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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Ottobre 2013 |
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NOTOX: VERSO UN FUTURO SENZA TEST SUGLI ANIMALI |
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Bruxelles, 10 ottobre 2012 - I test per sostanze
potenzialmente tossiche senza bisogno di usare gli animali sono una questione
considerata di interesse unico per la lobby dei diritti degli animali. Adesso è
un obiettivo condiviso da molti rappresentanti dell´industria, politici e
consumatori.
Il vento soffia sicuramente in questa direzione. Un
bando completo dell´Ue per la commercializzazione di cosmetici e prodotti per
l´igiene testati sugli animali è entrato in vigore a marzo e si vedono sempre
più frequentemente modelli computerizzati come possibili alternative ai test
sugli animali.
Per capitalizzare il recente progresso scientifico,
nel 2011 è stato lanciato il progetto quinquennale Notox, finanziato dall´Ue,
per assicurare che l´Europa rimanesse all´avanguardia nel campo dei test
tossicologici e del benessere degli animali.
Il progetto intende sviluppare e convalidare nuovi
modelli computerizzati in grado di prevedere possibili effetti tossici a lungo
termine sul corpo umano. La conseguenza più importante di questo sarà che, nel
prossimo futuro, l´uso di organismi viventi per testare la sicurezza di certe
sostanze non sarà più necessario.
Certo la sostituzione dei test sugli animali per
eventuali tossicità per gli esseri umani rimane una grande sfida. Usando come
punto di partenza i metodi alternativi più avanzati, il progetto Notox ha
quindi in programma di esplorare e definire tecniche basate sulla biologia dei
sistemi. Questo approccio si concentra sulle complesse interazioni all´interno
dei sistemi biologici, adottando una prospettiva più olistica verso la ricerca
biologica e biomedica.
Il progetto si occupa in particolare del fegato,
l´organo principale per l´eliminazione di sostanze tossiche dal corpo. Gli
scienziati di Notox hanno esaminato, attraverso vari esperimenti in provetta,
gli effetti di certe sostanze sulle cellule del fegato umane. Hanno poi ideato
modelli computerizzati molto complessi per replicare le loro scoperte.
Il prossimo passo sarà sviluppare algoritmi che
imitano fedelmente i processi che avvengono realmente nei tessuti umani quando
essi sono esposti a sostanze tossiche. Questo permetterà agli scienziati di
usare nuovi modelli computerizzati per fare previsioni affidabili a lungo
termine. Le attività cellulari saranno continuamente monitorate e, insieme alle
pubblicazioni curate e ai dati genomici, saranno organizzate in un database
tossicologico.
Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, Notox ha
riunito undici team di ricerca interdisciplinari e di fama internazionale
provenienti da tutta Europa, tra cui laboratori di ricerca e quattro piccole e
medie imprese (Pmi). Il progetto, che dovrebbe concludersi alla fine del 2015,
riceverà un totale di 4 849 981 euro di finanziamenti dall´Ue.
Anche i cittadini possono vedere direttamente come
progredisce il progetto. È stato permesso a una troupe cinematografica di
seguire gli scienziati di Notox per diversi mesi e il video è adesso
disponibile sul sito del progetto. In esso si possono vedere le difficoltà che
comporta lo sviluppo di metodi alternativi per i test e alcune delle
avanzatissime tecnologie usate a questo fine.
Per maggiori informazioni, visitare:
Notox
http://www.Notox-sb.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/97714_it.html
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LOMBARDIA, LA PREVENZIONE A TUTELA DELLA SALUTE |
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Milano, 10 ottobre 2013 - "Prevenzione vuol dire sani stili di vita
che si riassumono in quattro punti: sana alimentazione, attività fisica, non
fumare e sottoporsi periodicamente agli screening". Il vice presidente e
assessore alla Salute Mario Mantovani lo ha ribadito nell´affollato auditorium
dell´Asl di Monza e Brianza, dove si è tenuta la conferenza stampa di
presentazione dell´iniziativa ´Prendi per mano la tua salute´.
Lo Screening - Ai giornalisti è stata presentata la
campagna di prevenzione dei tumori del colon retto e della mammella attuata
dall´Asl di Monza e Brianza in collaborazione con le Aziende Ospedaliere, le
Strutture Sanitarie Accreditate, i Medici di medicina generale e le Farmacie
del territorio. L´assessore alla Salute ha espresso il suo apprezzamento per il
progetto che rappresenta un eccellente esempio di sinergia tra le istituzioni e
le strutture territoriali che si occupano di salute.
La Prevenzione - Il progetto ´Prendi per mano la tua
salute´, presentato dal commissario straordinario dell´Asl di Monza e Brianza
Matteo Stocco, si rivolge a uomini e donne in una fascia di età compresa tra i
50 e 69 anni e ha lo scopo di individuare lesioni che potrebbero evolvere in
forme tumorali. Tutti gli esami sono gratuiti, così come gli eventuali
accertamenti che si rendessero necessari e non occorre la ricetta medica.
Medici Di Base - "In tutto ciò i medici di
famiglia rivestono - ha detto il commissario straordinario Matteo Stocco - un
importante ruolo nel momento in cui solleciteranno i propri pazienti a
partecipare alla campagna di prevenzione". "E´ anche attraverso una
corretta attività di comunicazione che si informano i cittadini sulla grande
importanza che riveste la prevenzione. E si tratta di un investimento. - ha
aggiunto Mantovani, parlando ai giornalisti - Un investimento a tutela della
salute, che è il bene più importante che abbiamo e che dobbiamo
difendere".
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OBESITY DAY, OGGI GIORNATA DI PREVENZIONE E CONSULTI GRATUITI IN TUTTO IL PIEMONTE. A TORINO MEDICI E DIETISTI IN PIAZZA SAN CARLO A PARTIRE DALLE ORE 10 INIZIATIVE ANCHE A BIELLA, CUNEO, MONDOVI´, CEVA E GRUGLIASCO |
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Torino, 10 ottobre 2013 -
Dietologi in piazza San Carlo a Torino, strutture e
dipartimenti ospedalieri di Dietologia e Nutrizione a Biella, Mondovì e Cuneo
aperti al pubblico per consulti gratuiti, conferenze a tema a Ceva e a
Grugliasco: sono solo alcune delle iniziative in programma domani in Piemonte
per l’Obesity day, giornata nazionale dedicata alla sensibilizzazione sul tema
dell’obesità promossa dall’Adi, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione
Clinica.
Una iniziativa che si propone di spostare l’attenzione
dell’opinione pubblica e dei mass-media dall’obesità, vista erroneamente come
problema estetico e individuale, all’obesità come problema di salute generale,
malattia genetica e fattore di rischio per diverse patologie. L’edizione 2013
dell’Obesity day si pone l’obiettivo di evitare la colpevolizzazione sia del
paziente obeso sia di alcuni alimenti, e di promuovere un diverso stile di
vita, contraddistinto da una maggiore attività fisica e un regime alimentare
basato sul consumo di frutta e verdura.
Torino. Il clou della giornata di giovedì si vivrà nel
capoluogo piemontese, dove medici e dietisti delle strutture di Dietetica e
Nutrizione Clinica dell’area torinese, provenienti dagli ospedali San Giovanni
Bosco, Maria Vittoria, Mauriziano, Molinette, Infantile Regina Margherita e San
Luigi di Orbassano, affiancati da infermieri volontari della Croce Rossa,
saranno in piazza San Carlo dalle 10 alle 16.30 per fornire informazioni ed
effettuare consulti gratuiti per la prevenzione e il trattamento dell’obesità.
Biella. I medici del Servizio Dietologia ed Igiene
della Nutrizione dell’Asl Bi saranno a disposizione dei cittadini dalle 9 alle
12.30 e dalle 14 alle 16, al sesto piano dell’Ospedale degli Infermi, per
fornire informazioni ed effettuare consulti gratuiti per la prevenzione e il
trattamento dell’obesità.
Cuneo. Giovedì 10 ottobre la Struttura Complessa di
Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ao S. Croce e Carle di Cuneo si metterà a
disposizione di coloro i quali desiderassero informazioni sulla opportunità di perdere
peso e sui percorsi terapeutici da intraprendere
Mondovì. Giovedì dalle 10 alle 12 all’ospedale Regina
Montis Regalis di Mondovì il personale della struttura complessa di
Diabetologia ed Endocrinologia sarà a disposizione per informazioni e altre
attività.
Ceva. Alle 11 si terrà un conferenza stampa sul tema
“Il grande obeso, un anno di attività”. Interverranno i vertici dell’Als Cn1 e
il direttore della struttura di Endocrinologia e Diabetologia.
Questi alcuni degli incontri previsti in Piemonte
nella giornata dedicata all’obesità.
Secondo l’indagine “Okkio alla Salute”, svolta nel
2012 in Piemonte, l’obesità è un fenomeno diffuso a partire dalle giovani
generazioni, per cui tra i bambini piemontesi di età compresa tra i 8 e i 9
anni, il 2% risulta in condizioni di obesità severa, il 6% risulta obeso, il
20% sovrappeso. Il 28% dei bambini piemontesi di 8-9 anni presenta quindi un
eccesso ponderale. Secondo un’ indagine Passi, Progressi delle Aziende
Sanitarie per la Salute in Italia 2012, la consapevolezza è bassa: quasi una
persona in sovrappeso su due non capisce di essere sovrappeso e meno di una
persona su quattro intraprende una dieta.
“Okkio alla Salute” è un sistema nazionale di
sorveglianza sulle abitudini alimentari e sull´attività fisica dei bambini
delle scuole primarie. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Ministero
della Salute e quello dell’Istruzione, è realizzata dalle Regioni con il
coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità.
Grugliasco. La Città di Grugliasco, insieme al
Dipartimento di Prevenzione dell’Asl To3 ed alla Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università degli Studi di Torino, hanno dato avvio ad un
progetto, denominato “Okkio ai numeri”, che ha previsto l’estensione del
sistema di sorveglianza “Okkio alla salute” a tutte le classi terze delle
scuole pubbliche primarie di Grugliasco, comune non campionato dall’indagine
nazionale. I risultati dell’indagine verranno presentati, in occasione della
giornata nazionale Obesity day, il 10 ottobre alle 17.30 nella sala consiliare
del Comune di Grugliasco in piazza Matteotti 50.
In base alle tendenze rilevate nelle ultime indagini
statistiche effettuate sul fenomeno, appare molto elevato il rischio che il
sovrappeso e l’obesità in età pediatrica ed adolescenziale persistano in età
adulta. Quindi, in presenza di una così alta prevalenza del fenomeno e in
assenza di interventi efficaci e tempestivi, si prevede una sensibile aumento
delle malattie cardio-vascolari nei prossimi anni, interessando sempre più la
fascia di età dei giovani adulti, con prevedibili effetti sia sullo stato di
salute dei cittadini che sulle risorse per affrontare tali complicanze. Per
controllare l’andamento del fenomeno sono dunque necessari interventi di
prevenzione e sensibilizzazione della popolazione su tutto il territorio, che
stanno alla base dell’Obesity day.
Per ulteriori informazioni:
www.Regione.piemonte.it/sanita/cms/notizie/in-primo-piano/2183-obesity-day-2013.html
www.Obesityday.org/home/
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DIABETE: IN ITALIA BUON USO DEI FARMACI, MA SI PUO´ FARE DI PIU’ |
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Milano, 10 ottobre 2013 - “Sostanzialmente positivo il
giudizio che emerge dall’edizione 2012 del Rapporto Aifa sull’uso dei farmaci
in Italia (Rapporto Osmed) sull’operato
della rete diabetologica nazionale”, ad affermarlo è Antonio Ceriello,
Presidente di Associazione medici diabetologi (Amd), la società scientifica cui
fanno capo gli oltre 600 centri di diabetologia italiani operanti nell’ambito
del Servizio sanitario nazionale. “Per la prima volta – ricorda Ceriello – l’Agenzia Italiana del
Farmaco nella realizzazione del Rapporto Osmed si è avvalsa, per analizzare i
comportamenti prescrittivi dei farmaci nelle persone con diabete, del database
Annali Amd, probabilmente la raccolta dati più completa al mondo sulla malattia
diabetica, che esamina, ad oggi, le modalità di assistenza, l’impiego dei
farmaci antidiabete, antipertensivi e ipolipemizzanti, oltre ai risultati
clinici in oltre 500.000 persone con diabete – 1 su 6 in Italia – nella metà,
oltre 300, dei centri di diabetologia sul territorio nazionale. Questa
collaborazione con l’Autorità regolatoria nazionale, da un lato, è un
importante riconoscimento per il lavoro che in questi 10 anni Amd ha compiuto
per mettere in atto un sistema di analisi e miglioramento della qualità
dell’assistenza diabetologica in Italia, dall’altro, permette alle Istituzioni
di ottenere informazioni approfondite sul carico assistenziale delle due forme
di diabete e sull’appropriatezza prescrittiva degli specialisti”, conclude.
I dati del rapporto Osmed 2012 dell’Aifa relativi al diabete evidenziano
un’intensificazione dei trattamenti e anche un moderato incremento
dell’appropriatezza prescrittiva, pur con margini di miglioramento.
Nel diabete tipo 1, nell’arco temporale 2004-2011, si
è avuta una radicale modifica nel trattamento insulinico, con il progressivo
abbandono delle insuline con durata d’azione intermedia e premiscelate, e
l’adozione dei regimi cosiddetti “basal-bolus”, che mimano meglio la risposta
fisiologica dell’insulina endogena. Anche l’utilizzo della tecnologia
dell’infusione continua sottocutanea, attraverso microinfusori, è raddoppiata
nel periodo di osservazione: oggi è utilizzata dal 16,5% delle persone con diabete tipo 1, con
una maggiore frequenza di utilizzo nella donna e indipendentemente dalla durata
della malattia e dalla fascia di età. “I cambiamenti terapeutici si sono
tradotti in un miglioramento del controllo metabolico, con un lieve aumento,
dal 20,6 al 23,2%, delle persone con diabete tipo 1 con emoglobina glicosilata
(Hba1c) sotto il 7%, ma soprattutto con la parallela riduzione della
proporzione di quelle con valori di Hba1c francamente elevati (oltre 8%): da
51,6 a 44,2%, meno 7,4 punti in valore assoluto. Esistono, come è lecito
attendersi, differenze su base regionale sulle quali proprio grazie al progetto
Annali, Amd e la rete diabetologica nazionale stanno lavorando attivamente per
mettere in atto attività di miglioramento”, commenta Carlo Giorda, Presidente
Fondazione Amd.
Per quanto riguarda il diabete tipo 2, quasi 2 persone
con diabete su 3 sono in trattamento con ipoglicemizzanti orali o farmaci
iniettabili diversi dall’insulina (definiti nel complesso “iporali”), mentre
tra chi è in cura con insulina, il 50% è trattato con sola insulina e il 50%
con iporali associati a insulina. I farmaci di gran lunga più impiegati sono la
metformina e i secretagoghi (sulfaniluree e glinidi), rispettivamente nel 65,5%
e nel 49,6% della popolazione diabetica. In termini di schemi terapeutici,
oltre il 50% delle persone con diabete tipo 2 è curato con 1 o 2
ipoglicemizzanti orali, mentre solo una piccola quota (6,8%) con 3 o più. Il
15,6% utilizza solo insulina e un altro 15,6% insulina combinata a ipoglicemizzanti.
Non si registrano sostanziali differenze prescrittive legate al sesso, mentre
differenze marcate riguardano le fasce di età e durata di malattia. Nelle
persone più anziane e con più lunga durata di malattia sono infatti
maggiormente impiegate glinidi e insuline. La prescrizione dei nuovi farmaci
incretino-mimetici (inibitori del Dpp-iv e agonisti del Glp-1) è più bassa
nelle fasce di età più avanzate. “Negli anni dal 2004 al 2011 è nettamente
aumentato l’uso di tutte le classi di farmaci ipoglicemizzanti, a parte le
insuline intermedia e premiscelata, cadute quasi totalmente in disuso, e le
sulfaniluree. Gli incrementi più rilevanti riguardano l’utilizzo di metformina
e insulina basale. L’analisi degli schemi terapeutici mostra un aumento della
quota di persone in trattamento, un aumento della tripla terapia orale e
dell’insulina, oltre ovviamente all’introduzione degli agonisti del Glp-1 a
partire dal 2008. In altre parole, vi è stato un aumento dell’intensità di
trattamento che si è tradotto in un miglioramento del compenso metabolico, con
un aumento dei soggetti a target di Hba1c (da 39% a 43,8%) e una parallela
riduzione dei soggetti con valori francamente elevati (da 34,9% a 27,2%).
Inoltre, è migliorata anche in maniera importante l’appropriatezza dei
trattamenti; lo mostrano 3 indicatori chiave: -1,9% le persone in cura con sola dieta nonostante valori di Hba1c
>7.0%; -14,1% quello dei non trattati
con insulina nonostante valori di Hba1c >9.0%; -9%, infine, la quota di
persone in cura con insulina che mostrano valori di Hba1c >9.0%. Tuttavia,
nonostante il miglioramento delle attitudini prescrittive e dei risultati
dell’assistenza, esistono ancora importanti margini di miglioramento. Ad oggi
la quota di soggetti con valori di Hba1c superiori a 9% supera il 10%; nella
donna sussistono percentuali più elevate nelle fasce di Hba1c più
insoddisfacenti, come accade anche al di sotto dei 55 anni, nei soggetti con
più lunga durata di malattia e in quelli trattati con insulina. E anche nel
diabete tipo 2 esistono differenze tra regione e regione, indice probabilmente
della disuniformità di risorse che possono condizionare gli atteggiamenti del
medico e della necessità di implementare politiche sanitarie più omogenee sul
territorio nazionale”, conclude Giorda.
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LISTE D’ATTESA: AMPIA POSSIBILITA’ DI EFFETTUARE VISITE ED ESAMI IN TEMPI RAPIDI PER I CITTADINI PIEMONTESI |
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Torino, 10 ottobre 2013 - Garantite le urgenze. Occorre puntare
sull’appropriatezza delle prescrizioni e sulle disponibilità effettive delle
tante strutture territoriali a disposizione.
Prendere i picchi delle liste d’attesa e farne il
paradigma della sanità piemontese è un’operazione scorretta e che non rende
giustizia delle reali possibilità messe a disposizione dal servizio sanitario
regionale.
Gli articoli giornalistici e l’enfasi con cui sono
stati riportati i dati raccolti dal gruppo consigliare del Pd in un dettagliato
dossier meritano quindi un’adeguata e puntuale risposta.
I dati a disposizione della Direzione regionale Sanità
dimostrano che il “tempo medio” di erogazione di una prestazione in alcuni casi
è più contenuto di quanto non risulti dai dati riferiti al “giorno indice”.
E’ sufficiente scegliere una struttura piuttosto che
un’altra per vedere quasi azzerati i tempi d’attesa. I dati raccolti nel
dossier e riportati senza un’adeguata analisi da parte di alcuni mezzi di
informazione trascurano il fatto, noto a tutti, che all’interno della stessa
Asl, è sempre possibile effettuare esami e visite in tempi più rapidi.
Ad esempio, per quanto riguarda i 454 giorni
all’ospedale di Tortona per una mammografia, il tempo medio di attesa nel 1°
semestre risulta assai meno evidente, senza contare che in strutture pubbliche
e private convenzionate vicine è possibile effettuare l’esame in tempi
rapidissimi. Ricordo anche che la Regione, da tempo, con il programma
Prevenzione Serena, assicura a tutte le donne uno screening mammografico
considerato di assoluto valore a livello nazionale.
Il fenomeno delle liste d’attesa è complesso:
affrontarlo con accenti che puntano solo ad evidenziare gli aspetti
superficiali del problema non serve a nulla, se non a strappare visibilità sui
giornali.
In Piemonte, il servizio sanitario assicura a chi ne
ha l’effettiva necessità- sulla base della valutazione diagnostica del medico
curante- di effettuare gli esami e le visite necessarie nei tempi appropriati,
secondo un criterio di priorità clinica.
Sulle soluzioni (dal potenziamento dell’accesso
diretto, alla razionalizzazione delle strutture e delle strumentazioni presenti
sul territorio regionale, alla più stretta collaborazione tra pubblico e
privato, al maggior coinvolgimento del medico di medicina generale sul tema
dell’appropriatezza delle prescrizioni, d’intesa con i medici specialistici
ospedalieri, alla periodica “pulizia” delle liste d’attesa), l’Assessorato sta
lavorando con la Direzione regionale Sanità e contiamo di poter vedere i risultati
nel breve periodo. Nei prossimi giorni saranno presentate nel dettaglio le
iniziative che si intende attuare.
Infine, si ribadisce che la sanità del Piemonte è una
delle migliori per efficacia delle cure: lo dicono i dati oggettivi che il
Programma nazionale esiti Agenas ha diffuso in questi giorni.
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BOLZANO: CORSO SULLE CURE PALLIATIVE ALLA SCUOLA LEVINAS |
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Bolzano, 10 ottobre 2013 - La Scuola provinciale per le
professioni sociali in lingua italiana organizza il corso “Prendersi cura alla
fine della vita: le cure palliative”. Le iscrizioni sono aperte sino al 21
ottobre.
"Prendersi cura alla fine della vita: le cure
palliative" è questo il tema del corso organizzato dalla Scuola per le
professioni sociali "Levinas" di Bolzano.
Sempre più spesso persone anche giovani o
giovanissime, sono coinvolte da diagnosi di malattie inguaribili. Chi si occupa
sia degli aspetti sanitari, sia assistenziali delle persone ammalate deve farsi
carico da un lato di accogliere e di far fronte all´impatto psicologico e
sociale provocato sul malato e sulla sua famiglia, e dall´altro di fornire
prestazioni e cure atte a garantire una qualità di vita rispettosa socio del
malato, anche negli ultimi istanti di vita.
Il corso offre l´opportunità a chi si prende cura di
una persona alla fine della sua vita di approfondire l´approccio delle cure
palliative. Le iscrizioni chiudono lunedì 21 ottobre.
Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi Segreteria
Formazione Continua, Scuola Provinciale per le Professioni Sociali E. Levinas,
Piazza Angela Nikoletti,1 Bolzano, tel. 0471/440900. È possibile inoltre
iscriversi on line al seguente indirizzo: http://www.Sociale-levinas.fpbz.it/
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GIORNATA CONTRO DOLORE: IN ABRUZZO ADERISCONO 22 CITTA´ CHIODI, REGIONE IN PRIMA FILA PER LE CURE PALLIATIVE |
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Pescara, 10 ottobre 2014 - In oltre cento piazze
italiane sabato prossimo, 12 ottobre, si celebra la terza edizione della
Giornata contro il dolore, organizzata dalla Fondazione scientifica Isal.
L´abruzzo, quest´anno, è destinato a recitare un ruolo di primo piano sia per
il numero elevato di città nelle quali verranno allestiti banchetti informativi
sia per il fatto che un´azienda abruzzese, per la prima volta, sarà partner
ufficiale della manifestazione voluta dall´Isal. In tutta Italia, a coloro che
si avvicineranno alle postazioni Isal, verrà infatti consegnato materiale
informativo e una confezione di confetti della società sulmonese "Di
Sulmona" che commercializza prodotti tipici abruzzesi e dell´area peligna.
La manifestazione è stata presentata dal coordinatore regionale dell´Isal,
Gianvincenzo D´andrea, e dai rappresentanti della società "Di
Sulmona", Gianfranco Santarelli e Antonio Di Bacco, al presidente della
Regione, Gianni Chiodi. "Si tratta di un´iniziativa molto importante - ha
detto Chiodi - perché la sensibilizzazione e l´informazione su temi vitali come
la terapia contro il dolore rappresentano il primo passo verso quel percorso di
umanizzazione delle cure: la presa in carico del paziente deve diventare
globale sia dal punto di vista sanitario che sociale e relazionale".
Contro il dolore, in questo senso, la Regione Abruzzo ha avviato un percorso
che sta portando a risultati rilevanti. "La rete hospice è quasi
completata - ha ricordato Chiodi - con 55 posti operativi sui 72 che il
Ministero ci ha assegnato; ogni Asl sul proprio territorio organizza
l´erogazione dei servizi di cure palliative e di terapia del dolore ed è
prossima l´attivazione dell´Osservatorio regionale. Sul fronte della formazione
- ha concluso Chiodi - da gennaio abbiamo dato avvio al progetto ministeriale
Compass sulla terapia del dolore rivolta ai medici di medicina generale, ai
pediatri e agli specialisti individuati dalle Asl". "Con la legge 30
del 2010 - ha ricordato il coordinatore Isal Gianvincenzo D´andrea - l´Italia è
l´unico Paese europeo ad aver assicurato ai cittadini il diritto alla terapia
del dolore, ma la legge aspetta ancora di essere applicata in forma
compiuta". In Abruzzo le città che celebreranno la Giornata contro il
dolore sono: Pescara, L´aquila, Avezzano, Sulmona, Vasto, Pratola Peligna,
Barrea, Capistrello, Castel di Sangro, Introdacqua, Luco dei Marsi, Magliano
dei Marsi, Penne, Pescasseroli, Pescina, Popoli, Raiano, San Benedetto dei
Marsi, San Salvo, Scanno, Torre dei Passeri e Tagliacozzo. Le strutture
sanitarie aderenti all´iniziativa sono: gli ospedali di Pescara, Sulmona e Vasto
e le case di cure De Lorenzo di Avezzano, Pierangeli di Pescara e Villa Serena
di Città Sant´angelo.
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SALUTE: INCONTRO REGIONE, FEDERSANITA ANCI FVG |
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Trieste, 10
ottobre 2013 - "Con il disegno di legge depositato il 2
ottobre in Consiglio regionale, la Regione ha inteso
delineare un
nuovo e necessario assetto istituzionale e
organizzativo del
sistema sanitario regionale e in questa prima fase,
preliminare
alla riforma, è fondamentale la collaborazione
propositiva tra
istituzioni e tutti i soggetti interessati per
rafforzare e
migliorare la già buona qualità dei servizi sanitari e
sociosanitari, in modo omogeneo sull´intero territorio
regionale".
Queste, in sintesi, le indicazioni dell´assessore
regionale alla
salute, Maria Sandra Telesca, nel suo primo incontro
con il
direttivo regionale di Federsanità Anci Fvg, presenti,
tra gli
altri, il presidente Giuseppe Napoli, il
vicepresidente Fabio
Samani, numerosi direttori generali e amministratori
locali,
assieme ai presidenti di Anci Fvg, Mario Pezzetta, e
della
Conferenza permanente per la programmazione sanitaria,
sociale e
sociosanitaria regionale, Roberto Ceraolo.
Dopo aver sintetizzato i numerosi progetti,
pluriennali e
multisettoriali condotti assieme alla stessa Regione,
quale
contributo al percorso di riforma, in particolare sui
temi della
promozione della salute, Napoli ha illustrato un
documento che
indica le priorità di Federsanità Anci Fvg,
associazione che
riunisce rappresentanti di Comuni, Aziende
ospedaliere,
sanitarie, Irccs e Aziende servizi alla persona: riequilibrio
delle risorse tra ospedale e territorio, ruolo dei
Distretti-ambiti sociosanitari, continuità delle cure,
assistenza
domiciliare, riclassificazione delle case di riposo,
servizi per
le persone non autosufficienti e importanza della
prevenzione
(es. Invecchiamento attivo). Temi che l´assessore ha
dichiarato
di condividere, chiedendo collaborazione per una
partecipazione
responsabile, insieme a tutti gli altri protagonisti
del sistema
(medici di medicina generale, organizzazioni
sindacali,
associazioni di volontariato, etc.) alle scelte
future,
indispensabili per salvaguardare il servizio sanitario
pubblico,
che dovranno essere fondate su dati ed evidenze
scientifiche.
Il presidente dell´Anci Fvg, Mario Pezzetta, ha
ricordato che il
mondo delle autonomie locali sta ripensando la sua
organizzazione
in modo più efficace ed efficiente, tramite
innovazioni
organizzative e collaborazioni sovra comunali. A tal
fine
l´esperienza degli ambiti sociosanitari, insieme al
contributo
delle competenze presenti nel Ssr, è valutata tra le
"buone
pratiche", valida anche per altri settori della
pubblica
amministrazione, nell´ottica dell´auspicata
sussidiarietà
verticale.
Il presidente della Conferenza permanente, Roberto
Ceraolo, nel
confermare la disponibilità al dialogo con la Regione,
ha
auspicato che possa venire presto ripristinato il
ruolo della
Conferenza quale referente istituzionale della Regione
per i
provvedimenti in materia di sanità e sociale, in
stretto raccordo
con il Consiglio delle Autonomie locali.
All´incontro sono intervenuti anche l´assessore alle
politiche
sociali del Comune di Monfalcone, Cristiana Morsolin,
il
direttore amministrativo del polo regionale dell´Irccs E. Medea
Associazione "La Nostra Famiglia", Marco
Terenzi, e Sergio
Lupieri, esperto di Federsanità Anci Fvg (già
consigliere
regionale).
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CALABRIA: SI È CONCLUSO IL CORSO DI TECNICO DI RADIOLOGIA NELLA PROTEZIONE CIVILE |
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Catanzaro, 10 ottobre 2012 - Il sottosegretario
regionale alla Presidenza con delega alla Protezione civile Giovanni Dima ha
rivolto le congratulazioni agli organizzatori del corso sulla figura di tecnico
di radiologia che si è svolto nella sede del Dipartimento in località Germaneto
di Catanzaro.
Il corso, accreditato Ecm (Educazione continua in
medicina), è stato organizzato dall’associazione di volontariato
“Calabriaradiology” presieduta da Vincenzo Vaiti, il quale ha rivolto un
ringraziamento al sottosegretario Dima per il contributo apportato per l’ottima
riuscita del corso.
“Sono sicuro – ha affermato Dima – che si tratta di
figure che con il loro lavoro potranno contribuire a fronteggiare con più
efficacia le situazioni difficili che si verificano in caso di calamità
naturali. Il tal senso auspico che anche la Calabria possa al più presto
dotarsi di apparecchiature mobili radiologiche”.
Al corso hanno, tra gli altri, partecipato i volontari
dell’associazione “Calabriaradiology”, che hanno illustrato le tecniche
radiologiche più innovative che si utilizzano in casi di emergenza, e i
volontari dell’associazione “Angeli blu” di Borgia i quali hanno messo a
disposizione un’ambulanza per una simulazione sul campo.
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ALLERGIE ALIMENTARI: TRA I RESPONSABILI ALCUNI INGREDIENTI DELLA DIETA MEDITERRANEA “I PRODOTTI CHE COLPISCONO DI PIÙ SONO QUELLI LEGATI ALLA DIETA MEDITERRANEA |
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Cagliari, 10 ottobre 2013 - Anche alcuni ingredienti della
dieta mediterranea possono essere responsabili di allergie alimentari: è questo
il risultato di uno studio presentato a Cagliari durante la quarta edizione
della Siaic Interactive School “Sis”. Secondo gli ultimi dati, il 25% della
popolazione italiana soffre di allergie: gli allergeni più pericolosi sono le
graminacee ed i pollini. Tra questi soggetti, uno su quattro soffre di allergie
legate all’alimentazione. Cifre che si sono quasi raddoppiate nel corso degli
ultimi dieci anni. La fascia d’età più colpita è quella che va dai bambini più
piccoli agli adulti intorno ai 50 anni.
“I prodotti che colpiscono di più sono quelli legati
alla dieta mediterranea, ossia vegetali, frutta e crostacei, specialmente il
gambero – spiega Stefano Del Giacco, medico chirurgo, professore Aggregato,
specialista in Medicina Interna ed in Allergologia e Immunologia Clinica di Cagliari
- In aumento le allergie incrociate: è possibile, per una questione di
somiglianza molecolare, che alcuni soggetti con allergie respiratorie abbiano
una reazione avversa anche ad alcuni alimenti, come crostacei, lumache e
molluschi. Aumentano i casi di allergie ai ricci di mare e al polpo: per questi
non si è ancora concretizzata la possibilità di eseguire un apposito test
diagnostico”.
“Purtroppo in molti casi le allergie alimentari sono
causate da quantità infinitesimali dell’allergene che possono contaminare gli
alimenti anche in maniera accidentale – spiega Massimo Triggiani, presidente
Siaic e docente di Allergologia e immunologia clinica presso l´Università di
Salerno - Per questo motivo, anche se il
paziente è molto attento ad evitare gli alimenti a cui sa di essere allergico
ed a segnalare al ristoratore le sue allergie, non si può escludere la
possibilità di una presenza “imprevista” di allergeni nel piatto”.
E’ estremamente importante, inoltre, fare una corretta
informazione presso i ristoratori sul tipo di allergeni e sulle loro
caratteristiche principali (resistenza alla cottura, distribuzione all’interno
dei diversi alimenti,
quantità sufficiente a causare i sintomi) al fine di
predisporre in cucina degli adeguati “percorsi” liberi da allergeni. E’ per
questo motivo che la Siaic ha organizzato una tavola rotonda con la
partecipazione delle associazioni dei pazienti (in particolare Apa Italia -
Associazione pazienti allergici, ed Aic - Associazione Pazienti Celiaci), degli
specialisti allergologi, delle categorie di ristorazione, per affrontare questo
problema ed avviare iniziative sul territorio nazionale per garantire la
sicurezza dei pazienti, sia dell’età pediatrica che adulti, con allergie alimentari.
“Un appello simile deve essere lanciato anche alle
industrie alimentari, piccole e grandi – prosegue Stefano Del Giacco - che non
specificano nella relativa etichetta tutti i prodotti usati, abbreviandoli con
altre terminazioni. Come quando si legge “può trattenere tracce di” o “aromi
naturali”: non specificano nulla, e possono causare seri problemi al soggetto
allergico e a chi non sa ancora di esserlo”.
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PARLAMENTO EUROPEO, MCAVAN: "BISOGNA EVITARE UNA NUOVA GENERAZIONE DI FUMATORI" |
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Strasburgo, 10 ottobre 2013 - L´8 ottobre il
Parlamento europeo ha imposto ai produttori di tabacco un nuovo regime di produzione.
L´obiettivo? Ridurre la probabilità che i giovani inizino a fumare. Linda
Mcavan, membro britannico del gruppo S&d, sarà ora incaricata di guidare i
negoziati con il Consiglio per trovare un accordo finale. Abbiamo parlato con
lei di come le nuove regole potrebbero impedire ai giovani di prendere
un´abitudine mortale.
Mcavan definisce le proposte adottate un buon
compromesso: "L´obiettivo fondamentale della nuova legislazione è di
impedire alle aziende produttrici di tabacco di reclutare una nuova generazione
di fumatori con il lancio di prodotti ingannevoli rivolti ai giovani. Alcuni di
questi prodotti spariranno dal mercato: sigarette aromatizzate e pacchetti
profumati sono ideati per attrarre le giovani ragazze al fumo. Abbiamo anche
previsto di coprire la maggior parte della superficie di tutti i tipi di
packaging con delle avvertenze per la salute."
Il futuro delle sigarette elettroniche -
Le sigarette elettroniche non saranno vietate, ma
saranno regolamentate come medicinali se le imprese affermano di poter curare o
prevenire delle malattie. "La domanda è: come fare in modo che le
sigarette elettroniche sul mercato non siano nocive alla salute e non siano
vendute ai giovani come prodotti sostitutivi delle sigarette?" sottolinea
Mcavan.
Mcavan ha inoltre ricordato che i cittadini saranno in
grado di acquistare le sigarette elettroniche nella stessa maniera di prima:
"Non abbiamo mai pensato che le sigarette elettroniche dovessero essere
vendute solo in farmacia. Questa è una questione di diritto nazionale. La
normativa Ue riguarda semplicemente la regolamentazione delle sigarette
elettroniche."
I prossimi passi -
Gli eurodeputati si incontreranno con i ministri degli
Stati membri nelle prossime settimane per cercare di raggiungere un accordo,
che sarà poi votato in Parlamento. Mcavan spera di poter raggiungere un accordo
entro Natale.
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CAMPAGNA CONTRO IL FUMO. ANCHE IL PARLAMENTO UE PER LE IMMAGINI SCIOCCANTI SULLE SIGARETTE. AL BANDO ADDITIVI E SAPORI |
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Lecce, 10 ottobre 2013 - Finalmente Bruxelles fa un ulteriore passo
avanti contro il fumo e dimostra di non temere la potente lobby del tabacco che
ha fatto di tutto per "annacquare" la revisione della normativa,
utilizzando una miriade di argomenti economici, proprio perché sono molto
efficaci nello sviare l´attenzione dalla salute all´economia, soprattutto in
tempo di crisi economica.
Per tali ragioni, Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, associazione da anni impegnata anche nella lotta al tabagismo,
plaude, alla direttiva emanata dal parlamento Ue che ha ritenuto di dover
rafforzare all´interno dell´Unione, la campagna contro il fumo già avviata da
anni, in particolare verso i giovani dal fumare attraverso l’introduzione
d’immagini shock e più grandi avvertenze sui pacchetti di sigarette, così come
avviene già da qualche tempo in Australia come avevamo già segnalato da tempo.
L’assemblea europea, ha infatti, approvato martedì 8
ottobre a larga maggioranza una revisione della normativa attuale ed in futuro
il 65 % della superficie dell´imballaggio dovrà contenere immagini deterrenti e
scritte ancor più grandi. Scritte e foto verranno inserite nella parte alta della
confezione e toglieranno spazio al logo della marca.
Il nuovo regolamento Ue prevederà inoltre che alcuni
sapori e additivi come il mentolo, vaniglia o cioccolato siano banditi
completamente da sigarette. Anche per la produzione e commercializzazione delle
sigarette elettroniche, che vaporizzano un liquido contenente nicotina, sono
previste condizioni più rigorose. Ad esempio, i produttori saranno tenuti a
comunicare il contenuto del liquido.
Ogni anno nell’area Ue si contano 700 mila morti per
patologie legate al fumo.
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LOMBARDIA: NELLO SPORT NON ESISTE ALCUNA BARRIERA |
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Milano. 10
ottobre 2013 - "Giornate come questa danno un grosso aiuto poiché servono
a far conoscere le varie discipline e a far capire che chiunque può fare sport".
L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione
Lombardia Antonio Rossi, partecipando alla conferenza stampa di presentazione
dell´ottava edizione della Giornata nazionale dello sport paralimpico. La
Giornata, che prenderà il via, giovedì 10 ottobre, all´interno di Reatech 2013,
rassegna dedicata alle persone con disabilità, è stata presentata dal
presidente del Cip (Comitato italiano paralimpico) nazionale Luca Pancalli, dal
direttore de ´La Gazzetta dello Sport´ Andrea Monti, dall´assessore allo Sport
della Provincia di Milano Cristina Stancari e dai campioni paralimpici Martina
Caironi, Daniele Cassioli, Enzo Masiello, Maria Bresciani e Giusy Versace.
Diffondere La Pratica Sportiva - L´assessore Rossi ha
ricordato l´Accordo di Programma Quadro per lo sviluppo e il rilancio dello
sport in Lombardia recentemente sottoscritto da Regione. "Insieme a
Ufficio scolastico regionale, Coni Lombardia e Comitato Paralimpico Lombardia,
Upl e Anci - ha detto l´assessore - ci siamo impegnati su diversi fronti tra
cui quello della valorizzazione della pratica sportiva come fattore di
benessere, prevenzione, coesione e veicolo di cultura e valori anche nelle
scuole. Il nostro obiettivo è quello di diffondere l´attività motoria in tutte
le fasce di età nonché promuovere la crescita, tra i giovani e le loro
famiglie, di una cultura sportiva ispirata a valori etici, educativi e di
inclusione sociale. Lo sport, oltre ad essere un fattore di prevenzione delle
patologie, diventa anche un´opportunità per superare il disagio sociale in
alcune fasce della popolazione".
Il Programma Dell´evento - La manifestazione sportiva,
indetta dal Comitato Italiano Paralimpico, da Enel Cuore Onlus e organizzata a
Milano dal Cip Lombardia, prevede anche il coinvolgimento degli studenti delle
scuole. Alcuni campioni paralimpici (Federico Morlacchi, Giulia Ghiretti,
Graziana Saccocci, Daniele Signore e Mauro Bernardi) mostreranno a migliaia di
studenti lombardi alcune delle discipline paralimpiche in un momento di
integrazione senza competizione. L´obiettivo è contribuire a promuovere il
coinvolgimento delle persone con disabilità nel tessuto sociale e sportivo. Tra
gli sport paralimpici praticati, ci saranno discipline riservate alla
disabilità fisica (arrampicata sportiva, atletica, basket in carrozzina, calcio
balilla, canottaggio, danza sportiva, distensione su panca, handbike, ice
sledge hockey, scherma in carrozzina, tennis in carrozzina, tennistavolo,
vela), a quella sensoriale (arrampicata sportiva, atletica, calcetto, danza
sportiva, pattinaggio a rotelle, showdown, tiro con carabina a infrarossi,
vela, scherma) e a quella intellettiva e relazionale (basket, bocce, calcio a
5, calcio balilla, danza sportiva, ginnastica, tennis). Molte anche le iniziative
collaterali previste.
La Cultura Sportiva - "Due settimane fa - ha
detto ancora Rossi - ero a Como con i ragazzi della squadra di basket in
carrozzina ´Briantea 84´. Pensando alla loro storia decennale, ho capito come
anche la cultura sportiva si stia evolvendo. In Italia, rispetto a trent´anni
fa, abbiamo cambiato il nostro modo di pensare ma occorre fare ancora molto per
arrivare al livello di certi Paesi". "L´attività sportiva - ha
concluso Rossi - annulla tutte le barriere e ognuno può riuscire a conquistare
grandi vittorie! Solo in quest´ottica riusciremo ad accrescere la cultura
sportiva e inizieremo ad apprezzare i gesti atletici per quello che sono
realmente. Solo così abbatteremo le differenze, invoglieremo le famiglie a far
fare sport a tutti i loro figli e capiremo che non esistono sportivi
diversamente abili o sportivi normodotati, ma atleti che compiono un gesto
atletico".
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A BORGO DI FIUZZI DI PRAIA A MARE IL “PRIMO TORNEO NAZIONALE DI SCACCHI "RIVIERA DEI CEDRI" |
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Catanzaro, 10 ottobre 2013 - L’assessore regionale
alla Cultura Mario Caligiuri, commentando la conclusione del Primo Torneo
Nazionale di Scacchi "Riviera dei Cedri", inserito all’interno
dell’omonimo Festival cofinanziato dalla Regione Calabria e promosso dall’Arca
(Associazione Albergatori Riviera dei Cedri), ha sottolineato come “in
Calabria, in uno dei borghi più belli d’Italia, si sono dati appuntamento tante
scuole italiane per sfidarsi nel gioco degli scacchi che esalta la capacità di
ragionare". La fase eliminatoria del torneo, ad eliminazione diretta, si è
disputata al Borgo di Fiuzzi di Praia a Mare, mentre la finale si è tenuta nel
suggestivo Palazzo Rinascimentale di Aieta. La vittoria del torneo è andata al
Liceo “Cannizzaro” di Palermo che ha battuto in finale l’Istituto “Fermi” di
Bagnara Calabra. Le sedici scuole superiori partecipanti al torneo provengono
da nove regioni italiane (Basilicata Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia,
Marche, Sardegna, Sicilia e Calabria). “Nel diluvio delle nuove tecnologie, che
pure sono indispensabili – ha aggiunto Caligiuri – il gioco degli scacchi è più
attuale che mai. È indispensabile esercitare sempre di più le facoltà cerebrali
per riabituarci a pensare. La valenza educativa e formativa di questo gioco è
importante, ed è nostra intenzione favorirne l´introduzione nelle scuole
calabresi”.
L´assessore Caligiuri e´ stato presente alla cerimonia
ad Aieta, dove si e´ recato per salutare i partecipanti e per una visita
istituzionale alla citta´ accompagnato dal Sindaco Giovanni Ceglie. Alla manifestazione
finale erano presenti anche il Vicepresidente della Federazione Scacchistica
Italiana Luigi Troso e i componenti del comitato organizzatore Angelo
Napolitano dell´Arca), il pluricampione regionale Luigi Forlano e Michele
Capalbo di "Didascalabria".
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