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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Ottobre 2013
AFFRONTARE LE MINACCE AI TRASPORTI E AD ALTRE INFRASTRUTTURE CHIAVE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - Dei trasporti validi ed efficienti giocano un ruolo cruciale non solo nelle vite di ogni giorno dei cittadini, ma anche nel garantire il continuo benessere economico di comunità e paesi. Le persone riescono ad arrivare al lavoro in orario, le merci sono trasportate in modo efficiente in termini di costi e l´energia è usata quanto più efficientemente possibile. Questo è il motivo per cui un´interruzione dei trasporti, sia intenzionale che no, può causare gravi danni. E, siccome il trasporto pubblico è per sua natura aperto e accessibile a tutti, esso è molto vulnerabile ad attacchi terroristici, come si è visto fin troppo chiaramente con le bombe di Londra del 2005 e l´attacco coordinato su quattro treni di pendolari a Madrid nel 2004. Anche altre infrastrutture fondamentali come le reti elettriche o gli impianti idrici rappresentano una crescente preoccupazione per i governi. Uragani, terremoti, tsunami e altri disastri, sia naturali che industriali, come il disastro nucleare di Fukushima nel 2011 sottolineano il fatto che i rischi non sono solo legati al terrorismo. Questo è il motivo per cui il progetto finanziato dall´Ue Seconomics è così importante per il benessere a lungo termine dell´Europa. Mettendo assieme un team multinazionale di professionisti della sicurezza, economisti e ingegneri, il progetto mira a produrre un kit di strumenti politici che possa aiutare in modo efficace i responsabili del processo decisionale nell´identificare e reagire alle minacce al trasporto pubblico e alle infrastrutture chiave. Il progetto è iniziato nel 2012 partendo dal presupposto che raggiungere una protezione del 100 % delle infrastrutture dei trasporti e delle altre infrastrutture essenziali non sia né realistico né sostenibile. L´obbiettivo invece, dice il consorzio, dovrebbe essere quello di ridurre al minimo le minacce nel modo più efficiente possibile in termini di costi. Seconomics perciò si è impegnato dapprima per identificare e ridurre le gravi minacce alla sicurezza analizzando l´attuazione delle soluzioni coordinate che potrebbero funzionare a livello europeo. Il progetto ha inoltre esaminato la cause e conseguenze economiche dell´insicurezza e l´impatto sulla percezione dei cittadini e i costi diretti e indiretti dell´attuazione. I calcoli dei costi hanno messo in evidenza in modo specifico i maggiori costi nascosti, la minore efficienza e gli impatti transfrontalieri, come ad esempio l´interazione tra comportamento di sicurezza e crescita economica. Partendo da questi risultati, gli studi di caso del progetto sono riusciti a identificare le minacce chiave alla sicurezza nei trasporti, aerei e metropolitani, e alle altre infrastrutture essenziali. In questo modo sono state affrontate le sfide relative al raggiungimento di un coordinamento paneuropeo della sicurezza. Ci si aspetta che Seconomics, che dovrebbe concludersi a gennaio 2015, fornisca un contributo significativo allo sviluppo di modelli di sicurezza all´avanguardia, usando i più recenti strumenti tecnologici disponibili. Mediante valutazioni del rischio e analisi del contesto sociale innovative, si spera che vengano sviluppate politiche ottimali. Infatti, l´impatto duraturo del progetto, dice il consorzio, sarà una rivoluzione metodologica guidata da una serie comune ma diversificata di strumenti di modellazione che attraversa trasversalmente senza interruzioni la sfera sociale, economica e tecnologica. Il progetto è portato avanti da un consorzio internazionale che lavora con 11 partner provenienti da sette paesi diversi. Per maggiori informazioni, visitare: Seconomics http://www.seconomicsproject.eu/ Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/102281_it.html  
   
   
MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE: LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA 4 MILIONI DI EURO  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - La Commissione europea ha siglato ieri una convenzione di sovvenzione di 4 milioni di euro con un consorzio di istituti di ricerca europei, associazioni e imprese di consulenza — 14 in totale, comprese 10 Pmi — per il progetto triennale "Civitas capital". Siim Kallas, Vicepresidente e Commissario per i Trasporti, ha dichiarato: "La convenzione firmata oggi è una prova tangibile dell´impegno instancabile dell’Unione a favore della mobilità urbana sostenibile. Iniziativa di punta dell’Ue, Civitas permetterà di ottenere risultati concreti in questo settore. La nostra politica dei trasporti deve dotarsi di una dimensione urbana e la Commissione presenterà entro l´anno un esteso pacchetto in tal senso." Il progetto Civitas Capital permetterà di: mettere in comune le conoscenze attualmente disponibili tramite gruppi tematici incaricati di elaborare manuali di buone pratiche; emettere raccomandazioni sulle future priorità in materia di R&s che serviranno alla Commissione per elaborare il prossimo programma di ricerca 2014-2020; mettere a punto un´offerta formativa, con relativa assunzione e scambio di professionisti della mobilità urbana (formazione e opportunità di lavoro per circa 500 addetti); gestire un fondo operativo di circa 500 000 euro per sostenere la diffusione in più città delle iniziative per la mobilità urbana che hanno riscosso maggior successo; creare cinque nuove reti nazionali e regionali e continuare a gestire le cinque reti esistenti - le reti permettono di diffondere conoscenze e buone pratiche all’interno del proprio gruppo linguistico o geografico; mettere a disposizione di tutti gli interessati, tramite il sito web del progetto Civitas, un centro di conoscenza sotto forma di sportello unico per la divulgazione della documentazione prodotta dal progetto, che potrà essere utilizzata a fini didattici e applicativi. Contesto - Civitas — acronimo inglese per "cities, vitality, sustainability" — è un´iniziativa finanziata dal programma quadro di ricerca dell’Unione europea volta a promuovere la mobilità urbana sostenibile. L´iniziativa, lanciata nel 2002, ha permesso all´Unione europea di investire complessivamente oltre 200 milioni di euro finanziando più di 700 attività di dimostrazione in circa 60 città (le attività di dimostrazione sono andate a beneficio di una rete totale di 200 città) e di attrarre investimenti di enti regionali e locali e partner privati per quasi un miliardo di euro. Nel 2009 il Piano d’azione sulla mobilità urbana della Commissione ha individuato 20 azioni da realizzare entro il 2012 e i risultati sono attualmente in fase di valutazione. Nel 2011 con il Libro bianco sui trasporti la Commissione ha poi stabilito due obiettivi riguardanti nello specifico la mobilità urbana: 1) entro il 2050 eliminare gradualmente dall´ambiente urbano i veicoli alimentati con carburanti convenzionali e 2) entro il 2030 conseguire nelle principali città un sistema di logistica urbana a zero emissioni di Co2.  
   
   
UE, SICUREZZA AEREA: IL VOTO DEL COMITATO PARLAMENTARE METTE A RISCHIO LE MISURE CHIAVE PER MIGLIORARE LA SICUREZZA DI AVIAZIONE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - Dopo la votazione della commissione per i trasporti di ieri pomeriggio di respingere le proposte per migliorare la protezione dell´equipaggio contro la stanchezza, il vicepresidente Kallas ha dichiarato: "Questo voto mette a rischio le misure chiave per migliorare la sicurezza dell´aviazione La sicurezza è la prima priorità per l´Ue e l´unico obiettivo di questo. Revisione fatica. Il problema dei piloti è molto grave ed è per questo che ci sono già forti norme Ue in vigore. Questa proposta fa un passo avanti che riunisce le migliori pratiche di sicurezza di tutti gli Stati membri dell´Unione europea e le più recenti conoscenze scientifiche. Con queste regole, vogliamo di consolidare la posizione dell´Europa come il posto più sicuro per volare. Per fare questo, abbiamo bisogno di un dibattito basato sui fatti, non basata su notizie allarmistiche fuorvianti e false rivendicazioni. Non vediamo l´ora di un dibattito trasparente con i membri del Parlamento prima della votazione in plenaria ". Lo scopo di questa nuova legislazione per modernizzare gli elevati standard europei sulla sicurezza aerea è quello di chiarire e migliorare le norme vigenti in materia di limiti di volo e di servizio (nota come limiti dei tempi di volo, o "Ftl") - prendendo in considerazione l´ultima scientifica e tecnica prove. La proposta include più di 30 disposizioni volte a migliorare la protezione dell´equipaggio contro la fatica, senza deteriorare le condizioni di lavoro. Essi comprendono questioni importanti come riposo durante il volo per il personale di bordo, voli notturni e il dovere di riserva in aeroporto e di riserva. Il rifiuto del progetto di regolamento della Commissione sulla terra completo avrebbe effetti negativi sulla sicurezza, in quanto non sarebbe stata adottata una serie di netti miglioramenti nella protezione dell´equipaggio contro la stanchezza. In quel caso avremmo ripristinare le vecchie regole. Di seguito sono riportati 10 esempi chiave di miglioramento della sicurezza in calcestruzzo che verranno persi se il nuovo regolamento sulla fatica degli equipaggi non può essere adottato: Servizio di volo notturno tornerà fino a 11.45 invece di 11h nel nuovo regolamento. Solo uno Stato membro dell´Unione europea ha stabilito limiti inferiori di diritto nazionale (11.15), da nessuna parte è il limite al di sotto di 11h. Inoltre, più voli saranno considerati voli diurni e soggetti a periodi di esercizio più lunghi. Standby a casa non sarà più limitato a 6 ore in combinazione con il tempo di volo massimo dovere. I limiti fissati dal diritto nazionale si applica o la compagnia aerea deciderà. Standby può andare fino a 24 ore - anche in Germania, Francia e Belgio. Dopo quelle 24 ore i piloti sono ancora autorizzati a volare per il tempo massimo di volo dovere. La combinazione di standby in aeroporto con servizio di volo non sarà limitato a 16 ore. Esso sarà di 20 ore o 26 ore, o addirittura senza limiti a tutti in alcuni Stati membri. Tempo di volo totale in 12 consecutive mesi non sarà limitata a 1000 ore, ma a 1300 ore. Non ci sarà alcun aumento del riposo settimanale di 12 ore due volte al mese. Passaggi di fuso orario non sarà compensata con un massimo di 5 giorni di riposo alla base di partenza, invece, sarà due giorni o anche meno in alcuni Stati membri. Condotta e di cabina equipaggio non avrà diritto per legge a riposo orizzontale durante il volo nella maggior parte degli Stati membri. Norme nazionali attuali consentono alle compagnie aeree di offrire solo posti a sedere per il resto dell´economia. Non c´è riposo aggiuntivo sarà previsto per i programmi che interrompono corpo orologi dei membri dell´equipaggio (come inizia presto e voli notturni). Le compagnie aeree non avranno bisogno di assicurare i membri dell´equipaggio ricevono formazione manageriale fatica iniziale e permanente, dove gli equipaggi avrebbero imparato, tra le altre cose, come pianificare meglio il loro sonno. Formazione nella gestione fatica contribuirebbe a ridurre i casi di affaticamento. Le autorità nazionali di vigilanza avranno meno possibilità di accedere alle informazioni su come le compagnie aeree specifiche gestire la fatica dei loro membri dell´equipaggio. Norme di sicurezza Ftl non pregiudicano la legislazione nazionale, comprese le norme in materia di orario di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro o dai contratti collettivi di lavoro esistenti e futuri (Cla) applicabile e dell´Ue. Inoltre, il rapporto tra sicurezza e norme sociali si basa sul principio che la regola più protettivo si applica. Nel respingere la proposta di regolamento, la commissione trasporti del Parlamento europeo non ha seguito l´opinione della maggioranza dei professionisti della sicurezza aerea a favore di un approccio globale ed equilibrato che porterà miglioramenti della sicurezza per assistenti di volo e piloti del settore aeronautico europeo - al beneficio dei passeggeri. Il progetto di regolamento della Commissione ha ricevuto un voto positivo nella riunione del comitato Aesa del 12 luglio 2013 e è stato sottoposto al Parlamento per un esame di tre mesi. Prossimi passi: La proposta di rifiuto sarà considerato dalla plenaria del Parlamento europeo in ottobre.  
   
   
ALITALIA: COTA, INCONTRO CON COLANINNO PER CASELLE  
 
Torino, 1 ottobre 2013 - "Questa mattina ho parlato con il Presidente di Alitalia Roberto Colaninno. Abbiamo concordato di vederci nei prossimi giorni. Gli ho chiesto ovviamente informazioni sulla situazione della Compagnia con particolare riferimento ai programmi riguardanti lo scalo di Caselle. Ho colto una disponibilità per quanto riguarda le esigenze di collegamento del nostro territorio, legate ad una realtà industriale e produttiva. Le valuterò compiutamente in occasione del nostro prossimo incontro anche quando la situazione complessiva sarà più chiara". Lo ha dichiarato il 27 settembre il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota.  
   
   
IL FALLIMENTO DEL “SUPERBOLLO” AUTO: PERSI DAL FISCO IN UN ANNO 140 MILIONI DI € IN UNA LETTERA AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, LE ASSOCIAZIONI DELLA FILIERA DELL’AUTO ILLUSTRANO LE CIFRE DEL FALLIMENTO DELLA SOVRATTASSA E NE CHIEDONO L’ABOLIZIONE.  
 
Roma, 1ottobre 2013 – “Abolire la dannosa e controproducente sovrattassa sul bollo auto, nata nel 2011 per portare nelle casse dello Stato 168 milioni di euro, che ha prodotto una serie di effetti perversi che stanno penalizzando l’Erario, il mercato dell’auto e il suo indotto”. E’ questa la richiesta espressa al Ministero dell’Economia e delle Finanze in una lettera congiunta firmata dalle principali associazioni della filiera automotive: Anfia (produttori italiani), Aniasa (autonoleggio), Assilea (leasing), Federauto (concessionari), Unasca (agenzie), Unrae (costruttori esteri). L’addizionale erariale sul bollo auto era stata introdotta nel luglio 2011 con un importo pari a 10€ per ogni kW di potenza del veicolo superiore ai 225 kW, con effetto retroattivo su tutto il 2011 e su tutto il parco circolante; successivamente, dal 1° gennaio 2012, la sovrattassa è stata portata a 20€/kW ed estesa alle vetture con potenza superiore ai 185 kW. Le Associazioni evidenziano che nelle intenzioni dell’Esecutivo la misura avrebbe dovuto portare alle casse dello Stato168 milioni di €, ma non è andata così. Nel solo 2012, invece, si è determinata una perdita complessiva, tra minori entrate fiscali e mancato introito, di circa 140 milioni di €, così suddivisa: per lo Stato 93 Mio € di gettito Iva e 13 Mio € di superbollo; per le Regioni 19,8 Mio € di mancato pagamento del bollo; per le Province 5,2 Mio € di mancata Ipt e circa 9 Mio € di addizionale su Rca. A causare questo danno per l’Erario, una serie di fenomeni non previsti e controproducenti, innescati dal provvedimento stesso, in particolare: · la riduzione delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza eccedente i 185 kW: -35% nel 2012 contro il -19,8% del mercato auto nel suo complesso; · la proliferazione, nel nord Italia, di “falsi leasing” di autovetture con targa tedesca (o ceca) date in noleggio da soggetti commerciali e utilizzate da clienti italiani (con mancato versamento dell’Iva, del bollo, del superbollo, dell’Ipt, delle multe, dell’addizionale provinciale sull’Rca, oltre all’impossibilità di porre sotto sequestro le automobili immatricolate all´estero, la possibilità di sfuggire al redditometro, le difficoltà di effettuare i controlli su strada e di individuare le responsabilità in caso di incidenti); a questo si aggiunge il fenomeno della “esterovestizione” di veicoli, radiati per esportazione in paesi Ue, ma che continuano a circolare sul territorio nazionale con targa tedesca, austriaca, bulgara o romena con le conseguenze sopra indicate; · il boom di radiazioni per esportazione sia di auto di nuova immatricolazione, poi radiate e reimmatricolate con targa estera, sia di auto usate, che non produrranno più gettito per il Paese a partire dal secondo anno. Per queste ultime, la tendenza è confermata dai dati di esportazione, che mostrano, nel 2012, volumi più che raddoppiati per le autovetture sopra i 185 kW (da circa 13.000 unità del 2011 a quasi 29.000, +115%); · il crollo dei passaggi di proprietà relativi ad autovetture sopra i 185 kW, ridotti del 37% nel 2012 rispetto ai volumi del 2011; “In definitiva”, evidenziano le Associazioni, “l´addizionale introdotta, oltre a condizionare negativamente sia il mercato del nuovo sia il mercato dell´usato, ha prodotto effetti negativi per l’Erario, non solo in termini di entrate fiscali previste, ma anche di mancato introito di Iva, Ipt e bollo, conseguente alla riduzione delle immatricolazioni e del parco circolante. Appare, quindi, opportuna e urgente l’abolizione della sovrattassa, anche al fine di fornire al mercato dell’auto un primo segnale di rilancio, che possa invertire la rotta negativa degli ultimi anni e che vada nella direzione di un alleggerimento della pressione fiscale sul comparto. Nonostante le evidenti difficoltà attraversate dal settore a causa della crisi economica, infatti, dal 2009 a oggi il carico fiscale sulla motorizzazione ha continuato a crescere, fino a superare, nel 2012, i 72 miliardi di Euro, pari al 17% del totale delle entrate tributarie nazionali e addirittura è degli ultimi giorni l’ipotesi di un ennesimo rincaro delle accise sui carburanti per scongiurare l’aumento dell’Iva, quando la componente fiscale del prezzo è già al 59% per la benzina e al 54% per il diesel ”.  
   
   
IN DIMINUZIONE L’INCIDENTALITÀ STRADALE NEL VENETO. LO CONFERMANO I DATI PROVVISORI DEL 1° TRIMESTRE 2013. PARTITO PROGETTO REGIONALE PER LA RILEVAZIONE STATISTICA DEGLI INCIDENTI STRADALI  
 
Venezia, 1 ottobre 2013 - Con l’entrata a regime, a partire dal 1° gennaio 2013, del nuovo sistema di raccolta e trattamento dei dati inerenti l’incidentalità stradale con lesioni a persone, previsto dal Progetto Istat/regione del Veneto, sono disponibili i dati provvisori del primo trimestre 2013 relativi agli incidenti stradali rilevati da tutti i soggetti competenti: Polizia Stradale, Carabinieri e Polizie Locali. I dati provvisori per il 2013 elaborati dalla Regione, sono ora confrontabili con quelli definitivi per quanto riguarda il 2011 e con quelli provvisori calcolati su riepiloghi Istat per quanto riguarda il 2012. Pur con le cautele di ordine metodologico legate alla differenza tra dati definitivi e provvisori, dalla comparazione delle tabelle viene comunque confermata la tendenza ad una leggera riduzione del fenomeno dell’incidentalità, in linea con il trend nazionale ed europeo dell’ultimo decennio. Il Progetto regionale sulla rilevazione statistica degli incidenti stradali, coordinato dalla Direzione Sistema Statistico Regionale con la collaborazione della Direzione Infrastrutture e di Veneto Strade, ha visto la partecipazione, oltre che dei soggetti rilevatori, delle Province che, tramite i Centri di Monitoraggio Provinciale (Cmp), hanno curato i rapporti con i singoli Comuni e con le loro forme associative, raccolto i dati provenienti dagli Uffici di Statistica e dai diversi Comandi delle Polizie Locali e li hanno trasmessi al Centro di Monitoraggio Regionale (Cmr), interfaccia operativo con Istat e le Prefetture del Veneto. Dopo aver superato la fase sperimentale, sviluppatasi nel secondo semestre del 2012, il Progetto regionale è ora divenuto pienamente operativo ed è stato incluso nel programma di Formazione a Distanza (Fad) rivolto alle Polizie Locali e sviluppato in collaborazione con la Sede regionale Istat del Veneto.
Numero di incidenti stradali con lesioni a persone. Dati del primo trimestre
primo trimestre
numero incidenti differenza variazione % differenza variazione %
2013* 2012* 2011** 2013* / 2012* 2012* / 2011**
Belluno 85 94 107 -9 -9,6 -13 -12,1
Padova 520 576 719 -56 -9,7 -143 -19,9
Rovigo 127 123 138 4 3,3 -15 -10,9
Treviso 527 532 554 -5 -0,9 -22 -4,0
Venezia 430 507 476 -77 -15,2 31 6,5
Verona 528 643 668 -115 -17,9 -25 -3,7
Vicenza 447 516 544 -69 -13,4 -28 -5,1
Veneto 2664 2991 3206 -327 -10,9 -215 -6,7
* Dati provvisori
** Dati definitivi
variazione % = (n. Incidenti - n. Incidenti periodo precedente) * 100 / n.Incidenti periodo precedente
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Regione Veneto e Istat
 
   
   
FEDERAUTO: IVA O ACCISE, SEMPRE GLI AUTOVEICOLI "CORNUTI E MAZZIATI" INTANTO AD OGGI LE IMMATRICOLAZIONI DI SETTEMBRE FLETTONO DI CIRCA IL -17%  
 
Roma, 1 ottobre 2013 - "La bozza del Decreto Legge licenziata oggi suona per Federauto come una beffa dopo gli innumerevoli danni subiti dalla filiera ad opera degli ultimi governi. La batosta per l’auto è infatti doppia: l’Iva sarà comunque aumentata a gennaio e, per procrastinare di pochi mesi l´evento, si è pensato tanto per cambiare di aumentare sin da subito le accise sui carburanti. E tutto questo a fronte di una perdita del mercato delle immatricolazioni che ad oggi sfiora il -17% rispetto agli stessi giorni lavorativi di settembre del 2012". Lo ha detto oggi Filippo Pavan Bernacchi il presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, camion e autobus di tutti i brand commercializzati in Italia. L’osservatorio Federauto, rivelatosi nel tempo molto affidabile, indica infatti ad oggi un’ulteriore perdita a doppia cifra rispetto al progressivo di settembre 2012, al netto delle kmzero che saranno presumibilmente conteggiate negli ultimi giorni del mese e che potrebbero alterare molto il dato finale. “Sull’iva - ha proseguito Pavan Bernacchi – ci sentiamo ‘cornuti e mazziati’.Per scongiurarne l´aumento si interviene ancora sulle accise dei carburanti mettendo le mani in tasca agli automobilisti, alle aziende, alle famiglie. Poiché il trasporto su gomma in Italia la fa da padrone, per effetto degli aumenti delle spese di trasporto, aumenteranno anche tutti i prezzi dei beni. Da gennaio poi aumenterà l´Iva che si applica anche ai carburanti, in un giro vizioso che farà aumentare ancora le merci, con l´effetto di aver distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro e di togliere speranza a chi è in cassa integrazione. A questo punto - ha concluso il presidente di Federauto – sarebbe stato meglio aumentare l´Iva subito. Avremmo dovuto scontare un solo aumento anziché due. L’effetto sarà sempre il solito: una contrazione dei consumi che costringerà lo Stato a varare nuove tasse finché il sistema non collasserà, non essendo più in grado l´economia privata di mantenere la spesa pubblica".  
   
   
"ABRUZZO INTERMODABILITY": L´INNOVAZIONE CORRE SUL FERRO  
 
Pescara, 1 ottobre 2013 - Un Polo di innovazione per la logistica e i trasporti nato nell´ambito delle misure del Por Fesr Abruzzo. Si tratta di Inoltra. Il 27 settembre mattina, in Regione, a Pescara, la presentazione alla presenza del vice presidente della Giunta regionale ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, dell´amministratore unico di Inoltra, Ivano Calabrese, e del direttore generale dell´Interporto d´Abruzzo, Mosè Renzi. Inoltra è una società consortile, con sede proprio nell´Interporto di Manoppello Scalo, alla quale hanno aderito aziende di ogni ambito trasportistico, sia merci che passeggeri, oltre che società di servizi specifici ed enti formativi. L´iniziativa, che si avvale di una dotazione finanziaria di 1 milione 200 mila euro (600 mila sono fondi Fesr mentre la restante somma deriva dal cofinanziamento dei soci), è stata promossa e sostenuta da Confindustria Chieti e mira all´aggregazione tra imprese e centri di ricerca per promuovere iniziative volte all´innovazione, alla ricerca, alla crescita complessiva del sistema logistico regionale e alla messa in rete di servizi ed infrastrutture. Sono ben 58 le imprese (52 abruzzesi e 6 extraregionali) che hanno aderito al polo Inoltra ma le aziende abruzzesi impegnate nei settori del trasporto merci e passeggeri in qualunque modalità hanno ancora la possibilità di aderire. "La costituzione di questo Polo di innovazione, - ha affermato Castiglione - e siamo ormai a quota tredici, dimostra, una volta di più, la trasversalità di questi Poli che interessano settori e segmenti molteplici dell´economia. L´obiettivo dichiarato - ha proseguito Castiglione - è sostanzialmente quello di recuperare il gap che si è accumulato in termini di fornitura di servizi ed assistenza affiancando sia le piccole e medie imprese che quelle di maggiori dimensioni. In questo modo, - ha sottolineato l´assessore - non potrà che aumentare il potere contrattuale e di penetrazione delle nostre realtà industriali e commerciali nell´ambito del sistema logistico nazionale ed internazionale". Diverse le azioni già messe in campo da Inoltra come quella di sviluppare un sistema logistico integrato, il potenziamento della mobilità sostenibile attraverso l´impiego di sistemi (Its) di trasporto intelligente, l´uso di strumenti di Information tecnology per sviluppare intermodalità e comodalità ed accordi di collaborazione tra imprese con la formula dei Contratti di rete. A tal proposito, questa mattina., è stato presentato anche il Contratto di Rete "Abruzzo Intermodability", un progetto industriale innovativo teso a rendere il trasporto con modalità ferroviaria una reale alternativa al modello "tutto-gomma". In particolare, il nuovo collegamento ferroviario multi-client della Rail-one Spa fra l´Interporto d´Abruzzo e il terminal di Melzo, nodo di scambio intermodale del gruppo Contship che sarà attivato il prossimo 15 ottobre, rappresenta un esempio virtuoso di progettualità di sistema che mette in rete lo scalo abruzzese con i più importanti nodi logistici del nord Europa. Non a caso, da diversi mesi, alcune tra le più importanri società private abruzzesi di trasporto se ne avvalgono con successo. Oltretutto, si tratta di un sistema che consente di risparmiare energia primaria e di assorbire una quantità di anidride carbonica pari ad una porzione di foresta amazzonica che equivale a ben 12 mila campi di calcio.  
   
   
LAZIO: 70 MILIONI PER IL TRASPORTO PUBBLICO I CITTADINI POTRANNO CONTARE SU SERVIZI MIGLIORI, LE IMPRESE SU UNA REGIONE CHE FUNZIONA E CHE PAGA I FORNITORI  
 
Roma, 1 ottobre 2013 - Sbloccati 70 milioni di euro per le imprese che svolgono servizi di trasporto pubblico. Questi fondi permetteranno alle aziende di continuare il loro lavoro e garantiscono ai cittadini la possibilità di contare su un servizio efficiente. Pagare in tempi certi enti locali e aziende non vuol dire solo migliorare i servizi ma anche restituire serenità a tanti lavoratori e alle loro famiglie. “Il rispetto dei pagamenti agli Enti locali e alle aziende per noi è fondamentale”, ha commentato il presidente Nicola Zingaretti. “Difendiamo il trasporto pubblico – ha aggiunto Alessandra Sartore, assessore al Bilancio - è un settore strategico che troppo spesso paga notevoli disservizi a causa della mancanza di fondi”.  
   
   
AUTOBUS, DALLA REGIONE TOSCANA 38 MILIONI PER ACQUISTARE 300 NUOVI AUTOBUS  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 – Si rafforza l´azione della Regione per rinnovare il parco autobus delle linee urbane ed extraurbane. Con una delibera approvata oggi dalla giunta regionale sono stati stanziati oltre 38 milioni di risorse che permetteranno di acquistare circa 300 autobus, pari al 10% circa di quelli circolanti in Toscana. L´atto approvato oggi integra una delibera analoga dello scorso luglio (per 13 milioni di euro) con un ulteriore stanziamento di 25 milioni provenienti da fondi comunitari. Alle risorse destinate dalla Regione si sommeranno quelle delle aziende di trasporto, per un investimento complessivo stimabile intorno ai 60 milioni di euro. I nuovi autobus saranno acquistati dalle attuali aziende di trasporto pubblico che riceveranno il cofinanziamento regionale in percentuale variabile in base al tipo di mezzi richiesti: meno inquinante sarà il mezzo scelto, maggiore sarà la percentuale di finanziamento pubblico. Si andrà dal 55% per i bus a gasolio Euro 6, fino ad un massimo del 70% per i bus a metano. Gli autobus acquistati con cofinanziamento regionale saranno vincolati all´uso nel servizio pubblico e dopo la gara europea per l´individuazione del nuovo gestore unico passeranno in dote al vincitore. "Consideriamo il rinnovo del parco dei mezzi pubblici un´assoluta priorità, per questo stiamo cercando di convogliare in questo ambito più risorse possibili" ha detto l´assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli. "Consentire l´acquisto di 300 nuovi autobus – ha aggiunto - significa intervenire su almeno il 10% dei mezzi circolanti in Toscana e dunque contribuire significativamente allo svecchiamento di un parco autobus che ha un´età media elevata (12,6 anni per l´extraurbano, 10,9 per l´urbano). Quest´intervento si colloca in una fase decisiva per il settore, alla vigilia della gara per il trasporto pubblico locale, in virtù della quale questo annoso problema dovrebbe trovare finalmente uno sbocco positivo per i cittadini: è previsto infatti nell´ambito delle novità introdotte dalla gara un piano per il rinnovo del parco mezzi che prevede, entro 4-5 anni dall´inizio del servizio (quindi entro il 2018), l´acquisto di circa 1000 nuovi mezzi".  
   
   
FVG, AUTOTRASPORTO: SERRACCHIANI, SEMPLIFICARE TRASPORTI ECCEZIONALI  
 
Tolmezzo/piacenza, 27 set - "Nella logica della semplificazione, è ipotizzabile uno sportello unico regionale per il rilascio delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo il 27 settembre, in collegamento multimediale con l´auditorium della Fiera di Piacenza, al terzo Convegno Nazionale dei Trasporti Eccezionali sul tema: "Stato, Regioni, Imprese. L´insufficiente collegamento e la distanza delle istituzioni dal mondo degli operatori pone questo interrogativo: maggior presenza dello Stato o più potere alle Regioni?". Anche nel quadro del superamento delle Province, il Friuli Venezia Giulia sta avviando una riforma importante che punta a evitare l´attuale frammentazione nella gestione e manutenzione delle strade, riconducendo tutto il sistema della viabilità regionale ad un unico interlocutore. Una semplificazione che non mancherà di riflettersi positivamente anche sul regime delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali. La presidente Serracchiani, intervenendo sulla proposta di Sandra Forzoni, segretario nazionale A.i.t.e., che nella sua relazione introduttiva aveva parlato proprio della necessità di sburocratizzazione per dare competitività al settore, anche attraverso strumenti che facilitino il rilascio dei ´nulla osta´ al passaggio dei trasporti eccezionali, ha indicato la volontà di portare in capo a "Fvg Strade spa" le competenze sul sistema viario, riconducendo quindi a questa società anche il rilascio delle autorizzazioni: una sorta di sportello unico che possa facilitare gli imprenditori nello svolgimento di questo tipo di trasporti.  
   
   
FANO-GROSSETO, VIA LIBERA DEL CIPE ALLA SOCIETÀ DI PROGETTO.  
 
Ancona, 1 ottobre 2013 - “I tempi per la Fano-grosseto si accelerano ulteriormente anche con il passaggio al Cipe. Il Comitato interministeriale, nella seduta di ieri sera, ha infatti già dato il suo via libera alla Società di progetto tra le Regioni per la E78 e all’iter amministrativo conseguente. Una buona notizia, rafforzata dall’inserimento delle modalità realizzative della Fano-grosseto nell’allegato infrastrutture. Il passaggio al Cipe consolida infatti la Società e il modello pubblico-privato che è stato elaborato per questa fondamentale arteria. Un ringraziamento al Governo per la proficua collaborazione istituzionale”. Così il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. “La Regione Marche – dice l’assessore alle Infrastrutture Paola Giorgi – ha già approvato tutti gli atti necessari per l’avvio della Società di progetto con le Regioni Toscana e Umbria. L’ok del Cipe è un passo fondamentale che conferma la bontà del percorso che abbiamo intrapreso”.  
   
   
INFRASTRUTTURE: SERRACCHIANI, AGGIORNATO ENTRO 2013 PIANO FINANZIARIO  
 
Trieste, 1 ottobre 2013 -- Sarà aggiornato entro la fine dell´anno il Piano economico-finanziario per la Terza corsia dell´autostrada "A4" Trieste-venezia, tenendo conto dei 160 milioni che il Governo ha deciso di stanziare e dei 150 milioni attesi dal contratto di finanziamento stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti. Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo ieri in un´audizione congiunta delle Commissioni I e Iv del Consiglio regionale espressamente dedicata al tema delle infrastrutture. "La Terza corsia - ha confermato la presidente - è un´opera che la Regione considera strategica non solo per il Friuli Venezia Giulia, ma anche per il Nord Est, per il Paese e per l´Europa". La nuova Amministrazione regionale, ha ricordato Debora Serracchiani, si è adoperata per arrivare a un intervento finanziario dello Stato, ottenendo dal Governo il riconoscimento del carattere strategico della Terza corsia e lo stanziamento di 160 milioni. "Entro la fine dell´anno sarà definito anche l´aggiornamento delle tariffe, un aggiornamento che sarà in linea con quanto già previsto nel Piano Economico Finanziario vigente di Autovie Venete". Nel corso dell´audizione, è stato affrontato anche il tema della linea ferroviaria ad Alta velocità /Alta capacità (Av/ac). "La Regione - ha detto la presidente - non ha mai messo in dubbio l´opportunità di realizzare l´opera". Per fare chiarezza sul tracciato, la Regione ha chiesto di convocare un tavolo al ministero delle Infrastrutture, coinvolgendo accanto al Friuli Venezia Giulia anche il Veneto, il commissario e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana). Nel frattempo, la Regione punta ad accelerare la soluzione di alcuni "colli di bottiglia": il "nodo" di Udine, il bivio di San Polo a Monfalcone con il collegamento al porto, l´accesso al porto di Trieste (Campo Marzio) e la velocizzazione dell´attuale tracciato Trieste-venezia, per la quale il Governo ha stanziato 30 milioni. "Si tratta di opere - ha precisato la presidente - che possono essere realizzate a prescindere dalla linea Av/ac, con la quale sono comunque compatibili".  
   
   
PRECISAZIONI DI FERROVIE DELLO STATO ITALIANE  
 
Roma, 1 ottobre 2013 - Una nota diffusa nei giorni scorsi dal presidente della Commissione Bilancio, attività produttive e fondi comunitari della Regione Calabria, nell’invocare la costituzione di un tavolo nazionale sul trasporto ferroviario calabrese, lancia accuse assolutamente infondate e giudizi lesivi e immotivati nei confronti di Trenitalia, del Gruppo Fs Italiane e del suo amministratore delegato. Ignorando o fingendo di ignorare che è la Regione, nella sua veste di committente e finanziatore del servizio, a stabilire consistenza e caratteristiche dell’offerta regionale, la nota attribuisce a Trenitalia la decisione di “aver soppresso nelle scorse settimane altri 14 treni regionali”. Non è così. E’ la Regione a non avere le risorse per acquistare tutti i servizi richiesti nel contratto firmato con Trenitalia. Ed è sempre la Regione ad avere debiti, per circa 113 milioni di euro, nei confronti di Trenitalia. Un ammontare che equivale ai corrispettivi di un anno e mezzo di servizi già effettuati, fatturati e ancora non pagati . Mentre Trenitalia ha proseguito, nonostante ciò e senza soluzioni di continuità, a far circolare i treni previsti nel contratto e a pagare i suoi fornitori e le sue maestranze. Anche per quanto concerne i treni a percorrenza nazionale, una parte di quelli in circolazione sono inclusi nel perimetro dei Servizi Universali, ed è lo Stato, e non la società di trasporto di Fs Italiane, a deciderne numero e caratteristiche, fissandole in un Contratto di servizio e pagando i relativi corrispettivi. C’è piuttosto da far notare che mentre nessuna compagnia ferroviaria privata si è mai spinta a sud di Salerno, Trenitalia lo fa, ogni giorno, anche con treni “non contribuiti”. Le sei corse quotidiane, 2 Frecciargento e 4 Frecciabianca, che collegano Roma e la Calabria non ricevono infatti alcun corrispettivo pubblico, sono effettuate per autonoma iniziativa d’impresa contando soltanto sui ricavi dei biglietti venduti.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA SI È IMPEGNATA PER ASSICURARE I SERVIZI FERROVIARI DI TRENITALIA PER IL 2013  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2013 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza della Vicepresidente Antonella Stasi, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta dell’assessore Luigi Fedele l’esecutivo si è impegnato per assicurare i servizi ferroviari di Trenitalia per il 2013. La Giunta ha inoltre approvato la delibera relativa all’indizione del referendum consultivo per la modifica dei confini dei comuni di Zambrone e Zaccanopoli della provincia di Vibo Valentia.  
   
   
ACCORDI PER FAL-STAZIONE BARI SCALO E FNB-FT STAZIONE BARLETTA  
 
Bari, 1 ottobre 2013 - L’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Giovanni Giannini ha sottoscritto ieri il protocollo per la cessione delle aree del sedime ferroviario della linea Rfi Bari-taranto nella tratta dismessa tra Bari scalo e Bari Sant’andrea, per la realizzazione del raddoppio della tratta Fal Bari-toritto compresa nella linea Bari-matera. I rappresentanti della Regione Puglia, delle Ferrovie Appulo Lucane, del gruppo Fs e delle due società dello stesso gruppo, Rfi e Fs Sistemi Urbani, hanno siglato il documento che, di fatto, sblocca i lavori del raddoppio della linea che consentirà il servizio metropolitano Bari centrale - Policlinico con tempi di percorrenza intorno a 6’ e corse con frequenza di 30’. “Il collegamento - ha evidenziato Giannini - non servirà solo il Policlinico ma consentirà, nell’ottica della sostenibilità, anche il collegamento del centro città con il quartiere Poggiofranco”. La sottoscrizione del protocollo è stata preceduta da un incontro risolutivo fra gli stessi rappresentanti del gruppo Fs, e i tecnici del Comune di Barletta e della Società Ferrotramviaria finalizzata a regolamentare la cessione delle aree non più funzionali all’esercizio ferroviario nella Stazione di Barletta per la realizzazione del cosiddetto “Doppio fronte di stazione” (con contestuale prolungamento del sottopasso pedonale della Stazione ferroviaria, modifica dei binari e realizzazione di un nuovo fabbricato di stazione), punto di partenza per gli interventi di interconnessione tra le reti di Rfi e Ferrotramviaria finalizzati alla reciproca interoperabilità dei servizi nell’ottica di un’ottimale gestione tecnico-economica dell’intera rete ferroviaria pugliese. L’incontro, che affrontava il tema più ampio della valorizzazione di aree di proprietà del gruppo Fs comprendendo anche quelle poste sul fronte principale di Stazione da ritipizzare, si è chiuso con l’accordo fra le parti a procedere prioritariamente all’acquisizione del sedime per il secondo fronte per poter sbloccare i lavori previsti nella stazione di Barletta inseriti del Grande Progetto “Adeguamento ferroviario dell’area metropolitana Nord-barese“.  
   
   
TRENI IN TOSCANA, UN PACCHETTO DI INTERVENTI PER RAZIONALIZZARE IL SERVIZIO  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 - Un pacchetto di interventi per razionalizzare, velocizzare e modernizzare il servizio ferroviario in Toscana. Li ha decisi la giunta regionale nella seduta di oggi. Il provvedimento riguarda la linea Firenze-lucca-viareggio, la Firenze-pisa aeroporto, la Arezzo-firenze e complessivamente tutte le linee diesel, sulle quali transiteranno sei nuovi treni Minuetto. Per la Firenze-pistoia-lucca-viareggio giunge finalmente a compimento, in piena sintonia con gli enti locali e i comitati dei pendolari, il lavoro di rimodulazione dell´offerta reso necessario dalla spending review: l´esito è il mantenimento di tutte le stazioni e la soppressione di tre coppie di treni lenti sulla tratta Pistoia-lucca in fasce orarie non pendolari. Per la tratta Firenze-pisa aeroporto viene stabilita una riorganizzazione del servizio a seguito dei lavori per la realizzazione del People mover di Pisa. Sulla Arezzo-firenze viene aumentata l´offerta, con l´inserimento di due nuove coppie di treni, una mattutina ed una pomeridiana. Inoltre, in base all´analisi dei dati di frequentazione ed alle richieste dei pendolari, saranno aggiunte delle fermate nel percorso di alcuni treni Regiostar. Infine, d´accordo con Trenitalia, verrà effettuato uno scambio di materiale rotabile con il Piemonte: la Toscana cederà sei treni Minuetto a trazione elettrica e ne riceverà in cambio sei a trazione diesel, da utilizzare per potenziare il servizio sulle linee diesel, quelle che hanno materiale rotabile più obsoleto. "Si tratta - spiega l´assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli - di una rimodulazione del servizio, che giunge dopo un serio monitoraggio ed una accurata riflessione condotta anche confrontandoci con l´utenza, che punta a razionalizzarlo e renderlo più efficiente. Sono soprattutto due gli aspetti significativi: il mantenimento in funzione delle piccole stazioni lungo la linea Firenze-pistoia-lucca-viareggio e lo scambio di materiale rotabile con il Piemonte, che ci consentirà di ovviare almeno in parte ai ritardi nella fornitura di nuovo materiale diesel dovuti al blocco della gara di Trenitalia per l´acquisto dei 12 nuovi treni diesel richiesti dalla Regione Toscana, al fine di migliorare il servizio sulle linee non elettrificate, dove da troppo tempo si concentrano i maggiori disagi per gli utenti". Firenze-lucca-viareggio - Non vi sarà nessuna chiusura di stazioni a minor frequentazione, ma una riorganizzazione dell´offerta, motivata dalla necessità di garantire un servizio più aderente ed economicamente sostenibile in una fase di riduzione delle risorse. Concretamente, nell´orario che entrerà in vigore da dicembre 2013 vi sarà la soppressione di tre coppie di treni lenti nella tratta Pistoia-lucca (saranno interessati i treni 3050, 3066, 3092, 3045, 3065, 3091) e di una coppia di navette sulla linea Lucca-viareggio (precisamente la 11822 e la 11817): si tratta di treni in servizio nelle fasce di minor interesse pendolare, individuati dopo un serrato e costante confronto con le rappresentanze istituzionali ed i gruppi organizzati di utenti del territorio interessato. Firenze-pisa aeroporto - Il provvedimento prevede la riorganizzazione del servizio a seguito dei lavori per la realizzazione del nuovo sistema di collegamento tra la stazione ferroviaria di Pisa centrale e l´aeroporto Galileo Galilei (il cosiddetto People mover). Nonostante i lavori resteranno attivi i collegamenti diretti fra Firenze e Pisa centrale, operati con treni Regiostar. Non sarà possibile proseguire fino a Pisa aeroporto, ma i treni continueranno la loro corsa fino a Livorno. Arezzo-firenze - E´ prevista un´integrazione dell´offerta con quattro nuovi treni, di cui due in fascia pendolare, il primo dei quali con arrivo a Firenze al mattino intorno alle ore 9, il secondo pomeridiano con partenza da Firenze intorno alle 18. Sarà garantito il coordinamento con i servizi della tratta Pratovecchio-stia-arezzo. Linee diesel - Per far fronte alla vetustà del parco rotabile destinato alle linee diesel, viene stabilita la sostituzione di 6 treni a trazione elettrica di tipo Minuetto, con altrettanti treni a trazione diesel che entreranno in funzione in alcune delle linee più critiche, come la linea Faentina, la Empoli-siena e la Siena-chiusi. Novità per i Regiostar - Sulla base dell´analisi dei dati di frequentazione, sentiti anche i rappresentanti dei pendolari, si è deciso di rimodulare il servizio Regiostar apportando alcune modifiche: - sulla linea Chiusi–arezzo-firenze vengono introdotte le fermate a Castiglion del Lago, Terontola, Camucia e Castiglion Fiorentino per il treno 3168 e della fermata di Terontola per il treno 3099; - sulla linea Pistoia-prato-firenze viene introdotta la fermata a Firenze Rifredi per i treni 6641 e 6634; - sulla linea Siena–firenze viene soppresso il treno 3101, scarsamente utilizzato, e questo comporterà una generale riorganizzazione del servizio sulla tratta Empoli–siena nella fascia oraria 18-20.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: AL VIA LA GARA PER L´AFFIDAMENTO DEI SERVIZI FERROVIARI REGIONALI: BASE D´ASTA DI 153 MLN  
 
Bologna, 1 ottobre 2013 - Un nuovo bando di gara per l’affidamento della totalità dei servizi ferroviari, che punta a un rinnovamento radicale dei treni attualmente in esercizio e a garantire ai cittadini puntualità, regolarità, confort. Il bando della Regione Emilia-romagna (unica in Italia ad aver fatto pieno riferimento alle direttive europee di settore) partirà da una base d’asta di 153 milioni di euro, rispetto ai quasi 120 annui che paga attualmente per la gestione dei servizi ferroviari di sua competenza. Avrà una durata totale di 15 anni, prorogabili di altri 7 + 6 mesi (e quindi fino a 22 anni), per consentire l’ammortamento dei beni e il ritorno di investimento di lungo periodo. Tra i requisiti richiesti per l’aggiudicazione, la realizzazione di un’unica società di gestione, il massiccio rinnovo dei treni circolanti (in modo da affiancare gli investimenti portati avanti in questi anni dalla Regione) e l’integrazione tariffaria piena di “Mi Muovo”. La Regione metterà a disposizione aree logistiche di sua proprietà come supporto per l’operatore. “Con questa gara – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri – vogliamo dare una svolta alla qualità dei servizi ferroviari di questa regione. Dopo l’Alta velocità, e dopo il nostro piano straordinario di investimenti per il rinnovo dei treni e per interventi infrastrutturali sulle linee regionali, abbiamo bisogno di un servizio ad alta affidabilità – ha aggiunto Peri – , che significa mezzi nuovi e una gestione efficiente, per garantire puntualità, regolarità, confort a chi viaggia. E’ quanto chiediamo al futuro gestore”. Un terzo dei treni che circolano sulle linee regionali sono già nuovi, acquistati della Regione; “gli altri due terzi contiamo di cambiarli con la gara”. Una gara di portata europea, dunque, “davvero importante e significativa per durata, dimensione economica e metodo – ha ribadito l’assessore – : è la prima volta in Italia che una Regione, forte dell’esperienza maturata precedentemente, realizza una procedura di questo tipo”. Chi si aggiudicherà la gara incasserà, oltre ai 153 milioni della Regione, l’introito tariffario; “le tariffe – ha ricordato Peri – sono programmate, calmierate, e quindi decise dalla Regione”. Tra gli effetti positivi attesi c’è anche un aumento del “lavoro buono”, ha aggiunto l’assessore, “perché i treni nuovi richiesti al gestore – e la gara porta con sé un investimento sull’ordine del mezzo miliardo – andranno commissionati e fabbricati”. E sempre a proposito di lavoro l’assessore ha precisato come nel bando di gara sia prevista la clausola sociale, “che tutela a livello occupazionale tutto il personale delle società di trasporto attualmente impegnato, a vario titolo, nei servizi ferroviari regionali”. Nel corso della conferenza stampa Peri ha risposto anche all’Usb: “Nessuno sta privatizzando nulla: questa è una gara per l’affidamento dei servizi”. I tempi della gara - Entro la prima settimana di ottobre Fer srl (società “in house” che gestisce la rete ferroviaria regionale, e che è stata investita della funzione di stazione appaltante) invierà alla Comunità Europea il bando di prequalifica, per la pubblicazione sul Guce (Gazzetta Ufficiale Comunità Europea). Il bando contiene i requisiti (tecnici, finanziari, di moralità) per partecipare alla gara. Dopodiché le imprese avranno 47 giorni di tempo per inviare la documentazione necessaria alla Fer, manifestando l’interesse a partecipare. Seguiranno quindi gli accertamenti da parte di Fer sul materiale ricevuto e la selezione delle imprese che hanno i requisiti necessari. A queste imprese, nel mese di gennaio del 2014, verrà inviata la specifica tecnica di gara. Dopo 4-5 mesi, potranno presentare l’offerta. Per l’aggiudicazione bisognerà attendere l´estate 2014. La data di avvio dei servizi è prevista a partire dal 1 luglio 2016, alla cessazione dell’attuale affidamento transitorio, in modo da consentire all’impresa vincitrice di acquisire il materiale rotabile e posizionarsi operativamente sul territorio. Per il primo anno di contratto l’impresa dovrà garantire 18 milioni di treni - chilometro e 1,2 milioni di bus - chilometro per i servizi sostitutivi. Nel 2007 la Regione ha aggiudicato la sua prima gara per l’affidamento dei servizi ferroviari di competenza regionale, sottoscrivendo, con decorrenza dal 1 luglio 2008, un contratto di servizio triennale con il vincitore, il Consorzio Trasporti Integrati (Cti), composto da Trenitalia e da Tper. Sarà il Consorzio Trasporti Integrati a garantire l’erogazione del servizio fino a quando non subentrerà l’azienda vincitrice della nuova gara. Il settore ferroviario in cifre - In Emilia-romagna il settore ferroviario regionale ha visto, negli ultimi anni, importantinovità. Si è raggiunta una forte semplificazione del quadro contrattuale di riferimento, con tutte le linee in concessione confluite nella società Fer, diventata l’unica concessionaria della rete ferroviaria di proprietà regionale (dai 7 gestori del 2000 si è passati ai 4 del 2004 fino al gestore unico, Fer appunto, nel 2008). Per migliorare la qualità dei servizi, inoltre, la Regione, a partire dal 2007, ha avviato un “Piano straordinario di investimenti” di quasi 500 milioni di euro, ripartiti circa a metà tra rinnovo del materiale rotabile e interventi infrastrutturali sulle linee regionali. E’ in fase di completamento la parte del Piano destinata al rinnovo del parco regionale, con l’entrata in esercizio di 33 nuovi treni, di cui 21 elettrici. In contemporanea si è sviluppato il sistema di tariffazione integrata regionale “Mi Muovo”, che ha reso i viaggi con i mezzi pubblici in Emilia-romagna più semplici e facili grazie all’uso di un unico titolo di viaggio integrato, e di progetti di infomobilità in grado di offrire agli utenti informazioni in tempo reale sui propri spostamenti.  
   
   
TRENI MI-VE: PROPOSTO UNA SOLUZIONE AL VENETO  
 
Milano, 1 ottobre 2012 - Gestire insieme la tratta Milano-verona-venezia, garantendo una corsa ogni 60 minuti, usando sia i treni di Trenitalia che quelli di Trenord. E´ questa la soluzione individuata dall´Assessorato lombardo alle Infrastrutture e Mobilità e sottoposta a Trenitalia, che, dal punto di vista tecnico, l´ha giudicata solo parzialmente fattibile, pensata per ovviare al taglio da parte del Veneto di 8 treni giornalieri. "Come promesso - spiega l´assessore Maurizio Del Tenno - abbiamo fatto una proposta per ripristinare treni che per i nostri pendolari sono importantissimi. Ora è sul loro tavolo, e per risolvere il problema siamo anche disponibili a impegnare risorse e a coprire una parte dei costi: aspettiamo un riscontro da parte loro e poi decideremo insieme come intervenire. Mantenere queste tratte rimane comunque una priorità e chiedo alla Regione Veneto di dare mandato ai suoi tecnici, affinché facciano davvero il possibile per risolvere la situazione". Le Difficoltà Da Risolvere - In seguito ai tagli ipotizzati si creerebbero ulteriori difficoltà, nel senso che i treni Verona-venezia che la Regione Veneto intende istituire (quindi sul solo territorio regionale) non sarebbero mai in coincidenza con quelli Milano-verona (gestiti da Trenord), in quanto la loro partenza sarebbe prevista esattamente un minuto dopo l´arrivo di questi ultimi, rendendo quindi praticamente impossibile il trasbordo. "La soluzione che oggi abbiamo prospettato - conclude Del Tenno - implica anzitutto una suddivisione dei costi e poi ci consente di potenziare una relazione importante anche in ottica Expo. Siamo sicuri che, facendo squadra, potremo continuare a garantire quel servizio che oltre 10.000 pendolari continuano a chiederci".  
   
   
TRENI PER LA BRIANZA, I SINDACI IN REGIONE  
 
Milano, 1 ottobre 2013 - L´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno, affiancato dai responsabili di Rfi e Trenord, ha ricevuto una delegazione di sindaci della Brianza (Monza, Vedano al Lambro, Biassono, Albiate, Macherio, Sovico, Lissone, Muggiò, Desio e Seregno) che avevano lamentato disagi nelle stazioni dei propri comuni e problemi sui convogli delle linee S9 (Saronno-seregno-albairate) e S10/s11 (Milano-como-chiasso). "Come prassi - ha spiegato Del Tenno - tendo a incontrare tutti coloro che si fanno portavoce delle istanze dei cittadini. E così ho fatto anche con loro. Ho invitato a riflettere su quanto siamo riusciti a fare in questi anni e con trasferimenti pubblici che di anno in anno sono sempre meno. I sindaci stessi hanno riconosciuto quanto fatto in questi anni e ribadito l´importanza di continuare a collaborare. Per il 2013, ad esempio, siamo l´unica Regione che non ha tagliato alcuna corsa ed è riuscita a garantire con fondi propri 400 milioni di euro per il trasporto pubblico locale, nonostante abbiamo subito mancati trasferimenti superiori al 30 per cento rispetto all´anno precedente. Sarebbe da irresponsabili far finta che non possano verificarsi imprevisti legati a molteplici fattori che coinvolgono talvolta la linea e talvolta il materiale rotabile". Il Servizio Tra Milano E Seregno - Complessivamente la tratta è servita da 134 corse al giorno (66 in direzione Milano e 68 in direzione Seregno), con un passaggio di un treno ogni 15 minuti per ampie fasce del servizio (dalle 6.00 alle 10.00 circa e dalle 11.45 alle 22.00 circa). Nel 2005 erano 72 le corse giornaliere (l´offerta è dunque cresciuta dell´86 per cento). Contemporaneamente si è passati dai 21.000 passeggeri al giorno del 2005 ai 49.000 del 2013(+133 per cento dei viaggiatori). In particolare sulla S9 Saronno-seregno-mi-albairate si ha un treno ogni 30 minuti dalle 5.30 alle 23.30 e sulla S11 Chiasso-seregno-milano un treno ogni 30 minuti dalle 5.30 alle 0.30 (ogni 60 minuti 10.00-12.00 e dopo 21.30). I Collegamenti Interregionali Con Canton Ticino - Ogni giorno circolano 13 treni Regio Express (Bellinzona) - Como-milano centrale con fermate a Lugano, Chiasso, Como S. Giovanni, Seregno, Monza, Milano Centrale. Il Servizio Tra Milano-molteno-lecco - Complessivamente sono 41 le corse effettuate ogni giorno. Si è passati da 8.500 passeggeri al giorno del 2005 ai 14.500 passeggeri /giorno del 2013 (con un incremento dunque di viaggiatori del 70 per cento). Nello specifico c´è un treno ogni 60 minuti dalle 5.00 alle 20.00, nei giorni feriali; e un treno ogni 120 minuti, dalle 9.00 alle 19.00, nei festivi. 6 Nuove Corse Dal 9 Settembre - L´assessore ha anche ricordato che per affrontare i problemi di capacità ed aumento della domanda sono state attivate 6 nuove corse sulla tratta S11 Milano-monza-como-chiasso ed è stato chiesto a Trenord di garantire un´azione straordinaria per il reintegro delle composizioni dei treni S11 e pertanto, dal mese di settembre, tutte le 88 carrozze previste sui treni sono regolarmente in servizio. Sempre dal 9 settembre, tutte le corse S9 e S11 sono garantite nella massima composizione prevista dal Contratto di Servizio (650 posti). Il Potenziamento Dell´offerta - A giugno 2014 saranno introdotte altre nuove corse Regio Express Milano-como, che effettueranno fermate a Monza e Seregno. Monza, poi, acquisirà 7 fermate internazionali del servizio Ec Milano-zurigo. Un Tavolo Anche Per Le Stazioni - "Anche gli indicatori qualitativi e di puntualità - ha aggiunto Del Tenno - dicono che il servizio è significativamente migliorato rispetto al passato. Ciò nonostante vogliamo fare di più, ma lo vogliamo fare in un´ottica di gioco di squadra e ragionando in una logica di sistema. Per questo ho dato la disponibilità mia e dei miei uffici ad aprire un altro Tavolo di confronto per la riqualificazione e l´ammodernamento delle stazioni coinvolgendo anche Rfi e Trenord". "Come ho già avuto modo di dire - ha concluso Del Tenno - vorrei che cessassero le strumentalizzazioni e che tutti si lavorasse nell´interesse dei cittadini, riconoscendo, come peraltro hanno già fatto i comitati pendolari della linea Milano-chiasso, quanto di buono siamo riusciti a fare fino ad ora".  
   
   
RHO-MONZA: VIA LIBERA AL LOTTO 3  
 
Milano, 1 ottobre 2013 - "La Rho-monza è un´opera strategica non solo per Expo, ma per tutto il territorio. Regione Lombardia e Ministero delle Infrastrutture si riuniranno per discutere, nel merito, le prescrizioni proposte dalla Conferenza dei Servizi e per chiudere le procedure di approvazione dei lotti 1 e 2. Intanto c´è il ´via libera´ al lotto 3. Si tratta di un importante passo avanti nel difficile iter di un´opera necessaria, che è stata valutata in più occasioni dagli organi preposti e che porterà effettivi benefici su tutto il territorio lombardo". Questo il commento dell´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno al termine della Conferenza dei Servizi sul collegamento Rho-monza nella tratta A8 (Baranzate/mi) - A52 (Paderno Dugnano/mi). Le Osservazioni - "In accordo con il Ministero - continua Del Tenno - ho garantito che verrà fatto il possibile per recepire le osservazioni poste dal territorio, compatibilmente con le disponibilità economiche e i vincoli tecnici. Era importante non rallentare ulteriormente il percorso di approvazione, per non farci trovare impreparati nel 2015". Calendario Lavori - I lavori del lotto 3, che va dallo svincolo Fiera lungo la A8 fino al sottopasso alla linea ferroviaria Fnm Milano-saronno potrebbero partire tra gennaio e febbraio del 2014. Per quanto riguarda i lotti 1 e 2, invece, i primi cantieri potrebbero partire entro la fine del 2013.  
   
   
REGIONE VENETO APRE BANDO PER CONTRIBUTI AGLI IMPIANTI A FUNE  
 
Venezia, 1 ottobre 2013 - La Regione ha approvato un bando pubblico per la selezione di interventi finanziabili con le risorse stanziate sulla linea di intervento 4.2 “Impianti a fune” dell’Asse 4 “Mobilità sostenibile”del Programma Attuativo Regionale del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Par Fsc 2007-2013). Lo rende noto il vicepresidente della giunta veneta Marino Zorzato, relatore del provvedimento di concerto con l’assessore all’economia montana e al turismo Marino Finozzi, precisando che l’obiettivo di questa specifica misura è il miglioramento dell’accessibilità delle aree di montagna anche attraverso lo sviluppo e il potenziamento degli impianti a fune dedicati al trasporto di persone, promuovendo nuove costruzioni e interventi finalizzati all’innovazione tecnologica di quelli esistenti. Il bando quindi riguarda l’assegnazione di contributi in conto capitale per la realizzazione, la sostituzione o l’ammodernamento di impianti di risalita comprese le relative opere per la difesa dal pericolo delle valanghe. In questa prima fase attuativa il Ministero per lo sviluppo economico ha accreditato alla Regione del Veneto una prima quota di finanziamento pari all’8% dell’importo complessivo del programma relativo al Fsc 2007-2013, riservandosi di accreditare le quote successive al progressivo avanzamento della spesa. Per cui l’importo che sarà possibile erogare verrà definito con un successivo provvedimento regionale una volta che saranno noti gli effettivi stanziamenti complessivamente disponibili. La Regione ha intanto avviato con questo bando le procedure per l’assegnazione dei contributi – aggiunge Zorzato – e per garantire un’equa distribuzione delle risorse disponibili tra le zone interessate dagli interventi sono state individuate tre aree: 1. Area Bl-tv che comprende i territori ricadenti nelle province di Belluno e Treviso; 2. Area Vi che comprende i territori ricadenti nella provincia di Vicenza; 3. Area Vr che comprende i territori ricadenti nella provincia di Verona. A ciascuna delle tre aree individuate è assegnata una quota parte delle risorse disponibili che tiene conto della consistenza delle infrastrutture presenti sul territorio: il 60% per gli interventi ricadenti nell’area Bl-tv; il 20% per gli interventi ricadenti nell’area Vi; il 20% per gli interventi ricadenti nell’area Vr. Le domande dovranno pervenire esclusivamente in formato digitale a mezzo posta elettronica certificata (Pec) entro 45 giorni successivi alla data di pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto. L´erogazione dei contributi sarà comunque subordinata all´acquisizione del parere preventivo di compatibilità da parte della Commissione europea e potrà essere modificata in conseguenza delle determinazioni assunte dalla stessa. Per i gestori che intendono realizzare interventi nelle aree sciabili di interesse locale (“stazione local”), ossia con limitato numero di infrastrutture funzionali alla pratica degli sport invernali, sono state previste differenti condizioni d’aiuto. Le condizioni sono: la presenza di stazioni di sport con un numero inferiore o uguale a tre impianti, per complessiva lunghezza inclinata non superiore a 3 km, oppure, la presenza di stazioni di sport con un numero superiore a tre impianti, con un numero di posti letti alberghieri disponibili inferiore o pari a 2.000 e con un numero di pass settimanali venduti, calcolato sui dati medi delle tre precedenti stagioni, non superiore al 15 per cento del numero totale di pass venduti. Questa differente condizione d’aiuto è tesa a colmare lo svantaggio sofferto dalle stazioni sciistiche minori che non possono godere di quella forza attrattiva pari ai più grossi e noti comprensori sciistici, dove le maggiori potenzialità economiche consentono investimenti tali da offrire strutture innovative, moderne e con standard sempre più elevati. L’ammontare del contributo, subordinatamente alla decisione che assumerà la Commissione Europea, sarà quindi pari al 20% (ridotto al 10% per le Medie Imprese) dell’importo ammissibile fino al raggiungimento dell’importo massimo erogabile per gli interventi realizzati in aree che non rientrano nella definizione di “Stazione Local”. Sarà invece del 50% dell’importo ammissibile fino al raggiungimento dell’importo massimo erogabile per gli interventi realizzati in aree che rientrano nella definizione di “Stazione Local”.  
   
   
TRIESTE - NUOVE INIZIATIVE E NETWORK PER IL COMPARTO NAUTICO  
 
Trieste, 1 ottobre 2013 - La Trieste degli yacht si è presentata al “Monaco Yacht Show”, la prestigiosa kermesse nautica svoltasi nel Principato di Monaco dal 25 al 28 settembre scorsi, punto di riferimento nel mondo per maxy e mega yacht, broker e cantieri, nonché magazine del settore. Le aziende triestine supportate dalla Cdc di Trieste, attraverso l’Azienda speciale Aries, hanno colto l´occasione di partecipare a questo grande evento e hanno avviato in questi giorni un´importante azione di marketing e comunicazione con i player mondiali del comparto nautico, a tutti i livelli. Trieste Refitting System (Trs) e Trieste Yacht Bearths (Tyb) assieme al presidente della Cdc, Antonio Paoletti, hanno illustrato a broker e giornalisti del settore i vantaggi offerti dal territorio. "Per ottimizzare i risultati e massimizzare l´offerta - ha detto il presidente Paoletti - abbiamo creato due importanti network: Trieste Yacht Berths, che opera nel campo della logistica garantendo tutte i servizi necessari alle imbarcazioni, e Trieste Refitting System, che fornisce servizi di altissimo livello nella manutenzione e nel restyling delle navi di medie e grandi dimensioni. La bellezza dell´Alto Adriatico e l´alta qualità dei servizi offerti hanno infatti reso i porti della provincia di Trieste una meta ambita per gli yacht e i mega yacht che negli ultimi anni solcano in numero sempre maggiore il mare Adriatico. Un risultato frutto della riconosciuta professionalità degli operatori specializzati dell´area giuliana, consorziati nel Trieste Yacht Berths e nel Trieste Refitting System. Si tratta di realtà che la Cdc, anche attraverso il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia, sostiene e promuove con l´Azienda speciale Aries. Il distretto nautico del Friuli Venezia Giulia è in grado di fornire un´ampia gamma di servizi, calibrati sulle esigenze specifiche di ogni tipo di imbarcazione. Un´eccellenza che rende gli approdi d questo territorio ideali sia per il rifornimento degli yacht durante le crociere nell´Adriatico, ma anche per la loro manutenzione o per interventi di refitting e restyling". L´obiettivo di Trieste Yacht Berths, un network che comprende Marina San Giusto, Porto San Rocco e Trieste Terminal Passeggeri, è aumentare il traffico di mega-yacht nel Golfo di Trieste. Un traguardo che può esser raggiunto con azioni mirate per far conoscere a capitani, proprietari e agenti la bellezza e le alternative che l´area giuliana offre rispetto a siti più noti come l´Adriatico Occidentale e Venezia. Altro punto di forza dell´area giuliana è Trs-trieste Refitting System, che garantisce servizi dell´eccellenza nell´ambito della manutenzione e dell´ammodernamento delle imbarcazioni di grandi dimensioni, ma anche nel loro recupero completo rinnovamento.  
   
   
GRANDI NAVI, ZAIA ALLA COMMISSIONE TRASPORTI DELLA CAMERA: “FUORI DAL BACINO DI SAN MARCO MA SENZA REGALARE AD ALTRI PORTI LA CROCIERISTICA E MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO”  
 
Venezia, 1 ottobre 2013 - “Dobbiamo salvaguardare la crocieristica, senza regalare il traffico e migliaia di posti di lavoro ad altri porti, ma nel contempo agire affinché la grandi navi escano dal bacino di San Marco e dal canale della Giudecca perché il loro passaggio non è più sostenibile”. E’ quanto ha sostenuto il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, nel corso dell’audizione informale di fronte alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati dedicata al passaggio delle grandi navi a Venezia. Zaia ha ribadito la sua posizione. “E’ evidente che abbiamo un punto di ingresso in laguna che è uguale per tutti. Per quanto ci riguarda, il punto di arrivo resta il Terminal passeggeri, una infrastruttura che si è strutturata recentemente anche per consentire alla navi di stazionare senza tenere accesi i motori. Quindi senza produrre inquinamento in un ecosistema già così delicato”. “Terze vie – ha ribadito Zaia - non ce ne sono, salvo la considerazione che il terminal passeggeri significa migliaia di posti di lavoro fra diretti, indiretti e indotto, e vale qualcosa come 500 milioni di euro di fatturato per la città”. Zaia ha confermato di condividere un colloquio fattivo con alcuni esponenti dei comitati. “Ma ciò che non possiamo ipotizzare – ha detto – è di sostenere che le grandi navi non entrino neppure nella laguna. Accettare questa impostazione significherebbe, diciamolo chiaramente, destinare il traffico a Trieste e ad altri porti del Mediterraneo. Significherebbe perdere per intero il settore della crocieristica, producendo un danno gravissimo, irreparabile all’economia cittadina e regionale”.  
   
   
PORTI: SERRACCHIANI, OCCORRE AUTORITÀ ALLARGATA REGIONALE  
 
Trieste, 1 ottobre 2013 - "I porti italiani, a differenza di quelli del Nord Europa, non fanno sistema. Le Autorità portuali sono troppe. Per questo deve essere cambiata la ´governace´, non possiamo più permetterci che prevalga la logica del ´laissez-faire´, e questo vale anche per il Friuli Venezia Giulia, dove occorre arrivare a un´Autorità allargata regionale". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani intervenendo il 28 settembre a Trieste alla tavola rotonda "Un grande porto dell´Alto Adriatico?", che si è svolta al ridotto del Teatro Verdi nell´ambito del salone della scienza Trieste Next. Coordinati dal direttore del quotidiano "Il Piccolo" Paolo Possamai, accanto alla presidente della Regione sono intervenuti anche i responsabili dei porti di Venezia Paolo Costa, di Ravenna Galliano Di Marco e di Fiume Vlado Mezak. Per quanto riguarda il ruolo della North Adriatic Port Association (Napa), Debora Serracchiani ha chiarito che "va considerata il mezzo e non il fine". "Il suo compito - ha precisato - non deve essere quello di ridistribuire il traffico che esiste tra i vari soci. La Napa ha un senso solo se è in grado di intercettare nuovo traffico". Durante il dibattito è emerso il tema delle infrastrutture ferroviarie collegate ai porti e in particolare la questione della movimentazione su rotaia delle merci all´interno delle aree portuali, un tema - come ha rilevato la presidente - che coinvolge il ruolo del Gruppo Ferrovie dello Stato. "Occorre - ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia - una liberalizzazione vera all´interno dei porti, oggi non c´è un mercato aperto. A Trieste c´è un tentativo in questo senso, che va implementato".