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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2007
IL MINISTRO PER LA SALUTE LIVIA TURCO IN VISITA IN TRENTINO INAUGURATO IL POLO DELLE PROFESSIONI SANITARIE E LA NUOVA SALA DI EMODINAMICA  
 
Trento, 12 giugno 2007 – Il ministro per la salute Livia Turco è stato ieri in visita in Trentino, dove si è confrontato con il complesso delle nostre politiche sanitarie, nei confronti delle quali ha avuto parole di sincero apprezzamento, definendo il sistema locale “punta di eccellenza” e “realtà di riferimento nel panorama nazionale”. La visita è iniziata poco dopo le 12 con l’inaugurazione dell’atteso Polo Universitario delle professioni sanitarie, in via Briamasco, a Trento, alla presenza del presidente Lorenzo Dellai, dell’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli, del sindaco di Trento Alberto Pacher e, fra le altre autorità, dei rettori delle due Università coinvolte, di Trento e di Verona, Davide Bassi e Alessandro Mazzucco, del direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Carlo Favaretti, degli assessori provinciali Margherita Cogo, Ottorino Bressanini e Mauro Gilmozzi. Nel pomeriggio, all’ospedale Santa Chiara, l’inaugurazione della nuova sala di Emodinamica per gli interventi di angioplastica coronaria (che porta a due le strutture dedicate presenti nell’ospedale, operative 24 ore su 24, 7 giorni su sette) e poi a Rovereto Borgo Sacco l’inaugurazione della nuova Rsa. Un grande applauso da parte dei molti studenti del Polo universitario per le professioni sanitarie (in tutto sono 700, seguiti da un centinaio di docenti e tutor) ha salutato oggi l’arrivo, nel complesso fieristico di via Briamasco, del ministro Livia Turco, che subito dopo ha proceduto al taglio del nastro “di rito”, con il quale la struttura ha aperto ufficialmente i battenti. In precedenza l’attività formativa era ospitata nella sede di via Paolo Orsi. La nuova struttura, oggetto di un lavoro di ristrutturazione di una parte degli edifici dell’ex-ente Fiera durata circa un anno e mezzo, ha una superficie di circa 3. 000 metri quadrati, comprendenti 3 aule da 100/120 posti, diverse aule più piccole, un laboratorio informatico da 40 posti, la biblioteca, 5 laboratori per le esercitazioni, aule-studio per gli studenti e12 studi per i tutor. Dopo il taglio del nastro è stata organizzata la presentazione guidata dell’attività di “simulation learning” in alcuni laboratori. Al ministro sono state illustrate le attività formative che si svolgono nel Polo, anche con l’aiuto di tecnologie avanzate come un manichino di nuova concezione per simulare i primi interventi sui pazienti. “L’inaugurazione di oggi – come sottolineato dall’assessore Remo Andreolli - rappresenta un momento molto importante per il nostro sistema sanitario. Non si deve pensare che il cambiamento della denominazione da Polo Didattico a Polo Universitario delle professioni sanitarie sia ‘rituale’: dietro vi è la consapevolezza dell’esigenza di investire sempre più nella formazione dei futuri professionisti della salute. Spesso, ancora oggi, il percorso formativo dell’infermiere è considerato di tipo solo “professionale” e non universitario; ciò contribuisce, specialmente nei giovani, a rinsaldare dei pregiudizi rispetto a tale professione – legati ad una percezione di scarsa autonomia e capacità decisionale - che certo non aiutano nel momento della scelta formativa. Il passaggio alla formazione universitaria significa invece, di fatto, delineare un nuovo profilo professionale, capace di cooperare in maniera più piena con tutte le altre professioni medico-ospedaliere. ” I corsi di laurea attualmente sono 7, attivati con la collaborazione dell’Università degli Studi di Verona e di Trento; per la loro realizzazione la Provincia autonoma mette annualmente a disposizione più di 6 milioni di euro. Rilevanti sono anche gli interventi di formazione complementare (dal 2001 a oggi sono stati realizzati 6 master coinvolgendo più di 160 operatori) e di formazione continua, per ulteriori 2 milioni di euro l’anno. In totale, un investimento di 8 milioni di euro, che è prima di tutto un investimento sul futuro, considerato che i primi beneficiari sono i giovani, come sottolineato dal ministro Turco. Il ministro ha manifestato profonda condivisione per le scelte operate dal Trentino. “Tutti gli indicatori sono unanimi nell’indicare il vostro sistema sanitario come una punta di eccellenza e come una realtà di riferimento per l’intero sistema-paese – ha detto – ed è importante che ciò avvenga perseguendo una sempre più stretta integrazione fra sanità, università e ricerca. Sentitevi orgogliosi di essere promotori di pensieri ed esperienze innovative, che sarà poi mio compito di trasmettere anche al resto del Paese. ” Forte la sottolineatura del ministro sulla necessità di condividere e diffondere esperienze come quella del Trentino: “Insisto su questo aspetto anche se non è molto ‘di moda’, visto che oggi si tende piuttosto ad esaltare una realtà regionale rispetto ad un’altra, o a mettere il Nord contro il Sud e così via. Io credo invece che la tutela della salute sia un diritto indivisibile, sancito dalla Costituzione all’articolo 32, e non può valere solo per alcune aree del paese. ” Dal ministro Turco è venuto però anche un riconoscimento pieno del ruolo giocato dai territori. "L’ho sperimentato di persona anche nella mia precedente veste di Ministro delle politiche sociali: è dai territori, dai comuni, dalle città che nascono le nuove politiche sociali e sanitarie. Il compito del Governo è innanzitutto di sostenerle e valorizzarle come meritano, e poi di diffonderle, di trasmetterle al resto del paese. ” Infine, venendo al tema specifico delle nuove professioni sanitarie: “C’è chi teme che dare ad esse un nuovo status, nell’ottica dell’innovazione e della multisettorialità, aprirà un vuoto ai livelli più ‘bassi’, quelli prettamente assistenziali. È un timore infondato. Bisogna superare il principio della gerarchicità, per imparare a fare squadra, a dare il giusto valore ad ogni componente del sistema. È una battaglia innanzitutto culturale. ” Giudizi condivisi anche dai rettori delle due Università coinvolte, Trento e Verona, grazie alle cui sinergie ha “spiccato il volo” il nuovo Polo di via Briamasco. Complessivamente sono interessati alla formazione universitaria sanitaria circa 700 studenti; i laureati nei corsi di laurea sanitari trovano un’occupazione entro i primi tre mesi dal conseguimento della laurea, e ogni corso coinvolge, in qualità di docenti e tutor, numerosi professionisti ed operatori già in servizio, stimolandoli alla conoscenza ed al soddisfacimento esigenze formative locali, garantendo un livello di qualità sempre più elevato. Alle ore 14,30 il ministro Turco ha partecipato invece ad un incontro presso l’auditorium dell’Ospedale Santa Chiara di Trento, a cui è seguita l’inaugurazione della nuova sala di Emodinamica per gli interventi di angioplastica coronaria. Si tratta per la precisione della prima sala in ordine di tempo realizzata al Santa Chiara, oggi completamente ristrutturata. Nel frattempo, dal marzo 2006, era stata attivata al Santa Chiara una seconda sala. Complessivamente ora le sale di Emodinamica all’ospedale Santa Chiara sono 2, operative 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Un dato su tutti, anche per sfatare alcuni luoghi comuni: i tempi di accesso alle strutture del Santa Chiara da parte di pazienti infartuati sono, in Trentino, inferiori alla media degli stessi Stati Uniti: si va da 99 minuti per pazienti con accesso diretto al Santa Chiara, (contro i 108 minuti medi degli Usa), ai 133 minuti per che accedono ad altri ospedali della provincia e poi vengono trasferiti, quasi tutti con l’elicottero, al Santa Chiara (contro i 183 minuti Usa). L’indicatore adottato – come illustrato dal primario Marcello Disertori – è il cosiddetto “tempo porta-pallone”, un indicatore che indica il tempo che intercorre dall’arrivo del malato al pronto soccorso di un ospedale attrezzato fino al momento in cui viene gonfiato nell’arteria coronarica il palloncino che pone fine all’infarto. L’obiettivo che il sistema si era posto, ha detto l’assessore Andreolli, può dirsi quindi raggiunto: dare le stesse possibilità di cura a tutti i pazienti del Trentino, indipendentemente dalla zona di residenza, il che in una terra come il Trentino, piuttosto “difficile” sul piano orografico, è cosa tutt’altro che scontata. Andreolli ha anche esposto alcuni dati più generali relativi all’impegno trentino nel campo della salute: nel 2007 sono stati investiti 950 milioni di euro, che divisi per il numero di abitanti si traducono in circa 1. 950 euro pro capite, il 10% in più della media nazionale. “Ma certamente il sistema è migliorabile – ha aggiunto - e siamo costantemente impegnati nello sforzo di soddisfare le esigenze dei cittadini, che sono sempre più complesse. ” Il ministro Turco, dopo avere elogiato l’impegno del Santa Chiara sul fronte delle malattie cardiovascolari, è tornata sulla necessità di coltivare una visione “ampia” del bene comune rappresentato dalla sanità pubblica. “È giusto essere esigenti nei confronti del sistema sanitario – ha detto – ma bisogna anche avere il senso civico necessario per apprezzare ciò che si ha e di avvertire la responsabilità che tutti noi portiamo nei confronti degli altri. ” Nel corso dell’inaugurazione è stata poi illustrata nel dettaglio l’attività di Emodinamica diagnostica del Santa Chiara, iniziata a Trento nel gennaio 1996. L’attività di Emodinamica interventistica (Ptca = rivascolarizzazione miocardica con angioplastica ed impianto di stent) è iniziata nel dicembre 1997 in coincidenza con l’attivazione dell’Unità operativa di Cardiochirurgia in funzione di back-up. L’attività, sia diagnostica che interventistica, è progressivamente aumentata sino a coprire il gap esistente tra il Trentino e le regioni limitrofe. Dalle 320 procedure diagnostiche del 1996 si è passati alle 1420 stimate per il 2007. Per quanto riguarda l’interventistica, si è passati dalle 140 procedure del 1998 alle 856 stimate sempre nel 2007. Lo sviluppo dell’esperienza degli operatori e le nuove tecnologie hanno permesso di affrontare casi sempre più complessi. In quest’ottica dal 2001 è stata attivata a Trento una reperibilità di Emodinamica (medico, infermiere e tecnico di radiologia) 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per il trattamento in urgenza dell’infarto miocardico acuto. Inizialmente l’Angioplastica primaria veniva eseguita nella maggior parte dei casi in pazienti ricoverati direttamente al Santa Chiara. Successivamente, con l’attivazione di una rete provinciale per il trasporto protetto, la procedura è stata applicata anche ai pazienti provenienti da altri ospedali. Nel 2006, su 141 Angioplastiche Primarie eseguite nell’infarto miocardico acuto, più del 50% è stato eseguito su pazienti non ricoverati direttamente all’Ospedale Santa Chiara, fornendo quindi le stesse opportunità terapeutiche a tutti i pazienti della provincia. L’equipe degli Emodinamisti, di cui è responsabile il Dottor Roberto Bonmassari, è composta da 5 Medici, di cui 4 con già grande esperienza maturata negli anni ed ampia casistica operatoria, ed un quinto Medico in formazione. L’equipe è completata da 9 Infermieri dedicati e da 4 Tecnici di Radiologia. Successivamente, alle ore 16. 30, è stata inaugurata la nuova Rsa di Borgo Sacco. Parlare di Rsa significa naturalmente aggiungere un altro importante tassello al sistema sanitario e assistenziale trentino, che completa quella visione di “solidarietà intergenerazionale” a cui più volte si è richiamato il ministro Turco. In serata, infine, l’incontro con le professioni sanitarie e i referenti locali del mondo sanitario, presso l’Auditorium Centro Servizi Sanitari di Trento. .  
   
   
CHIUDE LA PRIMA EDIZIONE DI MILANOCHECKUP E IL PIO ALBERGO TRIVULZIO FA IL BILANCIO DI 16 ANNI DI ASSISTENZA AI MALATI TERMINALI  
 
Milano, 12 giugno 2007. Ha chiuso il 9 giugno la prima edizione di Milanocheckup, mostra della salute e sanità di Fiera Milano. Sono state circa 8. 000 le presenze di operatori (specialisti e personale sanitario, ricercatori e gestori del sistema sanitario) in quattro giorni di lavori, contrassegnati da un intenso programma di congressi e workshop di aggiornamento e formazione. Ed è stato proprio questo programma, molto apprezzato dagli addetti ai lavori, a fare di Milanocheckup un grande forum della ricerca biomedicale e delle più avanzate tecniche di diagnosi e terapia, ma anche un ambito privilegiato di dibattito della politica sanitaria. Ciò ha impresso alla manifestazione un carattere del tutto originale, che ne fa un unicum nel panorama fieristico italiano e internazionale. La convegnistica è proseguita con diversi appuntamenti nell’ultimo giorno di Milanocheckup, registrando tra gli altri un convegno che ha anche affrontato l’importante tema delle strutture assistenziali per i malati terminali. Il Convegno è stato curato dal Pio Albergo Trivulzio di Milano, nell’ambito del congresso internazionale del Pat “La riabilitazione nel terzo millennio”, che si è sviluppato a Milanocheckup su quattro giornate. L’hospice del Pio Albergo Trivulzio, aperto nel 1991 e prima struttura del genere creata in Italia, ha compiuto 16 anni. Oltre 2000 sono stati i malati terminali che ha accolto e accudito fino ad oggi. Il malato terminale ha diritto di vivere a casa propria. Ma quando ciò non è possibile, dovrebbe essere ricoverato in una struttura come l’hospice, dove può ricevere tutta l’assistenza di cui ha bisogno e disporre di ogni comfort. La struttura del Pio Albergo Trivulzio, che conta 13 posti letto, ha via via accresciuto la sua esperienza e messo a disposizione dei malati programmi specifici: si va dalla cura, assistenza e riabilitazione alla comunicazione e informazione al malato e alla famiglia; dal programma di accompagnamento alla morte a quello di assistenza al lutto dei parenti. Sono due i tipi di ricovero offerti: temporaneo, ossia un ricovero “di sollievo” per la famiglia, o definitivo, una sorta di accompagnamento nelle fasi finali della vita richiesto solitamente per motivi clinico-assistenziali e/o psico-sociali. Nei prossimi due anni saranno circa 200 gli hospice in Italia, per oltre 2. 000 posti letto. Il dato relativo ai malati terminali è allarmante: su 100. 000 abitanti, circa 300 muoiono per tumore e l’80% di essi attraversa una fase terminale che necessita di cure palliative. Nel 15-20% dei casi, l’assistenza non può essere effettuata a casa e richiede una struttura di ricovero, che però molto spesso non riesce a rispondere alla sfera di bisogni complessi del paziente, che prevede non solo cure e assistenza, ma anche supporto di tipo psicologico, sociale e spirituale. Si tratta di un dolore “totale” molto difficile da gestire, anche per i familiari. L’hospice nasce proprio per offrire questo tipo di sostegno ai malati terminali e ai loro parenti. I dati del Pio Albergo Trivulzio confermano l’efficacia di questo tipo di cura palliativa: la richiesta al trattamento riabilitativo continua ad essere elevata e la motivazione del paziente rimane alta fino agli ultimi giorni dI vita. Negli anni si è dato sempre maggior rilievo a questo tipo di terapie per assicurare ai malati terminali e ai loro familiari una migliore qualità di vita. In questo settore la medicina riabilitativa assume un significato importante, sia attraverso la riabilitazione intesa come possibilità di mantenimento o recupero delle attività motorie del malato per l’arco rimanente della vita, sia come approccio palliativo di riabilitazione passiva o massaggio, allo scopo di lenire il dolore da immobilità. Il paziente sentendosi curato e accolto percepisce la vicinanza e l’operato del fisioterapista come valido strumento per un continuo miglioramento. Il contatto corporeo col fisioterapista può migliorare il vissuto corporeo del paziente, aiutandolo a recuperare la sua autostima. .  
   
   
CONVEGNO: “IL RIORDINAMENTO DELLA SANITÀ IN ALTO ADIGE: OBIETTIVI E REALIZZAZIONE”  
 
Bolzano, 12 giugno 2007 - Un’iniziativa promossa dall’Ufficio formazione del personale sanitario della Ripartizione sanità. Si svolgerà mercoledì 13 giugno, dalle ore 9,00 alle 18,00, presso la Casa Kolping, in via Kolping,3 a Bolzano, il convegno organizzato dalla Ripartizione sanità sul tema: “Il riordinamento della sanità in Alto Adige: obiettivi e realizzazione”. Nel corso dei lavori del convegno, al quale prenderà parte anche l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, saranno affrontate, da un punto di vista internazionale, nazionale e locale, tematiche quali le sfide e la visione della medicina moderna, la riforma clinica, lo sviluppo della qualità e la formazione continua del personale. Sono previsti interventi di esperti di livello nazionale ed internazionale ed a tale proposito alleghiamo il programma dettagliato del convegno. Nel corso delle pause dei lavori, previste rispettivamente tra le ore 10,30 e le 11,00 e tra le ore 15,30 e le 16,00 i relatori saranno a disposizione dei colleghi della stampa per eventuali interviste e dichiarazioni in merito al tema al centro del convegno. Www. Provincia. Bz. It/sanita. .  
   
   
PSICHIATRIA, NOTA DELLA REGIONE LOMBARDIA SU RICORSO TAR  
 
Milano, 12 giugno 2007 - "Regione Lombardia ritiene di aver agito nel pieno rispetto delle normative vigenti e attende serenamente il pronunciamento della Giustizia amministrativa". E´ quanto si legge in una Nota della Regione in merito alla notizia del ricorso al Tar presentato da alcune associazioni sulla delibera di attuazione del Piano regionale di salute mentale. Entrando nel merito, la Regione ricorda che "la delibera impugnata al Tar prevede un limite di età di 50 anni, con eccezione per i programmi post acuzie, per le strutture sanitarie di area riabilitativa (Cra-crm) ed un limite di età di 65 anni per le strutture sanitarie di area assistenziale (Cpa, Cpm). Queste soglie riguardano solo dei pazienti nuovi e quindi non quelli già in carico alle strutture". "Al riguardo - si legge ancora nelle Nota - si ricorda che la patologia psichiatrica di tipo grave ha la propria insorgenza nel secondo e terzo decennio di vita e che difficilmente dopo i 50 anni si hanno dei pazienti nelle condizioni cliniche che necessitano di un inserimento in strutture riabilitative o assistenziali di alta intensità se non dopo un episodio di riacutizzazione della propria patologia". "Nel Piano regionale del 2004 - prosegue la Nota - si chiariva che ´i limiti di età sono connessi all´opportunità che risorse riabilitative, specialmente quelle intensive, siano utilizzate verso un´utenza con potenzialità di miglioramento clinico e di integrazione sociale elevati e prevedibilmente verso soggetti con un decorso non troppo prolungato di trattamento´. " "In ogni caso - conclude la Nota - limite di età non significa mancata assistenza, tant´è che i criteri relativi all´età per i nuovi accoglimenti non riguardano l´area cosiddetta sociale, dove comunque il soggetto è inserito in una soluzione abitativa adeguata e in uno specifico programma di intervento ed assistenza". .  
   
   
QUAL È L’IMPATTO DELLE POLITICHE FISCALI E DI WELFARE? LO SVELA LA “SAM”, UN AVANZATO MODELLO STATISTICO UN SEMINARIO IN PROVINCIA DEDICATO ALLA “MATRICE DI CONTABILITÀ SOCIALE”  
 
Trento, 12 giugno 2007 – In un quadro divenuto sempre più complesso, dove conta non solo la quantità ma anche la qualità delle informazioni, disporre di strumenti in grado di misurare “scientificamente” l’impatto delle azioni e dei programmi di sviluppo economico e sociale è di fondamentale importanza per gli amministratori e decisori politici. È questo un tema d’attualità (l’Ocse ha programmato per fine mese ad Istanbul una Conferenza dedicata agli “indicatori di progresso”) sul quale è impegnata anche la Provincia autonoma di Trento. Tappa propedeutica all’adozione di un modello statistico avanzato per rappresentare il processo economico e valutare gli impatti degli interventi di politica economica e sociale, nonché all’attivazione presso la Fondazione Kessler – come ha annunciato oggi l’assessore alla programmazione, innovazione e ricerca Gianluca Salvatori – di un Centro studi sulle politiche pubbliche, è il seminario sulla “matrice di contabilità sociale” che, per iniziativa del Servizio Statistica in collaborazione con l’Istituto per la ricerca economica della Regione Toscana (Irpet), si è tenuto ieri pomeriggio presso la sala stampa del palazzo sede della Provincia. Il modello al quale fare riferimento è quello della Toscana, unica realtà territoriale nel panorama nazionale ad aver sperimentato questo strumento, un modello illustrato al seminario da Nicola Sciclone e Renato Paniccià dell’Irpet. Una matrice di contabilità sociale (Sam, dall’espressione inglese Social Accounting Matrix) è un quadro contabile che consente di completare l’analisi del flusso circolare del reddito attraverso l’esame della sua distribuzione, in relazione alla spesa dei diversi settori istituzionali, quali famiglie, imprese e pubblica amministrazione. La Sam, in sostanza, descrive il circuito del reddito, partendo dalla sua formazione attraverso il processo produttivo ed il sistema di trasferimenti monetari ed in natura fra fattori istituzionali, i quali impiegano tale reddito per il consumo, gli investimenti, i consumi collettivi ed i trasferimenti ad altri fattori istituzionali. Così, applicando il modello Sam, è possibile ad esempio verificare se sia vero oppure no che l’abolizione dell’Ici sulla prima casa va effettivamente a vantaggio dei redditi più bassi, quale sia l’impatto sulla povertà derivante dall’introduzione del minimo vitale o quali siano gli effetti dell’introduzione dell’indice Icef. Uno strumento, dunque, che aiuta le amministrazioni pubbliche a valutare gli effetti redistributivi, a breve ed a lungo termine, delle politiche fiscali e di welfare, ma anche ad analizzare le implicazioni dell’evoluzione demografica sui conti pubblici, valutando conseguenze infra ed inter-generazionali. .  
   
   
BURLO GAROFALO PUNTO FERMO SANITA´´ DEL FVG  
 
Trieste, 12 giugno 2007 - - Emilio Terpin è il presidente del nuovo Comitato di indirizzo e verifica dell´Istituto infantile Burlo Garofalo di Trieste, insediatosi ieri alla presenza dell´assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Ezio Beltrame. Si conclude così il lungo commissariamento dell´istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) che, dal 1994 ad oggi, ha visto il Burlo Garofalo retto da quattro commissari, l´ultimo dei quali è stato proprio Terpin che è rimasto in carica per 5 anni. Secondo Beltrame, proprio l´ottimo lavoro dell´ex commissario ed attuale presidente del Burlo ha consentito alla struttura di completare il riassetto istituzionale, arrivando alla nomina del Comitato-guida dopo quelle degli scorsi mesi relative ai direttori generale, amministrativo, sanitario e scientifico e quella, ancora più recente, del collegio sindacale. Con il previsto trasferimento del Burlo Garofalo nell´ambito del comprensorio ospedaliero di Cattinara (progetto che sarà realizzato attraverso un´operazione di project financing), ha commentato l´assessore, si contribuirà a creare un polo di riferimento per la ricerca e l´alta formazione che, nell´ottica del riordino nazionale degli Irccs recepito con la legge regionale 14/2006, garantirà un ruolo centrale all´istituto ospedaliero infantile triestino. Il Comitato di indirizzo e verifica del Burlo guidato da Terpin, ha rilevato Beltrame, esalta il principio che vuole un forte raccordo istituzionale con Ministero ed Enti locali ed uno stretto contatto con il mondo imprenditoriale. Del Consiglio direttivo, infatti, fanno parte anche il sindaco di Muggia, Nerio Nesladek, il direttore generale Risorse umane del ministero della Salute, Giovanni Leopardi, e gli imprenditori Gabriella Kropf (triestina) ed Antonio Maria Bardelli (friulano). Soddisfatto del buon esito del commissariamento il neopresidente Terpin che, nel corso dell´incontro con i giornalisti, ha definito il Comitato di indirizzo e verifica un organo al servizio dell´Istituto infantile in grado di interagire con la struttura interna e con la Regione. . .  
   
   
L’EUROPA A CONGRESSO SULLE ANTICHE MEDICINE PER LA PRIMA VOLTA LA COMUNITÀ SCIENTIFICA INTERNAZIONALE SI RIUNISCE PER VALUTARE I RIMEDI FARMACEUTICO – SANITARI DELLA TRADIZIONE POPOLARE. APPUNTAMENTO A VINCI DAL 4 AL 6 OTTOBRE  
 
Firenze, 12 giugno 2007 - La città di Vinci (Firenze) ospiterà dal 4 al 6 ottobre prossimo il primo congresso scientifico mai organizzato a livello internazionale sulle medicine tradizionali europee, ovvero su quell’universo di conoscenze farmaceutico - sanitarie che, in parte anche tra empirismo e superstizione, si sono accumulate in millenni di storia del vecchio continente e alle quali, tutt’oggi, si ispirano milioni di persone e sempre più numerosi ricercatori. Lo rende noto l’Anmfit (Associazione Nazionale Medici Fioterapeuti) che promuove Etm 2007 – European Traditional Medicine in collaborazione con il Centro di Medicina Naturale dell’Ospedale di Empoli, una tra le più importanti strutture in tema di terapie a base di piante medicinali. L’ente organizzatore è invece l’Agenzia per la Formazione della Usl 11. Presiedono il congresso i professori Gian Franco Gensini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, e Roberto Raschetti, dirigente dell’Istituto Superiore di sanità, e il dottor Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di Medicina Naturale empolese, nonché presidente dell’Anmfit. I temi sono la fitoterapia, l’etnomedicina, l’omeopatia e le altre discipline tipiche della medicina tradizionale e popolare europea. “Lo scopo”, spiega Firenzuoli, “è di verificare alla luce della scienza la reale attendibilità di queste formule e di far emergere anche esperienze e ricette sconosciute al mondo medico”. A questo proposito, il programma del congresso prevede una sessione libera (5 ottobre) interamente dedicata ai pazienti e a quanti intendono proporsi per presentare proprie esperienze di medicina tradizionale e popolare. Come ogni simposio medico, il programma scientifico, disponibile sul sito www. Etm-2007. Eu, prevede invece numerose sessioni (letture plenarie, brevi comunicazioni, incontri, poster e workshop) con relatori provenienti da paesi europei (Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Olanda, Serbia, Ungheria), ma anche da Algeria, Egitto, India, Pakistan, Iran, Cuba, Brasile e Stati Uniti. A un americano, il noto professor Edwin L. Cooper dell’Università di Los Angeles, è peraltro affidata la lettura inaugurale (4 ottobre, ore 18). Saranno accettati ulteriori contributi scientifici fino al prossimo 20 giugno. “Il congresso”, ricorda Firenzuoli, “riveste per l’Italia un particolare significato dopo le recenti inspiegabili polemiche di alcuni noti scienziati (Umberto Tirelli, Umberto Veronesi, Silvio Garattini) contro le medicine alternative. Questa è l’occasione per dimostrare anche a queste persone che non siamo stregoni, ma che operiamo con criteri scientifici, esattamente come loro”. Gli atti del congresso saranno pubblicati sulla rivista Evidence-based Complementary and Alternative Medicine. .  
   
   
QUOTA 200 MILA PER CÉZANNE IL FIORENTINO NUOVO TRAGUARDO PER LA MOSTRA PIÙ VISITATA D’ITALIA. COME UN’IDEA INTELLIGENTE PUÒ ANCHE ESSERE POPOLARE. ‘UN’INIZIATIVA AL SERVIZIO DI UN GRANDE PROGETTO CULTURALE’  
 
 Firenze 12 Giugno 2007 – Dopo esattamente 102 giorni di programmazione e quando ancora ne mancano cinquanta alla chiusura prevista per il 29 luglio, Cézanne a Firenze vola oltre quota 200 mila visitatori confermandosi al top delle classifiche dedicate alle mostre italiane. Il nuovo prestigioso traguardo è stato raggiunto nel weekend. Negli ultimi sette giorni, calcolati da lunedì 4 a domenica 10 giugno, i visitatori sono stati 8. 692, con una media di 1242 al giorno e punte di 1541 sabato e 1715 domenica. Tutto ciò porta il totale a 202. 164, con una media quotidiana generale di 2. 002 ingressi. “Come promotori della mostra”, commenta Edoardo Speranza, presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, “ci aspettavamo una partecipazione così numerosa e sentita. Ma non per un mero ritorno finanziario, bensì per una finalità culturale che stiamo con determinazione perseguendo. La società contemporanea deve riacquisire i valori dello spirito e noi crediamo che l’arte debba essere elemento essenziale della vita sociale e come tale conosciuta, compresa e valorizzata. Occorre trasmettere alle nuove generazioni l’eredità del collezionismo più illuminato”. “Questo successo ovviamente ci elettrizza”, aggiunge James Bradburne, direttore della Fondazione Pazzo Strozzi, “In larga parte è dovuto alla forza della storia dei due primi collezionisti di Cézanne e all’appeal dell’allestimento capace di parlare ad adulti e ragazzi, specialisti e non. E’ la prova che un’idea intelligente può anche essere popolare. Non aspettiamoci così tanto pubblico ogni volta, ma l’approccio organizzativo, cioè la combinazione di standard internazionali di curatela con il rispetto per i visitatori, sarà il tratto distintivo di ogni mostra di Palazzo Strozzi”. Cézanne a Firenze presenta, come noto, oltre 100 capolavori delle più famose collezioni internazionali, ed è dedicata, oltre che al maestro di Aix, all’epopea intellettuale di due giovani e lungimiranti collezionisti americani che tra Ottocento e Novecento vissero a Firenze. Egisto Paolo Fabbri (1866 – 1933) e Charles Alexander Loeser (1864 - 1928) raccolsero infatti nelle loro ricche dimore in città circa 50 dipinti di Cézanne, contribuendo non poco all’affermazione di un artista sperimentale e solitario, disprezzato in vita dalla grande critica, oggi venerato come ‘padre della pittura moderna’ Curatori dell’esposizione sono Francesca Bardazzi, nota studiosa del collezionismo di Cézanne in Italia, e Carlo Sisi, già direttore a Palazzo Pitti della Galleria d’Arte Moderna, uno dei massimi esperti del periodo. Come ulteriore iniziativa l’Ente Cassa ha intanto prodotto in collaborazione con Apt Firenze una speciale cartina di Firenze distribuita gratuitamente ai visitatori di Palazzo Strozzi e negli uffici di informazione turistica. La cartina segnala tre itinerari legati alla mostra di Cézanne e ai movimenti artistici che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del secolo scorso caratterizzarono la vita culturale italiana e fiorentina. Il primo itinerario conduce alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, il secondo muove dagli anni di Firenze capitale per raccontare la storia della città sotto il profilo artistico e architettonico, il terzo riguarda la Firenze moderna, gli influssi europei e le grandi ristrutturazioni urbanistiche tardo ottocentesche. .  
   
   
SPACAL, DALL’IDENTITA’ AL SEGNO. LE OPERE GRAFICHE DELLA COLLEZIONE AI COLONOS SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PORDENONE) CHIESA DI SAN LORENZO 10 GIUGNO-15 AGOSTO 2007  
 
 San Vito Al Tagliamento (Pordenone), 12 giugno 2007 - Il occasione del centenario della nascita di Luigi Spacal (Trieste, 1907/2000) l’Amministrazione Comunale di San Vito al Tagliamento (Pordenone), con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, rende omaggio al grande artista sloveno presentando lo scelto nucleo di opere grafiche che fa parte della collezione dell’Azienda Agrituristica “Ai Colonos” con sede a Villacaccia di Lestizza (Udine). Luigi Spacal nacque a Trieste nel 1907, da genitori sloveni originari del Carso. Ancora giovanissimo fu assunto come disegnatore al Cantiere Navale San Marco. Nel 1930 venne arrestato per la sua attività di antifascista e fu inviato al confino in Basilicata. In quello stesso periodo scoprì la sua vocazione artistica. In seguito, come privatista, frequentò il Liceo Artistico di Venezia e nel 1936 si iscrisse all’Istituto Superiore per l’Arte Decorativa di Monza, dove ebbe come docenti Semeghini, De Grada, Pica e Pagano. Nel 1937 espose per la prima volta in una collettiva di artisti triestini. Nello stesso anno frequentò anche l’Accademia di Brera, a Milano, ed entrò in contatto con l’ambiente artistico di Corrente e degli astrattisti lombardi. Nel 1940 organizzò a Trieste la sua prima personale, a cui seguì, nel 1944, quella alla Galleria Il Milione di Milano che lo segnalò definitivamente alla critica. Nel 1948 e nel 1954 partecipò alla Biennale di Venezia e nel 1958, sempre nell’ambito della stessa rassegna, gli venne attribuito il Gran Premio Internazionale per l’Incisone e il Disegno. Nel 1968 il Museo Revoltella di Trieste gli dedicò una prima grande antologica e nel 1974 gli venne assegnato il Premio Preseren, massimo riconoscimento artistico sloveno. Alla fine degli anni ottanta è stato inaugurato a San Daniele del Carso il museo a lui dedicato. Nel 2000 Luigi Spacal si spense a Trieste. La rassegna sanvitese, l’unica in regione ad essere dedicata esclusivamente all’opera grafica di Luigi Spacal, comprende circa un centinaio di incisioni, appartenenti ai diversi periodi di attività dell’artista, ed è realizzata in coordinamento con le istituzioni culturali slovene e il loro importante e articolato progetto espositivo relativo alla celebrazione del centenario. La mostra è allestita a San Vito al Tagliamento (Pordenone) negli spazi storici della Chiesa di San Lorenzo (secc. Xv-xviii). L’inaugurazione è fissata per le ore 11 di domenica 10 giugno 2007. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 15 agosto 2007 secondo i seguenti orari: Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica: 10. 00/12. 30-16. 00/20. 00 - Visite fuori orario Tel. 0434/833295 Tre sono le sezioni in cui è suddivisa la mostra. La prima, collocata nella navata centrale della Chiesa di San Lorenzo, presenta il ricco e significativo nucleo di grafiche di Luigi Spacal facente parte della collezione d’arte dell’Azienda Agrituristica “Ai Colonos”. Le opere sono esposte il modo lineare e continuo, secondo una scansione sostanzialmente cronologica. Per facilitarne il più possibile la lettura, i lavori sono posti su strutture espositive create per l’occasione e in tal modo i visitatori hanno la possibilità di apprezzare appieno l’eleganza e l’essenzialità del segno grafico proprio dell’artista. La seconda sezione, collocata all’inizio della navata laterale di sinistra, attraverso materiali originali dà conto del processo creativo di Spacal, dal disegno al bozzetto, dalla matrice al risultato finale; viene qui esposto anche il torchio da stampa costruito dall’artista e da lui stesso utilizzato. Tale sezione intende dunque avere, oltre che un significato didattico, anche un carattere propriamente filologico. La terza sezione, collocata all’inizio della navata laterale di destra, presenta una selezione di incisioni realizzate da alcuni tra i maggiori artisti friulani e giuliani (ma non solo) attivi nella seconda metà del Novecento (Afro, Cernigoj, Marangoni, Music, Pilon, Santomaso, Tramontin, Vedova, Zigaina). Tale sezione, sia pure in modo sintetico, ha lo scopo di contestualizzare il lavoro di Luigi Spacal nell’ambito figurativo regionale mettendo in luce affinità e differenze, ma al tempo stesso evidenziando pure la ricchezza delle proposte artistiche di un’area culturale (quella a cui hanno fatto riferimento Venezia come Udine e Gorizia, Trieste come Lubiana) aperta alle più diverse influenze e proprio per questo estremamente viva e degna di attenzione. L’obiettivo generale della retrospettiva è quindi duplice. Da un lato si propone di far conoscere meglio, specie alle giovani generazioni, l’opera grafica di uno tra i più grandi incisori del secolo scorso: proprio per questo la mostra assumerà una struttura e un andamento piano, lineare, quasi didattico, pur non rinunciando certo al rigore e alla scientificità del metodo. D’altro lato la mostra intende pure concentrare la propria attenzione sul nucleo di opere che compone la collezione dei “Colonos” e questo per evitare sia sovrapposizioni con analoghe iniziative slovene, sia un approccio fin troppo frammentario e dispersivo: infatti una collezione, quando veramente sia tale, è pur sempre segno di un’attenzione culturale ben precisa e quella dei “Colonos” ci dice ad un tempo di un riconoscimento di radici comuni come di un’apertura culturale oggi quanto mai imprescindibile e necessaria. Scrive infatti Angelo Bertani, curatore della mostra, in catalogo: Luigi Spacal è considerato il maggiore interprete delle atmosfere, dei riti e dei miti del territorio carsico “che va da Prosecco a Comeno, da Erpelle a Lipica, dall’Auremiano al Nanos”, di quella regione aspra e affascinante dove si percepisce l’incontro “tra una natura solare, mediterranea, colma di umori marini e meridionali, e una seconda natura nordica, severa, mitteleuropea” (G. Dorfles). Egli infatti è stato l’artista che più di ogni altro ha saputo trarre da quelle terre elementi peculiari di civiltà e di cultura e al tempo stesso è riuscito a renderli universali, ovvero significativi in modo assoluto, al di là di ogni delimitazione territoriale. Non deve dunque destare meraviglia il fatto che una delle più importanti collezioni dell’opera grafica di Spacal si trovi in terra friulana e, nello specifico, sia stata creata con intelligenza e costanza dall’Azienda Agrituristica Ai Colonos, di Villacaccia di Lestizza, da molti anni impegnata nella promozione culturale dell’identità friulana e più in generale nella conoscenza e valorizzazione di ogni altra identità locale. Evidentemente la motivazione fondamentale di tale raccolta sta proprio nel riconoscere e nel riconoscersi: nel riconoscere nell’opera di Spacal l’espressione viva dei caratteri di una terra, di un popolo, di una cultura e d’altro canto nel riconoscersi parte integrante di quella stessa cultura, che non è solo quella del Carso, ma è in senso più estensivo la cultura contadina, che trapassa i confini tracciati nei secoli dalla violenza della storia e si percepisce come un insieme unitario, organico e globale, anche se territorialmente diversificato. Del resto è proprio l’arte, intesa come manifestazione di cultura e di civiltà, che ci fa riconoscere simili al di là dei confini del tempo e dello spazio in quanto è espressione autentica e alta della condizione umana. Ecco perché ogni grande artista dà voce ad ognuno di noi, alla nostra storia personale e collettiva. Ecco perché l’arte che ha voluto dare voce ad una terra che prima non l’aveva deve trovare ospitalità in un’altra terra che comunque si riconosce in quella stessa voce. Infatti ogni vera arte è la voce dell’uomo che si proclama uomo. Ufficiocultura. Sanvito@virgilio. It .  
   
   
FONTANELLATO (PARMA): IL FLAUTO STEFANO BAGLIANO E AFFETTI BAROQUE ENSEMBLE  
 
Fontanellato (Parma), 12 giugno 2007 - Morbidezza espressiva per un virtuoso dei suoni. Uno dei flautisti barocchi italiani di maggior prestigio internazionale, Stefano Bagliano - concertista di flauto diplomatosi al Conservatorio Pollini di Padova e perfezionatosi in flauto e musica antica con Brüggen, Memelsdorff, Boeke e Van Hauwe - si esibisce venerdì 16 giugno in uno struggente concerto nella corte della rinascimentale Rocca Sanvitale di Fontanellato. Alle 21. 30 si alza il sipario su "Invito all´allegrezza: Arie e Danze fra Rinascimento e primo Barocco" su composizioni di Caccini, Dowland, Phalése, Frescobaldi, Quagliati, Ortiz, Marini. Bagliano non sarà solo ma si esibisce insieme ad Affetti Baroque Ensemble, un gruppo in grado di affascinare l’orecchio di chi ascolta. L’evento è il terzo appuntamento della rassegna “Musica in Castello”, in tutto 15 spettacoli a ingresso libero organizzati dai maestri Giovanni Lippi ed Enrico Grignaffini, con Fontanellato capofila insieme a altri 8 Comuni delle Terre Verdiane, Provincia e Regione. Bagliano è risultato vincitore di vari concorsi nazionali. Intrapresa l’attività concertistica, con l’ammirazione di flautisti quali Frans Bruggen e Walter Van Hauwe, ha eseguito 500 concerti in veste di solista per prestigiosi festival e istituzioni negli Stati Uniti, Asia ed Europa. Tra le sale che l´hanno richiesto e applaudito spiccano Carnegie Hall di New York, Gasteig di Monaco di Baviera, Conservatorio di Mosca, Festival di Lubiana, Amici della Musica di Firenze, Società del Quartetto di Milano, Ciclo Musica e Poesia a San Maurizio, Engadiner Konzertwochen, Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. Stefano Bagliano è fondatore e direttore dell’ensemble con strumenti d’epoca Collegium Pro Musica, con cui si è esibito dirigendo celebri cantanti come Emma Kirkby e Roberta Invernizzi. In qualità di solista con orchestra ha suonato con formazioni quali Mainzer Kammerorchester, Moscow Chamber Orchestra, Alaria Ensemble di New York, Solisti della Scala di Milano, Orchestra Filarmonica della Macedonia, Ensemble Baroque de Nice, Accademia I Filarmonici di Verona, L’arte dell’Arco, Orchestra Toscanini Parma. Ha effettuato varie incisioni discografiche (di cui undici in veste di solista) per le etichette Dynamic, Nuova Era, Tactus, Asv Gaudeamus e Velut Luna, ottenendo entusiastici riconoscimenti dalla critica europea e americana (Early Music, Amadeus, Diapason, Répertoire, Fanfare, American Recorder, Scherzo, Fono Forum), registrando musiche di Vivaldi, Telemann, Bach, Scarlatti, Merula, Barbella, Fasch, Graupner, Stradella, Bitti etc. Alcuni dei suoi Cd sono usciti in allegato alle riviste “Orfeo”, “Cd Classics” e sulla prestigiosa rivista “Amadeus” (musiche di Telemann). E’ direttore artistico del Festival Internazionale di Musica da Camera di Genova e Savona e della rassegna “Le Vie del Barocco” di Torino, nonché consulente per varie altre manifestazioni concertistiche. Ha fatto parte della giuria di concorsi musicali, tra cui il Concorso Internazionale di Musica da Camera “Zinetti” di Verona e il Concorso “Ama Calabria” di Lamezia Terme. Attivo anche in campo didattico, ha tenuto vari corsi per enti quali Istituto Gnessins di Mosca, Boston Recorder Society, Conservatorio di Oporto-portogallo, Accademia Europea di Musica Antica Bolzano, Conservatori di Campobasso e di Cosenza. E’ coordinatore artistico dei Corsi Internazionali di Musica Antica di Genova-nervi e di Monte San Savino (Arezzo). E’ docente di flauto dolce presso il Conservatorio “Piccinni” di Bari. .  
   
   
A GEMONIO (VARESE) DAL 14 LUGLIO AL 28 OTTOBRE 2007 UN PROTAGONISTA DELLA SCULTURA TRA OTTO E NOVECENTO: ADOLFO WILDT  
 
 Gemonio, 12 giugno 2007 - Un appuntamento imperdibile per gli appassionati dell’arte plastica si svolgerà al Museo Floriano Bodini di Gemonio (Va) dal 14 luglio al 28 ottobre 2007 in occasione della mostra dedicata ad Adolfo Wildt (1868 – 1931). L’esposizione, curata da Daniele Astrologo Abadal, Stefano Crespi, Alberto Montrasio, con il patrocinio del Comune di Gemonio, della Provincia di Varese, della Regione Lombardia e della Comunità Montana della Valcuvia, presenterà 10 opere in marmo realizzate dall’artista milanese. I lavori sono legati sia alla prima fase creativa dell’artista, quella classica in cui risente dell’influenza di Canova, sia quella più marcatamente espressiva attenta ad ottenere risoluzioni formali estranee ad un rapporto di verosimiglianza con la natura. In particolare la mostra analizzerà il genere del ritratto attraverso capolavori assoluti dell’arte di Wildt quali Arturo Ferrarin (1929) e la Maschera dell’idiota (1910). Cenni biografici Adolfo Wildt nasce a Milano nel 1868. Inizia a lavorare come “sbozzatore” e “puntatore di statue” nello studio di Giuseppe Grandi. Realizza numerose opere cimiteriali e monumentali come il Monumento al pittore Bonzagni del 1919 e Sant’ambrogio del 1928 entrambe al Cimitero Monumentale di Milano. Nel 1921 pubblica il libro l’arte del marmo. Dal 1923 insegna scultura a Brera. Nel 1931 partecipa, con una retrospettiva, alla I Quadriennale di Roma al Palazzo delle esposizioni Muore a Milano nel 1931 .  
   
   
AL MUSEO DELLA PERMANENTE PIANOFORTE FUTURISTA MUSICHE DI SCELSI, PRATELLA, SAVINIO, COWELL, ANTHEIL DANIELE LOMBARDI PIANOFORTE  
 
Milano, 12 giugno 2007 - In occasione delle due mostre ispirate al Futurismo dedicate ad Adriana Bisi Fabbri e al Battaglione Lombardo, il Museo della Permanente, in collaborazione Helios Music Management and Pruductions, propone giovedì 14 giugno alle ore 21. 00 il concerto “Pianoforte Futurista”, con il pianista Daniele Lombardi, la cui esecuzione sarà accompagnata da alcune proiezioni di video d’epoca. Pianista, compositore e artista visuale, Daniele Lombardi è uno dei più accreditati esperti di futurismo musicale cui ha dedicato studi, saggi e numerose registrazioni pianistiche. In questo programma, pensato per la mostra Il Battaglione Lombardo dei Volontari Ciclisti Automobilisti e i futuristi nella battaglia di Dosso Casina, Lombardi descrive una ricca panoramica del pianismo futurista italiano colto negli aspetti più direttamente legati al culto delle macchine e al trionfante attivismo bellico. Il concerto si apre con La Battaglia da “La Guerra” op. 32 di Francesco Balilla Pratella, ideatore del Manifesto dei musicisti futuristi del 1910 e del Manifesto tecnico della musica futurista del 1911 e autore dell’opera futurista L´aviatore Dro, nella quale introduce un’orchestra mista di strumenti tradizionali e di intonarumori. Il riferimento alla guerra è presente anche in Preludio a "Prigionieri" di Franco Casavola e in due brani di Chesimò (Sante Monachesi), Ala Spaziale e Contraerei, dove le mani dell’interprete battute sul legno e gli stralunati accordi della partitura creano la suggestione di una vera e propria contraerei. Dopo il Profilo Sintetico Musicale di Marinetti scritto da Silvio Mix (De Re), Lombardi introduce il pubblico nel mondo della macchina con Rotativa di Giacinto Scelsi che, pur non legando la propria produzione al Futurismo, ebbe contatati diretti sia con Pratella che con Russolo, l’inventore degli intonarumori che accompagnavano quasi tutte le serate teatrali futuriste. Affascinato dalla poetica musicale del Futurismo, Scelsi scrisse nel 1929 questa imponente composizione in stile “macchinista” che risente profondamente dello spirito di autori quali Stravinskij e Mossolov. L’irruenza di certa musica futurista torna nei Chants de la Mi-mort di Alberto Savinio (fratello di De Chirico). Questa Suite fu eseguita da Savinio stesso a Parigi per le Soirées musicales organizzate da Apollinaire: le cronache raccontano un’esecuzione di inaudita violenza con l’autore in piedi davanti allo strumento con le mani insanguinate, quasi una premonizione della moderna performance. Nella seconda parte del programma Lombardi esplora l’influenza del Futurismo italiano negli aspetti più paradossali del pianismo di Antheil e del “bruitismo” di Cowell. Henry Dixon Cowell è stato il pioniere dell’uso dei cluster, sperimentati in The tides of Manaunaun, dove le note sono prodotte percuotendo la tastiera con tutto l’avambraccio o con il palmo della mano, o addirittura con il gomito o con il pugno. Cowell è anche l’iniziatore dell’uso di suonare le corde del pianoforte percuotendole, sfiorandole e pizzicandole direttamente, come in Aeolyan Harp. La musica di Antheil, soprannominatosi il “bad boy of music”, è caratterizzata da una potente vitalità ritmica e da una forte incisività melodica. Del compositore americano verranno proposti i vorticosi brani di Mechanisms e l’imponente Sonata Sauvage. .  
   
   
IN HONDURAS IL CONGRESSO INTERNAZIONALE DI ARCHEOLOGIA RADUNA ESPERTI MAYA DA TUTTO IL MONDO  
 
 Milano, 12 Giugno 2007 – I costumi e tradizioni della leggendaria cultura Maya saranno i protagonisti del terzo Congresso Internazionale di Archeologia che si svolgerà dal 13 al 16 giugno a Copan Ruinas, con il patrocinio dell’Istituto del Turismo dell’Honduras (Iht) l’Organizzazione Mundo Maya, la famosa rivista Archaeology e l’Associazione Copan. Questo importante evento, che riunirà archeologi di tutto il mondo, è stato organizzato per promuovere lo scambio professionale e multidisciplinare tra i “mayisti” ovvero gli studiosi del Mondo Maya. Uno degli obiettivi del congresso, attraverso il suo programma culturale, è quello di diffondere l’eredità dell’antica cultura maya e per questo sarà messa in scena per la prima volta, la pratica dei “Giochi e Rituali Ancestrali”. .  
   
   
SCAVI ARCHEOLOGICI DI GUDON, PRESENTATI I RISULTATI  
 
Bolzano, 12 giugno 2007 - Sono stati presentati questo pomeriggio (lunedì 11 giugno) i risultati degli scavi archeologici effettuati negli ultimi anni a Gudon, una frazione del Comune di Chiusa. Gli ultimi ritrovamenti, risalenti ai mesi scorsi, verranno a breve inseriti nella mostra permanente ospitata all´interno della "Hohen Haus". Negli ultimi anni la frazione di Gudon, nel Comune di Chiusa, è stata al centro di numerosi ritrovamenti archeologici. In occasione di diversi lavori di costruzione, infatti, sono venuti alla luce molti reperti di valore, i quali sono stati raccolti e messi a disposizione del pubblico tramite la mostra permanente allestita presso la "Hohen Haus", nei pressi dell´ex caserma dei Vigili del Fuoco. Anche di recente, durante gli scavi per le fondamenta di un edificio privato, sono stati rinvenuti reperti dell´età del bronzo (1000 a. C. ) e del ferro (500-100 a. C. ), oltre che i resti di alcune costruzioni risalenti al primo passaggio dei Romani lungo le Alpi. "Questo periodo storico - hanno sottolineato durante la presentazione gli esperti dell´Ufficio provinciale beni archeologici, Umberto Tecchiati e Lorenzo Dal Rì - non è documentato da nessun reperto archeologico, dunque questa scoperta non ha solo valore scientifico, ma è anche di interesse storico". Alla presentazione dei risultati degli scavi archeologici di Gudon, era presente anche l´assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur, che ha ribadito la valenza storica e culturale di queste scoperte. "Ci si può sentire radicati nel proprio territorio solo conoscendo le proprie radici", ha commentato la Kasslatter Mur, la quale ha poi aggiunto che "la conservazione dei beni culturali può riuscire solo se supportata e sostenuta da un largo consenso. I beni culturali sono un patrimonio di tutti, ed ogni singola persona ne è in qualche maniera corresponsabile". Gli ultimi reperti venuti alla luce a Gudon troveranno spazio, nei prossimi mesi, all´interno della mostra permanente allestita presso la "Hohen Haus". . .  
   
   
GOLF - CAMPIONATI RAGAZZI/RAGAZZE ALLA FASE DECISIVA SI DISPUTANO I QUARTI E LE SEMIFINALI  
 
Milano, 12 giugno 2007 - Sul percorso del Golf Club Verona entrano nel vivo i Campionati Nazionali Ragazzi/ragazze con la disputa nella quarta giornata di quarti e semifinali, con formula match play, per designare le due coppie che mercoledì di contenderanno i titoli sulla distanza di 36 buche. Il primo doppio turno a eliminazione diretta non ha offerto sorprese a parte l´uscita dal torneo femminile di Alessandra De Luigi sconfitta da Laura Sedda (1 up), che comunque ha sempre offerto buone prestazioni nelle ultime gare. Nei quarti la Sedda dovrà vedersela con Marianna Causin, che ha messo fuori gioco Gioia Loprete (2/1) e Martina Becchio (4/3). La vincitrice della qualificazione medal Camilla Patussi è dovuta arrivare alla 18ª buca per avere ragione prima di Lodovica Ferrero (1 up) e poi di Cristina Mcquiston (2 up). Incontrerà Chiara Brizzolari (3/2 su Carolina Avanzini e 4/3 su Francesca Lombardo) in uno dei due matches più interessanti del turno. L´altro metterà di fronte Alessia Knight (3/2 su Martina Piga e 3/1 su Caterina Garbaccio) e Giulia Molinaro (5/3 su Anna Ravera e 1 up su Valeria Tandrini). Molto incerto infine il quarto incontro tra Marta Cagnacci e Ludovica Carulli. La prima ha eliminato Margherita Aletti (7/6) e Carola Marsala (2/1), la Carulli sconfitto Vittoria Delli Ponti (3/2) e Alessandra Braida (7/5). Nel campionato maschile, dedicato alla memoria dell´azzurro Andrea Brotto prematuramente scomparso, spicca il match tra Andrea Chiapuzzo, vincitore della qualificazione medal, e Cristiano Terragni, giocatori che, senza un tabellone maligno, avrebbero potuto forse ritrovarsi in finale. Chiapuzzo ha avuto vita facile con Luca Baraldini (6/5) e Alessandro Portelli (3/2), mentre Terragni ha battuto con autorità Alfredo Pazzeschi (3/2), poi ha faticato molto con Filippo Vianelli (alla 19ª). Saranno di fronte anche due giovani promettenti delle ultime leve, Valentino Dall´arche (2/1 su Luca Saccarello e 4/2 su Luca Pannone) e Claudio Viganò, il quale dopo aver liquidato Alessandro Brunati (8/6) ha battuto solo alla 21ª buca Andrea Bolognesi. Dall´altra parte del tabellone Jacopo Jori, secondo in qualifica, ha battuto Nicola Iaccheri (3/2) e Stefano Varvello (19ª) e ora dovrà vedersela con Luca Gobbi, protagonista di un incontro fiume con Emanuele Sesia superato alla 26ª buca, ossia l´ottava supplementare, dopo averne fatte 18 con Nicolò Di Carlo (1 up). Infine Niccolò Quintarelli (3/1 su Mattia Miloro e 4/3 su Alessandro Grammatica) affronterà Filippo Zucchetti (2/1 su Tommaso Castoldi e 3/1 su Francesco Testa). .  
   
   
GOLF - LA NORVEGESE SUZANN PETTERSEN HA VINTO IL MCDONALD LPGA, GIULIA SERGAS AL 36° POSTO, SILVIA CAVALLERI AL 62°  
 
 Milano, 12 giugno 2007 - Suzann Pettersen (274 - 69 67 71 67) ha vinto il Mcdonald Lpga Championship, secondo major stagionale femminile disputato sul percorso del Bulle Rock Golf Course ad Havre de Grace, nel Maryland. La ventiseienne norvegese ha colto, nell´arco di un mese, il secondo successo in carriera nel Lpga Tour superando di un colpo, in un acceso duello finale, l´australiana Karrie Webb, seconda con 275 (68 69 71 67), e la giovanissima coreana Na On Min, terza con 276 (71 70 65 70), che aveva iniziato al comando il turno conclusivo. Al quarto posto con 278 Lindsey Wright, al quinto con 279 la brasiliana Angela Park, al sesto con 290 Paula Creamer e Lorena Ochoa, insieme a Sophie Gustafson e a Brittany Lincicome. Alti e bassi per Annika Sorenstam, 15ª con 283, alla seconda gara dopo lo stop di un paio di mesi per infortunio. Giulia Sergas ha ottenuto il 36° posto con 289 (69 74 74 72). Ottava in avvio, la triestina non è più riuscita a scendere sotto il par ed è rimasta stabilmente a metà classifica. Più indietro Silvia Cavalleri, 62ª con 294 (74 73 73 74), che nel secondo giro ha evitato il taglio con l´ultimo score utile. La Na On Min, leader dopo 54 buche con ´meno 10´, ha allungato alla 4ª del turno conclusivo, ma la Pettersen (-9 iniziale) ha mantenuto il passo con un birdie, così come la Webb (-8 di partenza). Praticamente decisivo il passaggio tra le buche 5 e 9. La Pettersen ha preso al comando con un "meno 10" (birdie alla 8 e bogey alla 9), la Webb si è insediata al secondo posto con "meno 9" dopo i brividi di due bogey subito recuperati con due birdie, mentre la Na On Min ha pagato pedaggio ai suoi diciannove anni con tre bogey di fila per il ´meno 8´. Nella seconda parte del tracciato tutte e tre le contendenti hanno segnato quattro birdie, ma la Pettersen (birdie alla 10, 13, 15 e 17) ha avuto il merito di costringere le sue avversarie sempre ad inseguire. La Na On Min ha tentato il recupero infilando i suoi quattro birdie tutti in fila a iniziare dalla 13, agganciando la Webb che, però, sull´ultimo green ha conquistato il secondo posto in solitudine. Us Pga Tour: Woody Austin A Sorpresa, Crolla Adam Scott - Con un eccellente 62 finale il quarantatreenne statunitense Woody Austin (267 - 72 66 67 62) ha vinto a sorpresa lo Stanford St. Jude Championship (Us Pga Tour), sul percorso del Tpc Southwind di Memphis nel Tennessee. Ha lasciato a cinque colpi Brian Davis (272 - 70 68 68 66), a sei David Toms (273 - 70 68 66 69) e a sette Brian Gay (274). Crollo di Adam Scott, leader con tre colpi di vantaggio dopo 54 buche, settimo con 276 per un rovinoso 75. Non hanno brillato Retief Goosen e Vijay Singh, 30. I con 283, Mike Weir, 39° con 284, Sergio Garcia, 55° con 286, e Chris Dimarco, 70° con 290. Ladies British Open Amateur Con Due Azzurre - Vittoria Valvassori e Anna Roscio prendono parte al Ladies British Open Amateur Championship (12-16 giugno) che si svolge sul percorso dell´Alwoodley Gc, nei pressi di Leeds in Inghilterra. La formula della gara prevede una qualificazione su 36 buche medal e match play tra le prime 64 classificate. Tre Italiani Al 112° Amateur Championship - Federico Colombo, Marco Guerisoli e Andrea Pavan rappresenteranno l´Italia nel 112° Amateur Championship in programma al Royal Lytham & St. Annes Gc, di Lytham St. Annes in Inghilterra, dal 18 al 23 giugno. Accompagna la squadra l´allenatore Roberto Zappa. .