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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Novembre 2013
UE: SETTIMANA DELLA ROBOTICA EUROPEA  
 
Bruxelles, 26 Novembre 2013 - E ´di nuovo tempo Robotics Week Ue. Per il terzo anno consecutivo, i risultati dei ricercatori e inventori europei che lavorano nel campo della robotica sono celebrati in più di 300 eventi dal 25 novembre al 1 Dicembre . Ecco alcuni esempi dei migliori progetti di robotica finanziati dall´Ue. Robohow - Può un robot imparare a fare frittelle propria? Un robot in grado di fare frittelle non sembra diverso da una macchina del pane. Ma, un robot che ha imparato da solo a fare frittelle, piegare lavanderia, gettare immondizia e fare altre attività quotidiane intorno alla casa è completamente diverso. Il progetto permette ai robot di imparare da soli come svolgere attività in ambienti di vita e di lavoro umano e trovando istruzioni online o osservando gli esseri umani facendo loro. L´obiettivo è quello di sviluppare robot in grado di aiutare le persone nelle attività quotidiane, come pure da trovare fino a che punto un robot può imparare da solo. Robohow permette robot per caricare le istruzioni che ricevono nella loro base di conoscenze. Tuttavia, un sacco di informazioni è ancora mancante, così queste istruzioni sono combinati con le informazioni provenienti video che mostrano gli esseri umani svolgono le attività di cui trattasi e di insegnamento e di apprendimento cinestetico imitazione. Il progetto è guidato da Universität Bremen, con la partecipazione di ricercatori provenienti da Francia, Svezia, Belgio, Olanda, Grecia, Germania e Svizzera. Vedere il Video e il sito internet . Radhar - Self-driving - Guidare una sedia a rotelle può essere difficile e molto faticoso. Di conseguenza, l´utente può sovrasterzo carrozzina o non avere abbastanza forza per sterzare. Il progetto Radhar (adattamento robotica per gli esseri umani adattamento ai Robots), ha sviluppato una sedia a rotelle intelligente che consente alle persone con difficoltà cognitive o fisiche di guidare autonomamente intorno in un ambiente quotidiano di vita. Ricercatori provenienti da Belgio, Germania, Austria, Svezia e Svizzera hanno sviluppato un sistema intelligente con sensori avanzati, che permettono la sedia a rotelle di identificare, interpretare e correggere segnali confusi o deboli dal conducente e per aiutare l´utente carrozzina navigare in vari ambienti. Il conducente della carrozzina è in grado di decidere quanto aiuto di cui ha bisogno. Nel frattempo, il robot può correggere il percorso previsto utilizzando le informazioni provenienti da sensori 3D-laser in linea la lettura del terreno. Esso è inoltre dotato di telecamere di sorveglianza la posizione dell´utente in modo da essere in grado di giudicare se lui o lei è sveglio e controllo. Il robot assume nelle informazioni sui dintorni, la posizione e il centro di attenzione del conducente, poi regola il percorso evitando i pericoli, come gradini o ostacoli. Il robot dispone anche di sensori tattili del joystick, che utilizzano un feedback tattile sentendo il tocco dell´utente per misurare quanta forza viene utilizzato. Esso utilizza quindi tutti i sensori insieme per interpretare l´intenzione dell´utente e l´ambiente ed è quindi in grado né di fare piccole correzioni dello sterzo o di prendere un maggiore controllo e passare la carrozzina in sicurezza. Il progetto Radhar, che ha appena finito dopo tre anni, è stato condotto dal Katholieke Universiteit Leuven . Per saperne di più nel sito Radhar . Stiff-flop - Un Robot chirurgico basato sulla proboscide di un elefante Durante la Settimana europea Robotics, presso il Science Museum di Londra ci incontreremo nuoto, sbattendo o strisciando robot che mimano animali veri. Il progetto Stiff-flop finanziato dall´Ue sarà mostrando un braccio robotico ispirato alla morbidezza e agilità di proboscide di un elefante e dalla capacità il polpo ´alla ricerca di cibo, esplorando piccole cavità nelle rocce. Questo braccio robotico potrebbe essere utilizzato in chirurgia laparoscopica, in quanto è in grado di regolare la sua consistenza e rigidità agli organi interni del corpo umano, può ammorbidire per ottenere attraverso passaggi stretti e poi irrigidire nuovo quando necessario evitando danni ai tessuti molli. Essa ha anche una pinza sul bordo ed è in grado di apprendere e sviluppare come manipolare oggetti morbidi nel corpo umano, attraverso l´interazione con un istruttore umano. Questo progetto potrebbe rendere la chirurgia del buco della serratura più sicura e ridurre al minimo il dolore post-operatorio e cicatrici. Il consorzio guidato da King College di Londra è composto da ricercatori provenienti da Regno Unito, Spagna, Italia, Polonia, Germania, Olanda e Israele e sostenuta dai Europea Commissione 7.4 m di euro su un costo totale stimato di 9.6 m di euro). Per saperne di più qui . Robofoot - L´industria di scarpe di moda fatte a mano è uno dei settori importanti in Europa, che affrontare una forte concorrenza da parte di paesi a basso costo. Il progetto Robofoot, finanziato dall´Ue, ha dimostrato che i robot possono anche essere introdotti nel settore calzaturiero tradizionale, mantenendo la maggior parte degli impianti di produzione attuali e aiutare l´industria delle calzature in Europa. A partire dal settembre 2010 e termina nel febbraio 2013, un consorzio di 10 partner provenienti da Spagna, Italia e Germania guidati da Fundación Tekniker hanno sviluppato la tecnologia ed i risultati sono stati implementati in un insieme di operazioni di produzione pertinenti. Il progetto ha avuto 2,6 m di euro di finanziamenti Ue (su un costo totale di 3,7 m di euro) . I robot non sono ancora ampiamente utilizzati nel settore calzaturiero, che ammonta a più di 26.000 aziende e quasi 400.000 dipendenti in Europa. L´introduzione della robotica aiuterà a superare la complessità in processi di automazione . Il progetto Robofoot ha sviluppato robot utilizzando sensori laser per identificare la scarpa e la sua posizione. I robot sono in grado di lavorare con materiali morbidi e possono comprendere , gestire e pacchetto scarpe senza danneggiarli e, allo stesso tempo prendendo sui posti di lavoro pericolose, come inchiostrazione le scarpe, mentre la supervisione dagli esseri umani. Per saperne di più in questo video di e nel sito Robofoot . Ciocche - L´ultimo robot in piedi vince! Una maratona robot avrà luogo durante la Settimana europea Robotics nel Regno Unito, Svezia, Germania e Austria. I robot si daranno battaglia per essere l´ultimo in piedi i fili Robot Marathon, la sfida è per loro di pattugliare autonomamente un ambiente popolato il più a lungo possibile, coprendo la distanza maggiore nel più breve tempo possibile. Ciocche è un progetto finanziato dall´Ue che consente ai robot di ottenere un comportamento robusto e intelligente in ambienti umani. Robot filamenti saranno valutate in una casa di cura per anziani in Austria (assistenza badanti umane), e in un ambiente di ufficio pattugliata da una ditta di sicurezza nel Regno Unito. Ciocche sta sviluppando un sistema cognitivo completo, che utilizzerà e sfruttare le esperienze di lungo periodo, apprendimento e adattamento dalla memoria. L´approccio si basa sulla comprensione dello spazio 3D e come cambia nel corso del tempo, da millisecondi a mesi. I ricercatori del Regno Unito, Svezia, Austria e Germania contribuiscono a questo progetto. I robot sviluppati da fili saranno in grado di funzionare per significativamente più lungo rispetto ai sistemi attuali. Runtime è stato un enorme ostacolo nello sviluppo di robot autonomi fino ad ora. Tempi di esecuzione lunghi offrono opportunità precedentemente irraggiungibili per un robot per conoscere il suo mondo. La società beneficerà come i robot diventano più in grado di assistere gli esseri umani, un anticipo necessario a causa dei cambiamenti demografici nella nostra società. Scopri di più su fili in questo video di , in questo articolo e nel sito web del progetto. Sfondo Durante la Settimana Robotica Europea (25 novembre - 1 dicembre 2013), varie attività di robotica legate in tutta Europa metterà in evidenza la crescente importanza della robotica in una vasta gamma di settori. Imprese, università, musei e centri di ricerca partecipano alle attività finalizzate alla generale (visite scolastiche con lezioni sulla robotica, visite guidate per gli alunni, laboratori aperti, mostre, sfide e robot in azione nelle piazze pubbliche) pubblico. La settimana dovrebbe aumentare la consapevolezza dei recenti successi nel campo della robotica in Europa e ispirare i giovani europei ad intraprendere una carriera nel scienza. La Commissione europea finanzia oltre 100 progetti collaborativi nell´ambito del 7 ° programma quadro per la ricerca avanzata in robot. I progetti mirano ad aiutare i robot a comprendere meglio il mondo che li circonda attraverso il rilevamento, la percezione, la comprensione, il ragionamento e l´azione. I progetti riguardano argomenti che vanno dalla autonomia, manipolazione / afferrare, la mobilità e la navigazione in tutti i terreni, per l´interazione uomo-robot e robot cooperanti. Molti, se non tutti, i progetti affrontare compiti apparentemente semplici, che sono molto difficili per le macchine: come prendere una palla, evitare di sbattere contro un muro, riconoscere un pericolo in casa e così via. Http://www.youtube.com/watch?v=ystzfk7gtak    
   
   
TASSARE L´ECONOMIA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA HA NOMINATO I MEMBRI DEL GRUPPO DI ESPERTI  
 
Bruxelles, 26 novembre 2013 - La Commissione ha nominato i membri del gruppo di esperti ad alto livello sulla tassazione del Digital Economy ha creato il mese scorso Ip/13/983 . Il gruppo sarà presieduto da Vítor Gaspar, ex ministro delle finanze del Portogallo, e riunirà altri sei esperti di tutta Europa con sfondi e competenze pertinenti al tema diverse. Sig. Pierre Collin dal Conseil d´Etat; Mr Michael Devereux di Oxford Centro di Ateneo per l´imposizione delle imprese; Mr Jim Hagemann Snabe, Co-ceo di Sap Ag; Sig.ra Tea Varrak di Innovazione e Business Centre Mektory in Estonia; Sig.ra Mary Walsh , N on-direttore esecutivo e consulente in Irlanda; Sig. Björn Westberg da Jönköping International Business School in Svezia. Il compito di questo gruppo sarà quello di individuare i miglioramenti nel modo attuale di tassare l´economia digitale dell´Ue, valutando sia i benefici ed i rischi di vari approcci. Il suo obiettivo sarà individuare i problemi chiave con tassare l´economia digitale da una prospettiva europea, e presentando una gamma di possibili soluzioni. La Commissione intende quindi sviluppare tutte le iniziative dell´Ue necessarie per migliorare le condizioni quadro fiscali per il settore digitale in Europa, che ha il potenziale per contribuire in modo significativo alla crescita e innovazione nell´Ue. La prima riunione del gruppo è prevista per il 12 dicembre 2013. Il gruppo dovrebbe riferire alla Commissione nella prima metà del 2014. I membri del gruppo sono stati nominati in piena trasparenza a seguito di un invito a presentare candidature e in conformità con le norme in materia di gruppi di esperti hanno concordato con il Parlamento europeo. Link utili La decisione di istituire un gruppo di esperti: http://ec.Europa.eu/taxation_customs/
common/publications/com_reports/taxation/index_en.htm
 
 
   
   
MARONI: IL GOVERNO TUTELI LA NOSTRA ´SILICON VALLEY´  
 
Milano, 26 novembre 2013 - "Abbiamo voluto direttamente coinvolgere il Governo circa le preoccupazioni dei nostri territori sul rischio di una riduzione di investimenti sul territorio brianzolo, che penalizzino la ´Silicon Valley lombarda´ e le imprese ad alto contenuto tecnologico. Vogliamo che gli investimenti continuino e il Governo tuteli quella che è una struttura d´eccellenza, non solo a livello lombardo o italiano, ma mondiale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine dell´incontro avuto a Palazzo Lombardia, insieme all´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, con il rappresentante del Governo, il sottosegretario Maurizio Martina, e le rappresentanze sindacali di Micron e Stmicroelectronics, circa il futuro degli impianti brianzoli. "Ho voluto organizzare questo incontro - ha rimarcato il presidente - tra le rappresentanze sindacali di Micron e Stmicroelectronics e il sottosegretario Maurizio Martina in rappresentanza del Governo, che è socio di Stm tramite il ministero dell´Economia e Finanze, su richiesta del sindacato, per sottoporre al Governo le preoccupazioni che il sindacato ha espresso, e che io condivido, sul rischio di una possibile riduzione degli investimenti degli impianti in Brianza a favore della Francia o di altre Regioni. Per questo, per scongiurare questo rischio, ho voluto organizzare questo incontro e il sottosegretario Martina ha confermato che informerà il presidente Letta di queste nostre preoccupazioni. Chiaramente seguiremo da vicino, insieme all´assessore Aprea, gli sviluppi della situazione".  
   
   
FVG, BANDA LARGA: 450.000 EURO PER IL SUPERAMENTO DEL DIGITAL DIVIDE  
 
 Trieste, 26 novembre 2013 - La giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, ha approvato una delibera che detta le linee di indirizzo per la stipula di un accordo di programma fra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero dello Sviluppo Economico ed assegna 450.000 euro per il superamento del digital divide nelle aree più svantaggiate del territorio. Con i finanziamenti già a disposizione del Programma Ermes (circa 122 milioni di Euro) la Regione sta infatti completando la costruzione e l´attivazione della Rete Pubblica Regionale per collegare tutte le sedi della pubblica amministrazione della regione. Successivamente la Regione potrà cedere una parte della capacità di trasmissione della rete pubblica regionale, eccedente il fabbisogno della Pubblica Amministrazione, ad operatori di telecomunicazione, agevolandone l´ingresso nel mercato attraverso l´adeguamento delle apparecchiature delle centrali telefoniche o delle stazioni dei telefoni cellulari per erogare connessioni a banda larga (fisse o mobili) anche nelle zone meno popolate. "Il Piano nazionale per la banda larga, approvato dalla Commissione europea - spiega l´assessore Santoro - prevede la possibilità di finanziare gli operatori anche per questo tipo di operazioni e ciò viene fatto tramite accordi di programma cofinanziati da Regione e Mise. A seguito dell´incontro che ho avuto lo scorso 11 novembre a Bruxelles con i referenti europei del progetto Ermes, la Commissione europea ha accettato le nostre proposte migliorative per la cessione della fibra ottica ai privati, sgombrando ogni ostacolo alla possibilità di imprimere un´accelerazione al processo di superamento del digital divide". Gli obiettivi infrastrutturali fissati dall´Agenda digitale europea prevedono la copertura entro il 2013 con banda larga di base per il 100% dei cittadini Ue, la copertura entro il 2020 con banda larga pari o superiore a 30 Mbps per il 100% dei cittadini Ue, nonché la copertura entro il 2020 con banda larga di velocità superiore ai 100 Mbps per almeno il 50% degli utenti domestici europei. La stipula dell´accordo di programma fra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed il Ministero della Sviluppo Economico, Dipartimento delle Comunicazioni, consentirà quindi l´avvio del completamento del "Piano nazionale banda larga" sul territorio regionale.  
   
   
FVG, TLC: GIUNTA "ASCIUGA" CDA INSIEL  
 
 Trieste, 26 novembre 2013 - "Al fine della razionalizzazione e del contenimento della spesa, da compiersi attraverso l´introduzione della figura dell´Amministratore unico o del Consiglio di amministrazione nella nuova composizione, il Consiglio di amministrazione della Insiel spa cessa dalla carica alla data di entrata in vigore della presente legge". E´ questo il testo del sub-emendamento della Giunta regionale alla legge "di manutenzione" (ddl n.24/2013), approvato venerdì sera dal Consiglio regionale, che apre alla possibilità di introdurre in Insiel, società Ict "in house" della Regione, l´amministratore unico ovvero l´applicazione del decreto Monti "Salva Italia", in base al quale il numero dei membri dei consigli di amministrazione delle società partecipate non può essere superiore a tre. "Il provvedimento rientra nella logica del contenimento dei costi della Pubblica Amministrazione - ha spiegato l´assessore regionale alla Funzione pubblica Paolo Panontin - attraverso la riduzione dei costi degli organi di governo delle società partecipate dalla Regione. Crediamo nella grande professionalità e potenzialità delle centinaia di lavoratori di Insiel, e pensiamo che ´asciugare´ la sua governance sia uno strumento utile per liberare le grandi energie dell´azienda". "La società strumentale dell´informatica regionale - ha aggiunto - dovrà dare attuazione nel prossimo futuro ai progetti connessi alla realizzazione dell´Agenda digitale e al completamento dell´infrastrutturazione digitale, dando forte impulso al progetto Ermes sulla banda larga". L´attuale organo amministrativo eserciterà le attività di ordinaria amministrazione fino alla ricostituzione dell´organo di governo, che dovrà avvenire nel termine massimo di 60 giorni dall´entrata in vigore della legge.  
   
   
LAZIO, TIROCINI: TUTTE LE PROCEDURE SU INTERNET, IL SERVIZIO E´ PIU´ SEMPLICE E VELOCE CONTINUA L´IMPEGNO PER RENDERE I SERVIZI DEI CITTADINI PIÙ SEMPLICI E VELOCI  
 
 Roma, 26 novembre 2013 - Le procedure per i tirocini sono più semplici. Il sistema passa su internet, in questo modo non sarà più necessario inviare documenti cartacei su convenzioni e progetti formativi. Dal 1 gennaio tutto l’iter passa on line. “Un ulteriore passo in avanti sul fronte dei tirocini dopo l’approvazione delle linee guida – ha detto Lucia Valente, assessore regionale al Lavoro, che ha aggiunto: con il nuovo sistema otteniamo anche informazioni utili per il nostro Osservatorio sul mercato del lavoro e per la valutazione dei tirocini, che sono frequentati soprattutto dai giovani”. Clicca qui per accedere al servizio. Http://www.portalavoro.regione.lazio.it/portalavoro/    
   
   
UMBRIA: WI-FI LIBERO IN TUTTE LE PIAZZE, IL PROSSIMO OBIETTIVO  
 
 Pescara, 26 novembre 2013 - L´idea di attivare il wi-fi free nelle principali piazze dei borghi e delle città della nostra regione è nata dal desiderio di offrire a tutti i cittadini la possibilità di scambiare dati e conoscenza in modo semplice e gratuito". Lo ha dichiarato il vice presidente della Regione ed assessore alo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. "In questi anni abbiamo avviato il piano di abbattimento del digital divide, con investimenti in fibra ottica. In molti comuni d´Abruzzo la connessione veloce è già stata attivata, in altri lo sarà a breve, in altri ancora sono in corso i lavori, ma c´è ancora molto da fare. Comunque, - ha proseguito - abbiamo il dovere di andare oltre. Secondo gli ultimi dati, sembra, infatti, che ci si colleghi ad internet principalmente da smartphone, palmari e tablet. Ecco perchè il nostro prossimo obiettivo sarà quello di portare il Wifi gratuito in ogni piazza d´Abruzzo: il luogo per eccellenza dove i cittadini si aggregano e trascorrono tempo socializzando. Il nostro intento è quelo di rendere semplice e, alla portata di tutti, la diffusione e la produzione di conoscenze, attraverso la connessione libera. Del resto, se è vero che l´informazione deve arrivare ad ogni cittadino, - ha sottolineato - possiamo contribuire a questo traguardo dando una risposta concreta al diritto di navigazione libera, finalizzata ad una comunicazione democratica e di massa, al fine di poter erogare informazioni e condividere le sempre maggiori quantità di dati. Si tratrta, quindi, di un progetto che vogliamo condividere con i cittadini, con le imprese e con le Amministrazioni pubbliche offrendo un nuovo strumento che, in qualche modo, riduca le distanze e favorisca la partecipazione e la comunicazione. Continueremo a dimostrare, con i fatti, che questa amministrazione crede veramente nei temi dell´innovazione oltre che nell´utilizzo delle soluzioni Ict. Il wi-fi libero - ha concluso - rappresenta un valido strumento per il raggiungimento di questo obiettivo".  
   
   
"CONFERENZA EUROPEA MARIE CURIE", IL 26 E 27 NOVEMBRE FIRENZE CAPITALE DEI RICERCATORI  
 
Firenze, 26 novembre 2013 - Per due giorni Firenze diventa la capitale dei ricercatori europei. Su iniziativa di Regione Toscana e Commissione Europea, il capoluogo toscano (Palaffari. Piazza Adua) ospiterà infatti, il 26 e il 27 novembre, la "Conferenza Europea Marie Curie": un evento di grande impatto (sono attesi circa 400 ricercatori dai vari Paesi d´Europa) che si inserisce in una fase molto delicata per la ricerca europea, il lancio del nuovo programma ("Orizzonte 2020"). "Ne siamo molto orgogliosi - sostiene Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana e assessore anche per i rapporti con il mondo della ricerca scientifica - sia per l´importanza della conferenza Marie Curie e sia perchè si tratta di un riconoscimento al sistema toscano della ricerca, un sistema che esprime diverse eccellenze italiane ed europee". Questo incontro viene tenuto a cadenza annuale in un Paese diverso del vecchio continente. Quest´anno la scelta è toccata all´Italia puntando sulla Toscana. Circa 200 fra i ricercatori iscritti alla conferenza di Firenze sono beneficiari delle borse di studio intitolate alla scienziata polacca Nobel per la fisica e per la chimica. Oltre alla conferenza vera e propria (presentazioni, dibattiti, attività di networking con ricadute su centri, università, industrie) il programma prevede iniziative parallele: visite ai laboratori e ai centri di ricerca presenti in Toscana. Scopo principale dell´iniziativa è fornire un forum ai ricercatori che favorisca uno scambio di esperienze sul loro lavoro e sugli sviluppi della ricerca scientifica. Previsti anche scambi di punti di vista con personalità della politica, della ricerca e dell´industria. Per la Regione Toscana - sottolinea Stella Targetti - è una bella occasione per valorizzare il proprio sistema non solo ampliandone la visibilità ma anche, in continuità con uno specifico evento tenuto a Bruxelles a fine maggio, coinvolgendo fattivamente nella definizione dei programmi le Università e i Centri di ricerca toscani. • Programma (non definitivo): https://mariecurieactions.Teamwork.fr/en/programme  • Iniziative parallele (visite ai centri di ricerca e laboratori): https://mariecurieactions.Teamwork.fr/en/activities     
   
   
A FUTURE FORUM, UN DISEGNO DI LEGGE REGIONALE SUL LIFELONG LEARNING  
 
 Udine, 26 novembre 2013 - Un disegno di legge regionale sul lifelong learning, la “formazione permanente” o educazione degli adulti, questione tuttora priva di normativa tanto a livello locale quanto nazionale, nell’ottica di portare al Fvg un’innovazione centrale per il futuro. La proposta, che si avvarrà di consulenze di esperti e specialisti internazionali, sarà presentata dall’Università della Liberetà del Fvg e la sua presidente, Pina Raso, l’ha annunciato stasera al Future Forum, promuovendo l’incontro della rassegna che ha visto protagonista – introdotto dalla componente della giunta camerale Lucia Piu e accompagnato dal sindaco di Udine Furio Honsell – Norman Longworth, uno dei massimi esperti mondiali di Lifelong Learning, già docente della materia all’Università di Stirling nonché consulente per Unione europea, Ocse e Unesco, e ideatore tra l’altro della “information ladder”, un diagramma che descrive gli stadi dell’apprendimento. «Non c’è sufficiente interesse in questa parte d’Europa per la formazione permanente – ha evidenziato la Raso –, eppure questa diventa la chiave dello sviluppo, imprescindibile per un futuro sostenibile. Di qui la nostra decisione, appena presa in sede di Università delle Liberetà, dove il numero di “studenti” si mantiene costante, sulle 3.500 persone l’anno, nonostante le difficoltà e la crisi». E come ha evidenziato poi Longworth, il lifelong learning sarà la risposta per territori che crescono in modo sostenibile, in un mondo in cui l’età media e quella lavorativa saranno sempre più alte, Il 20% degli attuali lavori nel 2023 non esisterà più e nell’arco della vita una persona avvierà molto probabilmente almeno 4 carriere». Nella società del futuro, «le sfide economiche, sociali e ambientali, fattori che abbiamo sempre considerato separatamente, saranno sempre più integrate e interdipendenti – ha detto Longworth – e l’incertezza sarà la caratteristica sempre più marcata della nostra vita. Ci dovremo necessariamente spostare verso un apprendimento continuo, che dovrà essere garantito a tutti, in ogni luogo, in modo personalizzato, utilizzando tutte le opportunità che le tecnologie offrono per l’apprendimento su misura, a distanza, nella comunità e sul posto di lavoro». Longworth ha anche evidenziato il ritorno a una nuova centralità di città e regioni, che diventeranno il centro dello sviluppo. Diventeranno “learning regions” e “learning cities”, e si giocherà tutto sulla qualità dell’apprendimento continuo. Su di essa si formerà la crescita in ogni aspetto della vita. Un progetto difficile da costruire e a lungo termine, che richiede il coinvolgimento di tutta la comunità, a partire da amministratori e governanti sensibili e “illuminati”, in grado di coinvolgere direttamente i cittadini e le loro organizzazioni. «E un progetto che ispira Udine», ha assicurato Honsell, ricordando la complessità del processo e contemporaneamente l’impegno della città sulla questione.  
   
   
ALTA FORMAZIONE, ORA IL DOTTORATO SI PUÒ FARE IN AZIENDA. TOSCANA FIRMA PROTOCOLLO CON ATENEI, IMPRESE E SINDACATI  
 
Firenze, 26 novembre 2013 - Dottorato di ricerca: ora si può fare anche lavorando in azienda. Il lavoro consiste proprio nel portare avanti la ricerca per la tesi di dottorato all´interno dell´impresa, con la formazione e la supervisione garantite dall´università. In altre parole: alta formazione, di livello post universitario, ma fatta direttamente al lavoro, dentro un´impresa, grazie ad un contratto di apprendistato. Una possibilità che da qualche tempo è permessa in Italia da una legge nazionale e che nel Nord Europa è già largamente diffusa, specialmente per professioni ad alto contenuto scientifico ed innovativo. Da oggi anche in Toscana sarà più facile sfruttare questa possibilità grazie ad un protocollo d´intesa firmato dalla vicepresidente della Regione, con delega all´istruzione, Stella Targetti, insieme ai rappresentanti di ben 21 soggetti che rappresentano a tutto tondo il mondo dell´università e dell´alta formazione toscana, tutte le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori. Un protocollo che si prefigge lo scopo di avvicinare sempre di più il mondo della scuola e dell´università con il mondo del lavoro, facilitando l´inserimento dei giovani e contribuendo a colmare quel gap di alta formazione che affligge l´impresa italiana, sopratutto quella di piccole dimensioni, storicamente povera di personale in possesso di laurea e ancor di più di titoli post laurea. "Oggi il gran numero di firmatori di questo protocollo -ha detto la vicepresidente Targetti - dà conto dell´importanza della sfida che rappresenta ed anche della sua complessità. La Regione Toscana in questa legislatura ha investito molto sui dottorati di ricerca attraverso borse di studio (220 borse: 50 borse triennali nel 2011, 100 borse triennali nel 2012, 70 borse biennali nel 2013) non solo per consentire ai giovani la possibilità di una carriera nel mondo accademico ma pensando a percorsi di ricerca finalizzati all´innovazione delle imprese del territorio. Per questo, con convinzione – ha ribadito la vicepresidente - abbiamo inteso sfruttare lo spazio normativo che il Testo Unico sull´apprendistato riserva alle Regioni, non certo per appesantire adempimenti e regole ma per semplificare, condividendo con tutti i soggetti coinvolti, mondo del lavoro, delle imprese e accademico, alcuni punti fermi, come la durata e le ore di didattica e apprendimento formale." Targetti ha poi aggiunto: "Sappiamo che questa firma è un punto di partenza, adesso dovremo fare tutti un lavoro impegnativo per tradurlo in atti concreti. Sarà questo un modo attraverso il quale gli stessi Atenei potranno vincere la sfida del trasferimento tecnologico, mentre le imprese avranno persone altamente qualificate in azienda per attività di ricerca ed innovazione ad un costo minore grazie all´abbattimento del cuneo fiscale e dei livelli retributivi inferiori previsti per la durata del contratto. Penso sopratutto – ha concluso Targetti - alle opportunità che si aprono per le piccole aziende ad alto valore di innovazione, start up innovative, spin off universitari, ecc." Dopo la firma del protocollo, in collaborazione con il mondo accademico, verrà creato un elenco regionale dei dottorati che possono essere svolti in modalità di apprendistato, che servirà a facilitare l´incontro fra domanda e offerta. L´elenco potrà essere costanetemente aggiornato su richiesta degli atenei. I dottorandi che, d´accordo con il proprio collegio docenti, vorranno intraprendere il percorso potranno usufruire di vauchers regionali per l´attività di progettazione e formativa specifica.  
   
   
TAGLI ALLE UNIVERSITÀ, VENDOLA SCRIVE A LETTA E AI PARLAMENTARI PUGLIESI  
 
Bari, 26 novembre 2013 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza in merito alla preoccupante situazione relativa alla gestione del turnover del personale delle Università statali pugliesi e, più in generale, meridionali. “I decreti attuativi del Miur – scrive Vendola – di attribuzione di punti organico e del Fondo di finanziamento ordinario non tengono in alcun conto le cessazioni intervenute nelle singole Università nei periodi precedenti, ma ripartiscono i punti organico spalmandole sul “sistema delle università statali”, grazie ad una norma, il comma 13/bis, inserita nel 2012 all’art. 66 del Decreto Legge 112/2008, convertito in Legge: l’effetto concreto, per quanto riguarda gli Atenei pugliesi, consiste nel fatto che gli stessi possono assumere in una percentuale irrisoria rispetto alle quote agli stessi singolarmente spettanti (50% o 20% a seconda dei casi), invece previste nel precedente comma 13, stesso Decreto, per il triennio 2009-2011 e di cui taluni Atenei pugliesi, per altre vicende, non si sono neppure potuti giovare”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “con criteri discrezionali, e che non tengono conto delle realtà locali e della deprivazione insistente nelle stesse, gli Atenei pugliesi si trovano in serissime difficoltà nella erogazione dei servizi istituzionali”. Vendola ha poi rammentato al Presidente Letta “che a breve usciranno gli elenchi di coloro che saranno risultati idonei nelle procedure di abilitazione nazionale. La mancanza di fatto di punti organico impedirà agli Atenei pugliesi di poter assumere i propri migliori scienziati e docenti, il cui costo corrisponderebbe solo al cosiddetto delta (0.2 per gli associati, 0.3 per gli ordinari). La possibilità di poter scegliere i migliori scienziati e docenti ci è di fatto preclusa a causa dell’esiguità del contingente assunzionale destinato agli atenei pugliesi. Di contro, invece, alcuni Atenei si ritroveranno ad avere un surplus di punti organico che potranno utilizzare per chiamare i migliori scienziati e docenti, e i nostri in particolare. L’effetto che si verrebbe a determinare nel giro di pochissimi anni se non si dovesse porre immediatamente rimedio a questa pericolosa deriva, sarà quello di costringere alcuni Atenei meridionali alla chiusura o in alternativa determinarne un declassamento ad Università di serie B”. “Ritengo – conclude Vendola nella missiva – e con me tutta la comunità accademica pugliese, che non puoi lasciare così inalterata la situazione e che vorrai mettere in campo ogni possibile iniziativa per evitare riparti così punitivi delle realtà territoriali più svantaggiate”. Il Presidente della Regione Puglia, con una seconda lettera, ha poi informato tutti i parlamentari pugliesi di aver scritto al Presidente Letta. “Si tratta – si legge nella nota ai deputati e senatori della Puglia – di una vicenda di assoluto interesse pubblico, perché nessuna comunità può tutelarsi e competere senza un investimento strategico in istruzione, alta formazione e ricerca. Con queste norme si condanna il sistema universitario meridionale ad un destino di marginalità ed insignificanza. Il Parlamento può e deve, a nostro avviso, correggere ciò che rappresenta un errore rilevante, ma anche una grave ingiustizia che colpisce il Sud. Certo della vostra considerazione e del vostro impegno, mi dichiaro disponibile a coordinare con voi ogni utile iniziativa atta a sensibilizzare il Governo e la pubblica opinione”.  
   
   
SCUOLE PARITARIE. ZAIA: UN MODELLO UNICO IN EUROPA CHE DOBBIAMO TUTELARE  
 
Venezia, 26 novembre 2013 - “Il modello veneto delle scuole paritarie per l’infanzia garantisce un’eccellenza educativa unica in Europa a un costo tre volte inferiore a quello delle scuole statali. E’ un patrimonio che vogliamo e dobbiamo difendere a ogni costo non solo per una questione economica ma anche perché un modello diffuso dall’alto profilo qualitativo. Nel Veneto, infatti, il 70% dei bambini tra i 3 e i 6 anni frequentano queste scuole e nel territorio regionale, in ben 298 dei 581 Comuni, l’unica struttura educativa per l’infanzia presente è solo quella paritaria”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ribadisce la volontà di salvaguardare la situazione delle scuole paritarie affrontata ieri durante il convegno organizzato dal movimento Salva Scuole Paritarie Veneto. “Una realtà, quindi, diffusa – continua il Presidente - che come Regione Veneto abbiamo voluto tutelare fino in fondo facendo la nostra parte: dai 12 milioni di euro del 2009 siamo passati a un contributo regionale totale di 21 milioni al contrario di Roma che inizialmente destinava oltre 500 milioni di euro mentre ora ne danno la metà in bilancio e un’altra metà con le mille proroghe. Una vera e propria follia contro la quale dobbiamo combattere”. “Se lo Stato italiano adottasse il nostro modello – conclude Zaia - metterebbe in atto una vera e propria spending review, risparmiando 6 miliardi di euro. Un bambino costa alla scuola statale oltre 6.200 euro l’anno mentre se va alla paritaria costa 2.800 euro l’anno ma 1.400 euro di questi li mette la famiglia creando una disparità e una discriminazione tra famiglie che è inaccettabile. Grazie al sistema delle scuole paritarie, quindi, tutti otterrebbero grandi vantaggi”.  
   
   
ISTRUZIONE: ZAIA, “IN VENETO COSTITUZIONE NON RISPETTATA. SENZA LE SCUOLE PARITARIE SAREBBE COLLASSO ANCHE DI COSTI”  
 
Verona, 26 novembre 2013 - “In Veneto, in materia d’istruzione, la Costituzione non è rispettata, perché senza la preziosa presenza delle scuole paritarie non tutti i nostri ragazzi avrebbero lo stesso diritto d’accesso alla formazione e i costi andrebbero al collasso”. La denuncia è venuta dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, intervenuto, alla Gran Guardia di Verona, alla giornata conclusiva del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa dedicata all’istruzione, presenti, tra gli altri, il Patraiarca di Venezia, Mons. Moraglia, il Vescovo di Verona, Mons. Zenti, e gli assessori regionali Elena Donazzan e Remo Sernagiotto. “Nel nostro Veneto – ha ricordato Zaia – accedono alle scuole paritarie 91.500 ragazzi ai quali viene data una risposta formativa di qualità venendo incontro a bisogni delle loro famiglie, ma là fuori qualcuno sembra non capirlo”. “Noi come Regione – ha proseguito – confermiamo in pieno la nostra parte e abbiamo stanziato i nostri 21 milioni anche in questo anno di grandi difficoltà, ma sembra che siamo gli unici a mantenere la parola. Se lo Stato pagasse in proprio le spese indicate nei loro scandalosi ‘costi standard’ – ha aggiunto Zaia – spenderebbe 535 milioni di euro. In Veneto, lo ribadisco, la Costituzione in questo settore non è rispettata, perché oltre che spendere una follia, le scuole statali non sarebbero in grado di accogliere i 91.500 ragazzi assistiti oggi dalla paritarie”. “Sono stato a Cà Tron – ha proseguito Zaia – ed ho apprezzato l’intervento del delegato della Cei. Ma non mi sono fermato qui e sono andato a Roma a parlare della situazione con Mons. Crociata. Gli ho detto che il modello veneto lo dobbiamo difendere assieme e che la Regione è pronta a profondere ogni energia in questo senso”. “Anche in questo caso – ha concluso Zaia – ricordo che con 21 milioni di euro di tasse versate a Roma il Veneto è una delle poche Regioni ad avere un grosso residuo fiscale attivo, che deve tornare a servire per la nostra gente e che, applicando a livello nazionale i criteri di buon amministrazione adottati in Veneto, si risparmierebbero la bellezza di 30 miliardi l’anno”.  
   
   
SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE DALLA REGIONE 7 MLN DI EURO AI COMUNI PER GARANTIRE IL SERVIZIO SOSTENUTE PIÙ DI 1250 SEZIONI SU TUTTO IL TERRITORIO PIEMONTESE  
 
Torino, 26 novembre 2013 – Via libera alla graduatoria per l’anno scolastico 2012-2013 dei contributi regionali finalizzati a garantire il servizio alle famiglie delle scuole dell’infanzia paritarie. Lo stanziamento complessivo è di circa 7 milioni di euro, a beneficio di 297 Comuni che ne hanno fatto richiesta: 30 nell’Alessandrino con 87 sezioni sostenute e un contributo di 499mila euro, 23 nell’Astigiano, con 73 sezioni sostenute e un contributo di 500mila euro, 23 nel Biellese, con 40 sezioni sostenute e un contributo di 311mila euro, 53 nel Cuneese, con 205 sezioni sostenute e un contributo di 1,3 milioni di euro, 33 nel Novarese, con 145 sezioni sostenute e un contributo di 752mila euro, 103 nel Torinese, con 600 sezioni sostenute e un contributo di 2,9 milioni di euro, 24 nel Vco, con 67 sezioni sostenute e un contributo di 471mila euro, 8 nel Vercellese, con 34 sezioni sostenute e un contributo di 181mila euro. “Le scuole dell’infanzia paritarie offrono un servizio pubblico importante per le famiglie, che integra e completa quello garantito dalle scuole statali - commenta Alberto Cirio, assessore all’Istruzione della Regione – I contributi della Regione permetteranno di sostenere oltre 1250 sezioni su tutto il territorio, aiutando i Comuni a mantenere e garantire questo servizio per i propri cittadini”. Per le scuole ubicate in Comuni con • popolazione fino a 15.000 abitanti • o in frazioni di Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti il contributo è di circa 7 mila euro a sezione e 11 mila euro nel caso di unisezione. Per le scuole ubicate in Comuni con • popolazione superiore a 15.000 abitanti il contributo assegnato è, invece, di circa 3 mila euro a sezione.  
   
   
ISTRUZIONE: FVG, PREVENZIONE E CONTRASTO BULLISMO OMOFOBICO  
 
Trieste, 26 novembre 2013 - La Giunta regionale ha approvato il ´Progetto regionale di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo omofobico: rilevazione del problema, strategie d´intervento e attiva formazione´. Proposto dall´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Pari Opportunità, Politiche giovanili e Ricerca, Loredana Panariti, sarà attivato con la collaborazione dell´Ufficio Scolastico Regionale per il Friuli Venezia Giulia, del Circolo Arcigay Trieste e Gorizia, dell´Arcigay Nuovi Passi di Udine e Pordenone e dell´Arcilesbica Udine, con l´apporto scientifico dell´Università degli studi di Trieste, Dipartimento di Scienze della vita, sulla base di un´apposita convenzione, pure approvata dall´Esecutivo. Alla base del provvedimento, come spiega l´assessore Panariti - "C´è la considerazione che l´omofobia è diffusa anche nella nostra regione, e che nell´ambito educativo il personale scolastico e i genitori si possono trovare impreparati, e sottostimare l´evento". Il progetto mira ad acquisire, all´interno di un disegno di ricerca, conoscenze obiettive del fenomeno, mediante la compilazione di questionari di tipo anonimo, che saranno distribuiti nelle scuole. Si propone altresì di diffondere valori e pratiche educative atte a prevenire, contrastare e ridurre il pregiudizio sociale verso le persone omosessuali. Promuovendo nel contempo azioni di contrasto ad atteggiamenti omofobici, e offrendo il supporto psicologico agli adolescenti, per la promozione della loro salute e del benessere psicofisico. Il progetto intende altresì promuovere azioni di prevenzione e contrasto ad atteggiamenti di bullismo omofobico, suggerendo ad insegnanti e studenti concrete modalità di intervento; e infine, di proporre al personale scolastico e agli operatori socio-educativi occasioni di formazione e di confronto sui temi dell´omofobia, del bullismo omofobico, della discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. Si articolerà in tre azioni di intervento: l´attività di ricerca negli ambiti scolastici, l´attività di formazione rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, l´attività di formazione e aggiornamento rivolta al personale scolastico e agli operatori socio-educativi.  
   
   
PREMIATI GLI STUDENTI VINCITORI DELLA X EDIZIONE DEL CONCORSO “PLAY ENERGY ENEL”.  
 
 Ancona, 26 novembre 2013 - Premiate ieri ad Ancona, presso la Sala Li Madou della sede della Regione, le scuole della Regione Marche vincitrici del concorso “Play Energy”, la competizione sui temi dell’energia e dell’ambiente che Enel dedica da dieci anni al mondo della scuola in Italia e all’estero. Nella Regione Marche hanno partecipato 200 scuole per un totale di oltre 4 mila studenti i cui progetti sono stati giudicati nei mesi scorsi da una autorevole giuria composta da rappresentanti del mondo della scuola, delle istituzioni e dei media. Le scuole delle Marche vincitrici parteciperanno alla selezione nazionale del concorso i cui vincitori saranno decretati in primavera. I primi premi sono andati alle seguenti scuole vincitrici: per la categoria scuola Primaria si è aggiudicato il primo posto in classifica la Scuola Primaria di Zona Ascolani di Grottammare (Ap) con il progetto “Energia… creativa!” curato dall’insegnante Giuliana Tedeschini; per la categoria Scuola Secondaria di 1° grado ha vinto la scuola secondaria di I° Barocci di Mombaroccio (Pu) con il progetto “A scuola ci andiamo con il sole” curato dal prof. Michele Alexis. Infine per la categoria Scuola Secondaria di 2° grado ha trionfato la scuola Itis Marconi di Jesi (An) con il progetto “Progetto laboratori solari” seguito dall’insegnante Giuliano Fattorini. La giuria ha inoltre premiato il progetto “Miniserra con pannellino solare” con una menzione speciale alla Scuola Media Giorgio Perlasca di Montottone (Fm) che gli consentirà l’accesso, insieme alle scuole vincitrici, alla selezione nazionale. Alla cerimonia di premiazione, i cui lavori sono stati coordinati da Giuseppe Meduri e Ornella Ferrini delle Relazioni Esterne e Territoriali Enel, sono intervenuti l’Assessore regionale ai Beni Ambientali, Maura Malaspina, Mariagrazia Conti del comune di Ancona e Annamaria Nardiello, Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. “Play Energy 2013”, da 6 anni ha assunto una dimensione internazionale con il coinvolgimento di 10 Paesi oltre all’Italia: Grecia, Panama, Russia, Stati Uniti, Bulgaria, Cile, Costa Rica, Guatemala, Romania e Slovacchia.  
   
   
JOB&ORIENTA: I POLI TECNICO PROFESSIONALI SONO UNA NOSTRA ECCELLENZA  
 
 Verona, 26 novembre 2013 - Presentazione ufficiale per i 56 Poli tecnico professionali della Lombardia a ´Job&orienta´, mostra convegno nazionale su orientamento, scuola, formazione e lavoro. I Ptp sono nati in Lombardia, per garantire un´interconnessione funzionale tra i soggetti delle filiera formativa e le imprese della filiera produttiva. I Numeri Di Una Realtà Che Cresce - A oggi coinvolgono 400 imprese, più di 200 istituti, circa 70 enti di formazione, 5 università e diversi dipartimenti, 15 associazioni di categoria. Sono presenti nei settori Turismo e Sport (11), Manifattura e Artigianato (6), Meccanica, impianti e costruzioni (17), Cultura, informazioni e tecnologie informatiche (5), Servizi commerciali, trasporti e logistica (5), Agro-alimentare (4), Servizi alla persona (6), Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali (2). Li ha presentati, presso lo stand della Regione Lombardia, l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. Con lei, il sottosegretario al Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca Gabriele Toccafondi, il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale per la Lombardia Francesco de Sanctis e il direttore generale dell´Assessorato regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Bocchieri. I Ptp Di Bergamo, Vimercate E Varese - A titolo di esempio, sono state illustrate le attività: del Ptp per la Valorizzazione e promozione attività turistiche dell´Itc Vittorio Emanuele Ii di Bergamo, che coinvolge 18 soggetti partecipanti, tra cui aziende, Assolombarda e Confindustria Bergamo, e tre istituti tecnici/professionali; del Ptp Floriani Energia, Ambiente e Costruzioni sostenibili di Vimercate (Monza e Brianza), che opera nell´ambito dei processi e degli impianti a elevata efficienza e a risparmio energetico, con una rete di 42 soggetti, tra cui 13 aziende; del Ptp Newton di Varese per la Meccatronica, che raccoglie 15 soggetti partecipanti, di cui 7 sono aziende e 3 istituiti tecnici/professionali; questo Polo opera nella filiera formativa e produttiva varesina nell´ambito della meccanica. "Avvicinare mondo della scuola e mondo del lavoro, coinvolgendo tutti gli attori presenti sul territorio - ha commentato l´assessore Aprea - è il nostro modo di fare rete, per offrire ai nostri studenti una buona occupabilità: i risultati ci dicono che siamo sulla buona strada e i nostri Poli tecnico professionali ne sono una dimostrazione". Giovani Assunti Con Contratto Dopo Diploma Its - A riprova che lo slogan lanciato dall´assessore regionale ´Trovare lavoro a scuola, studiare in azienda´ è una realtà, oggi sono stati premiati i giovani che, dopo il diploma presso uno degli Its e Ifts lombardi, hanno subito trovato lavoro: nella maggioranza dei casi si tratta di contratti a tempo indeterminato e le aziende spaziano da grandi colossi industriali come Agusta Westland, consolidate imprese editoriali (Famiglia Cristiana) a piccole realtà altamente specializzate e leader nei settori di appartenenza. Lombardia Modello Per Il Paese - "Questo è il miglior spot che io possa portare al Ministero dell´Istruzione - ha commentato il sottosegretario Toccafondi - e, se la Lombardia ce la fa, significa che può essere un modello anche per le altre regioni. Vedere questi ragazzi pronti a impegnarsi, con l´entusiasmo di chi inizia un percorso formativo al termine del quale è pronto un posto di lavoro, è l´immagine di come si possa uscire dalla crisi".  
   
   
FVG, AGRICOLTURA: IL PSR PREMIA LA CREATIVITÀ DEI FUTURI IMPRENDITORI "COLTIVA L´INGEGNO", CONCORSO DEDICATO AGLI STUDENTI DEGLI ISTITUTI TECNICI AGRARI E AD INDIRIZZO ALBERGHIERO  
 
Trieste, 26 novembre 2013 - Diffondere tra i giovani la conoscenza del Programma di Sviluppo Rurale e delle sue opportunità; rendere familiari alle nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro i meccanismi, le modalità per accedere alle misure di sostegno di questo programma. Sono questi gli obiettivi del concorso "Coltiva l´ingegno", promosso dalla Regione Fvg e riservato agli studenti degli Istituti tecnici agrari e ad indirizzo alberghiero, pubblici e privati, del Friuli Venezia Giulia. Il concorso, rivolto sia a singoli studenti sia a gruppi o classi, prevede l´elaborazione di progetti, idee e proposte legate direttamente o indirettamente al tema del Psr "Dalla nostra terra nascono nuove prospettive". Il tema è obbligato, libera invece è la scelta del mezzo: l´elaborato può consistere in foto, testi e/o immagini, video, presentazioni multimediali, slideshow, presentazioni power point, ecc. Ai due studenti vincitori andranno in premio due tablet, mentre i due migliori elaborati realizzati da classi o gruppi di studenti saranno premiati con due buoni per acquisto libri per un valore di 500 euro ciascuno. I termini per partecipare scadono alle ore 12 di lunedì 16 dicembre. Regolamento, materiale informativo e scheda di partecipazione si possono trovare sul sito www.Regione.fvg.it  nell´area dedicata al Psr. La premiazione del concorso avverrà nell´ambito di una manifestazione a tema durante Agriest 2014, che si terrà dal 23 al 26 gennaio alla Fiera di Udine.  
   
   
TAGLI UNIVERSITÀ, VENDOLA: BATTAGLIA SACROSANTA A DIFESA DEL SUD  
 
Bari, 26 novembre 2013 - “Ho ricevuto i Rettori delle Università pugliesi che mi hanno rappresentato la preoccupazione di una deriva drammatica”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a margine dell’incontro di questa mattina con i Rettori degli Atenei pugliesi. Nell’incontro si è affrontata la questione relativa al recente Decreto ministeriale, che distribuisce le risorse nazionali per le prossime assunzioni. Un provvedimento penalizzante per le accademie del Sud. “Il sistema universitario, in tutto il Mezzogiorno d’Italia – ha proseguito Vendola – rischia di essere travolto dalle scelte della legge di stabilità. Noi siamo di fronte al rischio di una lesione del diritto allo studio, ma anche del diritto alla salute. Se vanno via trecento docenti dall’Università di Bari e se ne possono reclutare soltanto quindici, vuol dire che saltano anche docenze universitarie legate alla vita del Policlinico”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “c’è in questa vicenda l’eco di uno scandalo culturale. Sia per definire il riparto del Fondo sanitario, sia per definire il riparto dei fondi che alimentano gli apparati della formazione e dell’alta formazione, non viene adoperato un parametro fondamentale, che chiediamo da anni: l’indice di deprivazione. Si tratta di un colpo alla nostra Costituzione, è una violazione del principio di uguaglianza. Siamo di fronte ad un fatto incredibile: in una situazione in cui la crisi economica produce sempre più povertà, la povertà diventa una colpa, viene stigmatizzata, si dà meno ossigeno a chi è in apnea dal punto di vista sociale. Noi ci ribelliamo a questo”. “Vorrei rivolgermi a tutto il mondo dell’informazione del Sud – ha continuato Vendola – perché c’è bisogno di capire che non è una lotta dei Rettori o dei docenti e degli studenti, ma è una lotta per il Sud. Se viene ucciso il nostro sistema universitario, non abbiamo chance, non c’è futuro. L’economia può essere rimessa in piedi soltanto se si investe sulla formazione e sull’alta formazione, sull’innovazione e sulla ricerca. Per questo sono assolutamente solidale con i Rettori e nelle prossime ore la Regione, non solo confermerà il suo atteggiamento di conflittualità con il Governo su questo terreno, ma produrrà altre iniziative a sostegno della lotta sacrosanta delle Università del Sud. In questo quadro, le mance ad alcune ben protette Università private rappresentano un doppio scandalo”. Vendola ha poi annunciato che “raccoglieremo le proposte di dettaglio, che sono state presentate questa mattina dai Rettori, in un documento che io intendo inviare al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Istruzione e dell’Università e a tutti i parlamentari pugliesi, affinché possano intendere che si tratta di una battaglia politica centrale. È un momento anche di verifica per l’amore che si ha verso la nostra terra”. Prima di dare inizio all’incontro con i Rettori pugliesi, il Presidente Vendola ha ricevuto una delegazione di lavoratori precari delle Università, che hanno denunciato il rischio che al 31 Dicembre prossimo, importanti postazioni di lavoro, fondamentali per la vita degli Atenei, possano di saltare. “Si tratta di precari storici – ha detto Vendola – di chi ha lavorato anche più di dieci anni dentro le Università e in qualche maniera è diventato un pezzo importante della vita del sistema accademico. Come in altri sistemi, i precari hanno rappresentato, sia pure in una condizione di spoliazione dei diritti, un pilastro per la continuità produttiva di quei sistemi. Per questo, è molto importante per me assistere ad un momento di assoluta coesione nella lotta. I Rettori e i lavoratori precari sono sulla stessa barricata, insieme stiamo difendendo il sistema universitario del Sud”.  
   
   
LAZIO: UN BANDO DI FINANZIAMENTO PER I PROGETTI DEI GIOVANI LE INIZIATIVE POSSONO RIGUARDARE IL CAMPO DELLA CULTURA, DELL’ARTE, DEL TEMPO LIBERO, PER FAVORIRE L´AGGREGAZIONE E LA SOLIDARIETÀ. SCOPRI COME PARTECIPARE  
 
Roma, 26 novembre 2013 - Un bando per le associazioni dei giovani, per essere dalla parte delle ragazze e dei ragazzi che vogliono realizzare i loro progetti. “E’ importante che i giovani sentano che c’è qualcuno che pensa a loro – ha detto Lidia Ravera, assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili – e per questo puntiamo sulle start up dell´imprenditoria giovanile". "Tutti ne parlano ma nessuno li sta a sentire - ha aggiunto Ravera - Noi vogliamo sostenerli, perché poi possano camminare con le loro gambe senza alcuna logica assistenziale”. Chi può partecipare? le associazioni che abbiano la maggior parte dei componenti degli organi direttivi al di sotto dei 35 anni e che vogliono promuovere idee innovative e creative. In quali settori? I progetti possono riguardare il campo della cultura, dell’arte, del tempo libero, per favorire l´aggregazione e la solidarietà. Quando scade il bando? Le domande si possono presentare entro il 7 gennaio 2014. Se vuoi partecipare ecco tutte le informazioni e il materiale. Http://www.regione.lazio.it/rl_giovani/?vw=newsdettaglio&id=145    
   
   
DELEGAZIONE CINESE DELLA PROVINCIA DI HUNAN IN VISTA NELLA REGIONE MARCHE. INCONTRO CON IL PRESIDENTE SPACCA.  
 
 Ancona, 26 novembre 2013 - Le Marche sono pronte a collaborare con la Provincia cinese di Hunan nel settore della protezione ambientale, mettendo a disposizioni procedure e metodologie in grado di accompagnare una crescita industriale sostenibile, in una realtà territoriale che conta 71 milioni di abitanti. È quanto emerso dall’incontro tra il presidente della Regione, Gian Mario Spacca e una delegazione cinese, in visita nelle Marche, guidata dal segretario generale del Governo provinciale, Dai Daojin. La Provincia di Hunan e due tra i maggiori gruppi imprenditoriali cinesi, Zoomlion (con 13 miliardi di fatturato) e Kaitian, stanno incontrando realtà industriali e istituzionali alla ricerca di partnership sul tema della tutela e della valorizzazione ambientale. Il modello di sviluppo marchigiano, è emerso dall’incontro con il presidente Spacca, rappresenta un riferimento per l’imprenditoria cinese: “Le concerie – ha fatto l’esempio Dai Daojin – creano problemi di inquinamento ambientale che le aziende calzaturiere marchigiane hanno brillantemente risolto”. Tra le Marche e la Cina, ha detto il presidente Spacca, “esistono rapporti di amicizia solidi sui quali costruiremo una collaborazione permanente. La modernizzazione del distretto calzaturiero della nostra regione rientra tra i progetti di maggiore interesse all’attenzione dell’Unione europea. L’esperienza acquisita è notevole e può essere indubbiamente di riferimento. Siamo totalmente disponibili a mettere a disposizione le nostre conoscenze tecnologiche nel settore ambientale”. L’italia rappresenta “una nazione di riferimento per la Cina, non solo nel settore culturale – ha sottolineato il segretario generale Dai Daojin – Le Marche, ad esempio, hanno acquisito notevoli esperienze nel campo della protezione ambientale a noi particolarmente utili. La nostra Provincia ha investito molto nelle infrastrutture, come l’alta velocità e l’intermodalità, per cui esistono spazi enormi per approfondire reciproche collaborazioni”. Tra i vari settori segnalati, la delegazione cinese (che vedeva la presenza anche del sindaco di Chenzhou, Qu Hai e il presidente del Gruppo Zoomlion, Zhan Chunxin) ha mostrato particolare interesse e apprezzamento per l’agroalimentare marchigiano, suggerendo anche l’apertura di punti vendita specializzati nel Paese. “Ognuno può insegnare all’altro le proprie conoscenze. La collaborazione è importante per questo: consente di crescere insieme”, ha cosi salutato la delegazione cinese, il presidente Spacca, al termine dell’incontro.  
   
   
TUTELA DEL TERRITORIO: DALLA REGIONE LOMBARDIA 56 MILIONI  
 
Milano, 26 novembre 2013 - "Il bilancio di Regione Lombardia, per quanto riguarda la tutela idrogeologica del territorio, prevede, per il biennio 2014/2015, investimenti pari a quasi 38,9 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i circa 16,7 milioni già erogati nei 6 mesi della Giunta Maroni e destinati a realizzare circa 50 interventi in tutte le nostre province". Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, nell´esprimere piena solidarietà e vicinanza alle popolazioni sarde colpite dalla sciagura dei giorni scorsi, interviene nel dibattito relativo alle politiche di salvaguardia del territorio nazionale. Rivedere Legge Stabilità - "E´ evidente a tutti, anche considerando le cifre che ho appena ricordato - ha proseguito l´assessore Beccalossi - che i soli 30 milioni previsti dal Governo nella Legge di stabilità per la tutela del territorio nazionale sono a dir poco irrilevanti. Credo quindi che, su questa materia, sia necessario agire anche sul versante normativo". Aggiornamento Legge 12 - Al riguardo l´assessore ricorda come Regione Lombardia stia lavorando concretamente a un aggiornamento della legge regionale in materia di urbanistica e territorio (Legge 12). "I nostri tecnici - ha spiegato - stanno ricevendo moltissimi contributi da parte delle Istituzioni locali, delle associazioni, degli ordini professionali, dei semplici cittadini. Già a fine anno saranno pronte le prime bozze, che si muoveranno sulle tre parole chiave della semplificazione, sostenibilità e sussidiarietà". Progetto Di Legge Consumo Del Suolo - In Lombardia, inoltre, la Giunta regionale sta per approvare un progetto di legge sul consumo di suolo, che cercherà di introdurre anche nella nostra regione fattori correttivi per riequilibrare le esigenze economiche con quelle della sostenibilità ambientale e sociale. "Così come - ha aggiunto Viviana Beccalossi - siamo al lavoro per un progetto di legge di aggiornamento e riforma della legislazione regionale in materia di difesa del suolo, mirato a rafforzare gli strumenti a disposizione della Giunta regionale, per facilitare la realizzazione delle opere di difesa sul territorio, migliorare l´attenzione degli strumenti comunali di pianificazione sui temi della regimazione delle acque, sostenere e aggiornare le modalità operative e di gestione dei consorzi di bonifica". Da non dimenticare infine che, su queste tematiche, è in piena attuazione anche il Programma straordinario di difesa del suolo, firmato, negli anni scorsi, da Regione Lombardia e Ministero dell´Ambiente, che a fronte di 70 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero, ne stanzia 150 aggiuntivi dal bilancio regionale, per finanziare 160 interventi in Lombardia. Pgt Per Salvaguardare Territorio - Sul versante urbanistico, poi, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la legge riguardante i Comuni tuttora sprovvisti di Pgt, il Piano di governo del territorio. "A giugno erano oltre 250 - ha concluso l´assessore Beccalossi - oggi sono solo alcune decine. Il nostro documento prevede che i Comuni regolarizzino la loro situazione entro il 30 giugno 2014. La Legge prevede altresì che, qualora lo ritengano necessario, le singole Amministrazioni possano contare sul sostegno e la collaborazione dei tecnici della Regione o della loro Provincia per redigere il documento. Il nostro obiettivo principale è di regolarizzare la situazione complessiva e dotare tutti i Comuni di uno strumento di pianificazione moderno, omogeneo a salvaguardia del territorio".  
   
   
AMBIENTE, VENETO: “SOLO 1% TASSE AMBIENTALI DESTINATE A SICUREZZA TERRITORIO.  
 
Venezia, 26 novembre 2013 - “Se solo l’1% delle cosiddette tasse ambientali è destinato alla messa in sicurezza de territorio il problema è estremamente grave. Rivolgo un appello al Governo nazionale perché, già nel bilancio correte, preveda maggiori risorse da destinare a questo settore”. Lo sottolinea l’assessore all’ambiente della Regione del Veneto Maurizio Conte, in relazione alla denuncia della Cgia secondo la quale solo una minimissima percentuale delle “imposte ecologiche” sono destinate alla sicurezza del territorio. “Tale insufficienza di risorse – aggiunge Conte – è drammatica e lo dimostrano l’alluvione del 2010 che devastò il veneto e la tragedia che sta colpendo la Sardegna, alla quale ribadisco tutta la mia solidarietà”. “Qui la politica non deve scherzare – conclude Conte – perché ci sono di mezzo sempre più vite umane e i beni di tutti noi. E’ necessaria quindi una maggiore capacità d’investimento, non conteggiando ad esempio queste opere nel Patto di Stabilità, che penalizza persino le opere di salvaguardia, utilizzando questi fondi anche per pagare nei giusti termini le imprese che realizzano le opere”.  
   
   
SICUREZZA IDRAULICA. ZAIA: SE ROMA DESSE PIENI POTERI VERI A REGIONI ED ENTI LOCALI, L’ITALIA SI SISTEMEREBBE VELOCEMENTE  
 
Caldogno (Vicenza) , 26 novembre 2013 - Per realizzare un’opera di difesa idrogeologica ci vogliono in Italia non meno di 5 anni, sempre che non ci siano intoppi e contenziosi sempre in agguato. “Siamo ancora alla farragginosità, alla burocrazia che ammazza i cittadini, e ammazza anche noi amministratori. Le opere che servono a salvare il territorio si potrebbero fare anche in sei mesi: basterebbe avere pieni poteri. Se a Roma avessero il coraggio di dare poteri commissariali veri a tutti i presidenti di Regione e a tutti gli amministratori, l’Italia si sistema velocemente”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo a Caldogno, in provincia di Vicenza, alla cerimonia di consegna dei lavori del prima grande bacino di laminazione che viene realizzato nel territorio regionale da 80 anni a questa parte, durante i quali non è stato fatto pressoché nulla in termini di opere di prevenzione. “Quella di Caldogno è una grande sfida: un invaso da circa 4 milioni di mq su 104 ettari di territorio. Soprattutto è la prima opera di un programma – ha aggiunto Zaia – che ne conta altre cinque già finanziate da realizzare in Veneto nell’immediato futuro”. Per avere la massima sicurezza in tutto il Veneto occorrerebbero però 2,7 miliardi di euro, per pagare tutti gli interventi necessari già individuato in un piano elaborato dopo l’alluvione di Ognissanti del 2010 dal prof. Luigi D’alpaos. “Quelle che riusciamo a realizzare valgono circa 380 milioni complessivi. Per i soldi che mancano – ha ribadito Zaia – ricordo che i veneti lasciano a Roma 21 miliardi di tasse l’anno: devono restituirci i nostri soldi”. Zaia ha infine fatto riferimento alla questione degli espropri: “Noi andiamo avanti, dobbiamo farlo, e cercheremo in tutte le maniere di trovare una soluzione rispetto ai contenziosi e alle richieste dei proprietari. L’opera però ci serve, serve alla comunità, deve essere realizzata in due anni, metterà in sicurezza la città di Vicenza. Gli espropriati saranno ristorati, si pagheranno tutti i danni”.  
   
   
IL BACINO DI CALDOGNO, A SALVAGUARDIA DELLE PIENE DEL BACCHIGLIONE  
 
Caldogno (Vicenza) , 26 novembre 2013 - Il bacino di laminazione delle piene del Timonchio, a Caldogno, nel vicentino, è il primo a partire di una serie di interventi necessari per la messa in sicurezza idraulica del territorio dalle piene del Timonchio – Bacchiglione. L’invaso permette di laminare le portate di picco del torrente Timonchio a Caldogno, tagliando l’onda di piena invasando un volume di 3.8 milioni di metri cubi d’acqua, in modo che a valle giunga una portata compatibile con la capacità del corso d’acqua così da evitare le tracimazioni e le inondazioni accadute negli ultimi anni soprattutto a Caldogno e a Vicenza. L’intervento in prevede la realizzazione delle seguenti opere e interventi: • rilevati arginali di conterminazione della cassa; • sistemazione del piano della cassa; • manufatti idraulici di derivazione, restituzione e interconnessione; • sistemazioni dell’alveo del Timonchio con opere di sostegno del livello idrico e rinforzi e rialzi arginali; • interventi ambientali. Lo sviluppo complessivo delle arginature è di circa 5.250 metri, dei quali 4.400 metri per i bacini dal piano campagna esterno, mentre altri 850 metri separano il settore di monte da quello di valle. La sezione arginale tipo è caratterizzata da scarpate a debole pendenza, intervallate da banche intermedie, per limitare l’impatto visivo. Per permettere l’efficace regimazione delle acque all’interno dell’area delle casse e per preservare l’utilizzo ai fini agricoli dell’area, l’intervento prevede la regolarizzazione del fondo delle casse stesse, il ripristino del terreno vegetale di copertura e il ripristino delle carrarecce, dei fossi di bonifica e dei canali irrigui. Le opere idrauliche di gestione del bacino sono dotate di organi di manovra telecontrollati e telemanovrati, in grado di essere messi in funzione anche in condizioni di mancanza di energia elettrica in quanto serviti da generatori di corrente ausiliari e di sistemi di sicurezza manuali. A completamento dell’intervento è prevista la sistemazione delle sponde e dell’alveo del Timonchio con la realizzazione di protezioni a massi. Per mitigare l’effetto della presenza delle opere nel contesto agricolo esistente sono previsti diversi interventi atti a rinverdire la zona o mascherare le opere, che peraltro sono state progettate già in un’ottica di minimizzazione degli impatti. Il costo complessivo dell’opera è stimato in 46 milioni di euro, dei quali 25 milioni di e per i lavori. L’aggiudicazione definitiva è avvenuta lo scorso 8 ottobre, mentre i lavori sono stati formalmente consegnati in via d’urgenza il 21 ottobre 2013. Oggi la formale cerimonia di consegna degli stessi con il presidente Luca Zaia. Il tempo di realizzazione dei lavori sarà di 2 anni, con ultimazione prevista per l’ottobre 2015.  
   
   
FVG, AMBIENTE: PATTO CON I SINDACI PER RIDURRE EMISSIONI DI CO2  
 
Trieste, 26 novembre 2013 - La Regione Friuli Venezia Giulia ha stabilito di aderire, nel ruolo di coordinatore territoriale, al ´Patto dei Sindaci´, lanciato dalla Commissione europea con lo scopo di coinvolgere le comunità locali ad impegnarsi in iniziative per ridurre nelle città le emissioni di Co2 del 20% attraverso l´attuazione di un Piano d´Azione che preveda tempi di realizzazione, risorse umane dedicate, monitoraggio, informazione ed educazione. La decisione, formalizzata da una delibera della Giunta regionale approvata oggi su proposta dell´assessore all´ambiente ed energia Sara Vito, rientra nel quadro delle iniziative promosse dall´Unione europea per ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica del 20% entro il 2020, aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. "I dati in nostro possesso - spiega Sara Vito - indicano che le città sono responsabili, direttamente e indirettamente, attraverso i prodotti e i servizi utilizzati dai cittadini, di oltre il 50% delle emissioni di gas serra derivanti dall´uso dell´energia nelle attività umane. Da qui la necessità che le amministrazioni locali e quella regionale mettano in campo azioni concrete e coordinate". "Aderendo al ´Patto dei Sindaci´ - precisa l´assessore all´ambiente - la Regione si impegna ora a stimolare l´adesione allo stesso Patto da parte dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, coordinandone l´attività, fornendo sostegno anche finanziario, assistenza tecnica e strategica per predisporre dei Piani d´azione per l´energia sostenibile e per dar vita a iniziative di sensibilizzazione dei cittadini". "Vogliamo, assieme, raggiungere veramente, ed anzi andare oltre gli obiettivi indicati dall´Unione europea, diminuendo le emissioni di Co2 negli agglomerati urbani di più del 20% entro la fine del decennio. Con l´aiuto dei sindaci ci prefiggiamo di mobilitare la società civile in uno sforzo congiunto, nel comune interesse alla salvaguardia dell´ambiente, alla sostenibilità energetica, alla lotta ai cambiamenti climatici", conclude l´assessore regionale Sara Vito.  
   
   
TERRITORIO: 250.000 EURO PER IL LECCHESE  
 
Milano, 26 novembre 2013 - "Grande attenzione da parte di Regione Lombardia alla tutela idrogeologica del territorio per prevenire frane e alluvioni". Lo fa sapere Antonio Rossi ricordando come la Giunta regionale, su proposta dell´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi abbia stanziato, per la provincia di Lecco, 250.000 euro. "Questi provvedimenti - spiega l´assessore - sono solo gli ultimi, in ordine cronologico, di una lunga serie di interventi che Regione Lombardia attua da tempo per la difesa del nostro territorio. In particolare, nel lecchese, nel corso dell´ultima disposizione sono stati previsti importanti stanziamenti". I Finanziamenti - "Nel lecchese - ricorda Antonio Rossi - verranno finanziate opere importanti, in alcuni casi attese da anni, in diversi comuni. A Ballabio andranno 50.000 euro per la manutenzione e opere di difesa caduta massi (Corno Ratt) e altre località a rischio, a Erve saranno erogati 100.000 euro per la regimazione idraulica del torrente Gavellasca e la stabilizzazione dei versanti di frana mentre a Monte Marenzo, sempre per le opere di difesa e caduta massi, andranno 100.000 euro". "Le opere non finanziate sono comunque state inserite in un elenco che verrà utilizzato per ulteriori stanziamenti a seguito dell´ottenimento di nuove risorse finanziarie, che l´assessore Beccalossi conta di reperire il prima possibile". Massimo Impegno - "Come Regione Lombardia - conclude l´assessore Rossi - sappiamo di non poter ridurre a zero il rischio quando si parla di questi temi. Vogliamo però affrontare queste condizioni in tutta sicurezza e il nostro impegno continuerà a essere massimo".  
   
   
ALLUVIONE 2010. FONDI PER OPERE DI BONIFICA DEL VICENTINO  
 
Venezia, 26 novembre 2013 - E’ stato totalmente assegnato dalla giunta regionale al Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta di San Bonifacio l’importo del Fondo di Solidarietà Nazionale che è stato attribuito al Veneto per le eccezionali avversità atmosferiche dal 31 ottobre al 25 dicembre 2010. A renderlo noto è l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte precisando che si tratta di circa 221 mila euro che saranno destinati alla realizzazione di interventi di ripristino delle opere pubbliche di bonifica che sono a servizio di una trentina di comuni della provincia di Vicenza. Dal 31 ottobre al 25 dicembre 2010 il territorio delle province di Padova, Verona e Vicenza è stato interessato da eventi atmosferici caratterizzati da forti piogge, nubifragi e fenomeni alluvionali, la cui intensità ha causato lo stato di crisi della rete idraulica di bonifica preposta alla salvaguardia del territorio. Alla conclusione degli eventi calamitosi le opere di bonifica hanno manifestato gravi e vistosi danni. La Regione ha avviato la procedura per far intervenire anche il Fondo di Solidarietà Nazionale, con le operazioni di delimitazione del territorio colpito e di accertamento dei danni, al fine di proporre la declaratoria dell’eccezionalità dell’evento calamitoso. Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha assegnato alla Regione del Veneto l’importo di 221.157 euro per far fronte a quei danni e il trasferimento effettivo dei fondi assegnati è stato comunicato il 3 giugno scorso. “Tenuto conto della necessità di assicurare la realizzazione di interventi in grado di restituire, nel limite del possibile, la funzionalità delle opere danneggiate – conclude Conte - i fondi sono stati interamente destinati alle opere di bonifica ricadenti nel territorio della provincia di Vicenza, dove sono stati accertati i maggiori danni”. I comuni interessati dalla declaratoria sono Albettone, Alonte, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Asigliano Veneto, Barbarano Vicentino, Brendola, Campiglia dei Berici, Castegnero, Castelgomberto, Cornedo Vicentino, Creazzo, Gambugliano, Longare, Montecchio Maggiore, Montegaldella, Monteviale, Nanto, Orgiano, Pojana Maggiore, San Germano dei Berici, Sarego, Sossano, Sovizzo, Valdagno, Vicenza, Villaga.  
   
   
PUGLIA: SBLOCCATI FONDI PER GINOSA DOPO ALLUVIONE 2011  
 
Bari, 26 novembre 2013 - Con l’Ordinanza n. 124 del 21 novembre 2013, il Dipartimento della Protezione Civile ha sbloccato i fondi destinati al Comune di Ginosa per fronteggiare i danni dell’emergenza relativa all’alluvione che ha colpito Ginosa Marina nel marzo 2011. I Servizi regionali competenti hanno avviato le procedure per rimettere al Comune le somme dovute nei tempi più rapidi. “Finalmente si chiude una pagina che si stava avvitando in lungaggini burocratiche inspiegabili – ha commentato l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Guglielmo Minervini-, lasciando il territorio e i cittadini soli nella gestione dei danni”. “La Regione provvederà all’erogazione immediatamente – ha assicurato Minervini- Faremo la nostra parte, consapevoli che questo legittimo risarcimento non sia sufficiente a sanare le ferite di un evento così devastante, ma almeno a lenire nei limiti del possibile. La pazienza di Ginosa lo merita. A questo intervento faremo seguire l’impegno regionale per progettare gli interventi strutturali necessari per mettere in sicurezza quella porzione così fragile ed esposta del territorio”.  
   
   
ACQUA, UMBRIA: “51 MLN DI EURO PER INTERVENTI DI DEPURAZIONE E APPROVVIGIONAMENTO IDRICO”  
 
Perugia, 26 novembre 2013 - Cinquantuno milioni e 800 mila euro da destinare ad interventi per la depurazione delle acque e l´approvvigionamento idrico: a tanto ammontano le risorse assegnate alla graduatoria dei progetti ammissibili a finanziamento approvata dalla Giunta regionale dell´Umbria, su proposta dell´assessore all´ambiente Silvano Rometti. Gli interventi, previsti nell´ambito di una specifica Azione del Programma attuativo regionale per l´utilizzo dei Fondi per lo sviluppo e la coesione 2007-2013 (Fsc), verranno realizzati in conformità agli indirizzi del Piano regionale di tutela delle acque (Pta) e dal Piano regolatore regionale degli acquedotti (Prra). "Diamo così attuazione ad una serie di interventi per il ciclo idrico integrato che riguardano sia il sistema acquedottistico dell´Umbria che il miglioramento della qualità delle acque della nostra regione, a cui abbiamo destinato risorse certamente consistenti derivanti dai Fondi per lo sviluppo e la coesione, integrate da risorse regionali. Grazie alle opere che si andranno a realizzare - ha detto Rometti - sarà possibile superare le criticità ambientali causate dalle acque reflue e ridurre l´inquinamento derivante da insediamenti civili e produttivi attraverso la razionalizzazione ed il potenziamento dei sistemi di collettamento e di depurazione. Per quanto riguarda gli acquedotti - ha poi aggiunto l´assessore - l´obiettivo è di risparmiare la risorsa idrica e di rendere più efficiente l´intero sistema, attraverso la ricerca e il contenimento delle perdite in rete e la captazione e la realizzazione di infrastrutture a completamento dei grandi schemi idrici regionali". Sono risultati ammissibili a finanziamento 33 interventi per il settore acque reflue che interessano 21 agglomerati umbri: Amelia, Amelia-fornole, Cascia, Castel Ritaldi, Castel Viscardo, Città della Pieve, Corciano, Deruta-torgiano-bettona, Foligno-spello, Gubbio, Marsciano, Montefalco est, ovest e Pietralunga, Norcia, Panicale-tavernelle, Perugia, Piediluco, San Gemini, San Giustino, San Martino in Campo, Trevi-cannaiola, Trevi Pietrarossa. Il costo previsto per le opere è di 23,06 mln di euro, di cui 20,7 mln di euro a carico delle risorse Fsc e 2.3 mln di euro a carico della tariffa. Relativamente al settore acquedotti sono stati selezionati due interventi, su Terni e Spoleto, per un importo di 24,3 mln di euro, di cui 9,4 mln di euro da risorse Fsc, quasi 6 mln di euro da risorse regionali e 8,8 mln di euro a carico della tariffa. "In particolare - ha evidenziato l´assessore - l´intervento che interessa la città di Terni e l´Amerino dà completezza alla pianificazione regionale di settore. L´opera permetterà di ottenere un´ottima qualità dell´acqua ad uso potabile, in quanto gli utenti la riceveranno direttamente dalle sorgenti appenniniche del Nera, superando così l´attuale sistema di approvvigionamento derivante da pozzi situati nella valle ternana ed in aree fortemente urbanizzate e quindi con maggior rischio di vulnerabilità ambientale". Alle precedenti risorse si aggiungono 3 mln di euro per la riduzione delle perdite in rete, che portano a 28,8 mln di euro complessivi il costo degli interventi nel settore (13,9 mln di euro le risorse Fsc). Già nel 2012 la Giunta regionale aveva individuato, in uno stralcio del Programma attuativo regionale, gli interventi per la riduzione delle perdite nelle reti acquedottistiche umbre, per un importo di 4,5 mln di euro. Concludendo, l´assessore Rometti ha sottolineato anche l´impatto che queste ingenti risorse investite dalla Regione avranno sull´economia umbra, in particolare nel settore delle costruzioni, che sta ancora scontando i segni della crisi economica con cui l´Italia sta facendo i conti.  
   
   
RILANCIO SANFAUSTINO, PRESIDENTE MARINI: BENE RIPRESA ATTIVITÀ PRODUTTIVA CON PROGETTO CHE VALORIZZA RISORSA ACQUA E TERRITORIO  
 
Perugia, 26 novembre 2013 - "L´annuncio della ripresa dell´attività produttiva dello stabilimento di acque minerali Sanfaustino va salutato con soddisfazione, soprattutto perché avviene in una fase negativa della congiuntura economica, in un territorio - quello di Massa Martana - che ha sofferto in modo particolare per le ripercussioni della crisi sul suo settore economico ed imprenditoriale". È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina alla conferenza stampa di illustrazione del progetto industriale per il rilancio complessivo dello stabilimento e di una serie di attività economiche legate al turismo termale e del benessere. Alla conferenza stampa, tenuta da Benedetto Mancini - l´imprenditore che ha rilevato l´azienda - ha partecipato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, presente anche il sindaco di Massa Martana, Maria Pia Bruscolotti. "La Regione Umbria - ha detto la presidente Marini - seguirà con molta attenzione il progetto di rilancio di questa azienda e le iniziative imprenditoriali che la nuova società intende realizzare, innanzitutto perché mettono al centro la valorizzazione della risorsa ´acqua´ in relazione alla vocazione di questo territorio e di tutta l´Umbria, e cioè la filiera che noi abbiamo voluto chiamare turismo-ambiente-cultura. In quanto poi alla specifica competenza che la Regione ha per ciò che riguarda le concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali, siamo ancor più fiduciosi e attenti a quelle imprese che operano in questo settore, che è per la nostra economia di grande rilevanza". La presidente Marini ha altresì apprezzato l´impostazione generale del progetto industriale "che vuole svilupparsi nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale". Marini ha quindi aggiunto che "la nostra regione, che uno slogan felice ha definito il cuore verde d´Italia, non è verde solo perché ci sono i boschi, ma perché investe in azioni e politiche per la difesa e la salvaguardia di questo straordinario patrimonio, consapevoli che - appunto in un modo sostenibile e rispettoso - può e deve rappresentare una opportunità di sviluppo economico". Anche l´assessore Rometti ha definito "di grande interesse" il progetto di rilancio della società Sanfaustino, ed ha sottolineato come sia coerente con le strategie di valorizzazione delle acque minerali portate avanti dalla Regione Umbria che ha recentemente lanciato uno specifico strumento di promozione con l´inserimento sulle etichette delle bottiglie della dicitura "acque dell´Umbria".  
   
   
TERREMOTO/EMIILA - SUPERATE LE 2.000 ORDINANZE EMESSE PRESSO LE BANCHE PER IL PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI PER RIPARAZIONE DELLE ABITAZIONI. I DATI AGGIORNATI DEI SISTEMI MUDE E SFINGE. LE UNITÀ ABITATIVE COINVOLTE SONO OLTRE 8.400, PER PIÙ DI 14 MILA ABITANTI. LE RICHIESTE DELLE IMPRESE HANNO RAGGIUNTO QUOTA 545 PER 410 MILIONI DI CUI 101 IN LIQUIDAZIONE.  
 
Bologna, 26 novembre 2013 - Oltre duemila le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Ad oggi, infatti le ordinanze hanno raggiunto quota 2.018 per un importo di 93 milioni e 918 mila euro (per una superficie totale di oltre un milione di mq): le unità abitative coinvolte nelle pratiche accettate ammontano a 8.430, per un totale di oltre 14 mila abitanti interessati. Sono questi i dati relativi alla ricostruzione registrati dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012. Dei contributi già erogati ai cittadini dalle banche, 1.588 riguardano abitazioni con danni classificati B e C, 213 con danni E leggeri e 217 con danni E pesanti. Abitazioni. I dati estrapolati dal sistema Mude registrano 2.754 richieste di contributo in lavorazione da parte dei professionisti e dei Comuni. Queste si aggiungono alla 3.133 domande già depositate e protocollate presso i Comuni. I contributi concessi ammontano a oltre 219,4 milioni di euro (per un totale di quasi 1,6 milioni di mq di superficie). Nel totale è compresa anche una quota di quasi 2000 immobili a uso produttivo (311), commerciale (852), uffici (375) e depositi (457). Imprese. Le richieste di contributo, registrate dal sistema telematico Sfinge, sono 545, equivalenti a circa 410 milioni di euro. Ben 196 sono i decreti di concessione del contributo approvati (per 101 milioni e 413 mila euro, di cui 24,3 milioni in liquidazione). Le richieste sul fondo Inail (prima e seconda finestra di domande), riguardanti le imprese che abbiano carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra intervenire per aumentarne la sicurezza, sono oggi 468 per un ammontare complessivo di costi sostenuti dalle imprese pari a 17,9 milioni di euro (in fase di liquidazione 114 richieste per un contributo di 4,2 milioni di euro).  
   
   
ACQUA NELLE MARCHE: CHIODI, SISTEMA AL COLLASSO. I COMUNI INTERVENGANO  
 
 Pescara, 26 novembre 2013 - Il Sistema idrico regionale "è al collasso e rischia il tracollo" con il pericolo "di una parziale privatizzazione nel 2014". La denuncia arriva dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, che nel corso di una conferenza stampa ha lanciato un vero e proprio atto di accusa ai Soggetti gestori ed un invito "ai Comuni ad agire direttamente sui consigli di amministrazione delle società in modo da eliminare le criticità". La situazione illustrata dal presidente Chiodi e dall´assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, sembra non avere appello. Esiste un carico di debito dei Soggetti gestori che supera i 300 milioni di euro, gli investimenti sono bloccati perché le società non stanno portando avanti gli accordi quadro con il governo, i costi di gestione delle società stesse hanno raggiunto picchi elevatissimi con assunzioni di personale amministrativo "fuori da ogni logica gestionale e di mercato". Per dare un´idea della difficile situazione, Chiodi ha fornito alcune cifre sull´indebitamento di esercizio: "l´Aca chiuderà il 2012 con un passivo di 105 milioni, la Ruzzo Reti è sotto di 95 milioni, il Cam che peraltro non ancora approva il proprio bilancio preventivo, rischia un indebitamento per il 2012 di 62 milioni, mentre quello della Sasi potrebbe toccare quota 42 milioni. Tutto ciò - ha ribadito Chiodi - mette a rischio la continuità del servizio". Il blocco degli investimenti, invece, avrà conseguenze soprattutto sul fronte della depurazione, settore nel quale "la Giunta regionale ha messo disposizione 70 milioni di euro dai Fas". "Il progetto di disinquinamento del fiume Pescara è bloccato per i debiti dell´Aca, stessa cosa per il depuratore di Pescara con il reale pericolo che la città più grande d´Abruzzo rimanga senza depurazione. Nella Marsica esistono le opere ma non sono funzionanti; nel teramano ci sono pesanti ritardi nell´attuazione dell´Apq". Da qui l´invito della Regione ai Comuni "ad attivarsi nel più breve tempo possibile, non avendo la Regione alcun potere di intervento, diretto e indiretto, sui soggetti gestori" che sono società private regolate dal codice civile. "Ma i Comuni hanno poteri - insistono Chiodi e Di Paolo - perché sono i principali soci di dette società, conferendo capitali propri che poi sono soldi pubblici. Insistiamo su questo punto perché abbiamo, netta, la sensazione che le amministrazioni comunali non abbiano percepito quanto sta avvenendo. Dal loro comportamento dipenderà il futuro dell´acqua, per questo la Regione chiede misure forti di cambiamento, come programmi industriali affidati a management capaci, attuazione di Piani di rientro dei debiti, programmi di investimento che siano conformati alla tariffa applicata". L´appello del presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dell´assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, ai Comuni cade a 40 giorni dal 31 dicembre 2013, quando dovranno essere pubblicate le relazioni sulla permanenza dei requisiti per l´affidamento del servizio in house. "Passaggio delicatissimo - avverte il Presidente - perché rischia di saltare il sistema dell´affidamento in house. La legge nazionale prevede infatti che per affidare in house il servizio le Spa dovranno dimostrare di essersi sottoposte a ´controllo analogo´, di adeguarsi agli indirizzi di Ato e Commissario unico regionale e soprattutto di avere il requisito di affidabilità dal punto di vista finanziario e economico. Allo stato, con i dati in nostro possesso, il sistema di affidamento diretto alle società in house potrebbe saltare" e l´asciare il posto alla gara europea ad evidenza pubblica. "Siamo i primi a voler difendere la gestione pubblica dell´acqua, ma sono anni che il Commissario unico insegue il senso di responsabilità dei Comuni e il loro impegno concreto, in qualità di soci delle aziende, ad una gestione coerente con la legge, la sostenibilità finanziaria e il principio del controllo analogo". In sostanza, Chiodi chiede che "la politica e i politicanti rimangano fuori dalla gestione diretta e indiretta dell´acqua". "Rimanendo nella situazione attuale - ha concluso l´assessore Angelo Di Paolo - e senza un intervento immediato delle amministrazioni si va verso l´ingovernabilità del sistema idrico, con il reale pericolo della fine del regime pubblico dell´acqua".  
   
   
ACQUA “AL MERCURIO” NEL TREVIGIANO  
 
Venezia, 26 novembre 2013 - “La Regione Veneto non è estranea alla problematica dell’inquinamento da Mercurio nei Comuni a Sud della Provincia di Treviso, e già dalle prime segnalazioni riscontrate nel 2011 sta monitorando costantemente, mediante Arpav, le falde acquifere del territorio interessato, al fine di controllare l’entità del fenomeno e di pianificare le azioni necessarie in accordo con gli Enti locali interessati”. Lo sottolinea l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, in relazione al problema dell’”acqua al mercurio” in alcune aree del trevigiano. “La situazione appare complessa dice Conte sentiti i suoi tecnici - poiché la conformazione idrogeologica dell’area, caratterizzata da molteplici falde artesiane che si estendono per profondità di centinaia di metri, nonché la presenza di un diffuso tessuto produttivo ed artigianale consolidato nelle ultime decine di anni, non consentono facilmente un’individuazione puntuale dell’origine del fenomeno. Non è neppure escludibile la possibilità che l’inquinamento possa essere stato prodotto anzitempo e che la fonte di pressione possa essere nel frattempo esaurita”. Allo stato attuale la maggior tutela per la popolazione coinvolta è garantita prioritariamente con l’estensione delle reti acquedottistiche pubbliche nelle aree attualmente non servite, con obbligo di allacciamento da parte degli abitanti che attualmente utilizzano pozzi ad uso privato. “Relativamente alla problematica in questione – ricorda Conte - la Regione Veneto ha comunque già stanziato 65.000 euro per attività di indagine mediante Arpav e 1 milione di euro a favore dei Gestori della rete acquedottistica locale, per l’estensione delle reti idriche pubbliche nelle aree di confine tra i comprensori gestionali di Alto Trevigiano Servizi S.r.l. E Veritas S.p.a. L’interconnessione tra i sistemi acquedottistici dei Gestori del servizio idrico interessati può peraltro migliorare notevolmente l’affidabilità del sistema e l’efficienza del servizio. La Regione Veneto comunuque – conclude Conte - prevede di destinare ulteriori risorse a breve termine per estensioni di nuovi tratti di rete acquedottistica”.  
   
   
LAGO D’IDRO: VIA LIBERA AL PROGETTO SICUREZZA  
 
Brescia, 26 novembre 2013 - "Il progetto per la messa in sicurezza del lago d´Idro è giunto al suo snodo cruciale. Dopo il decreto del Ministero dell´Ambiente, che ha emesso il parere sulla Via (Valutazione impatto ambientale), e l´approvazione tecnica del Ministero delle Infrastrutture, siamo pronti per la convocazione della Conferenza di Servizi, che deciderà tutte le procedure autorizzative sui lavori". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, nel corso della riunione del Collegio di sorveglianza delle opere per la sicurezza del lago, tenutosi oggi a Brescia alla presenza dei rappresentanti dei quattro Comuni coinvolti (Idro, Bagolino, Lavenone e Anfo) e della Comunità montana Valle Sabbia. Sicurezza Del Territorio - "Oggi - ha continuato Viviana Beccalossi - abbiamo aggiornato il tavolo sulle modifiche progettuali dovute alle proposte di prescrizione ricevute da Roma, che non mutano nella sostanza il quadro necessario alla risoluzione dei problemi dovuti al degrado delle vecchie strutture. Possiamo quindi al più presto procedere, per chiudere una questione ormai in essere da troppi anni e garantire quindi la sicurezza del territorio in caso di piene straordinarie". Lavori Finanziati Con 50 Milioni Di Euro - I lavori saranno finanziati con oltre 50 milioni di euro e prevedono una serie di opere per sostituire alcune delle attuali strutture di regolazione, lesionate da una frana e dai movimenti del versante interessato. Il progetto prevede la realizzazione di una galleria di bypass, che costituirà il principale intervento di sicurezza idraulica, oltre a una nuova ´traversa´ di regolazione e la sistemazione dell´alveo del Chiese nel tratto compreso tra la nuova traversa e l´opera di sblocco della galleria, con la conseguente dismissione dell´attuale galleria di svaso (detta ´degli agricoltori´) e della traversa esistente. Percorso Concertato Col Territorio - "Il percorso concertato con il territorio - ha concluso l´assessore Beccalossi - prevede il finanziamento ai Comuni di una serie di lavori di riqualificazione ambientale, viabilistica e fruitiva. Oggi registriamo l´adesione all´accordo del Comune di Anfo, al quale ho confermato l´inserimento nel bilancio regionale di 3,6 milioni di euro, di cui almeno un milione destinato al restauro della Rocca, intervento emblematico per tutto il territorio del lago d´Idro".  
   
   
DISCARICA MARTUCCI CONVERSANO: RIUNITO COMITATO TECNICO  
 
Bari, 26 novembre 2013 - Presso l´Assessorato all´Ambiente della Regione, in attuazione dell’Ordine del Giorno n. 179 approvato il 22 novembre dal Consiglio Regionale nella seduta del 15 Ottobre 2013 “Contrada Martucci – Conversano – Linee di indirizzo per l’avvio del risanamento dell’area”, il giorno 22 novembre 2013 alle ore 11.30, si sono riuniti i rappresentanti delle Istituzioni individuate dal provvedimento: Comune di Conversano, Comune di Polignano a Mare, Comune di Mola di Bari, Provincia di Bari, Oga Ba, A.r.p.a. Puglia Direzione scientifica, A.r.p.a. Puglia Dap Bari, Dipartimento di prevenzione della Asl e le Associazioni ambientaliste del territorio che hanno indicato come proprio rappresentate il Prof. Francesco Paolo Fanizzi. “Ho sottolineato un paio di aspetti ai soggetti convocati: in primo luogo la necessità di essere concludenti e di esserlo in tempi compatibili con le aspettative del territorio. In seconda istanza l´impellenza di una attività snella e di una puntuale informazione alla V Commissione consiliare del lavoro svolto. Dal canto nostro – ha detto in riunione l´Assessore all´Ambiente Lorenzo Nicastro – gli uffici stanno già provvedendo a predisporre gli atti per l´individuazione delle risorse previste per lo svolgimento delle attività di monitoraggio previste dall´Ordine del giorno”. “Il prossimo 6 dicembre, in occasione della prossima seduta del comitato, avremo le proposte di perimetrazione da parte degli enti locali – spiega Nicastro al termine dell´incontro - pensate sia sulla base delle evidenze già in possesso dei comuni, che di una particolare e specifica attenzione dei corpi di Polizia Locale, oltre che, come proposto da Arpa Puglia, in funzione della presenza di pozzi accessibili già esistenti sul territorio. Sarà il primo step dell´attività, la base tecnica di partenza da cui partire”.  
   
   
RIFIUTI, VERTENZA CONSORZI, LA CAMPANIA FA APPELLO AL GOVERNO  
 
Napoli, 26 novembre 2013 -"Il Governo sblocchi la vertenza dei lavoratori dei Consorzi di Bacino dei rifiuti della Regione Campania.” Così l´assessore all´Ambiente Giovanni Romano, al quale i dipendenti di tali enti hanno chiesto un incontro attraverso il deputato Marcello Taglialatela. "Facciamo appello al Governo - ha spiegato Romano - perché stiamo attendendo da un mese una risposta al progetto che abbiamo presentato per garantire il futuro lavorativo a queste persone. Ma non abbiamo avuto risposte. "La Regione si è impegnata a fondo per sbloccare la vicenda anche attraverso una serie di articoli nel disegno di legge sul riordino del servizio gestione rifiuti urbani in Campania. La proposta della Giunta è all’esame della Commissione Ambiente del Consiglio regionale che lo licenzierà a breve. La proposta di legge prevede la salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori ed il loro ricollocamento nel ciclo di gestione. La legge, infatti, vieta ai Comuni di procedere a nuove assunzioni fino al completo assorbimento delle unità attualmente impegnate che saranno trasferite mediante passaggi di cantiere ai gestori. La nuova norma consente anche l´utilizzo di tali lavoratori per compiti di vigilanza ambientale e per la prevenzione del fenomeno dell´abbandono incontrollato di rifiuti. In accompagnamento alla legge abbiamo elaborato un progetto presentato al Governo che chiede finanziamenti per accompagnare il percorso di collocazione al lavoro che avverrà in tre anni. E´ un progetto dettagliato che garantisce il collocamento del personale dei consorzi al momento non utilmente impiegati per il rafforzamento della raccolta differenziata finalizzato all´osservanza degli obblighi di legge in materia nei 551 Comuni della Regione; la gestione e la vigilanza delle discariche post-operative e dei siti di stoccaggio provvisorio dei rifiuti; la gestione dei nuovi impianti in fase di realizzazione. “Al Governo abbiamo poi rappresentato il grave stato di disagio di lavoratori che attendono il pagamento delle spettanze arretrate dai liquidatori dei Consorzi di bacino e dai Comuni da circa un anno e mezzo. “Siamo solidali con i lavoratori e ne condividiamo timori e richieste, ma la Regione non può garantire il pagamento delle spettanze arretrate poiché gli enti creditori sono i Comuni. Abbiamo argomentato ampiamente che rispetto a queste legittime aspettative la Regione non può far nulla, ma sollecitare, e che solo un intervento straordinario governativo può avviare a soluzione il problema. Ma anche in questo caso attendiamo risposte”, ha concluso Romano.  
   
   
“RIDURRE SI PUÒ NELLE MARCHE”, PRESENTATO IL 2° BANDO DI SELEZIONE DELLE MIGLIORI AZIONI DI PREVENZIONE DEI RIFIUTI .  
 
Ancona, 26 novembre 2013 - “Ridurre si può nelle Marche”, il secondo bando regionale sul tema della prevenzione dei rifiuti, è stato presentato nella sede regionale dall’assessore all’Ambiente Maura Malaspina, e da Stefano Ciafani, Vice presidente nazionale di Legambiente, Luigino Quarchioni, Presidente Legambiente Marche, Paolo Coraducci, Unioncamere Marche, Lino Secchi, Presidente Confservizi Cispel Marche, Bernardo Piccioli Fioroni, Federambiente e Gianluca Fioretti di Anci Marche. “La Regione Marche è sempre stata molto attenta alla programmazione dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti e ha posto come obiettivo primario la riduzione del quantitativo da produrre, la vera nuova frontiera, la sfida per Istituzioni e cittadini”, ha detto l’assessore Malaspina. “Dobbiamo essere consapevoli – ha proseguito - che il problema dei rifiuti non può essere risolto soltanto in termini di tecnologie ma deve essere affrontato a largo spettro, intervenendo con opportune iniziative di tipo gestionale in ogni sua fase a partire dalla riduzione nella produzione dei beni dismessi da avviare alle fasi successive”. La prevenzione più che un obbligo dettato dai Programmi europei e dalle direttive conseguenti, è “una opportunità ambientale ed economica, che elimina la necessità di raccolta, di trasporto, di trattamento ed in ultimo di smaltimento dei rifiuti garantendo, quindi, un alto livello di tutela ambientale e uso delle risorse naturali”. La Regione Marche, ormai da oltre un decennio, “ha avviato una politica chiara, puntuale nel settore dei rifiuti con l’obiettivo di sostenere il formarsi di una cultura della prevenzione e del riciclo delle frazioni raccolte in modo differenziato. Che non siano mere enunciazioni di principio lo si coglie dalla normativa regionale che è all’avanguardia per sensibilità ambientale. La L.r. 24/2009 ha ripreso ed attualizzato principi ed obiettivi che erano già presenti nella precedente legge del 1999 (la L.r. 28/99). Il primo articolo della legge individua come primario il ‘fine di prevenire la produzione dei rifiuti’. L’articolo successivo impone alla Regione ed agli Ee.ll. Di favorire e sostenere le azioni e strumenti incentivanti o penalizzanti finalizzati a contenere e ridurre la quantità di rifiuti prodotti o la loro pericolosità da parte di soggetti pubblici o privati; le iniziative per la diffusione degli acquisti verdi; le campagne informative e di sensibilizzazione rivolte a soggetti pubblici e privati per l´adozione di comportamenti tali da favorire la prevenzione e la riduzione dei rifiuti” ha aggiunto l’assessore. Da questa attenzione alla prevenzione è nata questa Giornata della Prevenzione con l’organizzazione dell’evento e del premio ‘Ridurre si può nelle Marche’. L’iniziativa, alla sua seconda edizione, è promossa dalla Regione Marche, in collaborazione con Upi Marche, Anci, Legambiente Marche, Federambiente e Unioncamere Marche che hanno sottoscritto nel 2009, e rinnovato nel 2013, un Accordo di Programma con l´obiettivo di ridurre i rifiuti prodotti nel territorio regionale. Lo scopo del Premio è creare un contesto e una cultura favorevole alla prevenzione dei rifiuti contribuendo alla diffusione delle buone pratiche e valorizzando le esperienze che hanno saputo raccogliere le sfide e le opportunità offerte da un corretto, innovativo ed efficiente uso delle risorse. Il 2014, inoltre, è stato dichiarato “Anno Europeo contro lo spreco alimentare”, per questo “Ridurre si può nelle Marche – edizione 2013/2014” prevede una speciale sezione riservata alla riduzione dello spreco alimentare a cui sarà dedicato uno specifico premio.  
   
   
LA REGIONE LAZIO AIUTA ROMA NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA ‘PORTA A PORTA’ INVESTITI ALTRI 19 MILIONI DI EURO PER DAR VITA A UN NUOVO CICLO DEI RIFIUTI PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DI PORTARE AL 65% LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLA CAPITALE  
 
Roma, 26 novembre 2013 - - La Regione sostiene il Comune di Roma nella raccolta differenziata ‘porta a porta’. Per questo investe altri 19 milioni di euro per innovare la gestione del ciclo dei rifiuti nella Capitale. Si tratta anche di un passo avanti per raggiungere l’obiettivo di portare al 65% la raccolta differenziata a Roma. “Un risultato importante per il quale abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi e le nostre energie”, ha detto il presidente, Nicola Zingaretti. I Comuni del Lazio riceveranno in totale 145 milioni di euro per realizzare la raccolta ‘porta a porta’, che consente il riuso e il riciclo di gran parte dei materiali e allo stesso tempo permette di difendere l’ambiente e creare lavoro. Dare vita a un nuovo ciclo dei rifiuti significa dimostrare che è possibile chiudere definitivamente la stagione dell’emergenza e delle discariche.  
   
   
RIFIUTI, CAMPANIA: UE ARCHIVIA PROCEDURA SU TERZIGNO  
 
Napoli, 26 novembre 2013 - "La Commissione europea ha archiviato il caso relativo alle discariche del comune di Terzigno (Cava Sari e Cava Vitiello) e la conseguente procedura." Lo ha reso noto l´assessore all´Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, a seguito della formale comunicazione ricevuta dal Capo del Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "La procedura - ha detto l´assessore Romano - è stata chiusa in seguito alle attività svolte e ai rapporti forniti dalla Regione Campania. In particolare, per quanto riguarda Cava Sari, abbiamo rappresentato che in quel sito sono terminate le attività di conferimento dei rifiuti nel pieno rispetto della norme vigenti e delle previsioni progettuali dell´impianto. Non vi è stata, dunque, nessuna forzatura e nessuna violazione. Sul progetto di discarica prevista a Cava Vitiello abbiamo evidenziato che, con un decreto legge del 26 novembre 2010 poi convertito in legge (Legge 1 del 24.1.2011) ne è stata disposta l´eliminazione dall´elenco dei siti da destinare a discarica. "La decisione della Ue - ha concluso Giovanni Romano - rappresenta pertanto una conferma del nuovo corso della Regione Campania in materia di rifiuti dettato dalla Giunta Caldoro. Un´attività che segue rigidamente la normativa vigente e le regole europee a salvaguardia del territorio e dei cittadini.”  
   
   
A FUTURE FORUM, ROSSANO ERCOLINI DEL CENTRO DI RICERCA RIFIUTI ZERO  
 
Udine, 26 novembre 2013 - «Quello che oggi non è riciclabile o computabile è un fallimento di progettazione. Le imprese devono dare una mano, con la mediazione degli amministratori politici» «Il futuro ambientale è nelle mani delle comunità» Per Rossano Ercolini del Centro di Ricerca Rifiuti Zero il futuro del tema “rifiuti” è nelle mani dei cittadini e della loro consapevolezza, non è centrato sulle tecnologie, che sono già a livello elevato. Un futuro senza rifiuti è possibile? Certo che sì, è doveroso, «perché ce lo chiede anche l’economia, non lo vogliono più solo l’ecologia e la sostenibilità». Ne è convinto Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 - il “Nobel” per l’ambiente, che ne ha discusso assieme ad Antonello Caporale, giornalista de Il Fatto Quotidiano, da sempre attento alle tematiche di carattere ambientale all´incontro tenutosi alla Sala Economia della Camera di Commercio in occasione di Future Forum, manifestazione sul futuro che si terrà a Udine fino al 29 novembre. Con questo appuntamento si è chiusa la settimana che la rassegna ha dedicato alle città, mentre la prossima - la quinta e ultima - sarà sulla natura e la scienza - a cura di Michele Morgante -. La discussione ha preso spunto dall’esperienza di Ercolini, per anni sindaco di Capannori - in provincia di Lucca -, cittadina simbolo della raccolta differenziata in Italia. I successi ottenuti in questo settore, a partire dal 1994, hanno permesso di raggiungere al centro toscano encomiabili livelli di raccolta differenziata (82% con una popolazione di 42.000 abitanti) e hanno consentito alla sua organizzazione, il Centro di Ricerca Rifiuti Zero, di diffondere le buone pratiche individuate a Capannori in 117 comuni in tutta Europa. Per Ercolini, per arrivare a un futuro "senza rifiuti", per come li intendiamo oggi, «va affrettato il passo. Tutti gli osservatori si stanno preparando alla raw material scarcity, alla carenza di materie prime. Le economie che vogliono mantenere un tessuto manifatturiero avranno bisogno di estrarre dal cassonetto metalli, fibre cellulose, polimeri plastici, praticamente tutti i materiali. Dobbiamo scegliere, il futuro è nelle nostre mani, se recuperiamo abbiamo preziose risorse, se mischiamo tutto assieme avremo la dissipazione di risorse e questo non ci sarà perdonato, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale che come possibilità di uscita dalla crisi». Per arrivare a questo obiettivo è necessario esserne consapevoli. «Bisogna, prima di tutto, prendere coscienza, non sprecare tempo, rifiuti zero e spreco di tempo zero, gli autobus non passano tutti i giorni, l´Italia dev´essere al passo con i tempi. Il 70/80% dei problemi lo risolvono le Comunità e la raccolta differenziata, il 20% lo devono risolvere le produzioni, i produttori. Quello che oggi non è riciclabile o computabile è un fallimento di progettazione. Le imprese devono dare una mano, con la mediazione degli amministratori politici, per realizzare cose in questo senso. Già oggi siamo in grado di riciclare anche la plastica eterogenea, non solo i polimeri più preziosi, quelli omogenei. E´ una sfida in cui però il centro torna a essere la comunità, la tecnologia ha un ruolo, ma è subordinato al primato dell´organizzazione della comunità. Le tecnologie hanno ruolo marginale, secondario. Il cambiamento epocale è rappresentato dalla comunità». Per Antonello Caporale, che ha introdotto Ercolini, «è possibile un futuro in questo senso, il nostro grande problema è che guardiamo solo al presente, al qui e ora, e non guardiamo al futuro. Anni fa scrissi un libro che si chiama “Mediocri.” Il mediocre non è un fesso, è colui che pende e appende la mano a una corda e attende che gli altri la tirino. Guarda a qui, all´oggi, e del domani se ne frega. Il talentuoso invece dice che ogni idea debba guardare al domani. La forma più idiota di vivere è quelle senza passione, senza talento».