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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Luglio 2013 |
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UE: INVESTIRE IN PARTNERSHIP NELLA RICERCA E NELL´INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 11 luglio, 2013 - Perché la Commissione
europea propone di finanziamento dell´Ue per la ricerca e innovazione
partenariati con il settore privato e gli Stati membri nell´ambito di Orizzonte
2020?
Ricerca e innovazione sono fondamentali per creare
nuove, meglio pagati e più posti di lavoro durevoli e di crescita economica
sostenibile, per migliorare la qualità della vita e per aumentare la
competitività globale dell´Europa. In alcune aree ben definite, i partenariati
formali con il settore privato e / o con gli Stati membri è il modo più
efficace per conseguire gli obiettivi della nuova ricerca dell´Ue e dei
programmi di innovazione Orizzonte 2020, in termini di grandi sfide della
società e la leadership industriale.
Per questo motivo la Commissione ha oggi presentato
proposte legislative per stabilire una serie di partnership nell´ambito di
Orizzonte 2020 con l´industria e con gli Stati membri.
Quali sono queste collaborazioni?
I partenariati pubblico-privato proposti oggi sono in
forma di iniziative tecnologiche congiunte (Itc). Essi rappresentano l´unione
delle forze tra l´Ue e l´industria e fornire finanziamenti vitali per la grande
scala, più a lungo termine e ad alto rischio / rendimento di ricerca. Partirono
senza impegni, inclusi gli impegni finanziari, nel corso di un periodo di sette
anni sia dalla Ue e dai partner industriali. Ognuno di essi ha chiari obiettivi
che devono essere raggiunti dai partenariati. Itc riuniscono aziende,
università, laboratori di ricerca, Pmi innovative e di altri gruppi e
organizzazioni di tutto importante la ricerca e le sfide dell´innovazione.
Stabiliscono loro programmi strategici di innovazione, che riunisce aziende,
università, laboratori di ricerca, Pmi innovative e di altri gruppi e
organizzazioni, e finanziare progetti selezionati attraverso inviti aperti e
concorrenziali a presentare proposte di progetto. Le Itc sono stabilite ai
sensi dell´articolo 187 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea
(Tfue) e gestiti da soggetti dedicati denominati imprese comuni.
La Commissione propone oggi di stabilire cinque di
queste iniziative tecnologiche congiunte nell´ambito di Orizzonte 2020 e un
sesto partenariato pubblico-privato (Sesar) in una forma diversa.
Accanto a questi, la Commissione propone di istituire
quattro programmi comuni con gli Stati membri dell´Ue. Questi sono istituiti ai
sensi dell´articolo 185 del Tfue e aiutare gli Stati membri a integrare e
coordinare i propri programmi di ricerca nazionali al fine di garantire un
migliore utilizzo delle risorse.
Quali sono i vantaggi per l´Europa?
Partenariati di ricerca e innovazione sono potenti
strumenti tanto necessari per il conseguimento degli obiettivi di Orizzonte
2020 per una serie di motivi. Si rivolgono tecnologie strategiche che saranno
alla base della crescita e dell´occupazione in in settori chiave di un´economia
europea basata sulla conoscenza. Oltre quattro milioni di europei sono
attualmente impiegati in questi settori. Fanno finanziamento più efficiente,
mettendo in comune le risorse finanziarie, umane e infrastrutture e aiuti a
ottenere tecnologie innovative più veloce sul mercato. Essi hanno inoltre
contribuire a rendere l´Europa un luogo più attraente per le aziende
internazionali ad investire e di innovazione. Le partnership contribuiscono a
soddisfare numerosi obiettivi comunitari di cui 3% del Pil investito in R &
S e il 20% del Pil proveniente dalla produzione entro il 2020 .
Le valutazioni delle Itc attuali dimostrano che
attraggono un alto livello di partecipazione industriale, Pmi comprese, si
sviluppano gli impegni e le strategie a lungo termine in ricerca e innovazione,
nonché approcci interdisciplinari per affrontare problemi complessi.
Quali saranno queste partnership concentrarsi?
La maggior parte dell´investimento arriverà attraverso
cinque iniziative tecnologiche congiunte. In linea con le priorità di Orizzonte
2020, che affronterà alcune delle sfide economiche, sociali e ambientali più
urgenti che l´Europa e il mondo si trovano ad affrontare. Maggiori informazioni
su queste iniziative si possono trovare in schede dedicate:
Clean Sky 2 (Cs2): per sviluppare più pulita, aerei
più silenziosi con emissioni molto meno Co2 ( link a scheda ).
Medicinali innovativi (2 Imi2): per sviluppare la
prossima generazione di vaccini, medicinali e trattamenti, come ad esempio
nuovi antibiotici ( Collegamento a scheda ).
Celle a combustibile e idrogeno 2 (Fch2): per
espandere l´uso di tecnologie pulite ed efficienti per i trasporti, l´industria
e l´energia ( Collegamento a scheda ).
Industrie a base biologica (Bbi): per utilizzare le
risorse naturali rinnovabili e tecnologie innovative per prodotti di uso
quotidiano più verdi ( Link scheda ).
Elettronica (Ecsel): per aumentare la capacità di produzione
di elettronica in Europa ( Link scheda e Memo/13/673 ).
Oltre a questi Itc, la Commissione propone inoltre di
estendere il progetto Sesar (Single European Sky Atm Research). Questo è il
pilastro tecnico dell´iniziativa Cielo unico europeo, che mira a modernizzare
la gestione del traffico aereo in Europa.
I quattro programmi congiunti con gli Stati membri e
dei loro compiti sono:
Paesi Europei di Sviluppo per gli Studi Clinici 2
(Edctp2): per ridurre il peso sociale ed economico delle malattie legate alla
povertà;
Il programma europeo di metrologia per la Ricerca e
l´Innovazione (Empir): per fornire nuove tecnologie di misura;
Eurostars 2: per stimolare la crescita e la creazione
di posti di lavoro sostenendo Pmi innovative;
Assisted programma di ricerca e sviluppo di vita
attivo e: per migliorare la qualità della vita per gli anziani e per aumentare
la sostenibilità dei sistemi di assistenza.
Chi può partecipare a questi partenariati?
Le iniziative tecnologiche congiunte saranno tutti
correre bandi di gara, che sono aperti alla partecipazione delle imprese, Pmi,
università, organizzazioni di ricerca e di altri, e dove saranno selezionati i
migliori progetti per il finanziamento tramite peer review. Ci sono anche
opportunità per le organizzazioni interessate a diventare nuovi membri dei
partenariati nel corso dell´attuazione.
Quali saranno i bilanci di queste collaborazioni?
In totale, questa innovazione pacchetto di
investimenti rappresenta un investimento di € 22000000000 nel futuro
dell´Europa. Nei prossimi sette anni, il contributo di € 8000000000 dell´Ue
mobiliterà 10000000000 € dal settore privato e vicino a € 4 miliardi degli
Stati membri.
I cinque Itc sono tenuti a mobilitare un investimento
complessivo di oltre € 17 miliardi di cui il contributo del bilancio Ue sarà
fino a € 6400000000.
Come sarà l´industria assumere impegni finanziari per
i partenariati?
I partner del settore faranno contributi finanziari in
diversi modi a seconda della natura specifica del partenariato. Industria
finanzierà le attività dell´Itc sia attraverso il finanziamento totale o
parziale delle proprie spese a partecipare ai progetti selezionati mediante
inviti a presentare proposte, o finanziando attività aggiuntive al di fuori
degli inviti a presentare proposte, oppure contribuendo al finanziamento dei
bandi di proposte. In tutti i casi, i partner contribuiranno anche la metà dei
costi di gestione dell´impresa comune che gestirà il Partenariato. Sono queste partnership una nuova idea, si lavorano?La maggior parte dei partenariati attivati e ha avuto successo con l´attuale 7 ° programma quadro di ricerca. Le proposte legislative presentate oggi sono necessarie per ristabilire le iniziative esistenti con nuovi obiettivi e budget nell´ambito di Orizzonte 2020 e di istituire nuovi.Tutte le partnership attuali sono stati oggetto di valutazioni indipendenti e le raccomandazioni sono state utilizzate da queste valutazioni per migliorare le nuove partnership.Quanto si è speso per l´Ue Itc esistenti?Nell´ambito del 7 ° programma quadro di ricerca, le iniziative tecnologiche congiunte rappresentano un contributo comunitario complessivo di € 3,1 miliardi di euro, di pari passo con un investimento industriale di € 4,7 miliardi. Fin dall´inizio delle attività fino al 2012, essi costituiscono, 587 progetti finanziati in totale che hanno avuto un totale di 4777 partecipanti. In generale, le Itc hanno dimostrato di essere riuscito ad attirare un elevato livello di partecipazione delle imprese nelle loro attività, comprese le Pmi, che rappresentano circa un quarto dei partecipanti.Quali sono le Itc attuali raggiunti?Le Itc sono stati pienamente operativo solo per un tempo limitato, ma che stanno già avendo un impatto positivo. Questo dimostra che essi possono offrire per trasformare le sfide in opportunità.Ad esempio, le celle a combustibile e idrogeno Itc ha messo in atto un significativo portafoglio di progetti di importanza strategica e già introdotto alcune prime applicazioni, come carrelli elevatori, piccole unità di potenza di back-up e nuovi tipi di autobus a idrogeno per il mercato. Tecnologie sviluppate o in fase di sviluppo da parte del Clean Sky Jti, come ad esempio nuovi tipi di velivoli ad ala, sono stimati essere in grado di ridurre le emissioni del trasporto aereo di Co2 di oltre il 20%. L´innovative Medicines Initiative Itc ha messo a segno una serie di risultati, come le scoperte che portano nuova speranza a chi soffre di diabete. E la ricerca del Eniac e Artemis Itc, che vengono fuse nella nuova Ecsel Jti, ha portato, per esempio, nel drasticamente maggiore efficienza dei veicoli elettrici e maggiore affidabilità dei sistemi elettronici utilizzati nei trasporti.Maggiori informazioni circa i successi delle iniziative in corso può essere trovato in schede dedicate.Quale sarà la nuova nell´ambito di Orizzonte 2020?Le nuove Itc si basano sui nuovi obiettivi nell´ambito di Orizzonte 2020 e di sfruttare l´esperienza di successo nell´ambito del 7Pq. Le nuove iniziative tecnologiche congiunte rappresentano un maggiore livello di ambizione, con l´aumento del budget e degli obiettivi più impegnativi in modo da aumentare il loro impatto. Essi incorporano importanti semplificazioni derivanti da Orizzonte 2020 e attraverso l´uso di regole finanziarie più semplici. Gli impegni del settore alle Itc sono significativamente superiori a quelli del 7 ° Pq e comprendono attività aggiuntive che saranno finanziate esclusivamente dai partner industriali, in particolare per contribuire a garantire la diffusione efficace delle nuove tecnologie.Quando inizieranno i nuovi partenariati?Le proposte dovranno ora essere approvato dal Consiglio dell´Unione europea e il Parlamento europeo. Essi sono anche subordinate all´accordo della normativa generale per Orizzonte 2020 dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell´Unione europea. La Commissione ha presentato le proposte legislative di oggi al fine di consentire al Consiglio e al Parlamento ora Europa sufficiente a raggiungere accordi per l´inizio di Orizzonte 2020, all´inizio del 2014.Link utili:Iniziative tecnologiche congiunteClean Sky: http://www.Cleansky.eu/celle a combustibile e idrogeno: http://www.Fch-ju.eu/farmaci innovativi: http://www.Imi.europa.eu/elettronica (Ecsel) - Artemis: http://www.Artemis-ju.eu/ e Eniac: http://www.Eniac.eu/bioindustrie : http://bridge2020.Eu/
Innovazione Investimento Package - investimenti totali (2014-20) (in milioni di €) Iniziative tecnologiche congiunte | jti | ue (Horizon 2020) + Stati membri dell´Unione europea (solo per Elettronica) | industria | totale | farmaci innovativi 2 | 1725 € | 1725 € | 3450 € | celle a combustibile e idrogeno 2 | 700 € | 700 € | 1400 € | clean Sky 2 | 1800 € | 2250 € | 4050 € | bioindustrie | 1000 € | 2800 € | 3800 € | componenti e sistemi elettronici | € 1.215 (+ € 1200 da Stati membri dell´Unione europea) | 2400 € | 4815 € | totale Itc | € 7640 (€ 6440 da Orizzonte 2020 + € 1200 da Stati membri dell´Unione europea) | 9 € 875 | 17 € 515 | Programmi comuni con gli Stat es | partenariato pubblico-pubblico | ue (Horizon 2020) | stati membri | totale | paesi Europei di Sviluppo per gli Studi Clinici 2 (Edctp 2) | 683 € | 683 € | 1366 € | programma europeo di ricerca metrologica (Empir) | 300 € | 300 € | 600 € | eurostars 2 (per le Pmi) | 287 € | 861 € | 1148 € | programma di sviluppo attivo e Assisted Living Ricerca e | 175 € | 175 € | 350 € | totale programmi congiunti | 1445 € | 2019 € | 3464 € | Impresa comune Sesar | ju | ue (Horizon 2020) | eurocontrol e gli altri membri | totale | european Air Traffic Management Syst em (Sesar) | 600 € | 1000 € | 1600 € | | | | | totale | | | 22.579 € | |
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EUROPEA ELETTRONICA STRATEGIA IN PISTA - € 5 MILIARDI PARTNERSHIP DI INVESTIMENTO AUMENTANDO DI COMPONENTI ELETTRONICI IN EUROPA E LA PROGETTAZIONE DI SISTEMI E LE CAPACITÀ PRODUTTIVE |
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Bruxelles, 10 luglio 2013 - La Commissione europea ha
presentato un pacchetto di investimenti di innovazione, compresi i piani per
cinque iniziative tecnologiche congiunte (Itc) nel settore della ricerca
finanziata dall´Ue, che rappresentano 25000000000 € per i prossimi sette anni
(cfr. Ufficiale Ip/13/668 ). Questo include una proposta di Itc che riunisce
l´Ue e gli Stati membri a Componenti e Sistemi (Ecsel) elettronici.
Impostazione del nuovo Itc è un´azione fondamentale
del maggio 2013 Strategia europea per componenti e sistemi micro-e
nanoelettronica.
Perché questo è importante?
Componenti e sistemi elettronici sostenere
l´innovazione e la competitività in tutti i settori economici. Auto, aerei,
treni, attrezzature mediche e di salute, elettrodomestici, reti energetiche e
sistemi di sicurezza potranno trarre vantaggio dalla capacità europee avanzate
e capacità di progettare e realizzare stato dei componenti e sistemi
elettronici d´arte.
Quali sono i componenti e sistemi elettronici per
(Ecsel) iniziativa Leadership europea?
I nuovi componenti e sistemi elettronici per la
leadership europea (Ecsel) Iniziativa tecnologica congiunta (Itc) è una fusione
del Artemis iniziativa sui sistemi embedded e l´ Eniac iniziativa su
nano-elettronica che entrambi sono stati istituiti nel 2008. Incorpora anche
ricerca e innovazione sui sistemi intelligenti.
Ecsel dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2014 e per
una durata di 10 anni. Ecsel riunirà grandi e piccole imprese, di classe
mondiale di ricerca europee e organizzazioni di tecnologia e del mondo
accademico.
In particolare le tre associazioni di industriali
privati ( Artemisia , Aeneas e Eposs saranno coinvolti), dalle aree di
micro-/nanoelectronics, sistemi intelligenti integrati e sistemi embedded /
cyber-fisici, unendo partner di 25 Stati membri dell´Unione europea: Austria,
Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania,
Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta,
Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna,
Svezia, Regno Unito.
Quali sono i principali obiettivi dell´iniziativa?
per invertire il declino della quota globale dell´Ue
nei componenti elettronici e sistemi di zona;
per mantenere la leadership europea in settori come i
sistemi embedded, attrezzature per semiconduttori e la fornitura di materiali,
la progettazione di sistemi elettronici complessi e ad esempio i componenti
elettronici ad alta efficienza energetica;
per migliorare l´ambiente, aumentare l´efficienza
energetica, aumentare la sicurezza;
di portare innovazioni in settori innovativi come
sistemi fisici medici informatici;
di mettere i migliori cervelli d´Europa insieme per
creare soluzioni innovative di ricerca efficace e;
a costruire il paesaggio industriale europeo per
sostenere le Pmi innovative e rafforzare i cluster in nuovi settori
promettenti;
per sostenere la prossima generazione di tecnologie
chiave a sostegno dell´innovazione attraverso un lungo periodo di ricerca
strategica e programma di innovazione.
Per sviluppare un programma di ricerca strategica e
l´innovazione.
Qual è la sfida?
Componenti e sistemi elettronici sono essenziali per
il paesaggio industriale europeo. Essi rafforzano innovazione di prodotto e la
produttività attraverso l´intera economia e svolgono un ruolo fondamentale per
affrontare le sfide sociali. Ma, come le industrie europee devono affrontare
una forte concorrenza globale, i costi elevati di ricerca e il ritmo veloce
molto di tecnologia di sviluppo, la cooperazione, la messa in comune di risorse
e sviluppare l´esperienza che serve per avviare la ricerca più veloce sul
mercato e stimolare la domanda di europei prodotti componenti e sistemi
elettronici.
Quali risultati e benefici cosa ci aspettiamo?
I componenti e sistemi elettronici per la leadership
europea Itc
la fornitura di tecnologie chiave per sostenere
l´innovazione in tutti i settori dell´economia e per garantire il miglior uso
di queste tecnologie per la crescita economica.
Sostenere l´attuazione di altre politiche dell´Ue in
particolare in materia di ambiente e la competitività industriale.
Superare gli ostacoli alla ricerca e all´innovazione
efficace e attrarre gli investimenti privati e favorire la partecipazione
degli attori coinvolti nella ricerca.
Creare un meccanismo per l´industria di impostare un
lungo periodo di ricerca strategica e programma di innovazione, creare la
necessaria massa, mobilitare gli investimenti privati critica, facilitare la
condivisione delle conoscenze, ridurre i rischi, ridurre i costi e ridurre i
tempi di commercializzazione.
Quanto costa?
Il Ecsel Jti è probabile avere un budget di € 4,8
miliardi di euro, con un contributo Ue fino a € 1,2 miliardi di euro, di pari
passo con il contributo degli Stati membri. I partner industriali
contribuiranno almeno la metà dei costi totali di circa € 2,4 miliardi. Le
spese amministrative non superiore a € 40 milioni e saranno a carico della Ue e
l´industria.
Come sarà gestito?
Ecsel sarà gestito da un organismo indipendente di
partenariato pubblico-privato (impresa comune). Le decisioni strategiche
saranno prese da un comitato direttivo, composto da soci privati (da
Associazioni Artemisia, Aeneas e Eposs), gli Stati membri e la Commissione
europea che rappresenta l´Unione europea. Un comitato delle autorità pubbliche
degli Stati membri partecipanti e la Commissione europea prenderà decisioni di
finanziamento. I membri privati definiranno il programmi strategici di
innovazione.
Aperte inviti a presentare proposte saranno utilizzati
per l´attuazione dei piani di lavoro dell´impresa comune con il
co-finanziamento da parte dell´Ue e degli Stati membri partecipanti sulla base
di una valutazione indipendente e le sinergie con le priorità nazionali.
Quali sono le Itc attuali raggiunti finora?
La corrente di Eniac e Artemis Itc fornito una grande
opportunità di collaborare in tutta Europa, creare massa critica e sfruttare
gli investimenti. Questa capacità è stata dimostrata in modo convincente dal
successo di comune Eniac nel far partire l´applicazione delle principali
Tecnologie Abilitanti raccomandazioni nel settore della nanoelettronica con
cinque manifatturiere linee pilota valore di € 730.000.000 e da primo lancio
del Artemis Ju di due grandi progetti pilota di innovazione pena € 150 milioni.
Nel periodo 2008-2012, le due Itc sostenuti
complessivamente più di 100 progetti per un costo totale superiore di € 2,8
miliardi, con un finanziamento pubblico di € 1126000000 (+ Stati membri
dell´Ue), che coinvolge più di 2000 organizzazioni (1.260 partecipazioni uniche
), di cui circa il 40% da Pmi, il 30% delle grandi imprese e il 30% della
ricerca e le organizzazioni d´istruzione superiore.
Per esempio: Il più grande progetto in portafoglio
Artemis è Cesar - metodi e processi per sistemi embedded rilevanti per la
sicurezza economica. Per i domini di trasporto chiave (automobilistico,
aerospaziale e ferroviaria) si è sviluppato sistemi embedded ultra-affidabili
al fine di soddisfare le esigenze della società per una maggiore mobilità e
sicurezza. Per Eniac un chiaro successo è il E3car, che ha superato le sfide
principali per quanto riguarda il veicolo elettrico con componenti avanzati a
semiconduttore. Un aumento dell´efficienza energetica del 35% in alcuni
componenti è stato raggiunto.
Se Artemis e Eniac sono un successo, perché sono stati
uniti?
Portare Eniac e Artemis insieme sotto un tetto comune
si baserà sui rispettivi punti di forza, liberando ulteriori sinergie. Il Ecsel
Itc sosterrà una strategia europea integrata in componenti e sistemi elettronici
che consente lo sviluppo di una componenti elettronici sostenibili e di sistemi
di ecosistemi industriali, e di fornire mezzi efficaci per i soggetti
interessati europei per tenere il passo con la tecnologia, per ottenere
l´accesso ai componenti avanzati e di consolidare la loro leadership nei
sistemi elettronici per i settori economici chiave.
Link utili
Nanoelettronica: http://www.eniac.eu/ e
http://www.aeneas-office.eu/
Sistemi embedded: http://www.artemis-ju.eu/ e
http://www.artemis-ia.eu/
Sistemi integrati Smart: http://www.smart-sistemi-integration.org/
Elettronica:
https://ec.Europa.eu/digital-agenda/en/electronics-strategy-europe
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BANDO CONTRIBUTI ATTIVAZIONE BANDA LARGA |
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Avellino, 11 luglio 2013 - La Camera di Commercio di
Avellino, al fine di contribuire ad abbattere il divario digitale e per
consentire un collegamento a banda larga di alta qualità anche nelle zone non
coperte da adeguata infrastruttura, concede contributi alla imprese per
l’utilizzo di tecnologie alternative a quelle tradizionali.
La domanda di contributo potrà essere presentata - a
partire dalle ore 9.00 del 5 luglio 2013 e fino al 31 gennaio 2014 -
esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma Telemaco
http://telemaco.infocamere.it/
Il contributo è concesso per l’attivazione di un
servizio di connettività a banda larga con qualsiasi tecnologia, ad eccezione
dell’Adsl, a condizione che la velocità minima in downstream sia almeno pari a
6 Mbps.
Il contributo accordato a ciascuna impresa richiedente
delle spese sostenute e documentate per tutte le sedi operative finanziate sarà
rispettivamente pari al 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 500
euro per unità operativa ubicata nei Comuni della Provincia di Avellino con
popolazione residente al di sotto dei 10mila abitanti.
Per tale iniziativa la Camera ha stanziato un milione
di euro: le risorse sono ripartite tra i Comuni in proporzione al numero di
unità locali ivi ubicate secondo quanto specificato nell´elenco allegato al
bando.
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“LA TOSCANA DIGITALE”, IN UN EBOOK LO STATO DELL’ARTE E I NUMERI DEL FENOMENO |
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Firenze, 11 luglio 2013 – Sfiorano quota 990mila (per
la precisione 989.661, cioè il 62% di quelle che risiedono in regione) le
famiglie toscane dotate di personal computer: di queste, la grande maggioranza
(929.670) hanno un accesso a internet. Lo si ricava da “Toscana digitale 2012“,
rapporto sulla società dell’informazione e della conoscenza voluto da Regione
Toscana (basato su dati rilevati da Istat per il benchmarking europeo) e
quest’anno, per la prima volta, diffuso tramite ebook.
“Tanti numeri e molte analisi – sottolinea la
vicepresidente Stella Targetti – che a loro volta aprono non poche domande:
dalle ricadute dell’uso delle nuove tecnologie sui consumi di carta e di
energia all’incidenza del settore Ict sull’economia toscana, solo per fare due
esempi”.
Le famiglie toscane prive di un pc o non collegate a
internet sono, rispettivamente, 596.026 e 656.017. Rispetto al 2008 risulta un
forte aumento sia delle famiglie che accedono a internet (dal 41,3 al 58,6%)
sia di quelle che dispongono di una connessione a banda larga (dal 26,8 al
51%).
“Continueremo a lavorare per una Toscana sempre più
digitale e già guardiamo al prossimo obiettivo: la banda ultra-larga”, commenta
Stella Targetti ricordando come La Regione Toscana abbia già investito 22
milioni cui se ne devono aggiungere altri 20 dal Ministero per lo Sviluppo
Economico. “Le infrastrutture – aggiunge – tuttavia non bastano perché è anche
necessario migliorare le competenze digitali delle persone: il digital divide è
infatti, prima di tutto, fatto culturale e dunque è necessario lavorare per
abituare numeri sempre maggiori di cittadini a utilizzare sempre più, anche in
modo consapevole e critico, le nuove tecnologie”.
L’ebook “La Toscana digitale” è disponibile
gratuitamente in tutti i formati -
Toscani In Rete. Raffronti -
Fra le Regioni italiane, la Toscana è la terza per
percentuale di famiglie che si connettono grazie alla banda larga: davanti
abbiamo solo la Lombardia (51,9%) e, seppure di pochissimo, il Trentino Alto
Adige (51,1%). E dietro la Toscana troviamo la Sardegna (49,8%), il Friuli
(49,6%) e tutte le altre. Le cose cambiano con i raffronti europei. La media
(Unione Europea a 27 Stati) sulle famiglie con almeno un componente (fra i 16 e
i 74 anni) con connessione in banda larga si attesta al 67% con autentici
picchi in Islanda (92%), Svezia (86%), Danimarca (84%), Paesi Bassi (83%),
Finlandia (81%), Regno Unito e Norvegia (80%), Germania (78%), Malta (75%). Per
trovare l’Italia, bisogna arrivare al 52% anche se può risultare consolante, in
una dimensione solo nazionale, che la Toscana si posiziona al 58%.
Più che l’assenza di connessione, il vero digital
divide in Toscana (e in Italia) sembra essere sempre più rappresentato dalla
lentezza della navigazione: una lentezza che non consente di sfruttare a pieno
le potenzialità offerte dalla rete. La maggior parte delle famiglie toscane
prive, in casa, di un accesso internet indica, come principale motivo del non
utilizzo della rete, la “incapacità di gestire questa tecnologia” (in cifre
sono 242.146 le famiglie in questa condizione: il 37,1% di quelle residenti. Il
dato italiano sale al 41,7%). Da notare come 206.949 famiglie toscane (il 31,7%
dei nuclei familiari) dichiara di non possedere internet perché lo considera
“non utile, non interessante”. E qui il dato toscano è peggiore di quello
nazionale (che si ferma al 26,7%).
Toscani In Rete. Chi Sono -
I maggiori utilizzatori del personal computer e di
internet sono i giovani fra gli 11 e i 24 anni. Il rapporto con le tecnologia
si conferma diverso, in modo significativo, fra maschi e femmine: dichiara
infatti di usare il pc il 60,3% degli uomini residenti in Toscana a fronte del
49,7% delle donne. A navigare in internet è il 58,9% degli uomini a fronte del
49,7% delle donne. Ma fino ai 34 anni le differenze di genere sono molto
contenute, evidenziando tuttavia il sorpasso femminile. E’ a partire dai 35
anni che il divario tecnologico si accentua in favore degli uomini raggiungendo
il massimo fra le persone di 55 anni e più con circa 11 punti percentuali di
differenza, fra uomini e donne (28,1 contro 16,7%) per quanto riguarda l’uso di
internet. Significativo il divario digitale tra persone con titolo di studio
diverso: fra coloro che hanno un titolo di studio più basso, solo il 5,8%
naviga su internet (contro l’86,7% dei laureati).
Toscani In Rete. Le Attivita’ -
Ma cosa si fa, in Toscana, sulla rete web? La
principale attività consiste nello scambio di posta elettronica. L’82,1% dei
toscani over 6 anni (un milione e mezzo di persone circa) che si sono collegate
a internet negli ultimi tre mesi lo ha fatto, prevalentemente, per spedire o
ricevere e-mail. Per la precisione 1.516.571 persone.
Al web ci si rivolge, inoltre, come fonte di
informazione e conoscenza: sia per acquisire notizie su beni e servizi commerciali
(69,2%) sia per documentarsi su temi di attualità consultando, leggendo o
scaricando giornali, news, riviste (il 53,9%, cioè 996.915). Rilevante la quota
che si connette per usare servizi relativi a viaggi e soggiorni (52,4% cioè
968.010 persone. In altri termini: i toscani usano la rete web più per
informarsi che per prenotare le vacanze).
Acquisire informazioni sanitarie è attività, sul web,
praticata dal 42,8% dei toscani mentre il 32,3% ricorre alla rete per
utilizzare i servizi bancari on-line. Meno diffuso è l’utilizzo della rete per
scaricare software diversi da giochi (26,7%), effettuare videochiamate (24,1%),
telefonare on-line (22,2%). Più contenute le quote di utenti che negli ultimi
tre mesi hanno navigato in rete per trovare lavoro (16,2%), ricevere merci o
servizi (14%), seguire un corso e-learning (6,5%) o sottoscrivere abbonamenti e
ricevere in modo regolare news on-line (4,3%).
Il 55,7% degli internauti toscani consulta un wiki per
acquisire informazioni e il 46,5% (860.166 persone) crea un profilo utente,
invia messaggi o altro, su Facebook e Twitter. I social non vengono usati solo
come strumento per mantenere i rapporti nella propria rete amicale, ma anche
come strumenti di informazione e comunicazione su temi sociali e politici
(23,6%). Solo l’8,4% dei toscani ha usato internet, negli ultimi tre mesi, per
partecipare on-line a consultazioni, petizioni e votazioni su problemi sociali
o politici. Appena 155.518 persone.
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NUOVA APPLICAZIONE DELLA REGIONE CALABRIA PER TELEFONI: UNA GUIDA TURISTICA PORTATILE CHE TI RAGGIUNGE OVUNQUE TI MUOVI |
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Catanzaro, 11 luglio 2013 - L´assessore regionale alla Cultura Mario
Caligiuri, nel comunicare la conferenza stampa che si terrà domani alle ore 10
a Catanzaro, a Palazzo Alemanni, in cui verrà presentato un avanzato strumento
di promozione dei beni culturali, ha sottolineato che l’iniziativa rappresenta
“una guida turistica portatile che ti raggiunge ovunque ti muovi".
Nell’occasione, l’Assessorato regionale alla Cultura presenterà la nuova
“applicazione” per telefoni “iphone” denominata “atlante dei beni culturali
della Calabria”, che si aggiunge all´omonimo sito allestito dallo scorso mese
di marzo e che finora ha avuto 230 mila visite. Un’applicazione fortemente
innovativa e utile perché permette, attraverso una sincronizzazione “Gps”, di
conoscere il bene culturale più vicino e il percorso per potervi arrivare in
modo più semplice e veloce. Inoltre, una volta arrivati sul luogo, sarà
possibile consultare foto e descrizioni del bene visitato. I beni culturali
censiti nell’atlante, in continuo aggiornamento, sono attualmente oltre
centoventi e riguardano parchi archeologici, castelli, chiese e monasteri.
L’applicazione della Regione è stata realizzata insieme alla Direzione
regionale della Calabria del Ministero dei Beni Culturali
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LA REGIONE BASILICATA AZZERA IL DIGITAL DIVIDE E LANCIA LA BANDA ULTRA LARGA |
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Potenza, 11 luglio 2013 - La Giunta regionale di Basilicata ha dato il
via libera il 9 luglio ad un programma
di circa 60 milioni di euro (di cui quasi la metà a valere sui propri fondi
Fers, finalizzato all’azzeramento del “digital divide” (l’assenza di
connessioni a banda larga) in territorio lucano e all’arrivo della “Bul” (banda
ultra larga” sul modello “Nga” (Next generation Access) in almeno 40 comuni
della regione raggiungendo oltre il 50 per cento dei cittadini lucani con
accessi di almeno 30 Megabit al secondo e quasi un quinto con una velocità
addirittura superiore ai 100 Megabit per secondo.
Si tratta di un programma su cui la Regione è al
lavoro da tempo (è stato Notificato alla Commissione Europea nel dicembre 2011
e l’inserimento nel Por risale già all’agosto dello scorso anno) e che ha
portato già oggi alla sottoscrizione della Convenzione Operativa tra Regione
Basilicata (rappresentata da Autorità di gestione del Programma operativo
regionale Fesr Basilicata 2007/2013 e Ufficio Società dell’Informazione) e il
Ministero dello Sviluppo Economico” per tradurre il progetto in realtà entro il
2015.
Come già evidenziato, quello che dalla Comunità
Europea viene definito il “Grande progetto Agenda Digitale della Regione
Basilicata” può essere distinto in due ambiti. Per un verso garantire
connessioni a banda larga (modello Adsl) a tutto il territorio, per un altro
iniziare il passaggio alla “Bul”.
Sul promo versante va detto che la Basilicata, al
momento, registra un 10,4% della propria popolazione in digital divise (ossia
assoluta assenza di connessioni a banda larga, sia su rete fissa che wireless,
ma in grado di fornire una velocità di connessione di almeno due Mbps - Megabit
per secondo) ponendosi al terzultimo posto tra le Regioni d’Italia in quanto ad
accesso alla rete. Alla base di questa situazione sicuramente la difficile
situazione orografica lucana, ma soprattutto il bassissimo coefficiente di
densità demografica che porta le zone ad essere considerate a “fallimento di
mercato”, da parte degli operatori, ossia non in grado di garantire il rientro
degli investimenti necessari a realizzare le necessarie infrastrutture a causa
del bassissimo numero di utenti potenziali per chilometro di rete da
realizzare. Così, l’intervento pubblico si articolerà andando a colmare il
differenziale economico necessario a garantire agli operatori la profittabilità
delle reti da realizzare, anche con un basso numero di utenti.
Analoga la situazione per quel che riguarda la Banda
Ultra Larga. La Commissione Europea si propone di portare, entro il 2020, a
tutti i cittadini europei accessi veloci (da 30 Mbps) di cui almeno una metà
superveloci (100 Mbps), ma ancora una volta la Basilicata dei piccoli numeri si
trova in condizioni di “fallimento di mercato” (per tutti i centri ad eccezione
delle due città capoluogo) che non giustificherebbero i consistenti
investimenti necessari a sviluppare le nuove reti. E anche in questo caso
interverrà il programma definito da Regione Basilicata e Mise colmando il
differenziale.
Il “Grande Progetto” sarà ora realizzato dal
Dipartimento Comunicazione del Ministero per lo Sviluppo Economico che,
operando su Delega della Regione Basilicata, monitorerà i “piani impegnativi di
copertura” definiti da parte degli operatori privati e, per le aree escluse da
interventi, provvederà a selezionare un operatore che, a fronte del contributo
pubblico, e con un proprio investimento comunque non inferiore al 30%,
estenderà la rete anche alle aree inizialmente escluse. Proprio
l’individuazione del Dipartimento Comunicazione da parte del Ministero per
questi compiti ha portato un piccolo slittamento dei tempi della sottoscrizione
dell’accordo che era stato deliberato dalla Regione Basilicata già lo scorso 30
aprile e che, in virtù della nuova indicazione ministeriale, ha richiesto la
predisposizione di nuovi atti.
“In questo modo – ha osservato il presidente della
Regione, Vito De Filippo - abbiamo tradotto in fatti un programma di cui si è
molto parlato ma che si articola in passaggi concreti e stringenti. Fornire di
questa infrastruttura il nostro territorio significa aumentare le chance di
crescita personale, economica e produttiva per i lucani ed era importante sia
fare tutto nel minor tempo possibile che farlo bene. In proposito – ha aggiunto
– è il caso di sottolineare che le prime possibilità di estensione della rete a
banda ultralarga ad altri comuni rispetto a quelli non previsti in questa fase
sono proprio legate alle economie che si faranno nella selezione degli
operatori che realizzeranno gli interventi e alla loro percentuale di
partecipazione all’investimento. E la scelta del Ministero di coinvolgere il
proprio Dipartimento comunicazioni, a fronte del modesto ritardo comportato
rispetto ai tempi in cui eravamo pronti, ci darà qualche possibilità in più
proprio su questo fronte”.
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L´INSEGNAMENTO DELLE SCIENZE PER IL FUTURO |
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Bruxelles, 11 luglio 2013 - In una società
democratica, i cittadini devono essere in grado di soppesare i pro e i contro
quando decidono in cosa vogliono credere e per chi devono votare. Nella società
di oggi basata sulla conoscenza, questo a volte significa dover comprendere
questioni tecniche e scientifiche. I giovani in Europa hanno veramente
l´educazione scientifica necessaria per prendere parte a decisioni che
riguardano la scienza?
Gli studi mostrano che i giovani europei spesso non
hanno le conoscenze per capire questioni scientifiche di base, mentre il numero
di persone che scelgono di occuparsi professionalmente di scienza è in
diminuzione. Questa tendenza piuttosto allarmante rappresenta una vera e
propria sfida per l´Europa e il suo futuro nell´economia della conoscenza.
Il progetto finanziato dall´Ue Sed, "Science
Education for Diversity", lavora per capire come i paesi europei (Regno
Unito e Paesi Bassi) e i paesi partner (India, Turchia, Libano e Malesia)
stanno affrontando la diversità di genere e la diversità culturale nel
tentativo di coinvolgere i giovani nell´insegnamento della scienza.
Coordinato dall´Università di Exeter, Sed ha
implementato un programma di ricerca approfondito in tutti i paesi partner,
distribuendo questionari, organizzando gruppi di interesse e intervistando
insegnanti e alunni.
I punti di particolare interesse sono stati l´impatto
delle credenze culturali e religiose e la comprensione dei processi a partire
dai quali si formano gli atteggiamenti verso la scienza nell´età compresa tra i
10 e i 14 anni.
Entrando nel merito, i partner del progetto credevano
che capire le dinamiche in gioco tra cultura, genere e istruzione scientifica
nei diversi paesi partner avrebbe fornito una base per lo sviluppo di approcci
migliori per l´istruzione scientifica, approcci che avrebbero interessato più
studenti.
Una delle idee studiate è stata se e quanto le
tecnologie di social network hanno fatto sembrare l´apparente unità e autorità
presentata dalla scienza scolastica irrilevante.
Tra i risultati del progetto ci sono due nuovi libri
scritti dal team di Sed. "L´istruzione scientifica per la diversità"
è una raccolta redatta dal Dott. Nasser Mansour e dal professor Rupert Wegerif
dell´Università di Exeter che comprende diversi articoli scritti dai membri del
progetto Sed. Inoltre il libro del Professor Rupert Wegerif, "Dialogica:
Istruzione nell´era di internet" si riferisce ai risultati del progetto
Sed e osserva che nonostante i rapidi progressi delle tecnologie della
comunicazione, la maggior parte dell´insegnamento si affida ancora a un
approccio tradizionale, costruito sulla logica della stampa e dipendente dalla
nozione che c´è una sola vera rappresentazione della realtà.
In pratica, il professor Wegerif osserva che l´uso di
internet ha disturbato questa logica tradizionale di istruzione offrendo
un´esperienza di conoscenza partecipativa e multipla. Questa nuova logica o
"dialogica" riguarda più l´imparare a imparare, nel quale gli
individui si trovano davanti prospettive multiple e di in definitiva
incertezza.
I partner del progetto Sed dicono che seguiranno altre
pubblicazioni basate sul loro lavoro per diversi anni e l´insieme di dati molto
grande che è stato creato continuerà a essere una risorsa per molti anni a
venire per i ricercatori che desiderano migliorare l´insegnamento della scienza
in Europa e nel resto del mondo.
Per maggiori informazioni, visitare:
Sed
http://science-education-for-diversity.Eu/university
of Exeter
http://www.Exeter.ac.uk/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/94405_it.html
Dialogic: Education
for the Internet Age
http://www.Routledge.com/books/details/9780415536790/
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PORTE APERTE L’UNIVERSITÀ DI PAVIA SI PRESENTA ALLE FUTURE MATRICOLE IL 17 LUGLIO 2013 INCONTRI, STAND, VISITE GUIDATE: A PAVIA PRESSO IL PALAZZO CENTRALE E A CREMONA PER MUSICOLOGIA |
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Pavia, 11 luglio 2013 - Neodiplomati alle prese con la scelta
dell’Università e del corso di laurea: come ogni anno, l’Università di Pavia
invita studenti, aspiranti matricole e genitori a scoprire l’Ateneo pavese e la
sua offerta formativa. L’appuntamento è per mercoledì 17 luglio a "Porte
Aperte", la giornata di orientamento organizzata dal Centro di
Orientamento (C.or.) dell’Ateneo pavese e rivolta agli studenti che stanno
concludendo gli esami di Stato e alle loro famiglie, oltre che ai laureati di
primo livello.
Dalle 9,30 alle 18, nei cortili e nelle aule storiche
del Palazzo Centrale (Strada Nuova, 65), una giornata per conoscere
l’Università di Pavia: le facoltà, i corsi, i programmi di orientamento, ma
anche i collegi e le strutture sportive, in una parola il campus di Pavia.
Nel pomeriggio, in particolare, saranno organizzati
momenti di approfondimento per il percorso di secondo livello: nel loggiato, al
I piano del cortile Volta e del cortile delle Statue, sarà allestita un´area
dedicata alle presentazioni dei Corsi di laurea magistrali . Qui gli studenti
potranno aver ragguagli, direttamente dai docenti, sugli indirizzi previsti,
sui piani di studio, sugli sbocchi occupazionali.
85 corsi di laurea e laurea magistrale, 7 dei quali
interamente in lingua inglese: questa l’offerta formativa dell’Università di
Pavia, accreditata il 14 giugno dal
Ministero per l’Università e la Ricerca. Una proposta didattica coordinata da
due Facoltà e 18 dipartimenti, per una formazione fortemente interdisciplinare.
Il 17 luglio, accanto agli incontri sui corsi di
laurea nei cortili storici e agli speaker’s corner (dedicati all’Erasmus, alla
vita in collegio, alle opportunità offerte dal Centro Linguistico,
all’immatricolazione e allo Iuss), “Porte Aperte” propone un dialogo aperto e
diretto, ma informale, con i docenti, la presentazione dei nuovi servizi
presenti e dell´offerta formativa dell’Università di Pavia.
Nel pomeriggio sono previste le visite alle strutture
dell’Ateneo e ai collegi, dallo storico Orto botanico al Fondo
Manoscritti, ai collegi, Fraccaro,
Borromeo, Ghislieri, Volta, Maino e
Nuovo, alle strutture sportive ai cortili della sede centrale.
Alle ore 18, in aula del ‘400 si terrà il consueto
incontro tra Università e genitori: un’occasione per conoscere la città
universitaria direttamente dalla testimonianza del Sindaco e del Rettore
dell’Università, ma anche un momento di dialogo, arricchito dai consigli degli
psicologi e dalle indicazioni dei docenti, per aiutare i giovani a scegliere al
meglio.
A “Porte Aperte”, chi frequenta ancora le scuole
superiori potrà trovare risposte utili per scegliere al meglio gli studi
futuri, chi invece ha già una laurea di primo livello, potrà confrontarsi
direttamente e in modo approfondito con i docenti di tutte le facoltà e
delineare più concretamente il proprio futuro di studio, di ricerca e di
lavoro.
Infomatricole 2013 -
In occasione di Porte aperte, si inaugura il 16 luglio
“Infomatricole 2013, lo sportello aperto tutta l´estate (tranne dal 12 al 18
agosto) presso i saloni del Rettorato. Per informare e guidare le future
matricole dell’Università di Pavia.
Personale specializzato del Centro orientamento, delle
Segreterie e dell’Edisu fornisce informazioni dettagliate sull’offerta
formativa, sulla procedura di immatricolazione, sui test d´ingresso e sui
servizi dell’Ateneo: il campus e i collegi, le strutture sportive e le borse di
studio. Presso “infoMatricole 2013” sono presenti anche uno sportello Isee e
uno sportello bancario per informazioni o per il pagamento delle tasse, oltre a
un pc point con alcune postazioni, per procedere alla immatricolazione on line.
“infoMatricole 2013”, che si trova presso i saloni del
Rettorato dell’Università, in Strada Nuova 65, è aperto dal 16 luglio al 30
settembre per le immatricolazioni ai corsi di laurea e al 15 ottobre per le
immatricolazioni ai corsi di laurea magistrale.
Orari di apertura: da lunedì a venerdì, ore 9.00 –
12.00.
Infomatricole
2012 resterà chiuso dal 12 al 18 agosto.
Nasce Il Progetto Urp-plus -
Con la nascita del Progetto Urp-plus, l’Università di
Pavia investe con ancora maggiore convinzione sulla comunicazione con gli studenti
e con tutti i suoi interlocutori esterni. Un numero telefonico unico – 0382/98
9898 – che integra tutti i servizi offerti dall’Urp, offrendo in particolare
agli studenti un canale di informazione e comunicazione migliorato e
potenziato:
- Ottimizzazione
dei tempi di risposta, grazie a una gestione informatizzata delle telefonate in
ingresso e una loro veloce e ottimale distribuzione in base alla effettiva
disponibilità degli operatori, con conseguente riduzione dei tempi di attesa;
- Monitoraggio costante
degli standard di servizio offerti, con la possibilità di una loro
rimodulazione sulla base delle effettive esigenze e dei flussi di richieste di
contatto;
- Possibilità
di profilare l’utente in ingresso, con un conseguente risparmio di tempo nella
gestione effettiva della richiesta.
Al progetto quest’anno parteciperanno attivamente
anche 6 studenti tirocinanti, che avvieranno un’esperienza formativa in team
direttamente sul campo, sviluppando in piena integrazione con l’Urp una serie
di competenze trasversali alla loro formazione. Un valido esempio di sana
collaborazione tra studenti e Università, nella piena condivisione di uno
spirito di servizio verso l’utenza.
Programma Porte Aperte 2013
programma completo è pubblicato sul sito del Cor
http://cor.Unipv.it
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CAPIRE LA CREATIVITÀ, IN MODO INTERSETTORIALE E INTERCULTURALE |
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Bruxelles, 11 luglio 2013 - Che cos´è la creatività? Anche se la maggior
parte di noi ha un´idea di cosa significhi questo termine, una definizione
chiara e semplice non è facile da concordare. Definita di solito come la
capacità di generare nuove idee, fare nuove connessioni e risolvere problemi,
la creatività può riferirsi anche alla capacità di esprimere idee nuove o
originali o produrre prodotti utili.
Una cosa è sicura: la creatività si manifesta in una
grande varietà di campi e contesti - dai lavori di arte e design alle scoperte
scientifiche e all´imprenditoria. Molti fautori delle politiche concordano che
la capacità innovativa della nostra economia, per esempio, è strettamente
legata alla creatività umana. Per un´economia sana, la creatività deve essere
incoraggiata e sfruttata al massimo.
Il progetto finanziato dall´Ue Creative,
"Creativity across cultures", condotto da ricercatori dell´Università
Otto Friedrich di Bamberg, si sta occupando dell´esigenza di capire meglio la
creatività e in particolare i ruoli giocati da istruzione e cultura.
Le differenze individuali della creatività sono state
studiate in passato e l´istruzione generalmente è stata vista come un fattore
determinante per favorire creatività, innovazione e competitività. I partner
del progetto però dicono che il ruolo specifico della cultura nella creatività
non è stato studiato a fondo.
Questa lacuna della ricerca è sorprendente, data la crescente
importanza della globalizzazione e delle organizzazioni multi-nazionali e
presumibilmente multi-culturali. Le informazioni sull´influenza della cultura
sulla creatività in questi contesti potrebbero essere piuttosto utili.
I progetto Creative rappresenta una collaborazione
unica. I partner hanno un´ampia gamma di competenze, dalla psicologia
interculturale alla statistica e la scienza informatica applicata. Ci sono
anche degli artisti internazionali che stanno dando un contributo con le loro
competenze.
Il lavoro per studiare la creatività comprenderà tre
studi innovativi. Prima saranno documentate le differenze culturali della
creatività in cinque paesi e sarà testato un nuovo modello teorico della
relazione tra cultura e creatività.
In seguito i ricercatori studieranno le differenze
culutrali del ragionamento creativo analogico chidendo ai soggetti di risolvere
problemi complessi. Infine saranno studiate le differenze creative all´interno
delle culture, con l´aiuto di importanti esperti delle arti visive, della
letteratura, della musica e del design.
I risultati di questo lavoro potrebbero avere
implicazioni sia per i singoli che per i team internazionali. Essere in grado
di identificare quali fattori culturali possono prevedere la creatività e quali
la limitano aiuterà le organizzazioni e le aziende a creare ambienti migliori
per promuovere il pensiero e il lavoro creativo.
La creatività oggi è riconosciuta dall´Ue come forza
fondamentale per lo sviluppo europeo e quindi il lavoro del team di Creative
promette di aprire nuove porte, costruire una migliore comprensione e
promozione della creatività nelle scienze, nelle arti e nell´intrattenimento e
negli affari.
Per maggiori informazioni, visitare:
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/107474_it.html
Università Otto Friedrich
http://www.Uni-bamberg.de/
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LOMBARDIA, NOSTRI PARCHI IN RETE PER MOSTRARE ECCELLENZE: PROMOZIONE IN OTTICA EXPO 2015 COINVOLTI TICINO LOMBARDO, PIEMONTESE E SUD MILANO |
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Milano, 11
luglio 2013 - Un portale per mettere in
rete l´offerta
turistica, attraverso app dedicate per tablet e
smartphone, del
parco lombardo della valle del Ticino. All´interno del
quale
sarà attivata una sezione per l´e-commerce per la
promozione e
la vendita dei prodotti della filiera agroalimentare
del parco
lombardo. Si inserisce in questo contesto progettuale
l´idea di
identificare un ´marchio ombrello´, per ora
provvisoriamente
denominato ´Parco Food´, sotto il quale promuovere le
eccellenze
di tre parchi. Oltre al capofila, quello lombardo
della valle
del Ticino, sono interessati infatti, all´iniziativa
il parco
del Ticino piemontese e del lago Maggiore, e il Parco
agricolo
sud Milano.
Grandi Prospettive Di Sviluppo Turistico - Il progetto
è stato
presentato oggi a Magenta, alla presenza degli
assessori
regionali all´Ambiente, Claudia Terzi, e all´Economia,
crescita
e semplificazione, Massimo Garavaglia, del presidente
del Parco
Ticino Piemontese e del Lago Maggiore, Marco Mario
Avanza, del
vicepresidente della Provincia di Novara, Luca Bona,
del
presidente del Parco Ticino Lombardo, Gian Piero
Feltrami, e dei
consiglieri del Parco del Ticino Lombardo, Fabrizio
Fracassi,
Luigi Luse, Alberto Benedetti, e Beatrice Bassi.
Creare Sinerige Tra Parchi - ´Si tratta di
un´iniziativa
importante - ha detto l´assessore regionale
all´Economia,
crescita e semplificazione, Massimo Garavaglia -
perché mette
insieme tre parchi, che fanno sinergia per la
promozione
turistica. Così ci sono anche maggiori possibilità per
avere
risorse ad esempio con i fondi europei´. ´C´è un´
enorme
possibilità di sviluppo dal punto di vista turistico
in questa
parte di territorio - ha aggiunto Garavaglia - anche
grazie alle
produzioni tipiche dell´enogastronomia. L´iniziativa
dei parchi
è ottima: Regione Lombardia si impegna a fare da regia
per
coordinare l´attività di promozione in prospettiva di
Expo
2015´.
Nel Solco Della Macroregione - ´E´ un progetto che non possiamo
non sposare - ha spiegato l´assessore lombardo
all´Ambiente,
Claudia Terzi - sia perché va per certi versi nel
solco del
concetto di macroregione, facendo perno sul
coinvolgimento di
Lombardia e Piemonte, sia perché punta molto alla
promozione
dell´agroalimentare a km zero, con tutto quello che ci
sta
dietro: storia, cultura, tradizioni e specificità di
questa
parte del territorio lombardo´.
Sistema Sostenibile - Un sistema turistico
sostenibile, dunque,
grazie ad azioni, progetti e servizi orientati alla
tutela
dell´ambiente, delle sue risorse naturali e
ambientali, alla
conservazione della biodiversità, al rispetto e alla
valorizzazione del patrimonio artistico, culturale, di
identità
e tradizione locale, nonché delle produzioni tipiche
locali. Un
sistema turistico capace anche di creare nuovi posti
di lavoro,
rilanciare e
contribuire a sviluppare la rete ecologica della
Regione Lombardia e della Regione Piemonte. (Ln) ver
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12 - Lombardia.pari Opportunità,bulbarelli: Approvato
Albo 2013
Ne Fanno Parte 307 Associazioni Attive In Tutti I
Settori
(Ln - Milano, 10 lug) Il numero è di quelli
importanti. Sono
infatti ben 307 le associazioni che si occupano di
garantire le
pari opportunità sul territorio che entrano, a tutti
gli
effetti, a fare parte dell´Albo 2013 approvato da
Regione
Lombardia.
´Sono Enti - spiega l´assessore alle Pari opportunità,
Casa e
Housing sociale, Paola Bulbarelli - di cui
riconosciamo e
valorizziamo ruolo e impegno. Presto li riuniremo in
un grande
convegno per conoscere anche meglio il grande lavoro
che portano
avanti spesso nell´ombra. E´ la più grande rete
territoriale
dell´associazionismo femminile che, ancora una volta,
testimonia
passione delle cittadine lombarde per la
partecipazione alla
vita sociale della nostra regione´.
´L´agire femminile - prosegue Bulbarelli -
contraddistinto da
capacità innovative e potenzialità creative, trova
nelle
associazioni uno spazio di espressione e
partecipazione alla
vita sociale, politica, culturale ed economica´.
Associazioni A Tutto Tondo - Le associazioni iscritte
all´Albo
sono attive sui terreni più diversi, dalla formazione,
al
lavoro, al contrasto della violenza maschile contro le
donne,
dall´ambito socio-sanitario al volontariato, dalla
conciliazione
dei tempi alla cultura, e contribuiscono con la loro
presenza
alla
costituzione del ricco tessuto sociale lombardo. |
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LOMBARDIA.PROTEZIONE CIVILE: LAVORIAMO CON CITTADINI SPESE PER SICUREZZA DEL TERRITORIO FUORI DA PATTO STABILITÀ REGIONE AIUTA PICCOLI COMUNI PER REALIZZARE OPERE PREVENZIONE |
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Bergamo, 11 luglio 2013 - Eliminazione dal Patto di Stabilità delle
spese che i Comuni sostengono per la Polizia Locale e
per la
messa in sicurezza del territorio; disponibilità delle
strutture
di Regione Lombardia a lavorare con i sindaci per la
realizzazione del Piano di Emergenza di Protezione
Civile - dove
ancora manchi - e per l´aggiornamento di quello
esistente. Sono
queste le anticipazioni fatte ieri dall´assessore regionale alla
Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Simona
Bordonali che
ha presieduto il seminario ´I sindaci, i rischi
prevalenti e la
sicurezza del territorio´ organizzato dalla Scuola
Superiore di
Protezione Civile di Eupolis presso la Sede
Territoriale della
Regione Lombardia di Bergamo. Ai lavori hanno preso
parte, oltre
all´assessore alla Protezione Civile della Provincia
di Bergamo,
Fausto Carrara, circa settanta partecipanti tra
sindaci,
assessori, comandanti delle polizie locali,
rappresentanti di
associazioni e gruppi di volontariato di Protezione
Civile.
Nuove Leggi Regionali Con Coinvolgimento Cittadinanza
L´assessore Bordonali, dopo aver ribadito che il
coinvolgimento
diretto dei sindaci è fondamentale per il buon
funzionamento del
sistema di Protezione Civile, ha anche annunciato il
suo impegno
a rivedere le leggi regionali in materia di Sicurezza
e di
Protezione Civile. ´Pur sapendo che nei nostri uffici
esistono
altissime competenze e conoscenze su questi argomenti
- ha detto
Bordonali - voglio che queste norme siano scritte in
collaborazione con chi sta sul territorio, ne conosce
i rischi,
ha vissuto esperienze dirette nella gestione delle
situazioni di
emergenza´. ´Saranno leggi - ha aggiunto - che non
nascono nel
chiuso delle stanze di un Palazzo, ma il frutto della
condivisione di una serie di buone prassi e di
consigli utili da
parte di istituzioni, cittadini, volontari´.
I Numeri Della Protezione Civile A Bergamo - In
Lombardia
esistono 24 mila volontari di Protezione Civile.
Bergamo con la
sua provincia ne conta 4.628: fanno capo a 56 gruppi comunali e
a 51 associazioni, per un totale di 107
organizzazioni. Su 244
Comuni della Provincia di Bergamo, 194 si sono dotati
di Piano
di Emergenza Comunale. Gli altri 50 saranno sollecitati
a
dotarsene in breve tempo, visto che la Legge 100/2012 introduce
l´obbligo per ogni Comune di predisporre e aggiornare
il Piano e
di approvarlo con delibera comunale.
Regione Pronta A Offrire Supporto Per Piani Emergenza
-
L´assessore Bordonali ha assicurato massima
disponibilità da
parte di Regione Lombardia ad offrire a questi Comuni
tutto il
supporto necessario per la realizzazione del Piano,
impegnandosi
anche ad attivare un dialogo più frequente e più
semplice con i
Comuni e le organizzazioni di volontariato di
Protezione Civile
affinchè possano utilizzare al meglio le risorse che
saranno
destinate, tramite appositi bandi, a rendere più
efficace
l´azione di previsione, prevenzione e intervento in
caso di
emergenza.
´Coinvolgerò l´assessore Garavaglia (Economia,
Crescita e
Semplificazione) - ha affermato Bordonali - per
verificare
l´opportunità di aiutare i piccoli comuni sotto i
mille abitanti
a realizzare le opere di messa in sicurezza dei loro
territori
evitando il contributo che attualmente ammonta al 20%
degli
importi totali, somme spesso insostenibili per
comunità di pochi
abitanti, e intervenire con fondi di Regione Lombardia
per farci
carico dell´intero costo dei lavori´.
Nuovi Campi Scuola Per I Giovani - Tra i suggerimenti
che
Bordonali ha offerto ai partecipanti al seminario,
anche
l´istituzione di un Campo Scuola della Protezione
Civile - come
quello da lei recentemente visitato a Montevecchia
(Lc) - in
grado di offrire ai ragazzi delle scuole medie l´opportunità
di
conoscere e imparare le diverse tipologie di rischio
su cui
interviene la Protezione Civile. ´Per i sindaci non ci
sono
costi - ha sottolineato l´assessore - in quanto queste
iniziative sono finanziate direttamente dal
Dipartimento di
Protezione Civile nazionale, e si offre un servizio prezioso
alla cittadinanza´.
Alcune Criticità Per Polizia Locale - Sul fronte della
Polizia
Locale, Bordonali ha sottolineato di essere a
conoscenza delle
criticità che possono presentarsi nei casi gestione
associata:
´Devono essere superate - ha detto - e ci rendiamo
perfettamente
conto che, in qualche caso, il personale ridotto rende
difficile
gestire i servizi per più Comuni. Un´ipotesi di lavoro
potrebbe
essere
lo sblocco delle assunzioni´. |
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PROTEZIONE CIVILE: AL VIA IN VENETO I CAMPI AVVENTURA PER RAGAZZI. IERI A RECOARO SULLA FRANA DEL MONTE ROTOLON |
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Recoaro (Vicenza), 10 luglio 2013 - Trentacinque
ragazzi dai 10 ai 13 anni, “reclutati” in tutte le scuole del Veneto, hanno
dato il via ieri al primo dei tre “Campi
Avventura” di Protezione civile che si tengono sino ai primi di agosto in
Veneto su iniziativa della Regione, che li ha finanziati su proposta
dell’assessore Daniele Stival. Lo scenario erano le pendici del Monte Rotolon,
sopra Recoaro Terme (Vicenza) che tanta apprensione ha destato per il risveglio
di una vecchia frana nel corso dell’alluvione del 2010, tuttora tenuta sotto
stretta osservazione. I protagonisti, seguiti minuto per minuto da un gruppo di
esperti volontari guidati da Capo Campo Marco Siciliani, stavano per partire
per un’escursione verso la frana, organizzata con lo scopo di far conoscere loro
la realtà di un territorio altamente fragile, le cose da fare per fronteggiare
eventuali emergenze come nei brutti giorni del 2010, l’importanza del lavoro di
gruppo e del coordinamento, la necessità di far crescere in tutti i cittadini
la cultura della protezione civile e dell’autoprotezione. Prima della partenza
i ragazzi e i loro accompagnatori hanno incontrato l’assessore regionale alla
protezione civile Daniele Stival, il responsabile del Centro Protezione Civile
Veneto Gianfranco Mio, autorità locali e i gruppi di protezione civile della
zona, dei quali fanno parte anche componenti “junior”, già formati in
esperienze precedenti e che hanno poi deciso di mettere a frutto quanto
imparato impegnandosi direttamente. “Vedere tanto entusiasmo, ma anche serio
interesse per il mondo della protezione civile – ha detto Stival consegnando ai
ragazzi gli attestati di partecipazione – è una grande soddisfazione e anche la
conferma che abbiamo visto giusto nel decidere di organizzare questi Campi
Avventura e di confermarli anche per il 2014 e il 2015. Imparano divertendosi –
ha aggiunto l’assessore – e credo non ci sia modo migliore per avvicinare i
giovani e giovanissimi al cuore della protezione civile, alla conoscenza dl
territorio e dei suoi pericoli, alle pratiche d’intervento, dalle più banali
come una telefonata d’allarme alle più complesse come lo spegnimento di un
incendio, l’assistenza a persone ferite, o a cittadini colpiti da una calamità,
sia essa un’inondazione, come una frana o un terremoto. In questi campi – ha
concluso – costruiamo la protezione civile del domani”. I ragazzi di questo
gruppo sono arrivati domenica scorsa alla base scout di Costigliola (Vicenza),
da dove ripartiranno dopo una settimana di istruzione e svago. I prossimi
Campus del 2013 sono già fissati dal 14 al 20 luglio alla base scout di
Mazzorbetto nell’isola veneziana di Mazzorbo, da dove verrà organizzata anche
una visita ai cantieri del Mose (il giorno 18); e dal 28 luglio al 3 agosto con
base al Villaggio Mamma Margherita di Villa Albarè in provincia di Verona.
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A NAPOLI INFODAY, OGGI INCONTRO SU BANDO ECO-INNOVATION |
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Napoli, 11 luglio 2013 – Oggi alle 10,30 presso il palazzo Pico in via
Terracina si terrà Infoday, una giornata informativa regionale sul bando di
finanziamento europeo Eco-innovation 2013.
L´iniziativa è organizzata da Campania Innovazione,
l´Agenzia della Regione Campania per la Promozione della Ricerca e
dell´Innovazione, e Anea, Agenzia Napoletana Energia e Ambiente, in
collaborazione con il Ministero dell´Ambiente.
Il Bando, con scadenza prevista il 5 settembre 2013,
finanzia progetti di ricerca che mirino alla prevenzione o alla riduzione
dell´impatto ambientale, replicabili e non ancora immessi sul mercato nelle
seguenti aree: riciclo dei materiali; prodotti per l´edilizia sostenibile;
settore alimentare e delle bevande; efficienza idrica, trattamento e
distribuzione dell’acqua e green business. Eco-innovation 2013 dispone di 31,6
milioni di euro e sono previsti finanziamenti fino ad contributo massimo del
50% dei costi progettuali ammissibili.
Interverranno esperti del Ministero dell´Ambiente che
esporranno le specificità del programma e le caratteristiche principali del
bando 2013 per facilitarne la partecipazione. Sono previsti gli interventi di
Guido Trombetti, vicepresidente della Regione Campania con delega alla Ricerca
Scientifica; Fulvio Martusciello, assessore regionale alle Attività Produttive;
Luciano Califano, coordinatore Area Sviluppo economico della Regione; Edoardo
Imperiale, direttore generale Campania Innovazione; Benedetta Dell´anno e
Alessandro Negrin del Programma Cip-ecoinnovazione; Michele Macaluso,
presidente della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali.
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REGIONI, LIGURIA, PESCATORI DI MARE E DI ACQUA DOLCE INSIEME PER PROMUOVERE AMBIENTE E TURISMO. GIOVEDÌ 11 LUGLIO BRIANO IN VAL BORMIDA CON I RAGAZZI DELLE SCUOLE |
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Genova, 11 luglio 2013 - Regione Liguria, Comuni di Millesimo e
Roccavignale, associazioni di pescatori e Pro loco locali della Val Bormida,
insieme per promuovere il territorio ligure e la pesca sostenibile tra la costa
e l´entroterra. Nasce così l´iniziativa "A spasso per il Bormida e
dintorni", che si snoderà giovedì 11 luglio ai laghi del Dolmen. Un gruppo
di ragazzi delle "scuole di pesca" della Provincia di Genova e
Imperia si cimenterà in una gara di pesca non competitiva. Dopo la gara, il
pescatore Dante Bertoli presenterà ai giovani "Sei fritto!", lezioni
di cucina per riconoscere il pesce fresco, la pulitura, la cottura con il
diretto coinvolgimento dei bambini.
L´attività proseguirà nel pomeriggio con la visita a
Millesimo dove una guida illustrerà le ricchezze storiche ed ambientali del
paese e dei dintorni.
Seguirà infine un Laboratorio di sfilettatura di pesce
d´acqua dolce e di mare – come riconoscere i pesci e valutarne le differenze –
accompagnato da una degustazione dei prodotti locali offerta dall´Associazione
Pro Loco di Millesimo.
"Coniugare le esigenze di tutela ambientale con
le iniziative che favoriscono la valorizzazione dell´entroterra è molto
importante e strategico", spiega Renata Briano che nel pomeriggio
raggiungerà il gruppo il Val Bormida. " La pesca sportiva è un´attività a
cui è necessario dare nuovo impulso quale strumento utile per una corretta
fruizione delle risorse naturali e per uno sviluppo sostenibile del turismo".
"Questa iniziativa – sottolineano Lorenzo Diglio
di Arci Pesca e Augusto Comes di Federcoopesca – insieme al concorso effettuato
in Aveto nel 2012 che ha riscosso un successo oltre le più rosee aspettative –
ha come obiettivo l´utilizzo della pesca come volano per promuovere tutto il
nostro meraviglioso territorio, dai monti fino al mare.
Per i sindaci di Millesimo e Roccavignale Mauro
Righello e Renzo Ferraro "grazie alla giornata di pesca i ragazzi potranno
godere delle bellezze naturalistiche del nostro entroterra e gustare le delizie
dei produttori locali: tutti prodotti genuini e a "chilometro zero".
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