Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2008
APRERTI IERI A ROMA GLI STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008 IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E DEL MINISTRO DEGLI ESTERI FRANCO FRATTINI MOTTA: “CHIEDIAMO UNA POLITICA PER IL LIBRO, CHE NON È TUTELA DI QUALCOSA DI ANTICO, MA È UNA POLITICA PER IL FUTURO, PER I GIOVANI. DA QUI IL TITOLO CHE ABBIAMO SCELTO QUEST’ANNO: SCOMMETTERE SUI GIOVANI”.  
 
Roma, 2 ottobre 2008 - “Il tema “Più cultura, più lettura, più Paese: scommettere sui giovani” è di grande rilievo nel momento in cui le nuove tecnologie della comunicazione pongono in primo piano l’esigenza, opportunamente giudicata “strategica”, di integrare l’offerta dei prodotti editoriali da destinare ai giovani, alle loro famiglie e ai luoghi di apprendimento. Una maggiore diffusione di strumenti editoriali che si distinguano per la qualità dei consumi consolida, anche tra le nuove generazioni, la capacità di comunicare, avvicinare esperienze, scambiare conoscenze e valorizzare il contributo a una più consapevole identità nazionale. Si può, così, congiungere l’innovazione alla riaffermazione del ruolo centrale della lettura nell’arricchimento culturale della persona affinché possa conseguire – come vuole la nostra Costituzione – il suo pieno sviluppo. Con il sincero auspicio che dai vostri incontri e riflessioni emergano proposte per incrementare la domanda di lettura e di cultura nel nostro paese, rivolgo a lei, Presidente, ai promotori e ai partecipanti tutti il mio fervido saluto augurale”. Innovazione e centralità della lettura per il pieno sviluppo della persona: va in questa direzione il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, letto dal presidente Federico Motta, con cui si è aperta la terza edizione degli Stati generali dell’editoria, l’appuntamento biennale con le Assise del mondo del libro organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) e in programma ieri e oggi a Roma al Complesso di San Michele a Ripa. Un’edizione che punta tutta sui giovani, che “Scommette sui giovani”. E che per la prima volta esce dai confini nazionali nel confronto sul ruolo riconosciuto al libro e alla lettura. Per questo la terza edizione delle Assise si è aperta anche con il messaggio del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini: “Spero che il libro divenga la vera punta di lancia di una ‘ voglia di Italia’ che molti segnali ci dicono mai sopita – scrive il Ministro degli Affari Esteri al presidente Motta - Al contrario in ripresa, come dimostra la crescente richiesta di iscrizioni ai corsi di lingua italiana in tutto il mondo. Sono certo che i vostri lavori tracceranno la rotta di una ritrovata voglia italiana di ripresa, di orgoglio e, soprattutto, di coraggio. ” Al centro della “due giorni” saranno il libro e la lettura e il loro rapporto rispetto alle fasce giovanili della popolazione. Di questo, sulla base delle cifre, ragioneranno gli editori italiani e tutto il mondo del libro con i Ministri Giorgia Meloni, Mariastella Gelmini e Sandro Bondi, con il Segretario generale della Presidenza del Consiglio Mauro Masi, con esperti, giornalisti, tecnici, politici italiani: “Il nostro scopo – ha spiegato nel suo intervento introduttivo il presidente di Aie Federico Motta - non è lamentarci, né chiedere sovvenzioni, prebende, aiuti. Da sempre le nostre richieste sono rivolte ad altro: una politica per il libro non è una politica di sostegno agli editori ma mirata alla qualità dell’istruzione e di sostegno alle biblioteche, alle librerie, alla promozione culturale, alla funzione educativa del libro, all’innovazione, agli autori e al diritto d’autore. Ma soprattutto, una politica per il libro non è una politica di conservazione del passato, di tutela di qualcosa di antico, ma è una politica per il futuro, per i giovani. Da qui il titolo che abbiamo scelto quest’anno: scommettere sui giovani. E investire sui giovani, perché siano migliori di noi, migliori editori, migliori giornalisti e migliori politici; migliori studenti, migliori lavoratori e migliori cittadini. Migliori lettori”. “Già oggi, ricordiamolo a chi non sa guardare che al passato, nel nostro paese - ha proseguito - i giovani leggono più degli anziani. Hanno una familiarità con i libri che i loro genitori non avevano, e includono i libri all’interno dei loro consumi culturali in modo integrato con le molte altre opportunità che le tecnologie offrono loro. Non fuggono dai libri per andare in Internet, fuggono più spesso dalla televisione. E dai giornali, il che per altro è assai preoccupante (…). Per tutte queste ragioni, gli Stati Generali finiscono con l’essere l’occasione per fare il punto sull’universo economico e culturale entro cui operiamo e per entrare nel merito dei singoli segmenti culturali e produttivi che condizionano il nostro sviluppo: la scuola, l’università, la ricerca, la preparazione alle professioni, l’aggiornamento continuo, le biblioteche di pubblica lettura e specializzate, le librerie, le associazioni culturali, ed in capo a tutti gli autori che sono il sale e il lievito di un Paese che pensa, sente, vuole progredire”. .  
   
   
STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008 LIBRI E LETTURA: RECUPEREREMO IL TEMPO PERDUTO? IN INGHILTERRA LA LETTURA È “PRIORITÀ NAZIONALE”. IN SPAGNA PURE, CON 50MILIONI DI EURO DI BUDGET ANNUO PER LA PROMOZIONE. E L’ITALIA? IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA HA DIMEZZATO IL BUDGET E NON HA UN EURO PER IL 2009  
 
Roma, 2 ottobre 2008 - La lettura e il libro in Italia sono intesi come una “priorità nazionale” come in Inghilterra? Perché è questo il giudizio che gli inglesi le attribuiscono, come emerso oggi dalle parole della responsabile dell’Anno inglese della lettura Honor Wilson Fletcher, nel corso della prima sessione – dedicata al tema Alla ricerca del tempo perduto: nuovi scenari, strumenti e strategie per la lettura giovanili - degli Stati generali dell’editoria 2008, in programma oggi e domani, 2 ottobre, a Roma, nella Sala dello Stenditoio di San Michele a Ripa. O forse la lettura è considerata portatrice di democrazia, perché “una società che vuole essere democratica e portatrice di cultura, è quindi lettrice” come viene giudicata in Spagna dal responsabile del Plan de Fomento de Lectura Rogelio Blanco Martinez, l’organismo passato in pochi anni da un budget di 25 a 50milioni di euro? In Italia il Centro per il Libro e la lettura aveva 3 milioni di euro, sono stati dimezzati nel 2008 e sembra che saranno azzerati nel 2009. Certo la situazione non è invece così rosea: se è vero che bambini e ragazzi italiani leggono più dei loro genitori, sono non solo molto meno rispetto ai loro coetanei di Germania, Regno Unito, Spagna, Francia - per non parlare dei Paesi del Nord Europa - ma leggono anche meno libri nel corso dell’anno, avendo quindi con il libro e la pagina scritta una minor confidenza e abitudine. “Servono politiche fatte di un mix di interventi in favore della creazione di “infrastrutture per la lettura” – ha spiegato il Consigliere per le problematiche relative all’editoria per bambini e ragazzi dell’Aie Martino Montanarini –. Penso a biblioteche di pubblica lettura, biblioteche scolastiche, librerie in comuni e zone che ne sono prive, momenti di promozione specifici e continui, attentamente monitorati per verificarne i ritorni nel tempo – e di misure per favorire la presenza di libri in casa e la creazione di biblioteche domestiche”. “Le famiglie hanno un ruolo fondamentale – ha proseguito - Un bambino che vede entrambi i genitori leggere ha quasi tre possibilità in più di diventare a sua volta lettore rispetto a chi vive in una famiglia dove i genitori non leggono. E questa probabilità sale a quasi 4 quando il bambino vive in una famiglia in cui c’è una biblioteca di casa con più di 200 volumi. Sono dati che dovrebbero fornire alcune linee guida su cui orientare le politiche di promozione della lettura. Se questa è un indice e un fattore di pari opportunità, perché chi più legge e chi ha più libri in casa va molto meglio a scuola e nella vita ha più possibilità di affermarsi, di migliorare la propria condizione sociale ed economica, occorre aiutare i nostri giovani cittadini a superare le condizioni sfavorevoli date dall’ambiente domestico, quando presenti”. L’editoria una nuova strada la percorrerà per “mettere a sistema” tutta la produzione: per poter rendere sempre più efficiente la comunicazione, gli editori aderenti all’Aie con la collaborazione dell’Associazione Italiana Biblioteche hanno infatti creato un sito internet - www. Editorixragazzi. It - che verrà lanciato nel mese di ottobre e fornirà in anteprima informazioni tempestive e sempre aggiornate sulla produzione editoriale per ragazzi a tutti gli operatori del settore. .  
   
   
STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008GRECO (AIE): “I MESSAGGI DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE SONO PUNITIVI NEI CONFRONTI DEI LIBRI SCOLATICI MA GLI EDITORI SONO IMPEGNATI A MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA SCUOLA ANCHE ATTRAVERSO BUONI LIBRI”  
 
Roma, 2 ottobre 2008 - “Le case editrici del settore scolastico hanno dei destinatari ben identificati. Sono 7,3 milioni di ragazzi che senza i libri scolastici non imparano neanche a leggere. Figurarsi scrivere e far di conto. Sono distribuiti in circa 368mila e cinquecento classi fra scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado. Ciascuna con un proprio menù di testi scolastici. Con questo universo l’editoria scolastica deve rapportarsi venendo incontro ad esigenze e bisogni di istruzione che, si vorrebbe, avessero successo”. Sono proprio i giovani i “clienti” dell’editoria scolastica, come evidenziato dal presidente del Gruppo editoria scolastica dell’Associazione Italiana Editori (Aie) Enrico Greco nell’anticipare la seconda sessione – dal titolo Il libro scolastico: dall’abbecedario di Pinocchio alle piattaforme tecnologiche - degli Stati generali dell’editoria, in programma oggi e domani, 2 ottobre a Roma, nella Sala dello Stenditoio di San Michele a Ripa, sul tema “Scommettere sui giovani”. Per questo compito dell’editoria scolastica è “di proporre alla scuola testi, anche su supporto digitale, di qualità destinati all’apprendimento, che devono tenere conto dell’assetto delle scuole. Questo Governo – ha proseguito Greco - ha esordito in modo contraddittorio rispetto allo sviluppo del sistema scolastico: sono interessanti, anche se tutti da precisare, i messaggi del Ministro relativi al merito e al rigore degli studi, sono ambigui, o decisamente punitivi, sui libri scolastici che pure sono una gamba importante del nuovo percorso. Come cittadini e come editori ci sentiamo impegnati a migliorare la qualità della scuola anche attraverso buoni libri. La condizione è che ci sia un dialogo costante con le Istituzioni e una collaborazione basata sulla fiducia reciproca: noi diamo fiducia al Governo e al Ministro dell’Istruzione, ma il Governo e il Ministro dell’Istruzione devono dare fiducia a noi. O a pagarne le spese saranno i giovani. E vorrei chiarire che con l’espressione “dare fiducia” noi intendiamo una leale collaborazione su tutti i terreni, compresi quelli relativi alla spesa delle famiglie”. Il confronto - che ha coinvolto Piero Cipollone della Banca d’Italia, Alberto De Toni della Commissione ministeriale per i nuovi indirizzi dell’istruzione tecnica, il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto e Ulisse Jacomuzzi del Consiglio del Gruppo Editoria Scolastica dell’Aie, moderati dalla giornalista Maria Concetta Mattei del Tg2 - si è concentrato sulla centralità del libro nei processi educativi, sul valore e sulla funzione del testo scolastico nella didattica e nello studio individuale, sulle caratteristiche della domanda e dell’offerta editoriale scolastica in un mondo che cambia sempre più e in rapporto al dialogo fra le generazioni. A chiudere la sessione il Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: “Potremo discutere insieme a un tavolo con gli editori la proposta di redistribuire e spalmare ai non abbienti e meritevoli i 65 milioni di euro oggi destinati a coprire le spese dei libri scolastici solo della scuola primaria – ha chiarito il ministro – La multimedialità avvicina i giovani alla scuola e alla cultura: vogliamo per questo promuovere un sistema misto che affianchi al libro le integrazioni multimediali. E ci piacerebbe che nelle elaborazioni di questi testi multimediali fossero coinvolti i giovani. Abbiamo bisogno della loro collaborazione e del loro punto di vista così come abbiamo bisogno della vostra collaborazione di editori, che comunque non si interrompe mai nonostante qualche rimostranza, legittima, per i sacrifici che vi sono chiesti”. .  
   
   
STATI GENERALI DELL’EDITORIA 2008 : LA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA NEL CONTESTO EUROPEO. L’INDAGINE IARD: I LIBRI COME “ASCENSORI SOCIALI”. ORA È DIMOSTRATO: OGNI DIECI LIBRI NON SCOLASTICI LETTI IN PIÙ IN 6 MESI CRESCE DI MEZZO PUNTO IL VOTO A SCUOLA NELLE MATERIE UMANISTICHE  
 
Roma, 2 ottobre 2008 - L’italia pare un paese “vecchio”, con un Pil in crisi, che ha rinunciato ad investire in cultura, un paese che sembra rassegnato al declino. E’ la fotografia “a tinte scure” presentata da Antonio De Lillo di Iard questa mattina agli Stati generali dell’editoria, le Assise del mondo del libro organizzate dall’Associazione Italiana Editori (Aie) e in programma a Roma oggi e domani al Complesso di San Michele a Ripa. Cosa ne risulta? Malgrado l’Italia abbia registrato alcuni progressi in termini assoluti (ad esempio l’aumento della quota di laureati) ha tuttavia perso terreno nei confronti degli altri paesi europei. Oggi il nostro Paese si mostra indietro rispetto a molteplici indicatori: è il paese più “vecchio”, è l’unico paese che ha ridotto gli investimenti in istruzione, ha una delle più basse quote di laureati, ha una spesa familiare per attività culturali tra le più basse, ha un popolo che legge meno libri che altrove. I consumi culturali dei giovani italiani: meno tv, pochi libri, sempre più internet – Diminuisce la quota di giovani che guardano assiduamente la Tv, con ogni probabilità a favore delle nuove tecnologie (Pc e internet). La lettura di libri e quotidiani non è una pratica diffusa fra i giovani, che privilegiano comunque i media audiovisivi e digitali. I profili di consumo sono fortemente strutturati dal punto di vista socio-demografico: il background familiare influenza l’intensità e la varietà del consumo culturale. Sono infatti le risorse culturali ed educative dei genitori a favorire o inibire l’abitudine al consumo e ad indirizzare verso percorsi culturali più complessi, sia direttamente, attraverso la disponibilità di risorse materiali, ma soprattutto indirettamente, attraverso la trasmissione dell’abitudine a consumare prodotti culturali e del “gusto” per la cultura. Libri come “ascensori sociali”? Si – Leggere più libri migliora i risultati scolastici (ogni 10 libri letti in più in 6 mesi crescono di 1/2 voto i voti a scuola nelle materie umanistiche): è quanto dimostrato da Iard con un modello di regressione lineare multipla. Chi legge più libri ottiene quindi risultati migliori a scuola. Non solo: una maggiore dimestichezza con il consumo culturale, favorito da un background familiare elevato, si accompagna a maggiore partecipazione sociale e impegno politico, ossia a una maggiore vivacità sociale. Elevate risorse culturali familiari d’origine aumentano la probabilità di frequentare il liceo e di iscriversi successivamente all’università. Se è vero quindi che le origini sociali strutturano le opportunità degli individui, è altrettanto vero che anche gli interventi di natura sociale, economica e politica in grado di offrire a tutti i giovani le stesse chance di accedere al consumo di beni culturali (superando le disuguaglianze d’origine) si configurano come uno strumento indispensabile per accrescere la centralità sociale dei giovani e, quindi, una crescita dell’intera società. .  
   
   
SCREEN SERVICE BROADCASTING TECHNOLOGIES S.P.A.: PRESENTATO IL PRIMO TRASMETTITORE COMMERCIALE AL MONDO IN STANDARD DIGITALE DVB-T2  
 
 Brescia, 2 ottobre 2008 - Screen Service Broadcasting Technologies S. P. A. (Screen Service) ha presentato ufficialmente il 12 settembre ad Amsterdam, in occasione della fiera Ibc (International Broadcasting Convention), il primo trasmettitore commerciale al mondo in grado di trasmettere nel nuovo standard digitale Dvb-t2. Il nuovo trasmettitore è stato realizzato grazie alla collaborazione tra i ricercatori di Mbitl (società di ricerca e sviluppo controllata da Screen Service) e quelli di Bbc che, a pochi mesi dall’approvazione del nuovo standard digitale (avvenuta in data 26 giugno 2008), hanno definito e realizzato un trasmettitore all’avanguardia che rappresenterà la seconda generazione del digitale terrestre. Screen Service è oggi la prima società al mondo che sarà in grado di mettere a disposizione dei principali broadcaster mondiali i nuovi apparati e avviarne così la sperimentazione. I nuovi trasmettitori saranno in commercio già nell’immediato e consentiranno la trasmissione e la diffusione in digitale di un numero maggiore di contenuti televisivi, radiofonici, dati e programmi in un singolo canale. Lo standard Dvb-t2 migliorerà la capacità di trasmissione del segnale nell’ordine del 30-50% e consentirà, inoltre, la diffusione di più programmi in alta definizione (Hd) con lo stesso trasmettitore. Mike Bargauan, capo della Ricerca e Sviluppo di Screen Service, dichiara: “Il trasmettitore in standard Dvb-t2 è stato realizzato utilizzando hardware già in produzione, appartenente alla serie di trasmettitori Swdt (Software Defined Transmitters) che consentono, con lo stesso apparato, la trasmissione del segnale sia in analogico che in digitale in tutti gli standards. Questo garantirà ai clienti che in passato hanno acquistato apparati di questa serie di utilizzare lo stesso hardware per trasmettere nel nuovo standard, a conferma della reale condizione "future proof" e affidabilità dei trasmettitori ideati da Screen Service”. Luca Saleri, amministratore delegato di Screen Service, dichiara: “Screen Service si dimostra sempre all’avanguardia e tempestiva nell’adeguamento dei propri apparati rispetto ai nuovi standard di trasmissione digitale, consolidando così la propria leadership nel mercato Dtt (digitale terrestre). Screen Service, grazie all’accordo con Bbc Future Media & Technology, è oggi la prima e unica società al mondo a poter fornire immediatamente questi nuovi trasmettitori ai principali broadcaster che vogliano, fin da subito, adeguarsi al nuovo standard tecnologico. .  
   
   
“AGENZIE DI PUBBLICITA´” SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Milano, 2 ottobre 2008 - Il giro d’affari delle agenzie di pubblicità mostra un incremento nel 2007 poco al di sotto dell’1%, in ulteriore rallentamento rispetto al trend quinquennale. Questo risultato riflette l’andamento del settore e il calo dei budget a disposizione per le campagne pubblicitarie. La spesa pubblicitaria totale in Italia, al netto degli sconti di agenzia, è cresciuta nel 2007 del 2,9%, a cui si accompagna una crescita delle attività di marketing e comunicazione di relazione. Tra i media utilizzati emerge la crescita di internet, seguita dalla radio e dall’esterna; stabili i mezzi di stampa, mentre rallenta la televisione, che rimane comunque di gran lunga il mezzo più importante. I forti cambiamenti che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi anni hanno portato ad una evoluzione delle agenzie di pubblicità, che tendono sempre di più a proporsi come un partner integrato, in grado di veicolare il "messaggio pubblicitario" attraverso i media e i canali più giusti sulla base degli obiettivi dei clienti e costruendo intorno alla marca la migliore strategia possibile. Emerge un considerevole turnover delle agenzie medio piccole più o meno specializzate, che concorrono tra di loro utilizzando come leva principale il prezzo. Nel 2008 il fatturato settoriale dovrebbe mostrare una crescita nell’ordine dell’1-2%, grazie all’influenza positiva di eventi mediatici importanti e all’incremento del numero dei clienti a fronte di investimenti unitari di portata più limitata e della tendenza a ricercare canali alternativi e tipi di investimento meno costosi. Cresce il ricorso a sponsorizzazioni e a eventi mirati ed innovativi. Dati di sintesi, 2007
Numero agenzie 1. 200
Numero di addetti 7. 000
Numero di addetti per agenzia 6
Totale investimenti pubblicitari (Mn. Euro)
· Area Mezzi Classici 9. 116,00
· Area Allargata 10. 115,00
Variazione media annua investimenti pubblicitari 2007/2003 (%)
· Area Mezzi Classici 3,6
· Area Allargata 3,5
Fatturato totale delle agenzie (Mn. Euro) 1. 790,00
Fatturato per addetto (‘000 euro) 255,7
Quota di mercato primi 4 gruppi/agenzie (%) 12,0
Quota di mercato primi 8 gruppi/agenzie (%) 17,5
Previsione di sviluppo del fatturato 2008/2007 (%) 1,0-2,0
Fonte: Databank .
 
   
   
I “TUSANETT” RACCONTANO LA “BELLA ESTATE” DEI MILANESI  
 
Milano, 2 ottobre 2008 - Per due mesi hanno girato per le strade della città fornendo informazioni a milanesi e turisti sulle iniziative de “la bella Estate di Milano”. Oggi raccontano la loro esperienza, tra adesioni, aneddoti e proposte per il futuro. I Tusanett - 40 studenti della Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm, la cui attività è stata promossa e sostenuta dall’Assessorato allo Sport Tempo libero – hanno elaborato un’indagine su un campione di 1200 persone di ogni età (400 ragazzi tra i 18 e i 30 anni, 400 adulti tra i 30 e i 50 e 400 anziani over 50) allo scopo di verificare la conoscenza e il gradimento della rassegna estiva del Comune, in tutte le sue sfaccettature: musica, cinema, arte, iniziative ricreative. “Questo servizio innovativo – commenta l’assessore Giovanni Terzi – si è rivelato efficace per due motivi. I milanesi, e non, hanno dimostrato di apprezzare una guida attenta e precisa con cui interagire nella ricerca di iniziative da seguire. E viceversa, attraverso i Tusanett, hanno aperto un dialogo con l’Amministrazione comunale che potrà migliorare l’offerta sulla base dei suggerimenti pervenuti. Per queste ragioni, abbiamo deciso di ripetere l’esperimento a dicembre, in concomitanza con il periodo natalizio”. Protagonisti assoluti dell’estate milanese sono stati i giovani che, nel 63% dei casi, hanno dichiarato di aver partecipato alle iniziative proposte. Di questi, il 37% ha partecipato ad almeno un evento, il 25% tra i due e i cinque, il 4% a più di cinque. Per quanto riguarda le altre fasce d’età, il 56% degli anziani e il 51% degli adulti ha preso parte alle manifestazioni del Comune. Sempre legato ai giovani uno dei dati più curiosi: il 65% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di conoscere il significato della parola Tusanett, dimostrando familiarità con il dialetto meneghino. Una percentuale tanto più significativa se confrontata con quella di anziani (80%) e adulti (50%) che hanno risposto positivamente allo stesso quesito. Il 30% degli adulti e dei ragazzi e il 3% degli anziani si sono, invece, incuriositi per l’inconsueto nome delle giovani guide turistiche, chiedendone il significato. Dai cittadini interpellati sono arrivate anche proposte per il cartellone estivo del prossimo anno. La maggioranza dei ragazzi (42%) vorrebbe più spazio dedicato alla musica, in particolare a concerti di gruppi emergenti, mentre tra gli adulti prevalgono quelli che preferirebbero una rassegna maggiormente orientata verso il teatro (30%), senza tralasciare un 5% che desidererebbe più iniziative destinate ai bambini. Tra gli anziani, invece, il 36% è concorde sulla richiesta di un incremento di appuntamenti musicali, con serate danzanti e feste in piazza con tanto di degustazioni enogastronomiche. L’amministrazione comunale ha voluto anche verificare l’efficacia degli strumenti usati per pubblicizzare il programma della Bella Estate. Per il 47% degli intervistati, i mezzi più efficienti sono stati i totem pubblicitari e le locandine diffuse in città. Altri hanno dichiarato di essere venuti a conoscenza della manifestazione attraverso il passaparola (25%), articoli di giornale (24%) e servizi televisivi e radiofonici (4%). .  
   
   
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA  
 
Roma, 2 ottobre 2008 - Il Festival Internazionale del Film di Roma è un evento che aiuta ad accrescere l’appeal della Capitale a livello nazionale e internazionale, un’occasione unica per rafforzare l’industria cinematografica italiana favorendo scambi e opportunità di business, una dieci giorni di promozione del nostro cinema che rende partecipe tutta la città e che ha come centri vitali l’Auditorium Parco della Musica e il Villaggio del Cinema. Nella sua veste di istituzione economica orientata a favorire lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, la Camera di Commercio di Roma promuove con entusiasmo il Festival Internazionale del Film di Roma giunto alla sua terza edizione e, al suo interno, il Mercato Internazionale del Film | The Business Street: una prestigiosa vetrina, nel cuore di Roma, dove presentare agli operatori dell’industria internazionale del cinema produzioni italiane ed europee di eccellenza. “La cultura - spiega il presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello - è un asset fondamentale dello sviluppo economico capace di un effetto moltiplicatore su reddito, occupazione e imprese. E in quest’ambito il Festival Internazionale del Film di Roma - continua Mondello - rappresenta un’occasione ideale per coniugare arte cinematografica e industry, favorendo scambi culturali e incontri commerciali, secondo un’esigenza fortemente sentita dai professionisti del settore. In particolare, il Mercato Internazionale del Film | The Business Street è ormai un appuntamento privilegiato dai protagonisti della cinematografia e dei corrispondenti mercati internazionali. Il Festival Internazionale del Film di Roma - conclude Mondello - è una manifestazione che nasce da una forte intesa fra istituzioni e mondo produttivo, secondo un percorso di collaborazione già sperimentato con successo in questi ultimi anni”. .  
   
   
TEMPO DI BILANCI PER IL WOMEN´S FICTION FESTIVAL  
 
Potenza, 2 ottobre 2008 - Tempo di bilanci per il Women´s Fiction Festival, evento internazionale dedicato alla narrativa femminile, genere letterario che più di ogni altro è specchio dei mutamenti sociali e culturali presenti nella società contemporanea. Centocinquanta gli ospiti provenienti da ogni parte del mondo, in particolare Stati Uniti d´America, Germania, Inghilterra, Austria, Svezia, Italia e altri paesi europei. Editor, agenti letterari, scrittori best seller e non, hanno animato la quinta edizione del festival internazionale di narrativa femminile, unico in Europa per la formula adottata. Tra le case editrici più importanti al mondo presenti a Matera: Penguin Books, Random House, Writer´s Digest, Mondadori e Tea, Gruppo Mauri Spagnol, oltre a edizioni nottetempo e Memori. Cinque le agenzie letterarie statunitensi, di cui una sponsor: Book Cents Literary Agency, e quattro quelle europee, tra cui la Ap Watt, l´agenzia letteraria più antica del mondo. Il budget speso per la riuscita della manifestazione è di circa 80mila euro di cui solamente il 25% proveniente dai fondi pubblici. Il resto è stato finanziato da sponsor privati, italiani e stranieri e dalle quote d´iscrizione al congresso internazionale e ai corsi del Wff. Molti gli sponsor tecnici locali che hanno concesso servizi gratuiti per la riuscita della manifestazione. Attraverso la presenza di ospiti internazionali per circa cinque giorni nella città dei Sassi, il ritorno economico nella comunità è stato assicurato in termini di pernottamenti negli hotel, di consumo nei ristoranti e negli esercizi commerciali. Nel lavoro fornito a operatori del settore della comunicazione, dell´organizzazione di eventi e della logistica. La ricaduta economica e l´effetto virtuoso del festival sono anche confermati dalla presenza dell´evento di approfondimento culturale, unico nel sud Italia, insieme ai Dialoghi di Trani, nel campione d´analisi dello studio "Effetto festival", realizzato dalla Fondazione Carispe e dall´Università Bocconi di Milano. Il Women´s Fiction Festival è stato inoltre recensito su testate nazionali quali "Vanity Fair", Marie Claire", Sei di Moda - Repubblica, Donna Moderna, L´unità e Tutto Libri, inserto de La Stampa di Torino. Una decina le interviste radiofoniche rilasciate sui maggiori network nazionali e internazionali e ottima la presenza sui siti web italiani e d´oltremanica, oltre che sui magazine inglesi dedicati alla letteratura e alla cultura che contribuiscono ad accrescere l´immagine dell´evento e della città di Matera nel mondo. Per la promozione del festival il Women’s ha condotto una campagna di relazioni pubbliche stringendo intese con un ufficio stampa nazionale a Milano e con un ufficio stampa a Londra per il mercato inglese. Grazie agli ottimi risultati e all´originalità della proposta, il Women´s Fiction Festival condurrà una presentazione della sua particolare formula all´Università di Pavia, il prossimo 10 ottobre 2008. La kermesse letteraria internazionale tornerà nella città dei Sassi, per la sesta edizione, dal 24 al 27 settembre 2009. .  
   
   
LE AZIENDE IN-VISIBILI MARCO MINGHETTI E THE LIVING MUTANTS SOCIETY 190 IMMAGINI DI LUIGI SERAFINI  
 
Milano, 2 ottobre 2008 - Libri Scheiwiller presenta Le Aziende In-visibili, un “romanzo” a colori, ideato e curato da Marco Minghetti e impreziosito dalle 190 immagini di Luigi Serafini, a cui hanno lavorato un centinaio di personalità dell’economia, dell’arte e della cultura virtualmente costituenti la Lms, ovvero la Living Mutants Society. La sfida che hanno accettato: racchiudere la propria conoscenza umana e professionale in un breve apologo che rivisita una delle Città Invisibili di Italo Calvino. L’operazione non è una mera sperimentazione di narrazione collettiva ma si inquadra in una riflessione metadisciplinare descritta in termini teorici generali nel Manifesto dello Humanistic Management (Etas, 2004). Il piano dell’opera si è consolidato intorno all’ipotesi di realizzare la riscrittura della cornice calviniana, costituita dai dialoghi fra Marco Polo e l’Imperatore che aprono e chiudono ciascuno dei 9 capitoli de Le Città Invisibili. Prendendo spunto dall’idea narrativa che sta alla base de Il Responsabile delle Risorse Umane di Abraham Yehoshua, Marco Minghetti si è assunto il carico della trasformazione dei vari contributi in una conversazione fra l’Amministratore Delegato di una Corporation e il suo Direttore del Personale. L’approccio collettivo e metadisciplinare che ha presieduto alla stesura de Le Aziende In-visibili ha l’ambizione di affermarsi come una possibile modalità pratica di scrittura mutante, che travalica le distinzioni fra scrittori e manager, fra sociologi e attori, fra musicisti e designer, fra filosofi ed economisti, cercando di trovare un terreno comune di intesa (la piattaforma per la generazione di percorsi narrativi cui si accennava all’inizio) che sarà poi possibile declinare attraverso specifici linguaggi e svariate tecnologie di comunicazione ed espressione. Marco Minghetti, Direttore della Scuola di Management Enrico Mattei, Segretario generale Iaasm e Docente di Humanistic Management presso l´Università di Pavia, è l´ideatore de Le Aziende In-visibili, piattaforma per la generazione di percorsi narrativi alla cui declinazione letteraria hanno lavorato un centinaio di personalità dell’economia, dell´arte e della cultura virtualmente costituenti la Lms, Living Mutants Society. La sfida che hanno accettato: racchiudere la propria conoscenza umana e professionale in un breve apologo, che rivisita una delle Città Invisibili di Italo Calvino, divenendo al tempo stesso uno dei 128 episodi del romanzo Le Aziende In-visibili. Si è così aperta la strada ad una ricerca individuale e collettiva che varca, grazie alla forza dell´analogia, i confini del tradizionale modo di guardare al mondo imprenditoriale, ma che soprattutto utilizza la metafora dell’azienda per parlare della nostra contemporaneità. L’operazione si inquadra in una riflessione metadisciplinare sviluppatasi, dopo gli articoli da lui scritti nella prima metà degli Anni Novanta su diverse testate economiche, prima intorno alla rivista Hamlet (fondata da Minghetti nel marzo 1997 e diretta fino al luglio 2003 per conto di Aidp, Associazione per la Direzione del Personale di cui è anche stato Vicepresidente Nazionale) e successivamente all’house organ di Eni Personae (2003-2005); descritta in termini teorici generali nel Manifesto dello Humanistic Management (Etas, 2004); approfondita nei volumi L’impresa shakespeariana (Etas, 2002, illustrato da Milo Manara), in cui ha sintetizzato i contenuti concettuali di maggiore rilevanza emersi nel periodo ebdomadario hamletiano, e Nulla due volte (Scheiwiller, 2006), che ha scritto in collaborazione con il Premio Nobel per la Letteratura Wislawa Szymborska. In precedenza aveva realizzato con Giorgio Del Mare, Le cose e le parole (Sperling&kupfer, 1995) e aveva curato il volume miscellaneo La metamorfosi manageriale (Sperling&kupfer 1996). Ha quindi pubblicato moltissimo altro, sia scrivendo saggi, sia collaborando per diversi anni attraverso rubriche fisse e testi di approfondimento con le riviste Persone e Conoscenze e L’impresa. . .  
   
   
CONVEGNO “IL MESTIERE DELLA MUSICA” E “MUSICA E TELEVISIONE”  
 
 Roma, 2 ottobre 2008 - Oggi a partire dalle 15. 00, la Sala Ospiti dell´Auditorium della Musica di Roma accoglierà un pensatoio per un nuovo modello di sviluppo della scena musicale italiana. Gli incontri organizzati da Giorgio Verdelli, autore e producer televisivo, rientrano nella seconda edizione della “Settimana della Musica”, realizzata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Fondazione Cittàitalia in occasione delle “giornate dell’arte”. I lavori saranno divisi in due momenti. Il primo, dal titolo “Il Mestiere della Musica”, avrà fra i relatori Max Gazzè, Boosta (dei Subsonica), il prof. Francesco D’amato (Master “Analisi del linguaggio musicale” Univ. La Sapienza), l’avv. Pierluigi De Palma, Marcantonio Lucidi (giornalista). Parteciperanno all’incontro tutte le maggiori associazioni di categoria: Fimi, Pmi, Afi, Audiocoop, Assomusica insieme ad alcuni parlamentari estensori del disegno di legge sulla musica. E’ prevista inoltre, la presenza del Sottosegretario On. Francesco Giro. La seconda parte dell´incontro si intitolerà “Musica e televisione”. Interverranno Vincenzo Cerami, Roberta Gisotti (autrice del libro “La favola dell’auditel”), Carlo Massarini, Antonio Bottiglieri (Rai – Capo Struttura Qualità Tecnica), Marina Loi, Marco Mele (Il Sole 24 Ore), Marco Molendini (Il Messaggero). Nella prima parte dell’incontro, “Il Mestiere della Musica”, si approfondiranno i temi riguardanti gli aspetti economici e giuridici. Esposti i numeri riguardanti i flussi economici legati ai vari settori del comparto musica, quali le prossime vie di sviluppo? Quali le novità normative necessarie a sostenere il futuro del mercato musicale? Quali le strategie e le nuove tecnologie da utilizzare? Nella seconda parte, “Musica e Televisione”, al centro della discussione il delicato equilibrio fra le esigenze del piccolo schermo e quelle del mondo della produzione musicale. Scavalcare i luoghi comuni per approfondire un rapporto fra due mondi che hanno bisogno l´uno dell´altro. Mantenere alta l´asticella della qualità televisiva parlando di musica, mettendo, se necessario, in discussione un totem fino ad oggi apparentemente intoccabile: l´Auditel. Quali i nuovi linguaggi di cui la musica ha bisogno per essere fruibile in televisione senza snaturarsi? La seconda edizione della Settimana della Musica si svolge all’insegna della sensibilizzazione a favore del nostro patrimonio artistico veicolando la 5° campagna per la raccolta fondi a favore del restauro dei beni culturali promossa dalla Fondazione Cittàitalia. .  
   
   
LE VELE DEL CORSARO NELLO SCRIGNO DI BUSSETO  
 
Parma, 2 ottobre 2008 - Il Festival Verdi 2008 propone la sua seconda nuova produzione, Il corsaro, (2 ottobre, ore 20. 30) nel prezioso scrigno del Teatro di Busseto. Carico di passione romantica e colpi di scena, il melodramma verdiano ispirato al romantico eroe di Lord Byron è affidato alla regia di Lamberto Puggelli, che nello spazio raccolto del Teatro Verdi, con le scene di Marco Capuana e i costumi di Vera Marzot, ha saputo creare uno spettacolo carico di intensità e suggestione. Un cast di straordinari talenti, formato tra gli altri da Irina Lungu, Silvia Dalla Benetta, Bruno Ribeiro, Salvatore Cordella, Luca Salsi, è affidato alla direzione di Carlo Montanaro. Ultimato a Parigi nel febbraio 1848, quando la rivoluzione esplose nella capitale francese, Il corsaro su libretto di Francesco Maria Piave, è ispirato al poema The Corsair che aveva reso ancor più popolare il nome di Lord Byron, che con il protagonista del suo poema ha saputo incarnare gli ideali del romanticismo. Trattenuto in Francia, il compositore non poté assistere al debutto della sua nuova opera, avvenuta a Trieste nell’autunno dello stesso anno. “Il corsaro è un’opera che sa di mare - spiega il regista Lamberto Puggelli. Fatto curioso, se si pensa a Giuseppe Verdi, un uomo così padano, così terragno, eppure proprio lui ha saputo farci avvertire la presenza del mare come se questo elemento occupasse la sua mente. Ma c’era qualcosa d’altro, qualcosa da contrapporre a questa piena di romanticismo. Così nello spettacolo ho cercato di dare conto di questo processo di semplificazione che tenesse a sua volta conto del sapore di mare di cui ho parlato”.   “Ho scelto il partito di abolire le differenze più superficiali tra una scena e l’altra, - prosegue il regista - per ambientare tutta l’opera su una nave. Ma è una nave raffigurata in modo che possa rappresentare i due campi contrapposti. Sono i due colori, il rosso o il nero, a suggerire che ci troviamo sulla nave dei musulmani o su quella dei corsari:anche questo elemento cromatico così netto rientra nel discorso della semplificazione. Nel corso dell’opera, la scena si semplificherà sempre più e alla fine si rivelerà per quello che materialmente è:un palcoscenico vuoto. ” I complessi del Teatro Regio di Parma sono affidati alla bacchetta di Carlo Montanaro. Maestro del Coro è Martino Faggiani. Dopo l’atteso debutto la sera del 2 ottobre, sono previste cinque repliche de Il corsaro al Teatro Verdi di Busseto (5, 15, 19, 21, 23, 27 ottobre) A riprova dello straordinario livello artistico delle produzioni del Festival Verdi 2008 gli spettacoli saranno ripresi in digitale e ad alta definizione, in collaborazione con partner prestigiosi quali Unitel-decca e Rai Trade, nell’ambito di un progetto che prevede la registrazione di tutte le opere del compositore di Busseto per il bicentenario del 2013. Il Festival Verdi è realizzato dal Teatro Regio di Parma - soci fondatori Comune di Parma, Provincia di Parma, Fondazione Cariparma, Fondazione Monte Parma - con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Major partner Fondazione Cariparma; main sponsor Cariparma Crédit Agricole, Barilla; media partner Mediaset. Il Festival Verdi è realizzato anche grazie al sostegno e alla collaborazione di: Enìa, Mercedes Benz Agricar Group, Radio Italia, Arcus, Reggio Parma Festival, Traiettorie, Teatro Verdi di Busseto, Teatro Comunale di Modena, iTeatri di Reggio Emilia. .  
   
   
CIRCUITO LIRICO, DAL 3 OTTOBRE LA NUOVA STAGIONE  
 
 Milano, 2 ottobre 2008 - Cinque appuntamenti con l´opera lirica (per un totale di sei opere, di cui quattro nuove produzioni), che circoleranno in cinque teatri storici lombardi: è la Stagione 2008-2009 del Circuito Lirico Lombardo, promossa dalla Regione Lombardia, in collaborazione con i Teatri di Tradizione, con l´Associazione Lirico Concertistica Italiana (Aslico), con la Fondazione "I Pomeriggi Musicali", con la Fondazione "Teatro alla Scala" e il sostegno finanziario della Fondazione Cariplo. Il Circuito prenderà il via venerdì 3 ottobre, e verrà ospitato nei Teatri di Tradizione della Lombardia: Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Grande di Brescia, Teatro Sociale di Como, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Fraschini di Pavia. "E´ con vivo piacere che presento la nuova stagione di questa iniziativa di grande successo - ha dichiarato l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello - che rappresenta certamente uno tra i più significativi eventi culturali della Lombardia per la diffusione del patrimonio musicale e operistico. Grazie a questa formula innovativa ma ormai sperimentata, e al costante impegno della Regione, anche quest´anno i lombardi potranno assistere ad allestimenti operistici di alta qualità a prezzi contenuti". Nel quadro dell´ampia produzione del Circuito Lirico Lombardo, la nuova stagione - in occasione del 150° anniversario della nascita del grande Giacomo Puccini - apre il 3 ottobre a Como con la "Turandot" (regia di Hiroki Ihara) per proseguire con il dittico formato da "La Medium" di Gian Carlo Menotti e il "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini, quindi il "Don Pasquale" di Gaetano Donizetti, il "Falstaff" di Giuseppe Verdi (diretto da Antonello Manacorda) e infine la "Carmen" di Georges Bizet. "Desidero complimentarmi con tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa nuova stagione artistica - ha concluso Zanello - che condivide e interpreta i principi promossi dall´azione regionale in materia: la cultura come prezioso strumento di crescita sociale, in linea con i valori che da sempre contraddistinguono i cittadini lombardi". .  
   
   
CIRCUITO CASE MUSEO: UN SIMBOLO DELLA GENEROSITÀ E DELL’IDENTITÀ DI MILANO  
 
 Milano, 2 ottobre 2008 - “Il Circuito delle case museo è un simbolo dell’identità culturale di Milano, un patrimonio artistico di grandissimo valore generato dall’amore per l’arte dei collezionisti, che hanno donato alla città i loro capolavori. ” Queste le parole del Sindaco Moratti alla presentazione del “Circuito delle case Museo di Milano”, che riunisce il Museo Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa Necchi Campiglio e il Museo Poldi Pezzoli. Il nuovo sistema museale consente ai visitatori di apprezzare un’epoca, una parte della storia di Milano, attraverso l’esperienza e il gusto personale di grandi collezionisti. “Entrare in un museo che allo stesso tempo è anche una casa – ha aggiunto il Sindaco di Milano – è un’occasione per partecipare alla storia della città da un punto di vista più intimo, prendendo parte più direttamente alla vita di quel tempo dei suoi cittadini”. “Il percorso di realizzazione di questo progetto – ha continuato il Sindaco Moratti – ha visto la compartecipazione di istituzioni pubbliche e private, insieme per collaborare alla promozione della città di Milano”. “Il circuito delle case museo – ha concluso il Sindaco di Milano – ha una valenza educativa di grande importanza. Per i giovani e i bambini, entrare in una struttura museale tradizionale è diverso dall’entrare in una casa museo, un luogo in cui ci si avvicina all’arte e alla storia in un modo più familiare”. E’ attivo il sito www. Casemuseomilano. It che fornisce informazioni sulla storia e sulle collezioni delle quattro istituzioni e altre notizie utili per il visitatore. Da giovedì 2 ottobre inoltre, sarà in vendita la Case Museo Card (prezzo 15 euro). Valida per sei mesi, la card consente 1 ingresso in ciascuna delle quattro Case Museo e dà diritto ad uno sconto sugli acquisti degli articoli in vendita nei vari bookshop e negli esercizi commerciali con cui saranno stipulate apposite convenzioni. .  
   
   
INAUGURATO DA ZANELLO CIRCUITO CASE MUSEO DI MILANO  
 
 Milano, 2 ottobre 2008 - "Sono orgoglioso di essere qui oggi a presentare la nascita di un progetto così importante, al quale Regione Lombardia ha creduto da subito e al quale ha partecipato attivamente e in maniera concreta". Lo ha dichiarato oggi al Museo Poldi Pezzoli l´assessore regionale alle Culture, Identità e Autonomie, Massimo Zanello, nel corso dell´inaugurazione del neonato "Circuito delle Case museo di Milano", il sistema museale che riunisce quattro dimore storiche della capitale lombarda: lo stesso Poldi Pezzoli, il Museo Bagatti Valsecchi, Villa Necchi Campiglio e Casa Boschi di Stefano. Il Circuito delle case museo di Milano è il frutto di un Accordo di programma promosso da Regione Lombardia nel 2004 con altri enti e istituzioni pubblici e privati (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Fondo per l´Ambiente Italiano, Provincia e Comune di Milano, Fondazione Cariplo e altri), che ha portato recentemente anche al restauro e al recupero, costato 6 milioni di euro, di una delle quattro dimore, Villa Necchi Campiglio, inaugurata a maggio di quest´anno. "La nascita del Circuito - ha aggiunto Zanello - è un esempio straordinario di come la collaborazione tra pubblico e privato possa realizzare progetti così innovativi di valorizzazione del patrimonio storico e culturale di una città e di un´intera regione. Oggi può finalmente partire un vero coordinamento tra le varie istituzioni in termini di immagine, promozione turistica ed eventi". Il Circuito sarà ufficialmente operativo da domani, giovedì 2 ottobre: grazie alla "Case museo card" (dalla validità di sei mesi al costo di 15 euro), si potrà visitare ciascuna delle quattro case museo avendo diritto ad uno sconto sugli acquisti degli articoli in vendita nei differenti bookshop e nei negozi convenzionati. Obiettivi dichiarati del Circuito: promuovere la conoscenza dell´evoluzione e della storia di Milano tra il Xix e il Xx secolo, valorizzare l´identità di ciascuna realtà e delle sue collezioni, elaborare un progetto che diventi modello di riferimento internazionale. All´inaugurazione erano presenti anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti, l´assessore provinciale alla Cultura, Daniela Benelli, e la presidente della fondazione artistica Poldi Pezzoli, Anna Clerici Grandi. .  
   
   
DOPO UN ANNO DI LAVORI IL PETIT TRIANON RIAPRE LE PORTE AL PUBBLICO IL 2 OTTOBRE 2008  
 
Versailles, 2 ottobre 2008 - Per la prima volta tutti gli spazi interni del Petit Trianon sono accessibili al pubblico. Dopo la scoperta della vita quotidiana di Maria Antonietta fino al momento della sua partenza, il 5 ottobre 1789, i visitatori possono oggi conoscere meglio le altre personalità che hanno vissuto e trasformato, nel corso dei secoli, il piccolo castello di Luigi Xv. Il pubblico viene accolto in una dimora viva, in luoghi profondamente segnati dall´impronta di coloro che l´hanno abitato. Con questo suo esemplare atto di mecenatismo Montres Breguet intende perpetuare i suoi antichi legami con Versailles. Orologiaio di corte fin dal 1780 e fornitore di Maria Antonietta, che ne prediligeva gli orologi, Breguet oggi riporta in vita un gioiello dell´architettura neoclassica francese, cos come ricrea un orologio mitico, ordinato all´atelier Breguet per la Regina nel 1783. I lavori sono stati eseguiti fra il luglio 2007 e il settembre 2008 e hanno riguardato numerosi aspetti. Sono state restaurate le decorazioni originali ancora esistenti o bisognose di essere ripristinate. Sono stati creati degli allestimenti museografici complementari. I vari appartamenti sono stati riarredati con mobili tipici delle diverse epoche. Infine stato rifatto l´insieme delle installazioni tecniche. Tutti gli artigiani mobilitati hanno lavorato in sinergia, tesi a raggiungere risultati di eccellenza, per restituire al castello del Petit Trianon il suo splendore e consentire al pubblico di riscoprirlo da un´angolazione diversa, in condizioni di accoglienza e di sicurezza ottimali. I lavori sono stati eseguiti sotto la direzione di Pierre-andr Lablaude, Capo architetto dei Monumenti Storici, in collaborazione con i conservatori del museo. Il Domaine del Petit Trianon innanzi tutto un giardino di piacere e un luogo di sperimentazione botanica creato per Luigi Xv. A poco a poco il Re, incoraggiato da Madame de Pompadour, decide di arricchirlo con un piccolo castello, costruito fra il 1762 e il 1768, per farne un luogo di villeggiatura più intimo e che consenta di lasciare la Reggia senza allontanarsene troppo. Nel corso della sua storia il Petit Trianon stato segnato principalmente dalla presenza di Maria Antonietta, che ne prese possesso nel 1774. Dopo i disordini del periodo rivoluzionario Napoleone I assegna la dimora a sua sorella, la principessa Paolina Borghese, poi Luigi Filippo offre la tenuta a suo figlio, il duca d´Orleans. In seguito l´imperatrice Eugenia, sposa di Napoleone Bi, riabilita il Petit Trianon organizzandovi un´esposizione dedicata a Maria Antonietta. L´importante opera di restauro condotta dal luglio 2007 si inserisce nel quadro del «Grand Versailles», una vasta campagna di restauri, ammodernamento e ristrutturazione della Reggia e dei giardini di Versailles, promossa dal Ministero della Cultura e della Comunicazione dal 2003, a pari titolo con l´apertura del Domaine di Maria Antonietta, nel luglio 2006. .  
   
   
ARCHEOLOGIA: IMPORTANTI SCOPERTE AD USTICA  
 
 Palermo, 2 ottobre 2008 - Eccezionali scoperte archeologiche ad Ustica grazie ad una nuova campagna di scavi realizzata dalla Soprintendenza di Palermo nell’ambito del Por 2000-2006 e diretta da Francesca Spatafora, Direttore del Servizio Archeologico della stessa Soprintendenza. Nel corso delle nuove indagini, iniziate a maggio ed appena concluse, sono venute alla luce testimonianze straordinarie nel villaggio preistorico dei Faraglioni riferibili alla Media Età del Bronzo, ad un periodo, cioè, compreso tra il 1400 ed il 1200 a. C. Il villaggio, cinto da una possente fortificazione caratterizzata, all’esterno, da torrioni e contrafforti semicircolari, è costituito da capanne e recinti costruiti con blocchi di pietra lavica: le strutture, di forma circolare o rettangolare, si distribuiscono lungo assi viari larghi circa mt 1, che, collegati tra loro, formano un tessuto urbano regolare. A tale organizzazione, che di per sé costituisce per l’epoca un fatto eccezionale, si associa l’estrema ricchezza della suppellettile domestica rinvenuta, per lo più integra, all’interno delle abitazioni: centinaia di vasi d’impasto lavorati a mano vennero infatti lasciati sui pavimenti delle capanne, abbandonate all’improvviso per una calamità naturale, probabilmente un maremoto che sconvolse la vita dell’isola mutandone anche l’assetto geomorfologico. Tra i reperti più significativi ricordiamo le numerose piastre di terracotta a quattro spicchi, utilizzate come focolari, gli alari, le grandi coppe su alto piede a tromba, le scodelle, gli attingitoi, gli orci e gli orcioli per contenere liquidi e derrate alimentari, le grandi teglie a fondo piano e anse a maniglia interne, le pentole e i contenitori di varia foggia per la conservazione degli alimenti ma anche alcune forme miniaturistiche (pentolini, coppette, etc. ) destinate probabilmente al gioco dei bambini. In particolare si segnala il ritrovamento di un piccolo vano probabilmente utilizzato come officina per la lavorazione dei metalli, attività documentata anche dal ritrovamento di numerose matrici di fusione per la realizzazione di attrezzi e utensili di bronzo. Di grande interesse si è poi rivelato lo scavo della parte interna della possente fortificazione: un lungo camminamento correva, infatti, lungo tutto il filo interno del muro di cinta, a sua volta disimpegnato dall’abitato grazie ad un percorso viario largo circa un metro che lo separava dalle capanne. Il finanziamento comunitario ha permesso anche la sistemazione didattica dell’area archeologica, adesso dotata di una ricca pannellistica esplicativa sia lungo il percorso di visita che all’interno dei piccoli edifici all’ingresso del parco dove, tra le altre cose, è stato realizzato, con i materiali tradizionali, un modello di capanna circolare a scala reale (1:1) con gli arredi interni che, certamente, renderà più facilmente leggibili i resti delle capanne della media età del bronzo riportate alla luce nel villaggio preistorico dei Faraglioni. “I ritrovamenti avvenuti ad Ustica - dichiara l’assessore Antinoro - rappresentano l’ennesima conferma della ricchezza del territorio siciliano ed in questo caso di un’isola che andrebbe maggiormente valorizzata. Stiamo ponendo grande attenzione alla valorizzazione dei siti poco conosciuti e lo stiamo facendo anche all’interno della pianificazione dei fondi del Por”. Il prossimo 3 ottobre ad Ustica, alla presenza dell’assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali, Antonello Antinoro e del Sindaco di Ustica, Aldo Messina, verranno presentati i lavori di scavo, restauro e sistemazione dell’area archeologica da parte del Soprintendente di Palermo, Adele Mormino e del Direttore del Servizio Archeologico della Soprintendenza, Francesca Spatafora. .