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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Ottobre 2013
PARLAMENTO EUROPEO, GAS DI SCISTO: I NUOVI PROGETTI DOVRANNO SUPERARE IL TEST AMBIENTALE  
 
Strasburgo, 10 ottobre 2013 - Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì una modifica alla legislazione esistente per far sì che le attività di esplorazione ed estrazione d´idrocarburi non convenzionali siano oggetto di studi d´impatto ambientale. I deputati chiedono anche misure per ridurre i conflitti d´interesse e garantire che il pubblico sia informato e consultato. La direttiva sulla valutazione dell´impatto ambientale (Via) si applica a progetti sia pubblici sia privati e stabilisce alcuni criteri, tra cui le informazioni che devono essere presentate alle autorità nazionali per un progetto prima della sua approvazione. La legislazione copre una vasta gamma di progetti, che spaziano dalla costruzione di ponti agli allevamenti intensivi di suini. "Abbiamo rivisto questa normativa fondamentale per allinearla alle nuove priorità dell´Europa, come i terreni, l´uso delle risorse, il rispetto per la biodiversità. La fratturazione idraulica desta preoccupazione. Abbiamo anche previsto criteri chiari per evitare conflitti di interesse e per coinvolgere il pubblico", ha detto il relatore Andrea Zanoni (Alde, It). La sua relazione è stata approvata con 332 voti favorevoli, 311 contrari e 14 astensioni. Il relatore è stato anche incaricato di iniziare i negoziati con gli Stati membri. Gas di scisto: valutazione d´impatto obbligatoria - L´attuale legislazione copre progetti di estrazione di gas naturale per almeno 500.000 metri cubi al giorno. I deputati desiderano includere tutte le attività di esplorazione e lo sfruttamento d´idrocarburi non convenzionali (gas di scisto, petrolio, gas di carbone, ecc.), compresi i progetti di estrazione di gas di scisto, che spesso coinvolgono volumi inferiori a causa del processo di fatturazione della roccia. Prevenzione dei conflitti d´interesse - La proposta comprende misure volte a combattere i conflitti d´interesse, introducendo l´obbligo di avvalersi di esperti competenti, obiettivi e indipendenti. Accesso alle informazioni - I deputati propongono inoltre misure volte a garantire che il pubblico sia informato e consultato, in conformità con la Convenzione di Aarhus.  
   
   
EDISON: L’EXPORT DEI DISTRETTI ITALIANI SUPERA I LIVELLI PRE-CRISI A QUOTA 76,7 MILIARDI DI EURO  
 
Milano, 10 ottobre 2013 - Per i principali distretti industriali italiani il primo semestre 2013 si chiude con una crescita dell’export del +5,2% rispetto al primo semestre del 2012, evidenziando un andamento nettamente più favorevole rispetto a quello dell’export manifatturiero italiano, risultato in calo del -0,6%. E’ quanto emerge dall’Indice dell’Export dei 99 principali distretti industriali elaborato dalla Fondazione Edison. Lo spaccato settoriale evidenzia un contributo positivo di tutti i comparti che compongono l’Indice: l’export dei prodotti Hi-tech appare in crescita del +17,1% tendenziale, gli Alimentari-vini del +9,1%, l’Automazione-meccanica-gomma-plastica e l’Abbigliamento-moda entrambi del +2,6%, l’Arredo-casa del +1,9%. L’indice mette in evidenza un altro risultato eccellente delle imprese distrettuali: se si considera l’ultimo anno “scorrevole”, iniziato a luglio 2012 e terminato a giugno 2013, l’export distrettuale è risalito ampiamente oltre i livelli pre-crisi: il precedente picco delle esportazioni dei 99 distretti analizzati dalla Fondazione Edison (che non sono tutti quelli esistenti ma solo un campione dei più importanti) era stato toccato nel periodo aprile 2007-marzo 2008, con 73,8 miliardi di euro di export; nell’anno scorrevole conclusosi a giugno 2013 le esportazioni distrettuali hanno fatto ora segnare un nuovo record storico, pari a 76,7 miliardi di euro, recuperando abbondantemente il crollo che le aveva viste precipitare a 57,8 miliardi nel periodo gennaio-dicembre 2009. Tra i distretti che più hanno recuperato rispetto all’anno solare 2008 si segnalano anzitutto i distretti Hi-tech, smentendo dunque il luogo comune dell’incapacità dell’Italia di fare innovazione e di essere presente in settori ad elevato contenuto di tecnologia: dei 5 distretti che hanno messo a segno la crescita maggiore, superiore del 50% rispetto all’export del 2008, 4 appartengono al comparto Hi-tech e sono, nell’ordine, i 2 distretti farmaceutici di Frosinone e Latina, l’elettronica dell’Etna Valley e gli aeromobili di Napoli; il quinto distretto è quello parmense dei formaggi e latte che, rispetto all’anno 2008, ha visto raddoppiare le proprie esportazioni. La farmaceutica di Frosinone, sospinta da nuovi investimenti produttivi esteri, ha addirittura quadruplicato il suo valore di export rispetto al 2008, l’Etna Valley lo ha più che raddoppiato, l’export di prodotti farmaceutici di Latina è aumentato dell’80%, quello degli aeromobili di Napoli di oltre il 50%. Ma anche altri tre distretti tecnologici sono tornati ampiamente sopra i livelli di export del 2008: si tratta degli aeromobili di Vergiate, le autovetture sportive di Maranello e la cosmetica milanese. Tra i distretti che oggi esportano molto di più rispetto al 2008 ve ne sono numerosi che appartengono ai comparti Alimentare-vini e Abbigliamento-moda. Tra quelli con un export superiore del 10% rispetto a quello del 2008 si evidenziano: i due distretti parmensi degli insaccati e della pasta e prodotti da forno; gli insaccati di Modena; gli oli fiorentini; i vini della Valpolicella, del senese, delle Langhe, del trentino, dell’astigiano, del Chianti fiorentino; il cioccolato e i prodotti da forno di Alba; la pelletteria e le calzature fiorentine; il tessile-abbigliamento della Valsesia e di Perugia, l’occhialeria del Cadore, le calzature del Fermano e del Brenta veneziano, la concia di Arzignano, Solofra e Santa Croce sull’Arno. Nel settore della Automazione-meccanica-gomma-plastica si ricordano le macchine per imballaggio di Bologna; le macchine industriali di Pavia; la plastica e gomma del Lago d’Iseo e di Alessandria. Nell’arredo-casa si segnalano le pietre ornamentali di Pietrasanta e Massa Carrara. Complessivamente sono 52 i distretti ad aver superato i livelli di export pre-crisi, a cui si aggiungono altri 11 distretti che vi rimangono al di sotto soltanto del 5%. Per riaffermare la centralità del manifatturiero e dei distretti produttivi nell’economia italiana, nonché la necessità che l’economia reale sia messa nelle condizioni di poter esprimere il suo potenziale con efficaci azioni di governo (prima tra tutte il taglio del cuneo fiscale), Fondazione Edison, Fondazione Symbola ed Unioncamere presenteranno a Roma il 15 ottobre prossimo presso la sede nazionale di Unioncamere un Manifesto intitolato “Oltre la crisi. L’italia deve fare l’Italia”.  
   
   
BOLZANO: QUALITÀ DELL´ARIA: DA CONTROLLARE LE EMISSIONI DEGLI IMPIANTI TERMICI  
 
Bolzano, 10 ottobre 2013 - Con l´approssimarsi della stagione invernale e l´entrata in funzione degli impianti di riscaldamento sono nuovamente attuali le problematiche legate alla qualità dell´aria ed alla riduzione del consumo di combustibili. L´ufficio aria e rumore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente della Provincia mette a disposizione dei cittadini un opuscolo informativo al riguardo, in distribuzione gratuita e scaricabile dalla sua pagina web. Gli impianti termici insieme agli impianti industriali ed al traffico costituiscono una delle tre fonti principali di emissioni a livello locale in provincia di Bolzano. I processi di combustione, come fa presente Flavio Ruffini, direttore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, liberano inquinanti che incidono sulla qualità dell´aria che si respira, pertanto è interesse di tutti mantenere il proprio impianto termico in perfetta efficienza. Un impianto di riscaldamento controllato e gestito correttamente, come prosegue, consente di ridurre le emissioni di inquinanti e, di conseguenza, di ottenere un risparmio sulle spese di riscaldamento. In tal modo, come sottolinea l´assessore provinciale competente, si contribuisce alla tutela dell´ambiente ed alla qualità di vita all´interno dei nostri centri abitati. Le attuali disposizioni, come ricorda Ruffini, prevedono che i gestori degli impianti termici con una potenza superiore a 35 kW, alimentati a combustibili solidi, liquidi o gassosi, devono far misurare le emissioni per verificare che queste non superino i valori limite prescritti dalla normativa. Tali misure devono essere eseguite da uno spazzacamino autorizzato. Gli esperti dell´Ufficio aria e rumore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente della Provincia hanno riassunto tutte le informazioni necessarie in una brochure dal titolo "Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici". L´opuscolo, come fa presente Georg Pichler, direttore dell´Ufficio aria e rumore, chiarisce chi è obbligato a far eseguire la misura delle emissioni dell´impianto di riscaldamento, con che periodicità, quali sono gli inquinanti che vengono misurati, inoltre fornisce alcuni consigli pratici su come gestire la propria caldaia. La brochure può essere ritirata gratuitamente presso l´Ufficio aria e rumore, in via Amba Alagi 35 a Bolzano, oppure può essere scaricata dalla pagina dell´Agenzia per l´Ambiente nella quale sono disponibili ulteriori informazioni riguardanti gli impianti di riscaldamento ( http://www.Provincia.bz.it/agenzia-ambiente/aria/impianti-termici.asp ).  
   
   
MILANO, RISCALDAMENTO. PALAZZO MARINO, NON SERVE DEROGA PER ACCENSIONE DI 7 ORE  
 
Milano, 10 ottobre 2013 - In merito alla normativa nazionale sul riscaldamento, il Comune di Milano ricorda che il Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 stabilisce che gli impianti possano essere attivati per 14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile. Nei mesi restanti, senza alcun bisogno di deroga da parte del Comune, il responsabile degli impianti di ogni stabile in città può deciderne l’accensione, in caso di particolari condizioni climatiche, per un tempo massimo di 7 ore giornaliere. L’ordinanza del Sindaco serve esclusivamente per estendere, in caso di condizioni atmosferiche particolarmente avverse, il periodo di accensione a pieno regime (14 ore).  
   
   
PATRIMONIO STORICO E PAESAGGIO DEL VENETO: COME AVANZA LO SVILUPPO LOCALE  
 
Venezia, 10 ottobre 2013 - Valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico delle aree rurali del Veneto con il rafforzamento del sistema economico e in particolare turistico del territorio: è questo lo scenario che si delinea con l’attuazione dell’Asse 4 “Leader” del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto, alla luce dei dati di avanzamento finanziario elaborati dalla Regione in collaborazione con la postazione regionale della Rete Rurale Nazionale. “Con l’Asse 4 – ha ricordato l’assessore Franco Manzato – sono stati cofinanziati programmi elaborati a livello locale per contribuire allo sviluppo generale del territorio, attraverso la collaborazione sinergica tra istituzioni, società civile e sistema produttivo: dei 440 soci dei Gruppi di Azione Locale, 251 sono di natura pubblica e 189 privata.. I programmi di sviluppo locale riguardano il 38% della popolazione del Veneto e il 71% della sua superficie per un totale di 378 comuni coinvolti”. Gli interventi con il maggior numero di domande presentate (194) sulla base dei bandi predisposti dai quattordici Gruppi di Azione Locale si riferiscono all’azione 2 della Misura 323, dedicata al recupero e alla riqualificazione del patrimonio storico-architettonico, con la quale si stanno finanziando progetti per oltre 9 milioni di euro. Sempre nell’ambito della tutela e della riqualificazione del patrimonio rurale (che in totale ha attivato quasi 18 milioni di euro per un totale di 358 interventi) si affiancano le 83 domande dell’azione 3 per la valorizzazione e la qualificazione del paesaggio rurale, per la quale sono stati messi a disposizione 3,6 milioni di euro. La seconda azione più richiesta dai beneficiari Leader riguarda gli interventi per lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica. Le domande approvate per l’azione 2 della Misura 311 sono state 127, per un totale di 8,4 milioni di euro di risorse concesse. Sempre nell’ambito della diversificazione si segnala l’adesione alla Misura 312 azione 1, attivata per sostenere la creazione e lo sviluppo di microimprese nelle aree rurali: le domande finanziate sono state 93 per un aiuto complessivo di 4 milioni di euro. Nel complesso l’Asse 4 Leader ha finora attivato in Veneto risorse per 59 milioni di euro, pari al 79,8 per cento delle risorse a disposizione della Misura 410 attraverso la quale i Gal attivano e finanziano gli interventi a favore dei beneficiari che operano nei relativi ambiti territoriali. Tutti questi interventi dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2014.  
   
   
MOLISE, IMMOBILI PRIVATI, C´È LA FIRMA DELL´APQ. FRATTURA: NOI, CAPACI DI RICOSTRUIRE  
 
Campobasso, 10 ottobre 2013 - Accordo di programma per 219 interventi sugli immobili privati di classe A: c´è la firma. Ieri a Roma la stipula ufficiale tra il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Molise per la prosecuzione della ricostruzione post sisma. L´importantissimo Apq è stato siglato alla presenza del consigliere regionale delegato alla ricostruzione, Salvatore Ciocca, del direttore della giunta regionale, Antonio Francioni, e della dottoressa Michelina Litterio del servizio coordinamento per lo sviluppo e la coesione della Regione. "Anche per il secondo accordo di programma quadro riceviamo l´assenso del Ministero che condivide e sottoscrive ancora una volta le nostre azioni poste in essere per la ricostruzione post sisma. Sì delle autorità centrali, dunque, al pacchetto di interventi che abbiamo approntato, corredato correttamente di schede intervento, schede progetto, relazione tecnica e piano finanziario per la definizione degli accordi di programma quadro per gli immobili privati di classe A, i più attesi dalle nostre comunità colpite dal terremoto del 2002. Ancora una volta ci mostriamo capaci di realizzare quanto da noi programmato e comunicato, lavorando sempre nel segno della trasparenza e dell´esattezza delle procedure con il solo obiettivo di dare risposte ai nostri cittadini e sostenere la ripresa sociale occupazionale e economica del nostro Molise". Il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, evidenzia il peso e l´importanza dell´accordo sancito oggi a Roma. Il nuovo Apq, che segue quello destinato agli edifici di culto, ha un valore complessivo di 92.247.071,26 euro, di cui 86.928.173,29 euro sono risorse a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, come da delibera Cipe n.62/2011; 1.101.879,43 euro sono risorse "Stato" (leggi 62/2003, 244/2007 e 266/2005); 2.478.455,07 euro sono quote di cofinanziamento privati. Un milione e 700 mila poi sono risorse del Fsc destinate alle azioni di sistema. I 219 interventi si dividono tra 41 a gestione pubblica e 178 a gestione privata. "Suggelliamo oggi - prosegue il governatore -, la correttezza del nostro modus operandi. Nel rispetto delle regole rendiamo viva la ricostruzione. L´accordo siglato ci dà ragione - rimarca Frattura -, del riconoscimento per il Molise del finanziamento delle azioni di assistenza tecnica volte a migliorare e accelerare il completamento della ricostruzione. Con la nostra Protezione civile, con il direttore Alberta De Lisio, e con i funzionari della Regione abbiamo messo in campo azioni di sostegno fondamentale per i comuni del cratere sismico". Soddisfazione anche da parte del consigliere regionale Salvatore Ciocca: "I 219 interventi approvati - dichiara il delegato alla ricostruzione -, corrispondono a cantieri che riaprono, tecnici e operai che tornano al lavoro. È una bella iniezione di fiducia per le famiglie ancora costrette negli alloggi provvisori e che purtroppo si apprestano ad affrontare l´undicesimo inverno fuori casa". "Saremo in grado - assicura ancora Ciocca -, già dal prossimo gennaio, di riprendere i lavori, rendicontare gli stati di avanzamento così da garantire liquidità alle aziende e ossigeno all´economia. Stiamo lavorando alla predisposizione degli Apq per l´edilizia privata e quella scolastica e all´attivazione, all´interno dell´Agenzia di protezione civile, di un ufficio monitoraggio delle procedure e dei procedimenti per la gestione lineare dei fondi Cipe. Verificheremo - conclude il consigliere regionale -, con metodo l´esatta applicazione delle norme e delle procedure, in modo da accelerare ulteriormente il percorso amministrativo e burocratico per la cantierabilità di tutti gli interventi".  
   
   
IL RUOLO DELLE REGIONI NEL SOSTEGNO ALL´IMPRENDITORIALITÀ, UN SEMINARIO A BRUXELLES  
 
Firenze, 10 ottobre 2013 – Ci saranno anche due esperienze toscane fra le "buone pratiche" che saranno presentate venerdì 11 ottobre a Bruxelles, nel corso del seminario dal titolo "Ruolo delle Regioni nel sostegno all´imprenditorialità", organizzato dall´associazione delle regioni europee Earlall (European association of regional and local authorities for lifelong learning), presieduta dall´assessore toscano alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. La Provincia di Grosseto illustrerà l´iter formativo che ha portato alla realizzazione di una impresa costituita da giovani mamme, che ha realizzato un asilo nido, dando lavoro e offrendo un servizio al territorio; l´altro caso è quello presentato da alcune scuole superiori di Livorno che hanno sperimentato l´educazione all´imprenditorialità, spingendo gli studenti a dar vita a vere e proprie iniziative imprenditoriali, a partire dal progetto fino alla costituzione della società. L´educazione all´imprenditorialità sarà al centro del dibattito - che si svolgerà dalle 10.45 alle 15.30 nella sede delle Regioni in Rond Point Schuman - al quale partecipano rappresentanti della Commissione europea, del Comitato delle Regioni, dell´Isfol e delle Regioni Toscana, Baden-wuerttemberg, Bretagna, Paesi Baschi, Jamtland, Veneto, Umbria.  
   
   
UN FORUM INVITA A UN "APPROCCIO INTEGRATO" ALLA RICERCA E ALL´INNOVAZIONE EUROPEE  
 
Bruxelles, 10 ottobre 2013 - I settori europei della ricerca e dell´innovazione hanno urgente bisogno di essere riformati se vogliono superare le sfide rappresentate dalla concorrenza globale, è quanto hanno sottolineato i responsabili delle politiche la settimana scorsa in occasione del Quinto Summit europeo sull´innovazione tenutosi a Bruxelles. Poiché l´attuale Settimo programma quadro (7° Pq) volge al termine, c´è grande interesse su come prenderà forma il prossimo strumento finanziario per la ricerca e l´innovazione, Orizzonte 2020, con un bilancio di 70 milioni di euro. Il direttore generale per la Ricerca e l´innovazione presso la Commissione europea, Robert-jan Smits, ha detto che si tenderà soprattutto alla semplicità e a impostare le giuste condizioni per incoraggiare un pieno sfruttamento dei fondi. "Quando preparavamo le normative, abbiamo ascoltato attentamente chi criticava i finanziamenti alla ricerca dell´Ue per il loro eccesso di burocrazia", dice Smits. Per risolvere i problemi che circondano i finanziamenti non è sufficiente semplificare. Smits ci ha spiegato che le nuove misure saranno orientate alla sfida, un approccio che si allontana dal precedente approccio tematico e verso una maggiore cooperazione multidisciplinare. Oggi nell´Unione europea, secondo le stime l´88 % dei finanziamenti pubblici per la ricerca è gestito interamente a livello nazionale e investito in aziende, università e istituti di ricerca all´interno dei confini dello stato. Il superamento di questo limite è molto presente nel nuovo programma. Orizzonte 2020 è suddiviso in tre pilastri: eccellenza della scienza, industrie competitive e il far fronte alle sfide sociali. Nel fare questo, la piattaforma Knowledge 4 Innnovation (K4i) - l´ente che ha organizzato il summit - desidera intensificare i legami tra le organizzazioni su progetti a lungo termine per affrontare i principali problemi sociali dell´Europa. Il panorama politico e normativo dell´Ue è stato molto presente nelle discussioni sull´equilibrio tra la ricerca e il successo dell´entrata nel mercato. Edit Herczog, membro ungherese del Parlamento europeo e del partito social democratico del Parlamento europeo, ha espresso preoccupazione per la mancanza di comunicazione tra stati membri. "Negli ultimi 2 anni, si è discusso di come raccogliamo il denaro, non di come lo spendiamo", ha detto. Chiaramente qualsiasi previsione di come sarà l´Ue nel 2020 è ipotetica, ma le preoccupazioni che creano tensione sulla ricerca del consenso in tutta l´Ue non sono poche a causa dell´emergente concorrenza globale da parte di Asia e Usa ma anche della spinta verso l´eccellenza in Europa. Gernot Klotz, direttore esecutivo del Consiglio europeo delle industrie chimiche, ha osservato che anche se la cooperazione costituisce la spina dorsale di Orizzonte 2020, "l´Europa ha problemi a trasformare la conoscenza in posti di lavoro e crescita". La spesa per la ricerca e l´innovazione è diminuita stabilmente nel blocco di 28 nazioni dal 2011. Il nuovo schema sarà più grande di circa il 25 % rispetto al suo predecessore con una maggiore attenzione all´implementazione dei nuovi strumenti, cercando di identificare gli ostacoli che ancora rimangono verso l´innovazione e come possono essere superati per fare dell´Europa una forza globale negli ecosistemi dell´innovazione. Concludendo il summit, Lambert van Nistelrooij, Presidente del Comitato direttivo di K4i, ha detto chiaramente che anche se gli strumenti di finanziamento sono attualmente nella fase finale, "sta agli stati membri e alle regioni agire e realizzare innovazione, competitività e occupazione." L´evento si è tenuto nel Parlamento europeo dal 30 settembre al 3 ottobre 2013. Il summit comprendeva una serie di workshop ed è stato organizzato in collaborazione con importanti piattaforme per l´innovazione dell´Ue. Per maggiori informazioni, visitare: Knowledge 4 Innovation http://www.Knowledge4innovation.eu/  
   
   
LA REGIONE LAZIO VUOLE CREARE A ROMA LA CITTA’ DELL’INNOVAZIONE E DELLE START UP L’OBIETTIVO È AIUTARE LE IMPRESE A CAMBIARE E A MIGLIORARE, PER CREARE NUOVE AZIENDE E LAVORO VERO, DANDO PIÙ OPPORTUNITÀ AI GIOVANI  
 
Roma, 10 ottobre 2013 - La Regione vuole realizzare a Roma la più grande città dell’innovazione e delle start up in Italia per aiutare le imprese a cambiare e a migliorare, per creare nuove aziende e lavoro vero, dando più opportunità ai giovani. Il Lazio ha tutte le carte in regola per ripartire: dalla qualità dei prodotti fino alla concentrazione di sapere, innovazione, ricerca e università. “Quello che manca che manca – ha detto il presidente, Nicola Zingaretti - è mettere in sinergia tutte le realtà coinvolte. Serve un coordinamento tra imprese, start up e sistema del credito e delle banche: in questo modo possiamo superare le frammentazioni e dare vita a un nuovo modello di sviluppo”. La Regione sta cercando di individuare un’area nella quale realizzare questo progetto, di cui Zingaretti ha parlato anche al presidente esecutivo di Google, Eric Schmidt, incontrato nel corso del convegno ´Made in Italy: la sfida digitale´ a cui hanno entrambi partecipato. “Abbiamo parlato a lungo – ha raccontato Zingaretti – è molto positivo che un manager di una società così importante individui nel nostro territorio un potenziale utile per la crescita. Ora la palla passa a noi, tocca a noi rimboccarsi le maniche ed essere coerenti”.  
   
   
REGIONE CALABRIA ANNUNCIA CINQUANTUNO MILIONI DI EURO DI AIUTI ALLE IMPRESE. INCONTRO OPERATIVO IL PROSSIMO 11 OTTOBRE  
 
Catanzaro, 10 ottobre 2013 - L´assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini, nel convocare per il prossimo 11 ottobre, venerdì, alle 11, nei locali della Fondazione Mediterranea Terina, a Lamezia Terme, un incontro operativo per discutere i primi due bandi pubblici sui regimi di aiuto nell’ambito dei Progetti integrati di sviluppo locale, relativi ai Sistemi turistici, ha annunciato che “sono al via aiuti alle imprese per cinquantuno milioni di euro”. Gli aiuti riguarderanno investimenti, servizi reali e formazione. Potranno beneficiare dei contributi piccole e medie imprese con sede operativa in tutti i comuni ricadenti nelle aree dei Pisl finanziati con la delibera 466 dello scorso 19 ottobre 2012, che ha approvato le graduatorie dei Progetti integrati di sviluppo locale. Lo strumento individuato quello dei Pacchetti integrati di agevolazione (Pia), che consentono la richiesta di contributi finanziari attraverso la presentazione di piani di sviluppo aziendale economicamente validi. Gli stanziamenti previsti per i primi due bandi ammontano a cinquantuno milioni di euro, provenienti dalle linee di intervento 5.3.2.2 e 5.3.2.3 del Por Calabria Fesr 2007-2013. Entrambe le procedure sono relative ai Pisl Sistemi turistici locali/Destinazioni turistiche locali. Parte così la seconda fase dei Progetti integrati di sviluppo locale. Dopo avere siglato le convenzioni Pisl per la realizzazione delle opere infrastrutturali – ha spiegato l´Assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini – è arrivato il momento di dare avvio all’attuazione degli aiuti alle imprese. Per questo motivo stiamo preparando i primi due bandi, che vogliamo condividere con gli amministratori locali, le associazioni di categoria egli imprenditori, per ascoltare le necessità dei nostri territori e continuare ad assicurare risposte concrete ed efficacia tutta la Calabria.  
   
   
UMBRIA, APPALTI: FIRMATA CONVENZIONE REGIONE ADISU PER L’ELENCO DEI PROFESSIONISTI  
 
Perugia, 10 ottobre 2013 - L’assessore regionale ai lavori pubblici, Stefano Vinti, e l’amministratore unico dell’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria, Maurizio Oliviero, hanno sottoscritto, mercoledì 9 ottobre, la convenzione per l’utilizzo dell’Elenco regionale dei professionisti da invitare alle procedure negoziate per l’affidamento di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a 100 mila euro, tramite l’accesso all’area riservata del servizio online “elenco regionale dei professionisti”. “Questo Elenco, previsto dalla legge regionale 3 del 2010, ha dichiarato l’assessore Vinti, si inserisce nella scia di istituti finalizzati a supportare e semplificare l’attività di tutti i soggetti che intervengono nella realizzazione del lavoro o dell’opera pubblica, snellire le procedure e velocizzare gli investimenti. In particolare, con lo strumento dell’Elenco, si pone in essere un’attività di semplificazione “a monte” nell’individuazione dei soggetti da mettere in gara con procedura negoziata per affidare servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a centomila euro, senza necessità di provvedervi di volta in volta, sollevando così gli uffici da una pesante attività di qualificazione dei professionisti da mettere in gara. L’elenco, ha affermato Vinti, è stato “pensato” per venire incontro e “alleviare” il lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche del territorio, le quali, risparmiando enormemente sui tempi necessari alla pubblicazione di avvisi e sull’attività di verifica del possesso dei requisiti che devono sussistere in capo ai professionisti, possono utilizzare l’Elenco regionale per i propri affidamenti adottando, nella individuazione dei professionisti da mettere in gara, i criteri proposti dall’amministrazione regionale per i propri rup, oppure propri criteri. Il sistema permette infatti ai responsabili del procedimento di fruire di funzionalità di ricerca e di consultazione dei soggetti iscritti in elenco disponendo non di un semplice e arido elenco di nominativi, ma della possibilità di consultare on line le domande e i curricula dei professionisti”. “Grazie all’Elenco, ha continuato l’assessore, sarà inoltre possibile garantire il principio di trasparenza e rotazione nell’affidamento degli incarichi (dal momento che il sistema di consultazione e gestione consente di sapere in ogni momento a chi e quando gli incarichi vengono conferiti), nonché l’opportunità, per i giovani professionisti, di affacciarsi visibilmente sul mercato degli appalti pubblici (per poter essere inseriti nella prima fascia di incarichi di importo inferiore a 20.000,00 euro non è richiesta alcuna esperienza specifica, ma soltanto il possesso dei requisiti di ordine generale previsti dalla normativa vigente per poter stipulare contratti con la pubblica amministrazione)”. Piena condivisione del progetto è stata espressa anche dall’amministratore unico dell’Adisu, Oliviero, che ha sottolineato come “la convenzione stipulata oggi è un esempio di buone pratiche della Pubblica Amministrazione, di trasparenza, di efficienza e efficacia e nell’ordine della legalità. L’adisu, in questi ultimi tempi, ha reperito 41 milioni di nuove risorse per potenziare le sue strutture. Questa convenzione, ha concluso Oliviero, ci permette, inoltre, di favorire l’accesso agli incarichi dei giovani professionisti, gran parte dei quali si sono formati all’Università di Perugia”.  
   
   
PAVIA - DELEGAZIONE DELL´EST IN VISITA TECNOLOGICA A VIGEVANO  
 
Pavia, 10 ottobre 2013 - Titolari e direttori degli acquisti di grandi aziende di calzature e anche un Presidente della Lega dei produttori di calzature, pelletteria, abbigliamento in pelle provenienti da Ucrania e Bulgaria, saranno venerdì 11 ottobre a Vigevano. Presso la sede dell´Assomac (associazione nazionale dei costruttori di macchine per calzature) i sei componenti della delegazione dell´Est Europa incontreranno quattordici officine meccaniche vigevanesi e lomelline. Il work shop organizzato dalla Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con Ice ed Assomac, consentirà ai visitatori di Ucrania e Bulgaria di avere una panoramica delle novità tecnologiche delle aziende meccaniche del distretto vigevanese. “Questa nuova iniziativa dedicata al settore meccano-calzaturiero - spiega il presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – fa seguito all´arrivo a settembre della delegazione di sei buyers cinesi provenienti da Hong Kong, Pechino e Shangai che hanno incontrato dieci calzaturifici vigevanesi e lomellini. E´ la testimonianza dell´impegno fattivo e costante di sostegno alla internazionalizzazione delle imprese pavesi che la Camera di Commercio organizza nel corso di tutto l´anno, e che prevede anche missioni e partecipazioni a fiere all´estero”. Un mercato quello di Bulgaria e Ucraina che storicamente ha un canale privilegiato con l´Italia. “Il contesto geopolitico del commercio di macchine per calzature - spiega Mario Pucci responsabile delle attività internazionali di Assomac - impone alle aziende italiane di tenere strette quelle nazioni che da sempre privilegiano la nostra tecnologia. I paesi dell´Est sono tra questi e come Assomac stiamo per lanciare un grosso progetto sulla Russia e sul Nord Africa”. Queste le aziende meccaniche che prenderanno parte al work shop di venerdì presso la sede dell´Assomac: Torielli – Sabal – Emmecipi – Macpol – Elettrotecn – Falan – Nuova Stamor - Flli Beghi – Molina&bianchi – Garfas – Sagitta – Torti – Angeleri - Sicomec  
   
   
TERREMOTO/EMILIA: LA RICERCA È UNA SCELTA STRATEGICA NELL´INTERA AREA COLPITA DAL SISMA. ANCHE PER QUANTO ATTIENE LA FILIERA DEL TESSILE  
 
Bologna, 10 ottobre 2013 - «Per la Regione la ricerca è una scelta strategica nell’intera area colpita dal sisma. Un elemento fondamentale che andrà a rafforzare, nella ricostruzione, la competitività delle imprese. Le risorse destinate alla ricerca, messe in campo nelle scorse settimane, sono una grande opportunità per tutto il tessuto imprenditoriale che saprà cogliere questa opportunità». Lo ha sottolineato, ieri a Mirandola, l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli a margine della presentazione del progetto per la costituzione del nuovo Tecnopolo del Mirandolese. Per quanto riguarda il settore del tessile, l’assessore Muzzarelli precisa che nel bando «si fa presente che il concetto di filiera è diverso da quello di settore e non si può racchiudere nella burocratica e arida definizione dei codici Ateco dell’Istat. Si tratta invece di ambiti a cui le imprese possono aderire pur operando in settori apparentemente diversi, purché si accomunino negli obiettivi che perseguono dal punto di vista produttivo, tecnologico e di mercato. Pertanto, non potendo proporre un elenco infinito di “principali filiere” si sono proposti ambiti aggreganti in cui praticamente tutto il panorama produttivo locale può trovare il suo spazio. Il criterio seguito è stato quindi simultaneamente quello della rilevanza della presenza produttiva e quello della presenza di ambiti significativi di sviluppo della ricerca industriale». Per la Regione il tessile, per quanto riguarda l’innovazione organizzativa, telematica, e produttiva, nonché per l’internazionalizzazione, «è evidente che si riconosca, in termini di ricerca e sviluppo sulla filiera dell’informatica, campo in cui normalmente si realizzano significative innovazioni in questo settore, così come in quello della salute, dove sappiamo che si stanno aprendo nuove nicchie su abiti con caratteristiche idonee a persone con svantaggi fisici o con caratteristiche salutistiche dal punto di vista dei materiali utilizzati. Comunque per essere maggiormente chiari abbiamo già approvato una delibera inserendo in maniera più esplicita il sistema moda in tutte le sue componenti».  
   
   
TORINO: NON LASCIARE NULLA DI INTENTATO PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’ABIT  
 
Torino, 10 ottobre 2013 - Mettere in campo tutte le soluzioni possibili per favorire la tutela del marchio Abit, della continuità produttiva dello stabilimento di Grugliasco e dei posti di lavoro. È questo l’impegno che i capigruppo del Consiglio provinciale in formazione bipartisan, unitamente ai presidenti delle Commissioni Iii e Vi Roberto Cavaglià e Raffaele Petrarulo, chiedono al presidente della Provincia Antonio Saitta e agli assessori competenti in un ordine del giorno unitario che sarà discusso nel Consiglio di martedì 15 ottobre. Il documento, condiviso da tutte le forze politiche, ha preso forma stamattina durante la seduta congiunta delle due Commissioni, a cui sono intervenute le organizzazioni sindacali e una rappresentanza di lavoratori dell’azienda casearia. “La sinergia tra la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e i Comuni di Grugliasco e di Torino nella ricerca di una soluzione soddisfacente del problema è completa” ha detto l’assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama durante la riunione, invitato per presentare l’evolversi del tavolo di crisi regionale a cui la Provincia partecipa dal mese di agosto, aperto quando da parte della proprietà Cooperlat fu comunicata la decisione di cedere il marchio Abit. “L’obiettivo della trattativa è quello di mantenere in loco la produzione” ha concluso Chiama, “a vantaggio non solo dei cento lavoratori oggi in produzione, ma anche del territorio, che sta vivendo un drammatico depauperamento economico, e dei consumatori, perché una filiera a km 0 è garanzia di qualità”.  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: DELEGAZIONE IMPRENDITORI CINESI IN UMBRIA PER PROGRAMMA COMUNE DI SICUREZZA ALIMENTARE  
 
Perugia, 10 ottobre 2013 – “Nell’impetuoso sviluppo economico della Cina degli ultimi decenni, avvenuto in tempi così rapidi, il problema della sicurezza alimentare è per noi e per le nostre autorità un problema centrale, soprattutto se si considera che, in un paese così popolato, il problema prioritario è ancora quello di garantire cibo a tutti”. Lo ha detto William Li Tian Wei, a nome della delegazione di imprenditori cinesi impegnati in vari settori economici (dall’agroalimentare alla manifattura, dall’immobiliare alla moda e alla telefonia), che ieri settimana hanno visitato alcune realtà aziendali dell’Umbria, nel quadro del progetto sulla sicurezza alimentare al quale, nell’ambito del più ampio programma di cooperazione Ministero degli Esteri, Regioni e Cina, hanno partecipato l’Umbria (come capofila), Lombardia, Marche, Lazio e Campania. “Siamo rimasti letteralmente affascinati dall’Umbria – ha affermato William Li Tian Wei in una conferenza-stampa svoltasi stamani a Palazzo Donini, alla quale ha preso parte l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini, il coordinatore del progetto Giampiero Rasimelli, Stefano Briganti per il Parco Tecnologico Agroalimentare e Chiara Santoro della segreteria del Programma Mae-regioni-cina -, dal paesaggio ma anche dal cibo e dal vino italiano, che, potrete immaginare, è molto diverso dal vino cinese. Il cibo – ha sottolineato – è molto importante per la Cina, che vanta nel settore una tradizione millenaria ed una delle migliori cucine del mondo, e il problema della sicurezza alimentare è un problema centrale per noi: dall’Italia, dalle esperienze agroalimentari delle sue regioni possiamo ricavare gli strumenti che ci servono, verso un cibo sicuro, naturale, ecocompatibile e soprattutto gustoso”. Il progetto “Food Safety Forum in China” – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini – “è stato l’occasione di un grande confronto sulla sicurezza alimentare, in cui abbiamo offerto alla Cina il nostro patrimonio di ‘buone pratiche’ in termini di affidabilità, qualità e tracciabilità del cibo, oltre alle nostre eccellenze capaci di promuovere i nostri territori, avviando attività e canali per rapporti imprenditoriali e di commercializzazione, in una visione integrata anche con la ‘filiera’ turistica”. Cecchini ha espresso l’auspicio che il programma (ormai giunto alla sua ultima annualità) possa essere rifinanziato e proseguito in futuro. “È stata un’avventura affascinante, che abbiamo affrontato con tutte le nostre migliori intenzioni – ha commentato Stefano Briganti del “Parco Tecnologico Agroalimentare”, che del progetto è stato il soggetto attuatore -; le cinque Regioni partecipanti – ha aggiunto – hanno ‘fatto sistema’, e sviluppato con la controparte cinese importanti partenariati territoriali: si è trattato dell’assoluta conferma di come i cinesi attribuiscano grande importanza ai prodotti italiani, visti come esempio di una sicurezza alimentare, che testimonia dell’ambiente salubre, ma anche dell’‘estetica’ di un territorio, che vale – ha concluso - quanto l’apprezzata bellezza della nostra arte e del nostro ‘design’”.  
   
   
MILANO, COMMERCIO. ENTRO L’ANNO 100 NUOVI POSTI EXTRAMERCATO  
 
Milano, 10 ottobre 2013 - “ Saranno circa 100 le postazioni extramercato come chioschi, banchi e autonegozi che intendiamo mettere a bando entro l´anno, per dare avvio a nuove attività commerciali e di somministrazione presso i vialetti e gli ingressi delle nuove aree verdi delle città”. Lo ha comunicato l’assessore al Commercio, Attività produttive Franco D’alfonso, intervenendo nella Commissione Commercio svoltasi questo pomeriggio a Palazzo Marino. “Inoltre - ha aggiunto D´alfonso - siamo riusciti a garantire la possibilità di esercizio a tutti i 13 venditori di caldarroste e gelati, i cosidetti ‘Duomini’, sull’asse Piazza San Babila, Corso Vittorio Emanuele, largo Cairoli”. “Grazie al dialogo con i concessionari - ha specificato l´assessore - abbiamo condiviso un percorso di ricollocazione delle postazioni e di rinnovo del parco mezzi, al fine di migliorare il decoro di luoghi pregiati e rispettare le norme di ingresso in Area C”.