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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2008
VIETNAM: I PRODUTTORI DI CAFFÈ VIETNAMITI CERCANO DISTRIBUTORI ITALIANI  
 
I rappresentanti di 11 grandi produttori ed esportatori di caffè hanno incontrato le imprese italiane in un workshop, tenutosi a Roma il 26 settembre, per studiare la domanda di mercato e cercare partner italiani per la distribuzione. Ha partecipato al seminario, organizzato dall’ambasciata vietnamita insieme ai funzionari della Regione Lazio, il Presidente della Vietnam Coffee Corporation (Vinacafe) Doan Dinh Thiem, che ha spiegato che il Vietnam è il secondo maggior esportatore al mondo e partecipa con una quota del 20% al mercato mondiale con un volume di esportazione media annuale di 840mila ton. Inoltre, il Paese è secondo dopo il Brasile nell’esportazione di caffè in Italia sebbene ci sia ancora un sostanziale potenziale per un ulteriore sviluppo commerciale fra i due Paesi. Negli ultimi otto anni l’Italia ha importato in media 66,000 ton di caffè all’anno dal Vietnam, diventando il 4° maggiore importatore dal Vietnam, dopo la Germania, Stati Uniti e Spagna. Alcune delle maggiori imprese del caffè italiane hanno aperto uffici di rappresentanza e ha avviato joint venture in Vietnam. Secondo Vincenzo Sandalj, Presidente dell’Associazione Caffè Trieste, il Vietnam ha aumentato la sua quota di mercato in Italia dal momento in cui il gusto del suo caffè ha soddisfatto le richieste e i palati dei consumatori. Sandalj ha dichiarato che il 5° maggiore importatore del mondo, con un tasso di crescita annuale del 6%, ha ancora molte opportunità per le imprese vietnamite .  
   
   
MATERA: PER IL PANE IGP UN AUTUNNO CON SFORNATA DI CERTIFICAZIONI  
 
Tracciabilità, sicurezza alimentare, a garanzia dei consumatori per promuovere con continuità il pane “Igp” di Matera, che in autunno potrà avere le prime produzioni certificate. Sono state avviate, infatti, le procedure per giungere a questo risultato che segue al riconoscimento di identità geografica ottenuto nel febbraio scorso e al recente bando per la selezione dei panificatori per l’avvio della certificazione, promosso dalla Camera di Commercio di Matera, attraverso la sua Azienda speciale Cesp, e l’Agenzia lucana per l’innovazione in agricoltura (Alsia). L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività di valorizzazione dei prodotti tipici della provincia di Matera, al fine di promuovere la tracciabilità e la certificazione del pane locale. Al bando hanno partecipato nove panifici, ma solo cinque di essi hanno superato la selezione e hanno potuto avviare il processo di certificazione Igp. Si tratta del Panificio Cifarelli srl, Panificio Perrone Gennaro & figli snc, Panificio F. Lli Ettore e Tommaso De Palo, Antico Forno a legna snc di Perrone Lucia & C, tutti di Matera e uno di Valsinni, Sapori Lucani sas di Ruggiero Vincenzo & C. Per questi operatori l’Azienda Speciale Cesp attiverà interventi finalizzati a sostenere i costi per l’ingresso nel sistema di certificazione dell’Igp e per la certificazione di un quantitativo minimo di prodotto, in funzione delle risorse disponibili e del numero di panificatori selezionati. Sarà garantita l’assistenza ai panificatori nei rapporti con l’Ente di certificazione Istituto Mediterraneo di Certificazione Agroalimentare (Ismecert) di Napoli che eseguirà le attività di controllo. Saranno supportati,infine, i processi di commercializzazione e promozione del prodotto certificato e verrà costituito il Consorzio di tutela. I panifici coinvolti- come richiesto dal bando- svolgono attività di fabbricazione di prodotti di panetteria che rientrano nella sezione D 15. 81. 1 della classificazione Ateco 2002, ovvero l’ attività di produzione di prodotti di panetteria freschi rientranti nella sezione C 10. 71. 1 della classificazione Ateco 2007. Questi rientrano nella definizione di piccola e media impresa manifatturiera secondo la normativa comunitaria recepita a livello nazionale. Come indicato nel disciplinare del “Pane di Matera Igp” i panifici hanno sede nella provincia di Matera e dovranno produrre un quantitativo di pane da certificare, che per ognuno non potrà superare i 100 quintali settimanali. I costi relativi al processo di certificazione, compreso il confezionamento e l’ etichettatura, saranno a carico del Cesp, fino alla concorrenza dell’importo stimato dell’intervento, derivante dai risultati della selezione (numero di panifici e quantità certificate da produrre). “L’azione di sostegno che la Camera di Commercio, attraverso il Cesp –ha detto il presidente Domenico G. Bronzino- mette in campo per gli operatori della panificazione, intende qualificare e certificare una componente importante del settore agroalimentare, rafforzandone strumenti operativi in grado di accrescere la presenza sui mercati e il consenso dei consumatori. L’attività messa in campo dalla Camera di commercio in sinergia con l’Alsia rappresenta un contributo importante per valorizzare le diverse filiere delle produzioni alimentari del Materano. Nel paniere delle bontà locali, insieme ad altri prodotti come olio,vino, salumi, latticini e formaggi, ortofrutta, il pane igp rappresenta una componente importante della dieta mediterranea, che per genuinità e peculiarità delle tecniche tradizionali di produzione può affermarsi sui mercati, incontrando il consenso crescente dei consumatori. Per questo l’Ente continuerà il rapporto sinergico con altri soggetti del territorio, nella consapevolezza che solo facendo sistema si potranno affrontare i mercati con competitività e continuità’’ .  
   
   
FEDERCOOPESCA: BENE AVVIO IN SENATO DELL’ESAME DDL SEMPLIFICAZIONE SETTORE ITTICO  
 
 “Positivo l’avvio dell’esame del disegno di legge sulle nuove disposizioni in materia di pesca marittima. In un momento di difficile congiuntura economica, infatti, il rilancio del settore passa anche da una maggiore chiarezza e semplificazione normativa, da uno snellimento della burocrazia, dalla razionalizzazione degli adempimenti”. Questo il commento del presidente della Federcoopesca-confcooperative, Massimo Coccia, al termine della seduta della Commissione Agricoltura del Senato sull’esame del disegno di legge “Nuove diposizioni in materia di pesca marittima”, che ha come primo firmatario il Senatore Paola Scarpa Bonazza Buora, e che mira –sottolinea Coccia-“ad una semplificazione e modernizzazione delle norme, liberando gli operatori della pesca –soprattutto la piccola pesca – e dell’acquacoltura estensiva da inutili, e costosi adempimenti”. Quattro i titoli in cui si articola il ddl. Disposizioni generali e sanzioni: relative agli articoli che aggiornano definizioni e semplificano l’attività dell’impresa di pesca (semplificazioni compravendita navi minori, titoli professionali per imbarco su navi minori); Misure ambientali: relative in particolare alle aree marine protette e ad un maggior coinvolgimento del pescatore nella gestione di queste aree; Norme fiscali e previdenziali: applicazione del canone meramente ricognitorio per tutti i soggetti che operano nella pesca e nell’acquacoltura, estensione degli sgravi previdenziali e fiscali previsti dalla legge 30/98 anche all’acquacoltura e al personale marittimo extracomunitario imbarcato, Irap agevolata per tutte le imprese di pesca, esenzione nella formazione del reddito dei premi Fep; Misure di alleggerimento delle sanzioni per le eventuali infrazioni commesse da pescherecci più piccoli. “Seguiremo –conclude Coccia- con attenzione l’iter di questo provvedimento, in attesa che si giunga ad una legge che disciplini la pesca marittima in maniera compiuta e che vada a sostituire interamente la legge 14 luglio 1965, n. 963, ed il suo regolamento di attuazione”. .  
   
   
LA QUALITA’ FIRMATA IGP E DOC AFFASCINA I FUTURI CHEF DELLA SCUOLA ALMA  
 
Importante successo per i prodotti Igp e Doc presso la scuola di cucina Alma dove lo chef Stefan Unterkircher ha presentato ai giovani allievi, provenienti da tutta Italia, i prodotti a marchio europeo dell’Alto Adige: Mele Igp, Speck Igp e Vini Doc. Si è concluso con il seminario alla Scuola di Cucina Alma il primo anno del progetto “La Nuova Sicurezza Alimentare Europea” co-finanziato dall’Unione Europea e dallo Stato Italiano, che vede coinvolti il Consorzio Mela Alto Adige, il Consorzio Tutela Speck Alto Adige e il Consorzio delle Cantine Produttori Altoatesine. Lo scorso 22 settembre un nutrito gruppo di giovani e promettenti allievi della Scuola di Cucina Alma ha potuto partecipare ad un importante seminario di approfondimento, tenuto dallo chef Stefan Unterkircher di Castel Ringberg di Caldaro, sui prodotti di qualità dell’Alto Adige a marchio Doc e Igp: mele, speck e vino, testimonial dell’iniziativa Europea. Un intero pomeriggio durante il quale i giovani allievi hanno potuto capire l’ideale utilizzo dei prodotti a marchio europeo in cucina e conoscere le loro peculiarità: i metodi di produzione e conservazione nonché l’apporto nutrizionale e lo stretto legame esistente tra il territorio e i prodotti tipici della provincia autonoma. Durante il seminario lo chef Stefan Unterkircher ha realizzato insieme ai giovani allievi alcune delle ricette da lui ideate per il progetto europeo dando loro importanti indicazioni e suggerimenti per esaltare i profumi e i sapori dei tre prodotti. Tra le ricette proposte: biscotti di pasta frolla al formaggio con Speck Alto Adige Igp a cui è stato abbinato l’Aristos Sylvaner 2007 della Cantina Valle Isarco e i Cannelloni di Speck Alto Adige Igp e Mela Alto Adige Igp in abbinamento al Pinot Bianco 2007 di Hofstaetter. Il seminario, rappresenta un importante momento del programma triennale ed è stato realizzato non solo in Italia ma anche negli altri Paesi coinvolti: Germania, Polonia e Repubblica Ceca. L’obiettivo del programma è divulgare la conoscenza dei marchi di qualità Doc e Igp e la qualità Europea presso gli studenti delle più importanti e rappresentative scuole dei quattro Paesi. Il notevole interesse suscitato dall’iniziativa in Italia, in Germania, in Polonia e Repubblica Ceca ha spinto i responsabili del progetto a programmare il seminario anche nel corso del 2009. Il prossimo 4 ottobre si concluderà il primo anno di attivitá: un anno ricco di soddisfazioni e conferme per i tre Consorzi che, grazie alle molteplici iniziative realizzate hanno potuto raggiungere con successo i diversi gruppi target. Ricco anche il programma del secondo anno che prevede come primo appuntamento la partecipazione dei tre Consorzi alla prossima edizione di “Artigiano in Fiera” che si terrá a Milano dal 29 novembre all’ 8 dicembre, attività di Pr, press-tour, seminari rivolti al trade, pubblicazioni sui giornali, degustazioni nei punti vendita dei prodotti testimonial del programma: Speck Alto Adige Igp e Mela Alto Adige Igp, iniziative promozionali riservate ai vini Doc Alto Adige a Milano e a Roma oltre al seminario nelle più importanti scuole di cucina. Informazioni sul sito: www. Suedtiroler-originale. Info .  
   
   
PRIMI D´ITALIA, DECENNALE MEMORABILE GRANDE SUCCESSO PER IL FESTIVAL NAZIONALE DEI PRIMI PIATTI CHE SI È CHIUSO A FOLIGNO  
 
Voleva essere una edizione memorabile, quella del decennale, e così è stato. I Primi d´Italia, Festival nazionale dei primi piatti che si è concluso a Foligno, ha appagato pienamente i numerosissimi appassionati giunti da tutta Italia, le stelle dell´alta cucina e i grandi nomi dell´industria agroalimentare, la produzione artigianale di qualità, le tante aziende che hanno presentato nella quattro giorni umbra le eccellenze umbre ed italiane. E naturalmente anche gli organizzatori. "Siamo molto soddisfatti - conferma Roberto Prosperi, presidente di Epta Confcommercio. "L´edizione 2008 de I Primi d´Italia si è distinta per vivacità ed affluenza di pubblico. Era quello che volevamo per festeggiare adeguatamente il decimo anniversario della nostra manifestazione, che ha fatto diventare Foligno - una piccola città, in una piccola regione - un vero e proprio punto di riferimento per la qualità alimentare. Per quattro giorni Foligno è stata la capitale italiana del gusto e della cultura alimentare e gastronomica, in grado di attrarre un piccolo esercito di buongustai che ha invaso pacificamente tutte le vie della città. Un dato estremamente significativo è quello fornito da Umbriasì, il nostro Consorzio per le prenotazioni e la promozione turistica, che ha registrato un incremento del 38% rispetto al 2007. Prenotazioni che quest´anno si sono attivate con molto anticipo rispetto alle date di svolgimento del Festival, segno che in tantissimi, tra gli appassionati del primo piatto, hanno programmato per tempo la loro partecipazione al Festival e sono stati disposti ad alloggiare anche negli altri centri del comprensorio pur di non mancare l´appuntamento con I Primi d´Italia. Complice il tempo bello, anche se rigido, l´edizione 2008 è davvero da incorniciare". Le tante cucine del Festival hanno lavorato a pieno ritmo per cuocere, tra l´altro, 13 mila chili di pasta, 3 mila chili di riso, 2 mila chili di gnocchi. Gli altri numeri del Festival 2008: sono stati 1. 000 i bambini che hanno preso parte ai laboratori ludico-educativi de I Primi d´Italia Junior e altrettanti i partecipanti alle Scuole di cucina, 85 gli chef che hanno guidati i lavori delle cucine, tra cui alcuni tra i nomi più illustri del panorama italiano - Paolo Teverini, Ciccio Sultano, Marco Bistarelli, Mauro Uliassi, Fabio Campoli, Beppe Sardi - 630 le nuove ricette proposte dal Festival, 46 i pastifici della migliore tradizione artigiana, 185 le aziende che a vario titolo hanno collaborato alla sua riuscita. "Il Festival nazionale dei primi piatti - dice ancora Roberto Prosperi - è ormai entrato nella piena maturità. L´enorme afflusso di visitatori - degustatori ha messo alla prova sia la macchina organizzativa che la città, che però, nonostante i tanti cantieri aperti, lo hanno sostenuto entrambe molto bene. Il Festival I Primi d´Italia è un evento estremamente complesso, fatto di tanti appuntamenti in tanti luoghi diversi, che richiede il coinvolgimento, in quattro giorni e a vario titolo, del lavoro di un consistente numero di persone. Un impegno enorme, ma anche una grande risorsa per la realtà economica del territorio, come ci hanno testimoniato i tanti operatori che abbiamo incontrato in questi giorni. L´edizione 2008 del Festival è stato una vera festa dei primi piatti, con tanta gente che, piantina alla mano, ha scoperto insieme alle tante location della manifestazioni, anche inediti scorci dell´Umbria. C´è stata ancora una volta grande attenzione per i corsi di cucina, modulati secondo esigenze diverse di un pubblico estremamente eterogeneo, di giovani e meno giovani; è in crescita costante il numero dei bambini che entrano in contatto con l´offerta ludico - formativa del Festival Junior; con un ricco programma di incontri, convegni e seminari, è stata particolarmente qualificata l´area dell´approfondimento tecnico e scientifico sulla salute e la corretta educazione alimentare. Sono stati apprezzati i momenti di spettacolo che il Festival ha offerto alla città". I Primi d´Italia è stata organizzato con il patrocinio del ministero delle Politiche Agricole e Forestali. .  
   
   
CHAMPAGNE KRUG 1982: UN’ESCLUSIVA DELL’HOTEL PRINCIPE DI SAVOIA  
 
Gli ospiti dell’albergo milanese saranno i primi a degustare la prelibatezza del nettare di Reims con l’offerta Moonlight, Limousine & Champagne Per tutto il mese d’ottobre il Giardino d’Inverno dell’Hotel Principe di Savoia sarà l’unica sala bar italiana a offrire l’esclusivo champagne Krug 1982 Collection, nato dal più abbondante raccolto nella storia dello Champagne e ultima novità della prestigiosa collezione firmata della casa vinicola francese. Seduti tra gli storici marmi di un bar che ha accolto i protagonisti della storia del Xx secolo, usuali frequentatori e nuovi amici potranno acquistare una bottiglia Krug 1982 e così degustare in anteprima una rarissima ambrosia dall’effervescenza unica. Per l’occasione, inoltre, il più regale tra gli alberghi italiani propone ai suoi ospiti un pacchetto speciale : il Moonlight, Limousine & Champagne. L’offerta prevede un tour di due ore in limousine per ammirare le luci notturne di Milano e per inebriarsi al sapore di Krug Collection 1982, nettare prelibato. Ad accompagnare la degustazione: finger sandwich, frutta e petits fours, il tutto dall’illustre cucina del Principe di Savoia, uno dei gioielli della Dorchester Collection. Krug Collection 1982 La Krug Collection è costituita dagli ultimi esemplari delle migliori annate Krug e raccoglie le bottiglie più preziose della casa, invecchiate nella quiete delle sue cantine e costruite sotto la città di Reims. Il direttore della maison Olivier Krug descrive Krug Collection 1982 come “un nettare dorato che avvolge con il suo carattere opulento, generoso… un gusto persistente, spumeggiante baluardo dell’inequivocabile stile Krug: potere e freschezza”. Le bottiglie Krug Collection sono rinomate per la loro longevità: ai vent’anni dalla produzione sembrano sviluppare una ricchezza e un’intensità nuove, insieme a una superba complessità e a un sapore intrigante, senza perdere la loro grande freschezza e vitalità. Ogni bottiglia Krug Collection è numerata e presentata in una scatola di legno intarsiato a mano, oltre a essere accompagnata da un certificato di autenticità firmato da Olivier Krug. La bottglia da collezione di Krug 1982 è offerta al pubblico al prezzo di € 1. 000,00 Il pacchetto Moonlight, Limousine & Champagne è disponibile a partire da € 1. 450,00 www. Hotelprincipedisavoia. Com www. Dorcherstercollection. Com .  
   
   
A SAN LORENZO IN BANALE, LA SAGRA DELLA CIUÌGA, IL RARO SALAMINO CON LE RAPE, PRESIDIO SLOW FOOD  
 
Disteso sull’altopiano del Banale, nel comprensorio turistico Terme di Comano Dolomiti di Brenta, San Lorenzo –già celebre per il raro salamino con le rape, presidio Slow Food- è da poco entrato nella schiera de “I Borghi più Belli d’Italia”. La vivace Sagra della Ciuìga, in programma dal 7 al 9 novembre, diventa così più che mai occasione imperdibile per scoprire questa povera, ricca prelibatezza del Trentino, vanto dell’Italia intera, ma anche tutto l’antico fascino del borgo. Una tregiorni all’insegna di degustazioni, menu a tema, spettacoli di strada e musica antica… Speciali pacchetti negli hotel del territorio. Di necessità virtù. Di pura necessità si trattò quando nella seconda metà dell’Ottocento, in un clima di grandi ristrettezze, ai piedi delle Dolomiti di Brenta si inventarono la ciuìga. E oggi quel singolare salame con le rape, confezionato secondo tradizione solo ed esclusivamente nel borgo rurale di San Lorenzo in Banale –appena entrato nella schiera dei “Borghi più Belli d’Italia”- è indiscussa virtù gastronomica del comprensorio Terme di Comano Dolomiti di Brenta, del Trentino e dell’Italia intera. Unica e inimitata, la ciuìga è un presidio Slow Food. Confezionata originariamente con soli scarti di maiale (testa, cuore e polmoni), in proporzione del 20%, e con abbondanza di rape cotte e tritate, ai giorni nostri vanta invece il 70% di carni suine scelte e soltanto il 30% di ortaggi. Quel che basta però per conferirle un sapore deciso, pungente ma non piccante e davvero unico. Inconfondibile, come la forma piccola e allungata, simile a una pigna di conifera… quella che in dialetto locale si chiama appunto “ciuìga”. Riscattato il suo passato di povertà, il salamino affumicato è oggi una vera prelibatezza, da gustare al naturale, rielaborato in gustosi sughi, abbinato a patate lesse e cicoria oppure puré di patate e “capusi” (cavolo-cappuccio), adagiato su fette di pane leggermente tostato e imburrato e persino affettato sulla pizza. Ma rigorosamente in loco, in quello spicchio segreto e bellissimo di Trentino nascosto alle spalle del lago di Garda, alle falde del Parco Naturale Adamello Brenta. L’autunno è la sua stagione, quando si uccide il maiale e quando nei campi maturano le rape. E’ in questo periodo che i pochi, abili macellai del Banale sciorinano golose catene di ciuìghe, solo apparentemente infinite. Prodotte artigianalmente e in quantità limitata, requisite dai ristoranti locali e prenotate dagli estimatori, le ciuìghe vanno letteralmente a ruba. L’occasione per degustarle e acquistarle battendo tutti sul tempo è la Sagra della ciuìga, tradizionale appuntamento tra il goloso e il folkloristico in calendario a San Lorenzo in Banale nel weekend del 7-9 novembre nelle corti, tra i vicoli e nei “vòlti” (le vecchie cantine) dell’antica frazione Prusa. L’evento, che prevede tre giorni di degustazioni nelle cantine, menu a tema a prezzo fisso nei ristoranti, spettacoli di strada e antichi mestieri, offre l’opportunità di ammirare, in tutto il loro festoso fermento, gli angoli più affascinanti e antichi di San Lorenzo, prime fra tutte la frazione Prusa, teatro della sagra, e quella Senaso, con il vecchio affumicatoio dove ancora gli abitanti portano ad affumicare le loro ciuìghe artigianali. A San Lorenzo si rintracciano ancora -nelle tipiche architetture in pietra e legno così come nell’ospitalità schietta della gente- i costumi e le usanze di un tempo. Da assaporare nell’impasto unico della ciuìga, da respirare nelle atmosfere nostalgiche tra i vicoli. Da ammirare nelle sale del nuovo museo etnografico “C’era una volta”. E da ripercorrere, tappa dopo tappa, nel suggestivo “Viaggio dell’Emozione con Gusto”, la cena itinerante in programma venerdì 7 novembre (su prenotazione), che conduce a ritroso nel tempo, nella storia e nei sapori della valle, con assaggi, musica e… strani incontri. Negli alberghi del territorio è possibile prenotare lo speciale pacchetto “Sagra della ciuìga”: 3 giorni/2 notti a 120 euro a persona in hotel 3 stelle con trattamento di mezza pensione (106 euro in garni, con la sola colazione). Inclusi nel forfait la partecipazione alla sagra della ciuìga, la cena itinerante in musica, un pranzo tipico in un ristorante del borgo e una confezione di ciuìghe. Anche possibilità di soggiorni prolungati. Per informazioni: Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta, tel. 0465. 702626, fax 0465. 702281, www. Comano. To e info@comano. To. .  
   
   
CIRIO VINCE IL KEY AWARD PER LO SPOT  
 
Con Testimonial Gerard Depardieu La nuova ed originale campagna di comunicazione ha conquistato anche gli addetti ai lavori Cirio, storico marchio del pomodoro italiano, da sempre sinonimo di qualità e tradizione, si è aggiudicato il Premiere Food Key Award per lo spot pubblicitario “Tengo ’o core italiano” con testimonial d’eccezione il grande attore francese Gerard Depardieu. La qualità dei migliori pomodori, la raffinatezza e semplicità delle situation e la schietta passionalità espressa da Depardieu per la cucina italiana sono gli elementi con i quali Cirio (Gruppo Conserve Italia) ha riconfermato il posizionamento premium del grande marchio del made in Italy alimentare. Costituita da autorevoli “addetti ai lavori” (direttori di testate, giornalisti di noti mensili e quotidiani nazionali, docenti universitari, direttori creativi e registi), la Giuria del 40° Key Award – che premia i migliori spot pubblicitari televisivi e cinematografici prodotti in Italia – ha riconosciuto nella nuova campagna Cirio (proposta nelle due versioni “Pelati” e “Passata Rustica”) un alto valore comunicazionale ed una notevole originalità nel coniugare tradizione alimentare, naturalezza, innovazione con la presenza estroversa e coinvolgente del famoso attore francese, peraltro grande estimatore della cucina italiana. Lo spot – ideato dall’agenzia Silvano Guidone & Associati, prodotto dalla Little Bull e diretto da Ricky Tognazzi, altro personaggio “imparentato” con l’alta gastronomia italiana – è stato trasmesso fino a pochi giorni fa sulle reti Rai, Mediaset e La 7, nonché sui canali satellitari Sky, Alice, Marcopolo, Leonardo World, Discovery Channel e Raisat Gambero Rosso, nel formato da 30 e 15 secondi, ed è stato preceduto da una campagna stampa su tutti i principali quotidiani nazionali che ha creato grande aspettativa e curiosità. Il gran Gala di premiazione si è tenuto nella serata di lunedì 29 settembre, presso il cinema Orfeo di Milano, alla presenza di importanti personalità del mondo della comunicazione, dell’economia e dello spettacolo. .  
   
   
IN CUCINA CON CSABA A MILANO: I CORSI PRESSO LA SCUOLA CONGUSTO IN VIA TAZZOLI, 9.  
 
Calendario di ottobre Dolci da star per principianti - Venerdì 10 ottobre ore 10. 00 Un dolce fatto in casa dà una soddisfazione enorme - ma come fare se l’idea di amalgamare e cuocere al forno terrorizza al punto di rinunciare? “Dolci da star per principianti” è un corso di base che insegna a preparare 5 dolci spettacolari in una sola lezione: garantito! Black berry forest, crostatine di frutta, fools di crema con la panna, roulade con crema al latte, pavlova ai frutti di bosco. In omaggio il libro Dolci di Tessa Bramley (ed. Luxury Books) Panini fatti in casa - Giovedì 16 ottobre ore 18. 30 Nulla batte il profumo inebriante del pane appena sfornato. Se vuoi imparare a preparare piccoli panini bianchi, ai cereali, aromatizzati con verdure e spezie oppure semplicemente morbidi e al latte questo è il corso che fa per te. Gli impasti vengono fatti a mano o con il mixer, la cottura è nel forno tradizionale. Per un inverno che profuma di pane! In omaggio il libro Pane, dalla baguette alla focaccia di Linda Collister (ed. Luxury Books) Bimbi con le mani in pasta: Pizza Party! - Sabato 25 ottobre ore 15:00 Corso mono lezione di cucina creativa per bambini da 5 a 10 anni. Numero massimo di partecipanti: 10 bambini. Preparazione degli impasti di base (frolla, focaccia, pizza) e guarnizione creativa per imparare a preparare da soli la prima colazione da portare ai genitori domenica mattina e una merenda sfiziosa per la scuola. Calendario di novembre Dolcetti individuali - Mercoledì 5 novembre ore 10. 00 In inglese si chiamano "cupcakes" e in Italia sono quasi sconosciuti - questi dolci mono porzione sono una tentazione unica perché si preparano facilmente e in poco tempo. Una volta imparata la tecnica di base, potrai fare decine di varianti. Alla crema o al cioccolato, per una tavola super chic o per una festa di pomeriggio, sino alla versione "wedding" per un matrimonio elegante e un po´ fuori dagli schemi. Cioccolato, passione fondente - Venerdì 28 novembre ore 18. 30 Un ingrediente che piace proprio a tutti e che - per molti - è una dolce ossessione. Csaba ti insegnerà a preparare dolci al cucchiaio, torte morbide o roulade, soufflé al cioccolato e crostate fondenti. Il tutto con lo stile di sempre, seguendo una passione fondente che unisce ogni ricetta. In omaggio il libro Choco, una passione fondente di Maureen Mckeon (ed. Luxury Books) www. Incucinaconcsaba. Com .  
   
   
BLEND, CRIOLLO, SINGLE ORIGINS LA CACAO CULTURE DOMORI SI ARRICCHISCE DI NUOVE ESPERIENZE SENSORIALI  
 
Prendete un Cru di cioccolato Domori. Osservatene le tonalità rossastre, mogano e cannella proprie del cacao fine. Specchiatevi in esso. Sentite il suono limpido generato dalla rottura del cioccolato. Coglietene gli aromi con l’olfatto. Masticatelo coinvolgendo tutte le papille. Una energia ancestrale comincerà a far vibrare i vostri sensi…l’energia di Domori e del cacao che Domori ha mantenuto integro e ha valorizzato! Gianluca Franzoni Una veste tutta nuova per il cioccolato Domori - ideatore e promotore dell’attuale cultura del cacao pregiato - e tre linee di prodotto, disponibili a partire da prossimo 1° ottobre: - sei Single Origins: uno straordinario collettivo di note che ricordano fiori, frutti, nocciole, miele e caffè, disponibili nelle versioni 70% e 100% - cinque varietà di Criollo: punta di diamante del cioccolato pregiato, è la vera rivoluzione di Domori che ha saputo recuperare questo particolare cacao, la cui quantità annuale rappresenta meno dello 0,001% del raccolto mondiale - due Blend: due miscele, una al 70% e l’altra al 100%. Una magica unione tra diversi cru e l’impareggiabile rotondità del cacao Crollo, per un risultato finale di straordinario equilibrio degli aromi. “L’ampliamento di gamma è il frutto di un considerevole lavoro che stiamo portando avanti da diversi anni in azienda e soprattutto direttamente con i coltivatori - afferma Gianluca Franzoni, presidente e fondatore di Domori. Le continue sperimentazioni sul campo sono finalizzate alla conservazione della biodiversità e a impedire l’estinzione del cacao pregiato, come il Criollo; mentre in laboratorio lavoriamo sul gusto. Con Ilblend, siamo andati a ricercare e valorizzare le eccellenze delle singole origini, raggiungendo quello che per noi è la perfetta armonia: il gusto Domori”. Il restyling dei packaging Domori è stato curato da Robilantassociati, azienda leader nel settore del Brand Advisory e Strategic Design. Domori è distribuito nel canale gourmet: enoteche & wine bar, bar di prestigio e locali enogastronomici. .  
   
   
ALLE TERME PER IMPARARE A CUCINARE IN MODO SANO MA SFIZIOSO, UTILIZZANDO I PRODOTTI DI STAGIONE…  
 
Le Terme di Riolo, rinomate per le eccellenti acque medicali e i finissimi fanghi sorgivi, promettono gustose occasioni per provare i nuovi trattamenti di remise en forme, riscoprendo il territorio e le tradizioni locali:  week-end ispirati alle metodologie naturali, per conoscere il nostro metabolismo, determinare le intolleranze alimentari e il livello di radicali liberi, individuare la dieta ottimale;  soggiorni in collaborazione con il Giardino Officinale di Casola Valsenio, dedicati alla conoscenza delle erbe e dei loro impieghi;  giornate all’insegna della cultura e dell’arte alla scoperta della ceramica faentina e dei mosaici bizantini;  break alla scoperta della natura, con percorsi guidati a cavallo e in mountain bike. In questo ventaglio di offerte, chiaramente la cucina non può mancare: e per questo, gli Ospiti del centro possono cimentarsi ai fornelli, seguiti passo a passo dagli chef dell’Istituto Pellegrino Artusi di Riolo Terme. Week-end Autunno in Tavola – 3 gg. Dalla cena di venerdì 17 al pranzo di domenica 19 ottobre Il pacchetto comprende: soggiorno con trattamento di pensione completa, cocktail di benvenuto, tisana della buona notte, cena degustazione menù ispirato alle erbe in hotel, accesso libero alla fitness room e alla piscina termale con idromassaggi specifici e relax con telo caldo, due fanghi termali caldi corpo, un massaggio manuale parziale corpo, un impacco depurativo all’achillea, laboratorio culinario (3 h) “Ai fornelli con i prodotti autunnali” con cena degustazione dei piatti realizzati, utilizzo del kit Terme di Riolo con accappatoio e ciabattine. Menù del laboratorio: Agrumi marinati con capricciosa di stagione Radicchio con stracchino noci e fonduta al basilico Lunghetti con brunoise di verdure e concasser Spoja lorda con Totani brasati e cipollina Rotolo di tacchino alle erbe officinali Straccetti di pollo al farro Quaglie in casseruola su bruschetta di pane all’uva moscato e fagioli rossi Pere caramellate in insalata e Zabaione al cioccolato Sfogliatine ai fichi .  
   
   
PARMACOTTO SBARCA A NEW YORK: DA PARMA A MANHATTAN LA PRIMA “SALUMERIA ROSI”, DEDICATA ALLE SPECIALITÀ TIPICHE DELLA TRADIZIONE ITALIANA.  
 
Il premio Oscar Dante Ferretti ha disegnato la scenografia del locale Al celebre chef toscano Cesare Casella è affidata la cucina e il menu Il Gruppo Parmacotto, tra le principali aziende alimentari del nostro Paese, annuncia l’apertura della prima “Salumeria Rosi” a New York, la capitale mondiale delle tendenze. Per il mondo alimentare rappresenta un fatto “storico”: è la prima volta che una nuova categoria del made in Italy alimentare trova spazio con un monomarca oltreoceano. Il locale, nella cui progettazione e realizzazione sono stati investiti circa 1,5 milioni di euro, è situato nell’Upper West Side di Manhattan al 283 di Amsterdam Avenue e permetterà ai cittadini newyorkesi di acquistare salumi e formaggi del nostro Paese e di degustarli in un contesto che coniuga vari aspetti caratteristici dell’italianità. Lo store si presenta al pubblico americano con un cast di eccezione. Dante Ferretti, tra i più grandi scenografi al mondo, più volte premio Oscar, ha infatti curato la cornice del locale che ricorda una vecchia nave dove, tra colonne di acciaio nero, listoni di legno e pareti in specchio, “galleggia” una grande Italia stile Arcimboldo. La nave, nell’immaginario collettivo americano, rappresenta il mezzo con cui, nel secolo scorso, arrivavano le specialità alimentari di qualità, tipiche del nostro Paese. Il grande scenografo ha scelto questa immagine come filo conduttore di quel viaggio virtuale in Italia che la visita o la sosta alla Salumeria Rosi vuole rappresentare. A Cesare Casella, chef toscano a New York dal 1993 e testimone della gastronomia italiana nella Grande Mela, è stato invece affidato il compito di curare il menù e la presentazione dei prodotti. I piatti preparati da Casella, così come i prodotti venduti, derivano dalla tradizione gastronomica italiana, in particolare emiliana e toscana, e rappresentano il collegamento con lo stile di vita e la cultura del Bel Paese, da sempre un punto di riferimento per chi vuole mangiar bene oltreoceano. Il nuovo spazio si apre con un ingresso tra due grandi vetrine che espongono, come fossero gioielli, tartufi e formaggi, prosciutti cotti e crudi, capperi di Salina , e ancora olii e aceti delle migliori produzioni regionali: una vera e propria “sfilata” del made in Italy. Una grande vista alle cucine permette di osservare il lavoro che si svolge nelle più tradizionali gastronomie di “casa nostra”: salumieri intenti nella preparazione di piatti, vassoi di prelibatezze a base di prosciutti e formaggi e piatti ideati e cucinati da Cesare Casella. Banconi in travertino nella zona lavoro-servizio, e una lunga panca in cuoio invecchiato nella zona “degustazione”, completano l´ambiente che vuole offrire un’idea di salumeria-gastronomia in cui comprare, regalare, degustare cibo e buon vino. Innovativa infine la shopping experience che la Salumeria Rosi proporrà nel locale di Amsterdam Avenue: un percorso che inizia dalla degustazione, accompagnata da informazioni sui prodotti per evidenziarne le caratteristiche nutrizionali, sulle modalità di consumo e sui possibili accostamenti, raccontando in questo modo anche gli aspetti culturali legati al territorio italiano. Marco Rosi ha sottolineato che: “Il progetto della Salumeria Rosi consente di rafforzare il presidio di Parmacotto negli Usa, un mercato molto recettivo, nel quale, negli ultimi anni, abbiamo raddoppiato il volume delle esportazioni”. “Il nostro piano” - ha precisato il Presidente – “intende seguire la strada di valorizzazione e promozione della cultura enogastronomica dei prodotti italiani uniti a un modello culturale e di qualità della vita che rappresentano un unicum nel mondo”. Parmacotto, fondata nel 1978 dall’attuale Presidente Marco Rosi vanta un fatturato in costante crescita che nel 2007 ha registrato una produzione di salumi del valore di oltre 137 milioni di Euro. Il 10% dei ricavi dell’anno scorso sono derivati dall’export, di cui la competenza del mercato americano è stata pari a 4 milioni di euro . Negli Usa la società è presente attraverso Parmacotto America, il cui quartier generale è a Norwolk Connecticut e opera su tutto il territorio statunitense attraverso una rete di circa 30 distributori. Dopo aver ottenuto, per prima in Italia, l’autorizzazione Aphis per l’esportazione dei prodotti preaffettati negli Stati Uniti, il Gruppo ha conquistato negli anni una presenza sempre più rilevante nel mercato americano. La strategia di espansione di Parmacotto prevede l’apertura nel prossimo triennio di altri quattro punti vendita monomarca a Manhattan, oltre a quello di Amsterdam Avenue, con un investimento complessivo di 5 milioni di euro. Cina, Giappone, altre città degli Stati Uniti e grandi capitali europee saranno, inoltre, le prossime tappe previste dall’internazionalizzazione. La realizzazione tutta italiana del primo store è di Costagroup, azienda leader nella costruzione di spazi commerciali e specializzata nel food. .  
   
   
TIC TAC SI PREPARA PER L’INVERNO CON I NUOVI GUSTI “ERBE ALPINE E MIELE” E “EUCALIPTO E MIELE”  
 
Si avvicina l’inverno e Tic Tac si rinnova per adattarsi nel migliore dei modi alla stagione fredda grazie alla nuova linea di gusti Winter pensati appositamente per questo periodo dell’anno. Con i nuovi aromi alle “Erbe alpine e miele” ed “Eucalipto e miele” Tic Tac, il confetto adatto per ogni stagione, diventa ideale durante il periodo invernale unendo alla sua tipica freschezza due nuovi e piacevoli sapori. Sulla scia segnata dal grande successo della linea Summer, con i sapori esotici dei frutti, da settembre saranno in commercio i due nuovi gusti alle “Erbe Alpine e miele” e all’ “Eucalipto e miele”, essenze dal sapore intenso e deciso. Unite alla classica anima del confetto, i nuovi aromi sprigionano in gola e nel naso la fresca sensazione dell’aria di montagna, resa ancora più piacevole dalla vivacità delle Erbe Alpine nella confezione di colore verde. Importante anche la presenza del miele, un piacevole sollievo per la gola, già messa a dura prova con il rigido freddo invernale. Altrettanto piacevole è il gusto “Eucalipto e miele”, ideale soprattutto durante le fredde giornate invernali. Grazie all’essenza dell’Eucalipto unita alla dolce presenza miele, Tic Tac diventa un confetto che coniuga in modo perfetto un sapore deciso ed un aromatico piacere per gola e naso. I nuovi confetti Tic Tac rappresentano infatti una dolce coccola per la gola e sono indicati per affrontare con dolcezza il freddo inverno. Tic Tac, il famoso confetto lanciato da Ferrero nel 1969, è realizzato con tecniche moderne ma ancora legate alle antiche ricette e lavorazioni della confetteria italiana: 48 ore di lavorazione per una ricetta che in mezzo grammo di peso e in sole due calorie, si propone oggi in numerosi gusti che permettono di non rinunciare al suo fresco gusto in ogni momento dell’anno. Anche i due nuovi gusti, al pari dei precedenti, vengono venduti nelle praticissime confezioni tascabili per avere sempre a portata di mano la freschezza di uno dei confetti più famosi al mondo. Da oggi inoltre il gusto di Tic Tac è disponibile anche nel nuovo astuccio da 100 confetti, per una freschezza senza limiti. .  
   
   
“IL BARDOLINO IN TAVOLA. RISULTATI DI UN’INDAGINE CONDOTTA TRA 150 RISTORATORI DI VERONA E DEL LAGO DI GARDA”  
 
Sabato 4 ottobre il Consorzio di tutela del Bardolino presenta la seconda parte dell’indagine commissionata quest’estate alla società Dinamiche: a Bardolino verrà illustrato il profilo del Bardolino secondo l’opinione di 150 ristoratori di Verona e del lago di Garda. Sul lago il 67% dei locali tratta il Bardolino: l’opinione sul vino è buona, ma gli operatori chiedono di rendere ancora più forte il legame col territorio. Cresce l’appeal del Chiaretto, e la sua versione spumantizzata ha già conquistato il 7% dei ristoranti gardesani. Centocinquanta ristoratori, per metà a Verona e per l’altra metà sulla sponda veneta del lago di Garda, hanno tracciato il profilo del Bardolino durante la scorsa estate. Ad intervistarli, per conto del Consorzio di tutela del Bardolino, è stata una delle maggiori società italiane di ricerche di mercato: Dinamiche. I risultati, talvolta sorprendenti, dell’inchiesta, saranno resi noti sabato 4 ottobre, a Bardolino, nell’ambito della settantanovesima festa dell’uva. L’appuntamento è per le ore 10. 30 nella sala civica ricavata nella chiesetta della Disciplina. Ad illustrare i contenuti della ricerca saranno il presidente del Consorzio bardolinese, Giorgio Tommasi, e Bruno Berni di Dinamiche. Poi spazio ad un talk show che vedrà confrontarsi giornalisti e ristoratori: Morello Pecchioli, curatore della Pagina del Gusto del quotidiano L’arena, Beppe Giuliano, direttore del wine magazine Euposia, Leopoldo Ramponi, titolare del Bersagliere di Verona e presidente della sezione veronese dell’associazione italiana Maestri di Ristorazione e Ospitalità, e Gianni Veronesi, titolare del Bue d’Oro di Valeggio sul Mincio e segretario della locale associazione ristoratori, celebre anche per la grande tavolata annualmente allestita sul ponte visconteo di Borghetto. A far da moderatore, Angelo Peretti. Virtualmente, il dibattito continuerà poi ai tavoli del ristorante Loggia Rambaldi, gestito da Fabrizio Di Venosa, presidente di De Gustibus, l´associazione dei ristoratori di Bardolino. «L’indagine sviluppata sulla ristorazione gardesana e veronese – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – si affianca a quella che abbiamo intrapreso nello stesso periodo, tra fine giugno e fine luglio, su duemila consumatori, i cui risultati sono già stati resi noti la scorsa settimana. Ora disponiamo di un ampio ed articolato profilo della nostra denominazione, che ci consente di porre le basi per delle nuove politiche di marketing». Sorprendenti, si diceva, alcune delle evidenze emerse attraverso l’indagine. Una su tutte: un terzo dei titolari di esercizi ristorativi del Garda (comprese anche pizzerie e locali prettamente turistici, più soggetti a gestioni stagionali da parte di operatori provenienti da altri territori, e dunque meno addentro nelle caratteristiche del territorio) non conosce e non commercializza alcuna tipologia di Bardolino. “Si tratta di un mercato che dobbiamo conquistare” dice Tommasi. Stimolanti altri dati: se a Verona, ad esempio, la versione spumantizzata del Bardolino Chiaretto è ancora pressoché sconosciuta, in riva al lago si ha già conquistato il 7% dei ristoranti, pur essendo prodotta ancora da pochissime aziende, per un imbottigliato totale attorno ai 100 mila pezzi. Il Bardolino, rosso, si conferma un vino richiesto al ristorante prevalentemente dagli uomini (età media sui 45 anni), mentre sono soprattutto le donne ad ordinare il Chiaretto, anche come aperitivo, il che sembra rappresentare una nuova, interessante tendenza di consumo, che avvicina l’area gardesana alla Francia, dove il rosé spopola. Quanto alla qualità del Bardolino, i ristoratori sembrano concordi: è buona, e quasi nessuno ha alcunché da obiettare in questo senso. Che cosa chiedono dunque ora i ristoratori al Consorzio per aumentare la visibilità del Bardolino e del Chiaretto? Soprattutto di legare il vino a percorsi turistici e culturali e di promuovere iniziative presso ristoranti e trattorie, rendendo in ogni caso ancora già forte il legame fra vino e territorio. Il resto lo si saprà sabato 4 ottobre, alle ore 10. 30, nel convegno “Il Bardolino in tavola. Risultati di un’indagine condotta tra 150 ristoratori di Verona e del lago”. .  
   
   
IL BAGNADORE 2003 DI BARONE PIZZINI NELL’OLIMPO DI THE WORLD OF FINE WINE GIUDIZIO DI ECCELLENZA DA UNA DEGUSTAZIONE ALLA CIECA E LA RISERVA BARONE PIZZINI ENTRA NEI TOP FIVE DELLA RIVISTA-CULTO INGLESE  
 
Fra le 27 etichette franciacortine degustate alla cieca e recensite con un punteggio fino a 20 punti, il Bagnadore 2003 Barone Pizzini conquista con 17 punti un giudizio eccellente. Rigorosamente bio, la riserva di Franciacorta millesimato di Barone Pizzini entra così nell’Olimpo delle prime 5 etichette alle quali il prestigioso bimestrale londinese ha assegnato il punteggio più alto (il massimo è stato 18). Il Bagnadore 2003 ha conquistato i degustatori che lo hanno definito “…Un vino di grande attrattiva, con una nota di miele. Delizioso” (Margaret Rand); “…Profondo, fruttato elegante, concentrato. Eccellente potenziale” (Tom Stevenson); “…Ricco e complesso al naso…una nota di speziato e legno che non sovrasta… stile ‘champagne’…” (Franco Ziliani) Prodotto da uve Chardonnay e Pinot nero, millesimato, è la riserva di prestigio di Barone Pizzini, storica azienda della Franciacorta e prima ad aver applicato i metodi di viticoltura biologica nella ferma convinzione che il biologico sia il presupposto per una qualità superiore, garanzia di integrità e ricchezza della materia prima e di tipicità del vino. Il Bagnadore Barone Pizzini prende il nome da uno dei soci fondatori dell’azienda, Pierjacomo Ghitti di Bagnadore, raffinato gourmet e appassionato di bollicine, che volle per Barone Pizzini una cuvèe speciale, con uve selezionate e fermentate in barriques, con buona parte di Pinot Nero e lungo affinamento sui lieviti. The World of Fine Wine, distribuito in 40 paesi, si è accreditato in pochi anni come una delle più colte e raffinate riviste dedicate al mondo del vino. Barone Pizzini: viticoltori d’ambiente Nata nel 1870 dall’omonima famiglia nobiliare, Barone Pizzini è una delle più antiche aziende vitivinicole della Franciacorta. La metà degli anni ‘90 segna l’avvio della sperimentazione della viticoltura biologica, sul modello di grandi cantine francesi, fuoriclasse del panorama internazionale che da sempre li applicano. “Viticoltura biologica” significa che in campagna, per la difesa e il nutrimento delle piante, si usano solo sostanze che si trovano in natura o che l’uomo può ottenere con processi semplici. Niente elaborazione chimica o manipolazione genetica, niente Ogm, fertilizzanti o pesticidi chimici di sintesi. Oggi, in tutte le tenute Barone Pizzini, presente anche in altre regioni vocate come Toscana (a Scansano, con il Morellino), Marche (nei Castelli di Jesi con il Verdicchio) e Puglia (nel Salento, con gli autoctoni Primitivo e Negroamaro), nascono vini esclusivamente da uve bio. Tutti i vigneti Barone Pizzini sono certificati secondo il disciplinare della viticoltura biologica e l’impegno continua anche dopo, con metodi di lavorazione in cantina volti a preservare intatte le caratteristiche che la natura ha saputo donare all’uva. Alla produzione del vino si aggiunge il progetto Eleiva per la produzione di olio extra-vergine d’oliva: una ventina di ettari di uliveti in Toscana, a Scansano, per produrre un’edizione limitata di bottiglie da selezionate cultivar. Nel 2006-2007 ulteriori e importanti investimenti sono stati concentrati in Franciacorta per la costruzione della nuova cantina, 6. 000 metri quadrati, su tre livelli, realizzati secondo criteri di architettura eco-compatibile. Ad un passo dalla nuova cantina si trova il Borgo Barone Pizzini, sede storica dell’azienda, che comprende oggi il Ristorante Santa Giulia, il Museo Agricolo, l’Osteria Wine Shop “La Licenza” e quattro camere per un soggiorno di charme tra le colline vitate di Franciacorta e la Riserva Naturale delle Torbiere. Nel Borgo sono in corso i lavori di riadattamento della vecchia sede per accogliere iniziative enoturistiche, culturali e servizi di ospitalità. .  
   
   
FIORI E PIANTE DALL´ITALIA A CACCIA DEI MERCATI DELL´EUROPA DELL´EST IL PRESIDENTE BURLANDO E L´ASSESSORE ALL´AGRICOLTURA CASSINI A BUDAPEST PER L´INAUGURAZIONE DEL POLO FLOROVIVAISTICO VIRIDARIUM HUNGARY  
 
Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e l´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini hanno inaugurato il 1° ottobre, nel parco industriale di Szigetszentmiklos a Budapest, in Ungheria, il polo florovivaistico Viridarium Hungary insieme con le Regioni Toscana, Lombardia e Piemonte rappresentanti istituzionali ed economici dei Paesi destinatari del progetto. La società che ha aperto la struttura, destinata alla vendita di piante e fiori recisi e prodotto vivaistici, è composta da un consorzio interregionale (Viridarium Italia) formato dalle principali cooperative florovivaistiche della quattro regioni italiane, associate con realtà imprenditoriale commerciali ungheresi con il coordinamento e il sostegno dell´Istituto per il Commercio Estero di Budapest. Per la Liguria, che ha fatto da capofila dell´iniziativa con le altre regioni italiane e gli ungheresi, partecipano il Consorzio Flor Coop Sca di Sanremo e l´Ortofrutticola Sca di Albenga. Viridarium Hungary apre così le porte della propria Piattaforma Logistica in Ungheria per la commercializzazione e la distribuzione di fiori, piante e prodotti vivaistici italiani, con proiezione anche nei Paesi limitrofi dell´Europa Centro-orientale. La struttura è dotata di un capannone attrezzato di 2. 400 metri quadrati a cui si aggiungerà un´ulteriore fabbricato, fino a raggiungere 5. 200 metri quadrati di impianto fruibile. I clienti di Viridarium possono anche acquistare i prodotti via internet, collegandosi al sito www. Viridarium. Hu. Quello di oggi è il primo risultato di progetto europeo di promozione che vede lavorare in pieno accordo cooperative di diverse regioni e diverse settori per far conoscere Viridarium in tutti i paesi dell´Est Europei, presenti all´inaugurazione con un centinaio di rappresentanti del comparto florovivaistico. Spiega l´assessore Giancarlo Cassini: "Il Viridarium Hungary è un esempio virtuoso di come fondi pubblici e privati possano dare risultati ancora prima della conclusione di un progetto, lanciato negli anni scorsi dalla Regione Liguria, con l´obiettivo di sostenere promozione e la vendita di tutta la floricoltura italiana sui mercati dell´Europa dell´Est seguiti con molto interesse da altri produttori europei, olandesi ovviamente in testa". .  
   
   
BUDAPEST, APRE POLO LOGISTICO PER FLOROVIVAISMO FERRAZZI:GRANDE PROGETTO PER VENDERE NOSTRE PIANTE IN EST EUROPA  
 
 Milano - "Il settore del florovivaismo lombardo ha l´opportunità di ampliare significativamente il suo mercato, esportando i suoi prodotti nell´Est europeo grazie a una nuova e moderna piattaforma logistica con base operativa a Budapest, che verrà costantemente rifornita di piante provenienti dalle nostre serre. Si tratta di un´operazione dalle grandi potenzialità commerciali per un settore che vede la nostra regione produrre quasi un quarto del fatturato nazionale nel comparto, con più di 2500 imprese attive". Con queste parole Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, saluta l´apertura del nuovo centro di stoccaggio e distribuzione inaugurato ieri in Ungheria, fulcro operativo di un progetto nato dalla collaborazione dell´Istituto Nazionale per il Commercio Estero (Ice) con quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana), a supporto delle attività del Consorzio "Viridarium Hungary", realizzato tra quattro grandi cooperative florovivaistiche italiane, del quale fa parte la lombarda Flormercati di Montichiari (Bs). Il Consorzio ha acquisito un terreno di 16. 200 mq, attrezzando al suo interno un capannone industriale di 2. 600 mq, con un investimento totale di 2,5 milioni di euro. Grazie alle specializzazioni delle diverse cooperative, la base di Budapest potrà coprire l´intera offerta del settore, proponendo fiori recisi, piante aromatiche e piante ornamentali. La quota di mercato più importante destinata all´Est europeo è rappresentata da quest´ultima tipologia: una produzione che all´interno del Consorzio è tutta lombarda. "L´ungheria - ricorda Ferrazzi - importa dall´Olanda quasi l´85% sul totale dei suoi prodotti florovivaistici. Una quota che comprende anche piante e fiori italiani, venduti a operatori olandesi che poi li riversano sui mercati dell´Est europeo. Il senso di questa importante operazione è quindi soprattutto quello di favorire la vendita diretta da parte delle nostre imprese, eliminando un´intermediazione svolta da terzi che ad oggi le danneggia economicamente". L´ungheria è stata individuata come il punto strategico per poter vendere piante e fiori italiani in Slovenia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Ucraina, Romania, Bulgaria, Serbia e Croazia. In tutti questi Paesi partirà una campagna promozionale curata da Ice e supportata dalle Regioni aderenti, con la pubblicazione di pagine pubblicitarie e redazionali sulla stampa specializzata. Sono stati inoltre realizzati dei cataloghi a colori destinati agli operatori locali che potranno quindi conoscere direttamente l´offerta di piante e fiori provenienti dall´Italia e da oggi immagazzinati a Budapest. "Il progetto - conclude Ferrazzi - costituisce un riuscito esempio di promozione del Sistema Italia all´estero. È per merito di iniziative come questa, più incisive e mirate grazie all´ottimo coordinamento tra soggetti interessati, che i nostri imprenditori possono meglio far meglio conoscere e diffondere i loro prodotti. Ecco perché l´inaugurazione avvenuta oggi a Budapest rappresenta una fase importante del grande impegno dedicato alla promozione del Made in Lombardia". .