppia finalità di ripercorrere alcune tappe storiche dei moti Garibaldini e di far conoscere ai giovani studenti delle quattro classi coinvolte (in tutto poco meno di un centinaio) le peculiarità vegetazionali e le particolarissime caratteristiche geologiche della zona, che influenzano il tipo di vegetazione. Ampio spazio è stato inoltre dedicato nello spiegare ai ragazzi i compiti e le competenze del Corpo Forestale, con particolare riferimento alle normative che riguardano la protezione dell´ambiente.  
   
   
"GENERE E SCUOLA", LE ESPERIENZE IN TRENTINO  
 
 Trento, 21 maggio 2013 - Un confronto di esperienze, attorno ad un tema centrale: questo è "Genere e scuola", l´incontro che si è svolto ieri, presso l´aula magna del Palazzo dell´istruzione di via Gilli, a Trento. Ad organizzarlo l´Università di Trento, l´Iprase e gli assessorati all´istruzione e allo sport e alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento. Ad introdurre i lavori l´assessore Marta Dalmaso - che ha portato anche il saluto della collega Lia Giovanazzi Beltrami, impossibilitata ad intervenire - e Lucia Trettel dell´Ufficio per le politiche di pari opportunità. L´assessore Dalmaso ha sottolineato come sia "sotto gli occhi di tutti la necessità e l´urgenza del riconoscimento delle differenze di genere. Ed è importante che oggi si renda conto delle iniziative avviate nelle scuole, e non solo, in questi ultimi due anni. E´ infatti tema strategico quello di far sì che su questi temi si possano avvicinare ragazze e ragazzi da subito. E´ da loro che si deve partire per intaccare stereotipi ancora pesanti che si vedono anche sui banchi di scuola. Per far questo è altrettanto importante che gli adulti abbiano gli strumenti adeguati. Certo, la scuola non può fare tutto, ma può fare tanto e può dare il suo contributo non tanto sulla quantità delle cose ma lavorando su atteggiamenti consapevoli del fatto che è decisivo partire dalle relazioni. E le opportunità offerte dalla relazione di genere vanno appunti colti in questo senso". L´assessore Dalmaso ha anche ricordato come l´incontro nasce anche grazie all´ottima collaborazione tra i due Assessorati provinciali, l’Iprase (oggi era assente Chiara Tamanini che ha dato un importante contributo all´organizzazione) e il Centro interdisciplinare di studi di genere dell’Università di Trento (rappresentato da Barbara Poggio). Lucia Trettel ha poi ricordato - prima dell´avvio del confronto di esperienze nella provincia di Trento - come proprio la legge provinciale sulle pari opportunità, dedichi un articolo alla previsione per la Provincia di realizzare interventi di educazione, promozione e sensibilizzazione rispetto alle pari opportunità nelle scuole di ogni ordine e grado. E’ quindi obiettivo della Provincia sostenere, attraverso la scuola, una cultura orientata al genere, basata sulla comprensione di ciò che significa nella nostra società essere uomini ed essere donne, accompagnando i giovani e le giovani nella fondamentale riflessione sulla costruzione della propria identità e sull’importanza dell’appartenenza sessuale. Ecco che così sono stati proposti alle scuole laboratori rivolti agli studenti ma anche agli insegnanti e ai genitori, come è stato presentato nelle relazioni dell´incontro di oggi. Un percorso delicato e impegnativo ma indispensabile per il futuro dei nostri figli e delle nostre figlie, per percorrere il quale è necessario il contributo di tutti. I lavori sono poi proseguiti con la relazione introduttiva, "La formazione al genere: riflessioni a partire dall’esperienza" di Maria Serena Sapegno dell´Università la Sapienza di Roma e la presentazione della sperimentazione con "L’articolazione del progetto e le scelte educative" di Giulia Selmi, Centro Studi Interdisciplinari di Genere; "Gli strumenti educativi progettati" di Maria Agnese Maio, formatrice, Associazione Il Progetto Alice; "L’esperienza di insegnanti e alunni/e: i laboratori al Liceo “A. Rosmini” di Rovereto" di Francesco De Pascale, dirigente scolastico Liceo “A. Rosmini” e Michela Marchi, docente presso il medesimo liceo. Infine la tavola rotonda "Educare al genere in provincia di Trento" coordinata da Barbara Poggio del Centro Studi Interdisciplinari di Genere e alla quale hanno partecipato Lucia Trettel, Ufficio per le politiche di pari opportunità; Isa Cubello, Commissione Pari Opportunità e Anna Molinari, Fondazione Fontana.  
   
   
A SCUOLA UNA MERENDA CHE FRUTTA! NELLE SCUOLE PIEMONTESI BENESSERE A COLORI PORTA FRUTTA NELLE SCUOLE, IL PROGETTO PER AUMENTARE IL CONSUMO DI FRUTTA TRA I PIU´ PICCOLI  
 
Torino, 21 maggio 2013 - Benessere a colori porta nella scuola primaria della Regione Piemonte il programma europeo Frutta nelle scuole, il progetto finanziato con fondi comunitari e nazionali, gestito dal Mipaf in collaborazione con l´Ufficio Scolastico Regionale e l´Assessorato Regionale Agricoltura. Frutta nelle scuole, giunto alla quarta edizione, ha l’obiettivo di orientare i bambini tra i 6 e gli 11 anni a corrette abitudini alimentari attraverso il consumo di frutta e verdura. Benessere a colori, Raggruppamento Temporaneo d’Impresa che comprende sette componenti, ognuno dei quali rappresenta un punto di riferimento per le produzioni frutticole e orticole dell’area geografica di provenienza e per la specializzazione produttiva, distribuisce alle scuole primarie per la merenda di metà mattina prodotti ortofrutticoli freschi di qualità certificata (Dop, Igp, Biologici), in gran parte ottenuti con metodi di produzione integrata e scelti in base alla stagionalità. Nell’anno scolastico 2012/2013 la frutta è stata distribuita alle scuole in media 2 volte a settimana per un totale di 579 tonnellate di prodotti freschi. Quest’anno i circa 70.000 alunni piemontesi delle 544 scuole aderenti all’iniziativa hanno ricevuto frutta e verdura di tutti i tipi a seconda della stagionalità: pere, arance, albicocche, carote, clementine, fragole, cachi, mandarini, mele, pomodori, pesche, susine, uva e ancora spremute d’arancia e centrifugati di mele. Ma l’attività non si limita alla sola distribuzione della frutta: per incoraggiare e motivare i bambini al consumo di frutta e verdura, Benessere a colori ha infatti elaborato un programma che, a partire dai prodotti distribuiti, mette a disposizione degli insegnanti informazioni, risorse, laboratori, uscite didattiche e materiali per sostenere gli alunni nella conquista di sane abitudini alimentari. Le scuole ospitano i frutta day, giornate particolari condotte da animatori specializzati che parlano ai bambini di educazione alimentare attraverso un percorso completo e multidisciplinare alla scoperta della frutta e dei suoi benefici. Attività immersive con la Realtà. Aumentata si alternano a esperienze multisensoriali con assaggi di mele provenienti dal territorio, creando un ambiente di apprendimento stimolante e in linea con il target. Grazie alle visite ad aziende agricole e fattorie didattiche riconosciute dalla Regione Piemonte, inoltre, le classi hanno modo di conoscere ed esplorare il territorio gustando e toccando con mano i frutti che offre. Anche le famiglie possono partecipare al progetto grazie al sito dedicato www.Benessereacolori.it  dove grandi e piccoli possono testare le loro conoscenze in materia, giocare, informarsi e condividere esperienze, impressioni e immagini nell’area blog dedicata. Sempre dal sito sono scaricabili e consultabili le linee guida dove trovare tante informazioni e spunti per imparare insieme divertendosi. Infine, in omaggio ogni scuola che ne ha fatto richiesta ha ricevuto il gioco “L’orto in classe”, una vera e propria serra per coltivare frutta e verdura in tutte le stagioni. Una serie di proposte coinvolgenti e operative, con il sapore del gioco, per insegnare ai bambini che la frutta è un alimento sano, ma anche gustoso e divertente. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “L’assessorato Regionale all’Agricoltura, in sinergia con gli altri soggetti istituzionali, partecipa attivamente a questo programma europeo convinto dell’importanza degli obiettivi finali prefissati. Di fondamentale rilevanza, naturalmente, è l’aspetto formativo dell’iniziativa in termini di educazione alimentare: la mossa vincente ritengo sia quella di sviluppare tale progetto coinvolgendo i bambini più piccoli, in uno stadio di crescita in cui si plasmano le abitudini basilari che li accompagneranno per tutte le fasi successive della vita. Inoltre, a mio parere, un secondo aspetto assume grande interesse: il ragazzino, mediante il coinvolgimento delle attività promosse da “Frutta nelle scuole”, ha modo di percepire direttamente la centralità del ruolo tenuto dall’agricoltura nella vita quotidiana. Non va infine scordato che, naturalmente, anche le aziende del Piemonte contribuiscono, per determinate tipologie di prodotti frutticoli, alla fornitura del programma “Frutta nelle scuole”.  
   
   
IL DIABETE. DIECI STORIE, CENTO BAMBINI, MILLE MAESTRE  
 
Torino, 21 maggio 2013 - Un libro-guida rivolto agli insegnanti per imparare a capire le esigenze di un bambino con diabete tra i banchi di scuola Le gite, le gare sportive, lo spuntino all’intervallo e le feste con i compagni di classe… La vita di un bambino tra i 6 e gli 11 anni è scandita da momenti che accomunano un’intera fascia d’età e che ruotano attorno a uno dei luoghi più importanti dell’infanzia: la scuola. Per un bambino affetto da diabete, però, ognuno di questi momenti richiede un’attenzione particolare: piccoli ma fondamentali accorgimenti che garantiscono il diritto a essere uguali anche se diversi. Per aiutare il mondo scolastico a capire le particolari esigenze di un alunno diabetico, la Clinica Pediatrica di Novara-dipartimento di Scienze Mediche dell’Università del Piemonte Orientale ha voluto raccogliere la voce di dieci piccoli pazienti e imprimerla in un libro-guida rivolto a tutti gli insegnanti: “Il diabete. Dieci storie, cento bambini, mille maestre”. Il volume ha ricevuto l’attenzione del Ministero della Salute ed è stato realizzato in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e l’Ufficio scolastico provinciale di Novara e il sostegno di Sanofi Italia. In occasione del Salone internazionale del libro di Torino la Regione Piemonte ha voluto ospitarne la presentazione presso il proprio stand istituzionale. “In Piemonte ci sono 374 bambini tra i 6 e gli 11 anni affetti da diabete – sottolinea Roberto Cota, presidente Regione Piemonte – Come ogni loro coetaneo, la scuola è il luogo in cui trascorrono la maggior parte del proprio tempo e credo che questo libro sarà uno strumento prezioso per imparare a capirne le esigenze: diverse e al contempo uguali a quelle di tutti i bambini della loro stessa età”. “I bambini diabetici devono affrontare una serie di adempimenti quotidiani inusuali per la loro età, e quindi eccezionali, ma nell’essere come tutti gli altri sta la loro riuscita come alunni oggi e come uomini domani - sottolinea Francesco Cadario, autore del volume e responsabile dell’Ambulatorio di Diabetologia della Clinica Pediatrica di Novara – Quindi è compito di tutti coloro che hanno un ruolo “attorno” a questi bambini, genitori, insegnanti, compagni ed amici, aiutarli a ricostruire una normalità, che garantisca loro la qualità della vita che ogni bambino ha il diritto di avere”. “Sempre più spesso i docenti devono confrontarsi con situazioni legate a patologie e disturbi che possono compromettere il benessere a scuola degli studenti che ne soffrono, oltre che metterli di fronte ad emergenze non sempre facili da gestire – commenta Giuliana Pupazzoni, direttore generale Ufficio Scolastico Regionale Piemonte - Questi alunni richiedono un’attenzione particolare, che consenta loro di non essere discriminati e di vivere in maniera piena e soddisfacente le relazioni con gli insegnanti ed i compagni. Il volume qui presentato può essere utilizzato sia come guida per docenti e famiglie, sia come lettura delle storie in classe per favorire un approccio sereno al problema. Un’iniziativa che merita di essere diffusa come buona pratica in tutte le scuole!" “Il diabete non è un limite e non può rappresentare un elemento di differenziazione per i nostri bambini e ragazzi – sottolinea Ivan Persico, presidente Regionale Agd - Associazione giovani diabetici Piemonte e Vda - La correttezza dello stile di vita, un’alimentazione curata, la pratica regolare di attività sportiva: semplici indicazioni valide per tutti i bambini e ragazzi che crescono e che devono far parte delle linee guida di un sistema scolastico qualificato e pronto a formare futuri uomini e donne in grado di contribuire ad aumentare il benessere per l’intera collettività”. “Quale azienda responsabile poniamo le persone al centro del nostro impegno a 360 gradi per la salute - afferma Arturo Zanni, amministratore delegato di Sanofi Italia - Abbiamo sostenuto quest’iniziativa rivolta ai bambini con diabete e agli insegnati quale ulteriore tassello di questo impegno, che ci ha visto negli anni al fianco delle principali Società Scientifiche e Associazioni di Pazienti per promuovere campagne di informazione, educative e di prevenzione del diabete, con l’intento di consentire una migliore gestione della patologia e una migliore qualità di vita per i pazienti.”. In Italia il diabete infantile colpisce circa un bambino su 3800 e vede una casistica in costante aumento (oltre il 3% all’anno). Si manifesta più frequentemente tra i 5 e i 10 anni, ma colpisce sempre più bambini in tenera età, già a partire dalle scuole materne. In Piemonte, attualmente, ci sono 308 casi di bambini tra i 6 e gli 11 anni affetti da diabete di tipo 1 (insulino-dipendente) e 66 casi di diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente). A provocare questa malattia autoimmune è un aumento di zuccheri nel sangue che l’insulina, ormone prodotto dal pancreas, non riesce a riequilibrare. Si tratta di una malattia che permette comunque una vita normale a tutti gli effetti. La terapia sostitutiva è il cardine della cura e comporta la somministrazione di insulina sottocute. I Problemi A Scuola Di Un Bambino Con Diabete Alimentazione - Nello spuntino dell’intervallo a metà mattina alimenti come dolci e bevande zuccherate devono essere assunte con moderazione e (anche per i coetanei senza diabete) sarebbe opportuno limitarne l’uso, anche mediante interventi di educazione alimentare. Feste - Meglio festeggiare i compleanni in classe subito dopo il pranzo piuttosto che durante l’intervallo della mattina (comporterebbe “solo” un aumento della dose d’insulina), ma l’ideale sarebbe festeggiare tutti gli alunni che compiono gli anni nello stesso mese in un’unica occasione. Gare e saggi - Il diabete non è un limite a praticare sport, neppure a livello agonistico, ma se non adeguatamente gestito può essere causa di ipoglicemia (legata al consumo muscolare di glucosio) o di iperglicemia (legata a stress ed emozioni). È sufficiente concordare con i medici le opportune modifiche della terapia, sia in termini di riduzione di insulina che di aumento di carboidrati nella dieta. Gite scolastiche - Non c’è ragione per cui un allievo con diabete non possa partecipare a una gita, è però importante, anche in questo caso, concordare con il medico curante le opportune variazioni della terapia e dell’alimentazione. La gestione della cura durante la gita (come a scuola) può essere affidata a un familiare o uno specifico insegnante, individuato nel rispetto delle Linee Guida ministeriali Moratti-storace.  
   
   
L’EUROPA E L’AMBIENTE: FONDI STRUTTURALI ESSENZIALI PER LO SVILUPPO  
 
Firenze, 21 maggio 2013 – Impianti che utilizzano energie rinnovabili, infrastrutture per la valorizzazione di aree e parchi naturali, interventi per l’adeguamento sismico di scuole e altri edifici, messa in sicurezza, bonifica e riqualificazione ambientale di siti inquinati e discariche, risparmio energetico e sistemazione idraulica: sono questi alcuni dei settori in cui sono già partiti o stanno per partire una serie di progetti finanziati grazie ai fondi Fesr Por Creo 2007-13 per la linea “sostenibilità ambientale”. Alcuni di questi sono stati presentati oggi al seminario promosso dalla Regione nell’ambito di Terra Futura, alla Fortezza da Basso a Firenze, sul tema “L’europa e l’ambiente: risultati e nuovi obiettivi della programmazione dei fondi strutturali in Toscana”. “Si tratta di risultati che testimoniano di una regione virtuosa – ha detto l’assessore Simoncini introducendo i lavori del seminario – perchè, con oltre il 90 per cento di risorse allocate, confermano, anche in questo settore, la capacità di spendere i fondi, perseguendo così la finalità di promuovere il rafforzamento della competitività dei territori e del sistema produttivo regionale in un contesto di sostenibilità”. Fra i progetti di eccellenza presentati oggi alla Fortezza da Basso, gli itinerari per diversamente abili del Parco della Maremma, il centro visite della Riserva del Padule di Fucecchio, l’adeguamento sismico degli edifici scolastici a Poppi, Barberino del Mugello, Comano, Camporgiano. E ancora il sentiero degli scalpellini a Maiano sulla collina di Fiesole (Firenze), l’adeguamento dell’Orto botanico a Pisa. “Sono tutti esempi che dimostrano – ha proseguito Simoncini – che insieme a quanto attuato nel campo dell’innovazione, della ricerca , del sostegno agli investimenti delle imprese, dei trasporti e delle infrastrutture, dello sviluppo territoriale urbano e delle aree svantaggiate, il Por Creo costituisce per la Toscana la principale fonte di risorse per lo sviluppo. E’ per questo che stiamo da tempo lavorando al programma del prossimo periodo 2014-20 ed è per questo che guardiamo con preoccupazione ai ritardi che si registrano a livello europeo”. L’assessore ha spiegato che si sta cercando di recuperare il ritardo per fare in modo che, dal 1 gennaio del 2014, non vi sia soluzione di continuità nell’utilizzo dei fondi. “La Regione Toscana farà la sua parte, ma chiediamo anche al governo – ha aggiunto – di anticipare le risorse che gli competono come quota di compartecipazione. Si tratta di una fonte di finanziamento essenziale che, se venisse a mancare, rischierebbe di mettere in ginocchio l’intera programmazione toscana”.  
   
   
ACQUIFERI VULCANICI; UMBRIA A "IDROVULC2013": "RISORSA FONDAMENTALE PER APPROVVIGIONAMENTO IDRICO E ENERGIE ALTERNATIVE"  
 
Perugia, 21 maggio 2013. - "Gli acquiferi vulcanici hanno un ruolo fondamentale nell´approvvigionamento idrico locale e per il risparmio energetico": lo ha detto l´assessore regionale all´ambiente, Silvano Rometti, intervenendo a "Idrovulc2013", il convegno che, promosso da Regione Umbria e Università degli Studi Roma Tre, si è aperto il 16 maggio Orvieto. L´incontro, a cui hanno partecipato rappresentati delle Amministrazioni locali e degli Enti gestori ed esponenti della comunità scientifica e dei Centri di ricerca, è servito per affrontate le diverse problematiche legate alle peculiarità qualitative degli acquiferi vulcanici e delle acque sotterranee e al loto utilizzo e gestione. A tale proposito Rometti ha ricordato le difficoltà insorte nei territori di Castel Giorgio, Castel Viscardo, Porano e Orvieto per l´utilizzo idropotabile delle risorse idriche dell´acquifero vulcanico vulsino che presentano, per caratteristiche geologiche naturali, contenuti di arsenico prossimi ai limiti di legge e che hanno richiesto un immediato intervento della Regione Umbria. Una situazione - ha detto l´assessore - che dal 2001 al 2007, in presenza di stagioni estremamente siccitose, ha portato la Presidenza del Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza con due successivi Decreti. Da qui l´intervento della Giunta regionale che ha assegnato all´Ati4 Umbria 7 milioni 875 mila euro per realizzare interventi strutturali per l´installazione di sette impianti di potabilizzazione, l´eliminazione di arsenico e alluminio, il completamento della rete acquedottistica e la ricerca di nuove risorse qualitativamente migliori e quantitativamente sufficienti ad assicurare il rifornimento idrico del sistema acquedottistico Orvietano. "In Umbria abbiamo puntato su una politica energetica che valorizzi al massimo le fonti rinnovabili, con finanziamenti rilevanti e regole certe per chi voglia investire nel settore - ha aggiunto. Per quanto riguarda le potenzialità geotermiche e geotermali dell´Umbria Rometti ha annunciato che i primi risultati di uno studio realizzato da Regione Umbria, Università di Perugia e di Pisa delineano buone prospettive per l´utilizzo di queste risorse sul territorio umbro. In particolare nel settore occidentale della regione, indicativamente ad ovest del corso del Tevere, da Città di Castello a Todi, e da Todi fino alla zona di Narni. "Esistono infatti situazioni favorevoli - ha spiegato Rometti, dettate dalla presenza di risorse geotermiche significative accanto a consistenti volumi di acqua. Interessante anche il settore geotermico a bassa entalpia, che la Regione intende sviluppare, come forma alternativa ai metodi tradizionali di climatizzazione e che promette ottimi risparmi e garanzie di affidabilità nel tempo. La geotermia è dunque un settore su cui investire per uno sviluppo ambientalmente compatibile nei settori civili, industriali e turistici, come testimonia l´interesse di alcuni operatori ad investire in Umbria. Alla Regione sono giunte due domande per il rilascio del permesso di ricerca geotermico nella zona di Castel Giorgio, Orvieto, Castel Viscardo e Allerona. E´ stata presentata una richiesta di permesso per Parrano, mentre per la ex concessione relativa all´area Torre Alfina - Castel Giorgio - ha concluso l´assessore - è in atto da parte del Ministero dello Sviluppo economico l´istruttoria per l´attivazione di un impianto pilota".  
   
   
"LE GIORNATE DELLE AREE PROTETTE", QUATTRO GIORNI DI INCONTRI TRA CITTADINI E NATURA DAL 23 AL 26 MAGGIO A TRENTO E SUL TERRITORIO, GIOVEDÌ UN CONVEGNO SULLE RETI ECOLOGICHE  
 
Trento, 21 maggio 2013 - Biodiversità, sviluppo sostenibile, Direttiva Habitat e Natura 2000, tutela attiva, Life+, Reti ecologiche e Reti di riserve, servizi ecosistemici e green economy: parole e concetti assai diffusi, di cui spesso non si conosce il reale significato, che saranno "messi in mostra" e spiegati nelle giornate che vanno dal 23 al 26 maggio in occasione di “Le giornate delle Aree Protette”, organizzate anche quest´anno dalla Provincia autonoma di Trento per celebrare la Giornata Europea dei Parchi (24 maggio). Una ricorrenza importante per avvicinare la cittadinanza al sistema delle aree protette del Trentino, alle sue proposte e alle sue peculiarità naturali. Tra gli eventi in programma un convegno, giovedì 23 maggio, alla Fondazione Bruno Kessler, sulle Reti Ecologiche. Nel corso della manifestazione saranno numerosi gli appuntamenti, sia in città che sul territorio, per avvicinare la popolazione al tema della conservazione della natura e ai benefici, anche economici, che questo comporta. Accompagneranno l’intero evento gli stand informativi allestiti in Piazza Cesare Battisti a Trento, all’interno dei quali sarà possibile approfondire molti temi, spesso poco conosciuti, legati alle aree protette e allo sviluppo sostenibile. Presso gli stand saranno inoltre presenti nella giornata di sabato 25, dei laboratori didattici per piccoli e grandi curati dal Museo delle Scienze di Trento. Il 23 maggio, presso la Sala Grande della Fondazione Bruno Kessler, aprirà la manifestazione un importante convegno organizzato dalla Pat – I.d. Per la Valorizzazione della Rete delle Aree Protette - e dalla Sat, con il supporto scientifico del Museo delle Scienze, nell’ambito del progetto Life+ T.e.n. (Trentino Ecological Network), cofinanziato dalla Comunità Europea. Al centro della riflessione - che sarà aperta da un intervento introduttivo del presidente della Provincia Alberto Pacher - ci sarà il tema delle Reti Ecologiche, ovvero di quell’insieme interconnesso di aree naturali in cui ritroviamo habitat di pregio collegati da “corridoi ecologici”, fondamentali per lo spostamento delle specie, soprattutto animali, ma anche per la produzione di benefici (o “servizi ecosistemici”) per l’uomo, ad esempio in termini di paesaggio, depurazione delle acque, controllo del rischio idrogeologico, ecc. Tale concetto vuole essere applicato anche in Trentino, attraverso il progetto Life+ T.e.n., ed è su questo che si concentrerà la seconda parte del convegno. Le classi provenienti da varie aree protette del Trentino saranno protagoniste la mattina del 24 maggio, quando grazie all’intervento di Appa si raccoglieranno a Trento per concludere un percorso didattico iniziato nei rispettivi territori di provenienza. Spostandosi con un colorato corteo da Piazza Cesare Battisti al Parco Santa Chiara, i ragazzi porteranno le loro riflessioni e i loro messaggi di rispetto per la natura a tutta la cittadinanza. Nel pomeriggio del 24 maggio, dalle ore 17 alle 19, presso l’Ecosportello in via Torre Verde 34 si terrà invece un vivace dibattito sui “Territori Naturali”, esplorando i temi della conservazione della natura, del fare comunità e dell’educazione alla sostenibilità. Le aree protette avranno l’occasione di avvicinare la popolazione attraverso ben 10 appuntamenti diversi sul territorio, nel corso dei quali delle guide esperte faranno scoprire le meraviglie offerte da queste zone incontaminate, dimostrando così come può avvenire in pratica l’integrazione tra le esigenze di conservazione della natura e una gestione del proprio territorio che non trascura le possibilità di sviluppo per gli abitanti che ci vivono. Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina web http://www.Areeprotette.provincia.tn.it/eventi/gap_2013.html  
   
   
TRENTINO LIBERO DALL´AMIANTO: GLI INTERVENTI DELLA PROVINCIA INDIVIDUATI FINORA 732 SITI. DAL 3 GIUGNO LE DOMANDE PER LA CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO PER LA RIMOZIONE E SMALTIMENTO  
 
Trento, 21 maggio 2013 - Dal prossimo 3 giugno e fino al 31 luglio potranno essere presentate all´Apiae - l´Agenzia provinciale incentivazione attività economiche - le domande per accedere ai contributi per la rimozione con smaltimento delle coperture in cemento amianto. Per accedere ai contributi (fino al 70 % della spesa ammessa) è necessario un documento di classificazione, che viene rilasciato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento dopo sopralluogo, che attesti l’indice di degrado degli edifici. Il "via" ai contributi e la previsione di un fondo aggiuntivo così come previsto dalla Lp 15 maggio 2013 n., 9 rappresentano le ultime iniziative per liberare il Trentino dall´amianto: innanzitutto la mappatura dei tetti in cemento amianto presenti sul territorio; la già citata delibera con la quale sono stati approvati i criteri per la concessione dei contributi, finanziati con un apposito fondo; la rilevazione epidemiologica, infine la formazione degli addetti e l´informazione al pubblico. Mappatura - La mappatura delle coperture in cemento amianto presenti sul territorio è in corso. Si tratta di un processo che si sviluppa in tre fasi: il censimento, i sopralluoghi tecnici, l´assegnazione ad ogni sito di un "punteggio di rischio". Censimento. L´individuazione e georeferenziazione delle coperture in amianto è stata effettuata in parte con tecnica "Mivis" e in parte con sorvoli in elicottero; due tecniche che, a causa della particolare e non uniforme conformazione del nostro territorio, non bastano però da sole ad individuare e censire la totalità dei siti. Per individuarli davvero tutti occorre la collaborazione dei Comuni, delle Comunità e dei singoli cittadini. Sopralluoghi tecnici. Vengono fatti su tutte le situazioni censite, con esame diretto di ogni copertura, al fine di valutare innanzitutto se i siti individuati con Mivis o da elicottero corrispondono o meno a coperture in cemento-amianto; se lo sono, stabilire il grado di pericolosità della copertura, a definire il quale concorrono la grandezza della superficie esposta, la vicinanza a centri abitati, a scuole o ospedali, lo stato di degrado della copertura e la sua vetustà. Da luglio a dicembre 2012 la mappatura delle coperture in cemento-amianto si è concentrata nel distretto sanitario Centro-sud del Trentino (Comunità della Vallagarina, Alto Garda-ledro, Giudicarie-rendena), scelto come distretto sperimentale: 1.946 sopralluoghi mirati, per ognuno dei quali è stata compilata una scheda di rilevamento dati che ha permesso la valutazione del rischio, il calcolo dell’I.d. (Indice di degrado/pericolosità), la compilazione delle schede dati da trasmettere all’Inail e al Ministero, la gestione informatizzata dei dati. I sopralluoghi sono stati svolti, con la supervisione del personale dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari, dalla Ditta Qsa Servizi (vincitrice dell’appalto sperimentale indetto dall´Apss), attraverso tecnici laureati all’Università di Verona, sede di Ala, in tecniche della prevenzione, e opportunamente formati sulla problematica dell’amianto. Con i 1.946 sopralluoghi mirati sono stati indagati 1.713 siti in precedenza rilevati da Appa con tecnica Mivis e 233 siti individuati ex novo nel corso dei lavori: 744 sopralluoghi sono stati svolti in Vallagarina, 659 nell’Alto Garda-ledro, 540 in Val Giudicarie-rendena, 3 in altre zone. In 732 casi è stata accertata la presenza attuale o pregressa di coperture in cemento-amianto: 366 in Vallagarina, 240 nell’Alto Garda-ledro, 123 in Val Giudicarie-rendena, 3 in altre zone. Di esse, 105 sono risultate già bonificate. Dei 627 siti in cui persiste amianto, 394 sono stati individuati con tecnica Mivis e 233 rilevati ex novo nel corso dei sopralluoghi. La mappatura procede ora con il secondo appalto, che riguarda 2.203 sopralluoghi su siti già individuati nei tre distretti sanitari della provincia non ancora mappati, Centro Nord, Est e Ovest. Servono a controllare i 2.139 siti con possibile/probabile presenza di amianto censiti da Appa in questi distretti con la tecnica Mivis, ed i 64 siti individuati in aree di montagna con passaggi in elicottero. Tale lavoro dovrebbe concludersi entro metà estate 2014. L’appalto prevede, in aggiunta ai 2.203 sopralluoghi di cui sopra, la mappatura con relativi sopralluoghi di tutte le coperture in cemento-amianto non ancora note, e quelle che nel frattempo verranno segnalate su tutto il territorio provinciale, ivi compreso il distretto sanitario Centro Sud. A seguito dell’aggiudicazione del secondo appalto, avranno luogo nei prossimi mesi i corsi di formazione per il personale incaricato delle rilevazioni, al fine di poter riprendere le operazioni di mappatura con le stesse modalità precedentemente utilizzate. Il punteggio di rischio. Ad ogni copertura, in base ai dati raccolti con il censimento ed i sopralluoghi, viene assegnato un punteggio di rischio, così da formare una graduatoria di priorità di bonifica. Con il duplice scopo da una parte di dare ai Comuni gli strumenti per poter intervenire secondo i tre gradi di pericolosità previsti dalla Giunta provinciale (deliberazioni n. 3014/2011 e n. 775/2012): bonifica urgente, bonifica meno urgente, controllo periodico; dall´altra di dare alla Provincia lo strumento per indirizzare eventuali incentivi o contributi alla bonifica delle realtà più pericolose e quindi più urgenti. Contributi - I contributi - previsti dal Testo unico provinciale sulla tutela dell’ambiente dagli inquinamenti (approvato con D.p.g.p. 26 gennaio 1987 n. 1-41/Leg., come modificato dalla Legge provinciale 3 aprile 2012 n. 5) - possono essere concessi a soggetti pubblici e privati fino ad un massimo del 70% della spesa ritenuta ammissibile per la rimozione e lo smaltimento di materiali contenenti amianto in edifici di loro proprietà. Con deliberazione n. 767 del 19 aprile 2013 si sono disciplinati i criteri e le modalità per la loro concessione (vedi allegato). Le domande possono essere presentate dal 3 giugno di ogni anno all’Apiae - l´Agenzia provinciale incentivazione attività economiche. Per accedere ai contributi è necessario un documento di classificazione che attesti l’indice di degrado degli edifici, con punteggio, che viene rilasciato dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento previo sopralluogo: - fino a 50 punti (nessuna immediata bonifica ma obbligo di rivalutare il degrado ogni 3 anni) contributo del 40 % se si procede alla rimozione; - da 50 a 70 punti (bonifica non urgente) contributo del 50 %; - oltre i 70 punti (bonifica urgente) contributo del 70 %. La superficie minima da bonificare non deve essere inferiore ai 10 metri quadrati, il limite massimo di spesa ammessa al finanziamento è di 60.000 euro. Il Fondo - Esiste poi una seconda possibilità per ottenere contributi, che è in via di definizione e che verrà gestita direttamente dalle Comunità di Valle. L’articolo 1 della L.p. 15 maggio 2013 n. 9, ha previsto la costituzione di un fondo destinato alla concessione di contributi per interventi sul patrimonio edilizio esistente, per interventi su singole unità abitative costituenti l’abitazione principale ai fini Imu di persone fisiche e per interventi sulle parti comuni di condomini, se almeno il 50 per cento delle unità abitative è destinato a residenza anagrafica dei proprietari. La legge in questione prevede in particolare che il contributo sia concesso per interventi sulle parti comuni di edifici composti da più unità abitative, relativamente a interventi di riqualificazione strutturale secondo quanto previsto dalla normativa statale per la sostituzione delle coperture in amianto su edifici esistenti. La norma ha la finalità anticrisi, e cioè si pone come obiettivo la riattivazione del mercato dell’edilizia compromesso dalle notevoli difficoltà di accesso al credito ed agisce sostanzialmente attraverso due strumenti: il finanziamento immediato da parte della Provincia in sostituzione delle agevolazioni fiscali previste dalle norma statali e la possibilità di erogare il contributo provinciale anche su preventivi di fattura, consentendo la riduzione fino al 50% del ricorso al credito da parte del richiedente. I contributi sono previsti nella misura massima del 50 per cento della spesa ammessa che non può superare l’importo di 100.000,00 euro, per gli interventi sulle singole unità abitative e l’importo di 300.000,00 euro, sulle parti comuni degli edifici composti da quattro o più unità abitative. La disciplina fissa ovviamente la non cumulabilità dei contributi in esame con altri contributi o agevolazioni fiscali previste da leggi provinciali o nazionali e prescrive per l’ammissione a contribuzione che la segnalazione certificata di inizio attività o la comunicazione di inizio lavori degli interventi proposti sia stata presentata dal primo marzo 2013, favorendo in tal modo la realizzazione di lavori nuovi. I contributi sono concessi ed erogati dalle comunità sul cui territorio è collocato l’immobile oggetto dell’intervento, secondo graduatorie formate per ciascuna comunità e distinte per categorie di interventi, su singole unità abitative e su parti comuni di condomini. La legge demanda ad una deliberazione della Giunta provinciale la disciplina attuativa dell’articolo sulla base di criteri predefiniti e prevede la possibilità che la Giunta provinciale provveda alla riassegnazione ad altre comunità di fondi già ripartiti e non utilizzati. Rilevazione Epidemiologica - Esiste una rilevazione epidemiologica dei tumori (mesotelioma) registrati in Provincia (dal 1995 al 2002 una media di 8 casi all’anno) ed è stato inoltre attivato un registro dei mesoteliomi, con la funzione di indagare le cause di esposizione dei casi riscontrati. Formazione e Informazione - I corsi per la formazione della "task force anti-amianto", gli addetti alle attività di rimozione, sono stati gestiti dall´Agenzia del lavoro e dalla Scuola provinciale antincendi del Trentino. A gennaio si è conclusa la formazione di 20 operai, e a marzo quella dei 18 responsabili, abilitandoli pertanto all´attività di rimozione, smaltimento e bonifica. Grande importanza è data infine all´informazione rivolta al pubblico: l´Azienda sanitaria ha attivato un numero verde Urp predisponendo una serie di risposte alle domande ritenute più frequenti; sul sito di Apss è stata inserita la modulistica per le richieste di sopralluogo finalizzate all’attribuzione del punteggio e al rilascio del documento di classificazione. Con la deliberazione dei criteri per la concessione dei contributi, la Giunta provinciale ha tra l´altro incaricato l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento di garantire, anche in collaborazione con gli Enti Locali, l’informazione ai proprietari di immobili nei quali è stata rilevata la presenza di amianto, circa la sua pericolosità, i rischi che comporta per la salute e le modalità per la bonifica e per l’accesso alle misure di sostegno previste per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto.  
   
   
TOSCANA: LAVOREREMO PER UNA LEGGE NAZIONALE CHE PUNTI ALLA RIDUZIONE DEI RIFIUTI  
 
Capannori, 21 maggio 2013 – Una riflessione sul nostro attuale modello di sviluppo, lavorare per non essere costretti a fare i conti con l’emergenza rifiuti, fare della Toscana una regione europea all’avanguardia e sostenere una legge nazionale di iniziativa locale che si ponga l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti: sono questi i temi toccati a Capannori dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a conclusione del convegno sulla gestione dei rifiuti in Toscana. “Non è pensabile – ha spiegato Rossi – uscire dalla crisi riprendendo a fare ciò che facevamo prima e non riflettere sull’aatuale modello di sviluppo senza regole e poco attento all’ambiente. Per questo la Toscana sosterrà una proposta di legge nazionale di iniziativa locale che si ponga l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti. Stimoleremo il sistema commerciale regionale a fare accordi con noi finalizzati alla riduzione della produzione di scarti e occorrerà lavorare per questo obiettivo anche a livello dei nostri distretti industriali, coinvolgendo il mondo della scienza nella ricerca di soluzioni innovative. Alla Toscana serve insomma un’idea diversa di sviluppo per ricucire la frattura tra cittadini e ambiente, ma dobbiamo anche raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata entro i prossimi anni e valutare le necessità impiantistiche esistenti”. Il presidente ha annunciato infine che al termine del giro tra le realtà virtuose della Toscana e prima di adottare il nuovo Piano regionale rifiuti e bonifiche, il “tour” regionale si concluderà con una nuova tappa a Capannori dove discutere delle idee e delle proposte emerse nel corso dei vari incontri territoriali. Era toccato al sindaco di Capannori, Giorgio del Ghingaro, illustrare i risultati raggiunti dalla sua amministrazione nella gestione dei rifiuti. “Il “segreto” – ha precisato il sindaco – è fare piccole cose normali. Noi le abbiamo fatte eliminando le bottiglie di plastica dalle scuole e da tutti gli edifici pubblici e pubblicizzando 15 sorgenti dalle quali i cittadini possano attingere acqua pubblica di sorgente. A questo si aggiungono i nostri 60 esercizi commerciali che vendono detersivi alla spina e la sperimentazione della vendita di pannolini biodegradabili o lavabili al posto di quelli usa e getta. E poi le nostre tre isole ecologiche, la riparazione e la rimessa in circolo degli ingombranti e le 3.000 famiglie sulle 17.000 totali che utilizzano i compostori per il biologico”. Del Ghingaro ha concluso sottolineando come Capannori sia stato il primo comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti zero, che prevede che tra l’altro non si realizzino nuovi inceneritori, ma si potenzino invece gli impianti di riclaggio.  
   
   
TOSCANA: INCENTIVI PER LE AZIENDE CHE LAVORANO AL RICICLO DEI RIFIUTI  
 
Capannori, 21 maggio 2013 – Nell’intervento introduttivo del convegno di Capannori l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini ha ribadito l’intenzione di presentare il Piano regionale rifiuti e bonifiche entro il prossimo mese di luglio così come previsto anche dalla mozione votata all’unanimità dal Consiglio Regionale. “Siamo – ha aggiunto Annarita Bramerini – in una fase di transizione. La Toscana deve diventare una Regione sempre più europea nella gestione dei rifiuti, attraverso il riciclo e il recupero di materia e energia, individuando soluzioni per attuare sempre più il principio di prossimità nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani e di quelli speciali, anche attraverso l’individuazione di adeguate soluzioni impiantistiche. Il prossimo Piano regionale dovrà essere lo strumento attrraverso il quale realizzare una possibile via d’uscita dalla crisi economica, che colpisce anche la nostra regione, attraverso una green economy basata sul riciclo, rispetto al quale la raccolta differenziata rappresenta il mezzo e non il fine”. L’assessore ha poi ricordato il ruolo positivo svolto dall’Amministrazione provinciale lucchese che in questi anni ha investito importanti risorse per cofinanziare i progetti dei Comuni per incentivare la raccolta differenziata. Per ciò che riguarda l’impianto di compostaggio previsto da tempo nel comune di Capannori è apparsa urgente una definizione della sua localizzazione, finalizzata alla sua effettiva realizzazione, visto che lo stesso Capannori esporta fuori comune l’organico che raccoglie in maniera differenziata. Nel suo intervento Rossano Ercolini, capannorese, coordinatore del Centro rifiuti zero di Capannori e recente assegnatario di una sorta di Nobel per l’ambiente, ha annunciato che il comune lucchese dal 2005 ad oggi è riuscito a diminuire del 37% la propria produzione di rifiuti ed è l’unico Comune italiano ad avere un vero e proprio Piano per conseguire una riduzione dei rifiuti prodotti.  
   
   
DIFFERENZIATA: AMMESSO A FINANZIAMENTO PROGETTO UNIONE COMUNI FG/4  
 
Bari, 21 maggio 2013 - Nell´ambito della dotazione finanziaria di 23mln di euro a valere sui fondi Po Fesr 2007-2013, asse Ii, linea di intervento 2.5, azione 2.5.1 per la “Realizzazione di interventi volti ad ottimizzare i servizi di igiene urbana nell’ottica della implementazione e/o sviluppo delle raccolte differenziate di varie frazioni merceologiche”, è stata riconosciuta idonea al finanziamento l´istanza dell´unione dei Comuni del territorio dell´ex Ato Fg/4. Gli interventi proposti sui comuni di Ordona, Carapelle, Orta Nova, Trinitapoli, Stornara, Stornarella, San Ferdinando di Puglia e Cerignola prevedono un impegno di spesa di 694mila euro e serviranno a migliorare i servizi di igiene urbana per il raggiungimento degli obiettivi di differenziata previsti dalla Regione Puglia. I fondi, a fronte di una programmazione tecnico-finanziaria e di gestione, sono destinati allo start-up di servizi di raccolta e gestione. Il prossimo passo per l´avvio del progetto la sigla di un disciplinare che regola i rapporti tra la Regione e il soggetto beneficiario per l’avvio delle operazioni.  
   
   
TOSCANA: IL DEPURATORE DI PONTE BUGGIANESE È SULLA BUONA STRADA  
 
Firenze, 21 maggio 2013 – “Il depuratore di Ponte Buggianese è sulla buona strada. La Regione Toscana prende atto del fatto che il Comune ha promosso l’adozione della variante finalizzata a dare seguito all’accordo di programma sulla depurazione per la realizzazione dell’impianto. Dopo aver sostenuto in pieno il processo partecipativo per la scelta della localizzazione della nuova opera che ha permesso al sindaco di scegliere, in modo condiviso, il sito più congeniale alla comunità, adesso ci auguriamo che il percorso intrapreso si concluda nei tempi previsti dal cronoprogramma, che indica l’inizio lavori nel 2014 e il termine entro il 2016″. L’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini commenta così la comunicazione arrivata dal sindaco di Ponte Buggianese, Pier Luigi Galligani, che ha annunciato che la sua Giunta ha approvato la delibera di apertura della procedura di Vas per la variante al Piano strutturale e al regolamento urbanistico per la realizzazione del depuratore. “È questa la dimostrazione – aggiunge Bramerini – che quando le amministrazioni perseguono obiettivi comuni, è possibile dare soluzione alle esigenze e alla valorizzazione del territorio. E infatti il depuratore non è solo un’opera pubblica funzionale alla depurazione delle acque reflue urbane, ma la sorgente che consentirà l’alimentazione idrica delle aree più pregiate del padule di Fucecchio in modo continuo, soprattutto nei periodi siccitosi, in totale sicurezza e con acque di buona qualità che permetteranno il recupero ambientalistico e naturialistico di una delle aree di più rilevante importanza della nostra regione”. L’atto arriva al termine del processo di partecipazione, promosso dall’amministrazione comunale stessa, per la localizzazione dell’impianto per il quale il Comune ha ricevuto le compensazioni richieste. In particolare, dalla Regione Toscana ha ricevuto 850mila euro per investimenti di cui 150mila per adeguare il sistema acquedottistico e 700mila per adeguare la Dogana del capannone.