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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Luglio 2013
DL FARE: AL CAPOLINEA LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOLIQUIDI IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO RICONSEGNA IL SETTORE ALLA CRISI PIÙ PROFONDA  
 
Milano, 11 luglio 2013 – Il Dl Fare emanato lo scorso 21 giugno dal Governo Letta rischia di mettere la parola “fine” alla produzione italiana di energia rinnovabile da bioliquidi. Lo affermano Aper, Assoebios e il Comitato Produttori di Energia da Bioliquidi, le tre associazioni che rappresentano i produttori nel nostro Paese: l’art. 5 comma 7 del Dl, se verrà confermato nella Legge di Conversione, cancellerà l’unica iniziativa messa in campo dal precedente Governo nella Legge di Stabilità 2013 per contrastare lo stato di crisi del settore dei bioliquidi, messo in ginocchio dall’innalzamento dei costi dettati dai severi criteri di sostenibilità e dal taglio delle tariffe incentivanti operato in maniera del tutto scollegata dai costi di produzione delle rispettive tecnologie rinnovabili. Anziché porre rimedio al grave e palese ritardo accumulato dal Governo nell’emanazione del decreto attuativo previsto dalla Legge di Stabilità 2013 a salvaguardia del comparto, con l´abrogazione della suddetta norma il Governo rifugge dal suo obbligo di emanazione del provvedimento, disconoscendo così la volontà espressa dal Parlamento e il giudizio del Governo stesso. Lascia peraltro increduli la motivazione data dal Ministro Zanonato per giustificare la misura, approvata al fine di “ridurre la bolletta elettrica”. Peccato che non corrisponda al vero: il meccanismo formulato dal Governo Monti permetterebbe alle imprese del settore di ristrutturare il proprio conto economico, senza incrementare di un euro la componente della bolletta elettrica relativa agli incentivi per le energie rinnovabili (A3). Viceversa il comma incriminato potrebbe causare un pauroso effetto domino accollando sulle banche costi di investimento per circa 0,5-0,8 miliardi di euro. Se il Parlamento, chiamato nei prossimi giorni a discutere gli emendamenti al Dl Fare, non correggerà questo errore, si renderà complice dell’azzeramento di un settore basato su una potenza elettrica di circa 900 Mw e un’occupazione che si aggira tra le 3.000 e le 5.000 unità. Si tratterebbe di un clamoroso autogol del Governo che, impegnato nella riduzione degli oneri in bolletta a carico delle aziende, andrebbe così a sacrificare un’intera filiera produttiva - quella dei bioliquidi appunto – che più di altri ha saputo inserirsi nel contesto italiano per stabilità e programmabilità delle proprie produzioni, essendo capace, tra l’altro, di fornire a quelle imprese che vi hanno investito energia elettrica e termica a livelli di costo in linea con il contesto europeo. “Gli impianti a bioliquidi – precisa Agostino Re Rebaudengo, presidente di Aper – rispondono a due importanti esigenze del sistema: possono, in primo luogo, fornire servizi di flessibilità alla rete elettrica, data la loro elevata programmabilità, raggiungendo tra l’altro notevoli picchi di efficienza; in secondo luogo, sono l’unico comparto produttivo nel ramo energetico che impiega per intero combustibile 100% sostenibile, certificato da accreditati enti di controllo internazionali”. In un momento di estrema difficoltà e di piena emergenza occupazionale del nostro Paese, non si può giustificare il sacrificio di un’intera filiera produttiva con un pesantissimo impatto occupazionale e finanziario.  
   
   
TOSCANA: FABBRICHE DI ENERGIA, 93 I PROGETTI PRATESI AMMESSI DALLA GRADUATORIA DEL BANDO REGIONALE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI IL DISTRETTO DIMOSTRA CAPACITÀ E VOGLIA DI INVESTIRE, MA HA CONTATO IL GRAN LAVORO DI ANIMAZIONE SUL TERRITORIO CONDOTTO INSIEME ALLE IMPRESE  
 
Firenze, 11 luglio 2013 - Ultimo capitolo per il progetto provinciale Fabbriche di energia con la pubblicazione del bando regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il distretto pratese dimostra di esserci, sia nella capacità di progettare sia nella volontà di investire. 93 fra i progetti ammessi dalla Regione (in tutto sono 346) portano la firma di a-ziende pratesi. 18 proposte del distretto sono fra le prime 20 nella graduatoria del bando regionale riservata alle aree di crisi industriale (Prato e Massa Carrara) e 4 sono fra i primi 20 nella graduatoria relativa al fotovoltaico con caratteristiche innovative. Queste posi-zioni in graduatoria assicurano una probabilità molto alta di finanziamento. Altro segna-le positivo è che le imprese partecipanti sono diffuse sul territorio, da Prato a Monte-murlo alla Val di Bisenzio. Un risultato molto positivo quello presentato stamani a palazzo Buonamici dal presiden-te della Provincia Lamberto Gestri e dall´assessore all´Ambiente Stefano Arrighini. “Per le aziende pratesi è una possibilità concreta di finanziare a fondo perduto interven-ti importanti – ha detto Gestri – E non dimentichiamo l´impatto ambientale, risparmio e energia prodotte potremo quantificarle a progetti effettivamente finanziati, e il ruolo decisivo avuto dal tavolo di distretto nell´attrarre attenzione su Prato e sul suo distret-to”. “Dimostra la vitalità del tessuto produttivo, ma anche il gran lavoro di informazione e animazione condotto sul territorio dalla Provincia insieme alle imprese, alle associa-zioni (Unione industriali, Cna e Confartigianato), ai Comuni, allo Sportello per l´energia sostenibile della Provincia e a Publies – ha spiegato Arrighini – Senza Fabbriche di ener-gia non avremmo avuto un bando con riserva territoriale come questo”. Il risultato è un parco progetti di grandissimo rilievo, più ampio di quello che il bando è in grado di finanziare con i 3 milioni di euro di cofinanziamento disponibili per la parte riservata alle aree di crisi, che sono in grado di muovere circa 7 milioni di investi-menti complessivi fra risorse private e incentivi pubblici. La graduatoria rimane comun-que un punto fermo per l´utilizzo di eventuali economie, che magari potrebbero proveni-re anche da altre risorse regionali o europee. Il prossimo step sarà il perfezionamento delle modalità di assegnazione del contributo attraverso la valutazione dei costi e degli incentivi. Il bando infatti prevede un cofinanziamento dell´80% per le piccole e piccolis-sime imprese, del 70% per le medie e del 60% per le grandi, ma le modalità del progetto, per esempio l´utilizzo del conto energia che aggiunge incentivi e quindi fa scendere il contributo regionale al 30%, vanno considerate. L´unico rammarico dell´assessore Arrighini è la scarsa aggregazione delle imprese, su cui forse ha giocato l´indole pratese, la natura dello strumento di finanziamento, cioè il bando, ma che in gran parte è stata determinata anche dal tipo di progetti presentati, al 95% si tratta di installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende, in parte con la bonifica dell´amianto preesistente, interventi che non hanno necessità di par-tner per essere realizzati. Al bando, uno degli strumenti utilizzati dalla Regione all´interno del Progetto Prato su sollecitazione del tavolo di distretto, sia gli enti locali che Unione Industriale, Confar-tigianato e Cna hanno offerto, come si è ricordato, un importante supporto che, anche attraverso il coordinamento di “Fabbriche di energia”, ha favorito una maggior consape-volezza tra le aziende delle possibilità offerte dall’utilizzo di energie rinnovabili. Il pro-getto integrato di valorizzazione energetica delle aree produttive pratesi è nato con l´e-sperienza promossa da Provincia, Comune di Vaiano e Unione Industriale nell’area di Ga-bolana (Vaiano).  
   
   
FONDO AFFITTI: LA REGIONE PUGLIA HA FATTO TUTTA LA SUA PARTE  
 
Bari, 11 luglio 2013 - All’allarme lanciato dal Sunia in relazione al Fondo affitti, la Vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, ha inviato la seguente nota: “l´articolo su Repubblica e le dichiarazioni del Sunia a proposito del fondo affitti dimostrano che non vi è consapevolezza neppure fra i sindacati che i ritardi sono imputabili alle modifiche alle regole del patto di stabilità introdotte dal governo Monti, e che la Regione ha sbloccato i fondi con la massima tempestività quando dette regole sono state nuovamente modificate dal governo Letta. ” La dichiarazione relativa ai residui attivi-continua Angela Barbanente- è richiesta peraltro da ben tre anni proprio per evitare di infilare anche il fondo affitti nel cappio del patto di stabilità. Queste informazioni le abbiamo comunicate via email a tutti i comuni della regione e anche pubblicate sul sito istituzionale per raggiungere il più vasto pubblico e poter sostenere quanto prima gli Inquilini bisognosi. Abbiamo cominciato a liquidare come di consueto seguendo l´ ordine demografico e, purtroppo, siamo ormai fra le poche regioni che lo fanno. Spero che di questo i sindacati degli inquilini ci diano atto.”  
   
   
EDILIZIA: PROSSIMO ESPERIMENTO ALL’ATER DI PERUGIA PER INSTALLAZIONI VEGETALI TERMOENERGETICHE  
 
Perugia, 11 luglio 2013 - Piante ed installazioni vegetali sugli edifici, per "captare" l´anidride carbonica, fare ombra e migliorare le prestazioni termoenergetiche delle abitazioni, cambiando così, in prospettiva, il modo stesso di progettare e vivere le città, nella filosofia di un "green design", in cui la natura e i suoi ritmi possano conciliarsi con l´ambiente urbano, contribuendo alla salute e al benessere dei cittadini, oltre che alla soluzione dei problemi collegati con il cambiamento climatico. L´esperimento si farà a Perugia in un edificio dell´Ater, l´Azienda Territoriale per l´Edilizia Residenziale, sulla base di un progetto dell´Unione Europea ("A Green Culture: Active Green Design and Urban Culture", collocato all´interno del Programma "Life Plus"), al quale la Regione Umbria partecipa insieme all´"Arssa" Calabria (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura) di Crotone e la Fondazione "Edmund Mach" di Trento. "È un progetto che si colloca perfettamente nel quadro della speciale attenzione che la Regione Umbria sta dedicando alle tematiche energetico-ambientali - dice l´assessore Stefano Vinti, relatore in giunta del provvedimento -, dove la ´green economy´ viene individuata come uno dei principali motori per la crescita dell´economia. Ed è un´operazione - aggiunge Vinti - in linea con gli obiettivi della legge regionale sulla sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi, il cui scopo principale - sottolinea l´assessore - è proprio quello di una maggiore tutela dell´ambiente e delle risorse non rinnovabili, oltre che la promozione di spazi abitativi idonei a garantire agli utenti il massimo del comfort e del benessere". Il progetto (coordinato dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull´Inquinamento da Agenti Fisici dell´Università degli Studi di Perugia, attraverso un gruppo di lavoro guidato dal professor Franco Cotana e articolato su quattro anni) prevede una fase di studio sulle specie arboree da utilizzare in contesti differenti (come l´Umbria, il Trentino e la Calabria, in grado di rappresentare la diversità climatica nazionale), sulle loro "prestazioni" ambientali e termoenergetiche, e la loro capacità d´inserirsi nella storia del territorio. Alla fase di studio seguirà la sperimentazione vera e propria su edifici-campione di proprietà pubblica, come l´Ater. L´installazione consisterà in un telaio orientabile, tale da consentire lo studio dei sistemi arborei al variare dell´esposizione, equipaggiato con sensori termoenergetici, ambientali e meteorologici, costantemente monitorato per la rilevazione e la comparazione dei risultati raggiunti. La sperimentazione compiuta a Perugia sull´edificio dell´Ater (con la partecipazione dell´Azienda Vivaistica Regionale "Umbra Flor") servirà al generale risultato di elaborare pratiche linee-guida per la progettazione del verde urbano, favorendo l´impiego ragionato di specie arboree capaci di catturare l´anidride carbonica, di schermare la radiazione solare all´interno delle abitazioni, di scegliere le essenze da utilizzare in base al clima, alla stagionalità e al rispetto della storia del paesaggio.  
   
   
MOLISE: RICOSTRUZIONE, FIRMATO IL PRIMO APQ PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI DI CULTO  
 
Campobasso, 11 luglio 2013 - Primo accordo di programma quadro approvato dal Ministero dello sviluppo economico. La ricostruzione post sisma riparte con la certezza delle risorse assegnate al Molise con la delibera Cipe n.62/2011. A Roma, presso il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, oggi la stipula del contratto tra Regione e autorità centrali. Il Ministero dello sviluppo economico ha firmato l´Apq per il completamento del percorso di ricostruzione degli edifici di culto e degli immobili annessi. Il valore complessivo dell´accordo è di 15,19 milioni di euro, la copertura finanziaria è assicurata interamente dalle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. In cantiere, 30 interventi di recupero e ripristino infrastrutturale, di messa in sicurezza e consolidamento degli immobili di culto. L´accordo siglato sancisce, inoltre, il riconoscimento per il Molise del finanziamento delle azioni di assistenza tecnica volte a migliorare e accelerare il completamento della ricostruzione, azioni non previste dalla delibera Cipe, ma fondamentali e preziose per i Comuni. "Con la firma del primo accordo di programma quadro, oggi cambiamo corso alla nostra ricostruzione, seguendo quello indicato dalla legge, l´unico possibile", il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, esprime soddisfazione per la stipula del contratto con il Ministero dello sviluppo economico. "La nostra ricostruzione post sisma - evidenzia il governatore -, si muove adesso lungo tappe sicure e garantite. I lavori di recupero di tutti gli edifici di culto hanno, soltanto ora, l´assoluta certezza della copertura finanziaria che il Ministero ci assicura. Diamo forza e ragione - sottolinea Frattura -, al nostro modo di governare che passa per la condivisione, la convergenza e un nuovo modo di gestire le risorse. Ci avviciniamo alle questioni ancora irrisolte del cratere sismico con un´attenzione diversa. Sappiamo che cosa facciamo, pianifichiamo la spesa e soprattutto da oggi - rimarca il presidente -, non creiamo illusioni in nessuno. Né nei nostri cittadini né nelle nostre imprese".  
   
   
CONSIGLIO REGIONALE APPROVA PIANO STRATEGICO POLITICHE DELLA CASA IN VENETO: PASSO DECISIVO NELL’ATTUAZIONE DI UNA DELLE RIFORME PIÙ RILEVANTI DI QUESTA LEGISLATURA  
 
Venezia, 11 luglio 2013 - “Quello di oggi è un passo fondamentale nell’attuazione di una delle riforme più rilevanti per il Veneto in questa legislatura, un programma di interventi con il quale affrontiamo di petto una situazione molto scottante, che cerca di dare risposta a uno degli aspetti più problematici nella vita di tante famiglie, soprattutto in questi anni di recessione economica che colpisce strati sempre più ampi della nostra popolazione”. Così l’assessore Massimo Giorgetti commenta con soddisfazione l’approvazione avvenuta ieri da parte del Consiglio Regionale del Veneto del Piano strategico delle politiche della casa, che contiene in particolare le misure e gli indirizzi per incrementare l’offerta abitativa e le modalità di utilizzo dei proventi delle vendite e, soprattutto, prevede di destinare oltre 600 milioni di euro fino al 2020 per migliorare e implementare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica del Veneto. “Un pacchetto di interventi – continua l’assessore – che consentirà di ammodernare il patrimonio residenziale pubblico, di contenere in futuro i costi di manutenzione dello stesso ma soprattutto di attuare un’azione più incisiva ed efficace per garantire un sostegno concreto in primis ai nuclei familiari che vivono la drammatica condizione di non avere una casa, ma anche un impegno nel ‘social housing’, per fornire soluzioni abitative alle famiglie che non possono vedersi assegnato per mancanza di requisiti un alloggio popolare, ma nel contempo sono impossibilitate a far fronte economicamente ai canoni di affitto proposti dal mercato libero”. “Uno degli aspetti più interessanti e positivi – continua Giorgetti – è la disponibilità da subito di circa 69 milioni di euro di risorse presenti nel nostro bilancio che derivano da economie finanziarie e da quanto introitato da Veneto Sviluppo. Queste risorse saranno destinate per il recupero degli alloggi attualmente sfitti e per l’acquisto sul mercato di appartamenti invenduti: operazione quest’ultima che darà fiato alle imprese che operano in uno dei settori più colpiti dalla crisi e che ci permetterà di consegnare le chiavi in tempi brevi agli inquilini assegnatari. Entro la fine del 2014 contiamo così di effettuare il recupero di un migliaio di alloggi esistenti ma inutilizzati e di acquistarne altri 400 di nuovi”. Per quanto concerne, invece, il piano straordinario di vendita degli alloggi Ater, l’operazione coinvolge diffusamente tutte le sette province venete, per un totale di 18.980 alloggi che potenzialmente potranno essere ceduti in proprietà agli attuali assegnatari. Questo lo schema di sintesi:
Alloggi delle Ater del Veneto
Ater N. Alloggi Delle Ater Del Veneto (dati da bilancio di previsione 2012) Piano Straordinario Di Vendita
alloggi in proprietà delle Ater Alloggi in vendita agli assegnatari
Belluno 1.633 818
Padova 6.832 4.514
Rovigo 4.118 2.341
Treviso 4.568 2.689
Venezia 9.693 3.317
Verona 4.946 3.225
Vicenza 4.158 2.076
Totali 35.948 18.980
“Preciso – sottolinea l’assessore – che questo piano straordinario di vendita sarà concretamente avviato già nei prossimi mesi”. “Dall’alienazione di tutti gli alloggi – spiega Giorgetti – ricaveremmo circa 800 milioni di euro, ma verosimilmente, immaginando di riuscire a cederne circa la metà, prevediamo di acquisire attorno ai 300 milioni di euro da reinvestire nella costruzione e acquisizione di nuovi alloggi e nell’ammodernamento e ristrutturazione di quelli esistenti, oltre ai risparmi che deriveranno dal non dover più effettuare sugli immobili costosissimi interventi di manutenzione”. “Inoltre – evidenzia Giorgetti – offriamo l’opportunità agli inquilini Ater di diventare finalmente proprietari della casa nella quale abitano, in quanto chi oggi è assegnatario di alloggio potrà acquistarlo a un prezzo parametrato al proprio reddito, quindi con un notevole sconto rispetto al valore reale di mercato. E un altro vantaggio deriverà dalla modalità di pagamento, che potrà avvenire attraverso un acconto iniziale del 20 per cento del valore dell’immobile e il rimanente con rate mensili, come se si pagasse l’affitto o poco più. In ogni caso, chi non vorrà effettuare l’acquisto, potrà rimanere nell’alloggio assegnatogli”.
 
   
   
TRENTO: PIU´ FACILE IL RILASCIO DELLA CONCESSIONE EDILIZIA  
 
Trento, 11 luglio 2013 - Sarà più facile sbrigare le procedure amministrative per il rilascio della concessione edilizia. Le nuove misure contenute nel "pacchetto" di proposte avanzato dall´assessore Mauro Gilmozzi e approvato recentemente dal Consiglio delle Autonomie puntano a snellire e a semplificare la fase istruttoria dei Comuni, garantendo tempi di risposta più rapidi e più certi. "Vengono distinte meglio le varie fasi della procedura, con l´obiettivo generale di passare da un iter basato sulla verifica preventiva - ha spiegato l´assessore Gilmozzi nel corso della conferenza stampa odierna - ad uno basato sulla verifica in corso d´opera o ex-post. Ciò aiuterà un rilancio del settore dell´edilizia nel suo complesso, che oggi soffre pesantemente a causa della crisi". Le proposte approvate dal Consiglio delle Autonomie, e che devono essere ora esaminate dalla Commissione consiliare, vanno insomma nella direzione di favorire una ripresa degli investimenti in particolare nei settori delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni. Fra gli effetti attesi, una più piena valorizzazione dei centri storici e dei centri abitati in generale. Fra le altre novità la semplificazione e standardizzazione della disciplina in materia di parcheggi e di contributo di concessione, anche al fine di evitare che interventi di natura edilizia nei centri storici vengano bloccati per l´assenza degli spazi di parcheggio previsti o per l´onerosità del contributo di concessione.  
   
   
ANCONA - SEMINARIO SU PMI ED EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Ancona, 11 luglio 2013 - L´efficienza energetica su misura per le piccole e medie imprese. Le opportunità e gli strumenti: la diagnosi energetica. Questo il tema di un seminario informativo organizzato per giovedì 18 luglio dalla Camera di Commercio d Ancona in collaborazione con Assoege. Al centro della giornata di lavori, il tema dell´efficienza energetica, visto come un possibile fattore di competitività e non solo di risparmio per le Pmi. L´appuntamento è alle ore 9,30 all´Auditorium del Consorzio Zipa a Jesi. Il successo di una Pmi dipende anche dalla capacità di integrare l´efficienza energetica nelle proprie scelte strategiche e nel proprio core business. Per avere piena consapevolezza dei propri consumi, la diagnosi energetica è il punto di partenza, un metodo "su misura" per le piccole e medie imprese e un´opportunità concreta di risparmio, di controllo e di marketing. La partecipazione è gratuita, occorre però iscriversi inviando un´e-mail a sviluppo.Sostenibile@an.camcom.it  
   
   
WHIRLPOOL REVOCA LA PROCEDURA DI MOBILITA´  
 
Trento, 11 luglio 2013 - Revocata ogni ipotesi di licenziamento unilaterale. Disponibilità dell´azienda al massimo utilizzo degli ammortizzatori sociali, con ricorso alla cassa integrazione straordinaria a partire dal febbraio 2014 e per la durata di due anni. Accolta la richiesta della Provincia di lavorare fianco a fianco per un progetto di reindustrializzazione sia sul versante della riqualificazione dei lavoratori sia su quello del riutilizzo del sito produttivo. Queste in sintesi le aperture della Whirlpool emerse ieri nel corso di un incontro in Provincia convocato dall´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi a cui hanno preso parte, assieme ai vertici dell´azienda, anche le rappresentanze sindacali. I contenuti saranno definiti nell´ambito di un protocollo d´intesa trilaterale, Provincia, sindacati, azienda, allo studio in queste ore, con l´obiettivo di arrivare alla sua sottoscrizione nella giornata di domani. Importante risultato emerso questo pomeriggio in Provincia sul fronte della crisi Whirlpool, nell´ambito del lavoro di mediazione che l´assessore Olivi, coadiuvato dai dirigenti e dai tecnici dell´amministrazione, e forte della risoluzione approvata ieri all´unanimità dal Consiglio provinciale, sta conducendo al fine di raggiungere il duplice obiettivo di garantire un futuro professionale e reddituale ai lavoratori dell´azienda e la reindustrializzazione del sito di Spini di Gardolo. Dalla trattativa - che ha visto sindacati e azienda incontrarsi più volte negli ultimi giorni tanto in Trentino quanto nella sede di Comerio - sta emergendo un forte senso di responsabilità che accomuna tutti i soggetti coinvolti, in particolare i lavoratori già riuniti in assemblea per validare l´avanzamento del negoziato, che l´assessore non ha mancato di sottolineare, indicandolo come un valore aggiunto del territorio nell´ambito di un sistema di relazioni industriali maturo e partecipe. Da parte dell´azienda è stata manifestata la disponibilità ad applicare la cassa integrazione straordinaria nel suo periodo massimo, con conseguente revoca dei licenziamenti unilaterali. Disponibilità anche a posporre i tempi di attuazione del piano industriale, avviando la cassa integrazione non prima del 1° febbraio 2014, aprendo di fatto una finestra temporale di due anni e mezzo (a cui si aggiungerà eventualmente, per i lavoratori che nel frattempo non saranno stati ricollocati, anche il periodo coperto dall´indennità di mobilità), durante la quale saranno sviluppate le previste misure per la reindustrializzazione. In queste ore sta prendendo forma un accordo-quadro per definire, tra gli altri aspetti, un Piano straordinario del lavoro, che sarà sottoposto all´approvazione dei lavoratori e che comprenderà anche le nuove misure che la Giunta provinciale inserirà nella legge Finanziaria 2014, con l´obiettivo del ricollocamento di tutti i dipendenti dell´azienda. Alla Whirlpool l´assessore Olivi ha rimarcato con forza la richiesta di un diretto coinvolgimento nella ricerca e nel sostegno di attività sostitutive, ricerca che comincerà all´indomani della sottoscrizione dell´accordo sfruttando la finestra temporale che questo andrà ad aprire.  
   
   
MONZA E BRIANZA - IN ITALIA 3.500 IMPRENDITORI RESTAURATORI D´ARTE  
 
Monza, 11 luglio 2013 - Il restauro artistico fa indotto: sono 3556 le imprese attive in Italia nel settore di conservazione e restauro di opere d’arte, di cui in Lombardia più di 600 (il 17% del totale nazionale). La crisi ha colpito anche questo settore, in un anno gli imprenditori restauratori sono diminuiti del 4%. Complessivamente in Lombardia le imprese legate alla cultura e alla creatività sono 29mila, di cui a Monza e Brianza sono 2.180. È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Cdc di Monza e Brianza su dati Registro Imprese, presentata ieri in Villa Reale a Monza durante il convegno “L´800 in Brianza: la Villa Reale e le Ville di Delizia. Interventi di valorizzazione e manutenzione”, promosso da Assimpredil Ance e Cdc di Monza e Brianza. L’appuntamento si inserisce nell’Viii edizione di “Milano nei cantieri dell’arte”, la manifestazione semestrale avviata nel 2009 e promossa da Assimpredil Ance, Cdc di Milano, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano e Arcidiocesi di Milano. “La valorizzazione e il restauro dei beni culturali, con l’indotto che generano, e i flussi turistici che richiamano dimostrano come la cultura possa davvero diventare una risorsa per stimolare e sostenere la crescita dell’economia locale – ha dichiarato Gianni Barzaghi, membro di Giunta della Cdc di Monza e Brianza – Sul nostro territorio possiamo contare su un unicum, che mette insieme Villa Reale, Parco e Autodromo, che rappresenta una risorsa strategica soprattutto in vista di Expo”. “Grazie alla collaborazione di Cdc di Monza e Brianza, Assimpredil Ance - sottolinea Filippo Falzone, della presidenza di Assimpredil Ance e consigliere della Cdc di Monza e Brianza - propone una serie di eventi sul territorio della provincia di Monza nell’ambito della manifestazione Milano nei cantieri dell’arte. I convegni e le visite guidate saranno incentrati sul duplice tema del recupero e della manutenzione delle grandi ville, come la Villa Reale di Monza, già in questi giorni sotto ai riflettori dei media per la presenza del presidente Napolitano al convegno di lancio dell’Expo 2015. Quest´ultima punterà a valorizzare le qualità e le potenzialità di Milano e della Brianza come luoghi dell’arte. Nel 2015 si porterà a compimento il lavoro compiuto negli anni precedenti, rendendo fruibili, in occasione dell’Esposizione Universale, i percorsi turistici riguardanti i periodi storici dal ‘400 al ‘900. Si vedrà poi la promozione di incontri B-to-b con le diverse delegazioni straniere presenti per l’Expo, per la promozione della filiera del restauro milanese e brianzolo".  
   
   
INGEGNERI UNITI PER IL LAVORO: DA OGGI SELEZIONI ONLINE TRENTINO NETWORK SI AFFIDERÀ ALLA VETRINA PROFESSIONALE ONLINE DELL’ORDINE DELLA PROVINCIA DI TRENTO PER ASSEGNARE I PROSSIMI INCARICHI  
 
  Trento, 11 luglio 2013 - Da settembre 2013 la società di sistema Trentino Network si affiderà alla vetrina professionale virtuale dell’Ordine degli Ingegneri per selezionare il professionista adatto per il coordinamento della sicurezza dei prossimi lavori. La decisione è stata presa per garantire una sempre maggiore trasparenza nell’assegnazione degli incarichi, un’equa redistribuzione del carico di lavoro e una maggiore affidabilità del professionista scelto. Un’azione importante visto che negli ultimi quattro anni Trentino Network si è rivolta a ben settanta ingegneri locali per coordinare i lavori di scavo e posa della fibra ottica nel territorio provinciale. La vetrina professionale online è stata messa a frutto dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento con l’obiettivo di favorire la visibilità dei professionisti e semplificare da parte degli enti la ricerca del professionista più idoneo a svolgere un particolare lavoro attraverso l’interrogazione di un database contenente tutti i dati dei curricula inseriti. Nell’ultimo periodo sono diverse le azioni messe in campo dall’Ordine per garantire alle aziende professionisti preparati e altamente qualificati; per esempio, recentemente, è stata introdotta la possibilità per un ingegnere di ottenere una certificazione delle proprie competenze attraverso un sistema capace di tenere in considerazione l’insieme delle esperienze personali, formative e professionali. Certificazione di una o più competenze che permetterà, poi, al professionista d’ottenere maggiore visibilità grazie all’inserimento del proprio curriculum vitae nella vetrina professionale online consultabile direttamente dalle aziende interessate: “Una volta che i dati del proprio curriculum – spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Trento, Antonio Armani - sono stati caricati nel portale, queste stesse informazioni possono essere utilizzate in maniera positiva e propositiva per favorire il mercato del lavoro. Gli enti pubblici e privati hanno infatti la possibilità di semplificare la ricerca dell’ingegnere adatto per un determinato incarico e il professionista ha il vantaggio di godere di maggiore visibilità”. Ingegneri, insomma, sempre più uniti nel promuovere le proprie competenze nel mercato lavorativo. L’idea di creare una sorta di bacheca del lavoro è nata negli ultimi due anni: si è messo a punto un sistema di ricerca molto snello ed efficace al quale possono accedere gli enti che hanno ottenuto l’accreditamento da parte dello stesso Ordine per consultare i curricula degli ingegneri. I passaggi sono semplici: rivolgersi all’Ordine degli ingegneri di Trento, iscriversi alla piattaforma web e ottenere le credenziali per consultare direttamente online i curricula dei professionisti locali. Così hanno già fatto diverse realtà territoriali, tra le quali rientra anche Trentino Network : “Sapere che anche Trentino Network utilizzerà il nostro sistema di ricerca ci fa capire che abbiamo creato un modello che funziona bene, adatto a rispondere alle nuove esigenze lavorative” riporta Antonio Armani. A riprova del valore e dell’importanza dell’azione messa in campo dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento, anche l’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori e l’Ordine dei geologi di Trento stanno implementando lo stesso sistema di interrogazione dei curricula per l’individuazione dei professionisti. Nel breve periodo verrà poi creato un unico grande portale capace di raccogliere i curricula, le competenze e le professionalità di tutti gli architetti, ingegneri e geologici della provincia di Trento.  
   
   
GIANCARLO LOSMA CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI FEDERMACCHINE PER IL BIENNIO 2013-2014  
 
Cinisello Balsamo, 11 luglio 2013 - Si è svolta martedì 9 luglio, presso la sede della federazione, l’annuale assemblea Federmacchine. A seguito dei lavori dell’assemblea pubblica, cui è intervenuto il presidente della piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Vincenzo Boccia, si è tenuta l’assemblea privata che ha confermato per il biennio 2013-2014, Giancarlo Losma alla guida della federazione dei costruttori italiani di beni strumentali cui fanno capo le 12 associazioni di categoria: Acimac, Acimall, Acimga, Acimit, Amafond, Assocomaplast, Assofluid, Assomac, Confindustria Marmomacchine, Gimav, Ucima, Ucimu-sistemi Per Produrre. Vicepresidente è Riccardo Comerio (Assocomaplast) Segretario generale è Alfredo Mariotti.  
   
   
LOMBARDIA. SALDI: NASCE ´VEDIAMOCI CHIARO´ UN GRUPPO DI LAVORO PER NUOVA REGOLAMENTAZIONE COMMERCIALE  
 
  Milano, 11 luglio 2013 - ´Vediamoci chiaro´. E´ il nome del gruppo di lavoro, formato dai rappresentanti dell´Osservatorio regionale del Commercio, che avrà il compito di definire la metodologia di raccolta dei dati su vendite promozionali e saldi. Si è costituito ieri a Palazzo Lombardia, nel corso della seconda riunione della Conferenza permanente dei rappresentanti dell´Osservatorio, su richiesta dell´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, Alberto Cavalli. Un´iniziativa che si è resa indispensabile al termine della fase sperimentale della legge regionale del 7 giugno 2012, durante la quale veniva abolito il divieto di vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i saldi. Momento Di Confronto - La sperimentazione, che è terminata come previsto lo scorso 8 giugno, è stata infatti oggetto di vivaci confronti tra categorie interessate: commercianti, associazioni di consumatori, sindacati ed enti locali. ´La seconda fase - ha spiegato Cavalli - sarà quella più delicata e strategica: scegliere a quale normativa restare ancorati, e cioè giungere alla definizione di una regola, possibilmente condivisa da tutti, che resti in vigore per lungo tempo negli anni a venire, assumendo così i tratti di ´legge´ per i commercianti e diventando al contempo ´abitudine´ per i consumatori´. ´Road Map´ - Secondo l´assessore al Commercio è infatti importante, in vista dei saldi invernali, condividere una ´road map´, che porti a stabilire una nuova posizione per le stagioni a venire. ´Sono convinto che sia necessario partire da una base di dati comune e da un quadro condiviso- ha sottolineato- che ci permettano di costruire un percorso utile in vista delle promozioni invernali´. Il gruppo di lavoro si riunirà nuovamente tra 10 giorni per predisporre il piano di lavoro, mentre l´Osservatorio regionale del Commercio si è dato appuntamento al prossimo 10 settembre, per la verificata dei dati raccolti ai fini della programmazione commerciale in funzione dello sviluppo economico, della crescita e dell´occupazione territorio, che ha evidenziato l´assessore Cavalli ´deve essere l´obiettivo ultimo da raggiungere´.  
   
   
VIBO VALENTIA - CONTRIBUTI PER INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Vibo Valentia, 11 luglio 2013 - Una nuova iniziativa a sostegno delle imprese e della competitività del sistema economico locale: la Cdc di Vibo Valentia determina un piano di contributi finalizzati a favorire la creazione di reti di impresa per incentivare la collaborazione imprenditoriale e la penetrazione sui mercati, anche internazionali. I contributi sono indirizzati a raggruppamenti di imprese, costituiti o costituendi e appartenenti ai settori agroalimentare, turistico, metalmeccanico-petrolchimico ed edilizia. Il bando è pubblicato sul sito istituzionale www.Vv.camcom.it. L’intervento, cofinanziato sul Fondo perequativo – Accordo di programma Mise-uc 2011 “Promozione e Sviluppo Reti di impresa – Vibo Valentia”, è diretto a: individuare e selezionare gruppi di imprese interessate a formalizzare la loro collaborazione attraverso la sottoscrizione di un contratto di rete; attivare e guidare il processo di costituzione delle reti d’impresa a favore dei gruppi di imprese selezionate, fornendo loro servizi di accompagnamento volti alla progettazione, redazione e attuazione del contratto di rete; aumentare la competitività dei gruppi di imprese selezionati, anche attraverso il supporto al loro processo di internazionalizzazione; supportare l’avvio del programma comune di raggruppamenti costituiti in contratto di rete, attraverso anche la compartecipazione a eventi in Italia o all’estero per la presentazione della rete. Per questo è stata messa in atto un’azione articolata che prevede a) la spesa diretta per servizi reali (di consulenza e formazione) per un limite massimo del 50% delle spese ammissibili e comunque per un importo non superiore a € 1.225,00 per ciascun raggruppamento; b)l’assegnazione di un contributo in conto capitale pari al 50% delle spese ammissibili e sino a un massimo di € 3.225,00 per rete. “In questa particolare situazione economica – dice il Presidente della Cdc Michele Lico - ottimizzare energie e risorse è una strategia sicuramente produttiva in vista dei risultati attesi. Il contratto di rete, favorendo collaborazione e sinergie tra imprese, è indubbiamente un utile strumento operativo per accrescere, individualmente e collettivamente, capacità innovativa e competitività sul mercato. La Cdc con questa azione ha inteso promuovere e sostenere questi processi di aggregazione imprenditoriale ritenendoli rispondenti alle esigenze di un sistema produttivo che chiede strumenti per affrontare la crisi e per soddisfare legittime aspettative di crescita”.  
   
   
DE FILIPPO SU PIANO ATTUATIVO PER RILANCIO AREE MOBILE IMBOTTITO  
 
Potenza, 11 luglio 2013 - “Le difficoltà che le aziende dell’area del mobile imbottito stanno attraversando, in coincidenza con il perdurare della crisi internazionale che coinvolge pesantemente il sistema produttivo nazionale e, per le difficoltà storiche e infrastrutturali il Mezzogiorno in particolare, sono sotto gli occhi di tutti. Per noi lucani la cronaca della crisi della Natuzzi degli ultimo giorni ci riporta alla dura realtà che coinvolge direttamente centinaia di lavoratori lucani, e le loro famiglie, degli stabilimenti presenti nelle aree industriali materane. La Regione, le istituzioni locali e i sindacati hanno reagito tempestivamente, con una buona azione sinergica, e ottenuto, grazie anche all’attenzione del governo nazionale, un doppio risultato positivo: l’accoglimento, da parte dell’azienda, della richiesta di sospensione della mobilità, e l’apertura di un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo economico, che si riunirà già nei prossimo giorni. Proprio per questo la presentazione odierna del Piano attuativo dell’intervento pubblico per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito dell’area Murgia, assume un significato particolare sia per la consistenza delle risorse attivate (101 milioni di euro di cui 21 stanziati dalla Regione), che per le incisive azioni previste dal Piano finalizzate al sostegno e rilancio di un comparto che rappresenta una grande realtà produttiva della Basilicata e del Mezzogiorno”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.  
   
   
MOBILE IMBOTTITO: PRESENTATO PIANO ATTUATIVO DEGLI INTERVENTI LA REGIONE BASILICATA STANZIERÀ 21 MILIONI DI EURO PER CONCORRERE, CON IL MISE, ALLA REALIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO LOCALIZZATI NEI COMUNI DI FERRANDINA, MATERA, MONTESCAGLIOSO E PISTICCI  
 
Potenza, 11 luglio 2013 - Il Piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico relativo all’Accordo di Programma per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito dell’area Murgia è stato presentato ieri a Matera, nella sala consiliare della Provincia, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo; l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa e del Lavoro, Marcello Pittella; Maria Teresa Mitidieri Costanza, del Ministero dello Sviluppo Economico e Corrado Diotallevi di Invitalia; operatori economici, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. Sono 101 i milioni di euro stanziati per la realizzazione complessiva degli interventi: 40 dal Mise, 40 dalla Regione Puglia e 21 dalla Regione Basilicata. La durata dell’Accordo è di 36 mesi. Oltre alla dotazione finanziaria l’Accordo sottoscritto lo scorso 8 febbraio a Roma prevede che il Mise e le due Regioni lavorino anche a promuovere accordi con il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese del Distretto, e con le organizzazioni sindacali e datoriali per intese sull’organizzazione del lavoro che contribuiscano al miglioramento delle performance produttive. Il Piano attuativo presentato oggi è finalizzato alla salvaguardia e consolidamento delle imprese operanti nel settore del mobile imbottito, all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e al sostegno e reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva. La Regione Basilicata – spiega il programma di interventi previsto nel territorio lucano – è impegnata a concorrere alla più celere ed efficace realizzazione dei programmi di investimento localizzati nei comuni di Ferrandina, Matera, Montescaglioso e Pisticci, tramite il cofinanziamento degli interventi del Mise; in particolare le risorse regionali, pari a 21 milioni di euro, saranno destinate al cofinanziamento dell’intervento relativo alla promozione di investimenti produttivi. Per meglio cogliere le istanze espresse dal territorio, specificatamente in riferimento alla dimensione di spesa e alla tipologia di attività, si farà ricorso ad un decreto attuativo del regime di aiuto istituito con decreto ministeriale 23/07/2009. Accordo programma Mobile imbottito–scheda interventi Basilicata. Programma di investimenti produttivi nei comuni di Ferrandina, Matera, Montescaglioso e Pisticci: Finalità generale: promuovere e sostenere iniziative imprenditoriali che prevedano la realizzazione di programmi di investimento volti al raggiungimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale, in grado di rafforzare il miglioramento tecnologico delle produzioni esistenti e lo sviluppo di nuova imprenditorialità. Obiettivo operativo del Piano attuativo, rivolto alle Pmi e Gi: finanziare progetti di investimento in grado di favorire la riconversione produttiva del Distretto in settori alternativi tramite la creazione di nuove imprese o l’ampliamento di quelle esistenti; sostenere l’ampliamento e la riqualificazione delle imprese del Distretto che in passato abbiano già espresso progettualità innovativa, di processo o di pordotto; favorire l’integrazione gestionale delle imprese del Distretto tramite l’erogazione di servizi specialistici, valorizzare, tramite recupero e riqualificazione, le strutture dismesse o sottoutilizzate presenti nel territorio del Distretto. La priorità, per stimolare l’integrazione di filiera e la collaborazione tra imprese, sarà data a proposte di investimento presentate da Consorzi o Contratti di rete finalizzati al miglioramento della competitività del Distretto; proposte di investimento presentate da imprese facenti parte di un Consorzio o Contratto di rete finalizzati al miglioramento della competitività del Distretto. Dotazione finanziaria: 21 milioni di euro, con limite investimento di max 5 milioni di euro. Tipologia di aiuto prevista: contributo in conto impianti e in conto interessi. L’intervento sarà gestito mediante l’emanazione di avviso pubblico con indicazione dei criteri prioritari di finanzi abilità dei progetti. Nell’avviso saranno esplicitate le modalità di valutazione delle priorità e in particolare la griglia per l’attribuzione dei punteggi. Sulla base delle suddette modalità sarà definita una graduatoria, condivisa con il comitato di Coordinamento nella sua forma ristretta costituita dai rappresentanti di Mise e Regione Basilicata. La gestione del programma di investimenti è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia).  
   
   
UE.COOP NUOVO SOGGETTO IN SCENARIO DIFFICILE  
 
Udine, 11 luglio 2013 - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, intervenendo a Palazzo Kechler di Udine alla presentazione della nuova associazione nazionale per le imprese cooperative, Ue.coop, ha evidenziato che "si affaccia un nuovo soggetto sullo scenario cooperativo e non ci sono remore ad accoglierlo piacevolmente in uno scenario tutt´altro che facile ma certamente stimolante". Uecoop è un sodalizio riconosciuto e autorizzato dal ministero dello Sviluppo Economico quale associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e che propugna i valori della solidarietà, della sussidiarietà e della sostenibilità in raccordo con il territorio. Secondo Bolzonello Ue.coop andrà valutata per i risultati che saprà fornire e per le modalità attraverso le quali si rapporterà con gli associati. "La pluralità di espressioni del mondo della cooperazione che il nuovo soggetto rappresenta - ha concluso il vicepresidente - dev´essere considerata come un´ulteriore opzione per chi fa cooperazione".  
   
   
RICERCA E SVILUPPO: TRE MILIONI DI EURO PER LE PMI LUCANE UN’INIZIATIVA DELLA REGIONE FINALIZZATA AD INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE QUALIFICATA ALL’INTERNO DELLE IMPRESE  
 
Potenza, 11 luglio 2013 - Tre milioni di euro per incentivare la propensione delle piccole e medie imprese lucane a investire in attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per aumentare la competitività e le capacità innovative. Sono questi gli scopi principali di un Avviso pubblico approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, Marcello Pittella. “L’iniziativa – spiega l’assessore Pittella – è finalizzata a favorire azioni di cooperazione interaziendale che possano contribuire all’integrazione, nei programmi di ricerca, di obiettivi di interesse comune, al fine di ampliare le opportunità di occupazione qualificata sul territorio regionale. Per tale motivo sono ritenute prioritarie quelle iniziative che riescono a potenziare i legami fra offerta regionale ed extraregionale di ricerca e sviluppo e domanda di innovazione del sistema produttivo”. L’avviso regionale, che sarà gestito da Sviluppo Basilicata, prevede aiuti in conto capitale. Il contributo massimo concedibile a ciascun programma è di 350 mila euro, di cui massimo 150 mila per progetti di ricerca industriale e massimo 200 mila per progetti di sviluppo sperimentale. In particolare i progetti dovranno essere incentrati al miglioramento di prodotti e processi dell´ impresa, al fine di aumentarne il livello competitivo ed il grado di sviluppo tecnologico e favorire l’acquisizione e l’utilizzo di conoscenze e capacità scientifiche, tecnologiche e commerciali. I beneficiari di questa azione sono le piccole e medie imprese in forma singola o aggregata con sede operativa in Basilicata che presentino un progetto di ricerca mirato a sviluppare ed introdurre elementi innovativi nei processi in atto, con obiettivi di miglioramento delle prospettive di mercato, di adeguamento a parametri di sostenibilità ambientale, di miglioramento delle performance produttive tali da costituire occasioni di impiego di competenze regionali altamente qualificate. “L’obiettivo di questa azione – commenta ancora Pittella - è di determinare anche in Basilicata un rafforzamento di tutti quei comportamenti che sono in grado di integrare l’innovazione nei processi produttivi al fine di incentivare l’occupazione qualificata all’interno delle imprese e di accrescere il vantaggio competitivo. La ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale, generati anche in ambito di collaborazione interaziendale, sono le attività che meglio di altre possono costituire, per i settori innovativi, un fattore di difesa contro la fragilità del tessuto produttivo regionale. Determinante – conclude Pittella - può essere l’opportunità, offerta da questa Misura, per integrare competenze altamente qualificate nei processi di crescita dell’impresa”.  
   
   
LOMBARDIA. MERCK PAVIA: ELIMINARE DATA CHIUSURA LA RICHIESTA DELL´ASSESSORE AL VERTICE DI IERI AL MISE  
 
  Milano, 11 luglio 2013 - ´Sono molto preoccupato della posizione sostenuta ancora oggi dal Ceo americano della Merck rispetto alla chiusura dello stabilimento pavese, prevista a dicembre 2014, e ribadisco la mia totale amarezza e contrarietà sul metodo utilizzato. Chiedo ai vertici aziendali di ripensare alla decisione di chiudere nel 2014 lo stabilimento pavese e mi rivolgo al Mise affinché intervenga per togliere questa spada di Damocle che ancora permane sui lavoratori e sulla sopravvivenza del sito produttivo´. Riunione Al Mise - E´ quanto dichiarato dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia, Mario Melazzini, al tavolo convocato dal Ministero dello sviluppo economico sulla crisi dello stabilimento pavese della Merck, a cui hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle istituzioni locali e dei sindacati. Assente invece il Ceo americano della casa farmaceutica che ha inviato una lettera nella quale conferma la decisione di chiudere la sede di Pavia a dicembre del 2014. Sono 270 i dipendenti interessati da questa decisione. Eliminare Data Chiusura - La richiesta formulata dall´assessore Melazzini è chiara: ´Come ho avuto modo di dire all´amministratore delegato e presidente della Msd Italia, Pierluigi Antonelli venerdì scorso, è necessario eliminare la data della chiusura prevista perché così risulta una sentenza già scritta. Invece noi crediamo che ci sia ancora la possibilità di un confronto costruttivo con esiti positivi per i lavoratori e per l´azienda´. Regione Lombardia In Campo - Il governo regionale intende mettere in campo ogni strumento che possa convincere la Merck a rimanere sul territorio lombardo. Lo ha assicurato lo stesso Melazzini che ha aggiunto: ´Vogliamo tutelare la realtà produttiva della Merck e l´occupazione. Siamo convinti che la Lombardia, che è la prima regione italiana per investimenti in ricerca e farmaceutica in Italia ed ha la più alta quota di esportazione in questo settore, possa essere ancora un territorio capace di fornire know how e competenze tali da attrarre multinazionali straniere´.