|
|
|
GIOVEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 11 Luglio 2013 |
|
|
|
DL FARE: AL CAPOLINEA LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOLIQUIDI IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO RICONSEGNA IL SETTORE ALLA CRISI PIÙ PROFONDA |
|
|
|
|
|
Milano, 11 luglio 2013 – Il Dl Fare emanato lo scorso
21 giugno dal Governo Letta rischia di mettere la
parola “fine” alla produzione italiana di energia
rinnovabile da bioliquidi. Lo affermano Aper, Assoebios
e il Comitato Produttori di Energia da Bioliquidi, le
tre associazioni che rappresentano i produttori nel
nostro Paese: l’art. 5 comma 7 del Dl, se verrà
confermato nella Legge di Conversione, cancellerà l’unica
iniziativa messa in campo dal precedente Governo nella
Legge di Stabilità 2013 per contrastare lo stato di
crisi del settore dei bioliquidi, messo in ginocchio
dall’innalzamento dei costi dettati dai severi criteri di
sostenibilità e dal taglio delle tariffe incentivanti operato
in maniera del tutto scollegata dai costi di
produzione delle rispettive tecnologie rinnovabili.
Anziché porre rimedio al grave e palese ritardo
accumulato dal Governo nell’emanazione del decreto
attuativo previsto dalla Legge di Stabilità 2013 a
salvaguardia del comparto, con l´abrogazione della
suddetta norma il Governo rifugge dal suo obbligo di
emanazione del provvedimento, disconoscendo così
la volontà espressa dal Parlamento e il giudizio del
Governo stesso. Lascia peraltro increduli la
motivazione data dal Ministro Zanonato per
giustificare la misura, approvata al fine di “ridurre la bolletta
elettrica”. Peccato che non corrisponda al vero: il
meccanismo formulato dal Governo Monti permetterebbe
alle imprese del settore di ristrutturare il proprio
conto economico, senza incrementare di un euro la
componente della bolletta elettrica relativa agli
incentivi per le energie rinnovabili (A3). Viceversa il comma
incriminato potrebbe causare un pauroso effetto domino
accollando sulle banche costi di investimento per
circa 0,5-0,8 miliardi di euro.
Se il Parlamento, chiamato nei prossimi giorni a
discutere gli emendamenti al Dl Fare, non correggerà
questo errore, si renderà complice dell’azzeramento di
un settore basato su una potenza elettrica di circa
900 Mw e un’occupazione che si aggira tra le 3.000 e
le 5.000 unità. Si tratterebbe di un clamoroso
autogol del Governo che, impegnato nella riduzione
degli oneri in bolletta a carico delle aziende, andrebbe
così a sacrificare un’intera filiera produttiva -
quella dei bioliquidi appunto – che più di altri ha saputo
inserirsi nel contesto italiano per stabilità e
programmabilità delle proprie produzioni, essendo capace, tra
l’altro, di fornire a quelle imprese che vi hanno
investito energia elettrica e termica a livelli di costo in linea
con il contesto europeo.
“Gli impianti a bioliquidi – precisa Agostino Re
Rebaudengo, presidente di Aper – rispondono a due
importanti esigenze del sistema: possono, in primo
luogo, fornire servizi di flessibilità alla rete elettrica,
data la loro elevata programmabilità, raggiungendo tra
l’altro notevoli picchi di efficienza; in secondo luogo,
sono l’unico comparto produttivo nel ramo energetico
che impiega per intero combustibile 100%
sostenibile, certificato da accreditati enti di
controllo internazionali”.
In un momento di estrema difficoltà e di piena
emergenza occupazionale del nostro Paese, non si può
giustificare il sacrificio di un’intera filiera
produttiva con un pesantissimo impatto occupazionale e
finanziario.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TOSCANA: FABBRICHE DI ENERGIA, 93 I PROGETTI PRATESI AMMESSI DALLA GRADUATORIA DEL BANDO REGIONALE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI IL DISTRETTO DIMOSTRA CAPACITÀ E VOGLIA DI INVESTIRE, MA HA CONTATO IL GRAN LAVORO DI ANIMAZIONE SUL TERRITORIO CONDOTTO INSIEME ALLE IMPRESE |
|
|
|
|
|
Firenze, 11 luglio 2013 - Ultimo capitolo per il
progetto provinciale Fabbriche di energia con la pubblicazione del bando
regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il distretto
pratese dimostra di esserci, sia nella capacità di progettare sia nella volontà
di investire. 93 fra i progetti ammessi dalla Regione (in tutto sono 346)
portano la firma di a-ziende pratesi.
18 proposte del distretto sono fra le prime 20 nella
graduatoria del bando regionale riservata alle aree di crisi industriale (Prato
e Massa Carrara) e 4 sono fra i primi 20 nella graduatoria relativa al
fotovoltaico con caratteristiche innovative. Queste posi-zioni in graduatoria
assicurano una probabilità molto alta di finanziamento. Altro segna-le positivo
è che le imprese partecipanti sono diffuse sul territorio, da Prato a
Monte-murlo alla Val di Bisenzio.
Un risultato molto positivo quello presentato stamani
a palazzo Buonamici dal presiden-te della Provincia Lamberto Gestri e
dall´assessore all´Ambiente Stefano Arrighini.
“Per le aziende pratesi è una possibilità concreta di
finanziare a fondo perduto interven-ti importanti – ha detto Gestri – E non
dimentichiamo l´impatto ambientale, risparmio e energia prodotte potremo quantificarle
a progetti effettivamente finanziati, e il ruolo decisivo avuto dal tavolo di
distretto nell´attrarre attenzione su Prato e sul suo distret-to”.
“Dimostra la vitalità del tessuto produttivo, ma anche
il gran lavoro di informazione e animazione condotto sul territorio dalla
Provincia insieme alle imprese, alle associa-zioni (Unione industriali, Cna e
Confartigianato), ai Comuni, allo Sportello per l´energia sostenibile della
Provincia e a Publies – ha spiegato Arrighini – Senza Fabbriche di ener-gia non
avremmo avuto un bando con riserva territoriale come questo”.
Il risultato è un parco progetti di grandissimo
rilievo, più ampio di quello che il bando è in grado di finanziare con i 3
milioni di euro di cofinanziamento disponibili per la parte riservata alle aree
di crisi, che sono in grado di muovere circa 7 milioni di investi-menti
complessivi fra risorse private e incentivi pubblici. La graduatoria rimane
comun-que un punto fermo per l´utilizzo di eventuali economie, che magari
potrebbero proveni-re anche da altre risorse regionali o europee. Il prossimo
step sarà il perfezionamento delle modalità di assegnazione del contributo
attraverso la valutazione dei costi e degli incentivi. Il bando infatti prevede
un cofinanziamento dell´80% per le piccole e piccolis-sime imprese, del 70% per
le medie e del 60% per le grandi, ma le modalità del progetto, per esempio
l´utilizzo del conto energia che aggiunge incentivi e quindi fa scendere il
contributo regionale al 30%, vanno considerate.
L´unico rammarico dell´assessore Arrighini è la scarsa
aggregazione delle imprese, su cui forse ha giocato l´indole pratese, la natura
dello strumento di finanziamento, cioè il bando, ma che in gran parte è stata
determinata anche dal tipo di progetti presentati, al 95% si tratta di
installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende, in parte con la
bonifica dell´amianto preesistente, interventi che non hanno necessità di
par-tner per essere realizzati.
Al bando, uno degli strumenti utilizzati dalla Regione
all´interno del Progetto Prato su sollecitazione del tavolo di distretto, sia
gli enti locali che Unione Industriale, Confar-tigianato e Cna hanno offerto,
come si è ricordato, un importante supporto che, anche attraverso il
coordinamento di “Fabbriche di energia”, ha favorito una maggior
consape-volezza tra le aziende delle possibilità offerte dall’utilizzo di
energie rinnovabili. Il pro-getto integrato di valorizzazione energetica delle
aree produttive pratesi è nato con l´e-sperienza promossa da Provincia, Comune
di Vaiano e Unione Industriale nell’area di Ga-bolana (Vaiano).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FONDO AFFITTI: LA REGIONE PUGLIA HA FATTO TUTTA LA SUA PARTE |
|
|
|
|
|
Bari, 11 luglio 2013 -
All’allarme lanciato dal Sunia in relazione al Fondo affitti, la
Vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, ha
inviato la seguente nota:
“l´articolo su Repubblica e le dichiarazioni del Sunia
a proposito del fondo affitti dimostrano che non vi è consapevolezza neppure fra
i sindacati che i ritardi sono imputabili alle modifiche alle regole del patto
di stabilità introdotte dal governo Monti, e che la Regione ha sbloccato i
fondi con la massima tempestività quando dette regole sono state nuovamente
modificate dal governo Letta.
” La dichiarazione relativa ai residui attivi-continua
Angela Barbanente- è richiesta peraltro da ben tre anni proprio per evitare di
infilare anche il fondo affitti nel cappio del patto di stabilità. Queste
informazioni le abbiamo comunicate via email a tutti i comuni della regione e
anche pubblicate sul sito istituzionale per raggiungere il più vasto pubblico e
poter sostenere quanto prima gli
Inquilini bisognosi. Abbiamo cominciato a liquidare
come di consueto seguendo l´ ordine demografico e, purtroppo, siamo ormai fra
le poche regioni che lo fanno. Spero che di questo i sindacati degli inquilini
ci diano atto.”
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
EDILIZIA: PROSSIMO ESPERIMENTO ALL’ATER DI PERUGIA PER INSTALLAZIONI VEGETALI TERMOENERGETICHE |
|
|
|
|
|
Perugia, 11
luglio 2013 - Piante ed installazioni vegetali sugli edifici, per
"captare" l´anidride carbonica, fare ombra e migliorare le
prestazioni termoenergetiche delle abitazioni, cambiando così, in prospettiva,
il modo stesso di progettare e vivere le città, nella filosofia di un "green
design", in cui la natura e i suoi ritmi possano conciliarsi con
l´ambiente urbano, contribuendo alla salute e al benessere dei cittadini, oltre
che alla soluzione dei problemi collegati con il cambiamento climatico.
L´esperimento si farà a Perugia in un edificio dell´Ater, l´Azienda
Territoriale per l´Edilizia Residenziale, sulla base di un progetto dell´Unione
Europea ("A Green Culture: Active Green Design and Urban Culture",
collocato all´interno del Programma "Life Plus"), al quale la Regione
Umbria partecipa insieme all´"Arssa" Calabria (Agenzia Regionale per
lo Sviluppo e i Servizi in Agricoltura) di Crotone e la Fondazione "Edmund
Mach" di Trento. "È un progetto che si colloca perfettamente nel
quadro della speciale attenzione che la Regione Umbria sta dedicando alle
tematiche energetico-ambientali - dice l´assessore Stefano Vinti, relatore in
giunta del provvedimento -, dove la ´green economy´ viene individuata come uno
dei principali motori per la crescita dell´economia. Ed è un´operazione -
aggiunge Vinti - in linea con gli obiettivi della legge regionale sulla
sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi, il cui scopo
principale - sottolinea l´assessore - è proprio quello di una maggiore tutela
dell´ambiente e delle risorse non rinnovabili, oltre che la promozione di spazi
abitativi idonei a garantire agli utenti il massimo del comfort e del
benessere".
Il progetto
(coordinato dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull´Inquinamento da
Agenti Fisici dell´Università degli Studi di Perugia, attraverso un gruppo di
lavoro guidato dal professor Franco Cotana e articolato su quattro anni)
prevede una fase di studio sulle specie arboree da utilizzare in contesti
differenti (come l´Umbria, il Trentino e la Calabria, in grado di rappresentare
la diversità climatica nazionale), sulle loro "prestazioni"
ambientali e termoenergetiche, e la loro capacità d´inserirsi nella storia del
territorio. Alla fase di studio seguirà la sperimentazione vera e propria su
edifici-campione di proprietà pubblica, come l´Ater.
L´installazione
consisterà in un telaio orientabile, tale da consentire lo studio dei sistemi
arborei al variare dell´esposizione, equipaggiato con sensori termoenergetici,
ambientali e meteorologici, costantemente monitorato per la rilevazione e la
comparazione dei risultati raggiunti.
La
sperimentazione compiuta a Perugia sull´edificio dell´Ater (con la
partecipazione dell´Azienda Vivaistica Regionale "Umbra Flor")
servirà al generale risultato di elaborare pratiche linee-guida per la progettazione
del verde urbano, favorendo l´impiego ragionato di specie arboree capaci di
catturare l´anidride carbonica, di schermare la radiazione solare all´interno
delle abitazioni, di scegliere le essenze da utilizzare in base al clima, alla
stagionalità e al rispetto della storia del paesaggio.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MOLISE: RICOSTRUZIONE, FIRMATO IL PRIMO APQ PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI DI CULTO |
|
|
|
|
|
Campobasso, 11 luglio 2013 - Primo accordo di programma
quadro approvato dal Ministero dello sviluppo economico. La ricostruzione post
sisma riparte con la certezza delle risorse assegnate al Molise con la delibera
Cipe n.62/2011.
A Roma, presso il Dipartimento per lo sviluppo e la
coesione economica, oggi la stipula del contratto tra Regione e autorità
centrali. Il Ministero dello sviluppo economico ha firmato l´Apq per il
completamento del percorso di ricostruzione degli edifici di culto e degli
immobili annessi. Il valore complessivo dell´accordo è di 15,19 milioni di
euro, la copertura finanziaria è assicurata interamente dalle risorse del fondo
per lo sviluppo e la coesione 2007-2013.
In cantiere, 30 interventi di recupero e ripristino
infrastrutturale, di messa in sicurezza e consolidamento degli immobili di
culto.
L´accordo siglato sancisce, inoltre, il riconoscimento
per il Molise del finanziamento delle azioni di assistenza tecnica volte a
migliorare e accelerare il completamento della ricostruzione, azioni non
previste dalla delibera Cipe, ma fondamentali e preziose per i Comuni.
"Con la firma del primo accordo di programma
quadro, oggi cambiamo corso alla nostra ricostruzione, seguendo quello indicato
dalla legge, l´unico possibile", il presidente della Regione Molise, Paolo
di Laura Frattura, esprime soddisfazione per la stipula del contratto con il
Ministero dello sviluppo economico.
"La nostra ricostruzione post sisma - evidenzia
il governatore -, si muove adesso lungo tappe sicure e garantite. I lavori di
recupero di tutti gli edifici di culto hanno, soltanto ora, l´assoluta certezza
della copertura finanziaria che il Ministero ci assicura. Diamo forza e ragione
- sottolinea Frattura -, al nostro modo di governare che passa per la
condivisione, la convergenza e un nuovo modo di gestire le risorse. Ci avviciniamo
alle questioni ancora irrisolte del cratere sismico con un´attenzione diversa.
Sappiamo che cosa facciamo, pianifichiamo la spesa e soprattutto da oggi -
rimarca il presidente -, non creiamo illusioni in nessuno. Né nei nostri
cittadini né nelle nostre imprese".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CONSIGLIO REGIONALE APPROVA PIANO STRATEGICO POLITICHE DELLA CASA IN VENETO: PASSO DECISIVO NELL’ATTUAZIONE DI UNA DELLE RIFORME PIÙ RILEVANTI DI QUESTA LEGISLATURA |
|
|
|
|
|
Venezia, 11 luglio 2013 - “Quello di oggi è un passo
fondamentale nell’attuazione di una delle riforme più rilevanti per il Veneto
in questa legislatura, un programma di interventi con il quale affrontiamo di
petto una situazione molto scottante, che cerca di dare risposta a uno degli
aspetti più problematici nella vita di tante famiglie, soprattutto in questi
anni di recessione economica che colpisce strati sempre più ampi della nostra
popolazione”. Così l’assessore Massimo Giorgetti commenta con soddisfazione
l’approvazione avvenuta ieri da parte del Consiglio Regionale del Veneto del Piano strategico delle politiche della casa,
che contiene in particolare le misure e gli indirizzi per incrementare
l’offerta abitativa e le modalità di utilizzo dei proventi delle vendite e,
soprattutto, prevede di destinare oltre
600 milioni di euro fino al 2020 per migliorare e implementare il patrimonio di
edilizia residenziale pubblica del Veneto.
“Un pacchetto di interventi – continua l’assessore – che
consentirà di ammodernare il patrimonio residenziale pubblico, di contenere in
futuro i costi di manutenzione dello stesso ma soprattutto di attuare un’azione
più incisiva ed efficace per garantire un sostegno concreto in primis ai nuclei
familiari che vivono la drammatica condizione di non avere una casa, ma anche un
impegno nel ‘social housing’, per
fornire soluzioni abitative alle famiglie che non possono vedersi assegnato per
mancanza di requisiti un alloggio popolare, ma nel contempo sono
impossibilitate a far fronte economicamente ai canoni di affitto proposti dal
mercato libero”.
“Uno degli aspetti più interessanti e positivi – continua
Giorgetti – è la disponibilità da subito di circa 69 milioni di euro di risorse
presenti nel nostro bilancio che derivano
da economie finanziarie e da quanto introitato da Veneto Sviluppo.
Queste risorse saranno destinate per il recupero degli alloggi attualmente
sfitti e per l’acquisto sul mercato di appartamenti invenduti: operazione
quest’ultima che darà fiato alle imprese che operano in uno dei settori più
colpiti dalla crisi e che ci permetterà di consegnare le chiavi in tempi brevi
agli inquilini assegnatari. Entro la
fine del 2014 contiamo così di effettuare il recupero di un migliaio di alloggi
esistenti ma inutilizzati e di acquistarne altri 400 di nuovi”.
Per quanto concerne, invece, il piano straordinario di
vendita degli alloggi Ater, l’operazione coinvolge diffusamente tutte le sette
province venete, per un totale di 18.980
alloggi che potenzialmente potranno essere ceduti in proprietà agli attuali
assegnatari. Questo lo schema di sintesi:
Alloggi
delle Ater del Veneto
|
Ater
|
N.
Alloggi Delle Ater Del Veneto
(dati da
bilancio di previsione 2012)
|
Piano
Straordinario
Di
Vendita
|
alloggi
in proprietà
delle
Ater
|
Alloggi
in vendita agli assegnatari
|
|
Belluno
|
1.633
|
818
|
Padova
|
6.832
|
4.514
|
Rovigo
|
4.118
|
2.341
|
Treviso
|
4.568
|
2.689
|
Venezia
|
9.693
|
3.317
|
Verona
|
4.946
|
3.225
|
Vicenza
|
4.158
|
2.076
|
|
|
|
Totali
|
35.948
|
18.980
|
“Preciso – sottolinea l’assessore – che questo piano straordinario di vendita sarà
concretamente avviato già nei prossimi mesi”.
“Dall’alienazione di tutti gli alloggi – spiega Giorgetti
– ricaveremmo circa 800 milioni di euro, ma verosimilmente, immaginando di
riuscire a cederne circa la metà, prevediamo
di acquisire attorno ai 300 milioni di euro da reinvestire nella costruzione e acquisizione di nuovi alloggi e
nell’ammodernamento e ristrutturazione di quelli esistenti, oltre ai
risparmi che deriveranno dal non dover più effettuare sugli immobili
costosissimi interventi di manutenzione”.
“Inoltre – evidenzia Giorgetti – offriamo l’opportunità
agli inquilini Ater di diventare finalmente proprietari della casa nella quale
abitano, in quanto chi oggi è assegnatario di alloggio potrà acquistarlo a un
prezzo parametrato al proprio reddito, quindi con un notevole sconto rispetto
al valore reale di mercato. E un altro vantaggio deriverà dalla modalità di
pagamento, che potrà avvenire attraverso un acconto iniziale del 20 per cento
del valore dell’immobile e il rimanente con rate mensili, come se si pagasse
l’affitto o poco più. In ogni caso, chi non vorrà effettuare l’acquisto, potrà
rimanere nell’alloggio assegnatogli”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TRENTO: PIU´ FACILE IL RILASCIO DELLA CONCESSIONE EDILIZIA |
|
|
|
|
|
Trento, 11 luglio 2013 - Sarà più facile sbrigare le procedure
amministrative per il rilascio della concessione edilizia. Le nuove misure
contenute nel "pacchetto" di proposte avanzato dall´assessore Mauro
Gilmozzi e approvato recentemente dal Consiglio delle Autonomie puntano a snellire
e a semplificare la fase istruttoria dei Comuni, garantendo tempi di risposta
più rapidi e più certi. "Vengono distinte meglio le varie fasi della
procedura, con l´obiettivo generale di passare da un iter basato sulla verifica
preventiva - ha spiegato l´assessore Gilmozzi nel corso della conferenza stampa
odierna - ad uno basato sulla verifica in corso d´opera o ex-post. Ciò aiuterà
un rilancio del settore dell´edilizia nel suo complesso, che oggi soffre
pesantemente a causa della crisi".
Le proposte approvate dal Consiglio delle Autonomie, e
che devono essere ora esaminate dalla Commissione consiliare, vanno insomma
nella direzione di favorire una ripresa degli investimenti in particolare nei
settori delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni. Fra gli effetti
attesi, una più piena valorizzazione dei centri storici e dei centri abitati in
generale.
Fra le altre novità la semplificazione e
standardizzazione della disciplina in materia di parcheggi e di contributo di
concessione, anche al fine di evitare che interventi di natura edilizia nei
centri storici vengano bloccati per l´assenza degli spazi di parcheggio
previsti o per l´onerosità del contributo di concessione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ANCONA - SEMINARIO SU PMI ED EFFICIENZA ENERGETICA |
|
|
|
|
|
Ancona, 11 luglio 2013 - L´efficienza energetica su
misura per le piccole e medie imprese. Le opportunità e gli strumenti: la
diagnosi energetica. Questo il tema di un seminario informativo organizzato per
giovedì 18 luglio dalla Camera di Commercio d Ancona in collaborazione con
Assoege. Al centro della giornata di lavori, il tema dell´efficienza
energetica, visto come un possibile fattore di competitività e non solo di
risparmio per le Pmi. L´appuntamento è alle ore 9,30 all´Auditorium del
Consorzio Zipa a Jesi.
Il successo di una Pmi dipende anche dalla capacità di
integrare l´efficienza energetica nelle proprie scelte strategiche e nel
proprio core business. Per avere piena consapevolezza dei propri consumi, la
diagnosi energetica è il punto di partenza, un metodo "su misura" per
le piccole e medie imprese e un´opportunità concreta di risparmio, di controllo
e di marketing. La partecipazione è gratuita, occorre però iscriversi inviando
un´e-mail a sviluppo.Sostenibile@an.camcom.it
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
WHIRLPOOL REVOCA LA PROCEDURA DI MOBILITA´ |
|
|
|
|
|
Trento, 11 luglio 2013 - Revocata ogni ipotesi di licenziamento
unilaterale. Disponibilità dell´azienda al massimo utilizzo degli
ammortizzatori sociali, con ricorso alla cassa integrazione straordinaria a
partire dal febbraio 2014 e per la durata di due anni. Accolta la richiesta
della Provincia di lavorare fianco a fianco per un progetto di
reindustrializzazione sia sul versante della riqualificazione dei lavoratori
sia su quello del riutilizzo del sito produttivo. Queste in sintesi le aperture
della Whirlpool emerse ieri nel corso di un incontro in Provincia convocato
dall´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi a cui
hanno preso parte, assieme ai vertici dell´azienda, anche le rappresentanze
sindacali. I contenuti saranno definiti nell´ambito di un protocollo d´intesa
trilaterale, Provincia, sindacati, azienda, allo studio in queste ore, con l´obiettivo
di arrivare alla sua sottoscrizione nella giornata di domani.
Importante risultato emerso questo pomeriggio in
Provincia sul fronte della crisi Whirlpool, nell´ambito del lavoro di
mediazione che l´assessore Olivi, coadiuvato dai dirigenti e dai tecnici
dell´amministrazione, e forte della risoluzione approvata ieri all´unanimità
dal Consiglio provinciale, sta conducendo al fine di raggiungere il duplice
obiettivo di garantire un futuro professionale e reddituale ai lavoratori
dell´azienda e la reindustrializzazione del sito di Spini di Gardolo.
Dalla trattativa - che ha visto sindacati e azienda
incontrarsi più volte negli ultimi giorni tanto in Trentino quanto nella sede
di Comerio - sta emergendo un forte senso di responsabilità che accomuna tutti
i soggetti coinvolti, in particolare i lavoratori già riuniti in assemblea per
validare l´avanzamento del negoziato, che l´assessore non ha mancato di
sottolineare, indicandolo come un valore aggiunto del territorio nell´ambito di
un sistema di relazioni industriali maturo e partecipe.
Da parte dell´azienda è stata manifestata la
disponibilità ad applicare la cassa integrazione straordinaria nel suo periodo
massimo, con conseguente revoca dei licenziamenti unilaterali. Disponibilità
anche a posporre i tempi di attuazione del piano industriale, avviando la cassa
integrazione non prima del 1° febbraio 2014, aprendo di fatto una finestra
temporale di due anni e mezzo (a cui si aggiungerà eventualmente, per i
lavoratori che nel frattempo non saranno stati ricollocati, anche il periodo
coperto dall´indennità di mobilità), durante la quale saranno sviluppate le
previste misure per la reindustrializzazione.
In queste ore sta prendendo forma un accordo-quadro
per definire, tra gli altri aspetti, un Piano straordinario del lavoro, che
sarà sottoposto all´approvazione dei lavoratori e che comprenderà anche le
nuove misure che la Giunta provinciale inserirà nella legge Finanziaria 2014,
con l´obiettivo del ricollocamento di tutti i dipendenti dell´azienda.
Alla Whirlpool l´assessore Olivi ha rimarcato con
forza la richiesta di un diretto coinvolgimento nella ricerca e nel sostegno di
attività sostitutive, ricerca che comincerà all´indomani della sottoscrizione
dell´accordo sfruttando la finestra temporale che questo andrà ad aprire.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MONZA E BRIANZA - IN ITALIA 3.500 IMPRENDITORI RESTAURATORI D´ARTE |
|
|
|
|
|
Monza, 11 luglio 2013 - Il restauro artistico fa indotto: sono 3556
le imprese attive in Italia nel settore di
conservazione e restauro di opere d’arte, di cui in Lombardia più di 600
(il 17% del totale nazionale). La crisi ha colpito anche questo settore, in un
anno gli imprenditori restauratori sono diminuiti del 4%. Complessivamente in
Lombardia le imprese legate alla cultura
e alla creatività sono 29mila, di cui a Monza e Brianza sono 2.180. È quanto emerge da una
elaborazione dell’Ufficio Studi della Cdc di Monza e Brianza su dati Registro
Imprese, presentata ieri in Villa Reale a Monza durante il convegno “L´800 in
Brianza: la Villa Reale e le Ville di Delizia. Interventi di valorizzazione e
manutenzione”, promosso da Assimpredil Ance e Cdc di Monza e Brianza.
L’appuntamento si inserisce nell’Viii edizione di “Milano nei cantieri
dell’arte”, la manifestazione semestrale avviata nel 2009 e promossa da
Assimpredil Ance, Cdc di Milano, Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Milano e Arcidiocesi di Milano. “La valorizzazione e il
restauro dei beni culturali, con l’indotto che generano, e i flussi turistici
che richiamano dimostrano come la cultura possa davvero diventare una risorsa
per stimolare e sostenere la crescita dell’economia locale – ha dichiarato
Gianni Barzaghi, membro di Giunta della Cdc di Monza e Brianza – Sul nostro
territorio possiamo contare su un unicum, che mette insieme Villa Reale, Parco
e Autodromo, che rappresenta una risorsa strategica soprattutto in vista di
Expo”.
“Grazie alla
collaborazione di Cdc di Monza e Brianza, Assimpredil Ance - sottolinea Filippo
Falzone, della presidenza di Assimpredil Ance e consigliere della Cdc di Monza
e Brianza - propone una serie di eventi sul territorio della provincia di Monza
nell’ambito della manifestazione Milano nei cantieri dell’arte. I convegni e le
visite guidate saranno incentrati sul duplice tema del recupero e della
manutenzione delle grandi ville, come la Villa Reale di Monza, già in questi
giorni sotto ai riflettori dei media per la presenza del presidente Napolitano
al convegno di lancio dell’Expo 2015. Quest´ultima punterà a valorizzare le
qualità e le potenzialità di Milano e della Brianza come luoghi dell’arte. Nel
2015 si porterà a compimento il lavoro compiuto negli anni precedenti, rendendo
fruibili, in occasione dell’Esposizione Universale, i percorsi turistici
riguardanti i periodi storici dal ‘400 al ‘900. Si vedrà poi la promozione di
incontri B-to-b con le diverse delegazioni straniere presenti per l’Expo, per
la promozione della filiera del restauro milanese e brianzolo".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INGEGNERI UNITI PER IL LAVORO: DA OGGI SELEZIONI ONLINE TRENTINO NETWORK SI AFFIDERÀ ALLA VETRINA PROFESSIONALE ONLINE DELL’ORDINE DELLA PROVINCIA DI TRENTO PER ASSEGNARE I PROSSIMI INCARICHI |
|
|
|
|
|
Trento, 11 luglio
2013 - Da settembre 2013 la società di sistema Trentino Network si
affiderà alla vetrina professionale virtuale dell’Ordine degli Ingegneri per selezionare il professionista adatto per
il coordinamento della sicurezza dei prossimi lavori. La decisione è stata
presa per garantire una sempre maggiore trasparenza nell’assegnazione degli
incarichi, un’equa redistribuzione del carico di lavoro e una maggiore
affidabilità del professionista scelto.
Un’azione importante visto che negli ultimi quattro
anni Trentino Network si è rivolta a ben settanta ingegneri locali per
coordinare i lavori di scavo e posa della fibra ottica nel territorio
provinciale.
La vetrina professionale online è stata messa a frutto
dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento con l’obiettivo di
favorire la visibilità dei professionisti e semplificare da parte degli enti la
ricerca del professionista più idoneo a svolgere un particolare lavoro
attraverso l’interrogazione di un database contenente tutti i dati dei
curricula inseriti.
Nell’ultimo periodo sono diverse le azioni messe in
campo dall’Ordine per garantire alle aziende professionisti preparati e
altamente qualificati; per esempio, recentemente, è stata introdotta la
possibilità per un ingegnere di ottenere una certificazione delle proprie
competenze attraverso un sistema capace di tenere in considerazione l’insieme
delle esperienze personali, formative e professionali.
Certificazione di una o più competenze che permetterà,
poi, al professionista d’ottenere maggiore visibilità grazie all’inserimento
del proprio curriculum vitae nella vetrina professionale online consultabile
direttamente dalle aziende interessate: “Una volta che i dati del proprio
curriculum – spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Trento,
Antonio Armani - sono stati caricati nel portale, queste stesse informazioni
possono essere utilizzate in maniera positiva e propositiva per favorire il
mercato del lavoro. Gli enti pubblici e privati hanno infatti la possibilità di
semplificare la ricerca dell’ingegnere adatto per un determinato incarico e il
professionista ha il vantaggio di godere di maggiore visibilità”.
Ingegneri, insomma, sempre più uniti nel promuovere le
proprie competenze nel mercato lavorativo.
L’idea di creare una sorta di bacheca del lavoro è
nata negli ultimi due anni: si è messo a punto un sistema di ricerca molto
snello ed efficace al quale possono accedere gli enti che hanno ottenuto
l’accreditamento da parte dello stesso Ordine per consultare i curricula degli
ingegneri.
I passaggi sono semplici: rivolgersi all’Ordine degli
ingegneri di Trento, iscriversi alla piattaforma web e ottenere le credenziali
per consultare direttamente online i curricula dei professionisti locali.
Così hanno già fatto diverse realtà territoriali, tra
le quali rientra anche Trentino Network : “Sapere che anche Trentino Network
utilizzerà il nostro sistema di ricerca ci fa capire che abbiamo creato un
modello che funziona bene, adatto a rispondere alle nuove esigenze lavorative”
riporta Antonio Armani.
A riprova del valore e dell’importanza dell’azione
messa in campo dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Trento, anche
l’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori e l’Ordine
dei geologi di Trento stanno implementando lo stesso sistema di interrogazione
dei curricula per l’individuazione dei professionisti.
Nel breve periodo verrà poi creato un unico grande
portale capace di raccogliere i curricula, le competenze e le professionalità
di tutti gli architetti, ingegneri e geologici della provincia di Trento.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GIANCARLO LOSMA CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DI FEDERMACCHINE PER IL BIENNIO 2013-2014 |
|
|
|
|
|
Cinisello Balsamo, 11 luglio 2013 - Si è svolta
martedì 9 luglio, presso la sede della federazione, l’annuale assemblea
Federmacchine. A seguito dei lavori
dell’assemblea pubblica, cui è intervenuto il presidente della piccola
industria (e vicepresidente) di Confindustria, Vincenzo Boccia, si è tenuta
l’assemblea privata che ha confermato per il biennio 2013-2014, Giancarlo Losma
alla guida della federazione dei costruttori italiani di beni strumentali cui
fanno capo le 12 associazioni di categoria: Acimac, Acimall, Acimga, Acimit,
Amafond, Assocomaplast, Assofluid, Assomac, Confindustria Marmomacchine, Gimav,
Ucima, Ucimu-sistemi Per Produrre.
Vicepresidente è Riccardo Comerio (Assocomaplast)
Segretario generale è Alfredo Mariotti.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA. SALDI: NASCE ´VEDIAMOCI CHIARO´ UN GRUPPO DI LAVORO PER NUOVA REGOLAMENTAZIONE COMMERCIALE |
|
|
|
|
|
Milano, 11
luglio 2013 - ´Vediamoci chiaro´. E´ il
nome del gruppo
di lavoro, formato dai rappresentanti
dell´Osservatorio
regionale del Commercio, che avrà il compito di
definire la
metodologia di raccolta dei dati su vendite
promozionali e
saldi. Si è costituito ieri a Palazzo Lombardia, nel
corso della
seconda riunione della Conferenza permanente dei
rappresentanti
dell´Osservatorio, su richiesta dell´assessore al
Commercio,
Turismo e Terziario di Regione Lombardia, Alberto
Cavalli.
Un´iniziativa che si è resa indispensabile al termine
della fase
sperimentale della legge regionale del 7 giugno 2012,
durante la
quale veniva abolito il divieto di vendite
promozionali nei
trenta giorni antecedenti i saldi.
Momento Di Confronto - La sperimentazione, che è
terminata come
previsto lo scorso 8 giugno, è stata infatti oggetto
di vivaci
confronti tra categorie interessate: commercianti,
associazioni
di consumatori, sindacati ed enti locali. ´La seconda
fase - ha
spiegato Cavalli - sarà quella più delicata e
strategica:
scegliere a quale normativa restare ancorati, e cioè
giungere
alla definizione di una regola, possibilmente
condivisa da
tutti, che resti in vigore per lungo tempo negli anni
a venire,
assumendo così i tratti di ´legge´ per i commercianti
e
diventando al contempo ´abitudine´ per i consumatori´.
´Road Map´ - Secondo l´assessore al Commercio è
infatti
importante, in vista dei saldi invernali, condividere
una ´road
map´, che porti a stabilire una nuova posizione per le
stagioni
a venire. ´Sono convinto che sia necessario partire da
una base
di dati comune e da un quadro condiviso- ha
sottolineato- che ci
permettano di costruire un percorso utile in vista
delle
promozioni invernali´. Il gruppo di lavoro si riunirà
nuovamente
tra 10 giorni per predisporre il piano di lavoro,
mentre
l´Osservatorio regionale del Commercio si è dato
appuntamento al
prossimo 10 settembre, per la verificata dei dati
raccolti ai
fini della programmazione commerciale in funzione
dello sviluppo
economico, della crescita e dell´occupazione
territorio, che ha
evidenziato l´assessore Cavalli ´deve essere
l´obiettivo ultimo
da
raggiungere´. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VIBO VALENTIA - CONTRIBUTI PER INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE |
|
|
|
|
|
Vibo Valentia, 11 luglio 2013 - Una nuova iniziativa a
sostegno delle imprese e della competitività del sistema economico locale: la
Cdc di Vibo Valentia determina un piano di contributi finalizzati a favorire la
creazione di reti di impresa per incentivare la collaborazione imprenditoriale
e la penetrazione sui mercati, anche internazionali. I contributi sono
indirizzati a raggruppamenti di imprese, costituiti o costituendi e
appartenenti ai settori agroalimentare, turistico, metalmeccanico-petrolchimico
ed edilizia. Il bando è pubblicato sul sito istituzionale www.Vv.camcom.it.
L’intervento, cofinanziato sul Fondo perequativo –
Accordo di programma Mise-uc 2011
“Promozione e Sviluppo Reti di impresa – Vibo Valentia”, è diretto a:
individuare e selezionare gruppi di imprese interessate a formalizzare la loro
collaborazione attraverso la sottoscrizione di un contratto di rete; attivare e
guidare il processo di costituzione delle reti d’impresa a favore dei gruppi di
imprese selezionate, fornendo loro servizi di accompagnamento volti alla
progettazione, redazione e attuazione del contratto di rete; aumentare la
competitività dei gruppi di imprese selezionati, anche attraverso il supporto
al loro processo di internazionalizzazione; supportare l’avvio del programma
comune di raggruppamenti costituiti in contratto di rete, attraverso anche la
compartecipazione a eventi in Italia o all’estero per la presentazione della
rete.
Per questo è stata messa in atto un’azione articolata
che prevede a) la spesa diretta per servizi reali (di consulenza e formazione)
per un limite massimo del 50% delle spese ammissibili e comunque per un importo
non superiore a € 1.225,00 per ciascun raggruppamento; b)l’assegnazione di un
contributo in conto capitale pari al 50% delle spese ammissibili e sino a un
massimo di € 3.225,00 per rete.
“In questa particolare situazione economica – dice il
Presidente della Cdc Michele Lico - ottimizzare energie e risorse è una
strategia sicuramente produttiva in vista dei risultati attesi. Il contratto di
rete, favorendo collaborazione e sinergie tra imprese, è indubbiamente un utile
strumento operativo per accrescere, individualmente e collettivamente, capacità
innovativa e competitività sul mercato. La Cdc con questa azione ha inteso
promuovere e sostenere questi processi di aggregazione imprenditoriale
ritenendoli rispondenti alle esigenze di un sistema produttivo che chiede
strumenti per affrontare la crisi e per soddisfare legittime aspettative di
crescita”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DE FILIPPO SU PIANO ATTUATIVO PER RILANCIO AREE MOBILE IMBOTTITO |
|
|
|
|
|
Potenza, 11 luglio 2013 - “Le
difficoltà che le aziende dell’area del mobile imbottito stanno attraversando,
in coincidenza con il perdurare della crisi internazionale che coinvolge
pesantemente il sistema produttivo nazionale e, per le difficoltà storiche e
infrastrutturali il Mezzogiorno in particolare, sono sotto gli occhi di tutti.
Per noi lucani la cronaca della crisi della Natuzzi degli ultimo giorni ci
riporta alla dura realtà che coinvolge direttamente centinaia di lavoratori
lucani, e le loro famiglie, degli stabilimenti presenti nelle aree industriali
materane.
La Regione, le istituzioni locali e i sindacati hanno
reagito tempestivamente, con una buona azione sinergica, e ottenuto, grazie
anche all’attenzione del governo nazionale, un doppio risultato positivo:
l’accoglimento, da parte dell’azienda, della richiesta di sospensione della
mobilità, e l’apertura di un tavolo tecnico presso il Ministero dello Sviluppo
economico, che si riunirà già nei prossimo giorni.
Proprio per questo la presentazione odierna del Piano
attuativo dell’intervento pubblico per il rilancio e lo sviluppo industriale
delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito dell’area
Murgia, assume un significato particolare sia per la consistenza delle risorse
attivate (101 milioni di euro di cui 21 stanziati dalla Regione), che per le
incisive azioni previste dal Piano finalizzate al sostegno e rilancio di un
comparto che rappresenta una grande realtà produttiva della Basilicata e del
Mezzogiorno”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata
Vito De Filippo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MOBILE IMBOTTITO: PRESENTATO PIANO ATTUATIVO DEGLI INTERVENTI LA REGIONE BASILICATA STANZIERÀ 21 MILIONI DI EURO PER CONCORRERE, CON IL MISE, ALLA REALIZZAZIONE DEI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO LOCALIZZATI NEI COMUNI DI FERRANDINA, MATERA, MONTESCAGLIOSO E PISTICCI |
|
|
|
|
|
Potenza, 11 luglio 2013 - Il Piano attuativo complessivo
dell’intervento pubblico relativo all’Accordo di Programma per il rilancio e lo
sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del
mobile imbottito dell’area Murgia è stato presentato ieri a Matera, nella sala
consiliare della Provincia, nel corso di un incontro al quale hanno
partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Basilicata Vito De
Filippo; l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa e del
Lavoro, Marcello Pittella; Maria Teresa Mitidieri Costanza, del Ministero dello
Sviluppo Economico e Corrado Diotallevi di Invitalia; operatori economici,
associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.
Sono 101 i milioni di euro stanziati per la
realizzazione complessiva degli interventi: 40 dal Mise, 40 dalla Regione
Puglia e 21 dalla Regione Basilicata. La durata dell’Accordo è di 36 mesi.
Oltre alla dotazione finanziaria l’Accordo
sottoscritto lo scorso 8 febbraio a Roma prevede che il Mise e le due Regioni
lavorino anche a promuovere accordi con il sistema bancario per facilitare
l’accesso al credito da parte delle imprese del Distretto, e con le
organizzazioni sindacali e datoriali per intese sull’organizzazione del lavoro
che contribuiscano al miglioramento delle performance produttive.
Il Piano attuativo presentato oggi è finalizzato alla
salvaguardia e consolidamento delle imprese operanti nel settore del mobile
imbottito, all’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e al sostegno e
reimpiego dei lavoratori espulsi dalla filiera produttiva. La Regione
Basilicata – spiega il programma di interventi previsto nel territorio lucano –
è impegnata a concorrere alla più celere ed efficace realizzazione dei
programmi di investimento localizzati nei comuni di Ferrandina, Matera,
Montescaglioso e Pisticci, tramite il cofinanziamento degli interventi del
Mise; in particolare le risorse regionali, pari a 21 milioni di euro, saranno
destinate al cofinanziamento dell’intervento relativo alla promozione di
investimenti produttivi.
Per meglio cogliere le istanze espresse dal
territorio, specificatamente in riferimento alla dimensione di spesa e alla
tipologia di attività, si farà ricorso ad un decreto attuativo del regime di
aiuto istituito con decreto ministeriale 23/07/2009.
Accordo programma Mobile imbottito–scheda interventi
Basilicata. Programma di investimenti produttivi nei comuni di Ferrandina,
Matera, Montescaglioso e Pisticci:
Finalità generale: promuovere e sostenere iniziative
imprenditoriali che prevedano la realizzazione di programmi di investimento
volti al raggiungimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento
competitivo e tutela ambientale, in grado di rafforzare il miglioramento
tecnologico delle produzioni esistenti e lo sviluppo di nuova
imprenditorialità.
Obiettivo operativo del Piano attuativo, rivolto alle
Pmi e Gi: finanziare progetti di investimento in grado di favorire la riconversione
produttiva del Distretto in settori alternativi tramite la creazione di nuove
imprese o l’ampliamento di quelle esistenti; sostenere l’ampliamento e la
riqualificazione delle imprese del Distretto che in passato abbiano già
espresso progettualità innovativa, di processo o di pordotto; favorire
l’integrazione gestionale delle imprese del Distretto tramite l’erogazione di
servizi specialistici, valorizzare, tramite recupero e riqualificazione, le
strutture dismesse o sottoutilizzate presenti nel territorio del Distretto.
La priorità, per stimolare l’integrazione di filiera e
la collaborazione tra imprese, sarà data a proposte di investimento presentate
da Consorzi o Contratti di rete finalizzati al miglioramento della
competitività del Distretto; proposte di investimento presentate da imprese
facenti parte di un Consorzio o Contratto di rete finalizzati al miglioramento
della competitività del Distretto.
Dotazione finanziaria: 21 milioni di euro, con limite
investimento di max 5 milioni di euro.
Tipologia di aiuto prevista: contributo in conto
impianti e in conto interessi.
L’intervento sarà gestito mediante l’emanazione di avviso
pubblico con indicazione dei criteri prioritari di finanzi abilità dei
progetti. Nell’avviso saranno esplicitate le modalità di valutazione delle
priorità e in particolare la griglia per l’attribuzione dei punteggi. Sulla
base delle suddette modalità sarà definita una graduatoria, condivisa con il
comitato di Coordinamento nella sua forma ristretta costituita dai rappresentanti
di Mise e Regione Basilicata. La
gestione del programma di investimenti è affidata all’Agenzia nazionale per
l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
UE.COOP NUOVO SOGGETTO IN SCENARIO DIFFICILE |
|
|
|
|
|
Udine, 11
luglio 2013 - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia,
Sergio Bolzonello, intervenendo a Palazzo Kechler di
Udine alla
presentazione della nuova associazione nazionale per
le imprese
cooperative, Ue.coop, ha evidenziato che "si
affaccia un nuovo
soggetto sullo scenario cooperativo e non ci sono
remore ad
accoglierlo piacevolmente in uno scenario tutt´altro
che facile
ma certamente stimolante".
Uecoop è un sodalizio riconosciuto e autorizzato dal
ministero
dello Sviluppo Economico quale associazione nazionale
di
rappresentanza, assistenza e tutela del movimento
cooperativo e
che propugna i valori della solidarietà, della
sussidiarietà e
della sostenibilità in raccordo con il territorio.
Secondo Bolzonello Ue.coop andrà valutata per i
risultati che
saprà fornire e per le modalità attraverso le quali si
rapporterà
con gli associati.
"La pluralità di espressioni del mondo della
cooperazione che il
nuovo soggetto rappresenta - ha concluso il
vicepresidente -
dev´essere considerata come un´ulteriore opzione per
chi fa
cooperazione".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RICERCA E SVILUPPO: TRE MILIONI DI EURO PER LE PMI LUCANE UN’INIZIATIVA DELLA REGIONE FINALIZZATA AD INCENTIVARE L’OCCUPAZIONE QUALIFICATA ALL’INTERNO DELLE IMPRESE |
|
|
|
|
|
Potenza, 11 luglio 2013 - Tre milioni di euro per
incentivare la propensione delle piccole e medie imprese lucane a investire in
attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per aumentare la
competitività e le capacità innovative. Sono questi gli scopi principali di un
Avviso pubblico approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore
alle Attività Produttive, Marcello Pittella. “L’iniziativa – spiega l’assessore
Pittella – è finalizzata a favorire azioni di cooperazione interaziendale che
possano contribuire all’integrazione, nei programmi di ricerca, di obiettivi di
interesse comune, al fine di ampliare le opportunità di occupazione qualificata
sul territorio regionale. Per tale motivo sono ritenute prioritarie quelle
iniziative che riescono a potenziare i legami fra offerta regionale ed
extraregionale di ricerca e sviluppo e domanda di innovazione del sistema
produttivo”.
L’avviso regionale, che sarà gestito da Sviluppo
Basilicata, prevede aiuti in conto capitale. Il contributo massimo concedibile
a ciascun programma è di 350 mila euro, di cui massimo 150 mila per progetti di
ricerca industriale e massimo 200 mila per progetti di sviluppo sperimentale.
In particolare i progetti dovranno essere incentrati al miglioramento di
prodotti e processi dell´ impresa, al fine di aumentarne il livello competitivo
ed il grado di sviluppo tecnologico e favorire l’acquisizione e l’utilizzo di
conoscenze e capacità scientifiche, tecnologiche e commerciali. I beneficiari
di questa azione sono le piccole e medie imprese in forma singola o aggregata
con sede operativa in Basilicata che presentino un progetto di ricerca mirato a
sviluppare ed introdurre elementi innovativi nei processi in atto, con
obiettivi di miglioramento delle prospettive di mercato, di adeguamento a
parametri di sostenibilità ambientale, di miglioramento delle performance
produttive tali da costituire occasioni di impiego di competenze regionali
altamente qualificate.
“L’obiettivo di questa azione – commenta ancora
Pittella - è di determinare anche in Basilicata un rafforzamento di tutti quei
comportamenti che sono in grado di integrare l’innovazione nei processi
produttivi al fine di incentivare l’occupazione qualificata all’interno delle
imprese e di accrescere il vantaggio competitivo. La ricerca industriale, lo
sviluppo sperimentale, generati anche in ambito di collaborazione
interaziendale, sono le attività che meglio di altre possono costituire, per i
settori innovativi, un fattore di difesa contro la fragilità del tessuto
produttivo regionale. Determinante – conclude Pittella - può essere
l’opportunità, offerta da questa Misura, per integrare competenze altamente
qualificate nei processi di crescita dell’impresa”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA. MERCK PAVIA: ELIMINARE DATA CHIUSURA LA RICHIESTA DELL´ASSESSORE AL VERTICE DI IERI AL MISE |
|
|
|
|
|
Milano, 11 luglio 2013 - ´Sono molto preoccupato della posizione
sostenuta ancora oggi dal Ceo americano della Merck
rispetto
alla chiusura dello stabilimento pavese, prevista a
dicembre
2014, e ribadisco la mia totale amarezza e contrarietà
sul
metodo utilizzato. Chiedo ai vertici aziendali di
ripensare alla
decisione di chiudere nel 2014 lo stabilimento pavese
e mi
rivolgo al Mise affinché intervenga per togliere
questa spada di
Damocle che ancora permane sui lavoratori e sulla
sopravvivenza
del sito produttivo´.
Riunione Al Mise - E´ quanto dichiarato dall´assessore
alle
Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione
Lombardia,
Mario Melazzini, al tavolo convocato dal Ministero
dello
sviluppo economico sulla crisi dello stabilimento
pavese della
Merck, a cui hanno partecipato, tra gli altri, i
rappresentanti
delle istituzioni locali e dei sindacati. Assente
invece il Ceo
americano della casa farmaceutica che ha inviato una
lettera
nella quale conferma la decisione di chiudere la sede
di Pavia a
dicembre del 2014. Sono 270 i dipendenti interessati
da questa
decisione.
Eliminare Data Chiusura - La richiesta formulata
dall´assessore
Melazzini è chiara: ´Come ho avuto modo di dire
all´amministratore delegato e presidente della Msd
Italia,
Pierluigi Antonelli venerdì scorso, è necessario
eliminare la
data della chiusura prevista perché così risulta una
sentenza
già scritta. Invece noi crediamo che ci sia ancora la
possibilità di un confronto costruttivo con esiti
positivi per i
lavoratori e per l´azienda´.
Regione Lombardia In Campo - Il governo regionale
intende
mettere in campo ogni strumento che possa convincere
la Merck a
rimanere sul territorio lombardo. Lo ha assicurato lo
stesso
Melazzini che ha aggiunto: ´Vogliamo tutelare la realtà
produttiva della Merck e l´occupazione. Siamo convinti
che la
Lombardia, che è la prima regione italiana per
investimenti in
ricerca e farmaceutica in Italia ed ha la più alta
quota di
esportazione in questo settore, possa essere ancora un
territorio capace di fornire know how e competenze
tali da
attrarre
multinazionali straniere´. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|