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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Settembre 2013
CONTROLLO E INDIPENDENZA PER LE PERSONE PARALIZZATE  
 
Bruxelles, 17 settembre 2013 - È stato sviluppato un dispositivo che offre a chi è paralizzato - anche per chi si trova nella condizione più grave di "locked-in" - un miglior controllo e migliori capacità di comunicazione, grazie a un progetto finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer). Il progetto Odorspace ("Predicting odor perception from odorant structure and neural activity in the olfactory system") ha sviluppato una tecnologia che funziona misurando i cambiamenti di pressione nel naso, ovvero l´annusare, e li trasforma in segnali elettrici. Noam Sobel, professore di neurobiologia presso l´Istituto delle scienze Weizmann in Israele, ha ricevuto una sovvenzione Starting Grant del Cer del valore di 1,5 milioni di euro per questo progetto, che si è concluso nel 2013. Grazie a una sovvenzione "Proof of Concept" di circa 150 000 euro, il progetto Sniffcontrol ("Sniff-controlled Devices") ha continuato il lavoro, che si concluderà alla fine del 2013. Il prof. Sobel e il suo team desiderano ottimizzare la loro tecnologia e studiare il suo potenziale commerciale. La maggior parte delle persone conserva la capacità di annusare, anche dopo aver subito gravi danni cerebrali, ad esempio in seguito a un ictus. Sniffcontrol, che si basa sul lavoro svolto in precedenza, si occupa di sviluppare un dispositivo controllato dal naso che sia allo stesso tempo conveniente dal punto di vista economico e facile da usare. "Mentre la nostra versione originale del dispositivo si basava su un tubo inserito nell´apertura della narice e connesso a un trasduttore, la versione attuale comunica invece via Bluetooth", spiega il prof. Sobel. "La versione attuale è quindi esteticamente più gradevole". L´annusare è regolato dal palato molle, il tessuto in fondo alla gola che dirige il flusso di aria attraverso bocca e naso. Il palato molle è controllato da nervi che non passano attraverso il midollo spinale. Questo significa che il danno al midollo spinale - una delle più comuni cause di paralisi - non colpisce questi nervi. Il controllo del palato molle non viene colpito neanche in caso di danno cerebrale, a meno che questo danno sia situato nella parte specifica del cervello che controlla questo organo. "Nel progetto che abbiamo svolto con la sovvenzione Starting Grant del Cer (Odorspace), abbiamo scoperto la velocità, la precisione e la forza del fiuto umano", dice Sobel. "Questo ci ha portato a ipotizzare l´uso dei movimenti del fiuto come segnali di controllo". Il team del progetto ha escogitato un sistema per permettere ai pazienti di dettare un testo su uno schermo di computer usando gli schemi codificati del fiutare. Questo sistema è stato quindi collegato a una sedia a rotelle elettrica che dava ai soggetti un controllo completo. Per esempio, due aspirazioni la fanno muovere in avanti, mentre due espirazioni la fanno muovere al contrario. Questo cosiddetto controllo a fiuto dà alle persone paralizzate una cosa che chi non si trova in questa condizione dà per scontata, l´indipendenza. Permette loro di muoversi, scrivere e navigare su internet e persino guidare una sedia a rotelle elettrica. Tuttavia, il progetto Sniffcontrol si trova ancora davanti a una serie di ostacoli. Anche se l´innovazione si è rivelata un successo in termini di funzionalità, nessuna azienda ha ancora brevettato questa tecnologia. "Ci troviamo nella posizione frustrante di avere una soluzione economica e semplice che non è ancora disponibile per il pubblico", dice Sobel. Le potenziali applicazioni ci sono. Il controllo a fiuto ha già migliorato drasticamente la vita del piccolo gruppo di soggetti che hanno partecipato agli studi di Sniffcontrol. Inoltre, le persone prive di handicap potrebbero usare questa tecnologia per manovrare un computer con la stessa velocità e precisione che si può ottenere usando un mouse o un joystick. "Sviluppare un dispositivo che aiuta chi soffre di gravi disabilità è incredibilmente gratificante", dice Sobel. "Il momento in cui una donna paralizzata ha usato il nostro dispositivo per comunicare con i suoi figli per la prima volta dopo sette mesi dal momento in cui si è rimasta paralizzata è stato il momento più bello della mia carriera". Per maggiori informazioni, visitare: Sniffcontrol http://www.Snifflogic.org  Scheda informativa del progetto Sniffcontrol http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/103876_it.html   Scheda informativa del progetto Odorspace http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/87545_it.html    
   
   
UNO SGUARDO ECONOMICO ALLE PROTEINE, CON UN PICCOLO AIUTO DALLA ROBOTICA  
 
Bruxelles, 17 settembre 2013 - Grazie a un progetto finanziato dall´Ue è stato sviluppato un nuovo metodo valido ed efficiente in termini di costi per studiare il movimento delle proteine nell´organismo. Sfruttando il fatto che le proteine e le braccia dei robot si muovono in modo simile, il team Compmech è riuscito ad adattare alcuni algoritmi per simulare il comportamento delle proteine. Utilizzando questi nuovi algoritmi, gli scienziati saranno in grado di scoprire, con una precisione mai raggiunta prima, in che modo funziona il movimento delle proteine. Questo è scientificamente importante, poiché le proteine svolgono un ruolo cruciale nel nostro organismo. Infatti, esse sono coinvolte nella maggior parte dei processi biologici che vi avvengono. Lo studio delle proteine è diventato uno dei campi più interessanti e collaborativi della scienza. Sempre più discipline, tra cui fisica, biologia, matematica e ingegneria, si uniscono per esaminare questi mattoni della vita. Esse sono usate in modo statico, ad esempio, per la creazione di pelle e muscoli, ma sono anche dinamiche, combinandosi con altre sostanze chimiche per svolgere funzioni specifiche nel corpo. Finora sono stati usati molti metodi per studiare le strutture proteiche statiche, tra cui la cristallografia a raggi X e la risonanza magnetica nucleare. Tuttavia, questi metodi si rivelano inutili per le proteine che sono in movimento, per le quali si devono infatti usare metodi analitici e simulazioni al computer. Questo risulta però spesso eccessivamente costoso, necessitando di supercomputer per effettuare i calcoli che potrebbero richiedere giorni. Una delle principali difficoltà è rappresentata nella natura del movimento delle proteine stesse, che hanno la capacità di muoversi in un modo simile a quello in cui si muove un braccio. Questo è il motivo per cui è stato lanciato il progetto Compmech, per valutare la possibilità che l´adattamento di algoritmi robotici possa portare a un nuovo modo di studiare il movimento proteico. L´ingegneria ha svolto un ruolo fondamentale in questo progetto, sviluppando il software capace di studiare il movimento delle proteine nel modo più veloce ed economico di sempre. Il gruppo di ricerca Compmech si è concentrato su quattro proteine in due situazioni differenti. In primo luogo, come si muovono le proteine quando svolgono la propria funzione, e in secondo luogo, in che modo esse realizzano una struttura tridimensionale; dapprima le proteine sono delle lunghe catene e poi si ripiegano. Questo metodo semplificato per studiare il movimento delle proteine renderà più facile il lavoro dei ricercatori che si occupano di proteine. Questa innovazione possiede inoltre delle possibili implicazioni mediche. Le proteine non partecipano soltanto alla maggior parte dei processi biologici, esse sono anche implicate in alcune malattie, come il cancro o il morbo di Alzheimer. Il controllo del movimento delle proteine potrebbe quindi aprire nuove possibilità di trattamento. Compmech è stato coordinato dal dipartimento di meccanica della Facoltà di ingegneria di Bilbao, in Spagna.  
   
   
"AVANZARE LA PRATICA INFERMIERISTICA NELL´ASSISTENZA RESPIRATORIA"  
 
Birmingham, 17 settembre 2013 - Il 25 settembre si svolgerà a Birmingham, nel Regno Unito, una conferenza su "Avanzare la pratica infermieristica nell´assistenza respiratoria" (Advancing Nursing Practice in Respiratory Services). Questo evento di un giorno mira ad affrontare le necessità di gestori, infermieri, consulenti, medici specialisti e commissari per la salute che si occupano di servizi per l´assistenza respiratoria. Tra gli argomenti che l´evento intende trattare ci sono le migliori pratiche e abilità, i modelli di forza lavoro e la guida allo sviluppo personale. Alla conclusione del corso di un giorno, i partecipanti avranno acquisito le conoscenze necessarie a identificare uno schema di sviluppo idoneo alle necessità dei propri servizi. Per ulteriori informazioni, visitare: http://sbk-healthcare.Com/respiratory/advancing-nursing-practice-in-respiratory-services    
   
   
SALUTE, LE REGIONI ALLA CAMERA: "MANCANO CINQUE MILIARDI PER L´EDILIZIA SANITARIA"  
 
Firenze, 17 settembre 2013 - "Non ci sono più finanziamenti per l´edilizia sanitaria. Il ministero della Salute stima in 5 miliardi in 3 anni il fabbisogno necessario in questo settore. Il tema sta diventando cruciale, c´è un enorme patrimonio edilizio da mettere in sicurezza e da riqualificare. Per adesso mancano segnali di finanziamento, ma noi crediamo che non si tratti di un tema esclusivamente sanitario bensì da Piano di grandi opere pubbliche". Lo ha detto ieri l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni alla Camera in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso di una audizione davanti alle commissioni congiunte Bilancio e Affari Sociali. Marroni ha anche aggiunto che: "Manca un Patto per la Salute" e che per stilarlo "sono al lavoro 10 commissioni congiunte Governo-regioni che in tempi rapidi dovranno produrre una serie di scelte e di definizioni sul Patto stesso. Si tratta di uno strumento importante, con il quale si ritornerà ad una certa normalità. Sono comunque necessari strumenti innovativi. È il momento di avere visioni più innovative su molte delle cose che stiamo affrontando". Per le Regioni resta fondamentale continuare a garantire, con le misure che saranno previste nel prossimo Patto, l´universalità del Servizio sanitario nazionale che deve assicurare i livelli essenziali di assistenza in modo appropriato e uniforme su tutto il territorio nazionale. Nell´audizione alla Camera l´assessore Marroni ha toccato anche il tema dei Piani di rientro dal debito Per le Regioni "è necessario superare la progettualità persa in questi anni. Finora il risanamento - ha detto l´assessore in rappresentanza di tutte le regioni - è stato solo economico ed è derivato dall´aumento di aliquote e ticket senza riuscire ad incidere sui livelli delle prestazioni da erogare. Insomma, in molti territori si è trattato solo di una compressione economica. È necessario riequilibrare questi aspetti". Infine Marroni ha ricordato che "Tutte le Regioni andranno in default se il Governo non assicurerà i 2 miliardi promessi per non evitare, dal 1 gennaio 2014, l´introduzione dei ticket. Secondo me - ha concluso - tutte le Regioni andrebbero in default. Due miliardi complessivi in meno significano, per la Toscana, 120 milioni in meno, per la Lombardia 250 milioni, tanto per far capire".  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INAUGURATO IL REPARTO DI EMATOLOGIA DEGLI OSPEDALI RIUNITI DI REGGIO CALABRIA  
 
 Catanzaro, 17 settembre 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe ha inaugurato il 13 settembre il reparto di ematologia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, l’arcivescovo di Reggio - Bova Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini ed il direttore generale del nosocomio cittadino Carmelo Bellinivia. Si tratta di una struttura su due piani con un’area pediatrica. “E’ un reparto strategico per il territorio, apprezzato e riconosciuto anche a livello nazionale – ha sottolineato il Presidente Scopelliti. Una struttura di grande qualità, grazie anche alle alte professionalità al suo interno ed all’intesa opera del volontariato, dell’Ail in particolare”. Il Presidente Scopelliti si è poi soffermato sulle questioni relative al pronto soccorso: “Lo abbiamo potenziato grazie alla presenza di tre medici dell’Asp, si tratta solo di un primo segnale, noi puntiamo comunque ad alleggerirne il lavoro se il gruppo Giomi ortopedico, così come ha affermato recentemente, aprirà un pronto soccorso ed il Policlinico “Madonna della Consolazione” farà lo stesso. Il direttore generale azienda ospedaliera "Bianchi-melacrino-morelli" Carmelo Bellinvia ed il gruppo dirigente hanno lavorato intensamente in questi mesi assieme al Dipartimento salute della Regione”. Scopelliti ha poi ripreso la questione cardiochirurgia. “Questa mattina l’azienda ospedaliera ha pubblicato la manifestazione d’interesse che scadrà il 16 ottobre. Un investimento di 10 milioni di euro circa. Si cerca una società che dovrà offrire il service costituito da medici, infermieri ed altro personale specializzato, che consentirà di aprire la cardiochirurgia all’interno degli Ospedali Riuniti. Reparto che sarà certamente il fiore all’occhiello dell’azienda e contribuirà sicuramente a ridurre l’emigrazione sanitaria”.  
   
   
SALUTE: PORDENONE, NUOVO OSPEDALE NEL SITO DI VIA MONTEREALE  
 
Pordenone, 17 settembre 2013 - Entro sei anni Pordenone avrà il nuovo ospedale. Sorgerà nell´attuale sito di via Montereale, avrà 460 posti letto, sarà ´hub´ di riferimento per tutti gli ospedali di rete della Destra Tagliamento. Costerà non più di 200 milioni di euro, dei quali 150 già a bilancio. La sua realizzazione sarà seguita passo dopo passo da una task force della Direzione salute. Lo hanno annunciato ieri in una conferenza stampa la presidente della Regione, Debora Serracchiani, l´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti. All´incontro con i giornalisti erano presenti anche l´assessore regionale Paolo Panontin, quello comunale Martina Toffolo e il direttore centrale salute, Adriano Marcolongo. La scelta, ha spiegato Serracchiani, è "frutto di una approfondita analisi, che ha preso in esame i dettagli di tutte le ipotesi precedenti per poi optare su una soluzione del tutto nuova e diversa da quelle fatte finora, che consente la riqualificazione di alcuni padiglioni esistenti, l´utilizzo di aree finora non prese in considerazione; evita talune criticità del progetto originario di via Montereale, tiene conto delle nuove normative nazionali evitando al contempo la chiusura degli ospedali del territorio, terrà lontani i cantieri rispetto alle attività ospedaliere, avrà una nuova viabilità di accesso, permetterà un importante recupero di aree verdi". Il nuovo ospedale di Pordenone avrà, come detto, 460 posti letti, perfettamente commisurati alle esigenze della popolazione. Saranno di meno rispetto a quelli previsti per il sito in Comina, "perché quel progetto non teneva conto né del Decreto Balduzzi (che impone tre posti letto ogni mille abitanti e che prevede la riduzione dei posti letto in tutta la regione), né della necessità di farne un ´hub´, ovvero un riferimento, per gli altri nosocomi del Pordenonese, per i quali vi sarà comunque una riconversione in un´ottica di specializzazione". Per la progettazione serviranno 18 mesi. Quattro anni e mezzo circa per la costruzione. Il costo, che terrà conto di tutti i diversi aspetti, viabilità e parcheggi compresi, ammonta a circa 200 milioni, di cui 150 già disponibili. "Il vantaggio di questa ipotesi è che ci consente di fare un ospedale nuovo senza dover ricorrere al ´project financing´, con l´intervento di privati, che sta creando problemi laddove attuato". "La città e la sua area vasta - ha concluso Serracchiani - hanno bisogno di un ospedale nuovo, efficiente, che risponda alle esigenze di salute dei cittadini. Con questo progetto siamo in grado di dare questa garanzia, anche perché contrariamente al passato questo ospedale non verrà realizzato come accaduto in altre realtà, lasciandone la gestione all´Azienda ospedaliera, ma vi sarà una ´task force´ presso la direzione, che farà il coordinamento e la regia di tutti gli interventi di edilizia sanitaria". "Abbiamo lavorato per poter realizzare un nuovo ospedale - ha evidenziato anche l´assessore Telesca - proprio nel momento in cui andremo a ridisegnare il riassetto complessivo del Servizio Sanitario regionale, che implicherà la revisione delle reti ospedaliere. Nel Pordenonese questo sarà l´ospedale di riferimento, che opererà in sinergia con gli altri nosocomi della rete". Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pordenone, Pedrotti, che ha precisato come la soluzione indicata, alla quale il Comune ha contribuito, operando in stretto rapporto con la Regione, risponda ai criteri che si era prefissata l´Amministrazione comunale: "essere un nuovo ospedale, avere un numero di posti letto funzionale al ruolo di ´hub´, ridurre al minimo la finanza di progetto, che in questo caso addirittura è evitata". Positiva per Pedrotti anche la contiguità con la ´Cittadella della salute" che implica una funzionale integrazione di servizi. Così come importanti sono la vicinanza con la Pontebbana, con la quale sarà ipotizzabile un collegamento diretto, e il guadagno di 30 mila metri quadri di area verde, quasi la metà del parco di San Valentino.  
   
   
TUMORI, IN TOSCANA IL SISTEMA DI CURE FUNZIONA NONOSTANTE I TAGLI  
 
Lucca, 17 settembre 2013 – Toscana regione virtuosa nonostante i tagli alla sanità. Per il 52% degli oncologi della Regione la progressiva contrazione delle risorse disponibili non incide sulla capacità di curare al meglio i pazienti con cancro. Un dato in netta controtendenza rispetto alla media nazionale, dove ben l’83% degli specialisti italiani dichiara invece di subire gli effetti negativi della spending review. Il 98% degli oncologi toscani utilizza farmaci biotecnologici efficaci contro la gran parte dei tumori. E il 93% ritiene che la decisione sull’eventuale sostituibilità con i biosimilari, prodotti simili ma non uguali ai più complessi originali biotech, debba essere di esclusiva competenza dello specialista. Per il 57% la prossima introduzione dei biosimilari di anticorpi monoclonali può favorire il contenimento dei costi, anche se il 43% sostiene sia più utile cercare margini di risparmio in altre voci di spesa. Infatti, l’82% degli oncologi toscani riconosce che i biosimilari di anticorpi monoclonali sono più complessi di quelli oggi disponibili, richiedono processi di vigilanza più accurati e appositi registri e studi clinici con endpoint validati. I dati emergono dal sondaggio condotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) fra i soci della Toscana e presentato nel seminario “Biosimilari da anticorpi monoclonali in oncologia. La sicurezza del paziente prima di tutto”, che si svolge oggi a Lucca all’Usl 2 Monte San Quirico. È il quinto di un tour nazionale che prevede nove incontri regionali promossi dall’Aiom con il patrocinio della Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera) e della Sif (Società Italiana di Farmacologia). All’indagine, che si è chiusa l’11 settembre, ha risposto circa il 45% di tutti gli oncologi che operano in Regione. In Toscana ogni anno i tumori fanno registrare 18.275 nuove diagnosi e circa 8.260 decessi (stime 2010). “Per migliorare il livello di conoscenza degli specialisti abbiamo organizzato corsi itineranti in 9 Regioni - afferma la dott.Ssa Editta Baldini, membro Direttivo Aiom –. E con il questionario abbiamo voluto evidenziare i dubbi, le problematiche e le opportunità legate all’introduzione di questi prodotti. È emerso che in Toscana, rispetto alla media nazionale, una notevole percentuale di specialisti ne dà una definizione corretta (83% vs 24%). Il tema della sicurezza per i pazienti è centrale. Per il 43% dei camici bianchi della Regione le maggiori criticità legate all’uso dei biosimilari derivano dal fatto che potrebbero avere un’efficacia diversa rispetto all’originatore e per il 39% un differente grado di immunogenicità, mentre l’11% non ravvede alcuna criticità nel loro utilizzo. Va sottolineato che in oncologia l’estensione d’uso dei biosimilari per indicazioni diverse da quelle previste nel dossier registrativo potrebbe risultare inadeguata, soprattutto per molecole quali gli anticorpi monoclonali. Ogni nuova indicazione terapeutica dovrebbe pertanto essere sottoposta ad iter registrativo specifico”. Un’altra questione centrale è rappresentata dalla sostituibilità, ammessa solo tra prodotti ricompresi nelle “Liste di trasparenza” dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). Ma l’agenzia regolatoria non ha inserito nessun biosimilare in questo elenco. “In Italia il biosimilare – spiega la dott.Ssa Angela Ribecco, coordinatore regionale Aiom Toscana - non è sostituibile da parte del farmacista, come invece avviene per i generici, un principio riaffermato dall’Aifa nel Position Paper del maggio scorso. Ciò per ragioni di efficacia e sicurezza. La scelta del trattamento è una decisione clinica demandata al medico prescrittore. L’aiom è stata tra le prime società scientifiche ad approfondire il tema dei biosimilari, li ritiene utili nel contesto della ottimizzazione delle risorse disponibili, ma non si astiene dal rivendicare un controllo scientifico costante sul loro utilizzo. È prioritario continuare le iniziative di comunicazione per far sì che gli specialisti italiani abbiano maggiori mezzi conoscitivi per poter giudicare questi prodotti. Infatti promuovere informazione e cultura sui biosimilari di anticorpi monoclonali rappresenta l’azione più importante che una società scientifica come l’Aiom deve intraprendere su un argomento così delicato, come sottolineato dal 57% degli intervistati”. L’ema (European Medicines Agency) è stato il primo ente regolatorio ad aver istituito un quadro normativo specifico per il percorso di approvazione dei biosimilari. La regolamentazione europea ha successivamente ispirato molti Paesi in tutto il mondo, ad esempio Australia, Canada, Giappone, Turchia, Singapore, Sud Africa, Taiwan, Usa fino all’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Ue il dossier di registrazione, pur facendo riferimento all’originatore, deve riportare studi comparativi preclinici e clinici per dimostrare un profilo sovrapponibile per qualità, sicurezza, efficacia (esercizio di comparabilità). “Da un lato – sottolinea la dott.Ssa Barbara Meini, farmacista all’Usl 6 di Livorno – i biosimilari rappresentano un’opportunità per il contenimento della spesa farmaceutica nazionale e per liberare risorse per altre tecnologie o terapie innovative. Dall’altro questi prodotti pongono questioni sul versante clinico perché è inevitabile che la quantità di dati per la loro approvazione risulti inferiore rispetto a quelli a sostegno dei corrispondenti originatori. Va ricordato infatti che per i biosimilari è previsto il monitoraggio intensivo da parte dell’Aifa per cinque anni dalla commercializzazione”. “I farmaci biotecnologici sono sintetizzati a partire da organismi viventi (ad es. Cellule) mediante tecniche di ingegneria genetica e possiedono caratteristiche strutturali estremamente complesse – ricorda il prof. Enrico Mini, ordinario di Oncologia Medica all’Università di Firenze e membro del Gruppo di Lavoro di Farmacologia Oncologica della Sif -. Si tratta di sostanze proteiche la cui complessità deriva dalla specificità del processo produttivo stesso. Poiché la struttura degli anticorpi monoclonali è più complessa di quella di proteine a minore peso molecolare, nello sviluppo di monoclonali biosimilari debbono essere tenute maggiormente in considerazione possibili variazioni dell’attività biologica rispetto a quella dei monoclonali originatori. Tali variazioni potrebbero condizionarne l’efficacia e la sicurezza. Uno dei punti critici è rappresentato dall’immunogenicità di questi farmaci, cioè dalla capacità di indurre una reazione immunitaria nell’organismo, che ogni preparato biologico può scatenare.” “Questa caratteristica – conclude il prof. Mini - deve essere attentamente valutata mediante appositi studi e continuamente monitorata. È opportuno preservare il principio di continuità terapeutica con l’originator, utilizzando le modalità di selezione e di approvvigionamento che privilegino il prodotto economicamente più vantaggioso, ma che garantiscano questa continuità”. La Regione Toscana, con la Deliberazione n.592 del 7 giugno 2010, ha stabilito che nelle procedure pubbliche di acquisto devono essere indicati esclusivamente i principi attivi con le rispettive denominazioni (composizione, via di somministrazione, indicazioni terapeutiche ed eventuali dosaggi) e non i singoli prodotti commerciali. Però i pazienti già in cura devono proseguire con la terapia utilizzata, anche se la gara è stata vinta da un altro prodotto. Inoltre il medico può prescrivere un farmaco diverso da quello che si è aggiudicato la gara, inviando alla direzione sanitaria dell’Asl o dell’ospedale una relazione motivata.  
   
   
IN FUTURO I TERMOMETRI DA INDOSSARE. HANNO IL FORMATO DI CEROTTI DA ATTACCARE ALLA PELLE E MISURANO LA TEMPERATURA CORPOREA GRAZIE A MICRO SENSORI  
 
Lecce, 17 settembre 2013 - Il futuro è già qui, almeno per la misurazione corporea di tutti noi. Termometri sottili come cerotti e perfettamente aderenti alla pelle, sono già stati collaudati con successo da parte di ricercatori statunitensi e cinesi. I risultati delle sperimentazioni sono stati resi pubblici recentemente dalla rivista "Nature materials". I dispositivi sfruttano una tecnologia miniaturizzata e composta da microsensori integrati in una membrana flessibile come l´epidermide. Le misurazioni risultano estremamente precise e possono anche verificare la regolarità del flusso sanguigno. Per Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” questi utili strumenti potranno servire in una molteplice modalità d’uso e in particolare per tutti i soggetti più “difficili” come neonati, bambini, anziani e pazienti di lungo corso come i lungodegenti.  
   
   
BOTTEGHE DELLA SALUTE, NUOVO PRESIDIO PER TERRITORI ISOLATI  
 
 Firenze, 17 settembre 2013 - I primi a partire, entro dicembre, saranno sei comuni dell´Elba (Capoliveri, Marciana, Porto Azzurro, Campo nell´Elba, Rio nell´Elba e Portoferraio), poi Pistoia e l´isola di Capraia. Per chi vive in montagna o in territori isolati e ai margini arrivano le botteghe della salute, presentate il 13 settembre nel corso di un´iniziativa all´Expo Rurale. Un servizio voluto dalla Regione in collaborazione con Anci Toscana e Uncem, le associazioni dei comuni e dei comuni montani. Sessanta punti da attivare - In tre anni ne saranno aperte almeno sessanta e ci si potrà rivolgere a questi sportelli, aperti per almeno cinque ore al giorno per cinque giorni la settimana, per la certificazione del ticket sanitario in base al reddito, per farsi misurare la pressione, il glucosio, il colesterolo o i trigliceridi, per prenotare e ritirare referti ed esami di laboratorio o prendere un appuntamento con l´assistente sociale. Nelle botteghe della salute si potranno richiedere anche informazioni generali su tanti altri servizi pubblici o sulla tutela del consumatore e si potrà ricevere assistenza per l´accesso ai servizi on line di Poste e Inps. Si potranno prenotare la consegna della spesa e dei farmaci a domicilio o servizi di trasporto sociale. Dipendenti comunali e giovani del servizio civile - Uno sportello insomma multifunzionale, che opererà con personale comunale e giovani del servizio civile opportunamente formati, per venire incontro ai bisogni e alle esigenze di chi vive in paesi dove non ci sono più uffici pubblici, dove magari è stato chiuso da poco anche l´ufficio postale e dove non ci sono farmacie né laboratori medici e spostarsi risulta difficoltoso. Un servizio nato pensando soprattutto agli anziani, un po´ come per gli sportelli "Ecco fatto!" rivolti anch´essi alle frazioni periferiche, ma a disposizione di tutti i cittadini. Gratuiti, chiaramente. "La bottega della salute è un servizio innovativo la cui buona riuscita passa attraverso la partecipazione di tutti i soggetti del territorio e di tutti gli attori della società civile- sottolinea l´assessore al diritto alla salute della Toscana, Luigi Marroni - Si tratta di una sfida imposta dalla difficile congiuntura economica e dalla conseguente scarsità di risorse e solo sviluppando il massimo delle sinergie possibili riusciremo tutti assieme a garantire alle popolazioni montane il diritto alla salute e la qualità della vita, a partire dalla fasce deboli su cui spesso incide il digital divide". "In una fase come quella attuale, in cui assistiamo ad una costante riduzione delle risorse a disposizione per gli enti locali – dichiara il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi - diventa sempre più difficile per i Comuni riuscire a garantire ai cittadini i servizi, anche quelli essenziali. Attraverso il progetto "Bottega della salute" ci impegniamo insieme, Comuni e Regione, per mantenere i servizi di prima necessità sul territorio, affinché i cittadini che vivono in zone più marginali non siano costretti a spostarsi dai piccoli a grandi centri per poterne usufruire". "Quella delle Botteghe della salute - afferma il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani - è un´idea importante e innovativa, un modo per garantire ai territori, in particolare a quelli maggiormente carenti di servizi, una rete di piccoli presidi socio-sanitari, vere e proprie ´sentinelle´ del vivere bene".  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: LO SPORT È IL NOSTRO PILASTRO  
 
Milano, 17 settembre 2013 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, insieme all´assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi, ha presentato ´l´Accordo di programma quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia´. Al termine di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, il documento è stato sottoscritto, oltre che dal presidente e dall´assessore, da: Francesco De Sanctis (direttore generale Usr-ufficio scolastico regionale), Pierluigi Marzorati (presidente Coni Lombardia), Pierangelo Santelli (presidente Cip-comitato italiano paralimpico Lombardia), Massimo Sertori (presidente Upl-unione delle Province lombarde), Alessandro Russo (presidente Dipartimento Politiche giovanili, Servizio civile, Sport, Politiche sulla casa, Erp di Anci-associazione nazionale Comuni italiani) su delega del Presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana. Attività Non Secondaria - "Investire sullo sport - ha detto Maroni - vuole dire migliorare la qualità della vita dei cittadini e fare prevenzione". Per questo il governatore, ringraziando tutti i firmatari dell´Accordo di programma, ha sottolineato che "per Regione Lombardia, lo Sport non è un´attività secondaria. E´ uno dei pilastri fondamentali di intervento e di azione. Un´importanza oggi confermata e sottolineata dalla presenza al nostro tavolo di molti esponenti di questo mondo". Le istituzioni unite "in un rapporto di leale collaborazione", ha proseguito il presidente "è il metodo che stiamo utilizzando per unire tutte le forze che sono disponibili a lavorare insieme. Questo programma dimostra quanto sia utile e importante impegnarsi in questa direzione". Olimpiadi Prosecuzione Di Expo - Con lo stesso spirito il governatore, ha detto di stare lavorando per portare ad una candidatura di Milano alle Olimpiadi del 2024. Un argomento affrontato anche ieri con il primo cittadino milanese Giuliano Pisapia. "Avanzare la candidatura della città, non spetta a me, ma al sindaco di Milano" ha premesso Maroni, ribadendo però, che, a suo modo di vedere, "ci sono tutte le condizioni perché ciò possa avvenire". "Lo dico - ha rimarcato - non solo perché ci credo o perché sarebbe una grande opportunità per la Lombardia, ma perché penso sia la naturale evoluzione di Expo. L´area che ospiterà l´Esposizione universale sarà smantellata e, al posto dei padiglioni, può sorgere il parco olimpico che Milano e la Lombardia vogliono e di cui hanno bisogno. È la destinazione ideale per quel sito, che sarà ben collegato con metropolitane, strade, parcheggi". Lavoro Intenso - "Stiamo lavorando intensamente per l´evento del 2015" ha proseguito Maroni, annunciando che questo pomeriggio incontrerà il presidente del Consiglio proprio nella sede di Expo 2015, "ma bisogna pensare anche al dopo - ha aggiunto -, per fare in modo che l´area Expo non rimanga inutilizzata. Secondo noi, la straordinaria occasione per utilizzarla al meglio sarebbe proprio la creazione di un parco olimpico". Sindaco Non È Contrario - Nei prossimi giorni, ha annunciato Maroni "io e il sindaco Pisapia, che non è contrario a questo progetto, ma solo un po´ più prudente di me, incontreremo il presidente del Coni Giovanni Malagò, per cercare di convincerlo". "E´ chiaro - ha concluso - che, se la candidatura di Milano sarà appoggiata dalle altre istituzioni e dal mondo dello sport, raggiungere l´obiettivo sarà più semplice. Noi abbiamo aperto la strada, la Regione ci crede e sosterrà la candidatura di Milano, presto vedremo se questo progetto avrà la condivisione di tutti i soggetti che sono coinvolti".  
   
   
LOMBARDIA: UN ACCORDO DA 20 MILIONI  
 
Milano, 17 settembre 2013 - "Un accordo innovativo, unico e capace di coinvolgere, nel triennio 2013-2015, tutti gli attori sportivi lombardi, per i quali la Regione mette a disposizione quasi 19 milioni di euro, che salgono a 20 con la partecipazione dell´Ufficio scolastico regionale (Usr), del Coni e del Comitato italiano paralimpico". Così Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani della Regione Lombardia, presentando, insieme al presidente Roberto Maroni, l´Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia. Regione Lombardia mette a disposizione 18,93 milioni di euro, l´Ufficio scolastico regionale 80.000 euro, il Coni 500.000 euro e il Comitato italiano paralimpico 171.000 euro. "Fondi destinati a crescere - ha sottolineato l´assessore Rossi -, sia grazie alla sensibilità del nostro presidente Maroni, molto attento al mondo dello sport, sia in sede di approvazione dei bilanci delle prossime annualità degli enti coinvolti, come Usr, Coni e Cip, ma anche di quelli aderenti come Upl Lombardia e Anci Lombardia". Quattro Assi Di Azione - "L´accordo di Programma - ha continuato l´assessore - si articola in quattro Assi denominati ´Impiantistica sportiva´, ´Lo sport nella scuola´, ´Pratica sportiva come fattore di benessere, prevenzione e coesione sociale´ e ´Verso Expo 2015´, a significare un´attenzione a 360 gradi sul mondo sportivo, sulla sua promozione e diffusione, ma anche per un suo ulteriore collegamento con il mondo della scuola e con quello di Expo 2015, che rappresenta un grande volano di crescita". Un Modello Da Imitare - "Regione Lombardia - ha aggiunto Rossi - punta a riqualificare l´impiantistica sportiva, a favorire l´utilizzo delle palestre scolastiche anche in orari extracurriculari da parte delle società sportive e ad ammodernare l´esistente. Si collocano in questa linea anche il sostegno ai programmi di educazione fisica nella scuola primaria, la valorizzazione e promozione dei percorsi di orientamento sui temi legati ai corretti stili di vita e il coinvolgimento dell´associazionismo, motore sul territorio dell´attività motoria". "Al nostro accordo - ha detto l´assessore - guarda con interesse anche il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò, che ritiene la proposta della Giunta lombarda un modello per la promozione dello sport a livello nazionale e nelle altre regioni". Diffondere Pratica Sportiva - "La diffusione della pratica sportiva - ha ricordato inoltre Rossi - è da favorire in tutte le età e classi sociali. Penso in particolare ai giovani, che, veri talenti, premieremo proprio qui, a Palazzo Lombardia, il 14 ottobre, ma anche alla popolazione carceraria, che, ne sono sicuro, trarrebbe indiscutibili benefici dalla pratica sportiva, la quale si rivelerebbe peraltro anche occasione di reinserimento sociale". Dall´expo All´olimpiade 2024 - "I progetti che coinvolgeranno l´Expo - ha continuato il responsabile regionale dello Sport - saranno interventi chiave. In primo luogo, per ribadire la grande presenza di associazionismo sportivo in Lombardia e, in seconda battuta, per dimostrare la capacità organizzativa delle società del territorio". "Proprio l´area Expo - ha concluso Rossi - potrebbe essere il sito adatto per realizzare la cittadella olimpica, perché credo che Milano e la Lombardia abbiano tutte le carte in regola, e le avranno ancora di più una volta attuato l´Accordo approvato in Giunta, per candidarsi alle Olimpiadi del 2024 e ospitarle".  
   
   
LOMBARDIA: SPORT, L´ACCORDO - SCHEDA  
 
Milano. 17 settembre 2013 - L´accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia si articola in quattro Assi. Soggetti sottoscrittori sono Regione Lombardia, Ufficio scolastico regionale (Usr), Coni Lombardia e Comitato Paralimpico (Cip) Lombardia. Aderiscono poi all´Accordo i Comuni, attraverso l´Anci, e le Province, con l´Upl (Unione delle Province lombarde). Verso Expo 2015 - Parte qualificante della proposta è l´Asse 4 relativo agli interventi in vista di Expo 2015. Obiettivi sono quelli di creare e rafforzare le sinergie tra organizzatori e promotori di grandi e importanti eventi sportivi, il settore turistico, il comparto produttivo, le Amministrazioni pubbliche locali ed Expo 2015 Spa, nonché sostenere l´assegnazione al territorio lombardo di eventi sportivi, al fine di incrementare le occasioni attrattive del territorio.In quest´ottica Regione Lombardia e i soggetti partner dell´Accordo si impegnano quindi a valorizzare l´occasione offerta dall´Esposizione universale, quale opportunità per contribuire ad accrescere in Lombardia la cultura dello sport. Gli Altri Assi - Gli altri tre Assi di intervento dell´Accordo sono ´L´impiantistica sportiva´, ´Lo sport nella scuola´, ´Pratica sportiva: fattore di benessere, prevenzione, coesione e veicolo di cultura e valori´. Impiantistica - Sul fronte dell´impiantistica sportiva Regione Lombardia sostiene, sulla base degli effettivi bisogni dei territori, gli interventi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, comprese quelle dei territori di montagna, e approfondisce le modalità per implementare il proprio sistema di georeferenziazione dell´impiantistica anche sulla base dei dati di Ufficio scolastico regionale (Usr) e Coni Lombardia. Tra gli obiettivi di questo Asse rientrano quello di agevolare l´uso delle palestre scolastiche in orario extra didattico, favorendo così l´associazionismo sportivo, e la semplificazione delle modalità di rilascio delle certificazioni relative all´agibilità degli impianti sportivi pubblici. Per realizzare gli obiettivi dell´Asse si attua una partnership tra Regione Lombardia, Coni, Ufficio scolastico regionale, Associazione nazionale dei Comuni (Anci), Unione delle Province lombarde (Upl) e Comitato italiano paralimpico (Cip). Sport A Scuola - Al fine di sostenere la diffusione dell´educazione fisica nelle scuole primarie e valorizzare e promuovere percorsi di orientamento sui temi legati ai corretti e sani stili di vita, sviluppare le competenze dei docenti, sostenere la partecipazione ai Giochi sportivi studenteschi e far dialogare mondo sportivo associazionistico e scuola, Regione Lombardia attua, con l´Asse 2, misure che individuano e rendono disponibili strumenti di sostegno a favore delle iniziative delle scuole in ambito sportivo. È il Coni, con il coinvolgimento di Federazioni sportive, Discipline sportive associate, Enti di promozione sportiva e Associazioni benemerite a collaborare con Regione Lombardia. Partener degli interventi sono anche Usr, Anci, Upl e Cip, che operano, affinché i loro associati promuovano progetti sportivi in ambito con scolastico diffondendo tra la popolazione giovane la cultura motoria. Pratica Sportiva - L´asse 3 dell´Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello sport in Lombardia è dedicato alla ´Pratica sportiva´, intesa come fattore di benessere, opportunità di prevenzione, coesione e veicolo di cultura e valori. ´Sport e salute´, ´Sport e sicurezza´, ´Sport e valori´, ´Sport e inclusione e coesione sociale´, ´Sport e carceri´ e ´Sport e ambiente´ sono i canali di sviluppo dell´Asse 3. Gli obiettivi sono quelli di diffondere l´attività motoria in tutte le fasce di età; sviluppare le competenze tra chi fa sport e, più in generale, tutti gli operatori sportivi, con l´impiego di formatori professionali istituzionali come Università, scuola e Scuola dello sport del Coni; promuovere la crescita, tra i giovani e le loro famiglie, di una cultura sportiva ispirata a valori etici ed educativi; valorizzazione dei talenti sportivi regionali; sostenere i progetti e le attività di promozione sportiva e agonistiche di Federazioni, Disciplina, enti di promozione e associazioni sportive e sostegno alle manifestazioni sportive sul territorio. Lo sport vinee visto così come fattore di prevenzione delle patologie, occasione per sviluppare le conoscenze in materia di pronto soccorso, momento per far crescere la cultura tra i giovani, opportunità per superare il disagio sociale in alcune fasce della popolazione, strumento per recuperare i detenuti e favorire il loro reinserimento nella società e filo conduttore per unire l´attività motoria e sportiva con le bellezze ambientali, risorsa, quindi, anche per far conoscere le bellezze dei parchi lombardi.  
   
   
CICLISMO, ASSESSORE LOMBARDIA: I MONDIALI SONO UNA VETRINA PER IL TERRITORIO  
 
Milano, 17 settembre 2013 - "Il Mondiale di ciclismo di Firenze è, per me, ulteriore occasione per ricordare il compianto Franco Ballerini. Questo Mondiale è anche suo, come il percorso sul quale si disputa e credo che, forse più di ogni altro, avrebbe voluto essere a bordo dell´ammiraglia a tifare per i nostri atleti". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi al Coni, nel corso della conferenza stampa delle Nazionali italiane, che prenderanno parte ai Mondiali di ciclismo in programma a Firenze da lunedì 23 a domenica 29 settembre. Conferenza cui ha preso parte il presidente della Federazione ciclistica Renato Di Rocco e presentata dal giornalista Rai Auro Bulbarelli, che, dopo aver mandato gli auguri ad Alfredo Martini, ha annunciato la copertura quasi totale (non prevista solo la gara Junior maschile) dell´evento da parte di Raisport. Un Popolo Di Ciclisti - "L´italia e il ciclismo - ha sottolineato l´assessore - hanno un rapporto molto stretto e il fatto che per la tredicesima volta sulle nostre strade si disputi la corsa iridata, a cinque anni dalla memorabile edizione di Varese 2008 che laureò campione Ballan davanti a Cunego e vide uno straordinario successo di pubblico, lo testimonia. Sono certo che anche sulle strade della Toscana saranno in tantissimi, e io sarò tra questi, a tifare per i nostri campioni del pedale". Più Biciclette Che Automobili - "Il ciclismo - ha continuato l´assessore - resta lo sport con più fascino, capace di mettere in sella milioni di appassionati di ogni età e livello sociale. Mi ha fatto molto piacere leggere la notizia che, nel 2012, il numero di biciclette vendute ha superato quello delle automobili immatricolate. Si è superata quota 1.700.000, per una stima di 14 milioni di Italiani, che pedalano. E, di questi, tanti sono giovani, che scelgono di praticare il ciclismo e che alimentano quel grande serbatoio di atleti che non smette mai di sfornare talenti. E´ però importante che, di pari passo con le bici sulle nostre strade, cresca anche la cultura e l´educazione stradale sia dei guidatori, che devono avere il massimo rispetto per i ciclisti, sia di questi ultimi, che devono cercare di farsi ben volere in tutte le situazioni". Vetrina Mondiale - "Come tutte le grandi manifestazioni internazionali - ha aggiunto l´assessore - anche questo Mondiale rappresenterà una straordinaria occasione per aprire una finestra sul nostro territorio a centinaia di milioni di persone nel mondo e, mai come in questa edizione, lo sport dimostrerà di essere un efficace collante fra cultura, storia e bellezze naturali". Ciclista Anch´io - "Lo sport in generale, e il ciclismo in particolare, rappresenta - ha concluso l´assessore Rossi - un´incredibile opportunità per il nostro Paese e il Mondiale sarà un´ulteriore occasione per dare nuovo slancio al movimento e rafforzare questa forte passione che io stesso coltivo anche se, purtroppo, non sono rientrato nella rosa dei convocati del Ct Paolo Bettini".