Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 01 Ottobre 2013
FARE IN MODO CHE IL LETAME SIA UTILE PER L´AGRICOLTURA  
 
Nel settore agricolo il letame prodotto dal bestiame rappresenta una preziosa risorsa. Come fertilizzante esso rappresenta una fonte di azoto, fosforo e materia organica, tutti elementi fondamentali per la sostenibilità dell´agricoltura europea. Ma il letame può anche avere degli impatti negativi sull´ambiente, a seconda del modo in cui è usato. Il letame può contaminare le acque superficiali e quelle freatiche, ad esempio, o causare inquinamento dell´aria sotto forma di maleodoranti esalazioni e gas serra. E, dopo ripetute applicazioni di letame, il suolo può alla fine subire degli squilibri nelle sostanze nutritive e un accumulo di metalli pesanti e antibiotici. Il progetto Bioecosim ("An innovative bio-economy solution to valorise livestock manure into a range of stabilised soil improving materials for environmental sustainability and economic benefit for European agriculture"), finanziato dall´Ue, mira a sviluppare e dimostrare un impianto pilota efficiente in termini di risorse ed energia per la conversione del letame prodotto dal bestiame in materiali sicuri e stabili che possono essere facilmente maneggiati, trasportati e usati. Guidato da ricercatori della Fraunhofer-gesellschaft zur Förderung der angewandten Forschung e.V., Bioecosim, produrrà un sistema efficiente in termini di costi che mette assieme molte tecnologie innovative. Il team sta usando un approccio integrato e un modello aziendale che ha un´ampia applicazione nei settori agricoli di tutti i paesi Ue. "La soluzione Bioecosim implica il progresso delle migliori tecnologie esistenti disponibili per il trattamento del letame prodotto dal bestiame", dice Sukhanes Laopeamthong del Fraunhofer. "Parte dell´energia necessaria al nostro nuovo processo sarà generata mediante la combustione di syngas (gas sintetico), che è ricavato dallo stesso letame, riducendo così il bisogno di combustibili fossili. Aggiunge: "L´acqua recuperata dal letame verrà utilizzata per la produzione di bestiame e per l´irrigazione, mentre i materiali per il miglioramento del suolo ottenuti verranno esaminati in esperimenti agronomici con tre specie di piante rappresentative e tre diversi tipi di suolo. Infine, la sostenibilità del nostro approccio verrà convalidata in rapporto agli standard Iso". Laopeamthong afferma che il nuovo processo fornirà una soluzione al problema dell´eccesso di sostanze nutritive in regioni con alte densità di bestiame. "Questo porterà dei benefici agli allevatori di bestiame, permettendo loro di generare un reddito dalla vendita di prodotti per il miglioramento del suolo e dell´elettricità generata dal syngas, invece di pagare gli alti costi per lo smaltimento del letame", afferma. Aggiunge: "Allo stesso tempo, gli agricoltori avranno dei benefici perché saranno meno dipendenti da fertilizzanti importati sintetici e non rinnovabili per conservare o aumentare i loro raccolti". I partner di Bioecosim ritengono che una volta messi in pratica i loro risultati su base transregionale da parte dei piccoli imprenditori agricoli, verranno generate nuove opportunità economiche. "In definitiva, oltre 11 milioni di persone che lavorano nel settore agricolo dell´Ue potrebbero essere interessate da questo risultato", dice. "Il progetto garantirà la piena sostenibilità dell´approccio proposto sia mediante misure economiche che ambientali che possono essere riprodotte in tutta Europa nel medio termine, facendoci avvicinare a una economia più circolare ed efficiente in termini di risorse". Bioecosim ha ricevuto 3,8 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue e proseguirà fino a settembre 2016. Per maggiori informazioni, visitare: Bioecosim http://www.Bioecosim.eu/index.html Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/105527_it.html Fraunhofer-gesellschaft http://www.Fraunhofer.de/en/.html  
   
   
INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA: CONFERENZA REGIONI EUROPEE A BRUXELLES IL 2 OTTOBRE  
 
Firenze - Il 2 ottobre 2013 le Regioni europee della Rete Eriaff organizzano la Conferenza europea "Regioni europee per l´innovazione in agricoltura, alimentazione e foreste: innovazione rurale in movimento". L´evento intende promuovere le migliori pratiche ed idee delle Regioni sulle possibili strategie di innovazione e sulle priorità più rilevanti, confrontando e condividendo le idee con gli esperti provenienti da 4 Direzioni generali della Commissione europea (Dg Clima, Dg Sanco, Dg Rtd e Dg Agri), rappresentanti delle accademie e degli agricoltori e altri stakeholder rilevanti. Rappresentanti politici provenienti da 6 Regioni presenzieranno l´evento: Gianni Salvadori, assessore all´agricoltura della Regione Toscana e capofila della rete Eriaff; Asko Peltola, governatore dell´Ostrobothnia del sud; Bert Gijsberts, presidente della provincia del Flevoland e membro della commissione Nat del comitato della Regioni; Pentti Hyttinen, governatore della Karelia del nord; Michel Morin, vice presidente del Consiglio Regionale della Bretagna; Dominique Tremblay, consigliere del Consiglio Regionale dei Paesi della Loira. Con un gruppo di 32 relatori e più di 150 partecipanti, l´evento sarà un´ opportunità per una visione di quello che potrebbe essere il futuro ruolo dell´innovazione rurale nei territori europei. L´evento si svolgerà presso il Comitato delle Regioni (Sala riunioni Vm1 - Rue Van Maerlant, 2 – Brussels) dalle 8.30 alle 17.30. Registrazione e programma disponibili all´indirizzo http://eriaff.eventbrite.com/  Per maggiori informazioni è possibile contattare: Fabio Boscaleri - fabio.Boscaleri@regione.toscana.it   +32 02 2868564  
   
   
AIUTARE GLI ALLEVATORI A SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI LATTE DI CAPRA  
 
 Il progetto Flock-reprod ("Hormone-free non-seasonal or seasonal goat reproduction for a sustainable European goat-milk market"), finanziato dall´Ue, sta lavorando per sviluppare tecniche di inseminazione artificiale per le capre che non richiedono un trattamento ormonale. La soluzione aiuterebbe gli allevatori a ridurre i costi e a produrre più latte di capra, fornendo allo stesso tempo un modo per soddisfare i requisiti della normativa Ue sull´uso degli ormoni. Anche se la stragrande maggioranza del latte che consumiamo proviene dalle mucche, il latte di capra sta diventando sempre più popolare in Europa, in parte perché molti consumatori credono che sia più sano rispetto all´alternativa bovina. La composizione del latte di capra è generalmente più vicina al latte umano e questo lo rende più digeribile, in particolare per le persone con allergie. Per chi è attento al proprio peso, il latte di capra contiene inoltre meno calorie e meno colesterolo. Oltre ad avere lo stesso contenuto di minerali e vitamine del latte di mucca, quello proveniente dalle capre contiene anche la taurina, una sostanza che sembra avere un ruolo nello sviluppo del cervello nei neonati. Tuttavia, una delle principali difficoltà per gli allevatori nel soddisfare la domanda è il periodo di lattazione relativamente breve delle capre, che tendenzialmente ha una durata di solo 10 mesi l´anno. Per superare queste difficoltà e incrementare la produzione di latte, alcuni produttori ricorrono all´inseminazione artificiale, supportata da iniezioni di ormoni che permettono di controllare i cicli riproduttivi delle capre. Tuttavia, la legislazione Ue limita l´uso di ormoni esogeni, che sono attualmente utilizzati dalla maggioranza degli allevatori di capre da latte che usano l´inseminazione artificiale. Si prevede che questi requisiti normativi vengano presto applicati più severamente per meglio proteggere le persone da qualsiasi rischio per la salute che gli ormoni potrebbero causare. La legge impone agli allevatori di scartare tutto il latte di capra prodotto nelle prime 36 ore dopo il trattamento ormonale. Questo obbligo porta a una significativa perdita economica. Inoltre, la crescente domanda dei consumatori di alimenti più sani e di una produzione biologica, significa che occorre sviluppare metodi riproduttivi più naturali. Flock-reprod sta lavorando per testare e fornire un metodo alternativo mediante lo sviluppo di tecniche di inseminazione artificiale per tutto l´anno che non richiedono trattamenti ormonali. I ricercatori del progetto si stanno concentrando sulle 11 principali razze di capre usate dall´industria del latte. Queste comprendono la popolare Saanen e le razze alpine, che sono diffuse in Europa, e razze locali provenienti da Spagna (Murciano-granadina), Italia (Sarda), Portogallo (Serrana), Grecia (Capra prisca, Skopelos, Damasco) e Romania (capra dei Carpazi e bianca di Banat). Le capre oggetto dello studio comprendono razze settentrionali altamente stagionali e razze meridionali moderatamente stagionali. Nel progetto sono inclusi anche diversi sistemi di produzione delle capre. Questo approccio mira a garantire che le scoperte del progetto possano essere applicate agli allevatori di capre in tutta l´Ue. I ricercatori hanno già sviluppato protocolli di inseminazione artificiale senza ormoni. Attualmente stanno aspettando i risultati finali della loro ricerca relativa alle fattorie private. La conclusione del progetto è programmata nel mese di novembre del 2013. Il progetto coinvolge 15 partner provenienti da sette stati membri dell´Ue, include associazioni che rappresentano oltre 1 500 allevatori, ed è guidato dalla Capgenes con sede in Francia. Ha ricevuto finanziamenti dall´Ue per circa 1,76 milioni di euro. Per maggiori informazioni, visitare: Flock-reprod http://www.Flock-reprod.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/94541_it.html    
   
   
FORLÌ-CESENA, "CIBO INTELLIGENTE S3 / SMART FOOD S3": WORKSHOP  
 
Giovedì 3 ottobre a partire dalle 10.00 nella sede di Forlì della Camera di Commercio di Forlì-cesena si svolgerà il workshop "Cibo Intelligente S3 / Smart Food S3" nell´ambito del progetto Health4growth, che intende offrire un panorama delle buone pratiche regionali oltre all’opportunità di costruire un dialogo tra i cluster del settore alimentare nelle regioni europee. L´evento è organizzato dal Cise - Centro per l´Innovazione e lo Sviluppo Economico, Azienda speciale della Camera di Commercio di Forlì-cesena, e dalla Settimana del Buon Vivere. Il workshop si concentrerà su 3 elementi che contribuiscono alla crescita di un cluster alimentare: La ricerca intelligente per migliorare I valori nutrizionali ed aumentare i benefici per la salute; La catena del valore intelligente e la fecondazione incrociata (nutraceutica, probiotici, ecc.); La comunicazione intelligente per promuovere percorsi nutrizionali e stili di vita sani. Ulteriori informazioni e adesioni on line nella pagina dedicata del sito internet della Camera di Commercio. Http://www.fc.camcom.it/evento.htm?id_d=1488&pk_campaign=nq__20130926&pk_kwd=cibo%20intelligente%20s3%20/%20smart%20f  
   
   
EXPO E PESCA, NARDONI: REGIONI SOLLECITANO MIN. DE GIROLAMO A CONFRONTO  
 
Il Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, Fabrizio Nardoni (Assessore della Regione Puglia) sollecita ancora una volta il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, ad un confronto più assiduo con il sistema delle Regioni. Le Regioni attendono ancora di parlare con il Ministro su un tema importantissimo e di grande strategicità per le politiche del settore, l’Expo 2015 che come si era concordato sarebbe stato oggetto di un incontro urgente per la costituzione di una task-force che avrebbe visto il sistema delle regioni fortemente coinvolto – afferma Nardoni. Accanto al pacchetto Expo il coordinatore Nardoni pone l’accento anche sul tema delle politiche dedicate alla pesca. Su questo fronte – chiarisce l’Assessore Nardoni – si stanno redigendo i regolamenti comunitari relativi al nuovo Fondo senza che le Regioni e quindi i singoli territori abbiano potuto dire la loro.  
   
   
PRODOTTI DOP E IGP: UNO STRUMENTO IMPORTANTE LARGAMENTE SOTTOUTILIZZATO, VANNO RIVISTE LE REGOLE. LE PROPOSTE DELL´EMILIA-ROMAGNA ALLE ALTRE REGIONI, AL MINISTERO E AL PARLAMENTO  
 
Bologna - Dal Macrfrut di Cesena la Regione Emilia-romagna lancia le proprie proposte per modificare le regole italiane di rilascio delle Dop e Igp, certificazioni europee che ancora oggi in Italia sono largamente sottoutilizzate, nonostante rappresentino uno strumento importante per valorizzare le produzioni agricole e agroalimentari di qualità di un territorio, come testimoniano diversi casi di successo in tutta Europa. I dati parlano chiaro: il prodotto certificato Igp rispetto a quello standard è inferiore all’1% nel caso delle pesche e nettarine di Romagna, così per la pera Igp dell’Emilia-romagna, mentre sale al 6,5% - una delle percentuali più elevate – per la patata di Bologna Dop. Il problema colpisce in particolare proprio l’ortofrutta, se si pensa che l’intera categoria degli ortofrutticoli e cereali rappresenta solo il 5,5% del fatturato nazionale dei prodotti Dop e Igp. “Siamo di fronte a una potenzialità largamente inespressa e addirittura paradossale – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - acquisire il riconoscimento di unicità e la tutela europea dalle contraffazioni richiede ai produttori impegno, tempo e denaro, ma una volta conquistato non viene più utilizzato se non marginalmente. Ciò accade anche perché la normativa italiana è inutilmente restrittiva rispetto a quella europea. Per questo chiediamo di rendere il sistema italiano che regola le Dop e Igp più rispondente alle esigenze del mondo produttivo”. Tra le proposte illustrate da Rabboni in occasione del convegno “Dop e Igp – Prodotti di qualità: il motore del sistema ortofrutticolo europeo nel mondo” e che verranno sottoposte all’approvazione delle altre Regioni, del Ministero delle politiche agricole e del Parlamento, la possibilità “di far gestire ai produttori congiuntamente tutela dalle contraffazioni, programmazione produttiva, coordinamento commerciale e promozione”. Serve poi il superamento di alcune rigidità. Ad esempio la richiesta di documentare la storicità della produzione in un determinato territorio, non in riferimento alle tipologie frutticole (pere, mele, pesche, asparagi, ecc), ma a specifiche varietà di queste tipologie. “Le varietà possono cambiare in ragione delle richieste del mercato – sottolinea Rabboni - ciò che rimane inalterato e che fa la differenza è il legame di unicità di queste produzioni con il loro territorio.” Da rivedere anche i sistemi di accreditamento e controllo degli organismi di certificazione per eliminare doppioni e ridondanze e un sistema sanzionatorio irrazionale che non distingue tra gravi e piccole inadempienze.  
   
   
SANITÀ ANIMALE, REGIONE SARDEGNA APPROVA PIANO CONTRO MALATTIA CAPRE: 1 MLN PER PREVENZIONE E INDENNIZZI  
 
La Regione ha approvato il nuovo piano per combattere la Caev (Artrite–encefalite virale delle capre), malattia infettiva delle capre che colpisce soprattutto le razze da latte. Lo strumento, che vale per l´anno in corso e fino al 2016, stanzia inizialmente 1 milione di euro e oltre alle misure di prevenzione e cura, prevede per la prima volta incentivi per l’abbattimento dei capi sieropositivi e per l’acquisto di allattatrici artificiali per la costituzione di gruppi di capretti "free" dalla patologia. La Delibera. La delibera con il nuovo Piano, che rinnova e rafforza quello 2010-2012, è stata approvata ieri dalla Giunta Cappellacci su proposta congiunta degli assessori dell´Agricoltura e della Sanità, Oscar Cherchi e Simona De Francisci. "Si tratta di un provvedimento importante - spiegano gli assessori - sul quale la Regione stava lavorando da tempo per tutelare circa 2.600 aziende e il nostro patrimonio caprino che conta oltre 240mila capi da una malattia insidiosa. Il Piano ha il duplice obiettivo di contrastare ed eradicare la Caev e, dall’altra, difendere un´economia che, parallelamente a quella del comparto ovino, rappresenta una fondamentale fonte di reddito per gli allevatori della Sardegna". I Numeri. Secondo i recenti dati dell´Osservatorio epidemiologico veterinario regionale, tra il 2011 e il 2013 sono risultate positive alla Caev (cioè dove è stato rilevato almeno un capo positivo alle prove diagnostiche convenzionali) 193 aziende isolane su 235 controllate. La Malattia. La principale via di trasmissione della malattia, nel contagio dei capretti neonati, avviene tramite il colostro o il latte contenenti l´agente patogeno, mentre negli adulti avviene con la mungitura, soprattutto se meccanica. Nei capretti tra i 3 e i 6 mesi la malattia si può manifestare, anche se raramente, in una forma nervosa che provoca debolezza negli arti posteriori e paralisi. Nelle capre adulte i sintomi sono l’artrite, la polmonite e la mastite. I Danni. I danni economici riscontrabili in un allevamento infetto sono la riduzione della produzione di latte fino al 25-30 per cento, una maggiore predisposizione a contrarre malattie, maggiori costi di alimentazione, minore longevità degli animali colpiti, disturbi nello sviluppo dei soggetti giovani, associati a minor vitalità e maggior numero di interventi terapeutici nella fase di crescita. A oggi non esiste alcun vaccino contro la Caev e la profilassi è esclusivamente sanitaria.  
   
   
PUGLIA: ACCORDO SU NUOVA POLITICA AGRICOLA COMUNE FATTO POSITIVO PIÙ SEMPLICE, MENO BUROCRATICA, PIÙ FLESSIBILE E CON STRUMENTI DI SOSTEGNO PIÙ FORTI SOPRATTUTTO PER CHI VIVE DAVVERO DI AGRICOLTURA.  
 
Il giudizio dell’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, nonché coordinatore degli assessori regionali al ramo in Conferenza Stato-regioni, Fabrizio Nardoni, premia l’accordo sulla nuova Politica Agricola Comune raggiunto in settimana a Bruxelles alla fine del trilogo tra Commissione Ue, Consiglio ed Europarlamento. Il lavoro svolto con gli oltre 800 emendamenti di compromesso che hanno modificato l’accordo dei capi di stato e di Governo di giugno, rende merito all’attenzione mostrata nei confronti dell’agricoltura mediterranea dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo presieduta dal nostro Paolo De Castro – scrive Nardoni – si è riusciti in questa maniera a contenere l’idea di una Pac che favorisse solo i grandi appezzamenti e le grandi masserie del nord Europa e riducendo di fatto del 5% i finanziamenti alle aziende che ricevono più di 150mila euro. Un compromesso che rende questo strumento più equo e riavvicina la nostra agricoltura a quella degli altri Stati membri. Un pacchetto che vale il 40% del bilancio comunitario che strizza l’occhio in particolar modo all’agricoltura eco-sostenibile. La diversificazione delle colture, il mantenimento di superfici verdi permanenti (preservate le colture arboree), la preservazione di zone ecologiche e il sostegno all’agricoltura biologica, parametri da cui dipenderanno una serie di aiuti diretti sono la dimostrazione di un fare agricoltura virtuoso a cui anche come sistema delle regioni e territorio pugliese da tempo ci stiamo impegnando – dice ancora l’Assessore Nardoni – nell’ottica di un comparto più innovativo, più giovane e più sensibile alle tematiche del benessere collettivo. Ora è opportuno che i sensibili miglioramenti raggiunti attraverso questa intesa che per la fine del mese giungerà in sessione plenaria in Parlamento non vengano vanificati dal ritardo degli Stati membri. Per questa ragione – termina Nardoni - da tempo sollecitiamo il Ministro delle Politiche Agricole italiano, Nunzia De Girolamo ad un confronto diretto per definire il quadro di certezze normative, procedurali e di tempistica che dovranno regolare questa fase di ponte tra la vecchia e la nuova Pac.  
   
   
PERUGIA - CANDIDATURA A ITINERARIO EUROPEO DEL CIOCCOLATO  
 
Procede a tappe serrate il percorso verso la candidatura ufficiale al Consiglio d´Europa dell´Itinerario Europeo del Cioccolato, ideato, progettato e gestito a Perugia. Perugia è ancora una volta capitale europea: a fianco della candidatura del capoluogo a capitale della cultura ("Perugiassisi 2019"), avvenuta proprio in questi giorni, la città si candida a capitale del patrimonio agroalimentare d´eccellenza e del cioccolato di qualità. Oggi, lunedì 30 settembre avrà infatti luogo la presentazione della candidatura a Itinerario Culturale Europeo, a Lussemburgo (Istituto degli Itinerari europei), a firma dell´Associazione Internazionale "La Via del Cioccolato", presieduta da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia, e costituita proprio nel capoluogo umbro, lo scorso 4 giugno. Un percorso serrato dunque, che coinvolge cinque Paesi Ue (Italia oltre a Belgio, Francia, Spagna e Inghilterra con diverse città storiche per la produzione del cioccolato di qualità), partito da Perugia e che approda a Lussemburgo con l´obiettivo di costituire un itinerario culturale, turistico-ricettivo, storico, che leghi i cinque Paesi Ue sotto il filo conduttore della storia e della produzione di cioccolato di qualità. Un percorso intenso, come testimoniano i tecnici dell´associazione internazionale "La Via del Cioccolato", culminato nel dossier che proprio oggi lunedì 30 settembre. Approda sui tavoli di Lussemburgo e che ha richiesto due anni di lavoro senza sosta, per mettere in rete i cinque Paesi Ue, raccogliere informazioni e documentazione sulla loro storia cioccolatiera, e le motivazioni di un patrimonio culturale europeo da difendere e mantenere, ma anche da promuovere con un marketing territoriale innovativo. Le prossime tappe dell´Itinerario Europeo sono imminenti: a febbraio una commissione di tecnici, esterni all´Istituto Europeo di Lussemburgo, darà il proprio parere all´iniziativa; successivamente sarà chiamata a presentare l´Itinerario, in sede europea, direttamente l´Associazione, per l´approvazione.  
   
   
ABRUZZO: NOMINA COMMISSIONE PER SELEZIONE TARTUFAI  
 
Pescara - Con Decreto del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, sono state istituite le quattro Commissioni provinciali che esamineranno gli aspiranti raccoglitori di tartufi. A darne notizia è l´Assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, promotore della Legge regionale n.66 del 2012, Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo, che riformato un settore in continua crescita. "Questo ? spiega Febbo ? è un altro passaggio fondamentale che si colloca all´interno del percorso sancito dalla nuova legge regionale. Le Commissioni, una per provincia, si occuperanno degli esami per il rilascio dei tesserini per i raccoglitori di tartufo che attualmente nella nostra regione sono circa 6.800 e secondo le previsioni si potrebbe raggiungere quota 7.000. Gli organismi sono composti da rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, della Regione Abruzzo (Direzione Politiche agricole), dell´Università dell´Aquila e, novità assoluta, da due rappresentanti delle Associazioni dei tartufai. I due membri per ogni Commissione sono stati nominati all´unanimità nel corso di una riunione a cui hanno partecipato tutte le Associazioni riconosciute dalla Regione".  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: 14MLN PER IMBOSCHIMENTO.PRONTA GRADUATORIA  
 
Pescara - Su proposta dell´assessore alle Politiche Agricole, Mauro Febbo, è stata disposta la graduatoria regionale definitiva del bando del Programma di Sviluppo Rurale per l´Imboschimento dei terreni agricoli, in attuazione della Misura 2.2.1. "Concluso definitivamente l´iter ? spiega l´Assessore - per la predisposizione della graduatoria definitiva, sono disponibili circa 14 milioni di euro (circa 7 milioni per gli interventi immediati e i restanti da destinare nel corso dei prossimi anni alla manutenzione e al mancato reddito), per la costituzione di boschi permanenti e di impianti di arboricoltura da legno su terreni agricoli che andranno a finanziare 333 progetti in tutta la regione. I beneficiari dei finanziamenti possono immediatamente procedere all´insediamento degli impianti". Secondo l´Assessore il provvedimento "è una risposta alle aspettative degli operatori inerenti le attività forestali delle zone interne". Sono tre le tipologie di intervento ammesse ai benefici: la realizzazione di impianti con funzioni prettamente ambientali, la piantumazione di alberi da legno e la messa in opera di impianti per la produzione di tartufi. L´intervento si prefigge il miglioramento dell´ambiente e del paesaggio nelle zone con modelli di agricoltura specializzata, il mantenimento dei presidi aziendali attraverso la diversificazione delle attività e dei sistemi di utilizzazione dei suoli agrari, nelle zone rurali della collina interna e della montagna abruzzese, dove il rischio maggiore, è quello dell´abbandono definitivo dell´attività con gravi conseguenze sociali ed ambientali"." L´obiettivo della Regione Abruzzo ? ha quindi concluso Febbo ? è quello di contribuire al miglioramento del paesaggio e della funzionalità degli ecosistemi attraverso la ricostituzione di reti ecologiche e contribuire alla protezione dell´ambiente e alla prevenzione delle avversità ambientali, con particolare attenzione alla attenuazione del cambiamento climatico".  
   
   
EXPO 2015, PADIGLIONE ITALIA: AL VIA I FORUM TERRITORIALI DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA NELLE MARCHE  
 
Ancona - Cinque incontri lungo tutta la penisola per coinvolgere e ascoltare i territori e costruire l´Italia del futuro. Si parte da Fabriano, tra i relatori Giuseppe De Rita, Aldo Bonomi, Marco Balich. Partecipano Gian Mario Spacca, Alessandro Profumo, Sergio Marini Verso Expo 2015. Prende il via dalle Marche il “tour” di Padiglione Italia nei territori per una progettazione partecipata di Expo 2015. Domani a Fabriano (ore 10,00, Oratorio della Carità) si svolgerà il primo di una serie di cinque seminari su tutto il territorio nazionale, per il coinvolgimento delle eccellenze territoriali italiane a Expo 2015. Dopo aver definito i concept di partecipazione e le linee guide per l´adesione delle Regioni e dei Comuni, d´intesa con la Cabina di Regia, Padiglione Italia sposta ora l´attenzione ai settori e alle realtà produttive territoriali. I seminari territoriali di progettazione partecipata dal titolo “Expo 2015 per l’Italia”, saranno, infatti, finalizzati all’ascolto dei territori e dei loro protagonisti, per immaginare una rappresentazione organica e coinvolgente dell’Italia, che guardi al futuro, a partire dalle ricchezze della nostra storia, della nostra identità e della sostenibilità. Gli incontri, pensati come laboratori per l´individuazione dell´Italia del futuro, saranno cinque e si terranno lungo la penisola: il primo, per le aree del centro Italia, si terrà a Fabriano domani, 1 ottobre. Seguiranno poi, in luoghi da stabilire, gli appuntamenti dedicati al Nord-est il 22 ottobre, Nord-ovest il 7 novembre, Isole il 12 novembre. Chiusura con il Sud, nei primi giorni di dicembre. L´iniziativa rientra nella serie di attività territoriali promosse dal Padiglione Italia, d’intesa con Expo 2015 spa e due realtà di studio e analisi territoriale, come Censis e Aaster. Lo scopo è quello di attivare discussioni e confronti per la definizione e individuazione dei temi chiave attorno ai quali catalizzare la partecipazione dei territori all´Esposizione Universale e che potranno continuare a essere dei volani anche dopo il 2015, secondo due categorie: ambiti di trasformazione, come il turismo, filiere agroalimentari, benessere, innovazione, che hanno reso l’Italia una potenza universalmente riconosciuta; e protagonisti su cui scommettere, figure portanti dello sviluppo del Paese come imprenditori, giovani con formazione internazionale, donne e imprenditori immigrati. A ogni tappa, prenderanno parte referenti istituzionali e privati dei territori, si svolgeranno seminari nei quali discutere i temi e le declinazioni territoriali del concept (ambiti e protagonisti) e si terranno incontri bilaterali con gli enti interessati. Gli eventi potranno essere seguiti grazie alle dirette sull´account Twitter e sulla pagina Facebook ufficiali del Padiglione Italia. Il primo appuntamento è il primo di ottobre a Fabriano, dove parteciperanno Giuseppe De Rita, presidente Censis; Aldo Bonomi, direttore di Aaster; Marco Balich, direttore artistico Padiglione Italia; Alessandro Profumo, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena; Sergio Marini, presidente di Coldiretti; Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche. La prima parte dell´incontro sarà dedicata alla presentazione del Padiglione Italia; la parola passerà poi ai territori, con gli interventi di imprenditori come Marco Caprai e Teresa Severini di Lungarotti. Si concluderà con la presentazione del progetto “E015: l’ecosistema digitale per valorizzare le eccellenze dei territori”.  
   
   
MARCHE: I SOTTOPRODOTTI AGROFORESTALI E INDUSTRIALI A BASE RINNOVABILE.  
 
“Per la regione Marche, a livello nazionale, è stata fissata al 15,4 per cento la quota minima di consumo di energia da fonti rinnovabili al 2020. Tradotto in parole povere, per la nostra regione significa, indicativamente: un incremento del 124 per cento del consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili e un incremento di oltre il mille per cento del consumo di energia termica da fonti rinnovabili. Negli otto anni di attuazione del Pear, in parte grazie all’aiuto degli incentivi statali specifici, ma per lo più grazie alle innovative politiche regionali, come il Protocollo Itaca, i finanziamenti concessi con il Por competitività (2007-2013) per la riconversione energetica o le azioni del Programma di Sviluppo rurale, alcuni risultati sono stati concreti ed evidenti. Occorre ora uno sforzo aggiuntivo che stiamo definendo nell’ambito dell’adeguamento del Piano energetico ambientale regionale, per il quale al momento è stata avviata la procedura di Vas, attraverso la pubblicazione del relativo rapporto preliminare. Dalle prime analisi tecniche emerge con chiarezza che le priorità degli interventi energetici debba essere costruita su due elementi fondamentali: la riduzione dei consumi energetici e l’incremento della quota di energia termica consumata da fonti rinnovabili”. Lo ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Maura Malaspina, nel suo intervento al workshop “I sottoprodotti agroforestali e industriali a base rinnovabile”, promosso dall’Università Politecnica delle Marche. "In agricoltura – ha evidenziato l’assessore - il settore delle energie rinnovabili suscita posizioni opposte: da una parte, le agroenergie hanno portato un grande interesse nel mondo agricolo, con fortissime aspettative, tutte positive, per i benefici sia economici che ambientali. Dall’altro, sono emerse preoccupazioni per gli impatti che la deriva energetica dell’agricoltura può generare sulla disponibilità alimentare, sugli usi del suolo e sull’economia dei territori rurali. L’agricoltura assume, tuttavia, un ruolo fondamentale nel raggiungere gli obiettivi posti a livello nazionale e le agroenergie suscitano un grande interesse, anche perché, insieme alle altre fonti rinnovabili, possono contribuire in maniera significativa a contrastare i cambiamenti climatici. Le filiere-agro energetiche si prestano a essere diffuse sul territorio; per questo le strategie politiche da adottare, affinché il sistema agricolo abbia un posto importante nella produzione di energia da fonti rinnovabili, dovranno essere l’incentivazione all’utilizzo di biomasse residuali e della produzione di energia diffusa sul territorio, il sostegno per la realizzazione di filiere locali con il coinvolgimento di agricoltori, imprenditori agroindustriali e industriali, enti locali, scuole, il sostegno del ruolo dell’agricoltore come produttore di energia rinnovabile piuttosto che come produttore di materia. L’università Politecnica delle Marche ha già partecipato al partenariato dello sviluppo rurale, dando un suo interessante e puntuale contributo che verrà tenuto in giusta considerazione all’atto della stesura dei documenti di programmazione”.  
   
   
PARCO FORESTE CASENTINESI, AL VIA LA II EDIZIONE DI "AUTUNNO SLOW"  
 
Firenze - Parte la seconda edizione di "Autunno Slow", in programma fino al 17 novembre, progetto di valorizzazione promosso dall´Ente Parco nazionale delle foreste casentinesi per far scoprire i colori e i sapori del territorio durante la stagione più colorata dell´anno. In sintonia con il sempre più appassionante ‘fall foliage´, Autunno Slow propone iniziative dedicate alla natura del Parco nazionale, per ammirare l´autunno scoprendo uno dei più affascinanti spettacoli naturali. "Iniziative come Autunno slow – commenta l´assessore regionale Anna Rita Bramerini – sono un contributo importante alla conoscenza, tutela, promozione e fruizione del Parco nazionale delle foreste casentinesi, uno dei tanti valori aggiunti del nostro territorio, che nel periodo autunnale assumono aspetti di particolare fascino. Grazie al lavoro comune di soggetti diversi tutti legati al territorio questa iniziativa pone le premesse per un importante risultato integrando settori complementari, non solo quello ambientale, ma anche agroalimentare e ricettivo. E valorizza e rilancia un contesto di grande pregio ambientale e la sua biodiversità e sostenibilità, obiettivo di qualsiasi politica di salvaguardia dell´ambiente e di rilancio di parchi e aree protette". "Il progetto - ha sottolineato il presidente del Parco nazionale, Luca Santini - ha lo scopo di dare maggiore visibilità al territorio del Parco con iniziative in grado di far emergere le eccellenze, non solo in tema di ambiente, ma anche di storia, gastronomia, prodotti tipici e accoglienza. Si vuol promuovere un turismo all´insegna della qualità e dei sapori locali, incentivando la fruizione turistica nel periodo autunnale. Un lavoro importante che riguarda tutta l´area del Parco e soprattutto coinvolge le realtà locali dalle associazioni, alle imprese, ai cittadini perché resta fondamentale dare risalto alle identità locali attraverso il coinvolgimento e la partecipazione". Un autunno ideale anche per ‘mangiare slow´, assaporando le ricette locali a base di prodotti tipici della stagione, come funghi, castagne, zucca, miele, formaggio raveggiolo dell´Appennino tosco-romagnolo, pecorino toscano e altri prelibati sapori. Il progetto intende presentare e far conoscere il territorio nei due aspetti più rappresentativi: i paesaggi autunnali e i sapori tipici dei luoghi, con piatti derivanti da antiche ricette e molti presidi Slow Food. Il progetto, voluto dal Parco nazionale delle foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, nasce dalla sinergia e dal contributo di molte realtà che operano sul territorio montano tra Romagna e Toscana: coordinato da Atlantide Soc. Coop. Sociale p.A., in collaborazione con il Consorzio Casentino Sviluppo e Turismo, la cooperativa Oros, l´Associazione Ecotondo, i Centri Visita del Parco nazionale, la Proloco di Santa Sofia e la Provincia di Arezzo; Autunno Slow è patrocinato da Apt Servizi Regione Emilia - Romagna, dall´Unione Appennino e Verde e dai Comuni di Bagno di Romagna e Santa Sofia. E´ dall´unione di tanti soggetti che nasce il ricco programma del secondo anno di Autunno Slow, che coinvolgerà entrambi i versanti del Parco nazionale, romagnolo e toscano. "E´ un territorio straordinario - aggiunge Nevio Agostini, responsabile del servizio promozione del Parco nazionale delle foreste casentinesi – è tra le foreste meglio conservate d´Europa, ma come riuscire a raccontare tanta bellezza? Lo si può fare solo vivendo la foresta. E´ con questo obiettivo che abbiamo realizzato le tante iniziative in programma, tra le quali,segnalo quelle dedicate al bramito del cervo, il più maestoso tra gli animali della foresta; quelle dedicate ai due prodotti per eccellenza del bosco, la castagna e i funghi; il ‘fall foliage´ nelle foreste della Lama e quelle dedicate ai festeggiamenti dei 10 anni del planetario del Parco in programma dal 12 al 26 ottobre. La chiusura sarà con il Gran Galà di Autunno Slow del 15 novembre a Santa Sofia. Infine, segnalo le proposte di soggiorni di cui possono usufruire coloro che volessero trascorrere più giorni nel Parco".  
   
   
ANCORA “CHIOCCIOLA” DI SLOW FOOD PER LA BOTTEGAIA DI PISTOIA, RICONOSCIUTA FRA LE MIGLIORI OSTERIE D’ITALIA. 1709 I LOCALI SEGNALATI E 232 LE CHIOCCIOLE ASSEGNATE TRE SEGNALAZIONI PER PISTOIA, UNICA “CHIOCCIOLA” A LA BOTTEGAIA DI PISTOIA  
 
Per il terzo anno consecutivo gli storici gestori de La Bottegaia di Pistoia, Alessandro e Carlo, sono stati premiati da Slow Food con il simbolo più prestigioso: quello della “Chiocciola”. La premiazione è avvenuta ieri mattina a Bra (Cn) sul palco di Cheese, il festival internazionale dedicato alle forme del latte. Il simbolo della “Chiocciola” racchiude in sè tutta la filosofia di Slowfood, l’Associazione internazionale che dal 1986 si adopera per promuovere l´interesse legato al cibo come portatore di piacere, cultura, tradizioni, identità, e uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e delle tradizioni locali. La “chiocciola”, infatti, nel contesto attuale, dominato dall’omologazione dei gusti e dei consumi, simboleggia la lentezza con cui si dovrebbe assaporare la vita a partire dai momenti di convivialità da trascorrere a tavola, in compagnia, gustando prodotti “buoni, puliti e giusti”. Sono state quattro le segnalazioni per Pistoia, unica “chiocciola” per La Bottegaia, alla quale è andato anche il riconoscimento sia per l’Osteria che per il negozio “I Sapori de La Bottegaia” come “Locale del buon formaggio”, l’eccellenza nella selezione di produzioni di qualità. Il primato dei locali chiocciolati va quest’anno alla Toscana con 25 osterie, seguita da Piemonte e Veneto con 23, Campania con 19, Lazio e Lombardia con 18, Emilia Romagna con 14, Sicilia e Friuli Venezia Giulia con 13, Puglia con 10, Liguria con 9, Trentino con 7, Abruzzo e Alto Adige con 6, Basilicata e Marche con 5, Sardegna e Umbria con 4, Calabria e Cantone Ticino con 3, Molise con 2 e Valle d’Aosta con una sola chiocciola. “E’ doveroso condividere questo prestigioso riconoscimento con tutto il nostro gruppo, dalla brigata di cucina, guidata dallo chef Cristian Ercolini, alla squadra di sala. – dicono con soddisfazione gli osti Alessandro e Carlo. “Il motto di Slow Food è buono, pulito e giusto. Tre aggettivi che definiscono in modo elementare le caratteristiche che deve avere il cibo. Essere riusciti ad abbracciare tutta la complessità del mondo del cibo che coinvolge le nostre vite e le vite di tutti in un intreccio di saperi e sapori che non riguardano soltanto il cibo, ma che da esso sono strettamente dipendenti.  
   
   
IPER, LA GRANDE I PRESENTA LA FESTA DEL VINO GRANDI VIGNE UN TOUR DI DEGUSTAZIONI ALLA SCOPERTA DEL BUON VINO ITALIANO E BIOLOGICO OTTOBRE – DICEMBRE  
 
Parte da Milano – Piazza Portello e attraverserà, da ottobre a dicembre 7 regioni d’Italia - Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Abruzzo – il tour Festa del Vino Grandi Vigne: un viaggio alla scoperta del buon vino italiano, a basso contenuto di solfiti, realizzato da piccoli produttori che, da generazioni, curano con passione la qualità. I 26 punti vendita Iper, La grande i ospiteranno le tappe del tour all’insegna di una incredibile varietà di vini dai diversi sapori, colori, profumi: 32 piccole aziende agricole, 58 etichette, 600.000 bottiglie vendute, vini a denominazione di origine, provenienti da vigneti di proprietà a filiera controllata e realizzati con metodi rispettosi dell’ambiente, sia in vigneto che in cantina. I produttori, affiancati da esperti enologi di Iper, La grande i, Fabrizio Stecca e Salvatore Caraglia, di Think Quality, guideranno i consumatori in un viaggio attraverso la nostra penisola per assaggiare le migliore uve e raccontare come nasce il prodotto finale: dalla raccolta, alla pigiatura, dalla fermentazione all’affinamento, all’imbottigliamento all’interno di una filiera controllata, tracciata e certificata. Un’esperienza unica nel panorama della Gdo europea, la linea Grandi Vigne presente nei 26 punti vendita Iper, La grande i che offre un’ampia scelta di vini a denominazione di origine: un sostegno alle piccole produzioni vinicole d’eccellenza. “Grandi Vigne è un progetto di valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio e di salvaguardia della tradizione vitivinicola del nostro Paese, un’esperienza nata nel 2006 che ogni anno si arricchisce di nuove referenze. – afferma Antonella Emilio, Responsabile Sociale d’Impresa – “Iper, La grande i è la prima catena ad aver creato una linea esclusiva di etichette “a filiera corta”, che consente il miglior rapporto qualità/prezzo nel pieno rispetto di produttori e consumatori secondo la nostra filosofia che promuove “la qualità accessibile a tutti”. Una gamma molto vasta, bianchi e rosati con profumazioni uniche, espressione del territorio d’origine, rossi giovani e fruttati tradizionali, fermi, ma anche mossi, tutti d’annata e affinati in acciaio, rossi di struttura e da invecchiamento affinati in legno, dalla botte grande al tonneaux alla barrique, sparkling con perlage fine e persistente che mostrano una varietà di sentori floreali, profumi intensi aromatici e fruttati, vini da dessert gradevoli al naso e al palato grappe affinate in botte o distillate con alambicchi di rame. Dal 2011 Grandi Vigne ha arricchito la sua offerta con una linea di vini biologici, certificata da Icea – Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale – provenienti da vigneti che utilizzano concimazioni naturali per proteggere la ricchezza del suolo e valorizzare la biodiversità. Il risultato è un vino molto fruttato e ricchissimo in aromi, prodotto da aziende bio di lunga tradizione, selezionate con cura. L’attenzione per l’ambiente è confermata anche dall’utilizzo di bottiglie di vetro leggero per contenere le emissioni di Co2, in tutte le fasi di produzione, un’etichetta in fibra riciclata e dalla promozione del riciclo dei tappi in sughero tramite l’associazione “A braccia aperte”. Per informazioni e dettagli delle tappe, consultare il sito www.Iper.it. Iper, La grande i rappresenta una delle più importanti realtà nel panorama nazionale della Grande Distribuzione Organizzata, tra le poche interamente di proprietà italiana, con 26 punti vendita, in 7 regioni. Conta circa 7.000 dipendenti e nel 2012 ha registrato un fatturato di 2,7 miliardi di euro. Ampiezza dell’assortimento, qualità, sostenibilità, convenienza e italianità sono i valori che guidano le scelte di Iper, La grande i. Calendario su www.Iper.it  
   
   
SALUTE E BENESSERE: LA DIETA COL SEDANO PUÒ APPORTARE GRANDI BENEFICI. CHE UNA DIETA SANA ED EQUILIBRATA INIZI CON UN MAGGIORE APPORTO DI VERDURE E FRUTTA, È UN FATTO CONCLAMATO.  
 
 E il sedano non fa eccezione, anzi. Sono tante, le star che consigliate dai propri dietisti, sono solite mangiare tale alimento che fornirebbe solo 2 calorie per stelo. Il sedano è una pianta erbacea tipica delle zone mediterranee. Specie officinale già conosciuta dagli antichi greci, è uno degli alimenti esistenti con meno calorie. Proprio per questo gira un leggenda metropolitana secondo cui si spendono più calorie per digerirlo che non quelle assunte dallo stesso. In realtà è un ottimo alimento da integrare nella propria dieta. Mentre in molti crediamo che esiste un solo tipo di sedano, in natura quello maggiormente conosciuto, è solo uno tra i diversi vegetali appartenenti alla stessa specie. Perché oltre al classico sedano a coste verde, vi è anche quello bianco. Ma esistono anche il sedano rapa e il sedano da foglie. Ma venendo ai benefici di questo ortaggio essi sono molteplici per il suo particolare contenuto di sostanze benefiche. Innanzitutto, dev´essere specificato che è ricco di antiossidanti, di vitamina A e C, di potassio, di ferro e di folati. Ma non solo. E poi tantissime fibre e acqua, che contribuiscono in modo significativo a depurare l´organismo. Ottimo per chi soffre di ritenzione idrica, è di grande aiuto anche nel prevenire la formazione di calcoli renali. Il suo contenuto di prebiotici tiene a bada i gonfiori. In ultimo il dato del palato: grazie alla sua croccantezza, dà soddisfazione fisica e psichica. C´è poi chi sostiene che aiuti a dormire meglio. Questo grazie alla presenza di vitamine, sali minerali e sostanze nutritive in esso contenuti. Unica pecca, chi soffre di allergie alimentari deve stare attento. Questo a causa di alcune proteine allergizzanti. Diverse le star di fama internazionale che hanno fatto "outing" elogiando le qualità e facendone elemento immancabile per la propria dieta. Rosie Huntington-whiteley ne fa largo uso in forma liquida, come spremute e zuppe. La cantante Katy Perry esige gambi di sedano verde, lattuga e gamberetti in almeno uno dei suoi 5 mini pasti giornalieri. Questo, almeno, ogni volta che decide di perdere peso. Alcune voci sostengono che l´ereditiera Kim Kardashian ne facesse largo uso mentre era incinta, insieme a pompelmo e carote. Fan sfegatata del sedano è anche l´attrice Gwyneth Paltrow. Persino lo chef di Jennifer Aniston è convinto che la forma fisica dell´attrice sia dovuta al sedano. Ma riviste gossippare hanno esplicitato che tale alimento venga consumato anche da Charlize Theron, Denise Richards e Fergie e tanti altri. É ovvio, spiega Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che il sedano non sia l´unico responsabile della forma fisica delle varie star, ma unito ad altri cibi è sicuramente un valido aiuto. Oltre ciò, va ricordato che è possibile consumare l´ortaggio in svariati modi. Ottimo crudo come snack, in insalata o accompagnato da formaggi freschi. Ma anche cotto in zuppe, risotti e altre pietanze. Insomma, una vera e propria pianta della salute.  
   
   
GAGGIA CELEBRA 75 ANNI DI TRADIZIONE SVELA I SEGRETI PER DIVENTARE IL “PERFETTO BARISTA DI CASA” CON LE NUOVE GAMME DI MACCHINE DA CAFFÈ MANUALI GRAN GAGGIA E CAREZZA RISCOPRI I TRADIZIONALI GESTI DEL “BARISTA PROFESSIONALE”  
 
Gaggia è l’inconfondibile marchio sinonimo di caffè di qualità e di maestria tipicamente italiana nel rituale di preparazione dell’espresso. Infatti, furono proprio l´abilità, il genio e la passione del barista italiano Achille Gaggia che, nel lontano 1938, portarono alla creazione del migliore espresso di Milano. Quest’anno Gaggia celebra 75 anni di tradizione in continua evoluzione per un caffè di qualità e ha avviato un importante processo di rinnovamento del brand mantenendo intatta la passione per il rituale di preparazione del caffè che da sempre lo contraddistingue. Nel corso degli anni, Gaggia ha portato nei migliori bar e nelle case di tutto il mondo l’unico e inconfondibile aroma del migliore espresso italiano, preparato a regola d’arte con le sue macchine da caffè, raccomandate dai più grandi esperti, dai torrefattori ai baristi, perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Non solo sinonimo di tradizione ed esperienza, Gaggia è anche un marchio straordinariamente innovativo caratterizzato dalla continua ricerca di performance sempre più moderne e all’avanguardia per consentire a chiunque di diventare il “perfetto barista” nella vita di tutti i giorni e nella comodità della propria casa. La creazione di un espresso perfetto però richiede pazienza, precisione e una buona dose di pratica. Ma soprattutto, rende fondamentali validi alleati che sappiano combinare 75 anni di esperienza professionale ad una tecnologia di ultima generazione come Gran Gaggia e Carezza, le nuove gamme di macchine da caffè manuali Gaggia. La gamma di manuali Gran Gaggia si rinnova, in occasione dell’importante anniversario, aggiungendo due inediti nuance: rossa disponibile nel modello Deluxe e bianca disponibile nel modello Style. Colori decisi, raffinati ed eleganti per regalare un tocco cromatico alla propria cucina. Gran Gaggia si contraddistingue da sempre per il suo design ultra compatto ed è pensata per chi ama ritrovare ogni giorno i gesti della tradizione dell’espresso italiano grazie al portafiltro pressurizzato "crema perfetta" che assicura un risultato in tazza denso e cremoso in pochi e semplici gesti sia utilizzando caffè macinato sia cialde monodose. La gamma Carezza, icona del 75° anniversario del brand, è l’emblema del connubio tra tradizione e innovazione che da sempre contraddistingue Gaggia. Ispirata, infatti, al design degli anni 50 e 60 questa nuova gamma esibisce forme arrotondate, morbide e sinuose oltre a rifiniture preziose. Carezza è disponibile in due modelli: Prestige con un rivestimento in acciaio inox satinato che le conferisce una singolare lucentezza e Deluxe dotato di pannello frontale in acciaio inox e pannelli laterali e frontali di un elegante nero opaco. Questa nuova gamma di macchine da caffè manuali propone elementi della tradizione professionale di Gaggia che si sono tramandate negli anni: il termometro di controllo della temperatura in caldaia, la nuova coppa portafiltro a doppia camera pressurizzato “crema perfetta” e l’ergonomica manopola di controllo vapore frontale, il sistema di risciacquo automatico consentono di trasferire a casa l’abilità e la mano esperta di un vero e proprio “barista”. Anche il piano scalda tazze in acciaio inox e il pannello comandi frontale sono ispirati alle macchine da caffè che si possono trovare nei migliori bar  
   
   
SPECIAL K BISCUIT MOMENTS: DELIZIOSI BISCOTTI RIPIENI DI FRUTTA PER DIRE SÌ A UN MOMENTO DI PIACERE  
 
Special K sceglie il gusto delicato del mirtillo per il suo snack. Per rendere più gustose le tue pause senza rinunciare alla leggerezza. La formula perfetta per un’alimentazione bilanciata? Cinque pasti al giorno! Compresi gli spuntini? Certamente! Sono infatti loro che ci aiutano a distribuire le energie in modo equilibrato nell’arco della giornata. Ma dove trovare una soluzione per il break tra un pasto e l’altro che sia gustosa e leggera al tempo stesso? Da Kellogg’s arriva la risposta: Special K Biscuit Moments al mirtillo, uno snack croccante e goloso per riempiere di gusto le nostre pause, aiutandoci a sentirci bene con noi stesse. Special K Biscuit Moments al mirtillo è un croccante biscotto cotto al forno, con un delicato ripieno alla frutta e una leggera decorazione alla vaniglia, il tutto con meno di 100 calorie per porzione. Ogni porzione è composta da due biscotti, confezionati insieme e quindi facilissimi da portare con sè, perfetti per soddisfare la golosità degli amanti dei frutti di bosco. Special K Biscuit Moments al mirtillo trasforma il break tra un pasto e l’altro in un momento di vero relax, grazie al suo gusto sfizioso che già si immagina annusando il gradevole profumo di frutta mentre si apre la confezione. Biscuit Moments al mirtillo è quindi il compagno ideale dei momenti di pausa, in qualsiasi situazione: si può gustare in relax durante la giornata, sgranocchiandolo in ufficio, all’università, con le amiche durante lo shopping o dopo la palestra. Special K Biscuit Moments al mirtillo è in vendita nella confezione da 125 g, contenente 5 monoporzioni da 25 g cad., al prezzo consigliato di € 1,99. Special K Biscuit Moments è disponibile anche con ripieno alla fragola, ideale per una pausa di dolcezza. A proposito di Kellogg La nostra visione è migliorare e soddisfare il mondo con food e brand che valgono e da oltre 100 anni i consumatori scelgono Kellogg per il gusto, la qualità e le caratteristiche nutrizionali dei suoi prodotti. Kellogg Company è leader mondiale nella produzione di cereali pronti per la prima colazione e uno dei più importanti protagonisti nel mercati di snacks e crackers. Nel 2012 il fatturato a livello mondiale è stato di oltre 14 miliardi di dollari, con un organico di circa 31.000 persone. L’azienda oggi è presente nel mondo in oltre 180 paesi, con unità produttive in 18 diversi paesi. In Italia i primi prodotti Kellogg’s sono stati commercializzati fin dall’inizio del 1930 e nel 1987 è stata costituita Kellogg Italia S.p.a., che nel 2012 ha sviluppato un fatturato di 191 milioni di euro, con un organico di circa 120 persone. Kellogg’s Corn Flakes, Special K, Coco Pops, Miel Pops, Kellogg’s Choco Krave, Rice Krispies, All-bran, Frosties, Kellogg’s Extra, Optivita, Nice Morning, Squares e Nutri-grain sono le linee di prodotti Kellogg’s disponibili sul mercato italiano nei comparti dei cereali pronti per la prima colazione e degli snack a base di cereali. Nel giugno 2012 Kellogg Company ha acquisito Pringles entrando nei mercati degli snack salati con l’obiettivo di diversificare il business in nuove aree di consumo. Il nostro impegno di responsabilità aziendale e di focalizzazione sulla lotta contro la fame nel mondo, ci ha portato a lanciare nel 2013 il progetto “Breakfast for Better Days” con l’intento di fornire un miliardo di porzioni di cereali per la prima colazione e di snack a bambini e famiglie in difficoltà entro il 2016. Per saperne di più sul nostro business e sui nostri prodotti, sulle nostre iniziative sull’ambiente e sulle comunità in tutto il mondo, potete visitare il sito www.Kelloggcompany.com  
   
   
GIUSTO SENZA GLUTINE GIULIANI PRESENTA LA PRIMA BESCIAMELLA SENZA GLUTINE GIÀ PRONTA  
 
Giusto Senza Glutine, linea di alimenti per celiaci e intolleranti al glutine, contempla una vasta scelta di pani e prodotti da forno salati, pasta, preparati per pane per pizza e per dolci, prodotti per la prima colazione, biscotti, merende e snack che permettono di seguire un’alimentazione senza glutine gratificante e gustosa, in ogni momento della giornata. Da oggi, Giusto Senza Glutine si arricchisce con una novità assoluta: la prima besciamella pronta senza glutine. Questo ingrediente è ampiamente utilizzato nella cucina italiana per preparare alcuni piatti popolari come le lasagne e i cannelloni o per piatti più sfiziosi come le crêpes, e ancora per gratinare nel forno le verdure o per insaporire i piatti di carne. Liscia e cremosa, la besciamella Senza Glutine Giuliani è pensata per dare più gusto e fantasia a tutti i piatti ed è preparata con ingredienti semplici. Buona come quella fatta in casa, garantisce la certezza del risultato senza la preoccupazione della preparazione. Confezione e prezzo: Brick da 500 ml € 3.10 Il prodotto si conserva a temperatura ambiente. Una volta aperta la confezione tenere in frigorifero e consumare entro 3-4 giorni. I prodotti Giusto senza Glutine sono in vendita in farmacia, parafarmacia e nei negozi specializzati. Www.giustogiuliani.com  
   
   
AD UN ANNO DAL PRIMO APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DAGLI CHEF BOLOGNESI (E NON) CHE HA DATO VITA ALL´ASSOCIAZIONE TOUR-TLEN, TORNA A BOLOGNA IL FESTIVAL DEL TORTELLINO.  
 
Sarà la giornata di S. Petronio ad accogliere l´evento dedicato al piatto bolognese per eccellenza: il 4 ottobre l´ombelico di Venere sarà protagonista delle creazioni di 20 chef. La Ii edizione sarà dedicata a Giacomo Garavelli, creativo maitre bolognese che nel 2012 insieme allo chef Marcello Leoni lanciò l´idea di organizzare in piazza una grande giornata dedicata al tortellino. Era il 4 ottobre 2012 quando alcuni chef si diedero appuntamento per riaccendere i riflettori sul grande patrimonio gastronomico locale e da lì nacque l´idea di creare qualcosa di più stabile, un´associazione che li vedesse uniti per promuovere la città. L´associazione tOur-tlen nasce ufficialmente il 15 febbraio 2013 con la partecipazione di 12 chef e ristoratori bolognesi e non. L´amore per i piatti della tradizione e la voglia di sperimentare e mettersi in gioco unisce questi grandi professionisti del gusto che vogliono far riscoprire piatti tradizionali che si trovano nelle case di tutti. Ad oggi l´associazione conta 16 soci e numerosi ospiti che di volta in volta partecipano attivamente alle manifestazioni. Durante questi 12 mesi sono stati diversi gli appuntamentiche hanno visto protagonisti l´associazione e alcuni dei piatti tipici bolognesi: il tortellino (4 ottobre 2012), la polpetta (8 dicembre 2013), la lasagna (13 aprile 2013), la partecipazione al 50° anniversario del Grande Giro Lamborghini (10-11 maggio 2013) con la Staffetta degli chef e il Festival dei sapori curiosi di Casalecchio di Reno (1-2 giugno 2013). Eventi che hanno avuto sempre una calorosa risposta da parte del pubblico con migliaia di assaggi venduti. Il 4 ottobre dalle 18.00 alle 23.00 i 20 professionisti del gusto scendono in piazza de Mello 4 Bologna (la piazza “sospesa” su via Stalingrado) proponendo al pubblico il re della cucina emiliana in 20 gustose ricette: da quelli più tradizionali in brodo di gallina o cappone a quelli vegetariani, fino a quelli più fantasiosi con pasta colorata o al sapore di mare. La giornata, come per gli eventi passati, è aperta anche a chef e ristoratori che non appartengono all´associazione ma si sentono vicini agli obiettivi e vogliono condividere con il pubblico una giornata spensierata. Tour-tlen vuole infatti offrire a cittadini, turisti e buongustai momenti di incontro puntando sull´alta qualità e le eccellenze del territorio. Per questo massima libertà alla fantasia degli chef ma con alcune regole per i piatti da presentare: la sfoglia tirata a mano con il mattarello e la forma del tortellino tradizionale. Il festival sarà l´occasione non solo per assaggiare i migliori tortellini di Bologna, ma anche per divertirsi con gli aneddoti di Onorina Pirazzoli e partecipare attivamente con le proprie foto. Grazie alla collaborazione con l´Associazione Vitruvio, il pubblico potrà arrivare preparato e informatissimo al tortellino day: Onorina Pirazzoli sarà la guida d´eccezione per un divertente tour pomeridiano. Onorina è infatti la zdàura per antonomasia, la sintesi di tutte le massaie, memoria storica della bolognesità in tutte le sue forme e idealizzazioni. Come testimone diretta della nascita del tortellino ci racconterà attraverso aneddoti e curiosità la genesi del piatto simbolo della città. Onorina attenderà i suoi ospiti davanti alle Officine Minganti (via della Liberazione 15) alle ore 17,00, per una breve e istruttiva passeggiata condita da divertenti racconti, arricchiti dall´intervento dei diversi ospiti che si incontreranno lungo il percorso. Un preambolo piacevole alla degustazione dei tortellini, che darà inoltre la possibilità ai partecipanti di acquistare i ticket di consumazione in prevendita, lontani dalle file alle casse. Nel prosieguo della serata, sempre in Piazza De Mello, Onorina continuerà a intrattenere il pubblico, alternandosi con un gruppo musicale jazz swing. In qualità di corrispondente della rivista più unta che c´è, Zdàura Moderna, cercherà anche la Miss in Brodo della serata, con divertenti quiz e giochi di abilità. Il pubblico sarà inoltre coinvolto in un contest fotografico “scatti di gusto” che regalerà al primo classificato una cena (in uno dei ristoranti associati) per 4 persone, al secondo classificato una cena (in uno dei ristoranti associati) per 2 persone, al terzo classificato un portachiavi d´argento a forma di tortellino. Durante la serata verranno proposte anche alcune delle simpatiche t-shirt a ricordo del grande maitre Giacomo Garavelli a cui è dedicata questa edizione di tOur-tlen. L´evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Bologna, si ringraziano Coproget, Pixel e Casa del Cameriere. Inoltre, grazie a Bofi Park Management, il pubblico potrà parcheggiare gratuitamente entrando da via Felicori. Gli assaggi saranno accompagnati dai vini del Consorzio Vini Colli Bolognesi e per chiudere in bellezza si potrà gustare la sublime torta di riso di Gino Fabbri. Ospiti speciali del festival saranno gli studenti I.i.s. Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro. La degustazione prevede l’acquisto di un coupon a 3,5 euro per un assaggio a scelta, a 15 euro per 5 assaggi. Per informazioni: info.Tourtlen@gmail.com http://www.Facebook.com/tourtlen.org Soci di tOur-tlen: 1. Riccardo Cattalani – Trattoria il Sole di Trebbo - Castel Maggiore 2. Vincenzo Cappelletti – Cantina Bentivoglio – Bologna 3. Giacomo Saltarelli – La Bottega di Franco – Bologna 4. Corrado Vitale – Polpette e Crescentine – Bologna 5. Massimiliano Poggi – Ristorante Al Cambio – Bologna 6. Fabio Biagi - Ristorante Biagi – Bologna 7. Stefano Aldreghetti – Ristorante da Poggi – Venezia 8. Lucia Antonelli – Taverna del Cacciatore - Castiglione dei Pepoli 9. Lino Rossi – Ristorante Franco Rossi – Bologna 10. Claudio Sordi – Ristorante La Piazzetta – Bologna 11. Marcello Leoni – Ristorante Leoni - Bologna 12. Mario Ferrara – Ristorante Scacco Matto – Bologna 13. Dario Picchiotti – Antica Trattoria Sacerno – Calderara di Reno 14. Andrea Rambaldi - Ristorante Tre Leoni - Bologna 15. Fabio Berti – Trattoria Bertozzi - Bologna 16. Francesco Carboni – Ristorante Acqua Pazza – Bologna Ospiti: 17. Riccardo Agostini - Ristorante il Piastrino – Pennabilli (Rn) 18. Giovanna Guidetti – Osteria la Fefa – Finale Emilia (Mo) 19. Stefano Ciotti – Urbino Resort Ss. Giacomo e Filippo – Urbino 20. Gianni D´amato – il Rigoletto – Reggiolo (Re) 21. Gino Fabbri – Pasticceria Fabbri – Cadriano (Bo) 22. I.i.s. Bartolomeo Scappi - Castel San Pietro (Bo)