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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Novembre 2013
VERSO UNA NUOVA POLITICA EUROPEA DI PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI E AGROALIMENTARI  
 
 Bruxelles - La Commissione europea ha presentato 21 novembre un progetto di riforma della politica di informazione e di promozione dei prodotti agricoli e alimentari europei, che sarà lanciata con lo slogan "Enjoy, it´s from Europe" ("Assaggia, viene dall´Europa"). Grazie a una dotazione di bilancio più cospicua e, a termine, ai servizi di un´agenzia esecutiva europea, tale politica è destinata a diventare un vero e proprio strumento di conquista dei mercati. Lo scopo è aiutare i professionisti del settore a lanciarsi sui mercati internazionali e far conoscere ai consumatori tutte le attività intraprese a favore della qualità dei prodotti agroalimentari nel quadro di una vera strategia definita a livello europeo. "In un mondo in cui i consumatori sono sempre più sensibili alla sicurezza, alla qualità e alla sostenibilità dei modi di produzione alimentare, gli agricoltori e le piccole e medie imprese hanno in mano una carta formidabile da giocare. Il settore agricolo e agroalimentare europeo è rinomato per la qualità dei suoi prodotti e il rispetto di norme senza eguali nel mondo. Con già oltre 110 miliardi di euro di esportazioni, questo settore rappresenta una risorsa considerevole per dinamizzare la crescita e l´occupazione nell´Unione europea", ha dichiarato Dacian Cioloþ, Commissario europeo responsabile per l´Agricoltura e lo sviluppo rurale. La proposta, che fa seguito ad un ampio dibattito avviato nel 2011 con la presentazione di un Libro verde (Ip/11/885) seguito da una comunicazione (Ip/12/332), sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio. Gli elementi principali proposti nell´ambito di questa riforma sono: un aumento significativo degli aiuti destinati alle azioni di informazione e di promozione, allo scopo di rafforzare la competitività dell´agricoltura europea. Gli aiuti europei dovrebbero passare progressivamente dai 61 milioni di euro del bilancio 2013 a 200 milioni di euro nel 2020; l´attuazione di una strategia europea di promozione che consentirà un orientamento più mirato delle azioni di promozione. Questa strategia dovrebbe condurre: all´aumento dei programmi destinati ai paesi terzi e dei programmi multipli (programmi presentati da organismi di diversi Stati membri) mediante un tasso di cofinanziamento Ue più elevato, che passa dal 50% al 60% per queste due categorie; sul mercato interno, a migliorare lo scarso livello di conoscenze dei consumatori sui meriti dei prodotti agricoli europei in generale e dei prodotti riconosciuti dai sistemi europei di qualità in particolare; un´apertura del campo di applicazione delle misure con: la possibilità regolamentata di menzionare l´origine e i marchi dei prodotti; un´estensione dei beneficiari alle organizzazioni dei produttori; un´estensione dei prodotti ammissibili, in particolare ai prodotti agroalimentari trasformati ammissibili ai sistemi europei di qualità come ad esempio le paste alimentari; una semplificazione delle procedure amministrative con una selezione effettuata dalla Commissione in una sola fase in luogo delle due fasi attuali (Stato membro più Commissione europea); una gestione facilitata dei programmi elaborati congiuntamente da organismi di diversi Stati membri, grazie ad uno sportello unico alla Commissione.  
   
   
ORLANDO AVVIA LA STRATEGIA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE  
 
 Roma - Decolla con l’istituzione del gruppo di lavoro la strategia del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando contro lo spreco alimentare e contro i cibi che finiscono nell’immondizia. Il “board” voluto dal ministro dell’Ambiente per attuare il programma di riduzione degli sprechi è coordinato da Andrea Segrè, docente all’Università di Bologna, fondatore e presidente di Last Minute Market e promotore della campagna europea “Un anno contro lo spreco”, ed è composto dallo scienziato Vincenzo Balzani, dalla regista Maite Carpio, attiva nella solidarietà e fondatrice dell’onlus Agenda Sant’egidio, dall’attore Giobbe Covatta, da sempre impegnato in iniziative di solidarietà, dalla scrittrice Susanna Tamaro, in prima linea nella battaglia contro lo spreco, e da Robert van Otterdijk, team leader della campagna internazionale Save Food della Fao (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione). Il gruppo di lavoro coordinerà le attività che porteranno al Piano nazionale per la prevenzione degli sprechi di cibo. I numeri dello spreco alimentare nel nostro Paese sono inaccettabili. Secondo il Rapporto 2013 sullo spreco domestico dell’Osservatorio Waste Watcher ogni famiglia italiana butta in media circa 200 grammi di cibo la settimana: il risparmio complessivo possibile ammonterebbe dunque a circa 8,7 miliardi di euro. Secondo i monitoraggi di Last Minute Market, inoltre, in un anno si potrebbero recuperare in Italia 1,2 milioni di tonnellate di derrate che rimangono sui campi, oltre 2 milioni di tonnellate di cibo dall’industria agro-alimentare e più di 300mila tonnellate dalla distribuzione. “Queste cifre – sostiene il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando - dimostrano come buttare il cibo sia un oltraggio all’uomo e all’ambiente che dobbiamo cominciare a combattere con serietà e concretezza. Prevenire lo spreco non è soltanto un’occasione da cogliere per redistribuire risorse a chi ne ha più bisogno ma rappresenta anche un modo per combattere lo sperpero inutile di risorse naturali, fra cui terra, acqua ed energia, utilizzate nei diversi anelli della filiera: dal campo fino alla tavola. A testimonianza del valore che viene riconosciuto a questa nostra iniziativa, segnalo con piacere l’immediata adesione della Fao nella figura del team leader di Save food, una delle campagne internazionali più importanti. La strategia per contrastare lo spreco alimentare è parte integrante del Piano nazionale di prevenzione dei rifiuti che abbiamo presentato in ottobre e si inserisce anche nel filone delle iniziative che il ministero dell’Ambiente legherà all’Expo2015 di Milano”. Il gruppo di lavoro sarà il motore di attivazione di una Consulta composta da enti, associazioni, organizzazioni e imprese che elaboreranno proposte e buone pratiche per ridurre gli sprechi di cibo e la produzione di rifiuti. Della consulta faranno parte tutti gli attori della filiera agroalimentare, le catene della grande distribuzione organizzata, associazioni dei consumatori, istituzioni, organizzazioni internazionali, università ed enti di ricerca pubblici e privati, associazioni ambientaliste, rappresentanti del terzo settore ed enti di assistenza. "Con il board istituito dal Ministro ci faremo garanti di questa strategia” spiega il coordinatore del Gruppo di lavoro Andrea Segrè: “La Consulta darà vita agli stati generali di prevenzione dello spreco che saranno convocati entro il mese di gennaio. In questa mobilitazione sarà anche istituita una Giornata nazionale contro lo spreco alimentare in sintonia con il Protocollo mondiale contro lo spreco del World Resource Institute e con la richiesta dell’Europarlamento di istituire l’Anno europeo contro lo spreco alimentare. Possibilmente già nel 2015, in coincidenza con l’Expo".  
   
   
QUOTE LATTE: SE GLI ERRORI SONO VERI RIPRENDERE IN MANO LA SITUAZIONE  
 
Mantova - "Non dimentichiamo che il regime delle quote latte nell´aprile del 2015 finirà. Dopo l´articolo pubblicato sul Corriere della Sera in cui si dà conto dell´inchiesta della procura di Milano attendiamo ulteriori sviluppi. Se poi dovessero essere confermati errori negli algoritmi di calcolo della produzione di latte, bisognerebbe riprendere in mano una questione che dura da 30 anni e sulla quale non è stata ancora posta la parola fine. Bisogna riflettere". E´ questo uno dei passaggi più significativi dell´intervista rilasciata dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava all´emittente Telemantova nel corso dell´approfondimento ´Ultimo Miglio" che andrà in onda stasera alle ore 21.05, in replica sabato alle 17.15 e domenica alle 19.20. Imu Agricola- Con il direttore di rete Monica Bottura, Fava è tornato a parlare anche del tema dell´Imu agricola "Abbiamo assistito ad un balletto, che purtroppo per la mancanza di 2 miliardi di euro, non esenta i terreni agricoli e i fabbricati rurali dall´applicazione dell´Imu. Una situazione preoccupante - ha detto - per un comparto che, salve alcune eccezioni, è in difficoltà". Direttiva Nitrati - Fava è tornato anche sull´annoso tema dei nitrati. "Non possiamo più aspettare che Ispra rinvii la consegna della ricerca scientifica. La Lombardia si è mossa con l´Università di Milano e fra dicembre e gennaio consegnerà a Bruxelles un dossier articolato, nel quale si evidenzia su base scientifica che gli allevatori non sono gli unici colpevoli dell´inquinamento da azoto nel suolo o dell´eutrofizzazione delle acque. Anzi, sono stati indicati esclusivamente come responsabili, quando invece sono state trascurate sistematicamente altre fonti inquinanti, come gli insediamenti industriali e civili. Questa storia deve finire e le zone vulnerabili devono essere riviste su basi scientifiche". Suini - Altro tema dell´intervista suinicoltura che "sta attraversando una crisi strutturale pesante" ha detto l´assessore all´emittente mantovana. "Il ministero delle Politiche agricole non ha sciolto il nodo della Cun, che da due mesi non sta rilevando un prezzo e lascia senza punti di riferimento un settore che vale 20 miliardi di euro. Mancano regole certe non soltanto nella Commissione unica nazionale, che se il Mipaaf vuole la gestiamo direttamente come Regione Lombardia. Ma tutto il comparto è in difficoltà, basti pensare ai disciplinari dei consorzi, che non impongono la provenienza italiana al suino destinato ai prosciutti Dop". Pac - Ulteriore capitolo la Politica Agricola Comunitaria. "Lo ribadisco - ha stigmatizzato Fava - è una Pac che non premia i produttori, al di là dei tagli sul bilancio comunitario. Trent´anni fa la Politica agricola comune assorbiva il 70% del bilancio Ue, questa riforma Pac si ferma al 38 per cento. La prossima, scenderà ulteriormente?". Psr. Dai microfoni di Telemantova Fava ha lanciato anche un appello sulla distribuzione regionale dei fondi per i Piani di Sviluppo Rurale. "Dei 10,3 miliardi di euro destinati al secondo pilastro per l´Italia - ha detto - lo Stato ci dica in fretta quanto spetta alla Lombardia e alle altre Regioni. Non possiamo impostare il Programma di sviluppo rurale senza avere alcuna idea di quale sarà il budget a disposizione degli agricoltori lombardi. Sarebbe anche ora di privilegiare le Regioni più virtuose, in base all´utilizzo di fondi nel Psr 2007-2013". Centralizzazione Eccessiva. "Vi sono alcune tragedie, come quella che si è abbattuta in Sardegna - ha ancora spiegato - che rilanciano fortemente l´esigenza di avere un piano assicurativo nazionale, unitamente a un fondo di solidarietà che deve essere finanziato, non lasciato come mero involucro vuoto. Diverso è il Piano irriguo nazionale, al quale sono fermamente contrario, perché il rischio che i finanziamenti destinati o provenienti dalla Lombardia vengano poi utilizzati non sul territorio, ma per tamponare le falle di altre realtà. Bisogna con i fondi della Regione o destinati alla Lombardia innanzitutto razionalizzare e rispondere alle esigenze dei consorzi di bonifica lombardi". Innovazione - Sempre nel corso dell´intervista l´assessore lombardo ha voluto ribadire l´importanza dell´innovazione in campo agricolo. "Il parco dei mezzi agricoli va rinnovato, anche in Lombardia. Anche con questa logica è stato istituito l´Albo degli agromeccanici, in modo da individuare con certezza le imprese che fanno meccanizzazione agricola e che devono poter essere messe in condizione di innovare e modernizzarsi. Non dimentichiamo, ad esempio, che le nuove tecnologie in termini di meccanizzazione agricola consentono risparmi anche in termini di difesa del suolo, di minori costi di lavorazione e una riduzione dei consumi di mezzi tecnici fino al 30 per cento". Expo 2015 - Non poteva mancare poi un capitolo dedicato ad Expo 2015. "E´ una grande opportunità per l´agroalimentare. L´expo di Milano richiamerà milioni di visitatori: potremo far conoscere i nostri prodotti e stilare accordi bilaterali o plurilaterali con gli Stati ospiti, in modo da contrastare il fenomeno della contraffazione agroalimentare, che vale indicativamente 60 miliardi di euro all´anno. Sono spazi che il vero Made in Italy - ha spiegato - e i grandi prodotti tipici lombardi possono conquistare, perché i nostri brand sono sinonimo di qualità. Basti pensare all´accoglienza che ha avuto lo store dei vini della Franciacorta recentemente inaugurato a Tokio".  
   
   
AGRICOLTURA. PRONTI IN VENETO 3,3 MILIONI PER DANNI ALLUVIONE OGNISSANTI E AVVERSITÀ 2010 – 2012 NON COPERTI DA INTERVENTI STRAORDINARI  
 
Venezia - Pronti i soldi a parziale compensazione dei danni causati alle aziende agricole da eccezionali calamità atmosferiche nel periodo 2010 – 2012. La Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato, ha infatti fissato le modalità di erogazione dei circa 3 milioni 366 mila euro a disposizione per queste finalità. Al trasferimento delle risorse finanziarie alle 177 aziende che hanno presentato regolare domanda di indennizzo provvederà Avepa. “Questo intervento – ha ricordato Manzato – riguarda soprattutto i danni a strutture e scorte causati dalla tragica alluvione di Ognissanti del 2010, nel caso non fossero stati compensati tramite gli stanziamenti a disposizione del Commissario straordinario per l’emergenza. Sulla base delle disponibilità finanziarie e dei dati istruttori segnalati da Avepa, il contributo a ristoro dei danni arriverà al 50 per cento dei costi effettivamente sostenuti per interventi di ripristino”. Per quantificare il contributo saranno in ogni caso considerate le determinazioni effettuate sulla base del decreto che dichiara l’emergenza e nomina il Commissario. Interventi compensativi dei danni a carico delle colture, delle strutture e degli allevamenti sono compensati solamente quando non sia stata prevista la copertura assicurativa agevolata e in caso di danni alle produzioni, alle strutture e scorte superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile. L’indennizzo per i terreni non ripristinabili, se non già finanziati dal Commissario per l’emergenza, verrà invece definito applicando i valori agricoli medi per tipo di terreni. Se l’indennizzo già concesso con l’emergenza fosse inferiore a quello calcolato in base alla delibera di Giunta, si interverrà con eventuale integrazione. “Eventuali economie di spesa accertate successivamente alla conclusione degli interventi – ha aggiunto Manzato – potranno essere indirizzate ad indennizzi conseguenti all’eccezionale siccità dell’estate 2012”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, IMU SUI TERRENI AGRICOLI, AGRINSIEME: “ IL BENE STRUMENTALE ‘TERRA’ NON PUÒ PERMETTERSI DI SUBIRE TASSAZIONI ONEROSE METTENDO A RISCHIO DI CHIUSURA CENTINAIA DI IMPRESE”.  
 
Bologna - Dovrebbe costare più di 400 milioni di euro al settore agricolo nazionale la seconda rata dell’Imu che riguarda terreni e fabbricati rurali strumentali, mentre l’importo dovuto entro il 16 dicembre sulle prime case con ogni probabilità non si pagherà. “Resterebbero esclusi dal provvedimento che elimina l’imposta i fabbricati rurali e i terreni agricoli che dovranno perciò pagare la rata di dicembre”, segnala con rammarico Antonio Dosi, coordinatore regionale di Agrinsieme Emilia Romagna”, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-agrital, Fedagri-confcooperative e Legacoop Agroalimentare). “Le aziende - aggiunge Dosi - dovranno sopportare un onere molto elevato in un momento di criticità, per far fronte ad un esborso costruito su concetti tecnicamente sbagliati - applicarla sui fabbricati strumentali equivale ad applicarla su un tornio o su un computer - oltreché sproporzionata e insopportabile economicamente – l’importo per ettaro di terreno coltivato supera addirittura in alcuni casi il canone di affitto”. “Chiediamo con forza che vi sia un ravvedimento del Governo su questo tema – conclude Dosi - e che vengano trovate coperture finanziarie al di fuori di un settore che provvede quotidianamente a fornire alimenti a milioni di persone e che, con la produzione del Made in Italy agroalimentare, ha contribuito in modo importante a sostenere l’economia nazionale anche in questi anni di crisi. Va evitato il rischio che il provvedimento si trasformi in una mazzata con conseguenze drammatiche per il primario”  
   
   
SUINI, LOMBARDIA: SETTORE DIMENTICATO, NESSUN SOSTEGNO  
 
Milano - "Il problema vero di oggi è che la situazione attuale del mercato mette a rischio l´intero comparto e rende difficile parlare di sviluppo". Così si è espresso l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava, in occasione del convegno sulla suinicoltura, organizzato da Zoetis e Anas, a cui ha partecipato a Lonato del Garda (Brescia). "È molto importante fare convegni, momenti necessari per guardare avanti in prospettiva - ha detto l´assessore -. Tuttavia oggi le prospettive devono andare oltre le soluzioni tecniche, pure determinanti per l´allevamento". Commissione Unica Nazionale - L´assessore Fava è anche intervenuto sullo stallo della Commissione unica nazionale. "Il continuo fallimento dell´attività del Ministero delle Politiche agricole in materia - ha proseguito l´assessore - ci porta a pensare che gli strumenti previsti dalla legge siano inadeguati e vadano cambiati in fretta. Soprattutto c´è bisogno di intervenire urgentemente sul fronte della tracciabilità e riconoscibilità del prodotto, attraverso modalità quali l´etichettatura obbligatoria anche per le carni suine e per garantire la filiera nazionale". Un tema, secondo Fava, che necessita una riflessione approfondita per tutelare il Made in Italy. "Riteniamo non possa essere considerato soddisfacente il periodo minimo di due mesi ipotizzato dall´Unione europea per fregiarsi del titolo di ´prodotto in Italia´ - ha sostenuto l´assessore lombardo -. E´ necessario continuare a sollecitare il Ministero in questo senso e non lasciarsi prendere dallo sconforto, stante il fatto che da mesi non si ottengono risposte dallo stesso Ministero". Sempre Più Urgenti Azioni A Tutela Comparto - Una questione sulla quale ieri Fava ha scritto al ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo, ribadendo "l´urgenza di azioni volte a tutelare la suinicoltura, che vede in Lombardia quasi il 40 per cento dei capi allevati, il che significa essere, anche in questo settore, un punto di riferimento territoriale del comparto". La crisi della suinicoltura non è stata affrontata in maniera uniforme in Europa. "Sappiamo che in Francia - ha specificato Fava - il Governo è intervenuto anche con risorse finanziarie per far fronte appunto alla crisi del comparto suinicolo nelle grandi Regioni del Nord, in particolare Bretagna e Normandia. Se questo fosse un Paese serio, sarebbe già successo altrettanto da parte del Governo nei confronti della Lombardia: ma così non è e si continuano a trascurare questioni di rilievo, condannando un mondo economico come quello della suinicoltura lombarda a un destino funesto".  
   
   
PIEMONTE ANTEPRIMA VENDEMMIA 2013 VERSO L´EXPO 2015  
 
Per la prima volta i dati dell’annata vitivinicola saranno illustrati al di fuori dei confini regionali, nel Capoluogo lombardo, con un evento che si propone di lanciare le eccellenze piemontesi nell’ambito dell’esposizione universale in programma nel 2015. Per la prima volta, dopo quasi vent’anni di “Piemonte Anteprima Vendemmia”, i dati dell’annata vitivinicola saranno presentati al di fuori dei confini piemontesi: l’evento organizzato da Regione Piemonte, Vignaioli Piemontesi e Piemonte Land of Perfection si terrà a Milano il 29 novembre alle ore 15:30, presso Cascina Cuccagna, antica dimora rurale nel centro della città, ancora oggi struttura simbolo della terra e dell’agricoltura. Il Capoluogo lombardo si sta preparando ad organizzare l’Expo 2015, in questo senso la scelta di portare in questa sede “Piemonte Anteprima Vendemmia 2013” risponde alla volontà di porre, fin da subito, l’eccellenza nostrana al centro della rassegna internazionale, riservando in occasione dell’esposizione universale uno spazio da protagonista alla nostra terra e alle sue produzioni. Un segnale forte in ottica di Expo 2015 dunque, una sfida da cogliere con entusiasmo fin da subito, nel corso dell’incontro saranno illustrati numeri e previsioni sulla qualità della vendemmia, ma non solo: all’insegna di un’attività -quella vitivinicola- che per il nostro territorio significa unione armonica tra economia, tradizione, cultura e paesaggio, l’appuntamento di Milano sarà oltremodo occasione per conferire il doppio premio “Piemonte Anteprima Vendemmia 2013”, quello alla memoria dello scrittore Beppe Fenoglio nel 50° della morte, e quello al futuro, assegnato a due scrittori amanti e cantori del vino e delle terre piemontesi, Enrico Remmert e Luca Ragagnin. Un evento a tutto tondo, tra cultura e promozione, analisi del contesto produttivo e confronto sulla realtà vitivinicola. Alla manifestazione, ove sono stati invitati il Presidente della Regione Piemonte On. Roberto Cota e il Presidente della Regione Lombardia On. Roberto Maroni, interverranno, tra gli altri, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, il presidente di Piemonte Land of Perfection Andrea Ferrero, il presidente della Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio, il Direttore marketing territoriale Padiglione Italia Expo 2015 Fabrizio Grillo. Conduce Tinto (Nicola Prudente) di Decanter Radio2 Rai. “Piemonte Anteprima Vendemmia” rappresenta tradizionalmente un momento importante per il nostro territorio, realtà che esprime ben 18 Docg e 44 Doc; vini di grande qualità e prestigio che sono diventati un simbolo del Made in Piemonte e del Made in Italy. La rassegna unisce all’analisi numerica di un comparto rurale, il legame forte che l’attività vitivinicola stringe con il proprio territorio, fatto di valori, storia e bellezza paesaggistica, tanto da portare alla candidatura dei paesaggi vitivinicoli piemontesi nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.  
   
   
SISMA/EMILIA: IL PUNTO SUL SOSTEGNO ALLA RIPRESA DELL´ATTIVITÀ PRODUTTIVA DELLE IMPRESE AGRICOLE.DOMANDE IN NUMERO SIGNIFICATIVO. L´OBIETTIVO È RIDARE FORZA AL NOSTRO SISTEMA AGRICOLO E AGROINDUSTRIALE  
 
Bologna - Sono state emesse 37 concessioni per un totale di circa 32 milioni di euro, nel rispetto dei tempi di istruttoria previsti dall’ordinanza n.57 pubblicata il 12 ottobre 2012 e dedicata alle imprese agricole e agroindustriali rimaste danneggiate dopo il terremoto del maggio 2012. I dati sono relativi alle domande di aiuti per la ricostruzione di fabbricati, l’acquisto di beni strumentali, il ripristino delle scorte, il rimborso dei prodotti dop e igp e per alcuni interventi di delocalizzazione temporanea. Per quanto riguarda i pagamenti, sono state presentate 25 domande di liquidazione, sia per stati d’avanzamento che per lavori finiti: tra queste, 9 sono già state liquidate per un importo complessivo di oltre 19,5 milioni di euro. Tra le imprese coinvolte, ci sono realtà di rilevanza regionale come Italfrutta (con un contributo di 6,2 milioni di euro) e S.t.e.r. Spa di San Felice sul Panaro (1,7 milioni) e il Caseificio Razional Novese di Novi di Modena (11 milioni). “Ad oltre un anno dal sisma – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - le imprese agricole e agroindustriali stanno presentando le domande per la ricostruzione che, dopo un primo periodo di stallo, nelle ultime settimane arrivano in numero significativo. Il sistema produttivo agricolo e agroindustriale ha capito che la procedura per gli aiuti per la ricostruzione dà risultati concreti, consentendo a tutte le imprese di ripristinare la capacità produttiva posseduta al momento del sisma, recuperando o ricostruendo le strutture, ripristinando gli impianti, ricostituendo le scorte e i prodotti danneggiati”.  
   
   
EXPO, MARONI: SARÀ GRANDE SUCCESSO PER I TERRITORI  
 
Milano - "Expo sarà un grande successo per i territori. E ´Agenda Italia´ è il telaio che intreccia i fili di tutte le iniziative che assumeremo, per promuovere e valorizzare Expo 2015 ed è il punto da cui partiremo, come Regione Lombardia, per sviluppare, a cascata, una serie di altre importanti iniziative qui sul territorio". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla Triennale di Milano all´evento di presentazione di ´Agenda Italia´, contenente le iniziative che il Governo intende adottare per Expo 2015. Il Valore Aggiunto Del ´Gioco Di Squadra´ - "Intendo rivolgere un ringraziamento al Governo, un ringraziamento non formale - ha precisato il presidente Maroni, durante il suo intervento alla Triennale - al presidente Enrico Letta e al sottosegretario Maurizio Martina, per il metodo di grande e leale collaborazione istituzionale, che qui sta avvenendo tra Governo, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano e Società Expo 2015. Tutte le istituzioni coinvolte lavorano insieme - in un gioco di squadra che non avviene normalmente in Italia ma che qui sta avvenendo - per la buona riuscita di questo grande evento, per cui siamo ottimisti: Expo è una grande occasione, che non possiamo perdere e stiamo già ragionando sul dopo. Occorre infatti programmare anche quello che verrà dopo l´Esposizione universale, perché l´eredità di Expo sui territori sia un vantaggio: a riguardo abbiamo tante idee e domani ci sarà la riunione della società ´Arexpo´, proprietaria delle aree di Expo, e inizieremo a discutere di questo, del dopo Expo". Regione Lombardia Cabina Di Regia Per Expo - Il presidente Roberto Maroni ha poi voluto rimarcare il ruolo di cabina di regia che la Regione Lombardia riveste sia sul contenitore di Expo, ovvero le necessarie opere infrastrutturali, che sui contenuti legati al tema ´Nutrire il pianeta´. "Il ruolo della Regione Lombardia - ha sottolineato Roberto Maroni - è quello di regia di tutte le iniziative, a cominciare dalla realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie: un lavoro non facile, che necessita di un costante e quotidiano aggiornamento. E un´altra iniziativa che abbiamo intrapreso è stata quella di affiancare al documento strategico di Expo un altro nostro documento per la lotta alla contraffazione alimentare". "Al riguardo - ha proseguito il presidente - proprio ieri ho incontrato il commissario generale dell´Unione europea per Expo 2015 David Wilkinson, che si è detto molto soddisfatto del documento che abbiamo elaborato come Regione. La Commissione condivide il nostro documento, per questo ho chiesto al commissario generale di fare in modo che tutti i Paesi Ue sottoscrivano questo nostro documento sulla contraffazione alimentare, perché sottoscriverlo significa lottare contro questa azione che danneggia l´economia italiana tramite il cosiddetto ´italian sounding´, ovvero i prodotti consumati nel mondo, che sembrano italiani ma non lo sono, una contraffazione che produce un danno superiore ai 60 miliardi di euro all´economia italiana oltre ad essere un grave rischio per la salute".  
   
   
CATTURA RICHIAMI, IL TAR CONFERMA LA POSIZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA  
 
Milano - Il Tar Lombardia conferma l´azione della Regione sulla cattura di uccelli da utilizzare ai fini di richiamo. Dopo la seduta della Camera di Consiglio di mercoledì il Tar Lombardia ha infatti definitivamente respinto la richiesta di sospensiva della Lega per l´Abolizione della Caccia della recente deliberazione numero X/620 del 6 settembre 2013, con cui la Giunta regionale ha autorizzato le Province lombarde alla cattura di uccelli selvatici per la cessione a fini di richiamo, ai sensi della Direttiva Uccelli dell´Unione europea. Inversione Di Tendenza - Le modalità di organizzazione della attività di cattura e gestione dei richiami, quali il programma pluriennale di cattura e la creazione della Banca dati regionale dei richiami vivi, hanno quindi adeguatamente supportato gli atti assunti dalla Giunta regionale. "Per molti anni - ha ricordato l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava - le sospensioni hanno condizionato pesantemente le attività di cattura svolte sotto la responsabilità e il controllo delle Province lombarde. Quest´anno, invece, si assiste a una positiva inversione di tendenza, grazie alla quale le attività di cattura potranno continuare sino a fine stagione, cioè al 31 dicembre 2013". "Si tratta di un risultato che - ha concluso Fava - conferma una modalità operativa corretta verso gli impegni con la Commissione europea, nonché un´azione tangibile verso una pratica venatoria adeguata e ben gestita".  
   
   
CALABRIA: STATO PREOCCUPANTE DEL COMPARTO AGRICOLO DOPO IL MALTEMPO CHE HA INVESTITO LA REGIONE  
 
 Catanzaro- L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha espresso particolare preoccupazione in merito alle eccezionali precipitazioni che hanno interessato la nostra regione, con particolare riferimento alla Provincia di Catanzaro e Crotone. “In tal senso – ha dichiarato l’Assessore Trematerra - ho avviato tutto quanto è nelle possibilità dell’Assessorato per dichiarare lo stato di calamità soprattutto per quelle colture orticole come finocchi e verdure che sono state irrimediabilmente compromesse dalle eccezionali piogge. Pertanto ho condiviso la preoccupazioni di quanti, come l’Assessore Alfonso Dattolo, con il quale ho avuto il modo di visitare alcune zone particolarmente colpite, hanno auspicato una reale presenza dell’istituzione a fianco degli agricoltori, per avviare nelle opportune sedi tutto il necessario al riconoscimento dei danni. Infatti ai sensi del Decreto Legislativo 29 marzo 2004 n. 102 e Smi, le Amministrazioni Provinciali preliminarmente, dovranno inventariare i danni alle produzioni nonché alle strutture ed infrastrutture ed opere di bonifica, e verificare che gli stessi siano superiori al 30% della produzione lorda vendibile del territorio interessato. Successivamente – ha proseguito Trematerra - le Amministrazioni provinciali, dovranno inviare al Dipartimento relazione che sarà utilizzata dallo stesso per proporrà deliberazione di Giunta da inviare al Ministero per il riconoscimento dello stato di calamità e quindi l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale. Appare comunque evidente – ha concluso l’Assessore Trematerra - che nell’emergenza bisognerà agire con quanto in disponibilità, ma dobbiamo essere consapevoli che la prevenzione e l’adeguamento dei presidi idraulici, connesso al rispetto del territorio, è la condizione necessaria per evitare tragedie e la perdita di vite umane”.  
   
   
CONVEGNO A TODI “SVILUPPO RURALE PER L’INNOVAZIONE”: AGRICOLTURA UMBRA PUNTA SU RICERCA, INNOVAZIONE E QUALITÀ  
 
Todi - In un modello di sviluppo dove l´agricoltura svolge un ruolo strategico, l´Umbria punta sulla ricerca, l´innovazione e la qualità, nel rispetto dell´ambiente, dell´ecosostenibilità e della sicurezza alimentare, per garantire reddito alle imprese e particolare sostegno all´imprenditoria giovanile. È quanto è emerso dal convegno "Sviluppo Rurale per l´Innovazione 2014-2020: esperienze ed ipotesi di lavoro", promosso dalla Regione e svoltosi a Todi, presso la Sala Consiliare del Comune, nel quadro degli incontri tematici previsti nella fase di elaborazione del nuovo "Psr", ai quali partecipano amministratori pubblici, rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle associazioni, esperti e ricercatori (gli incontri finora tenutisi si sono occupati dei settori vitivinicolo, zootecnico, tabacchicolo e biologico). Dedicato ai progetti e alle esperienze realizzate in Umbria sulla base della Misura "124" del Piano di Sviluppo Rurale, relativa alla "Innovazione di Processo e di Prodotto", il convegno (al quale hanno preso parte la presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, l´assessore regionale all´agricoltura Fernanda Cecchini, il Magnifico Rettore dell´Università di Perugia Franco Moriconi e il direttore del Dipartimento Politiche Europee del Ministero dell´Agricoltura e Foreste Giuseppe Blasi, che ha concluso i lavori) si è incentrato sulla valutazione dell´efficacia degli oltre cento progetti presentati dalle aziende umbre sulla misura, che si sono avvalse del coordinamento del Parco Tecnologico Agroalimentare. "C´è stata una buona risposta del tessuto imprenditoriale umbro - ha sottolineato, nel suo intervento introduttivo, l´assessore Cecchini -, che ha mostrato interesse e impegno rispetto agli strumenti messi a disposizione. Dalle loro esperienze ricaviamo elementi utili, sia per capire quanto siano stati efficaci gli interventi, sia per acquisire suggerimenti ed ´input´ in questa fase cruciale per la nuova programmazione". "È importante che i nostri centri di ricerca possano partecipare con i progetti delle imprese ai grandi filoni della ricerca nazionale ed europea", ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, sottolineando come le esperienze concrete protagoniste del convegno costituiscano una ulteriore tappa per la costruzione del "Psr" e ricordando come le "buone pratiche" della misura "124" siano state presentate quest´anno agli "Open Days" di Bruxelles. "Siamo di fronte - ha continuato la presidente - a scelte strategiche, che dobbiamo compiere nel quadro europeo e nazionale, per cogliere le opportunità offerte sia dal ´Psr´ che dalla complessiva programmazione europea. E tutto ciò - ha aggiunto - deve fare da stimolo alle capacità progettuali e d´innovazione, che ci permettano di ´stare´ nelle filiere nazionali ed europee, e, rafforzando le imprese, rendere l´Umbria competitiva, soprattutto sui nuovi mercati più dinamici. Se il tema centrale della programmazione 2014-2020 - ha affermato la presidente - è quello di costruire la ricerca e l´innovazione, mettendo in grado l´Umbria di partecipare ai grandi filoni di ricerca e ai partenariati europei sull´innovazione, occorre stabilire con i centri di ricerca e l´università una modalità permanente di collaborazione a beneficio delle imprese e del contesto economico-produttivo". "L´ateneo è disponibile, con l´entusiasmo e l´eccellenza dei suoi ricercatori, a collaborare con l´ ´Agrifood´ - ha detto il Rettore Magnifico dell´Università di Perugia Franco Moriconi -, è interesse nostro e dei colleghi delle facoltà interessate lavorare insieme e in sinergia con le istituzioni e il mondo agricolo". "Occorrono strumenti - ha affermato l´assessore regionale all´agricoltura Fernanda Cecchini, parlando della nuova Politica Agricola e della prossima programmazione -, che consentano di selezionare obiettivi chiari e soprattutto, magari attraverso l´impiego di ´sottoprogrammi´, garantiscano una maggiore flessibilità". È inoltre necessario - ha sottolineato l´assessore - "un maggiore confronto ed una maggiore interlocuzione politica delle Regioni con il Governo". Nelle due sessioni del convegno, una serie di aziende umbre impegnate nei vari settori hanno raccontato le proprie esperienze. "Sono stati anni d´intenso lavoro sulla misura ´124´, che abbiamo applicato ´in purezza´, senza collegarla ad altri progetti di filiera - ha detto Andrea Sisti, amministratore unico del Parco Tecnologico Agroalimentare, che ha coordinato l´attività delle imprese -; si è trattato di una sperimentazione molto positiva, di una grande esperienza". Fra gli altri interventi, Giancarlo Luigetti di "Agriart", centro di ricerca "Il Pischiello" si è soffermato sull´"agricoltura di precisione", un progetto che ha messo a punto un sistema elettronico di gestione, controllo e "database" delle azioni agronomiche; Albano Agabiti ha illustrato il progetto "Oro Verde", teso a produrre biolubrificanti dal girasole e "linoleum biologico" dal lino; Andrea Crisanti, presidente del Polo d´Innovazione di Genomica Genetica e Biologia, ha parlato dell´importanza del "sequenziamento" e di una anagrafe genomica delle piante e degli animali. "Abbiamo uno spazio enorme per valorizzare ed esportare all´estero le nostre eccellenze agroalimentari", ha detto Daniele Rossi, presidente Nazionale del "Cluster Agrifood", facendo un bilancio dei punti di forza e di debolezza del comparto: "Possiamo crescere moltissimo, le possibilità ci sono tutte".  
   
   
UN BANDO PER SOSTENERE LA PESCA LA REGIONE LAZIO FINANZIA INTERVENTI DI TUTELA E SVILUPPO CON 900 MILA EURO DI FONDI DALL’EUROPA  
 
Roma - La Regione sostiene il settore della pesca con un bando di finanziamento per realizzare interventi di tutela e sviluppo. Sono stati stanziati 900 mila euro di fondi dall’Europa. I finanziamenti sono dedicati a tre diverse attività: l’installazione di barriere artificiali acquatiche, il recupero degli ecosistemi delle acque e il miglioramento ambientale dei siti che fanno parte della rete ecologica europea Natura 2000. “Si tratta di un segnale di grande attenzione della Regione Lazio per il settore della pesca e per le sue potenzialità economiche”, ha detto Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura, caccia e pesca, che ha aggiunto: “Questi provvedimenti rappresentano una boccata d’ossigeno importante e sono anche uno stimolo per la ripresa degli investimenti a favore di questo settore”. La Regione ha inoltre finanziato con 765mila euro progetti per la tutela dell’anguilla, per il miglioramento ambientale del lago salmastro di Sabaudia e per rilanciare e valorizzare la costa del territorio di San Felice Circeo. Ecco tutte le informazioni per partecipare al bando http://www.Agricoltura.regione.lazio.it/
agriweb/bandi_dettaglio.php?id=168&idat=22
 
 
   
   
AGRICOLTURA SOCIALE, A PRATO L´ASSESSORE SALVADORI PER FARE IL PUNTO SUL PROGETTO PILOTA FINANZIATO DALLA REGIONE TOSCANA  
 
 Una scommessa vinta. Il progetto pilota finanziato a Prato dalla Regione Toscana per l´agricoltura sociale costituisce un modello di esperienza riuscita. Sono quattro le associazioni, nel territorio provinciale, dove le persone con disabilità contribuiscono a produrre la verdura a km zero che fa bene a chi la mangia ma, soprattutto, a chi la coltiva. E questa mattina a palazzo Buonamici l´assessore regionale all´Agricoltura, Gianni Salvadori insieme al presidente della Provincia Lamberto Gestri e all´assessore al Sociale del Comune di Prato Dante Modanelli, ha fatto il punto sul progetto con i suoi protagonisti: Fedele Raho dell´Azienda agricola di Rigoccioli, Roberto Macrì per la Fondazione Opera Santa Rita, Claudio Martini della Polisportiva Aurora e Giorgio Cioni dell´Associazione Di.a.psi.gra. “Abbiamo fatto un bando per attività agricole che, com´era l´intento ha funzionato egregiamente anche dal punto di vista sociale e umano. Su questa strada dobbiamo proseguire per creare percorsi che siano terapeutici ma si portino a una esperienza di lavoro vero, l´obiettivo è la dignità del lavoro”, ha detto l´assessore Salvadori di fronte alla sala Biagi di via Ricasoli stracolma di operatori, genitori, protagonisti dei vari progetti. Il progetto nasce sulla base del bando regionale della Regione Toscana per il sostegno dell´agricoltura sociale pubblicato nel 2012 e rivolto a enti e associazioni che già si occupano di accoglienza di persone con disabilità e svantaggio attraverso lo svolgimento di esperienze in attività agricole anche non professionali. Le associazioni hanno colto al volo l´opportunità offerta dall´assessorato all´Agricoltura della Regione. Hanno vinto il bando, ma sono andate anche oltre. Hanno creato una rete virtuosa tra loro e con gli specialisti dell´Asl 4, facendo diventare questa esperienza un progetto pilota in cui all´inserimento socio-terapeutico si associa un´attività di studio che valuta criticità, vantaggi e miglioramenti da proporre. La Rete Dei Progetti Azienda Agricola Rigoccioli – Di proprietà della Cooperativa sociale Humanitas di Prato, produce olio extravergine d´oliva, ortaggi, conserve, oltre a Fichi secchi di Carmignano. L´azienda nel progetto è affiancata da Progetto Futuro, associazione costituita da genitori di bambini e ragazzi disabili con l´obiettivo di aiutare altre famiglie che vivono problemi comuni. Il progetto ha finalità terapeutico-riabilitative e formative. I partecipanti svolgono producono ortaggi e accudiscono piccoli animali da aia, in un rapporto diretto con la natura. Nel progetto sono inseriti due ragazzi con disabilità e problemi di autismo e una persona proveniente dal carcere in misura alternativa. Fondazione Opera Santa Rita – Il progetto si svolge a Vignole di Quarrata, nei terreni adiacenti Villa Nesti, residenza per persone con autismo. Coinvolge cinque persone con autismo medio-grave. E´ seguito da operatori specializzati nel trattamento dell´autismo, affiancati da un agronomo. E´ stata attivata una progettazione di lavoro specifica, supportata dall´equipe clinica del centro per autismo Silvio Politano. Sono nate coltivazioni sia orticole che ornamentali con l´utilizzo di un terreno di oltre mezzo ettaro e di un´ampia serra professionale. Gli ortaggi prodotti vengono commercializzati presso il punto vendita Colto e comprato, aperto tutte le mattine in viale Piave a Prato. Polisportiva Aurora E Di.a.psi.gra – L´associazione sportiva dilettantistica Aurora è impegnata in ambito ambientale, sociale e culturale. I volontari svolgono azione sinergica con operatori professionali della Asl 4, utenti del servizio di salute mentale, loro familiari e volontari del territorio. La Di.a.psi.gra è un´associazione nazionale che ha come obiettivo la difesa di persone con problemi psichici. La sezione di Prato è attiva da tempo in azioni di agricoltura sociale. Il progetto – che vede le due associazioni coprotagoniste - è ospitato in una struttura dove è già attiva “Animal house”, pensionato di animali dove soggiornano asini, capre, gatti e animali da cortile, in località Pantanelle a Galciana. La fattoria didattica “Adotta un agricoltore” è un percorso di agricoltura sociale ideato dall´associazione Di.a.psi.gra. Con la Polisportiva Aurora e l´Associazione Terra di mezzo che, grazie al lavoro della terra e alla valorizzazione della filiera corta, permette a persone con disagio di intraprendere percorsi di riabilitazione e integrazione sociale. Attualmente sono inserite due persone adulte con problematiche di salute mentale e un´altra in misura alternativa al carcere.  
   
   
VINO, LOMBARDIA: AVANTI CONTRO LA BUROCRAZIA  
 
 Milano - La Lombarda semplifica nel settore del vino. La Regione ha approvato, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, la delibera che definisce nuove linee guida nella disciplina dell´attività delle Commissioni di degustazione per i vini Dop e per la gestione degli elenchi regionali dei tecnici e degli esperti degustatori per i vini Docg e Doc lombardi. Procedimento Più Snello - In particolare, il provvedimento semplifica "il procedimento amministrativo - spiega l´assessore - per l´iscrizione di tecnici e esperti degustatori agli elenchi regionali per la degustazione di vini Docg e Doc, ricadenti sul territorio della Regione Lombardia, riconducendo tutti gli adempimenti istruttori alla competente struttura regionale quale unico soggetto titolare della tenuta degli elenchi dei degustatori". Sono stati così eliminati tutti i passaggi intermedi e d´ora in avanti basterà inoltrare la domanda per l´iscrizione nell´elenco dei tecnici e/o degli esperti degustatori all´ente che ne segue l´istruttoria. In caso di accettazione si procederà all´iscrizione. Sburocratizzazione - "Anche questo atto si inserisce all´interno di un procedimento di semplificazione a vantaggio dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni stesse - conclude l´assessore Fava -. Il percorso di sburocratizzazione è estremamente complesso, perché negli anni si sono sovrapposte competenze e normative. La sfida è impegnativa, ma è uno degli obiettivi sui quali la giunta presieduta da Roberto Maroni ha individuato una massima priorità. Snellire le procedure burocratiche significa portare concretamente un risparmio in termini di tempo e di denaro".  
   
   
DUE PROGETTI DI RICERCA PER DIFESA COSTE E TERRENI AGRICOLI IN VENETO  
 
Venezia - Con un provvedimento della giunta regionale, su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, è stata approvata l’assegnazione di un contributo complessivo di 250 mila euro per avviare due accordi per attività di ricerca con la collaborazione dell’Università di Padova. Sul programma si era espressa favorevolmente anche la competente commissione consiliare. I fondi provengono dai canoni dovuti per le concessioni di derivazione di acque sotterranee destinate a qualsiasi uso, nonché di derivazione di acque superficiali. Con la Legge Finanziaria per l’esercizio 2013 (L.r. N. 3) – fa presente Conte – è stata infatti introdotta la possibilità di utilizzare una quota parte delle somme per lo svolgimento di attività di ricerca in collaborazione con istituti universitari. Il primo accordo, che la Regione stipulerà con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (Icea), riguarda il supporto scientifico alla redazione del progetto “Gestione Integrata della Zona Costiera. Progetto per lo studio ed il monitoraggio della linea di costa per la definizione degli interventi di difesa dei litorali dall’erosione nella regione Veneto”. Sarà finanziato con 200 mila euro. La ricerca intende approfondire le conoscenze sulla linea di costa attraverso specifici studi, rilievi ed analisi di laboratorio, valutando nel contempo i risultati ottenuti con gli interventi realizzati negli anni scorsi, al fine di poter definire le tipologie di opere più appropriate da porre in essere nei diversi tratti del litorale, tenendo necessariamente conto anche delle modificazioni climatiche teorizzate per il futuro. Con il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente (Dafnae) verrà attuato il progetto “Allagamento controllato dei suoli agricoli differentemente coltivati: sviluppo di metodologie di attenuazione dell’impatto delle esondazioni”, finanziato con 50 mila euro. La sperimentazione riguarderà la golena “Le Marice”, delimitata sui due lati principali dal fiume Adige e dal Fratta-gorzone, in Comune di Cavarzere (Venezia), per verificare l’impatto di un’esondazione fluviale su suoli agrari differentemente coltivati e individuare le produzioni a minor rischio e più adatte ad essere messe a dimora in aree soggette ad allagamenti. I risultati della sperimentazione potranno essere uno strumento di supporto nelle scelte di gestione delle aree interessate dai bacini di laminazione, attualmente in fase di progettazione.  
   
   
IN VENETO IL PRIMO HOTEL RISTORANTE A KM 0.IMPEGNO PER REGOLAMENTO APPLICATIVO DELLA LEGGE REGIONALE SUI PRODOTTI DI PROSSIMITÀ  
 
Il km 0 arriva in Veneto al ristorante di un Hotel a 4 stelle di Mestre, “Ai Pini”. I titolari dell’Hotel Ristorante Giovanni Battista Baldo e Roberta Ferrari hanno ricevuto oggi la targa di riconoscimento, frutto delle verifiche e dei controlli effettuati dalla commissione di garanzia, consegnata dall’assessore regionale all’agricoltura e tutela del Consumatore Franco Manzato, dal presidente di Coldiretti veneto Giorgio Piazza e dal presidente di Federconsumatori Veneto Ermes Coletto, che è anche presidente della commissione di verifica del km 0. Prosegue dunque in Veneto la diffusione della cultura delle produzioni stagionali e di territorio, che arriva, per così dire, anche ai “piani alti” degli esercizi pubblici. “Noi ci crediamo - hanno sottolineato Baldo e Ferrari – e soprattutto riscontriamo il gradimento dei nostri ospiti”. Che sin dalla prima colazione vengono vezzeggiati con uno “sbatudin” d’altri tempi, introvabile in gran parte della ristorazione internazionale, per proseguire poi nell’arco della giornata con pietanze a base di prodotti locali e di stagione alla corretta maturazione e dal sapore della tipicità locale. “Il mio sogno sarebbe – ha ricordato Giovanni Battista Baldo – arrivare a proporre anche il cren fatto in casa, con il rafano che cresce nel nostro parco”. Il “Km 0” è un progetto che nasce da Coldiretti Veneto, ma nella Regione ha trovato una formale accoglienza e il primo riconoscimento istituzionale in Italia con la Legge Regionale n. 3 del 2010 “Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli di origine regionale”. L’obiettivo è quello di valorizzare le produzioni agroalimentari di prossimità e stagionali, sia per i loro contenuti organolettici, sia nell’ambito della lotta ai gas serra necessari ai trasporti mondiali di merci, sia come supporto al reddito delle imprese agricole e al ruolo plurimo che esse svolgono nella e per la collettività. Quella legge è però ancora “incompleta”, ha ricordato Piazza, “ma stiamo operando e accelerando nella stesura dei provvedimenti attuativi”, gli ha replicato Manzato, che ha ribadito l’interesse della regione per una economia agricola tipica e di qualità, capace di aggiungere valore non solo al reddito ma anche all’immagine stessa del veneto, prima regione turistica d’Italia con circa 63 milioni di presenze, il 65 per cento delle quali generate da ospiti stranieri”.  
   
   
LOMBARDIA: PIÙ RISORSE PER ZOOTECNIA NORD  
 
Milano - "Quello che abbiamo condiviso oggi è un grido di dolore a cui non possiamo restare insensibili. Se il Ministero delle Politiche agricole riguardo all´iniqua ripartizione delle risorse, a livello nazionale, per i controlli funzionali svolti dalle associazioni di allevatori dimostra scarsa attenzione e conoscenza del comparto, noi dobbiamo reagire con serietà e cercare di tutelare quel che per noi rappresenta un vero e proprio patrimonio del sistema allevatoriale e imprenditoriale, la zootecnia lombarda e del nord". Così si è espresso l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, in occasione dell´incontro a Cremona con il presidente dell´Associazione provinciale Allevatori (Apa), Riccardo Crotti. Rivedere Criteri Assegnazione Fondi - Lo scorso 29 agosto Fava, in una lettera al Ministero per le Politiche agricole, aveva chiesto che fosse rivisto il criterio di assegnazione dei fondi per i controlli funzionali svolti dalle associazioni degli allevatori. "Paradossalmente - scriveva l´assessore in quella data - nella regione, la Lombardia, in cui si controlla la metà dei capi, dove maggiore è la presenza di bovini da latte e si effettuano il numero più elevato di controlli e analisi quantitative, siamo penalizzati dall´assegnazione di risorse: appena il 26% del totale disponibile". "Cercheremo in tutti i modi di trovare le risorse necessarie - ha detto oggi Fava, citando la risposta ricevuta, ´l´unica in questi mesi, dal Ministero´, in merito alla richiesta di chiarimenti sull´assegnazione di fondi per i controlli funzionali - per evitare che questo disegno neocentralista che vorrebbe riportare tutte le competenze al centro possa travolgere i quasi 4000 allevatori che quotidianamente utilizzano con grande soddisfazione i servizi delle Apa provinciali nell´ambito del Sata regionale". Politica Nazionale Miope E Centralista - "E´ chiaro che ancora una volta ci dobbiamo misurare con una politica romana - ha detto Fava - che per miopia e incompetenza cerca di gestire un comparto senza intervenire come dovrebbe a sostengo dello stesso. Ho garantito al presidente Crotti il mio impegno personale per concordare insieme alla rappresentanza regionale di settore modalità e azioni che ci possano portare con serenità al di fuori dell´emergenza che viviamo, nel 2014". "Il passaggio fondamentale su Cremona di oggi - ha aggiunto l´assessore - è stato un passo preliminare per allargare il discorso su base regionale, in vista dell´assemblea di domani dell´Aral, in occasione della quale condividere al meglio l´unico obiettivo da perseguire: salvare la zootecnia lombarda e del Nord". Risposta Ministero? In Ritardo E Quasi Superata - "Trovo peraltro di dubbio gusto - ha poi concluso Fava - almeno sotto il profilo formale che, rispetto alla nostra richiesta di agosto, la risposta del Ministero arrivi solo a novembre, nemmeno direttamente dal ministro ma semplicemente allegando una scheda firmata da un funzionario e già vecchia di mesi. Scheda che, nello specifico, dà una risposta sbagliata rispetto alla vicenda del laboratorio Lgs di Cremona, questione che proprio Regione Lombardia ha già affrontato e parzialmente risolto con Aia nazionale. Notizie vecchie, inutilizzabili, dunque, ma soprattutto espressione di un´attenzione al problema burocratica e centralista, che respingiamo al mittente".  
   
   
ACQUACOLTURA E MITILICOLTURA: DAL SENATO SÌ ALLA PROROGA DELLE CONCESSIONI  
 
Bologna -“Un passo avanti importante che mi auguro possa preludere ad un accoglimento definitivo della proposta.” Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni commenta l’approvazione da parte della Commissione bilancio del Senato, nell’ambito della Legge di stabilità, dell’emendamento presentato dalla senatrice Maria Teresa Bertuzzi che prevede la proroga al 2020 delle concessioni per i pescatori che svolgono attività di acquacoltura e mitilicoltura. “Il riconoscimento di un periodo transitorio – spiega Rabboni – è essenziale per evitare il collasso economico di un intero comparto e mettere a punto le linee guida nazionali che dovranno armonizzare nel Paese le procedure di assegnazione delle aeree. Se è giusto assoggettare il rilascio di concessioni pubbliche a meccanismi trasparenti basati sulla comparazione delle offerte, è altrettanto giusto prevedere per chi già opera nel settore e magari ha fatto importanti investimenti economici un passaggio graduale. Nella sola Emilia-romagna si tratta di oltre 2 mila imprese”. Proprio Rabboni aveva nelle scorse settimane sottoposto il problema all’attenzione del ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo e del sottosegretario Giuseppe Castiglione, chiedendo un provvedimento simile a quello adottato per i titolari di concessioni turistico-balneari.  
   
   
"PIACERE ETRUSCO", AL VIA LA KERMESSE ENOGASTRONOMICA  
 
Dalla Sala della Fortuna del Museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma è partita venerdì 22 novembre la maratona enogastronomica della Camera di Commercio di Viterbo intitolata “Piacere Etrusco". Una iniziativa che nella Capitale propone fino al 1° dicembre ben 26 appuntamenti dedicati ai cultori del gusto, e non solo, con l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici di qualità e il turismo enogastronomico. “Non potevamo scegliere contesto migliore – ha dichiarato Ferindo Palombella, presidente della Cdc di Viterbo – per presentare ai romani i prodotti e le aziende del Marchio Tuscia Viterbese. Rispondiamo così alle sollecitazioni più volte sollevate dalle imprese di realizzare iniziative promozionali nella Capitale, una città che per dimensioni e vicinanza potrebbe rappresentare il primo mercato della Tuscia. In realtà sappiamo tutti che è anche uno dei mercati più difficili da penetrare, perché fortemente competitivo e complesso. Per questo abbiamo voluto giungere a questo appuntamento dopo avere condiviso con le aziende un lungo percorso che ha permesso loro attraverso un Marchio ombrello di rafforzarsi, consolidare la rete, fare investimenti su innovazione e qualità, partecipare a iniziative di internazionalizzazione e concorsi nazionali. Credo che ora ci attende una sfida importante, a cui non possiamo più sottrarci: affrontare insieme, e non solo come singoli, il mercato di Roma. L’aver riscontrato con ‘Piacere Etrusco’ la disponibilità a ospitarci da parte di qualificati ristoranti, enoteche o botteghe del gusto e il patrocino di riconosciute organizzazioni come Slow Food e Touring Club, è certamente una buona premessa. E confido che negli eventi che si terranno nei prossimi giorni si creino le giuste alchimie affinché i nostri tesori possano finalmente emergere”. Alla presentazione sono intervenuti, oltre a Palombella: Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive della Regione Lazio; Roberto Staccini, assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo; Carlo Hausmann, direttore dell’Azienda Romana Mercati; Francesca Rocchi, presidente di Slow Food Lazio; Clelia Arduini, giornalista di “Quitouring”; Simona Carosi, archeologa e la scrittrice e personaggio televisivo de “La prova del cuoco” Anna Moroni. Tra i partecipanti soprattutto giornalisti, esperti di enogastronomia e rappresentanti del sistema camerale. Il 23 novembre è stata inaugurata la Mostra-mercato di “Piacere Etrusco” alla Città dell’Altra Economia, all’ex Mattatoio, il mercato del biologico di Roma per eccellenza. Qui sono stati allestiti gli stand di una trentina di produttori della Tuscia e i banchi d’assaggio dei vini della provincia di Viterbo. L´appuntamento si ripeterà nel prossimo fine settimana. Per consultare tutti gli eventi di “Piacere Etrusco”: www.Tusciaviterbese.it